Elisabetta Scotto
l’ Ora Senza Ombre volume secondo
ormadelibro
Ho vissuto migliaia di Ore senza Ombre e non avevo nemmeno una penna Amica con me per lasciar traccia dell’amorevole Amore che Tutto impregnava…
La foto di copertina è dell’autrice
Elisabetta Scotto
L’Ora Senza Ombre Volume secondo
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Ormadelibro
Proprietà letteraria riservata © 2014 Ormadelibro Prima edizione, mese di Maggio 2014 È vietata la riproduzione della presente opera con qualsiasi mezzo senza preventiva autorizzazione dell’Editore. Indirizzo: ormadelibro - Fondazione “Varo Pampana” 67020 Fossa (AQ) - Viale degli Alpini, 11 - Tel. 346 0194713 paulovaro.blogspot.com paulovaro.pampana@gmail.com Le opere edite da Ormadelibro non hanno scopo di lucro ma solo di divulgazione. Nessun collaboratore percepisce compensi in denaro e il ricavato serve alla ristampa delle opere stesse sempre in misura amatoriale e solo per la copertura delle spese. La metà delle opere stampate sono date in omaggio a studi medici, ospedali, ambulatori, mezzi di trasporto, treni, biblioteche e omaggi personali su segnalazione.
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“In India si dice che l’ora più bella è quella dell’alba, quando
la notte aleggia ancora nell’aria e il giorno non è ancora pieno, quando la distinzione fra tenebra e luce non è ancora netta e per qualche momento l’uomo, se vuole, se sa fare attenzione, può intuire che tutto ciò che nella vita gli appare in contrasto, il buio e la luce, il falso e il vero non sono che due aspetti della stessa cosa. Sono diversi, ma non facilmente separabili, sono distinti, ma non sono due. Come un uomo e una donna, che sono sì meravigliosamente differenti, ma che nell’amore diventano Uno”
Tiziano Terzani
In sanscrito si chiama sandhya; sono quei due momenti della giornata subito prima del sorgere del sole e subito dopo il suo tramonto, quando la luce è presente ma non esistono le ombre. Questi due stupendi e magici intermezzi sono da sempre i piu adatti (perché propiziatori) per pregare, per fotografare, per disegnare, per meditare, per rivolgersi all’Universo con riverita e profonda gratitudine.
Ho vissuto migliaia di Ore senza Ombre e non avevo nemmeno una penna Amica con me per lasciar traccia dell’amorevole Amore che Tutto impregnava‌
Preambolo
Una doverosa premessa che certo servirà soltanto a me per indicarmi un punto di partenza, un modo di lettura. Una captatio benevolentiae non necessaria, forse, e petulante, perché lo scrivere di Elisa si presenta da solo, ed è infinitamente bello. È un gran dono che capita di rado, e ci commuove per questo leviamo ringraziamenti ed una Lode a Dio. Leggetela, allora, con letizia, con gioia e con amore. Grato ed ingrato compito mi hai dato, ma il mio piacere è nel leggerti fra i primi. Elisa Scotto, Ishvari Priya, è poetessa. Il suo sentire e il suo stile la fanno riconoscere come originalissima. Niente è più difficile del poetare, come tutti sappiamo, o dovremmo sapere. La poesia è una tentazione troppo forte, via facile per l’Arte. Tutti sappiamo scrivere, oggigiorno, o dovremmo, di cose quotidiane; ma questo, di per sé, non fa Arte. La Poesia non è una scorciatoia all’espressione dell’Alto, del Sublime. La penna è uno strumento più insidioso del pennello o dell’arpa. Ma Ishvari con modestia ed umiltà, e disciplina, e costante esercizio, grazia ed equilibrio ha salito i gradini che portano al Parnaso. E, tornata, ci reca in dono il fuoco, l’acqua, l’aria e tutti gli elementi. Mostra la Natura, svela il Divino e l’Anima sua pura. Ecco il suo libro. Talvolta, presi dal vortice dei suoi versi, sembra di precipitare, come un rivo montano, senza appiglio. Vinti dal ritmo, che smarrisce il senso, dobbiamo arrampicarci fino a lei, risalire, con pazienza, la balza delle belle parole e del costrutto alla ricerca di ciò che è nascosto. È la sfida proposta dal suo cantare: render chiaro l’arcano, cercar la luce nell’indeterminato musicale, trovare “l’Ora senz’Ombre”. È davvero quello che più ho amato nell’accostarmi alla sua poesia, alla musicalità naturale che sembra raggiunta senza sforzo.
È un liuto, un violino, un do maggiore, a ricondurre alla sua ispirazione. Felici noi di quella “penna Amica” che ha impugnato e che adesso lascia “traccia dell’”amorevole Amore che Tutto” impregna. Un universo d’Amore “raccolto nelle ali morbide profumate dell’onnipresente Mahamantra”, un “Eterno mai uguale”, “dentro le tasche, dentro le mani”, “onnipresente come l’Amore”, “Fonte dal quale si rigenera”. Come la Luna che “vivacemente nel vivere muore per rinascere a Nord dell’Universo”. Grazie, Elisa, per averci insegnato tutto questo. Lucio Belli (Poeta-Musicista)
Prefazione di Paulo Varo
Torna il libro di Elisa Scotto: l’Ora Senza Ombre, nella sua seconda parte, ed io sono molto felice di averla letta in anteprima. Sinceramente mi aspettavo qualcosa di simile alla precedente, con versi sofferti, espressionisticamente ricercati, usciti da viscere di vita vissuta con tutte le loro ansie umane, l’auscultazione di sensazioni ed emozioni, riviste con lo spirito della memoria. Invece, incredibile! Elisa si è rivelata come una nuova sorpresa: un libro memorabile, tono diverso, libero da pastoie ideologiche, religiose o umanizzanti, perfetto nello stile e nel verso, grande, pieno di misura e contemporaneamente “smisurato”. L’incredulità consiste nel fatto che in soli tre mesi dall’edizione della prima parte ha avuto una maturazione eccezionale, come se fosse un’altra persona, un altro poeta, cresciuto tanto in fretta da non riconoscersi più nell’opera sua prima. Innanzitutto ci parla del suo segreto, e lo fa con una frase del grande Tiziano Terzani, fiorentino, che dopo una vita travagliata nella ricerca di un qualche fondamento che trapassasse il tempo, scopre il segreto del “viver lieto”, quello di approfittare del levar dell’alba per cantare di poesia, pregare, o meditare. In quell’ora in cui l’ombra e la luce sono ancora indistinte, il corpo umano, questa stupenda macchina talmente perfetta che non ci sarà mai al mondo un essere che la possa programmare, e far vivere, mette in moto tutte le sue energie più segrete. Ormoni ed endorfine, che il “pover uomo” crede sul serio di aver scoperto, “lui”, oggi, erano già presenti nel culto e nella pratica spirituale Indù da milioni di anni. E ci furono delle Ère che ne persero le tracce, ed anche dei maestri incredibili che le riportarono alla coscienza dell’individuo moderno. Elisa, Ishvari Prya, all’alba, nel lucore della sua stanza solitaria, tra le volute dell’incenso, esprime con l’animo, tramite la penna, tutte le emozioni del giorno, i sogni e i rimpianti della sua vita, che si avvertono quà e là e che
si avrebbe voglia di conoscere più a fondo, se non si temesse di infrangere un mistero che appartiene solo a lei. Quei suoi versi criptici sembrano a volte come sentenze delle antiche Sibille, la Cumana, la Delfica, la Libica, e noi si rimane lì, incantati, per poter decifrare quei cartigli che la sua poesia “trascrive”. Poi però ci si arrende: capire, interpretare, non è lo scopo della poesia; l’intendimento vero è “ascoltare” la musica, le sue pause, il suo canto, la sua melodia, il sussurrio di cose indicibili. … vuoi tu ancora abbattere un calore di verde linfa di nascita alimento di ogni essere per non saper potare i pensieri tuoi secchi? È la poesia di un sogno, è il suo essere immerso in foreste reali che entrano ed escono dalla sua anima e diventano note eterne. Il “verde”, la “linfa”, il “potare”, linguaggio di colei che io chiamo, a volte, scherzosamente: Ninfa, tra boschi reali ed irreali; ed io lì che “capisco” e che mi dichiaro “Fauno”. È questa antica mitologia che fa la ricchezza dei poeti di tutti i tempi, e lo farà, finché ci sarà quel mondo antico che ci nutre. Alla fine del fiume, noi poeti troveremo ad aspettarci quegli esseri fantastici che fecero sognare i nostri Fratelli Maggiori; rivedremo Elfi e Folletti che getteranno fiori al nostro dormire indisturbati, per l’eternità. Paulo Varo (Pampana) Da Aveja degli Abruzzi, il 29 aprile del 2014.
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“………” L’Eternità ricorrente l’Eterno mai uguale l’Eternità dentro le tasche dentro le mani l’Eterno riempiente onnipresente come l’Amore; la Fonte dal quale si rigenera
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“Nuovi Occhi” Come Luna nuova sul tramonto in ritardo col giorno lo sguardo la notte percorre e vivacemente nel vivere muore per rinascere a Nord dell’Universo
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ƒ “Prima Ottava all’improvviso nel liuto” Erba di prato di sole margherite come occhi profumo di primavera nel petto Tu vivace germogli ogni giorno nella mente della mia verde Vita. Tu Oh verde Vita!
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ƒ “Tutti al fine” La Vita come di susino fiori … un soffio!
“Mahamantra” Somministrate dosi di eccipiente tra un violino un raggio di sole e un onda marina. Tutto raccolto nelle ali morbide profumate dell’onnipresente Mahamantra
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ƒ “La Donna e l’Oceano in fiamme”
In cotanta trepidante attesa la mente si volge allo stropiccio del fuoco al crepitio dell’analisi della mente Fin dove i rimasugli vagheggianti non si asseteranno di ordine Fintanto i nebulosi pensieri si poggeranno alla soglia del divenir mio Finche la gioia sarà ospite clamorosa dopo aver perso la via nell’ispido bosco, traccia alcuna di vita reale persisterà. Una mano può anche sorseggiare lentamente un liquido vanverare di propositi mai toccati ma l’albergare nei riscontri delle albe senza Dio è senz’altro aggiungere un suicidio spirituale al già presente delirio costante, evanescente che progressivamente innesca l’offuscamento totale, inerme, indistinto di anime confuse e coperte dal pietoso velo di credersi un IO sparato nell’universo.
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ƒ “Duetto in Do maggiore a quattro mani” Merlo che dorme sospinto a piè dall’ignoranza sorda alle indiscutibili Bellezze dell’universo tutto Il bianco nel nero il nero nel bianco alternandosi Giocano con la capacità nostra di discernere
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“Gabrielana” Il Mio un volto senz’occhi come da Modigliani scuola un corpo senz’anima mi accingo a lasciare Il Mio
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“Verace” La ragione si spinge dove la dissolutezza spegne le sue forze L’alabastro dei giochi amorosi affonda il battito nel tuono di un alba … tutto scompare dove i gigli pietà chiedono all’ultimo passante che il cappello lasciò preda del vento impetuoso che sulla città imperava prezioso per liberare coloro che a terra giacer non volevano … era il silenzio che le notti aspettava lungo i fianchi dei mondi e delle ispide strade nella mente dell’uomo che perso ha totalmente la sua naturalità
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ƒ “Buddha” Ciò che è evidente per un puro è oscuro per un impuro Egli può vedere ciò che a noi si cela perché come civette che non vedono i raggi del sole noi siamo
“Mattinata in dialogo” E mai adesso E mai domani E libera sarò quando ferma in concetto di non-tempo mi fermerò
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ƒ “Bianco foglio” Anonimo pensiero come anonima è la luce che illumina oggi una luce senza luce che trabocca di buio aggrappandosi ai non colori e ai colori di tutto che rimirar più non posso nel risveglio della mente quando apro il mio sguardo e vedo un pianeta non mio non più mio non più tuo … non più …
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“ ” Caldi abbracci come alberi inutilmente recisi barcollare nella caduta portando con sé centinaia di foglie ancora vive Vuoi tu ancora abbattere un calore di Verde linfa di nascita alimento di ogni essere per non saper potare i pensieri tuoi secchi?
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ƒ “Viola di Cervo” Esercito al merito triste realtà di medio impulso tracciata e succhiata dove armoniose note galleggiano in subbuglio nella prateria dell’esistenza sconnessa
“Purnima” La Luna che attenta i mari smuove i ventri svuota lasciando limpidezza chiarore nell’olfatto rarefazione d’immagini di una finezza che sol la Dea della notte può creare
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“Sette leaders e una Regina”
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Nei templi e nei tempi dagli sconosciuti campi quando lo sguardo d’attenzione fulgida intesa registro di insulti e preghiere lascive e perentorie mani che d’intreccio si inarcavano sull’angusta stagione che pioggia donava freddo estendeva come coperta su letto di buoni propositi rincalzati nell’oblio trascurati nel dolore sommersi dall’incuranza agenda di odori e colori a rimestar la memoria quando il Sole re rifugio di pelli scure mi amava in toto rispettando il bioritmo dell’amore che perdura nell’eterno come giostra portante di ogni nota crescente di ogni nota calante di ogni nota morente e nascente come perno rotante di ogni accadimento mutamento avvenimento fraintendimento previsto e sprovvisto 25
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da una sonata per pianoforte a quattro mani e unico pensiero come assolo di soprano che sovrasta e ammutolisce le utili opere rese inutili dall’uomo bruto che incatena la natura cercando vanamente di soggiogarla che come fenice dalle ceneri risorge più bella e più forte di prima carica e padrona assoluta risorge regina indiscussa del sublime TUTTO Io regina risorgo con veste appropriata e trono largo dai fastosi gioielli adorna Io Regina m’inchino al Re dei re Supremo Controllore dal largo petto e cuor leggero adorno Io Regina m’inchino
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ƒ “Il Navigatore” Nell’infantile temporeggiare quando nel supporre tutto è eterno i rimasugli di plastica si sciolgono come meduse al sole E ivi regna mio Signore Etereo Maestro che inneggiando all’intimo Essere m’insegna a evolvere
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ƒ “Corsa” Mi mancano i tuoi colpi vigorosi come lo zoccolo sulla terra del cavallo in corsa verso la spiaggia … libero
“Setter” Peli rossi bagnati di mare scuotersi nell’aria con brusco movimento di reni gioco di sale e di sassi occhi inglesi da irlandese maturo posati su scogli Livornesi
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“Temeraria gabbianella”
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Assassinio nelle turpe accoppiamento distratto ferito, reciso unghie azzurre che nel cielo si mimetizzano per gioco diventare illusione negli occhi tuoi celesti di mare verdi di erba nuova di antica saggezza pregni
“Jiva” Medicamentose membra al servizio dei sensi tramite il corpo gestito dall’essere che vivendo sperimenta tempi, luoghi e circostanze
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ƒ “I Campi” Nere ossa di fumo Grigio dissolte in Bianca fuliggine di vistosi Rossi fuochi arsi per pazzia Senza Colore (Auschwitz)
“Poesia” Pensieri Persi Percorrendo Potenti Pendii Palesi Perigli Posti Periodicamente su Puntigliose Perdite
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ƒ “Letto” Alloggiare nella mente nemica albergo illusorio di realtà fittizie
“Lieti abbracci” Tu mi stringi oh idol mio e l’aria musica barocca diventa Tu mi stringi oh idol mio e musica barocca l’aria diventa
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ƒ “Viaggiare” Mi vesto di Primavera come di glicine il pergolato le distanze percorro nei profumi fiorendo nei colori morendo
“Simbiosi” Un Poeta Compone sempre Nel silenzio Del suo silenzio
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ƒ “Duettino serio” Rinnegati mari ranghi scultorei (manifestazione) Energia Divina nascosta ai volgari occhi dell’uomo cieco di bellezza che nella sopravvivenza giace come un porco nel letame
“Notte di note” Di fieno di grano duro porse la sua mano gentile disperata come un cane ritrovato dona la sua coda simbolo di gioia al suo amato padrone
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ƒ “Patetica” E alla fine ti sposti come spodestato re che attonito approccia volutamente un antico martirio perché le pietre preziose rigettano l’oro per non farsi incastonare in insulse sembianze di un amore che invece è solo un thè zuccherato di rimpianti servito la mattina freddo di fretta e contro voglia ….
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“Armida abbandonata”
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Segui lei nelle ghirlande di smeraldi poggiate sui seni stanchi impressi di luce di tramonto che semplificando amplificano la rugiada del desiderio che ovunque vivifica Segui lei che si porta via le tue abitudini mentali
“Tessuti” La pelle tua sorprendentemente di velluto ogni volta mi sorprende nel sorprendermi sorpresa della sua sorprendente sofficità
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“Amore Vero” Cavalco su pensieri emozioni in sintesi profonde, intense brividi calde lacrime bagnate Il Suono che Tutto partorisce il muoversi di note arrangiamenti di mente intelligenza e falso ego Il tuo parsimonioso spartito si è divulgato nell’aria, nell’etere Prezioso Acchiappo attimi di sudore perle di passione Gocce di sentimenti nei fiumi del ricordo straripare dagli argini della staticità del sogno Mi muovo e chiudo gli occhi, i battiti mi guidano nei sentieri opposti di istinto e ragione la mano si ferma a tremare su un violino;
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ƒ in festa, affilato e volitivo, mi preme contro un idea Anch’io ci sono voglio esserci anch’io: di cuore puro e rinsavita anima forte luce di diecimila soli mi spezzo ma non cado mi sorprendo piegata non recisa Sono un fiore nell’orchestra Ti prego guida i miei accordi i miei la minori in un soffio infinito di Amore Vero.....
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“Possibile Primavera”
Minuscoli fiori Dall’albero caduti Sparsi dal vento Minuscole farfalle Portate in tondo Per gli universi
“Come si fa?” Carinamente il mondo mi assapora con l’indice puntato sulla mia nuca Non si può Elargire quando non si ha non si può Amare quando non si conosce I limiti che ostacolano, la mente che offusca: un giardino di fiori nei miei occhi rossi un profumo di erba appena tagliata nei miei capelli …… come si fa ad alleviare la febbre dell’illusione?
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“Il Poema del Poeta dell’Amore e del Mare”
Il ruvido periglio marmoreo mare mosso dal gentil maestrale silenzioso affacciarsi nel bosco dei miei sogni nelle lucciole (che si consumano) nella luce di Luna che arde sui brulli campi aperti dalla siccità alla sincerità alla volontà di nuova Vita che esiste per non morire E’ l’odore dell’acqua salata che registra emozioni dei suoi abitanti per a noi portarle col violento libeccio che tutto smuove tumulto di cambiamenti sconvolgere i tuoi pensieri nell’attimo quando il salmastro poggia la sua nerboruta energia sui tuoi fini capelli
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“Questo è un nodo avviluppato” (febbrili sudorazioni) Permetti all’austero tuo volto di penetrare l’importante gesto del mio sorriso-soffio sulla tua velluto pelle odorosa di uomo appena amato da me stremato … e stimato
“Furto” Sono qui giallo canestro tasca di odori e golosità spontaneo recipiente spontaneo da ricami percorso aristocratici brividi … … volgi lo sguardo Coglilo! prima che ladro anticipi
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ƒ “Gli spettinati” Odore di campo di foglie di uva raccolta a grappoli nel cuore trattenuta Odore di rifiuto di temeraria farsa fatta ribollire a lungo (troppo a lungo) sotto il cocente respiro del Sole voi che foste calvi d’idee avidi di lingua di tenerezza egoisti qual robusto vento qual gentile brezza potrà scomporvi mai? …
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ƒ “Parodia per un gentil Hombre” Ti voglio rivoglio uniti indipendenti come statue di sale sulla calda scogliera che stupefatti ammirano il Mare come fosse la prima e l’ultima volta
“Il Bacio” Nella delicata sede e giudizio del bacio appena dato le pupille si dilatano ringraziando si tanta munificenza
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ƒ “Surya” (Deva del sole)
Il Tuo splendore proporzionale al mio allontanare torpore
“Titolo” Vezzosa e Vistosa stupenda mente di limoncello fiorita pei perduti boschi
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“Giusto in Ciel tal periglio”
(ATTO I) Io ero là sola che guardavo la Luna mentre di lacrime il mare riempivo la forza dei singhiozzi una zattera a me spingeva colma di svuotamento libera di possedimenti al largo mi portò
(ATTO II) … liscio, versatile ruvido, coatto indecoroso, soffocante pensiero di perdita totale …
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ƒ (ATTO III) è nel non più-avere che dimora il nuovo è nello svuotamento che si effettua il riempimento è nella disperazione del vuoto che si trova la forza per stringere il pieno
(ATTO IV) … il Moto perpetuo del Tutto mutare che fa dell’adesso il mai uguale al domani
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“Tosca Mater” Tra i boschi nuovi le colline il mare i boschi vecchi la bella Tosca primeggia tra le Regine a giusto incoronate e la vista gioisce l’olfatto inorgoglisce quando al tatto la Terra accarezza di geniali e illustri Maestri poeti, pittori filosofi, politici ribelli, inventori a Te si può guardare come a dimora Madre dello nostro parlare d’ingegno di tutto il Rinascimento Chi d’Amor vol che si parli qui in Toscana si rechi e da Te, paziente impari
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ƒ “Esposizione romantica” … quando l’altalena si ferma a mezz’aria è per farti respirare il panorama di un Uomo che ti ama …
“Andante cantabile” I capelli di luce ornati di acqua bagnati sulla vita cadenti sulla morte viventi laggiù alla foce del fiume di mèta vestita vado modellando il perduto ricordo
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ƒ “Sonata per violino e pianoforte” Piove a grandi lucciole piove laddove non provasti dove il mare teme l’acqua il fuoco il calore piove di germe di grano sparso di gialle aureole ammutolite dallo scivoloso nettare liquido piove su piedi stanchi vogliosi di giustizia immersi festosamente nel fango … e ride, la pioggia ride calcolando l’itinerario ti scruta dietro il sole o nella nebbia delle sue perle piove distrattamente semplicemente, articolatamente piove sugli stolti e sugli innamorati e piove…
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“Minuetto alla zoppa”
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Donna errante chc giungesti a Lui Io, volpe irrequieta pei boschi m’aggiro nutrendo il fiorente sempre Amor sorridente il massimo Suo vanto: il suo nobile destriero
“Fuga di Cuor” Ognun di noi ama qualcuno che qualcun’altro ama il beffardo ma buffo gioco dell’Amore che rattristir non deve ma rafforzar in noi l’amor per l’Amore che lieto scorre … e fugge tuttavia!
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ƒ “Qual da venti combattuta” Ritratto distratto senza disturbo di posa lancia di rosa nella valle spenta da lenta fiamma retta mentre lontano il mare in uragano mormora l’assenza nell’eco dell’Essenza
“Dedicata al gusto di Sua eccellenza”
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Ho cento amanti altri mille ne potrei avere ma niuno ha ‘l suo sapor dolce melagrano del Mare
ƒ “Musica Sacra per organo 674” Straziante Affascinante Come la Verità Che penetra Nel cuore di neve Fatto pupazzo
“Eppur così piangerò” Lamento di violino come Paganini solo sa fare Dolore di lamento come un Poeta solo sa fare
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“Opèra comique” Elegantemente implume decisa, limpida odorosa di miele incavo delle gioie dei dolori assioma imperturbabile declina inviti gradendo selezionati ospiti per banchettar sulla soglia o all’interno suo
“Vayu ” (Deva del vento) Vento ferito da nuvole portato silenzioso muto il mare osserva dove impegnandosi acrobazie di gabbiano imita
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ƒ “Son più care le catene” Non vi lamentate addosso il riso delle lacrime che furono ogni cosa s’incanta tutto perde il ritmo nella scansione verace degli anni che ci costruiscono nella tenacia si annulla il tempo come cenere nel vento senza età, io ti disperdo
“Finale allegro vivacissimo” (al buio) L’Estasi dei cinque sensi nella perfezione di una camminata (di notte) nel fitto e generoso bosco
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ƒ “Senza indicazioni di circostanza” Nella crudità della vita i sospiri mi attraversano come il vento uno spiraglio provocando un suono acuto reminescenza di estasi miraggi di arcane oasi lasciate cadere in una nota di pianoforte Lisztiana … e la musica mi assapora eterna opera divina donata da ancestrali vittime colte dall’illusione dalla passione, dalla frustrazione dalla perseveranza mentre magie candide finivano per ritrovarsi all’ombra di un raggio armonizzato dalla brezza marina che riduce le mani a scavare per scoprire per argomentare su codici e filosofie speculate laddove le parole si articolano inespressive, ubriache al fluire del gioco che anima giostre senza cavalli
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ƒ Liberate dunque l’evanescente degenza di uomo che libertà aspira nella vanità di un imposizione che al buio induce che a procrastinare spinge immersa nella nebbia dell’oblio che nel suo insistere pretende il comando istruendo legioni di stanche menti portate alla pazzia da un non piu lucido approccio al martirio delicato e dedicato nell’impostazione di una vita sprecata, ormai annullata nell’indecisione di una mela da porgere sotto un albero dei desideri che loschi ingannano la perduta prelibatezza di un vigoroso corpo attento e vigile ad ogni cambio di stagione; perso nell’olfatto della primavera giocoso nel sudore dell’estate meditativo nella vista dell’autunno perseverante nella maestosità dell’inverno
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ƒ Io prendo, io dono registro stupendi, nauseabondi colloqui al tramonto nella notte soffocata dai preludi d’idee e lascio poi aperta nella luce dell’alba la lista delle frasi da realizzare sperimentando sulla mia setosa pelle arrangiando accostamenti che s’intonino col colore scuro, abbronzato mio pigmento amore amato
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“Ballo di gala”
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Buongiorno fuso nel ticchettio generoso della pioggia che onora indistintamente la terra che accoglie come l’asfalto che rigetta la Luce ci ricorda che è giorno calore di mattino sparso nella vista trattenuto nel tatto buongiorno giorno buono di silenzio sparso di tenerezze sostenuto
“L’inutile” Come Perseo ti guardo allo specchio per ucciderti così riflessa io rifletto e uccido ciò che non è
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“Pesci” Risorti campi d’aprile a maggio ricomposti nelle vesti di un uomo marzolino come gambo che sorregge il fiore i pistilli nella corona dei petali che racchiudono la fragranza della vita … lui per me È Orchidea dall’aristocratica forma così l’amore deve essere nel giardino della vita
“Influenza” Allegre scompostezze come da cigni circuite nel lago dell’esistenza che giacer vuole sull’acqua come fiore di loto senza bagnarsi
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Ind ice
Indice Volume Primo Riassunto delle vite.................................................................................................. 11 Inno al sorriso.......................................................................................................... 12 Adagio cantabile allegro molto................................................................................ 14 Duo di arco e frecce................................................................................................. 15 Il tempo di Dio è il migliore dei tempi.................................................................... 16 Saltarello presto....................................................................................................... 17 Sonata Varsavia........................................................................................................ 18 Niun mi tema............................................................................................................ 18 Spietata, sdegnosa, sperar non si può....................................................................... 19 Assunzione elisabettiana.......................................................................................... 19 Benedicimus............................................................................................................. 20 Recinti...................................................................................................................... 21 Ognor....................................................................................................................... 21 Essenza..................................................................................................................... 22 Io restai priva di libertà............................................................................................ 24 Zefiro torna e il bel tempo rimena............................................................................ 24 Che di veste lo mondo mi deste............................................................................... 25 Con spirito assai legato............................................................................................ 26 La rosa che non canto.............................................................................................. 26 Pria che spunti in ciel l’aurora................................................................................. 27 Del mio pensier tu sei il re....................................................................................... 27 Il canto del beato...................................................................................................... 28 Legittimamente gioiosa............................................................................................ 29 A Kamadenu............................................................................................................. 30 Treccia...................................................................................................................... 30 Distinto fuoco d’istinto............................................................................................ 31 Introduzione rondò alla burlesca.............................................................................. 31 Tempo di valzer lentissimo...................................................................................... 32 Tempo di valzer lentissimo (due)............................................................................. 32 Tempo di valzer lentissimo (tre).............................................................................. 32 Un esercito di prodi da te guidato............................................................................ 33 Barca di Livorno per Vaikunta................................................................................. 33 Anartha..................................................................................................................... 34 Moto perpetuo.......................................................................................................... 34 Due tanghi per due pianoforti.................................................................................. 35 Nelle ali dell’Aquila stanca...................................................................................... 36 Rivolgete a lui lo sguardo e Voi ridete..................................................................... 37
Come un’ape solitaria.............................................................................................. 37 M’apparì tutt’amor................................................................................................... 38 Frivola allegrezza..................................................................................................... 38 Samsara.................................................................................................................... 39 Usignolo sventurato................................................................................................. 40 Capriccio spagnolo................................................................................................... 40 Tra i dolci palpiti dipinger l’amor............................................................................ 41 Vieni alla selva bruna c’arride il ciel....................................................................... 42 In braccio a mille fughe........................................................................................... 43 Cinque minuetti in sette trii...................................................................................... 44 Bel contento già gode quest’alma............................................................................ 44 Allegro mosso moderato e vivace............................................................................ 45 Meditando................................................................................................................ 45 Volume Secondo “…”.......................................................................................................................... 11 Nuovi occhi.............................................................................................................. 12 Prima ottava all’improvviso nel liuto...................................................................... 13 Tutti al fine............................................................................................................... 14 Mahantra.................................................................................................................. 14 La donna e l’oceano in fiamme................................................................................ 15 Duetto in do maggiore a quattro mani..................................................................... 16 Gabrielana................................................................................................................ 17 Verace....................................................................................................................... 18 Biddha...................................................................................................................... 19 Mattinata in dialogo................................................................................................. 19 Bianco foglio............................................................................................................ 20 “?”............................................................................................................................ 21 Viola di Cervo.......................................................................................................... 22 Purnima.................................................................................................................... 22 Sette leader e una Regina......................................................................................... 23 Il navigatore............................................................................................................. 25 Corsa........................................................................................................................ 26 Setter........................................................................................................................ 26 Temeraria gabbianella.............................................................................................. 27 Jiva........................................................................................................................... 27 I campi..................................................................................................................... 28 Poesia....................................................................................................................... 28 Letto......................................................................................................................... 29 Lieti abbracci........................................................................................................... 29
Viaggiare.................................................................................................................. 30 Simbiosi................................................................................................................... 30 Duettino serio........................................................................................................... 31 Notte di note............................................................................................................. 31 Patetica..................................................................................................................... 32 Armida abbandonata................................................................................................ 33 Tessuti...................................................................................................................... 33 Amore vero.............................................................................................................. 34 Possibile primavera.................................................................................................. 36 Come si fa................................................................................................................ 36 Il poema del poeta dell’amore e del mare................................................................ 37 Questo è un nodo avviluppato.................................................................................. 38 Furto......................................................................................................................... 38 Gli spettinati............................................................................................................. 39 Parodia per un gentil hombre................................................................................... 40 Il bacio..................................................................................................................... 40 Surya........................................................................................................................ 41 Titolo........................................................................................................................ 41 Giusto in ciel tal periglio.......................................................................................... 42 Tosca mater.............................................................................................................. 44 Esposizione romantica............................................................................................. 45 Andante cantabile..................................................................................................... 45 Sonata per violino e pianoforte................................................................................ 46 Minuetto alla zoppa.................................................................................................. 47 Fuga di cuor............................................................................................................. 47 Qual da venti combattuta......................................................................................... 48 Dedicata al gusto di sua eccellenza.......................................................................... 48 Musica sacra per organo.......................................................................................... 49 Eppur così piangerò................................................................................................. 49 Opéra comique......................................................................................................... 50 Vayu......................................................................................................................... 50 Son più care le catene.............................................................................................. 51 Finale allegro vivacissimo....................................................................................... 51 Senza indicazioni di circostanza.............................................................................. 52 Ballo di gala............................................................................................................. 55 L’inutile.................................................................................................................... 55 Pesci......................................................................................................................... 56 Influenza................................................................................................................... 56
Poesie di Elisabetta Scotto (Isvari Priya dd) (detta Elisa) Via F. de Sanctis n.1 57100 Livorno Via Borgo San Jacopo n.140 57126 Livorno email: isvaripriya@libero.it blog: http://isvari.iobloggo.com/ FB: https://www.facebook.com/isvaripriya
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Elisabetta Scotto (Isvari Priya devi dasi) nasce a Livorno il 30 marzo del 1966. In giovanissima età (16 anni) trova nella Poesia il modo a lei piu consono per esprimere la sua creatività e le sue emozioni. Le sue poesie si trovano in numerose antologie di poeti vari. Nella sua carriera come poetessa ha vinto numerosi concorsi, e avuto riconoscimenti dalla critica con vari premi. Quindici anni fa ebbe un momento di pausa e di svolta personale che la portò a bruciare tutte le sue poesie passate. Quelle attualmente in circolazione sono il frutto degli ultimi anni. Ha vissuto lunghi periodi in India e otto anni in un tempio Vaisnava; questo ha influenzato radicalmente la sua filosofia di vita. Si diletta dal 1990 nell’ingegnosa arte dell’autoscatto. Ha fatto diverse mostre abbinando poesie con foto e vincendo dei premi. Dopo aver vissuto in solitudine in un bosco delle colline Toscane è tornata a vivere nella sua città natale che apprezza molto per la bellezza e l’apertura mentale dei suoi cittadini.
… Quei suoi versi criptici sembrano, a volte, come sentenze delle antiche Sibille, la Cumana, la Delfica, la Libica, e noi si rimane lì, incantati, per poter decifrare quei cartgli che la sua poesia “trascrive” poi, però, ci si arrende: capire, interpretare, non è lo scopo della poesia; l’intendimento vero è “ascoltare” la musica, le sue pause, il suo canto, la sua melodia, il sussurrio di cose indicibili… Paulo Varo (Pampana)
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