Atlante della flora del Parco Agricolo Sud

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Guido Brusa, Paolo Rovelli

Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano a cura di: Fabrizio Scelsi - Parco Agricolo Sud Milano



Autori: Guido Brusa Paolo Rovelli Coordinamento e a cura di: Fabrizio Scelsi Parco Agricolo Sud Milano Foto di: Guido Brusa Paolo Rovelli Fabrizio Scelsi Rosalia Lalia Designer: Sara Papasodaro Parco Agricolo Sud Milano Stampa: Arti Grafiche Vertemati Vimercate (MB) Gennaio 2010 Realizzato con il contributo di Regione Lombardia



Indice

- INDICE - Introduzione

pagina 13

4.1 Elenco floristico del Parco

pagina 54

1 - L’ambiente nel Parco

pagina 17

4.2 Elenchi floristici speciali

pagina 86

1.1 Geologia e pedologia

pagina 17

4.3 Siti con maggior presenza di specie inserite nelle liste speciali

pagina 92

1.2 Idrografia

pagina 18

4.4 Elenchi floristici ex LR 10/2008

pagina 103

1.3 Clima

pagina 19

5 - Analisi floristiche

pagina 107

1.4 Bioclima e vegetazione potenziale

pagina 21

5.1 Analisi sistematica

pagina 107

1.5 Uso del suolo

pagina 22

5.2 Forme biologiche

pagina 107

1.6 Vegetazione reale

pagina 22

5.3 Corologia

pagina 108

2 - Le conoscenze floristiche pregresse

pagina 37

5.4 Interpretazione ecologica

pagina 110

2.1 I primi studi di riferimento

pagina 37

5.5 Distribuzione di specie incluse negli elenchi floristici speciali

pagina 112

2.2 Le flore dell’Ottocento e del primo dopoguerra

pagina 37

5.6 Ricchezza floristica nei quadranti

pagina 112

2.3 Gli studi successivi al secondo dopoguerra

pagina 39

5.7 Classificazione floristica dei quadranti

pagina 115

3 - Come è stato effettuato il censimento

pagina 45

6 - Confronti con dati pregressi

pagina 139

4 - Elenchi floristici

pagina 53

6.1 La “Florula Mediolanensis” di Domenico Vandelli

pagina 141


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6.2 Le flore dell’Ottocento e l’erbario Sordelli

pagina 144

6.3 Gli studi successivi al secondo dopoguerra

pagina 159

6.4 Gli studi su alcune aree di interesse del Parco

pagina 161

6.5 Gli studi piĂš recenti

pagina 165

7 - Schede delle specie

pagina 169

7.1 Interpretazione delle schede

pagina 169

7.2 Schede

pagina 175

8 - Foto delle specie

pagina 389

9 - Bibliografia

pagina 475

10 - Appendice

pagina 483




Introduzione

INTRODUZIONE Perché un censimento floristico nel Parco Agricolo Sud Milano? La flora è l’elenco delle specie vegetali che si rinvengono in un determinato territorio. La flora esprime un significato sia storico, in quanto legato ad eventi di tipo evoluzionistico, distributivo ed ambientale, sia ecologico, in quanto connessa ad aspetti climatici, geo-pedologici, ecc. La conoscenza della Flora del Parco Agricolo Sud Milano (PASM) è perciò condizione indispensabile per predisporre piani di gestione e tutela della salvaguardia delle singole specie protette e degli ambienti in cui vivono. È quindi uno strumento a disposizione di chi ha il delicato compito di sorvegliare l’ambiente naturale (tecnici, politici, ambientalisti, ecc.) o semplicemente di chi vuole conoscere la flora del territorio del Parco (appassionati floristi, studenti, ecc.). Tramite il censimento della flora è possibile scoprire e evidenziare le emergenze floristiche, vale a dire quelle specie rare e quindi a rischio di estinzione (locale o non). Tra esse troviamo ad esempio le specie

caratteristiche dei boschi, un tipo di habitat praticamente scomparso, con pochissime eccezioni, nella Pianura Padana ed in particolare nel territorio del Parco. Le località particolarmente ricche di specie rare sono di conseguenza evidenziate come prioritarie nell’ambito degli interventi conservativi che il Parco opera. La rarità non è però la sola indicazione che deriva da un censimento floristico; poiché la flora esprime anche un significato ecologico, ne consegue che con il censimento floristico si assumono anche importanti informazioni sullo stato dell’ambiente. In particolare per gli ambienti acquatici (ma non solo) talune specie assumono il ruolo di veri e propri “bioindicatori”: esprimono cioè sinteticamente diversi parametri ambientali quali, nel caso citato, la quantità di ossigeno disciolta nell’acqua, la presenza o l’assenza di inquinanti organici e inorganici, ecc. Non a caso tali specie sono utilizzate in tecniche di monitoraggio delle acque già utilizzate in altri paesi, ed è specifica indicazione contenuta nella Direttiva comunitaria 2000/60/ CEE, che istituisce un quadro normativo europeo in materia di acque. Infine, in un ambito come quello di pianura

radicalmente modificato dall’uomo, alcune specie ci forniscono indicazioni riguardanti il paesaggio naturale nei secoli passati; rare specie di bosco all’interno di filari ci dicono ad esempio che in quella zona dovevano esserci ampie superfici boscate che ora non ci sono più; altre rare specie dall’ecologia o dalla distribuzione geografica particolare, inserite in un contesto altamente naturale, possono rivelare antichissimi fenomeni di vere e proprie migrazioni di piante, dovute a cambiamenti climatici verificatisi con le glaciazioni o nei periodi di relativo riscaldamento. Il progetto di Cartografia floristica della Regione Lombardia Un censimento floristico consente, mediante un rilevamento in campo, di individuare, determinare e catalogare la flora di un dato territorio. I dati raccolti possono quindi essere confrontati con quelli storici (o essere a loro volta punto di partenza per successivi confronti), in modo da mettere in evidenza eventuali cambiamenti. Il censimento rappresenta perciò una “foto istantanea” della composizione e della distribuzione delle specie nel territorio indagato.

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La distribuzione delle specie viene rappresentata mediante un reticolo cartografico, che a livello regionale coincide con quello proposto nel progetto di“Cartografia floristica dell’Europa Centrale”. Secondo questo schema di rilevamento la mappatura dei dati raccolti è realizzata utilizzando un reticolo con maglie predeterminate. La maglia di base utilizzata nel censimento floristico del Parco è approssimativamente di forma rettangolare e le sue dimensioni lineari corrispondono a circa 6 x 5 km. In ciascuna di queste unità cartografiche è rilevata la presenza\assenza di ogni specie. Tenendo come base il reticolo cartografico sopra citato, la Direzione Generale Qualità dell’Ambiente della Regione Lombardia ha iniziato nel 1999 un progetto di Cartografia floristica per il proprio territorio. Ha dunque predisposto, di concerto con il Sistema Parchi e il Parco dell’Adamello, un programma applicativo apposito (ARC – Applicativo Ricerca Corologica), dove poter inserire ed elaborare tutti i dati raccolti, iniziando proprio da quei Parchi Regionali lombardi interessati ad attivare studi all’interno dei propri confini. Dopo i Parchi Regionali dell’Adamello e del

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Ticino, anche il Parco Agricolo Sud Milano ha iniziato nel 2002, grazie ad un finanziamento regionale, un censimento delle specie vegetali (Felci e piante a fiore) che crescono spontanee nel proprio territorio. Sono escluse dal censimento le piante coltivate.




1 - L’ambiente nel Parco

1 - L’AMBIENTE NEL PARCO Il PASM è collocato nella parte occidentale della Lombardia, nel pieno contesto della Pianura Padana (Fig. 1.1). Occupa una superficie di poco superiore a 470 km2, distribuita in 61 comuni della provincia di Milano. Il Parco si estende su una fascia che cinge da ovest verso est la città di Milano, passando a sud della metropoli lombarda. Il perimetro è alquanto frastagliato e l’area risulta complessivamente frazionata, soprattutto per la presenza di insediamenti urbani o produttivi che sono stati enucleati dal territorio protetto. All’interno del perimetro del PASM sono compresi 4 Siti di Importanza Comunitaria, “Sorgenti della Muzzetta”, “Fontanile Nuovo” di Bareggio, “Bosco di Cusago” e “Oasi di Lacchiarella”, di cui i primi due anche Riserve Naturali. Ad ovest confina con il Parco Regionale “Valle del Ticino”, e ad est con il Parco Regionale “Adda Sud”; a nord-ovest è adiacente alla Riserva Naturale “Bosco di Vanzago” e al Parco Locale di Interesse Sovracomunale “del Roccolo”.

La morfologia di tutta l’area è pianeggiante, anche per il forte intervento antropico di livellamento delle superfici. Le uniche eccezioni sono costituite dalle lievi incisioni dei fiumi, cui si aggiungono quelle non naturali di molti canali artificiali. Il dislivello altimetrico complessivo è quindi modesto; si passa infatti dai 70 m s.l.m. lungo il Fiume Lambro nel comune di Cerro al Lambro (estrema parte sud-est del Parco), ai quasi 160 m s.l.m. nel territorio comunale di Vanzago (limite nord-occidentale). Nei paragrafi successivi sono riportati inquadramenti specifici del territorio del PASM. Le relative mappe riprodotte nelle Figg. 1.2-5 sono state rielaborate da basi informative vettoriali (http://www.cartografia.regione.lombardia.it). 1.1 Geologia e pedologia Il Parco è collocato subito a valle delle estreme propaggini dei terrazzi pleistocenici presenti nell’Alta Pianura milanese (Fig. 1.2). L’Alta Pianura può definirsi come quella parte del piano situata a monte del limite settentrionale della fascia delle risorgive, che termina in corrispondenza di Milano. A valle di questa linea, la campagna irrigua

con la sua fitta rete di canali artificiali costituisce l’aspetto paesaggistico dominante. La costruzione del Canale Villoresi (1888), che capta le acque del Fiume Ticino, ha consentito l’irrigazione anche a nord di Milano, ampliando così alcuni caratteri peculiari della pianura irrigua. Gli estremi lembi settentrionali del PASM (6% dell’area protetta) occupano questo tratto più meridionale dell’Alta Pianura lombarda, interposta tra il Canale Villoresi e la fascia delle risorgive. Il Parco tuttavia si estende in modo prevalente (82% del territorio) nella Media Pianura lombarda, in un contesto caratterizzato da un forte sviluppo della rete idrografica artificiale. Nella parte sud-orientale del Parco, si allungano anche i primi lembi della Bassa Pianura (6% del territorio), caratterizzata da suoli più fini e dal corso meandriforme dei fiumi. Dal punto di vista geologico i materiali costituenti questi settori della pianura sono attribuiti al Pleistocene. L’insieme delle superfici di questo periodo geologico è complessivamente chiamato Livello Fondamentale della Pianura. Nella parte sud-orientale sono anche presenti alcune alluvioni recenti vallive (Olocene), che si estendono principalmente lungo

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l’alveo del Fiume Lambro Meridionale, del Lambro e del Canale Muzza (e del suo colatore, l’Addetta), caratterizzate da modeste scarpate che delimitano l’alveo dei corsi d’acqua. Accanto a queste formazioni è possibile individuare terrazzi fluviali più antichi di raccordo alla pianura, che testimoniano paleo-percorsi fluviali (il più importante è quello che si sviluppa lungo la valle relitta della Vettabbia). Nel Parco è quindi possibile individuare due sistemi prevalenti di pedo-paesaggi (AA. VV., 1993): il sistema L, che rappresenta il Livello Fondamentale della Pianura, e il sistema V, che rappresenta il complesso di valli fluviali oloceniche. Il sistema L è suddiviso in tre sottosistemi: LG, comprendente le aree a monte delle risorgive, con substrato prevalentemente ghiaioso; LQ, abbracciante le aree interessate da fenomeni di idromorfia riconducibili all’emergenza dei fontanili e alla falda subsuperficiale, con suoli ghiaioso-sabbiosi o sabbioso-limosi; e LF, comprendente le superfici generalmente stabili e debolmente ondulate o incise, prive di fontanili attivi e a sedimenti sabbioso-limosi. Il sistema V è invece suddiviso in due sottosistemi: VT, che include le superfi-

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ci terrazzate subpianeggianti e di raccordo, prevalentemente non attive; e VA, comprendente le piane attive dei fondovalle fluviali e dei corsi seminaturali. In Fig. 1.3 è riportata la composizione granulometrica dei suoli del Parco. In generale, prevalgono i substrati pedologici grossolani a nord e prevalentemente fini a sud. Si osserva come nel Parco siano presenti soprattutto suoli ghiaioso-cittolosi (39% della superficie) oppure frammisti a depositi fini (16%). Ben rappresentati sono pure i substrati sabbiosi misti a depositi fini e ghiaie (26%) e i limi frammisti a sabbie e ghiaie (11%). Questi depositi sono particolarmente sviluppati lungo i paleo-percorsi e le alluvioni recenti presenti nella parte sud-orientale del Parco. Per quanto riguarda il contenuto in carbonati nei suoli (Fig. 1.4), si nota come siano presenti pressoché prevalentemente nella porzione orientale del Parco, in particolare dall’alveo del Fiume Lambro verso oriente. Secondo la classificazione “World Reference Base for soil resources” (Brenna & al., 2004), il tipo di suolo prevalente e anche ben distribuito su tutto il territorio del Parco è costituito dai Luvisols (58.4% della super-

ficie protetta), formato da suoli evoluti che testimoniano una pedogenesi prolungata nel tempo e caratterizzati dalla presenza del processo di illuviazione di argilla. I Cambisols (suoli abbastanza giovani e quindi moderatamente evoluti) sono discretamente rappresentati (19%) e omogeneamente distribuiti nel Parco; mentre i Gleysols (suoli con profilo che rimane saturo di acqua per periodi prolungati) sono distribuiti in prevalenza nella parte centro-meridionale del Parco (12.1% della superficie). Altri tipi di suoli (Arenosols, Fluvisols, Regosols e Umbrisols) hanno una copertura complessiva molto modesta (<11%). 1.2 Idrografia Nel Parco la falda freatica superficiale aumenta progressivamente di profondità procedendo verso nord, approfondendosi in misura molto marcata nei pressi di Milano, in relazione agli emungimenti profondi (AA. VV., 1993); dagli anni ’90 si assiste però nel capoluogo ad un innalzamento della falda (Banfi & Galasso, 1998). La falda acquifera superficiale alimenta numerosi fontanili presenti nella fascia delle risorgive, che costituiscono un elemento


1 - L’ambiente nel Parco

di pregio naturalistico e storico-culturale distintivo del PASM. Nel 1999 su base bibliografica e cartografica sono stati censiti 643 fontanili, di cui il 42% è risultato attivo (comprendendo anche i fontanili con asciutte periodiche), il 15% inattivo e il 43% è purtroppo risultato scomparso durante i sopralluoghi effettuati (Gomarasca, 2002). I fontanili sono distribuiti in prevalenza nella parte occidentale del Parco (54%), mentre l’area orientale (27%) e soprattutto quella meridionale (19%) sono assai meno ricche e presentano inoltre una maggior presenza relativa di fontanili inattivi. Alla ricchezza di acque superficiali contribuiscono anche i corsi d’acqua naturali. Tuttavia, molti di questi hanno subito nei tempi passati cambiamenti sia nell’alveo sia nella portata, soprattutto negli ultimi secoli ad opera dell’uomo. Tra i più importanti corsi d’acqua naturali (Fig. 1.5) troviamo il Fiume Olona, che nasce nelle Prealpi varesine, e riceve a nord di Milano diversi affluenti, tutti di sinistra idrografica (Bozzente, Lura, Merlata e il Pudiga o Mussa); nel cuore della metropoli lombarda le sue acque sono deviate nel colatore Lambro Meridionale, che funziona come collettore delle fogne

cittadine; a sud di Milano il letto originale dell’Olona ricompare alimentato da diverse rogge. Il Torrente Seveso ha origine dai rilievi morenici comaschi e le sue acque sono convogliate nel Naviglio Martesana. Il Fiume Lambro in senso stretto, chiamato anche Lambro Settentrionale, nasce nelle montagne calcaree del Triangolo Lariano; dopo aver attraversato Milano, percorre la parte orientale del Parco. Infine, il Torrente Molgora nasce in Brianza e le sue acque sono quindi immesse nel Canale Muzza. Accanto a questi corpi naturali, esistono anche importanti canali artificiali. Tra essi troviamo il Naviglio Grande, che preleva acque dal Fiume Ticino ed a Milano le immette nel Naviglio Pavese che le restituisce al Ticino presso Pavia. Dal Naviglio Grande ha origine anche la Roggia Ticinello, che funge da colatore e irriga la parte sud-occidentale del Parco. Il Naviglio Martesana preleva acque dal Fiume Adda, riceve in Milano le acque del Fiume Seveso e infine dà vita al Cavo Redefossi. Anche il Canale Muzza origina dal Fiume Adda; in seguito percorre paleo-alvei nel settore orientale del Parco. Un’altra importante opera degli ultimi anni è stato il Canale Scolmatore di Nord-Ovest:

presenta inizialmente due rami, che raccolgono rispettivamente le acque di piena del Fiume Olona e del Torrente Seveso. Attraversa quindi un largo tratto della porzione nord-occidentale del Parco e confluisce quindi nel Fiume Ticino. A intricare maggiormente questa struttura idrografica già complessa, si aggiunge una moltitudine di canali e rogge secondarie con funzioni di colatori e/o adaquatori, che pervade l’intero Parco in particolare a valle della linea delle risorgive. Tuttavia nell’estrema porzione nord-occidentale, il reticolo idrografico è poco sviluppato (Fig. 1.5), anche in relazione all’ubicazione sulle ultime propaggini dell’Alta Pianura (§ 1.1). Infine, bisogna ricordare i numerosi laghetti di cava, distribuiti in prevalenza nel circondario della metropoli milanese e di modesta superficie (la maggior parte non supera i 10 ha), e soprattutto il bacino artificiale dell’Idroscalo (con una superficie prossima a 75 ha), realizzato nel 1928 ove era in precedenza ubicata una cava di ghiaia e sabbia. 1.3 Clima Per l’inquadramento climatico dell’area si è fatto riferimento ad alcune stazioni metere-

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ologiche della Provincia di Milano o limitrofe ad essa, durante il periodo 1951-1982 (fonti dati termo-pluviometrici: Istat e Ufficio Idrografico del Bacino del Po). Le stazioni sono state scelte in modo da coprire largamente l’intero gradiente altimetrico (coincidente grossolanamente con l’escursione latitudinale) presente nel Parco. I valori medi annuali di precipitazioni e temperature per le stazioni prescelte sono riportati nella Tab. 1.1. Si osserva che al diminuire della quota (e della latitudine, in quanto le stazioni sono poste in pratica a latitudine decrescente) diminuiscono le precipitazioni medie annuali. Si può infatti calcolare un aumento medio di poco più di 130 mm di precipitazioni medie annuali per ogni incremento di 50 m nella quota. Il massimo delle precipitazioni mensili viene raggiunto nei mesi autunnali, quasi sempre in ottobre. Il valore minimo si riscontra nelle stazioni più a nord nei mesi invernali (in particolare in gennaio), ma procedendo verso sud si sposta in quelli estivi (a Lodi e Pavia si osserva appunto nel mese di luglio). In antitesi non si osservano variazioni di temperatura media annuale correlate al

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gradiente altimetrico. Spicca però il valore nettamente più alto di Milano città, verosimilmente in relazione al particolare microclima della metropoli lombarda. Il valore della metropoli lombarda risalta ancor più evidentemente nel caso delle temperature medie di gennaio, quantunque in quelle di luglio è paragonabile a quello delle altre stazioni. Le temperature medie del mese di gennaio sono sempre superiori a 0 °C. Le temperature medie minime del mese di gennaio (non riportate in tabella) sono leggermente inferiori a 0 °C (con valore minimo di –2.4 °C per Marcallo con Casone), ma sempre con l’eccezione di Milano città, il cui valore è invece positivo (+0.8 °C). Le temperature medie del mese di luglio mostrano una intervallo di variazione piuttosto contenuto (2.6 °C), con il massimo valore raggiunto dalla stazione di Abbiategrasso e il minimo da quella di Marcallo con Casone. Sulla base dei dati disponibili è stato costruito a titolo esemplificativo l’andamento mensile delle temperature e delle precipitazioni per la stazione di Milano Linate (Fig. 1.6). Nei mesi di ottobre e novembre si concentrano i picchi massimi di precipitazioni mensili (entrambi maggiori di 100 mm); secon-

dariamente si osservano picchi in primavera (marzo e maggio) e ad agosto. I valori più bassi si registrano invece nei due mesi invernali di gennaio e febbraio (entrambi con 66 mm) e in subordine a luglio (71 mm). L’andamento termico mostra una discreta escursione (21.4 °C). Pertanto il clima dal punto di vista termico è inquadrabile come “continentale”, mentre il regime pluviometrico è classificabile come “sublitoraneo”, intermedio fra il tipo “padano” e quello “appenninico” (Ottone & Rossetti, 1980). Ovvero, sempre secondo questi autori, si può parlare di clima temperato subcontinentale. Secondo la classificazione di Péguy (1961), sulla base dei dati termo-pluviometrici esposti per la stazione di Milano Linate corrisponderebbe un clima intertropicale, in cui almeno per sei mesi all’anno si rinvengono condizioni caldo-umide e non si osservano mai mesi di aridità. Per Giuliacci (1985), la stima dell’evotraspirazione potenziale annuale per il territorio in cui è inserito il Parco è di 850-900 mm e il bilancio tre le precipitazioni medie annuali e l’evotraspirazione potenziale annuale presenta un surplus idrico. A tale bilancio positivo in prevalenza contribuiscono i mesi au-


1 - L’ambiente nel Parco

tunnali e invernali. Tuttavia, durante l’estate si registra un marcato deficit idrico, soprattutto a sud di Milano. L’area del Parco presenta pure una frequenza annuale di casi con umidità superiore al 90% compresa tra 30-40% e un numero medio annuo di giorni di nebbia tra 120-140. La nebbia costituisce infatti una peculiarità propria della Pianura Padana; questo fenomeno meteorico trae origine dalla particolare conformazione topografica della regione che, protetta a nord dalle Alpi e a sud dall’Appennino, impedisce alle correnti atmosferiche la rimozione dell’aria piuttosto umida che ristagna in pianura. L’area risulta inoltre particolarmente interessata da condizioni termo-igrometriche estreme, soprattutto da quelle “caldo-umide” (temperature superiori a 20 °C e umidità relativa superiore al 90%). In conclusione, il clima del Parco è contrassegnato da primavere temperate, da estati calde e afose, da abbondanti precipitazioni duranti i mesi autunnali e da inverni freddi e nebbiosi. 1.4 Bioclima e vegetazione potenziale L’area in cui è ubicato il Parco si inserisce dal punto di vista fitogeografico all’interno

del Distretto Padano (comprendente tutto il territorio della Pianura Padano-Veneta), inserito nella Provincia alpina del Dominio centroeuropeo (Giacomini & Fenaroli, 1958). Tale collocazione si accorda con la suddivisione geobotanica dell’Italia proposta da Pedrotti (1996), in cui l’area della Riserva sarebbe inserita nel Settore Padano, Provincia della Pianura Padana, Regione Eurosiberiana. In quest’ambito, la vegetazione potenziale sarebbe ascrivibile all’ordine dei Fagetalia sylvaticae e all’alleanza del Carpinion betuli. Considerando l’inquadramento fitoclimatico di Blasi (1996), il Parco presenta un termotipo “collinare”, caratterizzato da 5 mesi con temperatura media annuale inferiore a 10°C e temperatura minima del mese più freddo di poco inferiore a 0°C, ed un ombrotipo di tipo “umido”, per le abbondanti precipitazioni che non determinano mesi di aridità estiva. Secondo la classificazione bioclimatica di Tomaselli & al. (1973), il Parco si inserisce in un territorio caratterizzato da un clima temperato attribuibile alla “regione mesaxerica - sottoregione ipomesaxerica”. In

questo ambito la curva termica è sempre positiva e si assiste ad un netto sdoppiamento della stagione piovosa in due massimi, primaverile ed estivo. Più precisamente, il clima apparterebbe al tipo B della suddetta classificazione, in cui la falda freatica superficiale influenzerebbe localmente il clima. La vegetazione naturale potenziale sarebbe costituita da una formazione forestale con dominanza di Farnia (Quercus robur), sostituita da Pioppi (Populus alba e P. nigra), salici (Salix spp.) e Ontano nero (Alnus glutinosa) nelle stazioni ripariali. Le formazioni climaciche in questa area dovrebbero quindi corrispondere ai QuercoCarpineti appartenenti all’ordine dei Fagetalia sylvaticae Pawl. 1928 e probabilmente in buona parte all’alleanza dell’Alno-Ulmion minoris Br.-Bl. et Tx. 43 (sinonimo sintassonomico di Alnion incanae Pawl. in Pawl. et Wall. 1928). Sui suoli meno vincolati alla falda e lontano dai corsi d’acqua, si hanno forme di transizione sempre più spinte verso i Carpinion s.l, in senso comprensivo dell’alleanza gravitante nell’Europa sud-orientale Erythronio-Carpinion (Horvat 1958) Marin㶜ek in Mucina, Grab. et Wallnöfer 1993. L’alleanza del Carpinion betuli Issler

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1931 sarebbe pienamente espressa soltanto nell’Alta Pianura (Del Favero, 2002). 1.5 Uso del suolo Per comprendere l’uso attuale del suolo nel Parco è stata approntata la carta in Fig. 1.7, derivata dal Corine Land Cover 2000. La ripartizione tra i diversi usi del suolo nel Parco è riportata nel grafico in Fig. 1.8. È immediato constatare come la vocazione agricola dell’area protetta sia ben rappresentata in entrambi gli elaborati. Le colture intensive, principalmente a cereali (Mais, Grano e Orzo in prevalenza), costituiscono la tipologia più sviluppata nel territorio (320.3 km2). Questo tipo di coltivazione è in maggioranza diffuso nella parte orientale e nord-occidentale del Parco. La seconda tipologia per estensione è costituita delle coltivazioni a Riso (117.2 km2), presenti principalmente nei settori centro- e sud-occidentali; curiosamente sono altresì presenti alla periferia nord-ovest di Milano. Lo sviluppo agricolo è stato logicamente favorito dal fitto reticolo idrografico (§ 1.2), che ha consentito di irrigare le colture, in particolare durante il periodo estivo abbastanza siccitoso a sud di Milano (§ 1.3).

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Le altre tipologie sono poco rappresentate rispetto alle coltivazioni anzidette. Il tessuto urbanizzato, comprendente le zone residenziali, le aree verdi cittadine e ricreative e le aree industriali, commerciali e infrastrutturali rappresentano comunque una quota relativamente importante del territorio del Parco (18.5 km2). La relativa bassa quota di queste tipologie è conseguenza dell’enucleazione dall’area protetta degli insediamenti urbanizzati o produttivi, che caratterizzano invece il territorio dell’hinterland milanese nel suo complesso. Ambienti seminaturali come i bacini d’acqua rappresentano una quota esigua (4.4 km2), così come le formazioni a prati stabili (1.5 km2). I boschi costituiscono una modestissima parte della superficie a Parco (1.8 km2) e sono in modo prevalente relegati alla porzione nord-occidentale; anche la pioppicoltura risulta poco sviluppata nel territorio indagato (1.3 km2). La superficie occupata dalle cave appare nel complesso relativamente bassa (1.8 km2), anche in relazione alla cessata attività estrattiva e al loro recupero come specchi d’acqua ad uso prevalentemente ricreativo. Infine, non bisogna dimenticare la fitta rete

di infrastrutture legate alla mobilità presenti sul territorio del Parco, soprattutto in prossimità dell’hinterland di Milano, come ad esempio le tangenziali autostradali e le parecchie strade statali che convergono verso il capoluogo lombardo. È presente inoltre un aeroporto internazionale (Linate). Infine, occorre citare la rete di canali navigabili, sebbene oggi abbiano solamente finalità irrigue e turistiche. 1.6 Vegetazione reale Non esiste un rilevamento sistematico delle comunità vegetali del Parco, né tanto meno della Provincia di Milano. È comunque possibile, anche sulla base di informazioni di natura bibliografica (Banfi & Galasso, 1998; Bracco, 2001; Del Favero, 2002) e soprattutto su osservazioni personali degli autori, abbozzare un quadro sintassonomico di riferimento per le cenosi costituenti la vegetazione reale e maggiormente diffuse nel Parco. L’inquadramento sintassonomico seguito, realizzato solo a livello di sintaxa a rango più elevato, è stato principalmente quello riportato in Mucina & al. (1993) e secondariamente quello di Theurillat & al. (2004).


1 - L’ambiente nel Parco

Tra le comunità a idrofite pleustofitiche, la classe Lemnetea de Bolós et Masclans 1955 comprende formazioni paucispecifiche di idrofite liberamente flottanti, i cui apparati fotosintetici possono emergere o essere completamente sommersi nell’acqua. Sono in genere legate a corpi idrici con acque stagnanti o con lento deflusso. Nell’area di studio sono presenti cenosi appartenenti all’ordine dei Lemnetalia minoris de Bolós et Masclans 1955, comprendenti le associazioni dominate da Lenticchie d’acqua (Lemna spp. e Spirodela polyrrhiza), ovvero da specie con organi molto ridotti che flottano sul pelo dell’acqua; nell’ordine citato rientrano pure le associazioni formate da pleustofite (Ceratophyllum spp.) liberamente flottanti sia emerse che sommerse. Di rado si osservano anche comunità in acque stagnanti o lentamente fluenti dominate da alghe verdi (Chlorophyta, Charales), che sintassonomicamente sono inquadrabili nella classe Charetea fragilis Fukarek ex Krausch 1964. La classe Potametea R.Tx. et Preising 1942 riunisce le formazioni dominate da idrofite rizofitiche, i cui apparati fotosintetici fluttuano in acqua, quantunque le piante siano saldamente ancorate al fondale. Sono spesso

legate ad acque lotiche, anche se solo un per un periodo ridotto della stagione vegetativa. Nel Parco sono rappresentate tre alleanze: il Ranunculion fluitantis Neuhäusl 1959, comprendente associazioni di specie (Callitriche spp., Ranunculus aquatilis e R. fluitans) fluttuanti in acque con corrente più o meno rapida; il Potamion pectinati (Koch 1926) Görs 1977, che include comunità costituite in prevalenza da specie sommerse ancorate al fondale (Elodea spp., Potamogeton spp. e Vallisneria spiralis); e il Nymphaeion albae Oberd. 1957, che comprende comunità con specie provviste di foglie galleggianti (Nymphaea alba e Nuphar lutea), assai rare nel territorio del Parco. Un gruppo consistente di cenosi è rappresentato da formazioni a idrofite elofitiche appartenenti alla classe Phragmito-Magnocaricetea Klika in Klika et Novák 1941. Si tratta di cenosi disposte alla periferia dei corpi idrici, dove spesso formano una fascia più o meno continua lungo le sponde, oppure si rinvengono, nelle fasi più evolute della dinamica vegetazionale, in distese uniformi. Sono formazioni legate sempre all’acqua, anche se sono spesso in grado di tollerare temporanei periodi di aridità. In genere

sono paucispecifiche, arricchendosi di specie solo in presenza di transizioni verso cenosi di altre classi fitosociologiche. Nell’area di studio i Phragmito-Magnocaricetea sono rappresentati in prevalenza da due ordini: i Phragmitetalia Koch 1926, comprendenti cenosi in acque stagnanti o ripariali, caratterizzate ad esempio da specie come Carex acutiformis, Sparganium erectum e Typha latifolia; e i Nasturtio-Glycerietalia Pignatti 1953, che includono cenosi tipiche dei bassi fondali nei corsi d’acqua (in special modo nei fontanili), con specie come Berula erecta, Nasturtium officinale e Veronica anagallis-aquatica. Relativamente rare sono le comunità di Isoëto-Nanojuncetea Br.-Bl. et R. Tx. ex Westhoff et al. 1946, composte da erbacee annuali (come Cyperus fuscus, Juncus bufonius e Gnaphalium uliginosum) che crescono su suoli fangosi sommersi, ma soggetti a prosciugamento superficiale durante la tarda estate. Più diffuse sono invece comunità di erbe annuali estive e nitrofile (come ad esempio Bidens frondosa, Polygonum hydropiper e Ranunculus sceleratus), che crescono su fanghiglie sempre più o meno umide, sia in ambienti naturali (in prevalen-

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

za ripariali) che sinantropici (ad esempio nei campi a riposo). Queste comunità sono inquadrabili nella classe Bidentetea tripartiti R.Tx. et al. in R.Tx. 1950. In condizioni ecologiche simili, ma legate in modo esclusivo alle risaie, sono presenti comunità comprese nella classe Oryzetea sativae Miyawaki 1960. A questa interessante classe fitosociologica appartengono cenosi ad erbe infestanti per la maggior parte annuali (come Cyperus difformis, Elatine spp. e Heteranthera spp.): si tratta generalmente di specie di origine tropicale, introdotte accidentalmente dall’uomo e che compaiono stagionalmente nella porzione di Pianura Padana in cui si coltiva il riso. Alla classe Stellarietea mediae R.Tx., Lohmeyer et Preising in R.Tx. 1950 sono assegnate comunità dominate da specie erbacee annuali (o di rado biennali) infestanti i coltivi e più in genere gli ambienti soggetti a un forte rimaneggiamento da parte dell’uomo. Tipiche rappresentanti di questa classe sono specie definite “malerbe” e come tali contrastate dall’uomo mediante sarchiatura, estirpazione o diserbo chimico. Le comunità di Stellarietea si insediano su suoli moderatamente umidi o addirittura asciutti, differen-

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ziandosi così ecologicamente da quelle di altre classi rappresentate nell’area di studio come i Bidentetea tripartiti e gli Oryzetea sativae. Nel Parco le cenosi di Stellarietea appartengono principalmente a tre ordini: i Centaureetalia cyani Tüxen ex von Rochow 1951, che comprendono associazioni di infestanti nei coltivi, con specie come Galinsoga ciliata, Geranium molle e Raphanus raphanistrum; gli Eragrostietalia J.Tx. ex Poli 1966, che includono cenosi d’infestanti a carattere ruderale e xero-termofilo, come Digitaria sanguinalis, Eragrostis minor e Portulaca oleracea; e i Sisymbrietalia J.Tx. in Lohmeyer et al. 1962, che includono le comunità di ruderali annuali in habitat antropogeni, con specie come Artemisia annua, Hordeum murinum e Lepidium virginicum. Formazioni erbacee a carattere ruderale e sinantropico, ma costituite in prevalenza da specie pluriennali, sono invece inserite nella classe Artemisietea vulgaris Lohmeyer et al. in R.Tx. 1950. Si tratta di cenosi che colonizzano ambienti con disturbo da basso a moderato, come coltivi abbandonati, incolti, ruderi, scarpate stradali, massicciate ferroviarie, argini di canali ecc. Queste comunità si instaurano sempre su suoli con

una buona disponibilità in nutrienti, ma con umidità variabile anche se mai in eccesso. Nel Parco è accertata con sicurezza la presenza dell’ordine Onopordetalia acanthii Br.-Bl. et R.Tx. ex Klika et Hadač 1944, in cui si possono annoverare come specie caratteristiche Arctium minus, Cirsium vulgare e Malva sylvestris. Soprattutto in ambienti sinantropici è possibile rinvenire lembi di fitocenosi sui manufatti, in particolare in quelli eretti con mattoni, dove è possibile osservare sia Felci (Asplenium trichomanes e A. ruta-muraria) sia piante a fiore (Cymbalaria muralis e Parietaria diffusa). Queste comunità sono probabilmente ascrivibili all’alleanza Tortulo-Cymbalarietalia Segal 1969 della classe Asplenietea trichomanis (Br.-Bl. in Meier et Br.-Bl. 1934) Oberd. 1977. Nei luoghi soggetti a calpestio, ma non necessariamente in ambiti urbanizzati, si rinvengono cenosi caratterizzate da piccole piante erbacee (ad esempio Polygonum arenastrum, Sagina procumbens e Spergularia rubra), ascrivibili alla classe Polygono arenastri-Poetea annuae Rivas-Martínez 1975 corr. RivasMartínez et al. 1991. Le cenosi dei prati stabili rientrano in Moli-


1 - L’ambiente nel Parco

nio-Arrhenatheretea R.Tx. 1937 em. R.Tx. 1970. Queste formazioni sono sempre dominate da specie erbacee, in particolare emicriptofite, le quali prediligono suoli fertili e con buona disponibilità idrica. In realtà questa classe racchiude fitocenosi assai diversificate tra loro. Più precisamente, l’alleanza Molinietalia Koch 1926 comprende associazioni dei prati umidi e delle rive dei corsi d’acqua. Si tratta quindi di comunità fortemente condizionate dalla presenza di una falda relativamente superficiale e di rado soggette a sfalcio, con specie igrofile come Angelica sylvestris, Filipendula ulmaria e Juncus effusus; ne esistono solo brandelli puntiformi e degradati, nelle vicinanze di zone umide o canali. L’alleanza Arrhenatheretalia R.Tx. 1931 racchiude invece comunità erbacee soggette a sfalcio, che viene praticato periodicamente in relazione alla velocità d’accrescimento e quindi alla produzione di biomassa vegetale. Nel Parco rientrano in questo ordine i prati marcitori e quelli regolarmente falciati e concimati, caratterizzati da specie come Arrhenatherum elatius, Galium mollugo e Veronica serpyllifolia. Infine, l’alleanza Potentillo-Polygonetalia R.Tx. 1947 comprende associazioni

che si sviluppano su suoli con buona disponibilità idrica, talvolta inondati o con ristagno d’acqua, e soggette a saltuari sfalci. Si rinvengono spesso in ambienti antropizzati, con specie come Epilobium tetragonum, Festuca arundinacea e Mentha aquatica. Le cenosi di mantello rientrano in GalioUrticetea Passarge ex Kopecký 1969. In questa classe fitosociologica sono raggruppate vegetazioni nitrofile di suoli con buona disponibilità idrica. Si tratta in genere di comunità ruderali, che orlano le formazioni arboreo-arbustive (e per questo mostrano un discreto grado di sciafilia) e ne rappresentano spesso un aspetto degradato. Le specie caratteristiche di questa classe sono contraddistinte in genere da erbacee perenni con dimensioni elevate e veloci tassi di accrescimento. Nel Parco i Galio-Urticetea sono rappresentanti da due ordini: i GalioAlliarietalia Oberd. ex Görs et Müller 1969, in cui sono comprese le comunità di margine boschivo ombreggiato o semi-ombreggiato a carattere sinantropico (caratterizzate ad esempio da Chelidonium majus, Geum urbanum e Lapsana communis) e i Convolvuletalia sepium R.TX. 1950 em. Mucina 1993, abbracciante le comunità che si sviluppano

su suoli maggiormente umidi rispetto al precedente ordine, con specie come Calystegia sepium, Eupatorium cannabinum e Myosoton aquaticum. Le specie caratterizzanti i Galio-Alliarietalia sono molto diffuse nelle formazioni arboreo-arbustive degradate a Robinia pseudoacacia e Sambucus nigra, tanto che taluni autori collocano in una classe a sé stante tali formazioni (Robinietea Jurko ex Hadač et Sofron 1980) o nei relativi sintaxa di rango inferiore (es. Balloto nigraeRobinion Hadač et Sofron 1980) entro la classe dei Rhamno-Prunetea. Nella classe Alnetea glutinosae Br.-Bl. et R.Tx. ex Westhoff et. al. 1946 trovano collocazione gli arbusteti e i boschi igrofili con falda acquifera superficiale, che spesso sono per lungo tempo inondati. Rappresentano quindi l’espressione più tipica dei boschi igrofili, affrancati dall’influenza diretta del regime dei corsi d’acqua. L’evoluzione naturale di queste cenosi comporta il progressivo svincolamento dalla falda e quindi stadi di passaggio verso formazioni ascrivibili ai Querco-Fagetea. Nel Parco sono presenti cenosi appartenenti all’alleanza del Salicion cinereae Müllers et Görs 1958, che include gli arbusteti a Salix cinerea che nella suc-

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

cessione interrante sono posti tra le fitocenosi a elofite e i boschi igrofili, e dell’Alnion glutinosae Malcuit 1929, comprendente formazioni forestali su suoli con falda affiorante per la maggior parte dell’anno, ma che nel territorio in oggetto sono divenute rarissime e ridotte a esigui lembi. La classe Salicetea purpureae Moor 1958 include formazioni arbustive e boschive lungo le sponde dei corpi idrici, che si insediano su sedimenti di recente deposizione. Questi ambienti sono contraddistinti da periodi alterni di inondazione e disseccamento, in relazione alle diverse fasi di oscillazione della falda acquifera. Nel Parco è presente l’alleanza del Salicion albae Soó 1930, rappresentata principalmente dai Saliceti a Salix alba, che si rinvengono anche come formazioni secondarie in aree potenzialmente occupate dalle Alnete. Molto diffuse sono le fitocenosi degli arbusteti mesofili degradati che rientrano nella classe Rhamno-Prunetea Rivas Goday et Borja Carbonell ex Tüxen 1962. In questa classe fitosociologica sono comprese formazioni a netta prevalenza di nanofanerofite (per esempio Clematis vitalba, Rosa canina e Rubus fruticosus), che trovano il

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loro optimum nelle condizioni ecologiche rappresentate dai Rhamno-Prunetea. Queste specie di arbusti si rinvengono tuttavia anche in vegetazioni forestali ascrivibili ad altre classi fitosociologiche, ma la loro presenza è comunque subordinata alle maggior capacità competitive delle specie arboree. Ecologicamente in questa classe sono riportate cenosi di suoli moderatamente umidi o addirittura tendenzialmente asciutti. Dal punto di vista dinamico, queste formazioni sono preludio a formazioni boschive, in particolare dei Querco-Fagetea, da cui possono anche derivare se lo strato arboreo è completamente rimosso. Le cenosi dei boschi rientrano in prevalenza nella classe Querco-Fagetea Br.-Bl. et Vlieger in Vlieger 1937, che comprende formazioni forestali della fascia planiziale sino a quella montana, in cui predominano latifoglie caducifoglie su suoli da moderatamente umidi a moderatamente aridi. In questa classe troviamo in genere le formazioni più evolute dal punto di vista ecologico ed anche quelle strutturalmente più complesse. Nella Pianura Padana la naturale evoluzione delle comunità vegetali si indirizzerebbe verso formazioni proprie dei Querco-

Fagetea, se fattori antropici di disturbo non ne interrompessero la dinamica. Nel Parco è possibile individuare principalmente due alleanze: l’Alnion incanae Pawlowski in Pawlowski et Wallisch 1928, che comprende i boschi su suolo con buona disponibilità idrica, come i Querco-Ulmeti lungo le rive dei corsi d’acqua, e il Carpinion s.l. (v. § 1.4), rappresentato dai Querco-Carpineti, per lo più vincolati a suoli mesici, e che costituiscono anche lo stadio più evoluto della vegetazione planiziale del Parco.


1 - L’ambiente nel Parco

Fig. 1.1. Ubicazione del Parco Agricolo Sud Milano nel contesto della Pianura Padana lombarda.

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Fig. 1.2. Inquadramento geologico del territorio in cui è inserito il Parco.

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1 - L’ambiente nel Parco

Fig. 1.3. Distribuzione territoriale della composizione granulometrica nei suoli.

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Fig. 1.4. Andamento territoriale del contenuto in calcare dei suoli.

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1 - L’ambiente nel Parco

Fig. 1.5. La rete idrografica nell’area del Parco.

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Tab. 1.1. Dati termo-pluviometrici per alcune stazioni metereologiche del Parco o prossime ad esso.

Stazione

Monza Marcallo con Casone Cernusco sul Naviglio Abbiategrasso Milano città Milano Linate Paullo Lodi Pavia

Fig. 1.6. Distribuzione mensile delle temperature e delle precipitazioni per la stazione di Milano Linate..

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Mese con Mese con Quota P media T media (m s.l.m.) annuale (mm) P max. P min. annuale (°C)

162 156 134 122 121 120 97 80 77

1206 1047 1079 1043 1023 1012 1048 868 931

X XI X XI X X X X X

I I , XII I I I I , II IV I , VII VII

12.6 12.2 12.9 13.3 13.8 12.5 12.5 12.7

T media gennaio (°C)

T media luglio (°C)

1.0 1.2 2.2 0.9 3.0 1.4 1.1 1.1

23.4 22.6 23.9 25.2 24.4 22.8 23.3 23.5


1 - L’ambiente nel Parco

Fig. 1.7. Distribuzione territoriale dell’uso del suolo nel Parco.

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Fig. 1.8. Ripartizione percentuale del territorio del Parco in base all’uso del suolo.

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2 - Le conoscenze floristiche pregresse

2 - LE CONOSCENZE FLORISTICHE PREGRESSE Sino ad oggi le conoscenze della flora del Parco sono state solamente parziali e frammentarie. Molti sono stati gli studi effettuati in passato che hanno qualche pertinenza con il Parco; mai però sono stati effettuati rilievi floristici esaustivi sull’intero territorio. Seguendo un ordine cronologico, sono innanzitutto da menzionare le indicazioni provenienti da erbari storici e volumi riguardanti flore del passato: questi documenti avevano per oggetto di studio un territorio più vasto (Provincia di Milano, Lombardia, Italia) o più ristretto e non totalmente incluso nel Parco (ambito comunale di Milano). Talvolta erano localizzati su ambienti di interesse agroeconomico (prati, marcite, ecc.). Le prime notazioni floristiche in tal senso sembrano risalire alla fine del ‘700 e si spingono fino al primo dopoguerra. Molte di queste fonti sono citate nel bel lavoro di Banfi & Galasso (1998), sulla flora di Milano; utilizzando le indicazioni ivi riportate, si è cercato da un lato di contestualizzare, ove possibile, i dati riferiti a territori di

Milano certamente inclusi negli attuali confini del Parco; dall’altro, di visionare alcune delle medesime fonti nella speranza di ottenere ulteriori indicazioni. Studi floristici e vegetazionali su singoli ambienti, biotopi, riserve o cenosi vegetali, compaiono invece principalmente a partire dal secondo dopoguerra, a sottolineare il crescente sviluppo di un approccio ecosistemico da parte di botanici e biologi. 2.1 I primi studi di riferimento I primi documenti risalgono alla seconda metà del ‘700, grazie alle annotazioni del botanico Domenico Vandelli, rimaste però inedite fino alla loro pubblicazione postuma da parte di Tiziano Provasi (1924). Riguardano alghe, funghi, licheni, epatiche, muschi, e piante vascolari della città di Milano (entro le antiche mura spagnole di cui oggi rimangono solo poche vestigia) e dell’ “Agro Milanese”, cioè della campagna nei dintorni. Le osservazioni sono state condotte per un periodo di tempo piuttosto limitato, tra febbraio e i primi di maggio del 1763 (o forse anche prima), e non rappresentano dunque un elenco floristico esauriente. Alcune specie sono chiaramente legate ad ambienti

strettamente urbani, il più particolare dei quali era appunto costituito dalle mura; molte specie del genere Hieracium erano legate ad esso, come evidenziato anche nelle successive flore di Milano. Altre, come riportato nelle relative annotazioni sull’habitat in cui venivano rinvenute, erano maggiormente legate agli ambienti boschivi o di campagna; queste specie menzionate si possono dunque considerare quasi certamente un tempo presenti nei territori del Parco (tranne quelle per cui le località di osservazione, quando indicate, sono riferibili chiaramente a zone fuori Parco o ubicate nella parte nord di Milano). I lavori sui prati irrigui (Scannagatta, 1789; Loteri, 1793) e i prati asciutti (Scannagatta & Maderna, 1793) della Lombardia austriaca potrebbero essere pure considerati tra i primi documenti di riferimento, ma le indicazioni contenute sono genericamente riferite all’intera provincia di Milano; non è stato in ogni caso possibile visionare tale materiale. 2.2 Le flore dell’Ottocento e del primo dopoguerra Nel XIX secolo e nei primi anni del XX secolo sono state pubblicate diverse flore

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

riguardanti aree piuttosto vaste (es. il territorio nazionale, alcune zone del nord Italia e la provincia di Milano), in cui è possibile trovare sporadici riferimenti soprattutto a Milano, ma anche ai “dintorni di Milano”, “il Milanese”, l’ “Agro Milanese”, ecc. Tra i più ricchi documenti con queste citazioni, alcune delle quali anche specificamente riferibili a comuni attualmente compresi nel Parco, si annovera la Flora Italiana di Filippo Parlatore. Edita in 11 volumi, è stata in realtà redatta direttamente dal Parlatore solo per i primi cinque (1848-75), a causa della morte dello stesso autore. È grazie a Teodoro Caruel, suo assistente e in seguito professore in diverse università italiane, che l’opera viene portata a conclusione pubblicando i rimanenti volumi (Caruel in Parlatore, 188496), sulla base degli appunti lasciati da Parlatore. Le segnalazioni riferibili all’area milanese sono frutto di raccolte di Balsamo Crivelli, De Notarsi, Gibellini, Parlatore e soprattutto Rampoldi; altre sono invece semplicemente riprese da Bertoloni (1833-54). Nel lavoro di Banfi & Galasso (1998) è inoltre possibile desumere altre segnalazioni storiche relative a località di Milano entro i confini del Parco o al limitare dello stesso.

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Una serie di note relative alla toponomastica delle località citate ad esempio da Lanfossi (1836a, b, c), Cesati (1838) e Bertoloni (1833-54) consente infatti di accertare con un certo grado di precisione i siti in cui le specie sono state osservate. Altre indicazioni, in larga parte concernenti la prima metà dell’800 e annotate nei diari rimasti lungamente inediti o desunte da campioni d’erbario di Cesati, vengono successivamente pubblicate da Soldano (1994), insieme a segnalazioni per Milano relative ai sopraccitati lavori di Lanfossi, Bertoloni e materiale d’erbario di quest’ultimo autore. Una notazione, in verità poco rilevante, deriva pure da uno dei volumi di Fiori & Beguinot (1910), che riporta la dotazione in “exiccata” di diversi erbari italiani. Ancora più ricco di dati riferibili al Parco è l’erbario Sordelli conservato presso il Dipartimento di Biologia dell’Università Statale di Milano. Tale collezione comprende quasi 5500 campioni raccolti tra il 1852 e il 1914 relativi a più di 2000 diverse specie (dalle “Felci” alle piante a fiore), in larga parte determinati da Ferdinando Sordelli, conservatore del Civico Museo di Storia Naturale di Milano dal 1857 al 1916. La consultazione

è stata possibile tramite il sito dell’erbario dell’Università degli Studi di Milano (www. erbario.unimi.it). Non è stata comunque fatta da noi una diretta revisione critica del materiale d’erbario. La principale difficoltà nell’esaminare tutti questi materiali storici riguarda la corretta ubicazione territoriale dei luoghi concernenti la segnalazione per le flore, ovvero della raccolta per gli erbari. In aggiunta all’evoluzione o al completo cambiamento del toponimo nel tempo, altre volte questi si riferiscono a località o edifici non più esistenti. In effetti, non sono moltissime le citazioni di località chiaramente attribuibili ad aree attualmente comprese nel Parco. Per quanto riguarda Milano, ne sono un esempio il toponimo “Malnoé”, più volte citato in erbari storici, e riferito all’Abbazia di Monlué; o il toponimo “Tre Ronchetti”, più o meno equivalente alla zona del Ronchetto delle Rane, alla periferia sud di Milano. Altre segnalazioni associate a toponimi di località appena fuori gli attuali confini del Parco sono comunque indicative, in quanto riferite ad aree immediatamente limitrofe e presumibilmente ascrivibili allo stesso tipo di ambiente presente nella campagna del sud Milanese


2 - Le conoscenze floristiche pregresse

(almeno al periodo della segnalazione, es. la Barona, quartiere alla periferia sud-ovest di Milano). Infine, si trovano segnalazioni associate a nomi di comuni del Parco, e dunque con buona probabilità riferibili a territori attualmente presenti entro i confini amministrativi dell’area protetta. 2.3 Gli studi successivi al secondo dopoguerra Successivamente alla fine della Seconda Guerra Mondiale, gli studi vertono quasi esclusivamente sugli aspetti vegetazionali invece che su quelli puramente floristici; progressivamente si moltiplicano anche di numero, riguardando più direttamente il territorio del Parco, benché parallelamente si assista alla crescente espansione edilizia, che tende a sottrarre spazio alla campagna e ai sempre più rari ambienti naturali e seminaturali della pianura milanese. In realtà, le notazioni floristiche pubblicate da Giacomini nel 1950 per l’intero territorio lombardo costituiscono un’eccezione a quanto sopra esposto, anche se pochissime sono riferibili alle vicinanze del Parco. Il primo e forse anche il più esteso tra gli studi vegetazionali riguarda i fontanili della

campagna milanese ed è quello di Piazzoli Perroni (1956). In questa pubblicazione sono stati considerati con maggior dettaglio 16 fontanili; tra questi, 9 sono però situati a nord degli attuali confini del Parco, nei territori comunali di Segrate, Cologno Monzese, Arese e Bollate. L’ubicazione precisa degli altri 7 fontanili non è sempre certa, data la scala della cartografia riportata e la toponomastica utilizzata che solo in alcuni casi trova rispondenza nel lavoro di Gomarasca (2002), dove vengono censiti e cartografati tutti i fontanili esistenti e scomparsi del Parco. In conformità a quest’ultima fonte bibliografica, sicuramente uno di questi fontanili (“Bonacina” a San Donato Milanese) risulta scomparso (e forse stessa sorte è toccata al fontanile “Sessanta” a Milano). Questi 7 fontanili sono comunque situati entro o poco fuori i confini del Parco, rappresentando perciò un valido riferimento di confronto. Tuttavia soltanto per 4 di essi (“Bonacina” a San Donato Milanese”, “Franchetti” a Cesano Boscone, “Boschetto” a Milano tra Quinto Romano e Quarto Cagnigno lungo la S.S. 11, e “Sessanta” a Milano presso Trenno) viene riportato un dettagliato elenco floristico. Nel lavoro di Piazzoli Perroni troviamo

altresì segnalazioni relative a canali, alcuni dei quali ricadenti quasi certamente entro i confini del Parco: “fra Triginto [frazione di Mediglia, n.d.t.] e San Giuliano Milanese”, “tra Paullo e Melegnano”, “Zeloforomagnano” (località di Peschiera Borromeo), “tra Opera e Pieve Emanuele”, “Basiglio”, “fra Tolcinasco (Pieve Emanuele) e Rozzano”, diversi canali a Rozzano (non sempre con certezza localizzabili entro il Parco), “a Cornaredo”, “a Muggiano” (periferia ovest di Milano), a “Cesano Boscone”, “a Trenno” e “tra Figino e Trenno” (periferia ovest di Milano); relativamente ai confini meridionali del Parco sono riportati i canali “fra Landriano [provincia di Pavia, n.d.t.] e Locate Trivulzi” e “fra Landriano e Arcagnago” (quest’ultima cascina in Carpiano). Un altro interessante studio è quello effettuato da Tomaselli (1960a) sulle risaie. Tra i rilievi fitosociologici effettuati prima e dopo il diserbo in diversi periodi dell’anno, ne troviamo uno effettuato presso la tenuta “Ghisolfa (presso Rho)”, entro i confini del Parco. Oggi in questa località, ubicata entro i confini del Parco dei Fontanili di Rho, non è più presente questo tipo di coltivazione: le risaie, con l’eccezione della periferia di

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Milano (Trenno), sono infatti principalmente presenti più a sud. Ancora di Tomaselli (1960b) è uno studio sugli aspetti ecologici delle marcite. Le marcite sono distinte nel tipo “pavese”, dove l’irrigazione è fatta con acque limpide, e in quelle di tipo “milanese” o “di fogna” o “di Vettabbia”, perché l’acqua utilizzata è data per la massima parte dalla roggia Vettabbia dopo che in essa si sono riversate le fognature della zona meridionale della città di Milano e dei comuni limitrofi (l’acqua presenta dunque un maggiore carico organico e una temperatura più elevata, che consente un taglio anticipato in inverno). Non sono riportati rilievi per le zone del Parco; quello più vicino, a circa 5 km dai confini meridionali, è stato effettuato presso Vigonzone, località del comune di Torrevecchia Pia, in provincia di Pavia. Per avere nuovi studi specifici bisogna attendere fino agli inizi degli anni Ottanta, quando è pubblicato un lavoro fitosociologico sul bosco relitto di Cusago, ad opera di Corbetta & Zanotti Censoni (1981). Vedono la luce quindi, alcune pubblicazioni di Silvio Frattini (1984) su flora e vegetazione dell’area gestita dall’associazione Italia

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Nostra denominata “Boscoincittà” e dei relativi dintorni (alla periferia ovest di Milano, presso Trenno e Figino), con particolare riguardo ad un paio di fontanili (Giuscano e Spiné), ivi ancora presenti. Risalgono invece al 1990 alcune notazioni di Bracco & Zucchetti sulla presenza dell’esotica Sagittaria latifolia Willd. nella pianura lombarda, che interessano anche il territorio del Parco. Nel 1993 viene poi pubblicata una nuova flora su Milano da Silvio Frattini, in cui sono riportate alcune notazioni riferibili al Parco. Ma è dagli anni ‘90 che si ha il maggior numero di studi vegetazionali su alcune aree o biotopi del Parco. Sono in larga parte studi condotti dall’Università degli Studi di Milano o comunque da naturalisti della “scuola” del professor Carlo Andreis, docente di Geobotanica presso tale Università. In tale ottica il primo lavoro da citare, anche se a più ampio respiro, è quello di Gabriele Rinaldi (1992) sui fontanili lombardi, in cui sono riportati 3 rilievi fitosociologici ricadenti nell’area del Parco. Sono poi da menzionare gli studi sulla Riserva Naturale Sorgenti della Muzzetta (Andreis, 1993) sui fontanili dell’ovest Milanese (Zavagno & Marchetti,

1996), sui boschi e le fasce boscate relitte dell’ovest Milanese (Zavagno, 1994; Gaiara, 1995/1996; Zavagno & Gaiara, 1997), sull’area del Carengione a Peschiera Borromeo (Ricotti, 1999/2000; Ricotti, Scelsi & Andreis, 2003). Essendo oggetto principale di queste ricerche gli aspetti vegetazionali, non sempre sono stati redatti elenchi floristici specifici dei biotopi o delle aree indagate. Ancora degli anni ’90 è la pubblicazione divulgativa di Gabriele Galasso (1991) sulla flora e la vegetazione di Baggio (quartiere alla periferia ovest di Milano). Le diverse schede sulle specie sono radunate in base al tipo di vegetazione di cui sono rappresentative, con una breve introduzione per ogni tipologia di ambiente; unicamente per le specie riportate per la vegetazione dei canneti (con l’eccezione di Eleocharis palustris), dei cespuglieti ripariali e dei boschi è possibile attribuire con certezza le specie al territorio del Parco, e più precisamente al “Parco delle Cave”, in quanto espressamente citato. Risale al 1998 il lavoro di Banfi & Galasso sulla flora spontanea di Milano, già più volte citato, in cui oltre alla sistematica raccolta


2 - Le conoscenze floristiche pregresse

di segnalazioni pregresse, viene aggiornata la consistenza floristica con nuove segnalazioni, al fine di indagare i cambiamenti avvenuti negli ultimi 300 anni nella flora della città. Nel 1999 vengono resi noti i risultati di una ricerca sulle popolazioni di Valeriana officinalis agg. presenti nel Parco (Gomarasca & al.), basata su caratteri morfologici. Sul finire degli anni ’90 Stefano Gomarasca e Silvio Pirovano coordinano un vasto progetto finanziato dal Parco Agricolo Sud Milano di censimento e analisi dei fontanili sotto diversi aspetti (in particolare storico, funzionale, ecologico e floristico-vegetazionale). Il progetto, conclusosi nel 2000, è stato realizzato in due fasi: nella prima è stato fatto un censimento dettagliato di tutti i fontanili scomparsi o ancora presenti (attivi o inattivi), dove per ogni fontanile, tra le altre informazioni, è riportato un sommario elenco floristico; nella seconda fase, è stata realizzata un’analisi ecologica di dettaglio su 15 tra i fontanili più significativi del Parco, in cui sono riportati elenchi floristici dettagliati per ognuno dei fontanili indagati. Parte dei dati raccolti è riportata in un’interessante pubblicazione divulgativa del Parco (Go-

marasca, 2002). Infine, recentissima e condotta in concomitanza al presente lavoro (Chincarini, 20032004), troviamo una tesi di dottorato avente per oggetto lo studio floristico-vegetazionale e strutturale di filari in alcune aree campione del Parco (boschi di Cusago e Riazzolo e dintorni, Riserva Sorgenti della Muzzetta e dintorni), finalizzato alla comprensione dei rapporti tra il grado di connessione, la struttura e la qualità di queste formazioni lineari.

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3 - Come è stato effettuato il censimento

3 - COME È STATO EFFETTUATO IL CENSIMENTO Come anticipato nell’introduzione, in coerenza al Progetto di Cartografia Floristica della Regione Lombardia, il territorio del Parco è suddiviso da un reticolo costituito da una serie di quadranti della dimensione di 5’ di longitudine e di 3’ di latitudine (circa 6 x 5 km), riferiti al sistema di coordinate geografiche. I quadranti che comprendono porzioni di Parco sono 36, secondo quanto riportato in Fig. 3.1. Non tutti i quadranti comprendono le medesime superfici a Parco (§ 5.6): i quadranti interni sono quelli che comprendono porzioni più ampie, mentre quelli che ricadono sul perimetro del Parco comprendono porzioni più o meno limitate. Senza dimenticare che esistono ampie zone di urbanizzato non incluse nel perimetro del Parco. Il Parco è stato suddiviso in due zone: una orientale, con 15 quadranti, ed una occidentale con 21 quadranti. Il limite tra le due, che disegna una linea spezzata, è posto tra i quadranti 05213, 06211, 06214 della parte

orientale e 05204, 06202, 06213 della parte occidentale. Nei periodi che vanno da maggio a ottobre 2002, da marzo a settembre 2003 e da marzo ad aprile 2004 (con qualche ulteriore giorno dell’estate del medesimo anno), sono stati effettuati una serie di sopralluoghi giornalieri con lo scopo di censire tutte le specie presenti in un quadrante, prestando attenzione alle specie rare o di particolare interesse floristico (generalmente censite diverse volte per lo stesso quadrante, se presenti); viceversa, le specie molto comuni sono state segnalate solo poche volte per quadrante e soltanto se ricadenti in diversi comuni o sottoquadranti (vedi oltre). Sono state effettuate complessivamente oltre 270 giornate di osservazioni in campo, di cui 180 fino ad aprile 2003. Le località in cui effettuare i sopralluoghi sono state concordate mensilmente di concerto con gli uffici del Parco, con particolare interesse soprattutto per le aree protette a vario titolo o per quelle di peculiare valore (es. Riserva Naturale Bosco di Cusago, Oasi di Pasturago, Oasi del Bosco di Montorfano, Carengione, Idroscalo, Riserva Naturale Sorgenti della Muzzetta, ecc.), dove

in genere i sopralluoghi sono stati ripetuti più volte nelle diverse stagioni. Si è quindi cercato di estendere la ricerca a tutto il territorio del PASM, visitando numerose località in tutti i 61 comuni i cui ambiti amministrativi ricadono nell’area tutelata (Fig. 3.2). Il censimento ha riguardato tutte le specie vegetali dalle Pteridofite (Felci, Equiseti, ecc.) alle piante a fiore. Non sono state considerate alghe, muschi e piante esclusivamente coltivate. Per contro sono state censite le piante autoctone introdotte (es. negli impianti boschivi) o individui di specie normalmente coltivate, ma rinvenute all’interno di porzioni di vegetazioni naturali o naturaliformi (sia spontaneizzate che residui di vecchie coltivazioni). Una parte considerevole del lavoro finalizzato al censimento si è in realtà svolta in laboratorio, per determinare le specie problematiche o dubbie, specialmente quelle che richiedevano osservazioni al binoculare se non al microscopio o consultazione di bibliografia specifica (es. generi Callitriche, Eragrostis, Erophila, Festuca, Thalictrum, Ulmus, ecc.). In particolare, su tali taxa sono stati continui i contatti tra gli autori, al fine di cercare di omogeneizzare il più possibile le

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

proprie determinazioni. I dati riguardanti le specie determinate e i relativi dati stazionali sono stati imputati nel database ARC della Cartografia Floristica della Regione Lombardia, in una maschera di inserimento dati esemplificata nella figura 3.3. Sono stati imputati complessivamente 21582 record floristici. Per ogni record, oltre al binomio scientifico della specie (genere, specie, autore ed eventualmente sottospecie con relativo autore se accertata), sono stati inseriti i seguenti dati relativi alla stazione di ritrovamento: QUAD: campo in cui è indicato un codice numerico di cinque cifre, univoco per quadrante. SET: campo in cui viene specificato il settore, suddivisione del quadrante che serve a localizzare ulteriormente il dato all’interno dello stesso; ogni quadrante è infatti suddiviso in quattro settori uguali (1,2,3 e 4). SSET: campo in cui viene ulteriormente localizzato il rilevamento all’interno di una suddivisione del settore; ogni settore è infatti suddiviso in quattro sottosettori (1,2,3 e 4); non sempre tale dato è stato rilevato (0).

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TIPO: campo in cui viene indicato se il dato è riferito ad una osservazione dal vivo, un campione d’erbario, una segnalazione bibliografica e se è stato raccolto un campione; in questo caso tutti i record riguardano osservazioni dal vivo (OX). COD. EST.: campo in cui viene indicato se il dato riguarda o meno una specie estinta per il quadrante (in caso vi sia una precedente segnalazione non più riscontrata), o se ritrovata dopo estinzione locale; tutti i dati da noi imputati si riferiscono a specie non localmente estinte (NX). COD. PRES.: campo in cui è indicato se la presenza della specie o dell’individuo rilevato sia da considerarsi effimera (EF) oppure non effimera (NE). PROV_DAT: campo in cui con una sigla è identificata la persona che ha raccolto il dato. DATA: campo in cui sono riportati giorno, mese ed anno relativi all’osservazione. Q MIN/MAX: campo in cui sono riportate la quota minima e massima sul livello del mare della località indagata. LITO: campo in cui viene specificata la litologia, di solito da noi non compilato vista l’uniformità del territorio sotto questo punto

di vista. ESP: campo in cui viene riportata l’esposizione; in condizioni pianeggianti viene di solito imputata la dizione NOESP, cioè nessuna esposizione. COMUNE: campo in cui è indicato il comune amministrativo entro cui si trova il punto preciso d’osservazione o di raccolta. AREA PROTETTA: campo in cui è specificato se la stazione di rilevamento si trova entro un parco (nazionale, regionale o sovracomunale) della Lombardia (in questo caso il Parco Agricolo Sud Milano, sigla P23). RISERVA: campo in cui è indicato se la stazione di rilevamento ricade entro un’area protetta o d’interesse del Parco Agricolo Sud Milano (es Riseva Naturale Sorgenti della Muzzetta, Riserva Naturale Bosco di Cusago, Parco delle Cave, Carengione, ecc.). RIFERIMENTI CARTOGRAFICI: campi in cui sono riportate le coordinate del punto preciso in cui si trova la specie, secondo diversi sistemi di riferimento cartografici; nel presente lavoro sono state georeferenziate le specie più rare o di pregio, indicando le coordinate nel sistema Gauss-Boaga.


3 - Come è stato effettuato il censimento

NOTE: campo in cui sono state annotate eventuali considerazioni di varia natura (se l’esemplare è stato piantumato o introdotto, notazioni morfologiche o tassonomiche non altrove specificabili, particolarità riguardanti l’habitat, ecc.). Non sono stati compilati i campi relativi ai dati d’erbario (LEGIT, DETERM., DATA DET., NS, UBICAZIONE, NUMERO INVENT.), in quanto non sono stati raccolti campioni allo specifico scopo di essere conservati.

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Fig. 3.1 – Carta in cui sono riportati i 36 quadranti relativi al Parco nell’ambito del progetto di Cartografia Floristica della Regione Lombardia. Sono indicati i codici numerici di ciascun quadrante. In verde sono evidenziate le aree a Parco, in arancione le zone non protette dei comuni facenti parte del Parco e in grigio i territori dei comuni non appartenenti al Parco. È inoltre riportato il reticolo in coordinate geografiche per l’individuazione dei quadranti (estesi 5’ di longitudine e 3’ di latitudine).

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3 - Come è stato effettuato il censimento

Fig. 3.2 – Carta in cui sono riportati i 36 quadranti relativi al Parco nell’ambito del progetto di Cartografia Floristica della Regione Lombardia e i comuni interessati dal censimento. In verde sono evidenziate le aree dei comuni a Parco, in arancione le zone non protette dei comuni facenti parte del Parco e in grigio i territori dei comuni non appartenenti al Parco. È inoltre riportato il reticolo in coordinate geografiche per l’individuazione dei quadranti (estesi 5’ di longitudine e 3’ di latitudine).

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Fig. 3.3 – Maschera di inserimento dati nel database ARC della Cartografia Floristica della Regione Lombardia.

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4 - Elenchi floristici

4 - ELENCHI FLORISTICI Il presente lavoro ha consentito di censire 874 taxa (cioè entità floristiche a livello di specie, sottospecie e varietà), che costituiscono la flora spontanea e avventizia del Parco Agricolo Sud Milano. I suddetti taxa sono stati poi ripresi nel § 7.2, dove viene fornita una scheda con diverse informazioni per ognuna delle 845 specie presenti; questo numero è inferiore a quello dei taxa censiti, in quanto per una scheda possono talvolta essere descritti più taxa infraspecifici. In questi casi, la restituzione cartografica nelle schede è comprensiva della distribuzione dei taxa infraspecifici. Fanno eccezione a quanto esposto: l’Orzo coltivato (Hordeum vulgare s.l.), dove nella scheda sono trattate più specie di cui viene fornita la distribuzione complessiva; taxa ibridi (es. Mente, Salici, Rumex x pratensis), trattati nella scheda di una delle specie parentali e senza essere considerate nella restituzione cartografica della distribuzione. L’elenco floristico del Parco (Check-list) è completo di tutti gli 874 taxa censiti. La nomenclatura delle specie è riferita alla

Flora d’Italia di Pignatti (1982), così come l’ordinamento delle famiglie; la nomenclatura delle famiglie differisce in alcuni casi da quella riportata nella Flora d’Italia, facendo riferimento principalmente a Flora Helvetica (Lauber & Wagner, 1998). Nell’elenco floristico è riportato il livello tassonomico di rango più basso raggiunto nella determinazione, anche se la determinazione ad un tale rango (sottospecie o varietà) non sempre è stata effettuata in tutti i quadranti in cui la specie è risultata presente.

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4.1 Elenco floristico del Parco EQUISETACEAE Equisetum arvense L. Equisetum hyemale L. Equisetum palustre L. Equisetum ramosissimum Desf. Equisetum telmateja Ehrh. OSMUNDACEAE Osmunda regalis L. ADIANTACEAE Adiantum capillus-veneris L. DENNSTAEDTIACEAE Pteridium aquilinum (L.) Kuhn. THELYPTERIDACEAE Thelypteris palustris Schott ASPLENIACEAE Asplenium adiantum-nigrum L. Asplenium ruta-muraria L. Asplenium trichomanes L. Phyllitis scolopendrium (L.) Newman

subsp. ruta-muraria subsp. quadrivalens D.E. Meyer

ATHYRIACEAE Athyrium filix-foemina (L.) Roth. Matteuccia struthiopteris (L.) Tod. ASPIDIACEAE Dryopteris affinis (Lowe) Fraser-Jenkins Dryopteris affinis (Lowe) Fraser-Jenkins Dryopteris carthusiana (Vill.) H.P.Fuchs

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subsp. cambrensis Fras.-Jenk. subsp. borreri (Newm.) Fras.-Jenk.


4 - Elenchi floristici

Dryopteris dilatata (Hoffm.) A. Gray Dryopteris filix-mas (L.) Scott Polystichum aculeatum (L.) Roth POLYPODIACEAE Polypodium vulgare L. SALICACEAE Populus alba L. Populus canescens (Aiton) Sm. Populus nigra L. Populus tremula L. Populus x canadensis L. Salix alba L. Salix alba L. Salix caprea L. Salix cinerea L. Salix eleagnos Scop. Salix purpurea L. Salix viminalis L. Salix x chrysocoma Dode Salix x rubens Schrank

subsp. alba subsp. vitellina (L.) Arcang.

subsp. eleagnos subsp. purpurea

JUGLANDACEAE Juglans nigra L. Juglans regia L. BETULACEAE Alnus glutinosa (L.) Gaertner Betula pendula Roth CORYLACEAE Carpinus betulus L. Corylus avellana L.

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FAGACEAE Castanea sativa Miller Quercus cerris L. Quercus petraea (Mattuschka) Liebl. Quercus robur L. Quercus rubra L.

subsp. robur

ULMACEAE Celtis australis L. Celtis occidentalis L. Ulmus laevis Pallas Ulmus minor Miller Ulmus pumila L. MORACEAE Broussonetia papyrifera (L.) Vent. Ficus carica L. Maclura pomifera (Rafin.) C. K. Schneider Morus alba L. Morus nigra L. CANNABACEAE Humulus lupulus L. Humulus scandens (Lour.) Merril URTICACEAE Boehmeria nivea (L.) Gaudich. Parietaria diffusa M. et. K. Parietaria officinalis L. Urtica dioica L. ARISTOLOCHIACEAE Aristolochia clematitis L. Aristolochia pallida Willd. Asarum europaeum L.

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var. pallida subsp. italicum Kukkonen & Uotila


4 - Elenchi floristici

POLYGONACEAE Fallopia convolvulus (L.) Holub Fallopia dumetorum (L.) Holub Polygonum amphibium L. Polygonum arenastrum Boreau Polygonum aviculare L. Polygonum hydropiper L. Polygonum lapathifolium L. Polygonum minus Hudson Polygonum mite Schrank Polygonum orientale L. Polygonum pensylvanicum L. Polygonum persicaria L. Reynoutria japonica Houtt. Rumex acetosa L. Rumex acetosella L. Rumex conglomeratus Murray Rumex crispus L. Rumex obtusifolius L. Rumex pulcher L. Rumex x pratensis Mert. & Koch CHENOPODIACEAE Atriplex patula L. Beta vulgaris L. Chenopodium album L. Chenopodium ambrosioides L. Chenopodium botrys L. Chenopodium polyspermum L. Spinacia oleracea L.

subsp. obtusifolius subsp. pulcher

subsp. vulgaris

AMARANTHACEAE Amaranthus albus L. Amaranthus caudatus L.

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Amaranthus chlorostachys Willd. Amaranthus deflexus L. Amaranthus graecizans L. Amaranthus lividus L. Amaranthus retroflexus L.

var. sylvestris (Vill.) Asch.

NYCTAGINACEAE Mirabilis jalapa L. PHYTOLACCACEAE Phytolacca americana L. PORTULACACEAE Claytonia perfoliata Donn ex Willd. Montia fontana L. Portulaca oleracea L. CARYOPHYLLACEAE Arenaria serpyllifolia L. Cerastium glomeratum Thuill. Cerastium glutinosum Fries Cerastium holosteoides Fries. Cerastium semidecandrum L. Cerastium tenoreanum Seringe Cucubalus baccifer L. Dianthus barbatus L. Gypsophila muralis L. Herniaria glabra L. Lychnis coronaria (L.) Desr. Lychnis flos-cuculi L. Moehringia trinervia (L.) Clairv. Myosoton aquaticum (L.) Moench Petrorhagia prolifera (L.) P. W. Ball et Petrorhagia saxifraga (L.) Link Polycarpon tetraphyllum L.

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subsp. chondrosperma (Frenzl) Walters

subsp. triviale (Link) Moschl

subsp. saxifraga


4 - Elenchi floristici

Sagina apetala Ard. Sagina procumbens (L.) Karsten Saponaria officinalis L. Silene alba (Miller) Krause Silene vulgaris (Moench) Garcke Spergula arvensis L. Spergularia rubra (L.) Presl Stellaria graminea L. Stellaria holostea L. Stellaria media (L.) Vill. Stellaria neglecta Weihe Stellaria pallida (Dumort) Pire

subsp. apetala

subsp. vulgaris

subsp. media

NYMPHAEACEAE Nuphar luteum (L.) S. et S. Nymphaea alba L. CERATOPHYLLACEAE Ceratophyllum demersum L. Ceratophyllum submersum L. RANUNCULACEAE Anemone nemorosa L. Anemone ranunculoides L. Caltha palustris L. Clematis vitalba L. Consolida ajacis (L.) Schur Ranunculus acris L. Ranunculus aquatilis L. Ranunculus bulbosus L. Ranunculus ficaria L. Ranunculus fluitans Lam. Ranunculus repens L. Ranunculus sardous Crantz Ranunculus sceleratus L.

subsp. bulbosus subsp. bulbifer (Marsden - J.) Lawalree

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Ranunculus trichophyllus Chaix Ranunculus velutinus Ten. Thalictrum lucidum L. BERBERIDACEAE Berberis vulgaris L. Mahonia aquifolium (Pursh) Nutt. HYPERICACEAE Hypericum humifusum L. Hypericum perforatum L. Hypericum perforatum L. Hypericum tetrapterum Fries

subsp. perforatum subsp. angustifolium (DC.) Gaudin

LAURACEAE Laurus nobilis L. PAPAVERACEAE Chelidonium majus L. Corydalis cava (L.) Schweigg. et Koerte Fumaria officinalis L. Papaver apulum Ten. Papaver dubium L. Papaver rhoeas L. BRASSICACEAE Alliaria petiolata (Bieb.) Cavara et Grande Arabidopsis thaliana (L.) Heynh. Barbarea vulgaris R. Br. Brassica napus L. Brassica oleracea L. Brassica rapa L. Calepina irregularis (Asso) Thell Capsella bursa-pastoris (L.) Medicus Capsella rubella Reuter

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subsp. officinalis

subsp. sylvestris (L.) Janchen


4 - Elenchi floristici

Cardamine amara L. Cardamine bulbifera (L.) Crantz Cardamine hayneana Welw. Cardamine hirsuta L. Cardamine impatiens L. Coronopus didymus (L.) Sm. Diplotaxis erucoides (L.) DC. Diplotaxis tenuifolia (L.) DC. Draba muralis L. Erophila verna (L.) Chevall Erophila verna (L.) Chevall Eruca sativa Miller Hesperis matronalis L. Lepidium campestre L. Lepidium graminifolium L. Lepidium virginicum L. Lobularia maritima (L.) Desv. Lunaria annua L. Nasturtium officinale L. Raphanus raphanistrum L. Raphanus raphanistrum L. Raphanus sativus L. Rapistrum rugosum (L.) All. Rorippa amphibia (L.) Besser Rorippa austriaca (Crantz) Besser Rorippa palustris (L.) Besser Rorippa sylvestris (L.) Besser Sinapis arvensis L. Sisymbrium officinale (L.) Scop. Thlaspi alliaceum L. Thlaspi arvense L.

subsp. amara

subsp. verna subsp. praecox (Steven) P. Four. subsp. matronalis

subsp. annua subsp. raphanistrum subsp. landra (Moretti) Bonnier subsp. rugosum

RESEDACEAE Reseda lutea L.

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PLATANACEAE Platanus hybrida Brot. CRASSULACEAE Sedum acre L. Sedum album L. Sedum cepaea L. Sedum maximum (L.) Suter Sedum montanum Perr. et Song. Sedum rubens L. Sedum sarmentosum Bunge Sedum sexangulare L. SAXIFRAGACEAE Saxifraga tridactylites L. ROSACEAE Agrimonia eupatoria L. Aphanes arvensis L. Crataegus monogyna Jacq. Crataegus oxyacantha L. Crataegus submollis Sarg. Duchesnea indica (Adrews) Foeke Filipendula ulmaria L. Fragaria moschata Duchesne Fragaria vesca L. Geum urbanum L. Malus domestica Borkh. Malus sylvestris Miller Mespilus germanica L. Potentilla argentea L. Potentilla recta L. Potentilla reptans L. Prunus avium L. Prunus cerasifera Ehrh.

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subsp. monogyna

subsp. ulmaria


4 - Elenchi floristici

Prunus cerasus L. Prunus domestica L. Prunus laurocerasus L. Prunus padus L. Prunus persica (L.) Batsch Prunus serotina Ehrh. Prunus spinosa L. Pyracantha coccinea M.J. Roemer Pyrus communis L. Pyrus pyraster Burgsd. Rosa agrestis Savi Rosa arvensis Hudson Rosa canina L. Rosa multiflora Thunb. Rubus caesius L. Rubus canescens DC. Rubus gr. Corylifolii Rubus praecox Bertol. Rubus ulmifolius Schott Sanguisorba minor Scop. Sorbus aucuparia L. Sorbus domestica L. Spiraea japonica L. fil. FABACEAE Albizzia julibrissin (Willd.) Durazzo Amorpha fruticosa L. Apios americana Medicus Astragalus glycyphyllos L. Coronilla emerus L. Coronilla varia L. Cytisus scoparius (L.) Link Galega officinalis L. Gleditsia triacanthos L. Glycine max (L.) Merr.

subsp. domestica subsp. padus

subsp. muricata (Gremli) Briq. subsp. aucuparia

subsp. emerus

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Lathyrus hirsutus L. Lathyrus pratensis L. Lathyrus sphaericus Retz. Lathyrus sylvestris L. Lotus corniculatus L. Lotus tenuis W. et K. Lotus uliginosus Schkuhr Medicago lupulina L. Medicago minima (L.) Bartal. Medicago sativa L. Melilotus alba L. Melilotus officinalis (L.) Pallas Ononis spinosa L. Robinia pseudoacacia L. Trifolium arvense L. Trifolium campestre Schreber Trifolium dubium Sibth. Trifolium fragiferum L. Trifolium hybridum L. Trifolium pratense L. Trifolium repens L. Trifolium scabrum L. Vicia cracca L. Vicia dumetorum L. Vicia hirsuta (L.) S. F. Gray Vicia sativa L. Vicia sativa L. Vicia sepium L. Vicia tetrasperma (L.) Schreber Vicia villosa Roth Vicia villosa Roth Wisteria sinensis (Sims) Sweet OXALIDACEAE Oxalis articulata Savigny

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subsp. sativa

subsp. spinosa

subsp. fragiferum subsp. elegans (Savi) Asch. e Gr. subsp. pratense subsp. repens subsp. scabrum

subsp. angustifolia (Grufb.) Gaud. subsp. segetalis (Thuil.) Gaudin

subsp. villosa subsp. varia (Host) Corb.


4 - Elenchi floristici

Oxalis corniculata L. Oxalis corymbosa DC. Oxalis fontana Bunge GERANIACEAE Erodium cicutarium (L.) L. Her. Geranium columbinum L. Geranium dissectum L. Geranium molle L. Geranium nodosum L. Geranium purpureum Vill. Geranium pusillum L. Geranium pyrenaicum Burm. f. Geranium robertianum L. Geranium rotundifolium L. ZYGOPHYLLACEAE Tribulus terrestris L. LINACEAE Linum usitatissimum L. EUPHORBIACEAE Acalypha virginica L. Euphorbia amygdaloides L. Euphorbia cyparissias L. Euphorbia dulcis L. Euphorbia esula L. Euphorbia helioscopia L. Euphorbia lathyris L. Euphorbia maculata L. Euphorbia nutans Lag. Euphorbia peplus L. Euphorbia platyphyllos L. Euphorbia prostrata Aiton

subsp. amygdaloides

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Mercurialis annua L. Mercurialis perennis L. Ricinus communis L. RUTACEAE Ruta graveolens L. SIMAROUBACEAE Ailanthus altissima (Miller) Swingle ANACARDIACEAE Rhus typhina L. ACERACEAE Acer campestre L. Acer negundo L. Acer palmatum Thunb. Acer platanoides L. Acer pseudoplatanus L. Acer saccharinum L. HIPPOCASTANACEAE Aesculus hippocastanus L. BALSAMINACEAE Impatiens balfourii Hooker fil. AQUIFOLIACEAE Ilex aquifolium L. CELASTRACEAE Euonymus europaeus L. RHAMNACEAE Frangula alnus Miller

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4 - Elenchi floristici

Rhamnus catharticus L. VITACEAE Parthenocissus quinquefolia (L.) Planchon Parthenocissus tricuspidata (Sieb. et Zucc.) Planchon Vitis labrusca L. Vitis riparia Michx. Vitis vinifera L.

subsp. vinifera

TILIACEAE Tilia cordata Miller MALVACEAE Abutilon theophrasti Medicus Alcea rosea L. Althaea hirsuta L. Althaea officinalis L. Hibiscus syriacus L. Hibiscus trionum L. Malva alcea L. Malva neglecta Wallr. Malva sylvestris L. Sida spinosa L. VIOLACEAE Viola alba Besser Viola arvensis Murray Viola canina L. Viola obliqua Hill Viola odorata L. Viola reichenbachiana Jordan ex Boreau Viola riviniana Rchb. Viola suavis Bieb. Viola tricolor L.

subsp. scotophylla (Jordan) Nyman subsp. montana (L.) Hartaman

subsp. tricolor

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ELATINACEAE Elatine ambigua Wight Elatine triandra Schkuhr CUCURBITACEAE Bryonia dioica Jacq. Citrullus lanatus (Thumb.) Mansfeld Cucurbita maxima L. Cucurbita pepo L. Sicyos angulatus L. LYTHRACEAE Ammannia coccinea Rothb. Lythrum hyssopifolia L. Lythrum portula (L.) D. A. Webb Lythrum salicaria L. Rotala indica (Willd.) Koehne Rotala ramosior (L.) Koehne ONAGRACEAE Circaea lutetiana L. Epilobium angustifolium L. Epilobium dodonaei Vill. Epilobium hirsutum L. Epilobium palustre L. Epilobium parviflorum Schreber Epilobium tetragonum L. Oenothera stucchii Soldano Oenothera suaveolens Pers. HALORAGACEAE Myriophyllum spicatum L. HIPPURIDACEAE Hippuris vulgaris L.

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subsp. tetragonum var. latipetala Soldano


4 - Elenchi floristici

CORNACEAE Cornus mas L. Cornus sanguinea L. Cornus sanguinea L.

subsp. australis (C.A. Meyer) Jรกvorka susbp. hungarica (Kรกrpรกti) Soรณ

ARALIACEAE Hedera algeriensis Hibberd Hedera helix L.

subsp. helix

APIACEAE Aegopodium podagaria L. Aetusa cynapium L. Angelica sylvestris L. Anthriscus sylvestris (L.) Hoffm. Apium nodiflorum (L.) Lag. Berula erecta (Hudson) Corille Chaerophyllum temulum L. Cicuta virosa L. Daucus carota L. Foeniculum vulgare Miller Heracleum sphondylium L. Pastinaca sativa L. Pastinaca sativa L. Peucedanum palustre L. Moench Physospermum cornubiense (L.) DC. Pimpinella major (L.) Hudson Tordylium maximum L. Torilis arvensis (Hudson) Link Torilis japonica (Houtt.) DC.

subsp. cynapium

subsp. carota subsp. vulgare subsp. sphondylium subsp. sativa subsp. urens (Req.) Celak

subsp. arvensis

PRIMULACEAE Anagallis arvensis L. Hottonia palustris L. Lysimachia nummularia L.

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Lysimachia vulgaris L. Primula vulgaris Hudson Samolus valerandi L. OLEACEAE Fraxinus excelsior L. Fraxinus ornus L. Fraxinus oxycarpa Bieb. Ligustrum lucidum Ait. fil. Ligustrum ovalifolium Hassk. Ligustrum sinense Lour. Ligustrum vulgare L. GENTIANACEAE Centaurium erythraea Rafn Centaurium pulchellum (Swartz) Druce

subsp. erythraea

MENYANTACEAE Menyanthes trifoliata L. APOCYNACEAE Vinca major L. Vinca minor L. ASCLEPIADACEAE Vincetoxicum hirundinaria Medicus RUBIACEAE Cruciata glabra (L.) Ehrh. Cruciata laevipes Opiz Galium aparine L. Galium elongatum Presl Galium mollugo L. Galium palustre L. Galium parisiense L.

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subsp. hirundinaria


4 - Elenchi floristici

Galium spurium L. Galium uliginosum L. Galium verum L. Sherardia arvensis L.

subsp. verum

CONVOLVULACEAE Calystegia sepium (L.) R. Br. Convolvulus arvensis L. Cuscuta cesatiana Bertol. Cuscuta europaea L. Dichondra micrantha Urban Ipomoea acuminata (Vahl) R. et S. HYDROPHYLLACEAE Phacelia tanacetifolia Bentham BORAGINACEAE Anchusa officinalis L. Buglossoides arvensis (L.) Johnston Cynoglossum officinale L. Echium vulgare L. Heliotropium europaeum L. Myosotis arvensis (L.) Hill Myosotis discolor Pers. Myosotis ramosissima Roches et Schultz Myosotis scorpioides L. Pulmonaria officinalis L. Symphytum bulbosum Schimper Symphytum officinale L. Symphytum tuberosum L.

subsp. nodosum (Schur) Soò

VERBENACEAE Verbena officinalis L. CALLITRICHACEAE

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Callitriche hamulata agg. Callitriche obtusangula Le Gall Callitriche platycarpa K端tz. Callitriche stagnalis Scop. LAMIACEAE Ajuga reptans L. Ballota nigra L. Calamintha nepeta (L.) Savi Clinopodium vulgare L. Galeopsis pubescens Besser Galeopsis tetrahit L. Glechoma hederacea L. Lamiastrum galeobdolon (L.) Ehrend. et Polatschek Lamium album L. Lamium amplexicaule L. Lamium maculatum L. Lamium purpureum L. Lycopus europaeus L. Mentha aquatica L. Mentha arvensis L. Mentha longifolia (L.) Hudson Mentha spicata L. Mentha suaveolens Ehrh. Mentha x dumetorum Schultes Mentha x piperita L. Mentha x verticillata L. Origanum vulgare L. Prunella vulgaris L. Salvia glutinosa L. Salvia pratensis L. Scutellaria galericulata L. Stachys palustris L. Stachys sylvatica L. Teucrium chamaedrys L.

72

subsp. foetida Hayek subsp. glandulosa (Req.) P.W.Ball

subsp. flavidum (F.Hermann) Ehrend. et Polat.

subsp. europaeus subsp. aquatica

subsp. suaveolens

subsp. pratensis


4 - Elenchi floristici

Thymus pulegioides L. SOLANACEAE Datura stramonium L. Hyoscyamus niger L. Lycium barbarum L. Lycopersicon esculentum Miller Petunia x hybrida Hort. Solanum carolinense L. Solanum dulcamara L. Solanum nigrum L. Solanum nigrum L. Solanum sublobatum R. et S. Solanum tuberosum L.

subsp. nigrum subsp. schultesii (Opiz) Wessely

BUDDLEJACEAE Buddleja davidii Franchet SCROPHULARIACEAE Chaenorhinum minus (L.) Lange Cymbalaria muralis G. M. Sch. Gratiola officinalis L. Kickxia elatine (L.) Dumort Lathraea squamaria L. Linaria arvensis (L.) Desf. Linaria vulgaris Miller Lindernia dubia (L.) Pennel Odontites rubra (Baumg.) Opiz Scrophularia nodosa L Verbascum blattaria L. Verbascum chaixii Vill. Verbascum phlomoides L. Verbascum pulverulentum Vill. Verbascum thapsus L. Veronica anagallis-aquatica L.

subsp. minus

subsp. elatine

subsp. chaixii

subsp. thapsus

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Veronica arvensis L. Veronica beccabunga L. Veronica catenata Pennel Veronica chamaedrys L. Veronica filiformis Smith Veronica hederifolia L. Veronica officinalis L. Veronica peregrina L. Veronica persica Poiret Veronica polita Fries Veronica serpyllifolia L. Veronica sublobata M. Fischer Veronica triphyllos L.

subsp. serpyllifolia

OROBANCHACEAE Orobanche hederae Duby Orobanche purpurea Jacq. BIGNONIACEAE Paulownia tomentosa (Sprengel) Steudel LENTIBULARIACEAE Utricularia vulgaris agg. PLANTAGINACEAE Plantago lanceolata L. Plantago major L. Plantago major L. CAPRIFOLIACEAE Lonicera caprifolium L. Lonicera japonica Thunb. Sambucus ebulus L. Sambucus nigra L. Viburnum lantana L.

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subsp. intermedia (Godr.) Lange subsp. major


4 - Elenchi floristici

Viburnum opulus L. Viburnum rhytidophyllum Hemsl. ADOXACEAE Adoxa moschatellina L. VALERIANACEAE Valeriana collina Wallroth Valeriana dioica L. Valerianella locusta (L.) Laterrade Valerianella rimosa Bastard DIPSACACEAE Dipsacus fullonum L. Knautia arvensis (L.) Coulter CAMPANULACEAE Campanula rapunculus L. Campanula trachelium L. Legousia speculum-veneris (L.) Chaix ASTERACEAE Achillea collina Becker Achillea millefolium L. Achillea roseo-alba Ehrend. Ambrosia artemisiifolia L. Anthemis altissima L. Anthemis arvensis L. Arctium lappa L. Arctium minus (Hill) Bernh. Artemisia absinthium L. Artemisia annua L. Artemisia verlotorum Lamotte Artemisia vulgaris L. Aster lanceolatus Willd.

subsp. millefolium

subsp. arvensis

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Aster linosyris (L.) Bernh. Aster novae-angliae L. Aster novi-belgii L. Aster squamatus (Sprengel) Hierom. Bellis perennis L. Bidens bipinnata L. Bidens cernua L. Bidens frondosa L. Bidens tripartita L. Calendula arvensis L. Centaurea cyanus L. Centaurea nigrescens Willd. Chondrilla juncea L. Cichorium intybus L. Cirsium arvense (L.) Scop. Cirsium oleraceum (L.) Scop. Cirsium palustre (L.) Scop. Cirsium vulgare (Savi) Ten. Coleostephus myconis (L.) Cass. Conyza albida Willd. Conyza canadensis (L.) Cronq. Crepis capillaris (L.) Wallr. Crepis pulchra L. Crepis sancta (L.) Babc. Crepis setosa Haller fil. Crepis vesicaria L. Crepis vesicaria L. Doronicum pardalianches L. Erigeron annuus (L.) Pers Erigeron karvinskianus DC. Eupatorium cannabinum L. Filago germanica (L.) Hudson Galinsoga ciliata (Rafin.) Blake Galinsoga parviflora Cav. Gnaphalium uliginosum L.

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subsp. vulgare

subsp. nemausensis (Gouan) Babc. subsp. vesicaria subsp. taraxaicifolia (Thuill.) Thell.


4 - Elenchi floristici

Helianthus annuus L. Helianthus tuberosus L. Hieracium sabaudum L. aggr. Hypochoeris radicata L. Inula conyza DC. Lactuca saligna L. Lactuca sativa L. Lactuca serriola L. Lapsana communis L. Leontodon autumnalis L. Leontodon hispidus L. Leucanthemum vulgare Lam. Matricaria chamomilla L. Matricaria discoidea DC. Matricaria inodora L. Petasites hybridus (L.) Gaertn., Meyer et Sch. Picris echioides L. Picris hieracioides L. Pulicaria dysenterica (l.) Bernh. Rudbeckia laciniata L. Senecio erraticus Bertol. Senecio inaequidens DC. Senecio vulgaris L. Silybum marianum (L.) Gaertner Solidago gigantea L. Sonchus arvensis L. Sonchus asper (L.) Hill Sonchus oleraceus L. Tanacetum parthenium (L.) Sch. - Bip. Tanacetum vulgare L. Taraxacum officinale Weber aggr. Tragopogon dubius Scop. Tragopogon pratensis L. Tragopogon pratensis L. Tussilago farfara L.

subsp. communis subsp. autumnalis var. glabratus (Koch) Bischoff var. vulgare

subsp. hieracioides

subsp. serotina (O.Kuntze) McNeill subsp. arvensis subsp. asper

subsp. pratensis subsp. minor (Miller) Hartm.

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Xanthium strumarium L. ALISMATACEAE Alisma gramineum Lej. Alisma lanceolatum With. Alisma plantago-aquatica L. Sagittaria latifolia Willd. Sagittaria sagittifolia L. BUTOMACEAE Butomus umbellatus L. HYDROCHARITACEAE Elodea canadensis Michx Elodea densa (Planchon) Caspary Elodea nuttallii (Planchon) H. St. John Hydrocharis morsus-ranae L. Lagarosiphon major (Ridley) Moss Vallisneria spiralis L. POTAMOGETONACEAE Groenlandia densa (L.) Fourr. Potamogeton crispus L. Potamogeton friesii Rupr. Potamogeton gramineus L. Potamogeton lucens L. Potamogeton nodosus Poiret Potamogeton pectinatus L. Potamogeton perfoliatus L. Potamogeton pusillus L. Potamogeton trichoides Cham.Et Schl. ZANNICHELLIACEAE Zannichellia palustris L.

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subsp. palustris


4 - Elenchi floristici

NAJADACEAE Najas minor All. LILIACEAE Allium cepa L. Allium oleraceum L. Allium schoenoprasum L. Allium ursinum L. Allium vineale L. Asparagus officinalis L. Asparagus tenuifolius Lam. Colchicum autumnale L. Convallaria majalis L. Endymion hispanicum (Miller) P. Fourn. Erythronium dens-canis L. Hemerocallis fulva L. Hemerocallis lilio-asphodelusL. Hyacinthus orientalis L. Leopoldia comosa (L.) Parl. Liriope spicata (Thunb.) Lour. Maianthemum bifolium (L.) Scmidt Ophiopogon japonicus (L. fil.) Ker. - Gawl. Ornithogalum umbellatum L. Polygonatum multiflorum (L.) All. Ruscus aculeatus L. Scilla bifolia L. AMARYLLIDACEAE Galanthus nivalis L. Leucojum aestivum L. Leucojum vernum L. Narcissus poĂŤticus L. Narcissus pseudonarcissus L. Narcissus x biflorus Curtis

subsp. ursinum

subsp. aestivum

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

DIOSCOREACEAE Tamus communis L. PONTEDERIACEAE Heteranthera limosa Willd. Heteranthera reniformis Ruiz et Pavon Heteranthera rotundifolia (Kunth) Griseb. IRIDACEAE Gladiolus italicus Miller Iris germanica agg. Iris pseudacorus L. JUNCACEAE Juncus articulatus L. Juncus bufonius L. Juncus effusus L. Juncus inflexus L. Juncus tenuis Willd. Luzula campestris (L.) DC. Luzula multiflora (Ehrh.) Lej. Luzula pilosa (L.) Willd. COMMELINACEAE Commelina communis L. POACEAE Agropyron caninum (L.) Bieauv. Agropyron intermedium (Host) Beauv. Agropyron repens (L.) Beauv. Agrostis stolonifera L. Agrostis tenuis Sibth. Alopecurus aequalis Sobol. Alopecurus myosuroides Hudson Alopecurus pratensis L.

80

subsp. effusus

var. multiflora


4 - Elenchi floristici

Alopecurus utriculatus (L.) Pers. Anthoxanthum odoratum L. Apera spica-venti (L.) Beauv. Arrhenatherum elatius (L.) Presl Arundo donax L. Avena barbata Potter Avena fatua L. Avena sativa L. Avena sterilis L. Bothriochloa ischaemon (L.) Keng Brachypodium rupestre (Host) R. et S. Brachypodium sylvaticum (Hudson) Beauv. Bromus commutatus Schrader Bromus gussonei Parl. Bromus hordeaceus L. Bromus inermis Leyser Bromus ramosus Hudson Bromus sterilis L. Bromus willdenowii Kunth Calamagrostis epigejos (L.) Roth Cynodon dactylon (L.) Pers. Dactylis glomerata L. Deschampsia caespitosa (L.) Beauv. Digitaria sanguinalis (L.) Scop. Digitaria sanguinalis (L.) Scop. Echinochloa crus-galli (L.) Beauv. Echinochloa oryzicola (Vasinger) Vasinger Eleusine indica (L.) Gaernter Eragrostis minor Host Eragrostis pectinacea (Michx) Nees Eragrostis pilosa (L.) Beauv. Eragrostis virescens K. B. Presl Festuca arundinacea Schreber Festuca heterophylla Lam. Festuca pratensis Hudson

subsp. elatius

subsp. caespitosum (Host) Scholz

subsp. pectiniformis Henrard subsp. sanguinalis

var. pratensis

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Festuca rubra L. Festuca trachyphylla (Hackel) Krajina x Festulolium adscendens (Retz.) Asch. et Gr. Glyceria fluitans (L.) R. Br. Glyceria maxima (Hartman) Holmberg Glyceria plicata Fries Holcus lanatus L. Holcus mollis L. Hordeum distichum L. Hordeum hexastichum L. Hordeum leporinum Link Hordeum murinum L. subsp. murinum Hordeum vulgare L. Leersia oryzoides (L.) Swartz Lolium multiflorum Lam. subsp. multiflorum Lolium perenne L. Melica nutans L. Melica uniflora Retz Milium effusum L. Molinia coerulea agg. Muhlenbergia schreberi Gmelin Oryza sativa L. Panicum capillare L. Panicum dichotomiflorum Michx. Panicum miliaceum L. Parvotrisetum myrianthum (Bertol.) Chrtek Paspalum dilatatum Poiret Paspalum paspaloides (Michx.) Scribner Phalaris canariensis L. Phleum pratense L. Phragmites australis (Cav.) Trin. Phyllostachys viridiglaucescens (Carrière) A. & C.Rivière Poa annua L. Poa bulbosa L. Poa compressa L.

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4 - Elenchi floristici

Poa nemoralis L. Poa palustris L. Poa pratensis L. Poa pratensis L. Poa trivialis L. Setaria ambigua Guss. Setaria glauca (L.) Beauv. Setaria italica (L.) Beauv. Setaria verticillata (L.) Beauv. Setaria viridis (L.) Beauv. Setaria viridis (L.) Beauv. Sorghum bicolor (L.) Moench Sorghum halepense (L.) Pers. Sporobolus poiretii (R. et S.) Hitchc. Sporobolus vaginiflorus (Torrey) Wood Tragus racemosus (L.) All. Trisetum flavescens (L.) Beauv. Triticum aestivum L. Typhoides arundinacea (L.) Moench Vulpia myuros (L.) Gmelin Zea mays L.

subsp. angustifolia L. (Gaudin) subsp. pratensis

subsp. viridis subsp. pycnocoma (Steudel) Tzvelev subsp. saccharatum (L.) Maire et Weiller

ARECACEAE Trachycarpus fortunei (Hooker) Wendl. ARACEAE Arum italicum Miller Arum maculatum L. LEMNACEAE Lemna gibba L. Lemna minor L. Lemna minuta Humb., Bonpl. & Kunth Lemna trisulca L. Spirodela polyrrhiza (L.) Schleid.

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Wolffia arrhiza (L.) Wimm. SPARGANIACEAE Sparganium emersum Rehm. Sparganium erectum L. THYPHACEAE Typha angustifolia L. Typha latifolia L. CYPERACEAE Bolboschoenus maritimus (L.) Palla Carex acutiformis Ehrh. Carex brizoides L. Carex contigua Hoppe Carex digitata L. Carex distans L. Carex divulsa Stokes Carex elata All. Carex gracilis Curtis Carex hirta L. Carex leporina L. Carex otrubae Podp. Carex pairaei F. Schultz Carex pallescens L. Carex paniculata L. Carex pendula Hudson Carex pilosa Scop. Carex polyphylla Kar. et Kir. Carex praecox Schreber non Jacq. Carex pseudocyperus L. Carex remota L. Carex riparia Curtis Carex sylvatica Hudson Carex umbrosa Host

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subsp. fluitans (G. et G.) Arcang. subsp. erectum

subsp. angustifolia


4 - Elenchi floristici

Carex vesicaria L. Cyperus difformis L. Cyperus esculentus L. Cyperus flavescens L. Cyperus fuscus L. Cyperus glomeratus L. Cyperus longus L. Cyperus microiria Steudel Eleocharis palustris (L.) R. et S. Holoschoenus australis (L.) Rchb. Kyllinga gracillima Miq. Schoenoplectus lacustris (L.) Palla Schoenoplectus mucronatus (L.) Palla Scirpus sylvaticus L.

subsp. longus

ORCHIDACEAE Cephalanthera longifolia (Hudson) Fritsch Listera ovata (L.) R. Br.

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

4.2 Elenchi floristici speciali Le caratteristiche ecologiche delle diverse entità specifiche o subspecifiche censite, unitamente alla loro distribuzione su di un territorio, permettono di attribuire loro un “valore” in termini conservazionistici. È così possibile costruire una serie di liste dal diverso significato, utili per indirizzare gli interventi gestionali del Parco. La LISTA ROSSA (RED LIST) è quella tradizionalmente più usata e nota: rappresenta l’elenco delle specie più rare e minacciate di estinzione in un determinato territorio. In essa viene di solito riportato anche il grado di minaccia a cui soggiace la specie (v. § 7.1). Non avendo però specificato nella Lista Rossa del Parco tale informazione (in quanto volendo seguire le corrette procedure di attribuzione sarebbero necessarie ulteriori dati, come ad esempio il potenziale riproduttivo delle singole popolazioni), non sono state incluse specie particolarmente rare e di pregio, più strettamente legate alle formazioni vegetali peculiari del Parco (fontanili, boschi planiziali, ecc.). Anche se il loro valore conservazionistico potrebbe approssimativamente coincidere con quello di “specie gravemente minacciate di estinzio-

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ne” (critically endangered), per discrezione si è preferito radunarle in una lista separata, che è stata chiamata LISTA ORO (GOLD LIST). Oltre alla Lista Rossa e alla Lista Oro, sono state approntate liste riguardanti le specie alloctone, che frequentemente possono entrare in competizione con le specie autoctone. In particolare la LISTA NERA (BLACK LIST) è composta dalle specie alloctone maggiormente competitive, che generalmente riescono a penetrare nelle cenosi naturali o naturaliformi, generando i maggiori problemi gestionali. Come tutte le specie competitive presentano un accrescimento rapido, un’elevata produzione di semi, a volte unite alla capacità di generare sostanze allelopatriche, cioè nocive alla flora circostante, o di produrre una lettiera difficilmente attaccabile dai microrganismi decompositori. Sono inoltre comprese alcune specie che provocano una serie di problemi allergologici (es. Ambrosia artemisiifolia e Artemisia verlotorum). Nella LISTA GRIGIA (GREY LIST) sono invece elencate quelle che con minore vigoria entrano in competizione con la flora autoctona in ambienti naturali o naturaliformi

(es. Muhlenbergia schreberi e Gleditsia triacanthos), nonché le specie alloctone di più recente ingresso nel Parco ed ancora insufficientemente conosciute per quanto riguarda l’impatto sulla flora indigena (es. Amorpha fruticosa e Spiraea japonica). Per le specie di questa lista si rende quindi opportuno un periodico monitoraggio per valutare singolarmente specie per specie eventuali e congrue misure d’intervento. Queste liste sono state approntate appositamente in questo lavoro per il contesto del Parco Agricolo Sud Milano. Per ciascuna delle specie citate nelle quattro liste sono state riportate indicazioni gestionali (riguardanti la loro conservazione ovvero contenimento) nella trattazione delle singole schede (§ 7.2).


4 - Elenchi floristici

Famiglia

Nome scientifico

Nome comune

ASTERACEAE ASTERACEAE CYPERACEAE CYPERACEAE ORCHIDACEAE CERATOPHYLLACEAE ASTERACEAE ASTERACEAE EQUISETACEAE RUBIACEAE PRIMULACEAE SCROPHULARIACEAE AMARYLLIDACEAE ORCHIDACEAE ATHYRIACEAE OROBANCHACEAE APIACEAE APIACEAE FAGACEAE LENTIBULARIACEAE SCROPHULARIACEAE

Bidens cernua L. Bidens tripartita L. Carex digitata L. Carex vesicaria L. Cephalanthera longifolia (Hudson) Fritsch Ceratophyllum submersum L. Cirsium palustre (L.) Scop. Doronicum pardalianches L. Equisetum hyemale L. Galium uliginosum L. Hottonia palustris L. Lathraea squamaria L. Leucojum aestivum L. ssp. aestivum Listera ovata (L.) R. Br. Matteuccia struthiopteris (L.) Tod. Orobanche hederae Duby Peucedanum palustre L. Moench Physospermum cornubiense (L.) DC. Quercus petraea (Mattuschka) Liebl. Utricularia vulgaris agg. Veronica catenata Pennel

Forbicina incurvata Forbicina comune Carice digitata Carice vescicosa Cefalantera maggiore Ceratofillo sommerso Cardo di palude Doronico medicinale Equiseto invernale Caglio delle torbiere Erba scopina Latrea comune Campanellino maggiore Listera maggiore Felce penna di struzzo Succiamele dell’edera Imperatoria delle paludi Fisospermo di Cornovaglia Rovere Erba vescica Veronica rosea

La Lista Oro del Parco

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

La Lista Rossa del Parco

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Famiglia

Nome scientifico

Nome comune

ADIANTACEAE LILIACEAE MALVACEAE RANUNCULACEAE ARISTOLOCHIACEAE ARISTOLOCHIACEAE LILIACEAE GRAMINACEAE CYPERACEAE CYPERACEAE CYPERACEAE CYPERACEAE CYPERACEAE CYPERACEAE CYPERACEAE CYPERACEAE CYPERACEAE UMBELLIFERAE LILIACEAE LILIACEAE LEGUMINOSAE PAPAVERACEAE ROSACEAE LILIACEAE EUPHORBIACEAE EUPHORBIACEAE

Adiantum capillus-veneris L. Capelvenere Allium schoenoprasum L. Erba cipollina Althaea officinalis L. Altea comune Anemone ranunculoides L. Anemone gialla Aristolochia pallida Willd. var. pallida Aristolochia pallida Asarum europaeum L. ssp. italicum Kukkonen & Uotila Baccaro comune Asparagus tenuifolius Lam. Asparago selvatico Bromus ramosus Hudson Forasacco maggiore Carex distans L. Carice a spighe distanziate Carex gracilis Curtis Carice palustre Carex otrubae Podp. Carice volpina Carex pallescens L. Carice verde-pallida Carex paniculata L. Carice panicolata Carex pendula Hudson Carice maggiore Carex pseudocyperus L. Carice falso-cipero Carex riparia Curtis Carice spondicola Carex umbrosa Host Carice ombrosa Cicuta virosa L. Cicuta acquatica Colchicum autumnale L. Colchico autunnale Convallaria majalis L. Mughetto Coronilla emerus L. ssp. emerus Cornetta dondolina Corydalis cava (L.) Schweigg. et Koerte Colombina cava Crataegus oxyacantha L. Biancospino selvatico Erythronium dens-canis L. Dente di cane Euphorbia amygdaloides L. ssp. amygdaloides Euforbia a foglie di mandorlo Euphorbia dulcis L. Euforbia dolce


4 - Elenchi floristici

Famiglia

Nome scientifico

Nome comune

ROSACEAE AMARYLLIDACEAE GRAMINACEAE GRAMINACEAE GRAMINACEAE LILIACEAE COMPOSITAE CYPERACEAE LYTHRACEAE LILIACEAE GRAMINACEAE EUPHORBIACEAE GRAMINACEAE PORTULACACEAE OSMUNDACEAE ASPLENIACEAE POLYPODIACEAE ASPIDIACEAE POTAMOGETONACEAE POTAMOGETONACEAE PRIMULACEAE RANUNCULACEAE LILIACEAE ALISMANTACEAE PRIMULACEAE CARYOPHYLLACEAE TILIACEAE

Fragaria moschata Duchesne Galanthus nivalis L. Glyceria fluitans (L.) R. Br. Glyceria maxima (Hartman) Holmberg Glyceria plicata Fries Hemerocallis lilio-asphodelus L. Hieracium sabaudum L. aggr. Holoschoenus australis (L.) Rchb. Lythrum portula (L.) D. A. Webb Maianthemum bifolium (L.) Scmidt Melica uniflora Retz Mercurialis perennis L. Milium effusum L. Montia fontana L. ssp. chondrosperma (Frenzl) Walters Osmunda regalis L. Phyllitis scolopendrium (L.) Newman Polypodium vulgare L. Polystichum aculeatum (L.) Roth Potamogeton friesii Rupr. Potamogeton lucens L. Primula vulgaris Hudson Ranunculus velutinus Ten. Ruscus aculeatus L. Sagittaria sagittifolia L. Samolus valerandi L. Stellaria holostea L. Tilia cordata Miller

Fragola moscata Bucaneve Gramignone natante Gramignone maggiore Gramignone minore Giglio dorato Sparviere di Savoia Giunco meridionale Salcerella erba-portula Gramigna di Parnasso Melica comune Mercorella bastarda Miglio selvatico Pendolino dei campi Felce florida Lingua cervina Felce dolce Felce aculeata Brasca di Fries Brasca trasparente Primula comune Ranuncolo vellutato Pungitopo Sagittaria comune Lino d’acqua Centocchio garofanino Tiglio selvatico

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

La Lista Nera del Parco

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Famiglia

Nome scientifico

Nome comune

ULMACEAE LEGUMINOSAE LEGUMINOSAE

Ulmus laevis Pallas Vicia dumetorum L. Vicia sepium L.

Olmo bianco Veccia boschiva Veccia delle siepi

Famiglia

Nome scientifico

Nome comune

ACERACEAE SIMAROUBACEAE ASTERACEAE ASTERACEAE ASTERACEAE ASTERACEAE MORACEAE BUDDLEJACEAE HYDROCHARITACEAE HYDROCHARITACEAE ASTERACEAE LILIACEAE CANNABACEAE OLEACEAE OLEACEAE CAPRIFOLIACEAE VITACEAE PHYTOLACCACEAE SALICACEAE ROSACEAE

Acer negundo L. Ailanthus altissima (Miller) Swingle Ambrosia artemisiifolia L. Artemisia verlotorum Lamotte Aster lanceolatus Willd. Bidens frondosa L. Broussonetia papyrifera (L.) Vent. Buddleja davidii Franchet Elodea canadensis Michx Elodea nuttallii (Planchon) H. St. John Helianthus tuberosus L. Hemerocallis fulva L. Humulus scandens (Lour.) Merril Ligustrum ovalifolium Hassk. Ligustrum sinense Lour. Lonicera japonica Thunb. Parthenocissus quinquefolia (L.) Planchon Phytolacca americana L. Populus x canadensis L. Prunus laurocerasus L.

Acero negundo Ailanto Ambrosia Artemisia dei fratelli Verlot Astro di Tradescant Forbicina peduncolata Gelso da carta Buddleja Peste d’acqua comune Peste d’acqua di Nuttall Topinambur Giglio di San Giuseppe Luppolo del Giappone Ligustro a foglie ovali Ligustro giapponese Caprifoglio giapponese Vite del Canadà Fitolacca americana Pioppo del Canadà Lauroceraso


4 - Elenchi floristici

Famiglia

Nome scientifico

Nome comune

ROSACEAE FAGACEAE POLYGONACEAE FABACEAE ROSACEAE CUCURBITACEAE ASTERACEAE

Prunus serotina Ehrh. Quercus rubra L. Reynoutria japonica Houtt. Robinia pseudoacacia L. Rosa multiflora Thunb. Sicyos angulatus L. Solidago gigantea L. ssp. serotina (O.Kuntze) McNeill

Ciliegio tardivo Quercia rossa Poligono del Giappone Robinia Rosa multiflora Sicios Verga d’oro maggiore

Famiglia

Nome scientifico

Nome comune

EUPHORBIACEAE ACERACEAE FABACEAE FABACEAE ASTERACEAE POACEAE ASTERACEAE ASTERACEAE POACEAE BRASSICACEAE ROSACEAE HYDROCHARITACEAE POACEAE FABACEAE CYPERACEAE HYDROCHARITACEAE

Acalypha virginica L. Acer saccharinum L. Amorpha fruticosa L. Apios americana Medicus Artemisia annua L. Arundo donax L. Aster linosyris (L.) Bernh. Aster squamatus (Sprengel) Hierom. Bromus willdenowii Kunth Calepina irregularis (Asso) Thell Crataegus submollis Sarg. Elodea densa (Planchon) Caspary Eragrostis virescens K. B. Presl Gleditsia triacanthos L. Kyllinga gracillima Miq.

Acalifa Acero saccarino Indaco bastardo Glicine tuberoso Assenzio annuale Canna domestica Astro spilla d’oro Astro annuale Forasacco purgativo Miagro costellato Biancospino americano Peste d’acqua maggiore Panicella messicana Spino di Giuda Zigolo sferico Peste d’acqua arcuata

Lagarosiphon major (Ridley) Moss

La Lista Grigia del Parco

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Famiglia

Nome scientifico

Nome comune

LEMNACEAE POACEAE POACEAE ROSACEAE CRASSULACEAE ASTERACEAE MALVACEAE SOLANACEAE ROSACEAE ULMACEAE VIOLACEAE VITACEAE

Lemna minuta Humb., Bonpl. & Kunth Muhlenbergia schreberi Gmelin Phyllostachys viridiglaucescens (Carri.) A. & C.Rivière Pyracantha coccinea M.J. Roemer Sedum sarmentosum Bunge Senecio inaequidens DC. Sida spinosa L. Solanum carolinense L. Spiraea japonica L. fil. Ulmus pumila L. Viola obliqua Hill Vitis riparia Michx.

Lenticchia d’acqua americana Mulenbergia di Schreber Bambù Agazzino Borracina sarmentosa Senecio sudafricano Sida spinosa Morella spinosa Spirea del Giappone Olmo siberiano Viola degli orti Vite americana

4.3 Siti con maggior presenza di specie inserite nelle liste speciali Le segnalazioni riguardanti le specie incluse nelle quattro liste del § 4.2 e imputate nel database della Cartografia floristica sono 1758, e più precisamente: 40 segnalazioni di specie appartenenti alla Lista Oro, 208 alla Lista Rossa, 371 alla Lista Grigia e 1139 alla Lista Nera. Rappresentare la distribuzione puntuale di queste segnalazioni nel Parco appare dunque piuttosto complicato, soprattutto per la Lista Grigia e quella Nera, composte da specie anche piuttosto comuni.

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A titolo esemplificativo, si riportano dunque le località dove si concentra il maggior numero di segnalazioni. LOCALITÀ DOVE SONO PRESENTI IL MAGGIOR NUMERO DI SPECIE DELLE LISTE ORO E ROSSA Si tratta in genere di località ove sono presenti ambienti che hanno mantenuto quasi inalterate le caratteristiche di naturalità, con particolare riguardo alla presenza di suoli forestali relitti che hanno funzionato da rifugio per molte specie. Specie di pregio più spiccatamente legate all’acqua si possono trovare anche in ambienti relativamente più

“giovani”. Interessante è notare che una discreta percentuale di queste località sono ad accesso limitato o difficoltoso. Per il Laghetto delle Vergini, presso l’Idroscalo, non è stato conteggiato Ruscus aculeatus L., probabilmente introdotto.


4 - Elenchi floristici

Riserva Naturale “Sorgenti della Muzzetta” (parte a riserva e cavo Sola) Comuni: Rodano, Settala n° di specie segnalate: 16 Asarum europaeum L. Asparagus tenuifolius Lam. Carex paniculata L. Carex pendula Hudson Carex umbrosa Host Euphorbia amygdaloides L. Euphorbia dulcis L. Galium uliginosum L. Glyceria maxima (Hartman) Holmberg Hemerocallis lilio-asphodelus L. Melica uniflora Retz Phyllitis scolopendrium (L.) Newman Samolus valerandi L. Tilia cordata Miller Ulmus laevis Pallas Utricularia vulgaris agg.

Riserva Naturale “Bosco di Cusago” (solo la riserva, senza la fascia di rispetto) Comune: Cusago n° di specie segnalate: 12 Colchicum autumnale L. Convallaria majalis L. Crataegus oxyacantha L. Doronicum pardalianches L. Erythronium dens-canis L. Galanthus nivalis L. Maianthemum bifolium (L.) Scmidt Mercurialis perennis L. Milium effusum L. Physospermum cornubiense (L.) DC. Quercus petraea (Mattuschka) Liebl. Stellaria holostea L.

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

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Bosco dell’Eremo (l’intera area boscata) Comune: Corbetta n° di specie segnalate: 11 Aristolochia pallida Willd. Asparagus tenuifolius Lam. Carex pallescens L. Carex umbrosa Host Colchicum autumnale L. Convallaria majalis L. Corydalis cava (L.) Schweigg. et Koerte Erythronium dens-canis L. Euphorbia dulcis L. Maianthemum bifolium (L.) Scmidt Milium effusum L.

Bosco di Riazzolo (inclusi i boschi a nord dello Scolmatore) Comuni: Cisliano, Albairate n° di specie segnalate: 11 Asparagus tenuifolius Lam. Carex digitata L. Carex umbrosa Host Colchicum autumnale L. Convallaria majalis L. Euphorbia dulcis L. Maianthemum bifolium (L.) Scmidt Milium effusum L. Physospermum cornubiense (L.) DC. Quercus petraea (Mattuschka) Liebl. Doronicum pardalianches L.

Rogge e filari a sud R.N. Sorg. Muzzetta (tra C.na Crocina e Roggia Bergamasca)

C.na Decima (dintorni, a sud ed ovest della cascina)

Comuni: Pantigliate, Settala n° di specie segnalate: 6 Althaea officinalis L. Asarum europaeum L. Asparagus tenuifolius Lam. Carex pendula Hudson Coronilla emerus L. Leucojum aestivum L.

Comune: Lacchiarella n° di specie segnalate: 5 Bidens cernua L. Glyceria maxima (Hartman) Holmberg Glyceria plicata Fries Sagittaria sagittifolia L. Veronica catenata Pennel


4 - Elenchi floristici

C.na Molino Grande (area boscata nei pressi della cascina) Comuni: Cornaredo, Cusago n° di specie segnalate: 5 Carex umbrosa Host Convallaria majalis L. Equisetum hyemale L. Erythronium dens-canis L. Physospermum cornubiense (L.) DC.

Fontanile Rile

Fontanili e filari a est di Robbiano

Idroscalo (compreso Laghetto delle Vergini) Comune: Segrate n° di specie segnalate: 5 Bidens tripartita L. Carex pseudocyperus L. Holoschoenus australis (L.) Rchb. Orobanche hederae Duby Samolus valerandi L.

Comune: Mediglia n° di specie segnalate: 5 Anemone ranunculoides L. Asparagus tenuifolius Lam. Euphorbia amygdaloides L. Galanthus nivalis L. Mercurialis perennis L. Tenuta di Trenzanesio (parte a nord SS 14, compreso F.le Raffaello) Comuni: (Rodano, Vignate) n° di specie segnalate: 5 Carex pendula Hudson Listera ovata (L.) R. Br. Melica uniflora Retz Polystichum aculeatum (L.) Roth Ruscus aculeatus L.

Comune: Settala n° di specie segnalate: 5 Asarum europaeum L. Carex paniculata L. Cirsium palustre (L.) Scop. Euphorbia dulcis L. Vicia sepium L.

C.na S. Marta (rogge e canali a nord della cascina) Comune: Zibido San Giacomo n° di specie segnalate: 4 Carex gracilis Curtis Carex pseudocyperus L. Euphorbia amygdaloides L. Mercurialis perennis L.

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

LOCALITÀ

RAPPRESENTATIVE PER LA PRESENZA DI

LISTE NERA E GRIGIA Le località in cui sono presenti il maggior numero di specie appartenenti alle Liste Nera e Grigia, offrono lo spunto per alcune considerazioni. Occorre premesso innanzitutto che la maggior parte delle specie in oggetto (in particolare quelle della Lista Nera) sono per lo più molto comuni e diffuse in tutto il Parco. Talvolta può dunque avere giocato un ruolo nella distribuzione per località anche il numero di dati raccolti per una determinata stazione; per le specie comuni, la raccolta non è infatti stata sistematica, in particolare se la specie era già stata segnalata per il quadrante o il sottoquadrante o per il territorio di un comune (Cap. 3). Tuttavia si ritiene significativo che vi sia nel complesso una concordanza tra la distribuzione di queste località e quella per quadrante delle specie delle liste considerate (§ 5.5, Fig. 5.23). Tra i fattori che sembrano influenzare maggiormente la distribuzione delle specie in oggetto, vi è senz’altro la stretta vicinanza di zone urbanizzate, in particolare di Milano. Ciò favorisce ovviamente il disturbo antropico (calpestio, abbandono di rifiuti, presenza SPECIE DELLE

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di orti, di aree incolte, di macerie, ecc.) e facilita la penetrazione di specie competitive e competitivo-ruderali. Sembra inoltre che vi sia un’influenza legata alla vicinanza di vie di comunicazione, quali strade e ferrovie; a tal proposito è ormai noto che molte specie esotiche di introduzione relativamente recente si siano diffuse proprio grazie alla rete stradale (es. Senecio inaequidens). Si nota anche la presenza di siti con cave attive. Queste zone presentano ambienti spiccatamente ruderali (cumuli di ghiaia, terra di riporto, terreni compattati dal passaggio di automezzi), terreno di conquista e più facile “preda” delle competitive specie esotiche. Ma anche il fluire degli automezzi e di materiali è un fattore di importanza non secondaria. Se dunque gli ambienti di cava arricchiscono la biodiversità nel Parco (§ 5.6), solo raramente essa è data da autoctone di un certo pregio, legate quasi sempre ad ambienti umidi o fangosi. Nelle località riportate sono presenti anche alcune aree entro zone a riserva o parco naturale (approvate o solo proposte). Questa evidenza nasce da vari motivi: queste aree sono state particolarmente indagate (v. sopra); gli habitat naturali o naturaliformi

sono espressi in percentuale generalmente inferiore rispetto ad ambienti seminaturali, ruderali e agricoli, che mostrano un elevato grado di disturbo antropico, almeno in qualche sito; infine, le specie della Lista Nera sono abili nel penetrare anche in vegetazioni con un discreto grado di naturalità.


4 - Elenchi floristici

Parco delle Cave (tutta l’area a parco pubblico) Comune: Milano n° di specie segnalate: 26 Acer negundo L. Ailanthus altissima (Miller) Swingle Ambrosia artemisiifolia L. Artemisia annua L. Artemisia verlotorum Lamotte Arundo donax L. Aster lanceolatus Willd. Bidens frondosa L. Buddleja davidii Franchet Calepina irregularis (Asso) Thell Elodea nuttallii (Planchon) H. St. John Gleditsia triacanthos L. Helianthus tuberosus L. Hemerocallis fulva L. Humulus scandens (Lour.) Merril Ligustrum sinense Lour. Lonicera japonica Thunb. Parthenocissus quinquefolia (L.) Planchon Phyllostachys mitis A. et C. Rivière Phytolacca americana L. Populus x canadensis L. Prunus serotina Ehrh. Robinia pseudoacacia L. Rosa multiflora Thunb. Solidago gigantea L. Vitis riparia Michx.

C.na Valdarenne (include l’area nei dintorni dell’insediamento) Comune: Vanzago n° di specie segnalate: 23 Acalypha virginica L. Ailanthus altissima (Miller) Swingle Ambrosia artemisiifolia L. Amorpha fruticosa L. Artemisia verlotorum Lamotte Bidens frondosa L. Helianthus tuberosus L. Hemerocallis fulva L. Humulus scandens (Lour.) Merril Ligustrum ovalifolium Hassk. Lonicera japonica Thunb. Muhlenbergia schreberi Gmelin Parthenocissus quinquefolia (L.) Planchon Phyllostachys mitis A. et C. Rivière Phytolacca americana L. Prunus laurocerasus L. Prunus serotina Ehrh. Robinia pseudoacacia L. Sedum sarmentosum Bunge Solidago gigantea L. Spiraea japonica L. fil. Ulmus pumila L. Viola obliqua Hill

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

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Oasi di Pasturago

Parco dei Fontanili di Rho

(esclusivamente l’oasi naturale)

(l’area delimitata dal Can. Sec. Villoresi e le strade ad elevato scorrimento)

Comune: Vernate n° di specie segnalate: 21 Acalypha virginica L. Acer negundo L. Ambrosia artemisiifolia L. Artemisia verlotorum Lamotte Bidens frondosa L. Bromus willdenowii Kunth Elodea canadensis Michx Hemerocallis fulva L. Humulus scandens (Lour.) Merril Kyllinga gracillima Miq. Ligustrum ovalifolium Hassk. Ligustrum sinense Lour. Lonicera japonica Thunb. Parthenocissus quinquefolia (L.) Planchon Phyllostachys mitis A. et C. Rivière Phytolacca americana L. Populus x canadensis L. Reynoutria japonica Houtt. Robinia pseudoacacia L. Solidago gigantea L. Viola obliqua Hill

Comuni: Milano, Rho, Settimo Milanese n° di specie segnalate: 21 Acalypha virginica L. Acer negundo L. Ailanthus altissima (Miller) Swingle Ambrosia artemisiifolia L. Artemisia annua L. Artemisia verlotorum Lamotte Aster lanceolatus Willd. Crataegus submollis Sarg. Helianthus tuberosus L. Humulus scandens (Lour.) Merril Lemna minuta Humb., Bonpl. & Kunth Lonicera japonica Thunb. Parthenocissus quinquefolia (L.) Planchon Phyllostachys mitis A. et C. Rivière Phytolacca americana L. Prunus serotina Ehrh. Robinia pseudoacacia L. Sedum sarmentosum Bunge Solidago gigantea L. Ulmus pumila L. Vitis riparia Michx.


4 - Elenchi floristici

C.na Molino Doppio

Boscoincittà

(tutta l’area periferica di Milano, sino ai comuni limitrofi)

(solo l’area a parco pubblico)

Comune: Milano n° di specie segnalate: 20 Acalypha virginica L. Acer negundo L. Ailanthus altissima (Miller) Swingle Ambrosia artemisiifolia L. Artemisia verlotorum Lamotte Arundo donax L. Bidens frondosa L. Buddleja davidii Franchet Elodea canadensis Michx Elodea densa (Planchon) Caspary Helianthus tuberosus L. Humulus scandens (Lour.) Merril Lemna minuta Humb., Bonpl. & Kunth Lonicera japonica Thunb. Parthenocissus quinquefolia (L.) Planchon Phytolacca americana L. Populus x canadensis L. Reynoutria japonica Houtt. Robinia pseudoacacia L. Solidago gigantea L.

Comune: Milano n° di specie segnalate: 17 Acalypha virginica L. Acer negundo L. Ambrosia artemisiifolia L. Artemisia verlotorum Lamotte Aster lanceolatus Willd. Bidens frondosa L. Elodea canadensis Michx Humulus scandens (Lour.) Merril Ligustrum ovalifolium Hassk. Ligustrum sinense Lour. Lonicera japonica Thunb. Parthenocissus quinquefolia (L.) Planchon Phytolacca americana L. Prunus serotina Ehrh. Quercus rubra L. Robinia pseudoacacia L. Solidago gigantea L.

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Carengione Comune: Peschiera Borromeo n째 di specie segnalate: 17 Acer negundo L. Ailanthus altissima (Miller) Swingle Ambrosia artemisiifolia L. Artemisia verlotorum Lamotte Aster lanceolatus Willd. Aster squamatus (Sprengel) Hierom. Buddleja davidii Franchet Elodea canadensis Michx Humulus scandens (Lour.) Merril Lemna minuta Humb., Bonpl. & Kunth Ligustrum ovalifolium Hassk. Ligustrum sinense Lour. Phytolacca americana L. Populus x canadensis L. Robinia pseudoacacia L. Senecio inaequidens DC. Solidago gigantea L.

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Barate (dintorni della frazione) Comune: Gaggiano n째 di specie segnalate: 16 Acalypha virginica L. Acer negundo L. Artemisia annua L. Aster lanceolatus Willd. Bidens frondosa L. Bromus willdenowii Kunth Calepina irregularis (Asso) Thell Elodea canadensis Michx Elodea densa (Planchon) Caspary Humulus scandens (Lour.) Merril Lemna minuta Humb., Bonpl. & Kunth Ligustrum sinense Lour. Lonicera japonica Thunb. Parthenocissus quinquefolia (L.) Planchon Phytolacca americana L. Populus x canadensis L.


4 - Elenchi floristici

Cave di San Bovio

Lamberin

Comuni: Pioltello, Peschiera Borromeo n째 di specie segnalate: 16 Ambrosia artemisiifolia L. Artemisia annua L. Artemisia verlotorum Lamotte Aster lanceolatus Willd. Aster squamatus (Sprengel) Hierom. Bidens frondosa L. Buddleja davidii Franchet Helianthus tuberosus L. Humulus scandens (Lour.) Merril Ligustrum sinense Lour. Parthenocissus quinquefolia (L.) Planchon Phytolacca americana L. Populus x canadensis L. Pyracantha coccinea M.J. Roemer Robinia pseudoacacia L. Senecio inaequidens DC.

Comuni: Opera, Pieve Emauele n째 di specie segnalate: 16 Acer negundo L. Ambrosia artemisiifolia L. Artemisia annua L. Artemisia verlotorum Lamotte Aster linosyris (L.) Bernh. Aster squamatus (Sprengel) Hierom. Bidens frondosa L. Buddleja davidii Franchet Eragrostis virescens K. B. Presl Helianthus tuberosus L. Humulus scandens (Lour.) Merril Ligustrum sinense Lour. Parthenocissus quinquefolia (L.) Planchon Phytolacca americana L. Robinia pseudoacacia L. Solidago gigantea L.

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

C.na Diana (dintorni, in special modo all’area boscata) Comuni: Corbetta, Vittuone n° di specie segnalate: 15 Ailanthus altissima (Miller) Swingle Ambrosia artemisiifolia L. Artemisia verlotorum Lamotte Bidens frondosa L. Bromus willdenowii Kunth Helianthus tuberosus L. Lemna minuta Humb., Bonpl. & Kunth Muhlenbergia schreberi Gmelin Parthenocissus quinquefolia (L.) Planchon Phyllostachys mitis A. et C. Rivière Phytolacca americana L. Prunus serotina Ehrh. Robinia pseudoacacia L. Sicyos angulatus L. Vitis riparia Michx.

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Gratosoglio (nei dintorni del Lambro Meridionale) Comune: Milano n° di specie segnalate: 15 Ailanthus altissima (Miller) Swingle Ambrosia artemisiifolia L. Artemisia annua L. Artemisia verlotorum Lamotte Arundo donax L. Aster lanceolatus Willd. Helianthus tuberosus L. Humulus scandens (Lour.) Merril Lonicera japonica Thunb. Parthenocissus quinquefolia (L.) Planchon Phytolacca americana L. Populus x canadensis L. Robinia pseudoacacia L. Sicyos angulatus L. Solidago gigantea L.


4 - Elenchi floristici

4.4 Elenchi floristici ex LR 10/2008 Si riportano le specie presenti nel Parco sulla base degli elenchi floristici introdotti dalla Legge Regionale 10/2008.

Specie di flora spontanea protette in modo rigoroso (Allegato C1 alla DGR 24 luglio 2008 - n. 8/7736):

Famiglia

Nome scientifico

Nome comune

ALISMATACEAE

Alisma gramineum Lej.

Mestolaccia sottile

ALISMATACEAE

Alisma lanceolatum With.

Mestolaccia lanceolata

BUTOMACEAE

Butomus umbellatus L.

Giunco fiorito

CERATOPHYLLACEAE

Ceratophyllum submersum L.

Ceratofillo sommerso

AMARYLLIDACEAE

Galanthus nivalis L.

Bucaneve

LILIACEAE

Hemerocallis lilio-asphodelus L.

Giglio dorato

HIPPURIDACEAE

Hippuris vulgaris L.

Coda di cavallo acquatica

PRIMULACEAE

Hottonia palustris L.

Erba scopina

SCROPHULARIACEAE

Lathraea squamaria L.

Latrea comune

AMARYLLIDACEAE

Leucojum aestivum L.

Campanellino maggiore

LYTHRACEAE

Lythrum portula (L.) D.A. Webb

Salcerella erba-portula

MENYANTHACEAE

Menyanthes trifoliata L.

Trifoglio fibrino

PORTULACACEAE

Montia fontana L.

Pendolino dei campi

OSMUNDACEAE

Osmunda regalis L.

Felce florida

APIACEAE

Peucedanum palustre L. Moench

Imperatoria delle paludi

POTAMOGETONACEAE

Potamogeton friesii Rupr.

Brasca di Fries

ALISMATACEAE

Sagittaria sagittifolia L.

Sagittaria comune

SAXIFRAGACEAE

Saxifraga tridactylites L.

Sassifraga annuale

LENTIBULARIACEAE

Utricolaria vulgaris agg.

Erba-vescica

VALERIANACEAE

Valeriana dioica L.

Valeriana palustre

SCROPHULARIACEAE

Veronica catenata Pennel

Veronica rosea

ZANNICHELLIACEAE

Zannichellia palustris L.

Zannichellia

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Specie di flora spontanea con raccolta regolamentata (Allegato C2 alla DGR 24 luglio 2008 - n. 8/7736):

Le specie officinali a raccolta regolamentata, di cui la Legge Regionale 10/2008 richiama l’elenco inserito nel Regio Decreto 772/32, sono le seguenti:

Famiglia

Nome scientifico

Nome comune

RANUNCULACEAE

Anemone nemorosa L.

Anemone bianca

ARISTOLOCHIACEAE

Asarum europaeum L.

Baccaro comune

RANUNCULACEAE

Caltha palustris L.

Calta palustre

ORCHIDACEAE

Cephalanthera longifolia (Hudson) Fritsch

Cefalantera maggiore

LILIACEAE

Convallaria majalis L.

Mughetto

CARYOPHYLLACEAE

Dianthus barbatus L.

Garofanino montano

LILIACEAE

Erythronium dens-canis L.

Dente di cane

IRIDACEAE

Gladiolus italicus Miller

Gladiolo dei campi

SCROPHULARIACEAE

Gratiola officinalis L.

Graziella, Stanca-cavalli

AQUIFOLIACEAE

Ilex aquifolium L.

Agrifoglio

AMARYLLIDACEAE

Leucojum vernum L.

Campanellino invernale

ORCHIDACEAE

Listera ovata (L.) R. Br.

Listera maggiore

AMARYLLIDACEAE

Narcissus poëticus L.

Narciso selvatico

NYMPHAEACEAE

Nymphaea alba L.

Ninfea comune

RANUNCULACEAE

Ranunculus sceleratus L.

Ranuncolo di palude

LAMIACEAE

Scutellaria galericurata L.

Scutellaria palustre

Famiglia

Nome scientifico

Nome comune

COMPOSITAE

Arctium lappa L.

Bardana maggiore

COMPOSITAE

Artemisia absinthium L.

Assenzio vero

COMPOSITAE

Artemisia vulgaris L.

Assenzio selvatico

CUCURBITACEAE

Bryonia dioica Jacq.

Brionia comune, Vite bianca

GENTIANACEAE

Centaurium erythraea Rafn

Centauro maggiore

LILIACEAE

Colchicum autumnale L.

Colchico autunnale

SOLANACEAE

Datura stramonium L.

Stramonio comune

RHAMNACEAE

Frangula alnus Miller

Frangola comune

COMPOSITAE

Matricaria chamomilla L.

Camomilla comune

RHAMNACEAE

Rhamnus catharticus L.

Spinocervino

CARYOPHYLLACEAE

Saponaria officinalis L.

Saponaria comune

SOLANACEAE

Solanum dulcamara L.

Dulcamara

COMPOSITAE

Tanacetum vulgare L.

Erba-amara selvatica, Tanaceto

COMPOSITAE

Taraxacum officinale Weber aggr.

Tarassaco comune, Dente di

TILIACEAE

Tilia cordata Miller

Tiglio selvatico

COMPOSITAE

Tussilago farfara L.

Tussillagine comune, Farfaro

leone

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4 - Elenchi floristici

Infine, si riporta la lista nera delle specie alloctone vegetali oggetto di monitoraggio, contenimento o eradicazione (Allegato E alla DGR 24 luglio 2008 - n. 8/7736):

Famiglia

Nome scientifico

Nome comune

ACERACEAE

Acer negundo L.

Acero negundo

SIMAROUBACEAE

Ailanthus altissima (Mill.) Swingle

Ailanto

ASTERACEAE

Ambrosia artemisiifolia L.

Ambrosia

FABACEAE

Amorpha fruticosa L.

Indaco bastardo

ASTERACEAE

Artemisia verlotorum Lamotte

Artemisia dei fratelli Verlot

ASTERACEAE

Bidens frondosa L.

Forbicina peduncolata

BUDDLEJACEAE

Buddleja davidii Franchet

Buddleja

HYDROCHARITACEAE

Elodea canadensis Michx

Peste d’acqua comune

HYDROCHARITACEAE

Elodea densa (Planchon) Caspary

Peste d’acqua maggiore

HYDROCHARITACEAE

Elodea nuttallii (Planchon) H. St. John

Peste d’acqua di Nuttall

ASTERACEAE

Helianthus tuberosus L.

Topinambur

CANNABACEAE

Humulus scandens (Lour.) Merril

Luppolo del Giappone

CAPRIFOLIACEAE

Lonicera japonica Thunb.

Caprifoglio giapponese

ROSACEAE

Prunus serotina Ehrh.

Ciliegio tardivo

FAGACEAE

Quercus rubra L.

Quercia rossa

POLYGONACEAE

Reynoutria japonica Houtt.

Poligono del Giappone

FABACEAE

Robinia pseudoacacia L.

Robinia

CUCURBITACEAE

Sicyos angulatus L.

Sicios

ASTERACEAE

Solidago gigantea L. ssp. serotina (O.Kuntze)

Verga d'oro maggiore

McNeill

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5- Analisi floristiche

5 - ANALISI FLORISTICHE La flora del PASM censita nel presente lavoro è costituita da 874 taxa, alcuni dei quali non sono stati cartografati, come sottolineato in precedenza (Cap. 4). Le analisi floristiche sono state quindi basate su 845 taxa cartografati, che per comodità di linguaggio, saranno chiamati nella presente trattazione “specie”, in quanto la maggior parte dei 29 taxa non cartografati sono taxa con rango infraspecifico. Per facilitare l’interpretazione della distribuzione territoriale di gruppi particolari di specie, i 36 quadranti interessati dal censimento floristico sono stati colorati con diverse tonalità, suddividendoli in 5 serie identificate per mezzo di valori percentuali con intervalli ampi, pari al 20%. In questi grafici per semplicità le frequenze percentuali sono state tutte approssimate a ± 1%, con l’eccezione di quelle nelle Figg. 5.23 - 24 e 5.26 (± 0.1%). 5.1 Analisi sistematica Nella flora del Parco sono attualmente rappresentati 427 generi di piante vascolari

(Tracheofite) e un ibrido intergenerico (x Festulolium). Conseguentemente il numero medio di specie per genere è relativamente basso (leggermente inferiore a 2). I generi maggiormente presenti nella flora sono: Carex (24 specie), Veronica (14), Euphorbia (11), Polygonum (10), Ranunculus (10) e quindi con 9 specie i generi Geranium, Potamogeton, Prunus e Viola. In Fig. 5.1 è rappresentata la suddivisione della flora nelle 115 famiglie rappresentate. Il numero medio di specie per famiglia è di poco superiore a 7. Le famiglie più rappresentate sono: Poaceae (92 specie), Asteraceae (82), Fabaceae (40), quindi con 38 specie Brassicaceae, Cyperaceae e Rosaceae, con 29 specie Caryophyllaceae e Scrophulariaceae, con 28 specie Lamiaceae e infine con 22 le Liliaceae. Le sopraindicate famiglie includono complessivamente poco più del 50% delle specie presenti nell’intera flora del Parco. La distribuzione nei principali gruppi sistematici è invece rappresentata in Fig. 5.2. La pressoché totalità delle specie appartiene alle piante a fiore (Angiosperme), in cui le Dicotiledoni costituiscono la componente prevalente. Infatti, 3 specie su 4 dell’intera

flora appartengono a questo gruppo sistematico. Soltanto il 2% della flora è rappresentato da Felci e specie affini (Pteridofite). Non sono invece presenti nella flora spontanea specie appartenenti alle Conifere. 5.2 Forme biologiche Lo spettro biologico (Fig. 5.3) evidenzia come le emicriptofite costituiscano la forma biologica prevalente nella flora del Parco. Infatti, più di un quarto delle specie esibiscono questa forma biologica, che nella fascia temperato-umida dell’emisfero boreale costituisce la componente prevalente negli spettri biologici (Pignatti, 1995). Ben rappresentate sono pure le piante annuali (terofite), che costituiscono un quinto della flora. Si noti come le specie a ciclo breve (annuali e biennali) costituiscono assieme la categoria maggiormente rappresentata. Se infatti non esaminiamo la forma biennale come forma autonoma, in quanto Pignatti (1982) ripartisce le specie biennali tra terofite ed emicriptofite, la percentuale complessiva delle terofite (29.8%) è prossima a quella delle emicriptofite (31.3%). Ne deriva che la flora è dominata sia da emicriptofite, tipiche indicatrici delle caratteristiche ecologico-

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

climatiche del settore latitudinale in cui è ubicato il Parco, sia da terofite, che rilevano la presenza di fattori di disturbo ecologico (ad esempio l’instabilità degli ambienti che implica un ciclo breve, come nelle colture agrarie) e condizioni climatiche decisamente più calde rispetto alla latitudine del Parco. L’elevata percentuale di terofite è, infatti, caratteristica dei climi della fascia subtropicale arida, che in Italia viene a lambire la fascia mediterranea. Le specie strettamente legnose (fanerofite e nanofanerofite) costituiscono una discreta componente dello spettro. Le camefite sono trascurabili, in quanto questa forma biologica è maggiormente rappresentata ad elevate latitudini nell’emisfero boreale. Le geofite, anche se non collegate sempre a specie nemorali e di margine boschivo, costituiscono un gruppo ben rappresentato nella flora del Parco. Infine le idrofite costituiscono una forma biologica trascurabile, in contraddizione con l’ampia diffusione del reticolo idrografico nel Parco, ma giustificabile dalla relativa scarsa diversità della flora acquatica. Particolarmente interessante è la distribuzione di alcune forme biologiche nei quadranti

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del Parco. Le forme biologiche a ciclo breve (terofite e biennali) presentano un maggior peso nei quadranti marginali (Fig. 5.4), probabilmente in quanto l’esigua porzione di quadrante occupata dal territorio a Parco (§ 5.6), riduce la presenza di tipi diversi di habitat, in questi casi rappresentati unicamente da ambienti disturbati e in particolare da aree agricole. La prevalente presenza di questo uso del suolo nella porzione centromeridionale del Parco, si riflette anche su una discreta maggior diffusione delle forme a ciclo breve nei quadranti di questa zona. Le idrofite (Fig. 5.5) sono alquanto diffuse in tutto il Parco, con una leggera predominanza nei quadranti centrali e meridionali, dove in maggior misura si rinviene diffuso il reticolo idrografico. Si noti anche la lacuna presente nell’area nord-occidentale, in coincidenza di una drastica riduzione degli habitat acquatici (§ 1.2). La ripartizione territoriale di nanofanerofite e fanerofite è illustrata in Fig. 5.6. Questa distribuzione appare complementare a quella delle idrofite (Fig. 5.5), ed è soprattutto subordinata alla presenza di boschi e fasce boscate, diffuse nella parte settentrionale del Parco e in particolare in quella

occidentale (§ 1.5). 5.3 Corologia Lo spettro corologico della flora del Parco (Fig. 5.7) mostra un’ampia suddivisione delle specie tra 10 corotipi principali, a cui occorre aggiungere un gruppo di specie di origine ibrida e/o selezionate dall’uomo (hort.). I corotipi più rappresentati sono il Mediterraneo (abbracciante anche le specie a gravitazione Mediterraneo-Atlantica e Submediterranea) e il Cosmopolita (comprendente anche le specie Subcosmopolite). La cospicua presenza di specie mediterranee si ricollega alla prossimità geografica del Parco a questo territorio e, almeno in parte, alla presenza di ambienti secondari con buona disponibilità termica in cui queste specie possono crescere: si tratta, infatti, in prevalenza di infestanti a ciclo breve. Anche tra le Cosmopolite prevalgono queste forme (in particolare le infestanti annuali), quantunque ben rappresentate siano pure le idrofite. Nel complesso anche altri corotipi ad ampia diffusione sono ben rappresentati, come il Circumboreale e il Paleotemperato, costituiti soprattutto da emicriptofite. Importante è pure la presenza di


5- Analisi floristiche

specie a gravitazione europea, come le Europee, le Euro-Caucasiche, le Euro-Siberiane e le Euro-Asiatiche, quantunque l’ordine di presentazione di questi corotipi coincide con un crescente livello di alloctonia. Tra i corotipi strettamente esotici, sono rappresentanti in modo pressoché equiparabile le specie originarie dell’Asia (in particolare di quella Orientale), dell’America Settentrionale e delle fasce tropicali (includenti specie di origine sudamericana e africana). Il livello complessivo di autoctonia/alloctonia della flora è evidenziato dal grafico in Fig. 5.8. I due terzi delle specie sono originari del contesto territoriale in cui è ubicato il Parco. La quota di specie alloctone non è affatto trascurabile, ad indicare l’elevato inquinamento floristico presente nell’area. Peculiare è la netta supremazia delle neofite, poiché solamente una specie esotica su tre è stata introdotta prima della scoperta dell’America. La distribuzione della composizione percentuale del grado di autoctonia/alloctonia nelle flore dei singoli quadranti è illustrata in Fig. 5.9. Per quanto riguarda le autoctone, si osserva una relativa maggior presenza nei quadranti periferici, soprattutto in quel-

li a sud-ovest, e in quelli orientali. Basse frequenze si osservano soprattuto nell’hinterland di Milano e nei quadranti compresi tra Vanzago e Pero e tra Lacchiarella e Carpiano. La distribuzione delle neofite sembra essere invece complementare a quella riscontrabile per le autoctone. Le archeofite presentano invece una lieve ma comunque preminente presenza nei quadranti settentrionali, in particolare in quelli occidentali. Analizzando i valori dei singoli quadranti, si riscontra come le frequenze delle autoctone siano sempre superiori alla percentuale rilevata per l’intera flora del Parco (Fig. 5.8). In antitesi, per le alloctone si osservano valori nettamente inferiori o al limite valori equivalenti per le neofite. L’interpretazione di queste discrepanze può avvenire tramite il grafico in Fig. 5.10, che presenta sinteticamente il numero di quadranti occupato dai gruppi di specie analizzati. Le specie della flora del Parco sono pressoché equamente distribuite (17-22%) tra le cinque classi di frequenza considerate (§ 7.1), con un valor medio di 13.9 e un valore mediano di 9 quadranti occupati per ciascuna specie. Le specie autoctone mostrano invece una ripartizione crescente

all’aumentare del numero di quadranti occupati; si passa, infatti, da 11% per le specie molto rare a 25% per quelle molto frequenti. Il numero medio di quadranti occupati da ciascuna specie sale a 15.9 (il valore mediano è di 13). Per le esotiche si osserva un andamento opposto, con un valore massimo di 29% per le specie molto rare e un minimo di 13% per quelle molto frequenti. Anche il numero di quadranti mediamente occupati diminuisce (media: 9.8; mediana: 4). Questa riduzione è soprattutto evidente nelle archeofite, che passano da 37% per le molto rare a 4% per le molto frequenti. Il valore medio di quadranti occupati è invece di 6.6 (il valore mediano è 3). Nelle neofite la riduzione è, di fatto, meno consistente, con valori bassi simili (17-18%) per le specie da diffuse a molto frequenti e con un valore massimo per quelle molto rare (25%). Anche il numero medio di quadranti è più elevato rispetto a quello delle archeofite (media: 11.9; mediana: 6). Ne consegue che le specie autoctone hanno nel Parco una distribuzione in media più ampia di quelle esotiche. Le specie alloctone sono relativamente presenti in pochi quadranti, in quanto una frazione superiore

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

al 50% è presente in non più di 5 quadranti, mentre tra le autoctone soltanto il 30% occupa un numero così basso di quadranti. Questo orientamento è ancor più chiaro nelle archeofite, gruppo caratterizzato da specie ormai divenute inconsuete per cambiamenti nelle tecniche agro-colturali (come le infestanti dei campi di cereali autunno-vernini) o per abbandono della coltivazione (come Artemisia absinthium e alcune fanerofite, come Morus nigra e Sorbus domestica). Diversamente tra le neofite troviamo numerose specie avventizie, con popolazioni che si comportano unicamente come effimere (almeno allo stato attuale delle conoscenze) e presentano una distribuzione estremamente localizzata nei siti in cui si osservano plantule o esemplari sfuggiti alla coltivazione. Tuttavia, altre neofite appaiono in espansione nel territorio del Parco e nei prossimi decenni potrebbero divenire assai più diffuse (es. Kyllinga gracillima, Muhlenbergia schreberi e Polygonum pensylvanicum). 5.4 Interpretazione ecologica L’interpretazione ecologica della flora del Parco, anche dal punto di vista della distribuzione territoriale, è stata effettuata

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mediante l’impiego degli indici ecologici di Landolt (§ 7.1). La suddivisione della flora del Parco tra i cinque valori dell’indice di umidità U è illustrata in Fig. 5.11. La maggior parte delle specie (circa 40%) presenta una predilezione per suoli mediamente umidi (indice 3). Ben rappresentate sono anche le specie dei suoli umidi (indice 4) e dei suoli asciutti (indice 2). Le classi dei valori estremi sono presenti in misura minore; in particolare le specie dei suoli molti asciutti (indice 1) costituiscono il raggruppamento meno rappresentato nella flora del Parco, mentre le specie di suolo saturo in acqua (perlopiù idrofite, indice 5) realizzano una discreta percentuale. La ripartizione territoriale delle specie xerofile (indici 1 e 2) e di quelle igrofile (indici 4 e 5) è riportata in Fig. 5.12. Le specie xerofile presentano una principale diffusione nei quadranti centro-settentrionali, soprattutto in quelli occidentali, dove il reticolo idrografico è esteso in misura minore. In antitesi, le specie igrofile si presentano più usualmente nei quadranti dove l’idrografia è assai ben sviluppata, quindi nei quadranti centro-meridionali, e risalendo anche in parte di quelli orientali.

Una porzione della flora superiore al 60% mostra una predilezione per suoli poco acidi (indice R pari a 3), come evidenziato in Fig. 5.13. Circa un quarto delle specie presenta invece una preferenza per suoli acidi (indice 2), ma risultano in pratica assenti le specie caratteristiche di suoli molto acidi (indice 1). Le specie indicatrici di suoli con pH da acido a basico e strettamente basico (indici 4 e 5) costituiscono una frazione minoritaria della flora (circa 10%), con una distribuzione nel Parco nettamente orientale (Fig. 5.14). La distribuzione delle acidofile (indici 1 e 2) è invece complementare, essendo distribuita in modo prevalente nei quadranti centrooccidentali. Basandosi sulla distribuzione di questi due gruppi di specie il Parco risulta frazionato in due parti. L’orientale sarebbe costituita dai quadranti a est del meridiano 9° 15’, cioè a partire dal territorio interessato dalle formazioni alluvionali del Fiume Lambro, dove si rinvengono i suoli con presenza di calcare (§ 1.1). Nel complesso la flora del Parco presenta un evidente sbilanciamento a favore delle specie che preferiscono suoli con buona disponibilità di nutrienti (Fig. 5.15). Le specie indicatrici di suoli ricchi in nutrienti (indice


5- Analisi floristiche

N pari a 4) costituiscono infatti il gruppo maggiormente rappresentato (circa 44%). Una composizione percentuale leggermente inferiore è data dalle specie di suoli mediamente ricchi (indice 3), mentre le specie indicatrici di suoli oligotrofici (indici 1 e 2) risultano poco rappresentate. La distribuzione territoriale di queste ultime nel Parco (Fig. 5.16) è prevalentemente concentrata nei quadranti nord-occidentali e in subordine in quelli nord-orientali (quadranti prossimi all’Alta Pianura; § 1.1). Le specie di suoli eutrofici (indici 4 e 5) sono invece raccolte nei quadranti meridionali, dove è pressoché esclusivamente diffuso lo sfruttamento del suolo da parte dell’agricoltura (§ 1.5). La ripartizione della flora per l’indice di luminosità L è illustrata in Fig. 5.17. Più della metà delle specie risultano nettamente eliofile (indici 4 e 5). Una discreta percentuale (circa 37%) è costituita da specie indicatrici di siti in penombra (indice 3), mentre le specie sciafile (indici 1 e 2) rappresentano una quota esigua (inferiore a 10%). Questa ripartizione segnala pertanto una complessiva predilezione della flora per ambienti aperti, caratterizzati da una discreta radiazione luminosa. Le specie sciafile (indici 1 e

2) sono, infatti, presenti in modo prevalente nei quadranti settentrionali (Fig. 5.18), dove sono concentrate le formazioni boscate (§ 1.5). Le eliofile (indici 4 e 5) presentano una distribuzione complementare, essendo diffuse principalmente nei quadranti centromeridionali, dove si rinvengono quasi unicamente ambienti aperti. La maggior parte delle specie della flora (circa 45%) sono caratteristiche della fascia collinare-planiziale (indice 4) e quindi del contesto territoriale in cui è inserito il Parco (Fig. 5.19). In misura pressoché eguale (circa un quarto) sono presenti specie della fascia (sub-)mediterranea (indice 5), indicatrici di una buona disponibilità termica, e specie tipiche di orizzonti superiori (indici 2 e 3), in particolare di quella montana. La distribuzione di queste ultime specie microtermiche (Fig. 5.20) è limitata fondamentalmente ai quadranti più occidentali (in particolare a quelli nord-occidentali) e secondariamente a quelli dell’estrema parte nord-orientale del Parco. Questa ripartizione può essere interpretata con la vicinanza di queste aree con l’Alta Pianura e la Valle del Ticino, territori che oltre ad essere collegati geograficamente con la fascia collinare-montuosa

lombarda, presentano ancora estesi nuclei di vegetazione naturale con specie tipiche della fascia montana. Le specie macrotermiche (indice 5) mostrano invece una curiosa distribuzione: ad ovest sono presenti nei quadranti interessati dal passaggio del Naviglio Grande; presentano quindi una cospicua distribuzione nell’hinterland di Milano; e infine, una discreta presenza nei quadranti sud-orientali. Questa distribuzione particolare riflette probabilmente caratteristiche microclimatiche delle singole stazioni. La ripartizione della flora del Parco rispetto all’indice di continentalità C è mostrata in Fig. 5.21. Più del 50% delle specie è tipica di climi con condizioni intermedie tra l’oceanico e il continentale. Le specie a carattere continentale (indici 4 e 5) sono nel complesso meno diffuse (circa 13% contro 32%) rispetto a quelle a carattere oceanico (indici 1 e 2). Queste ultime sono diffuse in prevalenza nei quadranti centro-settentrionali del Parco (Fig. 5.22), mentre quelle a carattere continentale sono distribuite nei quadranti nord- e sud-occidentali e in subordine in quelli nord-orientali. L’interpretazione di queste distribuzioni è probabilmente legata a situazioni peculiari che si rinvengono

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

nei singoli quadranti. Ad esempio, la distribuzione delle specie a carattere oceanico sembra coincidere con quella delle specie sciafile (Fig. 5.18). Il microclima potrebbe quindi giocare un ruolo importante, in quanto ambienti stenotermici come i boschi potrebbero fungere da rifugio per le specie a carattere oceanico. 5.5 Distribuzione di specie incluse negli elenchi floristici speciali Le distribuzioni delle 77 specie inserite nelle Liste Oro e Rossa e delle 55 specie incluse nelle Liste Nera e Grigia del Parco sono riportate in Fig. 5.23. La maggior concentrazione di specie delle Liste Oro e Rossa è concentrata in prevalenza in quattro quadranti (05192, 05194, 05201 e 05203) del settore nord-occidentale del Parco, area in cui si rinvengono le superfici a bosco maggiormente estese. In subordine anche il quadrante 05221 mostra una buona composizione in specie da tutelare, sempre legata alla presenza di fasce boscate. La presenza di specie “indesiderate” (Liste Nera e Grigia) è invece ripartita in diverse aree del Parco. Spicca, infatti, la concentra-

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zione nei quadranti marginali del settore occidentale e dell’hinterland di Milano e secondariamente quella nei quadranti meridionali. L’elevata rappresentanza di queste specie “indesiderate” nei summenzionati quadranti è probabilmente legata a fattori diversi, sia geografici (vicinanza a “focolai” di specie invadenti, come l’Alta Pianura, oppure a siti con particolare concentrazione di arterie di trasporto, come l’area metropolitana milanese) sia ecologici (presenza di vegetazioni sottoposte a stress-antropogeno). La ripartizione nel Parco delle 38 specie protette dalla Legge Regionale 10/2008, con l’esclusione delle piante officinali, è riportata in Fig. 5.24. In massima parte questa distribuzione si sovrappone a quella delle specie inserite nelle Liste Oro e Rossa (Fig. 5.23). 5.6 Ricchezza floristica nei quadranti In Fig. 5.25 è presentata la distribuzione della ricchezza floristica nei 36 quadranti compresi nel territorio del PASM. Sono state considerate per l’elaborazione della mappa solamente i taxa riportati nelle schede, ovvero tutte le specie cartografate nel presente lavoro (Cap. 4). Il valore riportato

è quindi approssimativamente coincidente con la biodiversità α e quindi con la ricchezza in specie (ricchezza floristica). Il maggior numero di specie è stato rinvenuto nel quadrante 05221, in cui sono state individuate 435 specie (pari al 51% dell’intera flora). Valori superiori a 400 sono osservabili nei quadranti centro-settentrionali, sia nella parte orientale del Parco sia in quella occidentale. Valori decisamente modesti si osservano invece nei quadranti marginali al territorio del Parco, con il numero di specie più basso (139) rinvenibile nel quadrante 07201. Tuttavia la superficie occupata dal territorio del PASM varia notevolmente per quadrante (Fig. 5.26). Se infatti la superficie complessiva di un quadrante del progetto di cartografia floristica (Cap. 3) è poco più di 36 km2, la superficie a Parco oscilla tra 0.2% (0.06 km2) del quadrante 07201 e 92.3% del quadrante 06201 (33.46 km2); cioè quest’ultimo comprende una superficie vasta più di 500 volte di quella del precedente quadrante. Inoltre, 15 quadranti occupano un’area non superiore al 20% della superficie totale del quadrante (Fig. 5.27). Se si raffronta pertanto la superficie di quadrante a Par-


5- Analisi floristiche

co (Fig. 5.26) con la ricchezza floristica di ciascun quadrante (Fig. 5.25), si nota come i quadranti con superficie ridotta siano anche quelli con un minor numero di specie. In realtà il numero di specie varia in funzione della superficie del territorio considerato (Pignatti, 1995). La relazione può essere espressa secondo le seguenti funzioni:

S = b0 + b1 * log(A) log(S) = b0 + b1 * log(A) dove S è il numero di specie, A è la superficie e b0 e b1 due costanti. I due modelli possono pertanto descrivere la relazione specie-superficie osservata per nel Parco. Infatti se applicati ai dati raccolti, entrambi risultano statisticamente significativi (test F: p<0.001). Il secondo modello presenta però un coefficiente di regressione leggermente maggiore rispetto al primo (r=0.931 contro r=0.930) ed è stato pertanto preferito. La relazione descritta dal secondo modello è rappresentata in Fig. 5.28. Da questa relazione non-lineare si intuisce che il numero di specie per unità di superficie non è costante, ma è maggiore nei qua-

dranti con superficie a Parco meno estesa e in antitesi minore in quelli con ampia superficie. È quindi impossibile con questo tipo di dati verificare se esistono fattori ambientali che condizionano la biodiversità, poiché la biodiversità è in modo prevalente condizionata dalla superficie a Parco in ciascun quadrante. Per poter procedere a questo tipo di analisi, si devono calcolare i “residui” (ΔS), cioè le differenze tra i valori realmente osservati (Fig. 5.25) e quelli attesi, ottenuti applicando il suddetto modello (Fig. 5.28). La distribuzione territoriale di questi “residui” è rappresentata in Fig. 5.29. Si può osservare come nella porzione settentrionale del Parco prevalgono quadranti con una frequenza osservata maggiore di quella prevista dal modello. Ad esempio, nel quadrante 05202 sono presenti 90 specie in più rispetto a quelle previste dal modello. In antitesi, il quadrante 06214 mostra un deficit di specie osservate pari a 89. Sono stati quindi valutati alcuni fattori ambientali potenzialmente condizionanti la distribuzione dei “residui”. Nello specifico si sono considerate per ciascun quadrante le seguenti variabili: latitudine e longitudine

del centroide; superficie per tipo di pedo-paesaggio (§ 1.1); stime di media e deviazione standard di pH e del contenuto in argilla, limo e sabbia (Servizio Suolo del Settore Agricoltura della Provincia di Milano: analisi geostatistica a cura dell’Università degli Studi di Milano, Facoltà di Agraria, Dipartimento di Produzione Vegetale, 2000); numero di fontanili attivi (Gomarasca, 2002); uso del suolo suddiviso in superfici a bosco (Piano di Indirizzo Forestale della Provincia di Milano; 2004), Pioppeto, coltivi a cereali autunno-vernini, a mais e a riso, prati ed altre aree agricole (classificazione dell’uso agricolo del suolo a livello catastale a cura del gruppo SITPAS; fonte dati: domande di compensazione al reddito della PAC 2002, Regione Lombardia – Settore Agricoltura), marcite (censimento delle marcite del Parco Agricolo Sud Milano, 2000) e infine cave (PTC del Parco Agricolo Sud Milano, 2000; Regione Lombardia, PIM e PTCP della Provincia di Milano, 2002). I valori espressi in unità di superficie sono stati rapportati all’area del quadrante occupata dal PASM e quindi considerati come frazione percentuale. Le suddette variabili sono state inoltre standardizzate per eliminare l’effetto deri-

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

vante dall’utilizzo di differenti scale di misura. Infine, sono state ricavate per ciascuna delle suddette variabili altre due variabili, calcolate mediante la trasformazione quadrata e cubica. La metodologia impiegata per individuare le relazioni tra i “residui” (ΔS) e le variabili ambientali è quella riportata in Lobo & al. (2001), con la principale modifica consistente nell’aver impiegato una differente tecnica di regressione statistica (linear step-wise regression). Nello specifico la metodologia prevede di individuare quattro modelli che esprimono rispettivamente il contenuto spaziale della ricchezza floristica (in altre parole il rapporto tra ricchezza floristica e latitudine e longitudine), quindi la relazione di quest’ultima con le variabili ambientali spazialmente strutturate (cioè con le variabili ambientali trasformate e non), quella congiunta con le variabili spaziali e ambientali spazialmente strutturate e infine, con le variabili puramente ambientali (ovvero con i residui delle regressioni tra le variabili ambientali e quelle spaziali). Su scala geografica la maggior parte delle variabili ambientali sono, infatti, spazialmente strutturate (autocorrelate), cioè i valori osservati per le variabili in una

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data località sono influenzati dai valori delle località adiacenti. È stato quindi possibile individuare quattro funzioni che hanno chiarito, almeno parzialmente (valori dei coefficienti di regressione multipli compresi tra 0.60 e 0.67), le differenze della ricchezza floristica osservata dal modello riportato in Fig. 5.28. Queste quattro funzioni, risultate statisticamente significative (test F: p<0.001), sono riportate in Fig. 5.30. La prima funzione ha rivelato come le differenze nella ricchezza floristica siano influenzate dalle coordinate geografiche e quindi dalla posizione spaziale del quadrante. Infatti, i quadranti con deviazioni positive si rinvengono a latitudini maggiori (nord del Parco) e secondariamente a latitudini minori (Fig. 5.29), mentre la longitudine influisce negativamente (differenze positive principalmente nella porzione occidentale del Parco). La seconda funzione consente di identificare le superfici boscate come unica variabile ambientale spazialmente strutturata importante nel descrivere le differenze riscontrate. I boschi sono di fatto maggiormente associati ai quadranti in cui è stata osservata

una ricchezza floristica maggiore di quella attesa. La terza funzione, che correla congiuntamente i ΔS con le variabili spaziali e ambientali spazialmente strutturate, identifica nuovamente le superfici a bosco come variabile che influisce positivamente sulle differenze osservate. Anche il prodotto tra longitudine e latitudine ha la medesima influenza, indicando come nella parte nordorientale del Parco, pur in presenza di una minor estensione dei boschi, la presenza di “residui” positivi sia cospicua (Fig. 5.29). Infine con la quarta funzione, che considera unicamente le variabili puramente ambientali, le aree boscate e le cave influiscono positivamente sulle differenze osservate, ovvero questi due ambienti influiscono positivamente sulla ricchezza floristica. Da questi risultati emerge come la maggior ricchezza osservata nei quadranti centrosettentrionali del Parco non sia casuale, ma legata alla presenza dei boschi, habitat poco o per nulla presenti nei quadranti centro-meridionali. Tuttavia, la presenza dei boschi non è sufficiente a spiegare le deviazioni osservate. Nella parte nord-occidentale del Parco le aree boscate sono


5- Analisi floristiche

infatti poco estese, quantunque la presenza di filari lungo i fontanili sia alquanto diffusa e quindi questi ambienti possono servire da rifugio per le specie nemorali o di margine boschivo. Anche la presenza di cospicue aree boscate nell’Alta Pianura, limitrofa ai quadranti settentrionali del Parco, può essere invocata per interpretare i risultati ottenuti (§ 5.4). Nel complesso la ricchezza floristica del Parco sarebbe relativamente uniforme in assenza di boschi e secondariamente di cave. Se i boschi costituiscono, infatti, un rifugio naturale per le specie sciafile, le cave costituiscono un ambiente artificiale, estraneo quindi al contesto ambientale in cui è inserito il PASM. La xericità edafica accanto alla presenza di bacini lacustri, le forti condizioni di illuminazione e l’elevato grado di disturbo presenti in diverso grado di combinazione nelle aree estrattive, consentono di individuare una componente floristica piuttosto complessa, anche se costituita in prevalenza da specie autoctone di ambienti secondari e da alloctone. La combinazione di questi fattori ecologici sarebbe di fatto impossibile in ambito planiziale negli habitat naturali. Tuttavia, occorre precisare come la

maggior diversità in specie si osserva nelle cave in cui l’attività estrattiva è cessata e si siano reinnescati nella vegetazione i naturali processi dinamico-evolutivi. 5.7 Classificazione floristica dei quadranti Questa analisi ha come obiettivo l’individuazione di raggruppamenti di quadranti floristicamente simili stabilendo, quindi, se il territorio del Parco può essere suddiviso in aree omogenee dal punto di vista floristico. Le similarità floristiche tra i quadranti sono state calcolate impiegando la presenzaassenza delle specie in ciascun quadrante. Sono state escluse dall’analisi le specie presenti in un unico quadrante, in quanto la loro presenza è stata considerata accidentale o comunque non significativa per la valutazione del grado di similarità. In antitesi, sono state anche escluse le specie presenti in tutti i quadranti e quelle assenti da un unico, poiché anch’esse contribuiscono solamente in modo marginale alla stima delle somiglianze floristiche. I dati sono stati raccolti in una matrice composta da 624 specie e 36 quadranti. La similarità tra due quadranti è stata calcolata

utilizzando l’indice di Jaccard (J), secondo la seguente formula: J = a / ( a + b + c ), dove a è il numero di specie in comune tra i due quadranti, mentre b e c sono le specie esclusivamente presenti in ognuno dei due quadranti. Le similarità tra i quadranti sono state analizzate tramite una tecnica di analisi multivariata chiamata Cluster Analysis, servendosi del programma Syntax (Podani, 1993). Il metodo di clustering impiegato è quello di Ward (Minimum increase of error sum squares). Il risultato di questa analisi può essere rappresentato da un grafico, chiamato dendrogramma, che illustra la relazione gerarchica tra ciascun gruppo di quadranti. Il dendrogramma è composto da rami che si dipartono da punti di giunzione definiti nodi. L’interpretazione del dendrogramma è stata invece realizzata con il metodo dell’Indicator Value (Dufrêne & Legendre, 1997), che permette di individuare statisticamente le specie indicatrici di ciascun ramo del dendrogramma (sono state effettuate 999 permutazioni sui dati e quindi considerate unicamente le specie associate con una probabilità inferiore a 1%). Infine, per poter stimare se nei diversi rami del dendrogramma sono presenti delle dif-

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

ferenze nella distribuzione di alcuni fattori ambientali (§ 5.6), è stato effettuato un test non parametrico su alcune di queste variabili (test di Kruskal-Wallis, considerando una soglia di significatività inferiore a 5%). In Fig. 5.31 è riportato il dendrogramma che interpreta le somiglianze floristiche tra i quadranti. Si possono riconoscere 4 nodi, contrassegnati da altrettanti numeri, e conseguentemente 5 gruppi di quadranti, contraddistinti da lettere e colori differenti. Le colorazioni permettono inoltre di individuare facilmente la disposizione dei raggruppamenti nel territorio del Parco (Fig. 5.31, a sinistra). In Tab. 5.1 sono riportate le specie che contraddistinguono ciascun ramo, sulla base delle analisi statistiche ottenute applicando l’Indicator Value. I risultati dei test di Kruskal-Wallis vengono esposti in Tab. 5.2 (sono riportate soltanto le variabili ritenute significative per comprendere le dissimilarità floristiche riscontrate nell’interpretazione del dendrogramma). A livello del primo nodo si separa il gruppo A, costituito da 3 quadranti situati nell’estremo sud del Parco (07201, 07202 e 072111) e da un quadrante posto a nord (04204). Il gruppo è pertanto costituito da quadranti

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marginali, caratterizzati da una superficie a Parco irrisoria (inferiore a 0.8 km2) rispetto a quella degli altri quadranti. In aggiunta, si differenziano dagli altri quadranti con superficie equiparabile (es. 05193 e 05211) soprattutto per l’assenza di aree boscate. La superficie è quindi in massima parte ad uso agricolo (ad eccezione del quadrante 04204 in cui prevalgono le formazioni a prato). In conformità a queste caratteristiche, il gruppo A non è contraddistinto da alcuna specie, ma piuttosto sembra essere privo di specie ad ampia distribuzione non o soltanto marginalmente collegabili alle coltivazioni, come ad esempio Agrostis stolonifera, Bryonia dioica, Corylus avellana, Lotus corniculatus, Silene vulgaris, Vinca minor, Viola odorata. Un contributo negativo potrebbe essere dato anche dall’assenza di fontanili attivi e in minor misura dalla mancanza di campi di cereali autunno-vernini. Il gruppo B si distacca a livello del secondo nodo e comprende 6 quadranti (04194, 04203, 05191, 05192, 05201 e 05193) ubicati nella porzione nord-occidentale del Parco. La localizzazione geografica del gruppo B, al limite tra Alta e Media Pianura (§ 1.1), condiziona fortemente la flora, che si arric-

chisce di elementi a distribuzione eccentrica nel contesto territoriale del Parco, tra cui troviamo specie dei prati falciati come Achillea millefolium, Knautia arvensis, Cruciata glabra, Ranunculus bulbosus e Veronica officinalis. Si noti anche la presenza importante di suoli appartenenti al sottosistema LG, ovvero presenti a monte della linea delle risorgive (§ 1.1). In aggiunta nei quadranti del gruppo B si rinvengono alcune delle più importanti formazioni forestali, diversamente dalle aree agricole irrigue che sono poco diffuse. Si trovano perciò specie legate ai boschi, come Carex pallescens, Leopoldia comosa, Luzula pilosa e Prunus serotina. L’altro ramo del dendrogramma è contraddistinto soprattutto da specie legate a suoli umidi o intrisi d’acqua (Barbarea vulgaris, Cyperus spp., Epilobium spp., Juncus effusus, Polygonum hydropiper, Symphytum officinale, ecc.) o addirittura da idrofite (Alisma gramineum, Lemna minor, Najas minor, Potamogeton spp., Ranunculus fluitans, ecc.), tutte specie collegate al reticolo idrografico presente in prevalenza nella zona in cui si trovano le risaie. Dal nodo 3 si distacca il gruppo C, costituito da 9 quadranti (05211, 05213, 04223,


5- Analisi floristiche

04224, 05222, 05224, 06221, 06223 e 06214) collocati a margine della porzione centro-orientale del Parco. Questi quadranti sono privi di specie distintive, se si eccettua Setaria ambigua. Sono quindi contraddistinti maggiormente per l’assenza di specie che caratterizzano l’altro ramo, rappresentate soprattutto da specie igrofile, come le spondicole Carex elata, Filipendula ulmaria, Galium elongatum, Poa palustris, Rorippa amphibia e Thelypteris palustris, o le infestanti delle risaie, quali Cyperus difformis, Oryza sativa (riso crodo), Paspalum paspaloides e Schoenoplectus mucronatus. Le risaie sono infatti un tipo di coltivazione marginale nei quadranti del gruppo C (con l’eccezione del quadrante 06214) e inoltre non si rinvengono fontanili attivi. Questi dati ben si accordano con una scarsa presenza di suoli del sottotipo LQ, interessati da fenomeni di idromorfia riconducibili all’emergenza dei fontanili e alla falda subsuperficiale (§ 1.1). Probabilmente anche la modesta superficie occupata dal Parco (1-17 km2) e la notevole relativa estensione dei campi a mais influiscono in modo negativo sulla presenza delle specie igrofile. Infine, il nodo 4 contrassegna la separa-

zione tra il gruppo D e il gruppo E. Il primo comprende 9 quadranti (05194, 05203, 05202, 05212, 05214, 05221, 05223, 06211 e 06212), che separano ad ovest i gruppi B ed E, mentre nella parte orientale del Parco cosituiscono l’area centrale. Si caratterizza per la presenza di importanti specie nemorali (es. Geranium nodosum, Lamiastrum galeobdolon, Prunus padus, Pulmonaria officinalis, Symphytum tuberosum), nonché per altre interessanti o inconsuete specie per la Bassa e Media Pianura (Deschampsia caespitosa, Fraxinus ornus, Pteridium aquilinum, Viburnum spp., ecc.). Il gruppo E è invece composto da 8 quadranti (05204, 06192, 06194, 06201, 06202, 06203, 06204 e 06213) dislocati nelle porzioni centro- e sud-occidentali del Parco. In questi quadranti è possibile rinvenire in modo peculiare piante igrofile, come Alisma lanceolatum, Cardamine hayneana, Leersia oryzoides e Spirodela polyrrhiza, nonché specie legate a formazioni erbacee stabili, come Leontodon autumnalis e Trifolium dubium. Queste differenze floristiche possono essere interpretate soprattutto considerando una maggior diffusione delle zone boscate nei quadranti del gruppo D, anche se talvolta

degradate o ridotte a filari in particolare nel settore orientale del Parco, e una maggior diffusione delle risaie e dei suoli del sottotipo LQ (§ 1.1) nel gruppo E. Nel complesso si possono quindi individuare 5 gruppi di quadranti nel Parco, ciascuno dei quali presenta una flora peculiare. Queste dissimilarità floristiche possono essere interpretate considerando sia alcune caratteristiche ambientali (tipo e uso del suolo) sia l’area a Parco in ciascun quadrante.

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Fig. 5.1. Aerogramma raffigurante la ripartizione delle specie nelle 115 famiglie rappresentate nella flora del Parco.

Fig. 5.2. Aerogramma raffigurante la ripartizione delle specie tra i tre principali gruppi sistematici presenti nella flora del Parco.

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5- Analisi floristiche

Fig. 5.3. Spettro biologico della flora del Parco.

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Fig. 5.4. Distribuzione in ciascun quadrante della composizione percentuale della flora, relativamente alle forme biologiche a ciclo breve (terofite e biennali).

Fig. 5.6. Distribuzione in ciascun quadrante della composizione percentuale della flora, relativamente alle nanofanerofite e fanerofite. Fig. 5.5. Distribuzione in ciascun quadrante della composizione percentuale della flora, relativamente alle idrofite.

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5- Analisi floristiche

Fig. 5.7. Spettro corologico della flora del Parco.

Fig. 5.8. Ripartizione della flora del Parco in base al livello di autoctonia/alloctonia.

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Fig. 5.9. Distribuzione nei quadranti della composizione percentuale delle specie autoctone (verde), delle neofite (rosso) e delle archeofite (giallo).

Fig. 5.10. Ripartizione percentuale nella flora del Parco di autoctone, alloctone, archeofite e neofite, in relazione al numero di quadranti occupati (RR, specie molto rare: 1 unico quadrante; R, rare: 2-5 quadranti; D, diffuse: 6-13; F, frequenti: 14-27; FF, molto frequenti: 28-36).

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5- Analisi floristiche

Fig. 5.11. Distribuzione della flora del Parco in base al grado di umiditĂ del suolo (indice ecologico U di Landolt).

Fig. 5.12. A sinistra, percentuale di specie xerofile (indice ecologico U pari a 1 e 2) in ciascun quadrante; a destra, percentuale di specie igrofile (indice ecologico U pari a 4 e 5).

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Fig. 5.13. Distribuzione della flora del Parco in base al grado di reazione del suolo (indice ecologico R di Landolt).

Fig. 5.14. A sinistra, percentuale di specie acidofile (indice ecologico R pari a 1 e 2) in ciascun quadrante; a destra, percentuale di specie basifile (indice ecologico R pari a 4 e 5).

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5- Analisi floristiche

Fig. 5.15. Distribuzione della flora del Parco in base al livello di nutrienti nel suolo (indice ecologico N di Landolt).

Fig. 5.16. A sinistra, percentuale di specie di suoli oligotrofici (indice ecologico N pari a 1 e 2) in ciascun quadrante; a destra, percentuale di specie di suoli eutrofici (indice ecologico N pari a 4 e 5).

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Fig. 5.17. Distribuzione della flora del Parco in base al grado di luminositĂ della stazione (indice ecologico L di Landolt).

Fig. 5.18. A sinistra, percentuale di specie sciafile (indice ecologico L pari a 1 e 2) in ciascun quadrante; a destra, percentuale di specie eliofile (indice ecologico L pari a 4 e 5).

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5- Analisi floristiche

Fig. 5.19. Distribuzione della flora del Parco in base al livello di temperatura della stazione (indice ecologico T di Landolt).

Fig. 5.20. A sinistra, percentuale di specie orofile (indice ecologico T pari a 2 e 3) in ciascun quadrante; a destra, percentuale di specie macrotermiche (indice ecologico T pari 5).

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Fig. 5.21. Distribuzione della flora del Parco in base al livello di continentalitĂ della stazione (indice ecologico C di Landolt).

Fig. 5.22. A sinistra, percentuale di specie a carattere oceanico (indice ecologico C pari a 1 e 2) in ciascun quadrante; a destra, percentuale di specie a carattere continentale (indice ecologico C pari a 4 e 5).

128


5- Analisi floristiche

Fig. 5.23. A sinistra, distribuzione della composizione percentuale nei 36 quadranti delle specie inserite nella Lista Oro e Rossa del Parco; a destra, distribuzione della composizione percentuale delle specie inserite nella Lista Nera e Grigia del Parco.

Fig. 5.24. Distribuzione della composizione percentuale nei 36 quadranti delle specie protette dalla Legge Regionale 10/2008 (con l’esclusione delle piante officinali).

129


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Fig. 5.25. Distribuzione delle 845 specie cartografate nei 36 quadranti del Parco.

Fig. 5.27. Numero di quadranti in relazione alla frazione di superficie a Parco occupata in ciascun quadrante (superficie di un quadrante: ca. 36 km2).

130

Fig. 5.26. Percentuale della superficie a Parco in ciascuno dei 36 quadranti.


5- Analisi floristiche

Fig. 5.28. Relazione tra superficie (A) e numero di specie (S) nei 36 quadranti del PASM.

Fig. 5.29. Distribuzione nei 36 quadranti del Parco delle differenze (US) tra i valori osservati (Fig. 5.25) e quelli attesi (ottenuti applicando il modello riportato in Fig. 5.28) del numero di specie (S). In rosso sono riportati i quadranti dove è stato rinvenuto un numero inferiore di specie rispetto a quello atteso dal modello; in verde i quadranti in cui il numero osservato di specie è maggiore di quello atteso.

131


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Fig. 5.30. Funzioni che rappresentano quattro modelli per l’interpretazione delle differenze (US, Fig. 5.29) nella ricchezza floristica osservata nel Parco (Fig. 5.25) da quelle attese dal modello in Fig. 5.28.

Modello con variabili spaziali: (US) = + 122.170 * latitudine - 92.698 * latitudine3 - 36.021 * longitudine + 10.177 (r2adj = 0.384 ; test F: p < 0.001)

Modello con variabili ambientali spazialmente strutturate: (US) = + 85.331 * (superficie boschi) - 19.998 (r2adj = 0.386 ; test F: p < 0.001)

Modello con variabili spaziali e ambientali spazialmente strutturate: (US) = + 108.944 * (superficie boschi) + 51.859 * (latitudine * longitudine) - 48.324 (r2adj = 0.447 ; test F: p < 0.001)

Modello con variabili puramente ambientali: (US) = + 85.069 * (superficie boschi) + 60.869* (superficie cave) 2 - 51.001 (r2adj = 0.363 ; test F: p < 0.001)

132


5- Analisi floristiche

Nodo

Gruppo Specie A

1

BCDE

B

2 CDE

(nessuna specie) Achillea roseo-alba Agrostis stolonifera Amaranthus lividus Arctium minus Arundo donax Ballota nigra Bromus willdenowii Bryonia dioica Calamintha nepeta Cirsium vulgare Clematis vitalba Corylus avellana Crepis vesicaria

Cuscuta cesatiana Dryopteris filix-mas Epilobium hirsutum Euonymus europaeus Festuca rubra Ficus carica Helianthus tuberosus Lapsana communis Lotus corniculatus Malva neglecta Morus alba Petrorhagia prolifera

Populus nigra Prunella vulgaris Prunus avium Prunus spinosa Silene vulgaris Sonchus oleraceus Torilis arvensis Verbascum phlomoides Vinca minor Viola odorata Vulpia myuros Xanthium strumarium

Achillea millefolium Allium vineale Carex pallescens Chaerophyllum temulum Cruciata glabra Geranium columbinum

Knautia arvensis Lathyrus sphaericus Leopoldia comosa Luzula pilosa Orobanche purpurea Papaver apulum

Prunus serotina Ranunculus bulbosus Sedum sarmentosum Stellaria graminea Veronica officinalis

Alisma gramineum Angelica sylvestris Artemisia annua Barbarea vulgaris Carex remota Chenopodium polyspermum Cyperus esculentus Cyperus fuscus Cyperus longus Epilobium parviflorum

Epilobium tetragonum Eragrostis pectinacea Hypericum tetrapterum Juncus effusus Lathyrus pratensis Lemna minor Lysimachia vulgaris Mentha spicata Najas minor Oxalis corniculata

Parietaria diffusa Picris hieracioides Polygonum hydropiper Potamogeton pectinatus Potamogeton pusillus Ranunculus fluitans Stachys palustris Symphytum officinale Vicia cracca

Tab. 5.1. Specie caratteristiche di ciascun ramo del dendrogramma. Le specie sono state individuate con il metodo dell’Indicator Value. I numeri dei nodi e la lettera dei gruppi corrispondono a quelli riportati nel dendrogramma di Fig. 5.31.

133


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

3

C DE

Ajuga reptans Alopecurus aequalis Carex elata Cyperus difformis Filipendula ulmaria Galium elongatum

Juncus articulatus Juncus bufonius Nuphar luteum Oryza sativa Paspalum paspaloides Poa palustris

Rorippa amphibia Schoenoplectus mucronatus Sisymbrium officinale Tanacetum vulgare Thelypteris palustris Valeriana dioica

D

Aster squamatus Deschampsia caespitosa Equisetum ramosissimum Fraxinus ornus Fraxinus oxycarpa Geranium nodosum

Hibiscus trionum Lamiastrum galeobdolon Panicum capillare Prunus padus Pteridium aquilinum Pulmonaria officinalis

Stachys sylvatica Symphytum tuberosum Tussilago farfara Viburnum lantana Viburnum opulus

E

Alisma lanceolatum Cardamine hayneana

Leersia oryzoides Leontodon autumnalis

Spirodela polyrrhiza Trifolium dubium

4

Fig. 5.31. Risultati conseguiti con la Cluster Analysis. A destra, dendrogramma che riporta la suddivisione dei quadranti del Parco in 5 gruppi, rappresentanti da un differente colore e da una lettera compresa tra A ad E (i numeri rappresentano invece i nodi del dendrogramma); a sinistra, distribuzione territoriale dei cinque gruppi di quadranti.

134

Setaria ambigua


5- Analisi floristiche

Nodo

Variabile

1

2

3

4

area PASM boschi fontanili attivi LG% argilla limo sabbia pH riso boschi area PASM LQ% mais riso fontanili attivi LQ% riso boschi

Gruppo (mediana) A 0.2 0 0 B 53.2 111.1 373.0 518.3 6.2 0 6.1 C 6.6 8.6 41.5 0 0 D 57.6 9.6 2.7

Gruppo (mediana) BCDE 14.4 2.6 1.0

CDE

0 123.9 469.1 408.4 6.4 11.2 2.0

Tab. 5.2. Fattori ambientali che statisticamente (test di Kruskal-Wallis, p<0.05) sono differenti tra i gruppi individuati dal dendrogramma. Sono riportate unicamente le variabili ritenute significative per comprendere le dissimilaritĂ floristiche riscontrate. I numeri dei nodi e la lettera dei gruppi corrispondono a quelli riportati nel dendrogramma di Fig. 5.31.

DE

24.3 89.2 21.4 22.0 2.0

E

95.1 47.5 1.1

135





6- Confronti con gli studi pregressi

6 - CONFRONTI CON GLI STUDI PREGRESSI I dati floristici riportati nelle flore pregresse (Cap. 2) riguardano in genere porzioni di territorio non coincidenti con quella amministrativa del Parco. Nel complesso le segnalazioni puramente riferibili al territorio del Parco non costituiscono quindi un elenco esaustivo delle specie ivi presenti in passato, rare o comuni che fossero. Non è dunque possibile operare un confronto generalizzato che evidenzi estinzioni, comparsa di esotiche, processi di rarefazione o di aumento nella diffusione delle diverse specie. Per tale motivo sono state innanzitutto vagliate unicamente per raffronto quelle specie che non sono state ritrovate nel presente lavoro. Soltanto per le località quasi certamente riferibili al territorio del Parco ed indicate nelle flore ed erbari sino alla metà del ‘900, sono state considerate tutte le specie. Sono inoltre riportate alcune specie della flora stabile, oggi rare o dalla distribuzione particolare, citate nei diversi documenti esaminati in riferimento al territorio del PASM o alle sue immediate vicinanze.

A maggior ragione per gli studi vegetazionali i confronti non possono che essere intesi come sopra esposto, in quanto non necessariamente viene effettuato un elenco floristico per le aree o i biotopi indagati. Tali studi sono inoltre relativamente recenti e soltanto per alcuni di essi, riguardanti porzioni ristrette e di pregio del Parco, sono stati compiuti confronti più puntuali. Soprattutto nelle flore antiche i nomi scientifici sono differenti da quelli ad oggi loro attribuiti; nelle segnalazioni riportate sono stati dunque “aggiornati” alla nomenclatura adottata nel presente lavoro, in accordo con quella riportata nella Flora d’Italia di Pignatti (1982). Gli autori del binomio scientifico sono riportati solo per le specie non presenti nell’elenco floristico (§ 4.1). Tra parentesi sono indicati i nomi originali, in quanto sinonimi non riportati nella Flora d’Italia di Pignatti, ovvero binomi forse diversamente attribuibili. Non sono state infine considerate le specie chiaramente coltivate. Le specie considerate avventizie e non facenti parte della flora stabile del Parco sono contrassegnate da un asterisco (*). Nei confronti con i dati pregressi, si rendono necessarie alcune precisazioni tassonomi-

che per le seguenti specie.

CALLITRICHE SPP. La conoscenza del genere Callitriche presenta una serie di problematiche dovute alla scarsa significatività dei caratteri vegetativi macroscopici. Uno studio specifico su tali piante acquatiche in diverse zone del Parco (Galbiati, 2002-2003) rivela la sola presenza di specie con numero cromosomico 2n = 10 e 20, in accordo quasi totale (sotto questo aspetto, visto che poi l’attribuzione in base ai caratteri morfologici è stata differente) con quanto da noi rinvenuto. Costituisce un’eccezione la presenza di C. hamulata agg., da noi osservata in un solo caso e in condizioni ambientali particolari (si veda la scheda relativa, § 7.2). Infatti, C. stagnalis e C. obtusangula presentano numero cromosomico 2n = 10, C. platycarpa 2n = 20, mentre C. hamulata agg. 2n = 28. Per quanto riguarda i confronti con le segnalazioni pregresse di specie del genere Callitriche, in base a quanto esposto andrebbero riconsiderate le segnalazioni di C. hamulata, soprattutto se indicata come piuttosto frequente; per contro spesso in passato non sono stati riportati dati relativi

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

a C. obtusangula, che a noi pare la specie relativamente più diffusa nel Parco tra quelle del genere.

CARDAMINE PRATENSIS L. Alcuni autori citano la specie in oggetto come presente nell’area (Vandelli, Cesati, Sordelli, Piazzoli Perroni); Banfi & Galasso considerano che tali indicazioni siano da intendersi in sinonimia con Cardamine hayneana. Pure il campione d’erbario di Cesati (Soldano, 1994) a nome C. pratensis risulta essere C. matthioli Moretti (sinonimo di C. hayneana). Tuttavia nell’Erbario Sordelli si trova sia C. pratensis (raccolta in prati di Lambrate nel 1891), che C. matthioli (raccolta in prati irrigui presso Porta Romana nel 1857). Non essendo stato possibile accertare direttamente sui campioni d’erbario queste notazioni, si riporta il nome della specie come indicato dagli autori dei lavori considerati (tranne che per le segnalazioni relativamente più recenti e quelle d’erbario verificate).

THALICTRUM FLAVUM L. Una recente revisione del genere Thalictrum in Europa (Hand, 2001) porta alla

140

conclusione che Thalictrum flavum L. risulta particolarmente raro in Italia (una sola stazione in Valtellina identificata con certezza per l’Italia); se ne deduce che le citazioni pregresse di T. flavum andrebbero riferite a T. lucidum.

UTRICULARIA SPP. Sono state segnalate in passato più specie del genere Utricularia per il territorio del Parco e il suo circondario: U. minor L. (Caruel, Sordelli, Piazzoli-Perroni) e U. vulgaris L. (Omati 1884 in Banfi & Galasso, op. cit.; Gomarasca 2002). Banfi & Galasso ritengono, con riferimento alle notazioni di Omati e Piazzoli Perroni anche da noi prima elencate, che le segnalazioni pregresse di specie del genere Utricularia siano da attribuire a U. australis R. Br. Occorre ricordare che U. australis R. Br. è citata (con un binomio in sinonimia) nella Flora Italica del Parlatore approntata dal Caruel (anche se con pochissime segnalazioni per l’Italia), mentre Piazzoli Perroni la riporta come dubbia. Purtroppo non è stato possibile determinare con certezza gli esemplari di Utricularia da noi osservati in una stazione nel Parco (si veda la scheda specifica, § 7.2), la mede-

sima attribuita in precedenza a U. vulgaris L. (Gomarasca, 2002). Per tale motivo si è deciso di riportare le segnalazioni pregresse nelle diciture originali indicate nei diversi lavori considerati.

VALERIANA OFFICINALIS L. Tale specie, citata in alcuni lavori (Vandelli, Piazzoli Perroni), è in effetti da considerarsi come aggregato, in cui è compresa V. collina. Le due specie presenterebbero un’ecologia abbastanza differente, essendo V. officinalis s.s. maggiormente legata a suoli umidi e sicuramente più ricchi in nutrienti, che è l’habitat indicato dal Vandelli relativamente a V. officinalis L. (in pratis aquosis et ad rivorum ripas - in prati palustri e presso le sponde dei fossi). Studi sulle popolazioni del gruppo di V. officinalis presenti nel Parco e nell’intero Nord Italia tendono però ad escludere l’attuale presenza di V. officinalis in senso stretto (Gomarasca & al., 1999; Grassi & al., 2003).


6- Confronti con gli studi pregressi

VERONICA HEDERIFOLIA Nei lavori considerati, ad eccezione di quelli recenti di Frattini e Banfi & Galasso, tale indicazione è con ogni probabilità da intendersi in senso lato, comprensiva di V. sublobata, specie mai o quasi mai citata. 6.1 La “Florula Mediolanensis” di Domenico Vandelli Per la flora dell’Agro Milanese di Domenico Vandelli sono riportate nella tabella 6.1 le specie riferibili agli ambienti del Parco, secondo quanto esposto in precedenza (§ 2.1; e comunque con esclusione di quelle osservate solamente entro o sulle mura di Milano) e ad oggi non più rinvenute. Le indicazioni relative all’habitat sono probabilmente quelle in cui la specie è stata osservata e non necessariamente quelle in cui si ritrova più frequentemente (come ad esempio per Ornithogalum pyrenaicum L. e Ranunculus nemorosus L., entrambe spcie nemorali). Sono indicate ulteriormente alcune specie oggi rare nel Parco, come Carex gracilis, Centaurea cyanus, Centaurium erythraea, Crataegus oxyacantha, Cynoglossum officinale, Galium uliginosum, Gratiola officinalis, Hyoscyamus niger, Valeriana dioica, Vero-

nica tryphyllos. Sanguisorba officinalis L. è segnalata entro le mura: oggi specie come questa o come Carex stellulata e C. fusca si trovano ormai in prevalenza a quote più elevate. Sono infine interessanti le segnalazioni relative ad altre specie, come ad esempio Viburnum lantana, che è riportato come presente nei boschi (e quindi presumibilmente allo stato spontaneo, anche se l’ubicazione precisa non è specificata); non sono invece riportate indicazioni relative all’habitat per Salix viminalis. Celtis australis viene invece segnalato come “arbor non indigena” presente solo all’interno della città. Juniperus communis L. è segnalato nei boschi; anche se non specificamente indicato si ritiene che sia da riferirsi al circondario della parte a nord di Milano, dove sono presenti le propaggini più meridionali dei pianalti. Hesperis matronalis si rinveniva presso i sentieri e gli edifici (ad semitas et parietes). Oenanthe crocata L. (osservata nelle paludi) e Aristolochia clusii Lojac. (sub Aristolochia longa, auct. non L.) sono invece da ritenersi avulse dal contesto territoriale preso in esame, come già in parte evidenziato dallo

stesso Provasi (op. cit.) e successivamente da Banfi & Galasso (op. cit.).

141


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Tab. 6.1 – Elenco delle specie segnalate da Domenico Vandelli per la campagna intorno a Milano e non ritrovate a seguito delle osservazioni recenti. Le specie considerate avventizie e non facenti parte della flora stabile del Parco sono contrassegnate da un asterisco (*)

Nome scientifico

Anthemis cotula L. Arabis hirsuta (L.) Scop. Bupleurum rotundifolium L. Cardamine pratensis L. Carex caespitosa L. Carex fusca All. Carex stellulata Good. Conium maculatum L. Consolida regalis L. Equisetum fluviatile L. Gagea villosa (M. Bieb.) Duby Lithospermum officinale L. Lolium temulentum L. Marsilea quadrifolia L. Mentha pulegium L. Oenanthe acquatica (L) Poir. Orlaya grandiflora (L.) Hoffm. Ornithogalum pyrenaicum L. Oxalis acetosella L. Polycnemum arvense L. Potamogeton natans L. Potentilla tabernaemontani Asch. Ranunculus arvensis L. Ranunculus flammula L. Ranunculus lanuginosus L. Ranunculus muricatus L. Ranunculus nemorosus DC. (sub Ranunculus polyanthemos)

142

Habitat (traduzione dal latino)

Habitat (indicazione originale)

nei campi, soprattutto nei campi di cereali vernini nei campi di cereali vernini

in agris, etc. inter segetes inter segetes

sulle sponde dei navigli

ad ripas Navilii

sulle sponde dei rivi, ruderi, soprattutto nei campi di cereali vernini in luoghi paludosi nei campi di cereali vernini nei campi in campi di lino e di cereali vernini nei fossi, soprattutto presso i sentieri nei rivi e nelle acque stagnanti nei prati e nei campi nei prati nei boschi, soprattutto

ad rivorum ripas, in ruderatis, etc. inter segetes in locis paludosis in segetes in agris inter linum et segetes in fossis, etc. ad semitas in rivos et aquis stagnantibus in pratis et agris in pratis in silvis, etc.

nei campi di cereali vernini sulle sponde dei rivi nei prati

in segetes ad rivorum ripas in pratis

nei fossi

in fossis

nei prati

in pratis


6- Confronti con gli studi pregressi

Nome scientifico Rhinanthus minor L. Scandix pecten-veneris L. Sium latifolium L. Succisa pratensis Moench. Verbascum nigrum L. Veronica agrestis L. *Anthriscus cerefolium (L.) Hoffm. *Bunias erucago L. *Cerastium arvense L. *Clematis flammula L. *Medicago arabica (L.) Huds. *Petasites albus L. *Salvia sclarea L. *Sempervivum tectorum L. *Urtica urens L. *Vicia lathyroides L.

Habitat (traduzione dal latino)

Habitat (indicazione originale)

presso i rivi in acque stagnanti in pascoli umidi

ad rivos in aquis stagnantibus in pascuis humdiusculis

sulle sponde dei rivi nei campi nelle siepi, soprattutto

ad rivorum ripas in agris in sepibus etc.

sulle sponde dei corsi d’acqua nei prati

ad rivorus ripas in pratis

presso i sentieri nelle siepi, soprattutto

ad semitas in sepibus etc.

143


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

6.2 Le flore dell’Ottocento e l’erbario Sordelli Il maggior numero di segnalazioni di questo periodo sono relative all’erbario Sordelli; i dati riportati sono numerosi visto che diverse annotazioni sono chiaramente riferibili al Parco. Come già anticipato, la difficoltà emersa nei confronti del materiale bibliografico e d’erbario di questo periodo riguarda principalmente la localizzazione dei siti di osservazione o di raccolta. Poiché molte flore e segnalazioni riguardano specificatamente Milano, si è ritenuto opportuno considerare alcune località fuori Parco, ora completamente trasformate dall’urbanizzazione (solo per le specie non ritenute avventizie che ad oggi non sono state più ritrovate). Infatti, in questo periodo l’area urbanizzata era limitata alla cerchia delle mura spagnole di Milano, mentre all’esterno vi era campagna con sparse cascine. Si è comunque tenuto conto quasi esclusivamente di quelle località attribuibili alla periferia di Milano, in cui la continuità territoriale con l’area agricola del Parco doveva essere più diretta (entro approssimativamente un chilometro di distanza dagli attuali confini). Non sono perciò stati riportati dati per quelle località

144

situate verso il centro di Milano (es. Cascina Colombera, Castello Sforzesco, Porta Vercellina cioè Porta Magenta, ecc.) o nella parte nord (es. Cascina Abbadesse, Cascina Pozzobonella, Prato Centenaro, torrente Seveso, ecc.). Come si sarà già notato, molti toponimi indicati si riferiscono a cascine ora scomparse ed è stato necessario operare confronti (per quanto si è potuto) con carte dell’epoca. Solamente in un paio di casi non si è riusciti ad effettuare una localizzazione dei toponimi indicati: “Cassinette-Penera, Milano” per l’erbario Sordelli, forse errata trascrizione di “Cascinette-Stradera”, cioè tra la Cascina Cascinette e il quartiere Stradera alla periferia sud di Milano e dunque entro i confini del Parco (specie erborizzate: Hordeum murinum, *Rapistrum rugosum); “Milano a Mercallo” in Caruel (1889a) relativamente a *Caucalis platycarpos L. Non si è tenuto conto delle indicazioni riferite genericamente all’Olona riportate da Soldano (1994), in quanto in larga parte questo fiume scorreva nel suo tratto milanese relativamente lontano dai confini del Parco; viceversa si è tenuto conto di quelle riferite genericamente al Lambro, in buona parte entro il Parco.

I toponimi e le località considerate sono state riportate nella Tab. 6.3, dove viene specificata l’ubicazione e l’eventuale appartenenza all’odierno territorio del Parco. Queste informazioni sono desunte da quanto riportato in Soldano (1994), Banfi & Galasso (1998) e dalla consultazione di stralci di carte dell’epoca presenti in vari testi e siti web sulla storia di Milano. I dati floristici sono stati riportati nel dettaglio nella Tab. 6.2, includendo le segnalazioni localizzate “presso Milano”, “dintorni di Milano”, “Agro Milanese” o “nel Milanese”. Non sono state riportate le segnalazioni d’erbario per le specie coltivate (Asparagus officinalis, Linum usitatissimum, Lupinus albus L., Oryza sativa, Pisum sativum L., Triticum aestivum, Vicia faba L.); è da considerarsi tale Salix x rubra Hudson (ibrido fra S. purpurea e S. viminalis) utilizzato per lo più per la produzione di vimini (Martini & Paiero, 1988). Si è ritenuto di escludere Loroglossum hircinum (L.) L. C. Rich., indicato da Parlatore (1860) per l’Agro Milanese, in quanto per la sua ecologia è difficilmente attribuibile agli ambienti del Parco. Pure la segnalazione per il Milanese di Lamium orvala L. (Fiori & Beguinot, 1910), si ritie-


6- Confronti con gli studi pregressi

ne non sia da riferirsi al territorio del Parco, dato che non si trova alcun riscontro nelle indicazioni delle altre flore consultate ed in considerazione del suo areale di distribuzione pi첫 spostato ad oriente.

145


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Tab 6.2 - Elenco delle segnalazioni riferibili agli ambienti del Parco nel XIX e i primi anni del XX secolo. Le specie indicate con “!” sono quelle scomparse dal Parco, mentre le specie considerate avventizie e non facenti parte della flora stabile sono contrassegnate da un asterisco (*)

!

!

!

! ! ! ! ! !

146

Nome scientifico

Località

Comune

Fonte (anno/i di racc.)

Aegopodium podagraria (sub Apium podagraria) Agropyron repens Agrostis canina L. Agrostis stolonifera Agrostis tenuis Ajuga genevensis L. Alisma plantago-aquatica Anemone nemorosa Anthriscus caucalis Bieb. Anthriscus sylvestris Apios americana Apium nodiflorum Apium nodiflorum Arctium minus Bolboschoenus maritimus Bolboschoenus maritimus Bromus hordeaceus Bromus racemosus L. Calamintha nepeta Callitriche palustris L. Callitriche palustris L. Callitriche stagnalis Cardamine parviflora L. Cardamine pratensis L. Carex caryophyllea La Tourr. (sub Carex praecox) Carex otrubae (sub Carex vulpina L.) Carex paniculata Carex praecox

Paullo

Paullo

Caruel, 1889a

Malnoè Tra Musocco e Cassina Triulza Lambrate, ponte all’Oppio Malnoè Sedriano Cavriano (roggia) Malnoè Cornaredo (incolti) Melegnano Barona Cavriano Malnoè Tre Ronchetti Mirasole Malnoè (risaie) Cavriano Agro Milanese (luoghi torbosi) Lambro morto (riva), Barona Acquabella Portello Malnoè Portello Lambrate (prati)

Milano Milano Milano Milano Sedriano Milano Milano Cornaredo Melegnano Milano Milano Milano Milano Opera Milano Milano

Erbario Sordelli (1870) Erbario Sordelli (1872) Erbario Sordelli (1876) Erbario Sordelli (1870/72) Erbario Sordelli (1871) Erbario Sordelli (1876) Erbario Sordelli (1869) Erbario Sordelli (1895) Caruel, 1889a Erbario Sordelli (1892) Erbario Sordelli (1869) Erbario Sordelli (1870) Erbario Sordelli (1877) Erbario Sordelli (1873) Erbario Sordelli (1870) Erbario Sordelli (1870) Bertoloni in Soldano, 1994 Erbario Sordelli (1857) Erbario Sordelli (1868) Cesati in Soldano, 1994 Erbario Sordelli (1893) Cesati in Soldano, 1994 Erbario Sordelli (1891)

Milano Milano Milano Milano Milano Milano

Vicinanze di Milano

Beroloni in Soldano, 1994

Tra Segrate e Limito (Pioltello)

Erbario Sordelli (1893)

Malnoè (argini Lambro) Sedriano

Milano Sedriano

Erbario Sordelli (1893) Erbario Sordelli (1871)


6- Confronti con gli studi pregressi

Nome scientifico ! Centaurea scabiosa L. ssp. scabiosa

!

!

!

! !

! ! ! !

! ! ! !

Cerastium holosteoides Ceratophyllum demersum Cerinthe minor L. Chaenorhinum minus Chaerophyllum temulum Chenopodium murale L. Cirsium palustre Cirsium palustre Clinopodium vulgare Colchicum autumnale Conium maculatum L. Coronilla varia Crepis setosa Crocus biflorus Miller Cuscuta epithymum (L.) L. Cyperus glomeratus Cyperus longus Cyperus longus Cyperus michelianus Delile Cyperus serotinus Rottb. Cyperus serotinus Rottb. Cyperus serotinus Rottb. Dactylis glomerata Dactylis glomerata Daphne mezereum L. Datura stramonium L. (sub Stramonium foetidum) Deschampsia caespitosa Dianthus armeria L. Digitalis lutea L.

Località

Comune

Fonte (anno/i di racc.)

Nelle vicinanze di Milano Malnoè Tre Ronchetti Acquabella Cassina Acquabella Paullo Porta Portello, Olona Chiaravalle (fossi) Redefosso Cassina Oppio Tra il bosco di Lambrate e Malnoè Portello Corsico Cavriano Malnoè (Lambro) Cassina Maggiore, Barona Tra Porta Ticinese e Tre Ronchetti Cavriano (fossi) Malnoè Tra Cassina Valsorda e San Siro Malnoè Moirago (risaie) Portello Malnoè Malnoè (Lambro) Bosco di Lambrate (fosso)

Milano Milano Milano Milano Paullo Milano Milano Milano Milano Milano Milano Corsico Milano Milano Milano Milano Milano Milano Milano Milano Zibido S. G. Milano Milano Milano Milano

Cesati in Soldano, 1994 Erbario Sordelli (1869) Erbario Sordelli (1893) Erbario Sordelli (1868) Erbario Sordelli (1860) Caruel, 1889a Cesati in Soldano, 1994 Erbario Sordelli (1894) Erbario Sordelli (1869) Erbario Sordelli (1858) Lanfossi, 1836a Cesati in Soldano, 1994 Erbario Sordelli (1890) Erbario Sordelli (1869) Erbario Sordelli (1907) Erbario Sordelli (1892) Erbario Sordelli (1894) Erbario Sordelli (1856) Erbario Sordelli (1870) Erbario Sordelli (1887) Erbario Sordelli (1870) Erbario Sordelli (1891) Cesati in Soldano, 1994 Erbario Sordelli (1870/93) Erbario Sordelli (1892) Lanfossi, 1836a

Corsico

Corsico

Caruel, 1886

Malnoè Boschi di Lambrate F. Lambro (boschivi)

Milano Milano Milano

Erbario Sordelli (1870) Lanfossi, 1836b Lanfossi in Soldano, 1994

Tab 6.2 - Continua.

147


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Tab 6.2 - Continua.

! ! ! ! ! ! !

! ! ! ! ! ! ! !

148

Nome scientifico

Località

Dipsacus pilosus L. Elatine alsinastrum L. Elatine alsinastrum L. Elatine hexandra (Lapierre) DC. Elatine hexandra (Lapierre) DC. (sub Elatine paludosa) Eleocharis acicularis (L.) R.et S. Eleocharis ovata (Roth) R. et S. Eleocharis palustris Elodea canadensis Elodea canadensis Elodea canadensis Equisetum arvense Equisetum palustre Eragrostis megastachya (Koeler) Link Euphorbia cyparissias Festuca arundinacea Festuca gigantea Vill. Festuca pratensis Filipendula ulmaria Fimbristylis dichotoma (L.) Vahl Fragaria vesca Gagea villosa (Bieb.) Duby Galeopsis tetrahit L. Galega officinalis Galium album Miller Galium palustre Genista tinctoria L. Gentiana pneumonanthe L. Geum rivale L. Gleditsia triacanthos

Nelle vicinanze di Milano Agro Milanese C.na Triulza (paludi) Tra Musocco e C. Triulza

Comune

Fonte (anno/i di racc.)

Milano Milano

Bertoloni in Soldano, 1994 Caruel, 1890 Cesati in Soldano, 1994 Erbario Sordelli (1872)

Nel Milanese Tra Musocco e C. Triulza (risaie) Agro Milanese Cassina Vall’Ambrosia Malnoè Tre Ronchetti Moirago Malnoè Malnoè Porta Portello Olona Malnoè (Lambro) Malnoè Acquabella Cassina Caminella Malnoè Corsico Sedriano Sedriano Cassina del Pero Malnovè S.Cristoforo Malnoè Bosco della Merlata Presso Milano alla Merlata Cassina Caminella Mediglia

Caruel, 1890 Milano Rozzano Milano Milano Zibido S. G. Milano Milano Milano Milano Milano Milano Milano Milano Sedriano Sedriano Pero Milano Milano Milano Milano Milano Milano Mediglia

Erbario Sordelli (1872) Bertoloni, 1833 Erbario Sordelli (1890) Erbario Sordelli (1896) Erbario Sordelli (1893) Erbario Sordelli (1891) Erbario Sordelli (1870) Erbario Sordelli (1870/73) Cesati in Soldano, 1994 Erbario Sordelli (1891) Erbario Sordelli (1870) Erbario Sordelli (1894) Erbario Sordelli (1894) Cesati, 1838 Bertoloni, 1833 Erbario Sordelli (1871) Erbario Sordelli (1871) Erbario Sordelli (1857) Bertoloni, 1850 Erbario Sordelli (1855) Bertoloni, 1835 Erbario Sordelli (1858) Bert., 1837; Caruel, 1886 Erbario Sordelli (1894) Erbario Sordelli (1871)


6- Confronti con gli studi pregressi

!

! !

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Nome scientifico

Località

Comune

Fonte (anno/i di racc.)

Groenlandia densa Gypsophila muralis Hedera helix Hemerocallis fulva Hemerocallis fulva Herniaria hirsuta L. Hesperis matronalis Hibiscus trionum Hieracium auricula Lam. et DC. (sub Hieracium dubium) Hieracium praealtum Vill. Holcus lanatus Holcus lanatus Holoschoenus vulgaris Link Holoschoenus vulgaris Link Holosteum umbellatm L. Hottonia palustris Hypericum androsaemum L. Hypericum tetrapterum Iris pseudacorus L. Isopyrum thalictroides (L.) E. Nardi Juncus bufonius Juncus tenageja Ehrh. in L.f. Juncus tenageja Ehrh. in L.f. Juncus tenageja Ehrh. in L.f. Knautia drymeia Heuff. (sub K. silvatica) Koeleria pyramidata (Lam.) Domin Lathyrus palustris L. Lathyrus tuberosus L. Leersia oryzoides Lemna trisulca

Ortica Tre Ronchetti Malnoè Malnoè Pozzolo San Siro Paullo Malnoè

Milano Milano Milano Milano Milano Milano Paullo Milano

Erbario Sordelli (1895) Erbario Sordelli (1877) Erbario Sordelli (1889) Lanfossi, 1836a Lanfossi, 1836a Erbario Sordelli (1876) Caruel, 1893a Erbario Sordelli

Bosco della Merlata

Milano

Bertoloni, 1850

Portello, in marginis Malnoè (prati) Tre Ronchetti Redecesio Redefosso Portello Baggio F. Lambro Cassina Oppio Linate Brusata Malnoè Barona C.na Trivulza Portello Presso Milano Portello, in marginis Lambrate Malnoè Lambrate Malnoè

Milano Milano Milano Segrate Milano Milano Milano Milano Milano Peschiera B. Milano Milano Milano Milano Milano

Cesati in Soldano, 1994 Erbario Sordelli (1870) Erbario Sordelli (1877) Erbario Sordelli (1868) Erbario Sordelli (1856) Cesati in Soldano, 1994 Caruel, 1889b Cesati in Soldano, 1994 Erbario Sordelli (1858) Erbario Sordelli (1872) Cesati, 1838 Erbario Sordelli (1872) Bertoloni, 1839 Bertoloni, 1839 Cesati in Soldano, 1994 Caruel, 1887 Cesati in Soldano, 1994 Erbario Sordelli (1884) Cesati, 1838 Erbario Sordelli (1876) Erbario Sordelli (1896)

Milano Milano Milano Milano Milano

Tab 6.2 - Continua.

149


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Tab 6.2 - Continua.

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150

Nome scientifico

Località

Comune

Fonte (anno/i di racc.)

Leontodon leysseri (Wallr.) Beck Limosella aquatica L. Lindernia procumbens (Krocker) Phil. Lindernia procumbens (Krocker) Phil. Lindernia procumbens (Krocker) Phil. Listera ovata Lolium perenne Lolium remotum Schrank Lotus corniculatus Ludwigia palustris (L.) Elliot (sub Isnardia palustris) Lycopus europaeus Lythrum hyssopifolia Malva alcea L. Marsilea quadrifolia L. Matricaria inodora Medicago sativa L. ssp. falcata (L.) Arc. Medicago sativa L. ssp. falcata (L.) Arc. Melampyrum arvense L. Mentha acquatica Mentha acquatica Mentha arvensis Mentha pulegium L. Minuartia hybrida (Vill.) Schischk. Minuartia hybrida (Vill.) Schischk. (sub Arenaria tenuifolia) Misopates orontium (L.) Rafin Moenchia mantica (L.) Bartl. Myosotis arvensis Hill. Myosotis caespitosa C. F. Schultz Myosotis sylvatica Hoffm. (sub Myosotis alpestris)

Lambrate (prati) Bolgiano Lambrate Tra Musocco e C. Triulza (risaie) Nel Milanese Malnoè Cavriano Tra Morivione e Cass.Campaccio Malnovè

Milano San Donato M. Milano Milano Milano Milano Milano Milano

Erbario Sordelli (1895) Caruel, 1885 Erbario Sordelli (1895) Erbario Sordelli (1872) Caruel, 1885 Lanfossi, 1836c Erbario Sordelli (1870) Erbario Sordelli (1872) Bertoloni, 1850

Presso Milano

Milano

Bertoloni in Soldano, 1994

Molino della Composta Lambrate Cassina del Pero Mirasole Malnoè Rogoredo Porta Portello, Olona Nel Milanese Ortica Moirago (risaie) Moirago (risaie) Tre Ronchetti Presso Milano

Milano Milano Pero Opera Milano Milano Milano Milano Milano Zibido S. G. Zibido S. G. Milano Milano

Erbario Sordelli (1857) Erbario Sordelli (1895) Erbario Sordelli (1857) Erbario Sordelli (1873) Cesati, 1838; Bert., 1853 Erbario Sordelli (1894) Cesati in Soldano, 1994 Caruel, 1885 Erbario Sordelli (1857) Erbario Sordelli (1891) Erbario Sordelli (1891) Erbario Sordelli (1873) Caruel, 1892

Portello, in marginis

Milano

Cesati in Soldano, 1994

Corsico Portello Gratosoglio Nel Milanese

Corsico Milano Milano Milano

Erbario Sordelli (1890) Cesati in Soldano, 1994 Erbario Sordelli (1890) Caruel, 1886

Presso Milano

Milano

Caruel, 1886


6- Confronti con gli studi pregressi

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!

! ! ! ! !

Nome scientifico

Località

Comune

Fonte (anno/i di racc.)

Myosoton aquaticum Myriophyllum spicatum Najas marina L. Najas minor Oenanthe peucedanifolia Pollich Ophioglossum vulgatum L. Ophioglossum vulgatum L. Orlaya grandiflora (L.) Hoffm. Orobanche hederae Orobanche rapum-genistae Thuill. (sub Orobanche major) Pimpinella saxifraga L. Plantago lanceolata Polygonatum multiflorum Polygonum orientale Potamogeton natans L. Potamogeton pectinatum Potamogeton pusillus Potamogeton trichoides Potentilla palustris (L.) Scop. (sub Fragaria palustris) Pulicaria dysenterica Pulicaria vulgaris P.Gaertn. Ranunculus arvensis L. Ranunculus circinatus Sibth. Ranunculus circinatus Sibth. Ranunculus fluitans Ranunculus fluitans Ranunculus trichophyllus Ranunculus trichophyllus Raphanus raphanistrum

Malnoè Tra Lambrate e Redecesio (fossi) Moirago Acquabella Bosco della Merlata Cassine Doppie Presso Milano (prati) Corsico (campi) Tra Lambrate e Redecesio

Milano

Erbario Sordelli (1879) Erbario Sordelli (1895) Erbario Sordelli (1891) Erbario Sordelli (1860) Bert., 1837; Caruel, 1889a Erbario Sordelli (1895) Bertoloni in Soldano, 1994 Erbario Sordelli (1890) Erbario Sordelli (1895)

Zibido S. G. Milano Milano Milano Corsico

Lungo il Lambro

Milano

Lanfossi in Soldano (1994)

Porta Portello Olona Cavriano Sedriano Molino della Composta Ortica Malnoè Chiaravalle Mirasole

Milano Milano Sedriano Milano Milano Milano Milano Opera

Cesati, 1838 e in Sold., 1994 Erbario Sordelli (1856) Erbario Sordelli (1871) Erbario Sordelli (1857) Erbario Sordelli (1895) Erbario Sordelli (1870) Erbario Sordelli (1876) Erbario Sordelli (1873)

Senavra

Milano

Caruel, 1894

Tre Ronchetti Opio Portello Malnoè Presso Milano (acque stagnanti) Gratosoglio (Lambro M.) Carpianello Cavriano Carpianello Pozzolo

Milano Milano Milano Milano

Tab 6.2 - Continua.

Erbario Sordelli (1869) Cesati, 1838 Cesati in Soldano, 1994 Erbario Sordelli (1870/76) Bertoloni in Soldano, 1994 Milano Erbario Sordelli (1890) San Giuliano M. Erbario Sordelli (1876) Milano Erbario Sordelli (1870) San Giuliano M. Erbario Sordelli (1876) Milano Lanfossi, 1836b

151


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Tab 6.2 - Continua.

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152

Nome scientifico

Località

Comune

Fonte (anno/i di racc.)

Raphanus raphanistrum Rhinanthus minor L. (sub Rhinanthus crista-galli) Rorippa amphibia Rosa gallica L. Rumex hydrolapathum Hudson Salix purpurea L. Salix triandra L. Salvia glutinosa L. Scandix pecten-veneris L. Schoenoplectus mucronatus Schoenoplectus triqueter (L.) Palla Scrophularia auriculata L. Scrophularia canina L. Scrophularia nodosa Scutellaria galericulata Scutellaria hastifolia L. Senecio fuchsii Gmelin (sub S. sarracenicus, sub S. nemorensis) Silene dioica (L.) Clairv. Silene gallica L. Silene nutans L. Sparganium erectum Sparganium erectum (sub Sparganium ramosum) Stachys germanica L. Stachys officinalis (L.) Trevisan Stachys sylvatica Succisa pratensis Moench. Succisella inflexa (Kluk) Beck Succisella inflexa (Kluk) Beck Tanacetum corymbosum (L.) Pollich

Malnoè

Milano

Bertoloni, 1847

Dintorni di Milano

Bertoloni, 1844

Cassina Vall’Ambrosia (fossi) Nel Milanese Conca fallata (prati) Malnoè (Lambro) Malnoè Cassina del Pero (fossi) Portello Malnoè Chiaravalle (risaie) Malnoè Agro Milanese Cassina Vall’Ambrosia Cassina Caminella Agro Milanese

Rozzano

Bosco della Merlata

Milano

Lanfossi, 1836c; Bert., 1853

Porta Portello Olona Sedriano Presso Milano Malnoè

Milano Sedriano

Cesati in Soldano, 1994 Erbario Sordelli (1871) Caruel, 1892 Erbario Sordelli (1870)

Milano Milano Milano Pero Milano Milano Milano Milano Rozzano Milano

Milano

Erbario Sordelli (1890) Caruel, 1894 Cesati, 1838 Erbario Sordelli (1892) Bertoloni, 1854 Erbario Sordelli (1857) Cesati in Soldano, 1994 Erbario Sordelli (1870) Erbario Sordelli (1876) Lanfossi, 1836b Bertoloni, 1844 Erbario Sordelli (1890) Erbario Sordelli (1894) Caruel, 1884

Tra Val Ambrosia e Gratosoglio

Erbario Sordelli (1890)

Presso Milano (incolti) Portello (prati) Melegnano Bosco Merlata, Cass.Triulza Cassina Riva (palude) Dintorni di Milano F. Lambro (rive)

Bertoloni, 1844 Cesati in Soldano, 1994 Caruel, 1884 Erbario Sordelli (1858) Erbario Sordelli (1895) Caruel, 1887 Cesati, 1838

Melegnano Milano Milano Milano


6- Confronti con gli studi pregressi

Nome scientifico ! Teucrium scordium L. ! Teucrium scorodonia L. ! Teucrium scorodonia L.

! !

! ! ! ! !

Trifolium repens Typha latifolia Utricularia minor L. Vallisneria spiralis Valerianella dentata (L.) Pollich (sub Fedia dentata) Veronica triphyllos Vicia tetrasperma Vinca minor Viola canina Viola reichenbachiana Xanthium strumarium Zannichellia palustris *Carduus pycnocephalus *Caucalis platycarpos L. *Centaurea calcitrapa L. *Colutea arborescens L. *Ilex aquifolium *Verbascum sinuatum L.

Località

Comune

Fonte (anno/i di racc.)

Presso Milano Bosco della Merlata (risaie) Presso Milano Castellazzo Chiaravalle Fra Milano e Treviglio (BG) Tre Ronchetti

Milano

Caruel, 1884 Erbario Sordelli (1858) Caruel, 1884 Bertoloni, 1850 Erbario Sordelli (1876) Caruel, 1885 Erbario Sordelli (1869)

Portello

Milano

Cesati in Soldano, 1994

Sedriano Ronchetto delle Chiese Malnoè Sedriano Malnoè Tre Ronchetti Lambrate (risaie) Conca Fallata Sedriano Tre Ronchetti Ponte di Nosedo Quinzana Redefosso, Rogoredo

Sedriano Milano Milano Sedriano Milano Milano Milano Milano Sedriano Milano Milano Milano Milano

Erbario Sordelli (1871) Lanfossi, 1836c Erbario Sordelli (1869/91) Erbario Sordelli (1871) Erbario Sordelli (1892) Erbario Sordelli (1869) Erbario Sordelli (1895) Erbario Sordelli (1890) Erbario Sordelli (1871) Erbario Sordelli (1877) Erbario Sordelli (1857) Cesati, 1838 Erbario Sordelli (1894)

Milano Milano Milano

Tab 6.2 - Continua.

153


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Tab. 6.3 – Elenco delle località citate nella tabella 6.2. Il simbolo “Ý” indica che la località è inclusa nei confini del Parco; è posto fra parentesi per quelle località poste al confine, il cui circondario dovrebbe essere di parziale pertinenza del Parco.

Località Acquabella

Ý

(Ý)

Ý

(Ý)

154

Baggio Barona Bolgiano

Ubicazione Località ad ovest della Porta Monforte, circa dove attualmente si trova P.zzale Susa-Viale Argonne. Quartiere alla periferia ovest di Milano. Quartiere alla periferia sud di Milano. Frazione di San Donato Milanese.

Bosco della Merlata

Area boschiva e paludosa compresa tra la SS 33 del Sempione, la SS 223 Varesina, spingendosi a sud in Milano, circa fino a dove ora si trova Via Gallarate, e a nord fino alle propaggini meridionali delle groane tra Arese e Bollate; visto che nelle porzioni più a nord si trovano substrati radicalmente differenti da quelli presenti nel Parco (anche nelle porzioni nordoccidentali), sono state considerate solo segnalazioni chiaramente attribuibili alle porzioni meridionali dell’area boscata.

Bosco di Lambrate

Bosco situato probabilmente nelle vicinanze di Lambrate, forse lungo le sponde del Lambro; non è escluso che fosse in continuità parziale (separato dal fiume?) con il Bosco di Redecesio (v.); alcune specie sono le medesime (Carex pallescens, Lamiastrum galeodolon) ed in generale si rilevano specie nemorali sia acidofile che neutro-basifile.

Bosco di Redecesio

Bosco in località Recedesio di Segrate, di cui rimaneva qualche brandello ancora negli anni ‘60 attorno al lago di Redecesio (Banfi, in verbis) e che probabilmente si estendeva entro gli attuali confini del Parco.

Brusata

Cascina Brusada, di cui esiste ancora qualche resto nei pressi di San Siro a Milano.

Calvairate Carpianello

Ex-frazione di Milano, alla periferia est-sudest. Frazione di San Giuliano Milanese.

Cassina Acquabella

Esiste tutt’oggi una cascina con tale nome tra Redecesio e Lambrate, anche se non è escluso che possa trattarsi di una cascina presso la località Acquabella.

Cassina Caminella

Cascina situata nel quartiere Forlanini circa dove attualmente si trova lo svincolo per la Tangenziale Est.


6- Confronti con gli studi pregressi

Località

Ubicazione

Ý

Cassina Campaccio

Cascina Campazzo, nel Parco del Ticinello presso il quartiere Vigentino alla periferia sud di Milano.

(Ý)

Cassina del Pero

Antico nome del comune di Pero.

Cassina Maggiore

Cascina presso la località Barona.

Cassina Riva

Cascina tra Rogoredo e Porta Romana.

Cassina Trivulza

Ý

Cassina Vall’Ambrosia Cassina Valsorda

Cascina ancora esistente tra l’autostada A8 e la ferrovia FS Milano-Torino, a nordovest del Cimitero Maggiore di Milano; segnava l’inizio della parte meridionale del Bosco della Merlata. Quasi certamente si tratta di una cascina presso Valleambrosia di Rozzano, al confine con Milano. Cascina situata tra San Siro e Porta Vercellina (l’attuale Porta Magenta in p.zzale Baracca), circa dove ora si trova Via Domenichino-P.zza Mendola.

Cassine Doppie

Situate pressappoco dove si trova Città Studi a Milano.

Ý

Castellazzo

Cascina Castellazzo, presso il quartiere Vigentino alla periferia sud di Milano.

Ý

Cariano

Località alla periferia est di Milano.

Ý

Chiaravalle

Dintorni dell’abbazia omonima a sud-est dell’abitato di Milano.

(Ý)

Conca Fallata

Località alla periferia sud di Milano, lungo il Naviglio Pavese.

Gratosoglio

Quartiere alla periferia sud di Milano.

Lambrate

Ý

Linate

Quartiere alla periferia est di Milano. Altro nome usato in passato del Lambro Meridionale; detto anche Lambro Merdario per la sua funzione di collettore delle fogne urbane. Frazione di Peschiera Borromeo che dà il nome all’aeroporto omonimo.

Ý

Malnoè o Malnovè

Località presso cui sorge l’abbazia di Monluè (periferia est di Milano).

Lambro Morto

Tab 6.3 - Continua.

155


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Località

Ubicazione

Merlata

Località a nordovest di Milano ove sorgeva l’omonimo bosco.

Ý

Mirasole

Dintorni dell’abbazia omonima, tra Opera e Milano.

Ý

Moirago

Frazione di Zibido San Giacomo.

Ý

Molino della Composta

Edificio ancora esistente sulla destra del Lambro a sudest dell’Ortica (v.).

Morivione

Antico casale presso il quartiere Vigentino alla periferia sud di Milano.

Musocco

Quartiere alla periferia nord-ovest di Milano.

Ý

Opio o Oppio (Ponte, Cascina)

Ponte sul Lambro e cascina limitrofa, ad est del quartiere Ortica.

Ý

Ortica

Quartiere alla periferia est di Milano.

(Ý)

Ponte di Nosedo

Ponte presso l’omonima località alla periferia sudest di Milano, probabilmente sulla roggia Vettabbia.

Tab 6.3 - Continua.

Porta Portello Olona Porta Ticinese Portello

Portello, in marginis (Ý)

Bozzolo

Ý

Quintana Redecesio

156

Presso l’Olona, più probabilmente all’altezza del Portello o forse di una Porta secondaria vicino a Porta Magenta. Porta sul lato meridionale delle mura spagnole (ancora oggi esistente) e località all’esterno della porta stessa. Probabilmente da riferirsi alla C.na Portello, che sorgeva presso l’omonima località dove si trovano gli ex- stabilimenti Alfa Romeo di Milano; il nome deriva dal fatto che era dotata un sottopassaggio. La dizione latina “in marginis”, riferita alla località Portello, potrebbe significare dintorni o forse sponda; in effetti, se riferita alle sponde dell’Olona potrebbe giustificare la presenza di specie basifile altrimenti da considerarsi avventizie. Vecchio borgo in via Ripamonti, alla periferia sud di Milano. Con ogni probabilità riferibile alla C.na Guinzana, in Via Ripamonti all’altezza di Quintosole, alla periferia sud di Milano. Frazione di Segrate, ad est di Lambrate.


6- Confronti con gli studi pregressi

Località

Ubicazione

Redefosso

Canale artificiale che riceve le acque del Seveso e del Naviglio Martesana; correva lungo le mura per poi dirigersi verso Rogoredo, mentre oggi tale tratto è totalmente tombinato e il corso d’acqua riemerge solo all’inizio di San Donato Milanese, per poi gettarsi nel Lambro.

(Ý)

Rogoredo

Quartiere alla periferia sudest di Milano.

Ý

Ronchetto delle Chiese

Sinonimo di Ronchetto delle Rane, alla periferia sud di Milano.

S. Cristoforo

Antico borgo alla periferia sudovest di Milano, lungo il Naviglio Grande.

San Siro

Quartiere alla periferia ovest di Milano. Antico palazzo ora parrocchia del Preziosissimo Sangue di Nostro Signor Gesù Cristo, in Corso XXII marzo 50, verso la periferia est di Milano. Corrispondente circa a Ronchetto delle Rane, località alla periferia sud di Milano, ove sorge la parrocchia SS. Pietro e Paolo ai Tre Ronchetti. Valleambrosia, frazione di Rozzano nei pressi del Lambro Meridionale, ai confini con Gratosoglio (v.).

Senavra Ý

Tre Ronchetti

Ý

Val Ambrosia

Tab 6.3 - Continua.

Tra le varie località indicate, quella del “Bosco di Redecesio” appare uno dei più interessanti. Situato nell’omonima frazione di Segrate, immediatamente a nord dei confini del Parco, doveva con ogni probabilità estendersi all’interno del Parco; immediatamente ad est dell’Idroscalo vi erano infatti due cascine (una a sud di Tregarezzo di Segrate e l’altra, ancora esistente, circa all’estremità sud-orientale dell’Idroscalo, in comune di Peschiera Borromeo) dal medesimo ed esplicativo nome in tal senso: Cascina del Bosco. Per tale ragione sono state riportate in una tabella distinta (Tab. 6.4) tutte le segnalazioni riferite al bosco di Redecesio (ad eccezione di Prunus cerasus L., specie chiaramente coltivata).

157


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Tab. 6.4 - Elenco dei campioni dell’Erbario Sordelli raccolti al “Bosco di Redecesio”. Le specie indicate con il simbolo “!” sono quelle scomparse dal Parco.

Nome scientifico Buglossoides arvensis (L.) Johnston Cardamine bulbifera (L.) Crantz ! Carex flacca Schreber Carex gracilis Curtis Carex pallescens L. ! Carex tomentosa L. Carex umbrosa Host. Cephalanthera longifolia (Hudson) Fritsch. Cytisus scoparium (L.) Link

! ! !

!

158

Equisetum palustre L. Equisetum telmateja Ehrh. Euphorbia amygdaloides L. Euphorbia dulcis L. Filipendula ulmaria (L.) Maxim. Galium uliginosum L. Genista tinctoria L. Glyceria fluitans (L.) R.Br. Hieracium sabaudum L. aggr. Hieracium sylvaticum (L.) L. Juncus compressus Jacq. Juncus x diffusus Hoppe Lamiastrum galeobdolon (L.) Ehr.et Pol Luzula multiflora (Ehrh.) Lej. Melampyrum pratense L.

Anno/i di raccolta 1858 1858 1858 1858 1872 1858 1878 1860 1858 1860 1876 1860 1876 1872 1869 1860 1872 1870 1877 1869 1860 1858/60 1869 1858/70

Nome scientifico ! !

! ! !

!

Origanum vulgare L. Polygnonatum odoratum (Miller) Druce Potentilla erecta (L.) Raeusch. Primula vulgaris Hudson Pulmonaria officinalis L. Rubus caesius L. Senecio aquaticus Hudson Stachys officinalis (L.) Trevisan Succisa pratensis Moench. Thalictrum lucidum (sub Thalictrum flavum L.) Trifolium hybridum L. Utricularia minor L. Viburnum lantana L.

Anno/i di raccolta 1858 1868 1858 1880 1858/76 1858 1870 1857/60 1858 1858 1858 1860 1858


6- Confronti con gli studi pregressi

Considerando le specie della flora stabile delle tabelle 6.1 e 6.2 si contano 101 taxa scomparsi dal Parco. Una notevole perdita di biodiversità, se si considera che si tratta unicamente di specie autoctone e spesso dalla valenza ecologica particolare, ad oggi scomparse pure da larga parte se non da tutta la Pianura lombarda (es. Cardamine parviflora L., Elatine alsinastrum L., Geum rivale L., Isopyrum thalictroides (L.) E. Nardi, Lathyrus palustris L., Leontodon leysseri (Wallr.) Beck, Lindernia procumbens (Krocker) Philcox, Lolium remotum Schrank, Ludwigia palustris (L.) Elliot, Marsilea quadrifolia L., Potentilla palustris (L.) Scop., Silene dioica (L.) Clairv., ecc.). Occorre inoltre rammentare che la maggior parte delle suddette segnalazioni si riferiscono ad una porzione molto limitata del territorio del Parco: è quindi plausibile che il numero di specie autoctone scomparse sia sicuramente maggiore. Altre specie particolarmente rare per la pianura e non più ritrovate nel Parco erano presenti in alcune zone verso il centro di Milano (comunque con ancora forti connotati di naturalità), quali ad esempio Agrostemma githago L., Briza media L., Callitriche brutia

Pedagna, Carex stellulata Good., Cerastium sylvaticum Waldst. & Kit., Epilobium montanum L., Galeopsis ladanum L., Juncus acutiflorus Ehrh., Lonicera xylostemum L., Oenanthe fistulosa L., Oglifa arvensis Cass., Oplismenus undulatifolius (Ard.) Beauv., Papaver argemone L., Plantago media L., Stratiotes aloides L., Veronica agrestis L. È verosimile che queste specie potessero essere presenti anche in aree limitrofe, oggi tutelate a Parco. Infine, erano segnalate per località in Milano o nei dintorni, poco fuori Parco, numerose specie oggi di particolare interesse, rare o molto rare per il Parco stesso, come ad esempio Alopecurus myosuroides, Althea officinalis, Asparagus tenuifolius, Bidens tripartita, Buglossoides arvensis, Carex gracilis, Carex leporina, Carex pairaei, Carex riparia, Carex umbrosa, Centaurium erythraea, Centaurium pulchellum, Coronilla emerus, Crataegus oxyacantha, Galium uliginosum, Gnaphalium uliginosum, Gratiola officinalis, Lathraea squamaria, Legousia speculum-veneris (data come frequentissima per il Milanese), Leucojum aestivum, Lythrum portula, Milium effusum, Parvotrisetum myrianthum, Poa compres-

sa, Polygonum amphibium (var. terrestris), Ranunculus aquatilis, Sagittaria sagittifolia, Salvia glutinosa, Tordylium maximum, Trifolium fragiferum, Trifolium hybridum subsp. elegans, Trisetum flavescens (indicata come comunissima per Milano), Typha angustifolia, Valeriana dioica, Veronica officinalis e Veronica polita. 6.3 Gli studi successivi al secondo dopoguerra Come già esposto in precedenza (§ 2.3), nel 1950 viene pubblicata una serie di segnalazioni floristiche di Giacomini per l’intero territorio lombardo. Tuttavia nessuna di queste ricade propriamente entro i confini del Parco; le uniche degna di nota per le immediate vicinanze riguardano la presenza di Oplismenus undulatifolius (Ard.) Beauv. “in incolti presso Lambrate [v. Tab. 6.3, n.d.t.], lungo un canale”, e l’esotica Bidens frondosa “presso Lambrate lungo i fossi, ancora non frequente”. Confrontando il lavoro della Piazzoli Perroni sui fontanili della campagna milanese (1956), e tenendo conto delle sole località di riferimento per il territorio considerato (§ 2.3), si rileva la presenza di un certo numero

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

di specie ad oggi non più presenti nel Parco: Aira caryophyllea L. (F.le Sessanta, Milano) Ajuga genevensis L. (F.le Franchetti, Cesano Boscone) Azolla caroliniana Will. (F.le a Rozzano; osservata nel ’53 e non più ritrovata dalla stessa autrice) Callitriche palustris L. (F.le Boschetto, Milano) Carex flacca Schreber (F.le Boschetto, Milano) Potamogeton natans L. (F.le Sessanta, Milano) Potamogeton obtusifolius Mert. et Koch (F.le Franchetti, Cesano Boscone; F.le Sessanta, Milano) Rorippa islandica (Oeder) Schino et Thell (canale tra Opera e Pieve Emanuele) Teucrium scordium L. (F.le Sessanta, Milano) Utricularia minor L. (dubbia) (F.le Sessanta, Milano) *Crepis foetida L. (F.le Franchetti, Cesano Boscone) *Galium verrucosum Huds. (F.le Franchetti, Cesano Boscone; F.le Sessanta, Milano) *Vicia faba L. (F.le Bonaccina, San Donato

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Milanese) Alcune notazioni paiono però fortemente improbabili e forse dovute a errori di determinazione (es. Avenella flexuosa (L.) Parl., Barbarea verna (Mill.) Asch, Calamagrostis arundinacea (L.) Roth, Cerinthe glabra Mill., Chaerophyllum hirsutum L., Cornus mas L., Galium rotundifolium L., Luzula alpinopilosa (Chaix) Breistr., Ostrya carpinifolia Scop., Potamogeton alpinus Balb.), anche per la frequenza con cui sono riportate e per contro l’assenza di specie comuni simili (es. Carpinus betulus e Cornus sanguinea): queste segnalazioni sono quindi da escludere. Altre notazioni rimangono dubbie, come quelle relative a Viola canina che sarebbero da considerarsi solo se intese per la sottospecie montana, sebbene dato il numero e la distribuzione delle segnalazioni, non è escluso che questo taxon sia stato confuso con la più frequente congenere V. reichenbachiana. Parimenti Veronica cymbalaria Bod. potrebbe essere stata scambiata con V. sublobata, comune nei boschetti che costeggiano i fontanili, ma non indicata dalla Piazzoli Perroni; stesso discorso per Juncus effusus, confuso per J. conglomeratus

L. Achillea asplenifolia Vent. è assente in Italia, ma tale binomio veniva utilizzato per indicare una varietà di A. millefolium, dal dubbio valore sistematico. E’, per contro, interessante una serie di notazioni sulla presenza e sulla diffusione di specie ad oggi piuttosto rare, a testimoniare il mutamento della qualità ambientale intercorso negli ultimi cinquant’anni dell’ecosistema fontanile, per la crescente pressione antropica e l’abbandono delle pratiche agricole tradizionali. Relativamente più frequenti risultavano infatti specie quali Groenlandia densa, Potamogeton friesii, Potamogeton trichoides, Typha angustifolia e Veronica beccalunga. Alcune specie molto rare erano presenti in zone dove oggi non sono più state ritrovate (Bidens cernua, Bidens tripartita, Carex vesicaria e Galium uliginosum). Ranunculus trichophyllus, segnalato quasi ovunque, è però l’unico indicato tra i ranuncoli acquatici. Passando ai confronti con Tomaselli (1960a), si possono notare solo poche differenze. Si tratta però unicamente di un paio di rilievi fitosociologici effettuati in “risaie da vicenda” (cioè non stabile) presso la C.na Ghisolfa di Rho; a parte l’assenza delle “in-


6- Confronti con gli studi pregressi

festanti” delle risaie appartenenti ai generi Heteranthera ed Ammania nonché del “riso crodo” (che si evidenzia anche nei rilievi delle risaie del lodigiano, vercellese e novarese), le uniche specie ad oggi non ritrovate nel Parco sono Najas gracillima (A.Br.) Magnus ed Echinochloa erecta (Pollacci) Pign. Quest’ultima è pure rilevata sempre da Tomaselli (1960b), insieme alla congenere E. phyllopogon (Stapf) Carv.Vasc., nelle marcite di “tipo milanese”: per quanto riguarda le specie del genere Echinochloa si veda la scheda relativa a E. crus-galli (§ 7.2). Passando invece alle notazioni su Sagittaria latifolia, esotica segnalata da Bracco & Zucchetti (1990) nei fossi a sud di Milano tra i fiumi Lambro Meridionale e Lambro, va detto che il suo areale è oggi da estendere ad ovest fino alla campagna tra Vernate e Casorate Primo (PV), circa 14 km aldilà del Lambro Meridionale, mentre a nord fino a Quintosole, alla periferia sud di Milano (si veda la scheda specifica dove è riportata la distribuzione per il Parco, § 7.2); ad est invece non risulta oltrepassare il Lambro, almeno per quanto riguarda il territorio del Parco. Infine, in merito agli studi vegetazionali sui

fontanili lombardi di Rinaldi (1992), oltre quanto sarà ripreso nel § 6.4, si riporta il dato relativo alla presenza di Myriophyllum verticillatum L. in una roggia presso C.na Besozza di Liscate, anche se in territorio comunale di Comazzo, poco fuori o al confine del Parco; la specie non è stata per contro da noi rilevata all’interno del Parco. 6.4 Gli studi su alcune aree di interesse del Parco Spostando l’ottica del confronto dai singoli lavori, si prendono ora in considerazione materiali bibliografici diversi, aventi per oggetto la flora e la vegetazione di alcune aree di particolare interesse nel Parco: Boscoincittà (Milano), Parco delle Cave (Milano), Bosco di Riazzolo (Albairate, Cisliano) Bosco dell’Eremo (Corbetta) e dintorni (Vittuone), Bosco di Cusago (Cusago), Bosco Italtel (Cornaredo), Riserva Naturale Sorgenti della Muzzetta (Pantigliate, Rodano, Settala), Carengione (Peschiera Borromeo) e Fontanile Rile (Settala). BOSCOINCITTÀ E DINTORNI (TRENNO E FIGINO, MILANO)

Per quanto riguarda i lavori di Frattini

(1984a, b, c) su Boscoincittà e l’adiacente campagna di Trenno e Figino, vi sono poche considerazioni da riportare, per una sostanziale uniformità con la situazione attuale. Notazioni riferibili alla zona vengono pure dalle segnalazioni floristiche su Milano di Frattini (1993) e dal lavoro di Banfi & Galasso (1998). Tra le specie non ritrovate o sfuggite all’osservazione ad oggi in tutto il Parco Agricolo Sud Milano, si segnalano: Campanula rapunculoides L. (Figino, lungo un fontanile) Cardamine flexuosa With. (Trenno, fontanili) Carex flacca Schreber (Trenno, ai bordi delle risaie) Genista tinctoria L. (Trenno, ai bordi delle risaie) Nasturtium microphyllum (Boenn.) Rchb. (Trenno, roggia) Papaver argemone L. (Figino, campo di segale) Solidago canadensis L. (Trenno, prati umidi) *Bunias erucago L. (Trenno, prati) *Calendula officinalis L. (Trenno, zona agricola) *Catalpa bignonioides Walt. (Parco Bo-

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

scoincittà) *Endymion non-scriptum (L.) Garcke (Figino, lungo un fontanile) *Secale cereale L. (Figino, lungo un fontanile) Non è stato inoltre ritrovato *Ornithogalum gussonei L. (Frattini 1984b, 1993), che però Banfi & Galasso ritengono di escludere dalle specie della flora di Milano. Tra le specie di un certo interesse o rare per il Parco, componenti della flora stabile non ritrovate o sfuggite all’osservazione ad oggi per il Boscoincittà, si evidenziano inoltre: Althea officinalis, Calamagrostis epigejos, Carex pendula, Convallaria majalis, Crepis vesicaria subsp. vesicaria, Juncus inflexus, Lamiastrum galeobdolon subsp. flavidum, Potamogeton trichoides, Ranunculus trichophyllus, Salix eleagnos, Salvia glutinosa. Viola suavis (Frattini, 1984a, b, c; 1993) non risulta invece presente anche secondo Banfi & Galasso (op. cit.), a seguito di specifici sopralluoghi che rimandano alla sola V. odorata. Per contro tra le specie di particolare interesse non sono state segnalate in precedenza per l’area, escludendo Callitriche stagnalis e Veronica beccalunga segnalate

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dalla Piazzoli Perroni (op. cit.) per i dintorni, Dryopteris carthusiana e Geranium robertianum.

per l’area Dryopteris carthusiana e Malus sylvestris (in precedenza forse identificato come Malus domestica).

PARCO DELLE CAVE

BOSCHI DI RIAZZOLO E DELL’EREMO

Con riferimento alle notazioni di Gabriele Galasso chiaramente riferibili al Parco delle Cave nello studio sulla flora di Baggio (1991) e a quelle successive in Banfi & Galasso (op. cit.), sono indicate alcune specie che potrebbero essere sfuggite all’osservazione più recente. Tra quelle da noi non segnalate anche per altre stazioni del Parco si riportano: Carex flacca Schreber Solidago canadensis L. Verbascum nigrum L. *Borago officinalis L. *Clerodendron trichotomum Thunb. *Lagenaria siceraria (Molinia) Standol. *Narcissus x incomparabilis Miller *Trifolium resupinatum L. Altre specie sfuggite all’osservazione risultano invece piuttosto rare per il Parco: Alopecurus myosuroides, Carex otrubae, Mentha longifolia e Odontites rubra. Tra le specie di un certo interesse non risultano per contro segnalate in precedenza

Per quanto riguarda i lavori sul bosco di Riazzolo e sul vicino bosco dell’Eremo (Zavagno, 1994; Gaiara, 1995/1996; Zavagno & Gaiara, 1997) non si evidenziano specie ulteriori a quelle da noi rinvenute nell’area e nell’intero Parco, ad eccezione di Aconitum vulparia Rchb., osservata nel bosco di Riazzolo (Zavagno, 1994) e non ritrovata. Premettendo che i lavori sopra menzionati sono di carattere vegetazionale, citiamo comunque alcune tra le specie più interessanti da noi censite nell’area e che non risultano segnalate in precedenza: Carex pallescens, C. umbrosa e Dryopteris carthusiana.

BOSCHI DI CUSAGO E DINTORNI Studi fitosociologici su questo interessantissimo biotopo, lembo relitto di una più estesa foresta planiziale, sono stati fatti dapprima nel 1981 (Corbetta & Zanotti Censoni) e successivamente a metà degli anni ’90 (Gaiara, op. cit; Zavagno & Gaiara, op. cit). Le uniche specie elencate attualmente non


6- Confronti con gli studi pregressi

presenti del Parco sono: Gagea villosa (Bieb.) Duby Lathrea clandestina L. Questa interessante pianta parassita è stata probabilmente confusa con L. squamaria da Corbetta e Zanotti Censoni; anche quest’ultima non è stata comunque osservata in seguito, sebbene sia stata rinvenuta nelle vicinanze del Bosco di Cusago (F.le Gadola). Non sono stati ritrovati alcuni arbusti di un certo interesse, come Viburnum lantana, Rhamnus catharticus, Malus sylvestris; Prunus padus è stato probabilmente confuso con P. serotina, in quanto sebbene quest’ultimo non segnalato, da noi è stato rinvenuto in abbondanza. Da nostri sopralluoghi risultano per contro presenti le seguenti rare specie non segnalate in precedenza: Galanthus nivalis, Luzula multiflora, Mercurialis perennis e Viola riviniana. Alla periferia sud-ovest di Cornaredo si trova il bosco detto “dell’Italtel”; per confronto si nota solo di non aver ritrovato Dryopteris carthusiana e Stellaria neglecta. Potrebbero essere inoltre sfuggite all’osservazione alcune specie abbastanza rare e

segnalate nei lavori sopra citati per alcune formazioni boscate minori: presso la C.na Molinello a Cusago (Mercurialis perennis) e presso la C.na Magna a Sedriano (Stellaria neglecta e Salvia glutinosa).

CARENGIONE Rispetto agli studi effettuati in precedenza sull’area del Carengione (Ricotti, 2000) non sono state ritrovate alcune specie che risultano non presenti anche nel resto del Parco: *Allium paniculatum L. *Chenopodium urbicum L. *Chenopodium filicifolium L. Difficilmente riferibili al territorio del Parco, vista la rarità o la distribuzione nel Nord Italia (Pignatti, 1982), sono a nostro parere Hypericum hirsutum L. e Lythrum virgatum L., segnalate per l’area in oggetto. Sono inoltre elencate alcune specie rare per il Parco: Arctium lappa (forse confusa con A. minus in quanto quest’ultima non risulta segnalata), Aethusa cynapium, Bidens tripartita, Agropyron intermedium, Primula vulgaris (ritrovata solo presso una lapide presente nell’area, per cui non si è ritenuto opportuno segnalarla in quanto non è certo

l’indigenato degli esemplari osservati), Rumex pulcher, Setaria italica (forse confusa con S. viridis subsp. pycnocoma). Nell’elenco floristico riportato nella pubblicazione divulgativa sull’area (Ricotti, Scelsi & Andreis, 2003) e rivisto anche alla luce dei dati fino ad allora disponibili del presente censimento floristico del Parco, è riportata Cardamine flexuosa With.; tale segnalazione è stata in seguito riveduta e il taxon ricondotto a forma di C. hirsuta (v. scheda relativa, §. 7.2). Tra le specie rare rilevate e non citate in precedenza ricordiamo Orobanche hederae.

RISERVA NATURALE MUZZETTA

SORGENTI

DELLA

I primi dati pubblicati per l’area sono desumibili da rilievi fitosociologici effettuati su due fontanili dell’area (Rinaldi, 1992); la notazione di maggiore rilievo nel confronto effettuato riguarda la presenza di Callitriche palustris L., da noi non osservata peraltro in tutto il Parco; per il resto non vi sono sostanziali differenze nel rinvenimento di specie rare. Di particolare interesse risulta uno studio sulla Riserva (Andreis, 1993), rispetto al

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

quale si evidenziano diverse specie che non sono state più ritrovate, anche in altre zone del Parco. Tra queste alcune erano segnalate per tratti residui di Molinieto in avanzata fase di colonizzazione da parte dell’Alneta, tra le teste dei fontanili Molino e Vallazza: Carex flava L. Carex panicea L. Carex stellulata Good. Carex tumidicarpa Anderss. Potentilla erecta (L.) Rauscher Selinum carvifolia (L.) L. Succisa pratensis Moench Vista la superficie piuttosto ridotta della località indicata, appare difficile che queste specie possano essere sfuggite alla nostra osservazione; più probabile l’ipotesi che l’evoluzione della formazione boschiva abbia provocato la locale estinzione di queste specie legate ad ambienti con una maggiore disponibilità di luce. Per lo stesso punto erano pure state indicate Luzula multiflora e Holoschoenus cf. australis, pure non ritrovate. Per Galium aristatum L., indicato insieme alle altre appena citate, si ritiene che si trattasse di Galium uliginosum, ritrovato da noi tra le due teste di fontanile. Sono segnalati ancora in altri ambienti della

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Riserva: Teucrium scordium L. (incolti umidi) Serratula tintoria L. (incolti umidi, luoghi umidi e ombrosi) Juncus subnodulosus Schrank (incolti umidi) Zannichellia palustris subsp. polycarpa (teste di fontanile) Sono inoltre indicate alcune specie rare non ritrovate o che potrebbero essere sfuggite all’osservazione: Carex otrubae (incolti umidi), Carex riparia (sponde), Cephalanthera longifolia (saliceti), Narcissus pöeticus (luoghi umidi e ombrosi, margini dei boschi), Potamogeton lucens (raccolte d’acqua temporanee), Salix eleagnos (saliceti). Altre specie rilevate per confronto, piuttosto rare, sono tutt’oggi presenti poco oltre i confini della Riserva e della relativa area di rispetto, probabilmente in zone comunque incluse nella ricerca effettuata (Cardamine hayneana, Geranium robertianum, Pulicaria dysenterica e Valeriana dioica). Tra le specie che invece non risultano segnalate in passato sono meritevoli di essere citate per la loro rarità: Carex umbrosa, Eleocharis palustris, Euphorbia dulcis, Galium uliginosum, Potamogeton trichoides,

Samolus valerandii e Ulmus laevis. Infine ricordiamo alcune notazioni relative all’area presenti in altri lavori (Gomarasca, 2002). Per quanto riguarda le considerazioni in merito alla stazione di Utricularia vulgaris L. si veda quanto detto nella parte introduttiva del § 5.8; Viburnum lantana, indicato presso il fontanile Boscana di Settala non è stato ritrovato e forse è da riferirsi ad un’errata annotazione di V. opulus.

FONTANILE RILE Con riferimento ai lavori di Rinaldi (1992) e Gomarasca (2002), in cui si trovano rilievi vegetazionali e notazioni floristiche per il fontanile in oggetto, non sono state ritrovate alcune specie più o meno rare per il Parco, specialmente nelle porzioni orientali: Carex riparia, Galium elongatum e Viola riviniana. Alcune indicazioni date in corso di redazione (Barboni, in verbis), che non è stato possibile verificare, segnalano inoltre la presenza di Erythronium dens-canis e Utricularia vulgaris agg. Per contro sono state da noi segnalate per la prima volta alcune specie più o meno rare nel Parco: Euphorbia dulcis, Valeriana dioica e Vicia sepium.


6- Confronti con gli studi pregressi

6.5 Gli studi più recenti Non vi sono notazioni particolari da fare sulle specie elencate nei rilievi fitosociologici sui fontanili dell’ovest Milanese (Zavagno & Marchetti, 1996), in quanto non si evidenziano sostanziali differenze riguardo a quanto da noi rinvenuto per l’area relativa allo studio citato (area delimitata a nord dalla SS 11 Milano-Torino; ad est dall’asse stradale Bareggio-Cusago-Trezzano sul Naviglio; a sud e ad ovest dal Naviglio Grande). Il lavoro di Banfi & Galasso (1998), pur incentrato sulla flora di Milano, risulta ricchissimo di spunti, riferimenti bibliografici e segnalazioni; per confronto si riportano qui solo i taxa da noi non rinvenuti in tutto il territorio indagato e indicati per luoghi inclusi nel Parco (o probabilmente tali): Camelina sativa (L.) Crantz. (tutte le periferie) Carex flacca Schreber (Assiano, sentiero lungo un canale) Chenopodium opulifolium Schrank (Muggiano, fontanile) Cyperus serotinus Rottb. (Comune di Segrate, Idroscalo riva nord-occidentale) Gagea lutea (L.) Ker. Gawl. (Comune di Cornaredo)

Gagea villosa (Bieb.) Duby (Comune di Cornaredo) Galium album Mill. (Ronchetto delle rane, zona agricola) *Fragaria ananassa Duchesse (Via S. Arialdo 129, impianto presso la roggia Vettabbia) *Tradescantia virginiana L. (roggia presso C.na Ronchettone) In particolare, le stazioni delle due specie del genere Gagea sono state da noi ispezionate accompagnati dal loro scopritore (Nania A.), senza però portare al loro ritrovamento. Allo stato attuale delle conoscenze, entrambe le specie sembrano quindi scomparse. Rimangono di non certa collocazione, al limite dei confini del Parco, le notazioni riguardanti: Asclepias syriaca L. (alzaia Naviglio Pavese, presso l’incrocio con via Boffalora) Carduus acanthoides L. (Via A. Danusso, lungo la roggia Desa) Eragrostis diffusa Burkley (via L.C. Silla) Najas gracillima (A.Br.) Magnus (Vie A. Danusso e G. De Finetti, roggia Desa) *Lagenaria siceraria (Molinia) Standol. (Via A. Danusso, lungo la roggia Desa) In merito alla presenza di Parthenocissus

inserta (Kerner) Fritsch, si vedano le note tassonomiche nella scheda di P. quinquefolia (§ 7.2). Si riportano inoltre alcune segnalazione di taxa rari nel Parco e da noi non riscontrati in queste località: Carex riparia (Via Manduria, lungo una roggia), Calamagrostis epigejos (F. Lambro Meridionale, tra via Gratosoglio e via Rozzano), Centaurea cyanus (Via Chiesa Rossa, presso il distributore di GPL), Fragaria moschata (Idroscalo, nel comune di Segrate), Glyceria fluitans (tutte le zone agricole della periferia), Narcissus poëticus (Ronchetto delle Rane), Ranunculus trichophyllus (Assiano, Ronchetto delle Rane, Ronchetto sul Naviglio), Raphanus raphanistrum subsp. raphanistrum (tutta la città). Per quanto riguarda i lavori sui fontanili del Parco (Gomarasca & Pirovano, 2000 e 2002), si considerano solo le notazioni riferite alla seconda fase, in quanto specifico oggetto di ricerca floristica e vegetazionale. A tale fase ha collaborato uno dei due scriventi (Rovelli P.). Le notazioni effettuate risultano nella sostanza corrispondenti a quanto da noi osservato. Oltre alle segnalazioni sopra riportate relative ai fontanili presso la Riserva Sorgenti della Muzzetta, sono qui riporta-

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

te solo un paio di specie da noi non rilevate in tutto il Parco: Juncus conglomeratus L. (F.le di C.na Crosina a Pantigliate, F.le Paù a Rosate) Agrostis gigantea Roth (F.le di C.na Crosina) Le frequenti segnalazioni di Arctium lappa L. sono con ogni probabilità da attribuirsi alla più comune A. minus, che viceversa non è citata nel lavoro in oggetto. Stesso dicasi per Carex rostrata rispetto a C. acutiformis. Non sono state infine ritrovate o potrebbero essere sfuggite alle ricognizioni nei fontanili citati o nei loro dintorni, alcune specie rare per il Parco, quali: Ceratophyllum submersum (F.le Saretta a Vittuone), Cruciata glabra (F.le Paù), Dryopteris carthusiana (F.le Borretta a Corbetta), Ranunculus trichophyllus (F.le di C.na Crosina, F.le Saretta), Sambucus ebulus (F.le Raffaello a Vignate), Stellaria holostea (F.le Lampugnano, tra Cusago e Trezzano sul Naviglio), Symphytum bulbosum (F.le Lampugnano) e Torilis japonica (F.le Paù). Lo studio che apporta i più recenti riferimenti in ambito floristico-vegetazionale è quello di Chincarini (2003/2004). Sulla base di alcune indicazioni fornite dall’autrice stessa

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durante la fase di raccolta dati, risulta una generale concordanza con quanto da noi osservato; viene però segnalata la presenza di Impatiens parviflora DC. (specie mancante dal nostro elenco floristico) nei pressi di Mirazzano di Peschiera Borromeo, da noi in seguito non più ritrovata.





7- Schede delle specie

7 - SCHEDE DELLE SPECIE 7.1 Interpretazione delle schede Le informazioni raccolte in campo, a cui sono state aggiunte informazioni generali, sono state organizzate in schede, una per ciascuna specie cartografata (Cap. 4). A titolo d’esempio è riportata la scheda di Leucojum aestivum.

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Le informazioni riportate sono le seguenti: 1. Binomio scientifico della specie. La nomenclatura seguita è in massima parte quella riportata in Flora d’Italia (Pignatti, 1982). 2. Nome comune in italiano. La maggior parte dei nomi comuni è stata desunta da Flora d’Italia (Pignatti, 1982), occasionalmente anche da Flora Alpina (Aeschimann & al., 2004). 3. Appartenenza alle “Liste” del Parco (§ 4.2). ☺ ☺ specie inclusa nella Lista Oro; ☺ . specie della Lista Rossa; . specie della Lista Nera; specie della Lista Grigia. 4. Presenza di un contributo fotografico per la specie. 5. Mappa di distribuzione della specie nei 36 quadranti del PASM (Cap. 3). Se la specie è presente almeno con una segnalazione è riportato un quadratino blu nel corrispettivo quadrante. 6. Famiglia sistematica di appartenenza della specie. Principalmente tratta da Flora Helvetica (Lauber & Wagner, 1998). 7. Forma biologica e di crescita. La forma biologica è stata ricavata da Flora Helvetica (Lauber & Wagner, 1998), mentre la forma

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di crescita da Flora d’Italia (Pignatti, 1982); per alcune specie sono state modificate le informazioni bibliografiche sulla base di osservazioni personali. 8. Sporificazione/Fioritura. Intervallo in mesi del periodo di sporificazione (Felci e affini) e fioritura (Angiosperme). Il dato è stato desunto principalmente da Flora Helvetica (Lauber & Wagner, 1998); per alcune specie il dato è stato rettificato sulla base di osservazioni originali. 9. Ecologia della specie. Sono riportati i valori di sei indici ecologici di Landolt (1977), che esprimono sinteticamente le caratteristiche ecologiche di una specie. I valori sono stati desunti principalmente da Flora Helvetica (Lauber & Wagner, 1998); per alcune specie sono stati derivati da Flora Alpina (Aeschimann & al., 2004), da consultazione di materiale bibliografico (es. Andreis & Levy, 1988) oppure desunti da osservazioni personali. Lo schema allegato riassume il significato attribuito a ciascun valore della scala ordinale in cui gli indici sono suddivisi.


7- Schede delle specie

Valori 1 U R N L T C

umidità del suolo reazione del suolo (pH) nutrienti nel suolo luminosità del sito

molto acido acido (pH 3-4.5) (pH 3.5-5.5) molto povero (oligopovero trofico)

3 da moderatam. secco a umido poco acido (pH 4.5-7.0) da moderatam. povero a ricco

molto ombreggiato

ombreggiato

in penombra

zona subalpina

zona montana

molto secco

temperatura zona alpina della stazione continentalità clima oceanico della stazione

Il simbolo “x” indica che la specie presenta una grande ampiezza per l’indice ecologico considerato. Per alcune esotiche non è stato possibile determinare valori per alcuni indici: in questo caso è riportato il simbolo “-”. Nel caso di più entità tassonomiche considerate nella stessa scheda, i valori presentati per gli indici ecologici si riferiscono al taxon più diffuso o a quello di cui sono riportati i valori in Flora Helvetica (Lauber & Wagner, 1998). 10. Corologia. Corotipo semplificato di appartenenza, modificato da Flora Helvetica (Lauber & Wagner, 1998). Le specie ibrido-

2 secco

clima suboceanico clima intermedio

4 umido

5 molto umido

da acido a basico neutro-basico (pH>6.5) (pH 5.5-8) ricco

molto ricco (eutrofico)

luminoso

molto luminoso

zona collinare-plani- zona (sub-) mediterraziale (submontana) nea clima subcontinenclima continentale tale

gene, orticole o selezionate dall’uomo sono riportate come “hort.”. 11. Autoctonia. Grado di autoctonia della specie, principalmente ricavato da Banfi & Galasso (1998) e da Maniero (2000). Per le specie autoctone è riportato “sì”. Le esotiche (“no”) sono state suddivise in neofite (“post”: introdotte dopo la scoperta dell’America) e archeofite (“pre”: introdotte presumibilmente prima della scoperta dell’America oppure, nel caso di mancanza di informazioni pertinenti, presenti in aree limitrofe a quella di studio); nei casi dubbi circa l’epoca di introduzione è stato riporta-

to il simbolo “?”. 12. Frequenza in Pianura Padana. Dato ricavato dalla Flora d’Italia (Pignatti, 1982). Se non indicata direttamente o indirettamente (p.es. Italia settentrionale) in quest’opera, la specie è stata considerata come “assente”; nel caso di specie presente prevalentemente in coltivazione, è stato riportato il termine “coltivata”. Il rango “comunissima” (CC) è stato ridotto a “comune”. 13. Protezione. Le specie, la cui raccolta è regolata dalla Legge Regionale 10/2008 “Disposizioni per la tutela e la conservazione della piccola fauna, della flora e della ve171


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

getazione spontanea”, sono indicate come “lr10/2008”; nel caso di specie officinali, di cui l’anzidetta legge richiama l’elenco inserito nel Regio Decreto 772/32, viene riportata l’abbreviazione “lr10/2008. È inoltre riportato il livello di protezione della specie secondo le liste Rosse regionali delle piante d’Italia (Conti & al., 1997), abbreviato con la sigla “rlR”, e secondo la lista Rossa nazionale (Conti & al., 1992), con la sigla “rlN”; viene anche riportato il livello di rischio d’estinzione (“cr”: critically endangered; “en”: endangered; “vu”: vulnerable; “lr”: low risk). 14. Note tassonomiche. Indicazioni sui taxa ricompresi nella specie cartografata e precisazioni tassonomiche su specie affini. Le informazioni biometriche originali, relative alla dimensione dei granuli di polline e degli stomi delle foglie, si riferiscono sempre a materiale fresco, posto su un vetrino montato soltanto con acqua (le misurazioni sono state effettuate nell’arco di alcuni minuti). Le note tassonomiche sono state riportate unicamente per alcune specie. 15. Distribuzione. Grado di distribuzione della specie nel Parco, basato sul numero di quadranti in cui sono state rilevate (molto rare: 1 solo quadrante; rare: 2-5 quadranti;

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diffuse: 6-13; frequenti: 14-27; molto frequenti: 28-36). Sono inoltre riportate informazioni relative ai siti in cui è stata osservata la specie (p.es. comuni amministrativi e consistenza delle popolazioni). 16. Habitat. Indicazioni sul tipo di ambiente e sulle condizioni ecologiche in cui è stata osservata la specie nel Parco. 17. Misure di protezione/contenimento. Informazioni di tipo gestionale, in relazione alle località e agli ambienti in cui è stata rinvenuta la specie (osservazioni principalmente riportate per le specie accluse nelle quattro “Liste” del Parco, v. § 4.2).




7.2 Schede

7- Schede delle specie

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7- Schede delle specie

Famiglia: Adiantaceae Forma biologica: H rept Sporificazione: VI-IX Ecologia: U 4

R 5

N 2

L 3

T 4

C 1

Corologia: Cosmopolita Autoctonia: sĂŹ Frequenza in Pianura Padana: rara Protezione: rlR(lr)

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7- Schede delle specie

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7- Schede delle specie

Famiglia: Alismataceae

Famiglia: Alismataceae

Forma biologica: G rad

Forma biologica: G rad

Fioritura: VI-VIII

Fioritura: VI-VIII

Ecologia: U 5

Ecologia: R 4

N 3

L 4

T 5

C 3

U 5

R 4

N 3

L 4

T 4

Corologia: Euro-Asiatica

Corologia: Cosmopolita

Autoctonia: sĂŹ

Autoctonia: sĂŹ

Frequenza in Pianura Padana: rara

Frequenza in Pianura Padana: rara

Protezione: lr10/2008; rlL(cr)

C 3

Protezione: lr10/2008; rlL(en)

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7- Schede delle specie

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7- Schede delle specie

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Distribuzione: Molto frequente. L’Amaranto livido è presente in 32 quadranti, equamente distribuiti in tutto il territorio del Parco. Localmente si presenta in abbondanza.

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Habitat: L’Amaranto livido presenta un’ecologia simile all’Amaranto prostrato e spesso si rinviene assieme. Tuttavia rispetto a questa specie è meno marcatamente sinantropica, infestando più spesso i coltivi e i prati. Si rinviene anche ai margini di aree boscate.


7- Schede delle specie

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Famiglia: Alismataceae

Famiglia: Ranunculaceae

Forma biologica: G rad

Forma biologica: G rhiz

Fioritura: VI-VIII

Fioritura: IV Ecologia:

Ecologia: U 5

188

R 4

N 3

L 4

T 4

C 3

U 3

R 3

N 3

L 2

T 4

Corologia: Cosmopolita

Corologia: Euro-Caucasica

Autoctonia: sĂŹ

Autoctonia: sĂŹ

Frequenza in Pianura Padana: rara

Frequenza in Pianura Padana: rara

Protezione: lr10/2008; rlL(en)

Protezione: -

C 2


7- Schede delle specie

189


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

190


7- Schede delle specie

Arctium lappa L. Bardana maggiore

Famiglia: Asteraceae Forma biologica: H scap Fioritura: VII-IX Ecologia: U 3

R 3

N 5

L 3

T 4

C 4

Corologia: Euro-asiatica Autoctonia: sĂŹ Frequenza in Pianura Padana: rara Protezione: lr10/2008off.

191


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

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7- Schede delle specie

Artemisia absinthium L. Assenzio vero

Famiglia: Asteraceae Forma biologica: C suff Fioritura: VII-VIII Ecologia: U 2

R 4

N 4

L 4

T 4

C 4

Corologia: Euro-Asiatica Autoctonia: no (pre) Frequenza in Pianura Padana: assente Protezione: lr10/2008off.

Distribuzione: Rara. L’Assenzio vero è presente solo in 2 quadranti del Parco. La specie è stata rinvenuta in pochi esemplari nei comuni di Milano e Peschiera Borromeo. Habitat: L’Assenzio vero cresce su suoli aridi e ben soleggiati, ai margini di una cava (Milano) e nei pressi di orti lungo il Lambro. Nel Parco la presenza di questa specie è probabilmente legata a vecchie coltivazioni.

Distribuzione: Frequente. L’Assenzio annuale è presente in 18 quadranti del Parco. La distribuzione di questa specie è curiosa, in quanto sembra legata alla periferia della metropoli milanese (soprattutto nel settore occidentale del Parco). La specie appare attualmente in rapida espansione. Habitat: L’Assenzio annuale sembra crescere in situazioni di elevato degrado, come incolti e macerie. Predilige comunque terreni ben drenati e posizioni ben soleggiate. Misure di contenimento: Pur non costituendo un potenziale pericolo per gli elementi floristicovegetazionali di pregio presenti nel Parco, l’Assenzio annuale è incluso nella Lista Grigia in quanto appartiene ad un genere di allergofite.

Artemisia vulgaris L. Assenzio selvatico

Famiglia: Asteraceae Forma biologica: H scap Fioritura: VII-IX Ecologia: U 3

R 3

N 4

L 4

T 4

C 4

Corologia: Circumboreale Autoctonia: sì Frequenza in Pianura Padana: comune Protezione: lr10/2008 off.

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Asarum europaeum L. Baccaro comune

J

Famiglia: Aristolochiaceae Forma biologica: G rhiz Fioritura: IV-V Ecologia: U 3

R 4

N 3

L 2

T 4

C 2

Corologia: Euro-Siberiana Autoctonia: sì Frequenza in Pianura Padana: rara Protezione: lr10/2008; rlR(en)

Distribuzione: Frequente. La Canna domestica è presente in 27 quadranti del Parco, omogeneamente distribuiti nel territorio. Questa pianta si rinviene in folte colonie di individui, ma di rado su ampie superfici. Habitat: La Canna domestica è legata alla presenza di suoli umidi. In genere, nel Parco cresce lungo le sponde dei canali e saltuariamente in incolti umidi. Di frequente sembra che la sua presenza sia dovuta a residui di coltivazione di questa pianta e quindi all’azione diretta dell’uomo. Misure di contenimento: Allo stato attuale, la pianta non si mostra invadente nel territorio del Parco. Tuttavia considerando le sue potenzialità, sembra opportuno un suo inserimento nella Lista Grigia.

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Note tassonomiche: I campioni esaminati permettono di accertare la presenza della subsp. italicum Kukkonen & Uotila. Distribuzione: Raro. Il Baccaro comune è presente in 2 quadranti ubicati nella parte orientale del Parco, nei comuni di Rodano e Settala. Si osserva unicamente con popolazioni residuali di modesta o modestissima consistenza. Habitat: La specie è legata a boschi e filari con suoli forestali relitti, umidi e a reazione tendenzialmente neutro-basica (l’influenza sul pH data dalla presenza di carbonato di calcio è verificata per stazioni al di fuori dei confini del Parco). Misure di protezione: Il Baccaro comune è stato integrato dal PTCP provinciale nella lista delle specie protette in provincia di Milano. È considerato “minacciato” di estinzione a livello regionale. Data la rarità e il significato relittuale della specie si ritiene doveroso inserirla nella Lista Rossa del Parco.


7- Schede delle specie

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

196


7- Schede delle specie

Distribuzione: Raro. L’Astro americano è presente in soli 2 quadranti del Parco, nei comuni di Peschiera Borromeo e Vernate.

Distribuzione: Diffuso. L’Astro annuale è presente in 8 quadranti. La distribuzione di questa specie è limitata al settore orientale del Parco. La specie appare attualmente in rapida espansione.

Habitat: Allo stato attuale questa specie di Astro esotico sembra essere presente soltanto con piante provenienti da residue coltivazioni.

Habitat: La specie si rinviene in ambienti disturbati e sinantropici quali cave, margini di strade, incolti e sterrati. Misure di contenimento: Questa pianta non sembra essere allo stato attuale una seria minaccia alle formazioni vegetazionali di maggior pregio. Tuttavia, trattasi di una specie introdotta relativamente di recente e che andrebbe perciò monitorata nella sua presente fase di espansione. Sulla base di queste considerazioni l’Astro annuale merita l’inclusione nella Lista Grigia.

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Distribuzione: Molto frequente. L’Avena selvatica, assai più diffusa dell’Avena barbata, è presente in 30 quadranti, omogeneamente ripartiti all’interno del Parco. La specie si rinviene abbastanza abbondante, ma solo localmente.

198

Habitat: L’Avena selvatica presenta un’ ecologia simile all’Avena barbata, sebbene sia più tardiva. Si rinviene quindi nei medesimi ambienti della suddetta specie oltre che, talvolta, al margine di filari e siepi, in stazioni soggette a disturbo.


7- Schede delle specie

Distribuzione: Molto frequente. La Pratolina comune è stata ritrovata in 28 quadranti. La specie sembra quindi omogeneamente distribuita nel territorio del Parco, quantunque procedendo verso sud si incontra assai meno di frequente e con popolazioni numericamente scarse. Habitat: La Pratolina è presente in prevalenza in formazioni erbose stabili, come prati regolarmente sfalciati e soggetti anche a calpestio (di frequente anche sui praterelli degli spartitraffico e dei cimiteri). Mostra un discreto carattere sinantropico.

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

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7- Schede delle specie

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

202


7- Schede delle specie

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Distribuzione: Raro. Il Forasacco allungato è esclusivamente presente in 3 quadranti del Parco, alla periferia nord-ovest di Milano e nel comune di Rho. Si rinviene in genere in gruppi di numerosi esemplari. Forse in espansione. Habitat: Il Forasacco allungato cresce lungo le sponde dei canali, in particolare in stazioni calde e parzialmente soleggiate, dove non giunge l’influenza dell’acqua.

Distribuzione: Molto frequente. Il Forasacco peloso è presente in tutto il territorio del Parco, ad eccezione del quadrante 05211. Si rinviene sempre in popolazioni composte da numerosissimi individui.

204

Habitat: Il Forasacco peloso sembra non avere peculiari esigenze ecologiche. Si rinviene comunque in modo abbondante in situazioni degradate, come incolti di varia natura (margini stradali, campi abbandonati, ex-cave, ecc.), formazioni erbose non regolarmente sfalciate (sponde dei canali, sentieri campestri, ecc.), coltivi (soprattutto di cereali autunno-vernini) e formazioni boschive degradate.


7- Schede delle specie

Distribuzione: Molto raro. Il Forasacco maggiore è presente in un unico quadrante del Parco, nel territorio comunale di Opera. Nell’unica stazione rilevata la popolazione risulta ridottissima. Habitat: La specie è stata rilevata all’interno di un’Alneta, formazione boschiva che si sviluppa su suoli più o meno intrisi d’acqua; tuttavia, nel sito rilevato il suolo non presenta ristagni d’acqua superficiale. Misure di protezione: Poiché la specie è stata rilevata all’interno di una zona protetta, non si ritengono opportune altre misure di tutela se non quella del periodico monitoraggio; da valutare, alla luce della effettiva distribuzione nella pianura lombarda, la riproduzione ex-situ degli esemplari presenti nel Parco.

Distribuzione: Frequente. Il Forasacco purgativo è stato ritrovato in 21 quadranti, distribuiti in tutto il territorio del Parco. La specie appare attualmente in rapida espansione e localmente si presenta in popolazioni con numerosi individui. Habitat: Il Forasacco purgativo, introdotto come pianta foraggiera, si rinviene su suoli asciutti in siti soleggiati. Nel Parco si rinviene frequentemente nelle formazioni erbose lungo i margini dei campi e delle strade campestri. Non sembra attualmente entrare nella composizione dei prati stabili. Misure di contenimento: Questa pianta esotica sembra essere in rapida e costante espansione nel territorio. Trattandosi di una pianta perenne con buone capacità invasive, sembra opportuno monitorarne la diffusione per accertare che la sua presenza rimanga limitata a formazioni erbacee di scarso valore naturalistico.

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Bryonia dioica Jacq. Brionia comune, Vite bianca

Famiglia: Cucurbitaceae Forma biologica: G rhiz Fioritura: VI-VII Ecologia: U 3

R 4

N 4

L 4

T 5

C 2

Corologia: Mediterranea Autoctonia: sì Frequenza in Pianura Padana: comune Protezione: lr10/2008 off.

Distribuzione: Frequente. La Buddleja è stata ritrovata in 16 quadranti, in particolare nella porzione settentrionale del Parco. Saltuariamente in folte colonie. Habitat: La Buddleja è una pianta che predilige suoli asciutti e posizioni soleggiate. Queste condizioni si ritrovano nel Parco di rado e soprattutto in aree degradate. Perciò questo arbusto si incontra in cave, margini stradali e sponde di corpi idrici (lontano dall’acqua). Spesso è coltivata a scopo ornamentale. Misure di contenimento: Occorre monitorare e controllare la diffusione di questo arbusto per le sue notevole capacità invasive. Date comunque le sue esigenze ecologiche, sembra che nel Parco questa specie non possa divenire una temibile infestante, almeno nelle vegetazioni naturalisticamente pregiate.

Butomus umbellatus L. Giunco fiorito

Famiglia: Butomaceae Forma biologica: G rad Fioritura: VI-VII Ecologia: U 5

R 3

N 4

L 3

T 4

Corologia: Euro-Asiatica Autoctonia: sì Frequenza in Pianura Padana: rara Protezione: lr10/2008; rlR(vu)

206

C 3


7- Schede delle specie

Distribuzione: Diffusa. La Cannella delle paludi è presente in 6 quadranti del Parco, sparsi nel territorio indagato. La specie compare in genere in popolazioni di densi individui. Habitat: La Cannella delle Paludi è una pianta legata a suoli umidi. Cresce infatti lungo gli argini di piccoli canali e rogge o in zone umide, sempre in prossimità dell’acqua.

Distribuzione: Molto raro. Questa specie allo stato spontaneo è stata rinvenuta in un solo quadrante, nel territorio comunale di Bareggio. Habitat: Nel Parco il Fiorrancio selvatico, pianta di ambienti caldi e asciutti, è probabilmente sfuggito alla coltivazione. Cresce lungo lo sterrato dello Scolmatore di Nord-Ovest.

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Note tassonomiche: La Gamberaja maggiore si riconosce per le foglie a lembo subcircolare e per i granuli di polline di forma sferica. Distribuzione: Diffusa. La Gamberaja maggiore è stata ritrovata in 13 quadranti del Parco. Si presenta di regola in popolazioni numerose.

208

Habitat: Questa specie di Gamberaja è legata a condizioni di luminosità variabile in acque mediamente limpide e in grado di tollerare un certo grado di inquinamento organico. Cresce in presenza di acque a corrente variabile da moderata fino a stagnante.


7- Schede delle specie

Caltha palustris L. Calta palustre

Famiglia: Ranunculaceae Forma biologica: H ros Fioritura: III-V Ecologia: U 5

R 3

N 3

L 3

T 3

C 3

Corologia: Circumboreale Autoctonia: sì Frequenza in Pianura Padana: rara Protezione: lr10/2008

Distribuzione: Molto frequente. Il Vilucchione è presente in tutti i quadranti del Parco. Si rinviene in genere in dense popolazioni. Habitat: Il Vilucchione è una infestante lianosa che spesso forma dense matasse di fusti e foglie che si stringono attorno a piante o ad altri elementi di sostegno. Si rinviene in particolare su suoli umidi e tollera anche un discreto ombreggiamento. Nella porzione meridionale del Parco si rinviene soprattutto lungo le sponde dei corsi d’acqua, mentre altrove si rinviene maggiormente in incolti, siepi e arbusteti degradati. Talvolta si rinviene come infestante delle colture, in particolare di Mais.

Campanula rapunculus L.

Campanula trachelium L.

Raponzolo, Campanula commestibile

Campanula selvatica

Famiglia: Campanulaceae

Famiglia: Campanulaceae

Forma biologica: H scap

Forma biologica: H scap

Fioritura: V-VII

Fioritura: VII-IX

Ecologia: U 2

Ecologia: R 3

N 3

L 3

T 4

C 4

U 3

R 3

N 3

L 2

T 4

C 3

Corologia: Paleotemperata

Corologia: Paleotemperata

Autoctonia: sì

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: comune

Frequenza in Pianura Padana: comune

Protezione: -

Protezione: -

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

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7- Schede delle specie

Distribuzione: Molto frequente. La Carice tagliente è presente in 34 quadranti, non essendo stato rinvenuta in due quadranti della parte nord-occidentale del Parco. È la specie di Carice più frequente e abbondante del Parco. Habitat: La Carice tagliente è una specie che predilige suoli intrisi d’acqua. Cresce quindi preferenzialmente lungo le sponde dei canali, sia sulle rive erbose, sia anche parzialmente immersa nell’alveo. Si rinviene in zone umide e pure in formazioni boschive igrofile, tollerando in quest'ultimo caso anche un discreto ombreggiamento.

211


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Distribuzione: Frequente. La Carice brizolina è stata rinvenuta in 27 quadranti, con alcune lacune concentrate soprattutto nella parte orientale. La pianta si rinviene, in particolare nella porzione nord-occidentale del Parco, in popolazioni decisamente consistenti. Habitat: La Carice brizolina è una pianta in prevalenza legata al sottobosco, su suoli moderatamente acidi e a granulometria fine (e dunque con drenaggio rallentato). Nel Parco si incontra in alcuni boschi, in particolare nei Robinieti, dove nel sottobosco vi è una buona disponibilità di luce. Si rinviene anche lungo le sponde dei canali, con minor frequenza se privi di fascia boscata (è questo l’ambiente prevalente in cui è presente nella parte meridionale). Misure di protezione: Questa specie di Carice è considerata una pianta rara e vulnerabile a livello regionale. Tuttavia, le popolazioni del Parco non sembrano soggette a fattori di stress e si mostrano alquanto vitali (dicasi altrettanto per aree limitrofe). Non si crede quindi di inserire questa specie nella Lista Rossa del Parco.

212


7- Schede delle specie

Carex elata All. Carice elevata

Famiglia: Cyperaceae Forma biologica: H caesp Fioritura: V Ecologia: U 5

R 3

N 3

L 4

T 4

C 2

Corologia: Euro-Caucasica Autoctonia: sĂŹ Frequenza in Pianura Padana: comune Protezione: -

Distribuzione: Molto frequente. La Carice villosa è presente in 34 quadranti del Parco, mancando solamente in due quadranti della parte nord-occidentale (04194 e 04204). La specie si presenta spesso in popolazioni composte da numerosi individui. Habitat: La Carice villosa è una pianta legata a suoli mediamente umidi. Si ritrova con frequenza lungo le prode erbose di rogge, fontanili e canali, nei prati regolarmente falciati (anche nelle marcite) e talvolta negli incolti umidi.

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

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7- Schede delle specie

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Distribuzione: Molto rara. La Carice serpeggiante è presente con una popolazione costituita da pochi esemplari, in una sola stazione nel territorio comunale di Pieve Emanuele. Habitat: La specie è stata osservata in una proda erbosa su terreno asciutto al margine di una strada campestre, su substrato alluvionale di pertinenza del fiume Lambro Meridionale.

216


7- Schede delle specie

Distribuzione: Frequente. La Carice delle selve è presente in 15 quadranti del Parco, in particolare nella parte centro-settentrionale (le stazioni più a sud sono site nei comuni di Carpiano e Locate Triulzi). La specie si rinviene solo localmente in modo cospicuo. Habitat: La Carice delle selve è una tipica pianta del sottobosco. I boschi in cui vive sono per lo più Querco-Carpineti o formazioni degradate da essi derivati. Predilige in genere suoli freschi e ombrosi.

Distribuzione: Rara. La Carice ombrosa è stata rinvenuta in 4 quadranti, ubicati nella parte settentrionale del Parco (in particolare in quella ad ovest). Le popolazioni, presenti nei comuni di Albairate, Cisliano, Corbetta, Cornaredo e Settala, sono in genere formate da un numero esiguo di individui (ad eccezione della stazione nel comune di Corbetta). Habitat: Questa specie di Carice vive in prevalenza in formazioni boschive aperte. Nel Parco si presenta nei Querco-Carpineti o in formazioni degradate da essi derivati. Misure di protezione: Pianta rara per la Pianura Padana, la Carice ombrosa è una specie inserita nella Lista Rossa del Parco. Le misure di tutela di questa specie riguardano la conservazione integrale dei biotopi in cui prospera.

Distribuzione: Molto rara. La Carice vescicosa è stata rinvenuta in un singolo quadrante del Parco, nel comune di Cisliano. La specie è rappresentata da una popolazione esigua. Habitat: La Carice vescicosa è una pianta tipica di ambienti palustri. Nel Parco cresce lungo le sponde di un fontanile che costeggia una strada. Misure di protezione: Questa rara Carice per la Pianura Padana, è inserita nella Lista Oro delle specie del Parco. La tutela della popolazione passa attraverso un’attenta manutenzione delle sponde dell’asta del fontanile e una riduzione degli impatti derivanti dalla vicinanza della strada (es. accumulo di rifiuti).

Distribuzione: Frequente. Il Carpino bianco è stato rinvenuto in 19 quadranti, in prevalenza nella parte centro-settentrionale del Parco. La specie appare solo localmente con numerosi individui e diviene ancor più rara procedendo verso sud. Sulla distribuzione influisce in modo positivo l’ampio uso di questa specie negli impianti di riqualificazione. Infatti, i nuclei originali di Carpino bianco sembrano alquanti rari e accantonati lungo le aste di alcuni fontanili e alcuni boschi relitti. Habitat: Il Carpino bianco è un albero tipico dei boschi planiziali, in particolare dei QuercoCarpineti a cui contribuisce a dare il nome. Queste rare formazioni boschive costituiscono infatti l’habitat principale per la specie. Tuttavia, data la sua predilezione per suoli freschi e umidi, si rinviene di frequente lungo i fontanili e anche lungo alcune rogge dove è stata piantumata.

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Distribuzione: Frequente. Il Bagolaro comune è presente in 20 quadranti, distribuiti nella parte centro-settentrionale del Parco. La specie non si rinviene mai in numerosi esemplari, salvo in impianti artificiali. Habitat: Il Bagolaro comune è un albero che preferisce suoli asciutti in siti molto caldi. Nel Parco queste condizioni si rinvengono solo eccezionalmente, come nelle cave, lungo gli argini cementati dei grandi canali e lungo le strade asfaltate, sebbene è l’uomo che provvede comunemente a diffondere la specie. Il Bagolaro comune non sembra tuttavia trovare condizioni idonee ad un suo completo inserimento nella vegetazione naturale e solo rare volte sono state osservate giovani plantule.

Centaurea cyanus L. Fiordaliso

Famiglia: Asteraceae Forma biologica: U scap Fioritura: V-VI Ecologia: U 2

R 3

N 2

L 4

T 3

C 4

Corologia: Cosmopolita Autoctonia: no (pre) Frequenza in Pianura Padana: comune Protezione: -

218


7- Schede delle specie

Centaurium erythraea Rafn Centauro maggiore

Famiglia: Gentianaceae Forma biologica: U scap Fioritura: VII-IX Ecologia: U 3

R 3

N 3

L 4

T 4

C 3

Corologia: Paleotemperata Autoctonia: sĂŹ Frequenza in Pianura Padana: comune Protezione: lr10/2008off.

Famiglia: Orchidaceae Forma biologica: G rhiz Fioritura: V-VI Ecologia: U 2

R 4

N 2

L 3

T 4

C 4

Corologia: Euro-Asiatica Autoctonia: sĂŹ Frequenza in Pianura Padana: rara Protezione: lr10/2008

219


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

220


7- Schede delle specie

Famiglia: Ceratophyllaceae Forma biologica: I rad Fioritura: VI-VIII Ecologia: U 5

R 4

N 4

L 3

T 5

C 3

Corologia: Paleotemperata Autoctonia: sĂŹ Frequenza in Pianura Padana: rara Protezione: lr10/2008

221


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Distribuzione: Diffuso. Il Cerfoglio inebriante è presente in 10 quadranti. In particolare è stato osservato nella parte settentrionale del Parco e soprattutto in quella occidentale. La specie appare localmente abbondante. Habitat: Questa specie è fortemente legata alla presenza di fasce boscate o arbustate degradate, dove cresce anche all’ombra. Il Cerfoglio inebriante si può rinvenire anche lungo le sponde cementificate dei grandi canali, ma sempre almeno parzialmente ombreggiate.

Distribuzione: Molto frequente. Il Farinello comune è presente in tutti i quadranti del Parco. Forma sovente popolazioni con numerosissimi individui.

222

Habitat: Il Farinello comune è tra le più comuni infestanti estive del Parco, non avendo particolari preferenze ecologiche. Si rinviene quindi nei campi (soprattutto di Mais), negli incolti (in special modo se aridi o con terra smossa di recente), al limite di formazioni arboreo-arbustive degradate (in particolare nei sentieri che le attraversano), lungo le strade, ecc.


7- Schede delle specie

223


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Distribuzione: Molto rara. Un paio di esemplari della Cicuta acquatica sono stati rinvenuti presso un’unica stazione nel territorio comunale di Rozzano. Habitat: La specie è stata osservata in un incolto erboso nei pressi di orti, lungo la Roggia Libassa. Misure di protezione: La Cicuta acquatica è stata rinvenuta in un ambiente relativamente disturbato. Presumibilmente gli esemplari osservati costituiscono l’ultimo residuo di più ampie popolazioni presenti in ambienti palustri presenti un tempo nell’area. Quale misura gestionale sembra quindi più appropriata la conservazione ex-situ della specie e la sua eventuale reintroduzione in aree palustri il più possibile limitrofe alla stazione rinvenuta.

224


7- Schede delle specie

225


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Famiglia: Liliaceae Forma biologica: G bulb Fioritura: VIII-IX Ecologia: U 3

R 3

N 3

L 3

T 3

Corologia: Europea Autoctonia: sĂŹ Frequenza in Pianura Padana: rara Protezione: lr10/2008off

226

C 2


7- Schede delle specie

Famiglia: Liliaceae Forma biologica: G rhiz Fioritura: V Ecologia: U 2

R 3

N 2

L 3

T 3

C 3

Corologia: Circumboreale Autoctonia: sĂŹ Frequenza in Pianura Padana: rara Protezione: lr10/2008

227


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Distribuzione: Molto frequente. La Saeppola bianca è presente in 33 quadranti del Parco, mancando solo da alcuni quadranti marginali al territorio indagato. La specie appare solo localmente in abbondanza e in misura minore rispetto alla Saeppola canadese. Habitat: La Saeppola bianca predilige suoli asciutti e soleggiati. È quindi una tipica pianta degli incolti aridi, in particolare in situazioni sinantropiche, come margini stradali e aree dimesse in prossimità dei centri abitati.

Distribuzione: Diffuso. Il Corniolo è presente in 8 quadranti, distribuiti soprattutto nella parte settentrionale del Parco. La specie si osserva solo in sparuti esemplari. Habitat: Il Corniolo è una pianta che predilige suoli aridi e posizioni molto calde. Nel Parco si presenta ai margini di fasce boscate o in filari sugli argini dei canali. Non si inserisce mai nella vegetazione naturale. Anche considerando che il Corniolo è sicuramente spontaneo in Pianura Padana in differenti condizioni ambientali (p.e. nei vicini boschi xero-termofili del Fiume Ticino), la sua presenza nel Parco è certamente imputabile all’uomo.

228


7- Schede delle specie

229


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

230


7- Schede delle specie

231


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

232


7- Schede delle specie

Distribuzione: Molto raro. Lo Zucchino è stato rinvenuto allo stato spontaneo in un unico quadrante del Parco, nel territorio comunale di Casarile, dove sono stati osservati solo alcuni esemplari. Habitat: La presenza effimera di questa pianta è probabilmente dovuta ad alcuni semi (o forse ad alcune giovani piante) abbandonati in un incolto.

233


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

234


7- Schede delle specie

Distribuzione: Raro. Lo Zigolo dorato è stato osservato soltanto in 3 quadranti del Parco, situati nell’hinterland di Milano. Più precisamente, oltre a Milano, è stato rinvenuto nel comune di Segrate. La specie è presente sempre con pochi individui. Habitat: Lo Zigolo dorato è una pianta annuale legata a fanghiglie intrise d’acqua durante la stagione estiva. È stato osservato lungo un sentiero campestre nei pressi delle risaie, sul “bagnasciuga” delle sponde poco inclinate di un lago artificiale adibito a zona ricreativa e su terreno fangoso all’interno di un vivaio.

235


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Distribuzione: Diffuso. Lo Zigolo giapponese è stato osservato in 6 quadranti, localizzati prevalentemente nella parte ovest del Parco. È stato rinvenuto nei comuni di Albairate, Basiglio, Cisliano, Cusago e Gaggiano. Si rinviene soltanto in popolazioni molto localizzate. In espansione. Habitat: Lo Zigolo giapponese sembra possedere un’ecologia simile allo Zigolo dorato e nero, forse con una minor esigenza di umidità. Si incontra in prevalenza sui fanghi umidi di ambienti disturbati e soggetti a calpestio.

Distribuzione: Molto frequente. L’Erba mazzolina comune è presente in tutti i quadranti. Si rinviene in abbondanza dappertutto: è infatti tra le più comuni graminacee del Parco.

236

Habitat: L’Erba mazzolina è una tipica pianta foraggera che si rinviene in numerose formazioni erbacee: prati stabili, marcite (anche se predilige normalmente situazioni di suolo più asciutto), prode erbose lungo i canali, cigli stradali e spartitraffico, ecc. Sovente si ritrova anche negli incolti e nei campi abbondanti.


7- Schede delle specie

Datura stramonium L. Stramonio comune

Famiglia: Solanaceae Forma biologica: T scap Fioritura: VI-IX Ecologia: U 3

R 3

N 4

L 4

T 5

C 2

Corologia: Cosmopolita Autoctonia: no (post) Frequenza in Pianura Padana: rara Protezione: lr10/2008off.

Dianthus barbatus L. Garofanino montano

Famiglia: Caryophyllaceae Forma biologica: H scap Fioritura: VI-VIII Ecologia: U 3

R 3

N 2

L 3

T 3

C 3

Corologia: Europea Autoctonia: no (pre) Frequenza in Pianura Padana: coltivata Protezione: lr10/2008

237


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Distribuzione: Molto rara. La Ruchetta violacea compare spontanea in un solo quadrante del Parco, nel territorio comunale di Locate Triulzi. La specie è presente in pochi esemplari. Habitat: Gli esemplari osservati derivano con molta probabilità da piante sfuggite alla coltivazione (verosimilmente nate da semi gettati via).

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7- Schede delle specie

Note tassonomiche: È stata rinvenuta comunemente la subsp. cambrensis Fras.-Jenk. In un unico sito è stata invece osservata la subsp. borreri (Newm.) Fras.-Jenk. Distribuzione: Diffusa. La Felce pelosa è presente in 12 quadranti del Parco, in particolare nella parte nord-occidentale. Si rinviene quasi sempre in pochi esemplari. La subsp. borreri (Newm.) Fras.-Jenk. è stata osservata nel comune di Rho. Habitat: Rispetto alla più comune Felce maschio, la Felce pelosa sembra legata ad ambienti in misura minore antropizzati o comunque con un discreto livello di naturalità. Tuttavia, entrambe le Felci si rinvengano alle volte assieme. La Felce pelosa si osserva soprattutto nelle fasce boscate dei fontanili o sugli argini dei canali dove sono presenti filari di alberi e arbusti.

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7- Schede delle specie

Note tassonomiche: Entità polimorfa con numerose specie affini. Nel Parco si riscontra la maggior diversità di forme nelle risaie. Tuttavia il reiterato tentativo di assegnare ad altre specie alcune delle forme peculiari non ha avuto successo, poiché non tutti i caratteri corrispondono appieno (per fenomeni di introgressione oppure si tratta semplicemente di ecotipi?); inoltre l’inquadramento tassonomico e i caratteri diagnostici, spesso incostanti, variano tra gli autori. Appare invece meno problematica l’assegnazione di alcuni esemplari a E. oryzicola (Vasinger) Vasinger per le caratteristiche dimensioni delle spighette. Distribuzione: Molto frequente. Il Giavone è presente in tutti i quadranti del Parco. Abbondante e comune ovunque. Habitat: Il Giavone è assieme alla Sanguinella una delle più comuni infestanti delle colture estive. Si rinviene quindi nei campi coltivati (soprattutto a Mais e Riso), sulle fanghiglie dei canali, negli incolti, lungo le strade, ecc.

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Distribuzione: Frequente. La Peste d’acqua comune è stata rinvenuta in 26 quadranti. È in prevalenza assente dai quadranti marginali al territorio del Parco. La specie si rinviene quasi sempre in folte colonie. Habitat: La Peste d’acqua comune è una tipica idrofita che cresce sommersa, specialmente nelle acque debolmente fluenti o ferme di canali, fontanili e soprattutto rogge. Predilige una moderata illuminazione.

242

Misure di contenimento: Il nome comune dato a questa specie è appropriato alle sue capacità di invadere completamente i corsi d’acqua, che debbono essere quindi ripuliti periodicamente per poter garantire un flusso regolare.

Distribuzione: Diffusa. La Peste d’acqua maggiore è stata osservata in 9 quadranti del Parco, in particolare a sud di Milano. La specie appare attualmente ancora in espansione e solo di rado si rinvengono folte colonie. Infatti, si rinvengono semplicemente pochi fusti sparsi tra le altre piante acquatiche. Habitat: La Peste d’acqua maggiore sembra crescere nelle medesime condizioni ecologiche della Pesta d’acqua comune. Misure di protezione: Vale quanto detto per la Peste d’acqua comune, quantunque la Peste d’acqua maggiore sia molto meno frequente e quindi crei problemi sinora maggiormente contenuti.


7- Schede delle specie

Distribuzione: Diffusa. La Peste d’acqua di Nuttall è presente in 11 quadranti, distribuiti soprattutto nelle porzioni orientali del Parco. La specie appare attualmente in rapida espansione. Habitat: Si rinviene negli stessi ambienti della Peste d’acqua comune, anche se sembra meglio tollerare acque ad un livello trofico più elevato. Misure di contenimento: Vale quanto detto per la Peste d’acqua comune.

Distribuzione: Raro. Il Giacinto a campanelle è presente in 5 quadranti del Parco. In particolare è stato rinvenuto nei comuni di Cerro al Lambro, Corbetta, Melegnano, Rho e Vanzago. È stato osservato sempre in pochissimi esemplari. In alcune stazioni non è stato in seguito più rinvenuto. Habitat: Questa bella bulbosa ornamentale è sovente oggetto di coltivazione. Gli individui osservati sembrano essere derivati (come nel caso di altre specie bulbose coltivate) da bulbi gettati ai margini delle vie o nei pressi dei cimiteri; in tale maniera risulta presente raramente anche al margine di boschi.

Distribuzione: Diffuso. L'Epilobio maggiore è stato rinvenuto in 7 quadranti del Parco, in particolare nei quadranti centro-meridionali (e soprattutto ad ovest). È stato osservato nei comuni di Bubbiano, Corbetta, Lacchiarella, Liscate, Milano, Pieve E manuele, Rosate e Vernate. La specie si presenta in nutrite colonie o più spesso soltanto con sparuti individui. Habitat: Specie al limite inferiore della distribuzione altitudinale, l'Epilobio maggiore cresce nei campi a riposo e in alcuni incolti, su suoli umidi e in posizioni soleggiate.

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7- Schede delle specie

Distribuzione: Molto raro. L’Equiseto invernale è stato osservato soltanto in un quadrante del Parco, nel territorio comunale di Cornaredo. La specie si presenta in una colonia composta da numerosi steli. Habitat: L’Equiseto invernale è una specie legata a boschi umidi e ombrosi. La stazione in cui è stato rinvenuto è costituita da un vecchio fosso, ormai privo di acqua, ombreggiato su entrambe le rive da filari di alberi e arbusti. Misure di protezione: Occorre tutelare il biotopo in cui cresce questa rara specie. In particolare, occorre mantenere le barriere verdi che ombreggiano il fosso e verificare se nel suolo perdura sufficiente umidità per la sopravvivenza della popolazione.

Distribuzione: Diffuso. L’Equiseto palustre è stato rinvenuto in 7 quadranti, nella parte centromeridionale del Parco. La specie si presenta localmente con numerosi esemplari. Habitat: L’Equiseto palustre è una tipica specie di suoli molto umidi, a granulometria fine e in posizione soleggiata. Si osserva in particolare lungo le sponde delle risaie, incolti umidi (e in particolare nelle ex-risaie), zone umide e talvolta sulle rive delle rogge.

Distribuzione: Diffuso. L’Equiseto ramosissimo è presente in 9 quadranti, nella parte centrosettentrionale del Parco e in particolare nella parte più orientale. La specie si presenta localmente in abbondanza. Habitat: L’Equiseto ramosissimo è una pianta legata a suoli aridi e soleggiati. Si rinviene con maggior frequenza lungo i cigli stradali o in posizioni calde e assolate lungo le sponde cementificate dei canali.

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Distribuzione: Frequente. Questa specie di Panicella è presente in 24 quadranti, relativamente dislocati in tutto il territorio del Parco. La specie compare localmente in abbondanza o piÚ spesso in pochi individui.

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Habitat: La Panicella pelosa è una pianta che predilige suoli sciolti, aridi e soleggiati. Si incontra negli incolti, soprattutto lungo i sentieri campestri, gli argini cementati dei canali e i cigli stradali.


7- Schede delle specie

Distribuzione: Rara. La Cespica dei muri è stata rinvenuta in 4 quadranti, nei territori comunali di Casarile, Cassina de Pecchi, Gorgonzola e Zibido San Giacomo. La specie si rinviene localmente in abbondanza. Habitat: La Cespica dei muri predilige muri aridi in mattoni, in posizioni calde e luminose. In particolare è stata osservata lungo le sponde in mattoni del Naviglio Pavese e Martesana, nonchÊ di alcune rogge (sempre manufatti idraulici in mattoni ad essi relativi).

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Famiglia: Liliaceae Forma biologica: G bulb Fioritura: III-IV Ecologia: U 3

R 3

N 3

L 2

T 4

C 2

Corologia: Euro-Asiatica Autoctonia: sì Frequenza in Pianura Padana: molto rara Protezione: lr10/2008

Distribuzione: Frequente. La Fusaggine è stata osservata in 24 quadranti del Parco, distribuiti in tutto il territorio. La specie si rinviene in numerosi esemplari, ma diviene assai più rara nei quadranti meridionali.

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Habitat: Questo arbusto mesofilo è una tipica pianta dei Querco-Carpineti planiziali. Si rinviene perciò allo stato spontaneo in questo tipo di bosco o anche in formazioni degradate ad esso collegato. Talvolta l’uomo ha favorito la diffusione di questa specie (in particolare a sud), piantando la Fusaggine per la formazione di siepi e per il consolidamento degli argini dei canali.


7- Schede delle specie

Distribuzione: Frequente. L’Euforbia cipressina è presente in 17 quadranti del Parco, in particolare nei quadranti occidentali, dove si può trovare anche in folte colonie. Habitat: L’Euforbia cipressina è una pianta di suoli aridi in stazioni soleggiate. Cresce soprattutto in incolti (come ex-cave), lungo i cigli stradali e lungo le sponde cementificate dei grandi canali. Talvolta anche nelle prode erbose aride.

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7- Schede delle specie

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7- Schede delle specie

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7- Schede delle specie

Fragaria vesca L. Fragola selvatica

Famiglia: Rosaceae Forma biologica: H rept Fioritura: IV-VI Ecologia: U 3

R 3

N 3

L 3

T 3

C 3

Corologia: Cosmopolita Autoctonia: sĂŹ Frequenza in Pianura Padana: comune Protezione: -

Frangula alnus Miller Frangola comune

Famiglia: Rhamnaceae Forma biologica: N scap Fioritura: V-VI Ecologia: U 4

R 3

N 2

L 3

T 4

C 3

Corologia: Euro-Caucasica Autoctonia: sĂŹ Frequenza in Pianura Padana: rara Protezione: lr10/2008off.

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Famiglia: Amaryllidaceae Forma biologica: G bulb Fioritura: II-III Ecologia: U 3

R 3

N 4

L 3

T 4

C 2

Corologia: Euro-Caucasica Autoctonia: sĂŹ Frequenza in Pianura Padana: comune Protezione: lr10/2008

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7- Schede delle specie

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7- Schede delle specie

Distribuzione: Molto raro. Il Caglio sottile è presente in un solo quadrante del Parco, nei territori comunali di Milano e Segrate, con un numero molto ridotto di esemplari. Habitat: La specie è stata rinvenuta sulle sponde ghiaiose di uno specchio d’acqua artificiale e nei pressi di un sentiero in ghiaia, in entrambe le zone entro aree ricreative a libera fruizione pubblica; predilige suoli aridi e soleggiati, generalmente in aree con clima decisamente caldo.

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7- Schede delle specie

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Distribuzione: Diffuso. Il Geranio di San Roberto è presente in 6 quadranti del Parco, in particolare concentrati ad ovest di Milano. La specie si osserva localmente in numerosi individui. Habitat: Il Geranio di San Roberto è una pianta nitrofila di suoli freschi e ombreggiati. Si rinviene lungo i margini di boschi o di filari lungo le aste di alcuni fontanili e rogge, in situazioni di moderato disturbo.

Gladiolus italicus Miller Gladiolo dei campi

Famiglia: Iridaceae Forma biologica: G bulb Fioritura: VI Ecologia: U 2

R 3

N 3

L 3

T 5

Corologia: Mediterranea Autoctonia: no (pre) Frequenza in Pianura Padana: rara Protezione: lr10/2008

262

C 3


7- Schede delle specie

Distribuzione: Raro. Il Gramignone maggiore è stato osservato in 4 quadranti, in particolare nella parte meridionale del Parco. La specie si presenta in genere in piccole colonie. Nell’area di Lacchiarella è abbastanza abituale la sua presenza. Habitat: Il Gramignone maggiore è una elofita che cresce sulle sponde fangose di alcune rogge con acque pressoché ferme. Si osserva anche lungo gli argini delle risaie e talvolta si insinua nei campi. Misure di protezione: Questa specie sembra soffrire dello sfalcio delle sponde e della pulizia periodica degli alvei. Entrambe le operazioni dovrebbero essere disciplinate in presenza di questa rara pianta.

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Gratiola officinalis L. Graziella, Stanca-cavalli

Famiglia: Scrophulariaceae Forma biologica: G rhiz Fioritura: VII-VIII Ecologia: U 5

R 3

N 3

L 3

T 4

C 4

Corologia: Circumboreale Autoctonia: sĂŹ Frequenza in Pianura Padana: comune Protezione: lr10/2008; rlR(lr)

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7- Schede delle specie

Hedera algeriensis Hibberd Edera d’Algeria

Famiglia: Araliaceae Forma biologica: P lian Fioritura: IX-X Ecologia: U 5

R -

N 4

L 4

T 5

C -

Corologia: Mediterranea Autoctonia: no (post) Frequenza in Pianura Padana: coltivata Protezione: -

Distribuzione: Molto rara. L’Edera d’Algeria è presente in unico quadrante del Parco, nel territorio comunale di Rho. Habitat: Questa nota pianta coltivata si rinviene inselvatichita presso i ruderi di un vecchio stabile, di cui ne ricopre interamente il muro di recinzione in rovina.

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7- Schede delle specie

Famiglia: Liliaceae Forma biologica: G rhiz Fioritura: VI-VII Ecologia: U 4

R 3

N 3

L 3

T 5

C 2

Corologia: Europea Autoctonia: sì Frequenza in Pianura Padana: molto rara Protezione: lr10/2008

Note tassonomiche: È stata ritrovata la subsp. matronalis. Distribuzione: Molto rara. Questa specie è presente in un unico quadrante, nel territorio comunale di Pantigliate; due stazioni distanti una qualche decina di metri con popolazioni costituite da un numero ridotto di esemplari. Habitat: La specie si rinviene in vicinanza di corsi d’acqua e rogge ai margini dei boschi, non di rado su suoli umidi, ricchi in nutrienti; spesso però risulta spontaneizzata, specie nell’Italia Settentrionale, in quanto coltivata in passato per ornamento. Nel Parco è stata osservata al margine di una siepe boscata lungo una roggia.

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7- Schede delle specie

Distribuzione: Diffuso. L’Ibisco vescicoso è presente in 9 quadranti del Parco, ubicati in prevalenza nella parte centro-settentrionale. Solo raramente sono state osservate popolazioni costituite da numerosi individui. Habitat: L’Ibisco vescicoso è una graziosa infestante che predilige suoli relativamente umidi. Si incontra in modo esclusivo nei campi, soprattutto se incolti.

Hippuris vulgaris L. Coda di cavallo acquatica

Famiglia: Hippuridaceae Forma biologica: I rad Fioritura: V-VIII Ecologia: U 5

R 4

N 3

L 4

T 3

C 3

Corologia: Cosmopolita Autoctonia: sì Frequenza in Pianura Padana: rara Protezione: lr10/2008; rlR(vu); rlN(vu)

269


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Distribuzione: Raro. Il Giunco meridionale è stato rinvenuto soltanto in 2 quadranti del Parco, nei territori comunali di Gaggiano e Segrate. La specie si rinviene con un solo individuo nella prima località, mentre nella seconda risulta relativamente abbondante. Habitat: Il Giunco meridionale è una simpatica elofita che si rinviene in presenza di suoli molto umidi in stazioni calde. A Gaggiano l’esemplare rinvenuto cresce sulle mura del Naviglio Grande, mentre a Segrate è presente sul bagnasciuga e sulle sponde immediatamente retrostanti di un grande bacino artificiale (Idroscalo). Misure di protezione: Solamente la stazione di Segrate merita di essere tutelata. In particolare, essendo un luogo a pubblica fruizione, si dovrebbe evitare lo sfalcio dei cespi durante i periodici tagli dell’erba, almeno in alcune porzioni a rotazione, onde consentirne il corretto sviluppo e la riproduzione non solo per via vegetativa.

Note tassonomiche: Nel Parco è stata osservata la subsp. murinum. Altrettanto diffuso è l’Orzo selvatico mediterraneo (H. leporinum Link), la cui distinzione è basata su caratteri di insicuro significato tassonomico. Inoltre, non esiste una netta differenza ecologica tra le due entità, che di frequente si possono rinvenire a poca distanza una dall’altra: forse si tratta semplicemente di due morfotipi della stessa specie. Distribuzione: Molto frequente. L’Orzo selvatico è presente in tutti i quadranti del Parco. Comune ovunque.

270

Habitat: L’Orzo selvatico è una delle infestanti più frequenti nel Parco. È principalmente diffusa su suoli ben drenati e soleggiati, come cigli stradali, sentieri campestri, cave, argini di canali, campi abbandonati, ecc.


7- Schede delle specie

Famiglia: Primulaceae Forma biologica: I rad Fioritura: V-VII Ecologia: U 5

R 3

N 3

L 4

T 4

C 2

Corologia: Euro-Siberiana Autoctonia: sĂŹ Frequenza in Pianura Padana: rara Protezione: lr10/2008; rlR(vu); rlN(vu)

271


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Hyosciamus niger L. Giusquiamo nero

Famiglia: Solanaceae Forma biologica: U scap Fioritura: V-VIII Ecologia: U 2

R 3

N 5

L 4

T 4

C 4

Corologia: Euro-Asiatica Autoctonia: no (pre) Frequenza in Pianura Padana: assente Protezione: lr10/2008off.

Distribuzione: Molto raro. Un unico esemplare di Giusquiamo nero è stato rinvenuto in una località del territorio comunale di Pieve E manuele. Habitat: La specie è piuttosto sinantropica e nitrofila, rinvenendosi solitamente su macerie, alla base dei muri, immondezzai, ovili; nel Parco è stata osservata in un campo incolto, in vicinanza di una siepe alberata. Per tale motivo pare di poter considerare tale presenza come occasionale.

272


7- Schede delle specie

Ilex aquifolium L. Agrifoglio

Famiglia: Aquifoliaceae Forma biologica: P scap Fioritura: V Ecologia: U 3

R 3

N 3

L 3

T 5

C 4

Corologia: Mediterranea Autoctonia: no (pre) Frequenza in Pianura Padana: rara Protezione: lr10/2008

273


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Iris germanica agg.

Iris pseudacorus L.

Giaggiolo coltivato

Giaggiolo acquatico, Spadone

Famiglia: Iridaceae

Famiglia: Iridaceae

Forma biologica: G rhiz

Forma biologica: G rhiz

Fioritura: V-VI

Fioritura: VI

Ecologia: U 2

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Ecologia: R 4

N 3

L 4

T 5

C 3

U 5

R 3

N 4

L 3

T 4

C 3

Corologia: hort.

Corologia: Euro-Asiatica

Autoctonia: no (post)

Autoctonia: sĂŹ

Frequenza in Pianura Padana: coltivata

Frequenza in Pianura Padana: comune

Protezione: -

Protezione: -


7- Schede delle specie

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Kyllinga gracillima Miq.

7- Schede delle specie

Distribuzione: Diffusa. L’Ambretta comune è stata rinvenuta in 6 quadranti della parte settentrionale del Parco, in particolare nella parte occidentale. La specie si osserva con pochi individui nei comuni di Cisliano, Milano, Peschiera Borromeo, Sedriano, Segrate, Settimo Milanese e Vanzago. Habitat: L’Ambretta comune è una specie che cresce su suoli ben drenati e soleggiati. Si rinviene in formazioni erbacee stabili, come i prati sfalciati e le prode erbose lungo i canali e i margini stradali.

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Distribuzione: Rara. La Peste d’acqua arcuata è stata rinvenuta in 2 quadranti della parte nordoccidentale del Parco, nei comuni di Corbetta e Cusago. La specie si presenta soltanto in pochi individui. Forse in espansione. Habitat: Questa idrofita cresce completamente sommersa presso alcune rogge con acqua limpida e corrente da debole a blandamente moderata. Misure di contenimento: La Peste d’acqua arcuata è inclusa nella Lista Grigia del Parco in quanto, come altre idrofite esotiche dal nome altamente significativo, costituisce un grave problema per il mantenimento della portata dei canali irrigui e per la vegetazione a idrofite autoctone.

Note tassonomiche: La specie è sicuramente polimorfica e con diverse entità poliploidi (da taluni considerate al rango di specie, ma tuttavia riconoscibili con difficoltà). Nel Parco è stata rinvenuta la subsp. flavidum (F.Hermann) Ehrend et Polatschek. Si osservano però comunemente piante con stoloni superficiali che, ad esame più attento su alcuni caratteri morfometrici (dimensioni antere, polline e stomi), non sembrano differire da quelle presenti nella fascia prealpina su calcare, normalmente prive di stoloni. Distribuzione: Diffusa. La Falsa-ortica gialla è presente soltanto in 8 quadranti della parte settentrionale del Parco. Ciononostante si rinviene in numerose località e talvolta anche in dense colonie.

278

Habitat: La Falsa-ortica gialla è una pianta che predilige suoli freschi e ombra piena. Si incontra per lo più solamente in formazioni boschive ad elevata naturalità (spesso in presenza di altre specie nemorali piuttosto rare). In particolare, si rinviene lungo le aste di fontanili, attivi e non.


7- Schede delle specie

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Famiglia: Scrophulariaceae Forma biologica: G rhiz Fioritura: III-V Ecologia: U 4

R 4

N 4

L 1

T 4

Corologia: Euro-Asiatica Autoctonia: sĂŹ Frequenza in Pianura Padana: rara Protezione: lr10/2008

280

C 2


7- Schede delle specie

281


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

282

Lemna gibba L. Lenticchia d’acqua spugnosa


7- Schede delle specie

Leopoldia comosa (L.) Parl. Lampascione, Giacinto dal pennacchio

283


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Famiglia: Amaryllidaceae Forma biologica: G bulb Fioritura: IV-V Ecologia: U 4

R 4

N 4

L 3

T 5

C 2

Corologia: Euro-Caucasica Autoctonia: sì Frequenza in Pianura Padana: molto rara Protezione: lr10/2008; rlR(lr)

Note tassonomiche: Gli esemplari campionati in tutte le stazioni sono da attribuirsi alla sottospecie aestivum. Distribuzione: Raro. La specie è presente unicamente in 3 quadranti del settore orientale del Parco, nei comuni di Lacchiarella, Pantigliate, San Giuliano Milanese e Settala. I siti di rinvenimento, assai isolati tra loro e posti in un contesto vegetazionale peculiare, sembrano presentare la connotazione di stazioni relitte. Habitat: Il Campanellino maggiore è stata rinvenuto in prati palustri entro anse di aste fluviali oppure rifugiato al margine di arbusteti igrofili, spesso ubicati presso aste di fontanile, ricchi di specie nemorali relitte nel contesto territoriale.

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Misure di protezione: Essendo la specie presente con popolazioni di pochi individui, in maggioranza al di fuori di aree oggetto di particolare tutela, si consiglia la protezione dei siti in cui si rinviene questa rara specie. Si dovrebbe altresì provvedere ad un aumento delle popolazioni locali, tramite introduzione di nuovi individui riprodotti da seme raccolto nel Parco. Si ritiene dunque necessario inserirla nella Lista Oro del Parco.


7- Schede delle specie

Leucojum vernum L. Campanellino invernale

Famiglia: Amaryllidaceae Forma biologica: G bulb Fioritura: II-IV Ecologia: U 4

R 3

N 4

L 3

T 4

C 3

Corologia: Europea Autoctonia: sì Frequenza in Pianura Padana: rara Protezione: lr10/2008

Distribuzione: Frequente. La specie, presente in 18 quadranti del Parco, ma con una lacuna nella porzione sud-occidentale, è generalmente localizzata, quantunque si possano incontrare popolazioni abbondanti. In passato doveva comunque essere sicuramente più diffusa, vista la diminuzione dell’habitat in cui vive. Habitat: Il Campanellino invernale è legato a filari e zone boscate lungo fontanili, in presenza di suoli forestali umidi. Misure di protezione: La specie non necessita al momento di ulteriori e particolari misure di protezione, oltre ai limiti alla raccolta imposti dalla normativa regionale e provinciale, a ragione delle popolazioni spesso abbondanti anche se localizzate.

285


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Distribuzione: Frequente. La specie è presente in 25 quadranti del Parco, all’interno dei quali è piuttosto comune, ma solo localmente abbondante.

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Habitat: La Linajola comune si rinviene presso il margine di strade e carrarecce, rive di fontanili e canali, incolti e macerie. Predilige suoli aridi e stazioni soleggiate, evitando l’eccessivo ombreggiamento.


7- Schede delle specie

Famiglia: Orchidaceae Forma biologica: G rhiz Fioritura: V-VII Ecologia: U 3

R 3

N 3

L 3

T 3

C 3

Corologia: Euro-Asiatica Autoctonia: sĂŹ Frequenza in Pianura Padana: rara Protezione: lr10/2008

287


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

288


7- Schede delle specie

Distribuzione: Molto frequente. Il Ginestrino comune è presente in 33 quadranti, mancando solo in alcuni quadranti meridionali con ridotte porzioni incluse nel Parco. In genere si osserva con numerose e colorite popolazioni. Habitat: La specie si rinviene di preferenza nelle formazioni prative, specialmente in quelle moderatamente aride o incolte, talora laddove vi è un’elevata quantità di scheletro nel substrato.

Distribuzione: Frequente. Il Ginestrino palustre è presente in 27 quadranti. La specie si rinviene abbastanza facilmente, ma in modo abbondante solamente in presenza di condizioni ecologiche adatte. Habitat: Il Ginestrino palustre ha nel Parco il suo optimum ecologico al margine di fossi, fontanili e stagni; si incontra inoltre in prati umidi e marcite. È comunque una specie legata a suoli intrisi d’acqua, in stazioni normalmente ben soleggiate.

289


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

290


7- Schede delle specie

Distribuzione: Molto rara. La Spina santa di Barberia è presente unicamente in una località del comune Zibido San Giacomo. Habitat: La specie è stata rivenuta presso la sponda di un canale artificiale. Probabilmente si tratta di piante provenienti da giardini presenti in loco.

291


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Famiglia: Lythraceae Forma biologica: T rept Fioritura: VI-IX Ecologia: U Corologia: Euro-Asiatica Autoctonia: sĂŹ Frequenza in Pianura Padana: molto rara Protezione: lr10/2008; rlR(en)

292


7- Schede delle specie

Distribuzione: Rara. La specie risulta presente solamente in 4 quadranti, nei comuni di Corbetta, Gudo Visconti e Milano. Si osserva sempre in numero ridottissimo di esemplari. Habitat: La Maonia si rinviene in boschi degradati o impianti arborei, quasi sempre nelle vicinanze di centri abitati. Si tratta probabilmente di residui di vecchie coltivazioni, differentemente da quanto si osserva nell’Alta Pianura dove si rinvengono plantule nate da seme.

293


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Distribuzione: Frequente. La specie risulta presente in 24 quadranti del Parco, con alcune assenze nei quadranti meridionali. In genere si osserva solo di rado con numerosi esemplari.

294

Habitat: La Malva domestica si rinviene in incolti, al margine di strade e sterrati, in aiuole e presso ruderi. Sembra essere una pianta nitrofila, come testimonia la sua presenza in luoghi spesso utilizzati dai cani.


7- Schede delle specie

Matricaria chamomilla L. Camomilla comune

Famiglia: Asteraceae Forma biologica: T scap Fioritura: V-IX Ecologia: U Corologia: Cosmopolita Autoctonia: no (pre) Frequenza in Pianura Padana: comune Protezione: lr10/2008off.

295


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Famiglia: Athyriaceae Forma biologica: G rhiz Sporificazione: VI-VIII Ecologia: U Corologia: Circumboreale Autoctonia: sĂŹ Frequenza in Pianura Padana: molto rara Protezione: -

296


7- Schede delle specie

Distribuzione: Diffusa. La specie, presente in 11 quadranti, è distribuita preferenzialmente nei settori settentrionali. Nel settore orientale del Parco appare comunque piÚ localizzata e con popolazioni esigue. Habitat: La Melica delle faggete, come suggerisce il nome, è specie tipica dei boschi, e anche nel Parco si trova in tale ambiente, oltre che in siepi su suoli forestali relitti (spesso lungo fontanili). In queste ultime situazioni, si rinviene sempre in vicinanza di altre specie nemorali particolarmente rare e relitte. Misure di protezione: Anche se complessivamente non cosÏ rara da essere inclusa nella Lista Rossa del Parco, le popolazioni presenti nel settore orientale andrebbero monitorate nel tempo. Per esse sarebbero inoltre auspicabili interventi conservativi sugli habitat.

297


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7- Schede delle specie

Menyanthes trifoliata L. Trifoglio fibrino

Famiglia: Menyanthaceae Forma biologica: I rad Fioritura: V-VI Ecologia: U Corologia: Circumboreale Autoctonia: sì Frequenza in Pianura Padana: molto rara Protezione: lr10/2008

Note tassonomiche: I campioni esaminati risultano appartenere alla sottospecie suaveolens. Distribuzione: Frequente. La specie, presente in 24 quadranti, appare abbastanza omogeneamente distribuita in tutto il Parco, salvo i quadranti marginali. Si rinviene più abbondantemente nel settore occidentale del Parco. Habitat: La Menta a foglie rotonde si presenta in ambienti in parte simili a quelli della Menta romana, ma risulta però più tollerante del disturbo. È perciò più frequente al margine di strade ed è rinvenibile anche in incolti erbosi, talvolta anche lontano dall’acqua.

Distribuzione: Molto rara. Una singola popolazione di pochi individui, introdotti in un’area protetta del comune di Melegnano. Habitat: Specie tipica di paludi, stagni e acquitrini, è oggi quasi scomparsa dalla Pianura Padana; nel Parco è stata introdotta in uno stagno. Misure di protezione: Poiché la specie è stata introdotta in un’area protetta entro un ambiente appositamente ricreato, si ritiene superfluo indicare misure di tutela.

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7- Schede delle specie

Famiglia: Portulacaceae Forma biologica: T scap Fioritura: III-IX Ecologia: U Corologia: Europea Autoctonia: sì Frequenza in Pianura Padana: rara Protezione: lr10/2008

Note tassonomiche: In Lombardia sono segnalate due specie appartenenti al genere Molinia: M. coerulea (L.) Moench e M. arundinacea Schrank. Tuttavia, non esistono sicuri caratteri morfologici e morfometrici per distinguere le due entità, anche in relazione ai diversi livelli di poliploidia riportati per l’aggregato. Da analisi preliminari è emerso come in due popolazioni della parte ovest del Parco sono presenti granuli di polline con diametro generalmente compreso tra 30-32 ì m, valori intermedi tra quelli osservati tra le popolazioni lombarde. Distribuzione: Rara. La specie è piuttosto frequente sui terrazzi dell’alta pianura milanese, mentre nel Parco si trova al limite meridionale di distribuzione; per tale motivo risulta presente unicamente in 5 quadranti nelle porzioni settentrionali del Parco, nei comuni di Cisliano, Cornaredo, Rodano, Settala, Settimo Milanese. Le stazioni poste ad est sono costituite da pochissimi individui.

Note tassonomiche: I campioni esaminati appartengono alla sottospecie chondrosperma (Frenzl) Walters, che si differenzia dalle altre sottospecie per i caratteristici rilievi che ornano i semi. Distribuzione: Molto rara. La specie è stata rilevata soltanto presso una località nel comune di Settimo Milanese, sebbene con un nutrito numero di esemplari. Date le minuscole dimensioni delle singole piantine, potrebbe facilmente sfuggire all’osservazione. Habitat: Questa specie è stata rinvenuta unicamente in primavera (fine marzo), in un campo di cereali con altre interessanti specie infestanti.

Habitat: La Molinia è stata rilevata in boschi o porzioni boscate relitte intorno a fontanili o rogge, in special modo su substrato a reazione acida o subacida. La specie di norma tollera bene la ceduazione del bosco, tanto che arriva a formare plaghe monospecifiche nelle chiarie o nei boschi di Robinia che notoriamente ombreggiano poco il sottobosco (p.es. a Cisliano e Cornaredo).

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Distribuzione: Rara. La specie è presente in 3 quadranti, concentrati nel settore nord-occidentale del Parco, nei comuni di Albairate, Cisliano, Sedriano, Vanzago e Vittuone. Solo da tempi relativamente recenti presente in Italia, appare in espansione a partire da popolazioni dell’Alta Pianura lombarda occidentale (Varesotto). Habitat: Questa specie è legata ad ambienti ombreggiati, almeno parzialmente, non tollerando la luce piena. Si nota soprattutto a fine estate e all’inizio dell’autunno, quando raggiunge il massimo sviluppo ed è in fioritura. Cresce in prevalenza lungo i sentieri che attraversano i boschi, ma è stata osservata anche all’ombra delle mura di una cascina. Misure di contenimento: Questa specie sembra insediarsi attualmente in ambienti in cui la flora indigena occupa un ruolo marginale con specie piuttosto banali. Tuttavia si è scelto di includerla nella Lista Grigia, in quanto specie esotica in rapida espansione nel territorio del Parco.

Distribuzione: Molto rara. Di questa specie è stata rilevata un’unica stazione, nel comune di Trezzano sul Naviglio, dove sono stati osservati numerosi esemplari. Habitat: Questa specie di Nontiscordardimé cresce unicamente sul ghiaietto e sui praticelli di un cimitero, in posizioni calde, asciutte e assolate.

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7- Schede delle specie

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Narcissus poĂŤticus L. Narciso selvatico

Famiglia: Amaryllidaceae Forma biologica: G bulb Fioritura: IV-V Ecologia: U Corologia: Europea Autoctonia: sĂŹ Frequenza in Pianura Padana: assente Protezione: lr10/2008

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Nuphar luteum (L.) S. et S.

Nymphaea alba L.

Ninfea gialla

Ninfea comune

7- Schede delle specie

Famiglia: Nymphaceae

Famiglia: Nymphaceae

Forma biologica: I rad

Forma biologica: I rad

Fioritura: VI-VIII

Fioritura: VI-VIII

Ecologia:

Ecologia:

U

U

Corologia: Euro-Asiatica

Corologia: Euro-Asiatica

Autoctonia: sì

Autoctonia: sì

Frequenza in Pianura Padana: comune

Frequenza in Pianura Padana: comune

Protezione: rlR(lr)

Protezione: lr10/2008; rlR(lr)

Distribuzione: Rara. La specie è presente unicamente in 3 quadranti, nei comuni di Melegnano, Pioltello e Segrate. Sembrerebbe sempre introdotta. Habitat: La Ninfea comune si trova in laghetti artificiali e teste di fontanile, sempre in acque tranquille. Misure di protezione: Essendo presente in ambienti protetti o ad accesso regolamentato, si ritiene superfluo adottare ulteriori misure di protezione oltre a quelle già vigenti.

Note tassonomiche: Il rango delle entità del gruppo di O. rubra rimane contrastato. Secondo Bolliger (1996) esistono due entità poste al rango di specie differenziate da differente numero cromosomico. Tuttavia la distinzione a livello morfologico è spesso critica, e sovente singoli esemplari sono impossibili da determinare. Le due specie, O. verna (Bellardi) Dumort e O. serotina Dumort, sono state considerate in passato come forme stagionali dell’unica specie O. rubra. Distribuzione: Rara. La Perlina rossa è presente unicamente in 2 quadranti, nei comuni di Segrate e Vanzago. È una specie che si osserva molto localizzata ed è stata rinvenuta in sparute popolazioni. Habitat: La Perlina rossa cresce negli incolti in presenza di forte irraggiamento solare, su suolo moderatamente umido e con granulometria fine.

Distribuzione: Diffusa. La specie è presente in 17 quadranti, localizzati in prevalenza nella porzione occidentale del Parco. Solo di rado si osserva in popolazioni formate da numerosi individui. Habitat: L’Enagra di Stucchi è specie sinantropica che si osserva prevalentemente in luoghi disturbati per fattori quali il calpestio o il movimento terra. Si rinviene dunque in incolti, sterrati, lungo strade o dove si presentano accumuli di terra consolidati.

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7- Schede delle specie

Distribuzione: Rara. La specie è presente unicamente in 3 quadranti, nel settore nord-orientale del Parco, nei comuni di Arluno, Bareggio, Cisliano, Rho e Vanzago. Habitat: Come la precedente, anche questa specie di Succiamele è una pianta parassita. Probabilmente cresce a danno di piante di Artemisia verlotorum, molto abbondanti nelle stazioni in cui prospera il Succiamele azzurro. Si osserva unicamente lungo i margini erbosi delle strade di servizio lungo lo Scolmatore di Nord-Ovest e in alcuni incolti aridi.

Note tassonomiche: Oryza sativa è il comune riso coltivato. Quello rilevato è una forma selvatica, comunemente chiamata “Riso crodo”, giunto dall’estero in partite di sementi contaminate. È caratterizzato da una maggiore vigoria del riso coltivato e da una porzione fruttifera che cade (in milanese “crodare”) precocemente. Distribuzione: Diffuso. Il Riso crodo è presente in 12 quadranti del Parco, prevalentemente nelle porzioni meridionali. Localmente si osserva in abbondanza. Habitat: La specie si trova nelle risaie, dove si mescola con le piante delle cultivar di Riso. Raramente si osserva anche in campi abbandonati e comunque ancora parzialmente allagati.

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Famiglia: Osmundaceae Forma biologica: H ros Sporificazione: VI-VII Ecologia: U Corologia: Cosmopolita Autoctonia: sì Frequenza in Pianura Padana: rara Protezione: lr10/2008; rlR(lr)

Distribuzione: Molto rara. La specie è presente in un’unica stazione nel Parco, nel comune di Vermezzo. È stata rinvenuta con un solo esemplare. Habitat: Specie tipica di suoli intrisi d’acqua, nel Parco è stata osservata lungo le sponde del Naviglio Grande, sulle mura appena lambite dall’acqua. Misure di protezione: Vista la particolare rarità, si ritiene di inserire la specie nella Lista Rossa del Parco. La conservazione della specie è però legata alle operazioni di manutenzione delle sponde del canale.

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7- Schede delle specie

Distribuzione: Diffuso. La specie è presente in 7 quadranti. È relativamente più frequente nelle porzioni nord-orientali, anche se si osserva piuttosto localizzato. La distribuzione sembra gravitare intorno ad alcuni centri di diffusione: il Panico capillare appare perciò in espansione nel territorio del Parco. Habitat: Il Panico capillare si osserva prevalentemente in ambienti ruderali piuttosto asciutti, come si possono rinvenire all’interno di cave (in tali ambiti è stato rinvenuto nella maggioranza dei casi) o lungo le sponde di grossi canali artificiali (in particolare nelle strade di servizio). In un unico caso la specie è stata rilevata in un campo a riposo.

Distribuzione: Raro. La specie è stata rilevata in due sole località, nei comuni di Rosate e Cisliano. È stata osservata unicamente in sparuti esemplari. Habitat: Questa specie di Panico è coltivata per la produzione di cariossidi, impiegate soprattutto come becchime. Nel Parco è stato riscontrato in discariche poste ai margini di strade; quindi le piante osservate potrebbero derivare da semi abbandonati.

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7- Schede delle specie

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7- Schede delle specie

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Famiglia: Apiaceae Forma biologica: H scap Fioritura: VII-VIII Ecologia: U Corologia: Euro-Siberiana Autoctonia: sĂŹ Frequenza in Pianura Padana: molto rara Protezione: lr10/2008; rlR(en)

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7- Schede delle specie

Famiglia: Aspleniaceae Forma biologica: H ros Sporificazione: VI-VIII Ecologia: U Corologia: Euro-Asiatica Autoctonia: sì Frequenza in Pianura Padana: comune Protezione: -

Distribuzione: Raro. Il Fisospermo di Cornovaglia è presente in 3 quadranti, concentrati nella porzione nord-occidentale del Parco. È stato rinvenuto nei comuni di Albairate, Cisliano, Cornaredo, Cusago e Trezzano sul Naviglio. È comunque molto localizzato e si osserva sempre in pochi esemplari, che soltanto eccezionalmente fioriscono. Habitat: Nel Parco il Fisospermo di Cornovaglia si rinviene nei Querco-Carpineti meno disturbati e più estesi del Parco. La specie necessita inoltre di suoli leggermente acidi. Misure di protezione: La presenza nel Parco è legata ad habitat peculiari e ben conservati: il Fisospermo di Cornovaglia può essere infatti considerato una delle specie tipiche dei QuercoCarpineti a carattere submediterraneo, rarissimi nella Pianura Padana. Data l’eccezionalità delle stazioni e l’importante significato fitogeografico di questa specie, si ritiene di inserire la specie nella Lista Oro del Parco.

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Distribuzione: Molto frequente. Questa specie ubiquitaria è presente in modo abbondante in tutti i quadranti del Parco. Habitat: La Fitolacca americana si rinviene soprattutto in incolti di vario genere e al margine dei campi, ma pure lungo sentieri e strade, siepi e nelle chiarie dei boschi degradati. Predilige ambienti piuttosto soleggiati. Misure di contenimento: La relativa plasticità ecologica, le bacche appetite dalla fauna, e il grosso e vigoroso apparato radicale, hanno concorso all’affermazione e all’ampia distribuzione di questa specie esotica. In passato era pure coltivata per colorare il vino. Sembra possedere una limitata propensione invasiva di vegetazioni ad elevato pregio naturalistico, in particolare delle formazioni forestali. Dove tuttavia presente, la miglior difesa da questa esotica è la conservazione di boschi il più possibile intonsi. Nell’ambito di interventi di recupero se ne consiglia l’eradicazione.

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7- Schede delle specie

Distribuzione: Molto frequente. Specie comune e molto abbondante in tutto il territorio del Parco. Habitat: La Fienarola annuale si rinviene in moltissimi ambienti. Predilige gli ambienti aperti e con una certa compattazione del suolo. Cresce dunque in prevalenza in campi (anche quelli a riposo), margini di strade e carrarecce, orti, sterrati. Assai meno frequentemente si rinviene in incolti, filari e, raramente, al margine di porzioni boscate. Si osserva di rado nel periodo estivo.

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7- Schede delle specie

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Note tassonomiche: La quasi totalità dei campioni determinati (ad eccezione di quelli raccolti nel quadrante posto più ad ovest) sono riferibili alla forma terrestre della specie, caratterizzati dalla presenza di numerosi peli ispidi su foglie ed ocree. Distribuzione: Diffuso. Il Poligono anfibio è presente in 7 quadranti del Parco, con popolazioni generalmente ridotte a pochi individui. Habitat: La forma terrestre si trova nel Parco nei pressi di laghi di cava, di corsi d’acqua e al margine di risaie. Unicamente in alcuni casi è stata riscontrata la fioritura. La forma anfibia è invece presente in uno stagno artificiale.

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7- Schede delle specie

Distribuzione: Molto frequente. La specie è presente in quasi tutti i quadranti (mancando solamente in un quadrante marginale); risulta comune e abbondante in tutto il territorio del Parco. Habitat: Il Poligono nodoso è stato osservato principalmente in ambienti fangosi e ruderali, come campi a riposo, incolti umidi, fossi e lungo rogge; talvolta come infestante nei campi (in particolare quelli coltivati a Mais e a Riso).

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7- Schede delle specie

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Famiglia: Potamogetonaceae Forma biologica: I rad Fioritura: VI-VII Ecologia: U Corologia: Circumboreale Autoctonia: sĂŹ Frequenza in Pianura Padana: assente Protezione: lr10/2008

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7- Schede delle specie

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Distribuzione: Frequente. La specie è presente in 16 quadranti del Parco. Si rinviene in popolazioni non molto numerose. Habitat: La Brasca arrotondata si rinviene in rogge con acqua corrente più o meno veloce e soprattutto su fondali ghiaioso-sabbiosi. Talvolta anche in ambienti parzialmente ombreggiati per la presenza di filari di alberi.

Note tassonomiche: Il taxa considerato è ritenuto inclusivo di P. berchtoldii Fieber, trattato dunque a stregua di forma di P. pusillus. Tale forma (larghezza foglie 1,5-1,8 mm, guaine in parte libere) è stata comunque rinvenuta in una sola occasione (quadrante 05221). Distribuzione: Molto frequente. La specie si rinviene in 28 quadranti del Parco, con una lacuna nel settore nord-occidentale. Localmente si presenta in abbondanza. Habitat: La Brasca palermitana cresce in acque stagnanti o fluenti, più o meno lentamente. Nel Parco sembra essere la specie di Potamogeton che meglio tollera carichi di inquinanti organici. È stata osservata crescere in rogge, fossi, fontanili e piccoli stagni.

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7- Schede delle specie

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7- Schede delle specie

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7- Schede delle specie

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7- Schede delle specie

Ranunculus aquatilis L. Ranuncolo acquatico

Famiglia: Ranunculaceae Forma biologica: I rad Fioritura: V-IX Ecologia: U 5

R 3

N 4

L 3

T 4

C 2

Corologia: Cosmopolita Autoctonia: sì Frequenza in Pianura Padana: comune Protezione: -

Note tassonomiche: I campioni esaminati sono riconducibili al tipo (subsp. bulbosus). Distribuzione: Raro. Il Ranuncolo bulboso è presente in 3 quadranti, concentrato nelle porzioni nord-occidentali del Parco, riconducibili alle propaggini meridionali di substrati fluvioglaciali maggiormente diffusi nell’Alta Pianura, dove la specie risulta comune. È presente con pochi esemplari nei comuni di Settimo Milanese e Vanzago. Habitat: La specie cresce esclusivamente nei prati regolarmente falciati o al margine di essi, comunque sempre in formazioni erbacee.

Ranunculus fluitans Lam. Ranuncolo fluitante

Famiglia: Ranunculaceae Forma biologica: I rad Fioritura: V-VI Ecologia: U 5

R 3

N 3

L 3

T 4

C 2

Corologia: Circumboreale Autoctonia: sì Frequenza in Pianura Padana: comune Protezione: -

Note tassonomiche: Gli esemplari di cui si fa menzione in questa scheda presentano foglie divise in lacinie capillari con lunghezza maggiore o uguale agli internodi, petali maggiori o uguali a 6 mm e fossette nettarifere ovali/piriformi. Permangono tuttavia dubbi sull’entità tassonomica a cui riferirli, R. fluitans Lam. e/o R. penicillatus (Dumort.) Bab., anche in relazione ai caratteri che esibiscono: le suddivisioni delle lacinie fogliari, in genere minori di quattro (carattere di R. fluitans), risultano talvolta indifferentemente maggiori o minori sulla stessa pianta e il ricettacolo appare più o meno peloso/ispido (carattere di R. penicillatus). Distribuzione: Frequente. La specie è presente in 16 quadranti, distribuiti prevalentemente nelle porzioni centro-meridionali del Parco. Localmente si osserva in fitte colonie. Habitat: Questa specie forma matasse di fusti e foglie fluitanti nell’acqua di corsi d’acqua con corrente veloce, in particolare nei canali a grande portata. Tollera anche un leggero ombreggiamento.

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Ranunculus sceleratus L. Ranuncolo di palude

Famiglia: Ranunculaceae Forma biologica: U scap Fioritura: VI-VIII Ecologia: U 4

R 4

N 5

L 4

T 4

C 3

Corologia: Paleotemperata Autoctonia: sĂŹ Frequenza in Pianura Padana: comune Protezione: lr10/2008

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7- Schede delle specie

Note tassonomiche: I campioni esaminati per quasi tutte le stazioni sono riconducibili alla subsp. landra (Moretti) Bonnier. Nel comune di Milano è stata rilevata la sottospecie tipo. Distribuzione: Molto frequente. La specie è presente in 31 quadranti ed è abbastanza comune ovunque, anche se non in modo particolarmente copioso. Habitat: Il Ravanello selvatico si rinviene generalmente al margine di campi o in set-aside, nonché in luoghi incolti, come all’interno di cave. Raramente si osserva al margine di strade o nei prati. Sembra tollerare ampie condizioni d’umidità.

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Rhamnus catharticus L. Spinocervino

Famiglia: Rhamnaceae Forma biologica: N scap Fioritura: V Ecologia: U 3

R 4

N 2

L 3

T 4

C 3

Corologia: Europea Autoctonia: sĂŹ Frequenza in Pianura Padana: comune off.

Protezione: lr10/2008

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7- Schede delle specie

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Distribuzione: Diffusa. La specie è presente in 10 quadranti del Parco, distribuiti in prevalenza nelle porzioni settentrionali. Sembra più frequente ad ovest. Non si rinviene mai in modo abbondante.

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Habitat: La Rosa cavallina si osserva soprattuto nei boschi, nonché in siepi e fasce boscate, in particolare quelle dei fontanili. Specie indicata come caratteristica dei Querco-Carpineti, cresce comunque più rigogliosa in chiarie e al margine dei boschi e tollera dunque un certo grado di disturbo.


7- Schede delle specie

Distribuzione: Frequente. La specie è presente in 16 quadranti del Parco. È distribuita in prevalenza nelle periferie urbane o comunque in aree antropizzate, indice che la specie è stata ampiamente diffusa dall’uomo. Habitat: La Rosa canina si rinviene in zone incolte, al margine di strade, lungo grandi canali artificiali o talvolta rogge e fiumi (mai sotto copertura di alberi o arbusti) e nei Pioppeti. Essendo una specie colonizzatrice, si rinviene raramente in situazioni a maggiore naturalità, ed è quindi normalmente presente al margine dei boschi. Altrove è stata introdotta per formare siepi o nei rimboschimenti: in questo ultimo caso la capacità di attecchimento, la produzione di frutti appetiti dall’avifauna e il valore estetico conferito dalle appariscenti fioriture ne giustifica l’impiego, anche se non si tratta di specie strettamente nemorale.

Distribuzione: Molto rara. La specie è stata osservata in un unico caso, nel comune di Zelo Surrigone, con pochi esemplari. Probabilmente solo come avventizia. Habitat: Specie tipica di suoli intrisi d’acqua, la Rotala americana è stata osservata in un’area ricca di risaie.

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7- Schede delle specie

Note tassonomiche: I campioni della specie esaminati sono riconducibili alla sottospecie obtusifolius. È occasionalmente presente l’ibrido con R. crispus, denominato R. x pratensis Mert. & Koch. Distribuzione: Molto frequente. La specie è presente in tutti i quadranti del Parco, molto diffusa ed abbondante ovunque. Habitat: La Romice a foglie ottuse si trova in prati, marcite, incolti umidi, fossi, sponde e margini di campi. Ha un’ecologia analoga alla Romice crespa, anche se mostra una maggior capacità di infestare i coltivi.

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Famiglia: Liliaceae Forma biologica: G rhiz Fioritura: III-IV Ecologia: U 2

R 3

N 2

L 2

T 5

C 2

Corologia: Mediterranea Autoctonia: sĂŹ Frequenza in Pianura Padana: assente Protezione: -

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7- Schede delle specie

Famiglia: Alismataceae Forma biologica: G rad Fioritura: VI-VIII Ecologia: U 5

R 3

N 4

L 3

T 4

C 2

Corologia: Euro-Asiatica Autoctonia: sì Frequenza in Pianura Padana: molto rara Protezione: lr10/2008 ; rlR(en); rlN(en)

Distribuzione: Rara. La specie è stata osservata solamente 4 volte, nei comuni di Lacchiarella, Melegnano (dove è stata introdotta), Noviglio e Vernate. Si rinviene in popolazioni ridotte o singoli individui. Habitat: La Sagittaria comune è stata in un caso introdotta ai margini di uno stagno entro un’area protetta. Nelle restanti stazioni sembra crescere in condizioni analoghe a quelle riscontrate per la Sagittaria americana, che molto probabilmente ha sostituito la Sagittaria comune in molti siti. Misure di protezione: Data la sua rarità, si ritiene la specie meritevole di essere inserita nella Lista Rossa del Parco, dando particolare attenzione alla conservazione degli habitat entro cui si rinviene spontaneamente e monitorando la consistenza delle popolazioni.

Note tassonomiche: Allo stato spontaneo è presente la sottospecie alba. In pochissimi casi è stata rinvenuta in condizioni seminaturali la sottospecie vitellina (L.) Arcang., “relitto” di coltivazioni con lo scopo di ottenere legacci e fabbricare ceste con i rami (color giallo d’uovo) dopo la capitozzatura della pianta. In un caso è stato pure rilevato S. x chrysocoma Dode, ibrido a portamento pendulo tra la sottospecie vitellina e il Salice piangente (S. babylonica L.). Un po’ più frequente (5 stazioni) è invece l’ibrido tra S. alba e S. fragilis L. (S. x rubens Schrank), rinvenuto unicamente nelle porzioni occidentali; anche quest’ultimo Salice è stato introdotto dall’uomo. Distribuzione: Molto frequente. Il Salice bianco è presente in tutti i quadranti del Parco, comune ed abbondante ovunque. Habitat: La specie si può osservare facilmente lungo corsi d’acqua d’ogni ordine e grado, dalle rogge ai grandi fiumi, così come sulle sponde di stagni o specchi d’acqua artificiali, sia isolata, che in filari o entro formazioni boscate molto umide. Frequente anche in zone di cava, dove colonizza pure aree fangose e pozze effimere.

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7- Schede delle specie

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Saponaria officinalis L. Saponaria comune

Famiglia: Caryophyllaceae Forma biologica: H scap Fioritura: VII-IX Ecologia: U 2

R 4

N 4

L 3

T 4

C 3

Corologia: Euro-Siberiana Autoctonia: sì Frequenza in Pianura Padana: comune off.

Protezione: lr10/2008

Note tassonomiche: Alcuni dei campioni esaminati sono riferibili alla sottospecie muricata (Gremli) Briq. Distribuzione: Diffusa. La specie è stata osservata in 11 quadranti del Parco, soprattuto nella parte nord-occidentale e nell’estrema area orientale. È piuttosto localizzata e si presenta in popolazioni di entità ridotta.

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Habitat: La Salvastrella minore si rinviene in luoghi incolti aridi, su suoli iniziali o ricchi in scheletro, soprattutto lungo le sponde dei grandi canali artificiali e talvolta nelle cave.


7- Schede delle specie

Saxifraga tridactylites L. Sassifraga annuale

Famiglia: Saxifragaceae Forma biologica: T scap Fioritura: III-V Ecologia: U 1

R 4

N 2

L 4

T 4

C 3

Corologia: Mediterranea Autoctonia: sì Frequenza in Pianura Padana: comune Protezione: lr10/2008

Distribuzione: Diffusa. La specie è stata osservata in 6 diverse stazioni, non di rado in colonie numerose anche se molto localizzate. Distribuita prevalentemente nelle porzioni orientali. Habitat: La Sassifraga annuale cresce in incolti aridissimi e ghiaiosi. Nel Parco si rinviene presso le stazioni o le cabine del gas metano, in cave o su sedi stradali abbandonate. Misure di conservazione: Curiosamente questa specie è protetta della LR 10/2008. Tuttavia non si ritiene che per una specie infestante di ambienti artificiali siano necessarie particolari misure di conservazione.

Scilla bifolia L. Scilla silvestre

Famiglia: Liliaceae Forma biologica: G bulb Fioritura: III-IV Ecologia: U 3

R 4

N 3

L 3

T 4

C 2

Corologia: Euro-Caucasica Autoctonia: sì Frequenza in Pianura Padana: molto rara Protezione: -

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Scutellaria galericurata L. Scutellaria palustre

Famiglia: Lamiaceae Forma biologica: G rhix Fioritura: VI-IX Ecologia: U 5

R 4

N 3

L 3

T 4

C 3

Corologia: Circumboreale Autoctonia: sĂŹ Frequenza in Pianura Padana: comune Protezione: lr10/2008

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7- Schede delle specie

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

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7- Schede delle specie

Distribuzione: Molto frequente. Il Pabbio rossastro è presente in tutti i quadranti del Parco ed è molto comune e abbondantissimo ovunque. Habitat: La specie è una delle più comuni infestanti delle coltivazioni estive, in particolare di quelle a Mais. È comunque abbondantissima nei campi a riposo e più in genere nelle aree incolte (cave, margini di strade, carrarecce e sentieri). Dopo lo sfalcio primaverile, si osserva anche nei prati stabili.

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

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7- Schede delle specie

Distribuzione: Frequente. La specie è presente in 15 quadranti, largamente distribuiti, anche se maggiormente concentrati nelle porzioni settentrionali del Parco. Localmente si presenta con estese coperture. In crescente e preoccupante espansione. Habitat: La specie è presente in formazioni boschive o siepi degradate, quasi esclusivamente lungo fossi, rogge, canali e fiumi. Occupa pressappoco la stessa nicchia ecologica di un’altra infestante esotica, Humulus scandens, anche se apparentemente mostra una maggior abilità nel penetrare in formazioni arboree (anche se degradate o marginali). Tollera, infatti, un discreto ombreggiamento, pur potendo crescere anche in piena luce. Misure di contenimento: La specie tende a formare estese coperture che strangolano tutte le piante a cui si avvinghiano. Se ne consiglia dunque la repentina eradicazione appena è possibile riconoscerla. È quindi una specie temibilissima per la conservazione degli ambienti naturali ed è perciò da includere nella Lista Nera del Parco.

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Distribuzione: Diffusa. L’Erba cornacchia comune è presente in 13 quadranti del Parco, distribuiti preferenzialmente nei pressi di centri abitati ed edifici rurali. In genere si osserva in pochi esemplari. Habitat: La specie si rinviene su superfici sterrate e luoghi incolti moderatamente aridi, lungo strade, sponde di grandi canali artificiali; talvolta sulle sponde erbose aride di specchi d’acqua entro aree a funzione ricreativa.

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7- Schede delle specie

Solanum dulcamara L. Dulcamara

Famiglia: Solanaceae Forma biologica: C lian Fioritura: VI-VIII Ecologia: U 4

R 3

N 4

L 3

T 4

C 3

Corologia: Paleotemperata Autoctonia: sì Frequenza in Pianura Padana: comune off.

Protezione: lr10/2008

Distribuzione: Molto frequente. La Dulcamara si rinviene comunemente quasi ovunque. È presente in 33 quadranti, risultando assente unicamente in alcuni quadranti marginali. Habitat: La Dulcamara cresce di preferenza sulle sponde di ogni tipo di corso d’acqua, di laghi e stagni, nonché in zone paludose e fossi. Talvolta si rinviene sotto modesta copertura al margine di formazioni boscate o siepi, in particolare di quelle degradate.

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7- Schede delle specie

Note tassonomiche: Le piante osservate appartengono alla subsp. saccharatum (L.) Maire et Weiller, forma selvatica del comune Sorgo coltivato. Distribuzione: Raro. Il Sorgo è presente in 3 quadranti del Parco nei comuni di Gaggiano, Lacchiarellla e Zibido San Giacomo. Unicamente nel comune di Lacchiarella si osserva in abbondanza. Presumibilmente in espansione. Habitat: Questa sottospecie di Sorgo è stata osservata unicamente come infestante in tre campi di Mais. Le piante sono eccezionalmente alte (superano in altezza il Mais!), nonostante posseggano un esile culmo.

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7- Schede delle specie

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7- Schede delle specie

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7- Schede delle specie

Tanacetum vulgare L. Erba-amara selvatica, Tanaceto

Famiglia: Asteraceae Forma biologica: H scap Fioritura: VI-IX Ecologia: U 2

R 3

N 3

L 4

T 4

C 4

Corologia: Euro-Asiatica Autoctonia: sĂŹ Frequenza in Pianura Padana: comune Protezione: lr10/2008off.

Taraxacum officinale Weber aggr. Tarassaco comune, Dente di leone

Famiglia: Asteraceae Forma biologica: H ros Fioritura: IV-V Ecologia: U 3

R 3

N 4

L 4

T 4

C 3

Corologia: Circumboreale Autoctonia: sĂŹ Frequenza in Pianura Padana: comune Protezione: lr10/2008off.

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Distribuzione: Molto rara. Un paio di individui di Erba storna agliacea sono stati osservati nel comune di Liscate. Probabilmente si tratta di piante effimere.

364

Habitat: La specie è stata rilevata su di uno sterrato intorno ad una cabina del metano.


7- Schede delle specie

Distribuzione: Molto raro. Il Timo selvatico è stato osservato in un’unica occasione, in una località del comune di Vanzago, dove è presente una popolazione piuttosto cospicua di individui. Habitat: Questa specie di Timo predilige i suoli asciutti e ben soleggiati di una proda erbosa, lungo un piccolo fosso sempre privo d’acqua.

365


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7- Schede delle specie

Distribuzione: Rara. La Lappola è presente in 3 quadranti del Parco, nei comuni di Cisliano e Paullo. Molto localizzata, si rinviene in pochissimi esemplari. Habitat: Questa specie, legata a comunità di erbe pioniere su suoli iniziali e aridi, nel Parco si può incontrare esclusivamente lungo gli sterrati ghiaiosi ai margini di grandi canali artificiali.

Distribuzione: Frequente. Il Trifoglio arvense è stato ritrovato in 15 quadranti del Parco, distribuito in prevalenza nelle porzioni nord-occidentali. Localmente può essere abbondante. Habitat: Il Trifoglio arvense cresce su terreni asciutti e tendenzialmente acidi (questi si rinvengono non a caso in maggioranza nei lembi medirionali di Alta Pianura asciutta delle porzioni nordoccidentali del Parco). Lo si rinviene in campi incolti o più spesso tra le stoppie dei campi a cereali auttunno-vernini e in aree di cava, alle volte su fanghi effimeri che si disseccano in estate.

367


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Note tassonomiche: Nel Parco è presente unicamente la sottospecie elegans (Savi) Asch. e Gr.

Note tassonomiche: Nel Parco è presente unicamente la sottospecie pratense.

Distribuzione: Diffuso. Il Trifoglio ibrido è presente in 8 quadranti del Parco. Molto localizzato (una sola stazione accertata per quadrante), si rinviene sempre in popolazioni costituite da pochi individui.

Distribuzione: Molto frequente. Il Trifoglio pratense è presente in tutti i quadranti del Parco ed è molto comune ed abbondante ovunque. È il Trifoglio più comune insieme a quello ladino.

Habitat: Questo Trifoglio cresce in prati moderatamente umidi e su terreni leggermente acidi, in genere non tagliati di frequente, ed anche negli incolti, come per esempio campi abbandonati.

Habitat: La specie è una delle componenti più tipiche dei prati falciati e concimati della pianura, anche se si rinviene in formazioni prative diverse per frequenza di taglio, umidità e pH del substrato. Si può osservare non di rado anche in formazioni erbacee incolte, in campi a riposo, lungo strade campestri e nelle cave.


7- Schede delle specie

Note tassonomiche: Nel Parco è presente unicamente la sottospecie repens.

Note tassonomiche: È presente solamente la sottospecie scabrum.

Distribuzione: Molto frequente. Il Trifoglio ladino è presente in quasi tutti i quadranti del Parco (manca unicamente nel quadrante marginale 07201); ovunque comune ed abbondante.

Distribuzione: Molto raro. Il Trifoglio scabro è stato osservato in un'unica occasione, nel comune di Segrate. È presente con pochissimi individui.

Habitat: Il Trifoglio ladino cresce in ambienti simili al Trifoglio pratense, anche se presenta un carattere manifestamente più ruderale. È dunque più raro nei prati falciati e concimati e più frequente in incolti, sterrati, cave, ecc.

Habitat: La specie cresce in un luogo soleggiato e caldo, soggetto a calpestio e su substrato ghiaioso.

Distribuzione: Molto rara. La Gramigna bionda è stata rilevata in un’unica occasione nel comune di Vizzolo Predabissi, dove è presente con pochi individui. Habitat: La specie è stata rinvenuta in un prato apparentemente falciato poco frequentemente e con alcune specie tipiche degli incolti.

Distribuzione: Diffuso. Il Grano tenero allo stato spontaneo è stato osservato in 10 quadranti. È estremamente localizzato e si rinviene in sparuti esemplari. Essendo quasi sempre presente quale residuo di precedenti coltivazioni, la distribuzione della specie possiede un valore relativo agli anni in cui è stato effettuato il censimento, potendo variare molto da un anno all’altro. Habitat: La specie si rinviene generalmente ai margini di coltivi o in campi a riposo, raramente al margine di strade.

369


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Typha angustifolia L. Tifa a foglie strette

Famiglia: Typhaceae Forma biologica: G rhiz Fioritura: VII-VIII Ecologia: U 5

R 4

N 3

L 4

T 4

Corologia: Circumboreale Autoctonia: sĂŹ Frequenza in Pianura Padana: rara Protezione: -

Typha latifolia L. Tifa a foglie larghe, Mazza sorda

Famiglia: Typhaceae Forma biologica: G rhiz Fioritura: VI-VII Ecologia: U 5

R 3

N 4

L 4

T 4

C 3

Corologia: Cosmopolita Autoctonia: sĂŹ Frequenza in Pianura Padana: comune Protezione: -

370

C 3


7- Schede delle specie

371


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Famiglia: Lentibulariaceae Forma biologica: I nat Fioritura: VI-VIII Ecologia: U 5

R 3

N 3

L 4

T x

C 2

Corologia: Autoctonia: sĂŹ Frequenza in Pianura Padana: rara Protezione: lr10/2008; rlR(vu)

Valeriana dioica L. Valeriana palustre

Famiglia: Valerianaceae Forma biologica: H scap Fioritura: IV-VI Ecologia: U 4

R 3

N 3

L 3

T 3

C 3

Corologia: Europea Autoctonia: sĂŹ Frequenza in Pianura Padana: molto rara Protezione: lr10/2008

372


7- Schede delle specie

Distribuzione: Diffuso. Il Verbasco polline è presente in 10 quadranti del Parco, in prevalenza distribuiti nelle porzioni settentrionali. Si rinviene sporadicamente e sempre in pochi esemplari. Habitat: La specie predilige ambienti ruderali moderatamente aridi come incolti, sterrati specialmente entro ambiti di cava, aree abbandonate e prati saltuariamente falciati su suoli drenanti, come ad esempio quelli che si rinvengono lungo le sponde dei grandi canali artificiali.

373


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Verbascum pulverulentum Vill. Verbasco a candelabro

Distribuzione: Molto raro. Il Verbasco a candelabro è stato osservato in un’unica occasione, nel comune di Gudo Visconti (al limite del territorio del Parco), con un unico esemplare. Habitat: La specie, con esigenze ecologiche analoghe a quelle delle congeneri, è stata osservata crescere lungo il margine erboso di una via di comunicazione secondaria.

374


7- Schede delle specie

Famiglia: Scrophulariaceae Forma biologica: H scap Fioritura: VII-X Ecologia: U 5

R 3

N 4

L 4

T 4

C 2

Corologia: Cosmopolita Autoctonia: sì Frequenza in Pianura Padana: assente Protezione: lr10/2008

Distribuzione: Diffusa. La Veronica beccabunga è presente in 10 quadranti del Parco. È piuttosto localizzata e si rinviene generalmente in popolazioni piuttosto ridotte. Habitat: Differentemente della simile Veronica acquatica si può osservare unicamente in acqua, anche se poco profonda, in posizioni soleggiate. Nel Parco si ritrova nelle teste di fontanile o in piccole rogge con acqua lentamente fluente. Di rado anche al margine delle risaie.

Distribuzione: Rara. La Veronica rosea è stata ritrovata solamente in 2 stazioni nei comuni di Cusago e Lacchiarella, in un discreto numero di esemplari. Nella stazione di Lacchiarella è stata osservata consecutivamente per tre anni. Habitat: La Veronica rosea apparentemente sembra avere ecologia analoga alla Veronica acquatica, con cui si rinviene in entrambi i siti. È stata infatti osservata lungo l’asta di un fontanile e in un fosso (entrambi parzialmente ombreggiati e con fondali fangosi). Misure di protezione: Le stazioni in cui si rinviene questa rarissima specie di Veronica dovrebbero essere integralmente tutelate, mantenendo tuttavia la gestione atta a conservare la vegetazione acquatica (es. mediante dragaggio saltuario dei letti dei corsi d’acqua).

375


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Note tassonomiche: La specie è molto simile a V. sublobata (Veronica dei boschi) e V. triloba (Opiz) Kerner, insieme a cui forma un unico gruppo sistematico, tanto che alcuni autori le considerano un’unica specie avente tre sottospecie. L’osservazione al microscopio della dimensione dei granuli di polline e della lunghezza degli stomi ha consentito di distinguere V. sublobata (tetraploide; diametro polline: 29-36 ì m; lunghezza stomi: 22-33 ì m) da V. hederifolia (esaploide; diametro polline: 35-45 ì m; lunghezza stomi: 31-42 ì m), consentendo di focalizzare le osservazioni in campo su caratteri macroscopici ritenuti maggiormente validi (colorazione e dimensioni di corolla e antere) a differenza di altri caratteri diagnostici, ritenuti non sempre corrispondenti. Distribuzione: Molto frequente. La Veronica a foglie d’Edera è presente in 33 quadranti, più o meno diffusamente ovunque. Non si osserva mai in gruppi numerosi. È comunque assai meno diffusa della Veronica dei boschi.

376

Habitat: La specie predilige ambienti ruderali aperti più o meno aridi. Nel Parco si può osservare in prevalenza come infestante primaverile in campi, incolti, margine di carrarecce, terra smossa e superfici sterrate.

Distribuzione: Rara. La Veronica medicinale è stato osservata in 4 diverse località, prevalentemente concentrate nella porzione nord-occidentale del Parco, nei comuni di Corbetta, Gudo Visconti e Settimo Milanese. È stata rinvenuta in gruppi poco consistenti. Habitat: La specie, che sembra prediligere suoli a reazione leggermente acida, si rinviene sempre in prossimità di aree boscate. Tuttavia, si osserva solamente ai margini di queste formazioni o lungo i sentieri che le attraversano.


7- Schede delle specie

Distribuzione: Molto frequente. La Veronica di Persia è stata ritrovata in 34 quadranti del Parco, mancando solamente in due quadranti marginali con esigue porzioni di Parco. È ovunque assai comune ed abbondante. Habitat: Questa specie sinantropica si può osservare molto abbondante nei campi a riposo (specie tra le stoppie), negli orti ed in giardini, alla base dei muri. È frequente anche in prati, in aiuole, nei margini stradali, lungo carrarecce sterrate e su cumuli di terra di riporto (in special modo nelle cave).

Distribuzione: Molto rara. La Veronica lucida è presente in un’unica stazione, nel comune di Zibido San Giacomo, dove è stata osservata in numerosi esemplari. Habitat: La specie, che è un’infestante di colture sarchiate su suoli neutro-basici moderatamente secchi, nel Parco è stata ritrovata all’interno di un cimitero, su ghiaie aride e assolate.

377


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

Note tassonomiche: Si veda quanto riportato per V. hederifolia. Distribuzione: Molto frequente. La Veronica dei boschi è presente in 34 quadranti. È piuttosto comune e si rinviene ovunque in colonie numerose. È assente da due quadranti con porzioni di Parco molto ridotte. Habitat: La specie cresce in formazioni alberate mesofile di tutti i generi (filari, siepi, boschi, ecc.), soprattutto se disturbate e a dominanza di Robinia (Sambuco-Robinieti), anche se è più frequente sotto scarsa copertura. Rarissimamente si rinviene anche come infestante nei coltivi, ma sempre nelle vicinanze di aree boscate, dove spesso coabita con V. hederifolia.

378

Distribuzione: Molto rara. La Veronica trifogliata è stata rinvenuta in un’unica occasione, nel comune di Sedriano, dove è stata osservata in numerosi esemplari. Habitat: La specie è stata osservata in un campo di Grano con altre rare specie infestanti come il Fiordaliso.


7- Schede delle specie

Distribuzione: Rara. La Veccia boschiva è stata ritrovata solamente in 3 località, nei comuni di Gaggiano e Settala, in pochissimi esemplari. Habitat: La specie è stata osservata presso una siepe alberata, al margine di una sponda boscata di un canale e lungo le prode erbose ombreggiate di un canale. Misure di protezione: Data la sua complessiva rarità, si consiglia di inserire la specie nella Lista Rossa del Parco e di tutelare le stazioni in cui si rinviene la Veccia boschiva.

379


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

380


7- Schede delle specie

381


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

382


7- Schede delle specie

Distribuzione: Diffusa. La Viola di Rivinus è presente in 5 quadranti, distribuiti nella porzione occidentale del Parco. Piuttosto localizzata, anche se in alcune zone del settore nord-occidentale è presente con popolazioni numerose. È comunque assai più comune della Viola silvestre. Habitat: La specie cresce al margine di boschi, siepi e in filari, su suolo a reazione più o meno acida. Meno frequentemente si osserva in condizione di elevato ombreggiamento o in siti privi completamente di copertura.

383


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

384


7- Schede delle specie

Zannichellia palustris L. Zannichellia

Famiglia: Zannichelliaceae Forma biologica: I rad Fioritura: VI-VIII Ecologia: U 5

R 4

N 4

L 3

T 4

C 3

Corologia: Cosmopolita Autoctonia: sì Frequenza in Pianura Padana: rara Protezione: lr10/2008

Note tassonomiche: Si ritiene che almeno per alcune delle stazioni in cui è accertata la presenza della specie, questa corrisponda al tipo (subsp. palustris). Distribuzione: Diffusa. La Zannichellia è presente in 8 quadranti, con vistose lacune sia nella parte orientale che in quella occidentale del Parco. Si rinviene in colonie di diversi individui che costituiscono plaghe di forma ovaleggiante, di colore verde smeraldo. Habitat: La specie è stata osservata in rogge con corrente da moderata a sostenuta, generalmente in acque limpide, anche se è in grado di tollerare un discreto grado di eutrofizzazione.

385


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

386





8- Foto della specie

8 - FOTO DELLE SPECIE Sono qui riportate le foto di alcune specie rinvenute nel presente censimento floristico del Parco Agricolo Sud Milano. Nelle schede di tali specie (§ 7.2) è riportato il simbolo .

N.B. Le immagini che seguono si leggono, rispetto alle didascalie a cui fanno riferimento, in ordine per colonna.

389


LISTA ORO

Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

LISTA ORO: 1 - Doronicum pardalianches 2 - Orobanche hederae

390


LISTA ORO

8- Foto della specie

3 - Cephalanthera longifolia 4 - Leucojum aestivum

391


LISTA ORO

Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

5 - Bidens cernua 6 - Lathaea squamaria 7 - Equisetum hyemale

392


LISTA ORO

8- Foto della specie

8 - Veronica catenata 9 - Galium uliginosum 10 - Matteuccia struthiopteris

393


LISTA ROSSA

Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

LISTA ROSSA: 1 - Adiantum capillus-veneris 2 - Adoxa moschatellina 3 - Anemone ranunculoides 4 - Aristolochia pallida

394


LISTA ROSSA

8- Foto della specie

5 - Asarum europaeum 6 - Corydalis cava 7 - Colchicum autumnale 8 - Coronilla emerus

395


LISTA ROSSA

Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

9 - Crataegus oxyacantha 10 - Erythronium dens-canis 11 - Galanthus nivalis 12 - Polystichum aculeatum

396


LISTA ROSSA

8- Foto della specie

13 - Euphorbia amygdaloides 14 - Euphorbia dulcis

397


LISTA ROSSA

Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

15 - Lythrum portula 16 - Vicia dumetorum

398


LISTA ROSSA

8- Foto della specie

17 - Osmunda regalis 18 - Polypodium vulgare

399


LISTA ROSSA

Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

19 - Phyllitis scolopendrium 20 - Primula vulgaris 21 - Stellaria holostea 22 - Tilia cordata

400


LISTA ROSSA

8- Foto della specie

23 - Potamogeton friesii 24 - Valeriana dioica

401


LISTA NERA

Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

LISTA NERA: 1 - Acer negundo 2 - Ailanthus altissima

402


LISTA NERA

8- Foto della specie

3 - Ambrosia artemisiifolia 4 - Artemisia verlotorum

403


LISTA NERA

Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

5 - Aster lanceolatus 6 - Bidens frondosa

404


LISTA NERA

8- Foto della specie

7 - Buddleja davidii 8 - Elodea nuttallii 9 - Helianthus tuberosus 10 - Hemerocallis fulva

405


LISTA NERA

Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

11 - Humulus scandens 12 - Ligustrum sinense 13 - Lonicera japonica 14 - Phytolacca americana

406


LISTA NERA

8- Foto della specie

15 - Prunus serotina 16 - Robinia pseudoacacia 17 - Rosa multiflora

407


LISTA NERA

Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

18 - Solidago gigantea 19 - Sicyos angulatus 20 - Spiraea japonica

408


LISTA GRIGIA

8- Foto della specie

LISTA GRIGIA: 1 - Acer saccharinum 2 - Apios americana 3 - Artemisia annua

409


LISTA GRIGIA

Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

4 - Calepina irregularis 5 - Gleditschia triacanthos

410


LISTA GRIGIA

8- Foto della specie

6 - Kyllinga gracillima 7 - Lemna minuta 8 - Sedum sarmentosum

411


LISTA GRIGIA

Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

9 - Senecio inaequidens 10 - Solanum carolinense 11 - Ulmus pumila

412


8- Foto della specie

ALTRE: 1 - Abutillon teophrastii 2 - Acer campestre

413


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

3 - Acer platanoides 4 - Achillea roseo-alba 5 - Aegopodium podagraria

414


8- Foto della specie

6 - Ajuga reptans 7 - Alisma lanceolatum

415


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

8 - Alliaria petiolata 9 - Alnus glutinosa 10 - Anagallis arvensis

416


8- Foto della specie

11 - Arctium minus 12 - Aristolochia clematitis

417


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

13 - Arum italicum 14 - Aster novi-belgii

418


8- Foto della specie

15 - Avena sterilis 16 - Ballota nigra

419


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

17 - Boehmeria nivea 18 - Bryonia dioica

420


8- Foto della specie

19 - Bellis perennis 20 - Butomus umbellatus 21 - Campanula rapunculus

421


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

22 - Cardamine amara 23 - Cardamine bulbifera

422


8- Foto della specie

24 - Cardamine hirsuta 25 - Cirsium vulgare

423


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

26 - Carex remota 27 - Centaurea nigrescens

424


8- Foto della specie

28 - Cerastium glomeratum 29 - Chelidonium majus

425


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

30 - Claytonia perfoliata 31 - Clinopodium vulgare

426


8- Foto della specie

32 - Carex acutiformis 33 - Commelina communis 34 - Convolvulus arvensis 35 - Cornus sanguinea

427


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

36 - Conyza albida 37 - Coronilla varia 38 - Corylus avellana

428


8- Foto della specie

39 - Coronopus didymus 40 - Coronilla varia 41 - Crataegus monogyna 42 - Cucubalus baccifer

429


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

43 - Crepis sancta 44 - Cruciata laevipes

430


8- Foto della specie

45 - Cyperus difformis 46 - Cyperus esculentus

431


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

47 - Cyperus glomeratus 48 - Cuscuta cesatiana 49 - Duchesnea indica

432


8- Foto della specie

50 - Dryopteris dilatata 51 - Echinochloa crusgalli ed E. oryzicola

433


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

52 - Elatine ambigua 53 - Epilobium angustifolium 54 - Epilobium dodonaei

434


8- Foto della specie

55 - Erigeron annuus 56 - Euonymus europaeus 57 - Eupatorium cannabinum

435


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

58 - Euphorbia cyparissias 59 - Euphorbia helioscopia 60 - Euphorbia maculata

436


8- Foto della specie

61 - Filago germanica 62 - Frangula alnus 63 - Galeopsisi tetrahit 64 - Galinsoga ciliata

437


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

65 - Galeopsis pubescens 66 - Geranium nodosum 67 - Glechoma hederacea

438


8- Foto della specie

68 - Gnaphalium uliginosum 69 - Gratiola officinalis 70 - Hedera helix 71 - Heteranthera limosa

439


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

72 - Heteranthera rotundifolia 73 - Heteranthera reniformis 74 - Hibiscus trionum

440


8- Foto della specie

75 - Impatiens balfourii 76 - Iris pseudacorus

441


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

77 - Lamium album 78 - Lamium amplexicaule 79 - Lamium maculatum 80 - Lamium purpureum

442


8- Foto della specie

81 - Lathyrus sylvestris 82 - Legousia speculum-veneris 83 - Leopoldia comosa

443


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

84 - Lolium multiflorum 85 - Lonicera caprifolium

444


8- Foto della specie

86 - Ligustrum vulgare 87 - Lythrum salicaria 88 - Malus sylvestris 89 - Morus alba

445


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

90 - Lythrum hyssopifolia 91 - Maclura pomifera

446


8- Foto della specie

92 - Matricaria chamomilla 93 - Matricaria inodora

447


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

94 - Mentha x verticillata 95 - Malva neglecta 96 - Medicago sativa

448


8- Foto della specie

97 - Myosoton aquaticum 98 - Myosotis scorpioides 99 - Najas minor

449


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

100 - Nasturtium officinale 101 - Orobanche purpurea

450


8- Foto della specie

102 - Oryza sativa e riso crodo 103 - Papaver apulum

451


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

104 - Prunus padus 105 - Parietaria officinalis 106 - Parvotrisetum myrianthum 107 - Poa annua

452


8- Foto della specie

108 - Paspalum paspaloides 109 - Petasites hybridus

453


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

110 - Petunia x hybrida 111 - Phacelia tanacetifolia

454


8- Foto della specie

112 - Poa bulbosa 113 - Polygonum pensylvanicum e P. lapathifolium

455


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

114 - Polygonum mite 115 - Potamogeton nodosus 116 - Potentilla argentea 117 - Prunus spinosa

456


8- Foto della specie

118 - Potentilla recta 119 - Pulmonaria officinalis

457


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

120 - Prunella vulgaris 121 - Prunus cerasifera

458


8- Foto della specie

122 - Ranunculus ficaria 123 - Ranunculus sceleratus 124 - Ranunculus sardous

459


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

125 - Rosa canina 126 - Rubus caesius 127 - Rotala ramosior

460


8- Foto della specie

128 - Rubus ulmifolius 129 - Salix cinerea 130 - Ruta graveolens

461


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

131 - Salvia glutinosa 132 - Schoenoplectus mucronatus

462


8- Foto della specie

133 - Sambucus nigra 134 - Sedum rubens 135 - Scilla bifolia

463


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

136 - Senecio vulgaris 137 - Setaria virirdis

464


8- Foto della specie

138 - Silene alba 139 - Sherardia arvensis 140 - Setaria glauca

465


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

141 - Solanum nigrum 142 - Stellaria media-min. 143 - Sorghum bicolor

466


8- Foto della specie

144 - Symphytum tuberosum 145 - Spergularia rubra 146 - Spirodela polyrrhiza 147 - Taraxacum officinale

467


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

148 - Torilis arvensis 149 - Trifolium repens 150 - Tordylium maximum

468


8- Foto della specie

151 - Tragus racemosus 152 - Trifolium dubium

469


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

153 - Typha latifolia 154 - Urtica dioica

470


8- Foto della specie

155 - Veronica beccabunga 156 - Veronica filiformis

471


Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

157- Veronica sublobata 158 - Vinca minor 159 - Viola suavis

472


8- Foto della specie

160 - Viola arvensis 161 - Viola odorata

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Atlante della flora del Parco Agricolo Sud Milano

162 - Viola tricolor 163 - Viburnum opulus 164 - Zannichellia palustris

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10- Appendice

10 - APPENDICE Nel periodo intercorso tra la fine del censimento floristico e la pubblicazione del presente volume, la flora del PASM si è arricchita di nuovi dati riguardanti la distribuzione di specie già segnalate o di entità tassonomiche in precedenza non rinvenute durante il censimento. Al fine di una maggior completezza del presente studio, si ritiene indispensabile fornire almeno alcune di queste segnalazioni floristiche, ritenute più rilevanti dal punto di vista botanico-naturalistico; ove non espressamente indicato, le segnalazioni sono degli stessi autori del censimento floristico. Avena sterilis L. Gli esemplari osservati in alcune località della parte occidentale del comune di Milano appartengono alla subsp. ludoviciana (Durieu) Gillet & Magne. Probabilmente questo taxon, scarsamente riscontrato durante il censimento, è stato confuso con A. barbata oppure, più plausibilmente, risulta in fase di espansione come pianta infestante nei campi di cereali autunno-vernini.

Heteranthera rotundifolia (Kunth) Griseb Questa specie, probabilmente in espansione, è stata osservata anche presso le risaie di Trenno (Milano), comunque sempre in pochi esemplari sopraffatti da quelli assai più vigorosi di H. reniformis. Lythrum hyssopifolia L. Questa rara pianta per il territorio del PASM è stata riscontrata a fine agosto in un campo con stoppie, invaso da Ambrosia artemisiifolia; il campo, localizzato nei pressi di Figino (Milano), nel passato era stato coltivato a riso. Marsilea quadrifolia L. Considerata tra le specie scomparse dal PASM, questa particolare specie di felce viene indicata per l’Oasi di Lacchiarella (Pistoja F., Giordana F., Petraglia A., Rossi G., 2003. Marsilea quadrifolia L.: nuove stazioni in Pianura Padana. Arch. Geobot. 9: 77-80), dove è stata rivenuta a fine estate 2006 in corrispondenza di una zona escavata l’anno precedente. Nella stessa pubblicazione si riporta un’antecedente segnalazione per la zona umida di Pasturago di Vernate; anche

in questa località prima della comparsa di M. quadrifolia erano state effettuate azioni di escavazione, tuttavia la specie era successivamente scomparsa. La presenza di questa felce, che probabilmente si rigenera da una banca di spore sepolte, sembra essere quindi collegata alle prime fasi di colonizzazione di piccoli stagni di neoformazione. Misopates orontium (L.) Rafin. Specie non rinvenuta durante il censimento, è stata successivamente osservata presso le sponde denudate di alcuni stagni artificiali nei pressi di Figino (Milano). Oxalis dillenii Jacq. Rimangono dubbi sulla reale distribuzione nel territorio del PASM di questa specie e dell’affine O. fontana. Il tipo di pianta maggiormente riscontrato, forse anche esclusivo, presenta in modo peculiare stoloni spesso sotterranei (prodotti soprattutto da giugno, ma assenti nelle giovani piante), tricomi non settati e peduncoli alla fruttescenza caratteristicamente ripiegati (soprattutto a maturità, altrimenti diritti).

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Parvotrisetum myrianthum (Bertol.) Chrtek Questa rara specie per il territorio del PASM è stata riscontrata come pianta infestante in alcuni campi di cereali autunno-vernini tra Trenno e Figino (Milano), sempre con popolazioni costituite da pochi esemplari. Robinia viscosa Vent. Nelle formazioni a Robinia pseudoacacia presenti nella parte nord-occidentale della provincia di Milano, è stata rilevata la presenza di esemplari della congenere R. viscosa (Brusa G., Grande D., Cerabolini B.E.L., Caronni F.E., Castrovinci R., 2008. Robinia viscosa Vent., una neofita negletta della flora italiana. Mem. Soc. ital. Sci. nat. Mus. civ. Stor. nat. Milano 36: 45). Questa specie, facilmente riconoscibile per i fiori rosati e per i peli ghiandolari presenti sugli assi fiorali e sui giovani rami, è stata rinvenuta anche nel comune di Sedriano. Ludwigia palustris (L.) Elliot Questa interessante e rara specie è stata osservata sulle sponde fangose di alcuni stagni artificiali presso l’Oasi di Pasturago di Vernate.

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I dati floristici relativi alla presente ricerca sono disponibili sul sito della “Carta Naturalistica” della Regione Lombardia (http:// www.cartografia.regione.lombardia.it/natalinaweb/).


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