Primo Piano
Il Piano strategico metropolitano è realtà: parte la sfida per realizzarlo
I
l Piano strategico 20212023, approvato il 10 febbraio scorso dal Consiglio metropolitano, ha concluso il suo percorso di approvazione e adozione, che fa seguito all’approfondito e partecipato processo di elaborazione che si è concluso alla fine del 2020. Mercoledì 24 marzo il Piano e i sei assi in cui si articola - corrispondenti ai filoni tematici previsti dal programma Next Generation Europe e alle missioni del Piano nazionale di ri-
presa e resilienza – sono stati illustrati agli amministratori locali e ai portatori di interesse che hanno partecipato al processo di elaborazione. Il Piano è il frutto di un’approfondita consultazione che ha coinvolto istituzioni, forze economiche e sociali, società civile, corpi intermedi, mondo della cultura e della ricerca e, più in generale, tutti i cittadini interessati. I sei assi del Piano sono: Torino Metropoli più produttiva e innovativa, Torino Metropoli più
verde ed ecologica, Torino Metropoli più mobile, accessibile e collegata, Torino Metropoli che impara di più, Torino Metropoli più attrattiva, giusta ed eguale, Torino Metropoli più sana. Gli assi si articolano a loro volta in 24 strategie e in 111 azioni concrete e puntuali. Il Piano strategico va inteso come un documento flessibile e aperto, che sarà aggiornato annualmente, anche sulla base degli esiti dell’attività di verifica e monitoraggio. Nel corso del triennio di validità la Città metropolitana dovrà implementare le azioni strategiche che rientrano tra le proprie competenze, ma dovrà anche coordinare e catalizzare le idee, le proposte e i contributi del territorio per l’attuazione del comune progetto di sviluppo.
UNA CITTÀ METROPOLITANA POLICENTRICA In apertura dell’incontro online del 24 marzo il consigliere metropolitano delegato alla pianificazione strategica, Dimitri De Vita, ha sottolineato il respiro strutturale degli interventi previsti nel Piano, a cui hanno dato un contributo scientifico fondamentale il Politecnico e l’Università di Torino, per realizzare la visione di una Città metropolitana “metromontana” e di superare il divario sociale ed economico tra pianura e montagna e tra aree urbane e aree rurali. De Vita ha sottolineato il forte investimento nell’innovazione che da sempre il territorio mette in campo e che lo contradCRONACHE DA PALAZZO CISTERNA
5