Restauri da scoprire
Un nuovo reportage sui “Restauri d’arte”: in scena le cucine del castello di Pralormo
L
a nuova serie di reportage televisivi che la Direzione comunicazione e rapporti con i cittadini e il territorio della Città Metropolitana di Torino dedica ai “Restauri d’Arte”, prosegue questa settimana con il filmato dedicato alle cucine del Castello di Pralormo, che fa seguito a quelli realizzati nella chiesa della Misericordia di Torino, nel complesso che a Carmagnola comprende la chiesa e il convento di Sant’Agostino, nella sede dell’Accademia di Medicina di Torino, nella chiesa di San Pietro in Vincoli di Cavoretto e nell’ex monastero di Rivalta. I filmati vengono messi in onda dall’emittente televisiva locale GRP sul canale 13 del digitale terrestre, il venerdì alle 19,45, il sabato alle 13,30 e la domenica alle 22,30.
Per visionare la playlist dei reportage video sinora pubblicati sul canale YouTube della Città Metropolitana di Torino e le fotogallery basta accedere al portale Internet della Città Metropolitana di Torino, alla pagina www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2021/ riflettori_restauri_arte/ .
DA FORTEZZA A RAFFINATA RESIDENZA NOBILIARE, 8 SECOLI DI STORIA NEL MANIERO DI PRALORMO L’origine del castello di Pralormo risale al XIII secolo, quando era una fortezza a pianta quadrata per la difesa del territorio. Sino all’inizio del XIX secolo l’edificio era circondato da un fossato e vi si accedeva attraverso un ponte levatoio e una rampa, che correva parallela alla facciata ovest, al posto dell’attuale portico d’in-
gresso. La storia del castello si intreccia naturalmente con quella delle famiglie che lo possedettero nel corso dei secoli: dai signori di Anterisio legati al Vescovo di Asti ai Biandrate, dai Roero di Pralormo a Giacomo Beraud, che nel 1680 giunse da Barcellonette. I suoi eredi fecero costruire nel 1730 la cappella opera dell’architetto Galletti e una sopraelevazione con saloni e camere decorate con affreschi. Negli anni ‘30 del XIX secolo il conte Carlo Beraudo di Pralormo, diplomatico e Ministro degli Interni per quasi 10 anni, divenne proprietario unico del castello e ne fece trasformare gli ambienti interni in una prestigiosa dimora di rappresentanza dall’architetto Ernesto Melano, artefice della trasformazione del castello reale di Racconigi. Vennero aboliti
CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA
39