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progettano coinvolgendo i territori

Le strade del futuro si programmano e progettano coinvolgendo i territori

Si è parlato di opere viarie attese da molto tempo dalle Zone omogenee in cui è suddivisa la Città metropolitana nella riunione online che giovedì 24 aprile il consigliere delegato ai lavori pubblici Fabio Bianco ha avuto con i portavoce delle Zone, con i dirigenti e con i tecnici delle direzioni Viabilità 1 e 2. La partita delle opere viarie che la Città metropolitana e le Zone chiederanno alla Regione Piemonte di inserire in un piano programmatico finanziario pluriennale è strategica, perché si tratta di andare a individuare opere fondamentali per lo sviluppo e la messa in sicurezza della rete viaria provinciale. L’elenco definitivo dei “desiderata” comprenderà otto progetti considerati come prioritari, ma evidenziando anche ulteriori interventi che necessitano di una riflessione e programmazione sul reperimento delle risorse finanziarie regionali o statali. Durante la riunione è stato inoltre confermato il finanziamento per la ricostruzione e la manutenzione strutturale straordinaria di alcuni ponti, tra cui il celeberrimo “Preti” di Strambinello, grazie alle risorse stanziate da un apposito decreto del Governo. Durante la riunione sono stati forniti aggiornamenti in merito al processo di riconsegna

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di alcune tratte della viabilità provinciale all’Anas, presumibilmente in autunno. La concertazione tra Città metropolitana e Zone omogenee ha lo scopo di fare in modo che il territorio si trovi preparato, con tutti i progetti preliminari redatti, nel momento in cui la Regione assegnerà le risorse disponibili. Alcune delle opere oggetto del confronto erano già state individuate dai territori come necessarie in un’al-

tra importante partita che riguarda il futuro della viabilità provinciale: quella del rinnovo delle concessioni sul sistema autostradale piemontese, in particolare la Tangenziale di Torino, la A5 Torino-Ivrea e la A21 Torino-Piacenza. Scendendo nel concreto, i progetti che i rappresentanti delle Zone omogenee ritengono come prioritari vanno dal traforo di Monte Navale a Ivrea alla revisione delle intersezioni tra la ferrovia Torino-Pinerolo e le strade provinciali, con l’eliminazione di molti passaggi a livello. Restando nel Pinerolese, numerosi Comuni hanno segnalato la necessità di migliorare le tratte stradali che collegano Pancalieri, Vigone e Vinovo, ma anche Volvera con Orbassano e con Airasca. Nelle Valli di Lanzo e nel Ciriacese è sentita la necessità di un adeguamento strutturale e della messa in sicurezza delle strade provinciali 1 e 2. È già progettato e finanziato un primo intervento per la messa in sicurezza della provinciale 32 nel tratto che collega Viù con Usseglio, ma il completamento degli interventi necessita di nuove risorse. Nel Canavese sono sentite la necessità di un adeguamento degli svincoli sulla provinciale 460 e l’urgenza di un aggiornamento del progetto preliminare del collegamento LombardoreFront-Busano-Salassa, strategico al pari del rifacimento del ponte Preti. Il Comune di Mappano è interessato alla progettazione e alla realizzazione di un nuovo innesto sul raccordo autostradale di Caselle. È auspicata dagli amministratori locali la realizzazione delle circonvallazioni di Mappano, di Leinì e di San Benigno, in questo caso già evidenziate nelle interlocuzioni con il Ministero delle Infrastrutture per l’inserimento nel bando per il rinnovo delle concessioni autostradali. Senza dimenticare interventi di carattere puntuale ma importanti, come una rotatoria da realizzare a Castellamonte e l’allargamento della carreggiata della provinciale 460 tra Mastri e Feletto. In Valle Orco è necessario l’adeguamento della circonvallazione di Pont e di alcune gallerie sulla 460. Per quanto riguarda l’Eporediese, detto del traforo di Monte Navale, c’è da aggiungere che molti Comuni del territorio chiedono il mantenimento del progettato casello di Romano Canavese, anch’essa opera collegata al rinnovo della concessione sull’autostrada A5 Torino-Courmayeur. Sono ritenuti importantissimi anche il progetto del “peduncolo” sulla Statale verso Bollengo e quello della circonvallazione di Borgofranco. È collocabile più avanti nel tempo, ma è ritenuto come auspicabile, il traforo della Serra per il collegamento tra Ivrea, Biella e Santhià. Tra le opere puntuali, non collocabili nell’elenco che sarà presentato alla Regione, ma che necessitano di finanziamento, vi sono interventi a Vestignè, Caravino, Albiano, Masino e Strambino, una rotatoria in località Grivellino, all’intersezione tra due provinciali e l’asfaltatura di un breve allargamento della provinciale 61 a Vidracco, in corrispondenza dell’ampliamento di un versante roccioso presso una cava. Nel Chivassese, i Comuni della Zona omogenea 10 indicano tra le priorità la variante di Arè, la circonvallazione di Chivasso e il raddoppio del ponte sulla Dora Baltea in località Sant’Anna (opera in corso di progettazione definitiva). Occorre poi una riflessione a lungo termine sul miglioramento del collegamento tra il Chierese, il Chivassese e il Canavese. La Zona 11 CarmagnoleseChierese ha tre le sue priorità la tangenziale di Carmagnola e la variante di Pessione, mentre la circonvallazione di Chieri è un’opera di tale dimensione finanziaria e di tale impatto urbanistico da richiedere ulteriori riflessioni. La Zona omogenea del Pinerolese ritiene invece importanti interventi per la messa in sicurezza del tratto montano della provinciale 23 del Sestriere, del tratto in corrispondenza della circonvallazione di Pinerolo e la realizzazione della circonvallazione di Villafranca Piemonte. Come detto, il fatto che la Città metropolitana abbia pronti al momento giusto i progetti delle opere sarà decisivo nel momento in cui le risorse regionali saranno messe a disposizione.

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