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La bambina che non sapeva odiare chiede la pace per l’Ucraina
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lla vigilia dell'inaugurazione del Salone internazionale del Libro, la Città metropolitana di Torino ha ospitato nella sede di corso Inghilterra mercoledì pomeriggio 18 maggio Lidia Maksimovic, protagonista e testimone della Shoa, deportata piccolissima ad Auschwitz per gli esperimenti del medico nazista Josef Mengele. A soli 3 anni è entrata con la madre nel campo di concentramento di Auschwitz Birkenau e per tredici mesi è sopravvissuta in quell'inferno, nella baracca dei bambini. Nel gennaio del 1945, dopo la liberazione, è uscita dall’inferno ed è stata adottata ma, come spiega nel suo libro, ritrova poi la madre naturale come in un miracolo. Lidia è cattolica e ha raccontato i suoi incontri con 3 Papi: il suo libro ha la prefazione di papa Francesco.
Lidia ha un legame speciale con il Comune di Castellamonte e con il nostro territorio dove torna spesso per incontrare i giovani. Per lei, che al Salone del libro presenta il suo libro "La bambina che non sapeva odiare" una pergamena firmata dal Sindaco CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA
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