Attività istituzionali
Sulle orme di Giovanni Pastrone, il papà di Cabiria
I
n occasione della visita a Groscavallo per registrare l’intervista del Venerdì dal sindaco al primo cittadino Giuseppe Giacomelli, la nostra attenzione è stata catturata, tra il resto, da uno degli edifici storici presenti in questo Comune della Val Grande di Lanzo: la villa liberty che appartenne a Giovanni Pastrone, l’autore e produttore torinese del kolossal del cinema muto Cabiria, un film che uscì nel 1914 e che ebbe enorme fama in tutto il mondo. Partendo da Groscavallo, ci siamo messi allora sulle tracce di questo geniale ed eccentrico personaggio, arrivando ovviamente fino a Torino. Il nostro racconto parte dunque dalla storia di Villa Pastrone, e a fornirci informazioni è il vicesindaco di Groscavallo, Maria Cristina Cerutti Dafarra. Dalle sue parole veniamo a sapere che la villa in questione fu
fatta nel 1902 da un certo Giuseppe Rapelli, un possidente del luogo, che presto la vendette a tal Oscar Salussoglia, sarto di casa Reale. Fu lui a collocare nel parco di pertinenza dell’edificio un grande uovo in muratura, tutt’ora presente, la cui funzione era dare ricovero ai piccioni viaggiatori che il Salus-
soglia utilizzava per il trasporto di messaggi. Nel 1922 la villa fu finalmente acquistata da Pastrone: nei suoi ambienti certamente fu sperimentata una delle invenzioni di Pastrone, vale a dire "carrellata", la macchina da presa piazzata su una piattaforma mobile: la macchina da presa non è più fissa al terreno, ma libera di muoversi tra gli attori. Fino ad allora, come ci spiega Wikipedia, la macchina da presa creava una scena fissa in cui gli attori entravano in campo, recitavano e ne uscivano con un effetto simile al teatro. Il carrello permise anche di passare dal campo lungo ai primi piani senza stacco di ripresa. Lasciato il cinema, il Nostro si dedicò a innumerevoli altre attività, tra cui l’invenzione di macchine che a suo dire guarivano dal cancro, e si dedicò, da dilettante, a visitare e curare pazienti. Fino alla morte, che giunse nel 1959, lui e la moglie passarono le estati
CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA
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