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Ieri e oggi al Caffè Cena di Montanaro
Nella suggestiva cornice della corte del Castello Frola di Montanaro, sabato 18 giugno prende il via la rassegna Caffè Cena, uno spazio di confronto fra più associazioni culturali e Comuni canavesani sul tema della valorizzazione dei grandi canavesani del passato, sulle iniziative culturali turistiche organizzate nei Comuni coinvolti e sulla presentazione di autori del Canavese che illustreranno le loro opere. In un clima amichevole e informale, a partire dalle 16 si potrà partecipare all’incontro pensato anche come un momento per condividere le buone pratiche del “fare cultura” in omaggio alla figura di Giovanni Cena, poeta e scrittore nato a Montanaro il 12 gennaio 1870. Ospiti dell’incontro gli autori Elisa Castellina, Daniela Ferrero, Graziella Frola, Sara Galetta, Franco Gastaldo, Riccardino Massa, Emanuele Peccioli e Renato Rizzo, che presenteranno i loro libri e saranno a disposizioni per approfondimenti. Spazio anche all’illustrazione da parte di Luigi Lenzi del Museo montanarese dedicato a Cena. Alle 18 sarà possibile visitare il Castello, passeggiare nel suggestivo borgo di Montanaro e concludere la serata con un aperitivo conviviale e una serata di tango organizzata dalla Pro Loco. La rassegna Caffè Cena ha ottenuto il patrocinio di Città metropolitana di Torino, del Comune di Ivrea e di Ivrea Capitale Italiana del Libro 2022 e la collaborazione dei Comuni di Agliè, Colleretto Giacosa e Castelnuovo Nigra e del concorso letterario Amilcare Solferini.
Anna Randone
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GIOVANNI CENA
(Montanaro, 12 gennaio 1870 – Roma, 7 dicembre 1917) è stato un poeta e scrittore italiano con una ricca produzione letteraria di poesie, prose e saggi. Le sue opere, raccolte in cinque volumi, furono pubblicate a Torino nel 1928-1929. Nato nella povera famiglia di un tessitore, studiò dal 1881 a Torino e poi dal 1886 nel Seminario di Ivrea, dal quale fu espulso tre anni dopo. Proseguì gli studi nell’Università di Torino, allievo di Arturo Graf; nel 1902 fu assunto a Roma come capo redattore della prestigiosa rivista Nuova Antologia, e si dedicò a una intensa opera di promozione sociale per le popolazioni della campagna romana. Nel 1904 nacque il sodalizio con il dottor Angelo Celli, fondatore della “Società per gli studi contro la malaria”. Il 17 maggio 1915, una settimana prima dell’entrata in guerra dell’Italia, Giovanni Cena entrò a far parte del “Comitato di preparazione civile”. Percorse l’Agro Pontino e le paludi e andò spesso in Abruzzo, testimone del dramma del terremoto. Là creò asili e aiutò la povera gente a rivendicare i propri diritti. Nell’estate del 1915 andò al fronte come corrispondente per la sua rivista, negli ospedali di Roma organizzò la scuola per i feriti analfabeti; fondò e diresse Il Piccolissimo, un giornalino di propaganda. Morì di polmonite a Roma nel 1917.