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Nuova vita per la Gran Masun a Carema
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razie agli interventi resi possibili dal progetto transfrontaliero Interreg Alcotra Strada dei Vigneti Alpini, di cui è stata capofila la Città metropolitana di Torino, a Carema è tornata a nuova vita la “Gran Masun”, una casaforte tardomedievale risalente al 1404, collocata al centro della conca vitata, nel luogo in cui convergono strade e sentieri quali la Via Francigena e il Sentiero dei Vigneti. Sabato 2 luglio è stata aperta al pubblico la sala museale della Gran Masun, nel corso di un evento promosso dal Comune di Carema e patrocinato dalla Città metropolitana di Torino. Il progetto della Strada dei Vigneti Alpini ha delineato, a partire dal 2017, un percorso virtuale di scoperta della viticoltura di montagna tra Valle d’Aosta, Piemonte e Savoia. Ecco perché, aprendo
al pubblico la Gran Masun, il Comune ha voluto proporre ai turisti una passeggiata tra i vigneti, percorrendo un tratto della via Francigena. C’è stato anche tempo e modo per un tributo alla memoria del compianto sindaco Giovanni Aldighieri, che fu instancabile promotore della valorizzazione della vitivinicoltura di Carema. Domenica 3 luglio la consigliera metropolitana Sonia
Cambursano, delegata al turismo, allo sviluppo economico, alle attività produttive e alle pianificazione strategica, ha potuto apprezzare l’ospitalità di Carema e la qualità delle vitivinicoltura locale, nel corso di una degustazione organizzata dal sindaco Flavio Vairos. “La Gran Masun suscita interesse ed è una risorsa dal punto di vista turistico, in un territorio che, grazie all’entusiasmo degli amministratori e dei produttori locali, molti dei quali giovani, ha saputo mantenere viva l’identità e le tradizioni della vitivinicoltura” commenta la consigliera Cambursano “La casaforte medioevale, le vie del centro storico di Carema, il tratto della Via Francigena che attraversa il territorio, le vigne con i caratteristici Pilùn sono qualcosa di unico ed è importante che un progetto europeo abbia sostenuto l’impegno della Città metropolitana e della comunità locale per valorizzare tutti questi elementi”.
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