Attività istituzionali
Terre Alte ancora produttive grazie alle associazioni fondiarie
N
el novembre del 2016 ad Usseglio 26 proprietari di pascoli e boschi incolti o sottoutilizzati si riunivano nell’associazione fondiaria “La Chiara”, scegliendo di chiamare l’associazione stessa come il torrente che scorre in Valle di Viù. L’obiettivo era quello di tornare a gestire i terreni, ma anche di migliorare l’ambiente e il paesaggio del territorio. In pochi anni i proprietari o aventi diritto, pubblici e privati, dei terreni con destinazione agricola, boschiva o pastorale, hanno impostato un lavoro che va ben al di là del semplice contenimento del bosco di invasione e della gestione del patrimonio forestale, puntando invece sulla difesa della biodiversità e su un ampio ventaglio di attività e prodotti. Lo scopo dell’associazione è quello di sostituire ad una gestione individuale dei terreni o al loro abbandono un approccio collettivo, che ne ottimizzi il rendimento. La Chiara può concedere i terreni in uso o affitto ai membri dell’associazione o a soggetti terzi che si impegnino a condurli secondo le indicazioni del piano di gestione e del piano di utilizzazione specifico di ogni area interessata. Quella illustrata nell’intervista alla presidente Maria Beria - pubblicata nel canale YouTube della Città metropolitana alla pagina https://www. youtube.com/watch?v=HJizT8SqKsg - è una del-
le esperienze che erano state al centro del convegno online che la Città metropolitana di Torino aveva organizzato il 24 febbraio 2021 nell'ambito di SociaLab, un progetto del piano territoriale integrato GraiesLab finanziato dal programma transfrontaliero Alcotra Italia Francia. “Abbiamo scelto il nome La Chiara, perché così si chiama tradizionalmente il ramo della Stura di Lanzo che dalle sorgenti di alta quota arriva sino a Germagnano. È un nome che richiama la limpidezza delle acque del nostro fiume e che abbiamo scelto per indicare il risveglio del territorio” spiega Maria Beria. “I terreni abbandonati ci vengono conferiti per renderli nuovamente gestibili. Non possiamo certamente ricreare l’agricoltura di un tempo. Dobbiamo produrre con i mezzi di oggi e verificare l’adattabilità
CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA
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