3 minute read

Pipistrelli in chiesa a Casalborgone

Tutelati nel periodo di riproduzione

Lo scorso 30 luglio Casalborgone ha ospitato una speciale “bat night”, una serata divulgativa sui pipistrelli che non a caso si è tenuta nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Maddalena: è qui infatti che una colonia riproduttiva di chirotteri si trattiene fra maggio e agosto. Testimoni locali riferiscono che i pipistrelli utilizzavano l’edificio già 50 anni fa; nel 2015 la presenza della colonia è stata notata da un naturalista che per primo ne ha identificato gli esemplari come appartenenti alla specie di particolare interesse conservazionistico vespertilio smarginato (Myotis emarginatus). In seguito, la Stazione Teriologica Piemontese insieme al Comune di Casalborgone e l’allora Ente di Gestione delle Aree protette del Po torinese, ha effettuato alcuni interventi al fine di proteggere i chirotteri e nel contempo stimolarli a utilizzare parti dell’edificio dove non si ponessero conflittualità con la conservazione dei beni presenti e la fruizione antropica. La colonia si è insediata prontamente in uno di tali vani, ma gli esemplari hanno continuato a utilizzare, come via di comunicazione fra il rifugio e l’ambiente esterno, un accesso che comportava il transito all’interno della chiesa. Oggi è in corso un progetto finanziato dall’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese in collaborazione con l’associazione Attorno alla Ro Verda e il Comune di Casalborgone finalizzato proprio a rendere pienamente compatibile la presenza della colonia con le esigenze di conservazione e fruizione dell’edificio: il vano dedicato ai pipistrelli è stato reso ancora più accogliente e sono stati effettuati interventi per favorire l’utilizzo, da parte degli esemplari, di accessi che evitano il passaggio nell’interno della chiesa. Il caso di Casalborgone rappresenta un esempio di tutela integrata dei beni ambientali e culturali che, nel territorio metropolitano si ritrova anche in altri edifici tra i quali la Reggia di Venaria e la Fortezza di Verrua Savoia. Come ci ha spiegato la chirotterologa Elena Patriarca della Stazione Teriologica Piemontese, questa vicinanza tra pipistrelli e uomo richiede attenzione: se da un lato esistono disposizioni di stretta tutela dei pipistrelli che derivano dalle normative nazionali e internazionali, dall’altro lato è necessario, laddove le colonie sono presenti, di risolvere le eventuali conflittualità che possono generarsi e che sono sempre risolvibili. Proprio in questo senso si inserisce la collaborazione tra la Città metropolitana di Torino

Advertisement

e Stazione Teriologica Piemontese per offrire ai cittadini un servizio di consulenza e di supporto per risolvere quelle piccole conflittualità che possono generarsi in seguito alla presenza dei pipistrelli e al contempo garantire a queste specie la tutela che le normative prevedono.

L’IMPORTANZA DEI PIPISTRELLI

Come ci ha raccontato il chirotterologo Paolo Debernardi della Stazione Teriologica Piemontese, i pipistrelli sono una parte molto rilevante della complessiva biodiversità dei mammiferi sul pianeta; su oltre 1400 specie, in Italia ne abbiamo almeno 35 e 28 sono note tra Piemonte e Valle d'Aosta. Sono animali estremamente affascinanti per la loro biologia abbastanza complessa, ma poco conosciuti e l'approccio che ha il largo pubblico verso di essi è inizialmente di diffidenza e timore che poi si attenua con l’aumento della conoscenza. I pipistrelli che, ad esempio, vivono negli edifici in piccoli spazi che noi non utilizziamo - in genere quelli più tranquilli e nascosti - essendo grandi divoratori di insetti forniscono dei servizi ecosistemi eccezionali e sono inoltre in grado, quando gli insetti pullulano, di concentrarsi sulla specie più numerosa. Gli atteggiamenti più comuni nei confronti dei pipistrelli vanno da una fobia generalizzata e inspiegabile, a una serie di remore nell'avvicinare questi animali che appaiono brutti nell'immaginario, a leggende metropolitane trasversali in tutta Europa come credere che si attacchino ai capelli. “Magari” conclude Paolo Debernardi “per noi sarebbe molto più semplice studiarli, ma in realtà sono eccellenti volatori e ci scansano con un’abilità eccezionale”.

Denise Di Gianni

INTERVISTA A ELENA PATRIARCA E PAOLO DEBERNARDI HTTPS://YOUTU.BE/sAdeXrdDK-Y

This article is from: