Cronache da Palazzo Cisterna 46

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Primo Piano

Un Piano Strategico da lasciare come eredità alla prossima amministrazione Il dibattito nella III Commissione

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artedì 24 novembre la III CommissionePianificazione strategica ha fatto il punto sul processo di elaborazione del Piano Strategico Metropolitano, alla vigilia del primo dei due focus group con gli attori dei territori delle Zone omogenee programmati per il 25 novembre e il 2 dicembre. Il Presidente della III Commissione, Mauro Carena, ha aperto i lavori lamentando l’assetto incompleto che il legislatore ha attribuito alle Città metropolitane, a cui la Legge Delrio e i successivi provvedimenti non hanno assegnato le risorse indispensabili per realizzare piani strategici per lo sviluppo economico e sociale dei territori. Carena ha ribadito che il ruolo della Città metropolitana non può limitarsi alla gestione della viabilità e degli edifici scolastici. Un Piano strategico è un atto di indirizzo, che deve indicare la direzione verso cui devono dirigersi lo sviluppo economico e sociale e le conseguenti politiche.

Il Consigliere delegato alla pianificazione strategica, Dimitri De Vita, ha convenuto sul fatto che il legislatore non ha pensato alle politiche di sviluppo per i territori delle Città metropolitane, lasciandone la competenza alle Regioni. Tutto questo nonostante la Città metropolitana di Torino abbia in corso un’intensa attività di elaborazione e realizzazione di progetti di rilevanza transnazionale e transalpina. A giudizio del Consigliere De Vita il precedente Piano strategico scontava una visione di corto respiro e scaturiva dalla raccolta dei desiderata dei territori, senza una visione strategica alta e proiettata nel tempo. Il Piano a cui si sta lavorando attualmente deve invece affrontare i problemi dei territori al di fuori dell’area metropolitana torinese, legati allo spopolamento e alle carenze delle reti dei trasporti e telematiche. Questa volta, ha sottolineato il Consigliere delegato, la politica ha l’opportunità di ascoltare il mondo accademico e di

avvalersi delle sue conoscenze e analisi nel processo di ascolto delle esigenze dei territori e di programmazione delle azioni strategiche. De Vita ha anche ricordato che entro l’anno è prevista la conclusione di una ricognizione delle criticità inerenti il digital divide, con la possibilità di migliorare in tutti i Comuni la connessione al Web. Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, la Città metropolitana è impegnata ad assicurare a tutti i Comuni almeno un collegamento giornaliero di andata e ritorno verso i più importanti nodi di interscambio. Occorre però che l’Ente di area vasta recuperi un accesso diretto alle risorse messe a disposizione dalle politiche europee di coesione. Il professor Matteo Robiglio del Politecnico di Torino, coordinatore del gruppo di docenti e ricercatori universitari che supporta la redazione del Piano Strategico, ha ricordato che il dibattito sulle Città metropolitane viene da lontano e che attualmente riguarda una grande

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