Cronache da Palazzo Cisterna 49

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Attività Istituzionali

Presentato il catalogo Ce.Se.Di per la scuola per il 2020-2021 Focus particolare sull’insegnamento dell’educazione civica

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na p r e s e n t a z i o n e inevitabilmente a distanza quella che si è tenuta giovedì 10 dicembre per illustrare il catalogo Ce.Se.Di 2020-2021, che presta un occhio di riguardo all’educazione civica, come stabiliscono i nuovi programmi ministeriali. A portare i saluti della Città metropolitana la consigliera delegata all’istruzione Barbara Azzarà: “La formazione continua degli insegnanti è fondamentale per avere relazioni proficue con gli studenti: se il rapporto docente/discente resiste anche in tempi di didattica a distanza è perché è stato costruito prima, con il contatto e la pratica quotidiana”. La dirigente Monica Tarchi ha ricordato che il prossimo anno il Ce.Se.Di compirà 40 anni: l’importanza di questo servizio per il mondo della scuola è stata recentemente riconosciuta anche dal Ministero, che l’ha accreditato come una risorsa a livello nazionale. Due dati per rendere l’idea del ruolo del Centro servizi didattici: nel 2018-2019 i suoi corsi hanno coinvolto 3328 docenti e circa 23mila studenti; l’anno scorso, malgrado i problemi causati dalla pandemia, gli studenti sono calati di pochissimo (21.758) e i docenti che hanno seguito la formazione (a distanza) sono addirittura aumentati, salendo a 3491 unità.

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Angelo Chiarle, il docente approdato al Ce.Se.Di grazie a una convenzione con Regione Piemonte e Ufficio scolastico regionale, ha illustrato le linee guida fondamentali del catalogo, sottolineando il fatto che quest’anno la novità è l’educazione civica e mettendo in rilievo le molte iniziative che si sposano con

l’educazione civica: in particolare, la sezione dedicata alla sostenibilità con l’Agenda 2030, che è uno dei traguardi di competenza indicati dal Ministero per ciò che riguarda l’educazione civica. Tra le varie proposte presenti nel catalogo e illustrate al pubblico durante l’incontro telematico, particolare interesse ha suscitato quella intitolata “Di-

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dattica in classe e didattica a distanza: quale integrazione?”, a cura di Danila Favro e Bruna Laudi, del Gis-Gruppo innovazione scuola del Ce.Se. Di. Le due insegnanti, in un intervento molto legato al presente, hanno definito con notevole coraggio il 2020 come un anno “rivoluzionario”, poiché tutti i docenti si sono ritrovati in una realtà completamente nuova e hanno quindi dovuto rivedere la propria pratica didattica: la tecnologia, che all’inizio per molti era un ostacolo, in un secondo tempo è diventata una risorsa, e anche i genitori hanno dovuto imparare a usare i nuovi strumenti insieme ai figli. La scuola ha perso i muri, gli insegnanti mediante la didattica a distanza entrano nelle case e le famiglie entrano a scuola: uno scambio che, secondo Favro e Laudi, finisce per rinsaldare l’alleanza educativa. c.be.


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