RUBRICA
Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte “Giuseppe Grosso”
Archivio Valdo Fusi, donata alla biblioteca una nuova lettera
Q
uando Valdo Fusi non era ancora il grande Valdo Fusi, vale a dire uno dei capi della Resistenza contro il nazifascismo e il dirigente politico del dopoguerra noto a tutti, ma solo un granatiere di Sardegna di venticinque anni, si trovò ad affrontare una dolorosa vicenda personale: la tragica morte per incidente stradale, a un passaggio a livello della ferrovia Asti-Chivasso, nel giugno del 1936, del suo caro amico Gustavo Tabusso, un industriale astigiano di un anno più giovane di lui. Nella stessa sciagura era rimasta ferita, non gravemente, la giovane fidanzata di Gustavo, la signorina Alda Saita. Pochi giorni dopo la sciagura, Valdo prese carta (intestata Granatieri di Sardegna) e penna per scrivere un’affettuosa lettera alla Saita, anch’ella sua amica, con l’intento di rincuorarla e di “parlare un poco insieme del comune caro amico” (l’amicizia tra Valdo e Gustavo era nata in ragione della comune militanza nei granatieri). Ora, quella lettera giunge a integrare
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CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA
l’archivio storico di Valdo Fusi, che è conservato nella Biblioteca di storia e cultura del Piemonte “Giuseppe Grosso”, istituzione della Città metropolitana di Torino con sede a Palazzo Cisterna, grazie al lascito della vedova di Valdo, Edoarda Biglio, che nel 2004 lo affidò alla bi-