Numero 31 - Anno VII - 2021 - Platform Network Srl - Milano - Italy 10 € - A 16 € - B 15 € - D 19 € - F 16 € - UK 12 £ - P 14 € - E 14 € - CH 15 Chf - ISSN 2420-9090
ELENA SALMISTRARO
H HA APPPPIIN NEESSSS
TADAO ANDO ARCHITECTS & ASSOCIATES| ALEPREDA| BEATRIZ ALÉS ATELIER| ASPRO STUDIO RONAN AND ERWAN BOUROULLEC| CASEY BROWN ARCHITECTURE| BRUTHER FALA ATELIER | GAS STUDIO | GEHRY PARTNERS LLP | SILVIA GIAMBRONE|STUDIO GUM OPEN ARCHITECTURE|PARISOTTO + FORMENTON ARCHITETTI | ITALO ROTA BUILDING OFFICE
HYPERDECORATIVE INTERIORS
Wash Basin and WC: RAK-VALET Furniture: RAK-JOY Wall and Floor: TOKYO CONCRETE
3
HAPPINESS EDITORIAL
Luca Molinari
PROJECT
G E H R Y PA R T N E R S , L L P
10
Text by Luigi ARCOPINTO
GEHRY'S SHIMMERING ALPILLES
4
TA D A O A N D O A R C H I T E C T S & A S S O C I AT E S
BOURSE DE COMMERCE
Text by Sara FERRARA
RONAN AND E RWAN BOU ROU LLEC
A DIALOGUE OF LIGHT
16 20 26
OPEN ARCHITECTURE
Text by Francesca FILOSA
PINGHE BIBLIOTHEATER BRUTHER
Text by Lorenzo GIORDANO
CULTURAL AND SPORTS CENTRE 32
G A S S T U D I O|PA R I S O T T O + F O R M E N T O N A R C H I T E T T I
CASA DI LANGA 40
46
ASPRO STUDIO
Text by Ilia CELIENTO
Text by Maria GELVI
LEARNING FROM TRADITION CASEY BROWN ARCHITEC TURE
I’M (NOT) A HUT
Text by Concetta TAVOLETTA
COVER
E L E N A SA LM I S T R A RO
52
Luca Molinari
INTERIOR B E AT R I Z A L É S AT E L I E R
Text by Luisa PARISI
62 FOR A N EW HOUSING IDE NTIT Y STUDIO GUM
Text by Francesca FILOSA
68 HOTE L ASMUNDO DI GISIR A ALEPREDA
Text by Luigi ARCOPINTO
78 SPATIAL GR AF TS F A L A AT E L I E R
Text by Ilia CELIENTO
85 UN EVE N HOUS E
EXHIBITION A D I D E S I G N M U S E U M C O M P A S S O D ’ O R O Text by Cristina BIGLIATTI
90 DESIGN AS YOU ' VE N EVE R S E E N IT B E FORE I TA L O R O TA B U I L D I N G O F F I C E
Text by Maria Antonietta SANTANGELO
98 MUNICIPAL MUS E UMS OF REGGIO E MILIA S I LV I A G I A M B R O N E
Text by Luca MOLINARI
104 TH E HALL OF SHADOWS KEYWORD
102 113
FELICITÀ
Marco Filoni PLATFORM FOR HOMI MILANO
HYPERDECOR ATIVE INTERIORS 114
PROJECTS BY: HIT ARCHITECTS | VALERIA ARETUSI | BUREAU BRISSON ARCHITECTES | CXEMA | ESQVTA| FAST&FURIOUSOFFICE | LOTO AD PROJECT | MYGG | NOA* (NETWORK OF ARCHITECTURE) | OFFICE S&M | OVRE.DESIGN | CLAUDIO PIRONI & PARTNERS | SAOTA - ARCC - MAX KASYMOV | STUDIO SVETTI ARCHITECTURE |
174
PRINTED Luca Galofaro ARTEFACTS
178 182
ON|AUF Mikael Olsson ART
ART EXHIBITION REVIEW BACKSTAGE
188 194
CERAMICS WITH AN ITALIAN CHARM PRODUCTS
HIGHLIGHTS
Ph. ©Gökhan Pola
E D I T O R I A L
H
appiness seems to be one of those words that cannot be associated with architecture. An airy word, evoking lightness of spirit, almost a subtle detachment from earthly things, as opposed to the gravity of the built body and its annoying challenge to eternity. And yet a well-built space, welcoming, bright, with good proportions and a sense of surprise that can seduce, has an incredible power to make those who pass through it happy, if only for a moment and almost inadvertently. We all have a clear feeling of well-being that well-designed architecture can generate in our soul, without this feeling coming from an educated reading of the place in front of us, but only from the grace that those spaces can offer us. After almost two years of fearing others, public spaces and the air we breathe, we decided to dedicate this late summer issue of Platform to this feeling and the subtle relationship it has with the places we inhabit and the objects we choose. This is why we decided to call in a brilliant young designer like Elena Salmistraro to celebrate this issue, which is intended to accompany the first, much-needed Salone del Mobile in Milan, along with a series of architectural projects, residential interiors and installations that all tell of the magnificent, happy obsession that is designing and offering illuminating spaces to a world in difficulty. In a sequence that starts with two contemporary monuments such as the Luma Art Tower by Gehry Partners, moving on to the hieratic force of the new Pinault Foundation in Paris by Tadao Ando, and the work of Open Architecture, Bruther, GaS Studio and Parisotto + Formenton Architetti, Aspro studio, Casey Brown, Fala Atelier, Italo Rota, Silvia Giambrone, as well as a long series of interior designers who are not afraid to play with a free use of decoration, in all these very different stories we find the desire to change perspective and open up new avenues of research into the places we inhabit. This is the recipe for happiness in architecture. Don't be afraid to look, to listen and to offer free places to live for our very uncertain future
HAPPINESS
#HAPPINESS #LUCA MOLINARI La felicità sembra una di quelle parole che non si possa affiancare all’architettura. Parola aerea, che evoca leggerezza di spirito, quasi un sottile distacco dalle cose terrene, al contrario della gravità del corpo costruito e della sua fastidiosa sfida all’eternità. Eppure uno spazio ben costruito, accogliente, luminoso, dotato di buone proporzioni e di un senso della sorpresa che può sedurre, ha un incredibile potere di rendere felici chi lo attraversa, magari solo per un attimo e quasi inavvertitamente. Noi tutti abbiamo chiara la sensazione di benessere che un’architettura ben progettata può generare nel nostro animo, senza che questo sentimento passi per una lettura colta del luogo che abbiamo davanti, ma solo per la grazia che quegli spazi ci possono offrire. Dopo quasi due anni di paura degli altri, degli spazi pubblici e dell’aria che respiriamo, abbiamo deciso di dedicare questo numero della tarda estate di Platform a questo sentimento e alla sottile relazione che ha con i luoghi che abitiamo e gli oggetti che scegliamo. Per questa ragione abbiamo deciso di chiamare una giovane, brillante, designer come Elena Salmistraro a celebrare questo numero che vuole accompagnare il primo, necessario, Salone del Mobile a Milano, insieme a una serie di progetti di architettura, interni residenziali e allestimenti che raccontano tutti della magnifica, felice, ossessione che è progettare e offrire spazi illuminanti a un mondo in difficoltà. In una sequenza che parte con due monumenti contemporanei come la Luma Art Tower di Gehry Partners, passando per la forza ieratica della nuova Fondazione Pinault a Parigi a firma di Tadao Ando, e per i lavori di Open Architecture, Bruther, GaS Studio e Parisotto + Formenton Architetti, Aspro studio, Casey Brown, Fala Atelier, Italo Rota, Silvia Giambrone, oltre a una lunga serie di progettisti d’interni che non hanno paura di giocare con un uso libero della decorazione, in tutte queste storie così differenti ritroviamo la voglia di cambiare prospettiva e aprire nuove prospettive di ricerca sui luoghi che abitiamo. Questa è la ricetta per la felicità in architettura. Non avere paura di cercare, sapere ascoltare e offrire luoghi liberi da abitare per il nostro futuro così incerto.
3
©Adrian Deweerdt
4
P R O J E C T
Gehry Partners, LLP
GEHRY'S SHIMMERING ALPILLES Text by Luigi ARCOPINTO
5
©Adrian Deweerdt
6
P R O J E C T La deformazione delle direttrici all’esterno del corpo trasforma la linea retta in traiettoria. Gehry sembra affastellare la materia in memorie scultoree futuriste con movimenti vibranti, in cui vige la regola dello spazio catturato attorno a volumi, grazie a collisioni e scontri.1 Un’architettura che è tormentata da un’incessante ricerca e stratificazione di motivi - anche indipendenti gli uni dagli altri - che si accumulano a cercare un sistema costruito complesso. Una complessità che gioca al massacro del monocromo riflettente ed echeggia il tormento del cielo della Provenza che, unito al paesaggio terrestre che fu teatro di una città romana, ispirò celeberrimi dipinti di Vincent Van Gogh. È pleonastico ripeterlo, molto si è già scritto in proposito e tutti sembrano concordi nell’individuare una specie di dialogo fuori dal tempo tra il pittore olandese e Gehry. Entrambi si sarebbero ispirati alle formazioni rocciose della regione francese, il primo per la sua Notte stellata e il secondo per aver dato corpo ai segni di Van Gogh e averli posizionati su un crepidoma ovale in forma di anfiteatro. La gigantesca torre Luma, alta circa cinquantasei metri, prende il nome dalla associazione culturale fondata da Maja Hoffmann, collezionista d’arte ed ereditiera del colosso farmaceutico La Roche.
The deformation of the lines outside the body transforms the straight line into a trajectory. Gehry seems to pile matter into futuristic sculptural memories with vibrant movements, where the rule of space is captured around volumes, thanks to collisions and clashes.1 An architecture that is tormented by an incessant search for and layering of motifs even independent of each other - that accumulate to seek a complex built system. A complexity that plays at the massacre of the reflective monochrome and echoes the torment of the Provençal sky which, together with the terrestrial landscape that was the site of a Roman city, inspired Vincent Van Gogh's famous paintings. It goes without saying that much has already been written about it and everyone seems to agree that there is a kind of timeless dialogue between the Dutch painter and Gehry. Both are said to have been inspired by the rock formations of the French region, the former for his Starry Night and the latter for fleshing out Van Gogh's signs and placing them on an oval crepidome in the form of an amphitheatre. The gigantic Luma tower, about fifty-six metres high, takes its name from the cultural association founded by Maja Hoffmann, an art collector and heiress of the pharmaceutical giant La Roche.
©Remi Benali
La costruzione dell’architetto canadese completa il vastissimo Parc des Ateliers che, nell’area originariamente occupata dalle officine ferroviarie francesi, è campus creativo e sede della fondazione. Come gran parte degli edifici della seconda stagione progettuale di Frank Ghery, anche questa torre sconvolge per la versatilità dei suoi ambienti interni. Generalmente dominato da una dimensione spaziale in completo fluire, che si dimostra pronta ad essere brutalmente compartimentata in funzione delle esigenze, lo spazio interno sembra porsi quasi in completa opposizione rispetto all’assetto esteriore dell’architettura, fortemente scolpita e bloccata nella forma delle Alpilles in frantumi, ottenuta mediante undicimila lastre di acciaio inossidabile modellate per l’occasione. Sulla scintillante torre di Gehry la letteratura già brulica di giudizi, alcuni assolutamente parziali e incongruenti, che vanno dalla questione formale a spingersi fino a quella della sostenibilità e del riuso. Arles ha sicuramente guadagnato un landmark e ha visto la rigenerazione di un’area ormai abbandonata da tempo, seppur sulla base di un modello in parte vecchio quanto il museo di Bilbao. Su tutto il resto, sospeso il giudizio estetico, saranno la comunità e il tempo a parlare.
The Canadian architect's construction completes the vast Parc des Ateliers which, in the area originally occupied by the French railway workshops, is the creative campus and headquarters of the foundation. Like most of the buildings in Frank Ghery's second design season, this tower is shocking for the versatility of its interior spaces. Generally dominated by a spatial dimension in complete flux, ready to be brutally compartmentalised according to need, the interior space seems to stand almost in complete opposition to the exterior of the architecture, strongly sculpted and blocked in the form of the shattered Alpilles, obtained by eleven thousand sheets of stainless steel modelled for the occasion. The literature on Gehry's glittering tower is already swarming with judgments, some of which are absolutely partial and incongruent, ranging from formal issues to sustainability and reuse. Arles has certainly gained a landmark and seen the regeneration of an area long since abandoned, albeit on the basis of a model that is in part as old as the Bilbao museum. As for the rest, apart from the aesthetic judgement, the community and time will have to speak for themselves.
1 Cfr. Antonino Saggio, Architettura e modernità. Dal Bauhaus alla rivoluzione informatica, Carocci, Roma 2010, pp. 389 - 391
1 See Antonino Saggio, Architettura e modernità. Dal Bauhaus alla rivoluzione informatica, Carocci, Rome 2010, pp. 389 - 391
7
©Remi Benali
8
P R O J E C T
Gehry Partners, LLP GEHRY PARTNERS, LLP IS A FULL SERVICE FIRM WITH BROAD INTERNATIONAL EXPERIENCE IN ACADEMIC, COMMERCIAL, MUSEUM, PERFORMANCE, AND RESIDENTIAL PROJECTS. FRANK GEHRY ESTABLISHED HIS PRACTICE IN LOS ANGELES, CALIFORNIA IN 1962. THE GEHRY PARTNERSHIP, GEHRY PARTNERS, LLP, WAS FORMED IN 2001. GEHRY PARTNERS EMPLOYS A LARGE NUMBER OF SENIOR ARCHITECTS WHO HAVE EXTENSIVE EXPERIENCE IN THE TECHNICAL DEVELOPMENT OF BUILDING SYSTEMS AND CONSTRUCTION DOCUMENTS, AND WHO ARE HIGHLY QUALIFIED IN THE MANAGEMENT OF COMPLEX PROJECTS. GEHRY PARTNERS, LLP È UNO STUDIO DI SERVIZI COMPLETI CON UNA VASTA ESPERIENZA INTERNAZIONALE IN PROGETTI ACCADEMICI, COMMERCIALI, MUSEALI, DI PERFORMANCE E RESIDENZIALI. FRANK GEHRY HA FONDATO IL SUO STUDIO A LOS ANGELES, CALIFORNIA, NEL 1962. LA SOCIETÀ DI GEHRY, GEHRY PARTNERS, LLP, È STATA COSTITUITA NEL 2001. GEHRY PARTNERS IMPIEGA UN GRAN NUMERO DI ARCHITETTI SENIOR CHE HANNO UNA VASTA ESPERIENZA NELLO SVILUPPO TECNICO DEI SISTEMI E DEI DOCUMENTI DI COSTRUZIONE, E CHE SONO ALTAMENTE QUALIFICATI NELLA GESTIONE DI PROGETTI COMPLESSI.
PROJECT CREDITS
Project: LUMA ARLES TOWER Architects: GEHRY PARTNERS, LLP Location: ARLES, FRANCE Year: 2021 Gross area: 15.831 SQ Height: 56 M; 11 LEVELS Photo Credit: ADRIAN DEWEERDT, REMI BENALI
9
Bourse de Commerce Pinault Collection © Tadao Ando Architect & Associates, Niney et Marca Architectes, Agence Pierre-Antoine Gatier. Photo Patrick Tourneboeuf
10
P R O J E C T
Tadao Ando Architects & Associates
BOURSE
DE COMMERCE Text by Sara FERRARA
11
Conservation and creation: a combination that sums up the mission of the PinaultAndo partnership, in which - after Palazzo Grassi and Punta della Dogana in Venice - historical heritage, contemporary architecture and the world of art come together for the third time. In Paris, too, the stratified fabric of the city holds a dense collective memory, to be rediscovered and preserved, but above all to be made accessible through new gestures that are both gentle and powerful. The Bourse de Commerce, in this case, is a neoclassical icon that transcends any impromptu fashion and seems to respond with generosity to the continuous evolution of the Les Halles district. Initially a private residence of Caterina de' Medici, it was rebuilt in the 18th century as the Halle au Blés - a grain market - and then fitted with a magnificent iron and cast iron dome by François-Joseph Bélanger in the early 19th century. In the same century, Henri Blondel undertook a major renovation of the building, which became first a commodities exchange and then the city's stock exchange. Ando's renovation is thus rooted in a complex past, working with architectural devices which delicately insinuate themselves into the existing building to enhance its beauty and multiply its functions. The most daring intervention, which reveals the Japanese master's signature both in the material and in the minimalist rigour, is a cement cylinder - 29 metres wide and 9 metres high - inserted inside the main rotunda. The structure, which encloses a circular exhibition space, rises up to the base of the dome and stands apart from the perimeter walls; the remaining corridor around it is a sort of passageway, sorting the flow of visitors with ramps connecting the various floors. The formal and stylistic autonomy of this element, however, does not deny the dialogue with the pre-existing building: from above, a shower of light invests the walkway at the top, allowing a closeup view of the mural on the roof; the volume also fits into the 19th-century floor and continues into the basement, where the auditorium has been created. Sober furnishings by the Bouroullec brothers compensate for the imposing interior and support its contemplative atmosphere; on the entrance plaza, a tubular bench traces both sides of the rotunda and traces another circle around it: awaiting and celebrating the return of the public to cultural life, the Bourse opens its doors to the 21st century with new life and its presence expands in concentric rings like rippling water.
12
P R O J E C T
Bourse de Commerce - Pinault Collection © Tadao Ando Architect & Associates, Niney et Marca Architectes, Agence Pierre-Antoine Gatier. Ph. Patrick Tourneboeuf
Conservazione e creazione: un binomio che riassume la missione del sodalizio Pinault-Ando, in cui si fondono per la terza volta – dopo Palazzo Grassi e Punta della Dogana a Venezia – il patrimonio storico, l’architettura contemporanea e il mondo dell’arte. Anche a Parigi, infatti, il tessuto stratificato della città custodisce una memoria collettiva assai densa, da riscoprire e preservare, ma soprattutto da rendere fruibile attraverso nuovi gesti, allo stesso tempo gentili e potenti. La Bourse de Commerce, in questo caso, è un’icona neoclassica che trascende qualsiasi moda passeggera e sembra rispondere, con generosità, alla continua evoluzione del quartiere Les Halles: inizialmente residenza privata di Caterina de' Medici, viene ricostruita nel XVIII sec. come Halle au Blés – ossia mercato del grano – e poi dotata, ai primi dell’Ottocento, di una magnifica cupola in ferro e ghisa di François-Joseph Bélanger; nello stesso secolo, Henri Blondel cura un ampio rinnovo dell’edificio, che diventa prima borsa merci, e successivamente borsa della città. La ristrutturazione di Ando affonda perciò le radici in un passato complesso, operando mediante dei dispositivi architettonici che si insinuano, delicatamente, nell’esistente, al fine di esaltarne la bellezza, così come di moltiplicarne le funzioni.
L’intervento più audace, che palesa la firma del maestro giapponese sia nel materiale che nel rigore minimalista, è un cilindro di cemento – largo 29 metri e alto 9 – inserito all’interno della rotonda principale. La struttura, che racchiude uno spazio espositivo circolare, si innalza sino alla base della cupola e si distacca dalle pareti perimetrali; il corridoio residuo intorno è una sorta di passage, che smista i flussi dei visitatori con delle rampe di collegamento tra i vari piani. L’autonomia formale e stilistica di questo elemento, tuttavia, non nega il dialogo con la preesistenza: dall’alto, una pioggia di luce investe la passerella alla sua sommità, che permette di ammirare da vicino il murale della copertura; il volume, inoltre, si incastra nel pavimento ottocentesco e prosegue nel seminterrato, dove è stato ricavato l’auditorium. Arredi sobri dei fratelli Bouroullec compensano l’imponenza degli interni e ne assecondano l’atmosfera contemplativa; sul piazzale d’ingresso, invece, una panchina tubolare ricalca entrambi i lati della rotonda e traccia un ulteriore cerchio attorno ad essa: attendendo e celebrando il ritorno del pubblico alla vita culturale, la Bourse apre le porte al XXI secolo con una nuova vita e la sua presenza si dilata, in anelli concentrici, come acqua increspata.
13
14
P R O J E C T
BORN 1941 IN OSAKA, JAPAN. SELF-TAUGHT IN ARCHITECTURE. ESTABLISHED TADAO ANDO ARCHITECT & ASSOCIATES IN 1969. MAJOR WORKS INCLUDE THE CHURCH OF THE LIGHT, PULITZER ARTS FOUNDATION, AND CHICHU ART MUSEUM. AWARDED WITH THE MOST AUTHORITATIVE INTERNATIONAL ARCHITECTURE PRIZES. HELD SOLO EXHIBITIONS AT THE MUSEUM OF MODERN ART (MOMA) IN 1991 AND CENTRE POMPIDOU IN 1993. TAUGHT AS A VISITING PROFESSOR AT YALE UNIVERSITY, COLUMBIA UNIVERSITY, AND HARVARD UNIVERSITY. PROFESSOR AT THE UNIVERSITY OF TOKYO FROM 1997. PROFESSOR EMERITUS OF THE UNIVERSITY OF TOKYO SINCE 2003. NATO NEL 1941 A OSAKA, GIAPPONE. AUTODIDATTA IN ARCHITETTURA. HA FONDATO LA TADAO ANDO ARCHITECT & ASSOCIATES NEL 1969. LE SUE OPERE PRINCIPALI INCLUDONO LA CHURCH OF THE LIGHT, LA PULITZER ARTS FOUNDATION E IL CHICHU ART MUSEUM. PREMIATO CON I PIÙ AUTOREVOLI PREMI DI ARCHITETTURA INTERNAZIONALI. HA TENUTO MOSTRE PERSONALI AL MUSEUM OF MODERN ART (MOMA) NEL 1991 E AL CENTRE POMPIDOU NEL 1993. HA INSEGNATO COME VISITING PROFESSOR ALLA YALE UNIVERSITY, ALLA COLUMBIA UNIVERSITY E ALLA HARVARD UNIVERSITY. PROFESSORE ALL'UNIVERSITÀ DI TOKYO DAL 1997. PROFESSORE EMERITO DELL'UNIVERSITÀ DI TOKYO DAL 2003.
Tadao Ando Architects & Associates PROJECT CREDITS
Architects: TADAO ANDO ARCHITECT & ASSOCIATES (TAAA), NEM AGENCY / NINEY ET MARCA ARCHITECTES, PIERRE-ANTOINE GATIER AGENCY Location: PARIS, FRANCE Year: 2020 Construction: BOUYGUES CONSTRUCTION Manufacturers: UNIBETON Concrete Origin: CENTRALE UNIBÉTON D’AUBERVILLIERS Furniture Design: RONAN ET ERWAN BOUROULLEC Engineering:SETEC BÂTIMENT Metal Works: TRADIFER 77 Photo credit: PATRICK TOURNEBOEUF Cylinder Diameter: 29 M Cylinder Height: 9 M Cylinder Thickness: 50 CM
15
Ronan and Erwan Bouroullec
A DIALOGUE OF LIGHT Photos by Tommaso SARTORI Courtesy FLOS
16
P R O J E C T The Bourse de Commerce is the new museum of the Pinault Collection in Paris. The building embodies four centuries of architectural innovation and technical prowess. After renovation works led by Tadao Ando Architect & Associates together with the agency NeM / Niney & Marca Architectes, and the agency Pierre-Antoine Gatier, chief architect for French National Heritage, it opened to the public in May this year. Contemporary interventions on locations that are filled with history are always challenging for designers. But the lighting project that Ronan and Erwan Bouroullec developed for the Bourse de Commerce – Pinault Collection in Paris with Flos Bespoke was doubly so. On the one hand, for the exceptional nature of the space, originally conceived in the eighteenth century, on the other hand, for the reinterpretation by Tadao Ando with which Ronan and Erwan Bouroullec lighting project was supposed to interact. For the entrance hall, the special response was a Horizontal Light: an interlocking structure composed of five tubular elements of glass and aluminum measuring six meters each and parallelly positioned. The Horizontal Lights are installations suspended from the ceiling above the entrance, in a groupage of five. The result we wanted to achieve was precise but at the same time fluctuating and vibrant, just like the space that welcomes it”, explain Ronan and Erwan Bouroullec. For the attentive observer, the situation changes in the two stairways on the sides of the entrance, lit by five suspended Vertical Lights connected to each other in a pentagon, and for the spectacular staircase C, formed by two spiral staircases that intersect, where Ronan and Erwan Bouroullec positioned three Vertical Lights arranged in a triangle. The monumentality is guaranteed by the light that marks the huge space between the ceiling and the ground floor, covering it all with its 17 meters in length.
La Bourse de Commerce è il nuovo museo della Collezione Pinault a Parigi. L'edificio è una summa di quattro secoli di storia dell’innovazione architettonica e di abilità tecnica. Dopo la ristrutturazione guidata da Tadao Ando Architect & Associates con le agenzie NeM / Niney & Marca Architectes e Pierre-Antoine Gatier, capo architetto del patrimonio nazionale francese, la Bourse ha aperto al pubblico nel maggio di quest'anno. Gli interventi contemporanei su un tessuto storico sono sempre una sfida importante per i designer. Ma il progetto della luce che Ronan ed Erwan Bouroullec hanno sviluppato alla Bourse de Commerce – Collezione Pinault di Parigi insieme a Flos Bespoke lo è stato doppiamente. Da un lato per l’eccezionalità dello spazio, originariamente concepito nel XVIII secolo, dall’altro per la rivisitazione architettonica di Tadao Ando, con cui il progetto della luce dei Bouroullec avrebbe dovuto dialogare. Per l’androne d’entrata, la risposta è stata una Horizontal Light: una struttura luminosa a incastro composta da cinque elementi tubolari di vetro e alluminio di sei metri l’uno, paralleli tra loro. Le Horizontal Light sono installazioni sospese al soffitto sopra l’entrata, in un groupage di cinque. L’effetto finale è delicatissimo ma ad alto impatto estetico. «Non dovendoci occupare delle aree tecniche abbiamo lavorato sulla sensualità, sul colore della luce e sul modo in cui dialoga con i dettagli dell’architettura d’epoca che Tadao Ando ha riportato agli antichi splendori”, spiegano Ronan e Erwan Bouroullec. Per l’osservatore attento il discorso cambia nelle due scalinate ai lati dell'entrata, allestite con cinque Vertical Light sospese, collegate tra loro a pentagono, e nella spettacolare scala C, formata da due scale a chiocciola che si intersecano, illuminate da tre Vertical Light disposte a triangolo. Qui la monumentalità è garantita dalla luce che segna l’enorme spazio tra soffitto e pianterreno, percorrendolo tutto con i suoi 17 metri di lunghezza.
17
Ronan and Erwan Bouroullec RONAN BOUROULLEC AND ERWAN BOUROULLEC, FRENCH DESIGNERS BORN IN QUIMPER (BRITTANY) IN 1971 AND 1976 RESPECTIVELY, HAVE BEEN WORKING TOGETHER SINCE 1999. FROM INDUSTRIAL DESIGN TO CRAFT WORK, FROM LARGE PRODUCTION RUNS TO RESEARCH, FROM THE OBJECT TO PUBLIC SPACE, RONAN AND ERWAN BOUROULLEC‘S CREATIONS SPAN MULTIPLE FIELDS OF EXPRESSION AND HAVE GRADUALLY ENTERED OUR DAILY LIVES. THEIR CAREER HAS BEEN MARKED BY COLLABORATIONS FROM MAJOR INTERNATIONAL COMPANIES TO ARTISANS OF ANCESTRAL SKILLS FROM EUROPE TO JAPAN. MULTIPLE RESEARCHES HAVE ALSO LED THEM TO WORK WITH THE WORLD’S MOST RENOWNED MUSEUMS. I DUE DESIGNER FRANCESI RONAN BOUROULLEC E ERWAN BOUROULLEC, NATI A QUIMPER RISPETTIVAMENTE NEL 1971 E NEL 1976, LAVORANO INSIEME DAL 1999. DAL DESIGN INDUSTRIALE ALL’ARTIGIANATO, DALLE PRODUZIONI IN SERIE ALLA RICERCA, DAGLI OGGETTI AGLI SPAZI PUBBLICI: ARTICOLATE TRA DIVERSI AMBITI DI ESPRESSIONE, LE CREAZIONI DI RONAN E ERWAN BOUROULLEC SI SONO PROGRESSIVAMENTE FATTE SPAZIO NELLE NOSTRE VITE QUOTIDIANE. IL LORO PERCORSO INCLUDE COLLABORAZIONI CON LE PIÙ GRANDI AZIENDE INTERNAZIONALI DI DESIGN COSÌ COME CON SVARIATI ARTIGIANI DI TECNICHE ANCESTRALI, DALL’EUROPA AL GIAPPONE. RICERCHE DI VARIA NATURA LI HANNO PORTATI A COOPERARE CON I MUSEI PIÙ PRESTIGIOSI DEL MONDO.
18
P R O J E C T
RIVESTIAMO L’ARCHITETTURA Prodotto: OPTINET_ CRYSTAL100 alluminio 2,00mm Foto: DARIO CONCI
19
20
P R O J E C T
OPEN Architecture
PINGHE
BIBLIOTHEATER Text by Francesca FILOSA
South side night view ©Jonathan Leijonhufvud
21
22
Oculus ©CHEN Hao
P R O J E C T
Café ©WU Qingshan
An immense blue body, triangular in shape with rounded corners, wound by a large glass mouth serving as an entrance and a vent at the top as a skylight. This is what the Pinghe Bibliotheater - nicknamed The Blue Whale - looks like, the latest project by OPEN Architecture. The big blue whale is located in Shanghai, China. Inside its body locates the school library and the theatre, with other supportive functions, such as the cafeteria. Just like the limbs of an animal organism, the architectural spaces are linked together in a non-linear but perfectly harmonious order. The idea is to make children explore the space, to stimulate their imagination, and they will spend time in this place for years. The Pinghe Campus deconstructs the classic idea of a mega-structure school and recasts it with a village like campus enhancing the children's sensitivity and expressiveness through the architecture and the programmes held within it.
Central Reading Space ©Jonathan Leijonhufvud
Just like the limbs of an animal organism, the architectural spaces are linked together in a non-linear but perfectly harmonious order.
Library Reception ©Jonathan Leijonhufvud
23
Theater ©CHEN Hao
Un enorme corpo di colore blu, a pianta triangolare con gli angoli smussati, ferito da una grande bocca vetrata che funge da ingresso e uno sfiatatoio posto in cima come lucernaio. Così si presenta il Pinghe Bibliotheater – soprannominato The Blue Whale -, l’ultimo progetto dello studio di architettura OPEN Architecture. La grande balena blu si trova a Shanghai in Cina. All’interno del suo corpo vi sono collocate la scuola, la biblioteca e il teatro, con altre funzioni a supporto di queste attività, come ad esempio la caffetteria.
Stairs ©Jonathan Leijonhufvud
24
Proprio come le membra di un organismo animale, gli spazi architettonici si concatenano tra loro in un ordine non lineare ma perfettamente armonico. L’idea è quella di far esplorare lo spazio, di stimolare la fantasia dei bambini che vivranno questo luogo per un tempo si limitato, ma comunque lungo. Questo progetto decostruisce l’idea classica di campus-scuola per rifondarla con la prerogativa di accrescere, attraverso l’architettura e i programmi che si svolgono al suo interno, la sensibilità e l’espressività dei bambini.
Lobby ©CHEN Hao
P R O J E C T
OPEN Architecture OPEN IS A PASSIONATE TEAM OF DESIGNERS COLLABORATING ACROSS DIFFERENT DISCIPLINES TO PRACTICE URBAN DESIGN, LANDSCAPE DESIGN, ARCHITECTURAL DESIGN, AND INTERIOR DESIGN, AS WELL AS THE RESEARCH AND PRODUCTION OF DESIGN STRATEGIES IN THE CONTEXT OF NEW CHALLENGES. THEY BELIEVE IN THE INNOVATIVE POWER OF ARCHITECTURE TO TRANSFORM PEOPLE AND THE WAY THEY LIVE WHILE STRIKING A NEW BALANCE BETWEEN MANMADE AND NATURE. OPEN È UN TEAM APPASSIONATO DI DESIGNER CHE COLLABORA ATTRAVERSO DIVERSE DISCIPLINE PER OCCUPARSI DI PROGETTAZIONE URBANA, PROGETTAZIONE DEL PAESAGGIO, PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA E INTERIOR DESIGN, NONCHÉ DI RICERCA E PRODUZIONE DI STRATEGIE DI DESIGN NEL CONTESTO DI NUOVE SFIDE. CREDONO NEL POTERE INNOVATIVO DELL'ARCHITETTURA DI TRASFORMARE LE PERSONE E IL LORO MODO DI VIVERE, TROVANDO UN NUOVO EQUILIBRIO TRA UOMO E NATURA.
PROJECT CREDITS
Project Name: PINGHE BIBLIOTHEATER Location: SHANGHAI, CHINA Year: 2020 Client: SHANGHAI TIXUE EDUCATION AND TECHNOLOGY CO., LTD. Principals in Charge: LI HU, HUANG WENJING Design Team: YE QING, SHI BINGJIE, YANG LING, TAN QINGJUN, LU DI, DAIJIRO NAKAYAMA, LIN BIHONG, CHEN XIUYUAN, ZHOU TINGTING, ZOU XIAOWEI, LIU XUNFENG, LI LINGNA Local Design Institute: SHANGHAI YUANGOU ARCHITECTS AND CONSULTANTS PHOTO CREDIT: JONATHAN LEIJONHUFVUD, QINGSHAN WU, HAO CHEN Structural and MEP Consultant: CABR TECHNOLOGY CO., LTD. Curtain Wall Consultant: CABR TECHNOLOGY CO., LTD. Theater/Acoustic Consultant: SHANGHAI NET CULTURE DEVELOPMENT CO., LTD. Lighting Consultant: SHANGHAI MODERN ARCHITECTURE DECORATION ENVIRONMENTAL DESIGN RESEARCH INSTITUTE CO., LTD. Photo Courtesy: OPEN
25
26
P R O J E C T
CULTURAL AND SPORTS Bruther
CENTRE Text by Lorenzo GIORDANO
27
28
P R O J E C T
The Cultural and Sports Center, located in the Saint-Blaise district of Paris, was designed and built by Bruther between 2011 and 2014, following a competition organised by the City of Paris. The building appears as an autonomous architectural element, wrapped in a glass surface and crowned by an enigmatic opaque volume. It is interesting to see how Bruther's design acumen stands out against such an approach. The decision to stage such a simple volumetry, specified and narrated by an articulated and elegant load-bearing structure, is not proposed within a self-referential sphere; on the contrary, this choice is able to perceive the need for clarity that defines the very reason, also ideological, of the building. By overcoming both physical and social limits, the building is totally committed to its community, strongly attesting to architecture's perennial ability to act as a means of social proposition, while retaining an acute and eloquent characterisation of objective autonomy. Il Cultural and Sports Center, situato nel quartiere parigino di Saint-Blaise, è stato progettato e costruito dallo studio Bruther tra il 2011 ed il 2014, a seguito di un concorso promosso dalla Città di Parigi. L’edificio si presenta come un autonomo elemento architettonico, avvolto da una superficie vetrata e coronato da un enigmatico volume opaco. È interessante constatare, a fronte di un tale approccio, come l’acume progettuale dello studio Bruther si attesti con forza. La scelta di mettere in scena una così semplice volumetria, precisata e raccontata da un’articolata ed elegante struttura portante, non si propone entro una sfera autoreferenziale; al contrario, tale scelta è in grado di far percepire la necessità di chiarezza che definisce la ragione stessa, anche ideologica, dell’edificio. Riuscendo a sormontare limiti tanto fisici quanto sociali, l’edificio è impegnato totalmente nei confronti della sua comunità, attestando con forza la perenne capacità dell’architettura nel porsi come strumento propositivo sociale e conservando un’acuta ed eloquente caratterizzazione di autonomia oggettuale.
29
30
P R O J E C T
BRUTHER FOUNDED IN 2007 BY STÉPHANIE BRU AND ALEXANDRE THERIOT, BRUTHER WORKS IN THE FIELDS OF ARCHITECTURE, RESEARCH, EDUCATION, URBANISM AND LANDSCAPE. FONDATO NEL 2007 DA STÉPHANIE BRU E ALEXANDRE THERIOT, BRUTHER LAVORA NEL CAMPO DELL'ARCHITETTURA, DELLA RICERCA, DELL'EDUCAZIONE, DELL'URBANISTICA E DEL PAESAGGIO.
X1
X2 X2'
X5
X4
X3 X3'
X7
X6
Project: CULTURAL AND SPORTS CENTRE, SAINT-BLAISE
0.50
3.27
1.60
Y7'
2.54
0.45
Y8 Y7
0.16
1.65
15.23
PROJECT CREDITS
X9
X6'
X4'
Y6'
Y7'
Y8 Y7
Y6'
Y6
1.90
Y6
Y5
Y5
Architectural Team: BRUTHER.
Y5'
10.97
5.85
Architects : STÉPHANIE BRU & ALEXANDRE THERIOT
Y5'
Location: PARIS, FRANCE
Y4'
Y4' Y4 1.00
Y4
Y3
Y3
EV
EU
Y3'
Y3'
Year: 2014 4.44
8.30
Acoustics: ALTIA
2.09
Structure: BATISERF Y2 Y1
Y2'
Y2
0.45
Economist: MICHEL FORGUE
Y2'
0.20
Environmental: LOUIS CHOULET
2.27
X2' X1
2.08
2.08
2.08
X3' X2
2.08
2.08
2.27
X6'
X4' X3
Y1
0.20
X5
X4
X6
X7
Photo credits: FILIP DUJARDIN, MAXIME DELVAUX AND JULIEN HOURCADE
ACROTERE
+ 16.88 M / 74.26 NVP
arase supérieure voûte + 16.58 M / 73.96 NVP
ACROTERE
+ 16.88 M / 74.26 NVP
arase supérieure bardage nervuré
arase supérieure voûte
+ 15.08 M / 72.46 NVP
+ 16.58 M / 73.96 NVP
TERRASSE TECHNIQUE +05 / + 14.52 M / 71.90 NVP
ARASE INFERIEURE DALLE + 13.98 M / 71.36 NVP
arase supérieure bardage nervuré + 15.08 M / 72.46 NVP
TERRASSE TECHNIQUE
+05 / + 14.52 M / 71.90 NVP
ARASE INFERIEURE DALLE + 13.98 M / 71.36 NVP
VESTIAIRES +04 / + 11.50 M / 68.88 NVP
arase inférieure bardage nervuré + 10.92 M / 68.30 NVP
arase supérieure garde-corps
VESTIAIRES
+ 9.93 M / 67.31 NVP
+04 / + 11.50M / 68.88 NVP
arase inférieure bardage nervuré + 10.92 M / 68.30 NVP
SALLE SPORTIVE / SALLE POLYVALENTE +03 / + 8.78 M / 66.16 NVP
arase supérieure garde-corps + 9.93 M / 67.31 NVP
SALLE SPORTIVE / SALLE POLYVALENTE +03 / + 8.78 M / 66.16 NVP
ARTS PLASTIQUES / MULTIMEDIA +02 /+ 5.76 M / 63.14 NVP
1m
ARTS PLASTIQUES / MULTIMEDIA +02 /+ 5.76 M / 63.14 NVP
2.5m
5m
arase supérieure traverse mur rideau + 3.20 M / 60.58 NVP
ADMINISTRATION
+01 / + 2.88 M / 60.26 NVP
arase supérieure traverse mur rideau
+ 3.20 M / 60.56 NVP
ADMINISTRATION
+01 / + 2.88 M / 60.26 NVP
SALLE DE REPETITION - 01 / - 3.04 M / 54.34 NVP
Y3'
Y2' Y0
Y1
Y5'
Y4' Y3
Y2
Y7'
Y6' Y5
Y4
Y7
Y6
Y8
Y9
Y7' Y9
Y8
Y5'
Y6' Y7
Y6
Y5
Y3'
Y4' Y4
Y3
Y2' Y2
Y1
Y0
ACROTERE
+ 16.88 M / 74.26 NVP
arase supérieure voûte + 16.58 M / 73.96 NVP
arase supérieure bardage nervuré + 15.08 M / 72.46 NVP
TERRASSE TECHNIQUE
+05 / + 14.52 M / 71.90 NVP
ARASE INFERIEURE DALLE + 13.98 M / 71.36 NVP
VESTIAIRES +04 / + 11.50M / 68.88 NVP
arase inférieure bardage nervuré + 10.92 M / 68.30 NVP
arase supérieure garde-corps + 9.93 M / 67.31 NVP
SALLE SPORTIVE / SALLE POLYVALENTE +03 / + 8.78 M / 66.16 NVP
1m
2.5m
5m
ARTS PLASTIQUES / MULTIMEDIA +02 /+ 5.76 M / 63.14 NVP
1m arase supérieure traverse mur rideau
+ 3.20 M / 60.56 NVP
ADMINISTRATION
+01 / + 2.88 M / 60.26 NVP
X3'
X2' X0
X1
X2
X6'
X4' X3
X4
X5
X6
X7
X8
X9
31
2.5m
5m
32
P R O J E C T
GaS Studio|Parisotto + Formenton Architetti
CASA DI LANGA Text by Ilia CELIENTO
33
34
P R O J E C T
In the heart of Alta Langa, on more than 40 hectares of vineyards and hills, an existing building has been transformed into a boutique hotel, where the concept of sustainability becomes a way of doing things: it is not only evident in the design and architecture but also in the construction process and management of the structure. The team of architects, GaS Studio and Parisotto + Formenton Architetti, succeeded in bringing out the colours and richness of the context in the tones and materiality of the resort's design. The refinement of every single detail recalls the beauty of the present landscape and dreams of the wonder of the future. Set on a hillside, the building
is C-shaped with a central courtyard. The reference to local tradition, especially rural tradition, is particularly visible in the porticoes, balconies, roofs and surfaces where bricks, stones, plaster, floors and fabrics identify the colours of the context and tell of a contemporary architecture that combines tradition and landscape. PSLab was also involved in the lighting design of the resort, interpreting the lighting theme with great respect for the context. The presence of interior spaces connected with the outdoors, such as the lobby or the restaurant, means that Casa di Langa can be considered such a safe and sought-after place even in a time of pandemic.
35
36
P R O J E C T
37
Nel cuore dell’Alta Langa, su oltre 40 ettari di vigneti e colline, un edificio preesistente è stato trasformato in un boutique hotel, dove il concetto di sostenibilità diventa un modo di fare: non si manifesta solo nel design e nell’architettura ma anche nel processo di costruzione e nella gestione della struttura. Il team di architetti, GaS Studio e Parisotto + Formenton Architetti, è riuscito a far emergere i colori e la ricchezza del contesto nelle tonalità e materialità del design del resort. La raffinatezza di ogni singolo dettaglio ricorda la bellezza del presente paesaggio e sogna la meraviglia del futuro. Inserito su un pendio collinare, l’edificio si presenta con una forma a C e un cortile
38
centrale. Il richiamo alla tradizione locale, specialmente rurale, è particolarmente visibile in portici, ballatoi, tetti e superfici dove laterizi, pietre, intonaci, pavimenti e tessuti identificano la cromia del contesto e raccontano un’architettura contemporanea che unisce tradizione e paesaggio. Importante l'intervento di PSLab, che ha curato il lighting design del resort e che ha interpretato il tema luce con grande rispetto per il contesto. La presenza di spazi interni connessi con l’esterno, come la lobby o il ristorante, fa sì che Casa di Langa possa essere considerato un luogo tanto sicuro e ricercato anche in un tempo di pandemia.
P R O J E C T
GaS Studio GAS STUDIO IS MANAGED IN ITALY BY ANDRÉ STRAJA, GIACOMO SICURO & LENKA LODO WITH OFFICES IN MILAN, ROME, LUGANO. BY JIM GORING & DOUGLAS THORNLEY FOR THE ONE IN THE SAN FRANCISCO BAY AREA. THE COMPANY’S ACTIVITY RANGES FROM ARCHITECTURE TO INTERIOR DESIGN, PROVIDING INTEGRATED SOLUTIONS TO NATIONAL AND INTERNATIONAL CLIENTS. GAS STUDIO È GESTITO DA ANDRÈ STRAJA, GIACOMO SICURO E LENKA LODO PER LE SEDI DI MILANO, ROMA, LUGANO, E DA JIM GORING & DOUGLAS THORNLEY PER LE SEDI DI SONOMA E SAN FRANCISCO. L'ATTIVITÀ DELLO STUDIO SPAZIA DALL'ARCHITETTURA ALL'INTERIOR DESIGN, FORNENDO SOLUZIONI INTEGRATE A CLIENTI NAZIONALI ED INTERNAZIONALI.
Parisotto + Formenton Architetti
The refinement of every single detail recalls the beauty of the present landscape
ALDO PARISOTTO AND MASSIMO FORMENTON TOOK A DEGREE IN ARCHITECTURE AT THE IUAV OF VENICE IN LATE 1980S. IN 1990, THEY FOUNDED THEIR OWN DESIGN FIRM - WITH OFFICES IN PADUA AND IN MILAN- THAT HAS NOW OVER 30 YEARS OF INTERNATIONAL EXPERIENCE. ALDO PARISOTTO E MASSIMO FORMENTON SI LAUREANO IN ARCHITETTURA ALLO IUAV DI VENEZIA ALLA FINE DEGLI ANNI '80. NEL 1990 FONDANO IL LORO STUDIO DI PROGETTAZIONE - CON UFFICI A PADOVA E A MILANO - CHE OGGI VANTA OLTRE 30 ANNI DI ESPERIENZA A LIVELLO INTERNAZIONALE.
PROJECT CREDITS
Project: CASA DI LANGA Location: ITALY Year: 2021 Architectural Project: GAS STUDIO WITH PARISOTTO + FORMENTON ARCHITETTI Project Management: ARCADIS ITALIA SRL MEP and structures: BRE ENGINEERING SRL EUCLIDE Landscape: LAND SRL Light design: PSLAB General constructor: MALABAILA&ARDUINO S.P.A. Photo Credit: ALBERTO STRADA Art pieces: COURTESY GALLERIA MAZZOLENI TORINO
39
40
P R O J E C T
Aspro Studio
LEARNING FROM
TRADITION Text by Maria GELVI
41
42
P R O J E C T
If architecture builds and determines the form of spaces suitable for living, modifying traces of the present and the past, the project for the Casarotto courtyard becomes an example of composing the new through actions that combine innovation with tradition. The theme of the double register of the façade - made evident in the chromatic range of the materials used - determines a stratified profile, where the crowning is entrusted to the virtuosity of a broken line used as a connecting element of the whole. The base of the building has an alternating rhythm of pauses between full and empty spaces, an effect which, by emptying out the wall, lightens it and gives the whole base a regular appearance. In evoking the narrative traits of the Venetian tradition, the materials used are carefully chosen to seek, beyond the forms used, union with the environmental context in which this extraordinary complex is set. Meticulous attention to the reinterpretation of tradition: this is the added value of the project and, perhaps, the main feature that links the many works created by this studio, where sustainability and great attention to the environmental context represent the leitmotif of those who want to correct the world by preserving its most important and significant traces.
Se l’architettura costruisce e determina la forma degli spazi adatti alla vita, modificando le tracce del presente e del passato, il progetto della corte Casarotto diventa l’esempio del comporre il nuovo attraverso azioni che uniscono l’innovazione alla tradizione. Il tema del doppio registro di facciata – reso evidente nella portata cromatica dei materiali impiegati – determina un profilo stratificato, dove il coronamento è affidato al virtuosismo di una linea spezzata usata come elemento di raccordo dell’insieme. Il piede dell’edificio presenta un ritmo alternato di pause tra pieni e vuoti, effetto che, svuotando il brano murario, lo alleggerisce conferendo, inoltre, un aspetto regolare all’intero basamento. Nel rievocare i tratti narrativi della tradizione Veneta, i materiali utilizzati sono scelti con attenzione per ricercare, al di là delle forme impiegate, l’unione con il contesto ambientale in cui si inserisce questo straordinario complesso. Un’attenzione meticolosa verso la reinterpretazione della tradizione: è questo il valore aggiunto al progetto e, forse, la caratteristica principale che lega le tante opere realizzate da questo studio, dove sostenibilità e grande attenzione al contesto ambientale, rappresentano il leitmotif di chi vuole correggere il mondo preservandone le tracce più importanti e significative.
sustainability and great attention to the environmental context represent the leitmotif
43
Aspro Studio ASPRO STUDIO WAS CREATED AS A NEW MODEL OF DESIGN ACTIVITY, AIMED AT THE DIFFERENT NEEDS OF CLIENTS AND CONTEMPORARY DESIGN. THE STRUCTURE OF ASPRO STUDIO IS CHARACTERISED BY TWO DISTINCT AND COLLABORATING AREAS, AN ARCHITECTURE DESK AND A LANDSCAPE DESK. ASPRO STUDIO CONSISTS OF A MULTIDISCIPLINARY TEAM THAT CONSTANTLY CROSSES COMPETENCES AND VISIONS. THE CONSTANT COLLABORATION WITH SCIENTIFIC, PROFESSIONAL AND CULTURAL INSTITUTIONS OF NATIONAL LEVEL ALSO GUARANTEES A BROAD PRESENCE AND OPERATIONAL CAPACITY ON A LARGE SCALE. ASPRO STUDIO NASCE COME NUOVO MODELLO DI ATTIVITÀ PROGETTUALE, RIVOLTO ALLE DIVERSE ESIGENZE DELLA COMMITTENZA E DEL PROGETTO CONTEMPORANEO. LA STRUTTURA DI ASPRO STUDIO SI CARATTERIZZA DA DUE AMBITI DISTINTI E COLLABORANTI TRA LORO, UN TAVOLO DI ARCHITETTURA E UNO DI PAESAGGIO. ASPRO STUDIO È COSTITUITO DA UN GRUPPO MULTIDISCIPLINARE CHE INCROCIA COSTANTEMENTE COMPETENZE E VISIONI. LA COSTANTE COLLABORAZIONE CON ISTITUZIONI SCIENTIFICHE, PROFESSIONALI E CULTURALI DI LIVELLO NAZIONALE GARANTISCE INOLTRE DI AMPLIARE LA PRESENZA E LA CAPACITÀ OPERATIVA SU VASTA SCALA.
PROJECT CREDITS
Project: CORTE CASAROTTO Location: VICENZA, ITALY YEAR : 2021 General design: ASPRO STUDIO - CLAUDIO BERTORELLI, CALAFIORE ALFONSO WITH ARCH. ELEONORA BOTTIN Structural design: DE LUCA ASSOCIATI Plant engineering project: ITEC ENGINEERING & CONSULTING Contractor: RIGON COSTRUZIONI S.R.L. Photo: ALBERTO SINIGAGLIA
44
P R O J E C T
Legenda codice pacchetto murario
tavola di riferimento
B
C C
codice pacchetto solaio
tavola di riferimento larghezza cm
ALBERO ESISTENTE
codice serramento E= serramento esterno / I= serramento interno 0= piano terra / 1= piano primo
ALBERO ESISTENTE altezza cm
tavola di riferimento
Apertura su altra proprietà (con grata metallica)
rivestimento in listelli di klinker tipo 01
massetto alleggerito
rivestimento in listelli di klinker tipo 02
lana di roccia
calcestruzzo
isolante
spessore muro esistente spessore muro esistente
LIMITE DI INTERVENTO
fan coil
fan coil
fan coil
fan coil
fan coil
fan coil
fan coil
4
5
6
7
8
COMUNE DI VICENZA
PR
EDIFICI SUD CORTE CASAROTTO
A
2
fan coil
intonaco armato
titolo progetto
passaggio coperto
A
terra
magrone
REGIONE VENETO
fan coil 3
A
poroton
PERMESSO DI COSTRUIRE FINALIZZATO ALLA RIQUALIFICAZIONE DEI VOLUMI DISMESSI ai sensi dell'art.9, comma 2-bis LR 14/2009 (Piano Casa e successive modificazioni)
1
Committente La Rondine s.a.s. di Daniel Casarotto & c. Via Corso San Felice 25, 36100 Vicenza iscrizione CCIAA Vicenza n°REA VI-384242
Progetto architettonico
incasso a pavimento per zerbino ingresso in doghe alluminio
fan coil
fan coil
Aspro Studio Strada Cattane 8 36100 Vicenza +39 0444 545786 info@asprostudio.it
Gruppo di lavoro
fan coil
Claudio Bertorelli (responsabile di commessa) Eleonora Bottin Alfonso Calafiore Giacomo Magnoni
PENDENZA 2,5 %
fan coil
Progetto strutturale
De Luca Associati Via San Fermo n.4 31029 Vittorio Veneto +39 0438 580354 info@delucaassociati.com
Progetto impiantistico
B
ITEC srl Via Andorra 28 35127 Padova +39 049 8700034 info@itecsrl.eu
B ingresso ZLAB
ingresso studio Casarotto
Coordinamento sicurezza fase progettazione Arch. Renato Meggiolaro Via T. Tasso, 7 36031 Dueville (VI) +39 347 7128316 renato.meggiolaro.arch@gmail.com
vano tecnico
B
C
fase intervento
PROGETTO ESECUTIVO FINALE nome elaborato
PROGETTO ARCHITETTONICO GENERALE - STATO DI PR
C
PIANTA PIANO TERRA codice elaborato
scala elaborato
data elaborato
11/07/2
1:50
AS0178 - PE - AR - 102
redatto
verifi
as0178_prog esecutivo_101-106_210514_.dwg
AC
EB
agg.
redatto
verifi
nome file
Pianta Piano Terra
01
data
descrizione
08/05/2019
INSERIMENTO VARIANTE ZLAB
02
11/07/2019
VANI FAN COIL - SERRAMENTI
03
15/10/2019
BAGNI LATO EST (CARATTI)
04 05
Proprietà grafica ed intellettuale tutelata ai sensi di legge - riproduzione totale o parziale vietata. La presente opera non puo' essere divulgata o resa nota a terzi senz
Legenda codice pacchetto murario
tavola di riferimento
codice pacchetto solaio
B
C
tavola di riferimento larghezza cm
codice serramento E= serramento esterno / I= serramento interno 0= piano terra / 1= piano primo
ALBERO ESISTENTE altezza cm
ALBERO ESISTENTE
parapetto in vetro parapetto in vetro
parapetto in vetro
parapetto in vetro
parapetto in vetro
parapetto in vetro
parapetto in vetro
porta S-DX-C
semi incasso
WC
porta S-DX-C
semi incasso
intonaco armato
semi incasso
multi split
porta S-SX-C
multi split
terra
magrone
SALA RIUNIONI
WC CLIENTI
CUCININO
isolante
poroton UFFICIO
UFFICIO
UFFICIO UFFICIO
lana di roccia
calcestruzzo parapetto in vetro
multi split
semi incasso
multi split
multi split
Area tecnica/ripostiglio
massetto alleggerito
rivestimento in listelli di klinker tipo 02
semi incasso
parapetto in vetro
semi incasso
multi split
tavola di riferimento
rivestimento in listelli di klinker tipo 01
guardaroba
passaggio condotta UTA h. + 219 cm
porta S-SX-C
porta S-SX-C
porta S-SX-C
porta S-SX-C
porta S-DX-C
passaggio condotta UTA h. + 219 cm
passaggio condotta UTA h. + 219 cm
porta S-DX-V
porta S-SX-C
Area lavoro 2 16 postazioni
WC DISABILI
porta S-SX-C
porta S-SX-C
porta S-DX-C
porta S-DX-C
porta S-SX-V
REGIONE VENETO
semi incasso
multi split
4
5
6
7
8
9
10
SEGRETERIA ATTESA
scaffali a giorno
scaffali a giorno
porta S-SX-C
ARCHIVIO CORRENTE
EDIFICI SUD CORTE CASAROTTO
OPEN SPACE
semi incasso
multi split
bancone segreteria
12
UFFICIO
multi split
PERMESSO DI COSTRUIRE FINALIZZATO ALLA RIQUALIFICAZIONE DEI VOLUMI DISMESSI ai sensi dell'art.9, comma 2-bis LR 14/2009 (Piano Casa e successive modificazioni)
Committente
A 21
20
19
18
17
16
15
14
La Rondine s.a.s. di Daniel Casarotto & c. Via Corso San Felice 25, 36100 Vicenza iscrizione CCIAA Vicenza n°REA VI-384242
13
semi incasso
multi split
semi incasso
Progetto architettonico
parapetto in vetro
parapetto in vetro
parapetto in vetro
parapetto in vetro
parapetto in vetro
parapetto in vetro
parapetto in vetro
parapetto in vetro
semi incasso
parapetto in vetro
parapetto in vetro
Aspro Studio Strada Cattane 8 36100 Vicenza +39 0444 545786 info@asprostudio.it
Gruppo di lavoro
multi split parapetto in vetro
P
titolo progetto
WC STUDIO
A
COMUNE DI VICENZA
11
semi incasso
multi split
3
Claudio Bertorelli (responsabile di commessa) Eleonora Bottin Alfonso Calafiore Giacomo Magnoni
parapetto in vetro
Progetto strutturale
De Luca Associati Via San Fermo n.4 31029 Vittorio Veneto +39 0438 580354 info@delucaassociati.com
Progetto impiantistico ITEC srl Via Andorra 28 35127 Padova +39 049 8700034 info@itecsrl.eu
B
Coordinamento sicurezza fase progettazione Arch. Renato Meggiolaro Via T. Tasso, 7 36031 Dueville (VI) +39 347 7128316 renato.meggiolaro.arch@gmail.com
fase intervento
PROGETTO ESECUTIVO FINALE
vano tecnico
B
C
nome elaborato
C
PROGETTO ARCHITETTONICO GENERALE - STATO DPRO PIANTA PIANO PRIMO codice elaborato
scala elaborato
data elaborato
05/05/2
1:50
AS0178 - PE - AR - 103
redatto
veri
as0178_prog esecutivo_101-106_210514_.dwg
AC
EB
agg.
redatto
veri
nome file
Pianta Piano Primo
01
data
descrizione
08/05/2019
INSERIMENTO VARIANTE ZLAB
02
30/07/2019
SERRAMENTI E QUOTE
03
13/12/2019
NUOVO LAYOUT
04
05/03/2020
POSIZIONE MULTY SPLIT
05
Proprietà grafica ed intellettuale tutelata ai sensi di legge - riproduzione totale o parziale vietata. La presente opera non puo' essere divulgata o resa nota a terzi sen
Legenda codice pacchetto murario
tavola di riferimento Finitura a listelli di klinker tipo 02 proiezione edificio lato ovest LIMITE PROPRIETÁ
LIMITE PROPRIETÁ
FABBRICATO ALTRA PROPRIETÁ
proiezione edificio antistantelato est
luci con inferriata e grata metallica fissa con maglie non maggiori di 3 cm quadrati
codice pacchetto solaio
Finitura a listelli di klinker tipo 01
tavola di riferimento larghezza cm
codice serramento E= serramento esterno / I= serramento interno 0= piano terra / 1= piano primo
altezza cm
D.03
tavola di riferimento
rivestimento in listelli di klinker tipo 01
massetto alleggerito
rivestimento in listelli di klinker tipo 02
lana di roccia
calcestruzzo
isolante
D.01 ≥
Rivestimento in listelli di klinker
Rivestimento in metallo
poroton
terra
magrone
intonaco armato
D.02
IGLU' ®
IGLU' ®
IGLU'®
IGLU'®
IGLU'®
IGLU' ®
IGLU'®
IGLU'®
IGLU' ®
IGLU'®
LIMITE DI INTERVENTO
PROSPETTO NORD REGIONE VENETO
COMUNE DI VICENZA
PR V
titolo progetto
EDIFICI SUD CORTE CASAROTTO PERMESSO DI COSTRUIRE FINALIZZATO ALLA RIQUALIFICAZIONE DEI VOLUMI DISMESSI ai sensi dell'art.9, comma 2-bis LR 14/2009 (Piano Casa e successive modificazioni)
Finitura a listelli di klinker tipo 01
Finitura ad intonaco armato
LIMITE PROPRIETÁ
Committente
Finitura a listelli di klinker tipo 02
La Rondine s.a.s. di Daniel Casarotto & c. Via Corso San Felice 25, 36100 Vicenza iscrizione CCIAA Vicenza n°REA VI-384242
Progetto architettonico
Gruppo di lavoro
Aspro Studio Strada Cattane 8 36100 Vicenza +39 0444 545786 info@asprostudio.it
Claudio Bertorelli (responsabile di commessa) Eleonora Bottin Alfonso Calafiore Giacomo Magnoni
Progetto strutturale
De Luca Associati Via San Fermo n.4 31029 Vittorio Veneto +39 0438 580354 info@delucaassociati.com
Progetto impiantistico
FABBRICATO ALTRA PROPRIETA'
FABBRICATO ALTRA PROPRIETA'
ITEC srl Via Andorra 28 35127 Padova +39 049 8700034 info@itecsrl.eu
Coordinamento sicurezza fase progettazione Arch. Renato Meggiolaro Via T. Tasso, 7 36031 Dueville (VI) +39 347 7128316 renato.meggiolaro.arch@gmail.com
fase intervento
PROGETTO ESECUTIVO FINALE nome elaborato
PROGETTO ARCHITETTONICO GENERALE - STATO DI PRO
PROSPETTI codice elaborato
scala elaborato
AS0178 - PE - AR - 105
1:50
data elaborato
08/05/20
redatto
verifica
as0178_prog esecutivo_101-106_210514_.dwg
AC
EB
agg.
redatto
verifica
nome file
01
data
descrizione
08/05/2019
INSERIMENTO VARIANTE ZLAB
02 03 04
PROSPETTO SUD
05
Proprietà grafica ed intellettuale tutelata ai sensi di legge - riproduzione totale o parziale vietata. La presente opera non puo' essere divulgata o resa nota a terzi senza l
45
I’M
Casey Brown Architecture
(NOT) A HUT Text by Concetta TAVOLETTA
46
P R O J E C T
47
The theme of shelter in architectural design derives from an ancestral relationship between the idea of origin and that of man's domination of space. While Marc-Antoine Laugier's Primitive Hut and Gottfried Semper's Caribbean Hut sought to find a genesis to justify the relationship between man and nature and define the original elements of the domestic dimension, with Le Corbusier's Le Cabanon, modernity proclaimed its icon in the idea of minimal living. Australian studio Casey Brown Architecture's Permanent Camping project offers its own interpretation of the theme of shelter, connecting domesticity within a "Wild" environment with a choice of non-mimesis. The project is a true declaration of formal and material independence and, with
48
the appearance of a small Hejdukian object, behaves like a machine à habiter. The living area is three metres on each side on the ground floor and a staircase leads up to the mezzanine containing the sleeping area. The small external body encloses the bathroom, which is manifested as a prosthesis of the living space. The cabin is wrapped in recycled iron sheet metal, which lifts up if necessary, making everything permeable and surrounded by greenery. The small home is the materialisation of the love that the designer and the client have for the uncontaminated landscape with which the object does not enter into mimesis but into contemplation, without experiencing the guilt of man's domination.
P R O J E C T
49
Il tema del riparo nel progetto di architettura deriva da una relazione ancestrale tra l’idea dell’origine e quella del domino dello spazio da parte dell’uomo. Se con la Capanna Primitiva di Marc-Antoine Laugier prima e quella Caraibica di Gottfried Semper poi, si è cercato di trovare una genesi che giustificasse la relazione uomo/natura e definire degli elementi originari della dimensione domestica, con Le Cabanon di Le Corbusier, la modernità ha proclamato la sua icona nell’idea di abitare minimo. Lo studio australiano Casey Brown Architecture con il progetto Permanent Camping propone la sua interpretazione del tema del riparo mettendo in connessione la domesticità all’interno di un ambiente ‘Wild’ con una scelta di non mimesi. Il progetto è una vera e
50
propria dichiarazione di indipendenza formale e materica e, con le sembianze di un piccolo oggetto Hejdukiano, si comporta come una machine à habiter. L’abitacolo ha una dimensione di tre metri per lato al piano terra e, attraverso una scala, si accede al soppalco che contiene l’area del riposo. Il piccolo corpo esterno racchiude il bagno che si manifesta come una protesi dello spazio abitativo. La cabina è avvolta da una lamiera riciclata di ferro che, all’occorrenza, si solleva e rende tutto permeabile e immerso nel verde. La piccola abitazione è la materializzazione dell’amore che il progettista e il committente hanno per il paesaggio incontaminato con cui l’oggetto non entra in mimesi ma in contemplazione, senza vivere il senso di colpa del domino dell’uomo.
P R O J E C T
CASEY BROWN ARCHITECTURE
The project is a true declaration of formal and material independence
FOUNDED IN 1986, CASEY BROWN ARCHITECTURE IS AN ARCHITECTURAL STUDIO BASED IN SYDNEY WITH OVER 100 BUILT PROJECTS ACROSS AUSTRALIA. THEY ARE A DESIGN-LED STUDIO DEVOTED TO CREATING CONTEMPORARY ARCHITECTURE THROUGH AN ORGANIC UNDERSTANDING OF BUILDING. THEY DESIGN IN DIRECT RESPONSE TO CLIMATE, TOPOGRAPHY AND LIFESTYLE. THIS PERSPECTIVE CREATES A PREFERENCE FOR LASTING ARCHITECTURE OF UNPRETENTIOUS FUNCTIONALISM, CHARACTERISED BY A RICHNESS OF PALETTE AND DETAIL THROUGHOUT. THEY SEEK TO SOLVE PROBLEMS AND WE TRANSCEND SOLUTIONS TO CREATE MEMORABLE SPACES. THIS NON-PRESCRIPTIVE APPROACH TAKES EACH CLIENT, SITE AND BRIEF AS SOMETHING ONE-OFF AND SPECIAL. FONDATO NEL 1986, CASEY BROWN ARCHITECTURE È UNO STUDIO DI ARCHITETTURA CON SEDE A SYDNEY CON OLTRE 100 PROGETTI REALIZZATI IN TUTTA L'AUSTRALIA. SONO UNO STUDIO DI DESIGN DEDICATO ALLA CREAZIONE DI ARCHITETTURA CONTEMPORANEA ATTRAVERSO UNA COMPRENSIONE ORGANICA DELLA COSTRUZIONE. PROGETTANO IN RISPOSTA DIRETTA AL CLIMA, ALLA TOPOGRAFIA E ALLO STILE DI VITA. QUESTA PROSPETTIVA CREA UNA PREFERENZA PER UN'ARCHITETTURA DURATURA DI FUNZIONALISMO SENZA PRETESE, CARATTERIZZATA DA UNA RICCHEZZA DI TAVOLOZZA E DI DETTAGLIO IN TUTTO. CERCANO DI RISOLVERE I PROBLEMI E TRASCENDONO LE SOLUZIONI PER CREARE SPAZI MEMORABILI. QUESTO APPROCCIO NON PRESCRITTIVO PRENDE OGNI CLIENTE, OGNI SITO E OGNI RICHIESTA COME QUALCOSA DI UNICO E SPECIALE.
PROJECT CREDITS
Project: PERMANENT CAMPING 2 Location: BERRY, AUSTRALIA Year: 2021 Design Architect: ROB BROWN Project Architect: ANTJE MAHLER Copperwork: MARK PRESTON Master Craftsman: JEFFERY BROADFIELD Builder: PIP SMITH - SMITH AND PRIMMER Engineering: ADAM CAMERON – CANTERLEVER Photo credit: ANDREW J LOITERTON
51
E L E N A S A L M I S T R A RO
|
HAPPINESS
|
LU C A M O L I N A R I
When I was a little girl, I was a bit scared and shy, so I started to draw all the monsters that distressed me, trying to overcome my fears, until I understood how to express myself through drawing. Then, over the years, those monsters became companions and I made them into objects that began to be part of my journey.
Luca Molinari | Let's start with the term happiness: does it exist for you? If so, what does it mean to you? Elena Salmistraro | I found happiness in my work, first of all because by drawing I learned to exorcise my fears. When I was a little girl, I was a bit scared and shy, so I used to take refuge in drawing, where all the monsters that distressed me came to life, trying to overcome my fears, as well as my dreams and aspirations, until I understood that I could express myself through drawing. Then, over the years, those monsters became more and more my companions and helped me give shape and soul to objects that began to be part of my journey. L.M. | Speaking of your path, where does Elena Salmistraro come from? E.S. | I am from Milan and we are all Milanese in my family, even though my surname has obvious Venetian origins. Which is a rarity. My dream was to become an artist, to express myself through drawing, and since I was a child I wanted to go to art school to discover that world of colours and canvases. But then I decided to enrol in high school to study architecture and design, because the course was experimental. So I have been studying design since I was 15. When I was 18, the year I applied to university, I was uncertain whether to go to the Brera Academy or to follow a different path from the one I had followed up to that moment, so I enrolled at the Polytechnic, in the Fashion Design course in Como. Initially I thought that choice had been a mistake, but only with time did I realise that this experience contributed to widening my point of view enormously. The course was very focused on fabrics, on the creation of patterns through the use of the computer, which are all things that can be found in my work today. When I finished the course, I realised that the fashion world, with its rules and its times, was not for me, so I started again, I got back into the game by reentering the first year and then graduating in Industrial Design. And it was there, at the Polytechnic, that I started to deal with the first 'series' productions. I remember that I had the happy idea of making terracotta jars for a design workshop. As soon as I saw them lined up on the university table, I thought that they would also look great in a house, and I realised that this was what I wanted to do. I have never been content simply with the formula "form follows function", I have always sought something more, my aim was to unite the world of art with that of design, because I am convinced that design solves problems and deals with people's needs, while art denounces, communicates, caresses people's emotions.
PH. G i ul i a R i va
52
Da piccola ero una bambina un po' paurosa e timida, così ho cominciato a disegnare tutti i mostri che mi angosciavano, cercando così di superare le mie paure, finché ho capito come esprimermi attraverso il disegno. Poi, negli anni, quei mostri sono diventati dei compagni e li ho fatti diventare degli oggetti che hanno cominciato a fare parte del mio percorso
Luca Molinari | Cominciamo dal termine felicità: per te esiste? Se si, cosa vuol dire per te? Elena Salmistraro: La felicità l'ho trovata nel lavoro, prima di tutto perché disegnando ho imparato ad esorcizzare le mie paure. Da piccola ero una bambina un po' paurosa e timida, così mi rifugiavo nel disegno, dove prendevano vita sia tutti i mostri che mi angosciavano, cercando così di superare le mie paure, sia i miei sogni e le mie aspirazioni, finchè ho capito che potevo esprimermi attraverso il disegno. Poi, negli anni, quei mostri sono diventati sempre più dei compagni e mi hanno aiutato a dar forma e anima ad oggetti che hanno cominciato a fare parte del mio percorso. L.M. | Parlando del tuo percorso, da dove arriva Elena Salmistraro? E.S. | Io sono di Milano e siamo tutti milanesi in famiglia, anche se il mio cognome ha evidenti origini Venete. Il che è una rarità. Il mio sogno era quello di diventare un'artista, di esprimermi attraverso il disegno, e sin da bambina volevo fare il liceo artistico per scoprire quel mondo fatto di colori e tele. Però poi ho deciso di iscrivermi al Liceo per studiare architettura e design, perché l'indirizzo era sperimentale. Quindi studio design da quando avevo 15 anni. A 18 anni, anno di iscrizione all'università, ero incerta tra l'Accademia di Brera o intraprendere un percorso differente da quello fatto fino a quel momento, cosi mi sono iscritta al Politecnico, all'indirizzo di Fashion Design di Como. Inizialmente ho pensato che quella scelta fosse stata un errore, solo con il tempo ho capito che quell’esperienza ha contribuito ad ampliare enormemente il mio punto di vista. Il corso era molto incentrato sui tessuti, sulla realizzazione di pattern attraverso l'utilizzo del computer, che sono tutte cose che oggi si ritrovano nel mio lavoro. Finito il corso ho realizzato che il mondo della moda, con le sue regole ed i suoi tempi, non faceva per me, quindi ho ricominciato da capo, mi sono rimessa in gioco iscrivendomi nuovamente al primo anno per poi laurearmi in Industrial design. E lì, al Politecnico, ho iniziato a confrontarmi con le prime produzioni in “serie”. Ricordo che per un laboratorio di progettazione ebbi la felice idea di realizzare dei vasetti in terracotta, appena li vidi allineati sul tavolo dell’università, pensai che sarebbero stati benissimo anche in una casa, ed ho capito che era quello che volevo fare. Non mi sono mai accontentata semplicemente della formula “la forma segue la funzione”, ho sempre ricercato qualcosa in più, il mio obiettivo era di unire il mondo dell’arte a quello del design, perché sono convinta che il design risolva il problema e si occupi dei bisogni delle persone, mentre l'arte denunci, comunichi, accarezzi le emozioni delle persone.
E L E N A S A L M I S T R A RO
|
HAPPINESS
|
LU C A M O L I N A R I
53
L.M. | Have you never had a reference person or teacher, someone to inspire you? E.S. | Not at first, especially in the world of design, but I have always adored Basquiat in art. During my years of study at the Polytechnic, which gave me the rigour and mental shape that I would not otherwise have had, I was able to delve into the history of design, from the Bauhaus to the 1960s, but only afterwards I had the good fortune and pleasure of meeting and getting to know first Alessandro Guerriero and then Alessandro Mendini, two undisputed masters who have certainly influenced my way of understanding design. Still talking about art, it is said that my works have a Pop style, but in my opinion, more than the style, my works are Pop, because they try to convey a message that has the strength to reach everyone. And for me it is very important that the culture of my work reaches everyone, even and above all the non-experts. With my objects I try to give life to something that does not need an explanation, but simply speaks for itself, for what it is. Creating is a therapy for me. And it is the only way I can communicate, because I am not very good with words. My objects are me, they are an expression of myself. It's important for me to feed my vivid imagination and have a language that is always fresh.
54
L.M. | Non hai avuto mai una persona o un maestro di riferimento, qualcuno a cui ispirarti? E.S. | All'inizio no, in particolare in riferimento al mondo del design, mentre in ambito artistico ho sempre adorato Basquiat. Durante gli anni di studio al politecnico, che mi ha dato il rigore ed una forma mentale che altrimenti non avrei avuto, ho avuto modo di approfondire la storia del design, dal Bauhaus fino agli anni sessanta, ma solo dopo ho avuto la fortuna ed il piacere di incontrare e conoscere sia Alessandro Guerriero prima, che Alessandro Mendini dopo, due indiscussi maestri, che sicuramente hanno influenzato il mio modo di intendere il design. Sempre parlando d'arte, si dice che i miei lavori abbiano uno stile Pop, ma secondo me più che lo stile, i miei lavori sono Pop, perché cercano di veicolare un messaggio che abbia la forza di arrivare a tutti. E per me è importantissimo che la cultura del mio lavoro arrivi a chiunque, anche e soprattutto ai non addetti ai lavori. Con i miei oggetti cerco di dar vita a qualcosa che non necessiti di spiegazioni, ma parli semplicemente da sé, per quel che è. Creare per me è una terapia. Ed è l'unico modo che ho per comunicare, perché con le parole non sono molto brava. I miei oggetti sono io, sono l'espressione di me stessa. Per me è importante nutrire la mia fervida immaginazione ed avere un linguaggio sempre fresco.
L.M. | What does it mean for you to have a fresh language? What is needed to be able to speak to the new generations? E.S. | I'm a person who observes a lot, I've learnt to watch and listen and above all to decipher what I perceive. It's important for me to understand what the dreams and needs of young people are. For example, if you see what people of my generation post on Instagram, you realise that they have an unbridled need to emphasise perfection, with glossy, immaculate shots. Whereas younger guys aren't afraid to show their flaws, their imperfections and to reveal how they really are. I really like this attitude of theirs, and I try as much as possible to tell my story with simplicity and sincerity, without artifice, I constantly try to make my work seem light, which doesn't mean superficial, even though it is actually hard and demanding work. L.M. | This lightness can also be seen as a form of honesty... E.S. | Yes, that's very true. I always look for honesty, because what you see in my work is me. A lot of people try to create a character, a well-defined identity, whereas I show myself as I am. You only have to look at me and my work to understand that there are no superstructures or filters. We resemble each other. L.M. | So we could make an autobiography of you through your objects. If you had to choose three or four pieces that somehow represent your growing portrait, which has changed over time, which ones would you choose? E.S. | One of the first is this sofa: it is called Deux ames, which means "two souls" in French. This one is a sort of self-portrait, my alter ego, and it's called Alla, which is my nickname since I was little. Whereas that one was a self-production of mine, entirely handmade, and had been selected by Giulio Cappellini and Gisella Borioli for Superstudiopiù. It is a pleated seat with a metal core, which you can still sit on today, because papier-mâché is really resistant. This product marks my entry into the world of design.
L.M. | Cosa significa per te avere un linguaggio fresco? Cosa serve per poter parlare alle nuove generazioni? E.S. | Sono una persona che osserva tantissimo, ho imparato a guardare ad ascoltare e soprattutto a decifrare quello che percepisco. È importante per me capire quali siano i sogni e le necessità dei giovani. Faccio un esempio, su Instagram se vedi quello che pubblicano le persone della mia generazione, ti rendi conto che hanno la sfrenata necessità di enfatizzare la perfezione, con scatti patinati e immacolati. Mentre i ragazzi più giovani non hanno paura di mostrare i difetti, le imperfezioni e di far vedere come sono realmente. A me piace tantissimo questo loro atteggiamento, anche io cerco per quanto possibile di raccontare me stessa con semplicità e sincerità, senza artifici, provo costantemente a far sembrare il mio lavoro leggero, che non vuol dire superficiale, anche se in realtà si tratta di un lavoro duro ed impegnativo. L.M. |Questa leggerezza può essere vista anche come una forma di onestà… E.S. | Si, questo è verissimo. Io ricerco sempre l'onestà, infatti quello che vedi attraverso i miei lavori sono io. Tanti cercano di crearsi un personaggio, una propria identità ben definita, mentre io mi mostro per come sono, basta osservare sia me che il mio lavoro per capire che non ci sono sovrastrutture o filtri. Ci assomigliamo. L.M. | Quindi potremmo fare una tua autobiografia attraverso i tuoi oggetti. Se tu dovessi scegliere tre o quattro pezzi, che in qualche modo rappresentano il tuo ritratto in crescita, che è cambiato nel tempo, quali sceglieresti? E.S. | Uno dei primi è questo divanetto: si chiama Deux ames, in francese vuol dire “due anime”. Questo è una sorta di autoritratto, il mio alter ego, e si chiama Alla, che è il mio soprannome da quando ero piccola. Mentre quella è stata una mia autoproduzione, interamente fatta a mano, ed era stata selezionata da Giulio Cappellini e da Gisella Borioli per Superstudiopiù. È una seduta plissettata con un'anima in metallo, sulla quale ci si può sedere tranquillamente anche oggi, perché la cartapesta è davvero resistente. Questo prodotto segna il mio ingresso nel mondo del design.
55
Here we come to the other object, which are my monkeys, and which - these too - fully reflect me. Finally, my 'mature' work is the one I made for Cedit Ceramiche d'Italia Gruppo Florim. It is a serial production called Chimera, a mythological monster made up of several parts, exactly as I feel. The work consists of four plates: Empathy, Rhythm, Roots and Colour, precisely the ingredients I put into my work. I started drawing freely until, together with the company, we realised that each of them, in its own way, spoke about me, so we decided to gather them all together under one project. L.M. | Where did this passion for monkeys come from? E.S. | I had seen this beautiful documentary about monkeys. I saw their colours and was amazed at what nature was capable of doing. I kept drawing them without really knowing what to do with them, until I went to Sicily. There I saw the Moorish heads and I finally realised. These monkeys were my luck, I expressed myself freely without constraints and I was very happy, also because I found a company on the other side ready to support me and believe in the project... L.M. | When did you do the first series? E.S. | They came out in 2017, but I drew them between 2014 and 2015. It took us a while, also because it was a really strong project, which also needed a lot of courage. We were all afraid, because at that time the market was very attached to clean, minimalist shapes. But then the company was far-sighted and decided to release them anyway. These works are very complex to make, because translating all my two-dimensional textures into well-defined shapes and bringing them into the third dimension without debasing their meaning, is really hard work. It was also very nice to be able to use the 'machine' without getting carried away by the flow that often takes over designers. I managed to convey the tool to achieve what I had in mind, and I am very satisfied with the result. L.M. | What I'm interested in is talking about the interiors.... E.S. | More than interiors, which for me is a private home, I would call them installations or exhibitions. At a certain point I needed a change of scale and to give space to my objects: I wanted to see them all as inside a container. So, if at first I drew in 2D and then extrapolated my objects to the third dimension, now I have decided to dive into my drawings at 360 degrees, trying to create my own world, my own dimension. Just think that one of the first projects was for Vitra Italia. They asked me to imagine the Vitra world through my eyes and to tell it with the filter of the city of Milan. So that's what I did: I tried to get into my head, into the world of my imagination and give voice to the city that raised me. Then I got calls from monsters like Nike, Ikea... and I would never have imagined that, it was really exciting.
56
Qui arriviamo all'altro oggetto, che sono le mie scimmie, e che – anche queste – mi rispecchiano in pieno. Infine, il mio lavoro “maturo” è quello che ho realizzato per Cedit Ceramiche d'Italia Gruppo Florim. Al suo interno c'è tutta la mia essenza: si tratta di una produzione seriale dal nome Chimera, un mostro mitologico composto di più parti, esattamente come mi sento io. Il lavoro consta di quattro lastre: Empatia, Ritmo, Radici e Colore, precisamente gli ingredienti che inserisco nel mio lavoro. Ho cominciato a disegnare liberamente finché, assieme all'azienda, abbiamo capito che ognuna di esse, a modo suo, parlava di me, quindi abbiamo deciso di raccoglierle tutte sotto un unico progetto. L.M. | Da dove nasce questa passione per le scimmie? E.S. | Avevo visto questo bellissimo documentario di cercopitechi. Ho visto i loro colori e sono rimasta sbalordita da quello che la natura era in grado di fare. Continuavo a disegnarli senza però sapere bene cosa farci, finché poi sono andata in Sicilia. Lì ho visto le teste di moro ed ho finalmente realizzato. Queste scimmie sono state la mia fortuna, mi sono espressa liberamente senza vincoli e ne sono stata molto felice, anche perché ho trovato dall’altro lato un’azienda pronta a supportarmi e credere nel progetto. L.M. | Quando hai fatto la prima serie? E.S. | Sono uscite nel 2017, ma le ho disegnate tra il 2014 e il 2015. Ci abbiamo messo un po', anche perché era un progetto veramente forte, che necessitava anche di molto coraggio. Avevamo paura tutti quanti, perché in quel periodo il mercato era molto legato a delle forme pulite, minimali se vogliamo. Ma poi l'azienda è stata lungimirante e ha deciso di farle uscire in ogni caso. Questi lavori sono molto complessi da realizzare, perché tradurre tutte le mie texture bidimensionali in forme ben definite e riportarle in terza dimensione senza svilirne il significato è veramente un duro lavoro. È stato molto bello riuscire anche ad utilizzare la “macchina” senza farsi trasportare da quel flusso che spesso si impossessa dei designer. Sono riuscita a veicolare lo strumento per realizzare quello che io avevo in mente, e sono molto soddisfatta del risultato. L.M. | Quello che mi interessa è parlare degli interni…. E.S. | Più che degli interni, che per me interno è un'abitazione privata, io li chiamerei installazioni o allestimenti. Ad un certo punto ho avuto bisogno di un cambio di scala e di dare spazio ai miei oggetti: volevo vederli tutti come all'interno di un contenitore. Quindi, se inizialmente disegnavo in 2D e poi estrapolavo i miei oggetti portandoli alla terza dimensione, adesso ho deciso di tuffarmi dentro i miei disegni a 360 gradi, cercando di creare un mio mondo, la mia dimensione. Pensa che uno dei primi progetti è stato realizzato per Vitra Italia. Mi hanno chiamata, ed io ero felicissima di poter collaborare con loro: mi hanno chiesto di immaginare il mondo Vitra attraverso i miei occhi e di raccontarlo attraverso il filtro della città di Milano. E quindi questo ho fatto: ho cercato di entrare nella mia testa, nel mondo della mia immaginazione e dar voce alla città che mi ha cresciuta. Poi mi hanno chiamato anche dei mostri tipo Nike, Ikea... e io questo non me lo sarei mai immaginato è stato veramente emozionate.
57
58
59
L.M | How do you explain this? Why is a client looking for you? E.S. | I often ask myself that. When they call me they usually give me complete freedom, they tell me that they are not afraid of my strong language and that they know perfectly well what awaits them, they are usually tired of the standardised and repetitive language, they need to see the personality in the project and they want it to be understandable to the users as well. It is not a simple search for the wow effect - also because I don't deliberately look for it - it is a request that goes beyond, that deals with codes, languages, messages and communication. L.M: I'm thinking a lot about the word wonder: that it's not the astonishment of consumption, but it's something that cheers you up and slows you down. So what does it mean to you, if you don't look for it? E.S.: I'm thinking about how I express wonder, because for me what I do is so spontaneous that I don't think much about it. I produce because it makes me feel good, thinking that an empathic process can also work for others. L.M. | Have you asked yourself why all this generates so much attention for you? E.S. | Maybe it's the storytelling: I always tell stories, that's probably what people are interested in. My approach to design is more artistic than technical, and much more like the work of a painter; over the years I have learnt to match colours and balance their weights within the composition, trying to generate something that is pleasing to the eye, to anyone, even a person who is not in the industry. Through drawing, I tell stories that tend to involve the viewer. It is the story that becomes an experience, an emotional one. For example, entering into one of my installations is a total experience, where the object and the installation merge into a single story. Which then are probably the words I cannot say. L.M. | Compared to your early works, how has your way of working in an interior changed, your relationship with space? E.S. | Perhaps I have always felt freer to experiment: by gaining a little more confidence and realising that I knew and could control the space, I have lightened up a bit more with some constraints, trying to surprise myself every time. I realise that I have matured and that over the years my eye has also changed completely. Now I am no longer afraid of my monsters; on the contrary, I court them, I love them. My approach has probably become more conscious. For example, I've become a quality freak; for me, the important thing today is to pursue excellence, and that goes beyond the size and prestige of any company. L.M. | In addition to quality, can we use another uncomfortable word: luxury? E.S.: It depends on what meaning you want to give to the word luxury. For me, it is certainly not synonymous with excess and opulence, but it is synonymous with excellence, know-how and uniqueness. The value of an object is not strictly linked to its price, but is more connected to its strength and ability to establish a bond, an affection with its owner. If you care about an object, you don't throw it away easily. Sometimes I think about it, and that's an advantage I have: you get attached to my pieces and don't throw them away. L.M. | What collaborations can you talk about that are stimulating you? E.S. | For example, the one with Natuzzi, which comes out in September during the Salone, which I'm very happy about. Pasquale Natuzzi contacted me and asked me to collaborate, "Elena, can you re-modernise the sofa recliner?" It was really a challenge for me, because it's probably not the sofa I would have thought of designing, but it was an adventure that stimulated me a lot. It was another step into the world of industrial design. The collection is very large and is composed not only of the sofa, but also a swivel armchair, a bookcase, a low table... there will be more or less 17 different pieces. It is a project for a complete environment with all its elements: another wonderful opportunity to bring my world back to reality.
60
L.M. | Come te la spieghi questa cosa? Come mai un committente cerca te? E.S. | Me lo chiedo spesso. Quando mi chiamano solitamente mi danno piena libertà, mi dicono che non hanno paura di mio linguaggio forte e che sanno perfettamente cosa li aspetta, solitamente sono stanchi del linguaggio standardizzato e ripetitivo, hanno la necessità di vedere la personalità nel progetto e vogliono che questo sia comprensibile anche agli utenti. Non si tratta di una semplice ricerca dell’effetto wow – anche perché non lo ricerco volutamente - è una richiesta che va oltre, che si occupa di codici, di linguaggi, di messaggi e di comunicazione. L.M. | Sto ragionando molto sulla parola meraviglia: che non è lo stupore del consumo, ma è una cosa che ti rallegra e che ti rallenta il passo. Allora cosa vuol dire per te meraviglia, se non la cerchi? E.S. | Sto pensando a come io esprimo la meraviglia, perché per me è talmente spontaneo quello che faccio, che non ci ragiono molto a riguardo. Produco perché mi fa star bene, pensando che un processo empatico possa funzionare anche per gli altri. L.M. | Ti sei interrogata sul perché tutto questo genera tanta attenzione nei tuoi confronti? E.S. | Forse è per il racconto: io racconto sempre delle storie, probabilmente è questo che interessa alla gente. Il mio approccio alla progettazione è più artistico che tecnico, e molto più simile al lavoro del pittore, negli anni ho imparato ad abbinare i colori a bilanciarne i pesi all’interno della composizione cercando di generare qualcosa di piacevole da vedere, a chiunque, anche ad una persona non del settore. Attraverso il disegno, racconto storie che tendono a coinvolgere lo spettatore. È il racconto che diventa un'esperienza, un'esperienza emotiva. Ad esempio, entrare all'interno di una mia installazione, è un'esperienza totale, dove l'oggetto e allestimento si fondono in un racconto unico. Che poi probabilmente sono le parole che non riesco a dire. L.M. | Rispetto ai tuoi primi lavori, come è cambiato il tuo modo di lavorare in un interno, il tuo rapporto con lo spazio? E.S. | Forse mi sono sentita sempre più libera di sperimentare: acquistando un po' di sicurezza e capendo che sapevo e potevo controllare lo spazio, mi sono alleggerita un po' di più da alcuni vincoli, cercando di stupirmi ogni volta. Mi rendo conto di essere maturata e che negli anni anche il mio occhio è totalmente diverso. Adesso non ho più paura dei miei mostri, anzi, li corteggio, li amo. Probabilmente il mio approccio è diventando più consapevole. Ad esempio sono diventata una maniaca della qualità, per me l’importante oggi è inseguire l’eccellenza, ed è una questione che va oltre la grandezza ed il prestigio di qualsiasi azienda. L.M. | Oltre a qualità, possiamo utilizzare un'altra parola scomoda: lusso? E.S. | Dipende che significato si vuole dare alla parola lusso. Per me non è sicuramente sinonimo di eccesso ed opulenza, ma è sinonimo di eccellenza, di saper fare, di unicità. Il valore di un oggetto non è strettamente legato al suo prezzo, ma è più connesso alla forza ed alla capacità che ha di instaurare un legame, un’affezione con il possessore. Se ci tieni ad un oggetto, non lo butti via facilmente. Io ogni tanto ci penso, questo è un vantaggio che ho: ai miei pezzi ti ci affezioni e non li butti più. L.M. | Quali sono le collaborazioni di cui puoi parlare, che ti stanno stimolando? E.S. | Ad esempio quella con Natuzzi, che esce a settembre durante il Salone, di cui sono molto contenta. Pasquale Natuzzi mi ha contattata proponendomi di collaborare e chiedendomi: “Elena, riesci a ri-modernizzare il divano recliner?” Per me è stata davvero una sfida, perché probabilmente non è il divano che avrei pensato di disegnare, ma è stata un'avventura che mi ha stimolato tantissimo. È stato un altro passo nel mondo dell'industrial design. La collezione è ampissima ed è composta, oltre che dal divano, anche da una poltrona girevole, da una libreria, da un tavolo basso... saranno più o meno 17 pezzi differenti. È il progetto di un ambiente completo di ogni suo elemento: un'altra bellissima occasione per riportare il mio mondo nella realtà.verrà presentata al salone. che comprende il divano, la poltrona girevole, la libreria, il tavolo... sarà composta da ben 17 pezzi diversi. E probabilmente dovrò disegnare tutto l'ambiente: un'altra bellissima occasione per riportare il mio mondo alla realtà.
61
62
I N T E R I O R
Beatriz Alés Atelier
FOR A NEW
HOUSING IDENTITY
Text by Luisa PARISI
63
64
I N T E R I O R
The historic Tercio y Terol neighbourhood, designed by architect Rita Fernández Queimadelos in Madrid's Carabanchel area, originally a social housing project in the 1940s for families, is now undergoing incipient gentrification. The result achieved in Beatriz Alés Atelier's Casa Witiza combines optimisation of the existing space and a new living identity in order to maintain the historic essence of the house and meet the current needs of the new tenants. Treating the living space as a continuous element through new
curved geometries and a new distinctive colour scheme for each floor responds to the demands of contemporary domesticity. While respecting the external dimensions of the original unit, the renovation project creates a continuous interior space, removing partitions to leave open space flowing up to the detachment of the roof on the upper floor, introducing a natural flow that demolishes pre-existing conflicts and reveals a fluid spatial and social configuration.
65
Lo storico quartiere Tercio y Terol, progetto dell’architetta Rita Fernández Queimadelos, nella zona Carabanchel di Madrid, originariamente un progetto di edilizia sociale degli anni ’40 per famiglie, è ora oggetto di incipiente gentrificazione. Il risultato raggiunto in Casa Witiza di Beatriz Alés Atelier combina l’ottimizzazione dello spazio esistente ed una nuova identità abitativa, al fine di mantenere l’essenza storica della casa e rispondere alle attuali esigenze dei nuovi inquilini. Il trattare lo spazio abitativo come un elemento continuo attraverso
66
nuove geometrie curve e una nuova combinazione di colori distintiva per ogni piano, risponde alle esigenze che la contemporanea domesticità richiede. Pur rispettando le dimensioni esterne dell'unità originaria, il progetto di ristrutturazione crea uno spazio interno continuo, rimuovendo i tramezzi per lasciare aperto lo spazio che scorre fino allo staccarsi della copertura nel piano superiore, introducendo un flusso naturale che demolisce i conflitti preesistenti e rivela una configurazione spaziale e sociale fluida.
I N T E R I O R
PROJECT CREDITS
Project Name: CASA WITIZA Location: CARABANCHEL, SPAIN YEAR: 2020 Construction Site Management: ESPACIO PAPEL ARQUITECTOS Greenery: MINGO BASARRATE Photo Credit: JOSÉ HEVIA
Combines optimisation of the existing space and a new living identity
BEATRIZ ALÉS ATELIER IS A BERLIN BASED ARCHITECTURE AND URBAN DESIGN STUDIO WHICH PROVIDES DESIGN-BASED SOLUTIONS TO TODAY'S COMPLEX SPATIAL CHALLENGES — FROM CONCEPTION THROUGH TO CONSTRUCTION. THEY WORK ON A WIDE RANGE OF SCALES: FROM TERRITORIAL AND URBAN PLANNING PROJECTS TO THE RECONFIGURATION AND DESIGN OF INDIVIDUAL HOUSING UNITS. BAA HAS A EUROPEAN, DIGITAL, COLLABORATIVE, CRITICAL AND EXPERIMENTAL NATURE.
BEATRIZ ALÉS ATELIER È UNO STUDIO DI ARCHITETTURA E DESIGN URBANO CON SEDE A BERLINO, CHE FORNISCE ... SOLUZIONI BASATE SUL DESIGN PER LE SFIDE SPAZIALI COMPLESSE DI OGGI - DALLA CONCEZIONE ALLA COSTRUZIONE. LAVORANO SU UNA VASTA GAMMA DI SCALE: DAI PROGETTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E URBANA ALLA RICONFIGURAZIONE E AL DESIGN DI SINGOLE UNITÀ ABITATIVE. BAA HA UNA NATURA EUROPEA, DIGITALE, COLLABORATIVA, CRITICA E SPERIMENTALE.
67
68
I N T E R I O R
studio GUM
HOTEL
ASMUNDO DI GISIRA Text by Francesca FILOSA
69
Tourists staying at the Asmundo di Gisira residence continue to travel through the myths and legends of the city of Catania. The house where travellers stay is located in one of the eighteenth-century buildings in Piazza Mazzini in the heart of the Sicilian city. The interior design, by Studio Gum architects, aims to establish a continuous dialogue between modern and antique: no era prevails over the other, each element enhances the other, creating an elegant and welcoming atmosphere. Here, architecture, art and design find not only an aesthetic value, but also a narrative role. With the contribution of craftsmen and artists, each room is designed to tell the story of a myth. The stories of Colapesce, Proserpina, Uzeta, Aci and Galatea, Eliodoro, Billonia and Sant'Agata become tangible material. In this project it is clear that architecture is not only technical, through form it is possible to transmit knowledge and arouse emotions.
70
I turisti che albergano nella residenza Asmundo di Gisira continuano a viaggiare percorrendo miti e leggende della città di Catania. La casa che ospita i viaggiatori si trova in uno dei palazzi settecenteschi situati in Piazza Mazzini nel cuore della città sicula. Il progetto degli interni, curato dagli architetti di Studio Gum, è volto ad instaurare un continuo dialogo tra moderno e antico: nessun’epoca prevale sull’altra, ogni elemento si valorizza a vicenda creando un’atmosfera elegante e accogliente. Qui l’architettura, l’arte e il design, trovano non solo un valore estetico, ma anche un ruolo narrativo. Con il contributo di artigiani e artisti, ogni ambiente è stato progettato per raccontare la storia di un mito. Le storie di Colapesce, Proserpina, Uzeta, Aci e Galatea, Eliodoro, Billonia e Sant’Agata, si fanno materia tangibile. In questo progetto risalta in maniera chiara che l’architettura non è solo tecnica, tramite la forma è possibile trasmettere saperi e suscitare emozioni.
I N T E R I O R
Eliodoro room An ancient legend tells the origin of the elephant ofCatania,
Camera Eliodoro L’origine dell’elefante che dal 1239 è il simbolo ufficiale
which since 1239 is the official symbol of the city, tells that when Catania
di Catania, è legata a un’antica leggenda che racconta che quando la
was first inhabited, all fierce and dangerous animals were put to flight by
città fu per la prima volta abitata, tutti gli animali feroci e pericolosi furono
an elephant, to which the people of Catania, in a sign of gratitude, erected
messi in fuga da un elefante, al quale i catanesi, in segno di ringraziamento,
a statue, called with the popular name of Liotru. The Liotru owes its name
eressero una statua da loro chiamata con il nome popolare di Liotru. Il Liotru
to the mispronunciation of the name Heliodorus. The room, to act as head
deve il suo appellativo alla storpiatura del nome Eliodoro. La parete del
of the bed is the same wall, covered with tiles made by Alexander Iudici
letto è rivestita di maioliche di Alessandro Iudici che riproducono la trama
that reproduces the texture of elephant skin. Even the bedsides design is
della pelle dell’elefante. Anche i comodini realizzati su disegno rimandano
inspired to the animal's tusks. From the white ceiling decorated with stucco,
alle zanne dell’animale. Dal soffitto bianco decorato a stucchi, scende il
it comes down the luminaire suspension, a vintage object, a chrome sphere
corpo illuminante a sospensione: una sfera cromata con lenti convesse
studded with convex lenses that filter sends it back into light on all the walls.
che filtrano la luce rimandandola su tutte le pareti. Un occhio magico che
A magical eye that symbolizes the presence of the magician Heliodorus.
simboleggia la presenza del mago Eliodoro. A caratterizzare l’anti bagno,
To characterize the dressing room, reinforcing the concept of magic and
rafforzando il concetto di magia e controllo, è un’installazione di specchi
control, it is an installation of retractable mirrors on the wall of the basin,
retrattili sulla parete del lavabo, alta più di quattro metri. Infine la sedia
more than four meters high. Finally, the chair positioned inside the bathroom
Sormani posta all’interno del bagno che simboleggia l’obelisco ma al
symbolizing the obelisk but at the same time the throne of Eliodoro.
contempo il trono di Eliodoro.
71
72
Proserpina room Proserpina is the Roman version of the Greek goddess
Camera Proserpina Prosèrpina è la versione romana della dea greca
Persephone or Kore (maiden). She protected the work in the fields, she
Persefone o Kore (fanciulla). Proteggeva il lavoro dei campi, faceva maturare
did ripen fruits and biondeggiare corn, she covered the land of flowers
i frutti e biondeggiare il grano, ricopriva la terra di fiori e di erbe. Entrando
and herbs. Upon entering the room, a large structure made of iron and
nella camera, una grande struttura in ferro e tessuto, rappresenta una serra,
tissue represents a greenhouse circumscribing the space devoted to
simbolo di fertilità, circoscrivendo lo spazio dedicato al letto. L’elemento, che
sleep. The element, that invades longitudinally space, is the protagonist
invade longitudinalmente lo spazio, è protagonista della scena, lasciando
of the scene leaving isolated the few furnishings that complement the
isolati i pochi arredi che completano la camera; il tutto, sotto i decori dei
room; all under the decorations of the early '900 in the ceiling. The tiled
primi del ‘900 sul soffitto, assimilabili alla leggenda. La parete maiolicata
wall of the bathroom was built by hand by the potter Alessandro Iudici
del bagno è stata realizzata a mano dal ceramista calatino Alessandro
on a draw inspired to a constellation related to the fertility of the fields.
Iudici, su disegno ispirato ad una costellazione legata alla fertilità dei campi.
I N T E R I O R Uzeta room This room is dedicated to Uzeta, valiant knight who defeated
Camera Uzeta A seguire la camera dedicata a Uzeta, valoroso
the ursini, Saracens giants who lend the name to the nearby castle. The
cavaliere che sconfisse gli ursini, giganti saraceni da cui deriva il
headboard of the bed, inspired by the armor is obtained by overlapping
nome del vicino castello. La testiera del letto, ispirata alle armature
leather pieces studded in brass. The foot by Gaetano Pesce and ceramic
è ottenuta dalla sovrapposizione di fasce in cuoio borchiate in
alligator tell the duel and the defeat of the giants. The setting is very austere
ottone. Il piede UP-7 di Gaetano Pesce e il crocodile dish in ceramica
as the large glass railing that separates the dressing room from the bathroom.
di Piselli Project raccontano il duello e la sconfitta dei giganti.
73
74
Sant'Agata room Agata, character beloved and revered by the citizens, is
Camera Sant’Agata Agata, personaggio amato e venerato dalla cittadinanza,
the name of the patron saint of Catania. Her invocation causes miraculous
è il nome della santa patrona di Catania. La sua invocazione dà luogo ad
events. Entering through the front door you are, like a vision, before an
avvenimenti ed eventi miracolosi. Entrando dalla porta d’ingresso ci si trova,
evocative scene, where the canopy bed with the veil of the Holy, is suspended
come una visione, davanti ad una scena evocativa, dove il letto a baldacchino
between the red carpet to the floor and ceiling luminaire. The two elements
con il velo della Santa, è sospeso e frapposto tra il tappeto rosso a pavimento
of four per two meters are closed and connected by white curtains where
e la luminaria a soffitto. I due elementi di quattro metri per due sono chiusi e
a crowd of devotees chanting "viva Sant'Agata." A gold explosion is the
connessi da tendaggi bianchi dove una folla di devoti grida “viva Sant’Agata”.
bathroom, which symbolizes the treasure of the Holy, where to separate
Una vera esplosione d’oro è il bagno, che simboleggia il tesoro della Santa,
the dressing room from the bathroom we find an iron door with perforated
dove a separare l’anti bagno dal bagno è posta una porta in ferro traforato
design, inspired to the gates that were built after the abduction of the relics.
su disegno che simboleggia i cancelli costruiti dopo il rapimento delle reliquie.
I N T E R I O R Colapesce room
Inspired by the Catanese version of Colapesce
Camera Colapesce Ispirata alla versione catanese della leggenda di Colapesce.
legend who, for the will of the sovereign, gave the tangible proof that
Per volere del sovrano, Colapesce consegnò la prova tangibile che sotto le acque
beneath the waters of the sea there was the fire that feeds the volcano
del mare vi fosse il fuoco che alimenta il vulcano Etna sacrificando la sua vita:
Etna, sacrificing his life. He dived into the sea with a piece of wood
egli si tuffò in mare, senza fare mai più ritorno, ma con un ceppo di legno che
that resurfaced burned. Two red velvet drapes make a curtain to the
ritornò a galla bruciato a dimostrazione della sua veridicità del suo racconto. Due
scene. All blue the bathroom, with the use of cement tiles retrieved
tende di velluto rosso fanno da sipario alla scena. Interamente azzurro il bagno
from the rooms of the palace. The pistil lamp colored in red emerges
con il reimpiego a parete delle cementine recuperate. La lampada “pistillo”
as a sea anemone.
è qui colorata in rosso ed emerge dalla parete come un’anemone di mare.
75
76
Aci and Galatea room Legend has it the great love that united Aci - son
Camera Aci e Galatea La leggenda narra del grande amore che univa Aci
of the god Pan – to Galatea, beautiful sea nymph. But the love between the
- figlio del dio Pan - a Galatea, bellissima ninfa del mare. Ma l’amore tra i due
two youngs turned on the jealousy of the monstrous giant Polyphemus who
giovani accese la gelosia del mostruoso gigante Polifemo il quale, dopo il rifiuto
after rejection of Galatea threw on Aci's body a giant boulder that crushed
di Galatea, scagliò sul corpo di Aci un gigantesco masso che lo schiacciò. Il pianto
it. The Galatea endless crying awakened the compassion of the gods who
senza fine di Galatea destò la compassione degli dei che vollero attenuare il suo
wanted to alleviate her torment transforming Aci into a beautiful river that
tormento, trasformando Aci in un bellissimo fiume che scende dall’Etna e sfocia
descends from Etna and flows into the beach where the two lovers used
nel tratto di spiaggia dove solevano incontrarsi i due amanti. La camera, vede al
to meet. The room presents at the center the beds couple who represent
centro della scena la coppia di letti che rappresentano i due amanti. A separarli,
the two lovers. Between them, a fabric weave, under the eye of the giant
un intreccio di tessuti, sotto l’occhio del gigante Polifemo rappresentato dal
Polyphemus represented by the large mirror on the ceiling. Introducing in the
grande specchio Gallotti e Radice montato a soffitto. A introdurre nell’antibagno,
dressing room a sliding door with printed lily disappearing under the fifth
una porta scorrevole stampata raffigura le Ninfe di un quadro di Dante Gabriele
facet mirrors symbolizing the river Aci. The bathroom walls, as well as the
Rossetti, sparisce dietro una quinta di specchi sfaccettati a tutta altezza, che
one of the sink are coated by decorated cement tiles mounted in plaiting.
simboleggiano la trasformazione di Aci in fiume. Elemento di sorpresa della
Element of surprise in this room is a small gimmick designed and mounted
camera, è un piccolo oggetto interattivo progettato e montato a parete, sfruttando
on the wall, using a pre-existing hole punching. The object, gives to the user
una bucatura preesistente. L’oggetto restituisce al fruitore la vista e l’udito degli
the sight and hearing of external, consisting in a periscope to observe and
esterni, tramite un periscopio per sbirciare e una tromba acustica per ascoltare i
a horn to hear external life fragments.
rumori esterni, come faceva Polifemo con i due amanti.
I N T E R I O R
Studio Gum PROSERPINA'S TERRACE
BORN IN 1977, VALENTINA GIAMPICCOLO GRADUATED IN ARCHITECTURE FROM SIRACUSA UNIVERSITY AND SWIFTLY TOOK HER FIRST PROFESSIONAL WORK STEPS IN LISBON. GIUSEPPE MINALDI BORN IN 1973, GRADUATED FROM THE ACADEMY OF FINE ARTS IN CATANIA; TOGETHER, THEY FOUNDED STUDIO GUM IN 2009, WORKING ON SEVERAL PROJECTS THAT BALANCE BETWEEN DESIGN, ART AND ARCHITECTURE. GUM’S EVOCATIVE RESEARCH ROOTED IN THE SICILIAN HERITAGE, A MIXING OF CULTURES, TRADITION AND CONTRADDICTIONS, ULTIMATELY AIMS AT TRANSCENDING THE BOUNDARIES OF TIME.
TERRACE
BAR
PROSERPINA'S ROOM
BREAKFAST ROOM
ELIODORO'S BATHROOM PROSERPINA'S ENTRANCE fenicottero
ENTRANCE PROSERPINA'S BATHROOM KITCHEN
RECEPTION
ENTRANCE
VALENTINA GIAMPICCOLO, CLASSE 77 SI LAUREA IN ARCHITETTURA A SIRACUSA E MATURA LE PRIME ESPERIENZE LAVORATIVE A LISBONA; GIUSEPPE MINALDI, CLASSE 73, SI DIPLOMA PRESSO L’ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI CATANIA. INSIEME FONDANO STUDIO GUM NEL 2009 A RAGUSA. I LORO PROGETTI NEL TEMPO SI ARRICCHISCONO D’INTERESSANTI COLLABORAZIONI NELL’AMBITO DELL’ARTE E DEL DESIGN. IL CONTESTO È LA SICILIA, STORICAMENTE SINTESI DI DIFFERENTI CULTURE E METAFORA DI RADICATE TRADIZIONI E CONTRADDIZIONI. LA RICERCA PROGETTUALE DELLO STUDIO VIVE DI QUESTI LUOGHI DAL FORTE VALORE EVOCATIVO, DA RIQUALIFICARE NELLA LORO MIGLIORE ESSENZA. UN’ ARCHITETTURA SENZA IL DUBBIO DEL TEMPO.
ELIODORO'S ROOM SANT'AGATA'S ROOM SANT'AGATA'S BATHROOM COURTYARD
WC UOMINI
ANTI WC
WC DONNE
ACI & GALATEA'S ROOM COLAPESCE'S BATHROOM
UZETA'S ROOM
COLAPESCE'S ROOM
UZETA'S BATHROOM
ACI & GALATEA'S BATHROOM
Architecture, art and design find not only an aesthetic value, but also a narrative role
PROJECT CREDITS
Project: HOTEL ASMUNDO DI GISIRA Location: CATANIA, ITALY Year: 2017 Owner: UMBERTO GULISANO Project architect: VALENTINA GIAMPICCOLO, GIUSEPPE MINALDI Architecture project team: MARCO SCEBBA, ANDREA NUNZIO ZAGO Structural project: ING. CARMELO MELI Photo credit: FILIPPO BAMBERGHI BAGNO 2_CAMERA SANT’AGATA
Lighting Consultant: LOS/HOL PROJECT Customized forniture: DEN-STORE SRL Wall paintings: SIKKENS Floor: KERAKOLL DESIGN HOUSE Antiqued mirrors craft: LABANTO
77
alepreda
SPATIAL
GRAFTS Text by Luigi ARCOPINTO
78
I N T E R I O R
79
Architecture today is moving towards an interregnum between opposing slogans: ecological mimesis and the practice of reducing demolition waste. With this beautiful interior in Prague, Alepreda seems to fully subscribe to the second approach. Sustainable both economically and in terms of production of construction rubble, the project redefines the interior layout of the home through an operation of grafting to add and rewrite, with and in space. The white stepped volumes are arranged free of constrictions in the meanders of the house: their shape and colour distinguish them from the existing planimetric fabric and create high shelves for storage. The soft surfaces of the apartment are fitted with little furniture, with the exception of the service areas, which are fitted with finishes and furnishings in more playful colours. Stepped volumes apartment proves to be an interesting transfiguration that reinterprets and incorporates the existing habitat in a new configuration: an exercise in interrupted writing as a possible theory of architecture.
An exercise in interrupted writing as a possible theory of architecture. L’architettura oggi si muove verso un interregno tra slogan agli antipodi: la mimesi ecologica e la prassi della riduzione degli scarti da demolizione. Alepreda con questo bell’interno a Praga sembra aderire in toto al secondo approccio. Sostenibile sia economicamente che in termini di produzione di macerie edili, il progetto ridefinisce il layout interno della casa attraverso un’operazione di innesto per aggiungere e riscrivere, con e nello spazio. I volumi gradonati bianchi si dispongono liberi da costrizioni nei meandri della casa: conformazione e colore li distinguono dal tessuto planimetrico preesistente e creano ripiani alti per riporre oggetti. Le superfici tenui dell’alloggio sono allestite con pochi mobili, fanno eccezione gli ambienti di servizio muniti di finiture e arredi dalle tinte più giocose. Stepped volumes apartment si rivela una interessante trasfigurazione che reinterpreta e incorpora l’habitat esistente in una configurazione inedita: un esercizio di scrittura tra scritture interrotte come teoria possibile dell’architettura
80
I N T E R I O R
81
PROJECT CREDITS Project: STEPPED VOLUMES APARTMENT Location: PRAGUE, CZECH REPUBLIC Year: 2021 Structural Engineer: TOMÁŠ NOVOTNÝ [NOVOSTAT] Design Team: ALESSANDRO PREDA, NICOLA BRASETTI (ALEPREDA ARCHITECTURE) Construction: EUROEDIL Photo credit: STUDIO FLUSSER Plumbing fixtures: PALAZZANI Floor tile kitchen: GRANDE MARBLE LOOK GHIARA PALLADIANA, MARAZZI Backsplash tile kitchen: LUME WHITE, MARAZZI Tile powder room: LUME WHITE, GREEN, MARAZZI Tile bathroom: SHADE, VOGUE Pendant lights (living room): STICKS, WESTWING Pendant light (powder room): HUBBLE PENDANT, GLOBEN ground floor plan existing
ground floor plan
Applique (entrance):STARLING, WESTWING
ALEPREDA IS A FULL-SERVICE BOUTIQUE ARCHITECTURAL PRACTICE BASED IN NEW YORK AND BRESCIA, ITALY, COMBINING ARCHITECTURE, INTERIOR, PRODUCT DESIGN, AND RESEARCH. FOUNDED BY ITALIANBORN ARCHITECT AND FURNITURE DESIGNER ALESSANDRO PREDA, THE STUDIO DESIGNS ACROSS SCALES WITH A FOCUS ON DIGITAL FABRICATION, AND CRAFT. BELIEVING THAT THE ACT OF MAKING– THE TRANSLATION OF IDEAS INTO PHYSICAL FORM–IS A CATALYST FOR DISCOVERY, THE PRACTICE MERGES A STUDIO SPACE WITH A FABRICATION WORKSHOP WHERE DESIGN QUESTIONS ARE TACKLED THROUGH MODELS, PROTOTYPES, AND MATERIAL EXPLORATIONS.
alepreda ALEPREDA È UNO STUDIO DI ARCHITETTURA FULL-SERVICE CON SEDE A NEW YORK E BRESCIA, IN ITALIA, CHE COMBINA ARCHITETTURA, INTERIOR, PRODUCT DESIGN E RICERCA. FONDATO DALL'ARCHITETTO E DESIGNER DI MOBILI ITALIANO ALESSANDRO PREDA, LO STUDIO PROGETTA SU PIÙ SCALE CON UN'ATTENZIONE PARTICOLARE ALLA FABBRICAZIONE DIGITALE E ALL'ARTIGIANATO. CREDENDO CHE L'ATTO DEL FARE - LA TRADUZIONE DELLE IDEE IN FORMA FISICA - SIA UN CATALIZZATORE PER LA SCOPERTA, LO STUDIO FONDE UNO SPAZIO DI LAVORO CON UN LABORATORIO DI FABBRICAZIONE DOVE LE QUESTIONI DI DESIGN SONO AFFRONTATE ATTRAVERSO MODELLI, PROTOTIPI ED ESPLORAZIONI DI MATERIALI.
kitchen elevation
entry elevation
82
bedroom elevation
cerasarda.it
I N T E R I O R
Collezione Tintùri Luxury, Orolux.
Mediterraneo Style è il progetto Cerasarda che personalizza interiors e hôtellerie. Ambienti bagno, cucina, pareti decorative sono raccontati con una visione lifestyle creativa e sorprendente.
83
The wallpaper R-evolution
www.evestyle.it
84
www.matteobosi.it
EVE STYLE s.r.l. Via Golfarelli, 90/2 - 47122 Forlì - Italia Tel. 0543 1991300
I N T E R I O R
Fala Atelier
UNEVEN HOUSE Text by Ilia CELIENTO
85
An architectural jewel, in a context born from the experiments of the 1960s
One of Fala Atelier's wonderful abstract paintings becomes reality. In Porto, the group of young architects began converting a ground floor shop and its basement into a private flat. At the entrance, there is no perceived difference between the floors, which were conceived as a single room. The interior space is distributed longitudinally and characterised by two long walls: one is perfectly straight and white, the other is the result of a formal game where curved white partitions contrast with solid plywood frames. A marble floor leads to the garden, where
86
the stained-glass windows making up the façade conceal the presence of levels, clarified by the design of a staircase dug out in front of the garden. At the top, the garden is framed by a stone motif that emerges on the outside as a coloured frieze with black and white stripes, becoming a long horizontal window materially contrasting with the mirrored windows and the polished marble. The geometric simplicity and refined material collimation make the Portuguese project an architectural jewel, in a context born from the experiments of the 1960s.
I N T E R I O R
Uno dei meravigliosi quadri astratti di Fala Atelier diventa realtà. A Porto, il gruppo di giovani architetti ha avviato la conversione di un negozio al pianterreno e del suo basamento per ricavarne un appartamento privato. All’ingresso non è percepita la differenza tra i piani, concepiti come un’unica sala. Lo spazio interno è distribuito longitudinalmente e caratterizzato da due lunghe pareti: una è perfettamente rettilinea e bianca, l’altra è il risultato di un gioco formale dove setti curvilinei e bianchi si contrappongono a infissi di compensato massiccio. Un pavimento di marmo conduce al giardino,
lì dove le vetrate costituenti la facciata nascondono la presenza dei livelli, chiarificata dal disegno di una scala scavata davanti al giardino. Questo, nella parte alta, è incorniciato da un motivo in pietra che emerge all’esterno come un fregio colorato a strisce bianche e nere, divenendo una lunga finestra orizzontale contrapposta materialmente alle vetrate specchianti e alla lucidità del marmo. La semplicità geometrica e la raffinata collimazione materica rendono il progetto portoghese un gioiello architettonico, in un contesto figlio delle sperimentazioni degli anni Sessanta.
87
Fala Atelier FALA IS AN ARCHITECTURE PRACTICE BASED IN PORTO, FOUNDED IN 2013, LED BY FILIPE MAGALHÃES, ANA LUISA SOARES AND AHMED BELKHODJA. FALA HAS LECTURED AT DIFFERENT UNIVERSITIES AND INSTITUTIONS AND ITS WORK HAS BEEN WIDELY PUBLISHED IN INTERNATIONAL MEDIA PLATFORMS. AMONG OTHER HONORS, FALA WAS AWARDED THE SPOTLIGHT AWARD BY THE RICE UNIVERSITY AND SELECTED AS ONE OF THE 50 MOST RELEVANT YOUNG OFFICES IN THE WORLD BY DOMUS MAGAZINE IN 2020. FALA È UNO STUDIO DI ARCHITETTURA CON SEDE A PORTO, FONDATO NEL 2013, GUIDATO DA FILIPE MAGALHÃES, ANA LUISA SOARES E AHMED BELKHODJA. FALA HA TENUTO CONFERENZE IN DIVERSE UNIVERSITÀ E ISTITUZIONI E IL SUO LAVORO È STATO AMPIAMENTE PUBBLICATO SU PIATTAFORME MEDIATICHE INTERNAZIONALI. TRA GLI ALTRI RICONOSCIMENTI, FALA HA RICEVUTO IL PREMIO SPOTLIGHT DALLA RICE UNIVERSITY ED È STATO SELEZIONATO COME UNO DEI 50 GIOVANI STUDI PIÙ RILEVANTI AL MONDO DALLA RIVISTA DOMUS NEL 2020.
PROJECT CREDITS Project: UNEVEN HOUSE Location: PORTO, PORTUGAL Year: 2019 Project Team: FILIPE MAGALHÃES, ANA LUISA SOARES, AHMED BELKHODJA, COSTANZA FAVERO, LERA SAMOVICH, PAULO SOUSA Landscape ARCHITECT: POMO Contractor: CIVIFLANCO LDA Photo CREDIT: FALA + RICARDO LOUREIRO
88
I N T E R I O R
89
Design as youʼve never seen it before ADI Design Museum Compasso d’Oro
Text by Cristina BIGLIATTI Photos by Martina BONETTI
90
E X H I B I T I O N
Permanent exhibition "Career Manifesto. A tribute by of Italian graphic to the Masters of the Compasso d'Oro" Curatorship: Luca Molinari Exhibition design: Massimo Curzi
91
Permanent exhibition "Compasso d'Oro, measuring the world" Curatorship and exhibition design: Studio Origoni Steiner
The ADI Design Museum is the space dedicated to the Compasso d'Oro Collection, a dynamic location dedicated not only to creativity and design culture but also to interaction with the city of Milan and the international scene. The museum is located in Piazza Compasso d'Oro 1 and is part of a former industrial zone with a very high architectural and urban impact. In recent years this area has been the object of a significant urban renewal project. The ADI Design Museum is a narrative and experiential museum, a space open to interaction, exchange and not aimed solely at design enthusiasts. The aim of ADI (the Association for Industrial Design) and its Foundation, is precisely that of building an inclusive, non-celebratory structure, capable
92
of offering the most engaging visitor experience possible but which is at the same time a work in progress, offering a vision and a sense of modernity thanks to the continuous updating of the pieces in the Compasso d'Oro Collection. The permanent collection hosts of products and projects that have received this award over the years along with those that have received an Honourable Mention. This is the oldest institutional design recognition in the world and one which aims to highlight the quality of Made in Italy products but above all to recognize the value process that design transversely imprints on the worlds of production and society.To date, the Collection numbers more than 2,300 products and projects, including 350 award winners and numerous Honourable Mentions.
E X H I B I T I O N The ADI Compasso d'Oro Design Museum project is housed in a repurposed historic 1930s building which was originally used as a depot for horse-drawn trams and then an electricity power and distribution station. The museum was conceived with the idea of first renovating and then promoting the rich cultural industrial and archeological heritage as a distinctive feature of the building itself.The building recovery project was handled by the architects Giancarlo Perotta and Massimo C. Bodini, while the work was supervised by Carlo Valtolina from the Archemi studio. In terms of the historical collection staging set-up within the ADI Design museum however, the task went to the Migliore + Servetto Architects studio with Italo Lupi, who were awarded the contract after winning a national competition held in 2013. They
also created the logo and brand identity. With the intention of broadening the involvement of other members of the world of design able to extend the expressive wealth of the “Made in Italy” brand, numerous other designers were invited to create exhibition installations. They include the Studio Cerri, Massimo Curzi, Gianni Filindeu, Carlo Forcolini and Marco Romanelli, while Marco Ferreri designed the cafeteria and bookshop. In addition, the Studio Origoni created the permament installation dedicated to the “Aurea” section at the entrance to the museum and Giulio Ceppi was responsible for the design of accessibility for the most vulnerable members of society. The Museum has also been enhanced with two video installations conceived and devised by the IED and the Milan Polytechnic.
Temporary exhibition "One to one. The species of objects" Curator: Beppe Finessi Exhibition design: Studio Cerri
93
ADI Design Museum è il luogo dedicato alla collezione del Compasso d’Oro, un museo dinamico all'insegna non solo di creatività e cultura del design ma anche di interazione con la città di Milano e il panorama internazionale. Lo spazio si trova in Piazza Compasso d’Oro 1 e si inserisce nel contesto di un'area ex industriale ad altissimo valore architettonico e urbanistico, oggetto, negli ultimi anni, di un’importante azione di refitting urbano. ADI Design Museum è un museo narrante e generativo, un luogo di racconto e valorizzazione del sistema design italiano, ma anche uno spazio di approfondimenti, proposti al pubblico in un’innovativa ottica multitemporale, un contenitore aperto allo scambio, capace di parlare alla numerosissima community del design e, grazie al taglio divulgativo, anche ai non addetti al settore. Lo scopo di ADI - Associazione per il Disegno Industriale
94
e della sua Fondazione, è proprio quello di costruire una realtà inclusiva, non celebrativa, capace di offrire un’esperienza di visita la più coinvolgente possibile ma soprattutto in progress, fotografando il senso della modernità grazie al continuo aggiornamento dei pezzi della Collezione Compasso d’Oro che avviene ogni due anni. La Collezione permanente, consiste nel repertorio di prodotti e progetti che negli anni sono stati insigniti di tale premio e quelli che hanno ricevuto la Menzione d’Onore. Si tratta del più antico e istituzionale riconoscimento nell'ambito del design a livello mondiale, che ha lo scopo di mettere in evidenza le qualità dei prodotti made in Italy ma, soprattutto, di riconoscere il processo valoriale che il design imprime al mondo della produzione e alla società in modo trasversale.
E X H I B I T I O N
"The spoon and the city. Permanent exhibition Historical collection of the Compasso d'Oro" Curatorship by Beppe Finessi Exhibition design: Migliore + Servetto + Italo Lupi
Ad oggi, fanno parte della Collezione più di 2.300 prodotti e progetti, tra cui 350 premiati e le numerose Menzioni d’Onore, appartenenti alle diverse categorie di analisi. Il progetto di ADI Design Museum - Compasso d’Oro nasce dal recupero di un luogo storico degli anni ’30, utilizzato sia come deposito di tram a cavallo sia come impianto di distribuzione di energia elettrica. Il museo è stato concepito con l'idea di rinnovare e valorizzare il ricco patrimonio di archeologia industriale quale carattere distintivo dell’immobile stesso. Il progetto di recupero dell’immobile è stato curato dagli architetti Giancarlo Perotta e Massimo C. Bodini, mentre la direzione lavori è stata di Carlo Valtolina dello studio Archemi. Lo studio Migliore + Servetto Architects con Italo Lupi, invece, sono i professionisti che, dopo aver vinto un concorso
nazionale indetto nel 2013, hanno curato il progetto di allestimento della Collezione storica interna ad ADI Design Museum, oltre ad aver ideato il logo e la brand identity. Con l’obiettivo di un coinvolgimento allargato del mondo del progetto, capace di restituire la ricchezza espressiva made in Italy, i progettisti degli allestimenti delle altre mostre sono numerosi: Studio Cerri, Massimo Curzi, Gianni Filindeu, Carlo Forcolini e Marco Romanelli, mentre Marco Ferreri ha progettato caffetteria e bookshop, a cui si aggiungono Studio Origoni Steiner, per l’installazione permanente all’ingresso del museo dedicata alla sezione aurea, e Giulio Ceppi, per la cura dell’accessibilità alle fasce più deboli. Il Museo si arricchisce anche di due video installazioni ideate da IED e da Politecnico di Milano.
95
Temporary exhibition "Giulio Castelli. The entrepreneurial culture of the design system" Curator: Federica Sala Exhibition design: Carlo Forcolini
Temporary Exhibition "Renata Bonfanti: weaving joy" Curatorship and Installation: Marco Romanelli
96
E X H I B I T I O N
Officina Design Shop curated by ELECTA Editore Exhibition design: Marco Ferreri
Junior Lab by Paco Design Collaborative. Progetto Allestimento: Pieranderi Associati
Officina Design Café curated by CHIC charmingitalianchef Exhibition design: Marco Ferreri
97
One of the oldest museum buildings in Italy, the Palazzo dei Musei Civici in Reggio Emilia is opening under a new guise. "Newer, bigger, more museum". The project's metamorphosis is entrusted to Italo Rota's experience in the cultural and curatorial spheres, who, with the addition of the appendix to be completed by the end of this year, brings the decade of work to a close with the renovation of the second floor. The exhibition philosophy of the architect, a student of Albini, is that of a radical, all-embracing museum: a museum-within-a-museum. Born of discussion and debate with the community, Rota's intention is to offer visitors a dynamic, alienating experience, triggering a direct relationship
98
between history, conservators and the community. As in a great wunderkammer, each object has a surprising historicity. The first floor is dedicated to the extraordinary Spallanzani collection, while the second floor is the space for the true immersive experience. Introduced by the Venus of Chiozza, it brings together a collection ranging from prehistoric times to the 20th century, where each historical period is treated with a different narrative register that always keeps attention and amazement high. The curatorial, chromatic and graphic design, by Paolo Tegoni, is intended to support visitors' free associations, leading them to reflect on history and on the idea of the museum itself.
E X H I B I T I O N
Italo Rota Building Office
MUNICIPAL MUSEUMS OF REGGIO EMILIA
Text by Maria Antonietta SANTANGELO
99
Closing the twentieth century is the section entirely dedicated to photography "La trama del visibile" (The weft of the visible) and to the genius of Luigi Ghirri, realised in collaboration with the Archivio Eredi Luigi Ghirri, and intended to offer new food for thought on photography. Here the installation is conceived as a large rarefied perspective box. Finally, the third floor is dedicated to schools and workshops, a space for the contemporary and for multidisciplinarity. An exhibition of archaeological finds, taxidermy, ethnological materials, works of art and design, dating back to every historical period, capable of generating a collective and stimulating narrative, which allows an awareness of the past and reconstructs the idea of the future through participation.
Tra gli edifici museali più antichi del nostro Paese, Il Palazzo dei Musei Civici di Reggio Emilia inaugura sotto una nuova veste. “Più nuovo, più grande, più museo.” La metamorfosi del progetto è affidata all’esperienza in ambito culturale e curatoriale di Italo Rota, che con l’aggiunta dell’appendice in realizzazione entro quest’anno, porta a conclusione il decennio di lavori con il rinnovamento del secondo piano. La filosofia allestitiva dell’architetto, allievo di Albini, è quella del museo radicale, totalizzante: un museo-nel-museo. Nato dal confronto e dibattito con la comunità, l’intento di Rota è di offrire al visitatore un’esperienza dinamica e straniante, che inneschi un rapporto diretto tra storia, conservatori e comunità. Come in una grande wunderkammer, ogni oggetto ha una storicità sorprendente. Il primo piano è dedicato alla straordinaria collezione Spallanzani, il secondo è invece lo spazio per la vera esperienza immersiva. Introdotto dalla Venere di Chiozza, raccoglie una collezione che va dalla Preistoria al Novecento, dove ogni periodo storico viene
100
E X H I B I T I O N
trattato con un registro narrativo diverso, che tiene sempre alta l’attenzione e lo stupore. Il progetto curatoriale, cromatico e quello grafico, a cura di Paolo Tegoni, è pensato per assecondare le libere associazioni dei visitatori portandoli a riflettere sulla storia e sull’idea di museo stesso. A chiudere il Novecento c’è la sezione interamente dedicata alla fotografia “La trama del visibile” e al genio di Luigi Ghirri, realizzata in collaborazione con Archivio Eredi Luigi Ghirri, vuole essere l’occasione per offrire nuovi spunti di riflessione sulla fotografia. Qui l’allestimento è pensato come una grande scatola prospettica rarefatta. Il terzo piano è infine dedicato alle scuole e ai laboratori, spazio per il contemporaneo e per la multidisciplinarietà. Un’esposizione di reperti archeologici, tassidermie, materiali etnologici, opere d’arte e di design, risalenti ad ogni epoca storica, capace di generare una narrazione collettiva e stimolante, che consente una presa di coscienza del passato e ricostruisce l’idea di futuro attraverso la partecipazione.
101
As in a great wunderkammer, each object has a surprising historicity
102
E X H I B I T I O N
PROJECT CREDITS Project: NUOVO ALLESTIMENTO DEI MUSEI CIVICI DI REGGIO EMILIA-MUSEI Architects: ITALO ROTA WITH FRANCESCA GRASSI Collaboration: ANDREA FRATTINI, SAMMY ZARKA Client: REGGIO EMILIA MUNICIPALITY Direction and video production Roman section: DOMIZIANA BANI Direction and video production of prehistory, protohistory, Estensi and Accademia sections: FRANCESCA GRASSI Videos: ERMANNO OLMI AND MARIO MARTONE Graphic design: PAOLO TEGONI Photo credit: CARLO VANNINI
Italo Rota Building Office THE ARCHITECTURAL AND DESIGN WORK OF THE ITALO ROTA BULDING OFFICE HAS FOCUSED FOR OVER THIRTY YEARS ON A CONSTANT AND ADVANCED CROSS-DISCIPLINARY RESEARCH, FROM CONTEMPORARY ART TO ROBOTICS, FOR THE DEFINITION OF INNOVATIVE PROJECTS WHERE HUMANISTIC BEAUTY AND SUSTAINABILITY BECOME INTEGRATED AND DISRUPTIVE ELEMENTS. THE APPLICATION OF THE MOST ADVANCED TECHNOLOGIES, IN COLLABORATION WITH LABORATORIES, STUDIES, INTERNATIONAL UNIVERSITIES PREFIGURES NEW SYSTEMS FOR LIVING DESIGNED FOR THE CITY OF THE "EXTREME PRESENT". IL LAVORO DI ARCHITETTURA E DESIGN DELL'UFFICIO ITALO ROTA BULDING SI È CONCENTRATO PER OLTRE TRENTA ANNI SU UNA RICERCA INTERDISCIPLINARE COSTANTE E AVANZATA, DALL'ARTE CONTEMPORANEA ALLA ROBOTICA, PER LA DEFINIZIONE DI PROGETTI INNOVATIVI IN CUI LA BELLEZZA E LA SOSTENIBILITÀ UMANISTICHE DIVENTANO ELEMENTI INTEGRATI E DISTRUTTIVI. L'APPLICAZIONE DELLE TECNOLOGIE PIÙ AVANZATE, IN COLLABORAZIONE CON LABORATORI, STUDI, UNIVERSITÀ INTERNAZIONALI PREFIGURA NUOVI SISTEMI DI VITA PROGETTATI PER LA CITTÀ DEL "PRESENTE ESTREMO".
103
104
E X H I B I T I O N
Text by Luca MOLINARI
Silvia Giambrone
THE HALL
OF SHADOWS
105
17 mirrors for 17 monumental windows. 73 metres long by 10.5 metres wide and 12.3 metres high. The Hall of Mirrors in the Palace of Versailles is one of those spaces in which form and content interpenetrate perfectly, becoming a stage for history in which politics, symbols, events, images and bodies have followed one another through infinite sequences to represent the glory and misery of power. Since Louis XIII had it built, the sequence of the world's greats who have longed for this place to represent their glory (fragile, luminous and transient) seems never-ending, from ancient monarchies to modern democracies. Each sought the dazzling light
106
of those mirrors and Le Brun's gilded decorations whose beauty is multiplied by those gigantic windows overlooking the park. An infinite play of reflections that changes with the passing of the hours and the seasons, because every piece of architecture is like a body that breathes with the environment in which it is immersed. Then comes Maria Grazia Chiuri, creative director of Dior, who invites the curator Paola Ugolini and, above all, Silvia Giambrone, one of the most interesting and coherent artists on the Italian art scene, to propose a project for this place so full of meaning and transform it into the setting for the new autumn-winter 2021-22 fashion collection. Fashion
E X H I B I T I O N
in recent years has often proved to be one of the few, true, forms of enlightened patronage capable of allowing art to give shape to extreme, necessary, free experimentation, even if only for the few moments of a fashion show. The theme "Disturbing beauty" was taken to the heart of an icon of classic beauty; a postcard that is difficult to scratch with the risk of trivialising an intimidating place. Giambrone's choice is to finally bring the shadows to life, making them emerge from the purgatory of history. Thirteen monumental mirrors, 3.5 metres high, framed by gilded geometries of elegant and variable shapes. Thirteen mirrors covered with the whitest of
beeswax, opaque, translucent, in which a few violent cuts allow thorns of Sicilian acacia to emerge, cleaving the air and frightening. Thirteen shadows of history that reveal the subtle brutality that has populated this room for centuries in the form of gold and reflections. That regular sequence of monumental white shadows accompanied the fashion show and the models, almost challenging them with their spines, building an unexpected relationship between the concealed mirrors, their opaque double and the bodies, a sign of an unstable and fragile contemporaneity that, perhaps, will be able to help us heal some of the deep wounds that History brings with it.
107
17 specchi per 17 finestre monumentali. 73 metri di lunghezza per 10,5 metri di larghezza e 12,3 metri di altezza. La Sala degli Specchi della Reggia di Versailles è uno di quegli spazi in cui forma e contenuto si compenetrano perfettamente, diventando palcoscenico della Storia in cui politica, simboli, eventi, immagini, corpi si sono succeduti attraverso sequenze infinite a rappresentare la gloria e le miserie del potere. Da quando Luigi XIII la fece costruire, la sequenza dei grandi del mondo che hanno desiderato questo luogo per rappresentare la propria gloria (fragile, luminosa e transeunte) sembra non terminare mai, passando dalle antiche monarchie fino alle moderne democrazie. Ognuno cercava la luce abbagliante di quegli specchi e delle decorazioni dorate di Le Brun la cui bellezza si moltiplica grazie a quelle gigantesche finestre che si affacciano sul parco. Un gioco infinito di riflessi che muta con il passare delle ore e delle stagioni, perché ogni architettura è come corpo che respira con l’ambiente in cui è immersa. Poi arriva Maria Grazia Chiuri, direttrice creativa di Dior, che invita la curatrice Paola Ugolini e, soprattutto, Silvia Giambrone, una delle artiste più interessanti e coerenti della scena artistica italiana, a proporre un progetto per questo luogo così carico di senso e trasformarlo nell’ambiente per la nuova collezione della moda autunno-
inverno 2021-22. La moda in questi anni ha spesso dimostrato di essere una delle poche, vere, forme di committenza illuminata capace di consentire all’arte di dare forma a sperimentazioni estreme, necessarie, libere, anche se i pochi attimi di una sfilata. Il tema “Disturbing beauty” era portato nel cuore di un’icona di bellezza classica; una cartolina difficile da scalfire con il rischio di banalizzare un luogo che intimorisce.La scelta della Giambrone è quello di portare finalmente le ombre a farsi corpo, facendole emergere dal Purgatorio della Storia. Tredici specchi monumentali, alti 3 metri e mezzo, incorniciati da geometrie dorate di forme eleganti e variabili. Tredici specchi rivestiti di bianchissima cera d’api, opachi, traslucidi, in cui pochi, violenti tagli lasciano emergere spine di acacia siciliana che fendono l’aria e intimoriscono. Tredici ombre della Storia che lasciano emergere la sottile brutalità che ha popolato questa sala per secoli in forma d’oro e riflessi. Quella sequenza regolare di ombre bianche monumentali ha accompagnato la sfilata e le modelle, quasi sfidandole con i propri aculei, costruendo una relazione inattesa tra gli specchi celati, il loro doppio opaco e i corpi, segno di una contemporaneità instabile e fragile che, forse, potrà aiutarci a rimarginare alcune delle ferite profonde che la Storia porta con sé.
PROJECT CREDITS
Project: THE HALL OF SHADOWS Art Installation: SILVIA GIAMBRONE Coreography: SHARON EYAL Curator: PAOLA UGOLINI Client: DIOR Location: ROYAL PALACE OF VERSAILLES, FRANCE Year: 2021 Photo credit: ADRIEN DIRAND
Silvia Giambrone THROUGH SEVERAL MEDIA INCLUDING PERFORMANCE, INSTALLATION, SCULPTURE AND SOUND, I EXPLORE BODY PRACTICES AND CONTEMPORARY BODY POLITICS MAKING VIEWERS AWARE OF THE SILENT AND HIDDEN WAYS POWER ENTERS EVERYDAY LIFE AND AFFECTS RELATIONSHIPS. I AM INTERESTED IN MATERIAL CULTURE AND IMAGE CULTURE AND I DIG INTO EVERYDAY LIFE AND PRACTICES TO REVEAL, AS IT WAS ALMOST AN ARCHEOLOGICAL OPERATION, THE SIGNS OF BOTH THE PHYSICAL AND INVISIBLE EVIDENCES OF THE STRONG CONNECTION BETWEEN VIOLENCE AD THE ‘SUBJECTIFICATION’ PROCESS. ATTRAVERSO L’UTILIZZO DI DIVERSI LINGUAGGI – PERFORMANCE, INSTALLAZIONE, SCULTURA, SUONO, VIDEO – IL MIO LAVORO ESPLORA LE POLITICHE E LE PRATICHE DEL CORPO CON UNA PARTICOLARE ATTENZIONE ALLE FORME PIÙ SOTTERRANEE DI ASSOGGETTAMENTO. LA MIA RICERCA INDAGA LA DIMENSIONE POLITICA DELL’INTIMITÀ POICHÉ ESSA È IL TERRENO IN CUI SI RADICANO LE FORZE PIÙ MISTERIOSE DI OGNUNO. OSSERVANDO CON SOSPETTO IL RAPPORTO TRA LE RELAZIONI E GLI OGGETTI, CHE SI OFFRONO SEMPRE PIÙ COME SIMULACRI DEGLI ASPETTI PIÙ RECONDITI DELLE DINAMICHE RELAZIONALI, IL MIO LAVORO OPERA UNA RICOGNIZIONE SUL DOMESTICO E SULLE SUE TENSIONI PIÙ PROFONDE. RITENGO INFATTI CHE LA VIOLENZA SIA UN LINGUAGGIO E CHE PROPRIO L’AMBIENTE DOMESTICO SIA IL LUOGO IN CUI PRIMARIAMENTE SI VENGA ADDOMESTICATI ALLA POSSIBILITÀ DELLA VIOLENZA STESSA.
108
E X H I B I T I O N our collections are proudly designed and produced in italy
BOCCACCIO7 design by Dainelli Studio
109
KEY WORD
| Marco F I LO N I
A wise old man who knew everything said: happiness is nothing other than looking at the world through the eyes of a child. Yes, only children, with the candour of their gaze - a mixture of wonder and curiosity - possess the ability to be truly happy. But are we really sure? Is that "wavering glimmer", as Montale said, a lost paradise that only childhood holds like a secret? Many philosophers have thought so: indeed, more than that, they have believed that philosophy is born precisely from the loss of happiness, from the awareness of that moment in which we find ourselves lost in the face of the fleeting nature of the things of the world; from the consciousness of the randomness of happy moments. At the origins of thought it was only a demon: thus the Greek eudaimonia, which meant having a safe protection in the hardest moments of life. Thus for the pre-Socratic world and culture happiness meant having good fortune. In Anglo-Saxon languages this connection with luck has remained: in German Glück means both luck and happiness; while English happiness comes from the verb to happen. The Latin word and its root is different: felicitas, from which "happiness" derives: it also has to do with fertility since it derives from the Indo-European prefix "fe" (as Benveniste explained), from which fecundus, but also foemina (as she who generates), so much so that the Romans spoke of terra felix when the season had been fertile. But over time the demon became benevolent: with Socrates, and then Plato and Aristotle, the word eudaimonia and its concept were transformed. It began to be argued that man can become happy even against his own fate, because he can choose; he can decide about himself and his own happiness - a happy life is a virtuous life, Aristotle would say. Therefore, we have always wondered how to possess what really satisfies our desires, and we have always given ourselves different answers - in pursuit of this very human desire to be happy. One thing is certain: whether we think of it as that moment that will never come back, or as the fruit of the daily efforts of our lives, happiness always creates anxiety. It is useless to complain about it. This is what we are. There is a passage from Sophocles' Antigone which says that, of all the many terrible things, the most terrible is man. And he is terrible because of his ambivalence, because his most complete identity is destined to escape. So, happiness is like this ambivalence, it is being seized by a jolt of disquiet - which always accompanies all things beautiful and all things happy. Therefore, between desires and aspirations, we can learn that those uncertainties that we fear and question are a resource. And this is the way that brings us closer to happiness: learning to live with others, listening to them and dialoguing with them, which is equivalent to knowing ourselves. Un vecchio saggio che sapeva tutto diceva: la felicità non è altro che guardare il mondo con gli occhi di un bambino. Già: soltanto i bimbi, con il candore del loro sguardo – un misto di meraviglia e curiosità – possiedono la capacità di essere davvero felici. Ma siamo davvero sicuri? Quel “barlume che vacilla”, come diceva Montale, è un paradiso perduto che soltanto l’infanzia racchiude come un segreto? Molti filosofi l’hanno pensato: anzi, di più, hanno creduto che la filosofia nasca proprio dalla perdita della felicità, dalla consapevolezza di quel momento in cui ci si ritrova smarriti di fronte alla fugacità delle cose del mondo; dalla coscienza della casualità dei momenti felici. Alle origini del pensiero era soltanto un demone: così il greco eudaimonia, che significava avere una protezione sicura nei momenti più duri della vita. Ecco perciò che per il mondo e la cultura presocratica la felicità significava possedere una buona sorte. Nelle lingue anglosassoni è rimasta questa connessione con la fortuna: in tedesco Glück significa sia fortuna sia felicità; mentre l’inglese happiness deriva dal verbo to happen, accadere, capitare. Differente è invece il termine latino e la sua radice: felicitas, da cui “felicità”: ha a che fare anche con la fecondità poiché deriva dal prefisso indoeuropeo “fe” (come ha spiegato Benveniste), da cui fecundus, ma anche foemina (in quanto colei che genera), tanto che i romani parlavano di terra felix quando la stagione era stata fertile. Ma col tempo il demone si è fatto benevolo: con Socrate, e poi Platone e Aristotele, la parola eudaimonia e il suo concetto si trasformano. Si inizia a sostenere che l’uomo può diventare felice anche contro la propria sorte, perché può scegliere; può decidere di sé e della sua propria felicità – una vita felice è una vita virtuosa, dirà Aristotele. Da sempre perciò ci interroghiamo su come possedere ciò che appaga davvero i nostri desideri, e da sempre ci diamo risposte sempre differenti – rincorrendo questa umanissima volontà a esser felici. Una cosa è certa: sia che la pensiamo come quel momento che mai più tornerà, o come il frutto degli sforzi giornalieri delle nostre esistenze, la felicità crea sempre inquietudine. Inutile lamentarsene. Questo siamo. C’è un passo dell’Antigone di Sofocle dove si dice che, fra le molte cose terribili, la più terribile è l’uomo. Ed è terribile per la sua ambivalenza, perché la sua più compiuta identità è destinata a sfuggire. Ecco, la felicità è come questa ambivalenza, è l’esser colti da un sussulto d’inquietudine – che sempre accompagna tutte le cose belle e quelle felici. Perciò, fra desideri e aspirazioni, possiamo imparare che quelle incertezze che temiamo e ci mettono in discussione sono una risorsa. Ed è questa la via che ci avvicina alla felicità: imparare a vivere con gli altri, ascoltarli e dialogare con loro, che equivale a conoscere noi stessi.
110
Felicità /fe·li·ci·tà / sostantivo femminile 1. La compiuta esperienza di ogni appagamento; godere, assaporare giorni di f... • L'eterna felicità, la beatitudine celeste. • Felicità!, augurio (meno com. di salute!, e spesso scherz.) a chi starnutisce. • Talvolta, con senso più vicino a ‘gioia’: provare un'intima f.; anche iron. : che f.!, a proposito di cose che vanno di traverso, contrattempi, grattacapi e simili. • concr. Avvenimento o stato conforme ai desideri. "auguri d'ogni f." 2. Opportunità, convenienza, eccellente riuscita. "la f. di un'espressione" Origine Dal lat. felicĭtas -atis, der. di felix -icis ‘felice’ •prima del 1294. traduce l’ingl : 1. happiness 2. joy 3. felicity 4. joyousness
BAOBAB The iconic shared desk, equipped with a large electrified worktop; it can accommodate up to 8 people in single or shared workstations. Leaves are made of sound-absorbing acoustic fabric and equipped with dimmable LED light.
www.estel.com 111
METAL DESIGN ceramic tile collection
From matter to product for design.
#AbsoluteSpaces www. ri cch e tti- g roup.com
112
LA TRASFORMAZIONE DELL'AMBIENTE DOMESTICO COME LUOGO NON PIÙ SOLO PRIVATO, MA ANCHE LUOGO DI LAVORO, DI RACCONTO, DI ATTIVITÀ FISICA. LA NECESSITÀ DI AVERE UN CONTATTO CON LA NATURA ANCHE ALL'INTERNO DELLA PROPRIA ABITAZIONE, È UNO DEI PIÙ SENTITI EFFETTI POST PANDEMICI. AL CONTEMPO LA CASA DIVENTA UN LUOGO IN CUI LA DECORAZIONE TORNA GRANDE PROTAGONISTA, COME REAZIONE ALL'AZZERAMENTO DELLA RELAZIONE SOCIALE. IL LINGUAGGIO DELLA PROGETTAZIONE DIVENTA “IBRIDO”, RISPONDENDO AI NUOVI COMPORTAMENTI,OPIÙPROPRIAMENTE,AINUOVI STILI DI VITA CHE SONO ANDATI AFFERMANDOSI. NON ESISTE PIÙ UN PROGETTO DI INTERNI, DI ARREDAMENTO O DI DESIGN CHE SEGUA UN SOLO E UNICO CODICE, MA SPESSO COESISTONO E SI CONTAMINANO VARI LINGUAGGI E TENDENZE, IN CUI IL TEMA DEL DECORATIVO TORNA A ESSERE ESPRESSIONE DELLA COMPLESSITÀ DEL CONTEMPORANEO. ABBIAMO SCELTO 14 PROGETTI DI INTERIOR DESIGN DOVE QUESTO PROCESSO DI TRASFORMAZIONE E DI OSMOSI CON LA NATURA EMERGE IN MODO EVIDENTE, SIA DA PARE DI AUTORI ITALIANI CHE DI AUTORI INTERNAZIONALI.
5-7.09.2021
THE TRANSFORMATION OF THE DOMESTIC ENVIRONMENT INTO A PLACE THAT IS NO LONGER JUST PRIVATE, BUT ALSO A PLACE FOR WORK, STORYTELLING AND PHYSICAL ACTIVITY. THE NEED TO HAVE CONTACT WITH NATURE, EVEN IN ONE'S OWN HOME, IS ONE OF THE MOST KEENLY FELT POST-PANDEMIC EFFECTS. AT THE SAME TIME, THE HOME BECOMES A PLACE WHERE DECORATION BECOMES A MAJOR PLAYER AGAIN, AS A REACTION TO THE CANCELLATION OF SOCIAL RELATIONS. THE LANGUAGE OF DESIGN BECOMES "HYBRID", RESPONDING TO THE NEW BEHAVIOURS, OR MORE APPROPRIATELY, THE NEW LIFESTYLES THAT HAVE BECOME ESTABLISHED. THERE IS NO LONGER A SINGLE INTERIOR DESIGN, FURNISHING OR DESIGN PROJECT THAT FOLLOWS A SINGLE CODE, BUT OFTEN VARIOUS LANGUAGES AND TRENDS COEXIST AND CONTAMINATE EACH OTHER, IN WHICH THE THEME OF DECORATION ONCE AGAIN BECOMES AN EXPRESSION OF CONTEMPORARY COMPLEXITY. WE HAVE CHOSEN 14 INTERIOR DESIGN PROJECTS WHERE THIS PROCESS OF TRANSFORMATION AND OSMOSIS WITH NATURE EMERGES CLEARLY, BOTH BY ITALIAN AND INTERNATIONAL DESIGNERS.
HOMI THE LIFESTYLE TRADE FAIR FIERA MILANO RHO - PAD. 11 WATCH THE PROGRAM
113
114
HYPERDECORATIVE INTERIORS
Collector’s H O U S E
CREDITS
Project: CASA PER UN COLLEZIONISTA Architects: ARCHITECTS PIANTINI/PASINI Location: MILAN, ITALY Year: 2016 Lead Design: TOMASO PIANTINI Photo Credit: ANDREA FONGO
The project of this apartment was created as an unconventional path that starts from the entrance and develops vertically towards the roof garden and the winter greenhouse. The main character is the living space which has been treated as a single unique environment capable of passing from inside to outside without any interruption connected with the garden, expanding in summer and contracting in winter. The collection of art works, above all, guided the choices and solutions of the architectural project, such as the positioning of Anish Kapoor's work, or the central position of Olafur Eliasson's mirror on tower where the internal elevator is located. A careful study of the materials made possible to design the thresholds of the rooms as bronze castings and the creation of custom-made lampshades that recall the “liberty style” street lamps of Paris and they camouflage the columns present in the living area. Finally, the entrance was the subject of a dedicated study: the powder pink silicate paint makes the walls sparkling while, on the ceiling, emerges a custom furniture project in wooden staves that represent, in section, the Rainbow Mountains, a veiled reference to the passion for colors and all its natural manifestations. The generously lit vestibule manages to convey the same sensations as a naturally illuminated space. Il progetto dell’appartamento nasce come un percorso non convenzionale che parte dell’ingresso e si sviluppa in verticale verso il giardino pensile e la serra d’inverno. Il grande protagonista è lo spazio living che è stato trattato come un unico grande ambiente capace di passare da interno ad esterno senza soluzione di continuità con il giardino, espandendosi in estate e contraendosi in inverno. La collezione di opere d'arte, sopra a tutto, ha guidato le scelte e soluzioni del progetto architettonico, come ad esempio il posizionamento dell'opera di Anish Kapoor, o la posizione centrale dello specchio di Olafur Eliasson sulla torre dell’ascensore interno. Un attento studio sui materiali ha permesso di progettare le soglie delle stanze come delle fusioni di bronzo e la realizzazione dei paralumi su misura che richiamano i lampioni stradali in stile liberty di Parigi e mimetizzano le colonne strutturali. L'ingresso, infine, è stato oggetto di uno studio dedicato: la pittura ai silicati color rosa polvere ha reso le pareti brillanti mentre a soffitto emerge un progetto d’arredo custom in doghe di legno che rappresentano in sezione le Rainbow Montain, un velato richiamo alla passione per i colori e per tutte le sue naturali manifestazioni. Il vestibolo, generosamente illuminato, riesce a trasmettere le stesse sensazioni di uno spazio illuminato naturalmente.
arcHITects HIT ARCHITECTS IS AN ARCHITECTURE STUDIO THAT OPERATES INTERNATIONALLY IN THE WORLD OF DESIGN AND ART. IT DEVELOPS PROJECTS FOR THE RESIDENTIAL, TERTIARY, HOTEL, COMMERCIAL, CULTURAL AND RESTAURANT SECTORS. THE STUDIO WAS FOUNDED IN MILAN IN 2009, IS LED BY ARCHITECT TOMASO PIANTINI, AND IS DISTINGUISHED BY ITS CREATIVE APPROACH AND ATTENTION TO DETAIL. THE USE OF COLOUR, IN-DEPTH RESEARCH INTO MATERIALS AND THEIR INNOVATIVE USES, EXPERIMENTATION WITH METHODS USED IN ENGINEERING AND THE PRODUCTION OF MULTIMEDIA CONTENT ARE SOME OF THE FIRM'S STRENGTHS. HIT ARCHITECTS È UNO STUDIO DI ARCHITETTURA CHE OPERA A LIVELLO INTERNAZIONALE NEL MONDO DEL DESIGN E DELL’ARTE. SVILUPPA PROGETTI PER I SETTORI RESIDENZIALE, TERZIARIO, ALBERGHIERO, COMMERCIALE, CULTURALE E DELLA RISTORAZIONE. LO STUDIO NASCE A MILANO NEL 2009, È GUIDATO DALL’ARCHITETTO TOMASO PIANTINI, E SI DISTINGUE PER L’APPROCCIO CREATIVO E L’ATTENZIONE AL DETTAGLIO. L’USO DEL COLORE, LA RICERCA APPROFONDITA SUI MATERIALI E SUI LORO USI INNOVATIVI, LA SPERIMENTAZIONE DI METODI IMPIEGATI NELL’ENGINEERING E LA PRODUZIONE DI CONTENUTI MULTIMEDIALI SONO ALCUNI DEI PUNTI DI FORZA DELLO STUDIO.
115
116
HYPERDECORATIVE INTERIORS
7° FLOOR
7° FLOOR
6° FLOOR
1m
2m
4m
6° FLOOR
1m
2m
4m
117
CREDITS
Project: RESIDENZA Q Architects: VALERIA ARETUSI Location: ROSETO DEGLI ABRUZZI (TE) ITALY Year: 2020 Photo credit: ERWIN BENFATTO
Q
R E S I D E N C E
A villa surrounded by olive trees on the hills of Abruzzo, a project with minimal architecture, Scandinavian style and a solid eco-sustainable foundation, which has an area of 120 square meters. The letter Q represents a closed nucleus, symbol of the house, with a descending curve which simulates the incline that leads to the coast, since the house was built on a soft hill facing the Adriatic Sea. Q has a gabled roof which, shifting on the main ridge axis, allows the two units a staggered placement. The clean and geometric design, reminiscent of Danish homes, is surprising for the warmth of its interiors, thanks to the use of wood, the exposed beams in the sleeping area and the window/floor surface ratio. The front door frames the sea, the first element in perspective that can be perceived as soon as you enter. To enhance privacy and give color to the light of the interiors, the architect created a conservatory with coarse-grained blue plaster, inspired by the Majorelle garden. The eco-sustainable approach is highlighted by the use of the biological system with aerated percolation: a purification system that allows to transform and recover water for the irrigation. Una villa circondata da ulivi sulle colline abruzzesi, che nasce da una demolizione e ampliamento di cubature di un rudere, un progetto dall'architettura minimale e nordica, con una forte impronta ecosostenibile, di area 120 mq. La lettera Q rappresenta un nucleo chiuso, simbolo della casa, con una curva discendente che simula la discesa collinare che porta al mare. Il design è pulito, modulare, geometrico, e richiama le abitazioni del nord Europa, caldo all'interno, grazie al legno, ai travi a vista e allo studio sulle superfici aereoilluminanti. Il portone d' ingresso incornicia il mare, il primo elemento in prospettiva che si percepisce appena entrati. Per favorire privacy e donare colore alla luce dell'interior è stato creato un giardino d'inverno con intonaco a grana grossa blu, ispirato al giardino Majorelle. La struttura è di forma lineare a 2 falde, precise e convergenti con i muri perimetrali, senza aggetti, rispettando così l'impronta minimale. L'approccio ecosostenibile è evidenziato dall'utilizzo del sistema biologico a percolazione areata recuperando l'acqua per l'irrigazione.
VALERIA ARETUSI V.A. IS AN ARCHITECT WITH A PENCHANT FOR WOODEN HOUSES, VERTICAL GARDENS AND LIVING COMFORT. SHE LIVES BETWEEN LIVORNO AND ABRUZZO, SHE TRAINED IN ROME AND PARIS, WHERE SHE STUDIED ARCHITECTURE WHILE STARTING A CAREER AS A DJ AT THE SAME TIME. SHE WORKED FOR YEARS WITH THE CLAUDIO NARDI ARCHITECTS STUDIO, FLORENCE, DEALING MAINLY WITH RETAIL, RESIDENCES AND LARGE-SCALE COMMISSIONS. SHE CURRENTLY FOCUSES HER WORK ON PRIVATE PROJECTS RELATED TO ECO-SUSTAINABLE WOODEN HOUSES AND RENOVATIONS OF APARTMENTS AND HOUSES IN NORDIC STYLE, WITH A PARTICULAR ATTENTION TO THE PAST AND MEMORY THROUGH THE RECOVERY OF ABANDONED URBAN AND ARCHITECTURAL SPACES. V.A. È UN ARCHITETTO CON LA PREDILEZIONE PER LE CASE IN LEGNO E I GIARDINI VERTICALI. VIVE TRA LIVORNO E L'ABRUZZO, SI È FORMATA A ROMA E PARIGI, LUOGHI IN CUI HA STUDIATO E INIZIATO PARALLELAMENTE L'ATTIVITÀ DA DJ. HA COLLABORATO DIVERSI ANNI CON LO STUDIO CLAUDIO NARDI ARCHITECTS, FIRENZE, OCCUPANDOSI DI RETAIL, RESIDENZE E COMMISSIONI IN GRANDE SCALA. ATTUALMENTE PORTA AVANTI IL SUO LAVORO CON PROGETTI PRIVATI LEGATI ALLE CASE ECOSOSTENIBILI IN LEGNO E ALLE RISTRUTTURAZIONI DI APPARTAMENTI IN STILE NORDICO, CON ATTENZIONE AL PASSATO E ALLA MEMORIA ANCHE GRAZIE AL RECUPERO DI SPAZI URBANI E ARCHITETTONICI ABBANDONATI.
118
HYPERDECORATIVE INTERIORS
119
120
HYPERDECORATIVE INTERIORS
+6.85
+3.40
0,00
+0,00
piante adatte a consolidare i terreni
soggiorno
+0,00
pendenza terra da valutare
- 1,00 muretto+ recinto rete
parapetto vetro
-2,49 -3,35
- 4,5
sezione B
-3,00
B
B +0,00
121
122
HYPERDECORATIVE INTERIORS
T R A N S F O R M A T I O N
CREDITS
O F
A
1950s Villa
Project: TRANSFORMATION OF A 1950S VILLA IN VERS-CHEZ-LES-BLANC Architects: BUREAU BRISSON ARCHITECTES Team: GERMAIN BRISSON, ALAN HASOO, THIBAUD SULLIGER, CLEA DI MARTINO Location: VERS-CHEZ-LES-BLANC, SWITZERLAND YEAR: 2020 Photo credit: HASOO—PHOTOO Located in the heart of the northern Lausanne countryside, this 1950s villa enjoys an extremely peaceful environment in the middle of fields. The new owners made the choice to live in the villa for a year before launching the transformation to get acquainted with this new environment and the soul of the place. The resulting project is a subtile blend of radical changes and reminiscences of the existing. On the ground floor, the space is wide open, allowing direct access to the living room from the new hall along the new wooden partition that separates the master suite. The original loadbearing walls are replaced by two long metal beams, each of which rests in a different way on the lower floor, depending on the existing supports and the space created. Colors and different materials are the subject of long discussions. They result in a varied palette, mixing handcrafted catelles, painted wood, textiles and corrugated fiber cement. Situata nel cuore della campagna nord di Losanna, questa villa del 1950 gode di un ambiente estremamente tranquillo in mezzo ai campi. I nuovi proprietari hanno scelto di vivere nella villa per un anno prima di lanciare la trasformazione per familiarizzare con questo nuovo ambiente e l'anima del luogo. Il progetto finale è una sottile miscela di cambiamenti radicali e reminiscenze dell'esistente. Al piano terra, lo spazio è molto aperto, permettendo l'accesso diretto al soggiorno dalla nuova sala lungo il nuovo divisorio in legno che separa la suite padronale. I muri portanti originali sono sostituiti da due lunghe travi metalliche, ognuna delle quali poggia in modo diverso sul piano inferiore, a seconda dei supporti esistenti e dello spazio creato. I colori e i diversi materiali sono oggetto di lunghe riflessioni. Il risultato è una tavolozza varia, che mescola elementi artigianali, legno dipinto, tessuti e fibrocemento ondulato.
BUREAU BRISSON ARCHITECTES BUREAU BRISSON ARCHITECTES IS AN OFFICE FOUNDED IN 2015 BY GERMAIN BRISSON IN LAUSANNE THAT OPERATES MAINLY ON RENOVATION AND TRANSFORMATION PROJECTS. ALAN HASOO, A COLLABORATOR OF THE OFFICE SINCE ITS BEGINNINGS, JOINED THE MANAGEMENT IN 2019, SIMULTANEOUSLY WITH GERMAIN BRISSON'S APPOINTMENT TO THE RANKS OF THE FEDERATION OF SWISS ARCHITECTS (FAS). THE OFFICE ORIENTS ITS REFLECTIONS AROUND THREE RECURRING CONCERNS: AN ARCHITECTURE OF PROXIMITY IN THE FIRST PLACE, THE INVESTMENT OF THE TRANSFORMATION THEN, AND FINALLY THE COMMITMENT AS A BASIC VALUE TRANSVERSAL TO ALL OUR PRACTICE. BUREAU BRISSON ARCHITECTES È UNO STUDIO FONDATO NEL 2015 DA GERMAIN BRISSON A LOSANNA CHE OPERA PRINCIPALMENTE SU PROGETTI DI RISTRUTTURAZIONE E TRASFORMAZIONE. ALAN HASOO, COLLABORATORE DELLO STUDIO FIN DAI SUOI INIZI, È ENTRATO A FAR PARTE DELLA DIREZIONE NEL 2019, CONTEMPORANEAMENTE ALLA NOMINA DI GERMAIN BRISSON NEI RANGHI DELLA FEDERAZIONE DEGLI ARCHITETTI SVIZZERI (FAS). LO STUDIO ORIENTA LE SUE RIFLESSIONI INTORNO A TRE QUESTIONI RICORRENTI: UN'ARCHITETTURA DI PROSSIMITÀ IN PRIMO LUOGO, L'INVESTIMENTO DELLA TRASFORMAZIONE POI, E INFINE L'IMPEGNO COME VALORE DI BASE TRASVERSALE A TUTTA LA NOSTRA PRATICA.
123
124
HYPERDECORATIVE INTERIORS
125
A P A R T M E N T
Medina
CREDITS
Project: APARTMENT AS MEDINA Architects: CXEMA Location: MOSCOW YEAR: 2020 Gross BUILT AREA: 70M2 Photo credits: IVAN EROFEEV
A S
The apartment was designed for a young couple who are interested in interior design and art. Just before starting the project, they came back from the trip to Morocco, where they were impressed by the intricate structure of the medina quarter and inspired by the Moroccan attitude towards color. The living room, inspired by the feeling of a small square, is surrounded by a red wall, which is the main space-organising element in this project. It is a unique solid volume that you can observe from any point of the flat. The bathroom is painted in blue colour, but in the mirror we immediately see the red wall, which seems to frame the apartment. This intersection creates a sense of a whole object, in which there is a non-verbal idea that unites all space through light, proportions and color. Large slabs on the floor are custom-made. They were cast from concrete with coloured concrete pieces, which, unlike a paint, will not allow the pattern on the floor to be erased. We see the same colors and materials in a large circle in the living room ceiling. Architects decided to partially leave the concrete ceiling and asked their friend, artist Yura Pilishkin, to draw a geometric composition in the circle. L'appartamento è stato progettato per una giovane coppia appassionata di interior design e arte. Poco prima di iniziare il progetto, sono tornati dal viaggio in Marocco, dove sono rimasti colpiti dall'intricata struttura del quartiere della medina e ispirati dall'attitudine marocchina verso il colore. Il soggiorno, ispirato alla sensazione di una piccola piazza, è circondato da un muro rosso, che è il principale elemento di organizzazione dello spazio in questo progetto. Si tratta di un unico volume solido che si può osservare da qualsiasi punto dell'appartamento. Il bagno è dipinto di blu, ma nello specchio vediamo subito il muro rosso, che sembra incorniciare l'appartamento. Questa intersezione crea il senso di un unico corpo, in cui c'è un'idea non verbale che unisce tutto lo spazio attraverso la luce, le proporzioni e il colore. Le grandi lastre del pavimento sono fatte su misura. Sono state colate in cemento con pezzi di cemento colorato, che, a differenza di una vernice, non permette di cancellare il disegno sul pavimento. Vediamo gli stessi colori e materiali in un grande cerchio nel soffitto del soggiorno. Gli architetti hanno deciso di lasciare parzialmente il soffitto di cemento e hanno chiesto al loro amico, l'artista Yura Pilishkin, di disegnare una composizione geometrica nel cerchio.
CXEMA CXEMA IS A GROUP OF ARCHITECTS, DESIGNERS AND URBAN PLANNERS. WE CREATE THOUGHTFUL SPACES AND OBJECTS WHERE THE DETAILS ARE AS IMPORTANT AS THE WHOLE. IN OUR WORK, WE REFER TO THE FUNDAMENTALS OF ARCHITECTURAL LANGUAGE: CORRECT GEOMETRY, PROPORTIONS, RHYTHM. THE WORD 'PATTERN' COMES FROM THE GREEK ΣΧΗΗΜΑ (SKHĒMA), WHICH TRANSLATES AS FORM, STATEMENT, RELATIONSHIP OF PARTS, ORDER OF ACTION. FOR US, ΣΧΗΜΑ IS AN ABSTRACT STRUCTURE THAT PRECEDES PHYSICAL FORM. IT IS A POETIC FORMULA THAT CAN BECOME ARCHITECTURE. CXEMA È UN GRUPPO DI ARCHITETTI, DESIGNER E URBANISTI. CREIAMO SPAZI RIFLESSIVI E OGGETTI IN CUI I DETTAGLI SONO IMPORTANTI QUANTO L'INSIEME. NEL NOSTRO LAVORO, CI RIFERIAMO AI FONDAMENTI DEL LINGUAGGIO ARCHITETTONICO: GEOMETRIA CORRETTA, PROPORZIONI, RITMO. LA PAROLA "SCHEMA" VIENE DAL GRECO ΣΧΗΗΜΑ (SKHĒMA), CHE SI TRADUCE COME FORMA, DICHIARAZIONE, RELAZIONE DI PARTI, ORDINE DI AZIONE. PER NOI, ΣΧΗΜΑ È UNA STRUTTURA ASTRATTA CHE PRECEDE LA FORMA FISICA. È UNA FORMULA POETICA CHE PUÒ DIVENTARE ARCHITETTURA.
126
HYPERDECORATIVE INTERIOR
127
128
HYPERDECORATIVE INTERIORS
129
130
HYPERDECORATIVE INTERIORS
CR CREDITS
PROJECT: CR APARTMENT ARCHITECTS: ESQVTA LOCATION: LISBON, PORTUGAL YEAR: 2020 LEAD ARCHITECTS: VITOR ALMEIDA ARCHVIZ: TIAGO CASTRO
Ph. Frederico Martins
PHOTO CREDITS: RICARDO OLIVEIRA ALVES
A P A R T M E N T
When intervening in a space such as this apartment, one should not interfere with the existing architecture. More than to propose, it was necessary to omit, to refurbish and integrate. It was essential to intervene in this apartment in the most clean and silent manner to better respond to its new needs. The building where this apartment is placed was originally designed as an Hotel Particulier. By 2019, the apartment gained a new owner, one who needed somewhere more adapted to a family structure. The new program had its base in preserving the architectural heritage of the property but also adapting it to this family’s needs – it goes from having, for instance, one bathroom to having six, without compromising the pre-existing features. But if the refurbishment was meant to be respectful of its seventeenth century heritage and discreet in shapes and choices of materials, in the Interior Design project a careful selection of twenty first century furniture pieces was selected to allow for a combination of the best of both times. History gets re-written with a new language and new pieces by maintaining the one main principle: a house to be lived. Quando si interviene in uno spazio come questo appartamento, non si deve interferire con l'architettura esistente. Più che proporre, era necessario omettere, ristrutturare e integrare. Era essenziale intervenire in questo appartamento nel modo più pulito e silenzioso per rispondere meglio alle sue nuove esigenze. L'edificio dove si trova questo appartamento è stato originariamente progettato come un Hotel Particulier. Nel 2019, l'appartamento ha conquistato un nuovo proprietario, che aveva bisogno di un luogo più adatto a una struttura familiare. Il nuovo programma si è basato sulla conservazione del patrimonio architettonico della proprietà, ma anche sull'adattamento alle esigenze di questa famiglia - si passa, per esempio, da un bagno a sei, senza compromettere le caratteristiche preesistenti. Ma se la ristrutturazione doveva essere rispettosa della sua eredità seicentesca e discreta nelle forme e nelle scelte dei materiali, nel progetto di interior design è stata scelta un'attenta selezione di mobili del XXI secolo per permettere una combinazione del meglio di entrambi i tempi. La storia viene riscritta con un nuovo linguaggio e nuovi pezzi, mantenendo l'unico principio principale: una casa da vivere.
ESQVTA VITOR ALMEIDA IS AN ARCHITECT BASED IN PORTO, THE CITY WHERE HE WAS BORN ON MAY 5TH, 1974. HIS PATH AS AN ARCHITECT STARTS BY DEVELOPING PRIVATE AND INSTITUTIONAL PROJECTS BUT EARLY ON A PASSION FOR SOPHISTICATED AND TAILORED SPACES DRIVES HIM TO ALSO FOCUS IN INTERIOR DESIGN. IN 2003, VITOR ALMEIDA STARTS HIS NEW OFFICE AND BRAND EU.SEI.QUE.VOU.TE.AMAR… IN PORTO, EXTENDING HIS PROFESSIONAL ACTIVITY TO INTERIOR DESIGN AND FURNITURE DESIGN BASING THE FOUNDATIONS OF HIS PRACTICE IN THE CONCEPT OF INTERIOR TAILORING. NOWADAYS, VITOR ALMEIDA’S OFFICE COUNTS ON A MULTIDISCIPLINARY TEAM TO ASSIST HIM IN RESPONDING TO A GROWING DEMAND FOR HIS WORK. VITOR ALMEIDA È UN ARCHITETTO DI PORTO, LA CITTÀ DOVE È NATO IL 5 MAGGIO 1974. IL SUO PERCORSO COME ARCHITETTO INIZIA CON LO SVILUPPO DI PROGETTI PRIVATI E ISTITUZIONALI, MA PRESTO LA PASSIONE PER GLI SPAZI SOFISTICATI E SU MISURA LO SPINGE A CONCENTRARSI ANCHE NELL'INTERIOR DESIGN. NEL 2003, VITOR ALMEIDA AVVIA IL SUO NUOVO UFFICIO E MARCHIO EU.SEI.QUE.VOU.TE.AMAR... A PORTO, ESTENDENDO LA SUA ATTIVITÀ PROFESSIONALE ALL'INTERIOR DESIGN E AL FURNITURE DESIGN, BASANDO LE BASI DELLA SUA PRATICA SUL CONCETTO DI INTERIOR TAILORING. OGGI, L'UFFICIO DI VITOR ALMEIDA CONTA SU UN TEAM MULTIDISCIPLINARE CHE LO ASSISTE NEL RISPONDERE ALLA CRESCENTE DOMANDA DI LAVORO.
131
132
HYPERDECORATIVE INTERIORS
133
Vanity A F F A I R
CREDITS
Project: VANITY AFFAIR Architects: FAST&FURIOUSOFFICE Location: MADRID, SPAIN Year: 2020 Client: PRIVATE Photo: MANUEL OCAÑA
30-60-90 are the angles of a drawing triangle. With a small one, the architecture plant was drawn to organize a V-shaped lounge that looks towards Madrid's most iconic park. With a larger one, it was redesigned on site. All the lines were drawn on a board that was installed on the floor before we started to build the project. With a simple, and accurate, geometrical rule the questions about reflections, folds, horizons, assemblies and cuttings were answered. And with the client desires, the materiality questions of textures and colors were responded. In this process we learned that there is chemestry between geometry and vanity. 30-60-90 sono gli angoli di un triangolo da disegno. Con uno piccolo, la pianta dell'architettura è stata disegnata per organizzare un salone a forma di V che guarda verso il parco più iconico di Madrid. Con uno più grande, è stato ridisegnato in loco. Tutte le linee sono state disegnate su una tavola che è stata installata sul pavimento, prima di iniziare a costruire il progetto. Con una semplice e precisa regola geometrica si è risposto alle domande su riflessi, pieghe, orizzonti, assemblaggi e tagli. E con i desideri del cliente, si è risposto alle domande sulla materialità delle texture e dei colori. In questo processo abbiamo imparato che c'è chimica tra la geometria e la vanità.
FAST&FURIOUSOFFICE 30-60-90 ARE THE ANGLES OF A DRAWING TRIANGLE. WITH A SMALL ONE, THE ARCHITECTURE PLANT WAS DRAWN TO ORGANIZE A V-SHAPED LOUNGE THAT LOOKS TOWARDS MADRID'S MOST ICONIC PARK. WITH A LARGER ONE, IT WAS REDESIGNED ON SITE. ALL THE LINES WERE DRAWN ON A BOARD THAT WAS INSTALLED ON THE FLOOR BEFORE WE STARTED TO BUILD THE PROJECT. WITH A SIMPLE, AND ACCURATE, GEOMETRICAL RULE THE QUESTIONS ABOUT REFLECTIONS, FOLDS, HORIZONS, ASSEMBLIES AND CUTTINGS WERE ANSWERED. AND WITH THE CLIENT DESIRES, THE MATERIALITY QUESTIONS OF TEXTURES AND COLORS WERE RESPONDED. IN THIS PROCESS WE LEARNED THAT THERE IS CHEMESTRY BETWEEN GEOMETRY AND VANITY. 30-60-90 SONO GLI ANGOLI DI UN TRIANGOLO DA DISEGNO. CON UNO PICCOLO, LA PIANTA DELL'ARCHITETTURA È STATA DISEGNATA PER ORGANIZZARE UN SALONE A FORMA DI V CHE GUARDA VERSO IL PARCO PIÙ ICONICO DI MADRID. CON UNO PIÙ GRANDE, È STATO RIDISEGNATO IN LOCO. TUTTE LE LINEE SONO STATE DISEGNATE SU UNA TAVOLA CHE È STATA INSTALLATA SUL PAVIMENTO, PRIMA DI INIZIARE A COSTRUIRE IL PROGETTO. CON UNA SEMPLICE E PRECISA REGOLA GEOMETRICA SI È RISPOSTO ALLE DOMANDE SU RIFLESSI, PIEGHE, ORIZZONTI, ASSEMBLAGGI E TAGLI. E CON I DESIDERI DEL CLIENTE, SI È RISPOSTO ALLE DOMANDE SULLA MATERIALITÀ DELLE TEXTURE E DEI COLORI. IN QUESTO PROCESSO ABBIAMO IMPARATO CHE C'È CHIMICA TRA LA GEOMETRIA E LA VANITÀ.
134
HYPERDECORATIVE INTERIOR
135
136
HYPERDECORATIVE INTERIORS
137
138
HYPERDECORATIVE INTERIORS
Coppedé R E S I D E N C E
Architect Giorgia Dennerlein has redesigned, her offices in Rome the suite apartment of Lucia Silvestri, artistic director of Bulgari, in an exclusive building in the eclectic Coppedé neighbourhood of Rome. The design of the apartment, which was tailored to the needs of the client, expresses her own individual taste and reflects her personality, while the floor plan resembles two jewels. The 95m2 home has been completely renovated and the rooms redistributed, giving the idea of a large suite, with a spacious living area, bedroom, large en suite bathroom, fitted wardrobes and another two bathrooms, whilst the kitchen is small but practical. This “Sartorial” design was inspired by the owner’s taste. The patterns in the decorations remind us of her jewellery designs and precious objects can be found alongside reminders from her travels, especially from India. The use of pastel colours, brass and precious fabrics give the house coherence and homogeneity, creating a welcoming, warm and comfortable environment in which the feminine element is predominant and blends perfectly with the personality of the owner. L'architetto Giorgia Dennerlein ha ridisegnato, dai suoi uffici romani, l'appartamento suite di Lucia Silvestri, direttore artistico di Bulgari, in un palazzo esclusivo nell'eclettico quartiere Coppedé di Roma. Il design dell'appartamento, che è stato adattato alle esigenze della cliente, esprime il suo gusto individuale e riflette la sua personalità, mentre la pianta ricorda due gioielli. La casa di 95m2 è stata completamente ristrutturata e le stanze ridistribuite, dando l'idea di una grande suite, con un'ampia zona giorno, una camera da letto, un grande bagno en suite, armadi a muro e altri due bagni, mentre la cucina è piccola ma pratica. Questo design "sartoriale" è stato ispirato dal gusto del proprietario. I motivi nelle decorazioni ricordano i suoi disegni di gioielli e gli oggetti preziosi si trovano accanto ai ricordi dei suoi viaggi, soprattutto dall'India. L'uso di colori pastello, ottone e tessuti preziosi danno coerenza e omogeneità alla casa, creando un ambiente accogliente, caldo e confortevole in cui l'elemento femminile è predominante e si fonde perfettamente con la personalità della proprietaria.
LOTO AD PROJECT LOTO AD PROJECT IS AN ARCHITECTURE FIRM BASED IN ROME, MADE OF ARCHITECTS, DESIGNERS AND INTERIOR DESIGNERS, FOUNDED BY GIORGIA DENNERLEIN. THE GOAL OF LOTO AD PROJECT IS TO IMPROVE AND RENEW THE CONCEPT OF LIVING: A HOME IS NO LONGER A “SECLUDED ENVIRONMENT”, BUT A PLACE THAT COMMUNICATES AND TELLS THE STORY OF THOSE WHO LIVE THERE. LIVING WITH STYLE AND ORIGINALITY IS THE GUIDELINE OF LOTO AD PROJECT. LOTO AD PROJECT È UNA SOCIETÀ DI ARCHITETTI, DESIGNER E INTERIOR DESIGNER, FONDATA DA GIORGIA DENNERLEIN, CHE OPERANO NELL’AMBITO DELL’ ARREDAMENTO, DELLA PROGETTAZIONE DI INTERNI, DELL’ ARCHITETTURA E INTERIOR DESIGN. L’OBIETTIVO DI LOTO AD PROJECT È MIGLIORARE E RINNOVARE LA CONCEZIONE DELL’ABITARE: LA CASA NON PIÙ LUOGO IN CUI “CHIUDERSI DENTRO”, MA LUOGO CHE COMUNICA E RACCONTA LA STORIA DI CHI LA ABITA. VIVERE CON STILE E ORIGINALITÀ, È LA LINEA GUIDA DI LOTO AD PROJECT.
CREDITS
Project: RESIDENZA COPPEDÉ Architects: LOTO AD PROJECT Location: ROME Year: 2017 Photo credit: ROSALIA FILIPPETTI
139
140
HYPERDECORATIVE INTERIOR
141
142
HYPERDECORATIVE INTERIORS
143
Milano P R I V A T E
A P R T M E N T
I am used to seeing time as a flash between two eternities W.Morris A house to be renovated immediately raises the priority theme of language. While the preparatory work on the building site proceeds apace, to begin the construction part of the renovation, a phase of investigation and in-depth study begins to understand what the voice of that house will be, and we ask ourselves in what language it will speak to those who will inhabit it. It would be obvious to answer that it will speak the language of our time, but this does not always seem to be the right answer... sometimes another time creeps in "like a flash of lightning between two eternities" (WM) and colours everyday things with a new light, which tastes a bit like dawn and a bit like sunset. This Milanese house is a plunge into the past of many things already seen and redesigned with a new craftsmanship, between study, play and experimentation. William Morris, artist and heroic reformer of the Modern movement, was our most intimate prompter and the one who gave a certain tone to the interiors, poised between Arts & Crafts and contemporary settings, a little ephemeral and a little timeless. Una casa da ristrutturare pone fin da subito con urgenza il tema prioritario del linguaggio. Mentre procedono spedite le attività di preparazione del cantiere, per dare inizio alla parte edile della ristrutturazione, inizia una fase di indagine ed approfondimento per capire quale sarà la voce di quella casa e ci si chiede in quale lingua parlerà a coloro che la abiteranno. Sarebbe ovvio rispondere che parlerà la lingua del nostro tempo ma non sempre questa sembra la risposta più giusta…a volte un altro tempo si insinua “come un lampo tra due eternità” ( WM) e tinge le cose di tutti i giorni con una luce nuova, che sa un po’ di alba e un po’ di tramonto. Questa casa milanese è un tuffo nel passato di tante cose già viste e ridisegnate con una nuova sapienza artigianale, tra studio, gioco e sperimentazione. William Morris, artista ed eroico riformatore del movimento Moderno, è stato il nostro piu intimo suggeritore e colui che ha conferito un certo tono agli interni in bilico tra Arts & Craft e scenografie contemporanee, un po’ effimere e un po’ senza tempo.
MYGG MYGG WAS FOUNDED IN MILAN IN 2012 BY GIOVANNI FELTRIN, GERARDO SANNELLA AND YOLANDA VELASCO, WHO HAVE BROUGHT TOGETHER THEIR DIVERSE AND COMPLEMENTARY SKILLS IN THE SERVICE OF ARCHITECTURE, USING AN INTEGRATED DESIGN APPROACH AND CAPABLE OF COMMUNICATING WITH BOTH PUBLIC AND PRIVATE CLIENTS. MYGG'S STAFF WORK ON PROJECTS RANGING FROM RESIDENTIAL TO COMMERCIAL, FROM OFFICES TO HOSPITALITY AND ENTERTAINMENT. MYGG, ATTENTIVE TO WHAT IS HAPPENING IN THE WORLD OF ARCHITECTURE, IS A DYNAMIC STUDIO THAT LOOKS WITH CURIOSITY AND INTEREST AT THE INNOVATION OF LANGUAGES WHILE NEVER FORGETTING THE LEGACY OF THE ARCHITECTURE OF THE PAST, WHICH CONTINUES TO INSPIRE AND NOURISH ARCHITECTURAL DESIGN. MYGG È STATO FONDATO A MILANO NEL 2012 DA GIOVANNI FELTRIN, GERARDO SANNELLA E YOLANDA VELASCO CHE HANNO SAPUTO METTERE INSIEME LE LORO COMPETENZE DIVERSE E COMPLEMENTARI AL SERVIZIO DELL’ARCHITETTURA, AVVALENDOSI DI UN APPROCCIO ORIENTATO ALLA PROGETTAZIONE INTEGRATA E CAPACE DI DIALOGARE CON UNA CLIENTELA SIA PUBBLICA CHE PRIVATA. LO STAFF DI MYGG È IMPEGNATO SU PROGETTI CHE VANNO DAL RESIDENZIALE AL COMMERCIALE, DAGLI UFFICI AL RICETTIVO E ALL’INTRATTENIMENTO. MYGG, ATTENTO A QUELLO CHE AVVIENE NEL MONDO DELL’ARCHITETTURA, È UNO STUDIO DINAMICO CHE GUARDA CON CURIOSITÀ E INTERESSE ALL’INNOVAZIONE DEI LINGUAGGI PUR NON DIMENTICANDO MAI IL LASCITO DELL’ARCHITETTURA DEL PASSATO, CHE CONTINUA A ISPIRARE E A NUTRIRE IL PROGETTO D’ARCHITETTURA.
144
CREDITS
Project: MILANO PRIVATE HOUSE Architects: MYGG Location: MILAN, ITALY Year: 2021 Photo credit: GERARDO SANNELLA
HYPERDECORATIVE INTERIOR
145
146
HYPERDECORATIVE INTERIORS
70 240
BAGNO
ALTRA PROPRIETA'
80 240
SOGGIORNO
CUCINA
2
1
0.00
INGRESSO
100 210
90 210
100 210
100 210
SALA DA PRANZO
100 210
100 210
100 210
45 90
1
-1
-2
-3
-4
-5
-6
-7
-8
-9
5
6
7
8
-10
4
3
2
ALTRA PROPRIETA'
147
148
HYPERDECORATIVE INTERIORS
Messner H
O
U
S
E
At the foot of the Sciliar, in the area of Alpe di Siusi, Bolzano, the spirit of a barn is reborn as a home. The project has at its core, the South Tyrolean tradition combined with surprising features internally, resulting from design of visionary and unexpected spaces. A dwelling with two aspects which confront each other. The exterior represents the traditional alpine location, whilst the interior boasts the visionary impulse, the surprise of a space freed from the general scheme of things, almost permeable, osmotic, and innovative. On the ground floor there is a common area which spreads out for habitational and interactional use. The rest of the house develops in a vertical way and instead of the classical room division there are sort of ‘hanging boxes’, positioned at different heights and interconnected by stairs and walkways. The hallways are carefully designed so that they accommodate other essential areas such as the library and open ‘bathroom’ areas with tubs and showers (only the WC are closed in). The further one goes up, the level of privacy and intimacy is heightened. The highest box which features a sauna opens out to the Santner mountain.
CREDITS
Project: MESSNER HOUSE Architects: NOA* (NETWORK OF ARCHITECTURE) Location: SIUSI (BZ), ITALY Year: 2017 Lead Architect: LUKAS RUNGGER AND STEFAN RIER Photo credit: ALEX FILZ AND MADS MOGENSEN
Ai piedi dello Sciliar, nel comprensorio dell'Alpe di Siusi (Bolzano), un fienile rinasce come abitazione. Il progetto riparte dalla tradizione altoatesina per sorprendere all’interno, disegnando spazi visionari e inaspettati. Un’abitazione con due anime che si confrontano. Fuori, quella della dimora alpina tradizionale. All’interno, l’anima visionaria, la sorpresa di uno spazio libero da schemi, permeabile, osmotico, innovativo. Al piano terra un ambiente comune, una sorta di piazza: c'è il tavolo da pranzo da condividere con gli amici, la cucina ampia per cucinare insieme. Ma poi la casa si sviluppa in verticale e alle classiche stanze si sostituiscono 'box galleggianti', posti a diverse altezze e collegati da scale e passerelle. Percorrendole, si ha la sensazione di salire per un sentiero di montagna, che conduce alla vetta. Le passerelle, oltre a fungere da collegamento, ospitano anche i restanti ambienti, tra cui la biblioteca e i bagni con vasche e docce a vista (solo i wc sono chiusi). A mano a mano che si sale, il livello di privacy e di intimità aumenta. Fino ad arrivare al box più elevato, che contiene la sauna, aperta sulla montagna Santner.
NOA* (NETWORK OF ARCHITECTURE) NOA* IS THE ESSENTIAL EXPRESSION OF A COLLABORATIVE WORK-ETHOS: THE YOUNG TEAM OF ARCHITECTS & DESIGNERS, LED BY FOUNDERS LUKAS RUNGGER AND STEFAN RIER AND BASED IN BOLZANO (ITALY) AND SINCE APRIL 2018 ALSO IN BERLIN (GERMANY), EXPLORES AND EXAMINES INTERDISCIPLINARY METHODS OF DESIGN, CONTINUOUSLY EVOLVING DEPENDING ON BOTH NATURE AND REQUIREMENTS OF EACH PROJECT. BY FOLLOWING THE CONCEPT OF “EMERGENCE”, WHERE THE WHOLE IS PERCEIVED AS BEING FAR GREATER THAN THE SUM OF ITS PARTS, A HOLISTIC APPROACH AND STRATEGY IS CENTRAL TO NOA*S WAY OF CONCEIVING DESIGN. NOA* È L’ESPRESSIONE ESSENZIALE DI UN’ETICA DI LAVORO COLLABORATIVA: IL GIOVANE TEAM DI ARCHITETTI E DESIGNER, DIRETTI DAI FONDATORI LUKAS RUNGGER E STEFAN RIER CON SEDE A BOLZANO (ITALIA) E A BERLINO (GERMANIA), ESPLORA ED ESAMINA METODI DI DESIGN INTERDISCIPLINARI, CHE SI SVILUPPANO E SI MODIFICANO CONTINUAMENTE A SECONDA DELLE PRETESE PROGETTUALI. SEGUENDO IL CONCETTO DI “EMERGENCE”, DOVE IL “TUTTO È PIÙ DELLA SOMMA DELLE SINGOLE PARTI”, UN APPROCCIO E UNA STRATEGIA OLISTICA SONO FONDAMENTALI PER IL MODO IN CUI NOA* CONCEPISCE IL DESIGN.
149
150
HYPERDECORATIVE INTERIORS
151
Mo-tel H O U S E
CREDITS
Project: MO-TEL HOUSE Architects: OFFICE S&M Location: ISLINGTON, LONDON Year: 2020 Engineer: FOSTER STRUCTURES Contractor: MCELLIGOTT BUILDING LTD Furniture Build: MCELLIGOTT BUILDING LTD Kitchen surfaces: IN OPERA
Mo-tel House is a remodelling of the lower ground floor of a Victorian townhouse in Islington, London, for a young family of four. The name Mo-tel House signifies the clients’ aspiration for their home: a joyful, bright and colourful escape from grey London. The reimagined lower ground floor now features an open plan, dual aspect kitchen and dining space achieved by removing internal walls, and a further two bathrooms and utility space. More unusually, the architects have designed all the furniture and deployed colour, mirrors and lighting to dramatic effect. The cooking and dining area incorporates plinths to climb, soft surfaces to nestle in, tiny spaces to crawl into. Tropical colours and tinted mirrors are used throughout to reflect and frame views, distorting scale and suggesting worlds beyond. Office S&M chose materials with a previous existence and a story to tell: surfaces made from melted, discarded milk bottles and chopping boards, to form shiny, luxurious marbled worktops in the WC, bathroom and utility room; green terrazzo for the kitchen is made from marble chips and offcuts; and light pendants from recycled brick grog.
Recycled plastic surfaces: SMILE PLASTICS Photo credit: © FRENCH + TYE
Mo-tel House è una ristrutturazione del piano terra inferiore di una casa vittoriana a Islington, Londra, per una giovane famiglia di quattro persone. Il nome Mo-tel House simboleggia l'aspirazione dei clienti per la loro casa: una fuga gioiosa, luminosa e colorata dal grigiore di Londra. Il piano terra ridisegnato presenta ora un piano aperto, una cucina a doppio affaccio e un'area pranzo ottenuta rimuovendo i muri interni, e altri due bagni e uno spazio di servizio. Gli architetti hanno disegnato tutti i mobili e utilizzato il colore, gli specchi e l'illuminazione per un effetto scenografico. La zona cucina e pranzo incorpora plinti su cui arrampicarsi, superfici morbide in cui annidarsi, piccoli spazi in cui strisciare. Colori tropicali e specchi colorati sono usati ovunque per riflettere e incorniciare le prospettive, distorcendo la proporzione e suggerendo mondi lontani.Office S&M ha scelto materiali con un'esistenza precedente e una storia da raccontare: superfici ricavate da bottiglie di latte e taglieri fusi e scartati, per formare lucidi e lussuosi piani di lavoro marmorizzati nel WC, nel bagno e nel ripostiglio; il terrazzo verde per la cucina è fatto con scaglie di marmo e ritagli; e i lampadari a sospensione sono ricavati da mattoni riciclati.
OFFICE S&M ESTABLISHED BY CATRINA STEWART AND HUGH MCEWEN, OFFICE S&M IS AN AWARD-WINNING ARCHITECTURE PRACTICE WORKING WITH A 50/50 SPLIT OF PUBLIC AND PRIVATE CLIENTS ON INDIVIDUAL HOMES, NEW-BUILD HOUSING, WORKSPACE RETROFIT AND PUBLIC REALM PROJECTS. THE PRACTICE ENGAGES CLIENTS AND USERS IN A COLLABORATIVE PROCESS, EXPERIMENTING WITH COLOURS AND MATERIALS TO DELIVER JOYFUL AND UNEXPECTED SPACES AND PLACES; ELEVATING THE EVERYDAY WITH EXUBERANCE. FONDATO DA CATRINA STEWART E HUGH MCEWEN, OFFICE S&M È UNO STUDIO DI ARCHITETTURA PLURIPREMIATO CHE LAVORA CON UN 50% DI CLIENTI PUBBLICI E PRIVATI SU CASE INDIVIDUALI, NUOVE COSTRUZIONI, RETROFIT DI SPAZI DI LAVORO E PROGETTI PUBBLICI. LO STUDIO COINVOLGE CLIENTI E UTENTI IN UN PROCESSO COLLABORATIVO, SPERIMENTANDO CON COLORI E MATERIALI PER FORNIRE SPAZI E LUOGHI GIOIOSI E INASPETTATI; ELEVANDO IL QUOTIDIANO CON ESUBERANZA.
152
HYPERDECORATIVE INTERIORS
153
154
HYPERDECORATIVE INTERIORS
155
156
HYPERDECORATIVE INTERIORS
Matilde
A P A R T M E N T
Finishes, lights, colors and shapes are the focal elements of every single square meter of a cozy apartment in the historic city center in Reggio Emilia. Velvet, marble, brass, wallpapers and ceramics, were the words with which the architects aimed to write a poem, like those short and powerful ones, essential but deeply emotional. Every room, every corner, every single spot of the apartment is analyzed, designed, explored and distributed to define a moment, an emotion, a praise to detail, to the art of feeling. The stylistic result is the representation of the aesthetics of ovre.design, a fusion between the contaminations of the past and the sense of color, contrast, play. Most of the furnishings is designed by ovre and is the result of the collaborations with Italian manufactures.
CREDITS
Project: MATILDE APARTMENT Architects: OVRE.DESIGN Location: REGGIO EMILIA, ITALY Year: 2020 Companies: GESSI, GRUPPO ROMANI, FMG ITALIAN LUXURY MARBLE, CALEIDO, VIMAR, CONCRETA Photo credits: ANDREA VALCAVI, MATTEO DELLA CASA DI DIO
I materiali, le luci, i colori e le forme sono stati gli elementi con cui interpretare ogni singolo metro quadro di un raccolto appartamento in centro storico, a Reggio Emilia. I velluti, i marmi, gli ottoni, le carte da parati come del resto le ceramiche, sono state le parole con cui scrivere una poesia, di quelle brevi e potenti essenziali ma profondamente emotive. Ogni ambiente, ogni angolo, ogni frammento ricavato nella distribuzione interna è pensato, analizzato, sviscerato e posto per accogliere un momento, un’emozione, un elogio al dettaglio, all’arte della sensazione. Il risultato stilistico è la rappresentazione dell’estetica di ovre.design: una fusione tra le contaminazioni estetiche del passato ed il senso del colore, del contrasto, del gioco. La maggior parte degli arredi portano la firma dello studio e sono il risultato di collaborazioni degli ultimi anni con produttori ed aziende italiane.
ovre.design OVRE.DESIGN ENCOMPASSES A MULTITUDE OF DISCIPLINES AND CREATES INNOVATIVE AND THOUGHTFUL STRATEGIES, INTERIOR DESIGN AND PRODUCTS. THE STUDIO IS A TEAM OF DESIGNERS, ARCHITECTS AND CREATIVE MINDS, FOUND BY THE ARCHITECTS GIULIA DELPIANO AND CORRADO CONTI, WITH HEADQUARTER IN NORTH OF ITALY AND COLLABORATION IN EUROPE, AFRICA AND UNITED STATES. OVRE. IS SPECIALIZED IN HOSPITALITY AND HIGH-END RESIDENTIAL PROJECTS. THROUGH THEIR INTROSPECTIVE APPROACH THEY ENHANCE A TAILORING DESIGN, STARTING FROM THE DEVELOPMENT OF CREATIVE IDENTITY, THEY DESIGN INTERIORS THAT REPRESENT THEIR CLIENTS’ REALITIES. OVRE.DESIGN SI OCCUPA DI INTERIOR DESIGN, DIREZIONE CREATIVA E PRODOTTO. LO STUDIO È COMPOSTO DA UN TEAM DI DESIGNERS, ARCHITETTI E MENTI CREATIVE, FONDATO DAGLI ARCHITETTI GIULIA DELPIANO E CORRADO CONTI, HA SEDE A REGGIO EMILIA E COLLABORAZIONI ALL’ATTIVO IN EUROPA, AFRICA E STATI UNITI. OVRE. DESIGN È SPECIALIZZATO IN PROGETTI HOSPITALITY E RESIDENZIALE DI LUSSO. ATTRAVERSO IL LORO APPROCCIO INTROSPETTIVO ED EMOTIVO ESALTANO UN GUSTO SARTORIALE, PARTENDO DALLO SVILUPPO DELL’IDENTITÀ CREATIVA, DEFINISCONO SPAZI ESPERIENZIALI CHE RAPPRESENTINO I LORO CLIENTI.
157
158
HYPERDECORATIVE INTERIORS
159
P R I V A T E
CREDITS
Project: MODENA PRIVATE APARTMENT Architects: CLAUDIO PIRONI & PARTNERS Location: MODENA, ITALY Year: 2019 Lead Designer: CLAUDIO PIRONI Photo credits: MARTINA SCARAVATI
Modena A P A R T M E N T
In the charming, historical district of Modena, a 260 s.m, 19th century apartment was revived to embrace the design aesthetic of the 1940’s.Focusing heavily on spacial reinterpretation the project renew the original layout, making the spaces harmonious, well connected and pervaded by light, creating a seamless indoor-outdoor transition to the balcony. An arabesque marble fireplace and the characteristic use of wood, clean lines, and bold, expressive materials like travertine, red marbles and ceppo di Poltragno stone, creates mood and pays homage to the eclectic influences of the era. The designer’s custom “Assolo” Murano chandeliers and “CP_58” daybed add current and glamorous elements to the residence, providing a sophisticated atmosphere. The apartment embodies the sleek elegance of the 1940’s evoking surprise and clearly communicating the designer’s bespoke approach, while providing a functional and beautiful space for daily life. Nell'affascinante centro storico di Modena, un appartamento del XIX secolo di 260 mq, viene reinterpretato per abbracciare l'estetica del design degli anni '40. Concentrandosi fortemente sulla rielaborazione spaziale, il nuovo progetto rivoluziona la planimetria originale, facendo risultare gli spazi armoniosi, ben collegati e pervasi dalla luce, creando una fluida transizione tra interni ed esterni. Un camino in marmo arabescato, l'uso caratteristico del legno, le linee pulite e materiali audaci ed espressivi come il travertino, i marmi rossi e il ceppo di Poltragno, creano atmosfera e rendono omaggio alle influenze eclettiche dell'epoca. Lampadari di Murano "Assolo" e daybed “CP_58”, progettati sempre dall’architetto, aggiungono un carattere attuale e glamour alla residenza, creando un’atmosfera sofisticata. L'appartamento incarna l'elegante fascino degli anni '40, evoca stupore e comunica chiaramente l'approccio sartoriale del designer, offrendo al tempo stesso uno spazio funzionale e seducente per la vita moderna di tutti i giorni.
CLAUDIO PIRONI & PARTNERS CLAUDIO PIRONI & PARTNERS IS AN ITALIAN INTERDISCIPLINARY ARCHITECTURE AND INTERIOR DESIGN FIRM THAT CREATES EXTRAORDINARY EXPERIENCES ACROSS THE GLOBE. FOUNDED IN 1997 BY THE ARCHITECT CLAUDIO PIRONI, THE STUDIO’S PHILOSOPHY IS TO DESIGN SPACES THAT TRANSLATE THE CLIENT’S VISION INTO A SEQUENCE OF EMOTIONS FORGED IN MATERIALS AND GEOMETRY, A TALE MADE OF UNIQUENESS AND POETRY, THAT AIM FOR TIMELESS DESIGNS. CLAUDIO PIRONI & PARTNERS È UNO STUDIO ITALIANO DI ARCHITETTURA E INTERIOR DESIGN INTERDISCIPLINARE CHE CREA ESPERIENZE STRAORDINARIE IN TUTTO IL MONDO. FONDATO NEL 1997 DALL’ARCHITETTO CLAUDIO PIRONI, LA FILOSOFIA DELLO STUDIO È QUELLA DI PROGETTARE SPAZI CHE TRADUCANO LA VISIONE DEL CLIENTE IN UNA SEQUENZA DI EMOZIONI FORGIATE NEI MATERIALI E NELLA GEOMETRIA, UN RACCONTO FATTO DI UNICITÀ E POESIA, CHE PUNTA A DARE VITA A PROGETTI SENZA TEMPO.
160
HYPERDECORATIVE INTERIOR
161
2. 7.
162
13.
ARCHITECTURE & INTERIOR DESIGN
CLAUDIO PIRONI & PARTNERS 6. MODENA APARTMENT - GENERAL PLAN
5.
1.
0
5m
1. FOYER
2. LIVING ROOM
3. DINING
4
14.
3.
14. 2. 7. 6.
4.
9. 5.
1.
HK956600FB Piani di cottura
C.S.2
8. 10.
14.
3.
Piano di cottura ad induzione MaxiSense®Plus per una flessibilità superiore Il nuovo piano di cottura ad induzione MaxiSense® fornisce una flessibilità superiore e più possibilità di cottura. Ad esempio la zona di cottura si adatta automaticamente alle dimensioni ed alla forma della padella, consentendovi di preparare i manicaretti più
14.
Si passa dalla bollitura alla cottura a fuoco lento semplicemente spostando il tegame Utilizzando la funzione ProCook, è possibile creare una speciale zona di cottura con temperature predefinite. Come risultato è possibile passare rapidamente dalla bollitura alla cottura a fuoco lento senza regolare nuovamente le impostazioni.
FlexiBridge per la massima flessibilità nel cucinare La speciale zona di cottura a 4 segmenti FlexiBridge consente di scegliere quale parte collegare ed è adatta a qualsiasi tipo di pentole dalle piccole a quelle extra large.
Più vantaggi : • Controllo OptiHeat per ottimizzare in modo efficace i consumi energetici
12.
8.
4.
• Slide-design touch controls for instant control over your hob • Un'area di cottura più ampia per prestazioni professionali
Caratteristiche :
Piano di cottura ad induzione MaxiSense®Plus per una flessibilità superiore
Piano di cottura ad induzione MaxiSense Plus - 90 cm di larghezza - controllo elettronico DirekTouch
• Tipo di piano di cottura : Induzione •Potenza sviluppata dal bruciatore anteriore sx (W) : 2400/3300W/240mm •Potenza sviluppata dal bruciatore posteriore sx(W) : 2400/3300W/240mm •Potenza sviluppata dal bruciatore anteriore dx (W) : 2300/3200 •Potenza sviluppata dal bruciatore posteriore dx(W) : •Potenza sviluppata dal bruciatore (W) : •Potenza sviluppata dal bruciatore centrale (W) : 2300/3200 •Dimensioni in LarghezzaxProfondità in mm : 910x520 •Potenza massima assorbita (kW) : 7400 •Tensione (V) : 220-240 1F •Estetica : Nero
Descrizione del
Specifiche tecniche :
8. CORRIDOR
Il nuovo piano di cottura ad induzione MaxiSense® fornisce una flessibilità superiore e più possibilità di cottura. Ad esempio la zona di cottura si adatta automaticamente alle dimensioni ed alla forma della padella, consentendovi di preparare i manicaretti più
11. BATHROOM
7. BEDROOM 1
HK956600FB Piani di cottura
6. TOILET
FlexiBridge per la massima flessibilità nel cucinare
10. STUDY
Si passa dalla bollitura alla cottura a fuoco lento semplicemente spostando il tegame
5. LIBRARY ROOM
Utilizzando la funzione ProCook, è possibile creare una speciale zona di cottura con temperature predefinite. Come risultato è possibile passare rapidamente dalla bollitura alla cottura a fuoco lento senza regolare nuovamente le impostazioni.
9. BEDROOM 2 4. KITCHEN
• Piano cottura ad induzione MaxiSense Plus •90 cm di larghezza •4 zone di cottura per pentole da 10 a 21 cm di diametro •2 zone di cottura FlexiBridge per cottura 4 in 1 - possibilità di posizionare verticalmente pentole ovali o rettangolari sulle zone di cottura FlexyBridge •Controllo elettronico DirekTouch •Potenza massima assorbita 7,4 kW •Potenza regolabile su 14 livelli •Indicatore digitale del livello di potenza impostata per tutte le zone di cottura •Funzione Automax (riscaldamento rapido zona cottura) •Funzione Stop+Go •Funzione ProCook •Funzione Power per potenza aggiuntiva •Contaminuti e programmatore fine cottura •CountUp Timer •Öko Timer con sfruttamento calore residuo •Segnalatore acustico di fine cottura •Spie di calore residuo a 4 livelli su tutte le zone di cottura •Spegnimento automatico di sicurezza •Sicurezza bambini (blocco accensione) •OptiFix™ - sistema installazione facilitata •Sicurezza blocco tasti •Vetro bisellato su 4 lati •Estetica nera
3. DINING
Descrizione del
8. CORRIDOR
2. LIVING ROOM
Piano di cottura ad induzione MaxiSense Plus - 90 cm di larghezza - controllo elettronico DirekTouch
9.
1. FOYER
La speciale zona di cottura a 4 segmenti FlexiBridge consente di scegliere quale parte collegare ed è adatta a qualsiasi tipo di pentole dalle piccole a quelle extra large.
10.
7. BEDROOM 1
Più vantaggi : • Controllo OptiHeat per ottimizzare in modo efficace i consumi energetici
6. TOILET
• Slide-design touch controls for instant control over your hob
5. LIBRARY ROOM
• Un'area di cottura più ampia per prestazioni professionali
4. KITCHEN
Specifiche tecniche :
3. DINING
5m
• Tipo di piano di cottura : Induzione •Potenza sviluppata dal bruciatore anteriore sx (W) : 2400/3300W/240mm •Potenza sviluppata dal bruciatore posteriore sx(W) : 2400/3300W/240mm •Potenza sviluppata dal bruciatore anteriore dx (W) : 2300/3200 •Potenza sviluppata dal bruciatore posteriore dx(W) : •Potenza sviluppata dal bruciatore (W) : •Potenza sviluppata dal bruciatore centrale (W) : 2300/3200 •Dimensioni in LarghezzaxProfondità in mm : 910x520 •Potenza massima assorbita (kW) : 7400 •Tensione (V) : 220-240 1F •Estetica : Nero
2. LIVING ROOM
0
12. BEDROOM 3 9. BEDROOM 2
10. STUDY
Caratteristiche :
1. FOYER
MODENA APARTMENT - GENERAL PLAN
• Piano cottura ad induzione MaxiSense Plus •90 cm di larghezza •4 zone di cottura per pentole da 10 a 21 cm di diametro •2 zone di cottura FlexiBridge per cottura 4 in 1 - possibilità di posizionare verticalmente pentole ovali o rettangolari sulle zone di cottura FlexyBridge •Controllo elettronico DirekTouch •Potenza massima assorbita 7,4 kW •Potenza regolabile su 14 livelli •Indicatore digitale del livello di potenza impostata per tutte le zone di cottura •Funzione Automax (riscaldamento rapido zona cottura) •Funzione Stop+Go •Funzione ProCook •Funzione Power per potenza aggiuntiva •Contaminuti e programmatore fine cottura •CountUp Timer •Öko Timer con sfruttamento calore residuo •Segnalatore acustico di fine cottura •Spie di calore residuo a 4 livelli su tutte le zone di cottura •Spegnimento automatico di sicurezza •Sicurezza bambini (blocco accensione) •OptiFix™ - sistema installazione facilitata •Sicurezza blocco tasti •Vetro bisellato su 4 lati •Estetica nera
C.S.2
11. 13.
5m
13. PRIVATE BATHROOM 11. BATHROOM
12. BEDROOM 3
14. BALCONY
13. PRIVATE BATHROOM
14. BALCONY
HYPERDECORATIVE INTERIORS
163
164
HYPERDECORATIVE INTERIORS
CREDITS
Project: SILVER PINE Location: MOSCOW, RUSSIA Lead Designers: SAOTA SAOTA Project Team: GREG TRUEN, ROXANNE KAYE & PHILIPPE RAFFNER Interior Architecture: ARRCC Interior Designer: MAX KASYMOV & ARRCC Project Manager: TROY ADVISORY LLP. Bespoke furniture: MAX KASYMOV & OKHA Interior Styling: NATASHA ONUFREICHUK Copy by: GRAHAM WOOD Photo credit: SERGEY ANANIEV
Silver PINE In the Russian Capital of Moscow, this contemporary home, set among the pine woods on an island in the Moskva River, introduces a revolutionary outward-looking approach to the city's architectural tradition. Designed by SAOTA, a South African architecture studio known for advancing the possibilities of 20th-century modernism, this home represents the tradition of the terrace, with its emphasis on an outdoor orientation, but in a context and climatic condition vastly different from the origin of the type. Inside, natural materials predominate, from exotic marbles, some backlit, to metal and timber surfaces that bring softness and warmth. ARRCC maintains a dialogue with the architecture in their interior design details. Softer, warmer materials predominate upstairs, where the more open, flowing, and interconnected spatial approach gives way to private spaces with a more relaxed, casual atmosphere. This project between SAOTA, ARRCC and Max Kasymov is the first completed SAOTA project in Russia. ARRCC, an interior design studio, proposed the concept idea for the interiors, and Max Kasymov, Moscow interior design studio, developed the project further and oversaw its realisation. Nella capitale russa, Mosca, questa casa contemporanea, immersa nella pineta su un'isola del fiume Moscova, introduce un approccio rivoluzionario alla tradizione architettonica della città. Progettata da SAOTA, uno studio di architettura sudafricano noto per aver avanzato le possibilità del modernismo del XX secolo, questa casa rappresenta la tradizione del terrazzo, con la sua enfasi sull'orientamento verso l'esterno, ma in un contesto e in una condizione climatica molto diversa dall'origine della tipologia. All'interno predominano i materiali naturali, dai marmi esotici, alcuni retroilluminati, alle superfici in metallo e legno che portano morbidezza e calore. ARRCC mantiene un dialogo con l'architettura nei dettagli del design interno. Materiali più morbidi e caldi predominano al piano superiore, dove l'approccio spaziale più aperto, fluido e interconnesso lascia il posto a spazi privati con un'atmosfera più rilassata e casual. Questo progetto tra SAOTA, ARRCC e Max Kasymov è il primo progetto SAOTA completato in Russia. ARRCC, uno studio di interior design, ha proposto l'idea concettuale per gli interni, e Max Kasymov, studio di interior design di Mosca, ha sviluppato ulteriormente il progetto e ne ha curato la realizzazione.
SAOTA
ARRCC
MAX KASYMOV
SAOTA, A LEADING FIRM OF ARCHITECTS IS DRIVEN BY THE DYNAMIC COMBINATION OF STEFAN ANTONI, PHILIP OLMESDAHL, GREG TRUEN, PHILLIPPE FOUCHÉ AND MARK BULLIVANT WHO SHARE A POTENT VISION EASILY DISTINGUISHED IN THEIR DESIGN. THIS, PAIRED WITH BOTH AN INNOVATIVE AND DEDICATED APPROACH TO THE DESIGN, DOCUMENTATION AND EXECUTION OF PROJECTS GLOBALLY, HAS SEEN SAOTA BECOME AN INTERNATIONALLY SOUGHT-AFTER BRAND.
ARRCC IS AN ACCLAIMED MULTIDISCIPLINARY INTERIOR DESIGN AND DÉCOR STUDIO BASED IN CAPE TOWN. ARRCC FOOTPRINT IS GLOBAL, AS THEY APPLY THEIR DISTINCTLY REFINED DESIGN SENSIBILITY TO RESIDENTIAL, HOSPITALITY AND LEISURE INTERIORS AROUND THE WORLD. BY PRODUCING THE UNEXPECTED, ARRCC DEMONSTRATES NEW WAYS OF LIVING THAT ARE AT ONCE DELIGHTFULLY SURPRISING AND UNMISTAKABLY INNATE.
THE CREATIVE ALLIANCE OF PROFESSIONALS WITHIN THE MAX KASYMOV INTERIOR/DESIGN STUDIO WAS ESTABLISHED IN 2013; AND CURRENTLY CONSISTS OF 20 PEOPLE SPECIALISING IN THE DESIGN AND CREATION OF PREMIUM CLASS MODERN RESIDENTIAL AND PUBLIC INTERIORS. THE STUDIO HAS ITS OWN MANUFACTURE DEPARTMENT, EQUIPPED WITH MODERN PROFESSIONAL EQUIPMENT. THIS ALLOWS US TO DEVELOP TURNKEY INTERIORS, PRODUCING ORIGINAL FURNITURE ITEMS UNDER OUR OWN BRAND, AS WELL AS EXECUTING BESPOKE ORDERS.
SAOTA, IMPORTANTE STUDIO DI ARCHITETTURA, È GUIDATO DALLA COMBINAZIONE DINAMICA DI STEFAN ANTONI, PHILIP OLMESDAHL, GREG TRUEN, PHILLIPPE FOUCHÉ E MARK BULLIVANT CHE CONDIVIDONO UNA VISIONE FORTE FACILMENTE DISTINGUIBILE NEL LORO DESIGN. QUESTO, ABBINATO AD UN APPROCCIO INNOVATIVO E DEDICATO AL PROGETTO, ALLA DOCUMENTAZIONE E ALL'ESECUZIONE DI PROGETTI A LIVELLO GLOBALE, HA VISTO SAOTA DIVENTARE UN MARCHIO AFFERMATO A LIVELLO INTERNAZIONALE.
ARRCC È UN ACCLAMATO STUDIO MULTIDISCIPLINARE DI INTERIOR DESIGN E DECORAZIONE CON SEDE A CITTÀ DEL CAPO. L'IMPRONTA DI ARRCC È GLOBALE, IN QUANTO APPLICANO LA LORO RAFFINATA SENSIBILITÀ PROGETTUALE AGLI INTERNI RESIDENZIALI, ALL'OSPITALITÀ E AL TEMPO LIBERO IN TUTTO IL MONDO. PRODUCENDO L'INASPETTATO, ARRCC DIMOSTRA NUOVI MODI DI VIVERE CHE SONO ALLO STESSO TEMPO DELIZIOSAMENTE SORPRENDENTI E INCONFONDIBILMENTE INNATI.
L'ALLEANZA CREATIVA DI PROFESSIONISTI ALL'INTERNO DELLO STUDIO MAX KASYMOV INTERIOR/DESIGN È STATA FONDATA NEL 2013; ED È ATTUALMENTE COMPOSTA DA 20 PERSONE SPECIALIZZATE NELLA PROGETTAZIONE E CREAZIONE DI INTERNI MODERNI RESIDENZIALI E PUBBLICI DI PRIMA CLASSE. LO STUDIO HA UN PROPRIO REPARTO DI PRODUZIONE, DOTATO DI MODERNE ATTREZZATURE PROFESSIONALI. QUESTO CI PERMETTE DI SVILUPPARE INTERNI CHIAVI IN MANO, PRODUCENDO MOBILI ORIGINALI CON IL NOSTRO MARCHIO ED ESEGUENDO ANCHE ORDINI SU MISURA.
165
166
HYPERDECORATIVE INTERIORS
167
CB 104
H O U S E
The starting point for the renovation of the farmhouse was the desire to preserve the aesthetics of a typical rural building in the Tuscan countryside, leaving the interiors to impress the guests and friends of the family. The owner of the house, Marco Benevieri, is the creative soul of a well-known goldsmith company in Arezzo, and as such, he wanted the house to respond to those canons of original extravagance that bind him to the stylistic choices in the field of goldsmithing. This gave the studio an elegant and sophisticated interpretation of the interiors, rich in objects and also characterised by the materiality of the structures, from the lime walls to the sandblasted and waxed beams. In the various rooms there are many limited edition furnishing objects designed by Studio Svetti Architecture for the RUDE collection: the solid cedar table with wax and ash finished top, the twin lacquered consoles with metal inserts, the kitchen completely covered in marble with suspended peninsula and the spectacular circular sofa in the living room on the ground floor. The coup de théâtre, however, is the vertical covering with stabilised green for the walls of the dining area on the ground floor, at the centre of which is the table with a cappuccino marble top designed by the studio for this home. Il punto di partenza della ristrutturazione del casale è stata la volontà di preservare l’estetica di un edificio rurale tipico della campagna toscana, lasciando che fossero gli interni a stupire gli ospiti e gli amici della famiglia. Il padrone di casa Marco Benevieri è l’anima creativa di una nota azienda di oreficeria aretina, e come tale, ha voluto che la casa rispondesse a quei canoni di originale stravaganza che lo lega alle scelte stilistiche in ambito orafo. Da qui lo studio ha dato vita a un’elegante e sofisticata interpretazione degli interni, ricchi di oggetti e caratterizzati anche dalla matericità delle strutture, dalle pareti in calce alle travi sabbiate e cerate. All’interno delle varie stanze sono molti gli oggetti di arredo limited edition disegnati da Studio Svetti Architecture, per la collezione RUDE: il tavolo in massello di cedro con piano finito a cera e cenere, le consolle gemelle laccate con inserti in metallo, la cucina completamente rivestita in marmo con penisola sospesa e lo scenografico divano circolare presente nel living al piano terra. Il colpo di teatro è però il rivestimento verticale con verde stabilizzato delle pareti della zona pranzo a piano terra al centro della quale campeggia il tavolo con top in marmo cappuccino disegnato dallo studio per questa abitazione.
CREDITS
Project: CASA CB 104 Architects: STUDIO SVETTI ARCHITECTURE Typology: PRIVATE HOME Location: AREZZO, ITALY Year: 2016 Photo Credits: FRANCESCA PAGLIAI Lighting e Domotica: G- SMART TECHNOLOGY Finiture Murali e rivestimenti: OIKOS PAINT Arredi su misura: NEW BIMAR CONTRACT E C&C ITALIA Cucina Interrato: DEL TONGO INDUSTRIE SPA Arredi e complementi: EDRA, MOROSO, MINOTTI, LAGO, MDF, TOM DIXON, DEDAR, IL PEZZO MANCANTE, WALL & DECO, VITRA, ANTONIO LUPI, LINFADECOR, OBJECT DE CURIOSITÉ, ALIVAR Superfici vetrate: VETRERIA SAVINESE
STUDIO SVETTI ARCHITECTURE BORN IN 1976 IN CORTONA, EMANUELE SVETTI ATTENDED THE FACULTY OF ARCHITECTURE IN FLORENCE WHERE HE COMPLETED HIS TRAINING UNDER THE LEADERSHIP OF THE LATE MAESTRO ROBERTO SEGONI. FROM THE BEGINNING OF HIS INTERIOR DESIGN WORK, EMANUELE’S ECLETIC APPROACH HAS BROKEN THROUGH MANY BARRIERS OF PLANNING DISCIPLINE, BLENDING NATURALNESS AND TRADITIONAL DESIGN WITH MODERN STYLE AND THE CURRENT TRENDS OF FASHION AND DESIGN. IN RECENT YEARS EMANUELE’S FOCUS HAS MOVED SPECIFICALLY TO INTERIORS AND HAS WORKED TO ACHIEVE SIMPLICITY IN HOTEL ACCOMMODATION TO MAKE THE CUSTOMER EXPERIENCE AS MEMORABLE AS THE INDIVIDUALITY OF THE DESIGN. NATO NEL 1976 A CORTONA, EMANUELE SVETTI HA FREQUENTATO LA FACOLTÀ DI ARCHITETTURA DI FIRENZE DOVE HA COMPLETATO LA SUA FORMAZIONE SOTTO LA GUIDA DEL COMPIANTO MAESTRO ROBERTO SEGONI. FIN DALL’INIZIO DEL SUO LAVORO DI INTERIOR DESIGN, L’APPROCCIO ECLETTICO DI EMANUELE HA ROTTO MOLTE BARRIERE DELLA DISCIPLINA PROGETTUALE, FONDENDO LA NATURALEZZA E IL DESIGN TRADIZIONALE CON LO STILE MODERNO E LE TENDENZE ATTUALI DELLA MODA E DEL DESIGN. NEGLI ULTIMI ANNI L’ATTENZIONE DI EMANUELE SI È SPOSTATA SPECIFICAMENTE SUGLI INTERNI E HA LAVORATO PER RAGGIUNGERE LA SEMPLICITÀ NELLE SISTEMAZIONI ALBERGHIERE PER RENDERE L’ESPERIENZA DEL CLIENTE MEMORABILE COME L’INDIVIDUALITÀ DEL DESIGN.
168
H Y P EE RR DD EE CCOORRAATTI IVVE E I INNT TE ER RI O I OR RS
169
170
H Y P EE RR DD EE CCOORRAATTI IVVE E I INNT TE ER RI O I OR RS
171
172
HYPERDECORATIVE INTERIORS
173
PRINTED
olare llocare in un o dettato nari, entro l’uomo. , ma anche e.
Luciano Galimberti trentatre piccole storie di design
ho pensato dizione divisione tto mi ha le “piccole” nfrontarmi del design, asmettere n il desiderio ign re la sua
| Luca GA LO FA RO
trentatre piccole storie di
desıgn Luciano Galimberti
Luciano Galimberti
TRENTATRE PICCOLE STORIE DI DESIGN
ELECTA 2021
A book that recounts the design of the last 50 years through the author's personal memories."In writing these stories", says Galimberti, "I thought not so much of a display of disciplinary erudition as of a sharing of the emotions that each product gave me, hence the decision to call them "small" stories; without the ambition to compare myself with the "great" official design stories, which have the role and merit of transmitting the culture of design, but with the desire to convey the idea that design is a humanistic activity well beyond its scientific and technical aspects. Italian design, in particular, has the characteristic of being able to place products in their own time and in a much broader context than that dictated by geographical or disciplinary boundaries, a context that has man at its centre. A man with all his limitations, but also with all the dreams of which he is capable." This is a convincing work thanks to its intimist and emotional slant, accompanied by original drawings by the author himself and by a particularly involving peculiarity: each story is also in the form of a podcast recorded by Luciano Galimberti's own voice and can be easily listened to through smartphones by framing the QR Code found in each story. Un libro che racconta attraverso le memorie personali dell'autore il design degli ultimi 50 anni. " Scrivendo queste storie, - racconta Galimberti- ho pensato non tanto a uno sfoggio di erudizione disciplinare, quanto a una condivisione delle emozioni che ogni prodotto mi ha dato, da qui la scelta di definirle “piccole” storie; senza l’ambizione di confrontarmi con le “grandi” storie ufficiali del design, che hanno ruolo e merito di trasmettere la cultura del progetto, ma con il desiderio di trasmettere l’idea che il design sia attività umanistica ben oltre la sua scientificità e la sua tecnica. Il design italiano in particolare ha la caratteristica di saper collocare i prodotti nel proprio tempo e in un contesto ben più vasto di quello dettato dai confini geografici o disciplinari, un contesto che ha al proprio centro l’uomo. Un uomo con tutti i limiti, ma anche con tutti i sogni di cui è capace." Un'opera convincente proprio per il taglio intimistico ed emozionale, corredata da disegni originali dallo stesso autore e da una peculiarità particolarmente coinvolgente: ogni racconto è anche in forma di podcast registrato dalla stessa voce di Luciano Galimberti ed è facilmnete ascoltabile attraverso gli smartphone, inquadrando il QR Code presente in ogni racconto.
Gae Aulenti
VEDERE POCO, IMMAGINARE MOLTO
EDIZIONI DI COMUNITÀ 2021
The writings by Gae Aulenti collected in this volume are short texts on very different subjects that reveal some precise and unequivocal lines of analysis on the Milanese architect's way of looking at the world. They are texts conceived for conferences or to comment on particular anniversaries published in this form for the first time. After completing the reading, one understands how writing was not for Aulenti an instrumental practice in the construction of the project, nor is it a pure narrative from which new aspects of her way of designing emerge. For Gae Aulenti, writing is a form of annotation, a way of fixing the gaze, of not forgetting the sensations that spaces produce when they are crossed and experienced, an a posteriori verification of certain ideas previously expressed in the form of a project. This logic of sensations produces a cognitive short-circuit in the reader that immediately links the writing to the spaces and objects designed by Aulenti. It is enough to read Cinque musei (Five Museums), for example, to understand that exhibiting means first of all assembling collections and cities, light and works, but also assembling knowledge and different perspectives that are fundamental for making new meanings emerge from the places where they are conserved. Reading is a bit like moving around in museums around the world. Or it is enough to linger over the text magic of the house without an architect to understand how domestic space is for her first and foremost a collection of memories and lived experiences, and how the home is an expression of the personality of those who live in it and not of those who design it. The designer guides and suggests a way of inhabiting space that is free and unconventional. But the most precious thing that emerges from this small collection of texts is hidden in the title. For a designer it is essential to travel and look carefully at everything around us, as looking is the only driving force of our imagination. This is why we must always see a lot to be able to imagine a lot. . Gli scritti di Gae Aulenti raccolti in questo volume, sono testi brevi, su argomenti molto diversi tra loro che denotano alcune linee di analisi precise ed inequivocabili sul modo di guardare il mondo dell’architetto milanese. Sono testi pensati per conferenze o a commento di ricorrenze particolari pubblicati in questa forma per la prima volta. Dopo aver completato la lettura si comprende come la scrittura non sia stata per l’Aulenti una pratica strumentale alla costruzione del progetto, non è neanche una narrazione pura da cui emergono aspetti nuovi sul suo modo di progettare. La scrittura è per Gae Aulenti una forma di annotazione, un modo per fissare lo sguardo, per non dimenticare sensazioni che gli spazi producono quando vengono attraversati e vissuti, una verifica a posteriori di alcune idee espresse prima sotto forma di progetto. Questa logica delle sensazioni produce nel lettore un cortocircuito cognitivo che riunisce immediatamente la scrittura agli spazi e agli oggetti progettati dalla Aulenti. Basta leggere Cinque musei per esempio, per comprendere che esporre significa prima di tutto assemblare collezioni e città, luce e opere, ma anche montare conoscenze e sguardi diversi che sono fondamentali per far emergere dai luoghi di conservazione nuovi significati. Leggere è un pò muoversi nei suoi musei in giro per il mondo. Oppure è sufficiente soffermarsi sul testo magia della casa senza architetto per capire come lo spazio domestico sia per lei prima di tutto un collezionare ricordi ed esperienze vissute, e come la casa sia espressione della personalità di chi la vive e non di chi la progetta. Il progettista guida e suggerisce un modo di abitare lo spazio libero e senza convenzioni. Ma la cosa più preziosa che traspare da questa piccola raccolta di testi è nascosta nel titolo. Per un progettista è fondamentale viaggiare e guardare con cura tutto quello che ci circonda, questo guardare infatti è l’unico motore della nostra immaginazione. Per questo motivo dobbiamo sempre vedere molto per poter poi immaginare molto.
174
ARCHITETTI E AZIENDE ASSIEME PER LO STESSO PROGETTO. Tell the Project è il nuovo sistema di comunicazione by Platform Network. Una Collana Editoriale, creata per la promozione degli studi di architettura e delle aziende partner attraverso il racconto emozionale di uno dei loro migliori o più recenti progetti realizzati. Il sistema si basa su 3 prodotti editoriali specifici: la monografia cartacea prodotta in stampa offset con finiture di pregio, il digital book stampato in digitale e il video racconto (mini docufilm). Entrambi i prodotti sono pensati per essere presentati e diffusi, a un target più vasto o più mirato, secondo le strategie delle aziende partner e dello studio di architettura, attraverso un processo integrato di comunicazione (cross action): Evento organizzato da Casa Platform Brera, progetto pubblicato sul sitoweb Platform_architecture_design, Dem, Newsletter, Post social, Video Social e Stories.
Per informazioni su modalità e costi, per essere contattati da un nostro Project Account o per ricevere il Mediakit di presentazione:
CONTACT
info@platformnetwork.it 175
platformnetwork.it
ADV 8
3 P Te c h n o l o g i e s S . r. l . contact@trepi.it | www.trepi.it
Luca GA LO FA RO
|P R I N T E D
Luisa Lambri
AUTORITRATTO
Silvana editoriale 2021 The title of Gae Aulenti's book also happens to be a perfect description of Lambri's work. Her photographs reveal a great sensitivity in unearthing fragments that have the power to summarise some of the characteristics of the spaces in which the artist works. We find ourselves faced with a way of interpreting space through photography, the aim of which is not to represent but to evoke the fact that every space contains within it autonomous fragments capable of building a relationship between the movement of the artist looking at them and that of the public observing them in the exhibition space. Photography, therefore, as in the past for some conceptual artists, is not the end, but the means through which to exercise the ability of the gaze to produce new meanings. Architecture is in Lambri's work what the use of the automobile was for Ed Ruscha. A device capable of guiding vision. The sequences of images serve to reassemble the present. As Didi Huberman argues, when she needs to read photographic sequences, it is contrast and difference that make things vigilant, restoring them to the critical power of their knowability. Lambri isolates elements from the spaces that are the object of his investigation for a poetic and emotional restitution of the fragment. She does not stop at the pure aesthetics of vision, but seeks to construct an accurate reflection on a series of themes dear to her, ranging from the reading of architecture to the history of abstract photography, identity and memory. The placement of the photographs in the space produces an interference between the object and the space that hosts it, also trying to create an overlap between the artist's gaze and that of the viewer my photographs are in many ways self-portraits without my representation but full of my experiences. My work exists where stories, personal and collective images overlap. Space is therefore the absolute protagonist of his art, a space that is filtered through a subjective dimension. The photographs of Lucio Fontana's cut, for example, create an other space capable of creating unexpected connections with the space of the canvas, or the images of one of the windows of the Met in New York project us into a conceptual dimension, in which light allows us to understand the exponential nature of Lambri's photography. Static images that project us into a world in constant movement. Il titolo del libro di Gae Aulenti è casualmente anche la descrizione perfetta del lavoro della Lambri. Le sue fotografie infatti rivelano una grande sensibilità nello scovare frammenti che hanno il potere di sintetizzare alcune della caratteristiche degli spazi in cui l’artista si trova ad operare. Ci troviamo di fronte ad una modalità di lettura dello spazio fatta attraverso la fotografia il cui scopo non è quello di rappresentare, ma evocare il fatto che ogni spazio contiene al suo interno frammenti autonomi capaci di costruire una relazione tra il movimento dell’artista che li guarda e quelli del pubblico che li osserva nello spazio espositivo. La fotografia quindi come è stato in passato per alcuni artisti concettuali, non è il fine, ma il mezzo attraverso il quale esercitare la capacità dello sguardo di produrre nuovi significati. L’architettura è nel lavoro della Lambri quello che per Ed Ruscha è stato l’uso dell’automobile. Un dispositivo capace di guidare la visione. Le sequenze di immagini servono a rimontare il presente. Come sostiene Didi Huberman, quando ha la necessità di leggere sequenze fotografiche, è il contrasto e la differenza ha rendere le cose vigili restituendole alla potenza critica della loro conoscibilità. Lambri isola elementi dagli spazi oggetto della sua investigazione per una restituzione poetica ed emozionale del frammento. Non si ferma alla pura estetica della visione, ma cerca di costruire una riflessione accurata su una serie di temi a lei cari che spaziano dalla lettura dell’architettura, alla storia della fotografia astratta, all’identità e la memoria. La collocazione delle fotografie nello spazio produce un interferenza tra l’oggetto e lo spazio che lo ospita cercando di creare anche una sovrapposizione tra lo sguardo dell’artista e quello dello spettatore le mie fotografie sono per molti versi autoritratti privi della mia rappresentazione ma pieni delle mie esperienze. Il mio lavoro esiste dove storie, immagini personali e collettive si sovrappongono. Lo spazio quindi è protagonista assoluto della sua arte, uno spazio che viene filtrato da una dimensione soggettiva. Le fotografie del taglio di Lucio Fontana ad esempio creano uno spazio altro capace di creare connessioni inaspettate con lo spazio della tela, o le immagini di una delle finestre del Met di New York ci proiettano in una dimensione concettuale, nella quale la luce ci permette di comprendere la natura esponenziale della fotografia della Lambri. Immagini statiche che ci proiettano in un mondo in continuo movimento.
STANZE
La Pietra, Ugo. Domestic City/Città Domestica. Plectica Editrice. 2021. Difficult to understand, after completing the reading, whether to simply present the book or announce the birth of a new architecture series, in doubt I try to do both. We are faced with a new publishing project a new architecture series called Stanze. A room is at the same time a physical place, but for an architect it is also a mental space in which to protect his knowledge. From this double meaning that can be attributed to the concept of a room, an ambitious and truly young publishing project takes shape, all the protagonists of this adventure are strictly under 30. The room is first and foremost a container for life, but also a space for dialogue and research and, last but not least, an architectural theme on which to work and through which to establish a dialogue over time between different authors. The first room (the first book in the series) is dedicated to Ugo La Pietra, who has always dealt with urban space as a direct extension of domestic space, formulating the idea of the domestic city in fact, has built many of his theoretical reflections. In this book, La Pietra uses short texts, some of which have never been published before, to reflect on the theme of the room, raising important social, theoretical and methodological questions. He sensitively observes everyday life and transfigures these observations into a series of micro-projects capable of transforming not only living spaces but also the urban space in which they are inserted. This is an investigative and critical attitude on the part of a designer who has always looked at the codes of contemporary society with disenchantment. Over the next few years it will be interesting to follow the sequence of rooms that will build this space of knowledge, paraphrasing the title of one of the most beautiful editions of the Venice Biennale, an encyclopaedic palace whose rooms each reader will be able to inhabit in his or her own way, transforming books into something completely different. Difficile capire, dopo aver completato la lettura, se presentare semplicemente il libro o annunciare la nascita di una nuova collana di architettura, nel dubbio cerco di fare entrambe le cose. Ci troviamo di fronte ad un nuovo progetto editoriale una nuova collana di architettura chiamata Stanze. Una stanza è allo stesso tempo un luogo fisico, ma per un architetto anche uno spazio mentale in cui proteggere la propria conoscenza. Da questo doppio significato che si può attribuire al concetto di stanza, prende forma un progetto editoriale ambizioso e realmente giovane, tutti i protagonisti di questa avventura sono rigorosamente under 30. La stanza è innanzitutto un contenitore di vita, ma anche uno spazio di dialogo e ricerca e non ultimo un tema architettonico su cui lavorare e attraverso il quale instaurare un dialogo nel tempo tra autori diversi. La prima stanza (il primo libro della collana) è dedicata a Ugo La Pietra che si è sempre occupato dello spazio urbano come diretta estensione dello spazio domestico, formulando l’idea della città domestica infatti, ha costruito molte delle sue riflessioni teoriche. In questo libro La Pietra attraverso brevi testi, alcuni dei quali inediti, riflette sul tema della stanza sollevando importanti questioni sociali, teoriche e metodologiche. Osserva con sensibilità la quotidianità e trasfigura queste osservazioni in una serie di micro progetti capaci allo stesso tempo di trasformare i luoghi dell’abitare ma anche lo spazio urbano in cui vengono inseriti. Un atteggiamento allo stesso tempo indagatore e critico di un progettista che ha sempre guardato con disincanto ai codici della società contemporanea. Sarà bello seguire nel corso dei prossimi anni la sequenza di stanze che costruiranno questo spazio della conoscenza, parafrasando il titolo di una delle più belle edizioni della Biennale di Venezia, un Palazzo enciclopedico le cui stanze ogni lettore potrà abitare a suo modo, trasformando i libri in qualcosa di completamente diverso.
"The images of Mikael Olsson are held by the tension between visual faculties and visual conventions, the reality of perception and the reality of vision, of the concrete and the abstract." "Le immagini di Mikael Olsson sono sostenute dalla tensione tra le facoltà visive e le convenzioni visive, la realtà della percezione e la realtà della visione, del concreto e dell'astratto".
Péter Nádas
178
on | auf 31 (Southern England, 2015, HdM/AWW/Serp)
A R T E F A C T S
Mikael Olsson
on|auf on | auf 14 (London, 2012, HdM/AWW/Serp)
179
In on | auf the Swedish artist Mikael Olsson undertakes a photographic study of the Swiss architects Herzog & de Meuron’s and the Chinese artist Ai Weiwei’s temporary pavilion at the Serpentine Gallery in London 2012. In on | auf l'artista svedese Mikael Olsson intraprende uno studio fotografico del padiglione temporaneo degli architetti svizzeri Herzog & de Meuron e dell'artista cinese Ai Weiwei alla Serpentine Gallery di Londra 2012.
Olsson follows the object from its´ conception as an idea, through immaterial and material traces in the architects’ and the artists’ archives. Olsson segue l'oggetto dalla sua concezione come idea, attraverso tracce immateriali e materiali negli archivi degli architetti e degli artisti.
on | auf 02 (Basel, 2013, HdM/AWW/Serp) and on | auf 25 (Basel, 2014, HdM/AWW/Serp)
180
A R T E F A C T S
By investigating the traces of their creative processes in their archives, and exploring the relation between their pavilion and its shifting contexts, Olsson creates visual narratives which uncover questions about displacement, perception, and space — political and aesthetic. Indagando le tracce dei loro processi creativi nei loro archivi, ed esplorando la relazione tra il loro padiglione e i suoi contesti mutevoli, Olsson crea narrazioni visive che scoprono domande sullo spostamento, la percezione e lo spazio - politico ed estetico.
The work contains 31 images is in the book by Steidl Verlag 2020 that includes an essay by author Péter Nádas entitled ’Loaned Landscapes, Borrowed Objects. The Real Space of the Image and the Representation of Space in Mikael Olsson’s Photography.’ Il lavoro contiene 31 immagini è nel libro di Steidl Verlag 2020 che include un saggio dell'autore Péter Nádas intitolato 'Loaned Landscapes, Borrowed Objects. Lo spazio reale dell'immagine e la rappresentazione dello spazio nella fotografia di Mikael Olsson".
on | auf 14 (Southern England, 2015, HdM/AWW/Serp) and on | auf 07 (London, 2012, HdM/AWW/Serp)
181
ART EXHIBITION REVIEW PLATFORM INTERNATIONAL EXHIBITIONS REVIEW ARTE&DESIGN PLATFORM INTERNATIONAL
MAURIZIO CATTELAN
BREATH GHOSTS BLIND PIRELLI HANGAR BICOCCA, MILAN
HAEGUE YANG THE VOICE OF THINGS CENTRE POMPIDOU × WEST BUND MUSEUM, SHANGHAI
DRAW LOVE BUILD: L'ARCHITETTURA DI SAUERBRUCH H UTTON
M9 MUSEUM, MESTRE
ANARCOARACNOANACRO
TOMÁS SARACENO GABRIELE BASILICO AREA MONUMENTALE NEAPOLIS, SIRACUSA
DRAW LOVE BUILD L'ARCHITETTURA DI SAUERBRUCH HUTTON
3 RD SEPTEMBER 2021 - 9 TH JANUARY 2022 M9 MUSEUM, MESTRE 182
TERRITORI INTERMEDI MUSEO CIVICO “CASTELLO URSINO”, CATANIA MARINA ABRAMOVIC
THAT SELF/OUR SELF KUNSTHALLE TÜBINGEN
22|25 NOVEMBRE 2021 fieramilano
#costruiamoilfuturo BIM & TECNOLOGIE
madeexpo.it
COSTRUZIONI & MATERIALI
promossa da
PORTE, FINESTRE & CHIUSURE
INVOLUCRO & OUTDOOR
con il patrocinio di
3DEHORS BRAND IS OWNED BY CRD GROUP Via Enrico Berlinguer, 21 - Forlimpopoli (FC) - info@3dehors.com - www.3dehors.com
ART EXHIBITION REVIEW PLATFORM INTERNATIONAL
PLATFORM INTERNATIONAL EXHIBITIONS REVIEW ARTE&DESIGN
The exhibition Draw Love Build. The architecture of Sauerbruch Hutton, will present the thirty years of activity of the Sauerbruch Hutton studio, whose internationally recognised projects include M9 itself. This will not be a classic architecture exhibition: the ambition is to create an exhibition that is attractive, interesting and useful for the general public, not just for professionals. Themes such as colour, sustainability and comfort - fundamental issues in Sauerbruch Hutton's architecture - will be interpreted in an unexpected and entertaining way. Thanks to about fifty models, all linked by a tablet with photographic, audio and video content, drawings and samples, visitors will be able to experience the Berlin studio's creations. In addition to the presentation of individual projects, the exhibition will highlight the thematic continuities that run throughout the studio's career, linking buildings and projects across Europe. A special section of the exhibition will be dedicated to the M9 project and to the Museo del '900, also through the photographs taken by photographer Alessandra Chemollo, who has immortalised the area since 2008, when it was acquired by the Fondazione di Venezia, and has then documented all the phases of the building work, up to the inauguration in 2018. The view of the centre of Mestre, revealed to visitors from the terrace on the third floor, will be the highlight of the exhibition experience. The exhibition will also include a screening of the documentary by director Harun Farocki Sauerbruch Hutton (2013), dedicated to the
poetics and work of the Berlin studio. The catalogue, published by Marsilio Editori, will present a largely unpublished selection of hand drawings and sketches by the two architects, along with a conversation on the themes of the city during the pandemic, the role of the architect and infrastructure with Kaye Geipel, Benedikt Crone and Juan Lucas Young.
La mostra draw love build. L’architettura di Sauerbruch Hutton, presenterà l’attività trentennale dello studio Sauerbruch Hutton, tra i cui progetti riconosciuti a livello internazionale figura lo stesso M9. Non si tratterà di una classica mostra di architettura: l’ambizione è quella di realizzare un’esposizione che risulti accattivante, interessante e utile
per il vasto pubblico, e non solo per gli addetti ai lavori. Temi quali il colore, la sostenibilità e il comfort – questioni fondamenti nell’architettura di Sauerbruch Hutton – saranno declinati in modo inaspettato e divertente. Grazie a una cinquantina di modelli, tutti correlati da un tablet con contenuti fotografici, audio e video, a disegni e campioni, il visitatore potrà sperimentare le creazioni dello studio berlinese. Oltre alla presentazione dei singoli progetti, la mostra evidenzierà le continuità tematiche che percorrono tutta la carriera dello studio, collegando edifici e progetti disseminati in tutta Europa. Una sezione speciale della mostra sarà dedicata al progetto M9 e al Museo del ’900, anche attraverso le fotografie realizzate dalla fotografa Alessandra Chemollo, che ha immortalato l’area dal 2008, al momento dell’acquisizione da parte della Fondazione di Venezia, e ha poi documentato tutte le fasi dei lavori di cantiere, fino all’inaugurazione del 2018. La vista sul centro di Mestre, svelata ai visitatori dalla terrazza al terzo piano, sarà il culmine dell'esperienza espositiva. Nell'ambito della mostra verrà inoltre proiettato il documentario del regista Harun Farocki Sauerbruch Hutton (2013), dedicato alla poetica e al lavoro dello studio berlinese. Il catalogo, edito da Marsilio Editori, presenterà una selezione largamente inedita di disegni e schizzi a mano dei due architetti, insieme a una conversazione sui temi della città durante la pandemia, del ruolo dell’architetto e delle infrastrutture con Kaye Geipel, Benedikt Crone e Juan Lucas Young.
185
ART EXHIBITION REVIEW PLATFORM INTERNATIONAL EXHIBITIONS REVIEW ARTE&DESIGN PLATFORM INTERNATIONAL contemporary art scene and one of the most influential activists for the preservation of the planet who challenges, through his works, the dominant ways of living and perceiving the environment. In the exhibition AnarcoAracnoAnacro presents a multimedia project created specifically for the monumental Area of Neapolis in Syracuse, where the artist is working for the first time.
Photo credit: Courtesy of Pirelli Hangar Bicocca, Installation made by Maurizio Cattelan
MAURIZIO CATTELAN BREATH GHOSTS BLIND 15TH JULY 2021 – 20TH FEBRUARY 2022 PIRELLI HANGAR BICOCCA, MILAN Maurizio Cattelan has conceived an exhibition project specifically for the spaces of Pirelli HangarBicocca, offering a vision of collective and personal history through a symbolic representation of the cycle of life. In combining new works with the reconfiguration of a historical work, the exhibition develops in a sequence of distinct acts that address existential themes and concepts such as the fragility of life, memory and the sense of individual and communal loss. Maurizio Cattelan ha concepito un progetto espositivo specifico per gli spazi di Pirelli HangarBicocca, offrendo una visione della storia collettiva e personale attraverso una rappresentazione simbolica del ciclo della vita. Nel coniugare nuove opere con la riconfigurazione di un lavoro storico, la mostra si sviluppa in una sequenza di atti distinti che affrontano temi e concetti esistenziali come la fragilità della vita, la memoria e il senso di perdita individuale e comunitario.
TOMÁS SARACENO. ANARCOARACNOANACRO 29TH JULY 2021 – 30TH JANUARY 2022 AREA MONUMENTALE NEAPOLIS,SIRACUSA Tomás Saraceno is considered to be one of the leading figures on the international
186
Tomás Saraceno è considerato uno dei maggiori protagonisti della scena artistica contemporanea internazionale e uno dei più influenti attivisti per la salvaguardia del pianeta che sfida, attraverso le sue opere, i modi dominanti di vivere e percepire l’ambiente. Nella mostra AnarcoAracnoAnacro presenta un progetto multimediale creato appositamente per l’Area monumentale della Neapolis di Siracusa, dove l’artista opera per la prima volta.
Photo Credit: Carlo Bach
MARINA ABRAMOVIC. THAT SELF/OUR SELF 24TH JULY 2021 – 13TH FEBRUARY 2022 KUNSTHALLE TÜBINGEN Marina Abramović fascinates audiences worldwide with her performances, films and, most recently, her opera project 7 Deaths of Maria Callas. What is not so well know however, is the fact that this pioneer of performance art was also a guest in Tübingen from her early years in the 1970s up till the year 2000, in the Ingrid Dacić gallery. The exhibition at the Kunsthalle Tübingen is devoted for the first time to the spiritual aspects of Marina Abramović’s work. Marina Abramović affascina il pubblico di tutto il mondo con le sue performance, i suoi film e, più recentemente, il suo progetto lirico 7 Deaths of Maria Callas. Quello che però non è così noto è il fatto che questa pioniera della performance art è stata anche ospite a Tübingen dai suoi primi anni '70 fino al 2000, nella galleria Ingrid Dacić. La mostra alla Kunsthalle Tübingen è dedicata per la prima volta agli aspetti spirituali del lavoro di Marina Abramović.
The Centre Pompidou × West Bund Museum is pleased to host Lingering Nous a large-scale commissioned installation by Haegue Yang in the atrium. The new exhibition The Voice of Things brings together a collection of emblematic works by Haegue Yang, with Marcel Duchamp, Pablo Picasso, Jean Tinguely, among others, and illustrates the importance of the object in the history of modernity. Photo credit: Gabriele Basilico, 2008_Langhe Piemonte
GABRIELE BASILICO TERRITORI INTERMEDI 18TH SEPTEMBER 2021 6TH JANUARY 2022 - MUSEO CIVICO “CASTELLO URSINO”, CATANIA The exhibition began as a reflection on an important, fundamental part of Gabriele Basilico's work that has remained in the shadows until now. These are photographs that were partly made as studies or finally "sacrificed" for precise requirements deriving from the commission. The more than 60 images in the exhibition, which have never been published or presented in personal or collective exhibitions, were taken from the mid-1980s to the early 2000s, thus covering a large part of the Milanese photographer's career. La mostra nasce come riflessione su un’importante, fondamentale, parte del lavoro di Gabriele Basilico sino a oggi rimasta in ombra. Si tratta di fotografie realizzate in parte come studi o infine “sacrificate” per esigenze precise derivanti dalla committenza. Le oltre 60 immagini proposte in mostra, non sono mai state pubblicate né presentate in esposizioni personali o collettive, furono eseguite dalla metà degli anni Ottanta sino al primo decennio Duemila, coprendo così gran parte della carriera del fotografo milanese.
Photo credit: Haegue Yang, Lingering Nous, exhibition view, Centre Pompidou, Paris, France (2016). Courtesy of the artist and Galerie Chantal Crousel, Paris. Photo: Philippe Migeat.
HAEGUE YANG. THE VOICE OF THINGS 27TH JULY 2021 - 5TH FEBRUARY 2023 CENTRE POMPIDOU × WEST BUND MUSEUM, SHANGHAI
Il Centre Pompidou × West Bund Museum è lieto di ospitare Lingering Nous una grande installazione realizzata su commissione da Haegue Yang nell'atrio del museo. La nuova mostra The Voice of Things riunisce una collezione di opere emblematiche di Haegue Yang, con Marcel Duchamp, Pablo Picasso, Jean Tinguely, tra gli altri, e illustra l'importanza dell'oggetto nella storia della modernità.
DÓRA MAURER. MINIMAL MOVEMENTS, SHIFTS, 1970–2020 10TH JUNE – 12TH SEPTEMBER 2021 MUSEUM HAUS KONSTRUKTIV, ZÜRICH STURM&DRANG PREVIEW SERVICES 22ND JULY – 26TH NOVEMBER 2021 FONDAZIONE PRADA AOYAMA, TOKYO MAGISTRETTI REVISITED 4TH – 10TH SEPTEMBER 2021 FONDAZIONE STUDIO MUSEO VICO MAGISTRETTI, MILAN MICHAEL ANASTASSIADES. CHEERFULLY OPTIMISTIC ABOUT THE FUTURE 8TH SEPTEMBER 2021 – 6TH JANUARY 2022 FONDAZIONE ICA, MILANO SALMAN ALIGHIERO BOETTI 14TH SEPTEMBER - 14TH OCTOBER 2021 TORNABUONI ART, MILAN LUIGI GHIRRI. THE MARAZZI YEARS 1975 - 1985 16TH SEPTEMBER – 31ST OCTOBER 2021 PALAZZO DUCALE, SASSUOLO INFERNO 15TH OCTOBER 2021 – 9TH JANUARY 2022 SCUDERIE DEL QUIRINALE, ROMA
188
B A C K S T A G E
Today, Gruppo Romani presents itself to the global market as one of the leading companies specialising in the production and marketing of ceramic architectural supplies. The group comprises five brands, Serenissima Ceramiche, CIR Manifatture Ceramiche, Cerasarda, Cercom Ceramiche and Isla Tiles. Each brand has its own specific identity, responding to the multiple needs of a constantly evolving international market. The strength of the Group lies in its diversified, eclectic, innovative and trendy proposals in a wide range of formats. Gruppo Romani is an articulated reality, made up of several factories and laboratories, the result of a successful entrepreneurial history that has spanned the generations of a family, internally cohesive, but open to the world. Ph. Courtesy of Gruppo Romani
GRUPPO ROMANI
CERAMICS WITH AN ITALIAN CHARM
Il Gruppo Romani si presenta oggi al mercato globale come una delle principali aziende specializzate nella produzione e commercializzazione di finiture ceramiche per l’architettura. Il gruppo abbraccia cinque brand, Serenissima Ceramiche, CIR Manifatture Ceramiche, Cerasarda, Cercom Ceramiche e Isla Tiles. Ciascun brand ha proprie specifiche identità, che rispondono alle molteplici esigenze di un mercato internazionale in continua evoluzione. La forza del Gruppo risiede nelle proposte diversificate, eclettiche, innovative e di tendenza declinate in una ampia gamma di formati. Il Gruppo Romani è una realtà articolata, costituita da diversi stabilimenti e laboratori, frutto di una storia imprenditoriale di successo che ha attraversato le generazioni di una famiglia, coesa al suo interno, ma aperta al mondo.
189
The Group It all began in 1968, the year in which Cav. Lamberto Romani founded Serenissima Ceramiche, the group’s specialist in porcelain stoneware coverings for residential and commercial applications. Serenissima products are the result of creative vision and constant research, which combine to create surfaces of unbeatable technical and aesthetic quality. The collections, recognisable for their quality and originality, are ideally suited to the many requirements of an increasingly demanding market.The second brand, CIR Manifatture Ceramiche, was acquired by the Group in 1993. It proposes glazed ceramic solutions with a strong decorative impact for residential and light commercial applications. It offers its young and dynamic target clientèle proposals characterised by quality, originality and outstanding technical performance. From its earliest days, CIR Manifatture Ceramiche has focused on trim pieces in small and very small sizes, and the study of graphics, colour and textures, including relief effects. Since 2002, the Group has also included the Cerasarda brand, bringing its refined, exclusive glazed cotto floor and wall tiles to the company and taking the elegance of the Mediterranean. Cerasarda is in fact the result of the combination of craftsmanship, culture and technology to the world, growing and changing every day to maintain its contemporary, practical style, without losing contact with its roots. A few years later, the group also acquired the Cercom Ceramiche brand that has translated its history into identity and recognition, to maintain its dialogue with the world of architecture and professional users. It is dedicated to offering high quality solutions, focusing on technological innovation, perfecting its logistics and valorising its human resources. Finally in 2012 he joined Gruppo Romani Isla Tiles, a brand with profoundly creative and refined contemporary style, it stands out for its vast product range, ideally suited to the European and USA architecture markets. The collection One of the latest collections created by Gruppo Romani under the Cerasarda brand is Tintùri, a collection dedicated to wall tiles, in which the glossy crackle glaze and the brand-new lozenge shape are combined to produce creative chromatic miscellany. The alluring vitrified surfaces, born of the artisanal experience of Mediterranean ceramic workmanship combined with the most cutting-edge industrial technology, are attuned to the needs of sophisticated contemporary design. The result is a very modern material, enhanced with ancient aesthetic influences and capable of guaranteeing the technical qualities of the best ceramic. The noble and exquisite appearance of the glaze, a distinctive sign of the Mediterrano Style by Cerasarda, characterizes the wide range of Tintùri composed of 13 particularly striking bright colours, compositions mounted on mesh that inspire surprising and ever-original installations, suited to any architectural environment. There are also 3 Luxury versions - Nevelux, Orolux, Nerolux - with 5 different patterns for each colour that may be assembled randomly and, upon request, a monochromatic version.
190
Il Gruppo Tutto ebbe inizio nel 1968, anno in cui il Cav. Lamberto Romani fondò Serenissima Ceramiche, l’azienda del Gruppo specializzata nella proposta di finiture in gres porcellanato ad uso residenziale e commerciale. I prodotti di Serenissima nascevano e nascono tuttora da un impulso creativo unito a una costante ricerca che assicura superfici dalle elevate caratteristiche estetiche e tecniche. Le collezioni sono riconoscibili sul mercato per la qualità e l’originalità progettuale, studiate per soddisfare le molteplici esigenze di mercati sempre più attenti ed esigenti. Il secondo brand, CIR Manifatture Ceramiche, acquisito dal Gruppo nel 1993, propone soluzioni in gres porcellanato smaltato a forte impatto decorativo dedicate al mercato residenziale e commerciale leggero. Si rivolge ad un pubblico, giovane e dinamico, con proposte caratterizzate da qualità, originalità ed ottime prestazioni tecniche. Fin dai suoi esordi questo brand sperimenta una ricerca volta all’approccio decorativo attraverso formati e micro formati, lo studio della grafica, del colore e della superficie, anche nella sua tridimensionalità. Dal 2002 il Gruppo riunisce al suo interno anche il brand Cerasarda con le proposte raffinate ed esclusive di pavimenti e rivestimenti in cotto smaltato, portando nel mondo tutta l’eleganza del Mediterraneo. Cerasarda nasce infatti dall’incontro fra artigianalità, cultura e sviluppo tecnologico, che ogni giorno sa evolversi e diventare contemporaneo e fruibile, pur senza perdere la forte caratterizzazione delle origini. A distanza di qualche anno, il gruppo acquisisce anche il brand Cercom Ceramiche che traduce la propria storia in identità e riconoscibilità, per dialogare alla perfezione con il mondo dell’architettura e dei professionisti. L’attenzione è volta a offrire soluzioni tecniche di elevata qualità: per questo l’azienda focalizza le proprie proposte sull’innovazione tecnologica costante, sul continuo perfezionamento del servizio di logistica e sulla valorizzazione delle risorse umane. Infine nel 2012 entra a far parte del Gruppo Romani Isla Tiles, brand con uno stile profondamente creativo, raffinato e contemporaneo, che si caratterizza per l’ampia gamma di prodotti, che rendono la produzione ideale per un’architettura abitativa volta principalmente al mercato europeo e statunitense. La collezione Una delle ultime collezioni nate dal Gruppo Romani sotto il brand Cerasarda è Tintùri, collezione dedicata al rivestimento, nella quale lo smalto lucido craquelé e l’inedito formato a losanga si combinano dando vita a creative miscellanee cromatiche. Le affascinanti superfici vetrificate, nate dall’esperienza artigiana della lavorazione ceramica mediterranea unita alla più evoluta tecnologia industriale, sono in sintonia con le esigenze di un ricercato design contemporaneo. Il risultato è un materiale molto moderno, impreziosito da antiche suggestioni estetiche e capace di garantire le qualità tecniche della migliore ceramica. L’aspetto nobile e raffinato dello smalto, segno distintivo del Mediterrano Style by Cerasarda, caratterizza l’ampia gamma di Tintùri composta da 13 colori luminosi dalla forte personalità, composizioni montate su rete in grado di stimolare la creazione di pose sorprendenti e sempre originali, adatte ad ogni ambiente architettonico. Sono inoltre disponibili 3 versioni Luxury – Nevelux, Orolux, Nerolux – con 5 soggetti diversi per ogni colore da montare random e, su richiesta, la versione monocromatica.
B A C K S T A G E
191
192
B A C K S T A G E
193
ALPEWA
| alpewa.com
ALPEWA, A SECOND SKIN
Alpewa contributed to the renovation of a disused building in the town of Giovinazzo in the province of Bari. The former post office building was completely demolished and replaced with a new one. The new building became a centre for the support, reception and assistance of people, families and in particular women and minors in difficult situations due to the disintegration of family relationships and intraand extra-familial violence. The general objective of the project was to build a modern, safe, energy-efficient and sustainable structure with high building quality standards, capable of effectively playing its role as a reference element in the social and urban fabric, even beyond the context of the neighbourhood. The building consists of a parallelepiped with a substantially square base, from which a volume has been subtracted from the previous structure on the south side to create a deep canopy
194
and a sheltered outdoor space facing the square. This new space has been enhanced by cladding in stacbond composite panel, for which Alpewa is the Italian distributor, consisting of two aluminium sheets and a thermoplastic resin core. The cladding is organised in three horizontal bands and marked out in an irregular but modular fashion. This configuration guarantees both the necessary level of thermal and acoustic insulation and a more dynamic perception of the building which is clearly different from its context. The disused building in the centre of the square has been enhanced with the intention of creating a small but significant neighbourhood centre, with its own intrinsic aesthetic recognition. The form and above all the organisation of the structure are strongly linked to the function of inclusiveness and support that the Centre represents.
H I G H L I G H T S
Alpewa ha contibuito al rifacimento di un edificio in disuso nel paese di Giovinazzo in provincia di Bari. L’edificio precedentemente adibito ad ufficio postale è stato demolito interamente e sostituito con un manufatto di nuova costruzione. Il nuovo edificio è diventato centro per il supporto, l'accoglienza e l'assistenza alle persone, alle famiglie ed in particolare a donne e minori in situazioni di difficoltà dovute a fenomeni di disgregazione dei rapporti familiari e a fenomeni di violenza intra ed extra familiare. L'obiettivo generale del progetto era la realizzazione di una struttura moderna, sicura, con elevati standard di qualità edilizia, energeticamente efficiente e sostenibile in grado di svolgere con efficacia il proprio ruolo di elemento di riferimento nel tessuto sociale ed urbano, anche oltre il contesto di quartiere. L'edificio consiste in un parallelepipedo a base sostanzialmente quadrata, a cui è stato sottratto rispetto alla struttura precedente un volume sul lato sud così da creare una profonda pensilina ed uno spazio esterno riparato, rivolto verso la piazza. La valorizzazione di questo nuovo spazio è stata affidata al rivestimento in pannello composito stacbond, di cui Alpewa è distributore in Italia, formato da 2 fogli di alluminio e un cuore in resine termoplastiche. Il rivestimento è organizzato su tre fasce orizzontali e scandito in modo irregolare ma modulare. Questa configurazione garantisce sia il necessario livello di isolamento termico e acustico sia una percezione maggiormente dinamica dell'edificio e dichiaratamente diversa rispetto al contesto. La valorizzazione dell’edificio in disuso al centro della piazza è stata attuata con l’intento di creare un piccolo ma significativo polo di quartiere, dotato di una sua intrinseca riconoscibilità estetica. La forma e soprattutto l'organizzazione della struttura sono fortemente legati alla funzione di inclusività e supporto che il Centro rappresenta.
195
GRUPPO CERDISA RICCHETTI|
ricchetti-group.com
RENAISSANCE WARSAW AIRPORT HOTEL The Renaissance Warsaw Airport Hotel is the first Marriott hotel of the Renaissance brand in Poland and was designed by the Warsawbased architectural firm JEMS Architekci. The hotel's architecture was developed from the constraints imposed by the Air Force due to the building's location at Warsaw Chopin Airport. Located in a highly industrialised area, the building has a strong focus on the values of practicality and technological efficiency that must characterise a modern hotel and conference site. The Polish interior and industrial designer, Barbara Dobrzyńskaa, together with the Polish RedDogg Studio, designed the swimming pool and spa area inside the hotel, relying on the Cerdisa Ricchetti Group for ceramic tiles. The interior design was prepared in line with the change of the marketing strategy of the Renessaince hotel chain, which abandoned repeatability in favour of diversity and contextuality. The wide choice of Cerdisa ceramics suitable for the spa and pool concept was therefore a decisive factor in the decision.
196
The Polish designer says: "Both the range of surface finishes and colors gave us the freedom to choose and met all the investor's expectations. The floor area around the hotel swimming pool, which had to be functional and safe to use, was covered with formatted at the construction site as well as ready-made ceramic tiles. We also easily matched solutions for the finishing of the edge of the pool and sanitary drains”. The idea behind the interior design was the reference to the decorative features of the Polish modernist buildings of the 1920s, such as brick facades and the use of minimalist geometric mosaic. The use of projected and recessed single bricks made it possible to reintroduce these elements with a simple and timeless effect, but with great impact. In this project, the contemporary use of wall coverings with different thicknesses to achieve a three-dimensional effect in the pool and spa area proved to be an excellent solution. In addition, the differentiation of the finishes of the individual ceramic slabs - grip and natural emphasises the play of shadows on the wall.
H I G H L I G H T S
Il Renaissance Warsaw Airport Hotel è il primo hotel Marriott del marchio Renaissance in Polonia ed è stato progettato dallo studio di architettura JEMS Architekci con sede a Varsavia. L’architettura dell’hotel è stata sviluppata a partire dei vincoli imposti dall’Aeronautica dovuti alla collocazione dell’edificio presso il Warsaw Chopin Airport. Situato in un’area fortemente industrializzata, l’edificio presenta infatti una forte ricerca dei valori di praticità ed efficienza tecnologica che devono caratterizzare un moderno hotel e conference site.
L’interior e industrial designer polacca, Barbara Dobrzyńskaa, insieme allo studio polacco RedDogg Studio, ha progettato l’area della piscina e della spa interne all’hotel affidandosi per i rivestimenti ceramici al Gruppo Cerdisa Ricchetti. L’interior design è stato pensato in linea con i cambiamenti della strategia di marketing che la catena Reinassance stava attuando, abbandonando la ripetitività in favore della diversità dei contesti. L’ampia possibilità di scelta nella gamma di ceramiche Cerdisa adatta al concept di spa e piscina è stato, quindi, un fattore decisivo nella decisione. La designer polacca afferma: “La gamma di finiture superficiali e di colori ci ha dato la libertà di scegliere ed incontrare le aspettative della committenza. La pavimentazione nella zona piscina, che deve essere funzionale e sicura, è stata risolta con ceramiche all’interno della gamma messa a disposizione. Abbiamo facilmente trovato soluzioni che potessero essere efficaci sia per la zona vasca, sia L’idea a monte del design degli interni era il riferimento alle caratteristiche decorative dei Polish modernist buildings degli anni 20, quali facciate in mattoni e utilizzo del mosaico geometrico minimalista. L’uso di elementi singoli rientranti e sporgenti ha consentito di riproporre questi elementi con un effetto semplice e senza tempo, ma di grande impatto. In questo progetto si è rivelato un’ottima soluzione l’uso contemporaneo di rivestimenti parietali con spessori differenti per ottenere un effetto tridimensionale nella zona piscina e spa. In aggiunta, la differenziazione delle finiture delle singole lastre ceramiche – grip e naturale – enfatizza il gioco di ombre sul muro.
197
ICAS
| icas.it
FURNISHING SYSTEMS THAT IMPROVE ACTIVITIES
Dal 1960 Icas propone soluzioni di arredo per il retail. Farmacie, ottica, para-farmacie e profumerie sono i principali clienti in Italia e nel mondo. Design, qualità, flessibilità, sono le parole chiave dei prodotti. La sostenibilità è al centro dei valori dell’azienda. La qualità paga nel tempo, così come la capacità di cogliere gli stimoli ed i cambiamenti del mercato, o meglio dei diversi mercati. Saper ascoltare le esigenze di chi vive il punto vendita, il consumatore finale o chi lo gestisce ogni giorno caratterizzano la progettazione e realizzazione di Icas, con una grande e concreta attenzione alla sostenibilità. Sistemi espositivi di qualità, progettati per essere utilizzati in modi e contesti diversi. Le strutture espositive si riutilizzano e modificano facilmente e, a fine ciclo, sono disassemblabili per permettere smaltimento e riciclo. Icas è esempio di un reale “Made in Italy”. L’Azienda esporta in tutto il mondo, ma la produzione avviene esclusivamente in Italia, nella sede di Vaiano Cremasco (Cremona). Le soluzioni di arredamento per negozi proposte da Icas per le loro caratteristiche e flessibilità sono adatte sia nel layout interno che in vetrina.
198
H I G H L I G H T S
Since 1960, Icas has been offering furnishing systems for the retail sector. Pharmacies, optics, para-pharmacies and perfume stores are the primary clients in Italy and abroad. Design, quality, and flexibility are the cornerstones of its products and eco-sustainability is at the heart of the Company’s values. Quality have effects over time as well as the ability to grasp the stimuli and the changes of the market. The ability to listen to the requirements of the operators of the sectors from the final consumer to the retailer who manages every day the store, characterizes the design and the manufacture of Icas, with a great and real attention to sustainability: quality display systems are the suitable fit for different situations. The display structures can be easily reused and changed until disassembled and disposed to be recycled. Icas Company represents a true example of 100% Made in Italy. The Company exports worldwide thanks to its headquarter and plants located in Italy. The furnishing solutions suggested by Icas, thanks to their flexibility are exclusive pieces for interiors and shop windows. Icas was born in 1980, but it has its roots in the previous Company, who produced office furnishing. Since the eighties, ethic, sustainability, circular economy join Icas that achieved many awards from prestigious international associations such as The Golden Compass by ADI (Association for the Industrial Design) in 1989, for the Boomerang drawer cabinet system, whose telescopic extraction optimizes the pharmacist’s work. In 2018 it received the Design Management Award by the Cultural Association Plana. Icas is focused on quality: choice of eco-compatible materials, on creation of patented, flexible and fully ergonomic solutions to meet our customers’ requirements. Our products are characterized by easy assembling and custom made solutions enable to create different display solutions and finishings (glass, wood, metal, plexiglass), identifying various uses inside the sales point.
La storia di Icas nasce nel 1980, ma ha radici nel passato dell’azienda che in precedenza produceva mobili per ufficio. Già dagli anni Ottanta, concetti come etica, sostenibilità, economia circolare entrano nella mission di Icas, azienda che ha ricevuto molti riconoscimenti, tra cui nel 1989 il Compasso d’ Oro di ADI per il sistema della cassettiera Boomerang, utilizzata per le farmacie che, grazie ai cassetti inclinati permetteva di gestire lo stock per data di scadenza, rispondendo così ad una reale esigenza del farmacista. Nel 2018 riceve il Design Management Award dall’Associazione culturale Plana. Icas si pone come obiettivo la qualità: scelta di materiali ecocompatibili, sviluppo di soluzioni belle da vedere, flessibili, brevettate, ergonomiche, con un design che risponde alle necessità degli utilizzatori. La ricerca ed il design sono sempre vincenti nel tempo e generano passaparola tra i clienti. I prodotti Icas sono caratterizzati da strutture facili da montare e che permettono la massima personalizzazione. I sistemi espositivi facilitano la creazione di percorsi e le differenti finiture (vetro, legno, metallo, plexiglass) individuano le aree caratterizzate da destinazioni d’uso diverse, permettendo al consumatore di orientarsi all’interno del punto vendita.
The bookcase for your living room AXONLX 6.0
199
PEDRALI
| pedrali.it
A ROOF TERRACE IN MILAN
In the heart of the Bicocca District, Urban Cube is the new Milan-based headquarters of Gruppo 24 Ore. A 15.500 sqm building resulting from a redevelopment project which stands for an architectural symbol of urban regeneration in a hi-tech and green key, in line with today's requirements for energy saving and low environmental impact. This project was developed by Milan-based studio Park Associati on behalf of AXA Investment Managers Real Assets, while the interior design was conceived by DEGW | Lombardini22. This renovation transformed the building from a grey and closed monolith to a transparent, fluid and flexible space. The compact volume of the original building was broken down to give way to a lighter, more transparent structure. The surface homogeneity is disrupted by double-height terraces carved into the façade that become an open-air extension of the office. The quality of the spaces and their organisation has been improved, maximising well-being in the workplace with bright and flexible interiors. From the offices you can enjoy natural light and a breathtaking view of the city. Heart of the building is the rooftop terrace on the tenth floor,
200
designed to host exclusive events and open-air meetings. Here we find Tribeca collection by Pedrali, which fits into this suspended space between heaven and earth, sheltered by a cantilever roof, reminiscent of a hanging garden where the colours of materials and plants play with the light. Designed by CMP Design, Tribeca is a modern reinterpretation of classic Sixties patio chairs made from steel and woven material. A true icon, revisited with new materials: a steel frame, combined with the elasticity of a profile in vertically-woven plastic material that is remarkably durable, easy to clean and colourful. Handcrafted with the highest attention to detail, this chair is incredibly soft and comfortable. Tribeca chairs, armchairs and sofas are paired with the elegant silhouette and minimal design of Elliot tables by Patrick Jouin. Elliot has a strong identity that combines soft lines with sinuous natural forms. The shape of the column, which transforms into an airy base, expresses continuity and attention to detail, while the table's sophisticated architectural design conveys a striking sense of harmony and solidity, making it light and functional.
H I G H L I G H T S
Elliot table by Patrick Jouin
Tribeca armchair by CMP Design
Situato nel cuore del quartiere Bicocca, Urban Cube è la nuova sede milanese del Gruppo 24 Ore. Un edificio di 15.500 metri quadri nato da un progetto di riqualificazione che si concretizza in un’architettura simbolo di rigenerazione urbana in chiave hi-tech e green, improntata alle attuali esigenze di risparmio energetico e di basso impatto ambientale. Questo progetto è stato curato dallo studio milanese Park Associati per conto della proprietà AXA Investment Managers Real Assets, mentre l’interior design è stato sviluppato da DEGW | Lombardini22. L’intervento ha trasformato l’edificio da un monolite grigio e chiuso ad uno spazio trasparente, fluido e flessibile. Il volume compatto dell’edificio originario è stato scardinato a favore di una struttura più trasparente e ariosa. L'uniformità della superficie è interrotta da terrazzi a doppia altezza scavati nella facciata che diventano un prolungamento a cielo aperto dell'ufficio. La qualità degli spazi e la loro organizzazione è stata migliorata, massimizzando il benessere sul posto di lavoro con interni luminosi e flessibili. Dagli uffici si può infatti godere della luce naturale e di una vista mozzafiato della città. Punto focale dell’edificio è la terrazza panoramica situata al decimo piano, pensata per ospitare eventi esclusivi e meeting all’aria aperta. Qui troviamo la collezione Tribeca di Pedrali, che si inserisce in questo spazio sospeso tra cielo e terra, riparato da un tetto a sbalzo, che ricorda un giardino pensile dove i colori dei materiali e delle piante giocano con la luce. Disegnata da CMP Design, Tribeca è una reinterpretazione in chiave moderna delle classiche sedute da terrazza anni Sessanta realizzate in acciaio con intreccio. Un’icona rivisitata attraverso nuovi materiali: un solido telaio tubolare unito all’elasticità di un profilo in materiale plastico ordito verticalmente che si contraddistingue per la sua natura durevole, pulibile e colorata. Una lavorazione manuale e una cura per il dettaglio conferiscono alla seduta morbidezza ed estremo comfort. Sedie, poltrone e divanetti Tribeca sono abbinati ai tavoli Elliot di Patrick Jouin, dalla silhouette elegante e dalle forme delicate e slanciate. Elliot ha una forte identità, unendo la morbidezza delle linee alla fluidità delle forme e riportandoci mentalmente ad una sfera naturale. La forma della colonna che si trasforma in una base leggiadra esprime continuità e cura per i dettagli.
201
RAK CERAMICS
| rakceramics.com
w h
y
RAK-VALET BY PATRICK NORGUET RAK-Valet is the new complete bathroom project combining the creative genius of the French designer and the production quality of RAK Ceramics. Patrick Norguet is undoubtedly one of the major players on the international scene and collaborates with global brands: his works are part of the permanent collections of numerous museums, including the prestigious MoMA in New York. RAK-Valet is the expression of a talent that understands situations, where contexts become functional and lasting solutions. Where the search for style and balance are at the service of the person. The RAK-Valet collection is composed of functional elements, available in Matt and Glossy finishes. The decorative shapes leave out all superfluous forms and details to leave space for pure, bare forms through the slender profiles for the washbasins, the top-notch stylistic research for the bathtubs and the elongated lines for the toilet bowls. The collection integrates perfectly with some of the most successful collections proposed by Rak Ceramics, such as their brand-new bathroom fittings and RakJoy Uno mirrors. It is rounded off by a rich choice of accessories, such as legs and towel holders made of metal, or the practical but extremely elegant ceramic surfaces also designed by Patrick Norguet.
202
H I G H L I G H T S
RAK-Valet è il nuovo progetto bagno completo che unisce il genio creativo del designer francese e la qualità produttiva dell’azienda RAK Ceramics. Patrick Norguet è senza dubbio tra i maggiori protagonisti della scena internazionale e collabora con marchi globali: i suoi lavori sono parte delle collezioni permanenti di numerosi musei, tra cui il prestigioso MoMA di New York. RAK-Valet è l’espressione di un talento che capisce le situazioni, dove i contesti diventano soluzioni funzionali e durature. Dove la ricerca di stile e di equilibrio sono al servizio della persona. La collezione RAK-Valet si compone di elementi funzionali, disponibili nelle finiture Matt (opaco) e Glossy (lucido). Le forme decorative tralasciano ogni forma e dettaglio superfluo per lasciare spazio a forme pure, spoglie mediante i profili sottili per i lavabi, la grande ricerca stilistica per la vasca e le linee dei sanitari che si “allungano”.
La collezione si integra perfettamente con alcune delle linee di maggiore successo di RAK Ceramics, come i nuovissimi mobili bagno e gli specchi RAK-Joy Uno ed è completata da alcuni accessori come gambe e porta asciugamani in metallo o il funzionale ed elegantissimo ripiano in ceramica sempre disegnato da Patrick Norguet.
203
SIEMENS HOME APPLIANCES|
siemens-home.bsh-group.com/it/
GLASSDRAFTAIR VENTILATION SYSTEM
Siemens Elettrodomestici takes the design of the living area directly into the future with the new glassdraftAir downdraft hood, a perfect representation of the brand's core values: design, innovation and technology that once again come together in a product designed to be perfectly integrated into the kitchen and that allows the the experience of a new dimension of freedom in everyday life. The glassdraftAir ventilation system, which stands out for its high quality materials and, visually unobstrusive light lines, combines cutting-edge technological performances with a seamless design that elegantly blends into open space kitchens. The new extractor interprets the contemporary lifestyle in a Siemens way, meeting the most recent
204
residential trends, where the kitchen opens up and becomes a whole with the living area, fostering a greater sharing of spaces in the home. Thanks to Guided Air, a technology developed by the BSH Group which controls the air flow of fumes and steam: an additional V-shaped air curtain is created behind the glass panel, which pushes down the cooking vapor. This creates a negative pressure in front of the extraction area, ensuring perfect extraction from all cooking zones. Moreover, glassdraftAir can also adjust its performance in real time according to your needs: thanks to the climateControl and cookConnect sensors, hob and hood communicate via Wifi and continuously measure the amount of smoke and odours in the air.
H I G H L I G H T S
Siemens Elettrodomestici porta la progettazione della zona living nel futuro con la nuova cappa telescopica da piano glassdraftAir, perfetta rappresentazione dei valori cardine del marchio: design, innovazione e tecnologia si incontrano nuovamente in un prodotto studiato per integrarsi alla perfezione con il resto dell’ambiente cucina e permettere all’utente finale di sperimentare una nuova dimensione di libertà nella vita di tutti i giorni. La nuova cappa glassdraftAir si distingue per i materiali di alta qualità e linee discrete e visivamente leggere. Coniuga performance tecnologiche all’avanguardia a una progettazione seamless che si adatta con eleganza alle cucine open space. La nuova cappa interpreta il lifestyle contemporaneo in chiave Siemens, andando incontro ai trend abitativi più recenti, dove l’ambiente cucina si apre e diventa un tutt’uno con la zona living, invitando a una condivisione ancora maggiore degli spazi della casa. La cappa glassdraftAir è dotata di Guided Air, tecnologia sviluppata dal Gruppo BSH, in grado di controllare il flusso d’aria di fumi e vapori: dietro al pannello di vetro si crea, infatti, una cortina d'aria aggiuntiva a forma di V che spinge verso il basso il vapore di cottura che sale. Questo crea una pressione negativa davanti alla zona di aspirazione, garantendo una perfetta estrazione. Inoltre glassdraftAir è in grado di regolare in tempo reale le proprie performance in base alla necessità: tramite WiFi la cappa è direttamente connessa con il piano cottura e i due elettrodomestici insieme, grazie ai sensori climateControl e cookConnect, misurano automaticamente la quantità di fumi e odori nell’aria.
205
SIEMENS HOME APPLIANCES|
Superior extraction performance is combined with the clean, refined design of the retractable glass panel, which is only visible when in use, thus optimising space. Thanks to emotionLight Pro technology, you can always create the right atmosphere, according to your mood and the style of your kitchen: with a choice of nine colours, the glass can be light up with a beam of LED light, enhancing the entire cooking area in an even more unique and attractive way. Moreover, you can also create your personalized colors using Home Connect, app that allows you to control your Siemens StudioLine appliances wherever you are. glassdraftAir is equipped with an iQdrive brushless motor, which together with Guided Air technology ensures high performance with low energy consumption and low noise levels. Designed to fit perfectly with the traditional or ActiveLight 80 and 90 cm induction cooktops of the Siemens StudioLine premium range, the extractor is possible for seamless installation. The motor of the glassdraftAir can be placed very flexible: behind or in front of the hood. But it can also be remotely positioned at a distance of up to three metres, optimising kitchen furniture space.
206
siemens-home.bsh-group.com/it/
H I G H L I G H T S
Le performance di aspirazione superiori si uniscono al design pulito e raffinato del pannello in vetro lucido a scomparsa, che emerge solo quando è in uso, ottimizzando così gli spazi. Grazie alla tecnologia emotionLight pro, la cappa glassdraftAir consente di creare la giusta atmosfera in ogni momento, assecondando il proprio mood e lo stile dell’ambiente cucina: con una scelta cromatica di nove tonalità è possibile illuminare il vetro con un fascio di luce LED, valorizzando in maniera ancora più unica e accattivante l’intera zona cottura. Inoltre è anche possibile creare il proprio colore personalizzato utilizzando Home Connect, l’app che consente di controllare i propri elettrodomestici Siemens studioLine ovunque ci si trovi. La cappa glassdraftAir è dotata di motore brushless iQdrive, che insieme alla tecnologia Guided Air assicura performance elevate con consumi ridotti e livelli minimi di rumorosità. Progettata per integrarsi con i piani a induzione tradizionali o ActiveLight da 80 e 90 cm della gamma premium studioLine di Siemens, la cappa è discreta anche per quanto riguarda l’installazione, dando l’impressione di essere un tutt’uno con il piano cottura. Anche il motore può essere installato con soluzioni estremamente flessibili, dietro o davanti al modulo cappa. È inoltre possibile posizionarlo in modalità remota a una distanza fino a tre metri, ottimizzando al massimo gli spazi del mobile cucina.
207
ARCHITECTURE AND DESIGN
EDITORIAL DIRECTOR Luca Molinari
EDITOR IN CHIEF Angelo Dadda
EXECUTIVE EDITOR Cristina Bigliatti
CONTRIBUTORS
SCIENTIFIC COMMITTEE
Anna Barbara Marco Filoni Luciano Galimberti Cherubino Gambardella Brian Li Zhang Lesley Lokko Giancarlo Mazzanti Rozana Montiel Benedetta Tagliabue Francesca Torzo
Luigi Arcopinto Ilia Celiento Sara Ferrara Marco Filoni Francesca Filosa Luca Galofaro Maria Gelvi Lorenzo Giordano Luisa Parisi Maria Antonietta Santangelo Concetta Tavoletta
CREATIVE DIRECTOR
COLOPHON La rivista Platform Architecture and Design è stata riconosciuta dall’Agenzia Nazionale di Valutazione Universitaria (ANVUR) come rivista scientifica per le discipline della Progettazione architettonica e urbana (SSD ICAR/14-15-16). In virtù dell'analisi del triennio 2016-2018 la classificazione si applica retroattivamente a partire dal primo numero del 2016. La rivista applica la peer review con il sistema del doppio cieco sottoponendo al processo tutti gli articoli inviati in redazione.
The magazine Platform Architecture and Design has been recognized by the Italian Agency for University Evaluation (ANVUR) as a scientific journal for the disciplines of architectural and urban design (SSD ICAR/14-15-16). By virtue of the analysis of the three-year period 2016-2018 the classification applies retroactively from the first issue of 2016.
ADVERTISING & EVENT
HEAD OF SUBSCRIPTIONS
dondolini@platformnetwork.it Alessia Dondolini
Sara Brero subscription@platformnetwork.it
Geca Srl, via Monferrato 54, 20098 San Giuliano Milanese MI (Italy)
BACK ISSUES & SUBSCRIPTIONS
To order or renew subscription, Tel. +39 019 8400311 or send e-mail subscription@platformnetwork.it
ART & GRAPHIC DESIGN
Paolo Veirana veirana@platformnetwork.it
COVER
STANDARD RATES FOR 4 ISSUES
Paolo Veirana (art)
The magazine applies peer review with the double blind system for all articles submitted to the editorial staff.
PUBLISHER
Platform Network Srl 24/6 piazzetta Brera 20121 Milano 17/7r via Paleocapa 17100 Savona info@platformnetwork.it www.platformarchitecture.it
Angelo Dadda dadda@platformnetwork.it
Autorizzazione Tribunale di Milano n. 304 del 18/09/2014 Iscrizione al R.O.C. n. 36727
ISSN 2420-9090
WEB EDITOR
Cristina Bigliatti bigliatti@platformnetwork.it
Italy Euros 40,00 Europe Airmail Euros 80,00 Rest of the World Euros 120,00
NOTE for submitting new material to the Editorial staff
To report new projects, news, events and new products, contact: Cristina Bigliatti | bigliatti@ platformnetwork.it
COPYRIGHT ©Platform Network2021
All the original drawings and pictures in this issue have been elaborated by editorial staff. The total or partial reproduction of the magazine and its contents without the permission of the publisher is prohibited. Material sent to the office, unless subject to special agreements, will not be returned.
PRIVACY POLICY
Under Article 13 of Legislative Decree 101/2018 and GDPR 679/2016, we inform you that your personal and fiscal data will be processed, in written form and/or with the aid of IT tools, in relation to contractual requirements, to the management of commercial relations and in compliance with legal obligations. The owner and manager of data processing is Platform Network S.r.l. with registered office in Savona, Via P. Paleocapa 17/7. Please note that you can exercise your rights under the art. 7 of the aforementioned Decree and therefore every time you have free access to your data and request for updating, correction, integration or cancellation if you no longer wish to receive this magazine and/or its newsletter, send an e-mail to: info@platformnetwork.it
ll Gruppo BSH è un licenziatario del marchio di Siemens AG.
L’eleganza della trasparenza. Il nuovo sistema di aspirazione dal design straordinario e dalle prestazioni eccellenti*. siemens-home.bsh-group.com/it The future moving in.
Siemens Home Appliances * solo presso i rivenditori partner autorizzati
Prototype the Future | FUORI SALONE 06 -10 settembre NABA - Milano, Via Darwin 20
Rimadesio
Velaria pannelli scorrevoli, Eos mensole.
Design Giuseppe Bavuso