LIMORTACCISUA

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Le vignette senza pietĂ della N r



A Evandro Della Serra perchè mi manchi



Limortaccisua Pietro Vanessi


LIMORTACCISUA © Vignette di: Pietro Vanessi © Racconti di: Bianca Del Ninno, Carlo Alberto Turrini, Lucilla Masini, Vincenzo Nizza, Vicky Amendolia, Roberto Dal Pra’, Paolo Pesce Nanna, Massimo Galli, Pietro Gorini 1° Edizione: Gennaio 2021 COD. ISBN: 978-88-99278-42-7

Questa è un’edizione curata da Officina Grafica Edizioni Sommacamoagna (VR) - www.officinagraficaedizioni.it Disponibile anche su www.amazon.com I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche), sono riservati. This book is Copyright and may not be reproduced in whole or in a part without the express permission of the publishers in writing.


EH EH EH...

Le vignette senza pietĂ della Morte Nasona

Con i racconti di: Bianca Del Ninno, Carlo Alberto Turrini, Lucilla Masini, Vincenzo Nizza, Vicky Amendolia, Roberto Dal Pra’, Paolo Pesce Nanna, Massimo Galli, Pietro Gorini



Prefazione © Pietro Vanessi

«La morte non è la fine di tutto» come diceva il famoso teologo e filosofo Alziro Zarur (1914-1979) fondatore della Legione della Buona Volontà di ispirazione cristiana. «La morte non esiste in nessun punto dell’Universo» asseriva anche il nostro italico e ben più noto Pippo Franco nel suo libro «La morte non esiste» edito da Piemme. Cito alta filosofia e comicità assieme, ma non è un caso. Insomma, a ben rifletterci nemmeno un cadavere è definitivamente morto. Al decomporsi, esso sguinzaglia migliaia di minuscole sostanze che danno origine ad altri tipi di esistenza o addirittura, altra vita. Il ciclo, insomma, è perpetuo. Nulla si crea nulla si distrugge ma tutto si trasforma, diceva un altro di questi. La questione continua anche perché continua ad annidarsi nelle pieghe (e nelle piaghe) dell’Umanità da secoli e non sarà certo questo libro a mitigare i vostri dubbi. Orbene cos’è la Morte e cosa si annidi oltre la soglia che separa l’aldiqua dall’aldilà, non ci è dato a sapere. Possiamo avanzare ipotesi, congetture, teorie e quant’altro. Possiamo piangere della Morte (e fin qui ci siamo), specie quando si scaglia su persone a noi care, ma non solo. Infatti nulla ci vieta di poterla allo stesso modo …irridere e canzonarla. Possiamo prendersi beffa di lei. Scherzandoci su, come si fa con un’amica di vecchia data che ci accompagna già dalla nascita Pietro Vanessi © Limortaccisua

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Falce e fardello © Bianca Del Ninno

Alla fine l’Editore Supremo mi convinse. Erano secoli, forse millenni che, a scadenze regolari, mi convocava al suo cospetto, e dopo aver ascoltato il mio resoconto sui decessi avvenuti da portare a bilancio (una storia complicata di partita doppia, dare e avere, roba di ragioneria che non ho mai capito), realizzato che i conti quadravano con le anime trasportate da Caronte e smistate da San Pietro, si spaparanzava sulla nuvola intessuta con metalli preziosi e mi rivolgeva la solita, immancabile domanda: - E allora, mia cara, questa intervista, ci hai riflettuto? La vogliamo concedere? - (Dio Cristo, me lo chiede sempre, che Essere testardo) - Testardo a chi, scusa? - Non ho detto niente… - Ma l’hai pensato. Non negare, con me. - E’ vero, ammetto, l’ho pensato. Ma sai come sono. Timida e riservata. Non ho nessuna voglia di mettere in piazza tutti i miei panni sporchi. - Ma via, è una robetta. Guarda, non più di mezz’ora. Dici qualcosa di te, della tua attività, quello che vuoi, senza censure né limiti. Del resto, i conti li hai visti, sono in rosso sparato. E qui la baracca costa sempre di più, ogni millennio che passa. Abbiamo bisogno di fondi, e la tua intervista non ha prezzo, ci darebbe un Pietro Vanessi © Limortaccisua

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Delitto perfetto © Carlo Alberto Turrini

Doveva andarsene in fretta. A fine mese sarebbero arrivati i revisori e l’ammanco sarebbe stato scoperto. I 50 milioni di dollari erano già partiti, depositati su un conto a George Town, nelle isole Cayman. Era bastato un clic. Quando ci pensava, John Esley Borgonzoni sentiva l’acquolina in bocca. Letteralmente. L’idea gli era venuta mentre pranzava da Beky’s, poco lontano dalla banca in cui lavorava. Chiacchierando con un vicino di tavolo, aveva scoperto che questi non aveva parenti, né amici. Se fosse scomparso, nessuno se ne sarebbe accorto. Chiamò la cameriera e ordinò altro caffè, mentre quel gonzo gli raccontava molte cose interessanti, senza sapere che con quelle parole stava firmando la sua condanna a morte: “Non ho mai sentito il bisogno di sposarmi. Troppi grattacapi. Lavoro in casa e non ho orari. A volte sto su tutta la notte e poi dormo fino alle tre del pomeriggio. Te la immagini una mogliettina che ti butta giù dal letto per passare l’aspirapolvere? No davvero. Preferisco stare solo...” “Che lavoro fai?” “Dipingo. Si, lo so che non è proprio un lavoro, piuttosto, una passione. Ma me lo posso permettere. I miei vecchi mi hanno lasciato abbastanza per vivere tranquillo. Non da ricco, ma comunque senza preoccupazioni. E poi mi piace la speleologia. Conosco Pietro Vanessi © Limortaccisua

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Succede che © Lucilla Masini

Succede che una mattina, non di un giorno qualsiasi, ma in una data che ricorderai nel tempo, il gesto rituale di svitare il barattolo del caffè evolve in un miracolo, una conquista per riconoscere te stesso. Era quello l'aroma dell'arabica, sì sì, ne avevo la certezza, e distratta dall'intensità familiare e pungente di quella vampata, mi sono ritrovata col naso incipriato di polvere marrone, perché inspiravo come un formichiere affamato, per annusarla ancora e ancora. Da troppo tempo non distinguevo un odore reale, non viziato: il mio olfatto era inebriato da tanfi inesistenti, persistenti, malvagi. Perché 'la percezione degli odori si perde', dicevano. «Ci vorranno mesi o anni per recuperare», dicevano. E quando il mio cervello ha realizzato che quello era il primo odore vero e riconoscibile dopo mille giorni di anosmia, ho iniziato a piangere timidamente, per poi deflagrare come una fontana rotta. "Ehi, vabbè che il caffè rende nervosi, ma non esageriamo!" mi sono detta, ritrovando il cinismo volgare ma utilissimo di sempre, lo stesso che mi aveva fatto tollerare i capelli rasati, l'emicrania atroce, i 30 punti che 'siglavano' impietosamente il mio cuoio capelluto, su un cranio rotto, come una noce di cocco, aggredita col machete da naufraghi affamati e senza scrupoli. La signora con la falce, loro complice, aveva preso di mira il mio cervello, tentando di forzare la mia scatola cranica, ma si Pietro Vanessi © Limortaccisua

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L’uomo che decise di non morire © Pietro Gorini

Sono trascorsi cinquanta anni da quando, quel 16 febbraio 2025, un giovedì, il giorno del mio 70° compleanno, presi la decisione più importante della mia vita, dopo quella di nascere... prevedo il vostro moto di sorpresa “Come puoi affermare di aver deciso di nascere? Nessuno può decidere alcunché prima di esistere, perché significherebbe essere già nati, si chiama petizione di principio...”. Che noia. Fu proprio per evitare discorsi di questo genere, parole parole parole, che, per farla breve, decisi solennemente, e in modo irrevocabile, che non sarei morto. Ricordo che stavo per spegnere tutte le 70 candeline che i miei due figli, carogne!, avevano disseminato in modo irregolare, e questa mancanza di simmetria mi turbò, sulla torta Saint Honoré, che immancabilmente, a ogni compleanno, fa dolce mostra di sé. “Ah, hai espresso un desiderio!”. Una cosa che non sopporto, ed è un’altra delle ragioni che mi hanno spinto alla Grande Decisione, sono quelli che ti interrompono prima che tu, non dico abbia terminato di formulare un concetto, succede anche che uno si impunti, non trovi le parole, e giustamente l’interlocutore prova a dare il suo contributo; no, prima che tu finisca di dargli un’informazione, quell’informazione vitale che, solo dopo che è stata comunicata, permette una qualunque replica da parte dell’antagonista. Continuo, e pregherei il lettore di seguirmi pazientePietro Vanessi © Limortaccisua

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Indice

Prefazione ..........................................

7

Pietro Vanessi

Falce e fardello ..................................

11

Bianca Del Ninno

Delitto perfetto ..................................

31

Carlo Alberto Turrini

Succede che ........................................ 51 Lucilla Masini

Morire tutti, morire meglio................ 71 Vincenzo Nizza

Rien ne va plus, forse.......................... 89 Vicky Amendolia

POF...................................................... 111 Roberto Dal Pra’

Il Posto Posto...................................... 133 Paolo Pesce Nanna

Post Mortem ....................................... 155 Massimo Galli

L’uomo che decise di non morire....... 177 Pietro Gorini

Hanno scritto .................................... 184




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