Linee guida

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Linee guida dall’albergo diffuso alla valorizzazione del patrimonio territoriale e paesaggistico del Comune di Marciana


A cura di:

Donatella Caruso Matteo Fioravanti Architetti Associati con Margherita Bagiacchi

Gennaio 2014

PROVINCIA DI LIVORNO

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comune di maricana


Linee guida dall’albergo diffuso alla valorizzazione del patrimonio territoriale e paesaggistico del Comune di Marciana

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Incipit I borghi di Poggio e Marciana Il PIT Il Bando 2011 - Interventi in materia di paesaggio Disagio insediativo Altro turismo Albergo diffuso Che cos’è un albergo diffuso? Obiettivi Azioni Attori Risultati attesi e possibili sviluppi territoriali

Indice 4


Fase operativa PerchĂŠ un progetto pilota? Analisi preliminare e pre-fattibilitĂ Attivazione di laboratori diffusaMente Marciana (28-30.11.2013) Le giornate Le esperienze a confronto Albergo Poggio Diffuso M.A.D.E. Idee in vacanza summer workshop Antico Borgo Casalappi Il parco delle tende Frontiere aperte Sassi Turchini Le istituzioni a confronto Il dibattito Verso l'Albergo Poggio Diffuso Analisi della L.R. 52/2013 Riepilogo (quadro d'insieme) Ringraziamenti

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Linee guida volte a suggerire possibili strategie per accompagnare il territorio del Comune di Marciana alla messa a punto ed all’avvio di un progetto rivolto alla valorizzazione del paesaggio, la riqualificazione urbana e la promozione della cultura del luogo

Incipit

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Il lavoro nasce dall’idea di una pianificazione debole. A partire dalla consapevolezza delle forze in campo e dalla “non linearità” dei processi conoscitivi del territorio, si evidenziano quelle azioni ed esperienze che accolgono modelli sperimentali di approccio, ascolto e trasformazione, con particolare riguardo allo spazio pubblico e al patrimonio paesaggistico. Le seguenti linee guida intendono incoraggiare l’attuazione di un processo di rigenerazione e promozione della cultura del luogo porgendo attenzione alle virtù civiche che esso offre. Si propone così una gestione degli interventi di recupero e riqualificazione dei diversi elementi costitutivi del patrimonio sia a scala urbana che territoriale. Attraverso un preliminare fase di analisi, sono state lette le criticità e le potenzialità inespresse dei


luoghi, per poi individuare nell’idea di ricettività diffusa uno strumento pienamente attuale e compatibile con il contesto elbano per la riqualificazione dei piccoli borghi e delle risorse paesaggistiche. La possibile declinazione elbana del modello di albergo diffuso costituisce il fulcro dell’indagine. Si tratta di una fase preliminare di progettazione per uno sviluppo locale di realtà in metamorfosi. Dell’albergo diffuso si è cercato di cogliere non solo la potenzialità di struttura alberghiera, ma anche la capacità di promozione di progetti di pubblico interesse: dal recupero urbanistico-architettonico dei centri all’implementazione dei servizi, fino alla valorizzazione delle specificità del luogo e alla promozione di nuove forme di fruizione del paesaggio. La strategia dell’albergo diffuso vuole incentivare un turismo sostenibile soprattutto fuori stagione partendo dal coinvolgimento di risorse ma-

teriali ed immateriali del luogo: un turismo attento all’ambiente locale, che intende vivere a stretto contatto con il territorio e che intende stringere un forte legame con il contesto ed i suoi abitanti. Viene proposto, quindi, di attivare in forma pilota un nuovo albergo diffuso con il diretto coinvolgimento dell'amministrazione, della cittadinanza e della scuola quale elemento fondamentale ed innovativo per Marciana, che vuole differenziare il proprio operato pensando non solo ai turisti ma anche e soprattutto al coinvolgimento dei residenti. Un progetto di apertura, scambio e concreta sostenibilità. 1 1 Secondo il Rapporto Brundtland del 1987, la sostenibilità è l’equilibrio fra il soddisfacimento delle esigenze presenti senza compromettere la possibilità delle future generazioni di sopperire alle proprie. 7


LINEE GUIDA

Territorio

I borghi di Poggio e Marciana

Marciana

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Poggio

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LINEE GUIDA

Territorio

PIT

Nel Piano di Indirizzo Territoriale della Regione Toscana tra i paesaggi di eccellenza dell’Isola d’Elba viene citato l’intero territorio del comune di Marciana in quanto oltre a costituire, nel suo complesso, un quadro naturale, offre dei punti di vista accessibili al pubblico dai quali si godono panorami di non comune bellezza. Ai fini della tutela della qualità ambientale e dei valori esteticopercettivi espressi dai caratteri naturalistici dell’isola, non vengono ammessi nuovi carichi insediativi e vengono invece ritenuti prioritari gli interventi di riqualificazione delle strutture esistenti. Attualmente Marciana rappresenta il terzo comune elbano per estensione e l’ultimo comune dell’isola per densità abitativa, con un valore 10

di 48 abitanti per kmq (ben lontano dal valore del vicino comune di Marciana Marina che ha un indice di densità abitativa pari a 318 abitanti per kmq). Nonostante la bassa densità di abitanti nel territorio comunale, specialmente nella fascia costiera occidentale, sono presenti un gran numero di piccoli centri abitati e frazioni che nei centri di Marciana e di Poggio trovano importanti punti di riferimento. Tali borghi stanno subendo ormai da decenni un costante fenomeno di abbandono che sta lentamente conducendo ad una scomparsa delle risorse territoriali. La vitalità dei borghi viene parzialmente riattivata nel periodo estivo grazie all’afflusso turistico. I turisti che scelgono, però, di alloggiare nell’entroterra dell’isola sono


soggetti che richiedono una nuova offerta turistica, non basata esclusivamente sulla balneazione, ma piuttosto sulla ricerca di un contatto con il territorio e la sua cultura.

Nota. Il PIT è stato implementato per la disciplina paesaggistica – Articolo 143 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio ai sensi dell'articolo 10 della L. 6 luglio 2002, n. 137) e articolo 33 della legge regionale 3 gennaio 2005, n. 1 (Norme per il governo del territorio). Per cui il Piano di Indirizzo Territoriale della Regione Toscana ha valore di Piano Paesaggistico in attuazione del Codice dei beni culturali e del paesaggio. 11


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Territorio

Bando 2011 - Interventi in materia di paesaggio

Le presenti "Linee guida - dall’albergo diffuso alla valorizzazione del patrimonio territoriale e paesaggistico del Comune di Marciana" rispondono al seguente Bando 2011 - Interventi in materia di paesaggio. Art. 1 Finalità Generali La Regione Toscana intende assegnare, attraverso il presente Bando, un contributo per la presentazione di iniziative finalizzate a: A) Progetti di recupero e riqualificazione di contesti urbani o periurbani di valenza paesaggistica Rientrano in tali progetti: - redazione di progetti volti a recuperare e/o accrescere la riconoscibilità dei nuclei urbani storici, attraverso azioni di miglioramento del rapporto con le addizioni recenti e la salva12

guardia e valorizzazione delle aree agricole di contorno; - redazione di piani attuativi e/o progetti per l’inserimento di opere pubbliche nel contesto paesaggistico contribuendo alla tutela e valorizzazione degli elementi costitutivi del patrimonio territoriale e paesaggistico anche interpretandoli in chiave contemporanea; - redazione di studi di fattibilità finalizzati alla progettazione di itinerari tematici in stretta relazione con la tutela e la valorizzazione degli elementi costitutivi del patrimonio territoriale e paesaggistico del contesto. B) Studi e ricerche sul patrimonio territoriale e paesaggistico finalizzate: - al riconoscimento degli elementi identitari (caratteri idro-geomorfolo-


gici, ecosistemici, agro-ambientali e forestali dei paesaggi rurali, insediativi e percettivi) che caratterizzano un determinato contesto paesaggistico; - alla redazione di linee guida, abachi, manuali, per indirizzare la corretta gestione di interventi di recupero e riqualificazione dei diversi paesaggi della Toscana sia a scala edilizia che territoriale; - a ricostruire l’evoluzione dei “paesaggi della memoria”, ovvero di paesaggi ritenuti “espressivi di identità” dalle popolazioni locali attraverso la documentazione, testuale, grafica o fotografica (o altre modalità di counicazione). C) Iniziative per la diffusione della cultura del paesaggio: - attività didattiche a favore delle scuole elementari e medie inferiori

volte alla educazione e sensibilizzazione delle nuove generazioni rispetto al tema del paesaggio; - attività relative alla diffusione della cultura del paesaggio presso la rete bibliotecaria regionale; - attività artistiche (poesia, narrativa, fotografia, pittura, video etc.), premi ed esposizioni con particolare attenzione ai caratteri paesaggistici e ai mestieri che hanno prodotto e producono paesaggio (agricoltori, pastori, pescatori, boscaioli,etc.), anche come mezzo per sollecitare la partecipazione degli abitanti alla definizione degli obiettivi paesaggistici.

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Territorio

Disagio insediativo

Poggio - paesaggio fuori stagione

Fuori stagione è spesso sinonimo di "fuori servizio": paesaggi in abbandono e servizi sospesi sono assai fre14

quenti nei borghi dell'isola quando l'estate è lontana.


Poggio - ospitalitĂ fuori stagione

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Territorio

Altro turismo

Elba a Ferragosto - Marina di Campo

Picchi di densitĂ sulle spiagge d'estate e di quiete sulle stesse, in inverno.

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Elba in autunno - Felciaio

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L’albergo diffuso come strategia di riabilitazione del paesaggio del Comune di Marciana a scala edilizia e paesaggistica

Albergo diffuso 18


Che cos’è un albergo diffuso? “Un po’ casa e un po’ albergo, per chi non ama i soggiorni in hotel; questa è in poche parole la nuova forma di ospitalità che prende il nome di Albergo Diffuso. Le sue componenti sono dislocate in immobili diversi, che si trovano all’interno dello stesso nucleo urbano. L’aggettivo “diffuso”, denota dunque una struttura orizzontale e non verticale come quella degli alberghi tradizionali, che spesso assomigliano ai condomini. L’Albergo Diffuso si rivolge ad una domanda interessata a soggiornare in un contesto urbano di pregio, a vivere a contatto con i residenti, più che con gli altri turisti e ad usufruire di normali servizi alberghieri, come la colazione in camera od il servizio ristorante. L’albergo diffuso si è rivelato particolarmente adatto per valorizzare borghi e paesi con centri storici di interesse artistico od architettonico, che in tal modo possono recuperare e valorizzare, vecchi edifici chiusi e non utilizzati ed al tempo stesso possono evitare di risolvere i problemi della ricettività turistica con nuove costruzioni.” (G. Dall’Ara, Un po’ casa ed un po’ albergo, “I Viaggi di Repubblica”, 15 Maggio 2003)

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Albergo diffuso

La necessità di tutela e valorizzazione del paesaggio del comune di Marciana, la conformazione del territorio costellato di piccoli centri abitati che necessitano di opere di rigenerazione, la richiesta di una nuova offerta turistica, sono tutti elementi che inducono ad individuare l’albergo diffuso come strategia di valorizzazione e riqualificazione del paesaggio ambientale, edilizio e culturale. L’area territoriale che accoglie l’albergo diffuso è concepita come un unicum per la valorizzazione delle risorse locali sia materiali (paesaggio, beni culturali, agricoltura biologica, artigianato, piccola impresa) sia immateriali (saperi, intelligenze, legami sociali). Un albergo diffuso propone un’esperienza che mostra: _ di avere un forte legame con il 20

territorio, di essere in grado cioè di offrire più di altre forme ospitali una atmosfera locale, lo stile di vita dei luoghi; _ di essere in linea con le esigenze di una domanda esperta, che in vacanza si aspetta servizi, personalizzazione e autenticità, e che desidera fare esperienza della cultura locale, e di trovare momenti di contatto con i residenti; _ di proporre una formula di offerta che mette in rete le risorse di un territorio, che permette la loro fruibilità secondo modalità relazionali strettamente legate agli abitanti.


Castagnata a Poggio 2013 - check-in nel borgo

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Albergo diffuso

Obiettivi

Azioni

_ Sviluppare un prodotto turistico di qualità, espressione del territorio e della cultura locale, senza generare impatti negativi; _ Sviluppare forme di integrazione e di rete tra le offerte e le risorse locali; _ Facilitare il recupero e la valorizzazione del patrimonio edilizio e storico a scopi turistici; _ Promuovere la conoscenza di destinazioni culturali e naturalistiche, in linea con un’operazione di diversificazione dell’offerta in sintonia con la domanda; _ Promuovere la cultura dell’accoglienza, i prodotti locali, la cultura del luogo e la cucina tradizionale; _ Incrementare forme di turismo sostenibile nelle aree interne, nei borghi, e nei centri storici.

Lo studio condotto ritiene che nel Comune di Marciana potrebbero svilupparsi esperienze pilota per l’isola d’Elba e per la Regione Toscana, soprattutto in questo preciso momento in cui è stata approvata il 19 Novembre 2013 la Disciplina dell’attività ricettiva di albergo diffuso (L. R. n. 52/2013) ed è atteso il conseguente regolamento di attuazione. Il caso di un Comune con due centri, Poggio e Marciana, sembra offrire un’occasione significativa per la contemporanea sperimentazione di un modello declinato nei due borghi con diverse accezioni, un modello replicabile in altri contesti in quanto capace di plasmarsi a seconda delle potenzialità dei luoghi. L’estensione del campo d’indagine permette anche una possibile evoluzione della normativa già approvata nonché

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diffusaMente Marciana 2013 - check-in a Poggio

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Albergo diffuso

presente in altre regioni, normativa generalmente di tipo prescrittivo ed esclusivamente ricettivo, verso una più adeguata al contesto toscano e all’attuale periodo storico in cui turismo e gestione del territorio potrebbero confrontarsi. L’attivazione di un albergo diffuso richiede varie fasi di analisi della realtà locale. Ipotesi di percorso per la costituzione dell’albergo diffuso sono: _ Indagine preliminare (analisi delle caratteristiche del luogo, della capacità ricettiva del borgo e della disponibilità di immobili inutilizzati, dell’effettivo interesse da parte di turisti in un soggiorno alternativo, elaborazione di una possibile valorizzazione paesaggistica tramite attività formative, laboratori, seminari o la semplice presenza dell’albergo diffuso); 24

_ Studio di pre-fattibilità (occorre individuare una modalità di gestione dell’albergo diffuso, gli enti che interverranno attraverso finanziamenti o tramite la concreta conduzione dell’attività, gli investimenti iniziali necessari, costi e ricavi attesi); _ Lancio dell’idea per la sensibilizzazione e formazione dei potenziali soggetti coinvolti (enti locali per la programmazione, gestori di esercizi pubblici, commercianti, produttori agricoli, artigiani, associazioni locali, proprietari degli alloggi, residenti); _ Condivisione di finalità e motivazioni (momenti di approfondimento con la comunità sui temi quali: scenario generale del turismo, i numeri dell’albergo diffuso, confronto con esperienze simili, risultati attesi, criticità dei luoghi);


Indagine preliminare - turista alternativo

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Albergo diffuso

_ Costituzione di forme associative (contenitori giuridici per i proprietari di alloggi, di servizi, …); _ Costituzione di una commissione tecnica che gestisca la fase di impostazione-avvio dell’albergo diffuso, un incubatore dell’albergo diffuso a cui partecipino anche professionalità esterne e qualificate, con la finalità di creare il soggetto “gestore unitario” (come fase finale del percorso fin qui descritto e come punto di partenza della gestione ordinaria dell’albergo diffuso).

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Attori

L’albergo diffuso richiede una nuova cultura ospitale. Tutto ciò comporta la necessità di prevedere nuove competenze sia nella gestione della struttura che nell’erogazione dei servizi e nella messa in rete delle risorse diffuse nel territorio, così che agli ospiti possa essere offerta non solo un’esperienza alberghiera, ma uno stile di vita. _Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano: istituito nel 1996, è un organismo designato per proteggere e valorizzare l’ambiente naturalistico delle isole principali, degli isolotti minori e di alcuni scogli dell’arcipelago. L’ente parco, in quanto principale sostenitore della valorizzazione del paesaggio,deve essere appoggiato attraverso iniziative ed incentivi nella concreta riqualificazione del paesaggio del Comune di Marciana.

_ Comune di Marciana, quale sostenitore degli eventi volti a promuovere il territorio e con esso l’albergo diffuso. Il Comune ricerca ed eroga finanziamenti e può entrare a far parte attivamente dell’albergo diffuso mettendo a disposizione dei locali e coordinerà gli interventi che coinvolgeranno gli spazi pubblici. Redige delle linee guida per garantire unitarietà ad eventuali ristrutturazioni da parte dei privati. _ Regione Toscana. Di fronte alle richieste di un nuovo tipo di ricettività e delle soluzioni adottate in maniera puntuale tramite gli alberghi diffusi, di fronte a normative regionali già esistenti a riguardo, ma ancora in certi aspetti carenti, la Regione elabora una normativa dettagliata sull’albergo diffuso. _ Associazioni locali. Attraverso le 27


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Albergo diffuso

proprie attività, organizzano occasioni di accoglienza, eventi, laboratori. (potrebbero essere proposti anche come i gestori dell’albergo diffuso) _ Privati. Sono gli attori che si confronteranno quotidianamente con la nuova attività ed i nuovi ospiti tramite una ricettività aperta a nuove forme di turismo. Ampliamento delle forme di ospitalità e volontà di far conoscere il proprio territorio stringendo relazioni con i turisti: racconti, enogastronomia, cultura popolare. È in questo scambio che l’ospitalità diffusa si concretizza come strategia per uno sviluppo sostenibile e solidale. Per soggetti privati si intendono: _ gestori di esercizi pubblici. Forniscono i propri servizi adeguandosi al modello di ospitalità dell’albergo diffuso. 28

_ commercianti, produttori agricoli ed artigiani. Valorizzano la cultura locale ed intrattengono relazione con gli ospiti. _ proprietari degli alloggi. Si impegnano nel garantire qualità e comfort all’interno delle unità abitative. _ residenti. Relazione con gli ospiti. _ i fruitori dell’albergo diffuso. Viaggiatori alla ricerca di destinazioni insolite e meno affollate, che si muovono in tutte le stagioni, non solo quella estiva. Turisti che ricercano un rapporto con il territorio e gli abitanti.


Poggio - nuovo sossello “pucinco”

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Albergo diffuso

Risultati attesi e possibili sviluppi territoriali

Il progetto di albergo diffuso a Marciana permetterà di mettere in relazione realtà esistenti utilizzando nuovi mezzi e di offrire nuove possibilità a turisti e residenti, quali: - la valorizzazione paesaggistica del territorio sarà intrapresa interpretando la lussureggiante fascia verde che circonda i centri abitati e arriva a ridosso del mare come possibilità di nuovi collegamenti. Le escursioni lungo i percorsi C.A.I. non sono finalizzate soltanto al contatto con la natura; i percorsi immersi nel verde possono dar vita ad una nuova modalità di spostamento, più lenta ed orientata ad un maggiore contatto con il territorio. - Il potenziamento delle relazioni economiche tra le aree del Comune e dell’intera isola grazie al coordinamento di iniziative ed offerte turisti30

che e culturali. - Il potenziamento dell’offerta della ricettività turistica, maggior afflusso turistico, scardinamento del sistema di afflusso massiccio meramente estivo per passare ad un’affluenza distribuita lungo tutto l’arco dell’anno. - L’incentivo all’investimento di risorse da parte di giovani ed imprenditori grazie ad attività di tipo ristorativo, culturale, ricreativo connesse con il territorio. - La possibilità di attivare esperienze pilota replicabili anche in altri contesti.


Marciana vista da Poggio

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Dall’analisi preliminare, le tesi di laurea e gli studi di pre-fattibilità ai laboratori verso la costituzione di esperienze pilota

Perché un progetto pilota? qart progetti, studio di progettazione e pianificazione di nuove strategie di sviluppo con base a Firenze ma operativo ovunque, in qualità di responsabile del progetto si è dato i seguenti obiettivi: _ studiare forme di riabilitazione dei borghi; _ mettere la ricerca a servizio delle pratiche; _ introdurre la pratica nella ricerca.

Fase operativa 32

Poggio Albergo Diffuso Pilota è: convivenza ospitalità paesaggio rilancio metamorfosi cultura turismo territorio ...


Un progetto pilota è normalmente un progetto di ricerca, di dimensioni contenute, che nasce con l’intento di testare in anticipo qualcosa di teorico (nuove idee, soluzioni, …) e/o di pratico (piattaforme, tecnologie, …). Wikipedia lo definisce: “A pilot experiment, also called a pilot study, is a small scale preliminary study conducted before the main research in order to check the feasibility or to improve the design of the research.” A differenza di un progetto standard, questo tipo di progetto non è strettamente pensato per essere venduto, ossia non è necessario che ci sia una commessa aperta per poterlo intraprendere. Serve piuttosto a dimostrare che una determinata strada è percorribile o meno, che ci possono essere vantaggi o svantaggi nell’adottare certe strategie. Il progetto pilota è qualcosa di più di un semplice studio di fattibilità: se è il caso, si possono creare uno o più

prototipi come segno e prova tangibile di quanto si intende provare. In ogni caso lo scopo principale ed ultimo è capire, non produrre. Un risultato negativo è un risultato comunque accettabile. Un progetto pilota nasce dentro ad una realtà che ha come scopo provare qualcosa in anticipo rispetto a eventuali richieste, interne o esterne che siano. Ci sono molti modi per iniziare un percorso di sviluppo innovativo di un territorio: non va sottovalutata l’esperienza che uno o più sviluppatori acquisiscono durante un progetto pilota. Quella del progetto pilota è la modalità di approccio scelta assieme all’amministrazione comunale di Marciana per presentare il progetto di ricerca svolto sui Borghi di Poggio e Marciana, parallelamente ad una sua prima sperimentazione.

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FASE OPERATIVA

Progetto pilota

Indagine preliminare e pre-fattibilità Due volumi dedicati ai borghi di Poggio e Marciana che sorgono nel vasto territorio del Comune di Marciana, Isola d’Elba (LI), raccolgono studi e approfondimenti progettuali svolti tra il settembre 2011 e l’ottobre 2012 sul tema del rilancio e della valorizzazione dei luoghi secondo strategie innovative. Gli studi sono stati svolti in collaborazione con l’amministrazione del Comune di Marciana, l’Università degli Studi di Firenze (Prof. Pierfilippo Checchi, relatore, laureandi Manfredi Mannucci e Ivana Surdic) e con il coordinamento di qart progetti. Dell’albergo diffuso si è cercato di cogliere non solo la potenzialità di struttura alberghiera, ma anche la capacità di promozione di progetti di pubblico interesse (dal recupero urbanistico-architettonico dei centri 34

all’implementazione dei servizi, fino alla valorizzazione delle specificità del luogo) che prevedono il coinvolgimento di risorse materiali ed immateriali.


M.A.D.E.

ALBERGO POGGIO DIFFUSO

ALBERGO POGGIO DIFFUSO

M.A.D.E.

Le copertine di Albergo Poggio Diffuso e M.A.D.E. - Marciana Albergo Diffuso Educazione

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FASE OPERATIVA

Progetto pilota

Attivazione di laboratori

Già durante l’elaborazione dell’analisi preliminare e della pre-fattibilità le occasioni di scambio e confronto con l’amministrazione comunale, con le associazioni locali e le revisioni accademiche hanno dato vita alle prime forme laboratoriali. Fulcro del progetto pilota è proprio l’attivazione di laboratori aperti di studio e confronto per stimolare l’attitudine alla visione e all’azione dello sviluppo locale attraverso la collaborazione fra gli attori e la creazione di reti di interpreti stabili nel tempo. Per Poggio e Marciana si auspicano laboratori capaci di indagare i processi di rigenerazione in atto ed esperienze attivate in altre realtà analoghe, esercizi di “pianificazione concorrente” per aprire il territorio verso una evoluzione urbana, culturale, sociale e produttiva. 36


A scuola nel borgo: un momento di diffusaMente Marciana (foto di M. Mastellone).

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FASE OPERATIVA

Progetto pilota

diffusaMente Marciana

Il laboratorio diffusaMente Marciana (28-30 Novembre 2013) nasce per presentare pubblicamente i lavori di indagine preliminare e pre-fattibilità per la messa a punto di una forma pilota di albergo diffuso nel Comune di Marciana, con il diretto coinvolgimento dell’amministrazione, della cittadinanza e della scuola, quale elemento fondamentale ed innovativo per il Comune di Marciana. Nei tre giorni di laboratorio è stata vissuta dai 26 invitati una prima esperienza di ricettività diffusa nella frazione di Poggio, dove 7 abitazioni sono state messe a disposizione degli ospiti per il pernottamento e per i pasti, con la sapiente regia della condotta Slow Food Elba e Capraia. Le sessioni del laboratorio si sono distinte in una prima fase di scam38

bio e confronto tra esperienze di altra ospitalità, in cui sono state presentate due tesi di laurea sul tema dell’albergo diffuso a Marciana e Poggio (M.A.D.E e Albergo Poggio Diffuso) dell’Università degli Studi di Firenze, e in un successivo momento istituzionale di dibattito sulla recentissima approvazione della Disciplina dell’attività ricettiva di albergo diffuso a cui sono intervenuti l’amministrazione di Marciana, la Provincia di Livorno e l’Ente Parco. Le giornate del laboratorio sono state arricchite da passeggiate per Poggio e Marciana e per i sentieri tra castagneti che collegano i due borghi a mezza montagna, alla ricerca di nuove forme di fruizione del paesaggio fuori stagione.


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FASE OPERATIVA

Progetto pilota

diffusaMente Marciana 28/30 Novembre 2013

Le giornate del laboratorio

Mercoledì 27 Novembre 2013 anteprima

Giovedì 28 Novembre 2013 mattina

I curatori e alcuni degli ospiti partecipanti si sono ritrovati la sera del 27 Novembre a Sassi Turchini, Porto Azzurro, la prima struttura ricettiva diversamente accessibile sull'isola che dal 2011 rappresenta un polo di interazione turistica innovativo e attivo tutto l'anno funzionale alla realizzazione di attività di formazione ed interazione dei soggetti impegnati in forme di turismo fuori standard. I progettisti di Sassi Turchini (qart progetti- Firenze) sono gli stessi incaricati a sviluppare il processo di riabilitazione dei borghi di Poggio e Marciana.

Accoglienza - Trasferimento da Porto Azzurro a Poggio con sosta per ammirare il paesaggio in una splendida giornata di sole fuori stagione. L’avvio ufficiale del laboratorio parte con il check-in a Poggio di tutti i partecipanti che vengono distribuiti negli alloggi diffusi per le vie del borgo. L’accettazione si trasforma, grazie agli intellettuali del paese, da un’antipatica procedura di ammissione, tramite registrazione di dati personali ad una visita guidata del centro storico come gesto di accoglienza per una nuova forma di ospitalità.

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Giovedì 28 Novembre 2013 pomeriggio

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Esperienze a confronto - Nella Collegiata di San Sebastiano, che ha da anni ha abbandonato il solenne culto a Dio diventando uno spazio laico senza perderne la forma della chiesa a servizio della comunità locale in gestione diretta al comune di Marciana, si è assistito ad un confronto tra varie esperienze legate a nuove forme di ospitalità di cui si riportano gli abstract.

Comune promotore Istituzioni interessate Studio di progettazione Tesi universitarie Alloggi pilota

FESTA Invitati al laboratorio

giorni ESPERIENZE A CONFRONTO 41


FASE OPERATIVA

Progetto pilota

diffusaMente Marciana 28/30 Novembre 2013

Le giornate del laboratorio

Giovedì 28 Novembre 2013 sera Slow evening - L’attivazione del progetto Pilota Albergo Poggio Diffuso ha visto partecipare privati proprietari di case, ma non è riuscita a coinvolgere l’apertura straordinaria di nessun ristorante che potesse ospitare il gruppo di 30/40 ospiti del laboratorio. Fortunatamente, in uno degli immobili coinvolti nel progetto, oggi Casa Harford, ha recuperato temporaneamente la sua destinazione originale di “Albergo Monte Capanne” e vi sono stati trovati gli spazi adatti alla cura del vitto. Le cene sono state preparate nella cucina dell’albergo e gli ospiti hanno mangiato nel salone oggi biblioteca e zona giorno della casa. Interessante è stato testare come questo edificio 42

in fase di progetto era stato pensato come uno spazio molto flessibile in cui potessero coesistere la funzione ricettiva al primo piano (posti letto ostello) e quella ricreativa al pian terreno (spazio comune per pasti). Così è realmente stato e diffusi in 5 tavoli da un massimo di 8 persone ciascuno, 30 persone la prima sera e 40 la seconda, hanno piacevolmente degustato una cena organizzata dalla condotta Slow Food. Il menù selezionato assieme al condottiero Carlo Eugeni (Slow Food Elba e Capraia) e sapientemente cucinata da Pietro del Circolo degli Amici di Poggio, prevedeva solo ingredienti di stagione e possibilmente locali. Per una proposta a volume zero un ovvia selezione di prodotti a Km zero. Il dopo cena: le storie nelle case degli altri.


Venerdì 29 Novembre 2013 mattina

Venerdì 29 Novembre 2013 pomeriggio

A scuola di scuole - Visita alle scuole di Marciana e passeggiata per il borgo con insegnanti, studenti e guide ambientali tra le storie narrate dall’Associazione Marciana Aurea. Dal borgo alla Fortezza Pisana a scuola di armi medievali e integrazione. Pranzo a Marciana da Beatrice.

Istituzioni a confronto - Regione, Provincia, Comune e Parco: le istituzioni a confronto sulla proposta di legge per l’albergo diffuso in Toscana. Intervengono Anna Bulgaresi, Sindaco di Marciana, Claudio Bini, Dirigente al Turismo della Provincia di Livorno, Franca Zanichelli, Direttrice del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Viene letta ad alta voce e discussa la LEGGE REGIONALE N. 52/2013 - Disciplina dell’attività ricettiva di albergo diffuso approvata dal Consiglio regionale nella seduta del 19 novembre 2013.

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FASE OPERATIVA

Progetto pilota

diffusaMente Marciana 28/30 Novembre 2013

Le giornate del laboratorio

Sabato 30 Novembre 2013 mattina Da Poggio a Marciana - Ultima azione del laboratorio è la passeggiata guidata da Carlo Eugeni da Poggio a Marciana. Usciti da Poggio, si imbocca per un breve tratto la strada provinciale, già Via delle Cataste, fino al bivio per Via di San Cerbone, sulla sinistra, oltrepassando San Rocco e il cimitero. Il sentiero sale e con una piccola deviazione si arriva alla vecchia Fonte con l’epitaffio “Acqua del Poggio”, alimentata dall’omonimo Fosso della Fonte che attraversiamo poco più su. Continuando, si arriva al Romitorio di San Cerbone. Da qui, un breve tratto di collegamento che passa proprio sotto la Cabinovia ci immette sul sentiero n.6 basso. Si 44

attraversano: Pedalta e il suo fosso (pozza dell’elicottero), il Capepe (albero di mele) e il suo uviale. L’escursione termina alla Fortezza Pisana di Marciana. Lunghezza 5.225 m Durata circa 3h00’ Dislivello 214 m (Poggio - San Cerbone) 94 m (Marciana - San Cerbone) Punti di appoggio Romitorio di S. Cerbone (534 mslm) Segnaletica CAI n. 6 basso (S. Cerbone - Marciana)


Regione Toscana - SITA: Sentieristica Scala 1 :12.500

Il percorso rappresenta una variazione alla sentieristica CAI, consultabile all'indirizzo: http://www502.regione.toscana.it/geoscopio/sentieristica.html

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http://www502.regione.toscana.it/geoscopio/sentieristica.html


FASE OPERATIVA

Progetto pilota

diffusaMente Marciana 28/30 Novembre 2013

Le esperienze a confronto

Albergo Poggio Diffuso (Manfredi Mannucci) “Il pane c’è. Manca il giornale quest’anno. è il primo anno che manca il giornale. L’ennesimo passo indietro. Le scuole se ne sono andate, la posta è chiusa, gli alimentari stanno chiudendo tutti, la tabaccheria è ridottissima... è il momento di intervenire, ormai siamo agli sgoccioli.” La condizione di Poggio, comune di Marciana, isola d’Elba, provincia di Livorno è simile a quella di tanti altri piccoli borghi italiani che, non riuscendo a mantenere una qualche capacità attrattiva concorrente alle occasioni di carattere economico o sociale che i grandi centri forniscono, scivolano verso il declino. Arroccato su una pendice nella costa occidentale dell’isola siamo in presenza 46

di un patrimonio architettonico ancora intatto inserito in un contesto naturale rilevante. Qui un’amministrazione comunale attenta assieme ad una rete di associazionismo composta da popolazione residente attiva e pronta a contribuire allo sviluppo del proprio paese, ha deciso di studiare nuovi sistemi per la rigenerazione del borgo di Poggio. La tesi rappresenta un primo studio di una strategia unitaria per la tutela del paesaggio e promozione della cultura del luogo che contribuisca ad gestione degli interventi di recupero e riqualificazione dei diversi elementi costitutivi del patrimonio territoriale e paesaggistico, sia a scala edilizia che territoriale. Un’ipotesi di ricezione turistica sostenibile fondata sulla inte(g)razione tra popolazione residente e ospiti. Abergo Poggio


Diffuso vuole esprimere tramite l’inversione dell’ordine logico delle parole che lo compongono il tema fondante del progetto. L’ambizione è quella di non replicare le caratteristiche canoniche dell’albergo diffuso calandole nel contesto di Poggio ma la realizzazione di una struttura ricettiva (ALBERGO) che partendo dal recupero e dalla valorizzazione dei valori materiali ed immateriali del contesto (POGGIO) arrivi all’elaborazione di un sistema integrato comprendente lo spazio pubblico, i residenti e i visitatori (DIFFUSO).

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FASE OPERATIVA

Progetto pilota

diffusaMente Marciana 28/30 Novembre 2013

Le esperienze a confronto

M.A.D.E. (Ivana Surdic) Il nome dato al progetto gioca sull’assonanza con l’espressione che indica il luogo di produzione delle merci ed esprime il concetto di un progetto di metamorfosi fortemente legato alla conoscenza e alla valorizzazione del territorio. M.A.D.E. significa Marciana Albergo Diffuso Educazione ed è un progetto di riqualificazione urbana per realtà in metamorfosi che vuole unire alla tutela del paesaggio la creazione di interni urbani contemporanei e nuovi spazi pubblici. M.A.D.E. è un progetto di architettura che si rivolge a spazi diversi per genesi e consistenza: spazi per la ricettività, spazi per l’educazione, spazi pubblici, interpretando la ricettività come occasione per la 48

riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. In questo quadro la pratica architettonica a volume zero non e sospensione operativa ma è in primis agire per approfondire la conoscenza del territorio, non solo a livello morfologico ma anche e soprattutto nel suo sistema di relazioni tra sfera pubblica e privata (il territorio come spazio di relazione). Solo questa conoscenza può svelare la disponibilità di spazi che, come organi di sviluppo, si prestano alla metamorfosi. M.A.D.E. fonda il processo di trasformazione sull’educazione: Educare ad una nuova forma di turismo, responsabile rivolta ad un’utenza interessata al reale contatto con il territorio per abitarlo in maniera diversa, ad una nuova forma di gestione dell’ospitalità mista pubblico pri-


vata e ad un nuovo valore d’suo dello spazio pubblico. Educare, nel suo significato etimologico e-ducere, condurre fuori (in particolare l’uomo dai difetti originali della rozza natura). E se fosse la stessa scuola ad uscire fuori? M.A.D.E. conduce la scuola fuori dagli spazi che le sono urbanisticamente assegnati e la porta negli spazi pubblici di Marciana. Educare come portare fuori i saperi e rendere la conoscenza un processo sempre attivo e aperto alla contaminazione. La cultura, la conoscenza e la loro trasmissione come elementi capaci di valorizzare lo spazio pubblico e di esprimerne la vocazione allo scambio e all’inte(g)razione. Una scuola in ultima analisi liberata dalla questione tipologica e aperta a quella topologica.

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FASE OPERATIVA

Progetto pilota

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Le esperienze a confronto

Idee in vacanza Summer workshop (Aste e Nodi) Sono intervenuti Nicola D’Angelo e Fabio Landolfo, membri di Aste e nodi – Agenzia informale di sviluppo locale, i quali hanno presentato l’iniziativa “Porta le tue idee in vacanza, Summer Workshop” che da 5 anni ospita studenti da varie facoltà e università italiane nel paese cilentano di Torre Orsaia (SA) in cambio di idee per lo sviluppo del territorio. Ciò che ci colpisce immediatamente è che il workshop di Torre Orsaia sia gratuito. Recita, infatti, il bando 2012: “La partecipazione è gratuita, così come l’alloggio. L’unico contributo che verrà richiesto ai partecipanti al momento dell’arrivo è di euro 20 utili per sostenere le spese di pulizia 50

e manutenzione della struttura che ci ospiterà.” È un’amministrazione attenta, coinvolta da un’agenzia informale di sviluppo locale, a far sì che le aule di una vecchia struttura scolastica diventino le stanze di un ostello capace di contenere ancora giovani, chiamati a scambiare il proprio sapere in cambio di ospitalità. Niente di esteticamente ricercato, ma tutto eticamente molto corretto. La gratuità è solo superficialmente una questione economica e gratis, voce latina accolta dalla lingua italiana corrente, sembra ricorrere più come astrazione di grato e cioè tutto ciò che eccita gioia, piacere, grazia, benefizio, ricompensa, gratitudine, dono, regalo, letizia, passione, bramoso, desideroso, cupido, piacevole, benvenuto. Al via i partecipanti sono incoraggiati ad avvicinarsi alla


realtà del luogo secondo la propria sensibilità e a lavorare con passione, divertimento, attenzione e soprattutto curiosità. È quest’ultima, infatti, a rappresentare il prerequisito fondamentale che contraddistingue un progettista da un tecnico, un desiderio di conoscere, sapere e cogliere con occhi diversi nuove soluzioni per Torre Orsaia.

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FASE OPERATIVA

Progetto pilota

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Le esperienze a confronto

Antico Borgo Casalappi (Loredana D’Ago) Un tempo il viaggiatore si fermava nelle locande, negli anni si sono trasformate in splendidi alberghi. Non sono però mai scomparse le formule alternative che vedevano il viaggiatore ospite in appartamenti privati. Con il Giubileo del 2000 si è data forma e legge ad una formula di soggiorno nelle residenze private ed ha aperto l’era dei B&B, degli affittacamere e di tutto il mondo extraalberghiero. Sebbene il comparto extra-alberghiero assorba negli ultimi anni una fetta sempre crescente del mercato turistico nazionale, non esiste per tutti una legislazione chiara: il settore extra-alberghiero resta un po’ la pecora nera per gli operatori del settore e la poca legislatura 52

a base fortemente regionale crea difficoltà e concorrenza tra regione e regione. L’obiettivo di questo intervento è di mettere a fuoco una precisa tipologia di struttura extraalberghiera, la CAV – case e appartamenti per vacanze, molto diffusasi negli ultimi anni ma su cui si trova ben poco, nella realtà regionale della Toscana non tanto da un punto di vista burocratico e normativo quanto di concreta gestione. Scopriremo che la CAV è (in molti casi) una Albergo NON Diffuso e, per logiche di gestione è assolutamente analogo ad una realtà alberghiera e, come tale deve essere gestito, presentato e commercializzato. La gestione di una CAV è di fatto la gestione di un’azienda che deve definire: - obiettivi, budget, bilanci, etc;


- strategie di Marketing, comunicazione e commercializzazione, etc; - gestione di persone e servizi. Dietro il “sogno romantico” di mostrare la nostra bella terra ai turisti, con l’attenzione all’alloggio, la fidelizzazione del cliente, la promozione del territorio, l’offerta dei servizi, etc c’è la realtà di un sistema-azienda che necessita di un piano di sviluppo senza il quale il nostro sogno semplicemente non può realizzarsi. Tratteremo quindi un caso reale di una CAV in Toscana, chiamata Antico Borgo Casalappi, che ha affrontato, in piena crisi del mercato turistico, due anni di soddisfacente gestione ricettiva.

Parco delle Tende 53


FASE OPERATIVA

Progetto pilota

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Le esperienze a confronto

Il parco delle tende (Monica e Domenico Puleo) Il progetto consiste nell’avvio e nella conduzione di un villaggio turisticoculturale in zona collinare, che prevede l’installazione di un numero limitato (massimo 10) di tende mobili (yurte o ger) di origine mongola per gli ospiti, e di una grande tenda centrale per i momenti collettivi, più alcuni spazi coperti di servizio. Il villaggio servirà i turisti nel periodo primaverile-estivo, e fungerà da punto di aggregazione e riferimento culturale per gli abitanti del luogo e per gli ospiti nei restanti mesi dell’anno, in collaborazione con le istituzioni locali, le scuole, e altre realtà culturali propositive e rispondenti ai seguenti criteri di base del servizio. Il villaggio si inserisce nel setto54

re della ricettività turistica con la peculiarità di offrire servizi di bed&breakfast in spazi insolitamente armonici e silenziosi, lontani dai luoghi di concentrazione turistica e di rumore, in cui bellezza, natura, gusto e rispetto dell’ambiente sono parte integrante dell’offerta. L’attività turistica primaverile-estiva servirà ad alimentare il “serbatoio” di risorse finanziarie necessarie per promuovere e organizzare nel periodo da ottobre ad aprile attività culturali e di ricreazione aperte alla popolazione locale, e ai visitatori di qualsiasi altra provenienza. La maggior parte di queste iniziative sarà fruibile dalla popolazione locale, in particolare dai bambini e dagli anziani, a titolo gratuito. Il villaggio resterà aperto tutto l’anno, salvo i normali periodi di riposo dei due gestori, almeno finché


la struttura non sarà consolidata e potrà avvalersi di uno staff organizzativo più numeroso. La missione del villaggio è sostanzialmente duplice: _ proporre una soluzione alternativa per le vacanze, adatta sia a persone adulte che a famiglie con bambini o giovani, improntata a un rigoroso rispetto della tranquillità e della bellezza dell’ambiente; _ costituire un punto di fruizione di idee, spettacoli, ascolto e lettura di poesia, musica, laboratori ed esperienze di vario tipo, man mano sempre più integrato nelle abitudini e presente nella vita quotidiana degli abitanti della zona. Un qualcosa su cui poter contare e con cui poter collaborare!

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FASE OPERATIVA

Progetto pilota

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Le esperienze a confronto

Frontiere Aperte (Carlo Gallelli, Fabio De Ciechi) Il progetto di ricerca “Frontiere aperte” vuole indagare il tema del disagio insediativo e le modalità con cui le aree soggette al fenomeno dello spopolamento possano strutturare processi di riattivazione economica,trovando soluzioni partecipate al problema dell’abbandono dei centri storici. Esistono realtà nel nostro paese in cui il problema e’ diventato risorsa, luoghi in cui si e’saputo colmare il vuoto con i progetti e la passione di chi crede che non sia ancora tutto perso. Punto primo, il tema dell’accoglienza, legato all’emergenza umanitaria dei profughi nel mediterraneo, qui si fonde con linee guida economiche e progetti architettonici che puntano alla 56

revitalizzazione di un caso studio attraverso una matrice multiculturale. Il caso studio è Badolato, e si trova sulla stessa fascia Jonica Calabrese sulla quale giacciono, come morte, decine di carrette del mare, la stessa costa Jonica che e’ tra le aree a maggior ri chio di disagio insediativo e la stessa costa Jonica che ha saputo insegnare a leggere le parole tolleranza e integrazione. Persone che vanno, persone che arrivano. Una diaspora forzata, che lascia l’amaro in bocca ma le voci di tanti popoli nelle orecchie. Punto secondo, saldamente legato al primo, il tema del recupero e dalla promozione in chiave turistica dei centri storici. Connettere, valorizzare, riscoprire e restaurare sono le parole chiave di un progetto di rinnovo sostenibile e solidale che trae il proprio valore aggiunto dalla


multiculturalità delle proposte. La ricerca è stata organizzata in 3 parti fondamentali. La prima dedicata al tema dello spopolamento, la seconda all’immigrazione nell’area mediterranea e la terza legata alla fase di progetto. Tale ultima fase, partendo dall’analisi di progetti esistenti e già verificati, propone una possibile soluzione al tema dell’abbandono dei centri storici calabresi attraverso strategie di accoglienza e ricettività Come è ben intuibile, accogliere, assume qui un significato bivalente e se da un lato le case abbandonate si aprono ai rifugiati politici di tutto il mondo, dall’altro diventano espressione di una nuova forma di turismo dove il senso del luogo diventa il senso di questo viaggio.

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Progetto pilota

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Le esperienze a confronto

Sassi Turchini (qart progetti) \ ST sta per Sassi Turchini, nome proprio di una località dell’Isola d’Elba. \ ST è un’idea nata da un gruppo impegnato nel settore dell’accessibilità. \ ST è il progetto di una struttura ricettiva diversamente accessibile. \ ST è un ostello che rende lo spazio accessibile ai disabili ed i disabili accessibili ai giovani. \ ST un luogo di aggregazione che trasforma le differenze in risorse. \ ST è un polo di interazione turistica. Rannicchiata tra le pieghe della costa sudorientale dell’Isola d’Elba, l’area oggetto di intervento, di proprietà comunale concessa in comodato, è situata in località Sassi Turchini ed è collocata a Nord- Est del centro abitato di Porto Azzurro, per complessivi 1,3 ha. ST è 58

pensata per le diverse forme di vita che si possono svolgere al suo interno. ST nasce come struttura ricettiva ad accessibilità allargata, funzionale alla realizzazione di attività di formazione ed interazione dei soggetti vulnerabili della popolazione (disabili, giovani, anziani, bambini, immigrati, tossicodipendenti ecc.). Realizzazione a limitato impatto ambientale, ST è progettata senza barriere e cercando di prevedere le esigenze delle più ampie forme di utenza, a basso costo ma con attenzione all’estetica, sostenibile e allo stesso tempo confortevole, flessibile, aperta, contemporanea. A ST il tema dell’accessibilità viene declinato in maniera ampia e trasversale. La progettazione è andata oltre il dovuto rispetto della normativa per concentrarsi su un’accessibilità naturale. ST è un ostello che unisce


turismo e attenzione al sociale, in un luogo per sua natura poco accessibile quale “l’isola”. ST si propone come luogo di scambio e integrazione tra associazioni differenti, ma soprattutto tra i giovani e la diversità in ogni sua forma. ST vuole diventare un vitale snodo, in cui troverà spazio ogni tipo di (dis)abilità, dove la differenza sarà risorsa e coesione e le difficoltà energie per risolverle. ST è una realizzazione a partecipazione mista. Il progetto Sassi Turchini, edificato su terreno pubblico, è stato co-finanziato dalla Regione Toscana e sostenuto da Cesvot, dalla conferenza dei sindaci dell’Elba, dal Comune di Bagno a Ripoli (FI), dalla Società della Salute Firenze Sud-Est.

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FASE OPERATIVA

Progetto pilota

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Le istituzioni a confronto

Albergo diffuso: nuova opportu- domanda di turismo sempre più diversificata, che cerca la dimennità per il turismo è legge Il Consiglio regionale licenzia la proposta d’iniziativa consiliare che istituisce la nuova forma ricettiva nei centri storici e nei borghi rurali Firenze – Con trenta voti favorevoli ed otto voti di astensione il Consiglio regionale ha approvato la legge d’iniziativa consiliare che istituisce l’albergo diffuso, un’impresa ricettiva di tipo alberghiero, situata in un centro storico o in un borgo rurale, formata da edifici diversi benché vicini fra loro, ma che presentano una gestione unitaria delle attività e dei servizi. È stato Pier Paolo Tognocchi (Pd), primo firmatario della proposta di legge, ad illustrare il testo. Obbiettivo: dare una risposta ad una 60

sione del piccolo borgo, la sua ricchezza culturale, la possibilità di far parte, seppure per un breve periodo di tempo, di quella comunità. La legge punta a rivitalizzare i piccoli centri storici, senza aggiungere nuove costruzioni, ma mettendo in comune quello che è già disponibile, dalle stanze di appartamenti fino ai bed and breakfast. Il vicepresidente della commissione Svilupo economico Nicola Nascosti (PdL)ha sottolineato illavoro svolto proprio in commissione, che ha permesso di giungere ad un testo molto diverso rispetto all’originale. Secondo Marco Taradash (PdL) il lavoro in commissione è stato molto attento a non introdurre limiti e vincoli eccessivi, che avrebbero finito con il


Provincia di Livorno

vanificare gli obbiettivi della legge. “La qualità dell’offerta è importante in una regione che vede l’8% del Pil costituito dal turismo – ha osservato Marco Manneschi (IdV), annunciando il voto favorevole – È necessario mettere mano al testo unico, in particolare sulla classificazione delle strutture ricettive. Un livello scarso non è nell’interesse della Toscana”. Il voto di astensione è stato annunciato da Marina Staccioli (FdI), perché alcuni suoi emendamenti per delimitare l’iniziativa in termini geografici, lontano dalla costa, e nei comuni al di sotto dei cinquemila abitanti non sono stati accolti. La presidente della commissione Sviluppo economico, Rosanna Pugnalini (Pd) ha precisato che la commissione ha cercato di dare alcune risposte alle osservazioni del-

Comune di Marciana

le associazioni di categoria, sia in termini di distanze, sia in termini di localizzazione, ma una definizione più stringente dei criteri rischiava di entrare in conflitto con norme nazionali. A suo parerer, però, saranno i comuni montani a beneficiare delle opportunità offerte dalla legge. (dp)

Comunicato n. 1195 del 19 .11.2013. 61


FASE OPERATIVA

Progetto pilota

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Il dibattito sulla L.R. n. 52/2013

A seguito degli interventi di Anna Bulgaresi, Sindaco di Marciana, Claudio Bini, Dirigente al Turismo della Provincia di Livorno, Franca Zanichelli, Direttrice del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, il dibattito si è sviluppato principalmente attorno alla L. R. N. 52/2013 di disciplina dell’albergo diffuso, individuandone già in prima analisi alcune criticità di seguito esposte. 1) Zone A L’art. 3 della suddetta legge definisce “albergo diffuso: una struttura ricettiva, aperta al pubblico, a gestione unitaria, situata in un centro storico o in un borgo rurale [...]” (comma 1, punto a) e “centro storico: zona territoriale omogenea, zona A, identificata nel piano urbanistico comunale [...]” (comma 1, punto b). 62

- L’applicabilità a tutti i centri storici (Zone A) dell’albergo diffuso è appropriata? - Per quali realtà è stato pensato l’Albergo Diffuso? - è necessario introdurre un limite al numero di alberghi diffusi? 2) Standard/fuori standard L’art. 6 della L. R. N. 52/2013 introduce “Requisiti dimensionali minimi” per gli immobili nei quali è esercitata l’attività ricettiva di albergo diffuso. Con l’obbligo al rispetto di standard dimensionali si ha il rischio di escludere buona parte degli immobili: occorrerebbe valutare “l’impatto ambientale delle leggi” specie quando si riferiscono a strategie per il recupero del patrimonio edilizio!


Provincia di Livorno

Comune di Marciana

3) Casi studio La Regione Autonoma della Sardegna dispone di una normativa in materia di albergo diffuso dal 1998 (L. R. N. 27/1998). Viene citato il caso di Osimo (SS).

7) L’offerta ricettiva di Poggio e Marciana nel 2013 L’offerta ricettiva a Poggio e Marciana è attualmente solo di tipo extraalberghiero. Nei due borghi non ci sono alberghi.

4) Differenziare l’extra-alberghiero L’albergo diffuso deve essere complementare e non in competizione con l’offerta alberghiera.

8) Target Il destinatario deve essere un turista “identitario”. Occorre superare la questione dei posti letto e puntare sulla suggestione di essere ospitati nella casa di qualcuno, creare una forma di ospitalità più profonda.

5) Classificazione è davvero necessaria la classificazione con le stelle? 6) Semplificazione amministrativa Nella disciplina viene stabilito che non è necessario il cambio di destinazione d’uso e questo permette di snellire le pratiche amministrative.

9) Prossimi passi - Si tratterà di un’iniziativa pubblico-privata che prevederà un consorzio di proprietari? - Occorre sviluppare un piano di disponibilità degli spazi?

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A Poggio si sta attuando il processo di attivazione dell'albergo diffuso. La L.R. 52/2013 è stata analizzata in proiezione alla disponibilità di unità abitative e servizi rilevata, in attesa del regolamento attuativo della legge.

Verso l'Albergo Poggio Diffuso 64

L'esperienza di ricettività diffusa vissuta dai 30 ospiti del laboratorio "diffusaMente Marciana" ha dimostrato che Poggio è assolutamente pronto ad affrontare nuove forme di ospitalità. Nel borgo è stato condotto un nuovo censimento delle unità abitative e dei servizi disponibili, che sono stati confrontati con i requisiti previsti dalla norma.


05 25 03 10 n x

unità abitative conformi alla normativa regionale

posti letto disponibili

strutture di SERVIZI ATTIVe

UNITà IN FASE DI VALUTAZIONE

possibilità di offrire nuovi servizi

soggetto gestore unitario

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albergo poggio diffuso

Analisi L.R. 52/2013

Art. 4 Localizzazione dell’albergo diffuso 1. L’albergo diffuso, in conformità agli strumenti urbanistici comunali, è localizzato nei centri storici dei comuni e nei borghi rurali, caratterizzati da pregio storico-ambientale, vitalità e vivibilità dei luoghi.

ad indicazione geografica protetta (IGP), o garantita o a denominazione di origine protetta (DOP).

2. La vitalità e vivibilità dei luoghi ricorre in presenza di una delle seguenti condizioni: a) il centro storico costituisce polo di attrazione in ragione della presenza di servizi pubblici o privati di pubblica utilità; b) il centro storico o il borgo rurale presentano emergenze di rilievo storico, culturale, paesaggistico o di tipo ambientale naturale, o inerenti alla vocazione turistica, all’artigianato tipico, ad itinerari culturali, religiosi o percorsi enologici-gastronomici in zone di produzione con prodotti 66

--------------------------------------------Poggio rappresenta a pieno titolo un borgo di pregio storico-ambientale, tra i primi poli di attrazione turistica dell'isola d'Elba (dal 1946). La ripresa aerea mostra la caratteristica struttura coclidea di origine medievale di Poggio. ---------------------------------------------


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albergo poggio diffuso

Analisi L.R. 52/2013

Art. 5 Unità abitative

Art. 8 Gestione dell’attività

4. La distanza delle unità abitative dall’edificio nel quale sono ubicati i servizi comuni non può superare i cinquecento metri misurati nel più breve percorso pedonale possibile.

1. I servizi di ricevimento, di accoglienza e di uso comune sono forniti all’interno della struttura principale dell’albergo diffuso.

5. Le unità abitative inserite nell’albergo diffuso possono mantenere la destinazione urbanistica residenziale, previo assenso del comune, ad eccezione del caso in cui siano state oggetto di incentivi pubblici finalizzati all’esercizio dell’attività di albergo diffuso e delle unità abitative destinate ad accogliere l’ufficio ricevimento ed accoglienza e i servizi comuni.

2. Il servizio di ristorazione e di prima colazione, può essere affidato ad altri soggetti titolari di esercizi ubicati alla distanza massima di cinquecento metri dalle singole unità abitative, in possesso di regolare titolo ai sensi delle normative vigenti.

--------------------------------------------A Poggio la maggior parte delle unità abitative e dei servizi individuati è nel raggio di 200 m dalla piazza del Castagneto. ---------------------------------------------

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0

30 m

m

m

100

200

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albergo poggio diffuso

Analisi L.R. 52/2013

Art. 5 Unità abitative 1. Le unità abitative di cui è composto l’albergo diffuso possono essere costituite da: a) camere, aventi accesso diretto da spazi di disimpegno o di uso comune, composte da uno o più locali, arredate e dotate di locale bagno autonomo; il locale bagno deve essere dotato di wc, bidet, lavabo, vasca da bagno o doccia; b) alloggi, aventi accesso da spazi di disimpegno o di uso comune, composti da uno o più locali, arredati e dotati di locali bagno e uso cucina autonomi; il locale bagno deve essere dotato di wc, bidet, lavabo, vasca da bagno o doccia. 2. La capacità ricettiva minima dell’albergo diffuso è di venti posti etto complessivi. 70

3. Le unità abitative di cui è composto l’albergo diffuso sono poste in almeno due edifici autonomi ed indipendenti. è ammessa la presenza nello stabile in cui è posto l’ufficio di ricevimento di unità abitative.

--------------------------------------------Legenda Unità abitative:

in attivazione

in fase di valutazione

Servizi:

attivi

in fase di valutazione

--------------------------------------------


3 4 2

D

E A

B 1

F C 5

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albergo poggio diffuso

Analisi L.R. 52/2013

Art. 6 Requisiti dimensionali minimi a) la superficie minima delle camere da letto, comprensiva degli spazi aperti sulle stesse, purché non delimitati da serramenti, anche mobili, ed esclusa ogni altra superficie, è fissata in mq 8 per le camere ad un letto e mq 14 per quelle a due letti. Per ogni letto aggiunto, consentito nelle sole camere a due letti e con un massimo di due posti letto aggiuntivi per camera, la superficie deve essere aumentata di mq 6; b) i limiti di superficie di cui alla lettera a), sono ridotti a mq 12 per le camere a due letti ed a mq 4 per ogni letto aggiunto nel caso in cui non sia possibile raggiungere la superficie minima senza effettuare interventi che alterino le caratteristiche tipologiche e costruttive storiche degli edifici;

c) l’altezza minima interna utile dei locali posti nell’albergo diffuso è quella prevista dalle norme e dai regolamenti comunali di igiene, con un minimo di m 2,70 per le camere da letto ed i locali soggiorno, riducibile a m 2,40 per i locali bagno e gli altri locali accessori, fermo restando il mantenimento di altezze inferiori in presenza di alloggi già abitabili laddove le caratteristiche degli immobili non consentano il raggiungimento di tale altezza.

--------------------------------------------Per le unità abitative attive sono stati verificati tutti i requisiti richiesti dalla norma, per un totale di 5 unità per 25 posti letto. ---------------------------------------------

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albergo poggio diffuso

Analisi L.R. 52/2013

Individuazione delle unità abitative verificate ai sensi della L.R. 52/2013

1 CASA MALORGIO

POSTI LETTO

4

Seconda casa della famiglia Malorgio. Possibili trasformazioni: lo spazio del garage può essere adibito a laboratorio artigianale utilizzabile sia dagli utenti dell’albergo diffuso che dagli abitanti di Poggio.

TIPOLOGIA

casa del centro storico piano terra

DIMENSIONE

90 mq

CONSISTENZA

3 camere

Via dei Pini, 9

2 bagni 1 cucina 1 soggiorno PERTINENZA

garage

ACCESSI

da via dei Pini e da via delle Cataste

2 CASA PAOLINI

POSTI LETTO

3

Detta anche "Casetta Tina". Possibili trasformazioni: sfruttare le potenzialità del terra-tetto con recupero di superficie tramite altana.

TIPOLOGIA

casa del centro storico piano terra

DIMENSIONE

65 mq

CONSISTENZA

2 camere

Via del Carmine, 16

1 bagno 1 cucina 1 soggiorno

74

PERTINENZA

balcone

ACCESSI

da via del Carmine (pedonale)


3 CASA ALLISTAIR/1

POSTI LETTO

3

Seconda casa del Sir Patrick Allistair, comprata da un emigrante venezuelano di rientro in Italia, negli anni ‘60 passa ad un nobile scozzese.

TIPOLOGIA

casa del centro storico primo piano

DIMENSIONE

60 mq

CONSISTENZA

2 camere,

Via dei Cacciò, 10

1 studiolo 1 bagno 1 cucina 1 soggiorno

4 CASA ALLISTAIR/2 Via dei Cacciò, 10

PERTINENZA

ampia terrazza sul tetto

ACCESSI

da via Cacciò

POSTI LETTO

6

Seconda casa del Sir Patrick TIPOLOGIA Allistair, comprata da un emigrante venezuelano di rientro in DIMENSIONE Italia, negli anni ‘60 passa ad un nobile scozzese. CONSISTENZA

casa del centro storico primo piano 60 mq 2 camere 1 bagno 1 cucina 1 soggiorno

PERTINENZA

-

ACCESSI

da via Cacciò 75


albergo poggio diffuso

Analisi L.R. 52/2013

Individuazione delle unità abitative verificate ai sensi della L.R. 52/2013

5/C CASA HARFORD

POSTI LETTO

9

Casa flessibile: spazio caratterizzato da una forte flessibilità. Diventerà un edificio in cui possono coesistere la funzione ricettiva e quella ricreativa (proiezioni, attività per gli utenti dell’albergo diffuso...)

TIPOLOGIA

villino (ex albergo) due piani

DIMENSIONE

250 mq

CONSISTENZA

6 camere

Via dei Pini, 9

3 bagni 1 cucina 1 salone

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PERTINENZA

ballatoio e corte

ACCESSI

da via dei Pini


Individuazione dei servizi

A EX NEGOZIO FRUTTA E VERDURA

SERVIZIO

Piazza del Castagneto, 10

Reception Infopoint Edicola

Storico negozio di frutta TIPOLOGIA e verdura in piazza, può trasformarsi nella receptioninfopoint di Poggio. Reception e infopoint per turisti, con proiezioni, sdraio e un caffè di benvenuto, e allo stesso tempo edicola per gli abitanti di Poggio.

fondo commericiale primo piano (da attivare)

B AMICI DI POGGIO

Bar Circolo Ricreativo

Piazza del Reciso,16

SERVIZIO

Spazio dell'Associazione Amici TIPOLOGIA di Poggio, dotato di bar, piccola biblioteca, sala proiezione. Affacciato sulla piazza principale, domina dall'alto le serate pucinche. Il vero contatto con gli abitanti di Poggio, dalle carte al campionato di calcio.

casa del centro storico primo piano

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albergo poggio diffuso

Analisi L.R. 52/2013

Individuazione dei servizi

D CASA MORBILLO

Traversa di via del Carmine

SERVIZIO

Lavanderia Wash&Dry

Wash-in and dry-out: TIPOLOGIA una lavanderia con stenditoio a servizio di tutto il borgo. L'ambiente della lavanderia si integra nella vita di Poggio e dello spazio pubblico attraverso l'uso di uno stenditoio esterno giĂ in uso.

Cantina/magazzino

E SCIAMADDA

Ristorante

Piazza del Castagneto

SERVIZIO

Trattoria dal gusto genovese, TIPOLOGIA con arredi recuperati, piatti apprentemente poveri ma densi di gusto in una terrazzina ad angolo ricoperta da una vite americana.

Sale interne e pergola

F PUBLIUS

SERVIZIO

Ristorante

Lo storico locale di Poggio all’isola d'Elba, gestito dalla famiglia Fontana da oltre quarant'anni.

TIPOLOGIA

Sale interbe e terrazza

Piazza del Castagneto, 11

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A EX NEGOZIO FRUTTA E VERDURA Piazza del Castagneto, 10

RECEPTION INFOPOINT EDICOLA Storico negozio di frutta e verdura in piazza, può trasformarsi nella receptioninfopoint di Poggio. Reception e infopoint per turisti, con proiezioni, sdraio e un caffè di benvenuto, e allo stesso tempo edicola per gli abitanti di Poggio.

B AMICI DI POGGIO

1

Piazza del Reciso,16

BAR CIRCOLO Spazio dell'Associazione Amici di Poggio, dotato di bar, piccola biblioteca, sala proiezione. Affacciato sulla piazza principale, domina dall'alto le serate pucinche. Il vero contatto con gli abitanti di Poggio, dalle carte al campionato di calcio.

D CASA MORBILLO

Traversa di via del Carmine

D

5 C

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Lavanderia Wash&Dry Wash-in and dry-out: una lavanderia con stenditoio a servizio di tutto il borgo. L'ambiente della lavanderia si integra nella vita di Poggio e dello spazio pubblico attraverso l'uso di uno stenditoio esterno già in uso.

RISTORANTE Trattoria dal gusto genovese, con arredi recuperati, piatti apprentemente poveri ma densi di gusto in una terrazzina ad angolo ricoperta da una vite americana.

F PUBLIUS

Piazza del Castagneto RISTORANTE

Lo storico locale di Poggio all’isola d'Elba, gestito dalla famiglia Fontana da oltre quarant'anni.

80

0m

Piazza del Castagneto

10

E SCIAMADDA


1 CASA MALORGIO Via dei Pini, 9

4 POSTI LETTO Seconda casa della famiglia Malorgio. Lo spazio del garage diventa laboratorio artigianale aperto a tutti gli abitanti di Poggio.

2 CASA PAOLINI Via del Carmine, 16

3 POSTI LETTO Detta anche "Casetta Tina".

3 4

3-4 CASA ALLISTAIR/1 Via dei Cacciò, 10

3-6 POSTI LETTO Seconda casa del Sir Patrick Allistair, comprata da un emigrante venezuelano di rientro in Italia, negli anni ‘60 passa ad un nobile scozzese.

5/C CASA HARFORD Via dei Pini, 9

9 POSTI LETTO Ex albergo, casa flessibile: la funzione ricettiva coesiste con quella ricreativa (proiezioni, attività per gli utenti dell’albergo diffuso...)

UNITà IN FASE DI VALUTAZIONE

Albergo Poggio Diffuso 81


82


Ringraziamenti Anna Bulgaresi Sindaco del Comune di Marciana Isola Etica Marciana Aurea Associazioni culturali di Marciana Claudio Bini Dirigente al Tursimo della Provincia di Livorno Franca Zanichelli Direttrice PNAT Enzo Brogi Consigliere Regione Toscana Carlo Eugeni Fiduciario Condotta Slow Food Isola d’Elba e Capraia

Pierfilippo Checchi Pasquale Persico Professori Carlo Gallelli Fabio De Ciechi Manfredi Mannucci Costanza Santini Ivana Surdic LaureandiUniversitĂ degli Studi di Firenze/Politecnico di Milano Le esperienze di: Co/Auletta Aste e Nodi G.A.P. Guilmi Art Project Sassi Turchini Laboratorio Arti Civiche Antico Borgo Casalappi Il Parco delle tende Frontiere aperte

Silvia Bracci AIGAE 83



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