Versilia School City è un progetto promosso da Comune di Pietrasanta Sindaco Domenico Lombardi Assessore alla pubblica istruzione, politiche giovanili, ambiente, formazione professionale, pari opportunità Italo Viti Ufficio Pubblica Istruzione Cristiano Ceragioli Finanziato da Autorità regionale per la garanzia e promozione della Partecipazione Progettazione e coordinamento Matteo Fioravanti Margherita Bagiacchi qart progetti, Firenze In collaborazione con Nicola Maria D’Angelo Simona Colucci Fabio Landolfo Antonio De Falco aste & nodi Matteo Bianchini pedagogista, Firenze Materiale audio e video Massimiliano Mastellone produzioni Per i laboratori Ada Tesconi Adele Guidotti Alessandro Martinelli Angelina Poli Angelo Marcuzzo Anna Enrica Rosset Annabella Bresciani Beatrice Visci Cinzia Venturi Cinzia Incanti Claudia Orzalesi Daniela Placidi Duccio Checchi Elena Venturelli Elide Palma Elisa Zaninoni Elisabetta Fialdini Fabio Simonini Francesca Panichi Gabriele Magnolfi Giorgio Raineri Iacopo Bertacchi Ilaria Rondina Lina Scarica Luca Leonardi Lucia Trainotti Manuela Catelani Mara Cabib Maria Tucci Maria Lazzerini
Maria Anna Candida Canozzi Maria Antonietta Cancogni Maria Cristina Bresciani Mariarosa Giuliani Marisa Orsucci Massimo Forli Maurizio Bacci Micaela Bariviera Sandro Orsi Sebastiano Leta Sonia Casaburo Stefania Luisi Uberto Neri Valentina Benassi Valentina Fogher Vanessa Fornari Vanna Fortini Veronica Fonzo Veronica Rossi Vincenzo Lucente Si ringraziano tutti gli studenti, il corpo docente e non docente degli Istituti Comprensivi Pietrasanta 1 e 2, dell’ISI “Don Lazzeri-Stagi” e dei nidi. Si ringraziano la Scuola “Bibolotti-Santini” di Tonfano per aver ospitato presso la propria sede il Laboratorio “Scuola Spazio Pubblico”, lo spazio de “La Polveriera” per il Laboratorio “Scuola Arti e Mestieri”, la Cooperativa B&B che gestisce il trasporto pubblico per lo scuolabus per il Laboratorio “Moto a scuola”, la scuola “Barsanti” per il Laboratorio “Stare a scuola”, il Centro di Formazione Professionale Osterietta per i “Laboratori a Confronto”. Un particolare ringraziamento va al Cinema Comunale per aver supportato il processo aprendo la propria programmazione alle iniziative collaterali. Si ringraziano gli uffici comunali per aver messo a disposizione del processo materiali e conoscenze. Tutte le foto sono degli autori. Gli elaborati grafici sono stati sviluppati sulla base dei rilievi dei plessi scolastici messi a disposizione dal Comune. Stampato nel mese di Maggio 2015
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Indice Premessa, Italo Viti
07
Incipit
09
Versilia School City: un’indagine operativa per una nuova cultura della scuola in Versilia
VERSILIA Fuori stagione / Alta stagione Versilia Rock City
12 13
SCHOOL
15
Scuola e territorio: un rapporto obbligato, Matteo Fioravanti La scuola, Matteo Bianchini
15 16
Case study
18
Reggio Children La buona scuola Piccolo manuale di controeducazione Banchi di prova Homeschooling Scuola senza zaino ® Licei finlandesi Scuola da manuale Scuole outodoor in rete Continuità educativa a Bagno a Ripoli (FI) Scuola-Città Pestalozzi Scuola diffusa Obbligo scolastico Normativa scolastica Tabelle del DM 18/12/1975 Linee Guida del MIUR 2013
19 20 21 22 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33
Perché dare vita ad un processo partecipato?
55
I laboratori
56
I temi
57
Scuola spazio pubblico Scuola arti e mestieri Moto a scuola Stare a scuola
58 64 70 78
Punti d’ascolto
86
CITY
89
Marina Quadrellara Scuola d’Infanzia “G. Rodari” Scuola Primaria “G. Mancini”
91
Tonfano
102
92 94 98
Indice Scuola Primaria “E. Bibolotti” Scuola Secondaria di I grado “V. Santini”
104 104
Pianura
109
Ponterosso Scuola d’infanzia “Fratelli Grimm”
110 112
Crociale Scuola primaria “B. Rigacci”
116 118
Africa Scuola d’infanzia “G. Marsili Bibolotti” Scuola primaria “P.G. Barsottini”
122 124 128
Pollino Scuola primaria “A. Ricci”
132 134
Capoluogo Scuola d’Infanzia “C. Lorenzini” Scuola Primaria “G. Pascoli” Scuola Secondaria di I grado “P. E. Barsanti” ISI “Don Lazzeri - Stagi” Triennio ITCG ISI “Don Lazzeri - Stagi” Biennio ITCG Liceo Artistico “Stagio Stagi”
139 142 146 150 150 154 158
Collina
163
Vallecchia Scuola d’Infanzia “S. Giannini” Scuola Primaria “L. Forli” Capriglia Scuola d’Infanzia “A. Pili”
164 166 170
Valdicastello Scuola d’Infanzia “Peter Pan”
180 182
Strettoia
188
Scuola d’Infanzia “E. Salgari” Scuola Primaria “O. Mutti”
190 194
La scuola comunica
198
QUADRO D’UNIONE
201
202 204 206 208 210 212 214 216
Abaco delle scuole Il tempo della scuola Il sistema scuola Fascia d’età 0-3 Fascia d’età 3-6 Fascia d’età 6-11 Fascia d’età 11-14 Fascia d’età 14-19
174 176
Laboratori a confronto
218
Sintesi
220
Premessa
Versilia School City: Verso una città educante.
“L’educazione è il momento che decide se noi amiamo abbastanza il mondo da assumerne la responsabilità...” H. Arendt - Tra passato e futuro
In questi anni abbiamo intrapreso un percorso impegnativo per la definizione di un “patto educativo per la città” attraverso diversi momenti di confronto e di condivisione. Pensiamo ad iniziative come “La scuola e oltre..” che ha rappresentato una alleanza educativa tra scuola e territorio, un legame che ci ha fatto sperimentare forme di interazione tra il sistema educativo formale e informale o a tutti i progetti extrascolastici realizzati in questo tempo su diritti umani, ambiente e legalità. Abbiamo sperimentato come la comunità locale con le sue istituzioni possa essere il principale alleato della scuola sul territorio. Il patto educativo per la città fonda le sue radici nella convinzione che il sistema educativo sia una componente centrale della comunità e ne rappresenti la possibilità di futuro. Crediamo che l’educazione sia il fondamento delle politiche e dello sviluppo della comunità. Conoscenza, educazione e formazione sono ambiti primari di investimento per una comunità forte e coesa. La dimensione educativa diventa così la dimensione centrale di ogni progetto e attività da attuarsi a partire dalle esperienze nella scuola, per continuare a svilupparsi al di fuori di essa, nel territorio, mettendo al centro l’idea di comunità e della condivisione dell’ambiente di vita a partire dalla responsabilità di ciascuno. La scuola, luogo centrale della vita dei giovani, della formazione ma anche della socializzazione e dell’incontro, è uno spazio privilegiato per intraprendere percorsi di sostegno e di responsabilizzazione. Siamo consapevoli che l’educazione alla cittadinanza responsabile esiga una collaborazione stretta tra diversi attori: non solo gli insegnanti e gli studenti, ma anche le famiglie, le istituzioni locali, il territorio e tutti i cittadini sono elementi fondamentali che concorrono alla formazione di un sentire comune e di un senso di cittadinanza. L’obiettivo di fondo è cercare insieme ai ragazzi percorsi dove scoprire la capacità di occuparsi di questioni di interesse
collettivo, di sentirsi parte di una comunità e responsabili nei confronti delle generazioni future. L’amministrazione comunale di Pietrasanta sta inoltre lavorando perché sia possibile ospitare i 1800 bambine e bambini che frequentano le 85 classi delle nostre 18 scuole dall’infanzia alla secondaria di primo grado e gli 800 ragazzi dell’Istituto di Istruzione Superiore Tecnica liceale “Don Lazzeri – Stagi” in immobili sicuri, ospitali, ben attrezzati, utilizzabili da tutta la comunità, con costi sostenibili. Il nuovo Regolamento Urbanistico ha previsto la possibilità di realizzare poli scolastici in edifici nuovi o profondamente ristrutturati, in grado di promuovere, anche con adeguate attrezzature ed arredi, moderne formule didattiche. L’occasione della necessità di un profondo rinnovamento degli edifici che ospitano le scuole presenti sul nostro territorio, a breve, medio e lungo termine, ci stimola a sperimentare un percorso di costruzione collettiva di una nuova cultura della scuola. Abbiamo ritenuto opportuno, prima di procedere ad una fase di progettazione di interventi edilizi, individuare un percorso partecipativo per stimolare una curiosità nuova, di tutta la comunità, verso i temi della scuola di oggi nella città di domani. Lo abbiamo chiamato Versilia School City ispirandoci al titolo del noto romanzo “Versilia Rock City” dello scrittore versiliese Fabio Genovesi. Vorremmo creare, come Genovesi, nuove storie e nuove relazioni mettendo a confronto sguardi diversi, competenze pluridisciplinari e complementari e accendere un dibattito condiviso sul rapporto scuola e città. Siamo convinti che ogni vero percorso partecipativo incida sul vissuto della comunità e ci auguriamo che Versilia School City possa essere stato un primo passo importante, un’occasione per tutti per scoprire, prendendo in prestito le parole di don Ciotti, di “essere vivi per saldare le parole ai fatti, le aspirazioni ai progetti, la memoria all’impegno, la conoscenza alla responsabilità. E costruire il noi da cui dipendono le nostre speranze, il noi che desidera e che realizza il cambiamento”. Italo Viti, Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Pietrasanta
Incipit
Un’indagine operativa per una nuova cultura della scuola in Versilia
Il progetto Versilia School City è stato affrontato perseguendo obiettivi e risultati di natura diversa: Avviare un processo di discussione e confronto tra l’Amministrazione, la cittadinanza e i portatori d’interesse locali sul tema della scuola a Pietrasanta; • Fornire all’Amministrazione comunale gli strumenti di governo della trasformazione nell’interesse della collettività; • Inserire il processo di partecipazione a monte del percorso amministrativo di riorganizzazione delle scuole di Pietrasanta; • Fornire una visione accessibile e trasparente delle scuole di Pietrasanta facendo partecipare, fin dalla fase di analisi, i diversi portatori di interessi; • Offrire alla città l’opportunità di ripensare, assieme all’Amministrazione e ad esperti che vengono da fuori, nel medio-lungo termine i propri centri urbani in funzione di un rinnovato ruolo della scuola; • Inserire il caso di Pietrasanta in una cornice nazionale di riferimento e confronto con progetti rivolti a valorizzare la cultura della scuola e il suo rapporto con la città (si veda, ad esempio, l’iniziativa del governo: • Applicare il format della giornatalaboratorio che prevede di affiancare allo sviluppo di progetti a scala urbana processi e laboratori partecipativi a scala cittadina.
I laboratori e il documento di indirizzo preliminare alla progettazione condotti e sviluppati dal gruppo di lavoro si sono basati su: Considerare il progetto urbano delle scuole come un’opportunità per meglio definire i benefici collettivi (spazi, dotazioni, usi pubblici, risparmio delle risorse energetiche) pur salvaguardando gli interessi nella gestione dell’amministrazione; Allargare la base del confronto e della riflessione a soggetti non tecnici e a tutti i portatori di interesse coinvolti nella ridefinizione delle scuole di Pietrasanta. • Tutti gli elementi di linguaggio, dal processo alla restituzione, sono stati mutuati dal mondo della scuola a partire dal presupposto della centralità dell’apprendimento e della produzione di conoscenza come pratica collettiva. Durante il processo sono state attivate forme di restituzione diversificate e flessibili: • La piattaforma web OpenToscana (open.toscana.it) un canale canali messo a disposizione dall’Autorità per la Partecipazione della Regione Toscana, dove l’agenda e il diario dei laboratori sono stati costantemente aggiornati; • L’hashtag #VersiliaSchoolCity; • La mailing list dei partecipanti per condividere materiali del processo e comunicazioni. Gli esiti dei materiali sviluppati all’interno della fase di ricerca preliminare e quindi dei laboratori ha prodotto il presente documento preliminare alla progettazione, strumento rivolto all’Amministrazione Comunale di Pietrasanta per la predisposizione delle successive fasi di progettazione. Si ritiene che la complessità delle questioni operative da trattare a monte dell’elaborazione di progetti futuri dovrà comprendere la valutazione dell’impatto nel territorio di riferimento (Pietrasanta e la Versilia) evidente già dal titolo del processo; delle aspettative della collettività e delle possibili alternative progettuali.
•
Versilia
Geograficamente la Versilia può essere individuata come la parte della Toscana nord-occidentale, storicamente compresa nei territori dei comuni di Pietrasanta (LU), Forte dei Marmi (LU), Seravezza (LU) e Stazzema (LU) ed estesa, come ambito Versilia - Costa Apuana ai comuni di Camaiore (LU), Carrara (MS), Massa (MS), Massarosa (LU), Montignoso (MS), Viareggio (LU) nei documenti strategici della Regione Toscana. Tale ambito risulta articolato in tre fasce parallele, strettamente collegate da un punto di vista ecologico e strutturale: il sistema montano delle Alpi Apuane, la fascia di collina e pedecollina, la piana costiera. Wikipedia riporta l’attribuzione del nome “Versilia” all’idronimo Fluvius Ves(s)idia (l’antico germanico Wesser/Wasser = acqua) che troviamo raffigurato nella “Tabula Peutingeriana”.
La Tabula Peutingeriana è un’antica “carta stradale” del mondo, ovvero dell’Impero Romano, dalle Isole Britanniche al Vicino Oriente, arrivando a comprendere anche l’India e la Cina. Disegnata intorno all’anno 1265 da un monaco di Colmar, in Svizzera, la Tabula riproduce su pergamena un’originale di epoca romana, realizzato forse in più fasi tra il I sec. a. C. e il IV sec. d. C. circa.
Versilia
Fuori stagione
Se la scuola è una fondamentale espressione del territorio, parlare di scuola in Versilia significa rivolgersi alla Versilia fuori stagione, non quella degli spazi delle vacanze estive, delle spiagge dorate, il mare, le lunghe giornate di sole, le notti dense di musica e di stelle. Ma come sono veramente, quei luoghi che immaginiamo sempre splendenti, quando l’estate finisce, i turisti se ne vanno, la scuola inizia ed arriva l’inverno?
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Versilia
Alta stagione
In Versilia - trenta chilometri di sabbia all’ombra delle Alpi Apuane – e a Pietrasanta, in particolare, in mezzo a sculture, negozi, stabilimenti chiusi, turisti di lusso, è stato immaginato un processo con nuovi attori multidisciplinari che vengono da fuori e personalità che in queste terre sono nate. Un’esperienza in-disciplinata (nel senso che costringe ad uscire dalla disciplina di ognuno, perché a scuola ci siamo stati tutti!) nel tentativo di ripensare la costruzione della conoscenza in stretta relazione con la città di domani.
Versilia Rock City
Il titolo è ispirato al noto romanzo “Versilia Rock City” dello scrittore versiliese Fabio Genovesi pubblicato da Mondadori nella collana Scrittori Italiani e stranieri nel 2012.
13
•
School
Ho fatto un calcolo: sono andato a scuola da quando avevo 3 anni fino a 18 compiuti, esclusa l’università. Ho frequentato 4 gradi di istruzione: materna-elementare-media-superiore (ai tempi si chiamavano così) vivendo all’interno di 3 edifici diversi da settembre a giugno per 3+5+3+5= 16 anni. Calcolando che di media si fanno 30 ore alla settimana per 5 giorni lavorativi, ho frequentato la scuola per 220 giorni circa (esclusa la notte) cioè 8 mesi l’anno per 16 anni. (1) Un lasso di tempo importante. Dopo la tua casa, l’edificio scolastico è il luogo più abitato fino ad una certa età. Questo lo si percepisce ogni volta che abbiamo l’occasione di passarci davanti, di tornarci dentro, di doverla raccontare o semplicemente di confrontarsi con qualcuno che la vive o l’ha vissuta. La scuola, un ambiente che ha lasciato quanto la casa paterna un segno profondo nella nostra memoria: tutti noi ce l’abbiamo impressa nei nostri ricordi assieme a quelli dei compagni e degli insegnanti, degli spazi di ricreazione e dell’odore soffocante delle aule e delle palestre nelle giornate invernali. Sembra, quindi, doveroso avere un’attenzione particolare per questo oggetto che, come ogni forma di architettura, ha una certa responsabilità rispetto alla crescita di ogni individuo che la subisce. Potremmo raccontarlo sotto forma di problema, con dati-svolgimento e calcoli:
30x4=120 ore effettive di scuola al mese
120x80=960 ore effettive di scuola all’anno
960x16=15.360 ore effettive di scuola nella mia vita
15.360/12=1280 i giorni effettivi di scuola nella mia vita, esclusa la notte Tratto dall’articolo di M. Fioravanti Scuola e territorio: un rapporto obbligato in “La scuola e la città”, Quaderno n.1 della Nuova Città, Fondazione Michelucci, Ed. Polistampa, Firenze 2010
1280/364=3,5 anni effettivi di scuola nella mia vita esclusa la notte
School
Matteo Bianchini
La scuola. Un termine abusato, un contesto violentato, una parola dal significato obsoleto quanto immaginifico: tempo libero.
16
School
Matteo Bianchini Oggi il tempo libero non esiste più, il tempo va riempito, occupato, sfruttato, ottimizzato, messo in banca. Ed il tempo della scuola? E’ finito. Le scuole sono come tante stazioni satellitari vetuste, orbitanti intorno al mondo, lasciate a sé stesse, space debris, cacca nello spazio direbbe molto più prosaicamente un noto rapper pugliese; rifiuti spaziali che non servono più ma non si sa come fare ad eliminarli. Forse a questo servono le continue riforme che piano piano, con precisione chirurgica, stanno asportando il cuore pedagogico della scuola e la stanno riempendo di inutilità normative e burocratiche. Si parla di messa in sicurezza degli edifici, degli scheletri di questo organismo ma il motore che la tiene in vita, il progetto, dov’è? Non c’è. La scuola, già da un po’ di tempo, è morta ed inizia a puzzare, a decomporsi. Non esiste un progetto pedagogico condiviso, non c’è un’idea educativa. La generica sfiducia nelle istituzioni pubbliche, il bisogno e la ricerca di una “ricetta” stanno orientando sempre più i genitori altrove e così sono cominciati a nascere come funghi progetti di educazione parentale (home schooling) e sono aumentate le iscrizioni a scuole private o di metodo (Steineriane, Montessoriane, ecc.).
La scuola buona parte da un progetto condiviso e contestualizzato. Per salvare e cambiare la scuola pubblica è necessario che sia tutta la comunità che la circonda a interessarsene. La scuola ha bisogno di un patto di corresponsabilità.
L’ultima delle riforme in ordine cronologico, la cosiddetta “buona scuola” è un documento con molti punti condivisibili. Mi chiedo però perché il governo abbia scritto una riforma senza ascoltare e interpellare le scuole dove si sperimentano da tempo le migliori pratiche.
I pescatori ed i bagnini per capire se il giorno dopo il mare sarà in tempesta non si limitano ad ascoltare i meteorologi ma osservano la direzione del vento. Noi dobbiamo guardare la direzione di chi già agisce buone pratiche a scuola e non dobbiamo lasciarli soli; Bisogna partire dalla convinzione che non esiste una “buona scuola” ma tanti esempi di scuola buona ognuno dei quali è irripetibile tout court perché funziona in un dato contesto. Non c’è un’unica ricetta, ci sono tanti progetti che riescono a fare sistema con il territorio del quale fanno parte.
17
School
Case Study
Presentiamo un collage di casi che animano il dibattito culturale contemporaneo sul fare scuola. Una sovrapposizione di testi, ritagli di giornale e di riviste per stimolare il dibattito e ipotizzare a quale cultura avvicinarsi oppure da cui volersi allontanare. Si prega di approfondire con attenzione ed usare con cautela.
18
School
Reggio Children
Reggio Children s.r.l. – Centro Internazionale per la difesa e la promozione dei diritti e delle potenzialità dei bambini e delle bambine - è una società a capitale misto pubblico-privato, nata nel 1994, su iniziativa di Loris Malaguzzi e sollecitazione di un comitato di cittadini, per gestire gli scambi pedagogici e culturali, già da tempo avviati tra le istituzioni per l’infanzia del Comune di Reggio Emilia e numerosi insegnanti, ricercatori e studiosi di tutto il mondo. La società ispira le proprie ragioni e finalità ai contenuti e ai valori propri dell’esperienza educativa delle Scuole e dei Nidi d’infanzia del Comune di Reggio Emilia e opera per sperimentare, promuovere e diffondere nel mondo educazione di qualità. Il riconoscimento internazionale a questa esperienza e la collaborazione con molti Paesi hanno generato un Network Internazionale di rilievo, che oggi conta 32 Paesi.
Riferimenti
reggiochildren.it
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School
La buona scuola
Tutto ciò che è proposto in questo Rapporto lo abbiamo studiato, vagliato, incubato negli ultimi mesi. Oggi lo offriamo perché sia oggetto di dibattito e confronto fino a novembre, nel quadro di quella che vogliamo diventi la più grande consultazione – trasparente, pubblica, diffusa, online e offline – che l’Italia abbia mai conosciuto finora. Lo offriamo ai cittadini italiani: ai genitori e ai nonni che ogni mattina accompagnano i loro figli e nipoti a scuola; ai fratelli e alle sorelle maggiori che sono già all’università; a chi lavora nella scuola o a chi sogna di farlo un giorno; ai sindaci e a chi investe sul territorio. Lo offriamo a tutti gli innovatori d’Italia.Perché non esistono soluzioni semplici a problemi così complessi. Perché ci aiutino a migliorare le proposte, a capire cosa manca, a decidere cosa sia più urgente cambiare e attuare. Perché per fare la Buona Scuola non basta solo un Governo. Ci vuole un Paese intero.
Riferimenti
labuonascuola.gov.it
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School
Controeducazione
Idee inattese e istruzioni necessarie per rovesciare credenze ossificate, ideologie aberranti e poteri inamovibili e ritrovare l’appetito bruciante, sessuato e nervoso di capire, di fare e di pronunciare il violento sÏ alla vita che le nostre diseducazioni ci hanno intimato di tacere
Riferimenti
controeducazione.blogspot.it
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School
Banchi di prova
Con il numero #126 (Aprile 2014) “la Lettura”, inserto domenicale de “Il Corriere della Sera”, ha inaugurato su iniziativa di Paolo Giordano una serie di interventi da parte di scrittori sulla scuola dell’obbligo, sulle sue disfunzioni, sui punti di forza, su aspettative e frustrazioni di un mondo variegato, con l’obiettivo di suggerire a dirigenti e legislatori forme di intervento.
Riferimenti
corriere.it/scuola
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2. School
Case Study
Case Study
2. School
School
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School
Homeschooling
Sì, è legale NON mandare i propri figli a scuola! Articolo 30: “È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire, educare i figli, nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti”. Articolo 33: “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione”.
Riferimenti
controscuola.it
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School
Scuola senza zaino
Togliere lo zaino è un gesto reale, infatti gli studenti delle scuole sono dotati di una cartellina leggera per i compiti a casa, mentre le aule e i vari ambienti vengono arredati con mobilio funzionale e dotati di una grande varietà di strumenti didattici sia tattili che digitali. Ma togliere lo zaino ha anche un significato simbolico in quanto vengono realizzate pratiche e metodologie innovative in relazione a tre valori a cui ci si ispira: la responsabilità, la comunità e l’ospitalità. Senza Zaino® è un marchio registrato e può essere utilizzato solo dalle scuole che fanno parte della rete.
Riferimenti
senzazaino.it
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School
Licei finlandesi
Nei licei finlandesi al posto delle “materie” si insegnano gli “argomenti” Per alcuni periodi dell’anno si studia “Unione Europea” o “servizio al bar”: è la prima fase di una riforma scolastica molto ambiziosa Il giornale britannico Independent ha raccontato come sta andando in Finlandia uno dei più ambiziosi programmi di riforma scolastica mai tentati da una nazione occidentale. Da un paio d’anni, e solo per alcuni periodi limitati di tempo, molti licei di tutto il paese hanno smesso di insegnare le “materie” tradizionali - storia, geografia e matematica – e hanno cominciato a introdurre gli “argomenti”, o come dicono i finlandesi i “fenomeni”. Ad esempio, gli studenti di alcuni licei finlandesi possono studiare “Unione Europea”, una materia che comprende principi basilari di economia, di storia degli stati e delle lingue che si parlano nelle nazioni dell’UE. Tra i corsi facoltativi, gli studenti possono scegliere “servizio al bar”, dove vengono insegnati principi di matematica, contabilità e lingue straniere, per poter parlare con i clienti stranieri. Nelle nuove classi finlandesi è sparita anche la tradizionale idea di una lezione frontale, con il professore che spiega e gli studenti che ascoltano: l’approccio è misto, con i gli studenti divisi in piccoli gruppi che lavorano insieme per risolvere problemi e sviluppare le facoltà comunicative. Il progetto dura oramai da due anni e tutte le scuole della Finlandia sono obbligate a introdurre almeno una volta l’anno un periodo di alcune settimane di insegnamento basato sui “fenomeni”. A Helsinki il 70 per cento degli insegnanti di liceo ha ricevuto una preparazione per poter essere in grado di condurre il nuovo tipo di corsi. Secondo le stime attuali del governo, il progetto potrebbe essere adottato da tutte le scuole finlandesi entro il 2020 [...]
Riferimenti
ilpost.it
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School
Scuola da manuale
Riferimenti
Descrizione dell’ambiente scolastico in un manuale tedesco degli anni ‘70.
Leonardo Benevolo, Corso di disegno 1, Laterza 1980
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School
Scuola Outdoor in rete
Rete di scuole che promuovono progetti di carattere pedagogico e culturale in cui il movimento e l’esperienza in ambiente naturale sono parte attiva di una azione educativa integrata per la formazione di futuri “cittadini” rispettosi dei valori umani, civili e ambientali. Le scuole del Triveneto hanno incontrato quelle della Toscana in più occasioni, tra le quali i progetti di recupero dei sentieri sull’Isola d’Elba.
Riferimenti
scuoleoutdoorinrete.it
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School
Continuità educativa a Bagno a Ripoli (FI)
Il progetto di Continuità educativa interessa il passaggio tra la scuola dell’infanzia e la scuola primaria: un insegnante della scuola primaria è in prestito professionale, per tutta la durata dell’anno scolastico, nella classe dei 5 anni e un insegnante della scuola dell’infanzia in prestito nella prima classe della scuola primaria. Entrambi operano in coppia, nelle rispettive classi, con un insegnante dell’ordine di scuola proprio alle classi. Il modello adottato prevede l’introduzione graduale e intenzionale dei cambiamenti relativi al nuovo ordine di scuola da sviluppare in un periodo di tre anni.
Riferimenti
icbagnoaripolicapoluogo.it
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School
Scuola-Città Pestalozzi
Scuola-Città Pestalozzi si trova a Firenze ed accoglie alunni dai 6 ai 14 anni. La Scuola nasce nel 1945 come scuola di Differenziazione Didattica, nome dato al tempo alle scuole sperimentali a tempo pieno (otto ore inclusa la mensa). A più di sessant’anni dalla sua fondazione, Scuola-Città Pestalozzi è oggi una scuola di base, sperimentale e statale, unitaria negli otto anni della scuola primaria e secondaria di primo grado, organizzata in quattro bienni e in rapporto con la scuola dell’infanzia e con la scuola secondaria superiore. Scuola-Città Pestalozzi pone al centro della sua sperimentazione una costante attenzione alle relazioni personali fra tutte le componenti: alunni, insegnanti, genitori, personale, con lo scopo di rinnovare le forme della vita comunitaria.
Riferimenti
scuolacittapestalozzi.it
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School
Scuola diffusa
Educare, nel suo significato etimologico e-ducere, condurre fuori (in particolare l’uomo dai difetti originali della rozza natura). E se fosse la stessa scuola ad uscire fuori? Un’esperienza per condurre la scuola fuori dagli spazi che le sono urbanisticamente assegnati e portarla negli spazi pubblici di Marciana assieme al Sindaco e insegnante Anna Bulgaresi. Educare come portare fuori i saperi e rendere la conoscenza un processo sempre attivo e aperto alla contaminazione. La cultura, la conoscenza e la loro trasmissione come elementi capaci di valorizzare lo spazio pubblico e di esprimerne la vocazione allo scambio e all’inte(g)razione. Una scuola in ultima analisi liberata dalla questione tipologica e aperta a quella topologica.
Riferimenti
comune.marciana.li.it
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School
Obbligo scolastico
È obbligatoria l’istruzione impartita per almeno 10 anni, finalizzata a consentire il conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria superiore o di una qualifica professionale di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno d’età. Nell’attuale ordinamento l’obbligo di istruzione riguarda la fascia di età compresa tra i 6 e i 16 anni. L’istruzione obbligatoria è gratuita. L’adempimento dell’obbligo scolastico è disciplinato dalle seguenti leggi: Circolare Ministeriale 30/12/2010, n. 101, che, all’art. 1 dispone che “nell’attuale ordinamento l’obbligo di istruzione riguarda la fascia di età compresa tra i 6 e i 16 anni.”. Decreto Ministeriale 22 Agosto 2007, n. 139, art. 1: “L’istruzione obbligatoria è impartita per almeno 10 anni e si realizza secondo le disposizioni indicate all’articolo 1, comma 622, della legge 27 dicembre 2006, n. 296”. legge 27 dicembre 2006, n. 296, articolo 1, comma 622: “L’istruzione impartita per almeno dieci anni è obbligatoria ed è finalizzata a consentire il conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria superiore o di una qualifica professionale di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno d’età”.
Riferimenti
istruzione.it In foto: Maurizio Cattelan, Charlie don’t surf, 1997
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School
Normativa Scolastica
Dalle Tabelle del DM 18/12/1975 “Norme tecniche aggiornate relative all’edilizia scolastica, ivi compresi gli indici minimi di funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica da osservarsi nella esecuzione di opere di edilizia scolastica alle Linee Guida del MIUR 2013 “Norme tecnichequadro contenenti gli indici minimi e massimi di funzionalità urbanistica, edilizia, anche con riferimento alle tecnologia in materia di efficenza e risparmio energetico e produzione da fonti energetiche rinnovabili, e didattica indispensabili a garantire indirizzi progettuali di riferimento adeguati e omogenei sul territorio nazionale”.
Riferimenti
hubmiur.pubblica.istruzione.it
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NORME TECNICHE-QUADRO, CONTENENTI GLI INDICI MINIMI E MASSIMI DI FUNZIONALITA' URBANISTICA, EDILIZIA, ANCHE CON RIFERIMENTO ALLE TECNOLOGIE IN MATERIA DI EFFICIENZA E RISPARMIO ENERGETICO E PRODUZIONE DA FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI, E DIDATTICA INDISPENSABILI A GARANTIRE INDIRIZZI PROGETTUALI DI RIFERIMENTO ADEGUATI E OMOGENEI SUL TERRITORIO NAZIONALE.
LINEE GUIDA I. PREMESSA I.1 Gli spazi di apprendimento Per molto tempo l’aula è stata il luogo unico dell’istruzione scolastica. Tutti gli spazi della scuola erano subordinati alla centralità dell’aula, rispetto alla quale erano strumentali o accessori: i corridoi, luoghi utilizzati solo per il transito degli studenti, o il laboratorio per poter usufruire di attrezzature speciali. Questi luoghi erano vissuti in una sorta di tempo “altro” rispetto a quello della didattica quotidiana. Ogni spazio era pensato per una unica attività e restava inutilizzato per tutto il resto del tempo scuola. Secondo alcuni docenti le scuole sono “anestetizzanti” (tutte uguali, abbastanza tristi, con colori spenti o casuali, e aule magari immutate da decenni) tanto da definirli “non luoghi”. Tutti gli altri spazi, interni ed esterni sono sempre stati considerati come complementari a questo. Oggi emerge la necessità di vedere la scuola come uno spazio unico integrato in cui i microambienti finalizzati ad attività diversificate hanno la stessa dignità e presentano caratteri di abitabilità e flessibilità in grado di accogliere in ogni momento persone e attività della scuola offrendo caratteristiche di funzionalità, confort e benessere. La scuola diventa il risultato del sovrapporsi di diversi tessuti ambientali: quello delle informazioni, delle relazioni, degli spazi e dei componenti architettonici, dei materiali, che a volte interagiscono generando stati emergenti significativi La struttura spaziale è interpretabile anche come una matrice con alcuni punti di maggiore specializzazione, cioè gli atelier e i laboratori, alcuni di media specializzazione e alta flessibilità, cioè le sezioni / classi e gli spazi tra la sezione e gli ambienti limitrofi (solo a volte annessi alla sezione) e altri generici, cioè gli spazi connettivi che diventano relazionali e offrono diverse modalità di attività informali individuali, in piccoli gruppi, in gruppo. La sequenzialità di momenti didattici diversi che richiedono setting e configurazioni diverse alunni-docente o alunni-alunni sta alla base di una diversa idea di edificio scolastico, che deve essere in grado di garantire l’integrazione, la complementarietà e l’interoperabilità dei suoi spazi. Queste necessità hanno alla base un principio di autonomia di movimento per lo studente che solo uno spazio flessibile e polifunzionale può consentire. Dunque lo spazio in cui l’insegnante avvia le attività o fornisce indicazioni agli alunni diventerà, nel segmento successivo dell’attività didattica, uno spazio organizzato per attività collaborative tra gli studenti in cui ciascuno può avere un compito individuale che però ha un senso anche all'interno di un gruppo. Un modo di lavorare in cui le peculiarità e le diverse competenze di ciascuno sono valorizzate e ricomprese in vista di un risultato comune. In questo ambiente il docente non ha un posto 'fisso' ma si muove tra i vari tavoli offrendo il suo insostituibile ruolo di supporto e facilitazione all'apprendimento che all'interno di ogni gruppo prende forma. L’uso diffuso delle tecnologie permette e richiede un’organizzazione diversa dello spazio dell’apprendimento. Di qui la necessità di una progettazione integrata tra gli ambienti che potremmo definire, mutuando un’espressione dal mondo degli ambienti on line, “interoperabili”, in cui si pratica una didattica coinvolgente che non ha paura di “pareti trasparenti” che consentono la condivisione “oltre l’aula”. La divisione dello spazio interno si concretizza in pareti con buon livello di isolamento acustico e pareti mobili, oltre alla ottimizzazione della luce naturale. La matrice della scuola è pensata in modo da lasciare sempre una possibilità di variazione dello spazio a seconda della attività desiderata, così da trasformare la gestione dell’ambiente nella gestione della profondità di campo, del livello di trasparenza, visibilità o partizione, in un tessuto continuo fatto di piazze, sezioni, angoli di lavoro, piazze, giardini e porticati. La flessibilità degli arredi e la polifunzionalità degli ambienti permette di aumentare il tempo di utilizzo grazie alla possibilità di riconfigurazione finalizzata allo svolgimento di attività diverse. Poter
riconvertire un ambiente garantisce la possibilità di poter utilizzare uno spazio per l’intera durata del tempo disponibile eliminando i tempi morti. D’altro canto l’eliminazione degli spazi di mero passaggio in favore di spazi sempre abitabili dalla comunità scolastica per lo svolgimento di attività didattiche, ma anche per la fruizione di servizi o per usi di tipo informale, permette di aumentare la vivibilità della scuola. L’adattabilità degli spazi si estende anche all’esterno, offrendosi alla comunità locale e al territorio: la scuola si configura come civic center in grado di fungere da motore del territorio in grado di valorizzare istanze sociali, formative e culturali. I.1.1 L’aula Tradizionalmente l’aula è stata lo spazio unico della didattica quotidiana, un luogo in cui il docente, posto di fronte a file di ragazzi disposti in file di banchi, trasmetteva agli studenti le conoscenze da acquisire. L’aula moderna è ancora uno spazio pensato per interventi frontali ma è ora uno dei tanti momenti di un percorso di apprendimento articolato e centrato sullo studente. Nell’aula il docente introduce temi nuovi, fornisce indicazioni per le attività da svolgere o gestisce momenti di sintesi e valutazione. E’ lo spazio in cui il ruolo del docente si fa più esplicito e diretto e in cui si pongono le basi e si traggono le conclusioni del percorso didattico complessivo. I.1.2 Lo spazio di gruppo Numerose sono le strategie didattiche che prevedono l’organizzazione in gruppi di lavoro (secondo aggregazioni verticali e orizzontali), accomunate dal coinvolgimento attivo dello studente nel processo di apprendimento. L’insegnante, in questo spazio, non svolge interventi frontali ma assume il ruolo di facilitatore ed organizzatore delle attività, strutturando “ambienti di apprendimento” atti a favorire un clima positivo e la partecipazione ed il contributo di ciascuno studente in tutte le fasi del lavoro dalla pianificazione alla valutazione. Dovranno dunque essere pensati spazi per i lavori di gruppo, con arredi flessibili in modo tale da consentire configurazioni diverse coerentemente con lo svilupparsi e l’alternarsi delle diverse fasi dell’attività didattica. Un ambiente di questa natura deve essere in grado di essere sufficientemente flessibile da consentire, ad esempio, lo svolgimento di attività in gruppi di piccola o media composizione (ad es. in gruppi specialistici che lavorano, in parallelo, su argomenti affini), discussione e brainstorming (ad es. studenti e docente che si confrontano sulla soluzione di problemi, condividono le conoscenze pregresse, discutono su ipotesi di lavoro), esposizione/introduzione/sintesi a cura del docente, presentazione in plenaria di un elaborato a cura degli studenti, esercitazioni che coinvolgono tutta la classe ecc. I.1.3 Lo spazio laboratoriale Il laboratorio si configura come lo “spazio del fare” e di qui l’uso del termine “atelier”, e richiede un ambiente nel quale lo studente possa muoversi in autonomia attivando processi di osservazione, esplorazione e produzione di artefatti. Poiché i compiti di realtà, come i prodotti e le modalità organizzative, possono variare significativamente in funzione delle discipline e degli obiettivi curricolari, con essi variano anche le risorse necessarie ad operare nei contesti laboratoriali. In quest’ottica, lo spazio fisico diviene uno “spazio attrezzabile” che accoglie strumenti e risorse per la creazione di contesti di esperienza. Ne sono esempio i contesti immersivi e le simulazioni ad alta fedeltà di situazioni concrete, anche attraverso le tecnologie digitali. Tra le altre cose, questo “spazio del fare” deve poter accogliere attività “hands-on” che spaziano da un lavoro di investigazione a raccolte di dati/informazioni e analisi attraverso attrezzature tecnologiche specifiche fino all’esplorazione/manipolazione in ambienti immersivi di contesti e variabili legate a fenomeni reali. I.1.4 Lo spazio individuale Nel suo percorso di apprendimento scolastico lo studente ha bisogno di uno spazio individuale e di momenti per lo studio, la lettura, in cui organizzare i propri contenuti e pianificare le proprie attività. Questo spazio sarà un ambiente che risponde alle esigenze del singolo, separato dall’aula e dai contesti di incontro sociale e garantirà l’accesso a informazioni e contenuti, la possibilità di utilizzare strumenti tecnologici e connettersi alla rete. Nello spazio individuale lo studente dovrà poter lavorare in autonomia e in sintonia con i propri tempi e ritmi al di fuori delle attività didattiche supportate dal docente. Questo è il luogo idoneo allo svolgimento di attività come, ad esempio, lo studio individuale, attività in autoapprendimento (elaborazione/esercitazioni individuali, simulazioni…), ricerche, dialogo e confronto con il docente o e-tutor, momenti per il recupero online: il recupero del debito scolastico può essere facilitato grazie all’uso di tecnologie di rete. Ad esempio, la scuola può mettere a disposizione
un proprio repository di risorse o utilizzare una piattaforma di e-learning oppure mettere lo studente in contatto con figure esperte collegate in videoconferenza. I.1.5 Lo spazio informale e di relax Spazi che supportino l’apprendimento informale e il relax sono luoghi nei quali gli studenti possono distaccarsi dalle attività d’apprendimento strutturate e trovare occasioni per interagire in maniera informale con altre persone, per rilassarsi, o per avere accesso a risorse anche non correlate con le materie scolastiche. In particolare lo spazio deve garantire un certo grado di privacy, definito da una serie di elementi fisici e non. Gli studenti devono godere di un adeguato comfort fisico dato da arredi – in particolare arredo “soffice”, sedute confortevoli, pouf e tappeti – e condizioni termo-igrometriche adeguate. Molteplici sono le attività che possono essere svolte in questa area informale. Spaziano dall’accesso a risorse (libri, video, siti web), riposo/pausa, interazioni informali, gioco di gruppo, piccoli lavori manuali. II. ASPETTI URBANISTICI II.1 Localizzazione e qualità ambientale dell’area In generale le aree scolastiche devono essere scelte in modo da diventare elementi di connessione per la loro naturale possibilità di diventare “civic center” e contribuire alla qualità del tessuto urbano circostante. Devono essere individuate in zone salubri, poco rumorose, lontane da strade importanti, in situazioni orografiche favorevoli, possibilmente pianeggianti per consentire l’organizzazione di attrezzature di gioco e sportive e, se le condizioni sono difficili, le aree dovranno essere adeguatamente ingrandite. Eventuali deroghe devono essere riservate alle zone ad alta densità urbana o in ambienti collinosi o montani. In particolari condizioni il plesso scolastico può essere costituito da edifici situati in aree tra loro vicine, a condizione che siano a una distanza ragionevole, come un tempo di percorrenza di massimo 4-5 minuti o poste a metri 250-300 e collegate da un percorso sicuro. Il livello di inquinamento acustico dovrà essere valutato, secondo la normativa in vigore, in particolare ai sensi dell’art. 8 della legge 26 ottobre 1995, n. 447, anche nelle aree esterne; si dovrà tenere conto della qualità formale dei sistemi di attenuazione sonora eventualmente necessari e della loro capacità di integrarsi positivamente con l’ambiente, utilizzando all’occorrenza barriere acustiche con verde, come giardini verticali etc. II.2 Accessibilità, parcheggi, depositi Le scuole devono essere ben collegate con la rete dei mezzi pubblici e l’accesso deve essere garantito sia dalla rete viaria che da piste ciclabili e percorsi pedonali sicuri. Dovranno essere previsti spazi di sosta per i mezzi di trasporto scolastico e la salita e la discesa dei bambini dovrà avvenire in uno spazio sicuro, di adeguate dimensioni, che non richieda attraversamenti o non presenti situazioni di conflitto con i percorsi automobilistici. Dovrà essere prevista una zona di carico e scarico per una sosta di 10-15 minuti per almeno 1/4 dei posti auto previsti. Soprattutto in zone con particolari condizioni climatiche, con climi freddi e piovosi, è opportuno prevedere una pensilina di protezione in corrispondenza del percorso all’ingresso principale. I posti auto necessari ad uso esclusivo del plesso scolastico sono definiti in funzione della superficie lorda dell’edificio, attribuendo mq 1 di superficie di parcheggio ogni mq 5 di superficie lorda edificata ed il numero di posti auto si ottiene dividendo la superficie destinata al parcheggio per mq 25, valore che comprende oltre allo spazio di sosta quello di manovra. Devono essere previsti posti auto riservati ai disabili in ragione di 1 ogni 40 posti auto. La definizione del numero dei posti auto deve essere corretta con opportuni parametri in funzione delle caratteristiche specifiche dei luoghi e della loro morfologia: se l’area è all’interno della città storica, se in periferia, in zone rurali, zone montane, ecc.. e deve essere in sintonia con quanto previsto dalle norme urbanistiche locali e dalle leggi regionali. Nel caso di integrazione nel plesso scolastico di strutture e servizi per la collettività le aree di parcheggio dovranno essere dimensionate per la loro quota a parte e sommate a quelle di dotazione del plesso scolastico. Per le attività sportive extrascolastiche dovranno essere previsti adeguati spazi per l’uso di mezzi di trasporto pubblici aggiuntivi con adeguati spazi per la sosta degli automezzi per il pubblico Nell’area del plesso scolastico devono essere previsti spazi coperti opportunamente attrezzati per il
deposito di biciclette e di ciclomotori per gli studenti e per il personale docente e non docente, per questi occorre predisporre un accesso indipendente che ne consenta l’uso in orario extrascolastico, ed il dimensionamento sarà in funzione della morfologia dei luoghi, del numero e dell’età degli allievi. III. SPAZI PER LE ATTIVITA’ SCOLASTICHE Sebbene la concezione della nuova scuola come un tessuto ambientale per l’apprendimento implichi una naturale fluidificazione delle categorie degli spazi, affidando le qualità di uso di una scuola anche a prestazioni immateriali (acustica, climatizzazione, paesaggio cromatico, luminoso) o a componenti di arredo o attrezzature, per comodità e desiderio di chiarezza si decide di esporre i requisiti degli spazi dividendoli comunque in categorie / spazi distinti. 01 - Atrio 02 - Spogliatoi e servizi igienici 03 - Segreteria e Amministrazione, ambienti insegnanti, personale 04 - Piazza - Agorà 05 - Cucina e mensa 06 Sezione - spazio base (home base) 07 Atelier - laboratori e laboratori specialistici 08 Spazi di apprendimento informale 09 Spazi aggiuntivi per civic center 10 - Impianti sportivi 11 - Spazi a cielo aperto 12 - Magazzini e archivi III.1 ATRIO E’ il luogo simbolico d’incontro tra la scuola e la società, un punto di scambio che oltre alla sua funzione di accesso e di filtro deve comunicare all’esterno la sua identità, i suoi programmi ed il suo rapporto con la realtà sociale. Per questo deve avere spazi di accoglienza, zone di attesa dotati di strumenti di comunicazione come pannelli per informazioni cartacee, postazioni di computer, schermi, proiezioni per aggiornare genitori ed ospiti sui programmi didattici e sulla quotidiana attività della comunità scolastica. Gli ingressi sono diversi e con diverse funzioni: ingresso degli allievi ingresso del personale docente ed amministrativo ed ausiliario fuori dell’orario scolastico ingresso alla palestra, se questa viene utilizzata dalla comunità fuori dell’orario scolastico ingresso per il rifornimento delle cucine e degli uffici amministrativi ingresso per ambulanze, mezzi per la manutenzione, per i Vigili del Fuoco L’ingresso degli allievi deve essere facilmente controllabile dal personale ausiliario, ed in generale deve dare l’accesso in modo chiaro ed autonomo agli uffici amministrativi ed agli spazi per gli insegnanti, facilitando la gestione della sicurezza Nelle scuole di dimensione ridotta e nella scuola dell’infanzia, dove potrà accogliere alcuni passeggini, l’ingresso può essere utilmente controllato direttamente dalla cucina. Per evitare dispersioni energetiche è consigliabile utilizzare bussole e per la pulizia occorre curare la scelta degli zerbini esterni ed interni. Per le dimensioni ed il senso di apertura delle vie di fuga si deve fare riferimento ai criteri di sicurezza previsti nella normativa di prevenzione degli incendi. III.2 SPOGLIATOI E SERVIZI IGIENICI III.2.1 Spogliatoi Gli spogliatoi sono di diverso tipo: - spogliatoi per gli allievi - spogliatoi per il personale amministrativo e docente - spogliatoi per il personale ausiliario - spogliatoio per i tecnici - spogliatoi per l’auditorium o aula magna - spogliatoi per le attività motorie o per la palestra La tipologia degli spogliatoi degli allievi e la loro posizione varia in modo considerevole in funzione dell’età e della capacità degli allievi di muoversi autonomamente all’interno dell’edificio scolastico. Nella scuola dell’infanzia l’area spogliatoi funge da spazio filtro tra la Piazza e la sezione/aula, sarà in diretto contatto con i servizi igienici e conterrà armadietti individuali oltre a sedute per aiutare i genitori ed al personale per svestire e rivestire agevolmente bambini.
Nella prime due classi della scuola primaria (bambini di 6-7 anni) sarà opportuno mantenere gli spogliatoi vicino alla sezione/aula, mentre per gli anni superiori (bambini di 8-9-10 anni) la maggiore autonomia dei bambini potrà lasciare altri margini di libertà, anche se sarà opportuno mantenere una certa vicinanza ai servizi igienici. Nella scuola media e nelle scuole superiori gli spogliatoi saranno locali autonomi separati per sessi, dotati di armadietti individuali, zone di sosta e servizi igienici, possibilmente in posizione baricentrica. Tutte le aree spogliatoio nelle varie scuole sono da intendersi come spazi relazionali, tali da meritare una attenzione progettuale e caratteristiche di qualità. Diversi sono gli spogliatoi di servizio: gli spogliatoi per il personale amministrativo e docente fanno parte degli ambienti amministrativi e, come gli spogliatoi per il personale ausiliario e quelli della cucina, sono quantitativamente definiti dalle norme provinciali e regionali. Per l’auditorium o aula magna sono necessari guardaroba gestibili in modo semplice posizionati possibilmente in prossimità dei servizi igienici degli ospiti. Gli spogliatoi per le attività motorie delle piccole scuole comprendono due spazi divisi per sesso, costituita da una zona spogliatoio ed una zona “bagnata” con docce, lavandini e Wc. Sono da prevedere anche due spogliatoi per il personale insegnante con servizi. Per la palestra in funzione della sua dimensione e dell’uso, se solamente interno o per attività extrascolastiche, occorre predisporre almeno 4 spogliatoi come quelli citati per favorire una rapida rotazione dell’uso della palestra. Se è previsto l’uso da parte di società sportive è consigliabile predisporre spogliatoi a rotazione con servizi di doccia ben dimensionati, in questo caso anche gli spogliatoi degli istruttori dovranno essere aumentati per ospitare gli arbitri quando la palestra sarà utilizzata per gare. III.2.2 Servizi igienici I servizi igienici avranno caratteristiche diverse in funzione del tipo di scuola e dell’età degli alunni. In generale i servizi igienici saranno preferibilmente illuminati ed aerati direttamente, ma potranno anche avere illuminazione artificiale e ventilazione forzata. In entrambi i casi si dovranno mantenere i locali in leggera depressione con accorgimenti architettonici, o con estrattori, per evitare la diffusione di aria viziata nei locali della scuola. I servizi igienici sono destinati a: - allievi - personale amministrativo e docente - personale ausiliario - utenti degli spogliatoi per attività motorie o palestra - genitori, visitatori, - pubblico delle attività sportive In generale i servizi igienici nella scuola dell’infanzia vanno concepiti come spazi di gioco e relazione, in cui si svolgono attività fisiologiche e di igiene ma anche sperimentazioni con l’acqua, si parla, si gioca. I servizi igienici saranno a contatto diretto con l’ingresso-spogliatoio e la sezione, non saranno divisi per sesso e saranno costruiti in modo da consentire un controllo discreto anche dalla sezione, avranno porte basse con molla di chiusura, lavabi e vasche per giochi d’acqua , per esperimenti, travasi, galleggiamenti, ecc.., i pavimenti saranno antisdrucciolo e le pareti dovranno essere rivestite con materiali adeguati per una agevole pulizia. Non è necessario lo sguscio negli angoli dei rivestimenti e tra pareti e pavimento. E’ consigliabile proporre un livello di privacy differente nel caso le sezioni siano divise per età dei bambini: senza divisioni per i 3 anni, con piccole divisioni ma sempre comuni per i 4 anni, con paratie e anche porte basse per i 5 anni. Si ritiene opportuno che tra la scuola dell’infanzia e la scuola primaria possa avvenire un passaggio progressivo, morbido, e conservare quindi almeno nelle prime due classi della scuola primaria alcune caratteristiche della scuola dell’infanzia come i servizi igienici dedicati per la classe. Ogni aula avrà due servizi igienici divisi per sessi con antibagno, per le altre aule si potranno prevedere servizi igienici più autonomi, dello steso tipo di quelli della scuola media. La scuola media e la scuola superiore avranno servizi con antibagno, divisi per sessi, dimensionati in ragione del numero delle aule previste e saranno da collocare vicino agli spogliatoi. Gli ambienti destinati al personale amministrativo e docente personale ausiliario avranno servizi igienici vicini agli spogliatoi. Si prevedono servizi dedicati per genitori e visitatori. Gli spazi per le attività motorie o sportive avranno servizi igienici all’interno degli spogliatoi e servizi dedicati per il pronto soccorso, gli eventuali uffici per società sportive e per visitatori e pubblico. Tutti gli ambienti della scuola, spazi per la didattica, uffici amministrativi, agorà, zone sportive, devono disporre di servizi igienici a norma per persone con difficoltà motorie o ipovedenti. Questi servizi devono essere presenti ad ogni piano e facilmente raggiungibili.
III.3
SEGRETERIA E AMMINISTRAZIONE, AMBIENTI INSEGNANTI, PERSONALE
III.3.1 Segreteria e Amministrazione Gli spazi amministrativi di supporto alle aree di apprendimento devono potere funzionare indipendentemente dalle attività didattiche o da quella di civic center. La loro collocazione deve essere facilmente percepita dall’atrio della scuola, devono essere raggiungibili senza creare interferenze con l’attività didattica e devono avere una gestione autonoma degli impianti. Gli spazi amministrativi devono comprendere spazi per la gestione del pubblico con adeguate zone di attesa, aree dedicate per colloqui riservati con i genitori con le attenzioni necessarie ai problemi legati alla privacy. Gli uffici devono essere previsti in funzione della dimensione della scuola e oltre ai locali per i dirigenti e i loro collaboratori, per la segreteria e l’economato, quando la scuola raggiunge dimensioni consistenti devono essere previsti ulteriori uffici specializzati come: ufficio protocollo, ufficio tecnico, ufficio per la sicurezza, ecc..; in generale devono essere previsti spazi appartati e tranquilli per il pranzo del personale amministrativo, di quello docente e di quello ausiliario. III.3.2 Ambienti Insegnanti Gli spazi per i docenti devono avere spazi per riunioni, per la ricerca, con zone di studio e biblioteca, spazi per il relax con eventuale piccolo servizio di caffeteria-cucinetta, archivi per i fascicoli personali dei docenti e devono essere in prossimità dell’archivio destinato agli elaborati degli alunni e avere spogliatoi con armadietti individuali con servizi igienici e docce dedicati. Oltre a servizi igienici di dotazione devono essere garantiti ad ogni piano servizi per disabili, facilmente raggiungibili, sia per il personale che per il pubblico. Dovranno essere previsti spazi, in qualche parte della scuola, capaci di contenere 50-60 persone per incontri tra docenti e genitori. III.3.3 Personale ausiliario Il personale ausiliario deve disporre di spogliatoi con armadietti individuali separati in due parti con reparto pulito e reparto sporco, a diretto contatto con servizi igienici con docce. Per gli istituti con forte presenza di laboratori specializzati è consigliabile predisporre spogliatoi dedicati vicini ai laboratori. III.3.4 Infermeria e pronto soccorso Tutte le scuole devono essere attrezzate per interventi di pronto soccorso con attrezzature adeguate alla dimensione della scuola. Negli edifici scolastici di dimensioni superiori ai 500 allievi deve essere presente un locale di infermeria con servizio adeguatamente attrezzato, mentre nelle piccole scuole questo locale può coincidere con quello da prevedere negli spogliatoi della palestra. III.4
PIAZZA - AGORA’
III.4.1 Piazza La Piazza ospita le funzioni pubbliche della scuola, è il luogo delle riunioni e delle feste della comunità scolastica, rappresenta il suo elemento simbolico più importante ed è anche il principale punto di riferimento per la distribuzione dell’intero edificio. Soprattutto nella scuola dell’infanzia la Piazza può diventare luogo di incontri informali, accogliere spazi per la motricità, contenere zone gioco, zone pranzo, angoli dedicati all’accoglimento dei bambini e piccoli spazi protetti per attenuare il distacco dai genitori nei primi mesi. Con l’incremento dimensionale dell’edificio scolastico, quando le funzioni diventano di più complesse, la Piazza diventa Agorà. III.4.2 Agorà E’ il cuore funzionale e simbolico della scuola, è il centro di distribuzione dei percorsi orizzontali e verticali ed è connessa a tutte le attività pubbliche con le quali può all’occasione integrarsi e sovrapporsi. In funzione della dimensione della scuola, l’Agorà ospiterà le riunioni collettive, le feste, ma potrà essere in tutto o in parte collegata con le zone per il pranzo e potrà essere connessa con aree per le attività motorie, soprattutto con quelle non destinate alle attività sportive molto specializzate, che spesso presentano elevati livelli di rumorosità.
Gli ambienti dedicati allo sport possono presentare complicati vincoli distributivi e di separazione dei percorsi, inoltre le attività specializzate presuppongono l’uso di materiali speciali che possono rivelarsi controproducenti, sia per le condizioni igieniche che la pulizia. Oltre una certa dimensione di edificio scolastico, indicativamente 250 alunni, l’Agorà potrà essere associata a uno spazio, con un palco leggermente rialzato, facilmente separabile e dotato di alcune attrezzature per rappresentazioni come un sipario, proiettori, spazi per le quinte, fondale, depositi per materiali, piccole zone spogliatoio, cabina di regia per la registrazione e la proiezione, il controllo acustico e degli impianti di climatizzazione. In tutti i casi, sia nella Piazza delle scuole dell’infanzia che nell’Auditorium-Aula Magna dovrà essere particolarmente curata l’acustica degli ambienti che dovranno presentare tempi di riverberazione adeguati al volume dell’ambiente ed all’uso del medesimo, cercando di evitare, se possibile, tempi di riverberazione superiori a 1,2 secondi. Anche l’impianto di ventilazione dovrà essere in grado di adeguarsi sia alle richieste per le attività quotidiane che a quelle di riunioni con centinaia di persone, e i ricambi d’aria e l’illuminazione dovranno essere modulari per garantire adeguati livelli di aerazione e di illuminamento. L’Agorà dovrà essere oscurabile per consentire spettacoli e proiezioni nelle ore diurne. Soprattutto nelle zone perimetrali rispetto all’Agorà potranno essere ricavati piccoli spazi per incontri occasionali e di socializzazione e potranno essere previsti alcuni spazi nei quali sia possibile favorire incontri di supporto psicologico (sos studenti). III.4.3 Aula magna – Auditorium specializzato Nei complessi scolastici di maggiore dimensione è opportuno prevedere un Auditorium che potrà funzionare da Aula Magna, con dotazioni tecniche per conferenze, spettacoli teatrali e musicali, acusticamente isolato, con illuminazione e ventilazione artificiali. L’Auditorium avrà funzione di “civic center”, sarà utilizzato della comunità ed avrà un accesso indipendente per non interferire sulla vita della scuola, per quanto riguarda i tempi di uso della sala, della sua pulizia e gli accessi. L’auditorium avrà un guardaroba e servizi igienici dedicati. E’ consigliabile prevedere la possibilità di separare la sala in due ambienti da utilizzare contemporaneamente e questo è possibile con pareti fonoisolanti a scomparsa con capacità di isolamento acustico di circa Db 42. L’Auditorium dovrà rispettare le norme di sicurezza per i locali di intrattenimento e di pubblico spettacolo, Decreto del Ministero dell’Interno 19 agosto 1996, le cui disposizioni più importanti sinteticamente sono: - la comunicazione con la scuola può avvenire solo attraverso filtri a prova di fumo; - la disposizione delle sedute di 16 posti per fila con 10 file come limite; - il dimensionamento di corridoi, spazi di esodo, scale e vie di fuga; - il dimensionamento delle uscite di sicurezza; - le disposizioni particolari per la scena; - l’utilizzo di materiali di adeguata aula di reazione al fuoco, evitando in particolare il rischio di produzione di fumi tossici. - la verifica dell’accessibilità da parte dei mezzi di soccorso dei Vigili del fuoco III.4.4 Sala musica Oltre alle strutture dell’Auditorium è opportuno prevedere una sala musica con strumenti per la registrazione, sistemata in posizione tale da non creare disturbo alle altre attività ed accuratamente isolata acusticamente, dotata di servizi igienici dedicati ed utilizzabile anche oltre l’orario scolastico con funzioni di “civic center”. III.5 CUCINA E MENSA La preparazione di pasti può avvenire in una cucina interna alla scuola o all’esterno, ed in questo caso il pasto viene semplicemente distribuito all’interno della scuola, cioè “sporzionato”. La cucina interna richiede un’attenta gestione economica per essere competitiva con i costi della fornitura dall’esterno, ma oltre alla probabile migliore qualità dei pasti la cucina interna permette di favorire una opportuna educazione alimentare sia ai bambini che ai genitori, con la organizzazione per i genitori di corsi di cucina destinati all’infanzia. Si può porre di fatto come un laboratorio/atelier sul cibo, con grandi potenzialità di contenuti e di aggregazione sociale. Nella scuola dell’infanzia la cucina rappresenta un riferimento importante per i bambini, per il valore che ha l’alimentazione per i bambini dei primi anni, per l’importanza della figura della cuoca, per le sperimentazioni sulla manipolazione e trasformazione del cibo, dei sapori e degli odori e per l’educazione alimentare che attraverso una cucina interna è possibile fare.
Nelle piccole scuole la cucina, se sistemata in posizione baricentrica, consente anche un facile controllo dell’ingresso durante l’intero orario scolastico, assieme a quello dei fornitori delle derrate. La cucina è costituita da zone per il lavaggio delle verdure, spazi per la preparazione in ambienti separati di verdure, carne, pesce, e aree per diete speciali (ad esempio, cibi speciali per celiaci). La zona di cottura e di preparazione dei piatti completa il ciclo della cucina vera e propria che è servita da un ambiente per il lavaggio delle stoviglie ed è dotata di dispensa, cella frigorifera, magazzino, spazi per la raccolta differenziata e servizi igienici dedicati per il personale. L’uso di cucine elettriche evita problemi di compartimentazione e contribuisce fortemente alla sicurezza. In caso di cucine a gas, che necessitano di compartimentazione anticendio REI, si può proporre la compartimentazione solo per la zona cottura e non per quella di preparazione, così da aumentare la parte di cucina che si può rendere visibile dagli spazi comuni (le vetrate con aula di resistenza al fuoco REI adeguata sono costose). Nella scuola dell’infanzia un piccolo ambiente distribuito tra la Piazza e la cucina permette ai bambini di imparare a conoscere il cibo, manipolarlo e di sperimentarne la preparazione. La scelta tra la preparazione interna o esterna del cibo determina la dimensione dei locali di cucina. Nelle scuole di maggiore dimensione la cucina interna, mantenendo i medesimi criteri distributivi e funzionali, assume un aspetto più specializzato, una connotazione più tecnica ed in funzione della dimensione della scuola sarà opportuno prevedere anche un bar, sempre gestito dalla cucina. In presenza di Auditorium e di altre funzioni di “civic center” si può inserire all’interno dell’Auditorium un bar con gestione interna o esterna. Nella scuola dell’infanzia e nelle piccole scuole la zona dedicata al pranzo può coincidere con la Piazza, ma anche nelle scuole di maggiore dimensione sarà opportuno utilizzare parte dell’Agorà per il periodo del pranzo, predisponendo un sistema d’arredi di facile pulizia e accatastamento, pavimenti di agevole pulizia, avendo cura di dimensionare gli ambienti per un uso a rotazione, con diversi turni, per risparmiare spazio prezioso. In tutte le scuole deve essere previsto uno spazio per il pranzo degli insegnanti e del personale non docente, un ambiente riservato ma visivamente in contatto con gli spazi comuni, che può essere utilizzato in altri momenti per riunioni del personale o altre attività didattiche. Come per altre parti della scuola che prevedono presenze numerose, deve essere particolarmente curato il comfort acustico, contenendo il tempo di riverberazione sotto il valore di secondi 1,2. La zona pranzo potrà essere vicina a portici o giardini d’inverno per pranzare gradevolmente all’aperto nelle belle stagioni. III.6 SEZIONE / AULA – HOME BASE Come detto in premessa, la nuova scuola nasce da un nuovo modello di apprendimento e di funzionamento interno, dove la centralità dell’aula viene superata. Le aule/sezioni diventano un luogo di appartenenza importante ma non autosufficiente, consentono attività in piccoli e grandi gruppi ma anche individuali, pareti scorrevoli consentono di coinvolgere spazi interclasse o di allargarsi negli spazi comuni rendendo i confini della sezione sfumati e flessibili. Non tutto viene svolto nella classe che è parte di un organismo più complesso: la sezione/aula è una home base, una casa madre da cui si parte e a cui si torna, caratterizzata da una grande flessibilità e variabilità d’uso. Questa “diluizione” nel tessuto scolastico avviene in modo diverso e progressivo in funzione del tipo di scuola e dell’età degli alunni. La scuola dell’infanzia, che può essere considerata una metafora della società nella quale i bambini affrontano la complessità dell’apprendimento e le incognite delle relazioni sociali (la collaborazione, lo scontro, l’amicizia, l’affetto) si basa su un’organizzazione per sezioni che costituiscono il luogo di riferimento e di riunione della unità pedagogica. La sezione deve essere facilmente frazionabile e contenere spazi riservati per le attività individuali, spazi per attività motoria controllata e spazi specializzati, separati da vetrate, acusticamente protetti per attività di gruppi limitati di bambini, chiamati “mini-atelier”. In età prescolare è opportuno prevedere il riposo pomeridiano dei bambini e quindi spazi o attrezzature per consentirlo e favorirlo. Una possibilità è dotare la sezione di arredi che ne favoriscono l’allestimento pomeridiano temporaneo (lettini impilabili, armadi contenitori di materassini, sistemi mobili). Una seconda possibilità è distribuire uno spazio adiacente alla sezione, eventualmente con pavimentazione morbida, generalmente multiuso ma tale da fungere da luogo del riposo nel momento opportuno. Per evitare spreco di spazio e il lavoro di preparazione dei lettini si può ricorrere a soppalchi opportunamente inseriti nelle sezioni e raggiungibili con percorsi variati gradevoli e in condizioni di sicurezza. Per la scuola primaria, in particolare nelle prime due classi per bambini di 6-7 anni, si può prevedere un passaggio graduale e mantenere alcuni elementi della sezione della scuola dell’infanzia, come i
servizi igienici a diretto contatto con la home-base. Questi spazi saranno preferibilmente al piano terra, a diretto contatto con lo spazio esterno, eventualmente dotati di un piccolo portico o un giardino d’inverno. Per le classi superiori, 7, 8, 9 anni si può consigliare che lo spazio-base sia ancora chiaramente percepibile, con una certa attenzione alla vicinanza degli spogliatoi e dei servizi igienici, anche se variamente frazionabile con pareti scorrevoli ed utilizzabile in modo da assumere le caratteristiche delle home-base della scuola media. Questo può valere anche per le prime classi, lasciando al progetto architettonico il compito di interpretare il grado di flessibilità e variazione. Per la scuola media e le scuole superiori lo spazio aula sarà sostituito da ambienti a dimensione variabile, separati da pareti scorrevoli opache o trasparenti a seconda delle necessità basate su di una matrice dimensionale che consente il lavoro di piccoli gruppi così come le lezioni per 60 /70 allievi. Le home-base devono essere a diretto contatto con gli spazi dell’apprendimento informale e diventano alternativamente luoghi di lezione o di ricerca di gruppo o lavoro individuale. La effettiva possibilità di variare gli spazi dovrà essere consentita da una opportuna modularità dei sistemi impiantistici, come illuminazione e l’aria primaria, e si dovrà facilmente poter regolare la illuminazione esterna in funzione delle necessità delle attività che si intendono svolgere. III.7
ATELIER E LABORATORI
III.7.1 Atelier Si tratta di spazi generici che si specializzano con le dotazioni tecnologiche e gli arredi e svolgono un ruolo di attrattori nel tessuto ambientale: dispensano possibilità, sono luoghi attrezzati e spesso più specializzati, ma non dedicati a una sola disciplina - semmai divisi per caratteristiche che si traducono in prestazioni ambientali (silenzio, spazio, flessibilità, presenza di macchinari / tool, buona luce) per lavorare. Possono essere destinati ad attività espressive legate all’immagine, al disegno, alla pittura, alla scultura, alla musica, al movimento del corpo, alla danza, alla integrazione tra i diversi linguaggi (suono e movimento, immagini e suono, matematica e spazio ecc.) La predisposizione “a matrice” degli impianti, con punti che raccolgono gli allacci alla energia elettrica, l’approvvigionamento idrico, lo scarico, permette di cambiare con facilità nel breve e nel lungo periodo l’uso di questi spazi privilegiati, che devono essere accompagnati da una diffusa serie di piccoli ambienti di deposito per accogliere gli strumenti, i materiali specifici dell’attività, la conservazione dei prodotti del lavoro, ad esempio i prodotti delle attività legate all’immagine. Si differenziano gli atelier musicali che possono dovere essere isolati acusticamente con materiali adeguati. Anche il dimensionamento può essere variato attraverso l’uso di pareti scorrevoli a scomparsa, trasparenti oppure opache che si spostano su di una matrice e programmata di guide. Gli atelier devono essere dotati di impianti di illuminazione molto duttili per i differenti usi possibili, come le attività artistiche che richiedono un alto livello di illuminazione o una alta resa cromatica dei corpi illuminanti; o le attività che fanno riferimento alla danza, che richiedono luci più diffuse. III.7.2 Laboratori Sono spazi che richiedono la presenza di attrezzature specifiche, non sempre facilmente spostabili e la loro possibilità di cambiare è ridotta, come i laboratori di chimica, cioè tali da essere comunque legati a prestazioni e normativa di sicurezza specifiche. Possono in ogni caso essere suddivisi in modo variabile con l’uso di pareti a scomparsa e devono essere a contatto con piccoli spazi per le attività di elaborazione individuale e spazi per la lezione teorica. III.7.3 Laboratori specialistici Negli istituti tecnici tecnologici i laboratori sono altamente specializzati: meccanica, tecnologia meccanica, laboratori di sistemi, laboratori CAD, torni a controllo numerico, ecc e richiedono attrezzature molto specializzate e magazzini per macchine, strumenti, ricambi, e spazi contigui per le lezioni teoriche ed il lavoro di ricerca individuale. Richiedono spogliatoi dedicati sia per gli allievi che per gli insegnanti per indossare gli abiti di lavoro e per le dotazioni di sicurezza necessarie. III.8
SPAZI DI APPRENDIMENTO INFORMALE
III.8.1 Gli spazi connettivi sono spazi relazionali Occorrono spazi dove lo scambio di informazioni avvenga in modo non strutturato, le relazioni siano informali, gli studenti possano studiare da soli o in piccoli gruppi, approfondire alcuni argomenti con un insegnante, ripassare, rilassarsi. In questi spazi gli insegnanti possono svolgere attività di recupero o
approfondimento con uno o alcuni studenti, possono lavorare e approfondire alcuni contenuti utilizzandoli come alternativa alla sala insegnanti. I genitori e gli esterni, nelle occasioni previste, li usano come luoghi di seduta o conversazione. Sono luoghi di approfondimento, lavoro informale, relax, punti di accesso alla documentazione e gioco ma sono anche la naturale estensione delle aule e degli atelier. In questo contesto non ci sono corridoi, ma luoghi comuni disponibili: i sistemi ambientali e i macroarredi offrono possibilità di uso, sono luoghi senza muri ma con una precisa qualità acustica e luminosa, con sedute piani di lavoro, privacy visiva, cioè qualità spaziali di uso in una sorta di open space ottenute con soluzioni allestitive e di materiali, pannelli fonoassorbenti, luci, schermi, vetri, arredi, macro-arredi, divisori. III.8.2 Gli spazi connettivi sono anche spazi individuali Con gli stessi strumenti (arredi, acustica, illuminazione) si creano spazi in cui lo studente possa organizzare i propri contenuti e pianificare le proprie attività, separati dall’aula e dai contesti di incontro sociale con garanzia di accesso alla rete e a contenuti, possa lavorare in autonomia in sintonia con i propri tempi e ritmi al di fuori delle attività didattiche supportate dal docente in condizioni di comfort fisico (con sedute comode, informali, soffici, pouf e tappeti), acustico e termo-igrometrico. III.9 SPAZI AGGIUNTIVI PER CIVIC CENTER Oltre agli ambienti di grande dimensione e specializzati che possono avere la funzione di “civic center”, come l’Auditorium, la biblioteca, la sala musica e registrazioni, in edifici scolastici di grande dimensione o in funzione di situazioni al contorno particolari, può essere opportuno prevedere alcuni spazi che possono arricchire le attività scolastiche e supportare le funzioni di “civic center”, come librerie, piccoli negozi di materiale scolastico, bar-cafeteria, sedi di società culturali o sportive, la cui definizione deve essere valutata nello specifico programma edilizio. III.10
IMPIANTI SPORTIVI
III.10.1 Attività motorie e palestra La scuola dovrà avere spazi per le attività motorie e sportive in funzione delle diverse età degli allievi, ambienti adeguati per un armonico sviluppo delle capacità motorie, dalle attività meno specialistiche come la ginnastica, la danza e la musica alle attività sportive fino a quelle agonistiche che rientrano all’interno della funzione di “civic center”. Dovrà essere attentamente considerato l’inserimento dell’impianto sportivo nel contesto urbano e paesistico, anche in relazione alla opportunità di prevedere attrezzature sportive per attività sportive agonistiche. In questi casi potranno essere inseriti piccoli punti vendita specializzati e spazi per organizzazioni o società sportive, piccolo bar e zone di sosta. Lo spazio palestra è destinato allo sviluppo motorio, ma può essere utile per favorire le relazioni sociali, permettendo lo svolgimento di feste, assemblee, spettacoli, ed è opportuno che sia collegabile con pareti scorrevoli a scomparsa allo spazio della “Piazza - Agorà”. Occorre ricordare che la integrazione con altre funzioni può creare alcune contraddizioni per la manutenzione dei pavimenti e per la loro pulizia ed occorre scegliere con cura materiali molto resistenti. La scelta della tipologia di palestra deve tenere conto della dimensione della scuola, ma anche della presenza di altri impianti sportivi nell’area circostante. Le tipologie potranno essere: piccola palestra per attività motorie palestre per giochi di squadra con campi di dimensione amatoriale impianti attrezzati opportunamente conformati per la pratica di discipline sportive e giochi di squadra, adatti anche ad un uso extrascolastico. In questi casi sarà da considerare la possibilità di inserire alcuni spazi da destinare al pubblico, con ingressi dedicati, percorsi separati e adeguati servizi igienici. impianti sportivi di esercizio destinati ad attività regolamentate, ma non agonistiche, di avviamento, di supporto e di preparazione alle attività agonistiche, con dotazione di piccole tribune per il pubblico occasionale. impianti sportivi agonistici strutturati in modo da consentire attività agonistiche ufficiali con presenza di pubblico, con tribune adeguate alla stima di presenze che dipende dalla situazione al contorno.
E’ comunque opportuno che impianti strutturati per giochi di squadra siano affiancati anche da impianti sportivi complementari adatti ad attività diverse ed individuali: ginnastica, fitness, attività per il mantenimento dello stato di benessere fisico ed emotivo. Negli impianti con presenza di pubblico esterno o con la presenza di genitori spettatori sarà opportuno inserire un piccolo bar con zona di sosta e un accesso dedicato. In considerazione delle attività previste, negli impianti di maggiori dimensioni, saranno da inserire locali per sedi di organizzazioni e società sportive e si potranno prevedere spogliatoi a rotazione per favorire l’impiego da parte delle squadre. Nella scuola dell’infanzia le attività motorie, oltre a trovare spazi all’interno della sezione con opportuni accorgimenti, come lo spostamento di arredi o la presenza di gradonate, tappeti ed arredi morbidi, potrà svolgersi nella Piazza, che sarà dimensionata per accogliere anche queste attività. Nella scuola primaria le attrezzature per le attività motorie saranno in funzione della dimensione della struttura scolastica. Indicativamente fino a 5 aule si potrà avere uno spazio per le attività motorie coincidente con la “Piazza - Agorà”, da 10 aule si potrà avere uno spazio dedicato adatto alla ginnastica, ad attività motorie che prevedono in misura minima le attività di squadra, comunque dotato di spogliatoi per gli allievi ed il personale insegnante. Dovrà essere garantita la fruibilità da parte degli utenti diversamente abili, verificando l’assenza di barriere architettoniche e prevedendo una organizzazione chiara e facilmente percepibile dei percorsi, eventualmente caratterizzati da opportuni accorgimenti per gli ipovedenti. Nelle palestre si dovrà curare in modo attento la sicurezza, utilizzando superfici vetrate di classe 2B2, come prescritto dalla direttiva UNI EN 12600, e di classe 1B1 per le superfici finestrate ad altezza parapetto fino a cm 90 da terra o comunque a pericolo di caduta. Sarà inoltre necessario eliminare sporgenze potenzialmente pericolose, curando l’acustica per limitare i tempi di riverberazione in maniere adeguata e coerente con il volume dell’ambiente. Gli spazi di distribuzione e le scale dovranno essere di facile leggibilità per favorire la mobilità di disabili ed ipovedenti e per orientare in modo semplice ed intuitivo verso le uscite di sicurezza, che sono da realizzare secondo la normativa vigente. Come per l’Auditorium, i locali palestra dovranno rispettare le norme di sicurezza per i locali di intrattenimento e di pubblico spettacolo, Decreto del Ministero dell’Interno 19 agosto 1996, le cui disposizioni più importanti sinteticamente sono: - la comunicazione con la scuola può avvenire solo attraverso filtri a prova di fumo; - la disposizione delle sedute di 16 posti per fila con 10 file come limite; - il dimensionamento di corridoi, spazi di esodo, scale e vie di fuga; - il dimensionamento delle uscite di sicurezza; - le disposizioni particolari per la scena; - l’utilizzo di materiali di adeguata aula di reazione al fuoco, evitando in particolare il rischio di produzione di fumi tossici. - la verifica dell’accessibilità da parte dei mezzi di soccorso dei Vigili del fuoco Occorre valutare con attenzione anche la qualità del ricambio dell’aria e la qualità e distribuzione dell’illuminazione naturale ed artificiale, per evitare fenomeni di abbagliamento cruciali per i giochi di squadra. Dovrà essere prevista anche un’Infermeria e si dovrà essere ben collegata con l’accesso delle ambulanze, che può coincidere con l’ingresso carrabile per la manutenzione. Il progetto deve comprendere tutti gli attrezzi fissi e le attrezzature necessarie allo svolgimento delle diverse attività sportive all’interno e all’esterno della palestra. III.10.2 Piscina Nei complessi scolastici di grandi dimensioni potrà essere inserita la piscina, che sarà da considerare tra le dotazioni aggiuntive con caratteristiche di “civic center”. Il dimensionamento sarà in funzione della situazione ambientale e ella richiesta del territorio e dovrà tenere conto della specifica normativa del CONI per gli impianti natatori, nel rispetto di tutte le norme locali e regionali. III.10.3 Area sportiva esterna L’area esterna in funzione del numero e dell’età degli studenti dovrà ospitare attrezzature per le attività sportive coerenti con le dotazioni previste per le palestre, e potrà contenere campi per giochi di squadra come pallavolo e basket, campi da tennis, piste per i m 100 fino ad attrezzature complete per le attività di atletica leggera, con pedane per i salti, i lanci e anello di pista da m 400.
Le aree esterne saranno alberate, con luoghi di relax e di sosta per gli studenti e, nelle situazioni di maggiore complessità, dovranno prevedere ingressi e spazi di sosta dedicati per il pubblico. III.11 SPAZI A CIELO APERTO Lo spazio esterno costituisce parte integrante del progetto e deve essere altrettanto curato e attrezzato con formazione di prati, piantumazioni, orti didattici, depositi per sedie e attrezzature, giochi, selciati. E anche il perimetro dell’edificio può offrire occasioni per rendere interessante il rapporto tra spazi interni, climatizzati, e l’ esterno: portici, logge, giardini di inverno, gazebi, pergolati, tettoie, sporti Creano spazi utilizzabili nella mezza stagione, luoghi protetti ma all’aperto, una occasione per sfruttare meglio l’area esterna e gli elementi naturali. I portici costituiscono non solo una naturale estensione dello spazio interno, ma una occasione di ombra o protezione dalla pioggia che rende utilizzabile l’esterno anche in condizioni climatiche difficili. I cortili possono diventare giardini di inverno, spazi protetti dalla pioggia e con temperature intermedie, che possono essere utilizzati per tutta la stagione fredda ricorrendo a porte scorrevoli o a soffietto ed eventualmente anche a coperture vetrate scorrevoli, ricreando la versione contemporanea degli antichi chiostri. I giardini d’inverno possono essere utilizzati come serre e fornire un guadagno termico nelle stagioni fredde. Nel caso di cortili o di riconversioni si può ricorrere a coperture degli spazi esterni staccate dall’edificio, in modo da proteggere la corte ed aumentarne in modo considerevole l’uso. Tutte queste estensioni reversibili e le coperture non devono essere considerate, da un punto di vista normativo, volumi chiusi e non devono incidere né sugli indici edilizi né sui criteri di valutazione igienica degli ambienti: sono da considerare semplici arricchimenti dello spazio esterno come i portici, i gazebi e i pergolati. In condizioni di alta densità edilizia è possibile utilizzare le coperture come spazi attrezzati dotandole di zone d’ombra, pergolati a condizione di proteggere gli spazi frequentati dagli studenti con parapetti alti almeno m 1,30 per evitare scavalcamenti. III.12 MAGAZZINI E ARCHIVI (CENTRO DI DOCUMENTAZIONE) In rapporto alle sue dimensioni ogni scuola, oltre ad un magazzino generico ben dimensionato, deve essere dotata di un deposito per il materiale necessario alla manutenzione del verde e dell’area esterna. La palestra avrà un deposito attrezzi proporzionato alla sua dimensione direttamente a contatto con la sala e di facile accesso dall’esterno. Devono essere previsti spazi adeguati per i materiali di pulizia, carrelli, aspirapolvere, pulitrici. Devono essere previsti adeguati spazi per l’archivio, cioè per la conservazione del materiale didattico, di disegni, di elaborati di esercitazioni, esami, etc. L’archivio, sia analogico che digitale, può diventare il vero tesoro di una scuola se è ordinato, accessibile, utilizzabile con facilità. Concettualmente l’archivio deve diventare un centro di documentazione, nel senso che le informazioni diventano preziose si ci sono gli strumenti e luoghi non solo per acquisirle ma anche per manipolarle e produrne di nuove. In fin dei conti l’archivio deve fornire i semilavorati per produrre informazioni. Va quindi considerato un luogo prezioso, che merita attenzione progettuale. IV. IMPIANTI TECNOLOGICI IV.1 Flessibilità impiantistica Il comfort ambientale è strategico in una scuola che prevede che gli ambienti abbiano pareti apribili, che la densità di frequentazione possa variare in modo marcato, che la destinazione d’uso dei luoghi sia flessibile. La flessibilità impiantistica risponde a due esigenze: una spaziale, innescata dal cambio di conformazione degli ambienti e dall’uso diversificato dei luoghi della scuola, cioè si devono accendere le luci, riscaldare, raffrescare, attivare la sicurezza e illuminare a volte solo una parte dell’edificio, a volte una stanza che raddoppia o dimezza le dimensioni aprendo delle pareti scorrevoli. Una seconda esigenza di flessibilità riguarda gli utenti: diverso è climatizzare un ambiente frequentato da molti adulti (genitori in riunione) o pochi bambini (attività di studio a piccoli gruppi nella Piazza). Gli impianti devono essere quindi impostati a matrice, con la possibilità di spegnerli e accenderli a tranche e regolarli separatamente. IV.2 Aspetti legati al modello educativo Senza entrare nel merito delle prestazioni energetiche e dei valori quantitativi, regolati da altre normative, si elencano brevemente gli impianti ponendo in evidenza aspetti legati la modello educativo.
IV.2.1 Impianto elettrico_distribuzione principale e secondaria, FM e dati L’impianto di distribuzione deve prevedere la possibilità di modificare il tipo di servizio fornito nei terminali, cioè le ‘prese’. Utilizzare RJ45 o altra tecnica che consenta di ‘battezzare’ a fine lavori se una presa fornisce dati o energia, favorisce la personalizzazione degli spazi e la loro capacità di adeguarsi ai cambi di uso. A parte la distribuzione a “stella” che non favorisce la insorgenza di campi magnetici, è opportuno che ogni ambiente abbia un quadro elettrico che ne consenta la gestione autonoma. IV.2.2 Impianto elettrico_corpi illuminanti Il progetto delle luci deve considerare tre elementi: la quantità di luce, la qualità della luce e la distribuzione dei corpi illuminanti. A parità di quantità di illuminazione fornita, quindi secondo normativa, il paesaggio luminoso può essere bello o brutto, flessibile o rigido, in grado di valorizzare colori e ombre oppure no. La combinazione di questi tre elementi deve generare un paesaggio luminoso che supporti l’ipotesi di uso: una illuminazione di base e luci di accento consentiranno di variare le condizioni di luce a seconda delle attività. La dimmerazione delle luci, la qualità della resa cromatica, il controllo delle temperatura colore della luce, la modulazione dell’effetto volumetrico delle ombre (una sorgente luminosa vasta tende a generare ombre diafane, una sorgente puntiforme ombre nette) sono componenti fondamentali del progetto del paesaggio luminoso della scuola e della qualità di uso. Gli aspetti di risparmio energetico pongono le basi nella buona concezione progettuale dell’edificio, nell’orientamento e nella valorizzazione della luce naturale. Per limitare i consumi e contenere i costi di gestione si possono utilizzare sorgenti luminose a basso consumo, sistemi di controllo della luminosità dei locali e sensori di presenza persone, ma senza che questo prevalga sulla qualità del paesaggio luminoso e della prestazione luminosa delle varie lampade. IV.2.3 Impianto tecnologico_ventilazione e aria primaria La qualità dell’aria primaria è una condizione di uso dello spazio. Mentre non sembra essere indispensabile nei Nidi e nelle scuole dell’Infanzia, dove la dimensione dell’edificio, il tipo di uso e altri aspetti legati all’età dei bambini consigliano di usare sistemi di ventilazione naturali, nelle scuole di ordine superiori deve essere una risorsa, uno strumento progettuale che faciliti la organizzazione degli spazi – anche a ventilazione e illuminazione artificiale – ma non un requisito obbligatorio. La ventilazione in certi edifici, concepiti secondo criteri di si sostenibilità, in determinate condizioni climatiche od orografiche, a seconda della impostazione progettuale, può essere anche naturale. Si tratta di verificare la qualità dell’aerazione e non la obbligatorietà del ricambio di aria primaria. IV.2.4 Impianto tecnologico_climatizzazione La qualità del riscaldamento e del raffrescamento è un importante requisito ambientale. La necessità di prevederli entrambi dipende soprattutto dalle condizioni climatiche e dalle caratteristiche dell’involucro edilizio; diverse sono le soluzioni operative possibili, ma le differenti tecnologie vanno scelte anche in funzione della flessibilità di uso, cioè la necessità di regolare diversamente la climatizzazione negli spazi a seconda dell’esposizione, dell’orientamento, della destinazione d’uso e della capienza. Va inoltre valutata la velocità di risposta alle regolazioni e la duttilità ed espandibilità dell’impianto. IV.2.5 Impianto idrico Oltre alle normative inerenti gli impianti idrici, si pone all’attenzione il valore pedagogico del riciclo delle acque piovane, per uso sanitario o irriguo, e in generale la gestione della risorsa acqua, con la possibilità di renderne visibile e percepibile il recupero e la preziosità. L’integrazione dell’impianto idrico e di gestione delle acque con le esigenze del territorio (dispersione in falda, uso dei pozzi, utilizzo di vasche di raccolta, di laminazione) è da considerare un progetto complessivo di uso consapevole della risorsa idrica. IV.2.6 Generazione dell’energia Richiamando l’obbligo dell’utilizzo delle fonti rinnovabili negli edifici di nuova costruzione a copertura di una quota del fabbisogno di energia termica ed elettrica, si ritiene un valore didattico in sé la progettazione sostenibile nella generazione e gestione dell’energia. Geotermia, energia eolica, cogenerazione, celle fotovoltaiche, teleriscaldamento e ogni forma di generazione dell’energia responsabile sono fattori positivi e pedagogici.
IV.2.7 Dati e connessione Elemento fondante di un nuovo sistema educativo è l’accessibilità alle informazioni, alle banche dati e la possibilità di elaborarle e gestire i nuovi media e tecnologie. Questo implica la importanza di impostare una buona connessione dell’edificio alle reti dati e una buona usabilità e accesso alle reti all’interno degli spazi. Questo implica la necessità di dotare l’edificio di ottima connessione alla rete sia via cavo che attraverso una wifi diffusa in tutti gli ambienti, oltre che molte prese elettriche per l’alimentazione delle dotazioni hardware (LIM, tablet, computer, periferiche, e-book reader ecc.). IV.3 Gestione impianti IV.3.1 Manutenzione Sono da valorizzare due tipi di manutenzione impiantistica: da un lato la gestione delle prestazioni via telematica, remota, comprensiva di controllo dei problemi e delle riparazioni in telegestione (regolazione della temperatura, della umidità, dei parametri ambientali in generale e monitoraggio del funzionamento via rete), dove la domotica consente di guidare le prestazioni impiantistiche dell’edificio in remoto oltre offrire vantaggi pratici nella gestione quotidiana (ad esempio, un solo interruttore per ‘spegnere’ tutto in uscita, un sensore per la pioggia che chiude automaticamente i lucernai); dall’altro la manutenzione pratica, fisica dei componenti, esigenza che si traduce in accessibilità delle reti impiantistiche, in creazione di cave di distribuzione ispezionabili e accessibili, in una concezione delle reti impiantistiche che faciliti la manutenzione nel corso del tempo. Senza però sacrificare la qualità estetica dell’ambiente alla ispezionabilità impiantistica: si tratta di trovare soluzioni progettuali che difendano entrambi gli aspetti. IV.3.2 Monitoraggio La domotica e i sistemi di contabilizzazione dei consumi consentono di monitorare il comportamento energetico dell’edificio, il funzionamento impiantistico, di gestire il controllo delle spese e di ripartirlo secondo necessità. V. MATERIALI V.1 Materiali di finitura La scelta dei materiali è fondamentale per la qualità di una architettura, ma in particolare i materiali di finitura, cioè la pelle interna ed esterna dell’edificio ne qualificano l’aspetto e le modalità di uso. I bambini più piccoli, nella scuola d’infanzia, hanno processi cognitivi caratterizzati da una forte sinestesia, in cui un senso attiva gli altri sensi. Per questo motivo hanno un approccio alla conoscenza che utilizza tutti e cinque i sensi: sono un laboratorio sensoriale e meritano un ambiente che sia ricco, variegato e interessante da un punto di vista sensoriale, Il paesaggio materico, cromatico, luminoso si devono quindi caratterizzare per una marcata complessità e varietà, per supportare il bambino nel suo percorso di crescita. La dimensione sensoriale nella conoscenza perde importanza man mano che i bambini crescono, ma rimane un importante sistema di esperienza, cognitiva e ambientale. IS ritiene quindi importante mantenere un buon livello di qualità sensoriale nel progetto, allontanandosi dal paesaggio ‘anemico’ dal punto di vista sensoriale che caratterizza le scuole italiane. V.2 Materiali di costruzione La qualità dei materiali da costruzione generano un secondo livello di qualità delle prestazioni ambientali di un edificio scolastico, sia a livello delle singole prestazioni - che sono comunque certificabili – ma anche in base a come vengono miscelati, utilizzati, valorizzati. Ci sono componenti di durata, di manutenibilità, di sostenibilità, di costo, di estetica: tutti questi aspetti sono rilevanti ma si può sintetizzare che i materiali di una scuola devono avere una durata appropriata (non necessariamente superiore alla obsolescenza di un edificio, bensì proporzionata), devono essere protetti dalle intemperie o dall’uso se la durata può essere critica, devono avere una manutenzione facile o almeno possibile, devono avere un costo adeguato all’investimento, non devono rilasciare sostanze tossiche, non devono derivare da una filiera produttiva inquinante, devono privilegiare una provenienza locale a favore della sostenibilità e della reperibilità futura, devono consentire assemblaggi e montaggi sostenibili, favorire un comportamento di contenimento energetico dell’edificio responsabile e rispondere ai requisiti prestazionali previsti dall’art. 3, comma 1, lettera e) della legge 26 ottobre 1995, n. 447. E devono essere belli, cioè partecipare al progetto di identità dell’edificio, in esterni come in interni: tra le prestazioni valutate ci deve essere anche quella estetica.
V.3 Gestione nel tempo Oltre alla durata e alla manutenibilità, è importante che i materiali scelti comportino chiare procedure di manutenzione. Se il materiale utilizzato è innovativo o insolito, deve essere accompagnato dalle istruzioni di pulizia e manutenzione nel tempo: la sua vita non finisce a progetto completato e collaudato, ma inizia insieme all’uso. Sono inoltre da valutare le capacità di invecchiamento dei materiali, sia a livello di permanenza della prestazione (di isolamento, di impermeabilizzazione, cromatica, ecc.) che di prestazione estetica: alcun materiali invecchiano lentamente rimanendo quasi invariati (come il vetro, l’acciaio inox), altri invecchiano ma nobilmente (il legno, la pietra), altri invece che invecchiare si rovinano (alcune plastiche). Non si tratta di scegliere materiali che non invecchiano mai, ma di considerare il passare del tempo come un elemento della scelta progettuale. Negli edifici di maggiori dimensioni saranno da prevedere piccoli laboratori per la piccola manutenzione e la conservazione dei materiali di ricambio, sia per la parte edile che per gli strumenti.
VI. SICUREZZA Lo spazio dei parcheggi ed i percorsi di accesso dovranno essere facilmente accessibili alle persone con difficoltà motorie ed agli ipovedenti, nel rispetto della normativa esistente. Ogni parte dell’edificio scolastico sarà dotata ad ogni piano di servizio igienico a norma per disabili, facilmente raggiungibile ed in posizione facilmente identificabile. Gli edifici dovranno rigorosamente rispettare la vigente normativa antisismica. La sicurezza dai rischi elettrici sarà affidata a differenziali ed alla suddivisione degli impianti. Al fine di proteggere la complessa strumentazione informatica l’impianto elettrico sarà protetto dalle scariche atmosferiche mediante scaricatori di sovratensione. Le cucine saranno preferibilmente alimentate con energia elettrica e questo rappresenterà una sicurezza intrinseca per l’edificio. I pavimenti delle zone che possono essere facilmente bagnate, come i servizi igienici, le cucine e le pavimentazioni esterne, dovranno essere realizzati con materiali aventi prestazioni antisdrucciolo appropriate e certificati. Anche in questo caso si tratta di individuare il livello di prestazione antisdrucciolo che non comprometta le scelte estetiche ma sia appropriato alle esigenze. Per i parapetti si consiglia di mantenere una altezza superiore a quella minima di legge, ed è consigliabile utilizzare quote di cm 115-120 per evitare scavalcamenti. Gli infissi dovranno rispondere alla recente normativa europea ed essere realizzati con vetri antisfondamento sia all’interno che all’esterno dell’infisso, di classe 2B2, come prescritto dalla direttiva UNI EN 12600, e di classe 1B1 per le superfici finestrate ad altezza parapetto fino a cm 90 da terra o comunque a pericolo di caduta. I progetti dovranno rispettare i criteri di sicurezza previsti dalla normativa vigente per quanto riguarda la resistenza al fuoco delle strutture, il dimensionamento delle vie di fuga, delle scale, delle zone sicure, rispettando la resistenza al fuoco prevista nella norma citata dei materiali, con particolare attenzione ad escludere quei materiali , in genere isolanti, che bruciando producono fumi tossici. Gli edifici dovranno essere dotati di linee-vita per tutti i lavori di manutenzione e di un adeguato piano di sicurezza per la gestione delle emergenze. VII. ARREDI Gli arredi giocano un ruolo fondamentale in una architettura flessibile, attraversabile, che si modifica e vuole consentire usi e attività in continua trasformazione: è una architettura generica, che ha prestazioni hardware di comfort climatico, di comportamento energetico, che offre un paesaggio acustico, cromatico, luminoso, spaziale di base e che si modifica e caratterizza in base al software ambientale che si attiva: luci di accento, terminali di climatizzazione modificabili, tecnologie, dati, arredi. Gli arredi sono l’interfaccia di uso tra gli utenti e lo spazio, consentono la declinazione dell’uso: hanno il compito di dare concretezza alle possibilità, di innescare le relazioni (come enzimi); sono i veri tools della scuola. I tavoli sostituiscono i banchi: consentono di lavorare a piccoli gruppi, fare ricerca, spostarsi lungo i confini dei tavoli ma anche di guardare tutti insieme la lavagna o una proiezione. Altri tavoli sono trasformabili con parti inclinabili come i tavoli delle vecchie scuole d’arte. I modi di sedersi sono vari: al tavolo, su sedie con tavolino, su elementi morbidi o informali. Gli strumenti didattici sono contenuti in carrelli che vengono ‘estratti’ da un dispenser a seconda delle attiività. Si prevede la moltiplicazione dei supporti di comunicazione (smartboard, lavagna tradizionale, tablet, pannelli con possibilità di riposizionare i materiali, boards, ecc..), la smaterializzazione della cattedra che viene sostituita da una serie di luoghi dove l’adulto può usare gli strumenti, sedersi, depositare materiale, lavorare. Gli arredi
portano nel complesso a un territorio interno ibrido, un misto tra uno studio di design e un laboratorio artigianale, tra una bottega rinascimentale e un aeroporto. Gli arredi consentono di creare spazi di gruppo, spazi laboratoriali, spazi individuali, spazi informali e di relax con componenti di reversibilitĂ : valorizzano la capacitĂ evolutiva della scuola e contribuiscono in modo determinante non solo al funzionamento ma alla definizione della sua identitĂ estetica: raccontano e supportano un nuovo modello educativo e risultano quindi centrali nel processo progettuale.
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Perché dare vita ad un processo partecipato Negli ultimi anni la domanda di coinvolgimento da parte dei cittadini è sempre più incalzante, fino ad arrivare ad esprimersi con forme di contrapposizione decisa, e anche violenta, a scelte che sono state prese senza di loro. A questa richiesta di partecipazione si associa una crescente complessità dei temi trattati nel dibattito pubblico che richiede molto spesso la composizione di un bagaglio conoscitivo indisponibile al Pubblico e diffuso nella società. Per questa ragione sono sempre maggiori le esperienze che coinvolgono i cittadini nelle decisioni pubbliche attraverso diverse forme di partecipazione. La scelta di intraprendere un percorso partecipativo che coinvolgesse la comunità scolastica e la cittadinanza del Comune di Pietrasanta è una scelta obbligata quando il tema in discussione è un tema di rilevanza strategica come la scuola. Oltre a scelte che possono migliorare la qualità della vita delle famiglie, del corpo insegnanti e degli alunni stessi, decidere di scuola vuol dire costruire un pezzo importante del futuro di una comunità. Più di altre decisioni, quelle sulla scuola, crediamo debbano passare attraverso un processo di condivisione e collaborazione che porti alla condivisione di azioni ed esiti da parte di tutti gli attori in campo. Oltre all’importanza strategica di queste decisioni c’è un altro aspetto fondamentale per il quale intraprendere un percorso partecipativo su questo tema, la responsabilità di prendere delle decisioni sulla scuola e le capacità di applicarle sono infatti diffuse nella comunità. Libertà educativa delle famiglie, autonomia scolastica e scelte pedagogiche degli insegnanti renderebbero inefficace qualsiasi decisione calata dall’alto.
Questo aspetto rende indispensabile una condivisione degli obiettivi, delle scelte da compiere e dei percorsi da svolgere in merito. La partecipazione ai processi decisionali, tuttavia, può essere intesa come un modo per coinvolgere la popolazione e condividere le scelte rispetto a delle ipotesi o a dei progetti che possono avere un impatto pubblico. In Versilia, a Pietrasanta, si è scelto di costruire un processo partecipato per un motivo diverso e in un momento del processo decisionale ancora antecedente l’idea del cambiamento: l’obiettivo era infatti quello di produrre conoscenza, di condividere il sapere e dunque intraprendere un percorso di costruzione (e ricostruzione) di una nuova cultura della Scuola. È sempre più evidente, infatti, come l’intervento in quasi tutti gli ambiti caratterizzati da un elevato livello di complessità debba prevedere il coinvolgimento di attori diversi per essere efficace (e ancor prima praticabile): ogni soggetto (amministrazioni, imprese, singoli cittadini) è infatti portatore di un insieme di saperi e competenze non reperibili altrove che risultano cruciali alla fattibilità delle ipotesi progettuali. Versilia School City è dunque stato pensato come un processo partecipato con l’obiettivo di costruire un quadro di conoscenze che potesse essere utile e di supporto a qualunque tipo di scelta futura in materia di Scuola. In questo senso l’attività dei gruppi di lavoro ha generato, attraverso il contributo dei partecipanti, dei racconti legati ai diversi temi trattati che - a partire dall’analisi di contesto – hanno individuato le criticità, le risorse e le potenzialità a questi connessi ma anche agli aspetti emotivi e alle aspettative della comunità rispetto al mondo della scuola.
I laboratori Per i laboratori di Versilia School City si è cercato uno strumento di partecipazione al dibattito che consentisse di gestire il gruppo di lavoro portando in secondo piano le specificità professionali dei partecipanti, le convinzioni politiche e le posizioni precostituite concentrandosi maggiormente quindi sul contributo ideativo, emotivo e culturale che questi erano in grado di portare, in un contesto libero da costruzioni mentali ed eventuali preconcetti legati al ruolo ricoperto all’interno della comunità scolastica. Per questa ragione si è deciso di adattare un esercizio tratto da la “Grammatica della fantasia” di Gianni Rodari, noto scrittore e pedagogista italiano, che prevede la stesura di un breve racconto collettivo a partire da una serie di domande che configurano avvenimenti in serie. Nello specifico:
Chi era? Dove si trovava? Che cosa faceva? Che cosa ha detto? Che cosa ha detto la gente? Com’è andata a finire?
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Dopo aver introdotto brevemente l’argomento di discussione, viene sottoposto un foglio con le domande. Un membro del gruppo, scelto a caso, risponde alla prima domanda e piega il foglio in modo che nessuno possa leggere la risposta, un secondo membro risponde alla seconda domanda e ripiega il foglio. Così di seguito, fino ad esaurimento delle domande. Si ottiene così una piccola storia che, anche se plausibilmente rappresenta un non sense, consente di rilevare una serie di elementi per avviare la discussione: L’attore o gli attori principali che è necessario tenere in considerazione relativamente al tema di discussione I luoghi fisici (e non) coinvolti nel tema Le azioni che possono essere compiute o che si desidera compiere Le impressioni e gli atteggiamenti degli attori secondari L’epilogo plausibile o gli scenari possibili di risoluzione sulla ipotetica narrazione intorno al tema Questi pochi elementi permettono ai moderatori di avere vari spunti per alimentare la discussione e leggendo le risposte è possibile affrontare i vari temi e raccogliere diverse impressioni sull’argomento. L’espediente del non sense, oltre a generare un clima disteso, può essere impiegato in diversi modi, ad esempio provando a ricostruire la linearità di un determinato argomento di discussione sostituendo e variando gli elementi emersi. A partire da pochi e semplici elementi rilevati casualmente, la discussione tocca vari punti di interesse, una lettura collettiva dell’argomento di discussione e le basi per una riscrittura collettiva del tema in oggetto.
I temi I laboratori di Versilia School City sono stati incentrati su quattro macro aree
Moto a scuola Stare a scuola Scuola spazio pubblico Scuola arte e mestieri
Un morto sulla torre di Pisa faceva la calza ha detto: quanto fa tre per tre? la gente cantava “Va’ pensiero” è finita tre a zero.
Ogni laboratorio è stato svolto in contesti diversi: dalle aule ai laboratori dell’artigianato, agli spazi pubblici, con lo scopo di far incontrare scuola e città intorno a questi temi, anche in virtù dei luoghi prescelti.
Gianni Rodari, Grammatica della Fantasia 57
Scuola spazio pubblico 22/01/2015 Scuola Secondaria di I grado “V. Santini” Il primo laboratorio di Versilia School City sul tema “Scuola spazio pubblico” si è svolto all’interno della scuola media di Marina di Pietrasanta e ha visto la partecipazione di venti persone tra docenti, dirigenti scolastici, rappresentanti delle istituzioni locali, genitori e commercianti. Dopo una breve descrizione del tema e dell’esercizio, le domande sono state trascritte alla lavagna e descritte nel dettaglio in relazione agli obiettivi del laboratorio. In maniera casuale si è fatto girare il foglio con le domande secondo le regole dell’esercizio. Terminato il giro si è trascritta alla lavagna la short story emersa e si è proceduto al commento domanda per domanda, discutendo degli argomenti emersi, ed appuntando il tutto.
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Scuola spazio pubblico
Chi era?
Un babbo di nome Matteo
Dove si trovava? Che cosa faceva? Che cosa ha detto? Che cosa ha detto la gente? Come è andata a finire?
Nei giardini antistanti alla scuola che frequentava, rivolti verso il mare Imparava in tanti modi e momenti diversi Ha detto: “Vorrei uno spazio pubblico per incontrare nuovi amici e costruire un mondo nuovo” La gente diceva: “Stupita dalla bellezza del luogo!!! Una cosa mai vista!!!” Non ha fatto altre polemiche e ha cercato di imparare da ciò che è successo.
Il dibattito scaturito da questo apparente non sense ha fatto emergere la tematica legata alla fruizione dello spazio pubblico. Ci si è concentrati inizialmente non tanto sulla percezione che dello spazio pubblico hanno gli allievi, quanto invece i genitori che vivono la scuola di riflesso e ci si rapportano in particolari ore della giornata e in base a regole prestabilite. Si è passati ad affrontare le criticità legate agli spazi pubblici confinanti con l’area scolastica e con gli spazi che la scuola potrebbe mettere a disposizione della città per migliorare la qualità della vita e allo stesso tempo rendere le scuole meno isolate rispetto al contesto urbano e territoriale. Emerge che le aree all’aperto delle scuole oggi non rappresentano degli spazi di connessione con la città. Questo sia per questioni normative legate alla sicurezza dei bambini sia per motivi legati a carenza di organico che dovrebbe garantire il controllo degli spazi stessi e la sicurezza di chi ne fruisce negli orari in cui la scuola è chiusa. Un eccesso di normative sulla sicurezza o una rigida interpretazione delle stesse, portano le scuole ad isolarsi rispetto al contesto e a limitare il legame sia con la città che con le famiglie degli studenti. Per mitigare questo effetto di chiusura della scuola, un primo passo che viene individuato come necessario è quello di progettare gli spazi pubblici che si innestano agli spazi aperti della scuola. Spazi pubblici che non sono uniformemente distribuiti e di cui non tutti i plessi scolastici sono forniti, il ridisegno di questi spazi e la costruzione di nuovi è identificata come una possibilità per permettere ai genitori di vivere la scuola e i momenti in cui si vanno a prendere i figli con il miglior comfort e per gli allievi che dopo la scuola potrebbero godere degli spazi aperti per trascorrere del tempo con gli amici e giocare.
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Scuola spazio pubblico
I percorsi formativi diretti a soggetti che hanno ultimato il loro percorso formativo e che non frequentano la scuola sono un’occasione per aprire la scuola alla città e consentire ai cittadini di rimanere legati alla scuola e di poterne utilizzare le strutture e le apparecchiature. Oltre ai percorsi formativi, eventi occasionali o strutturati vengono individuati come una potenzialità per aprire la scuola alla città. Emerge un chiaro indirizzo di politiche scolastiche che individua in una costruzione di eventi, corsi, occasioni di incontro, uno strumento operativo per consolidare il legame tra scuola e città. Parallelamente alla costruzione di politiche scolastiche aperte alla città emerge la necessità di ripensare anche strutturalmente i plessi scolastici e il rapporto tra loro, la carenza di strutture come aule laboratoriali, aule dedicate a rappresentazioni teatrali, auditorium, palestre, sembrano non trovare ad oggi risposta nelle strutture comunali dedicate a questi utilizzi. La bellezza è un tema che emerge con forza nel corso della discussione, la necessità di ricostruire un rapporto con la bellezza dei luoghi tanto quanto la necessità di vivere in luoghi confortevoli e belli. Ad oggi le scuole sembrano essere poco connesse al paesaggio e questo elemento, che ricompare nel corso della discussione, si ripercuote sulla possibilità di fruire di spazi aperti come le spiagge e altri luoghi del territorio che potrebbero essere una valida opportunità per svolgere lezioni all’aperto o attività di educazione fisica/motoria.
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Elementi progettuali emersi dal dibattito: Sicuramente il tema della scuola può aiutare a ripensare gli spazi pubblici del territorio di Pietrasanta. È necessario avviare un ridisegno degli spazi antistanti le scuole in maniera che possano diventare un diaframma tra le scuole e la città. Occorre avviare una politica d’uso degli spazi scolastici che oggi nei momenti in cui la scuola è chiusa sono anch’essi chiusi. Occorre capire se è possibile costruire una gestione integrata dello spazio tra scuola e città. È cresciuto il numero delle aule per la didattica a discapito di laboratori e spazi destinati ad attività polivalenti. È necessario immaginare alcuni spazi in maniera che possano avere più utilizzi. Occorre ripensare le politiche d’uso di alcune strutture comunali che potrebbero rappresentare una valida alternativa a strutture ad uso scolastico per particolari esigenze. Essendo i plessi scolastici di Pietrasanta molti e diversamente dislocati sul territorio comunale, occorre immaginare strutture che possano essere utilizzate da più plessi scolastici in maniera da rispondere alle esigenze di più istituti senza dover agire con interventi strutturali sovradimensionati per ogni singolo plesso scolastico.
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Scuola Arti & Mestieri 26/01/2015 La Polveriera Il secondo laboratorio di Versilia School City sul tema “Scuola Arti e Mestieri” si è svolto presso La Polveriera, storica struttura pietrasantina sede di laboratori artistici ed artigianali, oggi ancora attiva come spazio di creazione e diffusione della cultura. L’incontro ha visto la partecipazione di dieci persone tra artisti, artigiani, esponenti degli enti culturali locali, collaboratori scolastici, studenti ed ex studenti delle scuole del territorio. Dopo una breve descrizione del tema e dell’esercizio, le domande sono state descritte nel dettaglio in relazione agli obiettivi del laboratorio. In maniera casuale si è fatto girare il foglio con le domande secondo le regole dell’esercizio. Terminato il giro si è proceduto, al commento domanda per domanda discutendo degli argomenti emersi, ed appuntando il tutto.
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Scuola Arti & Mestieri
Chi era?
Uno studente
Dove si trovava? Che cosa faceva? Che cosa ha detto? Che cosa ha detto la gente? Come è andata a finire?
Al Bar Michelangelo Gustava un gelato al rabarbaro durante una calda giornata di sole Godete di ogni momento della vostra vita come se fosse l’ultimo La gente parla tanto e non dice mai niente È arrivato in stazione e ha preso il primo treno per San Pietroburgo dove sapeva di poter trovare il suo mentore indiano.
La Piccola Atene - risorse di ieri Dal dibattito è emerso che l’elemento distintivo della realtà pietrasantina è la presenza di un tessuto artigianale ed artistico che affonda le sue radici nella storia della città. In particolare questa specificità sembra nascere da una concentrazione di risorse presenti sul territorio sia in termini di materie prime che di saperi legati al loro utilizzo nella produzione artigianale. In questo contesto la scuola sembra aver giocato storicamente un ruolo di raccordo tra le risorse materiali e immateriali presenti, configurandosi come l’anello di congiunzione tra l’aspetto formativo e quello lavorativo o di introduzione alla bottega artigiana. Nel tempo, tuttavia, questo legame sembra essere venuto meno, producendo uno scollamento progressivo tra gli elementi distintivi del territorio; in particolare, secondo i partecipanti al dibattito la differenza tra la scuola e la bottega è stata la maggiore capacità della seconda di cambiare adattandosi alle richieste di mercato: esempio di questa capacità è stata la nascita della scultura astratta in seguito alla crisi del 1929, come elemento di rinnovamento e di vitalità delle botteghe. Al contrario, secondo quanto emerso dal dibattito, la scuola - l’istituto d’arte poi divenuto liceo artistico - ha progressivamente spostato il percorso formativo sempre più verso gli aspetti teorici legati all’arte e sempre meno verso quelli pratici di produzione. In questo contesto, la presenza congiunta di materie prime, saperi e luoghi di produzione ha fatto di Pietrasanta una realtà attrattiva nei circuiti legati all’artigianato a livello nazionale e internazionale. Artisti, provenienti da contesti diversi e spesso extra-europei hanno fatto della cittadina della Versilia una meta in cui recarsi per apprendere e sperimentare nuove forme d’arte.
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Scuola Arti & Mestieri
In particolare uno dei tratti distintivi sembra essere - secondo i partecipanti al dibattito - il complesso indotto legato alla produzione artigianale che, concentrato in una porzione di territorio ridotta, risulta facilmente raggiungibile ed accessibile spesso riducendo in maniera considerevole i tempi di realizzazione. Questo risulta essere un elemento di attrazione per coloro che in questo territorio trovano condizioni vantaggiose per il proprio lavoro. Se da una parte tale processo ha generato la nascita di un turismo non più solo balneare ma anche orientato al mondo dell’arte che dall’altra ha prodotto un progressivo aumento dei costi legati a materiali, servizi e disponibilità di spazi sia di lavoro che di residenza andando di pari passo con il forte richiamo che la città ha esercitato nel tempo sugli artisti. Molti partecipanti al dibattito sono stati concordi nell’ individuare in questo uno dei principali fattori che limitano la possibilità degli artisti non ancora affermati - e dunque della maggior parte di questi - di stabilirsi a Pietrasanta rendendolo via via un contesto sempre meno fertile. Rapporto tra scuola e città: saperi e spazi Per recuperare la sinergia e lo scambio tra gli elementi che hanno fatto di Pietrasanta una realtà rinomanta a livello internazionale, secondo i partecipati al diabattito, è necessario ricostruire un rapporto tra gli spazi della scuola e quelli della città: le botteghe soffrono di una mancanza di luoghi adeguati a far svolgere attività di tirocinio e pratica che risulta uno dei maggiori elementi che impediscono lo scambio tra giovani aspiranti ed artigiani esperti, in un territorio ricco di sapere diffuso; allo stesso tempo la scuola pur disponendo di spazi laboratoriali non riesce a cogliere adeguatamente il passaggio dal “sapere” al “saper fare” sia per l’inadeguatezza degli strumenti a disposizione che delle occasioni formative extrascolatiche e di avviamento al lavoro.
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Elementi progettuali emersi dal dibattito: Dal dibattito emerge molto chiaramente la necessità di riallacciare le maglie della rete tra scuola e città. Da un lato le scuole dispongono di spazi inutilizzati o sotto utilizzati per le attività di laboratorio legate al mondo dell’arte e dell’artigianato e necessitano di un rapporto diretto con le conoscenze diffuse sul territorio, dall’altro la grande bolla turistica non consente ad artisti ed artigiani emergenti di reperire a costi accessibili spazi adeguati allo svolgimento del proprio lavoro e alla trasmissione del proprio sapere ai più giovani. È possibile immaginare l’apertura degli spazi scolastici alla città, laboratori attrezzati coerentemente con le normative sulla sicurezza a disposizione di artisti e artigiani ai quali poter accedere con prezzi calmierati, corrispondendo in conoscenze e ore di formazione agli studenti una parte del costo dello spazio. Parallelamente, adeguare gli spazi esistenti in città in modo che possano costituirsi come luogo di scambio tra artisti, studenti e artigiani, creando opportunità di formazione. L’idea è quella di tornare ad inquadrare l’area di Pietrasanta come polo culturale dell’arte e dell’artigianato, rilanciando la centralità delle conoscenze diffuse sul territorio e puntando ad un richiamo nazionale ed internazionale per la propria offerta formative e di sperimentazione lavorativa.
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Moto a scuola 19/02/2015 Scuola Bus - Piazza Duomo Il terzo laboratorio di Versilia School City sul tema “Moto a Scuola” si è svolto il 19 Febbraio 2015, all’interno di uno scuolabus parcheggiato nella Piazza Duomo messo a disposizione dal Comune e dalla società di trasporti che gestisce il servizio. Al laboratorio hanno partecipato 12 persone tra cui insegnanti, genitori studenti e familiari degli studenti Pietrasantini, impiegati nel settore dei trasporti scolastici e rappresentati delle associazioni culturali del territorio. Dopo una breve descrizione del tema e dell’esercizio le domande sono state presentate nel dettaglio in relazione agli obiettivi del laboratorio. In maniera casuale si è fatto girare il foglio con le domande secondo le regole dell’esercizio. Terminato il giro si è riletta la short story emersa e si è proceduto al commento domanda per domanda, discutendo degli argomenti emersi ed appuntando il tutto.
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Moto a scuola
Chi era?
Un alunno
Dove si trovava? Che cosa faceva? Che cosa ha detto? Che cosa ha detto la gente? Come è andata a finire?
Nei pressi della stazione Allacciava i lacci della scarpa davanti al portone di casa Ha detto che preferiva andare in bici “Il solito ritardatario” Finalmente è arrivato nel luogo che l’aspettava, felice e rilassato
A partire da questa breve storia si è passati ad una discussione sulla tematica del moto a scuola rilevando una netta differenza del tema in base all’età, al grado di scuola e alle distanze da percorrere. Il dibattito emerso è riassumibile in tre temi principali, di seguito descritti. Chi va a scuola Ad andare a scuola non è solo l’allievo che la frequenta, ma anche la famiglia di appartenenza. Molto spesso, infatti, lo studente viene accompagnato a scuola da un genitore e, nel caso in cui non ci sia la disponibilità dello stesso per prelevarlo all’uscita, sono coinvolti altri soggetti della famiglia, come i nonni. La famiglia come attore del moto a scuola risulta comune in tutti i gradi, dalla scuola dell’obbligo fino alla scuola secondaria. Nella scuola dell’obbligo la stragrande maggioranza dei frequentanti è residente nel territorio di Pietrasanta, le scuole superiori invece attraggono studenti da altri comuni della Versilia, da quelli più vicini come Camaiore, Seravezza, Forte dei Marmi e Viareggio ai comuni dell’alta Versilia. In egual misura, i giovani pietrasantini si spostano verso i comuni limitrofi, fino a Lucca, per raggiungere le scuole di vari indirizzi. Questa caratteristica rende evidente come il tema del “Moto a scuola” non possa prescindere dalla scala territoriale della Versilia. Servizi e infrastrutture L’andare a scuola è condizionato anche da un insieme di servizi e di infrastrutture a disposizione della cittadinanza. La prevalenza dell’utilizzo dell’automobile per compiere lo spostamento verso la scuola, emersa durante la discussione, sembra dovuta all’assenza di problemi rilevanti legati al traffico e al parcheggio. In questo quadro il servizio del trasporto scolastico interviene – per la scuola dell’obbligo - nel caso in cui non ci sia una disponibilità da parte della famiglia ad accompagnare o prelevare gli allievi da scuola, quasi a configurarsi spesso come una modalità secondaria di moto a/da scuola. Nel corso del dibattito sono emerse alcune criticità legate al trasporto scolastico comunale, rispetto all’adeguamento dei mezzi alle vigenti normative di sicurezza e ai tempi di percorrenza talvolta troppo lunghi, che rendono il servizio poco efficace. Il problema della sicurezza, nel corso del 71
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dibattito, è emerso anche per quanto riguarda altre dotazioni infrastrutturali, come marciapiedi e piste ciclabili, la cui frammentazione spesso costituisce un deterrente per raggiungere la scuola a piedi o in bicicletta. Anche le arterie di collegamento intercomunale, come la Strada Provinciale per Vallecchia e la Strada Statale Aurelia, sono percepite come dei punti critici il cui attraversamento risulta essere poco sicuro. Per le scuole secondarie è emerso un utilizzo prevalente del mezzo privato, sia che gli studenti siano accompagnati dai familiari sia che raggiungano la scuola utilizzando il motorino o più raramente la bici. Gli studenti che frequentano una scuola localizzata fuori dal comune di residenza utilizzano prevalentemente il servizio pubblico extraurbano anche se i partecipanti al laboratorio hanno sottolineato come talvolta questo non sia pensato per coincidere con gli orari di uscita da scuola degli studenti. Esperienza La diversa combinazione di soggetti e servizi legati al moto a scuola crea esperienze diverse che influenzano vari aspetti della crescita e della quotidianità degli studenti e delle loro famiglie. Secondo i partecipanti al laboratorio l’andare a scuola può essere già considerato come una forma di apprendimento che rientra nell’esperienza scolastica. Durante il dibattito, ad esempio, sono emerse forme di auto-organizzazione tra i genitori degli studenti della scuola dell’obbligo che si alternano nell’accompagnare e prelevare i proprio figli soprattutto sulla base della comunanza di interessi e di attività extrascolastiche; questo permette ai genitori di risparmiare tempo garantendo contemporaneamente ai propri figli momenti di socializzazione e condivisione con i compagni. Questi elementi, infatti, sono risultati quelli più rilevanti nei ricordi dei partecipanti che hanno riportato come nella loro esperienza scolastica la condivisione del tragitto da casa a scuola e viceversa fosse un momento importante di crescita e progressiva autonomia. In conclusione, a prescindere dal mezzo di trasporto utilizzato è diffusa l’idea che condividere il moto da e verso la scuola sia un modo per accorciare le distanze. 72
Elementi progettuali emersi dal dibattito: Da quanto descritto è stato possibile trarre alcune indicazioni progettuali molto variegate. Una prima azione potrebbe partire dalla promozione di una nuova cultura dell’andare a scuola, basata sulla condivisione e la socializzazione delle esperienze. In questa prospettiva, la scuola potrebbe farsi carico di sostenere forme di coordinamento tra i genitori e tra gli allievi. Un altro fattore fondamentale riguarda l’individuazione di strategie per la razionalizzazione del sistema di trasporto pubblico, individuando i percorsi ottimali per lo scuolabus e cercando di rendere più compatibili gli orari degli autobus con quelli scolastici. Durante il laboratorio, sono emerse in riferimento a questo tema, buone pratiche da diffondere come l’utilizzo dello scuolabus in orario extrascolastico e nella stagione estiva (per i ragazzi fino a 14 anni) per attività promosse dal Comune quali nuoto, tennis, equitazione. Per quanto riguarda l’aspetto infrastrutturale risulta necessario intervenire sui percorsi ciclabili e pedonali. Nella maggior parte dei casi gli interventi possono essere di facile attuazione e riguardare la corretta segnalazione di attraversamenti ciclo-pedonali o la vigilanza di alcuni punti critici. Occorre, inoltre, intervenire per garantire la continuità dei percorsi ciclo-pedonali, attraverso un lavoro di ricucitura dei tracciati esistenti, ritenendo che ciò posso incoraggiare l’utilizzo di mezzi alternativi all’automobile, con evidenti benefici per tutta la comunità.
Moto a scuola
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Vado a scuola
A conclusione del laboratorio su “Moto a scuola” presso il Cinema Comunale di Pietrasanta si è tenuta la proiezione gratuita del documentario “Vado a Scuola”. Il film narra le storie di quattro bambini, provenienti da angoli del pianeta differenti, ma uniti dalla stessa sete di conoscenza. Dalle savane sterminate del Kenya, ai sentieri tortuosi delle montagne dell’Atlante in Marocco, dal caldo soffocante del sud dell’India, ai vertiginosi altopiani della Patagonia, i quattro protagonisti, Jackson, Zahira, Samuel e Carlito sanno che la loro sopravvivenza dipenderà dalla conoscenza e dall’istruzione scolastica.
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Vado a scuola
“Sur le chemin de l’école” di Pascal Plisson, durata 75’ Francia, Cina, Sudafrica, Brasile, Colombia, 2013.
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Stare a scuola 23/02/2015 Scuola Secondaria di Primo Grado Barsanti Il quarto laboratorio di Versilia School City sul tema “Stare a Scuola” si è svolto il 23 Febbraio 2015, all’interno della Scuola Secondaria di Primo Grado Barsanti. Al laboratorio hanno partecipato 13 persone tra cui insegnanti, genitori e familiari degli studenti Pietrasantini e rappresentanti delle associazioni culturali del territorio. Dopo una breve descrizione del tema e dell’esercizio le domande sono state presentate nel dettaglio in relazione agli obiettivi del laboratorio. In maniera casuale si è fatto girare il foglio con le domande secondo le regole dell’esercizio. Terminato il giro si è riletta la short story emersa e si è proceduto al commento domanda per domanda, discutendo degli argomenti emersi ed appuntando il tutto.
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Chi era?
Giovanni
Dove si trovava? Che cosa faceva? Che cosa ha detto? Che cosa ha detto la gente? Come è andata a finire?
nel giardino faceva lezione di matematica Ha detto che avrebbe preferito fare un giro a cavallo “Perché questo bambino non sta mai fermo?” Legge Fornero
Dal laboratorio è emerso chiaramente quanto il modo di stare a scuola rappresenti una parte importante del percorso formativo. “Stare a scuola mette in relazione spazi, strumenti e didattica” Diversificare il rapporto degli studenti con questi tre elementi è stato riconosciuto come un elemento di valore del percorso di apprendimento. Studiare matematica in palestra Oltre lo spazio dell’aula, nella sua conformazione tradizionale, è emersa la necessità di poter usufruire di spazi aperti come giardini, parchi e cortili allo scopo di mettere in relazione lo studio teorico con l’esperienza empirica; così come risulta indispensabile per l’apprendimento l’utilizzo di spazi di scambio ed incontro sia con le altre classi che con la cittadinanza. Ripensare la conformazione degli spazi della scuola consente di sviluppare altre intelligenze, a partire dal recupero della consapevolezza del corpo, spesso messo in secondo piano nei processi di apprendimento. È emerso come una concezione prevalentemente statica dello stare a scuola non incontri il bisogno di movimento degli studenti, bisogno che emerge in alcuni momenti della giornata scolastica, durante la pausa di ricreazione o le ore delle materie il cui approccio allo stare in classe è più libero, traducendosi in momenti di sfogo incondizionato. Carenza degli spazi Si può cambiare metodo quando non si può cambiare lo spazio? L’aula è lo spazio pedagogico per eccellenza, fulcro delle relazioni tra insegnanti e studenti, uno spazio chiuso, nido dell’apprendimento e della cultura. Uno spazio convertibile ad un diverso tipo di relazione e di apprendimento; basta cambiare la disposizione dei banchi o spostare la cattedra per modificarne l’equilibrio e creare ambienti diversi in cui apprendere. Il desiderio di terzi spazi, luoghi di incontro e condivisione, confligge con l’inutilizzo degli spazi esistenti, come mense corridoi e cortili, per via di una struttura normativa persistente e di un’applicazione rigida delle regole. Una maggiore disponiblità di spazi non garantirebbe la diversificazione dei metodi 79
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di apprendimento e dello sviluppo delle intelligenze altre. Occorre lavorare per ridiscutere il rapporto pedagogico tra insegnante e alunno e le applicazioni normative che regolano la vita scolastica e il suo rapporto con la città. Regole La deriva di responsabilizzazione degli insegnanti ha portato in alcuni casi questi a badare maggiormente all’incolumità fisica degli allievi che alla loro crescita cognitiva. Ma tra la dimensione regolativa e il fare scuola esiste uno spazio di agibilità dovuto alla necessità di traslare la disposizione (ordinamento in potenza) in norma (ordinamento in atto). Questo processo, inteso come interpretazione normativa consente un’applicazione creativa delle regole, ad esempio in passato riducendo di 10 minuti le ore di lezione quotidiane si è dato spazio ad attività laboratoriali non previste dei curricula. Questo esperimento, seppur non più replicabile per via di un restringimento normativo dell’autonomia scolastica, evidenzia come la scuola possiede gli strumenti per adeguare la necessità di tutela con quella di crescita per gli alievi.
Elementi progettuali emersi dal dibattito: Dalla discussione è emersa la necessità di recuperare nuovi spazi all’esperienza di apprendimento, dotando la scuola di nuove strutture, recuperando quelle inutilizzate ed impiegando quelle che la città ha da offrire. In particolar modo attivare questo scambio con il contesto aiuta la costruzione di una comunità scolastica anche al di fuori delle mura della scuola. Altro elemento emerso riguarda il superamento del dualismo di approccio alle regole che vede contrapporsi l’applicazione pedissequa e la trasgressione delle stesse; se è vero che alcune regole limitano le capacità di apprendimento è anche vero che rispettarle risulta di per sé un principio educativo irrinunciabile, e infine una tutela per il corpo docente. Per questa ragione l’unica soluzione sembra costruire una comunità scolastica forte, un rapporto di dialogo con le famiglie che non porti alla rinuncia delle responsabilità, bensì ad una condivisione delle stesse tra studenti, docenti, personale interno alla scuola, famiglie e città. Creare dei momenti di dialogo in cui condividere principi educativi e costruzione delle norme (applicazioni delle regole) è indispensabile per la cultura scolastica. È necessario sperimentare strumenti in questo senso che portino attraverso la collaborazione e la cooperazione a risultati ottimali per l’applicazione delle regole e lo sviluppo della persona.
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Educazione Affettiva
Una quinta elementare agli ultimi giorni di scuola: emozioni e paura del futuro scorrono nella vita della classe della Scuola Pestalozzi di Firenze. Il documentario racconta in maniera intima e naturale alcuni momenti della classe in gita scolastica, metafora del delicato passaggio dall’infanzia all’adolescenza che i bambini affrontano insieme ai loro due maestri Matteo e Paolo. Le musiche di Nuovo Cinema Paradiso, le lezioni di educazione affettiva per imparare a rapportarsi con l’altro e gli sguardi dei protagonisti rivelano e rievocano allo spettatore le paure, le gioie e i desideri dell’inevitabile passaggio all’età adulta.
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Educazione Affettiva
Di Federico Bondi e Clemente Bicocchi, durata 50’ – Italia, 2013.
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Punto d’ascolto
Per 4 mesi all’ingresso di ogni scuola è stato possibile lasciare un messaggio sui temi proposti dal percorso di partecipazione di Versilia School City. Una selezione dei messaggi è presentata all’interno delle schede di analisi delle scuole.
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Punto d’ascolto
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City
Il Comune di Pietrasanta è suddiviso in due isole separate dai Comuni di Servaezza e Forte dei Marmi: l’isola “Pietrasanta” dove sorge la città che si affaccia sul Mar Tirreno settentrionale per un tratto di costa di circa 4,5 km e confinante con il Comune di Stazzema a nord-est, il Comune di Camaiore a sud-est e con i Comuni di Servaezza e Forte dei Marmi a nord; l’isola di “Strettoia” delimitata dai Comuni di Servaezza e Forte dei Marmi a sud e dai Comuni di Seravezza e Montignoso a nord. Il territorio è morfologicamente variegato e caratterizzato dalla fascia costiera, dalla piana caratterizzata dalle colture agricole, dalla fascia pedecollinare dove sorge il capoluogo e da quella montana che raggiunge circa i 630 mslm. Il Comune è attraversato longitudinalmente dal tracciato dell’autostrada A12 “Sestri Levante-Livorno”, dalla linea ferroviaria Genova-Pisa, dalla SS n.1 “Aurelia” ed è servito anche dalla SS n.439 “Sarzanese Valdera” e dalla Via Provinciale per Vallecchia. Il Viale Apua funge da raccordo tra la collina e il mare. Il territorio di Pietrasanta ha un’estensione di 41,84 Kmq, pari all’11,76% dell’intero comprensorio versiliese. Superficie
42 km2 Popolazione residente al 30 Aprile 2015
24.153 Popolazione scolastica dall’infanzia alla secondaria di secondo grado
2.600 Plessi scolastici
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City
Marina
La città di mare si è sviluppata a partire dal XIX secolo nella pianura costiera che si estende per circa 5 Km ed ha una profondità di circa 2 Km dall’arenile al tracciato dell’A12. La Marina è sorta in luogo dell’antica “Macchia di Marina”, di cui il Parco della Versiliana è una delle testimonianze. Si tratta di una zona completamente urbanizzata a vocazione residenziale e turistico-ricettiva, caratterizzata da una fascia edilizia compatta nell’area più vicina al litorale e da una fitta rete di strade e villette con giardino nella zona retrostante. Il rinomato centro balneare della Marina di Pietrasanta ha una popolazione residente di circa 5.500 abitanti (Aprile 2015) ed è dotata di plessi scolastici propri dislocati nelle località di Tonfano e Quadrellara. In epoca medievale, quel tratto di costa era caratterizzato da una serie di acquitrini immersi in una folta boscaglia di lecci e ontani chiamata “Macchia di Marina”, utilizzata prevalentemente per ricavarne il legname necessario per l’alimentazione dei forni, delle fonderie della “Magona del ferro” di Pietrasanta. Nel 1770 la macchia venne suddivisa in appezzamenti che furono messi “all’incanto” e per bonificarla furono scavati dei canali, fra i quali “il fosso di Fiumetto”, che raccolse le acque a monte di Forte dei Marmi per convogliarle nella foce del Tonfano, ai primi dell’Ottocento viste le pessime condizioni della “Macchia”, iniziò un’opera di rimboschimento utilizzando dei pini, che nel corso degli anni andarono a formare le attuali pinete, verso la fine di quel secolo iniziarono a sorgere fra la pineta le prime case e ville. Fra le più famose è da ricordare “Villa Versiliana”costruita nel 1886 dai Conti Digerini Nuti, il nome le fu dato da Renato Fucini (autore delle Veglie di Neri), uno dei primi ospiti dei Conti, la villa ai primi del 900 ospitò anche Gabriele D’Annunzio. A queste prime ville se ne aggiunsero altre e in quel tratto di costa iniziarono anche le prime attività commerciali che trasformerannol’antica “Macchia di Marina” nell’attuale Marina di Pietrasanta. La chiesa di Marina di Pietrasanta appartenente alla Diocesi di Pisa, venne edificata in tempi moderni (1930) e fu consacrata due anni dopo, dall’Arcivescovo Gabriele Vettori.
City
Quadrellara Quadrellara è una località a nord della Marina al confine con la campagna e importanti arterie stradali (la SS Aurelia e l’A12). La località deve il proprio nome al Fosso della Quadrellara che la delimita a settentrione,assecondando l’andamento di Via Unità d’Italia e poi dell’Aurelia. La località conclude la Marina verso la piana interna ed è caratterizzata dalla presenza di edifici di edilizia economica popolare e insediamenti sparsi. A Quadrellara si trovano due plessi scolastici lungo lo stesso asse viario (ultimo tratto di Via Ficalucci poi Via del Sale) ad una distanza di circa 250 m. Sono la Scuola d’Infanzia “G. Rodari”e la Scuola primaria “G. Mancini”. Entrambe fanno parte dell’Istituto Comprensivo Pietrasanta 2, che ha la propria sede amministrativa a Tonfano.
92
City
Rapporto con i piani Tratto da Regolamento Urbanistico 2014 Elaborazione ad hoc a cura dell’Ufficio Pianificazione Urbanistica del Comune Legenda I servizi e le attrezzature esistenti / di progetto Aree destinate all’istruzione (art. 29)
Verde attrezzato e per il tempo libero (art. 23)
Aree per impianti sportivi (art. 24)
Confine Comunale Perimetro dei centri abitati (Art.10) Limite U.T.O.E 1 Scuola d’infanzia “G. Rodari” 2 Scuola primaria “G. Mancini” A Food Forest
Area n 07, via Ficalucci Tratto da Atlante dei progetti del Regolamento Urbanistico Aree Nuovo Impianto o di Rigenerazione Urbana o di Intervento Unitario su Spazi Pubblici Il RU prevede la sistemazione della rete viaria, la riorganizzazione degli spazi pubblici al margine tra il PEEP e via Falcucci, migliorando gli accessi pedonali alla scuola, la realizzazione di nuove residenze sull’area di una fabbrica non più in uso e di un nuovo edificio a destinazione commerciale.
93
City
Quadrellara Scuola d’Infanzia “G. Rodari”
Legenda Alberi abbattuti dal maltempo del 05/03/2015
Generalità
Inquadramento
Codice
Localizzazione
LUAA81201B
Istituto comprensivo
All’inizio di via Tonfano che la collega con il centro della Marina, il plesso occupa parte di un isolato caratterizzato da spazi verdi ancora non utilizzati, da aree artigianali in dismissione e confina con la recente Food Forest. Si rileva la vicinanza a strade di grande traffico che possono essere fonte di inquinamento acustico.
IC - Pietrasanta 2
Collegamenti
Indirizzo Via Ficalucci, loc. Quadrellara
B A C D
E
F
A Scuola tra i pini B/C Scuola dopo il maltempo D Cataste di legname di recupero degli alberi caduti nei pressi dell’area scolastica E/F Food Forest
Scuola d’infanzia “G. Rodari”
Servito da scuolabus e mezzi privati fermata dei mezzi pubblici a 250 m lungo piste ciclabili di progetto
Classi
Accessi
4
Due accessi arretrati dal filo stradale con interposto parcheggio
Grado
Studenti frequentanti 110
Spazi aperti Ampi spazi verdi alberati e attrezzati gravemente danneggiati dal maltempo del 05/03/2015 Parcheggi Alcuni posti auto all’interno della sede scolastica, parcheggio esterno
94
City
Edificio ProprietĂ
Consistenza
Caratteri costruttivi
Comune
Unico fabbricato
Anno di costruzione
Piani
1983
1 fuori terra
Struttura in muratura portante, solai in c.a. e laterizi, copertura a falde, tamponamenti e partizioni interne in laterizio
Tipologia Edificio scolastico a padiglioni con ampi spazi connettivi e tre sezioni, ciascuna dotata di aula, servizi e accesso diretto all’esterno
Altezze interne 3,00 m 6300 mq
Spazi didattici: 4 sezioni
Superficie coperta
Attrezzature: Vicinanza ad impianti sportivi non scolastici
2005 (ampliamento e manutenzione straordinaria) 2015 (manutenzione straordinaria)
Superficie totale dell’area scolastica
Ambiti funzionali
Spazi collettivi: Mensa
Trasformazioni successive
1015 mq Volume 2660 mc
95
City
G. Rodari
Osservazione diretta Localizzata ai margini dell’insediamento della Marina, ma baricentrica rispetto ad un’area più vasta, la scuola è realizzata secondo una tipologia specialistica per l’infanzia in lotto con ampi spazi verdi completamente modificato dal maltempo del 05/03/2015.
Stare a scuola
Moto a scuola
Scuola spazio pubblico
La scuola, progettata e realizzata come materna negli anni ‘80, è caratterizzata da un’articolazione degli spazi flessibile che consente diverse utilizzazioni. L’edificio è datato ma dotato di grande carattere e traduce un’idea di scuola ancora contemporanea. La didattica è svolta in maniera variegata e si segnalano corsi di drammatizzazione e lavori con il corpo. Negli interni si nota la presenza di numerosi materiali di supporto all’attività didattica anche autocostruiti. Negli spazi aperti si osservano invece attrezzature di gioco archetipiche in plastica colorata.
La prevalenza di trasporto privato è resa agevole dagli spazi di parcheggio e manovra protetti del piccolo controviale lungo via Ficalucci. Buoni collegamenti in senso longitudinale (da/a Tonfano), scarsi invece quelli in senso trasversale.
Immersa in ampi spazi versi ad uso esclusivo della scuola. L’area scolastica confina con la recente Food Forest che tenta di stabilire una nuova connessione con l’edificato circostante, creando un corridoio verde separato dalla strada.
Valutazioni strategiche
Spazi aperti della sede scolastica da riprogettare con urgenza.
96
Collegamenti con gli spazi verdi e pubblici circostanti da potenziare.
City
Food Forest
Un bosco che alimenta: Food Forest “Un bosco che alimenta” è un progetto di food forest o bosco edibile promosso dalla Rete per un Luogo Comune di Pietrasanta (Lu) che è stato avviato a inizio 2015 in un terreno comunale in abbandono alle spalle del plesso dell’infanzia di Quadrellara. La food forest nasce per coniugare riqualficazione urbana, sostenibilità, biodiversità e nuova socialità e punta al coinvolgimento di quanti vivono nel quartiere. Realizzato con la tecnica della permacultura il bosco capace di autoalimentarsi e autoregolarsi, è progettato per offrire frutta, ortaggi, erbe aromatiche alla cittadinanza.
Legenda Verde stato attuale Pinus pinea (pino)
Populus nigra (pioppo nero)
Verde di progetto Piccoli alberi
Arbusti Azotofissatrici
Progetto: “Un bosco che alimenta”
Erbacee, tappezzanti, tuberi e bulbi
Riqualificazione di un terreno comunale a Marina di Pietrasanta con la piantumazione di un bosco edibile
Rampicanti Orti
Proponente:
Associazione Luogo Comune Via della Fonda 31 55045 Pietrasanta Gennaio 2015
Lotto proposto Fosso Camminamento Sosta
97
City
Quadrellara Scuola Primaria “G. Mancini”
Legenda Alberi abbattuti dal maltempo del 05/03/2015
B A C D
98
E
F
A Scuola e campo da gioco all’aperto B Rampa d’accesso C Pineta (non più esistente) D Scuola dopo il maltempo con i danni subiti dalla copertura dell’edificio E/F Spazi distributivi interni
Generalità
Inquadramento
Codice
Localizzazione
LUEE81203P Indirizzo
Plesso ai margini del centro abitato, prossimo ad aree di espansione e di verde attrezzato esistente e di progetto.
Via del Sale, loc. Quadrellara
Collegamenti
Istituto comprensivo IC - Pietrasanta 2
Servito da scuolabus e mezzi privati, fermata dei mezzi pubblici a 100 m. Piste ciclabili.
Grado
Accessi
Scuola Primaria “G. Mancini”
Un accesso da via del Sale
Classi
Spazi aperti
5 Studenti frequentanti
Spazi verdi alberati e attrezzati gravemente danneggiati dal maltempo del 05/03/2015
93
Parcheggi Area parcheggio lungo strada adiacente alla sede scolastica
City
Edificio Proprietà
Consistenza
Caratteri costruttivi
Comune
Unico fabbricato
Anno di costruzione
Piani
1965
1 fuori terra
Struttura in muratura portante, solai in c.a. e laterizi, copertura a falde, tamponamenti e partizioni interne in laterizio, e ampliamento in elementi prefabbricati e travi e pilastri in c.a.
Tipologia Tipologia con spazi didattici in linea separati da quelli di servizio Ambiti funzionali 5 Aule Spazi collettivi: Mensa Attrezzature: Palestra non scolastica a 10 m, a 500 m spazio per attività ginniche all’aria aperta
Altezze interne 3,00 m
Trasformazioni successive
Superficie totale dell’area scolastica
2008 (ampliamento) 2015 (manutenzione straordinaria)
1567 mq Superficie coperta 670 mq Volume 2770 mc
99
City
G. Mancini
Osservazione diretta Localizzata a soli 1,3 Km dalla primaria “Bibolotti Marsili”di Tonfano, la scuola dimostra una struttura poco flessibile, con spazi interni limitati, fortemente danneggiata dal maltempo del 05/03/2015.
Stare a scuola
Moto a scuola
Scuola spazio pubblico
La scuola, progettata come elementare ad un solo piano fuori terra, rispecchia una tipologia a corridoio degli anni ‘60. La struttura risulta legata ad un concetto di scuola tradizionale, anche nella didattica che vi viene svolta. Le aule e gli spazi attrezzati coprono un solo ciclo di scuola primaria. Ampio spazio all’aperto con pineta e campo da gioco in superficie impermeabile.
Data la posizione al limite del centro abitato, la scuola è difficilmente raggiunta in maniera autonoma dagli utenti.
L’area appare circoscritta e non segnala nessuna permeabilità con il contesto urbano circostante. Le uniche possibili interazioni sono date dalla prossimità del campo sportivo “Campo del Sale”. Si rileva tuttavia che la sede stradale è ad uso esclusivo dei veicoli e non dispone di spazi per pedoni o per altre forme di mobilità dolce.
L’edificio, così come gli spazi aperti, hanno subìto notevoli danni a seguito del maltempo del Marzo 2015 e le cinque classi sono state temporaneamente ricollocate all’interno della scuola primaria “E. Bibolotti” a Tonfano.
Valutazioni strategiche
In un’ottica di riorganizzazione delle primarie, la scuola è una delle strutture che potrebbe essere dismessa e riassorbita in un potenziato polo della Marina. 100
5% piedi 1% bici 80% auto 14% pulmino Sono state inoltre rilevate criticità dovute al traffico nelle ore di entrata ed uscita, a dimostrazione della carenza infrastrutturale della viabilità.
G. Mancini
City
Punto d’ascolto
101
City
Tonfano Tonfano rappresenta il cuore della Marina e prende il nome dal Fosso Tonfano Fiumetto, l’antico sfocio naturale del Versilia regimato e rettificato nel ‘700 che scorre a cavallo dei Comuni di Forte dei Marmi e Pietrasanta. Il plesso scolastico di Tonfano si trova in una posizione baricentrica tra litorale e pianura ed è collegato da Via Tonfano ai plessi di Quadrellara, che distano circa 1,2 Km. Il plesso è prossimo alla Piazza Villeparisis e all’accesso a mare segnato dal Pontile.
102
City
Rapporto con i piani Tratto da Regolamento Urbanistico 2014 Elaborazione ad hoc a cura dell’Ufficio Pianificazione Urbanistica del Comune Legenda I servizi e le attrezzature esistenti / di progetto Aree destinate all’istruzione (art. 29)
Verde attrezzato e per il tempo libero (art. 23)
Aree per impianti sportivi (art. 24)
Confine Comunale Perimetro dei centri abitati (Art.10) Limite U.T.O.E 1 Scuola primaria “ E. Bibolotti” Secondaria di primo grado “V. Santini”
Tavola 2P, Marina (Tonfano) Tratto da Dettaglio delle previsioni Marina di Pietrasanta - Tonfano Regolamento Urbanistico 2014 Il complesso di Tonfano ricade in un’area dedicata a infrastrutture e servizi esistenti e di progetto.
103
City
Tonfano Scuola Primaria “E. Bibolotti” Scuola Secondaria di I grado “V. Santini”
Legenda Alberi abbattuti dal maltempo del 05/03/2015
Generalità
Inquadramento
Codice
Localizzazione
LUEE81202N LUMM81201G
Prossimo al centro della Marina, l’isolato è dotato di un ampio parcheggio e spazi pubblici a verde e racchiude anche la vecchia scuola elementare di Tonfano
Indirizzo Via Sant’Antonio, 6 B A C D
104
E
F
A Ingresso primaria “E. Bibolotti” B Giardino pubblico adiacente all’area scolastica C/F Spazi distributivi interni D Ex scuola elementare di Tonfano adiacente all’area scolastica E Lezione aperta di musica
Istituto comprensivo IC - Pietrasanta 2 Grado Scuola primaria “Bibolotti” Scuola Secondaria I grado “Santini” Classi Bibolotti: 6 Santini: 7 Studenti frequentanti Bibolotti: 117 Santini: 155
Collegamenti Servito da scuolabus, mezzi privati fermata dei mezzi pubblici a 100 m vicinanza a piste ciclabili di progetto Accessi 2 ingressi separati per la Scuola Primaria e per la Secondaria di I grado Spazi aperti Parzialmente a verde e pavimentato con campo da calcetto chiuso entro una recinzione Parcheggi Parcheggio adiacente alla sede scolastica
City
Edificio Proprietà
Consistenza
Caratteri costruttivi
Comune
Unico fabbricato
Anno di costruzione
Piani
1964
2 fuori terra
Struttura a travi e pilastri in c.a., solai in c.a. e laterizi, copertura piana e a falde, tamponamenti e partizioni interne in laterizio
Tipologia Edificio a L su due livelli con un’ala destinata alla scuola secondaria e l’altra alla scuola primaria, entrambe con accessi indipendenti. Il corpo scala e i servizi fungono da cerneria
Altezze interne
Trasformazioni successive 2006 (manutenzione straordinaria)
3,20 m Superficie totale dell’area scolastica 5035 mq
Ambiti funzionali
Superficie coperta
Spazi didattici: 18 Aule
1420 mq
Spazi collettivi: Mensa
11368 mc
Volume
Spazi amministrativi: IC Pietrasanta - 2 Attrezzature: Palestra non regolamentare e campetto da calcio all’aperto
105
City
V. Santini
Osservazione diretta Localizzato nel cuore della Marina e circondato da spazi pubblici verdi e adibiti a parcheggio, il plesso è dotato di spazi limitati per l’attività didattica e carente di attrezzature collettive.
Stare a scuola
Scuola spazio pubblico
Valutazioni strategiche
Nata come scuola negli anni‘70, l’edificio presenta un piano terra rialzato e nell’ala destinata alla primaria ciascuna aula si affaccia sul giardino ed è collegata ad esso con una rampa di scale indipendente. Oltre alle aule, il piano terra ospita altri spazi collettivi quali la palestra (non regolamentare per il CONI), usata prevalentemente dalle secondarie, e il refettorio nell’amplaimento tergale recentemente oggetto di interventi di correzione acustica. Gli spazi distributivi sono sufficientemente ampi per ospitare anche attività didattiche. Al piano terra è stata ricavata un’aula polivalente separata attraverso armadiature, mentre al primo piano lo spazio di connessione quando si allarga diventa un’aula comune adatta per rappresentazioni. Le classi sono organizzate in modo tradizionale e alcune di queste sono dotate di strumenti digitali (tipo LIM). Vari sono i progetti in cui la scuola è impegnata durante l’anno scolastico e la serra nel giardino ne costituisce un esempio. Le due scuole condividono i laboratori e le aule speciali. La scuola primaria è composta da sette classi variabilmente con orari antimeridiani (8,30-12,30/13.00) e due/tre giorni a tempo prolungato (8,30-16,30). La scuola secondaria è organizzata in due corsi, per complessive sei classi a tempo normale (30 ore settimanali) e orario giornaliero dalle 7,50 alle 13,50.
Nonostante il plesso sia collocato vicino ad un giardino pubblico ed in una zona limitrofa a spazi verdi pubblici, ne rimane completamente separato per la presenza di cancellate opportunamente costruite. Tutti i giardini pubblici del comune di Pietrasanta sono stati in tempi recenti recintati per motivi di sicurezza, separandoli di fatto dalla permeabilità che gli spazi pubblici dovrebbero garantire. La scuola possiede un ampio giardino ed un campo da pallamano utilizzato senza autorizzazione in orario extra scolastico dai ragazzi residenti della Marina che hanno forzato i montanti della recinzione aprendosi un varco.
Scuola ad alto potenziale di crescita grazie alla disponibilità lotti adiacenti all’area scolastica. Il potenziamento della scuola dovrà offrire l’opportunità di creare un Centro Civico per la Marina in grado di ospitare le scuole primarie e la secondaria di I grado insieme ad attrezzature e servizi collettivi. Un Cento Civico per la Marina non potrà prescindere da una progettazione secondo criteri di flessibilità per assecondare la forte stagionalità dell’area (ciclo di vita invernale – estivo).
Moto a scuola L’ampio parcheggio pubblico adiacente alla sede scolastica permette un flusso piuttosto scorrevole dei mezzi privati che accompagnano la maggior parte degli utenti della scuola. Dalle interviste condotte all’interno della scuola, è emerso che tra gli studenti della primaria le modalità sono così ripartite:
3% a piedi 10% in bici 74% in auto 14% in pulmino mentre alla secondaria:
5% a piedi 21% in bici 62% in auto 12% in pulmino
106
V. Santini
City
Punto d’ascolto
107
City
Pianura
La piana pietrasantina, che si estende tra il Viale Unità d’Italia e le pendici collinari, è caratterizzata da diversi paesaggi: da una pianura con coltivazioni e insediamenti storici (Crociale), alla piana alluvionale con aree a forte pressione urbana, come gli insediamenti sorti lungo le vie di collegamento al mare (Africa) o a margine delle vie di comunicazione (Ponterosso), aree in abbandono racchiuse dalle infrastrutture e aree a carattere agricolo prossime a zone industriali di medie e grosse dimensioni (Pollino). Il corso del ricettore idrico denominato Fiume o Fosso Versilia (già Vetitia), che proviene dalle pendici meridionali delle Alpi Apuane e sfocia in mare al Cinquale, nel corso dei secoli ha determinato la struttura del paesaggio di Pietrasanta, in quanto la deviazione del medesimo attuata intorno al XVIII secolo ha permesso la bonifica e lo sviluppo di insediamenti nella piana.
City
Ponterosso Ponterosso è una frazione nota per i ponti strategici che furono bombardati durante la Seconda Guerra Mondiale. In questa frazione si trovano ancora oggi il ponte dell’Aurelia e un ponte ferroviario. La frazione è animata da un comitato di cittadini molto attivo “Ponterosso nel cuore” e dalla parrocchia. A Ponterosso l’unico plesso scolastico è rappresentato dalla Scuola d’Infanzia “Fratelli Grimm” con annesso Centro Gioco Bambini Genitori “Il Girino” realizzato nel 2014 grazie al contributo della Regione e del Dipartimento Ministeriale per le politiche per la famiglia a seguito dello spostamento del nido a Strettoia.
110
City
Rapporto con i piani Tratto da Regolamento Urbanistico 2014 Elaborazione ad hoc a cura dell’Ufficio Pianificazione Urbanistica del Comune Legenda I servizi e le attrezzature esistenti / di progetto Aree destinate all’istruzione (art. 29)
Verde attrezzato e per il tempo libero (art. 23)
Confine Comunale Perimetro dei centri abitati (Art.10) Limite U.T.O.E 1 Scuola d’infanzia “Fratelli Grimm” 2 Centro gioco “Il girino”
Area n 02, Ponterosso Tratto da Atlante dei progetti del Regolamento Urbanistico Aree Nuovo Impianto o di Rigenerazione Urbana o di Intervento Unitario su Spazi Pubblici L’intervento di Rigenerazione Urbana prevede la riqualificazione dell’area produttiva antistante la scuola esistente formando una piazza pubblica e la realizzazione di un nuovo nucleo insediativo a completamento dei tessuti residenziali esistenti.
111
City
Ponterosso Scuola d’infanzia “Fratelli Grimm”
Legenda Alberi abbattuti dal maltempo del 05/03/2015
Generalità
Inquadramento
Codice
Localizzazione
LUAA81203D
In un contesto ai margini della città e delle grandi infrastrutture, tra edifici di edilizia economica, nuove costruzioni e un’area artigianale ancora attiva, lungo strada a carreggiata ristretta e poco sicura
Indirizzo Via Monteverdi, loc. Ponterosso
B A C D
112
E
F
A Spazio aperto del centro gioco B Vista da Via Monteverdi C Ingresso scuola d’infanzia D La scuola e il cancello che la collega al giardino pubblico antistante E/F Spettacolo al pontile con i ragazzi delle superiori
Istituto comprensivo
Collegamenti
IC - Pietrasanta 2
Servito da scuolabus e mezzi privati fermata dei mezzi pubblici a 150 m
Grado
Accessi
Scuola d’infanzia “Fratelli Grimm”
2 accessi separati per l’infanzia e il centro gioco 1 accesso carrabile tergale Spazi aperti
Classi 2 Studenti frequentanti
Area verde con alberature, lievemente in discesa e spazi non troppo grandi e accessibili
39
Parcheggi Area adibita a parcheggio adiacente e interna alla scuola
City
Edificio ProprietĂ
Consistenza
Caratteri costruttivi
Comune
Unico fabbricato
Anno di costruzione
Piani
1983
2 fuori terra
Struttura in muratura portante, solai in c.a. e laterizi, copertura a falde, tamponamenti e partizioni interne in laterizio
Tipologia Edificio scolastico compatto con ampio spazio connettivo centrale e tre sezioni, di cui una dedicata al centro gioco Ambiti funzionali Spazi didattici: 3 Sezioni Spazi collettivi: Mensa
Altezze interne 3,00 m
Trasformazioni successive 2001 (ristrutturazione) 2005 (manutenzione straordinaria)
Superficie totale dell’area scolastica 3425 mq Superficie coperta 820 mq Volume 2990 mc
113
City
Fratelli Grimm
Osservazione diretta Localizzato in un’area carente di servizi pubblici, il plesso costituisce un presidio educativo per l’infanzia ospitando in una sezione il Centro Gioco Bambini Genitori “Il girino”.
Stare a scuola
Moto a scuola
Scuola spazio pubblico
La scuola è organizzata in due sezioni eterogenee per età ed è aperta dalle ore 8,00 - 16,00 dal lunedì al venerdì. La terza sezione è occupata dal “Centro Gioco Bambini Genitori” (inaugurato nel 2014) che rappresenta un progetto educativo definito attraverso la collaborazione di varie realtà già presenti sul territorio, tra cui la scuola per l’infanzia di Ponterosso e il Comitato “Pontererosso nel Cuore”.
La scuola è di poco discostata dalla trafficata Via Aurelia Nord e dal Fiume Versilia e si affaccia lungo una strada piuttosto stretta con nuove edificazioni e aree artigianali ai margini. Il Parco Giochi Ponterosso adiacente funge anche da passaggio pedonale verso gli insediamenti interni a Via Monteverdi.
Un cancellino dimostra la volontà di connettere gli spazi aperti della scuola a quelli del giardino pubblico antistante che presenta segni di degrado. Nell’intorno immediato non si rilevano servizi o spazi di interazione diversi da quelli connessi all’abitare, alcune attività commerciali si trovano lungo la parallela Via Crociale.
Valutazioni strategiche
Il polo per la fascia di età 0-6 che è venuto a consolidarsi nella località necessita di una più forte integrazione con il contesto urbano in cui sorge.
114
Fratelli Grimm
City
Il Tirreno, 10 Aprile 2014
Un centro per far giocare i bambini e i genitori PIETRASANTA. Un percorso condiviso, come promesso dall’amministrazione comunale quando due anni fa spostò il nido a Strettoia, quello che ha portato alla riconversione del nido a Ponterosso in un vero e proprio “Centro gioco bambini genitori” realizzato grazie al contributo della Regione e del Dipartimento Ministeriale per le politiche per la famiglia. Il centro gioco bambini genitori “Il Girino”, che verrà inaugurato sabato alle 11, rappresenta il presidio educativo per la frazione, un progetto educativo definito in questi ultimi mesi attraverso la collaborazione di varie realtà presenti sul territorio, prime tra tutte la scuola per l’infanzia di Ponterosso e il Comitato Pontererosso nel cuore. Il nome del centro è stato scelto dai bambini della scuola materna di Ponterosso con una motivazione molto interessante: «..perché le ranocchie nascono come girino e crescono come rane...».
«Attraverso il comitato di progetto dichiara l’assessore alla pubblica istruzione - composto dall’Ufficio Scuola del Comune, i referenti della scuola, i rappresentanti della Coperativa Compass che gestisce i servizi per la prima infanzia e alcuni professionisti che collaborano con l’amministrazione in campo educativo, oltre a rappresentanti dei comitati, è nato un progetto che in questa fase iniziale vuole essere servizio educativo dedicato ai genitori e ai bambini nella fascia di età 0-6 anni». L’idea è di un servizio che possa potenziare l’offerta educativa del Centro Gioco Eureka 2 di Pietrasanta attraverso esperienze, più o meno strutturate, che favoriscano la condivisione e la creazione di nuovi legami tra le neo mamme e neo papà ma anche tra i bambini. Un luogo in cui le giovani madri e i giovani padri, attraverso il lavoro di mediazione delle educatrici, possano trovare ascolto, riconoscimento, sostegno all’interno di un clima sereno e accogliente, tra pari, che faciliti la costruzione di relazioni significative e reti informali di solidarietà che prevengano fenomeni di isolamento, solitudine, stanchezza. In una fase iniziale il centro gioco “Il Girino” prevede attività di psicomotricità del progetto Eureka per bambini e iniziative per genitori e nonni, laboratori di musica e incontri formativi per genitori. È possibile la collaborazione con la Fondazione “Aiutare i bambini” di Milano per il sostegno a bambini con bisogni formativi di apprendimento ed economici.
115
City
Crociale Nella frazione del Crociale la pianura, in leggera pendenza, è caratterizzata da un antico reticolo viario bordato da olivi e da un centro urbano storico attorno al quale è avvenuta un’espansione su insediamenti agricoli preesistenti. Il centro abitato con piazza parcheggio e i suoi due bar, è caratterizzato da una notevole frequentazione soprattutto di anziani. Le vie di collegamento, sviluppatesi lungo tracciati di origine rurale, si presentano ad oggi molto strette per il traffico veicolare. La Scuola Primaria “B. Rigacci” si trova lungo via Traversa Crociale, nei pressi della piazza principale da cui è separata da un piccolo caseggiato.
116
City
Rapporto con i piani Tratto da Regolamento Urbanistico 2014 Elaborazione ad hoc a cura dell’Ufficio Pianificazione Urbanistica del Comune Legenda I servizi e le attrezzature esistenti / di progetto Aree destinate all’istruzione (art. 29)
Verde attrezzato e per il tempo libero (art. 23)
Confine Comunale Perimetro dei centri abitati (Art.10) Limite U.T.O.E 1 Scuola primaria “B. Rigacci”
Area n 01 Crociale Tratto da Atlante dei progetti del Regolamento Urbanistico Aree Nuovo Impianto o di Rigenerazione Urbana o di Intervento Unitario su Spazi Pubblici L’area di Nuovo Impianto prevede la formazione di un’area a verde pubblico e/o di una piazza pubblica, connessa alla realizzazione di un nuovo insediamento residenziale a completamento dei tessuti residenziali esistenti.
117
City
Crociale Scuola primaria “B. Rigacci”
Legenda Alberi abbattuti dal maltempo del 05/03/2015
B A C D
118
E
F
A Fronte principale B Fronte tergale C Vista delle Apuane dalle finestre della scuola D Aula adattata a palestra E Refettorio F Materiali autoprodotti esposti sui muri
Generalità
Inquadramento
Codice
Localizzazione
LUEE81201L
Al limite tra centro storico e uliveti
Indirizzo
Collegamenti
Via Traversa, loc. Crociale
Servito da scuolabus, mezzi privati fermata dei mezzi pubblici a 100 m
Istituto comprensivo IC - Pietrasanta 2 Grado Scuola primaria “B. Rigacci”
Accessi 2 accessi frontali dalla strada Spazi aperti
Classi
Di modeste dimensioni, gli spazi aperti sono coperti dì ghiaia e presentano alcune alberature sul piazzale frontale
3
Parcheggi
Studenti frequentanti 52
Area adibita a parcheggio adiacente alla scuola
City
Edificio Proprietà
Consistenza
Caratteri costruttivi
Comune
Unico fabbricato
Anno di costruzione
Piani
1954
2 fuori terra
Struttura in muratura portante, solai in c.a. e laterizi, copertura a falde e piana, tamponamenti e partizioni interne in laterizio
Tipologia Edificio a corridoio con tre aule per piano e mensa aggiunta per interventi successivi Ambiti funzionali
Altezze interne 3,00 - 3,30 m
Trasformazioni successive 2006 (ampliamento) 2008 (manutenzione straordinaria)
Superficie totale dell’area scolastica 1760 mq
Spazi didattici: 6 Aule
Superficie coperta
Spazi collettivi: Mensa
Volume
520 mq 3625 mc
Attrezzature: Attività motoria svolta all’aperto oppure presso il campo sportivo della Pruniccia a Strettoia o la palestra comunale “P. Tommasi” all’Africa
119
City
B. Rigacci
Osservazione diretta Localizzata tra il centro abitato e la campagna, la scuola è percepita come struttura in dismissione dagli stessi utenti e attualmente solo parzialmente utilizzata per la presenza di 3 classi di un ciclo.
Stare a scuola
Scuola spazio pubblico
Valutazioni strategiche
L’edificio si mostra compatto e su due piani fuori terra. Complessivamente la struttura è dotata di sei aule / spazi didattici, alcuni dei quali risultano non utilizzati per attività di apprendimento (ad oggi la scuola ospita solo 3 classi). Interventi di ampliamento hanno interessato l’area adiacente all’ingresso per la realizzazione di una mensa: l’atrio ad angolo risulta poco gradevole e conduce al vano scala interno dotato di postazione per personale di sorveglianza. Le zone del refettorio e dell’atrio sono impiegate per attività ricreative all’interno, mentre alcuni locali adiacenti risultano adibiti a magazzino. Sono state eseguite opere per la correzione acustica nella sala del refettorio che, a detta degli operatori scolastici, hanno migliorato notevolmente il comfort durante l’ora del pasto. La scuola è organizzata a tempo modulare, le classi hanno 3 giorni con orario solo antimeridiano (8,30-12,30) e 2 giorni con orario a tempo prolungato (8,30-16,30).
La scuola dista poche decine di metri dalla piazza della frazione che tuttavia presenta i caratteri di un piazzale dedicato alla sosta delle automobili. Non si rileva la presenza di altri spazi pubblici accessibili che possano garantire forme di supporto ed interazione tra gli utenti della scuola e la città.
In un’ottica di riorganizzazione delle primarie, la scuola è una delle strutture che potrebbe essere dismessa e riassorbita in un potenziato polo dell’Africa (a circa 3 Km dall’attuale sede scolastica).
120
Moto a scuola La mobilità nella frazione è caratterizzata da strade di matrice rurale molto strette.
B. Rigacci
City
Punto d’ascolto
121
City
Africa La località Africa, uno dei quartieri periurbani di Pietrasanta, sorge a Ovest del Viale Apua ed è caratterizzato dalla presenza di insediamenti di edilizia economica e popolare e dal polo scolastico e sportivo che comprende la Scuola d’Infanzia “G. Bibolotti Marsili”, la Primaria “P. G. Barsottini” e la Palestra Comunale “P. Tommasi”. Il quartiere, ad oggi in espansione (popolazione residente 3.423 abitanti al 30/04/2015), presenta buone dotazioni urbane in termini di servizi, attività commerciali, spazi pubblici.
122
City
Rapporto con i piani Tratto da Regolamento Urbanistico 2014 Elaborazione ad hoc a cura dell’Ufficio Pianificazione Urbanistica del Comune Legenda I servizi e le attrezzature esistenti / di progetto Aree destinate all’istruzione (art. 29)
Verde attrezzato e per il tempo libero (art. 23)
Aree per impianti sportivi (art. 24)
Confine Comunale Perimetro dei centri abitati (Art.10) Limite U.T.O.E 1 Scuola primaria “G. Bibolotti Marsili” 2 Scuola d’infanzia “P.G. Barsottini” A Palestra comunale “P.Tommasi”
Area n 06, Africa Tratto da Atlante dei progetti del Regolamento Urbanistico Aree Nuovo Impianto o di Rigenerazione Urbana o di Intervento Unitario su Spazi Pubblici L’area di Nuovo Impianto prevede la realizzazione di edilizia sociale a completamento del PEEP a sud del comparto tra via Bugneta e via S. Tommaso D’Aquino, con lo scopo di ricucire il tessuto urbano circostante; la realizzazione di nuovi edifici e spazi verdi in aree residuali e lungo i margini; la ricucitura della trama viaria del quartiere, attraverso la realizzazione di nuove viabilità di collegamento e completamento di quella esistente.
123
City
Africa Scuola d’infanzia “G. Marsili Bibolotti”
Legenda Alberi abbattuti dal maltempo del 05/03/2015
Generalità
Inquadramento
Codice
Localizzazione
LUAA834029
Adiacente al grande parcheggio che costituisce uno dei centri della frazione, in un contesto caratterizzato dalla presenza di scuole, strutture pubbliche e commerciali coerenti con l’attività scolastica
Indirizzo Via della Svolta, loc. Africa
B A C D
E
F
A Accessi indipendenti delle sezioni allo spazio aperto B/C Orto adiacente all’ingresso D Palestra “P. Tommasi” E/F Spazi aperti della scuola
Istituto comprensivo
Collegamenti
IC - Pietrasanta 1
Servito da scuolabus, trasporti pubblici urbani, mezzi privati fermata dei mezzi pubblici a 200 m
Grado Scuola d’infanzia “Genny Bibolotti Marsili”
Accessi
Classi
1 accesso dal largo del parcheggio di Via della Svolta 1 accesso interno verso la scuola primaria
3
Spazi aperti
Studenti frequentanti
A verde, non circolari e apparentemente poco utilizzati per carenza di progetto, dotat idi giochi e un orto. Parzialmente danneggiati dal maltempo del 05/03/2015.
81
Parcheggi Parcheggio adiacente alla scuola e parcheggio interno alla sede scolastica con accesso tergale
124
City
Edificio Proprietà
Consistenza
Caratteri costruttivi
Comune
Unico fabbricato
Anno di costruzione
Piani
1978
2 fuori terra
Struttura in muratura portante, solai in c.a. e laterizi, copertura a falde, tamponamenti e partizioni interne in laterizio
Tipologia Edificio scolastico organizzato attorno ad un grande spazio connettivo centrale, con tre sezioni dotate di accessi indipendenti verso l’esterno più una quarta sezione ridotta Ambiti funzionali
Altezze interne 3,00 m
Trasformazioni successive 2006 (manutenzione straordinaria) 2015 (manutenzione straordinaria)
Superficie totale dell’area scolastica 3344 mq Superficie coperta
Spazi didattici: 4 Sezioni
687 mq
Spazi collettivi: Mensa
4272 mc
Volume
Attrezzature: Aula attrezzata per attività motorie e adiacente palestra comunale
125
City
G.Marsili Bibolotti
Osservazione diretta Localizzata in un polo scolastico infanzia-primaria al centro di un’area in espansione, la scuola è realizzata secondo una tipologia specialistica per l’infanzia e dotata di spazi aperti danneggiati dal maltempo del 05/03/2015.
Stare a scuola
Moto a scuola
Valutazioni strategiche
L’edificio che ospita la scuola d’infanzia è stato realizzato alla fine degli anni ‘70 e nella propria tipologia riflette la volontà di dotare la scuola di importanti terzi spazi, quali l’ampio salone centrale e la possibilità di accesso diretto all’esterno per ciascuna sezione. Si nota che i servizi igienici non sono divisi per sezione ma comuni. La scuola è dotata di laboratori e spazi attrezzati, dal laboratorio grafico pittorico e di manipolazione allo spazio lettura. Lo spazio aperto è a verde, anche alberato, e non risulta circolare attorno all’edificio. Dotato di un orto e attrezzato con giochi principalmente di plastica, è stato compromesso dal maltempo del Marzo 2015 e necessita di una nuova organizzazione.
Un’espansione urbana ancora non compiouta rende frammentaria la mobilità nella frazione. Via della Svolta, unica via di accesso al polo scolastico, risulta sufficientemente ampia ma con scarse dotazioni per la mobilità dolce (marciapiedi, piste ciclabili).
Spazi aperti della sede scolastica da riprogettare.
Scuola spazio pubblico
Potenziare le possibilità d’interazione con lo spazio pubblico circostante, ripensando l’organizzazione del piazzale parcheggio e del giardino pubblico.
La scuola è composta da 3 sezioni eterogenee per età ed è aperta dal lunedì al venerdì dalle 8,00 - 16,00.
La presenza di un cancellino mette la scuola direttamente in comunicazione con la primaria antistante, mentre non si rileva alcun passaggio privilegiato verso il giardino pubblico.
Migliorare l’accessibilità all’area attraverso nuovi collegamenti ed infrastrutture di supporto alla mobilità dolce. 126
G.Marsili Bibolotti
City
Osservazione diretta
127
City
Africa Scuola primaria “P.G. Barsottini”
Legenda Alberi abbattuti dal maltempo del 05/03/2015
Generalità
Inquadramento
Codice
Localizzazione
LUEE83402E
Attorno al grande parcheggio che costituisce uno dei centri della frazione, in un contesto caratterizzato dalla presenza di scuole, strutture pubbliche e commerciali coerenti con l’attività scolastica
Indirizzo Via della Svolta, loc. Africa
B A C D
128
E
F
A Ingresso secondario B Orto C/F Area danneggiata dal maltempo D Spazi per la ricreazione all’interno della scuola E Palline da tennis di recupero applicate alle sedie per evitare rumore (Scuola senza zaino)
Istituto comprensivo
Collegamenti
IC - Pietrasanta 1
Servito da scuolabus, trasporti pubblici urbani, mezzi privati, fermata dei mezzi pubblici a 200 m
Grado Scuola primaria “P. G. Barsottini”
Accessi 1 accesso dal piazzale parcheggio
Classi
Spazi aperti
5 Studenti frequentanti
A verde e pavimentati con asfalto, con un piccolo orto danneggiati dal maltempo del 05/03/2015
111
Parcheggi 1 accesso dal piazzale parcheggio, 2 accessi tergali
City
Edificio ProprietĂ
Consistenza
Caratteri costruttivi
Comune
Unico fabbricato
Anno di costruzione
Piani
1961
1-2, fuori terra
Struttura in muratura portante, solai in c.a. e laterizi, copertura a falde, tamponamenti e partizioni interne in laterizio, pannelli in gesso, pareti mobili
Tipologia Edificio scolastico composito caratterizzato dalla giustapposizione di un corpo su due livelli e da uno ad un solo piano con spazi collettivi al piano terra Ambiti funzionali Spazi didattici: 9 Aule Spazi collettivi: Mensa
Altezze interne 3,50 m Superficie totale dell’area scolastica
Trasformazioni successive 2006 (ristrutturazione) 2008 (manutenzione straordinaria) 2015 (manutenzione straordinaria)
3150 mq Superficie coperta 1035 mq Volume 3625 mc
Attrezzature: Palestra comunale a 50 m
129
City
P.G. Barsottini
Osservazione diretta Localizzata in un polo scolastico infanzia-primaria al centro di un’area in espansione, la scuola esprime una tipologia ibrida nata dall’unione di una materna e di una elementare e dispone di spazi limitati per l’attività didattica e di spazi aperti danneggiati dal maltempo del 05/03/2015.
Stare a scuola
Scuola spazio pubblico
Valutazioni strategiche
L’edificio che ospita l’attuale scuola primaria risale agli anni ‘60 e nasce probabilmente dall’unione in un solo plesso di scuola elementare e materna e successivi ampliamenti. Gli spazi didattici delle aule risultano non eccessivamente grandi, con finiture interne di non particolare pregio e molto densi di elaborati ai muri. La configurazione di alcune aule segue il modello scolastico di Senza Zaino® (come dimostrano ad esempio le palline da tennis di recupero sotto le sedie per attutire i rumori, segno di uno stare a scuola più dinamico del tradizionale, e i materiali condivisi raccolti in angoli attrezzati dell’aula stessa). Gli spazi di distribuzione sono utilizzati anche come ricreativi. Alcune aree di disimpegno risultano scarsamente illuminate da luce naturale. Il giardino di pertinenza risulta ben equilibrato in termini di superfici calpestabili permeabili ed impermeabili. Le belle ombreggiature garantite dagli alberi sono state gravemente compromesse dal maltempo del Marzo 2015. Gli spazi aperti confinano da un lato con quelli della scuola d’infanzia (e sono resi comunicanti da un cancellino), dall’altro con un giardino pubblico completamente recintato anche nei lati della piazza. La scuola svolge numerosi lavori incentrati sull’educazione ambientale e una particolare cura del paesaggio si ritrova anche nel giardino, parte del quale è dedicata all’orto e ad aiuole con fiori e diverse specie aromatiche. La scuola è organizzata a tempo pieno, l’orario delle lezioni è 8,30 - 16,30 dal lunedì al venerdì e comprende il servizio di mensa.
Il complesso scolastico dell’Africa definisce un centro “chiuso” per la frazione, caratterizzato da un unico accesso carrabile (via della Svolta, dove si trovano attività commerciali dedicate al quartiere) e dalla presenza di recinzioni che specializzano e segregano i vari spazi, da quelli di pertinenza strettamente scolastica al giardino pubblico. L’adiacente palestra comunale “P. Tommasi” (inaugurata nel 2008 e costruita al posto di un campetto in degrado) completa il largo e costituisce uno spazio funzionale aperto a tutta la città e motivo di richiamo verso la frazione, che tuttavia manca di una piazza.
Spazi aperti della sede scolastica da riprogettare.
130
Moto a scuola “Ingresso alla spicciolata”: la scuola offre la possibilità di accesso anche prima dell’inizio delle lezioni, accogliendo gli studenti già a partire dalle 8.00, per agevolare i genitori che hanno un orario di ingresso al lavoro anticipato rispetto a quello scolastico. Il piazzale parcheggio antistante le scuole funge da snodo per l’arrivo e la partenza.
In un’ottica di riorganizzazione delle primarie dovrà essere potenziata la capacità della scuola attraverso un ripensamento globale della struttura che ne preveda un forte ampliamento se non una parziale o totale ricostruzione. Potenziare le possibilità d’interazione con lo spazio pubblico circostante, ripensando l’organizzazione del piazzale parcheggio e del giardino. Migliorare l’accessibilità all’area attraverso nuovi collegamenti ed infrastrutture di supporto alla mobilità dolce.
P.G. Barsottini
City
Punto d’ascolto
131
City
Pollino Il Pollino è un’area a forte identità rurale circondata dalle grandi infrastrutture dell’A12, dell’Aurelia, della Sarzanese e della ferrovia. A circa 1 m al di sotto del livello del mare è attraversata dal Fosso Baccatoio e da un fitto reticolo di scoline. Al paesaggio agrario si affianca quello industriale degli stabilimenti produttivi sorti intorno all’Aurelia Sud, del depuratore e dell’inceneritore. La località dimostra scarse dotazioni pubbliche, tanto che nel programma di mandato dell’amministrazione 2010/2015 veniva proposto uno studio di fattibilità per un centro di aggregazione per la zona in modo che questa potesse presentarsi come un vero e proprio quartiere.
132
City
Rapporto con i piani Tratto da Regolamento Urbanistico 2014 Elaborazione ad hoc a cura dell’Ufficio Pianificazione Urbanistica del Comune Legenda I servizi e le attrezzature esistenti / di progetto Aree destinate all’istruzione (art. 29)
Verde attrezzato e per il tempo libero (art. 23)
Confine Comunale Perimetro dei centri abitati (Art.10) Limite U.T.O.E 1 Scuola primaria “A. Ricci”
Area n 01, Pollino Tratto da Atlante dei progetti del Regolamento Urbanistico Aree Nuovo Impianto o di Rigenerazione Urbana o di Intervento Unitario su Spazi Pubblici L’area di Nuovo Impianto prevede la realizzazione di un complesso destinato ad edilizia sociale, con la contestuale formazione di una piazza al centro della frazione, posta all’incrocio fra via Traversagna e via del Pagliaio.
133
City
Pollino Scuola primaria “A. Ricci”
Legenda Alberi abbattuti dal maltempo del 05/03/2015
Generalità
Inquadramento
Codice
Localizzazione
LUEE83403G
Vicina al depuratore (a 300 m) e all’inceneritore (a 600 m), in un contesto prossimo a percorsi di grande traffico e a strutture industriali a rischio
Indirizzo Via Pontenuovo, loc. Pollino
B A C D
134
E
F
A Ingresso principale B Ampliamento tergale per il refettorio C Materiali autoprodotti esposti sui muri D Accesso dalla strada E Tratto di Via Pontenuovo nei pressi della scuola F Spazi distributivi interni
Istituto comprensivo IC - Pietrasanta 1 Grado Scuola primaria “Alessio Ricci” Classi 5 Studenti frequentanti 109
Collegamenti Servito da scuolabus, mezzi privati fermata dei mezzi pubblici a 500 m vicinanza a piste ciclabili di progetto Accessi 2 accessi lungo strada Spazi aperti Pavimentato con aree a verde con alberature Parcheggi Posti auto lungo strada e area adibita a parcheggio nella sede scolastica
City
Edificio ProprietĂ
Consistenza
Caratteri costruttivi
Comune
Unico fabbricato
Anno di costruzione
Piani
1962
2 fuori terra e 1 interrato
Struttura in muratura portante solai in c.a. e laterizi, copertura a falde, tamponamenti e partizioni interne in laterizio, e ampliamento in elementi prefabbricati in legno
Tipologia Edificio scolastico a C, con corpo principale a corridoio con tre aule per piano sul fronte tergale rivolte verso la campagna Ambiti funzionali Spazi didattici 6 Aule Spazi collettivi: Mensa (ampliamento)
Altezze interne 3,00 - 2, 00 m Superficie totale dell’area scolastica
Trasformazioni successive 2004 (ampliamento) 2006 (manutenzione straordinaria)
2700 mq Superficie coperta 540 mq Volume 4300 mc
Attrezzature: Un’aula adattata a palestra, impianti sportivi non scolastici a 2000 m
135
City
A. Ricci
Osservazione diretta La scuola risulta localizzata in un’area complessa, con insediamenti sparsi sospesi tra dimensione rurale ed industriale, il cui intorno dimostra una pericolosità idraulica variabile da bassa a medio-alta (Tav. 14r del Piano Strutturale) ed è classificato come area “con propensione alla subsidenza – pericolosità media” (Tav. 14p del Piano Strutturale). Stare a scuola
Moto a scuola
Valutazioni strategiche
L’edificio che ospita la scuola è stato realizzato negli anni ‘60 come scuola elementare per un solo ciclo ed è stato oggetto di interventi di ampliamento, il più recente dei quali risulta l’addizione di un refettorio in legno costruito sul lato tergale dell’edificio. Lo spazio aperto di pertinenza presenta due cortili, di cui uno alberato, ed un piccolo parcheggio ad uso esclusivo della scuola. La struttura dispone di cinque aule e di una sala riunione per gli insegnanti con biblioteca per i ragazzi. Prevale un’organizzazione tradizionale degli spazi, con esposizione di materiali autoprodotti ai muri. La scuola è organizzata a tempo pieno con orario 8.30-16.30 dal lunedì al venerdì ed è prevista la possibilità di ingresso anticipato.
Via Pontenuovo è una strada a senso unico di percorrenza con flusso in entrata dall’Aurelia. L’ingresso e l’uscita dalla scuola creano situazioni di congestione del traffico poiché la sede stradale non risulta ampia a sufficienza per la sosta. Dalle interviste condotte con gli studenti nelle cinque classi si è desunto che le modalità per andare ed uscire da scuola sono:
In un’ottica di riorganizzazione delle primarie, la scuola è una delle strutture che potrebbe essere dismessa e riassorbita in un potenziato polo della Marina (IC Piertrasanta 2) o del Centro Storico (IC Pietrasanta 1)
11% a piedi 64% auto 25% pulmino Scuola spazio pubblico La scuola si trova in corrispondenza dell’attraversamento della Gora degli Opifici, in un nodo idrico e viario dove convergono il Fosso Traversagna e diverse direttrici di penetrazione della pianura retrostante l’Aurelia. Il paesaggio è quello del basso morfologico caratterizzato da una serrata regimentazione idrica, come si evince dal fitto reticolo di fossi e argini. Non si rileva la presenza di spazi pubblici di supporto alla sede scolastica, da notare nelle immediate vicinanze uno storico ristorante che, sorto a fianco del ponte con bar e tabacchi annessi, crea una centralità per la frazione.
136
A. Ricci
City
Punto d’ascolto
137
City
Capoluogo
Il capoluogo di Pietrasanta si trova in una fascia pedecollinare, come accade anche per altri comuni della Versilia quali Serravezza, Camaiore e Massarosa, in uno strettissimo rapporto con il paesaggio che culmina con l’apertura della vasta Piazza Duomo sulla collina. Il centro storico è un’area particolarmente vivace e attiva tutto l’anno, ricca di servizi e di spazi dedicati all’arte, alla cultura, al commercio e alla ristorazione. Le strade e le piazze del centro costituiscono un’ampia area pedonale, servita dalla stazione ferroviaria e dai parcheggi di Piazza Matteotti, Piazza Statuto e del terminal bus. Il capoluogo è dotato di scuole di ogni ordine e grado situate sia all’interno che all’esterno del perimetro delle mura storiche.
City
Capoluogo Sul tracciato delle vecchie mura di Porta a Lucca sorge la Scuola Primaria “G. Pascoli” che ospita anche la sede amministrativa dell’Istituto Comprensivo Pietrasanta 1, mentre l’antico complesso del Sant’Agostino è occupato dalla sede del biennio dell’Istituto di Istruzione Superiore “Don Lazzeri - Stagi”.
140
City
Rapporto con i piani Tratto da Regolamento Urbanistico 2014 Elaborazione ad hoc a cura dell’Ufficio Pianificazione Urbanistica del Comune Legenda I servizi e le attrezzature esistenti / di progetto Aree destinate all’istruzione (art. 29)
Verde attrezzato e per il tempo libero (art. 23)
Aree per impianti sportivi (art. 24)
Confine Comunale Perimetro dei centri abitati (Art.10) Limite U.T.O.E 1 Scuola d’Infanzia “C. Lorenzini” 2 Scuola Primaria “G. Pascoli” 3 Scuola Secondaria di I grado “P.E. Barsanti” e ISI “Don Lazzeri - Stagi” - Triennio ITCG 4 ISI “Don Lazzeri - Stagi” - Biennio ITCG 5 Liceo Artistico “Stagio Stagi” 6 Asilo nido “Scubidù” e Centro cottura
Area n 08, Lungoferrovia Porta Sud Tratto da Atlante dei progetti del Regolamento Urbanistico Aree Nuovo Impianto o di Rigenerazione Urbana o di Intervento Unitario su Spazi Pubblici L’intervento prevede la sistemazione dell’area compresa fra l’Aurelia e la Ferrovia con nuovi spazi pubblici e di parcheggio; la qualificazione del terminal; la rigenerazione dell’area ex SIRC attraverso nuove attività di servizio e direzionali; la rigenerazione dell’area artigianale prossima alla rotatoria di via Primo Maggio, con attività commerciali, direzionali e residenze; un nuovo percorso pedonale protetto a connessione di tutte le aree interessate con l’apertura di un sottopasso pedonale su via del Crocialetto che colleghi i parcheggi con la città storica; il restauro dei fabbricati di architettura moderna, in parte dismessi o oggetto di successivi interventi incongrui (sede ex SIRC, stazione ferroviaria). 141
City
Capoluogo Scuola d’Infanzia “C. Lorenzini”
Legenda Alberi abbattuti dal maltempo del 05/03/2015
Generalità
Inquadramento
Codice
Localizzazione
LUAA834018
A valle della Città Giardino e di fronte alla sede del Liceo Artistico “Stagio Stagi”, con cui condivide un’area di parcheggio e uno spazio a verde pubblico
Indirizzo Via Accademia
B A C D
142
E
F
A Fronte principale B Passerella coperta d’accesso C Spazi verdi attrezzati D Servizi igienici E Aula per l’attività motoria F Linea divisoria genitori/alunni
Istituto comprensivo IC - Pietrasanta 1 Grado Scuola d’infanzia “Carlo Lorenzini” Classi
Collegamenti Servito da scuolabus, trasporti pubblici urbani, mezzi privati fermata dei mezzi pubblici a150 m Accessi 1 accesso pedonale, 1 accesso carrabile Spazi aperti
3
La scuola è immersa in un’area verde, di cui solo la piccola parte tergale è attrezzata e fruita.
Studenti frequentanti
Parcheggi
80
Parcheggio adiacente alla scuola e all’interno dell’area scolastica
City
Edificio ProprietĂ
Consistenza
Caratteri costruttivi
Comune
Unico fabbricato
Anno di costruzione
Piani
1980
2 fuori terra
Struttura a travi e pilastri in c.a., solai in c.a. e laterizi, copertura a falde, tamponamenti e partizioni interne in laterizio
Tipologia Edificio scolastico con 3 sezioni allineate lungo uno spazio connettivo modesto, con servizi propri e terrazza comune sul verde tergale Ambiti funzionali Spazi didattici Spazi collettivi: Mensa Attrezzature: Un’aula adattata a palestra al primo piano, con adiacente spazio polifunzionale
Altezze interne 3,00 m
Trasformazioni successive 2005 (manutenzione straordinaria)
Superficie totale dell’area scolastica 3800 mq Superficie coperta 627 mq Volume 3024 mc
143
City
C.Lorenzini
Osservazione diretta Localizzata tra due ampi parcheggi e uno spazio verde non recintato lungo strada, la scuola è realizzata secondo una tipologia specialistica per l’infanzia ed è dotata di spazi aperti sfruttati esclusivamente nella parte tergale dell’edificio.
Stare a scuola
Scuola spazio pubblico
Valutazioni strategiche
Una riga rossa separa lo spazio comune delle sezioni dall’ingresso dove i genitori lasciano i bambini. Le sezioni sono omogenee per età e lasciate alla gestione degli insegnanti. Le aule di ciascuna sezione sono spaziose e aperte su una terrazza tergale comune.
La scuola è nettamente separata dal piano strada da una passerella. L’area verde antistante si caratterizza più come collegamento pedonale che come giardino adatto allo svolgimento di attività per l’infanzia.
Massimizzare la fruizione degli spazi aperti all’interno della sede scolastica.
Moto a scuola La presenza del piazzale parcheggio antistante agevola l’entrata e l’uscita da scuola.
144
Potenziare le possibilità d’interazione con lo spazio pubblico, ripensando l’organizzazione del giardino pubblico antistante.
C.Lorenzini
City
Osservazione diretta
145
City
Capoluogo Scuola Primaria “G. Pascoli”
Legenda Alberi abbattuti dal maltempo del 05/03/2015
Generalità
Inquadramento
Codice
Localizzazione
LUEE83401D
A ridosso delle mura di Porta a Lucca, segna uno degli accessi al centro storico
Indirizzo
B A C D
146
E
F
A Vista del cortile con il campanile B Auditorium C La scuola e le mura storiche D Aula tipo E Spazi connettivi F Laboratorio con cartoteca
Via P. E. Barsanti Istituto comprensivo IC - Pietrasanta 2 Grado Scuola Primaria “G. Pascoli” Classi
Collegamenti Servito da scuolabus, trasporti pubblici urbani ed extraurbani, mezzi privati fermata dei mezzi pubblici a 20 m a 300 m dalla stazione Accessi 1 accesso pedonale e 1 pedonale carrabile Spazi aperti
10
Cortile interno pavimentato e limitato spazio verde con alberature
Studenti frequentanti
Parcheggi
196
Aree adibite a parcheggio adiacenti alla scuola e all’interno dell’area scolastica
City
Edificio ProprietĂ
Consistenza
Caratteri costruttivi
Comune
Unico fabbricato
Anno di costruzione
Piani
1960
3 fuori terra e 1 interrato
Struttura a travi e pilastri in c.a. e, solai in c.a. e laterizi, copertura piana e a falde, tamponamenti e partizioni interne in laterizio
Tipologia Edificio scolastico a L
Altezze interne 6,5 m - 3, 45 m
Ambiti funzionali
Superficie totale dell’area scolastica
Spazi didattici: 22 Aule
4560 mq
Spazi collettivi: Auditorium, mensa, palestra Attrezzature: Spazi amministrativi IC - Pietrasanta 1
Trasformazioni successive 2006 (manutenzione straordinaria)
Superficie coperta 1380 mq Volume 11740 mc
147
City
G.Pascoli
Osservazione diretta Realizzata per accogliere originariamente elementari e medie, la scuola crea un dialogo inedito con il centro storico, portando un’immagine metropolitana per scala e percezione.
Stare a scuola
Scuola spazio pubblico
Ciascun modulo (cioè le classi prime, le classi seconde, ecc.) ha a disposizione un’aula- laboratorio, adiacente alle classi, che viene utilizzata per lo svolgimento di attività creative( pittura, modellaggio, ecc). Gli ampi spazi connettivi sono utilizzati come luoghi per la ricreazione eil movimento. L’edificio è dotato di un ampio cortile, prevalentemente asfaltato, un’aula magna, un salone adibito a mensa e un ascensore per alunni disabili. Lo spazio esterno è utilizzato per le attività ricreative del dopo mensa e per spettacoli musicali di fine anno. Da tempo vi si svolgono i Giochi della Gioventù tra le classi del primo ciclo dell’Istituto. In un angolo del cortile è stata posizionata una compostiera, in cui vengono depositati i resti della mensa per la produzione del compost.
Il plesso, che gode di una posizione privilegiata nel centro storico, risulta percepito come struttura fuori contesto. L’idea di una struttura “intrusa” che ostacola lo sviluppo turistico del centro storico sembra prevalere sul valore di una scuola dentro le mura.
Moto a scuola La posizione della scuola all’interno del centro storico e le conseguenti limitazioni di traffico rendono l’andare a piedi la modalità più comune (almeno per un ultimo tratto) per raggiungere ed uscire da scuola. Si rilevano situazioni di traffico più intense all’intersezione della SS439 con il centro e nelle strade interne che formano un anello per raggiungere la scuola (via Sant’Agostino e via XX Settembre) nelle ore di entrata ed uscita da scuola. Dal punto di ascolto posizionato all’interno della scuola è emersa la richiesta di marciapiedi adeguati ed aree pedonali nei pressi della scuola.
148
Valutazioni strategiche
Potenziare le possibilità d’interazione con lo spazio pubblico circostante migliorando l’accessibilità pedonale e ciclabile all’area. In un’ottica di riorganizzazione delle primarie e secondarie del capoluogo la scuola, che già dispone di
numerosi spazi didattici e servizi collettivi, potrebbe offrire strutture di supporto a un polo della primariasecondaria di I grado all’interno delle mura con la scuola “P. E. Barsanti” ricollocata all’interno del complesso del Sant’Agostino.
G.Pascoli
City
Punto d’ascolto
149
City
Capoluogo Scuola Secondaria di I grado “P. E. Barsanti” e ISI “Don Lazzeri - Stagi” Triennio ITCG
Legenda Alberi abbattuti dal maltempo del 05/03/2015
B A C D
150
E
F
A Fronte principale B Laboratorio di musica C Corpo scala D/E Spazi distributivi F Cortile interno ad uso parcheggio
Generalità
Inquadramento
Codice
Localizzazione
LUMM83401C LUTD01401L
Il plesso è affacciato sul parcheggio di Piazza Matteotti che culmina con il Municipio. L’area scolastica confina con lo stadio Comunale “XIX Settembre” e con un’area industriale dismessa che si estende dal Viale Marconi alla ferrovia.
Indirizzo Piazza Matteotti Istituto comprensivo
Collegamenti
IC - Pietrasanta 1 ISI “Don Lazzeri - Stagi”
Servito da scuolabus, mezzi privati fermata dei mezzi pubblici a 100 m raggiunto da piste ciclabili esistenti
Grado ITCG “Don Lazzeri” (triennio e amministrazione) Classi
Accessi 1 accesso per ciascuna scuola dalla piazza 1 accesso carrabile dal viale Spazi aperti
Barsanti: 6 Don Lazzeri Stagi: /
Ridoti e poco accessibili, i cortili originari risultano parzialmente occupati dai successivi ampliamenti e (impropriamente) da parcheggi
Studenti frequentanti
Parcheggi
Barsanti: 117 Don Lazzeri Stagi: /
Parcheggio adiacente alla scuola e all’interno della sede scolastica
City
Edificio ProprietĂ
Consistenza
Caratteri costruttivi
Comune
Unico fabbricato
Anno di costruzione
Piani
1936
2 fuori terra 1 seminterrato
Strutture in muratura portante, solai in c.a. e laterizi, copertura piana e a falde, partizioni interne in laterizio. Finiture interne in marmo apuano.
Tipologia Edificio originario a L caratterizzato dalle forme rigorose dei volumi geometrici elementari, come gli elementi cilindrici dei corpi scala. Ampliamenti successivi tipologicamente incoerenti Ambiti funzionali Spazi didattici: Barsanti: 12 Aule Don Lazzeri: / Spazi collettivi: Mensa
Altezze interne 3,20 m
Trasformazioni successive 2000 (ampliamento) 2006 (manutenzione straordinaria)
Superficie totale dell’area scolastica 5360 mq Superficie coperta 3760 mq Volume 12100 mc
Attrezzature: palestra, spazio all’aperto con ghiaia
151
City
P.E. Barsanti - Don Lazzeri
Osservazione diretta La localizzazione centrale del complesso risulta particolarmente adatta alla scuola superiore ma limitante per la scuola secondaria di I grado, in particolare per la carenza di spazi aperti all’interno della sede scolastica.
Stare a scuola
Scuola spazio pubblico
Scuola Barsanti
La scuola è circondata da una serie di spazi pubblici e attrezzature, quali lo stadio comunale e lo skatepark realizzato impiegando gli scarti della lavorazione del marmo. La grande piazza antistante la scuola risulta totalmente dedicata alla sosta dei veicoli e punti di aggregazione risultano le scalinate di accesso all’edificio. La vicinanza del centro offre molteplici opportunità di interazione con la città a partire dalla frequentazione da parte delle scuole del Cinema Comunale in Piazza Duomo.
“Una scuola media fuori dalla media” Gli spazi austeri dei corridoi e delle aule risultano vivacemente animati dagli utenti della scuola, che risulta particolarmente attiva nel promuovere progetti di cambiamento ed innovazione dell’offerta formativa. In maniera diretta è stato osservato il terremoto (sic) generato da modi di gestione delle discipline insegnate e delle attività didattiche diversi e orientati verso nuove forme di apprendimento e comunicazione. ITCG Don Lazzeri L’istituto ha un corso per ragionieri e uno per geometri. Il bacino di utenza dell’Istituto ha una diversa estensione relativamente ai due diversi indirizzi di studio: il corso Geometri comprende l’area dei Comuni di Massarosa, Camaiore, Viareggio e dell’intera Versilia Storica; il corso Ragionieri, invece, ha come bacino di utenza privilegiato i quattro comuni della Versilia Storica (Pietrasanta, Forte dei Marmi, Seravezza e Stazzema). Moto a scuola La scuola è facilmente raggiungibile con mezzi privati ed è servita da mezzi pubblici e da una pista ciclabile esistente che dalla via Aurelia Nord asseconda via Maggio e quindi il viale Marconi.
152
Valutazioni strategiche
Massimizzare la fruizione degli spazi aperti all’interno della sede scolastica, ripensando i cortili e l’uso inappropriato a parcheggio. In un’ottica di riorganizzazione delle primarie e secondarie del capoluogo, il
complesso potrebbe accogliere il biennio dell’ITCG “Don Lazzeri” che occupa al momento la sede distaccata (a 650 m) all’interno del complesso del Sant’Agostino cedendo alla secondaria “P. E. Barsanti” i propri spazi.
P.E. Barsanti - Don Lazzeri
City
Punto d’ascolto
153
City
Capoluogo ISI “Don Lazzeri - Stagi” Biennio ITCG
Legenda Alberi abbattuti dal maltempo del 05/03/2015
Generalità
Inquadramento
Codice
Localizzazione
LUEE83401D
L’antico complesso del Sant’Agostino si presenta oggi come distretto culturale di riferimento per la città, con gli spazi espositivi della chiesa e del chiostro, il Museo dei Bozzetti, la Biblioteca Comunale “G. Carducci” e la scuola.
Indirizzo
B A C D
154
E
F
A Scorcio dell’edificio all’ingresso del centro storico B Ingresso monumentale C Targa commemorativa all’interno della scuola D Passaggio coperto attraverso il cortile interno E Biblioteca F Aula tipo
via Sant’Agostino Istituto comprensivo ISI “Don Lazzeri - Stagi” Biennio ITCG Grado ITCG “Don Lazzeri” (biennio e amministrazione) Classi / Studenti frequentanti /
Collegamenti All’interno della ZTL Stazione ferroviaria a 500 m Fermata dei mezzi pubblici a 350 m Accessi 1 accesso da via Sant’Agostino 1 accesso da via Santa Maria Spazi aperti Un cortile interno pavimentato e uno a verde diviso in due da passaggi coperti Parcheggi Area parcheggio adiacente alla sede scolastica
City
Edificio Proprietà
Consistenza
Caratteri costruttivi
Comune (gestione Provincia)
2 corpi di fabbrica
Anno di costruzione
Piani
XIV secolo (complesso Sant’Agostino)
2 fuori terra
Il corpo di fabbrica antico presenta i caratteri dell’architettura tradizionale con spesse murature, solai voltati e finestrature ad arco, copertura a falde.
Tipologia Due edifici paralleli, uno di antica costruzione lungo strada e uno interno di più recente realizzazione collegati da passaggi coperti che attraversano il cortile centrale. L’ampliamento risulta progettato come edificio scolastico con un corridoio centrale ed aule sui due lati. I piani dei due edifici risultano sfalsati. Ambiti funzionali Spazi didattici: 20 aule circa
Altezze interne /
Trasformazioni successive 2014 (manutenzione straordinaria)
Superficie totale dell’area scolastica 2360 mq Superficie coperta 1450 mq Volume /
Spazi collettivi: Aula magna
155
City
Don Lazzeri
Osservazione diretta Localizzato a 200 m dalla scuola primaria “G. Pascoli” all’interno del complesso culturale del Sant’Agostino, l’edificio risulta ad oggi non completamente utilizzato per la necessità di interventi di manutenzione sulla copertura del corpo tergale.
Stare a scuola
Valutazioni strategiche
L’edificio è dotato di numerosi spazi didattici divisi tra aule e laboratori. È stata rilevata la presenza di una biblioteca d’istituto particolarmente attiva. Mancano completamente spazi ed attrezzature dedicata all’attività motoria. Alle pareti dei corridoi la storia dell’istituto è ripercorsa attraverso le foto dei viaggi d’istruzione intrapresi negli ultimi decenni.
In un’ottica di riorganizzazione delle primarie e secondarie del capoluogo, il plesso potrebbe accogliere la secondaria “P. E. Barsanti” favorendo la creazione di un polo della primariasecondaria di I grado all’interno delle mura.
Moto a scuola La scuola è facilmente raggiungibile a piedi dalla stazione e dalle vicine fermate dei mezzi pubblici urbani ed extraurbani. Da notare le restrizioni al traffico veicolare privato in quanto l’edificio ricade all’interno della Zona a Traffico Limitato del centro storico. Scuola spazio pubblico La scuola è a ridosso del complesso del Sant’Agostino e a pochi metri da Piazza Duomo, uno degli spazi pubblici più vivaci e rappresentativi del capoluogo nonché fulcro di numerose attività culturali.
Realizzare gli interventi necessari all’agibilità dell’edificio nel suo complesso.
156
Don Lazzeri
City
Osservazione diretta
157
City
Capoluogo Liceo Artistico “Stagio Stagi”
Legenda Alberi abbattuti dal maltempo del 05/03/2015
B A C D
158
E
F
A Padiglione d’ingresso B Copertura a shed nelle aule atelier C Attrezzature per la lavorazione dei materiali D Campioni di materiali lapidei a muro E Laboratorio F Scala interna alle aule atelier di accesso al soppalco
Generalità
Inquadramento
Codice
Localizzazione
LUEE83401D
Lungo la Provinciale per Vallecchia, a poche centinaia di metri dal centro storico, di fronte alla scuola d’infanzia “Lorenzini”
Indirizzo Via dell’Accademia Istituto comprensivo ISI “Don Lazzeri - Stagi” Grado Liceo Artistico “Stagio Stagi”
Collegamenti Servito da trasporti pubblici urbani, mezzi privati Fermata dei mezzi pubblici a150 m Stazione ferroviaria a 1500 m Accessi
Classi
1 accesso pedoanle dal piazzale 1 accesso tergale carrabile
/
Spazi aperti
Studenti frequentanti
La struttura, più di ogni altra, è il risultato di un’armoniosa concatenazione di spazi chiusi, aperti (agorà, area verde, area sportiva) e semiaperti (loggiati)
/
Parcheggi Parcheggi antistanti la sede scolastica
City
Edificio Proprietà
Consistenza
Caratteri costruttivi
Proprietà / Gestione Comune / Provincia di Lucca
Corpo di fabbrica 1
Struttura a travi e pilastri in c.a., solai laterocementizi, soppalchi in acciaio, partizioni interne in muratura, pavimenti in clinker, coperture piane e a shed. Martinetti idraulici di consolidamento.
Anno di costruzione Tra il 1961 e il 1975 Tipologia Scuola-città: un padiglione d’ingresso con aule e spazi espositivi aperti sulla strada collegato al corpo principale delle aule-atelier e dei laboratori aperti sulla strada interna tergale; in appendice il padiglione dedicato alla palestra Ambiti funzionali Spazi didattici: Aule, Aule-atelier Spazi collettivi: Area espositiva Attrezzature: Palestra, laboratori specializzati
Piani 2 fuori terra Altezze interne Aule-atelier a doppio volume con soppalchi
Trasformazioni successive 2012 (Interventi strutturali)
Superficie totale dell’area scolastica 13.160 mq Superficie coperta 5221 mq Volume 25.521 mc
159
City
Stagio Stagi
Osservazione diretta Edificio iconico per la città di Pietrasanta e per la sua cultura legata al mondo dell’arte, il Liceo Artistico, già Istituto d’Arte, è stato recentemente al centro di numerosi dibattiti sviluppatisi intorno ai gravi problemi statici che rendono parte della struttura inagibile e che hanno alimentato diverse ipotesi sull’eventuale spostamento della scuola. Stare a scuola
Moto a scuola
Valutazioni strategiche
Il binomio tradizionale classe-aula è sostituito da quello disciplina-aula: al suono della campanella si verificano migrazioni interne e ricomposizioni di gruppi classe in base ai programmi formativi individuali. Il senso di appartenenza ad una comunità scolastica risulta forte tra gli utenti del liceo, studenti e non.
Dalle interviste condotte su un campione di classi, dalla prima alla quinta, è emerso che la provenienza degli studenti è pari a
In un’ottica di riorganizzazione delle secondarie del capoluogo, il Liceo Artistico dovrà mantenere e rinnovare il proprio carattere di autonomia e centralità per il capoluogo.
Scuola arte e mestieri La scuola, fondata più di 170 anni fa, è nata dalla bottega per alimentare la cultura materiale ed immateriale della città. Se ad oggi la scuola dimostra difficoltà nel gestire le attrezzature per la lavorazione dei materiali di cui dispone per motivi di sicurezza, anche i rapporti con l’artigianato locale risultano ostacolati dalle stesse necessità di adeguamento alla normativa.
21% da Pietrasanta 79% da altri comuni della Versilia Dalle medesime è emerso che le modalità per raggiungere la scuola sono
7% piedi 3% bici 10% motorino 35% auto
Scuola spazio pubblico
12% treno La scuola risulta concepita secondo un’idea estremamente attuale di trasparenza ed apertura verso la città.
160
32% bus
Anche attraverso la ricollocazione in nuovo lotto (come l’area artigianale dismessa alle spalle di Piazza Matteotti) il progetto dovrà prevedere spazi innovativi e generatori di un rapporto ritrovato di apertura e contaminazione con il mondo delle arti e dei mestieri.
Stagio Stagi
City
Punto d’ascolto
161
City
Collina
Il territorio collinare è costituito dai rilievi marittimi che concludono le Alpi Apuane. Il paesaggio è caratterizzato da piccoli insediamenti, circondati da aree boscate e terrazzamenti coltivati e varia da versante a versante: dalla conca di Vitoio-Solaio e Castello ai cui piedi sorge il centro di Vallecchia (100 m slm), al fronte piatto ed aperto verso il mare di Capriglia (300 m slm), a quello mosso di Capezzano Monte (350 m slm) fino a quello ripido e chiuso alla vista del mare di Valdicastello (130 m slm). A Capriglia è attiva una scuola d’infanzia, che include nel proprio bacino di utenza anche Capezzano, a Valdicastello una scuola d’infanzia affiancata da un nido, a Vallecchia una scuola d’infanzia (anch’essa affiancata da un nido) ed una primaria.
City
Vallecchia Il plesso scolastico di Vallecchia, frazione storica nata ancor prima di Pietrasanta attorno all’omonimo castello e alla sua chiesa intitolata a S. Stefano, si trova al bordo dell’agglomerato urbano, ai piedi della collina e al confine con il comune di Serravezza. In due edifici separati ma vicini, si trova una sezione completa di scuola dell’infanzia (e asilo nido annesso) e primaria con un Centro Civico “B. Pilli” nel mezzo al cui piano seminterrato è collocata una palestrina che funge da spazio per le attività motorie.
164
City
Rapporto con i piani Tratto da Regolamento Urbanistico 2014 Elaborazione ad hoc a cura dell’Ufficio Pianificazione Urbanistica del Comune Legenda I servizi e le attrezzature esistenti / di progetto Aree destinate all’istruzione (art. 29)
Verde attrezzato e per il tempo libero (art. 23)
Confine Comunale Perimetro dei centri abitati (Art.10) Limite U.T.O.E 1 Scuola d’infanzia “S. Giannini” e Asilo nido “Il castello di Vallecchia” 2 Scuola primaria “L. Forli” A Centro civico “B. Pilli”
Tavola 8P Tratto da Dettaglio delle previsioni Gli insediamenti pedecollinari e di collina Regolamento Urbanistico 2014 La scuola primaria di Vallecchia risulta classificata come edificio di interesse storico e architettonico (Art. 32.8a)
165
City
Vallecchia Scuola d’Infanzia “S. Giannini”
Legenda Alberi abbattuti dal maltempo del 05/03/2015
B A C D
166
E
F
A Fronte principale B Refettorio C Servizi igienici comuni D Angolo ludoteca E Angolo biblioteca F Orto realizzato in collaborazione con le famiglie e Coldiretti
Generalità
Inquadramento
Codice
Localizzazione
LUAA83403A Indirizzo
Prossima al centro della frazione e al Centro Civico, incastrata tra gli ulivi, forma assieme alla scuola primaria il complesso scolastico di Vallecchia
via Croce Verde, Vallecchia
Collegamenti
Istituto comprensivo IC - Pietrasanta 1
Servito da scuolabus e mezzi privati fermata dei mezzi pubblici a 500 m vicinanza a piste ciclabili e rete cicloturistica
Grado
Accessi
Scuola d’infanzia “Sirio Giannini”
2 accessi separati per la scuola d’infanzia e il nido
Classi
Spazi aperti
2
A verde con prato, ulivi e orto ampio
Studenti frequentanti 46
Parcheggi Area di parcheggio adiacente alla scuola
City
Edificio ProprietĂ
Consistenza
Caratteri costruttivi
Comune
Porzione di unico fabbricato
Anno di costruzione
Piani
1972
1 fuori terra, 1 interrato
Struttura a travi e pilastri in c.a., solai in c.a. e laterizi, copertura a falde, tamponamenti e partizioni interne in laterizio
Tipologia Edificio scolastico a corte aperta con aule modeste e ampio connettivo centrale, con successivo ampliamento Ambiti funzionali Spazi didattici: 2 sezioni (infanzia), 2 sezioni (nido) Spazi collettivi: Mensa
Altezze interne 3,30 m, 2,20 m
Trasformazioni successive 2008 (ristrutturazione e ampliamento)
Superficie totale dell’area scolastica 2820 mq Superficie coperta 390 mq Volume 1408 mc
167
City
S.Giannini
Osservazione diretta La scuola, immersa tra gli ulivi ed orientata verso la collina, fa parte del polo infanzia-primaria della frazione e offre molteplici servizi educativi per la fascia d’età 0-6 ospitando in una sezione l’asilo nido “Il Castello di Vallecchia”.
Stare a scuola
Valutazioni strategiche
Nella scuola d’infanzia sono presenti 2 sezioni eterogenee con le quali vengono svolti lavori a classi aperte e a gruppi. Gli spazi dedicati alle sezioni sono aule di modeste dimensioni, che accolgono fino a 25 bambini ciascuna, aperte sul salone centrale e servite da bagni collettivi. Molti materiali autoprodotti sono esposti ai muri e si segnala la presenza di una biblioteca di plesso che viene fruita settimanalmente. Gli spazi della terza sezione e quelli del successivo ampliamento sono dedicati al nido, in collaborazione col quale sono svolti progetti di continuità.
Potenziare le possibilità d’interazione con lo spazio pubblico circostante migliorando l’accessibilità pedonale all’area che comprende anche il Centro Civico “B. Pilli” e la scuola primaria “L. Forli”.
Moto a scuola La scuola è arretrata dalla provinciale e il piccolo piazzale antistante con parcheggio assicura protezione all’ingresso e all’uscita da scuola. Scuola spazio pubblico La scuola confina con il centro civico di Vallecchia e dista poche centinaia di metri dal centro storico della frazione.
168
S.Giannini
City
Osservazione diretta
169
City
Vallecchia Scuola Primaria “L. Forli”
Legenda Alberi abbattuti dal maltempo del 05/03/2015
B A C D
170
E
F
A Fronte principale B Spazi distributivi C Aula tipo D Palestra del centro civico E Cortile pavimentato con ulivi F Antico selciato di fronte alla chiesa della frazione
Generalità
Inquadramento
Codice
Localizzazione
LUEE81203P Indirizzo
Prossima al centro della frazione e al Centro Civico, incastrata tra gli ulivi, forma assieme alla scuola d’infanzia il complesso scolastico di Vallecchia
via Croce Verde, Vallecchia
Collegamenti
Istituto comprensivo IC - Pietrasanta 1
Servito da scuolabus e mezzi privati fermata dei mezzi pubblici a 500 m vicinanza a piste ciclabili e rete cicloturistica
Grado
Accessi
Scuola primaria “L. Forli”
1 accesso pedonale da via Croce Verde 1 accesso carrabile da via Solaio
Classi 5
Spazi aperti
Studenti frequentanti
Pavimentati con alberature nella corte, a verde con alberi da frutto lungo strada
102
Parcheggi Area di parcheggio adiacente alla scuola
City
Edificio ProprietĂ
Consistenza
Caratteri costruttivi
Comune
Unico fabbricato
Anno di costruzione
Piani
Strutture in muratura portante, solai in c.a. e laterizi, copertura piana e a falde, partizioni interne in laterizio
1930 circa
1 fuori terra
Trasformazioni successive
Tipologia
Altezze interne
2015 (manutenzione straordinaria refettorio)
Struttura ad un piano fuori terra rialzato a semicorte che si sviluppa attorno al cortile
4,45 m
Ambiti funzionali Spazi didattici: 5 aule Spazi collettivi: Mensa Attrezzature: Palestra del centro civico adiacente
Superficie totale dell’area scolastica 2308 mq Superficie coperta 831 mq Volume 3697 mc
171
City
L.Forli
Osservazione diretta Localizzata nel polo infanzia-primaria della frazione, la scuola dispone di ampi spazi aperti e comunicanti con il Centro Civico “B. Pilli”.
Stare a scuola
Valutazioni strategiche
La scuola è circondata da piccole aree verdi utilizzate come aiuole e si rileva la presenza di agrumi ed essenze decorative. Gli studenti usano per le attività di ricreazione il cortile attorno al quale si sviluppa la struttura, un piazzale di ulivi la cui superficie è coperta da un tappeto di autobloccanti o i corridoi ampi e luminosi. La scuola si presenta estremamente ordinata ed il personale ausiliario appare molto attento all’ordine e alla pulizia. L’attività didattica risulta di tipo fortemente tradizionale. L’aula rimane fissa per i cinque anni di un ciclo ed è strutturata per lezioni frontali con banchi singoli o accoppiati. Ai muri rimangono i lavori svolti negli anni precedenti e la parete opposta alla cattedra è solitamente attrezzata con un tavolo per le attività manuali. Tutti gli spazi sono utilizzati.
Massimizzare la fruizione degli spazi aperti all’interno della sede scolastica, attraverso pavimentazioni adeguate allo svolgimento di attività motoria all’aria aperta.
Moto a scuola Gli studenti arrivano prevalentemente in auto e pulmino. Solo in pochi riescono a raggiungere la scuola a piedi. Scuola spazio pubblico Il Centro civico funge da cerniera tra le due strutture scolastiche . La piccola palestra (utilizzata in orario extrascolastico come palestra judo) ospita le attività motorie delle primarie di Vallecchia e di Strettoia. Nelle immediate vicinanze si rileva scarsità di verde pubblico attrezzato ed accessibile.
172
Potenziare le possibilità d’interazione con lo spazio pubblico circostante migliorando l’accessibilità pedonale all’area che comprende anche il Centro Civico “B. Pilli” e la scuola d’infanzia “S. Giannini” con l’annesso asilo nido.
L.Forli
City
Osservazione diretta
173
City
Capriglia Capriglia (250 abitanti ca.) assieme a Capezzano Monte (350 abitanti ca.) fa parte delle due frazioni poste sulla collina sovrastante il capoluogo di Pietrasanta. Caratterizzata da un insediamento storico segnato da una recente viabilità comunale molto visibile, a Capriglia l’orografia piatta e completamente aperta verso il mare apre una vista da Livorno, isola di Gorgona inclusa, a La Spezia. La scuola d’infanzia “Anna Pili”, situata nel centro della frazione vicino alla chiesa, ricorda l’idea delle scuole rurali o di montagna che si prendono cura dei bambini residenti nelle abitati lontani dagli agglomerati urbani.
174
City
Rapporto con i piani Tratto da Regolamento Urbanistico 2014 Elaborazione ad hoc a cura dell’Ufficio Pianificazione Urbanistica del Comune Legenda I servizi e le attrezzature esistenti / di progetto Aree destinate all’istruzione (art. 29)
Verde attrezzato e per il tempo libero (art. 23)
Confine Comunale Perimetro dei centri abitati (Art.10) Limite U.T.O.E 1 Scuola d’infanzia “A. Pili”
Tavola 8P Tratto da Dettaglio delle previsioni Gli insediamenti pedecollinari e di collina Regolamento Urbanistico 2014 La scuola d’infanzia è prossima ad aree di parcheggio esistenti e di progetto.
175
City
Capriglia Scuola d’Infanzia “A. Pili”
Legenda Alberi abbattuti dal maltempo del 05/03/2015
B A C D
176
E
F
A Fronte aperto verso il mare B Fronte interno verso la strada di accesso C Panorama dalla scuola D Spazio per le attività motorie alla quota della terrazza E Aula tipo F Dettagli
Generalità
Inquadramento
Codice
Localizzazione
LUAA83404B Indirizzo
Al centro della frazione, in prossimità della Chiesa, lungo strada secondaria lontana da traffico collinare, con ammirevole affaccio sul paesaggio
Via della Chiesa, loc. Capriglia
Collegamenti
Istituto comprensivo
Servito da scuolabus e mezzi privati fermata dei mezzi pubblici a 150 m
IC - Pietrasanta 1 Grado Scuola d’Infanzia “Anna Pili”
Accessi 1 accesso dal piano strada Spazi aperti
Classi
Terrazza a verde attrezzato
1
Parcheggi
Studenti frequentanti
Area adibita a parcheggio adiacente alla scuola
20
City
Edificio ProprietĂ
Consistenza
Caratteri costruttivi
Comune
Unico fabbricato
Anno di costruzione
Piani
1960
3 fuori terra
Struttura in muratura portante, solai in c.a. e laterizi, copertura a falde, tamponamenti e partizioni interne in laterizio
Tipologia Edificio scolastico di piccola scala su tre livelli caratterizzato da spazi comuni a tutti i piani e due aule al piano d’ingresso.
Altezze interne 3,00 m, 2,20 m
2005 (manutenzione straordinaria)
Superficie totale dell’area scolastica
Ambiti funzionali
920 mq
Spazi didattici: 2 Aule
Superficie coperta
Spazi collettivi: 3 Aule polifunzionali Mensa
Trasformazioni successive
133 mq Volume 1098 mc
Attrezzature sportive: aula adibita a palestra
177
City
A.Pili
Osservazione diretta La struttura, già scuola elementare per le frazioni di collina, oggi resiste come scuola d’infanzia con una pluriclasse di 17 bambini (10 da Capriglia, 7 da Capezzano Monte) fondata sul valore educativo del paesaggio, che viene sottolineato dalla conformazione e dalla gestione della scuola.
Stare a scuola
Moto a scuola
È presente un piccolo giardino-terrazza al livello del piano terra (-2). La ringhiera che protegge il dislivello è sufficientemente alta a garantire la sicurezza ma con montanti in ferro abbastanza distanziati per permettere la fruibilità visiva dell’orizzonte che caratterizza il panorama anche ad altezza bambino. Uno scivolo e qualche gioco sparso sull’erba denota l’uso dello spazio esterno utilizzabile anche nelle giornate più calde grazie all’ombra di un tiglio (?)
La scuola è servita dal pulmino comunale ed è raggiunta da mezzi privati.
Scuola pluriclasse dove convivono bambini di età diverse, dai 2 anni e mezzo fino ai 5. La quota d’ingresso dalla strada corrisponde al secondo piano dell’edificio, a cui si accede da un portone simile a quello di una casa con il chiavistello, protetto solo da una piccola tettoia in cemento armato che ne denota l’epoca di costruzione. Nessun citofono, ma solo una persona che apre la porta. A questo piano oltre ai servizi e ad una postazione dell’unica custode presente nella scuola, sono collocate le due aule, una per le attività di apprendimento e l’altra per quelle più corporee. Scendendo pr una scala, protetta da un cancellino, si raggiunge il primo piano (-1) dedicato alla mensa. Tutti gli ambienti sono molto curati e presentano un’idea di scuola non lontana da quella di casa. Sono presenti fiori, oggetti e dettagli che riportano al calore della propria abitazione. I genitori hanno contributo fisicamente alla realizzazione di lavoretti di manutenzione ordinaria della propria scuola (tinteggiature, applicazioni di parquet etc.) Si percepisce un grande attaccamento della comunità a questa struttura che permette alle famiglie che abitano le frazioni collinari di non allontanare i figli dalle proprie abitazioni e di tenere vivo il paese. Mantenerla significherebbe una chiara politica in favore della famiglia fuori dal centro. 178
Scuola spazio pubblico La scuola, insieme alla Chiesa, è parte integrante del centro di Capriglia. Valutazioni strategiche
Il mantenimento della scuola è un elemento fondamentale nell’ottica del recupero dei centri montani e collinari e della ricostituzione delle loro funzioni storiche di presidio territoriale individuata dal PIT della Regione Toscana (Ambito Versilia e Costa Apuana, 2015).
In alternativa dovranno prospettarsi per il plesso destinazioni d’uso compatibili con i servizi educativi per l’infanzia e per la prima infanzia.
A.Pili
City
Osservazione diretta
179
City
Valdicastello Il borgo di Valdicastello Carducci è uno dei più antichi poli minerari della Versilia e sorge in un territorio abitato fin dall’età del Bronzo. Il nucleo si sviluppa lungo il Fosso Boccatoio e dista circa 4,5 Km dal centro di Pietrasanta. All’inizio del 1800 le miniere dopo un lungo periodo di inattività furono riaperte da una compagnia francese che, per assistere i minatori in caso di infortuni, assunse un medico chirurgo chiamato Michele Carducci che insieme alla moglie Ildegonda Celli di Volterra si stabilì nel borgo. Dalla loro unione il 27 luglio 1835 nacque Giosuè Carducci, poeta di fama mondiale premio Nobel per la letteratura nel 1906, in suo onore tramite un decreto emanato dal presidente della Repubblica il borgo verrà chiamato Valdicastello Carducci.
180
City
Rapporto con i piani Tratto da Regolamento Urbanistico 2014 Elaborazione ad hoc a cura dell’Ufficio Pianificazione Urbanistica del Comune Legenda I servizi e le attrezzature esistenti / di progetto Aree destinate all’istruzione (art. 29)
Verde attrezzato e per il tempo libero (art. 23)
Confine Comunale Perimetro dei centri abitati (Art.10) Limite U.T.O.E 1 Scuola d’infanzia “Peter Pan” e Asilo nido “Stella di mare”
Tavola 8P Tratto da Dettaglio delle previsioni Gli insediamenti pedecollinari e di collina Regolamento Urbanistico 2014 La scuola d’infanzia è circondata da aree a verde pubblico e privato.
181
City
Valdicastello Scuola d’Infanzia “Peter Pan”
Legenda Alberi abbattuti dal maltempo del 05/03/2015
B A C D
182
E
F
A Loggia tergale che inquadra la collina B Lavagna ad altezza bambino C Materiali da disegno D Accesso principale E Spazio collettivo per l’accoglienza F Accesso secondario e passaggio verso il giardino pubblico retrostante
Generalità
Inquadramento
Codice
Localizzazione
LUAA83405C Indirizzo
Nel centro abitato, lungo la transitata Via Comunale, circondatoo da abitazioni nel verde e un giardino pubblico
Via Comunale, loc. Valdicastello
Collegamenti
Istituto comprensivo
Servito da scuolabus e mezzi privati fermata dei mezzi pubblici a 50 m
IC - Pietrasanta 1 Grado Scuola d’infanzia “Peter Pan”
Accessi 2 accessi carrabili e pedonali Spazi aperti
Classi
Loggia tergale e corte pavimentati e attrezzati
2
Parcheggi
Studenti frequentanti
Area adibita a parcheggio nella sede scolastica e altre aree adiacenti
42
City
Edificio ProprietĂ
Consistenza
Caratteri costruttivi
Comune
Unico fabbricato
Anno di costruzione
Piani
1961
1 fuori terra, 1 ammezzato, 1 semi interrato
Struttura in muratura in pietrame regolare, solai in c.a. e laterizi, copertura a falde, tamponamenti e partizioni interne in laterizio
Tipologia Edificio a corte semiaperta, con successiva realizzazione di piano ammezzato per refettorio Ambiti funzionali Spazi didattici: 5 Aule
Altezze interne 3,00 m, 2,20 m
Trasformazioni successive 2002 (manutenzione straordinaria)
Superficie totale dell’area scolastica 1463 mq Superficie coperta
Spazi collettivi: Mensa
627 mq
Attrezzature sportive: Un locale adibito a palestra al piano seminterrato
2600 mc
Volume
183
City
Peter Pan
Osservazione diretta Adiacente ad un giardino pubblico che la collega all’edificato retrostante, la scuola, già elementare adattata all’infanzia, rimane l’unica attiva nella frazione. All’interno di una sede scolastica ristretta e su più livelli, il plesso ospita nei propri spazi anche l’asilo nido “Stella di Mare” e altri servizi per la frazione quale un ambulatorio medico con ingresso indipendente.
Stare a scuola
Moto a scuola
Valutazioni strategiche
Lo spazio aperto è sue due livelli e si presenta quasi completamente pavimentato ad eccezione del filare alberato lungo strada. La loggia sul lato tergale dell’edificio è un interno-esterno utilizzato prevalentemente dal nido.
Scuola lungo strada, il piazzalino d’ingresso presenta spazi di manovra ristretti.
Potenziare gli spazi aperti della scuola dedicati alle attività motorie ed educative.
La scuola è organizzata su più piani: il piano terra rialzato (0) ospita aule e servizi, un ammezzato (-1) è dedicato al refettorio e un piano seminterrato (-2) che si raccorda con il livello inferiore della strada, ospita lo spazio per le attività motorie La scuola d’infanzia è organizzata in 3 sezioni eterogenee per età. In base alle attività i gruppi di bambini cambiano aula. La compresenza del nido fa sì che gli spazi condivisi all’aperto siano spazi di socializzazione e contatto.
184
Scuola spazio pubblico In corrispondenza dell’accesso secondario, alla quota della palestrina, lo spazio aperto appare inutilizzato pur consentendol’ingresso diretto al giardino pubblico retrostante.
Il plesso necessita di una più forte integrazione con il contesto urbano in cui sorge, a partire dalla riqualificazione del giardino pubblico retrostante.
Peter Pan
City
Punto d’ascolto
185
City
Strettoia
La frazione di Strettoia sorge a circa 6 Km dal centro di Pietrasanta (all’inizio di una stretta valle da cui deriverebbe il toponimo) ed è una porzione del territorio comunale di Pietrasanta interclusa tra i comuni di Seravezza, Montignoso e Forte dei Marmi. Strettoia sede di una antichissima pieve, ricostruita nel dopoguerra, frazione distaccata con il suo territorio dal resto del Comune per effetto dello scorporamento del Comune di Pietrasanta, per l’istituzione del Comune di Forte dei Marmi perorata dal Senatore Montauti di Lucca, i cui sponsor erano i Conti Siemens-Schuckert, residenti a Lucca, proprietari di parte della pineta litoranea a cui interessava gestire in proprio il territorio.
City
Strettoia L’isola amministrativa di Strettoia è dotata di strutture e servizi legati alla scuola di rilevanza comunale ed intercomunale quali l’asilo nido “L’aquilone”, di recente realizzazione, la scuola d’infanzia “E. Salgari”, la scuola primaria “O. Mutti” e il Centro Cottura gestito da Pietrasanta Sviluppo Spa.
188
City
Rapporto con i piani Tratto da Regolamento Urbanistico 2014 Elaborazione ad hoc a cura dell’Ufficio Pianificazione Urbanistica del Comune Legenda I servizi e le attrezzature esistenti / di progetto Aree destinate all’istruzione (art. 29)
Verde attrezzato e per il tempo libero (art. 23)
Aree per impianti sportivi (art. 24)
Confine Comunale Perimetro dei centri abitati (Art.10) Limite U.T.O.E 1 Scuola d’infanzia “E. Salgari” 2 Scuola primaria “O. Mutti” 3 Asilo nido “L’aquilone” 4 Centro Cottura
Area n 02, Centro Civico Strettoia Tratto da Atlante dei progetti del Regolamento Urbanistico Aree Nuovo Impianto o di Rigenerazione Urbana o di Intervento Unitario su Spazi Pubblici L’intervento di Rigenerazione Urbana prevede la riqualificazione di un’area degradata a seguito della dismissione di una attività produttiva lungo la via comunale Strettoia, attraverso la riorganizzazione degli spazi pubblici, la realizzazione di una attrezzatura di interesse comune adibita a centro civico, la formazione di nuova viabilità allo scopo di riordinarela circolazione intorno alle attrezzature esistenti e di progetto,nonchè la realizzazione di un nuovo nucleo di residenze, delle quali alcune destinate ad edilizia sociale.
189
City
Strettoia Scuola d’Infanzia “E. Salgari”
Legenda Alberi abbattuti dal maltempo del 05/03/2015
B A C D
190
E
F
A Fronte sugli spazi aperti B/C Spazio collettivo D Ingresso E Centro cottura F Refettorio
Generalità
Inquadramento
Codice
Localizzazione
LUAA83403A Indirizzo
Area dedicata alla scuola e ai servizi per la refezione scolastica, a valle della via Comunale, a contatto con la campagna e adiacente ad un’area artigianale dismessa
Via Comunale, loc. Strettoia
Collegamenti
Istituto comprensivo
Servito da scuolabus, trasporti pubblici urbani, mezzi privati fermata dei mezzi pubblici a 200 m
IC - Pietrasanta 2 Grado Scuola d’infanzia “Emilio Salgari”
Accessi 2 accessi separati Spazi aperti
Classi
A verde con giochi
3
Parcheggi
Studenti frequentanti
Parcheggio adiacente alla scuola
65
City
Edificio ProprietĂ
Consistenza
Comune
Unico fabbricato
Anno di costruzione
Piani
1980
1 fuori terra, 1 interrato
Tipologia Edificio scolastico con 3 sezioni dotate di servizi e accesso all’esterno indipendente, raccordate da un grande e luminoso spazio centrale
Struttura a travi e pilastri in c.a., solai in c.a. e laterizi, copertura piana, tamponamenti e partizioni interne in laterizio
Altezze interne
Trasformazioni successive
3,50 m
2001 (ampliamento) 2009 (manutenzione straordinaria)
Superficie totale dell’area scolastica
Ambiti funzionali
4200 mq
Spazi didattici: 3 Sezioni
Superficie coperta
Spazi collettivi: Mensa
Caratteri costruttivi
874 mq Volume 3420 mc
191
City
E.Salgari
Osservazione diretta La scuola d’infanzia, contigua al Centro Cottura e vicina all’asilo nido “L’Aquilone”, è parte di un polo dedicato alla scuola di rilevanza comunale e intercomunale a grande potenziale di sviluppo poiché prossimo ad un’area artigianale dismessa da riqualificare.
Stare a scuola
Valutazioni strategiche
Gli spazi aperti sono completamente a verde e presentano alberature variegate, dalle betulle agli ulivi. Una recinzione leggera garantisce un rapporto visivo con le cascine adiacenti con i loro orti e animali da cortile. Gli spazi interni sono organizzati attorno ad un grande connettivo centrale, le tre sezioni sono dotate di servizi autonomi e di accesso diretto all’esterno. La scuola è organizzata in 3 sezioni ed è aperta dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 16.30.
Potenziare le possibilità d’interazione con il contesto urbano circostante, a partire dalla creazione di nuovi spazi pubblici e migliorando l’accessibilità pedonale all’area.
Moto a scuola Il piazzale antistante la scuola è ben organizzato per la sosta e la manovra dei mezzi privati. Non si rilevano infrastrutture dedicate alla mobilità dolce, come marciapiedi e piste ciclabili.
Scuola spazio pubblico Non sono stati rilevati nei dintorni immediati spazi pubblici adeguati alla presenza di scuole.
192
E.Salgari
City
Osservazione diretta
193
City
Strettoia Scuola Primaria “O. Mutti”
Legenda Alberi abbattuti dal maltempo del 05/03/2015
Generalità
Inquadramento
Codice
Localizzazione
LUEE81204Q
In testa ad un isolato caratterizzato da edifici di edilizia economica popolare, prossima alla piazza della Chiesa e ad un campetto sportivo recentemente acquisito dal comune
Indirizzo Via Comunale, loc. Strettoia
B A C D
194
E
F
A Fronte principale B Campetto antistante la scuola C Refettorio D Ingresso E/F Cura dei dettagli
Istituto comprensivo
Collegamenti
IC - Pietrasanta 2
Servito da scuolabus, trasporti pubblici urbani, mezzi privati capolinea dei mezzi pubblici a 100 m
Grado
Accessi
Scuola primaria “O. Mutti”
1 accesso
Classi
Spazi aperti
5
Di dimensioni ridotte, pavimentati con alberature
Studenti frequentanti 90
Parcheggi Area parcheggio lungo strada a 150 m e un piccolo largo della strada in corrispondenza dell’incrocio utilizzato per la fermata
City
Edificio ProprietĂ
Consistenza
Comune
Unico fabbricato
Anno di costruzione
Piani
1960 circa
2 fuori terra
Tipologia Edificio scolastico compattocon due brevi corpi ortogonali dedicati rispettivamente a spazi didattici e servizi Ambiti funzionali Spazi didattici: 5 Aule Spazi collettivi: Mensa
Caratteri costruttivi Struttura a travi e pilastri in c.a., solai in c.a. e laterizi, copertura a falde, tamponamenti e partizioni interne in laterizio
Altezze interne
Trasformazioni successive
3,50 m
/
Superficie totale dell’area scolastica 4200 mq Superficie coperta 874 mq Volume 3420 mc
195
City
O.Mutti
Osservazione diretta La scuola primaria, con il monumento alla Linea Gotica, segna l’accesso al centro della frazione. L’edificio, in un lotto triangolare di dimensioni ridottissime, è oggetto di un forte attaccamento da parte della popolazione, come testimonia l’estrema cura dei suoi spazi.
Stare a scuola
Valutazioni strategiche
L’area scolastica è quasi interamente occupata dal corpo dell’edificio, per cui gli spazi aperti assumono un carattere di residualità. Si rileva la grande cura con cui la struttura è gestita, evidente negli esterni e negli interni della’edificio. Il plesso dispone di un’aula dedicata alla biblioteca e dotata di attrezzature informatiche. Le attività motorie sono svolte presso il Centro Civico di Vallecchia.
In un’ottica di riorganizzazione e potenziamento del polo scolastico di Strettoia, l’area artigianale dismessa, a 200 m dalla scuola primaria attuale, potrebbe essere riqualificata attraverso la realizzazione di un nuovo plesso scolastico per la primaria con spazi pubblici e servizi adeguati.
Moto a scuola La strada di accesso alla scuola diviene temporaneamente a senso unico nell’orario di entrata ed uscita da scuola. Mancano marciapiedi e piste ciclabili per raggiungere la scuola in altri modi. Scuola spazio pubblico La presenza della vicina piazza della Chiesa e la recente acquisizione da parte del comune del campetto antistante la scuola garantiscono spazi d’uso di cui la scuola ha bisogno.
196
O.Mutti
City
Punto d’ascolto
197
City
La scuola comunica
198
City
199
•
Quadro d’unione
Le scuole visitate durante il progetto Versilia School City si sono rivelate tutte molto diverse anche all’interno dello stesso grado: infanzia, primaria, secondaria di I grado e II grado. La potenzialità di questa diversità sta nel fatto che la maggior parte delle scuole sono molto radicate nel territorio e con il tempo sono diventate un punto di riferimento non solo pedagogicoeducativo del contesto in cui sono ubicate. Si ritiene che la forte connotazione territoriale sia un fatto positivo ed una risorsa per la scuola e per il contesto in cui è ubicata. La scuola a Pietrasanta è quindi una realtà diversa e frammentata, creare una comunità forte tra famiglie, scuola e città, che condivida la responsabilità del processo educativo è una sfida difficile ma affascinante perché è nel rispetto delle diversità che si riconosce una comunità. Le scuole, presentate nella precedente sezione secondo un approccio territoriale per località e frazioni, sono qui raccolte per fasce d’età e confrontate con i temi emersi nel corso dei laboratori partecipati nel tentativo di restituire un panorama complessivo della cultura della scuola di Pietrasanta e di quel sistema di strutture, utenti e servizi che rendono la scuola a pieno titolo una parte attiva della città.
City
Abaco delle scuole - Fascia d’età 3-6
Quadrellara Infanzia “Rodari”
Ponterosso Infanzia “Grimm”
Africa Infanzia “Bibolotti Marsili”
Pietrasanta Infanzia “Lorenzini”
Studenti:
Studenti:
Studenti:
Studenti:
93
39
81
80
Abaco delle scuole - Fascia d’età 6-11
Quadrellara Primaria “Mancini”
Tonfano Primaria “Bibolotti”
Africa Primaria “Barsottini”
Crociale Primaria “Rigacci”
Studenti:
Studenti:
Studenti:
Studenti:
93
117
111
52
Abaco delle scuole - Fascia d’età11-14
Pietrasanta Secondaria di I grado
Tonfano Secondaria di I Grado
“Barsanti”
“Santini”
Studenti:
Studenti:
117
115
202
City
Capriglia Infanzia “Pili”
Valdicastelli Infanzia “Peter Pan”
Vallecchia Infanzia “Giannini”
Strettoia Infanzia “Salgari”
Studenti:
Studenti:
Studenti:
Studenti:
20
42
46
65
Pollino Primaria “Ricci”
Pietrasanta Primaria “Pascoli”
Vallecchia Primaria “Forli”
Strettoia Primaria “Mutti”
Studenti:
Studenti:
Studenti:
Studenti:
109
196
102
90
Abaco delle scuole - Fascia d’età
Pietrasanta Liceo Artistico “Stagio Stagi”
Pietrasanta ITC “Don Lazzeri”
Pietrasanta ITCG “Don Lazzeri” Biennio
Studenti:
Studenti:
Studenti:
/
/
/ 203
City
Il tempo della scuola L’orario scolastico risulta omogeneo per le scuole d’infanzia. Le primarie dimostrano un panorama più variegato in base all’istituto comprensivo di appartenenza: nell’IC2 gli orari prevedono tempi modulari, con l’eccezione di Strettoia dove la scuola è attiva solo a tempo pieno 5 giorni su 5. Nell’IC1, al contrario, tutte le primarie risultano a tempo pieno ad eccezione della “Pascoli” che è attiva a tempi modulari. Le secondarie di primo grado si distinguono per la durata della settimana scolastica (6 giorni all’IC1 e 5 giorni all’IC2).
204
City
Il tempo della scuola Il tempo pieno e i moduli a Pietrasanta Scuola d’infanzia
5 giorni 8.00 - 16.00 / 16.30
Scuola primaria
Scuola primaria
Tempo pieno
Moduli
5 giorni
3+2 giorni
8.00 - 16.00 / 16.30
8.30 - 12.30 / 13.30 8.30 - 16.30
Scuola secondaria I grado
Scuola secondaria I grado
Settimana corta
Settimana lunga
5 giorni
6 giorni
7.50 - 13.50
8.00 - 13.00
205
City
Scuole e città a confronto Pietrasanta (LU) 24.153 abitanti 41 kmq
22
Bagno a Ripoli (FI) 25.787 abitanti 74 kmq
12
Isola d’Elba (LI) 31.572 abitanti 223 kmq
32
206
Scuole
Scuole
Scuole
City
•
Il sistema scuola
Pietrasanta è un comune di 24.153 abitanti (al 30 Aprile 2015) con una superficie territoriale di 41 kmq e 22 plessi scolastici di ogni ordine e grado a coprire capillarmente un territorio estremamente eterogeneo che va dal mare alle pendici della Apuane e che risulta frammentato e con un’espansione urbana poco lineare. Il caso di Pietrasanta è stato confrontato con situazioni territoriali paragonabili al contesto analizzato come il Comune di Bagno a Ripoli (FI), per analogia demografica e già presente nel collage di casi studio per l’attenzione che ha sempre posto sulla cultura scolastica, e l’Isola d’Elba (LI) per la stagionalità legata alla vocazione turistica del luogo. Bagno a Ripoli è un comune di 25.787 abitanti con una superficie territoriale di 74 kmq situato a est di Firenze su terreni pianeggianti e collinari. In un territorio che è quasi il doppio del comune versiliese e suddiviso all’incirca nello stesso numero di frazioni, il numero dei plessi scolastici di ogni ordine e grado è pari a 12 (quasi la metà dei 22). L’Elba, la più grande delle isole dell’Arcipelago Toscano con i suoi 223 kmq, è divisa in 8 Comuni, tutti afferenti alla Provincia di Livorno per un totale di circa 32.000 abitanti, che aumentano notevolmente durante l’estate. Sull’isola si trovano 32 plessi scolastici, solo 10 in più per un territorio ben 5 volte più esteso e suddiviso in 8 amministrazioni distinte con un numero notevolmente superiore e diffuso di borghi e frazioni. Alla luce dei dati emersi appare evidente che il panorama scolastico del territorio di Pietrasanta necessiti di una riorganizzazione, a partire dalle caratteristiche dei plessi scolastici che l’indagine operativa ha permesso di restituire, tenendo conto non solo dell’analisi dei singoli edifici ma dell’intero sistema scuola.
207
City
Fascia d’età 0-3 La diffusione dell’offerta pubblica di servizi per l’infanzia (asili nido e servizi integrativi e innovativi) risulta ben distribuita sul territorio comunale di Pietrasanta, con la presenza di 5 nidi e di 1 centro gioco gestiti da cooperative.
Confine Comunale
Nonostante a Pietrasanta i residenti lavorino prevalentemente nella stagione estiva come in molte realtà turistiche e la domanda per la fascia 0-3 anni non risulti elevata, nel comune si porge attenzione ai servizi per l’infanzia fin da tempi piuttosto remoti. Il Nido Scubidù, nella Città Giardino del capoluogo, è una delle prime strutture per l’infanzia ad essere stata realizzata con questa specifica ed innovativa destinazione d’uso. La struttura oggi ospita circa 48 utenti dai 3 ai 12 mesi, mentre le altre risultano di dimensioni più ridotte e spesso in adiacenza con le scuole dell’infanzia, dove in generale si riscontra una certa continuità e collaborazione.
Ferrovia
Il comune riveste un ruolo rispetto a queste strutture che si esplica attraverso la gestione (diretta o indiretta) dei servizi educativi e la vigilanza sul loro funzionamento, nonché nel rilascio di autorizzazioni ed accreditamento.
Raggio 300m Riferimento distanza massima a piedi per la scuola materna da DM 18/12/1975
SS1 Aurelia / SS439 Sarzanese Valdera Autostrada A12
Istituto comprensivo Pietrasanta 1
Istituto comprensivo Pietrasanta 2
Scuola superiore
Asilo nido e/o servizi integrativi
1 Asilo nido “Scubidù”, Città giardino 2 Asilo nido “Stella di mare”, Valdicastello 3 Asilo nido parrocchiale “Santa Caterina , Marina di Pietrasanta 4 Asilo nido “Il castello di Vallecchia“, Vallecchia 5 Asilo nido “L’aquilone”, Strettoia 6 Centro gioco bambini/genitori “Il girino”, Ponterosso
208
City
5
4
6
1
2
3
209
City
Fascia d’età 3-6 Il sistema delle scuole d’infanzia, risulta ben distribuito e dotato di strutture specialistiche adeguate all’attività didattica che in alcune località resistono come presidi educativi di piccole comunità. Nel Comune di Pietrasanta sono presenti 8 scuole dell’infanzia pubbliche e 3 private paritarie.
Confine Comunale
Gran parte degli edifici sono stati realizzati a cavallo tra il 1972 e il 1983 come vere e proprie scuole materne, seguendo criteri normativi che si rifacevano ai pensieri pedagogici del tempo, che risultano essere ancora molto attuali. Le uniche due strutture risalenti agli anni ‘60 (a Capriglia e Valdicastello) risultano essere scuole elementari adattate successivamente all’infanzia.
Istituto comprensivo Pietrasanta 1
In generale le scuole d’infanzia sono ospitate in edifici proporzionati all’utenza, sia nei rapporti dimensionali che nel posizionamento. Quasi tutte le scuole sono progettate per un solo ciclo con le sezioni, spesso intervallate dai servizi, che si affacciano in ampi spazi per attività comuni. Le grandi aperture sull’esterno invitano all’uso dello spazio all’aperto come luogo di apprendimento. In generale, sono stati osservati numerosi materiali autoprodotti, prova di un coinvolgimento operativo diretto delle educatrici nell’utilizzo di diversi linguaggi (immagini, suoni, colori). Nonostante la vicinanza o l’adiacenza delle scuole dell’infanzia con i plessi delle primarie, non è stata rilevata particolare continuità tra questi due gradi. Talvolta sono emersi approcci molto diversi all’insegnamento, come a Vallecchia dove il nido e l’infanzia collaborano con realtà come Reggio Children e la primaria predilige un metodo molto tradizionale.
210
SS1 Aurelia / SS439 Sarzanese Valdera Autostrada A12 Ferrovia
Istituto comprensivo Pietrasanta 2
Scuola superiore
Asilo nido e/o servizi integrativi
Scuole private
Raggio 300m Riferimento distanza massima a piedi per la scuola materna da DM 18/12/1975
1 Scuola d’infanzia “G. Rodari”, Quadrellara 2 Scuola d’infanzia “Fratelli Grimm”, Ponterosso 3 Scuola d’infanzia “G. Bibolotti Marsili”, Africa 4 Scuola d’infanzia “C. Lorenzini”, Capoluogo 5 Scuola d’infanzia “A. Pili”, Capriglia 6 Scuola d’infanzia “Peter Pan”, Valdicastello 7 Scuola d’infanzia “S. Giannini”, Vallecchia 8 Scuola d’infanzia “E. Salgari”, Strettoia 9 Scuola d’infanzia “Congregazione Suore Pie Operaie di S. Giuseppe”, Marina 10 Scuola d’infanzia Del Carmelo, Capoluogo 11 Scuola d’infanzia S. Caterina da Siena, Marina
City
8
7
5 2 4
10 3
6
11 1
9
211
City
Fascia d’età 6-11 Nel Comune di Pietrasanta si trovano 8 scuole primarie. Agli anni ‘30 risalgono alcuni importanti edifici scolastici per l’educazione elementare collocati nei tre principali nuclei urbani: nel capoluogo (il complesso Pascoli oggi sede delle scuole secondarie), a Vallecchia (primaria ancora atttiva) e alla Marina (oggi dismessa). Agli anni ‘50-’60, a fronte di un crescente sviluppo della città, risalgono le scuole dei quartieri periurbani della pianura come Africa, Crociale, Pollino, Quadrellara. Agli stessi anni risale anche la realizzazione, a ridosso delle mura del centro storico, del grande plesso che oggi ospita la primaria “G. Pascoli”.
Confine Comunale SS1 Aurelia / SS439 Sarzanese Valdera Autostrada A12 Ferrovia Istituto comprensivo Pietrasanta 1
Istituto comprensivo Pietrasanta 2
Scuola superiore
Si rileva una grande eterogeneità di insegnamento nelle scuole primarie a partire dall’organizzazione del tempo scolastico, con la prevalenza di tempi modulari nelle scuole dell’IC-2 e del tempo pieno in quelle dell’IC-1. La scuola primaria sembra molto sollecitata da attività extrascolastiche che non sempre migliorano l’offerta formativa ma incrementano un tempo scolastico che viene sottratto al necessario svolgimento delle attività di routine. In diverse situazioni è stato rilevato un disagio da parte degli insegnanti che si trovano a gestire il tempo scuola in maniera discontinua. Nel sistema delle primarie è il Comprensivo 2 a dimostrare le più grandi criticità rispetto alle scuole primarie. La scuola del Crociale risulta già in via di dismissione, quella di Quadrellara da riassorbire in un polo rinnovato della Marina e la scuola di Strettoia, con insufficienti spazi aperti, ma prossima ad un polo scolastico di rilevanza intercomunale che potrebbe essere potenziato. Rispetto al Comprensivo 1 particolare attenzione è da rivolgere alla localizzazione della scuola “Barsanti” all’interno Complesso di Piazza Matteotti e all’eventuale realizzazione di un nuovo polo del centro storico delle primarie e secondarie di I grado formato dalla scuola “Pascoli” (primaria) e dal complesso di Sant’Agostino (secondaria I grado). Tra le scuole periurbane, quella dell’Africa, collocata al centro di un quartiere in espansione e con la vicina scuola del Crociale in dismissione, risulta da potenziare; quella del Pollino, isolata tra campagna e industria, da riassorbire nel centro storico. 212
Asilo nido e/o servizi integrativi
Raggio 500m Riferimento distanza massima a piedi per la scuola elementare da DM 18/12/1975
1 Scuola primaria “G. Mancini”, Quadrellara 2 Scuola primaria “E. Bibolotti”, Tonfano 3 Scuola primaria “P.G. Barsottini”, Africa 4 Scuola primaria “B. Rigacci”, Crociale 5 Scuola primaria “A. Ricci”, Pollino 6 Scuola primaria “G. Pascoli”, Capoluogo 7 Scuola primaria “L. Forli”, Vallecchia 4 Scuola primaria “O. Mutti”, Strettoia
City
8
7
4
6
3
5
2 1
213
City
Fascia d’età 11-14 Pietrasanta è dotata di 2 plessi per le scuole secondarie di primo grado ubicati nel Capoluogo e al centro della Marina e afferenti ai due istituti comprensivi. Mentre la scuola “P.E. Barsanti” occupa parte del complesso “Pascoli” risalente agli anni ‘30, condividendo la sede con il triennio dell’ITCG “Don Lazzeri”, la scuola “V. Santini” della Marina è una struttura degli anni ‘60 accorpata alla primaria “E. Bibolotti” e costituisce la sede principale dell’IC Pietrasanta 2.
Confine Comunale
Sulla scuola media, che in generale in Italia è il grado scolastico più debole da un punto di vista pedagogico, si registra, in questo territorio, un caso particolare ed anomalo. La secondaria di primo grado, nonostante sia costretta in spazi poco adatti alla sperimentazione, è forse la scuola dove da un punto di vista metodologico si sviluppano maggiormente esperienze legate all’innovazione didattica.
Istituto comprensivo Pietrasanta 2
Concentrare le strutture delle medie nei centri urbani del capoluogo e della Marina significa necessariamente ripensare ad una interazione educativa “forzata” con lo spazio città portando a rinegoziare una responsabilità collettiva tra scuola e territorio. La vicinanza di questo grado di scuola a edifici pubblici già presenti nel tessuto urbano e la disponibilità di spazi pubblici unici legati alla realtà costiera offrirebbe molteplici opportunità di interazione e sperimentazione del fare scuola: la piazza come laboratorio di teatro, il fiume come laboratorio di scienze, il mare nuova piattaforma, la spiaggia come nuova palestra, ecc.
214
SS1 Aurelia / SS439 Sarzanese Valdera Autostrada A12 Ferrovia Istituto comprensivo Pietrasanta 1
Scuola superiore
Asilo nido e/o servizi integrativi
Raggio 1000m Riferimento distanza massima a piedi per la scuola media da DM 18/12/1975
1 Scuola secondaria di primo grado “ V. Santini”, Tonfano 1 Scuola secondaria di primo grado “ P.E. Barsanti”, Capoluogo
City
2
1
215
City
Fascia d’età 14-19 Gli istituti superiori di Pietrasanta sono tutti collocati nel Capoluogo, in particolare nella zona a ridosso della stazione. Accorpati dal punto di vista amministrativo nell’Istituto d’Istruzione Superiore tecnicoliceale“Don Lazzeri - Stagi” riportano sul territorio le diverse esperienze formative del Liceo Artistico “Stagio Stagi”, già istituto d’arte (fondato oltre 170 anni fa), e dell’Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri “Don Lazzeri”, costituendo un riferimento per l’intera area della Versilia.
Confine Comunale
Non essendo la Versilia sede universitaria, il ruolo delle scuole superiori acquista ancora più importanza.
Istituto comprensivo Pietrasanta 2
La situazione delle secondarie di II grado denuncia una forte carenza strutturale e l’urgenza di un globale ripensamento della scuola superiore a partire dalla ridefinizione del proprio ruolo nella città, definita città nobile e d’arte, che imposta la propria promozione sulla cultura artistica del territorio. Un polo delle superiori dovrà necessariamente tenere conto di questa prerogativa, facendo dell’organizzazione delle scuole secondarie un progetto innovativo e generatore di un rapporto di apertura e contaminazione con la città e le sue tradizioni.
Scuola superiore
SS1 Aurelia / SS439 Sarzanese Valdera Autostrada A12 Ferrovia Istituto comprensivo Pietrasanta 1
Asilo nido e/o servizi integrativi
Tempo di percorrenza massima (con mezzi di trasporto) 20-45 minuti per la scuola superiore da DM 18/12/1975
1 ITCG “Don Lazzeri” (Biennio), Capoluogo 2 ITCG “Don Lazzeri” (Triennio), Capoluogo 3 Liceo Artistico “Stagio Stagi”, Capoluogo
A Pietrasanta si trova anche il Centro di Formazione Professionale “Versilia Format”, in località Osterietta.
216
City
3 2 1
217
City
Laboratori a confronto Ai quattro laboratori tematici è seguito un laboratorio di confronto a cui hanno partecipato le persone coinvolte sui singoli temi. In questo laboratorio si è lavorato per costruire una scala di priorità (con valori da 1 a 5) condivisa rispetto alle indicazioni progettuali emerse e per cercare degli elementi di connessione tra i vari temi. Molto spesso infatti una decisione progettuale non risultava prioritaria in sé ma se collegata ad altre poteva accrescere il proprio valore e la propria incidenza sulla vita della comunità
218
City
5
Moto a scuola
Scuola spazio pubblico
Scuola arte e mestieri
Stare a scuola
Incoraggiare l’utilizzo di mezzi alternativi all’automobile
Reinventare gli spazi antistanti la scuola come spazi di diaframma tra scuola e città.
Rilanciare Pietrasanta come polo culturale dell’arte e dell’artigianato attraverso la valorizzazione delle conoscenzze e dei servizi diffusi sul territorio.
Recuperare gli spazi per l’attività didattica del tipo non frontale riutilizzando quelli esistenti presenti in città.
Intervenire sui percorsi ciclabilie pedonali, collegando tra loro i traciati esistenti.
Realizzare spazi versatili per diverse attività didattiche.
Aprire gli spazi attrezzati della scuola per attività di laboratori legati al mondo dell’arte e l’artigianato. Ipotizzare forme di affitto degli spazi laboratoriali scolastici agli artigiani locali. Coinvolgere gli artigiani locali nella realizzazione di percorsi di formazione e avviamento al lavoro per gli studenti.
4 Facilitare la socializzazione e la condivisione delle esperienze già a partire dal moto a scuola
Aprire gli spazi comuni della scuola quando la scuola è chiusa.
3
Sperimentare l’utilizzo di nuovi spazi e di nuove regole d’uso con le famiglie.
2 Razionalizzare il servizio di trasporto pubbico per renderlo più aderente alle esigenze (e agli orari) degli studenti.
1 Promuovere l’uso dello scuolabus in orario extrascolastico e durante la stagione estiva.
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Creare una comunità scolastica forte tra scuole, famiglie e città che condivida le responsabilità del processo educativo.
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La piccola Atene si riconosce
Nel corso del processo di partecipazione, che per noi ha permeato in senso esteso tanto la parte relativa strettamente ai laboratori, quanto la parte di indagine operativa all’interno delle scuole, sono emerse molte riflessioni, spunti, suggestioni generali e puntuali sulla scuola di Pietrasanta. Il tema della riorganizzazione dei plessi scolastici è stato infatti solamente il punto di partenza per un ripensamento complessivo della scuola in Versilia che contiene tutti i valori e le contraddizioni che caratterizzano il dibattito, pressante e fortemente attuale, sulla scuola a livello nazionale. La comunità di Pietrasanta ha mostrato da subito un grande entusiasmo e un forte coinvolgimento, una disponibilità alla partecipazione e anche una visione estremamente lucida degli elementi che caratterizzano le proprie scuole e delle criticità sulle quali è necessario intervenire, il valore strategico e la portata storica che la scuola e la conoscenza in senso esteso portano sul territorio sono chiari a tutti e rappresentano, in alcuni aspetti, anche il più forte elemento identitario per questa comunità;
Pietrasanta, la piccola Atene, da sempre è riconosciuta e si riconosce non per la propria forza produttiva ma per il sapere e il saper fare dei suoi abitanti, dalle botteghe artigiane
al rapporto con il mercato dell’arte fino alla gestione della propria costa attraverso le attività turistiche. La scuola come sistema È evidente, tuttavia, ed emerge da tutti i laboratori tematici, una forte frammentazione del sistema scuola che a più livelli rappresenta un limite per l’operatività. All’interno delle scuole è troppo spesso scarso o inadeguato il dialogo tra docenti, famiglie e allievi, così come è insufficiente tra le diverse scuole e tra queste ultime e la Pubblica Amministrazione. Questo intero universo scolastico risulta a sua volta sconnesso dalla città anche quando il dialogo, sopratutto sul tema degli spazi, ha mostrato la forza di una scuola percepita come sistema, diffusa sul territorio di Pietrasanta e che su questo territorio diffonde i propri valori. In alcuni casi emblematici, anche nel semplice spazio dei laboratori di Versilia School City, un confronto tra genitori e insegnanti ha fatto emergere delle soluzioni estremamente operative su alcuni temi legati allo stringente sistema di regole che sembra bloccare l’azione didattica di molte scuole, così come tra insegnati e Pubblica Amministrazione il confronto di una mattinata ha mostrato diverse soluzioni praticabili per ripensare gli spazi interni ed esterni della scuola e allo stesso modo il laboratorio tenutosi negli spazi della Polveriera ha portato gli artigiani e gli insegnanti a confrontarsi concretamente sulla possibilità di creare una risposta comune al problema dei laboratori. Creare una comunità Per queste ragioni, quando al termine del processo di partecipazione abbiamo provato a sintetizzare gli spunti emersi, sopratutto seguendo il parametro della ricorrenza, abbiamo deciso di riportare in maniera più evidente l’assunto: “Creare una comunità scolastica forte tra scuole famiglie e città che condivida le responsabilità del processo educativo” 221
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parte del proprio tempo e delle proprie energie a questo lavoro comune. In questo contesto la Pubblica Amministrazione non può essere un semplice referente ma deve anzi avere un ruolo di raccordo tra In quest’ottica è i membri della necessario, da parte comunità scolastica di tutti gli attori e di unione con gli coinvolti, “cedere” altri attori della una parte della città di Pietrasanta. propria autorità sul tema, superando gli I processi di partecipazione, interessi specifici come quello e la gestione della realizzato a contingenza, Pietrasanta guardando alla risultano inefficaci scuola con una visione più ampia, se non li si porta dalla dimensione di prospettica e strategica, evento sporadico facendosi carico, a quella di vera allo stesso tempo, e propria pratica di dedicare una costante. In ogni laboratorio, nell’osservazione fatta nelle scuole durante l’orario scolastico o anche nei contributi raccolti attraverso i punti di ascolto, l’idea, semplice e forte allo stesso tempo, che a farsi carico del mondo della scuola non possa essere solamente la scuola stessa è senza dubbio la più presente. Anche il modo con il quale questo assunto è espresso, facendo cioè riferimento cioè alla condivisione di una responsabilità ci sembra contenere la consapevolezza del valore strategico dell’educazione per un territorio come quello della Versilia che ha la straordinaria opportunità di ripensarsi a partire proprio dalla scuola. Costruire una comunità significa condividere ma la condivisione di un progetto, sopratutto così ampio e complesso, da sola non può bastare. È necessario che una comunità per costituirsi come tale condivida spazi materiali e immateriali, linguaggi, aspirazioni e anche e sopratutto responsabilità.
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In questo, la Pubblica Amministrazione deve farsi carico di favorirne lo sviluppo, fornendo spazi, supporto logistico, costruendo momenti di confronto durante tutto l’anno per la costituzione di un vero e proprio laboratorio permanente sulla scuola in Versilia, coinvolgendo nella propria azione politica e amministrativa l’universo scuola, chiedendo a quest’ultimo il proprio apporto di elaborazione sulle diverse problematiche che chi gestisce un territorio deve affrontare. Con l’apporto progettuale e culturale del mondo della scuola queste problematiche possono essere trasformate in opportunità di sviluppo e rilancio del territorio.
In sintesi, da un processo come quello di Versilia School City emerge, come spesso accade, qualcosa di più grande di quel che si cercava e che si pone oggi come una grande sfida che questa comunità può scegliere di cogliere: non solo è possibile ripensare la scuola di Pietrasanta negli spazi e nelle pratiche, è possibile ripensare Pietrasanta a partire proprio dalla scuola.
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