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“Argonauta” è il “disco 0” del cantautore romano, con un range di ispirazione che va da Battiato a Cremonini e tanti progetti in testa

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Raccontaci chi è ESC

Sono un ragazzo che è arrivato a laurearsi in ingegneria con la musica in testa e sentendo di avere delle cose da tirare fuori, e adesso ho iniziato a farlo.

Vorrei capire alcune cose rispetto ad “Argonauta”: intanto perché questo titolo, e poi perché lo

definisci “disco 0”

Argonauta è una parola alla quale sono legato da tanto tempo sia per la storia a cui rimanda sia perché rappresenta il mio legame con le persone con cui ho condiviso l’adolescenza. In più per me racchiude le due basi del disco, un approccio cantautorale e la ricerca di un suono che includesse influenze elettroniche.Mi è capitato di parlare di disco 0 perché Argonauta rappresenta un passaggio molto forte nella mia vita, per i cambiamenti che ha portato e la relativa velocità con cui sono avvenuti. Mi

sono tuffato, spinto dalle canzoni.

Raccontami qualcosa anche de La principessa sul triciclo, il primo singolo

È una delle canzoni più intime del disco, e una delle mie preferite. Ho cercato di esprimere protezione nei confronti dei momenti di fragilità delle persone e del rispetto delle loro scelte.

Tre nomi che ti piacciono particolarmente della musica italiana

Ce ne sono moltissimi. Mi è sempre piaciuto molto Battiato. Stimo molto le canzoni e il percorso di Cremonini e seguo i progetti di

Niccolò Contessa nelle sue varie vesti.

Visto che “Argonauta” è il “disco 0”, hai già qualche idea rispetto al “disco 1”?

Il periodo tra la scrittura e l’uscita di Argonauta è stato molto intenso, mi ha regalato una serie di nuove porte aperte da esplorare. Non ho smesso mai di scrivere in questo periodo ma sto iniziando a lavorare a nuove cose, al momento invertendo i passaggi rispetto al modo in cui ho realizzato Argonauta. Sento il bisogno di provare a partire dal suono.

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