Le patate tradizionalidella Montagna genovese

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Il dibattito sulle produzioni locali, ciò che viene chiamato, spesso impropriamente, prodotto “tipico”, è di grande attualità. Ciò è, per molti versi, un bene: si approfondiscono aspetti del problema e si cercano soluzioni per un rilancio economico di tali produzioni. D’altro canto, nella quantità delle parole e delle “tavole rotonde” si rischia di perdere il rigore scientifico che dovrebbe essere alla base di ogni seria iniziativa. Siano benvenuti, quindi, libri come questo, frutto di anni di ricerca puntuale e appassionata. Le ricerche, che lavori come quello di Massimo Angelini ci mettono a disposizione, costituiscono le preziose basi per progetti di valorizzazione delle produzioni agroalimentari legate a un territorio, a un luogo: territori e luoghi, ovunque nel nostro entroterra, che hanno subito fenomeni di abbandono e degrado e che possono trovare in tali progetti una possibilità di riscatto per la propria economia e per la dignità della propria cultura. Marisa Bacigalupo Assessore al Turismo, Commercio e Artigianato della Provincia di Genova

La patata è il “pane vegetale” della nostra gastronomia, ma è soprattutto la patata quarantina che trionfa nell’immaginario collettivo per le sue indiscusse qualità organolettiche. Il G.A.L. Antola e Penna ha accolto volentieri l’invito del Co.Re.Pa. per contribuire a questa pubblicazione dove emergono la storia, le caratteristiche, l’importanza e soprattutto le possibilità di rilancio della coltivazione delle qualità varietali della Quarantina bianca genovese e della Cannellina nera del Tigullio. Due perle per la gastronomia locale che vanno adeguatamente riconsiderate. Roberto Migliazzi Presidente del G.A.L. Antola & Penna Leader


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