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photo synthesis



L’intervista

Tratta da NC/SPECIALE CANNES LIONS 2011

IN OCCASIONE DEL 150° DELL’ UNITÀ D’ITALIA, IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NAPOLITANO HA RICORDATO QUANTO L’ITALIA SIA SINONIMO ALL’ESTERO DI PICCHI CREATIVI CHE INVESTONO AD AMPIO RAGGIO MOLTI CAMPI, COME CREDI CHE SI POSIZIONI LA PUBBLICITÀ RISPETTO A MODA, DESIGN E CUCINA? IL SUCCESSO ALL’ESTERO CHE POSSONO AVERE MODA, DESIGN E CUCINA, AIUTANO SICURAMENTE IL PROCESSO GENERALE DELLO STILE CREATIVO ITALIANO, ANCHE NEL SETTORE DELLA PUBBLICITÀ, CHE MOLTO SPESSO NE SEGUE I TREND. COME DOVREBBE ESPRIMERSI OGGI LA CREATIVITÀ ALLA LUCE DI UNA GAMMA DI MEZZI E CANALI DI COMUNICAZIONE SEMPRE PIÙ VASTA E COMPLESSA? L’IDEA DOVREBBE ESPRIMERSI CON PIÙ FORZA CREATIVA ATTRAVERSO UNA DECLINAZIONE, INTERPRETAZIONE E ADATTAMENTO SEMPRE PIÙ PERSONALIZZATI E MIRATI AL MEDIA O STRUMENTO CHE SIANO, SCELTI PER COMUNICARE UN PRODOTTO O UN SERVIZIO. MEGLIO SE PENSATI, CON UNA VISIONE STRATEGICA D’INSIEME, CANALE PER CANALE, SEMPRE CON UN OCCHIO BEN ATTENTO E STRIZZATO AL TARGET. QUALE PENSI SIA IL FUTURO DELLE AGENZIE ITALIANE, QUALI GLI SCENARI DI MERCATO, TRA GRANDI CONCENTRAZIONI, UN’INTERNAZIONALIZZAZIONE SEMPRE PIÙ FORTE, E UNA CREATIVITÀ CHE OGGI COINVOLGE IN MODO ATTIVO ANCHE I CONSUMATORI? IL FUTURO DELLE AGENZIE ITALIANE IO CREDO POSSA ESSERE ANCORA DI TRE TIPI: LE MULTINAZIONALI, LE MEDIE E LE PICCOLE. LE MULTINAZIONALI PER LA GESTIONE DEI GRANDI BUDGET, LE MEDIE PER LA GESTIONE DELLE MEDIE IMPRESE, E LE PICCOLE PER LA GESTIONE DEI PICCOLI CLIENTI. LA CREATIVITÀ NON SARÀ PIÙ COSÌ DISTINTA COME OGGI DALLA DIMENSIONE DELLE STRUTTURE DI COMUNICAZIONE, MA DAL TARGET DI RIFERIMENTO E DAL CANALE USATO PER COMUNICARE. PENSI CI SIANO ELEMENTI CARATTERIZZANTI CHE POSSANO FAR ESCLAMARE D’ISTINTO AGLI STRANIERI: QUESTA È UNA CAMPAGNA ITALIANA? RAPPRESENTANO UN PREGIO O UN DIFETTO? LO STILE E IL TONO ITALIANI SI NOTANO SEMPRE, SPECIALMENTE QUANDO C’E UNA BUONA IDEA DIETRO. I PRODOTTI ITALIANI O L’UTILIZZO DI UN CERTO LINGUAGGIO RAFFORZANO IL PERCEPITO DI UN CERTO GUSTO, TIPICO DEL BEL PAESE. SECONDO TE COSA NON DOVREBBE MAI MANCARE NEL PORTFOLIO EMOTIVO DI UN CREATIVO? NON DOVREBBERO MAI MANCARE PASSIONE ED ENTUSIASMO. A QUALE DOMANDA VORRESTI RISPONDERE CHE NON TI HANNO ANCORA FATTO SULLA CREATIVITÀ? VORREI RISPONDERE ALLA DOMANDA “CREATIVITÀ È CRESCERE?”.

Mauro Miglioranzi

Fondatore e direttore creativo Cooee Italia



AMBIENTATEVI. SPETTACOLO ALTA BADIA, L’UOMO E’ INVITATO. L’Alta Badia è un unico e gigantesco spettacolo naturale. Che va in scena tutto l’anno.Tanto per cominciare fa rima con armonia, e non è un caso: trovare un contesto in cui convivano genuinamente uomo e natura, insediamenti e paesaggio, attività sportive e fauna non è scontato. E poi, qui, ogni periodo dell’anno ha il suo fascino, il suo perché. L’inverno è il primo che viene in mente, con la stagione sciistica talmente ansiosa di “surfare” tra vette e vallate che riesce a disporre già a dicembre di neve naturale. Ma un paesaggio come quello dell’Alta Badia non può che trovare massima valorizzazione nell’autunno, quando esplode in una miriade di colori e tonalità: i boschi di larici sembrano laghi di oro colato, sulle cui sponde le Dolomiti poggiano i gomiti per immergersi in un placido bagno. La primavera è simbolo di rinascita e risveglio, coi raggi del sole che solleticano lo spuntare dei primi fiori sui bellissimi prati dell’Armentara. E l’estate? Motori naturali a massimo regime, grazie anche al perfetto connubio tra le temperature calde del giorno e quelle più fresche della sera. Se tutto questo è l’ambientazione, il palcoscenico dello spettacolo intitolato “Alta Badia” sono le bellezze naturali. Prima di tutto le Dolomiti, chiaro: veri e propri titani rocciosi, noti in tutto il mondo per le forme bizarre che, sulla cartina topografica ma soprattutto all’occhio di chi si gode il panorama, si alternano a pascoli alpini verdeggianti. Si distinguono anche per un fenomeno unico, detto “enrosadira”, che in lingua ladina significa “diventare di colore rosa”: al calare del sole, le montagne assumono un colore rosso, passante gradualmente al viola. Curioso osservare come la cima più alta, la Marmolada, sia anche l’unico ghiacciaio rimasto. Non mancano poi le grotte (nel parco naturale Fanes-Sennes-Braies ne sono state scoperte più di 200 solo negli ultimi 20 anni) e i laghi, di dimensioni ridotte ma fascino unico: Lagazuoi, Soscofes e Sompunt, ma la medaglia d’oro va al Boè, a forma perfettamente circolare e apparentemente “impossibile”, dato che non ha immissari nè emissari visibili in superficie.

Alta Badia è poi naturalmente (in tutti i sensi!) variegatissime specie di flora, che seguono le diverse altitudini adattandosi ad esse. A fondovalle fiori di prato, nelle zone rocciose e nei ghiaioni fiori alpini dai colori vivi e delicati. La stagione piú ricca è l’estate, quando fioriscono auricola, genziana, nigritella, dafne, campanule e gigli. Le falde dei monti sono abbellite dal suggestivo rosso del rododendro, sui prati più alti spuntano le anemoni. Sulle rocce più impervie androsaci, potentille persicine e raponzoli, oltre alla ricercatissima stella alpina. Le vere chicche sono però riservate a chi conquista la montagna passo dopo passo, lontano dai moderni impianti di risalita: gli esemplari piú belli sono la primula clusiana e l’auricula, la linaria alpina, il papavero retico, il ranuncolo glaciale e quello alpestre. I protagonisti viventi dell’Alta Badia sono invece gli animali, che costituiscono un vero paradiso per gli appassionati. Dalla maestosità dell’aquila reale all’agilità del camoscio, rispettivamente regina dei cieli e re delle rocce. La prima nidifica tra i crepacci più inaccessibili del Conturines, del Lagazuoi e del Sassongher e caccia ogni tipo di selvaggina, il secondo si trova fino a tremila metri di altitudine e impressiona per la sicurezza con cui si muove sui costoni senza scivolare. Nei boschi sono diffusissimi caprioli, scoiattoli, lepri, volpi, cervi, tassi, martore, ermellini e marmotte. Alzando gli occhi al cielo ecco pernici, corvi e gracchi, mentre altre interessanti specie di uccelli, come il gallo cedrone e il gufo reale, sono minacciate di estinzione e inserite tra le specie protette. E l’uomo? Più che un protagonista, è un ospite: un invitato al meraviglioso e spontaneo spettacolo offerto ogni giorno dalla natura. Uno spettacolo in cui, tra una sciata e una ciaspolata, un’occhiata alla bussola e una al binocolo, un passo e una pedalata, occorre sempre ricordarsi del rispetto per palcoscenico e protagonisti. Luca Corradi per Qui Magazine.


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staffcooe Ti piace essere contaminata o contaminare? Entrambe le cose. Se hai l’apertura mentale e la predisposizione a essere contaminata, hai buone possibilità di essere tu stessa fonte di contaminazione. Come una specie di osmosi. Il programma televisivo del passato, che più ti manca in questo momento? Il mitico telefilm Saranno Famosi, dove si ballava sempre, dovunque e comunque. Quanti sogni legati a quell’energia e a quell’entusiasmo che la danza sa regalare. Sono stata una ballerina e ancora adesso ballare penso sia la cosa che amo più fare. Semaforo rosso, giallo o verde? Giallo. Ti lascia qualche secondo di tempo per riflettere. Meglio proseguire per questa strada o fermarsi? La decisione finale spetta solo e unicamente a te.

L’ultimo album che hai as CSI “Tabula rasa”, donato dal mio collega Gianni. Un e bellezza infinita. Mouse col filo o senza? Senza, per muovermi meg Il website che visiti freque Behance Network. Ispirazi Cos’hai in tasca in questo In tasca ho forcine per cap domande. tasche piene in Che portachiavi hai? Un apribottiglia della Coca


eeparte 2

scoltato? omi gentilmente n mix di paranoie

glio. entemente? ione e creatività pura. o momento? pelli, accendini, nsomma, sempre.

a Cola, da anni ormai.

La parola che usi più volte al giorno? Non saprei, spesso penso o dico “in che senso”. Quale sarà la moda del 2012? Credo che ciò che diventerà la vera tendenza del futuro sarà essere sul web, trovando nuovi modi per esserci. La nuova moda sarà essere ricordati, essere famosi, essere ovunque. Cosa ti piace, realmente, del tuo lavoro? Ciò che preferisco in quello che faccio è la ricerca e il colore. La via/quartiere dove vivi, a chi vorresti fosse dedicato? Dovrei morire prima e non mi sembra il caso.


2 andy varallo

4 elena adami

alta badia events

1 DANIE LA GUARDIG LI

Doug las Italia Tre parole per definire la creatività. Energia, forza, consapevolezza. I valori che ti hanno portato ad essere, quello che sei oggi? Consapevolezza e rispetto verso persone e cose. Ma ancor prima il rispetto verso me stessa. Meglio una decisione ragionata oppure una immediata e viscerale? Nel mio lavoro mi trovo quotidianamente a dover prendere delle decisioni e a dover fare delle scelte. Ogni decisione contiene un po’ di razionalità e un po’ di immediatezza. Per arrivare a prendere una buona decisione è fondamentale un mix di ragione e istinto. Essere continuamente al passo con i tempi sul tema della tecnologia, della cultura, o della moda? L’uno non può e non deve escludere gli altri nel mio lavoro. Tutti questi elementi, assieme, formano la società attuale. Come potrebbero mancare sul nostro tavolo di lavoro?

Da un lato il web e dall’altro il contatto diretto sul territorio: sono questi i canali di comunicazione che presentano maggiori potenzionalità? A mio avviso in futuro il web verrà scavalcato dal mobile. Il contatto diretto, in questo mondo digitale, guadagnerà nuovamente valore. Quali sono i tuoi modelli di riferimento o le tue fonti di ispirazione? Io mi ispiro alla sincerità quotidiana e alla trasparenza più totale delle mie azioni. Chi mi conosce deve sapere che di me si può fidare. Com’è nato il tuo spirito imprenditoriale? Oppure è una questione di “famiglia”? Il mio spirito imprenditoriale é nato passeggiando, quando ero ancora bambino, con mio nonno ed il suo cane. Lui, pioniere del turismo funiviario dello sci, é il mio modello di vita e di imprenditorialità. Il mio lavoro non é una questione di famiglia, ma bensì una sfida personale quotidiana. Non amo perdere. Quale fenomeno rivoluzionerà il marketing nei prossimi anni? Il mobile é sicuramente lo strumento più gettonato. Il progetto di Steve Jobs, potrà effettivamente lanciare un nuovo trend del futuro. In qualsiasi momento accedere alla propria banca dati, da qualsiasi tablet e/o pc.

glaxo smith kline

3 claudio galeazzi

yokohama Italia Se parliamo di media, ne identifica alcuni in cui i creativi italiani mostrano una più spiccata abilità? La tv rimane regina degli spot, anche se tutte le possibilità di comunicazione che un evento permette di avere possono generare grandi idee creative. Multimedialità. In che modo si evolvono le strategie di comunicazione di un’azienda? La parola chiave è interattività, continua possibilità di essere connessi, comunicazione a 360°. Qual è il tuo consumatore ideale, di cui ti devi guadagnare la fiducia? È l’utente informato, esigente, l’opinion leader: il suo è un passaparola credibile e contagioso. Qual è stata la miglior notizia della tua vita? La diagnosi corretta (che ribaltava quella sbagliata) per una persona cara.

Che caratteristiche devono avere i creativi di domani? Vivere in un contesto di libertà espressiva. Cosa hai ottenuto fino ad ora, e cosa vuoi ancora ottenere? Oggi ho la consapevolezza di molte dinamiche tecniche ma raggiungere la conoscenza della variabilità umana è infinitamente grande e affascinante. Qual è la chiave per raggiungere la fidelizzazione di un consumatore? Promettergli il suo PARADISO. Credi nelle statistiche? Sì ma solo se correttamente contestualizzate.

5 riccardo tassini polyedra

Come si può realizzare in maniera efficace il binomio: creatività e vendita? Io penso che la creatività, la capacità di innovazione, il potenziale che ogni essere umano coltiva in se, la propensione a trovare soluzioni ad escogitare modi per raggiungere risultati, non siano solo i mezzi per vendere e per alimentare il PIL, ma che siano loro stessi i principali valori a cui tendere. In Italia, c’è spazio per far crescere ed offrire visibilità ai giovani talenti? Lo spazio c’è sempre, bisogna scoprirlo, bisogna inventarlo, è necessario imboccare sentieri alternativi, bisogna aver fiducia nei propri mezzi, essere consapevoli che la spinta creativa e l’energia arriva dai giovani. Cosa tieni sul tuo comodino? Una sveglia elettronica che proietta l’ora sul soffitto che mi è sempre stata vicino anche nei territori milanesi o romani dove ho vissuto per alcuni anni. Sul piano professionale, ti manca qualcosa? Mi piacerebbe sentirmi sempre giovane di spirito, rinnovare l’entusiasmo, aver voglia di ricominciare in continuazione.


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CHIARE FRESCHE E DOLCI ACQUE. illustrazione di gianni morandini



DAVE BRUNO / LA SFIDA DELLE 100 COSE L’esperienza ispiratrice di un uomo comune che ha arricchito la sua vita semplificandola. Nel 2008 Dave Bruno, un padre di famiglia come tanti, ha deciso di sottrarsi agli stimoli assillanti del consumismo eliminando il superfluo e adattandosi a vivere con solo cento oggetti. Non sapeva che da questa scintilla sarebbe scaturito un vero movimento: la sua iniziativa ha suscitato quasi subito l’interesse dei media ed è diventata l’esempio seguito da molti. La Sfida delle 100 cose è una reazione alla cultura del materialismo americano, che fa vivere nel costante desiderio di comprare sempre più cose senza che queste possano mai indurre un autentico senso di soddisfazione. Dave Bruno offre interessanti aneddoti e consigli pratici per liberarsi del superfluo e vivere una vita più ricca di significato.

Delicatessen di Jean-Pierre Jeunet commedia / francia 1990 In un luogo imprecisato della Francia, istigati da un dispotico macellaio, gli abitanti di un condominio diroccato attirano giovani disoccupati da sopprimere e da mangiare per gustare finalmente un po’ di carne. Dalla trappola si salva l’ingenuo Louison, grazie all’amore della figlia del macellaio e all’aiuto di un gruppo di uomini-rana vegetariani che vivono nelle fogne.

ILLUMINAZIONI / BIENNALE DI VENEZIA 4 giugno / 27 novembre 2011 GOLDFRAPP / Seventh Tree 2008 / dream-pop Seventh Tree è un disco nel quale si assaporano i gusti dei monti, delle felci e delle stelle alpine, del sole del mattino e del freddo pungente, del ghiaccio e della neve. Ma è un’atmosfera tutt’altro che fredda e rarefatta: al contrario, sembra brillare per dolcezza e calore. L’ascolto ci accompagna in un ambiente accogliente, privo di distorsioni, ideale per un momento di vero relax.

Una piccola rassegna di notizie culturali, in omaggio al presente e al passato, che riprendono con diverse chiavi di lettura il tema dell’ambiente raccontato nelle pagine precedenti.

In un’epoca in cui la tecnologia della difesa dei confini è diventata un’attività fiorente ma ambigua e perfino macabra, parlare di nazioni implica anche che si parli di frontiere. Se si ripone fiducia nell’arte, questa può ravvivare l’orizzonte con lungimiranza e complessità al di là della consueta ridondanza paralizzante dell’attualità quotidiana. In Illuminazioni il tema dell’estraneità riveste puntualmente, a livello subliminale, un ruolo non da poco. Presenta un’arte attuale, afferma Bice Curiger Direttore del Settore Arti Visive della Biennale, plasmata da gesti che tendono verso una collettività e riferiscono al contempo di un’identità frammentata, di relazioni temporanee e di oggetti in cui è inscritta la transitorietà.


Tecnica per produrre idee Prima Fase

Raccolta delle informazioni, sia quelle relative al vostro problema specifico che quelle provenienti dal costante arricchimento del vostro serbatoio di conoscenza di base.

Seconda Fase

Elaborazione di queste informazioni da parte della vostra mente.

Terza Fase

Periodo di incubazione durante il quale lasciate che avvenga la sintesi a livello inconscio.

Quarta Fase

Nascita effettiva dell’idea, la fase del “Eureka! Ho trovato!”

Quinta Fase

Adattamento e sviluppo finale dell’idea secondo le necessità pratiche.

Tratto da “Tecnica per produrre idee”, di James Webb Young, ed. Lupetti.

Goodbye.

Qui Magazine n.2, anno I, settembre 2011 copia gratuita

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Redazione grafica Valentina Aufiero Michele Verzè

qui@cooeeitalia.com cooeeitalia.com

t +39 045 80 33 155 f +39 045 80 09 628

Testi Elena Voltolini


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