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L’esca ideale per la pasturazione permanente
La fase di controllo di ogni strategia di gestione integrata degli infestanti (IPM) può includere un trattamento con rodenticidi. Tuttavia, per alcuni siti potrebbe essere necessario utilizzare le esche a scopi preventivi piuttosto che di controllo. Questo utilizzo preventivo dell'esca è chiamato pasturazione permanente. Non tutte le esche possono però essere utilizzate per la pasturazione perma- nente. Le esche autorizzate a questo scopo sono chiaramente indicate in etichetta.
Le esche contenenti le sostanze attive anticoagulanti più potenti (ovvero aventi la dose letale più bassa) quali brodifacoum, difetialone o flocoumafen, e per i quali non sono note resistenze (peraltro non dimostrate da studi scientifici in Italia), non sono autorizzate per un uso a pasturazione permanente.
La ricerca di nuove sostanze attive di contro è resa complicata dalle imposizioni restrittive delle normative.
LA SOLUZIONE
A MARCHIO BASF
Un problema a cui BASF risponde con l'introduzione della nuova esca per roditori
Selontra®, approvata per tecniche di pasturazione permanente. Questa esca controlla tutti i roditori, compresi quelli eventualmente resistenti alle esche anticoagulanti. Inoltre, il principio attivo di Selontra®, colicalciferolo, alterando il meccanismo di accumulo del calcio negli organi molli del roditore, non può dare luogo a fenomeni di resistenza, per l'impossibilità all'assefuazione al calcio.
Con Selontra®, la velocità di controllo è fino a tre volte più rapida rispetto ai rodenticidi anticoagulanti, grazie all'effetto stop-feeding, generato dal rapido accumulo di calcio. Ottenere il controllo più rapidamente grazie all'impiego di Selontra® significa contenere i danni e la contaminazione da roditori infestanti.
Inoltre, la nuova esca sviluppata da BASF consente di raggiungere un perfetto equilibrio fra prestazioni e impatto ambientale. Il colecalciferolo non persiste nell'ambiente né presenta un effetto di bioaccumulo.
Per un uso a pasturazione permanente, utilizzare per ogni punto esca la stessa quantità di Selontra® consigliata per il trattamento di infestazioni attive: 100-140 g (5-7 blocchi) per ratti; 20-40 g (1-2 blocchi) per topi domestici. Posizionare Selontra® all'interno di stazioni esche resistenti alle manomissioni. Ove possibile, ispezionare almeno ogni 4 settimane nel quadro della strategia IPM e valutare eventuali rischi di re-infestazione. Programmare regolari ispezioni di controllo per verificare che il rischio di invasione da roditori sia ancora presente. Qualora il rischio non dovesse più sussistere, rimuovere l'esca permanente. Ispezionare regolarmente i siti, secondo le indicazioni riportare sull'etichetta Selontra® rispettando intervalli non superiori a quattro settimane, nel caso di pasturazione permanente in ambienti all'aperto. Numerosi studi hanno dimostrato il bassissimo rischio di effetti tossici su non target tra cui uccelli e animali domestici. Tuttavia è bene sempre essere attenti nella gestione del prodotto e rimuovere i punti di esca permanenti che mostrano segni di prelievo da parte di piccoli mammiferi selvatici, come topi di campagna e arvicole, o sostituire l'esca contenuta con un'esca di monitoraggio vuota. prodotti sia fondamentale per impostare una gestione dei roditori conforme alle disposizioni; emerge, tuttavia, come alcune attività “standard” da svolgersi prima, durante e dopo il trattamento siano condivise con altri prodotti, in stretto accordo a quanto previsto dalle etichette:
• Applicazione di un approccio integrato (IPM).
• Necessità di sopralluogo dettagliato dell’area infestata.
• Attività di pre-adescamento (fortemente consigliata).
• Impiego delle quantità di esche previste in etichetta, differenti per ogni roditore target.
• Definizione di un periodo di trattamento variabile, con un primo step di verifica a 35 giorni dall’inizio del trattamento.
• Bonifica post-trattamento delle esche esauste, dei contenitori e delle carcasse dei roditori.
Infine, tali prodotti, alle concentrazioni presenti sul mercato non presentano alcuna classificazione di pericolo ai sensi del regolamento “CLP”, considerando anche il colecalciferolo non sia PBT, né vPvB.
In un contesto del genere, non bisogna certamente dimenticare che anche il mondo delle “catture” ovvero delle trappole per roditori, procede senza sosta, anche a livello tecnologico. In particolare, la diffusione di trappole dotate di sensori di cattura e movimento, consente di rendere più “sostenibile” l’attività di derattizzazione sia nel limitare spostamenti superflui degli operatori, ma anche nel ridurre le quantità di esche impiegate. L’impiego di tale tipologia di trappola consente di:
• Aumentare l’efficacia e l'efficienza dei trattamenti.
• Ottimizzare l’applicazione dei biocidi e ridurne i quantitativi.
• Garantire maggiormente il benessere degli animali non bersaglio.
• Ridurre spostamenti non necessari.
• Fornire dati di cattura in maniera automatica.
Si tratta di dispositivi che attraverso comunicazioni tramite le reti internet, radio o mobili consentono di fornire accurati riscontri sulla presenza e sulle catture dei roditori.
Del resto, come ampiamente trattato nella prima parte del presente contributo, assistiamo sempre maggiormente a limitazioni dell’uso permanente delle esche rodenticide per la conseguente applicazione delle misure di mitigazione del rischio.
In alcuni contesti (per es. nelle Imprese alimentari) è di fatto necessario organizzare controlli frequenti nelle trappole destinate alla cattura dei roditori (anche da parte del personale della stessa Impresa alimentare).
Infine, recenti studi hanno dimostrato che i metodi che meno tutelano il benessere animale dei roditori sono la cattura per mezzo di supporti collanti e la somministrazione di esche anticoagulanti, a base di colecalciferolo e a base di cellulosa (non tossici).
In questo contesto, l'impatto delle trappole a scatto sul benessere animale può essere variabile; tuttavia, l'impiego di trappole a scatto di alta turo dei supporti collanti. A partire da aprile 2022, in Inghilterra, la nuova legislazione che limita l'uso delle trappole per colla è diventata legge dopo aver ricevuto il via libera dalla Monarchia, insieme a molti altri progetti di legge sulla salute e il benessere degli animali. In questo caso, tale disposizione di legge garantirà che le licenze per l'uso delle trappole collanti vengano rilasciate solo a disinfestatori professionali "in via eccezionale", per preservare la salute o la sicurezza pubblica laddove non vi siano alternative adeguate. Tuttavia, i dettagli dello schema di licenza devono ancora essere decisi e vi è un forte impegno da parte dell’industria inglese del Pest Control per garantire condizioni di impiego “realistiche”. Altre situazioni si stanno delineando in Galles, Scozia ed Irlanda del Nord. Queste informazioni derivanti dal Regno Unito, ci anticipano certamente delle indicazioni e dei ragionamenti che sarà necessario portare avanti anche in Italia, oltre che in UE. Probabilmente, oltre alle limitazioni, si affacciano delle opportunità per approcciare un nuovo modo di gestire i roditori sinantropici ed infestanti. Si tratta di modifiche importanti, se non “epocali” per un settore di “nicchia” ma altrettanto importante e fondamentale come quello del Pest Management, che a volte si appoggia ancora su “vecchie consuetudini”, anche dettate da richieste dei Clienti finali poco allineate all’evoluzione normativa a tecnologica. qualità contribuisce a generare il più basso impatto sul benessere animale.
Assistiamo pertanto ad un’ulteriore spinta ad un approccio integrato alla tematica che deve anche prendere in considerazioni anche aspetti di sostenibilità economica di tali attività.
LE TRAPPOLE COLLANTI
Infine, è necessario ricordare l’ampio dibattito nel Regno Unito circa il fu-
Ciò è e sarà possibile solo attraverso la collaborazione di tutte le Parti interessate, anche attraverso una forte sensibilizzazione dei Clienti del Pest Management ed attraverso lo sviluppo di formazione e competenze dei Professionisti e delle Autorità competenti per il controllo.