B LU& R OSSO #298
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Facciamo una bella doccia
Strategie di crescita in un mercato instabile
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n. 298 Ottobre 2024 www.bluerosso.it
Redazione Giorgio Albonetti | Direttore Responsabile Silvia Martellosio | Coordinamento Editoriale silvia.martellosio@quine.it - Cell. 349.1801063
GDS a confronto Elettrico e ITS
Collaboratori | Stefano Balzarotti, Marco Barbetti, Antonio Billè, Marco Monti, Roberta Mutti, Clara Peretti, Fabrizio Pirovano, Valentina Raisa, Maruska Scotuzzi
Organo ufficiale di ANGAISA
(Associazione Nazionale Commercianti Articoli Idrosanitari, Climatizzazione, Pavimenti, Rivestimenti ed Arredobagno)
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Testata associata
IL PUNTO
Pag. 5 – UN’IDEA DI FUTURO. I DISTRIBUTORI PER L’ITALIA DI DOMANI di Maurizio Lo Re
NEWS
Pag. 6 – VOCI DAL MONDO Pag. 14 – COSA OFFRE IL MERCATO
LISTINO ELETTRONICO
Pag. 20 – X2A PRONTA LA NUOVA RELEASE Lo strumento online trasforma il modo di lavorare documenti sul web, consentendo risparmio di tempo e riduzione di errori nella gestione dei dati a cura della redazione
ITS E DINTORNI
Pag. 21 – VIENIMI A TROVARE PERCHÉ... Visitare un punto vendita può essere un’occasione per scoprire curiosità, location e siti interessanti che si trovano nei dintorni a cura di Maruska Scotuzzi
NELLA MENTE DEL CLIENTE
Pag. 22 – ASCOLTO E SILENZIO: DUE INGREDIENTI DI SUCCESSO?
Saperli padroneggiare può fare una grande differenza di Fabrizio Pirovano e Marco Monti
INTERVISTA
Pag. 24 – TRA NUOVE TECNOLOGIE E STRATEGIE DI ESPANSIONE
Intervista a Attilio Verzilli, Responsabile Vendite Italia di Maxa di Silvia Martellosio
Pag. 28 – SOSTENIBILITÀ E RISORSE UMANE, BINOMIO VINCENTE
Negli ultimi anni KSB Italia S.p.A ha messo in atto una serie di azioni volte al sostegno della sostenibilità e dei dipendenti. Ne abbiamo parlato con Nevio Cappelletto, Direttore Vendite dell’azienda a cura della redazione
CONVEGNO ANGAISA
Pag. 30 – STRATEGIE DI CRESCITA IN UN MERCATO INSTABILE
Dopo l’euforia rappresentata da bonus e superbonus, il settore dell’edilizia sta andando incontro a una brusca frenata. Quali “coordinate” verranno prese in considerazione per tracciare la nuova rotta? I temi al centro del XXV Convegno ANGAISA a cura della redazione
TAVOLA ROTONDA
Pag. 36 – UNITI SI PUÒ
In ANGAISA un incontro che ha visto coinvolte le principali associazioni di categoria della filiera di Antonio Billè e Maruska Scotuzzi
CERSAIE
Pag. 42 – BINOMIO CONFERMATO
Essere attori protagonisti di questi eventi significa investire nel futuro del comparto idrotermosanitario di Antonio Billè
TENDENZE
Pag. 44 – FACCIAMO UNA BELLA DOCCIA
Oggi la doccia è un territorio di progetto interessante per gli interior designer e un’area di benessere totale di Roberta Mutti
FOCUS IAQ
Pag. 54 – QUALITÀ DELL’ARIA E SISTEMI
IMPIANTISTICI: IL PUNTO
Quando la qualità dell’aria può definirsi accettabile? Come si misura e quali sono i limiti normativi o legislativi fissati per la concentrazione di uno o più inquinanti? a cura di Clara Peretti e Valentina Raisa
MONITORAGGIO
Pag. 60 – LA GESTIONE DA REMOTO DEGLI IMPIANTI TERMICI
Dalla riduzione dei consumi energetici alla rapidità di intervento, i vantaggi della telegestione sono tanti di Stefano Balzarotti
CASE HISTORY
Pag. 62 – UNA RISTRUTTURAZIONE DA 10 CLASSI
Intervento sull’involucro e passaggio da caldaia a pompa di calore. La riqualificazione energetica di un edificio su tre livelli a cura della redazione
LOGISTICA
Pag. 64 – SULLA CRESTA DELL’ONDA La continua crescita di Delfino ha reso opportuna e necessaria la creazione di una nuova sede, che potesse rispondere alle maggiori esigenze del Gruppo di Marco Barbetti
Pag. 68 – ANGAISA: NUOVI INGRESSI
Pag. 72 – ULTIMISSIME DA…
Pag. 79 – DESIGN INSIDER
con i prodotti IVAR per il TRATTAMENTO ACQUE
con i prodotti IVAR per il TRATTAMENTO ACQUE
Defangatore orientabile a TRIPLICE AZIONE FILTRANTE con DOPPIO MAGNETE.
Moto vorticoso per favorire la decantazione dei detriti
Doppio magnete potente (2 x 12000 Gauss)
Filtrazione meccanica con maglia da 800 µm
Costruire il futuro. È ciò che ciascuno di noi e che gli imprenditori di ogni tempo scriverebbero in cima agli impegni in agenda, se soltanto non fosse un’azione così inevitabile nel nostro lavoro da non doverla prima abbozzare con carta e penna. Il mestiere di chi fa impresa è proprio quello di determinare come sarà la società in cui vivremo domani, molto più di chi è di turno nella scrittura delle regole e di chi influenza il mercato comprando. Che pensiate all’Italia, o allo specifico territorio in cui operate, quella società è infatti la somma di scelte compiute dalle aziende, tutte accomunate dall’aver fornito gli strumenti per lo sviluppo nel momento in cui erano necessari. Ed è in questo modo che potremmo descrivere lo scopo più alto dell’impresa, un argomento che appassiona da sempre gli economisti e che è diventato popolare per il grande pubblico nel 2019, quando crisi e grandi accordi hanno spinto in primo piano il concetto di sostenibilità, non solo ambientale.
Condividere un’idea del futuro da costruire è l’opportunità che ha oggi davanti la distribuzione idrotermosanitaria. Le forze contrastanti che caratterizzano il nostro settore in Italia, in tempi recenti ma soprattutto a metà del 2024 (l’attenzione alta sul valore della casa, le promesse e i dolori della transizione energetica, la fuga dagli incentivi fiscali senza una strategia per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica) ci stanno suggerendo che è arrivato il momento di concentrarci sul nostro ruolo per la società. Con pragmatismo, prima ancora che con una ragionata ambizione, ANGAISA ha scelto di coinvolgere soci e partner in una strategia che porti le loro competenze in alcuni cantieri aperti per il futuro del Paese (L’Inchiesta è dedicata proprio all’inizio di questo percorso: un tavolo di lavoro che ha coinvolto le principali organizzazioni della filiera impiantistica e
dell’edilizia, nella sede ANGAISA, e che ha portato a condividere una serie di priorità ritenute fondamentali per le categorie rappresentate). Per essere protagonisti della sostenibilità. Per l’efficienza garantita dalle multienergie e per un salto in avanti nella gestione delle risorse idriche. Per sostenere la riqualificazione immobiliare a partire da stabilità normativa e formazione professionale continua. Sono questi i nostri obiettivi, partendo dalla necessità di unire le forze nel dialogo con le istituzioni. Un’idea di futuro profondamente radicata in ciò che facciamo, in primis per collaboratori e clienti, ma che incide materialmente su altre imprese, sui quartieri delle città, su progetti e scelte di acquisto consapevoli che migliorano la quotidianità delle famiglie. Avremo l’occasione di approfondire questi temi nel XXV Convegno Nazionale in programma giovedì 28 novembre. Abbiamo buone idee per raggiungere il 61% degli edifici residenziali italiani che è ancora lontanissimo dall’efficienza energetica (classe F o G, dati Istat-Enea). E mentre nei paesi OCSE c’è un boom di insoddisfazione per l’accesso alla casa (emerge dal Gallup World Poll), è allarmante che nel nostro paese la questione abitativa si stia riprendendo l’agenda politica pur con risposte ancora tiepide registrate dai sondaggisti. L’indagine rivela anche che l’Italia è al secondo posto tra i paesi sviluppati per insoddisfazione dei cittadini rispetto agli sforzi per la tutela dell’ambiente. C’è dunque un futuro da costruire ed occupiamo la posizione giusta nei mercati dell’edilizia e dell’energia per aiutare i nostri interlocutori (Governo incluso) a immaginare soluzioni efficaci. La distribuzione specializzata lo farà attingendo alla conoscenza delle filiere produttive e alla capacità di interpretare i bisogni delle famiglie, un connubio che mettiamo a frutto ben oltre i confini del comparto.
ANGAISA c’è!
L’indagine 2024 di Open Mind Research analizza il rapporto degli italiani con l’acqua da bere, in casa e fuori casa. Negli ultimi dodici mesi, aumentata la diffusione delle tecnologie di filtraggio domestico
La percentuale di italiani che bevono l’acqua del rubinetto si è stabilizzata intorno all’80% negli ultimi dodici mesi, segno di un cambio di abitudini sempre più radicato nella popolazione. Lo svela l’indagine periodica svolta da Open Mind Research per Aqua Italia, l’associazione costruttori trattamento acque primarie federata Anima Confindustria. In particolare, a dichiarare di berne “sempre/spesso” è il 48,5% del campione: negli ultimi nove anni il consumo generale risulta essere cresciuto notevolmente, passando da una percentuale di 71,8% a quella attuale di 80,8%. Se il ricorso all’acqua di rete è ormai consolidato in gran parte della popolazione, la distribuzione dei consumatori non è omogenea sul territorio nazionale. Secondo i dati raccolti, nell’ultimo anno i frequent user si concentrano nell’area del Nord Est ed Emilia-Romagna, mentre le percentuali più basse di utilizzo dell’acqua di rete vengono registrate al Sud e
nelle Isole. Tra le ragioni che spingono le persone a scegliere l’acqua del rubinetto, al primo posto si colloca il fattore della comodità, seguito dall’attenzione all’ambiente. Assume sempre più rilevanza anche il fattore del risparmio economico. Il presidente di Aqua Italia, Lorenzo Tadini, commenta: “I risultati raccolti fanno ben sperare e sono il segno di una sempre maggiore attenzione degli italiani rispetto alla risorsa idrica, ma ricordiamo che l’Italia detiene in Europa il primato per il consumo di acqua in bottiglia, con l’impatto sull’ambiente che questa abitudine comporta. Resta quindi molto importante continuare a sensibilizzare i cittadini a migliorare le proprie abitudini, e il primo passo che tutti possiamo compiere è utilizzare l’acqua a km zero di ottima qualità che il sistema nazionale mette a nostra disposizione. È qui – prosegue Tadini – che le tecnologie per affinare l’acqua possono giocare un ruolo
importante avvicinando i cittadini al consumo dell’acqua di rete, grazie all’azione che ne migliora la gradevolezza al gusto e all’olfatto, ne modifica caratteristiche come temperatura o effervescenza e riduce ove necessario la concentrazione di calcare”. Secondo l’indagine di Aqua Italia, quasi il 40% degli italiani oggi possiede un sistema filtrante, con un’impennata del +19% rispetto al 2021. La soluzione più diffusa sono le caraffe filtranti, seguite dai sistemi con filtro l’eliminazione del cloro e di altre sostanze indesiderate. Risale la diffusione di apparecchi con sistemi a osmosi inversa. Tra i frequent user, più di un consumatore su due possiede almeno una soluzione filtrante e di affinaggio, e la percentuale sale al 74% laddove il capofamiglia sia un giovane appartenente alla fascia 18-34 anni: un dato da ricondurre anche alla più diffusa sensibilità ai temi ambientali tra i più giovani.
Il Governo è all’opera per elaborare una riforma dell’Ecobonus in linea con la direttiva Case Green
Il Governo starebbe già elaborando una riforma dell’Ecobonus, da attuare a partire dal 2025, con l’obiettivo di incentivare la riqualificazione energetica degli edifici residenziali. La priorità sarà data alle prime case, agli immobili con bassa classe energetica e ai redditi più bassi, escludendo le categorie catastali di lusso e le tecnologie non più conformi alle normative europee, come le caldaie a gas. La durata dell’incentivo sarà decennale, in linea con la direttiva europea “Case Green”, che prevede una riduzione dei consumi energetici del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035. Dovrebbero essere introdotti incentivi progressivi: interventi più complessi, con un maggiore impatto di risparmio energetico, garantiranno agevolazioni fiscali più elevate. Uno degli aspetti principali della riforma riguarda la sostituzione dei meccanismi di cessione del credito e sconto in fattura, con l’introduzione di strumenti finanziari come finanziamenti a tasso agevolato (cd. “mutui verdi”), anche a copertura totale dei costi di investimento, con condizioni favorevoli per chi è in “povertà energetica”.
Durante la prima riunione di Consiglio Generale, i neo eletti consiglieri hanno scelto come vicepresidenti dell’associazione Mauro Farronato ed Ettore Rossi
Durante l’ultima assemblea dei soci, è stato eletto dai presenti il nuovo Consiglio Generale di Assotermica, l’associazione che in Anima Confindustria rappresenta i produttori di apparecchi e componenti per impianti termici.
Chi sono i sedici consiglieri
I sedici consiglieri eletti sono: Paolo Rigamonti di Apen Group, Mario Salari di Ariston Group, Mauro Farronato di Baxi, Giancarlo Belloni di BSG Caldaie, Gabriele Di Prenda di Daikin A/C Italy, Gaia Balzarini di Danfoss, Ales-
sandro Maroccolo di Ferroli, Michele Landini di Fonderie Sime, Valentina D’Acunti di Immergas, Giovanni Fontana di Italtherm, Laura Dalla Vecchia di Polidoro, Tommaso Tinazzi di Radiant Bruciatori, Claudio Crudo di Robert Bosch, Ettore Rossi di Sit, Gherardo Magri di Vaillant Group e Alberto Villa di Viessmann.
Il presidente di Assotermica, Giuseppe Lorubio, ha dichiarato: “È motivo di soddisfazione constatare ancora una volta la forte partecipazione delle aziende Assotermica, che si è riflessa
nell’elevato numero di candidature che abbiamo ricevuto, segno di un forte interesse per il futuro della nostra associazione. Mi congratulo con i neoeletti membri del Consiglio e sono certo che, grazie al loro impegno e alla loro competenza, continueremo a crescere e a lavorare insieme per raggiungere nuovi traguardi”.
Durante la prima riunione di Consiglio Generale, i neo eletti consiglieri hanno scelto come vicepresidenti dell’associazione Mauro Farronato ed Ettore Rossi.
I soci del consorzio si sono riuniti per festeggiare un anniversario importante
Consorzio Polocenter sottolinea che è il più longevo dei consorzi italiani del settore: da 35 anni è a fianco dei suoi consociati per aiutarli a districarsi nel mercato ITS. La giornata è stata all’insegna del relax e della convivialità. Dopo una crociera sul Lago D’Iseo, che ha permesso ai partecipanti di scoprire alcune particolarità del territorio, si è svolto il pranzo presso Monte Isola, in una splendida location, da cui si può godere di una vista
spettacolare sul lago e sulla costa bresciana. Sono state ore piacevoli trascorse con i soci e le loro famiglie, a riprova che il Consorzio Polocenter è, oltre a un gruppo di lavoro, anche una grande famiglia di cui tutti si sentono parte. C’è stato anche il “taglio della torta” da parte del CDA, come in ogni cerimonia che si rispetti, a suggellare nuovamente la volontà di proseguire in questa grande avventura ancora per tanti anni.
Impianti di laminazione
Trattamento acque meteoriche |
Trattamento reflui civili e industriali |
Trattamento acque da autolavaggi |
Recupero e riutilizzo acqua piovana e acque grigie
In Italia sono 18 gli operatori principali nel comparto dei sistemi di filtrazione domestica
In un contesto in cui il consumo di acqua del rubinetto da parte degli italiani sta diventando consuetudine (80%), le tecnologie per affinare l’acqua giocano un ruolo importante per avvicinare la popolazione a farne uso. In Italia sono 18 gli operatori principali nel comparto dei sistemi di filtrazione domestica (i primi 4 dei quali controllano oltre l’85% del mercato) e di questi Grohe, con una quota del 50%, si attesta leader indiscusso. Un primato che l’azienda ha conquistato fin dal suo debutto nel settore, con il lancio nel 2009 del primo prodotto della gamma Grohe Blue. Il brand ha saputo investire con lungimiranza in tecnologia e servizi,
riuscendo a intercettare la necessità di un numero crescente di consumatori su come migliorare la qualità dell’acqua del rubinetto e al contempo essere più sostenibili, senza dimenticare il design. Forte di un modello di business solido, confermato dai dati di un mercato in costante crescita, oggi Grohe pensa al futuro e nei prossimi anni mira a promuovere ulteriormente questa categoria, puntando sui benefici dell’acqua filtrata e sulla molteplicità di funzioni aggiuntive dei sistemi di filtrazione domestici, con l’obiettivo di contribuire a portare una vera e propria rivoluzione nelle cucine degli italiani. Dotati dell’esclusiva tecnologia di filtrazione e di un rubinetto di design 2in1, i rubinetti filtranti da cucina trasformano l’acqua del rubinetto in acqua pura dal gusto piacevole, eliminando tutte le sostanze che ne possono alterare il
sapore e permettono di ridurre l’uso di plastica monouso per uno stile di vita più sostenibile e confortevole. Flessibilità d’installazione, differenti tipologie di cartucce filtranti e design e finiture esclusive: i sistemi Grohe Blue sono progettati per adattarsi perfettamente in qualunque cucina. Per chi preferisce l’acqua frizzante, la soluzione è Grohe Blue Home, la versione multifunzione in grado di fornire tre diverse tipologie di acqua filtrata e refrigerata dall’ottimo sapore: acqua naturale fresca, acqua leggermente frizzante fredda e acqua frizzante fredda. Ideale per chi preferisce il gusto puro dell’acqua naturale, Grohe Blue Pure è la versione più semplice composta solo dal rubinetto 2in1 e un filtro, che permette di erogare dallo stesso rubinetto acqua corrente miscelata e acqua filtrata naturale a temperatura ambiente.
L’azienda ha impostato un progetto di valutazione del marchio che includesse la sua brand image e il messaggio corporate come elementi fondanti
Caleffi ha impostato un progetto di valutazione del marchio che includesse la sua brand image e il messaggio corporate come elementi fondanti. Da questo progetto è emerso un nuovo claim e una nuova immagine per rappresentare al meglio lo spirito dell’azienda: “Noi siamo il flusso. Noi siamo Flowing Expertise. Noi siamo in continua evoluzione”. Un flusso, quello di Caleffi, che tocca tutti gli aspetti dell’attività produttiva, strategica, operativa, di governance e anche legati all’impatto sociale. L’azienda è in movimento e in contatto continuo con il mercato per trarre a sua volta conoscenza ed esperienza da chi utilizza e valuta i suoi prodotti e il suo fare, e per migliorarsi. “Crediamo che aprirci con onestà, novità, lealtà,
serietà aiuti la relazione di fiducia e la connessione tra noi di Caleffi e il nostro pubblico. È per questo che abbiamo iniziato a impostare una rotta ancora più decisa nell’agire e nel racconto, affinché possiate sentirci più vicini. La nostra presenza costante in fase di pre e post vendita, la disponibilità a fare formazione, ad accogliere chi vuole visitare i nostri stabilimenti, tutti concentrati nel raggio di 10 km, e il saperci essere sempre sono elementi tangibili di una presenza che viene anche rappresentata in visual con un flusso. Lo stesso flusso che abbiamo introdotto ormai quattro anni fa e che subisce un upgrade, per apparire anche visivamente più impattante e ravvicinato” – si legge in una nota sul sito dell’azienda.
Ogni ambiente racconta una storia e la scelta dei dettagli è fondamentale per definire stile e personalità. Le collezioni di rubinetti disegnate dall’architetto designer Fabio Fantolino per Bellosta Rubinetterie, e presentate in occasione del Salone del Mobile, combinano eleganza, funzionalità e design. Frutto di una profonda ricerca estetica e tecnica, queste collezioni offrono soluzioni che si adattano a diverse esigenze, creando un equilibrio perfetto tra forma e funzione.
Log
LOG rievoca il fascino del passato con una reinterpretazione del design classico, attualizzato per rispondere alle esigenze di oggi. Ispirata da gestualità consolidate, questa collezione si declina in una molteplicità di finiture, permettendo di personalizzare lo stile a seconda del contesto, sia tradizionale o contemporaneo.
T-Cono
Ispirata al concetto di movimento, la
collezione T-CONO si distingue per le sue manopole dal design minimalista che uniscono estetica contemporanea e praticità. Le linee pulite e dinamiche si adattano con naturalezza a contesti diversi, offrendo un tocco moderno a ogni ambiente.
Leta
La semplicità può essere sorprendentemente distintiva. LETA si presenta con un design essenziale, dove una linguetta obliqua diventa un dettaglio grafico funzionale che facilita la presa, garantendo un perfetto equilibrio tra estetica e praticità. Un rubinetto che sa distinguersi per la sua sobria eleganza.
Le finiture
Le tre collezioni sono state pensate con finiture specifiche, che anticipano le prossime tendenze, e che arricchiscono e impreziosiscono l’ambiente bagno. Il Bronzo Scuro aggiunge un tocco caldo e sofisticato, perfetto per chi desidera creare un’atmosfera accogliente e raffinata. Il Gun Metal, con il suo carat-
tere elegante e moderno, è ideale per contesti urbani e minimalisti. Infine, il Nero Opaco, trend già ben esplorato negli ultimi anni, è ancora una delle finiture che più valorizza la rubinetteria e si distingue per la sua audacia e raffinatezza, una scelta elegante e senza tempo. Oltre a queste, è disponibile un’ampia varietà di finiture; ogni rubinetto può essere personalizzato per adattarsi alla visione stilistica del cliente, creando soluzioni uniche che si integrano con armonia e personalità all’interno degli spazi.
Bellosta Carlo & C. Rubinetterie
Largo Carlo Bellosta, ingresso Via Roma 21 28010 Briga Novarese NO info@bellostarubinetterie.com www.bellostarubinetterie.com
L’azienda ha ricevuto il premio TecnAwards 2024 per la categoria “Innovazione & Sostenibilità” per la regione del Medio Oriente
Il 25 settembre all’interno dell’Area Conferenze “Innovation Arena” di TECNA 2024, RAK Ceramics ha ricevuto il TecnAwards 2024 nella categoria “Innovazione & Sostenibilità” per la regione del Medio Oriente. Il premio, assegnato durante il Salone Internazionale delle Tecnologie e delle Forniture per le Superfici, riconosce le eccellenze nell’industria ceramica mondiale e funge da ponte tra il settore della fornitura e la produzione ceramica. “Questo importante premio celebra i significativi investimenti tecnologici realizzati da RAK Ceramics nel biennio 2023-24, che hanno permesso
all’azienda di emergere per l’innovazione sia a livello di prodotto che di processo, insieme a un forte impegno verso la sostenibilità ambientale – ha commentato Abdallah Massaad, CEO del gruppo RAK Ceramics. La tecnolo-
gia è sempre stata uno dei pilastri fondamentali della filosofia e della cultura aziendale. Fin dai nostri esordi, oltre trent’anni fa, l’adozione di macchinari all’avanguardia ci ha consentito di digitalizzare e innovare i processi produttivi, posizionandoci come leader nel settore ceramico”.
“Abbiamo dimostrato – ha concluso Massaad – un impegno concreto verso la digitalizzazione e l’efficienza nella gestione dei dati, riducendo al contempo l’impatto ambientale delle nostre attività produttive. È un onore accettare questo premio a nome di tutta la squadra RAK Ceramics”.
Il nuovo Sales & Marketing Director vanta già molta esperienza alle spalle in altre realtà italiane ed estere
La posizione di Sales & Marketing Director di Baxi è stata appena affidata a Raffaele D’Alvise (in foto). Con ben 20 anni di esperienza nel settore ITS, D’Alvise ha ricoperto ruoli di leadership in ambito business development, project management, engineering, marketing e pianificazione strategica in multinazionali quali Riello, Beretta e Carrier, attive sia in Italia che all’estero. In partenza, una solida formazione che include un Master in Business Administration (MBA) presso la MIB School of Management e una laurea in Ingegneria Elettronica presso l’Università degli Studi di Trieste.
Il nuovo manager rappresenterà un valido asset per Baxi SpA, azienda veneta specializzata nel settore del riscaldamento e della climatizzazione residenziale e commerciale.
“L’arrivo di D’Alvise – ha commentato entusiasta Alberto Favero, Presidente del Consiglio di amministrazione di Baxi – darà nuovo impulso alle strategie commerciali dell’azienda, contribuendo al raggiungimento di obiettivi di vendita e marketing sempre più ambiziosi grazie alla sua professionalità ed esperienza”.
Le nuove linee hansgrohe includono mobili, ceramiche e accessori bagno disponibili in molteplici modelli, colori, materiali e fasce di prezzo per soddisfare qualsiasi esigenza.
Mobili e lavabi in fascia premium
Tra le nuove linee in fascia premium, spicca la collezione di mobili da bagno e lavabi Xevolos E. Con il loro design geometrico, lo stile formale e le funzionalità integrate, i mobili da bagno modellano lo spazio abitativo del bagno. Si abbinano perfettamente ai lavabi coordinati e alle linee di rubinetterie e accessori hansgrohe, creando un ambiente armonioso ed elegante. Oltre a sfruttare lo spazio a disposizione in maniera efficiente, in caso di necessità di spazio extra, la soluzione lavabo può essere completata da una serie di mobili e colonne coordinate, disponibili in diverse dimensioni. Dal punto di vista estetico, i frontali dei mobili sono incorniciati da un telaio in alluminio che li rende raffinati e durevoli; si possono combinare con un’ampia varietà di materiali e superfici di alta qualità, in base al proprio stile personale: è possibile scegliere tra strutture e consolle in finitura laccata, come bianco opaco, beige opaco e grigio ardesia opaco, e tra
Hansgrohe Group entra nel mondo dell’arredo bagno, delle ceramiche e degli specchi, per raggiungere il total look nella sala da bagno
inserti in legno, vetro o ceramica.
Si può così dare vita a un’elegante uniformità combinando elementi nella stessa finitura, oppure si può giocare sui contrasti tramite elementi in finiture differenti. I mobili Xevolos E non solo hanno un design unico ed elegante, ma sono anche incredibilmente funzionali e durevoli: i meccanismi SoftClose e PushOpen aprono e chiudono ante e cassetti in modo delicato e silenzioso, mentre i pratici divisori interni consentono di riporre cosmetici e utensili da bagno con ordine. Anche i lavabi della linea si contraddistinguono per la loro funzionalità: lavabi dalle forme rette, pulite e minimali, disponibili in più grandezze, con un bacino interno ampio e comodo, e in più varianti di design (da zero a due fori per la rubinetteria). Ceramiche rifinite con lo smalto antisporco SmartClean che semplifica la pulizia, per godersi a pieno il proprio momento di relax nella sala da bagno.
Ceramiche sanitarie dalle forme armoniose
A completare l’offerta, hansgrohe lancia la serie di WC e bidet EluPura, che si armonizza con le collezioni di lavabi grazie a dettagli di alta qualità come il montaggio a parete nascosto e alle varianti di design SoftCube e rotonde. Tanti gli optional disponibili a supporto del comfort quotidiano: il sedile a sgancio rapido, il meccanismo di chiusura ammortizzata, lo scarico silenzioso ed efficiente AquaHelix, il design senza bordo e lo smalto HygieneEffect che impedisce la moltiplicazione dei batteri.
Hansgrohe S.r.l.
C.so Trieste, 170 10024 Moncalieri (TO) inspirator.hansgrohe.com/it-IT/
Con la pompa di calore HP_OWER ONE R Aria-Acqua, in classe energetica A+++, Unical amplia la proposta di pompe di calore elettriche monoblocco. Disponibile in sette modelli, la pompa di calore sfrutta la tecnologia full inverter per raggiungere alte prestazioni e garantire la climatizzazione ambientale, vale a dire riscaldamento e raffrescamento di tutti i locali, oltre che la produzione di acqua calda sanitaria.
La pompa di calore è dotata di compressore DC Inverter Twin Rotary che permette di ridurre i consumi, erogare in modo ottimizzato la potenza necessaria per la climatizzazione e ridurre le vibrazioni ed emissioni sonore. Il regolatore digitale integrato facilita le operazioni di regolazione, manutenzione e messa in funzione della macchina e comprende il configuratore di sistema e controllo di:
• produzione di acqua calda sanitaria tramite bollitore/accumulo dedicato;
• doppio set point: regolazione di due temperature differenziate sia in riscaldamento che raffrescamento;
• gestione integrazione del generatore ausiliario;
• set point dinamico con curva climatica impostabile e lavoro con temperatura di mandata impianto modulante.
I diversi modelli possono essere richiesti con comando remoto touch screen e con cronotermostato KTsmart. Le pompe di calore Unical sono, inoltre, oggetto di tutte le forme incentivanti e detrazioni in caso di sostituzione del vecchio generatore quale conto termico, detrazione 50% e 65% e Superbonus, anche in abbinamento alle caldaie KONm (con corpo in alluminio di progettazione Unical) a condensazione nei sistemi ibridi. www.unicalag.it
L’Art 511 di F.A.R.G. è un rubinetto a galleggiante a 5 copiglie con misure comprese tra 3/4”G a 4”G, adatto per le sue dimensioni per medi/grandi serbatoi di raccolta. È dotato di asta piatta in acciaio AISI 430 con collegamento alla sfera galleggiante tramite attacco scorrevole. Lo stesso materiale viene utilizzato per la fabbricazione di tutti i leveraggi. Oltre alla normale sede di tenuta ricavata in ottone, è disponibile quella in acciaio AISI 304 adatta per acque particolarmente dure e corrosive. Su tutti i particolari in ottone viene eseguito un trattamento di nichelatura. Le sfere in plastica, applicabili a richiesta, sono anch’esse prodotte all’interno dell’azienda.
Dimensioni: 3/4”G – 1”G – 1”1/4G – 1”1/2G – 2”G –2”1/2G – 3”G – 4”G
Pressione massima d’esercizio consigliata: 5 bar
Temperatura massima dell’acqua consigliata: 80 °C www.farg.it
Realizzati mediante elettropompe multistadio verticali, i gruppi KSB Delta
sono utilizzabili per applicazioni civili e industriali
Igruppi KSB Delta sono gruppi di pressurizzazione automatici per alimentazione idrica, utilizzabili per applicazioni sia civili sia industriali. Sono realizzati mediante elettropompe multistadio verticali, della gamma Movitec V/VF, interamente in acciaio inossidabile AISI 304, con idraulica del sistema PN16. Si tratta di gruppi realizzabili sia per azionamento pressostatico – on/off, con intervento in cascata delle pompe (es. Delta Primo/Macro F), sia a regime variabile con inverter, mediante regolazione del numero di giri delle pompe e in entrambi i casi gli azionamenti sono realizzati con motori asincroni in efficienza IE3.
La versione a giri variabili è possibile prevederla nelle configurazioni: con inverter a bordo quadro (serie Delta
Primo/Delta Macro VC) o con inverter a bordo motore (serie Delta Basic SVP/ MVP & Delta Primo/Macro SVP). In quest’ultima esecuzione l’azionamento è previsto con motori KSB SuPremE, a riluttanza magnetica e classe di efficienza IE5, con inverter KSB PumpDrive 2 Eco / PumpDrive 2.
La regolazione e il controllo delle elettropompe, per i gruppi della gamma Delta Primo e Delta Macro, è effettuato mediante un apposito quadro elettrico, il KSB BoosterCommand Pro, sviluppato specificatamente per tale tipologia di prodotti con protezione IP54. L’unità di comando presenta un display intuitivo, con comando a manopola e interfaccia bluetooth per il collegamento all’app KSB Delta FlowManager, per consentirne la programmazione e la personalizzazione dei parametri di funzionamento. È inoltre disponibile l’interfaccia seriale Modbus RTU per eventuale connessione al sistema di supervisione impianto. Il quadro presenta un interruttore
principale con possibilità di inabilitazione all’intervento mediante lucchetto esterno, un interruttore di protezione motore per ciascuna pompa del gruppo, l’interfaccia LED per la comunicazione degli stati di funzionamento e, mediante due contatti privi di tensione sui morsetti, la possibilità di remotare l’eventuale segnalazione di avvertimenti e/o allarmi.
I gruppi di pressurizzazione sono disponibili in soluzioni da 2 a 6 pompe, preassemblate di fabbrica su unico basamento in acciaio saldato, con collettori di aspirazione e mandata dedicati. Per ogni pompa sono previste valvole di intercettazione di aspirazione e di mandata, valvole di ritegno in mandata ed un vaso espansione a membrana da 8 Lt premontato di fabbrica (atto alla prevenzione contro i colpi d’ariete).
KSB Italia S.p.A.
Via M. D’Azeglio 32 20863 Concorezzo (MB) www.ksb.it
Clivet prosegue il suo impegno, nel rispetto dei principi dettati dall’IAQ, ampliando ancora la sua gamma di soluzioni innovative per il ricambio, la purificazione e la sanificazione dell’aria. L’ultima novità è Fresh Large EVO, l’unità di rinnovo aria a tutta aria esterna con recupero termodinamico attivo, refrigerante ecologico R-32, tecnologia full inverter e filtrazione elettronica, che semplifica l’impianto di climatizzazione a ciclo annuale e ne aumenta l’efficienza energetica.
Fresh Large EVO sfrutta, infatti, la tecnologia del recupero termodinamico attivo non solo per coprire completamente il carico di ventilazione ma anche per fornire un contributo al soddisfacimento del fabbisogno termico dell’edificio.
Fresh Large EVO – CiSDN-Y EF 1 S, disponibile con portate aria da 300 a 2500 m3/h, è ideale per applicazioni nel commerciale, nel terziario e nel residenziale di elevata superficie, e si caratterizza per:
• refrigerante R-32, che presenta un basso GWP (Global Warming Potential) e assicura ottime prestazioni in condizioni estreme, carica di refrigerante ridotta e alto coefficiente di scambio termico;
• efficiente recupero energetico dell’aria espulsa con basso assorbimento del ventilatore grazie al recupero termodinamico attivo;
• tecnologia full inverter, che ottimizza le prestazioni dell’unità anche a carico parziale garantendo elevate efficienze in qualsiasi periodo dell’anno;
• contributo al soddisfacimento dei carichi interni anche a temperature estreme;
• massima efficienza di filtrazione con filtri elettronici iFD (ISO 16890 ePM1 90%), che garantiscono alta qualità dell’aria e allo stesso tempo bassi consumi per ventilazione;
• assenza di contaminazione tra i flussi d’aria estratta e immessa;
• gestione intelligente del freecooling e della qualità dell’aria ambiente;
• struttura in EPP 30% riciclata per il massimo comfort acustico e isolamento termico, nonché facilità di trasporto ed installazione;
• campo di funzionamento esteso fino a -20 °C in riscaldamento;
• facile progettazione dell’impianto grazie al fatto che tutti i componenti sono già montati a bordo macchina;
• soluzioni di controllo e monitoraggio remote avanzate. www.clivet.com
Il sifone eccentrico di Lira è nato per rispondere alle esigenze specifiche dell’installatore ed è strutturato in modo da agevolare il più possibile l’operazione di installazione. Il sifone ha una rotazione di 3,5 cm che ne permette un agevole inserimento nel foro di scarico, persino nel caso in cui quest’ultimo non si trovasse in asse. Un’efficienza determinata dalla conformazione stessa del sifone, che risulta essere adattabile in altezza partendo da un minimo di 6 cm. È realizzato in polipropilene, materiale caratterizzato da elevata duttilità, ottima resistenza termica e alle sostanze chimiche. Disponibile nei colori bianco e grigio, il sifone eccentrico è realizzato nello stabilimento di Valduggia, sede dell’azienda www.lira.com
Proposto da Irsap, il radiatore Step è il risultato della collaborazione tra l’azienda veneta e l’estro creativo di uno fra i più noti designer italiani di prodotti contemporanei, Antonio Citterio. Step è una linea di corpi scaldanti di design, che comprende al suo interno differenti soluzioni, tra cui il modello Step_B dedicato in maniera mirata all’ambiente bagno.
Caratterizzato da una marcata personalità, Step_B presenta elementi dalle geometrie essenziali e ampi spazi per la sistemazione degli asciugamani. Idoneo per inserirsi in qualsiasi contesto con un ingombro adeguato, è dotato di doghe da 40 mm ed è disponibile con altezze che variano da 760 a 1720 mm per una larghezza che va dai 500 ai 600 mm.
Oltre a Step_B, la linea propone anche Step_H, ovvero la versione a sviluppo orizzontale, realizzata con grandi doghe da 70 mm e perfetta per ogni ambiente; Step_V, a sviluppo verticale, declinato in nove modelli; infine, Step_E, avanzata versione elettrica disponibile in tre modelli di dimensioni e potenze studiate per garantire il miglior comfort. In quest’ultima versione – ideale non solo come primaria fonte di calore ma anche come integrazione di impianti ad irraggiamento e per seconde case, dove non sempre è presente un impianto termico – la doga inferiore alloggia il controllo (push & round) della resistenza elettrica e permette, in un solo gesto, la gestione della temperatura in ambiente.
Per sposare al meglio ogni singolo spazio e lo stile che lo definisce, l’intera gamma è ampiamente personalizzabile nelle finiture: dal cromato al bianco perla, dal sablé al grigio martellato, questo termoarredo può essere valorizzato da quattordici finiture dal differente carattere, in grado di dialogare con gli arredi e i colori più vari. www.irsap.com
Il fancoil FÄRNA è un elemento che offre una risposta alla domanda di miniaturizzazione dei terminali impiantistici per riscaldamento e raffrescamento. Disegnato da Luca Papini, è stato concepito come un vero e proprio elemento d’arredo contemporaneo per valorizzare le case e può essere installato sia negli edifici di nuova costruzione, sia in quelli ristrutturati.
Compatto sia in versione small che big Il corpo compatto, le morbide curve, le candide superfici e il sobrio pattern della griglia frontale ne fanno un piccolo capolavoro di design. FÄRNA è un’efficace sorgente di calore o refrigerio in qualsiasi stagione ed entrambe le versioni (BIG e SMALL), oltre al loro impatto acustico praticamente nullo, abbinano a una grande potenza dimensioni realmente contenute che ne consentono l’installazione in qualsiasi spazio abitativo senza vincoli di posizione. FÄRNA BIG, in particolare, è un ingombro ridotto di un terzo a parità di potenza e ha una potenza triplicata a parità di dimensioni rispetto ai fancoil della linea AirLeaf di Innova. Simile per dimensioni a una valigia da stiva (larghezza 793 mm, altezza 540 mm), FÄRNA BIG ha una profondità ridotta (131 mm), ma riesce a fornire il 300% della potenza (3.060 W) rispetto ad AirLeaf SL 200 (735 x 579 x 129 mm; 910 W).
FÄRNA SMALL, invece, è ancora più piccolo (650 x 440 x 131 mm), ma grazie alle soluzioni tecniche che distinguono tutta la gamma è decisamente potente (1.800 W). www.innovaenergie.com
Grazie alla plastica riciclata post-consumo e a un processo a ridotte emissioni di CO2, i nuovi climatizzatori a pompa di calore senza unità esterna serie Unico® di Olimpia Splendid, a inizio anno, si arricchiscono di due nuove referenze. Con refrigeranti a Near-to-Zero GWP e una nuova tecnologia che ne incrementa l’efficienza e il comfort acustico, i nuovi modelli propongono novità anche sul fronte dei materiali.
Unico Evo-F e Unico Next-F
Come tutti i climatizzatori a pompa di calore senza unità esterna di nuova generazione, anche gli ultimi
Unico Evo-F e Unico Next-F raffrescano, riscaldano e deumidificano l’aria, grazie a un circuito frigorifero a R290 con una bassa carica di refrigerante (inferiore ai 152 gr previsti dalla normativa) che ne permette la libera installazione. Sono inoltre stati disegnati con un mix di componenti sincronizzati, che aumenta le prestazioni energetiche e la silenziosità di tutta l’unità. La novità rispetto agli altri modelli è visibile anche a un primo sguardo: la scocca monoblocco total white e total flat è
caratterizzata da una fascia frontale, in corrispondenza del flap di distribuzione dell’aria, di colore nero. La fascia è realizzata con plastica 100% riciclata post-consumo: un materiale con prestazioni tecniche identiche all’originale, ma recuperato da prodotti giunti a fine vita.
La plastica riciclata post-consumo
Da tempo l’azienda era alla ricerca di polimeri termoplastici provenienti dalla filiera del riciclo, da inserire nelle proprie linee di produzione. Grazie alla collaborazione con SAFE e all’incontro con Stena Recycling, il progetto è diventato finalmente realtà. L’ABS secondario utilizzato è infatti frutto di tecnologie di separazione avanzate, estraendo le componenti plastiche da RAEE e identificando i singoli polimeri, con l’obiettivo di eliminare le plastiche contenenti sostanze tossiche o pericolose messe al bando. Un processo innovativo, dove la qualità dei polimeri post-consumo prodotti e l’omogeneità dei lotti è monitorata dal Politecnico di Milano e l’origine riciclata della materia prima è certificata a livello internazionale dall’ente olandese KIWA. www.olimpiasplendid.it
Lo strumento online trasforma il modo di lavorare documenti sul web, consentendo risparmio di tempo e riduzione di errori nella gestione dei dati a cura della redazione
Èpronta e disponibile nel portale associativo ANGAISA la versione aggiornata di X2A, il service che consente di convertire, gestire, e verificare i listini in standard ANGAISA in rapidità.
X2A è stato interamente riscritto utilizzando le tecnologie più moderne (per i più esperti: ASP.NET 8 Blazor, Bootstrap e la formattazione avanzata tramite CSS), che garantiscono una struttura robusta e performante. La scelta di queste tecnologie permette una fluidità e velocità eccezionali, sfruttando appieno il multitasking e il multithreading, rendendo l’esperienza utente rapida e reattiva anche in ambienti complessi. Il software è stato sviluppato seguendo i principi dell’Extreme Programming (XP): la collaborazione tra sviluppatori, stakeholder e utenti finali è costante, permettendo di adattare il software alle esigenze reali. Attraverso la combinazione delle diverse tecnologie, la nuova release X2A si presenta con un’interfaccia moderna, intuitiva e ottimizzata per qualsiasi dispositivo, senza compromessi sulle prestazioni.
I listini elettronici ANGAISA offrono un formato standardizzato per l’interscambio dei prezzi prodotti nel settore della termoidraulica e dell’arredobagno.
Punti di forza
Ecco alcuni punti di forza legati all’adozione dello standard certificato da ANGAISA:
1. Affidabilità e Qualità: garanzia che i dati siano conformi a specifiche precise, aumentando la qualità e l’affidabilità.
2. Efficienza operativa: standardizzare i processi consente di semplificare e automatizzare operazioni, riducendo gli errori e migliorando la produttività.
3. Compatibilità e Interoperabilità: uno standard garantisce che diverse piattaforme, software o sistemi siano compatibili tra loro, favorendo l’integrazione e lo scambio di informazioni.
4. Riduzione dei costi: l’adozione di uno standard riduce i costi operativi legati alla gestione di formati o procedure personalizzate, ottimizzando le risorse e diminuendo il rischio di errori.
5. Sicurezza e Conformità: gli standard certificati includono misure di sicurezza e criteri di conformità normativa, proteggendo le organizzazioni da rischi di vario genere.
6. Fiducia e Credibilità: l’utilizzo di uno standard riconosciuto aumenta la fiducia nei confronti dei fornitori e dei clienti, consolidando la reputazione dell’azienda.
7. Aggiornamenti e Innovazione : gli standard certificati sono spesso aggiornati per riflettere le ultime innovazioni tecnologiche, mantenendo l’azienda al passo con le tendenze del mercato.
8. Facilità di Formazione e Supporto: l’adozione di uno standard facilita la formazione del personale e l’accesso a risorse di supporto, poiché esiste una base comune condivisa.
Questi punti rendono l’uso di uno standard certificato un vantaggio strategico sia dal punto di vista operativo che competitivo.
Vienimi a trovare perché…Visitare un punto vendita può essere un’occasione per scoprire curiosità, location e siti interessanti che si trovano nei dintorni. Con l’aiuto dei distributori, Blu&Rosso porterà i lettori a conoscere itinerari inediti, senza tralasciare suggerimenti per una piacevole sosta enogastronomica
O. &. C. F.lli Paolini Srl, con sede a L’Aquila, opera nel settore della termoidraulica e delle finiture d’arredo fin dai primi del ‘900. Dal 2017 si rinnova ed entra a far parte di due importanti
realtà: VIASOLFERINO nel settore superfici e arredo bagno, HIDRO nel settore termoidraulica e climatizzazione. Nel 2024 continua a rinnovarsi e ad ampliare i suoi settori in cui operare per
La Valle del Tirino ospita uno degli itinerari più suggestivi da affrontare a bordo di una canoa. Sulle acque del Tirino, uno dei fiumi più limpidi e puliti d’Italia e d’Europa, è possibile addentrarsi in un angolo sperduto e dai forti tratti naturalistici dell’entroterra abruzzese circondati da una vegetazione rigogliosa e alla presenza di specie animali che in questa valle hanno il loro habitat naturale. Il Tirino nasce dal sistema acquifero di Campo Imperatore, nel vasto altopiano del Parco Nazionale del Gran Sasso, e dopo un lungo corso sotterraneo fuoriesce in tre sorgenti. Da qui, dunque, il nome Tirino, che deriva dal termine di origine greca Tritano ossia triplice sorgente. Dalle tre sorgenti il Tirino scorre poi per 17 km verso sud, attraversando i territori del comune di Capestrano, in provincia de L’Aquila, e di Bussi sul Tirino, in provincia di Pescara, per poi immettersi nell’Aterno-Pescara, il fiume più lungo d’Abruzzo.
proporre soluzioni sempre più complete ed entra nel settore degli infissi con SCK Finestre Store. Andrea Paolini, amministratore delegato, suggerisce alcune suggestive mete per i lettori di Blu&Rosso.
È un evento storicoreligioso che si tiene annualmente a L’Aquila il 28 e 29 agosto. La celebrazione fu istituita da papa Celestino V nel 1294 con l’emanazione della Bolla pontificia Inter sanctorum solemnia (detta anche Bolla del Perdono), con la quale concesse l’indulgenza plenaria a chiunque, confessato e comunicato, fosse entrato nella basilica di Santa Maria di Collemaggio dai vespri del 28 agosto a quelli del 29. L’evento, che nel 2024 ha celebrato la sua 730ª edizione, è dunque precursore del Giubileo universale della Chiesa cattolica istituito da papa Bonifacio VIII nel 1300 ed è stato nel tempo accompagnato da numerose altre manifestazioni di carattere civico e storico, che si svolgono durante tutta l’ultima settimana di agosto. La ricorrenza è “Patrimonio d’Italia per la tradizione” dal 2011 ed è stata iscritta nella “Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità” dell’UNESCO nel 2019.
Le Grotte di Stiffe sono, tecnicamente parlando, una “risorgenza”, cioè il punto in cui un fiume torna alla luce dopo un tratto sotterraneo; nel caso di Stiffe questo punto è situato all’apice della forra che sovrasta il piccolo paese omonimo, frazione del Comune di San Demetrio ne’ Vestini. La risorgenza di Stiffe è conosciuta da molti anni dagli abitanti del luogo: infatti esistono documenti che ne fanno risalire la conoscenza in tempi molto lontani. Proprio la presenza di un copioso corso d’acqua all’interno della grotta ha permesso, agli inizi del XX secolo, la costruzione di una centrale idroelettrica, di cui qualche tratto è ancora visibile in prossimità dell’ingresso, che ha costituito fonte di energia sino alla sua distruazione avvenuta durante la seconda guerra mondiale. Il progetto di valorizzazione turistica della grotta risale a oltre trent’anni fa, ma solo negli anni Ottanta si è provveduto alla realizzazione dello stesso, per giungere, nel 1991, all’inaugurazione del Complesso Turistico “Grotte di Stiffe”.
Saperli padroneggiare può fare una grande differenza
Nel mondo della comunicazione commerciale, dove le conversazioni possono diventare veloci e frenetiche, l’arte dell’ascolto e l’uso strategico dei silenzi emergono come strumenti fondamentali per costruire relazioni di successo e ottenere risultati concreti. Spesso trascurati, questi elementi possono trasformare una semplice interazione in un’opportunità preziosa per connettersi con i clienti e influenzare positivamente le decisioni. Comprendere e applicare queste tecniche può elevare significativamente l’efficacia della comunicazione commerciale, portando a una maggiore soddisfazione del cliente e a risultati migliori per l’azienda.
Ascolto attivo: la chiave per comprendere e connettersi
L’ascolto attivo è una competenza essenziale nell’ambito della vendita. Non si tratta semplicemente di udire le parole dell’interlocutore, ma di comprendere profondamente i suoi bisogni, preoccupazioni e desideri. Quando i venditori di showroom, per esempio, ascoltano con attenzione, non solo raccolgono informazioni preziose, ma mostrano anche un’autentica empatia. Questo approccio contribuisce a costruire un rapporto di fiducia e a personalizzare le proposte in modo che rispondano esattamente alle esigenze del cliente.
L’ascolto attivo implica fare domande mirate, ripetere o parafrasare ciò che è stato detto per confermare la comprensione, e utilizzare segnali non verbali, come il contatto visivo e i cenni di assenso, per dimostrare che si è realmente coinvolti nella conversazione. Per esempio, un venditore che ascolta attentamente può identificare i punti dolenti del cliente e adattare la
propria offerta in modo da rispondere a queste preoccupazioni, aumentando così le probabilità di successo nella chiusura della vendita.
Il potere del silenzio: creare spazio per la riflessione
Il silenzio, spesso sottovalutato, è uno strumento potente nella comunicazione commerciale. Usato strategicamente, può essere un alleato prezioso. Quando si lascia uno spazio di silenzio dopo una domanda o una proposta, si consente all’interlocutore di riflettere, processare le informazioni e formulare una risposta ponderata. Questo non solo favorisce una comunicazione più autentica, ma può anche spingere il cliente a rivelare ulteriori dettagli che possono essere cruciali per il processo di vendita.
Inoltre, il silenzio può servire a dare peso alle parole e a sottolineare i punti importanti. Dopo aver presentato un’offerta o un argomento chiave, un momento di pausa può aumentare l’impatto del messaggio e permettere al cliente di assorbire e considerare le informazioni. Questa attenzione può essere particolarmente efficace in situazioni di negoziazione, dove il silenzio può essere utilizzato per esercitare pressione e favorire l’accordo.
Gestire le obiezioni con l’ascolto e il silenzio Le obiezioni dei clienti rappresentano una parte naturale del processo di vendita. Tuttavia, gestirle con abilità è fondamentale per mantenere una comunicazione positiva e produttiva. Un ascolto attivo è cruciale per comprendere le vere preoccupazioni dietro le obiezioni. Solo ascoltando attentamente e senza interrompere, è possibile rispondere in modo mirato e costruttivo.
Il silenzio, in questo contesto, può essere utilizzato
per permettere al cliente di esprimere completamente le sue riserve senza sentirsi pressato e giudicato. Dopo aver sollevato un’obiezione, un venditore può adottare un approccio paziente, evitando di intervenire subito con controdeduzioni. Questo non solo dimostra rispetto per le opinioni del cliente, ma offre anche tempo per raccogliere pensieri e rispondere in modo ponderato, magari con l’ausilio di domande di precisione come quelle proposte dalla PNL con il Metamodello Linguistico di cui abbiamo scritto in questa rubrica.
Creare relazioni di lungo periodo: ascolto e silenzio come fondamenti
L’ascolto e il silenzio non solo migliorano le interazioni immediate, ma sono fondamentali per costruire relazioni commerciali durature. Mostrare che si è veramente interessati al cliente e rispondere con
calma e riflessione possono creare un’impressione positiva che dura nel tempo. Le relazioni basate sulla comprensione e sul rispetto tendono a essere più resilienti e soddisfacenti, contribuendo alla fidelizzazione del cliente e alla creazione di opportunità future.I clienti apprezzano un approccio che dimostra empatia e riflessione, e sono più propensi a tornare e a raccomandare un servizio che ha risposto alle loro esigenze con attenzione e professionalità.Per concludere, l’arte dell’ascolto e l’uso strategico del silenzio sono due competenze cruciali nella comunicazione commerciale. L’ascolto attivo consente di comprendere e connettersi con i clienti, mentre il silenzio, se gestito correttamente, può migliorare l’efficacia del messaggio e facilitare la riflessione e la negoziazione. Investire tempo e sforzi in queste abilità non solo migliora le interazioni quotidiane, ma contribuisce a costruire relazioni durature e di successo.
Intervista a Attilio
Verzilli, Responsabile
Vendite Italia di Maxa di Silvia Martellosio
Dal 1992, anno di fondazione, Maxa si occupa di comfort ambientale, realizzando soluzioni per il riscaldamento, la climatizzazione e la produzione di ACS. In oltre 30 anni di attività, come si è sviluppato il vostro core business?
L’azienda è stata fondata nel 1992 da Tredicesimo Luciano Ferroli, dando vita a un’avventura imprenditoriale che continua tutt’oggi. Inizialmente, l’azienda si occupava della commercializzazione di prodotti di climatizzazione a espansione diretta per il settore residenziale.
Un’importante svolta a livello strutturale, è avvenuta nel 2005, quando l’azienda è diventata una vera e propria S.p.a., variando la ragione sociale in Advantix S.p.a. e
rivolgendo lo sguardo ai mercati esteri.
Un altro passo importante è stato compiuto nel 2011, quando viene aperta la prima linea produttiva di pompe di calore da 15 kW, all’interno di uno stabilimento di oltre 10.000 metri quadrati presso lo stabilimento di Arcole (VR). Questo momento segna l’inizio di una nuova fase della nostra avventura, che da allora affrontiamo con crescente determinazione.
Rispetto alla prima camera di test realizzata agli esordi della produzione, disponiamo oggi di ben due camere, attivabili separatamente, dotate di una potenza massima di prova di 800 kW.
Quali strategie avete adottato per affrontare
il cambio di rotta determinato dall’avvento delle pompe di calore? In che modo il blocco degli incentivi ha influenzato le vostre operazioni e prospettive di crescita?
Fino al 2015 – a causa della scarsa diffusione dell’elettrificazione, dell’alto costo dell’energia elettrica e dell’incertezza legata al fotovoltaico – l’utente finale ha sempre preferito la classica caldaia. Nonostante il mercato italiano abbia sempre mostrato interesse per le pompe di calore, è solo negli ultimi anni che, grazie agli incentivi e al rilancio del fotovoltaico, si è verificato un deciso cambio di rotta. Tuttavia, nell’ultimo anno il settore ha subito un rallentamento a causa del blocco degli incentivi, cosa che ci impone di lavorare con ancora più determinazione.
Nel 2010 è iniziata la nostra avventura produttiva e, ad oggi, abbiamo già raggiunto la piena produttività su un totale di 8 linee. Possiamo sicuramente vantarci di essere tra le pochissime realtà industriali che progettano e producono pompe di calore residenziali interamente in Italia.
Affermate, con orgoglio, di essere un’azienda in grado di progettare, sviluppare e costruire prodotti made in Italy. Quanto conta, se ancora conta, l’italianità del prodotto e/o dell’azienda?
Questo aspetto è un po’ in controtendenza. In quanto italiani, il made in Italy ha ancora un forte valore. Nel settore dei prodotti HVAC, il made in Italy
ha un peso, ma è innegabile che oggi i leader della tecnologia siano in gran parte concentrati nel Far East: prima i giapponesi, poi i coreani e, infine, i cinesi. Questi paesi hanno raggiunto un livello tecnologico molto simile, anche se non completamente standardizzato, al nostro settore. Tuttavia, sono fiero di sottolineare (lo dico spesso) che la nostra azienda ha sia un capitale che una tecnologia prettamente italiani nella produzione di pompe di calore.
Il vero valore del made in Italy abbraccia un po’ tutto. Non si tratta solo dell’aspetto tecnologico, che, onestamente, è ormai piuttosto allineato a livello globale. Non serve essere presuntuosi: la tecnologia, bene o male, è simile in molti paesi. In un contesto in cui le normative europee stanno diventando sempre più stringenti, avere una produzione all’interno della Comunità Europea, in particolare in Italia, è un vantaggio competitivo. Speriamo che questo, nel corso degli anni, continui a portarci sempre più successo, come è accaduto negli ultimi decenni.
Di recente avete operato all’interno dell’azienda una riorganizzazione per meglio servire il mercato
italiano ed estero. Come è stata attuata e cosa vi aspettate?
È stata anche una conseguenza della crescita dell’azienda. Soprattutto all’inizio, quando sono state aperte le prime linee produttive per sostenere i volumi e i costi dello stabilimento di Arcole, l’azienda si è focalizzata principalmente sul mercato OEM (Original Equipment Manufacturer), producendo per terzi; un processo che portiamo avanti ancora oggi come parte del nostro sviluppo. Anno dopo anno, però, è cresciuta la volontà e l’intraprendenza di affermarsi maggiormente sul mercato italiano, valorizzando il brand Maxa. Sappiamo che il mercato italiano – insieme a Spagna e Francia – è uno dei più importanti nella comunità europea per il settore della climatizzazione, sia per i sistemi a espansione diretta che per le pompe di calore. Per questo motivo, l’azienda ha adottato un approccio sempre più mirato per affrontare il mercato italiano, con una crescita esponenziale che ha coinvolto anche nuovi progetti. A ottobre, infatti, è stata introdotta la mia figura specificamente per seguire il mercato italiano. Ovviamente, avendo esigenze ben definite, abbiamo strutturato una nuova politica di vendita e, a livello organizzativo, apportato diverse modifiche interne. Ad esempio, in questi mesi, abbiamo rimodellato la struttura per rispondere al meglio alle necessità del mercato italiano. Inoltre, abbiamo riorganizzato il reparto Service per gestire direttamente le richieste del mercato, introducendo tre Service Area Manager che coordinano e supportano la rete dei Centri Assistenza Tecnica (CAT),
il cui numero è in continuo crescendo, con un’attenzione particolare alla formazione e al supporto tecnico erogato.
Con questa riorganizzazione, è cambiato anche il rapporto con i distributori? Avete persone dedicate esclusivamente al mondo della distribuzione?
A livello di politica di vendita abbiamo completamente rivoluzionato l’approccio. Quando sono arrivato, l’azienda seguiva il modello tradizionale del mercato HVAC: si serviva l’installatore, se necessario, oppure l’impresa o le Energy Service Company (ESCo), a seconda delle esigenze. Negli ultimi anni, però, ho voluto cambiare questo sistema. Venendo da vent’anni di esperienza commerciale e conoscendo bene la filiera lunga, la rispetto profondamente e credo che sia il vero punto di forza della distribuzione.
Ho quindi impostato una nuova politica di vendita basata su una logica strutturata a livelli. Abbiamo eliminato la scontistica piatta, riposizionando i listini e introducendo vari livelli di prezzo. Questa nuova politica è stata studiata proprio per favorire la distribuzione, portando a un processo di rinegoziazione e stipula di nuovi contratti con i rivenditori.
Fate dei corsi di formazione per installatori e/o distributori?
Non per i distributori, ma per gli installatori sì. Diciamo che anche il 2024 è stato un anno di svolta sotto molti aspetti. Ristrutturando la politica di vendita,
abbiamo lavorato in parallelo anche su quella di marketing. Abbiamo quindi sviluppato una strategia integrata tra vendite e marketing, mirata a creare attività non solo promozionali, ma che abbiano un vero valore aggiunto, come i corsi di formazione. Un aspetto a cui teniamo molto sono le visite aziendali. Essendo un’azienda made in Italy, invitiamo spesso i nostri clienti a vedere da vicino il nostro processo produttivo. Notiamo che chi arriva con un’idea spesso cambia completamente prospettiva dopo aver visto di persona la nostra realtà produttiva. Questo è un elemento chiave per noi, non solo perché valorizza il made in Italy, ma anche perché permette ai clienti di toccare con mano la qualità e la solidità della nostra produzione.
La visita in azienda, accompagnata dalla formazione sul nostro parco prodotti, è una delle attività più importanti che portiamo avanti. Non è l’unica, ma sicuramente una delle più efficaci. L’obiettivo è portare sempre di più l’azienda sul territorio, attraverso iniziative che abbiamo studiato con attenzione e che rafforzano il legame con i clienti e gli installatori.
Il 6 giugno 2024 è iniziato il Maxa Tour dedicato ai professionisti del settore HVAC.
È stato il primo anno in cui abbiamo organizzato un’attività mirata come il Maxa Tour. Abbiamo deciso di partire con quattro tappe, con l’obiettivo di portare l’azienda fisicamente sul territorio, mostrando i nostri prodotti di punta direttamente al mercato. È stato un modo per far conoscere meglio i nostri prodotti civetta e coinvolgere l’intera filiera, dall’installatore al centro assistenza, dal progettista all’architetto, fino al costruttore e al rivenditore.
Tutto è stato coordinato dalle nostre reti vendita e dal nostro team sul territorio, con l’obiettivo di incontrare questi attori e raccontare loro la vera storia dell’azienda. Spesso le persone conoscono solo il nome di un prodotto, ma dietro c’è molto di più: ci sono un’azienda, delle persone, una storia. Il Maxa Tour ci ha permesso di far vivere questa realtà direttamente sul campo, incontrando chi lavora quotidianamente con noi, sia dal punto di vista delle vendite, della prevendita e del post-vendita, sia a livello commerciale.
Avete avuto un buon riscontro?
Abbiamo avuto un ottimo riscontro. Il format è qualcosa che avevo già utilizzato in passato; mi piace molto e lo trovo efficace. È importante che i clienti abbiano una conoscenza più profonda di chi c’è dietro quel prodotto. Ovviamente non tutti hanno la possibilità di visitare il nostro stabilimento e, per chi riesce, siamo sempre molto contenti. Però è fondamentale portare l’azienda fuori, sul mercato, per far conoscere la nostra realtà direttamente sul territorio.
Avete delle novità di prodotto da presentare quest’anno
o state già preparando qualcosa per ISH?
La novità di punta del 2024 è stata l’immissione sul mercato delle pompe di calore a propano (R290). In realtà, il progetto è stato avviato a fine 2023, ma nel 2024 abbiamo raggiunto una produzione massiva. Si tratta di una tecnologia completamente nuova, pensata, realizzata e costruita interamente grazie al lavoro del nostro ufficio tecnico, che ha avuto la determinazione di portare avanti questo progetto iniziato nel 2022. Per noi è un grande orgoglio, tanto che tutto lo sviluppo futuro si concentrerà proprio sul refrigerante R290. Siamo prossimi a lanciare lo sviluppo di una gamma industriale, che vedrete a breve, quindi estenderemo questa tecnologia anche ai prodotti di taglia superiore, passando interamente dai refrigeranti tradizionali al propano. Questo passo è fondamentale, perché vogliamo essere un’azienda sempre più green e all’avanguardia, allineata alle normative europee.
La tecnologia è asiatica o il reparto ricerca e sviluppo è italiano?
La tecnologia è totalmente frutto della nostra ricerca. Nel nostro stabilimento abbiamo un ufficio R&D con circa trenta ingegneri: quindici si occupano della parte meccanica e quindici della parte elettrica. Dal punto di vista strutturale, ritengo che l’azienda abbia tutte le competenze necessarie. Purtroppo, sul mercato non abbiamo ancora raggiunto le quote che meritiamo, ma stiamo lavorando per cambiare questa situazione. Quest’anno abbiamo avviato un programma a mediolungo termine per raggiungere le quote di mercato che, secondo me, ci spettano. Vogliamo farlo con una strategia lucida e logica, in linea con la nostra attenzione per la filiera. Sono un grande sostenitore della filiera, essendo cresciuto nel settore del riscaldamento, e con l’evoluzione dell’elettrico è diventato cruciale curare anche questo ambito in modo più attento rispetto al passato. Per quanto riguarda le novità di prodotto del 2024, lo sviluppo della gamma R290 continuerà a crescere, ma un’altra innovazione importante è il lancio del sistema
Total One. Si tratta di un prodotto non idronico a espansione diretta, con recupero totale per la produzione di acqua calda sanitaria.
Lo presenterete a ISH?
Sì, sicuramente. Anche se mi occupo esclusivamente del mercato italiano e non seguo direttamente i mercati esteri, i progetti dell’azienda viaggiano in parallelo. Ci sono parecchie novità in cantiere e stiamo già pensando al 2025, anche se siamo ancora in una fase embrionale per quanto riguarda la strategia. Posso comunque confermare che ci saranno novità importanti all’orizzonte.
Dal 1925 KSB Italia S.p.A. rappresenta in Italia gli interessi del Gruppo KSB, fornitore mondiale di pompe, valvole e sistemi all’avanguardia per il trasporto di fluidi. Negli ultimi anni l’azienda di Concorezzo ha messo in atto una serie di azioni volte al sostegno della sostenibilità e dei dipendenti. Ne abbiamo parlato con Nevio Cappelletto, Direttore Vendite dell’azienda a cura della redazione
NNegli ultimi tempi, le aziende si sono dimostrate sempre più attente a sostenibilità ed economia circolare. Ritenete che il tema della sostenibilità di prodotto sia oggi un aspetto importante e da valorizzare in ottica di filiera?
La sostenibilità di prodotto è diventata cruciale per le aziende moderne. Integrare pratiche sostenibili nella filiera non solo migliora l’immagine aziendale, ma risponde anche alle crescenti aspettative dei consumatori e alle normative ambientali. Le aziende che adottano l’economia circolare possono ridurre i costi, migliorare l’efficienza e creare valore a lungo termine. In quest’ottica KSB, azienda leader nel settore delle pompe e delle valvole, ha adottato pratiche di economia circolare per ridurre l’impatto ambientale e promuovere la sostenibilità, come l’utilizzo di materiali riciclati nella produzione di alcune delle sue pompe e valvole. In questo modo, l’azienda ha contribuito a ridurre l’uso di materie prime vergini, implementando anche processi di produzione che minimizzano i rifiuti e promuovono il riciclo interno dei materiali, riducendo il consumo di energia e le emissioni di CO2.
Tra blocco dei bonus, rallentamento dell’edilizia, crisi geopolitiche e aumento dei prezzi delle materie com’è ora la situazione di mercato?
Avete avuto o avete tuttora difficoltà nel reperire alcuni materiali?
Il mercato attuale è complesso a causa di vari fattori come il blocco dei bonus, il rallentamento dell’edilizia, le crisi geopolitiche e l’aumento dei prezzi
delle materie prime. Questi elementi hanno reso difficile il reperimento di alcuni materiali, causando ritardi e aumenti dei costi di produzione. Le aziende devono essere flessibili e innovative per affrontare queste sfide. Per questo KSB ha una catena di supply chain strutturata con magazzini centralizzati e materiale pronto, in modo da sopperire a eventuali mancanze di materia prima.
Come vi rapportate con il mondo della distribuzione ITS? Quali supporti fornite e cosa è possibile costruire insieme ai distributori vostri partner?
La collaborazione con i distributori ITS è fondamentale. Forniamo supporto attraverso formazione tecnica, assistenza post-vendita e soluzioni personalizzate. Insieme ai nostri partner distributori possiamo costruire una rete di distribuzione efficiente e reattiva, migliorando la soddisfazione del cliente e ottimizzando la logistica.
L’attenzione ai dipendenti è sicuramente un vostro punto di forza in azienda. Quali sono gli ingredienti vincenti di questi oltre 150 anni di storia del Gruppo KSB e quasi 100 anni di KSB Italia?
Il benessere dei dipendenti è un pilastro del successo del Gruppo KSB. Gli ingredienti vincenti includono un ambiente di lavoro inclusivo, opportunità di crescita professionale, formazione continua e un forte senso di comunità. Questi elementi hanno permesso a KSB di prosperare per oltre 150 anni a livello globale e quasi 100 anni in Italia.
Dopo l’euforia rappresentata da bonus e superbonus, il settore dell’edilizia sta andando incontro a una brusca frenata. Quali “coordinate” verranno prese in considerazione per tracciare la nuova rotta? I temi al centro del XXV Convegno ANGAISA a cura della redazione
TTorna anche quest’anno l’appuntamento della distribuzione ITS dal titolo: “Strategie di crescita in un mercato instabile”. Giovedì 28 novembre 2024, presso il Centro Congressi Stella Polare di Rho Fiera (MI), si terrà infatti il XXV Convegno nazionale ANGAISA; due distinte sessioni, quella della mattina e del pomeriggio, intervallate dalla consueta colazione di lavoro. Il Convegno – realizzato in collaborazione con le aziende Soci Sostenitori Bellosta Rubinetterie, Giacomini, Haier, Idea Group, Immergas e Irsap, con la partecipazione di Allianz e Mostra Convegno Expocomfort e il contributo di Blu&Rosso (media partner) e di IdroLAB (partner tecnologico) – sarà coordinato e moderato da Laura Chimenti, giornalista conduttrice del TG1 RAI.
Tracciare una nuova rotta
Dopo l’euforia che ha vissuto il mercato nel periodo post-pandemia, con la locomotiva rappresentata da bonus e superbonus edilizi, il settore dell’edilizia nel suo complesso sta andando incontro a una brusca frenata, con cali di fatturato generalizzati e prospettive di medio-lungo periodo segnate da grandi incognite.
Il Convegno ANGAISA vuole fare il punto della situazione, fornendo alla platea dei congressisti elementi utili per disegnare le strategie future. Quali “coordinate” verranno prese in considerazione per cercare di tracciare la nuova rotta?
Tra i temi che il Convegno intende affrontare, con i contributi di autorevoli relatori e istituti di ricerca, largo spazio allo scenario macroeconomico incerto, in cui anche la disponibilità delle famiglie all’investimento sul bene casa appare drasticamente ridimensionato. Si parlerà poi del quadro normativo – che sembra voler affossare definitivamente quel sistema di incentivi che aveva rilanciato l’edilizia e contribuito, almeno in parte, alla riqualificazione di un parco immobiliare vetusto e inefficiente – e delle prospettive di rilancio del comparto impiantistico che potrebbero concretizzarsi nei prossimi anni, soprattutto grazie agli obiettivi della Direttiva Case Green. Tra le altre tematiche che verranno affrontate nel corso della giornata troviamo le potenzialità di crescita delle aziende (non solo del nostro settore) legate all’accelerazione della trasformazione digitale in atto, con le opportunità (e i rischi) derivanti dall’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale. Infine, si parlerà dell’importanza di un approccio manageriale che possa garantire all’azienda un assetto stabile, in grado di gestire i cambiamenti in atto, facendo leva sul capitale umano, ovvero le competenze, esperienze e capacità del personale, che rappresentano una delle risorse più importanti per il successo (e la resilienza) di un’impresa nel lungo periodo.
Abbiamo chiesto alle aziende socie sostenitrici del Convegno (sul numero di novembre/dicembre le altre interviste, ndr.) un parere in merito a economia circolare, mercato ITS e rapporto con la distribuzione
FRANCESCO
PARLATO, Direttore commerciale
Haier AC Italy
Negli ultimi tempi, le aziende si sono dimostrate sempre più attente a sostenibilità ed economia circolare. Ritenete che queste tematiche siano oggi un aspetto importante e da valorizzare in ottica di filiera?
Risponde Maurizio Bellosta: Le tematiche della sostenibilità e dell’economia circolare sono diventate estremamente importanti per le aziende di oggi, specialmente in ottica di filiera. Sempre più consumatori e partner commerciali stanno prestando attenzione all’impatto ambientale delle aziende e alle pratiche sostenibili, il che può tradursi in una maggiore fedeltà e reputazione del brand
In un’ottica di filiera, promuovere pratiche sostenibili può migliorare l’efficienza operativa, oltre che diminuire i costi; valorizzare la sostenibilità e l’economia circolare significa anche innovare, adottare tecnologie più pulite e ripensare i modelli di business , favorendo la creazione di valore non solo economico, ma anche sociale e ambientale. In questo senso, le aziende dovrebbero considerare la sostenibilità non come un mero obbligo, ma come un’opportunità strategica per il futuro; la sostenibilità richiede spesso una collaborazione più stretta tra tutti i membri della filiera, migliorando il lavoro di squadra e creando relazioni più forti.
Risponde Francesco Parlato: Sostenibilità ed
economia circolare non sono solo una tendenza temporanea, ma una necessità strategica per il futuro del settore idrotermosanitario e dell’impiantistica civile. Le aziende che sapranno integrare questi principi nella loro catena del valore saranno meglio posizionate per affrontare le sfide normative, soddisfare le esigenze dei clienti e cogliere nuove opportunità di mercato. Un aspetto cruciale è la gestione e il controllo dei consumi elettrici nelle abitazioni, reso possibile dall’integrazione di impianti fotovoltaici e dall’utilizzo di elettrodomestici intelligenti. I sistemi di climatizzazione e riscaldamento, connessi a fonti di energia rinnovabile come il fotovoltaico, permettono di ridurre drasticamente i consumi energetici, ottimizzando l’efficienza dell’intero impianto. Gli elettrodomestici smart , che con l’AI sono in grado di monitorare e regolare autonomamente i consumi, contribuiscono ulteriormente al risparmio energetico e al miglioramento della sostenibilità. Questi sviluppi sono essenziali per garantire un futuro più efficiente, sostenibile e competitivo per il settore.
Tra blocco dei bonus, rallentamento dell’edilizia, crisi geopolitiche e aumento dei prezzi delle materie com’è ora la situazione di mercato? Un’opinione sul mercato ITS oggi ed eventuali previsioni.
Risponde Maurizio Bellosta: La situazione del mercato dell’industria delle costruzioni e delle infrastrutture è complessa e influenzata da tutti questi fattori; il blocco dei bonus edilizi ha senza dubbio avuto un impatto significativo, riducendo gli incentivi e rallentando il settore edilizio. Gli aumenti dei costi delle materie prime hanno influito sui margini di profitto delle imprese del settore, costringendo molte a rivedere le loro strategie e operazioni. Le crisi geopolitiche, come quelle legate ai conflitti internazionali, hanno ulteriormente destabilizzato le forniture e aumentato i costi, rendendo difficile per le aziende pianificare a lungo termine.
Per quanto riguarda le previsioni, ci si aspetta che
il mercato possa mostrare segni di ripresa quando le condizioni economiche e politiche globali si stabilizzeranno. L’attenzione crescente verso infrastrutture sostenibili e progetti di rigenerazione urbana potrebbe offrire opportunità di crescita. Inoltre, eventuali nuovi incentivi governativi, come, per esempio, la nuova Finanziaria 2025, destinati a stimolare le costruzioni, potrebbero contribuire a rilanciare il mercato.
Risponde Francesco Parlato: Il mercato HVAC sta attraversando una fase di incertezza, ma restano opportunità significative legate all’innovazione, alla sostenibilità e alla digitalizzazione. Le aziende che riusciranno ad adattarsi rapidamente a queste tendenze e a superare le sfide legate ai costi delle materie prime e alle interruzioni della supply chain saranno in grado di mantenere la competitività. Sicuramente avere soluzioni adatte a un momento di incertezza e di incapacità di spesa dell’utente finale, potrebbe fare la differenza in termini di risultati di vendita.
Quali i punti di forza e i “nervi scoperti” dell’attuale rapporto tra distribuzione e produzione?
Risponde Maurizio Bellosta: I punti di forza del
rapporto tra distribuzione e produzione sono essenzialmente che la distribuzione gioca un ruolo fondamentale nella proposta quotidiana ed estetica, oltre che nella capillarità sul territorio nazionale. Questo ruolo è ancora più importante soprattutto nel caso dei rubinetti, che sono dei complementi. L’oscillazione dei prezzi delle materie prime può complicare i rapporti tra produttori e distributori, portando a conflitti sulle marginalità e influenzando i prezzi finali per i consumatori. Qualche volta bisognerebbe andare al di là del prezzo d’acquisto e trovare la fidelizzazione su altri plus che possono essere il servizio e la qualità dei prodotti, non solo il miglior prezzo che è un approccio ormai obsoleto e superficiale.
Risponde Francesco Parlato: Il rapporto tra distribuzione e produzione nel settore termoidraulico e HVAC è caratterizzato da una forte interdipendenza. Sebbene la distribuzione offra vantaggi competitivi in termini di capillarità e vicinanza al cliente, la dipendenza dai produttori e i cambiamenti globali (tecnologici e logistici) rappresentano sfide significative.
Una stretta collaborazione e un approccio integrato tra distribuzione e produzione sono essenziali per mantenere la competitività e affrontare le sfide future. Le politiche commerciali dei produttori sono per la distribuzione informazioni fondamentali per scegliere i partner . Poi bisogna capire se si è veramente produttori.
Ore 09.00 Registrazione Congressisti e caffè di benvenuto
NETWORKING
Ore 10.00 Apertura dei lavori
Maurizio Lo Re
(Presidente ANGAISA)
Il settore ITS, la filiera, le attività associative
Mariano Bella
(Direttore Ufficio Studi Confcommercio)
Commercio, consumi e disagio sociale: le analisi di Confcommercio
Carlo Cottarelli
(Professore di Macroeconomia e Politica Fiscale - Università Cattolica di Milano)
L’andamento lento dell’economia italiana, tra “chimere” e realtà
Marco Nocivelli
(Vicepresidente Confindustria con delega alle Politiche Industriali e al Made in Italy)
Le priorità del Sistema Paese: scenari di crescita e scelte strategiche
Vittorio Chiesa
(Professore di Gestione Strategica di imprese e Direttore Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano)
L’efficienza energetica in Italia: prospettive di mercato e barriere allo sviluppo
Cristina Scocchia
(Amministratore Delegato Illycaffè Spa)
Il coraggio di provarci: obiettivi, responsabilità e leadership
Ore 13.00 Colazione di lavoro
Ore 14.00 Ripresa dei lavori
Maurizio Lo Re (Presidente ANGAISA)
Il mercato della distribuzione idrotermosanitaria 2024-2025
Alberto Bubbio (Senior Professor di Economia Aziendale LIUC Università Cattaneo - Castellanza VA)
I nuovi “numeri” del settore: niente di nuovo, ma è tutto così diverso
Massimiliano Pierini
(Managing Director RX Italy Srl)
MCE 2026, l’energia sta evolvendo: l’evoluzione del settore HVAC + R
Giuliano Noci (Professore di Economia e Marketing Politecnico di Milano)
Intelligenza artificiale: potenzialità, rischi ed opportunità per aziende e lavoratori
Massimo Minguzzi (CEO IdroLAB Srl)
Strategie per il futuro digitale: affrontare dubbi e sfruttare certezze
Lorenzo Bellicini (Direttore CRESME)
Edilizia e idrotermosanitario, tanti mercati in cerca di una nuova stabilità
Maurizio Lo Re (Presidente ANGAISA)
Conclusioni e chiusura lavori
Moderatore: Laura Chimenti Giornalista TG RAI1
Nella sede milanese di ANGAISA lo scorso settembre si è tenuto un incontro che ha visto coinvolte le principali associazioni di categoria della filiera impiantistica. Leit motiv: azioni congiunte a sostegno dell’efficientamento energetico e della competitività delle imprese del comparto di Antonio Billè e Maruska Scotuzzi
n tavolo di grande rappresentanza, fortemente voluto da ANGAISA e andato in scena nella sede di Milano lo scorso settembre. Un incontro che ha coinvolto le principali associazioni di categoria della filiera impiantistica per valutare possibili impegni congiunti a sostegno dell’efficientamento energetico e della competitività delle imprese del comparto. Le nove organizzazioni rappresentative dell’industria, del commercio e dei professionisti che, all’interno del mercato dell’edilizia, sono particolarmente sensibili ai temi legati a consumi energetici e risorse idriche, hanno dato il via a un confronto su temi di rilevanza nazionale che richiamano la responsabilità pubblica degli operatori del settore nel contesto della transizione energetica. Il summit ha visto la partecipazione dei vertici nazionali di
AiCARR (sigla di riferimento per la formazione e l’aggiornamento professionale nei comparti condizionamento dell’aria, riscaldamento e refrigerazione), i Gruppi Unicalor e Assocamini di APPLiA Italia (produttori di apparecchi domestici e attrezzature professionali), Aqua Italia, Assoclima, Assotermica, AVR (rispettivamente rappresentative dei costruttori nei comparti trattamento acque, climatizzazione, impianti termici, valvole e rubinetteria), Assistal (progettazione, installazione e manutenzione di impianti e fornitura di servizi di efficienza energetica) e Assobagno (produttori di arredobagno).
Un’agenda comune
Le associazioni hanno concordato un’agenda comune, partendo dal quadro normativo sull’efficientamento energetico e dai rela-
tivi meccanismi di attuazione. In particolare si è discusso della declinazione nazionale della direttiva “Case Green” e del “Piano Transizione 5.0” introdotto lo scorso luglio. Le associazioni si sono riservate la possibilità di avviare iniziative congiunte a tutela delle imprese rappresentate: le aree di collaborazione in esame includono il contributo attivo del settore alla promozione della sostenibilità, il rafforzamento della competitività attraverso investimenti nella formazione e le attività di rappresentanza istituzionale, finalizzate a garantire stabilità normativa per le misure di sostegno all’efficientamento energetico. Dai lavori sono emerse diverse idee utili a valorizzare le competenze di un settore che giocherà un ruolo chiave nella trasformazione economica e sociale del paese, in particolare attraverso la riqualificazione del 61% degli edifici residenziali attualmente in classe F o G, secondo i dati Istat-Enea.
Salvaguardia delle aziende
L’idea e l’obiettivo dell’iniziativa sono stati accolti positivamente dai protagonisti del tavolo che hanno ribadito quanto sia fondamentale lavorare sulla cultura e la promozione della sostenibilità ambientale, portando le istanze del settore a un Governo che probabilmente conosce ancora poco il mondo dell’impiantistica. Negli ultimi anni, uno degli obiettivi principali per industrie e aziende è stato quello di salvaguardare il proprio operato in un contesto di cambiamenti globali e incertezze economiche. Dopo l’emergenza pandemica, molti imprenditori avevano operato importanti investimenti guardando al futuro con ottimismo. Uno slancio stimolato dall’emanazione del “Piano nazionale di integrazione energia e calore” del 2019, che aveva spinto diverse realtà aziendali a strutturarsi in maniera adeguata, assumendo ingegneri e specializzandosi per rispondere alle esigenze di un mercato sempre più orientato
verso il “servizio”, vero e proprio valore aggiunto di chi fa impresa e vive a diretto contatto con il pubblico rispetto alla vendita online o alla grande distribuzione. Oggi, l’entusiasmo che aveva pervaso le famiglie italiane si è affievolito. Incerte su come e quando intervenire, molte si sentono destabilizzate, mentre l’economia non offre una chiara direzione da seguire. Uno scenario che richiede una nuova spinta: non basta puntare su bonus e incentivi, che pur offrano soluzioni a breve termine, anche perché la lettera d’intenti proposta non vuole rappresentare un vero e proprio appello al Governo. È necessario promuovere una visione più ampia, capace di coinvolgere imprese, famiglie e istituzioni per lavorare insieme verso un obiettivo comune.
Formazione
Tra le priorità individuate vi è la formazione: nonostante se ne parli molto, sono ancora poche le iniziative concrete rivolte ai giovani e, in questo contesto, ANGAISA ha già fatto un primo passo significativo, avviando lo scorso aprile un progetto pilota nelle scuole per trasferire il proprio know-how e formare gli studenti. Un programma che mira non solo a fornire competenze tecniche, ma anche a orientare i giovani verso il mondo del lavoro.
L’obiettivo finale è creare laboratori permanenti all’interno degli istituti tecnici, come quelli industriali e per geometri, affinché i giovani abbiano la possibilità di applicare le competenze acquisite direttamente nelle aziende. In un momento storico in cui il settore richiede personale qualificato e specializzato, iniziative di questo tipo non possono più attendere. Le aziende e le scuole devono, quindi, lavorare a stretto contatto per costruire un futuro sostenibile e competitivo. Solo così sarà possibile superare l’incertezza e tracciare una via di crescita condivisa.
Maurizio Lo Re | Presidente ANGAISA
Un incontro fortemente voluto che ha portato risultati importanti nell’ottica di fare sistema nel settore idrotermosanitario con i presidenti che compongono il presente e il futuro del nostro lavoro. Era necessario sedersi attorno a un tavolo per condividere e progettare l’avvenire dell’intera filiera che parte dalla promozione della riqualificazione energetica e della sostenibilità ambientale attraverso la decarbonizzazione e l’utilizzo di nuove fonti pulite come le rinnovabili. È importante capire come siano attuabili i piani nazionali del PNRR e del PNIEC e la direttiva “Case Green” applicata al sistema Italia: è chiaro che per poter guardare in maniera ottimistica alla sostenibilità sono necessarie normative stabili da parte del Governo ed è necessario calmierare le tariffe energetiche. Tutto questo deve andare nella direzione di una riduzione dei consumi energetici e idrici, sostenendo soprattutto le famiglie a basso reddito. Aspetto non meno importante è quello relativo alla formazione degli addetti e dei tecnici specializzati e professionali che vivono e sostengono il nostro settore.
Unica voce
L’obiettivo è comunicare attraverso un’unica voce e riuscire a promuovere l’importanza della sostenibilità ai tavoli della politica, ma altresì far giungere questi concetti anche alle famiglie italiane. ANGAISA rappresenta il mondo della distribuzione specializzata: abbiamo ospitato tutte le associazioni per l’occasione perché per noi fare filiera significa realmente dialogare insieme a produzione, distribuzione, organi professionali, imprese e utilizzatori. Dobbiamo condividere e ragionare insieme per disegnare il nostro futuro: in qualità di Presidente ho richiesto fortemente alcuni interventi da parte di APPLiA Italia, Assobagno, Assopompe e Aqua Italia – fondamentale, infatti, anche la riduzione di consumi idrici. Per questo occorre dare ampia visibilità alle sfide legate a sostenibilità ed efficientamento energetico.
Claudio Zilio | Presidente AiCARR
Siamo un’associazione culturale, super partes e no profit che fa della cultura nell’ambito del settore della termotecnica, del condizionamento dell’aria, riscaldamento e refrigerazione il proprio compito statutario. Ci gratifica essere presenti a un incontro di questo tipo, in cui abbiamo condiviso le strategie per la decarbonizzazione, per l’efficientamento energetico e la sostenibilità a 360° nel settore di nostra competenza, ma in maniera più larga coinvolgendo anche gli aspetti del risparmio idrico. Fare cultura significa condividere queste informazioni come nei nostri seminari e nei nostri corsi con chi opera direttamente all’interno della filiera. Il confronto con le associazioni di categoria è proficuo per rendere sempre più operativa la cultura che cerchiamo di creare all’interno della nostra grande comunità di 2.200 soci, prevalentemente progettisti, studenti, professori universitari, aziende produttrici e installatori.
Cultura di settore
La parte accademica è importante, ma la cultura che promuoviamo in AiCARR è sviluppata a 360 gradi, coinvolgendo i professionisti e gli studenti con l’ottica di creare una condivisione di conoscenze che alla fine si traduce in una migliore qualità della progettazione, degli impianti e dei prodotti finiti al servizio del mercato e della società nel suo complesso. Di recente stiamo cercando di intervenire a livello più basso, come con gli studenti degli ITS e gli ITIS, perché riteniamo fondamentale formare quei ragazzi che diventeranno poi progettisti o attivi in più settori dall’installazione alla progettazione. Per esperienza personale è importante formare anche i formatori, ovvero i docenti che abbiano coscienza del ruolo chiave delle professionalità che operano nel settore, di modo che siano loro a diffondere cultura, competenza e qualità.
Unica voce
Aggiungo un aspetto che forse esula dal tema: è importante che il mondo accademico sia continuamente
in contatto con la realtà degli stakeholder, termine un po’ abusato, ma che si riferisce a chiunque possa essere interessato a quello che facciamo. Dal progettista all’ingegnere fino allo studente, ma questo deve avere una ricaduta immediata sul territorio e sull’utenza finale. Solo così la cultura che viene fatta anche a livello accademico diventa utile alla società. È quella che chiamiamo “terza missione” dopo la didattica e la ricerca, ovvero il trasferimento della cultura della tecnologia sul territorio. Poter collaborare con associazioni come ANGAISA, fortemente presenti sul territorio e con le altre che abbiamo incontrato oggi, diventa un terminale preferenziale per AiCARR per potersi poi agganciare a quello che quotidianamente devono fare gli installatori, l’utente finale e il progettista.
Davide Castagna | Senior key account manager APPLiA Italia
All’interno della nostra associazione sono rappresentati diversi settori: caminetti, stufe a biomassa, legna, pellet e camini a canna fumaria, collegati al mondo del riscaldamento e della climatizzazione in senso stretto. I temi rappresentati nella lettera di intenti sono condivisibili dal mondo di nostro interesse: l’incontro odierno è positivo e sulla sottoscrizione della lettera d’intenti dovremmo fare dei piccoli approfondimenti, però resta occasione assolutamente positiva ed è ritenuta valida da tutti noi.
Lorenzo Tadini | Presidente Aqua Italia
Crediamo che questo sia un evento molto importante per sollevare il tema del sistema di incentivazione del mondo dell’edilizia e dell’impiantistica in particolare. Il nostro settore ha potuto godere di risultati importanti a seguito di benefici e bonus negli ultimi 3/4 anni, ora c’è un cambio radicale di politica, ma sappiamo bene che quegli incentivi hanno dato risultati positivi sul piano
della sostenibilità ambientale, riduzione di emissione di CO2, aggiornamento dell’impiantistica delle nostre case, rendendo il paese ancora più competitivo. Quindi crediamo che questa iniziativa sia estremamente importante anche come filiera, per fare in modo che tutte le associazioni rappresentate possano portare il loro contributo. Tutti siamo collegati, noi siamo un settore trainato moltissimo dal mondo delle caldaie, delle pompe di calore e della termoregolazione, comparto fondamentale perché tratta l’acqua, il fluido termovettore che circola negli impianti. Come associazione abbiamo chiesto di prendere in considerazione i bonus acqua potabile e idrico, incentivi che si legano direttamente al tema della sostenibilità e che favoriscono da una parte il risparmio delle risorse idriche, dall’altra promuovono il consumo di acqua potabile, riducendo il proliferare dei rifiuti derivante dall’utilizzo delle bottiglie di plastica. Si tratta di innescare un nuovo circolo virtuoso, che guardi con sempre maggiore attenzione al rapporto costi-benefici, per quanto concerne emissioni inquinanti, spreco di risorse e produzione incontrollata di rifiuti. Gli incentivi ottenuti in passato hanno rappresentato una leva fondamentale per il sostegno delle aziende che operano nella nostra filiera. L’altro aspetto strategico è quello della formazione: come ANGAISA crediamo che sia fondamentale lavorare per fare formazione con tutti i nostri partner e collaboratori, per fare in modo che si possa fare realmente la differenza e dare ancora più servizi sul mercato. Attorno a questo tavolo è stata rappresentata una fetta importantissima del mercato italiano, sia per chi distribuisce sia per chi produce, per chi ha contatti con i progettisti del settore o si occupa di formazione. Questo gruppo formato oggi, che nasce da tanti anni di esperienza, è un segnale forte che non può essere trascurato.
Giancarlo Ricciardi | Direttore Generale Assistal
Rappresentiamo i manutentori di impianti, ma anche tutto il settore dei servizi energetici e del facility tecnologico. Siamo tra i primi attori rispetto alla transizione energetica. In questi ultimi anni abbiamo dovuto constatare che ci sono troppi soggetti nati dalla notte al giorno che parlano di questioni energetiche. Questo è il motivo per cui teniamo molto a rappresentare il nostro livello di competenza. Siamo molto disponibili a iniziative di questo tipo, a partire dalla lettera d’intenti,
perché siamo convinti che essere uniti nel raggiungimento di obiettivi importanti è rilevante: sappiamo che il Governo non è così sensibile verso alcuni temi o propenso a perseguire una seria politica industriale e di investimenti per infrastrutture per fare in modo che si raggiungano gli obiettivi in termini di risparmio energetico, appuntamenti che sembrano lontani, ma che in realtà sono vicinissimi.
In base anche alle ultime dichiarazioni della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e del neo-eletto presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, sul Green Deal, ci saranno parecchie riflessioni sulla transizione energetica e impiantistica. Si ritiene che ci sia qualcosa che non funzioni soprattutto per l’industria italiana, per raggiungere gli obiettivi importanti, ma è importante sostenere il sistema Italia anche con gli incentivi. In questo momento ci sono tante problematiche, tra queste la certezza del diritto perché è un fatto basilare rispetto allo sviluppo e alla regolazione del mercato.
Crediamo fortemente nell’idea di fare sistema perché come Federlegno siamo a nostra volta un sistema di associazioni che va dal legno, all’arredobagno, alla luce, all’ufficio e alla cucina. Quindi, siamo abituati a fare sistema e gestire le problematiche con le sfaccettature che ogni singola associazione può mettere in risalto. Oggi più che mai è fondamentale riuscire ad avere un accordo tra le parti, creare una massa critica su temi importantissimi come sostenibilità, incentivazione e formazione, per portare proposte fattibili, pragmatiche e innovative che nascano dalle aziende e possano avere una applicazione reale. Se usciamo dalla specificità di ogni singola merceologia, le problematiche sono molto comuni a tutte le associazioni riunite attorno al tavolo. Riuscire a innovare e strutturare le proprie aziende per avere processi e prodotti che siano innovativi sono obiettivi comuni. La sostenibilità, poi, è trasversale ed è un argomento su cui bisogna fare massima attenzione e che va sviluppato in maniera coerente, non a tutti i costi, ma tenendo conto delle necessità dell’ambiente, degli utenti e delle aziende, per far sì che questa transizione sia efficace ed efficiente. Non dobbiamo teorizzare o radicalizzare anche in questo
caso, ma seguire pragmaticamente ciò che è fattibile. In generale più troveremo punti comuni, maggiormente troveremo soluzioni che accontentano tutti
Green Deal
Si dovrà fare riferimento all’attuale parco immobiliare italiano: abbiamo una storicità, un tessuto immobiliare da tenere in considerazione e anche in questo caso direi che la gradualità e l’introduzione morbida di regole e leggi sarà necessaria. Dovrà esserci una incentivazione per i proprietari, senza andare verso quelle distorsioni viste negli anni scorsi, attraverso un pratico aiuto agli utenti finali che dovranno adattare le proprie case.
Maurizio Marchesini | Presidente Assoclima Rappresentiamo i costruttori di sistemi di climatizzazione, punto di riferimento per pompe di calore, trattamento dell’aria e comfort termico. Abbiamo 80 associati, tre miliardi di fatturato e due di indotto, ma anche noi siamo penalizzati dalla mancanza di incentivi e plaudo a questa iniziativa perché ha messo insieme buona parte delle principali associazioni. Il concetto della sostenibilità è estremamente importante e per questo abbiamo aderito molto volentieri: non è facile trovarsi riuniti in un’unica occasione e questa è stata davvero propizia. Ci sono molti punti di discussione che accomunano le singole associazioni e le federazioni: è importante mettere sul tavolo ognuno il proprio punto di vista e trovare un intento comune. Penso che la condivisione possa essere un viatico importante per portare avanti con una voce comune il perseguimento di certi obiettivi. Da un anno e mezzo Anima sta lavorando alla rimodulazione di schemi con enti e ministeri per favorire la continuità dell’aspetto incentivante, magari con una semplificazione e penso anche ai meccanismi legati alla cessione del credito. Valutando il periodo attuale, poi, andranno capiti i punti su cui fare leva e gli aspetti che ormai possiamo considerare archiviati. C’è molta attesa sulla legge di bilancio e il punto più importante è legato proprio allo schema di incentivazione dei prossimi anni. Ci auguriamo che, parlando con una unica voce, si possa rafforzare il messaggio che vogliamo portare all’attenzione dei rappresentanti politici.
Giuseppe Lorubio | Presidente Assotermica
Il momento è sfidante e rilevante, abbiamo capito bene gli indirizzi che ci vengono dati dall’alto e sappiamo che gli apparati tecnici dei ministeri avrebbero già disegnato lo scenario evolutivo degli incentivi, ma c’è anche all’ordine del giorno l’opportunità, attraverso Anima e con iniziative di questo genere, di parlare alla politica e di far percepire le principali esigenze e priorità del comparto produttivo. La nostra è una filiera abbastanza lunga e complicata e se non si lavora insieme dall’inizio alla fine non si riescono a ottenere i risultati che speriamo di raggiungere. Abbiamo alcune parole d’ordine che credo un po’ tutte le associazioni di categoria che compongono la filiera condividano, come la sostenibilità, la capacità di generare innovazioni e coinvolgere i territori.
Il motivo per cui siamo qua è proprio questo: sedersi a un tavolo con gli interlocutori giusti, che hanno qualcosa da dire in questo momento storico molto importante. Il momento è particolarmente critico, c’è appena stato l’annuncio della nuova squadra di commissari europei e sappiamo che quanto succede in Europa poi si riverbera sulla vita politica italiana e degli stati membri. Inoltre, per quel che ci riguarda, c’è la discussione sulla legge di bilancio: sappiamo che il nostro settore è un po’ nell’occhio del ciclone per ciò che è successo con quei meccanismi incentivanti che vanno sicuramente rivisti. Ma questo è il momento ideale per lavorare tutti insieme e avere una posizione comune e una visione di alto livello – seppur nella specificità delle singole associazioni – che possano poi servire per mandare un segnale univoco al Governo.
Legge di bilancio
Speriamo fortemente che venga riconosciuto il cammino che abbiamo intrapreso come comparto tecnologico.
Da sempre abbiamo investito in innovazione, banalmente penso anche al passaggio da caldaia tradizionale a quella a condensazione che in realtà è stata una piccola innovazione. Come aziende ci stiamo affacciando al mercato con nuove tecnologie che vanno spinte sul
mercato e sappiamo che ci sarà un effetto di traino grazie alle nuove norme europee. Siamo contenti della direttiva “Case Green”, ma servirà anche l’incentivo finanziario, perché alcune delle apparecchiature più efficienti costano più dei sistemi tradizionali e stiamo lavorando per renderle più accessibili. Speriamo che il Governo voglia riconoscere questo ruolo anche nei prossimi anni, per cui confidiamo di poter contare su un nuovo quadro di stabilità e affidabilità degli incentivi. Siamo abituati a cambi normativi repentini, ma siamo disposti a fare la nostra parte per discutere con il Governo come associazione e come filiera.
Alessandro Durante | Segretario Generale AVR I punti toccati nella lettera d’intenti rappresentano quei “mal di pancia” comuni a tutti e al di là della firma, ci sono una serie di argomenti condivisi che hanno la necessità di un’azione immediata da concretizzare: se gli incentivi governativi sono ben messi in pratica, possono portare solo benefici a tutti. Per cui sarebbero opportune iniziative semplici che diano l’opportunità di fare cose che vadano nell’ottica della sostenibilità, premiando quei lavori che limitino l’uso di acqua ed energia, premiando produttori qualificati e prodotti di alta qualità, cercando di limitare l’utilizzo di prodotti a basso prezzo e di bassa qualità. Attorno a questo tavolo abbiamo attinto ottimi spunti: è il bellissimo inizio di un percorso che mi piacerebbe diventasse itinerante nelle varie associazioni, anche per condividere lo spirito identitario che ritengo sia importante in un consesso come questo e per mettere a fattor comune i principali aspetti che ci stanno a cuore. Oggi il Governo ha bisogno di qualche elemento in più e la posizione un po’ delicata in cui ci troviamo provoca una conseguenza e un impatto sicuramente importante in ognuno dei settori di riferimento. Se in vista del 2030 dobbiamo aspettare i nuovi incentivi del Governo, necessari per attuare la Direttiva Case Green, rischiamo, in questa fase di transizione, di doverci confrontare con nuove gravi criticità che impattano sul mercato delle nostre categorie. Bisognerà intraprendere tutte le azioni possibili, con l’obiettivo di far cambiare al Governo e ai ministeri competenti un atteggiamento che sembra essere più tattico che strategico.
L’evento fieristico si conferma pilastro del settore con oltre 95.000 presenze e 606 aziende in esposizione. Essere attori protagonisti di questi eventi significa investire nel futuro del comparto idrotermosanitario di Antonio Billè
La sinergia tra ANGAISA e Cersaie, Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e l’Arredobagno, si è confermata anche nell’edizione 2024 come pilastro per il settore. La manifestazione, andata in scena a BolognaFiere dal 23 al 27 settembre, ha visto la partecipazione di numerosi operatori del comparto, arrivati anche grazie al supporto attivo di ANGAISA. La collaborazione con Cersaie, sempre più consolidata, ha sottolineato ulteriormente l’importanza di unire sfaccettature, competenze e visioni, anche diverse, per affrontare le sfide di un mercato in continua evoluzione.
Vetrina internazionale
E proprio nella complessa situazione di mercato che si sta vivendo con il perdurare delle gravi crisi internazionali, il Cersaie ha risposto come sempre alle aspettative delle imprese che hanno investito nella presenza in
fiera. Una vetrina internazionale, unica al mondo, nella quale mostrare ai propri clienti le più recenti innovazioni di prodotto, all’interno di stand dal grande impatto visivo ed emozionale. Quindici padiglioni interamente occupati nella 41a edizione della manifestazione (pari a 145.000 metri quadrati di superficie complessiva) e 606 aziende in esposizione, di cui 332 del comparto piastrelle di ceramica, 91 dell’arredobagno, 183 appartenenti ai settori della posa, delle materie prime, delle nuove superfici e delle attività di servizio. Una rassegna che ha confermato la sua connotazione internazionale con 230 espositori esteri (38% del totale) e 25 paesi rappresentati. Nelle cinque giornate di fiera sono state registrate 95.321 presenze (-4% rispetto all’edizione dello scorso anno) come conseguenza di una sostanziale tenuta degli operatori internazionali (47.095 rispetto a 47.634 nel 2023, -1%) e una diminuzione del 6,7% degli operatori italiani (48.226 rispetto a 51.685).
Leadership italiana Augusto Ciarrocchi, neo presidente di Confindustria
Ceramica, accolto anche nello stand ANGAISA per un incontro con il presidente Maurizio Lo Re volto a consolidare la sinergia fra le due organizzazioni, ha confermato la grande capacità di attrazione di Cersaie: “Pur in un contesto internazionale caratterizzato da situazioni di forte criticità, è stato consentito alle aziende espositrici di valorizzare al meglio gli investimenti fatti. La qualità dei visitatori che abbiamo incontrato a Bologna tra distributori, architetti e operatori del real estate è stata ben percepita dalle nostre aziende nei loro stand. La ceramica italiana continua a essere leader sui mercati mondiali grazie al valore assoluto del proprio design e a caratteristiche distintive quali sostenibilità e rispetto dei diritti delle persone, anche se dobbiamo confrontarci con un dumping sempre più aggressivo di alcuni paesi e con la perdita di competitività per le nostre imprese che deriva dall’applicazione ideologica di normative, come l’ETS, che pure mirano a obiettivi ambientali UE condivisibili. Durante la fiera abbiamo avuto modo di evidenziare questi temi ai molti rappresentanti delle istituzioni europee, nazionali e regionali che ci hanno dato attenzione e ci sono venuti a trovare”.
Il “padrone di casa”
Cersaie, il cui programma è stato costruito di concerto con Confindustria Ceramica, si conferma così appuntamento di punta del calendario di BolognaFiere, come ribadito dall’amministratore delegato Antonio Bruzzone: “Siamo molto soddisfatti del successo di questa edizione e ancora una volta le presenze di espositori e buyer italiani e stranieri, nonostante la difficile congiuntura, confermano che questa manifestazione è un appuntamento imprescindibile per il mercato”.
Numeri e appuntamento al 2025
Emilio Mussini, alla guida delle attività promozionali di Confindustria Ceramica, ha sintetizzato l’ampio programma di eventi di questa edizione di Cersaie: “1200 partecipanti alla Lectio Magistralis di Riken Yamamoto, 13° premio Pritzker presente a Cersaie; centinaia di architetti presenti agli altri eventi del programma “Costruire, Abitare, Pensare”; 150 giornalisti alla conferenza stampa Internazionale; 18 Cafè della stampa tenuti in presenza e trasmessi in streaming nei cinque giorni di fiera; il grande interesse e afflusso registrato alla Città della Posa. Oltre 240 operatori provenienti da Europa, Nord America, area del Golfo e Africa hanno composto la delegazione del Cersaie Business, con una forte presenza di giornalisti da tutto il mondo resa possibile grazie alla preziosa collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e ICE Agenzia”.
La partecipazione al Cersaie si conferma fondamentale per tutti i protagonisti del comparto idrosanitario e dell’arredobagno. Essere presenti a questi appuntamenti non solo permette di restare aggiornati sulle ultime tendenze e innovazioni, ma rappresenta anche un’occasione unica per consolidare relazioni commerciali e costruirne di nuove. Creare sinergie tra associazioni di categoria e manifestazioni di rilievo, come dimostra in maniera tangibile la collaborazione tra ANGAISA e Cersaie, è essenziale per affrontare un mercato sempre più competitivo: essere attori attivi in questi contesti significa investire nel futuro del settore.
Cersaie dà appuntamento dal 22 al 26 settembre 2025 per la 42a edizione del salone.
Dai materiali più innovativi per i piatti, ai box doccia e cabine walk-in, ai sistemi di drenaggio, ai soffioni e comandi più creativi. Oggi la doccia è un territorio di progetto interessante per gli interior designer e un’area di benessere totale. Dalla sostenibilità nei materiali, al risparmio di acqua, alle tecnologie che riproducono le terapie naturali, la doccia ha acquistato una nuova importanza, in un bagno sempre più architettonico di Roberta Mutti
Da Fiora, il piatto doccia Selene, nel nuovo materiale Silica Free. I materiali senza silicio, come questo, sono a ridotto impatto ambientale e migliorano il benessere, grazie a un ambiente più libero da sostanze inquinanti. Selene è un piatto doccia caratterizzato da una griglia circolare, leggermente curva, realizzata nello stesso materiale del piatto doccia. La presenza di questa griglia rende il piatto esteticamente più attraente e migliora in modo significativo lo scarico dell’acqua. Oggi, Selene è nel nuovo materiale Silica Free senza silicio e con solo carbonato, riparabile e più leggero, dunque con un ciclo di vita più lungo e un minore impatto sull’ambiente. fiorabath.com
Da Acquabella, una nuova finitura per il piatto Halo, che ne cambia l’aspetto. La nuova finitura Zero, infatti, è liscia e microtexturizzata per una mano morbida, ma antiscivolo al tempo stesso. L’inclinazione della superficie, come il bordo più spesso, sono progettati per far confluire la portata d’acqua nella canalina lunga e sottile. L’essenzialità del design rende Halo Slate un piatto doccia versatile e adatto a diverse tipologie di ambiente bagno, grazie alla disponibilità di molte dimensioni, oltre a quelle standard, e alla possibilità di essere personalizzato nella tonalità preferita. I colori tra cui scegliere sono tantissimi, a scelta tra la gamma Season, Naturally Made, Standard, oltre alla scala RAL/NCS.Halo Zero è realizzato interamente in Akron®, un materiale privo di silice che garantisce proprietà igieniche e antiscivolo, oltre a un’estrema durata nel tempo e resistenza a idrolisi, shock termici, raggi UV e graffi. La sua composizione di poliuretano e cariche minerali assicura, inoltre, grande facilità di taglio e finiture ad alta definizione. Le misure possono andare da 100x70 cm a 200x100 cm. www.acquabella.com
La nuova linea di cabine doccia Roller, progettata da Enrico Cesana per Agha, si distingue per il profilo realizzato con un tubo in alluminio tondo, morbido al tocco, colorato e continuo, che disegna lo spazio. La cabina doccia, alta 210 cm, può essere personalizzata nelle finiture e nei vetri della gamma di Agha. La serie offre diverse tipologie di aperture, scorrevole, a bilico e saloon, con il vetro dedicato di spessore 6 mm. La collezione è disponibile anche nelle nuove finiture Brown Spazzolato e laccato lucido per i profili. www.agha.it
Il programma Ibra Showers di Arbi Arredobagno è progettato per consentire di avere bagni con arredo completamente coordinato alla doccia, comprendendo box doccia, piatti doccia, vasche da bagno, termoarredo e accessori. Il nuovo box doccia Levante ha porte scorrevoli con vetro da 6 mm, dotate del sistema Soft-close, che garantisce un movimento di chiusura rallentato e silenzioso; le porte sono facilmente sganciabili per consentire una pulizia più semplice e hanno una maniglia di serie, integrata nel profilo in alluminio. I profili salvagoccia in PVC trasparente assicurano un ambiente sempre asciutto e pulito, evitando fuoriuscite d’acqua durante la doccia. L’altezza standard di 200 cm permette al box doccia di integrarsi perfettamente in qualsiasi spazio; i profili hanno uno spessore ridotto, di soli 30 mm; la giunzione angolare traversa facilita il raccordo. Un ulteriore punto di forza è il sistema di scorrimento avanzato, che integra cuscinetti di dimensioni ridotte (19 mm) per una più precisa regolazione della porta. Una speciale guarnizione all’interno dei profili permette l’installazione del vetro senza l’uso di silicone, per una maggiore igiene e pulizia. I profili verticali hanno tappi coprivite a filo. Le diverse configurazioni possibili, ad angolo o in una nicchia, sono declinate anche in soluzioni fuori misura, per soddisfare diverse esigenze progettuali. I profili possono avere diverse finiture, dai classici Brill e Nero, ai colori Special “Ossidati”, in Oro, Rame, Inox e Antracite spazzolato, fino a 56 varianti colore tra laccati opachi e metal. I vetri possono avere la finitura trasparente, Grigio Europa, Satinato, Bronzo o serigrafata. www.ibradocce.it
Da duka, la serie di cabine doccia Multi-s 4000 new è caratterizzata dalla versatilità e da dettagli tecnici che consentono di ottenere una cabina doccia che si integra perfettamente a qualsiasi ambiente e stile di interior design. Disponibili in diverse modalità di apertura per diversi spazi, le cabine doccia hanno cerniere fissate al vetro mediante il sistema di incollaggio a raggi UV Brillant, una tecnologia che consente di eliminare le viti e assicurare un’elevata resistenza del cristallo. La superficie interna risulta assolutamente liscia, senza nessun rilievo, facilitando la pulizia della cabina doccia ed esaltandone la resa estetica. Le guarnizioni anti-gocciolamento sono appena visibili e il nuovo profilo con magnete a scomparsa (racchiuso all’interno) assicura una superficie liscia e omogenea. La barra di sostegno è regolabile con un semplice movimento di rotazione, e si allinea perfettamente all’altezza del box doccia per un montaggio più facile. Le cerniere, sia quella caratteristica di duka sia quella dalla forma tubolare, i profili e la barra di sostegno priva di viti a vista, sono molto discreti, per rispettare il look essenziale. Le maniglie sono disponibili nelle tre varianti pomolo, standard per i modelli con porta a battente, con una forma più classica per i modelli con ante a soffietto battente, o squadrata, con angoli ‘morbidi’ e impugnatura a incasso. La cabina offre anche la nuova tecnica di montaggio del profilo a parete con adesivo Dukafix, che evita di forare il muro e consente un’installazione più semplice e veloce. Il nuovo “sistema invisible” è stato studiato non solo per rispettare il design essenziale, ma soprattutto per offrire una maggiore facilità di montaggio. I profili sono disponibili in argento opaco, argento lucido e nero. Il vetro temperato da 6 mm può avere due diversi trattamenti di superficie: Protect e ProCare Protect è il rivestimento che viene applicato sulla superficie del vetro, come una sorta di pellicola protettiva, per renderla antiaderente e liscia; ProCare, invece, è il trattamento tecnico del vetro che, attraverso uno speciale rivestimento magnetronico di ossidi di metalli, consente all’acqua di scivolare via, limitando i residui. Il vetro è disponibile nelle varianti trasparente, satinato, Parsol Grigio, Cincillà (con motivi in rilievo sulla superficie), Privè (con serigrafia satinata centrale bianca), Nubes (finitura serigrafata che parte dalla base della cabina doccia e percorre la parete diminuendo l’intensità) e Nebula (finitura con serigrafia satinata centrale sul vetro, che sfuma sia verso l’alto sia verso il basso). www.duka.it
Le docce contemporanee, con il loro design essenziale, necessitano di tecnologie che consentano di nascondere tutti gli elementi tecnici alla vista. Shower Line, di Butech (Gruppo Porcelanosa), è un sistema di impermeabilizzazione e drenaggio che permette di nascondere lo scarico nella parete, mantenendo la continuità visiva della parete piastrellata, consentendo così di integrare il piatto doccia nel bagno. L’acqua drena attraverso il giunto aperto tra il pavimento e la parete; una griglia decorativa in acciaio si collega alla camera di drenaggio attraverso quattro aste in acciaio, e viene rivestita con piastrelle. Progettato per bagni con pareti a secco, può essere installato anche su pareti divisorie in mattoni. www.butech.es
Lo studio di architettura canadese Yabu Pushelberg ha progettato per CEADESIGN Ayla, una collezione di miscelatori dalle forme semplici ed essenziali, in acciaio inox. Il design di Ayla ricorda la forma di una trave a “I”, elemento strutturale essenziale per il supporto nella costruzione, rendendola allo stesso tempo aggraziata. I bordi smussati hanno un impatto visivo, e aggiungono comfort e funzionalità all’uso. La tecnica di CEA consente di avere una bocca di erogazione orizzontale lineare molto sottile,per completare il corpo verticale più ampio del rubinetto. Il gruppo miscelatore termostatico a parete per doccia con due rubinetti d‘arresto e doccetta in acciaio inox, ha la finitura lucidata, e il flessibile in gomma siliconica grigio seta. www.ceadesign.it
Cropelli propone Alyssia, un kit completo per doccia che comprende soffione, colonna, saliscendi doccetta e un ripiano mobile basso o un contenitore mobile alto, posizionato nella parte inferiore della doccia. Progettato dagli studenti di LABA, Accademia di Belle Arti di Brescia, il sistema è in acciaio inox, un materiale duraturo e a basso impatto ambientale. Il mobile, essenziale e facilmente integrabile in qualsiasi tipo di ambiente bagno, può essere svincolato dalle parti soprastanti per consentire la sua installazione anche sulla parete laterale del vano doccia. Anche la rubinetteria può essere esterna. Il risultato finale è quello di un sistema doccia dall’equilibrio formale e funzionale, integrabile in qualsiasi progetto bagno. Il kit è proposto in diverse finiture, tra cui acciaio spazzolato, bianco o nero opaco, e in molti colori, anche personalizzabili.
www.cropellishower.it
Damast, specializzata in soffioni e doccette, presenta Slash, un soffione in ottone cromato, un cilindro caratterizzato da linee essenziali e volumi particolarmente ridotti. Con un diametro di soli tre centimetri e una lunghezza di 43, Slash è dotato di ben 88 fori di erogazione, che garantiscono un costante massaggio attraverso un unico getto con effetto pioggia. La presenza degli ugelli Easy Clean, in morbido silicone, facilita l’eliminazione rapida dei depositi di calcare, offrendo un’esperienza di doccia sempre piacevole, anche in presenza di acque particolarmente dure.
www.damast.it
Da Carimali, un soffione doccia multifunzione dalla forma insolita: il triangolo. Di grande impatto scenografico, il soffione a incasso Zed prende il nome dallo Zed, una struttura che si trova all’interno della piramide di Cheope. Zed è disponibile in diverse finiture. In quest’immagine, la finitura PVD canna di fucile e canna di fucile opaca.
www.carimali.it
Surf è il nome della collezione di doccette di Zazzeri, caratterizzata dalla linea essenziale e dal minimo ingombro. La forma della doccetta riprende fedelmente quella dei getti dei miscelatori, dunque è sottile e stondata sui bordi e con un ampio raggio sulla sommità. Realizzata in fusione di ottone, la doccetta Surf è dotata di tre aeratori spray basculanti e di un’impugnatura in silicone di colore nero fumè uguale per tutte le finiture disponibili, insieme al flessibile in PVC nero. Estremamente versatile, la doccetta, dotata di presa acqua a muro e supporto, abbinata al braccio doccia a muro dedicato è fruibile anche come un soffione doccia. Abbinata al gruppo doccia o vasca esterno, sempre con l’ausilio del braccio apposito, può fungere sia da doccetta che da soffione. Se inserita nella colonna vasca da terra la doccetta assolve alla duplice funzione di getto vasca e, se estratta dal suo supporto, di doccetta a mano. La doccetta, oltre alla classica finitura cromo, è disponibile anche nelle finiture acciaio spazzolato, bianco, nero, ottone lucido e, su richiesta, in altri cinque colori: nichel nero spazzolato, rame spazzolato, ottone spazzolato, oro rosa e nichel nero. www.zazzeri.it
Solos, la collezione di lavabi che appartiene alla famiglia Atelier Collections di Ideal Standard, si arricchisce di una nuova proposta completa per doccia. Progettati in collaborazione con lo studio Palomba Serafini Associati (PS+A), i nuovi elementi per la doccia mantengono l’estetica minimalista dei lavabi Solos con miscelatore totalmente integrato. I soffioni sono dotati di una luce LED integrata che cambia colore, e può essere personalizzata grazie a una tecnologia integrata compatibile con qualsiasi app per la domotica, come Philips Hue o Amazon Echo. Sia la doccetta che il soffione doccia offrono un’ampia gamma di getti – Rain, Second Skin, Active Massage – e il nuovo getto SilkRain, che eroga particelle d’acqua ultrasottili che avvolgono tutto il corpo in un abbraccio rigenerante. La tecnologia Navigo® dei miscelatori termostatici consente di azionare il flusso d’acqua della doccia con un unico movimento di spinta e rotazione, passando facilmente dalla doccia a pioggia al flusso della doccetta, o anche di usufruire di entrambe le funzioni contemporaneamente. Inoltre, la nuova linea adotta comandi intuitivi per selezionare facilmente i diversi getti della doccia. Il modello integrato è dotato anche di un telecomando che può essere collegato all’unità o installato in un punto diverso della zona doccia. Il selettore di getto Navigo® sulla doccetta di grandi dimensioni rende altrettanto facile il cambio di modalità di getto. La linea doccia Solos è disponibile nelle finiture cromato, nero seta e nelle finiture PVD Brushed Gold, Silver Storm e Magnetic Grey. Per una maggiore flessibilità, la linea include modelli sia integrati che installabili a parete, oltre a soffioni di due diverse dimensioni che possono essere installati a parete o a soffitto, con o senza la funzione luce. I soffioni e le doccette Solos sono dotati della cartuccia termostatica PreciTherm® di Ideal Standard, che evita fluttuazioni della temperatura dell’acqua durante l’uso. Inoltre, la linea integrata Solos è dotata della valvola termostatica Easy-Box, che consente un’installazione semplice. www.idealstandard.it
Insieme al comfort termico, illuminotecnico e acustico, la qualità dell’aria rappresenta una componente importante per il benessere abitativo. Quando la qualità dell’aria può definirsi accettabile? Come si misura e quali sono i limiti normativi o legislativi fissati per la concentrazione di uno o più inquinanti? Quali le peculiarità delle tecnologie impiantistiche per il ricambio dell’aria? Questi i principali temi che tratteremo
a cura di Clara Peretti* e Valentina Raisa**
*Ingegnere Libera professionista
**Architetto Libera professionistaLibera professionista
La qualità dell’aria interna è tema di primaria importanza, sotto il profilo della salute e, per alcuni ambienti per i temi della produttività e dell’apprendimento. Per tenere sotto controllo la qualità dell’aria di un edificio e per verificare il rispetto di eventuali limiti legislativi o normativi fissati per la concentrazione di uno o più inquinanti presenti negli ambienti, si possono eseguire monitoraggi in autonomia oppure appoggiarsi a un laboratorio di prova che dispone delle apparecchiature e delle competenze necessarie per effettuare la misura.
Tema, quest’ultimo, che verrà dettagliato di seguito per alcuni specifici inquinanti
La qualità dell’aria è una componente della qualità degli ambienti interni, insieme al comfort termico, il comfort illuminotecnico e il comfort acustico. Alcuni inquinanti sono strettamente collegati ai parametri del comfort termico. La qualità dell’aria interna è definita accettabile quando “non sono presenti contaminanti in concentrazione superiore ai limiti consentiti e quando una grande maggioranza di persone esposte non esprime insoddisfazione”.
Gli inquinanti presenti, ad esempio, all’interno di un’aula didattica possono avere due origini:
Fonti di inquinati interni
- materiali e finiture che costituiscono la struttura e l’arredo dei locali;
- attività metabolica dalle presone che soggiornano all’interno degli ambienti;
- attività svolte dalle persone;
- sistemi impiantistici presenti se non correttamente manutenuti.
Fonti di inquinati esterni
- traffico veicolare;
- emissioni gassose di impianti civili e industriali;
- emissioni diffuse provenienti da cantieri e depositi di materiale a cielo aperto;
- emissioni gassose naturali provenienti dal sottosuolo (ad es. radon).
L’effetto dell’inquinamento di un ambiente peggiora quando parallelamente sono presenti problemi di:
- ricambio d’aria insufficiente;
- difetti tecnici di sistemi tecnologici, strutture e elementi interni (rivestimenti);
- surriscaldamento (le elevate temperature possono favorire l’emissione di inquinanti in alcuni materiali).
(Fonte: elaborazione da UNI/PdR 122:2022)
Misurare la qualità dell’aria
La misura della qualità dell’aria deve necessariamente fornire un’informazione corretta e chi la fa deve avere, quindi, conoscenze specifiche sulle tecniche e il contesto in cui viene fatta. I metodi riportati nelle normative
UNI, EN, ISO sono detti “metodi di riferimento”. Il metodo di prova descrive le tecniche che consentono di misurare un parametro fisico o chimico che caratterizza la qualità dell’aria di un ambiente. Queste tecniche hanno sostanzialmente due approcci, di seguito descritti.
1. Misura indiretta: la sostanza da misurare viene prima concentrata su un supporto idoneo (fiala, filtro, soluzione) e poi determinata in un altro momento, ne è un esempio la misura di formaldeide oppure quella di radon mediante dosimetro.
2. Misura diretta: è caratteristica della strumentazione automatica dove il risultato della misura è ottenuto in tempi brevi. La misura diretta è alle volte meno sensibile di quella indiretta ma ha il vantaggio di ottenere gli andamenti nel tempo della concentrazione di un inquinante. Un esempio è l’indicatore CO2 (anidride carbonica).
TABELLA 1. Indicatori e inquinanti dell’aria (Fonte: elaborazione da UNI/PdR 122:2022)
Anidride carbonica
VOC e TVOC
La CO2 è un gas incolore e inodore, prodotto di scarto della respi- razione cellulare: è prodotta dall’uomo con la respirazione. È, inol- tre, prodotta dai processi di combustione. È il principale indicatore della qualità dell’aria. Sebbene a concentrazioni ridotte non sia un inquinante la CO2 viene misurata perché permette di quantificare facilmente la concentrazione degli inquinanti indoor.
Fonti: la principale fonte di emissione all’interno dei locali scolastici di CO2 sono le persone.
La classe dei composti organici volatili - COV o VOC comprende svariati composti con comportamenti fisici e chimici differenti, ma sono accomunati dal fatto che presentano un’elevata volatilità.
La sommatoria dei singoli composti organici volatili si definisce TVOC ovvero composti organici volatili totali; trattasi di numerosi gruppi di composti, difficoltosi da determinare singolarmente, alle volte si preferisce, quindi, determinarli come sommatoria di tutti i composti.
Sono inquinanti gassosi che possono provenire dall’esterno o da fonti interne: idrocarburi alifatici, aromatici e clorurati, aldeidi (es. formaldeide), terpeni, alcoli, eteri e chetoni, BTEX (benzene, toluene, etilbenzene e xilene).
Le fonti interne di un ambiente indoor sono:
- i materiali costituenti l’involucro edilizio e gli arredi; - le persone presenti; - le attività svolte
Le fonti esterne sono: - traffico motorizzato;
- emissioni di flussi convogliati civili e industriali.
Formaldeide Composto organico volatile (VOC) tra i più diffusi e noti, gas incolore con un odore acre ed irritante. Secondo lo IARC é un prodotto cancerogeno di classe A1, é questo il principale motivo di ricerca e dell’esistenza di un limite di legge. Usata nell’industria chimica, nella fabbricazione di oggetti di design d’interni e nei prodotti per la pulizia. Molti prodotti della costruzione contengono formaldeide, in particolare viene utilizzato per la produzione di resine, utilizzate a loro volta per la produzione di truciolato e materiali a base di legno, colle, prodotti isolanti, ecc. La formaldeide viene rilasciata anche a distanza di molti anni dai collanti in cui è presente. Fonti: oltre a essere un prodotto della combustione (fumo di tabacco e altre fonti di combustione), è anche emesso da resine urea-formaldeide usate per l’isolamento e da resine usate per truciolato e compensato di legno, per tappezzerie, moquette, tendaggi e altri tessili sottoposti a trattamenti antipiega e per altro materiale da arredamento e schiume melamminiche.
Radon Gas nobile di origine naturale incolore e radioattivo, prodotto di disintegrazione dell’uranio. Presente nella crosta terrestre, il Radon penetra negli edifici attraverso crepe, fessure o punti aperti delle fondamenta.
La fonte principale del Radon nelle abitazioni sono le rocce sottostanti l’edificio e il terreno fino alla superficie, dai quali il gas radon viene propagato. Fonte secondaria possono essere i materiali da costruzione.
Polveri (particolato) Per ‘polveri’ si intendono tutte le particelle solidi che rimangono sospese in aria per un tempo sufficiente a interessare le vie respiratorie. La sigla PM “Particulate Matter” viene tradotta con “materiale particellare sospeso”, il numero accanto indica la grandezza del diametro della particella che può variare fino a 10 micron.
Ulteriori approfondimenti sono disponibili nella prassi di riferimento UNI/PdR 122:2022 dedicata agli edifici scolastici, ma che può essere utilizzata anche per altre destinazioni d’uso
La valutazione della qualità dell’aria: strategie progettuali e scelte dei materiali
La valutazione della qualità dell’aria può essere eseguita prima di una riqualificazione oppure prima di realizzare un edificio nuovo. Le scelte dei materiali, delle finiture e degli arredi sono, infatti, fondamentali per garantire una buona qualità dell’aria. Per gli edifici pubblici è obbligatoria l’applicazione dei Criteri
Ambientali Minimi (CAM) Edilizia (adottati con il DM 23 giugno 2022 n. 256 - in vigore dal 4 dicembre 2022) che contengono molteplici prescrizioni sulle emissioni dei materiali (dettagli sono riportati nel punto 3.2.8 Emissioni indoor). Per gli edifici non pubblici si può, invece, scegliere una delle certificazioni di sostenibilità: una delle più applicate e conosciute è la certificazione CasaClima Nature (pubblicata nel 2017 dall’Agenzia per l’Energia Alto Adige – CasaClima).
Le certificazioni di sostenibilità non si limitano a considerare solo gli aspetti legati ai consumi energetici, ma introducono criteri di valutazione che interessano tutti gli ambiti della sostenibilità: l’ambiente, l’efficienza energetica, il comfort, i materiali da costruzione, il consumo di acqua, la qualità di vita degli occupanti. Il Protocollo CasaClima Nature prevede la verifica dei seguenti materiali e prodotti a basse emissioni da verificare:
- materiali e prodotti a base di legno incollato;
- materiali isolanti per interni;
- prodotti liquidi per le finiture interne. Dovranno essere verificati tutti i valori di emissione degli elementi interni le cui superfici di emissione si trovino all’interno dello strato a tenuta all’aria (inclusi gli elementi che costituiscono lo strato di tenuta all’aria).
I sistemi impiantistici per il ricambio dell’aria
La ventilazione meccanica “controllata” definisce tecnologie impiantistiche che permettono di dosare con precisione le
portate di rinnovo dell’aria secondo le esigenze determinate in fase di progetto: non a caso uno dei motti per la progettazione sostenibile è “build tight, ventilate right” (cioè costruiamo senza infiltrazioni e ventiliamo correttamente). Per gli edifici residenziali la logica dell’impianto consiste nell’immissione di aria di rinnovo nei locali dove prevalentemente si soggiorna o si dorme e nell’estrazione simultanea da bagni e cucine, dove si producono maggiori quantità di inquinanti. Per gli edifici scolastici e per gli uffici la logica prevede il prelievo e l’immissione nello stesso locale ma con distanziamento per permettere un corretto lavaggio (ovvero ricambiare l’aria in tutto il volume dell’ambiente).
Categorie di impianti
Gli impianti di ventilazione meccanica controllata si distinguono essenzialmente in due categorie che presentano un diverso sviluppo delle reti aerauliche: impianti a flusso semplice – che possono essere del tipo “per estrazione” o “per immissione” – e a doppio flusso o anche detti a flusso bilanciato, perché normalmente le portate immesse equivalgono sostanzialmente a quelle estratte. È da notare che per ogni tipologia di impianto è possibile impostare un tipo di funzionamento per ottenere un rinnovo dell’aria costante o variabile tramite opportuni sensori, mediante tecnologie semplici, economiche, quindi, ottimali per la gestione degli ambienti nonché per il contenimento dei consumi energetici.
Principali caratteristiche di interesse dei sistemi di ventilazione con recupero di calore Nei sistemi a flusso bilanciato è necessaria l’installazione di due reti aerauliche, una di mandata ed una di
ripresa. Con questo tipo di impianti è sempre possibile operare la filtrazione dell’aria esterna a seconda del suo grado di inquinamento, e recuperare parte del calore dell’aria in uscita per cederlo a quella in entrata, senza che avvenga alcuna contaminazione tra i due flussi. Al fine di operare la scelta di un sistema di ventilazione, in genere si valutano i seguenti aspetti, oltre a quelli economici e a quelli legati agli eventuali ingombri di centrali e canalizzazioni:
- aspetti energetici: efficienza del recuperatore di calore e consumi elettrici dei ventilatori;
- aspetti acustici;
- aspetti aerodinamici;
- la regolazione;
- aspetti relativi alla distribuzione dell’aria.
Aspetti energetici: in funzione della tipologia di recuperatore una quota del calore contenuto nell’aria estratta viene trasferita al flusso dell’aria in ingresso: la percentuale di recupero – in alcune condizioni di funzionamento – può superare anche il 90% e questo ha un grande impatto non solo per ridurre i consumi energetici, ma anche per migliorare il comfort nelle stanze dove avviene l’immissione, evitando le fastidiose correnti d’aria e gli sbalzi termici dovuti all’apertura dei serramenti.
Gli impianti di ventilazione meccanica controllata si distinguono essenzialmente in due categorie che presentano un diverso sviluppo delle reti aerauliche: impianti a flusso semplice - che possono essere del tipo “per estrazione” o “per immissione” - e a doppio flusso o anche detti a flusso bilanciato, perché normalmente le portate immesse equivalgono sostanzialmente a quelle estratte. È da notare che per ogni tipologia di impianto è possibile impostare un tipo di funzionamento per ottenere un rinnovo dell’aria costante o variabile tramite opportuni sensori, mediante tecnologie semplici, economiche, quindi, ottimali per la gestione degli ambienti nonché per il contenimento dei consumi energetici.
Per quanto riguarda l’assorbimento elettrico dei ventilatori è da notare che le centrali di nuova generazione nei sistemi centralizzati, anche per ottemperare alle direttive in tema di Ecodesign, utilizzano ventilatori a basso consumo energetico.
Aspetti acustici: in funzione della tipologia gli aspetti acustici hanno un diverso impatto. Nei sistemi centralizzati (per edifici multipiano) la centrale è ubicata solitamente in un locale tecnico lontano dagli ambienti
Principali caratteristiche di interesse dei sistemi di ventilazione con
abitativi; in questo modo il rumore prodotto dalla centrale non è percepibile dagli utenti, soprattutto se – come buona norma – essa è montata su giunti antivibranti. Inoltre, per evitare la propagazione di rumore attraverso le canalizzazioni la centrale è dotata di prassi di silenziatori acustici.
Nei sistemi per singolo appartamento poiché la centrale di ventilazione deve essere installata all’interno dell’alloggio occorre avere cura di sceglierne un modello silenzioso, che non generi discomfort durante le ore di riposo. In ogni caso, è buona regola posizionarla lontana dalle stanze da letto ed eventualmente contenerla in un falso mobile o tratto di controsoffitto insonorizzato. Per soluzioni di questo tipo, gli aspetti acustici sono senza dubbio quelli più delicati da affrontare.
Aspetti aerodinamici: un utile parametro di progettazione è la potenza specifica di ventilazione, definita con l’acronimo SFP ‘Specific Fan Power’. È un parametro che quantifica il rapporto energia-efficienza di un determinato ventilatore, ed è la misura della potenza elettrica necessaria per alimentare un ventilatore (o un gruppo di ventilatori) in relazione al volume d’aria che esso fa circolare. Non si tratta di un valore fisso, bensì di una variabile che muta a seconda della portata d’aria e della prevalenza a cui ogni ventilatore è sottoposto. Il valore SFP può essere utilizzato come parametro di scelta di un prodotto da installare in una determinata applicazione, in funzione del risparmio energetico che tale scelta può comportare.
La regolazione: fornire all’utente la possibilità di regolazione del proprio sistema VMC ha diversi obiettivi. Tra questi: adeguare il funzionamento della macchina alle condizioni attuali e non a quelle impostate o di progetto; seguire variazioni interne improvvise come
ad esempio una grande affluenza di persone in un ambiente; limitare il funzionamento quando non necessario (assenza di persone in un ambiente).
Tra le modalità di regolazione vi sono quella manuale (gestibile all’utente), temporizzata (impostabile dall’utente), con sensori e soglie di regolazione, come ad esempio per la qualità dell’aria (per esempio CO2), l’umidità relativa e la temperatura. Qualora vi sia la possibilità di una regolazione è necessario che il sistema possa attuare una riduzione/aumento delle portate in funzione dell’opzione selezionata (in caso di controllo manuale) oppure determinata dai sensori. In caso di regolazione automatica e modulante il ventilatore viene comandato tramite un inverter da sensori di qualità dell’aria (per esempio CO2) in ambiente.
Aspetti distributivi: esistono in commercio vari tipi di canalizzazioni, di vario materiale (ad esempio metallico o plastico) con sezioni circolari, quadrate, rettangolari o piatte ovali. Generalmente le colonne montanti verticali sono in acciaio zincato spiralato, quindi del tipo rigido, ma per la distribuzione orizzontale è possibile utilizzare anche canali flessibili, molto pregiati per la rapidità di installazione. Tali condotte sono utilizzate per i sistemi centralizzati e per i sistemi per il singolo appartamento.
Nel corso degli ultimi anni, a partire dal periodo COVID, sono stati immessi sul mercato molti prodotti di ventilazione che rispondono a tutti oppure ad alcuni dei seguenti claim:
- rapidità e facilità di installazione;
- manutenzione semplicissima, quasi assente;
- silenziosità e prestazioni acustiche eccezionali;
- qualità dell’aria eccezionale.
Ma è davvero così? Le prestazioni promesse trovano riscontro in opera? Dai molteplici monitoraggi eseguiti, sopralluoghi e, per alcuni casi anche contenziosi emergono alcune tematiche comuni che possono essere utili per guidare le future installazioni e far tesoro degli errori riscontrati in installazione di sistemi VMC recenti e non.
La progettazione
È necessaria una competenza tecnica per la lettura delle specifiche dei prodotti e dei componenti, per eseguire una progettazione accurata e per guidare le fasi di installazione nonché di avviamento degli impianti di ventilazione meccanica controllata (VMC). Trovare quindi un tecnico competente può essere la prima strategia per poter proporre un impianto VMC efficiente e che, nell’arco della sua vita, riesce a mantenere le prestazioni richieste. Per progettare la VMC bisogna quindi rivolgersi ad un esperto di questo tema.
La scelta del prodotto/sistema
Per guidare la scelta e confrontare le prestazioni a parità di condizioni è disponibile, al seguente link: https:// www.agenziacasaclim0a.it/it/elencoventilazione-meccanica--10-1181. html un Excel scaricabile gratuitamente che confronta diversi parametri per le seguenti tipologie di prodotti: - unità canalizzate;
- unità non canalizzate con flusso continuo;
- unità non canalizzate con flusso alternato;
- unità canalizzate con pompa di calore aria-aria.
Il confronto è realizzato dall’Agenzia per l’Energia CasaClima sulla base di un disciplinare da loro prodotto. Questo utile strumento può guidare l’interpretazione
dei risultati dei test eseguiti da enti di certificazione e evitare errate interpretazioni a volte descritte nelle schede tecniche.
L’installazione è di primaria importanza
Anche un prodotto di grande qualità quando installato non correttamente può ridurre notevolmente le prestazioni attese ovvero quelle riportate nelle schede tecniche. Per gli aspetti di installazione bisogna tenere in considerazione le indicazioni dei produttori e il contesto.
La distribuzione dell’aria in ambiente
Immettere aria in un ambiente e prelevarla non è sufficiente. Come questo viene fatto rappresenta un traguardo per ottenere buona qualità dell’aria nelle zone occupate. È, quindi, necessario procedere con un ricambio totale dell’aria nell’ambiente, non solo vicino alla macchina di ventilazione o alle bocchette di immissione e prelievo. L’analisi e lo studio della collocazione dei canali e delle bocchette di ripresa e di immissione dell’aria è una strategia necessaria per tutte le destinazioni d’uso.
nati a distanza tale da evitare il cortocircuito oppure dovranno essere installate griglie studiate appositamente per tale scopo o almeno orientabili.
Esempio di collocazione di bocchette di prelievo e espulsione
Esempio di collocazione di bocchette di prelievo e espulsione
Le operazioni di manutenzione
Le operazioni di manutenzione
Esempio di collocazione di bocchette di prelievo e espulsione
Va sempre ricordato che devono essere rispettate le velocità dell’aria per garantire il comfort all’interno degli ambienti: questo significa dosare correttamente la qualità d’aria e studiare la direzione dei flussi.
Le operazioni di manutenzione
La manutenzione degli impianti deve prima di tutto essere pianificata. trascurare le operazioni di manutenzione e vanificare l’utilità della ventilazione: sporchi possono ridurre notevolmente il ricambio dell’aria e le portate consumare energia.
La manutenzione degli impianti deve prima di tutto essere pianificata. Non è possibile trascurare le operazioni di manutenzione e vanificare l’utilità della ventilazione: filtri sporchi possono ridurre notevolmente il ricambio dell’aria e le portate ma continuare a consumare energia.
La manutenzione degli impianti deve prima di tutto essere pianificata. trascurare le operazioni di manutenzione e vanificare l’utilità della ventilazione: sporchi possono ridurre notevolmente il ricambio dell’aria e le portate consumare energia.
Il bypass sull’espulsione
Anche se non più in vigore la norma UNI 10339 forniva importanti indica zioni sui requisiti del posizionamento delle prese d’aria esterne. Ripresa e espulsione dovranno essere posizio-
Prefiltro: prima e dopo la pulizia
Prefiltro: prima e dopo la pulizia
Prefiltro: prima e dopo la pulizia
Dalla riduzione dei consumi energetici alla rapidità di intervento, i vantaggi della telegestione sono tanti
Stefano Balzarotti
La gestione da remoto degli impianti termici è diventata sempre più diffusa negli ultimi anni grazie all’avanzamento della tecnologia e alla connettività sempre più ampia. Questo approccio permette di controllare, monitorare e gestire gli impianti termici da un luogo diverso rispetto alla loro installazione, come, per esempio, un centro di controllo operativo.
I vantaggi della gestione da remoto
Una gestione remota degli impianti termici offre numerosi vantaggi.
Il primo è la flessibilità. I responsabili dell’impianto e i manutentori possono gestire gli impianti termici da qualsiasi posizione, a patto di avere una connessione internet. Ciò permette di risparmiare tempo e denaro, poiché non è necessario recarsi fisicamente nel luogo di installazione dell’impianto per effettuare operazioni di manutenzione o controllo.
Inoltre, la gestione da remoto consente una maggiore rapidità di intervento. Quando si verifica un problema o un’anomalia nell’impianto termico, i responsabili possono essere avvisati immediatamente tramite notifiche o avvisi automatici. Questo permette di risolvere tempestivamente la situazione, riducendo i tempi di inattività e migliorando l’efficienza dell’impianto.
Un altro vantaggio è la possibilità di raccogliere e analizzare dati in tempo reale. Gli impianti termici
moderni sono dotati di sensori e dispositivi di monitoraggio che raccolgono costantemente informazioni sulla temperatura, il flusso di calore e altri parametri chiave. Grazie alla gestione remota, questi dati possono essere trasmessi in tempo reale al centro di controllo operativo, consentendo di monitorare costantemente le prestazioni dell’impianto. Questo perfette una migliore progettazione e pianificazione delle attività di manutenzione.
In termini di efficienza energetica, la gestione remota degli impianti termici può aiutare a ridurre i consumi energetici. Grazie alla costante vigilanza, è possibile ottimizzare le tempistiche di accensione e spegnimento degli impianti, così come la regolazione delle temperature e dei flussi di calore. Ciò riduce gli sprechi energetici, migliora l’efficienza complessiva dell’impianto termico e minimizza l’impatto ambientale.
Le sfide
Tuttavia, ci sono anche alcune sfide associate alla gestione da remoto degli impianti termici.
La sicurezza è una delle principali preoccupazioni. La gestione da remoto richiede una connessione internet affidabile e sicura per garantire che le informazioni trasmesse siano protette da sottrazione dei dati o intrusioni hacker È quindi essenziale implementare le appropriate misure di sicurezza, come l’autenticazione a due fattori e l’uso di reti virtuali private (VPN).
Inoltre, è importante garantire una corretta formazione e competenza del personale che gestisce gli
impianti termici da remoto. Questo può richiedere una certa curva di apprendimento e addestramento, dato che i sistemi di gestione remota possono essere complessi e richiedere un’interpretazione corretta dei dati raccolti.
Inoltre, è decisivo garantire una comunicazione e collaborazione efficiente tra il personale di controllo e i tecnici dell’impianto sul campo, per risolvere eventuali problemi in modo tempestivo ed efficace.
Strumenti utili per il controllo degli impianti ITS La domotica e la gestione intelligente possono essere applicate agli impianti idrotermosanitari attraverso l’utilizzo di sensori, attuatori e sistemi di controllo automatizzati.
Sensori. I sensori vengono utilizzati per rilevare informazioni come temperatura, umidità, presenza di persone o qualità dell’acqua. Queste informazioni vengono poi utilizzate per prendere decisioni sul funzionamento degli impianti.
Attuatori. Gli attuatori sono dispositivi che permettono di controllare gli impianti in modo automatico. Per esempio, un attuatore può aprire o chiudere una valvola per regolare il flusso dell’acqua o azionare una pompa per il riscaldamento.
1. Gli agenti biologici sono ripartiti nei seguenti quattro gruppi a seconda del rischio di infezione:
a) gruppo 1: un agente biologico che presenta poche probabilità di causare malattie in soggetti umani;
b) gruppo 2: un agente biologico che può causare malattie in soggetti umani e costituire un rischio per i lavoratori; è poco probabile che si propaga nella comunità; sono di norma disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche;
c) gruppo 3: un agente biologico che può causare malattie gravi in soggetti umani e costituisce un serio rischio per i lavoratori; l’agente biologico può propagarsi nella comunità, ma di norma sono disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche;
d) gruppo 4: un agente biologico che può provocare malattie gravi in soggetti umani e costituisce un serio rischio per i lavoratori e può presentare un elevato rischio di propagazione nella comunità; non sono disponibili, di norma, efficaci misure profilattiche o terapeutiche.
2. Nel caso in cui l’agente biologico oggetto di classificazione non può essere attribuito in modo inequivocabile a uno fra i gruppi sopraindicati, esso va classificato nel gruppo di rischio più elevato.
3. L’allegato XLVI riporta l’elenco degli agenti biologici classificati nei gruppi 2, 3 e 4.
Sistemi di controllo automatizzati. I sistemi di controllo automatizzati consentono la gestione centralizzata degli impianti idrotermosanitari. Questi sistemi possono essere programmabili in base alle preferenze degli utenti e ai dati raccolti dai sensori. Per esempio, è possibile impostare una temperatura desiderata per ogni stanza e il sistema si occuperà automaticamente di regolare i termosifoni o l’aria condizionata.
Per quanto riguarda l’integrazione con altri dispositivi intelligenti, la domotica consente di effettuarlo con periferiche presenti nella casa come smartphone, tablet o assistenti vocali. In questo modo è possibile controllare gli impianti idrotermosanitari anche a distanza tramite app o comandi vocali.
In conclusione, la gestione da remoto degli impianti termici offre numerosi vantaggi in termini di flessibilità, rapidità di intervento, raccolta e analisi dei dati in tempo reale e anche efficienza energetica. Tuttavia, è fondamentale garantire la sicurezza dei dati e formare adeguatamente il personale coinvolto. Con l’avanzamento continuo della tecnologia e l’aumento della connettività, ci si aspetta che la gestione remota degli impianti termici diventerà sempre più comune e standardizzata.
Il presente articolo è stato pubblicato anche sul n° 4/2023 del “Installatore Professionale”
caldaia
In provincia di Varese, un edificio di tre piani, composto da tre unità residenziali, è stato oggetto di un progetto di riqualificazione energetico molto complesso, finalizzato a una drastica riduzione dei consumi e all’ottimizzazione degli impianti, beneficiando delle agevolazioni fiscali. Prima della riqualificazione, le due unità immobiliari principali erano servite da un sistema Rotex per riscaldamento e ACS, che includeva una caldaia a condensazione, un accumulo da 500 litri e un impianto solare termico. La terza unità era invece dotata di una caldaia tradizionale a gas. L’impianto è stato sostituito, passando da caldaia all’implementazione di una pompa di calore, con un impatto significativo dal punto di vista dell’efficienza energetica di tutto l’edificio. L’involucro edilizio, anch’esso oggetto di intervento,
è stato isolato mediante cappotto termico; sono state inoltre rifatte e isolate le coperture, sia quelle a falde sia quella piana verso il sottotetto e sono stati sostituiti i serramenti.
Le esigenze da soddisfare
La progettazione ha dovuto tenere conto di due vincoli fondamentali: l’impossibilità di rifare completamente le linee di distribuzione e quella di non sostituire i preesistenti radiatori in alluminio. C’era inoltre la necessità di installare un sistema in grado, da una parte, di produrre il vettore termico a una temperatura di 50 °C, compatibile con i radiatori esistenti e, dall’altra, di scaldare rapidamente l’acqua calda sanitaria del serbatoio in caso di picchi di consumo, senza compromettere le prestazioni termiche dell’edificio. Vista la potenza di picco di circa 14 kW dell’edificio, l’obiet-
tivo era quello di realizzare un sistema che garantisse ampi margini di manovra anche in caso di temperature esterne rigide e di richiesta di potenza di spunto per un’occupazione discontinua dell’edificio.
La soluzione proposta
Al fine di aumentare l’efficienza energetica dell’edificio si è scelto di sostituire le due caldaie a gas con un sistema centralizzato composto da due pompe di calore Aquarea Serie L con refrigerante R290 da 9 kW in grado di gestire anche l’acqua calda sanitaria. Le pompe di calore sono integrate da un impianto fotovoltaico da 6,80 kW con accumulo da 9,6 kWh per ottimizzare lo sfruttamento dell’energia disponibile prima di riversarla in rete. La riqualificazione dell’intero edificio ha richiesto un intervento importante, che ha presentato alcune difficoltà legate alla continuità dei servizi energetici, che andavano comunque garantiti agli occupanti, con il minor disturbo possibile durante il periodo dei lavori. “Dal punto di vista pratico, abbiamo provveduto, in primis, all’eliminazione di tutte le componenti della centrale esistente nei due appartamenti principali, utilizzando temporaneamente una caldaia di backup – racconta l’Ing. Giuliani, Direttore Tecnico dello Studio di Ingegneria NRG Zero S.r.l. Terminato il tutto e realizzata la linea verso il terzo appartamento, si è provveduto alla messa in opera delle unità esterne e progressivamente al collaudo dell’impianto.” Massimo Terni, titolare dell’azienda installatrice Emmeti Impianti di Casale Litta (VA) ha affermato: “Ho colto con
Le pompe di calore rappresentano una scelta naturale per molti progettisti, che riconoscono oggi nell’ampia gamma di soluzioni
Aquarea di Panasonic il perfetto mix tra tecnologia e qualità, a cui si aggiunge il valore di una rete di prevendita e post-vendita qualificata di riconosciuta eccellenza in grado di offrire un supporto tecnico costante.
Aquarea serie L
Due unità esterne monofase da 9 KW – Cod WHWDG09LE5
Due unità interne – Cod WHSDC0509L3E5
Progettista: Ing. Alessandro Giuliani Direttore Tecnico dello Studio di Ingegneria NRG Zero S.r.l. di Inarzo (VA)
Installatore: Massimo Terni – Emmeti Impianti di
grande interesse l’opportunità di lavorare su un impianto in cascata che utilizzasse il gas R290; la mia prima esperienza con questa tecnologia. Il sistema non ha presentato alcun problema, nonostante siano state necessarie alcune attenzioni supplementari dovute alla necessità di mantenere i servizi energetici attivi e di coordinarsi con i lavori del cappotto esterno – continua Terni. Abbiamo dovuto eliminare manualmente l’aria del circuito per evitare la remota possibilità di infiltrazione del gas nel circuito, in caso di rottura dello scambiatore”.
Perchè una soluzione in cascata e con refrigerante naturale?
L’Ing. Alessandro Giuliani, per il progetto, ha scelto un impianto a cascata
“perché la copertura dei carichi termici e, soprattutto, della produzione di acqua calda sanitaria per un immobile plurifamiliare andava oltre la potenza di una sola unità. Un ulteriore vantaggio deriva dalla migliore capacità di parzializzazione dei carichi, che in diversi periodi dell’anno risultano molto bassi”. “L’impiego di pompe di calore alimentate a R290 – commenta Giuliani –abbatte molte delle barriere tradizionali che ostacolavano la sostituzione di generatori esistenti con pompe di calore, grazie alle elevate temperature raggiungibili e agli alti COP (coefficienti di prestazione) che le caratterizzano. Questa tecnologia si contraddistingue per la sua potenza e versatilità, dimostrandosi in grado di affrontare criticità legate alle portate degli impianti esistenti e alla necessità di produzione di
acqua calda sanitaria e disinfezione”.
I risultati del progetto
Grazie a scelte progettuali incentrate sull’efficienza energetica e all’adozione di soluzioni tecnologiche innovative e ad alte prestazioni, l’edificio ha effettuato un salto di ben 10 classi energetiche passando da una classe energetica iniziale G (con emissioni di CO2 pari a 58,8 kg/m² anno) alla classe A4. In altre parole, le emissioni di CO2 sono state abbattute a 10 kg/m² anno, un valore che, se si considera l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico, può essere virtualmente azzerato. I vantaggi ottenuti sono molteplici e tangibili: riduzione dei consumi energetici, minore impatto ambientale, aumento del comfort abitativo e, non da ultimo, un incremento del valore economico dell’intero immobile e delle singole unità abitative. A livello di indici di prestazione energetica, quello di prestazione non rinnovabile EP gl,nren passa da 310,39 kWh/m2 anno a 36,80, mentre quello della prestazione energetica rinnovabile kWh/m2 anno EPgl,ren da 6,02 kWh/m2 anno a 77,47 kWh/ m2 anno. I due impianti fotovoltaici da 6,8 kWp complessivi generano annualmente 7.294 kWh di energia elettrica, superando il fabbisogno energetico standard di 5.928 kWh annui. La stima dei costi energetici nel corso dell’anno per il fabbricato relativamente a riscaldamento e acqua calda sanitaria si aggira sui 1.500 euro per l’intero immobile.
La continua crescita di Delfino ha reso opportuna e necessaria la realizzazione della nuova sede per poter gestire le future esigenze del Gruppo di Marco Barbetti - Logicà
Èoperativo dal mese di settembre il nuovo magazzino e centro distributivo del Gruppo Delfino, nel Comune di Altedo (BO); una struttura all’avanguardia, concepita per rispondere alle esigenze distributive aziendali attuali e degli anni a venire.
Gli spazi della vecchia sede, inaugurata nel 2013, non erano ormai più suf-
ficienti né a livello di magazzino, né per la parte dedicata agli uffici. Negli ultimi anni, infatti, tutti i numeri di Delfino sono aumentati: dagli associati, con conseguente necessità di ampliamento della parte logistica, ai dipendenti, raddoppiati nell’ultimo decennio.
Non senza aver vagliato le eventuali opportunità offerte da strutture già esistenti, Delfino ha così deciso di procedere alla costruzione ex novo dell’immobile
che ospita sia il magazzino che gli uffici aziendali. In questo senso si è attivata per la ricerca dei lotti edificabili nelle vicinanze, fino all’individuazione del terreno idoneo, a poca distanza dallo storico magazzino. Evidentemente, tale scelta ha permesso di dimensionare l’immobile in funzione delle proprie esigenze specifiche, procedendo alla realizzazione di una struttura che si articola attraverso un magazzino destinato alle attività logi-
stica di circa 2.800 mq coperti, a cui si aggiungono 800 mq dedicati agli uffici.
Progettazione strutturale
Il progetto immobiliare è stato affidato allo Studio Grimandi dell’Arch. Alessandra Grimandi, che ne ha curato tutti gli aspetti: dalle fondazioni fino alla sua completa realizzazione, coordinando tutte le imprese coinvolte nella realizzazione.
L’attività ha preso il via a inizio 2022 attraverso la presentazione al CDA Delfino di una serie di proposte, fino a giungere alla scelta e definizione del progetto definitivo.
In questa fase, numerosi sono stati i contatti con lo Studio Grimandi per quanto ha riguardato gli aspetti logistici: dalle indicazioni in merito alle dimensioni e all’altezza più idonee per l’attività specifica, all’esecuzione della pavimentazione di magazzino e alle baie di carico, accessi e illuminazione. La porzione dedicata al magazzino ha un’altezza utile di 8.5 metri e, come detto, una superficie coperta di circa 2.800 mq, a cui si aggiungono le aree esterne, dedicate alle movimentazioni delle merci e ai parcheggi per dipendenti e visitatori.
Progettazione logistica
La progettazione del layout interno ha preso il via partendo da un’approfondita analisi dell’assortimento aziendale e delle movimentazioni dei singoli prodotti, individuandone la classe di appartenenza (ABC) e gli indici di accesso per definire ingombri e, successivamente, il posizionamento. Il progetto ha previsto la realizzazione di diverse aree funzionali, tra cui le zone dedicate al ricevimento e alle spedizioni merci. In particolare, la zona spedizione si avvale di due baie di carico dotate di pedane idrauliche e portoni sezionali. La progettazione, nello specifico, ha preso in considerazione anche la realizzazione delle banchine di carico e delle zone esterne dedicate alla movimentazione e al carico degli automezzi.
La zona dedicata allo stoccaggio dei pallet utilizza scaffali di 7.5 m di altezza
con 4/5 livelli di stoccaggio che consentono di immagazzinare circa 2.000 pallet, la cui movimentazione avviene tramite l’utilizzo di carrelli retrattili. La zona dedicata allo stoccaggio delle minuterie, invece, utilizza scaffali di altezza di 7 m e 8 livelli di stoccaggio (terra + 7). In quest’area si è optato per un sistema a corsie strette, tramite utilizzo di carrelli commissionatori verticali con sistema di guida a induzione; qui trovano locazione circa 3.000 referenze. Tutte le strutture di stoccaggio sono certificate antisismiche nel rispetto delle prescrizioni della regione Emilia Romagna.
Per quanto riguarda le attrezzature di stoccaggio, si è proceduto alla elaborazione di capitolati di dettaglio con evidenziate necessità tecniche specifiche, finalizzati all’ottenimento di offerte uniformi da parte delle aziende fornitrici.
Dal punto di vista dei mezzi di movimentazione (carrelli retrattili, commissionatori verticali uomo a bordo, etc.) si è proceduto con il medesimo approccio, individuando le tipologie necessarie e le loro caratteristiche (dimensioni, portate, altezze di elevazione necessarie); anche in questo caso inviando le specifiche ai diversi fornitori coinvolti.
La scelta di Delfino, dopo una trattativa piuttosto articolata, ha privilegiato Toyota Italia, fornitore storico del Gruppo, e la Armes S.p.a., per la for-
nitura delle scaffalature. In merito alla fornitura dei carrelli e dei sistemi a essi collegati, il Gruppo ha usufruito del piano industria 4.0, scegliendo di affidarsi – per ottenere l’attestazione dell’impianto – a I.C.I.M. Milano, che ha provveduto alle verifiche in campo in merito al rispetto dei requisiti e all’interconnessione dei diversi componenti coinvolti (carrelli, computer veicolari, gestionale aziendale e partizioni logistiche).
Funzionalità
Il Ce.Di. svolge esclusivamente le attività di ricevimento merci dai fornitori per i prodotti centralizzati e a marchio Delò e la preparazione e la spedizione dei materiali verso i Soci. Concettualmente, il Ce.Di. prevede la centralizzazione di una serie di prodotti a bassa rotazione e di quelli per cui verranno effettuati acquisti speculativi, oltre che, come detto, i prodotti a marchio Delò che comprendono, ad oggi, principalmente rubinetterie e prodotti linea doccia.
Display merceologico
L’attività della definizione del posizionamento dei diversi materiali, ha rappresentato una parte altrettanto importante della progettazione. Si è proceduto, sulla base di elaborazioni dei dati prima citati, alla definizione del macro-posizionamento delle diverse famiglie merceologi-
L’azienda
Delfino è un consorzio fondato nel 1976, una delle prime cooperative senza scopo di lucro che opera nel settore idrotermosanitario. È il gruppo più longevo nel panorama italiano e, nel 2026, festeggerà i primi cinquant’anni di attività. In questa lunga storia, è stata costruita una diffusa rete di associati, rivenditori e showroom su tutto il territorio nazionale. Oggi Delfino conta 56 aziende associate in 18 regioni d’Italia.
Grazie alla forma cooperativa, il Gruppo offre agli associati tutti gli strumenti necessari per lo sviluppo del loro business ed è diventato nel tempo il riferimento per le piccole e medie imprese che operano nel settore. I rapporti tra la Centrale e i soci fanno riferimento ad un’organizzazione a rete, che, in sostanza, opera come fosse un’unica impresa, con punti vendita autonomi in sede locale, concentrando le attività che consentono economie di scala. L’esperienza maturata in questi anni ha dato vita a Delò, il marchio di proprietà del Gruppo che mette a disposizione di operatori del settore (idraulici, installatori, etc) e utenti finali, una gamma completa di prodotti per il bagno e la cucina, studiata nei dettagli e frutto del lavoro sul campo degli esperti Delfino. Delfino, inoltre, è Corporate Golden Donor di FAI (Fondo Italiano per l’Ambiente) a dimostrazione dell’impegno quotidiano per la salvaguardia del territorio e delle sue risorse.
che e, congiuntamente, all’individuazione delle necessità specifiche in termini di dimensionamento dei vani per i diversi prodotti, quali, per esempio, le altezze necessarie e individuando anche il posizionamento di accessori, come ad esempio, rompitratta, ferma bancali e reti di protezione.In relazione all’area intensiva dedicata alle minuterie, il posizionamento ha preso in considerazione le singole referenze e i relativi ingombri, producendo un documento di display di dettaglio, utilizzato poi dagli addetti interni per procedere al riempimento dell’area stessa.
Rintracciabilità e sistema ubicazionale
In funzione dell’argomento specifico, è stato definito il progetto ubicazionale che sostanzia le attività di prelievo e refill, garantendo una rintracciabilità a livello di singola ubicazione/prodotto. In linea di massima si è applicato il concetto di magazzino stratificato, individuando le postazioni di prelievo principali (picking) nelle parti inferiori delle scaffalature (terra + due livelli) e destinando i livelli superiori alla gestione degli stock.
Conclusioni
Con la realizzazione della nuova piattaforma logistica, come descritto, il Gruppo Delfino guarda al futuro con un importante investimento, anche dal punto di vista tecnologico, per migliorare e rendere ancor più efficiente il servizio nei confronti dei propri Soci.
Un sentito ringraziamento a Delfino per l’opportunità concessaci e allo Studio Grimandi per la fattiva collaborazione che ha caratterizzato il progetto.
L’azienda, fondata nel 1975 da Giuseppe Arlia a Longobardi (CS), nasce come rivendita di piastrelle per poi ampliarsi nel settore del materiale edile, arredo bagno e termoidraulica. Nel 1998 viene costruito il nuovo stabilimento che ospita al primo e secondo piano uno showroom dedicato a arredo bagno, pavimenti, rivestimenti, porte interne e parquet. Al piano terra si trovano i settori ferramenta, termoidraulica e materiale elettrico. Con l’ingresso in azienda dei figli Marino e Alessandro, prima soci familiari e dal 2014 titolari, l’azienda amplia l’offerta commerciale. Marino sviluppa e porta avanti un progetto per spingere le vendite online sia sul sito (www.masterbrico.com), sia sulle principali piattaforme di vendita presenti con risultati che vanno al di là di ogni più rosea previsione. Alessandro, invece, si appassiona al mondo delle costruzioni in legno, imparando a progettare piccole tettoie e coperture di medie e grandi dimensioni. Oggi l’azienda è dotata di una macchina a controllo numerico di ultimissima generazione per il taglio delle strutture in legno. L’ufficio tecnico, di cui fanno parte Alessandro e un ingegnere strutturista, si occupa della progettazione e realizzazione di strutture di piccole dimensioni, grandi opere in legno lamellare, strutture commerciali in legno, case in bioedilizia ad altissime prestazioni sismiche e termiche, edifici multipiano in legno per strutture ricettive. Quest’ultimo settore è stato di grande stimolo per la crescita delle vendite nella termoidraulica. Per il futuro il focus aziendale è rivolto all’espansione di alcuni settori (elettrico e termoidraulico, infissi) e al miglioramento della gestione del magazzino.
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Un appuntamento dedicato ai professionisti del settore, per approfondire insieme i temi dominanti del mondo delle costruzioni
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Xompero Snc è un’azienda che opera nel settore edile e dell’arredo bagno dal 1975, offrendo sempre prodotti e servizi di alta qualità. La costante ricerca di materiali innovativi ed ecosostenibili permette ai clienti di trovare in showroom prodotti all’avanguardia, in linea con le loro esigenze. L’azienda si avvale di professionisti qualificati, garantendo professionalità e puntualità.
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ADOLFO PRA è il responsabile del magazzino e della logistica. La sua competenza sui materiali di posa gli consente di gestire al meglio il cantiere, fornendo consigli ai posatori e agli altri professionisti nella scelta dei prodotti più adatti
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Il volume, a 20 anni dalla prima edizione, è stato radicalmente rinnovato, riscritto e ripensato, sia nella struttura sia nei contenuti, mantenendo la sua ‘missione d’incipit’ di essere un ‘capitolato parlato’. Per rendere il testo ancora più interattivo con il Prezzario DEI Restauro dei Beni Culturali, i titoli delle procedure sono stati redatti partendo dalle voci del Prezzario. Questa ‘piccola’ rivoluzione nell’impostazione del volume rispetto alle precedenti edizioni nasce dall’esperienza/contingenza maturata negli ultimi anni in ambiente pubblico in cui si elabora la parte di progetto definitivo-esecutivo ma non si ricopre l’incarico di Direzione Lavori, gestito internamente alle Amministrazioni. Da questo è scaturita l’esigenza di avere dei ‘semi-lavorati’ rappresentati dalle ‘schede semplificate’, basate sul metodo del ‘problem solving’, così da fornire un corpus di risoluzioni, concrete e collaudate dalla pratica di cantiere. Il volume si compone di due parti, Procedure Operative e Schede ITO introdotte, in apertura del volume, da alcuni brevi saggi che hanno la funzione di indirizzi di metodo, indispensabili per comprendere l’approccio metodologico seguito dagli autori ed eseguibile dai lettori/fruitori del testo. Le Procedure Operative sono state raggruppate in sette macro categorie, ciascuna anticipata da una premessa metodologica in cui si indicano le finalità dell’intervento, i criteri di esecuzione e i requisiti dei materiali da utilizzare e le precauzioni operative da osservare nella specifica lavorazione. Ogni procedura è stata redatta secondo uno schema tipo, composto di tre campi: ‘Finalità’, ‘Modalità di esecuzione e requisiti dei materiali’, ‘Elenco dei controlli e criteri di accettabilità’.
PartnerPro, sviluppato in collaborazione con ANGAISA, è il progetto dedicato alla distribuzione specializzata che punta a essere leader nel mercato. PartnerPro permette di accedere a un sistema di servizi e soluzioni specifiche per gestire con la massima efficacia le numerose opportunità che stanno sorgendo in questo periodo di grandi evoluzioni. Il progetto prevede informazione e consulenza mirate direttamente al distributore, ma anche strumenti per supportare i propri clienti installatori, in relazione alle crescenti esigenze di un mercato in veloce evoluzione e in forte convergenza con altre filiere. Fidelizzare gli installatori attraverso soluzioni professionali mirate che permettono di aggiornarsi e adattarsi ai
cambiamenti permette di trarre importanti vantaggi operativi. Il primo passo è InstallatorePlus, il servizio messo a disposizione della distribuzione specializzata per tenere informati i propri clienti garantendo risorse costanti e consulenza. Il distributore può poi personalizzare un catalogo di seminari, formazione e certificazioni per garantire tutto il supporto necessario. La missione di PartnerPro è garantire perciò soluzioni che soddisfino le importanti esigenze di mercato e viene fatto con professionalità e passione da parte di un team qualificato, unito alle innovative partnership a livello nazionale.
Per informazioni: Dott.ssa Beatrice Condò | www.partnerpro.it www.angaisa.it | Area Soci/Convenzioni
ANGAISA – Associazione nazionale commercianti articoli idrosanitari, climatizzazione, pavimenti, rivestimenti e arredobagno – Associazione Sindacale di Categoria aderente a Confcommercio Imprese per l’Italia – Membro della FEST ( Fédération Européenne des Grossistes en Appareils Sanitaires et de Chauffage ) – www.angaisa.it. ANGAISA associa con la qualifica di Soci Ordinari 243 aziende distributrici, con oltre 800 unità locali presenti sul territorio. I soci ANGAISA rappresentano circa il 40% del fatturato della distribuzione ITS nazionale; per caratteristiche dimensionali e organizzative, quella dei Soci ANGAISA è definita la Grande Distribuzione Specializzata del Settore Idrotermosanitario. ANGAISA associa inoltre – con la qualifica di Soci Sostenitori – 125 industrie, leader dei rispettivi ambiti merceologici, e 13 Gruppi di distribuzione.
FISCO
Come noto, l’art, 26, D.P.R. n. 633/1972 individua situazioni, regole e modalità per l’effettuazione delle “variazioni dell’imponibile e dell’imposta”, in generale denominate note di variazione IVA, in particolare, note di credito o note di debito a seconda che la variazione sia, rispettivamente in diminuzione o in aumento. Se una società emette una fattura e si estingue prima di avere emesso una nota di variazione in diminuzione, la facoltà di emettere tale documento non si trasferisce ai soci. In particolare, il diritto di credito verso l’Erario per la restituzione dell’IVA assolta si estingue insieme alla società che è stata cancellata dal Registro delle imprese. Il suddetto chiarimento dell’Agenzia delle Entrate è stato dettato dall’esigenza di chiarire se alla liquidazione ordinaria di una società possano essere
applicati i principi enunciati per le operazioni straordinarie in merito agli effetti successori negli adempimenti fiscali. La risoluzione in esame rileva le differenze intercorrenti tra la fattispecie descritta e le operazioni straordinarie, nel qual caso la società risultante dall’operazione subentra nei diritti della società avente causa, incluso il diritto a emettere le note di variazione in diminuzione. Inoltre, ai fini dell’emissione delle note di variazione in diminuzione, deve essere rispettato il principio, già formulato, di identità “tra l’oggetto della fattura e della registrazione originaria, da un lato, e, dall’altro, l’oggetto della registrazione della variazione, in modo che esista corrispondenza tra i due atti contabili” (Risoluzione Agenzia delle Entrate n. 120/2009 e risposta a interpello n. 427/2023).
Come noto, le liti fiscali in cui è parte l’Agenzia delle Entrate, nella misura in cui il ricorso sia stato notificato entro il 1° gennaio 2023 e, alla data di presentazione dell’istanza, non si sia formato il giudicato, possono essere definite. Il beneficio consiste nello stralcio di sanzioni e interessi, oppure anche di una parte dell’imposta, a seconda dell’andamento del processo. (art. 1, commi da 186 a 205, L. 197/2022, la cd. legge di bilancio 2023). L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che “gli interessi dovuti per il versamento delle rate successive alla prima devono essere calcolati al tasso legale applicabile alla data di perfezionamento della definizione stessa”. Nella fattispecie in esame, il contribuente chiedeva se a fronte della domanda di accesso alla definizione delle liti in cui aveva esercitato l’opzione del versamento rateale delle somme dovute (con versamento della prima rata nel 2023), dal 1° gennaio 2024 dovesse applicarsi il nuovo tasso di interesse legale anziché quello vigente al momento del pagamento della prima rata. Come noto, con il D.M. del
13 dicembre 2022 per il periodo dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023 il tasso legale è stato fissato al 5%. Successivamente il MEF, con il D.M. del 29 novembre 2023, ha stabilito il tasso dal 1° gennaio 2024 al 2,5%. Il dimezzamento del tasso di interesse legale, quindi, ha portato il contribuente a interrogarsi sul tasso da applicare alla definizione in argomento per le rate da corrispondere nel 2024. L’Agenzia delle Entrate, nel chiarire che si applica il tasso di interesse legale vigente al momento del perfezionamento della definizione della lite, ha evidenziato che ciò deriva dall’applicazione dell’art. 1, comma 194, L. 197/2022 che si richiama per espresso all’art. 8, D. Lgs. n.218/1997. Secondo detta norma “la misura del tasso di interesse legale deve essere determinata con riferimento all’annualità in cui viene perfezionato l’atto di accertamento con adesione, rimanendo costante anche se il versamento della rate si protrae negli anni successivi”. Sicché, il tasso di interesse legale rimane quello del momento del perfezionamento, ovvero del 2023 al tasso del 5%.
Come noto, il reverse charge (o inversione contabile) è uno speciale meccanismo tale per cui, in deroga alle regole ordinarie del sistema dell’IVA, il debitore d’imposta è il cessionario o committente dell’operazione. Quest’ultimo soggetto è tenuto ad assolvere gli obblighi che sorgono ai fini impositivi. Per quanto riguarda l’obbligo di fatturazione, in particolare, esso è assolto secondo le due diverse modalità dell’integrazione della fattura ricevuta e dell’emissione di un’autofattura. L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che il meccanismo del reverse charge non si applica alle note di variazione IVA, in aumento o in diminuzione, riferite a fatture che non sono state assoggettate a tale meccanismo in quanto questo non era ancora entrato in vigore. In particolare, l’Amministrazione finanziaria richiama l’ipotesi in cui, per effetto dell’aggiornamento dei prezzi relativi all’energia elettrica ceduta a un soggetto passivo-rivenditore, si verifichi una variazione in aumento della base imponibile IVA delle cessioni già effettuate nel periodo ante 2015. In tal caso, poiché il meccanismo antifrode per tali cessioni di energia, attualmente previsto dall’art. 17, co. 6, lett. d-quater), D.P.R. n. 633/1972, è stato introdotto soltanto dal 2015, i corrispettivi aggiuntivi addebitati dal cedente in relazione a una cessione effettuata nel periodo ante 2015 andranno fatturati addebitando l’IVA in rivalsa e non mediante reverse charge, in quanto l’operazione principale cui si riferisce la variazione non era soggetta a inversione contabile.
Sulla Gazzetta Ufficiale del 9 settembre 2024 è stato pubblicato il Comunicato del MASE con il quale si informa della pubblicazione del Decreto 19 giugno 2024 del MASE recante “Incentivazione degli impianti a fonte rinnovabile innovativi o con costi di generazione elevati che presentino caratteristiche di innovazione e ridotto impatto sull’ambiente e sul territorio” (impianti alimentati da biogas e biomasse, solari termodinamici, geotermoelettrici, eolici off-shore, fotovoltaici floating e gli impianti alimentati da energia mareomotrice, del moto ondoso e altre forme di energia marina).
L’incentivo consiste in una tariffa agevolata, differenziata per tipologia di impianto, erogata dal GSE per un totale di anni pari alla vita utile convenzionale degli impianti stessi. L’incentivo è calcolato dal GSE medesimo sulla base dell’energia prodotta e viene assegnato tramite procedure competitive bandite periodicamente dal GSE tra il 2024 e il 2028, con contingenti di potenza prestabiliti per ciascuna fonte. In sede di procedura, i partecipanti offrono uno sconto
a ribasso (non inferiore al 2%, in caso di impianti > 300kW) rispetto alla tariffa di riferimento riportata dal decreto. Per gli impianti superiori a 300 kW, l’energia rimane nella disponibilità del produttore che la immette in rete e la vende autonomamente, ricevendo dal GSE (o versando al GSE) l’eventuale differenza tra la tariffa aggiudicataria e il prezzo medio zonale orario (c.d. tariffa premio). Per gli impianti di piccola taglia, il produttore può anche optare per il ritiro dell’energia da parte del GSE, e pertanto riceve la c.d. tariffa omnicomprensiva
Come previsto dal D.lgs 199/21, l’agevolazione è applicabile alla realizzazione di nuovi impianti, riattivazioni di impianti dismessi, integrali ricostruzioni, potenziamenti e rifacimenti di impianti esistenti, anche tenendo conto dei diversi costi specifici e delle caratteristiche peculiari delle diverse applicazioni e tecnologie. Per visualizzare i tempi massimi per la realizzazione degli interventi a seconda della tipologia e i costi di riferimento, la vita utile convenzionale e le tariffe di riferimento, vedi il Decreto 19 giugno 2024, attuabile fino al 31 dicembre 2028.
Segnaliamo che sono state pubblicate le prime FAQ condivise tra il GSE e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy riguardanti le principali tematiche di interesse per gli operatori, tra cui:
• cumulabilità con altre agevolazioni;
• documentazione necessaria per la presentazione delle richieste di accesso alla misura;
• progetti e interventi ammissibili;
• modalità di presentazione delle richieste.
Il GSE ha pubblicato, inoltre, nella sezione dedicata del sito, le pillole informative e renderà disponibile un contatore per il monitoraggio delle risorse prenotate. Riportiamo qui
di seguito alcune delle FAQ riportate all’interno del sito.
Tra gli investimenti per l’autoproduzione da fonti rinnovabili rientrano anche gli impianti fotovoltaici?
Per gli impianti fotovoltaici, l’incentivo è limitato ai soli impianti con moduli fotovoltaici iscritti al registro di cui all’articolo 12 del Decreto-Legge 9 dicembre 2023, n. 181, convertito con modificazioni dalla Legge 2 febbraio 2024 n. 11 e dall’articolo 1, comma 6, del Decreto Legge n.116 del 9 agosto 2024, che rispondono ai requisiti di carattere territoriale e tecnico di cui al comma 1, lettere a), b) e c), del medesimo articolo 12,
così come modificato dall’art. 1, comma 6 del Decreto-Legge 113/2024. Nelle more della formazione del registro del predetto articolo 12, sono agevolabili gli impianti con moduli fotovoltaici che, sulla base di apposita attestazione rilasciata dal produttore, rispettino i requisiti di carattere tecnico e territoriale previsti dalle lettere a), b) e c) del menzionato articolo 12. È inoltre prevista una maggiorazione della base di calcolo per gli impianti che includono i pannelli a maggiore efficienza previsti alle lettere b) e c) comma 1 art. 12, DL 181/2023, ossia: ∙120% del costo per i moduli fotovoltaici con celle con un’efficienza a livello di cella almeno pari al 23,5 %; ∙140% del costo per i moduli composti
da celle bifacciali ad eterogiunzione di silicio o tandem con un’efficienza di cella almeno pari al 24 %. Si evidenzia che sia i moduli che le celle devono essere entrambi prodotti negli stati membri dell’Unione Europea.
Chi può accedere all’agevolazione?
Possono beneficiare del contributo tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato e le stabili organizzazioni nel territorio dello Stato di soggetti non residenti, a prescindere dalla forma giuridica, dal settore economico, dalla dimensione e dal regime fiscale adottato per la determinazione del reddito d’impresa. Sono, tuttavia, escluse dal beneficio le imprese: a)in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale, o sottoposte ad altra procedura concorsuale prevista dal regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, dal codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, di cui al D.Lgs. 12 gennaio 2019, n. 14, o da altre leggi spe-
ciali, o che abbiano in corso un procedimento per la dichiarazione di una di tali situazioni; b) destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi del D.Lgs. 8 giugno 2001, n. 231; c) che non rispettino le normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro applicabili in ciascun settore e inadempienti rispetto agli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.
Quali controlli vengono svolti sulla documentazione presentata e sugli investimenti?
Ai sensi dell’art. 20 del Decreto attuativo, il Ministero esercita, avvalendosi del GSE, la vigilanza sulle attività svolte dai soggetti abilitati al rilascio delle certificazioni, verificando: a)la correttezza formale delle certificazioni rilasciate; b)la rispondenza, sulla base di piani di controllo definiti nella convenzione tra il GSE ed
il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, del contenuto delle stesse alle disposizioni del DM “Transizione 5.0” e ai modelli e alle istruzioni rese disponibili sul sito istituzionale del GSE, nonché alla verifica in capo ai soggetti abilitati del possesso dei requisiti previsti dall’articolo 15 del DM “Transizione 5.0”, ivi compreso il possesso di idonee coperture assicurative. Il GSE può effettuare, inoltre, verifiche documentali e ispezioni in situ sui singoli interventi agevolati. Nel caso in cui, all’esito dei controlli, nonché delle verifiche documentali e in situ, si rilevi l’indebita fruizione, anche parziale, del credito d’imposta, il GSE, per quanto di competenza, ne dà comunicazione all’Agenzia delle entrate indicando i presupposti, i mezzi di prova e le ragioni giuridiche della decadenza per l’avvio degli atti di recupero del relativo importo, maggiorato di interessi e sanzioni.
PREVIDENZA
L’INPS con il messaggio n. 2099/2022 aveva fornito chiarimenti circa la legittimità di ricostituire le prestazioni di esodo in oggetto, sulla base di retribuzioni percepite successivamente alla data di cessazione del rapporto di lavoro. In particolare, l’Istituto aveva confermato che qualunque retribuzione imponibile ai fini previdenziali erogata successivamente alla prestazione di esodo e non considerata al momento della liquidazione in via definitiva della prestazione della stessa, ma riferita al periodo di lavoro precedente la cessazione del rapporto, deve essere inclusa nel calcolo delle prestazioni richiamate in oggetto. Con il messaggio n. 3078/2024, l’Inps fornisce ulteriori indicazioni operative in merito alla possibilità di ricostituire le prestazioni di esodo sopra richiamate, di rideterminare l’importo della prestazione e la sua scadenza non valutata né ai fini della verifica del diritto né della quantificazione dell’importo. Si ricorda che la domanda di prestazione di accompagnamento a pensione è trasmessa telematicamente dal datore di lavoro tramite il “Portale delle prestazioni di esodo”. Per le domande delle prestazioni in oggetto, sono riportati oltre ai dati identificativi del datore di lavoro, anche le informazioni relative all’anzianità contributiva maturata dal lavoratore alla data di risoluzione del rapporto di lavoro, nonché la data fino alla quale il datore di lavoro si impegna a versare la contribuzione correlata. Poiché le prestazioni di esodo sono erogate su richiesta del datore di lavoro
che ha l’onere del pagamento delle prestazioni stesse, non è possibile procedere alla loro ricostituzione né d’ufficio né su istanza del lavoratore. La domanda di ricostituzione, pertanto, deve essere presentata esclusivamente dal datore di lavoro esodante, in accordo con il lavoratore. A tal fine, deve essere caricata nella procedura “WEBDOM” in modalità manuale solo a seguito di apposita richiesta presentata dal datore di lavoro tramite PEC alla Struttura dell’Inps territorialmente competente che gestisce l’assegno di esodo, allegando una dichiarazione opportunamente timbrata e firmata dal legale rappresentante, con il quale lo stesso si fa carico dell’eventuale maggiore onere derivante dalla ricostituzione della prestazione. Alla domanda deve essere allegato anche il consenso del lavoratore interessato. Qualora, a seguito dell’accredito di tale contribuzione, possa essere anticipata la scadenza dell’assegno di esodo, la Struttura dell’INPS territorialmente competente provvede ad avvisare il datore di lavoro e il lavoratore per concordare l’anticipo della scadenza della prestazione e il relativo versamento della contribuzione correlata. Nel caso di ricostituzione, il modello “TE08” recherà la nuova scadenza della prestazione di accompagnamento a pensione per consentire al lavoratore di presentare in tempo utile la domanda di pensione. La contribuzione accreditata verrà considerata in sede di liquidazione della prestazione pensionistica.
In considerazione dell’interesse che può rivestire per la generalità dei Soci, riportiamo di seguito il parere della Direzione Ambiente, Utilities e Sicurezza di Confcommercio in merito al conseguimento della patente per le imprese e i lavoratori autonomi operanti nei cantieri temporanei mobili (DM n. 132 del 18 settembre 2024).
La società Rossi srl, operante nel settore del commercio di materiale edile, non è iscritta alla cassa edile ma stipula anche dei contratti di appalto per lavori di finitura consistenti in realizzo di pavimenti e rivestimenti, affidando i lavori esclusivamente in subappalto a imprese artigianali. In merito all’obbligo di richiesta della “patente a punti” per le imprese che operano in cantiere, pertanto si chiede:
- la società Rossi srl è responsabile e quindi deve obbligatoriamente chiedere copia della patente ai vari artigiani? È sufficiente un’autocertificazione?
Come deve essere rilasciata questa autocertificazione, ovvero gli artigiani devono dichiarare che hanno la patente e quanti punti hanno? È obbligatorio chiedere e conservare una copia della patente a punti?
- Nella circolare INL n. 4 del 23 settembre 2024 si evidenzia che, “ai sensi dell’art. 157 del D.lgs. n. 81/2008, il committente o il responsabile dei lavori che non abbia verificato il possesso della patente o del documento equivalente nei confronti delle imprese esecutrici o dei lavoratori autonomi, anche nei casi di subappalto, ovvero, per le imprese che non sono tenute al possesso della patente, dell’attestazione di qualificazione SOA, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 711,92 a euro 2.562,91”. Pertanto, l’impresa appaltatrice, se nominata dal committente responsabile dei lavori, deve verificare il possesso della patente. La circolare non specifica le modalità di verifica del possesso della patente per cui, in attesa di ulteriori indicazioni, consiglio di munirsi della copia dell’autocertificazione che attesta il possesso dei requisiti dell’impresa esecutrice dei lavori.
- Anche i dipendenti di Rossi srl entrano in cantiere o per la consegna di merce oppure per fare sopralluoghi di misurazione o verifiche dello stato avanzamento lavori: si tratta quindi di lavori che non richiedono una patente perché si tratta di “soggetti che effettuano mere forniture o prestazioni di natura intellettuale all’interno dei cantieri”. È corretta questa interpretazione?
- La società Rossi srl vende anche mobili da bagno, box doccia e accessori da bagno, e, tramite due dipendenti interni, si occupano anche del montaggio: tali lavori richiedono la patente a punti? Se sì, come si deve procedere per richiederla? È una patente che riguarda la società srl o è legata ai singoli dipendenti?
Per quanto concerne le modalità di richiesta della patente, la nota aggiunge che dal 1° novembre 2024 la richiesta per il rilascio della patente può essere presentata dal legale rappresentante dell’impresa o dal lavoratore autonomo, accedendo al portale dell’Ispettorato nazionale del lavoro attraverso SPID personale o CIE e verrà rilasciata in formato digitale. Fino al 31 ottobre 2024 il possesso dei requisiti è oggetto di autocertificazione/dichiarazione sostitutiva ai sensi del D.P.R. n. 445/2000 da inviare tramite indirizzo PEC a dichiarazionepatente@pec.ispettorato.gov.it. Informiamo, inoltre, che le istruzioni tecniche per effettuare la richiesta saranno indicate con apposita nota tecnica di prossima emanazione.
- Si, l’interpretazione è corretta e confermata anche dalla circolare n. 4 dell’INL.
- Se operano all’interno del cantiere in qualità di dipendenti della società Rossi srl sarà la società a dover possedere la patente a punti. Se, invece, operano in qualità di lavoratori autonomi saranno loro a dover possedere la patente.
Il Prezzario di Architettura e Interior Design contiene oltre 8000 voci e relativi prezzi per l’architettura e l’arredo di interni civili e commerciali, suddivisi tra manodopera, materiali e opere compiute.
Nell’edizione 2024, oltre la verifica generale dei prezzi e delle descrizioni, sono state riportate le nuove tabelle di manodopera edile e impiantistica, suddivise per ciascuna provincia italiana, e sono state registrate le novità relative ai seguenti ambiti: nelle “Opere da muratore” sono state ampliate le voci degli intonaci premiscelati e inserite le voci delle malte e dell’acciaio per cemento armato; nelle “Opere da pittore” sono state incrementate le voci di sottofondi e finiture; nelle “Pareti divisorie” sono state riviste tutte le voci delle pareti mobili ed attrezzate; nell’”Arredo Bagno” sono state riviste le voci relative ai mobili da bagno, ai lavabi e agli specchi; nel “Wellness” sono state riviste e ulteriormente dettagliate le voci concernenti le saune.
Il design è prodotto, progetto e comunicazione. In questo numero, vediamo da vicino come gli stand possano diventare efficaci strumenti di comunicazione, per veicolare correttamente il messaggio dei brand.
Enrico Cesana, designer e architetto, spiega in cosa consiste la direzione artistica di un gruppo di aziende. E vediamo anche da vicino i prodotti premiati da ADI a Cersaie 2024 e altre novità con un contenuto di design interessante
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Pag. 86 Design & prodotto
Pag. 92 Il design oltre il prodotto
Enrico Cesana, architetto e designer, ha aperto il suo studio professionale nel 2005, dopo alcuni anni di esperienza presso gli studi di Paola Navone e di Rodolfo Dordoni. “Il design non lo avevo mai considerato, soprattutto perché il sogno di ogni architetto è fare appunto l’architetto. Ma, dopo gli studi, due importanti esperienze professionali mi hanno fatto scoprire questo mondo ed è stato amore a prima vista. Nel 2005 la scelta di aprire un mio piccolo spazio e di credere in questo colpo di fulmine. Sono un progettista al servizio dell’azienda: mi piace lavorare sull’unicità e sul carattere; il mio compito è quello di saper leggere il DNA aziendale e fare progetti mirati alla valorizzazione di questi valori”
● ENRICO CESANA
Dal 2018, Enrico Cesana è direttore artistico del Gruppo Artesi (Artesi, Ardeco, Agha). Cosa significa per un designer essere art director di un gruppo articolato di aziende, con tre brand e tre diverse linee di prodotto? Per avere un’idea, il Gruppo Artesi è un gruppo di medie dimensioni, con un impianto produttivo di 25.000 metri quadrati e oltre 100 dipendenti, che comprende i brand Artesi, Ardeco, Agha. Il mio primo progetto per il brand Agha risale a sette anni fa; in quell’occasione avevo disegnato il primo concept per un box doccia colorato, da coordinare all’arredo bagno. L’idea era proprio di creare un arredo completo per la stanza del benessere, come ormai viene definita la stanza da bagno. In seguito a quel progetto, sono diventato direttore artistico di tutto il Gruppo e abbiamo cominciato a lavorare sull’identità complessiva. I tre brand mantengono la loro identità singola, ma il coordinamento tra le varie collezioni consente di formulare un’offerta commerciale completa, che facilita anche il rivenditore. Il mio compito, infatti, come direttore artistico è di mantenere l’equilibrio tra l’innovazione, l’ecosostenibilità, la mia visione e, naturalmente, l’aspetto commerciale. L’integrazione di una proposta complessiva agevola sia lo sviluppo commerciale, sia l’aspetto di creatività e innovazione di prodotto.
A Cersaie 2024, abbiamo visto uno stand diverso e una nuova proposta per il brand Ardeco, con un nuovo prodotto premiato dall’ADI Ceramics & Bathroom Design Award. Una nuova strada?
La grande novità di Cersaie 2024 è stata la nuova identità di Ardeco. Mentre il brand Artesi ha conservato il catalogo classico, Ardeco ha mostrato un’anima decisamente più contemporanea. Per la prima collezione di questa nuova veste, TheSign, abbiamo coinvolto due designer esterni, Odo Fioravanti e Carlo Trevisani. Shaker, il lavabo con mensole di Odo Fioravanti premiato con ADI Ceramics & Bathroom Design Award, è un mobile destrutturato, sia nelle funzioni sia nei materiali. Una struttura in lamiera zincata sostiene lavabo, mensole, contenitori, specchi, accessori, in vari materiali, legno naturale, cuoio naturale, e altri ancora. Carlo Trevisani, invece, ha progettato Fontanile, un mobile in acrilico e compensato curvato, che può stare a parete o a centro stanza, un mobile dall’aspetto compatto che può avere un volume di contenimento anche importante. Per questo progetto, io ho progettato due collezioni, Bubble e Tape, molto semplici che uniscono resina e metallo. A queste strutture si aggiunge Moove, pensato per piccoli ambienti, componibile come un Tetris, con forme abbinabili o
● MOOVE, progetto di Enrico Cesana per Ardeco
sovrapponibili, con diverse profondità e diverse altezze, colorato e giocoso. Questi nuovi prodotti hanno richiesto di rivedere sia le cartelle materiali, sia le cartelle colori, in base alle richieste dei designer, dunque il lavoro è stato piuttosto impegnativo. Anche lo stand di Cersaie sottolineava queste anime separate: un’anima Artesi e Agha, più conservatrice, e Ardeco, più rivoluzionaria.
Con un’esperienza così approfondita nell’arredo bagno, possiamo fare un bilancio della sostenibilità di prodotto e progetto in questo settore?
Partirei da un assunto: il prodotto sostenibile è quello che dura nel tempo. Stabilito questo, possiamo parlare di cosa significhi durare nel tempo. Io ritengo che un oggetto, per durare nel tempo, debba avere la capacità di emozionare, di creare un legame affettivo tra l’oggetto e l’utilizzatore. Un prodotto di qualità, realizzato con materiali durevoli, può durare a lungo, ma per trovare un posto confortevole nell’arredo per diverse generazioni, deve avere un valore emozionale che superi il logorio dell’abitudine. E non è una questione di estetica, l’estetica è soggettiva, un mobile può essere bello per qualcuno, brutto per qualcun’altro. È più una questione di attrazione. Quando compriamo un capo di abbigliamento, per esempio, lo compriamo perché ci attira, e non pensiamo di disfarcene dopo due giorni, nemmeno se è una T-shirt.
Con l’arredamento, si deve riuscire a creare lo stesso legame affettivo, per non cadere nella trappola usa-e-getta. Stabilito questo, certamente anche noi usiamo materiali certificati, legni da riforestazione, costruiamo mobili interamente disassemblabili, ma la vera sostenibilità è nel progettare oggetti che trovino sempre un posto in una casa, attraverso gli anni.
Come sarà l’ambiente bagno del futuro?
Penso che ci siano diversi aspetti da considerare. Per quanto riguarda l’arredo bagno, ritengo che vi sarà sempre più una commistione tra gli elementi di arredo del bagno e gli altri ambienti della casa. Un armadio-lavanderia, per esempio, può essere posizionato in camera da letto, così come un mobile contenitore da bagno può stare anche nella zona giorno. Il secondo aspetto da considerare, è che le case stanno diventando sempre più piccole; dunque ci sarà sempre più bisogno di mobili che ospitino diverse funzioni e che si aprano e richiudano a seconda della necessità. Così, un bagno integrato all’interno di un’armadiatura può essere collocato in una camera. Queste soluzioni di arredamento, per abitazioni piccole, saranno sempre più diffuse e penso che in futuro il bagno per piccoli spazi diventerà un tema su cui riflettere, per i produttori di arredo bagno. E poi, certo, non dimentichiamo il tema del bagno-stanza del benessere, che sarà sempre più attuale, anche se probabilmente riservato solo a chi ha abitazioni di grandi dimensioni.
Generalmente, ormai, per prodotto “di design”, si intende un prodotto disegnato da un designer esterno all’azienda che lo produce, o comunque da un designer che lo firma. A Cersaie 2024, questo era il caso dei prodotti premiati con l’ADI Ceramics & Bathroom Design Award e di tanti altri. In questa breve panoramica della fiera bolognese, però, oltre ai prodotti premiati, ne segnaliamo anche qualcuno non firmato, a conferma del fatto che “design” non significa solo “firmato”, ma semplicemente con un contenuto progettuale interessante. Facciamo anche un tuffo nel passato, con icone che hanno fatto la storia della rubinetteria
● LOG CANSEI, gres porcellanato effetto legno
Un evento annuale che “certifica” il contenuto di design di alcuni prodotti. È l’ADI Design Index, Osservatorio Permanente dell’ADI Associazione per il Disegno Industriale, che ogni anno seleziona diversi prodotti, che partecipano alla selezione per il Compasso d’Oro, il premio che viene assegnato ogni tre anni. In queste pagine, i prodotti dell’area arredobagno e idrosanitari selezionati nell’ADI Index 2023. Le motivazioni sono varie: dall’uso innovativo dei materiali agli scarichi di nuova generazione, fino alle docce outdoor portatili
Un progetto di interesse, dal punto di vista dell’interior design e del design di prodotto, è la collaborazione messa a punto da due aziende, Atlas Concorde + Itlas. Atlas, produttore di superfici ceramiche, e Itlas, produttore di legno naturale, hanno stretto una collaborazione per mettere a punto una nuova collezione di grès porcellanato effetto legno, Log e Log Cansei. Grazie all’esperienza di Itlas nel legno, Log riesce ad avere una superficie identica alla venatura naturale del rovere, mentre Log Cansei si ispira al faggio della Foresta del Cansiglio (una delle foreste di faggio più grandi d’Europa, situata tra il Veneto e il Friuli-Venezia Giulia). La riproduzione così fedele della venatura naturale non permette solo l’uso dell’effetto legno anche all’aperto e nelle zone umide, ma permette anche l’accostamento di grès effetto legno e legno naturale, con la certezza della stessa venatura. Un risultato di grande interesse, per i progetti di interior design più esigenti.
Innovazione e ricerca sono aspetti molto importanti della produzione contemporanea, ma non bisogna dimenticare che molte aziende hanno ancora in produzione collezioni storiche e che spesso sono ancora molto vendute. In genere, si tratta di collezioni progettate a metà del secolo scorso, o pochi anni dopo. Tra queste, le collezioni della serie Maestri, di Mamoli, che comprende rubinetterie e miscelatori progettati dalla fine degli anni Trenta del secolo scorso, a tempi più recenti. La collezione di Gio Ponti, disegnata nel 1953, è caratterizzata dalla maniglia a stella, ancora molto attuale, che oltre ad essere esteticamente gradevole, si manovra facilmente con solo tre dita. Oggi, la gamma viene completata con i sistemi vasca da incasso e freestanding, doccia da incasso, esterna e colonna doccia. Molto più recente, anche se già ventennale, è il miscelatore di Alessandro Mendini, disegnato nel 2004 sempre per Mamoli, icona dei miscelatori rigorosi ed essenziali. Una forma geometrica semplice, che riesce a creare una valenza emozionale, in una funzionalità essenziale.
ADI ha premiato un nuovo prodotto di Ardeco, che deriva da una ricerca più ampia che coinvolge una nuova identità per il brand, con l’art direction di Enrico Cesana. Un progetto di trasformazione da cui nasce “TheSign”, una nuova collezione per il bagno contemporaneo, di cui a Cersaie hanno debuttato i primi modelli, disegnati da Odo Fioravanti, appunto, Enrico Cesana e Carlo Trevisani. Il lavabo Shaker, di Odo Fioravanti, si ispira ai mobili dei seguaci della setta religiosa, che vivevano nell’assoluta semplicità, negli Stati Uniti, dalla fine del Settecento. Tra gli oggetti più diffusi nelle loro abitazioni, vi era un profilo appeso al muro, che loro usavano per riporre le cose. Il sistema da bagno si ispira a questa semplicità e, basandosi su due profili a T in metallo zincato a cui si fissano i vari elementi, tra cui lavabi, contenitori, specchi, illuminazione e accessori, offre molte possibilità di personalizzazione e funzionalità. Materiali di qualità e design essenziale rappresentano il connubio ideale tra estetica raffinata e funzionalità. Il motivo per cui questa collezione è stata premiata da ADI è proprio la versatilità del progetto, nonostante la semplicità.
● SHAKER, di Odo Fioravanti per Ardeco
Wă, disegnata da Federica Biasi per Decoratori Bassanesi, è una collezione di piastrelle in grès porcellanato che ricordano le tegole delle pagode cinesi. Nelle costruzioni tradizionali cinesi, le tegole irregolari vengono stratificate e impilate l’una sull’altra secondo un sistema ad incastro. Nella collezione Wă, le piastrelle ispirate alle tegole, che misurano 9,5 x 18,5 cm, consentono di creare un pattern al tempo stesso decorativo e strutturale, dalla superficie estremamente materica. Le cromie naturali, dal nocciola al caramello, sottolineano la ricerca di un’artigianalità antica, espressa efficacemente in un prodotto contemporaneo, resistente e funzionale.
Con la collezione Officina 3.16, progettata da Roberto Renzi, Bertocci si è aggiudicata il premio ADI Ceramics & Bathroom Design Award per la quarta volta. La collezione di accessori è caratterizzata da materiali riciclabili con processi di lavorazione sostenibili; i sistemi sono flessibili e modulari. Il design essenziale permette l’inserimento in qualsiasi contesto e stile di arredamento.
Tra i prodotti premiati con l’ADI Ceramics & Bathroom Design Award 2024, anche la vasca Aretusa, di Claudio Papa per The Wellness Collection di Disenia (brand di Ideagroup). La vasca è realizzata in Aquatek (solid surface), materiale durevole che garantisce elevate prestazioni tecniche. Dotata di sistema idromassaggio Airpool e Whirlpool, permette un massaggio confortevole grazie all’iniezione di aria all’interno della vasca, oppure di aria e acqua per un potere massaggiante ancora più efficace. La luce, integrata all’interno delle superfici, serve sia a scopo terapeutico sia per creare atmosfera attorno alla piscina, grazie a una corona illuminata che ne mette in risalto il bacino. Pensata come vero elemento di arredo, è disponibile in un’unica dimensione 160x170 cm con un bacino dal diametro di 145 cm, può essere collocata in centro stanza oppure in appoggio a parete. Secondo ADI, la vasca testimonia la capacità di integrare funzionalità avanzate attraverso un design essenziale; il mobile integrato e le superfici rigorose riflettono l’attenzione al dettaglio, mentre le soluzioni freestanding o a parete evidenziano la versatilità dell’elemento di arredo.
L’architetto Hadi Teherani e Mirage hanno collaborato al progetto della collezione Nagomi, realizzata con materiale riciclato disponibile in abbondanza. Caratteristica della produzione di Nagomi, infatti, è l’uso di vetri provenienti da vecchi tubi catodici riciclati nell’impasto. Colori e pattern rappresentano l’armonia tipica dei decori giapponesi, e si integrano perfettamente al materiale, innovativo e riciclato, e ai processi di lavorazione, anch’essi innovativi. Il risultato sono superfici materiche, che uniscono le imperfezioni tipiche delle lavorazioni artigianali con i metodi produttivi industriali. Le motivazioni del premio sottolineano l’aspetto di innovazione produttiva di una collezione che si distingue per il rimando all’artigianalità, pur essendo profondamente industriale.
Si dice design, si pensa prodotto. Il prodotto, infatti, è da sempre considerato il depositario del design, il risultato ultimo a cui tende il progetto. E nella storia del design industriale, una storia che data oltre due secoli, questo è sempre stato vero. Tuttavia, da cinquant’anni a questa parte, complici anche il Salone del Mobile di Milano e il Fuorisalone, l’esposizione sta acquistando sempre più importanza, sia lo stand fieristico, sia l’allestimento in location particolari. Le aziende, dunque, investono sempre più nell’allestimento degli stand alle fiere, collaborando con studi di architettura anche molto noti; gli stand diventano così strumenti di comunicazione a tutti gli effetti, che veicolano messaggi anche molto efficaci. Inoltre, in tempi di social network, ormai le aziende cercano di avere stand “instagrammabili”. L’estetica, però, non è tutto: negli ultimi anni una componente sempre più importante del progetto degli allestimenti è la sostenibilità, che può assumere diversi aspetti. Può esprimersi nella selezione di materiali leggeri e riciclabili, come nel riuso dello stesso stand per diverse fiere. In queste pagine, alcuni stand particolarmente scenografici di aziende del settore bagno, dal Salone del Mobile.Milano e da Cersaie 2024. Tra gli stand di Cersaie, anche quelli premiati con l’ADI Booth Design Award 2024
Kohler, azienda globale di prodotti per cucina e bagno, ha incaricato lo studio di architettura e design globale Yabu Pushelberg di progettare lo stand per il Salone del Bagno 2024. Ispirandosi al ritmo dell’acqua che scorre, Yabu Pushelberg ha trasformato lo stand Kohler in una mostra coinvolgente; lo studio ha progettato la facciata per comunicare l’acqua in movimento, guidando gli ospiti in un’ipnotica esplorazione di forme, texture e luce. L’esposizione mostrava le ultime tecnologie di Kohler, Kallista, Kast e Klafs nel campo del design per il benessere, da rubinetti e sanitari a vasche da bagno, docce futuristiche e saune innovative. Ogni scena mirava a evidenziare l’integrazione tra forma e funzione, dimostrando l’impegno dell’azienda verso l’artigianalità e la qualità. Lo studio Yabu Pushelberg ha riservato un’attenzione particolare anche alla luce e all’illuminazione.
“Modulando attentamente la temperatura del colore, abbiamo accentuato le caratteristiche e i momenti chiave dello stand, invitando gli ospiti in un viaggio che passa senza soluzione di continuità da un momento atmosferico all’altro. Muovendosi all’interno dello spazio, i visitatori sono avvolti da un’esperienza coinvolgente che celebra l’interazione senza tempo tra luce, architettura e mondo naturale”, ha spiegato il team di progettazione Yabu Pushelberg.
● STAND KOHLER, progetto studio Yabu Pushelberg
L’allestimento di Quadro Design al Salone del Bagno 2024 era un progetto dello studio Calvi Brambilla. L’azienda, che ormai da anni lavora sulla sostenibilità di prodotti e processi, aveva uno stand dalla struttura riutilizzabile, senza colle e facilmente smontabile. La struttura era formata dai materiali e contenitori che l’azienda utilizza solitamente nel magazzino per conservare componenti, prodotti semilavorati e attrezzi, con pannelli verdi che facevano da sfondo. Il risultato era di grande impatto scenografico, accentuato dall’essenzialità degli spazi.
● STAND QUADRO DESIGN, progetto studio Calvi Brambilla
Già da qualche tempo, Arbi Arredobagno presta particolare attenzione al progetto dello stand, curandone specialmente il colore e gli spazi, per ambienti accattivanti e “instagrammabili”. A Cersaie 2024, lo studio Meneghello Paolelli ha progettato un giardino astratto, “The pink flower cheta project”. Gli ambienti, dominati dal colore rosa e da iconici fenicotteri, erano caratterizzati da isole circolari concepite come grandi gazebo, sorta di “gabbie” che ospitavano al loro interno i singoli elementi delle collezioni. Un percorso onirico e fatato, alla scoperta delle collezioni di arredo bagno.
Sinfonia, letteralmente, definisce una concordanza di suoni che crea una forma armonica in perfetto equilibrio tra tutte le parti di cui è composta. Una composizione musicale di diversi movimenti pensata per un’orchestra: un gruppo di elementi distinti, ciascuno con la propria voce e identità, che si esprime leggendo una partitura musicale in cui ogni strumento ha il proprio spazio e, allo stesso tempo, si relaziona in armonia con il gruppo. È un perfetto equilibrio tra il silenzio e il suono, tra un tempo veloce e uno lento, tra un sussurro e una voce energica, esplorando un ventaglio esteso di differenti esperienze ed emozioni. Da quest’idea è nato il concept di Iris Ceramica Group per Cersaie 2024: un gruppo di molteplici elementi che suonano la stessa partitura musicale, chiaramente definita, per creare insieme un’unica sinfonia a più voci. Palcoscenico di questa narrazione era lo spazio espositivo studiato per Cersaie 2024, dove Iris Ceramica Group ha portato concretamente in scena la propria orchestra di tecnologie e di persone. Lo stand riproduceva un foyer di teatro, che introduceva a 4 stanze sonore, ciascuna dedicata a una tecnologia innovativa sviluppata dal Team R&D del Gruppo: Moonlight, Hypertouch, Attract e Design Your Slabs Moonlight è la ceramica retroilluminata, Hypertouch reagisce al contatto con la mano dell’uomo, attivando dispositivi di domotica, Attract è la posa magnetica a secco e Design Your Slabs è la decorazione personalizzata.
Gli art director di The.Artceram, lo studio Meneghello Paolelli, hanno progettato Dark Matter, lo stand a Cersaie 2024, in collaborazione con lo stylist Beppe Mangia, di Eye Studio. L’aspetta più interessante dello stand, come hanno spiegato i designer, è stata la costruzione, fatta con gli imballaggi in cartone dell’azienda. Sostenibile e decisamente “instagrammabile”, grazie a un percorso articolato all’interno di nicchie successive che ospitavano i prodotti. ADI, infatti, ha premiato il progetto proprio per la leggerezza complessiva del progetto, al tempo stesso molto materico.
Tra gli stand premiati con l’ADI Booth Design Award, Argenta Ceramica. Il concept centrale del progetto si basava sui flussi delle persone all’interno dello spazio, con volumi frammentati che consentivano una circolazione fluida e continua, alternando zone espositive e zone tecniche. Secondo ADI, il progetto era caratterizzato da un impianto architettonico molto chiaro, grazie alla ceramica che unificava tutti i volumi e le superfici. Significativo inoltre che tutti gli elementi della struttura fossero riutilizzabili di nuovo.
● STAND ARGENTA CERAMICA
Menzione speciale ADI per lo stand Simas, progettato da Giancarlo Angelelli. Ispirato alle tende delle popolazioni nomadi, lo stand era delimitato da pareti bianche monocromatiche all’esterno, mentre all’interno era diviso in quattro stanze, separate da tende di cotone semitrasparente. Le tende, oltre a sottolineare la leggerezza, smorzavano la luce facendola scivolare sui prodotti ceramici, mettendo in risalto forma e materia. Il colore emergeva anche sulla grande parete che faceva da fondale allo stand, lungo la quale era declinata, tramite un unico iconico pezzo ceramico, il lavabo freestanding della collezione PO•MO, di Terri Pecora, nell’ampia palette cromatica con 19 varianti e 4 decori. Materiali e tecnologie utilizzate per lo stand lo rendevano particolarmente sostenibile, a ridotto impatto ambientale.
1948 Nell’Italia della rinascita e dello sviluppo industriale, Pucci inventa la prima cassetta a incasso, una cassetta in rame che è ancora presente, in forma naturalmente evoluta, nel catalogo dell’azienda piemontese.
1968 Avviene una rivoluzione nella produzione della cassetta a incasso. In quell’anno Pucci realizza la prima cassetta in polietilene, il materiale che da allora domina la scena. Versatilità, funzionalità, resistenza e riduzione del costo per l’utente, sono le qualità del nuovo materiale e della nuova cassetta.
1990 È l’anno della svolta ecologica. In forte anticipo sui tempi, Pucci propone al grande pubblico la prima cassetta a doppio tasto, la celebre Eco, che apre la strada all’uso razionale dell’acqua. Da quel momento, il doppio tasto che offre la possibilità di scegliere quanta acqua scaricare diventa un elemento indispensabile nelle cassette, per ragioni ecologiche ed economiche.
1995 Pucci inizia a produrre una cassetta a corpo ridotto che consente di scaricare 6 o 3 litri. Un prodotto versatile, che spinge al massimo il risparmio idrico mantenendo inalterata la funzionalità. Oggi la 6 litri è diventata di grande attualità grazie alle recenti norme europee e nazionali che promuovono la sostenibilità e invitano a installarla in tutte le nuove ristrutturazioni.
2015 Pucci realizza la sua prima cassetta senza tasto, la Sfioro, comandata dai sensori: basta sfiorarli per azionare lo scarico. La modalità “touch” entra anche nel bagno: Sfioro è il connubio perfetto di modernità, sostenibilità e design, grazie alla placca di vetro e luce che porta il futuro nel bagno italiano.
2021 L’innovazione tecnologica diventa sempre più veloce. Pucci realizza prima la Eco Matic, una cassetta specializzata nei servizi a uso pubblico che viene anche premiata per il contributo all’innovazione tecnologica eco-sostenibile.
2022 E subito dopo arriva laTronic, con un salto tecnologico epocale: è la prima cassetta programmabile da smartphone tramite App, offre la possibilità di scegliere quanti litri scaricare, 9, 6 o 4 e a quale distanza fare entrare in azione lo scarico automatico.