Guida all’installazione e manutenzione di rubinetti e sistemi doccia

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Guida alla manutenzione

DELL’INSTALLATORE PROFESSIONALE

Rubinetti e sistemi doccia Copia offerta da: Sponsor

In collaborazione


Collezione Micheli | Design Arch. Simone Micheli


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DELL’INSTALLATORE PROFESSIONALE

Suggerimenti e consigli per l’installazione, la manutenzione e la pulizia a regola d’arte di rubinetti e sistemi doccia

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Direttore responsabile Marco Zani Redazione Silvia Martellosio, Vanessa Martina, Federica Orsini Pubblicità Quine Srl - via Spadolini, 7 - 20141 Milano, Italy Tel. +39 02 88184403 - Fax. +39 70057190 - e-mail: info@quine.it

Editore Quine Srl via Spadolini, 7 - 20141 Milano, Italy Tel. +39 02 88184403 - Fax. +39 70057190 - e-mail: info@quine.it Stampa AGprinting Responsabilità Tutto il materiale pubblicato (articoli e loro traduzioni, nonché immagini e illustrazioni) non può essere riprodotto da terzi senza espressa autorizzazione dell’Editore. INFORMATIVA AI SENSI DEL

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D.LEGS.196/2003 Si rende noto che i dati in nostro possesso liberamente ottenuti per poter effettuare i servizi relativi a spedizioni, abbonamenti e similari, sono utilizzati secondo quanto previsto dal D.Legs.196/2003. Titolare del trattamento è Quine Srl - via Spadolini, 7 - 20141 Milano, Italy (info@quine.it). Si comunica inoltre che i dati personali sono contenuti presso la nostra sede in apposita banca dati di cui è responsabile Quine srl e cui è possibile rivolgersi per l’eventuale esercizio dei diritti previsti dal D.Legs 196/2003.


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SOMMARIO

Un po’ di storia Tipologie di rubinetti Rubinetti, custodi dell’acqua - Come nasce un rubinetto Focus - All’interno della produzione Installazione rubinetti - Guida pratica Installazione di un rubinetto esterno Posizionamento del rubinetto monoforo Installazione di un rubinetto a muro Soffioni, lame d’acqua e articoli per la miscelazione Soffioni a controsoffitto o incassati a soffitto Risparmio idrico: la gestione sostenibile dell’acqua Pulizia generale - Piccoli accorgimenti per prolungare la vita di rubinetti e docce I rubinetti tra leggi e norme tecniche Intervista a Alessandro Maggioni, Area Tecnica ANIMA Dal 1961, una storia di famiglia Bellosta Rubinetti d’Autore Glossario

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pag. 4 pag. 5 pag. 6 pag. 7 pag. 10 pag. 11 pag. 12 pag. 13 pag. 14 pag. 15 pag. 18 pag. 22 pag. 24 pag. 26 pag. 29


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UN PO’ DI STORIA

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Rubinetteria Carola degli Anni ’70

Evoluzione del

I

Etimologia

rubinetto

Il termine deriva da “robinet”, diminutivo di “robin”, che in francese indica il montone o l’ariete. In passato, infatti, la chiavetta che regolava le cannelle dell’acqua degli impianti francesi era spesso ornata da una testa di un animale e il montone era il fregio più frequente; così cominciò a essere chiamata robinet, cioè “piccolo montone”. Alla fine dell’Ottocento il termine fu italianizzato fino a diventare “rubinetto”.

primi rubinetti archeologicamente attestati sono le “valvulae” di epoca romana. Si tratta di rubinetti “a maschio”, in cui la rotazione di un cilindro forato consente o impedisce il passaggio dell’acqua. Sempre in epoca romana sono attestati anche alcuni esempi di “miscelatori”, con cui era possibile erogare acqua fredda o calda. Nel Medioevo i rubinetti venivano utilizzati soprattutto per regolare il flusso dei liquidi da recipienti. Si trattava ancora di rubinetti “a maschio” cilindrico, con dimensioni ridotte. Solo nel 1800, sir Thomas Grill ha inventato il “rubinetto a vite” grazie a cui per la prima volta è stato possibile graduare il flusso

dell’acqua. Dal 1975, l’introduzione sul mercato dei primi miscelatori monocomando dotati di dischi ceramici ha rappresentato, non solo una rivoluzione tecnologica che ha permesso di intervenire con precisione su portata e temperatura dell’acqua, ma ha anche aperto nuovi orizzonti estetici ampliando significativamente le possibilità di personalizzazione.

L’avvento della cartuccia La cartuccia è una componente fondamentale per il funzionamento dei moderni miscelatori: è composta da un contenitore cilindrico collocato all’interno del rubinetto e da dischi in ceramica. La superficie dei dischi ceramici dev’essere perfettamente liscia e lucida (pena il malfunzionamento del miscelatore), e rivestita con uno speciale lubrificante atossico a base di Teflon® che ne garantisce un funzionamento morbido e senza alcun attrito. I dischi delle cartucce hanno due scopi ben precisi: quello inferiore è deputato a controllare le due aperture da cui fuoriesce acqua calda e fredda, mentre quello superiore è dotato di un foro da cui esce l’acqua alla temperatura desiderata. Muovendo la leva del rubinetto, i due dischi ruotano all’interno della cartuccia e, a seconda della loro posizione, viene erogata acqua calda, fredda o miscelata.

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Tipologie

un unico comando a leva per regolare temperatura e portata dell’acqua. In quelli termostatici – spesso utilizzati in ospedali, case di cura e comunità in genere, ma disponibili anche per uso domestico – è possibile fissare preventivamente il valore della temperatura dell’acqua, scongiurando il rischio di scottature. In quelli automatici – abitualmente presenti in palestre, autogrill e luoghi aperti al pubblico – l’acqua si attiva grazie a una fotocellula. In quelli idroprogressivi vi è un comando unico che consente di aprire il flusso inizialmente di acqua fredda e successivamente di acqua calda, con la miscelazione nel punto di mezzeria. In questi casi non si può regolare la portata. Infine, un’altra tipologia è rappresentata dalle docce dotate di miscelatore con deviatore, valvola dell’impianto idrico che consente di deviare l’acqua in diversi punti. Il compito del deviatore è proprio quello di stabilire in quale dei tubi, collegati alle varie uscite, deve passare l’acqua. Esistono diversi tipi di deviatori: i modelli più classici sono delle semplici levette che, azionate manualmente, consentono di far uscire l’acqua nel punto desiderato.

di rubinetti

L

a rubinetteria si distingue in due tipologie: quella tradizionale, caratterizzata generalmente da una valvola a sfera o vitoni ceramici, e quella che comprende i miscelatori, suddivisi a loro volta in monocomando, termostatici, automatici e idroprogressivi. I rubinetti tradizionali con valvola a sfera funzionano azionando una sfera metallica forata inserita in una guarnizione di Teflon®. La rubinetteria a vitoni ceramici viene invece montata sugli idrosanitari e prende il nome dalla valvola in ottone presente all’interno del corpo del rubinetto. In tal caso, l’acqua risale da un foro interno che può essere occluso con una guarnizione in gomma. Questo tappo è azionato da un albero a forma cilindrica filettato che ruota all’interno del vitone e comanda un disco ceramico mobile che apre e chiude il passaggio sul disco ceramico fisso. I miscelatori monocomando sono dotati di

Miscelatore a incasso per doccia con deviatore 2 uscite, Bellosta

ESEMPIO DI MISCELATORE AUTOMATICO

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RUBINETTI, CUSTODI DELL’ACQUA

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Come nasce un rubinetto

I

l rubinetto è un dispositivo che si utilizza per la regolazione del flusso dell’acqua in uscita proveniente da una tubatura. La rubinetteria idrosanitaria è formata da diversi componenti, alcuni presenti all’interno del corpo del miscelatore, altri esterni, come la bocca di erogazione, la canna, la maniglia e così via. Ma quali sono le fasi di lavorazione? E a quali controlli vengono sottoposti? Si inizia con la progettazione. La progettazione parte da un disegno tecnico sviluppato all’interno dell’azienda di produzione oppure in collaborazione con progettisti e architetti i quali, oltre a curarne l’aspetto funzionale, ne enfatizzano anche lo stile “strizzando l’occhio” al design e alle tendenze del momento. Il disegno tecnico viene poi inserito all’interno di un archivio informatico contenente tutte le specifiche per la produzione. Che i componenti vengano realizzati dalle officine interne o prodotti da terzisti specializzati, tutti i pezzi sono sottoposti al controllo qualità.

zinco. A seconda della percentuale di zinco presente nella lega può dar luogo a caratteristiche molto diverse. Per la produzione di rubinetti, in genere, vengono utilizzati gli ottoni “ternari” (costituiti da rame, zinco e un terzo elemento: il piombo), denominati “ottoni al piombo”, dove le percentuali dei tre elementi sono le seguenti: Cu (Rame) 57-59%; Zn (Zinco) 38-40%; Pb (Piombo) 1-3%. In base alla definizione data dall’Istituto Italiano del Rame, gli ottoni al piombo sono “caratterizzati da un’ottima lavorabilità a caldo, da un basso costo e da una buona resistenza alla corrosione. La presenza del piombo garantisce anche un’ottima lavorabilità. Utilizzati per stampaggio e lavorazione alle macchine utensili, in particolare per la produzione di rubinetteria e accessori vari per bagni, valvolame, viteria e bulloneria”. Nel tempo, la percentuale di piombo è stata più volte corretta a livello normativo, in quanto è stata dimostrata la sua tossicità per la salute umana. Dal 2013, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha fissato in 10 microgrammi/litro il limite massimo di piombo nell’acqua potabile, secondo la Direttiva 98/83/CE.

I MATERIALI

Il materiale più diffuso per la realizzazione dei rubinetti è l’ottone, termine che individua una famiglia di leghe metalliche a base di rame e 6


FOCUS

All’interno

della produzione

T

LA FINITURA DEL PEZZO LAVORATO

utti i rubinetti affrontano diversi processi di lavorazione, a partire dal controllo delle materie prime, volto a constatarne la qualità e il rispetto degli standard normativi, fino alla realizzazione di test prestazionali atti a verificare il corretto funzionamento del prodotto. Il grezzo di partenza è generalmente in ottone o acciaio, ottenuto – a seconda dei casi – per fusione, stampaggio a caldo, pressofusione, trafilatura. Sempre più spesso vengono impiegate tecniche di stampaggio 3D per ottenere modelli tridimensionali in materiale polimerico sui quali viene svolta la prima sperimentazione fisica del progetto. Il processo per realizzare il rubinetto si sviluppa attraverso una serie di lavorazioni meccaniche su torni o centri di lavoro fino a ottenere un semilavorato che verrà poi lavato e lucidato, pronto per le successive finiture estetiche.

Con le smerigliatrici, dotate di dischi carta vetrata, vengono abrasi i primi decimi di metallo presenti sulla superficie del pezzo; con un secondo passaggio, mediante l’impiego di dischi di cotone e di pasta diamantata, si provvede alla lucidatura. I migliori produttori prediligono una pulitura manuale, ovvero un operatore specializzato che lucida il prodotto. A differenza della pulitura robotizzata che avviene tramite l’utilizzo di un robot antropomorfo istruito da un operatore a eseguire dei movimenti continui, quella manuale consente di individuare i difetti più impercettibili, per ottenere il massimo della qualità artigianale. Per ciò che riguarda i controlli, quello dimensionale viene effettuato su base statistica prima della lucidatura, mentre quello visivo ed estetico viene effettuato, sulla totalità dei pezzi, da un tecnico esperto capace di riconoscere la presenza di eventuali imperfezioni.

PULITURA

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FOCUS

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IL PROCESSO DI CROMATURA

REALIZZAZIONE DI UN “SU MISURA”

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.

LAVAGGIO POST-CROMATURA

CROMATURA

bagno si genera il differenziale elettrico. Il differenziale elettrico scioglie gli ioni del nichel che si attaccano al catodo, ovvero la maniglia, il corpo, la canna. Si depositano una media di 15 micron di spessore che dipende dalle punte o dalle parti piane dell’elemento. Non si può scendere sotto i 12 micron. Finito il passaggio nel nichel, i pezzi vengono lavati nelle vasche con l’attivatore – una sostanza che prepara la superficie alla deposizione del cromo. Il tempo complessivo del ciclo, dal lavaggio all’asciugatura, è di circa un’ora. La cromatura è 100 volte più sottile rispetto alla nichelatura. Il materiale cromato viene preparato per andare all’assemblaggio da altri operatori che lo controllano un’altra volta visivamente.

La cromatura galvanica è la vera pelle del rubinetto. Fase determinante del processo galvanico è la pulizia della superficie. Prima che i pezzi vengano sottoposti ai bagni di nichel e cromo, è necessario detergere alla perfezione la superficie attraverso i seguenti procedimenti: – lavaggio normale con tensioattivi a 80°C; – passaggio con gli ultrasuoni che staccano l’eventuale polvere residua sulle superfici; – fase elettrolitica con un decapante per togliere gli ossidi. I telai sono dei grappoli a cui si appendono i componenti; questi grappoli sono tutti conduttivi: tra loro e un altro polo immerso nel

Il “progetto su misura”, lavorazione e montaggio in 48 ore Ben due reparti dell’Officina di Bellosta Rubinetterie si dedicano al progetto “su misura”. Ogni articolo presente in catalogo può essere realizzato secondo le specifiche richieste: una leva più lunga, la bocca più corta, la piastra maggiorata che viene approvata singolarmente dal cliente. Una volta approvato il “su misura”, questo passa nelle mani di un operatore esperto che gestisce la commessa e il relativo pezzo, lo realizza secondo le specifiche e poi lo inserisce nella linea produttiva come tutti i pezzi di produzione standard.

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INSTALLAZIONE RUBINETTI

Guida

DELL’INSTALLATORE PROFESSIONALE

P

er un’installazione corretta dei rubinetti e dei soffioni doccia occorre tener presente alcuni passaggi fondamentali. Questi, non solo eviteranno che il prodotto acquistato venga danneggiato in fase di messa in opera, ma saranno in grado di garantire una tenuta maggiore e una manutenzione più semplice. A differenza di 30 anni fa, non sono cambiati solo i rubinetti e gli articoli sanitari, sempre

pratica

più improntati al design, ma è cambiato anche l’approccio degli installatori verso i rubinetti, sempre più attenti alle esigenze del mercato e alla cura dei prodotti. Questo grazie anche all’evoluzione delle stesse tecniche di produzione: si è passati da un processo di fusione – in cui il rubinetto era un oggetto monolitico – a un processo di assemblaggio del prodotto, dove ogni componente, realizzato in modo autonomo, richiede poi grande attenzione in fase di installazione per ottenere un risultato di alta qualità.

ATTENZIONE:

Un errore da evitare è quello di sollevare il sanitario afferrando la canna del rubinetto. Dal momento che il rubinetto è composto da più elementi (bocca e corpo), non è consigliabile fissare lo stesso prima dell’installazione del sanitario. Esso, una volta accoppiato, è in grado sì di sopportare tre volte il suo peso, ma non il peso dell’intero sanitario. Così facendo, si rischia di causare danni sia al sanitario sia al rubinetto, che già dalla prima installazione potrebbe evidenziare delle perdite, dovute appunto allo sforzo abnorme esercitato sulla canna. Durante le operazioni di montaggio è pertanto necessario prestare attenzione affinché il tirante venga svitato ogni qualvolta si intenda agire sull’allineamento del rubinetto al sanitario. In questo modo viene scongiurato il rischio che se ne comprometta l’originale tenuta.

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Installazione di un

I

rubinetto esterno

n generale, prima di qualsiasi installazione è fondamentale: 1) spurgare le tubazioni; 2) inserire dei rubinetti filtro sottolavabo o sottobidet. Questi due passaggi servono a eliminare i depositi finiti nella parte bassa delle tubazioni quando l’impianto non era ancora in uso. Infatti, i depositi devono essere spurgati prima del collegamento del rubinetto onde evitare che finiscano all’interno dello stesso, compromettendone la tenuta e la funzionalità della cartuccia (organo di regolazione), oppure ostruiscano l’aeratore. Una volta spurgate correttamente le tubazioni, occorre installare i filtri (una sull’acqua calda e l’altra sull’acqua fredda) per scongiurare che la sabbia presente nelle condotte provenienti dall’acquedotto finisca nel

rubinetto, danneggiandolo. Questi filtri sono dotati di valvole di regolazione, nonché di chiusura, in modo tale da poter effettuare successive manutenzioni anche sul singolo rubinetto, senza intervenire su tutto l’impianto dell’abitazione. Pressione dell’acqua: controllare che la pressione non sia inferiore a 1,5 bar e non superiore ai 5 bar. In quest’ultimo caso si raccomanda di utilizzare un apposito riduttore di pressione. Temperatura dell’acqua: non deve mai essere superiore a 70°C.

ATTENZIONE:

Non collegare la messa a terra di un impianto elettrico al flessibile o ad altra conduttura idraulica.

Rubinetteria collezione Bellini

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INSTALLAZIONE RUBINETTI

DELL’INSTALLATORE PROFESSIONALE

MISCELATORE LAVABO MONOFORO BELLOSTA, LINEA JEANS

Posizionamento

del rubinetto monoforo

Fissaggio: prima di procedere al fissaggio, orientare correttamente la canna del rubinetto verso il lavandino. Quando si posiziona il rubinetto sul lavabo, bisogna controllare che la guarnizione posta sulla base d’appoggio del sanitario impedisca efficacemente le infiltrazioni d’acqua. Anche i sanitari devono rispettare delle normative: il foro standard del sanitario è di 35 mm. L’idraulico esperto deve centrare con precisione il foro del sanitario con il rubinetto cosicché la guarnizione faccia tenuta, dopodiché procedere al fissaggio del rubinetto con chiave.

Collegamento: i flessibili di collegamento generalmente sono da avvitare al rubinetto a mano, senza utilizzo di chiavi di serraggio. Dopo aver avvitato a mano i flessibili al corpo, collegarli ai rubinetti filtro con una chiave. Fare in modo di non attorcigliare i flessibili sotto il rubinetto: il flessibile, che è un elemento a pressione costante perché a monte della valvola di chiusura, non deve essere stressato a livello di serraggio.

ATTENZIONE: Il fissaggio deve avvenire solo quando la bocca è orientata correttamente. Se dopo il fissaggio la canna non è in posizione corretta, assicurarsi di allentare prima il fissaggio e poi di riposizionare il rubinetto. Questo accorgimento serve a evitare di danneggiare la canna. FLESSIBILI DI COLLEGAMENTO

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Installazione di un

un rubinetto a muro

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algono le prime due regole generali esposte precedentemente per i rubinetti esterni. 1) spurgare le tubazioni; 2) inserire dei rubinetti filtro. Essendo il rubinetto installato nella parete, il test dell’impianto deve essere effettuato al grezzo prima che avvenga l’intervento del piastrellista, non tanto per verificare la funzionalità del rubinetto quanto quello dell’impianto. Per verificare la funzionalità e la tenuta del rubinetto, invece, occorre effettuare un test a impianto aperto (al grezzo), rimuovendo i tappi di protezione che vengono applicati in fabbrica ai rubinetti e che – se presenti – non permetterebbero di individuare correttamente perdite; in questo modo è possibile richiedere i corpi di ricambio per tempo. Ciò che è anche importante ricordare è che, fino a quando non si è provveduto all’applicazione del rivestimento di finitura del muro, è possibile intervenire sull’incasso o sostituire un pezzo in modo rapido, pulito e poco impattante dal punto di vista delle opere murarie. Successivamente è sicuramente più lungo, oneroso e in alcuni casi molto invasivo. Perciò, in via precauzionale, è bene verificare sempre prima tutti i collegamenti idraulici, gli assemblaggi ed eventuali perdite. Per gli incassi termostatici, il collaudo dell’impianto deve essere effettuato con maggiore attenzione, visto che l’impianto deve essere testato al grezzo, per i rubinetti termostatici è necessario accendere anche la caldaia. Infatti, se

DEVIATORE INCASSO A 3 USCITE BELLOSTA, LINEA JEANS

la cartuccia termostatica (con sistema di anti-scottatura e anti-congelamento) inserita all’interno del rubinetto non avverte la presenza di acqua calda e/o fredda, chiuderà automaticamente il flusso non segnalando alcuna perdita. ATTENZIONE:

Secondo la normativa (UNI EN 817, 200 e 1111) acqua calda e acqua fredda vanno messe rispettivamente a sinistra e a destra. Anche nel caso dei rubinetti termostatici premurarsi di non invertire i flussi.

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INSTALLAZIONE RUBINETTI

DELL’INSTALLATORE PROFESSIONALE Collezione Revivre Blue

Soffioni, lame d’acqua

e articoli per la miscelazione

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algono le prime due regole generali esposte precedentemente per i rubinetti esterni (spurgo e filtri). Accertarsi che il gambo che fissa il braccio-soffione sia solidamente vincolato alla parete. Il tubo non deve oscillare, altrimenti il soffione si inclina verso il basso. Esistono delle flange idrauliche con zanche da cementare all’interno del muro.

ATTENZIONE: Se i tubi non sono correttamente cementati rischiano di generare un contraccolpo all’interno del muro (cosiddetto “colpo d’ariete”). Erroneamente si attribuisce il “tonfo” a un difetto del rubinetto quando in realtà è il tubo all’interno della parete che balla (si veda box “Problemi comuni erroneamente attribuiti ai rubinetti”).

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Soffioni a controsoffitto

Q

o incassati a soffitto

uesti modelli hanno dei sistemi di fissaggio che ne consentono lo sgancio per la manutenzione. Si possono estrarre proprio come una “lampada”: all’interno della controsoffittatura, ci sono i tubicini di collegamento che, come nel caso dei flessibili per il rubinetto monoforo, non devono essere attorcigliati: questo per evitare una strozzatura e che, di conseguenza, l’acqua non arrivi al soffione. I moderni soffioni prevedono i cosiddetti “ugelli anticalcare” in silicone. L’elasticità del silicone permette all’acqua, accarezzando il tappeto di ugelli del soffione, di rompere il deposito calcareo della doccia effettuata la volta precedente. Vengono definiti anche “autopulenti” poiché l’acqua espelle in automatico la concrezione calcarea che si è formata.

ATTENZIONE: Gli ugelli anticalcare non scongiurano la formazione del calcare, che dipende dalla durezza dell’acqua e da una corretta pulizia del soffione. Gli ugelli aiutano a rimuovere il calcare senza richiedere interventi di manutenzione esterna. Quando non avviene la manutenzione ordinaria dell’ugello anticalcare, si crea un’ostruzione sul soffione tale da determinarne una sovrappressione all’interno che può portare alla rottura dello stesso.

IMPORTANTE Ogni confezione contiene la garanzia del rubinetto e le istruzioni per l’installazione, la manutenzione e la pulizia dello stesso. È importante che l’installatore, prima di iniziare i lavori, consulti tale documentazione poiché i prodotti e le finiture dei rubinetti e soffioni doccia possono cambiare in base all’azienda produttrice. In caso di dubbi, si consiglia di contattare l’azienda. L’azienda Bellosta offre gratuitamente online, sul proprio sito, le guide d’installazione.

Problemi comuni erroneamente attribuiti ai rubinetti Mancato spurgo Inversione dei flussi caldo e freddo. Non regolare la temperatura delle caldaie (un rubinetto termostatico deve avere un gap termico di circa 50°C). Test non effettuati Sbagliare la distanza tra il lavabo e il rubinetto a muro. Utilizzo di pinze pappagallo: “mordendo” gli elementi metallici, rischia di rovinare la cromatura. È invece opportuno utilizzare una chiave idraulica della misura indicata nelle istruzioni che lavora correttamente sull’esagono da avvitare.

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Collezione Brunsin | Design Arch. Paola Fazio


Collezione Electa | Design Arch. Paola Fazio


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COME RIDURRE GLI SPRECHI

Risparmio

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la gestione sostenibile dell’acqua

L’

acqua è un bene prezioso per la vita e una limitata risorsa ambientale. Una corretta gestione delle routine giornaliere e l’utilizzo di apparecchiature progettate ad hoc per il risparmio idrico ed energetico consentono di ridurne i con-

Molti rubinetti in commercio inseriscono i limitatori di flusso già all’interno della cartuccia dove un blocco frena il movimento in senso verticale della leva in modo da aiutare l’utente ad azionare una minore quantità d’acqua. Inoltre, è possibile regolare l’apertura semplicemente smontando la parte superiore e, utilizzando un cacciavite, intervenendo in base al tipo di rubinetto installato. È un procedimento che richiede l’intervento di un esperto.

sumi. Infatti, esistono in commercio numerosi rubinetti e dispositivi che consentono di garantire un corretto utilizzo dell’acqua: rubinetti monocomando, rubinetti con temporizzatore ed elettronici etc., nonché dispositivi che integrano le funzioni degli stessi rubinetti e soffioni doccia, ovvero riduttori di flusso, frangigetto e interruttori di flusso. Il mercato della rubinetteria offre una vasta gamma di prodotti che incorporano già questi sistemi per gestire in maniera sostenibile una risorsa preziosa come l’acqua.

LIMITATORI DI PRESSIONE

Dispositivi che possono essere collocati nella tuberia d’entrata dei bagni o anche nella tuberia d’entrata di tutto un piano. Grazie ai limitatori di pressione, il flusso dell’acqua è costante a un grado determinato indipendentemente dalla pressione della rete in entrata dell’appartamento. Pur non consentendo un risparmio d’acqua, i limitatori sono utili poiché evitano bruschi cambi di pressione che penalizzerebbero il funzionamento dei diversi dispositivi idraulici presenti all’interno della casa.

REGOLATORI DI FLUSSO

Dispositivi che permettono di regolare il flusso dell’acqua in funzione delle necessità e della pressione. Chiamati anche “regolatori d’apertura”, in ingresso all’impianto, limitando così il passaggio massimo dell’acqua.

VANTAGGI: facilità di trovare la giusta temperatura dell’acqua

VANTAGGI: ridotto volume di acqua in uscita

SVANTAGGI: costo d’investimento iniziale lievemente maggiore rispetto a un rubinetto tradizionale MANUTENZIONE: per i prodotti di buona fattura (disco interno in ceramica) la manutenzione può essere inferiore a quella di un rubinetto tradizionale BENEFICI: risparmio idrico ed energetico legato alla riduzione del consumo d’acqua fino al 50% rispetto ad un sistema tradizionale

SVANTAGGI: possibile accumulo di impurità idrauliche in arrivo dalle tubazioni; possibile malfunzionamento nel caso di produzione istantanea d’acqua calda MANUTENZIONE: pulizia periodica BENEFICI: risparmio idrico ed energetico legato alla riduzione del consumo d’acqua fino al 50% rispetto a un sistema tradizionale

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idrico LIMITATORI DI FLUSSO PER DOCCE/SOFFIONI

AERATORE (ROMPIGETTO)

Dispositivo che riduce il consumo di acqua durante l’utilizzo della doccia senza cambiarne però la funzionalità idrosanitaria (sensazione di risciacquo e benessere). I limitatori di flusso mantengono il consumo costante a un grado determinato indipendentemente dalla pressione della rete. Mediante la pressurizzazione, l’incremento della velocità del flusso dell’acqua consente alla doccia di erogare un getto sempre costante anche in presenza di variazioni della pressione di alimentazione.

Dispositivo di regolazione che controlla il flusso d’acqua in uscita di rubinetti indipendentemente dalla pressione della rete idrica. Chiamato anche “rompigetto”, si differenzia dal precedente perché agisce all’uscita del rubinetto miscelando aria e acqua, così il getto risulta più potente utilizzando molta meno acqua. La miscelazione di acqua e aria produce un aumento di volume dell’acqua in grado di ottenere lo stesso effetto ma con un flusso minore. I frangigetto si collocano all’estremità del rubinetto e sono realizzati con resine speciali autopulenti che limitano l’incrostazione calcarea e la proliferazione batterica. Alcuni dispositivi sono dotati di valvola di riduzione della portata che consente di mantenerla costante indipendentemente dalla pressione nella rete di distribuzione attraverso un dispositivo interno a deformazione variabile.

VANTAGGI: ridotto volume di acqua in uscita a parità di comfort SVANTAGGI: possibile accumulo di impurità idrauliche in arrivo dalle tubazioni; possibile malfunzionamento nel caso di produzione istantanea d’acqua calda MANUTENZIONE: richiedono controllo e pulizia che dipende dalla qualità dell’acqua in ingresso; può essere necessario dover regolare il generatore di calore (nel caso di produzione istantanea di acqua sanitaria) BENEFICI: risparmio idrico ed energetico legato alla riduzione del consumo d’acqua fino al 40% rispetto a un sistema tradizionale

VANTAGGI: ridotto volume di acqua in uscita a parità di comfort SVANTAGGI: possibile accumulo di calcare o di altri materiali in arrivo dalle tubazioni; possibile malfunzionamento nel caso di produzione istantanea d’acqua calda MANUTENZIONE: pulizia periodica. Quando l’acqua distribuita in rete è calcarea, i frangigetto tendono a otturarsi. Il problema è risolvibile attraverso una normale manutenzione con un bagno di aceto o l’utilizzo di un prodotto anticalcare per l’eliminazione del calcare. BENEFICI: risparmio idrico ed energetico legato alla riduzione del consumo d’acqua fino al 70% rispetto a un sistema tradizionale

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COME RIDURRE GLI SPRECHI

DELL’INSTALLATORE PROFESSIONALE

SOFFIONE DOCCIA DA PARETE BELLOSTA, COLLEZIONE SLIM

Docce

a basso consumo

E

sistono in commercio diversi soffioni per doccia che utilizzano lo stesso principio degli aeratori prima descritti. Il risparmio idrico, infatti, è pari al 50%: per sfruttare l’acqua con maggior efficacia, il disco del getto aspira una massiccia quantità d’aria che viene poi mescolata vorticosamente al flusso d’acqua in uscita. Il limitatore di portata, speciali diffusori e l’aggiunta di aria consentono di ridurre il consumo idrico a un massimo di 8-9 l/min per non diminuire il comfort della doccia. Inoltre, questo consente di risparmiare energia poiché si riduce la quantità di acqua che occorre riscaldare. Sono applicabili diret-

tamente dagli utenti svitando il proprio soffione doccia e avvitando al suo posto il nuovo soffione a basso consumo VANTAGGI: ridotto volume di acqua in uscita a parità di comfort SVANTAGGI: costo d’investimento iniziale lievemente maggiore rispetto a un rubinetto tradizionale MANUTENZIONE: pulizia periodica BENEFICI: risparmio idrico ed energetico legato alla riduzione del consumo d’acqua del 20%- 50% rispetto a un sistema tradizionale

INTERRUTTORI MECCANICI DI FLUSSO

VANTAGGI: facilità di trovare la giusta temperatura dell’acqua

Dispositivi che si chiudono o si aprono azionando una leva. Hanno la stessa funzione di un rubinetto monocomando e sono indicati per le docce con due entrate d’acqua: infatti, permettono l’interruzione dell’acqua al momento di insaponarsi o di riattivare la doccia senza necessità di regolare nuovamente la temperatura.

SVANTAGGI: possibile accumulo di calcare o di altri materiali in arrivo dalle tubazioni, sostituzione del soffione esistente MANUTENZIONE: pulizia periodica BENEFICI: risparmio idrico ed energetico legato alla facilità di trovare la temperatura giusta dell’acqua ed evitare sprechi e alla riduzione del consumo d’acqua dal 10 % al 30% rispetto a un sistema tradizionale

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RUBINETTI CON TEMPORIZZATORE

I temporizzatori sono dei meccanismi che chiudono il flusso automaticamente dopo un determinato periodo di tempo. Questi rubinetti, sia per lavandini che docce, possiedono un pulsante che, quando premuto, fa scendere un pistone interno dentro un piccolo cilindro: questo cilindro si riempie poco a poco e fa salire nuovamente il pistone. Il tempo che viene impiegato dal cilindro a riempirsi d’acqua costituisce la dimensione della “temporizzazione”.

VANTAGGI: il controllo della temperatura consente di risparmiare acqua SVANTAGGI: costo di investimento iniziale maggiore rispetto a un rubinetto tradizionale; la presenza di acqua eccessivamente calcarea può danneggiare il meccanismo di controllo della temperatura e influire sul corretto funzionamento MANUTENZIONE: richiesta di manutenzione maggiore a causa della componentistica interna BENEFICI: risparmio idrico ed energetico legato all’uso (minori sprechi per ottenere la temperatura richiesta, possibilità di chiudere l’erogazione e poter ritrovare la temperatura richiesta) con riduzione del consumo d’acqua fino al 50%

VANTAGGI: il temporizzatore riduce il dispendio di acqua, eliminando inutili sprechi SVANTAGGI: costo d’investimento iniziale lievemente maggiore rispetto ad un rubinetto tradizionale MANUTENZIONE: pulizia periodica BENEFICI: risparmio idrico ed energetico legato alla riduzione del consumo d’acqua pari al 30%40% per docce e al 20%-30% per i lavandini rispetto ai sistemi tradizionali

RUBINETTI ELETTRONICI

I rubinetti elettronici consentono di interrompere automaticamente il flusso dell’acqua ritraendo le mani dal sensore. Il rubinetto si chiude dopo circa 30 secondi: consentono di risparmiare il 40-50% del consumo dell’acqua. Per la loro collocazione è necessario che l’installazione elettrica arrivi fino al rubinetto, a meno che questo non funzioni a batterie.

RUBINETTI TERMOSTATICI

Questi rubinetti, utilizzati soprattutto nelle docce, mantengono l’acqua alla temperatura desiderata grazie a un sensore a cera estremamente sensibile che garantisce una regolazione automatica della temperatura dell’acqua. Tale dispositivo assicura dunque il massimo comfort, risparmio idrico ed energetico, evitando l’eventualità di scottature o di sgradevoli docce gelate. All’interno del miscelatore è presente una valvola termostatica che regola la temperatura dell’acqua in entrata; all’esterno vi è invece una rotella mobile su cui sono riportate le temperature in gradi che consente di impostare quella di gradimento. I vantaggi sono dunque tre: sicurezza, comodità e convenienza. La scelta di questo apparecchio va in genere delegata all’installatore o all’idraulico che, grazie alle proprie competenze, può scegliere il prodotto con il migliore rapporto qualità/prezzo e il periodo di garanzia più adeguato (in genere due anni).

VANTAGGI: il sensore automatico riduce il dispendio di acqua, eliminando inutili sprechi; l’utilizzo automatizzato senza mani garantisce la massima igiene (nei modelli a fotocellula) SVANTAGGI: costo di investimento iniziale maggiore rispetto a un rubinetto tradizionale (per i modelli a fotocellula); i modelli elettrici a costo contenuto possono col tempo dare problemi al corretto funzionamento della fotocellula MANUTENZIONE: i modelli a infrarosso necessitano di un collegamento a una fonte di energia (anche batterie); la presenza di diversi componenti (nella parte elettrica/meccanica) causa una maggiore manutenzione rispetto ai rubinetti tradizionali BENEFICI: risparmio idrico ed energetico legato alla riduzione del consumo d’acqua fino al 50% rispetto ad un sistema tradizionale; risparmio idrico ed energetico legato alla inibizione degli sprechi che spesso si verificano nei luoghi pubblici (il rubinetto può essere regolato in modo da ridurre fino al 70% il consumo d’acqua)

Miscelatore doccia esterno termostatico Bellosta, collezione Mosè

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Guida

PULIZIA GENERALE

DELL’INSTALLATORE PROFESSIONALE

Piccoli accorgimenti

per prolungare la vita di rubinetti e docce CHE COSA FARE

rocce calcaree nel tragitto che compie l’acqua dalla fonte che trattiene dalle rocce carbonati di calcio. Il calcare disciolto nell’acqua si deposita naturalmente sui rubinetti in presenza dell’aria, creando non pochi problemi al corretto funzionamento dei dispositivi, soprattutto per le utenze private (docce e rubinetti). Una sedimentazione del calcare provoca una riduzione del passaggio dell’acqua (con conseguente aumento di pressione) e anche il deterioramento delle tubazioni, nonché intasamento dei filtri. Nei rubinetti, gli antiestetici depositi generalmente si trovano sull’aeratore (rompigetto), applicato alla bocca di erogazione degli stessi,

Se non si esegue una manutenzione e una pulizia periodica è più difficile riportare la rubinetteria alla condizione originale. La pulizia delle superfici dei rubinetti di qualsiasi tipo dovrebbe essere quotidiana, possibilmente utilizzando un panno morbido e acqua. In particolar modo è importante asciugare subito le gocce di acqua residue che a lungo andare potrebbero portare alla formazione di calcare persistente.

FORMAZIONE DI CALCARE

Qualsiasi oggetto di metallo a contatto con l’acqua può manifestare la formazione di calcare. Il calcare è dovuto allo scioglimento delle

Consigli per superfici in acciaio inox, cromate, laccate o in pvd 1. Utilizzare sempre un panno con detergente neutro diluito 2. Evitare di inumidire il rubinetto o il soffione doccia direttamente col prodotto detergente 3. Consigliato anche l’utilizzo di detergente liquido per stoviglie da risciacquare con acqua fredda e successiva asciugatura con panno 4. Eliminare immediatamente, con l’utilizzo di un panno morbido e acqua, eventuali residui di

prodotti per toeletta o a base chimica 5. Non utilizzare detergenti con acido cloridico, formico o acetico, muriatico, ammoniaca, acetone, candeggina, acidi di uso domestico, disinfettanti vari 6. Fare molta attenzione alle componenti abrasive e acidi 7. Vietato l’utilizzo di spugne raschianti (pagliette e/o spugne abrasive, ruvide e/o metalliche) che potrebbero rovinare la superficie

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così come sugli scivoli che caratterizzano alcune collezioni di rubinetteria per bagno. L’acqua si sedimenta per effetto elettrostatico quando si interrompe il flusso lasciando gocce residue. Una pronta rimozione del calcare consente di non rovinare la cromatura o la finitura superficiale, così da mantenerne tutte le caratteristiche originali. In caso contrario, qualora il calcare si accumuli, la sua rimozione risulterà più difficile, e spesso subentrano altri problemi dovuti a una scelta inconsapevole dei prodotti da utilizzare per la pulizia. Prodotti aggressivi, in generale, intaccano irrimediabilmente le superfici, arrivando a dover sostituire i pezzi danneggiati.

Calcare e filtri 1. Verificare la durezza dell’acqua e lo stato dell’impianto: qualora risultasse molto dura, meglio installare dei filtri antisabbia e/o un filtro a polifosfati 2. Pulire periodicamente il filtro aeratore (rompigetto): smontare l’aeratore e immergerlo in una soluzione di acqua e aceto (10% a 20°C), lasciare in ammollo per un paio di ore e risciacquare con acqua 3. In caso di tubature ferrose, si consiglia la sostituzione dell’intero impianto 4. Uso frequente dei soffioni doccia per prevenire la formazione di calcare 5.Cartuccia a dischi ceramici e vitoni: per gli articoli da lavabo, bidet e lavello cucina con installazione da piano si consiglia un’installazione di filtri ispezionabili sulle due mandate dei rubinetti per evitare l’incedere di corpi estranei 6. Pulire periodicamente i filtri

CONSIGLI: RIMEDI NATURALI ANTICALCARE

Benché i detergenti in commercio siano efficaci, ci espongono comunque ad agenti chimici che possono provocare reazioni allergiche. Inoltre, come detto, possono danneggiare irrimediabilmente i rubinetti. Tuttavia, esistono dei rimedi naturali che se utilizzati correttamente possono essere molto utili: – bicarbonato – limone diluito con acqua – aceto diluito con acqua (che aiuta a rendere più brillante il metallo) – farina da strofinare sui rubinetti con un panno umido – dentifricio (da applicare come il limone e l’aceto, direttamente sulla superficie e rimuoverlo poi con panno)

PULIZIA DEI FILTRI

Per preservare la perfetta funzionalità del rubinetto è consigliabile l’installazione di un rubinetto lavabo con filtro, impedendo alla sabbia di entrare all’interno del rubinetto e di danneggiarlo. Il problema della sabbia è abbastanza frequente in particolari edifici condominiali con impianti interni di sollevamento mediante autoclave (impianti ancora non conformi al Regolamento) che possono aspirare con facilità materiali solidi. La sabbia, infatti, è presente nell’acqua sollevata in profondità dai pozzi. Si tratta di un’operazione molto semplice, ma altrettanto efficace, che lo stesso installatore potrebbe mostrare la

prima volta all’utente smontando il rubinetto, pulendo il filtro e rimontando il tutto. Stesso discorso per i rubinetti termostatici: anch’essi dotati di filtri (in questo caso integrati nel termostatico) richiedono la medesima pulizia annuale per evitare che si intasino e non funzionino più correttamente. Operazione questa da lasciare a personale qualificato. 23


Guida

INTERVISTA Alessandro Maggioni – Direttore Area Tecnica di ANIMA, Confindustria Meccanica Varia

DELL’INSTALLATORE PROFESSIONALE

Garantire funzionalità e prestazioni

I rubinetti tra leggi e norme tecniche Quali sono le norme di riferimento per la rubinetteria sanitaria? Facendo riferimento alle UNI EN 817, 200 e 1111, la cosa interessante dal punto di vista dell’installatore è proprio la previsione di un quadro normativo abbastanza completo e consolidato. Tutte le varie tipologie dei prodotti della rubinetteria sanitaria hanno dei riferimenti normativi seguiti da tutti i costruttori, e sono sempre in costante aggiornamento: sono una garanzia a livello prestazionale – dal punto di vista meccanico – perché è presente un consistente know-how all’interno delle norme. Tutte le tipologie di prodotti della rubinetteria sanitaria rientrano, comunque, nelle norme di tipo costruttivo. Tutte le aziende effettuano dei test di verifica per la “bontà dei prodotti” conformi alle norme. Questo è un punto che un installatore dovrebbe avere a cura di verificare, cioè che sul prodotto sia dichiarata la conformità alla norma. Chiaramente, dal punto di vista legislativo si fa riferimento alla Legge dei materiali a contatto con l’acqua (DM 174/2004 per l’Italia). I rubinetti sono soggetti alla DoP e alla marcatura CE?

Occorre fare una precisazione: un conto è l’aspetto della normativa tecnica UNI EN, un conto è l’aspetto legislativo. Oggi la rubinetteria sanitaria – che ricade nel Regolamento dei prodotti da costruzione – non può essere marcata CE e non deve avere una dichiarazione di prestazione. Questo perché la parte delle norme che dovrebbero essere prese in causa per questo determinato aspetto è ancora in discussione a livello legislativo nelle istituzioni europee. Mancano delle norme “armonizzate” a cui fare riferimento: possiamo dire che non è stato ancora definito a livello legislativo europeo un quadro comune per la verifica della migrazione di materiali all’interno dell’acqua – aspetto che, appunto, lega le rubinetterie sanitarie al Regolamento dei prodotti da costruzione. Quindi NO, ad oggi non si può fare una DoP o la marcatura CE. Fatta eccezione per il rubinetto elettronico che è marcato CE per la bassa tensione e la compatibilità elettromagnetica. Quali sono le prestazioni ottimali in termini di portata d’acqua di un rubinetto? Questo è un tema su cui si sta discutendo molto. Esistono delle iniziative su base volontaria – come quelle che facciamo noi dell’Associa-

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UNI EN 200:2008 Rubinetteria sanitaria - Rubinetti singoli e miscelatori per sistemi di adduzione acqua di tipo 1 e 2 - Specifiche tecniche generali La presente norma è la versione ufficiale della norma europea EN 200 (edizione luglio 2008). La norma definisce le caratteristiche dimensionali, di tenuta idraulica, di comportamento meccanico sotto pressione, idrauliche, di resistenza meccanica, di resistenza meccanica a fatica ed acustiche alle quali devono rispondere i rubinetti singoli ed i gruppi miscelatori; i metodi di prova che permettono di controllare queste caratteristiche. Si applica ai rubinetti da installare su apparecchi sanitari posti nei locali destinati all’igiene personale (bagni, toilette, ecc.) e nelle cucine, con dimensione nominale 1/ 2 e 3/4 (PN 10). UNI EN 817:2008 Rubinetteria sanitaria - Miscelatori meccanici (PN 10) - Specifiche tecniche generali La presente norma è la versione ufficiale in lingua inglese della norma europea EN 817 (edizione giugno 2008) e tiene conto delle correzioni introdotte il 16 luglio 2008. La norma specifica le caratteristiche dimensionali, di tenuta idraulica, di comportamento meccanico sotto pressione, idrauliche, di resistenza meccanica, di resistenza meccanica a fatica ed acustiche dei miscelatori meccanici e i relativi metodi di prova per la verifica di queste caratteristiche. UNI EN 1111:2017 Rubinetteria sanitaria - Miscelatori termostatici (PN 10) - Specifiche tecniche generali La norma specifica le caratteristiche dimensionali, di tenuta idraulica, di funzionamento meccanico ed idraulico, di durata meccanica, e di acustica, nonché le relative procedure di prova, dei miscelatori termostatici

zione AVR – ma non è un aspetto obbligatorio per legge. Sempre a livello volontario esistono delle etichettature, alle quali aderiscono già un buon numero di aziende che dichiarano in anticipo quali sono le prestazioni dei loro prodotti in termini di portata d’acqua. Sono simili all’etichettatura energetica (presenti sui prodotti sotto la direttiva ecodesign che servono a dare informazioni a tutta la filiera, anche all’installatore). Il risparmio idrico sta diventando sempre di più un fattore di acquisto, certo il design è l’elemento distintivo dell’industria italiana, rispetto ai principali competitor. Come si caratterizza il mercato italiano rispetto a quello estero? Non vi è dubbio che l’Italia è tra i primi – se non il primo – produttore e distributore di rubinetteria sanitaria in Europa. Nonostante nel nostro Paese la Legge per i materiali a contatto con acqua sia del 2004 (è comunque in revisione), la filiera fa comunque riferimento agli aspetti legislativi più restrittivi, anche per una questione di uniformità di produzione. Non è possibile, infatti, prevedere diverse produzione per i diversi Stati Membri in cui si esporta. Sicuramente, non ci si sofferma solo sui requisiti minimi da soddisfare.

E per ciò riguarda la cromatura? Per i trattamenti di cromatura dal punto di vista legislativo – e nella pratica anche per gli associati AVR – sono in corso processi restrittivi di controllo, e ciò implica numerosi sforzi da parte delle aziende stesse. Sebbene la cromatura classica sia un processo super-controllato comunque richiede degli sforzi economici notevoli: si stanno facendo delle ricerche per delle finiture alternative e credo che tra qualche anno lo scenario sarà completamente diverso. 25


Guida

DAL 1961, UNA STORIA DI FAMIGLIA

DELL’INSTALLATORE PROFESSIONALE Da sinistra, Maurizio, Carla e Gabriele Bellosta

Bellosta Rubinetti

d’Autore

N

ata nel 1961 nel cuore della rubinetteria e del design industriale, il lago d’Orta, Bellosta Rubinetterie è da sempre simbolo di qualità e Made in Italy. Qualità, artigianalità e italianità i tre valori su cui si fonda il marchio: proprio la passione per “il bello” è il motore del Team Bellosta, sempre in continua ricerca delle migliori soluzioni per la realizzazione dei propri prodotti, dei servizi per i clienti, nonché la loro gratificazione. Indispensabili, dunque, la cura per il dettaglio e lo studio delle nuove tendenze di design e della moda, frutto anche delle numerose collaborazioni con noti architetti e designer come Alessandro Mendini, Piet Billekens, Lorenzo Bellini e David Dolcini. Guardare al futuro senza dimenticare le proprie origini e il pas-

sato fa di Bellosta Rubinetterie uno dei promotori del made in Italy, grazie all’attenzione per i dettagli e l’amore per il prodotto che solo la produzione diretta può garantire. Per Maurizio Bellosta, CEO di Bellosta Rubinetterie, “i rubinetti non sono semplici oggetti, sono i custodi dell’acqua e l’acqua è il bene più prezioso perché è la vita, mi diceva mio padre. L’amore incondizionato che lega la rubinetteria Bellosta all’acqua si distingue anche per l’attenzione nella scelta delle materie prime di alta qualità che adoperiamo per forgiarli e nei processi produttivi caratterizzati dalle tecnologie più avanzate a ridotto impatto ambientale”. Infatti, l’azienda rispetta gli standard qualitativi di produzione della normativa ISO 9001, certificati dall’Ente svizzero SQS. “Noi vogliamo offrire alla nostra clientela un prodotto italiano, di qualità, realizzato con tutta la cura artigianale che deriva da una tradizione di famiglia”

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LO SPONSOR

“La nostra famiglia

discende dagli antichi stagnari fin dal Cinquecento. Siamo eredi diretti dei peltrai che tra il Settecento e l’Ottocento percorrevano le strade d’Europa con il loro carro-officina. Siamo Artisti della rubinetteria fin dentro l’anima

Carlo Bellosta, Fondatore Bellosta Rubinetterie

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GLOSSARIO

DELL’INSTALLATORE PROFESSIONALE

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AERATORE Dispositivo di regolazione posto alla fine della canna del rubinetto che controlla il flusso d’acqua in uscita (detto anche rompigetto) mescolando aria con acqua. Serve a ridurre gli schizzi.

LIMITATORE DI PRESSIONE Dispositivo collocato nella tuberia d’entrata dei bagni o anche nella tuberia d’entrata di tutto in piamo che mantengono costante il flusso dell’acqua in una determinata pressione.

CARTUCCIA Composta da un contenitore cilindrico collocato all’interno del rubinetto e da dischi in ceramica. I due dischi ruotando muovono il rubinetto e, a seconda della loro posizione, viene attivata l’acqua calda, quella fredda o una miscela delle due.

MISCELATORE TERMOSTATICO Rubinetto per l’erogazione dell’acqua che presenta all’estremità un regolatore di temperatura, il quale mantiene l’acqua a una temperatura costante.

DEVIATORE Elemento del rubinetto che convoglia l’acqua verso una delle utenze prescelte dall’utilizzatore. FLESSIBILI Tubi di collegamento per i rubinetti all’impianto idraulico. GALVANIZZAZIONE Processo di rivestimento dell’ottone in nichel e cromo.

TROPPOPIENO Buco che permette la fuoriuscita dell’acqua per non sbordare dal lavabo o bidet. VALVOLA Dispositivo che regola il flusso dell’acqua. VITONE Valvola in ottone contenente dischi ceramici che fungono da regolatori e otturatori del flusso.

LIMITATORE DI FLUSSO Dispositivi che permettono di regolare il flusso dell’acqua in funzione delle necessità e della pressione. 29


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DELL’INSTALLATORE PROFESSIONALE

DELL’INSTALLATORE PROFESSIONALE

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“ Tradizione, ricerca e tecnologia. Seguire il cliente passo dopo passo, creare esattamente ciò che il cliente chiede.

Saggiare la bontà di ogni singolo componente: qualità nei dettagli, processi e servizi, cura delle materie prime. Il design per trasformare il rubinetto in un’opera d’arte. La produzione: le tecnologie avanzate, a ridotto impatto ambientale, incontrano i procedimenti fatti a mano. Il servizio al cliente, fiore all’occhiello. Il “su misura” per andare oltre agli standard e personalizzare ogni articolo per: dimensioni, componenti e finiture

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Collezione Micheli | Design Arch. Simone Micheli



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