Casa&clima n. 53

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www.casaeclima.com

La rivista per i progettisti con LA PIÙ ALTA DIFFUSIONE CERTIFICATA

ISSN: 2038-0895 Euro 9

bimestrale

Per PENSARE, PROGETTARE e COSTRUIRE SOSTENIBILE

VISTI IN FIERA BAU 2015 e CES

INTERVISTE PASSIVHAUS, MA LOW-COST RINNOVABILI E ACCUMULO

SOSTENIBILITÀ Protocolli a confronto

IMPIANTI Sfruttare al massimo la cogenerazione

CONDOMINIO Contabilizzare ad ogni costo?

Miti da sfatare Accumulo in massa

DENTRO L’OBIETTIVO

La casa gira, alimentata dal sole Passiva nel centro di Milano Una corte di privacy e silenzio Poste Italiane Spa – Posta target magazine – LO/CONV/020/2010

N. 53 · Anno X · gennaio-febbraio 2015


Un passo oltre

Un filtro e un defangatore finalmente insieme per la massima efficienza di separazione Serie 5453 Dispositivo multifunzione con defangatore e filtro DIRTMAG PLUS® • Elimina la magnetite presente nel circuito chiuso preservando i rotori magnetici dei circolatori • Il defangatore posizionato a monte del filtro evita un aumento delle perdite di carico dovute al progressivo intasamento • Adatto ad ogni tipo di impianto a circuito chiuso

La centrale termica: il cuore dell’intero impianto

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Best project for a better tomorrow. La più grande vittoria è un futuro migliore.

Parte l’URSA Award, il bando che premia i migliori progetti architettonici dedicati a sostenibilità e risparmio energetico. Un futuro migliore si fonda su un’edilizia ad alta sostenibilità e basso impatto ambientale. Per questo URSA, azienda internazionale leader nella produzione di materiali e sistemi isolanti, ha creato l’URSA Award, il bando rivolto a professionisti e studenti che dal 29/01/2015 al 29/05/2015 premierà i migliori progetti architettonici di riqualificazione e nuove costruzioni caratterizzati dalla massima efficienza energetica. Progettare nell’ottica della sostenibilità è la chiave per costruire un domani migliore, per tutti. Per informazioni su modalità di partecipazione al bando, giuria, criteri e riconoscimenti visita www.ursa-award.com


IN QUESTO NUMERO

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Domande & Risposte Novità prodotti Rispondono gli esperti

INTERVISTA Passivhaus, ma low cost 17 È un percorso di formazione che spazia dai protocolli alla pratica quello che ha seguito l’architetto milanese Fabio Balbo. Esperienza teorica che alla fine si è piegata alla pratica del cantiere, perché gli “edifici è meglio cominciare a farli” SISTEMI DI ACCUMULO Storage, quali tecnologie disponibili sul mercato? Il legame tra rinnovabili non programmabili e accumulo è destinato a diventare sempre più stretto. Per capire le ragioni di un possibile connubio abbiamo intervistato un autorevole osservatore dell’energia green in Italia: Luca Zingale, direttore scientifico di Solarexpo-The Innovation Cloud

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CONDOMINIO Contabilizzazione a tutti i costi? Se non porta al risparmio, ma tende unicamente a una diversa distribuzione dello stesso costo tra i condòmini, la contabilizzazione non farà altro che aumentare il contenzioso

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SPECIALE CES 2015 La casa ai tempi dell’Internet of things 30 Serrature, elettrodomestici, luci, sistemi di riscaldamento e condizionamento che comunicano fra loro e che si regolano in base alle nostre abitudini e bisogni. Al CES 2015 di Las Vegas protagonisti gli hub che rendono reale l’Internet delle cose VISTI IN FIERA: BAU 2015

Meno standard più scelta

ITALIANI AL BAU. Un centinaio gli espositori italiani presenti a Monaco, tra cui Edilteco con i suoi sistemi isolanti a cappotto e la chimica per edilizia di Mapei

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CERTIFICARE LA SOSTENIBILITA’ Protocolli di sostenibilità ambientale. Pronti al decollo? Il progetto CABEE evidenzia limiti e potenzialità dell’applicazione diffusa dei protocolli di sostenibilità ambientale. MITI DA SFATARE Il piacere del focolare nelle case ad elevato isolamento Per utilizzare le stufe a legna occorre bilanciare la potenza del focolare con il lento rilascio dell’energia termica. Ma molti prodotti non mantengono le promesse

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SERRAMENTI Posarli, ma correttamente Per evitare spiacevoli sorprese e una posa in opera approssimativa, è necessario considerare il serramento parte integrante dell’involucro

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DENTRO L’OBIETTIVO

Il mondo resta fuori CARLO LATORRE

R&D. Allo stand dell’Istituto Fraunhofer interessanti sviluppi nella ricerca, tra cui il sistema VMC con scambio di calore mediante rotazione meccanica (progetto Vent4Reno), che integra in un unico elemento ventilatori e recuperatore. Degna di nota anche la membrana in EFTE con integrazione di solare termico

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T

raffico, rumore, ritmi lavorativi sempre più serrati e la voglia, una volta tornati a casa, di chiudere il mondo fuori dall’uscio, senza per questo dover rinunciare a vivere in un centro abitato. La soluzione ideata da Barry van Eldijk, architetto olandese trapiantato da molti anni a Bolzano, è ingegnosa e al tempo stesso semplice, messa in pratica in una casa unifamiliare costruita recentemente a Madignano, in provincia di Cremona. Consiste in una barriera verde su due lati che delimita, insieme al corpo principale, una corte interna celata alla vista e isolata dai rumori della vicina Paullese, importante arteria stradale che collega Milano con Cremona.

CARLO LATORRE E MARCO ZANI

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DENTRO L’OBIETTIVO

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Una casa su due livelli in classe A con due ali protettive contro smog e rumore che racchiudono un luogo di relax e privacy

DAL PAVIMENTO ALLA PARETE. Suggestive facciate tridimensionali in corteccia di sughero esposte presso lo stand Cortex. Materiale multistrato con rivestimento superficiale anti-usura che previene graffi e abrasioni, utilizzato per la pavimentazione dei locali

Padiglioni al completo, duemila espositori e molte novità. BAU 2015 non sente la crisi e guarda ad un futuro delle costruzioni sempre più su misura

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IMPIANTI Estrarre più calore dalla cogenerazione L’energia termica che si perde per irraggiamento può essere recuperata con pompe di calore, ottenendo così un rendimento superiore al 90%

PARETE A LED. Lastre in cemento, polistirene e poliuretano lavorate all’utensile per l’integrazione di illuminazione LED, progetto sviluppato dall’Università di Lausitz SILOS PER BICICLETTE. Da Wöhr un parcheggio automatico per biciclette, di ridotto ingombro (sette metri di diametro): la versione a otto livelli consente di immagazzinare 122 bici con un tempo di accesso di circa 18 secondi

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DENTRO L’OBIETTIVO

Abitazione sperimentale sorta nell’entroterra riminese dal connubio tra architettura, rispetto ambientale e meccanica di precisione ROBERTO ROSSI*

Passiva nel centro di Milano Il complesso residenziale La Tuxa ha ottenuto, primo a Milano, la certificazione Gold di CasaClima

Rotating House alimentata dal sole

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UGO PALMACCI

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ette piani, undici appartamenti nel cuore di Milano, tutti nelle classi più elevate della certificazione energetica — CasaClima Gold e Cened A+ —, grazie ad un fabbisogno energetico di soli 2,65 kW/m2a. Il primo complesso ad ottenere nel capoluogo lombardo la classe Gold è La Tuxa, edificato tra il 2011 e la fine del 2013 in via Toce, non lontamo da due quartieri milanesi in forte trasformazione urbanistica, Isola e Garibaldi-Repubblica. L’edificio è stato progettato per coniugare comfort ambientale e risparmio energetico, sottolineato da alcune scelte progettuali, come il riscaldamento radiante a pavimento

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bimestrale

Direttore responsabile Marco Zani Coordinamento redazionale Carlo Latorre Redazione Alessandro Giraudi, Silvia Martellosio, Erika Seghetti redazione@casaeclima.it Coordinamento APA per Casa&Clima info@lvh.it Art Director Marco Nigris Grafica e Impaginazione Balzac - MN Hanno collaborato a questo numero Guido Alberti,Giulia Barbano,Giovanni Benedici, Roberto Fitzko, Antonella Giraudi, Roberto Lollini, Andrea Moro,Ugo Palmacci, Roberta Pernetti, Roberto Rossi

Pubblicità Quine Srl 20122 Milano – Via Santa Tecla, 4 – Italy Tel. +39 02 864105 – Fax +39 02 72016740 Traffico, Abbonamenti, Diffusione Rosaria Maiocchi Editore: Quine srl www.quine.it Presidente Andrea Notarbartolo Amministratore Delegato Marco Zani Direzione, Redazione e Amministrazione 20122 Milano – Via Santa Tecla, 4 – Italy Tel. +39 02 864105 – Fax +39 02 72016740 e-mail: casaclima@quine.it Servizio abbonamenti Quine srl, 20122 Milano – Via Santa Tecla, 4 – Italy Tel. +39 02 864105 – Fax +39 02 70057190 e-mail: abbonamenti@quine.it Gli abbonamenti decorrono dal primo fascicolo raggiungibile.

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abbinato alla ventilazione meccanica controllata, l’uso di piastre ad induzione in cucina, il recupero dell’acqua piovana o il ricorso al solare termico per ridurre i consumi energetici per ACS.

Sette piani in Classe A+

L’edificio si eleva su sette piani fuori terra ed ospita 11 appartamenti in tre diverse tipologie: monolocali, bilocali, trilocali e quadrilocali con superficie compresa tra 62 e 174 m2. Parte del quinto piano e tutto il sesto sono

destinati a sottotetto non abitabile, mentre il piano terra e i livelli ipogei ospitano spazi comuni (sale riunioni), i locali tecnici (centrale termica, impianti e zona rifiuti) e le autorimesse, alle quali si accede dall’adiacente via Boltraffio. La volumetria si presenta compatta sul fronte strada, mentre si alleggerisce nel prospetto interno grazie ad un gioco di arretramenti che originano un porticato al primo piano, terrazzini in aggetto e loggiati nei piani superiori. La continuità con la cortina stradale è stata ottenuta rivestendo i primi due livelli con solide lastre di pietra, nelle quali si aprono ampie vetrate dalle quali si intravede

il giardino interno; lo stesso rivestimento in pietra naturale è richiamato nel vano scala.

Struttura e involucro

La fondazione vede una platea diretta in cemento armato sulla quale è collocato un vespaio aerato formato da elementi modulari in polipropilene rigenerato (igloo). La struttura portante è composta da pilastri e travi in cemento armato, con solette piene in c.a., monolitiche e continue, in corrispondenza

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Stampa Tiber - Brescia Casa&Clima è stampata su carta certificata Chlorine Free Iscrizione al Tribunale di Milano N.170 del 7 marzo 2006.

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© Quine srl - Milano Associato

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Aderente

INFORMATIVA AI SENSI DEL D.LEGS.196/2003.

Testata volontariamente sottoposta a certificazione di tiratura e diffusione in conformità al Regolamento CSST Certificazione Editoria Specializzata e Tecnica Per il periodo 01/01/2013-31/12/2013 Periodicità bimestrale Tiratura media 19.500 copie Diffusione media 19.238 copie Certificato CSST n. 2013-2433 del 25/02/2014 Società di Revisione: Refimi srl

Si rende noto che i dati in nostro possesso liberamente ottenuti per poter effettuare i servizi relativi a spedizioni, abbonamenti e similari, sono utilizzati secondo quanto previsto dal D.Legs.196/2003. Titolare del trattamento è Quine srl, via Santa Tecla 4, 20122 Milano (info@quine.it). Si comunica inoltre che i dati personali sono contenuti presso la nostra sede in apposita banca dati di cui è responsabile Quine srl e cui è possibile rivolgersi per l’eventuale esercizio dei diritti previsti dal D.Legs 196/2003.

In copertina: servizio a pagina 66

Poste Italiane Spa – Posta target magazine – LO/CONV/020/2010 Iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione n. 12191

Responsabilità Tutto il materiale pubblicato dalla rivista (articoli e loro traduzioni, nonché immagini e illustrazioni) non può essere riprodotto da terzi senza espressa autorizzazione dell’Editore. Manoscritti, testi, foto e altri materiali inviati alla redazione, anche se non pubblicati, non verranno restituiti. Tutti i marchi sono registrati.


DOMANDE & RISPOSTE RISPOSTE AI QUESITI TECNICI DEI NOSTRI LETTORI CON LA COLLABORAZIONE DI PROFESSIONISTI CON SPECIALIZZAZIONE NELLA PROGETTAZIONE DI EDIFICI A BASSO CONSUMO ENERGETICO Invitiamo i lettori a inviare i quesiti a: faq@casaeclima.it

Botta e risposta sui ponti termici Risponde il Prof. Piercarlo Romagnoni

Cosa intendiamo per ponte termico? Il ponte termico è dovuto a una discontinuità nella struttura edilizia, che può essere di tipo geometrico (ad esempio, un angolo) o di tipo strutturale (ad esempio, l’inserimento di un telaio). Un ponte termico si verifica generalmente laddove si ha una giunzione tra componenti strutturali dell’edificio (ponte termico geometrico) o dove la struttura stessa cambia composizione (ponte termico strutturale).

ABBONATI PER LEGGERE

L’isolamento a cappotto Per calcolare il flusso termico scambiato attraverso un garantisce una buona uniformità ponte termico è possibile usare la stessa relazione che di isolamento, ma non risolve tutti viene usata per le pareti piane (Q = A . U . ∆T)? i ponti termici, ad esempio quelli No, perché nella zona di ponte termico lo scambio termico si sviluppa in in corrispondenza di aggetti o due o tre dimensioni. Quindi, per valutare il contributo al flusso termico aperture nell’involucro edilizio del singolo ponte termico bisogna usare modellizzazioni agli elementi finiti FEM o ai volumi finiti CVM. Tale scelta non è solitamente praticabile La presenza di un ponte termico ha essenzialmente in sede di progetto: si preferisce quindi quantificare il flusso termico http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 due conseguenze, una energetica, dovuta all’aumento trasmesso attraverso la porzione di spazio della struttura interessata dallo delle dispersioni termiche, l’altra relativa alla salubrità specifico ponte termico mediante trasmittanze lineiche e puntuali. dell’ambiente, in quanto determina la formazione di condensa superficiale. Quale delle due è la più importante? Qual è l’errore che si commette utilizzando le trasmittanze lineiche Entrambi i problemi sono fondamentali. Occorre ricordare che il e puntuali ? Quale quello che si commette utilizzando gli abachi? fenomeno della condensa va opportunamente correlato con i carichi L’uso delle trasmittanze lineiche e puntali è formalizzato dalla norma latenti interni e con l’eventuale bagnatura delle pareti dovuta all’acqua UNI EN ISO 14683:2008 Ponti termici in edilizia – Coefficiente di di costruzione che non è stata fatta correttamente evaporare. trasmissione termica lineica – Metodi semplificati e valori di riferimento. Non di rado si trascura di effettuare un’adeguata ventilazione di L’uso di questa norma può comportare errori valutabili anche fino al locali quali bagno e cucina dove la produzione di vapore è elevata 30%. Particolare attenzione deve essere posta nelle nuove costruzioni, e concentrata nel tempo. Nelle nuove costruzioni si è spesso laddove l’incidenza del ponte termico dovuta a una discontinuità trascurata una regola base dei “vecchi costruttori”, ovvero fare nell’isolamento può essere significativa. L’uso di abachi è utile per fornire asciugare le pareti prima di effettuare la finitura superficiale. stime indicative specie per quanto riguarda l’edilizia esistente. Esempi di lotta ai ponti termici mediante interposizione di elementi isolanti di opportuno spessore

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BY

I sistemi a pompa di calore con controller intelligente Dimplex pensano per te al tuo risparmio, per te al comfort e al benessere della tua famiglia e insieme a te al tuo futuro

SG

Le pompe di calore Dimplex dispongono di controller

Ready Sistemi a Gestione Intelligente

L’analisi termografica, se condotta correttamente, consente di identificare i ponti termici su edifici esistenti. Nella foto sono evidenti quelli in corrispondenza dei solai Come si possono eliminare i ponti termici, in fase di progetto di un nuovo edificio e in fase di ristrutturazione di un edificio esistente? Il ponte termico per sua natura NON può essere eliminato, ma solo corretto riducendone l’incidenza, ad esempio mediante una corretta posa del materiale isolante. La valutazione del ponte termico andrebbe eseguita mediante metodi numerici (almeno nelle situazioni più importanti, ad esempio attacco a terra e attacco copertura). La scelta del materiale isolante va quindi valutata non solo coerentemente con le indicazioni di legge al fine del raggiungimento dei valori di qualità energetica dell’involucro stabiliti in sede progettuale, ma anche con un occhio a problemi di natura diversa da quella strettamente termica (permeabilità all’acqua, trasmissione al vapore, resistenza a compressione, resistenza al fuoco, stabilità dimensionale, per citare le più importanti).

Eliminazione di un ponte termico in corrispondenza del davanzale

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Pompa di calore aria/acqua per riscaldamento e cumulo acqua sanitaria.

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Pura calce Materia prima naturale utilizzata fin dall’antichità e caratterizzata da un’elevata traspirabilità e porosità, la calce idrata è alla base della nuova gamma di prodotti proposta da Fassa Bortolo. La Linea Puracalce comprende prodotti biotradizionali (malte e intonaci), bio-risananti (rinzaffi e intonaci), bio-rivestimenti murali bianchi e colorati con diverse granulometrie e bio-finiture (intonaci e stucchi). Prima linea certificata Anab-Icea in Europa, Puracalce risponde anche ai rigorosi criteri della certificazione per la bio-edilizia Leed. www.fassabortolo.com

Premiscelato biocompatibile

Un prodotto totalmente naturale in linea con i più severi requisiti richiesti dalla bio-edilizia: è Poromin iP7 di Harobau, l’intonaco premiscelato a base di caseina modificata e stabilizzata. Il principale punto di forza è l’elevato potere deumidificante, traspirante e impermeabilizzante che si attiva durante la preparazione della malta. La particolare reazione di ventilazione, infatti, inizia proprio con l’idratazione dell’intonaco, che crea un aumento di volume del 25% determinando così un alleggerimento del peso specifico della massa. Un processo che aumenta anche le capacità di isolamento termico ed acustico, migliorando il comfort abitativo. Grazie all’elevata resistenza alle basse temperature e agli agenti corrosivi salini, Poromin iP7 non solo è adatto all’impermeabilizzazione di muri, cantine, pavimenti, solette terrazze e pensiline (senza l’uso di guaine protettive), ma si rivela indicato anche per proteggere strutture in cemento armato. www.harobau.it

INFORMAZIONE DALLE AZIENDE

MANUALI TECNICI

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uesto volume è il primo testo in

cui vengono esposti in maniera

razionale, anche se sintetica, tutti gli aspetti della problematica relativa all’applicazione degli isolanti termici e dell’impermeabilizzazione. Il volume è suddiviso in tre parti: una dedicata agli impermeabilizzanti, una agli isolanti termici e una alle applicazioni. Nelle prime due parti, simmetriche, sono riportate le classificazioni dei materiali, le informazioni sulla marcatura CE e gli aspetti generali di biosostenibilità; per ciascun materiale sono poi illustrati il processo produttivo, le caratteristiche tecniche, i prodotti e gli indici di sostenibilità energetica ed ecologica. La terza parte contiene l’illustrazione delle stratigrafie più comuni utilizzate per la realizzazione dell’involucro edilizio opaco, con la specifica dei materiali da utilizzare per rispettare la compatibilità tra i materiali, aspetto della progettazione che potrebbe apparire scontato ma che purtroppo è poco noto, per non dire del tutto nuovo. Le appendici contengono invece chiarimenti o approfondimenti su alcuni aspetti presentati nel testo, dal sistema a cappotto e dalla facciata ventilata alla stima dei valori di conduttività termica e alla questione della marcatura CE degli isolanti termici. Un glossario permette di approfondire il significato di alcuni termini.


Il calore del legno Ristrutturazione

Puntano su design minimalista e performance termoacustiche le nuove proposte di Alpilegno. Eternity Top – Sistema Zero è un serramento ad elevato isolamento termico, con il telaio che scompare nella battuta del muro, migliorando la luminosità all’interno degli ambienti. Le quattro guarnizioni tra profilo telaio e profilo battente, sono realizzate con durezze differenziate per una migliore tenuta termo-acustica. Il triplo vetro con valore UG 0,6 W/m2k è a risparmio energetico. L’interno è personalizzabile a piacimento, sia per tipologia di legno che nei colori. SISTEMA ALZANTE SCORREVOLE Realizzato in legno-alluminio, in cui il telaio ridotto dell’anta fissa da 25 mm quasi scompare, Top Zero è un nuovo sistema alzante scorrevole con effetto “solo vetro”. Il profilo dell’anta scorrevole, dal design rigoroso e lineare, è di 100 mm. La soglia Climatech offre inoltre buone prestazioni termiche. www.alpilegno.com

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Una gamma di soluzioni unica per ottenere la massima in ristrutturazione

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NOVITÀ PRODOTTI

La smart home va in cloud Finestre connesse Controllare e gestire il riscaldamento della propria abitazione è ancora più semplice. Grazie all’integrazione nella piattaforma in cloud IFTTT (If This Then That), il sistema di regolazione a zone intelligente evohome Connected Comfort (cc) di Honeywell può interagire con più di 129 prodotti e servizi connessi. IFTTT è un’app disponibile per Android e iOS che permette di automatizzare la casa, consentendo di impostare azioni che si attiveranno in modo automatico al verificarsi di alcune condizioni. www.honeywell.it

Sempre collegato al tuo comfort con evohome

Seguendo il trend di una sempre maggiore richiesta di automazione anche nel settore delle finestre da tetto, Fakro ha rinnovato la propria linea di prodotti elettrici, dotandola del sistema wireless a radiofrequenza Z-Wave. Collegando in rete differenti prodotti elettrici dedicati al comfort dell’abitazione, questo protocollo consente di gestire i dispositivi attraverso un unico radiocomando e di configurare scenari personalizzati. Fakro propone il nuovo sistema per le finestre Electro Z-Wave, le finestre standard dotate di motore a catena con il modulo Z-Wave, gli accessori esterni ARZ Z-Wave e AMZ Z-Wave, oltre agli accessori interni AJP Z-Wave, ARF Z-Wave ed ARP Z-Wave www.fakro.it

Rockwool per il Progetto Botticelli INFORMAZIONE DALLE AZIENDE

Una villa unifamiliare realizzata sulle pendici dell'Etna, il primo esempio di casa attiva in Sicilia

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ttraverso l’utilizzo della lana di roccia Rockwool, l’ing. Carmelo Sapienza ha progettato e realizzato la prima casa attiva della Sicilia. Posto a Mascalucia (CT) in via Botticelli, l’edificio oltrepassa i concetti dello Zero Energy per raggiungere l’obiettivo di edificio attivo Energy Plus. Il Progetto Botticelli, sviluppato in collaborazione con il gruppo eERG del Politecnico di Milano e con il dipartimento DICA dell’Università di Catania, ha aperto la strada all’applicazione dei protocolli CasaClima, Passiv Haus in un contesto di clima mediterraneo, adottando un modello progettuale di calcolo in regime dinamico, in cui il problema principale è rappresentato dalla gestione delle alte temperature. Curato dallo Studio Associato Sapienza & Partners, il progetto integra aspetti architettonici, bioedilizia, efficienza energetica e sostenibilità ambientale. Il tutto con un approccio volto alla reinterpretazione in chiave contemporanea della casa rurale siciliana. Efficienza energetica L’involucro dell’edificio è stato isolato mediante pannelli in lana di roccia di 30 cm per la copertura ventilata e di 20 cm per il sistema a cappotto, mentre l’utilizzo di pannelli in lana di roccia dello spessore di 10 cm ha coibentato il primo solaio limitandone le dispersioni. Per l’impiantistica dell’edificio sono state invece utilizzate una pompa di calore aria-acqua per i fabbisogni di climatizzazione, un impianto di ventilazione con recupero entalpico del calore e un sistema geotermico con scambiatore

interrato per il pre-trattamento dell’aria immessa. La produzione da fonti rinnovabili ha contemplato l’installazione di un sistema fotovoltaico e di un solare termico. I sistemi ROCKWOOL Il progetto descritto ha visto l’utilizzo di due differenti pannelli Rockwool: Durock Energy per la copertura inclinata e Frontrock Max E per il cappotto. Durock Energy è un pannello rigido in lana di roccia non rivestito a doppia densità con elevata resistenza a compressione, calpestabile e ideale per l’isolamento termico, acustico e la sicurezza in caso di incendio. È ideale nell’isolamento all’estradosso di coperture inclinate - nel caso di tetti in legno e ventilati - e piane. Frontrock Max E è invece un pannello rigido in lana di roccia non rivestito a doppia densità, utilizzato per l’isolamento termico e acustico. È disponibile nel formato:1.000x600 mm e fino a 20 cm di spessore, oppure nel formato 1.000x500 mm per gli spessori superiori (fino a 28 cm). Questo prodotto è studiato specificamente per l’utilizzo in sistemi termoisolanti a cappotto. Il pannello, infatti, viene sottoposto a un trattamento specifico nel processo produttivo che lo rende idoneo alle severe condizioni tipiche dell’isolamento dall’esterno. La combinazione di conducibilità termica e densità media assicura un ottimo comfort abitativo invernale ed estivo.

ROCKWOOL Italia S.p.A. | Via Londonio, 2 | 20154 Milano - Italy | Tel. 02 346131 | 02 34613321 | inforockwool@rockwool.it


Acqua calda senza sprechi Basato sulla tecnologia a pompa di calore, Aquarea DHW di Panasonic è una soluzione di riscaldamento dell’acqua efficiente e in grado di ridurre drasticamente le emissioni di CO2. Grazie al compressore che sfrutta la tecnologia a pistone rotativo, l’accumulo DHW è una soluzione ecologica per sostituire vecchie caldaie e boiler elettrici. L’apparecchio può riscaldare l’acqua a una temperatura massima di 55 °C e, paragonato al sistema di riscaldamento elettrico, permette di conseguire un risparmio energetico fino al 75%, con un ritorno sull’investimento stimato in quattro anni. Aquarea DHW integra una pompa di calore di piccole dimensioni con un serbatoio di accumulo dell’acqua in una sola unità ed è provvista di uno scambiatore esterno che impedisce la formazione di calcare e di una doppia protezione anti-corrosione. É inoltre presente un controllo elettronico di facile utilizzo con display LCD touchscreen e programmazione delle funzioni settimanali. La gamma è disponibile in due versioni: da pavimento (alta capacità da 200/285 L) e da parete (media capacità da 120 L) www.aircon.panasonic.eu


NOVITÀ PRODOTTI

VMC decentralizzata La ventilazione meccanica controllata (VMC) con recupero di calore è una tecnologia semplice ed efficiente che assicura un microclima sano in tutta la casa. In affiancamento ad un’ampia gamma di sistemi centralizzati, Maico Italia presenta il nuovo sistema di VMC decentralizzata, concepito per il ricambio dell’aria nei singoli ambienti, con un recupero di calore fino al 90 percento. I sistemi — AERA Smart per bagni e cucine e AERA Duo per camere da letto e soggiorni — sono gestibili singolarmente come unità separate secondo le esigenze di ogni stanza; è anche possibile combinarli per creare un vero e proprio sistema integrato di ventilazione per l’intera abitazione. L’installazione non necessita di interventi murari invasivi né di posa di canalizzazione rivelandosi, quindi, ideali in caso di ristrutturazione. www.maico-italia.it

Comando termostatico digitale con sensore incorporato È facile programmare e regolare la temperatura di ogni ambiente con il comando termostatico digitale con sensore incorporato di Arteclima. Il dispositivo, che può essere installato comodamente su tutte le valvole termostatizzabili Arteclima, permette di automatizzare l’erogazione di calore dei radiatori, tramite un sensore interno al termostato, che, rilevando il grado termico del locale, definisce il flusso dell’acqua negli impianti di riscaldamento, agendo automaticamente sull’otturatore del corpo valvola. Per una facile programmazione (manuale o automatica), il comando è dotato di un intuitivo schermo LCD, provvisto anche di blocco di sicurezza per bambini. L’apparecchio consente una pianificazione oraria e settimanale fino a 3 cicli on/off giornalieri ed è alimentato con batterie standard 1,5 V con durata 2 anni. Il dispositivo è, inoltre, provvisto di porta USB (chiavetta optional) che permette di copiare e trasferire in pochi secondi il programma impostato su altre testine digitali. www.arteclima.eu

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Tubazioni a struttura “composita”

Per sfruttare i vantaggi offerti dal teleriscaldamento e ridurre al contempo i costi di installazione e manutenzione dell’impianto, Rehau ha sviluppato Rauthermex, sistema di tubazioni isolato termicamente che si contraddistingue per la particolare struttura “composita”. Il sistema è infatti costituito, dall’interno verso l’esterno, da una tubazione in polietilene reticolato (PEXa), resistente ad alte temperature (95 °C) e alle sollecitazioni meccaniche; da uno strato coibente in poliuretano (PUR), inserito tra la tubazione interna e quella esterna di protezione per garantire un ottimo livello di isolamento termico; infine, da uno strato esterno, coestruso senza giunzione longitudinale, realizzato in polietilene a bassa densità (LDPE) con funzione di protezione dello strato isolante in PUR e della tubazione interna. Disponibile nelle versioni con diametro da 20 mm a 160 mm, il sistema è proposto come tubo semplice o nella versione doppia, per la mandata ed il ritorno. Viene fornito in rotoli fino a 760 m o in barre di lunghezze personalizzate. www.rehau.com/it-it


Heating

Heating

Fresh Air Sostanze inquinanti nell’aria

Temperatura Pollini Rumore

Cooling

Zehnder: tutto per un ambiente confortevole, sano ed energeticamente efficiente. Zehnder Comfosystems Sistemi per la ventilazione climatica Zehnder Radiatori Radiatori e scaldasalviette Zehnder Nestsystems Sistemi per la climatizzazione radiante

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RISPONDONO GLI ESPERTI

EPC e modelli contrattuali affini Analogie e differenze con altre forme. Dal contratto di mandato al Servizio Energia

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GAETANO FASANO*

n un contesto europeo di crescita dei costi il rischio tecnico dell’intervento. Per il raggiungimento dello dell’energia, con difficoltà di sostenerli per le famiglie scopo del contratto, assume particolare rilievo la progettazione e la pubblica amministrazione, assume sempre dell’intervento di riqualificazione del sistema; tuttavia, anche maggiore rilevanza la riqualificazione del patrimonio la fattibilità economica del progetto e l’aspetto contrattuale esistente verso standard più elevati e ridotti sono componenti importanti, così come i confini del modello consumi energetici. In Europa si è recentemente EPC e le differenze rispetto ad altre forme contrattuali affini. diffuso il Contratto di Performance Energetica (vedi Casa&Clima n.52), che ha come oggetto il risparmio Contratto Energy plus energetico ottenibile grazie all’individuazione, alla Attualmente, nel nostro sistema, alcuni elementi caratteristici del progettazione e alla realizzazione di un determinato contratto EPC sono inseriti nei contratti Energy plus. In particolare, intervento su un impianto o un edificio, con livelli dall’allegato tecnico per l’affidamento del servizio integrato di performance energetica prestabiliti. Proprietari e energia per le Pubbliche Amministrazioni ai sensi dell’art. 26 gestori degli impianti possono così ammodernare Legge n. 488/1999 e s.m.i. e dell’art. 58 Legge n. 388/2000 redatto e rendere più efficienti i propri assets affidandosi ad da Consip, si stabilisce che “La Convenzione Servizio Integrato http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 una società di servizi energetici (ESCO), che si assume Energia prevede l’affidamento ad un unico Gestore, di seguito l’Assuntore, del Servizio Energia, ovvero tutte le attività di gestione, conduzione e manutenzione degli impianti termici, compresa DEFINIZIONE EUROPEA DI EPC l’assunzione del ruolo di Terzo Responsabile, e di tutti gli impianti La Direttiva 2012/27/UE definisce Energy Performance Contracting ad essi connessi. Al Servizio Energia e possibile aggiungere (EPC) come: “contratti di rendimento energetico”, accordi contrattuali la gestione, conduzione e manutenzione degli impianti di tra il beneficiario e il fornitore di una misura di miglioramento climatizzazione estiva e degli impianti elettrici. Il Servizio prevede, dell’efficienza energetica, verificata e monitorata durante l’intera durata inoltre, la fornitura del vettore energetico termico e può altresì del contratto, laddove siano erogati investimenti (lavori, forniture o prevedere la fornitura del vettore energetico elettrico, oltre servizi) nell’ambito della misura in funzione del livello di miglioramento all’implementazione degli interventi di riqualificazione e di dell’efficienza energetica stabilito contrattualmente o di altri criteri efficientamento energetico del sistema edificio/impianto.”

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qualificazione d ntrat t o di Per livelli di per di prestazione energetica concordati, quali i risparmi finanziari.

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DIAGNOSI ENERGETICA Si vuole, anche se in modo molto sintetico, porre particolare attenzione sull’importanza che riveste la diagnosi energetica dell’edificio o di complessi di edifici oggetto del contratto. Per poter definire un contratto EPC con garanzia del risultato è prioritaria la diagnosi energetica, che deve essere effettuata dalle risorse di cui dispongono le PA o, in caso ciò non fosse possibile, da studi professionali indipendenti. È la procedura tramite cui è possibile non solo individuare gli interventi più efficaci per l’efficientamento energetico dell’edificio, che saranno inseriti nel contratto, ma determinare la percentuale di risparmio energetico (in kWh), ed economico (Euro). Applicando le procedure per la diagnosi energetica possono essere ricostruite e definite le cosiddette “Baseline”, ossia i consumi e i costi di combustibile e di energia elettrica di riferimento, nonché i costi di Conduzione e Manutenzione (O&M) necessari per definire, contrattualmente, gli obiettivi di contratto e controllarne il

raggiungimento. Sulla base di questi elementi, opportunamente valutati ed elaborati, è possibile eseguire uno studio di fattibilità simulando varie ipotesi tecniche, economiche e finanziarie, in modo da determinare gli obiettivi del “Programma di Investimento” che sarà successivamente messo a gara. In tal senso diventa indispensabile per le verifiche dei risultati, dover utilizzare un sistema intelligente in grado di monitorare, verificare, ottenere dei reporting delle prestazioni, in coerenza col Contratto e con specifiche modalità, e acquisisca i dati di consumo. L’obiettivo principale dell’applicazione di tale sistema è quello di poter avere un feedback di verifica sui risultati ottenuti e sul rispetto dell’obiettivo da conseguire. Lo schema dell’Energy Performance Contract presuppone un nuovo assetto ed un cambio di logica contrattuale, posponendo la fornitura e la manutenzione degli impianti all’effettiva realizzazione degli interventi necessari per il miglioramento della classe energetica degli edifici.

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Da quanto sopra si desume che la riqualificazione energetica degli edifici è un obiettivo residuale rispetto all’oggetto principale del contratto che consiste nella manutenzione degli impianti e nella fornitura del vettore energetico. Questo aspetto rappresenta un notevole cambiamento

nell’impostazione del contratto EPC che dovrà tener conto anche di quanto viene richiesto nell’allegato XIII delle direttiva 2012/27/CE e nel D.Lgs 102/2014, in cui si definiscono gli elementi minimi che devono figurare nei contratti di rendimento energetico sottoscritti con il settore pubblico e/o nel relativo capitolato d’appalto, ma — soprattutto — si evidenzia l’aspetto della trasparenza, della tracciabilità e l’importanza della verifica e monitoraggio dei risultati richiesti dal contratto.

CONFRONTO CON MODELLI CONTRATTUALI AFFINI

Spesso in Italia si sono confusi i contratti di rendimento energetico con altre formule simili, come il contratto servizio energia; altre volte sono state utilizzate modalità contrattuali differenti per raggiungere il medesimo fine. Vediamo in dettaglio le differenze tra Energy Performance Contract, mandato, appalto, leasing, contratto di engineering e servizio energia.

è alcun obbligo di risultato, essendo richiesta solo la diligenza del buon padre di famiglia nello svolgimento dell’incarico. Infine, il corrispettivo nel mandato è sempre dovuto, indipendentemente dal risultato raggiunto, mentre nell’EPC è quantificato sulla base dei risultati conseguiti.

Contratto d’appalto

del patrimonio rformance Energ rfoemance energ Contratto di mandato

L’EPC non può essere assimilato al contratto di mandato, vista la diversità dei rispettivi oggetti. Il primo, infatti, è inerente ad atti puramente materiali, quale la realizzazione di interventi di miglioramento energetico, mentre il contratto di mandato concerne la conclusione di atti giuridici. Questi, in sede di EPC, possono essere demandati dal titolare alla ESCO e sono funzionali al raggiungimento dell’oggetto del contratto. Pertanto, non si può parlare di mandato in senso tecnico. Un’ulteriore differenza è nell’assunzione del rischio di impresa da parte della ESCO, poiché nel mandato non vi

L’EPC non può nemmeno essere considerato un semplice contratto di appalto, in quanto il suo contenuto estremamente tecnico e specialistico si concilia difficilmente con il modello legale dell’appalto. Sta di fatto che la principale differenza tra i due modelli si riscontra nell’oggetto. Nell’EPC, il risparmio energetico porta ad ottenere che la prestazione e la controprestazione siano identiche. È l’efficienza energetica a connotare sia la prestazione della ESCO, sia quella della pubblica amministrazione, che, nel rinunciare all’immediato godimento del risparmio conseguito, lo cede alla società come forma remunerativa dell’investimento. Nell’appalto, invece, le prestazioni non coincidono. Inoltre, mentre in quest’ultimo l’esatto adempimento è nell’esecuzione dell’opera a regola d’arte, nell’EPC è riscontrabile nel raggiungimento delle quote di risparmio previste dal contratto. Infine, il corrispettivo dell’appalto è una somma di denaro determinata, mentre nell’EPC è un canone variabile fissato in base al risparmio ottenuto, che si esaurisce in un arco temporale che può superare la fine dei lavori o la fornitura del servizio, se preventivamente concordato. Ciò al fine di consentire alla ESCO il rientro

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dell’investimento iniziale. Solo con il pagamento dell’ultimo canone, la P.A. acquista la proprietà di tutte le opere e delle installazioni eseguite.

Leasing

di fornitura del servizio richiesto, attraverso il raggiungimento del massimo risparmio energetico possibile e secondo modalità per le quali il recupero del costo di erogazione per questi servizi sia, in tutto o in parte, ammortizzato dal risparmio energetico così ottenuto.

Elementi comuni all’EPC possono riscontrarsi nel confronto con i c.d. contratti sociali: il contratto di leasing e il contratto di engineering, entrambi atipici. L’EPC, in comune con il leasing, presenta l’elemento del pagamento di un canone periodico per l’intera durata contrattuale e Energia Plus l’acquisto della proprietà alla scadenza. Tuttavia, mentre nel leasing il canone Della stessa famiglia fa parte anche il servizio è previsto essenzialmente per il godimento di un bene, nell’EPC esso è la energia Plus, considerato una delle fattispecie remunerazione di una serie integrata di servizi che la ESCO si impegna a di contratto di rendimento energetico che fornire al cliente, insieme a un’eventuale fornitura di beni ed apparecchiature. meglio si avvicina all’EPC. Esso prevede, come I due contratti si differenziano, poi, nell’oggetto: nel leasing è il godimento prestazione aggiuntiva rispetto al contratto http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 di un bene mobile o immobile, che può passare di proprietà a seguito del di Servizio energia, la riduzione dell’indice di versamento di un prezzo di riscatto al termine del contratto; nell’EPC, invece, energia primaria per la climatizzazione invernale l’oggetto è rappresentato da un insieme di attività variamente combinate di almeno il 10% rispetto al corrispondente al fine del raggiungimento dell’efficienza di un dato sistema energetico indice riportato sull’attestato di certificazione. già nella titolarità del cliente, con acquisto da parte di quest’ultimo della Va redatto con le modalità previste dal “Servizio proprietà delle installazioni e delle tecnologie alla scadenza contrattuale, e Energia”, quindi a carico del cliente: “attraverso senza pagamento di importi aggiuntivi rispetto al canone già corrisposto. la realizzazione degli interventi strutturali di riqualificazione energetica degli impianti o dell’involucro edilizio indicati nell’attestato di cui Engineering sopra e finalizzati al miglioramento del processo Con il contratto di engineering, l’EPC presenta differenze riguardanti di trasformazione e di utilizzo dell’energia”. l’oggetto: nel primo caso consiste nella progettazione e/o nella costruzione di una struttura imprenditoriale, mentre nel secondo è un intervento di miglioramento dell’efficienza energetica di un Energy Supply Contracting impianto o edificio. Quanto al corrispettivo, nell’engineering non vi è Vanno considerati, infine, i Contratti di Fornitura un collegamento con la performance dell’engineer; mentre nell’EPC il di Energia (Energy Supply Contracting), risparmio è l’elemento discriminante per il calcolo del compenso. chiamati anche “servizio calore” o “servizio energia” che riguardano principalmente la Conduzione e la Manutenzione (O&M) di un Contratto di Servizio Energia impianto di generazione di energia da parte di A differenza dell’EPC che viene definito come un contratto di prestazione un Contraente che lo gestisce a suo completo energetica, il Contratto Servizio Energia è un contratto di fornitura che rischio, sulla base di un contratto di medioprevede la somministrazione di un servizio energetico completo agli utenti lungo termine. La finalità è di ottimizzare i finali, solitamente condomini, piccole e medie imprese, attività ricettive, in processi di produzione dell’energia e conseguire qualità di interlocutore unico e responsabile terzo lungo tutto il processo quindi vantaggi sia economici, sia ambientali. Gli di trasformazione e utilizzo dell’energia, sia essa termica o elettrica. Tramite aspetti prestazionali del contratto riguardano la esso, il cliente non acquisisce più in prima persona il bene materiale riqualificazione degli impianti e la loro gestione, (l’energia elettrica o il combustibile) o la prestazione d’opera (l’installazione l’approvvigionamento del combustibile e la o la manutenzione di un impianto), ma riceve direttamente dalla ESCO vendita finale di “energia utile”. La remunerazione Europe il servizio energetico desiderato (riscaldamento, condizionamento, del servizio consiste nel pagamento, da parte illuminazione, ecc.), il quale viene misurato e contabilizzato attraverso del Cliente, dell’energia utile fornita all’edificio o opportuni dispositivi tecnici. Da parte sua, ESCO Europe provvede alle singole unità immobiliari, misurata con dei autonomamente all’individuazione della soluzione ottimale per l’erogazione contabilizzatori di calore. del servizio, procedendo a proprio carico e sotto la propria responsabilità a tutte quelle attività di diagnosi, installazione, gestione, manutenzione e finanziamento degli impianti e degli interventi, volte alla riduzione del costo * Unità Tecnica Efficienza Energetica – UTEE (Enea)

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INTERVISTA

Passiv haus, ma low cost È un percorso di formazione che spazia dai protocolli alla pratica quello che ha seguito Fabio Balbo, architetto milanese. Prima ha studiato il Protocollo Minergie, poi quello CasaClima — divenendone consulente — ed in ultimo si è abilitato Passivhaus Planner con i due istituti che operano in Italia. Molta esperienza teorica che alla fine si è piegata alla pratica del cantiere, perché gli «edifici è meglio cominciare a farli»

ANCHE IN CONDOMINIO. Edificio plurifamiliare da 6 unità abitative, CasaClima Gold

A CURA DI MARCO ZANI C&C: Arch. Balbo, perché ha iniziato con il sistema di certificazione Minergie? F.B.: Vista la vicinanza con il nord Italia è stato facile approfondire il loro sistema, uno dei primi ad essere introdotto. A differenza dei protocolli tedeschi, Minergie è maturato con il tempo, anche sulla base di alcuni errori iniziali. Poiché l’esigenza era quella di lavorare in Italia, ho preferito studiare il Passivhaus tedesco e, successivamente, quello internazionale. A quali errori si riferisce? Minergie inizialmente non ha voluto spingersi troppo avanti. Molti edifici ben isolati costruiti alla fine degli anni ’90, ad esempio, non prevedevano la ventilazione meccanica. Oggi si sta correndo ai ripari. Perché dopo il Passivhaus tedesco ha affrontato anche il sistema internazionale? All’epoca in Germania non si pensava molto al periodo estivo. Il grande pregio

Il protocollo Minergie ha compreso in ritardo il valore delle ventilazione meccanica

di Günther Gantioler, fondatore di TBZ — Centro di Fisica Edile — e tra i massimi esperti di case passive in Italia, è stato quello di porre attenzione anche al clima mediterraneo, che significa progettare in regime dinamico. Chi conosce il suo modo di progettare ritiene che sia un “approccio” piuttosto pratico. Sono convinto che gli edifici occorra cominciare a farli, confrontandosi con quello che offre il mercato. Si riferisce ai prodotti o alle maestranze? Ad entrambi. Serve a poco un calcolo dinamico sofisticato quando so che in cantiere lavora un manovale con scarsa esperienza. Così come è poco importante sapere se il fabbisogno è 1,5 o 2 kW quando molto spesso la taglia minima delle pompe di calore è ben superiore alla potenza necessaria.

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I software di pompa di calore ad aria integrata nel di ventilazione meccanica certificazione sistema è meglio spostarsi verso sistemi standard sono semidinamici, come il PHPP. Per l’estivo, invece, soprattutto per edifici terziari poco adatti per ABBONATI PER o industriali, un software dinamico verificare un consente di mettere subito in evidenza, LEGGERE edificio passivo anche in modo visivo, le criticità. Non ritiene limitante un software semidinamico riscaldato in clima estivo nel nord Italia? Come è maturata nel tempo la solamente con perSe ilil residenziale clima rimane come lo abbiamo consapevolezza della clientela? Il panorama è vario. C’è chi sa cosa è un edificio una pompa conosciuto fino ad oggi, il PHPP http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 permette di calcolare in modo passivo, chi crede di saperlo e chi lo ignora del di calore ad abbastanza approssimativo almeno tutto. Per questo organizzo delle serate invitando a visitare gli edifici realizzati, coinvolgendo, aria integrata una stanza, quella più calda. Teniamo che in edifici con elevato quando possibile, anche le amministrazioni nel sistema di presente spessore di isolamento e poca massa, locali che, per assurdo, sono le meno coinvolte. ventilazione l’onda termica è comunque fortemente attenuata e con la ventilazione si Escono soddisfatti da questi incontri? meccanica mantiene la temperatura interna Sì. Basta ricordare che costruire un edificio Come ha ovviato alla mancanza di preparazione delle imprese edili? Con la formazione sul campo, mostrando come si realizza una tenuta all’aria o un impianto di ventilazione, operando sulle perdite di carico e sui ponti termici. Non è mai tempo sprecato, anche se spesso ogni volta bisogna ricominciare da capo. E poi con la formazione dei clienti, committenti o acquirenti di immobili.

passivo è come realizzare un bolide di Formula 1, ma in cantiere. Qualche piccolo difetto estetico c’è sempre. Inoltre, lo standard Passivhaus è nato nel nord Europa dove l’involucro coibentato poggia sulla platea di fondazione o sulla terra; da noi, invece, si scava per realizzare l’interrato ed è difficile mantenere una continuità statica della struttura portante senza interrompere l’isolamento termico. Il collegamento dei ferri, così come l’isolamento dell’attacco, deve essere ben progettato e realizzato. Esistono quindi problemi di scorrimento, salti termici nelle zone di collegamento che originano condensa, errate impermeabilizzazioni, che originano perdite. Cose che in cantiere possono sempre capitare. Perché verifica gli edifici con il Passive House Planning Package (PHPP)? I software tradizionali, come ad esempio il Cened, funzionano bene fino alla Classe B. Già nel certificare una Classe A molti aspetti vengono tralasciati, per esempio il sormonto dell’isolante sui serramenti e il ricircolo dell’acqua calda. Altri software sono più affidabili, come quelli CasaClima, ma se si vuole verificare un edificio passivo riscaldato solamente con una

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sempre nei limiti accettabili di comfort. È abbastanza difficile sbagliare. Il corretto utilizzo dei sistemi oscuranti è fondamentale e, comunque, con una batteria di post raffreddamento sulla ventilazione in mandata si risolve il 90% dei problemi. Diverso il discorso in edifici commerciali o industriali con lucernari, dove i guadagni gratuiti possono essere significativi. Tutti gli edifici che ha realizzato hanno forme abbastanza compatte. Incontrano il gusto locale? Per nulla. Sono sempre lotte con le commissioni edilizie. L’edificio passivo è una filosofia; deve avere una forma compatta perché altrimenti avrebbe un costo troppo elevato per correggere tutti i ponti termici e, personalmente, non vedo il motivo di privarsi della possibilità di avere soluzioni abitative di alta qualità a basso costo.

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LUCA ZINGALE. Direttore scientifico di SolarexpoThe Innovation Cloud

A CURA DELLA REDAZIONE

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oter usare l’energia del proprio impianto fotovoltaico anche durante le ore serali è il sogno di molti e per questo in Italia ci sono grandi aspettative sulla diffusione dei sistemi di accumulo. Con la pubblicazione di un’attesissima delibera dell’Autorità per l’Energia, ora la normativa si può dire completa. Anche se le batterie, soprattutto quelle agli ioni di litio, sono ancora piuttosto care, i prezzi sono in discesa e presto stoccare la propria energia diventerà la norma per chi la autoproduce in casa con il solare. Ne abbiamo parlato con Luca Zingale, direttore scientifico di SolarexpoThe Innovation Cloud, fiera del settore che si terrà a Milano dall’8 al 10 aprile 2015. C&C: In Italia l’attenzione verso i sistemi di accumulo sta crescendo. Qual è la sua opinione in merito? L.Z.: L’Italia, con Germania, Regno Unito e Australia, è unanimemente ritenuta tra i paesi in cui lo storage abbinato al fotovoltaico si diffonderà maggiormente. Il nostro Paese ha infatti un costo dell’elettricità per il consumatore relativamente

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alto. Questo aspetto, unito alla buona radiazione solare, rende più conveniente che altrove l’elettricità fatta in casa, ovvero prodotta con il fotovoltaico e consumata senza passare per la rete, magari immagazzinandola nelle batterie. Siamo stati tra i primi paesi a raggiungere la grid-parity nel fotovoltaico, cioè il momento in cui costa meno autoprodurre l’energia con i moduli FV che prelevarla dalla rete e, dunque, siamo anche tra quelli in cui è più conveniente stoccare questa energia per consumarla “senza che passi dal contatore”. È un modo diverso di concepire il fotovoltaico rispetto a quello degli incentivi. Proprio così. Dopo la fine del Conto Energia, a rendere conveniente il solare, non sono più gli incentivi sull’energia prodotta, ma il risparmio sulla bolletta che l’impianto consente. La parola chiave è diventata

LA DELIBERA DELL’AUTORITÀ PER L’ENERGIA Il 20 novembre 2014 l’Autorità per l’energia ha pubblicato l’attesa delibera 574/2014/R/eel che definisce, in sede di prima applicazione, le modalità di accesso e di utilizzo della rete pubblica nel caso di sistemi di accumulo di energia elettrica, nonché le misure dell’energia elettrica eventualmente necessarie per la corretta erogazione di strumenti incentivanti o di regimi commerciali speciali in presenza di sistemi di accumulo. La delibera è composta da 12 articoli che definiscono le modalità per la connessione alla rete dei sistemi di accumulo, le condizioni per l’utilizzo dei sistemi di accumulo in presenza di impianti incentivati, di impianti che accedono allo scambio sul posto, al ritiro dedicato o che beneficiano dei prezzi minimi garantiti e di impianti di cogenerazione ad alto rendimento.


massimizzare l’autoconsumo, cercando di usare direttamente la maggior quota possibile dell’energia che l’impianto produce. Ovviamente, per fare questo i sistemi di accumulo sono la tecnologia ideale, assieme ad altre soluzioni che aiutano ad usare di più l’energia dell’impianto, come le pompe di calore, i veicoli elettrici o i sistemi domotici di gestione dei carichi. Perché la delibera uscita a fine novembre era tanto attesa dal settore? Era in fortissimo ritardo e, fino ad allora, mancavano chiare regole per far partire le installazioni. Con la delibera si è specificato come integrare i sistemi di accumulo nel sistema elettrico nazionale. Il Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI) ha aggiornato le regole tecniche e ora la normativa si può dire pressoché completa. Ci si deve attendere un boom nella vendita di sistemi di storage? I presupposti per la nascita di un mercato rilevante ci sono, anche se con i prezzi ancora relativamente alti, e la partenza non sarà certo esplosiva. La domanda c’è, la normativa anche e le tecnologie disponibili sono diverse. Le ultime previsioni della società di consulenza IHS dicono che il mercato mondiale del fotovoltaico con accumuli connessi alla rete si moltiplicherà per 10 nei prossimi 4 anni, passando dai 90 MW del 2014 a 900 MW nel 2018. L’Italia è considerata tra i mercati più promettenti.

È ancora conveniente installare un impianto FV con accumulo? Sì, soprattutto nel residenziale grazie alle detrazioni del 50% sulle ristrutturazioni edilizie, applicabili sia all’impianto che alle batterie. I tempi di rientro dell’investimento sono già attraenti, anche se spesso resta più conveniente installare solo il fotovoltaico, senza accumuli. Si parla di tempi di rientro dell’investimento di circa 9-10 anni e un tasso interno dell’8-10%. La convenienza può esserci anche senza detrazioni; ad esempio nel caso di imprese che vogliano massimizzare l’autoconsumo da fotovoltaico usando l’energia dal sole anche quando non splende. Va detto che quella di natura economica non è l’unica motivazione che spinge a installare le batterie: spesso è più forte la motivazione quasi etica o politica, che porta a essere disposti a spendere per lo storage al fine di rendersi più indipendenti dal punto di vista energetico. In generale, comunque, il mercato decollerà solo con un più deciso calo dei prezzi.

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IL 2015 SARÀ L’ANNO DEL FOTOVOLTAICO? Una crescita dal 16 al 25 percento della domanda di installazione del fotovoltaico, che dovrebbe portare a 53-57 GW di nuovo installato. È quanto prevede per il 2015 la società di consulenza IHS che stima anche un boom degli impianti dotati di accumulo e un ruolo sempre più importante delle piccole taglie. MERCATI NUOVI ED EMERGENTI Geograficamente saranno Cina, Giappone e Stati Uniti i mercati più grandi, mentre l’India sarà al terzo posto dopo Cina e USA per crescita in termini assoluti. Tra i mercati emergenti troviamo invece il Cile, che sta per superare la soglia di 1 GW di installato, la Giordania, le Filippine e l’Honduras, mentre c’è “grande incertezza” su Messico, Brasile e Turchia. Per l’Italia, IHS prevede per il 2015 un mercato da 800 MW.

FV CON ACCUMULI Atteso un boom nel 2015 anche per il FV con accumuli: le installazioni annuali, secondo le previsioni, triplicheranno rispetto ai livelli attuali, per arrivare a 775 MW. La crescita coinvolgerà oltre al residenziale, anche l’utility scale e il commerciale. PICCOLI IMPIANTI Avranno un peso crescente i piccoli impianti. Le taglie sotto ai 100 kW, secondo IHS, peseranno per il 30% delle installazioni del 2015: per un totale di 15,7 GW di FV distribuito contro i 13,2 GW del 2014. Per questo segmento un mercato importante sarà il Giappone, con il 70% delle installazioni sotto ai 100 kW, ma andranno molto bene anche gli USA dove net-metering e politiche di third-party ownership (impianti installati a costo zero per chi li ha sul tetto) porteranno a 2,2 GW di nuovi impianti di piccola taglia.

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Quali prospettive ci sono da questo punto di vista? Le prospettive sono incoraggianti. La curva di apprendimento della tecnologia sembra piuttosto ripida. Ad esempio, l’ultimo dato arrivato dal mercato tedesco, dove lo storage è spinto anche da incentivi specifici, racconta di un calo dei prezzi del 25% dal primo al secondo semestre 2014. Gli analisti di IHS prevedono a livello mondiale un ulteriore calo del 15% per il 2015, mentre altri esperti parlano di decrementi del 5-8% l’anno per i prossimi 4-5 anni. Abbiamo parlato di cosa possano significare per il consumatore le batterie abbinate al fotovoltaico, ma quali effetti potrebbe avere una loro diffusione sul sistema elettrico nazionale? Gli accumuli, sia a livello di rete che dislocati presso gli impianti, possono rivelarsi utili per la riduzione delle rampe e il miglioramento della

prevedibilità. In generale possono contribuire alla riduzione dei costi di dispacciamento causati dalla non programmabilità di eolico e fotovoltaico. Secondo uno studio del Fraunhofer Institute, la diffusione dello storage potrebbe aumentare anche del 66% la capacità della rete di accogliere energia da fonti non programmabili e far calare del 40% i picchi di domanda. Un’ampia diffusione dei sistemi di accumulo, oltre a diminuire la necessità di potenziare la rete elettrica, diluirebbe poi l’impatto del fotovoltaico sul sistema elettrico, spalmando il suo contributo di riduzione dei prezzi all’ingrosso nelle diverse fasce orarie. Ovviamente, spingendo l’autoconsumo, i sistemi di accumulo fanno calare la domanda elettrica. Questo significa, da un lato, che i costi del sistema saranno spalmati su una platea minore di consumi, cosa che potrebbe rendere più caro il kWh comprato dalla rete; dall’altro, che i modelli di business di chi vende elettricità saranno sempre più in crisi. Secondo Accenture, nei prossimi 10 anni l’autoconsumo si mangerà il 15% della domanda e le società elettriche europee potrebbero perdere da 40 a 60 miliardi di euro all’anno di entrate. Per questo dovranno reinventarsi, magari passando dall’altra parte della barricata e mettendosi a vendere servizi energetici tra cui la stessa installazione di sistemi di storage come alcune utility stanno già iniziando a fare.

SISTEMI DI ACCUMULO, IN GERMANIA I PREZZI SCENDONO DEL 25% Secondo uno studio diffuso dall’associazione tedesca del solare BSW-Solar i prezzi per i sistemi di storage dell’energia solare in Germania sono scesi del 25% dalla scorsa primavera. I risultati, resi noti lo scorso 28 dicembre, sono stati definiti dall’amministratore delegato di BSW un «bel regalo di Natale per l’Energiewende (la strategia di transizione energetica tedesca) e per tutti gli operatori dei sistemi di energia solare. Avere sistemi di accumulo convenienti significa ottenere maggiore indipendenza energetica e poter contare su prezzi dell’energia elettrica stabili sul lungo periodo». 15MILA INSTALLAZIONI RESIDENZIALI, INCORAGGIATE DA PRESTITI AGEVOLATI Secondo le stime dell’Associazione al momento circa 15mila famiglie

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tedesche sono già in grado di soddisfare gran parte del loro consumo di energia elettrica attraverso i propri sistemi fotovoltaici, anche durante le ore serali. A confermare l’interesse verso i sistemi di stoccaggio è l’aumento delle richieste di prestiti dedicati alla KfW, la banca pubblica tedesca, cresciute del 32% nel terzo trimestre 2014. La KfW offre infatti finanziamenti agevolati per chi vuole installare sistemi di accumulo da abbinare al fotovoltaico. A questo si aggiunge l’incentivo pubblico introdotto nel 2013, che copre il 30% della spesa. I dati fanno ben sperare, conclude il report, in un vero e proprio boom del fotovoltaico abbinato a sistemi di storage, in Germania, e non solo.


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CONDOMINIO

Contabilizzazione a tutti i costi? Se la contabilizzazione non porta al risparmio, ma tende unicamente a una diversa distribuzione fra i singoli condomini di un costo — che rimane in termini globali sostanzialmente uguale — non farà altro che aumentare il contenzioso ANTONELLA GIRAUDI AVVOCATO IN MILANO

D

a tempo ormai il tema del risparmio Il legislatore nazionale energetico è entrato in modo massiccio introduce sanzioni, nel nostro ordinamento, in taluni casi con sempre a partire dal forti limitazioni dell’autonomia privata. Basti 2017, non solo per la pensare alla certificazione energetica (ora A.P.E.) la cui mancata installazione mancata allegazione comportava, fino al dicembre 2013, ma anche per la addirittura la nullità di atti negoziali (solo con l’entrata ripartizione delle in vigore del D.L. 145/13, convertito in Legge 9/2014, la spese del servizio di nullità è stata sostituita con una sanzione pecuniaria). riscaldamento non Sempre in nome del risparmio energetico, il legislatore conforme a quanto nazionale interviene in ambito condominiale, a ben vedere previsto dalla stessa limitandone anche in questo caso l’autodeterminazione. Il legge, che rimanda D. Lgs. 102/2014, entrato inhttp://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 vigore il 19 luglio 2014, obbliga alla norma tecnica tutti gli edifici ad adottare i sistemi di termoregolazione UNI 10200 e successivi e contabilizzazione entro il 31 dicembre 2016, pena in suoi aggiornamenti. Si mancanza l’irrogazione di sanzioni amministrative pecuniarie tratta del primo caso, da parte delle Regioni. In Lombardia e Piemonte l’obbligo per quanto ci consta, di norma sanzionatoria è già in vigore, anche se le sanzioni erano state differite per ipotesi di ripartizioni di spese di un (ed ora a breve saranno allineate al termine nazionale). servizio comune non conforme a legge.

È il primo caso di norma sanzionatoria per ipotesi di ripartizioni di spese di un servizio comune in ambito condominiale

ont abilizzazion so di morma san n ambit o condo ABBONATI PER LEGGERE

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D.LGS. 102/2014  Attuazione della direttiva 2012/27/UE INTRODUZIONE DELL’OBBLIGO DELLA CONTABILIZZAZIONE ART. 9, comma 5: 5. Per favorire il contenimento dei consumi energetici attraverso la efficiente in termini di costi e proporzionato rispetto ai risparmi contabilizzazione dei consumi individuali e la suddivisione delle spese energetici potenziali. L’efficienza in termini di costi può essere in base ai consumi effettivi di ciascun centro di consumo individuale: valutata con riferimento alla metodologia indicata nella norma UNI a) qualora il riscaldamento, il raffreddamento o la fornitura EN 15459. Eventuali casi di impossibilità tecnica alla installazione di acqua calda per un edificio siano effettuati da una rete di dei suddetti sistemi di contabilizzazione devono essere riportati in teleriscaldamento o da un sistema di fornitura centralizzato che apposita relazione tecnica del progettista o del tecnico abilitato; alimenta una pluralità di edifici, è obbligatoria entro il 31 dicembre c) nei casi in cui l’uso di contatori individuali non sia tecnicamente 2016 l’installazione da parte delle imprese di fornitura del servizio possibile o non sia efficiente in termini di costi, per la misura del di un contatore di fornitura di calore in corrispondenza dello riscaldamento si ricorre all’installazione di sistemi di termoregolazione scambiatore di calore collegato alla rete o del punto di fornitura; e contabilizzazione del calore individuali per misurare il consumo b) nei condomini e negli edifici polifunzionali riforniti da una fonte di calore in corrispondenza a ciascun radiatore posto all’interno http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 di riscaldamento o raffreddamento centralizzata o da una rete di delle unità immobiliari dei condomini o degli edifici polifunzionali, teleriscaldamento o da un sistema di fornitura centralizzato che secondo quanto previsto dalla norma UNI EN 834, con esclusione di alimenta una pluralità di edifici, è obbligatoria l’installazione quelli situati negli spazi comuni degli edifici, salvo che l’installazione entro il 31 dicembre 2016 da parte delle imprese di fornitura del di tali sistemi risulti essere non efficiente in termini di costi con servizio di contatori individuali per misurare l’effettivo consumo riferimento alla metodologia indicata nella norma UNI EN 15459. di calore o di raffreddamento o di acqua calda per ciascuna unità In tali casi sono presi in considerazione metodi alternativi efficienti immobiliare, nella misura in cui sia tecnicamente possibile, in termini di costi per la misurazione del consumo di calore.

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Sanzioni per ripartizione non conforme

Prima del D. Lgs. 102/14, il profilo dell’invalidità della delibera di ripartizione rimaneva circoscritto all’interno della compagine condominiale. Le controversie sulle ripartizioni di spesa approvate dall’assemblea sono rimesse all’iniziativa del singolo condòmino, che può impugnare la relativa delibera dinanzi

all’Autorità Giudiziaria quando la ritiene non conforme ai criteri previsti dal regolamento condominiale o dal codice civile. Ora, a questo profilo se ne aggiunge un altro, del tutto autonomo, in cui entra ad essere parte l’autorità amministrativa competente (in questo caso, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano) con poteri, a ben

compromission accessibile e egoismo dei cond 26

ART. 9, comma 5, lett. d) D. Lgs 102/2014

ART. 16 D. Lgs 102/2014

CRITERIO DI RIPARTIZIONE DELLA SPESA Quando i condomini sono alimentati dal teleriscaldamento o teleraffreddamento o da sistemi comuni di riscaldamento o raffreddamento, per la corretta suddivisione delle spese connesse al consumo di calore per il riscaldamento degli appartamenti e delle aree comuni, qualora le scale e i corridoi siano dotati di radiatori, e all’uso di acqua calda per il fabbisogno domestico, se prodotta in modo centralizzato, l’importo complessivo deve essere suddiviso in relazione agli effettivi prelievi volontari di energia termica utile e ai costi generali per la manutenzione dell’impianto, secondo quanto previsto dalla norma tecnica UNI 10200 e successivi aggiornamenti. È fatta salva la possibilità, per la prima stagione termica successiva all’installazione dei dispositivi di cui al presente comma, che la suddivisione si determini in base ai soli millesimi di proprietà.

SANZIONE PER LA MANCATA INSTALLAZIONE 7. Nei casi di cui all’articolo 9, comma 5, lettera c) il condominio e i clienti finali che acquistano energia per un edificio polifunzionale che non provvedono ad installare sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore individuali per misurare il consumo di calore in corrispondenza di ciascun radiatore posto all’interno dell’unità immobiliare sono soggetti, ciascuno, alla sanzione amministrativa pecuniaria da 500 a 2500 euro. La disposizione di cui al primo periodo non si applica quando da una relazione tecnica di un progettista o di un tecnico abilitato risulta che l’installazione dei predetti sistemi non è efficiente in termini di costi.

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SANZIONE PER UNA RIPARTIZIONE NON CONFORME A NORMA UNI 10200 8. È soggetto ad una sanzione amministrativa da 500 a 2500 euro il condominio alimentato dal teleriscaldamento o dal teleraffreddamento o da sistemi comuni di riscaldamento o raffreddamento che non ripartisce le spese in conformità alle disposizioni di cui all’articolo 9 comma 5 lettera d).


La compromissione dell’autonomia e determinazione ABBONATI PER auto dei condòmini LEGGERE è davvero compensata da un effettivo risparmio energetico?

vedere, più ampi di quelli riservati al magistrato contabilizzazione) che sul in sede di impugnazione di delibera. piano della compromissione Se al Giudice compete un controllo di mera dell’autonomia e legittimità sulla delibera, con il conseguente autodeterminazione dei potere di annullare o meno la stessa, la condòmini siano davvero Regione ha il potere di obbligare (“diffidare”) il compensati da un effettivo trasgressore a provvedere alla regolarizzazione risparmio energetico. in termini brevi dalla contestazione immediata Il D. Lgs. 102/14, di o dall’avvio del procedimento sanzionatorio. Un recepimento della Direttiva procedimento quest’ultimo che la Regione può 2012/27/CE sull’efficienza peraltro avviare sia valutati gli elementi in suo energetica, prevede possesso che quelli portati a sua conoscenza un quadro di misure da chiunque vi abbia interesse: dunque non focalizzate a rendere più solo per iniziativa “interna” dei condòmini, consapevoli gli utenti http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 ma anche degli inquilini o di qualsiasi altro del proprio consumo energetico, ad esempio imponendo terzo portatore di un interesse legittimo. maggiore trasparenza e informazione nella fatturazione da parte delle aziende fornitrici. In tale contesto anche la contabilizzazione viene considerata uno strumento per Conseguenze sulle delibere e conseguire il fine del contenimento energetico, sempre sui regolamenti condominiali mediante la responsabilizzazione e consapevolezza L’indirizzo che già configurava, nel solco tracciato da parte del singolo utente del proprio consumo. dall’art. 26 della Legge 10/91, le tematiche del riscaldamento e del relativo criterio di riparto quali argomenti di rilevanza e interesse Quale risparmio energetico? pubblico, esce rafforzato dal quadro normativo Ma, se tale finalità appare più facilmente raggiungibile con i come delineato dal D. Lgs. 102/14, con riflessi c.d. contatori diretti, applicabili però solo ai più recenti sistemi molto importanti sull’autodeterminazione di riscaldamento a distribuzione orizzontale (quindi agli edifici dell’assemblea e anche sui regolamenti. Se l’interpretazione che verrà data dalla giurisprudenza dovesse confermare ART. 16 D. Lgs 102/2014 l’orientamento già delineato secondo ALLE REGIONI COMPETONO GLI ACCERTAMENTI E LE SANZIONI cui la tutela apprestata dalla normativa 14. Le sanzioni di cui ai commi 6, 7 e 8 sono irrogate dalle è di interesse pubblico e non privato, Regioni e dalle Province autonome di Trento e di Bolzano con conseguente inderogabilità della competenti per territorio o Enti da esse delegate. disposizione, ne deriverebbe che: 17. L’autorità amministrativa competente, valutati gli elementi • le delibere con le quali si suddividono comunque in suo possesso e quelli portati a sua conoscenza da chiunque i costi di riscaldamento con criteri vi abbia interesse dà avvio al procedimento sanzionatorio mediante diversi da quelli di cui all’art. 9 D. Lgs. contestazione immediata o la notificazione degli estremi della violazione. 102/14 sono nulle e non annullabili; 18. In caso di accertata violazione delle disposizioni di cui ai commi • i diversi criteri stabiliti dal regolamento 1, 2, 3, 5, 6, 7, 8 e 10 il trasgressore e gli eventuali obbligati in solido condominiale, anche contrattuale, sono diffidati a provvedere alla regolarizzazione entro il termine di devono considerarsi nulli e sostituiti quarantacinque giorni dalla data della contestazione immediata dalla norma imperativa.

ne dell’aut onomi comprensibile dòmini avant ag Il ruolo dell’utente

Occorre però chiedersi se il sacrificio imposto sia in termini economici (per i costi non indifferenti di installazione e gestione dei sistemi di

o dalla data di notificazione dell’atto di cui al comma 17. 22. Le Regioni e le provincie autonome di Trento e di Bolzano, nell’ambito delle attività di ispezione degli impianti termici di cui all’articolo 9 del decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 74, eseguono, anche gli accertamenti e le ispezioni sull’osservanza delle disposizioni di cui ai commi 6, 7 e 8.

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IL CRITERIO DI RIPARTIZIONE DELLA NORMA UNI 10200

più moderni), è lecito dubitare che nei più vetusti • non contempla coefficienti correttivi; (e più diffusi) impianti a distribuzione verticale i • l’unica deroga è temporale limitata alla prima c.d. ripartitori indiretti siano lo strumento idoneo stagione termica successiva; a far conseguire trasparenza e consapevolezza • la quota “fissa” viene ad essere determinata sulla base nel consumo da parte dei singoli condòmini. dell’indicazione del tecnico abilitato, secondo i criteri della Anche perché nella maggior parte dei norma UNI, tenendo conto delle dispersioni di rete, del rilievo condominii già dotati di questi sistemi e del numero e delle potenze dei radiatori installati; attualmente non pare che vi sia idonea • nella quota fissa rientrano anche i costi generali per la manutenzione informazione né sull’utilizzo e funzionamento dell’impianto, le spese del tecnico abilitato alla conduzione e delle valvole e dei ripartitori, né sull’andamento all’esercizio della centrale termica, per il terzo responsabile, per il dei consumi nel periodo di accensione del contratto con il gestore del sistema di T-C, ossia tutte le spese riferite riscaldamento. E questo purtroppo dipende al godimento del servizio e non alla conservazione del bene. anche dal fatto che spesso nel condominio la http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 scelta dei dispositivi e la frequenza delle letture sono frettolosamente trattate perseguendo unicamente il della normativa che li impone, ma costituire unicamente una criterio del risparmio diversa distribuzione fra i singoli condomini di un costo che immediato di costo. rimane in termini globali sostanzialmente uguale, c’è solo La rilevazione dei il rischio di far aumentare il contenzioso fra condòmini (ed consumi dovrebbe anche di questo non vi è proprio necessità). Non va infatti essere accessibile sottovalutato l’impatto, sempre foriero di litigi e disagi, di un (e soprattutto passaggio obbligato da un sistema di ripartizione di spese comprensibile) a tutti e applicato da decenni ad un altro del tutto nuovo, senza in qualsiasi momento sufficiente gradualità e consapevolezza anche tecnologica. o quantomeno essere Non solo. Il criterio di ripartizione del costo demandato in effettuata con una buona sostanza ad una norma tecnica, la UNI 10200, che certa frequenza ed non prevede (allo stato) correttivi in funzione delle diverse essere partecipata esposizioni delle unità ai consumatori nel immobiliari, rischia tra corso della gestione le altre cose di favorire e non solo in la spirale dell’egoismo prossimità dell’approvazione del consuntivo, dei condòmini come per lo più avviene. E ciò anche avvantaggiati dai nuovi per poter individuare consumi anomali, criteri, meno propensi indice di possibili malfunzionamenti (o a deliberare lavori manomissioni) del dispositivo e quindi di efficientamento di inattendibilità della misurazione. energetico sulle parti Diversamente, come giustamente evidenziato comuni dei quali da Livio de Santoli, presidente di Aicarr godrebbero in misura (così come dalle principali associazioni dei ridotta rispetto a prima. proprietari di casa) la contabilizzazione Il risvolto negativo a cui forse non si è pensato è che rischia di essere solo un ulteriore balzello proprio in quegli edifici vetusti che più avrebbero burocratico di cui non vi era proprio bisogno. bisogno di riqualificazione energetica gli interventi di maggior rilievo (e beneficio effettivo) non si eseguono. Il che ci pare contrario ad uno degli obiettivi principali della Ma c’è di peggio… Direttiva 2012/27/CE: la ristrutturazione del parco nazionale Se i sistemi di contabilizzazione, in particolare degli edifici pubblici e privati. quelli indiretti, non dovessero garantire la finalità

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La rilevazione dei consumi dovrebbe essere accessibile (e soprattutto comprensibile) a tutti e in qualsiasi momento

Si rischia di favorire la spirale dell’egoismo dei condòmini avvantaggiati dai nuovi criteri

compromission accessibile e egoismo dei cond 28

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SPECIALE CES 2015

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Intelligente e interconnessa. La casa ai tempi dell’Internet of things

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Serrature, elettrodomestici, luci, sistemi di riscaldamento e condizionamento che comunicano fra loro e che si regolano in base alle nostre abitudini e bisogni. Al CES 2015 di LasABBONATI Vegas protagonisti gli hub che PER rendono reale l’Internet delle cose. E pericoloso? ERIKA SEGHETTI

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etrina indiscussa dell’elettronica di consumo e delle innovazioni hi-tech, il Consumer Electronic Show di Las Vegas si è concluso, lo scorso 9 gennaio, con il consueto risultato: molti visitatori (più di 160mila) e tante novità. Alcune interessanti, altre strabilianti, molte utili ma forse non indispensabili e non poche destinate probabilmente all’oblio. Perché il CES è una piattaforma che offre grande visibilità e concede ampio spazio alla sperimentazione, ma il vero campo di prova per le soluzioni tecnologiche proposte è e rimane il mercato, che anche quest’anno farà grande selezione. Ma cosa è emerso dall’edizione 2015? Rispetto alla scorsa edizione, dominata dai wearable device, ovvero dalla tecnologia indossabile, quest’anno ha prevalso la varietà. Di werable device ne abbiamo visti — basti pensare all’innumerevole serie di smart watch che, sulla scia dell’imminente lancio dell’atteso Apple Watch, sono stati proposti in mille salse — ma la mania sembra essere passata. Ora è il momento dei droni, delle stampanti 3D e della smart home. A dire il vero, però, i veri protagonisti del Salone — sopratutto per ciò che riguarda la casa — sembrano non essere i singoli oggetti, sempre più smart e connessi, ma i sistemi e i protocolli

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che ne permettono l’integrazione e la comunicazione. Ovvero tutte quelle soluzioni che rendono l’Internet of Things reale. La domotica residenziale è ancora acerba e ci vorrà ancora qualche anno prima che diventi il vero motore delle nostre abitazioni, ma la direzione verso cui si viaggia è questa. Serrature, elettrodomestici, luci, sistemi di riscaldamento e condizionamento che comunicano fra di loro e che funzionano in base alle nostre abitudini e bisogni. Non è un caso se Google sta puntando molto sull’acquisita Nest per trasformare l’omonimo termostato in un vero e proprio centro di controllo per smart home, attraverso il quale — grazie alla partnership con 15 nuovi player di mercato, annunciata proprio nel corso dello show californiano — potranno essere gestiti quasi tutti i sistemi domestici, dal riscaldamento ai principali elettrodomestici.

Smart Home, un mercato da record

Secondo i dati diffusi da diverse società di ricerca tra il 2014 e il 2020 il mercato dell’automazione e del controllo della casa crescerà dell’11,36% raggiungendo a livello globale quota 12,81 miliardi dollari, rispetto ai 5,77 del 2013. Un mercato trainato da una crescente richiesta da parte degli utenti di sistemi che consentano di gestire la propria abitazione in modo semplice, intuitivo ed intelligente e dal perfezionamento e affidabilità dei principali protocolli di comunicazione come KNX, DALI, e NEMA, e delle tecnologie wired e wireless, come BACnet, LonWorks, ZigBee, EnOcean, Bluetooth, Z-Wave, e Wi-Fi, che offrono una perfetta integrazione in rete.


NEST, IL TERMOSTATO INTELLIGENTE DIVENTA UN HUB PER SMART HOME Da “semplice” termostato, Nest sta diventando un vero e proprio centro di controllo per smart home. In occasione dell’edizione 2015 del CES, l’azienda ha annunciato quindici nuove collaborazioni per il programma “Works With Nest”, con cui Nest e Google si sono posti l’obiettivo di rendere il termostato compatibile con tutto il mercato dell’automazione, permettendo ai propri partner di associare i propri prodotti allo standard Nest. LE NUOVE FUNZIONI DI NEST Molti i big player in ballo e soprattutto molte le funzioni che potranno essere implementate. Smart Lock di August, ad esempio, è una serratura intelligente che permetterà di scaldare o raffreddare casa quando gli utenti aprono la porta di casa e di entrare in modalità distanza (ovvero a risparmio energico) non appena questa viene chiusa. Stesse dinamiche anche con gli elettrodomestici LG: nel caso in cui i sensori di Nest percepissero che, progettato per migliorare le abitudini di guida, potrà riferire a Nest che non vi è nessuno in casa, potrebbe essere applicata al frigorifero la che si è diretti a casa e il termostato attiverà il riscaldamento domestico. modalità risparmio energetico così come potrebbe essere spento il forno, PARTNERSHIP OPERATIVE NEL 2015 http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 lasciato acceso per sbaglio. Le lavatrici e asciugatrici Whirpool potrebbero Le quindici nuove partnership, che saranno operative nel corso dell’anno attivarsi prima del nostro ritorno a casa o lavorare in modo più o meno e con una scaletta ben precisa (la prima collaborazione a partire sarà rumoroso in base alla presenza o assenza degli occupanti, mentre il quella con LG), si aggiungono ai grandi nomi con cui Nest lavora già sistema Hue lighting di Philips avvertirà i proprietari con segnalazioni da diverso tempo. Nest è già compatibile con alcuni smart device luminose in caso di pericolo fumo o di malfunzionamenti del termostato. come i wearable di Jawbone, i telecomandi Logitech, le telecamere Anche le automobili sono state contemplate grazie al sistema Automatic di sicurezza Dropcam, e alcuni servizi come Google Now e ifttt.

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Intelligente ma insicura?

C’è, però, un aspetto non trascurabile che potrebbe frenare questo boom: la paura. Perché la tecnologia informatica è sinonimo di progresso ed intelligenza, ma anche di insicurezza e vulnerabilità. E più i dispositivi diventano di massa, più aumenta il rischio che diventino il bersaglio di attacchi hacker. Secondo esperti ed analisti di sicurezza informatica se negli ultimi anni le “intrusioni” si sono focalizzate sui sistemi di pagamento, tra clonazioni di carte di credito e truffe online, la prossima frontiera sarà l’attacco ai device domestici. E il “sogno” della smart home potrebbe trasformarsi in un incubo, perché a monitorarla potrebbero essere degli estranei, facendo razzia di dati personali, informazioni sensibili, senza considerare l’aspetto più ovvio: una maggiore facilità di intrusioni e furti.

Intrusi in casa

Forse questo scenario potrebbe sembrare eccessivamente allarmistico, ma è più reale e vicino di quanto si possa immaginare. Sono diverse le società di servizi informatici e in cloud

per il business — prima fra tutte la One Million Gateways — a “metterci in guardia” sulla possibilità che proprio il 2015 potrebbe essere l’anno degli hack e delle intrusioni non volute sui sistemi domestici. E c’è anche chi, come il portale Business Insider, ha stilato una lista dei dispositivi per smart home che hanno subito attacchi informatici nel 2014: bollitori e teiere in cui sono stati rintracciati dei micro-chip; lampadine WiFi utilizzate per captare la password della rete e, in seconda battuta, rubare tutti i dati disponibili; smart tv le cui credenziali di accesso sono state intercettate prendendo il controllo di microfoni e telecamere intelligenti utilizzati per “ascoltare e vedere” tutto ciò che avviene in casa.

La soluzione? Affidarsi ai grandi marchi

Se questa è la prospettiva sarà meglio rinunciare al sogno della smart home? Non necessariamente, perché fermare il progresso è, come in ogni ambito, controproducente; sarà però necessario prestare molta attenzione ai dispositivi che si acquistano. E le maggiori garanzie vengono offerte dai grandi marchi del settore, quelli più noti, che da diversi anni stanno investendo nel settore della Home Automation, prestando una particolare attenzione alla sicurezza dei device e alla standardizzazione e compatibilità dei sistemi.

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CONTROLLARE IL RISCALDAMENTO

SICUREZZA A 360°

ABBONATI PER LEGGERE Già premiato come “Automation Device of the Year”, il sistema di gestione del riscaldamento e raffrescamento domestico di Ecovent sihttp://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 è fatto apprezzare anche a Las Vegas. Il dispositivo consente all’utente di gestire il controllo della temperatura camera per camera, attraverso una serie di sensori e sfiati che non richiedono ricablaggio. Le aperture rilevano il clima in ogni stanza e regolano conseguentemente il flusso d’aria necessario per ottenere il livello di comfort desiderato. Il tutto è ovviamente gestibile da remoto, grazie ad un app dedicata.

DOMOTICA, UN SOFTWARE FLESSIBILE E USER-FRIENDLY

È l’orgoglio italiano del CES 2015. Parliamo di “Easydom Next”, il software per la domotica ideato dall’azienda brianzola Easydom che si è aggiudicato l’”Innovation Awards Honoree” nella sezione “software and mobile apps”. Disponibile su ogni piattaforma, dagli smartphone (iPhone, Windows Phone e Android) alle smart TV, Easydom Next è un software che permette di gestire i sistemi di automazione casalinga e “smart home” da un’unica e intuitiva interfaccia. Oltre alla facilità di utilizzo, ciò che rende interessante il prodotto è l’apertura verso tutti gli standard di comunicazione wireless e wired dell’universo della domotica moderna, rendendolo potenzialmente compatibile con qualsiasi protocollo.

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Belkin aggiunge quattro nuovi sensori alla linea WeMo, dedicati prevalentemente alla sicurezza delle abitazioni, che andranno collegati all’hub di gestione Wink, connesso alla rete wi-fi e gestibile da remoto. Si va dal sensore di movimento wireless immune dai “falsi allarmi” perché distingue fruscii e passaggi di animali dalla presenza di esseri umani (WeMo Room Motion Sensor) al sistema di allarme che avvisa con una notifica la presenza di fuoco e di monossido di carbonio all’interno delle abitazioni (WeMo Alarm Sensor). Passando per un dispositivo da agganciare al portachiavi o al collare del cane per identificarne la posizione (WeMo Keychain Sensor) e per una serie di sensori (WeMo Door and Window Sensor) in grado di rilevare l’apertura e la chiusura di finestre e porte dell’abitazione, comprese quelle delle casseforti.


CASA SUPER CONNESSA

Il nome non è originale, ma il “cuore” del sistema promette bene. Si chiama Smart Home il sistema di controllo, proposto in versione rinnovata da Archos, gestibile tramite app sull’apposito tablet Gateway e compatibile con la maggior parte degli accessori di domotica in circolazione. Sfruttando la tecnologia aperta 433 MHz, Smart Home permette all’utente di organizzare e sorvegliare le funzioni degli apparecchi casalinghi, dall’antifurto, agli impianti di illuminazione, alla tv. È anche possibile visualizzare in streaming o in remoto su smartphone, sfruttando le immagini riprese dalle videocamere Foscam, ciò che accade tra le mura domestiche. Se si desidera, infine, programmare l’avvio del riscaldamento, della lavastoviglie o della lavatrice è possibile farlo in IFTTT (If This Than That), automatizzando le procedure desiderate.

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VIDEOCAMERA CON RICONOSCIMENTO FACCIALE

TERMOCAMERA PER SMARTPHONE ANDROID

Flir torna al CES con un nuovo modello di Flir One, la termocamera ad infrarossi per iPhone, ora compatibile anche con smartphone Android. Il sistema può essere collegato a qualsiasi dispositivo dotato di porta lightning o micro-USB, consentendo di visualizzare immagini ad infrarossi di qualsiasi cosa ci circondi e in tempo reale. Può essere utile per individuare perdite di calore, aria e acqua, ponti termici, o semplicemente per divertirsi. Infatti l’azienda questa volta non si rivolge ai tecnici e professionisti della termografia ma propone l’accessorio per un uso personale, con possibilità di acquisire foto o video e condividerle tramite messaggi, email o social media. Il nuovo modello ha un design rivisto, utilizza un sensore più potente e una batteria integrata in modo da non far scaricare quella del telefono.

Vincitrice di ben quattro premi nelle categorie “Smart Home”, “Home Appliances”, “Digital Imaging” e “Tech for a better World”, la videocamera “Welcome”, lanciata dalla francese Netatmo, fa dell’intelligenza il suo punto di forza. Grazie ad una speciale tecnologia di riconoscimento facciale, la videocamera invia i nominativi delle persone che vede direttamente sullo smartphone dell’utente, avvisando in caso di rilevamento di volti sconosciuti. In questo modo sapremo sempre chi ci ha fatto visita, malintenzionati compresi. n.53

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LA LUCE AL CENTRO DELLA CASA

FOCUS ILLUMINAZIONE

Sono gestibili da remoto e in modalità wi-fi, cambiano colore e tonalità in base al nostro umore o ai cicli del sonno, aggiungono alla loro principale funzione altri plus, come la sorveglianza domestica o la diffusione sonora. Parliamo delle lampadine che, inattese protagoniste dell’ultima edizione del CES, sono state proposte in mille versioni. Vediamone alcune.

COLORI A PORTATA DI TOUCH

ABBONATI PER ILLUMINAZIONE SONORA LEGGERE Lanciato nel 2012, il sistema Hue lighting di Philips non può dirsi di certo una novità, ma la nuova http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 versione è stata perfettamente integrata ai nuovi standard pensati per far funzionare insieme i dispositivi di produttori diversi. Lo starter pack L’idea di abbinare luce e musica è venuta a comprende 3 lampadine, avvitabili praticamente Sony, che in occasione del CES ha presentato ovunque, e un bridge che le connette a internet e fa Symphony Light, eleganti lampade da da ponte tra loro e il software. Una volta collegate comodino o da soffitto che nascondono in rete, le lampadine, a led ovviamente, cambiano un sistema di diffusione sonora. intensità e colore a seconda delle preferenze Rigorosamente a led, sono dotate di casse attraverso un’app dedicata sullo smartphone, e stereo e funzionano tramite bluetooth. possono essere accese o spente anche da remoto.

IMITA IL SOLE

Dirette competitor di “Hue” sono le lampadine “Bolt” lanciate da Misfit. Rigorosamente plug-and-play e controllabili con app dedicate iOs o Android, le lampadine cambiano colore, intensità, possono essere regolate da remoto e hanno anche la funzione sveglia. Ma la caratteristica più interessante, anche se non del tutto originale, è che possono “simulare” il tramonto o l’alba, creando un’illuminazione graduale che ci aiuta a svegliarci o ad addormentarci.

CES “IN PICCOLO”: SOLUZIONI E GADGET PER MIGLIORARE LA QUOTIDIANITA’

IL “VECCHIO” CAMPANELLO DIVENTA SMART

SkyBell è la versione 2.0 del “vecchio” campanello. Nato attraverso un crowfunding (che ha riscosso molto successo) su IndieGogo, SkyBell è stato proposto al CES in una versione totalmente rinnovata: il sensore è diventato a infrarossi, riprende un campo di 140 gradi ed è wi-fi, con un tempo di notifica sul dispositivo mobile di soli 5 secondi. Come funziona? Quando qualcuno suona alla porta, il sistema registra un video e lo invia al proprietario, che può anche scegliere di parlare in vivavoce con l’ospite. Se invece siete in casa ma non volete essere disturbati, la modalità “Do Not Disturb” disattiva il campanello. Infine, per garantire la sicurezza domestica, SkyBell è dotato di sensori di movimento e di un sistema di notifica via smartphone in caso di “presenze sospette”.

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MAGNETI DA FRIGO FINALMENTE UTILI

Post-it e magneti addio. Con Triby, proposto da Invoxia, lo sportello del frigo diventa una spazio smart, sfruttabile grazie ad un’app per dispositivi mobile. Costituito da uno display e-ink da 2,8 pollici ed altoparlante Bluetooth, il sistema è multifunzionale: può essere utilizzato come piccola lavagna sulla quale lasciare messaggi, come radio o telefono in vivavoce. Pensato per essere posizionato sull’anta del frigorifero, Triby è in realtà utilizzabile in qualsiasi spazio, perché è portabile grazie a una batteria, ricaricabile tramite porta USB, dall’autonomia dichiarata di un mese.


LA LUCE AL CENTRO DELLA CASA

FOCUS ILLUMINAZIONE

LA LAMPADA CHE CI AIUTA A DORMIRE MEGLIO

Per aiutarci a dormire e a svegliarci adeguatamente arriva SleepCompanion della francese Holî. Non è una novità che le lampade possano essere regolate come fossero una sveglia, riproducendo le tonalità dell’alba. Ma questa lampada è più intelligente: connettendosi ad altri dispositivi, come braccialetti smart, stazioni meteo, tracker e termostati analizza il nostro ambiente e le nostre abitudini e ci aiuta a migliorare la qualità del sonno, seguendone il ciclo e mutando dihttp://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 conseguenza colore e intensità dell’illuminazione.

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PAROLA D’ORDINE: MULTIFUNZIONALITÀ

DUE LAVATRICI IN UNA Quante volte abbiamo desiderato effettuare due

lavaggi diversi contemporaneamente? D’ora in poi questo sarà possibile, grazie al sistema Twin Wash di LG che permette due carichi separati nello stesso lavaggio, integrando una mini lavatrice nello spazio solitamente riservato al piedistallo. I cicli di lavaggio sono, inoltre più rapidi, grazie alle tecnologie TurboWash 2.0 e Turbosteam, mentre l’integrazione con le reti WiFi e NFC permette di gestire la lavatrice da remoto e di aggiungere alcune interessanti funzionalità intelligenti come la compatibilità con il servizio di messaggistica proprietaria HomeChat che permette agli utenti di inviare comandi e ricevere gli aggiornamenti di stato dagli elettrodomestici.

Sengled va decisamente oltre la semplice illuminazione con una linea di lampadine multifunzione. Dotate di tecnologia stereo multicanale JBL wireless per riprodurre la nostra musica preferita da uno smartphone o tablet connesso tramite tecnologia Bluetooth, utile ovviamente anche per regolarne colore ed intensità luminosa, le lampadine sono di due tipi: una definita “master” che funziona come hub principale per le altre e una seconda “satellite”. Nella lineup di super-lampadine troviamo Boost (che include un ripetitore Wi-Fi), Solo (che include altoparlanti stereo da 3-watt) e Pulse (con altoparlanti più potenti JBL multi-channel). Ma la più interessante è l’ultima nata, Snap, che integra webcam, sensore di movimento, microfono e speaker e invia immagini in streaming allo smartphone, configurandosi come un dispositivo di sorveglianza domestica pressoché invisibile.

ANCHE LE PIANTESiSONO CONNESSE aprono nuovi scenari per chi ama le piante

ma non ha il cosiddetto “pollice verde”. Dopo il lancio, lo scorso anno, di Flower Power, un particolare sensore che permette di monitorare lo stato di salute di piante e fiori, la francese Parrot raddoppia la dose di “giardinieri smart” presentato al CES 2015 Parrot Pot e Parrot H2O: due dispositivi che uniscono alle funzioni di monitoraggio anche quelle di irrigazione automatica della pianta, con due modalità differenti. Il primo è un vaso con un serbatoio da 2,2 litri che dosa l’acqua secondo i modi e i tempi adeguati a ogni specie vegetale, grazie a un sensore che invia le informazioni sullo stato del terreno al tablet o smartphone connesso. H2O funziona secondo lo stesso principio ma ha una forma differente: è un beccuccio da apporre a qualsiasi bottiglia d’acqua con tappo a vite trasformandola in un serbatoio idrico smart. n.53

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VISTI IN FIERA: BAU 2015

Meno standard più scelta

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ITALIANI AL BAU. Un centinaio gli espositori italiani presenti a Monaco, tra cui Edilteco con i suoi sistemi isolanti a cappotto e la chimica per edilizia di Mapei

PARETE A LED. Lastre in cemento, polistirene e poliuretano lavorate all’utensile http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 per l’integrazione di illuminazione LED, progetto sviluppato dall’Università di Lausitz SILOS PER BICICLETTE. Da Wöhr un parcheggio automatico per biciclette, di ridotto ingombro (sette metri di diametro): la versione a otto livelli consente di immagazzinare 122 bici con un tempo di accesso di circa 18 secondi

DAL PAVIMENTO ALLA PARETE. Suggestive facciate tridimensionali in corteccia di sughero esposte presso lo stand Cortex. Materiale multistrato con rivestimento superficiale anti-usura che previene graffi e abrasioni, utilizzato per la pavimentazione dei locali

R&D. Allo stand dell’Istituto Fraunhofer interessanti sviluppi nella ricerca, tra cui il sistema VMC con scambio di calore mediante rotazione meccanica (progetto Vent4Reno), che integra in un unico elemento ventilatori e recuperatore. Degna di nota anche la membrana in EFTE con integrazione di solare termico

Padiglioni al completo, duemila espositori e molte novità. BAU 2015 non sente la crisi e guarda ad un futuro delle costruzioni sempre più su misura

CARLO LATORRE E MARCO ZANI

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BLOCCHI E ISOLANTI

VETRINA OLOGRAFICA

VIP IN TERRAZZA

Pacchetti isolanti sotto vuoto Vaacupor e Vacuspeed, questi ultimi sviluppati da Morgan Advanced Materials nell’ambito di un programma di ricerca sulle nuove tecnologie in edilizia supportato dal Governo tedesco. L’azienda ha presentato al BAU la nuova serie Vacupor Roof per tetti piani e terrazze, con il pacchetto isolante protetto con schiuma PIR, gomma e tessuto. Vacupor è anche disponibile in versione laminata con XPS (3 mm) per http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 applicazioni in pareti e soffitti, e in quella per pavimenti, con resistenza meccanica superiore. Blocco autoclavato Ytong Energy+ di Xella, ulteriormente migliorato nell’isolamento: la conducibilità termica raggiunge ora un valore lamda di 0,065 W/mK. Blocchi Poroton S10-MW con isolamento minerale di Wienerberger: disponibili negli spessori di 36,5 cm e 42,5 cm. Conducibilità termica che arriva a 0,1 W/mk, U = 0,26 W/m2K, con abbattimento acustico Rw di 51,1 dB.

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CALCESTRUZZO CELLULARE

AEROGEL ORGANICO E INORGANICO UN CUORE ORGANICO

Blocco in calcestruzzo alleggerito BisoRocket della tedesca Bisotherm a ridotta conducibilità termica (lambda = 0,055) nello spessore di 36,5 cm per edifici multipiano senza necessità di isolamento esterno o finiture. Il blocco è isolato all’interno con resina fenolica e presenta all’esterno un rivestimento in silice espansa, che migliora la resistenza al fuoco.

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Slentite di BASF, aerogel a matrice poliuretanica con conducibilità termica inferiore a 0,017 W/mK e Slentex, aerogel inorganico che combina elevato isolamento termico (lamda = 0,019 W/mK), infiammabilità e buona resistenza a compressione, superiore a 300 kPa. Il primo è ancora in fase di sviluppo, il secondo sarà disponibile a livello commerciale nel corso del 2015.


BLOCCHI E ISOLANTI

ATTIVAZIONE TERMICA DELLA MASSA Daliform presentava alcuni esempi applicativi dei casseri a perdere u-boot per solai alleggeriti bidirezionali. Interessante applicazione quella che ha visto l’abbinamento dei “funghi” con tubazioni per l’attivazione termica della massa, così da contenere le fluttuazioni di temperatura all’interno dell’edificio. L’azienda ha mostrato anche la realizzazione Schöck Isokorb, disgiuntore termico dei solai del grattacielo Bosco contro i ponti termici, ora anche nella Verticale di Stefano Boeri, in cui versione maggiorata XT (spessore http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 è stato utilizzato un sistema di 120 mm) e in quella ID, ideale per predalle con doppia post tensione, sostituzione o retrofit di balconi in una in fabbrica e una in cantiere. edifici esistenti grazie allo speciale sistema di allineamento a due elementi maschio-femmina che rende più veloce e sicura la posa in opera.

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PIÙ DIFFICILE SBAGLIARE

BLOCCO ANGOLARE

Liapor NeoStone, blocco leggero in argilla espansa, spessore 36,5 cm, con isolamento interno in EPS+grafite. Conducibilità termica pari a 0,065 W/mk.

ANCHE IN FABBRICA

CAPPOTTO IN LATERIZIO/1

Steelrock Plus di Rockwool, lamiera grecata in alluminio con isolante in lana di roccia per la coibentazione di strutture industriali.

CAPPOTTO IN LATERIZIO/2 Poroton WDF di Schlagmann: blocco rettificato isolato con perlite per cappotto interno (spessore 8 o 12 cm) od esterno (18 cm), con conducibilità termica da 0,055 (18 cm) a 0,065 W/mK (8 cm). Indicato per la riqualificazione energetica di edifici esistenti quando è richiesta buona resistenza meccanica.

Introdotto quest’anno, il blocco ZMK FE160 di Kellerer ZMK Ziegelsystem è indicato per la riqualificazione di edifici esistenti o per l’isolamento a cappotto di pareti in cemento. I blocchi, spessi 16 cm, sono riempiti con EPS caricato grafite e formano un guscio resistente a urti, insetti e parassiti; inoltre non pone problemi all’inserimento di luci esterne, fermaporta o altri inserti. n.53

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BLOCCHI E ISOLANTI

CAPPOTTO IN 3D ABBONATI PER LEGGERE

Diverse le novità presentate in fiera da STO, tra cui una facciata ventilata molto sottile, in PMMA caricato minerale, formabile anche in tre dimensioni per progetti architettonici complessi (StoVentec Smarflex), un coating ad asciugatura veloce e un sistema di fresatura automatica di fregi e profili in EPS, elaborati con un software di modellazione, per la realizzazione di cappotti tridimensionali, anche curvi.

FISSAGGI NEL CAPPOTTO

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XPS PIÙ PERFORMANTE

Pannello in polistirene espanso estruso Styrodur 3000 CS di BASF per platee e isolamento controterra. La sua conducibilità termica (λ = 0,033 W/mK) è superiore del 15% rispetto ai tipi Styrodur standard e resta inalterata al variare dello spessore delle lastre, da 30 a 240 mm, semplificando così calcolo e posa.

FANTASIA IN FACCIATA

Con la nuova linea di finiture per facciate, arricchita di pigmenti altamente riflettenti, Baumit offre un ampio catalogo di personalizzazioni delle finiture per cappotto. I pigmenti aumentano la quantità di energia termica riflessa anche con colorazioni scure.

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Fischer amplia la gamma di soluzioni per il fissaggio di carichi su pareti isolate con un sistema di tasselli in grado di aprirsi un varco nel materiale isolante.

ANCHE NATURALI

Presenti anche gli isolanti naturali, come fiocchi di cellulosa Steicofloc e fibra di legno da foreste certificate Steicozell per insuflaggio, proposti da Steico.


PORTE E FINESTRE

MOTORIZZATO AD ANGOLO

FINESTRE CON CAPPOTTO

Rockframe di Rockwool, sottile profilo di alluminio riempito con lana di roccia che aumenta l’isolamento termico dei serramenti in legno, sul quale viene incollato. I primi prototipi sviluppati insieme con i produttori tedeschi di finestre Wertbau and Huber & Sohn soddisfano i requisiti energetici che entreranno in vigore in Germania nel 2020 (Uw< 0,8 W/m²K) grazie ad una conducibilità termica di 0,058 W/mK.

ABBONATI PER LEGGERE

Scorrevole panoramico Schüco ASS 77 PD con chiusura motorizzata ad angolo, senza montanti. Consente di creare vetrate molto ampie, fino a 3.500x3.200 mm, con peso massimo delle ante pari a 500 kg http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10

PVC E POLIURETANO PER GRANDI SPAZI Profili finestra in PVC da 70 mm Energeto 5000 di Aluplast, isolati all’interno con schiuma poliuretanica e rinforzo di anta e telaio in PBT. Uf di 0,89 W/m2K con possibilità di raggiungere una trasmittanza complessiva Uw = 0,64 W/m2K mediante opportuna vetratura.

100% PLASTICA RIGENERATA Insulbar RE di Ensinger, barrette termoisolanti per serramenti in poliammide riciclata al 100% e completamente riciclabili. I benefici ambientali sono attestati da una dichiarazione ambientale di prodotto (EPD): usano l’89% in meno di risorse fossili e di energia, il 32% di acqua e tagliano dell’84% le emissioni in atmosfera.

Sistema alzante scorrevole Wicslide 160 di Wicona con triplo binario per aperture fino a 3.200x3.400 mm e peso massimo dell’anta di 400 kg. Uw fino a 1,1 W/m2K

FACCIATE PARAMETRICHE Presentate da Schüco due anni fa proprio al BAU, ora sono passate dalla fase di concept alla realtà, grazie allo sviluppo dei software necessari alla progettazione della facciata in 3D, alla verifica strutturale e alla produzione dei profili necessari attraverso centri di lavoro a cinque assi. n.53

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VENTILAZIONE INTEGRATA

VMC NEL LUCERNARIO

Blocco Smart Ventilation Velux per la ventilazione meccanica controllata e recupero di calore (74%) da integrare nella finestra per tetti. È possibile orientare il flusso d’aria mediante bocchette regolabili. Accensione e funzionamento Interessante sistema di aerazione naturale sono controllati presentato in fiera da Winkhaus: oltre alle aperture attraverso un piccolo http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 ad anta e ribalta, c’è anche quella “opelose”, che crea pannello inserito una fessura perimetrale di soli 6 mm per il ricambio nello spessore. d’aria. In questa configurazione il serramento non è apribile garantendo così sicurezza antieffrazione. Nel grafico, andamento di umidità e temperatura.

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APERTURA OPELOSE

ANCHE IN PICCOLO

Sistema di ventilazione integrato nel serramento i-tech di Internorm, ora disponibile anche per serramenti di ridotte dimensioni. Un piccolo pannello fotovoltaico integrato fornisce l’energia necessaria per il funzionamento delle ventole

PLUG&PLAY NELLA FINESTRA

Da MEA, un blocco finestra che integra la ventilazione meccanica a 2 velocità con controllo automatico dell’umidità senza pregiudicare le prestazioni del serramento. Indicato sia per il nuovo che per la riqualificazione energetica di edifici esistenti. Il sistema VMC è installabile anche nella muratura con apposito condotto.

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ANCHE DA INCASSO

Sistema di ventilazione meccanica controllata decentrata di Maico con bocchetta laterale


VENTILAZIONE INTEGRATA

DOPPIA FINESTRA IN PVC

Veka Softline 70 MB (Multi Box), con profili da 70 mm per uno spessore complessivo di 170 mm, che consente l’integrazione di sistemi, come la ventilazione meccanica con recupero di calore o gli oscuranti. Uf = 0,70 W/m2K.

PASSIVO COMPATTO ABBONATI PER LEGGERE

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PRESTO SUL MERCATO Ventilazione meccanica controllata con recupero di calore integrata nel sistema finestra Geneo Inovent di Rehau. Le due prese d’aria laterali consentono di raggiungere una portata di 30 m3/h con recupero di calore pari al 60%. Uf fino a 1,1 W/m2K

Da Siegenia Aeromat Mini, aeratore passivo a risparmio energetico con regolatore di flusso integrato: impedisce l’eccessiva ventilazione in presenza di elevata pressione del vento. Regolazione manuale con chiusura rotante. Può essere facilmente montato su finestre in legno, PVC o alluminio.

ALTRI COMPONENTI

PLATEE SENZA PROBLEMI

Da Rekord una serie di giunti di collegamento per pannelli isolanti da utilizzare per le platee di fondazione con isolamento contro terra.

TAGLIO FACILE

Nello stand Steico visibile un attrezzo per il taglio in cantiere dei pannelli in lana di roccia.

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ALTRI COMPONENTI

SOLAI ALLEGGERITI “FAI DA TE”

Senza picchetti (quasi fai da te) il sistema per solai in EPS proposto da Howi. A differenza dei solai alleggeriti che utilizzano travi standard, il prodotto di Howi arriva con travetti in lamiera piegata e forata che vengono annegati nel getto. Il sistema è completo di pezzi speciali per sbarchi su scale. L’azienda certifica luci da 4,5 a 5,5 metri in funzione del carico.

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SAGOMARE IN LEGGEREZZA

Partito con i piatti doccia, oggi il sistema per la personalizzazione dell’ambiente bagno di Wedi si presta, grazie a pezzi speciali, a nuove modalità di utilizzo. In pochi semplici passaggi, l’installatore riesce a combinare con fantasia i pannelli in XPS rinforzati con rete in poliestere, riducendo notevolmente i tempi di lavoro in cantiere.

MAI FERME

Possono essere montate in facciata o come quinte in giardino le schermature mobili della Eurolam, azienda tedesca specializzata in sistemi apribili in alluminio per facciate continue o per forometrie di ventilazione.

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MONOBLOCCO FUMARIO

Schiedel ha arricchito la propria gamma di sistemi fumari con un monoblocco che integra condotto di adduzione aria di combustione, canna fumaria e stufa. Il sistema è autoportante, autonomo e isolato termicamente dal resto dell’edificio, così da facilitare l’installazione anche in presenza di tetti in legno.


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CERTIFICARE LA SOSTENIBILITÀ

Protocolli di sostenibilità ambientale.

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Quali sono i limiti e le potenzialità dell’applicazione dei protocolli di sostenibilità ambientale in maniera diffusa e capillare? I risultati del progetto CABEE ROBERTA PERNETTI, GIULIA BARBANO, ANDREA MORO E ROBERTO LOLLINI*

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e comunitario, la complessità di valutazione di alcuni parametri e la difficoltà ABEE (Capitalizing Alpine Building di reperire tutti i dati necessari all’applicazione completa di alcuni protocolli Evaluation Experiences) è un di sostenibilità, possono limitarne l’adozione soltanto a casi pilota. Da questa progetto di ricerca nell’ambito esigenza è nata l’iniziativa CESBA (si veda il Box) finalizzata a definire principi del Programma Alpine Space e strategie per favorire l’armonizzazione dei protocolli di certificazione. 2007-2013 a cui partecipano Austria, Italia, Nell’ambito di questo lavoro, a partire dall’analisi dei sistemi di Germania, Svizzera, Francia e Slovenia e che valutazione adottati a livello locale mediante il framework fornito da ha come obiettivo la diffusione dei principi CESBA, sono stati selezionati due gruppi di edifici certificati e sono di sostenibilità degli edifici nell’arco alpino, stati individuati da una parte i limiti di applicazione, dall’altra gli aspetti al fine di migliorare l’efficienza globale positivi introdotti nel progetto dovuti all’applicazione di tali protocolli. dell’ambiente costruito. Le azioni del progetto sono finalizzate a fornire un supporto allo sviluppo delle politiche esistenti, a livello sia I PROTOCOLLI DI SOSTENIBILITÀ ANALIZZATI locale che transnazionale, per promuovere la ITACA sostenibilità energetico-ambientale degli edifici. Il Protocollo ITACA è un sistema di analisi multicriteria per la valutazione http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 Uno degli aspetti trattati nell’ambito del della sostenibilità ambientale degli edifici basato sul framework progetto è l’analisi dei sistemi di valutazione internazionale SBTool di iiSBE (International initiative for a Sustainable della sostenibilità degli edifici nell’arco alpino e Built Environment), sviluppato attraverso il processo di ricerca Green le potenzialità di applicazione sul territorio. In Building Challenge, al quale dal 1996 hanno partecipato più di 20 particolare, questa azione nasce dall’idea che nazioni. L’idea alla base dell’SBTool è consentire la condivisione di applicare questi protocolli al progetto di un criteri, indicatori, metriche e metodi di verifica a livello transnazionale, edificio possa favorire la diffusione di soluzioni prevedendo contemporaneamente la possibilità di rapportare lo tecniche e strategie di pianificazione efficienti. strumento di valutazione al contesto geografico di applicazione. Lo scopo Infatti, rispetto alla certificazione energetica è coniugare l’esigenza di armonizzare a livello internazionale strumenti degli edifici — che riguarda soltanto gli aspetti di valutazione con la necessità di considerare compiutamente le priorità connessi ai fabbisogni del sistema edificioambientali, sociali ed economiche a livello locale. La contestualizzazione impianto e le relative emissioni di CO2, limitandosi dell’SBTool avviene attraverso l’attribuzione di un peso a ogni criterio, a verificare un progetto già concluso e definito in modo da stabilirne l’importanza relativa, e di una prestazione — i protocolli di sostenibilità forniscono minima di riferimento. Grazie a questo approccio, l’applicazione del indicazioni di tipo prestazionale e coprono Protocollo ITACA, versione contestualizzata dell’SBTool per l’Italia, diversi aspetti della progettazione, della consente di calcolare un punteggio di prestazione indicativo del livello realizzazione e della gestione dell’edificio. di sostenibilità dell’edificio rispetto alla prassi costruttiva nazionale. Di conseguenza, le indicazioni contenute in Il sistema garantisce l’oggettività della valutazione, impiegando indicatori questi protocolli possono incidere in maniera e metodi di verifica validati e allineati con le norme tecniche italiane UNI e significativa sulle caratteristiche dell’edificio con i regolamenti di legge nazionali. Non vengono prescritte strategie e e costituiscono un supporto efficace sia per i soluzioni progettuali specifiche: la qualità della costruzione viene analizzata tecnici coinvolti nel processo costruttivo sia per in termini prestazionali, valorizzando così le capacità progettuali e di gli utenti finali. Tuttavia, l’elevato numero dei realizzazione dell’edificio. Il Protocollo ITACA 2011 nazionale consente di sistemi di certificazione diffusi a livello nazionale valutare edifici di diversa destinazione d’uso: residenziali, uffici, commerciali,

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CESBA: INIZIATIVA PER LA SOSTENIBILITÀ DELL’AMBIENTE COSTRUITO IN EUROPA Nel 2011, durante un incontro tra partner di diversi progetti europei, è stato riscontrato il problema dell’elevato numero di protocolli di sostenibilità energetico-ambientale in Europa come limite alla diffusione capillare di questi sistemi. A partire da queste considerazioni, nel 2012 è nata l’iniziativa CESBA (Common European Sustainable Building Assessment) che ha come obiettivo principale l‘armonizzazione dei sistemi di valutazione a livello europeo per facilitare la diffusione e l’adozione dei principi di sostenibilità ambientale da parte degli attori coinvolti nel processo edilizio. Nel 2012 si è svolta a Bruxelles la prima conferenza di CESBA, dove si sono riuniti i partecipanti ai progetti europei IRH-Med, CONSTRUCTION21, ENERBUILD, OPEN HOUSE e SuPerBuildings, per uno scambio di idee che ha permesso FIGURA 1. Il ciclo CESBA: al centro gli indicatori armonizzati, espressi tramite azioni di supporto, formazione e certificazione di definire una serie di Key Performance Indicators che dovrebbero essere nel corso di tutte le fasi del ciclo di vita dell’edificio condivisi da tutti i protocolli di certificazione. A ottobre 2013 più di 100 partecipanti provenienti da 11 paesi si sono incontrati in Vorarlberg Per quanto riguarda gli indicatori quantitativi, i punteggi vengono assegnati (Austria) per il primo CESBA Sprint Workshop, organizzato nell’ambito del sulla base di benchmark definiti coerentemente con i limiti di riferimento http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 progetto CABEE. Durante questo incontro è stato elaborato il documento validi a livello nazionale. Ad esempio, per l’indicatore legato alle emissioni programmatico di CESBA, che riassume i contenuti, gli obiettivi e i principi di di CO2 il punteggio viene assegnato considerando la percentuale di riduzione questa iniziativa. L’idea di base è che l’applicazione sistematica dei protocolli rispetto ai requisiti di legge: un edificio ottiene il massimo punteggio se di sostenibilità garantisca una maggiore qualità dell’ambiente costruito, emette meno del 25% del valore consentito, zero punti se rispetta il limite per cui partendo da questo principio si è cercato di elaborare strategie e un punteggio intermedio negli altri casi. In questo modo i punteggi per facilitarne la diffusione sul territorio. Uno degli aspetti principali è la attribuiti per i KPI sono comparabili anche a livello transnazionale. In definizione di una serie di Key Performance Indicators (KPI) che dovrebbero Figura 1 è illustrata la struttura dell’approccio promosso da CESBA, che essere adottati da tutti i sistemi di valutazione (CESBA Guide 2014): pone al centro gli indicatori chiave prestazionali, applicandoli tramite • Uso di energia primaria da fonti non rinnovabili le azioni di supporto alla progettazione, formazione e certificazione nel • Uso di energia primaria da fonti rinnovabili corso di tutte le fasi del ciclo di vita dell’edificio su cui intervenire. • Emissioni di CO2 L’altra strategia per favorire la diffusione dei protocolli proposta nell’ambito • Qualità dell’aria interna di CESBA è la definizione di nove principi condivisi su cui basare i sistemi • Comfort termico di certificazione. Questi principi rappresentano un approccio utile per • Costo del ciclo di vita dell’edificio valutare tool già esistenti, per adottarne di nuovi, o come supporto nel • Uso di materiali recuperati/riciclati processo di armonizzazione: 1. L‘utente prima di tutto; 2. Sostenibilità; • Consumo di acqua 3. Contestualizzazione regionale; 4. Comparabilità; 5. Approccio di massa; • Gestione dei rifiuti solidi 6. Semplicità d’uso; 7. Open source; 8. Collaborazione; 9. Trasparenza. • Coinvolgimento degli utenti Uno strumento che segue i nove principi è potenzialmente • Monitoraggio e ottimizzazione del funzionamento dell’edificio applicabile in maniera diffusa sul territorio.

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industriali, scolastici e il sistema di valutazione si applica sia alle nuove costruzioni, che alle ristrutturazioni. Il Protocollo ITACA Nazionale 2011 è composto da 34 criteri di valutazione, attraverso i quali è possibile analizzare in maniera oggettiva e compiuta il livello di sostenibilità di un edificio. I criteri sono organizzati in cinque aree tematiche: • Qualità del sito • Consumo di risorse • Carichi ambientali • Qualità dell’ambiente interno • Qualità del servizio Ogni criterio analizza un particolare aspetto ambientale o sociale ed è

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caratterizzato da una scala di prestazione che esprime specifici obiettivi di qualità. Il livello di soddisfacimento di questi ultimi viene verificato attraverso indicatori di prestazione oggettivi. Per ogni criterio, a seconda del livello di prestazione raggiunto, la costruzione riceve un punteggio variabile da -1 a +5, dove lo zero rappresenta la prassi costruttiva standard, 3 la migliore pratica corrente e 5 l’eccellenza. Ogni criterio è dotato di un peso, in base alla metodologia SBTool, che ne determina


l’importanza rispetto agli altri. La somma pesata dei punteggi ottenuti per ognuno dei 34 criteri permette di determinare il punteggio di sostenibilità complessivo dell’edificio, oltre a quelli relativi alla qualità energetico-ambientale della costruzione e della localizzazione.

ABBONATI PER La procedura di certificazione CasaClima Nature (CasaClima, Gennaio 2013) ricalca lo schema LEGGERE CasaClima Nature

adottato per le certificazioni energetiche in Provincia di Bolzano. L’Agenzia Casaclima stabilisce una serie di requisiti per gli edifici e ne verifica il rispetto mediante l’ausilio di tecnici specializzati (Auditori) scelti e inviati http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 direttamente dall’Agenzia per monitorare le fasi TABELLA I. Criteri di valutazione di cantiere e le prestazioni dell’edificio realizzato. della Certificazione CasaClima Nature Per questo motivo, il protocollo CasaClima Nature si differenzia dagli altri strumenti in quanto non prevede l’assegnazione di punteggi • materiali locali (pietra entro 200 km dal cantiere, specifici per ogni indicatore, ma target minimi laterizio entro 500 km dal cantiere) che gli edifici devono raggiungere per ottenere Inoltre, il protocollo CasaClima Nature valuta gli aspetti progettuali la certificazione. In Tabella I sono riportati i criteri legati al consumo di acqua mediante l’impatto idrico; il benchmark che vengono verificati e i relativi benchmark. che deve essere raggiunto è un miglioramento del 35% rispetto Il rispetto di questi requisiti costituisce un preal valore che si ottiene per un edificio standard che non prevede requisito che devono rispettare tutti gli edifici nessun dispositivo di ottimizzazione dell’uso delle risorse idriche. di nuova costruzione. Inoltre, lo standard Gli aspetti legati al comfort luminoso vengono invece verificati mediante il CasaClima stabilisce che i progetti devono fattore medio di luce diurna, calcolato sia in fase progettuale che in fase di prevedere soluzioni per la riduzione dei ponti realizzazione mediante misure in situ da parte di un Auditore CasaClima. L’iter termici, sistemi di ombreggiamento e verifica di verifica è simile anche per il comfort acustico, che prevede la valutazione delle prestazioni estive degli elementi di dei requisiti acustici passivi e della rumorosità degli impianti in fase di progetto involucro opachi. Per gli edifici non residenziali mediante analisi numerica e, dopo la realizzazione, mediante misura in situ. sono previsti anche livelli minimi di efficienza Per quanto riguarda la qualità dell’aria, il protocollo prevede la misura dei dispositivi luminosi, l’installazione di all’interno degli ambienti della concentrazione dei composti organici volatili sensori di rilevamento della presenza nelle (VOC) e di formaldeide. Questa verifica può essere derogata nel caso in cui zone di passaggio e soluzioni per la riduzione all’interno dell’edificio sia installato un sistema di ventilazione meccanica del flusso luminoso disperso verso l’alto. controllata oppure siano messi in opera materiali a basse emissioni di Per quanto riguarda i materiali da costruzione, VOC e di formaldeide per gli elementi di finitura interni. La ventilazione il parametro di riferimento è l’indice di qualità meccanica controllata è indicata come requisito necessario ad ottenere ecologica dell’edificio che viene valutato la certificazione CasaClima Nature nel caso di destinazione d’uso uffici. mediante il foglio di calcolo ProCasaClima 2013. L’ultima parte del protocollo, “Trasparenza”, riguarda gli aspetti di Per questo indicatore sono previsti bonus contenimento dei costi delle soluzioni progettuali, di gestione dell’edificio di punteggio se vengono utilizzati: e della divulgazione delle strategie efficienti adottate. I criteri che • materiali certificati secondo lo caratterizzano quest’ultima parte sono di tipo qualitativo e prevedono standard UNI EN ISO 14024:2001 la presenza di una relazione che evidenzi il rapporto costi/benefici del • prodotti in legno con certificazione progetto, l’installazione di un sistema di monitoraggio e l’adozione di di rispetto delle foreste FSC/PEFC opportune strategie di comunicazione per la valorizzazione del progetto. (distanza dal cantiere entro i 500 km) Infine, per alcune destinazioni d’uso sono previsti requisiti particolari

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che riguardano aspetti specifici della gestione degli edifici; ad esempio per gli alberghi il protocollo prevede che almeno una parte dei prodotti provenga da aziende comprese nel raggio di 100 km, mentre per gli edifici adibiti a uffici che siano presenti spazi riservati alle biciclette.

auditori, sia in fase di cantiere che post-operam, e quindi per un’applicazione di massa sarebbe necessario prevedere un iter semplificato. 6. Semplicità d’uso. Il protocollo ITACA è allineato alla certificazione energetica prevista COERENZA DEI PROTOCOLLI CON I 9 PRINCIPI DI CESBA per legge, alle norme tecniche UNI e richiede Uno degli obiettivi del progetto CABEE è di valutare l’applicabilità informazioni abitualmente già prodotte nel corso degli strumenti adottati nelle regioni di provenienza dei della fase progettuale. Inoltre, la verifica di molti partecipanti. Questa analisi viene effettuata attraverso la verifica criteri avviene mediante procedure semplificate di coerenza con i nove principi identificati da CESBA. in modo da garantire processi di valutazione in 1. L’utente prima di tutto. Entrambi i protocolli sono coerenti con tempi ridotti. Anche CasaClima Nature è allineato questo principio. ITACA, infatti, nasce originariamente per supportare le con le direttive tecniche adottate a livello politiche delle regioni italiane volte a incentivare l’edilizia sostenibile per locale e l’Agenzia CasaClima fornisce dei tool di migliorare la qualità della vita. Anche CasaClima Nature è stato introdotto supporto per il calcolo di alcuni parametri (come per favorire la diffusione dei principi di sostenibilità; inoltre le verifiche l’impronta energetica dei materiali), rendendo http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 da parte degli auditori sull’edificio costruito evidenziano l’interesse di più accessibile il processo di certificazione. valutare l’effettiva qualità degli edifici dal punto di vista dell’utente finale. 7. Open source. Per la sua natura pubblica, il protocollo ITACA è “open source” ed è a 2. Sostenibilità. I 34 criteri di valutazione di ITACA dimostrano un approccio disposizione, gratuitamente, per tutti coloro che olistico al tema della qualità ambientale, sociale ed economica delle sono interessati alla sua applicazione. Anche costruzioni. Il protocollo CasaClima Nature è di tipo semplificato e non la direttiva tecnica e i fogli di calcolo per il prevede la verifica di un elevato numero di criteri; tuttavia sono presenti CasaClima Nature sono disponibili e scaricabili anche aspetti di tipo economico (analisi costi/benefici delle soluzioni dal sito web e possono fornire un supporto adottate) e gestionale (monitoraggio dei consumi, formazione degli utenti). alla progettazione. Tuttavia, per ottenere la 3. Contestualizzazione regionale. Il protocollo ITACA è basato sull’SBTool certificazione è necessario contattare gli enti di e ne condivide il principio della necessità di contestualizzare gli strumenti riferimento che richiedono il pagamento di una di valutazione all’ambito geografico di applicazione. Per tutti i criteri sono quota per la verifica e il rilascio del certificato. stati definiti sia dei benchmark di riferimento, rappresentativi della prassi 8. Collaborazione. Il Protocollo ITACA viene italiana in base ai regolamenti di legge, norme tecniche e consuetudini sviluppato da un gruppo di lavoro interregionale, costruttive, sia dei pesi che ne rappresentano la rilevanza rispetto alle con il supporto di iiSBE Italia, aperto alla problematiche nazionali in riferimento ai temi della sostenibilità. CasaClima collaborazione di associazioni, professionisti Nature è un protocollo elaborato sulla base del contesto della provincia e aziende interessate al tema. Il protocollo di Bolzano, quindi ne ricalca le specificità. Tuttavia, sono stati certificati CasaClima, adottato a livello locale, è stato con questo sistema anche edifici collocati in altre realtà climatiche, per elaborato dai tecnici dell’Agenzia CasaClima, cui è stata verificata l’applicabilità anche in contesti climatici diversi. sulla base delle esperienze condivise con 4. Comparabilità. Il protocollo ITACA implementa la metodologia SBTool altre strutture operanti nel contesto alpino. e prevede la possibilità di comparare le prestazioni di edifici valutati con gli 9. Trasparenza. Per caratterizzare il processo strumenti che adottano dei KPI (Key Performance Indicators) espressi con valori di certificazione ITACA come trasparente, è assoluti rispetto ai benchmark di riferimento locale. Invece, da questo punto stato siglato un accordo con Accredia che di vista, CasaClima Nature non permette un confronto globale né tra edifici ha prodotto il Regolamento Tecnico 33 per certificati con lo stesso sistema, in quanto non viene attribuito un punteggio l’accreditamento di organismi di ispezione. finale, né con altri sistemi di certificazione in quanto non adotta dei KPI condivisi. Le verifiche non vengono effettuate dal 5. Approccio di massa. Per la sua natura “pubblica”, il protocollo ITACA solo detentore del sistema ma da organismi nasce per essere strumento di certificazione diffusa. Prevede, infatti, un di parte terza. CasaClima è un protocollo processo di certificazione a costo contenuto e un sistema di metriche elaborato da un ente pubblico le cui specificità facilmente accessibile ai professionisti del mondo delle costruzioni. Anche CasaClima Nature, in quanto protocollo semplificato, si presta alla diffusione sono riportate in delibere provinciali, capillare; tuttavia il processo di certificazione prevede verifiche da parte di quindi è per sua natura trasparente.

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ANALISI DELLE CARATTERISTICHE DEGLI EDIFICI CERTIFICATI Nell’ambito del Progetto CABEE è stata condotta un’analisi su edifici al superamento di un punteggio-soglia calcolato secondo il Protocollo certificati mediante protocolli di valutazione della sostenibilità energeticoITACA (2,5 per le nuove costruzioni e 1,5 per le ristrutturazioni). ambientale in vigore nelle regioni partecipanti, per valutare quanto In Figura 2 sono riportate le tipologie di interventi analizzati l’applicazione di questi strumenti sia in grado di incidere sulle scelte e la loro collocazione rispetto al centro storico: il 72% del progettuali, sulle pratiche costruttive e di gestione degli edifici. Lo campione comprende edifici di nuova costruzione, di cui il 67% scopo di quest’analisi, svolta in parallelo alla verifica sui nove principi al di fuori del centro storico, mentre gli interventi di recupero si di applicabilità proposti da CESBA, è quella di valutare se i protocolli concentrano soprattutto all’interno dei centri città (21%). di certificazione possano influire sulle caratteristiche dell’ambiente In Figura 3 sono indicati i punteggi medi ottenuti dagli edifici costruito e in quale misura una loro potenziale applicazione di campione per le diverse aree tematiche previste da ITACA. Si nota massa potrebbe migliorare la qualità generale degli edifici. come gli edifici studiati hanno ottenuto punteggi più alti per i criteri In particolare l’analisi è stata effettuata su due gruppi: energetici e di qualità del servizio (1 e 2), mentre per le emissioni di • Gruppo 1: 73 edifici residenziali valutati con il Protocollo ITACA 2009 CO2 e l’indice IEQ (Indoor Environmental Quality) (3 e 4) i punteggi • Gruppo 2: 8 edifici a destinazione d’uso terziaria certificati CasaClima Nature sono generalmente bassi, anche se le prestazioni verificate sono Vista la natura differente dei due protocolli (ITACA assegna un punteggio mediamente superiori alla prassi e agli obblighi di legge. http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 per ogni indicatore mentre CasaClima fornisce una serie di requisiti che Questa distribuzione è dovuta ai pesi attribuiti dal protocollo alle diverse le costruzioni devono avere per ottenere la certificazione) e considerato aree tematiche: in Figura 4 si può osservare come i criteri energetici e il numero di edifici certificati a disposizione, i risultati delle analisi di qualità del servizio incidano maggiormente sul punteggio finale; di sono piuttosto eterogenei; tuttavia, costituiscono una base di partenza conseguenza è stata posta più attenzione agli aspetti che contribuiscono per comprendere il potenziale di miglioramento delle costruzioni che maggiormente al raggiungimento della prestazione obiettivo. In Figura potrebbe essere indotto dall’applicazione di massa di questi certificati. 5, Figura 6 e Figura 7 sono riportati i punteggi ottenuti dagli edifici per Applicazione del Protocollo ITACA ogni criterio (la linea di colore rosso rappresenta il punteggio medio). Il Gruppo 1 è costituito da una serie di edifici realizzati nel periodo In particolare in Figura 5 sono evidenziati i risultati relativi agli aspetti 2010-2012 nell’ambito del Programma Casa promosso dalla Regione energetici: si notano punteggi mediamente molto alti e generalmente Piemonte. Questa iniziativa, aperta all’edilizia pubblica, sovvenzionata superiori a 2,5, in particolare per il fabbisogno di energia primaria per e convenzionata, prevedeva un finanziamento per ogni alloggio in base il riscaldamento e per le prestazioni dell’involucro. Analizzando i valori

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FIGURA 2. Tipologia di interventi analizzati

FIGURA 4. Pesi delle aree tematiche per l’attribuzione del punteggio finale

FIGURA 5. Punteggi per l’area tematica Energia FIGURA 3. Punteggi medi per aree tematiche

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riportati nella Tabella II, relativi agli indicatori dell’area tematica energetica, In sintesi, da questa analisi è stato possibile rilevare tre tendenze si nota come vi sia una significativa riduzione della trasmittanza media, dei importanti nella valutazione: una grande attenzione verso gli fabbisogni energetici e delle emissioni di CO2 rispetto al ai valori previsti aspetti energetici, un ridotto interesse per i materiali utilizzati, la per legge, evidenziando l’effetto positivo dell’applicazione del protocollo. facilità di ottenere punteggi elevati nei criteri documentali. L’altra area tematica che presenta risultati omogenei è quella relativa Le versioni successive del Protocollo ITACA sono state adattate sulla base ai materiali da costruzione (Figura 6). In questo caso, contrariamente a di queste considerazioni. In particolare, per quanto riguarda gli aspetti quanto evidenziato per i criteri energetici, si riscontrano punteggi medi energetici, sono stati resi più stringenti i benchmark di riferimento per molto bassi. Questa tendenza è legata all’impostazione della versione la valutazione, in modo da favorire ulteriormente la riduzione media del del protocollo ITACA utilizzata per queste valutazioni: l’incidenza fabbisogno. Per incentivare invece l’uso di materiali sostenibili, gli indicatori in termini di punteggio era determinata dal peso dei materiali, sono stati convertiti in percentuali volumetriche (favorendo così i materiali approccio sfavorevole ai materiali riciclati e da fonti rinnovabili (aventi più leggeri) ed è stato aumentato il peso dell’area di valutazione. Infine è mediamente una densità inferiore rispetto ai materiali classici). stata ridotta l’incidenza dei criteri documentali più facili da soddisfare, di Per questo motivo, a livello progettuale, la scelta delle caratteristiche dei modo che non incidano in maniera determinante sul punteggio finale. materiali da costruzione è stata poco orientata verso gli aspetti di sostenibilità. Applicazione del Protocollo CasaClima Nature Infine, in Figura 7 sono riportati i punteggi relativi all’area tematica Come descritto, il protocollo CasaClima Nature non assegna un punteggio finale http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 del comfort e la qualità del servizio: si evidenzia una correlazione a un edificio per quantificarne il livello di sostenibilità energetico-ambientale, tra i punteggi e le difficoltà tecniche legate al raggiungimento ma consiste nella verifica di una serie di requisiti stabiliti dalla Direttiva del benchmark. In particolare i criteri legati alla disponibilità di Tecnica che devono essere rispettati per ottenere il marchio CasaClima. documentazione hanno una valutazione mediamente alta, grazie Per questo motivo, l’analisi condotta è di tipo qualitativo e orientata alla semplicità delle azioni da svolgere per superare i valori base. sull’identificazione di quali tecnologie e scelte progettuali comuni sono state adottate nei casi studiati, sulla base delle indicazioni contenute nella Direttiva Tecnica. Il protocollo CasaClima è operativo da poco più di un anno su FIGURA 6. Punteggi per l’area tematica Materiali un territorio di dimensioni limitate, per questi motivi il numero di casi studio a disposizione è molto più ridotto rispetto al Protocollo ITACA. In Tabella III sono riportati gli aspetti progettuali ricorrenti negli edifici analizzati. In particolare, considerando che uno dei vincoli per ottenere la certificazione è il rispetto del limite di emissioni di CO2, fissato pari a 20 kgCO2/anno, tutti gli edifici analizzati presentano l’integrazione dell’impianto con fonti rinnovabili (solare termico o fotovoltaico) e l’utilizzo di combustibili a basse emissioni (biomassa). Anche la scelta dei materiali da costruzione è stata influenzata dalla Direttiva: infatti, l’assegnazione di bonus ha favorito l’impiego di fornitori locali, di prodotti certificati e a ridotto impatto ambientale e scoraggiato l’uso di PVC per serramenti, porte e pavimenti. Un’altra soluzione comune è la presenza di ventilazione meccanica controllata con recupero di calore: oltre alle elevate prestazioni dal punto di vista energetico, l’installazione di questi sistemi permette anche un adeguato numero

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TABELLA II. Indicatori medi: confronto con i requisiti minimi di legge**

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FIGURA 7. Punteggi per l’area tematica Comfort


TABELLA III. Analisi dei casi studio

di sostanze organiche volatili all’interno degli ambienti. Un’ulteriore scelta progettuale che permette di non effettuare questa verifica è l’adozione di materiali e prodotti caratterizzati da basse emissioni di sostanze nocive e formaldeide per le finiture interne. Anche questa opzione è stata adottata in alcuni progetti come soluzione alternativa alla valutazione post-operam. Gli ultimi aspetti comuni ai casi studio riguardano la fase di gestione: sono stati monitorati i costi relativi ai consumi termici, elettrici e idrici, con cadenza mensile o annuale e, in alcuni casi, ci sono stati momenti di formazione degli utenti. Monitorare le prestazioni reali costituisce una scelta strategica in quanto permette di adattare la gestione dell’edificio in modo per soddisfare le esigenze dell’utenza e, al tempo stesso, mantenere elevate prestazioni. Inoltre, in questo modo è possibile verificare l’effettivo funzionamento delle soluzioni progettuali adottate e identificarne limiti e potenzialità da applicare in nuovi progetti. Infine, in molti edifici sono previste azioni di informazione degli utenti sulle http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 di ricambi d’aria, garantendo elevati standard di qualità dell’aria degli ambienti caratteristiche dell’edificio e sulle buone pratiche di gestione: questo aspetto interni. Per questo motivo, la certificazione CasaClima Nature prevede che, in costituisce un punto importante per garantirne il funzionamento corretto presenza di VMC, non sia necessaria la misura post-operam della concentrazione e diffondere la conoscenza della sostenibilità ambientale degli edifici.

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Bilancio positivo

I protocolli di sostenibilità energetico-ambientale degli edifici costituiscono uno strumento potenzialmente molto efficace in grado di orientare le nuove costruzioni e le riqualificazioni verso soluzioni efficienti che riguardano vari aspetti del ciclo di vita degli edifici. In particolare, dalle analisi effettuate con il Protocollo ITACA, è emerso come i pesi attribuiti ai criteri hanno determinato alcune scelte in fase di progettazione e gestione dell’edificio che hanno portato a un diverso livello di prestazione finale. In generale, è stata prestata più attenzione ai criteri che incidono maggiormente sul punteggio finale. Anche nel caso degli edifici certificati con CasaClima, nonostante il campione ridotto di casi studio, è stato possibile identificare alcune scelte progettuali e l’impiego di tecnologie comuni favorite dalle indicazioni contenute nella direttiva tecnica. I risultati evidenziano l’importanza strategica della diffusione capillare sul territorio di questi sistemi di certificazione, in quanto permettono effettivamente di aumentare la qualità generale dell’ambiente costruito. Tuttavia la mancanza di un quadro normativo unitario e di scelte politiche univoche hanno portato, da un lato, alla definizione di un elevato

numero di sistemi di certificazione difficilmente comparabili tra loro e, dall’altro, a una loro limitata applicazione. L’importanza dell’armonizzazione è stata recepita anche a livello europeo, infatti è stata recentemente emanata la Comunicazione n. 445 (1.07.2014) che evidenzia la necessità di creare strumenti di valutazione condivisi e comparabili per favorire un migliore utilizzo delle risorse nel settore edilizio. Anche l’idea promossa dall’iniziativa CESBA di fornire un framework comune, costituito dai nove principi e dai Key Performance Indicators, per armonizzare i sistemi di certificazione è coerente con le indicazioni contenute nella Comunicazione della Comunità Europea. In futuro, se i protocolli condivideranno i nove principi e i KPI, sarà garantita una più facile applicazione sul territorio. * Roberta Pernetti e Roberto Lollini, Eurac Research – Istituto per le Energie Rinnovabili – Bolzano-Bozen, IT Giulia Barbano e Andrea Moro, iiSBE Italia – International Initiative for a Sustainable Built Environment – Torino, IT

BIBLIOGRAFIA • Agenzia Casaclima. 2014. Sostenibilità CasaClima. Torino: UTET Scienze Tecniche Editore • CESBA (Common European Sustainable Building Assessment) 2014. CESBA Guide 2014. Sito web di riferimento: http://wiki.cesba.eu/wiki/Main_Page • ISO 2001. Etichette e dichiarazioni ambientali – Etichettatura ambientale di Tipo I – Principi e procedure. UNI EN ISO 14024:2001. Geneva: International Organization for Standardization • ITACA 2009-2011. Protocollo ITACA Nazionale. Roma, Istituto per la Trasparenza, l’Aggiornamento e la Certificazione degli Appalti • Progetto ASP CABEE – Capitalizing Alpine Building Evaluation Experiences, 2012-2015. http://cabee.regio-v.at/ • Progetto ASP ENERBUILD – ENERgy Efficiency and Renewable Energies in the BUILDing Sector in the Alpine Space, 2009-2012 http://www.enerbuild.eu/ • Provincia Autonoma di Bolzano. 2013. Direttiva Tecnica CasaClima Nature (Versione 1.4/01.2013) • COM(2014) 445: Opportunità per migliorare l’efficienza delle risorse nell’edilizia. http://ec.europa.eu/transparency/regdoc/rep/1/2014/IT/1-2014-445-IT-F1-1.Pdf n.53

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DENTRO L’OBIETTIVO

Rotating House alimentata dal sole

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Abitazione sperimentale sorta nell’entroterra riminese dal connubio tra architettura, rispetto ambientale e meccanica di precisione ROBERTO ROSSI*

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otating House è un’abitazione che concentra numerose soluzioni innovative, molte delle quali sperimentali, a cominciare dalla possibilità di ruotare su un pilastro centrale per seguire il percorso solare nell’arco della giornata e sfruttarne luce e calore. Una sorta di girasole tecnologico che raggiunge un bilancio energetico zero grazie all’utilizzo di fonti rinnovabili (geotermico e solare termico) e al contenimento delle dispersioni, raggiunto grazie a tecniche e materiali naturali.

Il sogno della “machine à habiter”

Sulle basi poste dall’officina artigianale di Zeffiro Vignali, i figli Ettore e Roberto fondano nel 1968 con poche risorse e molte idee un’azienda specializzata nella costruzione di macchine per il riciclo degli inerti di cantiere. I fratelli progrediscono nella conoscenza dei metodi di lavorazione dell’acciaio e nella progettazione d’automatismi ed Ettore comincia a coltivare un sogno: realizzare un edificio pensato come una grande macchina, rialzato dal suolo ed in grado di ruotare sul proprio asse seguendo il sole. Una “machine à habiter” lecourbusierana nel senso letterale del termine, un vero e proprio meccanismo concepito

come “casa rotante”. Grazie agli sviluppi dei settori tecnologici ed informatici e con la collaborazione del figlio Riccardo, ingegnere meccanico, l’idea di Ettore Vignali si è concretizzata nella Rotating House, eretta a Ponte Messa di Pennabilli, località dell’alta Valle del Marecchia nell’entroterra riminese.

Ispirata dalla natura

La filosofia del progetto parte dalla concezione di una “casa sull’albero” ispirata alle forme della natura, da costruirsi con materiali naturali e tecniche reversibili. L’involucro edilizio è stato quindi concepito come sovrapposizione di diversi strati,

Primi bozzetti. Schizzo del fronte in progetto, affiancato alla sezione strutturale

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Design originale. In primo piano i pannelli solari termici che alimentano l’impianto di riscaldamento e ACS, insieme ad una pompa di calore

da quello esterno che dialoga con la natura (legno e rame) fino al cuore tecnologico della casa (acciaio ed alluminio), messi a nudo arretrando progressivamente i volumi. La diversità materica dei fronti prospettici serve anche a sottolineare la rotazione dell’edificio, percepita attraverso il processo di lenta metamorfosi del contesto.

Struttura rotante

Considerato il settore in cui operano i committenti dell’opera, è stata adottata una struttura in profilati d’acciaio sagomato,

Scheletro. Particolare della struttura in fase di costruzione

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SFIDE PROGETTUALI: SCHELETRO, SISTEMA NERVOSO E PELLE Nel progettare la casa sono apparsi subito evidenti alcuni aspetti critici. Il primo riguardava lo scheletro

pre-assemblati in fabbrica e della casa, che ha richiesto l’ideazione di una struttura portante semplice, efficace e bilanciata, che giuntati definitivamente in cantiere. potesse ospitare spazi interni ben distribuiti e, al tempo stesso, offrire forme e volumi non banali. In linea con la filosofia progettuale, Anche il sistema nervoso e circolatorio andava studiato con attenzione: scarichi, adduzioni ed impianti gli elementi costitutivi del sistema congegnati e collocati in modo tale da adattarsi e interagire con la rotazione della casa. Infine, il sistema portante sono stati uniti mediante epidermico, che ha imposto una scelta dei materiali e dei rivestimenti nel rispetto del “genius loci”. bulloni, rendendo possibile lo L’inserimento del manufatto in un contesto di alto valore paesaggistico è stato condotto in sintonia con smontaggio del manufatto e l’ambiente senza però negare l’essenza tecnologica dell’opera e, in ogni caso, in maniera non solipsistica o il riciclo dei componenti. autocelebrativa. Il tutto pensato per offrire la massima flessibilità, onde poter compiere tempestivamente L’unità rotante presenta una tutte le modifiche eventualmente necessarie ed affrontare in corso d’opera i possibili imprevisti. pianta pressoché ottagonale, con distanza massima tra il centro e il vertice di 8,6 metri e un ingresso http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 rialzato La rotazione avviene sull’asse del pilastro centrale per 360° e ritorno, posto a 3,5 metri dal livello del così da poter seguire il sole nell’arco della giornata, ottimizzando terreno, raggiungibile attraverso l’esposizione dei pannelli fotovoltaici posti su due falde della copertura. una scala sospesa. La superficie In sezione, la struttura dell’unità rotante è composta, partendo dal complessiva, pari a 164,70 m2, basso, da una capriata rovescia, tiranti perimetrali e da una capriata ospita soggiorno, sala da pranzo di copertura, il tutto attraversato dalla colonna centrale portante. con angolo cottura, tre camere da letto e due bagni, oltre ad un Tetto con tiranti ampio terrazzo panoramico. Per ridurre al minimo pesi e ingombri, si è pensato di non sorreggere La struttura si appoggia e ruota su di la struttura di copertura mediante colonne impostate alla base un unico pilastro centrale in acciaio dell’impalcato abitativo, ma di sostenere quest’ultimo tramite tiranti del diametro di due metri, tramite tubolari agganciati alla sovrastante struttura, che a sua volta è una ralla posta in testa al medesimo. sorretta dalla colonna centrale, la quale si eleva fino al colmo. La rotazione sul proprio asse di simmetria verticale di questa struttura planare, fino a tangere tutti i vertici della pianta ottagonale, ha generato la maglia strutturale portante, che ha semplificato il Mainframe strutturale. Il sistema calcolo strutturale, riportandolo a quello di una elementare struttura scheletrico della casa leggero industriale (ove il volume è invece ottenuto traslando le capriate).

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e compatto utilizza una struttura in profilati d’acciaio e tiranti tubolari, ancorati al pilastro centrale, che provvede anche al movimento rotatorio

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All’esterno il legno. Particolare del rivestimento in doghe di legno/rame che corre sulle pareti e in copertura


Involucro edilizio

termica e la propagazione acustica sfruttando la diversa densità specifica dei materiali. Questa soluzione consente di realizzare pareti con materiali naturali, traspiranti, che offrono un elevato grado di benessere, salubrità e comfort all’interno dell’abitazione, sia nel periodo estivo che in quello invernale. Le falde di copertura e le pareti perimetrali sono ventilate, ad ulteriore protezione degli ambienti interni dal surriscaldamento provocato dall’irraggiamento solare, considerata anche la continua esposizione “a mezzogiorno”. Coerentemente con lo spirito http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 progettuale, le superfici più esterne sono rivestite con doghe di legno termotrattato con finitura a “taglio sega” per richiamare la componente semplice ed artigianale del manufatto. Dove, invece, la sottrazione di volume porta in vista lo strato interno, si è optato per un rivestimento in alluminio, con finitura satinata onde attutirne l’eco cromatico Per la finitura del tetto si è scelto un manto di rame con giunzioni in aggraffatura doppia. Le sottili linee di fuga di questa particolare lavorazione conferiscono, oltre alla necessaria resistenza al vento e alle dilatazioni, anche eleganza e sobrietà, rese ancora più naturali dai fermaneve fissati trasversalmente con diversa inclinazione.

La scelta dei materiali è stata fortemente condizionata sia dalla relazione duale tecnica/natura che caratterizza l’intero progetto, sia dalla necessità di adottare materiali leggeri, con intrinseche proprietà elastiche e tecniche di montaggio in grado di adattarsi agli inevitabili microtraumi derivanti dalle dilatazioni termiche e dai movimenti della casa. Il pacchetto di tamponamento perimetrale è costituito da un rivestimento di listelli di legno, isolato all’interno con materassini isolanti in canapa e fibra di legno, accoppiati tra loro allo scopo di abbattere l’escursione

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Pacchetto naturale. Sezione dell’involucro perimetrale, con rivestimento in doghe di legno e isolamento interno in canapa e fibra di legno n.53

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invece, sia in caso di reversibilità della macchina che sfruttando il free-cooling, si preleva calore dal sottosuolo e lo stesso viene scambiato con il condensatore della macchina o direttamente con l’impianto di raffrescamento http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 attraverso uno scambiatore. In questo modo si possono Energia dalla terra. Posa del sistema geotermico a servizio ottenere elevati COP, calcolati della pompa di calore come rapporto tra la potenza effettiva della macchina e la potenza assorbita dalla pompa di calore. Nell’edificio in esame, si Energia dalla terra è ottenuto un COP = 4,5 (adim.): Tra gli obiettivi del progetto vi era quello di rendere l’unità ciò significa che per raggiungere abitativa energeticamente autonoma, attraverso il contenimento la potenza nelle condizioni più delle dispersioni termiche e la produzione di energia pulita. Per gravose (12 kW di resa termica), il riscaldamento, il raffrescamento e la produzione di ACS è stata il consumo di energia elettrica installata una pompa di calore geotermica, integrata da pannelli solari è pari a soli 2,68 kW/h. termici. Questa soluzione, combinata con un campo fotovoltaico sufficientemente ampio, rende l’abitazione energeticamente indipendente da forniture di gas combustibile ed elettricità. Solare termico Attraverso calcoli termici, stimati con potenze in caldo per la fase L’impianto geotermico è integrato invernale e in freddo per la fase estiva, sono stati opportunamente da quattro collettori solari, dimensionati campo geotermico e pompa di calore; il primo è costituito di ottima resa termica anche da due sonde geotermiche che scendono fino ad una profondità di 100 invernale, con superficie captante metri, mentre la pompa di calore ha una potenza termica di 12 kW. totale di 8,04 m2, installati a terra Nel periodo invernale, le sonde geotermiche verticali trasferiscono il calore con un’inclinazione di 60°. In proveniente dal terreno, a una temperatura che varia tra 10 e 12 °C, alla inverno, i pannelli concorrono pompa di calore, per poi restituirla al sottosuolo ad una temperatura tra per il 15-20% a soddisfare il 6 °C e 8 °C, ovvero con un deltaT costante di circa di 4 °C. Nella fase estiva, fabbisogno di acqua calda per riscaldamento e usi sanitari, arrivando a garantire la pressoché totale autonomia durante il GEOTERMIA A BASSA ENTALPIA periodo tardo-primaverile ed La geotermia a bassa entalpia è una tecnologia per il riscaldamento e il raffrescamento degli edifici che estivo. A tale scopo, il sistema sfrutta, quale fonte rinnovabile, il calore dello strato più esterno della crosta terrestre, quello compreso solare termico è coadiuvato da un tra 10 e 100 m di profondità. A partire infatti da circa 10 metri sotto il piano di campagna la temperatura accumulo stratificato da 1000 litri dello strato superficiale della terra, pur non essendo elevata (intorno ai 10-15 °C), ha la caratteristica e da uno scambiatore istantaneo di rimanere costante nel corso dell’anno, per cui può essere sfruttata efficacemente quale fonte per a piastre da 25 l/min che offre una generare calore (in inverno) e per raffrescare (in estate) attraverso una pompa di calore geotermica.

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Ingresso. Nella foto il basamento su cui poggia il pilastro che sorregge la casa. All’edificio si accede attraverso una scala sospesa collegata a un ballatoio

ABBONATI PER protezione totale antilegionella LEGGERE e aumenta l’efficienza del sistema sotto il profilo della produzione e del trasferimento del calore agli utilizzatori.

Battiscopa termico http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 Al fine di massimizzare l’efficienza del sistema in termini di rendimento di distribuzione e di emissione, è stato installato un sistema di riscaldamento “a battiscopa”, che sfrutta i vantaggi del calore radiante avvolgente, ottimizzando lo schema distributivo (vista anche l’incidenza specifica dell’impianto: 8 litri d’acqua per 100 m2 di superficie), anche grazie alla modulazione continua, con controllo della temperatura impostata nei singoli ambienti ogni tre secondi. La regolazione in continuo serve anche a mantenere costante la temperatura durante la rotazione del modulo abitativo, oltre ad agire sulla portata d’acqua e, di conseguenza, sul risparmio energetico per la bassa temperatura.

Tale sistema, date le particolari caratteristiche dell’abitazione, ha il pregio di essere facilmente ispezionabile.

Bilancio positivo con il sole

L’edificio è servito da un impianto fotovoltaico costituito da ventotto moduli in silicio monocristallino da 175 Wp collocati su due spioventi di copertura con inclinazione pari a circa 12°. Il campo, con potenza di picco di circa 4,90 kWp, ha una produzione media stimata in circa 5.500 kW annuali, contro una richiesta totale di energia elettrica del sistema valutata in circa 5.400 kW annuali (di cui 2.900 kW per impieghi termosanitari e 2.500 kW per altri usi). Il bilancio energetico del sistema risulta quindi positivo o, in caso di rendimento non ottimale, prossimo allo zero.

Il cervello della casa

Un sistema domotico collegato con protocollo BUS controlla l’impianto elettrico, l’illuminazione a LED, la climatizzazione, i sistemi di sicurezza

BILANCIO ENERGETICO PREVISIONALE DEL SISTEMA FOTOVOLTAICO Produzione annuale media prevista da fonte PV (kW)

Consumo annuale medio previsto per usi termosanitari (kW)

Consumo annuale medio previsto per altri usi (kW)

Bilancio energetico annuale medio del sistema (kW)

5500

2900

2500

+100

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Vivere in un prototipo

La casa è monitorata per verificare il rendimento energetico in condizioni reali e le discrepanze rispetto alle previsioni progettuali. Il percorso progettuale e realizzativo è stato notevolmente complesso sia per la particolarità dell’opera che per la natura artigianale Panorama a 360°. La vista che si gode dalle finestre che le si è voluta conferire, non è mai la stessa nel corso della giornata nonché per gli oneri economici http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 a carico di un committente privato che, tuttavia, ha sempre preferito e talvolta proposto (con e la rotazione della casa, che può essere gestita in automatico o coraggio) l’uso di determinate manuale. Per rendere la casa autonoma dai combustibili tradizionali, tecnologie per coerenza stilistica il piano cottura è ad induzione, alimentato con energia elettrica. e curiosità pionieristica. Per questi motivi, Rotating House Risparmio idrico presenta molte più affinità con Per quanto concerne la riduzione dei consumi idrici, è previsto il recupero un prototipo che con una serie dell’acqua piovana, anche perché l’edificio si trova in un’area con apporti industriale. L’esperienza maturata meteorici annuali nell’ordine di 2000 mm. A questo scopo è presente un ha fornito al contempo molteplici sistema di raccolta delle acque meteoriche che afferisce ad un serbatoio di spunti per la progettazione accumulo da 5000 litri, interrato, dotato di sistema di filtraggio e stazione con materiali alternativi (quali di sollevamento. Tale impianto permette di sfruttare la riserva d’acqua per il binomio legno/acciaio) e usi civili (scarico dei bagni) e per tutti gli usi esterni di lavaggio e irrigazione, tecniche impiantistiche innovative, limitando il prelievo dal pubblico acquedotto per il solo uso potabile. convenientemente applicabili anche in contesti progettuali classici e diffusi qualora vi sia SCHEDA INTERVENTO un lungimirante orizzonte in Tipologia nuovo edificio residenziale sperimentale termini di comfort e risparmio Località Pennabilli (RN) energetico. Tale traguardo si Altitudine 460 s.l.m.m. pensa raggiunto dal committente, Commttente Ettore Vignali insieme con la sua iniziale e decisa Progettista Arch, Roberto Rossi richiesta progettuale: realizzare Calcolo strutturale e impianti Ing. Giovanni Maria Cenerini un’abitazione girevole, rialzata da terra, con ardite soluzioni Superficie al lordo delle murature 137 m2 tecnologiche.

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Superficie abitabile 108 m2 Superficie netta riscaldata 108 m2 Volume 432 m3 (lordo) – 292 m3 (netto) Il fabbisogno di energia primaria del sistema impianto senza fonti rinnovabili è pari a circa 7000 kWh/anno In considerazione della produzione in parte di energia termica tramite pannelli solari termici e di energia elettrica tramite pannelli fotovoltaici il fabbisogno effettivo del sistema impianto per il riscaldamento è nullo. Classe energetica (CasaClima) Oro

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* Roberto Rossi – Architetto iscritto all’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Rimini


INFORMAZIONE DALLE AZIENDE

Edilizia popolare attenta al

risparmio energetico Isolamento di pareti e coperture con i pannelli Stiferite

C

ompletato a Ponticelli (NA) dall’Istituto Autonomo Case Popolari di Napoli il complesso di alloggi popolari in via De Meis, intervento programmato nel 2002 e avviato con lo stanziamento dei fondi necessari nel 2010. Oltre ad essere stato progettato tenendo conto della qualità globale del complesso, grande attenzione è stata posta anche sull’efficienza energetica degli edifici con l’adozione di strutture opache efficacemente isolate. Isolamento a cappotto Per i circa 25.000 metri quadrati di facciate è stata adottata la tecnica dell’isolamento a cappotto applicato direttamente alle murature in laterizio che compongono le pareti perimetrali. Tra i materiali isolanti di possibile impiego in un sistema a cappotto, la scelta progettuale ha selezionato i pannelli in poliuretano espanso Stiferite Class SK, specificatamente sviluppati per gli isolamenti in sistema ETICS (External Thermal Insulation Composite System) ed impiegati all’interno di diversi sistemi certificati ETA (European Technical Approval – Benestare tecnico europeo) sulla base delle prescrizioni prevista dalla Guida EOTA - ETAG 04. I pannelli termoisolanti sono stati posti in opera, a giunti sfalsati, con malta adesiva cementizia distribuita lungo il perimetro del pannello e per punti centrali e successivo fissaggio meccanico mediante tasselli plastici in corrispondenza di tutti gli spigoli di ogni pannello e di due punti centrali. Nelle fasi successive si è proceduto all’applicazione di rasatura

sottile con malta cementizia rinforzata in cui è stata annegata una rete di armatura in fibra di vetro con appretto antialcalino. Lo strato armato è stato completato con una successiva rasatura e con l’applicazione di uno strato continuo di rivestimento granulato. I vantaggi del pannello Class SK Oltre ad aver permesso di ridurre gli spessori di materiale isolante necessario ad ottenere le prestazioni prefissate, l'impiego dei pannelli Class SK ha ridotto i tempi e gli oneri relativi alla movimentazione in cantiere e alla messa in opera. Inoltre, grazie alla massa contenuta dei pannelli in schiuma poliuretanica (35 kg/m3), è stato possibile limitare sia il peso dell’intero sistema che il suo impatto ambientale. Stabilità nel tempo delle prestazioni di isolamento termico, stabilità dimensionale e resistenza meccanica sono poi altri vantaggi dei pannelli Class SK, caratterizzati anche da una maggiore resistenza alle alte temperature determinate dall’irraggiamento e da ottime prestazioni di reazione al fuoco del sistema (ottenibile l’Euroclasse B s1 d0). Isolamento delle coperture piane Gli 8.000 metri quadrati di coperture piane che hanno previsto invece l’impiego del pannello Stiferite Class B, destinato principalmente alle opere di coibentazione delle coperture sotto manti impermeabili bituminosi. Nella prima fase dei lavori le coperture erano state realizzate con solai in laterocemento, strato di pendenza ed una prima impermeabilizzazione destinata a proteggere dalle precipitazioni le coperture fino al completamento delle opere. Si è quindi optato per il mantenimento in sede della membrana di sicurezza su cui è stata applicata una barriera al vapore, con trattamento al textene per consentire sia l’adesione verso il piano di posa sia l’incollaggio dei pannelli isolanti mediante sfiammatura. Dopo di che è stato posato lo strato isolante in pannelli Class B ed infine un manto impermeabile in membrane bituminose con strato a finire in saglie di ardesia. Oltre alle prestazioni isolanti anche altre caratteristiche del pannello Class B hanno svolto una funzione determinate per la qualità dell’intera applicazione, tra queste soprattutto la resistenza alla alte temperature, sia in fase applicativa sia in fase di esercizio, ed il rivestimento in vetro bitumato che agevola una perfetta e stabile adesione dei pannelli all’elemento di tenuta.

Stiferite Srl | Viale Navigazione Interna, 54 | 35129 - Padova (PD) | Tel. 049.8997911 | info@stiferite.com


DENTRO L’OBIETTIVO

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Il mondo resta fuori

Una casa su due livelli in classe A con due ali protettive contro smog e rumore che racchiudono un luogo di relax e privacy CARLO LATORRE

T

raffico, rumore, ritmi lavorativi sempre più serrati e la voglia, una volta tornati a casa, di chiudere il mondo fuori dall’uscio, senza per questo dover rinunciare a vivere in un centro abitato. La soluzione ideata da Barry van Eldijk, architetto olandese trapiantato da molti anni a Bolzano, è ingegnosa e al tempo stesso semplice, messa in pratica in una casa unifamiliare costruita recentemente a Madignano, in provincia di Cremona. Consiste in una barriera verde su due lati che delimita, insieme al corpo principale, una corte interna celata alla vista e isolata dai rumori della vicina Paullese, importante arteria stradale che collega Milano con Cremona.

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Livelli sfalsati. Il piano superiore sporge all’esterno e sembra appoggiarsi alla parte inferiore, che funge da basamento. I pilastri arretrati rispetto all’involucro riducono i ponti termici, mentre l’aggetto ripara gli ambienti dall’eccessivo irraggiamento solare nei mesi più caldi http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10

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Barriera vegetale

Il complesso si articola in un corpo principale su due livelli, con due ali che si estendono dal piano terra a formare una “C”, che racchiude

Corte interna. Chiuso sui tre lati dall’edificio, il giardino interno è riparato alla vista e isolato dai rumori della strada

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n.53

un giardino interno. Il blocco a Nord, piú lontano dalla strada ospita la zona giorno al piano terra e la zona notte al piano superiore. Gli altri due corpi di fabbrica, che si dipanano ad est e a sud, sono aperti verso la corte interna attraverso ampi corridoi vetrati che forniscono aria e luce ai locali di servizio. All’esterno, il lato sud, che costeggia la strada, è privo di affaccio, mentre sul fronte est sono presenti due porte finestra che permettono di accedere al giardino esterno. Questi due blocchi, addossati al terreno, opportunamente rinforzato e inverdito, creano una spessa barriera al rumore provenienti dalla carreggiata, delimitando all’interno un’area riparata. Sulla copertura piana è stato collocato un tetto verde di tipo estensivo, che si collega alle pareti laterali inclinate, anch’esse a verde, che dalla strada appaiono come

Protezione dai rumori. Verso la strada provinciale Paullese a sud e sul confine ad est un terrapieno delimita il cortile interno, nascondendolo alla vista e abbattendo i rumori. Sul pendio inverdito esposto a mezzogiorno trovano posto i collettori termici


Tetto verde. La copertura dei due blocchi ad est e sud ospita un giardino con piante grasse ed arbusti che non necessitano di cure

ABBONATI PER LEGGERE Zona giorno. Il soggiorno prende luce sia dalla corte interna, sia dalle finestre poste sul lato http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 opposto, orientato a nord. All’interno, parzialmente coperta dalle scale, spicca la stufa d’accumulo che provvede al riscaldamento e alla produzione di acqua calda sanitaria

un solido terrapieno vegetale. Nel complesso, l’edificio presenta un volume complessivo di poco inferiore a mille metri cubi, mentre l’area coperta, proiezione

sul lotto di tutti gli edifici principali ed accessori — compresi i corpi e gli elementi a sbalzo, i porticati, le tettoie e le verande — arriva a 352 m2.

Disposizione degli spazi

L’accesso all’abitazione è situato ad ovest, unico lato non costruito, attraverso tre aperture ritagliate nel muro perimetrale: ingresso principale, accesso centrale alla corte interna e porta garage. Il piano terra dell’edificio presenta un impianto a “C”, diviso funzionalmente in tre blocchi: a nord si trova la zona giorno, mentre ad est e a sud sono

Interni. Nella parte superiore, la scala è completamente di vetro, priva di elementi metallici, materia evanescente che si confonde nello sfondo del soggiorno. La parte inferiore, invece, è in muratura poiché il sottoscala è occupato quasi completamente dal giro fumi della stufa, collegato alla canna fumaria. Questa sale al piano superiore fino al tetto all’interno della colonna in muratura adiacente alla scala n.53

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http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 collocati gli ambienti di servizio. Soggiorno, zona pranzo e cucina si affacciano sull’ampio giardino a nord del lotto e, attraverso ampie vetrate apribili, sulla corte a sud. Nel soggiorno, addossata al lato nord, si trova la scenografica scala in vetro che conduce al piano superiore. Un corridoio vetrato, che affaccia sul patio, collega il blocco principale con gli ambienti di servizio: sul lato est trovano trovano posto un bagno, un ripostiglio, la stireria e una stanza per gli ospiti con servizi. Il blocco sud, invece, ospita il garage con due posti auto e la centrale termica, opportunamente isolata con muri REI 120 e porte tagliafuoco REI 120. Il primo piano è destinato a zona notte, con tre camere da letto e un bagno. Una delle camere, quella padronale, dispone di bagno separato con accesso interno. Gli ambienti presentano affacci prevalentemente a sud: le due stanze poste all’estremità dell’edificio, ad ovest e ad est, sono dotate di porte finestre che conducono ai balconi, integrati nell’elemento volumetrico.

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Collegamento. Il corridoio vetrato che si apre sulla corte interna attraversa tutto il blocco est dell’edificio, dove si trovano la camera degli ospiti e i locali di servizio

Aperture nel terrapieno. Il blocco est si apre sul piccolo giardino esterno attraverso due porte finestre, arretrate di quasi due metri rispetto al limite del terrapieno, per ridurre la rumorositĂ proveniente dalla vicina provinciale

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IN CANTIERE

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A nord e a sud, la struttura sporge rispetto al livello superiore, offrendo una protezione solare nel periodo estivo, senza togliere luce e calore nei mesi più freddi, quando il sole è basso sull’orizzonte.

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Cemento armato e blocchi con perlite

La struttura portante vede pilastri in cemento armato con pareti in muratura opportunamente dimensionate per garantire l’isolamento termoacustico degli ambienti. Le pareti esterne in corrispondenza del piano terra, spesse 46 cm, sono costituite da blocchi di laterizio da


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Muratura. Particolari dell’involucro edilizio in fase di costruzione

42,5 cm isolati con perlite (Poroton T8, λ = 0,09 W/m2K). Al primo piano, invece, è stata creata una facciata ventilata dello spessore complessivo di 610 cm, composta anche in questo caso da blocchi Poroton T8, scelta progettuale dettata dalla necessità di attenuare il surriscaldamento estivo. Per ridurre quanto più possibile i ponti termici in facciata, i pilastri sono arretrarti rispetto all’involucro edilizio perimetrale, creando un effetto architettonico che “stacca” il piano superiore dal primo livello. Il solaio del piano terra, poggia su un vespaio aerato (“igloo”) sul quale è stato gettato calcestruzzo rinforzato con rete elettrosaldata, completato con foglio di polietilene, pannelli isolanti ad alta resistenza alla compressione (XPS), uno strato di calcestruzzo alleggerito, pannelli anticalpestio in fibra di legno, massetto autolivellante e, infine, rivestimento in parquet o marmo.

Tetto e serramenti

La copertura è costituita da una parte strutturale piana in laterocemento coibentata con adeguato materiale isolante (XPS) ed impermeabilizzata. Il solaio in corrispondenza dei due blocchi ad est e sud deve sostenere il tetto a verde estensivo, che riduce il deflusso delle acque piovane e attenua il surriscaldamento estivo degli ambienti sottostanti.

Per i serramenti è stato selezionato un sistema ibrido in legno e alluminio, fornito dalla austriaca Actual Fenster: profonde 101 mm, dotate di tripli vetri (Ug 0,5 m2/K), con design minimalista che lascia grande spazio alle superfici trasparenti, le finestre si caratterizzano per una trasmittanza termica estremamente ridotta, pari a 0,69 W/m2K.

Solo stufa a legna e VMC

Il sistema di riscaldamento è basato su una stufa a legna ad accumulo inerziale della Hafnertec, con potenza termica di 15 kW, che provvede al riscaldamento, mediante irraggiamento, della zona giorno al piano terra e del primo piano, sfruttando la canna fumaria che attraversa verticalmente l’edificio. La stufa si integra con l’impianto radiante a soffitto attraverso uno scambiatore di calore aria/acqua che alimenta un accumulo inerziale

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Stratigrafie degli elementi strutturali

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Serramenti. I serramenti, comprese le grandi vetrate, sono realizzati con un sistema ibrido in legno e alluminio fornito dalla austriaca Actual Fenster

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collocato nella centrale termica adiacente al garage, dove si trova anche l’unità per la ventilazione meccanica controllata (VMC). L’impianto radiante è stato progettato anche per il raffrescamento estivo, installando una pompa di calore reversibile, opzione inizialmente non attivata dal committente. Parte dell’energia termica necessaria al riscaldamento e ACS è fornita dai collettori solari installati sul terrapieno, anch’essi collegati all’accumulo. Quest’ultimo fornisce anche calore alla batteria dell’impianto di ventilazione meccanica, che preriscalda l’aria in ingresso negli ambienti. Sempre a fini di risparmio energetico, l’aria di rinnovo, prima di raggiungere l’unità VMC, passa in un condotto interrato (pre-trattamento geotermico), che la riscalda in inverno e la raffresca in estate. Poiché il sistema VMC potrebbe mettere in depressione i locali,

causando problemi di combustione, l’aria che alimenta la combustione della stufa viene presa direttamente dall’esterno.

In Classe A

Al termine dei lavori, durati oltre due anni, la casa ha ottenuto la certificazione CasaClima in classe A con un fabbisogno energetico per riscaldamento di 29,76 kWm2a, poco sotto la soglia necessaria per rientrare nella prima classe di efficienza energetica (fissata a 30 kWm2a).

Centrale termica. Il locale adiacente al garage ospita l’accumulo inerziale per riscaldamento a pavimento e ACS e il sistema di ventilazione meccanica controllata con recupero di calore e batteria di post-trattamento dell’aria. L’acqua accumulata nel serbatoio proviene sia dallo scambiatore collegato alla stufa, sia dai pannelli solari termici installati sul pendio del terrapieno esposto a sud n.53

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SCHEDA INTERVENTO Tipologia Edificio residenziale unifamiliare di nuova costruzione

Integrazione. La stufa Località Madignano (CR) d’accumulo Hafnertec Progetto e direzione lavori Barry Van Eldijk riscalda direttamente Impianto termico Ofenbau Hofer (Appiano, BZ) gli ambienti della zona giorno e parte di Superficie coperta 352 m2 quelli comuni al primo Superficie abitabile 230,72 m2 piano (attraverso la canna fumaria); in Superficie netta riscaldata 180,7 m2 aggiunta, alimenta Volume 984,55 m3 anche l’impianto Superficie utile netta piano terra (compresi locali di servizio e garage) 191,75 m2 di riscaldamento Superficie utile netta primo piano (compresi i balconi) 102,09 m2 radiante attraverso uno scambiatore Numero giorni riscaldamento 162 aria/acqua integrato. Come si legge nel http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 Gradi giorno 2504 display, l’acqua viene riscaldata ad Fabbisogno di calore per riscaldamento 29,76 kWm2a una temperatura di Classe energetica (CasaClima) A 49 °C e ritorna allo scambiatore a 44 °C

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Canna fumaria. Realizzata in materiale refrattario, si sviluppa sui due livelli riscaldando direttamente gli ambienti comuni e il disimpegno del piano superiore

UNA STUFA A LEGNA È SUFFICIENTE? Dato il buon isolamento dell’edificio, una stufa a legna da 15 kW risulta sufficiente per garantire il comfort climatico; ciò nonostante, i progettisti avevano inserito a progetto anche una piccola caldaia a condensazione ausiliaria. Questo perché, nel periodo di riscaldamento, la stufa va alimentata quotidianamente e ciò potrebbe rivelarsi talvolta poco agevole. Nonostante ciò, il committente ha deciso di mantenere il romanticismo della carica della legna, limitata al solo periodo invernale (l’acqua calda sanitaria in primavera, estate e autunno è assicurata dai panelli solari), riservandosi di installare una eventuale unità ausiliaria in un secondo tempo. In alternativa, potrebbe essere installata una pompa di calore reversibile, che assolverebbe anche al raffrescamento estivo utilizzando l’impianto radiante a soffitto esistente; per ora, nelle giornate più calde, nel circuito viene fatta passare acqua non refrigerata. In aiuto viene anche la ventilazione meccanica controllata con pre-trattamento geotermico dell’aria prelevata dall’esterno, attraverso una condotta interrata collegata alla presa esterna.

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A KlimaHouse 2015, la KlimaHouse Academy presenta

29 gennaio – 1 febbraio

Tra i vari temi affrontati all’interno dell’area espositiva lvh.apa Confartigianato Imprese ci sono i concetti di base dell’eco-efficienza nella ristrutturazione, con approfondimenti sugli aspetti termici, acustici e di ecologia delle costruzioni, senza dimenticare l’impiantistica per il riscaldamento e la produzione energetica da fonti rinnovabili. Si tratta di una conferenza con diverse presentazioni di specialisti di settore, legata ad esempi pratici di particolari eseguiti nel cantiere/ laboratorio dal vivo posto accanto al palco. Collegata ad esso è l’area ‘bring your project’, nella quale privati e professionisti potranno rivolgere domande e presentare i propri progetti ad artigiani e periti. Le diverse presentazioni e lezioni sugli appunti di cantiere per le ristrutturazioni riguarderanno le seguenti tematiche: finestre, capotto, tetto, organizzazione cantieristica, costruire senza ponti termici, bonus cubatura, edilizia e terza età, etc. Le lezioni si svolgeranno al mattino (10.00- 13.00) ed al pomeriggio (14.00-17.00), la durata sarà tre ore circa. Durante ogni blocco di presentazioni, uno specialista affronterà una tematica specifica. Il programma sarà spalmato su due giorni, salvo poi ripetersi nei seguenti due giorni di fiera.

Risanare l’esistente APPUNTI DI CANTIERE APPUNTI DI CANTIERE INVOLUCRO, CAPPOTTO TERMICO, COPERTURE E PONTI TERMICI GIOVEDÌ 29 e SABATO 31 GENNAIO / 10:00 – 13:00 PROGRAMMA

• • • • • • • • • •

Dimostrazione di diverse tipologie e sistemi di cappotto termico; Dimostrazione pratica relativa alla posa in opera; Dimostrazione delle diverse possibilità di finitura; Spiegazione del collegamento a terra e della zoccolatura; Spiegazione degli accessori per il montaggio su edifici con cappotto termico; Dimostrazione del raccordo fra tetto e parete; Spiegazione delle giunture strutturali, dei profili e nastri per giunture di dilatazione; Applicazione d’intonaco a base di calce; Applicazione di un capotto termico all’interno; Isolamento del tetto e posa in opera di un abbaino.

SOSTITUZIONE FINESTRE, TENUTA ALL’ARIA GIOVEDÌ 29 e SABATO 31 GENNAIO / 14:00 – 17:00 PROGRAMMA

• • • • • •

Spiegazione delle diverse tipologie di finestre; Dimostrazione pratica relativa alla posa in opera; Dimostrazione dei diversi tipi di guarnizioni per la tenuta dell’aria; Applicazione del capotto attorno alle aperture, armatura diagonale; Raccordo del telaio fisso della finestra, dei profili e nastri; Raccordo a davanzale.

SOSTITUZIONE IMPIANTI, VENTILAZIONE, DOMOTICA VENERDÌ 30 GENNAIO e DOMENICA 1 FEBBRAIO / 10:00 – 13:00 PROGRAMMA

• • •

Mostra della fresatura in un massetto per la posa di un impianto a pavimento Zeromax; Dimostrazione pratica relativa alla posa in opera di un impianto a pavimento Euromax; Dimostrazione di diversi tipi di trattamento dell’aria con un impianto di ventilazione meccanica controllata nelle ristrutturazioni.

RISANAMENTO ACUSTICA, L’UMIDITÀ DI RISALITA VENERDÌ 30 GENNAIO / 14:00 – 17:00 PROGRAMMA SULL’ACUSTICA

Dimostrazione delle diverse tipologie di materiali d’isolamento acustico: fonoassorbenti, fonoisolanti o antivibrazione; • Esempi d’applicazione efficace tra i vari elementi costruttivi per l’isolamento dei rumori ærei, di calpestio, e degli impianti. •

PROGRAMMA SULL’UNIDITA’ DI RISALITA

• •

Dimostrazione dei diversi tipi di sistemi con metodo meccanico, chimico e elettrofisico; Esempi di applicazione del sistema chimico Cavastop.

WORKSHOP PRATICO PER PICCOLI E GRANDI DOMENICA 1 FEBBRAIO / 14:00 – 17:00 PROGRAMMA

Piccoli e grandi visitatori possono mettere mano ai materiali.


DENTRO L’OBIETTIVO

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ette piani, undici appartamenti nel cuore di Milano, tutti nelle classi più elevate della certificazione energetica — CasaClima Gold e Cened A+ —, grazie ad un fabbisogno energetico di soli 2,65 kW/m2a. Il primo complesso ad ottenere nel capoluogo lombardo la classe Gold è La Tuxa, edificato tra il 2011 e la fine del 2013 in via Toce, non lontamo da due quartieri milanesi in forte trasformazione urbanistica, Isola e Garibaldi-Repubblica. L’edificio è stato progettato per coniugare comfort ambientale e risparmio energetico, sottolineato da alcune scelte progettuali, come il riscaldamento radiante a pavimento

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n.53

abbinato alla ventilazione meccanica controllata, l’uso di piastre ad induzione in cucina, il recupero dell’acqua piovana o il ricorso al solare termico per ridurre i consumi energetici per ACS.

Sette piani in Classe A+

L’edificio si eleva su sette piani fuori terra ed ospita 11 appartamenti in tre diverse tipologie: monolocali, bilocali, trilocali e quadrilocali con superficie compresa tra 62 e 174 m2. Parte del quinto piano e tutto il sesto sono


Passiva nel centro di Milano Il complesso residenziale La Tuxa ha ottenuto, primo a Milano, la certificazione Gold di CasaClima UGO PALMACCI destinati a sottotetto non abitabile, mentre il piano terra e i livelli ipogei ospitano spazi comuni (sale riunioni), i locali tecnici (centrale termica, impianti e zona rifiuti) e le autorimesse, alle quali si accede dall’adiacente via Boltraffio. La volumetria si presenta compatta sul fronte strada, mentre si alleggerisce nel prospetto interno grazie ad un gioco di arretramenti che originano un porticato al primo piano, terrazzini in aggetto e loggiati nei piani superiori. La continuità con la cortina stradale è stata ottenuta rivestendo i primi due livelli con solide lastre di pietra, nelle quali si aprono ampie vetrate dalle quali si intravede

il giardino interno; lo stesso rivestimento in pietra naturale è richiamato nel vano scala.

Struttura e involucro

La fondazione vede una platea diretta in cemento armato sulla quale è collocato un vespaio aerato formato da elementi modulari in polipropilene rigenerato (igloo). La struttura portante è composta da pilastri e travi in cemento armato, con solette piene in c.a., monolitiche e continue, in corrispondenza

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di tutte le travi. Nelle solette dei balconi e dei terrazzi sono stati installati disgiuntori per mitigare i ponti termici. Il tamponamento è ottenuto con blocchi di calcestruzzo aerato autoclavato (Ytong, lD = 0,098 W/mK) spessi 25 cm, con isolamento esterno a cappotto, spesso 18 cm, in lana di roccia naturale. La suddivisione delle unità abitative è ottenuta attraverso http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 una doppia parete asimmetrica in blocchi di laterizio alleggerito (spessi rispettivamente 8 e 12 cm), con interposto un pannello isolante in lana minerale (10 cm) al fine di ridurre i fenomeni di risonanza acustica. I tavolati di divisione dei locali interni sono invece costituiti da blocchi di calcestruzzo aerato Serramenti in legno e alluminio autoclavato (Ytong) spessi 10 cm). I serramenti sono in legno con rivestimento Per la divisione dei box e dei esterno in alluminio di colore bianco, completi locali tecnici sono stati invece di veneziane esterne in acciaio/alluminio, adottati elementi di conglomerato coibentate (compreso il cassonetto), anch’esse cementizio vibrocompresso con finitura faccia a vista.

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Pavimentazione sostenibile. È realizzata con un materiale chiaro, a basso impatto ambientale, che potrebbe attingere ai crediti LEED

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Spazi comuni. Al piano terra è stato ricavato un locale condominiale adibito a riunioni, assemblee e feste per bambini. Lo spazio si affaccia su una corte interna coltivata a verde. Alcuni condòmini hanno proposto di utilizzare questo spazio per il gioco dei bambini o come palestra condominiale


Pulizia. Lo zerbino all’ingresso è appoggiato su una vasca per la raccolta dello sporco

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di colore bianco, comandate elettricamente. Finestre e portefinestre montano tripli vetri basso emissivi con doppia camera per garantire ridotti valori di trasmittanza termica e buon isolamento acustico; antisfondamento nel caso di porte finestre e finestre con sottoluce. L’apertura è a battente e a http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 vasistas. I serramenti delle sale riunioni e dei vani comuni sono in alluminio con vetrocamera a doppio vetro.

Riscaldamento e climatizzazione

Il riscaldamento dello stabile è garantito da un impianto centralizzato a condensazione (ACV Heat Master), alimentato a metano (85 kW), con serbatoio di accumulo da 800 litri, che fornisce acqua calda al sistema di distribuzione radiante a pavimento, con regolazione indipendente della temperatura in ciascun locale e contabilizzazione dei consumi a livello di appartamento. Nei bagni sono anche presenti radiatori scaldasalviette per aumentare il comfort. Per mitigare i consumi, in copertura sono presenti 9 collettori solari termici (25 m2 circa) che contribuiscono alla produzione di circa il 60% del fabbisogno di acqua calda sanitaria. Il ricambio dell’aria è affidato ad un sistema di ventilazione meccanica controllata con recupero di calore statico, mentre la climatizzazione è fornita da un impianto centralizzato Mitsubishi System VRF ad espansione diretta, posizionato

Dentro al cappotto. Veneziane in alluminio collocate all’interno del rivestimento isolante dell’edificio proteggono i serramenti e fungono da controllo solare: a questo scopo, gli elementi possono essere variamente orientati in funzione dell’incidenza dei raggi solari

Involucro. Le pareti perimetrali (in rosso) presentano uno spessore complessivo di 45 cm costituito, dall’interno verso l’esterno, da 1 cm di intonaco, 25 cm in blocchi di calcestruzzo cellulare autoclavato (Ytong), 18 cm di cappotto in lana di roccia e 1 cm di rasatura esterna. La parete interna verso il vano scale (blu) presenta uno spessore di circa 50 cm: dall’interno verso il vano scale, 1 cm di intonaco, 5-8 cm in blocchi di calcestruzzo cellulare autoclavato, 25 cm in c.a., 18 cm di lana di roccia e 1 cm di intonaco. La divisione tra gli alloggi (verde) ha invece uno spessore di 33 cm: 1 cm di intonaco, 12 cm di blocchi in laterizio, 1 cm di intonaco, 10 cm di lana di roccia, 8 cm di blocchi in laterizio, 1 cm di intonaco. n.53

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In cantiere. Alcune fasi di costruzione dell’edificio e blow door test finale per valutare la tenuta all’aria dell’involucro edilizio

Serramenti ben isolati. Finestre e porte finestre sono in legno con rivestimento esterno in alluminio, dotate di tripli vetri bassoemissivi

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in copertura, con diffusione nei locali mediante split; anche in questo caso, i consumi sono contabilizzati separatamente, con lettura remota. In complesso, quindi, sono presenti tre diversi sistemi di climatizzazione, soluzione adottata per garantire agli abitanti la massima versatilità d’uso. In ogni appartamento è presente un pannello touchscreen predisposto per le funzioni di domotica.

Taglio termico dei balconi. Elementi disgiuntori sono stati applicati in corrispondenza di balconi e terrazze per mitigare i ponti termici. In un caso, poiché la soletta misura 30 cm in altezza e non vi sono in commercio prodotti idonei, si è deciso di prolungare il cappotto


ALTRI ISOLANTI Oltre alla lana di roccia, utilizzata nel cappotto, nel vano scale/ascensore Isolamento e nelle pareti che dividono gli appartamenti, sono stati utilizzati altri interno. Posa del termoriflettente materiali isolanti. Lastre di polistirene espanso estruso (XPS) sono state sul muro di posate nella parte inferiore del cappotto, quella a diretto contatto con il separazione tra terreno o con balconi e terrazzi, nelle solette sopra i locali non riscaldati e l’appartamento nella soletta di copertura piana dell’edificio. Per contrastare i ponti termici, e il vano lastre in EPS (6 cm) sono state collocate in corrispondenza del lato esterno scale in della struttura portante in cemento armato, mentre un elemento isolante corrispondenza dei montanti minerale (Ytong Multipor da 5 cm) è stato inserito in corrispondenza del verticali degli lato interno dei pilastri in cemento armato. Pannelli di Stiferite a plafone impianti e a pavimento sono stati collocati in corrsipondenza di alcuni balconi e nelle pareti perimetrali dove è presente il rivestimento in pietra. Inoltre, nella parete che separa le unità abitative dal pianerottolo del vano scale è stato inserito un sottile strato di isolante termoriflettente (Trisomurs). http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 A fini acustici, le solette interpiano sono isolate con un materassino anticalpestio.

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L’acqua si recupera

L’edificio è provvisto di sistema per il recupero dell’acqua piovana per uso irriguo e alimentazione delle cassette dei bagni. Una volta filtrata, l’acqua viene accumulata all’interno di due serbatoi dotati di alimentazione automatica dall’acquedotto, al raggiungimento del livello minimo; un sistema di troppo pieno rilascia l’acqua in eccesso nella condotta fognaria.

Istruzioni per l’uso

Per favorire il corretto uso e la manutenzione dell’abitazione, è stato predisposto un “libretto di istruzioni” che riporta le caratteristiche tecniche dell’involucro e degli impianti, consigli per

Centrale termica. Ospita la caldaia a condensazione da 85 kW e l’accumulo da 800 litri, con i relativi componenti d’impianto. VCM e VRF sono invece installati in copertura

Climatizzazione estiva. Split interno per il raffrescamento estivo in pompa di calore con unità esterne poste in copertura. La ripartizione dei costi avviene attraverso un sistema di contabilizzazione del freddo n.53

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ABBONATI PER LEGGERE VMC in copertura. Unità centralizzata http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 per ventilazione meccanica

controllata con recuperatore statico

Anche la pioggia aiuta. Particolare della stazione di recupero dell’acqua piovana e sollevamento. Una volta filtrata, l’acqua piovana viene accumulata all’interno di due serbatoi per uso irriguo e alimentazione delle cassette dei bagni

Il cervello dell’impianto. Quadro elettrico e centralina di controllo della pompa di calore Mitsubishi VRF, con sistema di contabilizzazione dei consumi

abitare in una casa passiva in inverno e in estate, con indicazioni sul risparmio energetico, oltre alle foto degli interni con pareti a nudo per individuare le tracce degli impianti, certificazioni e attestazione energetica.

SCHEDA INTERVENTO Tipologia edificio residenziale di 7 piani con 11 unità immobiliari Località Via Toce, Milano Committente Tao 88 srl Anno costruzione 2012-2013 Progettista isolamento termico e direzione lavori Arch. Margherita Bianco Progettista impianti termic e direzione lavori Ing. Marija Golubovic Impresa edile Grassi&Crescpi Gradi giorno 2404 Temperatura minima invernale -5 °C Temperatura massima estiva 32 °C Volume riscaldato 3.467 m3 Superficie disperdente 1.891 m2 S/V 0,55 Superficie utile 853 m2 Fabbisogno energetico invernale 2,65 kW/m2a (Classe A+ – Cened) Emissioni CO2 0,53 kg/m2a

VRF PER LA CLIMATIZZAZIONE ESTIVA L’impianto centralizzato a pompa di calore VRF Mitsubishi Electric, ad espansione diretta e flusso di refrigerante variabile, garantisce il raffrescamento, ad aria, dei locali, ripartendo i consumi in relazione alla potenza frigorifera erogata. Gli appartamenti sono raffrescati mediante unità interne (split) collegate ed asservite dalle unità esterne condensate ad aria ad alta efficienza, poste in copertura, gestite attraverso centralizzatore integrato e controlli remoti dedicati per ogni unità. Per garantire bassi consumi ed emissioni, le macchine sono dotate di compressori scroll con inverter a controllo lineare (campo di azione tra il 16% e il 100%), per modulare la potenza erogata all’effettivo fabbisogno termico richiesto. Inoltre, le unità interne sono dotate di valvole elettroniche di espansione LEV con parzializzazione della resa dal 25% al 100%, che regolano la quantità di gas richiesta da ogni unità interna, sulla base del carico ambiente.

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Novembre/Dicembre 2011 bimestrale

Poste italiane Target Magazine LO/CONV/020/2010 - Omologazione n. DC00S5595

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LA RIVISTA PER I PROFESSIONISTI DELL’HVAC&R CON LA PIÙ ALTA DIFFUSIONE CERTIFICATA Tiratura anno 2013, 10.000 copie – Diffusione 9.800 Certificato CSST Nº2013-2432

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CRISI, LAVORO E OCCUPAZIONE pag.7 • UNIVERSITÀ pag. 8 • DALL’ITALIA E DAL MONDO pag. 10 • DALL’ITALIA E DAL MONDO pag. 11 • VARIE pag. 10

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Benessere termico

Sostenibilità nell’edilizia

Considerando la crescita della domanda di alloggi a basso costo e l'esigenza di una maggiore sostenibilità degli inse­ diamenti, l’edilizia residenziale sociale ben si presta per sperimentare nuove soluzioni progettuali improntate sul

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°

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Supplemento al n.34 di Casa&Clima

da pag. 19

N. 1 - Gennaio 2012

Dal 1952 periodico di informazione per ingegneri e architetti

Nuovi vertici al CNI: il presidente degli Ingegneri Italiani illustra idee e strategie

Zambrano: “Tutelare gli interessi dell’intera collettività” Ufficializzare le cariche dei vicepresidenti Bontà e Massa e del segretario Pellegatta. Roberto Di Sanzo

GOVERNO TECNICO

C’è solo un ingegnere nella squadra

Newsletter

Nr.01 – MERCOLEDÌ 18 GENNAIO 2012

L

e vicende di Fukushima sono arrivate inattese e violente. Esse ci insegnano che non conosciamo ancora a sufficienza la nostra Terra, ed i metodi migliori per soddisfare le nostre attuali esigenze. In questa nota riassumiamo le fonti di energia necessarie al nostro progresso civile. Si ribadisce la necessità di sviluppare nuove indagini e di aprire nuovi laboratori. Si sottolinea l’importanza delle Università, nel loro ampio significato di deposito di conoscenza, di luogo di indagine attiva su quanto ancora non conosciamo, e di deposito della cultura raggiunta, da trasmettere alle nuove

La decisione desta meraviglia e rammarico e richiama all’impegno

dott. ing Franco Ligonzo

stro Giornale ha cercato di soddisfare queste esigenze, dandosi una mission— >pag.4 “cogliere e interpretare lo spirito del tempo” (n.13 del 15/7/09) e seguendo una linea editoriale che io stesso nel settembre 2010 (n.14 del 1/9/2010) avevo riassunta in sei punti: ■ “no” alla banalizzazione segue a pag. 5 dei problemi complessi; “si” al dare spazio alle diverse analisi, purché complete, motivate e documentate; ■ “no” alle soluzioni semplicistiche; “si” al sostenere soluzioni che, pur semplici, tengano conto della complessità di partenza e an— >pag.6 che degli effetti di medio periodo; ■ “no” all’intolleranza intellettuale; “si” alla discusPresidente Cni sione rispettosa delle idee altrui; ■ “no” al bla-bla-bla fine a sé stesso; “si” al dare spazio alle idee portatrici di valore aggiunto; ■ “no” a una linea edito— >pag.13 riale asservita a interessi di parte; “si” a un’informazione plurale e indipendente; ■ “no” ad accettare che il comportamento eticamente corretto finisca là dove comincia quello “penalmente rilevante”; “si” ad accettare un limite etico — >pag.8 tanto più stringente quanto

segue a pag. 3 e 4

GIUSEPPE LANZAVECCHIA

ANNO ACCADEMICO/1

La crisi finanziaria e quella culturale

N

el 1996 ho pubblicato un libro (1) che esaminava per diversi paesi industrializzati l’evoluzione – dal 1960 al 1995 – di economia, occupazione, forza lavoro; demografia per sesso, fasce d’età, fertilità, mortalità, durata della vita, processi migratori; società (come l’ingresso delle donne sul mercato del lavoro); necessità di una continua crescita economica in tutto il mondo in un contesto di globalizzazione crescente, e quin-

di di competizione sempre più diretta tra le diverse aree geopolitiche. L’evoluzione richiedeva cambiamenti strutturali di lavoro e occupazione: aumento dell’età lavorativa (fino a 65–70 anni) dovuto alla maggior durata della vita; scomparsa di tante attività del passato e comparsa di altre del tutto nuove; riduzione del lavoro dipendente a favore di quello autonomo; attività sempre più sofisticate e prepasegue a pag. 7

POLITECNICO DI MILANO: Crescita e sostenibilità

GUIDA AI PRODOTTI PER LEED

®

La situazione mondiale dopo Fukushima dott. ing. Alessandro clerici

a pag. 8

Modello tedesco per le tariffe

UNIVERSITÀ DEL SALENTO: Conoscienza e sapere

— >pag.5

a pag. 8

RAPPoRto CNI suI bANdI dI

TITOLO DEL RICHIAMO: PRogettAzIoNe a pag. 8

a pag. 6

segue a pag. 5

Andamento del prezzo del petrolio e dei prezzi dell'energia elettrica e

Le Rinnovabili sono la causa degli aumenti della bolletta elettrica

del gas per un consumatore domestico tipo Numeri indici: gen 2007 = 100 260 250 240 230 220 210 200 190 180 170 160

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NEWSLETTER – Nr.01 — Pag.1

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— >pag.7

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Infrastrutture e project

ENERGIA NUCLEARE

ANNO ACCADEMICO/2

RICHIAMO3

Caro Collega, nessuno,

cesco Profumo, infatti, è stato a lungo rettore del Politecnico di Torino e da qualche mese era passato alla presidenza del CNR. E il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che gli è stato affidato, sappiamo essere di grandissimo peso in un’economia della conoscenza. Meraviglia, però, che non siano stati scelti altri ingegneri-architetti-geo-

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LAVORO E OCCUPAZIONE

dott. ing. Carlo Valtolina

meglio di noi tecnici, coPerchénosce lail trattativa privata valore essenziale dell'aggiornamento continuo, oltre all’Antitrust quello della culnon piace tura e, per 60 anni, il no-

La Manovra Salva Italia cambia i lavori 1 pubblici Sia chiaro: la mia meraviglia non è per nulla una critica alla scelta dei ministri fatta dal Premier, Prof. Mario Monti, ma è la reazione al fatto che nel suo cosiddetto “governo tecnico” c’è un solo ingegnere. Certamente quest’unico ingegnere è persona ben nota: il Prof. Ing. Fran-

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“MITI DA SFATARE”

Il piacere del focolare nelle case ad elevato isolamento ABBONATI PER LEGGERE

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Per utilizzare le stufe a legna occorre bilanciare la potenza del focolare con il lento rilascio dell’energia termica. Ma molti prodotti non mantengono le promesse ROBERTO FITZKO*

Ipiacere

del foc n mant engono l empi di rilascio l mercato italiano ed estero di stufe pre-assemblate pronte per essere commercializzate, si caratterizza per la recente enfatizzazione della proprietà del’“accumulo di calore”, dovuto alla capacità termica del materiale con cui è realizzata la stufa: si promette una scorta di calore di ore, tanto da consentire ridotti e poco frequenti carichi di legna. Questo però troppo spesso rimane solo sulla carta e i motivi sono nelle caratteristiche fisiche dei materiali. Nelle case a basso consumo energetico è fondamentale che il focolare sia perfettamente adeguato al carico di riscaldamento (parziale) calcolato per la stanza o per l’edificio. Solo in questo modo, infatti, si può evitare un eventuale surriscaldamento nelle case nuove o ristrutturate dotate di ottimi isolamenti,

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soprattutto qualora si desideri usare i focolari come sistemi di riscaldamento nelle mezze stagioni. Oltre che tramite un adeguamento della potenza calorifica, questo problema può essere evitato prestando attenzione alle peculiarità costruttive dei focolari, che determinano il grado di emissione di calore nella stanza, per esempio se il vetro del focolare è dotato di più strati o se i fianchi della stufa sono rivestiti con del materiale refrattario. Stufe ventilate o convettive, se non di ridottissime dimensioni, poco di prestano all’utilizzo negli edifici a basso consumo, perché tenderanno a rilasciare una grande quantità di calore in poco tempo. Ecco che diviene importante accumulare e distribuire nel tempo questo calore, ma a causa della ridotta massa di tali apparecchi, difficilmente potranno accumulare calore per molte ore.

La stufa dovrebbe essere collegata ad altri impianti

Una possibile soluzione è dotare la stufa o il caminetto di uno scambiatore di calore ad acqua. Questo, infatti, riduce la potenza calorifica rilasciata nel locale in cui è installato il focolare, convogliando una parte del calore in un serbatoio tampone per l’acqua calda o di riscaldamento. Il camino per ambienti


INCENDI NEI NUOVI EDIFICI La canna fumaria è molto importante, non sottovalutiamola, soprattutto nelle nuove costruzioni con tetti in legno ventilati e struttura portante in legno, dove spesso ci si dimentica dei necessari isolamenti in lana minerale resistente ad alte Se invece si desidera mantenere la stufa autonoma temperature nel passaggio dall’impianto, occorre catturare calore dalla camera della canna attraverso il tetto. È opportuno rilevare che la recente diffusione di tetti di tipologia di combustione e stoccarlo con del materiale ventilata comporta, sotto l’aspetto antincendio, una facile e rapida propagazione delle fiamme, inerte refrattario. Questo, scaldandosi, trattiene una difficile individuazione del focolaio a causa dei numerosi possibili percorsi dei fumi, e poi, il calore e lo distribuisce orizzontalmente per in fase di spegnimento, una certa difficoltà di attacco delle zone coinvolte dalla combustione irraggiamento. La superficie radiante della stufa http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 perché favorendo la circolazione dell’aria rende più veloce la propagazione delle fiamme.

singoli funge così da supporto all’impianto di riscaldamento centralizzato, o addirittura lo sostituisce completamente durante le stagioni di passaggio, diventando parte integrante di un sistema di riscaldamento polivalente, spesso in abbinamento a un impianto solare termico.

Accumulo a secco

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dev’essere sufficientemente ampia per distribuire il calore in modo uniforme nell’ambiente. L’ideale sarebbe raggiungere i piani superiori e i lati posteriori alla stufa con pareti refrattarie. Un bravo fumista con esperienza e fantasia riuscirà senz’altro a progettare la soluzione più consona per l’ambiente.

Camera di combustione

Si consiglia di scegliere una camera di combustione abbastanza capiente, in modo da ridurre i carichi e per usare tutti i tipi di legna, anche quella voluminosa. Una centralina elettronica fornita con la camera di combustione aiuta a tenere la stufa calda chiudendo l’aria d’ingresso quando necessita. Da evitare le camere di combustione con i vetri troppo grandi in quanto danno troppa dispersione di calore nell’ambiente: l’efficienza si combina male con la scenografia. Fondamentale mettere una presa aria esterna per poter prendere l’aria comburente al di fuori dell’appartamento e convogliarla nella camera di combustione attraverso dei canali, dimensionandoli adeguatamente nel caso di percorsi lunghi.

che si riscaldi poco e non acceleri la combustione. In alternativa si può utilizzare anche un tubo in acciaio di adeguato spessore per fumisteria.

Il marketing dell’All in one

Le varianti di un impianto ad accumulo sono molteplici e dipendono dalle condizioni al contorno. È davvero difficile che il prodotto “a scaffale” possa soddisfare queste prerogative, sebbene molte stufe siano offerte con rivestimenti massivi o dispositivi di storage integrati. Negli edifici molto isolati, non occorre rinunciare al piacere del focolare, basta calcolare i tempi di rilascio termico del materiare refrattario e dimensionare adeguatamente il focolare. * www.GiocoFuoco.it

colare e promesse o t ermico

GIROFUMI IN REFRATTARIO. Più è lungo il condotto del giro dei fumi in materiale refrattario, più si abbassa la temperatura dei fumi immessi in canna fumaria e maggiore è il calore trattenuto dal materiale refrattario

Giro fumi

La stufa camino deve avere un ampio giro fumi sopra o di lato al focolare, in modo che catturi il calore prodotto dalla camera di combustione e dai fumi in uscita. Se fosse possibile, sarebbe opportuno utilizzare una canna fumaria in refrattario tondo, in modo

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IMPIANTI

Impianto di cogenerazione con recupero delle perdite da irraggiamento dei motori: l’aria calda viene raccolta dai canali posti sopra le unità e utilizzata — dopo il passaggio in uno scambiatore di calore — per alimentare le due pompe di calore geotermiche Hoval

Estrarre più calore dalla cogenerazione L’energia termica che si perde per irraggiamento può essere recuperata con pompe di calore, ottenendo così un rendimento superiore al 90 % 88

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GIOVANNI BENEDICI

C

on la cogenerazione, da un unico impianto si ottengono calore ed energia elettrica, riducendo ingombri, componenti e manutenzione. Utilizzando in modo efficiente il calore prodotto dal generatore elettrico per riscaldare l’acqua. in alcuni casi si può raggiungere una resa complessiva molto elevata. In un recente intervento di riqualificazione energetica condotto nella centrale termica della scuola media di Triesen, nel Principato del Liechtenstein, la locale azienda di distribuzione del gas LGV, in


PDC TERRA/ARIA. Particolare della pompa di calore terra/acqua Thermalia dual H (60), con potenza termica di 60 kW. Utilizza le perdite da irraggiamento del modulo di cogenerazione di maggiori dimensioni (365 kW termici) come sorgente di calore e serve, come la piccola Thermalia twin H (20) con i suoi 20 kW, per portare il rendimento totale della cogenerazione di elettricità e calore ad un livello superiore al 90%

ABBONATI PER collaborazione con Hoval, è riuscita ad ottenereLEGGERE un rendimento totale superiore al 90%, che rappresenta — se non un vero e proprio record — un caso esemplare che può aprire la strada ad altri interventi in ambito commerciale e residenziale. Tanto che l’impianto è divenuto meta di visite da parte di progettisti, consulenti energetici http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 ed installatori alla ricerca di spunti e buone pratiche.

Cogenerazione a scuola

L’occasione per introdurre un sistema di cogenerazione di ultima generazione è stata fornita dalla necessità di intervenire sull’impianto di riscaldamento del complesso

SCHEMA GENERALE di funzionamento della centrale termica di Triesen

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INTEGRAZIONE DELLA POMPA DI CALORE CON LA COGENERAZIONE. Prendendo come riferimento l’unità superiore (2), il ritorno del riscaldamento è di 59,4 °C. La portata in volume di 0,9 m3/h — differenza tra 1,9 m3/h della mandata della PdC 2 e 2,8 m3/h della mandata del cogeneratore 2 — fluisce direttamente verso il ritorno del cogeneratore 2. La PdC 2, con una potenza di 19 kW, eleva la temperatura di ritorno, mescolando la mandata della pompa di calore con acqua a 68,2 °C, portandola da 59,7 °C fino a 64,3 °C. Ciò consente di aumentare il rendimento dell’impianto di cogenerazione di circa il 5%

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http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 scolastico, divenuto con gli anni obsoleto. I progettisti si sono resi subito conto che un semplice intervento di manutenzione non sarebbe bastato, essendo evidenti i segni di usura sul motore. LGV ha quindi optato per una sostituzione integrale, trovando in Hoval un partner con cui portare a termine un intervento radicale, che potesse essere, oltre che funzionale ed innovativo, anche economicamente conveniente.

Rendimento superiore al 90%

La particolarità dell’impianto di Triesen non risiede nell’aver adottato componenti di per sé innovativi, quanto nell’integrazione funzionale volta ad aumentare l’efficienza energetica, che ha consentito di conseguire, in modo dimostrabile, un rendimento totale della cogenerazione di calore superiore al 90%, in linea con le prescrizioni europee per la cogenerazione ad elevata efficienza, incentivabile. Come è stato possibile ridurre le perdite di un impianto di cogenerazione, già di per sé efficiente, portandole ad un livello non superiore al 10%? Il motore MAN installato sui cogeneratori Hoval è in grado di trasformare quasi il 91% di gas naturale o biogas in elettricità e calore. LGV ha voluto andare oltre, integrando nell’impianto due pompe di calore, con COP compreso tra il 4,4 e il 4,9, che sfruttano il calore da irraggiamento

La caldaia a condensazione a gas Hoval UltraGas (1000), con un intervallo di potenza termica compreso tra 205 e 925 kW, copre i carichi di picco. A sinistra, la sottostazione per reti di teleriscaldamento a breve/lungo raggio TransTherm pro RS (96), con potenza di 194 kW; gestisce solo una delle utenze, la palestra situata sopra la centrale termica

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L’impianto è integrato con una caldaia doppia Hoval UltraOil (600D), con 600 kW di potenza termica. Poiché alla rete di telersicaldamento di prossimità sono collegate utenze critiche (piscina, scuole, case di cura e di riposo), il gestore non ha voluto affidarsi ad un’unica fonte di energia


TELERISCALDAMENTO A BREVE RAGGIO prodotto dai motori termici del cogeneratore per riscaldare l’acqua, incrementando l’efficienza complessiva di un ulteriore 5% circa, sufficiente a superare in modo non occasionale la fatidica soglia del 90%. L’elettricità prodotta dall’impianto di cogenerazione non viene utilizzata localmente, ma immessa nella rete pubblica.

L’impianto di cogenerazione di Triesen serve, oltre alla scuola, altri edifici pubblici presenti nell’area, tra cui una piscina e una casa di riposo. Per questa ragione, presenta una potenza totale installata (cogeneratore, caldaie, pompe di calore) pari circa 2 megawatt. In questo valore è compresa, però, la potenza di ridondanza di circa 600 kW, prodotta dalla caldaia a condensazione a gasolio UltraOil (600 D) installata nella centrale termica. Lo schema dell’impianto di riscaldamento è il seguente: nella zona di ingresso delle utenze, come piscina, scuole, case di cura e di riposo, si trovano le sottostazioni di teleriscaldamento a breve raggio. L’acqua proveniente dall’impianto di cogenerazione di minori dimensioni scorre direttamente verso questi scambiatori di calore, mentre l’impianto più potente entra in gioco solo su richiesta di ulteriore calore, altrimenti alimenta l’accumulo da 80 m3. Anche le caldaie a gas e a gasolio alimentano (in caso di necessità) direttamente la rete di teleriscaldamento a breve raggio.

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L’impianto in dettaglio

Cuore della centrale termica, l’impianto di cogenerazione http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 comprende due unità fornite da Hoval: PowerBloc EG (240) con a gas UltraGas di supporto, chiamata a coprire i picchi. una potenza elettrica di 240 kW Sulla parte superiore dei due moduli di cogenerazione sono stati e potenza termica di 365 kW, e flangiati canali di immissione ed emissione dell’aria. Quelli di uscita PowerBloc EG (50), rispettivamente sono connessi ad uno scambiatore di calore, dove l’aria calda cede la da 50 kWel e 81 kWt. sua energia ad un circuito idrico che funge da sorgente di energia per In estate entra in esercizio solo la pompa di calore geotermica, che dopo aver innalzato la temperatura l’impianto di cogenerazione dell’acqua, alimenta il ritorno dell’impianto di cogenerazione. più piccolo, nella stagione Per questa applicazione, sono state selezionate due diverse pompe di intermedia quello di maggior calore Hoval: la prima, Thermalia twin H (20), opera con due stadi di potenza, mentre in inverno potenza termica, 10 e 20 kW (da cui la designazione twin): la seconda, vengono accesi entrambi. Se la modello Thermalia dual H (60), ha una potenza termica di 60 kW. potenza non dovesse bastare, una valvola a tre vie immette Troppo caldo non fa bene automaticamente la mandata I motori a combustione interna montati sull’impianto di cogenerazione dell’impianto di cogenerazione necessitano di aria fresca, che non viene attinta dall’esterno, ma proviene nel ritorno della caldaia dal locale tecnico a una temperatura di circa 20 °C, essendo la centrale priva

IL CERVELLO DELL’IMPIANTO. Sistema di regolazione e controllo della centrale di riscaldamento

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I RESPONSABILI DEL PROGETTO. Michael Baumgärtner (a sinistra), responsabile LGV per l’impianto di Triesen insieme con Philipp Hasler (a destra), che ha progettato le pompe di calore, davanti ad uno degli schermi del sistema di regolazione della centrale termica

http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 di ventilazione forzata. Durante la stagione di riscaldamento, la temperatura dell’aria comburente si mantiene su un valore nominale inferiore a 30 °C, che rappresenta la soglia massima per un corretto funzionamento. Un basso livello di temperatura è consigliabile anche per la componentistica elettronica che si trova vicino agli impianti termici. Infatti, i delicati microprocessori montati su questi componenti sono sensibili a temperature ambiente di 40 °C o superiori, con il rischio di guasti o malfunzionamenti. Alcuni impiantisti, in questi casi, cercano di risolvere il problema installando una pompa di calore aria/acqua, che raffredda l’aria calda di circa 10 °C, riducendo così il carico termico della componentistica elettronica. Per fortuna, i locali della scuola di Triesen son ben ventilati e rendono superflui interventi correttivi, bastando la sola aerazione naturale nei giorni più

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caldi. Le due pompe di calore terra/acqua, pur contribuendo a ridurre il carico termico, sono state installate per aumentare l’efficienza energetica dell’intero impianto, garantendo il rispetto della Direttiva 2004/8/CE, ovvero un rendimento con un valore stabilmente al di sopra del 90%.

Recuperatore e accumulo

Sulla linea dei gas di scarico del cogeneratore più potente è stato installato un recuperatore. Attraverso questo scambiatore di calore a condensazione, fluisce il ritorno dell’acqua dalla piscina del complesso scolastico, prima che esso sbocchi nuovamente nel collettore di riscaldamento. Il recuperatore aggiunge alla temperatura di ritorno (45 °C) da 5 a 10 °C aggiuntivi. LGV stima che il recuperatore possa fornire ogni anno circa tre MWh di energia aggiuntiva. L’unità di maggior potenza alimenta anche un accumulo da 80 m3, per far fronte ai picchi di carico; grazie alla sua elevata capacità, aumenta il livello di sicurezza di approvvigionamento per le utenze più sensibili.

Facciamo due conti

Nel dicembre 2013 Michael Baumgärtner, dirigente della divisione Approvvigionamento termico/energie rinnovabili di LGV, ha voluto tracciare un primo bilancio dell’impianto di cogenerazione. Dalla lettura dei contatori gas e di quelli elettrici e termici, sono emersi dati che mostrano come l’impianto di cogenerazione di maggiori dimensioni, in combinazione con la pompa di calore, nel periodo considerato ha generato il 58% di calore e il 33% di energia elettrica, mentre l’impianto più piccolo, con relativa pompa di calore, ha prodotto il 63% di calore e il 29% di elettricità. Di conseguenza, le perdite sono ammontate a un valore compreso tra l’8 e il 9%, inferiore al 10%, benché la fase di bilanciamento dell’impianto non fosse stata ancora completata.


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ATTUALITÀ STAMPA 3D: MODA O RIVOLUZIONE? ILLUMINAZIONE PUBBLICA A LED

INVOLUCRO Vetro liquido in facciata Collettori solari a concentrazione

IMPIANTI Il punto sulla contabilizzazione Recuperare conviene?

Miti da sfatare Legno nei climi caldi Finestre in PVC e ambiente

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N. 53 · Anno X · gennaio-febbraio 2015

VISTI IN FIERA BAU 2015 e CES

INTERVISTE PASSIVHAUS, MA LOW-COST RINNOVABILI E ACCUMULO

SOSTENIBILITÀ Protocolli a confronto

IMPIANTI Sfruttare al massimo la cogenerazione

CONDOMINIO Contabilizzare ad ogni costo?

Miti da sfatare Accumulo in massa

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N. 50 · Anno IX · settembre 2014

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IN CAMPAGNA Progettare con la paglia

N. 52 · Anno IX · novembre dicembre 2014

STUDI EPC: cosa succede in Europa?

Isolamento Termografia sul cappotto

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54 Marzo 2015 ISH – MADE expo SolarExpo

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SERRAMENTI

Posarli, ma correttamente

Per evitare spiacevoli sorprese e una posa in opera approssimativa è necessario considerare il serramento parte integrante dell’involucro GUIDO ALBERTI*

S

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erramenti, porte e finestre superano spesso eventuali responsabilità nei confronti del committente, brillantemente le prove in laboratorio. Tutti i nemmeno nel caso in cui l’opera presenti vizi derivanti da prodotti, o comunque la maggior parte di essi, una progettazione carente. L’appaltatore, infatti, ha l’obbligo ormai rispondono alle vigenti normative in termini di eseguire l’opera senza difetti o difformità e, semmai di isolamento termo-acustico e tenuta all’aria, acqua e ve ne siano, ha l’obbligo di segnalarli tempestivamente. vento. Il problema è che il serramento è parte integrante Gli stessi principi valgono anche per il direttore dei lavori, dell’involucro, non parte a sé stante e quindi tutti gli sforzi tenuto a rispondere nei confronti del committente qualora fatti dai produttori negli ultimi decenni possono risultare vi siano carenze progettuali, ma anche in caso di un’errata vani a causa di unahttp://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 posa in opera approssimativa, legata a esecuzione da parte dell’appaltatore. È suo compito infatti vecchie abitudini e alla pigrizia degli operatori edili, progettisti, quello di controllare non solo che la realizzazione di un’opera installatori e, in qualche caso, anche dei committenti. sia in linea con quanto progettato, ma anche che la stessa sia stata correttamente eseguita. Il direttore dei lavori risponde quindi in solido con il progettista e l’appaltatore. Errori di progettazione, chi è responsabile? Una notizia che deve far riflettere riguarda una recente pronuncia del tribunale di Reggio Emilia che, con sentenza Domande a cui non sembra esserci risposta… n. 988 del 27.06.2014, crea un precedente non da poco sulla Perché quindi serramenti, porte e finestre superano responsabilità qualora vi siano degli errori di progettazione. brillantemente le prove in laboratorio ma quando sono La presenza di un progettista non solleva l’appaltatore da posti in opera iniziano a presentare problemi? Perché spesso

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Controtelaio

È l’elemento di connessione tra serramento e muratura. Elemento tipico del sistema finestra italiano, spesso trascurato, può costituire un ponte termico rilevante qualora sia metallico e non sia collegato “correttamente” alla muratura. È inoltre importante che sia continuo su tutti e quattro i lati, e non solo due gambe e una testata. Anche il cassonetto, allo stesso modo, può creare non pochi disagi, sia dal punto di vista termico, ma anche e soprattutto dal punto di vista acustico. La scarsa tenuta all’aria è per molti prodotti presenti sul mercato un grande problema. Al fine di garantire la corretta connessione tra serramento e muratura e ridurre al minimo ponti termici, si trovano in commercio sempre più aziende produttrici http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 di sistemi unici, controtelaio e cassonetto, i cosiddetti monoblocchi. Anche in questo caso, però, se non posati correttamente in opera, rendono vano ogni sforzo.

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Serramento

CONDENSA. Quasi mai le verifiche dell’assenza di condensa superficiale sono rispettate

Il serramento è forse, tra gli elementi del sistema finestra, quello che ha subito una maggiore evoluzione nell’ultimo decennio. Tenuta e isolamento hanno ormai raggiunto prestazioni elevate; basti pensare all’evoluzione del vetro, che fino a qualche anno fa era semplicemente doppio (Ug 2,8 W/m2K), mentre oggi il triplo vetro con doppia camera, trattamento basso emissivo, gas argon e distanziatore termoisolante rappresenta quasi uno

e volentieri, ad esempio, non si esegue nessuna verifica sull’assenza di condensa superficiale nel vano muratura? Quasi mai le verifiche dell’assenza di condensa superficiale, imposte al progettista dalle indicazioni di legge, sono rispettate. La UNI EN ISO 13788:2003 prevede, oltre al controllo delle prestazioni termo-igrometriche, condensa superficiale e interstiziale, anche la verifica del rischio muffa. Perché ponti termici e acustici quasi mai vengono risolti? E infine, perché la tenuta all’aria di un giunto di posa non è quasi mai garantita?

Il “sistema finestra”

Sempre più spesso si leggono capitolati in cui si richiedono serramenti con “triplice guarnizione” e valori d’isolamento termo acustico eccellenti, ma non si fa nessun accenno alla posa in opera degli stessi. Come già anticipato il vero problema è che troppo spesso si considera il serramento come elemento a sé stante, invece che — come dovrebbe essere — parte di un “sistema finestra” composto dai seguenti elementi:

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standard (Ug 0,6 W/m2K) e forse, in alcuni casi, un di più. Troppo spesso infatti il triplo vetro diventa uno strumento di marketing per molti produttori che lo omaggiano, in contesti dove, tutto sommato non ce ne sarebbe bisogno.

Posa in opera

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È l’aspetto che forse più di tutti merita attenzione. Fino a qualche anno fa, e forse ancora oggi in molti casi, si era soliti posare un serramento usando pochi prodotti: silicone, viti e al più schiuma poliuretanica per fissare il serramento al controtelaio se presente, o direttamente alla muratura. La progettazione nel mondo del serramento è ancora cosa rara, purtroppo. Non solo dovrebbe agevolare nella scelta del prodotto, dal controtelaio all’eventuale serramento, ma http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 anche e soprattutto semplificare la posa in opera degli ISOTERME. In caso di muratura stessi. Ecco perché la progettazione dovrebbe avvenire con cappotto esterno, spostando il per due nodi, quello primario, tra muratura e controtelaio, serramento verso l’esterno, migliora di generalmente “terra di nessuno”, e quello secondario, tra molto l’andamento delle isoterme. Non controtelaio e serramento. Nella maggior parte dei casi, solo, ma il semplice risvolto del coibente però, non si fa riferimento alcuno a quello primario. Sono sul serramento migliora ancora una volta il flusso delle isoterme, nonché le ancora poche infatti le aziende, produttrici e rivenditrici temperature superficiali lungo la spalletta. di serramenti che, oltre al serramento, posano anche il controtelaio, mentre la progettazione del sistema finestra, una volta identificato il prodotto da installare, inizia proprio con la corretta connessione del serramento alla muratura. In linea di massima, è sempre valido il principio Conclusioni secondo cui il miglior posizionamento del serramento è in Alla base del sistema finestra deve esserci la progettazione. linea con l’isolante. È inoltre buona norma “proteggere” il Scelto il prodotto bisogna studiare il giusto collegamento del serramento con del materiale isolante lungo tutti i lati. Resta serramento con la muratura e verificarlo. Superate le verifiche, ovviamente escluso, per ovvi motivi, il lato inferiore, il quale si va in cantiere, ma prima, meglio preparare un capitolato di non può essere sormontato dal coibente per consentire posa in opera, onde evitare spiacevoli sorprese. il corretto deflusso attraverso gli scarichi d’acqua. * Guido Alberti, Tecnico Esperto Finestra Qualità CasaClima www.posaqualificata.it

ISOTERME, DIVERSI CASI POSSIBILI

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GIOB

Soluzioni avanzate di riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria: pompe di calore aria-acqua, sistemi ibridi, impianti solari, sistemi radianti a pavimento, caldaie a condensazione. per innovazione, attenzione all’integrazione e inclusione sociale, la reversibilità degli spazi, gli arredi recuperati, il sistema ben equilibrato di raffrescamento e riscaldamento e la capacità di adattarsi giorno dopo giorno alle condizioni climatiche. Grazie a tutto questo Rhome è salito sul tetto più alto dell’architettura green, della sostenibilità e del design. E con esso Rotex. Daikin Italy ringrazia tutto il team per questo importante risultato

Rhome for denCity vince l’Olimpiade di Bioarchitettura Rhome for denCity, l’edificio progettato e costruito dal team dell’Università Roma Tre, si è aggiudicato il primo premio assoluto a Solar Decathlon 2014, tenutosi a Versailles dal 27 giugno al 12 luglio. Daikin Italy ha sostenuto il progetto fornendo la pompa di calore HPSU Rotex per control-

lare il clima interno di “Rhome”, un prodotto di serie con prestazioni così elevate da poter essere inserito nella “casa del futuro”, e mettendo a disposizione della squadra tutto il proprio know-how con un gruppo di 3 esperti che ha lavorato a stretto contatto con i decatleti. Il progetto ha convinto la giuria

Rotex è il marchio della Divisione Riscaldamento di

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