CASA&CLIMA #62

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www.casaeclima.com

bimestrale

Organo ufficiale

ISSN: 2038-0895

Per PENSARE, PROGETTARE e COSTRUIRE SOSTENIBILE

N. 62 · Anno XI · settembre 2016

FACCIATA FOTOVOLTAICA “FATTA IN CASA”

Poste Italiane Spa – Posta target magazine – LO/CONV/020/2010

DANIEL LIBESKIND L’ARCHITETTURA CHE “CURA” NZEB COSTI, TENDENZE E POTENZIALE FLESSIBILITÀ ENERGETICA LA SFIDA PER GLI EDIFICI DI ULTIMA GENERAZIONE IMPIANTI DI RISCALDAMENTO SOSTITUIRE IL GENERATORE NON È L’UNICA SOLUZIONE ENERGY STORAGE PER L’ACCUMULO ELETTRICO BISOGNA ATTENDERE CLASSE ENERGETICA COME MIGLIORARLA?

CONDOMINI PASSIVI

Retrofit per oltre cento appartamenti

QUALITÀ DELL’ARIA Le tecnologie disponibili



Triangle Design e tecnologia Wi - Fi

SUL MOTORE DIRECT DRIVE

SUL MOTORE

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Grazie al nuovo design triangolare i climatizzatori Samsung Serie AR9000 hanno un ventilatore più grande, una griglia di ripresa più larga e una bocchetta di mandata più ampia, per performance di raffreddamento incredibilmente rapide e potenti. Inoltre, con la App Smart Home, è possibile controllare le principali funzioni di climatizzazione in ogni momento, anche a distanza. www.samsung.it/ar9000 SUL MOTORE

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IN QUESTO NUMERO

04 Novità prodotti 8 10

IL PARERE DI...

Ritardi veri e apparenti del Codice Appalti

Solamente tra un anno, ovvero quando tutto il nuovo sistema sarà a regime e le difficoltà oggettive saranno definite, potrà essere fatta una riflessione più approfondita INTERVISTA

Da Ground Zero agli ospedali, l’architettura partecipa al percorso di “cura” La progettazione ospedaliera richiede all’architetto una maggior visione umanistica e un approccio progettuale innovativo per valorizzare al massimo tecnologie mediche sempre più avanzate. Intervista a Daniel Libeskind

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SGUARDO D’INSIEME

Un salto di classe...energetica

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Efficienza energetica e qualità dell’aria interna, qual è il giusto equilibrio?

Come è cambiato il fotovoltaico installato in Italia?

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Agli italiani il risparmio energetico piace

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Secondo un’indagine di Tecnoborsa nel biennio 2014-2015, una famiglia su quattro ha affrontato una ristrutturazione edilizia nel proprio appartamento e/o a livello condominiale. Interventi di risparmio energetico nel 27,1% delle famiglie NZEB

Quanto costa realizzare un edificio “ad energia quasi zero” rispetto ad uno “normale”?

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Facciata fotovoltaica “fatta in casa”

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Condominio passivo con il retrofit

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Con il termine “flessibilità energetica” si intende la capacità di un edificio di reagire a una o più forzanti esterne, minimizzandone gli effetti in termini di emissioni di CO2 in un dato intervallo di tempo

Organo ufficiale di:

Comitato consultivo Carla Tomasi (Finco) Angelo Artale (Finco) Giorgio Albonetti (Quine) Marco Zani (Quine) Comitato scientifico Daniela Aga Rossi (Aipe) Vincenzo Andreazza (Ipaf) Cesare Boffa (Fire) Sergio Fabio Brivio (Finco) Paolo Cannavò (Fecc) Riccardo Casini (Unicmi) Davide Castagnoli (Anacs) Innocenzo Cipolletta (Aifi) Daniela Dal Col (Anna) Gianluca Di Giovanni (Assofrigoristi) Francesco Fontana (Assingeo)

bimestrale Nicola Antonio Fornarelli (Acmi) Fabio Gasparini (Assites) Gabriella Gherardi (Aises) Donatella Guzzoni (Sismic) Iginio Lentini (Union) Giuseppe Lupi (Aipaa) Antonio Maisto (Assoverde) Luca Marzola (Zenital) Giannantonio Massarotti (Assobon) Carlo Miana (Assoroccia) Laura Michelini (Anfit) Fabio Montagnoli (Pile) Marco Patruno (Fisa) Dino Piacentini (Aniem) Massimo Poggio (Fias) Carmine Ricciolino (Aiz) Walter Righini (Fiper) Angelo Sticchi Damiano (Aci) Bruno Ulivi (Ait) Johann Waldner (Lignius)

ENERGY STORAGE IN ITALIA

Accumulo elettrico sì, ma non subito

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La casa? Connessa e lussuosa

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Condizionatori: installazione e manutenzione solo dai professionisti

Nonostante alcuni ostacoli da superare, nel 2020 l’Italia potrebbe diventare uno dei maggiori Stati europei per l’adozione di sistemi fotovoltaici abbinati ad accumuli elettrici. Ma il mercato attende ancora un payback più rapido e maggiori semplificazioni normative TENDENZE

La cosiddetta smart home, è stata una delle protagoniste dell’edizione 2016 del Salone del Mobile ASSOCIAZIONI

Soprattutto quanto la stagione è inoltrata e il caldo si fa sentire, può essere forte la tentazione di ricorrere a soluzioni “fai da te” per installare uno split

EDIFICI ENERGETICAMENTE FLESSIBILI

Flessibilità energetica: la sfida per gli edifici di ultima generazione

RENDIMENTO IMPIANTI

Impianti di riscaldamento, quando sostituire il generatore non è l’unica soluzione

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L’edificio ospita la nuova sede di Albasolar, società specializzata nella progettazione e installazione di tecnologie solari

Nel Regno Unito si punta a raggiungere la certificazione EnerPHit su un complesso di oltre cento appartamenti su undici livelli costruito alla fine degli anni ’60

QUALIT DELL’ARIA QUALITÀ

Come migliorare il rendimento di un impianto di riscaldamento intervenendo sui rendimenti di emissione, regolazione e distribuzione

Costi, tendenze e potenziale delle nuove tecnologie che si stanno diffondendo e tutte le tendenze nel mercato dell’edilizia DENTRO L’OBIETTIVO

Combinando sostituzione degli infissi, isolamento dell’involucro e installazione di una pompa di calore è possibile arrivare a classi più efficienti anche su un edificio molto energivoro

Le tecnologie per garantire una qualità dell’aria interna accettabile negli edifici europei saranno fondamentali per il successo di soluzioni energetiche efficienti. Questo Results Pack presenta alcune delle ultime scoperte in questo settore

Nel 2015 sono stati installati poco più di 40.000 impianti, la quasi totalità di potenza inferiore ai 200 kW. Dal GSE il rapporto statistico INTERVENTI CONDOMINIALI

CASE STUDY

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Fondata da Andrea Notarbartolo Direttore responsabile Marco Zani Redazione Alessandro Giraudi, Silvia Martellosio, Eleonora Panzeri, Erika Seghetti redazione.casaeclima@quine.it Art Director Marco Nigris Grafica e Impaginazione Balzac - MN Hanno collaborato a questo numero Adriano Agnesi, Andy Bradley, Filippo Busato, Costanzo Di Perna,Valts Grintals, Julian Jansen, Roberto Lollini, Guglielmo Magri, Luigi Marafante, Claudio Moltani, Ugo Palmacci, Roberta Pernetti, Wilmer Pasut, Serena Summa Pubblicità Quine Srl 20122 Milano – Via Santa Tecla, 4 – Italy Tel. +39 02 864105 – Fax +39 02 72016740 – dircom@quine.it Traffico, Abbonamenti, Diffusione Rosaria Maiocchi Editore: Quine srl www.quine.it Presidente Giorgio Albonetti Amministratore Delegato Marco Zani Direzione, Redazione e Amministrazione 20122 Milano – Via Santa Tecla, 4 – Italy Tel. +39 02 864105 – Fax +39 02 72016740 e-mail: casaeclima@quine.it

EFFICIENZA ENERGETICA

Il CdM approva il decreto correttivo sull’efficienza energetica Il provvedimento prevede norme più chiare e la possibilità di incrementare con risorse provenienti dal mercato del carbonio, la

Servizio abbonamenti Quine srl, 20122 Milano – Via Santa Tecla, 4 – Italy Tel. +39 02 864105 – Fax +39 02 70057190 e-mail: abbonamenti@quine.it Gli abbonamenti decorrono dal primo fascicolo raggiungibile. Costo copia singola: euro 2,30 Stampa Prontostampa S.r.l. - Zingonia - BG Casa&Clima è stampata su carta certificata Chlorine Free Iscrizione al Tribunale di Milano N.170 del 7 marzo 2006.

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In copertina: Servizio a pagina 24


NOVITÀ PRODOTTI

Climatizzatore a R32 Panasonic continua a investire in tecnologie che migliorino le performance dei sistemi, utilizzando refrigeranti efficienti e non nocivi per l’ambiente. In particolare, i modelli Etherea Z/XZ utilizzano il gas refrigerante R32, che riduce del circa 67% l’impatto sul riscaldamento globale, rispettando i nuovi criteri dettati dalla Comunità Europea in termini di tutela ambientale. Per molti anni è stato usato come un componente delle miscele dei gas R407C e R410A, ma preso singolarmente offre significativi vantaggi rispetto alle miscele di refrigeranti, come il suo essere più facilmente riciclabile rispetto al gas R410A che va scomposto per poter essere riutilizzato. I prodotti che utilizzano il gas R32 raggiungono un grado di efficienza maggiore e portano a performance migliori anche con temperature esterne estreme, e in caso di fuoriuscita, l’impatto sull’ambiente è minore se comparato ai precedenti. Queste caratteristiche fanno entrare di diritto la nuova gamma Etherea Z/XZ in classe A+++ (SEER).

Purificare l’aria Insieme a questo, il sistema nanoe provvede a purificare l’aria neutralizzando fino al 99% dei microorganismi presenti e riduce del 90% i cattivi odori presenti nell’aria (come ad esempio il fumo di sigaretta) grazie a un sistema di deodorizzazione. www.panasonic.com

Soluzione plug&play per l’integrazione solare Luna3 Solar+ di Baxi è la caldaia a condensazione da 24 kW con accumulo per l’integrazione solare, ideale per la sostituzione di vecchi generatori a basamento. Due le opzioni disponibili: modelli con o senza il kit per impianti misti integrato (versione MS). La caldaia, infatti, include tutti i dispositivi per integrazione con un sistema a collettori solari a circolazione forzata: centralina di regolazione solare, vaso d’espansione, gruppo di circolazione e valvola miscelatrice termostatica. Inoltre, la possibilità di installare la caldaia separatamente dal bollitore o a colonna consente di aumentare la flessibilità, soprattutto in spazi ridotti (senza vani tecnici dedicati), sotto tetto o sotto scala. Particolare attenzione è stata riservata alla semplificazione del processo di installazione. L'azienda, infatti, ha pensato a un sistema plug&play che possa agevolare il lavoro dei professionisti. Per questo la caldaia – con dimensioni di 2056x600x640 mm – è fornita in tre imballi separati: caldaia, telaio di supporto e bollitore. L’installatore quindi può trasportare il tutto con più comodità e trovare all’interno delle scatole tutti gli accessori per il collegamento fra caldaia e bollitore. Grazie a questi accorgimenti è possibile ottimizzare i tempi di montaggio e offrire un servizio eccellente al cliente finale. www.baxi.it

Riscaldamento e raffrescamento con un solo VRF Con il sistema a tre tubi Toshiba VRF SHRMe è possibile selezionare le modalità riscaldamento e raffrescamento di differenti unità interne collegate allo stesso circuito frigorifero, garantendo caldo e freddo simultaneamente. Il sistema fa parte della linea eline, la gamma di VRF di nuova generazione. La linea SHRMe è costituita da 7 moduli base (tre nuove potenze, rispetto al precendete modello SHRMi da 16, 18, 20 HP) da 8 HP fino a 20 HP e può essere installata con combinazioni di prodotto fino a un massimo di 64 unità interne con una potenza di 54 HP, la massima potenza disponibile sul mercato. Questo prodotto è adatto a edifici di grande dimensione ad uso commerciale e residenziale. Ogni modulo è realizzato con due compressori Toshiba DC Twin-Rotary e associato al controllo ultra-preciso inverter. La gamma arriva ad un EER di 3,76 e un COP di 4,14 in condizioninominali, mentre l’efficienza stagionale è sempre maggiore di 7,10 per tutte le taglie. www.toshiba.it

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NOVITÀ PRODOTTI

Un unico blocco per recupero e trattamento dell’aria Negli ambienti in cui trascorriamo la maggior parte del tempo è importante per la nostra salute e per il nostro benessere poter disporre sempre di aria fresca e ricca di ossigeno. Proprio per questo motivo, RDZ dà il benvenuto alla nuova UC 360-MHE, unità per rinnovo dell’aria ambiente e per il trattamento di deumidificazione estiva, studiata appositamente per l’abbinamento con gli impianti di climatizzazione radiante in ambito residenziale. Le funzionalità, selezionate tramite controllo remoto utente, sono: rinnovo aria, free-cooling, booster, ricircolo, deumidificazione, integrazione potenza sensibile estiva e invernale (a comando). In particolare, le portate dell’aria di rinnovo (da 100 a 240 m3/h) e di immissione (da 200 a 360 m3/h) sono differenziate e impostabili, con possibilità di gestire il ricircolo anche parziale. La macchina è equipaggiata con 5 serrande motorizzate, già installate e cablate, che permettono la gestione automatica di tutte le operazioni. La macchina, prevista per l’installazione orizzontale a controsoffitto, è costruita in un unico blocco che comprende una sezione di recupero e una sezione di trattamento aria. L’unità è inoltre dotata di attacchi aria (canali ambienti e canali esterno) sui 2 lati corti opposti, al fine di facilitare le connessioni aerauliche e favorire l’installazione in ubicazioni di limitata larghezza. Lo smaltitore di calore sull’aria di espulsione consente di ridurre i consumi energetici sia in funzionamento di deumidificazione che di integrazione, mentre la condensazione ad aria permette di offrire potenza sensibile estiva gratuita (1386 W), cioè senza gravare sul generatore di acqua refrigerata. www.rdz.it

■ Decorative Radiators

■ Comfortable Indoor Ventilation

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■ Heating & Cooling Ceiling Systems

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L’INSTALLAZIONE IDEALE Comfort, salute ed efficienza energetica per il perfetto clima abitativo www.zehnder.it


NOVITÀ PRODOTTI

Ventilazione integrata al monoblocco finestra Il monoblocco Ingenius VMC – Ventilazione Meccanica Controllata è un sistema per la chiusura del foro finestra ad alta efficienza con integrato il sistema di VMC Alpac, per un continuo ricambio d’aria. Il sistema trasforma il foro finestra in una struttura tecnologicamente avanzata, capace di rinnovare costantemente l’aria indoor, aumentando il benessere abitativo e la qualità dell’aria e valorizzando l’edificio grazie al miglioramento delle prestazioni energetiche dell’involucro. Con la massima versatilità nella progettazione, il sistema decentralizzato Ingenius VMC consente di evitare canalizzazioni e ingombranti impianti centralizzati, con tutta la semplicità, la velocità e la praticità di installazione del monoblocco Presystem. Il prodotto è disponibile nelle varianti Comfort Smart e Comfort Compact. Comfort Smart è dotata di uno scambiatore di calore entalpico a doppio flusso incrociato controcorrente che garantisce un recupero energetico elevato, pari all’82%, costante e continuativo, e non necessita del condotto per lo scarico della condensa. Il sistema entalpico è, infatti, in grado di recuperare sia il calore sensibile che il calore latente dell’aria in uscita, con possibilità di personalizzare le funzioni e di installare gli optional, come il sensore CO2 o igrometrico, anche successivamente. www.alpac.it

ista aperto:

lettura e installazione in completa autonomia ista aperto è il nuovo sistema di contabilizzazione del calore che garantisce a installatori, gestori e manutentori, la totale indipendenza nella gestione del ripartitore, dalla mappatura del radiatore (fatta utilizzando la banca dati ista e in accordo alla norma UNI-EN 834:2014), all’installazione dell’apparecchio, fino alla lettura dei consumi mediante tablet o portale web. In qualsiasi momento è possibile affidare a ista il servizio di ripartizione.

ista Italia srl

Via Lepetit, 40

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Nuovi decorativi a base calce

Sfide d'Arte è la nuova Linea di Prodotti Decorativi Fassa Bortolo, dedicata alle finiture di elevato valore estetico ed emozionale che affianca a Ricordi una nuova selezione: Desideri. Cinque proposte, disponibili in diverse colorazioni, che permettono di caratterizzare e di realizzare superfici originali, con effetti chiaro-scuro ottenuti grazie all’utilizzo di particolari materie prime, in grado di esaltare la tecnica di lavorazione e l’effetto della luce sulle pareti. Partendo da colori preziosi come l’oro e l’argento, Desideri Luce esalta le pareti con eleganza, grazie ad effetti scintillanti e luccichii. È possibile scegliere tra 65 colorazioni dorate e argentate, con gradazioni cromatiche chiaro-scure, variabili in funzione della lavorazione e della modalità applicativa (a spugna o a pennello). Desideri Perla dona alle superfici l’aspetto cangiante che ricorda la seta e i riflessi perlacei dello spatolato e del damascato. La linea di 68 tonalità, spazia dai colori più caldi a quelli più vivaci, con una particolare attenzione per le sfumature del bronzo, dell’argento e del viola. Brillante ed elegante, Desideri Cristallo valorizza l’effetto della luce sulle pareti creando piacevoli giochi luminosi secondo la modalità di applicazione. 44 i colori con cui è possibile ottenere effetti sabbiati, dall’aspetto ruvido e metallico. I toni neutri di Desideri Minerale offrono invece uno sfondo perfetto per ogni ambiente e stile: 48 colori diversi, tutti sulle tonalità pastello, dalle gradazioni più tenui a quelle più intense. Con Desideri Velo le sfumature richiamano un’atmosfera antica dagli effetti cromatici tono su tono, rivisti in chiave moderna. I 38 colori, risultano ideali per applicazioni di edifici in stile classico, o moderno dal sapore retrò. www.fassabortolo.com

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IL PARERE DI…

CARLA TOMASI  Presidente FINCO

Ritardi veri e apparenti del Codice degli Appalti Solamente tra un anno, ovvero quando tutto il nuovo sistema sarà a regime e le difficoltà oggettive saranno definite, potrà essere fatta una riflessione più approfondita u a cura della REDAZIONE

C

on il decreto legislativo 18 aprile 2016, n.50, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 19 aprile 2016, viene a realizzarsi la riforma della disciplina italiana sugli appalti pubblici, ormai da tempo ritenuta necessaria. La nuova disciplina introduce importanti novità, coerenti ai criteri e agli obiettivi prefissati dal legislatore europeo, tra i quali quelli della semplificazione, della tutela della concorrenza, della lotta alla corruzione e ai favoritismi, di una maggiore flessibilità, modernizzazione ed innovazione delle procedure di selezione e aggiudicazione. Tuttavia, dall’entrata in vigore del nuovo Codice sono state sollevate da più parti diverse perplessità. La riformulazione del Codice degli appalti ha interessato per quasi due anni tutti i protagonisti del mondo delle costruzioni, attraverso numerosi momenti formali ed informali ed uno scambio pubblico (sulla stampa) e privato ininterrotto. «Non si poteva non considerare — sostiene Carla Tomasi, Presidente Finco — che l’applicazione di tale riforma avrebbe, nel breve, sortito un effetto sull’andamento dei lavori per i ritardi ascrivibili ai necessari aggiustamenti (adeguamento della documentazione di gara alle nuove disposizioni del Codice, oltre che alle nuove procedure di gara ed ai criteri di aggiudicazione, obbligo negli appalti di lavori sopra il milione di euro di adottare l’offerta economicamente più vantaggiosa), alla nuova centralità della progettazione esecutiva, alla

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centralizzazione degli affidamenti da parte dei Comuni, all’attesa dell’emanazione delle norme complementari, alla qualificazione anche delle stazioni appaltanti. Ovviamente non tutti i lavori sono stati coinvolti; ad esempio quelli ANAS sono aumentati, quelli CONSIP, anche di manutenzione, sono partiti e quelli di progettazione stanno tornando a crescere». FINCO conviene che possano essere opportune alcune limature del testo (e non reputa peraltro che le recenti rettifiche di refusi intervenute possano essere la causa del suddetto rallentamento dei lavori), ma che occorra non mettere in dubbio i temi di sostanza. Per citarne uno per tutti, la presunta limitazione nell'utilizzo dei fattori della produzione, in base alla quale si vorrebbe la completa liberalizzazione del subappalto (o almeno, ora, il ritorno al limite del 30% previgente, con riferimento alla sola categoria prevalente e non a tutta l'opera, come è stato invece opportunamente modificato nel corso del dibattito parlamentare) non condivisibile, vista la rilevanza dell'argomento per gli effetti sulla qualità delle opere, sulla sicurezza del lavoro, sul contrastoABBONATI all'infiltrazione malavitosa, in breve sulla corretta allocazione del denaro pubblico. PER LEGGERE http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10

«Mantenere tale limite è anche un fatto di civiltà — aggiunge Tomasi — non ultimo perché non essere relegati nel sub-appalto vuol dire essere destinatari diretti del pagamento da parte delle pubbliche amministrazioni (si nota comunque un miglioramento in questo senso, previsto dal Codice) ed è un fatto di opportunità anche perché l'impresa specialistica è ontologicamente resistente all'opacità nei rapporti contrattuali e naturalmente più attrezzata sotto il profilo della sicurezza». «In ogni caso — conclude la Presidente Finco — ferma restando l’impostazione innovativa del Codice, una riflessione più approfondita si potrà fare solo tra un anno quando tutto il nuovo sistema sarà a regime e le difficoltà oggettive si saranno più precisamente definite. Si potrà altresì valutare quanto i lavori diminuiti non siano stati in realtà prevalentemente differiti. Per ora la Federazione monitora l’applicazione delle nuove regole confidando in una rapida uscita dalla fase di transizione». t


L’evoluzione del gesso

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INTERVISTA

Da Ground Zero agli ospedali, l’architettura partecipa al percorso di “cura” La progettazione ospedaliera richiede all’architetto una maggior visione umanistica e un approccio progettuale innovativo per valorizzare al massimo tecnologie mediche sempre più avanzate. Intervista a Daniel Libeskind u LUIGI MARAFANTE

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icuramente Daniel Libeskin è una delle figure più interessanti dell’architettura contemporanea, con un rapporto forte e che dura da molti anni con l’Italia e, in particolare, con Milano. Infatti, con sede nel centro di Milano e diretta da Lev Libeskind, figlio di Daniel, Libeskind Design si occupa di diverse tipologie di progetti. Gli abbiamo rivolto alcune domande per approfondire il modo in cui è impostata la sua attività poliedrica ed internazionale, ma anche la sua visione sulla progettazione in campo sanitario. C&C: Come è strutturato lo studio Libeskind e come si realizza la collaborazione tra la sede di NY e la sede di Milano? D.L.: Abbiamo uffici a New York, Milano, Zurigo oltre a una sede nuova a Berlino. ABBONATI PER LEGGERE Concepisco la mia attività professionale come una grande opportunità di conoscenza http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 e grazie alle validissime persone con cui collaboro negli Stati Uniti e in Italia siamo in grado di sviluppare le nostre visioni e i nostri progetti. Lo studio Italiano è nato circa dieci anni fa ed è stato poi ampliato, 5 anni fa, sotto la guida di mio figlio. Lev ha un background economico-legale oltre che nel campo dell’architettura, e si avvale del supporto di due direttori tecnici, Agostino Ghirardelli e Giuseppe Blengini con i quali ho collaborato precedentemente nel mio studio di New York.

TOR DI VALLE. Visualizzazione del business park di Tor di Valle (Roma), in fase di progettazione Credit: Libeskind


Da quale aspetto, in genere, prende spunto per la progettazione di un nuovo edificio? Il progetto è la fine di un percorso che prima di tutto è culturale. Nel mio lavoro è centrale il concetto di significato. Ogni edificio, ogni opera ha prima di tutto un ruolo sul contesto umano, territoriale ed ambientale in cui è inserito. Quando devo affrontare un nuovo progetto, cerco di conoscere tutto di quell’ambito, della storia, delle persone di ciò che è andato bene e non: se si è in grado di cogliere questo, il progetto viene di conseguenza. Lo scorso ottobre Lei è intervenuto al convegno intenzionale “Healing architecture: designing innovations in architectures for health” di Milano. Qual è il suo interesse verso la progettazione di strutture sanitarie? Quali sono le difficoltà e quali gli aspetti stimolanti? L’architettura è prima di tutto ascolto e conoscenza, l’architetto reinterpreta e da forma al senso di un luogo e di una relazione, con questo sguardo affronto la progettazione di strutture sanitarie. Indubbiamente, la difficolta più grande è riuscire a contribuire positivamente al percorso di cura del paziente. Queste difficoltà rappresentano anche gli aspetti stimolanti di questo lavoro e ci spingono a trovare un approccio innovativo in grado di cambiare il modo in cui percepiamo le strutture sanitarie e i pazienti stessi, eliminando le categorie tradizionali che storicamente separano il malato dal sano, sia fisicamente che socialmente.

ABBONATI PER LEGGERE

http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 Fino agli anni ’60 del secolo scorso si pensava che l’ospedale dovesse essere progettato per rispondere solamente ad esigenze di massima efficienza condizionate dal percorso medico-clinico del paziente. Oggi questo concetto è radicalmente mutato. Quanto e come pensa che l’opera di un architetto possa influire sul percorso di cura del paziente e quindi sul progetto ospedaliero? Credo che costruire oggi sia un atto di grande importanza e per farlo bisogna padroneggiare la scienza, la tecnica, organizzare il lavoro e dare risposte professionali con tempi e risultati certi. Ma per influire positivamente sul percorso di cura del paziente tutto questo deve essere condotto con uno sguardo diverso, trascendente, che tenga sempre in mente il significato umanistico del nostro lavoro e il potere rigenerativo e simbolico che acquisisce un’opera che sa cogliere l’ineffabilità dell’animo umano.

A suo giudizio quale può essere il contributo che un architetto può dare nel progetto di un ospedale o di una struttura socio-assistenziale? Partirei dal concetto di benessere di un individuo. Negli ultimi decenni, la scienza medica ha fatto notevolissimi passi in avanti, gli ospedali moderni sono centri altamente specializzati in cui c’è il forte rischio di perdere la dimensione umana. Il ruolo dell’architetto nel settore sanitario è stato marginalizzato. Oggi è necessario che la progettazione degli spazi ospedalieri sia avanzata e innovativa quanto la tecnologia presente all’interno di queste strutture, in modo da tale da renderle realmente efficienti e socialmente benefiche.


Oggi si assiste ad un interesse e ad un coinvolgimento sempre maggiore di noti architetti e studi di progettazione in ambito sanitario. Come mai, secondo lei, il tema della progettazione ospedaliera è diventato così importante? Appare sempre più evidente la necessità di utilizzare un approccio integrato in cui l’architettura e il design coordinano ed organizzano il lavoro di molti soggetti, una regia in grado di integrare e implementare il contributo di tutte le specializzazioni e le esigenze presenti sul campo. Come si immagina l’ospedale del futuro? Un ospedale, un edificio per la salute, un singolo reparto clinico oggi non possono più essere considerati come un intervento di architettura slegato da ogni logica funzionale e di sostenibilità economica che qualcuno, un giorno, prenderà in gestione e vi collocherà delle attrezzature medicali, eventualmente anche diverse da quelle ipotizzate all’inizio del processo progettuale. Oggi, ed ancora di più nei prossimi anni a venire, progettare edifici per la salute vuol dire progettare delle macchine altamente tecnologiche ed integrate. Nell’edilizia, specie in quella ospedaliera, la tecnologia ha assunto un’importanza straordinaria che va tenuta in considerazione fin dal momento iniziale del progetto. Per questo motivo, ogni metro quadrato di un ospedale è prezioso e va adeguatamente sfruttato ed inserito in una logica funzionale.

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CITYLIFE. Il complesso residenziale Citylife a Milano

L’architetto Daniel Libeskind Credit: Stefan Ruiz

Oggi si ritiene che “il benessere” all’interno delle unità di degenza debba essere un requisito indispensabile e non vada più interpretato come un lusso, un optional per pochi. Questo anche se esistono differenze tra il progetto di una degenza standard e quelle per pazienti a pagamento, i cosiddetti pazienti V.I.P. Quale pensa debba essere il requisito minimo e quello massimo per soddisfare queste esigenze? Qual è l’influenza degli aspetti tecnici innovativi (materiali, tecniche ingegneristiche, soluzioni a basso impatto ambientale, ecc.) sulle scelte progettuali? La tecnologia è la nostra migliore alleata, l’architettura si evolve fin dalle sue più remote origini sui criteri di significato artistico e funzionale. In questo percorso storico la scienza

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EXPO 2015. Il padiglione del colosso immobiliare cinese Vanke a Expo Milano 2015. Il rivestimento è composto da lastre tridimensionali di grès porcellanato smaltate in rosso lacca Credit: Hufton+Crow


GROUND ZERO. Visualizzazione del masterplan per la ricostruzione di Ground Zero a New York. Freedom Tower (541 metri), la prima delle quattro torri previste da Daniel Libeskind, è stata inaugurata nel novembre 2014

D DANIEL LIBESKIND, VISIONE GLOBALE E RADICI EUROPEE Nato a Lód’z, Polonia, nel 1946, Daniel Libeskind emigra negli Stati Uniti da ragazzo. Qui si laurea nel 1970 presso la facoltà di architettura dell’Università “Cooper Union for the Advancement of Science and Art” di New York. Si trasferisce quindi a Londra per potersi specializzare in Storia e Teoria dell’architettura presso l’Università dell’Essex. Dal 1978 ricopre la carica di direttore del Dipartimento di Architettura alla “Cranbrook Academy of Art and Design” di Detroit. Qui, in occasione di un concorso per la riqualificazione di un’area abbandonata del Potsdamer Güterbahnhof a Berlino, progetta per la prima volta un edificio inclinato che sovverte le regole geometriche. Nel 1985 è a Milano, dove fonda e dirige fino al 1989 un laboratorio didattico sperimentale no-profit, la “Architecture Intermundium”. Libeskind fonda il suo studio di architettura a Berlino nel 1989, dopo aver vinto il concorso per la realizzazione del Museo Ebraico. Nel febbraio del 2003 lo Studio Daniel Libeskind si trasferisce a New York, dopo essere stato selezionato per realizzare il masterplan del nuovo World Trade Center.

Credit: DBOX

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dell’architettura deve incamerare e fare proprie le migliori tecnologie presenti nel momento in cui l’ospedale entrerà in funzione. È fondamentalmente un lavoro di ricerca e di integrazione. Il suo rapporto con l’Italia risale agli anni ’80 e nell’ultimo decennio lo Studio Libeskind ha realizzato numerosi progetti importanti nel nostro Paese. Quali sono le criticità e i vantaggi di lavorare in Italia? La situazione sta cambiando, secondo lei? In Italia ho lavorato tanto negli ultimi dieci anni ma quello che mi lega a questo paese non è il business ma l’interesse

JUDISCHES MUSEUM. Veduta aerea dell’area del Judisches Museum Berlin, il Museo ebraico di Berlino Credit: BitterBredt

e l’amore per la profonda cultura dell’Italia. Ho abitato a Milano dal 1985 al 1987, mia figlia Rachel è nata qui, in un ospedale italiano e più recentemente anche mia nipote… I miei figli parlano correttamente italiano, meglio di come io avrei sperato. Credo che alcune delle migliori strutture sanitarie si trovino in Italia e sono convinto che innovazione e sperimentazione di grande successo possano nascere proprio in Italia. t n.62

13


SGUARDO D’INSIEME

Come è cambiato il fotovoltaico installato in Italia? Nel 2015 sono stati installati poco più di 40.000 impianti, la quasi totalità di potenza inferiore ai 200 kW. Dal GSE il rapporto statistico u A CURA DELLA REDAZIONE

A

nche nel 2015 in Italia il fotovoltaico italiano ha continuato la sua crescita numerica. Risultano infatti in esercizio 688.398 impianti fotovoltaici, per una potenza installata di 18.892 MW (+298 MW rispetto a fine 2014), che nel 2015 hanno prodotto 22,9 TWh di energia (+0,6 TWh rispetto all’anno precedente). Numericamente prevalgono i piccoli impianti collegati direttamente alla rete in bassa tensione, mentre più della metà della produzione di elettricità arriva dalle centrali collegate alle reti di media e alta tensione. Geograficamente il solare fotovoltaico coinvolge l’intero territorio nazionale con punte di diffusione più elevate in Puglia, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. A tracciare questo bilancio è il “Rapporto Statistico sul Solare Fotovoltaico 2015” pubblicato dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE). Dei 22.942 GWh prodotti in Italia nel corso del 2015, il 55% è generato dal settore industriale (che include anche le centrali fotovoltaiche), il 21% dal settore terziario, il 13% dal domestico e

l’11% dal settore agricolo. Il settore industriale è anche quello con i maggiori autoconsumi, il 44% dei 4.270 GWh autoconsumati in Italia nel corso del 2015, seguito dal terziario (28%), dal domestico (21%) e dal settore agricolo (8%).

Potenza degli impianti fotovoltaici in Italia Considerando l’anno solare 2015, sono stati installati nel nostro Paese poco più di 40.000 impianti, la quasi totalità di potenza inferiore ai 200 kW, per una potenza installata complessiva pari a 298 MW. Rispetto al 2014, gli impianti entrati in esercizio nel 2015 sono diminuiti circa del 23% e si riduce del 30% anche la potenza installata; la differenza si spiega principalmente con l’entrata in esercizio durante il 2014 degli ultimi impianti in Conto Energia. Gli impianti entrati in esercizio nel corso del 2015 — per lo più installazioni a servizio di utenze domestiche — hanno della DELLA potenza e della numerosità degli impianti fotovoltaici Evoluzione EVOLUZIONE POTENZA E DELLA NUMEROSITÀ DEGLI IMPIANTI in FVItalia IN ITALIA. Il grafico

mostra l’evoluzione della serie storica del numero e della potenza installata degli impianti fotovoltaici in Italia. Dal 2013, anno della cessazione del Conto Energia, la crescita è avvenuta secondo ritmi meno sostenuti Potenza Installata (MW)

MW 19.500

18.594

http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 18.185

18.000

16.690

16.500

688.398 18.892 648.418

600.000 550.000

481.267

13.500

500.000

12.773

450.000

12.000

400.000

10.500

350.000

330.196

9.000

300.000

7.500

250.000

6.000

200.000

155.977 3.470

4.500 3.000 1.500

700.000 650.000

596.355

15.000

32.018 431

150.000 100.000

71.288 1.144

50.000

0

0 2008

14

Numero Impianti

ABBONATI PER LEGGERE

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2015

n.62

Il grafico mostra l’evoluzione della serie storica del numero e della potenza installata degli impianti fotovoltaici in


MW

Potenza Installata (MW)

Numero Impianti

4.000

110.000

3.600

100.000

3.200

90.000 80.000

2.800

70.000

2.400

60.000 2.000 50.000 1.600

40.000

1.200

30.000

800

20.000

400

10.000

Valle d'Aosta

Molise

Liguria

Basilicata

Umbria

Abruzzo

Calabria

Trentino Alto Adige

Marche

Campania

Friuli Venezia Giulia

Sardegna

Toscana

Puglia

Lazio

Sicilia

Piemonte

Emilia Romagna

Veneto

0

Lombardia

0

DISTRIBUZIONE POTENZA E DELLA NUMEROSITA’. Le regioni Tra le regioni italiane si rilevaREGIONALE una notevoleDELLA eterogeneità in termini di numerosità e potenza installata degli con più bassa penetrazione di impianti fotovoltaici sono la Liguria, il Molise e la Valle D’Aosta impianti fotovoltaici.

Nel 2015 la regione Lombardia conta più di 100.000 impianti sul territorio, seguita dalla regione Veneto (93.168

ABBONATI PER LEGGERE

impianti). Le due regioni(7,1 insieme il 28,3% degli rispetto impianti installati territorio una potenza media kW), rappresentano notevolmente più bassa a quellasuldegli anninazionale. precedenti,

http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 portando la taglia media nazionale degli impianti fotovoltaici a poco più di 27 kW.

In termini di potenza installata è invece la Puglia a detenere, con 2.600 MW, il primato nazionale; nella stessa

Distribuzione regionale della numerosità e della potenza a fine 2015

regione si rileva anche la dimensione media degli impianti più elevata (61 kW).

Autoconsumi in Italia nel 2015 In Italia gli autoconsumi nel 2015 risultano pari a 4.270 GWh (il 18,6% della produzione complessiva degli impianti fotovoltaici), in crescita del 20% rispetto al valore del 2014 e del 2013. L’autoconsumo massimo si è avuto nel mese di luglio, in corrispondenza del picco di produzione. Le percentuali più elevate di autoconsumo sono ascrivibili agli impianti di taglia mediopiccola (da 0 a 200 kW). In generale, la percentuale minima di autoconsumo si è verificata in corrispondenza del mese di agosto, tranne che per gli impianti con potenza fino a 20 kW. L’andamento si spiega evidentemente con i minori consumi delle attività produttive durante le ferie estive, in un momento di elevata produzione fotovoltaica. Nel settore domestico praticamente tutti gli impianti fanno autoconsumo. I settori terziario e industriale sono quelli con le maggiori quote percentuali di autoconsumo (considerando i soli impianti che hanno autoconsumato).t

Tra le regioni italiane si rileva una notevole eterogeneità in termini di numerosità e potenza installata degli fotovoltaici. Nel 2015 la Lombardia di 100.000 impianti Le regioni con piùimpianti bassa penetrazione di impianti fotovoltaici sono laconta Liguria,più il Molise e la Valle D’Aosta.sul territorio, seguita dalla regione Veneto (93.168 impianti). Le due regioni insieme rappresentano il Taglia media p er Regione nel 2015 (kW) 28,3% degli impianti installati sul territorio nazionale. In termini di potenza installata è invece la 31,3 Friuli Giulia nazionale; 17,3 Marchenella stessa43,4 Puglia 60,6 della potenza pro capite nel settore domestico Distribuzione regionale Puglia aPiemonte detenere, con 2.600 MW,Venezia il primato regioneValle si rileva anche la dimensione media degli impianti più d'Aosta 10,6 Liguria 13,5 Lazio 28,3 Basilicata 49,6 Distribuzione regionale dei Watt proelevata (61 kW). capite nel settore domestico Lombardia 20,8 Emilia Romagna 27,3 Abruzzo 40,4 Calabria 22,9

Distribuzione del numero e della potenza Veneto 18,8 Umbria per classe e settore di attività 28,9 Campania Trentino Alto Adige

18,2 Toscana

20,8 Molise

46,2 Sicilia

29,6

27,6 Sardegna

22,9

La rappresentazione grafica permette di confrontare la numerosità e la potenza degli impianti stratificandoli secondo due caratteristiche: la classe di potenza e il settore di attività. 16 In termini di numerosità si osserva una grande diffusione degli impianti domestici di piccola taglia, principalmente tra 3 kW e 20 kW, seguiti da quelli con potenza fino a 3 kW. Al contrario, la maggior parte della potenza installata si concentra nel settore industriale, in particolare negli insediamenti produttivi con impianti di potenza compresa tra 200 kW e 1 MW.

Min

Max

SETTORE DOMESTICO. La mappa mostra la distribuzione regionale della potenza installata nel settore domestico per abitante

Distribuzione regionale della potenza pro capite nel settore domestico La regione con il più alto valore di potenza per abitante è il Friuli Venezia Giulia (99 W/ab), seguito dalle altre regioni del Nord Est e dalla Sardegna (78 W/ab). Una minore intensità si registra invece in gran parte del Sud Italia e in Liguria (15 W/ab). n.62 La mappa mostra la distribuzione regionale della potenza istallata nel settore domestico per abitante.

15


INTERVENTI CONDOMINIALI

Agli italiani il risparmio energetico piace Secondo un’indagine di Tecnoborsa, nel biennio 2014-2015, una famiglia su quattro ha affrontato una ristrutturazione edilizia nel proprio appartamento e/o a livello condominiale, con interventi di risparmio energetico nel 27,1% delle famiglie u SILVIA MARTELLOSIO

G

li italiani dimostrano di aver cura della propria casa e di essere attenti al risparmio energetico. Nel biennio appena trascorso, infatti, circa un quarto delle oltre 2.000 famiglie italiane intervistate dal Centro Studi sull’Economia Immobiliare (CSEI Tecnoborsa) ha affermato di aver effettuato a vario

16

n.62

titolo lavori nel condominio in cui risiede e/o in casa propria. Circa il 40% delle famiglie che vivono in condominio ha infatti dichiarato di aver eseguito alcuni lavori nel proprio edificio, ed il 30% ha effettuato opere mirate al risparmio energetico. Nettamente inferiori i dati relativi alle case di proprietà (solo l’8%), con un’elevata


Nord-Ovest. Per quanto riguarda l’aspetto del risparmio energetico in condominio, il 27,1% delle famiglie ivi residenti ha risposto affermativamente». Entrando nello specifico, il 41,5% ha dichiarato che i lavori hanno riguardato l’impianto elettrico; il 33% la sostituzione della caldaia; il 24,2% l’isolamento termico dell’edificio; il 12,8% l’impianto solare — di cui il 5% ha riguardato solo acqua calda, il 3,1% solo il riscaldamento e il 4,7% entrambi —, il restante 6,6% altri interventi Lavori in condominio del tipo sostituzione di infissi esterni e/o installazione di valvole Dall’indagine risulta che il 42,6% delle famiglie intervistate vive in PER LEGGERE termostatiche. Naturalmente, per questioni strettamente climatiche, un condominio; un dato medio piuttosto rilevante, tenuto conto ABBONATI al Nord è molto più alta la percentuale di chi ha sostituito la caldaia che è strettamente correlato all’ampiezza demografica dei Comuni. http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 condominiale, mentre al Centro-Sud prevale l’installazione di Infatti, nelle città con oltre 250.000 abitanti, il dato sale al 76,2%, impianti solari. Per motivi totalmente opposti, è invece alto il ricorso nei centri medi con una popolazione tra i 40.000 e fino ai 250.000 alla coibentazione sia nel Nord-Ovest (per difendersi dal freddo) che residenti si raggiunge il 58,6% e, infine, nei piccoli centri sotto i al Sud e nelle Isole (ma per proteggersi dal caldo). 40.000 abitanti si scende al 28,5% di presenza nei condomini. «Il 40,4% delle famiglie la cui abitazione fa parte di un condominio — spiega Valter Giammaria, Presidente di Tecnoborsa — ha Ristrutturazioni private dichiarato di aver fatto eseguire interventi di ristrutturazione «Spostando l’analisi sulle famiglie che hanno eseguito lavori riguardanti l’edificio; in particolare, il 22,8% ha detto che si è trattato all’interno della propria abitazione nel biennio 2014-2015 — ha di lavori consistenti, mentre il restante 17,6% ha eseguito solo sottolineato il Presidente — l’8% degli intervistati ha dichiarato di aver interventi di modesta entità. Rispetto alla ripartizione geografica le ristrutturato tutto — o in parte — l’interno di una casa di proprietà; aree più attive sono state i centri con meno di 250.000 abitanti nel in particolare, nel 7,1% dei casi i lavori hanno riguardato l’immobile in percentuale che ha dichiarato di non averne avuto bisogno e un’ulteriore quota che vi ha rinunciato a causa dei costi. La priorità degli interventi è stata per bagno e cucina. Per quanto riguarda i lavori mirati al risparmio energetico, la percentuale è di poco inferiore alle ristrutturazioni, ma è leggermente più alta la quota di chi si ripromette di intervenire in futuro.

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PROPOSTA ENEA PER NUOVI INCENTIVI ALLA RIQUALIFICAZIONE

cui vivono e lo 0,9% una seconda casa. Invece, tra il 92% di coloro che non hanno fatto interventi, il 73,9% ha affermato che non ce n’era Per coinvolgere i nuclei familiari che non sono in grado di affrontare spese di bisogno, il 12% ha dichiarato di avervi rinunciato a causa dei costi riqualificazione energetica, ENEA propone la creazione di un fondo ad hoc che troppo elevati, mentre il 6,1% pensa di farli in un prossimo futuro». finanzierebbe il 90% del costo degli interventi, mentre il rimanente 10% resterebbe a A livello territoriale è alta la percentuale di chi ha ristrutturato carico dei proprietari. Il fondo recupererebbe l’investimento in dieci anni incassando il 65% una prima casa nel Nord-Ovest; il problema dei costi è dallo Stato (in analogia con l’ecobonus), consentendo in tal modo alla finanza pubblica geograficamente trasversale, mentre chi vive al Centro Italia si di sostenere il processo diluendo l’impegno in un periodo compatibile con le esigenze di ripropone di fare lavori oggi rinviabili. Per ciò che riguarda la equilibrio di bilancio. La differenza sarebbe recuperata, in un periodo non precisato ma tipologia del nucleo familiare le coppie senza figli sia giovani che che si può ipotizzare intorno ai dieci anni, attraverso il risparmio energetico generato, mature presentano un’elevata percentuale nell’aver eseguito lavori che sarebbe addebitato agli utenti degli appartamenti nella bolletta energetica. È un nell’abitazione principale; tra questi, chi non ha fatto interventi meccanismo analogo a quello adottato nel Green Deal britannico, sistema che promuove dichiara di non averne avuto l’esigenza; invece, tra chi ha figli misure di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici, residenziali e non, senza piccoli è maggiore la percentuale di chi ha rinunciato a causa dei spese iniziali per i proprietari, in cui il costo degli interventi viene saldato con l’ammontare costi ma, al tempo stesso, spera di farlo prossimamente. dei risparmi nelle bollette di elettricità e gas resi possibili dagli interventi stessi. Da un focus su coloro che hanno dichiarato di aver ristrutturato un’abitazione è emerso che il 16,3% ha fatto lavori che hanno coinvolto l’intera abitazione, mentre l’83,7% è intervenuto solo parzialmente; tra questi ultimi il 46,8% ha eseguito interventi sugli impianti, il 35,5% sulle pareti, il 32% sugli infissi e il 28,9% sui necessari, l’11,8% ha ammesso di non averli fatti a causa dei costi pavimenti. troppo elevati, mentre il 7,1% pensa di farlo nel prossimo futuro». A coloro che sono intervenuti parzialmente nella propria abitazione A livello geografico nel Sud è bassissima la percentuale di chi ha è stato chiesto, inoltre, quali ambienti sono stati coinvolti dai lavori: eseguito lavori per risparmiare energia nelle proprie case. Invece, i servizi si presentano ai primi posti: infatti il 42,4% ha ristrutturato nel Nord-Ovest è elevata la quota di chi ha eseguito tali opere nel uno o più bagni e il 38,6% ha rifatto la cucina; il 21,6% è intervenuto biennio appena trascorso ed è anche molto alta la percentuale di nelle camere da letto, il 23,9% nel soggiorno e ilABBONATI 30,8% in tutti gli PER chiLEGGERE ha intenzione di farlo nei prossimi due anni. altri ambienti come studio, office, corridoi, ripostigli, spogliatoi, etc. Tra gli interventi più frequenti sono indicati: al primo posto la http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 A tutti coloro che hanno eseguito opere in casa è stato chiesto sostituzione della caldaia col 34,1%, seguita dalla sostituzione delle anche il motivo che li aveva spinti: il 74,7% ha voluto rinnovare finestre al 27,7% e dal rifacimento dell’impianto elettrico per il l’abitazione; il 15% ha preferito il comfort di una casa ergonomica; 27% delle famiglie. A seguire, ma con un certo distacco, si trovano il 10,6% ha optato per una casa cablata; l’8,9% ha inteso l’installazione dei pannelli solari per riscaldamento e produzione razionalizzare gli spazi e un residuale 6% ha indicato dell’altro non di acqua calda (11,2%), la sostituzione con vetri termici (10,9%), la meglio specificato. coibentazione/isolamento termico delle pareti (9,8%), l’impianto di C’è da notare che al Centro si è preferito intervenire per avere condizionamento (9,3%), l’impianto solare solo per il riscaldamento una casa ergonomica o per razionalizzare gli spazi; nel Nord-Est (8,7%) e l’impianto solare solo per la produzione di acqua calda per avere una casa cablata; al Sud e nelle Isole per rinnovare la (8,4%). struttura; mentre, il Nord-Ovest non ha manifestato alcuna spiccata Naturalmente, è anche a partire da certe piccole attenzioni in casa preferenza, attestandosi sulla media generale. che si inizia a risparmiare energia ed è interessante vedere come Quanto a coloro che hanno dichiarato di aver voluto ottimizzare le famiglie stiano attente a evitare quegli sprechi che, se seguiti gli spazi dei metri quadri a disposizione, le motivazioni più indicate da tutti e sommati, consentirebbero un risparmio maggiore: sono state: la necessità di aumentare il numero delle stanze, di spegnere le luci quando si passa da un ambiente a un altro è ampliare il soggiorno, di ricavare spazi per attività sportive o proal primo posto per il 67,9% degli intervistati, seguiti dal 57,8% fitness e per aumentare il numero dei bagni. che utilizza lampadine a basso consumo; il 45,2% spegne gli apparecchi tv e radio a fine giornata, invece di lasciarli in stand-by con tanto di piccola spia accesa; il 35,6% dichiara una particolare Risparmio energetico attenzione nell’acquistare nuovi elettrodomestici che consumano Per quanto concerne l’ambito degli interventi mirati al risparmio poco; installare vetri termici e coibentare richiama l’attenzione di energetico nelle case, il Presidente di Tecnoborsa ha sottolineato un 19,8% di famiglie e per finire — ma anche grazie alla recente che: «Il 6,2% delle famiglie italiane ha dichiarato di aver ristrutturato entrata in vigore obbligatoria dei termoregolatori — il 16,4% regola l’abitazione principale a tal fine e solo lo 0,4% è intervenuta nelle realmente, secondo le proprie esigenze, le valvole termostatiche seconde case. Tra coloro che hanno affermato di non aver eseguito dei singoli radiatori. questo tipo di lavori, ben il 74,4% ha ritenuto che non fossero t

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NZEB

Quanto costa realizzare un edificio “ad energia quasi zero” rispetto ad uno “normale”? Costi, tendenze e potenziale delle nuove tecnologie che si stanno diffondendo e tutte le tendenze nel mercato dell’edilizia u SILVIA MARTELLOSIO

20

n.62


Figura 14 – STREPIN: risparmio energetico atteso al 2020 per tipologia di edificio

sarà nei NZEB (Nearly Zero Energy Building), ovvero gli edifici con consumi di energia “quasi nulli”. 1,8% Dall’applicazione dei requisiti NZEB, nonché dalla Edifici non 1,1% residenziali promozione delle ristrutturazioni profonde che 26,1% 3,3% 5,9% comportino la trasformazione in NZEB degli edifici Edifici monofamiliari esistenti, si stima infatti un risparmio energetico nel 4,3% 31,0% periodo 2015-2020 pari a oltre 10 ktep per il settore residenziale e non residenziale. Il Piano d’azione nazionale italiano per incrementare Edifici monofamiliari Edifici plurifamiliari Uffici privati Uffici PA Alberghi gli edifici ad energia quasi zero (PANZEB) ha stimato Scuole private Scuole PA Banche Centri commerciali anche i costi aggiuntivi, rispetto ai livelli attuali, Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico STREPIN: RISPARMIO ENERGETICO ATTESO AL 2020 PER TIPOLOGIA DI EDIFICIO. per la realizzazione di nuovi edifici NZEB o per la La Strategia per la riqualificazione energetica del parco immobiliare nazionale stima un potenziale 23 da sostenere nel settore residenziale di risparmio al 2020 di circa 5,7 Mtep/anno, con investimenti trasformazione in NZEB di quelli esistenti. pari a 13,6 miliardi di euro l’anno per interventi globali e 10,5 miliardi di euro l’anno per interventi 8,8%

Edifici plurifamiliari 42,9%

0,9%

parziali; per gli interventi nel non residenziale gli investimenti si stimano in 17,5 miliardi di euro l’anno

I

Tecnologie mature, ma poco utilizzate

«Secondo i principali studi — spiega l’ENEA — il settore delle costruzioni ha imboccato una nuova n Italia oltre i due terzi del patrimonio edilizio esistente è stato costruito fase, fortemente evolutiva, che dovrebbe giocare prima dell’entrata in vigore della Legge 373/1976, la prima legge italiana a favore dell’attuazione di tali strategie. Una nuova in materia di energia che si è occupata anche di edilizia. Il potenziale di fase nella quale si ridisegnano visioni strategiche, risparmio energetico è quindi ampio e spesso ottenibile tramite interventi processi e prodotti». dai ridotti tempi nazionale di ritorno.per Unincrementare interessante gli approfondimento questa Il Piano d’azione edifici ad energiasuquasi zerotematica (PANZEB), ABBONATI PER LEGGERE Seppure al momento non hanno ancora trovato una èprevisto contenuto nel V Rapporto sull’Efficienza Energetica (RAEE) dell’ENEA, già dal D.Lgs. 192/2005 e ss.mm.ii., chiarisce la definizione di edificio a energia quasi Il Piano nazionale per incrementare gli edifici ad energia quasi zero (PANZEB), http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 diffusione capillare su tutto il territorio nazionale, sia promotrice mesileprima ancheenergetiche di un nuovo di incentivazione zero d’azione (NZEB), pochi valutando prestazioni dimeccanismo alcune delle sue espressioni nelle previsto dal D.Lgs. 192/2005 e ss.mm.ii., chiarisce lastima definizione di edificio a energia differenti tipologie e zone climatiche. Il Piano anche aggiuntivi, rispettoquasi a causa di una non adeguata conoscenza da parte degli interventi did’uso riqualificazione energetica profonda deglii costi edifici condominiali. livelli attuali, per la realizzazione di nuovi edifici NZEB per la trasformazione in NZEB dinelle dei professionisti del settore sia per i costi ancora zeroai(NZEB), valutando le prestazioni energetiche di oalcune delle sue espressioni quelli esistenti. i nuovi edifici, la valutazione è riportata Figura 15. aggiuntivi, rispetto non allineati con quelli dei prodotti già consolidati differenti tipologie d’uso e zone climatiche. Il Piano stimanella anche i costi NZEB, una Per miniera ancora da esplorare Secondo la per strada tracciata dalladidirettiva europea sulle performance degli in NZEB di nel mercato edile, sono diverse le tecnologie mature ai livelli attuali, la realizzazione nuovi edifici NZEB o per la trasformazione Figura 15 – Costo aggiuntivo per realizzare un nuovo edificio NZEB rispetto ad un nuovo a disposizione. edifici, il futuro dell’edilizia, sia che si tratti di nuovi edifici o di ristrutturazioni, quelli esistenti. Per i nuovi edifici, la valutazione è riportata nella Figura 15. 2 edificio che si limita alla minima osservanza della normativa vigente (€/m ). Tra queste troviamo soluzioni isolanti per l’inverno Figura 15 – Costo aggiuntivo per realizzare un nuovo edificio NZEB rispetto ad un nuovo (aerogel, pannelli sottovuoto, termo-intonaco) e Ufficio zona climatica B 2 VALUTAZIONE. Costo aggiuntivoosservanza per realizzaredella un nuovo edificio NZEB rispetto adInvolucro ). edificio che si limita alla minima normativa vigente (€/m per l’estate (Phase Change Materials, membrane un nuovo edificio che si limita alla minima osservanza della normativa vigente (€/m) Impianti endotermiche, cool materials, tetti e pareti verdi). Ufficio zona climatica E Ufficio zona climatica B E, ancora, la sostituzione dei vetri con uno a più Involucro Condominio zona climatica B elevato potere isolante, ad esempio vetri con un Impianti Ufficio zona climatica E ridotto fattore solare o a elevato isolamento termico. Condominio zona climatica E Nel caso di sostituzione dell’intero serramento, Condominio zona climatica B i telai maggiormente utilizzati sono quelli in Edificio monofamiliare zona climatica B PVC multicamera, in alluminio a taglio termico Condominio zona climatica E Edificio monofamiliare zona climatica E multicamera, in legno a bassa densità. Altre soluzioni disponibili prevedono l’installazione di un doppio 20 40 60 80 100 Edificio monofamiliare zona climatica B 0 serramento e l’isolamento termico del cassonetto. Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico Infine, è possibile intervenire con sistemi schermanti Edificio monofamiliare zona climatica E Per le trasformazioni di edifici esistenti in NZEB, una stima del costo aggiuntivo, in esterni, come frangisole verticali fissi e/o orientabili, percentuale rispetto ad una ristrutturazione importante di primo livello (secondo la frangisole orizzontali orientabili, frangisole a lamelle 0 20 40 60 80 100 definizione riportata nel Decreto Requisiti minimi) è mostrata nella Tabella 14 ed appare orientabili e tende avvolgibili, e con sistemi per COSTO AGGIUNTIVO MEDIO PER TRASFORMARE UN EDIFICIO ESISTENTE Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico rilevante nel caso di interventi sugli impianti, in particolare per edifici monofamiliari. la gestione integrata delle funzioni tecnologiche IN NZEB RISPETTO AD UNA RISTRUTTURAZIONE IMPORTANTE DI PRIMO LIVELLO %. Interessante il differenziale di spesa stimato per gli interventi sull’esistente Per tra le una trasformazioni edifici di esistenti NZEB, una stima del costonelaggiuntivo, Tabella 14 – Costo di aggiuntivo medio perin trasformare un edificio esistente in NZEB in dell’edificio (Building Management System – BMS; ristrutturazione importante primo livello (secondo la definizione riportata Decreto Requisiti minimi) e una più ambiziosa che punti a rendere l’edificio uno NZEB rispetto ad una ristrutturazione importante di primo livello (%) percentuale rispetto ad una ristrutturazione importante di primo livello (secondo la Building Automation and Control System – BACS). Tipologia monofamiliare Edificio condominiale Edificio adibito ad ufficio definizione riportata nelEdificio Decreto Requisiti minimi) è mostrata nella Tabella 14 ed appare Involucro +4,2% +4,6% +5,3% rilevante nel caso di interventi+50,2% sugli impianti, in particolare Impianti +27,4% per edifici monofamiliari. +28,1% Totale

+22,0%

+14,6%

+14,0%

Tabella 14 – Costo aggiuntivo medio per trasformare un edificio esistente in NZEB Fonte: ENEA rispetto ad una ristrutturazione importante di primo livello (%) Tipologia monofamiliare condominiale Edificiodegli adibito ad ufficio Dall’applicazione deiEdificio requisiti NZEB, anticipataEdificio rispetto all’entrata in vigore obblighi

n.62

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MISURE PER LA PROMOZIONE DELL’EFFICIENZA ENERGETICA nell’ambito della Strategia Energetica Nazionale e successivamente rivisti nel PAEE 2014, RICONOSCIMENTO DELLE DETRAZIONI FISCALI PER LA RIQUALIFICAZIONE relativi al periodo 2011-2020. Per il periodo 2014-2015 si riporta la stima dei risparmi ENERGETICA DEGLI EDIFICIdell’Articolo ESISTENTI7 della Direttiva Efficienza Energetica. Rispetto raggiunti per l’adempimento agli anni passati, la metodologia è statapossibile rivista e la arricchita, virtù di relativi una maggiore Poiché fino a settembre 2016 è ancora modificaindei dati ad disponibilità di dati e informazioni di dettaglio. Allo stesso tempo, sono stati esclusi dal interventi realizzati nel 2015, il risparmio energetico conseguito in quest’ultimo computo finale i risparmi energetici derivanti da interventi che hanno riguardato le fonti energetiche rinnovabili. anno è stato stimato sulla base di dati provvisori e pari a circa 0,11 Mtep/anno di In particolare, state analizzate le seguenti misuredi per la promozione dell’efficienza energia primariasono e finale. Il risparmio complessivo energia primaria e finale energetica: al 2015 è stato pertanto di circa 1,02 Mtep/anno (Tabella 1). Tra il 2007 e il 2015 Meccanismo dei Titoli di Efficienza Energetica o Certificati Bianchi (Tabella 1): il risparmio energetico 2015 da progetti avviati28a miliardi partire dal sono stati incentivati più di 2,5generato milioninel di interventi, con oltre di 2005 euro tramite schede standard (stimato ex-ante sulla base di algoritmi) e analitiche e a investiti daconsuntivo parte delle famiglie. (misurato ex-post) è stato pari a oltre 4,75 Mtep/anno di energia primaria (equivalenti a oltre 4,38 Mtep/anno di energia finale).

DETRAZIONI INTERVENTI RECUPERO DELMtep/anno), PATRIMONIO Tabella 1 – FISCALI Risparmi PER da Certificati BianchiDI(energia primaria, anniEDILIZIO 20052015 il meccanismo introdotto dall’articolo 1, commi 5 e 6, della legge Secondo Cumulato Annuale Annuale Annuale Annuale Annuale Totale n. 449 del 27 dicembre2005-2010 1997, i principali interventi di recupero 2011 2012 2013 2014 sono 2015relativi 2005-2015 Totale 2,62 le caldaie 0,07 0,30 0,79 0,53 0,44 4,75 all’impiantistica, comprese a condensazione incentivate anche tramite Fonte: Elaborazione Ministero dello Sviluppo Economico su dati Gestore Servizi Energetici S.p.A. le detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica. Si osserva tuttavia che il Riconoscimento delle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli numero di caldaie a condensazione attraverso canaledei edifici esistenti: poiché fino aincentivate settembre 2016 è ancoraquest’ultimo possibile la modifica dati relativi ad interventi realizzati nel 2015, il risparmio energetico conseguito è di gran lunga inferiore rispetto al numero venduto sul mercato. Adottando in Detrazioni fiscali interventi di sulla recupero deldati patrimonio quest’ultimo annoper è stato stimato base di provvisoriedilizio: e pari asecondo circa 0,11il il risparmiomeccanismo energetico unitario deducibile dalle detrazioni fiscali pern.la449 dall’articolo 1, commi 5 e 6, della legge del 27 Mtep/anno diintrodotto energia primaria e finale. Il risparmio complessivo di energia dicembre interventi di recupero sono relativialall’impiantistica, primaria e1997, finale ialprincipali 2015 è stato pertanto di circa 1,02 Mtep/anno (Tabella 2). Tra riqualificazione energetica, il risparmio complessivo conseguito 2015 attraverso

comprese caldaie condensazione anche tramite lecon detrazioni il 2007 e il le 2015 sono astati incentivati piùincentivate di 2,5 milioni di interventi, oltre 28 fiscali la riqualificazione energetica. Si osserva tuttavia che il numero di miliardiper di euro investiti da parte delle famiglie. caldaie a condensazione incentivate attraverso quest’ultimo canale è di gran Tabella1lunga 2– –Risparmi Risparmi dadetrazioni detrazioni fiscali per riqualificazione riqualificazione energetica inferioreda rispetto al numero venduto sul mercato. Ciò poiché molte(energia caldaie TABELLA fiscali per energetica (energia primaria, Mtep/anno), anni 2007-2015 primaria,aMtep/anno), annidestinate 2007-2015 condensazione alla sostituzione del vecchio impianto sono state Tipologia di intervento 2008 2009 2012 edilizio. 2013 2014 2015* Totale incentivate attraverso le2007 detrazioni fiscali2010 per il2011 recupero Adottando il Riqualificazionerisparmio globale 0,014 deducibile 0,010 0,004 dalle 0,003 detrazioni 0,003 0,003 0,003 0,049 energetico 0,006 unitario fiscali 0,003 per la Coibentazioni superfici opache e sostituzione infissi 0,016 0,043 0,043 0,066 0,052 0,047 0,064 0,065 0,06 0,456 riqualificazione il risparmio complessivo al 2015 Impianti di riscaldamento efficientienergetica, 0,023 0,053 0,054 0,083 0,055conseguito 0,047 0,056 0,046 attraverso 0,05 0,467 Selezione multipla 0,015 incentivate 0,034 - con- le detrazioni - fiscali 0,049 le caldaie a condensazione per- il recupero Totale 0,060 0,144 0,107 0,153 0,110e finale 0,097 (Tabella 0,123 0,113 edilizio è pari a 0,88 Mtep/anno di energia primaria 3). 0,11 1,017

le caldaie a condensazione incentivate con le detrazioni fiscali per il recupero fiscali per interventi di recupero patrimonio edilizio: edilizio èDetrazioni pari a 0,88 Mtep/anno di energia primariadele finale (Tabella 2). secondo

il meccanismo introdotto dall’articolo 1, commi 5 e 6, della legge n. 449 del 27 dicembre 1997, i principali interventi di recupero sono relativi all’impiantistica, CONTO TERMICO comprese le caldaie a condensazione incentivate anche tramite le detrazioni fiscali per lailriqualificazione energetica. Si osserva tuttavia che ilper numero La Tabella 3 riporta risparmio energetico annuale conseguito al 2015 le sole di caldaie a condensazione incentivate attraverso quest’ultimo canale è di gran categorie di intervento relative all’efficienza energetica, realizzabili da parte della lunga inferiore rispetto al numero venduto sul mercato. Ciò poiché molte caldaie Pubblicaa Amministrazione. I risparmi circa 0,78 ktep/ condensazione destinate allacomplessivi sostituzioneammontano del vecchio aimpianto sono state attraverso le detrazioni fiscali per il recupero edilizio. Adottando il anno di incentivate energia primaria e finale. risparmio energetico unitario deducibile dalle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica, il risparmio complessivo conseguito al 2015 attraverso RECEPIMENTO DIRETTIVAincentivate 2002/91/CE ATTUAZIONE DELper DECRETO le caldaieDELLA a condensazione conE le detrazioni fiscali il recupero edilizio è pari a 0,88 Mtep/anno di energia primaria e finale (Tabella 3). LEGISLATIVO 192/05 CON RIFERIMENTO ALLA PRESCRIZIONE DI STANDARD

MINIMI3DI– PRESTAZIONE ENERGETICA EDIFICI edilizio (energia primaria, Tabella Risparmi da detrazioni fiscaliDEGLI per recupero Mtep/anno), anni 2006-2015 Il risparmio complessivo in termini di energia primaria è stato di oltre 2,03 Mtep/ 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015* Totale anno, derivanti principalmente dalla installazione di generatori di calore “3 stelle”0,88 0,010 0,073 0,109 0,082 0,055 0,091 0,082 0,118 0,129 0,13 *negli Stimaedifici ad uso residenziale (Tabella 4). Minoritario invece l’apporto derivante Fonte: ENEA dalla costruzione di nuovi edifici con performance energetiche al di sopra dei limiti la Tabella 4 riporta il risparmio energetico annuale di legge,Conto sia nelTermico: residenziale sia nel non residenziale, a causa della crisiconseguito che sta al 2015 per le sole categorie di intervento relative all’efficienza energetica, caratterizzando il settore delle costruzioni. realizzabili da parte della Pubblica Amministrazione. I risparmi complessivi

Tipologia di intervento

Impianti di riscaldamento efficienti

ammontano a circa 0,78 ktep/anno di energia primaria e finale. Tabella 4 –3 Risparmi da da interventi di efficienza energetica nel Conto TABELLA – Risparmi interventi di efficienza energetica nel Termico (energia primaria, Mtep/anno), anniprimaria, 2014-2015Mtep/anno), anni 2014-2015 Conto Termico (energia Tipologia di intervento per la Pubblica Amministrazione

2014

2015

1.A - Involucro opaco nd 0,000266 1.B - Chiusure trasparenti nd 0,000140 non residenziale, a causa della crisi che sta caratterizzando il settore delle 1.C - Generatori a condensazione nd 0,000366 Totale

costruzioni.

0,000005

0,000773

Fonte: ENEA

Tabella Risparmi derivanti derivanti dall’attuazione Decreto Legislativo 192/05 (energia TABELLA 45 ––Risparmi dall’attuazione del Decreto ABBONATI PER LEGGERE primaria, Mtep/anno), anni 2005-2014 Legislativo 192/05 (energia primaria, Mtep/anno), anni 2005-2014

* Stima

Recepimento della Direttiva 2002/91/CE e attuazione del Decreto Legislativo

http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 ENEA 192/05 con riferimento alla prescrizione di Standard Minimi di Prestazione Tabella23– –Risparmi Risparmida dadetrazioni detrazioni fiscali primaria, TABELLA fiscali per per recupero recuperoedilizio (energiaFonte: Nuovi edifici - Residenziale 0,008 0,037 0,040 0,034 0,028 0,026 0,027 0,021 0,017 0,015 0,013 0,266 Mtep/anno), anni 2006-2015 edilizio (energia primaria, Mtep/anno), anni 2006-2015 degli edifici: risparmio complessivo in termini di energia primaria Nuovi edificiEnergetica - Non residenziale 0,019 il0,019 0,041 0,031 0,040 0,035 0,027 0,018 0,017 0,015 0,262è Tipologia

Tipologia di intervento

2006 2007 2008152009 2010 2011 2012 2013 2014

Impianti di riscaldamento efficienti

0,010 0,073 0,109 0,082 0,055 0,091 0,082 0,118 0,129

2015* Totale 0,13

0,88

* Stima Fonte: ENEA

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014 2015* Totale

Sostituzionestato impianti termici di oltre

0,179 0,161 0,168 0,178 0,166 0,155 0,100 0,08 1,504di 2,03 0,226 Mtep/anno, derivanti principalmente dalla0,091 installazione 0,282 0,238 0,236 0,227 0,244 0,228 0,203 0,135 0,123 0,108 2,032 generatori di 0,008 calore “3 stelle” negli edifici ad uso residenziale (Tabella 5). * Stima Minoritario invece l’apporto derivante dalla costruzione diElaborazione nuovi edifici Fonte: ENEAcon performance energetiche al di sopra dei limiti di legge, sia nel residenziale sia nel

Totale

Conto Termico: la Tabella 4 riporta il risparmio energetico annuale conseguito al Settore trasporti (Tabella 6): attraverso l’incentivazione all’acquisto di veicoli più 16 2015 per le sole categorie di intervento relative all’efficienza energetica, efficienti, l’applicazione di regolamenti comunitari, nonché la messa in esercizio modelli a supporto del miglioramento dei processi e dei sistemi di progettazione, realizzabili da parte della Pubblica Amministrazione. I risparmi complessivi della rete ferroviaria ad Alta Velocità, che ha determinato una riduzione della ammontano a circa 0,78 è ktep/anno di energia domanda sulleimmobili; rotte aeree elastradali omologhe, risparmio diinformativi energia primaria gestione e manutenzione degli diffusione diil modelli per L’innovazione tecnologica soltanto uno primaria dei e finale.

Le tendenze del mercato

cumulato al 2015 è pari a 1,44 Mtep/anno (pari a circa 1,33 Mtep/anno di energia Tabella – Risparmiridisegnando da interventi di efficienza energetica nel Conto Termicola(energia costruzione, i cosiddetti BIM (Building Information Modeling), in grado di ridurre fattori che4stanno il settore. L’analisi finale). primaria, Mtep/anno), anni 2014-2015 significativamente il costo dell’errore. del mercato fatta da ENEA descrive infatti uno Tipologia di intervento per la Pubblica Amministrazione 2014 2015 Tabella 6 – Risparmi energetici da misure nel settore trasporti (energia primaria, 1.A - Involucro opaco evoluzione. Ad esempio, mentre nd 0,000266 Si tratta di fenomeni già inanni atto nel settore delle costruzioni, in varie forme non scenario in forte Mtep/anno), 2007-2015 1.B - Chiusure trasparenti nd 0,000140 Misura 2008 2009 con 2010 2011 2012 2013 2014 2015*evolutivo Totale 1.C -aree Generatori condensazione tradizionali sono in forte nd 0,000366 completamente espresse, ma che 2007 disegnano chiarezza il processo alcune diamercato Eco-incentivi auto 2007-2009 0,03 0,04 0,14 0 0 0 0 0 0 0,21 Totale 0,000005 0,000773 avviato, quattro ambiti: Regolamento CE 443/2009 0,16 0,17 0,16 0,21 0,22 0,2 1,12 contrazione, sono in sviluppo nuove aree emergenti Fonte: ENEA almeno in Regolamento CE 510/2011 0,003 0,01 0,01 0,023 e BIM: l’uso • Utilizzo dei dati Incentivi come l’energy technology e l’impiantistica, veicoli BEC del BIM riduce al minimo la necessità 0,0002 0 di risolvere 0 0,0002 le Recepimento della Direttiva 2002/91/CE e attuazione del Decreto Legislativo Alta Velocità 0,01 0,04 0 0,01 0 0,004 0,014 0,01 0,088 192/05 conil riferimento alla prescrizione dieStandard Minimi di Prestazione criticità della progettazione durante e dopo la costruzione e quindi consente di la riqualificazione, facility management Totale 0,03 0,05 0,18 0,16 0,18 0,16 0,217 0,244 0,22 1,441 Energetica degli edifici: il risparmio complessivo in termini di energia primaria è * Stima limitare le cause delle varianti, dei ritardi e quindi dei costi aggiuntivi. l’integrazione servizi-costruzioni. In sviluppo Fonte: Elaborazione ENEA stato di oltre 2,03 Mtep/anno, derivanti principalmente dalla installazione di • Prefabbricazione: l’uso di componenti prefabbricati semplifica notevolmente il troviamo anche l’impiego di nuovi prodotti e generatori di calore “3 stelle” negli edifici ad uso residenziale (Tabella 5). Programmi Operativi Nazionali (PON), Interregionali (POI) e Regionali (POR): la Minoritario invece l’apporto derivante dalla costruzione di nuovi edifici con cantiere e riduce la necessità di manodopera e di apparecchiature specializzate. l’evoluzione di sistemi e componenti come, ad Tabella 7 riporta il quadro della situazione per il ciclo di programmazione 2007performance energetiche al di sopra dei limiti di legge, sia nel residenziale sia nel 2013, con circa 10 l’utilizzo miliardi di finanziamenti assegnati a oltre 9.330 eprogetti • Business e ciclo di vita del prodotto: di dati della progettazione della esempio, le tecnologie additive delle stampanti 16 relativi a misure per: energia ed efficienza energetica; rinnovamento urbano e costruzione per una più efficiente delle opere, grazie ai sistemi informativi 3D, lo sviluppo della robotica e il cosiddetto rurale; trasporti egestione infrastrutture a rete. Di questi, al momento ne risultano conclusi circa 5.500 ed è inil collegamento via di definizione una metodologia che, su base di Facility Management, permette anche diretto ai modelli BIM. internet delle cose. Ovviamente nell’era del Web campionaria, andrà ad individuare la quota di progetti relativi ad interventi di • Industrializzazione dell’offerta per lae,micro-domanda: grazie alle nuove 2.0 non poteva mancare lo sviluppo e la diffusione efficienza energetica quindi, ad associare il risparmio energetico conseguito alle risorse economiche ad essiinnovativi destinati. Pertanto misure,adi pertinenza tecnologie si stanno sviluppando modelli chequeste tendono delle tecnologie dell’informazione in tre distinti e principalmente del settore terziario pubblico, non sono al momento considerate riorganizzare la risposta alla micro-domanda di riqualificazione, con modelli di connessi ambiti di intervento: l’intercooperazione nelle tabelle di sintesi che seguono. offerta industriale che integrano servizi e prodotti. tra tutti gli attori della filiera; l’interoperabilità dei t

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Percorsi, visioni e conoscenze per il futuro delle costruzioni. Solo a SAIE 2016 scopri le nuove procedure relative al Codice Appalti, nuovi strumenti come il BIM, nuove tecnologie e materiali intelligenti, prodotti innovativi e macchine a basso impatto per essere protagonisti attivi del futuro delle costruzioni e dei nuovi mercati, tra rigenerazione urbana, riqualificazione sostenibile, protezione sismica, sicurezza del territorio e smart building.

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DENTRO L’OBIETTIVO

Particolare della facciata ventilata fotovoltaica Blacksun: i pannelli sono giuntati con silicone per non interrompere la continuità estetica

E non poteva essere diversamente, visto che l’edificio ospita la nuova sede di Albasolar, società specializzata nella progettazione e installazione di tecnologie solari


'BDDJBUB GPUPWPMUBJDB iGBUUB JO DBTBw u UGO PALMACCI

Struttura di sostegno della facciata, con zanche distanziate per creare un’intercapedine tra i pannelli e l’isolamento in EPS

N

on è da tutti costruirsi in casa una facciata ventilata e fotovoltaica, ma se sviluppate da qualche decennio soluzioni per la gestione dell’energia solare, potete permettervelo. È questo il caso della nuova sede di Albasolar – Albasystem, costruita l’anno scorso nella cittadina piemontese di Alba, in provincia di Cuneo,


FV E ALLUMINIO. Il rivestimento bicolore dell’edificio nasce dall’integrazione dei moduli fotovoltaici (nero) con i pannelli in alluminio (argento)

implementando le più moderne tecnologie per il risparmio energetico e lo sfruttamento delle risorse rinnovabili, in modo da rendere l’edificio una sorta di show-room su grande scala per l’efficienza energetica, biglietto da visita delle competenze acquisite.

Facciata multifunzionale

attraverso staffe di ferro zincato, opportunamente distanziati per creare una camera d’aria con funzioni di ventilazione naturale. L’aria che circola tra i pannelli e la parete, salendo verso l’alto grazie all’effetto camino, evita il formarsi di condensa interstiziale e favorisce il raffrescamento nelle afose giornate estive. Grazie ad uno speciale giunto siliconico di colore nero, inserito tra i pannelli, si

ABBONATI PER LEGGERE

ARMONIA. Le aperture sono state http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 Nel nuovo quartier generale della società dimensionate come multipli delle misure piemontese, l’elemento che spicca sotto il profilo dei pannelli fotovoltaici della facciata architettonico — ma non solo estetico — è la facciata multifunzionale Blacksun, brevettata da Albasolar: una parete fotovoltaica amorfa, ventilata e coibentata, che oltre a proteggere dalle intemperie produce anche energia pulita, con una potenza complessiva di 16,17 kWp grazie alla presenza di quasi trecento moduli in silicio amorfo vetro-vetro senza cornice, ognuno da 55 watt. I panelli da 85/90 Wp sono connessi alla struttura dell’edificio

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ottiene una facciata continua con una doppia funzione: estetica, in primo luogo, ma anche pratica, poiché la planarità evita che tra i moduli si depositino polveri e inquinanti. In caso di interventi di manutenzione, la modularità consente ai tecnici di intervenire sul singolo pannello senza dover smontare la struttura.

Sotto pelle Più tradizionale la soluzione ideata per l’involucro dell’edificio, anche se materiali e tecnologie sono stati accuratamente scelti dal committente per garantire comfort e durata. La struttura si compone di elementi in cemento prefabbricato spessi 16 cm, con alcune parti in opera, rivestiti con un cappotto di EPS spesso 15 centimetri. Dove non sono presenti i pannelli fotovoltaici è stato applicato sopra il pacchetto isolante un un rivestimento metallico con funzioni sia estetiche, che funzionali ABBONATI PER LEGGERE(ventilazione in intercapedine). http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 Nelle solette e sotto i pavimenti l’isolamento è affidato a polistirene espanso estruso (XPS), in grado di sostenere un maggior carico. Per quanto concerne i serramenti, si è optato

BEN ISOLATA. La struttura in cemento armato è rivestita con un cappotto in EPS spesso 15 cm

LAVORI IN CORSO. Le staffe applicate in corrispondenza dei pannelli della facciata fotovoltaica si ancorano direttamente sulla struttura in calcestruzzo

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IDEALE PER IL RETROFIT ENERGETICO Albasolar propone la facciata Blacksun soprattutto per interventi di riqualificazione energetica di facciate esistenti. Oltre alla finitura “all black”, dedicata in modo specifico ad edifici commerciali, sono disponibili versioni colorate: rosso, blu, rosa, argento e oro, oppure in una qualsivoglia tonalità su

richiesta. Producendo energia, la parete beneficia di incentivi e finanziamenti locali o statali, mentre il prezzo è comparabile con quello di una facciata di pari dimensioni con finiture di pregio.

Facciata ventilata stagna amorfa parapetto in inox

faldaleria di Þnitura

lamiera forata per passaggio aria

M10

1

faldaleria di Þnitura

staffe in ferro zincato per l'ancoraggio al pannello in cls proÞli di sostegno in ferro zincato

piastrine in acciaio inox verniciato

pannello fotovoltaico camera d'aria

M10

1

EPS cm 15 giunto siliconico tra i pannelli

ABBONATI PER LEGGERE

guarnizione orizzontale in polipropilene

M10

1

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lamiera forata per passaggio aria frangisole

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REALIZZAZIONE FABBRICATO ARTIGIANALE Proprietà: IMMOBILIARE FUTURA S.a.s.

pannello di tamponamento in cls sp. cm 16


LA PAROLA AL PROGETTISTA Progetto architettonico, finiture interne e direzione lavori sono stati affidati all’architetto Simone Gallo dello Studio Gallo Architetti associati di Alba (nella foto col fratello Massimiliano). «Il progetto ha richiesto un complesso coordinamento delle squadre intervenute nelle diverse fasi di realizzazione — spiega Gallo —, poiché i lavori non sono stati affidati ad un’unica impresa. Questo perché il know-how del committente negli impianti, in particolare per quanto riguarda le tecnologie solari, era un elemento imprescindibile del progetto». Un’ulteriore complessità è sorta con la decisione di introdurre una facciata fotovoltaica a progetto ultimato e con la struttura dell’edificio in fase di costruzione. «Abbiamo dovuto ripensare il progetto architettonico in corso d’opera — commenta Gallo —: per esempio ridisegnare, dimensionare e collocare le aperture in modo tale da armonizzarsi con le misure dei pannelli: non è stato facile, ma ritengo siamo riusciti ad ottenere un buon risultato sotto il profilo estetico». «Il progetto è ambizioso ed è costato più di un edificio industriale standard (1.300 euro al metro quadrato, contro meno di mille euro di capannoni convenzionali convenzionali, ndr) — sottolinea Simone Gallo —. Ma risponde alle richieste del committente, che voleva testimoniare in concreto le competenze e il livello tecnologico raggiunto». Lo SGAA nasce ad Alba nell’anno 2004 in seguito all’associazione professionale tra l’architetto Dario Gallo, titolare dell’omonimo studio, operante sul territorio dalla fine degli anni 70, e il figlio maggiore Simone: forte di un’esperienza maturata nei 25 anni di operatività nei vari settori della progettazione, lo studio si specializza in vari ambiti di intervento che spaziano dal settore pubblico (edilizia scolastica, socio-assistenziale,

cimiteriale, edifici polivalenti), a quello privato (edilizia residenziale, produttiva, turistico-ricettiva, agricola). Nel 2010, con l’ingresso in società dell’architetto Massimiliano Gallo, si completa l’organico del team che si avvale da tempo anche del prezioso contributo del geom. Daniela Rivetti, specializzata nel settore del foto-rendering

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per un sistema di profili in alluminio Schüco e doppia vetratura con intercapedine riempita con gas argon. La copertura è realizzata in aluzinc a lastra unica senza fori e giunti, garantita 20 anni. Questa è calpestabile e può essere facilmente trasformata in un tetto verde.

Riscaldamento e climatizzazione La climatizzazione dei locali avviene mediante un impianto a pompe di calore, con distribuzione mista idronica e aeraulica: la prima avviene mediante un sistema radiante a

RINNOVABILI ANCHE IN COPERTURA Oltre alla facciata fotovoltaica, l’indipendenza energetica è favorita da un impianto fotovoltaico da 44,16 kWp (192 moduli da 230 W in silicio policristallino) e da uno solare termico, entrambi installati in copertura. I quattro pannelli solari termici, collegati ad un accumulo da 500 litri, forniscono acqua calda a tutto l’edificio, compresa la palestra presente al suo interno. Sul tetto dell’edificio trova posto anche un microgenratore eolico ad asse ad asse di rotazione verticale formato da 5 lame da 1 kWp.

bassa temperatura sotto pavimento, con le serpentine collocate su appositi sostegni, al fine di garantire un’adeguata capacità di carico, necessaria considerata la destinazione industriale del fabbricato. L’impianto aeraulico si basa invece su canalizzazioni e unità di distribuzione a pavimento e a soffitto. La generazione di calore è affidata a quattro unità esterne a pompa di calore elettriche con recuperatore, fornite da Mitsubishi: tre di tipo aria/aria (potenza di 22,4 e 33,5 kW) e una aria/acqua collegata a due moduli idronici da 25 kW e ad un accumulo. Alle pompe di calore, di tipo reversibile, è affidato anche il compito di provvedere al raffrescamento estivo dei locali. Il COP in riscaldamento varia da 3,86 a 3,89, mentre quello

n.62

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IMPIANTI. Particolare delle unità esterne pompe di calore poste in copertura

LOCALE TECNICO. In primo piano gli accumuli per acqua calda

in riscaldamento varia da 4,27 a 4,28 secondo la IL COMMITTENTE NON È UNO QUALUNQUE versione della pompa di calore. Albasolar impiega circa 30 addetti diretti La decisione di utilizzare un sistema misto, senz’altro con un fatturato intorno ai 6 milioni di più complesso da progettare e gestire, è stata presa euro, anche se nel 2011, in pieno boom del per garantire una maggiore flessibilità presente fotovoltaico, il giro d’affari ha sfiorato i 50 e futura: l’impianto radiante pavimento è stato milioni. La società si sta strutturando in installato nelle zone occupate in modo stabile e ben forma di gruppo Marengo, con all’interno tre definite per quanto concerne la destinazione d’uso divisioni autonome e indipendenti: energia (officina, punto vendita, reception, palestra), mentre solare attraverso Albasolar, che realizza e ABBONATI PER LEGGERE la climatizzazione ad aria è stata preferita laddove si è gestisce impianti fotovoltaici chiavi in mano ritenuto si potessero modificare nel tempo le attività. http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10

Ventilazione meccanica Il ricambio d’aria negli ambienti, per garantire la necessaria salubrità ed evitare alo contempo dispersioni di calore, è affidato ad impianto di ventilazione meccanica controllata (VMC) a doppio flusso, con sei recuperatori di calore Mitsubishi Lossnay. All’interno dei locali sono stati applicati pavimenti

da 3 kW a 3 MW; Albasystem è un system integrator con competenze trasversali nei settori dell’energia e del risparmio energetico. La terza divisione, Marengo, segue invece la costruzione di impianti elettrici industriali, attività storica dell’azienda.

Massimo Marengo, Amministratore Delegato Gruppo Marengo

AREA DIMOSTRATIVA. All’interno della show-room dell’azienda è presente anche un angolo dedicata alle tecnologia impiantistiche impiegate nel progetto della nuova sede

RINNOVABILI. La cabina con gli inverter per il campo fotovoltaico e il micro eolico

30

n.62


galleggianti effetto marmo al primo piano, legno in palestra ed in reception. Il controsoffitto, oltre ad ospitare le unità per la distribuzione dell’aria, ha una funzione di isolamento acustico.

Ampia dotazione domotica Non potevano mancare ausili per l’automazione dell’edificio, dall’apriporta elettronico all’ingresso, con badge nominativo o in versione “biometrica” con lettura del polpastrello, al video-citofono di ultima generazione capace di gestire in modo avanzato gli accessi all’edificio o a singoli locali. Grazie all’interfaccia semplice e intuitiva dei monitor touchscreen sistemati a muro, si possono regolare e programmare le luci, riscaldamento e condizionamento, sensori di temperatura, controllo accessi e telecamere, oltre alla diffusione audio e video, colonnine di ricarica elettrica per automezzi e ogni altro dispositivo dell’edificio collegato al sistema di controllo domotico con KNX. Per risparmiare energia, sensori di presenza rilevano

MOBILITÀ ELETTRICA. Nel parcheggio antistante la sede è stata installata una colonnina per la ricarica di veicoli elettrici, con due prese da 3,7 kW capaci di ricaricare altrettanti automezzi di notte o durante l’orario di lavoro

ABBONATI PER LEGGERE http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 COGENERAZIONE E INDUSTRIA 4.0

Albasystem, la divisione più innovativa del gruppo, ha brevettato il sistema energetico ASPEC (Albasystem power Energy control), che combina risparmio energetico e industry 4.0, fornito come soluzione chiavi in mano. Si basa sulla cogenerazione e trigenerazione a gas con l’integrazione intelligente e automatica di tutti i sistemi energetici, anche di quelli non programmabili come il fotovoltaico, al fine di raggiungere la massima quota di autoproduzione e l’autoconsumo totale, garantendo continuità elettrica, con risparmi fino al 60%.

INSTALLATORI QUALIFICATI. Albasolar ha realizzato direttamente gli impianti elettrici e termici in qualità di installatore qualificato Mitsubishi Electric climatizzazione; l’azienda è certificata anche F-gas

La nuova sede di Albasolar è stata premiata con l’ABB efficiency Awards come miglior edificio efficiente tecnologico

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DOMOTICA/2. Controllo mediante touch screen delle funzioni impiantistiche

DOMOTICA/1. Controllo impianti da PC

EDIFICIO INTELLIGENTE

BILANCIO ENERGETICO ED ECONOMICO (anno 2014)

L’impianto domotico KNX è basato su una centrale di controllo Energia prodotta da fonti di generazione 46.125 kWh che può essere gestita a livello centralizzato (computer, touch Energia prodotta ed autoconsumata 39.417 kWh screen) o in remoto (tablet e smartphone), con il completo Energia ceduta alla rete 6.708 kWh controllo di: Energia prelevata dalla rete 16.966 kWh •illuminazione Totale consumo annuo 56.383 kWh •riscaldamento/condizionamento – riscaldamento a pavimento Incentivazione fotovoltaico (Conto Energia) +13.514€ •ventilazione meccanica controllata per ricambio d’aria e ABBONATI PER LEGGERE Cessione energia alla rete +274€ recupero di calore http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 Risparmio sul mancato acquisto dell’energia autoconsumata +7.095€ •antifurto: videosorveglianza, sensori di presenza interni, Acquisto da rete -3.054€ ponte radio collegato a centrale di vigilanza Bilancio +17.829€ •analisi consumi aziendali Scorporando il flusso positivo generato dal Conto Energia (attualmente non più attivo) il bilancio economico resterebbe •controllo accessi tramite l’utilizzo di badge personalizzati positivo +4.315€. •diffusione sonora Consumo annuo edificio standard 97.200 kWh circa Costo annuo edificio standard 17.500 € circa

il movimento all’interno dei locali accendendo e spegnendo le luci LED in base all’effettiva necessità di illuminazione. I sensori di luminosità tarano automaticamente la luce emessa dai LED dimmerabili sulla base dell’illuminazione naturale presente nell’ambiente nei diversi momenti della giornata. La sensibilità dei sensori può essere

programmata locale per locale, secondo le diverse esigenze o abitudini. La combinazione di luci a Led con dimmer, sensori di presenza e regolazione automatica della luminosità consente di ottenere un risparmio energetico che può arrivare al 90% rispetto a un normale impianto di illuminazione.

t

SCHEDA TECNICA Intervento edificio industriale di nuova costruzione Località Alba Committente Albasolar / Albasystem Progetto architettonico e direzione lavori Simone Gallo – Studio Gallo Architetti associati di Alba Progetto impianti Massimo Marengo – Albasolar

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n.62

Volume lordo riscaldato 7.150 m3 Superficie lorda disperdente 2.772 m2 Superficie netta calpestabile 1.349 m2 Fabbisogno energetico Certificazione Classe A+

Energie rinnovabili FV in facciata 16,17 kWp (294 moduli da 55 W in silicio amorfo) FV in copertura 44,16 kWp (192 moduli da 230 W in silicio policristallino) Eolico 1 kWp


Conference on Advanced Building Skins 10-11 October 2016, Bern, Switzerland

INTERNATIONAL PLATFORM FOR ARCHITECTS, ENGINEERS, SCIENTISTS AND THE BUILDING INDUSTRY Topics: • Smart Materials for Intelligent Building Skins

• Integrating Photovoltaics into Façades

• Adaptive and Kinetic Building Skins

• 3D Printing & Additive Manufacturing of Building Envelopes

• Design of Sustainable Building Skins

• Models, Tools and Simulations for Sustainable Buildings

• Green Walls: Performance of Living Building Envelopes

• Performance-based Retrofit of the Building Envelope

The registration fee of € 680 includes the conference proceedings, two lunches and coffee breaks. Advanced Building Skins GmbH, Switzerland www.abs.green • info@abs.green


DENTRO L’OBIETTIVO

Condominio passivo con il retrofit

Nel Regno Unito si punta a raggiungere la certificazione EnerPHit su un complesso di oltre cento appartamenti u UGO PALMACCI su undici livelli costruito alla fine degli anni ’60

L

a realizzazione di case passive non è più così rara: materiali e tecniche costruttive sono ampiamente disponibili e anche i costi non sono proibitivi come un tempo. Almeno fino a quando si ragiona di nuove costruzioni. Quando si passa alla riqualificazione energetica di edifici esistenti, la faccenda si complica e se dalla scala della villetta mono o bi familiare si passa a contesti urbani, la magnitudo del problema cresce ulteriormente.

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n.62

Eppure, grazie a nuovi sistemi pre-fabbricati, si può operare una radicale riqualificazione su edifici esistenti, anche nel caso di condomini, come testimonia l’intervento condotto l’anno scorso a Portsmouth, costa meridionale dell’Inghilterra, su un complesso denominato Wilmcote House, costituito da 107 appartamenti, edificato nel 1968, periodo nel quale il risparmio energetico non era una priorità dei progettisti. La sfida era dimostrare che si può raggiungere l’obiettivo “zero carbon” con edifici non di recente costruzione, rispondendo così ai severi criteri che entreranno in vigore quest’anno nel Regno Unito. Un secondo obiettivo, non meno importante per la committenza, era estendere la vita dell’edificio di almeno trent’anni.


Il contesto. Wilmcote House è un complesso di appartamenti suddivisi in tre blocchi separati da due corpi scala eretto nel 1968 a Portsmouth, sulla costa meridionale dell’Inghilterra Foto: ECD Architects

Planimetria e sezioni del complesso residenziale Wilmcote House prima dell’intervento di riqualificazione energetica Fonte: ECD Architects

Works: Envelope

New steel structure

PRIMA. Le due facciate prima dell’intervento di riqualificazione: si nota lo stato di degrado dopo quasi mezzo secolo

Punto di partenza

Proposed new external wall

Existing wall of living room and

Wilmcote House è un complesso di appartamenti di edilizia open balcony convenzionata che si estende su undici livelli, suddiviso in Maisonettes ABBONATI PER LEGGERE tre blocchi collegati da due corpi scala, realizzato alla fine http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 degli anni ’60 del secolo scorso con un sistema prefabbricato Bedroom Living room Balcony a base di pannelli sandwich in cemento armato. Soluzione abbastanza diffusa in quel periodo, almeno nella costruzione di case popolari, che nel tempo ha però evidenziato non Bedroom Kitchen/Dining Walkways pochi problemi sotto l’aspetto della durabilità e delle Flats prestazioni energetiche: insufficiente isolamento termico e acustico (25 cm lo spessore del coibente inserito nei pannelli prefabbricati), instabilità strutturale nel lungo periodo, elevati costi di manutenzione, che hanno impattato sul bilancio era raggiungere lo standard EnerPHit, sviluppato dal Passivhaus Institut per comunale, senza contare le salate bollette energetiche il retrofit energetico di edifici esistenti attraverso un approccio step-by-step, pagate dagli inquilini, anche in ragione di un sistema di che prevede interventi successivi nel corso degli anni. In termici economici, riscaldamento e ACS elettrico. l’obiettivo era tagliare del 90% i costi per riscaldamento e ACS, con un risparmio sulla bolletta di almeno 750 sterline per ogni occupante. L’intervento, ancora in corso, sarà completato nel gennaio del Obiettivo EnerPHit prossimo anno. I lavori vengono portati avanti con gli abitanti Radere al suolo il complesso per ricostruirlo ex-novo non era possibile dato l’elevato Prima dell’intervento. Particolari dei ballatoi esterni, numero di abitanti e i costi connessi. Da zona giorno verandata e balconi Foto: ECD Architects qui la decisione della committenza, il Portsmouth City Council, di intervenire in modo radicale sul fabbricato, con un intervento pionieristico da 13 milioni di sterline affidato allo studio di architettura londinese ECD Architects. L’obiettivo, ambizioso e non facile da conseguire, n.62

35


Trasmittanze termiche al termine dell’intervento Trasmittanza media U in W/mK

Analisi termografica. La facciata nord-ovest, prima dell’intervento, evidenza notevoli dispersioni e non solo in corrispondenza dei serramenti

Tenuta all’aria. Blower-Door-Test al termine dell’intervento per misurare l’ermeticità dell’edificio

Finestre

0,928

Pareti esterne

0,139

Copertura

0,127

Solaio terra

0,337

Nodi principali. Da sinistra, la sezione del nuovo involucro isolato applicato su quello esistente, le finestre con triplo vetro e la sezione del tetto spiovente che ha sostituito la copertura piana originaria

nelle loro case, onde ridurre i disagi. Per evitare danni Linee di intervento accidentali a persone e cose, in corrispondenza L’intervento di riqualificazione energetica di Wilmcote House parte da una ABBONATI PER LEGGERE di porte e finestre viene applicata una parete semplice intuizione: inglobare l’intero edificio in un nuovo involucro termico http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 temporanea che separa il cantiere dagli ambienti. sovrapposto a quello esistente. Semplice a dirsi, meno a farsi, considerando che non era possibile allontanare gli abitanti dalle proprie case durante i lavori. Lavori in corso. Installazione della struttura metallica I progettisti hanno per prima cosa individuato le principali direttrici di intervento: e dell’isolamento in lana di roccia sulla facciata nordovest del complesso, con gli abitanti nelle case bonifica delle strutture esterne degradate, rifacimento integrale del tetto, applicazione di un nuovo involucro isolato sopra quello esistente, copertura dei balconi per aumentare la superficie abitabile, chiusura dei ballatoi e sostituzione dei serramenti. Dal punto di visto impiantistico, oltre all’isolamento delle conduttore e dei boiler, è stato installato in ogni appartamento un sistema di ventilazione meccanica centralizzata con recupero energetico.

Un nuovo involucro più performante

Ora ben isolata. Particolare del nuovo isolamento dell’edificio, inserito nella struttura verticale apposta sulla facciata esistente.

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n.62

Partendo dall’involucro, la soluzione adottata prevede l’applicazione di una pelle ad alte prestazioni e tenuta d’aria costituita da una sovrastruttura in acciaio (Metsec) coibentata con il sistema di facciata Rockpanel di Rockwool ad alto isolamento termico, che contribuisce a raggiungere una trasmittanza (U) pari a 0,13 W/mK. L’intervento di coibentazione ha interessato i tre blocchi, ma non i due vani scala. La copertura esistente, a tetto piano con rivestimento in bitume è stata interamente ricostruita con falda spiovente e impermeabilizzazione integrata a livello strutturale. L’applicazione di membrane e nastrature, prima di isolare il tetto, ha consentito di raggiungere un’elevata tenuta all’aria. Il nuovo involucro è spesso 300-400 mm, in larga parte costituito da materiale isolante, con una configurazione che varia però in base all’esposizione.


Facciata sud-est. La più complessa da rivestire con un nuovo involucro a causa dei ballatoi e delle sporgenze, che hanno costretto i progettisti ad optare per una struttura metallica autoportante

Prima e dopo. Stato dell’edificio e rendering degli ambienti dopo l’intervento di riqualificazione energetica Fonte: ECD Architects

Due diverse soluzioni

Lavori in corso. Posa della struttura metallica sulla facciata sud-est del complesso, con chiusura dei ballatoi esterni e dei balconi

VCM. Sistema di ventilazione meccanica Paul Focus 200 installato nell’intercapedine dell’ingresso di uno degli appartamenti ristrutturati

Lavori in corso. Posa dell’impianto di La parete esposta a nord-ovest — dove si trovano ventilazione meccanica negli appartamenti. le camere da letto — adotta una versione semplificata del sistema: la struttura leggera Metsec è applicata direttamente sulla facciata, attraverso supporti in acciaio fissati sui solai. Esternamente, in sul vano scala non isolato. Sono SCHEDA INTERVENTO corrispondenza delle finestre, sono stati applicati state installate finestre certificate Tipologia riqualificazione energetica condominio elementi esterni verticali, in metallo colorato, che Passive House, con triplo vetro. Località Portsmouth, Regno Unito hanno una doppia funzione: proteggere dal soleABBONATI Isolate anche le porte finestra, ad PER LEGGERE Committente Portsmouth City Council nelle giornate estive e muovere architettonicamente eccezione di quelle che insistono sui http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 Progetto riqualificazione ECD Architects la facciata, intrinsecamente piatta. ballatoi, ora integrati nell’involucro Contractor Keepmoat Intervenire sulle pareti esposte a sud-est, che danno coibentato. Test condotti al termine Project manager Keegans sul giardino interno, si è rivelato più complesso, dell’intervento hanno confermato Ingegneria strutturale Curtins e Carter Clack poiché la facciata è attraversata, ogni due piani, da l’adeguata tenuta all’aria del nuovo Superficie 10.233 m2 un ballatoio esterno (l’altro è verandato), mentre involucro applicato su quello Certificazione EnerPHit superiormente insistono le finestre delle cucine, che esistente. Inizio lavori agosto 2014 richiedono un’adeguata ventilazione. In aggiunta, Termine lavori gennaio 2017 alcune parti della facciata sporgono rispetto al Ventilazione meccanica Investimento complessivo 12.927.456 sterline piano di facciata, rendendo inapplicabile la tecnica Dal punto di vista impiantistico, il adottata per la facciata nord-ovest, con fissaggio progetto prevede l’installazione a dell’intelaiatura metallica sull’involucro esistente. soffitto, in ogni appartamento, di In alternativa, è stata progettata una struttura un sistema di ventilazione meccanica con recupero energetico (Paul Focus 200) metallica autoportante, sostenuta da pali conficcati che, oltre a ridurre le dispersioni termiche, migliora la qualità dell’aria ed elimina nel terreno. Onde evitare possibili ponti termici, il problema della condensa interna, causa di muffe e degrado dei materiali. In i progettisti hanno deciso di chiudere balconi e un’ottica di risparmio energetico, sono state opportunamente isolate anche tutte ballatoi, isolando così l’intero involucro. le condutture. Oltre a migliorare le prestazioni energetiche, la Per vincoli di bilancio, non è stato invece sostituito il sistema di riscaldamento chiusura dei balconi ha portato ad un incremento elettrico, anche se non è escluso che un prossimo intervento possa riguardare di circa 7 metri quadrati di superficie abitabile nella proprio questo aspetto, nell’ottica dell’approccio step-by-step previsto dal zona giorno, trasformati in giardini d’inverno. programma di riqualificazione EuroPHit. Un altro intervento non previsto dal piano, per quanto consigliabile, è l’isolamento del solaio contro terra. In ogni caso, i lavori consentiranno di ridurre il fabbisogno annuale per riscaldamento Serramenti certificati Passive House da 178 a soli 17 kW/hma e il carico da 75 a 12 W/m, risultato sicuramente La riqualificazione energetica ha interessato apprezzabile considerando lo stato dell’edificio prima dell’intervento. anche i serramenti, compresa la porta d’ingresso t Foto: ECD Architects

n.62

37


EDIFICI ENERGETICAMENTE FLESSIBILI

Flessibilità energetica: la sfida per gli edifici di ultima generazione Con il termine “flessibilità energetica” si intende la capacità di un edificio di reagire a una o più forzanti esterne, minimizzandone gli effetti in termini di emissioni di CO in un dato intervallo di tempo u WILMER PASUT, ROBERTA PERNETTI e ROBERTO LOLLINI

I

l 32,8% dell’energia elettrica consumata in Italia è prodotta con fonti rinnovabili. Lo stesso dato rilevato nel 2010, solo 5 anni prima, segnava un 22,4%: oltre dieci punti percentuali più basso. I maggiori artefici di questo balzo in avanti sono la produzione eolica e fotovoltaica, con quest’ultima che passa da una produzione di 1.906 GWh nel 2010 a 22.847 GWh nel 2015 (Figura 1).

38

n.62

Se da un lato l’aumento di produzione elettrica con fonti energetiche rinnovabili (FER) è un dato estremamente positivo, dall’altro comporta notevoli complessità nella gestione della rete, in particolare legate alla natura intermittente dell’approvvigionamento da tali fonti. Fino ad


OBIETTIVI DEL PROGETTO

Produzione lorda [GWh]

25

100% 90%

20

80% 70%

15

60% 33,9%

10 22,4%

24,0%

37,5%

27,1%

50% 32,8%

40% 30%

5

20% 10%

0

0% 2010

2011 Eolica

2012 Solare

2013

2014

Consumo lordo coperto da FR [%]

Produzione lorda da fonti rinnovabili (2010-2015)

2015

Consumo coperto da FR

FIGURA 1. Confronto tra consumo lordo complessivo e produzione lorda da fonti rinnovabile per gli anni 2010-2015. Produzione lorda con eolico e solare (Elaborazione dati GSE)

1. Sviluppare una terminologia per caratterizzare la flessibilità energetica, identificando una definizione comune, una serie di indicatori per quantificarne gli effetti e un metodo di classificazione 2. Verificare l’impatto della flessibilità energetica sul comfort, valutando il livello di accettazione e di motivazione da parte degli utenti 3. Analizzare il potenziale di flessibilità in diverse tipologie di edificio e contesti climatici e sviluppo di linee guida che contengono indicazioni per la progettazione di edifici flessibili e algoritmi di controllo e regolazione degli impianti 4. Dimostrare attraverso test in laboratorio e casi studio reali e simulati gli effetti della flessibilità sulle prestazioni degli edifici (consumi energetici, utilizzo di fonti rinnovabili, costi di gestione) 5. Valutare l’effetto della flessibilità energetica a livello di cluster di edifici e il potenziale impatto sulla rete Ref: http://www.iea-ebc.org/projects/ongoing-projects/ebc-annex-67/

oggi il dimensionamento delle reti si è basato sulla potenza richiesta da parte degli utenti finali; tuttavia la diffusione sempre maggiore di edifici che non solo consumano, ma sono anche in grado di produrre energia, ha reso necessario un nuovo approccio che tenga conto anche del potenziale di produzione da fonti Annex 67, scopo e metodologia di rinnovabili. Dimensionare una rete di approvvigionamento energetico (sia elettrico lavoro che termico) soltanto sul picco di domanda, introduce dei limiti nella possibilità Nel 2015, l’International Energy Agency (IEA), di esportare l’energia prodotta da impianti distribuiti di piccola taglia. Infatti,LEGGERE nell’ambito del programma “Energy in Buildings ABBONATI PER per garantire il funzionamento della rete, in alcuni paesi (e.g. Germania) sono and Communities” (EBC) promuove l’Annex 67, un http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 state introdotte delle restrizioni alla possibilità da parte dei privati di esportare gruppo di lavoro che coinvolge esperti di efficienza l’energia prodotta dagli impianti fotovoltaici. Inoltre, attualmente, la maggior energetica degli edifici e tematiche correlate parte degli edifici è riscaldata mediante sistemi a gas, gasolio o alimentati da reti provenienti da 18 paesi. Lo scopo è quello di definire di teleriscaldamento; condizione che però è destinata a cambiare visto il sempre una metodologia condivisa per la caratterizzazione maggiore impiego di pompe di calore, in particolar modo in combinazione con della flessibilità, partendo da una serie di indicatori sistemi fotovoltaici. Tutti questi fattori richiederanno un rafforzamento della rete di che ne quantifichino gli effetti in termini di distribuzione dell’energia o, in alternativa, l’introduzione di modalità di consumo prestazione energetica, costi di gestione e comfort, differenti. Una prima risposta è l’introduzione delle Smart Grid (o Smart Energy fino ad arrivare alla definizione di linee guida per la Network quando non è coinvolto solo il sistema elettrico), dove l’infrastruttura progettazione e per la certificazione di edifici flessibili. classica della rete viene affiancata da sistemi di telecomunicazione in grado di Questo Annex nasce come prosecuzione dei lavori monitorare e controllare in tempo reale sia la domanda che la produzione. Lo iniziati nell’ambito del “IEA SHC Task 40 / EBC Annex scopo di tali sistemi è garantire il corretto funzionamento del sistema energetico. 52” che aveva come focus lo studio di metriche e Il settore dell’energia sta quindi vivendo un periodo di radicali cambiamenti definizioni per l’analisi di edifici a energia quasi zero. che di riflesso si ripercuotono anche sul settore dell’edilizia. Stando ai dati del La flessibilità rappresenta l’ultimo step di un percorso ministero dello sviluppo economico, nel 2014 più del 50% dell’energia elettrica evolutivo degli edifici di nuova generazione. Si è è stata utilizzata per usi civili, settore al quale è anche attribuito circa l’85% del passati da costruzioni a bassa domanda energetica consumo finale di fonti rinnovabili. In questo contesto nasce e trova la sua ragion (edifici passivi) a costruzioni a bilancio energetico d’essere il tema della flessibilità energetica degli edifici. Infatti è necessario nullo (nZEB) e in grado di esportare energia verso la identificare soluzioni per modificare il rapporto tra la rete e i consumatori: dalla rete (Figura 2). generazione da parte della rete basata sulla domanda, alla gestione dei consumi Lo scopo principale dei lavori dell’Annex 67, partiti finalizzata alle esigenze della rete e alla disponibilità di energia da fonti rinnovabili. a settembre del 2015 e che si concluderanno In pratica, questo significa che i consumi degli edifici dovranno in futuro diventare a settembre 2019, è di definire un quadro flessibili, adattandosi da un lato alle esigenze della rete e dall’altro alla produzione metodologico per la caratterizzazione della rinnovabile, mantenendo gli standard legati al comfort e bassi costi operativi. flessibilità energetica che comprenda la scelta n.62

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di metriche per quantificarla e di strategie per progettare edifici flessibili. Sono in corso di definizione le basi con cui favorire la diffusione della flessibilità energetica nella pratica progettuale, passando dal target di nZEB a quello dell’edificio energeticamente flessibile. Per raggiungere questo obiettivo, nell’ambito delle attività dell’Annex 67, si stanno analizzando soluzioni tecnologiche attive e passive, sistemi di accumulo termico, strategie di load-management e algoritmi di controllo del sistema edificio impianto. L’impatto della flessibilità sugli utenti, sia in termini di effetti sul comfort percepito sia in termini di accettazione delle nuove caratteristiche dell’ambiente costruito, sarà oggetto di studio da parte dei membri dell’Annex. Focus del lavoro saranno tutti i tipi di edifici, sia residenziali che non residenziali, che verranno analizzati secondo le specificità legate all’uso e alle caratteristiche costruttive. Inoltre, dato che la maggior parte del parco costruito (si stima circa il 75%) sarà in uso anche nel 2050, verrà affrontato anche il tema della riqualificazione energetica come azione strategica per introdurre la flessibilità energetica su larga scala.

FIGURA 2. Dagli edifici nZEB agli edifici energeticamente flessibili

Largo i mpi ego di font i ri nnovabi l i

E di fi ci passi vi

E di fi ci i n grado di produrre energi a (prosumers)

Produz i one non cost ant e

E di fi ci a energi a quasi z ero (nZE B )

Concet t o di S mart Gri d

Domanda fl essi bi le

Int eraz i one con l a ret e

E di fi ci E nerget i cament e Fl essi bi l i

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TRE SUBTASK Il lavoro dell’Annex 67 è articolato in 3 Subtask: • Subtask A: contesto e definizioni (Coordinatori EURAC e AEE INTEC): data la novità del tema, lo scopo di questo primo task è di definire la flessibilità energetica in tutte le sue sfaccettature, identificando la terminologia di riferimento e il set di indicatori per caratterizzarla sia a livello di singolo edificio che a livello di cluster di edifici. Inoltre, nell’ambito di questo subtask, viene anche definita una metodologia di analisi che permette di valutare il potenziale di flessibilità e gli effetti in termini di prestazioni. Questo lavoro è strumentale per la definizione di modelli di business per l’introduzione della flessibilità energetica. • SubTask B: analisi, sviluppo e test (Coordinatore Fraunhofer ISE.): test di laboratorio e simulazioni energetiche per ottimizzare il funzionamento di componenti di accumulo termico (attivo e passivo), di sistemi di generazione e algoritmi di controllo. Il fine è quello di raggiungere e massimizzare il grado di flessibilità in diverse tipologie di edificio e contesti climatici. In particolare, per alcuni edifici si effettuano simulazioni energetiche dettagliate considerando profili di utilizzo, costi di gestione, comportamento degli utenti e condizioni climatiche reali. • SubTask C: casi studio e coinvolgimento degli utenti (Coordinatore: Leeds Beckett University): basandosi sul lavoro svolto nei sub task A e B, vengono analizzati gli effetti della flessibilità energetica sugli edifici e sui sistemi energetici attraverso casi studio reali. Una serie di edifici di riferimento sono in fase di monitoraggio. Lo scopo è quello di analizzare le prestazioni di sistemi di generazione e accumulo termico innovativi e, in parallelo, coinvolgere gli utenti in azioni di sensibilizzazione per informarli sugli effetti della flessibilità energetica.

40

n.62

Considerazioni preliminari sulla flessibilità energetica La prima definizione introdotta dall’Annex 67 identifica la flessibilità come la capacità di un edificio di adattare la domanda e la relativa produzione di energia al contesto climatico, alle esigenze degli utenti e alle richieste della rete. La flessibilità permette dunque di gestire i carichi dell’edificio (sia termici che elettrici) in un’ottica di demand-response che asseconda i requisiti di funzionamento della rete. Come rappresentato in Figura 3, gli elementi che concorrono a determinare la flessibilità energetica possono essere di tipo passivo, ad esempio la massa termica delle strutture o le schermature solari, oppure di tipo attivo, come serbatoi di accumulo dell’acqua calda e batterie. Tali sistemi permettono di slegare il fabbisogno istantaneo di energia dell’edificio e il prelievo della stessa rete, favorendo i consumi nei momenti in cui le tariffe sono più basse (o la produzione di RES più elevata) e limitandoli quando i prezzi sono più alti.


BIBLIOGRAFIA Domanda di energia

EDIFICIO

Elementi per la flessibilità

Produzione di energia

FER BOILER

SISTEMI PASSIVI

SISTEMI ATTIVI

Carico sulla rete

RETE DI DISTRIBUZIONE

• Gestore Servizi Energetici GSE, Energia da fonti rinnovabili in Italia – Dati preliminari 2015. Report 2016. • Ministero dello Sviluppo Economico, La situazione energetica nazionale nel 2014. • Energy in Buildings and Communities Programme, Annex 67: Energy Flexible Buildings (2015-2019). http://www.iea-ebc. org/projects/ongoing-projects/ebc-annex-67/ • International Energy Agency, Task 40: Net Zero Energy Solar Buildings (2008-2013). http://task40.iea-shc.org/ • R. A. Lopes, A. Chambela, J.Nevesa, D. Aeleneia, J.Martinsa. A literature review of methodologies used to assess the energy flexibility of buildings. Energy Procedia (in press)

FIGURA 3. La flessibilità nel sistema edificio-impianto

raggiungimento di uno o più obiettivi tecnici o A partire da questa prima definizione, nell’ambito dell’Annex 67 sono state strategici) in un dato intervallo di tempo. definite due categorie di obiettivi: In questa fase è in corso una revisione della • Obiettivi strategici: ridurre l’impatto sull’ambiente in termini di produzione di letteratura esistente che tratta il tema della CO e aumentare l’utilizzo di fonti rinnovabili negli edifici flessibilità energetica sia a livello di singolo • Obiettivi tecnici: minimizzare i consumi e i costi di gestione durante la vita utile ABBONATI PER LEGGERE edificio che di cluster di edifici, da cui verranno dell’edificio; assicurare elevati livelli di comfort per gli utenti; ridurre l’impatto http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 ricavate le informazioni di base per la definizione sulla rete della domanda energetica. di metriche e di una metodologia di analisi. Per valutare la possibilità di raggiungere questi obiettivi attraverso la flessibilità I primi risultati evidenziano come gli studi energetica è stato introdotto il concetto di forzante, inteso come condizione si siano concentrati finora soprattutto sulla al contorno che può cambiare nell’arco della vita utile dell’edificio. Le forzanti quantificazione della flessibilità come capacità possono avere diversi livelli di frequenza: dell’edificio di modulare la domanda di energia • Forzanti a bassa frequenza: cambiamenti climatici, fattori macro-economici, elettrica in base a fattori esterni. Inoltre l’analisi miglioramento tecnologico, destinazione d’uso dell’edificio, costo della ha evidenziato come ci siano diversi approcci per produzione energetica ecc. caratterizzare la flessibilità, con indici e grandezze • Forzanti ad alta frequenza: apporti interni e solari, comportamento ed esigenze differenti che non possono essere comparate, dell’utenza, tariffe energetiche ecc. da qui l’importanza di avere delle metriche La flessibilità energetica degli edifici si può quindi ri-definire come la capacità univoche e condivise. In prospettiva, nell’ambito di un sistema di reagire a una o più forzanti esterne minimizzandone gli dei lavori del SubTask A, verrà definito un modello effetti in termini di emissioni di CO (o comunque minimizzando gli effetti sul di business che tenga conto degli extra-costi dovuti all’introduzione della flessibilità energetica nell’ambito della realizzazione di nuove costrizioni, considerando i risparmi in termini di costi di SEMINARIO gestione a livello di singolo edificio (prospettiva L’evoluzione degli edifici: micro) e sulla gestione della rete (prospettiva dal target nZEB agli edifici flessibili macro). Grazie alla definizione di un business Bolzano 19 Ottobre 2016 – IDM (ex TIS Innovation Park), Bolzano BZ model realistico sarà possibile gettare le basi per L’EURAC organizza, nell’ambito del terzo meeting del gruppo di lavoro dell’Annex 67 che si terrà a una diffusione su larga scala degli edifici flessibili, Bolzano dal 17 al 19 ottobre 2016, un seminario per i professionisti e i tecnici del territorio sul tema capaci di gestire efficacemente i flussi energetici, della flessibilità energetica degli edifici. L’incontro sarà l’occasione per presentare i primi risultati incrementando l’utilizzo di fonti rinnovabili e dell’Annex 67 e per discutere del tema della flessibilità energetica dal punto di vista dei progettisti, ottimizzando gli scambi con le reti, garantendo dei gestori servizi elettrici e dei legislatori. costi minimi di esercizio ed elevato livello di Per informazioni e iscrizioni rivolgersi a: roberta.pernetti@eurac.edu comfort. t n.62

41


CASE STUDY

Un salto di classe… energetica

Combinando sostituzione degli infissi, isolamento dell’involucro e installazione di una pompa di calore è possibile arrivare a classi più efficienti anche su un edificio molto energivoro PERNA, GUGLIELMO MAGRI, SERENA SUMMA SUMMA, ADRIANO AGNESI u COSTANZO DI PERNA  Dipartimento di Ingegneria Industriale-Università Politecnica delle Marche  Consulente Mitsubishi Electric  Ingegnere Edile, Libero Professionista, Recanati (MC)

L

a legislazione europea e quella italiana spingono da anni nella direzione di definire e potenziare il processo della Certificazione Energetica. Il 26 giugno 2015 in Italia sono stati pubblicati tre importanti Decreti Ministeriali che hanno completamente aggiornato i requisiti minimi richiesti e la metodologia di determinazione della classificazione energetica degli edifici, introducendo tra le altre cose il concetto di “Edificio di riferimento” e abolendo quindi i limiti fissi delle varie classi. Mediante questo strumento si punta

42

n.62

a migliorare il parco edilizio, dato che esso crea un regime di concorrenza che rende vantaggioso migliorare le prestazioni energetiche degli edifici, sia di quelli esistenti, sia di quelli di nuova costruzione. Nel caso di edifici


DATI DELL’EDIFICIO L’edificio esaminato è un’abitazione monofamiliare costruita verso la fine degli anni ‘70, situata nella periferia di Milano e distribuita su due piani riscaldati da un’unica centrale termica e da un piano interrato non riscaldato che è adibito a garage. L’edificio è privo di qualsiasi tipo di isolamento: la parete esterna è costituita da una muratura a cassa vuota dello spessore di 30 cm con intercapedine d’aria di 6 cm, i serramenti sono a vetro singolo. Le principali caratteristiche dell’edificio sono mostrate in Tabella 1. In Figura 1 è mostrata un’immagine dell’edificio, mentre la classificazione energetica iniziale dell’edificio è la classe G ed è mostrata in Figura 2. Dati geometrici Volume spazio riscaldato (V)

522,1 m3

Superficie esterna (S)

430,4 m2

Rapporto S/V

0,824 1/m

Superficie utile (Su)

139,8 m2

FIGURA 1 – Immagine dell’edificio

FIGURA 2 – Classificazione energetica iniziale dell’edificio esaminato

Dati involucro Trasmittanza superfici opache verticali

1,1 W/m2K

ABBONATI PER LEGGERE 1,3 W/m2K

Trasmittanza copertura

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Trasmittanza superfici finestrate

5,7 W/m2K

Dati prestazionali secondo UNI TS 11300:2014 Rendimento di generazione (generatore atmosferico a gas) Indice di prestazione energetica globale non rinnovabile

84,1% 355,9 kWh/m2

Indice di prestazione energetica non rinnovabile per riscaldamento

329,7

Indice di prestazione energetica non rinnovabile per acqua calda sanitaria

26,2

Carico termico di progetto secondo norma UNI 12831

16 kW

esistenti, gli interventi sull’involucro da un lato garantiscono ampi margini di miglioramento, in quanto spesso tali strutture sono caratterizzate da prestazioni energetiche molto basse, ma hanno dei limiti dovuti alla loro intrusività in edifici che quasi sempre sono abitati, e sono caratterizzati da costi inziali elevati. Dall’altro lato lo sviluppo tecnologico sta rendendo disponibili sul mercato generatori di nuova concezione che sono in grado di raggiungere rendimenti fino al 50% più elevati anche in confronto delle più moderne caldaie a condensazione. Questo significa che oggi è

possibile mediante interventi di sostituzione del generatore e dei sistemi di termoregolazione migliorare moltissimo la classificazione energetica degli edifici. Ovviamente queste due strategie hanno approcci diversi: la prima agisce sulla riduzione dei fabbisogni energetici, mentre la seconda consente di soddisfare tali fabbisogni utilizzando una minore quantità di energia primaria. Per ragioni ambientali ed energetiche è preferibile trovare un giusto bilancio fra queste due strategie, e per riuscire a valutare tale bilancio occorre valutare quantitativamente i benefici in termini di riduzione di consumo di energia in confronto ai costi dei relativi interventi, oltre che in termini della loro onerosità generale.

Miglioramento dell’invoucro, tre possibili interventi In questo lavoro si è perciò preso in considerazione un caso di studio costituito da un edificio residenziale costruito alla fine degli anni ’70 nella periferia di Milano e si sono ipotizzati gli interventi più fattibili n.62

43


Intervento 1

per il miglioramento dell’involucro che sono risultati i seguenti: a) sostituzione degli infissi a vetro singolo, con infissi a vetro triplo; b) isolamento del solaio di copertura; c) isolamento a cappotto della parete esterna. Per ognuno di questi interventi si sono valutati i costi totali, in termini di materiali, di lavoro e di infrastrutture necessarie e si sono poi valutati i benefici di riduzione del consumo di energia primaria non rinnovabile e il conseguente miglioramento di classe energetica, secondo il nuovo metodo introdotto con il Decreto sulle Linee Guida della Certificazione Energetica del 26 Giugno 2015. Successivamente si è ipotizzata l’adozione di una pompa di calore elettrica di ultima generazione e anche in questo caso si è valutato il costo dell’installazione e la classe energetica ottenibile in confronto a quella di partenza con il generatore esistente. In conclusione si sono poi incrociati i dati ottenuti per individuare la combinazione ottimale in termini di miglioramento di classe energetica in confronto al costo di investimento necessario.

Sostituzione degli infissi a vetro singolo, con infissi a vetro triplo

Figura 3 – Infissi a triplo vetro

Caratteristiche. • Profondità: 86 mm / Guarnizione intermedia • Numero di camere: 6 • Trasmittanza telaio Uf: 0,85 W/mK • Trasmittanza vetro Ug: 0,7 W/mK • Trasmittanza di energia solare della finestra senza schermatura ggl: 0,5

Intervento 2

Isolamento del solaio di copertura Al solaio di copertura viene aggiunto un isolante termico in schiuma polyiso espansa rigida (PIR) di spessore 12 cm, con un rivestimento su entrambe le facce. La struttura e le caratteristiche della nuova copertura sono mostrate in Figura 4

ABBONATI PER LEGGERE http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10

Figura 4 – Rifacimento copertura

Valutazione dei costi degli interventi sull’involucro Impalcato Misure -Area impalcato totale = 50,8 m · 8,3 m = 421,6 m -Area pedane = 50,8 m -Aped,tot = Aped · 3 ponteggi = 152,4 m Prezzi unitari -Ponteggi = 7 €/m -Rete = 2 €/m -Pedana = 6 €/m Costi -Ponteggi = 7 €/m · 421,64 m = 2.951,5 € -Rete = 2 €/m · 421,64 m = 843,3 € -Pedana = 6 €/m · 152,40 m = 914,4 € TOTALE = 4.709,2 € + IVA 10% = 5.180,1 € TOT/m = 5.180,1 € / 421,64 m = 12,3 €/m

Finestre Nel prezzo unitario di ogni finestra è compresa anche la rimozione del vecchio infisso (18 €) e il montaggio del nuovo (68 €). Nella Tabella 2 sono riassunti tutti gli infissi sostituiti e i relativi prezzi.

Q.tà

Prezzo unitario

Prezzo

Dimensioni

3

453 €

1359 €

120 x 150 cm

6 camere spess. 86 mm / Classe A 5

918 €

4590 €

6 camere spess. 86 mm / Classe A 2

305 €

610 €

n.62

70 x 150 cm

6 camere spess. 86 mm / Classe A 1

255 €

255 €

70 x 100 cm

6 camere spess. 86 mm / Classe A 5

245 €

1225 €

6 camere spess. 86 mm / Classe A

44

120 x 240 cm

40 x 100 cm


Intervento 3

Copertura

Isolamento a cappotto della parete esterna Alla parete esterna viene aggiunto l’solante termico STIFERITE CLASS SK in schiuma polyiso espansa rigida (PIR) di spessore 14 cm, con rivestimenti di velo vetro saturato su entrambe le facce. In Figura 5 sono mostrate la struttura e le caratteristiche.

Figura 5 – Cappotto pareti esterne

Nella realizzazione dell’isolamento della parete e della copertura si è prestata grande attenzione alla risoluzione di tutti i ponti termici esistenti nella struttura realizzata. • Attacco a terra attraverso l’uso di profili particolari. • Uso di giunti tecnici a taglio termico per il posizionamento delle tettoie. • Rivestimento completo delle spallette delle ABBONATI finestre e porte. PER LEGGERE http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 • Risoluzione completa ponte termico di attacco fra cornicione e parete verticale (Figura 6) Figura 6 – Nodo parete-copertura

Misure - Acop = area copertura = (5,43 · 12,55) · 2 = 136,3 m Prezzi unitari (IVA esclusa) Prezzo Materiali TOT = 25,5 €/m Prezzo Manodopera TOT = 16,0 €/m Costo -Materiali = 25,5 €/m · 136,3 m = 3.475,6 € + IVA 10% = 3.823,2 € -Manodopera = 16,0 €/m · 136,3 m = 2.180,8 € + IVA 10% = 2.398,9 € TOTALE = € 6.222,1 TOT/m = 6.222,1 € / 136,3 m = 45,6 €/m (iva inclusa)

Cappotto Le quote dell’edificio in pianta e in prospetto sono mostrate in Figura 7 e 8. Misure -Ped = perimetro edificio = 39,7 m -Aisol = superficie muraria da isolare = (2 · 55,9 m) + (2 · 74,3 m) = 111,7 + 148,5 = 260,3 m -Lspig = lunghezza degli spigoli: dell’edificio = 6,43 m · 4 = 25,72 m delle aperture = 78,1 m -Lspig,tot = 25,7 m + 78,1 m = 103,8 m Costo Totale costo Materiali = 15.739 € + 10% = 17.312,9 € Manodopera Prezzo Manodopera TOT = 21,00 €/m Totale costo Manodopera = 21 €/m · 260,26 m = 5.465,5 € + 10% = 6012 € TOTALE CAPPOTTO = 17.312,9 € + 6.012 € = 23.324,9 € (iva inclusa) TOT/m = 23.324,9 € / 260,26 m = 89,6 €/m (iva inclusa)

n.62

45


Figura 7 – Quote pianta

Figura 8 – Quote prospetto

Totale lavori I costi di tutti gli interventi descritti sono riassunti in Tabella 3. Anche se per tali interventi è possibile usufruire delle detrazioni fiscali del 65% per riqualificazione energetica, essendo tali detrazioni non permanenti, si è deciso di svolgere l’analisi sui costi lordi in modo da renderla non legata ai tipi di incentivazione: dato che la stessa cosa è stata fatta per gli interventi sui generatori questa scelta non influenza le conclusioni. Tabella 3 – Costi interventi

46

INTERVENTO

TOTALE (IVA esclusa)

TOTALE (IVA inclusa)

Impalcato

4.709 €

5.180 €

Finestre

8.039 €

8.843 €

Copertura

5.656 €

6.222 €

Cappotto

21.204 €

23.325 €

TOTALE

39.608 €

43.570 €

n.62

Sostituzione generatore Dati del generatore Il sistema preso in considerazione è una pompa di calore aria acqua a inverter con ABBONATI PER LEGGERE unità interna idronica e unità esterna collegate mediante tubazioni del circuito. Tale

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macchina è un modello di ultima generazione con tecnologia Flash Injection che permette di mantenere costante la potenza erogata da +7 °C a -15 °C di temperatura esterna: in questa maniera è possibile attuare un accoppiamento più equilibrato della pompa di calore con l’edificio evitando dimensionamenti non ottimali che sono causa di diminuzione dell’efficienza stagionale. Infatti un sottodimensionamento della pompa di calore può causare un eccessivo utilizzo di sistemi di integrazione elettrica, mentre al contrario un sovradimensionamento può causare un funzionamento intermittente. Oltre a ciò un sovradimensionamento della macchina

Tabella 4 – Prestazioni a pieno carico

Potenza in riscaldamento

COP

T. mand. 35 °C

T. mand. 45 °C

T. mand. 55 °C

T. mand. 35 °C

T. mand. 45 °C

T. mand. 55 °C

T. est. -7 °C

11,35

10,73

10,22

2,84

2,19

1,68

T. est. 2 °C

12,11

11,35

10,84

3,22

2,67

2,05

T.est. 7 °C

12,36

11,35

10,80

4,34

3,42

2,75

T.est. 12 °C

14,26

13,14

12,29

4,93

3,80

3,06


Tabella 5 – Prestazioni a carico parziale

aumenta i costi di investimento. La temperatura di mandata massima della pompa di calore è 60 °C alla temperatura di progetto di -5 °C ed è stato verificato che i radiatori, essendo stati sovradimensionati in origine, possono fornire la potenza di progetto a questa temperatura. Questo è ancora più vero a seguito degli interventi sull’involucro quando la potenza di progetto diminuisce. Nelle Tabelle 4 e 5 sono elencate le caratteristiche tecniche della pompa di calore.

Tdesignh

A (Tbival)

B

C

D

Te

-10

-7

2

7

12

PLR

1,00

0,88

0,54

0,35

0,15

11,35

12,11

12,36

14,26

DC CR

>1

1,00

0,57

0,36

0,14

P

12,83

11,35

6,91

4,44

1,97

COP (carico parziale)

2,84

3,83

3,68

3,04

COP’ (pieno carico)

2,84

3,22

4,34

4,93

1,00

1,18

0,80

0,55

1,00

fCOP

Figura 9 – Schema idraulico

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Tabella 7 – Costi sostituzione generatore

Tabella 6 – Rendimenti stagionali della pompa di calore

Rendimento di generazione Adottando la pompa di calore nell’edificio in esame si ottengono i rendimenti medi stagionali mostrati in Tabella 6

Valutazione costi L’intervento per la sostituzione del generatore comporta i costi riassunti in Tabella 7.

Installazione solo caldaia a condensazione Si è presa in considerazione anche la sostituzione del generatore esistente solo con una caldaia a condensazione e i costi sono quelli riportati in Tabella 8.

Pompa di calore aria-acqua

5.275 €

3,1

Installazione

1.300 €

159%

TOTALE (IVA esclusa)

6.575 €

TOTALE (IVA inclusa)

7.232 €

Situazione iniziale COP stagionale pompa di calore Rendimento di generazione medio stagionale Situazione dopo sostituzione infissi COP stagionale pompa di calore Rendimento di generazione medio stagionale

3,4 174,3%

Caldaia a condensazione

1.300 €

Installazione

700 €

3,5

TOTALE (IVA esclusa)

2.000 €

179,5%

TOTALE (IVA inclusa)

2.200 €

Situazione dopo sostituzione infissi, copertura e cappotto COP stagionale pompa di calore Rendimento di generazione medio stagionale

Tabella 8 – Costi sostituzione con caldaia a condensazione

n.62

47


Combinazioni di intervento

Sono state analizzate diverse combinazioni degli interventi descritti precedentemente, valutando i benefici energetici che essi apportano, misurati in termini di riduzione dell’EPi rispetto al loro costo. 1) Sostituzione dei soli Infissi Tale intervento secondo i nuovi Decreti costituisce una riqualificazione energetica, in quanto l’area totale delle finestre costituisce il 4% della superficie totale. EPgl,nren EPgl,nren Prezzo Lordo € pre-opera post-opera Mi glioramento senza detrazioni ———— ——— [kWh/m2anno] [kWh/m2anno] [kWh/m2anno] (Iva inclusa) kWh/m2anno 355,9 (classe G)

315,6 (classe F)

40,3 (11,3%)

8.843 €

219,4

2) Sostituzione caldaia esistente con caldaia a condensazione Questo intervento costituisce una sostituzione del generatore. Prezzo Lordo EPgl,nren EPgl,nren senza € pre-opera post-opera Miglioramento detrazioni ———— ——— [kWh/m2anno] [kWh/m2anno] [kWh/m2anno] (Iva inclusa) kWh/m2anno

η

5) Sostituzione degli infissi + Isolamento della copertura + Cappotto esterno + Sostituzione generatore con caldaia a condensazione (si aggiunge anche il costo dell’impalcatura esterna) Questo intervento costituisce una ristrutturazione importante di primo livello in quanto al contrario del caso precedente si interviene anche sull’impianto.

η 102,0%

Prezzo Lordo EPgl,nren EPgl,nren senza € pre-opera post-opera Miglioramento detrazioni ———— ——— [kWh/m2anno] [kWh/m2anno] [kWh/m2anno] (Iva inclusa) kWh/m2anno 355,9 (classe G)

114,13 (classe C)

241,8 (67,9%)

45.770€

189,3

6) Sostituzione caldaia esistente con pompa di calore Sostituzione di generatore.

Prezzo Lordo EPgl,nren EPgl,nren senza € pre-opera post-opera Miglioramento detrazioni ———— ——— ABBONATI [kWh/m2anno] [kWh/m2anno] [kWh/m2anno] (Iva inclusa) kWh/m2anno 3) Sostituzione degli Infissi + Isolamento della copertura (si PER ηLEGGERE

102,0%

355,9 (classe G)

294,4 (classe F)

61,5 (17,3%)

2.200 €

35,8

http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 aggiunge anche il costo dell’impalcatura esterna) 355,9 192 163,9 159,0% 7.232€ 44,1 Questo intervento costituisce una ristrutturazione importante (classe G) (classe D) (46%) di secondo livello in quanto l’area totale delle finestre sommata a quella della copertura costituisce il 26% del totale. 7) Vengono sostituiti gli infissi e viene installata la pompa di calore Riqualificazione energetica.

EPgl,nren EPgl,nren Prezzo Lordo € pre-opera post-opera Miglioramento senza detrazioni ———— ——— [kWh/m2anno] [kWh/m2anno] [kWh/m2anno] (Iva inclusa) kWh/m2anno 355,9 (classe G)

270,4 (classe E)

85,5 (24,0%)

20.245 €

236,8

4) Sostituzione degli infissi + Isolamento della copertura + Cappotto esterno (si aggiunge anche il costo dell’impalcatura esterna) Questo interventº costituisce una ristrutturazione importante di secondo livello in quanto anche se la superficie totale delle finestre, della copertura e del cappotto costituisce il 65% del totale, non ci sono interventi sull’impianto. EPgl,nren EPgl,nren Prezzo Lordo € pre-opera post-opera Miglioramento senza detrazioni ———— ——— [kWh/m2anno] [kWh/m2anno] [kWh/m2anno] (Iva inclusa) kWh/m2anno 355,9 (classe G)

48

137,4 (classe E) n.62

218,5 (61,4%)

43.570 €

199,4

η 174,3%

Prezzo Lordo EPgl,nren EPgl,nren senza € pre-opera post-opera Miglioramento detrazioni ———— ——— [kWh/m2anno] [kWh/m2anno] [kWh/m2anno] (Iva inclusa) kWh/m2anno 355,9 (classe G)

157,3 (classe C)

198,6 (55,8%)

16.075

80,9

8) Sostituzione degli infissi + Isolamento della copertura + Cappotto esterno con correzione del ponte termico + Sostituzione generatore con pompa di calore Ristrutturazione importante di primo livello.

η 179,5%

Prezzo Lordo EPgl,nren EPgl,nren senza € pre-opera post-opera Miglioramento detrazioni ———— ——— [kWh/m2anno] [kWh/m2anno] [kWh/m2anno] (Iva inclusa) kWh/m2anno 355,9 (classe G)

69,5 (classe A1)

286,4 (80,5%)

50.802€

177,4


Figura 10 – Classificazione energetica con interventi di riqualificazione

I risultati sopra descritti sono sintetizzati nell’istogramma mostrato in Figura 11 dove viene indicato l’EPgl,nren raggiungibile con ogni intervento analizzato e i costi specifici (la spesa in euro per ogni kWh/m di riduzione). Finestre + Copertura + Cappotto + Pompa di calore: 69,5 kWh/m2

Finestre + Copertura + Cappotto + Condensazione: 114,13 kWh/m2 Finestre + Copertura + Cappotto: 137,4 kWh/m2 – Pompa di calore: 192 kWh/m2 – Finestre + Pompa di calore: 157,3 kWh/m2 Finestre + Copertura: 270,4 kWh/m2 Condensazione: 294,4 kWh/m2 – Finestre : 315,6 kWh/m2 Situazione iniziale : 355,9 kWh/m2

Figura 11-Costi specifici degli interventi

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Conclusioni È stata condotta un’analisi su un edificio monofamiliare costruito alla fine degli anni ’70 a Milano per quantificare i costi necessari per i possibili interventi di riqualificazione energetica e valutarne il loro effetto sul miglioramento della classificazione energetica. Sono stati valutati sia gli interventi di miglioramento dell’isolamento dell’involucro che quelli di sostituzione del generatore esistente con una caldaia a condensazione e con una pompa di calore elettrica aria-acqua. Da questa analisi è emerso che l’intervento di sostituzione del generatore con una pompa di calore è in grado di raggiungere risultati energetici migliori rispetto agli interventi base sull’involucro e con un costo specifico molto minore. Un’ottima soluzione quindi è quella di non effettuare solo interventi di miglioramento

dell’involucro, ma combinare fin dalle prime fasi i due tipi di interventi: una combinazione molto efficace è quella di sostituzione degli infissi e di installazione della pompa di calore con la quale si è passati dalla classe G alla D. Inoltre si è verificato che mediante l’adozione di tutti gli interventi ipotizzati sull’involucro e di quello di installazione della pompa di calore è possibile arrivare alle classi più efficienti anche su un edificio molto energivoro: in questo modo si è passati dalla classe G alla classe A1, diminuendo anche i costi specifici di investimento. t n.62

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QUALITÀ DELL’ARIA

EFFICIENZA ENERGETICA E QUALITÀ DELL’ARIA INTERNA, QUAL È IL GIUSTO EQUILIBRIO? u SILVIA MARTELLOSIO

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n.62

Le tecnologie per garantire una qualità dell’aria interna accettabile negli edifici europei saranno fondamentali per il successo di soluzioni energetiche efficienti. Questo Results Pack, sviluppato dal servizio comunitario d’informazione in materia di ricerca e sviluppo (CORDIS) della Commissione europea, presenta alcune delle ultime scoperte in questo settore


RESULTS PACK, COSA SONO? Il servizio comunitario d’informazione in materia di ricerca e sviluppo della Commissione europea ha presentato gli ultimi risultati dei progetti finanziati dall’UE in merito all’efficienza energetica negli edifici. I risultati sono stati riuniti in quattro “Results Packs” con l’obiettivo di informare gli attori dell’edilizia sulle nuove e imminenti soluzioni nate per ridurre il consumo energetico degli edifici nuovi e ristrutturati. Ricordiamo che sul nº 59 di CASA&CLIMA abbiamo descritto le tecnologie per la ristrutturazione degli edifici, mentre sul nº 60 sono state presentate alcune delle più interessanti tecnologie sviluppate per le finestre “smart”.

D

ell’importanza della qualità dell’aria interna si parla molto, ultimamente, tanto che sono sempre di più i progetti di ricerca e le statistiche incentrati sull’analisi di dati riferiti all’incidenza degli agenti nocivi presenti nell’aria delle abitazioni. Eppure c’è ancora una scarsa conoscenza degli effettivi benefici ottenibili da una corretta ventilazione degli ambienti e di quanto anche piccoli accorgimenti possano fare la differenza. In particolare, oltre a usare materiali e tecnologie adeguati, è necessario mirare a sviluppare procedure e strumenti di monitoraggio, manutenzione e gestione. Questo Results Pack di CORDIS presenta alcuni recenti sviluppi tecnologici finanziati dall’UE che riguardano sia i materiali — con scoperte nei campi delle nanotecnologie e delle fibre che permettono la produzione di parti edilizie più efficienti — sia soluzioni per il monitoraggio intelligente, con sensori che informano in tempo reale gli abitanti sulle molecole presenti nell’aria che respirano. t

Monitorare la qualità dell’aria interna per un ambiente più sano Ridurre la quantità di aria fredda che entra in uno scambiatore di calore, aumentando allo stesso tempo la quantità di aria ri-circolata, è un modo efficace per ridurre il fabbisogno di energia. Questo però può permettere l’accumulo di inquinanti negli spazi chiusi, mettendo in questo modo a rischio la salute delle persone al suo interno. PER LEGGERE ABBONATI Per questo motivo, il progetto INTASENSE (Integrated air http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 quality sensor for energy efficient environment control) ha sviluppato una tecnologia in grado di monitorare questo rischio. Prima di tutto il team ha stilato una lista degli della qualità dell’aria in ambienti chiusi. inquinanti dell’aria negli ambienti chiusi che si possono In primo luogo sono stati scelti tre materiali adatti a rilevare raggruppare in: gas di combustione (biossido di azoto – ogni gas — ossido di stagno, ossido di nichel e ossido di NO), biossido di carbonio (CO), monossido di carbonio zinco. Questi sono stati poi prodotti su una pellicola larga (CO) e ozono (O); composti organici volatili (COV) (benzene, appena centinaia di nanometri o in forma di nanostrutture. In toluene, formaldeide e p-dichlorobenzene) e sostanze secondo luogo, è stata scelta una piattaforma per il materiale particellari (PM) (frazioni PM2,5 e PM10). Per rilevare i gas di di rilevazione, fatta di un chip quadrato in alluminio. combustione e i COV, il team si è concentrato sullo sviluppo Nel frattempo, le attività per la rilevazione di sostanze di sensori conduttimetrici e sulla loro verifica per il controllo particellari si sono concentrate sullo sviluppo di un modulo “I risultati del progetto aiuteranno a dare ai di rilevazione non ottico. I progressi fatti in questo settore hanno fatto in modo che il progetto presentasse una partner del progetto opportunità sul mercato richiesta di brevetto presso l’Ufficio brevetti tedesco per un della qualità dell’aria e dei sensori. C’è anche nuovo progetto di sistema. La ricerca continua e ci sono buone prospettive di commercializzazione in futuro. l’opportunità di progetti di ricerca derivati. Il progetto ha sviluppato anche una piattaforma fluidica Per esempio, nel Regno Unito è partito un che orienta e pre-condiziona il flusso di aria verso i sensori mentre protegge e aiuta i dispositivi di rilevazione. I dati progetto per monitorare in modalità wireless la prodotti dai sensori possono essere inviati in modalità qualità dell’aria all’aperto e collegare i dati alla wireless a un normale computer e mostrati usando un’interfaccia grafica su misura. Quest’interfaccia si può usare gestione del traffico per alleviare i punti caldi per controllare la velocità della pompa, selezionare i tipi di di inquinamento causato dal traffico nelle città” sensore e adattarsi a specifiche esigenze ambientali interne.

Dott. Rob Bell – Coordinatore del progetto n.62

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Ridurre i costi dell’isolamento con materiali nanostrutturati

Il progetto BRIMEE (Cost-effective and sustainable Bio-Renewable Indoor Materials with high potential for customisation and creative design in Energy Efficient buildings), lanciato a luglio 2013 e finanziato dall’UE, ha sviluppato materiali isolanti con performance ottimizzata per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici, ridurre l’energia di esercizio e assorbire gli inquinanti degli ambienti interni. L’innovazione si basa su una schiuma cellulosa nanocristallina (Ncc), rinforzata con resine naturali in modo da offrire maggior forza meccanica, un peso specifico ridotto e anche proprietà autoestinguenti, fondamentali per il settore edilizio. L’applicazione di enzimi e proteine sulla superficie della cellulosa hanno permesso ai ricercatori di aggiungere ulteriori funzionalità come il rilascio di profumi, l’impermeabilizzazione e proprietà antibatteriche. E poiché la Ncc si può estrarre con profitto dai rifiuti dell’industria della cellulosa e della carta ecco che la fonte di approvvigionamento è sostenibile e risponde ai criteri dell’economia

GENERATORI DI CALORE

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circolare. Secondo i promotori del progetto i suoi principali beneficiari saranno probabilmente le piccole e medie aziende coinvolte nella filiera di produzione dei pannelli isolanti, perché potranno sfruttare la produzione di un materiale innovativo che offre un isolamento affidabile insieme ad altri vantaggi associati al risparmio energetico. Il target di mercato, invece, sarà costituito dagli edifici da ristrutturare, anche se ovviamente si tratta di un prodotto utilizzabile in quelli nuovi. Brimee dovrà essere completato nel 2017 e le aziende coinvolte stanno lavorando per dimostrare la fattibilità industriale e la sostenibilità di un pannello isolante che non solo è efficace sotto il profilo termico e acustico, ma può anche essere installato senza alcun impatto negativo sulla qualità dell’aria degli ambienti interni. Insomma, un prodotto performante senza reazioni chimiche.

“Abbiamo trasformato un materiale espanso, nanostrutturato e completamente biologico, ossia la schiuma di nanocellulosa sviluppata con tecnologia brevettata da una start-up che fa parte del consorzio Brimee, in un prodotto adatto all’isolamento interno nell’ambiente costruito” Andrea Maria Ferrari – Coordinatore del progetto

CALDAIE

Informazioni dalle aziende

Caldaia murale a

condensazione per riscaldamento Vaillant lancia sul mercato ecoTEC exclusive, nuova caldaia combinata a condensazione facente parte della famiglia Green iQ, marchio attraverso cui l’azienda si fa promotrice del cambiamento, stabilendo nuovi standard in tema ambientale e tecnologico. Già premiata con il Red Dot Award, importante riconoscimento in ambito design, la caldaia presenta diverse caratteristiche tecniche e funzionali, come il nuovo sensore allGAS, in grado di assicurare il regime di combustione ottimale, o lo scambiatore ExtraCondens, appositamente studiato per incrementare le performance nella produzione di acqua calda sanitaria, che garantisce un incremento del 10% dell’efficienza rispetto a una normale caldaia a condensazione. Inoltre, ecoTEC exclusive è sempre connessa grazie al dispositivo VR900 che permette alla caldaia di dialogare con la rete WiFi di casa. Attraverso l’App multiMATIC (iOS e Android) è possibile comandare la caldaia anche da remoto. L’applicazione consente la personalizzazione del proprio ambiente, evitando al tempo stesso sprechi di energia. Come tutti i prodotti a marchio Green iQ, la caldaia è realizzata con un ampio impiego di materiali riciclati e riciclabili, che nel caso specifico raggiunge una quota dell’85%. Fin dalle prime fasi di progettazione, rigorosi controlli ed elevati standard qualitativi ne garantiscono una grande longevità ed elevati livelli di efficienza energetica, che in riscaldamento raggiungono il 94% (Etas)

Per informazioni:

Vaillant Group Italia S.p.A. – Via Benigno Crespi, 70 - 20159 Milano T. 02 697121 | F. 02 69712200 | info.italia@vaillant.com | www.vaillant.it


Pannelli da parete ad alto isolamento Il progetto ECO-SEE (Ecoinnovative, Safe and Energy Efficient wall panels and materials for a healthier indoor environment), finanziato environment dall’UE, sta sviluppando una serie di pannelli da parete ad alto isolamento trattati con nuovi processi chimici. I pannelli consentono di potenziare la capacità dei materiali da costruzione e di catturare composti organici volatili (COV) che, in alcuni casi, potrebbero danneggiare la salute umana o l’ambiente. Il gruppo di lavoro sta inoltre sviluppando rivestimenti fotocatalitici del tutto nuovi tramite l’utilizzo delle nanoparticelle, in grado di decomporre sostanze chimiche pericolose in caso di esposizione alla luce del sole e, di conseguenza, di impedirne il rilascio nell’aria. ABBONATI PER LEGGERE “La creazione di prodotti potenziati a un prezzo Dopo aver ideato numerosi prototipi di materiali isolanti, http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 rivestimenti e rivestimenti fotocatalitici, l’iniziativa sta facendo inferiore garantisce soluzioni economiche che ora il suo ingresso nella fase dimostrativa, nell’ambito della quale registrano un enorme potenziale in termini di gli scienziati eseguiranno una serie di convalide durante le prove sul campo in due progetti pilota condotti in Spagna e nel Regno impatto sul mercato reale. Il nostro obiettivo Unito, che rappresentano due paesi partner. Il progetto è stato avviato nel 2013 attraverso l’identificazione di materiali potenziali consiste nel commercializzare prodotti in con la cattura di COV e lo studio delle proprietà di tamponamento grado di offrire una riduzione di almeno il dell’umidità. I lavori sono proseguiti con lo sviluppo di rivestimenti fotocatalitici e di nuovi materiali e la conduzione di esperimenti 15% di energia grigia rispetto ai materiali da su varie tipologie di prodotti organici, tra cui pannelli di legno costruzione tradizionali, con un aumento del e materiali in calce e argilla. Questa fase iniziale ha consentito al

INQUINAMENTO INDOOR, 90.000 DECESSI L’ANNO IN EUROPA Uno studio britannico lancia l’allarme: l’inquinamento indoor uccide 90.000 persone all’anno in Europa. Il quadro è a dir poco allarmante, non solo per i numeri, ma anche perché le cause di una cattiva qualità dell’aria vengono rintracciate in fattori spesso poco considerati: impianti di riscaldamento, caminetti, scaldabagni, ma anche prodotti per la pulizia della casa e per l’igiene personale. «Ormai — scrivono gli studiosi del Royal College of Physicians — c’è un alto livello di conoscenza sui rischi legati agli impianti a gas vecchi o sui quali non viene effettuata una manutenzione adeguata. Ma in un qualsiasi ambiente interno possiamo essere esposti a particelle NO2 che provengono anche da alcuni solventi, vernici, da alcuni materiali plastici e dal mobilio stesso. Molti prodotti che vengono utilizzati proprio per dare un buon odore all’ambiente sono altamente nocivi, ma la maggior parte delle persone non lo sanno».

20% della durata della vita e un equivalente abbattimento dei costi di costruzione” Pete Walker – Coordinatore del progetto e docente presso l’Università di Bath (GB) team di ideare un modello olistico di qualità degli ambienti interni (Indoor Environment Quality, IEQ) attualmente utilizzato per guidare lo sviluppo dei prototipi. Nel corso del progetto, gli esperti condurranno una serie di valutazioni del ciclo di vita (Life Cycle Assessment, LCA) e di valutazioni dei costi del ciclo di vita (Life Cycle Cost, LCC) che garantiranno la sostenibilità dei risultati del progetto. La conclusione dei lavori, che dureranno quattro anni, è prevista per la fine di agosto del 2017. n.62

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Comfort e riduzione dell’impronta di carbonio in un’unica soluzione provveduto alla riduzione del contenuto di clinker del TRC e dell’UHPFRC, che contribuisce all’innalzamento del livello di energia grigia e dell’impronta di carbonio, attraverso l’utilizzo di vari materiali sostitutivi in cemento e il contestuale mantenimento di prestazioni strutturali superiori. Inoltre, per la produzione dell’AAC, sono state individuate alternative valide e a minore intensità di energia al cemento di Portland. Gli scienziati hanno sviluppato un nuovo calcestruzzo in schiuma con una minore conducibilità termica dovuta a un abbassamento della densità e a una riduzione dell’integrazione di aerogel. Superfici autopulenti quasi impermeabili Il progetto H-HOUSE sviluppa superfici in calcestruzzo funzionalizzate. Grazie a un processo di microstrutturazione e di applicazione di agenti idrorepellenti, i ricercatori hanno trasformato la superficie in calcestruzzo in un materiale estremamente idrofobico. «Una goccia di acqua versata su questa superficie è in grado di rimbalzare rimuovendo gli agenti inquinanti», spiega la prof.ssa Malaga. Questa proprietà consente di prevenire l’accumulo di sporcizia o la formazione di sostanze biologiche sulla superficie. Gli sviluppatori della superficie provenienti dall’Istituto federale tedesco per la ricerca e verifica dei materiali BAM hanno presentato una domanda di brevetto su una tecnica innovativa per la creazione di questa tipologia di superficie in calcestruzzo autopulente. pratici della tecnologia ABBONATI PER Risvolti LEGGERE Il progetto non si prefigge esclusivamente l’obiettivo di sviluppare http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 nuovi materiali, superfici funzionali ed elementi strutturali compositi innovativi, ma anche di garantire che tutte queste risorse vengano prodotte in modo economico. La creazione dei prototipi di tutti i Nel tentativo di ripensare i componenti degli edifici sotto una materiali e degli elementi compositi a livello industriale consentirà di nuova luce, il progetto H-HOUSE (Healthier Life with Eco-innovative testare la fattibilità commerciale di queste tecnologie e di risolvere Components for Housing Constructions) ha iniziato a sviluppare eventuali problemi produttivi. Il progetto si concluderà nel 2017. materiali all’avanguardia o a potenziare quelli esistenti. La fase di sviluppo è stata incentrata su materiali terrosi, calcestruzzo rinforzato con fibre (Textile Reinforced Concrete, TRC), calcestruzzo in schiuma (Foam Concrete, FC), calcestruzzo rinforzato con fibre ad altissime “Il calcestruzzo in schiuma che abbiamo prestazioni (Ultra-High Performance Fibre-Reinforced Concrete, UHPFRC) e calcestruzzo aerato autoclavato (Autoclaved Aerated sviluppato presenta una densità inferiore Concrete, AAC), unitamente alla modifica delle proprietà fisicorispetto all’acqua e la sua caratteristica chimiche delle superfici. Gli intonaci terrosi modificati con aerogel e i pannelli isolanti infiammabilità previene il rilascio basati su materiali naturali garantivano un aumento del livello di assorbimento del vapore acqueo compreso tra il 40% e l’80% di fumi tossici in caso di incendio, rispetto ai cartongesso tradizionali offrendo, in tal modo, un diversamente da quanto accade per la miglioramento del livello di tamponamento dell’umidità negli ambienti interni. All’incirca 30 materiali da costruzione naturali maggior parte dei materiali isolanti” sono stati testati in camere di saggio di nuova realizzazione al Prof.ssa Katarina Malaga – Coordinatore del progetto fine di valutare le emissioni di formaldeide, composti organici volatili (COV), composti organici semivolatili (COSV) e radon. Tutti dell’Istituto di ricerca sul cemento e calcestruzzo svedese CBI tranne uno hanno dimostrato di possedere un livello di emissioni limitato, inferiore ai valori soglia raccomandati. Gli esperti hanno

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Migliorare il clima interno negli edifici ristrutturati Il progetto CETIEB (Cost-Effective Tools for Better Indoor Environment domanda di brevetto e stanno pianificando l’avvio di una società di in Retrofitted Energy Efficient Buildings) ha sviluppato soluzioni derivazione accademica. di monitoraggio intelligenti, nonché forme attive e passive per Nuovi sistemi di isolamento e filtraggio migliorare i climi interni. In primo luogo, il team ha identificato i CETIEB ha anche sviluppato un sistema di intonacatura passivo pertinenti parametri di qualità dell’ambiente interno, l’impatto degli (Passive Plaster System), costituito da tre strati sovrapposti, il quale edifici ristrutturati, le attuali lacune normative e le strategie per riduce le variazioni della temperatura e dell’umidità all’interno e, migliorare gli ambienti interni. Le conclusioni sono state sintetizzate tramite attività fotocatalitica, elimina gli inquinanti dell’aria interna. in linee guida e diffuse presso il pubblico. Si prospetta particolarmente promettente la malta isolante, il primo Il monitoraggio e il controllo dell’ambiente interno strato funzionale del sistema integralmente minerale. Un ulteriore È stata sviluppata e valutata una serie di sistemi di monitoraggio di sviluppo successivo al progetto è riuscito a raggiungere una semplice uso, tra cui sensori avanzati per rilevare composti organici conducibilità termica di 0,060 W/(mK) rispetto a 0,066 W/(mK) degli volatili e luce, accanto a un sistema a infrarossi per monitorare la intonaci tradizionali contenenti polistirene. Schwenk Putztechnik temperatura e i flussi di energia, nonché sensori commerciali per GmbH & Co. KG, lo sviluppatore dello strato isolante, intende lanciare il biossido di carbonio, la luce ultravioletta e la velocità dell’aria. È prodotti basati sullo strato stesso in Svizzera e in Germania. Uno dei stato anche sviluppato un middleware che consente agli utilizzatori sistemi di controllo attivo sviluppati è un prototipo di biofiltro dell’aria di monitorare e controllare l’ambiente interno e che sarà venduto che filtra, pulisce, umidifica e ossigena l’aria, che viene attratta alle aziende HVAC (riscaldamento, ventilazione e condizionamento attraverso di esso, riducendo fino al 50% le concentrazioni di VOC. dell’aria). Un sensore avanzato aumenta la precisione Una tecnologia particolarmente promettente consiste in un “I sensori VOC esistenti sono sensibili, avanzato sensore VOC spettrometrico a IR, in grado di rilevare i ma non consentono di sapere la composti organici volatili (VOC) al livello di 2 ppm. Anche se la sua sensibilità non equivale alle serie di sensori Total VOC MOX, il causa dell’inquinamento negli nuovo sensore presenta il vantaggio di avvalersi dello spettro, per distinguere agevolmente tra diverse sostanze. ABBONATI PER LEGGERE ambienti chiusi; con il nostro sensore, Il sensore potrebbe essere impiegato in applicazioni legate alla http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 è possibile identificarla con chiarezza” medicina e alla sicurezza, e viene già fornito su base OEM a varie aziende. È un microspettrometro compatto, basato su un rilevatore Dott. Jürgen Frick – Coordinatore del progetto con filtro Fabry-Pérot MEMS (sistema microelettromeccanico) integrato su un chip; risulta meno costoso dei sistemi attuali. Conservazione del conforto termico Innovativo anche il sistema di comfort termico a infrarossi che è stato sviluppato. Normalmente, i sensori termici sono presenti solo nei muri e forniscono un raggio di copertura limitato. Il sistema a infrarossi, invece, esegue una scansione dell’intero locale, compresi muri e pavimenti, valutando il comfort termico di diverse zone del locale stesso. Ad esempio, è in grado di indicare gli effetti della luce solare in arrivo, che potrebbe elevare la temperatura in una porzione soltanto di un locale, oppure le differenze tra il livello di comfort di un insegnante (tendenzialmente in piedi e più attivo) e un allievo (seduto e più passivo). Nei test, il sistema ha realizzato risparmi di energia del 15%. I suoi sviluppatori dell’Università Politecnica delle Marche ad Ancona hanno presentato la n.62

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Rilevare la qualità dell’aria con semplicità in grado di convertire il segnale proveniente dallo spettrometro e di garantire un processo di elaborazione digitale finalizzato all’estrazione dei modelli rappresentativi delle molecole da rilevare. L’avvio della produzione di questa tecnologia è previsto per la metà del 2016. A tal fine, gli scienziati hanno avviato una serie di collaborazioni con il settore edile, elettrico e dell’aerazione, che culmineranno nella finalizzazione del processo di industrializzazione dello spettrometro su chip prima della chiusura del progetto, prevista per il mese di agosto del 2016, nonché nell’organizzazione delle attività di sfruttamento commerciale, assistenza tecnica e divulgazione. Il sensore COV è destinato a tre diversi mercati: monitoraggio e controllo dei sistemi di aerazione degli edifici (destinati a uffici e utilizzi residenziali), veicoli (vano guidatore e passeggero) e sensori integrati negli smartphone. La seconda tecnologia sviluppata nell’ambito del progetto, che offre un livello di rilevamento estremamente basso di minacce chimiche ed esplosivi, è adatto a varie applicazioni nel settore della sicurezza. Inoltre, questa tecnologia, basata sull’utilizzo di cantilever, ha dimostrato di possedere ottime capacità in termini di sensibilità e di riproducibilità industriale. Claude Iroulart ha spiegato che il suo team è alla ricerca di partner che si occupino degli sviluppi futuri di questa tecnologia e, nei prossimi mesi, prevede il lancio sul mercato del sensore a cantilever grazie alla sigla di un partenariato di alto livello indipendente dal progetto IAQSENSE.

“Il nostro sensore COV è un software programmabile caratterizzato da un livello di selettività intrinseco e, a tal proposito, è in grado di sostituire un’intera gamma di sensori offrendo, nel contempo, un livello potenziato di selettività e di sensibilità” ABBONATI PER LEGGERE Claude Iroulart – Coordinatore del progetto

IAQ, UN MERCATO http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10

Per garantire un miglioramento della qualità dell’aria degli ambienti interni è importante adottare strumenti in grado di offrire metodi di misurazione e di monitoraggio semplici ed efficaci. Il progetto IAQSENSE (Nanotechnology based gas multispectral sensing system for environmental control and protection) è un’iniziativa triennale finanziata dall’UE che si propone di raggiungere questo obiettivo attraverso lo sviluppo di nuovi sensori nanotecnologici in grado di monitorare la qualità dell’aria interna (Indoor Air Quality, IAQ) negli ambienti chiusi. Sin dall’avvio del progetto, avvenuto nel settembre del 2013, sono state sviluppate due tecnologie. La prima si basa sul monitoraggio della qualità dell’aria interna in tempo reale, con un rilevamento selettivo di ciascun tipo di composto organico volatile (COV) e della relativa concentrazione, attraverso sensori dotati di due circuiti. In un primo momento, il team di scienziati ha realizzato uno spettrometro su chip con una superficie sensibile che presenta un’affinità con le molecole da rilevare, sottoposte a un processo di ionizzazione preventivo. Oltre a questa superficie sensibile, un dispositivo a effetto di campo crea un campo dinamico e interattivo che sposta gli ioni in base alla relativa mobilità di superficie. Lo stesso dispositivo a effetto di campo genera un segnale elettrico attraverso un’interazione con le cariche superficiali che dipende dalla rispettiva collocazione. Successivamente, è stato sviluppato un circuito integrato per applicazioni specifiche (Application-Specific Integrated Circuit, ASIC)

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DA 7,1 MILIARDI DI DOLLARI AL 2024

La qualità dell’aria interna è un parametro sempre più considerato nella progettazione. La conferma arriva anche dal nuovo rapporto di Navigant Research “Indoor Environmental and Air Quality”, secondo cui il mercato globale legato alle tecnologie IEAQ passerà dai 4,2 miliardi di dollari del 2015 a quota 7,1 miliardi entro il 2024. «Al fine di garantire un ambiente interno salubre senza compromettere l’efficienza energetica, i proprietari degli edifici si stanno interessando sempre più alle nuove tecnologie IEAQ — dichiara Anne Wrobetz, ricercatrice presso Navigant Research. I sistemi IEAQ si stanno sviluppando rapidamente e quelli più complessi e innovativi si integrano con i sistemi di gestione energetica degli edifici (BEMSs) e i sistemi HVAC per migliorare la qualità dell’aria interna senza aumentare le emissioni di carbonio» Le nuove tecnologie Se il concetto di qualità dell’aria interna è stato finora tradizionalmente legato al volume dell’aria esterna fatto circolare in una stanza, le attuali tecnologie migliorano le condizioni degli ambienti interni riducendo i volumi di ventilazione e i consumi energetici. Queste tecnologie includono: sensori di CO2, sistemi di ventilazione meccanica controllata (DCV), sistemi di ventilazione a recupero energetico (ERVs), unità a tutt’aria esterna (DOASs) e sistemi di radiazione ultravioletta germicida (UVGI). Tutte queste tecnologie, secondo Navigant Research, stanno registrando una forte crescita, destinata ad aumentare vertiginosamente nei prossimi anni.


Nanomateriali per ambienti interni più sani GRINDOOR (Green Green Nanotechnology for the Indoor Environment Environment) vita a film degradati fatti di ossido di tungsteno, facendo passare si occupa del miglioramento dei materiali e dello sviluppo di una piccola corrente attraverso di essi. In precedenza si riteneva che dispositivi per mantenere un migliore ambiente interno. Per il processo di degradazione fosse irreversibile, e la tecnica scoperta riuscirci, è fondamentale lo sfruttamento di nuovi nanomateriali potrebbe essere sfruttata in un’ampia gamma di applicazioni. Un basati su alcuni ossidi di metalli di transizione, in particolare sugli articolo su questo argomento è stato pubblicato su Nature Materials. ossidi di nichel, tungsteno e titanio. Mediante la deposizione di La nanotecnologia e i prodotti perfezionati e sviluppati in questi nanomateriali in strati sottili, GRINDOOR mira a produrre GRINDOOR possiedono un notevole potenziale commerciale. una gamma di prodotti per controllare meglio l’ambiente interno. Questi prodotti si trovano attualmente sulla strada che li porterà Il progetto si concentra su due aspetti dell’ambiente interno, vale sul mercato; si prevede che l’azienda startup già creata per a dire luce e aria. Riguardo alla luce, il nanomateriale è applicato produrli subirà un’espansione significativa nel 2016. In particolare, in rivestimenti elettrocromici su finestre “intelligenti” per regolare la nanotecnologia ha dato origine a un materiale in lamine che è il flusso in ingresso di luce visibile ed energia solare. In aggiunta al molto leggero e può essere usato da tutti i fabbricanti di finestre per rivestimento elettrocromico, o da soli, i rivestimenti termocromici produrre vetro laminato che incorpora le proprietà elettrocromiche. vengono applicati alle finestre per fornire un grande controllo dipendente dalla temperatura del flusso in ingresso della radiazione solare infrarossa. Le proprietà, sia dei rivestimenti elettrocromici “La tecnologia sarà in grado di ridurre che di quelli termocromici, sono controllate automaticamente in il consumo di energia di circa il 10% modo da compensare i cambiamenti nelle condizioni esterne e nelle esigenze degli utilizzatori. Riguardo all’aria, sono in fase di in un edificio commerciale, anche se sviluppo dei sensori per gas basati su ossidi per monitorare la qualità questa percentuale dipende in parte dalle dell’aria, in particolare per quanto riguarda la formaldeide, mentre dei rivestimenti fotocatalitici sono applicati allo scopo di ripulire l’aria caratteristiche dell’edificio. Inoltre, il controllo usando l’energia solare. I risultati tecnici del progetto si sono concentrati sullo sviluppo dei automatico della qualità della luce e dell’aria modi più efficaci per depositare i rivestimenti al ABBONATI fine di ottimizzare lePER LEGGERE ridurrà la richiesta di aria condizionata” loro prestazioni. Dei raffinamenti nell’orientamento dei nanocristalli http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 hanno prodotto dei risultati positivi sulle proprietà elettrocromiche. Clæs-Göran Granqvist, – Coordinatore del progetto Inoltre, il progetto ha svelato una nuova tecnica per dare una nuova

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Materiali per interni completamente naturali

“Ciò che rende unico OSIRYS è che è incentrato su nuove soluzioni a vantaggio della salute: i residenti ABBONATI PER LEGGERE beneficeranno di una riduzione delle malattie http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 respiratorie associate a umidità, composti organici volatili (COV) e microrganismi grazie a questi rivestimenti fotocatalitici e a nuove tecniche isolanti” Dott.ssa Miriam Garcia – Coordinatrice del progetto Le soluzioni pionieristiche per facciate e pareti divisorie interne proposte dal progetto OSIRYS (Forest based composites for façades and interior partitions to improve indoor air quality in new builds and restoration) includono pannelli isolanti basati su bio-composti che utilizzano reti in fibre naturali e sughero, profili in bio-composti per sostituire quelli metallici, pannelli in bio-composti con performance migliorata, bio-adesivi a basso contenuto di composti organici volatili (COV) e nuovi rivestimenti fotocatalitici per interni. Migliorare la qualità dell’aria negli ambienti interni e rimuovere le emissioni dai materiali edili è stata una grande sfida per il settore edilizio nell’ultimo decennio. I materiali edili tradizionali contengono spesso contaminanti come COV, particolati e fibre. Nuovi materiali edili eco-innovativi potrebbero fornire un ambiente interno più sano sostituendo la fonte della contaminazione. I partner del progetto hanno sviluppato per esempio nuovi rivestimenti

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fotocatalitici per pannelli interni al fine di eliminare inquinanti come COV e microrganismi. «La qualità dell’aria negli ambienti interni è migliorata utilizzando sia metodi attivi, come questo rivestimento fotocatalitico, sia passivi tramite l’assenza di materiali polverosi e dannosi», spiega Garcia. Anche la sostituzione di materiali non rinnovabili ad alta intensità energetica come cemento, minerali e metalli con nuovi biomateriali (biopolimeri e fibre naturali) porterà benefici ambientali. Il progetto prevede che il costo dei nuovi prodotti non superi di oltre il 20% il costo dei materiali tradizionali. Inoltre, grazie alla maggiore durata dei prodotti, le operazioni e i costi di manutenzione saranno ridotti. I prossimi passi includono la costruzione e i test dei prodotti finalizzati, la valutazione del ciclo di vita, l’analisi dei costi e un’analisi della riciclabilità dei materiali usati. Verrà inoltre fatta una dimostrazione in ambientazioni di vita reale.


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Rendimento di emissione

a sostituzione del generatore di calore o caldaia è un’operazione che può alterare significativamente il rendimento di un FIGURA 1. impianto termico, ma non è di certo Distribuzione di temperatura l’unica. Soprattutto nei vecchi edifici e nei relativi del sistema impianti è infatti possibile intervenire anche su altri ideale (A) e reale (B) fattori, riducendo, ad esempio, le dispersioni delle tubazioni tramite il miglioramento dell’isolamento oppure installando valvole termostatiche a bassa inerzia termica. In questo caso, intervenendo direttamente su un impianto esistente, si andranno a modificare il rendimento medio stagionale di emissione; il rendimento medio stagionale di regolazione e il rendimento medio stagionale diABBONATI PER LEGGERE distribuzione. http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 Se consideriamo, a titolo di esempio, un’equa riduzione del 10% rispetto all’unità DEFINIZIONE di ciascuno di questi tre rendimenti, questa produce Il rendimento di emissione tiene conto dell’emissione un effetto sul rendimento globale pari al 28%; di calore dei corpi scaldanti inficiato dalle infatti 90% x 90% x 90% = 72%. Questo suggerisce perdite dovute alle caratteristiche degli ambienti di non trascurare mai l’importanza di quelli che a e più in generale degli edifici serviti livello normativo vengono definiti i rendimenti di utilizzazione, le cui perdite associate risulterebbero Il rendimento medio stagionale di emissione è definito come il rapporto tra il molto difficili da compensare sul lato della calore richiesto per il riscaldamento degli ambienti con un sistema di emissione generazione. teorico, in grado di garantire una temperatura perfettamente uniforme, ed il

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sistema di emissione reale, alle stesse condizioni di temperatura ambiente e temperatura esterna. L’uniformità di temperatura interna consentita dal sistema teorico di emissione consente generalmente una fornitura energetica più contenuta:

Il sistema di emissione reale implica per lo piùABBONATI una PER LEGGERE maggiore richiesta termica per cui nel caso in esame http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 si avrebbe un rendimento di:

Il rendimento di emissione è quasi sempre inferiore all’unità, dal momento che i moti convettivi innescati dal sistema di emissione, soprattutto quando questo movimenti attivamente l’aria o irradi direttamente una parete disperdente, ne aumenta i coefficienti di scambio ovvero aumenta le dispersioni. Questo non è sempre del tutto vero ed esistono situazioni in cui il sistema di emissione è in grado di diminuire se pur di poco la quota dispersa. In tal caso il rendimento risulta maggiore di 1 a conferma che più che un rendimento è un indice. Il sistema di emissione provoca inoltre gradienti termici di diversa entità che implicano ad esempio temperature più elevate a soffitto in modo che si incrementano le dispersioni. Per il calcolo del rendimento o si riesce a calcolare il gradiente di temperatura e le velocità dell’aria con adeguato programma CFD, oppure si utilizzano i valori suggeriti dalle normative. Ad esempio la UNI 10348 fornisce i valori a lato. n.62

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Si tratta di valutazioni grossolane, dal momento che non si può prescindere dalla collocazione rispetto ai sistemi di emissione delle superfici disperdenti e specie delle superfici finestrate.

Migliorare il rendimento di emissione

Il rendimento di regolazione medio stagionale è il rapporto fra il calore richiesto per il riscaldamento degli ambienti con una regolazione teorica perfetta ed il calore richiesto per il riscaldamento degli stessi ambienti con un sistema di regolazione reale.

Il rendimento di emissione si può migliorare con alcune scelte progettuali, ad esempio nei confronti del sistema di emissione e poi della temperatura del fluido termovettore e del posizionamento del sistema di emissione:

Si considerino due ambienti identici: uno con esposizione a nord ed uno a sud. Un sistema di regolazione ideale adatta la potenza termica ai corpi scaldanti tenendo conto degli apporti gratuiti Il locale a Nord disperde attraverso la parete e la superficie vetrata e l’energia oraria dipende dalla differenza fra temperature interna ed esterna: Negli ambienti industriali, oltre a sistemi che presentano in modo intrinseco un basso livello di stratificazione come i sistemi radianti o i sistemi con elevata circolazione d’aria con corretta orientazione, si possono utilizzare i destratificatori:

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Il sistema di regolazione perfetto tiene conto degli apporti solari e modula la potenza ai corpi scaldanti che ne risulta ridotta rispetto all’altro locale:

La scelta di una bassa temperatura di progetto può risultare decisiva per un buon rendimento di emissione ed inoltre ha conseguenze anche nei confronti del rendimento di generazione.

Rendimento di regolazione DEFINIZIONE

Il rendimento medio stagionale di regolazione tiene conto della capacità dei sistemi di regolazione di sfruttare l’energia termica dovuta agli apporti termici gratuiti negli ambienti e/o gli apporti termici naturali come quelli solari 62

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Qualora si abbia una regolazione centrale che fornisce la stessa energia ai due locali, gli apporti gratuiti faranno perdere il controllo della temperatura che si porterà ad un valore più elevato. Se l’unico apporto gratuito è quello solare che fornisce nell’ora 61 kJ, la temperatura si porterà sopra i 21 °C, dato che l’energia ai corpi scaldanti resta a circa 600 kJ. Ne deriva il seguente rendimento di regolazione:


Valutare i sistemi di regolazione Anche il rendimento di regolazione si valuta con tabelle che tengono conto del sistema di scambio termico. Ad esempio i sistemi nei quali esiste una elevata inerzia termica si adattano poco agli apporti termici ambientali, tanto più se il sistema di riscaldamento non comprende una preregolazione, cioè non è compensato da una sonda esterna. Il regolatore teorico perfetto è quello in grado di ridurre immediatamente l’emissione del corpo scaldante in presenza di un apporto di calore proveniente da fonte diversa dall’impianto di riscaldamento.

Qualora esista la compensazione della temperatura di mandata con la temperatura dell’aria esterna si hanno livelli termici più stabili e quindi migliore rendimento di regolazione, anche se questo non è detto influisca sul rendimento di emissione:

Per un approfondimento del concetto di rendimento di regolazione conviene rifarsi alla norma UNI 10348. Vale la pena esaminare come si modifica il rendimento di regolazione degli alloggi di un fabbricato condominiale in presenza di diversi sistemi di regolazione Il regolatore reale riduce l’emissione del corpo della temperatura ambiente. Si parte dalla situazione di regolazione manuale in caldaia. scaldante solo dopo che l’apporto gratuito ha Evidentemente di una situazione che potrebbe riguardare solo alcuni vecchi edifici provocato un aumento indesiderato di temperatura. ABBONATI PERsi tratta LEGGERE con vecchi impianti. La norma suggerisce i seguenti rendimenti indicativi di regolazione: Si può dire che il rendimento di un sistema di http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 regolazione è tanto più elevato quanto maggiore è la costanza della temperatura ambiente. Per temperatura ambiente si deve intendere quella misurata in un punto di riferimento in cui è eventualmente installato il sensore di misura del regolatore.

L’inevitabile differenza di temperatura fra punti diversi di uno stesso locale dipende invece dalle modalità di emissione del calore e deve pertanto essere considerata nel calcolo del rendimento di emissione. La differenza di temperatura rispetto al valore prescritto riscontrabile in locali diversi di uno stesso edificio regolato da un unico sistema di regolazione incide invece sul rendimento di regolazione.

Per completezza si ricorda che hu è il coefficiente di utilizzazione degli apporti e g è il rapporto fra gli apporti (in particolare quello solare) e l’energia dispersa (per trasmissione e ventilazione). Non è in grado di mantenere né l’uniformità né la costanza della temperatura nelle zone. La regolazione climatica è la regolazione che come minimo viene impiegata nei nuovi impianti. È ammessa per i nuovi impianti solo nel caso in cui gli apporti solari ed interni nel mese intero a maggiore insolazione compreso nel periodo di riscaldamento siano inferiori al 20% del fabbisogno energetico complessivo calcolato nello stesso mese. La regolazione climatica migliora un po’ la situazione dal punto di vista dei rendimenti di regolazione, come riconosce la norma, ma tollera ampie disuniformità di temperatura da un appartamento o da un locale all’altro (garantisce la costanza ma non l’uniformità della temperatura nelle zone).

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La regolazione di zona consente un deciso miglioramento dal punto di vista dell’uniformità. Essa è resa possibile dalla distribuzione orizzontale, largamente adottata negli ultimi decenni. Si sono realizzate le regolazioni di zona, costituite ad esempio da un termostato ambiente posizionato in un locale di riferimento di ogni alloggio agente sulla relativa valvola di zona.

L’uniformità di temperatura nel locale in cui è ubicato il termostato diventa ancora maggiore che nel caso precedente. La norma prevede rendimenti di regolazione ancora più alti, senza dimenticare che al tempo stesso aumenteranno anche i rendimenti di emissione, produzione e distribuzione.

Infine esiste la possibilità di regolare ogni singolo locale dell’appartamento con o senza preregolazione della temperatura dell’acqua in funzione delle condizioni esterne (assicura la costanza e l’uniformità della temperatura ambiente in ogni singolo locale). Questi sono i valori previsti dalla norma:

La regolazione di zona assicura la costanza e l’uniformità di temperatura nei vari alloggi, ma non nei diversi locali. La norma indica PER LEGGERE ABBONATI rendimenti di regolazione molto più elevati in queste condizioni: http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 Esiste la possibilità di aggiungere un cronotermostato sulla valvola di zona per prevedere due o più livelli di regolazione durante la giornata (o durante la settimana). Tipicamente i due livelli possono essere quello diurno e quello notturno: Un ulteriore miglioramento può essere conseguito adottando la preregolazione della temperatura del fluido termovettore; il compito della regolazione finale diventa in questo caso meno gravoso, a vantaggio di un migliore rendimento di regolazione.

Per la verità nel momento in cui si può attuare la regolazione per ogni singolo locale si ritiene da molti che convenga un funzionamento continuativo con livelli differenziati a seconda dell’uso del locale piuttosto che un’attenuazione notturna che comporta bene ci limitati in un ambiente ben isolato.

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Migliorare il rendimento di regolazione

È possibile migliorare il rendimento di regolazione negli impianti esistenti. Gli interventi sono diversi a seconda del tipo di impianto. L’impianto più di uso in passato era quello a colonne montanti, in questo tipo di impianti si può applicare la valvola termostatica ad ogni singolo corpo scaldante ed un contatore di calore indiretto. Il rendimento di regolazione può arrivare al 98%.

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Il rendimento di regolazione si può migliorare anche nei diffusissimi impianti con generatore autonomo, dotandoli di valvole termostatiche e un cronotermostato ambiente.

Negli impianti a distribuzione orizzontale si possono applicare valvole di zona o valvole termostatiche ad ogni corpo scaldante e ovviamente una sola contabilizzazione del calore per alloggio. Ancora il rendimento di regolazione può arrivare al 98%.

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Rendimento di distribuzione DEFINIZIONE

Il rendimento medio stagional di distribuzione è indicato dal rapporto tra la quantità di calore ceduta agli ambienti da parte dei corpi scaldanti e dalle tubazioni dell’impianto e la quantità di calore che effettivamente esse ricevono Il rendimento di distribuzione çd è il rapporto fra la somma del calore utile emesso dai corpi scaldanti e del calore disperso dalla rete di distribuzione all’interno dell’involucro riscaldato dell’edificio ed il calore in uscita dall’impianto di produzione ed immesso nella rete di distribuzione. Il rendimento di distribuzione medio stagionale caratterizza l’influenza della rete di distribuzione sulla perdita passiva di energia termica (quella non ceduta agli ambienti da riscaldare).

La norma 10347 fornisce le indicazioni per il calcolo dettagliato delle perdite di distribuzione. La relazione suggerita per il calcolo delle dispersioni è la seguente:

τp è la durata di fornitura del calore attraverso la tubazione; L è la lunghezza equivalente della tubazione pari a quella effettiva più gli eventuali accessori (valvole, raccordi, ecc.); ∆θfa è la differenza fra la temperatura θf del fluido e quella dell’ambiente attorno alla tubazione θa; R è la resistenza termica tra il fluido e l’ambiente. È previsto che la differenza ∆θfa si possa calcolare con la relazione:

Entro parentesi è il rapporto fra potenza media erogata e potenza nominale dei terminali di emissione. La potenza media è il fabbisogno complessivo nel periodo considerato diviso per il tempo: ∆θn la differenza di temperatura nominale fra corpo scaldante e ABBONATI PER LEGGERE ambiente e in ne n è l’esponente che definisce la caratteristica di http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 emissione del corpo scaldante. Il riscaldamento della zona considerata richiede che venga soddisfatto il semplice carico termico dovuto alle dispersioni:

In realtà la centrale termica mette a disposizione una maggiore energia per ovviare alle dispersioni nella linea di distribuzione:

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Il problema che si pone a questo punto è di determinare la resistenza termica totale R. Si devono considerare le diverse situazioni che si possono veri care e la norma prevede apposite e complicate formule per il calcolo. Tuttavia oltre al metodo analitico sono previste alcune raccomandazioni e indicazioni per il calcolo del rendimento di distribuzione, ad esempio sull’assunzione della temperatura ambiente, indicata nella tabella sottostante.

Infine, qualora non fosse tecnicamente possibile calcolare esattamente il rendimento medio stagionale di distribuzione, è possibile adottare i tabulati seguenti:

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ENERGY STORAGE IN ITALIA

Accumulo elettrico sì, ma non subito

Nonostante alcuni ostacoli da superare, nel 2020 l’Italia potrebbe diventare uno dei maggiori Stati europei per l’adozione di sistemi fotovoltaici abbinati ad accumuli elettrici. Ma il mercato attende ancora un payback più rapido e maggiori semplificazioni normative u JULIAN JANSEN, VALTS GRINTALS e ANDY BRADLEY

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a prospettiva di crescita del settore dello stoccaggio fotovoltaico in Italia sembra promettere bene nonostante, attualmente, si contino appena 3.000 sistemi installati nella Penisola. E, a contribuire a questo panorama positivo, è una ricerca condotta dall’inglese Delta-ee che afferma come nel 2020 i sistemi di storage energy supereranno le 40.000 unità installate in tutta Italia. Fino ad oggi, l’interesse dimostrato da alcuni operatori di rete per la trasmissione dell’energia — tra questi Terna che ha guidato una serie di progetti pilota nella Penisola — hanno reso l’Italia uno dei maggiori potenziali mercati per l’energy storage in Europa in termini di MWh dispiegati. Ma, mentre la crescita di questo segmento di mercato sembra procedere a rilento, il sistema di accumulo energetico ha iniziato a dare segnali di crescita dopo l’adozione degli incentivi fiscali (detrazione 50%) nel 2015, estesi anche per l’installazione di sistemi di accumulo.

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Costi iniziali: un ostacolo da superare L’analisi proposta da Delta-ee mostra come il payback dell’installazione di un nuovo sistema fotovoltaico da 4 kWp, integrato con un sistema di accumulo residenziale da 3 kWh, si aggiri intorno ai 13 anni (incentivi fiscali esclusi). Il costo iniziale, sicuramente ingente, e il magro ritorno finanziario per i primi anni rimangono le principali cause del ritardo di adozione di queste soluzioni nel nostro Paese. E sebbene l’adozione del fotovoltaico in Italia sia tra le più alte d’Europa con 650.000 impianti installati ad aprile 2016, l’energy storage non sarà in grado di posizionarsi in modo stabile nel mercato


ENERGY STORAGE: CON GLI INCENTIVI CONVIENE DI PIÙ Se si dispone già di un sistema fotovoltaico potrebbe essere un investimento utile aggiungere al proprio impianto anche una batteria per lo stoccaggio dell’energia, ma spesso le spese da sostenere scoraggiano gli utenti all’acquisto. Ma è davvero questa una spesa così proibitiva tenendo conto delle detrazioni fiscali usufruibili? Secondo un recente studio RSE, per coloro che consumano più di 4.000 kWh/anno — e dunque necessita di una batteria da 5,5 kWh utili — il costo da sostenere, considerando tutte le spese, sarà di circa 5.800 euro per l’installazione di una batteria al litio, mentre si scende a 3.500/4.000 euro se si opta per il piombo. Chi invece ha consumi più contenuti può scegliere una batteria al litio da 3,5 kWh RITORNO DELL’INVESTIMENTO. Payback per l’installazione di un sistema fotovoltaico in Italia (incentivi esclusi). Fonte: Delta-ee spendendo complessivamente circa 3.800 euro, mentre il costo del piombo nonostante i consumi ridotti rimane invariato a 5.800 euro. DETRAZIONI FISCALI STATALI E REGIONALI Cumulando le detrazioni fiscali del 50% (spalmate in dieci anni) e gli incentivi finché i produttori e fornitori di energia non innoveranno le proprie fiscali regionali, come quello erogato dalla regione Lombardia pari al 45-50% proposte commerciali e i modelli di business. della spesa, si ottiene un risparmio notevole: con una spesa di 5.800 euro in Ad ogni modo, come mostra il grafico sopra, il payback è destinato Lombardia si ottiene un rimborso pari a 4.350 euro mentre nelle altre regioni è a migliorare considerevolmente dal 2020, scendendo a 6/7 anni. disponibile solo l’incentivo statale, facendo scendere il rimborso a 2.900 euro. Questo riflette la riduzione dei costi per i sistemi di storage del 10% PAYBACK circa all’anno, mentre il costo dell’energia elettrica si attesterà a A rendere conveniente i sistemi di storage c’è poi il risparmio fornito dalla livelli stabili ma ancora alti se confrontati con altri Paesi europei. batteria che permette l’autoconsumo di energia. Per gli utenti da 5.000 kWh/ anno il risparmio è di 300 euro all’anno (stima RSE); chi consuma 3.000 kWh/ anno è invece superiore ai 200 euro annuali. Come osservato in Germania da Delta-ee, ci sono altri segnali ABBONATI PER Con LEGGERE questi dati il payback, nella migliore delle ipotesi, si aggira intorno agli emergenti in Italia. 8 anni per le batterie al litio e 6 per chi opta per il piombo. Bisogna tenere http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 Uno di questi è il desiderio dei consumatori di aumentare in considerazione che sono molti i fattori che influenzano i tempi del ritorno l’indipendenza energetica e gestire in autonomia la propria dell’investimento, e spesso non sono quantificabili con precisione, provocando produzione. Un altro fattore è la spinta del mercato verso servizi un allungamento anche notevole dei tempi.

Sulla via della crescita

aggiuntivi e rivenditori di energia che stanno sviluppando e promuovendo i propri sistemi di accumulo residenziali. Per questi motivi, il mercato italiano ha davanti a sé una crescita notevole nei prossimi anni. Ad ogni modo, Delta-ee ha identificato le tre principali barriere che la potrebbero ostacolare: • mancanza di chiarezza sui futuri sviluppi nella legislazione italiana su incentivi e agevolazioni; • il mercato del fotovoltaico italiano è estremamente frammentato, con un numero rilevante di installatori che offrono diversi prodotti ma su scala regionale; • non ci sono nuove proposte e strategie economiche e di business cui fare riferimento per abbattere i costi iniziali sostenuti dagli utenti. Questo è un problema comune anche in altri Stati ma la sola riduzione dei costi iniziali non basterà per rendere il settore dell’energia fotovoltaica attraente per i consumatori.

e Sonnen — sebbene, per il futuro, i ricercatori si aspettano che anche altri operatori del settore possano affacciarsi su questo mercato con un peso sempre maggiore.

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RISPARMIO ENERGETICO. Installando un sistema di accumulo si può risparmiare circa 300 euro all’anno in bolletta

Cosa offre il mercato La ricerca condotta dall’ente britannico ha inoltre identificato 26 principali sistemi e prodotti disponibili sul mercato italiano con una capacità energetica di 4-8 kWh, nonostante molti rivenditori offrano diversi altri prodotti in commercio. Questo piccolo mercato include produttori come Aton Storage, SMA, LG Chem, FIAMM n.62

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LG CHEM

RESU è il sistema di accumulo energetico residenziale di LG CHEM — azienda fondata in Corea del Sud nel 1947, specializzata nello sviluppo e produzione di batterie agli ioni di litio — ideale per l’utilizzo in abbinamento ad impianti fotovoltaici di ultima generazione per la massimizzazione dell’autoconsumo. Una volta installato, il device non richiede nessun tipo di intervento da parte dell’utente poiché il sistema di gestione della batteria (BMS) controlla automaticamente tutte le funzioni all’interno dell’unità abitativa. www.lgchem.com

ATON STORAGE

L’azienda italiana di Spilamberto (MO) è una green technology company che sviluppa sistemi di accumulo di energia elettrica da fonti di energia pulita. Il sistema Aton è il nuovo accumulatore che si adatta alla maggior parte degli impianti fotovoltaici già esistenti: è infatti sufficiente installarlo per consentire immediatamente di accumulare energia durante il giorno ed averla a disposizione in qualunque momento. www.atonstorage.com

SMA

FIAMM

Nel settore dell’accumulo energetico residenziale, Fiamm propone il sistema ST108v SoNick Battery: batteria al sodio-cloruro di nickel a 48 V per garantire un’alta sicurezza elettrica. L’installazione è ideale per regime di scarica residenziale (dalle 5 alle 12 ore) e non necessita di un sistema di raffreddamento integrato. www.fiamm.com

SMA Solar Technology AG è un costruttore di inverter che collabora con quasi tutti i principali produttori mondiali di banchi batteria. Il suo dispositivo Sunny Boy Storage pesa solo 9 kg e può essere configurato in modo semplice e http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 veloce tramite Wi-Fi (cellulare, pc, tablet). Grazie al collegamento integrato con il portale online è possibile inoltre visualizzare in qualsiasi momento i dati energetici aggiornati dell’impianto. www.sma-italia.com

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SONNEN

Sonnen ha di recente lanciato sul mercato sonnenBatterie eco 8: sistema di accumulo, ora disponibile in Italia, dal peso ridotto e facilmente installabile anche da una persona sola, che dovrà occuparsi solo del collegamento dei misuratori di corrente. Il dispositivo è stato sviluppato come un sistema di storage modulare, che può essere adattato alla maggior parte delle esigenze energetiche. Le dimensioni proposte vanno da una capacità di 2 kWh ai 16 kWh, espandibile a moduli di 2 kWh. www.sonnenbatterie.it


GLI UTILIZZATORI RISPONDONO Analoga a quella italiana la situazione nel Regno Unito per quel che riguarda le potenzialità dei sistemi fotovoltaici con accumulo, come mostra una recente indagine — Delta-ee Customer Panel — lanciata dall’istituto lo scorso giugno e volta a indagare le abitudini di circa 1.000 proprietari di casa per quel che riguarda il riscaldamento domestico, l’uso e la produzione dell’energia. SÌ ALL’ENERGY STORAGE Dalle prime indagini effettuate sul campione è emerso che anche oltremanica il settore dell’energy storage riscuote molto interesse, sia tra coloro che già dispongono di un sistema fotovoltaico, sia tra quelli ancora sprovvisti che, però, guardano questa tecnologia come una opportunità. CALO DEGLI INVESTIMENTI I dati raccolti da questo sondaggio hanno anche evidenziato quali sono le difficoltà per i proprietari ad adottare nuovi sistemi di produzione energetica e i risultati sono analoghi a quelli raccolti per l’Italia: i costi da sostenere fungono spesso da deterrente e, se aggiunti alla mancanza di un sistema di incentivi fiscali aggiornato, si può comprendere il perché del calo degli investimenti nel settore delle tecnologie rinnovabili in Gran Bretagna.

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GERMANIA: I BUSINESS MODEL DELL’ACCUMULO Che il connubio tra impianto fotovoltaico e sistema d’accumulo si stia facendo strada è ormai una certezza e l’indipendenza degli utenti in fatto di produzione energetica non può che spingere i distributori di elettricità a sviluppare nuove proposte per non venir tagliati fuori da un mercato che fino a poco tempo fa padroneggiavano. Non stupisce quindi che alcune utility tedesche, come E.On e RWE, abbiano realizzato un business model in grado di integrare la generazione distribuita in modo efficiente, realizzando un servizio che permetta di gestire in modo profittevole sistemi di accumulo sia lato utente che lato rete. KIT ALL INCLUSIVE Un esempio arriva da E.On che da settembre 2016 lancerà il kit MyReserve, fino ad ora in fase di sperimentazione. Il programma propone sistemi di FV+accumulo MyReserve di Solarwatt. I kit attualmente sono in vendita con prezzi tra 7.000 e 9.000 euro a seconda della taglia, mentre la sola batteria da 4,4 kWh è offerta a 5.500 euro (profondità di scarica del 100%, efficienza del 93% e garanzia di 10 anni). SERVIZIO COMPLETO AGLI UTENTI Anche un altro grande dell’energia tedesca, RWE, si sta muovendo nel mondo dell’energy storage: l’operatore ha investito 30 milioni di dollari nella start-up americana Stem, specializzata in accumulo lato utente, per offrire un servizio ai suoi utenti. PER completo LEGGERE

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CHE DIFFERENZA C’È TRA STORAGE E UPS?

SISTEMI DI ACCUMULO. I proprietari di casa che già si sono dotati di un impianto fotovoltaico trovano molto interessante il settore dell’energy storage. Fonte: Delta-ee

CHI È DELTA-EE Delta-ee è un instituto di consulenza e ricerca specializzato nel settore delle energie rinnovabili e nel riscaldamento. La sede principale è a Edimburgo con diverse filiali in Inghilterra, Danimarca e Olanda. Per ulteriori informazioni è possibile contattare il team Delta-ee Energy Storage Research: Julian Jansen julian.jansen@delta-ee.com – Tel.: +44 (0)131 625 1006 Valts Grintals valts.grintals@delta-ee.com – Tel.: +44 (0)131 659 9141 Andy Bradley andy.bradley@delta-ee.com – Tel.: +44 (0)131 476 4259 o visitare il sito http://www.delta-ee.com

Sul mercato sono disponibili due tipi di sistemi, i sistemi di accumulo che rispondono alla normativa CEI 0-21 a cui il GSE fa riferimento e che funziona in parallelo alla rete, l’altro che lavora come gruppo di continuità (UPS) e che risponde ad una normativa diversa, la CEI-EN 62040. Mentre i sistemi di storage possono immettere energia nella rete, i sistemi UPS lavorano principalmente off-grid ed entrano in azione in caso di necessità o in presenza di anomalie della rete. Recentemente in commercio sono stati immessi sistemi che integrano la funzione UPS con la possibilità di allacciarsi alla rete elettrica anche non in caso di emergenza equiparando, in questo modo, l’UPS ai sistemi di accumulo. Ma la normativa per i due sistemi è differente e chiara: un sistema UPS, date le sue caratteristiche, non può allacciarsi alla rete energetica senza prima ottenere la conformità, oltre che per la normativa CEI-EN 62040, anche per la norma CEI 0-21 e per la delibera AEEGSI 642/2014/R/eel.

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TENDENZE

La casa? Connessa e lussuosa Una ricerca dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano conferma nel 2015 numeri in forte crescita per il mercato dell’Internet of Things ed evidenzia come in Italia abbia raggiunto i due miliardi di euro (+30% sull’anno precedente). Nel comparto domestico, il desiderio di acquisto verso prodotti connessi e destinati alla smart home vede il 79% dei consumatori italiani disposti a acquisire prodotti e il 72% servizi. Proprio la casa connessa, la cosiddetta smart home, è stata una delle protagoniste dell’edizione 2016 del Salone del Mobile u CLAUDIO MOLTANI

MATERASSO SMART. Magniflex ha presentato Smartech, un sistema letto brevettato (comprensivo di materasso, rete e applicazione per la raccolta e la consultazione dei dati) con il quale è possibile osservare e analizzare il proprio riposo. Grazie a dei sensori invisibili inseriti all’interno del materasso e di un device esterno, Smartech è in grado di raccogliere i dati relativi al materasso stesso, alla camera da letto, alla persona, inviandoli poi tramite wi-fi allo smartphone e a un sito interne t collegato. In questo modo, le informazioni sono poste all’attenzione dell’utente: orari di sonno e risveglio, durata, percentuali di sonno leggero e profondo, numero di volte in cui ci si alza, battito cardiaco e frequenza media respiratoria. Inoltre, Smartech monitora la temperatura del materasso e della stanza e imposta le funzioni relative alla base letto (fra le quali massaggio testa/gambe, alzata testa/gambe, effetto zero gravity). Il grafico che si ottiene da questi dati permetterà poi di intervenire su eventuali criticità relative al sonno. www.magniflex.com

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SISTEMA NFC. La toscana Time for Bedding propone la prima gamma di materassi provvisti di sistema NFC (Near Field Communication) di interazione prodotto-utilizzatore, tecnologia che mette in connessione due diversi dispositivi sfruttando una connettività wireless a corto raggio. Nel materasso viene inserito un microchip passivo che si attiva solo al contatto con uno smartphone. Questo contatto genera un log in automatico e, dopo una veloce registrazione, consente il dialogo e lo scambio di informazioni fra il prodotto e l’utilizzatore. Oltre alle informazioni puramente tecniche sul materasso (quando è ora di girarlo dal lato estivo o, viceversa, invernale; quando e soprattutto come andrebbe pulito), l’utilizzatore riceverà anche le informazioni relative alla qualità del suo riposo. www.timeforbedding.com

LO SMARTPHONE FA IL CAFFE’. Viene connessa allo smartphone anche la macchina da caffè; per lo meno questa operazione l’ha compiuta Nespresso con la macchina Prodigio. Grazie alla tecnologia Bluetooth Smart, Prodigio si connette alla App Nespresso e consente, ad esempio, di preparare il caffè da remoto, programmando l’erogazione ad una data ora; di essere avvisati se le capsule stanno terminando; o di essere informati sulla necessità di decalcificare o svuotare dalle capsule usate la macchina. www.nespresso.com/it/it/home

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SMART KITCHEN. Se i big del settore degli elettrodomestici, da Electrolux a Bosch, da Siemens a Neff presidiano già da qualche anno il campo con elettrodomestici “intelligenti”, è italiana la prima azienda capace di connettere l’intera filiera degli elettrodomestici: lavatrice, forno, frigorifero, lavastoviglie, cappa e piano cottura. L’azienda è Candy e la piena connettività è stata resa possibile in unione con gli altri due marchi del gruppo: Hoover e Rosieres. Questa vera e propria multinazionale tascabile (4.100 addetti, 6 centri produttivi, 47 consociate), ha collegato tramite un App dedicata — Candy simply-Fi — sei elettrodomestici a smartphone o tablet per poterli gestire ovunque e in qualsiasi momento, con funzioni che consentono una grande semplificazione delle attività quotidiane gestite dai singoli elettrodomestici. Il forno WTC (Watching Touching Cooking) rappresenta la punta di diamante di questo sistema: la sua porta è un quadro di comando con schermo full touch da 19", interfaccia user friendly e una telecamera integrata che, abbinata ad un sistema di illuminazione brevettato, consente una visione interna perfetta. www.candy.it

LA CUCINA CHE NON SI VEDE. La Virtual User Experience Technology (VUX) proposta da Grundig al Salone del Mobile è una tecnologia che ha permesso di eliminare dal piano di cottura ad induzione qualsiasi tipo di manopole, sostituite da un sistema di proiezione. Il pannello di controllo del piano cottura viene infatti proiettato direttamente sul piano lavoro da un proiettore integrato nella cappa. Degli appositi sensori seguono i movimenti delle mani e li traducono in istruzioni a seconda della funzione che si vuole attivare. La tecnologia VUX, inoltre, rispondendo ai movimenti delle mani, permette di scegliere il punto esatto dove si vorrà fare apparire il pannello di controllo, che si sposterà automaticamente se una pentola o un utensile qualsiasi ne impediscono una perfetta proiezione. Con questa tecnologia, è possibile poi visualizzare una ricetta sulla superficie del piano di lavoro, ma anche connettersi con una telecamera alla camera dei bambini o, in un non lontano futuro, controllare da video chi ha suonato al campanello d’ingresso. www.grundig.com

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ETICHETTE PARLANTI. Dalla connettività del prodotto alle etichette “parlanti”. L’internet delle cose è pronto per entrare nella vita di tutti i giorni. AGS, azienda che opera nella subfornitura avanzata per i settori dell’elettronica e dell’elettromeccanica, ha sviluppato una nuova tecnologia per “far parlare gli oggetti”. «È un’interpretazione dell’internet delle cose applicabile ad ogni genere di prodotto: in piccolo chip, che sia messo in un bottone o in un’etichetta, è possibile inserire una serie di informazioni per garantire l’autenticità del prodotto stesso o che spieghino le sue caratteristiche tecniche. Questi contenuti sono leggibili da un sistema e da un’app», ha spiegato Denis Vigo, amministratore di AGS e cofondatore della società insieme con Renato Comelli. La tecnologia è già stata sperimentata e applicata in due settori, come ha precisato Vigo: «Abbiamo già attivato questa innovazione nel mondo accessori per la moda e nel campo food, stiamo valutando di aprire anche all’abbigliamento. Nello specifico, nel chip — posizionato in modo tale da non contaminare in alcun modo il cibo — sono state messe informazioni relative alla qualità di produzione e all’originalità del prodotto, ma è possibile inserire ogni genere di contenuto. Le informazioni vengono quindi lette attraverso device e utilizzate sia dal produttore stesso sia dal cliente-consumatore». www.ags-one.com

LA CASA SECONDO PININFARINA. Altra tendenza che vi proponiamo in queste pagine, anch’essa diretta emanazione dell’ultima edizione del Salone del Mobile, riguarda il settore luxury, sempre più definito, a torto o a ragione, come “lusso accessibile”. Fra i campioni di questa tendenza, Pininfarina Home Design, ovvero la Casa secondo Pininfarina. Un progetto realizzato in partnership con Reflex, Snaidero e Casalgrande Padana. Pininfarina Home Design rappresenta la visione Pininfarina degli spazi interni, che prende forma in una collezione di arredi e proposte per i diversi ambienti della casa che si combinano con la capacità Pininfarina di progettare architetture d’interni dallo stile unico, sofisticato ed innovativo. In questo contesto, Reflex e Pininfarina presentano la collezione Segno, un sistema coordinato di Living che include un divano componibile in diverse soluzioni, un tavolo, un cabinet, una libreria e due sistemi di illuminazione. La collezione è caratterizzata da linee pure ed eleganti, da forme dinamiche che evolvendo nello spazio danno vita a nuove funzioni. L’utilizzo del rame è un ulteriore trait d’union che, combinato al noce canaletto, conferisce un carattere unico e distintivo alla collezione. Il Tile System Earth by Pininfarina è invece la proposta per le superfici in ceramica del progetto, proposte da Casalgrande Padana. Earth by Pininfarina è una collezione di ceramiche caratterizzate da una texture della lastra con un effetto multisensoriale e da decori sofisticati con un forte richiamo al mondo auto. È stata studiata una composizione ad hoc di ceramiche e decoro per la presentazione del progetto. Infine, per l’area cucina, Ola20, Idea e Ola25 sono gli ultimi modelli della collaborazione che lega da più di 25 anni Snaidero e Pininfarina. www.pininfarina.it/en/pininfarina_home_design

STILE URBAN E ANIMA ROCK. Un’altra proposta che nasce dalla collaborazione fra diverse realtà è quella fra Diesel Living with Iris Ceramica: una partnership che sposa la creatività e il gusto del lifestyle brand internazionale con l’expertise e le tecnologie che da sempre contraddistinguono l’azienda ceramica modenese. Il design porta la firma dell’Ufficio Stile Diesel, mentre lo sviluppo e la realizzazione del prodotto finalehttp://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 sono frutto del know-how del reparto ricerca e sviluppo Iris Ceramica. Un progetto ad hoc che arricchisce l’offerta dedicata all’arredo casa e che funge da trait d’union tra la zona giorno e la zona notte preservando la continuità di linguaggio Diesel Living. Ispirazioni industriali e atmosfere metropolitane dettano le linee guida per cinque collezioni che interpretano lo stile urban attraverso l’anima rock di Diesel: cromie metalliche, colori cangianti e texture materiche effetto resina e cemento vestono gli ambienti della casa rivelando la personalità audace di chi la abita. www.irisceramica.it/diesel-living

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LE CASE COLORATE DI BURANO DIVENTANO UN DESIGN HOTEL Il progetto Venissa ha visto recentemente inaugurare le nuove residenze di Burano. Si tratta di un concetto di “ospitalità” diffusa nell’Isola, dislocata in più edifici, che ha l’obiettivo di far vivere all’ospite l’atmosfera di questa bellissima isola, ritrovando il contatto con gli abitanti locali, ancora oggi molti dei quali operano nei mestieri CREDIT: GLASS tipici dell’isola tra quali pescatori e merlettaie. L’ospite di Venissa potrà soggiornare in una delle camere che si trovano all’interno della casa padronale della tenuta nell’isola di Mazzorbo, o in una delle residenze diffuse nell’isola di Burano. La famiglia Bisol ha infatti ristrutturato alcune delle tipiche case colorate, abitate un tempo da merlettaie e pescatori, in collaborazione con gli artigiani locali e dieci tra le migliori aziende del triveneto. I pavimenti degli ingressi sono stati realizzati in mosaico Orsoni, unica fornace presente ancora oggi a Venezia, che da anni realizza artigianalmente i mosaici più importanti al mondo. Salendo ai piani superiori delle case invece troviamo i legni Itlas, realizzati con le stesse tavole del Piave un tempo usate per la realizzazione della flotta navale della Serenissima. Le parti più importanti dell’arredamento sono prodotti di aziende icone del design come Moroso, Arclinea, Trend, Glass 1989, Panto, FontanaArte, Bolzan Letti e Vimar.

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n.62

MATTONE IN VETRO 3D. Un accenno anche ad una interessante novità tridimensionale: Doric, nuova e innovativa collezione di Seves. Si tratta di un mattone di vetro, in cui per la prima volta il disegno vetro si fa tridimensionale definendo a rilievo il motivo delle celebri colonne dei templi ellenici. www.sevesglassblock.com


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Positivo incontro tra i rappresentanti del CNI e il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini

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Formazione e accesso all’Albo, prove d’intesa

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Il presidente Armando Zambrano: “Avviato un dialogo proficuo”

N. 59 · Anno XI · gennaio-febbraio 2016

FABBRICA IN CLASSE A

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na grande attenzione alle richieste avanzate dalla categoria, soprattutto per quanto concerne la necessità del riordino della formazione universitaria e dell’accesso all’Albo. Un incontro positivo, dunque, per i rappresentanti del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, che nei giorni scorsi hanno avuto un confronto importante con il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini. La delegazione del CNI, guidata dal Presidente Armando Zambrano, ha sottoposto al Ministro un pacchetto di proposte e richieste precise. Oltre a quelle già citate, ecco l’ammissibilità dei laureati in Architettura col vecchio ordinamento a sostenere l’esame di Stato per l’abilitazione alla professione ingegneristica e conseguente iscrizione al relativo Albo.

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Nr.02 – VENERDÌ 29 GENNAIO 2016

NUOVO CONTO TERMICO Tutte le novità

→ pag.5 Il ministro Gianluca Galletti: “Raddoppieremo gli aiuti” a pag. 2

segue a pag. 3

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LA TRIVELLA

Un ingegnere o un architetto possono essere pagati come una colf?

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SCENARI VERSO UN’ITALIA LOW CARBON EDIFICI PUBBLICI E NZEB I VANTAGGI V DELLA TRASFORMAZIONE

Guido Barcella al timone di FME

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A colloquio con Amedeo Gargiulo (ANFS)

Sicurezza delle ferrovie “Ridurre al minimo ogni rischio”

Si sente parlare di rilancio delle opere pubbliche e di riqualificazione delle infrastrutture. È auspicabile che oltre a costituire la base per la ripartenza di molti settori produttivi del Paese, costituisca uno strumento di sempre maggior coinvolgimento delle categorie professionali tecniche chiamate a svolgere la funzione di garanti per la sicurezza e l’incolumità della collettività. Ma tutto ciò troverà riflesso sui compensi professionali? Abolite da tempo le tariffe, oggi assistiamo ad affidamento di incarichi da parte anche delle Amministrazioni che, considerando il solo impegno temporale richiesto al professionista per poter fare bene il proprio lavoro, portano a compensi orari ahimè allineati verso il basso a quelli della Colf, con tutto il rispetto per il loro lavoro!

CENSIS

→ pag.4

SCIA arriva lo “sportello di interlocuzione unica”

Paolo Stefanato

N

ENERGIA

perché entreranno nel sistema di prevenzione e controlli gestito dall’Agenzia nazionale anche parte delle 34 aziende regionali, ex concessionarie, che finora non erano nel perimetro della vigilanza statale. Ora, in base a un decreto legislativo del luglio 2015, queste aziende, ormai in regime libe→ pag.18 ralizzato, saranno oggetto delle stesse

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ASSOCIAZIONI

Condizionatori: installazione e manutenzione solo dai professionisti Soprattutto quando la stagione è inoltrata e il caldo si fa sentire, può essere forte la tentazione di ricorrere a soluzioni “fai da te” per installare uno split

C

on la stagione si moltiplicano le segnalazioni da parte di operatori del settore che denunciano i comportamenti illegali da parte dei rivenditori del settore Retail e Fai Da Te che, pur di vendere attrezzature ed apparecchi contenenti F-Gas, non rispettano le prescrizioni di Legge. “Se in distribuzione si trovano kit di installazione a disposizione anche del privato, che può così evitare di rivolgersi a professionisti preparati e certificati, che hanno speso tempo e denaro per qualificarsi, si resta in una giungla!” denuncia un installatore. Il tema è importante e Assofrigoristi, sebbene esista una normativa chiara e con tanto di decreto sanzioni, si continua ad impegnare denunciando le irregolarità e gli abusi. “Sono ormai quattro anni che è in vigore il Decreto del Presidente della Repubblica n. 43 sull’attuazione del regolamento comunitario sui gas fluorurati - afferma Gianluca De Giovanni, presidente di Assofrigoristi, ma ancora oggi la disattenzione di una parte degli operatori, in particolare quelli dediti alla commercializzazione delle apparecchiature, è notevole”. Assofrigoristi è impegnata da anni sul fronte del rispetto della normativa ambientale, in particolare sugli F-Gas. Il loro impatto sull’ambiente è tale che, anche negli ultimi incontri al Ministero dell’Ambiente, si è discusso dell’opportunità di riconoscere incentivi economici per la loro opportuna gestione e riduzione. “Gli obblighi sono chiari - continua De Giovanni. Per acquistare, gestire ed installare macchine per la refrigerazione ed il condizionamento occorre il certificato personale ed aziendale. I due certificati vengono rilasciati a fronte del possesso di requisiti distinti: per le persone il certificato viene rilasciato superando un esame teorico e pratico per verificare il possesso di capacità e conoscenze, mentre per le imprese il certificato viene rilasciato se si impiega personale certificato in numero sufficiente da coprire il volume di attività previsto e si dispone di strumenti e procedure adeguate”.

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n.62

Non rispettare il Decreto e le sue prescrizioni, potrebbe significare una sanzione che, a seconda dei casi, può arrivare sino a 100mila euro, ma, spesso, l’assenza dei controlli lascia quello spazio di “furbizia” che in un Paese come il nostro penalizza i professionisti rispettosi dell’ambiente e delle Leggi. “Dal 2013 è stato affiancato al DPR43/2012 uno specifico decreto sanzioni (D.Lgs 26/2013) che regolamenta in modo molto dettagliato le possibili conseguenze del non ottemperare alla norma, ma, in assenza di chiarezza sui controlli – segnala l’ingegner Masini, direttore di Assofrigoristi – sembra non interessare o impaurire l’importo, invero elevato”. L’attività di vigilanza ed accertamento è in capo al MinAmb, ma non è mai stato specificato come avrebbe attuato operativamente tale delega, e questo ha fatto sì che i pochi casi nei quali si è provveduto ad intervenire e sanzionare abbiano fatto riferimento ad interventi episodici delle Guardie Forestali, dei NAS o della GdF. “Insomma, l’attenzione dell’associazione è massima, e, per mettere ancor più in evidenza il problema, metteremo a disposizione dei moduli di denuncia dei presunti comportamenti irregolari che gli operatori ed i cittadini potranno adottare per segnalare le proprie testimonianze sugli illeciti” conclude De Giovanni. ¦


EFFICIENZA ENERGETICA

Il CdM approva il decreto correttivo sull’efficienza energetica Il provvedimento prevede norme più chiare e la possibilità di incrementare con risorse provenienti dal mercato del carbonio la dotazione del Fondo nazionale per l’efficienza energetica

N

ell’ambito del Consiglio dei Ministri del 14 luglio 2016, su proposta del Presidente Matteo Renzi, del Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda e del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Gianluca Galletti, è stato approvato il Decreto Legislativo correttivo del decreto Legislativo 102/2014 di Recepimento della Direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica. Tra i contenuti principali del provvedimento, la rettifica di alcune definizioni, precisazioni sulla modalità di calcolo dell’obiettivo nazionale vincolante di efficienza energetica e disposizioni finalizzate a rendere più chiare le norme concernenti la misurazione, la fatturazione del consumo energetico e la suddivisione delle spese in condomini ed edifici polifunzionali. Il decreto prevede inoltre norme per la semplificazione e la rimozione di ostacoli amministrativi alla diffusione dell’efficienza nonché la possibilità

di incrementare, con ulteriori risorse derivanti dai proventi delle aste delle quote di emissioni di CO, la dotazione del costituendo Fondo nazionale per l’efficienza energetica. ¦

Cambia la grafica, ma non l’informazione

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SOCI FINCO ACMI Associazione Chiusure e Meccanismi Italia Presidente: Nicola Fornarelli Vice Presidente: Antonio Ferraro Presidente Onorario: Vanni Tinti

ARI Associazione Restauratori d’Italia Presidente: Antonella Docci Vice Presidente: Fabiana Fondi Segretario: Marina Maugeri

AIPAA Associazione Italiana per l’Anticaduta e l’Antinfortunistica Presidente: Giuseppe Lupi Vice Presidente: Michele Brambati Direttore: Tommaso Spagnolo

ASSINGEO Associazioni Industrie Nazionali Geosintetici Presidente: Francesco Fontana

AIPE Associazione di Imprese di Pubblicità Esterna Presidente: Daniela Aga Rossi Direttore Generale: Ettore Corsale

ASSITES Associazione Italiana Tende, Schermature solari e Chiusure Tecniche Oscuranti Presidente: Fabio Gasparini Vice Presidenti: Maurizio Bottaro, Marino Faini

AISES Associazione Italiana Segnaletica e Sicurezza Presidente: Gabriella Gherardi Vice Presidente: Antonio Principi

ASSOBON Associazione Nazionale Imprese Bonifica Mine ed Ordigni Residui Bellici Presidente: Giannantonio Massarotti Consigliere: Stefano Gensini

AIT Associazione Imprese Impianti Tecnologici Presidente: Bruno Ulivi Vice Presidenti: Riccardo Cerrato, Carlo Antonio Gandini Segretario: Roberto Vinchi AIZ Associazione Italiana Zincatura Presidente: Carmine Ricciolino Vice Presidente: Giuseppe Caldarera, Ugo Bottanelli ANACS Associazione Nazionale Aziende di Cartellonistica Stradale Presidente: Davide Castagnoli Vice Presidente: Elena Orlandi Direttore: Paolo Bertaggia ANCSA Associazione Nazionale Centri Soccorso Autoveicoli Presidente: Eleonora Testani Vice Presidente: Enzo Ciabatta Direttore: Alessia Lentini ANFIT Associazione Nazionale per la Tutela della Finestra Made in Italy Presidente: Laura Michelini Vice Presidente: Guido Puccinelli Direttore Tecnico: Piero Mariotto ANIDA Associazione Nazionale Impresa Difesa Ambiente Presidente: Adele Piera Marelli Vice Presidente: Cesarina Ferruzzi Vice Presidente: Massimo Lamperti ANNA Associazione Nazionale Noleggio Autogru e Trasporti Eccezionali Presidente: Daniela Dal Col Vice Presidente: Angelo Gino Past President: Sergio Pontalto

ANIPA - FIAS Associazione Nazionale Imprese Pozzi per Acqua Presidente: Claudio Guareschi

ARCHEOIMPRESE Associazione Italiana Imprese di Archeologia Presidente: Claudio Calastri Vicepresidenti: Monica Girardi, Luca Mandolesi

ASSOFRIGORISTI Associazione Italiana Frigoristi Presidente: Gianluca De Giovanni Vice Presidente: Franco Faggi Direttore: Marco Masini ASSOROCCIA Associazione Nazionale costruttori opere di difesa dalla caduta di massi e valanghe Presidente: Carlo Miana Vice Presidente: Diego Dalla Rosa Direttore Generale: Bruno Zanini ASSOVERDE Associazione Italiana Costruttori del Verde Presidente: Antonio Maisto Vice Presidente: Pasquale Gervasini Segretario Generale: Federico Ospitali

CNIM Comitato Nazionale Italiano Manutenzione Presidente: Aurelio Salvatore Misiti

FEDERMOBILITÀ Forum Regionale, Locale e Urbano della Mobilità Sostenibile Vice Presidenti: Giovanni De Nicola, Giovanni Forciniti Direttore: Anita Serio FIAS Federazione Italiana delle Associazioni Specialistiche del Sottosuolo Presidente: Massimo Poggio Vice Presidenti: Mauro Buzio, Claudio Guareschi AIF – FIAS Associazione Imprese Fondazioni consolidamenti - indagini nel sottosuolo Presidente: Antonio Arienti

ANIG HP – FIAS Associazione Nazionale Impianti Geotermia – Heat Pump Presidente: Alberto Stella

ANISIG – FIAS Associazione Nazionale Imprese Specializzate in Indagini Geognostiche Presidente: Mauro Buzio


FIPER Federazione Italiana Produttori di Energia da Fonti Rinnovabili Presidente: Walter Righini Vice Presidente: Hanspeter Fuchs, Carlo Rinaldi Direttore: Vanessa Gallo

UNION Unione Italiana Organismi Notificati Presidente: Iginio S. Lentini

FIRE Federazione Italiana per l’Uso Razionale dell’Energia Presidente: Cesare Boffa Vice Presidente: Giuseppe Tomassetti Direttore: Dario Di Santo

UNIONE ENERGIA ALTO ADIGE – SEV Federazione dell’Energia Raiffeisen e Consorzio Biomassa Alto Adige Presidente: Fuchs Hanspeter

FISA – FIRE SECURITY ASSOCIATION Fire Security Association Presidente: Marco Patruno

ZENITAL Ass. Italiana Sistemi di Illuminazione e Ventilazione naturali, e per il controllo di fumo e calore Presidente: Luca Marzola Vice Presidente: Raffaele Scognamiglio Direttore: Giuseppe Giuffrida

FONDAZIONE PROMOZIONE ACCIAIO Presidente: Caterina Epis Direttore Generale: Simona Maura Martelli

ACI Presidente: Angelo Sticchi Damiani

IPAF ITALIA International Powered Access Federation - Italia Presidente: Vincenzo Andreazza Responsabile Ipaf Italia: Maurizio Quaranta Segretario: Lorenzo Perino

Fondazione mapi

LIGNIUS Associazione Nazionale Italiana Case Prefabbricate in Legno Presidente: Johann Waldner Vice Presidente: Gunther Pallweber

FONDAZIONE MAPI Presidente: Michele Polini Vice Presidente: Giovanni Scuticchio GRID PARITY 2 SRL Presidente: Giovanni Simoni Vice Presidenti: Vito Umberto Vavalli, Luciano Brandoni Direttore: Vito Umberto Vavalli NEXTSTRATEGY Amministratore delegato: Nella Gemmina Ortenzi Direttore e Consigliere Delegato FincAcademy: Roberto Maran

PILE Produttori Installatori Lattoneria Edile Presidente: Fabio Montagnoli Tesoriere: Palmiro Bartoli

S.T.A. DATA SRL Amministratore Delegato: Adriano Castagnone Direttore/Segretario: Simonetta Verdi

SISMIC Associazione Tecnica per la Promozione degli Acciai Sismici per il Cemento Armato Presidente: Donatella Guzzoni Direttore: Roberto Treccani

TANGENZIALE DI NAPOLI S.p.A. Presidente: Paolo Cirino Pomicino Vice Presidente: Pietro Fratta Amministratore Delegato: Riccardo Rigacci

UNICMI (Acai+Uncsaal) Unione Nazionale delle Industrie delle Costruzioni Metalliche dell’Involucro e dei Serramenti Presidente: Riccardo Casini Vice Presidente Vicario: Donatella Chiarotto Direttore Generale: Pietro Gimelli

TESAV TECNOLOGIE E SERVIZI AVANZATI Presidente: Guelfo Tagliavini Vice Presidenti: Andrea Penza, Vito Donato Grippa

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Presidente Carla Tomasi

Vicepresidente Vicario con delega per la Sostenibilita, Ambiente ed Energia Sergio Fabio Brivio

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N. 60 · Anno XI · marzo-aprile 2016

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63 Ottobre 2016 SAIE SmartEnergy Expo

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64 Novembre 2016 Ecomondo Coperture Rinnovabili

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