CASA&CLIMA #71

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ISSN: 2038-0895

www.casaeclima.com

BIMESTRALE

Per PENSARE, PROGETTARE e COSTRUIRE SOSTENIBILE

N. 71 · Anno XIII · gennaio/febbraio 2018

Organo ufficiale

EDUCARE ALLA SOSTENIBILITÀ

Poste Italiane Spa – Posta target magazine – LO/CONV/020/2010

ISOLANTI COSA CAMBIA CON I CAM? COPERTURE DURE INTRODOTTI I NUOVI CRITERI ECOLABEL EUROPEI INDAGINE INNOVAZIONE E DESIGN PER FAR CRESCERE L’ARREDOBAGNO TENDENZE MILANO CAPUT MUNDI

CLIMAMED 2017

Riqualificare gli edifici storici nel clima mediterraneo

EPBD

Tutti NZEB nel 2050


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IN QUESTO NUMERO

n.71

4 NOVITÀ PRODOTTI 14 TECH

54 Ri-costruire nel costruito

NUOVA DIRETTIVA EPBD

18 Tutti NZEB nel 2050

A dicembre il Consiglio Ue ha raggiunto un accordo provvisorio con il Parlamento europeo sulla riqualificazione degli immobili esistenti in edifici a energia quasi zero e sulla mobilità elettrica a cura della redazione

QUALITÀ ECOLOGICA

Un progetto di risanamento energetico con abbattimento delle barriere architettoniche di una costruzione monofamiliare a Bolzano di Davide Gigli

60 Da autorimessa a struttura ricettiva Opportunità e sfide in una ristrutturazione integrale

22 Coperture dure, introdotti i nuovi criteri Ecolabel europei

Il gruppo di prodotti“coperture dure”comprende prodotti duri, per uso interno o esterno, che non abbiano rilevante funzione strutturale. 350 le imprese italiane che hanno ottenuto il marchio Ecolabel a cura della redazione

di Umberto Berardi e Gabriele Berardi

CASE STUDY

64 Domino’s Pizza sceglie Hitachi per climatizzare i suoi spazi a Milano

A sud ovest di Milano Hitachi climatizza il punto vendita del brand americano con un impianto RASC Premium, l’unità “esterna”che scompare

INDAGINE

26 Innovazione e design per far crescere l’arredobagno

In occasione del 19° Convegno ANGAISA, Paolo Pastorino, presidente Assobagno di FederlegnoArredo, ha messo in luce l’importanza degli investimenti in Ricerca e Sviluppo da parte delle imprese. E la centralità della formazione tecnico-commerciale degli addetti alle vendite in showroom a cura della redazione

a cura di Johnson Controls Hitachi Air Conditioning

AUTOMAZIONE EDIFICI

66 Soluzioni intelligenti a risparmio energetico per edifici sicuri e green

Innovare, risparmiare e proteggere sono le tre parole chiave della mission di Delta nello sviluppo di soluzioni dedicate alla realizzazione e alla promozione degli smart building

NORMATIVA

30 Isolanti: cosa cambia con i CAM?

Un convegno organizzato da CTI e UNI ha fornito una panoramica sullo stato dell’arte nell’applicazione dei Criteri Ambientali Minimi in edilizia a cura della redazione

di Gabriele Contini

IMPIANTI

70 Soluzioni per la ventilazione nei sistemi di scarico

La ventilazione di un impianto di scarico permette il passaggio del necessario quantitativo d’aria nelle tubature, indispensabile per limitare le variazioni di pressione e garantire uno scarico silenzioso

CONVEGNO CLIMAMED 2017

36 Riqualificare gli edifici storici nel clima mediterraneo L’ultimo convegno Climamed“Historical buildings retrofit in the mediterranean area”ha posto al centro del dibattito il recupero energetico del patrimonio storico esistente nell’area del Mediterraneo, che presenta caratteristiche ed esigenze differenti rispetto alle risposte offerte dalle tecnologie del Nord Europa di Silvia Martellosio

a cura di Valsir

TENDENZE

74 Milano caput mundi

Ormai è assodato, Milano è sempre più la capitale italiana del turismo d’affari. Anche le strutture ricettive, dunque, si adeguano e spaziano dai sette stelle, allo smart tourism e all’housing museale

DENTRO L’OBIETTIVO

46 Educare alla sostenibilità

a cura dello Studio High Image Tendence (H.I.T)

Certificata ‘Living Building Challenge’, la Willow School non è soltanto un edificio dalle altissime prestazioni energetiche ma un luogo dove le scelte progettuali diventano uno strumento di educazione al rispetto ambientale di Erika Seghetti

Organo ufficiale di:

Comitato consultivo Carla Tomasi (Finco) Angelo Artale (Finco) Giorgio Albonetti (Quine) Marco Zani (Quine) Comitato scientifico Daniela Aga Rossi (Aipe) Cesare Boffa (Fire) Sergio Fabio Brivio (Finco) Paolo Cannavò (Fecc) Riccardo Casini (Unicmi) Davide Castagnoli (Anacs) Innocenzo Cipolletta (Aifi) Daniela Dal Col (Anna) Gianluca Di Giovanni (Assofrigoristi) Francesco Fontana (Assingeo)

BIMESTRALE

Nicola Antonio Fornarelli (Acmi) Fabio Gasparini (Assites) Gabriella Gherardi (Aises) Donatella Guzzoni (Sismic) Iginio Lentini (Union) Giuseppe Lupi (Aipaa) Antonio Maisto (Assoverde) Adele Marelli (Anida) Luca Marzola (Zenital) Giannantonio Massarotti (Assobon) Carlo Miana (Assoroccia) Laura Michelini (Anfit) Fabio Montagnoli (Pile) Francesco Morabito (Assografene) Marco Patruno (Fisa) Dino Piacentini (Aniem) Massimo Poggio (Fias) Carmine Ricciolino (Aiz) Walter Righini (Fiper) Marcello Rossetti (Aicap) Angelo Sticchi Damiani (Aci) Bruno Ulivi (Ait) Johann Waldner (Lignius)

IL PARERE DI FINCO...

76 Detrazioni fiscali: grave marcia indietro del Governo

Fondata da Andrea Notarbartolo Direttore responsabile Marco Zani Redazione Alessandro Giraudi, Silvia Martellosio, Vanessa Martina, Eleonora Panzeri redazione.casaeclima@quine.it Grafica e Impaginazione Grupo Asís Hanno collaborato a questo numero Gabriele Berardi, Umberto Berardi, Gabriele Contini, Davide Gigli, Erika Seghetti, Studio High Image Tendence Pubblicità Quine Srl 20141 Milano - Via G. Spadolini, 7 - Italy Tel. +39 02 864105 - Fax +39 02 70057190 - dircom@quine.it Traffico, Abbonamenti, Diffusione Rosaria Maiocchi Editore Quine srl - www.quine.it Presidente Giorgio Albonetti Amministratore Delegato Marco Zani Direzione, Redazione e Amministrazione 20141 Milano - Via G. Spadolini, 7 - Italy Tel. +39 02 864105 - Fax +39 02 70057190 e-mail: redazione@quine.it

Finco chiede sin d’ora il ripristino della detrazione del 65% per le schermature solari. Un contributo importante non solo per le imprese, ma per l’efficienza energetica del nostro paese

Servizio abbonamenti Quine srl, 20141 Milano – Via G. Spadolini, 7 – Italy Tel. +39 02 864105 – Fax +39 02 70057190 e-mail: abbonamenti@quine.it Gli abbonamenti decorrono dal primo fascicolo raggiungibile. Costo copia singola: euro 2,30 Stampa Prontostampa S.r.l. - Zingonia (BG) Casa&Clima è stampata su carta certificata Chlorine Free Iscrizione al Tribunale di Milano N.170 del 7 marzo 2006.

© Quine srl - Milano Associato Aderente

Poste Italiane Spa – Posta target magazine – LO/CONV/020/2010 Iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione n. 12191 Responsabilità Tutto il materiale pubblicato dalla rivista (articoli e loro traduzioni, nonché immagini e illustrazioni) non può essere riprodotto da terzi senza espressa autorizzazione dell’Editore. Manoscritti, testi, foto e altri materiali inviati alla redazione, anche se non pubblicati, non verranno restituiti. Tutti i marchi sono registrati. INFORMATIVA AI SENSI DEL D.LGS 196/2003 Si rende noto che i dati in nostro possesso liberamente ottenuti per poter e ettuare i servizi relativi a spedizioni, abbonamenti e similari, sono utilizzati secondo quanto previsto dal D.Legs.196/2003. Titolare del trattamento è Quine srl, via G. Spadolini 7, 20141 Milano (info@quine.it). Si comunica inoltre che i dati personali sono contenuti presso la nostra sede in apposita banca dati di cui è responsabile Quine srl e cui è possibile rivolgersi per l’eventuale esercizio dei diritti previsti dal D.Legs 196/2003.

In copertina: Servizio a pagina 46


NOVITÀ PRODOTTI

Misura intuitiva dei parametri ambientali Per il suo 60° anniversario, Testo lancia sul mercato un nuovo strumento per la misura dei parametri ambientali: testo 440, strumento multifunzione compatto con menù di misura facili da usare e sonde senza fili. La misura dei parametri climatici e ambientali avviene sulla base di procedure e/o norme standard. Per facilitare il lavoro agli utenti, nello strumento sono già stati archiviati menù chiari e intuitivi per le seguenti misure: portata volumetrica nel condotto di ventilazione e nella presa d’uscita dell’aria, fattore k, grado di turbolenza secondo la norma EN ISO 7730/ASHREA 55, potenza refrigerante/termica, formazione di muffa e misure a lungo termine (registrazione dei valori di misura a determinati intervalli di tempo).

Più applicazioni con meno strumenti Le sonde testo 440 sono disponibili per i seguenti parametri: portata, temperatura, umidità, grado di turbolenza, CO2, CO e illuminamento. In questo caso il cliente può scegliere tra modelli con o senza fili. Le sonde senza fili Bluetooth garantiscono una maggiore libertà di movimento durante la misura e consentono di occupare meno spazio nella valigetta di trasporto. L’impugnatura portasonda può inoltre essere utilizzata in modo universale per tutti i modelli di sonde e inserti. In un batter d’occhio diventa così possibile passare dalla misura della qualità dell’aria ambiente alla misura della portata volumetrica nella bocchetta d’uscita.

Chiaro, affidabile e sicuro Il display dello strumento è in grado di visualizzare parallelamente fino a 3 valori di misura. Inoltre permette una facile configurazione delle misure così come una chiara visualizzazione dei risultati. La memoria interna dello strumento è in grado di contenere fino a 7500 protocolli di misura. Questi ultimi possono essere esportati in formato Excel attraverso un’interfaccia USB. Con gli accessori opzionali è anche disponibile una stampante per la stampa diretta sul posto.

Kit e varianti testo 440 è disponibile in due varianti. Il modello testo 440 dP, tecnicamente identico alla variante base, integra al suo interno un sensore della pressione differenziale supplementare. Lo strumento può così essere utilizzato per misurare in prossimità di filtri o per misure con tubo Pitot e fattore k. Per le applicazioni principali (tra cui condotto di ventilazione, presa d’uscita dell’aria, qualità dell’aria ambiente e misure climatiche nei laboratori) sono disponibili kit preconfezionati composti da strumento di misura, sonde e accessori.

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Multimetro TRMS con immagine termica e IGM FLIR annuncia il multimetro con immagine termica e Infrared Guided Measurement (IGM) FLIR DM166, che combina le funzioni di multimetro digitale con i vantaggi di una termocamera nello strumento più accessibile del settore. FLIR DM166 offre risoluzione termica 80x60, un’ampia gamma di funzioni di test e la flessibilità di utilizzo per sistemi sia ad alta che a bassa tensione. Progettato per la risoluzione rapida di problemi nei settori distribuzione elettrica, sistemi elettro-meccanici, climatizzazione ed elettronica, il multimetro è basato sulla microcamera a sensore termico FLIR Lepton per guidare visivamente l’utilizzatore verso la posizione precisa di un problema. Il multimetro con funzionalità complete aiuta a individuare più rapidamente i problemi, e ispezionare sistemi elettromeccanici di distribuzione elettrica in modo più efficace ed efficiente. Grazie al design robusto a prova di caduta e alla classificazione di sicurezza necessaria ad elettricisti e tecnici di impianti di climatizzazione, FLIR DM166 è lo strumento perfetto per le applicazioni più esigenti. Il multimetro è coperto da una garanzia di 10 anni sul prodotto e sul sensore termico.

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Questa casa ha qualcosa di più rispetto alle altre

Le finestre ricambiano l’aria restando chiuse. Con la tecnologia I-tec Ventilazione puoi arieggiare l’ambiente a finestra chiusa trattenendo il calore ed eliminando polvere, smog e CO2. Più benessere e risparmio energetico.

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Finestre così solo da Internorm. Internorm è l’unica azienda ad offrire su tutta la gamma la tecnologia Fix-O-Round, con vetro incollato al telaio su tutto il perimetro, per più stabilità, tenuta, isolamento. Solo Internorm offre su tutte le sue finestre vetri di sicurezza secondo normativa UNI 7697 antinfortunio e atti a ritardare l'intrusione, 3 guarnizioni di serie e i livelli più alti di risparmio energetico, in ogni materiale di costruzione, PVC, PVC/alluminio e legno/alluminio, ideali per ottenere la detrazione fiscale di legge. In più, solo Internorm ha un sistema di garanzie fino a 30 anni di funzionalità assicurata. Se vuoi sapere come valorizzare davvero la tua casa, visita finestreinternorm.it ed esprimi ogni tuo desiderio. Oppure cerca il Partner Internorm a te più vicino, il tuo consulente più qualificato.

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Esponiamo al Klimahouse di Bolzano dal 24.01.18 al 27.01.18. Settore CD - stand D26/14 e D26/46. AUSTRIA

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NOVITÀ PRODOTTI

Vetrocamera passivo e cinque guarnizioni Durante Klimahouse 2018 Fakro presenta la finestra da tetto FTT U8 Thermo, dotata di vetrocamera passivo con singolo pacchetto vetrato e di un sistema a 5 guarnizioni che ne implementano l’ermeticità. Fiore all’occhiello della linea di serramenti ad alta efficienza energetica, questa finestra ha un coefficiente Uw pari a 0,58W/m²K, che le ha permesso di ottenere il certificato Passivhaus Institut. Ad oggi, il modello FTT U8 Thermo è un serramento dalle prestazioni termiche tra le migliori oggi disponibili sul mercato, con singolo pacchetto vetrato. A Bolzano non mancano inoltre le finestre per tetti piatti F e DXW. Contraddistinta da un design essenziale, la finestra per tetti piatti modello F non solo permette una luminosità straordinaria e rende possibile la ventilazione del sottotetto, ma garantisce anche elevati parametri termoisolanti: grazie al doppio vetrocamera DU6 di cui è dotata, questo modello presenta infatti un coefficiente termico pari a 0,70W/m²K (0,88W/m²K nella versione precedente). Il serramento F è inoltre disponibile anche con triplo vetrocamera passivo DU8, con un coefficiente di trasmittanza termica fino a 0,64W/m²K (0,76W/m²K nella versione precedente), valore che fa sì che questa finestra possa essere installata anche in edifici ad alta efficienza energetica e passivi. Soluzione ideale per tetti piatti utilizzati anche come terrazze, DXW è dotata di robustezza in virtù della sua costruzione rinforzata, nonché di rivestimento antiscivolo e di vetro esterno laminato. Anche questa finestra, sulla quale è possibile camminare liberamente e in totale sicurezza, è contraddistinta da rilevanti performance energetiche: il suo coefficiente Uw di trasmittanza termica è infatti 0,70 W/m²K.

www.fakro.it

Mini VRF efficienti e compatti Panasonic arricchisce la gamma VRF con i nuovi modelli Mini ECOi LE2 da 4, 5 e 6 HP. Si tratta di unità esterne che, grazie alla flessibilità di installazione e alle dimensioni compatte, costituiscono la soluzione ideale per utilizzare la tecnologia VRF in caso di edifici con limitato spazio esterno. Una delle principali esigenze del mercato edilizio in termini di climatizzazione, è disporre di soluzioni flessibili, efficienti e, allo stesso tempo, compatte. Le nuove unità esterne Mini VRF ECOi sono alte solo 996 mm a causa della presenza di un solo ventilatore, ossia il 25% in meno rispetto alle sezioni esterne convenzionali a due ventilatori. Le dimensioni ridotte consentono dunque la facile collocazione di questi modelli, senza alcun impatto sull’estetica della costruzione, nello spazio al di sopra degli ingressi o in piccoli balconi. In caso di posizionamento in piccoli balconi, è comune che la ringhiera di fronte all’unità ostacoli il flusso dell’aria calda espulsa; il rischio è di un sovra riscaldamento, potenzialmente dannoso per l’unità stessa. Una pressione statica utile pari a 35Pa evita questo inconveniente, permettendo un adeguato passaggio dell’aria espulsa. Panasonic pensa agli addetti ai lavori consentendo, per la nuova linea Mini VRF ECOi, una notevole flessibilità di installazione. La lunghezza totale delle tubazioni può raggiungere 180 metri, con una massima differenza di altezza installazione, fra unità esterna e unità interna, pari a 50 metri (40 metri, se l’unità esterna è al di sotto dell’unità interna). Per i modelli da 5 e 6 HP, inoltre, il numero massimo di unità interne di capacità 1,5kW collegabili è pari a 12. Le nuove sezioni esterne Mini VRF ECOi prevedono anche molteplici benefici per l’utente finale: la modalità di funzionamento silenziosa è selezionabile su quattro livelli, e un sistema opzionale di controllo da remoto, consente, con un semplice click da qualunque device, di ottenere, in tempo reale, aggiornamenti sullo stato operativo dell’intero sistema.

FTT U8 Thermo

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www.aircon.panasonic.eu


Fino a dieci anni di durata per le celle a combustibile ad ossidi solidi Solidpower (al tempo SOFCpower e HTceramix) ha collaborato con i ricercatori di Jülich - prestigioso centro di ricerca tedesco - allo sviluppo dell’innovativa tecnologia delle celle combustibile supportate da anodo. Queste celle operano a temperature più basse e permettono di utilizzare materiali dal costo più contenuto. Lo stesso sistema di materiali delle celle di Jülich è utilizzato anche nell’attuale tecnologia di celle a combustibile di Solidpower.

Ideale per edifici residenziali e commerciali La loro applicazione ideale è la generazione stazionaria di energia in edifici residenziali e commerciali. Solidpower ha ulteriormente sviluppato la tecnologia del centro di ricerca Jülich, industrializzandola e utilizzandola attualmente nei suoi prodotti: quelle di Solidpower sono la seconda generazione di celle supportate da anodo. Il test effettuato dall’istituto tedesco partì all’interno del progetto europeo REAL-SOFC, che aveva l’obiettivo di migliorare la durata delle celle a combustibile a ossidi solidi. “Dieci anni fa, la tecnologia SOFC ha iniziato il suo cammino, dal laboratorio al prodotto finito. Oggi, con questa tecnologia, possiamo offrire ai nostri clienti l’alta qualità e l’elevata efficienza del microcogeneratore Bluegen per la generazione di energia elettrica”, spiega Alberto Ravagni, CEO di Solidpower.

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NOVITÀ PRODOTTI

Rilevatore Wi-Fi di perdite d’acqua e gelo Honeywell propone una soluzione smart per tutelare gli impianti idraulici delle case degli italiani. Si tratta di uno dei componenti della famiglia di prodotti connessi dell’ecosistema LyricTM, ovvero il nuovo rilevatore di perdite d’acqua, gelo e umidità W1. Questo dispositivo offre una soluzione veloce da installare e di facile utilizzo per monitorare anche la presenza di ghiaccio nelle tubature. Non solo. LyricTM è anche in grado di monitorare l’umidità in qualsiasi contesto e di dare l’allarme in caso di perdite d’acqua direttamente sullo smartphone dell’utente grazie alla connessione Wi-Fi. Concorde con il motto “meglio prevenire che curare”, W1 è in grado di dare l’allarme per tempo, in modo da limitare eventuali danni subiti dalle abitazioni in caso di gelate o perdite d’acqua, riducendo i tempi di intervento grazie alla tempestività della segnalazione all’utente. Posizionando W1 in prossimità dei punti dove l’acqua potrebbe essere causa di danni e servendosi del cavo sensore, sensibile su tutta la sua lunghezza di 1,2 m ed estendibile fino a 150 m, l’utente potrà assicurarsi una protezione a tutto tondo.

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Tante soluzioni energetiche innovative Viessmann anche quest’anno è tra i protagonisti di Klimahouse. La caldaia a ciocchi di legna Vitoligno 100-S rappresenta la novità nell’ambito delle caldaie a biomassa. Si tratta di una soluzione vantaggiosa per ampliare impianti di riscaldamento a gas o gasolio già presenti, oltre a caratterizzarsi per il funzionamento bivalente per la produzione di acqua calda sanitaria. La caldaia – afferente alla classe di efficienza energetica A+ – consente di caricare ciocchi di legna fino a 50 cm di lunghezza, grazie all’ampio vano di riempimento, garantendo così lunghi periodi di combustione, per una durata fino a quattro/sei ore. La novità di prodotto nel campo delle pompe di calore è rappresentata invece da Vitocal 111-S, pompa di calore reversibile per il riscaldamento, la produzione di acqua calda sanitaria e il raffrescamento estivo, grazie alla funzione “active cooling” in grado di assicurare consistenti risparmi nei costi di esercizio grazie all’elevata efficienza. Arricchisce l’offerta Viessmann nel settore della ventilazione Vitoligno 100-S la “new entry” Vitovent 100-D, un’unità di ventilazione decentralizzata per il ricambio d’aria negli ambienti e il recupero case indipendenti e condomini. La possibilità di orientare il singolo termico. Vitovent 100-D è particolarmente adatta alla ventilazione tubo di ± 25 gradi assicura un rendimento superiore alla media della zona giorno e notte: il funzionamento continuo del sistema anche nel caso in cui il pannello non sia posizionato in maniera di ventilazione assicura infatti un costante ricambio d‘aria e ottimale rispetto al sole. Vitosol 300-TM dispone inoltre del sistema lo smaltimento dell’umidità. Per garantire il continuo ricambio brevettato ThermProtect, in grado di interrompere automaticamente d’aria, è necessario dotarsi di almeno due unità Vitovent 100-D in la trasmissione del calore quando l’irraggiamento solare elevato si funzionamento alternato, in modo da attivare la prima per l’immissione protrae per lunghi periodi senza prelievo del calore prodotto. Adatto di aria di rinnovo dall’esterno e la seconda per l’eliminazione dell’aria a qualunque tipo di montaggio, anche in presenza di spazi ridotti, viziata dall’interno. Klimahouse sarà infine l’occasione per presentare Vitosol 300-TM è inoltre installabile in senso orizzontale. anche la novità di prodotto in ambito solare: Vitosol 300-TM, il pannello solare termico sottovuoto ad alta efficienza, ideale per www.viessmann.it

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D1 SiOS 2.0 SiOS Sistemi Idronici Olimpia Splendid CONTO TERMICO

COP > 4

COP > 4 è composto da: Il sistema

ACS a 75°C

CONTO TERMICO Il sistema sistema èè composto composto da: da: Il Classe energetica: 35° 55° 55° per ACS Il sistemadiècalore composto da: Pompa Sherpa ••• Pompa Pompa di calore Sherpa di Sherpa •• Pompa di calore calore Sherpa Detrazione fiscale ACS E COMFORT Terminali d’impianto Bi2 Terminali d’impianto d’impianto Bi2 Bi2 Sherpa Aquadue Tower garantisce prestazioni tali da soddisfare i ••• Terminali CONTEMPORANEAMENTE Terminali d’impianto Bi2impiantistica rinnovabile La soluzione perdetrazione ilenergetica comfort residenziale requisiti in termini di riqualificazione degli edifici e da ••• Controllo Controllo domotico Aquadue i due cicli frigoriferi interconnessi Controllo domotico Aquadue permettere di beneficiare della fiscale alpermettono 65% come La soluzione impiantistica rinnovabile per il comfort residenziale domotico Aquadue 65% di n.separare il 2013 riscaldamento/raffrescamento • Controllo domotico Aquadue previsto dal DL 63 4 Giugno (legge di conversione n. 90 del DETRAZIONE 3 agosto 2013) Classe energetica ErP : e successive proroghe di previste Legge di stabilità dalla produzione ACSdallaconsentendo il FISCALE FUNZIONALITÀ D’IMPIANTO 2016. RISTICHE funzionamento in parallelo ed evitando Classe energetica ErP : O Bi2 FUNZIONALITÀ D’ I MPIANTO interruzioni nell’erogazione del comfort Conto termico 2.0 IRRAGGIAMENTO TEMPERATURA FILTRAGGIO DELL’ARIA 65% FUNZIONALITÀ D’AAIIBASSA MPIANTO di ACS (Acqua Calda Sanitaria) ad alta temperatura, fino a 75°C nel bollitore integrato. Sherpa Aquadue Tower rispetta i requisiti prestazionali per domestico. FUNZIONALITÀ D’ MPIANTO IRRAGGIAMENTO BASSA TEMPERATURA FILTRAGGIO DELL’ARIA 65% beneficiare dell’ i ncentivo del nuovo conto termico, come previsto FUNZIONALITÀ D’VENTILATO IMPIANTO RISCALDAMENTO ACS FINO A 75°C

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Sistemi Idronici Olimpia Splendid Sistemi Idronici Olimpia Splendid Sistemi Idronici Olimpia Splendid

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DETRAZIONE FISCALE DETRAZIONE FISCALE

2.0

D1 2.0 D1 COP >il4 comfort La soluzione impiantistica rinnovabile per il comfort residenziale La soluzione impiantistica per residenziale impiantistica rinnovabile per il comfort residenziale RAFFRESCAMENTO SUPERVISIONE IMPIANTO DArinnovabile REMOTO ACS 75° wallLa soluzione 2.0 DEUMIDIFICAZIONE COP > 4

dal D.M. 16 febbraio 2016. l’ACS: un gruppo in pompa RISCALDAMENTO di calore acqua-acqua nell’unità interna fornisce IRRAGGIAMENTO AVENTILATO BASSAintegrato TEMPERATURA ACS FINO A 75°C IRRAGGIAMENTO A BASSA TEMPERATURA RAFFRESCAMENTO SUPERVISIONE IMPIANTO DA REMOTO IRRAGGIAMENTO A BASSA TEMPERATURA sanitaria ad alta tempartura independentemente condizioni climatiche (2) CONTO esterne. TERMICO IRRAGGIAMENTO AA BASSA TEMPERATURA IRRAGGIAMENTO BASSAdalle TEMPERATURA

CONTO TERMICO

RISCALDAMENTO VENTILATO

CONTO TERMICO RISCALDAMENTO VENTILATO assoluta disponibilità diultraslim ACS: garantita VENTILATO dalla ridondanza del sistema a doppio circutore INVERTER A RISCALDAMENTO PARETE DEUMIDIFICAZIONE ACQUA CALDA A 75°C RISCALDAMENTO ACQUA CALDASANITARIA SANITARIA A 75°C (1) (1)Classe energetica RISCALDAMENTO VENTILATO VENTILATO : Classe ErP energetica ErP(1): Classe energetica ErP : o. lo stoccaggio di ACS ad alta temperatura conFUNZIONALITÀ D’IMPIANTO FUNZIONALITÀ D’IMPIANTO FUNZIONALITÀ D’ I MPIANTO RAFFRESCAMENTO sente di ridurre il volume del bollitore fino al RAFFRESCAMENTO RAFFRESCAMENTO RAFFRESCAMENTO IRRAGGIAMENTO A BASSA TEMPERATURA FILTRAGGIO DELL’ARIA A FILTRAGGIO BASSA TEMPERATURA FILTRAGGIO DELL’ARIA 65% DETRAZIONE 65%altamengamma onella evitabili utilizzando il ciclo frigorifero adIRRAGGIAMENTO alta temperatura. IRRAGGIAMENTO A BASSA TEMPERATURA DELL’ARIA 65% 30%, e di evitare i cicli antilegionella RAFFRESCAMENTO DETRAZIONE DETRAZIONE FISCALE FISCALE TERMINALI D’IMPIANTO Bi2 gamma FISCALE te energivori poiché normalmente effettuati RISCALDAMENTO VENTILATO ACS FINO A 75°C RISCALDAMENTO VENTILATO ACS FINO A 75°C RISCALDAMENTO VENTILATO ACS FINO A 75°C DEUMIDIFICAZIONE DEUMIDIFICAZIONE ACS EECOMFORT ACS COMFORT DEUMIDIFICAZIONE elettriche doppio stadio di serie: attivazione resistenza singola o doppia a supporto TERMINALI D’IMPIANTO Bi2 mediante l’impiego di resistenze elettriche. DEUMIDIFICAZIONE RAFFRESCAMENTO SUPERVISIONE IMPIANTO DAIMPIANTO REMOTO DA REMOTO RAFFRESCAMENTO SUPERVISIONE IMPIANTO DA RAFFRESCAMENTO REMOTO SUPERVISIONE CONTEMPORANEAMENTE a di calore tramiteDEUMIDIFICAZIONE una semplice configurazione del controllo elettronico. Ogni stadio CONTEMPORANEAMENTE COP > 4permettono COP > 4 COPfrigoriferi > 4 interconnessi (2) CONTO TERMICO CONTO TERMICO i due cicli CONTO TERMICO to secondo la reale necessità di DELL’ARIA potenza termica, al fine di ottimizzare il consumo FILTRAGGIO DELL’ARIA DEUMIDIFICAZIONE DEUMIDIFICAZIONE wall DEUMIDIFICAZIONE FILTRAGGIO FILTRAGGIO DELL’ARIA (2) di separare il Ventilconvettore riscaldamento/raffrescamento INVERTER A PARETE ultraslim ultraslim FILTRAGGIO DELL’ARIA wall dalla produzione di ACS il Ventilconvettore INVERTERconsentendo A PARETE ultraslim tutto in soli 12,9 cm. ACS FINO A 75°C RISTICHE m: un solo terminale d’impianto per il riscaldamento, la funzionamento in parallelo ed evitando ACS FINO A 75°C nfigurabili: due set point in raffreddamento, Tre set point in riscaldamento (uno dei ACS FINO AA 75°C gamma gammanell’erogazione del comfort gamma FINO 75°C12,9 interruzioni S): i set point sonoACS selezionabili anche da contatto remoto. INTERFACCIA UTENTE SCREEN idificazione; tutto in soli cm. TERMINALI D’IMPIANTO Bi2TOUCHBi2 TERMINALI D’IMPIANTO Pompa di calore aria acqua SPLITa 75°C nel bollitore TERMINALI D’IMPIANTO Bi2 di ACS (Acqua Calda Sanitaria) ad alta temperatura, fino integrato. domestico. SUPERVISIONE IMPIANTO DA DA REMOTO REMOTO Il controllo di Sherpa AQUADUE, estremamente VentilradiatoreSUPERVISIONE INVERTER SUPERVISIONE IMPIANTO Pompa di calore aria acqua IMPIANTO DA REMOTO tore settimanale, e giornaliero con modalità flessibile e configurabile, consente di: e TOTAL FLATACS, con festivi pannello radiante SUPERVISIONE IMPIANTO DASPLITnotte. REMOTO BI2 vincitore del GOOD DESIGN AWARD 2014. BI2+ si èpremio aggiudicato il premio Bi2+ èAWARD ilfornisce vincitore l’ACS: un gruppo in pompa di del calore acqua-acqua integrato nell’unità interna BI2 vincitore del GOOD DESIGN 2014. del premio iF product desiBi2+ è il vincitore iF product desi- RED- personalizzare le Fondato sogliea di intervento dei due Chicago nel 1950, GOOD DESIGN DOTnella DESIGN HONOURABLE MENTION gn award 2013 nella categoria buildings, se- wall wall wall Fondato a Chicago nel 1950, GOOD DESIGN gn award 2013 categoria buildings, sesanitaria alta di tempartura independentemente dalle climatiche esterne. è il concorso per ilA design d’eccellenza più per la perfettae designers integrazione lezionato da una e designers tiche con ad sonda temperatura dell’aria esterna:tra due condizioni curve disponibili, una per rafVentilconvettore INVERTER PARETE ultraslim Ventilconvettore INVERTER A PARETE ultraslim è il concorso per il design d’eccellenza piùgiuria di esperti Ventilconvettore lezionato da2013, una giuria di esperti INVERTER A PARETE ultraslim cicli all’ a tto dell’ i nstallazione Ventilradiatore INVERTER ACS 75° reddot design award antico e riconosciuto livello internazionale. tecnologia e design. riconosciuti a livello internazionale. anticodi e riconosciuto livello internazionale. riconosciuti internazionale. e TOTAL FLATa con pannello radiante honourable mention 2013 a livello o ed una per riscaldamento. Le curve climatiche permettono variarea la temperatura personalizzare le esigenze di comfort e ACS Controllo Ventilradiatore INVERTER Controllo assoluta disponibilità di ACS: in garantita dalla ridondanza delclimatiche sistema a esterne, doppio circue TOTAL FLAT pannello radiante ACQUA CALDA Acon75°C Controllo i alimentazione dell’impianto funzione delle condizioni ade- ottimizzare le SANITARIA performance energetiche Controllo remoto o. lo stoccaggio di ACS ad alta temperatura conbbisogno termico dell’edificio, al fine di ottenere un risparmio energetico. remoto gestendo il funzionamento del di doppio ariaPompa acquadiSPLIT calore aria acqua SPLIT remoto Ventilradiatore ultraslim con Pompa calore polivalente Pompa di calore aria acqua SPLIT Pompa di calore remoto sente di ridurre il volume del bollitore fino al circuito frigorifero. onella evitabili ilreversibile ciclotechnology frigorifero ad alta (1) 30%, e di evitare i cicli antilegionella altamenanti: R410A perutilizzando il circuito dedicato alla temperatura. climatizzazione e R134A(2) per il radiant con bollitore integrato da 150 lt. te energivori poiché normalmente effettuati lta temperatura dedicato alla produzione di ACS Ventilradiatore INVERTER Ventilradiatore INVERTER elettriche doppio stadio di serie: attivazione resistenza singola o doppia a supporto Pompa di calore aria acqua split POLIVALENTE Ventilradiatore INVERTERdi resistenze mediante l’impiego elettriche. e TOTAL radiante FLAT con pannello radiante e TOTAL FLAT con pannello radiante e TOTAL FLAT con pannello a0 Ldiintegrato calore tramite una semplice configurazione del controllo elettronico. Ogni stadio Pompa di calore aria acqua split POLIVALENTE ad alta efficienza naked to secondo la reale necessità di potenza termica, al fine di ottimizzare il consumo Ventilradiatore INVERTER DA INCASSO con pannello radiante naked CON UN(3)UNICO TERMINALE SI GESTISCE IL COMFORT Sistemi Compatibile con: Idronici Ventilradiatore INVERTER DA INCASSO con pannello radiante ACS miscelata a 40°C fino a 3,6Agiorni CON UN UNICO TERMINALE SI GESTISCE IL COMFORT CICLO ANNUALE:

ma La Bi2Gamma Bi2

D1

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D1 2.0

2.0

2.0

Il ventilradiatore ultraslim: un solo terminale d’impianto per il riscaldamento, la climatizzazione e la deumidificazione; tutto in soli 12,9 cm. (2)

(2)

Made in Italy

App SiOS SiOS App App SiOS

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(2)

Made in Italy

Sistemi Idronici

A CICLO ANNUALE: Olimpia Splendid Ventilradiatore INVERTER DA INCASSO Tre con set pannello nfigurabili: due set point in raffreddamento, pointradiante in riscaldamento (uno dei CONTROL Olimpia Splendid Pompa di calore ariaPompa acqua split POLIVALENTE di calore aria acqua split POLIVALENTE cienza energetica stagionale per zona climatica media per di mandata 55°C IRRAGGIAMENTO A BASSA TEMPERATURA Pompa di calore ariatemperatura acqua splitremoto. POLIVALENTE S): i set point sono selezionabili anche da contatto INTERFACCIA UTENTE TOUCH SCREEN

Pompa di calore aria acqua split POLIVALENTE naked naked IRRAGGIAMENTO A BASSA TEMPERATURA naked Il controllo di Sherpa AQUADUE, estremamente RISCALDAMENTO con BOLLITORE 150VENTILATO L INTEGRATO INVERTER DA INCASSO con pannello radiante Ventilradiatore INVERTER DA INCASSO con pannello radiante Ventilradiatore INVERTER DA INCASSOVentilradiatore con pannello radiante Pompamodalità di calore aria acqua split POLIVALENTE tore settimanale, ACS, festivi e giornaliero con notte. flessibile e configurabile, consente di: Sistemi Idronici Sistemi Idronici con BOLLITORE 150 L INTEGRATO Sistemi Idronici RISCALDAMENTO VENTILATO RAFFRESCAMENTO - personalizzare le soglie di intervento dei due SplendidSplendid Olimpia Olimpia tiche con sonda di temperatura dell’aria esterna: due curve disponibili, una perSplendid raf- Olimpia cicli all’atto dell’installazione DEUMIDIFICAZIONE RAFFRESCAMENTO AQUADUE® o ed una per riscaldamento. Le curve climatiche permettono di variare la temperatura - personalizzare le esigenze di comfort e ACS CONTROL AQUADUE® Pompa di calore ariaclimatiche acquadisplit POLIVALENTE Pompa calore aria acqua split POLIVALENTE FILTRAGGIO i alimentazione dell’impianto inPompa funzione delle condizioni esterne, adedi calore aria acqua splitDELL’ARIA POLIVALENTE DEUMIDIFICAZIONE ottimizzare le performance energetiche L INTEGRATO BOLLITORE 150 L INTEGRATO CONTROL con BOLLITORE 150 L INTEGRATO con BOLLITORE 150con bbisogno termico dell’edificio, al fine di ottenere un risparmio energetico. gestendo il funzionamento del doppio FILTRAGGIO DELL’ARIA circuito frigorifero. APP (3) ® ® anti: R410A(1) per il circuito reversibile dedicato alla climatizzazione e R134A(2) per il AQUADUE® APPAQUADUEAQUADUE (3) CONTROLCONTROL lta temperatura dedicato alla produzione di ACS CONTROL

CALDO, FREDDO EE ACS ACS AA 75°C 75°C TUTTO TUTTO DA DA FONTE FONTESiOS RINNOVABILE CALDO, RINNOVABILE SiOS CALDO, FREDDO FREDDO E ACS A 75°C TUTTO DA FONTE RINNOVABILE ® Pompa di calore aria acqua MONOBLOCCO

AQUADUE CONTROL

Pompa di calore aria acqua MONOBLOCCO sistemi di APP APP pompaAPP di calore calore POMPE DI CALORE SHERPA CONTROLLO gamma sistemicon: di IMPIANTO Compatibile pompa di (3) pompa di calore ACS miscelata aPOMPE 40°C finoDIa CALORE 3,6 giorniSHERPA Olimpia Splendid partecipa al programma EUROVENT: FCU. SiOS SiOS tradizionale SiOS pompa di calore CONTROLLO IMPIANTO tradizionale I prodotti Pompa interessati consultabili sul sito tradizionale di caloresono ariaPompa acqua diMONOBLOCCO calore aria acqua MONOBLOCCO Pompa di calore aria acqua MONOBLOCCO tradizionale ACQUA CALDA SANITARIA A 75° C www.eurovent-certification.com ACS di mandata 75° 55°CACQUA C O Ndi TROL ACQUA CALDA CALDA sistemi SANITARIA A 75° 75°sistemi gamma gamma disistemi gammastagionale per zona SANITARIA A CCC partecipa ACS 75° di Olimpia cienza energetica climatica media per temperatura Splendid al programma EUROVENT: FCU. ACQUA CALDA SANITARIA A 75° POMPE DI CALORE SHERPA POMPE DI CALORE SHERPA CONTROLLO IMPIANTO CONTROLLO IMPIANTO ACS 75° POMPE DI CALORE SHERPA 55% 45% CONTROLLO IMPIANTO (1) Classe di efficienza energetica stagionale per zona climatica media per temperatura di mandata 55°C; varia a seconda del modello scelto (2) Compatibilità con sistema SiOS in fase di sviluppo (3) Compatibilità con sistema SiOS limitata, per ulteriori info contattare ufficio Servizio Clienti (1) Classe di efficienza energetica stagionale per zona climatica media per temperatura di mandata 55°C; varia a seconda del modello scelto (2) Compatibilità con sistema SiOS in fase di sviluppo (3) Compatibilità con sistema SiOS limitata, per ulteriori info contattare ufficio Servizio Clienti

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www.olimpiasplendid.it ACS EE COMFORT COMFORT CONTEMPORANEAMENTE CONTEMPORANEAMENTE ACS www.olimpiasplendid.it ACS E COMFORT CONTEMPORANEAMENTE ACS E COMFORT CONTEMPORANEAMENTE

(1) Classe di efficienza energetica stagionale per zona climatica media per temperatura di media mandata varia a seconda del modello scelto (1) Classe di efficienza energetica stagionale zona climatica per55°C; temperatura di mandata 55°C; varia a seconda del modello scelto (1) Classe di efficienza energetica stagionale per zona climatica media per temperatura di mandata 55°C; varia a seconda del modello scelto (2) Compatibilità con sistema SiOS in fase dicon sviluppo (2) Compatibilità sistema SiOS in fase di sviluppo (2) Compatibilità con sistema SiOS in fase di sviluppo (3) Compatibilità con sistema SiOS limitata,con persistema ulterioriSiOS info limitata, contattareperuffi cio Servizio Clienti ufficio Servizio Clienti (3) Compatibilità ulteriori info contattare (3) Compatibilità con sistema SiOS limitata, per ulteriori info contattare ufficio Servizio Clienti

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55% 55% 55%

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Quota rinnovabile rinnovabile Quota Quota Quota rinnovabile non rinnovabile rinnovabile Quota rinnovabile non Quota non rinnovabile

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0 L integrato adgamma alta efficienza


NOVITÀ PRODOTTI

Il deumidificatore che potenzia le performance dei sistemi radianti LOEX conferma la propria partecipazione a Klimahouse 2018 dove presenta in anteprima i nuovi deumidificatori LOEX Climate della linea BLife Air, in grado di potenziare ulteriormente le performance dei sistemi radianti. Frutto del costante impegno del reparto R&D, i deumidificatori Climate sono una soluzione di ultima generazione in grado di controllare l’umidità garantendo l’ottimale funzionamento dei sistemi radianti e un elevato livello di comfort termico anche nel periodo estivo, evitando la formazione di condensa superficiale. Deumidificano, infatti, l’ambiente senza alterarne la temperatura utilizzando l’acqua già in circolo nelle tubazioni e integrano a necessità l’effetto di raffreddamento. Concepiti per l’installazione nel controsoffitto e canalizzabili per poter diffondere l’aria deumidificata in modo uniforme, assicurano massima efficienza energetica e assoluta affidabilità. I deumidificatori saranno presentati sul palcoscenico di Klimahouse in abbinamento a BLife, sistema di riscaldamento e raffrescamento a soffitto per uso residenziale che sfrutta la capacità di scambiare caldo e freddo per irraggiamento dall’alto, assicurando una omogenea distribuzione delle temperature. Come tutte le soluzioni LOEX, anche i deumidificatori possono essere gestiti dai

moderni sistemi di regolazione LOEX Xsmart e LOEX Xsmart Room+ che consentono un controllo intuitivo, efficiente e centralizzato di tutto l’impianto.

www.loex.it

Cartuccia per abbattere i consumi energetici ed idrici L’innovativa cartuccia disassata che caratterizza il miscelatore H2OMIX 4000 di Gattoni Rubinetteria è stata studiata per abbattere i consumi energetici ed idrici e per favorire, di conseguenza, un considerevole risparmio sui costi della bolletta. Il sistema prevede che, aprendo la leva posizionata al centro, venga erogata solo acqua fredda e non acqua già miscelata (tiepida), come invece avviene comunemente. Questa piccola accortezza determina il grande vantaggio di eliminare ogni spreco. Infatti, la speciale cartuccia di H2OMIX 4000 richiede che venga compiuto un movimento verso sinistra per ottenere l’acqua calda. Inoltre, il meccanismo è stato progettato per gestire più oculatamente oltre al consumo di energia, anche quello dell’acqua: aprendo la leva, infatti, H2OMIX 4000 non eroga subito la massima portata idrica, in quanto la leva fino al primo step consente di accedere solo ad un flusso ottimale; invece, è necessario andare oltre al primo step, forzando leggermente la leva verso l’alto e sino alla sua completa escursione, per avere il massimo flusso idrico. È per queste caratteristiche che il miscelatore H2OMIX 4000 ed il nuovo modello H2OMIX 5000 rappresentano la soluzione ideale per gli ambienti aperti al pubblico come, ad esempio, il settore dell’hotellerie. Inoltre, il design sobrio ed elegante ne rende ancora più facile l’introduzione nei diversi contesti di interior design.

www.gattonirubinetteria.com

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Mantenere l’aria ambiente pulita, riducendo i costi energetici Le barriere a lama d’aria Soler & Palau sono state progettate per controsoffitto, tutti equipaggiati con ventilatori tangenziali o centrifughi essere installate orizzontalmente sopra vani di ingresso o aperture di ad alta qualità che assicurano un funzionamento efficace e silenzioso. locali pubblici, negozi, supermercati, centri commerciali, magazzini Per garantire un funzionamento corretto ed efficace della barriera e capannoni industriali. Scopo della barriera è quello di agevolare d’aria si raccomanda di coprire tutta la larghezza della porta di l’ingresso delle persone e contemporaneamente impedire il ingresso, eventualmente accostando 2 o più modelli, e di garantire passaggio di fastidiose correnti d’aria, l’ingresso di fumi, polvere una velocità dell’aria a pavimento di almeno 2-2,5 m/sec. Il comando ed insetti, mantenendo l’aria ambiente fresca e pulita, riducendo in CR-AUTOMATIC, solo per la serie COR-N con batteria elettrica maniera significativa i costi energetici. Solitamente, le barriere a lama (accessorio a parte), permette il controllo delle diverse velocità d’aria “neutre” sono utilizzate con ricircolo aria ambiente in locali dove e potenze elettriche di riscaldamento in funzione dell’apertura o non è richiesto un ulteriore apporto di calore o non si rechi fastidio al chiusura delle porte automatiche. transito delle persone. Mentre i modelli con batteria di riscaldamento www.solerpalau.it sono largamente utilizzati in climi invernali freddi dove è importante garantire alle persone una situazione di elevato comfort, sia al momento dell’ingresso nel locale sia mantenendo nello stesso una temperatura ambiente costante e uniforme. Nel periodo estivo è possibile escludere il funzionamento della batteria elettrica o della batteria ad acqua calda consentendo il solo ricircolo dell’aria ambiente. S&P dispone CAF: versione NEUTRA e radiocomando; altezza max install. 3 mt di modelli per installazione a vista o in

Recuperatori di calore e sistemi di ventilazione VORTICE Elettrosociali a Klimahouse di Bolzano espone un’ampia varietà di tipologie di prodotti, rinnovati nel rispetto delle nuove normative comunitarie sempre più stringenti, legate al tema della riduzione dei consumi e dell’efficienza energetica. Dai recuperatori di calore per ambienti residenziali, agli aspiratori, dai prodotti per il riscaldamento elettrico a quelli per l’igiene: prodotti

capaci di combinare elevate prestazioni, ridotti consumi, basse emissioni sonore e costi di messa in opera e impiego accessibili a un vasto pubblico. Negli spazi dello stand i visitatori possono conoscere in maniera approfondita la nuova gamma di aspiratori centrifughi VORT QUADRO EVO modulari, configurabili e resistenti alla propagazione del fuoco, oltre alle serie di aspiratori elicoidali PUNTO, PUNTO FOUR e PUNTO FILO. Nell’ambito del recupero calore troviamo VORT HRW 20 MONO, recuperatore di calore decentralizzato, consigliato in caso di installazioni in singoli ambienti, l’HRI MINI, progettato appositamente per ambienti con contenuti spazi di installazione, grazie alle sue ridotte dimensioni e il VORT HR 250 NETI, che si caratterizza per l’elevata efficienza di scambio termico. Presente inoltre il VORT HRW 60 HP MONO, sistema di ventilazione decentralizzato per singolo ambiente, con pompa di calore e recuperatore di calore in un unico prodotto. Le lampade a raggi infrarossi THERMOLOGIKA, THERMOLOGIKA DESIGN e THERMOLOGIKA SOLEIL PLUS i termoventilatori MICRORAPID e CALDOFAST e gli asciugamani e asciugacapelli EASY DRY e VORT DRY completano la gamma dei prodotti presenti in fiera.

VORT QUADRO EVO

www.vortice.com

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NOVITÀ PRODOTTI

Ridisegnare i comandi a levetta in chiave moderna La collezione AVE New Style 44 - ideale per spazi minimalisti e puliti - si affida alla solidità del Corian per riflettere, tramite le sue placche bianche, le geometrie semplici dei comandi a levetta, rendendoli attuali e moderni. Design ricercati e materiali nobili si abbinano alla miglior tecnologia per dare vita ad un concept unico nel suo genere. La serie consente di personalizzare i comandi attraverso una proposta completa di deviatori, pulsanti, commutatori e interruttori illuminabili con relativo feedback di stato. Inoltre, non solo i comandi, ma anche le prese di corrente shuko bipasso recuperano il medesimo design innovativo, permettendo ad architetti e progettisti di proporre delle soluzioni nuove, complete ed esteticamente coordinate tra loro.

Compatibilità con le linee TEKLA 44 e Domus Disponibile sia per scatola tonda sia per scatola rettangolare e rivolta, dunque, al più ampio mercato internazionale, New Style 44 in Corian si abbina alla serie civile Domus, per chi volesse mantenere la colorazione bianca, e a TEKLA 44, la nuova serie civile progettata per aumentare la flessibilità proponendo tutte le soluzioni del Sistema 44 nel colore nero opaco/grigio antracite.

Soluzioni per ogni esigenza New Style 44 è disponibile anche nelle versioni in vetro e alluminio che, assieme alla collezione England Style 44 in legno, vanno a comporre l’offerta della gamma retrò di AVE. Tre proposte diverse, ognuna dedicata ad un modo diverso di vivere e di interpretare gli spazi.

www.ave.it

Vetro intelligente per l’efficienza energetica Pilkington Suncool Dynamic è la nuova soluzione dinamica che protegge gli ambienti interni dal surriscaldamento e dall’irraggiamento solare. Il vetro stratificato di sicurezza termocromico adatta le sue prestazioni in funzione della quantità di irraggiamento solare, oscurandosi quando la temperatura raggiunge livelli critici. Attraverso l’interazione con la luce solare diretta e il calore, la tonalità del vetro si modifica garantendo così un livello di luminosità e una temperatura sempre piacevoli all’interno dell’edificio. Più diretta e più intensa è la radiazione solare incidente, più scuro diventa il vetro. Nonostante si scurisca automaticamente, questo vetro tecnologicamente avanzato consente di godere di una visione chiara dell’ambiente esterno durante tutto il giorno. Altra caratteristica importante: la sua trasformazione avviene in totale autonomia, il vetro si oscura e si schiarisce da solo senza la necessità di controllo manuale o di dispositivi elettrici, in funzione della quantità di calore solare diretto che lo colpisce. Grazie all’assenza di fili e di dispositivi elettrici, il sistema è durevole e non necessita di manutenzione. Trova maggiormente applicazione nelle coperture vetrate e nelle facciate altamente esposte al sole dove è richiesto un valore di fattore solare molto basso. Pilkington Suncool Dynamic può essere utile a gestire le mutevoli esigenze di controllo solare e di luce naturale all’interno di un edificio, contribuendo al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale.

www.pilkington.it

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■ Decorative Radiators

■ Comfortable Indoor Ventilation

Sempre il miglior clima per

■ Heating & Cooling Ceiling Systems

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L’INSTALLAZIONE IDEALE Comfort, salute ed efficienza energetica per il perfetto clima abitativo www.zehnder.it


TECH

L’Aquila, uno smart tunnel per i servizi nel centro storico Uno smart tunnel che ospiterà tutti i servizi, dall’acqua alla fibra ottica, attraverso sistemi di gestione intelligente, realizzato sotto il centro storico della città

L

’Aquila, dopo il sisma del 2009, sta ripartendo dal basso. Letteralmente. Con i suoi 80 milioni di finanziamento, il tunnel sotterraneo realizzato nel centro storico e che servirà per far passare tutti i principali servizi per la città come acqua, luce, comunicazioni, fibra ottica, è sicuramente l’opera pubblica più importante della ricostruzione. Si tratta di una galleria di sottoservizi interamente percorribile dai tecnici, che avranno il vantaggio di non dover più bucare la pavimentazione quando in futuro dovranno riparare un guasto o fare una manutenzione. Evitando anche i soliti disagi connessi all’interruzione del traffico, alla produzione di polvere e rumore.

Termine dei lavori previsto per il 2018 Lo smart tunnel, il cui soggetto attuatore è la Gran Sasso Acqua, occupa l’intera superficie del centro storico. Da qui, le difficoltà di un progetto che è partito nel 2015, che ha subito diversi

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rallentamenti a causa del ritrovamento di alcuni reperti storici e che dovrebbe terminare entro il 2018.

Sistemi smart di gestione e controllo La galleria è stata definita smart perché ospiterà contatori e tubature intelligenti, sistemi di gestione avanzati delle risorse, sensori connessi alla rete per il monitoraggio di eventuali perdite di acqua e guasti, oltre a un sistema centrale che controllerà il corretto funzionamento di tutti gli impianti.

Un case study esportabile La mastodontica opera sta diventando un vero e proprio ‘case study’, seguito da esperti di vari settori, sia in Italia che all’estero. Si tratta di un prototipo unico al mondo che potrebbe offrire una serie di soluzioni per scavare nel sottosuolo di una città antica e storica. L’obiettivo è quello di farne un modello esportabile.


Dal Canada il calcestruzzo che resiste ai terremoti Si chiama Edcc ed è un mix di calce, sabbia, fibre a base di polimeri e ceneri volanti. Basta spruzzarlo sulle superfici per aumentarne le resistenza

U

n calcestruzzo ecosostenibile e resistente ai terremoti. L’innovazione arriva da un team di ricercatori dell’università canadese della Columbia Britannica, che a breve lo testerà per la prima volta nella riqualificazione antisismica di una scuola elementare di Vancouver.

Fibre a base di polimeri e ceneri volanti Il materiale, chiamato Edcc, acronimo di Eco-friendly Ductile Cementitious Composite, è un mix di calce, acqua, sabbia e aggregati con fibre a base di polimeri, ceneri volanti e altri additivi industriali. Ed è stato progettato su scala molecolare per essere forte, malleabile e duttile, in modo molto simile all’acciaio, spiegano gli studiosi, secondo cui l’applicazione come rivestimento sulle superfici di edifici vulnerabili ne aumenta la resistenza ai terremoti.

Calcestruzzo che resiste ai terremoti di magnitudo 9.0 Il calcestruzzo è stato infatti testato simulando la magnitudo 9.0 del sisma che nel 2011 ha colpito la regione giapponese del Tohoku causando il disastro di Fukushima. “Abbiamo spruzzato una serie di muri con uno strato di Edcc di 10 millimetri, sufficiente a rinforzare la maggior parte delle pareti interne contro gli urti sismici”, spiegano i ricercatori. “In seguito li abbiamo sottoposti alle scosse del livello del sisma di Tohoku e ad altri tipi e intensità di terremoti, senza riuscire a romperli”. Basta uno strato sottile di 1 cm per riuscire a rinforzare una parete in modo consistente. Ma le applicazioni potrebbero andare aldilà del rinforzo delle pareti, utilizzandolo anche per la costruzione delle condutture, per le pavimentazioni industriali, per i marciapiedi e molto altro.

E’ anche eco-sostenibile Altra caratteristica interessante del calcestruzzo è la sostenibilità. Essendo fatto per il 70% di ceneri volanti, che sono un sottoprodotto industriale, si riesce di fatto a ridurre la produzione di cemento che è altamente inquinante e al tempo stesso a ridurre l’impatto ambientale di questi scarti industriali riciclandoli per le costruzioni.

Solar Squared, blocchi trasparenti per il fotovoltaico integrato Dall’UK una nuova soluzione per facciate fotovoltaiche integrate, adatta anche per la riqualificazione

L

a nuova frontiera del fotovoltaico è l’integrazione architettonica. Negli ultimi anni si sta investendo molto nei sistemi BIPV (Building Integrated Photovoltaic System) con soluzioni che puntano su un’estrema flessibilità che consente di rendere i moduli solari pressoché invisibili, perché integrati in elementi architettonici. Senza dimenticare ovviamente le prestazioni energetiche.

Solar Squared, blocchi solari trasparenti L’ultima innovazione viene dal Regno Unito, dove un team di ricercatori dell’Università di Exeter ha sviluppato dei blocchi edilizi che possono essere integrati in facciata, sia in caso di nuova costruzione sia di riqualificazione. Si chiamano Solar Squared e sono dotati di un’ottica intelligente che consente la massima concentrazione di raggi luminosi, ottimizzando le prestazioni delle singole celle. I blocchi sono totalmente trasparenti, il che li rende particolarmente interessanti nel campo della progettazione NZEB, consentendo un forte ingresso di illuminazione naturale negli ambienti. Secondo i ricercatori i Solar Squared garantiscono anche un maggiore isolamento termico rispetto ai blocchi di vetro tradizionali.

Lancio sul mercato entro il 2018 I dettagli tecnici dell’innovazione non sono molti, anche perché il brevetto non è stato ancora registrato. Per commercializzare la soluzione, i ricercatori hanno fondato una start-up, la Build Solar, con l’idea di sviluppare al meglio il prodotto per lanciarlo sul mercato entro il 2018.

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TECH

Dall’ETH di Zurigo il tetto in calcestruzzo ultra-sottile I ricercatori svizzeri hanno realizzato un prototipo di tetto in calcestruzzo ultra-sottile e flessibile grazie a un nuovo metodo di progettazione e fabbricazione digitale

E’

stato progettato da un team di ricerca dell’ETH di Zurigo un prototipo di tetto in calcestruzzo ultra-sottile, leggero e flessibile. La copertura, realizzata con tecniche innovative di progettazione e fabbricazione, verrà applicata al concept HiLo, un progetto di abitazione sostenibile e smart che verrà realizzata e testata il prossimo anno nel laboratorio NEST di Dübendorf. Con l’obiettivo di dimostrare come i nuovi sistemi costruttivi leggeri, intelligenti e adattativi, potranno rappresentare il futuro dell’edilizia.

Due strati Il tetto autoportante è costituito da due strati. Il primo, interno, ospita uno strato di isolamento e le unità di climatizzazione, mentre quello esterno sarà una struttura a sandwich sulla quale verranno applicate delle celle fotovoltaiche a film sottile, che contribuiranno, insieme alla facciata solare adattabile, a una generazione energetica superiore al fabbisogno domestico.

Prototipo in scala reale Il sistema costruttivo del tetto è stato sviluppato dal Block Research Group, guidato dal professor Philippe Block e dal ricercatore senior Tom Van Mele, ed è stato testato su un prototipo in scala reale. Il prototipo, che è già stato smontato per lasciare spazio ad altre sperimentazioni, era alto 7,5 metri, con una superficie complessiva di 160 mq. Lo spessore medio del calcestruzzo è di 5 cm, variando dai 3 cm dei bordi ai 12 cm delle superfici di supporto.

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Rete di cavi in acciaio Per realizzare la struttura, i ricercatori hanno utilizzato una rete di cavi in acciaio sulla quale viene colato il calcestruzzo, per fare in modo che possa assumere la forma desiderata. Questa scelta inconsueta permette inoltre di risparmiare sul materiale costruttivo, rendendo la copertura leggera e riducendo di molto i costi in cantiere.

Algoritmi Per far sì che le forze si distribuiscano correttamente tra i singoli cavi in acciaio e che il calcestruzzo riesca ad assumere il design di progetto, la rete di cavi è stata progettata seguendo un metodo di calcolo basato su algoritmi sviluppato dal team di ricerca insieme allo Swiss National Centre of

Competence (NCCR) in Digital Fabrication. La rete elettrica pesa soltanto 500 kg e il tessuto 300 kg, per un totale di 800 kg di materiale, che è in grado di supportare 20 tonnellate di calcestruzzo bagnato.

Corretto mix di calcestruzzo Il team ha anche studiato il corretto mix di calcestruzzo, che avrebbe dovuto essere sufficientemente fluido per essere spruzzato in modo da aderire in maniera flessibile al supporto metallico ma, allo stesso tempo, sufficientemente viscoso per non rischiare che scolasse nei punti verticali. Il team ha lavorato al progetto per più di quattro anni, nel corso dei quali sono stati coinvolti diversi partner industriali che hanno confermato la fattibilità del prototipo.



NUOVA DIRETTIVA EPBD

Tutti NZEB nel 2050 A dicembre il Consiglio Ue ha raggiunto un accordo provvisorio con il Parlamento europeo sulla riqualificazione degli immobili esistenti in edifici a energia quasi zero e sulla mobilità elettrica   a cura della REDAZIONE

I

l 19 dicembre 2017 le istituzioni europee hanno trovato un punto d’incontro sulla revisione della direttiva europea 2010/31 sulla prestazione energetica dell’edilizia (EPBD). La revisione del testo, proposta a fine 2016 dalla Commissione europea e che ha ottenuto a fine ottobre l’ok della commissione Industria del Parlamento europeo, intende definire nuovi standard UE per incrementare l’efficienza energetica in un settore chiave quale l’edilizia. Obiettivo? Far sì che da qui al 2050 il parco immobiliare europeo sia composto da edifici a energia quasi zero (NZEB - Near Zero Energy Building). Ciò farà diminuire il consumo energetico degli edifici nell’UE, che attualmente rappresenta il 40% del consumo energetico totale, contribuendo in

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maniera significativa al conseguimento degli obiettivi UE di efficienza energetica per il 2020 e il 2030.

Strategie di ristrutturazione

L’accordo raggiunto a dicembre prevede in primo luogo l’istituzione di strategie nazionali a lungo termine per la ristrutturazione del parco immobiliare, residenziale e non, che puntino a una riduzione delle emissioni inquinanti compresa tra l’80 e il 95% rispetto ai livelli del 1990. Per orientare le decisioni di investimento, gli Stati dovranno prestare particolare attenzione ai meccanismi intesi a coinvolgere le PMI, concentrarsi in modo mirato sugli edifici meno performanti sotto


NOVITÀ INTRODOTTE •• Strategie di ristrutturazione per rendere gli edifici più efficienti dal punto di vista energetico •• Infrastrutture per i veicoli elettrici •• Miglior monitoraggio delle prestazioni energetiche

il profilo energetico e ridurre il rischio percepito delle operazioni di efficienza energetica per gli investitori.

Infrastrutture per i veicoli elettrici

In linea con le altre misure adottate da Bruxelles per favorire lo sviluppo della mobilità elettrica, la revisione della direttiva EPBD ha previsto l’inserimento di infrastrutture per la ricarica delle auto elettriche sia nei nuovi edifici che in quelli soggetti ad importanti ristrutturazioni. Nei nuovi edifici non residenziali e negli edifici non residenziali sottoposti a importanti lavori di ristrutturazione è stata infatti prevista l’installazione di almeno un punto di ricarica e di infrastrutture di canalizzazione per l’installazione di punti di ricarica per veicoli elettrici in almeno un posto auto su cinque. Gli Stati membri stabiliranno entro il 2025 i requisiti per l’installazione di un numero minimo di punti di ricarica in tutti gli edifici non residenziali con più di venti posti auto.

Monitoraggio smart delle prestazioni energetiche e banche dati

Il terzo punto dell’accordo incoraggia infine l’impiego di tecnologie dell’informazione e della comunicazione, oltre che di sistemi intelligenti negli edifici. Entro la fine del 2019, la Commissione europea dovrà introdurre un indicatore comune per calcolare, monitorare e valutare l’intelligenza degli edifici, sistema che permetterà di ridurre la domanda di energia.

“Aumentare l’efficienza energetica è basilare: si tratta di uno dei modi più economici ed efficaci per ridurre il nostro consumo di energia e contribuire al conseguimento degli obiettivi climatici. Considerata la quantità di energia consumata nell’edilizia, è fondamentale ottenere risultati in questo settore”

Kadri Simson, Ministro dell’economia e delle infrastrutture della Repubblica di Estonia La direttiva riveduta ha fatto inoltre chiarezza in merito alla creazione delle banche dati sul rendimento energetico, cui gli Stati membri possono ricorrere su base volontaria. La raccolta dei dati sarà limitata agli edifici pubblici per i quali è stato rilasciato un attestato di prestazione energetica, e la protezione dei dati sarà garantita rendendo disponibili i dati in forma anonima solo per finalità di ricerca e per il

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NUOVA DIRETTIVA EPBD proprietario dell’immobile. Gli edifici dovranno essere dotati di sistemi di automazione e controllo entro il 2025 solo se ritenuto tecnicamente ed economicamente praticabile.

Ispezioni

Anche le ispezioni degli impianti di riscaldamento e di condizionamento d’aria sono state semplificate. La nuova normativa riconosce la competenza degli Stati membri per definire le opportune misure di ispezione e la frequenza delle ispezioni. La soglia uniforme per tutte le ispezioni sarà di 70 kW. Inoltre, sarà effettuato uno studio di fattibilità in merito all’eventuale introduzione di ispezioni per i sistemi di ventilazione autonomi. A norma della direttiva potranno essere predisposte alternative efficaci, come le consulenze, al fine di semplificare il processo di miglioramento dell’efficienza energetica e razionalizzare i costi delle ispezioni. La digitalizzazione del sistema energetico sta trasformando e modernizzando il panorama energetico a un ritmo sostenuto. Per garantire il funzionamento efficiente degli edifici, la nuova direttiva è allineata con gli obiettivi del mercato unico digitale e dell’Unione

dell’energia. L’uso di tecnologie intelligenti e l’integrazione delle energie rinnovabili per adeguare e ridurre il consumo energetico sono incentivati come parte integrante dei futuri edifici intelligenti. La direttiva dovrà ora essere formalmente approvata dal Parlamento europeo e dal Consiglio per poi essere pubblicata in Gazzetta ufficiale dell’Unione europea ed entrare in vigore dopo 20 giorni. A quel punto, gli Stati membri avranno 18 mesi per recepire le nuove norme.

CRONISTORIA E PROSSIME TAPPE Il Consiglio Ue ha raggiunto un orientamento generale sulla proposta nella sessione del 26 giugno 2017. Il Parlamento europeo ha approvato gli emendamenti alla proposta l’11 ottobre 2017 in commissione ITRE e nella sessione plenaria del 25 ottobre 2017. Due triloghi hanno avuto luogo il 7 novembre e il 5 dicembre. A seguito del terzo e ultimo trilogo, i legislatori saranno chiamati a confermare l’accordo. Una volta adottata formalmente, la direttiva sarà pubblicata

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nella Gazzetta ufficiale dell’UE e la normativa entrerà in vigore venti giorni dopo. Il periodo di recepimento è di 20 mesi. La revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia modifica la direttiva 2010/31/UE e integra le misure nell’ambito della direttiva sull’efficienza energetica e della legislazione dell’UE in materia di efficienza energetica dei prodotti. Si inserisce nel quadro del pacchetto “Energia pulita” presentato dalla Commissione il 30 novembre 2016 quale proposta concreta per attuare la strategia dell’Unione dell’energia. L’obiettivo principale della strategia dell’Unione dell’energia è di progredire verso la decarbonizzazione dell’economia dell’UE entro il 2030 e oltre, rafforzando al tempo stesso la crescita economica, la tutela dei consumatori, l’innovazione e la competitività. Le conclusioni del Consiglio europeo dell’ottobre 2014 hanno fissato come obiettivo indicativo un aumento dell’efficienza energetica a livello dell’UE pari ad almeno il 27% entro il 2030. Il Consiglio ha convenuto una posizione negoziale in merito alla direttiva riveduta sull’efficienza energetica nel giugno 2017, portando l’obiettivo di efficienza energetica dell’UE al 30% per il periodo 2026-2030.


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QUALITÀ ECOLOGICA

Coperture dure, introdotti i nuovi criteri Ecolabel europei Il gruppo di prodotti “coperture dure” comprende prodotti duri, per uso interno o esterno, che non abbiano rilevante funzione strutturale. 350 le imprese italiane che hanno ottenuto il marchio Ecolabel   a cura della REDAZIONE

P

rorogati al 30 giugno 2021 i criteri ecologici per l’assegnazione del marchio Ecolabel per “coperture dure”. Per poter beneficiare dell’assegnazione del marchio, i prodotti devono soddisfare tutti i criteri e essere conformi alle disposizioni generali del marchio di qualità ecologica. Ricordiamo che i criteri Ecolabel, già prorogati dalla decisione 2013/295/UE, erano in scadenza al 30 novembre 2017. Il gruppo di prodotti “coperture dure” comprende prodotti duri, per uso interno o esterno, che non abbiano rilevante funzione strutturale: pietra naturale, agglomerati lapidei, masselli, marmette di graniglia, piastrelle in ceramica e laterizi. Nel caso delle coperture dure, i criteri ecologici si possono applicare alle coperture di pavimenti e di pareti se il processo di produzione è identico e si

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utilizzano gli stessi materiali e gli stessi metodi di fabbricazione. Non sono compresi i rivestimenti con funzione strutturale.

Famiglie di prodotto

Per ciascun criterio sono previsti requisiti specifici di valutazione e verifica in base ai prodotti utilizzati. Questi sono poi ulteriormente suddivisi in “prodotti naturali” e “prodotti lavorati”. I prodotti naturali (CEN TC 246) includono le pietre naturali, ovvero pezzi di roccia presenti in natura, tra cui marmo e granito. A questi, si aggiungono altre pietre naturali quali arenaria, quarzite, ardesia, tufo, scisto che hanno caratteristiche tecniche (CEN/TC 246/N.237 EN 12670) diverse da quelle sopracitate, perché non estraibili sotto forma di blocchi. Mentre, il


gruppo dei prodotti lavorati può essere suddiviso in “prodotti induriti” e “prodotti cotti”. I prodotti induriti sono agglomerati lapidei (prodotti industriali ricavati dalla miscela di aggregati con legame JWG 229/246 EN 14618), masselli (prodotti ottenuti con sabbia, ghiaietto, cemento etc.) e marmette di graniglia (composte da granulati di aggregato idoneo, cemento grigio e bianco e acqua). Per finire, i prodotti cotti sono le piastrelle in ceramica e laterizi (prodotti con argilla).

Requisiti generali di valutazione

È necessario che le coperture dure per i pavimenti rispettino i criteri stilati da Ecolabel per entrare in possesso del marchio di qualità ecologica europeo: riduzione degli impatti sugli habitat e sulle rispettive risorse; riduzione del consumo di energia; riduzione delle sostanze tossiche o inquinanti rilasciate nell’ambiente; riduzione dell’uso di sostanze pericolose nei materiali e nei prodotti finiti; sicurezza e assenza di rischi per la salute nell’ambiente abitativo, e avere informazioni che consentano al consumatore di usare il prodotto in modo efficiente, riducendo al minimo l’impatto ambientale complessivo. Inoltre, Ecolabel stila dei criteri da rispettare per ciascuna famiglia di prodotti, riassunti in Tabella 2. Per le pietre naturale e per tutte le attività estrattive bisogna che non ci siano interferenze con l’eventuale acquifero confinato e/o interferenze con corpi idrici TABELLA 1. Classificazione

di prodotto

Fonte: Manuale tecnico EU Ecolabel

delle famiglie

superficiali, qualora esistano punti di captazione o sorgenti. Poi, deve essere previsto un sistema chiuso per il recupero delle acque di scarico (ovvero l’acqua utilizzata nello stabilimento di produzione) tale da evitare la dispersione di agenti inquinanti e consentire, quindi, di poter riutilizzare l’acqua precedentemente riciclata. Occorre tener conto anche del quoziente di impatto della cava in cui avviene l’estrazione dei prodotti, calcolabile tramite una proporzione tra la zona interessata (fronte di cava e deposito attivo) e la zona autorizzata. Gli scarti di risorse naturali sono considerate in base ai mq totali di materiale utilizzabile prodotta nell’anno di riferimento e al volume totale estratto. Inoltre, secondo la direttiva 1999/30/CE del Consiglio del 22 aprile 1999, l’informazione richieste della qualità dell’aria si stabilisce in base alle particelle sospese di PM 10 lungo il confine della zona autorizzata mirato in μg/m3. I criteri di applicabilità per i soli prodotti lavorati indicano una documentazione precisa per la gestione dell’estrazione inserita nel “Progetto dell’attività di estrazione

TABELLA 2.

Criteri applicabili a ciascuna famiglia di prodotto Pietre naturali

Criterio

1 Estrazione delle materie prime 1.1 Gestione dell’estrazione 1.2 Gestione dell’estrazione 2 Selezione dei materiali 3 Operazioni di finitura 4 Processo di produzione 4.1 Consumo energetico 4.2 Consumo ed uso di acqua 4.3 Emissioni in aria 4.4 Emissioni in acqua 4.5 Cemento 5 Gestione dei rifiuti 5.1 Gestione dei rifiuti 5.2 Riciclo dei rifiuti 6 Fase d’uso 6.1 Rilascio di sostanze pericolose 7 Imballaggio 8 Idoneità all’uso 9 Informazioni per i consumatori 10 Informazioni da riportare sul Marchio Ecolabel

Prodotti lavorati Prodotti induriti Prodotti cotti

Marmo Granito Altro

AggloMarmette Piastrelle merati Masselli di di Laterizi lapidei graniglia ceramica

Fonte: Manuale tecnico EU Ecolabel

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QUALITÀ ECOLOGICA e recupero ambientale”: autorizzazione dell’attività di estrazione; piano di recupero ambientale e/o la relazione sulla valutazione dell’impatto ambientale; cartina dell’ubicazione della cava e la dichiarazione di conformità alla direttiva 92/43/CEE del Consiglio e alla direttiva 79/409/CEE del Consiglio. È necessario un rapporto tecnico se si tratta di zone esterne alla Comunità, in grado di dimostrare il rispetto della convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità biologica e per attuare eventuali azioni nazionali per le strategie di biodiversità. Anche in questo caso si tiene conto del processo di produzione, diversificato in base ai prodotti: il consumo di energia mostra il fabbisogno energetico calcolato sia come fabbisogno energetico di processo (cosiddetto Process Energy Requirement, PER) per agglomerati lapidei e per marmette di graniglia, espressi in MJ/kg di prodotto finale pronto per la vendita (il PER comprende sia flussi di energia sotto forma di combustione sia come elettricità), che come fabbisogno energetico per la cottura (il cosiddetto Energy Requirement for Firing, ERF) per piastrelle in ceramica e per laterizi.

INFORMAZIONI PER I CONSUMATORI Ogni prodotto è venduto assieme le informazioni per l’utilizzatore: consigli per l’uso corretto e ottimale, generico e tecnico, manutenzione. Sulla confezione devono essere presenti le seguenti indicazioni: •• marchio di qualità ecologica europeo, con spiegazione del significato, informazioni generali; •• consigli per l’uso e manutenzione del prodotto, con le caratteristiche d’uso del prodotto in casi particolari quali l’assorbimento dell’acqua, resistenza alle macchie, resistenza prodotti chimici, istruzioni di pulitura (agenti detergenti consigliati); inoltre, l’etichetta deve indicare la durata potenziale del prodotto in termini tecnici (media o intervallo di valori); •• indicazioni sul riciclo e azione di smaltimento del prodotto finale post utilizzo; •• maggiori spiegazioni sul marchio di qualità ecologica dell’UE.

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L’ERF comprende tutti i flussi di energia immessi in tutti i forni come combustibili per lo stadio di cottura. Il consumo d’acqua nella fase di produzione dei prodotti cotti (dalla preparazione alla cottura) non deve superare 1 L/kg di prodotto finito, e il quoziente di riciclo dell’acqua di scarico deve essere pari almeno del 90%. In questo caso, le emissioni in aria cambiano a seconda del prodotto: per gli agglo-

DIFFUSIONE In Italia nel 2016 sono state 350 le imprese che hanno ottenuto il marchio Ecolabel UE, offrendo ai consumatori oltre 16.000 tra prodotti e servizi certificati, circa il 25% sul totale europeo. Il settore con il maggior numero di licenze Ecolabel UE è quello turistico, dove le strutture ricettive hanno registrato ben 199 licenze, a cui si sommano 23 licenze assegnate ai campeggi. A seguire, il settore manifatturiero rappresentato dalle aziende impegnate nella produzione della carta con 36 licenze; in coda alla classifica, i mobili, i rivestimenti in legno e i detersivi per lavastoviglie che hanno registrato una licenza per tipologia di prodotto. La distribuzione geografica delle licenze Ecolabel UE mostra una netta prevalenza al Nord (53,8%), seguono poi Sud e Isole con il 24,5% e infine il Centro Italia con il 21,4%. Una sola licenza risulta attualmente rilasciata ad aziende presenti nel nostro territorio nazionale e con sede legale all’estero (0.3%). A livello regionale, il Trentino Alto Adige è la regione con il maggior numero di servizi certificati Ecolabel (60), mentre la Toscana detiene il primato sui prodotti (30). Le regioni italiane con il maggior numero di licenze Ecolabel UE totali - prodotti e servizi - sono il Trentino Alto Adige (66 licenze), la Toscana (53 licenze) e la Puglia (42 licenze). Nel settore della ricezione turistica, la regione con il maggior numero di licenze è il Trentino Alto Adige che, a livello territoriale, si qualifica anche come la regione con una consistente presenza di strutture ricettive (campeggi e villaggi), seguita da Toscana e Puglia. Nessuna licenza è stata assegnata invece in Val d’Aosta, Calabria e Molise.


merati lapidei la soglia di esclusione (mg/m2) non deve superare i 300 se si tratta di particolato, 1200 per NOX, 850 per SO2, 200 per stirene; le piastrelle in ceramica, invece, durante le operazioni di stampaggio, smaltatura ed essiccazione a spruzzo (emissioni fredde) non devono superare i 5 g/m2, e nello stadio di cottura non devono superare 200 per il particolato, 200 per i fluoruri, 2500 per NOX, 1500 per SO2 se il tenore di zolfo nella materia prima è minore uguale allo 0,25%, 5000 se è maggiore dello 0,25%; per i laterizi occorre calcolare le emissioni secondo

la seguente formula: Valore di emissione (mg/m2) = Tasso di emissione (mg/m2)(area) x cm (spessore) (particolato 250, HF 200, NOx 3000 e SO2 2000). Per quanto riguarda il cemento, l’uso della materia prima per la produzione del cemento deve essere conforme ai requisiti della gestione dell’estrazione per i prodotti lavorati e nei processi di produzione: il cemento incorporato in qualsiasi prodotto non superare i 3800 MJ/t di fabbisogno energetico PER, mentre le emissioni nell’aria si devono rispettare i limiti di 65 g/t per polvere, 350 per SO2, 900 per NOx.

INTERVISTA: RAFFAELLA ALESSI La responsabile della Sezione Ecolabel, Servizio per le Certificazioni Ambientali - Dipartimento per la Valutazione, i Controlli e la Sostenibilità ambientale dell’ISPRA - invita a un approccio sereno con le nuove disposizioni europee Cominciamo la nostra intervista presentando l’ISPRA: di che cosa si occupa l’Ente? L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) è un ente pubblico di ricerca, autonomo, sottoposto alla vigilanza del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. L’ente si occupa di ricerca in campo ambientale in tutti i settori - marino, geologico, ecc. svolgendo attività connesse alla tutela dell’ambiente, sia in modo autonomo che come supporto al Ministero stesso, dedicandosi in particolare ai controlli AIA e alle certificazioni volontarie. Che importanza ha l’azione intrapresa dall’ISPRA nel campo delle certificazioni Ecolabel UE? Può fornirci qualche dato sull’attività svolta e sui progetti in corso? La Sezione Ecolabel di ISPRA fornisce supporto tecnico al Comitato per l’Ecolabel e Ecoaudit. L’impegno principale che ci coinvolge è lo svolgimento delle istruttorie tecniche relative alle domande di certificazione delle aziende per i prodotti e i servizi

per i quali esistono dei criteri. Per fare un esempio, nel 2016 sono state approvate 175 istruttorie per un totale di 1366 prodotti/servizi certificati. All’attività istruttoria si affianca naturalmente altro come, ad esempio, la partecipazione ai meeting europei finalizzati alla revisione dei criteri nei diversi gruppi di prodotto o servizio, e la redazione di pareri tecnici durante i vari step della stessa. Quali sono, a suo parere, i maggiori ostacoli da superare per una più diffusa conoscenza e applicazione di questo marchio ecologico? Una delle maggiori difficoltà è probabilmente la scarsità, a livello centrale, di azioni forti di marketing. Il marchio Ecolabel UE non è conosciuto tanto quanto dovrebbe e spesso molti consumatori hanno preconcetti difficilmente scalfibili. A mio avviso, dovrebbe essere compito dei governi e degli Enti locali, liberi e indipendenti dagli aspetti di rendimento economico, far comprendere al consumatore la valenza dei prodotti e dei servizi Ecolabel. Invece,

l’aspetto del marketing è lasciato per la maggior parte dei casi alle sole aziende e questo fenomeno ha aspetti contraddittori: infatti, se da un lato è vero che ne beneficia un prodotto Ecolabel, dall’altro il consumatore potrebbe non cogliere la valenza intrinseca del marchio stesso. Con il risultato di lasciarsi guidare negli acquisti in altri gruppi merceologici, sempre da pubblicità mirate dell’azienda, non necessariamente quindi - prodotti Ecolabel. Quando noi scegliamo un prodotto, la prima ricerca che facciamo è verificare se esista la certificazione per quello specifico settore, e poi scegliamo il prodotto che ha ottenuto il marchio.

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INDAGINE

Innovazione e design per far crescere l’arredobagno In occasione del 19° Convegno ANGAISA, Paolo Pastorino, presidente Assobagno di FederlegnoArredo, ha messo in luce l’importanza degli investimenti in Ricerca e Sviluppo da parte delle imprese. E la centralità della formazione tecnico-commerciale degli addetti alle vendite in showroom   a cura della REDAZIONE

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esign, attenzione alle risorse idriche ed energetiche, sostenibilità e tecnologia saranno i principali trend dell’arredobagno nel futuro. Un settore che, a prescindere dall’andamento del mercato, destina importanti investimenti in

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Ricerca e Sviluppo. Basilare la formazione tecnico-commerciale degli addetti alle vendite negli showroom. Questi alcuni flash emersi dall’indagine “Le tendenze nell’arredobagno”, realizzata dal Centro Studi di FederlegnoArredo presso gli associati Assobagno per conoscere lo


stato attuale della produzione Made in Italy di arredi per il bagno e individuare le tendenze che si andranno a delineare nel futuro, con l’obiettivo di fornire alle aziende e al settore una serie di utili chiavi interpretative e concrete indicazioni di mercato. Uno studio da cui si scorge una panoramica ampia e versatile dell’arredobagno, settore con più tipologie di prodotto convergenti in un unico ambiente, dove le specificità di prodotto richieste dal mercato, in ordine d’importanza, sono oggi individuate in durabilità, personalizzazione, innovazione tecnico funzionale, certificazione, eco sostenibilità.

proAIR multi-zone

Trend

L’87% delle imprese produttrici intervistate investono in R&D, a cui dedicano circa il 2% del loro fatturato, e danno grande importanza ai temi che ritengono trainanti nei prossimi 10 anni. E fermo restando che per la produzione Made in Italy dell’arredobagno il design rappresenta il primo fattore strategico per la crescita aziendale, gli altri argomenti di interesse sono il risparmio idrico/energetico, la realizzazione di prodotti green con impatto ambientale ridotto, l’innovazione tecnologica, seguiti da prodotti sicuri nell’utilizzo, facili da pulire e multifunzione. Sempre dall’indagine, emerge che se i produttori dovessero diversificare i materiali da quelli utilizzati normalmente nella loro produzione, punterebbero principalmente su acciaio (26%), minerali, pietre e compositi (21%) e alluminio (11%), materiali con caratteristiche di riciclabilità e/o atossicità, tutti ad ogni modo con un elevato impatto sensoriale.

INVESTIMENTO IN RICERCA E SVILUPPO

sì no

Sistemi


INDAGINE “Il settore dell’arredobagno, da più di un decennio, ha subito una trasformazione importante che deve far riflettere sui modelli di business, vecchi e nuovi, che necessariamente devono adeguarsi all’evoluzione della società, degli stili di vita, del mix culturale in rapido cambiamento, nonché alle nuove modalità di comunicazione e soprattutto di ‘relazione’ possibili con le nuove tecnologie”

Paolo Pastorino, presidente Assobagno di FederlegnoArredo Da sinistra Paolo Pastorino, presidente Assobagno di FederlegnoArredo, e Enrico Celin, presidente ANGAISA

TREND DI ULTERIORE DIVERSIFICAZIONE DEI MATERIALI UTILIZZATI

Formazione e servizi, fattori imprescindibili

La formazione e i servizi al cliente finale sono il punto di svolta nella relazione tra produttori e distributori. Rispetto al rapporto con i clienti della distribuzione specializzata, canale distributivo principale, le imprese produttrici intendono potenziare i loro investimenti specialmente nella formazione del personale interno al punto vendita e degli installatori. Poi indicano nella formazione tecnico-commerciale degli addetti agli showroom e nei servizi la strada primaria dove la Distribuzione Specializzata dovrà investire nei prossimi anni per rafforzare la sua presenza sulla scena e differenziarsi così dalla GDO e dai nuovi attori sul mercato. Di fatto, la competenza degli addetti per fornire assistenza e soluzioni su misura al cliente finale è ormai imprescindibile dalla vendita.  TENDENZE DEL RAPPORTO CON LA DISTRIBUZIONE SPECIALIZZATA

ALCUNI DATI Il Sistema Arredobagno italiano annovera 973 aziende, di cui 367 società di capitale specializzate, con 20.080 addetti e un fatturato alla produzione nel 2016 di 2.656 miliardi di euro, +1,8% rispetto al 2015, (esclusi ceramica sanitaria e rivestimenti) di cui Assobagno, con 165 aziende e un fatturato complessivo stimato intorno a 1.400 milioni di euro, rappresenta circa il 53%. Settore in crescita che stima nei primi 9 mesi del 2017 un +0,9%, rispetto al 2016.

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NORMATIVA

Isolanti: cosa cambia con i CAM? Un convegno organizzato da CTI e UNI ha fornito una panoramica sullo stato dell’arte nell’applicazione dei Criteri Ambientali Minimi in edilizia   a cura della REDAZIONE

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l focus era sui Criteri Ambientali Minimi, i famigerati CAM, ma si è parlato anche di normativa vigente e futura, efficienza energetica, specifiche tecniche e prestazioni ambientali dei materiali isolanti per edilizia al convegno organizzato a fine autunno dal Comitato Tecnico Italiano (CTI) e da UNI, giunto alla sua sesta edizione. Nelle pagine che seguono abbiamo sintetizzato i principali punti toccati dai relatori.

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Novità in arrivo per i sistemi Etics

Un inquadramento normativo sui requisiti richiesti agli isolanti termici, insieme con utili anticipazioni sui progetti di norma allo studio del CTI è il contributo portato da Giovanni Murano, Project leader della UNI/ CT 201 (“Isolanti e isolamento termico - Materiali”) che opera all’interno del CTI, commissione composta da rappresentanti di industria, associazioni di categoria, enti di ricerca e università. Tra i progetti in fase di


sviluppo presso il CTI, il principale è il rapporto tecnico “Isolanti termici per l‘edilizia, progettazione e messa in opera dei sistemi isolanti termici per l’esterno (ETICS, External Thermal Insulation Composite Systems)”, che riguarda i sistemi di isolamento a cappotto. Obiettivo del documento è definire le condizioni generali di utilizzo e le modalità di messa in opera su superfici verticali o inclinate verso il basso, in edifici nuovi o esistenti. I supporti esaminati dal rapporto sono quelli in muratura, in calcestruzzo armato, in legno e in lastre su struttura leggera, con la sola esclusione dei sistemi ETICS fissati al supporto solo meccanicamente. Il documento - ha annunciato Murano - è già stato approvato e sarà pubblicato nei primi mesi di quest’anno. Lo stesso tema, sotto una diversa angolazione, viene affrontato dalla norma “Attività professionali non regolamentate. Installatore di sistemi di isolamento termico a cappotto. Requisiti di conoscenza, abilità e competenza”, anche questa in fase di sviluppo in sede UNI/CT 201. Qui l’attenzione è sui requisiti relativi all’attività professionale del posatore di sistemi a cappotto in termini di conoscenza, abilità e competenza, in accordo all’European Qualifications Framework (EQF). L’obiettivo è rendere omogenei, per quanto possibile, i processi di valutazione e convalida dei risultati dell’apprendimento delle tecniche di applicazioni dei sistemi isolanti in facciata. La norma identifica, nello specifico, due diverse figure: Installatore base di sistemi ETICS e Installatore caposquadra.

Norme CEN sull’isolamento a cappotto

La normativa sui sistemi ETICS, ha ricordato Murano, è in corso di aggiornamento e revisione anche in ambito europeo. Il CEN sta

lavorando al progetto “Thermal insulation products for buildings External thermal insulation composite systems with renders (ETICS) – Specification”, che riguarda in particolare i sistemi con resistenza termica minima (R) pari a 1,0 m2kW, consegnati come kit, dove vengono specificate caratteristiche e prestazioni per la progettazione con sistemi di rendering. Sono in fase di elaborazione a livello UE anche norme su metodi di prova specifici per alcuni materiali utilizzati nel sistema a cappotto, come schiume poliuretaniche monocomponente (prEN 17101), adesivi e rivestimenti applicati agli isolanti termici (prEN 13494) o per le apparecchiature e le procedure per la determinazione della resistenza a tensioni e forze di taglio (prEN 13495). E’ stata anche avanzata una proposta di revisione dell’Appendice A della norma EN 1606:2013 (“Isolanti termici per edilizia - Determinazione dello scorrimento viscoso a compressione”) in quanto la metodologia di prova esposta funziona molto bene per EPS, XPS, poliuretano senza rivestimenti per la tenuta di gas, mentre mostra lacune nei test su sistemi poliuretanici con rivestimenti a tenuta di gas. Potrebbe essere invece declassata da norma EN a TS la prEN 16854 su “Isolanti termici per impianti degli edifici e le installazioni industriali - Determinazione della resistenza del fuoco di fuliggine di isolanti termici per l’uso nelle canne fumarie”. Riguarda i prodotti per l’isolamento termico di canne fumarie e descrive la prova di durabilità contro l’incendio di fuliggine. Procedono i lavori di revisione delle norme EN 16809-1 (perle di polistirene espanso sfuso e espanso legate), prEN 14063-1 (aggregati leggeri di argilla espansa) e FprEN 14064-1 (prodotti sfusi di lana minerale),

Lana di roccia n.71 www.casaeclima.com

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NORMATIVA mentre sono giunti quasi al capolinea i progetti di norma su prodotti di silicato di calcio realizzati in fabbrica (prEN 16977) e prodotti costituiti da almeno il 70% di fibre vegetali ottenuti in fabbrica (prEN 17139).

Attenzione ai super isolanti

Trascurati per molto tempo a livello normativo, i sistemi superisolanti sottovuoto (VIP, Vacuum Insulation Panels) sono l’oggetto della norma EN 17140 (“Thermal insulation products for buildings – Factory made Vacuum Insulation Panels – Specification”) in fase di elaborazione al CEN. Si tratta di materiali innovativi, che consentono di raggiungere elevati valori di coibentazione termica con bassi spessori, quindi utili per la correzioni di ponti termici o interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti. La nuova norma definisce le caratteristiche dei pannelli isolanti sottovuoto (VIP) prodotti in fabbrica, indipendentemente dal materiale principale o dal tipo di involucro, descrivendone proprietà, metodi di prova e regole per la valutazione e la verifica della costanza di prestazione (AVCP), oltre che per l’etichettatura. Sono escusi dall’ambito di applicazione i prodotti con una resistenza termica dichiarata (RD) inferiore a 0,5 m2 K/W o una λD superiore a 0,015 W/(m•K). Inoltre, ha ricordato Murano, il mandato M/367 che tratta la “Continous Glowing Combustion” molto probabilmente sarà modificato escludendo i VIP. Sullo stesso tema si muove il progetto di norma “Advanced Porous Materials” (APM), che riguarda aerogel e materiali microporosi utilizzati come materassini, pannelli, granuli sciolti e polveri nell’isolamento termico degli edifici. Se è vero che questi prodotti possono far riferimento ad approvazioni tecniche nazionali e su marcatura CE basata su ETA (European Technical Approval), è altrettanto vero che la mancanza di una normativa comune a livello europeo comporta elevati costi di prova e certificazione per i produttori.

Tornando alle attività della Commissione CT201, Murano ha poi illustrato le prossime tappe e le attività in corso, tra cui l’elaborazione di un documento per chiarire come si certificano e dichiarano le proprietà dei prodotti isolanti per cui non esiste una specifica norma di prodotto e un documento con check-list sui controlli in cantiere per gli isolanti termici. Allo studio della Commissione anche una norma contenente le caratteristiche ambientali (GER e GWP) dei prodotti isolanti, elaborata secondo la EN 16783, la quale definisce le regole quadro per categoria di prodotto (PCR) nella stesura di dichiarazioni ambientali di tipo III (come da UNI EN 15804) relative ai prodotti isolanti termici ottenuti in fabbrica e realizzati in sito.

Criteri Ambientali minimi per gli edifici

Dopo la disamina delle novità normative, il focus del convegno è passato sui Criteri Ambientali Minimi (CAM) degli elementi da costruzione, ovvero sui requisiti di base, superiori alle prescrizioni di legge esistenti, che consentono di qualificare gli acquisti dal punto di vista della sostenibilità, obbligatori nel caso di appalti pubblici. Devono infatti essere riportati nei documenti progettuali e di gara per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici. Il tema è stato introdotto da Valeria Erba, Coordinatrice UNI/CT 201 CTI, ANIT, che ha illustrato genesi e ultimi sviluppi della normativa. L’introduzione dei CAM per gli edifici risale al 2015 (art. 18 della L. 221/2015), ma è stata sottoposta a revisioni e correttivi fino allo scorso mese di ottobre; con l’ultima edizione è stata definitivamente sancita l’obbligatorietà di questo strumento anche per gli interventi su edifici esistenti. Le stazioni appaltanti devono quindi inserire nei documenti di gara tutte le specifiche tecniche e le clausole contrattuali definite nel documento per l’intero valore a base d’asta. Ciò vale anche ai fini della stesura dei documenti di gara per l’applicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa. La presenza di requisiti ambientali dovrebbe essere segnalata fin dalla descrizione dell’oggetto dell’appalto, indicando anche il decreto ministeriale di approvazione dei criteri ambientali utilizzati. Il decreto CAM riporta i criteri minimi suddivisi in sette categorie: Selezione dei candidati; Specifiche tecniche per gruppi di edifici; Specifiche tecniche dell’edificio; Specifiche tecniche dei componenti edilizi; Specifiche tecniche di cantiere, Criteri di aggiudicazione (criteri premianti) e Condizioni di esecuzione (clausole contrattuali).

CAM per le nuove costruzioni

VIP, Vacuum Insulation Panels

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Per quanto concerne l’isolamento termico e acustico, occorre distinguere tra nuove costruzioni (inclusi interventi di demolizione e ricostruzione, ampliamento di edifici esistenti e ristrutturazione importante di primo livello) e la riqualificazione energetica di edifici esistenti. Nel primo caso occorre rispettare le condizioni riportate all’allegato 1 par. 3.3 punto 2 lett. b) del DM 26 giugno 2015 (vedi riquadro), utilizzando fin da subito gli indici che il decreto prevede, per gli edifici pubblici, solo a partire dall’anno 2019. Tra i parametri presi in considerazione ci sono il coefficiente globale di scambio termico per tra-


CRITERI PER LE NUOVE COSTRUZIONI

DM 26 giugno 2015 Allegato 1 par. 3.3 punto 2 lett. B) •• Parametro H’T inferiore al pertinente valore limite riportato nella Tabella 10, dell’Appendice A; •• Parametro Asol,est/Asup utile, determinato in base a quanto previsto al paragrafo 2.2 dell’Appendice A, deve essere inferiore al corrispondente valore limite riportato nella Tabella 11 della Appendice A, rispettivamente per gli edifici della categoria E.1, fatta eccezione per collegi, conventi, case di pena, caserme nonché per la categoria E.1(3), e per tutti gli altri edifici; •• Gli indici EPH,nd, EPC,nd e EPgl,tot devono essere inferiori ai valori dei corrispondenti indici limite calcolati per l’edificio di riferimento (EPH,nd,limite, EPC,nd,limite e EPgl,tot,limite), con riferimento ai valori (2019-2021). •• Efficienze nH, nW e nC devono essere superiori ai valori delle corrispondenti efficienze indicate per l’edificio di riferimento come definito alla lettera l-novies, del comma 1, dell’articolo 2, del decreto legislativo e per il quale i parametri energetici e le caratteristiche termiche sono dati nelle Tabelle 7 e 8 dell’Appendice A.

smissione per unità di superficie disperdente ( H’T), area solare equivalente estiva, indici di prestazione energetica in regime invernale ed estivo. Devono essere anche garantite adeguate condizioni di comfort termico negli ambienti interni, attraverso una progettazione che preveda una capacità termica areica interna periodica (Cip) riferita ad ogni singola struttura opaca dell’involucro esterno, di almeno 40 kJ/m2K, oppure calcolare la temperatura operante estiva e lo scarto in valore assoluto valutato in accordo con la norma UNI EN 15251

CAM per gli interventi di riqualificazione

Per quanto concerne gli interventi di ristrutturazione importante di secondo livello e la riqualificazione energetica dell’involucro edilizio, è necessario rispettare i valori minimi di trasmittanza termica contenuti nelle tabelle 1-4 di cui all’appendice B del decreto ministeriale 26 giugno 2015, anche in questo caso relativamente all’anno 2019 per gli edifici pubblici. In caso di isolamento termico dall’interno o in intercapedine, deve essere mantenuta la capacità termica areica interna periodica dell’involucro esterno precedente all’intervento, o - in alternativa - va calcolata la temperatura operante estiva in accordo con la UNI 10375 e lo scarto in valore assoluto valutato in accordo con la norma UNI EN 15251 rispetto a una temperatura di riferimento. Inoltre, per quanto concerne le specifiche tecniche del cantiere, i criteri prendono in esame aspetti quali demolizioni e rimozione dei materiali, prestazioni ambientali (veicoli, tutela del suolo e delle acque

superficiali, emissioni rumori e polveri, efficienza energetica) e formazione ambientale del personale.

Materiali riciclati nei componenti edilizi

I relatori sono quindi entrati in dettaglio su alcuni aspetti dei CAM. Marco Piana, componente della commissione UNI/CT 201 e direttore di AIPE, Associazione della filiera dell’EPS - uno dei materiali isolanti più diffusi nei sistemi a cappotto - ha parlato delle potenzialità offerte dai materiali riciclati nei componenti edilizi e relative modalità di certificazione. L’interesse viene dall’introduzione, nei principi guida del decreto CAM, dell’approccio basato sul ciclo di vita di un prodotto, che contempla anche le risorse utilizzate per produrlo in termini di materie prime ed energia. Non solo, ha ricordato Piana: con l’inserimento del criterio dell’offerta “economicamente più vantaggiosa” non è più il prezzo o il mero costo a determinare in modo automatico l’aggiudicazione dei lavori, ma un processo basato su un criterio di comparazione costo/efficacia in cui entra in gioco il costo del ciclo di vita. Sempre legato al riciclo dei materiali anche il criterio del “fine vita” inserito tra le specifiche tecniche dell’edificio, laddove si chiede - nel caso di interventi di nuova costruzione, inclusi gli interventi di demolizione e ricostruzione - di approntare un piano per il disassemblaggio e la demolizione selettiva dell’opera a fine vita che permetta il riutilizzo o il riciclo dei materiali, componenti edilizi e degli elementi prefabbricati utilizzati. Inoltre, nel paragrafo “Materia recuperata o riciclata” si chiede, nei materiali utilizzati per l’edificio, un contenuto di materia recuperata o riciclata pari ad almeno il 15% in peso, calcolato sul totale di tutti i materiali utilizzati. Come si può dimostrare di aver ottemperato a questo requisito? La percentuale di materia riciclata deve essere dimostrata attraverso una dichiarazione ambientale di Prodotto di Tipo III (EPD), con una certificazione di prodotto rilasciata da un organismo di valutazione della conformità che attesti il contenuto di riciclato attraverso l’esplicitazione del bilancio di massa (ReMade in Italy, Plastica Seconda Vita o equivalenti), oppure fornendo una certificazione di prodotto rilasciata da un organismo di valutazione della conformità che attesti il contenuto di riciclato attraverso l’esplicitazione del bilancio di massa che consiste nella verifica di una dichiarazione ambientale autodichiarata, conforme alla norma ISO 14021. In mancanza di queste certificazioni, è ammesso un rapporto di ispezione rilasciato da un organismo di ispezione, in conformità alla ISO/IEC 17020:2012, che attesti il contenuto di materia recuperata o riciclata nel prodotto.

“Con l’inserimento del criterio dell’offerta ‘economicamente più vantaggiosa’ non è più il prezzo a determinare in modo automatico l’aggiudicazione dei lavori, ma un processo basato su un criterio di comparazione costo/efficacia in cui entra in gioco il costo del ciclo di vita”

Marco Piana, direttore di AIPE n.71 www.casaeclima.com

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NORMATIVA PERCENTUALE DI MATERIALE RICICLATO IN ALCUNI COMPONENTI PER EDILIZIA Laterizi. Quelli impiegati per muratura e solai devono avere un contenuto di materie riciclate e/o recuperate (sul secco) di almeno il 10% sul peso del prodotto. Se contengono anche sottoprodotti e/o terre e rocce da scavo, la percentuale minima sale al 15%. I laterizi per coperture, pavimenti e muratura faccia vista devono avere un contenuto di materie riciclate o recuperate (sul secco) di almeno il 5%, che sale al 7,5% in presenza di sottoprodotti e/o terre e rocce da scavo. Legno. Per i prodotti costituiti da legno o materiale a base di legno, oppure contenenti elementi di origine legnosa, è richiesta la provenienza da foreste gestite in maniera sostenibile, la presenza di legno riciclato, o un mix delle due cose.

Criteri minimi degli isolanti termici e acustici

Alcuni criteri specifici riguardano gli isolanti termici e acustici. Questi non devono contenere ritardanti di fiamma oggetto di restrizioni o proibizioni a livello nazionale o comunitario, né essere prodotti con agenti espandenti con un potenziale di riduzione dell’ozono superiore a zero. Al bando anche i materiali formulati utilizzando catalizzatori al piombo quando spruzzati o nel corso della formazione della schiuma di plastica. Se ottenuti da polistirene espandibile, gli agenti espandenti devono essere inferiori al 6% del peso del prodotto finito, mentre se sono costituiti da lane minerali, queste devono essere conformi alla nota Q o alla nota R di cui al regolamento (CE) n. 1272/2008 (CLP) e s.m.i. (29). Per quanto concerne le percentuali minime di riciclato o recuperato, esse variano in funzione del materiale (vedi tabella).

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Plastiche. Se il componente è in materiale plastico, il contenuto di materia riciclata o recuperata deve essere pari ad almeno il 30% in peso, valutato sul totale di tutti i componenti in materia plastica utilizzati. Questo requisito può essere derogato se concorrono due condizioni: una specifica funzione di protezione dell’edificio da agenti esterni quali ad esempio acque meteoriche (membrane per impermeabilizzazione) e l’esistenza di specifici obblighi di legge relativi a garanzie minime di durabilità da ottemperare. Tramezzature e controsoffitti. Gli elementi destinati alla posa in opera di sistemi a secco devono contenere almeno il 5% in peso di materie riciclate e/o recuperate e/o di sottoprodotti.

Presenza di sostanze pericolose

Il tema dei criteri ambientali minimi relativamente alla presenza di sostanze potenzialmente pericolose nei componenti per edilizia è stato affrontato da Stefano Cera, Segretario Generale di FIVRA, l’associazione che riunisce i principali produttori di lane minerali. I riferimenti sono i regolamenti comunitari CLP e REACH. Il primo riporta l’elenco delle sostanze con associato almeno un codice H di pericolo, il secondo contiene l’elenco delle sostanze “estremamente preoccupanti” (SVHC) e norma la redazione della scheda sicurezza dei materiali. Il decreto CAM vieta, sempre e comunque, l’utilizzo - in ogni ambito applicativo - di materiali contenenti additivi a base di cadmio, piombo, cromo VI, mercurio, arsenico e selenio in concentrazione superiore allo 0,01% in peso. Nel caso delle sostanze estremamente preoccupanti (SVHC), la concentrazione massima ammessa è inferiore allo 0,1% in peso.


Lastre per isolamento termico in EPS

“Il decreto CAM vieta l’utilizzo, in ogni ambito applicativo, di materiali contenenti additivi a base di cadmio, piombo, cromo VI, mercurio, arsenico e selenio in concentrazione superiore allo 0,01% in peso”

Stefano Cera, Segretario Generale di FIVRA I CAM prevedono anche limiti di emissione per le sostanze volatili (VOC) nel caso di pitture e vernici, tessili per pavimentazioni e rivestimenti, laminati per pavimenti e rivestimenti flessibili, pannelli per rivestimenti interni, pavimentazioni e rivestimenti in legno, pavimentazioni in materiali diversi da piastrelle di ceramica e laterizi, adesivi e sigillanti.

EPD e ciclo di vita dei prodotti

Le valutazioni ambientali di prodotto, nello specifico LCA ed EPD, sono state illustrate da Caterina Gargari, consulente e membro della commissione UNI/CT 033/GL 02 (Sostenibilità in edilizia). Le dichiarazioni ambientali di prodotto (EPD) rappresentano un efficace strumento di comunicazione ambientale, che consente di confrontare in modo oggettivo soluzioni tecniche alternative. Questo perché si basano su un metodo standardizzato basato sul ciclo di vita LCA (Life Cycle Assessment) che valuta analiticamente tutti gli impatti ambientali associati ad un prodotto durante le diverse fasi

del suo ciclo di vita, dalla produzione all’uso in opera, fino ad arrivare alla demolizione e al fine vita dei materiali. Da tempo utilizzate per valutare la sostenibilità dei materiali in edilizia dai principali protocolli (ITACA, LEED e BREAM), le dichiarazioni ambientali di prodotto sono ora parte integrante dei Criteri Ambientali Minimi.

CAM e ITACA

Costanzo Di Perna, docente all’Università Politecnica delle Marche, ha posto l’attenzione sulla possibile interazione dei Criteri minimi all’interno del protocollo per la sostenibilità in edilizia Itaca. I punti di maggior interesse sono quelli che prescrivono l’obbligo della verifica ispettiva sull’appalto e i criteri di aggiudicazione, per quanto concerne la capacità tecnica dei progettisti, con il riconoscimento di un punteggio premiante, nella selezione dei progetti, qualora venga applicato un protocollo di sostenibilità degli edifici (rating systems) di livello nazionale o internazionale; a questo proposito il decreto cita come come esempi Breeam, Casaclima, Itaca, Leed, Well. Purché sussistano alcune condizioni: “La stazione appaltante - si legge nel decreto CAM - potrà usare tali protocolli per verificare la rispondenza ad un criterio solo se, per l’assegnazione della certificazione, sono compresi i requisiti di cui ai criteri inseriti nel presente documento di CAM con livelli di qualità e prestazioni uguali o superiori”. Da qui la necessità di evidenziare la corrispondenza tra CAM e Protocollo Itaca”, anche attraverso la revisione della norma PdR UNI 13:2015 – Sezione 1 (Protocollo Edifici residenziali) e la redazione di una PdR UNI dedicata in modo specifico agli edifici non residenziali.  n.71 www.casaeclima.com

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CONVEGNO CLIMAMED 2017

Riqualificare gli edifici storici nel clima mediterraneo

L’ultimo convegno Climamed “Historical buildings retrofit in the mediterranean area”, organizzato da AiCARR in collaborazione con AICVF (Francia), ATECYR (Spagna) e TTMD (Turchia), ha posto al centro del dibattito il recupero energetico del vasto patrimonio storico esistente nell’area del Mediterraneo, che presenta caratteristiche ed esigenze differenti rispetto alle risposte offerte dalle tecnologie del Nord Europa   SILVIA MARTELLOSIO 36

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L

a Direttiva Europea 31/2010 richiede l’applicazione di importanti azioni per aumentare il numero di edifici che non solo rispettino i requisiti minimi di prestazione energetica, ma siano anche in grado di ridurre nel modo più consistente possibile sia il consumo energetico che le emissioni di anidride carbonica. A tal fine gli Stati membri sono stati invitati a elaborare piani nazionali destinati ad aumentare il numero di edifici NZEB e riferire regolarmente di tali piani alla Commissione. Pertanto, i nuovi edifici saranno concepiti secondo le moderne tecniche di costruzione al fine di minimizzare i costi per l’aria condizionata, garantendo allo stesso tempo le condizioni di comfort interno. Tuttavia, queste azioni sui nuovi edifici forniranno limitati vantaggi ambientali in quanto considerano solo il 2% dell’intero patrimonio edilizio. Nel Sud Italia gli edifici costruiti prima del 1960, ovvero prima dell’introduzione degli standard obbligatori di limitazione del consumo energetico, rappresentano una parte consistente. Inoltre, la maggior parte di questi edifici non ha mai subito interventi di ristrutturazione e molti di essi sono classificati come edifici storici. La vera sfida per il futuro è la possibilità di ottenere risparmi energetici apprezzabili proprio in questi edifici, senza sacrificare il comfort termico. Proprio di questi temi si è discusso nel convegno internazionale Climamed 2017 “Historical buildings retrofit in the mediterranean area”, organizzato nel maggio 2017 a Matera da AiCARR (Associazione Italiana Riscaldamento, Condizionamento e refrigerazione) in collaborazione

con le associazioni partner che si affacciano sul Mediterraneo: AICVF (Francia), ATECYR (Spagna) e TTMD (Turchia).

Il problema del restauro

Parlando di “edifici storici” su cui deve intervenire in termini di buona conservazione e restauro, l’analisi dell’edificio si mostra oggi fondamentale soprattutto in termini di efficienza energetica e sostenibilità ambientale. Nel caso del patrimonio culturale, l’efficienza energetica deve essere garantita anche nella fase di progettazione, ponendola in stretta relazione con le qualità fisico-tecniche dell’edificio stesso. Ricordiamo che l’efficienza energetica è un’utile strategia protettiva: abbassa i costi di gestione così da facilitarne l’uso, che rappresenta la prima fondamentale garanzia di buona conservazione di ogni bene culturale. Il restauro risulta quindi essere un compromesso ben ragionato o, per dirla con le parole di Cesare Brandi, di “riconciliazione” di diverse esigenze. Un aiuto in questo senso è stato dato ai progettisti dal MiBACT con l’emanazione delle “Linee guida di indirizzo per il miglioramento dell’efficienza energetica nel patrimonio culturale” che forniscono indicazioni per la valutazione e per il miglioramento della prestazione energetica del patrimonio culturale tutelato, con riferimento alle norme italiane in materia di risparmio e di efficienza energetica degli edifici. Ai progettisti viene offerto uno strumento per la valutazione della prestazione energetica dell’edificio storico nelle condizioni esistenti e criteri tecnici per la progettazione

IL MICROCLIMA E LE ISOLE DI CALORE Un fenomeno connesso al cambiamento climatico è quello dell’isola di calore nelle città. Obiettivo del lavoro di Gianluca Rospi, Elisabetta Negro, Tiziana Cardinale e Nicola Cardinale dell’Università degli Studi della Basilicata e del Centro Ricerche Enea Trisaia è l’analisi del microclima della città di Matera. I ricercatori hanno effettuato diverse campagne di misurazione dei parametri climatici sia in estate che in inverno, misurando la temperatura e l’umidità relativa. Queste analisi mostrano che nel centro storico, dove gli edifici prevalgono sulle zone verdi, i valori di temperatura sono maggiori rispetto alle aree con presenza di vegetazione. L’umidità relativa ha valori più alti in presenza di vegetazione e aumento di altitudine. Relativamente all’andamento della temperatura e dell’umidità relativa, negli ultimi sette anni nella città di Matera è stato riscontrato un aumento medio della temperatura di circa 1 ° C e una diminuzione media dell’umidità relativa inferiore al 2%. Le conclusioni a cui giunge lo studio suggeriscono una più ampia adozione delle superfici verdi che, in contrasto con altre tipologie di superfici restituiscono l’energia solare in base a cicli biochimici e

biologici: l’effetto principale della riduzione delle differenze di temperatura del suolo è dovuto ai processi di riflessione/ assorbimento della radiazione solare e termica che raggiunge il suolo e il processo di evapotraspirazione che “ruba” il calore all’ambiente. La presenza di aree verdi, oltre a promuovere il raffreddamento negli ambienti urbani e l’ombreggiamento stagionale di infrastrutture, edifici e superfici scure, ha anche altri vantaggi complementari nelle aree urbane come il miglioramento della qualità dell’aria attraverso la produzione di ossigeno, la cattura di CO2, la filtrazione del particolato sospeso. È necessario considerare che la diminuzione della temperatura, dovuta alla traspirazione delle piante, è ridotta al minimo in presenza di singoli alberi, mentre diventa sicuramente sensibile nel caso di grandi aree verdi. Il lavoro dimostra come piccole aree verdi poste alla giusta distanza tra loro possono contribuire efficacemente alla riduzione della temperatura e al miglioramento del livello di comfort della città e dei suoi abitanti.

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CONVEGNO CLIMAMED 2017 degli eventuali interventi di riqualificazione energetica, opportunamente calibrati sul rispetto delle specifiche peculiarità del patrimonio culturale. In questo contesto, l’efficienza energetica degli edifici storici rappresenta una grande sfida da affrontare. Diversi studi hanno dimostrato il lungo periodo di recupero legato a tali interventi, che si verificano fino a 25-30 anni dopo. È sicuramente una sfida ardua e stimolante, ma non impossibile.

Individuazione dei possibili interventi

Per individuare dal punto di vista statistico quali siano gli interventi più efficienti Arcuri, Bruno e Carpino dell’Università della Calabria hanno condotto un’indagine per la raccolta di dati riguardanti i certificati di rendimento energetico, le caratteristiche fisiche degli involucri e degli impianti di condizionamento dell’aria, nonché il consumo reale delle principali fonti coinvolte di un campione statistico di edifici in Calabria, al fine di identificare i principali parametri che influenzano il fabbisogno energetico di riscaldamento. I dati sono stati suddivisi in due diversi gruppi, appartamenti e case indipendenti, a causa delle notevoli differenze nelle caratteristiche dei due tipi di alloggio. Il coefficiente globale medio del trasferimento di calore è risultato essere la variabile con il peso più elevato sulla variazione del consumo di riscaldamento. Pertanto, secondo questa analisi, la strategia di ristrutturazione principalmente raccomandata consiste nel miglioramento dell’involucro dell’edificio, tramite la riduzione delle perdite di calore attraverso le superfici esterne.

Isolamento dal costo ottimale

La Direttiva 2010/31 UE (EBPD) introduce gli “Edifici a energia quasi zero” legati all’ottimizzazione dei costi, in cui i benefici energetici sono correlati ai benefici economici. La metodologia “Ottimizzazione dei costi” è applicabile sia agli edifici nuovi che a quelli esistenti, come introdotto nel Regolamento 244/2012. Questa metodologia è stata ampiamente applicata per gli edifici esistenti, ma manca la letteratura sugli edifici storici. Tuttavia, dato il potenziale di recupero energetico di questo tipo di edifici, sarebbe opportuno sviluppare una metodologia utile per la “valorizzazione energetica” di un edificio storico in relazione ai requisiti minimi delle legislazioni e dei bilanci europei e nazionali. Tuttora mancano però informazioni condivise a livello nazionale ed esempi di “edifici storici di riferimento”. Una ricerca dell’Eurac di Bolzano condotta da Elena

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Riqualificazione energetica dell’involucro storico del Filandone di Martinengo

La strategia di ristrutturazione principalmente raccomandata consiste nel miglioramento dell’involucro dell’edificio, tramite la riduzione delle perdite di calore attraverso le superfici esterne


Lucchi, Magdalena Tabak e Alexandra Troi mira a valutare la prestazione termica sotto il profilo costo-efficacia mostrando che sia i materiali organici che quelli inorganici hanno un buon comportamento. In generale, i materiali più economici sono lana di vetro, lana di roccia, minerali e fibra di legno, XPS e EPS. Ciò è dovuto ai valori nell’intervallo 0,034 ÷ 0,038 W/mK e ai bassi costi. Sughero, perlite e vetro cellulare sono risultati efficienti dal punto di vista energetico, ma sono più costosi di altri materiali. Hanno, tuttavia, altri vantaggi come ad es. un migliore comportamento igrotermico. L’analisi della domanda di costo del ciclo di vita ha mostrato un ritorno sull’investimento per il retrofit energetico con un sistema di isolamento di 20 cm da 5 anni a 18 anni. EPS e fibre di legno flessibili e minerali sono i materiali con il ritorno sull’investimento più basso. Con un sistema di isolamento di 10 cm il PBT (payback time) è nel range 3 ÷ 10 anni. EPS, XPS e lana minerale di vetro sono i materiali più convenienti. Infine, il confronto tra l’energia del ciclo di vita e i costi del ciclo di vita calcolati su un periodo di 50 anni ha mostrato che il “non intervento” è di gran lunga lo scenario peggiore, sia per un tasso di interesse dello 0% che del 3%. Sempre su questo aspetto si è concentrato anche il lavoro di Simona Cirami, Gianpiero Evola, Antonio Gagliano e Giuseppe Margani dell’Università di Catania che, partendo da un edificio situato nel centro storico di Catania, hanno calcolato Il fabbisogno energetico e i costi di intervento con materiali innovativi su edifici massivi del Sud Italia. Anche se i maggiori risparmi energetici sono stati raggiunti con l’applicazione interna dei pannelli di aerogel, questo intervento mostra un payback time più lungo e porta a costi globali più alti durante il ciclo di vita economico dell’edificio, a causa degli alti prezzi dell’aerogel. Nel particolare contesto analizzato, il PBT più breve e i costi globali più bassi sono ottenibili applicando pannelli interni di silicato di calcio.

Inerzia termica degli edifici tradizionali

Gli edifici tradizionali nell’area mediterranea sono generalmente costruiti con pietre locali e le loro pareti hanno uno spessore elevato, il che conferisce loro una considerevole inerzia termica. Di conseguenza, sono meno sensibili alle onde termiche esterne rispetto agli edifici moderni leggeri, mantenendo gli spazi interni più confortevoli nei periodi caldi, specialmente quando gli spazi interni non sono dotati di sistemi di

condizionamento d’aria. Questa proprietà è particolarmente preziosa se si considera l’aumento previsto delle temperature esterne, dovuto ai cambiamenti climatici: in questo senso, l’inerzia termica può essere correlata alla resilienza termica, ovvero la capacità dell’involucro dell’edificio di assicurare condizioni relativamente confortevoli. Per indagare su questo problema, è stata condotta una campagna sperimentale dall’Università di Catania (Evola, Marletta, Natarajan, Patané) per caratterizzare le prestazioni termiche di un edificio tradizionale situato a Catania. L’edificio fu costruito nei primi anni del ‘900 con tecniche tradizionali e materiali locali, vale a dire pietre laviche, ed è attualmente utilizzato per scopi residenziali. La campagna sperimentale consisteva nel monitoraggio delle condizioni esterne e interne per tutta l’estate 2016, nonché nella misurazione della temperatura superficiale interna ed esterna di una n.71 www.casaeclima.com

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CONVEGNO CLIMAMED 2017 parete orientata verso sud. La campagna sperimentale ha dimostrato che pareti massicce con pietre laviche, tipiche degli edifici tradizionali e storici situati a Catania, hanno un’altissima inerzia termica. In estate, ciò consente di attenuare la fluttuazione della temperatura della superficie interna e di mantenerla significativamente inferiore rispetto alle altre soluzioni più moderne, come le pareti a doppio mattone. Di conseguenza, la temperatura dell’aria interna tende a essere inferiore rispetto alle soluzioni moderne e questa differenza può anche superare 1° C. Sfortunatamente tale vantaggio non può essere conservato nel periodo invernale perché il retrofit di edifici storici e tradizionali spesso deve tener conto del loro valore culturale ed estetico, quindi le facciate non possono essere modificate con l’adozione di materiali isolanti. Infatti, le simulazioni dei ricercatori dell’Università di Catania hanno anche dimostrato che le soluzioni di retrofit di tali edifici storici e tradizionali, basati sull’installazione di materiale isolante sul lato interno delle pareti, possono invalidare la capacità termica delle pietre laviche. Infatti, lo strato interno di isolamento nasconde la massa termica e impedisce di conservare il calore disponibile all’interno della stanza. Di conseguenza, in questo caso la stanza potrebbe surriscaldarsi, anche più di quanto si osserva con un involucro tradizionale. La ventilazione notturna può indubbiamente svolgere un ruolo positivo nel miglioramento del comfort termico interno, poiché aiuta a estrarre il calore immagazzinato nelle pareti. Tuttavia, le prestazioni delle massicce pareti isolate dall’interno continuano a non essere soddisfacenti.

La riqualificazione energetica dei vecchi edifici rappresenta un rischio in termini di sviluppo sostenibile e una sfida in termini di conservazione degli edifici Doppie finestre nel clima mediterraneo

Come evidenziato dalle Linee guida del Ministero dei Beni Culturali, dal punto di vista del patrimonio e dell’architettura qualsiasi strategia di riqualificazione energetica dei vecchi edifici rappresenta un rischio in termini di sviluppo sostenibile e una sfida in termini di conservazione degli edifici. Uno dei primi aspetti in cui si è ritenuto in passato di intervenire è stata l’adozione di doppie finestre. Infatti, le finestre appaiono sia come punto cruciale che come punto debole a causa dei loro importanti impatti sul bilancio energetico degli edifici. A causa del vincolo architettonico e patrimoniale, la sostituzione delle finestre non è appropriata e perciò devono essere utilizzate altre tecniche. Per molto tempo, le doppie finestre sono state ampiamente utilizzate nell’architettura tradizionale principalmente nei climi nordici. Eppure, ci sono pochi studi sulla simulazione numerica delle prestazioni termiche delle doppie finestre nei climi meridionali, nelle temperature estive o nell’isola di calore urbana. La doppia finestra crea una com-

A causa del vincolo architettonico e patrimoniale, la sostituzione delle finestre non è appropriata e perciò devono essere utilizzati altri “stratagemmi”, tra cui l’utilizzo di doppie finestre

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IL RUOLO DEI PROGETTISTI DI IMPIANTI NEL RESTAURO L’intervento di efficienza energetica di un edificio storico deve essere inserito entro l’ambito del restauro, che ha come finalità la conservazione e la trasmissione al futuro. Sia il MiBACT che AiCARR stanno proponendo oggi documenti nei quali viene introdotto il concetto di “miglioramento”, contrapposto a quello di “adeguamento” alle attuali norme e richieste, anche di sicurezza e di comfort, valido solo per i BBCC ed elaborato sulla linea di una “conservazione integrata”. Le “Linee Guida AiCARR per l’Efficienza Energetica degli Edifici Storici” forniscono alle istituzioni preposte alla tutela le conoscenze sui criteri tecnici alla base degli interventi di riqualificazione energetica, e ai progettisti le indicazioni su come affrontare l’opera di riqualificazione di un edificio particolare, quello storico, che va considerato con una sua storia e per il quale non vale il criterio della ripetibilità, molto spesso utilizzato nell’architettura contemporanea. In particolare, i messaggi che la Guida lancia ai progettisti interessati alla riqualificazione energetica di un edificio storico sono essenzialmente due: la riqualificazione rientra nell’ambito del restauro e gli obiettivi prioritari sono la conservazione e la tutela del manufatto, a cui occorre adeguarsi, e bisogna affrontare il progetto in maniera interdisciplinare seguendo ordinatamente quello che viene definito come percorso della conoscenza.

Per quanto riguarda gli impianti, c’è da considerare anche la manutenzione. Il Codice dei Beni Culturali per la prima volta inserisce il concetto di manutenzione nel quadro legislativo italiano sulla tutela del patrimonio architettonico; in particolare, nell’ambito di un più ampio concetto di “conservazione programmata”, precisa che anche in questo campo il Ministero deve stabilire indirizzi, direttive e obiettivi anche in questo specifico settore. Sulla base del Codice, la manutenzione degli impianti deve essere prevista obbligatoriamente in fase progettuale, deve essere inserita all’interno del piano di manutenzione generale e deve essere coerente con le esigenze espresse per la corretta conservazione nel tempo dell’intero edificio. Per poter garantire una corretta manutenzione dell’impianto non basta rispettare i vincoli e le esigenze di conservazione; infatti, il progettista deve garantire la periodica accessibilità anche per le parti di impianto che non richiedono interventi di ordinaria manutenzione, quali le reti idroniche, quelle aerauliche e quelle elettriche, e deve avere cura di controllare le caratteristiche chimico-fisiche e il comportamento dei nuovi materiali nel tempo, per evitare il manifestarsi di fenomeni non compatibili con la corretta vita dell’edificio storico.

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CONVEGNO CLIMAMED 2017

Grazie agli strumenti GIS è possibile selezionare gli edifici che necessitano di ristrutturazione e quelli che potrebbero essere più facilmente ristrutturati

plessa zona tampone termica nella facciata. Le sue caratteristiche di riscaldamento, ventilazione e raffreddamento hanno un impatto dinamico sulla qualità dell’aria interna e sul comfort termico. Proprio per rispondere a queste domande è attualmente in corso un progetto di ricerca denominato REACTIVE, finanziato da ADEME (Agenzia francese per la gestione dell’ambiente e dell’energia). Studi numerici e sperimentali saranno condotti nell’ambito di questo progetto. Verranno sviluppati diversi modelli (avanzati e ridotti) e verranno utilizzate due strutture sperimentali (hot box ibrido custodito e cella di prova a fondo scala) e un edificio reale. Ciò porterà a raccomandazioni per l’implementazione e il dimensionamento di una doppia finestra attiva.

Strumentazione

Strumenti GIS per la ristrutturazione del patrimonio edilizio Gli strumenti GIS possono aiutare a soddisfare gli interessi dei proprietari di edifici, ESCO e altri potenziali investitori, portando importanti risultati dal punto di vista economico, energetico e ambientale, specialmente se accompagnati da uno scrupoloso monitoraggio degli obiettivi previsti. Inoltre, la possibilità di integrare nel modello le informazioni disponibili sul patrimonio attraverso la Municipal Heri-

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tage Map (MHM) e di sovrapporle a quelle energetiche è un passo importante verso la definizione delle tecnologie di retrofit energetiche disponibili più compatibili, anche in una situazione di mancanza di regole generali. Paola Caputo e Giulia Pasetti, del dipartimento Best del Politecnico di Milano, hanno sviluppato una metodologia (Energy Scout) che consente di creare rapidamente un modello GIS e strumenti in grado di individuare gli edifici appartenenti a epoche definite o caratterizzati da particolari caratteristiche storiche. Grazie a questi strumenti è possibile selezionare gli edifici che necessitano di ristrutturazione e quelli che potrebbero essere più facilmente ristrutturati. Con maggiori informazioni, inoltre, le autorità locali potrebbero coinvolgere maggiormente i proprietari degli edifici e persuaderli a iniziare lavori di ristrutturazione. Inoltre, è possibile trovare gruppi di edifici che potrebbero essere ristrutturati tutti insieme creando economie di scala e più interventi di approccio all’intero edificio. Il metodo rappresenta un supporto interessante per indirizzare e ottimizzare le politiche future nel quadro di un rinnovamento razionale ed efficace del patrimonio edilizio italiano. Il metodo consente anche la definizione di scenari personalizzati e analisi statistiche che possono essere studiate al fine di valutare l’impatto energetico, economico e sociale delle misure tecniche selezionate.


HBIM: il BIM per il patrimonio storico Oggi il grande sviluppo dell’innovazione tecnologica per migliorare l’efficienza energetica del patrimonio storico ci consente di coniugare con una consapevolezza sempre maggiore le esigenze di restauro con quelle della sostenibilità. La ricerca condotta da Elena Gigliarelli, Filippo Calcerano e Luciano Cessari dell’Institute for Technologies Applied to Cultural Heritage del CNR ha due obiettivi principali: il primo è quello di identificare sistemi e metodi per migliorare le prestazioni degli edifici storici in un ambiente mediterraneo con sistemi di risparmio energetico e l’integrazione delle fonti energetiche rinnovabili; il secondo è di fornire utili indicazioni operative e sviluppare una metodologia per migliorare le capacità di progettazione e il processo decisionale all’interno del processo di conservazione. Tale approccio sistemico è stato sviluppato tramite la verifica e la valutazione di risultati in termini di miglioramento generale delle prestazioni energetiche, sostenibilità ambientale e attenzione al campo della conservazione. La ricerca descrive una metodologia integrata, olistica e multi-scalare per affrontare il tema dell’efficienza energetica del tessuto storico, supportato dall’uso di tecnologie nel campo del HBIM (Heritage o Historical BIM) che si occupa proprio del patrimonio storico costruito. Tra gli acronimi generati dal BIM, questo è sicuramente quello più interessante per la realtà italiana, soprattutto quando si parla di restauro del patrimonio architettonico esistente. Ma, dove si differenzia il processo HBIM rispetto al BIM convenzionale? Fondamentalmente nel tipo di informazioni che i modelli digitali raccolgono e come questi dati vengono acquisiti. Se da un lato il BIM aiuta a coordinare le diverse figure del processo edilizio introducendone le competenze nei modelli (distinti in architettonici, strutturali, impiantistici e di manutenzione), così da

pianificarne la realizzazione e computarne le quantità per il cantiere, HBIM si concentra invece sul rilievo, sulla definizione dello stato di conservazione dei luoghi e dei materiali, per meglio pianificarne interventi consapevoli. Il rilievo degli edifici, soprattutto storici, e dei loro elementi costituenti richiede infatti metodi di acquisizione in grado di descrivere ogni singolo dettaglio in maniera efficace, senza scegliere arbitrariamente l’informazione da registrare. I prodotti del rilievo, non solamente nella loro visualizzazione geometrica, rappresentano un importante strumento di conoscenza e supporto per le analisi tematiche e le investigazioni diagnostiche sugli edifici, essenziale per il loro programma di mantenimento. Per l’approccio HBIM, però, il modello geometrico costituisce “l’indice dei contenuti”, consultabile per raggiungere i dati ad esempio del singolo componente dell’impianto, del degrado del sistema strutturale o dell’impresa che da ultima ha eseguito un intervento, a seconda del livello di dettaglio raggiunto dal database. E’ chiaro che la conoscenza dell’organismo architettonico dev’essere molto ampia e questo richiede molti sforzi per investigare tutte le possibili fonti d’informazione che un modello HBIM può ospitare. Anche la definizione di rilievi geometrici mirati è un aspetto delicato. Gli ambienti di authoring BIM, quelli che consentono cioè di lavorare con oggetti intelligenti in grado di relazionarsi tra loro, richiedono un alto livello di specializzazione da parte dell’utente con un approccio da progettista e non da mero esecutore. Pertanto, la creazione di elementi costruttivi a partire da cataloghi di produttori o librerie di progetto studiate ad hoc è impegnativa, ma non tanto quanto la produzione di modelli BIM di complessi esistenti, dove le informazioni sono in primis da reperire (mediante indagini documentali e saggi), poi da inserire correttamente nei modelli digitali. In

L’Historical BIM si concentra sul rilievo, sulla definizione dello stato di conservazione dei luoghi e dei materiali, per meglio pianificarne interventi consapevoli n.71 www.casaeclima.com

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CONVEGNO CLIMAMED 2017 questo senso, l’orizzonte della ricerca HBIM si sta orientando verso la generazione di oggetti intelligenti con diversi livelli descrittivi, appoggiandosi a metodi di rilevamento accurati come le scansioni laser terrestri o la fotogrammetria digitale ad alta definizione.

Gli impianti

Gruppi Polivalenti Una soluzione alternativa per superare i numerosi vincoli negli edifici storici è di implementare nuovi sistemi di produzione di riscaldamento ed elettricità adeguati. L’integrazione delle fonti di energia rinnovabile in tali edifici è molto spesso non consentita o fortemente limitata per i problemi paesaggistici, anche se l’installazione degli impianti è fattibile dal punto di vista tecnico. Tuttavia, proprio il fatto che spesso gli edifici non residenziali o gli alberghi richiedono la produzione simultanea di acqua calda e fredda, la tecnologia delle pompe di calore polivalenti rappresenta una soluzione migliore rispetto alle pompe di calore tradizionali, poiché consentono la produzione di acqua calda e fredda in qualsiasi stagione, tramite il recupero del calore di condensazione, specialmente nel clima mediterraneo. E’ una buona soluzione anche per altre tipologie di edifici non residenziali, come gli hotel. Dal punto di vista dell’installazione, il vantaggio principale è l’uso di un unico generatore, per produrre acqua refrigerata e calda, con dimensioni simili a quelle di un refrigeratore tradizionale. Inoltre, nel caso di edifici senza punti in cui far passare i camini, la presenza di una pompa di calore polivalente al posto di una caldaia risolve i problemi relativi alla protezione antincendio delle strutture.

Sistemi radianti a basso spessore Guardando l’aspetto della distribuzione, l’innovazione e lo sviluppo di pannelli per applicazioni radianti sta andando sempre più verso sistemi a basso spessore che ne

Pannelli radianti installati nel salone ipogeo del Museo Egizio di Torino

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agevolano l’adozione in contesti problematici. Il sistema a pavimento radiante a basso spessore, spiegano Roberto Torreggiani e Matteo Pastore della Giacomini, utilizza una rete tridimensionale per tenere saldamente il tubo in posizione durante le operazioni di posa e per inserirlo completamente nel massetto, garantendo una distribuzione uniforme della temperatura con un basso grado di inerzia termica al sistema. Lo spessore ridotto riduce la temperatura di mandata ottimizzando le applicazioni con caldaie a condensazione o pompe di calore. La forma innovativa dei sistemi a basso spessore consente di utilizzare il pannello con massetto autolivellante; in questo caso l’altezza del sistema può essere molto bassa e il massetto a base di sabbia e cemento, rendendo il sistema economico e flessibile. In più, lo spessore contenuto assicura una distribuzione del calore ottimale e uniforme e un avvio rapido del sistema combinato con una bassa inerzia termica.

Pompe di calore Dato che negli edifici storici spesso sono presenti restrizioni paesaggistiche in merito all’installazione di impianti a fonte rinnovabile, una tecnologia alternativa potrebbe essere l’installazione di pompe di calore geotermiche. Un gruppo di lavoro dell’Università di Padova, composto da Giuseppe Emmi, Angelo Zarrella, Michele De Carli, Stefano Moretto, Antonio Galgaro, Matteo Cultrera e Adriana Bernardi, ha analizzato il comportamento termico di due edifici storici, situati rispettivamente a Venezia e Firenze. Dopo aver eseguito alcune simulazioni tramite lo strumento di calcolo TRNSYS ed aver tenuto conto delle prestazioni energetiche e della strategia di controllo del sistema, gli studiosi hanno verificato che le simulazioni delineano un profilo di carico dominante per il riscaldamento in entrambi i casi e una difficoltà di rigenerare termicamente il terreno nel periodo estivo. Ciò ha comportato un cambiamento della temperatura del terreno nel periodo di funzionamento a lungo termine e, di conseguenza, anche dell’efficienza energetica della pompa di calore. Tuttavia, i risultati mostrano che se il campo geotermico è stato ben progettato, questo problema può essere controllato. La pompa di calore geotermica è stata confrontata successivamente con una pompa di calore ad aria e con un sistema costituito da una caldaia a gas a condensazione e un refrigeratore aria-acqua. I risultati hanno evidenziato che il sistema di pompe di calore geotermiche rappresenta la soluzione migliore in termini di risparmio di energia primaria.



DENTRO L’OBIETTIVO

Educare alla sostenibilità Certificata ‘Living Building Challenge’, la Willow School non è soltanto un edificio dalle altissime prestazioni energetiche ma un luogo dove le scelte progettuali diventano uno strumento di educazione al rispetto ambientale   ERIKA SEGHETTI

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l concetto di sostenibilità applicato all’edilizia è estremamente ampio, e non può limitarsi all’efficienza energetica. Se l’uso di un’impiantistica efficiente e di materiali naturali e salubri gioca sicuramente un ruolo centrale nella riduzione dei consumi e dell’impatto ambientale del costruito, la vera sfida è quella di sviluppare un approccio integrato alla progettazione e che rispecchi una visione connessa all’idea di cambiamento.

Living Building Certification

Non si può parlare di reale cambiamento se non si parte dalla volontà di coinvolgere anche gli occupanti dell’edificio nella messa in atto di buone pratiche di sostenibilità, che non riguardano soltanto gli aspetti strettamente legati al costruito ma che abbracciano ogni ambito connesso all’impatto ambientale. E’ questo il merito dell’Health, Wellness & Nutrition Center della Willow School di Gladstone, nel New Jersey, che ha recentemente ottenuto la certificazione Living Building, lo

standard più completo e di alto livello del protocollo Living Building Challenge.

Coinvolgere i bambini per educarli alla sostenibilità

La Willow School, una scuola privata per l’infanzia, con i suoi 20mila mq di superficie, è il centro educativo multifunzionale più grande certificato Living Building di tutti gli Stati Uniti. La certificazione, sviluppata dall’International Living Future Institute di Seattle, prevede il rispetto di 20 “imperativi” distribuiti su 7 “petali”: Place, Water, Energy, Health & Happiness, Materials, Equity. Oltre a rispettare tutti i requisiti previsti, la scuola ha adottato un approccio molto interessante che prevede il coinvolgimento diretto nei bambini sia in un’ottica di educazione alla sostenibilità, rendendo visibili tutte le soluzioni adottate, sia di partecipazione attiva, come ad esempio nella gestione delle aree verdi.

SUL LIVING BUILDING CHALLENGE Creato nel 2006 dall’International Living Future Institute di Seattle, il Living Building Challenge (LBC) è uno dei programmi di certificazione più avanzati per la sostenibilità di edifici, infrastrutture, quartieri e comunità. Ciò che lo contraddistingue rispetto agli altri standard per il green building non è solo la messa a punto di criteri selettivi molto più alti ma soprattutto la presenza di obiettivi di sostenibilità rivolti non soltanto all’edificio in sé, ma all’intero contesto, tenendo contemporaneamente in considerazione passato, presente e futuro della comunità e secondo una metodologia ben chiara capace di coniugare standard architettonici, ingegneristici, di pianificazione, paesaggistici, sociali e politici.

Misurare le reali prestazioni dell’edificio in uso A determinare la possibilità di accedere o meno al percorso di certificazione non sono solo le prestazioni dell’edificio in fase progettuale ma anche la proiezione della qualità del costruito nel tempo. Per poter essere certificate, le strutture devono infatti essere state realizzate almeno 12 mesi prima dalla richiesta di adesione al protocollo, di modo da poterne monitorare le prestazioni anche a distanza di tempo.

Tre schemi di rating Il Living Building Challenge dà la possibilità di certificare l’edificio secondo tre diversi schemi: 1. Living Building Certification è la certificazione più completa, basata sulla conformità obbligatoria a 20 “imperativi” distribuiti su 7 “petali” (aree di sostenibilità); 2. Petal Certification richiede di conseguire almeno tre dei sette petali, uno dei quali nei capitoli acqua, energia o materiali; 3. Net Zero Energy Certification premia l’edificio che consuma il 100% di energia prodotta sul posto, senza alcuna possibilità di ricorrere a combustibili fossili.

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DENTRO L’OBIETTIVO

Sintonia con l’ambiente circostante

L’area che circonda la scuola è stata piantumata con una vasta gamma di alberi da ombra nativi, alberi in fiore, arbusti, piante perenni ed erbe, selezionati in modo da adattarsi ad alcune condizioni, come l’idoneità al suolo locale, l’umidità e le condizioni di illuminazione/ombra. Le piante sono state scelte anche per far sì che venga rispettato il ciclo naturale di fioritura che condizionerà il paesaggio nelle varie stagioni, attirando anche insetti e uccelli, in modo da far conoscere ai bambini le relazioni del mondo naturale. Sebbene il giardino sia stato irrigato per la prima stagione di crescita grazie a una cisterna per lo stoccaggio delle acque piovane, negli anni successivi le piante cresceranno soltanto con le normali piogge stagionali.

Agricoltura urbana Parte dell’area verde esterna è stata riservata a piccoli terreni agricoli, che verranno gestiti da studenti e docenti. La comunità scolastica sarà impegnata nella manutenzione degli orti anche durante i mesi estivi e impareranno anche a cucinare il raccolto nelle cucine didattiche dell’istituto. Dagli aceri verrà ricavato il noto sciroppo e gli studenti verranno direttamente coinvolti nel processo di estrazione della linfa. Tutti gli scarti agricoli e i rifiuti organici delle cucine della scuola saranno compostati e verranno utilizzati per concimare gli orti.

Percorsi pedonali interni al campus Uno degli imperativi per l’ottenimento della certificazione Living Builiding è lo sforzo di pianificare il sistema della mobilità adiacente all’edificio secondo criteri di “car free”. In questo caso, la difficoltà stava nella presenza di una strada a percorrenza veloce, la Route 206, adiacente alla scuola, che non ha consentito di privilegiare in modo esclusivo un’infrastruttura pedonale e ciclabile di collegamento.

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ORTI URBANI. Il progetto valorizza l’habitat naturale e prevede la presenza di aree verdi destinate all’agricoltura urbana


SERBATOIO ESTERNO per la raccolta e il trattamento delle acque meteoriche che vengono riutilizzate per vari scopi

Questa mancanza è stata ‘colmata’ con la realizzazione di una serie di percorsi interni al campus che consentono di raggiungere alcuni servizi e blocchi residenziali senza la necessità di prendere l’auto.

Net Zero Water

Il nuovo Health Wellness and Nutrition Building utilizza diverse strategie per ridurre al minimo il consumo di acqua potabile, fra cui l’utilizzo di rubinetteria a basso flusso e soprattutto l’implementazione di sistemi di raccolta dell’acqua piovana. In quest’ultimo caso, l’acqua viene trattata in una stanza all’interno dell’edificio, realizzata con pareti vetrate, di modo da consentire agli studenti di assistere al processo e di essere quindi educati al riciclo e riuso.

Recupero e trattamento dell’acqua piovana L’acqua passa attraverso una serie di filtri a cartuccia e un’unità di disinfezione UV prima di essere convogliata in un serbatoio, collegato a una pompa che pressurizza l’acqua trattata e disinfettata per la distribuzione ai servizi igienici a basso flusso. Quando il serbatoio è pieno, l’acqua verrà indirizzata in un canale verso un bacino idrografico, che al momento è stato rivestito di roccia ma l’idea è quella di realizzate dei bioswale, ovvero delle aree naturali pensate per la regimazione degli eccessi idrici. Il risultato è che la Willow School ha ottenuto una riduzione del 100% delle acque reflue nel sistema fognario municipale.

Net Zero Energy

Un obiettivo dichiarato per la Willow School era quello di realizzare un edificio che avrebbe dovuto produrre più energia di quella consumata. Il progetto ha previsto quindi la realizzazione di un grande impianto fotovoltaico sull’intera superficie del tetto. Il sistema è composto da 500 pannelli gestiti da inverter che convertono l’energia in elettricità che viene in parte utilizzata per i consumi interni dell’edificio e in parte viene immessa nella rete pubblica. Per ottimizzare le prestazioni dell’impianto è stata prestata particolare cura alla progettazione architettonica dell’edificio, la cui pendenza del tetto è pensata proprio per massimizzare l’esposizione ai raggi solari. n.71 www.casaeclima.com

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DENTRO L’OBIETTIVO

EFFICIENZA ENERGETICA. L’obiettivo NZEB è raggiunto grazie a un impianto solare in copertura e un sistema in pompa di calore

Salubrità e benessere indoor

Al fine di creare un ambiente salubre e confortevole per gli occupanti, la progettazione è partita da uno studio attento dell’illuminazione e ventilazione naturale. Grazie a finestre a battente, porte vetrate, lucernari e rivestimenti con pannelli dotati di aperture integrate, è stato raggiunto il risultato ottimale in termini di benessere indoor, senza andare ad incidere sulle prestazioni energetiche dell’edificio.

Qualità dell’aria interna Per garantire un elevato livello di qualità dell’aria interna, la ventilazione delle aule è gestita da un sistema ibrido costituito da finestre apribili, unità di ventilazione a recupero di calore e pompe di calore con sistemi di filtrazione e controlli localizzati all’interno delle stanze. In aggiunta a questi sistemi, sono stati installati anche dei ventilatori a soffitto che consentono la circolazione dell’aria nelle aule quando necessario. La stessa tipologia di impianti è prevista anche per la sala mensa e per le aule dove si svolgono le attività motorie, con dei controlli aggiuntivi per il sistema di ventilazione

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VENTILAZIONE E ILLUMINAZIONE NATURALE. Per garantire un’elevata qualità dell’ambiente interno si è puntato su ampie vetrate, lucernai e unità di ventilazione meccanica controllata a recupero di calore


meccanica controllata che consentono di gestire al meglio la climatizzazione in caso di variazioni nell’occupazione della stanza. Nella cucina è stata installata un’unità rooftop di tipo a recupero di calore dedicato, che permette di ridurre la capacità richiesta per il riscaldamento durante l’inverno e viceversa per il raffrescamento durante l’estate.

Biophilic Design

Con il termine “biofilia” si intende l’amore per la vita e per ogni organismo vivente e in architettura il cosiddetto Biophilic Design cerca di riflettere questa tendenza, creando degli ambienti che facilitino la connessione con la natura e che infondano un senso di benessere e appagamento. Obiettivi raggiungibili soprattutto attraverso l’uso

di materiali naturali, un forte ingresso di luce naturale e l’isolamento acustico. Questi principi vengono generalmente applicati negli spazi lavorativi o in quelli educativi, perché il benessere degli occupanti incide fortemente sulla capacità produttiva e di apprendimento.

Imitare la natura Nella progettazione della Willow School si è partiti da un’analisi della geologia e morfologia del paesaggio tipico del New Jersey settentrionale. L’edificio ne riproduce alcune caratteristiche riecheggiandone valli e creste montuose e trasformando il tetto in una sorta di ruscello artificiale dal quale viene fatta convogliare l’acqua recuperata verso il serbatoio posto all’ingresso. Questa ‘imitazione’ della natura si vede anche nei padiglioni che compongono gli edifici, per cui è stata utilizzata della pietra locale recuperata da vecchi granai abbandonati. Queste strutture massicce contrastano con la struttura portante dell’edificio fatta di travi e pilastri dall’aspetto leggero e che si sviluppano come rami di alberi. In questo modo, l’edificio sembra essere stato modellato o eroso dalle forze naturali. I giardini e boschetti che circondano l’edificio contribuiscono infine alla creazione di un ambiente in perfetta sintonia con la natura. Tutte queste scelte sono state prese con consapevolezza per infondere un senso di benessere negli spazi interni ma anche al fine di educare i giovani occupanti alla sostenibilità e all’importanza di ristabilire un rapporto armonico con il paesaggio circostante.

Materiali locali e naturali

In virtù del conseguimento della Living Building Challenge, nella progettazione dell’edificio è stato privilegiato l’uso di materiali naturali e privi di componenti chimici. Una caratteristica che li renderà molto più facilmente recuperabili e riutilizzabili a fine vita. D’altra parte, il campus è in crescita e non se ne conoscono ancora gli sviluppi futuri. Uno dei requisiti del progetto era quindi n.71 www.casaeclima.com

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DENTRO L’OBIETTIVO quello di sviluppare un modello flessibile che avrebbe potuto essere modificato e rivisto nel tempo.

Legno da recupero Parte del legno che è stato utilizzato per gli arredi interni proviene dagli alberi che sono dovuti essere abbattuti per lasciar spazio all’edificio e anche per ridurre l’effetto di ombreggiamento sul tetto che avrebbe dovuto ospitare un grande impianto fotovoltaico. Per ‘bilanciare’ questa perdita parte degli alberi sono stati ripiantati in altre aree circostanti e parte sono stati recuperati per altri usi.

Progettare gli spazi interni con funzionalità educative

Gli spazi interni sono stati progettati al fine di rispondere ad alcune esigenze educative. Solo per fare un esempio, le aule scolastiche danno un senso di definizione spaziale e di chiusura, di modo da infondere ai bambini una sensazione di rigore e di dovere. Viceversa, le stanze riservate alle attività fisiche e ricreative sono di ampie dimensioni e sono state progettate per esprimere una sensazione di libertà e di maggiore autonomia.

TRAVI COME ALBERI. La struttura portante dell’edificio si compone di travi e pilastri in legno che ricordano l’aspetto dei rami degli alberi

Un edificio ‘vivo’

L’edificio è sia una macchina ad alte prestazioni, progettata per ridurre al minimo il consumo energico e di qualsiasi altra risorsa, sia un luogo dove la percezione visiva e quella tattile hanno un ruolo centrale. La luce, i materiali e tutti i dettagli progettuali ne fanno una struttura con un’identità forte e distinta, fondata soprattutto sull’idea di rendere gli occupanti parte integrante del costruito e del progetto che vi è alla base.

Educare al rispetto ambientale Le caratteristiche di sostenibilità incorporate sono state rese visibili, in modo da creare un ambiente altamente favorevole all’apprendimento multiforme. Come parte delle attività quotidiane, gli studenti possono partecipare al monitoraggio energe-

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RIUSO. Gran parte degli arredi interni sono stati realizzati con legno da recupero

tico, alla gestione dei rifiuti e ad altri aspetti che rendono la Willow School una scuola dove si impara anche ad essere più consa-

pevoli del nostro patrimonio ambientale e dei mezzi che si hanno a disposizione per salvaguardarlo.


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DENTRO L’OBIETTIVO

Ri-costruire nel costruito Un progetto di risanamento energetico con abbattimento delle barriere architettoniche di una costruzione monofamiliare a Bolzano. Nel corso del 2018 sulla nostra rivista verranno pubblicati sei articoli che ci racconteranno l’evoluzione del cantiere attualmente in corso d’opera (da ottobre 2017). Questa prima parte tratterà dei cenni storici e dei temi di progetto   DAVIDE GIGLI* *Davide Gigli Studio d’Architettura

PRIMA E DOPO. Rendering dello stato dello stato di progetto e dello stato di fatto

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on è mai facile descrivere un progetto; ancor più quando all’interno di questo si incontrano e intersecano così tanti temi, la cui reciproca influenza determina continuamente variazioni sull’esito finale. E’ un processo iterativo che non si esaurisce nel progetto sulla carta, ma si aggiorna con l’avanzamento del cantiere. Questo lavoro nasce dalla necessità di fornire un’abitazione adeguata ad una famiglia numerosa, di cui fa parte anche una persona tetraplegica a causa di un incidente. E’ stato necessario dunque combinare le esigenze architettoniche di accessibilità con il rispetto dei parametri urbanistici e della normativa in tema di riduzione dei consumi e risparmio energetico, alla ricerca di un risultato estetico gradevole.

Cenni storici e temi di progetto

La costruzione si trova nel quartiere di Oltrisarco-Aslago a Bolzano. La prima concessione edilizia è datata 1931, a cavallo tra le due guerre. Una casa fortunata, sopravvissuta ai bombardamenti della seconda guerra mondiale, che colpirono il quartiere in maniera pesante. Probabilmente la protezione offerta dai rilievi del colle ha contribuito a risparmiare dalla distruzione le costruzioni del quartiere, oltre ad una scarsa valenza strategica delle stesse. Sia l’integrità delle costruzioni durante la guerra sia l’unica proprietà della casa non hanno portato a modifiche della composizione del lotto. Questo aspetto è molto importante, in quanto per poter calcolare la cubatura esistente e quella disponibile per un ampliamento (con o senza il 20% di bonus cubatura garantito dalla normativa altoatesina, in caso di raggiungimento della classe energetica CasaClima C) è necessario ricostruire la composizione originale dei lotti, per verificare se eventuali modifiche non abbiano già “saturato” gli indici di edificabilità. Questa verifica va fatta secondo gli articoli 35 (Zone residenziali) e 85 (Accertamento di conformità) della Legge Urbanistica Provinciale, da cui si evince che gli indici urbanistici previsti per la zona in oggetto sono stati rispettati. In questo caso la costruzione ricade, da piano regolatore, nella tipologia di costruzioni “residenziali a carattere semintensivo”, nell’attuale quartiere di Aslago, all’epoca facente parte delle “Zone semintensive - con disposizione aperta, semiaperta o chiusa con larghi spazi - edifici alti 3 piani”. Le attuali norme vigenti sull’area sono contenute nelle norme di attuazione della legge urbanistica provinciale (vedi Box 1).

Fotografie aeree riprese durante i bombardamenti della 2° guerra mondiale

Il quartiere di Aslago mantiene ancora in parte le caratteristiche urbanistiche che durante il periodo fascista ne decretarono lo sviluppo. La casa oggetto della trasformazione è una testimonianza delle caratteristiche costruttive dell’epoca, in quanto è stata realizzata con spessi muri in pietra (sassi e ciottoli raccolti negli alvei n.71 www.casaeclima.com

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DENTRO L’OBIETTIVO “ART. 15.1. ZONE RESIDENZIALI B3 DI COMPLETAMENTO”

BOX 1

Queste zone comprendono aree, già in larga parte edificate, che costituiscono le più recenti espansioni urbane. Sono ammessi gli interventi previsti dalle norme vigenti in materia, nel rispetto dei seguenti indici: a) indice di fabbricabilità del lotto edificabile: 3,5 m3/m2; b) altezza massima: 14,00 metri; c) rapporto massimo di copertura: 35%; d) distanza minima dai confini: 5 metri, salvo allineamenti preesistenti sul fronte stradale; e) distanza minima tra i fabbricati: 10 metri.

STATO DI FATTO, prima dell’inizio lavori

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dei fiumi vicini, Isarco e Talvera) legati da cemento magro. Non sono presenti ferri di armatura. Lo spessore murario a livello del piano seminterrato è pari a circa 60 cm e salendo di piano si assottiglia fino ad uno spessore di 45 cm. La struttura portante, costituita dagli stessi muri perimetrali e dal muro di spina centrale, lavora esclusivamente per compressione; come detto non sono stati ritrovati ferri o staffe di alcun genere. La povertà della struttura è coerente con l’epoca di costruzione, in cui ad un alto costo dei materiali si contrapponeva una grande disponibilità di manodopera non qualificata e a basso costo. Per rendere la struttura collaborante i solai sono realizzati con travi di legno incastrate nello spessore dei muri e completati con un tavolato su cui poggiano direttamente il sottofondo e le piastrelle. Le travi di legno, di sezione circa 25x25 cm, coprono luci comprese tra 4 e 5 metri e sono state realizzate da maestri d’ascia dell’epoca. Lo squadro infatti è irregolare e non sembra denotare una produzione industriale. Sul lato inferiore un controsoffitto in cannicciato di bambù sostiene l’intonaco e la rasatura di calce e gesso. Anche la copertura è realizzata con semplici travi di legno ricoperte da un manto di tegole. Il piano sottotetto non è attualmente abitabile e non sono mai stati effettuati interventi di isolamento termico (nemmeno sull’ultimo solaio, di separazione tra piano secondo e sottotetto).


Nel piano cantina sono presenti evidenti segni di ammaloramento dovuto a risalita capillare di umidità e infiltrazioni d’acqua. La bocca di lupo che parzialmente circonda la casa non è impermeabile e la mancanza di riscaldamento del piano seminterrato non ha contribuito a far rievaporare l’accumulo di acqua nei muri. Le doppie finestre a vetro singolo sono protette da persiane esterne, chiaramente datate e non allineate agli standard minimi. L’impianto di riscaldamento a gasolio è stato aggiornato con una caldaia a metano che produce riscaldamento e acqua calda sanitaria. La distribuzione del calore avviene attraverso un sistema a colonne di mandata indipendenti che alimentano i diversi radiatori, posti prevalentemente sotto le finestre. L’edificio attuale è classificato in classe G con un indice energetico superiore a 200 kWh/mq annuo.

Obiettivi del progetto

L’intervento sull’edificio nasce come progetto di risanamento globale, ma viste le specifiche esigenze del cliente è stato necessario dare una priorità ai diversi obiettivi del progetto: eliminazione delle barriere architettoniche, redistribuzione degli spazi interni, sfruttamento del bonus energia per aumentare il volume della costruzione e adeguamento agli standard CasaClima. Il primo elemento da risolvere sono state le barriere architettoniche. L’edificio originale ha la quota del piano terra sollevata di circa un metro rispetto al piano del giardino, in modo da consentire illuminazione e aerazione anche al piano cantine. Contestualmente con il cliente, è stato deciso di rendere il livello del primo solaio complanare al livello del terreno per garantire la massima accessibilità verso l’interno o l’esterno della casa. Questa scelta implicherà l’adattamento di tutti i livelli, compreso il piano cantine, con conseguenti interventi sulla struttura portante e le fondazioni. I due piani fuori terra sono composti dallo stesso layout interno: un corridoio, con andamento nord-sud, conduce alle stanze e agli ambienti di servizio. Lo stato attuale dell’immobile è assolutamente inadeguato agli standard normativi contemporanei in termini di accessibilità e adeguamento degli impianti. Sulla casa non sono mai stati fatti interventi di manutenzione straordinaria, solo alcuni adeguamenti: pertanto sarà obbligatorio intervenire su tutti gli aspetti costruttivi. La redistribuzione degli spazi interni ovviamente si combina con la necessità di rendere la casa al 100%

Sovrapposizione demolizioni e costruzioni

accessibile ad una persona disabile. Per questo motivo le stanze sono molto ampie, dove è sempre possibile trovare uno spazio di rotazione di 150 cm di diametro, e collegate da zone di passaggio (al piano terra) di estensione limitata. I collegamenti tra le stanze sono diretti, con zone di passaggio tendenzialmente quadrate. Ogni porta avrà una luce netta di passaggio non inferiore a 90 cm e in alcuni casi avranno un controllo automatico. In un caso come questo, dove la necessità di spazi ampi e fruibili è una questione sostanziale, la possibilità di ridurre i consumi energetici sfruttando il bonus cubatura è uno strumento ideale. L’intervento previsto porterà ad una classificazione CasaClima B, con un indice energetico inferiore a 50 kWh/mq annuo, con un miglioramento del 75%. E il bonus verrà sfruttato per aggiungere un nuovo volume al piano terra. Il tutto è più della somma delle parti. L’enunciato di Aristotele trova conferma nella quantità di elementi urbanistici che hanno caratterizzato la progettazione di questo risanamento. Un aspetto in particolare ha n.71 www.casaeclima.com

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DENTRO L’OBIETTIVO dato il via ad una catena di ragionamenti e correzioni, necessari per redigere un progetto corretto e funzionale alle esigenze della committenza. Le distanze dai confini sono infatti sostanzialmente corrette ma un muro di confine (verso un garage), essendo più alto di 4 metri, diventa il riferimento per i 10 metri di distanza tra fabbricati. L’intervento di risanamento si può realizzare solo oltre questo limite (a parte lo spessore di isolamento sul pre-esistente, che va in deroga fino a 30 cm). In pianta (in azzurro) è indicata la sola area su cui è possibile effettuare interventi di nuova costruzione nel lotto, il che equivale a dire che se la casa fosse stata abbattuta l’unica sagoma possibile sarebbe stata tale rettangolo di 5x10,6 m circa. Per questo motivo metà sagoma mantiene l’andamento originale del tetto (risanato e isolato) mentre metà sagoma viene innalzata e concorre a dare un aspetto più contemporaneo al progetto. E per lo stesso motivo l’aumento di cubatura al piano terra si colloca nell’angolo a nord-est. (ndr: il nord è verso destra). Questa scelta viene anche dettata dalla volontà di utilizzare tale bonus per aumentare gli spazi in orizzontale, piuttosto che in altezza, anche se la legislazione sul bonus non prevede nulla di specifico nel caso di utilizzo per l’abbattimento delle barriere o per fruitori disabili, per i quali l’aumento di cubatura in verticale può avere meno senso. Per riuscire a realizzare questo cambio di sagoma è stato infatti necessario verificare il rapporto di copertura esistente, e in questo caso l’unica soluzione possibile è stata quella di eliminare un garage (piccolo e con infiltrazioni e crepe che avrebbero necessitato comunque di diversi interventi), liberando lo spazio per il giardino. I posti auto verranno garantiti da un manto di verde carrabile. Questo aspetto è stato cruciale per poter ottenere una reale accessibilità degli spazi interni e apre una riflessione sulle regole urbanistiche e la loro ferrea applicazione. In un caso come questo è stato possibile trovare una soluzione, ma se non ci fosse stata la possibilità di modificare l’impronta a terra dell’edificio il bonus cubatura sarebbe rimasto un semplice esercizio di progettazione. Forse è il caso di analizzare questo particolare ambito o peculiarità e ampliare il campo di applicazione del bonus. Una persona costretta sulla sedia a rotelle ha necessità (sostanziali, non vezzi) di maggiori spazi in orizzontale, piuttosto che in verticale, se la soddisfazione di tale necessità non lede i diritti dei confinanti.

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Pianta di progetto del piano terra con evidenziazione delle distanze urbanistiche: 10 mt radiali da altre costruzioni, 5 mt da confini e strade

Pianta dello stato di fatto risalente alla prima concessione edilizia (1936)


MERCOLEDÌ 24 GENNAIO 10:00 - 12:00 Qualità dell’aria interna e comfort igrometrico nelle abitazioni Partner: NaturaliaBau, Riwega

• Come valutare la qualità dell’aria interna? Con CasaClima Nature. Arch. Mariadonata Bancher / Ing. Martina Demattio - Tecnico Collaboratore Agenzia • Assorbimento igroscopico: Intonaci e finiture in argilla. Arch. Matteo Pontara, Arch. Demis Orlandi - Responsabile Tecnico NaturaliaBau • La verifica termoigrometrica delle strutture esterne. Esperto - Riwega Srl • Sistemi applicativi a secco ed a umido per interni: consigli per la lavorazione. Arch. Matteo Pontara, Arch. Demis Orlandi - Responsabile Tecnico NaturaliaBau

13:00 - 15:00 Energycheck & bilanciamento idraulico Partner: Geo Sun, Peintner

• Risparmiare energia e denaro con il Energy Check CasaClima. Arch. Ivano Talmon / Dott. Ulrich Klammsteiner - Tecnico Collaboratore Agenzia CasaClima • Condizioni, funzionamento e tipologie delle pompe di calore. Eros Ferrari - Geo Sun renewable energy • Risparmiare energie con bilanciamento idraulico. Sig. Peintner - Esperto bilanciamento • Pompe di calore: indicazioni per la corretta esecuzione, incentivazione e paragone con altri sistemi di riscaldamento. Eros Ferrari - Geo Sun renewable energy

15:30 - 17:30 Impianti per edifici efficienti Partner: Röfix, Eurotherm

• Le configurazioni impiantistiche ideali per una CasaClima (dal Programma ProCasaClima fino al Prodotto di Qualità CasaClima VMC). Ing. Matteo Rondoni -Tecnico Collaboratore Agenzia CasaClima • Sistemi per pavimento, massetti, sistemi radianti innovativi a bassissimo spessore per la riqualificazione energetica – esempio intervento realizzato in casa IPES Bolzano. Arch. Giuseppe Scarpinato Consulente energetico Eurotherm e un Esperto Röfix • Sistemi per pavimento: esempio intervento realizzato in casa IPES Bolzano. Arch. Giuseppe Scarpinato - Consulente energetico Eurotherm e un Esperto Röfix • Domande e risposte su sistemi per pavimento e radianti innovativi a bassissimo spessore. Arch. Giuseppe Scarpinato - Consulente energetico Eurotherm e un Esperto Röfix

GIOVEDÌ 25 GENNAIO 10:00 - 12:00 Risanamento con isolamento interno degli edifici e ponti termici Partner: Esse Solai, NaturaliaBau, Agosti Nanotherm

• Assenza di condensa? Come isolare dall’interno secondo CasaClima. Ing. Martina Demattio - Tecnico Collaboratore Agenzia CasaClima • Cappotto termico interno: acustica, tenuta all’aria e protezione dell’involucro. Arch. Matteo Pontara, Arch. Demis Orlandi - Responsabile Tecnico NaturaliaBau • Risanamento di ponti termoacustici con sistema a secco e bassa spessore. Fabrizio Agosti, esperto CasaClima, titolare Agosti Nanotherm • Taglio termico strutturale per sbalzi e solai, correzione di ponti termici delle aperture. Ing. Michele Locatelli - Responsabile Ricerca & Sviluppo Esse Solai

13:00 - 15:00 Costruire in legno Partner: Aster, De Martin

• Costruire in legno: Soluzioni costruttive per edifici in legno, dettagli, collegamenti, nodi strutturali. Esperto - Aster • Costruire in legno: sistemi di fissaggio. Esperto - Aster • Hotel Mountain Eden Selva, un Hotel in legno Certificato CasaClima e ClimaHotel - Parte I. Arch. Paolo De Martin - Consulente CasaClima • Hotel Mountain Eden Selva, un Hotel in legno Certificato CasaClima e ClimaHotel - Parte II. Arch. Paolo De Martin - Consulente CasaClima

15:30 - 17:30 Progettare in legno e BIM Partner: Aster, Riwega, NaturaliaBau, Bassani

• BIM lavorare in sette dimensioni. Cristian Bassani

• Come progettare una sopraelevazione in legno: sistemi, dettagli, collegamenti, nodi strutturali. Esperto - Aster • Freni/barriere vapore, stratigrafie: La tenuta all’aria, vento, vapore e rumore nelle strutture in legno. Claudio Pichler - Direttore Tecnico Riwega • Sfasamento delle coperture in legno e di strutture ‘leggere’. Ing. Michele Locatelli - Responsabile Ricerca & Sviluppo Esse Solai

FIERA KLIMAHOUSE 2018 Padiglione C - Stand lvh.apa - C 21/54

VENERDÌ 26 GENNAIO 10:00 - 12:00 L’isolamento termico dell’involucro, comfort invernale ed estivo Partner: Röfix

• Progettare il comfort estivo: concetti e strategie. Ing. Matteo Rondoni -Tecnico Collaboratore Agenzia CasaClima • L’isolamento termico dell’involucro con sistemi a cappotto innovativi. Esperto Röfix • Cantiere dal vivo, sistemi a cappotto a regola d’arte. Esperto Röfix • L’isolamento termico dell’involucro con sistemi a cappotto innovativi. Esperto Röfix

13:00 - 15:00 Riqualificazione energetica Partner: Esse Solai, NaturaliaBau, Agosti Nanotherm

• Sfruttare il potenziale e rispettare i vincoli nelle riqualificazioni: CasaClima R. Dott. Ulrich Klammsteiner - Tecnico Collaboratore Agenzia CasaClima • Ponti termici e Comfort abitativo. Ing. Michele Locatelli Responsabile Ricerca & Sviluppo Esse Solai • Il risanamento del tetto in legno: stratigrafie, coibentazione, finiture. Arch. Matteo Pontara arch. Demis Orlandi - Responsabile Tecnico NaturaliaBau • Risanamento di ponti termoacustici con sistema a secco e bassa spessore. Fabrizio Agosti, esperto CasaClima, titolare Agosti Nanotherm

15:30 - 17:30 Riscaldamento a bassa temperatura e Energymanagement Partner: Eurotherm, Röfix

• Presentazione: Energymanagement con Klimafactory. Ing. Stefano Nardon - Tecnico Collaboratore Agenzia CasaClima • L’impiantistica per il risanamento, risparmio e comfort abitativo. Arch. Giuseppe Scarpinato - Consulente energetico Eurotherm e un Esperto Röfix • L’impiantistica per il risanamento, Il soffitto radiante. Arch. Giuseppe Scarpinato - Consulente energetico Eurotherm e un Esperto Röfix • Cantiere dal vivo, domande e risposte in merito all’impiantistica per il risanamento. Arch. Giuseppe Scarpinato - Consulente energetico Eurotherm e un Esperto Röfix

SABATO 27 GENNAIO 10:00 - 12:00 Costruire naturale e protocolli di sostenibilità Partner: Röfix

• I Protocolli di sostenibilitá CasaClima: dal Klimahotel al Klimaschool. Ing. Martina Demattio / Arch. Donata Bancher-Tecnico Collaboratore Agenzia CasaClima • Recupero di edifici storici, intonaci alla calce, consolidamenti strutturali e soluzioni per i problemi d’umidità e muffe. Esperto Röfix • Cantiere dal vivo, domande e risposte su recupero di edifici storici. Esperto Röfix • L’isolamento termico dell’involucro con sistemi a cappotto innovativi. Esperto Röfix

13:00 - 15:00 Principi di adeguamento sismico / Il sistema tetto Partner: Esse Solai, Riwega

• Efficienza energetica e sismica: due facce della stessa medaglia. Ing. Roberto Calliari - consulente CasaClima • Costruzioni antisismiche energeticamente efficienti (Bilastra, Termobilastra, Dual Solution, Esse Therm). Ing. Michele Locatelli Responsabile Ricerca & Sviluppo Esse Solai • Il sistema tetto piano: ventilazione, stratigrafie, tetto a verde. Esperto, Riwega • Linea Vita e Rischio di Cadute dall’Alto. Ing. Stefano Dalla Nora, Riwega

15:00 Chiusura della KlimaHouseAcademy 2018

Gli artigiani lvh.apa vi attendono a Klimahouse 2018, in programma a Bolzano dal 24 al 27 gennaio, con un fitto programma di relazioni di esperti del risanamento edile! Disposti intorno all‘area di presentazione della Klimahouse Academy trovate artigiani specializzati e le sezioni di mestiere, pronti a fornirvi consulenze personalizzate ed informazioni dettagliate. Tutte le presentazioni ed i workshop sono gratuiti! Per ulteriori informazioni visitate:

www.klimahouseacademy.com www.lvh.it PARTNER


DENTRO L’OBIETTIVO

Da autorimessa a struttura ricettiva Opportunità e sfide in una ristrutturazione integrale   ING. UMBERTO BERARDI* E ARCH. GABRIELE BERARDI** *Ryerson University **4C srl – Studio Tecnico Berardi

L’

intervento proposto offre l’occasione per rinnovare comuni riflessioni circa le opportunità di recupero del patrimonio costruito, offerte dalle recenti disposizioni normative. Non vi sono dubbi ormai, che il recupero e la rifunzionalizzazione degli edifici esistenti, agevolati da vantaggi fiscali, spinga ad una nuova concezione sartoriale in merito all’attività del ristrutturare, intesa come summa di sapere tecnico, strutturale, bioclimatico e architettonico. Lontano dalle pratiche del consumo del suolo e spersonalizzazione dell’offerta, entrano in scena sin dai primi

L’edificio destinato ad autorimessa nel 2012 prima dell’inizio dei lavori di ristrutturazione

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Prospetti laterali a conclusione dei primi lavori di ristrutturazione

momenti i proprietari, quali attori determinanti di un processo che, in sinergia con consulenti e imprese, ridà vitalità e dignità economica a proprietà che per caratteri di vetustà sono ormai destinate all’abbandono (troppo spesso soggetti ad un accanimento del fisco si trascinava la tendenza a considerare le proprietà immobiliari più come un peso che come un asset). Resta quindi ai progettisti e al variegato mondo dei professionisti del settore edile la sfida più accattivante: rivitalizzare angoli di città e stimolare con buone pratiche processi di contagioso rinnovamento anche alle proprietà contermini com’è il caso preso in esame in questo articolo.

L’intervento

In uno scenario di variegata convenienza fiscale ad intervenire sul patrimonio esistente, viene qui descritto un intervento di trasformazione di una piccola autorimessa in una struttura ricettiva, situata in un piccolo borgo in provincia di Foggia. Nel 2012, prima dell’inizio dei lavori, l’edificio in muratura tufacea e privo di impianti si presentava in condizioni piuttosto fatiscenti, essendo stato utilizzato

Il lavoro di recupero e la rifunzionalizzazione del patrimonio immobiliare esistente offre opportunità e soddisfazioni sia ai proprietari che ai progettisti e alle imprese edili per il parcheggio di autoveicoli da diversi decenni. L’edificio, libero su tre lati e a ridosso del centro storico di Troia (FG), gode di una visuale unica sui confinanti Monti Dauni, lungo il declivio della collina cittadina. Il progetto ha mirato ad una riqualificazione dell’edificio sia funzionale sia architettonica. Inizialmente è stato realizzato un piano interno per aumentare gli spazi disponibili e un integrale capn.71 www.casaeclima.com

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DENTRO L’OBIETTIVO AGEVOLAZIONI La legge di bilancio 2018 ha confermato il bonus ristrutturazioni (per un importo pari al 50% delle spese sostenute) e l’Ecobonus (per il 65%), introducendo anche nuovi bonus come il bonus verde. Si tratta forse dell’ultimo anno in cui si potrà usufruire di un bonus così generoso (innalzato al 50% dal 2013 con il decreto legge n.83/2012), dopo di che le misure dovrebbero tornare a quelle originarie previste dall’art.16-bis del TUIR, ossia una detrazione Irpef pari al 36% delle spese sostenute. Il bonus ristrutturazioni 2018 spetta per lavori di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati su parti comuni di edifici residenziali, cioè su condomini, e per interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia effettuati su singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e pertinenze. Oltre al bonus ristrutturazioni, un’importante conferma contenuta nella legge di bilancio 2018 riguarda la proroga dell’Ecobonus per i lavori volti a conseguire un risparmio energetico, sebbene alcuni interventi da quest’anno (sostituzione e posa in opera di infissi, installazione schermature solari e l’installazione di caldaie a condensazione e a biomassa), beneficeranno di una detrazione solo del 50%. E’ bene tuttavia ricordare che l’Ecobonus condomini prevede una detrazione fino al 75% e che è stata istituita la possibilità di cessione del credito dei condomini incapienti anche a banche e istituti di credito. Inoltre, è stato confermato il Sisma bonus, con la possibilità di detrarre fino al 80% in caso di riduzione di due classi di rischio e fino al 85% quando l’intervento è effettuato in condomini. Come evidente, esiste quindi una corposa serie di benefici fiscali cui si può attingere per favorire la riqualificazione del patrimonio esistente.

Interni della struttura ricettiva

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potto termico dell’edificio con successivo rivestimento in scorza di pietra locale. Poi, è stato costruito un terrazzo superiore per la struttura alberghiera da cui godere di una visuale unica sui Monti Dauni. L’edificio dall’apparenza monolitica, rimembrante l’architettura fortificata caratteristica del centro storico, grazie ad alcuni elementi prospettici riesce a preservare un senso di modernità d’insieme. Per esempio, il prospetto sud si caratterizza da un’alternanza di parti rivestite in pietra (nel piano terra) e una ampia modanatura in legno e parti intonacate con forme dissimmetriche che lasciano emergere il linguaggio moderno dell’intervento. Tale linguaggio trovava maggior spazio negli interni, dove le varie stanze sono caratterizzate dai colori dell’architettura mediterranea, con maioliche nei bagni, alternate ad elementi strutturali in acciaio, utilizzati e lasciati a vista, per esempio, per la struttura del nuovo solaio creato all’interno dell’edificio originario.

Copertura mimetica

Nel 2017 si è scelto di continuare il processo di trasformazione dell’edificio tramite una sopraelevazione, con la creazione di un nuovo piano


e altre quattro camere per gli ospiti. In questo caso, l’intervento a struttura in legno ha voluto adagiarsi sull’edificio esistente con leggerezza, e la forma della copertura ricorda i paesaggi collinari che circondano l’edificio. Il disegno della copertura si caratterizza non solo per la forma ondulata, ma soprattutto per il rivestimento in scaglie metalliche di diversi colori che permettono di (con-)fondere la copertura con il retrostante paesaggio, in un unicum architettonico-paesaggistico.

Paesaggi visibili dal tetto dell’edificio e copertura metallica realizzata con scaglie di diversi colori n.71 www.casaeclima.com

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CASE STUDY

INFORMAZIONE DALLE AZIENDE

Domino’s Pizza sceglie Hitachi per climatizzare i suoi spazi a Milano A sud ovest di Milano Hitachi climatizza il punto vendita del brand americano con un impianto RASC Premium, l’unità “esterna” che scompare   a cura di JOHNSON CONTROLS HITACHI AIR CONDITIONING

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L’

attività di Domino’s Pizza - in prevalenza di asporto e consegna pizza a domicilio - prevede un locale di dimensioni ridotte: in fase di progettazione era quindi necessario inserire solo unità interne canalizzabili. Anche l’installazione di una motocondensante all’esterno risultava problematica, in quanto non si voleva collocarla sul fronte strada e mancavano le autorizzazioni per l’installazione nel cortile condominiale. Inoltre, il committente desiderava ottenere condizioni di comfort climatico ottimali anche con il forno funzionante e con basse temperature esterne.

La soluzione

RASC Premium unità esterna

RASC Premium, l’unità invisibile ideale per la climatizzazione di piccoli spazi commerciali situati nei centri storici, è stata la proposta di Hitachi per soddisfare le esigenze del committente. Il sistema è costituito da un’unità motocondensante canalizzabile da 10 HP in pompa di calore a R 410A condensata ad aria, che utilizza un ventilatore centrifugo in grado di assicurare una prevalenza statica massima fino a 120 Pa. La motocondensante è collegata a una unità interna canalizzabile ad espansione diretta. RASC Premium è dotata del compressore Hitachi Scroll verticale ad alta pressione che assicura indici di caricabilità in un range compreso tra 75 e 120% della potenza nominale. La fase di scambio termico dell’unità interna è garantita da due griglie in ambiente e da nove anemostati completamente armonizzati con le luci e con i pannelli del controsoffitto, di cui cinque sono posti nell’area clienti e quattro nell’area dispatch.

Installazione facile ed elevate prestazioni

Il sistema RASC Premium, grazie al collegamento della sola tubazione frigorifera e del bus di comunicazione, rappresenta la soluzione più semplice dal punto di vista installativo e progettuale attualmente sul mercato. L’installazione dell’impianto, effettuata esclusivamente all’interno dell’edificio, non espone il sistema agli agenti atmosferici limitandone le manutenzioni alla sola pulizia delle batterie di scambio delle unità e assicurando un’elevata efficienza. La gestione dell’impianto è semplice e intuitiva: si effettua attraverso un pannello di comando locale che ne permette anche la programmazione settimanale nel rispetto di eventuali giorni di chiusura dell’attività. Grazie all’innovazione Hitachi, l’impianto installato presso Domino’s Pizza ha consentito un notevole contenimento dei costi di

Particolare anemostati Domino’s Pizza

installazione ed ha permesso di raggiungere indici di efficienza stagionale (ESEER) fino a 6,13 con una conseguente riduzione del consumo energetico annuo.

Per ulteriori informazioni: www.hitachiaircon.it n.71 www.casaeclima.com

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AUTOMAZIONE EDIFICI

INFORMAZIONE DALLE AZIENDE

Pianificazione, reportistica energetica e monitoraggio sono disponibili anche da remoto per una manutenzione predittiva dell’edificio

Soluzioni intelligenti a risparmio energetico per edifici sicuri e green Innovare, risparmiare e proteggere sono le tre parole chiave della mission di Delta nello sviluppo di soluzioni dedicate alla realizzazione e alla promozione degli smart building   GABRIELE CONTINI

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I

n occasione della manifestazione Smart Building Expo 2017 (15-17 novembre, Rho Fiera Milano), Delta Energy Systems, filiale italiana del colosso multinazionale Delta Electronics, ha presentato il proprio portafoglio di soluzioni intelligenti a risparmio energetico per supportare la creazione di edifici intelligenti, sicuri e a bassa emissione di carbonio, cui si affiancano le infrastrutture per ricaricare i veicoli elettrici a elevate prestazioni. Soluzioni che uniscono tecnologie software innovative e vari protocolli internazionali per integrare e gestire efficacemente fonti di riscaldamento e raffreddamento, climatizzazione, ventilazione, illuminazione, energia, sicurezza e altre funzioni dell’edificio. I sistemi di controllo degli edifici all’avanguardia e gli impianti per la sorveglianza di sicurezza delle consociate di Delta, rispettivamente Loytec e Vivotek, forniscono una piattaforma “all in one” grazie al software che integra il controllo e la gestione dei dispositivi e consente di connettersi ad una vasta gamma di sistemi di automazione e di gestione delle facility di uffici ed immobili. A testimonianza della validità della propria proposta, la sede centrale per la regione EMEA di Delta in Olanda, rinnovata nel 2017, non solo ha ottenuto la certificazione BREEAM come “green building”, ma l’integrazione di queste innovative soluzioni si stima porterà a circa un 45% di risparmio energetico annuo.

IDILIO CIUFFARELLA, Direttore Generale di Delta per gli Smart Building nella regione EMEA

“Delta si concentra sul promuovere l’economia a basse emissioni di carbonio, contribuendo alla trasformazione di infrastrutture ad elevato consumo energetico come, per esempio, gli edifici ed il trasporto. In tutta Europa, il nostro portafoglio altamente diversificato vanta comprovate esperienze nel consentire un notevole risparmio di energia e spese di gestione”

Idilio Ciuffarella

Automazione degli edifici

Il Sistema di Gestione e Controllo degli Edifici (BMCS) di Delta fa leva sulle tecnologie della consociata Loytec con sede in Austria, compatibili con tutti i protocolli aperti utilizzati nel controllo degli edifici (Modbus, BACnet, M-Bus, DALI, EnOcean, OPC, LON e KNX). Questa caratteristica conferisce valore aggiunto e semplifica il controllo globale dei sottosistemi critici negli edifici, includendo: HVAC, produzione e storage di energia, illuminazione, sicurezza e molto altro. Inoltre, la piattaforma di automazione degli edifici si sposa perfettamente con i sistemi di sorveglianza di Vivotek.

Ricarica di veicoli elettrici

L’esperienza nel Power Electronics ad elevata efficienza consente a Delta di sviluppare infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici, sia in corrente continua, sia in alternata, di ultima generazione. Il caricatore a parete per veicoli elettrici da 25 kW in continua consente di svolgere rapidi processi di ricarica permettendo, ad esempio, di ricaricare l’80% dei 40 kWh della prossima Nissan Leaf 2018 in circa 90 minuti. Grazie alle dimen-

Il BMCS facilita la realizzazione di edifici intelligenti e ne migliora l’efficienza operativa n.71 www.casaeclima.com

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AUTOMAZIONE EDIFICI

Soluzione DC Wallbox per la ricarica dei veicoli elettrici

DELTA ELECTRONICS PER TELECOM ITALIA Il sistema Delta BMCS, installato in un edificio direzionale di Telecom Italia, consente di predisporre modalità di funzionamento efficienti dal punto di vista energetico nell’infrastruttura HVAC come programmi di avvio/ arresto ottimizzati, raffreddamento notturno, aggiustamento del carico e deadband, per realizzare un risparmio nei consumi elettrici annui di oltre il 12% e una riduzione equivalente stimata annua delle emissioni di carbonio fino a 573 tonnellate. Delta BMCS integrato con il sistema LWEB900 raccoglie e analizza i dati del sistema centralizzato HVAC e misura le variazioni dei parametri quali temperatura ambientale, umidità, entalpia, per un ulteriore controllo automatizzato e da remoto delle unità di trattamento dell’aria (AHU), fan coil, refrigeratori e unità di riscaldamento.

Il sistema Delta BMCS ha consentito oltre il 12% di risparmio energetico annuo, relativo all’HVAC, presso una struttura operativa chiave di Telecom Italia in Veneto

La piattaforma LWEB-900 offre anche funzioni per la gestione utenti ed allarmi, pianificazione e reportistica energetica e monitoraggio da remoto per ottenere la manutenzione predittiva dell’edificio. Il sistema integra potenti server di automazione L-INX con web server, moduli flessibili di espansione L-IOB I/O e gateway compatibile con tutti i protocolli open di comunicazione. Ciò permette di offrire una soluzione realmente integrata, modulare, flessibile e conveniente basata su IP. Per i segnali trasmessi dai sensori di temperatura/umidità, i server di automazione L-INX sono in grado di monitorare lo stato del sistema e il consumo di energia, nonché controllare o disattivare i refrigeratori.

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sioni compatte, ad un alloggiamento leggero e alla modularità del sistema è possibile realizzare un’installazione agevole ed economica, mentre l’efficienza di conversione, che raggiunge il 94%, permette considerevoli risparmi di energia. Inoltre, per una maggiore praticità, dispone di porte di ricarica duali CCS/CHAdeMO. L’EVSE Mini Plus CA è, invece, un dispositivo di ricarica, compatto, moderno, elegante e duraturo, in grado di offrire fino a 7,36 kW di potenza elettrica in uscita, secondo gli standard di ricarica IEC62196-2 tipo1/tipo 2. Gli utenti troveranno particolarmente pratiche l’autenticazione a mezzo scheda RFID e l’interfaccia friendly, mentre le sue qualità di protezione IP55 ed IK08 antivandaliche contribuiscono a garantire l’integrità e l’affidabilità del sito di ricarica.

Storage di energia

L’Energy Storage System Hybrid E5 integra l’inverter ibrido E5 di Delta, ad elevata efficienza (fino al 97,2%, fotovoltaico/rete), con un cabinet per batterie agli ioni di litio da 6 kWh, un misuratore di potenza e un monitor intelligente. Il sistema è progettato per nuovi sistemi fotovoltaici in applicazioni residenziali e commerciali ed offre maggiore flessibilità e un’installazione semplificata in quanto l’inverter ed il cabi-

net sono separati. Il monitor intelligente facilita la gestione ottimale dell’inverter E5 e della batteria, fungendo anche da gateway per la visualizzazione tramite i dispositivi mobili.

Illuminazione a LED

Delta vanta notevole esperienza nel consentire importanti riduzioni del consumo di energia attraverso i propri apparecchi d’illuminazione a LED, utilizzati comunemente in combinazione con la tecnologia di controllo degli edifici intelligenti. Gli apparecchi d’illuminazione industriale a LED della serie “Staccato” sono caratterizzati da un’elevata efficienza (fino a 160 lm/W) ed una luminosità pari a 30,000 lm. Di conseguenza, possono determinare risparmi energetici fino a 400 W, sostituendo le lampade fluorescenti e HID (high-intensity discharge) ad elevato consumo di energia. Con il loro grado di protezione IP66, resistono ad ambienti avversi, comunemente presenti in stabilimenti, magazzini e hub di trasporto. Da parte loro, i troffer a LED architettonici della serie “Athos” offrono un eccellente rapporto comfort/luminosità grazie al loro design unico, dotato di diffusori ottici micro-prismatici e al loro UGR (Uni ed Glare Rating) inferiore a 19.

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IMPIANTI

INFORMAZIONE DALLE AZIENDE

Soluzioni per la ventilazione nei sistemi di scarico La ventilazione di un impianto di scarico permette il passaggio del necessario quantitativo d’aria nelle tubature, indispensabile per limitare le variazioni di pressione e garantire uno scarico silenzioso   a cura di VALSIR

I

l contenimento dei livelli di pressione all’interno della rete di scarico e l’eliminazione degli effetti di sifonaggio vengono garantiti da opportuni sistemi di ventilazione delle condotte. Sono dei tratti di tubazioni collegate alla rete di scarico che assicurano un flusso di aria di reintegro che limita le variazioni di pressione e garantisce uno scarico ottimale degli apparecchi sanitari. Le pressioni in un sistema di scarico, dovute ad errata ventilazione o alla sua mancanza, sono la causa di malfunzionamenti e situazioni sgradevoli come rumori e cattivi odori.

COME FUNZIONA LA VENTILAZIONE DI UN SISTEMA DI SCARICO?

BOX 1

Per comprendere l’importanza di una corretta ventilazione dell’impianto di scarico simuliamo con una prova pratica il comportamento del sistema di scarico. Prendete allora una bottiglia di plastica da due litri circa e riempitela di acqua. A questo punto capovolgetela, svitate il tappo e osservare il comportamento dell’acqua che fuoriesce. Noterete sicuramente bolle e turbolenze nel flusso. Ora provate lo stesso esperimento ma, dopo aver capovolto la bottiglia e prima di aver svitato il tappo, praticate un foro alla base della bottiglia. Il risultato è una fuoriuscita più rapida dell’acqua senza formazione di bolle o turbolenze.

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Riferimenti legislativi

La normativa UNI EN 12056 prevede diverse configurazioni dei sistemi di ventilazione sia delle colonne che delle diramazioni di scarico. Sul campo si possono trovare innumerevoli soluzioni alternative alle configurazioni di base della norma che danno luogo a molteplici varianti adatte a risolvere specifiche configurazioni impiantistiche. La normativa UNI EN 12380 del 2014 definisce la classificazione, i requisiti, i metodi di prova e la valutazione di conformità delle valvole di aerazione dei sistemi di scarico a gravità.

Sistema di scarico con ventilazione primaria

Rappresenta la configurazione più economica e diffusa. La ventilazione è garantita dalla colonna di scarico il cui diametro è mantenuto costante dalla base della colonna stessa sino all’esterno del tetto. Il sistema di ventilazione primaria elimina l’effetto di aspirazione sui sifoni ma non quello di compressione al piede di colonna, in particolare in edifici con elevato numero di piani. Come alternativa al prolungamento a tetto è possibile utilizzare la valvola di aerazione Valsir Ventilo (vedi box 2) che garantisce l’ingresso di aria nella colonna e impedisce la fuoriuscita di gas maleodoranti in ambiente.

Sistema di scarico con ventilazione parallela diretta ed indiretta

È un sistema costituito da una colonna di ventilazione posata parallelamente a quella di scarico. Nel sistema con ventilazione parallela diretta la colonna di ventilazione è allacciata alla colonna di scarico, mentre nel sistema con ventilazione parallela indiretta la colonna


FIGURA 1. Sistemi per ventilare un impianto di scarico previsti nella norma EN 12056

di ventilazione è allacciata alle diramazioni di scarico. La normativa UNI EN 12056 stabilisce un diametro minimo per le colonne di ventilazione parallela in relazione al diametro della colonna di scarico. Anche in questo caso la colonna di scarico viene prolungata fino a tetto oppure termina in ambiente mediante valvola di aerazione Valsir Ventilo. Questa soluzione ha il vantaggio di gestire le pressioni che si sviluppano in ogni parte della colonna e per questo motivo è preferita rispetto alla ventilazione primaria, soprattutto in fabbricati multipiano.

Sistema di scarico con ventilazione secondaria

È un sistema costituito da una colonna di ventilazione posata parallelamente a quella di scarico, alla quale si allaccia una rete di ventilazione collegata a tutti gli apparecchi sanitari attraverso la curva tecnica o il sifone. Come per i sistemi precedenti, la colonna di scarico viene prolungata fino a tetto oppure termina in ambiente mediante valvola di aerazione Valsir Ventilo. Questa tecnica di ventilazione è molto

VALVOLA DI AERAZIONE VALSIR® VENTILO

performante ma – in considerazione del costo medio elevato e della complessità di installazione – viene impiegata raramente e solo in casi speciali.

Sistema di scarico con Valsir VBF

Si tratta di un sistema innovativo che gestisce la ventilazione dell’impianto di scarico all’interno della medesima tubazione in cui scorre il fluido. La configurazione del sistema è molto simile alla ventilazione primaria, tuttavia le performance sono aumentate attraverso l’utilizzo della braga miscelatrice (VBF) posizionata ad ogni piano del fabbricato. La soluzione Valsir VBF presenta molteplici vantaggi rispetto a quelle tradizionali. Fra i punti di forza vi sono l’aumento delle portate scaricabili a parità di diametro, la riduzione delle pressioni in ogni parte del sistema grazie all’ingegnerizzata geometria del raccordo e il contenimento delle velocità attraverso il rallentamento ad ogni piano del flusso in caduta. Inoltre, questo raccordo garantisce la progetta-

BOX 2

La valvola di aerazione Ventilo è una soluzione utile per risolvere alcune problematiche legate alla ventilazione di un sistema di scarico. Un corretto dimensionamento ed un’opportuna ventilazione dell’impianto di scarico escludono la formazione di pressioni e depressioni idrostatiche nelle condotte, evitando quindi il fastidioso rumore di gorgoglio, lo svuotamento dei sifoni dei sanitari ed il conseguente ingresso nell’ambiente di cattivi odori. Ventilo è una valida soluzione in tutte quelle occasioni nelle quali non è possibile impiegare una tecnica tradizionale. FIGURA 2. Valvola di aerazione Valsir Ventilo

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IMPIANTI zione ed installazione da 1 a 6 tubazioni orizzontali connesse ad ogni braga miscelatrice con lunghezze consentite maggiori rispetto ai sistemi tradizionali. Valsir offre il sistema di scarico fonoisolante con braga miscelatrice (VBF) anche nelle versioni acustiche Triplus® e Silere®.

ACUSTICA E SICUREZZA DI FUNZIONAMENTO: SISTEMI DI SCARICO VALSIR®

BOX 3

Una progettazione che garantisce comfort acustico ed efficacia del funzionamento idraulico sono i requisiti che hanno portato allo sviluppo degli attuali sistemi di scarico Valsir®. Lo smaltimento delle acque può essere realizzato con sistemi ad innesto dalle caratteristiche meccaniche elevate e dalle ottime prestazioni acustiche, come i sistemi Triplus® e Silere®. I sistemi di scarico Valsir sono la perfetta soluzione per le installazioni all’interno di ogni tipo di edificio, sia per le nuove costruzioni che per le ristrutturazioni.

FIGURA 4. Valsir Triplus®: il sistema di scarico in triplice strato con braga miscelatrice (VBF)

FIGURA 5. Valsir

FIGURA 3. Valsir VBF nelle versioni acustiche Triplus® e Silere®

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Silere®: l’eccellente sistema di scarico per l’isolamento acustico con braga miscelatrice (VBF)


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NOVEMBRE/DICEMBRE 2016

MARCO BOSELLI Bosch riparte da… Bosch

ANNO 8 - FEBBRAIO 2017

Organo ufficiale

bimestrale

Panoramica di inizio anno

TAVOLA ROTONDA

Conto Termico e TEE. A che punto siamo?

CLASSIFICHE 2015

Analisi del processo e case study

FILTRAZIONE E QUALITÀ DELL’ARIA SOTTORAFFREDDAMENTO ADIABATICO PER LA FRIGOCONSERVAZIONE ALIMENTARE

Produttori e distributori: ce la si può fare!

Poste Italiane Spa – Posta target magazine – LO/CONV/020/2010

IMPIANTI NEGLI NZEB: DALLA TEORICA ALLA PRATICA EPB, LE NOVITÀ DELLE NUOVE NORME IMPIANTI AD ARIA PRIMARIA VS VAV FOCUS COMMISSIONING

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Il ruolo del BIM nella sicurezza in cantiere

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Innovazione e cambiamento di GIOVANNA ROSADA

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LA DISTRIBUZIONE NEGLI IMPIANTI DI RISCALDAMENTO

gni campo dell’architettura e dell’ingegneria nel senso più ampio del termine ha fatto progressi, ha modificato modalità, metodologie, tecnologie, mezzi e strumenti, fatto ricerche e scoperte. Le idee sono progredite, sono mutate, si sono evolute; si sono adeguate alla società o hanno modificato modi e stili di vita. Nessuno si è mai posto il problema se fosse giusto o sbagliato; la cultura del “fare” ha privilegiato la sperimentazione e ha insegnato che dagli errori si può imparare, crescere, progredire e migliorare. Non è mai stato chiesto ai professionisti se fossero d’accordo con un “SI” o con un “NO”. È stato dato semplicemente per scontato che il cambiamento fosse insito nella natura dell’uomo e nel nostro caso dei professionisti, nella loro ricerca di miglioramento e progresso per il bene comune. Ci sono stati “si” e “no” dettati da successi e insuccessi; il buon senso e la competenza hanno sempre fatto da guida nelle scelte e quindi nell’evolversi delle professioni. Per la politica evidentemente è diverso; ma ciò dimostra solo uno scollamento fra i problemi pratici della quotidianità dell’individuo e l’incapacità della politica ad adeguarsi. Il buon senso non fa da guida; un referendum che fa contento/scontento la metà dei cittadini resta un problema non risolto. Il cambiamento è necessario e la civiltà parla da sola a tal proposito; ma il cambiamento dovrebbe godere della fiducia e della certezza di tutti i cittadini quando si parla di politica. Se tutti quanti noi quando attraversiamo un ponte o saliamo sulla cima di un grattacielo diamo per scontato di poterci fidare di chi ha pensato il progetto, forse non vuol dire che i professionisti potrebbero insegnare e dire il loro pensiero con più forza alla politica? n

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MACCHINE UTENSILI

1563

N. 12 - Dicembre 2016

Dal 1952 periodico di informazione per ingegneri e architetti

La crisi ancora “morde”, il contesto politico barcolla, alta l’attenzione sul governo degli ingegneri

Un CNI eletto per dare risposte

di MATTEO PALO

R

iorganizzazione delle divisioni operative del Cni. E, in prospettiva, due sfide: quella dei servizi per gli iscritti e delle strutture territoriali. Armando Zambrano, presidente uscente del Consiglio nazionale degli ingegneri, si prepara a governare la categoria per altri cinque anni: dal 2016 guiderà gli ingegneri fino al 2021, quando completerà i suoi dieci anni di mandato. In attesa che arrivi l’ufficialità del ministero della Giustizia e che i consiglieri designati indichino lui come nuovo presidente, è già possibile fare il punto sulle prime mosse del nuovo Governo del Cni. “Siamo desiderosi di partire, visto che dai territori è arrivata un’indicazione così forte per la continuità del Consiglio nazionale uscente”, è stata una delle prime dichiarazioni fatte da Zambrano.

In USA volano le infrastrutture

TAX& LEGAL Partite IVA dal prossimo anno la contabilità diventa un lavoro a tempo pieno e i costi salgono

Newsletter

Raddoppiati i programmi per le opere pubbliche, un trilione → pag.3 di dollari per infrastrutture e stimolo ai consumi. Gli effetti in Europa e le opportunità per le imprese italiane. La Cop22 di Marrakech e le politiche Usa sulle emissioni. alle pagg. 6-7

→ pag.37

I pareri degli Ordini dopo l’esito del referendum del 4 dicembre Abbiamo sentito alcuni Ordini per commentare un ipotetico scenario all'indomani delle dimissioni di Renzi. Nelle parole dei Presidenti inter­ pellati è fortissima la preoccupazione sull’ennesima battuta d’arresto di un Paese in affanno. Stabilità e certezza sono oggi più lontane per lo meno dal punto di vista temporale. Come sottolinea Varese “Ora gli ac­ cordi tra CNI e Governo che fine faranno?” / alle pagg. 18­19

LA TRIVELLA

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Per redarre un progetto il supporto informatico è dato per scontato che i professionisti lo abbiano, lo usino e lo utilizzino. Per depositare un progetto in Comune è scontato che tutto il supporto elettronico diventi carta, che la firma digitale non sia prevista, e che sia scontato fare una coda di ore per farsi mettere un timbro di carta per documen→ pag.5 tare la consegna.

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FINANZIAMENTI PMI

Via libera alla finanza innovativa, quali risposte alla stretta del credito?

[pag. 14]

IN QUESTO NUMERO

MATERIE PRIME

Il cliente prima di tutto In occasione di BIMU 2016, i vertici DMG MORI hanno dato vita a un interessante dibattito con la stampa tecnica specializzata, evidenziando le strategie in atto per [pag. 8] rafforzare la posizione del Gruppo nel mondo e sul territorio italiano. MISURA

Un ponte tra passato e futuro

Il 2016 è un anno molto importante per Tiesse Robot. L’azienda festeggia infatti i 40 anni di attività: una storia lunga di successi nazionali e internazionali per le applicazioni della robotica in [pag. 6] ambito industriale.

UTENSILI

Trasformare l’esperienza di oltre 40 anni di attività in una nuova piattaforma in grado di coniugare soluzioni avanzate con le esigenze e professionalità di oggi. Questo è lo sforzo che sta compiendo Hexagon Manufacturing Intelligence, emerso anche durante il forum di fine settembre dedicato all’automazione e alle tecno[pag. 4] logia multisensore.

M-Steel qualità da oltre 40 anni

Ovako, fornitore finlandese di acciai, ripropone sul mercato la qualità M-Steel. Grazie ad un incremento nella lavorabilità M-Steel si caratterizza per affidabilità, coerenza e prevedibilità nelle lavorazioni, riducendo i così costi di pro[pag. 12] duzione.

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INTERVISTA Gianfranco Carbonato, un’emozione che dura da quarant’anni

STORIA DI COPERTINA

TENDENZE Generative design, come cambierà il mondo MACCHINE UTENSILI

Rettificatrici Ghiringhelli: 95 anni sull’onda dei mercati

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Macerie ovunque, interi paesi rasi al suolo, gente disperata, sguardi persi. No, non è lo scenario di guerra che ci arriva da qualche zona remota del mondo, a cui siamo tristemente abituati. È la forza devastante del terremoto che ha colpito, e continua a farlo, il nostro Centro Italia. Una faglia che si è estesa per cinquanta chilometri, una ferita su quelle terre che non si potrà più rimarginare. L’Italia è scossa, fisicamente e mentalmente; schiaffeggiata dalla mano della natura che a volte sa essere molto dura nella sua inarrestabile forza. Eppure il nostro paese risulta essere nelle prime posizioni per quanto riguarda l’utilizzo di tecnologie antisismiche nelle nuove costruzioni. Cosa succede allora? Alessandro Martelli, Presidente del Glis (Isolamento sismico e altre strategie di progettazione antisismica), ha dichiarato che “Oltre il 70% dell’edificato italiano attuale non è in grado di resistere ai terremoti che potrebbero colpirlo”. Il problema pertanto è la sicurezza delle costruzioni più datate, e di un immenso patrimonio storico e culturale famoso in tutto il mondo, fatto di chiese, monumenti, palazzi storici, emblema di un passato grandioso che ha visto protagonisti i più grandi artisti e ingegneri di tutti i tempi. Il tema della sicurezza degli ambienti in cui viviamo e lavoriamo, più volte trattato dal nostro giornale e a cui le nostre imprese pongono molta attenzione, ritorna così alla ribalta in un frangente – purtroppo non l’unico negli ultimi anni - tanto eclatante quanto drammatico. Dalle pagine de L’Ammonitore abbiamo rivolto molti inviti al settore manifatturiero italiano a investire in tecnologie produttive innovative per continuare a essere competitivo, e questa volta ci sentiamo di invitare tutti a investire sulla propria sicurezza, lo Stato a salvaguardare la vita dei cittadini intervenendo significativamente sulle strutture pubbliche e sul nostro prezioso patrimonio artistico, perché il futuro non si prevede, men che meno un terremoto, ma si prepara.

Nr.01 – VENERDì 13 GENNAIO 2017

INTERVISTA ALL’ARCH. DE LUCCHI

a pag. 9

AUTOMAZIONE

Novembre/Dicembre 2016

Italia scossa

Ancora trattative e consultazioni?

“Il museo del futuro è il mondo intero”

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TAVOLA ROTONDA

di Fabio Chiavieri

segue a pag. 2

a pag. 7

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MENSILE D’INFORMAZIONE PER LA PRODUZIONE E L’AUTOMAZIONE INDUSTRIALE Editoriale

GOVERNO IN CRISI

CASSA DEPOSITI E PRESTITI

PROGE T TA ZIONE

50 anni di torni

Fondata da Paolo Giana nel 1966, Torgim compie il prestigioso traguardo dei 50 anni di attività. Il comune di Magnago vide un grande sviluppo economico e industriale già a partire dalla seconda metà del 1800. Con il passare dei decenni il territorio s’è via via arricchito di aziende manifatturiere che hanno rappresentato delle vere eccellenze in molti settori industriali. [pag. 11]

[pag. 10]

– Anno 72 - n. 9

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MACCHINE UTENSILI

Oggi si parla molto di Industria 4.0 applicata alla produzione. Ma occorre ricordare che l’efficienza del flusso produttivo passa attraverso l’ottimizzazione della movimentazione dei materiali all'interno delle aziende.

a pag. 15

SCIA, operativo Top 7 megail modello unico infrastrutture del 2016

Parte il piano 'smart city' 1 miliardo per 14 città

ROBOTICA

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TENDENZE

Ormai è assodato, Milano è sempre più la capitale italiana del turismo d’affari (e non solo). Anche le strutture ricettive, dunque, si adeguano e spaziano dai sette stelle, allo smart tourism, all’housing museale. Ecco due esempi che coniugano innovazione tecnologica, servizi 4.0 e risparmio energetico   a cura dello STUDIO HIGH IMAGE TENDENCE (H.I.T)

Smart tourist Ha aperto a ottobre il primo art smart building ad uso turistico dedicato alle locazioni di breve e medio termine che coniuga innovazione tecnologica, servizi 4.0 e comunicazione visiva L’EX COLORIFICIO DI VIA BIONDELLI (ZONA BOCCONI) con i suoi 24 appartamenti, facente capo al Gruppo Vitofin, è stato oggetto di un’operazione di restyling e personalizzazione degli spazi affidata allo studio di progettazione ReActionLab, sotto la supervisione creativa di Chiara Tosi, che ha trovato nell’artista Stefano Rossetti un perfetto interprete per il racconto di una Milano iconografica e contemporanea. La rivisitazione in chiave Pop degli elementi simbolo del capoluogo meneghino, dalla Basilica di Sant’Ambrogio al rito dell’aperitivo, è una narrazione per immagini che non necessita di parole. Gli ospiti che decideranno di soggiornare nella struttura avranno a disposizione il primo servizio di car sharing elettrico condominiale, basato sul microveicolo urbano Birò dell’italiana Estrima (Gruppo Brieda). Inoltre, la struttura sarà dotata di un sistema di gestione accessi attivabile dal telefono cellulare degli ospiti ed un sistema di regolazione del comfort climatico legato al calendario delle prenotazioni al fine di ottimizzare i consumi energetici della struttura, già realizzata con massima attenzione all’efficienza energetica. La struttura è dotata anche di un sistema Wi-Fi che beneficia di una una doppia connettività in fibra ottica FTTH fornita da Fastweb.

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Housing museale Il primo intervento in Italia del fenomeno che coinvolge in tutto il mondo le città più glamour e trendy

Credito fotografico Courtesy FuturDome

VASCO COLLABORA CON FUTURDOME – Un museo che si abita - per la riqualificazione dell’edificio Liberty di Via Paisiello n.6 a Milano: il primo progetto di housing museale dedicato alla contemporaneità, all’arte e alla cultura, in cui i radiatori decorativi estetici – a basso contenuto d’acqua e per l’utilizzo a bassa temperatura con caldaie autonome a condensazione, nella parte residenziale – trasformano gli ambienti in veri e propri spazi comfort. All’interno della palazzina, un’area è stata adibita a zona espositiva per iniziative culturali e artistiche di alto livello. Per la prima volta, un prodotto tecnico, il radiatore di design (in questo caso i prodotti delle linee Flat Line e Carrè), rispettando rigorosi canoni estetici, incontra l’arte diventando parte integrante del percorso.

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IL PARERE DI FINCO…

Detrazioni fiscali: grave marcia indietro del Governo Finco chiede sin d’ora il ripristino della detrazione del 65% per le schermature solari. Un contributo importante non solo per le imprese, ma per l’efficienza energetica del nostro paese

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opo solo due anni (di successo) il bonus per le schermature solari è stato abbattuto al 50%. Avevamo a suo tempo espresso, insieme alla nostra Associazione federata Assites, soddisfazione - finalmente e dopo lungo pressing - sia per l’inserimento del settore delle schermature solari nell’ambito delle tipologie di intervento ammissibili alle detrazioni fiscali del 65%, sia per i valori che tali interventi hanno raggiunto in un solo biennio. Le richieste di detrazione pervenute in relazione alle schermature solari sono state infatti pari a 69.874 nel 2016, con un incremento di quasi il 50% (si tratta della tipologia che ha fatto registrare il maggiore aumento) rispetto alle 47.674 del 2015. Se poi passiamo ai dati in termine di valore, le evidenze sono ancora più rilevanti: dagli oltre 100 milioni di investimenti per queste tipologie di intervento nel 2015 siamo giunti agli oltre 148 milioni di euro nel 2016, con una media, ed è un dato importante dal punto di vista dell’Erario, di poco superiore ai duemila euro per intervento. E’ stato un risultato assai rilevante tenuto conto che è solo il secondo anno di applicazione (il terzo con il corrente 2017) delle agevolazioni a questo settore. Si tratta peraltro della seconda voce per tipologia di richieste, sia pure con una certa distanza da quella degli infissi, e le domande presentate a tale titolo rappresentano quasi il 20 % del totale.

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Dato quanto precede - e cioè il limitatissimo periodo di applicazione - e dato altresì il poco significativo impatto sulle casse pubbliche, risulta davvero incomprensibile e controproducente un abbattimento al 50% delle detrazioni fiscali per tale tipologia di investimento così come per gli infissi (anch’essi di facile sostituzione da parte del cittadino). Ma, ancora più rilevante, è la considerazione che l’andamento delle domande di cui sopra si spiega anche con il fatto che siamo in un Paese che ormai stabilmente, e sempre più in prospettiva, impiega più risorse energetiche per difendersi dal caldo che dal freddo. Anche il Governo, dopo una quinquennale e continua opera informativa da parte di Assites, aveva condiviso questa valutazione ed aveva inserito le schermature solari tra gli interventi ammessi alla detrazione fiscale del 65%. Si trattava quindi di una misura sicuramente opportuna sotto il profilo del contributo al risparmio energetico, sotto quello industriale e di bolletta energetica del Paese, senza contare che, per una volta, il mercato di riferimento, le industrie e i consumatori di tali investimenti sono omogeneamente diffusi tra Nord, Centro e Sud Italia ed anzi, forse, con una prevalenza quest’ultima area, almeno in proporzione agli abitanti. Auspichiamo che il Legislatore voglia rivedere questa decisione ripristinando, senza penalizzazione alcuna, la detrazione del 65% per le schermature solari e gli infissi, almeno quelli performanti.


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SOCI FINCO ACMI Associazione Chiusure e Meccanismi Italia Presidente: Nicola Fornarelli Vice Presidente: Antonio Gramuglia Presidente Onorario: Vanni Tinti AFIDAMP Associazione dei Fabbricanti e Distributori Italiani di Macchine, Prodotti e Attrezzi per la Pulizia Professionale e l’Igiene degli ambienti Presidente: Virna Re Vice Presidente e AD: Bruno Ferrarese AD Afidamp Servizi: Toni D’Andrea Segretario: Stefania Verrienti AICAP Associazione Aziende italiane Cartelli ed Arredi Pubblicitari Presidente: Paolo Buono Vice Presidente: Giuseppe Strippoli Segretario Nazionale: Paolo Moleri Direttore Generale: Angela Pirrone AIPAA Associazione Italiana per l’Anticaduta e l’Antinfortunistica Presidente: Giuseppe Lupi Vice Presidente: Michele Brambati Direttore: Tommaso Spagnolo AIPE Associazione di Imprese di Pubblicità Esterna Presidente: Daniela Aga Rossi Direttore Generale: Ettore Corsale AISES Associazione Italiana Segnaletica e Sicurezza Presidente: Gabriella Gherardi Vice Presidente: Toni Principi AIT Associazione Imprese Impianti Tecnologici Presidente: Bruno Ulivi Vice Presidenti: Riccardo Cerrato, Carlo Antonio Gandini Segretario: Roberto Vinchi AIZ Associazione Italiana Zincatura Presidente: Carmine Ricciolino Vice Presidente: Giuseppe Caldarera, Ugo Bottanelli ANACI Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari Presidente: Francesco Burrelli Segretario: Andrea Finizio ANACS Associazione Nazionale Aziende di Cartellonistica Stradale Presidente: Davide Castagnoli Vice Presidente: Elena Orlandi Direttore: Paolo Bertaggia ANCSA Associazione Nazionale Centri Soccorso Autoveicoli Presidente: Eleonora Testani Vice Presidente: Enzo Ciabatta Direttore: Alessia Lentini ANFIT Associazione Nazionale per la Tutela della Finestra Made in Italy Presidente: Laura Michelini Vice Presidente: Marco Rossi Direttore Tecnico: Piero Mariotto

ANIDA Associazione Nazionale Impresa Difesa Ambiente Presidente: Adele Piera Marelli Vice Presidente: Cesarina Ferruzzi Vice Presidente: Massimo Lamperti ANNA Associazione Nazionale Noleggio Autogru e Trasporti Eccezionali Presidente: Daniela Dal Col Vice Presidente: Angelo Gino Past President: Sergio Pontalto ANIPA - FIAS Associazione Nazionale Imprese Pozzi per Acqua Presidente: Daniele Succio

ARCHEOIMPRESE Associazione Italiana Imprese di Archeologia Presidente: Claudio Calastri Vicepresidenti: Monica Girardi, Luca Mandolesi ARI Associazione Restauratori d’Italia Presidente: Kristian Schneider Vice Presidente: Irene Zuliani Segretario: Paola Conti ASSINGEO Associazioni Industrie Nazionali Geosintetici Presidente: Francesco Fontana ASSITES Associazione Italiana Tende, Schermature solari e Chiusure Tecniche Oscuranti Presidente: Fabio Gasparini Vice Presidenti: Loris Di Francesco, Nereo Sella ASSOBON Associazione Nazionale Imprese Bonifica Mine ed Ordigni Residui Bellici Presidente: Giannantonio Massarotti Consigliere: Stefano Gensini ASSOFRIGORISTI Associazione Italiana Frigoristi Presidente: Gianluca De Giovanni Vice Presidente: Franco Faggi Direttore: Marco Masini ASSOIDROELETTRICA Associazione dei Produttori Idroelettrici Presidente: Paolo Pinamonti Direttore Generale: Paolo Taglioli ASSOROCCIA Associazione Nazionale costruttori opere di difesa dalla caduta di massi e valanghe Presidente: Carlo Miana Vice Presidente: Diego Dalla Rosa Direttore Generale: Bruno Zanini ASSOVERDE Associazione Italiana Costruttori del Verde Presidente: Antonio Maisto Vice Presidente: Pasquale Gervasini Segretario Generale: Federico Ospitali CNIM Comitato Nazionale Italiano Manutenzione Presidente: Aurelio Salvatore Misiti


FIAS Federazione Italiana delle Associazioni Specialistiche del Sottosuolo Presidente: Massimo Poggio Vice Presidenti: Mauro Buzio, Stefano Chiarugi

UNICMI (Acai+Uncsaal) Unione Nazionale delle Industrie delle Costruzioni Metalliche dell’Involucro e dei Serramenti Presidente: Riccardo Casini Vice Presidente Vicario: Donatella Chiarotto Direttore Generale: Pietro Gimelli

AIF – FIAS Associazione Imprese Fondazioni consolidamenti - indagini nel sottosuolo Presidente: Antonio Arienti

UNION Unione Italiana Organismi Notificati Presidente: Iginio S. Lentini

ANIG HP – FIAS Associazione Nazionale Impianti Geotermia – Heat Pump Presidente: Alberto Stella

UNIONE ENERGIA ALTO ADIGE – SEV Federazione dell’Energia Raiffeisen e Consorzio Biomassa Alto Adige Presidente: Fuchs Hanspeter

ANISIG – FIAS Associazione Nazionale Imprese Specializzate in Indagini Geognostiche Presidente: Italo Cipolloni

ZENITAL Ass. Italiana Sistemi di Illuminazione e Ventilazione naturali, e per il controllo di fumo e calore Presidente: Luca Marzola Vice Presidente: Raffaele Scognamiglio Direttore: Giuseppe Giuffrida

FIPER Federazione Italiana Produttori di Energia da Fonti Rinnovabili Presidente: Walter Righini Vice Presidente: Hanspeter Fuchs, Federica Galleano Direttore: Vanessa Gallo FIRE Federazione Italiana per l’Uso Razionale dell’Energia Presidente: Cesare Boffa Vice Presidente: Giuseppe Tomassetti Direttore: Dario Di Santo

ACI Presidente: Angelo Sticchi Damiani

ANAS Spa - Azienda Naz. Autonoma delle Strade Presidente: Gianni Vittorio Armani Direttore Relazioni Istituzionali: Emanuela Poli

FISA – FIRE SECURITY ASSOCIATION Fire Security Association Presidente: Marco Patruno

GRID PARITY 2 SRL Presidente: Giovanni Simoni Vice Presidenti: Vito Umberto Vavalli, Luciano Brandoni Direttore: Vito Umberto Vavalli

FONDAZIONE PROMOZIONE ACCIAIO Presidente: Caterina Epis Direttore Generale: Simona Maura Martelli

IN&OUT Presidente: Angelo L’Angellotti Amministratore Delegato: Sergio Fabio Brivio e Nicola Lippolis CFO Direttore Generale: Sergio Fabio Brivio

PILE Produttori Installatori Lattoneria Edile Presidente: Fabio Montagnoli Tesoriere: Palmiro Bartoli

LAPI - Laboratorio Prevenzione Incendi Spa Presidente: Massimo Borsini Vice Presidenti Cda e Consiglieri: David Borsini e Luca Ermini

SISMIC Associazione Tecnica per la Promozione degli Acciai Sismici per il Cemento Armato Presidente: Donatella Guzzoni Direttore: Roberto Treccani

NEXTSTRATEGY Amministratore delegato: Nella Gemmina Ortenzi Direttore e Consigliere Delegato FincAcademy: Roberto Maran

Per ulteriori informazioni sulle Associazioni federate potete consultare il sito Finco www.Fincoweb.org - Area associate

COMITATO DI PRESIDENZA FINCO

Sergio Fabio Brivio Presidente

Carla Tomasi Vice Presidente Vicario

Daniela Dal Col Consigliere Incaricato Filiera Macchine e Attrezzature

Fabio Gasparini Consigliere Incaricato Sviluppo Associativo

Gabriella Gherardi Consigliere Incaricato Organizzazione e Filiere

Walter Righini Consigliere Incaricato Filiera Rinnovabili

Lino Setola Consigliere Incaricato della Filiera Mobilità e Sicurezza Stradale

Angelo Artale Direttore Generale

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N. 66 · Anno XII · marzo-aprile 2017

Per PENSARE, PROGETTARE e COSTRUIRE SOSTENIBILE

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N. 65 · Anno XII · gennaio-febbraio 2017

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MATERIALI RITORNO AL LEGNO APPROCCIO ERGONOMICO QUANDO IL FATTORE UMANO PUÒ MIGLIORARE LA SOSTENIBILITÀ DELL’EDIFICIO

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Fascicolo Mese Speciale Fiera

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INCHIESTA: POMPE DI CALORE

BUONE PRATICHE PORTE GIREVOLI PER RIDURRE I CONSUMI ENERGETICI DEGLI EDIFICI CASE STUDY VALUTAZIONI LCA E CERTIFICAZIONI EPD DI PRODOTTO STRATEGIA ENERGETICA NAZIONALE 1º PANEL FINCO

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DENTRO L’OBIETTIVO

Gli edifici a “energia quasi zero” non piacciono agli italiani

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N. 67 · Anno XII · maggio-giugno 2017

Per PENSARE, PROGETTARE e COSTRUIRE SOSTENIBILE

PER AVERE LA COPIA CARTACEA E LA COPIA DIGITALE IN ANTEPRIMA

TUTTI GLI ARRETRATI LI TROVI SU WWW.QUINE.IT

Oltre il nuovo

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Domotica Risparmio d’acqua Materiali isolanti

71 Gennaio-Febbraio 2018

72 Marzo-Aprile 2018

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Progettare l’isolamento Retrofit in edifici tutelati

73 74 Maggio-Giugno 2018 Settembre 2018

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N. 68 · Anno XII · SETTEMBRE 2017

Per PENSARE, PROGETTARE e COSTRUIRE SOSTENIBILE

QUANDO SALUTE E BENESSERE POSSONO ESSERE CERTIFICATE

TENDENZE ITALIANI INSODDISFATTI DELLA PROPRIA ABITAZIONE INTERSOLAR AWARD 2017 PREMIATO IL FOTOVOLTAICO INTELLIGENTE E SOSTENIBILE SMART BUILDING VERSO UNA DEFINIZIONE CONDIVISA INQUINAMENTO DELL’ARIA IL RUOLO DEL VERDE URBANO MEMBRANE L’IMPORTANZA DI ESSERE ERMETICI

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