ISSN: 2038-0895
www.casaeclima.com
BIMESTRALE
Per PENSARE, PROGETTARE e COSTRUIRE SOSTENIBILE
N. 73 · Anno XIII · maggio/giugno 2018
Organo ufficiale
LA PRIMA PASSIVHAUS PLUS D’ITALIA
Poste Italiane Spa – Posta target magazine – LO/CONV/020/2010
EPBD NON SOLO EFFICIENZA PER L’EPBD 4.0 CLIMATIZZAZIONE NUOVE “REGOLE” PER I SISTEMI A/A SOPRA I 12 KW LOW GWP PERCHÉ PASSARE AI REFRIGERANTI CON BASSO IMPATTO AMBIENTALE PROGETTAZIONE EFFICIENTE RISTRUTTURARE EDIFICI NON RESIDENZIALI: POTENZIALITÀ E PROSPETTIVE
VISTI IN FIERA
Tecnologie ibride, comfort e connettività
INQUINAMENTO DELL’ARIA Attenzione al riscaldamento domestico a biomassa
Una vita da vivere in vista
Architetture evolute richiedono finestre evolute. I progetti più ambiziosi esigono che la finestra giochi un ruolo fondamentale, sul piano estetico e per il risparmio energetico. Internorm offre 4 stili di design per interpretare al meglio il progetto architettonico e trasmittanza termica fino a 0,60 Uw per coprire ogni esigenza di isolamento, anche per case passive. Con la più ampia gamma di materiali evoluti come PVC, PVC/alluminio, legno/alluminio. Ogni dettaglio della gamma di finestre più vasta del mercato è pensato per offrire al progettista e all‘utente finale lo strumento ideale per realizzazioni che lascino un‘impronta nell‘architettura e creino veri e propri modelli di comfort dell‘abitare. Sui siti internorm.com e finestreinternorm.it tutte le indicazioni sulle tecnologie e i modelli che Internorm mette a disposizione dei progetti che vogliono farsi notare.
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IN QUESTO NUMERO
n.73
4 NOVITÀ PRODOTTI
DENTRO L’OBIETTIVO
EPBD
8 Non solo efficienza per l’EPBD 4.0
La revisione della Direttiva punta a una maggiore attenzione ai requisiti di qualità dell’ambiente interno, alla necessità di un’adeguata manutenzione supportata da efficaci procedure di ispezione e all’impegno a raggiungere obiettivi ambiziosi in materia di efficienza energetica nell’ambito dell’UE a cura della redazione
38 La casa passiva che costa meno di un caffè
Dal monitoraggio di Casa t°P, prima Passivhaus Plus in Italia, emergono dei consumi ridotti al minimo. E un costo complessivo pari a 0,66 centesimi al giorno di Erika Seghetti
46 Ri-costruire nel costruito: risanamento energetico e abbattimento barriere architettoniche
Un progetto di risanamento energetico con abbattimento delle barriere architettoniche di una costruzione monofamiliare a Bolzano
REBUILD 2018 10 L’edilizia off-site si tocca con mano
Le strategie per far ripartire il settore delle costruzioni tra innovazione, sostenibilità ambientale, edilizia off-site e crescita per le aziende di Silvia Martellosio
di Davide Gigli
PROGETTAZIONE EFFICIENTE
52 Ristrutturare edifici non residenziali: potenzialità e prospettive
LOW GWP 14 Perché bisogna fare presto nel passare ai refrigeranti con basso impatto ambientale
Marco Dall’Ombra, Direttore marketing Daikin Air Conditioning Italy, ci ha spiegato come l’azienda intenda portare avanti questa iniziativa, coinvolgendo i progettisti e tutti gli attori della filiera di Federica Orsini
Il caso studio di un centro di aggregazione giovanile, riqualificato e ampliato secondo lo standard Passivhaus, raccontato dall’arch. Andrea Bombasaro, curatore del progetto a cura di Francesco Nesi
CASE STUDY
56 Struttura antisismica in acciaio per la Caritas diocesana di Jesi
Le strutture portanti dell’edificio sono costituite da un graticcio di travi e colonne in acciaio con solai in lamiera grecata e getto collaborante, garanzia di sicurezza antisismica e rapidità costruttiva
INQUINAMENTO DELL’ARIA
18 Attenzione al riscaldamento domestico a biomassa!
Il legno e il pellet incidono in maniera significativa sull’inquinamento atmosferico. Sono i risultati emersi dallo “Studio comparativo sulle emissioni di apparecchi a gasolio, gas, GPL e pellet”realizzato da Innovhub-Stazioni sperimentali per l’industria di Gabriele Migliavacca
a cura di Fondazione Promozione Acciaio
CLIMATIZZAZIONE
60 Nuove “regole” per i sistemi A/A sopra i 12 kW
Dal 1° gennaio 2018 per tutti i sistemi aria/aria sopra i 12 kW è scattato l’obbligo per il produttore di dichiararne l’efficienza media stagionale sia in riscaldamento sia in raffrescamento. Che cosa comporterà questo cambiamento? Lo abbiamo chiesto ad Antonio Galante, Product e Marketing Manager di Toshiba Italia Multiclima
PROGETTAZIONE DEI SISTEMI IDRICI
23 L’acqua sana nasce dal progetto
Il report scientifico “Acqua e salute”aiuta a scongiurare la contaminazione causata da batteri idrodiffusi, come ad esempio la Legionella Pneumophila e la Pseudomonas Aeruginosa, con suggerimenti progettuali e gestionali a cura della redazione
CASEITALY 28 Per l’involucro edilizio prodotti Made in Italy di qualità
Laura Michelini spiega gli obiettivi di questo nuovo format per la promozione dei componenti per l’involucro edilizio Made in Italy
di Federica Orsini
SOFTWARE
64 Regolare la temperatura ambiente di alberghi e uffici
Da Hitachi il sistema di supervisione CS-NET Manager in grado di evitare fenomeni di overcooling e overheating a cura della redazione
IMPIANTI
66 Criteri per la progettazione di edifici e comfort acustico Progettare edifici che incontrino la necessità di comfort acustico dell’utente finale è un requisito essenziale di ogni progettazione edile
di Federica Orsini
VISTI IN FIERA: MCE 2018
30 Tecnologie ibride, comfort e connettività
Anche se l’efficienza energetica resta il filo conduttore di tutta la manifestazione, tra i trend sono emersi anche sostenibilità ambientale, fonti energetiche rinnovabili per riscaldamento e raffrescamento, indipendenza energetica e sistemi di home e building automation
a cura di Valsir
di Silvia Martellosio
Organo ufficiale di:
Comitato consultivo Carla Tomasi (Finco) Angelo Artale (Finco) Giorgio Albonetti (Quine) Marco Zani (Quine) Comitato scientifico Daniela Aga Rossi (Aipe) Cesare Boffa (Fire) Sergio Fabio Brivio (Finco) Paolo Cannavò (Fecc) Riccardo Casini (Unicmi) Davide Castagnoli (Anacs) Innocenzo Cipolletta (Aifi) Daniela Dal Col (Anna) Gianluca Di Giovanni (Assofrigoristi) Francesco Fontana (Assingeo)
BIMESTRALE
Nicola Antonio Fornarelli (Acmi) Fabio Gasparini (Assites) Gabriella Gherardi (Aises) Donatella Guzzoni (Sismic) Iginio Lentini (Union) Giuseppe Lupi (Aipaa) Antonio Maisto (Assoverde) Adele Marelli (Anida) Luca Marzola (Zenital) Giannantonio Massarotti (Assobon) Carlo Miana (Assoroccia) Laura Michelini (Anfit) Fabio Montagnoli (Pile) Francesco Morabito (Assografene) Marco Patruno (Fisa) Dino Piacentini (Aniem) Massimo Poggio (Fias) Carmine Ricciolino (Aiz) Walter Righini (Fiper) Marcello Rossetti (Aicap) Angelo Sticchi Damiani (Aci) Bruno Ulivi (Ait) Johann Waldner (Lignius)
IL PARERE DI FINCO
68 Riflessioni per il nuovo Legislatore
Fondata da Andrea Notarbartolo Direttore responsabile Marco Zani Redazione Alessandro Giraudi, Silvia Martellosio, Vanessa Martina, Federica Orsini, Eleonora Panzeri redazione.casaeclima@quine.it Grafica e Impaginazione Grupo Asís Hanno collaborato a questo numero Fondazione Promozione Acciaio, Davide Gigli, Gabriele Migliavacca, Francesco Nesi, Erika Seghetti Pubblicità Quine Srl 20141 Milano - Via G. Spadolini, 7 - Italy Tel. +39 02 864105 - Fax +39 02 70057190 - dircom@quine.it Traffico, Abbonamenti, Diffusione Rosaria Maiocchi Editore Quine srl - www.quine.it Presidente Giorgio Albonetti Amministratore Delegato Marco Zani Direzione, Redazione e Amministrazione 20141 Milano - Via G. Spadolini, 7 - Italy Tel. +39 02 864105 - Fax +39 02 70057190 e-mail: redazione@quine.it
Ridurre la pressione fiscale sul comparto immobiliare, limitare la spesa pubblica improduttiva onde abbattere il deficit, dare certezze ai tempi della giustizia, liberalizzare i servizi pubblici locali. Queste alcune delle priorità che Finco indica al Legislatore
Servizio abbonamenti Quine srl, 20141 Milano – Via G. Spadolini, 7 – Italy Tel. +39 02 864105 – Fax +39 02 70057190 e-mail: abbonamenti@quine.it Gli abbonamenti decorrono dal primo fascicolo raggiungibile. Costo copia singola: euro 2,30 Stampa mccgraphics - Spagna Casa&Clima è stampata su carta certificata Chlorine Free Iscrizione al Tribunale di Milano N.170 del 7 marzo 2006.
© Quine srl - Milano Associato Aderente
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In copertina: Servizio a pagina 38 xx
NOVITÀ PRODOTTI
Smart Cassette a R32 Tra le novità Toshiba per il settore light commercial, Smart Cassette si inserisce nella gamma NatuR32, grazie alle sue funzioni mirate a ridurre il consumo energetico e all’adozione del gas R32 a basso impatto ambientale. Affiancando le versioni Standard e Compatta, la nuova cassetta amplia così l’offerta di questa tipologia di prodotto per soddisfare ogni esigenza in ambito commerciale. Veloce nel creare il clima ideale, facile da installare, si adatta a tipologie di ambienti diversi: uffici di medie e grandi dimensioni, luoghi commerciali come ristoranti e negozi. Smart Cassette è disponibile in quattro taglie da 5,0 fino a 12,5 kW e si caratterizza per i suoi alti valori prestazionali. La nuova Smart Cassette, combinata con una condensante della gamma Super Digital Inverter NatuR32, ulteriore novità del 2018, è in grado di raggiungere livelli di efficienza stagionale ragguardevoli con valori di SEER 9,40 e SCOP di 5,51, con la relativa classe energetica A+++ sia che il prodotto funzioni per riscaldare o per raffrescare. Ma è soprattutto nel comfort per l’utente che Smart Cassette presenta le sue caratteristiche più innovative. Ogni aletta è controllabile individualmente e, al suo interno, il profilo è sagomato per un flusso d’aria differenziato: lancio d’aria potente a lambire il soffitto per una diffusione completa in tutto l’ambiente e lancio d’aria più attenuato in caduta per una brezza leggera e confortevole. Inoltre la modalità “Wind Guard” permette la regolazione dell’angolo massimo di lancio aria rispetto alla direzione orizzontale. All’estetica essenziale del prodotto – dal colore neutro, per inserirsi con discrezione in qualsiasi contesto architettonico – si accompagnano caratteristiche quali una facile programmazione per il suo funzionamento, con telecomandi semplici e intuitivi, e il sensore di presenza (opzionale) in grado di attivare e disattivare
l’unità in base alla presenza o meno di occupanti all’interno della stanza, permettendo così anche un risparmio energetico e di costi. Per garantire performance nel lungo periodo e una qualità dell’aria ottimale, la cassetta si avvale della tecnologia “Magic Coil”. Le alette dello scambiatore di calore sono ora dotate di uno speciale rivestimento che fa scivolare via facilmente acqua di condensa e impurità, combattendo così i cattivi odori per un ricircolo dell’aria salubre, oltre all’operazione di asciugatura automatica che inibisce la propagazione di muffe.
www.toshibaclima.it
Facciate protette da muffa e sporco L’inquinamento atmosferico causa il deposito di materiali che con il tempo tendono a ispessirsi e indurirsi, fino a diventare vere incrostazioni. Per proteggere le facciate esterne, Colorificio San Marco presenta Scudosil, nuova linea di prodotti a base di copolimeri silossanici modificati con tecnologia CleanMax che contrasta l’assorbimento dello sporco e permette all’acqua piovana di rimuoverlo dalle facciate esterne. La linea è indicata per sistemi di risanamento deumidificanti, rivestimenti termici a cappotto, nelle riqualificazioni e restauro di tutti gli edifici, anche quelli d’interesse architettonico. Sono previste diverse finiture, come il rivestimento murale pronto all’uso Scudosil Intonachino KP, disponibile con grana 1,2 o 1,5, indicato per sistemi di risanamento deumidificanti, rivestimenti termici a cappotto e nelle riqualificazioni e restauro dei centri storici. Scudosil Riempitivo, invece, è il nuovo protettivo murale, specifico per la protezione e decorazione di superfici murali e per il completamento di cicli protettivi per intonaci di tipo diffusivo o deumidificante all’esterno. A garanzia della protezione delle facciate esterne dai continui attacchi degli agenti atmosferici, i prodotti della nuova linea San Marco conferiscono alle superfici un’elevata idrorepellenza, un’ottima traspirabilità e un’efficace resistenza alle muffe e alle alghe.
www.san-marco.com
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Controllo totale Un unico termostato in ambiente per gestire gli impianti di climatizzazione e riscaldamento di qualsiasi tipo
Airzone Lite
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Gestione da remoto tramite la app Airzone Cloud Programmazioni orarie da un unico punto per tutti gli impianti Integrazione totale con i sistemi domotici Design e semplicitĂ di utilizzo
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NOVITÀ PRODOTTI
Sistema in pompa di calore aria/acqua per il domestico Vaillant presenta aroTHERM split, il nuovo sistema in pompa di calore aria/acqua, silenzioso e facile da installare, volto a soddisfare le esigenze di riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria, e a garantire alti livelli di comfort domestico e un basso impatto ambientale, specie in case monofamiliari di nuova costruzione. aroTHERM Split unisce infatti doti di efficienza (fino ad A+++ ready), a livelli di potenza sonora contenuti - massimo 54 dB (A). A queste caratteristiche si aggiungono i vantaggi dell’approccio di sistema Vaillant, che permette di integrare tutti i prodotti, dalla ventilazione forzata, al solare, all’accumulo, in un’unica soluzione in grado di adattarsi alle esigenze più diverse e gestibile da un’unica centralina intelligente come Vaillant MultiMATIC 700, ottenendo così il massimo in termini di efficienza, performance, comfort e sostenibilità. aroTHERM Split, interamente progettato, sviluppato e prodotto negli stabilimenti europei di Vaillant, è stato creato per una facile e veloce installazione, una manutenzione semplificata e per assicurare tutta l’affidabilità e la solidità che contraddistinguono il marchio tedesco, che dedica un quarto dell’intero ciclo di produzione a test di qualità e resistenza. Grande attenzione è stata riservata inoltre al comfort acustico: oltre all’impiego di ventilatori e inverter di ultima
Refrigerante a basso GWP Opteon XL40 (R-454A) di Chemours è un refrigerante a base di idrofluoro-olefine (HFO) non lesivo dello strato di ozono e a basso potenziale di riscaldamento globale (GWP) utilizzato in sostituzione della tecnologia R-404A e R-22. Rispetto all’R-404A, Opteon XL40 offre un GWP pari a 238 e prestazioni superiori in termini di capacità ed efficienza di raffreddamento, consentendo una riduzione del CO2 equivalente del 94%. Classificato come sostanza lievemente infiammabile (A2L), Opteon XL40 consente cariche di refrigerante molto maggiori rispetto ai refrigeranti infiammabili e può essere utilizzato in tutta sicurezza in conformità con i codici e le normative applicabili.
www.chemours.com
generazione, il compressore e il circuito refrigerante sono stati protetti da un involucro in materiali fonoassorbenti spesso 3 cm. Sono stati inseriti giunti antivibranti e smorzatori di frequenze nelle zone più sensibili, mentre guarnizioni in gomma riducono le vibrazioni trasferite al telaio. Tutti questi accorgimenti fanno in modo che il rumore percepito a una distanza di tre metri dall’unità esterna sia l’equivalente di quello rilevabile in una stanza di notte. aroTHERM Split è disponibile in un’ampia gamma di potenza, da 3, 5, 7, 10 e 12 kW, con livelli di COP fino a 5 e la capacità di operare con temperature esterne fino a -20 gradi centigradi.
www.vaillant.it
Scaldacqua a pompa di calore con sorgente ad aria Il nuovo arrivato in casa Maxa si chiama Calido Pensile è uno scaldacqua a pompa di calore con sorgente ad aria ad applicazione murale o a terra. Può contenere fino a 110 litri d’acqua gode di dimensioni ridotte ed estetica curata grazie al design tutto italiano. Dedicato al mondo residenziale è perfetto per la sostituzione degli scaldacqua elettrici su impianti già esistenti, grazie anche alle funzioni di set della temperatura dell’acqua calda, impostazione timer e vacanza, funzione antilegionella, gestibili anche da connessione Wi-Fi o app. L’installazione è veramente semplice, è sufficiente collegare i tubi di ingresso/uscita acqua, lo scarico condensa e l’alimentazione elettrica. Il bollitore, è realizzato in acciaio con trattamento di vetrificazione, coibentato in poliuretano espanso rigido (PU). La resistenza elettrica integrata da 1.5kW permette di riscaldare l’acqua da 62°C (temperatura massima con la sola pompa di calore) a 75°C. Il condensatore è avvolto al bollitore in acciaio, che non è immerso in acqua, mentre il compressore rotativo garantisce la massima efficienza e silenziosità, e infine il ventilatore centrifugo permette la canalizzazione dell’aria necessaria al corretto funzionamento della pompa di calore. L’accesso alla batteria è facilitato dall’apposito vano. La macchina ha delle ottime rese anche con temperature esterne che vanno da -5°C a +43°C grazie anche alla valvola di espansione elettronica che ne migliora le prestazioni e lo fa rientrare nel conto termico.
www.maxa.it 6
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Ventilconvettore con profondità fino a 10 cm Da Galletti il ventilconvettore ART-U, nato dall’idea di sviluppare un prodotto non ancora presente sul mercato, che da un lato fosse in grado di rispondere alle sempre più stringenti richieste in termini di efficienza energetica, dall’altro potesse per la prima volta incontrare le recenti tendenze di arredamento e interior design. Con ART-U l’obiettivo è stato centrato, consentendo all’azienda di presentare sul mercato un nuovo concetto di terminale idronico, un prodotto che si caratterizza per le sue performance tecniche e rappresenta, allo stesso tempo, un vero e proprio shift stilistico. ART-U, con una profondità di circa 10 cm, è stato concepito per essere un prodotto trasversale, sia per ambienti rigorosi ed essenziali, sia per spazi più caldi e sofisticati; inoltre è prevista la possibilità di customizzazione del pannello frontale. La ricerca d’innovazione si è concentrata anche sui
Monitoraggio ed efficientamento energetico Sia direttamente che attraverso gli installatori del comparto industriale, Vertiv propone un’ampia gamma di servizi, di tipo preventivo e proattivo, per aumentare l’aspettativa di vita dei sistemi di condizionamento, ridurre i tempi di fermo macchina e mantenere sempre il livello di protezione ottimale delle infrastrutture critiche del data center. In particolare, Vertiv™ LIFE™ Services è il servizio di assistenza remota che fornisce diagnostica e monitoraggio preventivo per UPS e unità di condizionamento 24/7. Con i dati trasferiti dalle apparecchiature dei clienti tramite LIFE Services, gli esperti dell’azienda acquisiscono una comprensione in tempo reale della situazione e le informazioni necessarie per identificare, diagnosticare e risolvere rapidamente qualsiasi anomalia di funzionamento, assumendosi così la completa responsabilità delle risorse critiche delle aziende clienti. Con Vertiv LIFE Services si ha la certezza di massimizzare sia la disponibilità che l’efficienza operativa, usufruendo di una protezione del sistema e di supporto senza eguali, per una totale tranquillità.
www.vertiv.it
componenti e sull’utilizzo di nuovi materiali, con performance tecniche garantite dall’utilizzo di simulazioni fluidodinamiche computazionali per l’ottimizzazione dello scambio termico all’interno del terminale abbinato all’utilizzo di motori elettrici a magneti permanenti.
www.gallettigroup.it
Scaldacqua a basse emissioni CO2 Beretta presenta Idrabagno LX e Idrabalcony LX, la nuova gamma di scaldacqua istantanei a camera stagna a basse emissioni di ossidi di azoto che soddisfano la normativa ErP 2018. Grazie alle dimensioni compatte e al design lineare, la serie è adatta all’installazione in spazi ridotti e si integra facilmente con l’ambiente sia interno che esterno. Idrabagno LX, progettato per l’uso all’interno, se completo di kit opzionale e resistenze antigelo è idoneo anche per l’installazione all’esterno. Idrabalcony LX, invece, è progettato per l’installazione Idrabagno LX esclusivamente all’esterno. Particolarmente adatta a soddisfare i fabbisogni più esigenti di acqua calda sanitaria e il massimo comfort, la nuova gamma è disponibile in diverse potenze, con modelli sia a metano che a GPL, e con capacità da 11, 13 e 17 litri. Entrambi i modelli dispongono di una nuova interfaccia a icone con display retroilluminato e quattro tasti per effettuare le regolazioni e muoversi nel menù. Grazie alla nuova elettronica è possibile un’ampia modulazione di fiamma, che permette la stabilità delle temperature di erogazione dell’acqua calda sanitaria, anche con prelievi minimi.
www.berettaclima.it n.73 www.casaeclima.com
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EPBD
Non solo efficienza per l’EPBD 4.0 Il Consiglio europeo ha recentemente approvato la revisione della Direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia. La seconda revisione punta a una maggiore attenzione ai requisiti di qualità dell’ambiente interno, alla necessità di un’adeguata manutenzione supportata da efficaci procedure di ispezione e all’impegno a raggiungere obiettivi ambiziosi in materia di efficienza energetica nell’ambito dell’UE a cura della REDAZIONE
A
novembre 2016 la Commissione Europea ha proposto la revisione della direttiva sulla Prestazione energetica nell’edilizia (Energy Performance Building Directive 2010/31/UE), sulla quale, nel corso dell’ultimo anno, l’Istituzione europea e le parti interessate dell’UE hanno condotto lunghe trattative. Le questioni chiave che hanno contribuito ad accendere il dibattito sono sostanzialmente tre: una maggiore attenzione ai requisiti di qualità dell’ambiente interno (IEQ); la necessità di un’adeguata manutenzione, supportata da efficaci procedure di ispezione, e l’impegno a raggiungere obiettivi ambiziosi in materia di efficienza energetica nell’ambito dell’UE. La differenza nelle posizioni ha anche provocato una temporanea battuta d’arresto dei colloqui a tre tra la Commissione, il Consiglio e il Parlamento Europeo alla fine del 2017. Proprio prima di Natale si è tuttavia raggiunto un accordo. Nella seduta del 14 maggio, il Consiglio europeo ha approvato la direttiva di riforma, completando il lungo iter a cui questo atto legislativo è stato sottoposto. La stessa sarà pubblicata sulla GU dell’UE ed entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione. A partire da tale data, gli Stati membri avranno 20 mesi per il recepimento.
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Novità della seconda revisione della EPBD
La revisione della EPBD contiene molte misure relative all’accelerazione di un’importante ristrutturazione energetica degli edifici in Europa. Il maggiore successo dei negoziati è stato il fatto che gli Stati membri hanno convenuto di sviluppare strategie nazionali per sostenere la ristrutturazione efficiente, tali da ottenere entro il 2050 un parco europeo di edifici pubblici e privati a basso consumo energetico e decarbonizzati, e di fissare obiettivi, sia a medio termine, il 2030, che a lungo termine, il 2040, con indicatori di progresso misurabili. Le strategie messe in campo non si dovranno limitare all’aspetto energetico, ma dovranno prendere in considerazione anche la qualità dell’aria interna, la sicurezza antincendio e la sicurezza antisismica. Inoltre, si introducono requisiti sulla mobilità elettrica per gli edifici di nuova costruzione e per quelli in ristrutturazione, che prevedono la presenza di almeno un punto di ricarica per veicoli elettrici negli edifici in cui saranno presenti più di 10 posti auto. Sarà quindi necessario installare infrastrutture di cablaggio per la ricarica di veicoli elettrici nei nuovi edifici residenziali e in quelli sottoposti a ristrutturazioni importanti.
Ispezione di sistemi di climatizzazione
L’ispezione è stato un altro punto difficile dei colloqui rispetto al quale il Consiglio ha stabilito la sua posizione. Il Parlamento europeo ha proposto ispezioni periodiche obbligatorie, cancellando la possibile alternativa di “adeguate raccomandazioni”. Nella versione finale di compromesso vengono riproposte entrambe le alternative, ma in versione modificata. Il punto riguardante le ispezioni dei sistemi di riscaldamento e condizionamento dell’aria risulta semplificato e si applica solo per i sistemi con potenza termica utile superiore a 75 kW; in particolare, gli Stati Membri hanno la facoltà di decidere se e come rendere cogenti le ispezioni e la loro periodicità. In alternativa, è possibile instaurare un regime di consulenze che guidi l’utenza a un miglioramento volontario delle prestazioni dei loro sistemi. Perché tale approccio alternativo venga riconosciuto come tale dalla Commissione deve produrre gli stessi risultati delle ispezioni obbligatorie. Gli Stati Membri che scelgono l’ispezione obbligatoria ne stabiliscono i regimi in modo autonomo, ma devono prevedere, oltre alla verifica delle prestazioni, anche la verifica del corretto dimensionamento dell’impianto rispetto al carico termico di progetto e la sua capacità di adeguarsi a condizioni di carico variabile in modo efficiente. I sistemi di automazione e controllo degli edifici (BAC) sono considerati nella direttiva un’alternativa alle ispezioni sia nei grandi edifici
INTRODOTTO UN INDICATORE DI INTELLIGENZA Il Consiglio ha convenuto di istituire un indicatore volontario di adattamento intelligente, SRI, che promuove la digitalizzazione e le tecnologie intelligenti. La Commissione adotterà un atto delegato entro il 31 dicembre 2019 che istituirà nell’Unione Europea un regime comune facoltativo per valutare l’SRI. Tale valutazione terrà conto delle capacità degli edifici o delle unità immobiliari di adattare il proprio funzionamento alle esigenze dell’occupante e della rete elettrica e di migliorare la propria efficienza energetica e le prestazioni generali, la qualità dell’ambiente interno, la IEQ, e la salubrità di quest’ultimo. Attualmente un consorzio di consulenti della DG Energia sta lavorando a uno studio che definisce i criteri e una metodologia di calcolo, basata su standard internazionali ed europei correlati, e uno studio di fattibilità sull’indicatore SRI. non residenziali e multi-appartamento, sia in quelli residenziali: se l’edificio è dotato di BAC che risponde ai requisiti citati, è esentato dal regime di ispezioni.
INFORMAZIONE DALLE AZIENDE
ROOM CONTROL
Regolatori ambiente per il controllo della climatizzazione AB Industrietechnik srl ha introdotto la nuova gamma di regolatori elettronici da ambiente Evolution. Evolution pone al centro dei suoi obiettivi un livello finora mai raggiunto di semplicità di utilizzo e completezza delle funzioni di controllo. L’estetica si distingue per essere particolarmente gradevole e curata, integrabile in ogni contesto di arredamento e di tipologia di edificio, dal terziario al residenziale. Le dimensioni contenute permettono di implementare un sistema di regolazione a volte complesso in poco spazio. La linea Evolution AHU permette di controllare piccole unità di trattamento aria. Tra le funzioni di maggiore interesse: • ricambio d’aria con funzione di Free Cooling e Free Heating; • gestione recuperatore di calore con serranda di by-pass on-off; • gestione on demand della ventilazione, attraverso l’utilizzo di sensori CO2; • controllo di temperatura e umidità con sensori integrati; • allarme antigelo; • orologio integrato; • bus di comunicazione Modbus RTU.
La linea Evolution TH è applicabile a tutti i generi di ventilconvettore: • con ventilatore EC; • con ventilatore a 3 velocità; • con valvole ON/OFF; • con valvole modulanti 0…10V; • orologio Integrato; • bus di comunicazione Modbus RTU e Bacnet MS/TP. Le sue funzioni permettono di attivare la ventilazione solo se l’ambiente è occupato e quindi di risparmiare energia. La linea Evolution FH è dedicata alla regolazione degli impianti di riscaldamento e raffrescamento a pavimento. La disponibilità di vari modelli permette di gestire sia la regolazione climatica dei fluidi che la temperatura degli ambienti. Durante la fase di raffrescamento, grazie alla disponibilità
Tre linee principali di prodotto • La linea AHU, per unità di trattamento aria e recuperatori di calore. • La linea TH, per ventilconvettori. • La linea FH, per il riscaldamento e raffrescamento a pavimento.
del sensore di umidità integrato, Evolution previene la condensazione sul pavimento chiudendo il passaggio dell’acqua fredda sul pavimento e attivando il sistema di deumidificazione. L’orologio integrato permette di impostare fino a 4 fasce orarie giornaliere di funzionamento su base settimanale. Il bus di comunicazione Modbus permette di integrare Evolution in sistemi di BMS. La gamma Evolution permette di ottenere importanti miglioramenti del clima interno e un significativo risparmio energetico. La semplicità del prodotto riduce i tempi di implementazione del progetto ed in questo modo anche il costo complessivo. www.industrietechnik.it
REBUILD 2018
L’edilizia off-site si tocca con mano Le strategie per far ripartire il settore delle costruzioni tra innovazione, sostenibilità ambientale, edilizia off-site e crescita per le aziende SILVIA MARTELLOSIO
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alla domanda diffusa delle famiglie alle richieste della finanza immobiliare, lo sviluppo del settore costruzioni passa per l’adozione di stringenti criteri di sostenibilità. Tuttavia, dalla trasformazione del settore non dipendono solo i numeri del nostro PIL, ma anche il successo della transizione del nostro Paese a un’economia davvero de-carbonizzata. Ma perché la sostenibilità ambientale smetta di essere appannaggio di una frazione del patrimonio e ne rappresenti invece un aspetto diffuso, è necessario adottare processi e soluzioni capaci di intervenire su fasce più ampie di immobili. Con due effetti principali: dare sostanza agli obiettivi della rigenerazione urbana e aprire nuove opportunità di crescita e sviluppo a imprese e professionisti. Unire la qualità degli interventi e la scala degli investimenti è il tema al centro di REbuild 2018, manifestazione italiana diventata nel corso degli anni un incubatore di innovazioni e idee per la filiera delle costruzioni e del real estate. “Attorno alla convention si è creata una community di persone, professionisti e organizzazioni in grado di generare, di anno in anno, prospettive e stimoli per ripensare il settore, sviluppando nuovi strumenti, modelli e paradigmi orientati ad una trasformazione del costruito in un’ottica di sostenibilità ed efficienza” ha spiegato Thomas Miorin, presidente di REbuild srl, che ci aiuta a comprendere meglio le potenzialità di una piattaforma che sta guidando la trasformazione del settore.
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THOMAS MIORIN, ideatore e presidente di REbuild, evento interamente dedicato all’innovazione della riqualificazione e della gestione immobiliare
C&C: Riqualificazione urbana e decarbonizzazione sono le parole che accompagneranno l’edizione di REbuild di quest’anno, non ritenete che siano temi ormai acquisiti? T.M.: I temi sono certamente noti, ma non le soluzioni. Siamo consapevoli, ad esempio, che negli Stati Uniti la certificazione di sostenibilità LEED, dopo 25 anni di esperienza, coinvolge ancora una nicchia molto ristretta del mercato, poco più dell’1% dello stock immobiliare. La regola d’oro della decarbonizzazione richiede un dimezzamento delle emissioni ogni decade, ma ci risulta che, nonostante gli eco-incentivi, siamo ancora lontani da tali parametri. Anche le opportunità di business offerte da questo processo sono poco esplorate in Italia. In particolare ci interessano gli interventi di larga scala capaci di intervenire sulle periferie, oggi e aree più lontane dai processi di rigenerazione. In Germania è in vigore un piano che prevede la deep renovation di quasi due edifici al minuto per un portafoglio che entro il 2050 diventerà produttore netto di energia. Non è l’unico paese europeo che punta ad una competitività internazionale del loro settore attraverso una nuova combinazione di leve energetiche e di produttività. In Italia riteniamo che ci sia ancora molto da fare e grandi possibilità per le imprese. Per questo, al di là delle tendenze del momento, vi dedichiamo un edizione di REbuild.
Il concetto di industrializzazione che state spingendo da tempo ha colto l’interesse del mondo della componentistica, ma la community che avete creato riesce a soddisfare le esigenze del Real Estate? In questi anni i più attenti operatori immobiliari hanno investito in operazioni certificate per segnalare una diversa attenzione ai temi energetici e ambientali e una diversa qualità della produzione immobiliare. Oggi i developer più consapevoli mirano a soluzioni progettuali coerenti con i principi dell’economia circolare e capaci di superiore efficienza energetica, in un mercato che tuttavia offre ancora un numero limitato di opzioni. E’ un nuovo processo di incontro tra domanda e offerta che è tuttora in corso e, anche per questo, a REbu-
REbuild2018
29 - 30 maggio 2018, Riva del Garda Nuovo appuntamento con REbuild, evento interamente dedicato all’innovazione della riqualificazione e della gestione immobiliare. REbuild costituisce una piattaforma di conoscenza, confronto e lavoro che coinvolge tutti i player interessati a sviluppare nuove opportunità di business. L’edizione 2018 di Riva del Garda, in calendario il 29 e il 30 maggio, guarda all’innovazione capace di tenere unite sostenibilità ambientale e crescita delle imprese, economia circolare e ritrovata redditività.
ild 2018 viene dedicato a ciò uno spazio particolare sia con il B2B che con sessioni di co-progettazione di soluzioni innovative a sfide presentate da prestigiose committenze. In questo momento il settore immobiliare guarda a progetti che possiedono principalmente due caratteristiche: garanzie tecniche capaci di offrire ritorni di redditività, anche minori ma certi, e a nuovi modelli di business, come il Build to Rent (B2R). Per questo l’off-site risulta oggi particolarmente interessante al real estate.
La pubblica amministrazione si sta avvicinando a questi temi? Abbiamo visto che c’è un’attenzione crescente della PA sul tema dell’industrializzazione. Dopo la scorsa edizione di REbuild Milano si è attivato un dialogo efficace e attivo, tanto che è stato avviato un tavolo interministeriale con Infrastrutture e Trasporti, Sviluppo Economico (MISE) e con il Ministero dell’Ambiente e Tutela del territorio. Stiamo dialogando anche con diversi interlocutori istituzionali, anche in Lombardia. Credo sia l’inizio di un percorso molto più ampio data la positività dei risultati emersi a livello internazionale dove la domanda pubblica si è organizzata con piattaforme di acquisto opportunamente orientate.
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REBUILD 2018
Quali saranno i trend e i contenuti salienti dell’edizione 2018? Quest’anno sarà un’edizione molto tecnica ed operativa. I partecipanti potranno interagire e confrontarsi in specifici workshop o toccare con mano soluzioni e approcci innovativi della nuova edilizia 4.0. Verranno analizzati nel dettaglio casi studio a vari livelli - dal retrofit della singola abitazione al rinnovo di interi quartieri – che sono stati selezionati per il loro livello di replicabilità. Molta attenzione verrà dedicata al BIM e alle possibilità più interessanti in questo mercato offerte dalle più recenti tecnologie digitali, ma anche ai nuovi strumenti, a basso costo in grado di abilitare analisi, test e misurazioni in grado di ridurre il performance gap su larga scala. Avremo anche la prima rassegna italiana di edilizia industrializzata e due sessioni dedicate alla formazione di architetti e ingegneri: una di fondamenti progettuali per l’edilizia 4.0 e una più avanzata per una “progettazione carbon proof”. Ci sarà inoltre uno spazio dedicato alla presentazione delle nuove “Linee guida sul cappotto”
redatte da ARCA e un altro incentrato sull’uso della robotica per la produzione di componenti edilizie. Vera novità di questa settimana edizione di REbuild 2018 sarà un’area dimostrativa in cui una selezione di aziende italiane presenteranno le loro soluzioni per l’edilizia off-site.
Secondo lei, tra le pratiche di edilizia off-site che presenterete quale potrà avere più appeal nell’immediato sul mercato nazionale? Per la prima volta è un caso italiano quello che mi ha più colpito: si tratta di una riqualificazione radicale di una tipica villetta italiana, riqualificata in meno di una settimana, senza far uscire le persone di casa e con un efficace miglioramento delle prestazioni antisismiche. Un caso a prova di futuro realizzato tutto con tecnologie e knowhow italiano, già disponibile sul mercato, capace di mostrare come sia possibile realizzare l’obiettivo di una deep renovation al minuto lanciato da noi 4 anni fa.
EDILIZIA OFF-SITE, DI COSA SI TRATTA? Nell’ultimo secolo sono stati diversi i tentativi di utilizzare la prefabbricazione, ma solo le recenti innovazioni nei processi manifatturieri e di progettazione hanno portato ad una significativa espansione nell’uso di componenti industrializzate, assemblate in cantiere. Collettivamente, questi processi costruttivi, caratterizzati da una fase industriale che rimpiazza delle attività in cantiere, sono definiti come edilizia off-site e rappresentano una reale opportunità per il mercato italiano, sia per il retrofit che per la sostituzione edilizia. L’edilizia off-site offre infatti degli indubbi vantaggi perché permette di: velocizzare il processo di costruzione; impegnare manodopera qualificata, che lavora in un ambiente chiuso e
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controllato su cui non ha incidenza il clima; progettare con precisione, riducendo gli errori e la produzione di materiali di scarto; portare nell’edilizia la qualità e le conseguenti garanzie di prestazione, tipiche di un processo industriale. Il modello olandese di Energiesprong non é l’unico a dimostrare che è possibile trasformare l’intera filiera del settore delle costruzioni: spostando in fabbrica ciò che oggi avviene in cantiere e usando la tecnologia digitale, capace di innervare in modo completamente nuovo i processi di progettazione, di esecuzione e di gestione del costruito. L’Italia può perfezionare ulteriormente questo modello; essendo la seconda manifattura d’Europa, l’ibridazione dell’edilizia con la manifattura (digitale) non può che aggiungere qualità e bellezza al risultato.
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LOW GWP
Perché bisogna fare presto nel passare ai refrigeranti con basso impatto ambientale Con il rincaro dei refrigeranti di circa 10 volte e la progressiva riduzione delle quote di disponibilità, l’industria deve impegnarsi nello sviluppo di un’economia circolare dei refrigeranti affrontando sia gli aspetti tecnici che procedurali. Ne abbiamo parlato con Marco Dall’Ombra, Direttore marketing Daikin Air Conditioning Italy, che ci ha spiegato come l’azienda intenda portare avanti questa iniziativa, coinvolgendo i progettisti e tutti gli attori della filiera FEDERICA ORSINI
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ià nel 2015 il Gruppo Daikin ha reso pubblica la propria linea di condotta e il piano d’azione in tema di refrigeranti, ponendo in essere una serie di azioni basate sul principio “Quanto prima, tanto meglio”. Una delle azioni inserite nel piano prevede di collaborare con tutti i soggetti interessati per il recupero e riutilizzo dei refrigeranti. L’azienda è convinta infatti che l’economia circolare dei refrigeranti contribuirà ad assicurare nel tempo la disponibilità di HFC sia per le nuove installazioni sia per la manutenzione dei sistemi HVACR. In occasione dell’ultima Mostra Convegno Expocomfort, Daikin ha annunciato nuovi investimenti in questa direzione e lanciato una
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campagna di sensibilizzazione per il recupero e il riutilizzo dei refrigeranti HFC. Uno dei motivi principali che peraltro sta accelerando la volontà di non perdere ulteriore tempo nel mettere in atto tali misure è rappresentato dal fatto che tutto il settore stia iniziando ad avvertire gli effetti del Regolamento europeo sugli F-Gas. Nel 2018, infatti, la disponibilità annuale degli HFC, calcolata in CO2 equivalente e relativa al periodo di riferimento, è pari al 63% e si ridurrà al 21% dal 2030, così come previsto dallo schema di riduzione graduale. “Ciò che è chiaro – ha precisato Marco Dall’Ombra, Direttore marketing Daikin Air Conditioning Italy – è che dalla seconda parte del
2017 l’intera filiera abbia preso consapevolezza di che cosa significa nella realtà e quale impatto stia comportando la riduzione graduale degli HFC”.
C&C: Visto che voi, come produttori non solo di apparecchiature ma anche di refrigeranti, avete affrontato il tema per primi, quale ritenete possa essere in questa fase il comportamento più virtuoso in termini progettuale M.D.O.: È molto semplice: qualunque sia il prodotto che prevede l’utilizzo di un refrigerante a basso GWP o naturale, è opportuno sceglierlo. Laddove invece non vi sia, per limiti tecnologici, un’alternativa all’impiego di prodotti che utilizzano R410 o R134, si può comunque continuare a utilizzarli perché il sistema quote non ne prevede il bando, bensì la riduzione graduale. Se questo sistema si mette in moto, i prodotti che impiegano refrigeranti a basso GWP liberano quote per quelli a più alto GWP consentendo a tutta l’industria di proseguire.
Perché vi state impegnando nel progetto di un’economia circolare dei refrigeranti? A fianco delle azioni prima menzionate, Daikin ha deciso di investire nella creazione di un’economia circolare dei refrigeranti. Per questo chiediamo a tutti gli attori della filiera e a ciascuna affiliata di portare avanti questo indirizzo nel proprio Paese, cercando di rimuovere quegli ostacoli di natura pratica e finanziaria che fino ad oggi hanno limitato l’efficacia del recupero, la rigenerazione e il riutilizzo del refrigerante. Stiamo valutando diverse possibili soluzioni volte a costruire un meccanismo finanziario solido, che consenta di raccogliere le risorse e utilizzarle affinché tutti possano trarre un vantaggio, anche economico, dall’attivarla. È innegabile che questa economia abbia dei costi che devono essere calcolati e sostenuti. Ciò che per noi è importante è far capire a tutti gli attori del comparto della climatizzazione come il sistema quote non rappresenti una difficoltà ma un’opportunità.
Perché ha senso parlare di un’economia circolare del refrigerante adesso e non l’aveva a maggio dell’anno scorso? Perché a quel tempo il refrigerante costava 6 euro, adesso ha superato i 50. L’attesa sicuramente c’era: se si riduce la disponibilità e la domanda resta stabile o addirittura cresce, il prezzo è destinato a salire, ma la rapidità e l’entità di questo passaggio è andata oltre ogni nostra aspettativa. Tutta la filiera si è opportunamente preparata: l’anno prima che entrasse in vigore il sistema quote i produttori di refrigerante hanno prodotto tutto ciò che potevano e la distribuzione aveva i magazzini pieni. Per un anno e mezzo tutto è proceduto normalmente, poi le scorte hanno iniziato a diminuire ed è cominciata la corsa al rialzo dei prezzi.
MARCO DALL’OMBRA, Direttore marketing Daikin Air Conditioning Italy
“Partendo dall’esperienza acquisita in Giappone, Daikin Europe N.V. ha deciso di investire nel recupero e nella rigenerazione dei refrigeranti. In una prima fase la rigenerazione avverrà per quei refrigeranti recuperati attraverso la propria attuale organizzazione. In seguito, l’attività sarà estesa a livello europeo in collaborazione con altri soggetti interessati” Sul residenziale sta prendendo piede l’R32. È una soluzione che ritenete possa essere valida per un periodo medio-lungo oppure l’industria sta già lavorando a uno sviluppo successivo? Secondo noi è una soluzione sostanzialmente definitiva. L’R32 è validissimo a livello prestazionale sia in raffreddamento che in pompa di calore. In aggiunta, quello che viene visto attualmente come un
UN FUTURO PIÙ SOSTENIBILE Diversi studi hanno dimostrato come una serie di azioni combinate possa contribuire al raggiungimento dei seguenti obiettivi: •• transizione verso refrigeranti a più basso GWP; •• riduzione della carica di refrigerante nelle apparecchiature; •• ulteriore riduzione delle perdite; •• rafforzamento delle attività di recupero, rigenerazione e riutilizzo del refrigerante.
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LOW GWP limite, ovvero l’alta temperatura di scarico, può rivelarsi in realtà un vantaggio se si vuole produrre anche acqua calda sanitaria con la pompa di calore, a patto di poter avere il compressore giusto e il lubrificante giusto. Per ciò che riguarda sempre l’R32, noi pensiamo che non sia utile la corsa al GWP più basso possibile, bensì costruire macchine con cariche sempre più ridotte. L’R32 riteniamo sia una soluzione seria e sostenibile nei prossimi 20 anni e oltre.
In base alle vostre ricerche, quali sono i refrigeranti che performano meglio nelle macchine “solo freddo” e quali invece nelle pompe di calore? Nella nostra policy sui refrigeranti, disponibile sui siti web del gruppo, il quadro è molto chiaro. Sfortunatamente non c’è un refrigerante che vada bene per tutto, di conseguenza si cerca di trovare il refrigerante migliore per ciascuna applicazione, che abbia una prospettiva temporale rispondente alle necessità dell’investitore e in linea con quanto richiesto dalla normativa. Deve anche consentire di costruire macchine che siano ragionevolmente acquistabili, perché se costruiamo macchine bellissime ma sostanzialmente fuori mercato, non aiutiamo la transizione.
Come affrontate il problema dell’infiammabilità dei nuovi refrigeranti? Con la serietà che richiede il tema, nella consapevolezza che i refrigeranti a basso GWP che i produttori stanno proponendo appartengono tutti alla classe A2L (leggermente infiammabili). I prodotti di per sé nascono per essere assolutamente sicuri. L’esperienza positiva di altri settori industriali che hanno affrontato con successo questo tema ci rende ottimisti.
Tornando alla vostra iniziativa di un’economia circolare del refrigerante, lavorerete nella direzione di un consorzio all’interno di Assoclima? Al momento non ne abbiamo ancora discusso, anche se so che singolarmente varie aziende socie hanno attivato comportamenti simili al nostro. Tuttavia, penso che a breve affronteremo il tema anche perché, dal prossimo agosto, la RAEE non sarà più limitata alle macchine fino a 12 kW ma verrà estesa. Questo ha fatto sì che l’Associazione abbia già offerto la possibilità ai propri soci di incontrare i principali consorzi che si occupano dello smaltimento di rifiuti elettrici ed elettronici. Le stesse aziende, a quanto mi risulta, hanno anche le abilitazioni per trasportare materiali speciali come i refrigeranti e quindi non posso escludere in linea di principio che ci possa essere una convergenza nell’interesse di tutti.
IL CONTRIBUTO DEL PROGETTISTA ALLA SOSTENIBILITÀ Tra le azioni che Daikin intende mettere in atto per dare il proprio contributo alla progressiva riduzione dell’utilizzo di HFC e alla realizzazione di un futuro sempre più sostenibile per il settore della climatizzazione, riscaldamento e refrigerazione, ce ne sono due particolarmente importanti per i progettisti: •• introdurre sul mercato apparecchiature che utilizzano refrigeranti a più basso GWP, quali climatizzatori e pompe di calore con R-32 invece che R-410A, oppure gruppi frigoriferi con compressori a vite, con HFO R1234ze(E) R134a. Nell’ambito del mercato della refrigerazione commerciale, proporre apparecchiature che utilizzano R-410A e R-407H invece che R-404A, oppure soluzioni basate sull’impiego di refrigeranti non HFC come la CO2;
STYLISH, nuova gamma di climatizzazione residenziale che utilizza il refrigerante R-32 a basso GWP
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•• riduzione della carica di refrigerante grazie a una progettazione mirata al raggiungimento di questo obiettivo. Per esempio, l’utilizzo di scambiatori di calore a micro canale nei gruppi frigoriferi condensati ad aria.
INQUINAMENTO DELL’ARIA
Attenzione al riscaldamento domestico a biomassa! Il legno e il pellet, seppur impiegati in apparecchi di riscaldamento domestico di alta gamma, incidono in maniera significativa sull’inquinamento atmosferico. Sono i risultati emersi dallo “Studio comparativo sulle emissioni di apparecchi a gasolio, gas, GPL e pellet” realizzato da Innovhub-Stazioni sperimentali per l’industria GABRIELE MIGLIAVACCA* *Responsabile del Laboratorio Emissioni di Innovhub Stazioni Sperimentali per l’industria 18
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a qualità dell’aria è estremamente importante per l’ambiente e per la salute umana. Proprio per questo motivo, nel corso degli ultimi decenni, sono state introdotte normative via via più stringenti per ridurre le emissioni che sono la causa dell’inquinamento atmosferico. L’industria (compresa l’agricoltura), il trasporto e il riscaldamento sono le principali sorgenti antropiche di questo inquinamento. Già dagli anni ‘70 tutti i paesi industrializzati hanno iniziato a adottare legislazioni in campo ambientali che hanno inciso sui settori industriali e dei trasporti; in particolare gli impianti industriali sono stati i primi ad essere soggetti a limiti alle emissioni e all’obbligo di adottare tecnologie atte a ridurre la produzione di sostanze inquinanti o ad abbatterle prima della loro immissione in atmosfera. Per questa ragione e anche come conseguenza della progressiva deindustrializzazione di molte aree, in passato caratterizzate da una intensa produzione industriale, l’andamento delle emissioni inquinanti globalmente prodotte dall’industria, in molti paesi avanzati, è andata progressivamente riducendosi nel corso degli anni. Parallelamente anche il settore autotrazione ha visto una costante e progressiva riduzione delle sue emissioni specifiche, anche in questo caso grazie a legislazioni che hanno incentivato il ricambio del parco di autoveicoli circolanti e indirizzato lo sviluppo di mezzi via via meno inquinanti. Come conseguenza di ciò, in un panorama di progressiva riduzione delle emissioni inquinanti totali, il peso relativo del settore del riscaldamento degli edifici è andato crescendo, divenendo uno dei contributi preponderanti per molti dei principali inquinanti atmosferici. In questo settore infatti le politiche sono state meno incisive e meno univoche nel porre l’aspetto ambientale al centro delle scelte di sviluppo. Se da un lato, infatti, il progresso nella tecnologia ha portato alla produzione di apparecchi e impianti intrinsecamente più efficienti e meno inquinanti, dall’altro si sono prodotte e in parte favorite o incentivate delle transizioni dagli effetti ambivalenti o globalmente negativi sul piano ambientale. In quest’ottica va considerato il processo di fuel switching dai combustibili liquidi (olio combustibile e gasolio) verso quelli gassosi (gas naturale e GPL), ma contestualmente anche verso la biomassa solida e ugualmente va considerata la progressiva transizione da impianti centralizzati a impianti mono-familiari.
La produzione di inquinanti dal settore riscaldamento
Gli inquinanti emessi dagli impianti per il riscaldamento civile e domestico sono quelli tipicamente prodotti dai processi di combustione e, in quanto tali, dipendono da tre fattori principali che pesano in misura variabile e non facilmente stimabile a priori: la tipologia-qualità del combustibile, la tecnologia di combustione e le condizioni operative di combustione. Una volta identificate le emissioni prodotte da una determinata tipologia di impianto e di combustibile occorre quantificare l’impatto che le sorgenti effettivamente presenti in un dato territorio hanno sulla qualità dell’aria di quel medesimo territorio o in quelli circostanti. In questo senso vanno distinte quelle emissioni, tipicamente quelle di gas climalteranti, il cui effetto si manifesta a livello globale, perché legato al comportamento dell’intera atmosfera terrestre, da quelle ad effetto locale, che producono effetti negativi sull’ambiente e sulla salute entro una data area. Ciascuna tipologia di inquinante può avere un effetto rilevante a livello locale, regionale o globale a seconda delle sue caratteristiche e dell’interazione che questo ha con l’ambiente. Tutte le informazioni relative alle emissioni prodotte in una data area confluiscono nei cosiddetti inventari delle emissioni, i quali tengono conto di tutte le sorgenti presenti. Per quanto riguarda le sorgenti industriali i dati sono, in genere, facilmente disponibili, in quanto ogni impianto che produce emissioni in atmosfera è sottoposto ad autorizzazioni specifiche ed a monitoraggi continui o periodici delle concen-
IL SETTORE RISCALDAMENTO IN ITALIA Da un’indagine statistica che include il settore del riscaldamento domestico condotta dall’ISTAT e pubblicata nel dicembre 2014 emerge che circa il 98% delle famiglie che risiedono in Italia dichiara di possedere un impianto per il riscaldamento dell’abitazione. La Figura 1 mostra la distribuzione delle diverse tipologie di impianti e di combustibili. È evidente la predominanza nell’uso del metano, tranne che nel caso degli apparecchi singoli che sono alimentati principalmente a biomassa. 120 100 80 60 40 20 0
% famiglie Totale
Metano
% famiglie Impianto centralizzato Energia elettrica
% famiglie Impianto autonomo
% famiglie Apparecchi singoli fissi
Biomasse
% famiglie Apparecchi singoli portatili
GPL
Gasolio
FIGURA 1. Distribuzione degli impianti e dei combustibili in Italia (ISTAT 2014)
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INQUINAMENTO DELL’ARIA trazioni degli inquinanti in tutti i flussi gassosi convogliati prodotti dall’impianto stesso; a questa logica sfuggono soltanto gli impianti più piccoli, per i quali è comunque possibile produrre stime abbastanza accurate sulla base di dati di riferimento per ogni tipologia di impianto. Più complessa è la stima nel caso delle sorgenti da traffico, in questo caso infatti i fattori di emissione di ciascuna tipologia di veicolo devono essere combinati con informazioni statistiche relative alla flotta circolante ed all’intensità di traffico nell’area di riferimento. Non più complessa, ma generalmente oggetto di minor approfondimento, è la stima delle emissioni prodotte dal settore del riscaldamento. Le sorgenti in questo caso sono estremamente numerose e soltanto di recente è iniziata “in alcune regioni italiane” la compilazione di un catasto degli impianti termici che consente di quantificare e localizzare per potenza e tipologia gli impianti esistenti; anche laddove questo processo è più avanzato, molti dati, in particolar modo quelli relativi ai piccoli apparecchi a biomassa, sono ancora carenti.
Inventario delle emissioni
I dati dell’inventario della emissioni, prodotto da ISPRA, mostrano come il peso del settore residenziale nelle emissioni di molti inqui-
nanti (PM, CO, IPA, ...) sia cresciuto notevolmente nel tempo, fino a divenirne la principale sorgente (Figura 2). Nonostante il gas naturale sia il principale combustibile impiegato per il riscaldamento in Italia, i dati ISPRA evidenziano come queste emissioni siano in realtà dovute, in misura preponderante, ai piccoli apparecchi alimentati a biomassa, vale a dire stufe e caminetti alimentati a legna o pellet. Ciò perché le emissioni specifiche (a parità di energia prodotta) sono centinaia o migliaia di volte superiori per il pellet e la legna rispetto ai combustibili gassosi ed anche a quelli liquidi. La possibilità di ridurre l’impatto di questi apparecchi è legata allo sviluppo di nuove tecnologie, che non si limitino a ottimizzare la combustione, ma che siano in grado di abbattere in maniera attiva ed efficace le emissioni, esattamente come avviene nei grandi impianti industriali o di teleriscaldamento dove tutti i combustibili, comprese le biomasse possono essere bruciati garantendo livelli emissivi contenuti. Al momento però tali dispositivi non esistono sulla scala domestica, ma soltanto a partire da una taglia di 50-100 kW sono stati sviluppati filtri basati su diverse tecnologie. Gli unici accorgimenti che possono quindi essere adottati, da chi utilizza piccoli apparecchi a biomassa, per contenere le emissioni inquinanti prodotte consiste nel prestare la massima attenzione a che il combustibile impiegato abbia caratteristiche idonee ad una combustione ottimale (bassa umidità e basso contenuto di ceneri), a che la gestione dell’apparecchio sia conforme alle istruzioni previste ed infine che sia condotta una manutenzione almeno annuale dell’apparecchio e dell’impianto fumario. Tutti questi fattori possono infatti influenzare le emissioni, peggiorandole significativamente rispetto ai valori di targa, in caso di una gestione inappropriata.
19,5%
12%
55%
13,0%
0% Residenziale Industria
Teleriscaldamento Altro
Traffico
FIGURA 2. Dati nazionali di emissione di PM10 per settore (elaborazione dati ISPRA 2014)
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La passione per l’ingegneria e la tecnologia percorre l’intera storia di Valsir e si traduce in innovazione
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Da più di trent’anni Valsir migliora il benessere del vivere all’interno di ogni ambiente, progettando e realizzando sistemi sostenibili per l’impiantistica idraulica che si contraddistinguono per il comfort elevato, la sicurezza e la resistenza al tempo.
L’evoluzione del gesso
PROGETTAZIONE DEI SISTEMI IDRICI
L’acqua sana nasce dal progetto Il report scientifico “Acqua e salute” aiuta a scongiurare la contaminazione causata da batteri idrodiffusi, come ad esempio la Legionella Pneumophila e la Pseudomonas Aeruginosa, con suggerimenti progettuali e gestionali a cura della REDAZIONE
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n Italia la qualità dell’acqua, intesa come conformità a parametri fisici, chimici e batteriologici, e il suo mantenimento, durante il trasporto attraverso le condotte idriche, sono garantiti da decine di migliaia di campionamenti giornalieri da parte degli enti gestori in tutti i punti rappresentativi della rete. Un nuovo approccio è rappresentato dall’implementazione dei cosiddetti piani di sicurezza dell’acqua (Water Safety Plan), volti a prevenire eventuali contaminazioni e monitorare specie batteriologiche emergenti. Purtroppo tale attenzione non viene perpetrata nella stessa misura nell’impianto a valle del contatore. È ormai scientificamente dimostrato che la qualità dell’acqua a monte del contatore è migliore di quella che si riscontra nelle reti idriche interne agli edifici. In quest’ultimi soprattutto la concentrazione di batteri idrodiffusi rappresenta un serio rischio per la salute umana.
Aumento delle infezioni idrodiffuse
Il riscontro di un progressivo aumento dei casi di legionellosi, in particolar modo nelle strutture ospedaliere e turistico ricettive, è sicuramente conseguenza di una maggiore attenzione al fenomeno, all’utilizzo di innovativi sistemi diagnostici di immediato riscontro, ma anche della vetustà degli impianti di queste strutture combinate ad una difficile sensibilizzazione – soprattutto per quelle alberghiere – sull’importanza della corretta conduzione dell’impianto e delle necessarie misure preventive. Tra le principali cause della proliferazione delle colonie batteriche di Legionella (tra le infezioni più diffuse e più pericolose) vi è, ad esempio, la scarsa attenzione alla scelta dei materiali, la loro combinazione errata, la presenza di reti complesse con rami morti o a scarsa circolazione,
L’entità dei controlli sulle reti acquedottistiche italiane indica una conformità dell’acqua a monte del contatore (sebbene captata da fonti diverse sull’intero territorio e per questo con diverse caratteristiche) del 99,6%. Nella stragrande maggioranza dei casi non si annida lì il problema!
Pubblicato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, con il sostegno di Viega Italia, il volume dal titolo “Acqua e salute – Governance e qualità dei sistemi idrici complessi” analizza i diversi aspetti legati alla qualità e igiene dell’acqua destinata al consumo umano per scongiurare per quanto possibile, data la caratteristica di ubiquitarietà di alcuni patogeni - il rischio di contaminazione causata da batteri idrodiffusi, come ad esempio la Legionella Pneumophila e la Pseudomonas Aeruginosa. Grazie al contributo di esperti igienisti, medici, ricercatori, giuristi, ingegneri e architetti, vengono presi in esame i principali aspetti interconnessi: tecnico, progettuale ed esecutivo; medico epidemiologico; sociale, volto alla tutela dei lavoratori sui luoghi di lavoro, nonché legale, tanto importante per valutare le singole responsabilità nel caso di contaminazione degli impianti di distribuzione dell’acqua a valle del contatore.
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PROGETTAZIONE DEI SISTEMI IDRICI TECNICA
Soluzioni per salvaguardare l’igiene dell’acqua sanitaria
la scorretta gestione della temperatura di acqua calda e fredda sanitaria e la conseguente formazione di biofilm microbici sulla superficie interna delle tubazioni. Anche le misure, spesso necessarie, di sanificazione shock o continue, sia con componenti chimiche che fisiche, come l’innalzamento della temperatura nel circuito dell’acqua calda sanitaria, non rappresentano una soluzione definitiva. Si tratta solo di un temporaneo e non definitivo metodo per mantenere il livello di rischio in valori accettabili; questi interventi, peraltro, possono – se non effettuati con le dovute cautele – provocare anche effetti distruttivi sulle componenti dell’impianto e sulla potabilità dell’acqua stessa.
Prevenzione e progettazione
Tutti i raccordi del sistema Viega Smartpress (nell’immagine a sinistra) sono ottimizzati per garantire il miglior flusso e consentire un dimensionamento ottimizzato dell’impianto. A destra, un raccordo tradizionale comunemente in commercio che causa un significativo rallentamento della velocità di flusso dell’acqua.
Dal report “Acqua e salute – Governance e qualità dei sistemi idrici complessi”, redatto dall’Università Cattolica con il contributo di Viega, emerge in modo chiaro e univoco il messaggio di come evitare gravi contaminazioni dell’impianto in fase di esercizio: fondamentale è la corretta progettazione, igienicamente parlando, dell’impianto idrico-sanitario e il suo funzionale inserimento e integrazione all’interno del progetto architettonico dell’edificio (anche grazie all’avvento del BIM), supportato da scelte anche innovative e da materiali che resistano a eventuali stress chimici e fisici in caso di situazioni emergenziali. Grazie all’articolato ed esaustivo quadro normativo tecnico, sia italiano sia comunitario, è possibile un approccio moderno al progetto dell’impianto idrico. Il professionista scrupoloso non può prescindere da scelte che riguardano spesso anche dettagli, come la tecnica di giunzione o la tecnologia costruttiva dei raccordi, la facile manutenibilità dell´impianto e la sua durata nel tempo. Questi aspetti devono essere considerati prioritari non solo in fase di progettazione, ma anche nella realizzazione dell’impianto.
Struttura e obiettivi del report
A sinistra, uno schema di impianto in serie, e, a destra, ad anello. Viega Smartpress propone numerose figure di raccordi per facilitare la realizzazione di questi schemi che favoriscono la tutela della qualità dell’acqua sanitaria. Segue a pagina 26
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La pubblicazione si articola in 16 capitoli (Box 1), redatti da uno o più esperti del settore, e analizza in dettaglio alcune tematiche chiave, approcciandole in modo multidisciplinare. L’obiettivo principale degli operatori del settore, vista l’impossibilità di azzerare il rischio di contaminazione degli impianti, consiste nella riduzione dello stesso. Una volta classificato il rischio, è necessario implementare in maniera continua e progressiva un piano di gestione e autocontrollo dell’impianto che coinvolga diverse figure professionali (igienista, progettista, installatore, conduttore e manutentore) che ne sono responsabili anche legalmente. La concorrenza di responsabilità in caso di contaminazioni che hanno provocato lesioni e danni permanenti, fino al decesso, di persone ospiti di strutture alberghiere, termali o ricoverate presso strutture sanitarie, è confermata dall’evidenza di sentenze di cassazione – riportate nell’ultimo capitolo del testo – pronunciatesi in merito, coinvolgendo non solo il datore di lavoro, ma anche il manutentore e il progettista dell’impianto. Mentre nell’ambito privato, le medesime responsabilità sono in capo ad amministratori, proprietari e semplici locatari. La cooperazione di tutti gli attori coinvolti per il raggiungimento dell’obiettivo di riduzione del rischio rimane pertanto l’unica via percorribile.
I CAPITOLI DEL REPORT
BOX 1
Dopo le due prefazioni rispettivamente del Prof. Walter Ricciardi (Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità in Italia) e della Prof.ssa Stefania Boccia (Sezione di Igiene-Istituto di Sanità Pubblica – Università Cattolica del Sacro Cuore – “Past” Segretario Nazionale SItI – Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica), il testo è così suddiviso: 1. Introduzione (a cura del Prof. Umberto Moscato) 2. Caratteristiche e criticità delle acque destinate al consumo umano in Italia 3. Esposizione a microrganismi idrodiffusi nei lavoratori e nella popolazione generale 4. Contaminazione da patogeni idrodiffusi nei circuiti idricosanitari, ricreativo-ludici e assistenziali sanitari 5. Criteri di programmazione, progettazione, realizzazione e installazione di impianti idrico-sanitari: ambienti, criticità tecniche e igienico-sanitarie 6. L’evoluzione dei materiali nella realizzazione delle reti idriche: aspetti tecnici e criticità 7. Revisione sistematica di letteratura e modello sperimentale sull’interazione di parametri chimici, fisici e microbiologici negli impianti idrici 8. Quadro normativo e rapporti tra norma giuridica e norma tecnica relativamente alla legionellosi e alla contaminazione da altri microrganismi 9. La gestione dei sistemi idrici nelle strutture collettive e sanitarie per la tutela della salute pubblica
10. Bonifica delle reti di distribuzione: finalità, metodi ed esempi di applicazione ad un caso di contaminazione da tallio 11. Matrice di controllo delle priorità per rischio infettivo da microrganismi idrodiffusi e Legionella 12. Modelli applicativi di valutazione delle contaminazioni da microrganismi idrodiffusi negli impianti idrico-sanitari: un modello sperimentale 13. La valutazione di efficacia degli interventi di bonifica e controllo: sistemi di sanificazione dell’acqua destinata al consumo umano ed esempi applicativi 14. Norme tecniche e legislative, campionamento ed analisi dell’acqua in strutture residenziali, civili, ricreative e assistenziali 15. Trattamenti oltre il punto di consegna: tra obbligatorietà, comfort e rischio 16. Responsabilità civili, amministrative e penali nei casi di legionellosi e da contaminazione da altri microrganismi. Quadro giurisprudenziale e applicazioni di sanzioni: condanne e risarcimento del danno
PROGETTAZIONE DEI SISTEMI IDRICI
I
prodotti Viega destinati ad installazioni di acqua sanitaria, oltre ad essere conformi al DM 174/04 sui materiali a contatto con acqua per uso umano, sono sottoposti alla verifica e omologazione dell’ente terzo TiFQ relativamente alle misure di salvaguardia dell’igiene durante il processo produttivo. L’azienda sviluppa componenti caratterizzati da una scrupolosa cura nei dettagli costruttivi (geometrie e superfici); grazie a ciò, si ottengono raccordi con coefficienti K ridotti per abbattere le perdite di carico e consentire quindi un dimensionamento più attento ai volumi d’acqua contenuti nella tubazione. All’interno di diversi sistemi sono presenti figure dedicate per realizzare schemi di installazione atti favorire un ricambio frequente dell’acqua, per limitare i tempi di stagnazione, in modo da arginare la proliferazione di batteri: gomiti doppi, raccordi a T disassati e inserti Venturi ne sono un esempio.
Acqua fredda Inoltre, Viega ha sviluppato diversi prodotti proprio dedicati alla tutela della qualità dell’acqua, ad esempio un sistema di risciacquo intelligente, applicabile per gli impianti di acqua fredda installati in serie dove l’elemento WC è l’ultimo punto di prelievo o per gli impianti ad anello. Attraverso un riconoscimento automatico dell’inutilizzo temporaneo o
In caso di inutilizzo di alcune linee dell’impianto, con il sistema Viega Hygiene+ è sempre possibile garantire un regolare ricambio dell’acqua fredda per escludere un’influenza igienica negativa nelle linee di distribuzione realizzate in serie o ad anello
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prolungato dell’impianto, il sistema garantisce l’attivazione automatica di un risciacquo, evitando quindi tempi di stagnazione prolungati e il rischio della proliferazione di germi e batteri.
Acqua calda Per l’acqua calda, nei casi in cui un ricircolo si rende necessario, è disponibile una soluzione “inliner”, cioè tubo nel tubo, in cui la tubazione di ricircolo corre all’interno della colonna montante di acqua calda. Grazie a ciò, già durante il ritorno al bollitore, l’acqua calda acquisisce calore, limitando i consumi energetici. Con tale soluzione è più semplice contenere e controllare il differenziale di temperatura tra l’acqua in uscita e di ritorno al bollitore: altro fattore estremamente importante in tema di igienicità, vista l’importanza delle temperature per la proliferazione batterica. Il sistema è costituito da un tubo polimerico flessibile, di polibutilene, all’interno di una colonna montante indifferentemente realizzata in acciaio inox o rame.
Smartloop Inliner è un sistema di tubazioni di ricircolo integrato in grado di fornire acqua sanitaria calda rapidamente, all’apertura del rubinetto
Utenze a rischio stagnazione Per alimentare utenze scarsamente utilizzate e a rischio stagnazione, ad esempio rubinetti da giardino o per lavatoi di cantine, l’inserto Venturi facilita un ricambio d’acqua lungo tali derivazioni anche quando non utilizzate: posto lungo la linea principale appena dopo la derivazione, l’inserto Venturi oppone resistenza al flusso, deviandone parte lungo la derivazione, la quale si riallaccia alla linea principale dopo l’alimentazione del rubinetto in questione.
WindFree, gli unici con microfori che diffondono solo il piacere dell’aria.
WindFree unità a parete
WindFree cassetta a 1 via
WindFree cassetta a 4 vie da 60 o 90 cm
WindFree, la nuova frontiera della climatizzazione Samsung, propone un innovativo sistema di diffusione dell’aria. Con WindFree il classico getto diretto si trasforma, attraverso migliaia di microfori, in una piacevole brezza diffusa in grado di migliorare il comfort in ufficio come a casa, sia di giorno che durante la notte. Il tutto con la massima silenziosità e la comodità del controllo a distanza wi-fi tramite App.
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Raffrescamento rapido in modalità tradizionale con bocchetta aperta.
2
Al raggiungimento della temperatura desiderata, la tecnologia WindFree si attiva automaticamente.
3
La bocchetta si chiude. Il fresco continua a diffondersi in modo omogeneo attraverso i microfori.
I microfori diffondono l’aria senza getti diretti
I climatizzatori Samsung contengono Gas Fluorurati ad effetto serra R410A (GWP = 2088) e/o R32 (GWP = 675)
WINDFREE
SILENZIOSITÀ
SMART CONTROL
samsung.com/climate
CASEITALY
Per l’involucro edilizio prodotti Made in Italy di qualità Un solo interlocutore al posto di fornitori diversi. Laura Michelini, presidente Anfit nonché promotrice e presidente di Caseitaly, spiega gli obiettivi di questo nuovo format per la promozione dei componenti per l’involucro edilizio Made in Italy FEDERICA ORSINI
“
Caseitaly – esordisce Laura Michelini – nasce dall’esigenza di alcune associazioni della filiera dell’involucro edilizio italiano di creare un progetto comune volto a far conoscere il Made in Italy del nostro settore all’estero. Il nostro punto di forza è la qualità dei nostri prodotti, che vengono realizzati nel rispetto delle più stringenti normative e con cura artigianale; questo non significa che le aziende non siano organizzate con impianti automatizzati, ma che ciascun pezzo sia controllato in maniera meticolosa in tutte le fasi di lavorazione. Il fatto che nella maggior parte dei casi si tratti di aziende medio-piccole fa sì che non si lavori a grandi volumi di produzione e
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a misure standardizzate, ma una progettazione particolare per soddisfare qualsiasi esigenza per tipologie di prodotto, finiture, colori e dettagli, e questo ci permette ogni giorno di distinguerci e rimanere sul mercato. Tuttavia, proprio in virtù del fatto che le aziende che rappresentiamo sono delle realtà di piccole-medie dimensioni e che quindi non dispongono di importanti risorse per promuoversi efficacemente all’estero, le quattro associazioni di riferimento di settori – Acmi, Anfit, Assites e Pile – con il supporto e la regia della Federazione Finco, hanno l’opportunità di disporre di uno spazio dedicato all’interno di cinque eventi fieristici esteri di grande importanza strategica”.
C&C: Quali sono le prime azioni messe in campo da Caseitaly per farsi conoscere nel panorama internazionale? L.M.: La prima manifestazione a cui ha partecipato Caseitaly è stata Fensterbau a Norimberga, in Germania. Abbiamo scelto questo evento poiché – oltre ad essere il più importante a livello europeo per presentare i prodotti dell’involucro edilizio Made in Italy – è sicuramente il più qualificato per tipologia di partecipanti e quello con maggior afflusso di professionisti europei ed extraeuropei. “Il riscontro è stato decisamente positivo. In linea con quanto ci eravamo preposti, la nostra iniziativa ha destato grande curiosità e interesse proprio per il fatto che non presentassimo prodotti, ma un progetto articolato e trasversale a diversi settori. Nell’ambito della rassegna una società tedesca ci ha anche proposto di organizzare una serie di incontri con professionisti che hanno manifestato la necessità – nel momento in cui debbono finire un edificio o fare una ricerca di prodotti – di confrontarsi con un interlocutore unico affidabile, come ad esempio la nostra associazione, che copra tutto l’involucro anziché rivolgersi a 4-5 fornitori diversi. È sicuramente un valore aggiunto.
Quali ritenete possano essere gli appuntamenti e i mercati esteri più interessanti per il comparto dell’involucro edilizio che si terranno prossimamente? La seconda manifestazione a cui parteciperemo sarà SIB a Casablanca, in Marocco; da un’indagine di mercato, infatti, è emerso quanto il mercato nord africano sia in notevole sviluppo e quindi assai interessante per i nostri associati. Già in questa fiera porteremo il “cuore mostra” istituzionale e i nostri associati potranno presentare le proprie attività e spiegare all’interlocutore quelle che sono le caratteristiche della propria azienda e dei prodotti. Il 2019, invece, ci vedrà impegnati in tre fiere del settore: la prima è Budma a Poznan in Polonia, a febbraio, la seconda è Construmat a Barcellona, in Spagna, a maggio, e la terza è Batimat a Parigi, in Francia, a novembre. L’obiettivo è far conoscere quanto più possibile il marchio Caseitaly e ‘spingere’ il prodotto Made in Italy apprezzato all’estero per la qualità, il design e la sicurezza, oltre al servizio altamente professionale. Ci conforta il fatto che il nostro progetto presentato al Ministero dello Sviluppo economico è stato non solo lo ha approvato, ma anche finanziato per un importo consistente.
Quali vantaggi potrebbe avere questa iniziativa per il comparto della progettazione? Attraverso Caseitaly il professionista potrebbe conoscere maggiormente ciò che distingue i nostri prodotti e su cui le aziende del comparto hanno puntato, ovvero la progettazione molto dettagliata e di qualità, la tracciabilità del prodotto, la posa in opera qualificata e le polizze assicurative che coprono i prodotti degli associati. Tutti queste ‘garanzie’ fan sì che il progettista possa sentirsi più tranquillo nel momento in cui acquista o decide l’utilizzo di un prodotto realizzato da un’azienda associata; non dimentichiamoci che oggi, con le nuove
LAURA MICHELINI, presidente Anfit e Caseitaly
normative, anche lui è responsabile delle scelte che sono state fatte nella realizzazione o ristrutturazione di un edificio.
Pensate di fare prossimamente sul territorio iniziative di formazione rivolte ai progettisti? Già come Anfit organizziamo incontri con l’Ordine degli Architetti e con l’Ordine degli Ingegneri per comunicare un concetto che ci sta davvero a cuore, ovvero che ci sono prodotti e prodotti sul mercato. Più gli associati cresceranno – perché molti ad oggi stanno ancora vedendo se aderire al progetto – più sarà pensabile investire in comunicazione e marketing e rafforzare tutta una serie di iniziative per le aziende aderenti e un maggior contatto con gli interlocutori privilegiati del mercato. “Molte piccole aziende hanno anche il timore di non essere sufficientemente strutturate al proprio interno per gestire il contatto straniero. A queste aziende vorrei dire che Caseitaly metterà a disposizione degli associati anche un servizio di interpretariato e per intessere i primi contatti. Se poi il contatto risultasse interessante, ogni azienda dovrà attrezzarsi per portare avanti la trattativa. Oggi, se non lo fai, sei fuori dal mercato.
CHI SONO LE QUATTRO ASSOCIAZIONI DI RIFERIMENTO ACMI – Assocostruttori Chiusure e Meccanismi Italia ANFIT – Associazione Nazionale per la Tutela della Finestra Made in Italy ASSITES – Associazione Italiana Tende, Schermature Solari e Chiusure Tecniche Oscuranti PILE – Produttori Installatori Lattoneria Edile
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Tecnologie ibride, comfort e connettività Anche se l’efficienza energetica resta il filo conduttore di tutta la manifestazione, tra i trend sono emersi anche sostenibilità ambientale, fonti energetiche rinnovabili per riscaldamento e raffrescamento, indipendenza energetica e sistemi di home e building automation SILVIA MARTELLOSIO
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GUARDA LA RACCOLTA COMPLETA goo.gl/Cb1SZX
ESPANSIONE DIRETTA MONITORARE LA TEMPERATURA AMBIENTE E LA POSIZIONE DELLE PERSONE MSZ-LN Kirigamine Style è la proposta residenziale targata Mitsubishi Electric. Oltre a efficienza energetica ai massimi livelli (A+++) sia in raffreddamento che in riscaldamento, e livello di pressione sonora (19dBA), il climatizzatore integra un 3D i-See Sensor, che monitora temperatura ambiente e posizione delle persone e che, con l’ausilio del doppio deflettore, garantisce una distribuzione dell’aria ottimale. L’azienda con questo modello ha introdotto anche il nuovo refrigerante ecologico R32, in grado di abbattere le emissioni di gas serra fino all’80%.
climatizzazione.mitsubishielectric.it
AMPLIATA LA GAMMA DI CONDIZIONATORI A TECNOLOGIA WINDFREE Samsung Electronics presenta l’ampliamento della gamma a tecnologia WindFree, che propone un innovativo sistema di diffusione dell’aria. Attraverso migliaia di microfori, il classico getto diretto si trasforma in una piacevole brezza diffusa in grado di migliorare il comfort. I nuovi climatizzatori mantengono inoltre una temperatura stabile: un sistema di raffreddamento a due fasi dapprima abbassa la temperatura con la modalità di raffreddamento veloce Fast Cooling e successivamente, in maniera del tutto automatica, la bocchetta si chiude passando a una modalità di raffreddamento WindFree, che mantiene stabile la temperatura raggiunta.
IES: INSTALLAZIONE, EFFICIENZA E SILENZIOSITÀ Haier Condizionatori amplia la gamma di condizionatori a gas ecologico R32 con l’introduzione di IES. Il pannello inferiore removibile semplifica le fasi di installazione, mentre il sistema Easy clip permette di mantenere l’unità interna appoggiata al muro senza la necessità di doverla sostenere durante il collegamento delle tubazioni. Il livello di silenziosità dell’unità interna è pari a 19 dB(A), garantendo così un maggiore comfort e benessere. I modelli IES sono disponibili nelle taglie 2,5 kW, 3,5 kW, 5,0 kW e 7,1 kW, compatibili con sistemi monosplit e multisplit.
www.haiercondizionatori.it
www.samsung.com
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ESPANSIONE DIRETTA RESIDENZIALE A R32
GAMMA COMPLETA DI SISTEMI VRF
Fujitsu Climatizzatori amplia la gamma residenziale R32 con i nuovi modelli della linea KG con classe di efficienza in tripla classe A sia in raffrescamento, che in riscaldamento. Contribuisce a ottimizzare i consumi il sensore di prossimità, in grado di riconoscere la presenza di persone all’interno della stanza per gestire il flusso d’aria. A queste caratteristiche si aggiungono silenziosità (solo 19 dB) e dimensioni ridotte.
Per ampliare la propria gamma di prodotti legati alla climatizzazione per il mondo commerciale/industriale, Viessmann presenta una gamma completa di sistemi VRF che si compone di unità esterne a flusso orizzontale e verticale in pompa di calore e con impianti a tre tubi con recupero di calore. Di notevole interesse le unità esterne a flusso orizzontale in quanto offrono la possibilità di un buon rapporto costo/efficienza.
www.fujitsuclimatizzatori.it
www.viessmann.it
IBRIDO
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L’IBRIDO INTELLIGENTE E COMPATTO
SISTEMA IBRIDO UTILE TUTTO L’ANNO
Magis Combo è la pompa di calore ibrida di Immergas che riscalda, raffresca e produce acqua calda. L’unità motocondensante esterna è disponibile in 3 versioni monofase (5, 8 e 10 kW), mentre l’unità interna è una murale a condensazione compatta che dà fino a 27 kW alla produzione di acqua sanitaria e 24 kW al riscaldamento. Al centro del sistema ibrido troviamo il modulo idronico integrato nell’unità interna che gestisce elettronicamente lo scambio di energia tra il circuito frigorifero della pompa di calore e il circuito acqua dell’impianto.
Italtherm ha realizzato un sistema in pompa di calore aria/acqua per il mercato residenziale che si combina con un sistema multisplit aria/aria a espansione diretta. Il sistema nella parte idronica è composto da una sezione in pompa di calore che utilizza direttamente il refrigerante dell’unità esterna. Hybrid integra l’energia rinnovabile della pompa di calore con l’energia della caldaia a condensazione. Grazie al sistema di controllo elettroni Hybrid Smart Management, progettato dall’azienda stessa, l’impianto seleziona automaticamente la modalità di funzionamento più efficiente: solo pompa di calore, solo caldaia o funzionamento ibrido (caldaia + pompa di calore).
www.immergas.com
www.italtherm.it
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IDRONICA PDC NELLA DIREZIONE DELLA TECNOLOGIA IDRONICA
POMPA DI CALORE INTEGRATA ARIA/ACQUA A TECNOLOGIA SPLIT
Da Argoclima eMix, unità interna del sistema iSERIES in grado di produrre acqua calda sanitaria durante il raffrescamento. A differenza delle altre pompe di calore standard, progettate per fornire raffrescamento o acqua calda sanitaria non contemporaneamente, eMix abbatte questo limite grazie alla sua tecnologia e rende la sola pompa di calore capace di raffrescare e produrre acqua calda sanitaria allo stesso tempo, sfruttando la tecnologia del recupero di calore.
Nimbus Compact S Net è la nuova pompa di calore integrata aria/acqua a tecnologia split di Ariston. Utilizzando il refrigerante R-410A, che scorre nelle tubazioni tra unità esterna e interna, è in grado di riscaldare, raffrescare l’ambiente e produrre acqua calda sanitaria con la massima efficienza anche in situazioni climatiche rigide, già A+++ Ready. Il sistema è equipaggiato di serie con l’innovativo Ariston Light Gateway, in grado di connettere la pompa di calore ad Ariston Net, Sensys e sonda esterna.
www.argoclima.com
www.ariston.com
TECNOLOGIE A GAS CALDAIE A CONDENSAZIONE DI ALTA POTENZA Da Fondital la nuova gamma di caldaie a condensazione di alta potenza Itaca CHKR, pensata per l’utilizzo in centrali tecniche, disponibile fino a 150 kW. Particolarità delle caldaie è l’ampia modulazione, da 1 a 6, e la possibilità di collegarle in cascata senza dover accedere a delle centraline esterne. Una serie di accessori sottocaldaia permette agli installatori di scegliere liberamente la pompa che meglio si addice alle peculiarità dell’impianto.
www.fondital.com
POMPA DI CALORE A GAS NATURALE Da Robur una pompa di calore per case e appartamenti che sfrutta l’energia dell’aria, riducendo del 40% i costi dovuti al consumo di metano. L’innovazione più importante consiste nel fatto che la pompa è di piccole dimensioni, adatta quindi al settore residenziale. Di facile installazione, K18 evita le complesse integrazioni necessarie per il solare termico. Inoltre, è versatile perché ideale negli interventi di ristrutturazione ed efficientamento di edifici esistenti, essendo applicabile in impianti con terminali di distribuzione ad alta temperatura. Con K18 è così possibile sostituire o integrare nel modo più rapido e semplice la vecchia caldaia a gas.
www.robur.it n.73 www.casaeclima.com
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VENTILAZIONE E DISTRIBUZIONE DELL’ARIA TEMPERATURA, UMIDITÀ E VELOCITÀ DELL’ARIA SEMPRE SOTTO CONTROLLO
UNITÀ DI VENTILAZIONE CON RECUPERO DI CALORE
Da Zehnder il nuovo sistema di regolazione integrato ComfoControl e ComfoTouch Panel, costituito da pochi componenti in grado di controllare gli impianti in tutte le stagioni.
Sabiana Energy Smart sono unità di ventilazione ad alta efficienza con recupero di calore progettate per applicazioni residenziali. Le unità sostituiscono l’aria consumata degli ambienti interni con aria filtrata proveniente dall’esterno grazie a un apposito microfiltro di classe F7. Lo scambiatore di calore di tipo controcorrente esagonale consente di evitare eventuali perdite di calore invernali dovute all’ingresso di aria fresca, recuperando fino al 91% del calore di estrazione e convogliandolo verso l’aria pulita in entrata fornita all’ambiente occupato. Ogni unità è dotata di un filtro a media efficienza (M5), installato all’entrata dell’aria di estrazione, per evitare eventuali infiltrazioni di polvere all’interno dell’apparecchiatura.
Sono rilevate temperatura e umidità dei singoli ambienti mediante semplici unità periferiche che trasmettono, tramite sistema bus, tali valori all’unità centrale. Quest’ultima supervisiona e gestisce i sistemi di produzione ed emissione di riscaldamento, raffrescamento, deumidificazione e ventilazione meccanica controllata.
www.zehnder.it
www.sabiana.it
SANIFICARE L’ARIA CON UN RECUPERATORE DI CALORE Da Fantini Cosmi un sistema di sanificazione dell’aria in attesa di brevetto. Rhinocomfort disintegra e decompone le sostanze inquinanti, organiche e inorganiche presenti nell’aria immessa, trasformandole in sostanze innocue. Il recuperatore di calore sanifica e ricambia l’aria attraverso il fenomeno naturale della fotocatalisi, che disgrega a livello molecolare le sostanze organiche e inorganiche presenti nell’aria immessa, trasformandole in sostanze innocue. È comandato da un motore DC brushless con funzionamento a inversione di ciclo, che permette il continuo scambio d’aria tra interno ed esterno.
www.fantinicosmi.it
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NUOVA GENERAZIONE DI VENTILRADIATORI BI2 Olimpia Splendid presenta Bi2, la nuova generazione dei terminali ventilradiatori della gamma. Il nuovo design integrale racchiude in un unico corpo macchina, comandi e funzioni utente avanzate. Grazie all’innovativo comando multiset, che può essere settato a bordo macchina, si possono impostare tutte le configurazioni d’impianto. Le alte performance del nuovo Bi2 sono assicurate dal brevetto Radiant Technology che unisce i vantaggi di un ventilatore a tecnologia tangenziale a un motore brushless DC a modulazione continua. L’ampio flap, senza griglie, di cui è equipaggiato Bi2, agevola una costante e ottima diffusione dell’aria permettendo di riscaldare e climatizzare come un fancoil.
www.olimpiasplendid.it
COMPONENTISTICA UNITÀ DI VMC DECENTRALIZZATA A SINGOLO FLUSSO ALTERNATO
TUBI E RACCORDI IN PP-RCT PER INSTALLAZIONI SANITARIE
Aerauliqa presenta Quantum Next, seconda generazione di recuperatori di calore decentralizzati. Il sistema, ideale per installazione in ambienti singoli, aiuta a migliorare il bilanciamento dei flussi e viene generalmente utilizzato in coppia con un’altra unità, con flussi sincronizzati tra di loro. L’aria esterna preriscaldata, che viene immessa negli ambienti interni tramite le unità Quantum NEXT, limita la necessità di sollecitare il sistema di riscaldamento.
NIRON β PP-RCT è una gamma completa di tubi e raccordi prodotti da NUPI Industrie Italiane S.p.A. completamente realizzati in β PP-R grigio. Il sistema include tubi monostrato e tubi multistrato addizionati con fibra di vetro, che consentono una minore dilatazione termica e una maggiore resistenza ai fenomeni di espansione e contrazione. Il sistema è adatto soprattutto per applicazioni idroniche, sistemi di riscaldamento, installazioni idrotermosanitarie e applicazioni HVAC.
www.aerauliqa.it
www.nupiindustrieitaliane.com
Cambia la grafica, ma non l’informazione
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REGOLAZIONE TERMOCAMERA CON APP
CRONOTERMOSTATO WIRELESS
La termocamera testo 872 è la soluzione ideale per la termografia industriale ed edile. La termocamera permette di realizzare immagini all’infrarosso prive di errori e obiettivamente confrontabili. Con le funzioni Indicatore IFOV, testo ε-Assist e testo ScaleAssist è possibile impostare senza alcuna fatica l’emissività (ε) e la temperatura riflessa (RTC), ma anche regolare in modo ottimale la scala di colori nel settore della termografia edile. La testo Thermography App ti offre inoltre la possibilità di compilare rapidamente sul posto brevi rapporti, di inviarli e salvarli online, nonché di trasformare il tuo smartphone o tablet in un secondo display o telecomando.
MaggiorDomo di Kerberos è un sistema per la termoregolazione degli edifici e la contabilizzazione dei consumi basato su tecnologie wireless. I vantaggi del sistema sono costituiti dall’abbattimento dei costi di esercizio e dalla generazione di condizioni di comfort ottimali. Il sistema è semplice da installare: all’interno dell’abitazione si colloca infatti un motore-attuatore comandato in wireless su ogni singolo radiatore e un cronotermostato, in grado di termoregolare fino a otto zone con otto temperature differenti.
www.testo.com
CENTRALINE DI MISCELAZIONE PER IMPIANTI RADIANTI Grazie al nuovo sistema brevettato del termocollettore Tritone di General Fittings è ora possibile avere, per ogni circuito di un impianto radiante, la temperatura adeguata al fabbisogno termico di ogni locale. Il tutto regolando con facilità la temperatura di mandata dei singoli circuiti e non più la portata. In questo modo si ottiene dall’impianto radiante il massimo della resa e del comfort, con qualsiasi tipologia di rivestimento.
www.generalfittings.it
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www.maggiordomodelcalore.it
ACCUMULO SISTEMA DI ACCUMULO MODULARE E ESPANDIBILE
INVERTER CON STORAGE INTEGRATO
Da Sonnen arriva sonnenBatterie, sistema di accumulo abbinabile a un impianto fotovoltaico, ma anche a un impianto di cogenerazione, a un generatore eolico o a una pompa di calore. Si tratta di un sistema modulare ed espandibile, con moduli compresi in un range tra 2,5 kWh e 15kWh di capacità, in grado di soddisfare le esigenze di diversi tipi di utenza, dal piccolo residenziale alle imprese. In questo caso infatti, si possono collegare più sonnenBatterie configurate come un gruppo in cascata, aumentando così la capacità e la potenza, fino a un massimo di 45 kWh.
Con un design modulare, il nuovo inverter con storage integrato, REACT 2 di ABB, offre un’ampia capacità di accumulo fino a 12 kWh, aumentando l’autosufficienza energetica nelle abitazioni. La presenza di una batteria ad alta tensione (200 V) garantisce maggiore affidabilità e maggiore efficienza, fino al 10% in più, rispetto ad altre alternative a bassa tensione. REACT 2 offre anche ampia flessibilità di installazione, grazie alle diverse possibili configurazioni di montaggio, e un’installazione facile e veloce grazie alla connessione “plug and play” e a una app specifica per installatori.
sonnenbatterie.de
new.abb.com/it
TERMOARREDO RADIATORI DI DESIGN PER IL MONDO DELL’ARCHITETTURA DL Radiators presenta Luce, gamma di radiatori dedicata al design e rivolta a un target legato al mondo dell’architettura. Il radiatore si ispira alle gemme e alla loro lucentezza: sia essa naturale o derivante dall’arte del taglio. Il prodotto cardine della linea è il radiatore Baguette, il cui progetto è stato affidato allo Studio Gabbiani&Associati. Disegnato sulla forma del taglio di diamante, ha un profilo piatto ed estremamente lineare. È disponibile in versione verticale, orizzontale e quadrata.
www.dlradiators.com
SERVIZIO DI RIPARTIZIONE DEI COSTI DI RISCALDAMENTO Da ista Italia il servizio modulare “ripartiamo” per aiutare gli amministratori di condominio a ripartire e a leggere i consumi individuali di calore e acqua e, nello stesso tempo, a fare manutenzione agli apparecchi quando necessario.
www.ista.com n.73 www.casaeclima.com
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DENTRO L’OBIETTIVO
La casa passiva che costa meno di un caffè
Dal monitoraggio di Casa t°P, prima Passivhaus Plus in Italia, progettata da Zeropositivo Architetti, emergono dei consumi ridotti al minimo. E un costo complessivo pari a 0,66 centesimi al giorno ERIKA SEGHETTI 38
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a bene la sostenibilità ambientale. Ma il risparmio energetico di una Passivhaus quanto può farci risparmiare? E in quanto tempo è possibile ammortizzare l’investimento iniziale? In poche parole: conviene davvero una casa passiva? Sono queste le domande che ci si pone quando si parla di Passivhaus, e le risposte andrebbero cercate nei progetti realizzati e nei loro risultati. Come quelli ottenuti da Casa t°P, che oltre ad essere la prima Passivhaus Plus realizzata in Italia secondo il protocollo Passivhaus di Darmstadt e tra le prime 5 al mondo, è anche un’abitazione che dimostra i vantaggi che si possono ottenere da una progettazione passiva e ad altissima efficienza energetica. A partire dalla spesa: l’unifamiliare realizzata in provincia di Torino costa, sommando tutti i consumi energetici, meno di un euro al giorno.
Collaborazione virtuosa
Il progetto è frutto di una collaborazione virtuosa. Partita dalla volontà della committenza di abitare spazi confortevoli, sostenibili ed energeticamente efficienti, contribuendo alla riduzione dell’impatto ambientale del costruito. E realizzata grazie alla sinergia tra lo Studio Zeropositivo Architetti e l’Impresa Guerra srl, entrambi con notevole esperienza nell’ambito degli edifici a basso consumo e passivi.
Vincoli ambientali ed edilizi
L’edificio si trova a Chiaverano, un piccolo paese in Provincia di Torino situato sulle colline dell’Anfiteatro Morenico d’Ivrea, in una cornice suggestiva tra il verde, i laghi e le montagne. Le pendici collinari sono caratterizzate dagli antichi terrazzamenti di pietre a secco utilizzati fin dall’antichità per la coltivazione dell’ulivo e della vite, elementi che sono subito diventati fonte di forte ispirazione progettuale. Proprio per la valenza paesaggistica del territorio in cui si colloca, il sito di progetto era soggetto a diversi vincoli ambientali e idrogeologici, tra i quali quelli imposti dal SIC (Sito di Importanza Comunitaria) “Laghi di Ivrea” in cui esso ricade. Il lotto, inoltre, presentava parametri edilizi piuttosto limitati, ma adatti alla costruzione di un piccolo edificio unifamiliare: l’area edificabile, infatti, a fronte di una superficie fondiaria di 918 mq, al netto di vincoli e distanze di legge, risultava piuttosto piccola, tale da consentire la realizzazione di appena 107 mq di superficie utile lorda, che sono stati sfruttati completamente.
Il paesaggio diventa ispirazione
Il progetto architettonico trae ispirazione dalla natura circostante: i terrazzamenti li ritroviamo nel rivestimento in pietra della facciata principale e nella copertura piana dell’edificio, mentre il pergolato addossato al prospetto sud, ha la funzione di frangisole ed è un chiaro riferimento ai vigneti tanto diffusi sul territorio. E così come un terrazzamento artificiale la casa si “appoggia” sul terreno come un elemento familiare, quasi come fosse lì da sempre.
Relazione fra interno ed esterno
La superficie netta di soli 91 mq è stata sufficiente a suddividere gli spazi interni secondo le esigenze dei committenti: un ingresso attrezzato, molto funzionale, conduce all’ampio soggiorno con cucina a vista, dal quale si accede a tutti gli altri ambienti della casa: la camera padronale con bagno ad uso esclusivo, una camera/studio, il bagno di servizio e la dispensa/centrale termica. Tutti gli ambienti della casa hanno una forte interconnessione con l’esterno, affacciandosi direttamente sul giardino; le ampie vetrate a sud, che danno grande luminosità alla zona giorno, consentono inoltre di godere una bellissima vista delle verdi colline di Chiaverano e, in lontananza, del Monviso e delle Alpi. Addossati al corpo principale troviamo altri 2 volumi, entrambi termicamente scollegati da esso: il più grande è un garage a doppia altezza, mentre il più piccolo ospita una lavanderia/deposito, tutti spazi indispensabili e funzionali per l’utilizzo quotidiano della casa.
Risparmio energetico, salubrità e comfort
Ad una prima analisi, l’edificio può sembrare piuttosto semplice, in realtà se si analizzano i dettagli architettonici e le scelte tecnologiche si può apprezzare un livello di approfondimento progettuale notevole, sia a livello estetico che a livello tecnico. Ogni aspetto architettonico e compositivo è frutto di un’attenta valutazione degli aspetti energetici e costruttivi, fondamentali per la certificazione Passivhaus. Questo protocollo riconosciuto a livello internazionale persegue come obiettivo un elevato livello di comfort e di salubrità dell’aria interna, che si ottengono con un involucro performante, un impianto efficiente e una qualità costruttiva elevata. In poche parole l’idea è di ridurre al minimo la richiesta di energia del fabbricato e di soddisfare il fabbisogno residuo mediante un’impiantistica semplice e le fonti rinnovabili.
Calcolo dei bilanci energetici
L’edificio è progettato per funzionare bene sia in inverno che in estate. Ogni scelta è stata verificata con un software dedicato, il PHPP. Il calcolo dei bilanci energetici è piuttosto preciso e, in primo luogo, consente di valutare la qualità dell’involucro, quindi le potenze in gioco e conseguentemente la bontà delle scelte impiantistiche. I ponti termici vengono calcolati a parte con un software agli elementi finiti e inseriti poi nel bilancio complessivo. La qualità complessiva è stata verificata da un ente terzo durante tutto il percorso progettuale e realizzativo. L’ente certificatore, Zephir – Passivhaus Italia, ha infatti analizzato la documentazione progettuale e il calcolo PHPP, le schede tecniche di materiali e impianti, ha visionato la foto-documentazione e, solo in seguito, completato l’iter con la consegna della targhetta di qualità Passivhaus Plus e il relativo certificato.
Blocco portante in calcestruzzo cellulare autoclavato
Le strategie progettuali utilizzate partono dalle basi dell’architettura bioclimatica. n.73 www.casaeclima.com
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DENTRO L’OBIETTIVO
POSA BLOCCHI PORTANTI IN CALCESTRUZZO CELLULARE AUTOCLAVATO YTONG
DETTAGLIO NODO PARETE-TETTO
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Il corretto orientamento dell’edificio è fondamentale per massimizzare gli apporti solari nel periodo invernale e per limitare il surriscaldamento estivo, con particolare attenzione agli “ostacoli” naturali presenti nell’intorno. La struttura è realizzata con un blocco portante in calcestruzzo cellulare autoclavato YTONG Sismico ed è isolata con un cappotto termico in EPS da 26 cm. Le pareti poggiano su una platea di fondazione in cemento armato, isolata con 24 cm di XPS. La copertura piana è in legno lamellare di abete con tavolato a vista ed entrambi sono isolati con il polistirene estruso ma in spessore 30 cm. I solai e la muratura portante sono collegati tra loro, a livello strutturale, tramite tralicci e incatenamenti in acciaio studiati per garantire le verifiche sismiche di legge.
CAPPOTTO E FACCIATA PRINCIPALE
Serramenti efficienti
Stessa attenzione è stata dedicata alla componente vetrata: i serramenti Marles Mega Pasiv-P (Uw = 0,68 W/(m²K) e g = 52 %), in legno con inserti in poliuretano e triplo vetro basso-emissivo, e il portoncino d’ingresso Rubner (Ud = 0,8 W/(m²K) sono componenti certificati per case passive. Le dimensioni delle finestre e la loro distribuzione sui prospetti non è semplicemente legato ad aspetti compositivi, ma è stato progettato e corretto con l’ausilio del calcolo PHPP, in modo da avere in ogni periodo dell’anno un buon equilibrio tra perdite e apporti solari. L’apertura delle finestre in modo strategico permette di favorire la ventilazione naturale e il relativo free-cooling notturno.
DETTAGLIO NODO SUPERIORE CONTROTELAIO SERRAMENTO
INVOLUCRO PAVIMENTO spessore totale cm 90
•• Pannello in EPS grigio [0,030 W/(mK)], mm 260
•• Piastrella ceramica, mm 15
•• Intonaco plastico per cappotto, mm 10
•• Massetto radiante Paris 2.0, mm 65
•• U = 0,103 W/(mqK)
•• Pannello radiante bugnato [0,042 W/(mK)], mm 30
TELAIO
•• Massetto alleggerito 500 kg/mc [0,150 W/(mK)], mm 150 •• Lastra XPS Alpefoam [0,035 W/(mK)], mm 240 •• Platea in cemento armato, mm 400 •• U = 0,111 W/(mqK)
•• Marles PSP, d.o.o., MEGA PASIV-P •• Serramento in legno con inserti in poliuretano [0,024 W/(mK)], gocciolatoi in alluminio. Componente certificato per case passive
TETTO spessore totale cm 63
•• Uf = 0,74 W/(m2K)
•• Zavorra in ghiaia, mm 80
•• Uw = 0,68 W/(m2K) Uw di legge = 2,00 W/(mqK)
•• Guaina pvc •• Massetto alleggerito 500 kg/mc [0,150 W/(mK)], mm 150
VETRI
•• Telo separazione
•• Triplo vetro camera con rivestimento basso emissivo
•• Lastra XPS Alpefoam [0,035 W/(mK)], mm 300
•• Ferma-vetro in silicone polimero termoindurito
•• Telo barriera al vapore
•• Superspacer Triseal psi=0,033 W/(mK)
•• Tavolato in legno, mm 30
•• Ug = 0,54 W/(m2K) g = 52 %
•• U = 0,095 W/(mqK)
PARETE PERIMETRALE spessore totale cm 58,5
PORTONCINO DI INGRESSO
•• Intonaco interno, mm 15
•• Portoncino in legno Rubner, componente certificato per case passive
•• Blocco Ytong Sismico [0,160 W/(mK)], mm 300
•• Ud = 0,8 W/(m2K)
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DENTRO L’OBIETTIVO
Schermature solari
Molto importante il ruolo delle schermature: il pergolato in legno è pensato per proteggere la facciata sud e le sue lamelle fisse garantiscono l’ombreggiamento ideale al 21 giugno. Per avere un migliore controllo, si è scelto di installare anche i frangisole mobili che permettono una perfetta gestione della radiazione solare in tutti i periodi dell’anno.
aria-acqua Viessmann Vitocal da 10 KW collegata a 2 circuiti radianti a bassissima temperatura e ad un fan-coil reversibile caldo/freddo che ha la funzione di coprire eventuali picchi, quasi esclusivamente in
Impiantistica ad alta efficienza
Una Passivhaus ha un fabbisogno termico molto basso e in genere consente l’installazione di un impianto essenziale: in questo edificio, esso è pensato per dare una certa flessibilità d’uso e per correggere eventuali piccoli errori da parte dell’utente. Pertanto, dopo attente valutazioni termotecniche, si è optato per una pompa di calore
IMPIANTO RADIANTE
BILANCIAMENTO IMPIANTO VMC
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POMPA DI CALORE
estate. L’acqua calda sanitaria viene prodotta dalla stessa pompa di calore, che integra un bollitore da 170 litri. La qualità dell’aria è garantita da una ventilazione meccanica con recuperatore ad elevata efficienza Zehnder Comfoair 200, che ha un rendimento effettivo del 91%.
Sistema domotico per massimizzare l’efficienza
Per limitare i consumi elettrici tutte le macchine devono avere consumi contenuti e certificati, gli elettrodomestici sono ad altissima efficienza e tutte le luci sono a led. Importante sottolineare che anche questi dati vengono inseriti nel PHPP e verificati attraverso il bilancio energetico complessivo. Sul tetto è installato un impianto fotovoltaico da 6 kW che attualmente assicura un autoconsumo pari a circa al 25-30% del fabbisogno, ma che in futuro, con l’installazione di un pacchetto di batterie d’accumulo, garantirà la quasi autosufficienza energetica (circa 90%). Un semplice sistema domotico Comelit consente agli utenti di massimizzare l’efficienza della casa, in particolare gestisce i carichi principali in funzione della produzione del fotovoltaico, permette di controllare i frangisole e si occupa anche della sicurezza.
Passivhaus, conviene davvero?
Quando si parla di Passivhaus viene sempre da chiedersi se ci sia una reale convenienza, in termini di costi e di consumi, rispetto a una tradizionale casa ad alta efficienza energetica. Il progetto di Casa t°P dimostra che, con un’abitazione passiva realizzata con grande cura, è possibile ottenere dei vantaggi evidenti in termini di ritorno dell’investimento. Prima di optare per la realizzazione di una Passivhaus, i committenti hanno valutato la proposta di un’abitazione in Classe A costruita a norma di legge. Come si vede in Tabella 1 gli extra costi di Casa t°P sono stati stimati in 30mila euro. Considerando un risparmio nei consumi annuali di 20 Kwh/mq, pari a 500 euro (Figura 1), e una serie di fattori, come l’aumento del costo del metano e dell’inflazione, il risultato è che in 30 anni non soltanto si saranno ammortizzati gli extra costi ma si avrà un extra-budget di 7.384 euro. In realtà l’extracosto di 30.000 euro sarebbe risultato sensibilmente inferiore se si fosse installato un impianto a tutt’aria, con VMC climatica o aggregato compatto, riducendo il tempo di rientro dell’investimento.
IMPIANTI VENTILAZIONE MECCANICA CONTROLLATA Zehnder Comfoair 200 Ventilazione meccanica doppio flusso controcorrente ad elevata efficienza, Rendimento effettivo 91,6% n° bocchette totale 5+5 Portata volumetrica di progetto (max) 120 mc/h
RISCALDAMENTO + ACS Pompa di calore Viessmann Vitocal 222-S, 10 KW Riscaldamento radiante a pavimento Bollitore da 170 l integrato nella pompa di calore
RAFFRESCAMENTO n°1 Fan-coil in zona giorno
FONTI RINNOVABILI Impianto fotovoltaico da 6 kWp
ELETTRODOMESTICI Ad altissima efficienza
ILLUMINAZIONE Lampade a led
SISTEMA DOMOTICO BASE Monitoraggio consumi, gestione carichi, antifurto
SISTEMA DOMOTICO n.73 www.casaeclima.com
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DENTRO L’OBIETTIVO TABELLA 1-
FIGURA 1-
Stima degli extra-costi di una Passivhaus rispetto a una tradizionale casa in Classe A
Stima dei consumi energetici, e dei conseguenti risparmi, di una Passivhaus rispetto a una tradizionale casa in Classe A
ZEROPOSITIVO ARCHITETTI Zeropositivo architetti è specializzato nella progettazione di edifici passivi e NZEB. Attualmente ha in realizzazione due edifici Passivhaus in retrofit e, a breve, sono in partenza tre cantieri per altri edifici con identico standard energetico.
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Zeropositivo può operare sul territorio italiano e internazionale su progetti di privati o in consulenza a tecnici e imprese. Maggiori info su www.zeropositivoarchitetti.com o ai canali social Facebook o Instagram.
Quanto consuma una casa passiva?
Per verificarne i reali consumi, l’abitazione è stata sottoposta a un monitoraggio continuo. Gli ultimi dati raccolti riguardano l’anno 2017 e sono decisamente incoraggianti. Come si può vedere dettagliatamente nel Box 1 il consumo totale, che considera il prelievo da rete e l’autoconsumo dell’impianto fotovoltaico, è di 3767 kWh. In termini economici, questo risultato si traduce in un costo netto in bolletta, comprensivo di riscaldamento, acqua calda sanitaria, raffrescamento, illuminazione e consumi elettrici, di 240 euro annuali, ovvero di 0,66 centesimi al giorno. Meno di un caffè.
Il ruolo (fondamentale) degli utilizzatori
Un aspetto fondamentale, ma che spesso si tende a trascurare, è il ruolo fondamentale che ricoprono gli utilizzatori nella gestione della propria abitazione passiva. Sebbene gestire un edificio Passivhaus sia piuttosto semplice, i risultati ottenibili passano anche e soprattutto attraverso la consapevolezza degli abitanti. I proprietari della casa di Chiaverano hanno partecipato fin da subito allo sviluppo del progetto, dimostrando una piena coscienza delle strategie da adottare per godere appieno del comfort e per ottimizzare i consumi.
SCHEDA PROGETTO •• Luogo: Chiaverano (TO)
RISULTATI MONITORAGGIO CONSUMI ANNO 2017 1_PRELIEVO DA RETE Costo dell’energia
0.24
€/kWh
Elettricità prelevata dalla rete
1942
kWh / anno
461
€/anno
1.26
€/giorno
Produzione totale fotovoltaico
7271
kWh
Autoconsumo FV (senza batterie di accumulo)
1825
kWh
Costo totale energia (riscaldamento, raffrescamento, acqua calda sanitaria, consumi elettrici casa ed energia ausiliaria) Da bollette Enel (Nota: compreso canone RAI)
2_PRODUZIONE FOTOVOLTAICO
% Autoconsumo
•• Progetto architettonico ed esecutivo: Studio Associato Zeropositivo Architetti (arch. Simone Gea e arch. Christian Negro Frer – collaboratore arch. Mattia Barlocco)
25%
3_RICAVO FOTOVOLTAICO Corrispettivi GSE (scambio sul posto, 0.05 €/kWh)
303
€/anno
IMU su impianto FV
60
€/anno
4_COSTI NETTI (DA BOLLETTA, per riscaldamento, raffrescamento, acqua calda sanitaria, consumi elettrici casa ed energia ausiliaria) Nota: Compreso canone RAI Costo totale energia
461
€/anno
Ricavo FV netto (Corrispettivi al netto dell’IMU)
303
€/anno
Costi netti (compreso IMU e Canone RAI)
240
€/anno
20
€/mese
0.66
€/giorno
3767
kWh
•• Tempi di progettazione e realizzazione: 2013 – 2015 •• Certificazione Passivhaus Plus: 2015
BOX 1
CONSUMO TOTALE Consumo totale = Prelievo da rete + autoconsumo FV Il consumo totale è così ripartito:
•• Committenti: Silvano Tori e Pierangela Perego
Utenze domestiche (cucina, elettrodomestici, illuminazione, ecc..)
64%
•• General contractor: Guerra Srl Industria di Costruzioni (arch. Davide Guerra)
Pompa di calore (riscaldamento, raffrescamento, ACS)
36%
•• Superficie fondiaria lotto: 918 m2q
ACS
70%
•• Superficie netta realizzata: 91,8 mq
Riscaldamento
30%
Il consumo della pompa di calore è così ripartito (stimato)
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DENTRO L’OBIETTIVO
Ri-costruire nel costruito: risanamento energetico e abbattimento barriere architettoniche Un progetto di risanamento energetico con abbattimento delle barriere architettoniche di una costruzione monofamiliare a Bolzano. Nel corso del 2018 sulla nostra rivista verranno pubblicati sei articoli che ci racconteranno l’evoluzione del cantiere attualmente in corso d’opera (da ottobre 2017). Questa terza parte tratterà del progetto di risamento energetico DAVIDE GIGLI* *Davide Gigli Studio d’Architettura
L
’involucro esistente è costituito da un muro di pietra e malta cementizia molto magra, con un strato interno ed esterno di intonaco misto (in parte calce e cemento, in parte calce e gesso). Il solaio controterra è una semplice gettata di magrone e sottofondo cementizio. La copertura infine è realizzata con un semplice manto di tegole su travetti di legno. Il sottotetto (non abitabile) è separato dal piano inferiore da un solaio realizzato da travi di legno a supporto di un tavolato su cui è presente un sottofondo di completamento. I serramenti esterni sono stati sostituiti una quindicina di anni fa, ma dovranno esserlo nuovamente a causa dello spostamento dei solai. In ogni caso, si tratta di sostituire serramenti abbastanza datati con elementi molto più performanti. Obiettivo del progetto sarà quello di ottenere una accessibilità totale agli della casa, su ogni piano. Ma accessibilità deve essere intesa anche in termini di comfort termico.
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Serramenti esistenti
Soprattutto a favore di chi, a causa di una mobilità limitata, non è in grado di rispondere alle sollecitazioni termiche date da un involucro termicamente scarso o da condizioni climatiche intense.
Il progetto dell’involucro
A prescindere dalla componente impiantistica e dall’integrazione domotica, l’involucro esterno deve essere il primo e maggiore elemento di controllo sulle oscillazioni climatiche. La dimensione del progetto non consente di investire ulteriori risorse per una progettazione e verifica dinamica dell’involucro. Il riferimento sarà una verifica statica delle singole stratigrafie, con l’obiettivo di raggiungere uno standard minimo CasaClima C, necessario per poter sfruttare il bonus cubatura (e le correlate agevolazioni). Allo stato attuale del progetto, viste alcune modifiche in corso d’opera sulla distribuzione interna e sulle dimensioni/posizioni dei serramenti, il calcolo non è ancora definitivo; attualmente però il valore di fabbisogno energetico provvisorio risulta essere di 42kWh/m2a, ovvero all’interno dello standard CasaClima B. Di seguito viene presentata la fase di pre-progetto energetico, dove sono inserite molte considerazioni di tipo teorico. La complessità del progetto suggerisce di affrontare le soluzioni passo a passo, anche se ciò ovviamente comporta un dispendio di energie maggiore del normale. Per ogni stratigrafia, sia verticale che orizzontale, si combinano diversi fattori (statica, verifiche energetiche, accessibilità) che rendono il progetto complesso, ma affascinante. Per fare un esempio di stratigrafia estremamente vincolata (e di cui faremo un approfondimento nel prossimo appuntamento editoriale) è quella del nuovo solaio verso esterno sopra la cucina. Saranno da rispettare i seguenti vincoli: trasmittanza termica, allineamento con le quote delle terrazze esterne esistenti (che vincolano la quota di calpestio, per essere totalmente accessibili) e spessore complessivo per rispettare anche l’altezza interna e non creare dislivelli interni (per carità, leciti, ma esteticamente). I muri esterni esistenti verranno risanati attraverso l’inserimento di un isolamento termico esterno, in continuità con quello sulle falde del tetto. Anche in nuovi muri esterni, realizzati con laterizio porizzato con camere riempite di isolante, saranno ulteriormente isolati all’esterno con lo stesso materiale, anche se di spessore minore. Le stratigrafie principali che caratterizzano la struttura verticale sono tre: la muratura esistente risanata in pietra, la muratura nuova in laterizio, i setti strutturali nuovi in c.a. Nelle tabelle sottostanti è riassunto il calcolo sommario della trasmittanza termica degli elementi considerati. Muratura in pietra: nonostante il grosso spessore del pietrame, valutato mediamente in circa 46 cm, una delle richieste precise della committenza è stata quella di realizzare un involucro in grado di garantire oscillazioni minime della temperatura interna, a favore di una temperatura stabile e controllata attraverso correzioni impiantistiche di modesta entità. Per questo motivo si è scelto di realizzare un isolamento di spessore notevole (18 cm sono un valore degno di nota anche per Bolzano). In questo modo la combinazione della densità della pietra con la bassa
conducibilità della lana consentono di avere valori di sfasamento di circa 16 ore e fattore di attenuazione 0,06. Il che si traduce in una ridottissima trasmissione del calore estivo (la parete più grande è esposta a sud) attraverso questa stratigrafia. Dal punto di vista invernale il valore Utot pari a 0,18 W/m2K è ampiamente inferiore ai minimi di legge.
s [m]
λ [W/mK]
Rsi intonaco interno muratura in pietra
R [m2K/W] 0,130
0,01
0,800
0,013
0,46
2,300
0,200
lana di roccia
0,18
0,035
5,143
intonaco esterno
0,02
0,700
0,029
Rse Stot [m]
0,040 0,67
Rtot [m2K/W]
5,554
Utot [W/m2K]
0,180
Muratura in laterizio: per la realizzazione della nuova muratura in laterizio, a completamento del nuovo volume e di altre parti di involucro esterno, è stato scelto un mattone forato con interposta lana di roccia (nei fori interni) rivestito con uno strato esterno di lana di roccia. La scelta è stata dettata dalla necessità di ridurre al minimo “l’ingombro” della muratura senza perdere spazio interno, anche in questo caso dovendo rispettare i limiti imposti dalle distanze urbanistiche.
s [m]
λ [W/mK]
Rsi intonaco interno mattone forato porizzato con interposta lana di roccia
R [m2K/W] 0,130
0,01
0,800
0,013
0,20
0,084
2,381
lana di roccia
0,08
0,035
2,286
intonaco esterno
0,02
0,700
0,029
Rse Stot [m]
0,040 0,31
Rtot [m2K/W]
4,878
Utot [W/m2K]
0,205
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DENTRO L’OBIETTIVO Setti portanti in calcestruzzo (vano ascensore e parte delle cantine): per questi elementi la scelta è stata vincolata dalla geometria dell’edificio, dagli allineamenti e dalle distanze. Come descriveremo dopo, verranno utilizzate delle compensazioni per rinforzare la prestazione di questo elemento.
s [m]
λ [W/mK]
Rsi
s [m] R [m2K/W] 0,130
setto in calcestruzzo
0,30
2,300
0,130
lana di roccia
0,08
0,035
2,286
intonaco esterno
0,02
0,700
0,029
Rse Stot [m]
0,130 0,4
Rtot [m2K/W]
2,705
Utot [W/m K]
0,370
2
Il solaio controterra (calcolo semplificato, non sono evidenziati gli strati impermeabilizzanti) è stato predisposto per avere un forte isolamento dal terreno, sia per ridurre al minimo la dispersione termica, sia per ridurre al minimo fenomeni di risalita dell’umidità.
λ [W/mK]
Rsi
R [m2K/W] 0,170
pavimentazione in piastrelle
0,02
1,300
0,015
sottofondo
0,05
2,100
0,024
0,02
0,035
0,571
0,20
0,031
6,452
0,05
2,1
0,024
isolante sistema radiante isolamento termico XPS magrone rinforzato su terreno costipato Rse Stot [m]
0,000 0,34
Rtot [m2K/W]
7,256
Utot [W/m2K]
0,138
Il tetto (calcolo semplificato senza considerare la disomogeneità) sarà realizzato aggiungendo un nuovo manto di copertura isolato al posto della struttura esistente. Le travi di legno esistenti sono state analizzate e sono risultate inidonee a supportare il nuovo carico statico. Lo spessore di isolamento utilizzato (in fibra di legno) inizia ad essere uno standard abbastanza comune in Alto Adige. Per le con-
Isolamento setti e fondazione
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Isolamento tetto
dizioni climatiche di Bolzano città (o fondo valle, ben diverse dalle località veramente montane) caratterizzate da inverni rigidi e da estati torride (nel momento in cui questo articolo viene scritto, aprile, già si sono raggiunte temperature massime che sfiorano i 25-28°), è necessario prevedere un manto di copertura che sia capace di soddisfare entrambe le condizioni. Per questo motivo la stratigrafia proposta soddisfa ampiamente i requisiti invernali (vedi tabella) e anche quelli estivi, con valori di sfasamento pari a 14 ore e fattore di attenuazione pari a 0,15. Inoltre il calcolo non tiene in considerazione lo strato di ventilazione tra la stratigrafia e l’effettivo manto di copertura (tavolato e lamiera), separato da una camera d’aria di circa 5 cm.
s [m]
λ [W/mK]
R [m K/W]
Rsi tavolato in legno fibra di legno isolante di completamento
0,100 0,03
0,13
0,231
0,20
0,038
5,263
0,04
0,040
1,000
Rse Stot [m]
2
0,040 Rtot [m2K/W]
6,634
Utot [W/m2K]
0,151
I raccordi con l’esistente e l’analisi dei ponti termici
In una struttura del genere il problema principale non consiste nell’applicazione di un cappotto termico all’involucro esistente. La forma dell’edificio è tutto sommato semplice, disegnare l’isolamento è sempre molto semplice. Non la messa in pratica, se si vuole realizzare effettivamente quanto sulla carta. Il problema principale è il raccordo tra la struttura esistente e gli elementi di nuova costruzione; nel caso specifico, oltre alle già descritte problematiche di tipo strutturale, la struttura esistente in alcuni punti è conformata da rendere poco agevole la continuità della linea di isolamento termico.
Piano interrato La necessità inoltre di utilizzare spazi (da dedicare alla fisioterapia e attività di riabilitazione) anche al piano interrato, obbliga a considerare come volume riscal-
Ammaloramenti nel piano seminterrato
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DENTRO L’OBIETTIVO dato anche il piano interrato, e quindi a risolvere anche i nodi controterra. L’edificio in origine presentava una situazione di forte ammaloramento nel piano cantina, a causa dell’enorme quantità di umidità di risalita, che ha causato efflorescenze diffuse e distacchi dell’intonaco. Un primo intervento in questo senso è stato fatto con la sottofondazione in c.a. combinato con additivi impermeabilizzanti. Non sarebbe stato altrimenti possibile, a meno di costi enormi, realizzare uno strato di separazione da posizionare al di sotto dei nuovi conci. Senza peraltro garanzie sulla continuità dello strato, data la lavorazione per parti. E’ in previsione il completamento dell’isolamento del pavimento controterra con l’incamiciamento parziale degli elementi portanti, che diversamente potrebbe
Zona di ingresso - Isola di calore La zona di ingresso si trova a ridosso del vano ascensore. Da un lato è stato necessario rispettare la distanza (al finito) di 5 metri dal confine della proprietà. Dall’altro è stato necessario lasciare un passaggio di 1,50 metri tra la casa ed il garage, cercando di non sacrificare gli spazi interni. Per questo motivo il vano dell’ascensore, realizzato con setti di cemento, è stato isolato soltanto con 8 cm di isolante. Per ovviare al ridotto spessore, sarà realizzato un isolamento del terreno per la zona
Dettaglio sezione ingresso
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di ingresso, in modo da creare una piccola isola di calore nella zona di ingresso. In aggiunta a ciò verranno isolati anche gli altri lati del vano ascensore, all’interno delle zone riscaldate, con 4 centimetri di calcio silicato. Nella zona di contatto tra setto in c.a. e nuova muratura in poroton verrà realizzato un taglio termico attraverso l’interposizione di XPS ad alta densità, per separare le due stratigrafie.
Garage - Attacco a terra Visibile parzialmente nel dettaglio precedente anche il collegamento tra il solaio esistente del garage e la nuova struttura. In alcuni punti questo collegamento non potrà essere completamente risolto, in quanto ciò comporterebbe una serie di interventi di demolizione e ricostruzioni il cui rapporto costi/benefici non sarebbe ragionevole. Il muro del vano scale che confina con il garage, non riscaldato, sarà isolato con 8 cm di XPS ma non sarà realizzato un taglio termico in corrispondenza della soletta del garage. Considerando che il garage non sarà riscaldato, ma non sarà nemmeno un ambiente completamente freddo, e considerando che il vano scale sarà riscaldato, ma non sarà nemmeno un ambiente completamente caldo, il salto termico tra i due non dovrebbe essere tale da comportare fenomeni di condensa o di ponte termico tali da causare problemi. Daremo risposta a questo più avanti nel cantiere.
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PROGETTAZIONE EFFICIENTE
Ristrutturare edifici non residenziali: potenzialità e prospettive Il caso studio di un centro di aggregazione giovanile, riqualificato e ampliato secondo lo standard Passivhaus, raccontato dall’arch. Andrea Bombasaro, curatore del progetto a cura di FRANCESCO NESI* *Direttore di ZEPHIR Passivhaus Italia – f.nesi@zephir.ph
I
l tema della riqualificazione degli edifici non residenziali è alquanto complesso quando si vogliono caratterizzarne i consumi e le possibilità di intervento, determinando così la misura più cost-effective in termini energetici. Le condizioni al contorno sono molteplici e variabili, molto più che sugli edifici residenziali, e dipendono fortemente dall’utilizzo che se ne fa e dagli apporti interni. Chiaramente nell’ambito delle riqualificazioni non sempre si riescono a raggiungere gli stringenti requisiti richiesti dallo standard Passivhaus, dovendo avere a che fare con inevitabili ponti termici non perfettamente risolti, rapporti di forma non ottimali, forometrie, disposizione dei serramenti e relativi ombreggiamenti non ideali. È per questo che dal 2010 è stato introdotto uno standard speciale per le ristrutturazioni in chiave Passivhaus, lo standard EnerPHit, che prevede di effettuare retrofit con identico comfort abitativo degli edifici Passivhaus, in cui
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però si ammettono consumi relativamente più elevati in ragione delle limitazioni appena menzionate.
Lo standard EnerPHit
Sono numerosi gli edifici ristrutturati negli ultimi anni secondo lo standard EnerPHit/Passivhaus anche in Italia, dove la scelta EnerPHit o Passivhaus è dipesa dagli eventuali vincoli di facciata (risanamento dall’interno, forometrie, distanze), dal fattore di forma, dalla morfologia del territorio e dalle sorgenti di ombreggiamento di edifici o oggetti circostanti. Dal primo edificio italiano ristrutturato con standard Passivhaus nel 2004, l’Edificio Ex-Post di Bolzano a cura dell’arch. Michael Tribus [1], sono stati eseguiti diversi interventi importanti di ristrutturazione con questo protocollo e altri sono in corso di ultimazione nell’anno in corso.
Caso di studio
Approfondiamo in questo articolo un edificio supervisionato e certificato dall’Istituto ZEPHIR Passivhaus Italia: l’ex oratorio denominato “la Provvidenza” di Pergine Valsugana (TN) [2]. Lo facciamo con una intervista all’arch. Andrea Bombasaro dello Studio Bombasaro di Pergine Valsugana, che ha curato la progettazione architettonica e impiantistica dell’intervento oggetto di ristrutturazione, curandone poi la direzione lavori.
INFORMAZIONI GENERALI •• Tipologia di intervento: ristrutturazione ed ampliamento •• Superficie utile netta: 1475 m2 •• Volume lordo: 9800 m3
la catechesi, sala polivalente e sala giochi caratterizzate dalla necessità di prevedere accessi e periodi di uso differenti. La strategia di progetto ha previsto l’ampliamento dell’edificio esistente, proseguendo la struttura originaria e prolungando il volume esistente lungo il lato sud del lotto. Nel lato nord è stato aggiunto un nuovo corpo a un unico livello con l’obiettivo di definire in modo chiaro gli spazi esterni, individuando un campo da gioco, un portico esterno, un nuovo cortile di accesso e il giardino a sud con relazione diretta con la sala polivalente al piano terra. Al di sotto del cortile da gioco è stato realizzato un grande deposito interrato fuori dall’involucro termico. I lavori sono stati appaltati con il criterio dell’offerta economicamente vantaggiosa alla ditta Inco di S. Cristoforo (TN), che nella propria offerta si è impegnata a garantire l’esecuzione dei lavori secondo lo standard Passivhaus. Per raggiungere l’obiettivo della certificazione Passivhaus, già in fase di progettazione definitiva, è stato analizzato il progetto con il software Passivhaus PHPP, aggiornato costantemente sia durante le fasi di progettazione esecutiva che di esecuzione dei lavori. In questo modo è stato possibile optare per le soluzioni più idonee alla risoluzione dei problemi specifici di progetto.
•• Risultato Blower door n50: 0,3 h-1 •• Fabbisogno termico: 15 kWh/m2a •• Carico termico: 9 W/m2 •• Energia primaria: 69 kWh/m2a
C&C: Com’è nata l’idea di effettuare la ristrutturazione e l’ampliamento dell’oratorio con lo standard Passivhaus? A.B.: L’edificio oggetto dell’intervento di ristrutturazione e ampliamento, denominato “la Provvidenza”, è stato costruito negli anni ‘20 del ‘900 a Pergine Valsugana. L’edificio è situato ai margini del centro storico, in un contesto edilizio caratterizzato dalla presenza di grandi edifici pubblici (casa di riposo, oratorio) e da edilizia residenziale di scala minore. Prima dell’intervento di ristrutturazione le condizioni precarie degli spazi interni non permettevano più l’utilizzo dell’edificio, adibito nel corso degli anni a oratorio, a scuola nel periodo bellico e negli ultimi anni a sede di varie associazioni della parrocchia.
Qual era l’obiettivo che volevate raggiungere con la ristrutturazione? L’obiettivo del progetto è stato quello di ristrutturare e ampliare l’edificio esistente, raddoppiando il volume per rispondere alla richiesta specifica del committente di realizzare un edificio caratterizzato da elevato risparmio energetico nell’ottica di evitare lo spreco di risorse e di essere da esempio per i giovani utilizzatori dell’edificio. Il nuovo oratorio è destinato a ospitare varie associazioni parrocchiali, come scouts, caritas, sale per n.73 www.casaeclima.com
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PROGETTAZIONE EFFICIENTE
Quali sono stati gli interventi che hanno permesso di raggiungere il risultato previsto? Per quanto riguarda le pareti esterne, sia sull’edificio esistente con pareti in pietra che sull’ampliamento caratterizzato da nuove strutture a setti in ca., è stato applicato un cappotto in EPS dello spessore di 25 cm Un tema particolarmente delicato per permettere l’applicazione del cappotto sull’esistente è stato quello legato alla soluzione adottata per le cornici in pietra delle finestre che sono state sostituite con delle nuove cornici scatolari in pietra, ancorate alla struttura mediante delle staffe in acciaio che hanno permesso la drastica riduzione del ponte termico in corrispondenza dei fori. Per quanto riguarda la coibentazione della copertura si è optato per la realizzazione dello strato coibente all’estradosso dell’ultimo solaio in modo da semplificare le lavorazioni di posa e risolvere in maniera più agevole la problematica della tenuta all’aria. I serramenti adottati sono in legno con inserto di XPS nel telaio fisso in modo da migliorare il valore di Uf. La posa è stata effettuata complanare alla superficie esterna della muratura in modo che il serramento risulti immerso nel cappotto per ottimizzare il valore di ponte termico di installazione. Le vetrate a triplo vetro sono differenti tra il lato nord e i lati esposti alla radiazione solare per ottimizzarne il comportamento. In fase di esecuzione, per garantire un ulteriore margine di sicurezza nel PHPP, si è deciso di realizzare le finestre del secondo piano ad anta singola invece che a doppia anta come da progetto originario, garantendo un miglioramento di circa 0,5 KWh/m²a. Sono state previste delle schermature solari esterne a rullo sui prospetti sud est ed ovest.
Quali sono state le maggiori difficoltà riscontrate? Soprattutto nel caso delle ristrutturazioni la problematica relativa ai ponti termici ha un’incidenza notevole sul bilancio energetico; in particolare modo in quei casi dove il ponte termico è inevitabile per ragioni strutturali. Nel caso della Provvidenza si è cercato di analizzare puntualmente i vari ponti termici e - dove possibile - si è cercato di limitarne l’influenza. Nello specifico, i ponti termici più importanti sono quelli legati al nodo di fondazione delle pareti esistenti in pietra di grande spessore e quello in corrispondenza dei plinti di fon-
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dazione delle colonne esistenti. In questi casi si è verificato che le temperature superficiali rimanessero sopra il limite per la formazione di muffa, garantendo una salubrità della struttura e limitando comunque le dispersioni di calore di tutti i ponti termici a circa 2 kWh/m²a, nonostante gli alti valori dei singoli ponti termici, la cui dispersione è mediata comunque dalla presenza del terreno. Anche nel caso dei ponti termici di attacco dei serramenti e del lucernario sono state svolte simulazioni agli elementi finiti a cura di ZEPHIR Passivhaus Italia per caratterizzarne i valori ed ottimizzarne i dettagli di posa. L’altro aspetto critico nel caso di intervento su di un edificio esistente e che rappresenta il fattore di maggiore incertezza e difficoltà esecutiva è la tenuta all’aria. Nel caso specifico, a causa delle caratteristiche costruttive dell’edificio esistente, non è stato possibile creare un unico strato continuo di tenuta all’aria. Lo strato di tenuta all’aria infatti è garantito per lo più dall’intonaco interno sulle pareti in pietra, ma in alcuni punti questo strato è stato interrotto e si è dovuta ricercare una soluzione alternativa per garantire l’ermeticità dell’edificio. In particolare, nel punto dove le strutture in legno del secondo solaio appoggiano nelle murature perimetrali in pietra si è deciso di ripristinare la continuità dello strato di tenuta all’aria mediante la posa di un nuovo intonaco esterno per una porzione di circa due metri a cavallo dell’appoggio del solaio; situazione analoga è stata affrontata per il solaio di copertura in laterizio risalente ad una sopraelevazione degli anni ’50 dove si è optato per realizzare la tenuta all’aria con un massetto autolivellante all’estradosso del solaio di copertura e considerare il cordolo perimetrale in calcestruzzo come il punto di passaggio dello strato di tenuta all’aria tra lato interno ed esterno. Per la parte in ampliamento, la struttura stessa in calcestruzzo ha garantito lo strato di tenuta all’aria, in questo caso si è dovuto solamente fare attenzione alla chiusura di tutti i fori per i casseri. Nel punto di collegamento tra edificio esistente e nuovo ampliamento è stato previsto un giunto strutturale che è stato reso a tenuta mediante il posizionamento di un telo ad omega in grado di garantire la continuità della tenuta e permettere gli spostamenti tra le strutture. Per la verifica dei valori di tenuta all’aria sono stati effettuati due test Blower-Door in fase di cantiere che si sono rivelati fondamentali per ricercare i punti critici e permetterne la risoluzione.
Quanto sono invasivi gli impianti in una ristrutturazione di tale portata (circa 10.000 m³ di volume lordo) e come si possono ottimizzare i costi? Il minimo fabbisogno termico richiesto dall’edificio Passivhaus viene fornito esclusivamente tramite l’impianto di ventilazione meccanica controllata. Nel caso in questione si è optato per una strategia con unità centralizzata per i piani terra ed interrato caratterizzati da sale polivalenti con il maggiore afflusso di persone. Al primo e secondo piano invece si è preferito adottare un sistema di ventilazione meccanica decentralizzato con unità di piccola dimensione collocate in prossimità dei corpi servizi in modo da realizzare l’immissione dell’aria dalle aule e l’estrazione dai locali dei bagni; in questo modo si è ridotta la quantità delle canalizzazioni in quanto si utilizzano i corridoi come canali di ripresa dell’aria dall’ambiente. Un vantaggio di questa soluzione nel caso specifico è quella di permettere una maggiore flessibilità nella regolazione dell’impianto di ventilazione con l’attivazione della ventilazione in funzione dell’effettiva occupazione delle sale e la riduzione delle canalizzazioni e relative interferenze di queste con le strutture preesistenti. L’energia termica necessaria al funzionamento dell’edificio viene prelevata dall’impianto di teleriscaldamento cittadino. Infine in copertura sono stati installati 7 kW di picco di pannelli fotovoltaici in grado di contribuire al fabbisogno elettrico dell’edificio.
Quanto è importante una supervisione da ente terzo al fine di garantire la qualità esecutiva a garanzia del Committente? La scelta è ricaduta su una certificazione volontaria come Passivhaus proprio perché un ente terzo (in questo caso ZEPHIR Passivhaus Italia) permette di essere assistiti in ogni fase della progettazione e si pone come garante della qualità nei confronti del cliente e perché test
in opera (Blower-Door, bilanciamento dell’impianto di ventilazione) offrono la certezza del risultato che non diventa mero vezzo progettuale, ma realtà esecutiva a servizio della collettività e del committente. Recentemente altri edifici non residenziali, in particolare edifici per uffici di nuova costruzione e ristrutturazione, sono seguiti da ZEPHIR Passivhaus Italia (Pergine Valsugana e Pesaro), dimostrando la fattibilità di questi interventi anche in ambito di cost-optimality in varie zone d’Italia e con differenti tecniche costruttive. Prossimamente prenderemo in considerazione il tema dei capannoni industriali per esaminarne il potenziale di ottimizzazione in funzione dell’utilizzo e per dimostrare quanto ci sia ancora da fare in Italia a livello di risanamenti e di interventi vantaggiosi dal punto di vista economico oltre al comparto residenziale. Il PHPP, opportunamente elaborato per offrire una progettazione economica, permette di essere competitivi nei confronti del cliente e di altri standard costruttivi grazie all’enorme precisione del calcolo e del rientro degli investimenti [3].
REFERENZE Francesco Nesi, PASSIVHAUS, Maggioli Editore, 1a Edizione, Sant’Arcangelo di Romagna (RN), 2017. [1]
Nesi F., Larcher M., Bombasaro A., Iannone I., ““La Provvidenza”: Passivhaus energy retrofit of a large non-residential building in Italy”, Procs International Passivhaus Conference 2017 in Vienna, Austria. [2]
Nesi F., Iannone I., Tselifis M., Economic convenience of Passivhaus standard in energy retrofits in Mediterranean climate, Procs 16th International Conference on Sustainable Energy Technologies SET 2017, Bologna, 2017. [3]
ZEPHIR PASSIVHAUS ITALIA L’istituto di fisica edile ZEPHIR Passivhaus Italia nasce nel novembre 2011 come naturale prosieguo di un’attività pluridecennale in ambito di costruzioni ad altissima efficienza energetica e comfort abitativo. Fondato da un’idea del suo direttore, Dr. Phys. Francesco Nesi, negli anni ZEPHIR Passivhaus Italia si è accreditato a livello nazionale come unico referente ufficiale per Passivhaus e a livello internazionale seguendo progetti nZEB/Passivhaus sotto il profilo di consulenza energetica, impiantistica e fisico-edile, analisi finanziarie di cost-optimality per interventi di nuova costruzione/retrofit etc. Completano l’offerta di ZEPHIR Passivhaus Italia servizi di: formazione specialistica su Passivhaus per progettisti ed imprese di costruzione/artigiani, supervisione e certificazione Passivhaus di edifici nuovi o ristrutturazioni, sviluppo di prodotto e certificazione di componenti Passivhaus (finestre, porte, sistemi costruttivi etc.), traduzioni tecniche, consulenza per imprese di costruzioni, partecipazione a progetti di ricerca privati o a finanziamento pubblico (provinciali/regionali/europei/internazionali). ZEPHIR Passivhaus Italia rivende il PHPP 9, il software di progettazione Passivhaus, in esclusiva per l’Italia ed il manuale tecnico-divulgativo “PASSIVHAUS” edito da Maggioli Editore e a firma di Francesco Nesi (info su: http://shop.passivhausitalia.com). Da più di 5 anni ZEPHIR Passivhaus Italia organizza la conferenza nazionale Passivhaus, seguita costantemente da un cospicuo numero di partecipanti.
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CASE STUDY
Struttura antisismica in acciaio per la Caritas diocesana di Jesi Le strutture portanti dell’edificio, composto da due corpi principali interconnessi, sono costituite da un graticcio di travi e colonne in acciaio con solai in lamiera grecata e getto collaborante, garanzia di sicurezza antisismica e rapidità costruttiva FONDAZIONE PROMOZIONE ACCIAIO
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opo due anni di lavori, ha ufficialmente aperto i battenti ad aprile 2017 la nuova sede Caritas di Jesi (AN). La richiesta principale della committenza era di poter disporre di un edificio dedicato a struttura di prima accoglienza e centro servizi, caratterizzato da un’architettura dalla forte espressività, realizzata al tempo stesso con costi contenuti. Nell’affrontare il progetto per la sede della Caritas Diocesana Jesina, l’Arca è stato il riferimento simbolico più appropriato. Queste riflessioni hanno portato a concepire la costruzione come un edificio in grado di contenere il centro servizi e il centro di prima accoglienza all’interno di un unico involucro.
Caratteristiche costruttive
Al fine di non alterare significativamente l’andamento naturale del terreno, per la realizzazione del complesso edilizio è stato previsto il massimo contenimento degli scavi. Pertanto è stato previsto un piano seminterrato posto a mt.1,15 al di sotto della quota 0.00 attuale e il piano terra alla quota di +2,00 metri, utilizzando il materiale di scavo per il riempimento delle aree circostanti. La quota del piano terra risulta raggiungibile dagli ingressi su strada con lievi dislivelli, ben al di sotto dell’8% di pendenza. Dal punto di vista strutturale sono state previste fondazioni dirette in cemento armato, poggiate immediatamente al di sopra dello strato di materiale con idonea capacità portante. Muri in cemento armato sono stati disposti a perimetro della parte seminterrata dell’edificio.
Caratteristiche funzionali
Come richiesto dal bando, l’organizzazione dell’edificio rispetta la divisione in due blocchi funzionali: il Centro di Prima Accoglienza su due piani e il Centro Servizi su due livelli con seminterrato. La necessità di contenere i costi di costruzione ha portato ad una estrema razionalizzazione dei percorsi e dei collegamenti, sia orizzontali che verticali. Il Centro di Prima Accoglienza è suddiviso su due piani e comprende principalmente le unità abitative. Il Centro Servizi, invece, è suddiviso in un’area mensa e dei box uffici al piano terra, mentre al piano primo, oltre ad ulteriori uffici, ospita anche una sala conferenze. Possiede inoltre un piano seminterrato ospitante dei magazzini e il porticato adibito ad autorimessa. Al centro, tra i due blocchi, si articolano gli ingressi e i percorsi principali, in una totale apertura del fronte verso la strada e sul retro. Lo spazio vuoto a doppia altezza che ne risulta determina quel senso di apertura di tutto l’edificio che permette, a chi vi si avvicina, di entrare nel corpo edilizio in modo naturale e senza soglie rigide. l due blocchi risultano totalmente indipendenti, ma collegati da un grande atrio centrale porticato sia al piano terra che al piano primo in cui si articolano tutti i percorsi e gli accessi. Lo spazio a doppia altezza è caratterizzato dal volume della cappella e dalla scala esterna che raggiunge il ballatoio del primo piano e che al pianerottolo intermedio si collega in piano con il livello dell’area verde del seminario tramite una passerella. Dall’atrio, aperto anche sul retro, si può raggiungere liberamente l’area verde sul retro e, tramite il porticato lungo il blocco servizi, l’area verde sul lato est. La grande apertura attraversa tutta la costruzione e, oltre a rappresentare un invito all’ingresso, mette al tempo stesso in relazione il nuovo edificio con gli spazi aperti del seminario, integrando la nuova costruzione all’ambiente.
Vista delle strutture portanti in acciaio n.73 www.casaeclima.com
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CASE STUDY La scelta di un sistema costruttivo interamente a secco in acciaio e la gestione separata dei diversi appalti hanno consentito di perseguire gli obiettivi preposti. Allo scopo di contenere i costi di realizzazione - tra 110 e i 145 €/mq - e costruire rapidamente senza compromettere la qualità dell’edificio, la struttura è stata prevista in carpenteria metallica. Gli elementi portanti sono in profilati aperti e tubolari in acciaio zincato con solai in lamiera grecata e getti di completamento: un volume “leggero” rispetto a soluzioni tradizionali, così concepito anche per ridurre al minimo gli scavi e non alterare l’andamento collinoso del terreno. Le tamponature esterne sono state realizzate a secco, con pannelli sandwich a superficie liscia satinata di colore grigio scuro con opportuna baraccatura, che garantiscono elevatissime prestazioni termiche, ottime prestazioni acustiche ed antincendio, facilità e velocità di posa con ridotti tempi di cantiere, traspirabilità, inalterabilità all’umidità ed omogeneità dei valori di trasmittanza in tutte le direzioni, ecosostenibilità e biocompatibilità dei componenti minerali che lo compongono. Per il raggiungimento di una forte connotazione architettonica dell’edificio è stato inoltre scelto di rivestire gran parte delle facciate con listelli in faggio evaporato, che danno origine ad un contrasto cromatico con il grigio e donano calore al volume stesso, con ulteriori vantaggi di ventilazione delle facciate e la massima libertà nella disposizione delle finestre retrostanti. I listelli sono montati senza viti ad infilare su speciali profili posti in verticale e, in occasione delle aperture saranno disposti con una fila ogni quattro per non alterare la vista dall’esterno. In corrispondenza delle finestre, i frangisole sono stati fissati su un’intelaiatura apribile in acciaio zincato, mentre la copertura, di ridotta pendenza, è stata anch’essa realizzata con pannelli sandwich e raccordata perimetralmente a gronde in lamiera incassate dietro la facciata.
Le tecnologie impiegate
Anche gli aspetti di sostenibilità ambientale hanno guidato progettazione e costruzione della nuova Caritas jesina. Gli impianti tecnologici, termico ed elettrico, sono stati, infatti, sviluppati adottando tutti gli accorgimenti necessari al fine di raggiungere gli obiettivi di massimo risparmio energetico, con criteri bioclimatici e impiegando fonti energetiche rinnovabili. I criteri e i materiali adottati hanno permesso a questa nuova architettura di fregiarsi della classe energetica A4. L’idea progettuale di riferimento è stata quella di realizzare un edificio con costi nulli sia per il condizionamento (estivo ed invernale) sia per la fornitura di energia elettrica ed inoltre di porre in opera sistemi di produzione di energia non inquinanti e ad impatto visivo “zero”. Per raggiungere tale obiettivo è stata prevista l’installazione di un impianto fotovoltaico con potenza elettrica tale da soddisfare l’intero fabbisogno energetico dell’edificio, compreso quello necessario all’impianto termico. Tale impianto rappresenta un investimento, in quanto tutta l’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici viene ceduta alla linea elettrica esterna con un beneficio economico. L’impianto termico è alimentato con l’energia elettrica prodotta dai pannelli fotovoltaici e permetterà di riscaldare/raffrescare i vari ambienti in modo autonomo e differenziato, in base alle necessità specifiche dell’utilizzo dei differenti locali. Per il condizionamento estivo ed invernale e per la fornitura di energia elettrica sono state infine adottate soluzioni non inquinanti e ad impatto visivo “zero”.
IMPIANTO FOTOVOLTAICO Sono 134 i pannelli fotovoltaici installati sulla copertura, in particolare sulla falda del tetto esposta verso sud, i quali producono una potenza elettrica di picco di 250 Wp ciascuno.
IMPIANTO TERMICO
Dettaglio di un solaio in lamiera grecata
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Al fine di garantire il contenimento dei consumi energetici ed il rispetto delle esigenze presenti nelle diversi ambienti del complesso è stato installato un sistema di climatizzazione a pompe di calore con volume di refrigerante variabile (VRV). Tale sistema, essendo alimentato elettricamente, è ottimale nell’integrazione con l’impianto fotovoltaico previsto, in grado di coprire il totale fabbisogno di energia. L’impianto prevede delle macchine esterne collocate sul lato del posteriore del vano ascensore e collegate agli split presenti in ogni ambiente da climatizzare e attivabili singolarmente.
Sarà quindi possibile riscaldare o raffrescare in maniera indipendente ogni singolo ambiente in base alle necessità specifiche dei locali.
lare le acque meteoriche e convogliarle sia per l’utilizzazione nelle cassette di scarico dei wc sia per le esigenze di irrigazione.
RICAMBIO ARIA
Disposizione dell’edificio nel verde
Il ricambio dell’aria ambiente è affidato ad unità ventilanti a recupero totale le quali sono equipaggiate con scambiatore di calore totale (VAM), cioè in grado di scambiare sia il calore sensibile che quello latente. Lo scambio di calore latente costituisce una delle componenti più importanti dei risparmi energetici che si possono ottenere in materia di recupero di calore. La possibilità di gestire il carico latente messo in gioco dall’aria esterna con lo scambiatore di calore totale delle unità di recupero VAM, permette di ridurre la potenzialità degli impianti di climatizzazione e quindi permette di ridurre il costo globale delle apparecchiature dell’impianto. L’unità sfrutta lo scambio termico tra aria in espulsione ed aria di immissione, a flussi paralleli in controcorrente.
IMPIANTO SOLARE TERMICO Per l’impianto solare termico è stata prevista l’installazione sulla copertura di pannelli solari e serbatoi di accumulo per la produzione di acqua calda sanitaria. La quantità prodotta sarà sufficiente al soddisfacimento della richiesta di acqua calda nei bagni, nelle docce e nelle cucine. Mediante l’installazione di una cisterna di raccolta e un impianto con stazione di sollevamento e rete di distribuzione si potranno accumu-
Vista la particolarità del lotto, il progetto ha particolarmente curato la disposizione dell’edificio, individuando la migliore collocazione planimetrica e altimetrica della costruzione. l criteri adottati sono stati quelli di conservare il maggior numero possibile di alberi valorizzandone le caratteristiche. L’edificio, posto in posizione parallela alla strada, permette di confinare su quel lato gli accessi e i percorsi carrabili, mantenendo, sul retro e sulle due testate, tre aree verdi con differenti funzioni e peculiarità.
•• Committente Diocesi di Jesi •• Progetto architettonico Luca Schiavoni •• Progetto strutturale ed impiantistico ACALE srl •• Impresa CIFA snc n.73 www.casaeclima.com
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CLIMATIZZAZIONE
Nuove “regole” per i sistemi A/A sopra i 12 kW Dal 1° gennaio 2018, per tutti i sistemi aria/aria sopra i 12 kW, nonché i refrigeratori ad acqua, le pompe di calore aria/acqua e i Rooftop, è scattato l’obbligo per il produttore di dichiararne l’efficienza media stagionale sia in riscaldamento sia in raffrescamento. Che cosa comporterà questo cambiamento? Lo abbiamo chiesto ad Antonio Galante, Product e Marketing Manager di Toshiba Italia Multiclima FEDERICA ORSINI
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ome è noto, in base al Regolamento (UE) 2016/2281, che attua la direttiva 2009/125/CE sui prodotti connessi all’energia (la cosiddetta Direttiva di eco-progettazione), fino al 31 dicembre 2017 per i sistemi di raffrescamento e riscaldamento vigevano i requisiti per due categorie: le macchine aria/ aria fino a 12 kW di potenza, per le quali oltre all’obbligo di etichet-
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tatura, vige anche quello della dichiarazione di efficienza energetica stagionale sia in raffrescamento (SEER) sia in riscaldamento (SCOP) e le macchine per riscaldamento d’ambiente e miste disciplinate dal Regolamento (UE) n.813/2013, per le quali vige l’obbligo della dichiarazione del SCOP e dell’etichettatura energetica fino a 70 kW di potenza.
Dal 1° gennaio 2018 anche per tutte le macchine aria/aria sopra i 12 kW, così come per i refrigeratori ad acqua, le pompe di calore aria/ acqua e i rooftop, è scattata per il produttore la medesima misura, che deve pertanto dichiarare l’efficienza media stagionale sia in caldo sia in freddo dell’apparecchio. Per le pompe di calore che già soggiacciono al Regolamento (UE) n.813/2013 per il riscaldamento, non c’è l’obbligo, se invece non soggiacciono c’è l’obbligo anche per quelle. “Questo significa – esordisce Antonio Galante, Product e Marketing Manager di Toshiba Italia Multiclima – che il controllo da parte del normatore europeo verso tutti i dispositivi che utilizzano energia elettrica si sta estendendo piano piano anche ai prodotti per la climatizzazione che superano i 12 kW di potenza. Non solo, a partire dal 1° gennaio di quest’anno, sempre per questo tipo di prodotti, sebbene non viga l’obbligo dell’etichetta energetica, il costruttore deve dichiarare il livello di efficienza energetica che non può essere inferiore al minimo stabilito per legge, pena il divieto di immetterli sul mercato. Chiaramente in termini di competitività – indipendentemente dai vincoli normativi – il produttore ha tutto l’interesse a immettere sul mercato prodotti la cui efficienza energetica sia la più alta possibile. L’evoluzione tecnologica e la ‘corsa’ dei produttori verso i più alti livelli di efficienza è generalmente più veloce della volontà del normatore di rendere non vendibili i prodotti a più bassa efficienza. È lo stesso mercato che, in primo luogo, chiede performance elevate – sia in riscaldamento, attraverso il coefficiente di prestazione stagionale SCOP, sia in raffreddamento attraverso l’indice di efficienza energetica stagionale SEER. Tali parametri sono numeri puri, e derivano dal rapporto tra l’energia termica fornita all’ambiente e l’energia elettrica assorbita (Watt diviso Watt). Ovviamente, più sono alti questi numeri e maggiore è l’efficienza del climatizzatore. Il confronto tra le diverse macchine è presto fatto”.
C&C: Rispetto al coefficiente di prestazione COP e all’indice di efficienza energetica EER, che cosa offrono questi “nuovi” metodi di misura?
ANTONIO GALANTE, Product & Marketing Manager Toshiba Italia Multiclima
zioni del sistema durante tutto l’anno solare. Le nuove metodologie consentono anche il confronto tra sistemi e tecnologie differenti; in particolare, per la modalità riscaldamento, è possibile confrontare l’efficienza di una pompa di calore aria/acqua con quella di una caldaia. In sostanza, il SEER e lo SCOP sono delle formule relativamente complesse che tendono a indicare qual è la vera efficienza del prodotto in un utilizzo estivo (SEER) e invernale (SCOP), mentre l’EER e il COP rappresentano il valore di efficienza misurato in condizioni nominali, che tuttavia le statistiche dicono costituisca solo il 2% del tempo totale di funzionamento della macchina. Le due metodologie possono anche convivere, ma in realtà il SEER e lo SCOP, essendo come dicevo più vicini al funzionamento reale, offrono all’utente finale un’informazione più consona alle sue esigenze, nonché più immediata in termini di paragone e scelta di ciò
A.G.: Questi metodi di misura sono completamente differenti da quelli utilizzati in precedenza e sono più rappresentativi dell’utilizzo reale, permettendo di determinare in modo più preciso le presta-
IL REGOLAMENTO (UE) 2016/2281 L’attuazione della Direttiva 2009/125/CE del Parlamento europeo e del Consiglio stabilisce l’istituzione di un quadro per l’elaborazione di specifiche per la progettazione ecocompatibile dei prodotti connessi all’energia. Il regolamento dovrebbe disciplinare i prodotti di riscaldamento dell’aria, i prodotti di raffrescamento e i chiller di processo ad alta temperatura progettati per usare combustibili gassosi o liquidi oppure energia elettrica, nonché i ventilconvettori (Testo rilevante ai fini del SEE).
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CLIMATIZZAZIONE I 4 VALORI DI EFFICIENZA ENERGETICA L’indice di efficienza energetica stagionale (SEER) è l’indice complessivo di efficienza energetica stagionale del condizionatore d’aria o del refrigeratore d’ambiente, rappresentativo della stagione di raffreddamento, calcolato come il quoziente tra il «fabbisogno annuo di raffreddamento di riferimento» e il «consumo energetico annuo a fini di raffreddamento». Il coefficiente di prestazione stagionale (SCOP) è il coefficiente complessivo di prestazione di una pompa di calore elettrica, rappresentativo della stagione di riscaldamento, calcolato come il quoziente tra il «fabbisogno annuo di riscaldamento» e il «consumo energetico annuo a fini di riscaldamento»; Il coefficiente di prestazione (COP) esprime l’efficienza energetica di una macchina frigorifera funzionante a pompa
LOTTO21 ERP •• Lotto 21 effettivo dal 1° gennaio 2018 per prodotti immessi nel mercato EU •• Inclusi tutti i sistemi A/A >12kW •• Introdotta Efficienza energetica Stagionale •• SEER e SCOP •• Requisiti minimi per immissione sul mercato •• No etichetta energetica
di calore, quindi nella fase di riscaldamento. È il parametro che rappresenta, con un semplice numero, il rapporto tra il calore utile fornito dalla pompa di calore e l’energia elettrica oppure il gas utilizzati per estrarre questo calore. Offre pertanto fondamentali indicazioni sull’efficienza della pompa nella fase di riscaldamento. L’indice di efficienza energetica (EER) è utilizzato per esprimere il rendimento di condizionatori d’aria o pompe di calore nella fase di raffrescamento. L’EER è un parametro teoricamente riferibile solo alle pompe di calore elettriche, mentre per quelle a gas si fa riferimento sempre al GUE (Gas Utilization Efficiency), in fase sia di riscaldamento che di raffrescamento. La normativa italiana, tuttavia, come con il COP, applica il parametro dell’EER sia alle pompe di calore elettriche che a quelle a gas.
che è maggiormente conveniente per ciò che concerne i consumi. Da parte loro, il COP e l’EER sono due valori che ad oggi in Italia hanno ancora una ‘ragion d’essere’ poiché sono i parametri di riferimento che permettono di poter usufruire dei benefici fiscali del Conto Termico (solo il COP) e delle detrazioni del 65%. Tuttavia, è un’incongruenza – rispetto alla normativa europea – che Assoclima ha ben presente e che pertanto è già stata portata all’attenzione dei tecnici Enea e del mondo politico per far sì che venga al più presto sanata.
Questo quadro non rischia di creare confusione per gli attori della filiera e per l’utente finale? In base alla mia esperienza il progettista è ben consapevole della differenza tra i diversi valori, invece, per altre figure della filiera e soprattutto per l’utente finale, effettivamente questa ‘dicotomia’ crea non poca confusione. In particolare, è alquanto difficile far capire all’utilizzatore che un prodotto in classe A+ può non avere i requisiti per poter ottenere la detrazione del 65%, mentre uno in classe A può rientrare nel ventaglio di apparecchi che possono invece usufruirne. E il motivo di questa apparente incongruenza è dovuta al fatto che il livello di classe energetica dipende dall’efficienza stagionale, che a sua volta dipende da quattro punti di funzionamento, mentre l’efficienza al valore nominale, ovvero l’EER e il COP, dipende da un solo punto: il 100%. Pertanto una macchina può essere sviluppata per performare al massimo al 100% come accadeva in passato o, viceversa, per performare al massimo nelle condizioni di funzionamento simili all’utilizzo reale. Ciò che auspico succeda a breve è che vengano modificati i termini per poter ottenere i benefici fiscali allineandoli a quanto stabilito dal normatore europeo, avrebbe il doppio vantaggio di offrire più trasparenza sul mercato e più chiarezza per il consumatore.
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SOFTWARE
INFORMAZIONE DALLE AZIENDE
Regolare la temperatura ambiente di alberghi e uffici Da Hitachi il sistema di supervisione CS-NET Manager in grado di evitare fenomeni di overcooling e overheating a cura della REDAZIONE
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er rispondere all’esigenza di comfort costante degli ambienti climatizzati, in particolare di quegli edifici in cui sono installate unità VRF, Hitachi propone CS-NET Manager, sistema di supervisione in grado di evitare fenomeni di overcooling e overheating. Grazie alla lettura della temperatura in uscita di ogni unità interna, in modalità raffreddamento questa interfaccia è in grado di evitare un flusso d’aria troppo freddo; oltre a questo, con il sistema è possibile ottimizzare il controllo della temperatura per ogni singolo ambiente e interrompere l’erogazione di aria fredda nel momento in cui la tem-
peratura di comfort è stata raggiunta, mantenendo la ventilazione attiva. In modalità caldo invece il CS-NET Manager consente di prevenire l’eccessivo riscaldamento anche quando il set point è stato raggiunto e di leggere la temperatura ambiente attraverso la sonda remota opzionale e il comando a muro, potendo così interrompere la ventilazione e il conseguente fenomeno di overheating. Inoltre il sistema permette di ridurre la fastidiosa sensazione di freddo dovuta al flusso d’aria a temperatura ambiente emesso dall’unità interna quando il livello termico è stato soddisfatto.
CS-NET MANAGER MODELLO DA 17” CON SUPPORTO OPZIONALE DA TAVOLO
CALCOLO DEI CONSUMI E GRAFICI DI UTILIZZO
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Questo sistema di controllo “touch” permette la gestione di un massimo di 512 unità interne ed è disponibile in due versioni, con schermi da 12” e 17”. La connessione al bus H-link di Hitachi avviene tramite un massimo di 8 interfacce HC-A64NET che possono gestire individualmente fino a 64 unità interne. Questi 8 gateway sono collegati al CS-NET Manager tramite rete LAN. Attraverso l’intuitiva interfaccia grafica, l’utente può facilmente controllare l’intero impianto e visualizzare in tempo reale lo stato di funzionamento delle unità. In caso di anomalia, gli avvisi visualizzati a monitor possono essere inviati automaticamente come alert email fino a 5 diversi indirizzi di posta elettronica. Inoltre il CS-NET Manager è la “scatola nera” dell’impianto: registra ogni minuto tutti i dati di funzionamento e permette all’utente di tracciare l’evoluzione dei parametri utilizzati in un intervallo di tempo definito. In questo modo è possibile analizzare accuratamente le operazioni e redigere specifici rapporti di servizio. La capacità di memoria interna – di 320 GB – permette la registrazione quasi illimitata dei dati di funzionamento.
per associazione con l’unità esterna ma anche, nel caso di installazione condominiale, per appartamento o ufficio, facilitando la suddivisione dei costi operativi. Associando al CS-NET Manager, tramite rete LAN, un conta kilowatt specifico e approvato da Hitachi, è possibile automatizzare la conversione da percentuale a kW/h di consumo. In questo modo si ottiene l’ estrazione dei dati personalizzati secondo differenti necessità temporali e il conseguente calcolo automatico del costo in €.
Calcolo del consumo di energia
Gestione remota e controllo utente via web
Attraverso uno specifico algoritmo Hitachi è possibile stimare il consumo energetico distinto di tutte o di parte delle unità, interne ed esterne, controllate dal CS-NET Manager. Il calcolo dei consumi di default è visualizzato in percentuale con formattazione tabellare e rispecchia, in termini relativi, la resa energetica della singola unità interna in relazione alla capacità totale del sistema o dell’esterna associata. Ottenere questa suddivisione con valore in € è semplice: è sufficiente inserire, nella tabella specifica, il numero di kW/h elettrici consumati per il periodo in esame e, indicando il costo base per kW/h elettrico, è possibile ottenere il dato finale di suddivisione dei costi di utilizzo. Inoltre, le singole interne possono essere raggruppate non solo
ESEMPIO LAYOUT INSTALLAZIONE
Controllo e supervisione BMS: nelle gestioni alberghiere CS-NET Manager integra un gateway interno ModBus TCP/IP fino a 32 registri per ogni unità interna, senza costi aggiuntivi
Il CS-NET Manager incorpora due modalità di accesso remoto, Server Web e Server VNC. L’utente può accedere al CS-NET Manager tramite smartphone, tablet o pc a condizione che il sistema sia connesso a Internet. L’accesso alla funzione Web Server è configurabile per dare differenti priorità e funzioni di utilizzo agli utenti abilitati con diverse login e password. Per fare un esempio, l’utente base avrà libero accesso alle sole unità associate alla sua installazione/appartamento, ma con funzioni limitate a livello user, mentre il manutentore o amministratore del sistema potrebbe ad esempio avere a disposizione una specifica login con libero accesso a tutte le funzioni e a tutte le unità interne, comprese le funzioni di configurazione.
CONTROLLO REMOTO
H-LINK
ETHERNET H-LINK
INTERNET
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IMPIANTI
INFORMAZIONE DALLE AZIENDE
Criteri per la progettazione di edifici e comfort acustico Progettare edifici che incontrino la necessità di comfort acustico dell’utente finale è un requisito essenziale di ogni progettazione edile a cura di VALSIR - UFFICIO TECNICO
La propagazione del rumore dovuta dagli scarichi all’interno degli edifici
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n questi ultimi anni il comfort acustico è divenuto attributo necessario di ogni edificio. Che si tratti di una casa, di un albergo o di un luogo di lavoro non si è più disposti a tollerare rumori molesti. Per questo motivo, gli involucri dei fabbricati vengono oggi concepiti sempre più isolati sia termicamente che acusticamente rispetto all’esterno. Ma non basta. Un aspetto fondamentale è quello di contenere i rumori che si generano all’interno, principalmente correlati agli impianti. I progettisti, quindi, devono necessariamente fare i conti con questa importante esigenza e realizzare fabbricati che garantiscano alti standard di benessere per l’utente finale.
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Gamma di tubazioni fonoisolanti PP3, Triplus e Silere
Riferimenti legislativi
Nel contesto italiano, la “Legge quadro sull’inquinamento acustico”, inserita nel supplemento ordinario della Gazzetta ufficiale n.254 del 30/10/1997, disciplina organicamente la materia del rumore negli edifici e contribuisce a rafforzare l’impegno nella realizzazione degli stessi di tecniche e metodologie che consentano di prevedere il “comportamento acustico delle tecniche costruttive” riducendo il suono non desiderato trasmesso e ricevuto dagli edifici. All’atto della progettazione è necessario fare riferimento anche alla norma UNI EN 12354, nella quale sono esplicitati i metodi di calcolo per la stima del livello
SISTEMI DI SCARICO: I CRITERI DI PROGETTAZIONE ACUSTICA •• Gli apparecchi sanitari e corrispondenti tubazioni di scarico devono essere posizionate in pareti tecniche non confinanti con camere da letto e soggiorno. •• È consigliata la costruzione di un vano tecnico nel quale installare le tubazioni di scarico. •• I locali sanitari dei diversi piani devono essere sovrapposti in modo da ridurre al minimo le deviazioni di colonna (fonte di rumorosità). •• Il posizionamento delle tubazioni all’interno del vano tecnico deve avvenire sulla parete più pesante e possibilmente in angolo al fine di limitare la diffusione del rumore strutturale per effetto delle vibrazioni. •• L’allaccio delle diramazioni di scarico deve essere eseguito mediante braghe a squadro o meglio “avviate” (o raggiate) in relazione al tipo di sistema di scarico poiché rispetto a quella a 45° assicurano velocità di immissione in colonna più basse e livelli di rumorosità contenuti.
Cassetta di risciacquo a incasso silenziosa Tropea S
sonoro all’interno degli edifici relativamente agli impianti di servizio. Attraverso questi calcoli, elaborati tramite test eseguiti in laboratorio e in conformità, è possibile determinare preventivamente i livelli di potenza sonora associabili ad un determinato impianto.
Impianti di scarico, come abbattere la rumorosità?
Nell’ambito dei sistemi di scarico il rumore causato dagli impianti dipende da diversi fattori, quali: la tipologia di prodotto utilizzato, le caratteristiche dei collari di staffaggio, i cambiamenti di direzione, l’assenza/sottodimensionamento dei sistemi di ventilazione, la composizione delle strutture dell’edificio e la propensione del tubo alla vibrazione (che dipende dalla sua massa, dall’elasticità, dalla geometria e dalla capacità di smorzamento della struttura del tubo). In definitiva, per poter contenere i livelli di rumorosità degli impianti di scarico è dunque opportuno scegliere una tubazione dalle buone caratteristiche fonoassorbenti, operare una corretta progettazione impiantistica ed effettuare una corretta installazione del sistema utilizzando prodotti idonei.
Scelta dei prodotti
Valsir S.p.A., azienda leader nella produzione di soluzioni per la termoidraulica che garantiscono il comfort acustico, è impegnata da più di
•• Il piede di colonna, punto in cui il rumore è più elevato, deve essere configurato per ridurre al minimo l’impatto dovuto alla deviazione del flusso che passa dalla colonna di scarico al collettore orizzontale.
30 anni in una attività di ricerca e verifica sulle capacità fonoassorbenti dei prodotti destinati alla realizzazione di impianti di scarico interni agli edifici, sviluppando un’offerta che comprende sistemi di scarico, cassette di risciacquo e sistemi di adduzione a basso impatto acustico. Tropea S, Winner S e Cubik S rappresentano oggi lo stato dell’arte per quello che riguarda le cassette di risciacquamento per WC: grazie all’innovativo materiale fonoisolante di cui è costituito l’involucro, ottenuto per stampaggio in un unico pezzo, e alle geometrie ed i materiali usati per i componenti interni, queste cassette sono le prime sul mercato ad offrire la riduzione dei rumori durante il funzionamento. Le cassette di risciacquamento della serie “S” sono infatti certificate secondo la norma ISO EN 3822, in classe I di silenziosità sia a 3 che a 5 bar, le sole sul mercato ad avere la certificazione sia sul rubinetto galleggiante che sul rubinetto d’arresto. La gamma di tubazioni di scarico fonoisolante è composta da PP3, Triplus e dal più performante Silere che, testato presso il prestigioso istituto Fraunhofer di Stoccarda, con 2 l/s (tipico scarico di un wc) genera livelli di rumore di soli 6 dB(A). Infine la proposta di prodotti “fonoisolanti” si integra e si completa con i raccordi a passaggio totale Pexal Easy che, associati alle tubazioni multistrato Pexal, riducono le perdite di carico (principale fonte di rumore) garantendo il 40% di passaggio in più rispetto ai normali raccordi ad avvitamento o a pressare. n.73 www.casaeclima.com
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IL PARERE DI FINCO
Riflessioni per il nuovo Legislatore Ridurre la pressione fiscale sul comparto immobiliare, limitare la spesa pubblica improduttiva onde abbattere il deficit, dare certezze ai tempi della giustizia, liberalizzare i servizi pubblici locali. Queste alcune delle priorità che Finco indica al Legislatore
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el mese di febbraio, Finco e altre organizzazioni rappresentative del comparto immobiliare e delle costruzioni hanno presentato ai politici dei vari schieramenti il Manifesto delle 10 proposte per il rilancio del settore. Esaurita la vicenda elettorale, accenniamo ora ad alcuni nodi più generali che, comunque, hanno decisiva influenza sulla possibilità di fare impresa nel nostro Paese.
Riduzione della pressione fiscale Tema importante è innanzitutto quello della pressione fiscale, sia sotto il profilo dell’aliquota complessiva, assolutamente sproporzionata ai servizi resi, il cui ammontare è ancora oggetto di ampio dibattito (vedi Flat Tax),
10 PROPOSTE PER IL RILANCIO DEL SETTORE IMMOBILIARE 1. Riduzione della pressione fiscale sul comparto immobiliare 2. Sviluppo e rilancio dell’investimento immobiliare da destinare alla locazione da parte di gestori professionali, imprese e privati 3. Estensione della cedolare secca a tutti i contratti di locazione 4. Attribuzione al contratto di locazione dell’efficacia di titolo esecutivo per il ripristino della legalità 5. Liberalizzazione delle locazioni commerciali 6. Stabilizzazione degli incentivi per gli interventi di manutenzione, riqualificazione, efficientamento energetico e miglioramento sismico del patrimonio edilizio e semplificazione della normativa riguardante i titoli edilizi 7. Misure di stimolo e di sostegno alla rigenerazione urbana 8. Incentivi fiscali per le permute immobiliari 9. Sviluppo del turismo attraverso la proprietà immobiliare privata 10. Istituzione del Ministero dello Sviluppo immobiliare, della casa e dell’edilizia
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sia sotto il profilo imposte e tasse che incontriamo in quasi ogni rapporto che abbiamo con la Pubblica Amministrazione. La spinta verso l’internazionalizzazione delle imprese cui miriamo risulta aggravata da alcuni fattori. Si pensi, ad esempio, al rinnovo di un passaporto e a come giustificare l’esorbitante costo di tale rinnovo; e ancora al conteggio di innumerevoli bolli e oneri per molte delle attività aziendali (come su quelle dei cittadini). Se mettessimo insieme le imposte fisse, quelle patrimoniali e queste ulteriori imposizioni, arriveremmo a una pressione fiscale complessiva raccapricciante, tenendo conto che una parte di questa pressione dovrebbe essere indirizzata a una politica di promozione degli investimenti, che così non è. Qualora le politiche di “tassazione fiscale piatta”, per questioni di pareggio in bilancio, dovessero portare all’attenuazione delle detrazioni fiscali per l’efficienza energetica oggi previste, si spera si abbia almeno un reale abbattimento di tale pressione generale per le imprese.
Tempi della giustizia Un altro aspetto di sicura rilevanza per l’esercizio di attività di impresa è quello relativo ai tempi della giustizia civile e penale. Non è possibile rimandare, infatti, una serie di azioni di controllo sull’efficienza dei Tribunali, (legate alla solita lamentela dei diretti interessati circa la carenza di personale e/o attrezzature), e sull’organizzazione e sull’efficienza del personale, inclusi i magistrati. La certezza, insieme alla relativa tempestività del diritto, è una precondizione inaggirabile per l’ottimale convivenza civile (e imprenditoriale).
Liberalizzare i servizi a rete Una terza area di cospicuo interesse per il mondo industriale è quella relativa all’urgenza di liberalizzare competitivamente – ossia diversamente da quanto è stato fatto per esempio nel settore delle autostrade – i servizi a rete, con particolare riferimento a quelli del trasporto che costituiscono un vero fardello per il Paese. Senza voler parlare di casi di inefficienza noti alla cronaca, la legge annuale sulle liberalizzazioni dovrebbe essere un focus di interesse del Decisore. Nonostante qualche passo avanti della Legge Madia, assistiamo invece a ulteriori iniziative sciagurate come quella della costituzione di una società in house della regione Sardegna per la progettazione e realizzazione di opere.
Pubblica Amministrazione Vi è poi l’annoso della Pubblica Amministrazione. Un tema che, purtroppo, permea in misura diversa in tutte le amministrazioni e in tutti i territori, di fatto aggravato nel tempo dall’applicazione della Riforma del Titolo V della Costituzione, creando ulteriori e notevolissimi centri di spesa senza migliorare l’efficienza complessiva dell’amministrazione stessa. Basti pensare all’atteggiamento del Ministero delle Finanze che ha deciso di “aiutare” riducendo, a decorrere dal 1° marzo 2018, da 10.000 euro a 5.000 euro il limite di importo oltre il quale le PA (e le società interamente partecipate dalle stesse) verificano se il beneficiario a cui versare il pagamento è inadempiente all’obbligo di versamento derivante dalla notifica di una o più cartelle di pagamento per un ammontare complessivo pari almeno a tale importo. Inoltre, il Ministero ha esteso a 60 giorni il periodo in cui il soggetto pubblico non procede al pagamento delle somme dovute al beneficiario risultato inadempiente. Per quanto ci riguarda più da vicino, sarà sufficiente citare la ritrosia con la quale le Stazioni Appaltanti si stanno adeguando alla Riforma del Codice degli Appalti. Sarà basilare vedere come il prossimo Governo si rapporterà con l’incompiuta riforma della Dirigenza Statale (quella che prevedeva la rotazione dei dirigenti apicali e l’eventuale messa a disposizione dei ruoli, meno dirigenti – attualmente 1 su 20 – e più contatto con il pubblico, regioni permettendo). Concentriamoci, dunque, sulle priorità reali e lasciamo da parte ambiti normativi di “dettaglio” che non necessitano ancora di un effettivo intervento di riforma, come quello del Codice degli Appalti, attaccato, da più parti, quasi sempre strumentalmente.
Infine un accenno, senza entrare troppo nel merito, a un tema oggetto di ampio dibattito: il reddito di cittadinanza. Che proceda o no, almeno sia reso omogeneo il meccanismo tra reddito di inclusione (varato dal governo Gentiloni), di solidarietà e/o garantito, o altri nomi con cui ai vari livelli amministrativi viene declinato il concetto. E deve venire meno per chi rifiuta una proposta di lavoro (tre sono troppe).
Alcuni consigli Se non risolveremo i veri problemi – che necessitano di azioni chirurgiche, coraggiose e in buona dose certamente impopolari – non solo l’attività imprenditoriale in Italia sarà sempre più appesantita, ma non riusciremo mai ad abbattere quello che è il vero nodo che grava sul nostro Paese e che peserà sempre più sulle generazioni future: un deficit abnorme volto soprattutto a soddisfare la spesa corrente e non quella per gli investimenti, che risulta essere più una misura di coesione sociale piuttosto che una politica economica volta allo sviluppo. È certo un’opera imponente per cui sono necessari Decisori di livello e non politici per tutte le stagioni, consapevoli di doversi prendere delle responsabilità non oltre rimandabili e che non possono essere messe in discussione da demagogiche rivendicazioni rispetto alle quali siamo di solito abituati a vedere la politica prestamente arrendersi. Sotto questo profilo, a titolo “ricostituente”, consigliamo caldamente la visione dei due film ultimamente usciti sulla figura di Winston Churchill: “Dunkirk” e “L’ora più buia”. Tra le caratteristiche che infatti non dovranno mancare a chi ci guiderà NON ci deve essere la ricerca del consenso, bensì il coraggio di fare ciò che è necessario, con tenacia e perseveranza.
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Via Brenta 13 – 00198 Roma Tel. 06/8555203 – Fax 06/8559860
SOCI FINCO ACMI Associazione Chiusure e Meccanismi Italia Presidente: Nicola Fornarelli Vice Presidente: Antonio Gramuglia Presidente Onorario: Vanni Tinti AFIDAMP Associazione dei Fabbricanti e Distributori Italiani di Macchine, Prodotti e Attrezzi per la Pulizia Professionale e l’Igiene degli ambienti Presidente: Virna Re Vice Presidente e AD: Bruno Ferrarese AD Afidamp Servizi: Toni D’Andrea Segretario: Stefania Verrienti AICAP Associazione Aziende italiane Cartelli ed Arredi Pubblicitari Presidente: Paolo Buono Vice Presidente: Giuseppe Strippoli Segretario Nazionale: Paolo Moleri Direttore Generale: Angela Pirrone AIPAA Associazione Italiana per l’Anticaduta e l’Antinfortunistica Presidente: Giuseppe Lupi Vice Presidente: Michele Brambati Direttore: Tommaso Spagnolo AIPE Associazione di Imprese di Pubblicità Esterna Presidente: Daniela Aga Rossi Direttore Generale: Ettore Corsale AISES Associazione Italiana Segnaletica e Sicurezza Presidente: Gabriella Gherardi Vice Presidente: Toni Principi AIT Associazione Imprese Impianti Tecnologici Presidente: Bruno Ulivi Vice Presidenti: Riccardo Cerrato, Carlo Antonio Gandini Segretario: Roberto Vinchi AIZ Associazione Italiana Zincatura Presidente: Carmine Ricciolino Vice Presidente: Giuseppe Caldarera, Ugo Bottanelli ANACI Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari Presidente: Francesco Burrelli Segretario: Andrea Finizio ANACS Associazione Nazionale Aziende di Cartellonistica Stradale Presidente: Davide Castagnoli Vice Presidente: Elena Orlandi Direttore: Paolo Bertaggia ANCSA Associazione Nazionale Centri Soccorso Autoveicoli Presidente: Eleonora Testani Vice Presidente: Enzo Ciabatta Direttore: Alessia Lentini
ANFIT Associazione Nazionale per la Tutela della Finestra Made in Italy Presidente: Laura Michelini Vice Presidente: Marco Rossi Direttore Tecnico: Piero Mariotto ANIDA Associazione Nazionale Impresa Difesa Ambiente Presidente: Adele Piera Marelli Vice Presidente: Cesarina Ferruzzi Vice Presidente: Massimo Lamperti ANNA Associazione Nazionale Noleggio Autogru e Trasporti Eccezionali Presidente: Daniela Dal Col Vice Presidente: Angelo Gino Past President: Sergio Pontalto ANIPA - FIAS Associazione Nazionale Imprese Pozzi per Acqua Presidente: Daniele Succio
ARCHEOIMPRESE Associazione Italiana Imprese di Archeologia Presidente: Claudio Calastri Vicepresidenti: Monica Girardi, Luca Mandolesi ARI Associazione Restauratori d’Italia Presidente: Kristian Schneider Vice Presidente: Irene Zuliani Segretario: Paola Conti ASSITES Associazione Italiana Tende, Schermature solari e Chiusure Tecniche Oscuranti Presidente: Fabio Gasparini Vice Presidenti: Loris Di Francesco, Nereo Sella ASSOBON Associazione Nazionale Imprese Bonifica Mine ed Ordigni Residui Bellici Presidente: Potito Genova Consigliere: Stefano Gensini ASSOFRIGORISTI Associazione Italiana Frigoristi Presidente: Gianluca De Giovanni Vice Presidente: Franco Faggi Direttore: Marco Masini ASSOIDROELETTRICA Associazione dei Produttori Idroelettrici Presidente: Paolo Pinamonti Direttore Generale: Paolo Taglioli ASSOROCCIA Associazione Nazionale costruttori opere di difesa dalla caduta di massi e valanghe Presidente: Carlo Miana Vice Presidente: Diego Dalla Rosa Direttore Generale: Bruno Zanini ASSOVERDE Associazione Italiana Costruttori del Verde Presidente: Antonio Maisto Vice Presidente: Pasquale Gervasini Segretario Generale: Federico Ospitali CNIM Comitato Nazionale Italiano Manutenzione Presidente: Aurelio Salvatore Misiti
FIAS Federazione Italiana delle Associazioni Specialistiche del Sottosuolo Presidente: Massimo Poggio Vice Presidenti: Mauro Buzio, Stefano Chiarugi
UNICMI (Acai+Uncsaal) Unione Nazionale delle Industrie delle Costruzioni Metalliche dell’Involucro e dei Serramenti Presidente: Riccardo Casini Vice Presidente Vicario: Donatella Chiarotto Direttore Generale: Pietro Gimelli
AIF – FIAS Associazione Imprese Fondazioni consolidamenti - indagini nel sottosuolo Presidente: Antonio Arienti
UNION Unione Italiana Organismi Notificati Presidente: Iginio S. Lentini
ANIG HP – FIAS Associazione Nazionale Impianti Geotermia – Heat Pump Presidente: Gabriele Cesari
UNIONE ENERGIA ALTO ADIGE – SEV Federazione dell’Energia Raiffeisen e Consorzio Biomassa Alto Adige Presidente: Fuchs Hanspeter Direttore: Rudi Rienzner
ANISIG – FIAS Associazione Nazionale Imprese Specializzate in Indagini Geognostiche Presidente: Italo Cipolloni FIPER Federazione Italiana Produttori di Energia da Fonti Rinnovabili Presidente: Walter Righini Vice Presidente: Hanspeter Fuchs, Federica Galleano Direttore: Vanessa Gallo
ACI Presidente: Angelo Sticchi Damiani
FIRE Federazione Italiana per l’Uso Razionale dell’Energia Presidente: Cesare Boffa Vice Presidente: Giuseppe Tomassetti Direttore: Dario Di Santo
ANAS Spa - Azienda Naz. Autonoma delle Strade Presidente: Gianni Vittorio Armani Direttore Relazioni Istituzionali: Emanuela Poli GRID PARITY 2 SRL Presidente: Giovanni Simoni Vice Presidenti: Vito Umberto Vavalli, Luciano Brandoni Direttore: Vito Umberto Vavalli
FISA – FIRE SECURITY ASSOCIATION Fire Security Association Presidente: Marco Patruno
IN&OUT Presidente: Angelo L’Angellotti Amministratore Delegato: Sergio Fabio Brivio e Nicola Lippolis CFO Direttore Generale: Sergio Fabio Brivio
FONDAZIONE PROMOZIONE ACCIAIO Presidente: Caterina Epis Direttore Generale: Simona Maura Martelli
LAPI - Laboratorio Prevenzione Incendi Spa Presidente: Massimo Borsini Vice Presidenti Cda e Consiglieri: David Borsini e Luca Ermini
PILE Produttori Installatori Lattoneria Edile Presidente: Fabio Montagnoli Tesoriere: Palmiro Bartoli
NEXTSTRATEGY Amministratore delegato: Nella Gemmina Ortenzi Direttore e Consigliere Delegato FincAcademy: Roberto Maran
SISMIC Associazione Tecnica per la Promozione degli Acciai Sismici per il Cemento Armato Presidente: Donatella Guzzoni Direttore: Roberto Treccani
PONTINA STAMPI SRL Presidente: Catiuscia Boscato CEO: Gianpiero Di Girolamo
Per ulteriori informazioni sulle Associazioni federate potete consultare il sito Finco www.Fincoweb.org - Area associate
COMITATO DI PRESIDENZA FINCO
Carla Tomasi Presidente Finco
Sergio Fabio Brivio Consigliere incaricato Efficienza Energetica
Daniela Dal Col Consigliere Incaricato Filiera Macchine e Attrezzature
Fabio Gasparini Consigliere Incaricato Sviluppo Associativo
Gabriella Gherardi Consigliere Incaricato Organizzazione e Filiere
Walter Righini Consigliere Incaricato Filiera Rinnovabili
Lino Setola Consigliere Incaricato della Filiera Mobilità e Sicurezza Stradale
Angelo Artale Direttore Generale
comunic a zione @finc ow e b . o r g – f i n c o @ f i n c o w e b . o r g – w w w.f in c o web .o rg
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Organo ufficiale
bimestrale
ISSN: 2038-0895
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N. 66 · Anno XII · marzo-aprile 2017
Per PENSARE, PROGETTARE e COSTRUIRE SOSTENIBILE
Organo ufficiale
bimestrale
ISSN: 2038-0895
KLIMA HOTEL NEL CUORE DELLE DOLOMITI
MILANO4YOU IL PRIMO “SMART DISTRICT” D’ITALIA
ABBONATI SU
ETICHETTATURA D’INSIEME UN’OPPORTUNITÀ ANCORA POCO SFRUTTATA KLIMAHOUSE 2017 – VIDEO SOLUZIONI E MATERIALI CERTIFICATI FANNO LA DIFFERENZA SPECIALE SERRAMENTI C’ERA UNA VOLTA LA SEMPLICE FINESTRA
SPECIALE ISH
Tecnologie per l’efficienza energetica
RE-START HOTEL Verso alberghi sostenibili
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Organo ufficiale
bimestrale
ISSN: 2038-0895
Per PENSARE, PROGETTARE e COSTRUIRE SOSTENIBILE
N. 65 · Anno XII · gennaio-febbraio 2017
BULLIT CENTER, L’EDIFICIO ALBERO DI SEATTLE
MATERIALI RITORNO AL LEGNO APPROCCIO ERGONOMICO QUANDO IL FATTORE UMANO PUÒ MIGLIORARE LA SOSTENIBILITÀ DELL’EDIFICIO
MULTIPIANO
TENDENZE WOOD MOOD
In Social Housing
Fascicolo Mese Speciale Fiera
Argomenti
INCHIESTA: POMPE DI CALORE
BUONE PRATICHE PORTE GIREVOLI PER RIDURRE I CONSUMI ENERGETICI DEGLI EDIFICI CASE STUDY VALUTAZIONI LCA E CERTIFICAZIONI EPD DI PRODOTTO STRATEGIA ENERGETICA NAZIONALE 1º PANEL FINCO
W W W.QUINE.IT
NZEB
DENTRO L’OBIETTIVO
Gli edifici a “energia quasi zero” non piacciono agli italiani
Legno, paglia e design
www.casaeclima.com
Organo ufficiale
bimestrale
ISSN: 2038-0895
N. 67 · Anno XII · maggio-giugno 2017
Per PENSARE, PROGETTARE e COSTRUIRE SOSTENIBILE
PER AVERE LA COPIA CARTACEA E LA COPIA DIGITALE IN ANTEPRIMA
TUTTI GLI ARRETRATI LI TROVI SU WWW.QUINE.IT
Oltre il nuovo
69 Ottobre 2017 SAIE SmartEnergy Expo Ricarica e-Car Sistemi di riscaldamento NZEB
LEVEL(S) UNA PIATTAFORMA PER LA SOSTENIBILITÀ DEGLI EDIFICI
70 Novembre 2017
Domotica Risparmio d’acqua Materiali isolanti
71 Gennaio-Febbraio 2018
72 Marzo-Aprile 2018
Klimahouse
MCE Expocomfort
Progettare l’isolamento Retrofit in edifici tutelati
73 74 Maggio-Giugno 2018 Settembre 2018
Efficienza nei sistemi Software a confronto Smart House di riscaldamento Ventilazione meccanica Strutture leggere Serramenti innovativi
Poste Italiane Spa – Posta target magazine – LO/CONV/020/2010
Poste Italiane Spa – Posta target magazine – LO/CONV/020/2010
SPECIALE ILLUMINAZIONE 10 MILIARDI DI COSE DA FARE INSTALLATORI FER FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO... CHE CONFUSIONE!
Poste Italiane Spa – Posta target magazine – LO/CONV/020/2010
Poste Italiane Spa – Posta target magazine – LO/CONV/020/2010
la fonte più sicura per l’aggiornamento professionale
TENDENZE COINVOLGERE I SENSI
N. 68 · Anno XII · SETTEMBRE 2017
Per PENSARE, PROGETTARE e COSTRUIRE SOSTENIBILE
QUANDO SALUTE E BENESSERE POSSONO ESSERE CERTIFICATE
TENDENZE ITALIANI INSODDISFATTI DELLA PROPRIA ABITAZIONE INTERSOLAR AWARD 2017 PREMIATO IL FOTOVOLTAICO INTELLIGENTE E SOSTENIBILE SMART BUILDING VERSO UNA DEFINIZIONE CONDIVISA INQUINAMENTO DELL’ARIA IL RUOLO DEL VERDE URBANO MEMBRANE L’IMPORTANZA DI ESSERE ERMETICI
PASSIVHAUS
Quanto costa e consuma?
DENTRO L’OBIETTIVO
L’efficienza energetica passa dal controllo
75 Ottobre 2018 SAIE SmartEnergy Expo
76 Novembre 2018
Tamponature Sistemi radianti
Coperture Rinnovabili
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