CASA&CLIMA N°57

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www.casaeclima.com

ISSN: 2038-0895 Euro 9

bimestrale

Per PENSARE, PROGETTARE e COSTRUIRE SOSTENIBILE

N. 57 · Anno X · ottobre 2015

Poste Italiane Spa – Posta target magazine – LO/CONV/020/2010

PROGETTARE ARCHITETTURA BIOMIMETICA TETTI VERDI E ORTI VERTICALI

IMPIANTI POMPE DI CALORE: GUASTI E DIFETTI ISOLAMENTO E QUALITÀ DELL’ARIA

MATERIALI SUPERFICI CHE SANNO EMOZIONARE

PROFESSIONI ESPERTO IN GESTIONE DELL’ENERGIA

CERTIFICATA DUE VOLTE

RISANAMENTO LOW COST

A Verona la prima Minergie del Veneto

Un piccolo comune del Piemonte si rifà il look

EVENTI VISTI IN FIERA: SAIE 201 GBC LEADERSHIP AWARDS 2015

SOLAR DECATHLON 2015

La casa del futuro parte da qui: 14 modi di costruire green


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IN QUESTO NUMERO

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Novità prodotti

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Chi è l’Esperto in Gestione dell’Energia?

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Sostenibile e resiliente

PROGETTARE

54

Casa dal cuore verde

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Fitodepurazione contro la siccità

56

Quattordici modi per costruire la casa del futuro

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NUOVE PROFESSIONI

Diventare EGE è un’opportunità professionale importante, ma servono figure di qualità certificata. Il parere del presidente ASSOEGE a Smart Energy Expo

Dal tetto verde all’orto verticale Il verde piace e contribuisce a migliorare il microclima urbano. Allora perché non integrarlo nei palazzi? EDILIZIA SOSTENIBILE

GBC Leadership Awards 2015

Durante il Greenbuilding Euromed di Verona premiati i migliori progetti europei e italiani di edilizia sostenibile VISTI IN FIERA: SAIE 2015

Sfruttare le caratteristiche del clima e del territorio per progettare un edificio in armonia con il paesaggio della costa californiana, terzo classificato a Solar Decathlon

ARCHITETTURA BIOMIMETICA

Imparare dalla natura

64

Pompe di calore: indagine su guasti e difetti

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Efficienza energetica = scarsa qualità dell’aria interna?

Doppia targa per una casa a bolletta zero

Risanamento low-cost certificato CasaClima R

Secondo classificato il team dell’Università di Buffalo con una casa-fattoria ad alta efficienza energetica, che produce il doppio di quanto consuma

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DENTRO L’OBIETTIVO

A due passi da Verona la prima casa in Veneto a ricevere la certificazione svizzera Minergie, che si affianca alla targa CasaClima Classe A. Risultato ottenuto con materiali standard e impianti leggeri

Il progetto vincitore, Sure House, prende spunto dalla devastazione causata dall’uragano Sandy nel 2012

Se i cambiamenti climatici comporteranno eventi atmosferici sempre più estremi, è bene iniziare a progettare case più resistenti, a basso consumo di acqua ed energia o che addirittura l’energia la producano. Che abbiano, insomma, un design resiliente

Il SAIE si sdoppia

Quest’anno la manifestazione bolognese è in veste Smart House, dedicata alla progettazione e alle tecnologie integrate di costruzione e impiantistica

SOLAR DECATHLON 2015

Il Palazzo comunale di un piccolo centro montano del Piemonte riqualificato grazie alla volontà di un sindaco illuminato, anche disponendo di un budget ridotto

Il futuro della progettazione risiede nella riproduzione di meccanismi naturali grazie all’ausilio della tecnologia. Le creazioni biomimetiche della designer Neri Oxman ne sono la prova IMPIANTI

Un progetto di ricerca europea valuta l’impatto della qualità di installazione e manutenzione nell’efficacia degli impianti a pompa di calore QUALITA’ DELL’ARIA

Un eccessivo isolamento termico può causare la proliferazione di agenti inquinanti. Due studi britannici lanciano l’allarme e l’Evia spinge affinché nei lavori di revisione della Direttiva EPBD vengano introdotti dei requisiti minimi di qualità dell’aria condivisibili a livello europeo

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Direttore responsabile Marco Zani Coordinamento redazionale Carlo Latorre Redazione Alessandro Giraudi, Silvia Martellosio, Erika Seghetti redazione@casaeclima.it Art Director Marco Nigris Grafica e Impaginazione Balzac - MN Hanno collaborato a questo numero Giovanni Benedici, Dario Fusco, Veera Karpasto, Claudio Moltani, Asia Poli, Aldo Romagna, Sofia Vasili

bimestrale

Pubblicità Quine Srl 20122 Milano – Via Santa Tecla, 4 – Italy Tel. +39 02 864105 – Fax +39 02 72016740 Traffico, Abbonamenti, Diffusione Rosaria Maiocchi Editore: Quine srl www.quine.it Presidente Andrea Notarbartolo Amministratore Delegato Marco Zani Direzione, Redazione e Amministrazione 20122 Milano – Via Santa Tecla, 4 – Italy Tel. +39 02 864105 – Fax +39 02 72016740 e-mail: casaclima@quine.it Servizio abbonamenti Quine srl, 20122 Milano – Via Santa Tecla, 4 – Italy Tel. +39 02 864105 – Fax +39 02 70057190 e-mail: abbonamenti@quine.it Gli abbonamenti decorrono dal primo fascicolo raggiungibile.

TENDENZE

Superficiali, ma innovativi ed emozionali

Si fanno calpestare, rovesciare addosso di tutto, ma non temono nulla, neanche bambini armati di matita: sono le “nuove” superfici per l’architettura e l’arredo di interni

Stampa CPZ spa - Costa di Mezzate - BG Casa&Clima è stampata su carta certificata Chlorine Free Iscrizione al Tribunale di Milano N.170 del 7 marzo 2006.

© Quine srl - Milano Associato

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Si rende noto che i dati in nostro possesso liberamente ottenuti per poter effettuare i servizi relativi a spedizioni, abbonamenti e similari, sono utilizzati secondo quanto previsto dal D.Legs.196/2003. Titolare del trattamento è Quine srl, via Santa Tecla 4, 20122 Milano (info@quine.it). Si comunica inoltre che i dati personali sono contenuti presso la nostra sede in apposita banca dati di cui è responsabile Quine srl e cui è possibile rivolgersi per l’eventuale esercizio dei diritti previsti dal D.Legs 196/2003.

In copertina: Adrian Smith & Gordon Gill Architecture Dancing Dragon Tower, Macao


NOVITÀ PRODOTTI

Legnoarmato per altezza ridotta

Dall’unione del legname trentino con la tecnologia brevettata Armalam nasce Legnoarmato Fanti, una trave di legno lamellare armata, due volte e mezzo più rigida e robusta di una convenzionale e resistente al fuoco (classe R 30 o R 60). Questo risultato, che consente di ridurre l’altezza sulla sezione tetto e risparmiare materiale, è ottenuto inserendo e rendendo solidali una o più barre di acciaio in apposite fresature longitudinali praticate in alcune lamelle della trave. Esteticamente, quindi, l’aspetto è quello di una trave in legno lamellare tradizionale, in quanto armatura e relativo adesivo sono inglobati nel legno, senza alcun contatto con l’esterno. Legnoarmato si caratterizza anche per sostenibilità ambientale e salubrità: vengono infatti utilizzati solo legnami provenienti dai boschi certificati delle regioni alpine del Trentino e la colla poliuretanica usata per incollare gli strati di legno lamellare non contiene formaldeide. La trave armata è indicata quando si voglia contenere l’altezza di sezione dell’elemento portante per esigenze progettuali, funzionali, architettoniche (ad esempio nel caso in cui vi sia necessità di contenere l’altezza massima del solaio), se lo spessore massimo dell’intero pacchetto strutturale è vincolato o se si interviene in zona sismica. In quest’ultimo caso si possono infatti sfruttare sia la presenza di barre metalliche per un efficace collegamento al cordolo perimetrale di solaio, sia il tipo di rottura della membratura in legno lamellare armato. Questa soluzione è anche indicata se le strutture in legno sono destinate ad ambienti con umidità molto elevata o variabile www.fantigroup.it

PARQUET EXTRA SOTTILE

Con by-pass e boost

Si chiama Domeo il nuovo recuperatore di calore compatto proposto da Soler & Palau per impianti di ventilazione meccanica controllata ad uso domestico. L’apparecchio è dotato di scambiatore in polipropilene a flusso laminare in contro corrente, con recupero di calore che può arrivare fino al 92%. Tra le funzioni si segnala il by-pass automatico che permette, nelle mezze stagioni, il ricambio dell’aria senza costi energetici e in estate il raffrescamento “gratuito”, saltando lo scambiatore. La funzione boost permette invece di aumentare la portata d’aria nei momenti di bisogno, ad esempio nel locale cucina durante la preparazione dei pasti, o in bagno durante la doccia. La regolazione della portata può infatti avvenire attraverso un sensore di CO2 o di umidità. La qualità dell’aria è garantita da filtri di classe F5 sull’aspirazione e G4 sull’espulsione. Domeo può essere controllato mediante comando a radiofrequenza o a filo, entrambi interfacciabili con sistemi domotici. Sarà presto disponibile una App per il controllo da smartphone o tablet. www.solerpalau.it

Indicato per interventi di ristrutturazione, quando occorre rinnovare la pavimentazione esistente, senza rimuoverla, il parquet Slim 180 di Woodco si caratterizza per lo spessore molto sottile: solo 10 mm, grazie ad uno strato in legno nobile (Rovere di Slavonia) di 2,5 mm applicato su un pannello in multistrato di betulla di 7,5 mm. Gli otto parquet Slim 180 disponibili — con larghezza di 180 mm e lunghezza variabile di 1.500 a 2.200 mm — alternano finiture pulite con altre ricche di irregolarità, trasformando il pavimento in un suggestivo elemento d’arredo. I nodi e le spaccature ribassati, uniti alla microbisellatura sui 4 lati e alla colorazione eseguita con la tecnica artigianale della stracciatura a mano, consentono di ottenere superfici scenografiche composte da pezzi unici. www.woodco.it

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NOVITÀ PRODOTTI

Caldaie a prova di ErP Vaillant ha recentemente lanciato una nuova linea di caldaie murali a condensazione per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria, tutte a norma di Erp (Energy Related Products). La nuova famiglia ecoTEC, ecoBALKON, ecoINWALL, ecoCOMPACT e auroCOMPACT prevede oltre venti modelli di tipo pro, plus ed exclusive, tutte in classe energetica A per garantire il massimo risparmio. Nell’offerta Vaillant spicca ecoTEC exclusive Green IQ, il top di gamma per efficienza tecnologica e flessibilità in chiave sostenibile. L’apparecchio è dotato di un gateway che si interfaccia via wi-fi al router di casa così da poter regolare la caldaia attraverso una App gratuita installata su smartphone. La caldaia, disponibile nelle potenze da 18, 24, 29 e 33 kW, fornisce solo riscaldamento, ma può essere abbinata alla gamma di bollitori Vaillant per la produzione di acqua calda sanitaria. Il nuovo sistema di combustione allGAS, di cui è dotata, le consente di autoadattarsi al tipo di gas in ingresso e di autoregolarsi costantemente evitando consumi inutili e riducendo le emissioni nell’ambiente. Con la centralina mutliMATIC 700, inoltre, è possibile gestire con un unico dispositivo gas, solare, ventilazione e pompa di calore anche a distanza, direttamente sul proprio smartphone scaricando gratuitamente la App mutliMATIC. www.vaillant.it

È blu il colore dell’isolamento anticalpestio. Non scendete a compromessi!

Sia per la rampa delle scale che per il pianerottolo vale lo stesso principio: le varianti di Schöck Tronsole sono perfettamente compatibili tra loro e consentono di isolare in modo eccellente tutte le tipologie di scala, da quelle diritte a quelle a chiocciola. Per ulteriori informazioni: www.tronsole.it

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NOVITÀ PRODOTTI

Drenaggio smart Pircher sta lanciando sul mercato una interessante soluzione per il drenaggio delle acque meteoriche, basata su cubi modulari in PVC alveolare in alternativa ai pozzi perdenti in calcestruzzo. Cubodrain, questo il nome del prodotto, offre un drenaggio più efficiente (e inferiori volumetrie di scavo), riducendo i tempi di posa e i costi di movimentazione. I moduli sono leggeri (25-50 kg/ m3), facilmente trasportabili e flessibili: si possono collegare in serie o in parallelo, in funzione della piovosità e della superficie dell’area interessata all’intervento. Cubodrain è progettato per sopportare i carichi veicolari standard, ma su richiesta, in particolari condizioni di traffico veicolare o di profondità di reinterro, è possibile ottenere un dimensionamento personalizzato. www.pircher-edilizia.com

PIÙ SICURI DIETRO GLI SCURI

Il tema della sicurezza in casa è sempre più sentito dall’opinione pubblica e i recenti casi di cronaca non hanno fatto che accentuare questa sensibilità. Per rendere la vita dura ai topi di appartamento, Dierre ha creato Anthos, una persiana blindata dotata di accorgimenti quali telaio e controtalaio in acciaio zincato, battente rinforzato e rostri lungo i lati delle cerniere con funzione anti-sfilamento. Contribuisce alla sicurezza della persiana anche la serratura a cilindro New Power, dotata di una speciale protezione contro lo strappo dall’esterno, con piastrina anti trapano e fessura dimensionata per la sola chiave, per aumentare la protezione da tutti gli arnesi da scasso. Sotto il profilo estetico, le persiane sono montate su cerniere micron che permettono un fissaggio preciso, anche a filo muro. Il telaio è personalizzabile in diversi colori: bucciato in verde, bianco, nero, grigio antracite e testa di moro o Ral bucciati. La serie Anthos è disponibile in versione a una o due ante, per finestra e portafinestra, e a due, tre o quattro ante a libro. Nelle versioni a una o due ante, per finestra e portafinestra Anthos è omologata in Classe 3 antieffrazione. www.dierre.com

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Nanotecnologie per un’aria più pulita Esternamente, i sistemi split sembrano tutti uguali. La differenza è dove non si vede, per esempio nel sistema di filtrazione e purificazione, fondamentale se si considera che l’aria interna può essere fino a cinque volte più inquinata di quella esterna. Quello che equipaggia la nuova linea Etherea di Panasonic, battezzato Nanoe-G, è particolarmente avanzato e può vantare il sigillo di approvazione della British Allergy Foundation. Grazie alle nanotecnologie, infatti, Nanoe-G di Panasonic è in grado di purificare gli ambienti neutralizzando batteri, virus e muffe presenti nell’aria. Il segreto è dato dai 3 trilioni di particelle a base di ioni prodotte dal generatore, dispersi nell’ambiente dalla funzione Natural Ion Wind. Vengono così rimosse le impurità adesive e neutralizzato il 99% di batteri, virus e muffe, impedendone il proliferare sulle superfici. Una volta disattivato, il sistema continua ad operare e nelle due ore successive neutralizza la quasi totalità dei batteri catturati dal filtro, rendendo più semplice la pulizia e lo smaltimento di odori. L’unità Etherea è dotata di tecnologia Inverter e sistema Econavi, con sensori intelligenti in grado di percepire la presenza di attività umane e la luminosità regolando la climatizzazione in base alle condizioni ambientali. www.aircon.panasonic.eu


NOVITÀ PRODOTTI

Effetto specchio Nell’ampia gamma di vetri Pilkington c’è anche Mirropane Chrome, versione con rivestimento altamente riflettente, ad effetto specchio, indicato per applicazioni di arredo interno, quando si devono allargare otticamente ambienti angusti, corridoi o aumentare la luminosità dei locali senza ricorrere ad corpi illuminanti di maggiore potenza. Pilkington Mirropane Chrome utilizza un rivestimento magnetronico (offline) altamente riflettente basato su composti di cromo, che offre diversi benefici rispetto ai comuni vetri argentati in termini di lavorabilità, stabilità e durabilità del coating. Il vetro si può temperare, assemblare in strutture stratificate di sicurezza, curvare, con le correnti tecniche impiegate in vetreria. Inoltre, è resistente alla corrosione e all’umidità, e quindi utilizzabile in bagni, impianti natatori e saune. Questa soluzione è anche ideale per porte in vetro o altre applicazioni con elementi di fissaggio o cerniere metalliche. Pilkington Mirropane Chrome è disponibile sul mercato in grandi lastre negli spessori da 4, 6 o 8 mm, anche nella versione stratificata di sicurezza (da 8,8 mm a 16,8 mm). www.pilkington.it

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si presta in maniera ottimale per installazioni in controsoffitti o locali tecnici, ed è in grado di sostituire in toto i sistemi tradizionali in ambienti residenziali/commerciali. DOUBLE, grazie ad una rapida messa a regime ed al controllo dedicato i-plus, rappresenta il

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compromesso ideale tra comfort ambientale, elevato risparmio energetico e facilità di gestione.

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NOVITÀ PRODOTTI

Arco in mansarda

Deumificazione professionale

Per la gestione dell’umidità in eccesso in grandi ambienti commerciali o industriali, come open space o magazzini di ricevimento o stoccaggio merci, Olimpia Splendid propone i deumidificatori Seccoprof 28 e Seccoprof 38. I due apparecchi sono in grado di assorbire, in funzione del modello, da 28 a 38 litri di umidità ambientale nelle 24 ore, consentendo di ripristinare e mantenere valori ideali per il benessere del personale e per l’integrità delle merci in locali con volumetrie massime da 250 a 350 metri cubi. La versione Seccoprof 38 è dotata di sbrinamento a gas caldo, tecnologia sviluppata da Olimpia Splendid per garantire il funzionamento continuativo dei compressori, evitando frequenti accensioni e spegnimenti, e consentire all’apparecchio di lavorare anche in presenza di temperature prossime a 0 °C. www.olimpiasplendid.it

Una finestra per tetti in legno di pino ad arco: è l’ultima proposta di Fakro, che ha utilizzato una struttura del tutto simile a quella della finestra a bilico, adatta per tetti con pendenza da 15° a 90° e installabile anche in un abbaino prefabbricato. La differenza è nella parte superiore del battente, che assume la tipica forma di un arco, conferendo uno stile unico e dinamico alla chiusura. La finestra si monta in copertura attraverso un raccordo di isolamento aggiunto al tradizionale kit ed è dotata di sistema TopSafe per una maggiore resistenza contro l’effrazione. Grazie a una vetrocamera riempita con gas nobile argon, vetro esterno temperato e quattro guarnizioni di tenuta, la trasmittanza termica del serramento è pari a Uw = 1,30 W/m2K. A rendere la finestra ancora più sicura ed efficiente è la speciale guarnizione disposta intorno al vetro, che aumenta il potere termoisolante e riduce le micro-vibrazioni della lamiera in caso di pioggia battente. www.fakro.it

VMC in tutte le taglie Wavin Chemidro ha introdotto una nuova linea di apparecchi per la ventilazione meccanica controllata (VMC) in versioni centralizzate o stand-alone, per rispondere alle diverse richieste applicative, dalla piccola mansarda fino alla villa plurifamiliare. Per abitazioni di dimensioni ridotte o prive di locale tecnico, viene proposta una soluzione compatta a controsoffitto (modello RDCD 2.5) in versione con solo recupero di calore e semplice controllo di velocità, oppure con funzione meccanica di by-pass automatico per il free-heating e il free-cooling, con regolazione da quadro o da display; in quest’ultimo caso sono presenti funzioni aggiuntive quali la programmazione oraria e il controllo della ventilazione da sonda di qualità dell’aria. L’unità RDCD 5.0 presenta invece una struttura compatta verticale in EPS, ideale per la gestione di unità abitative singole o a più piani, dotate di locale ad uso centrale termica, garage o soffitta; possiede by-pass automatico e sistema di regolazione cablato a bordo macchina, eventualmente remotabile. Tutti i modelli montano di serie filtri in classe G4 (opzionale F7), mentre l’efficienza del recuperatore è superiore al 90% per garantire un’elevata efficienza energetica. Wavin Chemidro propone anche un modello stand-alone (RUC-T), con recuperatore di calore ceramico a flusso d’aria reversibile, da posizionare in ogni singola stanza della casa, dotato di telecomando per la modulazione dell’aria. www.wavin.it

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ACS in pompa di calore

Ristrutturazione

Gli scaldacqua a pompa di calore sono sempre più diffusi e rappresentano oggi una valida alternativa a quelli elettrici o a gas per la produzione di ACS a basso costo, dato che il loro consumo di energia elettrica è pari a circa un terzo rispetto ai modelli convenzionali. L’offerta si è ampliata di recente con l’introduzione della serie Hot Water da parte della società bolognese Termal, articolata in versione monoblocco o split. Nel primo caso, la capacità di accumulo varia da 150 a 500 litri, mentre la versione split, con compressore all’esterno, è disponibile con serbatoio da 200 litri. www.termal.it

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NOVITÀ PRODOTTI

VMC senza canalizzazione

La qualità dell’aria è un aspetto sempre più critico nella progettazione di edifici a basso consumo energetico, data l’ermeticità dell’involucro che impedisce i ricambi naturali. Se non si vuole installare un impianto centralizzato, si può optare per le unità standalone o decentralizzate, che vengono installate nei singoli ambienti praticando un foro nella parete esterna, quindi senza necessità di canalizzazione. In questo segmento, RDZ propone WHR 50, unità dotata di recuperatore ceramico cilindrico e ventilatore reversibile a 3 velocità. L’apparecchio può essere impostato per funzionare singolarmente o collegato via bus ad altre unità WHR 50 per favorire un miglior ricambio dell’aria nei locali; mentre un’unità estrae l’aria inquinata dai locali accumulandone il calore nel recuperatore ceramico, l’altra immette aria pulita e preriscaldata in ambiente. Al termine del ciclo, i compiti si invertono: la prima introduce nell’edificio aria nuova, mentre la seconda espelle aria esausta, cedendo il calore al recuperatore. La durata di ciascuna fase è di 70 secondi. WHR 50 può operare anche in free-cooling, bypassando il recuperatore, quando la temperatura esterna è inferiore a quella ambiente. L’unità è predisposta per il montaggio a parete mediante foro di diametro 160 mm ed è dotata di cappa esterna in acciaio verniciato bianco per evitare l’ingresso di acqua e flussi di aria esterna nello scambiatore durante il funzionamento. Viene fornita completa di placca in ABS da posizionare in ambiente e di telecomando per la gestione a distanza. www.rdz.it

FV per tetti piani

Per installare un campo fotovoltaico su un tetto piano occorre utilizzare basi che consentano il fissaggio e la corretta inclinazione dei pannelli. Per agevolare la posa, Bisol ha riprogettato la Base EasyMount ALU seguendo i feedback provenienti dagli installatori. Così, le nuove basi sono ora composte da un numero minore di pezzi da montare (e stoccare in magazzino). I diversi componenti vengono forniti preassemblati è possono essere installati in tre semplici step: disposizione dei profili, fissaggio delle cornici ad A pre-assemblate e installazione dei moduli. Il profilo di supporto è stato allargato per ridurre la pressione sulla superficie del tetto e permettere alla struttura di auto-sorreggersi; la stabilizzazione supplementare può essere ottenuta posizionando zavorre e frangivento. Lo spazio tra le file può essere regolato in base a posizione geografica, preferenze specifiche del cliente o rendimenti energetici richiesti. Bisol ha anche studiato come migliorare il trasporto delle basi e ha progettato un packaging che riduce la logistica grazie a componenti più leggeri ed impilabili. La Base ALU sopporta carichi di neve fino a 2,40 kN/m2 e velocità del vento fino a 115 km/h. Non richiede la perforazione della copertura e può essere utilizzata su tutti i tetti piani con un’inclinazione fino a 5 ° e con superfici rivestite a bitume, ghiaia o membrana sintetica. I moduli possono essere installati sulle basi con orientamento orizzontale ed a varie inclinazioni, con le soluzioni standard fornite a inclinazione di 12,5 °, 20 ° oppure 30 °. La Base Twin ALU, con orientamento est-ovest, consente di installare i moduli con un’inclinazione di 10 °. www.bisol.com/it/

Il profilo si sceglie online

Ensinger ha messo online Insulbar-finder, strumento che consente di individuare, anche da cellulare o tablet, il profilo termoisolante della gamma Insulbar più indicato per ogni tipo di serramento, dalle comuni porte e finestre alle più complesse facciate continue in metallo. Il profilo può essere selezionato partendo da diversi parametri: i dati relativi alla sezione della finestra — in questo caso è sufficiente selezionare il tipo di apertura e inserire i valori limiti per il telaio —, oppure i parametri che riguardano la geometria o, se lo si conosce, il codice articolo. Individuato il profilo, gli utenti registrati possono scaricare le informazioni in formato PDF e, con un semplice clic (o tocco sullo schermo), inviare direttamente la richiesta all’azienda. www.insulbar.de/it

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NUOVE PROFESSIONI

Diventare Esperto in Gestione dell’Energia è un’opportunità professionale importante,

Chi è l’Esperto in Gestione dell’Energia  EGE?

ma servono figure di qualità certificata. Il parere del presidente

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l D.Lgs. 115/08 ha introdotto la figura dell’Energy Manager, identificandola nel soggetto che ha le conoscenze, l’esperienza e la capacità necessarie per gestire l’uso dell’energia in modo efficiente, nel settore civile ed industriale. Successivamente, il D.Lgs. 4 luglio 2014, n. 102, ha previsto la certificazione di tale figura con la qualifica di EGE (Esperto in Gestione dell’Energia) a fronte della norma UNI CEI 11339, sulla base di uno schema di certificazione ed accreditamento predisposto da Accredia, sentito il CTI, ed approvato dal MISE.

Processo di certificazione

Per ottenere tale certificazione, il candidato, oltre a dover presentare la sua candidatura attraverso il modulo “richiesta di certificazione”, dovrà essere in possesso dei requisiti di

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istruzione ed esperienza professionale richiesti dallo schema EGE. Inoltre, dovrà sostenere un esame di certificazione, composto da prove scritte ed un colloquio individuale sulle materie professionali. Alla fine dell’iter, avverrà il rilascio della certificazione da parte del comitato di delibera.

Validità della certificazione

Le certificazioni EGE emesse prima del mese di luglio 2015 hanno una validità triennale. A seguito dell’emanazione del Decreto Legislativo n. 102 del 4 luglio 2014 e del Decreto Direttoriale del 12 maggio 2015, queste certificazioni dovranno essere adeguate ai nuovi requisiti legislativi. I professionisti certificati dovranno effettuare richiesta di estensione ai nuovi requisiti entro il 18 luglio 2016, data in cui le certificazioni che non saranno adeguate ai nuovi requisiti saranno ritirate. La validità delle nuove certificazioni EGE è stata infatti implementata a 5 anni con tacito rinnovo. La validità è vincolata al rispetto delle condizioni richieste dallo schema per il suo mantenimento.

ASSOEGE a Smart Energy Expo u a cura REDAZIONE

Il parere di ASSOEGE Per comprendere meglio questa professione, il suo ruolo e la sua importanza riportiamo un’intervista rilasciata da Michele Santovito, presidente ASSOEGE, a Smart Energy Expo.

Michele Santovito, presidente ASSOEGE


basa la propria professionalità facendo riferimento a una norma Presidente Santovito, partiamo da uno degli aspetti principali: tecnica che specifica le competenze e le esperienze richieste, che cos’è davvero un EGE? in linea con quanto previsto dalla direttiva europea 2012/27/UE L’Esperto in Gestione dell’Energia è, secondo quanto sull’efficienza energetica, dove si punta ad avere operatori di previsto dal Decreto Legge 115/2008, un fornitore elevata competenza. ABBONATI PER di servizi energetici che LEGGERE viene definito come “soggetto che ha le conoscenze, l’esperienza e la http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 Con il decreto direttoriale interministeriale dello scorso maggio sono stati approvati capacità necessarie per gestire l’uso dell’energia gli schemi, predisposti da ACCREDIA, di certificazione e di accreditamento per la in modo efficiente”. In aggiunta la norma tecnica http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 conformità alle norme tecniche relative proprio agli EGE. Quali riflessi, opportunità, UNI CEI 11339 specifica nel dettaglio tutte le criticità e vantaggi presenta per loro questo passaggio? caratteristiche di competenza e conoscenza che Il vero punto di svolta per la figura dell’EGE è stato il recepimento deve possedere l’EGE, oltre ai criteri di qualificazione della direttiva europea, attraverso il decreto 102, che ha e di certificazione. vincolato l’esecuzione delle diagnosi energetiche obbligatorie a Al di là delle definizioni formali assolutamente valide, soggetti certificati, tra cui l’EGE; inoltre, ha introdotto il vincolo a me piace pensare all’EGE come ad una persona di certificazione EGE agli Energy Manager nominati secondo la che avendo già alle spalle un percorso professionale legge 10/91 per quelle aziende che vogliano richiedere in maniera in ambito della gestione dell’energia ha deciso di autonoma i Certificati Bianchi; mi preme ricordare che questi due mettersi alla prova, chiedendo ad un soggetto terzo passaggi diventeranno pienamente operativi a partire da luglio di valutare le proprie competenze acquisite. 2016. Il coinvolgimento di ACCREDIA è una diretta e necessaria Quanti sono in Italia? conseguenza, vista l’esigenza di uniformare il percorso di Dire quale sia l’attuale numero degli EGE certificati è certificazione degli operatori, da parte degli Organismi di difficile; siamo in un momento di grande fermento Certificazione, secondo criteri condivisi, univoci e soprattutto del mercato, gli organismi di certificazione stanno recepiti a livello ministeriale. aumentando ed il numero di soggetti richiedenti è Per gli EGE tutto ciò rappresenta un grandissima opportunità in costante aumento. perché permette di rivolgersi ai clienti attraverso un porta Dalle ultime informazioni in nostro possesso d’accesso privilegiata, aperta anche da prescrizioni normative. possiamo dire che sono state superate le 500 unità; Tutto ciò ha spinto molti operatori a certificarsi, con un incremento esiste un database di ACCREDIA che elenca tutte le dei numeri molto rapido, soprattutto nell’ultimo periodo; questo, persone certificate EGE da ente terzo accreditato probabilmente, rappresenta la minaccia più grande per la stessa e prossimamente dovrebbe nascere un nuovo figura professionale dell’EGE, ben sapendo che quando il livello database ENEA per rispondere alle richieste del di interesse — da parte di tutti i soggetti coinvolti — aumenta, il D.Lgs. 102/14, relative all’obbligo di diagnosi. Rimane livello della qualità rischia di essere messo in secondo piano. il dubbio se in futuro ci saranno due database paralleli oppure — come mi auguro — ne rimarrà Cosa serve, a livello normativo e non solo, perché la figura dell’EGE si possa solo uno. diffondere maggiormente in Italia e possa svolgere nel modo migliore il suo lavoro? Ritengo che dal punto di vista normativo la nostra figura stia Quali sono le principali differenze con l’Energy Manager? avendo un grande ritorno facendo presente che fino a qualche Se per Energy Manager intendiamo il Responsabile hanno fa i pochi EGE certificati che si presentavano presso i dell’Uso Razionale dell’Energia nominato ai potenziali clienti non ricevevano grande soddisfazioni, mentre ora il sensi della Legge 10/91, allora l’EGE dovrebbe trend è decisamente cambiato. rappresentare la sua normale evoluzione almeno per Ora tocca a tutti i soggetti coinvolti nel processo di certificazione, quegli EM che hanno svolto effettivamente l’attività ognuno secondo le proprie responsabilità: da ACCREDIA agli di gestione dell’energia. Il problema è che molti Organismi di Certificazione fino alla nostra associazione; l’obiettivo Energy Manager sono stati nominati senza avere comune è fare in modo che il livello di qualità degli “esperti” specifiche competenze o, ancora peggio, senza poi venga mantenuto elevato, garantendo operatori capaci al mercato svolgere effettivamente l’attività per cui sono state dell’efficienza energetica. nominati, ma limitandosi a rendicontare i propri Il terreno è fertile, le prospettive molto rosee e c’è spazio per tutti, consumi a fine anno. purché vengano rispettate le condizioni previste da un percorso di Si può quindi sintetizzare che la differenza certificazione serio. sostanziale tra EGE ed Energy Manager è che il primo t n.57

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PROGETTARE

Orto verticale motorizzato nel padiglione USA all’Expo 2015

DAL TETTO VERDE

ALL’ORTO VERTICALE Il verde piace e contribuisce a migliorare il microclima urbano. Allora perchè non integrarlo nei palazzi? u CARLO LATORRE

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FRUTTA E VERDURA FRESCA A EXPO. Una parete del padiglione USA a Expo 2015 accoglieva un “orto verticale motorizzato” grande come un campo di calcio. Ogni due settimane il personale dello stand raccoglieva ortaggi e frutta fresca

D

alla nascita delle prime case, l’involucro edilizio segna il confine tra l’ambiente interno e il mondo che lo circonda: offre protezione dagli agenti atmosferici lasciando passare la luce e, quando ben progettato e costruito, evita che il calore si disperda all’esterno. Negli ultimi anni, a queste funzioni basilari se ne sono aggiunte altre: protegge dal caldo e raffresca gli ambienti, produce energia elettrica, diventa mediatico attraverso facciate a LED visibili a chilometri di distanza. Ma può servire anche come substrato per creare boschi, orti e frutteti che migliorano il microclima urbano e, in molti casi, concorrono ad aumentare le prestazioni energetiche dell’edificio. Quest’ultima funzione nasce con le moderne

megalopoli, sempre più dense e verticalizzate, dove lo spazio per il verde va ricavato non più sulle superfici a terra, ma sulle coperture, lungo pareti, aggetti e altri interstizi degli edifici. Tecnologie di coltivazione idroponica e aeroponica, nuovi materiali e colture a ridotta manutenzione, selezionate allo scopo di ornare i palazzi, consentono oggi di realizzare interventi anche complessi, duraturi ed esteticamente molto interessanti. Le stesse tecniche possono essere impiegate anche all’interno degli edifici ed esistono da tempo moduli autosufficienti che necessitano solamente un allacciamento con l’energia elettrica e la rete idrica per mantenere in perfetta efficienza pareti e divisori verdi, quasi senza manutenzione.

Orto verticale motorizzato

A Expo 2015 si potevano ammirare alcuni esempi di pareti verdi, orti e veri e propri campi verticali, realizzati con tecnologie innovative, ma già disponibili sul mercato, anche

LAVORI IN CORSO. Installazione del sistema modulare ZipGrow Towers alla base dell’orto verticale del padiglione USA a Expo 2015

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VERTICAL FARM AUTOMATICA Un esempio di coltivazione idroponica per le città del futuro, perfettamente

per usi architettonici. Nel Padiglione statunitense, integrabile negli edifici, era in mostra all’interno del “Future Food District” progettato dallo studio di architettura newyorkese di Expo 2015, proprio di fronte al Supermercato del Futuro allestito da Coop. Biber Architects, era in mostra un “orto verticale Stiamo parlando della Vertical Farm (VF) progettata e realizzata da Enea, motorizzato”, grande come un campo da calcio, che prototipo di serra multistrato (un parallelepipedo largo 3 metri e alto 4,5 ABBONATI rivestiva un intero lato della struttura. Pensato PER comeLEGGERE metri) perfettamente replicabile a livello industriale. All’interno della serra, un campohttp://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 agricolo in verticale, si estendeva su quasi le piante sono coltivate su piani sovrapposti, radicate su piccole zolle di torba 700 metri quadrati di facciata idroponica sviluppata e alimentate da un sistema computerizzato con acqua e nutrienti, che regola dalla start-up americana Bright Agrotech attraverso http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 anche l’illuminazione artificiale, attraverso lampade a LED ad altissima efficienza tecnologia di coltivazione ZipGrow Towers. Questa e basso consumo. Sono stati scelti i LED in quanto producono un luce fredda si basa su una struttura modulare e ruotabile in diverse tonalità, soprattutto blu e rosso, per riprodurre le condizioni che composta da profili scatolari di PVC, che contengono favoriscono la fotosintesi clorofilliana. al loro interno un substrato in PET riciclato dove Anche il clima all’interno della Vertical Farm è controllato con precisione. si ancorano in verticale le piante. Nel padiglione Attraverso un sistema di climatizzazione, temperatura e umidità vengono americano erano presenti ben 42 varietà diverse, ottimizzate in funzione delle esigenze delle piante. La temperatura è ottimizzata tra cui verdure, ortaggi, frutta e cereali, irrigate sia per la crescita del basilico che della lattuga con 17-18 gradi per il giorno, attraverso un sistema a goccia e raccolte ogni due quando avviene la fotosintesi e 10-12 gradi per la notte, quando i LED sono settimane durante l’intero periodo di Expo.

Fields of Tomorrow

Una parete alta dodici metri e lunga settanta, interamente coltivata a grano, riso e mais, ricopriva un intero lato del padiglione israeliano, battezzato non a caso Fields of Tomorrow, anello di congiunzione tra la materialità dell’edificio e il tema di Expo, nutrire il pianeta, una delle principali sfide per il futuro dell’umanità. Non è un caso che l’idea sia venuta a un team di progettisti israeliani. Israele

IRRIGAZIONE COMPUTERIZZATA. Il campo verticale del padiglione israeliano (70 metri di lunghezza per 12 di altezza) ospitava grano, riso e mais, coltivati con un sistema di irrigazione a goccia capace di dosare acqua e fertilizzanti in base alle diverse condizioni di coltivazione, con estrema precisione, grazie ad un sistema di controllo computerizzato

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spenti. Telecamere collegate ai computer controllano tutto il sistema e anche anomalie o blackout. La CO2 prodotta nella serra è recuperata e riassorbita dalle piante durante la fase notturna, quando le luci si spengono. Il sistema di irrigazione entra in funzione per alcuni secondi ogni ora durante il giorno e una sola volta di notte, allagando i bancali che ospitano le piante. Le radici assorbono l’acqua necessaria, mentre quella in eccesso viene riversata nelle vasche sottostanti. Il sistema idroponico consente di ottimizzare i consumi idrici: sono infatti necessari solamente 2 litri di acqua per ogni kg di lattuga contro i 45 litri di una coltivazione tradizionale. Inoltre, coltivare su più piani soprapposti incrementa la resa per ettaro di 3-4 volte rispetto a quella che si ottiene in serra, e di 7-8 volte se confrontata con la coltivazione tradizionale in campo aperto. Ogni ciclo di crescita richiede tre settimane, ottenendo così 14 produzioni l’anno La Vertical Farm è stata pensata da Enea per essere completamente automatizzata, anche se il prototipo presente a Expo — essendo esposto al pubblico — non era servito da un robot, ma da un agronomo in carne ed ossa che ogni tre settimane verificava lo stato delle colture, provvedendo alla raccolta e al ricambio delle piante.


è infatti un Paese tra i più avanzati al mondo nella coltivazione agricola su terreni rocciosi e desertici, grazie allo sviluppo di avanzate tecniche d’irrigazione, così come nel miglioramento della qualità dei semi per aumentare la resistenza alla siccità. ABBONATI PER LEGGERE Il campo verticale, realizzato dalla società israeliana Green Wall Israel in conformità ai criteri della bioarchiettura e facendo http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 uso di materiali riciclati, soddisfa lo standard LEED Gold. Si componeva, anche in questo caso, di unità di coltivazione http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 modulari e intercambiabili, ognuna delle quali dotata di un sistema computerizzato d‘irrigazione a goccia, che dosava acqua e nutrienti in base alle specifiche condizioni di crescita delle diverse piante, riducendo al contempo l’emissione di sostanze inquinanti. In particolare, è stato adottato un sistema ad ala gocciolante con micro-riserva che garantisce un significativo risparmio d’acqua rispetto a soluzioni più tradizionali di coltivazione verticale. La struttura aperta permette alle piante di espandersi da una cella all’altra, attraverso le radici, occupando gli spazi lasciati liberi dalle colture che non hanno attecchito o che sono morte. I moduli di dimensione standard 30x40 cm sono realizzati in un materiale plastico resistente agli agenti atmosferici e ai raggi UV, per garantire una lunga durata. Da segnalare che l’intero padiglione è stato progettato per avere un “impatto zero sul territorio” essendo completamente smontabile e riciclabile al termine della manifestazione, anche perché privo di fondamenta.

Bosco verticale a Milano

BOSCO VERTICALE. Le due torri progettate da Boeri Studio per la riqualificazione del quartiere Porta Nuova a Milano ospitano oltre 900 alberi alti tra 3 e 9 metri e quasi duemila tra piante e arbusti

Spesso lodato, talvolta criticato, pluripremiato a livello internazionale, il Bosco Verticale di Boeri Studio, realizzato da Hines Italia nel quartiere Porta Nuova a Milano, è un buon esempio di integrazione del verde negli edifici, con la complessità dovuta

GIARDINIERI ALPINISTI. Per potare gli alberi del Bosco Verticale entra in azione anche una squadra specializzata in interventi di tree climbing, esperti di arboricoltura con la passione dell’alpinismo

ALBERI NELLA GALLERIA DEL VENTO Quando si vuole inverdire con alberi un edificio di altezza elevata, uno degli aspetti critici da considerare è l’effetto del vento, non solo in termini di sicurezza (un fusto che cade da 100 metri di altezza può causare danni molto gravi) ma anche di statica, considerando la sollecitazione sulla struttura dell’edificio impartita da un albero di peso e dimensioni rilevanti quando battuto dal vento. Per il Bosco Verticale gli effetti sono stati simulati con un modello in scala 1:20 delle torri, con alberi modellizzati e posizionati su dinamometri. I risultati dei test hanno consentito di individuare la corretta distribuzione degli alberi in facciata e di dimensionarne l’altezza massima. Per maggiore sicurezza, il modulo tipo composto da vasca, albero, ancoraggi e substrato, è stato testato in una Galleria del vento, simulando venti fino a 190 km/h. Il pacchetto è stato quindi opportunamente modificato per garantire la massima sicurezza in ogni condizione atmosferica. n.57

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all’altezza e alla presenza di alberi e non solo di VERTICAL FARM ACQUAPONICA arbusti. I due edifici che compongono il complesso, Produrre cibo senza consumare terreno è la sfida di questo millennio, visto che la completato nel 2014, sono alti 76 e 110 metri, popolazione mondiale continua a crescere e ad inurbarsi, e raggiungerà, tra meno di rispettivamente 19 e 27 piani, per un totale di 110 ABBONATI PER LEGGERE cinquant’anni, quota nove miliardi. appartamenti. Elevazione sufficiente a guadagnarsi Una risposta potrà venire dall’agricoltura urbana, insieme di pratiche e tecniche il primo posto agli International Highrise Award, http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 agronomiche che consentono di coltivare, lavorare e distribuire il cibo all’interno di concorso che premia i grattacieli più belli e funzionali. contesti urbani e periurbani. Tra le soluzioni proposte in questo ambito, merita una «Bosco Verticale è una nuova ideahttp://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 di grattacielo, in segnalazione il prototipo di Vertical farm ideato dall’Ing. Matteo Benvenuti grazie cui alberi e umani convivono — spiega l’ideatore, ad una borsa di Studio della Regione Umbria e al sostegno del prof. Verducci della l’architetto Stefano Boeri —. È il primo esempio al Facoltà di Ingegneria dell’Università di Perugia. mondo di una torre che arricchisce di biodiversità Il prototipo, che si trova a Torrita di Siena, è costituito da una torre circolare (per la vegetale e faunistica la città che lo accoglie». precisione un iperboloide) alta circa 5 metri, realizzata in legno e acciaio, che occupa Le due torri ospitano, su diversi terrazzamenti, quasi una superficie di poco meno di 4 m2 e sulla cui sommità si trova un generatore eolico 900 alberi alti tra 3 e 9 metri, oltre a 2.000 arbusti di un ad asse verticale, che provvede a parte del fabbisogno della fattoria. La struttura centinaio di specie diverse, equivalente a una superficie consente di coltivare 400 piante e allevare 10 kg di pesce in un ciclo chiuso e virtuoso. boschiva di 7.000 metri quadrati. Le piante, oltre ad Le vasche di piscicoltura sono cariche di nutrienti derivati dalla decomposizione abbellire gli edifici, aiuteranno ad assorbire polveri e batterica delle feci dei pesci, che avviene in un biofiltro. L’acqua viene prelevata smog, migliorando il microclima del quartiere. dall’impianto di irrigazione acquaponico e usata per coltivare le piante. Queste, In fase di progetto, sono stati considerati gli aspetti a loro volta, depurano l’acqua che viene reimmessa all’interno delle vasche. In critici della coltivazione intensiva, dalla qualità e questo modo si può ridurre il fabbisogno idrico di oltre il 90% rispetto all’agricoltura composizione della terra agli effetti del vento sugli tradizionale. Secondo l’ideatore la vertical farm, a regime, consentirà di coltivare alberi ancorati alla struttura (vedi riquadro nella fino a 4000 piante e ottenere dai 10 ai 20 kg di pesce l’anno. pagina precedente). Nella scelta delle piante sono Per aumentare il grado di autonomia, la struttura è dotata di un impianto ibrido state preferite specie resistenti al vento, prive di spine fotovoltaico-eolico ad accumulo; un sistema di monitoraggio e gestione, basato e di allergeni, capaci di mantenere la forma dopo la sulla tecnologia potatura. Le piante sono state posizionate in facciata arduino, in funzione dell’esposizione dell’appartamento consente di (sempreverdi sul lato sudovest, spoglianti a nordest) e monitorare in altezza in base alle esigenze delle diverse specie. i valori Alberi e arbusti sono mantenuti in vita attraverso dell’impianto e un impianto automatico di irrigazione, con gestione di controllarne indipendente per piccoli gruppi di vasche, in modo le varie parti tale da poter adeguare la quantità d’acqua ai reali attraverso uno fabbisogni, diversi in funzione dell’esposizione e smartphone. dell’altezza; un sistema di sonde individua eventuali malfunzionamenti e allerta la manutenzione. Per l’irrigazione non viene utilizzata acqua potabile, ma recuperata da altri utilizzi, per esempio dal sistema di climatizzazione ad acqua di falda. La manutenzione del verde, anche nei terrazzi privati, è gestita a livello condominiale, affidata ad una società specializzata, per garantire uniformità e continuità nell’intervento. Quando serve entrano in azione anche “giardinieri alpinisti”, che si calano in corda doppia lungo la facciata per intervenire nei punti più difficili da raggiungere. Per interventi più complessi, sono presenti sul tetto gru fisse capaci di sollevare anche alberi di grande fusto. t

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QUANDO IL VERDE SPUNTA DAL PALAZZO LA FABBRICA DIVENTA VERDE. Risale al 2002 il progetto di riqualificazione verde dello ABBONATI PER LEGGERE stabilimento dell’azienda meccanica MFO a Zurigo, http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 curato dagli architetti di Burckhardt + Partner e dallo studio di architettura http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 del paesaggio Raderschall Landschaftarchitekten. Le piante rampicanti sono collocate all’interno dell’edificio, ancorate ad una sottile intelaiatura di fili metallici a formare colonne UFFICIO CON ORTO. Nella città vietnamita e doppie pareti che rivestono di Ha Tinh gli uffici di un nuovo edificio commerciale, l’intera struttura, creando un firmato dallo studio H&P Architects, fondono la micro-ambiente post-urbano. materialità del cemento armato con il verde di orti e L’MFO-Park a Oerlikon, Zurigo, giardini verticali. L’edificio si articola su tre livelli per crea un legame con la stazione una superficie complessiva di 1.300 m2. La struttura, e il quartiere residenziale da un progettata per essere a basso costo, è composta da lato e il polo industriale dall’altro, blocchi di cemento di 40x40 cm impilati, all’interno dei offrendo ai cittadini uno spazio quali corre l’impianto di irrigazione; negli interstizi della per le attività ricreative struttura trovano posto piante ornamentali e ortaggi che possono essere raccolti e consumati dagli impiegati

GIARDINO SCORREVOLE. Una facciata integrata, coltivata con oltre cinquecento piante ancorate su tralicci in cavi di acciaio che scorrono orizzontalmente lungo le pareti esterne dell’edificio. È l’orto verticale che adorna un edificio dell’Università di Washington nell’ambito del progetto “Biodiversity Green Wall, Edible Green Screen & Water Harvesting Demonstration Project”. L’obiettivo è dimostrare come pareti e schermature verdi possano contribuire a promuovere la biodiversità e la produzione di cibo, riducendo il consumo energetico e idrico, anche attraverso il riutilizzo di acqua piovana irrigare le piante. La struttura prevede grandi schermi di 3 metri per 3, che possono essere traslati orizzontalmente dai balconi dell’edificio

RIFUGIO SUGLI ALBERI. Se non sono gli alberi ad entrare nell’edificio, può essere quest’ultimo a trovar posto sulle piante. Un esempio, entrato nell’elenco stilato dall’AIA (American Institute of Architects) dei dieci migliori progetti del 2014, è la Sustainability Treehouse (letteralmente “casa sull’albero”), commissionata dai Boy Scouts of America allo studio Mithun e realizzata da Swope Construction. Si tratta di una struttura alta 38 metri, su quattro livelli (due al chiuso e due all’aperto), ancorata a mezz’altezza ad una piattaforma portante in acciaio autopatinabile (corten). In questo modo, i visitatori possono osservare e vivere la foresta da più punti di vista, sia interni che esterni, grazie al sistema di piattaforme aeree e di affacci opportunamente collocati in vari punti dell’edificio. Per ridurre al minimo il consumo di suolo, inoltre, gli spazi coperti ammontano solamente a 310 m2 (contro i circa 1.900 inizialmente previsti), potendo così impiegare le superfici offerte dalle terrazze, dalle scale esterne e dallo stesso sito su cui insiste la struttura educativa. Il sistema portante è di tipo intelaiato, realizzato mediante l’impiego di profili a doppio “T” ed a sezione cava in acciaio autopatinabile proveniente interamente da materiale riciclato. Mentre i profili a doppio T sono stati adoperati per la definizione degli orizzontamenti, i tubolari hanno caratterizzato i controventi, le colonne e i rimanenti sistemi di trasferimento verticale dei carichi sul terreno, con una configurazione spaziale che richiama la geometria dei rami e della chioma di un albero. L’edificio rispetta gli stringenti requisiti del Living Building Challenge (un insieme rigoroso di standard costruttivi simile al LEED), arrivando a produrre tutta l’energia di cui ha bisogno e gestendo l’acqua e i rifiuti interamente in loco. Un sistema di raccolta e trattamento dell’acqua piovana, unito all’impiego di toilette compostanti, ha consentito di ridurre praticamente a zero il fabbisogno di acqua potabile, impiegando solamente una piccola percentuale di quanto proveniente dalle precipitazioni atmosferiche. L’intero fabbisogno energetico è soddisfatto da un sistema di pannelli fotovoltaici da 6,45 kW e da due turbine eoliche ad asse verticale da 4 kW/h. n.57

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EDILIZIA SOSTENIBILE

ABBONATI PER LEGGERE http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10

http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10

GBC Leadership Awards 2015, i campioni del costruire green Durante il Greenbuilding Euromed di Verona premiati i migliori progetti europei e italiani di edilizia sostenibile u SOFIA VASILI

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BUDAPEST. Eiffel Palace


I

ndividuare e proporre progetti, aziende e pubbliche amministrazioni che si sono distinti per aver fatto della sostenibilità un fattore PER LEGGERE essenziale della loro ABBONATI mission e sensibilizzare così l’opinione pubblica su una tematica importante quale quella dell’edilizia sostenibile. http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 Questo lo spirito che anima i GBC Leadership Awards, riconoscimenti istituiti per premiare l’eccellenza nell’ambito della transizione dell’edilizia verso la http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 sostenibilità, ma soprattutto per facilitare il trasferimento di conoscenza ed educare il mercato. La cerimonia di premiazione, sia dei progetti italiani che europei, si è svolta durante Greenbuilding Euromed, manifestazione tenutosi a Verona dal 14 al 16 ottobre 2015. A presiedere la cerimonia James Drinkwater, Senior Policy Advisor Europe Regional Network del World GBC.

BUDAPEST. Eiffel Palace

BUDAPEST. Eiffel Palace

EUROPE REGIONAL LEADERSHIP AWARDS

Il premio Leadership in Green Building Design and Performance è stato assegnato al restauro dell’Eiffel Palace di Budapest, edificio più che centenario entrato nella storia dei palazzi per uffici. L’intervento ha saputo rispettare la struttura migliorandone notevolmente le prestazioni energetiche, “un restauro che protegge la costruzione per il futuro, mentre riflette sul passato”: la motivazione della Giuria. Nella categoria Business leadership in Sustainability ha vinto Castellum, una delle più importanti società del real estate svedese, da sempre impegnata nella costruzione di edifici sostenibili. Infine, nella categoria Public sector leadership in green buildings ha prevalso il Regno Unito per la pianificazione urbanistica orientata alla sostenibilità, che promuove le migliori pratiche di progettazione green e di amministrazione pubblica. Leadership in Green Building Design e Performance: Eiffel Palace

Situato nel quinto distretto della capitale ungherese, a pochi passi dalla stazione ferroviaria occidentale e dal palazzo di giustizia, l’Eiffel Palace di Budapest è oggi una sede di lusso per uffici, ma in passato ha ospitato il quartier generale di uno n.57

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dei giornali più importanti della capitale: il Pesti ITALIA LEADERSHIP AWARDS Hírlap. Durante il socialismo, con la nazionalizzazione Sulla scia degli Europe Leadership in Green Building Awards, GBC Italia ha della casa editrice, la struttura è stata utilizzata come proclamato anche i vincitori del GBC Italia Leadership Awards 2015. Le tre tipografia della Zrínyi Nyomda, spostatasi in seguito eccellenze italiane sono anche candidate per i premi europei dell’edizione 2016. ABBONATI PER LEGGERE a Csepel. Dal 1996 al 2012 la struttura è rimasta Nello specifico, sono stati premiati BioCasa_82, nella categoria progettazione, inutilizzata. Officina dell’Ambiente per la categoria impresa e società sostenibile e il Piano http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 Al momento, l’edificio è l’unico nell’Europa centroParticolareggiato di Rigenerazione “Fontanelle Smart” nella categoria urbanistica. orientale ad avere ottenuto la doppia certificazione http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 ambientale LEED Gold e BREEAM Very Good, Leadership in Green Building Design e Performance: BioCasa_82 diventando un simbolo di architettura sostenibile ed Costruita al 99% con materiali riciclabili, capace di riutilizzare il 100% dell’acqua efficienza energetica. Riconoscimenti possibili grazie piovana, completamente autosufficiente sotto l’aspetto della produzione di all’impiego di collettori solari, pannelli fotovoltaici, energia, BioCasa_82 è la prima casa in Italia sottoposta ad analisi carbon footprint raccolta e utilizzo di acqua piovana, aeratori a basso (il calcolo dell’impronta di CO2 rilasciata nell’ambiente nel corso del tempo), esame flusso, sensori di presenza e di movimento, lampade che ha superato dimostrando di incidere il 60% in meno rispetto alla media a LED, ascensori programmabili e vegetazione in degli edifici tradizionali. Ed è anche la prima residenza privata in Europa ad aver copertura. ottenuto, come caso di studio, il più alto livello del protocollo Leed for Homes. All’ottenimento di questi risultati ha contribuito il “metodo Welldom”, che unisce le più avanzate tecniche costruttive, in materia di bioclimatica e di prestazioni Leadership di Impresa e Sostenibilità: Castellum energetiche, per ottenere il minimo impatto ambientale abbinato al massimo Castellum è una delle più grandi società immobiliari comfort, inteso come benessere termico, olfattivo (legato alla qualità dell’aria), svedesi e possiede immobili per un valore di 40 visivo (relativo all’illuminazione), acustico e psicologico. Ecco che, per esempio, il miliardi di corone (4,3 miliardi di euro). La sostenibilità clima raggiunge standard precisi di temperatura e umidità adatti all’attività svolta è sempre stata un elemento importante per questo ambiente per ambiente. L’aria interna è sempre “nuova”, filtrata da pollini, polveri, gruppo, tanto che oggi il 20% del suo portafoglio è acari; l’acustica è ottimale e non presenta alcun inquinamento proveniente certificato secondo i criteri della Miljöbyggnad, del da macchinari o riverbero interno. L’illuminazione è studiata per essere la più Green Building o del BREEAM. Attualmente possiede naturale possibile, ottimizzando l’apporto solare. Inoltre, tutti gli ambienti sono il 30% di proprietà certificate Green Building in Svezia. privi di gas radon, di prodotti di sintesi e VOC, di campi elettrici, magnetici e elettromagnetici nocivi. Dal punto di vista del risparmio energetico e delle risorse Leadership in Green Building nel settore pubblico: Regno Unito naturali, Welldom ha progettato un sistema che vanta come riciclabile il 99% dei Nel mese di marzo 2015, il governo britannico materiali utilizzati, il 100% del recupero delle acque piovane e l’autoproduzione di ha voluto affrontare il problema dell’inefficienza energia da fonti rinnovabili grazie ad un impianto fotovoltaico che produce circa energetica del patrimonio edilizio esistente 14 kWp di energia elettrica e ha un impianto geotermico ad altissima efficienza attraverso l’approvazione dell’Energy Efficiency per la produzione di calore, acqua calda sanitaria e il raffrescamento. La casa, (Private Rented Property) England and Wales infatti, presenta consumi bassissimi, inferiori a 25 kW/m2 annui. Inoltre, sono stati Regulations 2015, regolamento che richiede impiegati esclusivamente materiali ecologici certificati, riciclabili e, per quanto aggiornamenti di efficienza energetica a circa possibile, locali o a km 0: legno massiccio con standard PEFC o FSC intonaci ai 360.000 edifici residenziali e 200.000 commerciali silicati naturali, pavimenti in pietra di trachite/Zovonite delle cave di Zovon di in Inghilterra e Galles. I requisiti minimi richiesti per Padova, calcestruzzi di Bigolino di Valdobbiadene. il risparmio di carbonio sono circa 1,8 Mt CO2e nel settore residenziale e circa 9,8 Mt CO2e nel settore non domestico. I regolamenti possiedono due elementi chiave, fatte salve alcune eccezioni: nuovi BIOCASA_82 diritti per gli inquilini (da aprile 2016, i proprietari britannici non possono irragionevolmente rifiutare la richiesta di un inquilino del consenso per miglioramenti di efficienza energetica) e nuovi standard minimi (da aprile 2018, prima di concedere un nuovo contratto di locazione — sia per nuovi che vecchi inquilini — i proprietari domestici e non domestici devono garantire una valutazione EPC della loro proprietà).

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BIOCASA_82. Articolo di approfondimento sul nº 48 di Casa&Clima

PREMIO MIRNA TERENZIANI

A vincere il Premio Mirna Terenziani, rivolto alle donne che operano nei team di uno dei soci del Green Building Council, è stata Carlotta Cocco della Evotre s.r.l., grazie al progetto ABBONATI PER LEGGERE “Sostenibilità sociale ed economica in un prototipo di un http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 edificio industrializzato e standardizzato destinato al social housing”. Oggetto della proposta è un prototipo di edificio http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 destinato all’housing sociale che sviluppa integralmente i tre pilastri della sostenibilità: sociale, ambientale e quello economico. Il prototipo è attualmente oggetto di una ricerca industriale riconosciuta e finanziata dalla Legge 6 provinciale, per quanto attiene al sistema costruttivo innovativo che Leadership di Impresa e Sostenibilità: Officina dell’Ambiente propone una nuova collaborazione strutturale tra legno Officina dell’Ambiente (ODA) è un’azienda italiana specializzata nel recupero e ed acciaio. Il modello presenta una completa flessibilità nella valorizzazione della scoria da incenerimento dei Rifiuti Solidi Urbani (RSU), nella distribuzione funzionale grazie alla prefabbricazione per la produzione di una serie di aggregati artificiali dedicati all’edilizia sostenibile. anche per le parti impiantistiche; la suddivisione delle unità ODA recupera ogni anno centinaia di migliaia di tonnellate di scorie RSU, altrimenti abitative è modificabile garantendo qualità e funzionalità destinate allo smaltimento in discarica, con un ciclo produttivo che origina il Matrix. degli spazi nel rispetto degli standard residenziali. Questa I prodotti della Matrix Family, classificati come End of Waste, vengono utilizzati adattabilità assicura durabilità e costante rispondenza come materiale sostitutivo delle materie prime naturali nei cicli di produzione alle necessità sociali e culturali e riduzione dei costi di di numerosi prodotti utilizzati in edilizia. L’azienda, per scelta, non miscela più manutenzione e gestione. I materiali scelti per l’involucro varietà di rifiuto, ma attua il recupero di una singola e specifica tipologia: la scoria rispondono a principi di efficienza termica e ridotto impatto da incenerimento RSU. Il fattore distintivo è proprio il trattamento di una matrice ambientale con alto comfort e salubrità interni. Il prototipo chimica stabile e ripetitiva che consente la produzione di prodotti a loro volta propone una tecnologia architettonica-costruttiva che costanti e ripetitivi, requisiti necessari per il perseguimento di un utilizzo industriale soddisfa integralmente i principi di sostenibilità. Nel contesto e a lungo termine. sociale risponde ad una necessità istituzionale di flessibilità spaziale degli appartamenti, fornendo comfort, qualità e Leadership in Green Building nel settore pubblico: Piano Particolareggiato di Rigenerazione spazi di aggregazione. Sotto il profilo economico il prodotto “Fontanelle Smart” si mantiene all’interno di un range accessibile alle classi “Fontanelle Smart” è il piano di rigenerazione urbana sostenibile adottato dal sociali non abbienti (€ 1000/1300 al mq). Sotto il profilo Comune di Pescara per il Quartiere Fontanelle. L’area ha una estensione di circa 50 ambientale il prodotto ha ottemperato ai protocolli LEED e ettari ed è al centro del sistema metropolitano San Giovanni Teatino-Pescara che GBC. Questo prototipo diviene una struttura dell’abitare che conta oltre 350.000 abitanti. Inoltre, da poco la Regione Abruzzo sta valutando di tutela sia il benessere individuale che collettivo e permette concentrare tutti gli uffici direzionali regionali in un insediamento che lambisce i in ogni momento di ridurre, trasformare, ampliare gli alloggi, confini del Piano. Il progetto prende avvio dal Piano Intercomunale “Fontanellesia internamente che esternamente, garantendo sempre Sambuceto” che ricomprende, oltre a Fontanelle, anche ulteriori 50 ettari in territorio funzionalità, sostenibilità, qualità ed economicità della sangiovannese e che risulta particolarmente innovativo per le strategie sostenibili costruzione.

di pianificazione urbana e di mobilità a zero emissioni, nonchè per il modello di pianificazione partecipata di tipo “bottom up” adottato. Infatti, ha partecipato con successo al progetto USER del programma URBACT II 2007-2013 dell’Unione Europea. Inoltre, il Piano Fontanelle-Sambuceto è stato selezionato dall’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU) quale buona pratica di pianificazione. Il piano è stato esposto e dibattuto nel corso della Biennale dello Spazio Pubblico tenutasi a Roma nel maggio 2013. “Fontanelle Smart” ha contestualmente implementato il modello della smart city anche tramite l’applicazione del protocollo GBC Quartieri. Inoltre, una significativa innovazione è il sistema di depurazione anaerobica dei fanghi del depuratore cittadino, con produzione di bio-metano che tramite impianti di trigenerazione alimenta reti di tele-riscaldamento/raffrescamento con conseguente riduzione delle emissioni di gas climalteranti. Tale progetto, con i suoi ulteriori sviluppi, è attualmente candidato a Horizon 2020. t

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VISTI IN FIERA: SAIE 2015

Il SAIE si sdoppia

u CARLO LATORRE

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Quest’anno la manifestazione bolognese è in veste Smart House, dedicata alla progettazione e alle tecnologie integrate di costruzione e impiantistica

differenza di MADE Expo, che ha deciso di passare alla periodicità biennale, il SAIE di Bologna ha scelto di alternare un’edizione “hard” negli anni pari, basata su ingegneria e le infrastrutture per il territorio, con una versione “soft” in quelli dispari, dedicata invece a progettazione, serramenti e integrazione edificioimpianto. Soluzione senza dubbio interessante, che per essere giudicata ha però bisogno di qualche anno di rodaggio. Il programma espositivo dell’edizione 2015, la cinquantunesima dalla fondazione della manifestazione bolognese, era incentrato su

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“progettazione e tecnologie innovative di costruzione e di impiantistica integrate e digitali per i nuovi edifici sostenibili e per la riqualificazione energetica, ambientale e di sicurezza”. Grande attenzione, quindi, al software, all’impiantistica (con un padiglione dedicato al salone satellite SIE), ai serramenti e finiture (SAIE 3), alle Smart city e, più in generale, alle tecnologie integrate per l’efficienza energetica. In tutto sono stati occupati dieci padiglioni delle Fiera di Bologna, per un totale di 85.000 m2, con 1038 espositori provenienti da quasi 130 paesi.

La crisi si attenua

Nonostante la buona volontà degli organizzatori, era palpabile tra gli stand la sensazione che la crisi ha lasciato il segno e non è ancora


Ripartire dalla riqualificazione

#COSTRUIAMO #CONCRETAMENTE. Un momento della fabbrica delle idee promossa da Federbeton, momento di dibattito e brain storming sul futuro dell’industria del cemento. Nei diversi tavoli si parlava di nuovi skyline delle città, di ambiente e riciclo, innovazione e performance, social housing e Buona scuola

finita, come per altro confermano i dati elaborati da Federcostruzioni, contenuti nel “Rapporto 2015 – Il Sistema delle Costruzioni in Italia”. Il 2014 per la filiera si è chiuso con una flessione della produzione intorno al 3%, che dovrebbe ridursi quest’anno a mezzo punto percentuale per stabilizzarsi nel corso del 2016, nella speranza che il 2017 apra le porte alla ripresa. Pesanti anche i riflessi sull’occupazione: solo l’anno scorso si sono persi 126mila posti di lavoro su un totale di 2,6 milioni di addetti. Ma se allarghiamo l’orizzonte temporale al periodo 2008-2014, la perdita dei posti di lavoro sale a 650mila unità e il valore della produzione mostra un crollo vicino al 30 percento, circa 125 miliardi di euro volatilizzati su un totale di 403 miliardi. E l’edilizia è stato il comparto della filiera più penalizzato dalla crisi, avendo perso da solo circa 75 miliardi di euro di produzione (-27%), con punte più elevate per i segmenti delle macchine per il movimento terra (-45%), cemento e calcestruzzo (-50%), laterizi (-70%). Dati “pesanti”, soprattutto se si pensa che anche ipotizzando una crescita del settore del 3% l’anno, serviranno 11 anni per ritornare ai livelli pre-crisi.

UN FITTO CALENDARIO. Formazione e informazione, soprattutto tecnica, con oltre 500 eventi tra incontri, seminari, workshop e convegni frequentati da oltre 10mila professionisti

Il rilancio del settore può cominciare — ed in parte è già iniziato — dalla rigenerazione urbana e dalla riqualificazione del patrimonio esistente nell’ottica di una maggiore efficienza energetica, come ha sottolineato anche il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, intervenuto al Forum sulle città metropolitane: «Abbiamo bisogno di consumare meno suolo e, per fare questo, non possiamo danneggiare un comparto importantissimo per il nostro Paese come quello dell’edilizia — ha dichiarato —. Perciò dobbiamo puntare fortemente sulla rigenerazione urbana». Bisognerà capire se, al di là delle dichiarazioni pubbliche, il Governo si muoverà su questa strada mettendo sul piatto risorse adeguate. Nel frattempo, ci si può consolare pensando che ci sono 13,6 miliardi di euro, solo nel residenziale, di potenziale per investimenti nell’efficientamento del patrimonio esistente, tra interventi sull’involucro e ammodernamento di impianti, secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio SAIE/Nomisma.

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PREMIATI I VINCITORI DI RI.U.SO 04 Durante il SAIE sono stati proclamati i vincitori della quarta edizione del Premio RI.U.SO. bandito dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori. Primi classificati, rispettivamente della sezione Architetti e di quella riservata a Università, Enti, Fondazioni e Associazioni, sono i progetti “Ripartire dalla città esistente”, capogruppo Mauro Sarti, e “Rehabitar”, capogruppo Sara Neglia. Secondi e terzi classificati, nella sezione Architetti, “Casa SG Six degree of rotation” (Daniela Silvana Finocchiaro) e “Riuso di una ex discarica” (Sara Angelini); nella sezione Università ed altri, il secondo posto è stato assegnato a “Costa Viola High Line” (Erika Fammartino), mentre il terzo è andato a “Remediato Network”, capogruppo Corrado Galasso. La giuria ha conferito anche quattro menzioni d’onore ai progetti “Riciclo di edificio commerciale”; “El Valle Trenzado”; “L’altrove è qui” e “Arma il tuo riscatto”, mentre quelle speciali del Premio Aster Green Industries sono andate a “Soluzioni innovative per involucri bioclimatici” e “Genova smart city park”. Il Premio rientra nelle iniziative del Consiglio Nazionale degli Architetti volte a sensibilizzare istituzioni ed amministratori sulla necessità di avviare processi di rinnovamento e di messa in sicurezza dei manufatti urbani e quindi di procedere verso la definizione di un vero e proprio Piano Nazionale per la Rigenerazione Urbana Sostenibile.

Incrociando l’ultimo censimento Istat disponibile e i dati di altri organismi quali Enea, Ance e Cresme, si stima che in Italia vi siano 12,2 milioni di edifici a uso residenziale (oltre l’87% di tutti i fabbricati presenti sul territorio nazionale), con oltre 31 milioni di abitazioni, di cui oltre il 60% supera i 45 anni ed è quindi precedente alla prima legge (373/76) sull’efficienza energetica in edilizia. In questo segmento — notano i ricercatori —, oltre un immobile su quattro vanta consumi che vanno da un minimo di 160 kW/m2 a oltre 220 kW/m2 l’anno, che potrebbero esser tagliati fino al 40-50%, attraverso un retrofit incisivo.

TANTI O POCHI? Secondo i dati forniti dagli organizzatori, la 51esima edizione di SAIE è stata visitata da 66.630 persone, “un buon risultato del nuovo format a tema” secondo il giudizio degli organizzatori

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IL MINISTRO IN FIERA. Per Gian Luca Galletti, presente al Forum sulle città metropolitane, bisogna puntare fortemente sulla rigenerazione urbana

INTEGRARE PER RISPARMIARE. Nel corso del SAIE è stata elaborata la “Carta per l’edificio 4.0”, documento che evidenzia come un sistema di gestione digitale integrato degli impianti e delle apparecchiature domestiche possa portare un plus di risparmio energetico rispetto ai singoli interventi. La Carta sarà sottoposta ai Ministeri dell’Ambiente, dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture, nella speranza che possa portare ad una rimodulazione degli incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici


PARETI PER LA BIOARCHIETTURA DEL FUTURO Sull’onda del successo di Rhome for DenCity progettato dal team dell’Università di Roma Tre, prototipo abitativo vincitore del Solar Decathlon Europe 2014, Rubner Haus esponeva a Saie Smart House il sistema di costruzione per bioarchitettura sviluppato per il progetto, basato su pareti in legno con intercapedine interna contenente sabbia, capaci di regolare in modo naturale la temperatura ambiente. La sabbia funziona da “ammortizzatore termico”, migliorando il comportamento passivo della costruzione. In regime estivo assorbe il calore prodotto dalle persone, per poi dissiparlo con la ventilazione notturna: in inverno, immagazzina l’energia solare che penetra attraverso i vetri e la rilascia lentamente durante la notte. L’intercapedine viene riempita di sabbia solo dopo il montaggio della costruzione, in modo da mantenere gli elementi prefabbricati leggeri in fase di trasporto e assemblaggio. La stratigrafia prevede elementi strutturali e isolamento in fibra di legno al centro, integrato con un cappotto esterno e una finitura con intercapedine di ventilazione per evitare il surriscaldamento della radiazione solare. Dopo aver conquistato Parigi, il prototipo del Rhome for DenCity è ora esposto a Chienes, nella sede di Rubner Haus, dove può essere visitato da architetti, progettisti e da tutti coloro che sono interessati a conoscere da vicino un modello vincente sul fronte dell’efficienza energetica e della sostenibilità.

Appuntamento al 2016

SAIE ritornerà a Bologna l’anno prossimo, dal 19 al 22 ottobre, nel format Building & Costruction, insieme con i saloni ExpoTunnel, dedicato alle tecnologie per sottosuolo e le grandi infrastrutture, e H20, dedicato alle tecnologie per il trattamento e la distribuzione dell’acqua potabile e il trattamento delle acque reflue. L’anno prossimo torneranno in fiera anche i macchinari per l’edilizia e le tecnologie per serramenti, con la riproposizione di SAIE 3. t

Cambia la grafica, ma non l’informazione

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COMPONENTI PER L’INVOLUCRO

INTONACARE IN LIBERTÀ

Il nuovo sistema costruttivo X Plaster W-System, sviluppato da Ruredil e Bekart per rivestimenti architettonici e conservativi, consente di ottenere volumi intonacati tridimensionali, anche di forma articolata e complessa. Come supporto viene impiegata una rete metallica elettrosaldata galvanizzata o in acciaio inossidabile (Stucanet), nella quale è intessuto un foglio di cartone, che assicura l’aderenza della malta e l’aggrappo, attraverso i fori, alla rete metallica. Il secondo elemento del sistema è la malta da intonaco fibrorinforzata a ritiro compensato (Plasterwall), a base di legante naturale pozzolanico, che può essere applicata sia a mano che a spruzzo. Il sistema è adatto per intonacatura di archi, volte e pareti inclinate, come pure finiture sotto tetti spioventi, controsoffitti o decorazioni. Il pannello Stucanet può essere montato su travetti di sostegno per intonacature staccate dal supporto originario, ad esempio per esigenze di ventilazione o isolamento termico. I travetti possono essere anche autoportanti per realizzare pareti divisorie.

BLOCCHI PER CASE NZEB

Laterizi Evolater di Fornaci D.C.B. per case a bassissimo consumo energetico, caratterizzati da elevato isolamento e sfasamento termico superiore a 24 ore. Esistono anche in versione per muratura portante in zona sismica. Il blocco da 53 cm di spessore raggiunge una trasmittanza in parete di 0,203 W/m2K con sfasamento di 28,9 ore e potere fonoisolante di 52,1 dB.

ANTI SFONDELLAMENTO

FACCIATA VENTILATA MODULARE Proposta in fiera da Imola Tecnica, può essere facilmente personalizzata nella finitura esterna. Adatta sia per nuove costruzioni, che per interventi di riqualificazione energetica, si compone di una struttura di supporto ancorata alla parete, isolamento e finitura in gres porcellanato con elementi di fissaggio visibili o invisibili. Il peso del sistema è di 30 kg al metro quadrato.

LOTTA ALLA FORMALDEIDE

Saint-Gobain ha sviluppato un sistema di costruzione a secco e umido che assicura una buona qualità dell’aria interna grazie all’impiego di prodotti che non emettono formaldeide o, in alcuni casi, la neutralizzano: lana di vetro Isover 4, cartongesso habito activ’air e pittura d’interni weber.deko. L’azienda propone anche uno specchio (SGG Miralite Revolution) a bassissimo contenuto di piombo.

Fibrebuild di Fibrenet, rete in fibra di di vetro, carbonio o acciaio per interventi di consolidamento strutturale e messa in sicurezza. La versione Life+ è particolarmente adatta per interventi su edifici costruiti tra il 1940 e il 1970, in particolare contro lo “sfondellamento” dei solai, ovvero il distacco all’intradosso di elementi di laterizio. Le reti fibrorinforzate vengono fissate sui travetti all’intradosso del solaio attraverso sistemi di connessione strutturale opportunamente dimensionati; il sistema può essere lasciato a vista, intonacato o rivestito con controsoffitto.

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COMPONENTI PER L’INVOLUCRO

TENUTA PER TETTI VERDI Soluzione Mapei per il verde in copertura: sotto, la membrana poliuretanica ibrida Purtop 400M, da spruzzare in opera; sopra, Polyfond Kit Drain, sistema protettivo in polietilene ad alta densità (HDPE).

PACCHETTO PER LA RIQUALIFICAZIONE

Italcementi, Calcestruzzi e BravBLOC presentavano un esempio di partizione verticale e orizzontale tra unità abitative per il mercato della ristrutturazione, in grado di offrire prestazioni isolanti superiori del 70% rispetto a quanto richiesto dalle normative vigenti. Il pacchetto — che comprende termoblocchi, rasanti fotocatalitici, massetti termo-acustici e pavimentazioni — sarà disponibile a partire dal 2016.

MIGLIORARE L’INVOLUCRO Nello stand Mapei un sistema completo per il consolidamento di murature esistenti basato su intonaci armati strutturali e rinforzo di partizioni orizzontali mediante “micro-calcestruzzo”.

SOLAIO COMPLETO Due soluzioni integrate per la prefabbricazione di solai isolati, basati sul sistema di costruzione BravoBloc.

BLOCCO ALLEGGERITO

Perlater Bio BLR (500x190 mm, spessore 170 mm) con isolamento interno in lana di roccia, proposto da Gruppo Ripabianca. Con malta termica raggiunge una conducibilità in parete di 0,7 W/mK con sfasamento di 12 ore.

RICERCA ANTISIMICA Tamponatura antisismica sviluppata nell’ambito del progetto Insysme, al quale hanno partecipato le Università di Padova e di Pavia. L’idea vincente è inserire tra i laterizi un giunto deformabile in gomma, sviluppato in collaborazione con TARRC. In questo modo la muratura di tamponamento assorbe gli spostamenti imposti dal telaio durante le scosse, riducendo i danni alla struttura; il tutto senza inficiare le prestazioni termiche ed acustiche dell’involucro.

CONTROLE BUCHE Strade cittadine rovinate e pericolose? Mapei propone Asphalt Repair 0/8, asfalto reattivo monocomponente pronto all’uso, da applicare a freddo sul manto stradale, con il quale si possono riparare buche di spessore compreso tra 20 e 70 mm con un solo strato.

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IMPIANTI

SOSTITUISCE I RADIATORI E RAFFRESCA

Tra le novità di Saie spicca il terminale per riscaldamento a bassa temperatura e raffrescamento estivo sviluppato da Stille per interventi di riqualificazione energetica di edifici dotati di impianto di riscaldamento a radiatori. Si tratta di un “radiatore termodinamico”, soluzione ibrida tra un ventilconvettore/radiatore idronico e l’unità interna di un VRF con modulo idronico. Funzionando ad una temperatura superiore a quella di rugiada, si evitano i problemi di condensa, consentendo di utilizzare l’elemento anche per raffrescare gli ambienti, senza interventi invasivi sulla rete di distribuzione esistente e senza la necessità di motocondensanti esterne o di forometrie sulla facciata. In sostanza, con la soluzione Stille si possono sostituire i radiatori esistenti con una macchina in grado di produrre caldo, freddo, capace anche di deumidificare ed eseguire la ripartizione energetica. Il sistema è gestito da un’unità di controllo che effettua sia il continuo bilanciamento dell’impianto centralizzato che la telelettura dei consumi. Per il gestore calore si aggiunge quindi la possibilità di offrire anche il freddo a consumo.

FV+SOLARE TERMICO

Diverse opzioni per ottenere energia dal sole proposte dalla start-up Energyntegration, tra cui il sistema ibrido EY-Hybrid per la produzione contemporanea di elettricità (potenza nominale di 80 Wp) e acqua calda (0,2 kWt). Disponibile in diversi colori RAL, il modulo in alluminio ( 2.060x500 mm, spessore 28 mm) viene montato direttamente sulla orditura del tetto, come le tegole, senza necessità di ulteriori supporti. La leggerezza (18 kg) e il sistema di collegamento rapido semplificano le fasi di installazione. Sono disponibili anche moduli separati per fotovoltaico e solare termico.

ACS A 90 °C CON BASSI CONSUMI

Q-ton di Mitsubishi, pompa di calore per la produzione di acqua calda sanitaria a 90 °C con compressore a due stadi GSR di nuova generazione (di bassa e alta pressione), con prestazioni migliorate soprattutto alle basse temperature esterne. Con una potenza termica di 30 kW, può produrre in un’ora fino a 750 litri di acqua calda, post-miscelata a 45 °C. Si possono installare in parallelo fino a 16 unità (480 kW) per arrivare a produrre 12mila litri ora di acqua calda.

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CONSUMI SOTTO CONTROLLO

ACS PER LA CASA DEL FUTURO “Cuore pulsante” dell’edificio a energia positiva allestito al SIE era la pompa di calore Panasonic Aquarea Tank, accumulo ad alta efficienza con serbatoio da 185 litri lato ACS e puffer inerziale da 80 litri lato impianto, dotato di pompa di rilancio in classe A per il circuito secondario e di una valvola a tre vie.

SI CONTROLLA CON UN DITO

Elegante ed ergonomico, il sistema Thermo Ice di Gewiss per il controllo intelligente della temperatura nelle abitazioni si caratterizza per la placca in vetro e i comandi touch, con slider circolare e display a LED. Disponibile nei colori bianco, nero e titanio, può gestire sistemi di climatizzazione in impianti a 2 o 4 vie.

Bitherm di Comparato, modulo satellite per la contabilizzazione diretta e gestione di impianti di riscaldamento centralizzati con produzione istantanea di acqua calda e separazione idraulica tra impianto primario e impianto abitazione. È dotato del nuovo controllo elettronico di portata Modflow.


SERRAMENTI E FINITURE

IL MONOBLOCCO RESPIRA

Ingenius VMC, monoblocco che integra la ventilazione meccanica controllata con recupero di calore a doppio flusso entalpico (efficienza 89%), proposto da Alpac per nuove costruzioni o riqualificazione energetica di edifici esistenti. È dotato di regolazione a quattro velocità, doppio filtro facilmente sostituibile, opzionalmente anche di sensore CO2 e segnale di uscita per il comando di apparecchiature esterne. Rispetto alle finestre dotate di VMC, la ventilazione è assicurata anche con oscuranti chiusi. Il monoblocco Presystem può essere fornito anche solo con predisposizione per un inserimento successivo dell’impianto.

GUARNIZIONI VELLUTATE AVVOLGIBILE MICROFORATO

Iglo-HS di Drutex, sistema alzante scorrevole per vetrate di grandi dimensioni (fino a 6.500x2.600 mm) che si affacciano su terrazze o balconi. Profilo in PVC a sette camere, due guide indipendenti e guarnizioni vellutate, le stesse adottate in ambito automotive, per assicurare maggiori prestazioni energetiche e acustiche, una novità in ambito serramentistico. Oltre trenta i colori disponibili per un migliaio di diverse combinazioni estetiche.

CASSONETTO ISOLATO

L’isolamento termoacustico per cassonetto proposto da sudtirol-fenster, sottile e al tempo stesso performante. Si basa su uno strato di 20 mm di polietilene espanso con densità di 30 kg/m3, abbinato ad una guaina da 2 mm con funzioni di massa acustica.

TAGLIA TUTTO

Avvolgibile èstella deLux con stecche orientabili in alluminio e stecca intermedia microforata, che consente, quando richiesto, il passaggio dell’aria e della luce proteggendo al contempo da intrusioni indesiderate. La sezione microforata permette infatti di aerare gli ambienti, regolare a piacere la luce o l’ombra, e funziona anche come zanzariera. Per la posa non sono necessari interventi di muratura: èstella è dotata di guide che possono essere montate sia ex-novo, sia in quelle già esistenti. Il sollevamento, come qualsiasi normale tapparella, può avvenire a cinghia, arganello o a motore. La versione DeLux è dotata di alette sollevabili a protezione delle stecche microforate, impedendo la visuale dall’esterno.

CONTRO GLI ALLAGAMENTI

Paratia Acquastop in alluminio con guarnizioni in EPDM espanso per la protezione di ingressi contro alluvioni e allagamenti. Facile da applicare e rimuovere, grazie ad una maniglia rimovibile, viene fornita con larghezza massima di 250 mm.

Framecut Renova, per il taglio del telaio murato: con un unico passaggio taglia il telaio in legno e le zanche, ottenendo un sede “pulita” per la posa del nuovo serramento. Può montare tre diverse lame da 55 mm di diametro: una per legno e metallo per tagliare telaio con le zanche che si trovano al suo interno; la seconda è una lama per metallo e muro, adatta per il controtelaio di metallo e per interrompere così il ponte termico; una terza lama per marmo, indicata per intervenire sul davanzale passante. Il sistema di aspirazione evita la dispersione di polveri. n.57

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DENTRO L’OBIETTIVO

Doppia targa per una casa a bolletta zero A due passi da Verona la prima casa in Veneto ad ottenere la certificazione svizzera Minergie, che si affianca alla targa CasaClima Classe A. Risultato ottenuto con materiali standard e impianti leggeri u ALDO ROMAGNA

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L’isolamento è a cappotto, con pannelli in EPS caricato grafite spessi 18 cm

Nota stilistica della casa le due aperture tonde in facciata, che creano giochi di luce che si alternano durante le ore del giorno

Il tetto è in legno, a vista, opportunamente coibentato e nastrato verso l’esterno

La targa che attesta l’ottenimento della certificazione Minergie, la prima rilasciata in Veneto dall’ente svizzero

Impiantistica minimale: solo un camino, una stufa a pellet e un impianto di ventilazione meccanica controllata n.57

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A

“bolletta zero”, come è stata subito ribattezzata dai suoi abitanti, si pochi chilometri da caratterizza per un impianto tradizionale, trasposizione in chiave Verona sorge la prima contemporanea della tipologia rurale presente nella zona. Anche casa Minergie del Veneto, dal punto di vista costruttivo, l’edificio non si caratterizza per una villetta monofamiliare ABBONATI PER LEGGERE soluzioni avveniristiche. L’obiettivo di efficienza energetica è stato che produce più energia di quanto centrato attraverso una buona progettazione e un’attenzione quasi ne consuma, senza per questo http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 maniacale ai dettagli costruttivi per garantire elevato isolamento rinunciare al comfort o ad una forma termico e tenuta all’aria ad un costo competitivo rispetto ad una architettonica che si armonizza nel http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 villetta di stampo più convenzionale. territorio. Nel progettare la casa, l’arch. Di Pillo ha adottato la metodologia L’abitazione è situata a San Martino costruttiva CQ Quality Building, che garantisce — attraverso un Buon Albergo, comune alle porte progetto di formazione integrato a livello di filiera — l’ottenimento di Verona. Si articola su due livelli di elevate prestazioni in termini di risparmio energetico, qualità per una superficie complessiva dell’abitare, durabilità degli elementi costruttivi, con una intorno a 220 metri quadrati, di cui conseguente riduzione degli interventi di manutenzione. Plus di cui 174 m2 di superficie utile. Progettata potranno beneficiare i committenti. dall’architetto Carlo Di Pillo, la casa a

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CQ QUALITY BUILDING Il label di qualità “Quality Building” è parte dell’iniziativa CQ Costruire in Qualità promossa dall’Associazione Nazionale La soluzione di isolamento dell’involucro edilizio è di Costruttori Edili (ANCE) di Verona insieme tipo tradizionale, con muratura portante in laterizio agli ordini professionali di architetti, isolata all’esterno con un cappotto in EPS caricato ingegneri, e geometri presenti sul ABBONATI PER LEGGERE grafite spesso 18 cm, mentre la copertura è in legno, territorio. Il progetto ruota intorno ad un opportunamente coibentata e nastrata. http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 progetto di formazione tenuto nella sede Particolare cura è stata posta alla tenuta all’aria della ESEV-Ente scuola edile veronese, con http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 dell’involucro, soprattutto per gli elementi più l’obiettivo di creare una cultura condivisa critici quali serramenti, copertura e passaggio tra le diverse professionalità della filiera impianti. Tenuta che è stata verificata al termine edilizia: artigiani, imprese di costruzioni e dei lavori attraverso il blower door test, per fornitori. Punto centrale del progetto è un altro espressamente richiesto dalle certificazioni protocollo che guida la fase progettuale dell’Agenzia CasaClima e di Minergie. Un risultato prima, e quella esecutiva dopo, con che ha riconosciuto il lavoro dei progettisti, della l’obiettivo di ottimizzare tempi, costi e ditta costruttrice Percam e degli artigiani coinvolti garantire una qualità costruttiva diffusa sul nel progetto. territorio.

Muratura portante con cappotto

Lavori in corso. Fondamenta e murature perimetrali in laterizio

Lavori in corso. Costruzione della struttura del tetto e posa dell’isolamento

Attenzione ai particolari. La tenuta all’aria era tra le priorità del progetto, come mostrano le massicce nastrature e l’impiego di fogli e membrane Cappotto in EPS. L’isolamento delle pareti perimetrali è affidato ad un cappotto da 18 cm in EPS+grafite, con zoccolatura in XPS n.57

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A CURA DI STEFANIA SCAMPERLE LA PAROLA AL PROGETTISTA Come nasce il progetto? Il punto di partenza è la trasposizione in chiave Il progetto originale prevedeva una distribuzione del contemporanea di un’abitazione rurale. Una pianta semplice calore in bassa temperatura con corpi scaldanti esterni e pulita, che denota la funzione degli spazi a cui si vota. e generatore di calore a biomassa, che avrebbe dovuto Essenzialità che non rinuncia però a ricercatezze formali che ABBONATI PER LEGGERE coprire l’intero fabbisogno energetico di riscaldamento e si esprimono nella doppia altezza che connota la zona living. http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 produzione di acqua calda sanitaria; la biomassa avrebbe La vera scommessa è stata realizzare un edificio tradizionale inoltre soddisfatto la prescrizione di produrre parte che unisca tutte le nozioni delle casa prestazionale. dell’energia da una fonte rinnovabile. http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 Colpiscono, in particolare, le aperture tonde presenti in In corso d’opera si è verificata l’opportunità di migliorare facciata. le caratteristiche prestazionali dell’involucro edilizio. Servono a ricreare un’aura mistica, con i giochi di luce che si alternano durante le Conducendo una nuova simulazione del fabbisogno ore del giorno, mentre l’inclinazione del setto, che accoglie il camino passante, energetico, è emersa la possibilità di ridurre in modo accentua le linee prospettiche del soggiorno, accompagnando l’occhio verso gli significativo l’investimento economico da destinare alla spazi all’esterno. componente impiantistica, non solo per il generatore, ma Quali sono stati gli aspetti più critici del progetto? anche per la distribuzione. Le criticità sono nate — e nascono solitamente in tutti i processi edilizi — nel Si è quindi deciso di abbandonare lo schema di non avere definito il progetto al 100% in una fase iniziale, anche per la difficoltà distribuzione idraulica del calore a favore di una aeraulica. di gestire tempi/costi e l’organizzazione complessiva del cantiere. Il camino, che inizialmente avrebbe dovuto avere una La soluzione? mera funzione di arredo, è stato promosso a generatore Tutto andrebbe definito prima dell’inizio lavori. Ciò implica un forte investimento di calore, insieme con una stufa a pellet di piccole del committente in termini di fiducia, perché dal punto di vista economico una dimensioni, entrambi dotati di una canalizzazione per completa definizione del progetto porta inevitabilmente ad una riduzione di portare il calore in tutti gli ambienti della casa. In questo tempi e costi in fase di cantiere. modo è stato possibile cancellare dal progetto la caldaia a Sarebbe opportuno utilizzare sempre le metodologie BIM (Building Information biomassa, con tutti gli oneri connessi. Modelling), così da evitare l’effetto “cantiere improvvisato”. Il cantiere troppo Questa soluzione ha permesso di abbattere di due terzi il spesso diventa un incubo per tutti, committente compreso. E fonte di ansie, costo preventivato per la sezione impiantistica, azzerando creando inevitabilmente delle tensioni che si potrebbero evitare trasformando la gli oneri di manutenzione costruzione della casa in una piacevole esperienza. legati alla distribuzione delle Una progettazione troppo blindata, che non prevede ripensamenti, non condotte idrauliche. Un rischia di limitare la creatività? ulteriore risparmio viene dalla È esattamente il contrario. Sviscerando prima tutte le tematiche non si è più mancata installazione di un vittima di scelte legate alla contingenza del cantiere, che entrano in conflitto con sistema di raffrescamento logiche progettuali e compositive. Per gli operatori della filiera può diventare estivo. occasione di guadagno economico, ma soprattutto di credibilità, che ormai è andata in parte perduta. Perché certificare la casa anche con il protocollo Minergie? Nello stesso locale. Stufa a È bastato cambiare in corsa alcuni dettagli progettuali per migliorare pellet e scaldacqua significativamente le prestazioni dell’involucro edilizio e correggere ponti a pompa di calore termici latenti. Ciò ha permesso di ottenere anche la certificazione svizzera nello stesso locale per Minergie, che oltre a garantire elevate prestazioni energetiche con notevole sfruttare i vantaggi in risparmio di gestione della macchina per l’abitare, presta una particolare inverno come in estate attenzione al comfort. L’abitazione può così TRASMITTANZE INVOLUCRO vantarsi la prima casa certificata Minergie • Solaio contro terra: U = 1,525 W/m2K nel Veneto come • Pareti esterne: U = 0,1379 W/m2K testimonia la targa • Copertura: U = 1,959 W/m2K “Minergie I-VR-001”. • Serramenti: Uw = 0,9 W/m2K

Camino e stufa al posto della caldaia

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Pompa di calore per ACS

La produzione di acqua calda sanitaria è affidata ad una pompa di calore dedicata (CombiVal WPER 300 di Hoval), posizionata nello stesso locale della stufa a pellet per potere beneficiare, ai fini dello scambio termico, delle peculiari condizioni presenti, in inverno come in estate. Nei mesi più freddi, infatti, si sfrutta lo scambio termico con l’aria più calda prodotta dalla stufa per migliorare l’efficienza della pompa di calore, mentre in estate la pompa di calore contribuisce a ridurre gli effetti di surriscaldamento sottraendo calore dall’ambiente. Nella progettazione energetica non è stato previsto un impianto solare termico, mentre in copertura è stato installato un campo fotovoltaico in grado di soddisfare il fabbisogno degli impianti elettrici.

Lavori in corso. Nulla è lasciato al caso, soprattutto nei punti più critici per le dispersioni di calore, come i serramenti

VMC ed elettrodomestici a basso consumo

La dotazione impiantistica è completata dall’impianto di ventilazione meccanica controllata con recuperatore ad alta efficienza che funziona mediante uno scambiatore entalpico. In questo modo, si riesce a garantire un adeguato ricambio d’aria negli ambienti evitando inutili e costose dispersioni di calore. La scelta dei progettisti è caduta sul sistema HomeVent Comfort FR 250, anche in questo caso fornito da Hoval, dotato di gestione automatica e sistema per la filtrazione di particelle di sporcizia, sostanze nocive, polveri e pollini. L’impianto VMC è stato realizzato seguendo gli standard di progettazione previsti dal protocollo Minergie ed è stato oggetto di una verifica finale con bilanciamento e verifica della taratura. Anche per quanto concerne la scelta degli elettrodomestici, i proprietari hanno mostrato una sensibilità nei confronti del risparmio energetico scegliendo elettrodomestici della classe energetica più efficiente, anche

Spazioso e luminoso. Alcuni particolari degli ambienti interni, con alternarsi di volumetrie a singola e doppia altezza n.57

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VMC. Immancabile, considerando la tenuta dell’edificio, un efficiente impianto di ventilazione meccanica controllata ABBONATI PER LEGGERE

SCHEDA INTERVENTO Tipologia villetta monofamiliare Luogo San Martino Buon Albergo (VR), località Mambrotta Zona climatica E Gradi giorno 2.371 Anno di costruzione 2015 (fine lavori dicembre 2014)

http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 Progetto e direzione lavori arch. Carlo Di Pillo – Ecospazi Strutture ing. Giovanni Dani Impianti p.i. Marco Garofalo Assistenza alla consulenza energetica arch. Carlo Di Pillo, arch. Denise Tegon, geom. Giuseppe Mosconi Assistenza alla direzione lavori geom. Alberto Manzini Costruzioni Percam Srl Certificazioni CasaClima Classe A, Minergie Superficie utile 174,96 m2 Volume lordo riscaldato (V) 948 m3 Superficie disperdente (S) 614 m2 Rapporto S/V 0,648 Fornitore impianti Hoval Fornitori materiali Stabila, Fassa Bortolo, Index, Dow Building, Gasperotti, Riwega, Essesolai

Fotovoltaico in copertura. Il campo solare ha una potenza pari a circa 5,8 kW, sufficiente a coprire il fabbisogno elettrico dell’abitazione nell’ottica di una gestione più coerente della produzione fotovoltaica installata sul tetto di casa, pari a circa 5,8 kW. In questo modo la casa è in grado di produrre con il sole più energia di quanta ne consuma, andando oltre al concetto di “casa passiva” per proiettarsi nel settore delle active house, soluzione di estremo interesse nell’ottica di adempiere alla incombente normativa sugli edifici a consumo “quasi zero”. Inoltre, l’impianto fotovoltaico è connesso alla rete per la cessione dell’energia in eccesso.

Monitoraggio e certificazione

Il fabbisogno energetico per riscaldamento è pari a 31,2 kWh/m2a secondo lo standard Minergie (SIA 380/1:2009) e di 13,30 kWh/m2a secondo la normativa italiana, mentre per la produzione di ACS i due valori sono pari rispettivamente a 13,9 e 13,30 kWh/m2a. In base a queste prestazioni, la casa ha ottenuto un indice Minergie di -12,6 kWh/m2, a fronte di un valore limite pari a 38,0 kWh/m2. Dopo il primo esercizio invernale, i risultati sono stati più che soddisfacenti e superiori alle attese. Se si esclude la prima fase di accensione degli impianti a inizio stagione,

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Certificazione CasaClima Efficienza Involucro (fabbisogno termico annuo per riscaldamento) 23 kW/m2a Efficienza complessiva CO2 (prestazione energetica in termini di emissione di CO2 del sistema edificio-impianto) -2kg CO2/m2a

La targa. Terminati i lavori, la consegna dell’ambita certificazione Minergie

con la casa ancora fredda, quando i due generatori di calore (camino e stufa a pellet) hanno dovuto lavorare ad alta intensità, una volta che le masse sono arrivate in temperatura raramente è stato necessario intervenire con entrambi i generatori e l’intero carico di riscaldamento è stato soddisfatto dalla sola stufa a pellet. Terminati i lavori, la casa è stata sottoposta ad una doppia certificazione: CasaClima A, rilasciata dall’omonima agenzia di Bolzano, e Minergie, marchio svizzero che certifica la sostenibilità degli edifici. Un doppio risultato di cui vanno molto fieri sia il progettista, che i committenti. t


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DENTRO L’OBIETTIVO

RISANAMENTO LOW-COST certificato CasaClima R Il Palazzo comunale di un piccolo centro montano del Piemonte riqualificato grazie alla volontà di un sindaco illuminato, anche disponendo di un budget ridotto u GIOVANNI BENEDICI

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are il buon esempio ai cittadini, partendo dall’edificio simbolo della comunità: il Municipio. Con questa idea in testa, il sindaco di Pietraporzio, piccolo comune di montagna in provincia di Cuneo, nell’Alta valle Stura, ha deciso di investire non solo per ridar lustro al palazzo comunale, ma anche per renderlo, al termine dei lavori, più efficiente, confortevole e meno energivoro. Il progetto si

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Non volendo stravolgere l’architettura dell’edificio, in corrispondenza dei primi due piani è stato applicato un cappotto di lana di roccia dall’interno

I serramenti sono stati ricostruiti in legno, come quelli preesistenti, ma con sezioni e vetri più performanti in termini di isolamento e controllo solare

Nel vano scale sono stati impiegati sottili pannelli di aerogel (20 mm) per non ridurre lo spazio utile sotto il valore minimo previsto dalle norme

segnala non tanto per la complessità degli interventi o per le prestazioni energetiche raggiunte, quanto per la replicabilità in altri contesti rurali o montani, quando è necessario far quadrare le ambizioni ambientali con i magri bilanci comunali. Il merito va al Sindaco di Pietraporzio, Marco Fiorenzo Frigerio, classe ’57, che prima si è documentato sugli aspetti tecnologici e normativi del green building, appassionandosi al tema, quindi si è dato da dare per trovare le risorse finanziarie necessarie all’intervento di riqualificazione energetica. Nella primavera del 2014 sono partiti i lavori, terminati nel luglio di quest’anno.

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Prima… L’edificio, per quanto non degradato esternamente, richiedeva un intervento di riqualificazione, soprattutto sotto il profilo energetico

…e dopo l’intervento. L’aspetto esteriore non è stato modificato, ma l’involucro ora è coibentato all’esterno (ultimo piano) o all’interno (primi due piani) con lana di roccia e, in corrispondenza del vano scale, con aerogel

Qualità certificata

L’intervento, nel complesso, non è stato particolarmente oneroso: sono infatti stati spesi 130.000 euro; importo che ha coperto, oltre agli interventi di riqualificazione energetica, anche la sistemazione degli interni e le finiture, dalla

lucidatura dei pavimenti alla tinteggiatura e rifacimento delle lattonerie del tetto, oltre a spese tecniche, contributi e oneri di certificazione. Per avere una garanzia sul risultato finale e giustificare così ai concittadini l’esborso di denaro pubblico, Frigerio ha imposto la certificazione di qualità dei lavori da parte di un ente terzo.

Lavori in corso all’ultimo piano. Posa del cappotto esterno, della membrana antivento e rifacimento del rivestimento esterno in legno

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Doppio cappotto. All’ultimo piano, sotto il rivestimento in legno, è stato posato un cappotto di lana di roccia da 80+60 mm (foto a sinistra), mentre nei primi due livelli, non potendo asportare la finitura in pietra, si è intervenuti dall’interno, applicando un isolamento di 60+60 mm

Isolamento del vano radiatore. In questo caso l’isolamento dall’interno è stato eseguito con un pannello di poliuretano da 60 mm, sul quale è stata posata una barriera al vapore e, successivamente, la finitura in cartongesso A questo scopo, ha affidato all’architetto Marco Mauro, consulente energetico CasaClima specializzato nella riqualificazione energetica e progettazione di edifici passivi – NZEB, anche il compito di avviare una pratica per ottenere l’attestato CasaClima R dell’Agenzia bolzanina. Questo protocollo non misura e certifica il fabbisogno energetico dell’edificio, assegnando una classe, bensì promuove e attesta la qualità del risanamento energetico, sia sotto l’aspetto dell’efficienza, sia in termini di miglioramento del comfort e della qualità interna degli edifici. Indicato quando non è possibile applicare soluzioni o tecniche standardizzate, o nei casi in cui è difficile procedere con un risanamento complessivo per la presenza di vincoli tecnici o di tutela, che costringono ad intervenire in modo parziale e con forti limitazioni, come nel caso del Municipio di Pietraporzio. Per quanto non particolarmente complesso, l’intervento ha originato una dialettica, talvolta accesa, tra i due “Marco” (Sindaco e Architetto) ciascuno convinto delle proprie “indiscutibili” ragioni. Attraverso il confronto, le divergenze sono state smussate, le richieste conciliate con la realtà del cantiere e, al termine dei lavori, il risultato è stato soddisfacente per entrambi.

Intervento soft

Al fine di rispettare la natura architettonica dell’edificio, realizzato negli anni ’60, si è deciso di intervenire in modo non invasivo sulla struttura esistente: all’esterno, il manto di copertura in lastre metalliche è stato ricostruito rispettando il disegno originale, con la sistemazione dei ferma-neve e l’applicazione di una

Lavori in corso. Posa del cappotto interno in lana di roccia e della barriera al vapore nei primi due piani dell’edificio

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Tenuta all’aria dei serramenti. Aspetto particolarmente curato per evitare dispersioni termiche ABBONATI PER LEGGERE http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10

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Attenzione ai particolari. Per garantire la tenuta all’aria, testata mediante Blower Door Test, sono state curate le nastrature tra il falso telaio e la muratura, senza dimenticare quelle del cappotto esterno

coibentazione interna a base di XPS per un spessore di 10 cm. La scelta conservativa è stata seguita anche all’ultimo piano, con il rifacimento del rivestimento ligneo esattamente come quello preesistente, degradato dagli agenti atmosferici e, per questo motivo, irrecuperabile. Per migliorare la coibentazione termica dell’involucro, sotto al rivestimento è stato però interposto un isolamento a cappotto in fibra di roccia da 14 cm (8+6 cm), appoggiato su listelli in legno e protetto da una membrana permeabile per assicurare la necessaria tenuta al vento.

Cappotto interno ai primi piani

Non volendo stravolgere l’estetica del fabbricato, nei primi due piani il rivestimento esterno in pietra non è stato toccato. L’isolamento è stato eseguito applicando un cappotto interno, costituito da 12 cm di lana di roccia rivestiti con una barriera al vapore e con uno strato di finitura in cartongesso. Per contenere le dispersioni termiche e migliorare il comfort interno sono stati sostituiti tutti i serramenti: confermati anche in questo caso il materiale (profili in legno) e la superficie vetrata degli infissi esistenti, che nel complesso raggiunge 30 metri quadrati, ma le nuove finestre sono state

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AEROGEL NEI PUNTI DIFFICILI Materiale leggerissimo e altamente isolante, l’aerogel rappresenta un buon tappabuchi per interventi di isolamento puntuale, quando manca spazio per una coibentazione tradizionale. L’elevato costo ne sconsiglia invece l’utilizzo per isolamento estensivo. In questo progetto, l’areogel è stato applicato nel vano scale, dall’interno: si tratta di un ambiente riscaldato, zona termica di transizione tra i locali di lavoro e l’esterno. «Dovevamo abbassare leggermente la trasmittanza termica del muro esterno, senza però ridurre la larghezza del locale sotto 120 cm, valore minimo previsto nei locali pubblici — spiega il progettista —. La scelta è caduta sull’areogel che, grazie alla sua bassa conducibilità termica (lambda = 0,014 W/mK). ha consentito di raggiungere il risultato desiderato con un spessore di soli 20 mm, contro i 60 mm necessari applicando una lastra di EPS». A limitare la diffusione di questo prodotto high-tech è il costo di materiale e posa in opera, pari a circa 110 euro a metro quadrato. E non è sempre facile trovarlo, poiché non è un prodotto normalmente tenuto a magazzino. In interventi limitati — nel Municipio di Pietraporzio è stato applicato su 50 m2 — può però rivelarsi un prezioso alleato per isolare senza sacrificare spazio.

Aerogel nel vano scale. Sono stati sufficienti 20 mm per raggiungere la trasmittanza desiderata. Il costo elevato rende questo materiale ancora poco adatto ad interventi di coibentazione estensiva


PARTICOLARI COSTRUTTIVI

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Nodo innesto copertura – sezione verticale

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VMC decentralizzata. Per garantire il corretto ricambio d’aria evitando dispesioni energetiche sono state installate cinque unità decentrate per la ventilazione meccanica controllata, ognuna dotata di recuperatore di calore

Nodo innesto secondo solaio muratura dotate di triplo vetro e– doppio perimetrale

riporto basso emissivo, in modo da migliorare sensibilmente l’efficienza energetica (Ug = 0,7 W/m2K) e il controllo solare (fattore g = 47). La trasmittanza del telaio è invece pari a 1,4 W/m2K. L’intervento è stato completato con la risoluzione dei ponti termici puntuali attraverso interventi specifici a base di lastre in poliuretano e, in alcuni casi, anche con pannelli in aerogel, materiale altamente isolante anche in ridotti spessori. Nodo Subito la VMC, poi si innesto primo solaio vedrà… – muratura

Blower Door Test. Al termine dei lavori, l’involucro ha passato senza problemi la prova di tenuta alll’aria, testimoniando il buon lavoro di squadra della manodopera chiamata ad eseguire i lavori: muratori, elettricisti, posatori e serramentisti

Dovendo fare i conti con il limitato perimerale budget di un piccolo comune di montagna, i progettisti hanno scelto di lavorare in modo prioritario sull’involucro, rinviando ad un secondo intervento l’ottimizzazione dell’impianto termico. Ci si è quindi limitati ad installare cinque unità decentrate per la ventilazione meccanica controllata (VMC) con recupero di calore passivo, così da assicurare un adeguato ricambio d’aria anche con i serramenti chiusi

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SCHEDA INTERVENTO

Intervento risanamento Palazzo municipale Località Pietraporzio (CN) Altezza 1246 m s.l.m. http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 Gradi giorno 3860, zona climatica F Piani fuori terra 3 Proprietario Comune di Pietraporzio Progettazione, direzione lavori e calcoli energetici arch. Marco Mauro – consulente CasaClima, progettista edifici classe ORO (Boves – CN) Progetto Impianti (VMC) ing. Luca Sarale, esperto CasaClima junior (Cuneo – CN) Lavori Cornaglia srl con sede a Caraglio (CN) Superficie utile 196,90 m2 Volume totale riscaldato 995,96 m3 Superficie disperdente totale 595,81 m2 Fattore di forma S/V (m-1) 0,5984 Trasmittanza media superfici opache 0,31 W/m2K Trasmittanza media superfici vetrate 1,40 W/m2K

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L’ambito riconoscimento. Il Sindaco di Pietraporzio, Marco Fiorenzo Frigerio, riceve dall’Agenzia CasaClima la targhetta che attesta il rispetto del protocollo CasaClima-R.

nella lunga stagione invernale. Le macchine (Isodomus Meltem) sono dotate di un proprio recuperatore con efficienza pari al 65-66%, e presentano un consumo energetico di 0,28 Wh/m3. Il riscaldamento, di tipo centralizzato, è affidato ad una caldaia alimentata a GPL, con potenza utile di 107 kW, collegata a radiatori. Per la produzione di ACS viene invece utilizzato uno scaldacqua elettrico con serbatoio da 25 litri. Non è invece previsto — anche per le buone condizioni climatiche (il comune si trova a un’altitudine di 1.200 metri slm) — un sistema di raffrescamento estivo.

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Collaudo con Blower Door Test

L’intervento si è concluso con il collaudo, per altro necessario al fine di ottenere l’ambito attestato CasaClima. Per verificare la tenuta all’aria dell’involucro esterno, è stato eseguito il Blower Door Test, prova finale che accerta la corretta esecuzione dei lavori svolti da tutti gli artigiani coinvolti nel progetto: muratori, posatori del cappotto, idraulici, elettricisti e serramentisti. L’involcuro ha passato senza problema il test, con valori che rientrano ampiamente nei parametri previsti dall’Agenzia CasaClima per un Protocollo-R: risultato medio (pressione/ depressione) di 1,685 h-1 a fronte di una soglia massima di 3,0 h-1. A lavori terminati, l’edificio è passato da una Classe E ad una Classe B, secondo il protocollo della Regione Piemonte, con un un indice di prestazione energetica sceso da 65,71 a 31,74 kWh/m3. Considerando il costo totale dell’investimento, intorno a 130mila euro, il risultato è senz’altro interessante. A luglio, ultimati anche i controlli formali singoli materiali utilizzati l’Agenzia ha consegnato al Sindaco l’attestato CasaClima-R e, per l’occasione, la rinnovata sala della Confraternita del palazzo comunale ha ospitato il convegno: “Fabbricati esistenti: un patrimonio da recuperare e rivalorizzare”. Del resto, quale migliore sede per parlare di riqualificazione energetica? t


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Sostenibile e resiliente

È

possibile costruire una casa a bassissimo consumo energetico che sia allo stesso tempo capace di adattarsi ai cambiamenti climatici, mostrando una resilienza fuori dal comune? Da questa semplice domanda ha preso il via la costruzione di SURE HOUSE (SUstainable + Resilient), “Casa litoranea del futuro” che si è aggiudicata l’edizione 2015 di Solar Decathlon, la competizione internazionale che mette in lizza edifici a basso consumo energetico realizzati dalle Università.

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La progettazione di SURE HOUSE prende spunto dalla devastazione causata dall’uragano Sandy nel 2012 u VEERA KARPASTO

Pensato da un gruppo di studenti dello Stevens Institute of Technology (New Jersey) come prototipo per case costiere, più di altre soggette alla forza della natura, l’edificio, oltre ad essere net-zero e completamente alimentato ad energia solare, prende spunto dalla devastazione causata dall’uragano Sandy nel 2012. Il risultato è un edificio “blindato”, alimentato ad energia solare, che utilizza il 90% in meno di energia rispetto ad abitazioni convenzionali di pari metratura.


E non è solo autosufficiente. In caso una tempesta metta fuori uso la distribuzione di energia elettrica, la casa può trasformarsi in un hub per alimentare l’intero quartiere.ABBONATI PER LEGGERE

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Progetto in tre punti

La casa si basa su tre semplicihttp://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 concetti: design intelligente, produzione di energia elettrica in loco e possibilità di alimentare gli apparecchi domestici anche durante le interruzioni di corrente. Sulla base di questi tre principi, ritenuti dagli studenti fondamentali per una casa sostenibile e resiliente, è stato plasmato l’intero progetto. Per arrivare ad utilizzare il 90% in meno di energia rispetto agli edifici convenzionali, la progettazione si è concentrata su soluzioni Fondamenta e pavimenti anti alluvione semplici e sperimentate, partendo Studiando la struttura di una tipica casa situata sulla costa americana, gli studenti dall’isolamento dell’involucro e si sono resi conto dei numerosi problemi che riguardano l’impermeabilizzazione. dei serramenti per poi adottare la Per risolverli, SURE HOUSE utilizza un innovativo rivestimento composito che ventilazione meccanica controllata avvolge la parte inferiore della casa fino al livello a rischio di inondazione in con recupero di calore per ridurre caso di catastrofe naturale Il prototipo utilizza anche uno schermo antipioggia il fabbisogno di riscaldamento e resistente all’umidità. raffreddamento. Queste semplici In caso di forti pioggie, anche la pavimentazione può subire danni. Per questa misure, abbinate ad elettrodomestici ragione, il team ha deciso di utilizzare un sistema di pavimentazione a capriate di ad alta efficienza, illuminazione a legno a maglie aperte in grado di agevolare il deflusso dell’acqua. In questo modo basso consumo e acqua calda da è possibile minimizzare i rischi di degradazione a lungo termine, evitare danni rinnovabili, fanno sì che la casa causati dalla muffa e problemi per l’integrità strutturale della casa. richieda pochissima energia per garantire il comfort ai suoi abitanti.

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Gli schermi oscuranti, quando spiegati, diventano scudi porotettivi contro gli uragani ABBONATI PER LEGGERE http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10

Involucro ad alta efficienza

Pareti, tetti e pavimenti più spessi, riduzione delle dispersioni di calore: piccoli accorgimenti che abbassano i costi di climatizzazione e riducono le correnti d’aria: di gran lunga il modo più semplice ed economico per ridurre le spese energetiche. In qualsiasi edificio, sia esso efficiente o no, il punto più debole sono sempre i dettagli costruttivi, in particolare gli angoli e le intersezioni tra diversi materiali. Questi punti hanno infatti un alto potenziale di perdita energetica per due motivi, tenuta all’aria e ponti termici. Risolverli con una progettazione attenta e una cura della fase esecutiva è quindi il modo migliore per ottenere risultati apprezzabili.

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Impianti a basso consumo, ma standard ABBONATI PER LEGGERE http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10

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Sul mercato sono reperibili numerose tecnologie in grado di ridurre in modo significativo il consumo energetico e i progettisti hanno dovuto solo selezionare quelle più efficienti e abbordabili sul fronte dei costi, per evitare di realizzare un prototipo che fosse sì efficace ed efficiente, ma poco realistico. Aspetto in contrasto con l’obiettivo del prototipo, che deve fornire un esempio di edificio semplice e al tempo stesso confortevole. Per la climatizzazione, la scelta è quindi caduta su un sistema a pompa di calore ad alta efficienza, utilizzato per riscaldare, raffrescare e deumidificare gli ambienti. Per la distribuzione è stato utilizzato un kit di zonizzazione con la possibilità di controllare singolarmente la temperatura in ogni camera. Non poteva mancare, considerando l’elevato grado di isolamento, un sistema di ventilazione meccanica controllata con recupero di calore. È stata scelta un’unità con potenza ridotta ed elevato recupero di calore, che oltre a concorrere ai bassi consumi migliora anche la qualità dell’aria interna. Analogamente, per la produzione di acqua calda sanitaria (ACS) viene utilizzato uno scaldacqua ad energia elettrica, prodotta attraverso l’impianto fotovoltaico. L’apparecchio occupa poco spazio e richiede poca manutenzione

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Alimentata dal sole

Sul tetto dell’edificio sono stati installati pannelli solari a totale integrazione architettonica in grado di produrre l’energia sufficiente a coprire tutte le esigenze energetiche della casa nel corso di un anno. Dando priorità alla conservazione dell’energia attraverso un design intelligente, l’edificio è in grado di ridurre drasticamente il costo di questo sistema, pur offrendo un sistema affidabile, comodo ed economico. Il prototipo integra inoltre pannelli fotovoltaici negli oscuranti, con il quale si alimenta l’impianto elettrico che produce acqua calda, arrivando a coprire il 70% del fabbisogno energetico. In particolare, SURE HOUSE utilizza celle solari a film sottile flessibili, che possono essere facilmente integrate negli elementi architettonici. I moduli sono molto leggeri e ciò permette agli occupanti di alzare e abbassare gli oscuranti, che fungono anche da schermo antiuragano, con il minimo sforzo.

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Resilient Energy Hub

Con oltre 68 miliardi dollari di danni, più di 280 morti e quasi 350.000 case danneggiate o distrutte, l’uragano Sandy ha cambiato per molti americani il senso di “vivere lungo la costa”. Il sistema di infissi pensati per SURE HOUSE garantisce la sicurezza durante temporali e uragani. Le schermature multifunzione per serramenti proteggono la casa contro le forze che agiscono durante i temporali intensi, fornendo allo stesso tempo ombreggiatura nelle assolate giornate estive senza pregiudicare il guadagno solare nei mesi invernali. Oltre a funzioni di protezione, le schermature forniscono anche l’alimentazione in caso di emergenza, grazie a pannelli fotovoltaici integrati in grado garantire un minimo di energia elettrica e acqua calda anche quando la rete elettrica è sotto black-out. t


RICERCA

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SICUREZZA

Informazioni dalle aziende

Studio sulla sicurezza statica e sismica:

Schöck Isokorb idoneo all’uso in zone a media/alta sismicità

I risultati condotti da uno studio del Politecnico di Milano attestano l’idoneità dell’elemento isolante Isokorb all’utilizzo in zone ad alta e media sismicità Negli ultimi anni in Italia la tematica della sicurezza strutturale degli edifici è diventata sempre più di ricorrente attualità, soprattutto a seguito delle drammatiche vicende legate al sisma di L’Aquila e dell’Emilia Romagna. Proprio per questo motivo, Schöck ha voluto sottoporre il giunto isolante Isokorb ad una serie di indagini sperimentali, realizzate dal Politecnico di Milano, volte a verificare la sua sicurezza e la sua idoneità all’utilizzo anche in zona sismica. LO STUDIO Il giunto isolante Schöck Isokorb assolve funzione portante e viene impiegato nelle strutture in calcestruzzo armato per realizzare il collegamento tra le lastre di balcone e i solai interni della struttura principale, riducendo i ponti termici. Sono quattro gli elementi con funzione strutturale di cui si compone Isokorb: barre di trazione, ferri piegati per il taglio, ferri obliqui di controventamento e reggispinta. I tratti di armatura prossimi all’elemento isolante in Neopor sono realizzati in acciaio inox, per evitare problemi di corrosione dell’armatura in un’area dove il ritiro del calcestruzzo potrebbe permettere infiltrazioni di acqua. “Lo studio da noi condotto — spiega Massimiliano Bocciarelli, professore associato presso il Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito del Politecnico di Milano — è durato oltre un anno e si è articolato in una campagna di simulazioni ad elementi finiti e prove di laboratorio, sia statiche che dinamiche, con lo scopo di valutare numericamente e sperimentalmente la rigidezza e la resistenza a taglio

del collegamento Isokorb, rispetto a due situazioni: a lungo termine, ovvero dopo che, per effetto dei cicli termici subiti dall’elemento strutturale nella sua vita utile, si è sviluppato un danneggiamento localizzato nel calcestruzzo intorno alle barre di trazione; e a breve termine, ovvero quando tale danneggiamento non si è ancora sviluppato e il calcestruzzo può considerarsi perfettamente integro anche intorno alle barre”. Ai fini della sperimentazione, il campione prova di Isokorb (provino) è stato sottoposto ad un affaticamento iniziale con 22.000 cicli di carico orizzontale per simulare le sollecitazioni dovute alle variazioni termiche su un balcone per la vita utile di 50 anni. Successivamente il provino ha subito cicli di carico verticale, sia verso il basso che di sollevamento, nonché un carico orizzontale ciclico nelle due direzioni per simulare l’effetto di una sollecitazione sismica agente sul collegamento. Queste prove hanno evidenziato come, per una soletta larga 100 cm, con un carico di circa 100 kN lo spostamento è stato inferiore a 2,0 mm. Sul provino, infine, sono state tagliate le armature inclinate orizzontali e lo stesso è stato portato a rottura per carico orizzontale. “Il campione di prova ha quindi sopportato, anche in assenza delle barre di controventamento, fino a 100 kN di carico orizzontale, mantenendo sempre una resistenza

sufficiente per i carichi verticali dovuti al peso proprio — conclude il prof. Bocciarelli —. Tramite le analisi effettuate si è pertanto proceduto ad un’analisi dettagliata dei valori di rigidezza e resistenza che Isokorb (modello K) garantisce al collegamento nei confronti dei carichi orizzontali”. I RISULTATI Lo studio ha evidenziato come Isokorb non sia solamente una soluzione innovativa e sostenibile per il taglio termico, in quanto in grado di garantire alte prestazioni energetiche, ma è anche e soprattutto una soluzione isolante sicura sotto tutti i punti di vista, anche sismico. Al recente studio del Politecnico di Milano si affianca un’importante attestazione, ossia la certificazione di idoneità tecnica all’impiego (CIT) ottenuta dal prodotto già due anni fa. Il CIT, rilasciato dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ai sensi del punto 11.1 lett. C) del DM 14.1.2008, differenzia il prodotto Isokorb per qualità e soprattutto per sicurezza dalla concorrenza. Di fatti, la certificazione dimostra che all’interno dello stabilimento di produzione è operante un efficiente sistema di controllo della produzione e dichiara Isokorb sicuro e affidabile dal punto di vista strutturale. Per informazioni: Schöck Italia S.r.l. Piazzetta della Mostra 2 – 39100 Bolzano T. 0473 055173 info@schœck.it | www.schœck.it


SOLAR DECATHLON 2015: 2º POSTO

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Casa dal cuore verde

Il team dell’Università di Buffalo ha realizzato una casa-fattoria ad alta efficienza energetica, che produce il doppio di quanto consuma u VEERA KARPASTO

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na casa-fattoria completamente alimentata da energia solare. Il team dell’Università di Buffalo ha scelto di concentrarsi proprio sullo sfruttamento di questa risorsa rinnovabile, partendo dalla constatazione che la geografia del luogo offre una buona resa. La regione, infatti, sta diventando un hotspot delle energie rinnovabili e GroW Home vuole contribuire

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con impianti innovativi e l’uso combinato delle rinnovabili. Per la realizzazione del prototipo sostenibile il team ha individuato quattro temi chiave: flessibilità e funzionalità; riconoscere la gerarchia dell’energia; coltivazione attiva e vivere con la natura. Realizzato per adattarsi al mutare delle stagioni, garantendo sempre massima efficienza, l’edificio è in grado di fornire frutta e verdura durante tutto l’anno grazie a Growlarium, una serra-solarium alimentata da energia termica e solare in grado di raggiungere la quasi totale autosufficienza.

Struttura

Pannelli fotovoltaici ad alta efficienza (17,2%) sono stati posizionati sul tetto a dente di sega, ricoprendo una struttura a T che ospita gli spazi riscaldati e condizionati attivamente (soggiorno, cucina, bagno e camera da letto). Una seconda zona rettangolare ospita invece gli spazi condizionati passivamente, mentre il resto della superficie è occupato da una grande terrazza, ombreggiata dalla copertura. L’impianto solare termico concorre a ridurre i consumi per riscaldamento, mentre un sistema HVAC garantisce il comfort degli interni e la ventilazione necessaria a mantenere un’adeguata qualità dell’aria. Luci Led ed elettrodomestici Energy Star completano l’opera e rendono GroW Home un gioiello di sostenibilità. t

TECNOLOGIE

• Il sistema fotovoltaico composto da 24 pannelli ha una efficienza del 17,2%. Una volta installato dopo la competizione a Buffalo produrrà 9 MWh all’anno, quasi il doppio dell’energia consumata dall’abitazione. • Growlarium, spazio condizionato in modo passivo, funge da cuscinetto termico tra ambiente esterno e spazio interno. Durante l’inverno può essere utilizzato come una serra. • L’involucro edilizio è formato da pannelli strutturali coibentati, porte scorrevoli in vetro ad alte prestazioni e finestre fisse che aiutano a ridurre i carichi di riscaldamento. • Elettrodomestici ad alta efficienza aiutano a ridurre il consumo globale di energia. • Un sistema di monitoraggio intelligente sovrintende temperatura, umidità e l’uso di energia elettrica. Inoltre, consente ai residenti di accedere a tutti i dati tramite un portale online.


SOLAR DECATHLON 2015: 3º POSTO

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Sfruttare le caratteristiche del clima e del territorio per progettare un edificio in armonia con il paesaggio della costa californiana

Fitodepurazione contro la siccità u VEERA KARPASTO

O

rmai da molti anni, la California è soggetta a frequenti periodi di siccità che costringono i cittadini a tagliare il consumo idrico a discapito soprattutto dei loro giardini. Fortunatamente, l’architettura sostenibile, tramite progetti che integrano al loro interno sistemi intelligenti di riciclo idrico che non utilizzano nemmeno una goccia di acqua potabile per irrigare le piante, consente di non dover rinunciare al “pollice verde”. È il caso di INhouse, prototipo di edificio net-zero energy ideato dagli studenti della California Polytechnic State University in risposta alle condizioni climatiche della costa californiana.

Sfruttare le caratteristiche del territorio

Le alte temperature della zona hanno infatti ispirato una delle tecnologie più importanti presenti in casa: un sistema di fitodepurazione che, dopo aver raccolto tutte le acque grigie, filtra e reindirizza l’acqua riciclata per l’irrigazione esterna di giardini e spazi verdi. Altra peculiarità del territorio è l’elevato irraggiamento solare, sfruttato al massimo da pannelli fotovoltaici, collettori

TECNOLOGIE

• Il condotto d’aerazione è rivestito con un materiale a cambiamento di fase biologico a base di olio di palma non alimentare in grado di assorbire e rilasciare calore per raffreddare o riscaldare passivamente la casa e ridurre così l’impiego di un sistema HVAC. • Un server a basso consumo raccoglie i dati di temperatura, umidità e generazione di energia, inviandoli successivamente allo smartphone o al tablet degli occupanti. In questo modo, anche a distanza, è possibile tenere sotto controllo i consumi e ridurre la spesa energetica. • Un’applicazione permette infine ai residenti di monitorare, gestire e personalizzare l’ambiente luminoso e termico.

solari termici e idrici e pannelli bifacciali. Un’intera parete vetrata, inoltre, permette di utilizzare in modo efficace la luce naturale.

Struttura

L’involucro è costruito con pannelli coibentati, selezionati per garantire al tempo stesso isolamento termico e facilità di costruzione. La casa modulare si sviluppa sull’asse est-ovest e comprende ali pubbliche e private, servite da un “active core” contenente tutti gli impianti meccanici, elettrici e idraulici, oltre ad un sistema di monitoraggio controllabile da un applicazione per smartphone. L’ala privata racchiude invece una camera matrimoniale e una seconda camera da letto che può essere convertita in libreria o ufficio, l’ala pubblica, che affaccia su un giardino, è composta da soggiorno, zona pranzo e cucina. t n.57

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SOLAR DECATHLON 2015: DAL 4º AL 14º POSTO

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Quattordici modi

per costruire la casa del futuro Se i cambiamenti climatici comporteranno eventi atmosferici sempre più estremi, è bene iniziare a progettare case più resistenti, a basso consumo di acqua ed energia o che addirittura l’energia la producano. Che abbiano, insomma, un design resiliente u SILVIA MARTELLOSIO

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on sono semplicemente “case”, bensì spazi costruiti in cui è possibile ricaricare automobili elettriche, coltivare cibo, raccogliere acqua e produrre energia elettrica in caso di blackout. Struttute dotate di pareti e finestre capaci di regolare la temperatura interna, di vetri sempre più performanti e che utilizzano energia pulita da fonti rinnovabili, quando addirittura non ne producono in eccesso. Tutto questo e molto altro è Solar Decathlon 2015, concorso biennale tra università che competono tra loro per costruire case a prezzi accessibili, ma ad alta efficienza energetica. Queste piccole case — da 90 m2 o

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LA COMPETIZIONE Nata nel 2002 negli USA su iniziativa del Department of Energy, e approdata anche in Europa nel 2008, Solar Decathlon è una vera e propria gara che vede studenti e professori universitari provenienti da diverse parti del mondo impegnati in una sfida per costruire case del futuro confortevoli, attente all’ambiente, socialmente utili. L’ultima edizione si è tenuta presso l’Orange County Great Park di Irvine, in California, dall’8 al 18 ottobre scorsi.

meno — sono anche progettate per affrontare calamità, dalla siccità alle condizioni meteorologiche estreme. Alcune possono essere definite, senza esagerazioni, meraviglie dell’ingegneria. t


DAL 4º AL 14º POSTO ABBONATI PER LEGGERE

4º  A PREZZI ACCESSIBILI

http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 Nato dalla collaborazione tra la Technische l’illuminazione, la climatizzazione, il funzionamento Universitaet di Monaco di Baviera (Germania) e la degli elettrodomestici e la ricarica di una macchina http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 University of Texas di Austin, il progetto NexusHaus elettrica. affronta la carenza di alloggi a prezzi accessibili ad Una pompa di calore con accumulo termico integrato Austin, città che sta vivendo una rapida crescita serve a riscaldare (o raffreddare) l’acqua per la della popolazione. Gli studenti hanno deciso di climatizzazione e ACS in modo economico. L’acqua costruire una struttura basandosi sui principi piovana, raccolta in serbatoi di stoccaggio per essere “cradle-to-cradle” (“dalla culla alla culla”), in utilizzata anche come acqua potabile con l’aiuto di un modo da costruire la casa quasi interamente con sistema di filtraggio, viene impiegata per lavatrice, materiali rinnovabili e riutilizzabili. I pannelli lavandino e doccia. solari forniscono energia elettrica sufficiente per

5º NIDO D’UCCELLO Proprio come gli uccelli usano materiali naturali per costruire il loro nido, gli studenti della Missouri University of Science and Technology hanno deciso di riutilizzare materiali comuni per costruire Nest Home. La casa, progettata per ridurre al minimo il consumo complessivo di energia e migliorarne l’efficienza, è costituita da tre container dismessi,

disposti intorno a uno spazio di raccolta centrale, ispirato nella forma ad un nido d’uccello. La disposizione promuove lo “stare insieme”, fornendo allo stesso tempo spazi di privacy. I rivestimenti in legno recuperati da pallet di trasporto proteggono l’esterno, mentre la moquette che ricopre il pavimento. è ricavata da reti da pesca.

6º  CASA FAI DA TE Ricevi il progetto tramite mail, ti procuri i materiali, trasferisci il file ad una macchina a controllo numerico, crei i pezzi, li monti ed il gioco è fatto: hai realizzato Indigo Pine, casa fai-da-te super sostenibile progettata dal team dell’Università di Clemson. La casa a emissioni zero, da auto-costruire con materiali locali, è stata pensata per una famiglia di quattro persone che abita nel sud degli Stati Uniti, mentre la versione Indigo Pine West è studiata per adattarsi alle esigenze di una tipica famiglia californiana. L’abitazione, che si estende su 90 m2 in un unico livello, è composta da una

grande sala, un bagno spazioso più uno secondario, più piccolo, e tre camere da letto. La struttura è in legno multistrato e, grazie ad un’intercapedine isolata, crea un flusso d’aria che avvolge la struttura riducendo il surriscaldamento estivo e garantendo le migliori prestazioni termoigrometriche. I pannelli solari ad alte prestazioni — circa 17% di efficienza — che rivestono la copertura riescono a soddisfare quasi tutti i consumi, scaldando anche l’acqua attraverso un sistema ibrido solare-elettrico.

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7º  PER CONTADINI POCO ABBIENTI Progettata dagli studenti dalla University of tetto mediante evaporazione, spruzzando di notte California pensando ai lavoratori agricoli a basso acqua piovana di recupero. La casa è composta da reddito, Aggie Sol vanta una serie di tecnologie ad dueLEGGERE camere da letto, un bagno e un ampio spazio ABBONATI PER alta efficienza energetica. comune con soggiorno, cucina e sala da pranzo. Il Tra le più interessanti, ilhttp://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 sistema di raffreddamento team ha utilizzato principalmente materiali locali per posto in copertura. che riduce la temperatura del ridurre al minimo i costi di trasporto e di costruzione.

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8º  RESISTE AGLI URAGANI Resistere e superare la prova uragano. È la casa rifugio ShelteR3 progettata da 50 studenti di due atenei americani: la Crowder University di Neosho e la Drury University di Springfield. L’edificio è avvolto in un involucro molto resistente per far fronte ai detriti che volteggiano nelle grandi tempeste. Questo è costituito da lamine verticali di legno posizionate a intervalli di 30 o di 40 centimetri e da pannelli orizzontali rinforzati con un telaio in acciaio

ancorato al tetto per resistere meglio alla forza del vento. Così strutturata, la casa soddisfa i requisiti per fronteggiare una calamità naturale. Sul tetto piano, 36 pannelli fotovoltaici producono più energia di quanto la casa consumi e la rendono autosufficiente con due accumuli di riserva in caso di calamità. Le pareti sono costituite da diversi strati di lastre in policarbonato e impediscono ad oggetti e detriti di penetrare all’interno.

9º  PER CLIMI CALDI Dalla collaborazione di quattro università californiane (University of California, Irvine; Chapman University; Irvine Valley College; Saddleback College) un innovativo prototipo a energia net-zero che trae ispirazione dal fiore dello stato della California: il papavero dorato. Come il fiore, Casa Del Sol è resistente alla siccità e architettonicamente adattata al clima del Sud della California. Dotato di un design a pianta flessibile

e un monolocale con ingresso indipendente, l’edificio possiede una veranda esposta a sud, con tensostruttura retrattile e frangisole orientabili, che permette allo stesso tempo di far penetrare la luce solare durante l’inverno e di fornire riparo durante l’estate. Tra le tecnologie più innovative un sistema di riscaldamento e raffrescamento radiante accoppiato con tetto solare termico.

10º  RIFLETTENTE Il team della California State University, Sacramento, ha deciso di chiamare il suo prototipo Reflect Home, in quanto la casa dovrebbe “riflettere” i gusti di coloro che vivono al suo interno. Il design è quindi focalizzato sugli abitanti, con l’intenzione di rendere la casa più funzionale, vivibile e confortevole possibile. Mentre l’esterno trae ispirazione dai Sacramento’s Craftsman bungalows e dalle piccole

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case ranch del secolo scorso, l’interno comprende uno spazio comune aperto e moderno che pone l’accento sul binomio vita interna-esterna. Non a caso, i materiali scelti per le pareti e il soffitto mirano ad abbatter questa barriera, mentre la zona living all’aperto offre un ampio spazio per vivere e divertirsi.


11º  PER INVERNI RIGIDI Ispirata dalle dolci colline e dai pittoreschi ruscelli di tre obiettivi principali: efficienza, convenienza e Allegany County (New York), Alf House è il prototipo semplicità. Il prototipo vuole staccarsi dal frenetico presentato dalla State UniversityABBONATI of New York at PER LEGGERE stile di vita moderno, offrendo ai proprietari un Alfred College of Technology, in collaborazione assaggio di tranquilla vita all’aperto. Alf House http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 con l’Alfred University. Progettata per sopportare i intende riunire le persone in un grande e invitante rigidi inverni dello stato di New York e l’avarizia di spazio polivalente con vista panoramica. http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 sole, la casa è destinata a una piccola famiglia con

12º  QUESTIONE DI “STILE” Trenta ragazzi provenienti dalla West Virginia University e dall’Università di Roma Tor Vergata si sono messi all’opera per la realizzazione di STILE. Si tratta di un box abitativo caratterizzato da 36 pannelli solari sufficienti a produrre 10 kW che soddisfano il fabbisogno energetico degli abitanti. Il camino solare permette di implementare un semplice sistema di ventilazione naturale. Attraverso le bocchette poste nella parte bassa dei locali, nelle pareti est e ovest in corrispondenza della sala/open

space e nella parete nord in corrispondenza della camera da letto, l’aria fresca fa il suo ingresso nella casa. Il camino è stato posto in modo da ricevere i raggi solari durante la giornata e, in tal modo, è in grado di riscaldarsi e assorbire calore, grazie al materiale ad alta capacità termica posto all’interno. Infine, situato a nord per aumentare l’isolamento e quindi diminuire le dispersioni energetiche, troviamo un green wall.

13º  POST CATASTROFE Il New York City’s College of Technology ha sviluppato un’abitazione che può essere velocemente trasportata nel luogo in cui si è abbattuta una calamità per fornire una dimora confortevole e sostenibile agli sfollati. Il gruppo di giovani progettisti si è concentrato sulla possibilità di smontare velocemente ed accatastare i moduli abitativi per impilarli in depositi e poi trasportarli dove servono. DURA (Diverse, Urban, Resilient, Adaptable) è stata progettata con un approccio ibrido che utilizza sistemi attivi e passivi per garantire la massima efficienza energetica. Tra questi,

un isolamento consistente delle pareti perimetrali, lo studio dell’orientamento, del posizionamento e delle dimensioni delle finestre e un sistema meccanico che riutilizza il calore residuo per il riscaldamento degli ambienti. L’interno della casa è un open space capace di adattarsi alle esigenze di tutte le tipologie di abitanti e la flessibilità dello spazio consente di scegliere tra diverse configurazioni. Dopo il Solar Decathlon la casa verrà smontata e trasportata a New York, dove sarà donata ad un veterano di guerra disabile.

14º  SENZA SACRIFICARE IL COMFORT Gli studenti della Western New England University, dell’Universidad Tecnologica de Panama e dell’Universidad Tecnologica Centroamericana hanno unito le loro forze per realizzare EASI House, casa modulare per due persone progettata per il clima del New England. Obiettivo dell’edificio è essere il

più conveniente possibile, senza però sacrificare il comfort. Questo rende EASI House un’opzione praticabile per una gran parte della popolazione. Anche in questo caso, un sistema fotovoltaico fornisce il 100% del suo fabbisogno di energia.

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ARCHITETTURA BIOMIMETICA

IMPARARE DALLA NATURA

Il futuro della progettazione risiede nella riproduzione di meccanismi naturali grazie all’ausilio della tecnologia. Le creazioni biomimetiche della designer Neri Oxman ne sono la prova u ERIKA SEGHETTI

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L’

ABBONATI importanza di imparare dalla PER naturaLEGGERE è insita in ogni campo della scienza e http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 della tecnologia. Negli ultimi anni la natura è diventata un modello a cui http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 anche architettura e design guardano con grande attenzione. Questo interesse mira a comprendere i meccanismi di funzionamento degli organismi viventi al fine di applicarli a creazioni umane, concentrandosi sui meccanismi che agiscono a vari livelli: dal funzionamento cellulare e degli organismi fino ai sistemi di organizzazione e di TEDTALKS. L’intervento tenuto da Neri Oxman sul palco del TED, intitolato Design at adattamento evolutivo. Lo studio e l’imitazione sono the intersection of technology and biology stati resi possibili negli ultimi anni dalle evoluzioni tecnologiche nei linguaggi di programmazione e codificazione, modelling e stampa 3D.

Biomimetica, la nuova frontiera del design

Si muove in questo articolato contesto la ricerca di Neri Oxman, eclettica designer israeliana e professoressa al MIT Media Lab, che in un interessante talk tenuto poche settimane fa sul palco del TED (Technology, Entertainment, Design) ha illustrato alla platea il senso del suo lavoro e lo stato dell’arte delle sue creazioni. Che esprimono il nesso fra biologia e tecnologia, dove la prima rappresenta il modello primordiale a cui tendere e la seconda il mezzo con cui riprodurne il funzionamento nei materiali e nelle strutture.

Tecnologia e multidisciplinarietà

Un approccio reso possibile dalla multidisciplinarietà. È da poco tempo a questa parte, infatti, che alcuni campi scientifici diversi fra loro stanno confluendo, offrendo ai progettisti l’accesso a strumenti finora sconosciuti. Questi campi sono: il design computazionale, che permette di progettare forme complesse attraverso semplici formule; la produzione additiva (additive manufacturing), che consente di creare nuovi elementi aggiungendo strati di materiale piuttosto che intagliarlo; l’ingegneria dei materiali, che permette di studiare e riprodurre il comportamento dei materiali in alta risoluzione; e la biologia sintetica, grazie alla quale è possibile sviluppare nuove funzionalità biologiche dei materiali modificandone il DNA.

Tessuti organici

È all’interno di questi quattro campi che Oxman e il suo team si muovono, per esempio creando tessuti organici che si adattano non solo alla forma del nostro corpo ma anche alla sua composizione fisiologica. Come una delle creazioni con cui la designer si è guadagnata la notorietà: “Wanderers: An Astrobiological Exploration”. Create attraverso la biologia di sintesi, le strutture, pensate per essere indossate nello spazio, incorporano tasche e apparati che possono ospitare materiali biologici, sinteticamente adattati per attuare cambiamenti chimici nell’atmosfera circostante. I “wearable” sono realizzati, come la maggior parte dei lavori di Oxman, grazie a una stampante 3D che sfrutta l’innovativa tecnologia di Stratasys a triplo getto. La stessa usata per progettare “Gemini”, una sedia acustica che, grazie ad una combinazione di 44 materiali con diverse proprietà che riproducono i punti sensoriali del corpo umano, crea un habitat che rimanda al ventre materno.

Materiali edili biologici

Per quanto riguarda i materiali utilizzabili per vari usi, edilizia compresa, Oxman ha presentato un composto di chitosano realizzato con frammenti di conchiglie, la cui composizione chimica è stata modificata in modo da ottenere una vasta gamma di proprietà. La pasta viene stampata da un robot in grado di dar vita a questo materiale resistente e riciclabile al 100%.

Costruire con la stampa 3D Imparare dai bachi da seta

Ma le innovazioni più interessanti riguardano l’ingegneria strutturale. n.57

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STAMPANTE 3D. I ricercatori hanno trasferito le informazioni ricavate dall’operare dei bachi da seta ad una stampante 3D collegata ad un braccio robotico

Osservando la tecnica di tessitura dei bozzoli dei bachi da seta, ad esempio, Oxman e il suo team hanno trasferito le informazioni apprese ad una stampante 3D, che è riuscita a stampare un prototipo di padiglione. Per il progetto, denominato Silk Pavillion, sono stati utilizzati 6500 bachi da seta, a cui sono stati applicati piccoli magneti, che hanno permesso di individuare otto differenti movimenti di tessitura in grado di realizzare strutture dalla differente densità e trama, estremamente resistenti all’esterno, ma morbidi all’interno. «Siamo riusciti a tracciare il movimento del baco da seta mentre costruisce il suo bozzolo — ha spiegato Neri Oxman —. Il nostro obiettivo era quello di tradurre i dati di movimento in una stampante 3D collegata ad un braccio robotico, al fine di studiarne la struttura biologica in scala più ampia».

Il progetto, che ha portato allo sviluppo di un metodo ibrido denominato CNSilk, ha avuto inizio con una serie di esperimenti finalizzati a verificare se i modelli di filatura dei bachi da seta potevano essere controllati attraverso apposite alterazioni ambientali. L’esito è stato positivo, e questo ha permesso ad Oxman di sviluppare un programma CAD detto creepy crawly per controllare la filatura dei bachi da seta. L’intento ultimo del progetto era quindi quello di definire un Mind Blowing Dome. Sono stati costruiti dei telai in alluminio, per la costruzione della cupola, ed un robot CNC è stato utilizzato per realizzare un reticolo di fili di seta, che definivano la base su cui i bachi da seta avrebbero operato la filatura. I telai di alluminio che definivano il Mind Blowing dome su cui era stato costruito il reticolo, sono stati appesi in un atrio del MIT, e migliaia di bachi da seta, disposti sul reticolo che formava la cupola, hanno operato come previsto e completato la struttura. «Il baco da seta in generale incarna tutte le caratteristiche che un sistema attuale di fabbricazione additiva possiede in maniera carente» ha sottolineato Oxman, illustrando ancora come questi organismi «rilasciano un materiale strutturale con superiori proprietà specifiche e variabili, sono di piccole dimensioni e liberi nel movimento e possono ruotare, anziché

SILK PAVILLION. Il padiglione, installato in un atrio del MIT, è stato realizzato da 6500 bachi da seta

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solo stampare, garantendo la definizione di strutture fibrose, senza sprechi. Un baco da seta in definitiva è una sorta di sofisticata stampante 3D, multi asse e multi materiale». Facciate dinamiche in vetro ABBONATI PER LEGGERE La tecnica di stampa 3D è stata utilizzata http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 anche per crerare nuove strutture in vetro. La metodologia utilizzata daihttp://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 ricercatori del MIT guidati da Neri Oxman si chiama 3DGP ed è molto simile a quella normalmente adottata nelle “tradizionali” stampanti 3D, anche se ovviamente le temperature necessarie sono molto più alte rispetto a quelle previste per la manifattura additiva con le termoplastiche. Sebbene il principio di funzionamento sia simile (il materiale fuso viene disposto a strati per creare l’oggetto), lo sviluppo della tecnologia 3DGP è stato particolarmente complesso. Il vetro fuso, scaldato in un crogiolo fino a 1000 °C per poi fuoriuscire dall’ugello semplicemente grazie alla gravità, aveva un diametro irregolare e tendeva a raffreddarsi in modo variabile. Per ovviare a questo problema gli scienziati del MIT hanno aggiunto due elementi alla loro “stampante 3D a vetro”: un ugello riscaldato in ceramica in grado di controllare il flusso del vetro e una camera di ricottura, nella quale viene creato l’ogetto desiderato. Questa camera agisce come una tappa intermedia nel percorso che porta dal materiale fuso all’oggetto finito, riducendo il rischio di un raffreddamento irregolare. La stampante consente di realizzare TECNOLOGIA 3DGP. La stampante consente prodotti in vetro otticamente trasparente, di realizzare prodotti in vetro otticamente trasparente, le cui variazioni geometriche le cui variazioni geometriche e di risposta e la risposta alla radiazione solare possono alla radiazione solare possono essere essere definite in fase di progettazione stabilite in fase di progettazione. Ma sono le potenziali applicazioni future a stuzzicare l’immaginazione. La possibilità di controllare il grado di riflessione o rifrazione solare consentirà, secondo Oxman, di creare nuove facciate trasparenti alcuni sistemi architettonici che dipendono da parti in vetro per edifici, in grado di ottimizzare l’apporto stampate in 3D. L’obiettivo è quello di progettare componenti solare. Una pelle in grado di integrare geometricamente complessi, tra cui strutture con canali interni diverse funzioni e modellabile per per la distribuzione di aria, acqua e materia biologica in una unica ottimizzarne le prestazioni. soluzione personalizzabile a seconda del progetto. La tecnologia è già stata testata in t n.57

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IMPIANTI

POMPE DI CALORE INDAGINE SU GUASTI E DIFETTI Un progetto di ricerca europea valuta l’impatto della qualità di installazione e manutenzione nell’efficacia degli impianti a pompa di calore u DARIO FUSCO*

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ome noto, l’efficacia delle pompe di calore dipende in modo rilevante ABBONATI PER LEGGERE dal dimensionamento dei singoli componenti e da come l’intero sistema http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 è installato, condotto e mantenuto nel tempo. Tuttavia, non è mai stato quantificato l’effettivo http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 impatto sulle prestazioni di una progettazione sbagliata, di errori di installazione o di una cattiva manutenzione. Un contributo al dibattito arriva dal programma di ricerca “Annex 36” promosso dallo IEA Heat Pump Centre, attraverso il quale, grazie al contributo di diversi paesi, vengono fornite per la prima volta evidenze quantitative circa l’inefficienza e lo spreco energetico causati da guasti ed errori umani.

Respiro internazionale

Il progetto di ricerca si è posto come obiettivo quello di fornire a tutti i soggetti che operano nel mondo HVAC (aziende e professionisti, proprietari di edifici, Esco, utilities ed enti pubblici) informazioni utili per ottenere dagli impianti a pompa di calore le prestazioni attese, rendere disponibili ai diversi paesi dati affidabili per valutare standard e pratiche adottate e, di conseguenza, ridurre l’utilizzo di energia e le emissioni di gas serra, promuovendo l’utilizzo di corrette pratiche di installazione e manutenzione. La ricerca è stata condotta attraverso il contributo proveniente da quattro paesi (Svezia, USA, Regno Unito e Francia), ciascuno dei quali si è focalizzato su un’area di indagine specifica, conducendo proprie ricerche attraverso metodi differenti. In questo articolo verranno approfonditi, in modo particolare, i contributi provenienti da Svezia e Stati Uniti.

FIGURA 1. Andamento delle vendite di pompe di calore in Svezia dal 1982 al 2014

I guasti più ricorrenti

In Svezia il mercato delle pompe di calore può definirsi maturo: basti pensare che negli ultimi dieci anni, un proprietario di casa su due ha installato una pompa di calore. Vista l’importanza di questa tecnologia impiantistica, la Svezia ha fornito al programma di ricerca due diversi contributi, con l’obiettivo di individuare i guasti più ricorrenti e costosi: il primo basato su un’analisi statistica dei guasti, il secondo frutto di interviste dirette agli operatori del settore. n.57

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Analisi dei guasti

Partendo dai dati forniti dalla società di assicurazioni svedese Folksam e dai principali produttori di pompe di calore, i ricercatori hanno individuato i PER LEGGERE guasti e le difettosità più comuniABBONATI che si verificano negli impianti installati nel residenziale e nel terziario. http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 Da un punto di vista metodologico, i dati sono stati TABELLA 1. Riepilogo dei risultati dell’analisi classificati secondo le diverse tipologie di pompe di dei guasti rilevati dal database Folksam http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 calore (aria-aria, aria-acqua, geotermiche ed ad aria esausta) e le differenti tipologie di guasto. Sono stati quindi determinati i guasti più frequenti e costosi e, in seguito, sono stati fissati incontri con i produttori di pompe di calore al fine di esaminare insieme i dati rilevati e comprenderne le ragioni. Il database fornito da Folksam conteneva i dati di 8.659 guasti rilevati in dieci anni, dal 2001 al 2011, mentre quello messo a disposizione dai produttori di pompe di calore comprendeva ben 37.000 casi, tra guasti e reclami. Nelle due tabelle in questa pagina sono riportati i TABELLA 2. Riepilogo dei risultati dell’analisi dei guasti guasti più ricorrenti e quelli più costosi rilevati sia ricavati dal database dei produttori di pompe di calore attraverso il database Folksam, sia attraverso la base dati dei produttori. Come si può facilmente notare, i due strumenti forniscono indicazioni molto simili. I dati sono stati poi rapportati alle vendite delle pompe di calore in Svezia. La Figura 2 riporta i risultati di questa elaborazione: nella fattispecie, sono indicate le percentuali di guasto in funzione dell’età della macchina, suddivise per tipo di pompa di calore, evidenziando i trend con cui tali guasti si verificano.

FIGURA 2. Numero di guasti in relazione all’età delle pompe di calore installate; blu: 2-5 anni; rosso: 6-10 anni; verde: 11-12 anni; viola: media tra tutti gli anni di età

I grafici indicano che la maggior parte delle pompe di calore a cui è associata una segnalazione è relativa agli impianti più recenti. Una ragione di questo fenomeno risiede nel fatto che la possibilità di essere risarciti da parte dell’assicurazione diminuisce col passare degli anni.

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n.57


L’indagine statunitense In particolare è interessante notare: • per le pompe di calore aria/aria si riscontra un I ricercatori statunitensi hanno invece indagato sull’impatto che diversi errori andamento crescente del numero di guasti in di installazione possono avere sulle prestazioni di una pompa di calore split da relazione alle unità installate. 8,8 kWp a singola-velocità, installata in una tipica abitazione unifamiliare. ABBONATI PER LEGGERE • Per le pompe di calore aria/acqua si registarno Il progetto ha previsto sia una fase di sperimentazione in laboratorio che una fase due picchi rilevanti nel 2008 e nel 2009 per quanto di modellazione al computer, al fine di elaborare proiezioni stagionali ed annuali http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 riguarda gli apparecchi con età compresa tra 6 e 10 circa il consumo energetico dello split, in dipendenza dei vari fattori che possono anni causare guasti e malfunzionamenti. http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 • Per le pompe di calore ad aria espulsa, il trend di guasti è decrescente, al contrario di quanto avviene per le pompe di calore geotermiche. Interviste agli operatori

Il lavoro è stato condotto in tre fasi distinte: durante la prima parte del progetto è stata effettuata una ricerca bibliografica circa le tecniche più utilizzare per evitare guasti e malfunzionamenti. In seguito sono state condotte interviste, al fine di esaminare gli errori più comuni e costosi che interessano le pompe di calore a servizio di edifici residenziali e non. In particolare, sono stati intervistati progettisti, installatori, costruttori di pompe di calore e alcuni operatori di agenzie immobiliari. L’indicazione principale emersa dagli incontri con gli operatori del settore è che la pompa di calore è considerata, in generale una tecnologia molto affidabile. Per quanto riguarda i guasti più comuni, gli intervistati hanno dichiarato che essi sono spesso dovuti a: • Installazione sbagliata • Manutenzione trascurata • Scarsa qualità dei componenti standard • Utilizzo di componenti fuori dagli intervalli di funzionamento • Scarsa diffusione e sensibilità circa i sistemi di monitoraggio e controllo Al fine di migliorare il funzionamento delle pompe di calore, gli intervistati hanno suggerito due azioni: migliorare l’informazione verso proprietari, installatori e tecnici di servizio; aumentare la comunicazione e la collaborazione all’interno della filiera. Le maggiori lacune di conoscenza si riscontrano soprattutto nelle piccole società immobiliari, caratterizzate da minori risorse finanziarie destinate ad attività di formazione. Per questo motivo è stata prevista una terza fase in cui è stato redatto un apposito manuale per i condomini sul funzionamento e la manutenzione delle pompe di calore, che fornisce utili indicazioni sull’acquisto, la messa in servizio, la manutenzione, la conduzione e il monitoraggio per vari sistemi a pompa di calore.

TABELLA 3. Tipologie di errori di installazione indagati dallo studio statunitense e i relativi intervalli rispetto alla condizione ottimale

TABELLA 4. Energia annua consumata dalla pompa di calore split in seguito ad un singolo difetto di installazione rispetto al caso ottimale n.57

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La Tabella 4 mostra un estratto dei risultati di una simulazione condotta attraverso il modello elaborato dai ricercatori, in cui si compara il consumo di energia dello split in funzione dei diversi errori ABBONATI di installazione (l’elenco completo degli errori PER LEGGERE tenuti in considerazione è riportato in Tabella 3), http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 dell’ubicazione dello spilt (se all’esterno o all’interno di un ambiente climatizzato) e ipotizzando cinque http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 diverse città di riferimento.

Risultati

I risultati indicano che non vi sono sostanziali differenze in relazione al fatto che la pompa di calore sia all’interno o all’esterno, ad eccezione che per le perdite di condotto. Per quanto riguarda le installazioni esterne, infatti, l’errore legato alle perdite risulta essere il più influente in assoluto: in particolare esso risulta più elevato per i climi freddi, rispetto a quelli caldi. Gli altri errori più influenti risultano essere la sottocarica di refrigerante, il sovraccarico di refrigerante e il flusso d’aria improprio attraverso la batteria. La simulazione dimostra inoltre che il clima non influisce particolarmente ad eccezione di due casi: • Pompa di calore sovradimensionata con condotti d’aria sottodimensionati: nei climi più freddi, la pompa di calore sovradimensionata riduce l’uso della caldaia di backup (in questo caso comunque è utile una valutazione sui costi di elettricità e gas); • Sottodimensionamento della valvola di espansione: scarso effetto nei climi più freddi, mentre è possibile un aumento significativo del consumo di energia in climi che necessitano di molto raffrescamento.

Difetti simultanei

In una fase successiva, è stata effettuata un’interessante simulazione circa la simultaneità dei difetti: in particolare sono stati paragonati gli effetti sul consumo di energia nel caso in cui due difetti si verifichino contemporaneamente, paragonati al caso in cui essi si verifichino singolarmente. I risultati sono riportati nella Tabella 5

TABELLA 5. Effetto relativo di difetti di installazione simultanei

Sviluppi futuri

Le indagini avviate dai vari paesi in occasione del progetto “Annex 36” hanno riguardato un ampio ventaglio di tematiche. Rimangono comunque aperte diverse esigenze di interesse trasversale, che necessitano di futuri approfondimenti. Di seguito le più significative tra quelle proposte nel documento: 1) Determinare l’effetto di più difetti/errori/guasti simultanei attraverso rigorose misure di laboratorio. 2) Raccogliere e analizzare i dati di guasto sul campo (tipo, frequenza, grado di gravità) per quantificare l’impatto che tali inefficienze provocano a livello nazionale. 3) Sviluppo di protocolli di comunicazione aperti per la messa in servizio e il controllo delle pompe di calore, con la definizione di un relativo codice di errori comune per rendere i dati raccolti subito usufruibili. 4) Quantificare l’effetto che la scarsa qualità di installazione e manutenzione hanno sul comfort degli occupanti, sull’affidabilità degli impianti e sui costi di esercizio. 5) Studiare sistemi di misura dell’efficienza affidabili ed efficaci da applicare in situ. 6) migliorare la cooperazione tra le varie parti interessate (produttori, distributori, clienti, compagnie di assicurazione, programmi di efficienza, ecc) al fine di garantire che i vari incentivi siano effettivi promotori di impianti di qualità, installati e mantenuti da personale qualificato. t * Dario Fusco, Strutture & Energia

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SSISTAL


QUALITÀ DELL’ARIA

Efficienza energetica uguale a scarsa qualità dell’aria interna? u ASIA POLI

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n.57

Un eccessivo isolamento termico può causare la proliferazione di agenti inquinanti. Due studi britannici lanciano l’allarme e l’Evia (l’Associazione Europea dell’industria della ventilazione) spinge affinché nei lavori di revisione della Direttiva EPBD vengano introdotti dei requisiti minimi di qualità dell’aria condivisibili a livello europeo


E

fficienza energetica potrebbe far rima con scarsa qualità dell’aria interna. L’allarme Inquinamento atmosferico interno sulla pericolosa relazione fra elevati Inquinamento standard di isolamento termoacustico Bagno Camera atmosferico esterno ABBONATI PER LEGGERE e aumento di muffe e batteri che provocano Muffa Allergeni Particolato l’insorgere di patologie allergiche ed asmatiche Allergeni Composti Organici http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 NO2 + CO Composti Organici Volatili (COV) era già stato dato a gennaio dalla University of Volatili (COV) Particolato Exter Medical School (UK). Unhttp://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 team di ricercatori aveva infatti pubblicato, sulla rivista Environment Garage Particolato NO2 + CO International, uno studio che evidenzia l’aumento NO2 + CO Composti Organici di disturbi asmatici negli occupanti di abitazioni Fumo di tabacco Volatili (COV) energeticamente efficienti e quindi maggiormente Particolato isolate termicamente. I dati raccolti si riferivano, però, a un campione di 700 residenze in social housing, dove alcuni comportamenti scorretti degli abitanti — come la reticenza nell’aprire le finestre Radon per arieggiare i locali per paura di un aumento dei Figura 1 – Distribuzione tipica di agenti costi in bolletta — potevano aver compromesso inquinanti in ambiente domestico l’evidenza dei risultati. A quanto pare, i ricercatori di Exter avevano visto giusto. A confermare l’ipotesi è un altro report, intitolato “Future of Indoor Air Quality in UK Homes and its Impact on Health” redatto dal professor Hazim Awbi, un esperto di qualità dell’aria interna frequentemente aprendo le finestre, ma nel garantire che qualsiasi abitazione sia presso la University of Reading’s School of the Built dotata di un sistema di ventilazione meccanica. E che i sistemi siano correttamente Environment. Nello studio viene sottolineato come installati, utilizzati e che siano oggetto di interventi manutentivi puntuali. gli attuali regolamenti edilizi in vigore sul suolo Dovrebbe essere previsto — spiega ancora il professore — un obbligo legislativo britannico non considerino l’impatto negativo che per cui nelle nuove abitazioni o riqualificazioni venga assicurato un tasso di alcune misure di efficienza energetica possono ricambio dell’aria di almeno 0,5/h, che significa che, in un’ora, va ricambiata la avere sulla qualità dell’aria interna e, quindi, sulla metà del volume del locale. Il minimo per assicurare agli occupanti un ambiente salute degli occupanti. La normativa non prevede, salubre da un punto di vista di qualità dell’aria. Alcuni codici ritengono sufficiente infatti, l’applicazione di un tasso di ricambio di un ricambio di 0,3/h, pregiudicando così le reali condizioni di salubrità degli aria adeguato a far sì che non si verifichi una ambienti. proliferazione di agenti inquinanti. Nello studio emerge che i livelli di concentrazione dei composti organici volatili (VOC) potrebbero IAQ, mancano misure condivise a livello europeo aumentare del 60% rispetto ai limiti stabiliti Sebbene i britannici siano stati forse i primi a sollevare la questione, il tema dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) in non si limita al suolo e alla normativa del Regno Unito. È un problema che, in caso di esposizione superiore alle 24 ore e che quelli linea generale, interessa l’intera Europa. La Direttiva europea sul rendimento di biossido di azoto (NO2) potrebbero crescere del energetico EPBD 2010/31 / UE stabilisce chiaramente che i requisiti minimi di 30%. Il che si tradurrebbe in un aumento dell’80% prestazione energetica “devono tenere conto delle condizioni generali del del numero di persone affette da asma, attualmente clima degli ambienti interni allo scopo di evitare eventuali effetti negativi come stimate in 5,4 milioni. una ventilazione inadeguata”. Sebbene la Direttiva chieda agli Stati Membri Questo non significa che bisogna fare un passo di migliorare i quadri normativi e politici al fine di raggiungere i requisiti indietro nelle misure di efficienza energetica, minimi di rendimento energetico, prendendo in considerazione anche le dove l’isolamento termico rappresenta una parte condizioni climatiche interne, non viene specificato come tutto ciò possa essere importante. Ma piuttosto un passo in avanti. Perché realizzato. La “responsabilità” è quindi in mano ai singoli stati e alle rispettive la soluzione al problema — sottolinea Awbi — regolamentazioni. che sono spesso frammentarie ed incomplete. non risiede nel progettare edifici meno ermetici né Un recente studio del BPIE (Buildings Performance Institute Europe), tantomeno prescrivere l’obbligo di areare i locali più organizzazione no-profit orientata al miglioramento in termini energetici del n.57

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Paesi e standard di riferimento Bruxelles (NBN D 50- 001)

Livelli di ventilazione per l'intero edificio

Camera

Cucina

Stanza da Bagno + toilette

Minimo 25m3/h (limitato a 72m3/h)

Cucina aperta Minimo 75 m3/h (scarico)

Minimo 50 m3/hour (limitato a 75 m3/h)

Minimo 25 m3/h

Min. 0,3 l/(s·m2) (fornitura)

20 l/s (scarico)

15 l/s (scarico)

10 l/s (scarico)

Salotto

3,6 m3/(h·m2) Minimo 75 m3/h ABBONATI PER LEGGERE superficie calpestabile (limitato a 150 m3/h

http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10

Danimarca (BR10)

Min. 0,3 l/s·m2 (fornitura)

Francia (Ferma al 24.03.82)

10-135 m3/h (dipende dal numero delle stanze e dal sistema di ventilazione)

Continuo: 20 – 45 m3/h

Germania (DIN 1946-6)

15-285 m3/h

45m3/h (flusso di scarico nominale)

Italia (Dlgs 192/2005; UNI EN 15251)

Ventilazione naturale: 0,3 – 0,6 vol/h

Min. 0,3 l/(s·m2) (fornitura)

Solo toilette

http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10

Polonia (Art 149 (1) del decreto lgls 2002 N. 75, voce 690, emendato; PN-B03430:1983/ Az3:2000)

0,011 m3/s per persona per un livello di occupazione di 0,04 persona/m2

0,011 m3/s per persona per un livello di occupazione di 0,04 persona/m2

20 – 30 m3/h for each 20 – 30 m3/h for each permanent occupant (edifici permanent occupant (edifici 20 m3/h per ogni coccupante pubblici) For gli appartamenti pubblici) For gli appartamenti viene fatta una media dei viene fatta una media dei flussi di ciascuna stanza flussi di ciascuna stanza

Svezia (BFS2014:13 – BBR21)

fornitura: min 0,35 l/(s·m2) superficie calpestabile

UK (Approvato il Documento F)

13-29 l/s (dipende dalle camere)

EN 15251

0,35 – 0,49 l/ (s·m2)

Prescrizione normativa

0,6 – 1,4 l/(s·m2)

0,6 – 1,4 l/(s·m2)

Raccomandazione

Minimo 15 m3/h

45m3/h (flusso di scarico nominale)

45m3/h (flusso di scarico nominale)

4 vol/h

30 m3/h to 70 m3/h senza finestre

50 m3/h

30 m3/h

13-60 l/s

8-15 l/s

6 l/s

14-20 l/s

10-20 l/s

7-14 l/s

Standard Europeo

Tabella 1 – Standard di ventilazione nelle abitazioni Fonte: BPIE parco edilizio europeo, intitolato “Indoor air quality, thermal comfort and daylight – Analysis of residential building regulations in eight Eu Member State” ha cercato di offrire un quadro esaustivo della situazione. L’indagine — svolta su Belgio (Regione di Bruxelles), Danimarca, Francia, Germania, Italia, Polonia, Svezia e Regno Unito (Inghilterra e Galles) — analizza la situazione normativa dei singoli Stati, evidenziandone limiti, aspetti positivi e potenzialità.

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I RISULTATI DELLO STUDIO Nuovi edifici residenziali

La ventilazione è prevista nei regolamenti edilizi di tutti gli Stati membri. In Danimarca, Francia, Svezia e Bruxelles esistono dei requisiti minimi chiari, mentre in Germania, Italia, Polonia e Regno Unito vi sono soltanto raccomandazioni per il rispetto dei tassi minimi. Gli indicatori variano da paese a paese e sono generalmente diversi da quelli prescritti nelle normative comunitarie (come la EN 13779 e la EN 15251). Vengono utilizzate unità di misura differenti (litri al secondo piuttosto che metri cubi per ora); i tassi di ricambio dell’aria sono disciplinati in base al numero degli occupanti, alla tipologia di ambiente e alla superficie, ma con limiti che cambiano da paese a paese. Sarebbe quindi necessaria una


IMPIANTI AERAULICI PER LA CLIMATIZZAZIONE, UNI 10339 IN FASE DI REVISIONE

Fra le novità inserite nella proposta di revisione assume un ruolo importante l’attenzione all’ambiente, che si traduce nel rispetto di determinati standard di qualità dell’aria e di comfort igrometrico Dopo un lungo percorso che ha visto impegnato unPER gruppoLEGGERE di lavoro AiCARRcondizioni di comfort termoigrometrico e quelli per l’ottenimento di una adeguata ABBONATI CTI la proposta di revisione della norma UNI 10339 può dirsi alle battute finali. Si qualità dell’aria interna. Quindi riporta le prescrizioni relative ai sistemi e ai http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 tratta di un risultato atteso da molto tempo dagli addetti ai lavori, se non altro componenti aeraulici e infine presenta le procedure relative alla richiesta d’offerta, perché la 10339 è la norma di riferimento a livello nazionale per la progettazione all’offerta e alla fornitura degli impianti. http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 degli impianti aeraulici per la climatizzazione dell’aria e la versione attualmente La proposta è poi corredata di una serie di appendici informative di supporto vigente, che risale al 1995, non tiene conto di una serie di prescrizioni previste al testo, una per tutte quella in cui sono riportati i valori dei parametri dalle norme pubblicate negli ultimi anni nell’ambito del mandato M343 relativo termoigrometrici esterni estivi di progetto. all’applicazione della EPBD. La proposta presenta una serie di novità, legate soprattutto al fatto che viene La proposta di revisione, le novità posta grande attenzione agli aspetti della qualità ambientale, nel senso che Le classi di qualità l’impianto deve garantire una determinata classe di qualità dell’aria e di comfort Come accennato, la proposta costituisce l’implementazione e la termoigrometrico. Ormai da anni la qualità dell’aria e il comfort termoigrometrico contestualizzazione a livello nazionale delle norme UNI EN 15251 e UNI EN 13779, vengono classificati in funzione delle aspettative medie delle persone esposte prescrive cioè che gli impianti devono essere progettati in modo da rispettare le agli ambienti, come mostrato in Tabella 2. La norma UNI EN 15251 prevede 4 classi di qualità dell’aria e di comfort termoigrometrico desiderate, secondo quanto classi: passando dalla prima all’ultima ovviamente si riducono le aspettative delle previsto dalle due norme citate. persone e quindi le prestazioni richieste all’impianto. Questo nuovo approccio è Per quanto riguarda l’aria interna, la proposta prevede che la classificazione possa da una parte scontato, dall’altra rivoluzionario. Scontato perché è normale che essere fatta sulla base della differenza di concentrazione di CO2 tra interno ed un impianto per la climatizzazione debba avere come fine il soddisfacimento esterno o della concentrazione di un altro inquinante scelto tra quelli per i quali delle condizioni di comfort per l’utente; rivoluzionario perché sancisce in esistono valori limite definiti dalla legislazione vigente. maniera incontrovertibile la sinergia tra la progettazione dell’impianto, quella In definitiva, fissata la classe di qualità dell’aria e quella di qualità dell’involucro e la qualità dell’ambiente interno, il tutto ovviamente nel rispetto termoigrometrica da ottenere, per esempio sulla base della richiesta della del risparmio energetico. committenza, l’impianto dovrà avere caratteristiche e assicurare prestazioni tali da garantire le classi desiderate. Tabella 2 – Descrizione delle classi in funzione delle aspettative medie delle persone occupanti gli ambienti La temperatura operativa Un’altra novità importante è l’introduzione della temperatura operativa come parametro di progettazione, in sostituzione della temperatura dell’aria. Il motivo Classe Descrizione di questa scelta risiede nel fatto che la sensazione termica delle persone è legata non solo alla temperatura dell’aria, ma anche a quella delle superfici che le Elevato livello di aspettativa. Raccomandato per ambienti occupati da circondano, e quindi all’involucro. In quest’ottica vanno inquadrate la sinergia tra I persone particolarmente sensibili e fragili e con necessità particolari, la progettazione dell’impianto, quella dell’involucro e la qualità dell’ambiente quali diversamente abili, ammalati, bambini molto piccoli e anziani interno. L’efficienza di ventilazione II Livello normale di aspettativa. Raccomandato per nuovi edifici o ristrutturazioni L’ottenimento delle condizioni di qualità dell’aria desiderate dipende non solo dalla portata di aria esterna immessa, ma anche dalle caratteristiche del sistema III Livello di aspettativa accettabile, normale. Raccomandato per edifici esistenti. di diffusione dell’aria adottato, in relazione alla conformazione dei locali e alle sorgenti di contaminazione presenti. Per quantificare la capacità di asportazione Valori al di fuori dei criteri stabiliti per la categorie definite sopra. Nel corso dell’anno, IV dei contaminanti da parte dei diversi sistemi di diffusione dell’aria, la proposta questa categoria può essere ritenuta accettabile solo per periodi di tempo limitati di revisione introduce il concetto di efficienza convenzionale di ventilazione, che tiene conto del tipo di sistema utilizzato e degli obiettivi di qualità dell’aria e/o di La proposta di revisione, i contenuti benessere termico da raggiungere. La proposta di revisione fornisce innanzitutto una classificazione degli impianti in Il discomfort locale funzione del tipo di trattamento subito dall’aria immessa. Prosegue con una sintesi Altra novità riguarda la verifica di assenza di discomfort termico locale, dovuto a dei concetti base del comfort termoigrometrico e della qualità dell’aria, passa elevata differenza verticale di temperatura, presenza di pavimenti caldi o freddi, poi a descrivere i metodi prescrittivo e prestazionale per il conseguimento delle asimmetri della temperatura media radiante, rischio di corrente d’aria.

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maggiore armonizzazione, anche con l’obiettivo di In generale, gli interventi di ristrutturazione volti a sviluppare un confronto e una replica di best-practices. migliorare l’isolamento non sono accompagnati da La ventilazione meccanica è obbligatoria in due casi: una valutazione delle necessità di ventilazione. Con la per gli edifici multi familiari (in Danimarca) e quelli conseguenza che i tassi di ricambio d’aria sono spesso ABBONATI PER LEGGERE ad alta crescita (Polonia). Per gli altri casi esistono, in al di sotto dei valori minimi richiesti. Questa è una grave due paesi (Regione di Bruxelles e Danimarca), alcune lacuna normativa, che andrebbe affrontata, sia a livello http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 raccomandazioni mentre nei paesi più caldi, come l’Italia, nazionale che europeo, nei lavori futuri di revisione della si tende a incoraggiare la ventilazione naturale. EPBD. http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10 Vale la pena ricordare che la normativa danese richiede specificatamente che i sistemi di ventilazione siano Le misure da introdurre sufficientemente semplici da permettere agli occupanti nella revisione della EPBD di effettuare interventi di manutenzione ordinaria. Questa È proprio riflettendo sulla nuova versione della Direttiva è una buona pratica che dovrebbe essere importata, Ue sul rendimento energetico che l’ingegnere Claus perché il corretto funzionamento dell’impianto è una Handel, della European Ventilation Industry Associacion delle condizioni prioritarie per l’ottenimento dei benefici. (EVIA), ha ribadito la necessità di sviluppare parametri e I requisiti minimi di efficienza per i sistemi a recupero strumenti condivisi per misurare la qualità ambientale di calore sono in vigore in alcuni paesi (Svezia, Polonia, indoor. Nel corso del suo intervento, “EPBD review: Italia), nel caso di nuove installazioni. I requisiti di Indoor Environment quality in high energy performing ermeticità variano notevolmente in tutta l’Europa. I test di buildings!, presentato in occasione del Rehva Supporters isolamento sono obbligatori solo in Danimarca e Francia, Seminar, tenutosi a Bruxelles lo scorso 6 ottobre, Handel mentre nei restanti paesi non lo sono e generalmente ha evidenziato le lacune che affliggono la normativa sono richiesti solo in caso di incentivi finanziari o degli Stati Membri. Sono due i principali aspetti su certificazioni energetiche di alto livello. cui ci si dovrebbe concentrare nei lavori di revisione La concentrazione di CO2 negli edifici interamente alla Direttiva. Il primo riguarda un miglioramento occupati — dove gli abitanti sono i principali inquinanti dei sistemi impiantistici. Secondo l’EVIA dovrebbe — in relazione alla concentrazione esterna è indicata dalla essere incoraggiato l’utilizzo di sistemi di ventilazione norma europea EN 15251. Alcune prescrizioni per limitare controllata (VMC), possibilmente con recupero di calore i livelli di CO2 negli edifici residenziali sono obbligatorie e, soprattutto, dovrebbe essere garantito il corretto in Francia, mentre nel Regno Unito sono sotto forma di funzionamento degli impianti. In particolar modo nel raccomandazioni. La Danimarca prevede invece delle caso di edifici a energia quasi zero (Nearly zero-energy regole restrittive per ridurre la presenza di ossido di azoto. buildings) i sistemi di ventilazione dovrebbero essere perfettamente in grado di rispondere alle esigenze di ambienti termicamente isolati. Ciò può avvenire soltanto Edifici residenziali esistenti attraverso l’obbligo di ispezioni regolari che prevedano Per quanto riguarda gli edifici esistenti è difficile la valutazione dell’efficienza del sistema e del suo rintracciare requisiti obbligatori inerenti la IAQ — come dimensionamento rispetto ai requisiti di qualità dell’aria tassi minimi di ventilazione, isolamento o limitazione interna. E qui veniamo al secondo aspetto evidenziato, di sostanze inquinanti — nelle normative edilizie degli che in realtà è alla base delle proposte di revisione: 8 paesi analizzati. Nella maggior parte dei regolamenti occorre fissare requisiti minimi che garantiscano la edilizi si trovano solo delle raccomandazioni. È vero che in qualità dell’aria interna, adottando una metodologia Italia, ad esempio, vige la UNI 10339, attualmente in fase condivisa di calcolo. Questi indicatori, che devono di revisione (vedi riquadro nella pagina precedente), ma si tener conto anche della destinazione d’uso dell’edificio, tratta di una di quelle norme di cui sono a conoscenza in dovrebbero, secondo l’EVIA, essere riportati nel certificato pochi e il rischio di disapplicazione è, quindi, molto alto. di prestazione energetica. In questo modo non solo Gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica si fornirebbero a proprietari e occupanti informazioni inoltre raramente considerano aspetti inerenti la fisica trasparenti sull’immobile, promuovendo anche una dell’edificio o la qualità dell’aria interna. Una lacuna che maggiore conoscenza di questo aspetto, ma si darebbe andrebbe colmata. anche alla IAQ il giusto riconoscimento come elemento Tra i paesi esaminati, soltanto i codici di costruzione fondamentale per il raggiungimento e mantenimento del svedesi riservano ampio spazio agli aspetti legati alla comfort abitativo. qualità dell’aria interna negli edifici esistenti. t

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Heating

Heating

Fresh Air Sostanze inquinanti nell’aria

Temperatura Pollini Rumore

Cooling

Zehnder: tutto per un ambiente confortevole, sano ed energeticamente efficiente. Zehnder Comfosystems Sistemi per la ventilazione climatica Zehnder Radiatori Radiatori e scaldasalviette Zehnder Nestsystems Sistemi per la climatizzazione radiante

www.zehnder.it

Aria esterna Aria di mandata Aria di ripresa Espulsione aria


TENDENZE

ABBONATI PER LEGGERE http://shop.quine.it/dettaglio.asp?idprodotto=10

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SUPERFICIALI, MA INNOVATIVI ED EMOZIONALI Si fanno calpestare, rovesciare addosso di tutto, ma non temono nulla, neanche bambini armati di matita; sono le “nuove” superfici per l’architettura e l’arredo di interni u CLAUDIO MOLTANI

C’

è un filo invisibile che lega designer, progettisti, ricercatori e aziende, impegnati in una continua ricerca e sperimentazione di nuovi materiali per l’architettura, da cui nascono — quando si è bravi e fortunati — prodotti innovativi, capaci non solo di rispondere ad un bisogno, ma anche di sorprendere ed emozionare. Un trait d’union che nei materiali da rivestimento spesso fa la differenza fra un prodotto di alta gamma e uno da “bricolage”. Le ultime tendenze nei materiali da rivestimento (per pavimentazione, top cucina o lavello, ma anche per copertura di facciate ventilate) sembrano andare in questa direzione. Devono resistere a qualsiasi attacco, fisico o chimico, e al contempo coinvolgere tutti i sensi, dalla vista al tatto. Meglio se eco-compatibili, riciclabili, facili da pulire e privi di emissioni volatili che potrebbero contribuire all’inquinamento indoor. Ultimo, ma non per importanza, devono possedere un buon rapporto fra qualità e prezzo.

LAPÈLLE. La collezione di rivestimenti per interni (anche in bagno) prevede numerose nuance cromatiche abbinate a diverse tipologie di pelle, dalle più classiche a quelle caratterizzate da effetti metallici e iridescenti. Le tessere sono quadrate, rettangolari o triangolari, disponibili in misure diverse e fra loro componibili, in versioni piatte o 3d. Un innovativo sistema di posa permette di installare e successivamente sostituire ogni piastrella, senza lavori strutturali, su qualsiasi superficie, anche curva. Ogni modulo è composto da un substrato poliuretanico a media densità sul quale viene applicata la finitura in pelle, trattata per resistere all’acqua e alle macchie. Il prodotto presenta anche proprietà fonoassorbenti e di resistenza al fuoco.

Naturali e inusuali

Tendenze che coinvolgono materiali diversi, spesso distanti come il marmo e le “new surface”, legno o ceramica, vetro e metalli. Con qualche sorpresa, come la fibra di fico d’india, una scoperta frutto di quella genialità tutta italiana (siciliana, in questo caso) da cui nasce il vero senso di quel concept che va sotto il nome di made in italy. O la pelle, che dalle concerie venete si fa strada negli ambienti domestici, bagno compreso. Ancora una volta, la funzione mediatrice del designer è essenziale per fornire il necessario “valore aggiunto” al materiale, non solo in termini estetici. Altrettanto importante è la capacità di abbinare a valori quali “design” o “bellezza” le prestazioni materiche o di processo che determinano, in ultima analisi, il successo di un prodotto. E per rispondere alla inevitabile domanda “ma si può parlare di tendenza?” la risposta non può che essere ancora una volta negativa. Ma si può sicuramente parlare di tridimensionalità, di effetti ottici stranianti e ingannatrici, di coinvolgimento tattile. E, in ultima analisi, di una materia, qualunque essa sia, sempre più easy. In ogni ambiente… t

SIKALINDI. Il vaso karidi della foto è realizzato in legno massello di tiglio lavorato a mano e rivestito con fibra di fico d’india (sikalindi), con parti laccate e finitura metallizzata. La finitura è anche utilizzata per rivestire tavoli, mobili contenitori e cornici. Disponibile in vari spessori e colori la fibra “sikalindi” — che in griko (lingua di una minoranza linguistica ancora utilizzata nel salento e risalente ai tempi della dominazione greca) significa “fico d’india” — si ottiene ancora oggi attraverso un procedimento meticoloso ed in gran parte manuale. n.57

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BENCORE. Ecoben Wave è un pannello composito per l’architettura di interni con anima alveolare in cartone riciclato formata da piani ondulati sovrapposti, distanti 5 mm, laminati con resina copoliestere o acrilica, dotati di finiture liscia e satinata. Il pannello può essere utilizzato per realizzare pareti, porte, tavoli, mensole e numerose altre applicazioni nell’architettura di interni ad alto contenuto di design, quando si voglia prestare attenzione all’origine naturale o riciclata dei materiali.

LISTONE GIORDANO. Si chiama biscuit la collezione disegnata da Patricia Urquiola per Listone Giordano, che fa riscoprire ai pavimenti in legno la loro naturale vocazione decorativa e dona alla materia una configurazione più sinuosa. Biscuit nasce infatti da un’approfondita analisi dei sistemi di posatura tradizionale del parquet e diviene elemento di collegamento ideale tra l’eredità storica e lo stile contemporaneo. Il terminale dei listelli è immaginato come un profilo stondato e modifica, quindi, il consueto carattere lineare del modulo. Ne derivano molteplici versioni di parquet, ciascuna delle quali riferita ad un linguaggio differente, ma con una valenza di taglio assolutamente attuale: intarsio, mosaico, spina di pesce, cassero regolare.

CASALGRANDE PADANA. Earth by Pininfarina nasce dalla fusione dell’esperienza di Casalgrande Padana e il design Pininfarina, con l’obiettivo di dar vita ad una collezione unica. L’originalità del progetto risiede nella versatilità del sistema, che permette di combinare piastrelle che trasmettono sensazioni di lusso e fascino per la ricercatezza e l’essenzialità del disegno, con decori ricchi di suggestioni che rimandano al mondo dell’auto. La texture della lastra — in gres porcellanato — è concettualmente frutto della fusione di tre materiali diversi (vetro, pelle e tessuto) e genera un forte effetto multisensoriale.

BRIX. Le collezioni ruotano intorno al concetto di “molto piccolo” e sono quindi caratterizzate da tasselli di diversa forma (triangolare, tonda, quadrata, sferica) con dimensioni comprese tra 5 e 6 millimetri. L’idea dei micro-brick prende le mosse dalla riduzione in scala del classico mattoncino utilizzato in edilizia: tessere rettangolari in gres a tutta massa di 5x10 mm (spesse 3 mm) compongono sette differenti pattern. Il variare d’orientamento e distanza tra i singoli tasselli crea i motivi che rimandano, in miniatura, dall’idea di parete mattonata sino al più articolato concetto di pavimento lastricato.

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LITHOS DESIGN. Il nome della prima collezione, disegnata da Raffaello Galiotto per Lithos Design, è Cesello, disponibile in 6 rivestimenti. Il comune denominatore è un sofisticato alternarsi di dolci ondulazioni di superficie e tracciati più marcati. L’ordito del khadi, il tipico tessuto artigianale di cotone indiano, è fortemente evocato in questo rivestimento dove i “fili” si dipanano prima separati per poi intrecciarsi e sovrapporsi in modo sempre più fitto a formare una trama elegante.

LAPITEC. Le qualità tecniche sono quelle che hanno fatto conoscere la pietra sinterizzata a tutta massa in Italia e nel mondo come materiale d’eccellenza per piani cucina, rivestimenti interni, pareti ventilate, camminamenti e complementi d’arredo. L’essere a tutta massa amplifica l’effetto naturale di questo arabescato: ogni venatura attraversa per intero lo spessore della lastra, dando una sensazione di profondità grazie al gioco di rimando fra sfondo e primo piano.

CERAMICA SANT’AGOSTINO. La nuova collezione Digitalart di Ceramica Sant’Agostino fa irruzione nel mondo del fashion appropriandosi dei grafismi artistici dei tessuti e definendo un nuovo codice ornamentale della materia ceramica più avanzata. La fonte d’ispirazione è la “pixel art” degli anni ottanta che viene rivisitata per scrivere un inedito linguaggio nel mondo del design. Digitalart non si limita però a tradurre la cifra stilistica delle tetxure ma le interpreta artisticamente attraverso una chiave di lettura grafica, sintetizzata nel movimento cromatico di vuoti e di pieni, alternati attraverso sequenze visive che diventano linguaggio.

REFIN. Dal modulo quadrato della piastrella, il progetto di Labyrinth (disegnato da Giulio Iacchetti per Refin) vince la monotonia della standardizzazione utilizzando sistemi modulari che danno vita a decori sempre diversi, in un’infinità di possibili combinazioni. La superficie cambia attraverso semplici variazioni di posa e l’occhio si perde in labirintici effetti zig-zag, speculari, simmetrici o casuali. La piastrella ceramica sfida quindi la sua stessa natura, perdendo la rigida serialità e acquisendo una terza dimensione percepita, che scardina i vincoli a cui è legata proiettando nell’emozione del trompe l’oeil edei disegni modulari ispirati dal maestro Escher.

TAGINA. La linea Details vede la ceramica a pasta bianca assumere una tridimensionalità inedita: così le pareti acquistano spessore grazie a giochi di ombre e luci, di linee che si incrociano generando volumi sempre in movimento n.57

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