![](https://assets.isu.pub/document-structure/220909082609-a6c7ea69b1792a2508d09a6fbfea51e7/v1/8fd84bc5f688be65d9ddb7576389049b.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
6 minute read
RIQUALIFICAZIONE E RISANAMENTO DI UN EDIFICIO ANNI ’50: FINITO, O QUASI...
Riqualificazione e risanamento di un edificio anni ’50:
finito, o quasi…
Oltre che una riqualificazione estetica e funzionale, l’obiettivo generale è il recupero in termini di efficienza energetica dell’edificio. In questa puntata, comfort interno
DAVIDE GIGLI
Partiamo da cosa manca. Data la congiuntura del mercato, alcuni elementi latitano ancora. Le porte interne e alcuni piccoli dettagli legati all’impianto elettrico hanno messo in stand-by gli ultimi ritocchi del pittore e anche la fornitura di controsoffitto nel piano cantine non è ancora pervenuta. Arriveranno. Quello che vorrei sottolineare oggi è l’aspetto documentabile e documentato del comfort interno. Le foto che presentiamo
oggi, anche se un po’ ripetitive, servono a dimostrare il confronto tra le condizioni interne ed esterne durante i diversi momenti di questa prima metà dell’anno (Tabella 1). Va detto che il sistema di sensori non è professionale, ma è sicuramente in grado di darci una lettura di massima delle condizioni climatiche. Il sensore esterno è in un punto che non riceve irraggiamento diretto, forse solo un po’ di albedo dagli elementi circostanti. È posizionato sul balcone esposto a sud-ovest; riceve, quindi, il massimo irraggiamento solare a partire dalle ore 16 fino alle ore 20 circa. La sonda interna, invece, è posizionata nel soggiorno, sul lato sud-ovest dell’appartamento. I dati dunque, seppur grezzi, sono coerenti. Mancano, purtroppo, i dati di inizio anno, ma il trasloco è avvenuto soltanto a febbraio/marzo; cercheremo di dotarci di una strumentazione migliore in termini di qualità scientifica, in grado di raccogliere i dati in continuo. In ogni caso, questi primi dati evidenziano chiaramente come le temperature interne dell’appartamento sembrano essere molto stabili, con un andamento proporzionale al cambiamento stagionale. Al crescere delle sollecitazioni termiche esterne, la condizione interna varia in maniera molto più lenta. Senza isolamento termico è possibile ipotizzare che le due curve di andamento delle temperature – soprattutto quella della temperatura interna, dove la fluttuazione sembra essere molto limitata nel breve periodo – avrebbero un’ampiezza molto diversa con un andamento (nel periodo di non riscaldamento) proporzionato a quello generale delle temperature esterne. L’ammettenza termica della parete lato interno, grazie al solo isolamento interno, riesce infatti a ridurre il trasferimento termico dato dall’irraggiamento solare. È, inoltre, molto probabile che uno spessore di isolamento termico esterno compreso tra i 10 e 16 cm contribuirebbe in maniera notevole a ridurre ancora di più il passaggio di calore (per conduzione) verso l’interno, riducendo in maggior misura il trasferimento termico; oltre che la dispersione verso l’esterno in condizioni invernali. Il contributo del triplo vetro è notevole, ma non sarebbe sufficiente se nelle condizioni di massimo irraggiamento non fosse supportato dall’ombreggiamento garantito dalle persiane oscuranti che, con le lamelle orientate in orizzontale, consentono il passaggio di luce indiretta, ma non di radiazione luminosa diretta che, attraversando il vetro, si trasformerebbe in radiazione infrarossa. Almeno per il soggiorno, sottoposto in effetti a una forte componente di irraggiamento estivo, è in fase di valutazione l’applicazione di pellicole antisolari; consapevoli del fatto che ciò può ridurre gli apporti solari invernali, che però non sembrano significativi nell’economia generale di questo progetto.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/220909082609-a6c7ea69b1792a2508d09a6fbfea51e7/v1/7e65cbd8c9b62db242c28cfa1b2f0473.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/220909082609-a6c7ea69b1792a2508d09a6fbfea51e7/v1/aefccfcbcfb238a0c4adc9ea73f7dfd7.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
Data
28/03/2022 28/03/2022 18/05/2022 18/05/2022 18/05/2022 26/05/2022 06/06/2022 17/06/2022 22/06/2022 22/06/2022 23/06/2022 23/06/2022 27/06/2022 TABELLA 1. Condizioni interne ed esterne durante diversi momenti dell’anno
T indoor T outdoor ΔT RH indoor RH outdoor
20,8 21,5 26,6 26,7 26,5 25,1 26,8 27,9 26,4 26,2 25,1 25,0 28.8 8,7 24,8 32,7 30,8 25,3 32,7 33,3 36,5 24,6 22,6 19,9 20,8 38.8 +12,1 -3,3 -6,1 -4,1 +1,2 -7,6 -6,5 -8,6 +1,8 +3,6 +5,2 +4,2 +10 50% 48% 49% 49% 46% 46% 47% 35% 55% 55% 56% 58% 45% 32% 24% 21% 22% 26% 22% 20% 20% 51% 55% 60% 58% 20%
Time
VENTILAZIONE MECCANICA CONTROLLATA
In aggiunta alle analisi di cui sopra, va descritto l’utilizzo della ventilazione meccanica controllata. Nel periodo in cui la temperatura esterna diurna è stata inferiore o uguale a quella interna, la VMC – come si evince dai primi dati di RH interna – è servita come elemento di controllo dell’umidità relativa e della qualità dell’aria, insieme all’intonaco di argilla e all’isolamento interno in fibra di legno e calcio silicato, come volàno igrometrico funzionante. Nel periodo in cui la temperatura esterna è cresciuta, fino a superare quella interna, la VMC è stata usata come “estrazione”; è stata spesso impostata su volumi di ricambio maggiori rispetto alla condizione invernale. Nei periodi di basso tenore di umidità esterna, la VMC ha contribuito a mantenere equilibrato il valore di di umidità interna, soprattutto nei mesi intermedi, in cui i serramenti sono stati mantenuti più chiusi rispetto al periodo attuale (giugno) in cui è stato dato molto rilievo al free-cooling. I serramenti sono stati mantenuti aperti nel periodo notturno, per sfruttare l’abbassamento delle temperature e le correnti d’aria, senza verificare le condizioni di RH. In ogni caso, il volano igrometrico, TEMPERATURE RILEVATE in giorni diversi e prevalentemente in orario tardo-pomeridiano
![](https://assets.isu.pub/document-structure/220909082609-a6c7ea69b1792a2508d09a6fbfea51e7/v1/e7ed0d037e6d629eb028223797171d1c.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/220909082609-a6c7ea69b1792a2508d09a6fbfea51e7/v1/ad23466ebec37d08b1244791368aeacb.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
nell’eventualità di limitato scambio di aria con l’esterno, è dovuto principalmente alla presenza di isolamento interno e intonaco igroscopici e traspiranti. È presente anche una predisposizione per l’impianto di climatizzazione che non è detto verrà utilizzato.
ESTETICA
La dimensione estetica e architettonica, intesa in senso di bellezza, è soggettiva: un giudizio personale è condizionato dalla storia dietro ogni scelta dimensionale e materiale. Per cui non ci addentreremo troppo in questo campo. Indubbiamente è possibile affermare che l’ambiente realizzato è molto semplice, ma caldo e accogliente nei toni; è stato volutamente evitato l’effetto “tutto bianco” che spesso viene proposto come “contemporaneo” e “attuale”, mentre – a mio avviso – riflette solo una scelta di comodo, sia compositiva che economica. La favorevole esposizione della zona giorno rende l’ambiente estremamente luminoso anche in orario serale (attualmente, metà giugno, è possibile non usare illuminazione artificiale fino alle 21 circa, ottimo in contesto urbano), mentre in orario diurno la presenza di un intonaco colorato mitiga la quasi eccessiva luminosità del soggiorno, grazie anche al ridotto fattore di trasmissione luminosa dato dai tripli vetri; il posizionamento di diverse piante in vaso e ricadenti cerca di rendere l’ambiente rilassante e, per quanto possibile, più naturale, anche se in realtà la scelta delle specie vegetali è più legata al concetto di comfort ambientale, in particolare la qualità dell’aria. Sono presenti piante di Potos, Hedera Helix, Dracaena Elegans e Dracaena Marginata e Sansevieria. Tutte queste piante sono note per avere particolari capacità di assorbimento di inquinanti, studiate e documentate per la prima volta negli studi di B.C. Wolverton per la Nasa negli anni ’70. La presenza di queste piante è da considerarsi come parte del meccanismo della “macchina per abitare” realizzata, dove la macchina ha pochi elementi impiantistici e lavora invece con un sistema low-tech, che funziona in passivo sfruttando le caratteristiche insite nei materiali. A mio avviso, il suggerimento da cogliere dentro questo progetto è il fatto che estetica (se non decade nel narcisismo), tecnica energo-tecno-igrometrica e rispetto dei regolamenti possono comunque portare a ottimi risultati in termini di comfort e risparmio energetico; e lo possono fare attraverso un sistema semplice e autoregolante.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/220909082609-a6c7ea69b1792a2508d09a6fbfea51e7/v1/56f915cd19232e5908fea8ada4427674.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
PER IL FUTURO?
Per la prossima primavera abbiamo in previsione di recuperare il sottotetto, risanando (isolando) al contempo il manto di copertura. A ciò si aggiungerà la sostituzione dell’attuale caldaia a metano; allo studio ci sono diverse ipotesi: sistema a pompa di calore con integrazione fotovoltaica contro un sistema ibrido, sia come generatore che come pannelli (cioè pannelli a doppia funzione, fotovoltaica e solare), con la possibilità di utilizzare la predisposizione per il clima in un sistema invertibile, in grado di produrre anche raffrescamento (di cui come visto si ha una necessità limitata). Ultimo ma non meno importante, sarà integrata una stufa ad accumulo in pietra ollare alimentata a legna e pellet, in grado di coprire un’alta percentuale di fabbisogno di riscaldamento, limitando al massimo – in combinazione a uno dei sistemi sopra descritti – l’utilizzo di fonti fossili. Insomma, un testo ancora tutto da scrivere…