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Coleotteri stafilinidi

a cura di Chiara Dassi

Gli stafilinidi sono una famiglia dell’ordine dei coleotteri che comprende ben 20.000 specie con habitat assai vari: prati, alberi, grotte, formicai e, addirittura il corpo di altri animali e hanno abitudini altrettanto varie.

Il ciclo biologico segue lo schema uovo larva pupa adulto. La femmina dopo essere stata fecondata depone non numerose uova piuttosto grandi protette da un guscio resistente dai disegni geometrici. Curioso è il comportamento del genere Bledius presente anche in Italia nei terreni sabbiosi ove scavano gallerie verticali ove depongono le uova a una a una fissandole alle pareti con una goccia dei propri escrementi. Le larve si nutrono delle alghe unicellulari che proliferano nelle varie celle appositamente scavate.

Disegno b/n da Grandi. A) larva di Stenus sp. B) larva di Paedus riparius C) adulto di Staphylinus olens

La durata della vita larvale varia ad esempio per il genere Bledius una ventina di giorni se tenute a 25°C con circa 85-95% di umidità e con abbondante cibo mentre le Atemeles hanno generalmente una sola generazione all’anno.

Molte specie di stafilinidi convivono pacificamente con le formiche o le termiti che le ospitano anzi collaborano a tenerne puliti i nidi nutrendosi dei detriti presenti. Altre specie si comportano da veri e propri parassiti infatti secernono una sostanza di cui le operaie sono ghiotte che ha un’azione inebriante che spinge le malcapitate a trascurare i loro compiti di nutrici e a fornire cibo agli ospiti invasori.

Gli adulti della specie Zyras hamifer invece è una divoratrice di termiti e ha un metodo di caccia assai feroce.

Raggiunge una apertura del termitaio e vi introduce l’addome muovendolo in modo da attirare l’attenzione di una termite che subito la insegue, ma è l’obiettivo della Zyras che così l’attira in un luogo appartato dove la divora. Non è raro trovare poco lontano dal nido delle termiti veri e propri cimiteri con i resti delle incaute termiti.

I rapporti con l’uomo vanno dai danni causati dalle secrezioni degli stafilinidi del genere Paederus in grado di causare dermatiti anche gravi al Belonuchus formosus che preda le larve dei Ditteri Tripaneidi; infatti, la specie è stata utilizzata nella lotta biologica alle mosche dell’ulivo (Bactrocera oleae) e degli agrumi (Ceratitis capitata).

Disegno b/n da Patrizi ridisegnato da Grandi. Uno stafilinide della specie Smectonia gridellii strappa a viva forza una larva di Anomma sp. per divorarla mentre una formica custode tenta invano di impedirlo

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