Quine Srl - n.2 marzo 2019 / www.dimensionepulito.it Un percorso formativo per la cultura del pulito marzo 2019 www.dimensionepulito.it VIII SICUREZZA Pregi e insidie di muffe e lieviti negli alimenti XII FOOD PACKAGING Contenitori per alimenti: cosa c’è da sapere XVI INTERVISTA Controllo, sicurezza e qualità per il Gruppo Orogel XX MANAGEMENT Selezione dei fornitori: garanzie e controlli XXX PEST CONTROL Il problema insolito delle lucertole Detergenti e prodotti di manutenzione per tutti gli ambienti ITIDET Sede Terza Artigianale Colonia Elisabetta Lotto 20 Tarquinia (VT) +39 0766 Legale Corso Centocelle, 00053 Civitavecchia (RM) segreteria@itidet.it www.itidet.it Efficace anche su ogni superficie tessile ODORI SGRADEVOLI? ITIDOR Elettra li neutralizza al primo spruzzo lasciando nell’ambiente una piacevole fragranza al limone. Appositamente studiato per le cucine professionali IGIENE ALIMENTARESpeciale Speciale Igiene Alimentare RETRO 8 Mercati Spazzatrici, il mercato è in ripresa 24 Normative Fatturazione elettronica: come superare le difficoltà 30 Eventi Disinfestando 2019: le interviste ai protagonisti 1991-2019 i nostri 28 anni!
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Adiatek è un’azienda italiana che produce lavasciuga pavimenti industriali, con operatore a terra e a bordo, che si distinguono per il design e la tecnica applicata. Produce 30 modelli diversi per dimensioni, tipologia di spazzole (circolari o cilindriche), sistema di lavoro (lavante o lavante/ spazzante) e alimentazione (elettrica o batterie). Le larghezze di lavoro vanno da 30 a 100 cm.
8 24 30 5 marzo 2019 Mensile di pulizie industriali, sanificazione e igiene ambientale Quine Srl n.2 marzo 2019 www.dimensionepulito.it Per saperne di più collegati, da qui, pulito CANTIERI Speciale Speciale Igiene Alimentare RETRO 8 Mercati Spazzatrici, il mercato è in ripresa 24 Normative Fatturazione elettronica: come superare le difficoltà 30 Eventi Disinfestando 2019: le interviste ai protagonisti 1991-2019 i nostri 28 anni! * SPECIALE IGIENE ALIMENTARE RETRO Sommario
ANNO 28 N.2 MARZO 2019
MERCATI 8 Spazzatrici, il mercato è in ripresa Alessandra Mecca Segnali positivi dal mercato per i componenti Alessandra Mecca NORMATIVE 24 Fatturazione elettronica: una guida per superare le difficoltà Sebastian Bendinelli EVENTI 30 6^ Edizione della Expo-Conference della Disinfestazione italiana Cristina Cardinali Un percorso formativo per la cultura del pulito marzo 2019 www.dimensionepulito.it VIII SICUREZZA Pregi e insidie di muffe e lieviti negli alimenti XII FOOD ContenitoriPACKAGING per alimenti: cosa c’è da sapere XVI INTERVISTA Controllo, sicurezza e qualità per il Gruppo Orogel XX MANAGEMENT Selezione dei fornitori: garanzie e controlli XXX PEST CONTROL Il problema insolito delle lucertole Detergenti e prodotti di manutenzione per tutti gli ambienti Srl Operativa Terza Zona Artigianale Loc. Elisabetta Lotto 20 01016 Tarquinia (VT) Tel./Fax +39 856398 Sede Corso Centocelle, 18 Civitavecchia (RM) segreteria@itidet.it www.itidet.it Efficace anche ogni superficie tessile ODORI ITIDORSGRADEVOLI? Elettra neutralizza al primo spruzzo lasciando nell’ambiente una piacevole fragranza Appositamentelimone.studiato per le cucine professionali IGIENE ALIMENTARESpeciale 1 - Disinfestazione e servizi ambientali 14% 2 - Alberghi 8% 3 - Aziende alimentari e varie 10% 4 - Pubblici esercizi 8% 5 - Enti pubblici 3% 6 - Grande distribuzione 3% 7 - Imprese di pulizia 30% 8 - Rivenditori 16% 9 - Sanità 8% 1 2 5 6 7 8 9 3 Periodico mensile edito da Quine Srl Via G. Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel. 02.69001255 | Fax 02.69001277
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Speciale Igiene Alimentare
Amuchina XI Bayer IV Copyr XLI Falpi VI GEAM XLIV Icefor III
I.N.D.I.A XXXVII Itidet I Copertina Martignani XLVII Medusa XV Newpharm XXXI Orma V
Pulire Verona II Copertina Spray Team XXXIII STI XXVII TTS Cleaning XXII ZAPI Expert XLV
7 marzo 2019
Scenari
Spazzatrici, il mercato è in ripresa
Segnali positivi per queste tipologie di macchine: con o senza aspirazione e uomo a bordo, nel 2017, escluso le stradali, registrano +8 % rispetto all’anno precedente, con buoni risultati anche nel 2018
L’annuale indagine di AfidampFAB, l’Associazione Fabbricanti Italiani Macchine, Prodotti e Attrezzi per la Pulizia Professionale e l’Igiene degli ambienti, anche per il 2017 ha scattato una nitida fotografia del settore del cleaning professionale. Quello che è emerso, è un trend positivo. Con un fatturato complessivo di 1.732.270.093 € e dati in crescita sia in Italia, sia all’estero, il comparto si dimostra sano. I dati
dell’indagine confermano pertanto l’andamento positivo che aveva visto l’intero settore in ripresa e una crescita, nel 2015-2016, del 7%. In particolare il mercato italiano fa registrare nel 2017 un aumento del 6% rispetto all’anno precedente e un fatturato globale di 824.316.477 €
A guidare la crescita, anche il comparto delle macchine, che rappresenta il 32% dell’universo del cleaning professionale. Ha realizzato, nel 2017, 550.069.546 € di fatturato (+6% rispetto al 2016). Segno posi-
Lorenzo Ragazzo
tivo anche per le spazzatrici (escluso le stradali). Con o senza aspirazione e uomo a bordo, hanno un fatturato globale di 50.317.182,949 € (+8 %). Cifre e segni positivi che sono il riflesso di un mondo di imprese, attive nel segmento delle spazzatrici, che producono fatturato e generano lavoro. In questa inchiesta, abbiamo raccolto i pareri, circa l’andamento del mercato, dei manager di alcune tra le realtà più importanti.
UN MERCATO FLORIDO, ANCHE PER LE AZIENDE
A confermare lo stato di salute del comparto delle spazzatrici, sono Lorenzo Ragazzo , Responsabile Commerciale di MP-HT metal frame sweepers e Dante Rossetti, Responsabile Marketing di Lavorwash, che afferma: «Quelli resi noti dall’indagine di AfidampFAB, sono dati positivi che rispecchia -
8 marzo 2019 Mercati
Alessandra Mecca
no anche la nostra crescita. In generale, il mercato del cleaning è in crescita. Parlando in dettaglio della famiglia delle spazzatrici, nel nostro caso il 2017 e il 2018 hanno registrato tassi di aumento superiori alla media».
Una situazione analoga è registrata da Isal, come possiamo intendere dalle parole di Daniele Bonini , il Direttore Commerciale dell’azienda: «Isal sta vivendo una fortissima crescita, sia in termini di volumi di produzione sia in termini di fatturato. Rispetto al 2017, abbiamo avuto un incremento del 30% del fatturato e del 48% per quanto riguarda la produzione». Numeri molto positivi anche per Comac che, attraverso le parole dell’ AD , Giancarlo Ruffo , scatta un’istantanea precisa del mercato.
«Un cauto e soppesato ottimismo appare d’obbligo - sostiene Ruffo - l’indagine evidenzia un comparto vivo e reattivo, che cresce all’insegna dell’innovazione, guadagnando punti significativi anche in termini di fatturato. I fabbricanti italiani sono impegnati in un grande sforzo di internazionalizzazione, mentre il passaggio generazionale d’impresa favorisce gli investimenti sul digitale e sulle nuove tecnologie, nella prospettiva dell’industria 4.0. Siamo compiaciuti, in particolare, del significativo incremento registrato dalle spazzatrici, un settore molto importante per Comac. Il Made in Italy si conferma, insomma, pienamente all’altezza delle aspettative. Oltre a realizzare macchine sempre più performanti, affidabili ed ecologicamente sostenibili, con la riduzione dei consumi energetici e
d’acqua, abbiamo consolidato la nostra presenza in Europa e nel mondo creando, per esempio, Comac France, con sede a Lione. Senza contare il prezioso accordo di partnership commerciale maturato in India, che ci ha permesso di rafforzare la presenza del marchio e dell’intero Gruppo anche in quel grande Paese. Soddisfazione anche per IPC
Cleaning , come trapela dalla dichiarazione di Attilio Momi , operatore nel settore dal 1995, che sottolinea ulteriori incrementi nel corso del 2018. «L’azienda - sono le sue parole - conferma l’andamento generale sopra riportato. Particolarmente nel 2018 ha riscontrato un incremento dell’interesse verso queste macchine industriali, sia per le più compatte uomo a terra, adatte a lavorare in ambienti medio piccoli, sia per quelle uomo a bordo, che sono indicate invece per gli ambienti di dimensioni più importanti».
Secondo Nico Trotta , Marketing Manager di Kärcher , la crescita del comparto spazzatrici è andata di pari passo con quella dell’economia in generale, nel periodo in oggetto. «Confermando anche dal nostro punto di vista la crescita in questo segmento di prodotto - afferma l’intervistato - , non possiamo che constatare la moderata ripresa della domanda, dovuta parzialmente all’effetto sostituzione e in parte anche a un’accelerazione generale dell’economia avvenuta tra il 2017 e il 2018. Nell’osservare ciò, prevediamo che questo trend proseguirà anche nel 2019. Nel corso degli ultimi due anni Kärcher è cresciuta in modo superiore al mercato, grazie all’inserimento di nuovi pro -
Daniele Bonini
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Mercati Scenari
dotti e a un’organizzazione commerciale ulteriormente ottimizzata per coprire efficacemente tutto il territorio».
NOTIZIE DALL’ESTERO
A contribuire al benessere del segmento, anche i dati riguardanti le vendite all’estero. I numeri comunicati da Afidamp mostrano un incremento del 5% con un fatturato totale di 907.953.616 € . Degni di nota, sono i dati del segmento spazzatrici relativi all’esportazione, con un fatturato, nel 2017, di 31.303.320,208 € (+2%).
Una situazione, questa, che rispecchia quella di una importante fetta delle aziende che operano nel campo. Le esportazioni di Comac sono in costante ascesa, sia per oculate politiche di accordi con prestigiosi partner commerciali, sia per merito delle produzioni, altamente competitive in termini di rapporto qualità prezzo. «Negli ultimi anni - spiega Ruffo - abbiamo investito molto per innovare i processi di produzione e preparare le risorse umane. Attualmente possiamo contare sull’apporto di dieci nuovi area manager: giovani, laureati, motivati, che parlano fluentemente tre lingue. Con il loro aiuto stiamo andando alla conquista di nuovi mercati emergenti, compresi quelli di Stati africani come la Nigeria, il Ghana, la Costa d’Avorio e il Sudafrica».
Le vendite all’estero stanno andando molto bene anche per Lavorwash , come sostiene Dante Rossetti : «In alcuni Paesi la crescita è a doppia ci-
fra percentuale. Per noi l’estero è molto importante e negli anni ci sta dando parecchie soddisfazioni».
In alcuni casi, sono proprio le esportazioni a trainare le vendite.
«Anche le vendite all’estero - rivela Momi , riguardo a IPC - hanno avuto un trend positivo. Possiamo dire che hanno avuto un’incidenza maggiore rispetto a quelle del mercato interno». Concordano con questa affermazione, i manager di Isal e MP-HT : per la prima azienda, infatti, le vendite fuori dall’Italia rappresentano il 75% del fatturato, per la seconda, invece, il 70%.
I FATTORI DI CRESCITA
Se le aziende sono unanimi nell’affermare che il mercato delle spazzatrici, nel periodo di tempo preso in considerazione, sia florido, proviamo ora a individuare, con il loro apporto, quali siano i fattori chiave per la crescita. Per il Responsabile Commerciale di MP-HT , il segreto del successo risiede nella specializzazione e nella qualità. Kärcher fa un’importante distinzione: «Per crescere nel breve periodo - è il pensiero di Nico Trotta - è necessario contare su un’offerta commerciale ampia e tecnologicamente avanzata, al fine di intercettare e risolvere ogni esigenza manifestata dalla clientela. Per mantenere questa crescita, d’altro canto, è fondamentale poter garantire oltre a prodotti affidabili, anche un servizio di pari livello, che riduca al minimo le conseguenze di eventuali fermi macchina. Ma è senz’altro la consulenza a generare fidelizzazione, perché consente
Giancarlo Ruffo
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all’azienda di diventare stabile interlocutore dei propri clienti, dando vita così a una partnership di lunga durata». Elementi, individuati anche da Isal: per il manager dell’azienda, infatti, «è necessario puntare sull’innovazione, investire nelle nuove tecnologie, porre grande attenzione al servizio al cliente e incentivare la promozione attraverso i nuovi canali di comunicazione».
Parliamo quindi di personalizzazione e diversificazione dell’offerta, ma anche di sicurezza dell’operatore e attenzione per l’ergonomia, ottimizzazione dei costi della pulizia meccanizzata al metro quadro, risparmio energetico e consumo ridotto di acqua. «Tutto questo - è il pensiero dell’AD di Comac - rappresentano altrettante importanti richieste che continuano a provenire sia dal mercato delle lavasciuga sia da quello delle spazzatrici. Comac ha risposto a queste e altre fondamentali esigenze creando macchine assai versatili, con operatore a terra e uomo a bordo, dotate di tutte le più innovative e moderne tecnologie».
Tra i fattori importanti, emerge anche quello relativo al costo e alla sua ottimizzazione. In quest’ottica, è significativo il pensiero di Dante Rossetti : «Per noi di Lavorwash, la chiave di crescita, nel breve come nel lungo periodo, è la qualità del prodotto che offriamo e il rapporto qualità/ prezzo. Inoltre, siamo molto attenti al servizio post vendita». Alle sue parole, fanno eco quelle di Attilio Momi per IPC: «Durata, affidabilità, contenuti costi di mantenimento e sicuramente la capacità di assolvere alle attività specifiche che l’operatore richiede,
sono gli elementi sui quali soffermarsi».
SUPPORTI CHE FANNO LA DIFFERENZA
Possiamo affermare, quindi, che il marketing e l’assistenza post-vendita rivestano un ruolo sempre più decisivo: segno, questo, di una strutturazione sempre più professionale e una crescita anche in termini di qualità e servizio. L’impegno della maggioranza delle aziende qui prese in considerazione, è totale.
«La nostra clientela - afferma Giancarlo Ruffo - sa di poter contare sempre su un eccellente servizio di assistenza, puntuale, mirato e assai tempestivo. I canali sono molteplici: dall’assistenza - telefonica o via mail- fornita da personale qualificato, al supporto presso i cantieri per la dimostrazione prodotti agli utilizzatori finali, all’assistenza tecnica finalizzata alla presentazione di prodotti o meeting organizzati dai rivenditori. La nostra dotazione tecnologica vanta ormai un’ampia gamma di strumenti per restare costantemente in contatto - virtuale e on line - con Comac e i suoi consulenti esperti, sempre a disposizione dei clienti. Però il nostro vero punto di forza sono le risorse umane, ovvero uno staff di professionisti e tecnici specificamente preparati per svolgere al meglio nel questa delicata funzione».
Il supporto al cliente, inizia già nella fase pre-vendita. «Da sempre - sottolinea Attilio Momi per IPC - il gruppo ritiene fondamentale fornire ai suoi partners un servizio professionale a 360 gradi che comincia con il servizio di supporto pre-vendita (definire la soluzione più adatta al clien -
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Scenari
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Ampio anche il ventaglio di supporti offerto da Kärcher , come si può evincere dalle parole di Nico Trotta : «Se c’è un ambito in cui Kärcher si sta sviluppando è proprio quello che ruota attorno ai prodotti, già di per sé ai vertici per tecnologia e innovazione. Il nostro Head Quarter consente infatti grandi economie di scala, afferenti per esempio alla formazione, all’utilizzo di software evoluti, alla condivisione di know-how di natura tecnica e commerciale, fino alla disponibilità di case-history e ricerche sugli ultimi trend a livello micro e macro economico».
Anche Isal si impegna a garantire ai clienti il miglior servizio possibile anche con il post vendita, che vede nell’assistenza tecnica e nel back office commerciale, due pilastri. «Inoltre - aggiunge Daniele Bonini - investiamo molte risorse nei training che si rivelano lo strumento più efficace in nostro possesso, soprattutto nel mercato municipale».
Proprio alla centralità del training, è rivolto un intervento di Attilio Momi . «La formazione dell’utilizzatore per IPC è un elemento essenziale che nasce dall’esigenza di sfruttare al massimo le funzio -
ni della macchina. Questo perché vengono richieste funzioni sempre più specifiche per assolvere a compiti specifici, con tempi che si riducono sempre di più e con livelli di efficienza richiesti sempre più elevati».
Un parere simile è espresso dal Responsabile Marketing di Lavorwash . «Il corretto utilizzo - affermapermette la massima pulizia nel minor tempo possibile. Con l’ottimizzazione, si ottiene un risparmio di tempo utile ad ammortizzare in breve tempo il costo del macchinario».
Formazione e business formano così un binomio indissolubile. È d’accordo il Marketing Manager di Kärcher . Questo, il suo intervento: «L’aspetto della formazione è ormai connaturato al business. Nessuno più, tantomeno un’azienda delle nostre dimensioni, può permettersi di vendere solo tecnologia. Al contrario, Kärcher offre prevalentemente know-how, supportando questa offerta con l’equipaggiamento tecnologico più idoneo per applicarlo sul campo. All’atto pratico, traduciamo questo indirizzo in centinaia di giorni di formazione rivolti alla nostra clientela, direttamente o tramite uno dei nostri Kärcher Center sul territorio».
Un training approfondito degli addetti, rappresenta quindi un
fondamentale fattore di crescita. «Il nostro Gruppo - interviene l’AD di Comac - ha sempre fortemente creduto nella formazione, investendo consistenti risorse. Ricordo, in particolare, che alcuni anni fa siamo stati i promotori della prima Scuola Nazionale del Pulito , che ha testimoniato la nostra forte volontà di creare figure in possesso di competenze articolate, a più livelli. Viaggiando e confrontandomi con esperienze significative create in Francia o in Paesi emergenti come il Brasile, credo di poter affermare che ormai anche in Italia i tempi siano davvero maturi per dar vita a un percorso serio e articolato di formazione che faccia leva sul rapporto tra aziende, Università e Isituzioni per preparare, qualificare e aggiornare professionalmente i tecnici del pulito professionale, certificando le loro competenze, dai gradi basilari dell’addestramento a quelli imprenditoriali più elevati».
SPAZZATRICI, COSA C’È NEL LORO FUTURO?
In casa Comac si respira aria di giustificato ottimismo. «Siamo molto fiduciosi per il futuro - conferma Giancarlo Ruffo - e il mercato sta premiando le nostre scelte. Fin da quando abbiamo pensato di dar vita a una specifica Divisione Spazzatrici all’interno della nostra pro -
marzo 2019 12 Mercati
Nico Trotta
duzione aziendale, ci siamo posti l’obiettivo strategico di far sì che le nostre macchine, sia industriali sia stradali, sviluppassero processi tecnologici e un know how prevalentemente ecologico, a tutela della protezione dell’ambiente. Il che significa - anzitutto - ridotti consumi di acqua, per limitare al massimo l’impiego di questo fondamentale elemento vitale, evitando gli sprechi. Ora stiamo operando al meglio delle nostre possibilità per sviluppare la Divisione spazzatrici stradali, chiamata a svolgere un ruolo primario anche nel segmento dell’igiene urbana». Anche IPC crede fortemente nelle spazzatrici. «Per questo motivointerviene Attilio Momi - IPC ha investito in una gamma rinnovata e arricchita di nuovi modelli sia uomo a bordo (155, 165, 175, 195) sia uomo a terra (750). I quattro modelli di spazzatrici uomo a bordo sono pensati per rispondere alle attività di pulizia più pesanti, allo scopo di semplificare le attività dell’operatore mantenendo elevati gli standard di efficienza. La nuova uomo a terra 750, versatile e compatta, consente di raccogliere sia piccoli sia grandi detriti senza sforzi e in modo professionale». Fiducia nel comparto delle spazzatrici è la riposta anche di Lavorwash . Secondo Dante Rossetti , anche per i prossimi anni il settore crescerà. L’azienda sottolinea la forte propensione nei Paesi emergenti all’utilizzo di macchinari per la pulizia sia di aree pubbliche sia in ambito privato.
SPAZZATRICI STRADALI, UN MERCATO INCERTO
Per quanto riguarda il segmento delle spazzatrici stradali, la tendenza è verso macchine che si distinguano per grande efficienza (con un conseguente risparmio nei consumi) e silenziosità, che rispondano ai più stringenti criteri in ambito di emissioni inquinanti,
che siano semplici da utilizzare e prodotte nell’ottica della sostenibilità.
Il mercato però, non sempre ripaga gli sforzi delle aziende, costantemente impegnate nella produzione di spazzatrici stradali altamente performanti.
Nel 2017 il segmento mostra una contrazione di 2 punti percentuali rispetto al 2016.
Giancarlo Ruffo di Comac , però, invita a guardare ai numeri da un altro punto di vista, introducendo un interessante spunto di riflessione: «Se analizziamo il mercato Europeo delle spazzatrici stradali degli ultimi due anni notiamo una costante crescita da attribuirsi principalmente a una ripresa nell’acquisto da parte delle aziende municipalizzate grazie al miglioramento del ciclo economico registrato in Europa. Il leggero calo del fatturato registratosi dai produttori italiani è quindi da ascriversi più a fattori specifici che a un vero calo della domanda».
Secondo il Marketing Manager di Kärcher, «Il segmento delle spaz-
zatrici stradali è quello in cui sono richiesti investimenti più elevati. Nella maggior parte dei casi, i clienti più attivi sono le aziende municipalizzate. È verosimile pertanto che i risultati dipendano in gran parte dai budget stanziati dalle pubbliche amministrazioni locali per rinnovare il proprio equipaggiamento: in questo senso, è chiaro che questo segmento mostri risultati con un andamento ciclico».
Per Lorenzo Ragazzo di MP-HT , il calo è da imputarsi alla presenza nel mercato di nuove aziende estere. Segnali incoraggianti, arrivano da Isal , come capiamo dalle parole di Daniele Bonini : «Abbiamo obiettivi molto ambiziosi, soprattutto legati al mondo delle spazzatrici municipali. La nostra Isal 6000 in questi primissimi mesi del 2019 ha avuto un incremento degli ordini dell’80% rispetto agli stessi mesi del 2018. È vero che l’anno passato è stato poco performante dal punto di vista della vendita delle spazzatrici municipali, ma questo 2019 è partito spumeggiante e siamo molto ottimisti».
Lorenzo Ragazzo
Scenari
Segnali positivi dal mercato per i componenti
Sotto la lente di AfidampFAB troviamo anche un settore che include molte tipologie di prodotto: si va dai dispenser per sapone e diffusori deodoranti, agli asciugamani elettrici/aria calda, da batterie e caricabatteria e spazzole e dischi trascinatori, fino ai prodotti non classificabili. È il settore Altri Prodotti , che conferma grande benessere. Il mercato, infatti, registra un’interessante crescita delle aziende di questo settore. Vediamo
ora, nello specifico, l’andamento del mercato nei segmenti afferenti al comparto macchine, con particolare riferimento al mondo di batterie e caricabatteria e di spazzole e dischi trascinatori.
BATTERIE E CARICA BATTERIE
Numeri con segno +, anche per il segmento batterie e carica batterie. Ma a cosa è dovuto questo successo? L’aumento del fatturato - almeno in parte - potrebbe essere dato dalle batterie al litio, che hanno elevato il
Lorenzo Ragazzo
costo medio del prodotto.
È questa l’interpretazione di Daniele Zaniboni, Sales & Marketing Director di Accu Italia, azienda che vanta una gamma completa di batterie con le più innovative tecnologie. Il manager aggiunge: «Sarebbe interessante valutare il parallelo con il confronto sul numero di pezzi (batterie) venduti divisi per tecnologie (piombo liquido – piombo ermetico (GEL-AGM) – litio). Non dimentichiamo che, con le batterie al litio, si utilizzano mediamente caricatori più potenti (per una ricarica più veloce) e quindi più costosi».
Per Giorgio Forni, Export Sales Engineer di SPE Elettronica Industriale, realtà specializzata nella fabbricazione di carica batterie a bordo macchina ed esterni, i numeri positivi trovano una giustificazione se letti in
14 marzo 2019 Mercati
In crescita nei segmenti afferenti al settore macchine, con particolare riferimento al mondo di batterie e caricabatteria e di spazzole e dischi trascinatori
Alessandra Mecca
DALLO SVILUPPO ALLA PRODUZIONE
Spival da 65 anni sviluppa e produce accessori per la pulizia e dispone al suo interno di tutta la filiera produttiva:
• un reparto di ricerca e sviluppo per la creazione di nuovi prodotti e un’officina stampi interna specializzata
• un reparto stampaggio con 30 presse e con le più recenti tecnologie di stampaggio
• un reparto per la produzione di spazzole con 14 macchine di ultima generazione
• un reparto di assemblaggio e un magazzino che garantiscono la massima efficienza La Spival è quindi un partner ideale per lo sviluppo e la produzione dei vostri nuovi prodotti.
Spival S.p.A.
Via Marconi, 214 51036 Larciano PT Italia Tel. +39 0573 859001-3 office@spival.com www.spival.com info@fpspulito.com www.fpspulito.com
Mercati Scenari
relazione alla pratica del noleggio. Queste, le sue parole: «L’aumento è comprensibile se si pensa che una buona fetta del mercato della pulizia industriale è collegato al rental, ovvero al noleggio delle macchine per la pulizia. Questo mercato ha un ricambio molto più rapido (i contratti sono di 3 anni mediamente) e alla scadenza le flotte vengono alienate e sostituite. Ovviamente questo va anche a impattare sui ricambi (batterie e quindi carica batterie). Per l’after market di contro, anch’esso mercato molto florido, si ha la necessità di rimpiazzare i componenti di base (quindi le batterie) che come indotto spesso hanno anche il carica batterie a corredo». Le tre aziende del segmento prese in considerazione sono tutte in linea con il mercato; crescita a doppia cifra, per esempio, per SPE e un incremento del fatturato di circa il 6%, per Accu Italia.
LE TECNOLOGIE SU CUI PUNTARE
Ad andare per la maggiore e, quindi, da preferire, secondo Accu Italia sono le batterie al piombo ermetico (GEL o AGM) e le litio, in quanto, rivela Daniele Zaniboni, «eliminano i problemi di contaminazione dell’elettrolita tipici delle batterie al piombo liquide».
SPE è specializzata nella progettazione e produzione di carica batterie con tecnologia ad Alta frequenza, a oggi, secondo Giorgio Forni, «una scelta obbligata per il mondo della pulizia industriale, dove è necessario caricare batterie sigillate Gel/AGM e LITIO, non ricaricabili con carica batterie tradizionali».
Anche Carlo Pizzini, CEO di NBA, registra una buona richiesta per la tecnologia gel. «Per quanto ci riguarda - sostiene l’intervistato - le tipologie di accumulatori aventi maggior mercato negli ultimi tempi sono quelle con tecnologia gel, affiancati da accumulatori con piastre tubolari. Sicuramente la tecnologia gel è indicata laddove non ci possano essere emissioni di gas, per esempio negli ospedali e nei centri
commerciali. Per quanto riguarda la capacità dell’accumulatore e la durata, però, le piastre tubolari offrono prestazioni più elevate».
I NUMERI DELLE IMPORTAZIONI
Parlando in maniera specifica dell’estero, possiamo affermare che questo canale ha assunto un ruolo centrale a supporto della crescita delle aziende italiane, con riferimento particolare a quelle che operano nel segmento batterie e carica batterie.
Il successo, risiede nella qualità dell’offerta Made in Italy: mercati globali - emergenti, inclusi - hanno la necessità di importare tecnologie per la pulizia e la sanificazione degli ambienti e la loro scelta, spesso e volentieri, ricade sulla tecnologia e sul know how italiani, riconosciuti come vere e proprie eccellenze.
SPAZZOLE E DISCHI TRASCINATORI
Analizziamo il segmento spazzole e dischi trascinatori. A guidare la crescita del segmento, è il mercato interno: in calo le esportazioni, tranne per alcune realtà, come Tre Colli, che riscontra grande successo anche all’estero. «Il mercato delle spazzole - sono le parole di Gianfranco Bonotto, CEO dell’azienda veronese Tre Colli - segue quindi il mercato delle macchine e si divide in due grandi famiglie, OEM e after market. I numeri sono interessanti e, in base alla situazione economica, oscillano da una parte o dall’al-
tra. Sui 14 milioni però facciamo una considerazione che ci sono spazzole per spazzatrici e spazzole-trascinatori; possiamo considerare un 65% di spazzole dischi trascinatori e il resto spazzole per spazzatrici. I trascinatori occupano il 25% del mercato delle lavapavimenti, ma questo dipende dal mercato di riferimento. In Europa si usano più spazzole, in Scandinavia e in USA più trascinatori».
L’azienda, che continua a registrare numeri positivi anche all’estero - nel 2018 le esportazioni hanno inciso per il 60%, con un 15% di questa cifra relativa ai Paesi extra UE - sottolinea la centralità del servizio clienti: «Quest’ultimo - interviene il CEO di Tre Colli - è fondamentale, tutto deve essere in ordine e semplice, risposte rapide, date di consegne rispettate, professionalità e reattività ai quesiti dei clienti, prezzo e qualità. A lungo termine valgono gli stessi fattori, con costanza e tanti investimenti, a livello tecnologico, logistico, infrastrutturale e umano (formazione e motivazione). Molti dei nostri clienti hanno capito che a noi piace essere considerati dei partner, piuttosto che dei fornitori».
Paolo Spinelli, Sales and R&D Director di Spival, conferma l’andamento positivo delle vendite nel nostro Paese e afferma: «Spival fattura maggiormente in Italia, che all’estero (che vede la Germania con il maggior tasso di crescita). Questa situazione si viene a creare perchè la nostra clientela esporta in tutto il mondo. A ogni modo, parlando dell’andamento dell’azienda, posso dire che abbiamo avuto una crescita interessante, incoraggianti prospettive per il futuro, sempre in termini di fatturato».
Investimenti importanti vengono fatti nel campo della tecnologia, come rivela Spinelli: «Sia nel 2017 sia nel 2018 abbiamo beneficiato del super e iper ammortamento e della Sabatini 4.0 per rinnovare le linee produttive. Tra gli acquisti fatti, macchinari con controllo a distanza, che sono integrati con il nostro gestionale di produzione».
marzo 2019 16
Scenari
Le proposte delle aziende
NBA, ELEVATE PRESTAZIONI E LUNGA DURATA
Nuova Brescia Accumulatori Srl - NBA, fondata nel 1986 a Gambara (Brescia), è in grado di soddisfare un ampio raggio di necessità applicative grazie alla vasta gamma di accumulatori al piombo per avviamento, stazionari e da trazione leggera ed industriale, interamente di produzione propria. I prodotti NBA si caratterizzano essenzialmente per maneggevolezza, peso ridotto, facile manutenzione, alta capacità e lunga durata. Nella fase costruttiva, effettuata con tecniche di assemblaggio avanzate, vengono impiegati materiali di elevata qualità che garantiscono la massima resistenza dei componenti e permettono una maggiore durata del ciclo di vita dell’accumulatore. Novità dell’azienda, è Quasar Gel, Piastra Piana (tecnologia GEL). Queste, le sue caratteristiche: Dimensioni: 330 x 171 x 233h; Tensione: 12V; Capacità: 87Ah in 20h / 76Ah in 5h; Nr. Cicli: 500. www.nbabatterie.it
SPE, TRA TECNOLOGIA E CERTIFICAZIONI
I prodotti dell’azienda sono suddivisi per applicazione. Per le macchine uomo a terra SPE ha sviluppato un carica batterie con tecnologia risonante, il CBHD1XR-P che unisce un’alta efficienza di carica a una compattezza per installazioni a bordo. È possibile avere la comunicazione CAN per caricare batterie al litio: la soluzione garantisce una carica efficiente e controllata. È dotato di tutte le certificazioni per i mercati internazionali, inclusa l’ultima dal mercato Californiano, particolarmente focalizzato su efficienza di carica e risparmio energetico. Per le macchine uomo a bordo abbiamo invece sviluppato la piattaforma CBHF2 con caratteristiche analoghe di comunicazione (CAN e tipologia di batterie da ricaricare) ma con potenza di carica superiore, così da garantire tempi di carica ridotti ma con consumi altrettanto contenuti. Anche questa piattaforma gode di numerose certificazioni per mercati internazionali (per esempio, Nord America, Australia, Corea, Canada) per citarne alcuni. www.spechargers.com
SPIVAL PRESENTA LA NUOVA LINEA DI SPAZZOLE HE Spival offre la garanzia di prodotti totalmente Made in Italy, dalla fase di progettazione sino a quella di realizzazione. Studiate in maniera specifica per assicurare le migliori prestazioni sugli aspiratori assoggettati alla normativa Eco-Design / Energy Label, le nuove spazzole HE di Spival sono personalizzabili per quanto riguarda la forma del tasto e del coperchio, i materiali e i colori. A elevata efficienza e molto silenziose, presentano uno snodo girevole disponibile in diverse dimensioni e con vari tipi di parking, ruote antigraffio, cover e pedale personalizzabili, pedale di regolazione tappeti/ pavimenti. Le spazzole HE sono offerte sul mercato in 2 versioni: HE 1.0 con canale di aspirazione chiuso lateralmente, per ottenere massimi risultati anche con aspiratori a basso wattaggio; HE 1.1 con canale aperto lateralmente per assicurare elevate prestazioni di pulizia anche su tappeti a pelo lungo. www.spival.com
L’EFFICIENZA NELLA PULIZIA INDUSTRIALE Amer Spa leader dal 1974 nello sviluppo, progettazione e produzione di motori elettrici e soluzioni complete per trazione e spazzole, consolida la sua presenza, proponendo la gamma completa BLS brushless, introducendo di fatto un approccio completamente differente alla progettazione delle lavasciuga. BLS, infatti, massimizza l’efficienza della macchina, consentendo di fatto una maggiore autonomia con l’utilizzo di batterie più compatte. Componenti più piccoli aprono nuove opportunità per i progettisti nello sviluppo di macchine complete. La nuova tecnologia BLS è disponibile su tutti i prodotti della gamma, e continua la linea di evoluzione e innovazione dei prodotti a marchio Amer, che ha fatto del custom e della co-progettazione la sua filosofia. www.amer.it www.amergroup.it
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Healthcare Cleaning Forum Programma per la regione MENA Sotto la supervisione del Prof. Didier Pittet • Una panoramica dei principali marchi della regione • Punto d’incontro per professionisti provenienti dai 70 paesi vicini • Nuovi concetti di economia sanitaria Fiera dedicata all’industria internazionale della pulizia per la regione MENA e CSI intercleanshow.com/istanbul Organized by:
EVENTI
Tra meno di tre mesi la più grande fiera in Europa della pulizia professionale torna protagonista
A Pulire 2019 la qualità del cleaning in primo piano
Dopo due anni di attesa toccherà di nuovo a Verona, dal 21 al 23 maggio, ospitare uno dei più importanti eventi legati al cleaning professionale
La XXIV edizione di Pulire, organizzata da Afidamp Servizi, è una rappresentazione del mercato e del territorio e cerca di rendere la partecipazione degli espositori e degli operatori la più efficace possibile per la loro attività. La pulizia è un’esigenza primaria e rappresenta un’area nell’ambito lavorativo in espansione. “Da quasi dieci anni – spiega Toni D’Andrea, amministratore delegato di Afidamp Servizi - abbiamo investito sulla logica del 2.0, una modalità per trarre dalla Fiera informazioni importanti in tempo reale attraverso tablet e smartphone. In accordo con il mondo Issa quest’anno sperimentiamo la geolocalizzazione dei visitatori che ci permetterà di studiare meglio i flussi degli incontri, che poi sono il termometro della qualità della Fiera stessa”. “Per una più completa comprensione del settore, ma anche per una maggiore consapevolezza – aggiunge D’Andrea - da diversi anni
l’obiettivo è di coinvolgere soggetti diversi che utilizzano il servizio di pulizia, come catene alberghiere, i gestori degli ospedali, le scuole, le banche, …lo abbiamo fatto con Forum Pulire, lo vogliamo replicare con Pulire 2019”.
PREMIO PRODOTTO DELL’ANNO
Per sostenere e riconoscere non solo l’interesse, ma anche l’attività di ricerca svolta dalle aziende che operano nel settore della pulizia professionale e l’efficacia dei prodotti immessi sul mercato, gli organizzatori della fiera internazionale di Verona Pulire 2019 hanno pensato di istituire un nuovo premio, il “Prodotto dell’Anno Pulire 2019”.
La partecipazione è riservata esclusivamente alle aziende che partecipano alla manifestazione Pulire 2019 in qualità di espositori e co-espositori: aziende italiane ed estere, che producono macchine, accessori, dispositivi meccanici, elettrici ed elettronici, attrezzature, prodotti chimici, carta, fibre, panni, sistemi e servizi per la pulizia professionale. Criteri di valutazione sono: qualità, affidabilità, eco-com -
Settore pulizia top trend anche in TV
“Mi manda Raitre”, la trasmissione condotta da Salvo Sottile, ha recentemente ospitato Roberto Galli, presidente di AfidampCOM, l’Associazione Distributori Italiani Attrezzature Macchine Prodotti per la Pulizia.
Galli ha fatto il punto sui numerosi materiali, oggetti e prodotti che meglio di altri puliscono le diverse superfici e in particolare si è soffermato sul concetto di pulizia, che “significa togliere lo sporco dalla superficie senza rovinarla, anzi, mantenendola più a lungo nel tempo”. Ha parlato anche di industrie e di sviluppo del settore. “Siamo molto soddisfatti – ha aggiunto Galli a margine della registrazione in studio - di aver partecipato a questa trasmissione della Rai che, anche se rivolta al domestico ci ha comunque dato modo di parlare di un’industria che offre soluzioni tecnologiche in funzione delle diverse superfici da trattare con l’obiettivo di ottenere il massimo risultato di pulizia”.
patibilità, efficienza di ergonomia ed economicità che caratterizzano il prodotto. Elemento nuovo e fondamentale sarà il mercato, che diventa la misura dell’efficacia del riscontro dei prodotti candidati (introdotti nel mercato a partire dal 1° gennaio 2018 e non oltre il 31 dicembre 2018). Informazioni e modulo di partecipazione sono disponibili sul sito di manifestazione www.pulire-it.com
22 marzo 2019 Attualità
www.hygienalia-pulire.com #hygienalia2019 Contatto: tradeshows@afidamp.it Quartiere Fieristico Casa de Campo · Madrid GET MOVING Hygienalia + Pulire @hygienalia 12 | 13 | 14 novembre 2019 Organizzato da Promotore
L’arrivo delle nuove norme ha gettato nel caos molte aziende e professionisti. Le FAQ sul sito dell’Agenzia delle Entrate possono aiutare a chiarire i dubbi più frequenti
Fatturazione elettronica: una guida per superare le difficoltà
Apoco più di un mese dall’entrata in vigore dell’obbligo di fatturazione elettronica, le numerose problematiche segnalate dagli enti di vigilanza e dalle associazioni di categoria testimoniano un avvio quantomeno turbolento. Molte aziende e professionisti si sono dovuti scontrare con le mille difficoltà tecniche, burocratiche e amministrative connesse all’utilizzo del nuovo strumento. Se per l’Agenzia delle Entrate il bilancio è positivo e non si registrano particolari criticità, per molti utenti l’adeguamento alla fatturazione elettronica si sta rivelando un vero calvario. Secondo un sondaggio del Sole 24 Ore pubblicato il 23 gennaio, 6 operatori su 10 hanno avuto problemi “frequenti” o “molto frequenti”, e il 46,3% ha citato tra le principali cause di difficoltà proprio il canale online predisposto dalle Entrate per generare e trasmettere le fatture. Ma i software privati non se la sono cavata meglio: il 48% dei partecipanti al sondaggio ne ha rilevato i malfunzionamenti, a cui si aggiungono le accuse di comportamenti scorretti a danno dei clienti – politiche commerciali aggressive,
gestione opaca dei dati sensibili – formulate da un’indagine Unappa (Unione Nazionale Professionisti Pratiche Amministrative). Per venire a capo di queste problematiche, a fine gennaio AssoSoftware – l’associazione che riunisce i produttori di software gestionali e fiscali – ha annunciato la costituzione di una task force con Sogei e Agenzia delle Entrate. Oltre a questo, è stato costituito un Monitor Fatturazione Elettronica, consultabile da chiunque sul sito dell’associazione, in cui attraverso l’esame di specifici casi d’uso si forniscono consigli e interpretazioni sulla compilazione delle fatture.Le difficoltà, tuttavia, non riguardano soltanto i problemi tecnici: il fatto che, a differenza di quelle “tradizionali”, le fatture elettroniche non siano più distinguibili attraverso elementi grafici come loghi o impaginazioni personalizzate rischia di generare confusione dal lato del ciclo passivo – e per questo in molti continuano ad allegare una copia cartacea o in pdf della fattura, non più valida ai fini fiscali ma più facile da riconoscere. L’obbligo di registrare le fatture entro la data della liquidazione dell’IVA, inoltre, obbliga aziende e professionisti a scadenze più rigide,
rischiando di provocare un effetto “collo di bottiglia” ad ogni scadenza.
Tutti questi ostacoli rischiano di far perdere di vista i vantaggi che l’entrata a regime della fatturazione elettronica porterà sul lungo termine, a partire dal risparmio economico dovuto al passaggio dalla carta al digitale (stimato tra i 5 e i 9 euro per singola fattura).
Attraverso la dematerializzazione dei singoli documenti, la fattura elettronica produrrà benefici anche sui processi interni e di relazione in azienda, aumentando l’efficienza e la produttività delle singole attività; sul controllo di gestione e credit management, grazie alla maggiore facilità nel reperire e analizzare tutte le informazioni contenute nel corpo della fattura; sul merito creditizio, perché il passaggio delle fatture tramite il Sistema di Interscambio (SdI) permette agli istituti di credito e finanziari di certificare tempestivamente l’esistenza fiscale del credito; sulla supply chain, al cui interno migliorano l’integrazione, la collaborazione e la circolazione delle informazioni, in un circolo virtuoso che porta a una maggiore interconnessione tra i diversi soggetti. Per cercare di venire incontro ai dubbi più frequenti, sul sito dell’Agenzia delle Entrate si tro-
marzo 2019 24 Attualità
NORMATIVE
Sebastian Bendinelli
va una lista di FAQ (Frequently Asked Questions) continuamente aggiornata. Di seguito ne riprendiamo alcune, relative ai casi con cui il lettore avrà più probabilità di trovarsi a che fare nel corso della propria attività.
FATTURE FUORI CAMPO IVA
È obbligatorio inviare le fatture fuori campo IVA?
No: per le operazioni fuori campo di applicazione dell’IVA le disposizioni di legge stabiliscono che l’operatore
non è tenuto ad emettere una fattura. Tuttavia, attraverso il SdI si possono emettere e ricevere anche fatture “fuori campo IVA” con il formato Xml. In tal caso, il “codice natura” da utilizzare per rappresentare tali operazioni è “N2”.
COOPERATIVE
Alcuni soggetti sono allo stesso tempo emittenti e destinatari della fattura: per esempio le cooperative che la emettono per conto dei propri soci. In questo caso, il cedente
può ricevere la fattura emessa per suo conto nella sua area riservata, e l’emittente può comunicarglielo al di fuori del SdI?
Il SdI consegna la fattura all’indirizzo telematico (PEC o codice destinatario) riportato nella fattura stessa: pertanto, nel caso di fattura emessa dal cessionario/committente per conto del cedente/prestatore, qualora nella fattura elettronica sia riportato l’indirizzo telematico del cedente/prestatore, il SdI consegnerà a tale indirizzo la fattura, salvo il caso in cui il cessionario/ committente abbia utilizzato il servizio di registrazione presente nel portale Fatture e Corrispettivi.
RICEVUTE
Che ne sarà dei moduli polivalenti delle ricevute/fatture fiscali acquistati presso le tipografie autorizzate e adottati in molti settori (alberghi, ristoranti, artigiani che prestano servizi in locali aperti al pubblico o
PROFESSIONAL LINE
Attualità NORMATIVE
compila la PEC, quello del cliente o quello del Sistema di Interscambio? Per inviare la fattura elettronica ai propri clienti occorre sempre trasmettere il file (Xml) della fattura (predisposto con uno dei programmi gratuiti offerti dall’Agenzia delle Entrate o con un software di mercato) al Sistema di Interscambio che, esattamente come un postino, provvederà a consegnare in modo sicuro il file della fattura all’indirizzo telematico che il cliente (partita IVA) avrà comunicato. La fattura elettronica che viene inviata direttamente alla casella PEC del cliente, non passando per il SdI, si ha per non emessa.
della liquidazione IVA periodica? Ad esempio, incassare il corrispettivo il 20 gennaio 2019, trasmettere la fattura entro il 15 febbraio 2019, con data emissione 20 gennaio, registrare la fattura nel registro IVA acquisti con competenza gennaio, versare l’IVA pagata correttamente il 16 febbraio. Sì, l’esempio è corretto limitatamente alle operazioni effettuate nel primo semestre 2019 per le quali non si applicano le sanzioni di cui all’articolo 1, comma 6, del decreto legislativo n.127 del 2015.
FATTURA DIFFERITA
Nell’ambito della fattura elettronica è possibile l’uso della fattura differita?
Sì: secondo la norma si può emettere una fattura entro il giorno 15 del mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione.
Come devono essere conservati i DDT emessi in caso di fattura differita?
Possono essere conservati in maniera cartacea. Qualora i DDT siano allegati alla fattura elettronica e l’operatore utilizzi il servizio di conservazione gratuita offerto dall’Agenzia delle Entrate, tali documenti saranno automaticamente portati in conservazione con la fattura.
L’USO DELLA PEC
Se un privato cittadino senza partita IVA chiede la fattura all’esercente o al professionista, è costretto a fornire un indirizzo PEC?
Se il consumatore finale chiede la fattura non è obbligato a riceverla
elettronicamente e, quindi, non è obbligato ad avere e a fornire un indirizzo PEC. Quando il consumatore finale chiede la fattura, l’esercente o il professionista è obbligato ad emetterla elettronicamente verso il Sistema di Interscambio e anche a fornirne copia su carta o digitale al cliente.
L’impresa, anziché utilizzare l’indirizzo PEC iscritto al Registro Imprese (che rappresenta l’equivalente “elettronico” dell’indirizzo “fisico” della sede legale) può dotarsi di un altro indirizzo PEC da destinare esclusivamente alla fatturazione elettronica? E, se sì, ha lo stesso valore fiscale/legale?
È certamente possibile utilizzare più “indirizzi telematici”, quindi anche più PEC, anche diverse da quella legale registrata in INIPEC (indice nazionale degli indirizzi di posta elettronica certificata). Il Sistema di Interscambio, come un postino, si limita a recapitare le fatture elettroniche all’indirizzo telematico (es. PEC) che troverà riportato nella fattura elettronica, salvo che l’operatore IVA che appare in fattura come cessionario/committente non abbia preventivamente “registrato” nel portale Fatture e Corrispettivi l’indirizzo telematico (PEC o codice destinatario) dove intende ricevere di default tutte le fatture elettroniche trasmesse dai suoi fornitori.
Se si vuole usare la PEC per inviare le fatture elettroniche ai clienti, come bisogna procedere? Quale indirizzo email bisogna inserire quando si
CONSERVAZIONE
Per la conservazione per 15 anni delle fatture XML da parte dell’Agenzia delle Entrate è necessario sottoscrivere un accordo di durata triennale, rinnovabile. Attualmente il rinnovo non è tacito: l’Agenzia delle Entrate prevede quindi un sistema di “allarme” prima della scadenza? E se il contribuente dimentica il rinnovo, quali sono le conseguenze? Attraverso il servizio di conservazione elettronica offerto gratuitamente dall’Agenzia delle Entrate – attivabile con la sottoscrizione della Convenzione nel portale Fatture e Corrispettivi – tutte le fatture elettroniche emesse e ricevute dal contribuente attraverso il Sistema di Interscambio sono automaticamente portate in conservazione, mantenute e rese disponibili all’utente per 15 anni, anche in caso di decadenza o recesso dal servizio.
La durata della Convenzione è di 3 anni: quindi, per poter continuare a fruirne, occorre una nuova sottoscrizione alla scadenza secondo le modalità previste dal portale Fatture e Corrispettivi. Nello stesso portale sarà implementato un servizio che metterà in evidenza all’operatore l’approssimarsi della scadenza della Convenzione. Qualora l’operatore rinnovi in ritardo la Convenzione, una volta sottoscritta nuovamente la stessa, potrà portare in conservazione manualmente – mediante upload sempre nel portale Fatture e Corrispettivi – le singole fatture elettroniche emesse e ricevute nel lasso di tempo scoperto dalla Convenzione stessa.
marzo 2019 26
Focus on aziende
con dosatore detergente incorporato alla lavasciuga.
Vantaggi. 3SD, controlla la distribuzione del detergente evitando un eccessivo uso e spreco, permette il controllo della distribuzione dell’acqua sulle spazzole, riduce i tempi di manutenzione della macchina e permette di quantificare i costi per la pulizia dei vari cantieri. Inoltre, nel serbatoio soluzione è presente solo acqua, quindi è possibile passare da zone sporche con l’utilizzo del detergente con percentuale controllata (3SD), a reparti dov’è necessaria la sanificazione con sistema ozono. Infine, Ozono e 3SD eliminano l’utilizzo di più macchine e non serve lo svuotamento dei serbatoi soluzione e la pulizia della macchina prima della ripresa del lavoro con Ozono.
New ruby 48 series
Nell’occasione della fiera Interclean Amsterdam 2018 Adiatek ha presentato la lavasciuga versione “bh”. Questa sigla identifica uno standard di lavasciuga con trazione, che porta con se alcuni optional di serie: carica batterie a bordo, un display digitale e l’impianto idrico Solution Saving System Dispencer (3SD), per la prima volta applicato a una lavasciuga con operatore a terra.
VERSIONI E OPTIONAL
Lavasciuga 50 cm di pista mono spazzola, serbatoio soluzione 45 litri, versione a cavo, versione a batterie con trazione automatica e semi-trazionata.
PULIRE SENZA DETERGENTI
Con il 2019 , Adiatek offre la possibilità di equipaggiare anche il sistema Ozono. In cosa consiste la pulizia
mediante Ozono? Nel settore del cleaning per alcuni cantieri, si sente sempre di più l’esigenza di pulire e sanificare senza l’utilizzo del detergente. I sistemi di pulizia che utilizzano l’Ozono vanno a “mescolare” l’acqua con questo gas che viene prodotto istantaneamente da un generatore, che non necessita di nessuna fonte per essere generato, se non l’aria dell’ambiente stesso. Una volta prodotto viene miscelato con dell’acqua, nebulizzato a terra, e si combina con la parte più esterna dei batteri ossidandoli e uccidendoli. Perché questo avvenga deve essere garantita la presenza di ozono nell’acqua, senza tracce di detergente.
RUBY 48BH CON SISTEMA OZONO E SISTEMA 3SD
Sfruttando l’esperienza dei due sistemi, Adiatek combina su una sola macchina, l’ozono e il sistema 3SD
APPLICAZIONI
Scuole, supermercati, macellerie, pescherie, piscine, farmaceutica, ospedali, ristoranti, gare per appalti pubblici. La pulizia con ozono non sostituisce la pulizia con detergente per tutti gli ambienti: va usato dove è necessaria una pulizia di sanificazione del pavimento. Per la pulizia di macchie o pavimenti visibilmente sporchi l’utilizzo del detergente resta. www.adiatek.com
27 marzo 2019
2018 Adiatek ha presentato la nuova serie di lavasciuga ruby48, innovando una sua storica macchina
Nel
Focus on aziende
La pulizia meccanizzata
Comac presenta la nuova lavasciuga pavimenti uomo a bordo iper tecnologica C85-100
Erede di una grande tradizione e di uno storico modello che ha decretato il successo internazionale di Comac, la versione rinnovata della lavasciuga C85-100 rappresenta oggi uno degli orgogli della vasta gamma offerta al mercato dall’azienda capitanata da Giancarlo Ruffo. «Quando, diversi anni orsono, progettammo la C85», afferma Ruffo, AD di Comac, «puntammo a dare un inequivocabile messaggio di forza e potenza, che venne perfettamente veicolato e colto dalla nostra clientela. Ora, con il nuovo modello, a questa idea guida si è felicemente abbinata quella di ‘intelligenza’».
Si tratta di una macchina performante a 36 V e da 160-170 litri, caratterizzata da una piacevole linea estetica e da soluzioni tecnologiche particolarmente avanzate. La versione più accessoriata è proposta al mercato
del professional cleaning con display touchscreen, telecamera posteriore, sensore anticollisione posteriore, light pack, pistola per la pulizia dei serbatoi e lancia di aspirazione.Un punto cardine che ne ha guidato la progettazione è stato quello di rendere l’operatore sempre più protagonista nel processo di interazione con la macchina, capace di sfruttarne al meglio le molteplici funzioni, in una prospettiva di ottimizzazione sia dei tempi di intervento che dei costi. Pensando all’addetto e al suo comfort è stata creata una posizione di guida ispirata a quella automobilistica, con l’obiettivo di permettergli di lavorare in condizioni comode e confortevoli, potendo contare su un’ottima visibilità. Un altro elemento è l’attenzione alla sicurezza.
VERSIONI
La lavasciuga C85/100 è realizzata in due versioni: Essential e Bright.
La prima con una veste essenziale, indispensabile per gli interventi di pulizia incentrati su ottime prestazioni, mentre la seconda con una veste più ricca, capace di offrire ottime prestazioni unite a elevati livelli di tecnologia.
APPLICAZIONI
C85/100 è una macchina adatta a lavorare in grandi spazi, capace di affrontare qualsiasi condizione di sporco, anche la più difficile e pesante. Il suo impiego è ottimale in luoghi dove le superfici da pulire sono impegnative, come magazzini, reparti di produzione, centri commerciali, supermercati e centri logistici. La nuova lavasciuga, inoltre, si adatta alle specifiche esigenze poste dagli utilizzatori finali: le configurazioni, gli optional e gli accessori disponibili offrono la possibilità di proporre la macchina con la massima flessibilità. www.comac.it
marzo 2019 28
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IMPIANTI NEGLI NZEB: DALLA TEORICA ALLA PRATICA EPB, LE NOVITÀ DELLE NUOVE NORME IMPIANTI AD ARIA PRIMARIA VS VAV FOCUS COMMISSIONING Analisi del processo e case study FILTRAZIONE E QUALITÀ DELL’ARIA SOTTORAFFREDDAMENTO ADIABATICO PER LA FRIGOCONSERVAZIONE ALIMENTARE #42 COMMISSIONING RISPARMIO ENERGETICO NEL TERZIARIO Organo ufficiale ANGAISA LA VOCE PIÙ AUTOREVOLE DEL SETTORE IDROTERMOSANITARIO #251 MARCO BOSELLI Bosch riparte da… Bosch CLASSIFICHE 2015 Produttori e distributori: ce la si può fare! ANTONIO Una passione sempre viva DISTRIBUZIONE Quando la differenza la fa “service” TREND bagno che ti calza pennello ITS Dove va la filiera? FOCUS Un anno di logistica MATERIA www.bluerosso.it LA VOCE AUTOREVOLE DEL CANALE IDROTERMOSANITARIO PIÙ DINAMICA LA PIATTAFORMA ITALIANA DELLA PRODUZIONE MUSICALE E DELL’AUDIO PROFESSIONALE www.audiofader.com WEBSITE AGGIORNATO QUOTIDIANAMENTE MAGAZINE MENSILE DIGITALE IVO GRASSO e MASSIVE ARTS SALVATORE ADDEO STRUMENTI ALTERNATIVI AVID PRO TOOLS UNIVERSAL AUDIO ROLAND GYRAF Organo ufficiale FINCO LA RIVISTA CHE HA LA PROGETTAZIONE SOSTENIBILE IN ITALIA SAIE INNOVATION 2016 MEDAGLIE D’ORO “IMPATTO ZERO” PCM UNA SCELTA DA NON SOTTOVALUTARE SPECIALE A SCUOLA DI EFFICIENZA Per PENSARE, PROGETTARE e COSTRUIRE Poste Italiane Spa Posta target magazine LO/CONV/020/2010 DAL 1952 IL PERIODICO D’INFORMAZIONE PER INGEGNERI E ARCHITETTI NEWSLETTER – L’AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE VIA MAIL Ogni 15 giorni raggiunge oltre 42.000 iscritti R rative del Cni. in prola dei servizi per gli Zambrano, presidente 2021, quando completerà suoi dieci anni Governo del Cni. “Siamo desiderosi di partire, Professionisti al passo coi tempi... Dal 1952 periodico informazione per ingegneri architetti alle pagg. 1617 pag. 12 alle pagg. 2223 FOCUS SPECIALE La crisi ancora “morde”, contesto politico barcolla, alta l’attenzione sul governo degli ingegneri Innovazione e cambiamento Un CNI eletto per dare risposte Odell’ingegneria nel senso più tecnologie, mezzi strumenti, fatto progredite, sono mutate, sono evoNessuno mai posto problema gredire migliorare. Non mai stato “NO”. stato dato semplicemente solo uno scollamento fra problemi adeguarsi. buon senso non da parla da sola tal proposito; ma un ponte saliamo sulla cima un re loro pensiero con più forza alla Parte piano 'smart city' miliardo per 14 città mondo intero” In USA volano le infrastrutture Europa opportunità per imprese italiane. La Cop22 porto elettronico diventi Eucentre per ricostruire la sicurezza Ancora trattative e consultazioni? I pareri degli Ordini dopo l’esito del referendum del dicembre → pag.37 → pag.3 SCIA, operativo il modello unico Tutti i rinvii SPECIALE MILLEPROROGHE LA RIVISTA PER PROGETTARE LA SMART INDUSTRY Organo ufficiale Confapi INFORMAZIONE TECNICO SCIENTIFICA PER LE PMI www.rivistainnovare.it TUTTI I VOLTI E LE AZIENDE DELLA MECCATRONICA www.terminidellameccanica.com IL TRADUTTORE MULTILINGUE DELLA MECCATRONICA URBAN & PARTNER MILANO (I) WRODAW (PL) GALLARATE (I) PIACENZA (I) TIRANA (AL) SARAGOZZA (ES) MILANO (I) Quine srl Via G. 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IMPIANTI NEGLI NZEB: DALLA TEORICA ALLA PRATICA EPB, LE NOVITÀ DELLE NUOVE NORME IMPIANTI AD ARIA PRIMARIA VS VAV FOCUS COMMISSIONING Analisi del processo case study FILTRAZIONE E QUALITÀ DELL’ARIA SOTTORAFFREDDAMENTO ADIABATICO PER LA FRIGOCONSERVAZIONE ALIMENTARE #42 COMMISSIONING RISPARMIO ENERGETICO NEL TERZIARIO Organo ufficiale ANGAISA LA VOCE PIÙ AUTOREVOLE DEL SETTORE IDROTERMOSANITARIO Poste italiane Target Magazine LO/CONV/020/2010 Omologazione DCOCI0168 #251 MARCO BOSELLI Bosch riparte da… Bosch CLASSIFICHE 2015 Produttori e distributori: ce la si può fare! ANTONIO Una passione sempre viva DISTRIBUZIONE Quando la differenza la fa il “service” TREND Il bagno che calza a pennello Dove va la filiera? FOCUS Un anno di logistica MATERIA www.bluerosso.it LA VOCE AUTOREVOLE DEL CANALE IDROTERMOSANITARIO PIÙ DINAMICA LA PIATTAFORMA ITALIANA DELLA PRODUZIONE MUSICALE E DELL’AUDIO PROFESSIONALE www.audiofader.com WEBSITE AGGIORNATO QUOTIDIANAMENTE MAGAZINE MENSILE DIGITALE IVO GRASSO e MASSIVE ARTS SALVATORE ADDEO SAMPLE PACK AVID PRO TOOLS DOCK IL PUNTO DI RIFERIMENTO PER CHI OPERA NEL CAMPO DELLA PULIZIA INDUSTRIALE, SANIFICAZIONE E FACILITY MANAGEMENT www.pulizia-industriale.it DA 50 ANNI LA VOCE AUTOREVOLE DEL CLEANING www.casae clima.com L’INFORMAZIONE EFFICIENTE, COMPLETA E IN TEMPO REALE OLTRE 200.000 UTENTI MESE Organo ufficiale FINCO LA RIVISTA CHE HA PORTATO LA PROGETTAZIONE SOSTENIBILE IN ITALIA SAIE INNOVATION 2016 MEDAGLIE D’ORO “IMPATTO ZERO” FOTOVOLTAICO INTEGRATO STORIA E ITER PROGETTUALE A SCUOLA DI EFFICIENZA Per PENSARE, PROGETTARE COSTRUIRE SOSTENIBILE Poste Italiane Posta target magazine LO/CONV/020/2010 www.commercioelettrico.com Organo ufficiale FME IL BUSINESS MAGAZINE DEI DISTRIBUTORI E GROSSISTI DI MATERIALE ELETTRICO DAL 1952 IL PERIODICO D’INFORMAZIONE PER INGEGNERI E ARCHITETTI NEWSLETTER – L’AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE VIA MAIL Ogni 15 giorni raggiunge oltre 42.000 iscritti R iorganizzazione prepara governare la categoria per altri 2021, quando completerà suoi dieci anni indichino lui come nuovo presidente, già posGoverno del Cni. “Siamo desiderosi partire, Professionisti al passo coi tempi... FOCUS SPECIALE IMPIANTI NORMAZIONE La crisi ancora “morde”, contesto politico barcolla, alta l’attenzione sul governo degli ingegneri Innovazione e cambiamento TAX& LEGAL PartiteIVAdalprossimoanno Un CNI eletto per dare risposte O ampio del termine ha fatto progressi, lute; sono adeguate alla società tazione insegnato che dagli ergredire migliorare. Non mai stato “NO”. stato dato semplicemente solo uno scollamento fra problemi terci fidare chi ha pensato professionisti potrebbero insegnare diParte piano 'smart city' miliardo per città In USA volano le infrastrutture Europa opportunità per imprese italiane. Cop22 scontato che tutto supEucentre per ricostruire la sicurezza Pavia Centro Europeo Ricerca Formazione Ingegneria Sismica pellati fortissima la preoccupazione sull’ennesima battuta d’arresto meno dal punto di vista temporale. Come sottolinea Varese “Ora acAncora trattative e consultazioni? GOVERNO IN CRISI I pareri degli Ordini dopo l’esito del referendum del dicembre → pag.37 → pag.3 SCIA, operativo il modello unico Tutti rinvii SPECIALE MILLEPROROGHE LA RIVISTA PER PROGETTARE LA SMART INDUSTRY Organo ufficiale Confapi INFORMAZIONE TECNICO SCIENTIFICA PER LE PMI www.rivistainnovare.it MENSILE PER LA SUBFORNITURA E LA PRODUZIONE INDUSTRIALE –-----------–------I cl en e pr ma d u to---5 www.ammonitore.com MENSILE DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO PER IL MECCATRONICO www.MTEDocs.it INFORMAZIONE TECNICHE PER L’AUTORIPARAZIONE MECCANICA&AUTOMAZIONE PERIODICO BUSINESS TO BUSINESS NEL MONDO DELL’INDUSTRIA MECCANICA E DELLE MACCHINE UTENSILI ATTUALITÀ #4maggio 2016 STORIA DI COPERTINA CAD/CAM unico per il settore Lamiera IN QUESTO NUMERO INTERVISTA Gianfranco Carbonato, da quarant’anni cambierà mondo La formazione salesiana professionale SPECIALE Robotica Sempre più centro Amici per micron www.meccanica-automazione.com IL PORTALE CHE TI GUIDA VERSO LA SMART INDUSTRY TUTTI I VOLTI E LE AZIENDE DELLA MECCATRONICA www.terminidellameccanica.com IL TRADUTTORE MULTILINGUE DELLA MECCATRONICA URBAN & PARTNER MILANO (I) WRODAW (PL) GALLARATE (I) PIACENZA (I) TIRANA (AL) SARAGOZZA (ES) MILANO (I) Guida Rubinetti e sistemi doccia Guida DELL’INSTALLATORE PROFESSIONALE
6^ Edizione della Expo-Confere
La fiera italiana dedicata alle tecnologie, ai prodotti e all’innovazione del Pest Control si è conclusa nel migliore dei modi
In ogni box troverete il QR code del video con la nostra intervista ad alcuni degli espositori italiani che abbiamo incontrato a Disinfestando 2019.
Disinfestando ha voluto raccogliere e riunire tutti i protagonisti del Pest Management italiano, non solo negli stand degli espositori, ma anche nelle sale delle conferenze, per approfondire, conoscere, scoprire e prevedere il cammino prossimo futuro di questo settore.
La manifestazione si è svolta il 6 e il 7 marzo al Centro Congressi Mi-Co di Milano e ha registrato la presenza di oltre 2.300 partecipanti (+ 58% sulla precedente edizione). All’evento di Milano hanno collaborato attivamente Associazioni limitrofe al settore: FIse-Assoambiente, Assosistema, Afidamp, gli Ordini Professionali dei Dottori Agronomi e Forestali e dei Tecnologi Alimentari, gli Enti di Certificazione degli standard alimentari I.F.S e B.R.C. Numerose le sessioni del programma curato da Siner-
gitech, da quella sul controllo dei roditori agli standard alimentari, alla gestione del verde urbano, alla nuova normativa sugli appalti, alla sicurezza sul lavoro. È stato ripreso il problema dei rifiuti, in particolare con gli interventi di Chiara Leboffe, di Fise Assoambiente, “Adempimenti amministrativi in materia di gestione rifiuti”, e di Giovanni Tapetto “La gestione dei rifiuti nelle attività di Pest Control: obblighi ed equivoci”. Pasquale Trematerra ha presentato la Conferenza IOBC – Working Group on “Integrated Protection of Stored Products”, in programma a Pisa dal 4 al 6 settembre. Romeo Bellini, del Centro Agricoltura Ambiente di Crevalcore, ha illustrato il progetto pilota del S.I.T. nel controllo delle zanzare. La sessione dedicata al verde urbano e all’utilizzo dei fitofarmaci è stata curata da Francesco Fiorente e Francesco Vidotto dell’Università di Torino. Si segnala la
trattazione della normativa sugli appalti con Piero Fidanza e Luca Tosto, e poi anche Sicurezza sul lavoro con l’intervento dei funzionari di Assosistema, gli standard alimentari con Serena Venturi I.F.S. e Maria Coladangelo NSF, per concludere con gli interventi di Dario Capizzi, Ugo Gianchecchi e Dino Scaravelli sul problema del controllo dei roditori e dell’uso dei prodotti anticoagulanti. Infine, l’intervento di Toni D’Andrea di AFIDAMP e la presentazione di Fise-Assoambiente di Donatello Miccoli. Inoltre è stata presentata la nuova Associazione delle Imprese Disinfestazione Professionali italiane – A.I.D.P.I.
In attesa della 7^ Edizione, Sinergitech ha dato appuntamento a tutti a marzo dell’anno prossimo a Forum Disinfestando, evoluzione, aggiornamento e innovazione nel grande mondo del Pest Management.
marzo 2019 30 Attualità
EVENTI
Cristina Cardinali
nce della Disinfestazione italiana
COPYR Angela Novembre
Un anno di crescita e rinnovamento per Copyr. Numerose le novità portate in fiera per incontrare il consenso dei clienti e degli operatori della disinfestazione. Un’attenzione particolare si è rivolta al piretro, principio attivo di origine naturale, importante nell’industria alimentare molto attenta al controllo della qualità e alla gestione degli infestanti.
INDIA
Debora Cazzaro
INDIA ha iniziato un percorso fondato sulla professionalità del disinfestatore. Nell’ultimo anno, con il disinfestatore e con enti istituzionali è stato creato un network di esperienza e di condivisione delle informazioni per sottolineare l’importanza di rivolgersi a un tecnico formato. L’azienda ha inoltre implementato il suo portafoglio prodotti con una nuova linea di monitoraggio, prodotti collanti, spray vespe, prodotti a basso impatto ambientale.
EKOMMERCE
Paolo D’Intino
L’azienda ha presentato in fiera un concept che fa leva su due aspetti: tecnologia ed ecologia. Tre le tipologie tecno-ecologiche proposte: gestione e controllo delle zanzare con i dispositivi Mosquito Magnet e attraverso sistemi ovitrappola; lotta e controllo degli insetti alati, con la linea Klight e in particolare con il modello (prototipo) con tecnologia led; controllo e gestione roditori infestanti con eKomille, accompagnato da ekontrol, un sistema integrato per il controllo remoto dei roditori.
NEWPHARM
Enrico Bagarollo
L’approccio dell’azienda al mondo della disinfestazione è quello di rispondere alle esigenze di mercato attraverso progetti specifici, all’interno dei quali vengono proposti prodotti specifici. Numerosi i progetti presentati in fiera: Progetto Mosche, Stoccaggio Cereali, Controllo degli insetti, Progetto Igiene, per il controllo di virus, batteri e funghi, Progetto dell’Endoterapia, dove viene lanciato un brevetto innovativo di endoinfusione. Tra le novità di prodotto: esche attrattive naturali per mosche, vespe e calabroni.
INPEST
Adriano Braghieri
InPest, marchio di GEA srl, distribuisce prodotti per il monitoraggio nel settore della disinfestazione. La produzione prevede trappole per insetti e rodidori, compresa tutta la famiglia di feromoni attrattivi, sia sessuali che alimentari. Presentata in fiera la nuova realtà Tag & Trace per la gestione del monitoraggio a livello informatico con una piattaforma cloud.
31 marzo 2019
Attualità
EVENTI
ORMA
Francesco Paolo Mangogna
Orma presenta numerose novità rivolte al disinfestatore professionista: un nebulizzatore a batteria per disinfestare in assenza di corrente elettrica; una pompa elettrica che garantisce dieci ore di autonomia; un prodotto derivato dalla criminologia, simile al luminol, per individuare le tracce delle cimici dei letti. Tra i prodotti storici: insetticidi concentrati, con vari principi attivi e la gamma di contenitori di esche topicida.
PESTNET
Claudia Foglia
Pestnet è un distributore multimarca di soluzioni integrate per la disinfestazione professionale. Si presenta a Disinfestando con un’immagine nuova che vuole racchiudere i valori più rappresentativi per l’azienda: la passione per il loro lavoro e la professionalità verso i clienti e tutto il mercato della disinfestazione.
SPRAY TEAM
Mauro Bergamini
L’azienda, costruttrice di atomizzatori per trattamenti contro le zanzare e contro gli insetti molesti in generale, ha sempre prodotto macchine con motori diesel conformi alle normative europee, ma in questi ultimi anni ha sviluppato una serie di macchinari a batteria. A Disinfestando ha portato proprio i macchinari, piccoli e grandi, a batteria: sia macchine da pik-up, quindi da installare su camioncini, sia macchine autonome, come cingolette o motopompe con traino elettrico, dotate di cannoni a ultra basso volume, per interventi di disinfestazione e disinfezione sia interni che esterni. Tutti questi macchinari sono radiocomandati a distanza.
ZAPI
Aldo D’Amario
Zapi si presenta a Disinfestando 2019 con una novità assoluta nel mondo della disinfestazione professionale, il Kapter Fluo gel. Si tratta di un’innovativa esca insetticida per il controllo delle principali specie di blatte. La novità del prodotto è l’uso della tecnologia fluorescente. Si tratta di un’esca con una matrice alimentare fortemente appetibile che contiene un colorante fluorescente. Tra i vantaggi, permette la tracciabilità della colonia di blatte presente nel sito infestato e consente di verificare il consumo di esca.
VEBI
Elisa Trevisan
Vebi si propone al mercato con il nuovo brand Vebi Tech: un’immagine semplice, con le sole informazioni necessarie a individuare e capire il prodotto. In fiera presentano alcune novità: nel campo dei rodenticidi, una crema innovativa, cremosa e soffice, mentre sul fronte degli insetticidi, un insetticida progettato in modo specifico contro le mosche.
marzo 2019 32
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marzo 2019 VII SOMMARIO SPECIALE IGIENE ALIMENTARE / marzo 2019 XXXIV XLII VIII Un percorso formativo per la cultura del pulito marzo 2019 www.dimensionepulito.it VIII SICUREZZA Pregi e insidie di muffe e lieviti negli alimenti XII FOOD PACKAGING Contenitori per alimenti: cosa c’è da sapere XVI INTERVISTA Controllo, sicurezza e qualità per il Gruppo Orogel XX MANAGEMENT Selezione dei fornitori: garanzie e controlli XXX PEST CONTROL Il problema insolito delle lucertole Detergenti e prodotti di manutenzione per tutti gli ambienti Operativa Zona Artigianale Loc. Colonia Elisabetta Lotto Tarquinia Tel./Fax +39 856398 Sede Corso Centocelle, 18 Civitavecchia segreteria@itidet.it www.itidet.it Efficace anche ogni superficie tessile ODORI SGRADEVOLI? ITIDOR Elettra neutralizza al primo spruzzo lasciando nell’ambiente una piacevole fragranza limone. Appositamente studiato per le cucine professionali
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XII XVI XXIV Rubriche Oggi sul mercato XXXIV Entomologia Le lucertole Disinfestazione XXX Ospiti indesiderati: lucertole Chiara e Graziano Dassi XXXVIII Dovremo
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Muffe e lieviti sono microrganismi che per lo più, almeno visivamente, conosciamo un po’ tutti, ma che nella loro natura nascondono pregi e insidie meno conosciute. In alcuni casi sono essenziali, in altri sono distruttivi, in altri ancora diventano addirittura pericolosi per la salute umana. Per la sicurezza degli alimenti e quindi del consumatore finale è però necessario che questi non diventino dei contaminanti
Sono organismi viventi, eucarioti, che appartengono alla più grande categoria dei miceti. Sono microrganismi estremamente diversificati tra loro, sia biologicamente che in termini di utilizzi.
I lieviti infatti sono funghi unicellulari, immobili, dalla forma sferica o ovale e non filamentosi, aerobi obbligati o anaerobi facoltativi che si riproducono per gemmazione. Per il loro sviluppo necessitano di ossigeno e fonti di carbonio con un pH ottimale di crescita che varia da 4,5 a 6,5 e per questo spesso sono associati alla degradazione di prodotti molto zuccherini. Le temperature migliori per la loro proliferazione sono tra i 20 e i 40°C.
Le muffe invece sono funghi pluricellulari costituite da filamenti definite ife, aerobi obbligati che si riproducono per sporificazione. Si sviluppano in colonie superficiali dove le ife, intrecciate fra loro, formano il micelio, che poi è la porzione visibile. Questo è deputato sia all’assorbimento delle sostanze nutritive dalla superficie in cui si infiltrano, sia alla riproduzione attraverso il micelio aereo. Le muffe sono in
grado di adattarsi a situazioni ambientali molto diversificate: possono infatti colonizzare sia matrici ambientali che alimenti; possono svilupparsi su sostanze organiche in decomposizione svolgendo un ruolo importante anche come “spazzini” dell’ambiente naturale; in altri casi possono anche comportarsi come parassiti sfruttando altri essere viventi per ottenere nutrimento. Resistono bene a temperature molto diverse fra loro, coprendo un range che va da temperature inferiori ai 5°C fino ad arrivare a specie che resistono bene anche a 55°C, inoltre prediligono gli ambienti umidi, un pH a 5,5 come optimum e gli alimenti con attività dell’acqua (aW) tra 0,95 e 0,80.
ATTIVITÀ CONTROLLATA
Sono numerosissime le specie che appartengono ai lieviti e alle muffe, ognuna con caratteristiche diverse, alcune patogene per l’uomo altre no, alcune utili nella produzione alimentare, altre contaminanti degli alimenti stessi. Basti pensare al lievito Saccaromyces cerevisiae, utilizzato regolarmente nei processi di panificazione, oppure alle muffe introdotte volonta-
riamente per la produzione di formaggi erborinati o a crosta fiorita (ad es. Penicillium camemberti) o ancora nella produzione di salumi (Penicillium nalgiovense).
In questi casi si parla di attività controllata di questi microrganismi che, anzi, conferiscono particolari qualità al prodotto finale o controllano alcune fasi della produzione. Ad esempio, alcuni microrganismi presenti sulla pelle dei salami svolgono un ruolo fondamentale nella maturazione degli insaccati influenzando la formazione del gusto stesso del prodotto. I maggiori utilizzi tecnologici di questi microrganismi infatti riguardano l’industria enologica, l’industria birraria e quella del pane fino, come abbiamo visto, ad alcune produzioni lattiero-casearie e prodotti carnei. Altre specie, invece, non hanno effetti positivi sugli alimenti ma anzi ne alterano le caratteristiche rendendoli non più idonei al consumo umano. Le muffe possono ritrovarsi direttamente sia sulle materie prime che svilupparsi sugli alimenti pronti e provocarne delle alterazioni di consistenza, colore e sapore. I danni provocati dalle muffe sugli alimenti sono quindi di carattere alterativo, in quanto l’alimento viene
marzo 2019 VIII SPECIALE IGIENE ALIMENTARE / Muffe
e lieviti
reso sgradevole e quindi non più idoneo alla vendita e al consumo. Alcuni esempi sono certe specie del genere Peniciullium che intaccano facilmente gli agrumi, mentre l’Aspergillus può essere trovato facilmente su cereali e nella carne e ancora le specie del genere Thamnidium invece si rinvengono sulle carni, anche refrigerate, dando luogo a fenomeni di ammuffimento.
RISCHI
Vi sono poi tipi di muffe che durante il loro sviluppo producono delle sostanze tossiche e che quindi non solo alterano l’alimento ma lo rendono addirittura pericoloso. Queste tossine infatti sono stata associate ad effetti potenzialmente
di Federica Tavassi Consulente di Igiene e sicurezza alimentare
cancerogeni nell’essere umano e che, se assunte in quantità elevate o per lunghi periodi, potrebbero creare delle modificazioni pericolose nelle strutture cellulari di alcuni tessuti umani. Le tossine prodotte dalle muffe sono definite micotossine e sono state classificate, in base al loro effetto, come mutagene, cancerogene e teratogene. Queste molecole, per le loro caratteristiche, raramente danno luogo a manifestazioni acute, anzi, la loro azione si manifesta spesso a distanza di tempo su alcuni organi bersaglio quali ad esempio fegato, reni, apparato respiratorio e apparato gastrointestinale. Oltre alla salute umana queste micotossine interessano anche la salute animale, infatti da principio
erano considerate esclusivamente come un problema veterinario, anche di ampio respiro, in quanto andavano ad intaccare allevamenti e impianti zootecnici creando notevoli problemi produttivi e riproduttivi degli animali che si cibavano di mangimi contaminati da muffe producenti micotossine. È diventato a tutti gli effetti poi un problema di salute pubblica quando nel 1960 sono state identificate una serie di micotossine riconducibili ad alimenti di comune utilizzo umano. In quegli anni infatti sono state scoperte le aflatossine prodotte principalmente dai generi Aspergillus, Penicilliume e Fusarium. La produzione delle micotossine avviene durante la crescita della muffa ma queste tossine sono in gra-
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SPECIALE IGIENE ALIMENTARE / Muffe e lieviti
do di persistere molto a lungo anche una volta rimosso il fungo, pertanto l’assenza di ceppi fungini non garantisce in automatico l’assenza anche delle tossine. A tutela del consumatore finale il Legislatore ha emanato, nel 2006, il Regolamento (CE) n. 1881/2006 e sue successive modifiche che definisce i tenori massimi di alcuni contaminanti degli alimenti tra cui anche le micotossine.
PREVENIRE LA CONTAMINAZIONE DEGLI AMBIENTI E DEGLI ALIMENTI
La presenza di muffe e lieviti nei locali di lavorazione dei prodotti alimentari è generalmente considerato un pessimo segnale perché è sintomo di un ambiente poco protetto e incompatibile con lavorazioni delicate come quelle che avvengono nelle aziende del settore alimentare. È per questo che è necessario garantire uno stato igienico-sanitario dei locali molto elevato, evitando la proliferazione di microrganismi che possano poi secondariamente contaminare anche gli alimenti. Bisogna pertanto puntare su tutti quegli accorgimenti che permettono la prevenzione dello sviluppo di muffe e lieviti. Tra i principali accorgimenti da adottare c’è la qualità dell’aria che circola nei locali, prevedendone anche il filtraggio; evitare di mantenere aperte finestre e porte con accesso verso l’esterno; evitare eccessiva umidità negli ambienti, risanando eventuali problematiche strutturali che possano incidere su questo aspetto (es. perdite di acqua, infiltrazioni, ristagni, ecc); separare gli spazi per mantenere divise le varie fasi di lavorazione, considerando che gli ambienti di ricevimento merci e stoccaggio possono essere considerate le zone che più facilmente sono soggette alla presenza di questi microrganismi. Per quel che riguarda invece la distruzione di muffe e lieviti dalle superfici si possono utilizzare presidi solitamente attivi anche sulle forme batteriche. Verranno utilizzati quindi prodotti specifici in determinate concentrazioni, assicurandosi che il prodotto possa agire sulla superficie di lavoro il tempo necessario per essere efficace e in modo che possa avere effetti di attività fungicida. Di contro c’è anche da sottolineare che un cattivo o improprio uso di prodotti per la pulizia e la sanificazione
come questi, possono creare problematiche collaterali, come ad esempio una contaminazione chimica dell’ambiente di lavoro o una dispersione ambientale di concentrazioni sub-efficaci di principio attivo che, nel tempo, soprattutto nei confronti di forme batteriche possono generare forme di resistenza a queste molecole.
Per quel che riguarda invece le lavorazioni degli alimenti, per evitare la proliferazione di questi microrganismi, si possono valutare diverse soluzioni. Nonostante esistano specie di muffe in grado di sopravvivere a temperature molto basse e a temperature molto alte, tant’è che sono state ritrovate contaminazioni anche in congelatori, alimenti refrigerati e in condotti di essiccazioni di produzioni alimentari particolari, c’è da dire che la maggior parte di queste forme viventi non sopravvive ai processi in cui si sottopone l’alimento a temperature elevate. Parliamo quindi di cottura in forno, cottura prolungata, fritture, ma anche processi quali la pastorizzazione o che in generale garantiscano il superamento dei 55°C che permettono l’eliminazione di muffe e lieviti che a queste condizioni non riescono a sopravvivere. L’altro fattore di crescita su cui si può lavorare per evitare la proliferazione è l’attività dell’acqua (aW) dell’alimento. In linea generale valori
di aW inferiori a 0,80 rallentano drasticamente, fino a bloccare, la proliferazione di queste forme viventi, pertanto tutti quei fenomeni che “allontanano” acqua dall’alimento, quali la cottura, l’essiccazione, la salagione o l’introduzione di composti (zuccheri, fibre, ecc.) che “rubano” l’acqua presente, impediranno la crescita di muffe e lieviti. Altri due aspetti che possono essere variati nell’alimento per controllare la moltiplicazione di muffe e lieviti è il pH e la presenza di ossigeno. In realtà l’incidenza di questi due fattori sulla crescita influenza in maniera più variabile e meno sicura in quanto esistono specie che crescono comunque anche abbastanza bene a valori di pH e ossigeno variabili. Ad esempio, l’acidificazione del mezzo permette solo un rallentamento della crescita in quanto, soprattutto tra i lieviti, esistono specie in grado di proliferare anche a livelli di pH molto bassi. Anche alcune muffe sono acido-tolleranti, pertanto variare questo fattore di crescita potrebbe non rivelarsi efficace. In ultimo, variare l’atmosfera può rilevarsi utile solo per evitare la proliferazione delle muffe in quanto sono aerobie obbligate, pertanto eliminare dall’atmosfera di confezionamento l’ossigeno preserva il prodotto da contaminazione e proliferazione di muffe ma non da lieviti a metabolismo fermentativo.
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La tutela dell’igiene è fondamentale in un locale in cui sono trattati i prodotti alimentari. Non bisogna dimenticare che il gestore è responsabile della qualità e della sicurezza di cibi e bevande somministrati alla clientela, in base al cosiddetto “Pacchetto igiene”. Si tratta di una prassi da osservare con attenzione per evitare ogni rischio di contaminazione crociata (ovvero il passaggio diretto o indiretto di microbi da alimenti contaminati, di solito crudi, ad altri alimenti) e scongiurare la possibilità di intossicazioni alimentari. Per rendere rapide e facili tutte le operazioni di pulizia e igienizzare alla perfezione c’è Spray Igienizzante Multiuso Area Food di Amuchina Professional . L’Igienizzante Multiuso Area Food è un detergente studiato per le pulizie delle superfici a base di Bardac 22 (didecil dimetil ammonio cloruro) alcool etilico . Dotato di una forte azione sgrassante, ha allo stesso tempo un’elevata attività igienizzante. Ciononostante è delicato sulle superfici, non graffia e non crea striature. Inoltre, agisce rapidamente, non crea schiuma, non necessita di risciacquo e asciuga in fretta, senza lasciare odori sulle superfici. Basta spruzzare Amuchina Professional Igienizzante Multiuso Area Food, senza necessità di diluizione, sulla superficie, passare della semplice carta assorbente per ottenere con un solo rapido gesto superfici pulite e igienizzate.
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La sicurezza degli alimenti passa anche dal contenitore
Apartire dalla produzione, trasformazione, conservazione, preparazione e somministrazione, fino al momento del consumo finale, un alimento viene a contatto con svariati materiali e oggetti. Sono definiti “materiali e oggetti a contatto con gli alimenti” (M.O.C.A) quei materiali e oggetti destinati a venire a contatto con gli alimenti (utensili da cucina e da tavola recipienti e contenitori, macchinari per la trasformazione degli alimenti, materiali da imballaggio etc.).
Vengono quindi prese in considerazione sia le superfici con cui l’alimento può venire in contatto durante la linea produttiva, sia gli imballaggi (il “packaging”) che lo accompagnano fino nelle case dei consumatori.
LE FUNZIONI DEL PACKAGING
Senza dimenticare le funzioni essenziali –ovvero quelle di contenimento, marketing e comunicazione – l’imballaggio di un prodotto alimentare ha un ruolo chiave (Figura 1) nella conservazione degli alimenti, in quanto lo protegge dalle condizioni e contaminazioni ambientali (luce, calore, ossigeno, umidità, enzimi, microrganismi, inquinanti di vario genere, etc) per mantenere inalterata la qualità organolettica e incrementare la shelf-life
La funzione di un imballaggio efficiente – in particolar modo nel caso di un imballaggio tradizionale – è quella di evitare il trasferimento di sostanze dal materiale di confezio-
namento all’alimento e viceversa: risultare inerte da e verso l’alimento e fungere da barriera efficace nei confronti dei rischi a cui l’alimento è esposto. Nel corso degli anni, all’imballaggio tradizionale si sono affiancate tecniche di confezionamento innovative, quali – ad esempio – il packaging “attivo o funzionale”, che, tramite dispositivi “attivi” (assorbitori o emanatori), è in grado di regolare i gas, l’umidità del prodotto, etc. Ancora più innovativi sono i packaging a base di biopolimeri (ottenuti da materie
prime di origine rinnovabile e biodegradabili) e quelli conseguiti tramite nanotecnologie allo scopo di ottenere film di rivestimento dallo spessore ridotto per ridurre al minimo la migrazione di sostanze verso l’alimento. I materiali attivi e intelligenti prolungano la durata di conservazione, mantenendo o migliorando le condizioni degli alimenti confezionati, rilasciando o assorbendo sostanze rispetto agli alimenti o al loro ambiente circostante. Di conseguenza, sono esentati dalla norma generale sull’inerzia, prevista
FIGURA 1 Le funzioni del packaging
marzo 2019 XII SPECIALE IGIENE ALIMENTARE / Food packaging
Si chiamano MOCA, ovvero materiali e oggetti a contatto con gli alimenti. Possono essere utilizzati per contenere, trasformare e stare a contatto con il cibo. Ma cosa sono di preciso? E quali caratteristiche devono avere?
di Marialisa Giuliani* * PhD, Tecnologa alimentare – Consulente
dal regolamento (CE) n. 1935/2004. Si applicano le specifiche norme riportate nel regolamento (CE) n. 450/2009, allo scopo di trattarne la funzione specifica, cioè:
• assorbimento di sostanze dall’interno del confezionamento alimentare, come liquidi e ossigeno;
• rilascio di sostanze negli alimenti, ad esempio conservanti;
• indicazione della scadenza dell’alimento attraverso il rilascio di sostanze che provocano un’alterazione di colore in base alla durata e temperatura di conservazione.
I M.O.C.A. devono avere caratteristiche diverse sia in funzione delle peculiarità dell’alimento con cui andranno a contatto che
delle tecniche e tempistiche di utilizzo previste. Alcuni di essi, ad esempio, necessitano di traspirabilità, altri di resistenza all’umidità; altri ancora devono resistere alla base acida o salina di alcuni alimenti, mentre alcuni sono strutturati e progettati per sopportare shock termici. Da qui la necessità di garantire l’adeguatezza del materiale e dell’oggetto all’utilizzo a cui è destinato.
IDONEITÀ DEL MATERIALE DI CONFEZIONAMENTO
Considerando le molteplici e differenti funzioni che l’imballaggio svolge, è difficile definire un concetto univoco di idoneità del materiale di confezionamento. Una distinzione principale può essere fatta tra ido-
neità funzionale e idoneità alimentare L’idoneità funzionale si definisce secondo la necessità di mantenere e conservare adeguatamente l’alimento; l’idoneità alimentare invece definisce la sicurezza del materiale destinato a venire a contatto con l’alimento, garantendone la stabilità e l’inerzia ai fenomeni di migrazione.
IL FENOMENO DELLA MIGRAZIONE
In un sistema di confezionamento alimentare si interfacciano tra loro tre fasi: l’alimento, l’imballaggio e l’ambiente. Queste fasi interagiscono tra loro dando luogo a fenomeni diversi (Figura 2). In particolari condizioni, tutti i M.O.C.A. possono cedere sostanze indesiderate ai prodotti alimentari con cui
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SPECIALE IGIENE ALIMENTARE / Food packaging
Normativa
Con il Decreto Legislativo del 10/02/2017 n°29, entrato in vigore il 2 aprile 2017, sono state introdotte alcune sanzioni per chi viola le disposizioni presenti nel Regolamenti (CE) 1935/2004, riguardanti i M.O.C.A., nel Reg. (CE) 2023/2006, sulle buone pratiche di fabbricazione dei M.O.C.A., nel Reg. (CE) 282/2008, relativo ai materiali e agli oggetti di plastica riciclata destinati al contatto con gli alimenti, nel Reg. (CE) 450/2009, concernente i materiali attivi e intelligenti destinati a venire in contatto con gli alimenti, nel Reg. (CE) 10/2011, riguardante i materiali ed oggetti in plastica destinati a venire in contatto con i prodotti alimentari, e nel Reg. (CE) 1895/2005, relativo alla restrizione dell’uso di alcuni derivati epossidici in M.O.C.A. La normativa in materia di M.O.C.A. si pone trasversalmente rispetto a quella sulla sicurezza alimentare, essendo costituita da oltre 350 atti legislativi in continua evoluzione, che si sono succeduti nel corso degli anni fino ai più recenti Regolamenti CE 10/2011 sulla plastica (che descrivono le norme sulla composizione di M.O.C.A. di plastica e assegna un numero di identificazione unico per ogni sostanza) e DM 258/2010 sugli acciai inossidabili. Per la prima volta, con il Decreto del 2017 vengono stabilite sanzioni specifiche per gli obblighi previsti dai Regolamenti UE, colmando un vuoto normativo importante: in precedenza le eventuali sanzioni facevano riferimento alla normativa nazionale risalente agli anni ’80/’90. Per quanto riguarda i requisiti che i materiali e gli oggetti destinati al contatto con gli alimenti devono possedere, la normativa in merito è molto chiara. Il regolamento (CE) n 1935/2004 (Normativa quadro sui M.O.C.A.) si applica a tutti i materiali e gli oggetti destinati a venire in contatto con gli alimenti: • pentole, utensili, stoviglie, macchine industriali, superfici di lavorazione, ect; • tutti i materiali di confezionamento.
L’articolo 3 del regolamento citato riporta i requisiti essenziali sulla sicurezza: “I materiali e gli oggetti… devono essere prodotti conformemente alle buone pratiche di fabbricazione (GMP) affinché, … essi non trasferiscano ai prodotti alimentari componenti in quantità tale da: a) costituire un pericolo per la salute umana; b) comportare una modifica inaccettabile della composizione dei prodotti alimentari; c) comportare un deterioramento delle loro caratteristiche organolettiche”.
L’etichettatura dei MOCA è definita dall’articolo 15 del regolamento, che riporta: “I materiali a contatto con l’alimento al momento dell’immissione sul mercato sono accompagnati da: a) la dicitura “per il contatto con i prodotti alimentari” o una indicazione specifica circa il loro impiego (ad esempio bottiglia per vino, macchina da caffè o il simbolo bicchiere e forchetta);
b) se del caso, speciali istruzioni da osservare per garantire un impiego sicuro ed adeguato. I materiali e gli oggetti cui essi si riferiscono devono essere accompagnati da una dichiarazione scritta documentata, disponibile su richiesta delle autorità competenti, che attesti la conformità alle leggi vigenti”. I produttori, gli importatori, i distributori e gli utilizzatori (compresi gli OSA, Operatori Alimentari), di materiali e oggetti destinati al contatto degli alimenti, dovranno tenere conto della normativa sopra citata oppure saranno sanzionabili in caso di violazione. Le sanzioni vanno da un minimo di € 1.500 a € 60.000 (per il non rispetto della tracciabilità) fino a € 80.000 in caso di cessione di sostanze pericolose.
entrano in contatto, in quanto nessun materiale è completamente inerte o insolubile. Le sostanze cedute possono alterare la qualità del cibo, il suo gusto o la sua sicurezza, nonché rappresentare un rischio per la salute umana. Il trasferimento (passaggio, cessione) di sostanze dal materiale, dall’imballaggio o dal contenitore all’alimento viene definito con il termine migrazione. Questo fenomeno è sempre più frequente per il maggior impiego di materiali sintetici e meno inerti (materie plastiche) in sostituzione di materiali naturali e più stabili (vetro). Il grado di migrazione delle sostanze – dall’oggetto o dal contenitore – dipende da diversi fattori: la natura del materiale e dei suoi componenti, il tipo di alimento, la durata e la temperatura del contatto. La migrazione è strettamente correlata alla natura dei componenti del M.O.C.A. e alla capacità dell’alimento di “estrarre” le sostanze del materiale.
Per qualsiasi materiale d’imballaggio, in particolare per le materie plastiche, i potenziali migranti possono essere classificati in tre categorie fondamentali:
A. gli additivi: sostanze aggiunte al materiale per modificarne le caratteristiche (es.: agenti antistatici) o per favorire una determinata funzione (es.: ritardanti di fiamma). I più comuni sono i plastificanti, gli antiossidanti, gli stabilizzanti della luce e gli stabilizzanti termici;
B. i residui: sostanze di diversa natura che residuano nel materiale per un’incompleta reazione (monomeri, catalizzatori, solventi) o perché rappresentano costituenti minori delle materie prime che il processo di produzione non allontana completamente (es. carte riciclate). Un tipico esempio è il cloruro di vinile monomero utilizzato per la produzione del PVC;
C. i prodotti di neoformazione: sostanze che si originano durante la produzione o che derivano dalla decomposizione spontanea dei materiali o dalla reazione tra i costituenti del materiale o degli additivi. Esempi sono l’anilina, prodotto di decomposizione della difeniltiourea (stabilizzante termico) o il naftalene, contaminante ambientale dei luoghi di produzione dei materiali d’imballaggio.
Se l’agente chimico non migra negli alimenti, il consumatore non è esposto a rischi. Se migra, la valutazione della sicurezza deve garantire che l’esposizione dei consuma-
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tori non scateni effetti nocivi per la salute. Il rischio di cessione di sostanze pericolose e contaminanti negli alimenti è valutato in laboratorio mediante prove di migrazione globale e specifica. Tali prove verificano se e in quale quantità vengono cedute sostanze dal materiale all’alimento.
Sono presenti due tipi di migrazione: quella globale, che consiste nel valutare la quantità delle sostanze eventualmente cedute
senza identificazione del materiale, e quella specifica, con cui si intende la quantità massima (SML) autorizzata di una sostanza specifica (metalli pesanti, formaldeide, plastificanti ecc.) che può migrare nel prodotto alimentare. I valori vengono stabiliti in base a studi tossicologici dall’EFSA1-SCF (Comitato Scientifico del Cibo) che considera un’assunzione giornaliera da parte di una persona di 60kg di peso corporeo di un chilo dell’alimento confezionato o contenuto in un materiale in cui è presente la sostanza nella quantità massima consentita. La conoscenza del comportamento e della tossicità di un migrante permette al valutatore del rischio (EFSA) di stabilire il rischio per la salute umana e di fissare dei limiti di migrazione per quella sostanza: un superamento dei limiti fissati per la migrazione globale e/o specifica indica un potenziale rischio per la salute umana e/o
Migrazione delle sostanze
I fattori da cui dipende la migrazione delle sostanze sono:
• caratteristiche alimento (es. pH);
• capacità estrattiva dell’alimento;
• affinità (sostanze lipofile, sostanze idrofile);
• caratteristiche del materiale;
• condizioni di contatto (superficie, durata, temperatura).
una variazione delle caratteristiche organolettiche del prodotto. Si ricorda che i rivenditori e i consumatori dovrebbero prestare attenzione a seguire le istruzioni corrette per l’impiego, al fine di evitare la contaminazione degli alimenti con sostanze provenienti dal materiale. Tale contaminazione può infatti non apparire evidente e l’impiego del materiale per scopi non previsti può essere non sicuro.
FIGURA 2 – Il sistema packaging
Sicurezza e qualità ascoltando la voce dei consumatori
Il direttore Qualità e innovazione prodotti di Orogel, Silver Giorgini, in questa intervista ci fa conoscere da vicino l’organizzazione dei processi, le procedure, i controlli e le Certificazioni che hanno consentito al gruppo di Cesena di imporsi in Italia e all’estero come un marchio tra i più apprezzati dai consumatori.
om’è organizzato il servizio di Controllo qualità, sicurezza e innovazione?
La qualità in Orogel segue due precise direttrici. Esiste anzitutto il controllo della qualità che è situato nei punti strategici e più critici dell’azienda e attua un monitoraggio costante, 24 ore su 24. Questo perché la nostra è un’azienda che lavora praticamente tutti i giorni, esclusa la domenica. Tale servizio rappresenta un supporto alla produzione, uno strumento che serve a verificare costantemente i livelli di qualità, avvisando quando si verificano degli scostamenti. L’altro ambito che dirigo riguarda invece l’assicurazione della qualità, chiamato a definire costantemente nuove regole, più adeguate alle esigenze aziendali. Naturalmente, a monte bisogna comprendere bene quali sono le problematiche e i processi che vanno modificati, in modo da tenerci costantemente allineati alla qualità richiesta dai nostri consumatori. In definitiva, il vero sforzo è quello della prevenzione e dell’analisi dei
Parliamo di innovazione… L’innovazione di cui mi occupo è intesa soprattutto come valutazione di nuovi scenari e inedite possibilità di espansione
che l’azienda può affrontare. Si tratta perciò di un segmento della ricerca e sviluppo. L’innovazione è dunque anche l’individuazione di nuovi filoni di ricerca, di iniziative capaci di dare maggiore visibilità all’azienda. Certo, il mio compito prevede - insieme all’intero staff - anche l’accurata valutazione dei possibili rischi ai quali ci si può esporre in questo modo, intraprendendo cioè nuove attività imprenditoriali. Il tutto lavorando sempre in open innovation, ascoltando tutti gli stimoli che possono provenire dal mondo esterno, per trasformarli - appunto - in ricerca e sviluppo. Tenendo conto, anzitutto, della clientela perché i nostri consumatori ci scrivono ogni giorno - tramite email e social network - per darci dei preziosi consigli anche su prodotti nuovi da sperimentare.
Come sono organizzati i processi di controllo per la prevenzione dei pericoli di contaminazione?
Questi insidiosi pericoli vengono sempre valutati da un gruppo di persone che curano l’Haccp aziendale. Possiamo disporre di molte qualificate professionalità nella nostra azienda: tecnologi alimentari, biologi e altre figure tecniche che - tutti insieme - concorrono all’effettuazione di analisi davvero approfondite. L’azione di contrasto alle problematiche di qualità, ai corpi estranei e ai contaminanti viene svolta tramite tecnologie
marzo 2019 SPECIALE IGIENE ALIMENTARE / Intervista
Silver Giorgini, direttore Qualità e innovazioni prodotti Orogel
di Maurizio Pedrini
molto sofisticate e avanzate. Del resto l’azienda investe ogni anno consistenti risorse in questo specifico filone, sia per la selezione e il controllo on line che ricorrendo alla presenza umana sulle linee di produzione. Questo perché è nostra convinzione che le macchine funzionino bene solo a condizione che siano seguite da persone in possesso di adeguate professionalità. Le nostre maestranze, proprio per tale motivo, sono sempre più scolarizzate e in grado di seguire tecnologie in rapida evoluzione. Orogel punta con convinzione alla formazione e all’aggiornamento di tutti i propri dipendenti, a prescindere dai ruoli e dalle mansioni. Abbiamo abbracciato il lean thinking, ovvero una filosofia orientale che arriva dal Giappone, già applicata con successo dalla
casa automobilistica Toyota. Un approccio al lavoro aziendale innovativo, denominato anche lean production, che insegna a operare in piena e proficua condivisione, in modo che tutti si sentano protagonisti del processo esprimendo il proprio parere in ogni fase del percorso. Questa scelta sta portando dei risultati veramente notevoli.
A proposito del sistema Haccp, voi ne siete stati senz’altro dei precursori… In effetti lo abbiamo applicato ben prima che fosse emanata la legge, successivamente l’abbiamo evoluto ancor prima di ottenere la certificazione. Diciamo che per noi l’Haccp, inteso come modalità complessiva di controllo della sicurezza alimentare, è alla base di tutte le certificazioni. Si tratta di un
qualcosa di imprescindibile, perché il nostro prodotto alimentare deve essere anzitutto sicuro e salubre per il consumatore.
Approfondiamo il tema della qualità e sicurezza dei vostri prodotti alimentari: come vengono tracciate le relative procedure?
Le procedure rappresentano il concorso di tutti coloro che sono chiamati a intervenire nel processo, grazie ai “cantieri Kaizen”, ovvero all’applicazione di questi sistemi di lean production, che stiamo mettendo in pratica nei vari ambiti produttivi. Fondamentale è che quando vengono declinate le regolein questo caso la qualità - vi sia qualcuno che indichi i paletti della direzione di marcia da seguire. Partendo però dal presupposto
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SPECIALE IGIENE ALIMENTARE / Intervista
che non si tratti di una “legge divina” e che tali procedure possano essere integrate, modificate e corrette nel tempo, a seconda dei risultati ottenuti e della condivisione delle stesse. Altro nostro impegno è quello finalizzato alla semplificazione nella scrittura di tali procedure, perché trattandosi di regole devono essere lette con assoluta facilità da parte di tutti, per essere poi facilmente seguite in produzione. La semplificazione grafica punta a renderle intuitive, utilizzando il più possibile immagini, con interfacce simboliche.
Quali sono le principali criticità che dovete quotidianamente affrontare?
Beh, qui entriamo nel bello della diretta, nel senso che tutti i giorni il nostro lavoro offre delle novità e qualche sorpresa. La problematica principale è dovuta anzitutto alla nostra tipologia di produzione: i nostri sono infatti prodotti naturali, che crescono in campo aperto e abbiamo perciò a che fare con la natura, che può essere benigna o matrigna: non avendo alcun prodotto coltivato in serra, siamo legati ai cicli naturali della produzione in campo. Quindi, la troppa pioggia crea problemi non indifferenti sulla quantità ma anche sulla quantità dei prodotti perché si raccoglie di meno. Insomma, dobbiamo fare sempre bene i conti con quello che ci dà la natura perché siamo intimamente legati al ciclo delle stagioni.
La vostra azienda dispone di un laboratorio di analisi o si serve di un servizio esterno?
Disporre di un laboratorio di analisi interno richiede grandi investimenti di risorse economiche e umane. Un’azienda nell’azienda come questa andrebbe gestita al meglio, con strumentazioni sempre più perfezionate per la ricerca dei contaminanti e quant’altro. La nostra operazione è stata chiara: ci siamo avvalsi, prima di tutto, del controllo qualità interno che dispone di piccoli laboratori in prossimità del processo, dove si tengono costantemente monitorati i parametri di svolgimento dello stesso, in tempi rapidi e senza ulteriori approfondimenti. Cinque anni fa, abbiamo inoltre deciso di dar vita al laboratorio esterno Sicural, di riferimento centrale, al quale fanno capo anche altri clienti privati esterni.
Com’è organizzata la sanificazione degli impianti e da chi viene eseguita? Per la sanificazione degli impianti Orogel si avvale del proprio personale interno: non abbiamo voluto in alcun modo terziarizzare il servizio e darlo in appalto ad aziende esterne perché i nostri impianti sono assai particolari e complessi. Vi è l’assoluta necessità di interventi mirati ed eseguiti con estrema competenza. Siamo convinti che le nostre maestranze rappresentino la soluzione migliore. Oltre a questa prima, fondamentale motivazione, ve n’è anche
un’altra: il nostro è uno stabilimento dove, come le dicevo, si lavora senza soluzione di continuità per l’intera settimana, domenica esclusa. Non esiste perciò un unico momento in cui possa operare una sola squadra di pulizia ma vanno fatto dei turni, potendo operare con squadre speciali. Insomma è anche la complessità stessa delle nostre linee di produzione che ci porta a considerare l’assoluta necessità di utilizzare il nostro personale interno per la sanificazione. Per questa ragione, investiamo ancor più in formazione perché vogliamo che il
marzo 2019 XVIII
Lo Stabilimento Orogel
personale preposto disponga di una grande conoscenza dell’azienda e delle sue linee. Stiamo investendo anche nell’assunzione di nuove figure chiamate ad assolvere a specifiche responsabilità in questo delicatissimo ambito della pulizia e sanificazione degli impianti produttivi.
Per un’azienda come la vostra l’aspetto delle certificazioni non è forma ma sostanza. A che punto siamo?
La prima certificazione ottenuta da Orogel, quando già ero entrato da tempo in azien-
da, da me seguita in prima persona, come tutte le altre, è stata la ISO 9001, arrivata nel 1999. Da allora il nostro approccio è sempre stato coerente e dinamico, fatto su misura e non per ottenere un semplice pezzo di carta. Ogni certificazione va studiata e compresa in ogni dettaglio, per questo motivo mandiamo il nostro personale a seguire dei degli appositi corsi specialistici in modo che divengano dei veri consulenti ed esperti di questa materia. Attualmente Orogel è in possesso di tutte le principali certificazioni necessarie ad affrontare con serenità e competitività i mercati mondiali: compresi gli USA, l’Australia ed altri importanti Paesi. Mi riferisco, in particolare allo standard Globale BRC per la Sicurezza Alimentare, che è riconosciuto a livello internazionale in ambito GFSI (Global Food Safety Initiative), ma anche l’IFS Food, che si applica quando i prodotti sono “lavorati” o dove ci sono pericoli di contaminazione del prodotto durante il confezionamento primario. A questo standard attribuiamo molta importanza, perché contiene molti requisiti che riguardando il rispetto delle specifiche del cliente. Infine, solo per citarne alcune, lo standard OHSAS 18001, finalizzato a creare tutta una serie di procedure formali per gestire la salute e le minacce per la sicurezza dei lavoratori. Quest’ultimo aspetto, per Orogel riveste un’importanza fondamentale: prima di tutto l’azienda deve garantire la sicurezza sul lavoro, proprio perché siamo una cooperativa che - all’atto della sua costituzione - si è posta per statuto l’obiettivo di rispettare le persone, i lavoratori e le regole legislative. Questo punto essenziale è contenuto anche nel nostro Codice etico che vogliamo sia puntualmente rispettato. Guardando all’immediato futuro, le certificazioni che pensiamo di ottenere sono tutte legate alla sostenibilità ambientale, un valore intrinseco alla nostra vocazione produttiva, dato che pratichiamo la strada di un’agricoltura pienamente sostenibile.
Quali sono le principali richieste che vi giungono dai consumatori?
Con l’avvento dei social network, in particolare di facebook, ci siamo abituati a ricevere le richieste più disparate. Il tema più ricorrente è quello legato alla celiachia, con la domanda di rito se i nostri prodotti contengano, o meno, il glutine. Al secon-
do posto ci sono le segnalazioni di chi non trova determinati prodotti in distribuzione. Stiamo cercando di portare tutta la nostra produzione nei supermercati, ma bisogna tenere presente che sono questi ultimi, non noi, a decidere cosa mettere poi nei propri scaffali di vendita. Il problema non è di poco conto perché il consumatore moderno è abituato a documentarsi guardando Internet e, il giorno dopo, si aspetta che quella determinata tipologia di prodotto che ha visto pubblicizzata sia effettivamente disponibile per essere acquistata. Purtroppo, non è così, ma stiamo lavorando molto per incrementare la presenza numerica delle nostre produzioni nei banchi frigo; per raggiungere il traguardo, però, bisognerà convincere la catena della distribuzione. La stessa innovazione è legata parecchio a questo aspetto, nel senso che i nuovi prodotti da noi immessi sul mercato devono poi essere fatti conoscere al consumatore, in modo che possa testarli. Se questo non avviene, dopo sei mesi il supermercato deferenzia il prodotto e quindi l’innovazione, sulla quale investiamo il 10% del nostro fatturato, si riduce a un nulla di fatto.
Quali traguardi vi siete posti per gli anni a venire?
Pensiamo che il futuro possa vederci sempre più protagonisti, anzitutto perché l’alimentazione sta andando sempre più verso il vegetariano, per non dire vegano. Orogel è specialista nel comparto: abbiamo la fortuna di poter contare su dei bravi soci coltivatori che seguono regole ben precise, votate all’eccellenza. Poi credo che la sostenibilità passi anche dalla effettiva capacità di non esagerare con le distanze chilometriche tra il campo di raccolta delle verdure e il luogo di trasformazione. Negli ultimi anni abbiamo acquisto stabilimenti più vicini alle aree di produzione. In generale, abbiamo deciso che le coltivazioni non possano essere effettuate a una distanza superiore ai centocinquanta chilometri dal sito produttivo, il che fa un gran bene alla qualità del prodotto. Senza contare che abbiamo la possibilità di distribuire il prodotto in maniera più rapida grazie alla capillare presenza dei nostri concessionari. Un vanto che ci permette di dare spazio a prodotti alternativi, valorizzando la biodiversità dell’agricoltura italiana.
marzo 2019 XIX
Selezione dei propri fornitori:
La questione “fornitori” è sempre stata un punto dolente per molte imprese del settore alimentare. La procedura di gestione permette di selezionare, qualificare, monitorare e – nel caso – mantenere lo stato di fornitore qualificato oppure no
Un po’ come accade quando qualcuno bussa alla nostra porta di casa e chiediamo “chi è?”, anche nelle aziende del settore alimentare la richiesta di qualifica e documentazione sui propri fornitori di alimenti e bevande è un passo essenziale, ma che troppo spesso viene sottovalutato.
La qualità di un alimento servito o di un prodotto confezionato messo in vendita
comincia ben prima dell’ultima fase di vendita al consumatore; anzi, è un percorso fatto di passaggi e di scelte indispensabili per garantire la sicurezza del prodotto commercializzato. A monte di tutto il processo produttivo, infatti, c’è la fase dell’approvvigionamento, che per essere efficiente deve coniugare diversi aspetti, quali le esigenze economiche, qualitative, produttive e, infine, commerciali. Accade spesso, soprattutto in attività
di ristorazione, che queste siano sempre più identificate e apprezzate per la scelta di materie prime estremamente selezionate sulle quali c’è uno studio approfondito, tant’è che molti ristoratori puntano proprio a questi aspetti per farne dei veri e propri “cavalli di battaglia” nel proprio menù. Insomma, la mossa vincente è considerare i fornitori come parte integrante del processo produttivo e organizzativo dell’azienda, dove la loro selezione diventa anche ga-
marzo 2019 XX SPECIALE IGIENE ALIMENTARE / Management
di Federica Tavassi - Consulente di Igiene e sicurezza alimentare
fronti dei fornitori scelti e della fase di approvvigionamento deve essere la stessa. Per questo è necessario prevedere una procedura precisa di selezione e qualifica dei propri fornitori che – come per gli altri aspetti salienti – verrà introdotta nel Piano di Autocontrollo dell’azienda , ovvero in un documento che riporta tutte le procedure e le misure che il responsabile del settore alimentare deve predisporre e applicare affinché sia garantita la sicurezza e la salubrità degli alimenti prodotti. Entrando più nello specifico, si potrebbero fare distinzioni approfondite sulle modalità operative anche in funzione della tipologia di fornitore analizzata, ad esempio se parliamo di fornitori abituali/storici o di fornitori nuovi e potenziali o ancora di fornitori qualificati con riserva, oppure di fornitori sospesi o in ultimo di fornitori non qualificati. L’ottica generale però è probabilmente quella più utile per avere una visione di insieme più completa; pertanto proseguiremo con un’analisi generale della procedura di selezione dei fornitori.
LA PROCEDURA
La gestione dei fornitori, nella sua totalità, si articola in diversi punti: selezione, qualifica, monitoraggio e mantenimento. La fase di selezione viene attuata attraverso la valutazione di alcuni parametri co-
ed eventuale bollo CE (per i fornitori di prodotti di origine animale e stabilimenti di produzione) ma anche le certificazioni di sistema o di prodotto (se ad esempio si parla di prodotti biologici o di prodotti gluten free o simili) ed infine si possono richiedere certificati di conformità come rapporti di prova di analisi o documentazione prodotta da audit interni. In ultimo, sarà indispensabile, oltre che buona norma, conoscere di persona il fornitore andando a valutare, la dove possibile, l’idonea gestione delle scorte e gli impianti di lavorazione.
Una volta raccolta e visionata tutta la documentazione si procede con la fase di qualifica del fornitore. Nella condizione in cui il fornitore soddisfi tutti i requisiti di legge, gli accordi economici e gli standard dell’azienda, questo verrà inserito nella lista dei fornitori qualificati. Sarà infatti compito dell’azienda del settore alimentare tenere un elenco di tutti i propri fornitori qualificati. L’elenco si completerà inserendovi tutte le informazioni riguardanti ogni singolo fornitore: dati aziendali, ragione sociale, indirizzo sede operativa, dati di contatto rapido (numero telefonico, fax, mail), la tipologia dei prodotti forniti e la documentazione attestante la conformità ai requisiti di legge. Questi elenchi devono essere mantenuti in azienda e costantemente aggiornati via via che si modificano.
garanzie e controlli
ranzia massima del prodotto finito venduto. A questo discorso poi si aggiunge quello della conoscenza approfondita delle specifiche merceologiche delle derrate che si intendono acquistare, conoscendo quelle caratteristiche igieniche sulle quali influiscono maggiormente le operazioni della filiera in cui il prodotto verrà introdotto. Questi aspetti possono essere studiati con il fornitore stesso, facendo della produzione alimentare un vero e proprio lavoro “a quattro mani”.
A prescindere quindi dalla dimensione o dalla tipologia dell’attività del settore alimentare che si va ad analizzare, l’attenzione che deve essere posta nei con-
me, ad esempio, la storicità del fornitore, la presenza di certificazioni acquisite, la messa a disposizione della documentazione attestante la conformità del fornitore e dei suoi prodotti a quanto previsto dalla normativa e ai requisiti igienico-sanitari. Tra la documentazione che spesso si richiede in questa fase, quindi, ci saranno i documenti di inizio attività, la dichiarazione di conformità alla normativa vigente in tema di igiene e sicurezza degli alimenti, la dichiarazione che nella propria attività si attuano le corrette prassi igieniche e i principi HACCP ove previsto dalla normativa vigente e quindi il sistema di autocontrollo igienico, il sistema di rintracciabilità
Nel tempo, poi, una fase importantissima per avere percezione continua della qualità dei prodotti forniti è il monitoraggio dei fornitori . In particolare, questa attività può essere condotta in primo luogo mediante il controllo diretto sugli approvvigionamenti quindi eseguendo ispezioni visive sullo stato igienico-sanitario della materia in entrata, il controllo delle temperature di trasporto (per i prodotti deperibili), la verifica della documentazione che accompagna il prodotto fornito (documenti di trasporto, etichettature, ecc) e la loro attinenza alla relativa normativa di riferimento.
Altri aspetti che possono essere monitorati nel tempo sono, ad esempio, la qualità delle consegne e quindi i tempi di evasione dell’ordine, la serietà, l’attinenza della merce in arrivo con quella ordinata, l’analisi dei
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SPECIALE IGIENE ALIMENTARE / Management
reclami da parte dei clienti nei confronti di un prodotto piuttosto che un altro ma anche le verifiche interne di laboratorio in fase di accettazione per attività del settore alimentare molto strutturate. Inoltre, è opportuno che nel tempo il fornitore fornisca periodicamente all’azienda dei dati analitici che confermino la conformità dei propri prodotti. L’azienda del settore alimentare che esegue questo monitoraggio sui suoi fornitori al ricevimento merci compilerà apposita documentazione riportando eventuali non conformità rilevate con l’ottica di valutare poi se un fornitore
può mantenere o meno lo stato di fornitore qualificato oppure no. Qualora infatti l’esito delle attività di controllo dei fornitori evidenzi stati alterativi dei prodotti o presenza di contaminanti oltre i limiti consentiti dalla normativa o ancora merce che non rispetta i requisiti minimi di qualità sanitaria o carenze documentali o comportamentali, sarà necessario aprire una non conformità verso quel particolare fornitore. L’azienda del settore alimentare dovrà allora stabilire, per sue valutazioni interne e priorità, come operare nei confronti delle non conformità aperte verso un
proprio fornitore. In generale è essenziale rivalutare quei fornitori i cui prodotti o i cui servizi risultino essere non idonei per più volte in un anno e decidere se fargli perdere la qualifica ed essere quindi revocato. Qualora il fornitore voglia tornare a fornire i suoi prodotti o servizi all’azienda dovrà subire lo stesso iter che seguono i nuovi fornitori e fornire dati analitici che garantiscano la conformità dei prodotti forniti. Si può concludere che, nonostante la procedura operativa che standardizza la selezione dei fornitori dei prodotti alimentari possa sembrare un processo che il fornitore subisce in maniera del tutto passiva, nell’atto pratico delle cose non è mai vero al 100%, anzi spesso la buona riuscita di una produzione alimentare nasce proprio dalla fiducia e dalla collaborazione che si instaura tra l’Operatore del settore alimentare e i propri fornitori. Sarà poi premura del fornitore mettere a disposizione del proprio cliente tutte le garanzie a supporto e sostegno del loro accordo economico.
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Specialisti del vapore
STI srl, realtà giovane e dinamica, grazie a un’organizzazione rapida e flessibile e all’alta qualità dei suoi prodotti sta conquistando il mercato europeo ed extra-europeo
STI si pone come un partner affidabile in grado di offrire un servizio a 360 gradi e un prodotto completo interamente made in Italy. È leader nella realizzazione di macchine per la pulizia a vapore nelle due gamme per uso domestico e per uso professionale, che si compone di due linee: Gaiser, generatori di vapore e Comby, generatori di vapore con aspirazione.
La linea ad uso professionale si presenta come un ottimo alleato per la pulizia nell’ambito dell’igiene alimentare: STI ha commissionato de gli studi in laboratorio con l’obiettivo di testare l’efficacia battericida nel trattamento di superfici in teflon e in acciaio a contatto con alimen ti. Queste sono state sottoposte ad analisi batteriologica prima e dopo l’esposizione di 5 secondi al vapore, ottenendo ottimi risultati. Uno dei report ha dimostrato che su una superficie in teflon contami nata con una carica batterica totale di 3360, questa dopo l’esposizione
al vapore si è ridotta a 7. Nella stessa superficie con una carica batterica di 792 questa si è ridotta a 0. I risultati emersi mettono in rilievo il considerevole abbattimento batterico successivo al trattamento con macchinari STI. Alla luce di quanto dimostrato si può affermare che l’ampia gamma di prodotti
Uno tra i macchinari più apprezzati è la Comby 3500: compatta, totalmente in acciaio, completa di aspiratore integrato e caldaia a ricarica automatica. Grazie al suo vapore a 180°C può eliminare in pochi secondi il 99% di batteri e con il potente motore di aspirazione riesce ad asciugare perfettamente qualsiasi superficie. È inoltre dotata di funzione detergente permettendo così una pulizia ancora più profonda.
In azienda sono convinti che la pulizia a vapore possa davvero essere un punto di svolta per questo settore, sono sempre di più infatti le realtà che decidono di utilizzare questo mezzo. Per poter offrire un prodotto ancora più efficace stanno seguendo diversi progetti per dare ai clienti degli accessori dedicati in grado di soddisfare le loro esigenze. Tra questi i progetti più interessanti sono sicuramente quelli di un accessorio per il lavaggio e sanificazione dei nastri trasportatori e un altro per la pulizia di botti e barrique dedicato all’industria vinicola. Inoltre, un generatore di vapore è uno strumento polivalente che può essere utilizzato nella sanificazione di tutte le superfici di un’azienda. I pulitori a vapore STI sono l’esempio di pulizia verde: normale acqua di rubinetto viene trasformata in un potente strumento di pulizia profonda. Il vapore elimina sporcizia, muffa ed altri agenti contaminanti da una varietà di superfici in pochi secondi. www.stindustry.eu
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IGIENE ALIMENTARE / Attrezzature
SPECIALE IGIENE ALIMENTARE /Vetrina
Oggi sul MERCATO
Tecnologia,
1 INSETTICIDA AL CLORFENAPYR
BASF propone Mythic® 10 SC, con un nuovo e particolare meccanismo di azione. Il suo principio attivo, clorfenapyr, si attiva solo una volta assorbito ed impedisce alle cellule dell’insetto di generare energia, causando paralisi e morte. A differenza dei piretroidi, è più persistente e non è repellente e non viene quindi rilevato dagli insetti, inoltre il suo meccanismo d’azione non è neurotossico. Oltre alla sua capacità di neutralizzare la possibilità di resistenza metabolicacome invece può accadere utilizzando altri insetticidi in commercio - il suo meccanismo d’azione rende Mythic ® 10 SC un prodotto complementare essenziale nella disinfestazione professionale. www.basf.com
2 A OGNI AMBIENTE IL SUO CARRELLO
Falpi presenta il carrello Donatello, sviluppato in altezza e contenuto in larghezza (la base misura 40 x 40 cm). È stato progettato espressamente per soddisfare le esigenze di cleaning di locali particolarmente delicati, come le grandi cucine della ristorazione collettiva, perchè, per quanto possano essere ampie, di solito sono
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ricerca, sviluppo:
le ultime dal mondo del cleaning
ingombre di macchinari e attrezzature che riducono notevolmente gli spazi.
Chi si occupa di pulizie professionali sa perfettamente che certi strumenti diventano veri e propri compagni di lavoro: Donatello è longevo e funzionale e, come tutti i carrelli Falpi, si rivela una scelta non solo professionale, ma anche economica e ambientale in termini di sostenibilità. www.falpi.com
3 PULIZIA DELLE GRANDI SUPERFICI
Da quest’anno Bayer presenta un nuovo formato di Hygienist Pavimenti Piastrelle da 5 L, più adatto per le imprese e più competitivo. Hygienist
Pavimenti Piastrelle significa pulizia e disinfezione delle grandi superfici in un solo prodotto, che lascia igiene e profumo senza aloni. Si può impiegare come detergente per pavimenti e altre superfici o come disinfettante, rispettando il tempo di contatto di 15 minuti. Hygienist significa anche Hygienist Multiuso, Hygienist Dual Fresh e l’ultimo arrivato Hygienist Disinfettante Sgrassatore, adatto per superfici e aree dove si lavorano alimenti. www.es.bayer.it
4 SANIFICAZIONE
DELLE PAVIMENTAZIONI
L’ozono rappresenta un’efficace alternativa all’uso di disinfettanti per
la sua elevata capacità di sanificare ed eliminare virus, batteri, funghi, muffe e cattivi odori. ECO3 Sanitizing è il sistema RCM per la sanificazione professionale delle pavimentazioni sviluppato con una tecnologia che genera e catalizza l’ozono, disponibile per tutti i modelli di lavapavimenti MEGA II RCM.Questa tecnologia è utilizzabile sui pavimenti delle industrie del settore alimentare: abbatte il 97% della carica batterica, elimina i costi di sanificazione, riduce i costi di detersione, rispetta l’ambiente, aumenta la sicurezza per l’operatore, per una sanificazione completa ed efficace. www.rcm.it
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5 LINEA ECOLABEL
LAVAGGIO MECCANICO
Icefor spa ha rinnovato la propria famiglia Ecolabel per il lavaggio meccanico delle stoviglie, adeguandola ai nuovi criteri 2018. La linea adesso si compone di tre prodotti lavastoviglie e di due brillantanti. Per i lavastoviglie la proposta si basa su: ECO ICEDET, per le acque dolci con durezza fino a 15°F; ECO ICEDET SL, per le acque medie e dure fino a 40°F; ECO IDEDET SL ULTRA, per acque durissime fino a 90°F. I prodotti saranno disponibili in packaging 5, 10 e 20 litri.
La proposta per i brillantanti si articola su: ECO RINSE a ph acido per acque medie e dure ed ECO ICEDRY a ph acido per acque dolci e medie. I prodotti saranno disponibili in packaging da 5 e 10 litri.
La ricerca di nuove soluzioni sui detergenti lavastoviglie ha portato alla formulazione di prodotti innovativi con sequestranti di origine
vegetale e con elevato potere sgrassante. La versione SL ULTRA, in aggiunta, esplica un’azione fortemente disperdente e protettiva su vetro e acciaio. www.icefor.com
6 RISPOSTA
NATURALE
ALLA LOTTA ALLE ZANZARE Copyr arricchisce la proposta di larvicidi con il Culinex ® Tab Plus , larvicida microbiologico in tavolette effervescenti a base di Bacillus thuringiensis israelensis, che agisce esclusivamente per ingestione contro le larve di zanzare appartenenti a diverse specie.
Culinex ® Tab Plus è pronto all’uso, altamente selettivo e di facile impiego. Può essere utilizzato in ambienti dove sono presenti animali domestici, pesci e altri organismi non bersaglio. Viene impiegato per il trattamento delle acque in serbatoi di raccolta dell’acqua per uso privato
e stagni da giardino. È disponibile in confezione da 10 tavolette effervescenti. www.copyrgiardinaggio.it
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PULIZIA URBANA ED INDUSTRIALE
La spazzatrice “meccanico-aspirante” 6000 di Isal è adatta allo spazzamento stradale in aree urbane ed extraurbane, porti e aeroporti e per le pulizie di aree industriali di grandi dimensioni. È dotata di cruscotto “touchscreen” con sistema Can Bus e di un sistema per il controllo e la regolazione idraulica della pressione della spazzola centrale, il Clever Detective System, per l’uso anche in presenza di dossi e pavimentazioni irregolari. Una terza spazzola può lavorare su entrambi i lati. Le spazzole laterali prevedono un sistema di abbattimento polveri con impianto idrico e serbatoio di 500 lt; un tubo flessibile consente inoltre di effettuare una pulizia completa anche
nelle zone difficilmente raggiungibili dalla macchina. Infine, è prevista la possibilità di svuotare il contenitore in quota, a un’altezza massima di 2400 mm, direttamente nelle isole ecologiche dedicate. www.isalsweepers.it
8 NEBULIZZATORE A UBV
La prima tra le novità 2019 nella gamma delle attrezzature professionali offerte da Orma è Airostar: un nebulizzatore a ultra basso volume alimentato da una batteria a ioni di litio. Pratico e maneggevole, permette di effettuare applicazioni in tutti gli ambienti privi di allaccio alla linea elettrica senza dover trasportare decine di metri di cavo elettrico. Con un’autonomia di 50 minuti, Airostar risponde agli standard professionali, consentendo applicazioni mirate, senza spreco di prodotti o di tempo. www.ormatorino.com
a cura di Cristina Cardinali
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9 DETERGENTE
DECARBONIZZANTE
Itidet Itigrill Mousse è un detergente decarbonizzante schiumogeno ideale per superfici dure quali forni, griglie, piastre, girarrosti, friggitrici e grill. Grazie all’erogatore schiumogeno e alla nuova formulazione addensata, Itidet Itigrill Mousse forma una schiuma che aderisce alle superficianche verticali - garantendo un maggiore tempo di contatto e una penetrazione profonda per una più facile rimozione dello sporco. Scioglie velocemente grassi ostinati, oli e residui carboniosi senza necessità di sfregare con spugnette o polveri abrasive. Itidet Itigrill Mousse è disponibile in flacone da 750 ml con erogatore, tanica da 6 e 12 kg con pompa schiumogena. www.itidet.it
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LAVASCIUGA COMPATTE
Lindhaus presenta la rinnovata linea di lavasciuga
FORCE. La macchina a due motori e pompa consuma 900W. La pompa è ora controllata elettronicamente con lo spegnimento automatico per mancanza acqua e la rumorosità ridotta di 4 db(A). Compatta e professionale, grazie a una completa gamma di accessori (optional) riunisce molteplici funzioni: lavasciuga pavimenti, lava moquette, lava vetri e tappezzerie. La LW30 L-ion è la versione con batteria agli Ioni di Litio, anch’essa con doppia aspirazione anteriore e posteriore, particolarmente adatta a luoghi pubblici frequentati tipo: stazioni di servizio, bar, ristoranti, aree bagni pubblici di Fiere, aeroporti e molto altro. www.lindhaus.it
11 TERMONEBBIOGENO POTENZIATO
Martignani, prima azienda ad aver immesso sul mercato un Termonebbiogeno derivato da un Nebulizzatore Pneumatico dorsale (1985),
oggi offre il modello K800 POWER FOGGER potenziato e con uno speciale dispositivo (brevettato) in grado di regolare la temperatura della cortina fumogena da molto calda per disinfestazione di ambienti chiusi (magazzini, silos, ecc.) a fredda per trattare realtà a cielo aperto. Funziona con principio attivo in base oleosa ma anche acquosa, producendo in tal caso una finissima nebbia aerosol. Con il suo pieno da 14 lt può trattare 15.000 m³/h di ambienti chiusi. www.martignani.com
agente antimicrobico e dei tensioattivi contenuti, permette di rimuovere lo sporco più ostinato, sviluppando contemporaneamente un’efficace azione igienizzante ed eliminando i cattivi odori. Estremamente versatile, risolve tutti i problemi delle pulizie quotidiane, anche in ambienti delicati come quello alimentare. Il prodotto garantisce una pulizia rapida, efficace, senza risciacquo. www.medusasrl.com
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INSETTICIDA CONCENTRATO
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DETERGENTE A BASE DI CLOREXIDINA
Medusa, azienda specializzata nella produzione di detergenti professionali e industriali, all’interno della nuova LINEA CAM, propone CAM MULTIGIENE, un detergente igienizzante profumato alle gemme di pino, a base di Clorexidina. L’azione congiunta di questo
Nuvacid® 50 di Newpharm è un insetticida concentrato ad ampio spettro d’azione per la disinfestazione di ambienti esterni e interni. Può essere diluito in acqua o associato al nuovo solvente Biosol® New. Questa miscela non bagna le superfici e preserva gli ambienti dall’umidità. Per la disinfestazione ambientale Newpharm® propone poi una soluzione che associa l’azione insetticida abbattente del Nuvacid® 50 con un metodo applicativo semplice, Mist
compatte LW30-38 eco
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Cereal-San®, un’attrezzatura specifica per la corretta erogazione dei prodotti che sfrutta l’aria compressa per realizzare nebulizzazioni a ultra basso volume sull’intera cubatura e che permette una copertura totale perché consente di nebulizzare l’insetticida in particelle finissime (nebbia secca). www.newpharm.it
14 PAPERDÌ, BOBINE DI QUALITÀ
Paperdì, dispone di
un’ampia e diversificata gamma di prodotti forniti con un packaging funzionale, in grado di soddisfare molteplici esigenze. Le Bobine Blu Color sono realizzate con materiale di alta qualità (cellulosa) e rispettando le leggi in materia alimentare. Presentano una finitura microincollata, 3 veli e prevedono 800 strappi. Le bobine sono idonee al contatto alimentare e trovano largo
utilizzo in tutti i settori commerciali e industriali. www.paperdi.it
15 MOTOSCOPA
Gemma è una Motoscopa da 80 cm di spazzola centrale, proposta da Poli, prodotta in due tipologie diverse: la prima con scarico manuale del contenitore rifiuti, la seconda “DSA” con scarico idraulico in quota 145 cm dal suolo (115 litri). Quest’ultima ha la possibilità di essere
equipaggiata con un filtro a sacche (5,5 mq) o 8 filtri a cartuccia (6,4 mq). Gemma ha quattro motorizzazioni disponibili: batteria, benzina, diesel e benzina/ GPL. Robusta ed ergonomica, questa motoscopa facilita il lavoro dell’operatore e garantisce prestazioni nel tempo con un ottimo rapporto qualità/ prezzo. È interamente progettata e prodotta con componenti Made in Italy. www.polimotoscope.com
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RIVOLUZIONA IL TUO MODO DI FARE PULIZIA IL VAPORE É IL TUO MIGLIORE ALLEATO www.stindustry.it STI srl - The Steam Industry 2009 2019
SPECIALE IGIENE ALIMENTARE / Vetrina
16 IL PROFUMO DEL PULITO
Da RubinoChem, Olez
Essenza. Disponibile in 19 fragranze, il prodotto deterge, spolvera, profuma e deodora ambienti e superfici. La linea è composta da formulati superconcentrati multiuso a pH neutro utilizzabili su qualsiasi superficie. Con tecnologia assorbi-odori, lasciano negli ambienti una fragranza a lunga durata. Specifici per la profumazione, la deodorizzazione, la detersione e la spolveratura, asciugano rapidamente e rendono le superfici brillanti senza lasciare aloni. Senza risciacquo, formano una protezione antistatica, traspirante e antisdrucciolo, lasciando un film invisibile che protegge e tratta le superfici senza formare macchie. In flacone da 750 ml con pratico nebulizzatore. www.rubinochem.it
17 SPAZZOLA EFFICIENTE E SILENZIOSA
La nuova gamma di
spazzole HE di Spival è stata appositamente studiata per garantire i migliori risultati ottenibili sugli aspiratori assoggettati alla normativa EcoDesign/Energy Label. La spazzola è completamente personalizzabile nelle forme del coperchio e del tasto, nei colori e nei materiali. Progettata, sviluppata e costruita completamente in Italia, è dotata di due ruote antigraffio, snodo girevole disponibile in diverse dimensioni e con vari tipi di parking e pedale di regolazione tappeti/ pavimenti. È disponibile in 2 versioni: la HE 1.0 con canale di aspirazione chiuso lateralmente per il massimo dell’efficienza anche con aspiratori a basso wattaggio; la HE 1.1 con canale aperto lateralmente per garantire il massimo rapporto di efficienza e di scorrevolezza anche su tappeti a pelo lungo. www.spival.com
18 TRATTAMENTI
ANTILARVALI
IN
BICICLETTA Spray Team presenta Electric City BIKESpeciale Antilarvale, una bicicletta elettrica ecologica a pedalata assistita, dotata di pompa a pressione per trattamenti antilarvali. La pompa, con pressione di esercizio di 5 bar, dispone di un serbatoio da 15 litri e di una batteria che si ricarica in sei ore, permettendo di lavorare quasi 4 ore di seguito. Il getto irrorante è posizionato alla forcella della bici. L’elettropompa - con membrane e guarnizioni in Viton portata 74 l/ ora - è comandata da un interruttore, collocato alla sinistra del manubrio, dal pollice sinistro, onde evitare di togliere le mani dalle manopole. Inoltre, dispone di By-pass con lancia regolabile a cono, per una gittata da 4-5 metri, oltre a una prolunga con getto a ventaglio per il diserbo nei vialetti dei parchi oppure nelle piste ciclabili. La
bicicletta ha un’autonomia di 50 chilometri e una velocità massima di 20 km/h. www.sprayteam.it
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SYNCLEAN, UN PARTNER AFFIDABILE
La società Synclean è da 25 anni nel settore della pulizia professionale e partner delle migliori case produttrici di macchine e accessori. È un’azienda moderna e dinamica ma con un’esperienza di alto livello e un know-how specifico nel mondo delle macchine per la pulizia industriale. Nel suo listino, è possibile trovare: motori aspirazione diretti/periferici/tangenziali (l’azienda è distributrice ufficiale Ametek); motori per aspirapolveri e impianti centralizzati; turbine soffianti; gomme tergipavimento e paraspruzzi; dischi abrasivi; batterie e caricabatterie; accessori per aspirapolvere; spazzole per lavasciuga, spazzatrici e monospazzole; ricambi originali. www.syncleanservice.com
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20 INSETTICIDA
FLUORESCENTE
Zapi introduce KAPTER
FLUOGEL, un innovativo insetticida in gel fluorescente pronto all’uso a base di Imidacloprid, per il controllo delle principali specie di blatte (Blattella germanica, Blatta orientalis, Periplaneta americana, Supella longipalpa). Si tratta di un’esca in gel formulata con sostanze ad alta appetibilità che controlla la popolazione di blatte entro una settimana dall’applicazione. KAPTER
FLUOGEL contiene un marcatore fluorescente che consente di evidenziare le gocce di gel se illuminate con luce ultravioletta. La fluorescenza permette così, nei luoghi di applicazione, controlli rapidi, facile identificazione dei residui, pulizie mirate, tracciabilità degli insetti morti, in
particolare se di grandi dimensioni. www.zapi.it
21 MONOSPAZZOLA ORBITALE
L’ultima novità di TMB è il modello TPO 43, una monospazzola orbitale, che unisce due azioni in una. Contemporaneamente al movimento rotatorio naturale del disco, il sistema genera un’orbita costante che permette di passare tante volte sullo stesso punto molto rapidamente. Questo garantisce una performance straordinaria e rapida in tutti i trattamenti e una pulizia intensa e delicata. Rispetto ai modelli tradizionali, la TPO 43 di TMB risulta molto più leggera, stabile e quindi facile da manovrare. Aderisce perfettamente al pavimento e, poiché rimane sempre in piano, offre un risultato più uniforme ed una maggiore produttività. www.tmbvacuum.com
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SOLUZIONI TTS PER LA PULIZIA
TTS ha realizzato soluzioni professionali ideali per l’utilizzo nelle industrie alimentari e nella ristorazione. L’ampia gamma di prodotti HACCP comprende la pattumiera Open-Up con porta frontale per agevolare la rimozione dei rifiuti, il contenitore 70 L con rubinetto di scarico per facilitarne la pulizia e lo spingiacqua Dike con raschietto incorporato. Completano l’attrezzatura consigliata il sistema B-Fly composto da paletta e tergipavimento per la raccolta di rifiuti solidi e liquidi, il sistema Clean Glass per la pulizia efficace delle superfici lucide e la linea di carrelli Shelf progettati per trasportare fino a 50 kg per ripiano. www.ttsystem.com
23 ALILIGHT, PER LA PULIZIA DEGLI IMPIANTI
Unira presenta Alilight, detergente alcalino per l’industria alimentare, indicato anche per macchine o impianti in alluminio e
leghe leggere. Il prodotto ha un elevato potere detergente e una notevole capacità di rimozione dei residui grassi e oleosi da macchinari, impianti, nonché da lattine in banda stagnata e vasetti in vetro. È sicuro sulle guarnizioni e sulle parti non protette e mantiene la sua efficacia anche in presenza di acque con elevata durezza. Alilight grazie alla sua versatilità di utilizzo e all’impiego limitato è quindi il detergente più adatto per l’operatore che vuole effettuare una detersione accurata, con la sicurezza che il prodotto darà un risultato efficace senza alcun rischio per la superficie su cui viene applicato. www.unira.it
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Ospiti indesiderati: lucertole
Un’industria alimentare medio-piccola del centro Italia si è trovata a dover affrontare il problema inusitato delle lucertole
Il primo suggerimento per risolvere il problema è stato l’uso di trappo le collanti e disabituanti per rettili, questi ultimi a base di oli di canfora, olio di ricino ed etossilato. L’indu stria ha tuttavia scelto di escludere l’uso delle trappole collanti per principio e afferma che i disabituanti li ha già usati la ditta di disin festazione l’anno scorso con risultati insod disfacenti. Non è però in grado di valutare se i trattamenti sono stati fatti rispettando i dosaggi e le tempistiche riportate in etichetta e neppure se sono stati formulati spray o in granuli.Il problema si presenta in particolare nell’area dove sono stoccati i cartoni ondulati entro cui vengono poste le confezioni (so prattutto prodotti da forno). Ora il personale prima di spostarli sulle linee di imballaggio li scuote e si accerta che non vi siano nasco ste lucertole. Nella passata stagione ci sono stati avvistamenti anche in un locale utilizzato soprattutto per lo stoccaggio di prodotti di seconda scelta (piccole imperfezioni di cottu ra o confezioni non conformi ai normali canali distributivi).
Si tratta di aree esposte a sud-est, confinanti con l’esterno. Le dimensioni dei locali sono di circa 25 mq per i cartoni e poco di più per il magazzinetto. In entrambi le finestre sono dotate di zanzariere in ottimo stato di conservazione. Nel locale cartoni (ma non solo) c’è una porta verso l’esterno che consente il passaggio di un muletto (non in buone condizioni) e una apertura priva di serramento che comunica con le linee di confezionamento. Il magazzinetto invece ha porte piccole (sia verso l’esterno sia verso altri ambienti della fabbrica), entrambe in buone condizioni ma non “a prova di lucertola”. Quest’ultimo locale d’estate è condizionato. Il fronte perimetrale è di circa 25 – 30 metri.
A detta del factotum aziendale (il nostro interlocutore) non hanno problemi di roditori, qualche farfallina (poche) e parecchi ragni (con relative ragnatele).
Il problema delle lucertole è iniziato nell’autunno del 2016; si è riproposto occasionalmente fin dalla primavera nel 2017 e nel 2018 è diventato preoccupante.
INDICAZIONI GENERALI SUGLI INTERVENTI
Le indicazioni che seguono hanno caratte-
re generale e non ci assumiamo specifiche responsabilità anche se come linee guida riteniamo abbiano validità metodologica. In breve, i nostri suggerimenti si possono così riassumere:
Prima di passare ad altro trattamento, verificare se il disabituante è stato utilizzato in modo corretto e nel caso risultassero errori applicativi ripetere i trattamenti rispettando le indicazioni in etichetta.
Effettuare attente “deragnature” secon -
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SPECIALE IGIENE ALIMENTARE / Disinfestazione A cura di Chiara e Graziano Dassi
Lucertola Ocellata (foto A. Magiotto - tratta da Nel mondo della natura Federico Motta Editore, 1961)
T.+39 049 9302876 - F. +39 049 9320087 info@newpharm.it - www.newpharm.it
SPECIALE IGIENE
ALIMENTARE
do lo schema: asportazione delle ragnatele e trattamento anti-aracnide con PMC (vedi tabella).
Manutenzione delle porte rendendole a tenuta e sigillature varie.
Trattamenti perimetrali con PMC contro insetti striscianti e con effetto repellente nei confronti dei rettili (pratica usata empiricamente in compound posti in aree a rischio serpenti, con metodiche probabilmente non ortodosse in quanto i dosaggi utilizzati sarebbero molto al di sopra di quelli riportati in etichetta). Naturalmente nel contesto esaminato le indicazioni e le avvertenze dovranno essere rispettate. Per buffo che possa sembrare, data l’esiguità delle superfici in essere, anche la cattura incruenta e trasporto delle lucertole in aree naturalistiche sicuramente più consone a questi sauri. A tutto questo aggiungiamo di dare istruzioni al proprio personale sul come segnalare il problema e alle imprese di servizio su come gestirlo. Se possibile interpellare
/ Disinfestazione
un erpetologo per gli approfondimenti del caso.
CONCLUSIONI
Riportiamo che il problema delle lucertole era emerso anche in un corso di disinfestazione tenuto nella primavera del 2018 in Milano senza però nessun approfondimento. Aggiungiamo che abbiamo avuto la sensazione che l’interlocutore avrebbe sperato in istruzioni operative più dettagliate, ma nei termini esposti nulla era possibile in più di quanto detto e qui riportato. Per i prodotti vedi tabella riassuntiva dei formulati (sono stati scelti fra quelli già utilizzati in azienda) ribadendo che l’attenersi alle indicazioni in etichetta è condizione sine qua non per non incorrere in rischi legalmente perseguibili. Ci sembra opportuno richiedere a chiunque fosse in grado di fornire utili indicazioni di contattarci presso geam. dassi@gmail.com o di rivolgersi alla redazione della rivista.
Squame del capo: vista laterale (tratta da Natura la vita e l’ambiente, 1979-88, Bompiani del gruppo editoriale Fabbri Bompiani Sonzogno ETAS)
Tabella dei p.a. – tipo formulazione – dosaggi suggeriti e consumi per singolo trattamento A cura di G.Dassi Composizione e breve descrizione dei p.a. formulazione % d’uso e consumi unitari Deltametrina 1%
È un insetticida e acaricida della categoria dei piretroidi fotostabili (terza generazione) a vasto spettro d’azione (dal 1975)
Esbiotrina 2%
Insetticida piretroide fotolabile della seconda generazione (1972) a vasto spettro d’azione privo di effetto residuale
Olio di canfora (A), olio di ricino (B) etossilato (C)
A: si ricava essenzialmente dal Cinnamomum camphora (Laurus camphora), si trova in piccole quantità nel basilico, coriandolo, maggiorana, rosmarino. Può essere prodotto anche per via sintetica.
B: estratto dai semi della pianta del ricino (Ricinus communis) ed è costituito da una miscela di acilgliceridi (gruppo chimico simili ai trigliceridi)
C: sono polimeri ottenuti partendo dall’ossido di etilene (composto chimico contenente due molecole di carbonio legata da un atomo di ossigeno e da quattro atomi di carbonio); si ritiene che questo componente emulsioni gli olii avendo le proprietà dei tensioattivi.
Importante
Flowable Il p.a. è associato a un polimero ad alta densità disperso in acqua
Liquido pronto all’uso
NB: esistono anche formulati granulari, ma nella filiera alimentare direi che è più prudente non utilizzarli
1,5% esterni 3 l di sospensione per 30 m interni 1 l di sospensione per 10 mq
Bagnare bene le superfici per una striscia lunga 10 m larga poco meno di 1 m ci è stato suggerito sufficiente una confezione di 750 ml (pari 75 ml/mq)
L’uso del PMC a base di deltametrina ha lo scopo di eliminare gli insetti striscianti e i ragni e non quella di repellenza nei confronti delle lucertole, ma visto che verbalmente e molto ufficiosamente è segnalata tanto vale utilizzarla (una azione similare è anche attribuita ai formulati a base di ciflutrin, piretroide fotostabile della terza generazione del 1980, ma non essendoci stato indicato nella farmacopea in uso, mi limito a segnalarlo).
Anche l’uso di detergenti e/o disinfettanti profumati alla menta o agli estratti di aghi di pino (essenze alpine) sembrano avere una certa azione di “disturbo” nei confronti di questi sauri, se la profumazione è compatibile con la filiera alimentare tentare non nuoce Il rispetto delle indicazioni riportate in etichetta dei vari prodotti è vincolante a maggior ragione per i PMC e Biocidi così come la consultazione delle schede di sicurezza.
marzo 2019 XXXII
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SPECIALE IGIENE ALIMENTARE / Entomologia
Le lucertole
In effetti credevo proprio che parlare di lucertole sarebbe stato più semplice. Il problema si è presentato nell’inquadrare le lucertole da un punto di vista sistematico, ma di questo ci occuperemo più avanti, per ora mi accontento di trattare l’argomento in termini discorsivi.
MA SONO INTELLIGENTI LE LUCERTOLE?
Lucertola
Chi ha un terrario in cui le alleva non avrebbe dubbi: esse dimostrano un grado di “intelligenza” insolito nei rettili; e dopo alcuni giorni di cattività riconoscono l’umano che si prende cura del loro vitto e mostrano di apprezzare carezze e vezzeggiamenti. Anche il grande naturalista tedesco dell’Ottocento
dei
muri [Lacerta (Podarcis) muralis]
Alfred Edmund Brehm (la sua opera più popolare è stata Vita degli Animali) ha scritto di questi rettili: “In punto di intelligenza, non solo non istanno addietro ad un’altra specie della loro Classe, ma anche ne superano la maggior parte. Esse si conducono con tutta quella accortezza con cui possa contenersi un rettile, distinguono a dovere, fan tesoro
di sapienza e modificano secondo questa il modo di contenersi, si adattano alle mutate circostanze ed acquistano affezione che prima sollecitamente fuggivano, come ad esempio per l’uomo. E quindi anch’esse pensano”.
CLASSIFICAZIONE
Non entro nei dettagli tassonomici ac -
marzo 2019 XXXIV
contentandomi di citare alcune specie cosi come riportate da alcuni testi divulgativi basati su alcuni particolari morfologici “classici” lasciando agli specialisti, se interpellati, il compito di aggiornarne la nomenclatura binomiale. Da naturalista “profana o quasi” ritengo che entrare in certi dettagli a giustificazione di eccessi sistematici (sicura con ciò di attirarmi le
ire dei puristi) non sia pertinente con la finalità di questa breve nota.
BIOLOGIA
Come la maggior parte dei rettili le lucertole sono ovipare (quindi le femmine dopo l’accoppiamento depongono dalle 4 alle 10 uova nascondendole in anfratti o scavando delle piccole buche con le zampe anteriori e ricoprendole con la terra smossa con le zampe posteriori; la lucertola ocellata le depone anche nelle cavità degli alberi e può arrivare a deporne fino a 24. Interessante è il lungo periodo di gestazione che può arrivare a tre mesi: accoppiamento in tarda primavera e deposizione a fine agosto-settembre.
Fa eccezione la lucertola vivipara che trattiene le uova all’interno del proprio corpo per poi partorire i lucertolini di circa 4 cm di lunghezza, ormai formati e autosufficienti. Tale peculiarità consente a questa specie di colonizzare areali piuttosto freddi (alcuni naturalisti segnalano che se le femmine vivono in terrari riscaldati depongono le uova come le altre specie, probabilmente perché viene meno la necessità di proteggere gli embrioni dalle basse temperature). La crescita è piuttosto lenta e la maturità arriva per i maschi al secondo anno di vita e per le femmine al terzo anno. Questi sauri sono quindi abbastanza longevi.
REGIME ALIMENTARE
Essenzialmente rivolto ai piccoli invertebrati (ragni e insetti), i lucertolini sono dei divoratori di afidi. Le lucertole possono essere quindi considerate specie utili, pur tuttavia anche degli ospiti indesiderati e indesiderabili là dove la loro presenza non sarebbe compatibile con le norme igieniche.
ALCUNE SPECIE PRESENTI IN ITALIA
La lucertola agile europea (Lacerta agilis - Linneo 1758) può arrivare a 25 cm; lucertola delle muraglie (nella foto) - Lacerta (Podarcis) muralis, Laurenti 1768 - dimensioni fra i 20 e i 30 cm specie riscontrata in Calabria anche a quote superiori ai 700 m; lucertola sicula (Lacerta sicula sinonimo Podarcis siculus - Rafinesque 1810) nonostante il nome è diffusa fino a tutta l’Italia cen -
a cura di Chiara M. Dassi
trale, dimensioni fra i 10 e i 25 cm; la già citata Lacerta vivipara (nota anche con il nome di Zootoca vivipara – Jacquin 1787) più o meno la lunghezza è di 15 cm; specie tipica delle Alpi, censita fino a 2600 m; la gigantesca lucertola ocellata (Lacerta lepida conosciuta anche come Timon lepidus – Duméril & Bibrion 1839), la più grande fra le specie europee, i cui maschi possono arrivare, in tarda età, a misurare fino a 80 cm (età in cui perdono la capacità di rigenerare la coda, peculiarità comune a tutte le lucertole). Questa specie ha un regime alimentare assai vario: oltre che di invertebrati può nutrirsi di piccoli nidiacei e persino micro-roditori, ma anche di frutta matura. Presenta un carattere coraggioso che la rende indomita alla cattura - atteggiamento simile al Ramarro (Lacerta viridis Laurenti 1768) dalle dimensioni variabili dai 15 ai 45 cm, che affronta i suoi predatori in modo indomito riuscendo spesso a sottrarsi alla cattura; ma la L. ocellata se catturata da giovane in breve si acclimata al regime di cattività e giunge a riconoscere la mano che la nutre, tanto che su internet questi sauri sono acquistabili con ben dettagliate istruzioni per il loro allevamento domestico.
RAPPORTI CON L’UOMO
Dal punto di vista caratteriale le specie più piccole in genere cercano di sottrarsi alla cattura fingendosi morte (tanatosi); mentre le specie più grandi come i ramarri e la lucertola ocellata (la specie europea più grande con i suoi 60 - 80 cm di lunghezza) si dimostrano assai combattive e mordaci. Nella farmacopea di una volta curiosa era la convinzione che la tubercolosi potesse essere combattuta bevendo del vino in cui fosse stata bollita una lucertola decapitata. Mentre per le patologie oculari si poteva trarre beneficio dalle carni e dal sangue delle lucertole purché fossero stati chiusi per 9 giorni insieme ad anelli d’oro o d’argento. Naturalmente non potevano mancare utilizzi per la bellezza dell’epidermide, impiegando dell’olio preventivamente esposto per 3 giorni ai raggi solari in cui dovevano essere poste alcune lucertole. Raccapricciante!
marzo 2019 XXXV
SPECIALE IGIENE ALIMENTARE / Disinfestazione
La situazione: ricerca, sviluppo e formazione continuano a restare ai margini della spesa italiana sia nel pubblico che nel privato
Professionisti aggiornati
Èun dato ribadito in qualsiasi ambito informativo (cit. intervista di Oscar Giannino su Radio 24 a Carlo Barberis presidente di Expotraining e a Maurizio Maraglino del 07/02/19). Si pensi che a livello di ranking europeo siamo alla 19ma posizione su 28 paesi per innovazione e formazione, come numero di laureati siamo al di sopra solo di una nazione come la Romania e al di sotto di 10 punti rispetto alla media europea. OCSE rileva che in Italia si fa un’ora e mezza di formazione annuale pro-capite a fronte delle 20 ore in media erogate in Francia o Germania. Questo ci obbliga a renderci protagonisti nel trasferire il know how conseguito in oltre 50 anni di esperienza e nel condividere e tradurre per il nostro settore, gli strumenti di formazione per accrescere le competenze. Bisogna puntare sulla conoscenza e sul capitale umano, questo permette di acquisire competenze specifiche che si traducono in
produttività e innovazione per le aziende, e quindi più reddito e competitività. I.N.D.I.A. riconosce un grande valore agli incontri formativi focalizzati per sviluppare il capitale professionale e umano degli operatori, per questo accoglie tutte le richieste e trasforma le domande in occasioni di crescita formativa.
OFFERTA FORMATIVA
Alberto Baseggio, Responsabile dell’assistenza tecnica I.N.D.I.A. li racconta così: “Abbiamo pensato a un’offerta formativa che fosse al servizio del disinfestatore. Dalle richieste raccolte sul campo nel quotidiano affiancamento ai nostri Clienti, procediamo all’analisi dei fabbisogni e strutturiamo il Piano Formativo, per esempio ci siamo accorti che era necessario approfondire le caratteristiche del servizio nel settore agroalimentare.
Quali sono le norme cogenti e gli standard di adesione volontaria che tutelano la salubrità del prodotto finito nel settore alimentare e come influiscono sul lavoro del disinfesta-
tore? Quali sono i principali infestanti con cui ci si ritrova a combattere? E quali le più opportune strategie di lotta da adottare nei loro confronti? Queste sono solo alcune delle domande che hanno guidato la progettazione i Corsi I.N.D.I.A. del 2018-2019.
Manuela Travaglio, che affianca Baseggio, aggiunge: “Accanto alle riflessioni teoriche e alle lezioni frontali, abbiamo aggiunto anche laboratori pratici e workshop che permettono ai partecipanti di sviluppare delle competenze nel riconoscimento entomologico specifico e di toccare con mano i principali aspetti che indirizzano le scelte dell’uso consapevole dei prodotti nella lotta chimica nel rispetto delle misure di mitigazione del rischio per la salute umana, animale e ambientale.”
Gli I.N.D.I.A. TRAINING 2019 sono appuntamenti di formazione professionale che puntano a generare conoscenza e consapevolezza per individuare nuove opportunità in un settore in costante evoluzione.
I.N.D.I.A. si è impegnata a garantire un elevato standard qualitativo dei Corsi, per farlo ha ottenuto la certificazione ISO 29990:2011 “Servizi per l’apprendimento relativi all’istruzione e alla formazione non formale – requisiti di base per i fornitori del servizio”. La ISO 29990:2011 è in accordo con l’idea che sta alla base della formazione I.N.D.I.A. e ne dà concretamente evidenza. www.indiacare.it
marzo 2019 XXXVI
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Dovremo forse imparare a convivere con i ratti?
Probabilmente la completa eliminazione delle colonie di roditori presenti in città è un obiettivo irraggiungibile ma, grazie a buone pratiche di controllo e all’educazione dei cittadini, sarà possibile arrivare a mantenerne le popolazioni a livelli tollerabili
La popolazione di New York ammonta ad otto milioni di abitanti. O sono trentadue? Oppure due milioni soltanto? Se i dati sulla popolazione umana delle grandi città sono sempre piuttosto attendibili, migliaio più migliaio meno, i numeri che riguardano la popolazione di ratti degli stessi centri urbani sono più incerti, figli di leggende metropolitane o di censimenti seri, che rimarranno comunque sempre delle stime.
E non sono poche le metropoli dove si direbbe che i padroni di casa siano non gli uomini, ma i ratti. Sembra ad esempio che nel centro urbano di Parigi gli abitanti siano
due milioni, a fronte di quattro o più milioni di roditori. Numeri invertiti a Londra, dove secondo recenti stime solo un milione e mezzo di ratti fa compagnia ad otto milioni di cittadini “autorizzati”.
Sgombrare questi territori dai ratti è un sogno irrealizzabile. Le grandi città europee soffrono caratteristiche strutturali che ne aumentano senza dubbio il fascino, ma che sono il loro tallone d’Achille quando si tratta di inseguire e stanare i roditori. Sono milioni gli anfratti dove possono annidarsi, e i passaggi che possono percorrere impossibili da censire e controllare. Immaginiamo di trovarci a Roma: potrebbe capitarci di avvistare un ratto rovistare
dentro ad un cestino dell’immondizia, poi si allontana, per infilarsi furtivo dentro alle griglie in ghisa di una caditoia, dove lo perdiamo di vista; proviamo a indovinare il suo percorso, tra le pareti di cemento che incanalano le acque di scarico provenienti dal marciapiede, fino ad un canale più vecchio, costruito in mattoni rossi; il ratto corre in discesa per qualche decina di metri per raggiungere uno slargo, dove si arrampica su un groviglio di fili, e da lì ad un camera più grande che può essere un semplice scantinato condominiale, oppure un’antica stanza che non vede la luce da duemila anni.
Non solo nelle grandi e antiche città euro-
marzo 2019 XXXVIII SPECIALE IGIENE ALIMENTARE / Disinfestazione
pee, ma anche in Nord America, stando ad alcuni recenti articoli, il numero di roditori starebbe in molti casi aumentando. I dati cambiano da città a città, e è inutile raffrontarli: gli approcci utilizzati per la stima del numero di ratti cambiano nei differenti studi; talvolta, inoltre c’è la possibilità che alcuni calcoli possano essere indirizzati per compiacere oppure attaccare una determinata amministrazione locale. C’è chi punta il dito su un peggioramento delle condizioni generali dovuto alla recessione economica, che avrebbe portato ad un abbassamento della guardia in particolare su due fronti: abbandono di edifici in zone centrali delle città e diminuzione dei servizi di pulizia o di raccolta rifiuti.
Tornando in Europa, alla fine del 2016 l’amministrazione di Parigi si è attivata con un piano volto a ridurre drasticamente i ratti che ormai avevano preso possesso di considerevoli porzioni della città. Nei mesi successivi, i parchi sono stati chiusi a rotazione per distribuire il veleno. Ciò ha scatenato l’ira di migliaia di cittadini, che hanno immediatamente fatto arrivare la loro petizione alla sindaca, chiedendole di fermare ogni genocidio di animali, per quanto infestanti. La convivenza con i ratti nelle grandi città sembra destinata a prolungarsi ancora per molto tempo.
BUONE PRATICHE… PRIMA DI INTERVENTI DRASTICI
La vera soluzione del problema non sarà, purtroppo, la completa eliminazione delle
di Adriano Castiglioni - Disinfestatore
colonie di roditori presenti in città, ma il loro controllo entro livelli tollerabili, che non creino disturbo agli altri abitanti delle città stesse. Proprio a Parigi si è stimato che un numero di ratti pari a 1,75 volte quello degli uomini potrebbe essere tollerabile. Una stima che a prima vista è parecchio permissiva nei loro confronti. Per arrivare a numeri simili sarebbe sufficiente ricorrere scrupolosamente ad una serie di buone pratiche, prima ancora di utilizzare veleni diretti ad eliminare i ratti direttamente. Si parte dalla pulizia e dalla manutenzione delle due infrastrutture pubbliche più utilizzate dai roditori: marciapiedi e fognature. In superficie la pulizia deve essere frequente. I cestini per la dell’immondizia vanno svuotati spesso, almeno ogni giorno. I ratti hanno abitudini preferibilmente notturne o crepuscolari; questo dovrebbe essere considerato in ogni pianificazione di nettezza urbana, per impedire che proprio durante le ore più buie, si allestiscano sui marciapiedi abbondanti banchetti protetti da semplici sacchi di plastica. La raccolta dei rifiuti va effettuata puntualmente, con orari stringenti, in modo che l’attesa delle immondizie sulle aree pubbliche sia limitata a poche ore, o meno. Inutile dire che l’attenzione delle amministrazioni dovrebbe andare di pari passo con l’educazione dei cittadini Ogni comportamento scorretto del singolo rischia infatti di vanificare gli sforzi altrui o di renderli più onerosi.
SPECIALE IGIENE ALIMENTARE / Disinfestazione
centro urbano è per i roditori l’occasione per trovare un rifugio in condizioni salubri, spesso a pochi metri dalla fonte di approvvigionamento, che siamo noi con le nostre attività. Gli immobili abbandonati dovrebbero essere soggetti ad una derattizzazione ancora più attenta di quelli in utilizzo, specie nei mesi che precedono ristrutturazioni o abbattimenti, che per forza di cose metteranno in movimento la colonia murina che li occupava.
LA DERATTIZZAZIONE? È SENZA DUBBIO L’ULTIMA RATIO
La corretta manutenzione delle fognature è un’urgenza dettata da pericoli ben più immediati della presenza di ratti, quali gli allagamenti, ma comunque evitare ogni accumulo di materiali nei condotti si rivela un deterrente anche per gli infestanti.
GATTI, UCCELLI PREDATORI E PERSINO
COYOTE: I NEMICI NATURALI SONO PARECCHI Adottarli o incentivare la loro presenza in città di nemici naturali potrebbe essere una soluzione, sebbene con alcune riserve. Il più citato tra i nemici naturali è il gatto. Tuttavia i gatti domestici ben difficilmente si rivelano risolutivi nella lotta ai ratti; di contro, i gatti randagi possono rivelarsi cacciatori più efficienti, ma in ultima analisi possono anche comportare guai igienici a loro volta. Curioso è il caso di Chicago, dove le aree periferiche, ma anche alcuni parchi e zone residenziali sono frequentate da una popolazione stabile di coyote: questi grossi carnivori, nella zona urbana hanno una dieta per più del 40% costituita dai roditori. Altri animali molto elusivi, ma implacabili nemici di ratti e topi, sono gli uccelli predatori: di giorno effettuano incursioni in città rapaci come il gheppio e il falco pellegrino; hanno abitudini notturne gli strigiformi, dalla più piccola civetta fino al gufo reale, che abbiamo osservato a caccia di ratti in una discarica di periferia. Favorire la presenza di tutti questi animali non è affatto semplice: chi vive in città non li vede, e spesso non li riconosce neppure; in centro van-
no sicuramente salvaguardate le aree verdi, che fanno loro da rifugio.
IL RUOLO DEL CITTADINO
Ai singoli cittadini spetta invece la cura delle proprietà private, siano essi spazi produttivi, commerciali o residenziali. Ovviamente gli immobili più a rischio sono quelli dove si lavora il cibo: bar, ristoranti e laboratori alimentari devono essere ben costruiti, per impedire o perlomeno per non facilitare l’accesso di topi e ratti. Nel nostro Paese, le norme sanitarie impongono comunque un controllo molto attento, ai sensi della normativa HACCP, che forse non li rende protetti in assoluto, ma sicuramente ne fa i luoghi più attentamente vigilati della città. Per gli altri immobili, produttivi o residenziali, si pone l’attenzione su due aspetti: le immondizie e l’abbandono.
In primo luogo, lo stoccaggio delle immondizie e la pulizia degli spazi e dei locali a ciò destinati sono uno strumento chiave per il contrasto ai ratti. I bidoni devono sempre rimanere chiusi, e per evitare che la spazzatura debordi o si accumuli all’esterno è preferibile che il numero di contenitori destinati alla raccolta sia abbondante.
Il secondo aspetto da considerare è l’abbandono degli immobili, che va sempre visto come un fattore di pericolo. I ratti sono opportunisti e tendono a non formare grosse comunità distanti dall’uomo: tuttavia, un edificio abbandonato in un
L’esecuzione di una derattizzazione va considerata come l’arma a disposizione delle amministrazioni pubbliche, ma soprattutto dei cittadini e delle imprese, per tenere sotto controllo i ratti che intendono frequentare cortili e immobili. Per fare questo, l’utilizzo dei consueti veleni anticoagulanti deve essere affiancato da altre tecniche, che si fanno preferire per ragioni etiche ed ecologiche, o forse semplicemente logiche. Pensiamo infatti che i predatori selvatici dei ratti e dei topi, sui quali potremmo fare affidamento per il contenimento della popolazione di roditori, finiscono inevitabilmente per accumulare nel fegato cospicui quantitativi di residui tossici, intossicandosi a loro volta. In alternativa ai veleni anticoagulanti, metodi disabituanti e teoricamente perfetti come aromi o radiazioni non danno risultati soddisfacenti. Si deve quindi ricorrere alla cattura: le colle non si fanno preferire soprattutto per ragioni etiche, perché sottopongono il malcapitato ad un’agonia troppo lunga. Le trappole a scatto, o per elettrocuzione, garantiscono invece una fine immediata e praticamente indolore. Il loro utilizzo però non è affatto semplice né economico, perché i ratti riconoscono i pericoli e apprendono molto facilmente come evitarli. Le trappole devono essere camuffate e spostate in continuazione, innalzando l’onere relativo alla manodopera impiegata. Rassegniamoci dunque, la guerra contro i ratti non sarà quindi vinta molto presto, se mai lo sarà. Consoliamoci sapendo che i ratti, adattatisi alla vita cittadina, hanno bisogno di noi, dei rifugi che gli costruiamo e del cibo che gli offriamo. È nelle nostre mani, nelle nostre buone abitudini, la soluzione del problema.
marzo 2019 XL
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Altolà alle blatte
Esploriamo nuove possibili risorse tecniche per intervenire sulle blatte, insidiosi veicoli di agenti patogeni, dalla grande capacità di nascondersi e trovare possibilità di alimentarsi in una varietà di luoghi
La lotta alle blatte non subisce certamente momenti di rallentamento: oltre che all’istintiva repulsione che questi insetti suscitano in molti, la possibilità che siano veicoli per microrganismi patogeni (enterobatteri, stafilococchi, micobatteri, Pseudomonas aeruginosa) e parassiti come nematodi e cestodi li rendono invisi anche a chi ha ampie e comprensive vedute sul mondo animale. L’iter da seguire, per un controllo e una lotta mirata ed efficace, dovrebbe prevedere una fase di prevenzione, l’intervento di disinfestazione e la fase di mantenimento e controllo (monitoraggio).
L’INTERVENTO
Un locale assai grande su due piani, un sop-
palco e un’area esterna ha incrementato la ristorazione riuscendo a servire poco meno di un centinaio di pasti al giorno e nell’area semi-interrata organizza sovente incontri conviviali per compleanni e piccoli incontri aziendali.
La ristorazione è quindi un capitolo economicamente importante dell’attività e si sta sviluppando su menù vegetariani affiancati da piatti tipici, ma leggeri, della cucina lombarda.
Il locale è ben curato, il servizio diligente e la clientela di ottimo livello. I servizi di pulizia sono autogestiti tranne alcuni interventi affidati ogni sei mesi ad una ditta di pulizie specializzata che opera in loco, soprattutto presso banche.
In tutto questo c’è un neo che preoccupa molto il gestore: la presenza una tantum
della Blatta orientalis nel semi-interrato dove sono collocati anche i servizi igienici. “È un punto critico perché se ci sono eventi particolari” dice il titolare “ho imparato a intervenire e non ho mai avuto lamentele, ma i servizi igienici sono sempre utilizzati dai miei clienti e in alcune occasioni ci sono state delle segnalazioni”
L’origine, accertata senza ombra di dubbio, è la rete fognaria del centro storico. La situazione è endemica perché quasi tutti i locali del quartiere si lamentano di tale infestazione.
La ditta di servizi interviene con perizia, ha anche installato delle reti ai pozzetti, tanto che le segnalazioni sono diminuite, ma ogni tanto il problema si ripresenta.
In estrema sintesi gli interventi di monitoraggio sono effettuati ogni tre mesi con trappole collanti ad attrattivi ormonali. In caso di segnalazioni si effettuano trattamenti con micro-incapsulati limitatamente ai servizi. Inoltre nell’area semi-interrata e nei servizi le pulizie sono effettuate con detergenti profumati al pino che sembrano avere una certa azione repellente.
marzo 2019 XLII
SPECIALE IGIENE ALIMENTARE / Pest Control
RISORSE TECNICHE
L’attenzione al problema da parte del gestore si riscontra nel volere esplorare nuove possibili tecniche a cui facciamo cenno riservandoci di darne notizie più circostanziate in un prossimo futuro. In primo luogo, su suggerimento di un fornitore, saranno fatte applicazioni di una miscela di Bicarbonato di Sodio (al 45%), Silice amorfa (<5%) e q.b. a 100 di acqua. La concentrazione d’uso è pari al 20% e il dosaggio unitario è di un 100 ml ogni metro quadrato di superficie. Il bicarbonato di sodio agisce per contatto e viene adsorbito dagli strati lipidici dell’insetto e l’effetto è una brusca e letale azione disidratante; mentre l’azione della silice amorfa
è essenzialmente fisico-meccanica. A tutto questo si affiancherà un distributore di enzimi in polvere che agendo sugli scarichi del WC eliminerà ogni tipo di incrostazione lungo le tubature e sifoni con il triplice effetto di mi gliore il funzionamento idraulico del sistema (tubature e sifoni), eliminare e impedire le incrostazioni e diminuire quindi l’attrattività che tali micro-accumoli rappresentano per la Blatta orientalis. A lato della situazione da noi indagata nella filiera alimentare si trovano nuove frontiere che sembrano appartenere alla fantascienza. Come in ogni settore è ne cessario dare tempo al tempo. Una cosa è certa: la strada è tracciata e, ci sentiamo di affermare, è quella giusta.
Le nuove frontiere della disinfestazione nella filiera alimentare (a
Le industrie alimentari ancora una volta sono il motore dei cambiamenti che investono in maniera importante l’industria del Pest Control, stravolgendone i servizi e aprendo la strada alla informatizzazione in tempo reale. Oggi la sicurezza alimentare e gli standard di qualità ad esso collegata hanno contribuito ad una evoluzione difficile da prevedere solo anni orsono. La sempre più alta necessità di offrire al consumatore un prodotto sicuro, l’importanza della difesa di un brand, e il bisogno di conoscere in ogni momento e da distanza lo stato di salute delle aree produttive spinge le aziende di PCO a offrire sistemi di monitoraggio in tempo reale 24 ore al giorno. Da poco tempo sentiamo parole come IOT (Internet of Things) ed ecco che inizia la comparsa di trappole per il controllo dei roditori che possono “vedere” con sensori di movimento sia il passaggio di un roditore all’interno di una trappola/erogatore sia lo scatto di una trappola che ha compiuto il suo lavoro. Il sistema di trasmettere oggi avviene prevalentemente con diverse modalità, la più semplice sfrutta la possibilità di applicare un sensore collegato a un GPS e alla relativa scheda telefonica che ci permette di collocare il nostro dispositivo anche nel punto più remoto (ovviamente raggiungibile da un segnale) e tramite
una applicazione essere visibile sui nostri monitor anche a migliaia di chilometri. La seconda possibilità è di sfruttare alcune reti dati già esistenti, (L.O.R.A. o Sigfox etc) e, tramite sensori che si collegano direttamente con una scheda di trasmissione, essere prese in carico da queste reti dati e allo stesso modo raggiungere il nostro computer.
La terza possibilità (la più economica) che abbiamo potuto valutare è quella relativa all’utilizzo di sensori collegati a trasmettitori di radiofrequenza (esempio banale ne è il nostro telecomando del cancello) che hanno una portata limitata a 50 mt e inviano un segnale ad un accentratore (che ne gestisce oltre 100) e che con una scheda telefonica dati, invierà a noi il segnale. Questa tecnologia abbraccerà anche le nuove lampade dotate di programmi in grado di affiancare profittevolmente le indagini entomologiche di monitoraggio.
Se da una parte tutto questo ci porta all’industria e al PCO del terzo millennio, non va dimenticato il fatto che oggi utilizzare rodenticidi o insetticidi diventa molto difficile e alcune volte impossibile in un contesto alimentare. Le imprese di servizi
quindi sempre di più aumentano le competenze, i tecnici della disinfestazione imparano a gestire le problematiche attribuendo molta importanza al Pest proofing, alla corretta gestione delle merci e degli scarti, ad anteporre sempre metodi biologici-fisici o meccanici prima di mettere in campo i mezzi chimici di controllo e a educare il cliente alla consapevole partecipazione. Ed ecco che compaiono le prime esche virtuali non alimentari e senza allergeni per attivare gli erogatori e le trappole per roditori, ecco che trovano sempre più impiego i sistemi di cattura meccanici, ecco che il vero disinfestatore entra in stabilimento munito si sigillanti repellenti, di pagliette in acciaio, di paraspigoli o di spazzole per i portoni, di reticelle antinsetto e lascia in macchina il secchiello con le esche!
Anche le classiche pompe irroratrici hanno lasciato il posto ad attrezzature semplici e multifunzione, che permettono applicazioni in ogni anfratto o superficie come il Surekill, che dotato di iniettori e testine nebulizzatrici, permette applicazioni estremamente precise.
Irroratrice di precisione
marzo 2019 XLIII
a cura di Chiara e Graziano Dassi
cura di Marco e Michele Genicco)
Scheda bio-etologica EcoPlan
NOME SCIENTIFICO: Blatta orientalis
NOME ITALIANO: Scarafaggio comune - blatta nera – blatta delle case
NOME INGLESE: Oriantal Cockroach
NOME SPAGNOLO: Cucaracha oriental - Cucaracha negra - Cucaracha de cañería
INQUADRAMENTO SISTEMATICO
Phylum: Arthropoda Classe: Insecta Ordine: Blattodea Famiglia: Blattidae Specie: Blatta orientalis
DIMENSIONI
Ooteca: 10-12 mm Adulto: 20-32 mm
CARATTERISTICHE E DIFFUSIONE
La femmina è nera con abbozzi alari; il maschio bruno scuro con ali appena più corte dell’addome, ma vola raramente. Hanno zampe atte a correre, ma si arrampicano con difficoltà. Le blatte sono lucifughe e gregarie. La specie è cosmopolita e diffusissima in tutta Italia.
Durata del ciclo: 300-800 gg Schiusura ooteca: dopo 40-50 gg dalla deposizione N° generazioni/anno: policiclico N° uova femmina: 8-30 ooteche, contenenti 14-20 uova ciascuna Svernamento: in ambienti confinati il ciclo vitale è continuo
DANNI
Vettore potenziale di diversi patogeni: contamina, sia con il proprio passaggio che con feci e rigurgito, alimenti e suppellettili. Possibile insorgenza di manifestazioni allergiche in seguito al contatto con le deiezioni dell’insetto.
PROBLEMA ALLA SOLUZIONE
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I PICCIONI E LE ECOTORRI
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L’innocenza della zanzara
Quando entomologia e letteratura si incontrano
Un romanzo giallo scritto a quattro mani ben assortite: Raniero Russo, è uno psicologo di grande
Claudio Venturelli è entomologo dell’Ausl della Romagna, vive e lavora a Cesena, dove è arrivato nel 1986 per uno studio mirato al controllo biologico delle zanzare. Coordinatore del gruppo di lavoro dell’Emilia-Romagna per la lotta ai culicidi, dal 2005 cura il sito www.zanzaratigreonline.it. Partner del progetto europeo Life Conops (Grecia-Italia www.conops.gr ), è stato professore a contratto Fac. di Veterinaria di Teramo e Dip. di Biologia Università di Ferrara. Ha svolto Missioni in Africa, India, Brasile e con il WHO in Albania. Giornalista Pubblicista dal 2004, è autore di articoli scientifici e come attore, si occupa di “scienza in teatro”.
Raniero Bastianelli è psicologo, psicoterapeuta, saggista, e formatore. È cultore di materia presso l’università di Urbino, facoltà di scienza della formazione. È formato in psicoterapia presso la scuola superiore di psicoterapia immaginativa di Cremona, in Counseling presso l’Associazione AIPAC di Pesaro e in Sessuologia Clinica presso l’IPSICO di Firenze. Formato in Training Autogeno presso il CISPAT di Padova. È stato in supervisione presso il GIREP di Parigi. È didatta e formatore per l’associazione AIPAC di Pesaro. Svolge attività didattica per numerosi enti e lavora nell’ambito del disagio psichico come tutor per gli inserimenti lavorativi per i Servizi di Sollievo.
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