Dimensione Pulito 1_20- Speciale Igiene Alimentare

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I.C.E.FOR S.p.A. - Via P. Picasso, 16 - 20013 Magenta (MI) - tel 02.9792401 - info@icefor. com - www.icefor.com L’igiene è nel nostro DNA. Da 40 anni Detergenti e Disinfettanti (PMC) innovativi ed efficaci per la pulizia professionale. ANNO 29 n. 1 gennaio - febbraio 2020 ISSN: 2612-4068 www.dimensionepulito.it SANIFICAZIONE Cleaning-In-Place degli impianti di produzione LOGISTICA Controlli e criticità nel trasporto alimentare SICUREZZA Gestire i rischi di contaminazione microbica DISINFESTAZIONE Metodi alternativi di controllo degli infestanti UN PERCORSO FORMATIVO PER LA CULTURA DEL PULITO SPECIAL E IGIENE
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I N O X S P E C I A L I S T T R O L L E Y S R e a l i z z a t i g r a z i e a l l ‘ e s p e r i e n z a d e g l i u t i l i z z a t o r i “ “ D E S I G N F O R C L E A
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IN COPERTINA

Icefor Spa è una realtà all’avanguardia in qualità, ambiente e sicurezza specializzata nella produzione a proprio marchio e per conto di terzi di detergenti, detersivi, emulsioni, cere, disinfettanti e cosmetici da risciacquo, destinati all’igiene sia nel settore professionale che nella GDO. È Officina Ministeriale autorizzata per la produzione e il confezionamento di Presidi Medico Chirurgici e di Cosmetici.

SANIFICAZIONE

IV

Cleaning-In-place: i fattori critici da non sottovalutare Francesca De Vecchi

LOGISTICA

VIII

Controlli e criticità nel trasporto alimentare Silvia Monguzzi

SICUREZZA

XIV

Il controllo igienico nella filiera lattiero-casearia

R. D. Byrne e J. R. Bishop

RUBRICA

XXII

Oggi sul mercato

DISINFESTAZIONE

XXVI

Una riseria blindata

Chiara Dassi

XXX

Confusione sessuale: definizione e aspetti tecnici

Graziano Dassi

XXXII

Come sono andate le catture?

Chiara Dassi

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SPECIALE IGIENE ALIMENTARE / SOMMARIO

Cleaning-In-Place: i FATTORI CRITICI da non sottovalutare

Pulizia e sanificazione degli impianti di produzione sono una parte fondamentale dei processi che garantiscono la sicurezza delle produzioni alimentari

Ogni produttore in funzione della tipologia di impianto e del tipo di produzione è chiamato a valutare i sistemi adeguati, che coniughino l’efficacia dell’intervento all’efficienza anche in termini di costi finali. Per far questo è necessario cono scere quali siano i punti critici dei sistemi scelti, su cui intervenire e da tenere sotto controllo per garantire gli effetti del pro cesso di pulizia e ottimizzare il consumo di risorse. Il Cleaning-In-Place (CIP) è un sistema di pulizia delle utenze auto matizzato, che permette il lavaggio di alcune tipologie di impianti senza che questi vengano aperti o disassemblati. È una tecnologia che consente un’alta stan dardizzazione del processo e il controllo e monitoraggio automatico dei parametri critici. Grazie anche al ricircolo delle solu zioni pulenti e alla possibilità di essere eseguito da unità fisse o anche mobili coniuga efficacia e risparmio energetico e di risorse nelle fasi di lavaggio.

IL BIOFILM

La finalità di un processo di sanificazione è quella di allontanare dalle superfici di produzione residui di materia organica e abbattere cariche microbiche conta

Francesca De Vecchi
S SANIFICAZIONE IV DIMENSIONE PULITO | 01/2020 SPECIALE IGIENE ALIMENTARE

minanti. La formazione di biofilm, infatti, è il principale rischio igienico sanitario che può indurre una proliferazione batte rica incontrollata nell’impianto, di forme alterative e patogene, compromettendo seriamente la qualità e la sicurezza delle produzioni alimentari. Di cosa si tratta?

I batteri vivono per lo più in comunità formando il cosiddetto biofilm, uno dei pericoli più insidiosi quando si parla di contaminazione microbica e più com plessi da affrontare da un punto di vista di procedure di sanificazione. Un biofilm è una colonia di organismi, che aderendo alle superfici degli impianti, avvantaggiati anche dalla presenza di residui organici non completamente rimossi, si ricoprono di una matrice esopolimerica che li pro tegge dall’azione di agenti esterni. Una

volta formatosi, il biofilm è in grado di intercettare e facilitare il successivo deposito di sostanze organiche, favo rendo anche la selezione di forme micro biche resistenti ai principi attivi utilizzati per debellarli: un vero e proprio “distri butore” di microrganismi, che vengono rilasciati nel prodotto, spesso in modo discontinuo, provocando una contamina zione batterica che pregiudica shelf life e salubrità degli alimenti e che per essere minimizzata e tenuta sotto controllo necessita di procedure di pulizia adeguate così come di superfici composte da mate riale facilmente sanificabile e di impianti il cui disegno riduca al minimo la possibilità di ristagno.

CIP E PARAMETRI CRITICI Negli impianti chiusi i sistemi CIP, corret tamente programmati e gestiti, operano un ricircolo di soluzione pulente e disin fettante. “Alcuni aspetti tecnici sono da valutare attentamente per garantire non solo l’efficacia ma anche l’efficienza del processo in termini di dispendio di risorse economiche e di tempo” ricorda Fabrizio Tardioli, Global Food safety, biosecurity and shelf life extension solutions director di Sealed Air, nell’ambito di un approfon dito seminario, dedicato al tema dell’inno vazione nei processi CIP, organizzato da Sealed Air lo scorso giugno. In generale, l’efficacia delle operazioni di cleaning e anche il costo finale, dipendono da più parametri, strettamente connessi fra loro: la tipologia dei reagenti, le tem perature delle soluzioni, i tempi di appli cazione e i flussi delle soluzioni. In termini più appropriati si parla quindi di: energia chimica, energia termica, energia mecca nica applicate per un periodo di tempo definito così da ottenere la rimozione di tutto lo sporco dalle superfici. Se in un impianto “aperto”, pulito con tecniche classiche, giocano un ruolo fondamen tale il dosaggio, la tipologia di reagenti scelti, e, non meno importante, il cosid detto “fattore umano” (la formazione degli operatori), nei sistemi CIP risultano determinanti, fra i diversi da cui dipende il processo, alcuni elementi tecnici, parti colarmente critici e spesso trascurati nella pratica operativa.

I sistemi di Cleaning-In-Place consentano la sanificazione delle attrezzature e degli impianti di produzione senza la necessità che questi vengano spostati, aperti o disassemblati.
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SPECIALE IGIENE ALIMENTARE

DIMENSIONAMENTO DELLE POMPE

Gli aspetti che nel CIP devono essere attentamente gestiti riguar dano in modo particolare i parametri idraulici. Per il funzionamento corretto di un impianto CIP è neces sario applicare la giusta azione meccanica attraverso il controllo dei flussi e delle velocità di scorrimento della soluzione. Per ogni portata deve essere garantito un flusso turbolento, che è tale per velocità comprese fra 1,5 e 2 m/sec e che dipende strettamente dai diametri delle tubazioni e dalla portata delle pompe di mandata della soluzione di lavaggio. Il flusso turbolento fa sì che le soluzioni detergenti arrivino sulle superfici da trattare e sullo sporco presente, rimuovendolo effi cacemente, impedendo l’accumulo di residui e favorendone l’allonta namento. Questo tecnicamente si traduce nell’uso di pompe apposita mente dimensionate rispetto ai dia metri delle tubazioni interessate al lavaggio. “Proprio a livello di pompe si compiono generalmente gli errori più consistenti” fa notare ancora Tardioli. L’azione meccanica ideale per un cleaning efficace è calco lata in base alla portata e alla pres

sione e quindi dipende dal corretto dimensionamento delle pompe di mandata della soluzione. Si compie un errore quando in seguito ad una variazione eseguita sugli impianti, non si ridimensioni la pompa stessa, causando così una diminuzione dell’efficacia di tutto il sistema sugli obiettivi di sanificazione; sono i casi in cui, per esempio, si aggiungono un tank o altri componenti ausiliari nel sistema, o quando ancora si uti lizza la stessa pompa di produzione (talvolta non adeguata alle opera zioni CIP) per le operazioni di CIP.

SPRAY-BALL, ALTRO FATTORE CRITICO

Un altro aspetto tecnico determi nante, oltre al dimensionamento della pompa è anche la corretta progettazione, manutenzione e gestione delle spray-ball o sfere di lavaggio, che erogano la solu zione pulente all’interno dei tank.

“Spesso in fase di controllo si nota una gestione carente sia dal punto di vista delle contaminazioni sia della gestione dei corpi estranei. Aprendole non è raro notare la pre senza di guarnizioni consumate o di residui organici carbonizzati, che ne impediscono il corretto funzio

namento”. Ma, oltre ai problemi di gestione, va detto che la sfera di lavaggio deve soprattutto essere coerente con il tipo di pompa e con l’intero sistema, per non veder dimi nuito il suo potere di impatto sulle superfici dei tank da pulire e sani ficare. I problemi che ne derivano possono essere diversi: primo fra tutti una nebulizzazione non cor retta della soluzione che non ade rirà in modo efficace alle pareti. La spray-ball deve quindi essere pro gettata in funzione del volume di liquido che deve essere distribuito sulle superfici del tank per produrre un film continuo sempre in condi zioni di moto turbolento.

RISPARMIO ENERGETICO

Un tema che infine merita un cenno, in questa breve rassegna degli aspetti critici della gestione degli impianti CIP, è relativo al consumo di acqua, spesso calda, di energia e di tempo di applicazione dei risciac qui nelle fasi finali delle procedure di lavaggio.

In generale una corretta imposta zione delle specifiche dell’impianto garantisce la riproducibilità e l’effi cacia del lavaggio. La fase finale di risciacquo delle superfici è tuttavia spesso sovradimensionata: vengono infatti utilizzati grandi volumi d’ac qua, generalmente calda (dispendio energetico), in operazioni protratte per tempi troppo lunghi che risul tano in un complessivo dispendio non solo energetico ma anche di risorse e di tempo sottratto alle nor mali operazioni di produzione.

CIP E ALLERGENI

Quando è in gioco l’eliminazione degli allergeni dalle superfici degli impianti di produzione, ancor più critico e importante diventa il considerare correttamente tutti gli aspetti che possono avere un effetto riduttivo sull’efficacia del sistema CIP. Soffre di allergie ali mentari circa il 2-2,5% della popo lazione, per la quale l’ingestione di

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Il moto turbolento sulla superficie assicura un lavaggio corretto all’interno delle tubazioni nei sistemi CIP (a) (b) d d

una minima quantità può scatenare gravi sintomi, anche letali. Una pic cola quota di queste, le più comuni (arachidi, noci, latte, uova, soia, pesce, molluschi e frumento) sono in grado di scatenare circa l’80% degli effetti negativi. Gli allergeni, per lo più molecole proteiche con un peso molecolare elevato, pos sono rimanere sulle superfici come contaminanti in tracce, anche dopo il normale ciclo di pulizia. Va detto infatti che non esiste un prodotto chimico che da solo possa assolvere al delicato compito di eliminare completamente dalla superficie gli allergeni, la maggior parte dei quali “risultano stabili in seguito a moderate proteolisi e idrolisi acide e trattengono il loro potenziale allergenico in alimenti cotti o pro cessati” ricorda Tardioli. Né esiste un’unica procedura specifica. Piut tosto l’approccio deve riguardare l’intero sistema di produzione: dalla scelta e gestione delle mate rie prime, all’adozione di specifiche procedure operative per il perso nale, fino al disegno igienico degli impianti e macchinari, per esclu dere la presenza di tronchi morti o zone d’ombra o superfici divenute

ruvide o altri potenziali punti rischio difficilmente accessibili alle opera zioni di pulizia. Durante le opera zioni di CIP alcune raccomandazioni dovrebbero riguardare:

il mantenimento della solu zione di ricircolo pulita, che per i sistemi con un recupero è un aspetto critico;

la corretta valutazione della concentrazione del detergente utilizzato, rispetto al tipo di con taminazione presente;

la valutazione di usare un CIP a perdere, dove le soluzioni di risciacquo e di lavaggio sono utilizzate una volta soltanto.

L’esempio relativo agli allergeni descrive una situazione limite (perché la presenza di sostanza organica presente in tracce deve essere completamente rimossa, con un livello di efficacia elevatis simo) in cui tuttavia le soluzioni tecniche offerte dai sistemi CIP possono garantire risultati sicuri. I sistemi CIP per alcune tipologie di impianti, in alcuni settori (da quello delle acque, a quello delle bevande, al lattiero caseario e della birra), presentano un elevato livello di automazione e sono generalmente altamente standardizzati, come del resto lo sono i processi. Di contro, nel settore del processed-food, con alcune eccezioni, si usano più spesso sistemi mobili e meno auto matizzati. In ogni caso e soprattutto per gli ultimi, per garantire il livello di prestazione atteso, bisogna valu tare tutti gli aspetti tecnici, con una particolare attenzione a quelli più critici relativi alla corretta progetta zione e gestione di alcuni elementi caratteristici del sistema, da cui dipende l’efficacia del del processo di cleaning.

T F C H M Sanitizer Water Balance Tank out Acid Alkali L 01/2020 | DIMENSIONE PULITO VII ret Filter Unità CIP a recupero: recupero e riutilizzo previa opportuna reintegrazione di prodotto detergente della soluzione di lavaggio Unità CIP a perdere: singolo utilizzo della soluzione di lavaggio
CIP
T CIP Steam

Controlli e criticità nel TRASPORTO ALIMENTARE

Il rispetto di una perfetta igiene alimentare deve partire dalle materie prime e deve proseguire ininterrottamente fino al momento in cui l’alimento è consumato

S LOGISTICA VIII DIMENSIONE PULITO | 01/2020 SPECIALE IGIENE ALIMENTARE

Inadeguatezza dei mezzi di trasporto, difetti di chiusura o di bloccaggio del carico, presenza di residui derivanti da precedenti trasporti o da prodotti sanificanti sono fra le più frequenti non conformità riscontrate durante i controlli

La filiera alimentare è rappre sentata da tutto il percorso che porta alla produzione di un prodotto alimentare, “dalla terra alla tavola”. Lungo il pro cesso, la contaminazione degli alimenti può avvenire in qualsiasi momento, dalla produzione primaria, all’industria di tra sformazione, durante il trasporto, la distri buzione e, infine, presso il consumatore.

Per la sicurezza igienico sanitaria di un alimento, anche la fase del trasporto rap presenta un punto delicato della filiera, che va monitorato e controllato in ogni dettaglio (temperatura di conservazione, etichettatura, igiene e organizzazione dell’ambiente) per evitare lo sviluppo di anomalie e rischi, spesso non riconoscibili dai consumatori. Per questo l’impegno da parte degli organi di controllo, anche in questa fase, è parte del percorso dovuto per il raggiungimento della qualità totale.

I prodotti alimentari italiani sono da sempre riconosciuti a livello europeo, non solo per le eccellenze esclusive del nostro Paese, ma anche per il gran numero dei controlli che riguardano sia i prodotti alimentari destinati ad essere commercializzati sul territorio nazionale, sia quelli destinati all’esportazione, che ne assicurano la qualità e la sicurezza. Le Autorità italiane impegnate nel settore degli alimenti e delle bevande eseguono campionamenti e analisi in ogni fase della produzione, della trasformazione, della distribuzione, del magazzinaggio, del trasporto, del commercio e della somministrazione, con la finalità di verificare e garantire la confor mità dei prodotti alle disposizioni dirette a prevenire i rischi per la salute pubblica, di proteggere gli interessi dei consumatori e assicurare la lealtà delle transizioni.

LE ATTIVITÀ DI CONTROLLO

I controlli sono eseguiti sulla base di quanto previsto dai Regolamenti del “Pac chetto igiene”, che comprende tutte le fasi della filiera, incluse le attività di trasporto, magazzinaggio e manipolazione, intese come operazioni collegate al luogo di produzione. Nel settore dei trasporti l’at tività di controllo viene svolta effettuando una distinzione fra mezzi e contenitori che sono sottoposti solo a vigilanza e mezzi e

contenitori che sono soggetti ad autoriz zazione sanitaria. Vediamo quali sono le non conformità riscontrate più frequente mente durante i controlli.

Mezzo di trasporto

inadeguatezza dei materiali costruttivi o di rivestimento dei vani di carico o di copertura, protezione o isolamento dall’esterno del carico. In particolare: forma e superfici interne dei vani di carico non favorenti le procedure di sanificazione o favorenti la permanenza di residui e l’annidamento di infestanti in porosità o interstizi; possibili perdite di frammenti o rilascio di sostanze dalle pareti o dagli arredi interni; facilità di ingresso di contaminanti esterni; accu mulo di umidità eccessiva, formazione di condense o, al contrario, eccessiva perdita di umidità; difetti di chiusura o di bloccaggio del carico; residui derivanti da precedenti tra sporti o da prodotti sanificanti.

Fasi di carico e scarico

variazioni (in aumento o diminuzione) della temperatura delle merci; contaminazioni batteriche o particel lari, alterazioni derivanti da umidità o altri agenti fisici.

Durante il trasporto

perdita di fluidi di riscaldamento o refrigerazione; malfunzionamento o inadeguatezza dei sistemi di controllo della tempe ratura; eccessivo accumulo o perdita di umi dità; danneggiamento meccanico dei con tenitori e delle merci.

Merci trasportate

promiscuità di materiali tra loro incompatibili o contaminazioni cro ciate da contatto reciproco diretto (contiguità) o indiretto (aerodisper sioni, percolamenti, inefficace sanifi cazione fra trasporti consecutivi) di merci tra loro diverse, sotto il profilo della composizione e della contamina zione microbica.

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IGIENE ALIMENTARE

Comportamenti scorretti dei trasportatori

inadeguata igiene del personale che comporta il rischio di contaminazione del carico o del mezzo di trasporto; scelta di percorsi eccessivamente lunghi, in funzione del clima e della deperibilità delle merci trasportate; uso di strade dissestate (in funzione della fragilità del carico); eccessiva frequenza delle fasi intermedie di carico e scarico frazionato nello stesso viaggio in assenza di un corrispettivo con trollo frazionato delle condizioni di conser vazione del carico; accettazione di merci tra loro incompatibili o in grado di dar luogo a contaminazioni crociate; accettazione di carichi eccessivi, anche in considerazione delle tipologie di merci trasportate e della loro sistemazione nei vani di carico; non conoscenza o mancato rispetto delle condizioni necessarie per il trasporto del carico; carente custodia/controllo delle condi zioni effettive del carico.

La valutazione e l’eventuale azione sanziona toria a seguito di carenze rilevate durante i controlli ispettivi variano in funzione del tipo di non conformità e del rischio associato: ad esempio, se dall’inosservanza del limite di temperatura massima di conservazione con segue il deperimento dell’alimento, oltre alle sanzioni amministrative, scattano le sanzioni penali previste dall’art. 5 lett. b Legge 30 aprile 1962 n. 283 (vedi anche art. 31 D.P.R. 26 marzo 1980 n. 327).

La vendita ambulante di prodotti alimentari a temperatura controllata (come pesce fresco sotto ghiaccio, molluschi eduli bivalvi, gelati, alimenti refrigerati, congelati, scongelati, cotti) su aree pubbliche, che oggi devono essere predefinite e attrezzate dai Comuni, può avvenire esclusivamente con veicoli spe ciali, classificati come “autonegozio” sulla carta di circolazione. In caso di “cattivo stato di conservazione” classificato come “reato di pericolo”, non è necessario effettuare ana lisi sulla commestibilità o nocività del pro dotto per contestarlo; inoltre, non occorre la cessione al consumatore, è sufficiente la sola detenzione (trasporto, ecc.). La verifica

dello stato di conservazione degli alimenti di origine animale può essere esclusivamente effettuata dai Dirigenti Veterinari delle ASL, che sono specialisti nella materia e hanno anche la qualifica di ufficiali di polizia giudi ziaria, ai sensi dell’art.3 della Legge 283/62, motivo per cui è necessario chiedere un loro immediato intervento sul posto da parte degli operatori (vedi anche art. 516 C.P. “Vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine”).

I PERMESSI E LE PROCEDURE

Per i veicoli impiegati nel trasporto di ali menti, l’autorizzazione sanitaria, con l’introdu zione del “pacchetto igiene”, è stata inglobata dalla DIA (Dichiarazione inizio attività) e viene applicata ad ogni tipo di trasporto di prodotti alimentari, anche quelli non sfusi o confezio nati. I mezzi di trasporto che devono essere notificati sono: le cisterne e gli altri conteni tori per il trasporto delle sostanze alimentari sfuse a mezzo di veicoli, i veicoli per il tra sporto degli alimenti surgelati per la distribu zione ai dettaglianti e i veicoli per il trasporto delle carni fresche e congelate e dei prodotti della pesca freschi e congelati.

L’operatore del settore alimentare (Osa) che intende iniziare un’attività di produzione, trasformazione, confezionamento, deposito, trasporto, somministrazione, distribuzione o vendita di prodotti alimentari è tenuto ad inviare la DIA, in quadruplice copia all’azienda unità sanitaria locale - dipartimento di pre venzione medico/veterinario - e contestual mente in singola copia allo Sportello unico per le attività produttive (SUAP) del Comune della sede produttiva dell’impresa alimentare o in cui è residente. Per il mezzo di trasporto, alla DIA dovrà essere allegata una relazione tecnica, firmata da un tecnico abilitato e dal legale rappresentante/titolare della ditta, che contengano la descrizione del mezzo adibito al trasporto (cisterna, container, ecc.), delle sostanze alimentari al cui trasporto si intende destinare il veicolo, delle modalità di lavaggio e sanificazione del mezzo e del luogo di rico vero del mezzo, oltre alla copia del libretto di circolazione e, ove previsto, una copia del certificato ATP (Accord transport perissable) per il trasporto di merci deteriorabili. Nella DIA si dichiara che il trasporto viene effettuato nel rispetto dei requisiti di cui al capitolo IV dell’allegato II al Reg. CE n.

Nelle fasi di carico e scarico

è importante controllare le variazioni di temperatura delle merci e prevenire eventuali contaminazioni batteriche o particellari

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852/04 e che quindi sostituisce quelli previsti dall’Art. 43 del DPR 327/80. Al momento del controllo bisogna esibire copia della DIA con indicazione del mezzo di trasporto con la relativa registrazione di pre sentazione.

Da ricordare che, per i mezzi adibiti al trasporto di alimenti refrigerati, congelati e surgelati è necessario l’adeguamento alle norme conte nute nell’accordo relativo ai tra sporti internazionali delle derrate deperibili e ai mezzi speciali da

usare per tali trasporti, ratificato con la Legge 2 maggio 1997, n. 264, nonché alle disposizioni del Decreto ministeriale 28 febbraio 1984 relativo ai mezzi di trasporto in regime di temperatura control lata. Questo impone determinate regole per costruire gli allestimenti isotermici per i trasporti frigoriferi refrigerati destinati ad alimenti come: latte alimentare, latte con centrato parzialmente disidratato, latte fermentato destinato alla sta bilizzazione col calore, latte aroma

tizzato, latte pastorizzato, bevande a base di latte, creme di latte, sangue destinato alla produzione di proteine plasmatiche, burro, burro anidro liquido, carni fresche, carni congelate, prodotti ittici freschi, gli alimenti congelati e surgelati (compresi gelati, succhi di frutta e uova sgusciate), frattaglie, pollame, selvaggina, molluschi eduli, lamel libranchi, formaggi freschi, ricotta. La certificazione ATP ha una durata di 6 anni e il rinnovo avviene attra verso i centri collaudi ogni tre anni;

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SPECIALE IGIENE ALIMENTARE

al raggiungimento del dodicesimo anno di vita, il certificato ATP deve essere rilasciato dai centri prova e ha un’ulteriore durata di 6 anni.

REQUISITI DI TEMPERATURA PER I PRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE

Per il trasporto di prodotti alimen tari di origine animale l’applicazione del “pacchetto igiene” ha introdotto, dal 2006, nuovi requisiti minimi di temperatura da mantenere con una tolleranza, prevista esclusivamente per i prodotti congelati, di +/- 3 °C. Per gli alimenti le cui temperature di conservazione durante il trasporto non sono elencate nel “Pacchetto Igiene” (gelati alla frutta e succhi di frutta congelati, altri gelati, burro o altre sostanze grasse congelate, tutte le altre sostanze alimentari congelate, latte pastorizzato tra sportato in cisterna, latte pastoriz zato in confezioni, prodotti lattiero - caseari (latti fermentati, panna o crema di latte, formaggi freschi, ricotta), burro e burro concentrato (anidro), burro anidro liquido) con tinua ad essere applicata la vecchia normativa, cioè l’allegato C del DPR 327/1980.

Altro caso specifico è rappresen tato dal settore dei surgelati «Per alimenti surgelati si intendono tutti quei prodotti alimentari sottoposti ad un processo speciale di con gelamento, detto “surgelazione”, che permette di superare con la rapidità necessaria, la zona di cri stallizzazione massima e di mante nere la temperatura del prodotto in tutti i suoi punti, dopo la stabiliz zazione termica, ininterrottamente a valori pari o inferiori a -18 °C»: il pacchetto igiene ha mantenuto l’applicazione del Decreto Legisla tivo n. 110 del 27/01/92. Il DL n. 110/92 che stabilisce che durante il trasporto, la temperatura degli ali menti surgelati deve essere mante nuta in tutti i punti del prodotto ad un valore pari o inferiore a -18 °C,

anche se sono previste tolleranze sulla temperatura rilevata durante il trasporto, la distribuzione locale e negli armadi e nei banchi frigoriferi per la vendita al consumatore non superiori a +3 °C della temperatura del prodotto.

In generale, nel caso di trasporto di alimenti per cui sia richiesto il moni toraggio della temperatura, i mezzi utilizzati devono essere muniti di un termometro con dispositivo di regi strazione atto a registrare il rispetto di questa prescrizione. La verifica della adeguatezza e della costanza, anche nelle condizioni ambientali più avverse, della temperatura effet tiva di trasporto di prodotti depe ribili o in legame caldo o freddo è comunque parte integrante (CCP) di un sistema di autocontrollo di questo tipo di attività.

Il trasportatore deve mantenere, a bordo dell’automezzo o almeno presso la propria sede, fornibili a richiesta, le registrazioni relative

almeno agli ultimi 3 carichi traspor tati (compreso i rispettivi volumi trasportati) e del metodo di sanifi cazione (lavaggio e, se necessario, disinfezione) attuato dopo ciascuno di tali trasporti. Queste informazioni devono essere disponibili per la consultazione, a richiesta dei clienti, dei destinatari delle merci o delle autorità di controllo, per consen tire loro di stimare i rischi connessi all’affidamento di un trasporto al trasportatore.

Definiti i prerequisiti necessari per l’avviamento di un’attività di trasporto di alimenti, il tito lare dell’azienda dovrà occuparsi della formazione del personale. Le carenze legate al trasporto, infatti, sono per lo più riconducibili ad una insufficiente conoscenza e forma zione del personale addetto al tra sporto che viene considerato un semplice addetto alla guida e al carico e scarico di merci generiche anziché un OSA a pieno titolo.

La vendita ambulante di prodotti alimentari può avvenire esclusivamente con veicoli speciali, classificati come “autonegozio” sulla carta di circolazione.
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Il controllo igienico nella filiera lattiero CASEARIA

Per ottenere prodotti lattiero caseari salubri e di buona qualità è necessario mantenere sotto controllo la contaminazione microbica lungo tutta la filiera in modo particolare i microrganismi patogeni

R. D. Byrne e J. R. Bishop

Il sistema migliore per control lare lo sviluppo dei microrgani smi e assicurare che i prodotti giungano salubri al consuma tore è l’utilizzo del metodo HACCP, anche se nel settore casea rio la sua applicazione è particolar mente complessa.

ATTIVITÀ PRELIMINARI

Prima di implementare un piano di autocontrollo nella filiera lattiero casearia, è necessario mettere a punto, relativamente agli impianti, programmi per tenere sotto con trollo fattori anche non direttamente correlati con le fasi di produzione. Si tratta di procedure universali che hanno l’obiettivo di verificare se gli

impianti e le condizioni dell’am biente siano idonei a ottenere pro duzioni salubri. I controlli preliminari riguardano gli edifici, le zone di rice vimento merci, i magazzini, il tipo e lo stato di manutenzione degli impianti, la formazione del perso nale, le operazioni di sanificazione, il ritiro di merci non conformi.

STRUTTURE

I fabbricati e le aree circostanti devono essere progettati, costruiti e mantenuti in condizioni tali da poter prevenire una contaminazione dei prodotti. Le strutture comprendono tutti gli elementi del fabbricato e della zona circostante: buona situa zione igienica esterna e delle strade adiacenti, drenaggio delle acque,

progettazione-costruzione igienica del fabbricato, flussi di produzione, attrezzature per la sanificazione e qualità dell’acqua.

L’area deve essere esente da scarti e rifiuti e non deve essere prossima a fonti di contaminazione, com presi odori sgradevoli, fumo, pol veri o altri contaminanti. Le vie di accesso devono avere pendenze idonee, essere lastricate e dotate di drenaggio delle acque.

Le strutture e le attrezzature devono essere progettate in modo da con sentire una facile sanificazione, impedire l’accesso degli infestanti e dei contaminanti ambientali. Pavi menti, pareti, soffitti e loro rivesti menti e giunzioni devono essere in materiali idonei, cioè resistenti, lisci,

SICUREZZA XIV DIMENSIONE PULITO | 01/2020 SPECIALE IGIENE ALIMENTARES

sanificabili e adatti al contatto con i prodotti. Le pareti devono essere di colore chiaro; i pavimenti con ade guato drenaggio dei liquidi; le fine stre, se aperte, dotate di zanzariere; le porte con superfici non assorbenti e con chiusure ermetiche. Tutto lo stabilimento deve essere dotato di un’adeguata illuminazione, con lam pade di sicurezza per proteggere i prodotti nel caso di rottura e con luce tale da non alterare i colori. L’impianto di ventilazione deve essere in grado di evitare accumulo di calore, vapore, formazione di condense e sollevamento di polveri che contaminano l’aria. Nelle zone a rischio microbiologico, inoltre, va mantenuta una sovrapressione d’aria. Le aperture per la ventila

zione devono essere provviste di zanzariere e le prese d’aria devono essere in grado di impedire l’entrata di aria contaminata.

I sistemi di drenaggio e di smal timento delle acque di scarico devono essere dotati di idonei sifoni e scarichi ed essere stati costru iti in modo tale da non consentire contaminazioni crociate con i reflui fognari.

La movimentazione di operatori e attrezzature può essere causa di contaminazione dei prodotti. Il flusso di produzione deve quindi prevenire la contaminazione con barriere fisiche o con separazione delle attività incompatibili.

I servizi igienici devono essere prov visti di porte con chiusura auto

matica, devono essere separati dagli spogliatoi e dai locali mensa, devono essere correttamente ven tilati e non devono aprirsi diret tamente sui locali di produzione; devono essere presenti lavamani in numero sufficiente, dotati di acqua potabile calda e fredda, sapone liquido, asciugamani monouso e contenitori per rifiuti.

Anche nelle aree di produzione devono essere presenti lavamani in numero adeguato, soprattutto nelle zone dove il personale è a contatto con prodotti caseari a rischio micro biologico, corredati di idonei pro dotti per la sanificazione e dotati di istruzioni per un corretto lavaggio delle mani.

Il programma di controllo delle acque valuta gli aspetti microbio logici, chimici e fisici della fonte e dell’impianto idrico nei diversi punti di utilizzo. Sono inclusi la produ zione di vapore, i mezzi di raffred damento, le acque di processo e la produzione di ghiaccio. Per la qua lità microbiologica dell’acqua vanno effettuati controlli due volte all’anno se proviene da rete idrica comunale, mensili se proviene da altre fonti.

RICEVIMENTO E STOCCAGGIO MERCI

Le aziende devono ricevere, control lare e stoccare ingredienti, imbal laggi e materie prime in modo tale da non causare contaminazione dei prodotti. Le merci devono essere controllate al ricevimento, mani polate e stoccate in modo igienico; devono inoltre essere ricevute in una zona separata da quelle di lavo razione.

Possono essere utilizzati solo addi tivi consentiti dalle normative e gli ingredienti non devono influ ire negativamente sulla salubrità dei prodotti. Anche i materiali di confezionamento devono essere appropriati all’uso specifico e devono inoltre essere controllati al ricevimento relativamente alla loro conformità. Quando è necessario,

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SPECIALE IGIENE ALIMENTARE

l’azienda deve tenere sotto controllo la tem peratura e l’umidità dei locali dove materie prime, ingredienti, imballaggi e prodotti sono stoccati. Essi inoltre devono essere manipolati in modo igienico, per prevenire una conta minazione ed evitare lo sviluppo di micror ganismi.

I prodotti detergenti, i disinfettanti ed altre sostanze chimiche presenti in azienda devono essere etichettati in modo idoneo, stoccati ed utilizzati in modo tale da non venire a con tatto con i prodotti caseari.

ATTREZZATURE

Le aziende casearie devono utilizzare impianti che siano stati progettati in modo specifico per tali produzioni; essi devono essere instal lati e mantenuti in condizioni tali da non essere causa di contaminazione dei prodotti. Attrezzature e utensili devono presentare uguali caratteristiche ed essere fabbricati in materiali resistenti alla corrosione. Le superfici a contatto con i prodotti devono essere lisce, senza rotture, non assorbenti o tossiche, non corrose e resistenti a frequenti sanificazioni. Tutti i rivestimenti, le vernici, i lubrificanti usati per le attrezzature a contatto con gli alimenti devono essere idonei per lo specifico uso.

Le attrezzature devono inoltre essere smon tabili e ispezionabili per consentire facilmente la pulizia e la sanificazione. Attrezzature e utensili utilizzati per manipolare prodotti non alimentari non devono essere usati per le produzioni casearie e i contenitori per i rifiuti “non-food” devono essere identificati in modo chiaro e dotati di chiusure ermetiche.

Gli strumenti per il monitoraggio di parame tri coinvolti nella salubrità delle produzioni devono essere calibrati con precisi protocolli: questo vale per termometri, phmetri, misura tori di aw, igrometri, o unità di refrigerazione. Devono inoltre essere specificati, mantenendo la relativa documentazione, la frequenza delle calibrazioni, il personale responsabile, le pro cedure e le azioni correttive.

ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE

Le aziende casearie devono prevedere e mettere in atto un adeguato programma di formazione del personale: l’obiettivo è quello di assicurare una manipolazione igienica dei prodotti. Il personale addetto alla produzione deve essere istruito sui punti critici dei quali

è responsabile: limiti critici, importanza del loro monitoraggio e azioni necessarie per non superare tali limiti. La formazione rela tiva al corretto comportamento nell’igiene personale e nella manipolazione igienica dei prodotti deve riguardare tutto il personale dei reparti produttivi. L’azienda deve docu mentare che le norme igieniche personali vengano messe in pratica e controllate. A nessuna persona con patologie trasmissibili con gli alimenti (o anche portatore sano) o con ferite, infezioni della pelle, ulcere o sin dromi gastrointestinali deve essere consen tito di lavorare in alcun reparto di produzione o di svolgere attività che possano trasmettere agli alimenti microrganismi patogeni. Tutto il personale che accede alle aree di produ

S SICUREZZA XVI DIMENSIONE PULITO | 01/2020

zione deve preventivamente lavarsi le mani con acqua corrente calda, detergenti idonei e, se necessa rio, disinfettanti; le mani, inoltre, devono essere lavate anche ogni volta che si maneggiano materiali diversi e dopo l’uso dei servizi igie nici.

Tutto il personale che opera nelle aree di produzioni casearie deve mantenere una corretta igiene per sonale e indossare guanti, copri capo e calzature idonei al tipo di utilizzo e in buone condizioni. I guanti, se indossati, devono essere puliti o cambiati frequentemente, se del tipo monouso. Il personale

che accede ai reparti di produzione deve togliere qualunque oggetto personale che rischi di contaminare i prodotti (gioielli o altri ornamenti); non deve fumare, masticare gomma o consumare cibi.

SANIFICAZIONE

Le aziende lattiero-casearie devono disporre di un adeguato piano di sanificazione e conservarne la documentazione. Tali piani pren dono in considerazione i parametri da tenere sotto controllo per assi curare la salubrità delle produzioni casearie.

Devono essere messe a punto pro cedure di sanificazione per attrez zature, utensili, strutture esterne, pareti, pavimenti, soffitti, canaline di drenaggio, impianti di illumina zione e di refrigerazione e quant’al tro possa influire sulla salubrità delle produzioni. Attrezzature e impianti devono essere puliti e sani ficati secondo procedure definite in apposite schede. La pulizia ottica deve essere verificata visivamente ogni giorno.

Per ogni zona di lavoro e per ogni singola attrezzatura o utensile devono essere stilati specifici pro grammi di pulizia e sanificazione che riportino il nome del responsa bile, i prodotti e le procedure usati, la frequenza degli interventi. I pro dotti devono essere utilizzati con le modalità e le concentrazioni indi cate dai produttori.

Le attrezzature per le pulizie manuali o meccaniche devono essere smontate dopo ogni inter vento, mentre quelle per le opera zioni di “cleaning in place” devono essere ispezionate come prescritto dal programma specifico. Nella documentazione relativa al pro gramma di sanificazione devono essere indicati: le zone o le linee interessate, le attrezzature da sanifi care, la frequenza degli interventi, il personale responsabile, i detergenti e/o disinfettanti usati (compresa la denominazione commerciale) e i metodi applicati (temperatura della soluzione, tempo di contatto, tipo

di risciacquo). L’efficacia del piano di sanificazione deve essere moni torato con controlli routinari tramite ispezioni visive e analisi microbio logiche; deve inoltre essere conser vata la registrazione di questi dati. Le aziende casearie devono preve dere un corretto, efficace e sicuro piano di controllo degli infestanti: non deve essere infatti consentito l’accesso nella struttura a insetti, roditori, uccelli o altri animali. In tale piano viene indicato il nome della ditta o persona responsabile, i metodi e i prodotti usati, una pianta della localizzazione delle trappole, la frequenza dei trattamenti e del monitoraggio.

Quanto fin qui esposto riguarda le operazioni preliminari: solo dopo che queste siano state definite e documentate può essere imple mentato un piano di controllo con il metodo HACCP. Questo metodo è applicato ormai da tempo nel settore alimentare e non è nuovo neppure nella filiera lattiero-casea ria. Si tratta del più logico, semplice ma altamente strutturato, efficace sistema per il controllo della salu brità delle produzioni alimentari.

01/2020 | DIMENSIONE PULITO XVII

Un prodotto per la MASSIMA IGIENE

Molto più frequenti di quanto non si creda o si sappia, le tos sinfezioni alimentari – ne esistono oggi al mondo più di 250 - si possono mani festare con differenti sintomi e sono causate da diversi agenti patogeni, perlopiù batteri, virus e parassiti. Sono diversi, i modi in cui può avve nire la contaminazione dei cibi: può avere origine sia durante la fase di manipolazione e preparazione degli alimenti, sia per contatto con gli strumenti della cucina, utilizzati nella preparazione di diversi alimenti e non disinfettati a dovere. Anche gli ambienti dove gli alimenti ven gono trattati possono essere fonte di contaminazione, per gli scarti che la lavorazione comporta. Per esem pio, nei caseifici, nei macelli, nelle pescherie, negli oleifici, lo sporco più comune e tenace è rappresen

tato dal grasso, animale e vegetale, che può creare sulle superfici un biofilm che favorisce la prolifera zione batterica.

GRANDE EFFICACIA SGRASSANTE E IGIENIZZANTE

Fondamentale, quindi, mettere in atto pratiche di pulizia adeguate, utilizzando strumenti e prodotti che garantiscano il conseguimento della massima igiene. Il prodotto ideale è lo “Sgrassante per industria ali mentare” di Amuchina Professional, la divisione di A.C.R.A.F. Spa, che vanta oltre ottant’anni di storia e di esperienza in fatto di igiene e sani ficazione. Si tratta di un detergente sgrassante e igienizzante, uno schiu mogeno concentrato che sgrassa e pulisce a fondo pavimenti e ogni tipo di superficie, compresi macchinari e attrezzature delle industrie che lavo

rano carni e pesci, oli, latte e deri vati. Per ottimizzare la sua azione, il prodotto deve essere diluito in acqua nella proporzione di 1 a 5 o di 1 a 10, a seconda del grado di sporco da rimuovere. La soluzione deve essere applicata sulle superfici da trattare, ricoprendole uniformemente, si lascia agire per il tempo indicato (qualche minuto) e quindi si risciacqua abbon dantemente con acqua corrente. L’efficacia dell’azione schiumogena, che consente al prodotto di aggrap parsi allo sporco, di rimuoverlo e di trascinarlo con sé, è già ottimale se il prodotto viene utilizzato “manual mente”, ma può essere ulteriormente potenziata dall’utilizzo dell’idropu litrice. Una garanzia che tutela la salute di tutti.

S DETERGENTI XVIII DIMENSIONE PULITO | 01/2020 SPECIALE IGIENE ALIMENTARE
www.amuchina.it

DETERGENTI specifici per la sanificazione delle CANTINE

Unira presenta Eno Clean Line, una specifica gamma di prodotti studiati per offrire soluzioni tecnologicamente avanzate ai pro blemi di pulizia e sanificazione che si incontrano in ambienti industriali particolari, quali quelli dell’industria vinicola, con un occhio sempre al minore impatto ambientale e alla elevata biodegradabilità. Siamo inoltre riusciti a condensare in pochi prodotti la maggior parte delle esigenze del settore: pulizia ed igiene degli ambienti, impianti, macchinari, cisterne, botti, barrique, contenitori, vasche, attrezzature, utensileria, nonché di impianti chiusi e di tubazioni (sistemi CIP).

EnoEasy è un detergente forte mente alcalino in grado di rimuovere vinacce, residui grassi e organici, oli e proteine; è il prodotto ottimale per la pulizia di serbatoi, impianti, barrique e botti, anche quando lo sporco è presente da tempo.

EnoInox Bright è un acido inibito e tamponato ad azione sanitizzante, che rimuove con efficacia i depositi calcarei, la ruggine e i residui misti organici/inorganici, lasciando le

superfici pulite e brillanti.

Alieno è un prodotto rivoluzionario specificatamente formulato per il settore enologico. Detergente ad alto potere imbibente e distaccante. Sanitizzante ad ampio spettro d’a zione a base di Perossido di Idro geno e Acido Citrico, agisce anche a basse temperature. Lo sviluppo di ossigeno permette di decolorare le superfici macchiate. Toglie le incro stazioni ferro-calcaree e ne impe disce il riformarsi. Elimina il Brett e le sue spore fino in profondità, per mettendo il prolungamento della vita di botti e barrique.

Enoeasy Foam è un detergente alcalino schiumogeno multiuso con alto contenuto di sequestranti, per la pulizia quotidiana di superfici ed attrezzature come diraspatrici, presse, nastri, impianti di imbotti gliamento. Consente la rimozione e la dispersione dei residui di grassi animali e vegetali, oli, proteine e fumi. Utilizzabile su acciaio inox, alluminio, acciaio galvanizzato, così come su superfici plastiche e ceramiche. Mantiene la sua efficacia anche in presenza di acque dure.

Enoeasy San è un detergente sani tizzante fortemente alcalino adatto

alla rimozione di residui grassi, oli, proteine, fumi e sporco di origine varia per la pulizia di serbatoi, tuba zioni, impianti a ciclo chiuso (sistemi CIP), macchinari e attrezzature in genere. Enoeasy San permette la completa rimozione dello sporco organico e, al contempo, garanti sce la sanitizzazione grazie al suo contenuto di cloro. Efficace anche in presenza di acque dure, non causa assolutamente formazioni schiumo gene.

Enofloor Special è un detergente sgrassante forte adatto alla pulizia di pavimentazioni industriali, metalli ed ambienti agroalimentari. Ottimo per sporchi di tipo minerale ed organico. Ad alta concentrazione, si comporta come un solvente. Ha una rapidità di imbibizione insupe rabile. Enoflor Special ha una bas sissima schiumosità ed è totalmente miscelabile in acqua.

Enomani è un lavamani sanitizzante di tipo cosmetico ad elevata con centrazione, a base di alchildime tilbenzilammonio cloruro. Adatto per un uso frequente senza che si verifichino fenomeni di irritazione cutanea.

01/2020 | DIMENSIONE PULITO XIX S DETERGENTI SPECIALE IGIENE ALIMENTARE
www.unira.it

ICEFOR: la sicurezza alimentare e la sanificazione

L’operatore del food (ristoratore, retailer o industria food) rappre senta l’ultimo anello della filiera, quello più vicino all’utenza, quindi deve attuare ed implementare una politica della qualità, sicurezza ed ambiente orientata alla tutela della salute dei lavoratori e dei consumatori.

L’operatore governa la qualità e la sicurezza secondo i protocolli defi niti dal sistema HACCP e attraverso le norme di qualità, di processo e di prodotto, qualora abbia aderito in forma volontaria agli standard Iso 9001, ISO 22000, BRC ed IFS. All’interno di questo sistema una parte strategicamente rilevante è associata alla sanificazione, intesa come binomio pulizia+disinfezione. La sanificazione ha come scopo quello di eliminare dalle superfici a contatto diretto degli alimenti, dalle attrezzature, e dagli ambienti di lavoro nella loro totalità, lo sporco visibile organico (sporcizia, residui di alimenti, grassi, proteine, carboi drati), quello inorganico (calcare, sali minerali lasciati dall’acqua) e lo sporco invisibile biologico costitu ito da microrganismi (batteri, lieviti, muffe, virus). L’obiettivo è quello di garantire in modo costante la salu brità degli ambienti e la sicurezza degli alimenti/bevande, prevenendo problematiche di natura igienico-sa nitaria e sensoriale. In questo ambito del processo di governance della sicurezza alimentare si inseriscono come elementi fondamentali i pro duttori ed i distributori della deter genza. Le aree di intervento sono tipicamente quelle della fornitura di prodotti idonei alla sanificazione, della composizione di piani di igiene

(parte integrante del piano HACCP) e dell’erogazione della formazione del personale. In questo contesto Icefor vanta una lunga esperienza in quanto attiva sul mercato da 40 anni ed è officina autorizzata dal Ministero della Salute dal 1989. L’a zienda offre un ampio range di pro dotti per la sanificazione:

Quarmon NF: disinfettante sgras satore battericida e fungicida PMC nr 19882. Prodotto a formula terna ria (benzalconio cloruro + ortofenil fenolo + tensioattivi) in formato 750 ml e 5 litri.

Bromospray: disinfettante idroal colico pronto all’uso PMC nr 18898 Disponibile in formati 750 ml, 5 litri, bombole aerosol da 150 ml e 400 ml con valvola tradizionale o auto svuotante.

Hygiene Sicura Alimentare: disin fettante sgrassatore battericida e fungicida per il settore alimentare PMC nr. 19644. Prodotto ad alto contenuto di benzalconio cloruro e tensioattivi. Disponibile nei formati 750 ml e 5 litri.

Aminosept 10: detergente disin fettante concentrato, battericida e levuricida PMC nr 20052. Prodotto a base di dodecilammina. Disponibile in sacche da 1,5 litri, in flaconi giusta dose e taniche da 5 litri. Diluizione all’1,5% con sistema Ice-Solution per formati 1,5 litri e 5 litri e giusta dose per il formato da 1 litro.

Ice 113 Sept: detergente disinfet tante concentrato, ad azione batte ricida, fungicida e virucida PMC nr 20384. Prodotto ad alto contenuto di benzalconio cloruro. Disponibile in sacche da 1,5 litri, in flaconi giusta dose e taniche da 5 litri. Diluizione al 4% con sistema Ice-Solution per formati 1,5 litri e 5 litri e giusta dose per il formato da 1 litro.

Hygiene Acticlor: pastiglie disinfet tanti effervescenti a base di cloro attivo per superfici PMC nr 18857. Disponibile in barattoli da 1 kg.

Dermosan LC: disinfettante idro alcolico (70%) per la cute PMC nr. 18924. Disponibile in formati 100 ml spray, 500 ml e 1 litro.

www.icefor.com

S SANIFICAZIONE XX DIMENSIONE PULITO | 01/2020 SPECIALE IGIENE ALIMENTARE

NUOVI PRODOTTI per la disinfezione alimentare

Medusa è specializzata nella produzione di detergenti professio nali, e offre un’ampia gamma di formulati che permette di soddisfare anche le richieste più specifiche, prestando sempre atten zione all’aspetto ambientale e ricer cando sempre un miglioramento in termini di ecosostenibilità, aumen tando continuamente la qualità e le performances ambientali dei propri formulati e processi produttivi. L’a zienda offre un catalogo prodotti

suddiviso per linee, con prodotti specifici per la cucina, l’ambiente bagno, la lavanderia, le industrie, e ha recentemente introdotto nel set tore del cleaning professionale una nuova linea di prodotti disinfettanti (PMC) e dispositivi medici, denomi nata GioMed. Due prodotti risultano particolarmente interessanti per la disinfezione in ambito alimentare: Ster-X 2000 Liquido (Cloro attivo 2.7%), PMC nr. 18511, e Ster-X Com presse (Cloro disponibile AVCl2 = 54,45% p/p), PMC nr. 18403.

Addio germi e batteri! STER-X

Sono disinfettanti a rapida atti vità e ad ampio spettro d’azione che comprende: batteri (gram+ e gram-), miceti, protozoi e virus. Sono indicati per la disinfezione di pavimenti, pareti, piani di lavoro, serbatoi, recipienti, impianti, mac chinari, tubazioni, attrezzi, utensili e vasellame, e sono utilizzabili anche per il lavaggio antisettico di frutta e verdura.

www.medusasrl.com www.gio-med.com

Disinfettanti per pavimenti, pareti, piani di lavoro, serbatoi, recipienti, macchinari, tubazioni, attrezzi, utensili e vasellame, sono utilizzabili anche per il lavaggio antisettico di frutta e verdura.

S DETERGENTI SPECIALE IGIENE ALIMENTARE

Oggi sul MERCATO

Tecnologia, ricerca, sviluppo: le ultime dal mondo del cleaning

FORMULATO MULTIUSO PER LE SUPERFICI DURE

Per tutti i trattamenti di pulizia manuale di superfici dure, AEB consiglia DAY, il detergente multiuso liquido la cui formula lo rende adatto per rimuovere agevolmente residui di grasso, proteine e unto dalle superfici. Il nuovo flacone, certificato “Plastica Seconda Vita”, rientra in un quadro più ampio di iniziative di sostenibilità ambientale messe in atto dal Gruppo AEB. DAY può essere utilizzato su tutte le superfici lavabili, comprese plastiche e leghe leggere, oltreché per la pulizia di attrezzature e parti di impianti che temono l’acqua. DAY risulta compatibile con la maggioranza dei materiali normalmente presenti nelle industrie alimentari se utilizzato secondo le indicazioni del produttore.

www.aeb-group.com

IL PROFUMO DEL PULITO

Da RubinoChem, Olez Essenza. Disponibile in 19 fragranze, il prodotto deterge, spolvera, profuma e deodora ambienti e superfici. La linea è composta da formulati superconcentrati multiuso a pH neutro utilizzabili su qualsiasi superficie. Con tecnologia assorbi-odori, lasciano negli ambienti una fragranza a lunga durata. Specifici per la profumazione, la deodorizzazione, la detersione e la spolveratura, asciugano rapidamente e rendono le superfici brillanti senza lasciare aloni. Senza risciacquo, formano una protezione antistatica, traspirante e antisdrucciolo, lasciando un film invisibile che protegge e tratta le superfici senza formare macchie. In flacone da 750 ml con pratico nebulizzatore.

www.rubinochem.it

UN CARRELLO PER OGNI AMBIENTE

Falpi presenta il carrello Donatello, sviluppato in altezza e contenuto in larghezza (la base misura 40 x 40 cm). È stato progettato espressamente per soddisfare le esigenze di cleaning di locali particolarmente delicati, come le grandi cucine della ristorazione collettiva, perchè, per quanto possano essere ampie, di solito sono ingombre di macchinari e attrezzature che riducono notevolmente gli spazi. Chi si occupa di pulizie professionali sa perfettamente che certi strumenti diventano veri e propri compagni di lavoro: Donatello è longevo e funzionale e, come tutti i carrelli Falpi, si rivela una scelta non solo professionale, ma anche economica e ambientale in termini di sostenibilità.

CONTROLLO DELLE LARVE

DI ZANZARA

X-LARV è un liquido antilarvale zanzare a base di un olio di origine vegetale che agisce per azione fisico-meccanica. Grazie alla sua innovativa formulazione “silicone free” (senza siliconi) rappresenta una soluzione estremamente performante nel controllo delle larve di zanzara sia in termini di efficacia che di profilo ecosostenibile. X-LARV è specifico per il trattamento di acque stagnanti e ferme e garantisce risultati tangibili fino a 4 settimane. X-LARV funziona abbassando drasticamente il valore della tensione superficiale dell’acqua ottenendo così un duplice risultato: impedire alla zanzara femmina di posarsi sulla superficie dell’acqua per deporre le uova e impedire alle larve ed eventuali pupe di respirare. X-LARV è un prodotto di libera vendita poiché grazie alla sua modalità d’azione è esente da autorizzazione preventiva.

www.zapispa.com

Cristina Cardinali
VETRINA XXII DIMENSIONE PULITO | 01/2020 SPECIALE IGIENE ALIMENTARES

LINEA SOLE

I prodotti della nuova linea per la detergenza delle quattro superfici fondamentali contengono componenti derivati esclusivamente da fonti rinnovabili. I tensioattivi contenuti nei formulati hanno, oltre alla normale biodegradabilità aerobica completa, anche biodegradabilità anaerobica. Per i prodotti della Linea Sole, Kemika ha scelto confezioni in polietilene ad alta densità, miscelato al 50% con granuli rigenerati e post consumo.

Tutti i prodotti della Linea Sole sono certificati Bio C.E.Q. per garantire:

Totale derivazione vegetale di tutti i tensioattivi e solventi presenti in formula

Assenza di metalli pesanti e di derivati del fosforo

Limitata presenza di allergeni

Assenza di test su animali per tutte le materie prime utilizzate e per i formulati

www.kemikagroup.com

COMBY 3000 SI RINNOVA

Dimensioni contenute ma performance elevate: questi sono i punti forti della nuova versione di Comby 3000. Grazie al suo vapore a 160°C, può eliminare in pochi secondi il 99% di batteri e con il potente motore di aspirazione riesce ad asciugare perfettamente qualsiasi superficie. Ha un corpo compatto in acciaio inossidabile e una potente caldaia da 6 bar. È possibile affrontare qualsiasi tipo di pulizia, anche quelle lunghe e difficili, dal momento che Comby 3500 ha una caldaia a ricarica automatica. Inoltre, la funzione detergente si rivela una preziosa alleata in caso di sporco particolarmente complicato. Comby 3000 permette di rivoluzionare il modo di pulire rendendolo più facile, veloce e conveniente.

www.stindustry.eu

EROGAZIONE CONTROLLATA

Arco Chimica propone Aladin, distributore automatico di detergente a erogazione controllata. Rappresenta l’unico sistema che consente di ottenere un costo certo della detergenza. Il prelievo del prodotto avviene tramite l’utilizzo di un Badge RFID o l’inserimento di un PIN a cui sono associate le quantità massime erogabili, per ogni singolo operatore. I sistemi di erogazione Aladin sono equipaggiati da porte usb in cui è possibile caricare file di configurazione con i dati di impostazione delle erogazioni da effettuare. Inoltre, con la connettività WiFi, è possibile inviare i report di consumo, riducendo notevolmente l’impatto della detergenza sull’ambiente e calcolandone l’effettiva portata. Il sistema Aladin permette di ridurre notevolmente degli stock di prodotti chimici giacenti in magazzino e il numero di consegne di detergenti nei cantieri. È disponibile in 3 modelli: Aladin GT1, Aladin GT5, Aladin Pack.

www.arcochimica.it

LAVAPAVIMENTI SUPERPROFUMATI

Itifloor Gioiosa e Preziosa sono i nuovi detergenti per pavimenti superprofumati Itidet: un ottimo effetto pulente e una persistente e piacevole profumazione residua sono le due caratteristiche principali. Sono detergenti neutri a schiuma frenata per la manutenzione di tutte le superfici lavabili. Adatti sia per il lavaggio manuale che con la macchina lavasciuga. I due lavapavimenti Itifloor sono stati studiati in abbinamento con i profumatori ambientali Itisir Gioiosa ed Itisir Preziosa per risaltarne e prolungarne l’azione deodorante. L’effetto finale sarà un ambiente pulito e profumato per tutto il giorno.

www.itidet.it

01/2020 | DIMENSIONE PULITO XXIII

ALIMENTARE

INSETTICIDA PER AREE INTERNE

K-Othrine Partix è il nuovo insetticida Bayer basato sulla tecnologia Partix, adatto per l’utilizzo in aree interne. Si utilizza per la disinfestazione professionale di ambienti come ad esempio edifici pubblici (scuole, ospedali…) così come in edifici residenziali (ad esempio abitazioni, condomini), commerciali (negozi, bar, ristoranti, alberghi) e industriali (industrie alimentari). È adatto al trattamento di insetti striscianti, come ad esempio scarafaggi, sia adulti che uova e forme giovanili, cimici dei letti, Mosche e ragni. Può essere impiegato anche in ambienti esterni per eliminare nidi di vespe appesi. Efficace fino a 12 settimane. K-Othrine Partix è disponibile nel formato da 250 ml, con dosatore di precisione.

www.bayer.it

DETERGENTE IGIENIZZANTE ALCOLICO

Poly Gen di Polychim è un prodotto specifico per la pulizia e l’igiene ordinaria di superfici, macchinari e attrezzature. La formulazione a base di alcoli, tensioattivi cationici e acidi organici agisce rapidamente, pulisce e igienizza senza necessità di risciacquare. Queste caratteristiche rendono Poly Gen il prodotto ideale per le pulizie nel settore sanitario (aree a basso rischio), nelle attività legate alla cura della persona (centri estetici, wellness, palestre), nelle collettività, nel settore paramedico e nella ristorazione professionale per bilance, affettatrici, piani di lavoro, porte e maniglie, banchi self-service. Idoneo per piani d’igiene secondo la Norma HACCP (Decreto Legislativo n. 193/07), è fornito in cartone da 12 x 750 ml + 2 spray.

www.polychim.it

BIOCIDA

Goliath® Gel è attivo contro le principali specie di scarafaggi, tra cui Blatella germanica, Blatta orientalis, Periplaneta americana e Supella Longipalpa (scarafaggio dei mobili). Un singolo punto esca da 0,03 g di Goliath® Gel è in grado di uccidere 1.000 scarafaggi grazie all’effetto cascata. Il vantaggio consiste nel fatto che prima di morire le blatte avvelenate (per contatto e per ingestione) ritornano ai propri rifugi, dove gli altri scarafaggi si nutriranno delle loro feci e dei loro resti. Lo speciale principio attivo Fipronil, viene prontamente trasferito da uno scarafaggio all’altro e la sua particolare modalità d’azione ne prolunga l’attività anche dopo diversi trasferimenti da uno scarafaggio all'altro. Goliath® Gel una volta posizionato, rimane appetibile, stabile e attivo fino a 12 settimane. Goliath® è un marchio registrato Basf. Goliath® Gel contiene lo 0,05% di Fipronil; usare i biocidi con cautela: prima dell’uso leggere sempre l'etichetta e le informazioni sul prodotto. www.basf.com/it

DETERGENTE SGRASSANTE E SANITIZZANTE

Bettari propone un detergente che si caratterizza per la particolare formulazione con doppio principio attivo sanificante che garantisce l’igienizzazione delle superfici anche in presenza di acque dure e residui organici. Tecnet Ful San è uno sgrassante energico che trova applicazione in svariati ambienti, dal settore alberghiero al settore alimentare, è infatti idoneo per piani di lavoro, celle frigorifere, piastrelle e pavimenti di macelli, pescherie e cucine. Le sue caratteristiche lo rendono adatto per i piani H.A.C.C.P. Tecnet Ful San è efficace contro ogni tipo di sporco come grasso, polvere e unto. Formulato con un inibitore di corrosione è idoneo per l’utilizzo su alluminio, gomme e plastiche. www.bettari.it

SGRASSATORE PER SUPERFICI

Marka Eco Cam Degreaser è uno sgrassatore per superfici dure a basso impatto ambientale, conforme CAM, ad alta performance. Formulato con sequestranti altamente biodegradabili, tensioattivi di origine vegetale e profumo ecologico. Marka Eco Cam Degreaser è liquido, di colore giallo/verde, disponibile nel formato 750 ml refill e 5 lt. www.marka.biz

S VETRINA XXIV DIMENSIONE PULITO | 01/2020 SPECIALE IGIENE
SCOPRI LE SOLUZIONI ORMA PER IL CONTRASTO ALLE INFESTAZIONI MURINE DALL’ANTIPASTO VIRTUALE ALLE ESCHE TRADIZIONALI CON MATERIE PRIME SELEZIONATE AD ALTA APPETIBILITÀ
Chiara Dassi
S INTERVENTI XXVI DIMENSIONE PULITO | 01/2020 SPECIALE IGIENE ALIMENTARE Una riseria “BLINDATA” Uno dei più estesi interventi mai effettuati anche valicando i confini nazionali

Cercando un intervento di allontanamento piccioni importante sono incappata in un servizio datato 1997 le cui dimensioni mi hanno stupito e, guarda caso, ho ritrovato Giam piero Stringa, responsabile della ditta Biblion Srl Area Nord.

Puoi descrivere questo caso?

Era proprio il 1997 e fui interpellato in una riseria a sud di Milano per un grave problema di piccioni. In effetti definirlo grave era un eufemismo, l’infestazione era paragonabile al film spaventevole Gli uccelli (The Birds) diretto, nel 1963, da Alfred Hitchcock e tratto dall’omonimo racconto di Daphne du Maurier, pubbli cato nel 1953. Rammento che, nonostante la mia lunga esperienza, man mano che procedevo al sopralluogo mi dicevo che era meglio rinunciare.

Però non rinunciasti, come mai?

Un po’ perché ero consapevole che un’occasione così non mi sarebbe capi tata mai più e anche per l’insistenza della committenza che si diceva disposta a investimenti importanti (con un acconto milionario! Anche se poi la redditività del lavoro non fu proporzionale all’impe gno e ai rischi corsi; ma la soddisfazione professionale fu enorme, per me e sono sicuro per tutti quelli che parteciparono a quell’impresa).

Me la puoi tradurre in numeri?

In pratica costruimmo intorno alla riseria un’enorme voliera, solo che i piccioni erano all’esterno. In primis dovemmo posizio nare dei piloni lunghi 9 m interrati per 1/3 dovendo disporre di una luce di 6 m per consentire il passaggio di veicoli di grandi dimensioni, il cui transito avveniva attra verso porte che si aprivano a comando per richiudersi velocemente dopo il loro passaggio.

Non riesco a immaginare quanta rete antintrusione fu messa in opera?

In effetti arrivava a camionate! La coper tura superava i 10.000 mq ed era costituita da una rete con maglie di 5 x 5 cm, mentre per le pareti verticali le maglie erano 1,9 x 1,9 cm e, se ben ricordo, la superficie peri metrale era pari a m [(100 x 6) x 2 + (150 x 6) x 2] 3.000 mq.

Davvero impressionante, una voliera (se non sbaglio i calcoli) di 18.000 m3 di volume! E chissà che programma di manutenzione?

In effetti per parecchi anni fummo impe gnati a “rammendare” gli strappi procu rati soprattutto dal transito dei muletti e alla cattura dei piccioni che riuscivano a penetrare nella struttura e che poi vi rima nevano intrappolati. Il tutto terminò dopo qualche anno perché la riseria si trasferì nel vercellese.

01/2020 | DIMENSIONE PULITO XXVII

COLUMBA LIVIA (Colombo o piccione)

INQUADRAMENTO SISTEMATICO

Phylum: Vertebrati Classe: Uccelli

Ordine: Columbiformi Famiglia: Columbidi Specie: Columba livia

DIMENSIONI (adulto)

Lunghezza corpo+testa circa 33 cm

Lunghezza coda circa 13 cm

Apertura alare circa 50 cm Peso 300-400 g.

CARATTERISTICHE E DIFFUSIONE

Rispetto al Piccione selvatico, da cui ha origine, il colombo di città è più robusto, tozzo e pesante. Il piu maggio è di colorazione variabile anche se solitamente è grigio-bluastro con due bande alari nere e una barra nera all’estremità della coda; il groppone bianco può risultare assente.

Ormai specie cosmopolita: con grande spirito di adat tamento, ha invaso le città e i centri abitati, dove trova protezione, spazi per nidificare e una grande quantità di cibo.

HABITAT

Sia aree urbane sia agricole: piazze, giardini, tetti, corni cioni, monumenti, grondaie ostruite, anfratti e cavità di muri, terrazze, edifici in stato di abbandono, cascinali, terreni seminati, ecc.

ABITUDINI ALIMENTARI

Granaglie, semi, cascami di cucina, rifiuti alimentari, ecc… La razione giornaliera è di circa 30 g.

CICLO BIOLOGICO

Specie monogama. Durata periodo di cova: circa 19 gg

N° generazionii/anno: 2-3, fino a 10

N° uova/covata: 2

Maturità sessuale: a 5-6 mesi di età

Vita media: 5 anni.

DANNI

Rapida e continua crescita demografica della specie, dato il forte adattamento alle condizioni e caratteristiche delle città, creando non pochi problemi ambientali e igieni co-sanitari. Le cause di questo aumento spropositato: abbondanza di cibo reperibile (anche se non sempre adeguate alle sue necessità alimentari) presenza di numerosi ripari e luoghi adatti alla ripro duzione/nidificazione clima zone di libera circolazione nelle aree pedonali delle grandi città presenza di simpatizzanti tra i turisti, i cittadini “colombofili” (soprattutto nella terza età) mancanza di competitori e predatori naturali

I problemi sono essenzialmente i seguenti: rischi igienico-sanitari fastidi per l’elevato numero danno al patrimonio storico – artistico deturpazione di autoveicoli ed edifici.

I piccioni veicolano una sessantina di malattie e ospitano una cinquantina di ectoparassiti; il loro guano è il principale veicolo d’infezione. Le patologie più conosciute dalla popo lazione sono: salmonellosi, istoplasmosi, criptococcosi, toxo plasmosi, clamidiosi e ascaridiosi; mentre tra gli ectoparassiti – anch’essi possibili vettori di malattie - ritroviamo zecche (Argas reflexus), cimici e acari. Anche gli animali domestici sono ugualmente soggetti a rischi igienico-sanitari. Imbrattano e deteriorano strutture - edifici pubblici e privati -, chiese e monumenti: i colombi infatti nidificano in luoghi riparati e sostano anche in minimi spazi di appoggio. Il degrado è provocato dal loro guano che corrode, imbratta e può veicolare microrganismi. Inoltre accumuli di feci e piume, nidi e carogne spesso ingorgano grondaie e tubature.

NOME SCIENTIFICO: Columba livia NOME ITALIANO: Colombo o piccione NOME INGLESE: Common pigeon – Rock Dove NOME SPAGNOLO: Paloma domestica - Paloma Bravía
XXVIII DIMENSIONE PULITO | 01/2020
SICUREZZA E DESIGN SPRAY TEAM SRL Via Cento, 42/d 44049 Vigarano Mainarda FE Tel. 0532–737013 Fax 0532–739189 P.I. 01980350381 E-mail: info@sprayteam.it Sito Internet: www.sprayteam.it Specializzata nella costruzio ne di macchine per la di sinfestazione urbana e per il trattamento del verde pubblico e privato, SPRAY TEAM propone una vasta serie di macchine che permettono di far fronte ai piccoli e grandi interventi come la satura zione d’ambiente con termo neb bia o ULV nebbia fredda. Grazie ad un controllo comple to del processo produttivo è in grado di garantire ai pro pri clienti la massima affidabilità su tutta la gamma dei prodotti. SPRAY TEAM essendo una ditta certificata, intende applicare e migliorare co stantemente il proprio Sistema di Gestione della Qualità aziendale, in riferimento alla norma UNI EN ISO 9001:2008. ISO 9001:2008 - Cert. n. 9190.SPRY

Confusione SESSUALE: definizione e aspetti tecnici

È intuitivo che più un sistema è complesso più è soggetto a errori. La confusione sessuale non fa eccezione a questo postulato

Per “confusione ses suale” s’intende un metodo di controllo di alcune entità infestanti (tignole) assai dannose soprattutto in certi settori della filiera alimentare (ad es. la produ zione del cioccolato).

Il metodo si basa sul fatto che in genere le femmine emettono nell’aria un feromone sessuale che funge da richiamo al maschio. Su tale principio si basa l’utilizzo delle trappole che vengono posizionate per monitorare (pest monitoring) la presenza di una determinata specie stimandone anche la consistenza numerica. Va da sé che aumentando il numero delle trappole le catture possono diminuire il grado di infe

stazione (mass trapping). Una terza applicazione è quella di immet tere in un determinato ambiente un numero sufficiente di erogatori di questi ormoni sessuali in grado di determinare una loro presenza così generalizzata da disorientare i maschi che non riescono più a rag giungere la femmina (mating disrup tion) una sorta di rumore di fondo che impedisce di individuare l’alto parlante che l’origina). Va da sé che impedendo la maggior parte degli accoppiamenti si avrà una diminu zione del grado di infestazione.

Alcuni aspetti tecnici di tale pratica si basano sull’analisi ambientale: Sussistono i prerequisiti per attuare tale tipo di lotta, in parti

colare grado di pulizia e assenza di flussi d’aria che possano impe dire di raggiungere la concen trazione omogenea di feromone (ng/mc).

La determinazione dell’entità infestante bersaglio che deter minerà la reale possibilità di attuare tale pratica di controllo, e in caso affermativo la scelta del feromone.

La scelta del tipo di erogatore.

In commercio ve ne sono di varie tipologie da quelli colorati che facilitano la gestione a quelli a stringa che ne riducono i costi.

Un punto critico è determinare il numero degli erogatori (il rischio del sotto-dosaggio per ridurre i costi è reale) fattore strettamente

S METODI ALTERNATIVI XXX DIMENSIONE PULITO | 01/2020 SPECIALE IGIENE ALIMENTARE

collegato al loro corretto posizio namento (tutt’altro che facile). Corretta gestione dei monito raggi di controllo

Aspetti positivi della confusione sessuale: Nessuna interruzione del ciclo di produzione

Controllo dell’infestazione “in continuo”

Una volta introdotta svolge una proficua azione preventiva Assenza di residui

Non bisogna dimenticare che è un metodo altamente specifico e in presenza di “altri” parassiti neces sita di interventi complementari e/o integrativi.

Feromoni noti per le principali specie di Lepidotteri

1

Ephestia cautella + + + Ephestia kuehniella + + + Ephestia elutella + + Plodia interpunctella + + + + Ephestia figulilella + + Sitotroga cerealella + Amyelois transitella + Paralipsa gularis + Corcyra cephalonica + +

1 (Z,E) – 9,12 - Tetradecadienolo ZETOH

2 (Z) – 9 – Tetradecenylacetato ZTA

3 (Z,Z) – 9,12 - Tetradecadienyl-acetato ZZTA

4 (Z,E) – 9,12 – Tetradecadienyl -acetato ZETA

5 (Z,E) – 7,11 – Hexadecadien – 1 – o 1 acetato

6 (Z,Z) – 11,13 – Hexadecadienale

7 phenetyl alcool (Z) – 2,6 – nonadien – 4 - olide

8 (E,E) farnesale + (Z,E) farnesale

9* 6,10,14 trimethyl – 2- pentadecanolo

* vedi formula 3D

01/2020 | DIMENSIONE PULITO XXXI
2 3 4 5 6 7 8 9

Come sono andate le CATTURE?

Un caso emblematico, in cui i risultati sono stati ottenuti integrando tecnica, management e un clima positivo

Premessa:

intervistare

Dino Gramellini è come porre domande alla “summa“ della disinfe stazione. Le sue radici professionali si perdono nel tempo (non è un matusalemme, ma ha ini ziato giovane la sua carriera come braccio destro del mitico e com pianto Bibo Bazzocchi (fondatore della Pest Control e successivamente della Bleu Line) per poi passare ad una multinazionale della disinfesta zione ed ora nella Direzione di una storica azienda del centro Italia. Ha quindi osservato il mondo dei servizi da molti punti di vista. Ma, a parer mio, dispone di quella dote che non si compera: il buon senso.

A tuo parere come si sta evolvendo il mercato dei servizi di disinfestazione e derattizzazione nella filiera alimentare? Può sembrare scontato, ma c’è una enorme richiesta di professionalità. Dico spesso ai miei collaboratori che non bisogna solo “prenderli“ (acquisire i lavori), poi bisogna farli!

E la clientela della filiera alimentare pressata da innumerevoli problemi e controlli richiede una disponibi lità a tutto tondo. Molte aziende si avvalgono dell’ufficio “miracoli“ di solito gestito da una responsabile che dirige le squadre, con polso di ferro. Oggi un’azienda che affronta la filiera alimentare deve avere uno staff aziendale che gestisca in modo razionale tutta la mole di dati che lo svolgimento dei servizi comporta: cartografia, monitoraggi, controlli, report e via discorrendo. In alcuni casi dove non sono possibili eco nomie di scala si arriva ad avere un rapporto di 1 a 1 fra personale d’uf ficio e tecnici esterni. È chiaramente un’iperbole ma rende l’idea.

Concordo: per esperienza personale, disporre di risorse umane e tecniche è fondamentale, ma la capacità organizza tiva e gestionale dell’ufficio è una condizione essenziale. Ma hai un esempio di prima linea che ritieni significativo? Fra i tanti uno mi sembra davvero emblematico e interessante. Una

grande azienda dolciaria (in parti colare il cibo degli dei: il cioccolato) era arrivata a 12 interventi all’anno di disinfestazione per una grave infe stazione di Ephestia, con risultati appena sufficienti. Per cui la respon sabilità di risolvere il “problema“ fu affidata a un dirigente con un man dato semplice: trovare una soluzione. Dopo un breve, ma intenso lavoro di consultazioni a vari livelli fu presa la decisione (sofferta) di tentare la carta della confusione sessuale. Non fu facile, i dati nonostante le nume rose pubblicazioni consultate, non garantivano i risultati auspicati. Ma valutati i pro e i contro la decisione fu presa.

In effetti c’è una certa “confusione“ su tale tecnica...d’altro canto lo dice il nome stesso. Me lo puoi sintetizzare evi denziando gli aspetti più significativi?

È presto detto. Dopo 4 mesi (retribu iti) spesi “a capire“, in cui si analiz zarono i dati storici degli ultimi anni, si definì il numero degli erogatori ( 400 da sostituire 4 volte nell’arco

S PEST MANAGEMENT XXXII DIMENSIONE PULITO | 01/2020 SPECIALE IGIENE ALIMENTARE
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PEST MANAGEMENT

SPECIALE IGIENE ALIMENTARE

dell’anno) e la loro giusta colloca zione. Detto così sembra facile, ma ti assicuro che furono necessarie ispezioni e compilazione di liste di controllo (check list) che dovevano essere snelle, ma esaustive. Fu un lavoro estenuante in quanto ogni casella aggiunta aumentava in modo esponenziale il lavoro di elabora zione. Comunque, un soddisfacente compromesso fu raggiunto. Più per merito del tempo che cominciava a scarseggiare che per la nostra capa cità di sintesi, ma l’impegno contri buì al successo.

La riduzione delle catture fu supe riore all’80% e in certe aree arrivò a superare il 90%. Per cui si passò dai 12 interventi a 2. A fine stagione molto si discusse sulle percentuali di merito da attribuire alla tecnica adottata o all’interazione degli interventi di pulizia entomologica e impegno del personale, che definire “giusto“ è quasi diminutivo. Sono aspetti inscindibili: i risultati sono stati ottenuti integrando tecnica, management e un clima di voler fare e fare il meglio possibile.

L’esempio è significativo anche perché mentre tanto impegno era da noi profuso in altri uffici si concretiz zava un passaggio di proprietà per cui non fummo più coinvolti in tali compiti e, a tutt’oggi, non ne so più nulla. Però fu una stagione felice per

volgere positivamente un po’ tutti. Un po’ di colore non guasta, pensa che il lunedì (i controlli erano fatti il sabato con qualche strascico dome nicale) oltre ai commenti calcistici si sentiva anche: “Allora le catture come sono andate?“.

Fortunatamente sono cose che accadono e aggiungono del peperoncino al nostro lavoro. Certo che se le cose non avessero dato i risultati sperati avrebbero potuto esserci delle conseguenze assai nega tive, ma immagino che ci fosse un piano B pronto a metterci una pezza. E questo giustifica la mia prossima domanda. Premesso che ho la sensazione che alcuni colleghi non tengano conto o addirittura trascurano le responsabilità insite nell’o perare nella filiera alimentare, hai alcuni suggerimenti da dare ai disinfestatori da inserire nei contratti? L’ideale sarebbe ottenere la certifi cazione alla Norma UNI EN 16636 (servizi di controllo e gestione delle infestazioni) da cui derivare i propri contratti, se ciò non fosse ritenuto adeguato alle necessità e possibilità aziendali sarebbe in ogni caso utile consultarla.

Ti confesso che dopo averla letta ho la sensazione che, come dici tu, il cerino rimanga fra le dita del disinfestatore. Mi richiamo a quanto hai detto per i risul

concause positive, a parer mio bastava che un anello saltasse e tutto sarebbe crollato, così per la UNI EN 16636, se le interazioni fra ditta di servizio, committenza e flussi di informazione si inceppassero la stabilità dell’edificio potrebbe essere compromessa. Quel cerino, come vedremo più avanti, credo resti fra le dita dei disinfestatori anche per le etichette dei derattizzanti. Sia come sia, come vedi il ruolo dei controlli delle Autorità Sanitarie?

Direi che hanno un ruolo importante soprattutto per le piccole realtà. Inoltre, dalle mie ultime esperienze emerge che il livello di preparazione dei controllori per la lotta ai parassiti essendo migliorato consente loro di essere meno fiscali e più “suggeri tori“.

Concordo pienamente. So che ti stai prodigando non poco nel contesto associativo, cosa mi puoi dire a tal proposito anche in funzione, ad esempio, del caos delle etichette dei rodenticidi?

Per quanto concerne la derattizza zione ti leggo l’incipit del forum: Un po’ di ordine e tanta innovazione“ che si terrà a Roma il 5 e 6 marzo: “Oggi più di sempre, è necessa rio mettere un po’ d’ordine nella gestione del Controllo dei Roditori: dalla moltitudine dei prodotti pre senti sul mercato, alla evanescente e nebulosa normativa, alla applica zione di buone pratiche riguardanti l’utilizzo di esca tossica in posta zioni permanenti ecc. ecc.” Sarà sicuramente un forum importante. Invitando alla partecipazione attiva, rimarco che nello scorso novembre a Bologna e Ravenna si sono svolte due manifestazioni a cui hanno partecipato 300 addetti ai lavori cadauna, per un totale di 600 parte cipanti. Un successo forse insperato ma bene augurante. Per gli obiettivi a medio termine direi che si dovrà impegnarsi sul rafforzare la cultura delle interazioni fra esigenza di igiene e salvaguardia dell’ambiente. È una partita che dobbiamo vincere tutti insieme.

S
XXXIV
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SPECIE:

ALIMENTARE

cautella

NOME VOLGARE: Tignola del cacao, dei fichi secchi, della frutta secca, delle mandorle; cadra.

INQUADRAMENTO SISTEMATICO

CARATTERISTICHE E DIFFUSIONE

Simile a E. elutella, si differenzia talvolta dall’a vere sulle ali anteriori la stria vicino all’attaccatura larga e curva, mentre quella all’estremità distale è poco visibile. Specie cosmopolita e diffusa.

HABITAT

Larva: nelle sostanze alimentari attaccate. Adulto: nei magazzini di sostanze alimentari, nelle industrie di trasformazione della frutta secca, nelle industrie agro-alimentari, nei campi ove si usa seccare la frutta.

ABITUDINI ALIMENTARI

Larva: predilige frutta secca, cacao, prodotti ali mentari derivati, fichi in campo ed ogni sorta di prodotto vegetale conservato; può inoltre attac care collezioni entomologiche.

CICLO BIOLOGICO

Uovo > larva > crisalide > adulto (vive 7 - 10 gg)

Durata del ciclo: 60-150 gg

N° generazioni/anno: da 1 (raramente 2 - 3) sui fichi, fino a 6 in altre derrate.

N° uova/femmina: 100 - 350 fino a 563.

Svernamento: in tutti gli stadi in magazzino, o come larva nei frutti di caprifico in campo.

LIMITI TERMICI PER LO SVILUPPO

Temperatura minima: 10°C

Temperatura ottimale: 31°C

DANNI

Diretti alle derrate attaccate.

Prevenzione

Attuazione delle linee di IPM (Integrated Pest Management)

Pest proofing: ad es. installazione di reti a maglie molto sottili alle finestre e di doppie porte con ritorno.

Controllo delle derrate in arrivo.

Immagazzinamento degli alimenti entro imbal laggi protettivi e su bancali sollevati dal suolo e adeguatamente distanziati tra di loro.

Pulizia “entomologica” dei locali e dei macchinari dai detriti alimentari. Corretta applicazione del Sistema HACCP e delle linee guida della UNI EN 16636

PICCHI DI SVILUPPO NELL’ARCO DELL’ANNO

più caldi e in ambienti confinati (p. es. in magaz

allo sviluppo, come evidenziato dal grafico:

Grafico puramente indicativo con riferimento all’andamento climatico del 45° parallelo Foto I. Regazzi
S XXXVI DIMENSIONE PULITO | 01/2020 SPECIALE IGIENE
SCHEDA BIO-ETOLOGICA
È una specie che ama le temperature elevate. Nei mesi
zino) si hanno i cicli più brevi e le condizioni più favorevoli
Classe: Insecta Ordine: Lepidoptera Famiglia: Phycitidae Dimensioni (adulto): a.a. 20 mm
Ephestia
in ogni situazione La forza del professionista Prima dell’uso leggere sempre l’etichetta e le informazioni sul prodotto. Bayer CropScience srl - Viale Certosa 130, 20156 Milano - Tel 02.39721 - es.bayer.it Il marchio dei gel professionali utilizzati dai disinfestatori di tutto il mondo.

Aiuto sta arrivando

l’AUDITOR, è tutto pronto?

L’ansiada audit è ormai ben conosciuta dalle aziende di disinfestazione, che oltre alle proprie certifica zioni devono partecipare anche a quelle delle aziende per le quali prestano servizio.

Per fortuna o purtroppo le leggi in merito sono in continuo muta mento e aggiornamento, la docu mentazione di servizio inerente il pest management all’interno delle aziende della filiera agro-alimen tare subisce cambiamenti, proprio per questo bisogna prestare la massima attenzione a quello che si prepara e a quel che si scrive. In molti casi il servizio erogato dalle aziende di pest control è eccellente, ma la documentazione prodotta è oggetto di non conformità in sede di verifica. La cosa è resa ancora meno agevole perché ad esempio nella BRC, non troviamo esplicitato il documento esatto da produrre o un facsimile da adottare, ma ci ven gono date le indicazioni generali e viene detto che devono essere trac ciabili tutte le informazioni per cui si

risponde ai requisiti stabiliti nei vari punti della norma. Non è per niente facile produrre tutta questa parte documentale e neanche tenerla sempre perfettamente aggiornata e in ordine.

Un esempio pratico: la gestione degli infestanti deve essere seguita da personale competente apparte nente a un’azienda esterna abilitata all’esercizio dell’attività di disinfe stazione, derattizzazione e sanifica zione oppure appartenente al sito (quindi personale interno) adegua tamente formato.

Ci sembra di sentire i vostri pensieri, quando vi chiedono “Mi fa vedere il programma di formazione?” e tutti voi l’avete ne siamo certi, ma nella vostra azienda, incluso nella docu mentazione della UNI EN 9001:2015, non tutti hanno consegnato alla suddetta azienda X una copia di questa famigerata cartellina con i nominativi di chi è lì impiegato e il relativo programma di formazione, mantenendola costantemente aggiornata. E quando vi chiedono: “Mi può spiegare in che modo ha

strutturato l’analisi del rischio?” e tutti voi sicuramente l’avete fatto nella vostra testa, ma magari non lo avete riportato in forma scritta e consegnato alla suddetta azienda X. È evidente che diventa sempre più importante essere supportati in questo groviglio burocratico, essere aggiornati ed essere incoraggiati, perché a volte - non si può negare - ci si scoraggia davanti a una buro crazia che appesantisce il lavoro quotidiano ordinario, che già di per sé aumenta il ritmo e pretende stan dard di esecuzione sempre più alti. A nostro avviso è utile attivare un dialogo che ci tenga sempre al passo con i tempi e con gli aggior namenti normativi avvalendosi di un partner che vi aiuti a tradurre le richieste e di opzioni pronte da mettere in campo. In questi ultimi anni I.N.D.I.A. ha intrapreso una direzione coerente con quest’ot tica, all’insegna della conoscenza, consapevolezza e condivisione, ricercando modelli di business che interpretino al meglio le sfide che si devono necessariamente cogliere, per questo proponiamo un corso pragmatico incentrato sugli stan dard di adozione volontaria: come leggerli, come adempiere alle richie ste, e, in fin dei conti, come soprav vivere alla burocrazia.

www.indiacare.it sezione formazione: iniziamo in APRILE 2020.

S PEST MANAGEMENT XXXVIII DIMENSIONE PULITO | 01/2020 SPECIALE IGIENE ALIMENTARE
SOLUZIONI SPECIFICHE PER OGNI INFESTANTE santacroce ddc www.indiacare.it

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