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P R O F E S S I O N E
www.installatoreprofessionale.it Installatore Professionale
NUMERO 4 SETTEMBRE 2021
SPECIALE
BONUS ACQUA POTABILE
INDOOR AIR QUALITY
C’È UN NUOVO NOME NEL MONDO HVAC BEIJER REF ACQUISISCE SINCLAIR E LANCIA CLIMATE SOLUTIONS
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CON IL PATROCINIO DI:
I FILTRI DELL’ARIA NON SONO TUTTI UGUALI
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Il sistema a innesto resistente al fuoco • Blackfire è il sistema di scarico con proprietà autoestinguenti certificate dalla norma tedesca DIN 4102 B1. • È resistente ai raggi UV, agli impatti a basse temperature (fino a -10°C) e alla pressione da -800 mbar a 1,5 bar. • Garantisce ottime prestazioni acustiche, con una rumorosità di 16 dB(A) a 2 l/s, e un’estrema facilità di posa grazie al sistema ad innesto.
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Sommario
SETTEMBRE 2021/NUMERO #4
’Installatore T U T T E
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N O V I TÀ
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C O M E
M I G L I O R A R E
L A
P R O F E S S I O N E
installatoreprofessionale.it Installatore Professionale
NUMERO 4 SETTEMBRE 2021
SETTEMBRE 2021 NUMERO 4
Periodico bimestrale edito da
PROFESSIONALE PROFES SPECIALE
BONUS ACQUA POTABILE
PRESIDENTE
Giorgio Albonetti DIRETTORE RESPONSABILE
Marco Zani
INDOOR AIR QUALITY
C’È UN NUOVO NOME NEL MONDO HVAC BEIJER REF ACQUISISCE SINCLAIR
I FILTRI DELL’ARIA NON SONO TUTTI UGUALI
E LANCIA CLIMATE SOLUTIONS COPIA OFFERTA DA
CONSULENTE TECNICO
Lorenzo Epis
COMITATO TECNICO
Enrico Celin, Corrado Novelli, Corrado Oppizzi, Guido Pesaro, Luca Alberto Piterà
IN COLLABORAZIONE CON
CON IL PATROCINIO DI:
IN COLLABORAZIONE CON
EDITORIALE CON IL PATROCINIO DI:
REDAZIONE
Sebastian Bendinelli installatoreprofessionale@quine.it HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO
Francesco Di Paola, Lorenzo Epis, Diego Lofrano, Franco Metta, Stefano Monelli, Patrizia Ricci, Marco Surra REALIZZAZIONE GRAFICA
Fabio Castiglioni
PUBBLICITÀ E SVILUPPO
Luigi Mingacci | Sales Manager l.mingacci@lswr.it ABBONAMENTI
Sara Biscaro | s.biscaro@lswr.it TRAFFICO
Ilaria Tandoi | i.tandoi@lswr.it Tel. 02 89293957 PRODUZIONE
Paolo Ficicchia | p.ficicchia@lswr.it Direzione, Redazione Quine S.r.l. - Via Spadolini 7, 20141 Milano Tel.: + 39 02 864105 | info@quine.it www.quine.it ABBONAMENTI Tel. +39 0249756990 - Fax+39 02 70057190 abbonamenti@quine.it Costo copia singola: euro 1,30 (presso l’Editore, fiere, manifestazioni) L’IVA è assolta dall’Editore ai sensi dell’Art. 74, 1° comma, Lettera C del DPR 26/10/72 n. 633 e successive modificazioni e integrazioni. Prezzo abbonamento annuo (6 fascicoli) in Italia euro 30,00. I numeri arretrati (seconda disponibilità) possono essere richiesti direttamente all’Editore, al doppio del prezzo di copertina. Non si effettuano spedizioni in contrassegno. L’Editore si riserva la facoltà di modificare il prezzo nel corso della pubblicazione, se costretto da mutate condizioni di mercato. L’IVA sugli abbonamenti, nonché sulla vendita dei fascicoli separati, è assolta dall’Editore ai sensi dell’Art. 74, 1° comma, Lettera C del DPR 26/10/72 n. 633 e successive modificazioni e integrazioni.
Stampa: ROTO3 Industria Grafica S.r.l. Via Turbigo, 11/b 20022 Castano Primo (Mi) © 2021 QUINE S.r.l. via Spadolini, 7 - 20141 Milano
Iscrizione al R.O.C. n. 12191 del 29/10/2005 Tutti gli articoli pubblicati su Industry 4.0 Design magazine sono redatti sotto la responsabilità degli Autori. La pubblicazione o la ristampa degli articoli deve essere autorizzata per iscritto dall’Editore. Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 196/03, i dati di tutti i lettori saranno trattati sia manualmente sia con strumenti informatici e saranno utilizzati per l’invio di questa e di altre pubblicazioni e di materiale informativo e promozionale. Le modalità di trattamento saranno conformi a quanto previsto dall’art. 11 D.Lgs. 196/03. I dati potrebbero essere comunicati a soggetti con i quali Quine S.r.l. intrattiene rapporti contrattuali necessari per l’invio delle copie della rivista. Il titolare del trattamento dei dati è Quine S.r.l. - via Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel +39 02 864105 Fax +39 02 72016740, al quale il lettore si potrà rivolgere per chiedere l’aggiornamento, l’integrazione, la cancellazione e ogni altra operazione di cui all’art. 7 D.Lgs. 196/03. RESPONSABILE DATI PERSONALI QUINE S.r.l. - via Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel. +39 0249756990 - Fax+39 02 70057190 Per i diritti di cui al GDPR è possibile consultare, modificare o cancellare i dati personali ed esercitare tutti i diritti riconosciuti inviando una lettera raccomandata a: QUINE S.r.l. - via Spadolini, 7 - 20141 Milano
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INSTALLATORE PROFESSIONALE | N. 4 - SETTEMBRE 2021
4 C’era una volta l’idraulico Professionalità, organizzazione, efficacia operativa: sono queste le tre leve strategiche su cui agire per cogliere le nuove opportunità del mercato di Lorenzo Epis INTERVISTA
22 Una nuova divisione per affrontare il mercato HVAC da protagonisti Nasce Climate Solutions, la divisione che all’interno di Beijer Ref Italy riunisce i brand Carrier DX e Sinclair, con una gamma completa per la climatizzazione residenziale e commerciale a cura della redazione
TECNOLOGIE
40 Il raffrescamento evaporativo a due stadi: vantaggi e ambiti di applicazione Impiegato solitamente in ambito industriale, il raffrescamento evaporativo può trovare applicazione anche nel terziario e nel raffrescamento di spazi aperti di Francesco Di Paola, Diego Lofrano, Marco Surra CASE HISTORY
48 Tutta l’efficienza delle rinnovabili L’impianto centralizzato di un condominio nZEB alle porte di Roma dimostra che è possibile fare del bene al pianeta senza rinunciare al comfort a cura della redazione
INDOOR AIR QUALITY
26 I filtri dell’aria non sono tutti uguali Meccanici, elettrostatici, chimici: quali sono le differenze tra i diversi sistemi filtrazione dell’aria, e come si misura la loro efficacia? di Patrizia Ricci SPECIALE
32 Trattiamola bene! Filtri meccanici, osmosi inversa, gasatura: i sistemi per il trattamento dell’acqua potabile sono sempre più diffusi in ambito domestico e commerciale a cura della redazione
Rubriche 6 NOTIZIE DI ATTUALITÀ 18 FISCO E DINTORNI 46 SICUREZZA IN BAGNO 52 NEWS DAL MERCATO 56 NOVITÀ PRODOTTI 60 L’INSTALLATORE NON PROFESSIONALE
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Editoriale
di Lorenzo Epis
Professionalità, organizzazione, efficacia operativa: sono queste le tre leve strategiche su cui agire per cogliere le nuove opportunità del mercato
iniziato un nuovo ciclo edilizio, collegato al green deal, il Patto europeo per il clima, che c on c re t i z z e r à investimenti straordinari per la realizzazione di interventi di riqualificazione che garantiscano efficienza energetica, comfort, sicurezza, salubrità e tutela dell’ambiente. E di tutto ciò l’installatore idrotermosanitario rap-
C’ERA UNA VOLTA L’IDRAULICO
È
presenta una figura chiave. Ma che tipo di profilo professionale è necessario per soddisfare queste nuove esigenze dei mercati, quali competenze, quali procedure e quale organizzazione sono imprescindibili per esprimere un nuovo approccio tecnico e operativo coerente ai bisogni attuali?
È in atto una rivoluzione, dove l’oggetto dell’innovazione sono le menti e non più le braccia, dove eccelle il capitale umano e dove l’installatore professionale potrà esprimere i propri valori garantendo iniziative a valore aggiunto. Conoscenza e competenza sono i punti cardine di una figura professionale che da dieci anni è in costante evoluzione, con accelerazioni incredibili collegate alle molteplici tecnologie a disposizione, conseguenza di un approccio industriale evolutivo 4.0; tecnologie impensabili fino a pochi anni fa e sempre più integrate tra loro, ma che necessitano, per essere utilizzate in modo corretto, di integrazioni di competenze da parte degli installatori, che amplificano il proprio ruolo di specialisti e interpretano un percorso che va dalla consulenza all’installazione, fino alla certificazione e alla manutenzione d’impianti tecnologici sempre più complessi. Sempre più integrazione Questa trasformazione epocale include nuovi attori, nuove dinamiche operative e grandi opportunità, ed è rappresentata dall’integrazione tra costruzioni, impianti e servizi. Va affrontata con competenze multidisciplinari che permettano di sviluppare, consolidare e difendere il proprio ruolo minacciato da nuovi soggetti, attratti da mer-
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INSTALLATORE PROFESSIONALE | N. 4 - SETTEMBRE 2021
Le competenze dell’installatore 4.0
Sapere: insieme delle conoscenze, nozioni, informazioni etc., sia di tipo generale, sia di tipo specialistico, che si acquisiscono con gli studi e le esperienze professionali (licenza media, diploma, laurea, post-laurea, corsi, ruoli, etc.) e che devono essere aggiornate di continuo (convegni, corsi congressi, seminari, riviste, etc.).
cati straordinari, ampi e durevoli. È altrettanto indispensabile sviluppare nuove forme di collaborazione con gli altri attori della filiera ITS, collaborazioni finalizzate a rafforzare e consolidare il proprio ruolo da protagonisti, ma che condividano progetti comuni o complementari, attitudini e obiettivi, integrando le potenzialità e le risorse delle imprese coinvolte. Bisogna costruire con i giusti elementi una corretta vision, correlata ai propri profili e agli obiettivi a breve e medio termine. Bisogna conoscere le evoluzioni del settore che si rifletteranno sulle modalità operative e procedurali: è necessario leggere le dinamiche dei mercati per allocare strategie e investimenti, con estrema attenzione sulle politiche e le posture dei concorrenti e, non ultimo, è strategico intercettare le esigenze dei clienti, sia espresse che inespresse, ingredienti fondamentali per impostare la propria azienda. Gli incentivi sono qui per restare La legislazione definirà parametri di efficienza sempre più restrittivi, imponendo interventi di adeguamento del patrimonio esistente con l’implementazione di fonti di energia rinnovabile. Saranno introdotti nuovi incentivi economici, che coinvolgeranno riqualificazioni e manutenzioni,
Saper fare: capacità di applicare, di usare e mettere in pratica il sapere già acquisito attraverso abilità concettuali e/o manuali per lo svolgimento di uno specifico incarico, di uno specifico compito (capacità proprie della persona che possono e devono essere potenziate e migliorate con stage lavorativi, tirocini, collaborazioni, esperienze professionali, svolgimento di incarichi, etc.). Saper essere: caratteristiche personali, psicologiche, caratteriali e socio-culturali tali da consentire prestazioni efficaci (capacità di scegliere, di decidere, di assumersi la responsabilità, di agire, di rischiare. Di sapersi organizzare e orientare. Empatia, flessibilità. Rispettare, farsi rispettare, comunicare, collaborare, accettare, rifiutare. Volontà, tenacia, perseveranza, coraggio, fiducia in se stessi. Autonomia. Apertura, estroversione, creatività, dinamicità, iniziativa. Personalità, carattere, immagine, stile, etc).
garantendo tempi di ritorno degli investimenti, compatibili con le possibilità di spesa dei proprietari degli immobili. Superbonus, Ecobonus, Bonus casa sono solo la punta dell’iceberg e saranno tre le leve strategiche sulle quali agire: Professionalità, Organizzazione ed Efficacia operativa. Certamente le aziende di installazione dal 2021 dovranno intraprendere percorsi virtuosi e iniziative strutturali per concretizzare profili nuovi e molto diversi dal passato, in funzione di questa metamorfosi, che coinvolge le caratteristiche degli impianti e i vettori energetici, con integrazioni sempre più marcate delle FER, collegate ai meccanismi di incentivazione, in funzione di necessità e dettati legislativi. Le attività relative alle nuove installazioni di impianti, in edifici di nuova costruzione, rappresenteranno circa il 15% dell’intero fatturato, mentre il restante 85% delle attività sarà rappresentato da: riqualificazioni, manutenzioni, adeguamenti, ristrutturazioni e servizi. È un cambiamento strategico che ha forti implicazioni organizzative
e anche culturali: alcune aziende si sono già mosse, altre stentano a riconoscere e inquadrare le sfide del futuro. Sfide straordinarie che prevedono nuovi compiti e funzioni, con approcci e prassi operative completamente diverse dalle precedenti, sfide sicuramente più complesse ma assolutamente più profittevoli. Orientamento al servizio Nuove conoscenze permetteranno di concretizzare nuovi ruoli professionali, funzioni e protocolli operativi, che garantiranno interventi qualificati e coerenti ai protocolli e ai dettati normativi. Quindi utilizzare le esperienze del passato, interpretare il presente e progettare il futuro coniugando il termine sapere, per saper fare e per saper essere. La scelta determinante consisterà nello sviluppare una cultura aziendale orientata all’innovazione e al servizio, scegliendo i giusti partner, produttori e fornitori in primis, in un congiunto di collaborazioni proattive con interazioni efficaci nel rispetto dei ruoli di filiera. N. 4 - SETTEMBRE 2021 | INSTALLATORE PROFESSIONALE
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News
a cura della redazione
LA QUALIFICAZIONE FER COMPARIRÀ SULLA VISURA CAMERALE Una delle richieste più urgenti in materia di semplificazione, avanzata da tempo dalle principali associazioni di settore – si veda ad esempio l’intervento di CNA Installazione Impianti sull’ultimo numero della nostra rivista – ha trovato finalmente ascolto nella politica: alla Camera è stato approvato infatti un emendamento che modifica l’art. 15 del D.Lgs. 28/2011, sostituendo il comma 7. Il nuovo testo prescrive che: “A decorrere dal 1° gennaio 2022, i titoli di qualificazione di cui al presente articolo sono inseriti nella visura camerale delle imprese dalle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura competenti per territorio, che li ricevono dai soggetti che li rilasciano”. Approvato dalle Commissioni riunite Affari costituzionali e Ambiente tra gli emendamenti al Decreto Semplificazioni (D.L. 77/2021), l’emendamento è stato presentato dagli onorevoli del gruppo di Italia Viva Sara Moretto e Marco Di Maio, ed è stato confermato nella versione definitiva della legge (n. 108 del 29 luglio 2021), pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 30 luglio 2021 (art. 32-quater). La norma risolve un’annosa questione che coinvolge le imprese installatrici. Dal 2011 è in vigore infatti un sistema di qualificazione degli installatori di impianti FER che prevede il mantenimento della qualificazione – ottenuta grazie ai requisiti previsti dal D.M.
37/08 – mediante la frequenza obbligatoria di 16 ore di formazione ogni tre anni (art. 15 del D.Lgs. 28/2011). Il problema, come da tempo denunciano le associazioni di categoria, è che nel decreto non viene fatto riferimento all’obbligo, da parte delle Camere di Commercio, di inserire nella visura camerale delle imprese la qualificazione ottenuta e l’assolvimento dell’obbligo di aggiornamento necessario. Una carenza che, negli anni, ha creato notevoli problemi alle imprese: dopo aver svolto il percorso formativo di aggiornamento, non è possibile riscontrare da nessuna parte l’avvenuta qualificazione e lo svolgimento del percorso di aggiornamento obbligatorio. In questo modo, di fatto, risultano equiparate le imprese che hanno adempiuto regolarmente a un obbligo di legge a quelle che non avevano compiuto alcun percorso di qualificazione, con il risultato di una discriminazione e una concorrenza sleale. “Si è risolto positivamente – sottolinea con soddisfazione Carmine Battipaglia, Presidente degli Impiantisti CNA – un problema che avevamo da tempo segnalato alla politica. Con l’inserimento della qualificazione nella loro visura camerale le imprese possono oggi dimostrare di essere abilitate a installare impianti FER distinguendosi dagli operatori poco trasparenti la cui scarsa professionalità ha contribuito in questi anni a rendere il mercato meno limpido”.
Sistemi di contabilizzazione e termoregolazione: pubblicata la norma UNI/TS 11819:2021 È stata pubblicata giovedì 8 luglio la norma UNI/TS 11819:2021 dal titolo “Linea guida per la valutazione tecnico-economica per l’installazione dei sistemi di contabilizzazione e termoregolazione”. La linea guida fornisce: • un’analisi metodologica per l’applicazione della UNI EN 15459 ai sistemi di contabilizzazione e termoregolazione ai fini della valutazione economica prevista dalla legislazione vigente; • valori di riferimento dei principali indicatori economici richiesti nell’analisi di fattibilità economica; • una metodologia di riferimento per la stima dei costi iniziali di investimento e dei costi annuali, inclusi i costi di gestione, i costi periodici o di sostituzione (dovuti alla riparazione o alla sostituzione di componenti e sistemi), nonché per la stima dei benefici ottenibili dall’installazione dei sistemi di contabilizzazione e termoregolazione.
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INSTALLATORE PROFESSIONALE | N. 4 - SETTEMBRE 2021
Superbonus 110%, come funziona la nuova CILA semplificata? Dal 5 agosto è operativo il modulo per la nuova CILA semplificata, la Comunicazione asseverata di inizio attività con la quale si riducono drasticamente gli adempimenti necessari per accedere al Superbonus 110%. Il modulo contiene solo le informazioni essenziali. Devono essere indicati gli estremi del permesso di costruire o del provvedimento che ha legittimato l’immobile (come la data di rilascio), ma per gli edifici la cui costruzione è stata completata prima del 1° settembre 1967 è sufficiente una dichiarazione. Non è più necessaria l’attestazione di stato legittimo, particolarmente complessa e onerosa, ma è sufficiente la dichiarazione del progettista di conformità dell’intervento da realizzare. Anche la documentazione progettuale da allegare è improntata alla massima semplificazione, anche perché le necessarie asseverazioni da parte del tecnico sono già trasmesse all’Enea. L’elaborato progettuale da presentare consiste nella descrizione, in forma sintetica, dell’intervento da realizzare. Eventuali elaborati grafici saranno presentati soltanto se indispensabili a una più chiara e compiuta descrizione. Per gli interventi in edilizia libera, basterà una semplicissima descrizione dell’intervento nel modulo. Per facilitare la compilazione, è inclusa una tabella riepilogativa degli allegati al modulo, che illustra anche i casi in cui si rendono necessari.
almeno 110 milioni di euro, che possono essere reinvestiti in spesa produttiva, ossia in progettazione e realizzazione degli interventi. Le misure di semplificazione non potranno essere applicate agli interventi realizzati mediante demolizione e ricostruzione integrale. In caso di immobili assoggettati a vincolo in base al D.Lgs. 42/04, resta ferma la necessità di acquisire l’assenso del completante.
I vantaggi Si eliminano innanzitutto le lunghe attese per accedere alla documentazione degli archivi edilizi dei Comuni (3 mesi in media per ogni immobile oggetto di verifica). Il Dipartimento della Funzione pubblica ha inoltre stimato che già soltanto l’eliminazione dell’attestazione di stato legittimo comporta un risparmio di spesa di
Emilia-Romagna: 11,5 milioni per sostituire gli impianti obsoleti a biomassa Nuovi impianti di riscaldamento al posto dei vecchi a biomassa legnosa, fortemente inquinanti, con un sostegno economico che può arrivare a coprire l’intero costo dell’operazione: lo prevede il bando approvato il 29 agosto con delibera della Giunta regionale dall’Emilia-Romagna con l’obiettivo di incrementare l’efficienza energetica e migliorare la qualità dell’aria. Il nuovo bando stanzia un totale di 11,5 milioni di euro ripartiti in: 3 milioni e 450 mila euro per il 2021, 3 milioni e 105 mila euro per il 2022 e 4 milioni e 945 mila euro al 2023. I fondi previsti sono destinati al ricambio di impianti di calore alimentati a biomassa legnosa – camino aperto, stufa a legna/pellet, caldaia a legna/pellet – di potenza inferiore o uguale a 35 kW e con classificazione emissiva fino a 4 stelle con nuovi generatori a 5 stelle o pompe di calore. Si tratta di una misura prevista dal Piano Aria integrato regionale (PAIR2020) e in linea con gli obiettivi del Piano Energetico Regionale (PER) per ridurre l’impatto emissivo attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili, con particolare attenzione per il settore termico. Il provvedimento è rivolto ai cittadini residenti nei Comuni delle zone pianeggianti dell’Emilia-Romagna già assegnatari del contributo del “Conto termico” da parte del Gestore Servizi Energetici, con decorrenza dal 7 gennaio 2021. Sono ammesse le spese relative all’acquisto e all’installazione di nuovi generatori in sostituzione di quelli obsoleti, ma non i casi di nuova installazione. Maggiori informazioni si trovano sul sito della Regione Emilia-Romagna. N. 4 - SETTEMBRE 2021 | INSTALLATORE PROFESSIONALE
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News
a cura della redazione
CERSAIE 2021: ECCO GLI APPUNTAMENTI DA NON PERDERE Dal 27 settembre al 1° ottobre 2021 la fiera di riferimento per la ceramica, l’arredobagno, l’architettura e il design torna a popolare la Fiera di Bologna con un ricco programma di iniziative. In questa 38a edizione, che segna il ritorno in presenza per le manifestazioni fieristiche del settore, Cersaie occuperà integralmente i 15 padiglioni del Quartiere Fieristico di BolognaFiere: saranno presenti circa 600 espositori, il 41% dei quali esteri, provenienti da 26 nazioni. Ecco il programma delle principali iniziative: Lunedì 27 settembre Dopo il classico taglio del nastro in piazza della Costituzione, il primo appuntamento in agenda sarà il Convegno Economico, presso l’Europauditorium del Palazzo dei Congressi, alle ore 11.00 con i principali protagonisti istituzionali locali e nazionali. Alle ore 14.30 si svolge nel Padiglione 18 l’inaugurazione del Contract Hall e Archincont(r)act: un nuovo spazio dedicato al networking tra il mondo della produzione, quello del progetto e la committenza nell’ambito del Real Estate e del Contract. A partire dalle 18.00, a Palazzo Re Enzo in Piazza del Nettuno, si terrà la Conferenza Stampa Internazionale Ceramics of Italy, tradizionale incontro con i media e i giornalisti di tutto il mondo per illustrare l’andamento attuale e le prospettive future del settore ceramico. Durante la seconda parte della conferenza stampa sarà consegnato il XXIV Ceramics of Italy Journalism Award, il premio per il miglior articolo pubblicato sulle riviste estere dedicato a Cersaie e all’industria ceramica italiana, con tre menzioni d’onore ad altrettante testate estere. A seguire, i Confindustria Ceramica Distributor Awards ai cinque distributori (Francia, Germania, Israele, Italia e Nord America) che si sono maggiormente distinti nei rapporti con l’industria ceramica italiana. Martedì 28 settembre Nell’ambito del programma culturale “costruire, abitare, pensare” è allestita la prima mostra dedicata ai progetti del gruppo di giovani
architetti coinvolti da Renzo Piano nel progetto G124, il gruppo di lavoro costituito da giovani architetti che hanno il compito di produrre studi di “rammendo” di periferia durante un anno di lavoro. La mostra presenta una selezione dei progetti realizzati dal 2014 con un focus su quelli ora in via di realizzazione a Modena, Padova e Palermo. All’inaugurazione, prevista per martedì 28 settembre ore 10.00, seguirà una conferenza dedicata a G124 alle ore 11.00. Giovedì 30 settembre Due architette di fama internazionale, Odile Decq e Benedetta Tagliabue, saranno le protagoniste della conferenza “Architettura Sensibile”, moderata dallo storico dell’architettura Professor Fulvio Irace, che si svolgerà giovedì 30 settembre alle ore 11.00 presso il Palazzo dei Congressi di BolognaFiere. A seguire alle ore 15.00, sempre al Palazzo Congressi, la conferenza “Small Talks Reloaded – Viaggiare come studiare”, con 11 celebri studi di architettura italiani. Alle 16.30 si parlerà invece di Superbonus e delle altre forme di incentivo possibili attraverso l’acquisto di piastrelle di ceramica e prodotti dell’arredobagno, presso l’Agorà dei Media (Centro Servizi), nella conferenza “Superbonus ed incentivi per la ceramica ed i sanitari”. L’incontro vedrà la presenza del vice Presidente di Confindustria Ceramica Emilio Mussini, del Presidente di ANGAISA Enrico Celin e di Lucia Positano, Tax Director di PwC TLS Avvocati e Commercialisti, con l’obiettivo di fare un punto della situazione a poco più di un anno dall’entrata in vigore dei primi decreti attuativi. Venerdì 1° ottobre Anche quest’anno la Lectio Magistralis di Cersaie sarà tenuta da uno dei vincitori del Pritzker Prize: l’architetto giapponese Shigeru Ban. L’appuntamento è per venerdì 1° ottobre 2021 alle ore 11.00 presso il Palazzo dei Congressi di BolognaFiere, con introduzione dello storico dell’architettura Professor Francesco Dal Co.
Bonus idrico, il decreto attuativo è finalmente in arrivo È in fase di ultimazione il decreto attuativo riguardante il Bonus idrico (noto anche come Bonus bagno o Bonus rubinetti) per la sostituzione di rubinetti e sanitari, introdotto con la legge di Bilancio 2021. Lo ha fatto sapere al Corriere della Sera il Ministero della Transizione Ecologica a inizio settembre. Il decreto attuativo con le modalità di ottenimento e di erogazione dell’agevolazione avrebbe dovuto essere emanato entro il 2 marzo 2021, ma è rimasto “bloccato” in seguito al cambio di governo. La Legge di Bilancio 2021, ai commi 61-65, ha stabilito l’istituzione di un “Fondo per il risparmio di risorse idriche”, con una dotazione pari a 20 milioni di euro per l’anno 2021, finalizzato al riconoscimento di un Bonus idrico pari a 1000 euro per ciascun beneficiario, da utilizzare entro il 31 dicembre 2021. Il bonus potrà essere impiegato per le spese sostenute per: la fornitura e la posa in opera di vasi sanitari in ceramica con volume massimo di scarico uguale o inferiore a 6 litri e relativi sistemi di scarico, compresi le opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti; la fornitura e l’installazione di rubinetti e miscelatori per bagno e cucina, compresi i dispositivi per il controllo di flusso di acqua con portata uguale o inferiore a 6 litri al minuto, e di soffioni doccia e colonne doccia con valori di portata d’acqua uguale o inferiore a 9 litri al minuto, compresi le eventuali opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti. Per ottenere il rimborso, i beneficiari dovranno presentare un’istanza online, dichiarando, tra le altre cose, di non aver usufruito di altre agevolazioni fiscali per le medesime spese. 8
INSTALLATORE PROFESSIONALE | N. 4 - SETTEMBRE 2021
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News L’AUMENTO DEL PREZZO DEL METANO SI RIPERCUOTE SULLE BOLLETTE ELETTRICHE Già da inizio anno l’andamento del prezzo del metano ha causato un aumento dei prezzi dell’elettricità all’ingrosso. Il timore è che, a partire da ottobre, quando l’autorità dell’energia ARERA aggiornerà le tariffe del mercato tutelato, questo aumento si rifletta sui prezzi al consumo dell’elettricità. Più della metà del metano impiegato in Italia, infatti, viene destinato alle centrali termoelettriche, mentre il resto è suddiviso tra usi industriali e distribuzione nelle reti locali. Dietro ai motivi di questa escalation dei prezzi l’ipotesi più plausibile è che la domanda cinese si stia concentrando più sull’uso del metano rispetto a quello del carbone. Su quest’ultimo infatti gravano maggiori oneri per le emissioni di CO2, anch’essi triplicati, introdotti come sappiamo per contrastare il surriscaldamento del pianeta e il cambiamento climatico. Tuttavia la situazione entro fine anno o nel 2022 dovrebbe rientrare confermando quindi l’ipotesi di una fiammata dei prezzi transitoria. Lo lasciano intravedere da un lato i future del gas ma anche il fatto che con l’anno nuovo entrerà in servizio il metanodotto Nord Stream 2 che attraverso il mar Baltico trasporta gas dalla Russia alla Germania, aumentando quindi l’offerta di metano complessiva disponibile sul mercato europeo.
A Firenze una caldaia su tre ha almeno 15 anni È stato presentato a fine giugno il nuovo Piano di azione comunale per la qualità dell’aria, condiviso dal Comune di Firenze con Bagno a Ripoli, Campi Bisenzio, Scandicci, Sesto Fiorentino, Calenzano, Lastra a Signa e Signa. Secondo il catasto degli impianti termici, nel capoluogo toscano sono presenti 168.830 impianti, di cui il 97,21% sono termosingoli di potenza inferiore a 35 kW; il 97,02% sono alimentati a gas naturale. Spicca però un dato negativo: il 37,6% del totale ha più di 15 anni. Per questo – si legge nel piano – “è importante agire con interventi per l’ammodernamento degli impianti termici privati per favorire anche la riduzione dell’inquinamento in particolare da NOx, orientando e incentivando la sostituzione delle caldaie obsolete [...] erogando incentivi per la sostituzione delle caldaie che la Regione Toscana metterà a disposizione dei comuni che ne hanno fatto richiesta”.
Superbonus: oltre 5 miliardi di investimenti al 31 agosto A partire dal 1° settembre, Enea (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), con cadenza mensile, aggiornerà il dato nazionale e quelli regionali di utilizzo del Superbonus 110%, secondo lo schema riportato nel file già disponibile online, relativo ai dati cumulati aggiornati al 31 agosto 2021. In particolare, si tratta di 22 tabelle, la prima con i dati nazionali, le successive una per ciascuna Regione, e una tabella riepilogativa finale. I dati resi noti sono: il numero delle asseverazioni caricate sul sito dedicato; il valore assoluto degli investimenti ammessi alla detrazione; i valori assoluti e percentuali dei lavori già completati. Inoltre sono specificati i dati per i lavori relativi a condomini, edifici unifamiliari e unità immobiliari indipendenti. Dal report si ricava il grande successo riscosso finora dalla misura: 37.128 asseverazioni inviate, per più di 5 miliardi e mezzo di investimenti ammessi a detrazione. La maggior parte degli interventi è suddivisa tra gli edifici unifamiliari (19.072 asseverazioni) e le unità immobiliari funzionalmente indipendenti (13.212). Stenta ancora a decollare, invece, il Superbonus per i condomìni: al 31 agosto si registrano soltanto 4.844 asseverazioni. 10
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News AIEL: “LA METANIZZAZIONE DELLE AREE MONTANE ALLONTANA GLI OBIETTIVI EUROPEI” AIEL, l’Associazione Italiana Energie Agroforestali, ha espresso preoccupazione per i rischi derivanti dalla metanizzazione delle aree montane prevista in alcuni piani regionali, in particolare nelle province autonome di Trento e Bolzano e in Alta Valtellina. Secondo AIEL, gli obiettivi di decarbonizzazione fissati dall’Unione Europea impongono un graduale abbandono delle misure di sostegno alle fonti fossili e agli interventi di metanizzazione, specialmente nei contesti territoriali in cui sono disponibili soluzioni alternative a basso impatto ambientale, in grado di creare reddito e occupazione sul territorio. “È quindi necessario e urgente – scrive l’Associazione in un comunicato – sostituire le fonti fossili con le rinnovabili, biomassa legnosa inclusa, impiegata in impianti tecnologici moderni e performanti. La strategia energetica nelle zone rurali e montane dovrebbe fondarsi
su piccoli-medio impianti centralizzati a biomassa legnosa, impianti di micro e minicogenerazione, teleriscaldamento e calore di processo, ma anche sulle moderne stufe
che, grazie ai progressi tecnologici degli ultimi anni, garantiscono alto rendimento, efficienza energetica e basse emissioni di particolato”.
La proposta del Kyoto Club: estendere la nuova etichetta energetica anche alle caldaie Il 1° marzo 2021 è stato introdotto il nuovo Regolamento europeo sull’etichettatura energetica, che utilizza solo la scala da A a G. Questo nuovo sistema si applica a diversi elettrodomestici, come frigoriferi, lavatrici e televisori, ma non alle caldaie, ancora troppo legate alle fonti inquinanti e al gas naturale. Secondo Legambiente e Kyoto Club, i tempi sono maturi “affinché l’Unione estenda le normative sull’etichettatura energetica anche alle caldaie, così da far comprendere ai cittadini i vantaggi del passare dai combustibili fossili alle nuove tecnologie green, efficienti e pulite, e accelerare nella decarbonizzazione del settore come ammonito anche dall’Agenzia Internazionale dell’Energia”. Nel suo ultimo Rapporto Net Zero by 2050: a Roadmap for the Global Energy Sector dello scorso maggio, l’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) afferma che nessuna nuova caldaia a combustibili fossili deve essere venduta a partire dal 2025 se il mondo vuole raggiungere le emissioni nette zero entro la metà di questo secolo. Molti Paesi europei – tra i quali Svezia, Paesi Bassi e Regno Unito – hanno già stabilito una deadline al 2025 che prevede di vietare gli impianti inquinanti e l’obbligo di installare esclusivamente sistemi da fonti rinnovabili che non producano gas climalteranti. Una strada che dovrebbe essere seguita anche dall’Italia, sostengono Kyoto Club e Legambiente, a partire dall’esclusione immediata dell’installazione di impianti a combustibili fossili dagli interventi detraibili con il Superbonus 110%. 12
INSTALLATORE PROFESSIONALE | N. 4 - SETTEMBRE 2021
È NECESSARIO INTERVENIRE PER SUPERARE IL “WATER SERVICE DIVIDE” Intervenire a livello normativo per superare le criticità gestionali del servizio idrico e aumentarne l’efficienza, in particolare nelle regioni meridionali, anche alla luce delle opportunità e dei target fissati nel PNRR: è questo il contenuto di una segnalazione inviata dall’ARERA – l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente – al Parlamento e al Governo lo scorso 30 luglio. L’autorità sottolinea come nel nostro Paese permanga un “Water Service Divide”: a fronte di una ampia area, collocata in prevalenza al Nord e al Centro, in cui i servizi, gli investimenti, l’attività legislativa, il funzionamento degli enti di governo dell’ambito e le capacità gestionali degli operatori appaiono in linea con i più elevati obiettivi del settore idrico, persistono situazioni, principalmente nel Sud e nelle Isole, in cui si perpetuano inefficienze. La segnalazione si basa sui risultati del monitoraggio semestrale sugli assetti locali del servizio idrico integrato. Le criticità ancora presenti evidenziano la necessità di un’azione di riforma per il rafforzamento della governance della gestione del servizio idrico integrato, soprattutto in considerazione del permanere di situazioni di mancato affidamento del servizio in alcune aree del Paese (Molise e Calabria, nonché la parte maggioritaria degli ambiti territoriali di Campania e Sicilia).
News IDROGENO VERDE, AL VIA PROGETTO EUROPEO DA 4 MILIONI DI EURO GICO è il progetto europeo a guida italiana finalizzato alla produzione di idrogeno verde da biomasse e rifiuti, con l’obiettivo di catturare contemporaneamente la CO2 emessa. Finanziato dal programma Horizon 2020 con circa 4 milioni di euro, il progetto, coordinato dall’Università Guglielmo Marconi e con ENEA tra i partner scientifici, si prefigge di sviluppare la prossima generazione di tecnologie per le energie rinnovabili che formeranno la ‘spina dorsale’ del sistema energetico al 2030 e al 2050. Il team ENEA parteciperà al progetto occupandosi delle attività sperimentali per la produzione di idrogeno verde da gassificazione di biomasse, con cattura
di CO2 mediante sorbenti solidi. Saranno sviluppati impianti a biomasse residue di piccola e media taglia (500 - 5.000 kWe) che utilizzeranno da 2 a 20 tonnellate di scarti al giorno disponibili a livello locale,
secondo un approccio di utilizzo sostenibile e circolare delle risorse. Per la produzione dell’idrogeno verde saranno utilizzati un impianto di gassificazione a letto fluidizzato prototipale (Centro Ricerche Trisaia) e a tamburo rotante (Centro Ricerche Casaccia), in presenza di specifici sorbenti per la cattura della CO2. Attraverso l’aggiunta di sorbenti direttamente nel reattore, durante la fase del processo di gassificazione, si otterrà una corrente gassosa che avrà un alto contenuto di idrogeno e un ridotto livello di contaminanti. Il passo successivo sarà, poi, l’avvio della sperimentazione per la valorizzazione della CO2 in combustibili rinnovabili.
LUGLIO È STATO IL MESE PIÙ CALDO DI SEMPRE Secondo i dati pubblicati dall’Agenzia nazionale per le informazioni ambientali degli Stati Uniti (NCEI), luglio 2021 è stato il mese più caldo mai registrato da quando sono iniziate le rilevazioni sulle temperature globali, 142 anni fa. Nel corso del mese, la temperatura della superficie terrestre, combinata con quella oceanica, ha superato la media del Ventesimo secolo (che si attesta a 15,8 gradi) di quasi 0,93 gradi Celsius, superato il record precedente (stabilito nel 2016) di 0,01 gradi. Ci sono ovviamente alcune differenze geografiche che rendono il quadro ancora più inquietante: limitando lo sguardo al solo emisfero settentrionale, la temperatura superficiale ha superato 1,54 gradi. Non stupisce quindi che, sempre secondo i dati NCEI, quest’anno abbia ottime probabilità di essere uno dei 10 più caldi di sempre.
MCE 2022, si scaldano i motori per il ritorno in Fiera
MCE - Mostra Convegno Expocomfort nel 2022 tornerà nei padiglioni di Fiera Milano dall’8 all’11 marzo e occuperà tutta l’area espositiva, per un totale di 325.000 mq. Con l’edizione in fiera si riprendono anche tutte le attività che nell’edizione digital di quest’anno non hanno potuto essere rappresentate nella loro globalità: il Percorso Efficienza & Innovazione, That’s Smart, il più ampio programma di convegni e incontri del settore. Affinché l’evento possa svolgersi nel massimo della sicurezza è stato deciso di applicare le regole di 3 protocolli di sicurezza: quello di Fiera Milano, quello di Reed Exhibitions internazionale e Reed Exhibitions Italia. Sarà impiegato personale incaricato di monitorare e promuovere il rispetto delle misure di prevenzione e attuare un’intensa attività di pulizia e sanificazione di tutti gli ambienti del quartiere fieristico e in particolare prima dell’inizio di ogni evento.
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INFORMAZIONE DALLE AZIENDE
TAPPI E SIFONI
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Identificato con il termine “click clack”, il tappo con meccanismo di apertura Up&Down® è realizzato sia in ottone che in materiale termoplastico ad alta resistenza
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l tappo con meccanismo di apertura Up&Down® consente il riempimento del sanitario preservando la pulizia estetica delle forme del rubinetto, che risulta così privo del dispositivo di apertura e chiusura dello scarico. Nella versione equipaggiata con il sistema “No Return System” permette, inoltre, l’ottimale deflusso dell’acqua, impedendo il ritorno di cattivi odori. Il meccanismo garantisce un’eccellente affidabilità di funzionamento, certificata dal superamento di oltre 1.000.000 cicli di funzionamento. La piletta
Up&Down® è realizzata sia in ottone cromato che in materiale termoplastico ad alta resistenza e permette con una minima escursione di ottenere la chiusura e l’apertura del tappo di scarico; questo particolare meccanismo è protetto da un brevetto che ne certifica il carattere di
unicità SILFRA, nonostante gli svariati tentativi di imitazione che si sono verificati negli anni. Spesso viene identificato con il termine di “click clack” proprio per ricordarne il “suono” durante il suo funzionamento. Ma CRISTINA Rubinetterie, attraverso il marchio SILFRA, non si è limitata a questo. Il suo spirito di innovazione, volto sempre ad un maggiore comfort di utilizzo, l’ha portata a realizzare un sistema di Up&Down® con movimento di apertura e chiusura silenziato (versione silenziata “S”), anch’esso oggetto di brevetto.
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News CONTINUA A CRESCERE IL MERCATO DELLA CLIMATIZZAZIONE IN ITALIA La rilevazione trimestrale di Assoclima conferma anche per il periodo aprile-giugno 2021 il buon andamento del mercato Italiano della climatizzazione già registrato nel primo trimestre. Il comparto dell’espansione diretta, al 30 giugno 2021, registra per i condizionatori monoblocco +6,1% a volume e +6,6% a valore; per i climatizzatori monosplit +21% a volume e +22,8% a valore; per i sistemi multisplit +23% a volume e +26,5% a valore e per i miniVRF e VRF +47,4% a volume e +44,7% a valore. Guadagnano terreno rispetto al 2020 anche i condizionatori packaged e rooftop, che mostrano a fine giugno una crescita del 41,6% a volume e del 46,1% a valore. Nel comparto centralizzato prosegue il trend positivo delle apparecchiature idroniche condensate ad aria (+215,2% a volume e +128,7% a valore), con una crescita del +273,2% a volume e del 261,8% a valore per le macchine in versione a pompa di calore
con potenze inferiori a 17 kW. Segnali positivi arrivano anche dai gruppi refrigeratori di liquido con condensazione ad acqua, che chiudono il primo semestre 2021 con aumenti complessivi (raffreddamento + riscaldamento) del +102,7% a volume e +106,6% a valore, registrando percentuali di crescita a tre cifre (+265,3% a volume e +260,7% a valore) per le pompe di calore acqua-acqua di potenza inferiore a 17 kW.
Dalla rilevazione Assoclima risultano inoltre in crescita i dati per le unità di trattamento aria (+15,5% a volume e +36,5% a valore), per la nuova categoria merceologica, introdotta lo scorso anno, dei sistemi di ventilazione meccanica residenziale (+79,8% a volume e +68,1% a valore) e per i ventilconvettori di tipo standard, con e senza mantello, cassette e hi-wall (+53,4% a volume e +60,4% a valore). In questo quadro di crescita i condizionatori trasferibili rappresentano l’eccezione. Al termine dei primi sei mesi del 2021 evidenziano cali del -15,4% a volume e -16,2% a valore rispetto allo stesso periodo del 2020, tutte le altre categorie di prodotto presentano dati in crescita, in qualche caso anche con percentuali a tre cifre. Alcune percentuali particolarmente elevate sono in parte spiegate dal fatto che il confronto avviene con i dati di mercato relativi ai primi sei mesi del 2020, per metà dei quali l’Italia è stata in lockdown.
Prevenire il contagio nelle scuole: nuove indicazioni dell’Iss con un focus sul ricambio d’aria È online dal 1° settembre il documento “Indicazioni strategiche ad interim per la prevenzione e il controllo delle infezioni da SARS-CoV-2 in ambito scolastico (a.s. 2021-2022)”, a cura dell’Istituto superiore di sanità, dei Ministeri della Salute e dell’Istruzione, dell’Inail e della Fondazione Bruno Kessler, in collaborazione con il Commissario Straordinario per l’Emergenza Covid-19. “Si sottolinea che, relativamente alla trasmissione per via droplets/aerea, per l’anno scolastico 2020-2021 era già stata data l’indicazione di assicurare l’aerazione dei locali in cui si svolgono le lezioni, con periodici e frequenti ricambi d’aria (ventilazione intermittente)”, si legge a p. 25 del documento. “L’OMS, nel documento Roadmap to improve and ensure good indoor ventilation in the context of COVID-19, ribadisce l’importanza dei ricambi dell’aria e della ventilazione all’interno degli edifici, come parte strategica degli interventi di prevenzione e controllo della riduzione del rischio di trasmissione di COVID-19”. 16
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Fisco e dintorni a cura di Franco Metta
BONUS PUBBLICITÀ, DOMANDE RINVIATE AL 1° OTTOBRE Per tutto il mese si potrà richiedere il credito d’imposta del 50% sugli investimenti pubblicitari nel biennio 2021-22 Ritorna con più vigore il Bonus pubblicità, con la possibilità di presentare le domande di prenotazione dal 1° al 31 ottobre allo sportello telematico dell’Agenzia delle Entrate. Proprio l’aggiornamento della piattaforma telematica ha causato lo slittamento temporale della finestra, inizialmente prevista per il mese di settembre. In fase di conversione del decreto legge Sostegni bis (D.L. n. 73/2021, art. 67) è stato deciso di prorogare l’agevolazione a tutto il biennio 2021 e 2022 e di estenderne il beneficio anche agli investimenti pubblicitari effettuati sulle emittenti televisive e radiofoniche locali e nazionali, analogiche o digitali, non partecipate dallo Sta-
to, che si aggiungono a quelli sui giornali. Pertanto ora il Bonus consiste nel 50%, sotto forma di credito d’imposta, dell’importo totale degli investimenti pubblicitari effettuati su ciascun mezzo di informazione. Beneficiari dell’agevolazione sono imprese e lavoratori autonomi, sotto qualsiasi forma giuridica, dimensione aziendale e regime contabile, nonché enti non commerciali. Coloro che hanno già effettuato la domanda nel primo periodo di apertura dello sportello (a marzo 2021) possono presentarne una nuova, altrimenti resterà valida quella già trasmessa che sarà aggiornata in base ai nuovi criteri.
Chiarimenti del Ministero del Lavoro sull’esonero contributivo Possono beneficiarne anche coloro che cessano l’attività nel 2021 purché soddisfino il requisito del calo di fatturato e del tetto di reddito 2019 Il ministero del Lavoro, con la nota n. 6921/2021, ha fornito alcuni chiarimenti in merito all’esonero contributivo per l’anno 2021, il cosiddetto “anno bianco”, introdotto dalla legge di Bilancio 2021 (n. 178/2020) per le partite Iva, cioè lavoratori autonomi, imprenditori e professionisti. Innanzitutto l’esonero spetta anche a coloro che hanno chiuso o intendono chiudere lo studio professionale nell’anno in corso dal momento che anche per essi sussiste l’esigenza alla base della misura e, cioè, quella di ristorare le perdite di reddito subite nel
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corso dell’anno 2020 rispetto all’anno 2019 a causa della pandemia Covid. Spetta quindi ai soggetti cancellati nel corso dell’anno 2021, ma comunque tenuti a versare i contributi di competenza dell’anno 2021. Per le stesse ragioni l’esonero non può essere invece riconosciuto ai soggetti iscritti nel corso dell’anno 2021, mentre è previsto per i soggetti che hanno avviato l’attività nel corso dell’anno 2020, e in questo caso non si applica il requisito del calo del fatturato. Il ministero precisa inoltre che l’esonero non può riguardare i soggetti già iscritti prima del 2020, che nel 2019 non hanno conseguito né reddito né fatturato, perché non risulta possibile determinare appunto il calo del fatturato. Infine il Ministero chiarisce quali contributi si possono scontare: sono oggetto di esonero i soli contributi soggettivi, aventi natura previdenziale, con esclusione dei contributi integrativi. Pertanto possono rientrare anche i contributi “in quota eccedente”. Invece, quanto al contributo di maternità, il Ministero è del parere che siano esclusi dall’esonero. Inoltre, i contributi scontabili sono solo quelli di competenza dell’anno 2021. L’effettiva consistenza dello sconto, teoricamente fino a 3.000 euro, si conoscerà solo al termine della procedura, in base alla numerosità dei professionisti e lavoratori aventi diritto, su una platea di 1.583.010 potenziali beneficiari, che soddisfano il requisito di calo di fatturato del 33% 2020 su 2019 e del tetto di reddito di 50 mila euro nel 2019.
INFORMAZIONE DALLE AZIENDE
RETI DI DISTRIBUZIONE Facile da installare grazie alla cassetta premontata e alla connessione rapida FASTEC®, il collettore K4.3 di TECO permette di creare una rete di distribuzione sicura e performante
COLLETTORE MULTI-INTERCETTAZIONE PER IMPIANTI SANITARI
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l collettore K4.3 di TECO è il collettore da incasso compatto che consente di creare una rete di distribuzione idrosanitaria performante nelle portate e dagli elevati standard di sicurezza, permettendo all’installatore di risparmiare tempo in fase di montaggio. Disponibile in due versioni (5 acqua fredda + 4 acqua calda e 4 acqua fredda + 3 acqua calda), K4.3 è pratico da installare perché fornito premontato in cassetta e dispone della connessione rapida FASTEC®. La cassetta premontata ispezionabile permette una pronta installazione del collettore, grazie anche alle apposite staffe che rendono il fissaggio veloce, preciso e permettono di regolare la profondità. La tecnologia FASTEC® è il sistema di connessione rapida TECO compatibile con i maggiori sistemi idrosanitari multistrato o PEX e consente di lavorare in piena sicurezza anche negli spazi molto ristretti. Con FASTEC®, dopo avere effettuato l’innesto del raccordo, basta una semplice pressione sulla spina di bloccaggio per realizzare un collegamento idraulico tra raccordo e collettore rapido, preciso e sicuro nel tempo. Il collettore multi-intercettazione di TECO non è però solamente pratico da installare, ma, grazie alle soluzioni tecnico-costruttive adoperate, si rivela essere funzionale nell’utilizzo e affidabile nel tempo. Tutte le
uscite del collettore sono intercettabili: grazie alla presenza di rubinetti con valvole a sfera a passaggio totale, K4.3 consente un flusso d’acqua adeguato, secondo quanto indicato dalla norma EN 806-2. Le valvole a sfera sono state, inoltre, appositamente studiate per garantire la fuoriuscita e il risciacquo dell’acqua nella valvola: in questo modo viene impedita la formazione di depositi e il ristagno d’acqua, possibili fonti di
proliferazione di batteri come, ad esempio, quello della legionella. I materiali selezionati per il gruppo di intercettazione garantiscono una manovrabilità morbida nel tempo, mentre il sistema TOP-ENTRY permette l’estrazione del gruppo di intercettazione per eventuali necessità di manutenzione e sostituzione. Grazie alla compattezza e al design elegante delle placche di copertura, disponibili in quattro diverse finiture, il collettore K4.3 è facile da posizionare, e permette l’installazione a vista, in quanto si armonizza completamente con l’estetica dell’ambiente. Il collettore K4.3 risulta così essere accessibile e completamente ispezionabile in qualunque momento: con K4.3 hai sempre il massimo controllo della rete di distribuzione idrosanitaria con un comando di manovra semplice e pratico da utilizzare.
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Fisco e dintorni a cura di Franco Metta
RISTRUTTURAZIONE IMMOBILI, QUANDO SFOCIA IN ATTIVITÀ D’IMPRESA? Con il boom delle agevolazioni Ecobonus 50% e Superbonus 110% possono aumentare i casi in cui l’operazione viene considerata a tutti gli effetti attività d’impresa Generalmente diventare imprenditori, svolgere quindi attività d’impresa, è una scelta consapevole, intenzionale. Ci sono casi in cui però ciò può avvenire anche automaticamente, e forse, a insaputa del soggetto interessato. È il caso per esempio delle ristrutturazione di immobili da destinare successivamente alla vendita o alla locazione, e che grazie alle agevolazioni (50% e 100%) hanno avuto un vero e proprio boom negli ultimi anni. Per il codice civile le attività d’impresa sono quelle elencate all’articolo 2195. Ma la nozione d’impresa in campo civilistico non coincide con quella fiscale. Secondo l’art. 35 del Tuir infatti si è in presenza di attività d’impresa, e quindi si assume la qualifica di imprenditore, anche quando si configura il requisito e lo svolgimento di un’attività organizzativa con il solo impiego di mezzi finanziari. In pratica chiunque coordina e utilizza il proprio capitale per fini produttivi (Cass. 15021/2020). Nella fattispecie, quindi, qualora ci si trovi di fronte a un unico affare, od operazione, di rilevanti dimensioni economiche, per la realizzazione (ma anche ristrutturazione), di un’unità immobiliare destinata alla vendita (o all’affitto), fa sorgere l’esercizio d’impresa (Cass. 15931/2021). Con tutti gli effetti che questo determina. Nell’ipotesi affitti vanno però considerati anche la durata effettiva della locazione, l’entità della clientela, e l’importo degli introiti (Corte Ue, C-655/19). E in caso di affitti brevi si è considerati imprenditori quando si locano più di quattro appartamenti (art.1, c. 595, Legge 178/2020).
Colonnine di ricarica, il MiTE definisce i criteri per l’agevolazione Il fondo ha una dotazione iniziale di 90 milioni di euro e le domande dovranno essere presentate tramite apposita piattaforma messa a disposizione da Invitalia Il MiTE ha definito con apposito decreto ministeriale i criteri per l’accesso all’agevolazione per l’installazione di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici. Il fondo ha una dotazione iniziale di 90 milioni di euro e l’80% di queste risorse è destinato alle imprese per l’acquisto e installazione di impianti di ricarica sotto i 375 mila euro, il 10% per quelli di valore superiore e la parte restante del 10% ai professionisti. Le domande per il contributo dovranno essere presentate tramite apposita piattaforma messa a disposizione da Invitalia. Le imprese richiedenti non devono trovarsi in una situazione di difficoltà economica ed essere in regola con gli adempimenti fiscali. Inoltre non possono accedere all’agevolazione contributo quelle imprese che hanno già usufruito di altri contributi pubblici per le stesse finalità. Anche i professionisti devono risultare in regola con le tasse e i versamenti previdenziali e assistenziali. Inoltre, per beneficiare del contributo, occorre mantenere attiva l’infrastruttura almeno nei cinque anni successivi all’installazione. Il contributo che copre l’acquisto e la messa in opera dell’infrastruttura di ricarica è pari al 40% delle spese ammissibili e prevede dei limiti massimi a seconda della potenza erogata dalla colonnina. 20
INSTALLATORE PROFESSIONALE | N. 4 - SETTEMBRE 2021
INSTALLATORE PROFESSIONALE
Intervista
a cura della redazione
IN TINA R COPE
UNA NUOVA DIVISIONE PER AFFRONTARE IL MERCATO HVAC DA PROTAGONISTI Nasce Climate Solutions, la divisione che all’interno di Beijer Ref Italy riunisce i brand Carrier DX e Sinclair, con una gamma completa per la climatizzazione residenziale e commerciale 22
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on l’acquisizione di Sinclair, avvenuta a fine 2020, la multinazionale svedese Beijer Ref – già leader nel settore della refrigerazione – ha rafforzato la propria presenza nel mercato HVAC, potendo affiancare ai prodotti a espansione diretta Carrier DX, di cui è distributore esclusivo in Europa almeno fino al 2023, con la possibilità di estensione del contratto, un nuovo brand e un portafoglio prodotti completo. La commercializzazione dei prodotti di entrambi i marchi in Italia sarà affidata alla nuova divisione Climate Solutions, che comprende già una rete capillare di agenzie commerciali e centri di assistenza tecnica in tutta Italia, affiancate dalle filiali italiane della divisione ECR che, sempre all’interno di Beijer Ref, opera nel mercato della refrigerazione. Per far conoscere l’offerta della nuova divisione è partita a settembre una campagna promozionale a tutto tondo, mentre il debutto fieristico sarà a MCE 2022 – Mostra Convegno Expocomfort, dove l’azienda avrà una presenza importante con entrambi i brand. Come si è arrivati a questo traguardo, e quali saranno i prodotti su cui punterà la nuova divisione? Ne abbiamo parlato con Attilio Verzilli, che guiderà Climate Solutions nel ruolo di Sales Manager (a destra nella foto), e Alessandro Chiarello, Marketing Manager (a sinistra nella foto). L’acquisizione di Sinclair e la creazione della divisione Climate Solutions all’interno di Beijer Ref Italy rappresentano un passaggio importante per il rafforzamento dell’identità del gruppo e della sua posizione sul mercato italiano. Come siete arrivati a questo traguardo? A.V. Abbiamo iniziato questo percorso con il mio arrivo in azienda nel 2016. L’anno precedente era stato stretto un accordo distributivo con Carrier per le applicazioni residenziali, dando vita alla divisione Carrier DX Air Conditioning. In seguito abbiamo messo le basi per ricostruire l’intera organizzazione, partendo dalla struttura di una rete vendita da Nord a Sud, con l’innesto di figure specifiche per il settore HVAC. Grazie all’incremento costante delle vendite, l’azienda ha deciso di affrontare investimenti sempre più importanti, fino all’acquisizione, nel dicembre 2020, dell’86% delle quote di Sinclair Global Group, con sede operativa a Brno. C’era la necessità di ampliare l’offerta e diventare protagonisti anche sul mercato HVAC con un brand proprio e un catalogo completo. Da qui nasce la divisione Climate Solutions, che riunisce al proprio interno il doppio brand. Ovviamente dobbiamo pensare in un’ottica diversa: non abbiamo più soltanto un prodotto in distribuzione, ma un catalogo e un brand di proprietà, che ci permettono di sviluppare nuove sinergie, nuove
politiche e nuovi investimenti, tenendo conto che per Beijer Ref il mercato del Sud Europa, e in particolare quello italiano, è un punto di riferimento importante per la divisione HVAC. Quali gamme di prodotti saranno commercializzate in Italia? A.C. Il catalogo di Sinclair è estremamente completo. Abbiamo una gamma di prodotti a espansione diretta, di cui forniremo tre modelli diversi, a partire dal più aggressivo “entry level”, fino al top di gamma. Il catalogo presenta anche una gamma multi-commercial, con le classiche cassette e le canalizzate per applicazioni light commercial, uffici e piccoli ristoranti. A queste si aggiungono una gamma idronica – mini chiller per applicazioni residenziali dai 5 ai 16 kW, e chiller industriali in tre modelli (30-60-90 kW) che possono essere disposti “a trenino” per realizzare sistemi più grandi, fino al megawatt di potenza frigorifera – e una famiglia di VRF, dai 10 kW fino ai 250-300 kW. Infine, abbiamo una gamma di pompe di calore aria-acqua, per noi molto importante perché ci avvicina all’ambito del caldo: è totalmente sviluppata e progettata in Europa, a Brno, pensata quindi per mercati con climi molto rigidi, abituati a far lavorare i prodotti in situazioni estreme. Alcuni prodotti, con una temperatura esterna di -20°, mantengono una temperatura di mandata a 60°, con un COP sopra i 4.5: una tecnologia molto avanzata rispetto alla maggior parte dei prodotti del mercato del Centro-sud Europa. La sede di Sinclair si trova a Brno e si occupa principalmente di ricerca e sviluppo, ottimizzazione dei prodotti, oltre supportare i partner commerciali europei nei servizi di pre e post vendita. Inoltre, sono presenti anche uno showroom e un traning center. Per l’elettronica, Sinclair si appoggia totalmente a ABB, uno dei principali player mondiali, che ha sviluppato centraline e schede elettroniche dedicate e ottimizzate per i nostri prodotti. Come sta andando il mercato nella ripresa post-Covid, e che prospettive avete per il prossimo semestre? A.V. Per come siamo abituati normalmente, sta andando anche troppo bene – ed è una frase strana da dire per un commerciale. Di certo c’è stata un’accelerazione immediata, trainata anche dagli incentivi governativi. Non è solo la climatizzazione ad andare bene, ma tutto il settore HVAC. Bisogna però essere organizzati e strutturarsi ora per non rischiare di subire ripercussioni più avanti, quando la curva – che oggi ha un innalzamento molto ripido e veloce – potrebbe modificare il proprio andamento. Di sicuro di qui fino a un biennio, o forse anche un triennio, ci sarà un’onda lunga da cavalcare, anche grazie ai fondi messi a disposizione dall’Unione Europea per il rinnovamento del parco edilizio esistente. Non bisogna ripetere l’errore del passato, quando spesso si realizzavano prodotti N. 4 - SETTEMBRE 2021 | INSTALLATORE PROFESSIONALE
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INSTALLATORE PROFESSIONALE
Intervista
per l’immediato, senza guardare oltre. Oggi non si ragiona più sul singolo prodotto, ma sull’impianto nel suo insieme, cercando di realizzare prodotti che diano continuità nel prossimo futuro, con un basso impatto ambientale e la massima efficienza. Quali sono i “plus” tecnici che notate essere sempre più richiesti dal mercato? A.C. Sono essenzialmente quattro, a partire dagli incentivi fiscali: la prima domanda che fanno sempre installatori e clienti è “questa macchina è detraibile?”. Per questo ci adoperiamo per avere macchine che abbiano COP e EER che rispettino i requisiti di legge per le detrazioni come Ecobonus e Conto Termico, che sono un volano sia per l’installatore, in fase di vendita, sia ovviamente per l’utente finale. C’è poi il tema della qualità dell’aria negli ambienti chiusi, tristemente noto in questi due anni: se fino a qualche anno fa non era un tema prioritario, ora sicuramente lo è divenuto. L’azienda ha sviluppato una soluzione tecnologica brevettata, Plasmatec, che produce ioni di ossigeno positivi e negativi in grado di ossidare i cattivi odori e le molecole più grosse, combattendo il particolato e i COV. Al terzo posto, la connettività: ora che la domotica è alla portata di tutti, anche grazie agli assistenti vocali di Google e Amazon, viene sempre più richiesta nel residenziale, mentre nel commerciale si chiede la possibilità di integrare i prodotti con i sistemi di Building Management System, per poter gestire in maniera integrata tutti gli impianti dell’edificio. Ultimo punto: le soluzioni green, sia come efficienza energetica, sia come basso impatto ambientale. Nel residenziale abbiamo già affrontato la transizione dal gas R410 all’R32, e ora stiamo iniziando a sviluppare prodotti con refrigeranti infiammabili, idrocarburi, che azzerano l’effetto serra: Sinclair sta progettando una nuova gamma di pompe di calore monoblocco con refrigerante R290 e si sta pensando di fare questo passaggio anche su alcune pompe di calore, anche se c’è ancora una certa resistenza mentale da parte dell’utente finale verso questo tipo di gas. A differenza dell’R32, R290 presenza un GWP ancora più basso, pari a 3, e diversi studi confermano la sua efficienza energetica e basso impatto ambientale. Avete scelto di distribuire i vostri prodotti nei canali tradizionali della filiera ITS, escludendo la GDO e l’ecommerce. Quali sono, a vostro avviso, le caratteristiche che rendono la filiera italiana ancora competitiva? A.V. Oggi tutti tendono a fare tutto, ma il nostro mercato – questa almeno è la mia convinzione – è diverso rispetto alla massa: trattiamo prodotti professionali, non di consumo giornaliero, e quindi vanno veicolati e gestiti tramite professionisti. Questo non vuol dire disprezzare o snobbare il canale della GDO o dell’e24
INSTALLATORE PROFESSIONALE | N. 4 - SETTEMBRE 2021
commerce: si tratta però di canali che, approcciando direttamente l’utente finale, hanno una logica operativa e distributiva che taglia fuori il nostro interlocutore più importante, l’installatore. Crediamo quindi che la filiera professionale, tradizionalmente suddivisa in ITS e elettrica, debba essere sostenuta: dal produttore al rivenditore, all’installatore, all’utente finale, garantendo ad ogni passaggio la giusta marginalità e con il supporto di un’attività adeguata di prevendita e post-vendita. Quali iniziative di formazione avete messo in campo specificamente per gli installatori? Avete una rete di installatori partner? A.C. Sì, abbiamo gli installatori partner che ci accompagnano con Carrier e che seguiranno il nostro percorso di crescita anche su questo nuovo brand. Faremo incontri con giornate dimostrative presso i grossisti e altri eventi di formazione on site – finora purtroppo siamo costretti a fare solo incontri online, che sono molto limitanti. Stiamo poi ristrutturando e ripensando la parte di assistenza tecnica, con una struttura piramidale: la formazione dev’essere interna, con una figura specializzata per ogni gamma di prodotto, e da qui passare agli installatori più strutturati, che conoscono perfettamente il prodotto e possono farlo conoscere nei centri d’assistenza più piccoli in ogni provincia. Vogliamo coinvolgere anche i progettisti: finora non avevamo una gamma di prodotti che potesse essere di loro interesse, ma adesso abbiamo finalmente questa opportunità e avremo quindi una figura che si occuperà di coinvolgere progettisti e studi di progettazione per far conoscere il nostro prodotto. Tra settembre e ottobre stiamo organizzando un road show, composto da otto date nei territori che secondo noi hanno maggiori potenzialità e interesse. Sarà un primo step, per poi sfruttare anche il vantaggio di avere un centro produttivo in Repubblica Ceca, a circa un’ora e mezza di volo dall’Italia: vorremmo sviluppare, durante l’anno, dei momenti di formazione direttamente in sede, portando installatori partner, centri di assistenza e termotecnici a conoscere da vicino le ultime novità e il training center di Brno.
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I FILTRI DELL’ARIA NON SONO TUTTI UGUALI
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Meccanici, elettrostatici, chimici: ll’inizio della pandemia da Covid-19 si è parlato molto, quali sono le differenze tra i e non sempre a ragione, del diversi sistemi filtrazione dell’aria, ruolo che gli impianti di e come si misura la loro efficacia? climatizzazione e ventilazione possono avere nel combattere Quality (IAQ) – associato anche alla purezza dell’aria o, viceversa, nel diffondere il all’interno degli edifici, che deve essere priva o quasi virus, spesso fornendo informazioni di contaminanti di varia natura, che possono provocare non corrette e arrivando a malessere o danno alla salute, tra i quali sono compresi proporre soluzioni estreme come anche microrganismi quali insetti, batteri e virus. Una lo spegnimento degli impianti. Dal punto di vista delle strategie per l’ottenimento di una buona IAQ tecnico, è stato appurato che ventilazione, ricambio è l’induzione di aria esterna (ventilazione) al fine di dell’aria e filtrazione contribuiscono a ridurre la diluire gli inquinanti: la concentrazione dell’inquinante concentrazione di SARS-CoV-2 nell’aria e quindi nell’ambiente è infatti tanto minore quanto maggiore il rischio di trasmissione (purché tali impianti siano è la portata d’aria esterna. Dato che la ventilazione ben gestiti). Al contrario, gli spazi non climatizzati naturale risulta non costante e poco affidabile, perché possono causare stress termico e, soprattutto nei legata agli andamenti statistici delle variabili ambientali soggetti più deboli, ridurre la resistenza alle infezioni. esterne (clima), è meglio ventilare utilizzando In generale, quindi, secondo gli esperti lo spegnimento un impianto di ventilazione o un impianto di dei sistemi di climatizzazione e ventilazione non è una climatizzazione dotato di ventilazione, aumentando misura raccomandata per ridurre la trasmissione del le portate di aria esterna, cioè la quantità di aria che virus. Una cosa è però certa: questa emergenza pone l’impianto preleva dall’esterno e immette nell’ambiente tutti gli addetti del settore delle costruzioni di fronte chiuso. alla responsabilità di realizzare impianti HVAC che Di norma, infatti, l’aria condizionata immessa negli siano in grado di garantire un’elevata qualità dell’aria ambienti è costituita da una miscela di aria esterna e indoor (IAQ) e quindi un effetto positivo sulla salute. di aria “ricircolata”, cioè ripresa dall’ambiente interno, Coniugare i due imperativi di una migliore qualità fatta passare attraverso un filtro, e reimmessa nella dell’aria e di una sempre più elevata efficienza macchina che tratta l’aria (UTA, unità trattamento energetica rappresenterà la più grande sfida del futuro dell’impiantistica, anche se, vale la pena ricordarlo, non aria), dove viene miscelata con l’aria esterna, raffreddandola (in estate) o riscaldandola (in inverno). esiste “la” soluzione unica, ma tante soluzioni diverse, In questo modo si riduce la necessità di potenza declinate secondo gli schemi più adatti per ciascuna termica che l’impianto deve fornire per portarla alle differente tipologia di utenza. condizioni desiderate. È ormai dimostrato che la ventilazione meccanica contribuisce alla riduzione L’importanza della ventilazione del rischio di contagio (per grandi distanze) nei locali La ventilazione, naturale o forzata, è vista dalla gran chiusi e quindi occorre fare in modo che ci sia una parte delle persone come necessaria per il ricambio maggior ventilazione con aria esterna incrementando, dell’aria fisiologica, per respirare aria fresca. In realtà ove possibile, il numero di ricambi orari, e chiudendo sfugge ai più il concetto di qualità dell’aria – Indoor Air
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N. 4 - SETTEMBRE 2021 | INSTALLATORE PROFESSIONALE
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(nei casi in cui è richiesto) il ricircolo dell’aria, attuando inoltre un programma di manutenzione adeguato.
Filtrazione: metodologie a confronto
La filtrazione svolge un ruolo essenziale nel controllo e mantenimento di livelli di contaminazione accettabili. Con l’utilizzo di sistemi filtranti ad elevata efficienza si assicura il corretto ricambio dell’aria, poiché viene immessa aria nuova e filtrata, permettendo l’espulsione di quella inquinata e garantendo protezione anche contro le polveri sottili (PM10 e PM2,5) e i microrganismi. Il sistema di filtrazione può essere posizionato esclusivamente sulle prese d’aria esterne (Outside Air Treatment), soprattutto nel caso di ambienti outdoor particolarmente inquinati; oppure può essere utilizzato per creare zone di bypass all’interno del sistema dei condotti di aerazione (Partial Supply Air Treatment). Questo sistema è valido quando sono note le concentrazioni di inquinanti indoor e outdoor e il livello di riduzione delle concentrazioni richiesto è comunque modesto e facilmente gestibile. I risultati migliori si ottengono nei sistemi in cui si ha l’installazione di opportuni sistemi di filtrazione sugli eventuali punti di ricircolo (ammesso prima dell’emergenza Covid-19) e sopra opportuni sistemi di bypass (Full Supply Air Treatment). I filtri si caratterizzano per: • la frazione arrestata del particolato inquinante (efficienza); • le perdite di carico del flusso d’aria durante l’attraversamento; • l’intervallo di tempo tra una manutenzione (sostituzione o pulizia dei filtri) e l’altra. Esistono vari tipi di filtri: • filtri meccanici, che arrestano polveri tra 0,5 e 1 µm. 28
INSTALLATORE PROFESSIONALE | N. 4 - SETTEMBRE 2021
Sono dei materassini di materiale fibroso attraversati da aria con velocità compresa tra 1 m/s e 4 m/s. Il costo è contenuto e la perdita di carico è bassa, ma aumenta in modo rilevante con l’intasamento; • filtri elettrostatici, utilizzati per particelle tra 0,001 µm e 0,5 µm. Il campo elettrico (circa 12 kV) ionizza l’aria e la superficie del particolato contenuto in essa. Le particelle aderiscono ad una piastra carica di segno opposto in un campo elettrostatico; • filtri chimici che eliminano particolari gas o vapori, ad esempio i filtri a carbone attivo. Questi filtri sono caratterizzati da processi di adsorbimento. La filtrazione meccanica dell’aria si basa su diversi meccanismi fisici che possono avvenire singolarmente o in accoppiata. La scelta delle diverse tipologie di filtro è oggi regolata da più normative (UNI EN 10339, EN 779, UNI EN 1822) le quali permettono di definire con precisione le caratteristiche del filtro in relazione alla classe di efficienza e impiego. Senza entrare nel merito della descrizione delle diverse caratteristiche, si possono individuare in base alla norma UNI 779:2012 “Filtri d’aria antipolvere per ventilazione generale – determinazione della prestazione di filtrazione” le tre seguenti macro-categorie o gruppi: • filtri grossolani (G), detti anche pre-filtri; • filtri medi (M); • filtri fini (F). In particolare, è la norma UNI EN 1822-1 “Filtri per aria ad alta efficienza (EPA, HEPA, ULPA) – Parte 1: classificazione, prove di prestazione, marcatura” che regola l’applicazione dei filtri per l’aria ad alta e altissima efficienza e a bassissima penetrazione (EPA, HEPA, ULPA) utilizzati nel campo della ventilazione e del condizionamento dell’aria. La presa d’aria esterna non deve essere collocata in prossimità di una strada di grande traffico, di una ribalta di carico/ scarico automezzi, di scarichi di fumi o prodotti della combustione, in punti vicini a espulsioni industriali, di servizi igienici o comunque di aria viziata o contaminata, in vicinanza di torri di raffreddamento o torri evaporative, oppure a un’altezza minore di 4 m dal piano stradale più elevato di accesso all’edificio. In funzione dell’efficienza, si distingue tra filtri: • M: media efficienza; • A: alta efficienza; • AS: altissima efficienza. La proposta di aggiornamento della UNI 10339:1995 prevede nuovi valori delle portate di ventilazione che dovranno essere comprensive di una quota fissa, costituita esclusivamente da aria di apporto esterna, e di una quota dipendente dalla qualità dell’aria interna desiderata, e quindi tale da limitare le concentrazioni massime degli inquinanti critici. Oltre che da un’adeguata portata d’aria trattata, il raggiungimento della qualità dell’aria desiderata
Qualità dell’aria indoor: tre metodologie di approccio Le metodologie di approccio al problema del controllo della qualità dell’aria sono essenzialmente tre: 1. approccio prescrittivo: si prescrivono le portate d’aria minima o massima per persona (oppure per m² di superficie) in base alla categoria e alla destinazione d’uso dell’edificio (UNI 10339:1995); 2. approccio prestazionale: fissati i limiti di concentrazione degli inquinanti, le portate di aria esterna devono garantire tali limiti (questa metodologia richiede la conoscenza degli inquinanti e delle sorgenti); 3. approccio olfattivo: si limitano le concentrazioni di inquinanti in modo da ridurre la percezione olfattiva degli stessi. L’applicazione del metodo richiede la stima del carico inquinante sensoriale totale e la determinazione della portata d’aria sufficiente a contenere la percentuale di persone in soddisfatte dalla percezione dell’aria al di sotto di una certa soglia. Il danese Ole Fanger ha introdotto a questo proposito due unità di misura: l’olf, dal latino olfactus, che rappresenta la quantità di inquinanti percepibili aerodispersi da parte di una persona adulta con attività sedentaria, e il decipol, dal latino pollutio, che quantifica invece la qualità percepibile dell’aria e corrisponde alla sensazione avvertita respirando in uno spazio chiuso inquinato da un olf e sottoposto all’immissione di 10 l/s di aria pulita. Alla teoria di Fanger, il cui metodo da molti viene riconosciuto come efficace e di facile impiego, si rimprovera tuttavia un’eccessiva tendenza alla semplificazione. dipende anche dal livello di filtrazione della stessa. Da qui la definizione della classe minima di filtrazione in funzione della destinazione d’uso, del livello di qualità desiderato e del livello di qualità dell’aria esterna. Una maggiore attenzione al risparmio energetico è perseguibile contenendo le portate d’aria, in particolare quella esterna, imponendo la regolazione automatica o manuale delle portate proporzionalmente all’affollamento dell’ambiente, limitando le resistenze aerauliche, utilizzando componenti a più elevata efficienza e provvedendo alla manutenzione dei filtri.
Altri metodi di riduzione del rischio di contagio
Gli impianti a tutt’aria senza ricircolo non pongono problemi per il rischio di contagio aereo. L’aria
esterna, infatti, considerata non infetta, viene filtrata normalmente con filtri adeguati all’edificio e poi distribuita negli ambienti tramite una rete aeraulica. Gli impianti che, per motivi essenzialmente dovuti al risparmio energetico, effettuano il ricircolo dell’aria interna con conseguente miscelazione con l’aria di rinnovo esterna, possono presentare invece un maggior rischio di contagio aereo. In questo caso è necessario inserire dispositivi battericidi e lampade UV per debellare il virus presente nell’aerosol. Nel caso in cui non sia possibile intervenire in tal senso, le norme vigenti impongono la chiusura della serranda del ricircolo in modo da far funzionare l’impianto a sola aria esterna. Per impianti centralizzati si può effettuare la filtrazione antibatterica delle UTA (Unità di Trattamento Aria) sia per impianti di condizionamento
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che di ventilazione centralizzata. Oggi sono stati messi in commercio kit completi di filtrazione, sistema battericida UV e sistema di controllo della carica batterica e/o virale. Le radiazioni UV che si dimostrano efficaci per l’abbattimento dei microrganismi sono le UV-C. I raggi emessi dalle lampade germicide UV-C hanno lunghezza d’onda centrata su 254 nm che corrisponde alla frequenza di massimo effetto germicida, che permette di inattivare il 97% delle particelle di diametro 0,1 micron e del 95% delle particelle di diametro 1 micron. La filtrazione per effetto fotovoltaico si basa sulla produzione di ioni positivi e negativi che, in presenza di umidità nell’aria, producono acqua ossigenata (H2O2) che attacca e decompone il materiale organico. L’efficacia di questo dispositivo è stata verificata per i batteri (legionella), i virus dell’influenza, della SARS e altri già noti. Lo scorso giugno 2020, alcuni studi dell’Università Statale di Milano hanno dimostrato l’efficacia distruttiva dei raggi UV-C con lunghezza d’onda di 254 nm nei confronti dei legami molecolari di DNA e RNA dei virus, compreso il virus SARSCoV-2. Sono disponibili anche lampade UV inseribili
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in qualunque punto del canale d’aria ed esistono in commercio ventilconvettori muniti di lampada germicida UVC ad effetto foto-catalitico igienizzante. Oltre ai sistemi foto-catalitici sono disponibili anche sistemi ionizzanti al plasma freddo o NonThermal Plasma (NTP), detti Cold Plasma Generator, CPG. Questi dispositivi agiscono per inattivazione degli agenti patogeni attraverso scariche elettriche nell’aria che producono radicali ossidrilici H e OH che attaccano e uccidono batteri e virus. Questi dispositivi non richiedono le protezioni richieste dai sistemi fotocatalitici e possono anche essere montati su terminali esistenti, sia fancoil che UTA. Nelle UTA si possono montare a valle delle batterie fredde o a monte del ventilatore di mandata o anche all’interno dei canali di distribuzione dell’aria. Ovviamente è molto più semplice costruire nuovi impianti con inglobati i nuovi sistemi di protezione dal contagio aereo piuttosto che intervenire su impianti esistenti, quando disponibili, inserendo ex novo filtri e batterie UV, in quanto occorre tenere presenti problemi di varia natura: spazio insufficiente le nuove apparecchiature; impossibilità di inserire le protezioni per l’uomo per le radiazioni UV-C; indisponibilità di spazi per l’inserimento delle sonde UV nei canali; basso tempo di permanenza dell’aria all’interno delle UTA o dei fan coil in caso di bassi valori di ricircolo dell’aria; necessità di fermare le attività durante i lavori di refurbishment.
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SPECIALE
a cura della redazione
Trattiamola bene! Filtri meccanici, osmosi inversa, gasatura: i sistemi per il trattamento dell’acqua potabile sono sempre più diffusi in ambito domestico e commerciale. Per le spese sostenute dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2022 sarà possibile usufruire del “bonus acqua potabile” previsto dalla Legge di Bilancio 2021, un credito d’imposta del 50% valido per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica. Come funziona il bonus? E quali sono i sistemi di trattamento disponibili sul mercato?
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“Ottima è l’acqua”, cantava il poeta greco Pindaro, vissuto nel V secolo a.C., all’inizio della propria ode più famosa, la prima Olimpica. “Ottima” perché – argomenta il poeta – è l’elemento naturale superiore a tutti gli altri, come l’oro è l’elemento superiore tra tutte le ricchezze. Più di duemila anni dopo, possiamo ancora dargli ragione: l’acqua è l’elemento più prezioso che abbiamo, eppure troppo spesso tendiamo a darlo per scontato, tra sprechi e abusi quotidiani nei Paesi più ricchi, mentre ampie fasce di popolazione nei Paesi economicamente meno sviluppati hanno ancora un accesso difficoltoso a questa risorsa. Un rischio ulteriore è rappresentato dal cambiamento climatico, tutt’altro che remoto o lontano geograficamente: basti pensare che, secondo l’allarme lanciato dall’ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue) circa il 20% del territorio italiano è a rischio desertificazione. L’acqua però non è tutta uguale, e ovviamente non sempre è “ottima”: per esserlo, deve essere trattata e gestita nel modo corretto, così come devono esserlo gli impianti e le reti di tubazioni che ne consentono il trasporto. La situazione italiana, da questo punto di vista, presenta alcune peculiarità: da un lato, c’è un grave problema legato alla dispersione idrica, che potrebbe essere risolto soltanto con un complessivo intervento di ammodernamento della rete di distribuzione esistente; dall’altro, la qualità dell’acqua erogata dai rubinetti in Italia è tra le migliori d’Europa, ma nonostante ciò i cittadini italiani sono quelli che spendono le cifre maggiori per acquistare l’acqua minerale in bottiglia. Per vincolare gli stati a ridurre gli sprechi e favorire il consumo dell’acqua del rubinetto, a fine 2020 la Commissione Europea ha approvato la nuova Direttiva 2020/2184, che stabilisce limiti più stringenti per la presenza di contaminanti nelle acque, introduce un approccio di monitoraggio basato sul rischio e chiede agli Stati membri di migliorare l’accesso all’acqua per le fasce di popolazione più vulnerabili (si veda a questo proposito l’approfondimento pubblicato sullo scorso numero della rivista, a pag. 30). In attesa della conversione in legge della nuova Direttiva, a giugno 2021 è stato finalmente pubblicato il Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate che dà attuazione al cosiddetto “bonus acqua potabile”, il credito d’imposta per chi acquista sistemi utili a migliorare la qualità dell’acqua da bere e a ridurre il consumo di contenitori in plastica (vedi tutti i dettagli nel Box a pagina seguente). Si tratta di un’opportunità importante non solo per i privati cittadini, ma anche per gli esercizi commerciali e in generale tutti gli immobili adibiti ad attività di impresa, che possono beneficiare di un tetto di spesa più alto, fino a 5000 euro: pensiamo a bar e ristoranti che vogliono investire in un impianto di depurazione per offrire un’acqua del rubinetto dalle migliori qualità organolettiche ai propri clienti, oppure all’ufficio che decide di invitare i propri dipendenti a fare una scelta plastic free rinunciando alle bottigliette. Ma quali sono i sistemi agevolabili presenti sul mercato? E quali sono le loro differenze? La normativa Le prescrizioni tecniche relative alle apparecchiature per il trattamento dell’acqua destinata al consumo umano sono contenute nel D.M. 25/2012, che – a differenza del precedente decreto, il n. 443/90 – si N. 4 - SETTEMBRE 2021 | INSTALLATORE PROFESSIONALE
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SPECIALE applica sia all’ambito domestico, sia alle attività di ristorazione e dell’industria alimentare, escludendo però i trattamenti dell’acqua destinati esclusivamente all’uso di impianti tecnologici o elettrodomestici. L’obiettivo del decreto, come si legge nelle Linee Guida del Ministero della Salute, è garantire che “i trattamenti non pregiudichino la qualità delle acque, già idonee sotto il profilo sanitario, che le apparecchiature di trattamento garantiscano gli effetti dichiarati, e che l’informazione completa sugli effetti dei trattamenti sia adeguatamente fornita al consumatore”. I trattamenti presi in considerazione dal decreto non hanno carattere sanitario, ma sono finalizzati principalmente a modificare le caratteristiche organolettiche dell’acqua. La norma impone alcuni precisi vincoli ai produttori dei diversi sistemi di trattamento, che devono indicare sulle confezioni e nei manuali di istruzioni precise dichiarazioni di conformità ai requisiti legislativi, e non possono pubblicizzare nessun prodotto semplicemente come “depuratore d’acqua”, ma “solo con la precisa indicazione della specifica azione svolta” (art. 8). In più, su tutto il materiale pubblicitario e informativo deve essere
riportata in evidenza un’avvertenza che ricordi agli utilizzatori la necessità di una regolare manutenzione periodica. Per quanto riguarda l’installazione, il collaudo e la manutenzione, il decreto (art. 7) prescrive che le apparecchiature siano installate “in ambienti igienicamente idonei” e che l’installazione in linea all’impianto di distribuzione dell’acqua potabile sia realizzata con valvole di bypass “per garantire all’utilizzatore la possibilità di escludere l’uso dell’apparecchiatura senza che ciò comporti interruzione del servizio di erogazione di acqua potabile”. In seguito all’emanazione del decreto il Ministero della Salute ha pubblicato le relative Linee Guida, che sono state integrate e aggiornate tre anni dopo, nel 2015, dall’Istituto Superiore di Sanità (Rapporti ISTISAN 15/8). Le diverse tipologie di trattamento Le apparecchiature di trattamento dell’acqua disponibili sul mercato si differenziano non soltanto per la tecnologia e i processi chimici e fisici impiegati, ma anche per la tipologia di installazione e per le modalità di utilizzo: possiamo avere infatti un’installazione permanente al punto di ingresso
Il bonus acqua potabile Il bonus, previsto dalla Legge di Bilancio 2021, consiste in un credito d’imposta del 50% fino a una disponibilità di 5 milioni di euro all’anno di spesa complessiva, per le spese sostenute tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022 sull’acquisto e l’installazione di: sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare finalizzati al miglioramento qualitativo delle acque per il consumo umano erogate da acquedotti. Possono beneficiarne le persone fisiche, i soggetti esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti. L’importo massimo delle spese su cui calcolare l’agevolazione è fissato a • 1.000 euro per ciascun immobile, per le persone fisiche • 5.000 euro per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale, per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali. Come si richiede L’importo delle spese sostenute deve 34
essere documentato da una fattura elettronica o un documento commerciale in cui sia riportato il codice fiscale del soggetto che richiede il credito. Per i privati e in generale i soggetti diversi da quelli esercenti attività d’impresa in regime di contabilità ordinaria, il pagamento va effettuato con versamento bancario o postale o con altri sistemi di pagamento diversi dai contanti. In ogni caso, per le spese sostenute prima della pubblicazione del Provvedimento del 16 giugno sono fatti salvi i pagamenti in qualunque modo avvenuti ed è possibile integrare la fattura o il documento commerciale attestante la spesa annotando sui documenti il codice fiscale del soggetto richiedente il credito. L’ammontare delle spese agevolabili va comunicato all’Agenzia delle Entrate tra il 1° febbraio e il 28 febbraio dell’anno successivo al quello di sostenimento del costo inviando il modello approvato approvato dall’Agenzia tramite il servizio web disponibile nell’area riservata o i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate. Dopodiché, il bonus potrà essere utilizzato in compensazione tramite F24, oppure, per le persone fisiche non esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo, anche nella
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dichiarazione dei redditi riferita all’anno della spesa e in quelle degli anni successivi fino al completo utilizzo del bonus. Validi anche i pagamenti in contanti fino al 15 giugno Il Provvedimento specifica che l’accesso al bonus acqua potabile è possibile anche se le spese sono state sostenute in contanti, ma solo fino alla data del 15 giugno. I due vincoli – tracciabilità del pagamento (ad eccezione dei beneficiari che esercitano l’attività di impresa in contabilità ordinaria) e l’indicazione in fattura o nel documento commerciale del codice fiscale di chi richiede il credito — valgono infatti solo a partire dalla data di pubblicazione del provvedimento stesso — quindi dal 16 giugno 2021. Per le spese effettuate in precedenza, il credito d’imposta è quindi riconosciuto lo stesso, anche se i pagamenti sono avvenuti con modalità non tracciabili. In caso di mancanza del codice fiscale del richiedente, si potrà integrare la fattura o il documento commerciale che attesta la spesa, annotando il codice fiscale di chi richiede il credito.
ACQUA POTABILE
negli edifici (point of entry), al punto di erogazione (point of use), oppure un trattamento discontinuo effettuato a valle del punto di erogazione (è il caso delle caraffe filtranti, che sono anche il sistema di trattamento più diffuso). Da parte dell’utente finale, la scelta può ricadere su un determinato sistema di trattamento non soltanto in base allo scopo desiderato, ma anche per esigenze legate allo spazio a disposizione o agli interventi di manutenzione necessari. In base alla tecnologia impiegata, è possibile distinguere tra: – Filtri meccanici. Generalmente disponibili in forma di cartucce o dischi, come elementi filtranti ispezionabili e lavabili, filtri lavabili in controflusso, o filtri mono o pluri-uso rimpiazzabili. Possono essere composti in materiale sintetico, metallo, tessuto o altri materiali inerti, come sabbia o quarzite, disposti anche in multistrato. A seconda dei materiali impiegati, sono in grado di ridurre il
particolato potenzialmente presente nelle acque, in un intervallo compreso tra 1 e 150 μm. – Mezzi attivi. Si tratta di filtri costituiti da materiale adsorbente, resine a scambio ionico o materiale chimicamente attivo, solitamente contenuto in supporti inerti come dischi e cartucce che ne impediscono la dispersione. Generalmente l’impiego dei mezzi attivi è finalizzato alla riduzione del cloro residuo o altre sostanze organiche e inorganiche, per migliorare le qualità organolettiche. I mezzi più utilizzati comprendono le resine a scambio ionico e i carboni attivi. Per evitare la colonizzazione del materiale filtrante da parte di microrganismi, in molte apparecchiature viene associata al trattamento di filtrazione un’azione di disinfezione in continuo, ad esempio tramite UV o argento, o di disinfezione periodica, automatica o manuale. – Separazione a membrana. La filtrazione su membrana permette di trasferire certi componenti N. 4 - SETTEMBRE 2021 | INSTALLATORE PROFESSIONALE
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SPECIALE di una miscela, trattenendone altri, generando una soluzione purificata (filtrato) e una soluzione più concentrata (retentato), arricchita dei componenti rimossi dalle acque di origine. La membrana può essere composta di materiale organico o inorganico (ceramiche o metalli). Questa tipologia di trattamento permette di rimuovere simultaneamente diverse specie chimiche e microrganismi. A seconda del grado di filtrazione, si distingue tra: microfiltrazione, ultrafiltrazione, nanofiltrazione, osmosi inversa (quest’ultima in grado di trattenere particelle di diametro inferiore a 0,001 μm). – Dosaggio di prodotti chimici, come disinfettanti, deossigenanti, agenti riducenti e/o prodotti ad azione protettiva delle reti di distribuzione, come filmanti, antincrostanti, anticorrosivi e/o desilicanti. – Campi magnetici, finalizzati prevalentemente alla riduzione della formazione di incrostazioni (anticalcari, condizionatori o decalcificatori magnetici). – Azioni antibatteriche e disinfezione. Si distingue tra disinfettanti chimici (come cloro gassoso, biossido di cloro, ipoclorito e ozono) e agenti fisici (calore o raggi UV ). Sono utilizzati soprattutto nei processi di potabilizzazione e nella distribuzione idrica. – Gasatura, ovvero addizione di anidride carbonica, tramite un processo che solitamente comporta il raffreddamento dell’acqua, in modo da favorire il discioglimento della massima quantità di anidride carbonica.
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– Elettrodeionizzazione. Demineralizzazione delle acque tramite una separazione con membrane ionoselettive in un campo elettrico in grado di controllare la mobilità degli ioni, con modalità discontinue o continue. Il trattamento viene applicato soprattutto in processi industriali dell’industria farmaceutica, molto meno a trattamenti di acque destinate al consumo umano. Indicazioni sull’installazione Il capitolo 4 delle Linee Guida dell’Iss contiene le raccomandazioni relative all’installazione, gestione e manutenzione dei sistemi di trattamento. L’installatore, assumendo come base le indicazioni fornite dal fabbricante, deve tarare l’apparecchiatura facendo riferimento all’effettiva qualità dell’acqua da trattare, recuperando i dati al riguardo dall’ente gestore dell’acquedotto o da altri enti di controllo. In caso di pozzo privato, o di sospetto circa l’esistenza a monte o a valle dell’allacciamento che potrebbero modificare i valori di parametro forniti dall’acquedotto (come ad esempio un altro impianto di trattamento), l’installatore dovrebbe ottenere un’analisi specifica ad hoc in caso di pozzo privato o di sospetto circa l’esistenza di fattori a monte o a valle dell’allacciamento che potrebbero modificare i valori di parametro forniti dall’acquedotto. È obbligatorio, poi, verificare la presenza della marcatura CE e la corretta messa a terra dell’apparecchiatura (con conseguente
ACQUA POTABILE Acqua del rubinetto: con la pandemia crescono i consumi Aqua Italia ha realizzato un’edizione speciale della propria indagine biennale sull’evoluzione dei comportamenti dei cittadini italiani nei confronti dell’acqua potabile, per verificare eventuali modifiche nei consumi legate alla pandemia. I risultati dimostrano che la situazione pandemica ha effettivamente modificato l’attitudine degli italiani verso l’acqua del rubinetto (trattata o no), facendo registrare un aumento del 5% rispetto al 2020. Circa la metà della popolazione maggiorenne italiana (47,3%) dichiara di bere sempre/quasi sempre l’acqua potabile del rubinetto in casa/fuori casa, ma sono aumentati anche i consumatori occasionali (+6,5%), così suddivisi tra le diverse aree territoriali: Nord Ovest (50,6%), Nord Est (42,9%), Centro (54,8%), Sud (59,1%). Nel periodo di pandemia il 13,5% degli intervistati dichiara che ha iniziato a bere più spesso l’acqua del rubinetto. Nel dettaglio, si conferma la maggiore presenza di chi beve l’acqua del rubinetto sempre/quasi sempre tra i residenti nelle aree Nord Ovest (49,4%), Nord Est (57,1%) e Centro (45,1%), mentre si rileva una minore incidenza tra coloro che
vivono nel Sud (40,9%), dove risulta più alta della media la percentuale di coloro che bevono acqua del rubinetto più raramente o mai (29,5% verso una media nazionale del 25,2%). Perché bere l’acqua del rubinetto? Al primo posto tra i motivi per i quali gli intervistati dichiarano di bere acqua del rubinetto c’è l’attenzione per l’ambiente, per evitare di trasportare e smaltire bottiglie di plastica. Seguono la “comodità nel disporne”, la consapevolezza che “l’acquedotto comunale fa maggiori controlli sull’acqua rispetto ai produttori dell’acqua in bottiglia”, il “minor costo rispetto all’acqua in bottiglia” e infine la motivazione più semplice e immediata: “la bevo perché è buona”, decisamente favorita al Nord Ovest (25,7%), al Nord Est (20,1%) e al Centro (23,2%), molto meno al Sud (13,3%). Sistemi di trattamento Circa un terzo delle famiglie italiane (32,6%) possiede almeno un sistema di affinaggio dell’acqua, che permette di trattare l’acqua del rubinetto per ottenere migliori caratteristiche organolettiche.
verifica dell’interruttore differenziale), nel caso sia necessario un allacciamento alla rete elettrica per il suo funzionamento. Le apparecchiature devono essere collocate in locali idonei, lontane da fonti di calore, protette dall’azione del gelo, non esposte alla luce diretta del sole, e con la possibilità di scaricare le eventuali acque di rifiuto. Inoltre, l’installatore deve: • Accertare se il sistema può essere collegato al punto di ingresso o al punto d’uso della rete idrica di distribuzione di acqua destinata al consumo umano. • Accertare che tutti gli elementi di raccordo e/o collegamento utilizzati dal punto d’uso sino all’allacciamento delle apparecchiature siano conformi alle disposizioni previste del D.M. 174/2004 e s.m.i. Dopo l’installazione, occorre collaudare l’impianto per verificarne il corretto funzionamento e le prestazioni, certificare il corretto montaggio rilasciando la relativa documentazione al cliente, informare il cliente sulle buone pratiche di gestione e uso dell’impianto, fornire le indicazioni utili
Significativamente più alta la presenza di almeno un apparecchio nel Sud della penisola (39,3%), seguita dal Centro (33,9%), Nord Ovest (28,8%) e Nord Est (26%). Il sistema più diffuso è la caraffa filtrante (13,3%), mentre le apparecchiature per l’eliminazione del cloro/altre sostanze sono presenti nel 9,8% delle famiglie. Preoccupazione per le sostanze inquinanti In merito alla preoccupazione degli italiani nei confronti della presenza di potenziali sostanze contaminanti, come ad esempio farmaci e sostanze chimiche, che non sono state ancora normate dalla legge italiana, se analizziamo le aree di residenza della popolazione, possiamo osservare che la preoccupazione maggiore per i contaminanti come farmaci e prodotti chimici viene espressa tra gli abitanti del Sud (32,1% vs 24,7% della media della popolazione). Al contrario, coloro che risiedono nel Nord della penisola manifestano una preoccupazione più contenuta per questa possibilità (23,1% e 18,3% vs. 24,7%).
a programmare la manutenzione in funzione dell’uso. Se il cliente è un operatore del settore alimentare, sanitario o socio sanitario, bisogna indicargli di presentare la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) di installazione di un sistema di trattamento dell’acqua potabile e di aggiornare il proprio “Manuale di autocontrollo”. Per l’installazione di un’apparecchiatura che richieda la modifica dell’impianto idro-sanitario, o quando l’apparecchiatura stessa viene inserita al suo interno, e conseguentemente l’acqua trattata viene reimmessa nella rete, è sempre dovuta la dichiarazione di conformità ai sensi del D.M. 37/2008 e s.m.i. Se invece l’apparecchiatura è installata a valle di un terminale di erogazione della rete (rubinetto, bocchetta) resta l’obbligo da parte dell’installatore di garantire il rispetto delle regole dell’arte e delle istruzioni del fabbricante: eventuali malfunzionamenti della apparecchiature ascrivibili a una scorretta installazione/manutenzione, in violazione delle specifiche istruzioni indicate dal fabbricante, ricadono sotto la responsabilità dell’installatore/manutentore. N. 4 - SETTEMBRE 2021 | INSTALLATORE PROFESSIONALE
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SPECIALE che cosa offre il mercato Distributore d’acqua con filtro brevettato BWT Italia ha sviluppato una gamma completa di sistemi per l’affinamento dell’acqua, affidabili e semplici da installare, che permettono di ridurre l’utilizzo di plastica e rifiuti, facendo risparmiare chi li impiega. AQA drink 20 è il nuovo distributore di acqua fresca, frizzante e naturale, ideale per la casa e per l’ufficio. Con il suo design compatto e la possibilità di scegliere tra la versione da appoggio, sotto lavello o freestanding su colonnina, AQA drink 20 è facile da posizionare. In base ai propri gusti si può scegliere, con un semplice tasto, tra acqua a temperatura ambiente, fredda e fredda frizzante. Piccolo e facilmente adattabile agli spazi della cucina, degli uffici e delle sale d’attesa, AQA drink 20 si distingue per elevate performance e affidabilità. Insieme ad AQA drink 20 viene installato un filtro brevettato da BWT, che rimuove solidi e particelle sospese nonché odori e sapori indesiderati eventualmente presenti nell’acqua di rete. È possibile sia abbinare la scelta con un filtro Bewapur HQ con microfiltrazione e carboni attivi o un filtro MMW e disporre così dell‘esclusiva tecnologia BWT Magnesium Mineralized Water, che arricchisce l’acqua di prezioso magnesio. Ora anche magnesio e zinco: due oligoelementi che contribuiscono a irrobustire il sistema immunitario.
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Filtrazione e rubinetto 2 in 1 Tutti i sistemi di filtrazione della gamma GROHE Blue rispettano i requisiti richiesti dalla normativa per il bonus acqua potabile. La gamma comprende 3 modelli, dotati della tecnologia esclusiva di filtrazione e rubinetto 2 in 1: GROHE Blue Home o Blue Professional per filtrazione, refrigerazione e addizione anidride carbonica oppure GROHE Blue Pure per la sola filtrazione dell’acqua. GROHE Blue Home (in foto) permette di erogare dallo stesso rubinetto acqua corrente miscelata e 3 diverse tipologie di acqua filtrata: acqua naturale fresca, acqua leggermente frizzante fredda e acqua frizzante fredda. È inoltre possibile scegliere la tecnologia di filtrazione più adatta alle proprie esigenze, andando a misurare, selezionando il filtro a 5 stadi e il Magnesium + Zinco, la durezza della propria acqua e calibrando il filtro di conseguenza. Oltre a tutti i vantaggi del filtro a 5 fasi, il filtro Magnesium + Zingo arricchisce l’acqua di magnesio fino a 35 mg/l e di zinco fino a 3 mg/l. Nella versione Professional, pensata per l’ambiente office o per le famiglie numerose, GROHE Blue ha una maggiore capienza di refrigeratore, bombola CO2. Per chi invece preferisce solo l’acqua naturale, la soluzione ideale è il sistema GROHE Blue Pure, che eroga dallo stesso rubinetto acqua corrente miscelata e acqua filtrata naturale a temperatura ambiente. Il filtro ai carboni attivi migliora il gusto dell’acqua, eliminando le sostanze che ne alterano l’odore e il sapore. L’installazione è ancora più semplice: lo spazio richiesto è solo quello della cartuccia filtrante e non necessita di prese elettriche. Il sistema è disponibile in tre differenti design – anche con doccetta estraibile – e due finiture, cromata e satinata.
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ACQUA POTABILE Impianti a osmosi inversa per tutte le applicazioni L’osmosi inversa è la tecnologia di filtrazione più spinta realizzabile, che consente non solo la riduzione dei sali e delle sostanze inorganiche che costituiscono la composizione salina dell’acqua, ma anche delle sostanze organiche quali pesticidi, pirogeni, virus e batteri; in particolare nei confronti di questi ultimi è possibile raggiungere una reiezione (capacità di abbattimento) nominale del 100%. Non esiste attività industriale nella quale si possa fare a meno di un’acqua specificamente trattata; dall’acqua per caldaie, che deve rispondere a precisi requisiti chimico-fisici, alle acque di processo, che devono rispondere a ben precise caratteristiche dettate dalle esigenze produttive; le possibilità di impiego del processo di osmosi inversa possono considerarsi infinite. L’osmosi inversa trova applicazione anche in ambito civile, consentendo di migliorare e affinare le caratteristiche dell’acqua, per renderla idonea ad applicazioni domestiche e all’uso umano. Gli impianti ad osmosi inversa RO di ATLAS FILTRI ENGINEERING utilizzano componentistica di altissima qualità e sono progettati per soddisfare in maniera ottimale le esigenze di ogni cliente, sulla base dei risultati di analisi dell’acqua di origine; oltre ad una gamma standard, su richiesta ATLAS FILTRI ENGINEERING può provvedere alla fornitura di soluzioni mirate, con impianti corredati di sistemi di pre e post trattamento.
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Prevenire il calcare in abitazioni ed edifici pubblici OneFlow® di Watts è una soluzione efficiente ed ecologica per una migliore qualità dell’acqua, e rappresenta la migliore alternativa ai classici addolcitori. Previene i depositi di calcare da rubinetti, tubazioni e sistemi e, con il modello con il filtro a carboni attivi, può anche ridurre i sedimenti, l’odore e il sapore del cloro. OneFlow lavora su due fronti: da una parte preserva tutti i minerali essenziali dell’acqua che beviamo, come calcio e magnesio, dall’altra risolve i problemi dei depositi del calcare, favorendo una più lunga durata di rubinetti, docce e punti d’uso, migliorando l’efficienza del sistema idrico e i consumi. Il prodotto non richiede aggiunta di sali o prodotti chimici e non genera acque reflue. Il sistema OneFlow, oltre a prevenire la formazione di calcare in nuovi impianti, rimuove il calcare già presente nelle tubazioni utilizzando la tecnologia TAC (Template Assisted Crystallization). I granuli contenuti nella cartuccia di OneFlow attirano i minerali di calcio e magnesio presenti nell’acqua e li trasformano in cristalli microscopici. I cristalli inerti vengono trasportati dall’acqua e non aderiscono più alle superfici. Questo processo elimina il calcare e ne evita il deposito all’interno di tubi, elementi riscaldanti, rubinetti. Il filtro può essere montato a parete o a pavimento e funziona senza l’utilizzo di elettricità. È sufficiente sostituire la cartuccia anticalcare e il filtro a carboni attivi (nel modello OFPSYS), dopo un determinato periodo di tempo, o dopo un consumo massimo di acqua; in genere la durata dei filtri è di 2 anni.
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Tecnologie
d i F r a n c e s c o D i P a o l a 1, D i e g o L o f r a n o 1, M a r c o S u r r a 2
IL RAFFRESCAMENTO EVAPORATIVO A DUE STADI: VANTAGGI E AMBITI DI APPLICAZIONE Impiegato solitamente in ambito industriale, il raffrescamento evaporativo può trovare applicazione anche nel terziario e nel raffrescamento di spazi aperti
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l raffrescamento evaporativo viene da sempre utilizzato prevalentemente in ambito industriale, qualora sia richiesto un miglioramento delle condizioni ambientali interne, senza la necessità di un rigoroso controllo microclimatico, quale potrebbe derivare da determinati processi produttivi. La tecnologia è molto affidabile e presenta l’innegabile vantaggio di abbattere i costi di gestione, non basandosi su un ciclo frigorifero a compressione di fluido refrigerante, ma sul raffrescamento dell’aria immessa in ambiente, a seguito della evaporazione dell’acqua, che viene distribuita su un pacco evaporante. Nel presente articolo si illustrerà la moderna tecnologia del raffrescamento adiabatico, in grado di garantire efficienze molto maggiori che in passato e consentire applicazioni anche nel terziario e nel raffrescamento delle grandi superfici commerciali mantenendo la caratteristica di applicazione a bassissimo impatto ambientale. Infatti, il funzionamento della sola ventilazione e il modesto consumo di acqua rendono la tecnologia del tutto sostenibile e in grado di ridurre i forti consumi elettrici estivi, responsabili dei sempre più frequenti black-out per la difficoltà da parte delle società distributrici di gestire gli elevati carichi elettrici di picco dovuti prevalentemente all’uso dei condizionatori.
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Quando conviene Una delle maggiori criticità che viene attribuita al raffrescamento evaporativo è quella di non essere in grado di controllare le condizioni termoigrometriche ambientali in caso di valori di temperatura e umidità relativa esterne elevate. La tecnologia si basa sulla possibilità di umidificare un flusso di aria, e quindi l’effetto raffrescante sarà tanto maggiore quanto più grande sarà la quantità di acqua che potrà essere assorbita. Essa deriva storicamente dalle antiche torri del vento mediorientali, adottate in climi molto caldi e secchi, in cui si sfruttava il gradiente termico dato dall’altezza dell’edificio per innescare un tiraggio e una fontana per abbassare la temperatura dell’aria. La trasformazione termodinamica che subisce l’aria durante il raffrescamento evaporativo è assimilabile a una trasformazione isoentalpica, ovvero a una trasformazione in cui non varia il contenuto di energia dell’aria. Una trasformazione ad entalpia costante avviene per definizione in assenza di uno scambio diretto di lavoro o di uno scambio diretto di calore con l’ambiente: per tale ragione il raffrescamento evaporativo viene anche definito raffrescamento adiabatico. A parità di temperatura dell’aria, maggiore è l’umidità relativa ambiente, maggiore è la temperatura di saturazione adiabatica dell’aria (il limite teorico cui uscirebbe l’aria dal processo se questo fosse ideale) e minore quindi l’effetto di raffreddamento adiabatico. L’aria, a seguito del trattamento, si trova in condizioni
prossime alla saturazione. Sussiste quindi il rischio di portare acqua di condensa in ambiente, ma questo inconveniente può essere evitato con una attenta progettazione del raffreddatore adiabatico. In applicazioni di tipo industriale o nei centri commerciali, generalmente, l’aria immessa, miscelandosi con l’aria ambiente, determina una sensibile riduzione dell’umidità relativa fino a valori accettabili del 50-60%. Maggiore attenzione occorre prestare nei confronti di un’applicazione in cui il carico latente endogeno sia elevato, quale ad esempio un centro congressi, un’aula universitaria, una palestra o una discoteca, dove sono preferibili sistemi di raffreddamento tradizionali a compressione di fluido refrigerante. Differenze tra raffreddamento evaporativo diretto e indiretto Per maggior precisione è opportuno introdurre la definizione dei due differenti tipi di sistemi di raffreddamento evaporativo, che si basano su processi totalmente differenti tra loro, ma che come vedremo possono essere efficacemente integrati. Raffrescamento evaporativo diretto Il raffrescamento evaporativo diretto (DEC = Direct Evaporative Cooling), anche definito adiabatico, sfrutta il calore latente, ovvero il principio secondo il quale il cambiamento di fase di un fluido (nella fattispecie l’acqua da raffreddare che in parte evapora) sottrae energia sotto forma di calore al fluido rimanente. Nello specifico, il calore latente di evaporazione è l’energia massima corrispondente al passaggio di un fluido (l’acqua) dallo stato liquido a quello gassoso (vapore acqueo). L’aria calda esterna viene utilizzata per far evaporare l’acqua che ne abbasserà la temperatura e ne farà aumentare l’umidità relativa fino a condizioni prossime alla saturazione. Se l’ambiente ha ridotti carichi latenti, l’aria immessa si miscela con l’aria interna con una riduzione dell’umidità relativa. La più bassa temperatura raggiungibile è la temperatura a bulbo umido dell’aria aspirata, ma in pratica è leggermente superiore a causa della non perfetta efficienza del pacco evaporativo. L’efficienza di saturazione o efficienza a bulbo umido è definita come il rapporto tra la caduta di temperatura effettivamente ottenuta e la caduta di temperatura massima possibile. Le prestazioni della tecnologia di raffreddamento evaporativo diretto possono arrivare a un’efficienza di saturazione superiore al 95% con una velocità dell’aria di 2,0 m/s. La tecnologia convenzionale di raffreddamento evaporativo diretto non solo raffredda l’aria verso la sua temperatura di bulbo umido, ma produce anche acqua fredda, poiché il flusso d’acqua è in equilibrio termodinamico con la temperatura a bulbo umido del flusso d’aria che scorre attraverso la membrana evaporativa. L’efficacia del processo è ovviamente anche N. 4 - SETTEMBRE 2021 | INSTALLATORE PROFESSIONALE
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Tecnologie
Figura 1. Raffrescamento evaporativo a doppio stadio (Oxycom, 2015). Legenda: 1. Immissione aria calda e secca; 2. Aria preraffreddata; 3. Aria di rinnovo fredda e umida; 4. Aria di espulsione calda e umida; 5. Acqua fredda di ritorno dalla membrana evaporativa; 6. Acqua calda di ritorno dallo scambiatore di calore aria-acqua.
legata all’umidità relativa dell’aria esterna che viene immessa nel raffrescatore evaporativo, costituito da un setto in cellulosa, in materiale plastico o in alluminio che viene costantemente irrorato di acqua. Il processo avviene a ciclo continuo: la membrana viene mantenuta bagnata, per permettere un’evaporazione costante e l’immissione diretta nell’ambiente di aria raffreddata e umidificata. Se l’umidità relativa è elevata, il processo, che avviene a entalpia costante, non è applicabile, non consentendo una significativa riduzione della temperatura dell’aria. Per questo motivo il raffrescamento adiabatico è adottato con successo nei climi caldi e secchi. Il raffrescamento evaporativo diretto presenta il vantaggio di bassi costi di gestione e viene di solito utilizzato in ambito industriale. Tuttavia, poiché l’efficienza del sistema è strettamente legata al calore latente di evaporazione, quando l’umidità dell’aria esterna è elevata o sono presenti significativi carichi latenti interni, il sistema va in crisi. Raffrescamento evaporativo indiretto Il raffrescamento evaporativo indiretto (IEC = Indirect Evaporative Cooling) sfrutta il calore sensibile, ovvero il principio secondo il quale due corpi a differente temperatura, messi a contatto (l’aria e le alette della batteria), si scambiano calore producendo una diminuzione della differenza iniziale di temperatura tra di essi. L’entità finale della differenza di temperatura dipende dall’efficienza dello scambio (cioè da quanta superficie di batteria alettata viene in contatto con l’aria), nonché dalla massa e dalla temperatura di quest’ultima. Il processo, che utilizza uno scambiatore di calore,
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può avvenire secondo due diverse modalità: la prima si basa sempre sul raffreddamento adiabatico di una portata di aria calda che favorisce l’evaporazione dell’acqua immessa nel flusso dell’aria. Tuttavia, l’aria in questo caso non viene direttamente immessa nell’ambiente ma attraversa un recuperatore di calore in cui avviene lo scambio termico tra l’aria di immissione e quella, raffreddata adiabaticamente, in espulsione. Generalmente il processo descritto si applica alle UTA sull’aria di estrazione. Esso risente tuttavia dell’efficienza del recuperatore, del tipo statico a piastre che può raggiunge un valore del 74% secondo la vigente direttiva ErP. La seconda modalità è più efficiente e prevede uno scambio termico tra l’acqua di raffreddamento (di solito acqua di acquedotto o di pozzo) e l’aria in ingresso al raffrescatore, che viene poi immessa direttamente in ambiente. Con il trattamento evaporativo indiretto si ha un raffrescamento solamente sensibile (non cambia il contenuto igrometrico) dell’aria in ingresso. Raffreddamento evaporativo a doppio stadio Le trasformazioni fino ad ora considerate sono quella di tipo diretto, in cui una portata di acqua viene immessa nel flusso dell’aria esterna e fatta evaporare, e quella di tipo indiretto, in cui l’acqua viene immessa in un flusso d’aria poi espulso previo raffreddamento sensibile della portata dell’aria esterna in ingresso tramite un recuperatore di calore aria-aria. Il raffrescamento evaporativo più efficiente è quello detto a doppio stadio, costituito da uno stadio indiretto seguito da uno diretto (vedi Figura 1).
Lo stadio evaporativo diretto è costituito da un pacco evaporativo, formato da membrane in alluminio rivestito da idonee vernici, caratterizzato da una geometria tale da massimizzare il rapporto tra la superficie di contatto aria-acqua e il flusso di aria passante. L’aria calda esterna (il funzionamento è a tutt’aria esterna), diretta orizzontalmente, incrocia un flusso d’acqua diretto verticalmente, dall’alto verso il basso. Il contatto diretto tra aria ed acqua determina le seguenti reazioni: 1. l’aria, caratterizzata da una temperatura maggiore, cede parte del proprio calore sensibile all’acqua: tale cessione di energia determina una diminuzione della temperatura dell’aria; 2. l’acqua immagazzina l’energia proveniente dall’aria sotto forma di calore latente: esso viene utilizzato per scindere i legami che uniscono al resto del liquido le molecole d’acqua più prossime alla superficie, determinandone l’evaporazione; il processo evaporativo avviene a temperatura costante; 3. il vapore, alla stessa temperatura dell’acqua, si miscela all’aria raffreddata; 4. l’acqua non evaporata è soggetta ad una diminuzione di entalpia specifica dovuta al fatto che le molecole evaporate sono quelle caratterizzate da un contenuto
energetico iniziale superiore alla media: per questa ragione, anche l’acqua rimasta allo stato liquido, come l’aria, subisce una diminuzione di temperatura. Poiché tutta l’acqua evaporata durante il processo si miscela all’aria, il bilancio energetico complessivo è nullo: per questa ragione, questo stadio è anche definito adiabatico, ovvero a scambio di calore netto pari a zero. L’acqua refrigerata dalla membrana evaporativa (5) viene inviata allo scambiatore di calore per preraffreddare l’aria esterna prima che entri nel pacco evaporante, che viene quindi alimentato con l’acqua riscaldata di ritorno dallo scambiatore di calore (6). Da lì, avranno luogo due processi paralleli. L’aria che passa attraverso la membrana evaporativa verrà umidificata e raffreddata fino alla sua temperatura di bulbo umido (3), ma l’acqua rilascerà simultaneamente il suo calore mentre cerca di raggiungere l’equilibrio termodinamico con la superficie bagnata della membrana. Di conseguenza, tutta l’aria in uscita dal pacco evaporante avrà un’umidità relativa prossima alla saturazione, ma a temperature diverse. Poiché il sistema non scambia energia con l’ambiente circostante, il processo di raffreddamento nel suo insieme sarà comunque adiabatico, proprio come in un raffrescatore evaporativo diretto convenzionale, ma la combinazione del processo di preraffreddamento e del
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Tecnologie Pannello OXYVAP® brevettato in alluminio: antibatterico con certificato d’igiene VDI 6022, anti-corrosivo, durata maggiore di 5 anni.
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ricircolo dell’acqua tra i componenti porterà ad un gradiente di temperatura verticale nell’aria in uscita dal pacco evaporante. La metà superiore dell’aria di mandata (4) avrà un’entalpia media maggiore dell’aria aspirata, mentre la metà inferiore (3) avrà un’entalpia media inferiore. Quando la metà superiore dell’aria viene espulsa, la metà inferiore può essere utilizzata come aria di alimentazione, raggiungendo una temperatura media inferiore alla temperatura iniziale del bulbo umido, mentre viene aggiunta meno umidità rispetto al convenzionale raffreddamento adiabatico diretto. L’efficienza del pacco evaporativo è molto elevata e l’aria in ingresso può essere umidificata fino a un’umidità relativa del 96%. Siccome l’abbattimento di temperatura dell’aria è proporzionale all’aumento della sua umidità, ne discende che l’aria inizialmente più secca si raffredda maggiormente rispetto all’aria inizialmente più umida, e che più alta è la capacità di saturazione del pacco evaporativo, migliore è il risultato in termini di raffreddamento dell’aria. Lo stadio evaporativo indiretto, invece, utilizza l’acqua in uscita dallo stadio diretto, che, come abbiamo visto, ha subito una diminuzione di temperatura, per pre-raffreddare l’aria calda proveniente dall’esterno. Il processo avviene in uno scambiatore di calore, in cui l’acqua scorre all’interno di tubi, mentre l’aria proveniente dall’esterno passa tra le alettature del mantello: tra i due fluidi non vi è contatto diretto, per cui l’aria subisce un raffreddamento ad umidità assoluta costante; mentre l’acqua subisce un riscaldamento senza evaporazione. Una pompa muove l’acqua all’interno di un circuito: dal basso verso l’alto nello scambiatore di calore, dove si riscalda, e dall’alto verso il basso nel pacco evaporativo, dove si raffredda nuovamente. Lo stadio evaporativo indiretto costituisce un vantaggio notevole in termini di aumento dell’efficienza del sistema. Il processo, che in realtà avviene a monte dello stadio diretto, consente infatti di inviare al pacco evaporativo aria a una temperatura inferiore rispetto a quella esterna. L’efficienza dello stadio indiretto segue le stesse leggi dello stadio diretto: maggiore è la quantità di acqua evaporata nello stadio diretto, infatti, maggiore è il raffreddamento subito dall’acqua e migliore sarà, pertanto, la sua capacità di pre-raffreddamento dell’aria nello scambiatore di calore. Durante i processi di raffreddamento, l’aria viene prelevata dall’esterno e immessa nei locali da raffrescare per mezzo di un ventilatore azionato da un motore a commutazione elettronica (EC), che consente di modulare in continuo il numero di giri al fine di garantire la possibilità di regolazione della portata e quindi dell’effetto refrigerante. Un secondo ventilatore EC, detto “di lavoro”, è utilizzato per convogliare al dispositivo un flusso d’aria supplementare rispetto a quello immesso nei locali da raffrescare, al solo scopo di aumentare la capacità refrigerante diretta: l’aria “di lavoro” in uscita dal dispositivo viene espulsa. Il sistema deve essere dotato di un sistema
di disinfezione dell’aria che può essere costituito da un sanificatore attivo per ossidazione fotocatalitica costituito da una lampada UV e un catalizzatore all’ossido di titanio. Il passaggio dell’aria umida nel catalizzatore produce ioni ossidanti (OH-) e perossido di idrogeno (H2O2), detto comunemente acqua ossigenata, consentendo l’abbattimento totale della carica di virus, batteri e germi in ambiente. Analogamente deve essere adottato un sistema di sanificazione dell’acqua in circolo: la nebulizzazione dell’acqua deve avvenire in assenza di cariche batteriche. Considerazioni sul clima Abbiamo visto che il raffrescamento evaporativo è meno efficace nei climi con estati calde e umide quali possono essere quelle di molte località continentali. Proviamo allora a considerare due città italiane come Milano e Firenze, che hanno condizioni estive non ottimali per il raffrescamento adiabatico. Se prendiamo come riferimento i dati climatici relativi agli ultimi cinque anni, e assumiamo il periodo che va da giugno a settembre (122 giorni pari a 2928 ore), si vede che i periodi in cui l’umidità relativa supera il 60% sono di 1461 ore (49,9%) a Milano e 1346 ore (46%) a Firenze. Tuttavia, poiché la tensione di vapor saturo aumenta con la temperatura, quando l’aria è più calda (ore centrali e pomeridiane) essa può contenere una quantità di vapore più elevata in ter-
mini assoluti, per cui l’umidità relativa generalmente diminuisce. Pertanto, se analizziamo i periodi in cui contemporaneamente l’umidità ha superato il 60% e la temperatura i 30 °C, essi si riducono ad appena 3 ore per Milano e addirittura 0 per Firenze. Si può quindi concludere che per situazioni in cui il controllo della temperatura e dell’umidità relativa ambiente non sia funzionale ad esigenze di cicli produttivi o della specifica attività (es. camere bianche, laboratori, musei, etc.) che richiedano valori di temperatura ambiente molto bassi o il rigoroso mantenimento dell’umidità relativa entro range predefiniti, la tecnologia del raffrescamento evaporativo è in genere accettabile per gran parte del periodo estivo. Conclusioni Il raffrescamento evaporativo, realizzato con un sistema a doppio stadio, indiretto attraverso uno scambiatore e diretto che utilizzi un pacco evaporativo a elevata efficienza, costituisce una tecnologia ottimale per grandi ambienti, sia di tipo civile che industriale, consentendo risparmi energetici superiori all’80% rispetto ai corrispondenti sistemi a compressione di fluido refrigerante. Inoltre, esso presenta i seguenti vantaggi: • retroazione positiva: più è calda l’aria esterna e più il sistema risulta efficiente; • immissione di tutta aria esterna, con rinnovo totale dell’aria ambiente; • elevata sostenibilità ambientale per la drastica riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera; • totale assenza di fluidi refrigeranti dannosi per l’ambiente. Essi possono quindi affiancarsi, anche per utenze di tipo civile o terziario e, qualora non siano richiesti rigidi vincoli alle condizioni termoigrometriche interne, sostituirsi ai tradizionali sistemi a compressione di fluido. Bibliografia Vio M., 2008. Impianti di climatizzazione. Manuale di calcolo. Editoriale Delfino, Milano, 34-37 Cavallini A., Mattarolo L., 1988. Termodinamica applicata. Cleup Editore, Padova, 238-251 Oxycom, 2015. Oxyvap Evaporative Cooling Applications. Oxycom Fresh Air BV, Raalte, Netherlands
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Cleverclima S.r.l. Milano – Soci AiCARR Libero professionista, Rivoli (TO) – EGE civile e industriale TÜV 032-CI – Socio AiCARR
Il presente articolo è un estratto da “I vantaggi del raffrescamento evaporativo a due stadi”, pubblicato sul numero 67 della rivista AiCARR Journal. Per gentile concessione.
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Sicurezza in Bagno
in collaborazione con
di Stefano Monelli
ADATTARE L’AMBIENTE BAGNO ALLA POPOLAZIONE CHE INVECCHIA Abbattimento delle barriere architettoniche, uso in sicurezza e autonomia sono i princìpi che devono guidare la progettazione di un bagno adatto a tutte le età na delle tendenze ampiamente dibattute ed evidenti degli ultimi anni, e in prospettiva per il futuro prossimo, è il progressivo invecchiamento della popolazione. Nel nostro Paese, le persone con un’età superiore a 65 anni sono attualmente circa 13,8 milioni e rappresentano il 22,8% della popolazione. Questa percentuale è purtroppo destinata a crescere ancora fino a raggiungere il 34% in circa 30 anni. Ciò che colpisce maggiormente nel panorama del XXI secolo è il fatto di assistere a una redistribuzione demografica senza precedenti, in cui entro il 2050 la proporzione di anziani tenderà a raddoppiare, passando dall’11% al 22% della popolazione totale. Nei prossimi 5 anni, per la prima volta nella storia
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dell’umanità, il numero di individui di età uguale o superiore a 65 anni supererà quello dei bambini al di sotto dei 5 anni. Generalizzando, possiamo affermare che l’incremento della popolazione anziana sarà più evidente nei Paesi in via di sviluppo, ma soprattutto nei Paesi industrializzati il segmento di popolazione che aumenterà maggiormente sarà quello degli ultra-ottantenni, il cui numero assoluto, entro il 2050, risulterà praticamente quadruplicato. L’importanza del luogo in cui si vive Evidentemente questo, oltre ai geni, è il risultato di un miglioramento complessivo della qualità della vita e delle cure che hanno contribuito ad allungarne la durata. Come è ovvio l’alimentazione, l’attività fisica e mentale hanno
altrettanta importanza, ma non dobbiamo dimenticare che il luogo in cui si vive influenza enormemente la longevità e la qualità dell’invecchiamento. Da questo punto di vista anche la possibilità di vivere nella propria abitazione, magari adattata alle diverse esigenze nel corso degli anni, può contribuire a mantenere una buona qualità della vita fino agli ultimi giorni. Questo approccio avrebbe, peraltro, un’immediata ricaduta sulla spesa sanitaria del Paese: riuscire ad assistere le persone anziane presso la loro abitazione in collaborazione con le famiglie o con altre persone anziane più attive che offrono volontariamente aiuto alla comunità, potrebbe rivelarsi una soluzione pratica e sostenibile. Tre princìpi fondamentali Entrando nel merito, cerchiamo di capire cosa significa adattare la propria abitazione al mutare delle esigenze e dell’età, con una particolare attenzione all’ambiente del bagno, il luogo in cui, rispetto a tutto il resto dell’abitazione, il rischio di incidenti è superiore di circa l’8%, e per cui siamo più competenti perché abbiamo una lunga esperienza come azienda. Per comprendere quali possono essere gli interventi necessari che variano da luogo a luogo e tra una abitazione e l’altra, possiamo individuare tre principi da cui partire: 1) l’abbattimento delle barriere architettoniche; 2) l’uso in sicurezza; 3) la garanzia di autonomia, ovvero la riservatezza. Potersi muovere facilmente e in sicurezza in ogni zona del bagno, poterlo fare in un modo sufficientemente comodo da non essere tentati di compiere azioni che possono rive-
larsi pericolose è la verifica più importante da fare. Un ambiente bagno dove esistono gradini, come quello per accedere alla doccia, oppure ambienti troppo angusti che limitano i movimenti o non consentono l’accesso con ausili, dovrebbe essere modificato, perché, soprattutto se si vive da soli, cadere nella doccia o nel bagno può rivelarsi un’esperienza fisicamente devastante. Alcuni interventi basilari Come è facilmente intuibile il più semplice ed economico intervento in qualunque parte della casa, e in particolare il bagno, è l’installazione di una maniglia, la soluzione immediata per risolvere la questione della sicurezza. Possono essere installate più di una e con forme e caratteristiche diverse in base alla zona; le maniglie da mettere in prossimità del lavabo sono diverse da quelle per il vaso sanitario o la doccia. Per chi ha altre possibilità sia economiche sia di azione, e preferisce usare la doccia, l’installazione di un piatto a filo pavimento, privo di un bordo su perimetro rende facile l’accesso anche a un deambulatore o ad una sedia su ruote e risolve sia la necessità di sicurezza sia quella di autonomia, quindi la propria discrezione. Qualora non si voglia rinunciare al piacere di un bagno, si può prendere in considerazione l’installazione di vasche in cui sia possibile entrare grazie a una porta che, una volta chiusa, garantisce la tenuta stagna. Questo tipo di prodotti danno il vantaggio di potersi sedere e rilassarsi, ma anche di poter entrare e uscire molto più facilmente. Molti anziani usano questo tipo di vasche semplicemente perché consentono la possibilità di fare un bagno rilassante che può aiutare ad alleviare i dolori. N. 4 - SETTEMBRE 2021 | INSTALLATORE PROFESSIONALE
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Case History a cura della redazione
TUTTA L’EFFICIENZA
DELLE RINNOVABILI
Pompe di calore ad alta potenza, pannelli solari e fotovoltaici, controllo remoto: l’impianto centralizzato di un condominio nZEB alle porte di Roma dimostra che è possibile fare del bene al pianeta senza rinunciare al comfort
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Infernetto, alle porte di Roma, è stata realizzata una struttura pluriresidenziale costituita da 26 unità immobiliari e costruita con filosofia nZEB (Nearly Zero Energy Building). Fondamentale, per il conseguimento della classe energetica A, è stata l’alta potenza delle soluzioni Baxi adottate: pompe di calore ad alta potenza PBM-i, collettori solari
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SB 20+ O e moduli d’utenza Luna Sat RCZ MB.
Il progetto
Fin dall’inizio della progettazione del fabbricato, situato in via Anterivo 20 a Roma, l’esigenza principale è stata quella di costruire un oggetto architettonico dall’alto valore aggiunto grazie alla progettazione stessa. Quest’ultima aveva come obiettivo l’interazione tra il contesto urbano e il clima. Una scommessa non indifferente
nell’attuale panorama edilizio residenziale privato, dove tali fattori risultano spesso secondari rispetto al profitto economico. A Infernetto, invece, ha vinto la sostenibilità ambientale. Progettisti e costruttori non hanno voluto realizzare appartamenti soltanto ai fini della vendita, ma dotare il complesso edilizio di ben altro profilo, contribuendo per quanto possibile a vincere la grande scommessa dei nostri tempi – salvare il pianeta. È nato su questi presupposti il fabbricato di via Anterivo, terminato nel 2018, che vanta, tra le altre caratteristiche: area di accesso principale gerarchizzata; accesso all’area hall condominiale tramite una grande vetrata trasparente a tre piani, orientata a sud, con tende automatizzate che regolano l’entrata del sole e proteggono dal freddo invernale durante la notte; vetrate che si ripetono in scala minore in ogni appartamento, principalmente verso sud, con illuminazione controllata da frangisole orientabili (ingresso luce solare / ombreggiamento / oscurazione); eliminazione dell’uso di gas come combustibile; impianti centralizzati nell’intero edificio, sia per il condizionamento estivo e invernale che per la produzione di acqua calda sanitaria, con pannelli solari posati sulla copertura piana che producono energia per un solo contatore di scambio che serve i 26 appartamenti; centrale termica condominiale che alloggia i serbatoi di accumulo di acqua calda sanitaria (2.000 litri), prodotta prevalentemente dai pannelli solari termici condominiali; produzione di acqua calda e/o fredda per condizionamento e a supporto nella produzione dell’acqua calda sanitaria affidata a tre pompe di calore BAXI PBM-i 20 posizionate sul terrazzo tecnico; riscaldamento invernale a pavimento radiante e raffrescamento estivo tramite sistemi di aria canalizzati (il tutto
inserito nell’elenco di edifici analizzati dall’ENEA per il controllo degli edifici nZEB d’Italia.
Parola d’ordine: dialogo
Figura 1. La scultura esterna realizzata dall’artista Vincenzo De Moro
Figura 2. I pannelli fotovoltaici e solari termici a servizio del condominio
contabilizzato tramite satelliti d’utenza per ogni appartamento); attestato di prestazione energetica (APE) di tutti gli appartamenti: classe energetica A4; le cucine utilizzano energia elettrica per forno e fornelli a induzione. Grazie ai numerosi accorgimenti tecnici impiantistici, il fabbricato è stato
Il proficuo dialogo avvenuto fin dalla fase di progettazione tra il progettista e i tecnici ha rispecchiato perfettamente le intenzioni iniziali di assicurare la completa armonia fra inquilini, fabbricato e ambiente circostante. Costituito da 26 unità abitative, l’edificio ha una presenza formale importante perché sorge in una zona caratterizzata principalmente dalla presenza di villini a due piani. Ciononostante, si integra armonicamente con l’ambiente circostante, creando nuovi spazi fisici e concettuali che per nulla contrastano con quelli preesistenti. Il dialogo si realizza anche con il clima (l’edificio sembra “un essere vivo”, che prende il sole quando è caldo e si copre quando fa freddo) e addirittura con l’arte: una scultura esterna realizzata dall’artista Vincenzo De Moro (Figura 1) interagisce con l’interno e l’esterno della struttura offrendo un’esperienza artistica fruibile da tutti.
Il sistema adottato
La committenza aveva la neces-
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Case History in pompa di calore centralizzato composto da 3 pompe di calore da 20 kW ciascuna con funzionamento in cascata.
Sfide e difficoltà
La principale difficoltà è stata rappresentata dallo spazio ridotto nel locale tecnico che doveva alloggiare i serbatoi dell’ACS e il puffer per l’impianto, i vari circolatori e tutti i quadri elettrici necessari al corretto funzionamento. Questa problematica è stata risolta grazie a uno studio dettagliato del posizionamento dei componenti realizzato nella fase pre-installativa.
I vantaggi del sistema
sità di realizzare un impianto alimentato dalla sola energia elettrica con l’ausilio degli impianti solare termico e fotovoltaico. L’impianto doveva soddisfare la richiesta in riscaldamento, raffrescamento e produzione ACS per le 26 unità immobiliari. Si tratta di una costruzione di nuova generazione in cui si è voluto dare particolare importanza agli aspetti impiantistici ed energetici, ma anche agli aspetti domotici e alla regolazione automatica dei parametri. Si è optato dunque per un impianto centralizzato per la produzione di ACS, per il riscaldamento e per l’acqua sanitaria, e in estate per la produzione del raffrescamento, installando un sistema a pompa di calore con pannelli radianti in inverno e ventilconvettori canalizzati per l’estate. A supporto dell’impianto sono stati previsti dei pannelli solari termici e dei pannelli fotovoltaici, sempre centralizzati, per le esigenze di tutto il condominio (Figura 2). L’impianto è a pompa di calore a due tubi con satelliti per la contabilizzazione del calore. La distribuzione dell’acqua è a colonne montanti con distribuzione dal satellite all’interno dell’appartamento, divisa per la parte caldo e 50
freddo. A caldo viene utilizzato il pannello radiante e a freddo il ventilconvettore canalizzato. Il sistema di produzione caldo-freddo a pompa di calore è posto in copertura, dove è posizionata la centrale termica. All’interno della centrale ci sono anche i boiler di accumulo dell’acqua calda sanitaria alimentati dai pannelli solari termici, supportati in particolari condizioni dall’acqua calda proveniente dalla pompa di calore. Le tre pompe di calore Baxi PBM-i 20 (in cascata) sono pompe aria-acqua che lavorano con COP pari a 3.64 (Figura 3). In questo particolare caso, la soluzione più innovativa è stata probabilmente la possibilità di monitoraggio e gestione da remoto delle principali variabili del sistema (la centrale termica in pompa di calore con solare termico per ACS è monitorata quotidianamente da remoto mediante il Remote Monitoring Baxi e, verificando i parametri di funzionamento, è possibile mantenere sempre ottimale il rendimento dell’impianto e prevenire possibili guasti). Di particolare efficienza anche l’utilizzo di fonti rinnovabili per la produzione dell’acqua calda sanitaria con solare termico, oltre all’ impianto
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Figura 3. Le pompe di calore Baxi PBM-i 20
Tra i principali vantaggi forniti dal sistema installato vi sono decisamente il basso impatto inquinante della centrale termica, i ridotti costi di esercizio dovuti agli alti rendimenti dei vari componenti e l’utilizzo delle fonti rinnovabili.
Considerazioni a lavoro finito
Dopo due anni di rodaggio, si può finalmente concludere che le esigenze della committenza sono state ampiamente soddisfatte: gli abitanti del fabbricato hanno apprezzato il comfort ma anche il risparmio derivante dall’utilizzo delle moderne tecnologie e delle energie rinnovabili. In particolare, la condivisione “comunitaria” della produzione di energia elettrica fotovoltaica e dell’acqua calda sanitaria ha spinto gli abitanti a interessarsi sul modo più opportuno per utilizzare al meglio queste risorse evitando inutili sprechi. L’edificio ha dimostrato come la tecnologia, se impiegata consapevolmente da ciascuno, può realmente contribuire a salvare il pianeta. Dal punto di vista architettonico, l’impatto non ha tradito le aspettative: gli abitanti sono fieri di identificarsi con una struttura dall’identità forte, che continua a essere oggetto di ammirazione.
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News
Dal mercato
IF DESIGN AWARDS 2021: DUE PREMI PER DAB PUMPS Esybox Max ed Esybox Diver di DAB Pumps sono stati premiati agli iF Design Awards 2021, con il premio per il design di prodotto. Per DAB, in collaborazione con lo studio MacDesign, questa è la terza assegnazione dopo quella del 2013, andata a Esybox. Nelle motivazioni della giuria si legge che “Esybox Max è il sistema di pompaggio più intelligente e affidabile del mercato […] è ergonomico, facile da installare e contribuisce al risparmio energetico” e che “Esybox Diver merita il premio non solo per la sua forma accattivante ma anche per il suo approccio rivoluzionario alla pressurizzazione domestica”. Il premio ogni anno conta la partecipazione di migliaia di architetti, designer o aziende da tutto il mondo: 10.000 quest’anno gli iscritti da 52 paesi diversi. 98, invece, gli esperti internazionali di design che hanno dovuto scegliere i migliori prodotti. “Non è solo una questione di estetica o di funzionalità, per DAB il design è parte di un’idea che comunica identità di marca” – commenta Matteo Novi, Head of Group Digital Marketing & Communication di DAB Pumps. “Nel 2013, appena lanciato, Esybox ha vinto il prestigioso premio IF Design Award, diventando un riferimento per essere di fatto la prima autoclave tutta integrata in una scatola. Oggi siamo fieri di celebrare ancora questo doppio successo di Esybox Max e Esybox Diver come segno tangibile di continuità e a conferma della nostra capacità di essere sempre un passo avanti”.
Samsung Electronics Italia, Adrian Graf è il nuovo Head of Marketing Communication and Media Adrian Graf è stato nominato come nuovo Head of Marketing Communication and Media di Samsung Electronics Italia. Laureato in Economia Aziendale, specializzazione in Marketing, presso l’Università L. Bocconi di Milano, Graf vanta un consolidato know-how nell’area marketing grazie a esperienze significative in importanti realtà. In precedenza ha lavorato presso il Gruppo Bolton, in qualità di product manager per diversi brand del gruppo, nel 1998 è entrato in Plasmon, Gruppo Heinz, come group product manager e nel 2000 in Sara Lee Household & Bodycare Italia, nel trade marketing del canale farmaceutico. Nel 2001 è approdato in San Pellegrino - Nestlé Waters Italia dove ha ricoperto ruoli di crescente importanza e responsabilità per i marchi di bibite e acqua minerale del gruppo a livello regionale e internazionale. Graf continua il percorso professionale iniziato in Samsung nel 2014, ricoprendo dapprima la carica di Trade Marketing Director e successivamente, all’interno della business unit Audio Video di Samsung Electronics Italia, il ruolo di Marketing & Trade Marketing Director TV Division, dove ha contribuito a consolidare la leadership di Samsung nel settore dei TV. Con questo nuovo ruolo e riportando direttamente al Presidente Sung Taek Lim, Adrian Graf assume la responsabilità della definizione e dello sviluppo dei piani di marketing dell’azienda, della loro gestione e implementazione e delle strategie di comunicazione. Il manager guiderà la divisione che comprende l’area Marcom, l’area Crm e l’area media con l’obiettivo di innovare e sviluppare ulteriormente la relazione con i consumatori finali attraverso un approccio multicanale e grazie ad un racconto di marca incisivo e coerente.
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Mitsubishi Electric aumenta la produzione di climatizzatori in Turchia Mitsubishi Electric continuerà a investire per aumentare la capacità produttiva di Mitsubishi Electric Air Conditioning Systems Manufacturing Turkey (MACT), la prima fabbrica dell’azienda dedicata alla produzione di soluzioni per il residenziale in Europa. La nuova produzione di unità ATW inizierà ad agosto 2022 mentre quella relativa alle unità di climatizzazione per ambienti interni inizierà a ottobre. Tra le misure che verranno adottare in fabbrica ci saranno l’introduzione di attrezzature per la produzione a risparmio energetico e il trasporto elettrico. In linea con le politiche di decarbonizzazione dell’Europa, nei mercati dei sistemi di riscaldamento e raffrescamento europeo e turco si sta procedendo rapidamente alla sostituzione di unità per il riscaldamento basate su combustibili fossili con pompe di calore aria-acqua ATW. È anche aumentata la richiesta di unità di climatizzazione indoor a causa dei protocolli imposti dalla pandemia ed è stato stimato che questa esigenza aumenterà anche in futuro. Mitsubishi Electric intende soddisfare questa richiesta del mercato turco ed europeo realizzando nuove unità ATW ed espandendo l’attuale produzione di climatizzatori per il raffrescamento/riscaldamento indoor.
UNO SHOWROOM VIRTUALE DEDICATO AL MONDO AIR SOLUTION LG LG Electronics ha lanciato uno showroom virtuale interattivo, LG HVAC Virtual Experience, per permettere ai propri clienti di scoprire la gamma di soluzioni HVAC destinate al mercato europeo. All’interno della piattaforma online i visitatori possono scegliere tra diverse tipologie di spazi per uso commerciale o abitativo: appartamenti, case indipendenti, uffici, negozi e hotel. I visitatori possono muoversi liberamente all’interno dell’ambiente 3D ottenendo, dove desiderato, informazioni aggiuntive – in lingua inglese – sui prodotti, come specifiche tecniche, caratteristiche, video e casi di studio per ogni modello. Lo showroom virtuale permette inoltre di conoscere i dettagli e le tecnologie “dietro le quinte”. Cliccando i pulsanti Airflow e Piping, i visitatori possono capire come circola l’aria in un climatizzatore o in un purificatore d’aria e come i tubi dirigono l’acqua e il refrigerante attraverso un sistema. È possibile anche modificare virtualmente le modalità operative e osservare come cambia il flusso d’aria da un condizionatore all’altro. LG HVAC Virtual Experience offre insomma una panoramica approfondita delle ultime soluzioni HVAC dell’azienda per diverse tipologie di ambienti, aiutando i consumatori a capire quali siano le più adatte alle proprie esigenze.
Economia circolare, IVAR dona 7 kit solari termici a sostegno dei più fragili IVAR ha dato vita a un nuovo progetto di economia circolare in collaborazione con la Cooperativa sociale Cauto, che realizza progetti di innovazione sociale dialogando con molti attori del territorio. Alcuni kit solari termici, perfettamente funzionanti e non più in utilizzo in azienda, saranno donati a Missionland ONLUS e Fondazione Renato Grandi, andando a sostegno dei più fragili e favorendo, allo stesso tempo, la riduzione dell’impatto ambientale. “Quando è possibile aderiamo volentieri a progetti di economia circolare. Lo facciamo spesso con beni e prodotti che non sono più funzionali per la nostra attività quotidiana: piuttosto di smaltirli, preferiamo regalarli a strutture e associazioni in cui possano essere ancora utilizzati. Cauto ha individuato due progetti importanti in situazioni di forte disagio e noi non possiamo che essere felici di aver contribuito a migliorare, per quanto possibile, le condizioni di vita di queste persone in difficoltà,” ha commentato Paolo Bertolotti, CEO di IVAR SpA. N. 4 - SETTEMBRE 2021 | INSTALLATORE PROFESSIONALE
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News
Dal mercato
#HANSFACTOR, LA NUOVA CAMPAGNA DI HANSGROHE PER I 120 ANNI Dopo “WaterTunes”, l’album electro-pop composto da suoni originali generati dall’acqua, e la campagna di comunicazione “Guidiamo il Ritmo dell’Acqua. Dal 1901”, hansgrohe ha lanciato una nuova iniziativa per festeggiare il proprio centoventesimo anniversario: si tratta della campagna di comunicazione #hansfactor, finalizzata a descrivere le caratteristiche che hanno determinato il successo dell’azienda. “Non perdere mai la curiosità e mettere sempre in discussione lo status quo, agendo in modo responsabile e mettendo le persone al primo posto: ecco cosa significa #hansfactor. Con i nostri prodotti orientati all’innovazione, non solo stabiliamo il ritmo dell’acqua, ma continuiamo anche a dettare tendenze e nuovi standard al di fuori del bagno”, spiega Marc André Palm, Head of Global Brand Marketing di hansgrohe. Come forza motrice di innovazione, l’#hansfactor attraversa tutta la storia del marchio: dalla prima doccetta con la maniglia in porcellana, la prima asta doccia Unica, il soffione Mistral Eco, che riduceva il consumo d’acqua del 50%, fino ai progetti più recenti, come il calcolatore di risparmio idrico che calcola il risparmio potenziale d’acqua e di denaro che si può ottenere scegliendo i prodotti hansgrohe con tecnologia EcoSmart e CoolStart, l’iBox – che permette di convertire e aggiornare il bagno in qualsiasi momento senza dover scegliere un set di finitura doccia in anticipo – e infine la nuova collezione doccia Pulsify, con il suo getto PowderRain. La campagna #hansfactor è stata lanciata a livello internazionale, Italia compresa, sui social media – Instagram e Facebook per l’Italia – con video trailer creativi dedicati alle pietre miliari del brand e brevi clip motivazionali sulla forza innovativa.
Condizionatori a noleggio per aziende e professionisti Il noleggio è da sempre una valida alternativa all’acquisto di oggetti e macchinari che rischiano un’obsolescenza precoce. Hitachi Cooling & Heating offre ai propri rivenditori la possibilità di prendere a noleggio anche un sistema di climatizzazione, grazie alla partnership con Never Buy, un marketplace interamente dedicato al noleggio operativo per le partite IVA di tutte le categorie di asset e in particolare di beni strumentali. Il noleggio di un sistema di climatizzazione Hitachi Cooling & Heating può essere gestito direttamente attraverso la piattaforma: il canone mensile varia tra i 12 e i 60 mesi, compreso il costo di installazione, garanzia e servizio di manutenzione. La rete di partner Hitachi Cooling & Heating può a sua volta attivare il servizio ai propri clienti, aziende anche di piccole dimensioni e partite IVA, in modalità on demand. “Il nostro ruolo non si esaurisce solo con lo sviluppo di 54
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sistemi di climatizzazione evoluti, anzi. Crediamo sia sempre più importante attivare iniziative in grado di sostenere i nostri partner nelle loro attività quotidiane”, ha spiegato Paolo Caimi, Marketing Manager per l’Italia di Hitachi Cooling & Heating. “Il servizio di noleggio operativo è stato pensato proprio per rispondere all’esigenza attuale di contenimento dei costi, particolarmente sentita in questa fase economica, e di offrire una significativa opportunità ai nostri partner commerciali. Attraverso Never Buy i rivenditori incassano subito il totale della vendita, pur mantenendo un esclusivo rapporto con il cliente per tutta la durata del contratto. A fine noleggio, il rivenditore rientrerà in possesso del bene e avrà la possibilità di rivenderlo al cliente in via definitiva a un costo irrisorio o di riutilizzarlo, ottimizzando ulteriormente i profitti e contribuendo a un modello di economia circolare”.
VALSIR: UN EVENTO SPECIALE PER I COLLABORATORI CON 20 E 30 ANNI DI ANZIANITÀ Anche se rappresenta oggi una potenza industriale in grado di competere ai più alti livelli in più di 100 Paesi nel mondo, Valsir rimane fedele ai valori che hanno tratteggiato, a partire dal 1987, una storia più che trentennale di crescita costante e continui successi. Tra questi valori, la consapevolezza dell’inestimabile valore dei propri collaboratori. Ne sono testimonianza non solo l’ampio programma di welfare aziendale e le concrete occasioni di crescita professionale offerte a tutti i dipendenti di Valsir, Oli, Marvon e Alba, ma anche il rapporto di reciproco rispetto e fiducia che lega collaboratori e vertici aziendali. A confermarlo è anche l’evento che il Gruppo valsabbino ha voluto dedicare ai dipendenti che sono parte della famiglia e della storia aziendale da 20 e 30 anni. Nel pieno rispetto delle norme per il contenimento dell’emergenza Covid-19, la cerimonia che si è tenuta nello showroom di Roè Volciano ha visto 46 collaboratori – accomunati dal loro ingresso in Valsir, Oli e Marvon negli anni 1989/1990 e 1999/2000 – chiamati sul palcoscenico per ritirare il premio alla carriera, e per ricevere le congratulazioni dei vertici del Gruppo. Per quanto riguarda invece i dipendenti di Alba, la premiazione ha avuto luogo nella sede aziendale di Rodengo Saiano (BS), dove sono stati altri 3 i collaboratori del Gruppo ad ottenere il meritato riconoscimento.
TOSHIBA SCEGLIE VENEZIA PER PRESENTARE HAORI, IL CLIMATIZZATORE CON IL “VESTITO” Toshiba ha scelto la magnifica cornice della Scuola Grande di Santa Maria della Misericordia, a Venezia, per presentare ad architetti, interior designer e giornalisti il nuovo HAORI, l’ultimo arrivato nella gamma residenziale dell’azienda giapponese: un climatizzatore split caratterizzato dalle linee arrotondate e dall’esclusivo rivestimento in tessuto personalizzabile (grazie alla partnership con Rubelli), che permette di “vestire” l’unità interna con l’abito più adatto. Il nome del prodotto richiama appunto quello di un abito: deriva dagli Haori, le giacche di seta tradizionali indossate in Giappone sopra il kimono. Premiato agli iF Design Award 2021 per le sue “linee eleganti ed essenziali”, HAORI rappresenta un deciso tentativo da parte di Toshiba di introdurre nella propria offerta un prodotto capace di distinguersi innanzitutto per le caratteristiche estetiche, pur senza rinunciare alle performance tecniche. L’azienda guarda quindi soprattutto al mondo degli architetti e degli interior designer, che potranno offrire ai propri clienti più esigenti un climatizzatore che svolge a tutti gli effetti la funzione di un complemento di arredo. HAORI utilizza il refrigerante R32 a basso impatto ambientale, ottenendo la classe di prestazione energetica A+++/A+++ anche in condizioni di carico parziale: il sistema raggiunge un SEER di 8,6 (efficienza energetica stagionale in raffrescamento) e uno SCOP di 5,1 (efficienza energetica stagionale in riscaldamento). Il compressore rotativo e la tecnologia inverter di Toshiba consentono di regolare accuratamente la capacità di raffrescamento e riscaldamento in ogni condizione di utilizzo. Le unità interne sono compatibili sia con unità esterne di tipo monosplit che di tipo multisplit di Toshiba e possono essere montate rapidamente grazie a un sistema di installazione ottimizzato. “È un prodotto particolare: siamo un’azienda che finora si è rivolta sempre al professionista e al tecnico, senza mai avvicinarsi troppo al mercato residenziale”, ha spiegato Daniele Spizzotin, General Manager di Toshiba Clima. N. 4 - SETTEMBRE 2021 | INSTALLATORE PROFESSIONALE
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Novità prodotti La seduta per una doccia in totale sicurezza
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A Cersaie 2021 Ponte Giulio presenta gli accessori dell’“Area Shower”, tra cui le sedute e il box doccia ad ante sdoppiabili della collezione HUG completate dalla colonna doccia di sicurezza SOLO. Il sedile doccia in acciaio inox, alluminio e poliuretano, è stato concepito per rispondere a qualunque esigenza di installazione. Sono state previste tre diverse versioni per altrettante metodologie di fissaggio. Di queste due prevedono un ancoraggio per mezzo di piastre fisse, la terza prevede una piastra rimovibile che consente la possibilità di togliere il sedile all’occorrenza. Disponibili nelle stesse tre finiture standard – Bianco segnale, Grigio grafite e Rosso corallo – anche lo sgabello e la sedia con braccioli, idrorepellenti e dotate di un foro ovale nel centro per migliorare la presa e per consentire all’acqua di defluire. www.pontegiulio.com E SAI 1 CER 202. 22 PADAN D ST 0-B9 A1
Essenzialità contemporanea Il mondo del design è sempre alla ricerca di nuove forme e idee all’avanguardia. Rubinetterie Treemme risponde a questa esigenza proponendo soluzioni originali, innovative e allo stesso tempo funzionali come Watertube che, in occasione della fiera bolognese, entra ufficialmente nel catalogo dell’azienda. Caratterizzata da linee essenziali e arrotondate che ricordano appunto un “tubo dell’acqua”, la collezione di rubinetti e soffioni doccia Watertube porta la firma del designer Massimiliano Braconi, è una collezione completa di rubinetti e soffioni doccia contraddistinta da un design davvero innovativo nel suo genere. “Per Watertube mi sono lasciato ispirare dalle classiche fontane pubbliche del passato, quelle dalle quali l’acqua scrosciava attraverso un semplice tubo di rame. Ho voluto ricercare l’essenza primitiva di quella purezza visiva, regalandola a un prodotto moderno perfetto per un bagno contemporaneo e industriale”. Così Massimiliano Braconi racconta l’origine del progetto. Realizzata in acciaio, la collezione è disponibile in tutte le finiture PVD. www.rubinetterie3m.it
Scaldasalviette minimale in acciaio al carbonio verniciato FEDERICA è il nuovo scaldasalviette a marchio Cordivari che coniuga estetica e funzionalità nell’ambiente bagno, composto da due collettori verticali che sostengono i corpi radianti disposti in gruppi omogenei in grado di fungere da utili porta-asciugamani. Grazie ai suoi elementi radianti dal diametro di 38 mm, FEDERICA è uno scaldasalviette dal design minimal e dallo stile vigoroso, pur mantenendo una linea elegante ed essenziale. Il termoarredo è reversibile e offre la possibilità di essere posizionato assecondando le necessità d’uso e l’ergonomia di ciascun ambiente bagno. L’allacciamento con interasse 50 mm assicura un’installazione ordinata e compatta. La qualità di realizzazione, la pulizia delle saldature e il processo di verniciatura garantiscono un’elevata affidabilità. Il design del circuito termico garantisce rese molto elevate. FEDERICA è personalizzabile in oltre 80 colori, tra tinte lucide, opache e materiche. www.cordivari.it 56
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Pompa per lo smaltimento di concentrati acidi Sanicondens Eco di Sanitrit, marchio di SFA Group, è la pompa specificamente progettata per lo smaltimento di concentrati acidi da caldaie a gas e altre apparecchiature come banchi refrigeranti, climatizzatori, cassette aria condizionata e deumidificatori. Nel caso di caldaie a gasolio, è possibile usare Sanicondens Eco con l’aggiunta di Sanineutral o Sanineutral Mini. Le sue dimensioni compatte e la silenziosità (< 45 dB(A)) permettono una installazione facile e discreta. Da settembre 2015 è diventato obbligatorio installare solo caldaie a condensazione che permetteranno un notevole risparmio energetico e lo sfruttamento dell’energia rinnovabile. Tuttavia queste nuove caldaie provocano la formazione di acque acide di condensa che dovranno essere smaltite in maniera sicura. Per venire in aiuto di questo problema, Sanicondens Eco permette di convogliare le acque di condensa verso gli scarichi in modo efficiente. www.sanitrit.it Caratteristiche tecniche Scarico verticale max (m) Scarico orizzontale max (m) Portata (l/min) Dimensioni (lxpxh) (mm) Indice di protezione
4,5 6 6,21 260 x 135 x 170 IP 20
Trattamento antiscivolo “invisibile” Possiamo dire addio a tappetini gommati con ventose o pedane in legno: BetteAnti-Slip Sense è il nuovo trattamento antiscivolo “invisibile” proposto da Bette, che non si percepisce al tatto né alla vista, ma si attiva quando entra in contatto con l’acqua e il peso corporeo: la superficie del piatto doccia o della vasca diventa ruvida e si ottiene l’effetto antiscivolo. L’effetto è ottenuto attraverso una tecnologia esclusiva applicata all’acciaio al titanio vetrificato, con un processo sviluppato interamente da Bette. Si tratta di un optional che può essere richiesto in fase di ordine del prodotto, sia vasca che piatto doccia. Esteticamente è invisibile e non mostra alcun elemento che potrebbe risultare di disturbo alla vista. La resistenza allo scivolamento è stata certificata dall’istituto tedesco LGA Bautechnik GmbH di Norimberga e testata in laboratorio (nella foto: il piatto doccia BetteAir). www.my-bette.com
Sistemi di scarico insonorizzati Per la riduzione delle fonti sonore di un impianto, Geberit propone due prodotti: Silent-PP (nella foto), un sistema di tubazioni multistrato ideale per le diramazioni al piano, e Silent-PRO, tubazioni ad elevato potere fonoisolante studiate per le colonne di scarico montanti (75, 90, 110 mm). Le tubazioni Geberit Silent-PP garantiscono una minor propagazione dei rumori di scarico grazie all’ottimizzazione idraulica dei raccordi e alla costruzione a 3 strati di materiale minerale. Il primo, bianco, facilita l’ispezione interna, quello intermedio, grigio, costituisce la struttura della tubazione, mentre il terzo, nero, lo protegge dai raggi solari. Geberit Silent-PRO presenta un potere fonoassorbente superiore dovuto al notevole peso, esito di una speciale miscela di materie plastiche addizionate di sostanze minerali. Silent-PP e Silent-PRO sono entrambi sistemi a innesto, che non richiedono attrezzature particolari per la loro installazione. Grazie al basso coefficiente di dilatazione dei tubi, non è più necessario compensare l’allungamento o l’accorciamento con particolari accorgimenti, o con altri prodotti come un manicotto di dilatazione. Su ogni raccordo sono presenti delle tacche ogni 30 gradi che consentono di allineare facilmente i componenti, a cui si aggiunge un anello di battuta per assicurare la giusta profondità di innesto e una maggiore protezione da eventuali graffi. Le guarnizioni dei tubi e dei raccordi sono in EPDM e questo assicura migliori prestazioni e una maggiore durata nel tempo rispetto a guarnizioni costituite da altri tipi di polimeri. www.geberit.it
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Novità prodotti Il climatizzatore diventa WiFi ready grazie al modulo integrabile Disponibile come accessorio, il nuovo modulo WiFi può essere integrato nei climatizzatori Vaillant trasformando lo smartphone o il tablet in un sistema di controllo a distanza: la gestione avviene tramite l’app gratuita Ewpe Smart, che consente l’accesso multiplo e la gestione di tutte le unità presenti. Il modulo WiFi Vaillant ha ricevuto il VDE Smart home label Certificates, certificazione che garantisce i criteri chiave di sicurezza e gestione dei dati dei sistemi connessi, per offrire il comfort più smart in totale sicurezza. La linea climaVAIR exclusive di Vaillant permette di raggiungere la temperatura desiderata in breve tempo grazie alla funzione Turbo e consente una distribuzione armoniosa dell’aria fresca, grazie all’oscillazione dei due deflettori, verticale e orizzontale. Lo ionizzatore attivo presente nell’unità interna purifica l’ambiente, mantenendolo fresco, privo di odori, batteri e spore di muffa. Tra le altre funzioni: X-Fan rimuove l’umidità dallo scambiatore interno, prevenendo la formazione di ruggine e batteri; funzione I Feel permette di rilevare e ottimizzare la temperatura ambientale utilizzando il sensore presente nel telecomando; Quiet riduce al minimo la rumorosità; Auto-sbrinamento intelligente; Sleep – durante le ore notturne il climatizzatore aumenta automaticamente o diminuisce la temperatura impostata di 1-2ºC ogni ora per le prime due, fino a spegnersi dopo 5 ore. Grazie al gas refrigerante R32, alla tecnologia inverter 3D e alla valvola di espansione elettronica è possibile raggiungere una classe energetica in raffrescamento fino ad A+++ (SEER fino a 8,5). 4 sono i modelli monosplit disponibili, con potenze in raffrescamento da 2,7 kW a 7 kW.. www.vaillant.it
Soluzione a incasso salvaspazio per pompa di calore Panasonic presenta una nuova soluzione da incasso compatibile con la pompa di calore Aquarea. Il suo vantaggio principale è la facilità di installazione, resa possibile dalle dimensioni compatte (solo 36 cm di profondità). La versione base comprende l’unità interna della pompa di calore, un bollitore da 160 litri e la valvola by pass tarabile. La soluzione più completa invece include la versione base con l’aggiunta di un puffer di acqua tecnica con una zona diretta. Per esigenze impiantistiche particolari, come ad esempio l’utilizzo di due terminali a temperature differenti dell’acqua (radiante a bassa temperatura, termoarredi ad alta temperatura), è disponibile un ulteriore kit che prevede una zona miscelata. In funzione della classe energetica dell’abitazione, le potenze da 3 a 16 kWt permettono di soddisfare molteplici esigenze, dal monolocale al quadrilocale sino alla villetta. La soluzione da incasso è compatibile sia con Aquarea Alta Connettività che con Aquarea T-CAP. Le possibilità di installazione sono diverse: all’esterno, incassata nel muro perimetrale dell’abitazione, o al suo interno come in un ripostiglio, in un corridoio, in corrispondenza di un balcone, in un complesso condominiale. Tutta la linea Aquarea può essere gestita attraverso le piattaforme Aquarea Smart Cloud e Aquarea Service Cloud, riservate rispettivamente all’utente finale e al tecnico della manutenzione. www.aircon.panasonic.eu
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Il kit per facilitare l’installazione di un sistema ibrido
Sistema di VMC completo e modulare FITT Agix® è il sistema completo e modulare, silenzioso e performante, che si adatta a ogni condizione di installazione per offrire le migliori soluzioni di VMC a doppio flusso. Certificato da Kiwa secondo la norma europea EN 17192:2019, garantisce qualità, sicurezza e massima durata dell’impianto di VMC nel tempo. FITT Agix® è realizzato con tubazioni in HDPE a doppia parete, flessibili e con raggi di curvatura estremamente ridotti, in grado di adattarsi facilmente al percorso di posa in cantiere, aggirare eventuali ostacoli e limitare – o perfino evitare – l’utilizzo di raccordi, diminuendo così il rischio di perdite di pressione. Le tubazioni, trattate con Sanitized®, garantiscono un abbattimento pari al 99% della carica batterica comunemente presente sulla superficie interna dei condotti e prevengono la formazione di batteri e funghi. Grazie alla tecnologia Clean Air System, FITT Agix® non emette sostanze nocive nel circuito d’aria e garantisce silenziosità in esercizio. Le griglie e le valvole di diffusione in metallo, con diversi design e finiture, si adattano ad ogni stile di progettazione e sono disponibili in 3 taglie. Le unità di ventilazione possono essere installate sia verticalmente che orizzontalmente, a parete oppure nel controsoffitto. Sono complete di pannello touch screen con controllo Wi-Fi e hanno la possibilità di essere comandate da smartphone, tramite app dedicata. Possono, infine, lavorare in bypass e sono dotate di motori brushless silenziosi ed efficienti. agix.fitt.com
Baxi ha lanciato un nuovo accessorio, il kit Hybrid Auriga, pensato per facilitare la riqualificazione energetica di impianti di riscaldamento e produzione di ACS pre-esistenti in appartamenti, abitazioni singole e villette. Insieme a una caldaia a condensazione della gamma Luna Duo-tec E e a una pompa di calore monoblocco Auriga, il kit permette di creare un sistema “Factory Made” con le stesse caratteristiche di un sistema ibrido. Dall’integrazione di diverse tecnologie (pompa di calore aria/acqua e caldaia a gas a condensazione), il Kit Hybrid Auriga crea un sistema integrato in un’unica soluzione dalle dimensioni compatte. Il sistema ibrido consente di ottimizzare l’economia di esercizio, prediligendo il migliore generatore di energia in una data situazione (sulla base delle condizioni meteo-climatiche e di impianto presenti) e andando a richiedere energia alla caldaia solo durante i periodi più freddi dell’anno, o quando la pompa di calore non riesce a soddisfare le richieste dell’impianto. Il kit si caratterizza per la facilità di installazione (non sono necessarie opere murarie né spostamenti dei raccordi idraulici), per la compattezza (è alto solo 18 cm, 21 cm con kit di estensione chiusura inferiore Luna Duotec E), per la presenza di filtro defangatore magnetico, sonda esterna e pannello comandi digitale remoto con display LCD a colori retroilluminato forniti di serie, pompa di circolazione ad alta prevalenza per circuito secondario e compatibilità con caldaie della gamma Luna Duo-tec E (1.12, 1.24, 1.28, 24, 28, 33) e pompe di calore aria-acqua monoblocco inverter Auriga da 7 e 9 kW. Il nuovo sistema ibrido Baxi viene gestito da Think easy 2.0, un’interfaccia che permette di gestire l’impianto e monitorare il corretto funzionamento di tutti i componenti idraulici ed elettrici massimizzando il funzionamento della pompa di calore per il raggiungimento del miglior comfort ambientale. www.baxi.it
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L’installatore NON PROFESSIONALE Notizie di cronaca e curiosità
L’impianto di aspirazione fa troppo rumore: minacciate negoziante e figlia MACERATA — Capita spesso che le unità di climatizzazione troppo rumorose siano causa di diverbi, anche molto accesi, tra condomini e vicini di casa. In questo caso, raccontato dal Resto del Carlino, dalle parole si è passati ai fatti un po’ troppo in fretta: una donna, già indagata per reato di stalking condominiale, ha aggredito la titolare di un negozio presente nella stessa via del centro storico in cui è residente. Motivo: un impianto di aspirazione a vortice installato nel negozio, giudicato evidentemente troppo rumoroso. La figlia 20enne della commerciante è addirittura stata ricoverata in ospedale, a fine giugno, per lo stress psicofisico dovuto alle molestie e minacce ricevute dalla donna. A quanto pare, l’installazione dell’impianto era stata approvata da tutti i condomini – interpellati in merito – a eccezione della donna in questione, che si è appellata innanzitutto all’amministratore del condominio. Nonostante l’impegno della negoziante a mantenere spento l’impianto durante la notte, la donna avrebbe aggredito più volte la negoziante e la figlia, recandosi anche sotto casa loro (in un altro comune). Ora le due vittime si sono rivolte agli avvocati per diffidare la donna dal continuare con questi comportamenti.
Abbandona il vecchio condizionatore per strada: multa da 1200 euro FIRENZE — Non smaltire correttamente il vecchio condizionatore può costare una multa – giustamente – molto salata: è successo di recente a un cittadino fiorentino di 60 anni, che in maniera sconsiderata ha abbandonato il motore di un condizionatore nei pressi di piazza Leopoldo a Firenze. Per sua sfortuna è stato rintracciato dagli agenti del reparto di Rifredi e dagli ispettori ambientali di Alia – l’azienda che si occupa, tra le altre cose, della gestione del ciclo dei rifiuti nel capoluogo toscano – e ha ricevuto una multa di 1200 euro. È stato possibile rintracciare il responsabile dell’abbandono del rifiuto grazie alla testimonianza di un residente, che ha assistito “in diretta” alla scena ed è riuscito ad annotare parzialmente il numero di targa del 60enne, segnalandolo alla polizia municipale. Ricordiamo che il vecchio condizionatore va portato in un apposito centro di raccolta per rifiuti RAEE o, in caso di sostituzione, consegnato al rivenditore o all’installatore con il meccanismo del “ritiro 1 contro 1”.
Incendio al reparto di malattie infettive: è colpa del condizionatore
PESARO — Attimi di paura all’ospedale di Muraglia, in provincia di Pesaro, quando nel reparto di malattie infettive è scoppiato un incendio, attorno alle 17.30 dello scorso 25 agosto. Fortunatamente nessuno si è fatto male e non è stato neanche necessario evacuare il reparto, grazie all’impiego degli estintori e all’intervento dei vigili del fuoco. Le fiamme si sono originate da un condizionatore, forse per un cortocircuito o per surriscaldamento.
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Installa una caldaia all’insaputa del datore di lavoro, ma viene scoperto PAVIA — Un tecnico 47enne residente a Como è stato denunciato a inizio agosto per aver installato abusivamente una caldaia all’insaputa del proprio datore di lavoro. Dipendente di una ditta del pavese, l’installatore aveva finto di lavorare per conto dell’azienda, fornendo addirittura dei documenti falsificati come garanzia. La sua “copertura” però è saltata, quando il cliente presso la cui abitazione era stato fatto il lavoro, nel comasco, ha chiamato l’azienda per ricevere la certificazione di conformità della caldaia, scoprendo – immaginiamo, con un certo sgomento – che di quell’installazione la ditta non sapeva nulla.
Il protagonista di Final Fantasy X? Doveva essere un idraulico ROMA — Si sa, la figura dell’idraulico ha una certa fortuna nel mondo dei videogiochi, a partire dal celeberrimo Super Mario. Ma anche Tidus, il protagonista di Final Fantasy X – decimo capitolo di una delle serie di videogiochi di maggior successo della storia, risalente al 2001 – doveva essere un idraulico. La notizia è stata data dal sito specializzato Famitsu, e arriva direttamente dallo sceneggiatore Kazushige Nojima, che ha partecipato alla realizzazione del videogioco. Per la precisione Tidus avrebbe dovuto essere un idraulico subacqueo, e nelle prime illustrazioni indossava una tuta da lavoro. Poi il team creativo ha deciso di trasformarlo in un giocatore di Blitzball, sport acquatico praticato nell’universo del gioco.
Ladri di rame in azione: rubano le grondaie e… una caldaia RAVENNA — Il rame è un metallo molto ambito e spesso oggetto di furti da parte di bande specializzate in questa tipologia di azione criminale. Nella maggior parte dei casi a farne le spese sono il traffico ferroviario e le reti di distribuzione elettrica, tanto che esiste un Osservatorio nazionale sui furti di rame formato da FS, Telecom Italia, Enel e Federazione delle imprese elettriche ed elettroniche. Non mancano però anche i furti in ambito domestico: lo scorso maggio, a Voltana, in provincia di Ravenna, un gruppo di ladri ha sottratto quattro pluviali in rame da una casa disabitata, e poi ha pensato di spingersi oltre staccando dal muro e caricando di peso su un furgone una caldaia. Come racconta Luigi Scardovi sulle pagine del Resto del Carlino, si tratta probabilmente della stessa banda che ha preso di mira un’altra casa disabitata nella stessa zona, sottraendo questa volta alcuni vecchi termosifoni in ghisa.
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