Installatore
PRIMO PIANO DIRETTIVA CASE GREEN: OSTACOLO O OPPORTUNITÀ?
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L’INSTALLATORE
DEL MESE
DANILO QUESADA
TITOLARE DI B.M. IMPIANTI SRL, DI GENOVA
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www.installatoreprofessionale.it Installatore News IN COLLABORAZIONE CON CON IL PATROCINIO DI: NUMERO 3 MAGGIO/GIUGNO 2024
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Nuovo Regolamento F-gas: una svolta cruciale Quali saranno gli scenari per i nuovi fluidi refrigeranti?
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n. 3 maggio/giugno 2024 www.installatoreprofessionale.it
Redazione Giorgio Albonetti | Direttore Responsabile Lorenzo Epis | Consulente Tecnico Vanessa Martina | Coordinamento Editoriale installatoreprofessionale@quine.it
Collaboratori | Stefano Balzarotti, Pasqualina Ciancio, Christian Elia, Silvia Martellosio, Marusca Scotuzzi
Comitato Maurizio Lo Re, Corrado Novelli, Corrado Oppizzi, Tecnico Diego Prati, Luca Alberto Piterà
Pubblicità Costantino Cialfi I Direttore Commerciale c.cialfi@lswr.it - tel. +39 3466705086
Ilaria Tandoi | Ufficio traffico i.tandoi@lswr.it
Servizio abbonamenti.quine@lswr.it - Tel. 02 864105
Abbonamenti Abbonamento annuale (6 fascicoli): 30 € Costo copia singola: 1,30 € (presso l’Editore, fiere, manifestazioni)
Arretrati: 2,60 €
Produzione Antonio Iovene | Procurement Specialist a.iovene@lswr.it | Cell. 349 1811231
Grafica e Impaginazione: Fabio Castiglioni
Stampa: GRAPHICSCALVE S.p.A.
Località Ponte Formello 1/3/4 24020 Vilminore di Scalve (Bg)
Editore Quine Srl
Sede legale
Via Spadolini, 7 - 20141 Milano www.quine.it – info@quine.it – Tel. 02.864105
Quine è iscritta al Registro Operatori della Comunicazione n° 12191 del 29/10/2005. Tutti i diritti di riproduzione degli articoli pubblicati sono riservati. Manoscritti, disegni e fotografie non si restituiscono. Ai sensi dell’art. 13 Regolamento Europeo per la Protezione dei Dati Personali 679/2016 di seguito GDPR, dati di tutti i lettori saranno trattati sia manualmente, sia con strumenti informatici e saranno utilizzati per l’invio di questa e di altre pubblicazioni e di materiale informativo e promozionale. Le modalità di trattamento saranno conformi a quanto previsto dagli art. 5-6-7 del GDPR. I dati potranno essere comunicati a soggetti con i quali Quine S.r.l.. intrattiene rapporti contrattuali necessari per l’invio delle copie della rivista. Il titolare del trattamento dei dati è Quine S.r.l. Via G. Spadolini 7 - 20141 Milano, al quale il lettore si potrà rivolgere per chiedere l’aggiornamento, l’integrazione, la cancellazione e ogni altra operazione di cui agli articoli 15-21 del GDPR.
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Installatore
PROFESSIONALE
Nuovo Regolamento
F-gas: una svolta cruciale
EDITORIALE
4 Sapere, per saper fare, per saper essere
I prossimi scenari professionali concretizzano totalmente questo aforismo: da adesso in poi gli installatori dovranno interpretare questi tre aspetti fondamentali di Lorenzo Epis
FOCUS
12 Nuovo Regolamento F-gas: una svolta cruciale Dopo l’entrata in vigore del nuovo regolamento F-gas, cosa cambia per il settore della climatizzazione estiva ed invernale? Si tratta di un iter concluso? Quali saranno gli scenari per i nuovi fluidi refrigeranti?
A cura della redazione Eteam
PRIMO PIANO
18 Direttiva case green: ostacolo o opportunità?
Definitivo via libera della Direttiva case Green al Consiglio UE Ecofin. Un provvedimento legislativo che porterà alla riduzione drastica delle emissioni di CO2 degli edifici, promuovendo l’utilizzo di tecnologie energeticamente efficienti e sostenibili. Vediamone contenuti, tempi di adozione e risorse a disposizione. E, quali opportunità?
di Giacomo Mellera
L’INSTALLATORE
DEL MESE
28 Non solo Installatore Installatore Professionale intervista Danilo Quesada titolare di B.M. Impianti
Srl, di Genova. Diversi i temi affrontati, dalla situazione generale del mercato alla formazione dei giovani installatori che affronteranno il mondo del lavoro. Infine, una opinione sul nuovo regolamento
F-Gas di Marusca Scotuzzi
EVENTI
32 Gli installatori al centro “Gli installatori sono al centro del progetto ANGAISA del futuro”. È chiaro il messaggio lanciato dal presidente dell’Associazione, Maurizio Lo Re nei giorni di “Mostra Convegno Expocomfort 2024”, evento internazionale che si è svolto a Milano lo scorso marzo. Installatore Professionale ha raccolto il parere di alcuni professionisti in visita alla manifestazione fieristica.
Di Antonio Billè
CONVEGNO
40 ANGAISA torna a scuola: “episodio pilota” a Messina L’associazione vuole portare la propria voce all’interno delle scuole professionali d’eccellenza di Antonio Di Antonio Billè
STRATEGIE
DI MARKETING
44 Leader: si nasce o si diventa?
Sembra un po’ come la domanda: “è nato prima l’uovo o la gallina?”. La domanda in effetti pone, al suo interno, diversi quesiti e dubbi. E di conseguenza la risposta non è poi così immediata. Insomma, serve che ci riflettiamo insieme in questo articolo. a cura di Christian Elia www.installatoreprofessionale.it
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MAGGIO/GIUGNO 2024/NUMERO #3 Sommario
Rubriche 6 ATTUALITÀ 46 NOTIZIE DAL MERCATO
TUTTE LE NOVITÀ SU COME MIGLIORARE LA PROFESSIONE ’
www.installatoreprofessionale.it Installatore News NUMERO MAGGIO/GIUGNO 2024 COPIA OFFERTA DA PRIMO PIANO DIRETTIVA CASE GREEN: OSTACOLO O OPPORTUNITÀ? TEMPI DI ADOZIONE E RISORSE A DISPOSIZIONE L’INSTALLATORE DEL MESE DANILO QUESADA TITOLARE DI B.M. IMPIANTI SRL, DI GENOVA
Quali saranno gli scenari per i nuovi fluidi refrigeranti? strillone principale
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ELEGANZA HIGH-STYLE
Siamo italiani e per noi l’innovazione è sempre legata al design. Il nuovo comando termostatico in finitura nera è il perfetto completamento per le valvole termostatizzabili e i detentori high-style black serie 400. Il dettaglio che mancava a termoarredi e radiatori di design per trasformare ogni ambiente in uno spazio di perfezione visiva e comfort termico. GARANTITO CALEFFI.
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SAPERE, PER SAPER FARE, PER SAPER ESSERE
È la transizione delle fonti rinnovabili che, iniziata su grande scala solo meno di venti anni fa, sta già travolgendo tutte le vecchie fonti energetiche a un ritmo che sembrava impossibile
prossimi scenari professionali concretizzano totalmente questo aforismo: da adesso in poi gli installatori dovranno interpretare questi tre aspetti fondamentali. Tre elementi che rappresentano le basi per ogni forma di successo personale o professionale, sia a livello individuale sia organizzativo, soprattutto nei nuovi contesti, complessi, competitivi ed in continua evoluzione. In un contesto 5.0 in cui l’oggetto dell’innovazione sono le menti e non più le braccia, dove eccelle il capitale umano, ove finalmente l’uomo è al centro, vince un modello d’approccio umano centrico, sostenibile e affidabile, caratteristiche che vestono perfettamente al ruolo straordinario degli installatori, figure chiave e comuni denominatori dei mercati e delle filiere. Le evoluzioni precedenti hanno avuto una velocità che aumentava in modo lineare e questo ha permesso una crescita professionale graduale, con logiche proporzionali alle crescenti complessità operative e gestionali. Nei nuovi sce-
Inari, invece, la crescita, l’innovazione tecnologica, l’integrazione sistemica ed i nuovi modelli operativi crescono a velocità esponenziale e questo rappresenta una difficoltà soggettiva che l’installatore può risolvere investendo sulla tecnologia più evoluta che esiste: sé stesso. Accrescendo il sapere, sviluppando il saper fare per essere un professionista all’altezza delle esigenze dei nuovi mercati.
Il sapere
Il sapere si riferisce alla conoscenza teorica e concettuale. È un insieme di competenze cognitive e dell’informazione che una persona possiede in un determinato campo. Lo sviluppo del sapere permette di comprendere le teorie, i concetti, le best practice e le innovazioni nel proprio settore di attività. Il sapere va alimentato e aggiornato, e l’installatore/imprenditore deve investire su sé stesso, formandosi, informandosi e confrontandosi continuamente, partecipando a corsi, convegni e seminari, sviluppando così specifiche conoscenze, in modo da migliorare costantemente la qualità del lavoro, e la capacità di adattarsi ai cambiamenti.
Il saper fare
Il saper fare si riferisce alle competenze pratiche e operative acquisite attraverso l’esperienza. È la capacità di applicare il sapere teorico nello sviluppo pratico operativo quotidiano: cresce nel tempo con l’esperienza, la maturità e la perseveranza. Gli installatori devono investire promuovendo l’apprendimento esperienziale, anche nei confronti dei propri dipendenti. Il saper fare si sviluppa attraverso l’addestramento, la formazione sul lavoro, la delega di responsabilità e l’incoraggiamento all’autonomia. Questa attitudine è strategica per il raggiungimento di risultati concreti e per l’efficacia operativa di sé stessi, dello staff e dell’azienda, soprattutto nei contesti attuali in continua evoluzione.
Il saper essere
Il saper essere riguarda le competenze personali, gli atteggiamenti, le attitudini e i valori manifestati nel proprio contesto lavorativo e nelle relazioni con gli altri. Include la capacità di interagire, ascoltare e comunicare in modo efficace, operare in contesti complessi, gestire lo stress e risolvere problemi e conflitti interpretando il ruolo di leader. L’installatore evolve così verso un successo imprenditoriale che coniuga professionalità, tutela, valori e cultura
Quindi forza, impegniamoci a sviluppare il sapere, il saper fare e il saper essere: garantiremo, così, successo personale e imprenditoriale, migliori performance e valori assoluti.
INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.3 - MAGGIO/GIUGNO 2024 4
Editoriale
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IL DECRETO SUPERBONUS È ALL’ESAME DELLA CAMERA
Detrazioni spalmate in 10 anni anziché in 4. Si restringe l’ambito di applicazione dell’esenzione dal generale divieto di esercizio dell’opzione per cessione o sconto, riconosciuto dal DL n. 11/2023 ad alcune categorie di contribuenti. Comuni, dovere di segnalazione alla GdF e all’Agenzia Entrate
Il Disegno di conversione in legge, con modifiche, del Decreto Superbonus (decretolegge 29 marzo 2024, n. 39), già approvato dal Senato, è ora all’esame della Camera dei deputati.
DEROGHE
Si restringe l’ambito di applicazione dell’esenzione dal generale divieto di esercizio dell’opzione per la cessione o per lo sconto in luogo delle detrazioni fiscali, riconosciuto dal decreto legge 16 febbraio 2023, n. 11, ad alcune specifiche categorie di contribuenti. La norma, tuttavia, riconosce per taluni contribuenti, al verificarsi di specifiche condizioni, ed entro certi limiti di spesa per gli interventi realizzati nei comuni dei territori colpiti da eventi sismici, alcune possibilità di deroga. Inoltre, viene introdotta una norma che pone fine ad alcune eccezioni previste dal medesimo decreto legge n.11, qualora non risulti sostenuta alcuna spesa, documentata da fattura, per lavori effettuati (art. 1).
AREE TERREMOTATE, FONDO DI 35 MILIONI DI EURO
PER IL 2025
Si prevede la costituzione di un fondo, con una dotazione di 35 milioni di euro per il 2025, per sostenere gli interventi di riqualificazione energetica e strutturale degli immobili danneggiati nei comuni colpiti da eventi sismici verificatisi a far data dal 1° aprile 2009, dove sia stato dichiarato lo stato di emergenza precisando l’ambito applicativo e le modalità di assegnazione delle risorse (art. 1-bis).
FONDO ONLUS
Viene istituito un fondo per il 2025, avente una dotazione di 100 milioni di euro, per il riconoscimento di contributi, relativi ad alcune tipologie di interventi nel settore edile, in favore delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS) iscritte alla relativa anagrafe, nonché delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni di promozione sociale, interessate dal processo di trasmigrazione dai relativi registri speciali al Registro unico nazionale del Terzo settore; gli interventi in oggetto attengono alla riqualificazione energetica o strutturale (art. 1-ter).
REMISSIONE IN BONIS
Si esclude l’applicabilità della disciplina della remissione in bonis
nell’adempimento dell’obbligo di comunicazione previsto nell’esercizio dell’opzione per la cessione dei crediti o per lo sconto in fattura. La norma, inoltre, stabilisce che il 4 aprile è il termine ultimo per inviare all’Agenzia delle Entrate la sostituzione delle comunicazioni relative alla cessione del credito o allo sconto in fattura, in alternativa alla fruizione diretta, delle agevolazioni fiscali per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, efficienza energetica, rischio sismico, impianti fotovoltaici e colonnine di ricarica (articolo 2).
TRASMISSIONE DATI A ENEA E AL PORTALE NAZIONALE DELLE CLASSIFICAZIONI SISMICHE
Viene introdotto l’obbligo per alcuni contribuenti, che si avvalgono del superbonus per interventi di efficientamento energetico o per interventi antisismici, di trasmettere una serie di dati rispettivamente all’ENEA e al Portale nazionale delle classificazioni sismiche (art. 3).
SOSPENSIONE DELL’UTILIZZO IN COMPENSAZIONE DEI CREDITI
Si dispone la sospensione dell’utilizzo in compensazione dei crediti di imposta per interventi edilizi agevolati in presenza di iscrizioni a ruolo per importi complessivamente superiori a 10.000 euro, per i quali sia già decorso il trentesimo giorno
INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.3 - MAGGIO/GIUGNO 2024 6
News
a cura della redazione
dalla scadenza dei termini di pagamento e non siano in essere provvedimenti di sospensione o sia intervenuta decadenza dalla rateazione disciplinandone il regime (anche con riferimento ai contribuenti con iscrizioni d’importo superiore a 100.000 euro) ed i termini di applicazione della norma (art. 4).
DETRAZIONI SPALMATE IN 10 ANNI ANZICHÉ IN 4
Sono introdotte modifiche alla disciplina di alcune agevolazioni fiscali in materia edilizia. In particolare, le norme ivi previste vietano ad alcuni soggetti qualificati di compensare i propri crediti d’imposta derivanti da cessione del credito con contributi previdenziali, assistenziali e premi per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. La disposizione prevede, inoltre, la rimodulazione della detraibilità in 10 anni delle spese sostenute per alcuni interventi edilizi, a partire dal periodo d’imposta in corso alla data di entrata in vigore della legge in esame. Viene inoltre rimodulato il termine di recupero delle detrazioni derivanti dalla cessione del credito o dallo sconto in fattura per interventi edilizi rientranti nella disciplina c.d. superbonus e relative all’eliminazione di barriere architettoniche e alle misure antisismiche. Si vieta, infine, ai contribuenti che abbiano già fruito in dichiarazione dei redditi sotto forma di detrazione delle agevolazioni derivanti dagli interventi edilizi, la possibilità di esercitare l’opzione per la cessione del credito relativamente alle singole rate residue non ancora fruite delle predette detrazioni (art. 4-bis).
COMUNI, DOVERE DI SEGNALAZIONE ALLA GUARDA DI FINANZA E ALL’AGENZIA DELLE ENTRATE
Si introduce in capo agli enti comunali, al comma 1, un dovere di segnalazione alla Guarda di finanza e all’Agenzia delle Entrate dell’eventuale inesistenza degli interventi edilizi ammessi alle agevolazioni fiscali di cui agli articoli 119 e 121, comma 2, del decreto legge, 19 maggio 2020, n. 34. Il comma 2 riconosce ai medesimi comuni la partecipazione degli stessi al recupero del gettito fiscale connesso alle attività di controllo (art. 4-ter).
BONUS RISTRUTTURAZIONI, DAL 1° GENNAIO 2028 L’ALIQUOTA SCENDERÀ AL 30% (DAL 36%)
Viene ridotta dal 36 al 30 per cento l’aliquota di detrazione delle spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici sostenute dal 1° gennaio 2028 al 31 dicembre 2033 (art. 9-bis, comma 8). Sono escluse dalla riduzione dell’aliquota le spese per interventi di sostituzione del gruppo elettrogeno di emergenza esistente con generatori di emergenza a gas di ultima generazione.
CREDITI ACE E PRESIDI ANTIFRODE
Viene limitata la possibilità di cedere i crediti d’imposta derivanti dalle agevolazioni ACE – aiuto alla crescita economica – e si dispone che alle cessioni dei crediti ACE si applichino gli specifici presidi antifrode disposti dal decreto-legge n. 34 del 2020 (articolo 5).
IMPIANTI
AGRIVOLTAICI
INNOVATIVI, ECCO LE REGOLE OPERATIVE
Elaborate dal GSE e approvate dal MASE, le regole stabiliscono le modalità attuative per l’accesso agli incentivi messi a disposizione del PNRR, per oltre 1 miliardo di euro, per la costruzione di impianti agrivoltaici corredati degli strumenti di misura per monitorare l’attività agricola sottostante
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha pubblicato le regole operative sulla misura del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza finalizzata a sostenere la realizzazione di sistemi agrivoltaici avanzati in grado di coniugare la produzione di energia rinnovabile fotovoltaica con la produzione agricola. Le regole, elaborate dal Gestore dei Servizi Energetici, stabiliscono le modalità attuative per l’accesso agli incentivi messi a disposizione del PNRR, per oltre un miliardo di euro, per la costruzione di impianti agrivoltaici corredati degli strumenti di misura per monitorare l’attività agricola sottostante.
L’OBIETTIVO: 1 GW ENTRO GIUGNO 2026
L’obiettivo finale è l’installazione di pannelli fotovoltaici in sistemi
SOSTITUZIONE
agrivoltaici per una capacità complessiva di circa 1 GW e una produzione indicativa di almeno 1.300 GWh/anno, entro giugno 2026.
DUPLICE BENEFICIO
La domanda di accesso garantisce un duplice beneficio: un contributo in conto capitale, fino ad un massimo del 40% dei costi ammissibili, e una tariffa incentivante riconosciuta all’energia elettrica rinnovabile immessa in rete.
“Prosegue la nostra azione – spiega il Ministro Gilberto Pichetto – verso un settore che può dare un contributo significativo alla transizione energetica, tutelando e, anzi, rafforzando la produzione agricola di qualità”.
IMPIANTI TERMICI CIVILI A BIOMASSA
LEGNOSA: NUOVO BANDO IN CAMPANIA
Il secondo bando sarà attivo fino alle ore 23:00 del 31 ottobre 2025. Il contributo regionale sarà concesso a fondo perduto a integrazione del contributo riconosciuto dal Conto termico per lo stesso intervento
Con il decreto dirigenziale n.214 del 30.04.2024 (pubblicato sul BURC n. 35 del 06/05/2024) la Regione Campania ha approvato il nuovo bando per l’assegnazione di incentivi a fondo perduto, per la sostituzione di apparecchiature obsolete alimentate da biomassa di origine legnosa per gli anni 2024 e 2025 (a concorrenza con il Conto Termico Statale GSE come il precedente bando di cui al decreto dirigenziale n.157 del 16.3.2023) attivo fino alle ore 23:00 del 31 ottobre 2025. Per continuare i lavori avviati con il primo bando per la sostituzione di camini, stufe, caldaie a legna/pellet/biomassa inferiori a 4 stelle, con dispositivi di ultima generazione, la UOD 50.06.04 - Sviluppo Sostenibile, Acustica, Qualità dell’Aria e RadiazioniCriticità ambientali in rapporto alla salute umana, ha approvato il secondo bando. Il contributo regionale verrà erogato a “sportello”, pertanto i contributi saranno assegnati fino a esaurimento dei fondi disponibili ai richiedenti in possesso dei requisiti secondo l’ordine cronologico di ricezione delle domande.
A CHI È DESTINATO IL BANDO
Il provvedimento, come il precedente, è rivolto ai cittadini residenti nella Regione Campania già assegnatari dal 1° gennaio
2023, del contributo ‘Conto termico’, il fondo per incentivare la produzione di energia termica e per sostenere gli interventi mirati al miglioramento dell’efficienza energetica di edifici e abitazioni da parte del Gse (Gestore servizi energetici). È possibile richiedere gli incentivi per la sostituzione di un camino aperto o inserto, di una stufa a legna/pellet/biomassa o di una caldaia a legna/pellet/biomassa con classificazione ambientale inferiore o uguale a 3/4 stelle con:
- impianti a biomassa di potenza termica nominale inferiore o uguale a 35 kW di Classe non inferiore 5 Stelle (termocamino, stufa, caldaia); - pompe di calore; - sistemi ibridi di potenza termica nominale inferiore o uguale a 35 kW. Ogni soggetto può presentare al massimo n. 2 istanze.
ENTITÀ DEL CONTRIBUTO
Il contributo regionale sarà concesso a fondo perduto a integrazione del contributo riconosciuto dal Conto termico (Gse) per lo stesso intervento. L’importo totale non potrà mai superare il 100% delle spese ammissibili e varierà in funzione delle tipologie di impianto installato, e precisamente: caldaia a biomassa fino a 5.000 euro; pompe di calore fino a 6.000 euro; termocamini/ termostufe fino a 4.000 euro; stufa a pellet fino a 2.000 euro.
INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.3 - MAGGIO/GIUGNO 2024 8 News
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AGEVOLAZIONE FISCALE PER ACQUISTO E POSA DI TENDE DA SOLE
ìAnche per il 2024 sono confermate le detrazioni fiscali per cittadini e imprese che consentono una riqualificazione energetica, comprendendo quindi l’acquisto e la posa di tende da sole
Di Franco Metta
Di sole, almeno nel nord Italia, complice una stagione primaverile piuttosto piovosa, se n’è visto poco. Ma in altre parti d’Italia ha fatto, e prima poi anche al nord farà, capolino. Quindi per mantenere abitazioni fresche ma anche balconi e terrazzi tornano senz’altro utili le tende da sole.
Anche il 2024, grazie al Bonus per la riqualificazione energetica degli edifici, attualmente disciplinato dall’articolo 14 del decreto-legge 63/2013, è possibile usufruire di una agevolazione fiscale sotto forma di detrazione Irpef (per i cittadini) o Ires (per le imprese). La detrazione va ripartita in 10 rate annuali di pari importo, la cui entità varia a seconda che l’intervento riguardi la singola unità immobiliare o gli edifici condominiali e dell’anno in cui lo stesso è stato effettuato. Il bonus, salvo proroghe, scadrà il 31 dicembre 2024.
MODALITÀ E CRITERI PER USUFRUIRE DELL’AGEVOLAZIONE
Condizione indispensabile per fruire del bonus è che gli interventi siano eseguiti su unità immobiliari e su edifici (o su parti di edifici) esistenti, censiti o per i quali è stato chiesto l’accatastamento, di qualunque categoria catastale, anche se rurali, compresi quelli strumentali per l’attività d’impresa o professionale, merce o patrimoniali.
L’agevolazione può essere richiesta per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2024.
Per la maggior parte degli interventi la detrazione è pari al 65%, per altri spetta nella misura del 50%. Rientrano nella seconda categoria:
l’acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi; l’acquisto e posa in opera di schermature solari (che comunemente chiamiamo tende):
l’acquisto e posa in opera di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili.
La sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione con efficienza almeno pari alla classe A o con impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili spetta, invece, la maggiore detrazione del 65% se le caldaie, oltre a essere almeno in classe A, sono anche dotate di sistemi di termoregolazione evoluti.
Il limite massimo di detrazione ammissibile per l’acquisto di tende da sole è di 60.000 euro per unità immobiliare.
REQUISITI TECNICI PER L’INTERVENTO DELLE TENDE DA SOLE
È agevolabile l’installazione di sistemi di schermatura di cui all’allegato M al D.lgs. 311/20063. Le schermature devono essere: applicate in modo solidale con l’involucro edilizio e non liberamente montabili/smontabili dall’utente; a protezione di una superficie vetrata; installate all’interno o all’esterno della superficie vetrata; mobili; schermature “tecniche”.
Le “chiusure oscuranti” possono essere in combinazione con vetrate o autonome (aggettanti). Nel caso di sola sostituzione di chiusure oscuranti, la nuova installazione deve possedere un valore della resistenza termica supplementare superiore a quella della precedente installazione affinché venga conseguito un risparmio energetico.
Per le “schermature solari” (ad esempio tende da sole, veneziane, tende a rullo, tende a bracci) sono ammessi gli orientamenti da EST a OVEST passando per SUD e sono pertanto esclusi NORD, NORD-EST e NORD-OVEST. Per le “chiusure oscuranti” (ad esempio persiane, avvolgibili, tapparelle) sono ammessi tutti gli orientamenti.
Le schermature solari devono possedere un valore del fattore di trasmissione solare totale accoppiato al tipo di vetro della superficie vetrata protetta inferiore o uguale a 0,35 valutato con riferimento al vetro tipo C secondo la norma UNI EN 14501. Devono essere rispettate, inoltre, le pertinenti norme nazionali e locali vigenti in materia urbanistica, edilizia, di efficienza energetica e di sicurezza (impianti, ambiente, lavoro).
INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.3 - MAGGIO/GIUGNO 2024 10 News
PREZZARIO DEI URBANIZZAZIONE INFRASTRUTTURE
AMBIENTE PER
IL PRIMO SEMESTRE 2024
Il Prezzario relativo alle opere di urbanizzazione comprende, tra materiali e opere compiute, oltre 11.000 voci di costo
È disponibile il Prezzario Urbanizzazione Infrastrutture Ambiente relativo alle opere di urbanizzazione aggiornato al primo semestre 2024 e tra materiali e opere compiute comprende oltre 11.000 voci di costo per:
• acquedotti e fognature;
• trattamento acque;
• gasdotti;
• lavori stradali;
• opere a verde e di irrigazione;
• arredo urbano e parchi gioco;
• segnaletica stradale e di cantiere;
• illuminazione pubblica;
• ingegneria naturalistica e opere di salvaguardia ambientale.
L’edizione del 1° semestre 2024, oltre al consueto aggiornamento generale dell’intero Prezzario ai listini di aprile 2024, riporta:
• la completa revisione dei prezzi dei noli;
• l’aggiornamento delle tabelle della manodopera di tutte le categorie, suddivise per ciascuna provincia italiana;
• l’ampliamento di voci, e relativi costi, di un’ampia gamma di materiali e prodotti.
In particolare, in relazione a questi ultimi, si segnalano le novità introdotte in questa edizione:
• l’aumento sia del numero delle voci sia
delle analisi riguardanti le “Opere di giardinaggio”;
• l’introduzione di nuove voci relative a pavimentazioni in calcestruzzo drenante nel capitolo delle “Sistemazioni esterne”;
• la revisione e l’ampliamento delle voci relative a Materiali e Opere compiute per rinforzo di opere stradali e drenaggio dei terreni;
• la revisione e l’incremento delle voci riguardanti i percorsi tattili per non vedenti;
• l’introduzione di voci relative ad attrezzi per il fitness nel capitolo “Arredo urbano e parchi gioco”.
OLIFLEX PPS OUT© – RAL 8019: INNOVAZIONE NEL
SISTEMA
DI SCARICO PER GENERATORI A CONDENSAZIONE
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Disponibile nei diametri 50-60-80-100-125-160 mm, permette di realizzare impianti fumari singoli oppure canne fumarie di tipo collettivo monoflusso. È ideale per il contesto architettonico di pregio, ad esempio il centro storico cittadino, ma anche per le
costruzioni tradizionali e moderne.
La particolare mescola con la quale è realizzato permette di raggiungere un grado di resistenza termica pari a 0,0495 (m2K)/W a 60°C, che lo rende adeguatamente coibentato nei confronti di fumi derivati da apparecchi a condensazione.
Il severissimo test di invecchiamento, previsto dalla norma di prodotto Europea EN 14471, impone un periodo di 4.000h di esposizione ai raggi UV a 65°C e una successiva prova di resistenza meccanica. Il test di resistenza agli agenti atmosferici (secondo EN 513) simula un periodo di 12 anni di invecchiamento naturale in ambiente caldo e secco.
La temperatura massima di esercizio è T 120°C, con
una perfetta tenuta alle condense acide che si formano all’interno della canna fumaria per la bassa temperatura dei prodotti della combustione.
Per l’utilizzo su cappe cucina la temperatura minima richiesta è T 80° ed anche in questo caso c’è l’obbligo della resistenza ad umido “W”.
OLIflex PPs OUT© è composto da elementi modulari a sezione circolare e classificato H1: è adatto al funzionamento sia in pressione positiva (max. 5.000 Pa) sia in pressione negativa. Trova le sue principali applicazioni nello scarico dei prodotti della combustione da caldaie a condensazione e nello scarico dei vapori di cottura.
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Nuovo Regolamento F-gas: una svolta
cruciale
Dopo l’entrata in vigore del nuovo regolamento F-gas, cosa cambia per il settore della climatizzazione estiva ed invernale? Si tratta di un iter concluso? Quali saranno gli scenari per i nuovi fluidi refrigeranti?
INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.3 - MAGGIO/GIUGNO 2024 12 A cura della redazione Eteam FOCUS
Dopo un iter durato diversi anni e numerose anticipazioni che hanno creato clamore durante gli ultimi mesi del 2023, finalmente il 20 febbraio è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il nuovo Regolamento sui gas fluorurati a effetto serra. Entrato già in vigore l’11 marzo 2024, sostituisce il precedente Regolamento (UE) n. 517/2014 e si applica sia ai gas fluorurati sia ai prodotti e alle apparecchiature, e loro parti, che contengono o il cui funzionamento dipende da tali gas. Come già approfondito in altri articoli pubblicati su questa rivista, il nuovo regolamento F-gas rappresenta una svolta cruciale nella politica ambientale europea, mirando ad un’accelerazione decisiva verso gli obiettivi climatici del 2030. Questo regolamento si inserisce in un contesto in cui la lotta contro i cambiamenti climatici richiede interventi sempre più stringenti e mirati, soprattutto contro i gas ad alto potenziale di riscaldamento globale. I gas fluorurati, noti come F-gas, sono al centro di questa nuova visione vista la loro capacità di influenzare negativamente il clima a livelli molto superiori rispetto alla maggior parte degli altri gas serra. Con l’introduzione di limitazioni significativamente più stringenti sulla produzione e l’uso degli F-gas e l’estensione dei divieti per certi usi, il nuovo regolamento non solo si propone di ridurre drasticamente le emissioni di questi gas, ma anche di spingere l’innovazione tecnologica verso soluzioni più sostenibili e rispettose dell’ambiente. Il regolamento è molto ampio e con ambiti di applicazione a prima vista lontani dall’interesse dell’installatore idrotermosanitario, ma i contenuti di interesse per il settore della climatizzazione estiva ed invernale sono molteplici. Per questo è importante focalizzare le principali tematiche sulla corretta chiave di interpretazione.
Iter concluso o mancano ancora dei passaggi?
In primis, rispondiamo ad una delle prime domande emerse con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale Europea: l’iter del nuovo regolamento si esaurisce con la sua entrata in vigore a livello europeo? No, anzi, i passaggi sono ancora numerosi e molti riguardano il singolo stato membro. Per esemplificare questo percorso, si può prendere come riferimento il precedente regolamento 517, pubblicato nel 2014. Questo testo ha rivoluzionato il sistema F-gas, introducendo l’obbligo di istituire e tenere registri delle apparecchiature e delle vendite di fluidi refrigeranti. Il Reg. 517 ha richiesto diversi successivi regolamenti per specificare vari dettagli, come ad esempio le certificazioni di impresa e persona, ma soprattutto ha richiesto diversi anni per arrivare nella legislazione italiana. Il Decreto che disciplina le modalità di attuazione in Italia degli obblighi introdotti a livello europeo,
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Le definizioni di Riciclo e Rigenerazione per il Reg. UE 573/2024
Riciclo: il riutilizzo di un gas fluorurato a effetto serra recuperato previa effettuazione di un processo di depurazione di base quale filtrazione ed essiccazione; Rigenerazione: il ritrattamento di un gas fluorurato a effetto serra recuperato per ottenere prestazioni equivalenti a quello di una sostanza vergine, tenendo conto dell’uso previsto, in impianti di rigenerazione autorizzati che dispongono di attrezzature e procedure adeguate per consentire il recupero di tali gas e possono valutare e attestare il livello di qualità richiesto.
il DPR 146, è stato pubblicato infatti soltanto in data 26/11/2018 e soltanto il 2 gennaio 2020 è finalmente giunto a conclusione l’iter legislativo, grazie alla nuova disciplina sanzionatoria stabilita con la pubblicazione del D.Lgs. 163 del 5/12/2019, la quale ha previsto sanzioni per venditori, imprese, tecnici e privati proprietari dell’impianto (Grafico 1).
Un lungo percorso durato 6 anni, che ha creato ritardi nelle applicazioni di quanto voluto con il regolamento europeo. Sarà così anche per quanto riguarda il nuovo Reg. UE 573/2024? La speranza è che il processo sia molto più veloce, visti i contenuti meno “rivoluzionari” e le scadenze a breve termine che impattano sul mercato (Grafico 2).
Riciclo e rigenerazione dei fluidi recuperati
Una particolare introduzione del Reg. UE 537/2024 è l’obbligo di riciclo o rigenerazione dei gas fluorurati recuperati da un’apparecchiatura prima del riutilizzo. In pratica, durante una manutenzione o un’assistenza, il gas recuperato dall’apparecchiatura durante le operazioni dovrà essere riciclato o rigenerato prima della ricarica. Sempre per rispettare i criteri di salvaguardia ambientale ma anche allungare la vita delle apparecchiature in servizio, gli stati membri promuoveranno il recupero, il riciclo, la rigenerazione dei gas fluorurati, anche a attraverso l’integrazione da parte dei produttori dei contributi RAEE con finanziamenti proprio a queste attività.
Nuovi riferimenti per il controllo periodico
Viene introdotto un nuovo riferimento per quanto riguarda il controllo perdite periodico obbligatorio. Con la precedente legislazione, questo obbligo scattava qualora l’apparecchiatura contenesse un gas fluorurato in quantità pari o superiore a 5 tonnellate di CO2 equivalente. Questo limite rimane, ma viene affiancato da un secondo requisito legato al peso del gas contenuto dalla macchina, in questo modo:
• Quantità pari o superiore a 5 tonnellate di CO2 equivalente, per
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i fluidi refrigeranti elencati nell’allegato I del Regolamento. Tra questi rientrano gli F-gas “classici” del comparto della climatizzazione: R32, R410A (in quanto miscela di R32 e R125).
• Quantità pari o superiore a 1 kg di gas, per i fluidi refrigeranti elencati nell’allegato II del Regolamento. Qui troviamo invece gas fluorurati “emergenti” a basso GWP, come R1234yf, attualmente molto utilizzato nel comparto Automotive
Questo esclude gli impianti attualmente esistenti e funzionanti in R32 e R410A da particolari novità. In caso di apparecchiature ermeticamente sigillate, le 10 tonnellate di CO2 equivalente sono affiancate da 2kg di fluido allegato II (3kg in caso di installazione residenziale).
Divieti all’immissione in commercio per le apparecchiature
Ad avere grande importanza nel testo del regolamento è la roadmap contenente i divieti all’immissione sul mercato delle apparecchiature contenenti o funzionanti a F-gas. Prima di entrare nel dettaglio, occorre specificare che con “immissione sul mercato” si intende l’immissione doganale in libera pratica nell’Unione o la fornitura e messa a disposizione di terzi, per la prima volta nell’Unione, contro pagamento o gratuitamente, anche in caso di uso proprio. Questo significa che, dopo le scadenze dei divieti, sarà ancora possibile mantenere in opera gli impianti già installati.
Detto questo, di seguito si elencano i principali divieti all’immissione sul mercato. L’elenco è filtrato per i soli impianti di climatizzazione e pompe di calore ed elenca le principali tappe della roadmap di dismissione degli F-gas (Grafico 3 e 4).
• 1° gennaio 2025 – divieto di immissione per monosplit contenenti fino a 3 kg di gas con GWP pari o superiore a 750
• 1° gennaio 2027 - divieto di immissione per:
• Pompe di calore monoblocco fino a 50kW con utilizzo di FGAS con GWP superiore a 150
• Split aria/acqua con potenza fino a 12kW con utilizzo di FGAS con GWP superiore a 150
• 1° gennaio 2029 - divieto di immissione per:
• Sistemi splittati sopra a 12kW con utilizzo di FGAS con GWP superiore a 750
• Aria/aria split fino a 12kW con utilizzo di FGAS con GWP superiore a 150
• 1° gennaio 2030 - divieto di immissione per pompe di calore monoblocco sopra i 50kW con utilizzo di FGAS con GWP superiore a 150
• 1° gennaio 2032 - divieto di immissione per pompe di calore monoblocco fino a 12kW contenenti qualsiasi tipo di F-gas
• 1° gennaio 2033 - divieto di immissione per sistemi split sopra i 12kW con utilizzo di FGAS con GWP superiore a 150
• 1° gennaio 2035 - divieto di immissione per sistemi split sistemi split fino a 12kW contenenti qualsiasi tipo di F-gas.
Sono previste esenzioni a questi divieti nei casi in cui tali apparecchiature siano necessarie per rispettare requisiti di sicurezza. Il regolamento prevede anche la possibilità di rilasciare un numero limitato di quote supplementari per le pompe di calore se i divieti proposti dovessero compromettere il conseguimento dell’obiettivo di diffusione delle pompe di calore previsto da REPowerEU e dalla nuova EPBD.
Certificazioni F-gas per imprese e persone
I programmi di certificazione e formazione F-gas per persone ed imprese saranno rivisti, comprendendo, oltre alle tematiche già previste dagli attuali piani:
• Approfondimenti su prevenzione delle emissioni di gas
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fluorurati in atmosfera
• Maggior peso su recupero dei gas fluorurati
• Manipolazione sicura delle apparecchiature contenenti gas infiammabili o tossici alternativi agli F-gas
• Misure per il miglioramento o il mantenimento dell’efficienza energetica delle apparecchiature durante l’installazione o la manutenzione
I certificati in corso di validità, manterranno la loro validità. Ma entro il 12/03/2027 l’Italia dovrà predisporre dei corsi di aggiornamento su queste tematiche proprio per allineare i tecnici già certificati a queste novità.
L’orizzonte dei nuovi fluidi refrigeranti
Visto il declino previsto dai regolamenti europei degli F-gas, l’adozione di gas alternativi è una componente essenziale per mantenere competitività nel settore della
Cosa significa GWP?
Il GWP (Global Warming Potential) è un parametro internazionale che misura il potenziale di riscaldamento globale nel caso in cui il gas venisse rilasciato in atmosfera paragonando un elemento alla CO2, il cui valore riferimento è 1. Parlando di gas fluorurati comunemente utilizzati nel settore della climatizzazione e delle pompe di calore, l’R410a possiede un GWP di 2088 mentre l’R32 si ferma a 675. Altri gas refrigeranti naturali hanno valori molto più bassi: basti pensare che l’R290 ha un GWP di 3.
climatizzazione invernale ed estiva. Tuttavia, questa transizione presenta sfide significative, soprattutto perché molti dei sostituti proposti comportano rischi di infiammabilità o tossicità che non possono essere ignorati. Ad esempio, l’ammoniaca, usata da tempo come refrigerante in applicazioni industriali per le sue proprietà, è tossica e potenzialmente pericolosa in caso di rilascio nell’ambiente. Analogamente, il propano (R290), uno dei sostituti più promettenti per certi tipi di refrigeranti F-gas, è altamente infiammabile, il che richiede misure di sicurezza rigorose durante installazione, manutenzione e gestione dei sistemi di refrigerazione. Queste caratteristiche pongono notevoli sfide tecniche e normative, richiedendo innovazioni nel design delle apparecchiature, formazione specializzata per gli operatori e aggiornamenti normativi per garantire la sicurezza senza compromettere l’efficacia impiantistica e l’impatto ambientale. La gestione di questi rischi è fondamentale per assicurare una transizione efficace e sicura verso refrigeranti più sostenibili. Proprio la tematica della gestione dei rischi derivanti dall’utilizzo di fluidi refrigeranti infiammabili è stata affrontata nel precedente numero di questa rivista e sarà sempre più importante nei prossimi mesi e anni.
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FOCUS
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Di Giacomo Mellera
Direttiva case green: ostacolo o opportunità?
Definitivo via libera della Direttiva case Green al Consiglio UE Ecofin. Un provvedimento legislativo che porterà alla riduzione drastica delle emissioni di CO2 degli edifici, promuovendo l’utilizzo di tecnologie energeticamente efficienti e sostenibili. Vediamone contenuti, tempi di adozione e risorse a disposizione. E, quali opportunità?
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PRIMO PIANO
ICome dice il proverbio, “Tanto tuonò che piovve”: dopo mesi di infinite discussioni, anticipazioni, polemiche e titoli di giornale, il 12 aprile la EPBD - Energy Performance of Buildings Directive, detta “Direttiva Case Green”, ha avuto il definitivo via libera all’Ecofin dopo l’approvazione della Commissione e del Parlamento e ora attende soltanto la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale Europea. Nel panorama legislativo europeo, questa direttiva rappresenta un’importante svolta verso l’adozione di standard più sostenibili nell’edilizia. Tale provvedimento legislativo si prefigge di ridurre significativamente le emissioni di CO2 degli edifici, promuovendo l’utilizzo di tecnologie energeticamente efficienti e sostenibili. Il testo definitivo adottato dall’Unione Europea è stato rimaneggiato e presenta delle differenze rispetto alle prime versioni nel 2023, le quali hanno generato i primi scontri tra visioni dei vari Stati Membri. Nonostante il raggiungimento di molti compromessi, la direttiva presenta comunque obiettivi estremamente ambiziosi che porranno il settore della riqualificazione energetica di fronte a grandi sfide. Ma qual è il contenuto di questa nuova direttiva? E quali sono le tempistiche di adozione?
La prima tappa: stop agli incentivi per le caldaie
Nel 2025 la novità chiave è legata agli incentivi: gli Stati membri, dal 1° gennaio 2025, non potranno più offrire incentivi finanziari per l’installazione di caldaie individuali che usano combustibili fossili. Questa novità impone una grande trasformazione dell’attuale mercato impiantistico italiano, che vede proprio nell’incentivazione tramite Ecobonus e Bonus Casa dei classici interventi di sostituzione caldaia la quotidianità della maggior parte delle aziende installatrici. Il passaggio potrebbe però essere meno drastico di quanto si possa pensare. Questo divieto di incentivazione non si applica, infatti, a sistemi ibridi factory made, ovvero impianti che combinano, su indicazione del fabbricante, caldaia e pompa di calore Ma potrebbe anche non applicarsi alle caldaie predisposte per il funzionamento a biogas o per il funzionamento con miscela di metano e idrogeno, le cosiddette Hydrogen Ready. Quest’ultime sono praticamente diventate lo standard di vendita da parte della maggior parte dei produttori e l’esenzione dal divieto potrebbe rendere più dolce questo passaggio richiesto nei prossimi mesi. A chiarire questo punto sarà la Commissione Europea, che proprio in queste settimane darà indicazioni di dettaglio. È chiaro, comunque, che l’obiettivo sia uno: spingere verso il passaggio dall’utilizzo di fonti fossili per il riscaldamento degli ambienti all’utilizzo di fonti rinnovabili, con un particolare stimolo alla crescita delle pompe di calore (si veda “Allegato A della bozza”).
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PRIMO PIANO
Allegato A della bozza
“Due terzi dell’energia consumata per riscaldare e raffrescare gli edifici provengono ancora da combustibili fossili. Per decarbonizzare il settore edile è particolarmente importante eliminare gradualmente i combustibili fossili nel riscaldamento e nel raffrescamento”, si legge al punto 14 delle premesse della Direttiva.
“Nei piani nazionali di ristrutturazione degli edifici gli Stati membri dovrebbero pertanto indicare le rispettive politiche e misure nazionali per eliminare gradualmente i combustibili fossili nel riscaldamento e nel raffrescamento. Dovrebbero adoperarsi per eliminare gradualmente le caldaie uniche alimentate a combustibili fossili e, come primo passo, non dovrebbero fornire, a decorrere dal 2025, incentivi finanziari per l’installazione di caldaie uniche alimentate a combustibili fossili, ad eccezione di quelle selezionate per beneficiare di un investimento, prima del 2025, nel quadro del dispositivo
per la ripresa e la resilienza istituito dal regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, e del Fondo europeo di sviluppo regionale e del Fondo di coesione ai sensi del regolamento (UE) 2021/1058 del Parlamento europeo e del Consiglio. Dovrebbe comunque essere possibile fornire incentivi finanziari per l’installazione di impianti di riscaldamento ibridi con una quota considerevole di energie rinnovabili, come la combinazione di una caldaia con un impianto solare termico o con una pompa di calore.
Una base giuridica chiara per il divieto dei generatori di calore in base alle loro emissioni di gas a effetto serra, al tipo di combustibile usato oppure alla minima parte dell’energia rinnovabile usata per il riscaldamento a livello dell’edificio dovrebbe sostenere le politiche e misure nazionali di eliminazione graduale”.
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Efficienza degli edifici: via il raggiungimento delle classi energetiche
La prima versione della Direttiva Case Green ha raggiunto i titoli di tutti i giornali d’Italia e d’Europa a causa di uno dei suoi principali contenuti, ovvero l’obbligo di raggiungimento per gli edifici di determinate classi energetiche. Nella sua prima versione, la direttiva parlava, infatti, di classe energetica E entro il 2030 e poi D da raggiungere
entro il 2033 per gli edifici residenziali, con obblighi ancor più stringenti per gli edifici extra-residenziali. Questo ha generato molti scontri con conseguenti modifiche: ora ogni stato membro avrà maggiore flessibilità rispetto alle prime ipotesi. L’obiettivo, prendendo il 2020 come riferimento, sarà quello di ottenere un taglio del consumo medio di energia del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035. Entro il 2050 il parco residenziale dovrà essere a
Direttiva Case Green, quale impatto avrà sulle nostre case?
Tra i 20.000 e i 55.000 euro a immobile: questo è quanto dovranno spendere la famiglie italiane per adeguare le proprie abitazioni alla Direttiva Case Green
di Pierpaolo Molinengo - Redazione Buildnews
Attraverso la Direttiva Case Green l’Europa impone una vera e propria svolta sulle emissioni degli edifici pubblici e privati. Ma nello specifico come cambieranno le nostre abitazioni?
Quali impatti avrà sugli immobili italiani la normativa? Gli edifici nuovi dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2030. Lo Stato, per gli immobili pubblici, avrà meno tempo: la deadline, infatti, è stata fissata al 2028. Per il momento è stata abbandonata l’idea delle classi energetiche armonizzate. Ad ogni modo il 16% degli edifici pubblici con le peggiori condizioni energetiche – come riferimento si è preso il 2020 –dovrà essere ristrutturato entro il 2030. La percentuale sale al 26% entro il 2033. Per quanto riguarda le abitazioni private viene applicato un obiettivo di riduzione del consumo energetico del 16% dal 2030 e del 20-22% entro il 2035. Riuscire a centrare questi obiettivi comporta degli interventi molto importanti, come:
• il cappotto termico;
• la sostituzione degli infissi;
• nuove caldaie a condensazione;
• pannelli solari.
Soffermandosi proprio sui pannelli solari, è stato introdotto l’obbligo di installarli negli edifici nuovi. L’obbligo sarà introdotto progressivamente nel periodo compreso tra il 2026 e
il 2030. Per gli edifici residenziali, invece, dovranno essere attuate delle strategie, politiche e misure che portino progressivamente alla loro adozione sempre entro il 2030. Dal 2040, invece, sarà necessario dire addio alle caldaie a combustibili fossili. Dal 2025 saranno aboliti tutti i sussidi per le caldaie autonome a combustibili fossili. Saranno introdotti, invece, degli incentivi attraverso i quali incoraggiare sistemi di raffreddamento e riscaldamento alimentati da energie rinnovabili.
IL
PIANO NAZIONALE ITALIANO
L’Italia, come tutti gli altri membri dell’Unione europea, dovrà presentare un piano per soddisfare le richieste messe in campo proprio dalla Direttiva Case Green. Stando a quanto anticipa il Corriere della Sera, i lavori per ridurre i consumi e rendere più efficienti i vecchi edifici dovrebbero essere simili a quelli del Superbonus: il piano potrebbe includere la sostituzione delle finestre e delle porte con dei modelli che siano energeticamente più efficienti. In molti casi potrebbe essere necessario realizzare il cappotto termico e dire ufficialmente addio alle vecchie caldaie. Una stima effettuata da Fillea-Cgil le ristrutturazioni potrebbero coinvolgere almeno il 15% degli edifici, che attualmente sono in classe F e G entro il 2030. E il 25% di quelli che rientrano nelle classi energetiche più basse entro il 2033.
A QUANTO AMMONTA LA SPESA?
Quanto spenderà il sistema paese per adeguarsi alla Direttiva Case Green? Complessivamente il conto si potrebbe aggirare intorno ai 270 miliardi di euro.
A fare questa stima è il Centro Studi
Unimpresa che ha calcolato che in Italia a fronte di quasi 12,5 milioni di unità immobiliari, almeno il 61% di queste – ossia 7,6 milioni – sono classificate nelle classi energetiche F e G, ossia le peggiori. E che quindi dovranno essere riqualificate effettuando degli investimenti particolarmente importanti a carico delle famiglie. Mediamente, secondo le stime del Centro Studi di Unimpresa, il costo per adeguare ai parametri della Direttiva Case Green gli immobili oscilla tra i 20.000 e i 55.000 euro. Il patrimonio immobiliare italiano, almeno per buona parte, è stato costruito prima della Seconda guerra mondiale. Entrando nel dettaglio è composto da 12.498.596 unità (sempre secondo le stime di Unimpresa). Di queste:
• appartengono alla classe energetica migliore A4 137.814 immobili (l’1,1%);
• appartengono alla classe A3 138.103 immobili (1,1%);
• in classe A2 sono presenti 176.377 immobili (1,4%);
• in classe A1 ci sono 225.671 immobili (1,8%).
Proseguiamo a vedere quelli presenti nella altre classi:
• 287.994 (2,3%) immobili sono in classe B;
• 522.901 (4,2%) immobili sono in classe C;
• 1.269.155 (10,2%) immobili sono in classe D;
• 2.118.057 (16,9%) immobili sono in classe E;
• 3.157.942 (25,3%) immobili sono in classe F;
• 4.464.582 (35,7%) immobili sono in classe G.
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Di Stefano Balzarotti
Meloni: “Direttiva pensata malissimo”
di Alessandro Giraudi - Redazione Buildnews
“Ci siamo battuti contro la direttiva sulle case green, una direttiva pensata malissimo, senza tenere conto di alcuna specificità come se efficientare una casa di legno nella tundra finlandese fosse la stessa cosa di efficientare una casa in pietra in un borgo della Sicilia. Solamente dei burocrati chiusi in un palazzo di vetro possono immaginare una cosa del genere”, ha dichiarato la premier Giorgia Meloni, nel corso del suo intervento alla conferenza programmatica di Fratelli d’Italia a Pescara. “Siamo riusciti a ottenere risultati molto importanti, come
zero emissioni di anidride carbonica e a basso consumo di energia. Per raggiungere questi obiettivi, i Paesi dovranno decidere autonomamente la propria strategia. Il miglioramento dell’efficienza, però, passerà soprattutto attraverso la ristrutturazione degli edifici esistenti. La direttiva prescrive, infatti, che «almeno il 55% della riduzione del consumo di energia primaria sia raggiunto attraverso il rinnovo degli edifici più energivori». La scadenza per la produzione di questo piano per la ristrutturazione e raggiungimento degli obiettivi? La direttiva EPBD chiede sia entro il 2026. L’Italia avrà quindi due anni per pianificare la propria strategia legata alla ristrutturazione degli edifici (si veda “Direttiva Case Green, quale impatto avrà sulle nostre case?”).
Il target di ristrutturazione: priorità al 15% degli edifici
Si è detto che l’obiettivo è quello di ridurre il consumo medio di energia del 16% sia in ambito residenziale sia extra-residenziale. Come si arriverà a questo obiettivo? Tralasciando gli interventi di piccola entità che si continueranno
l’eliminazione dell’obbligo di avanzamento di una classe energetica da raggiungere in pochi anni, una mazzata che sarebbe costata mediamente tra i 40 e i 70mila euro ad abitazione. Per il momento lo abbiamo evitato, ora ogni governo avrà due anni di tempo per predisporre un piano nazionale per la riduzione delle emissioni inquinanti degli edifici”, ha detto Meloni.
Chi paga? Il Governo Meloni vuole cambiare le norme
“E sono due anni che noi intendiamo utilizzare per provare a cambiare una normativa che rimane ancora molto, troppo sbilanciata e che per essere ragionevole deve a monte rispondere a una banale domanda: chi paga? Perché
è la domanda alla quale non ha risposto nessuno finora e non hanno risposto perché purtroppo la risposta era: i cittadini”, ha aggiunto la presidente del Consiglio.
Sulla stessa linea di pensiero il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che il 12 aprile scorso ha dichiarato, al termine della riunione dell’Ecofin: “È stata approvata la bellissima direttiva sulle case green, noi abbiamo votato contro, la posizione italiana è nota: il tema è ‘chi paga?’, visto che abbiamo in proposito esperienze abbastanza chiare in Italia, in cui pochi fortunelli hanno rifatto le case grazie ai soldi di tutti gli altri italiani, un’esperienza che potrebbe insegnare qualcosa”.
a eseguire nei prossimi anni, la direttiva prevede di individuare il 15% degli immobili con prestazioni energetiche più basse su cui intervenire con priorità e in modo più approfondito, a livello di involucro e a livello impiantistico. Chiaramente questo 15% prevederà delle deroghe su edifici storici e seconde case, ma è importante capire quanto questo sia il cuore degli effetti prodotti dalla EPBD. Ecco, dunque, che possiamo prevedere una risposta alla domanda presente nel titolo di questo servizio: la Direttiva Case Green rappresenta un ostacolo oppure un’opportunità? Per quantificare l’indotto portato da questi obiettivi, si può utilizzare la recente ricerca combinata Symbola-CRESME, realizzato per Assimpredil ANCE e European Climate Foundation
A livello statistico, considerando i soli edifici residenziali, questa soglia del 15%, rappresenta circa 3,2 milioni di unità immobiliari. Su questi si innesta la ricerca citata, che ha valutato gli investimenti necessari per raggiungere gli obiettivi di taglio del 16% delle emissioni così come previsto dalla
Tabella 1.
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EPBD. Citando la ricerca “applicando agli investimenti i costi medi registrati negli interventi incentivati con Superbonus 110%, il risultato di questa simulazione è che per completare l’intervento servirebbero 320 miliardi di euro”. Ma si sa che i costi medi Superbonus sono stati ampiamente inefficienti, pertanto applicando “i costi di un mix di interventi più efficienti sul piano della performance energetica, come proposti da ENEA nell’ambito del PNIEC, il costo degli investimenti in questo caso scenderebbe a 260 miliardi di euro”. Siamo, quindi, di fronte ad uno scenario che potrebbe prevedere, nel corso di 5 anni – tra il 2025 e il 2030 – investimenti pari quasi a quelli del Superbonus, che ha mosso circa 130 miliardi in 3 anni (Tabella 1).
Le risorse a disposizione
Si delinea, quindi, un mercato straordinario, tuttavia una domanda sorge spontanea: quali soldi verranno utilizzati per coprire questi investimenti? Si sa, infatti, quanto il Superbonus sia stata una manovra estremamente dispendiosa e non replicabile per le casse statali. La Direttiva affronta il tema dei finanziamenti a disposizione del maxi piano di rinnovamento degli edifici europei, indicando che saranno i Paesi membri a essere responsabili di risorse, misure di supporto e altri strumenti necessari a sostenere i piani di rinnovamento: dovranno fare uso dei fondi nazionali e di quelli europei già esistenti, a partire dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, dal Fondo sociale per il clima, dai Fondi di coesione. Ecco la vera grande sfida in
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La
PRIMO PIANO
capo all’Italia: predisporre dei piani di riqualificazione con investimenti importanti, ma con una strategia e distribuzione più razionale, ponendo l’attenzione a non sovraccaricare la spesa pubblica. Ed è qui che potrebbero esserci le principali novità a livello di incentivazione degli interventi di efficienza energetica. In audizione presso il Ministero dell’Economia, il direttore del dipartimento delle Finanze ha espresso la necessità di cambiare i meccanismi di concessione degli incentivi, passando da un modello “detrazione fiscale” a uno più simile a quello attuale del Conto Termico. Citando direttamente questa audizione, “Misure agevolative automatiche, senza una preventiva autorizzazione, non sono più compatibili col nuovo quadro di finanza pubblica a seguito delle nuove regole di governance europea”. Questa tipologia di incentivi è già presente con, oltre al già citato Conto Termico, il nuovo sistema che promuove lo sviluppo delle Comunità Energetiche e dei gruppi di autoconsumo collettivo attraverso l’incentivazione a fondo perduto del 40% (si veda “Meloni: Direttiva pensata malissimo”).
Innovazione ed evoluzione: la ricetta del cambiamento
Per concludere, la direttiva stimola l’adozione di tecno-
logie basate su energie rinnovabili, spingendo fortemente, nel settore impiantistico, a un’elettrificazione degli impianti termici abbandonando i sistemi a combustibili fossili per adottare in modo sempre più consistente la combinazione di fonti rinnovabili. Vedremo, così, nei prossimi anni una maggiore integrazione tra l’installazione di impianti fotovoltaici e impianti in pompa di calore, con la spinta verso l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia. Allo stesso tempo, le stesse pompe di calore stanno subendo una forte innovazione tecnologica spinta dal nuovo regolamento F-gas, di cui parliamo in un articolo di questa rivista. Inoltre, i meccanismi di incentivazione per supportare questi interventi sempre più costosi, sono in fase di evoluzione e modifica. È chiaro, quindi, che in questo scenario dalle convenienze enormi, le aziende installatrici che sapranno anticipare e adattarsi a questi cambiamenti, investendo in innovazione e formazione, potranno non solo conformarsi alle nuove normative, ma anche trarne vantaggio competitivo. Nel lungo termine, la direttiva potrebbe non solo stimolare la sostenibilità ambientale, ma anche generare crescita economica e innovazione tecnologica nel settore, ma chiaramente tutto questo sarà alla portata soltanto di chi saprà vedere non ostacoli, ma opportunità.
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IL PUNTO
Case Green e arredobagno:
i dati sull’impatto
della Direttiva
Il tema è stato al centro di un convegno organizzato da Assobagno di FederlegnoArredo
La nuova direttiva sulla prestazione energetica degli edifici è stata pubblicata da pochi giorni in Gazzetta Ufficiale dell’Ue ed entrerà in vigore tra 20 giorni, con un impatto significativo su tutto il settore immobiliare e quindi anche sul mondo dell’arredobagno, spingendo verso soluzioni più sostenibili, efficienti ed ecocompatibili. Il tema è stato al centro di un convegno organizzato il 12 maggio da Assobagno di FederlegnoArredo, che rappresenta i produttori italiani di arredi per il bagno, durante l’assemblea generale dell’associazione. Esperti del settore, tra cui Stefania Striato, Responsabile Area Certificazioni Green Building Council Italia, Silvia Ricci, Vicepresidente ANCE con delega alla Transizione Ecologica, e Francesco Molteni, Presidente ANCE Como, hanno analizzato opportunità e futuri scenari del mercato immobiliare e delle ristrutturazioni.
A partire dal 2030 tutti i nuovi edifici residenziali dovranno essere costruiti per essere a emissioni zero, mentre per gli edifici pubblici lo standard si applicherà dal 2028. Almeno il 16% degli edifici pubblici con le peggiori prestazioni andrà ristrutturato entro il 2030 e il 26% entro il 2033. Per le case esistenti si applicherà un obiettivo di riduzione del consumo energetico del 16% dal 2030 e del 20-22% entro il 2035. “La Direttiva UE Case Green ci offre uno schema di riferimento per orientare le imprese e i consumatori verso pratiche più sostenibili e responsabili, Come associazione il nostro impegno è rivolto a stimolare la cultura del risparmio idrico domestico, ed è per noi fondamentale in questa fase coinvolgere tutti gli attori del settore, fare rete e garantire una transizione efficace” ha spiegato il presidente di Assobagno, Elia Vismara. “L‘attenzione sull’ambiente bagno è cruciale, poiché rappresenta un punto chiave all’interno delle abitazioni, dove anche piccoli accorgimenti possono fare una grande differenza in termini di funzionalità, comfort, risparmio idrico ed energetico. Si tratta di uno degli ambienti domestici che registra i maggiori consumi idrici, ma grazie all’innovazione dei prodotti è possibile ottimizzare l’uso quotidiano. Contestualmente, con l’aumento dell’attenzione sull’efficienza energetica e idrica, diventeranno cruciali ristrutturazioni che includano l’installazione di apparecchiature più efficienti dal punto di vista energetico e idrico, come rubinetti a basso flusso, docce a risparmio idrico e sistemi di riscaldamento dell’acqua più efficienti. E da questo punto di vista l’attenzione delle aziende italiane nel rendere sempre più sostenibili i prodotti può diventare un fattore di competitività rilevante”. Da qui anche la decisione di Assobagno di siglare un accordo con l’Unified Water Label Association (Uwla) per promuovere l’etichettatura sul risparmio idrico nel settore del bagno. L’etichettatura fornisce informazioni chiare e standardizzate sui consumi di acqua ed energia dei prodotti per il bagno,
con l’obiettivo di incoraggiare l’adozione diffusa di prodotti conformi agli standard di efficienza idrica.
I dati del 2023
Nel 2023 gli investimenti in costruzioni ammontano, in Italia, a poco meno di 221 miliardi di euro (dati Istat) con un aumento del +5% in termini reali. L’aumento in valore è invece del +9,7%, e concerne sia le abitazioni (+5,2%) con un dinamismo lievemente maggiore per il nuovo (+5,9%) che per la manutenzione (+5%), sia il non residenziale (+15,2%) sia privato (+9,7%) che soprattutto pubblico (+23,3%). Nel 2024 la manutenzione straordinaria, che nell’ultimo triennio ha rappresentato il 40% del mercato, secondo l’Ance subirà una flessione del 27%. Se il PNRR continuerà a sostenere le opere pubbliche, con una crescita del 20%, il calo colpirà anche la nuova edilizia abitativa (-4,7%). In base agli obiettivi della direttiva Case Green, il patrimonio edilizio dovrebbe diventare neutrale alle emissioni entro il 2050 ed è quindi importante prevedere interventi integrati a livello progettuale e definire misure fiscali che favoriscano il processo di riqualificazione che vede coinvolti, stando ai dati diffusi da ANCE, 12,2 milioni di edifici residenziali, di cui oltre 9 milioni rientrano nelle classi più energivore (E, F, G). Oltre il 70% degli edifici italiani ha più di 45 anni, ovvero è stato realizzato prima del 1976.
Arredobagno: dati e andamento
Dopo un biennio di forte dinamismo grazie all’andamento straordinario del settore residenziale nel 2023 il sistema arredobagno subisce una contrazione del 4,5%, come attestano i consuntivi del Centro Studi FederlegnoArredo. Il settore si mantiene tuttavia sui 4,2 miliardi di euro di fatturato, sopra i 3,4 del pre-Covid.Gli addetti sono 22.898, le imprese sono 923. Più marcata la flessione dell’export a 1,7 miliardi di euro (-6,9%), che rappresenta il 41% del fatturato totale, più contenuta (-2,8%) quella delle vendite sul mercato interno che toccano i 2,5 miliardi di euro (59% del fatturato). In diminuzione in particolare le vendite verso la Germania (-11,8% per 269 milioni di euro), che diventa secondo mercato dietro la Francia (271 milioni, -3,8%). Stabili Regno Unito (94 milioni di euro) e Svizzera (88 milioni di euro) rispettivamente in terza e quarta posizione. Alcune evidenze interessanti emergono dal Monitor gennaio-dicembre 2023 realizzato dal Centro Studi FederlegnoArredo su un campione di aziende rappresentative per indagarne il sentiment. Per le imprese dell’arredobagno gli auspici sono di un 2024 in crescita, 4,5% in Italia e del 5,3% sull’estero. Tra i mercati segnalati emergono anche India, Arabia Saudita e Emirati Arabi, oltre a Polonia, Grecia, Portogallo e Israele. Dai primi dati 2024 disponibili, si segnalano numeri positivi verso Spagna (+3,1%) e Stati Uniti (+11,3%). Andando nel dettaglio dei vari comparti che compongono il sistema arredo-bagno i rubinetti hanno la quota export più alta, 61% sul totale, per un valore di 715 milioni di euro, mentre le vendite in Italia valgono 448 milioni. I mobili da bagno segnano 550 milioni di euro di vendite in Italia e 241 milioni all’estero (30% del totale). Anche le vasche da bagno esportano il 30% del fatturato, per 57 milioni di euro, mentre le vendite Italia valgono 134 milioni di euro. 487 milioni di euro il fatturato in Italia delle chiusure doccia, 245 milioni le vendite oltre confine (33% del totale). Le cabine multifunzione segnano 49 di euro in Italia e 35 all’estero (42% del totale), i termo-arredi per il bagno 188 milioni in Italia e 32 all’estero (14% del totale), i sedili Wc 66 milioni in Italia e 35 all’estero (34% del totale), la ceramica sanitaria 375 milioni di euro in Italia e 122 all’estero (25% del totale).
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Redazione Build News (www.buildnews.it)
I PREZZARI DEI BONUS EDILIZI
NUOVA EDIZIONE 1° SEMESTRE 2024
Rilevazione prezzi FEBBRAIO 2024
Più di 15.000 prezzi del mercato nazionale dei cantieri di nuova costruzione, suddivisi in costi di manodopera, noli-costi orari, materiali, opere compiute e sicurezza. In particolare, sono riportate voci e prezzi per scavi e trasporti, opere provvisionali, pali e trivellazioni, opere in vetrocemento, massetti, sottofondi, vespai, drenaggi, opere murarie, condotti e canne fumarie, tetti e manti di copertura, impermeabilizzazioni, pavimenti, opere in pietra da taglio, rivestimenti, intonaci, controsoffitti e pareti divisorie, serramenti in legno e in pvc, opere in vetro e materie plastiche, opere da pittore, opere stradali e di giardinaggio, assistenze murarie, rilievi e prove di laboratorio, opere di sicurezza.
L’edizione del 1° semestre 2024 contiene, in aggiunta al consueto aggiornamento generale dei prezzi e delle descrizioni, la completa revisione dei prezzi dei noli
www.build.it
R
L’installatore del mese
di Marusca Scotuzzi
NON SOLO INSTALLATORE
Installatore Professionale intervista Danilo Quesada titolare di B.M.
Impianti Srl, di Genova. Diversi i temi affrontati, dalla situazione generale del mercato alla formazione dei giovani installatori che affronteranno il mondo del lavoro. Infine, una opinione sul nuovo regolamento F-Gas
era una volta… il racconto della sua azienda e dei passaggi generazionali che ha affrontato
Ho intrapreso questa professione nel 1975 come apprendista e successivamente grazie all’esperienza maturata nel 1987 ho deciso di avviare una mia attività. Quindi, nel mio caso, non vi è stato un passaggio generazionale in quanto non ho continuato un’attività familiare. Attualmente - sono titolare e sono coadiuvato da due collaboratori - il mio bacino di utenza è prettamente ligure, con presenza, quando richiesta, anche fuori regione. L’ambito di intervento riguarda installazioni e manutenzioni, e la mia clientela è prevalentemente privata con necessità di installazioni di piccoli impianti. Cosa è cambiato dall’inizio della sua attività? Molte cose, in particolare la tecnologia grazie alla quale oggi possiamo vantare maggiori competenze. Tuttavia, la facilità d’impiego di certi nuovi materiali e prodotti in commercio ne permette un utilizzo indifferenziato. Mi riferisco ai piccoli impianti, per bagno o cucina, rispetto ai quali a volte la figura dell’installatore viene sostituita da altre (muratori, imbianchini) ormai quasi autosufficienti in termini di installazione. Si tratta sempre di interventi ‘fai da te’ che erodono quote di mercato e non garantiscono la sicurezza totale all’utente finale.
Quale ritiene essere un elemento di forza per riuscire con successo a tramandare un’azienda di padre in figlio. La mia risposta non riguarda unicamente il passaggio generazionale, rispetto al quale posso solo dare una opinione, ma la gestione complessiva di una azienda di installazione. La parola chiave è, in entrambi i casi ‘passione’. E questo significa costanza, determinazione, impegno. Il nostro è un lavoro che non può essere svolto con occhio all’orologio. Spesso la nostra presenza è richiesta anche di sabato, se non dai clienti, in ufficio per organizzare la
parte amministrativa, che nel mio caso dipende da me. Nel tempo la mia attività, per diverse vicissitudini si è ridimensionata: in passato sono stato in società con un mio collega, che ora non c’è più, e avevamo otto dipendenti. La vita ti porta ad affrontare anche situazione che non si prevedono, ma occorre superarle e rimettersi in gioco. Quindi, oggi la mia figura è completa sotto diversi aspetti: certamente non occupandomi di grandi interventi posso dedicare del tempo alla contabilità e a tutti gli ambiti non necessariamente legati all’installazione vera e propria.
Può raccontare la sua esperienza di formatore? Sicuramente è una esperienza positiva che mi consente con piacere di mettere a disposizione le mie competenze ai giovani che diventeranno i futuri installatori. Da oltre un anno collaboro con un istituto professionale di Genova grazie a un docente – un ingegnere termotecnico – che mi ha proposto di condurre dei corsi specifici sulla climatizzazione. La necessità era quella di poter avere una figura che operasse sul campo e che potesse trasferire le proprie conoscenze in merito. Gli istituti professionali sono considerati a volte come scelta di ripiego per studenti che non avrebbero potuto frequentare altro. Ritengo, tuttavia, che si potrebbe fare molto se da parte dei docenti e della scuola ci fosse l’impegno a garantire una conoscenza/competenza – grazie anche a stage e a continui rapporti con le aziende del settore - che diventerebbe nel giro di pochi anni il biglietto da visita dei ragazzi che si diplomano. Anche perché proprio nel caso delle scuole professionali gli studenti dovrebbero aver acquisito, alla fine del loro ciclo di studi, una professione. Ritengo da parte mia molto stimolante e al contempo gratificante poter trascorre del tempo e interagire con loro: la scuola è un mondo a sé, a volte scollata dal contesto. Dovrebbero essere intensificate le presenze di professionisti che portino tra i banchi la loro esperienza, le loro problematiche, gli sforzi, i successi e gli insuccessi così da creare
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RUBRICA
C’
quel ponte sempre più elemento di connessione tra mondo dell’istruzione e mondo del lavoro.
Quali sono oggi le criticità dal punto di vista formativo che andrebbero superate per dare ai giovani installatori le giuste competenze per affrontare al meglio un settore sempre più complesso?
È vero: la scuola ha difficoltà a rimanere al passo con le nuove tecnologie. I motivi sono diversi. Certamente c’è una latitanza da parte dello Stato nei confronti di questi istituti. Mancano quei fondi necessari per creare un ambiente tecnologicamente all’avanguardia – o perlomeno con tutte le attrezzature necessarie - e occorrerebbe incentivare maggiormente la formazione degli insegnanti presso le aziende produttrici così da poter permettere anche a loro il giusto aggiornamento. Quindi, maggiori stage sia per gli studenti sia per i docenti. Sono, inoltre, vista la mia esperienza come formatore, assolutamente favorevole a incentivare la collaborazione tra chi nelle aule ci lavora e chi, invece, opera sul campo. Questo per evitare un gap tra scuola e mondo del lavoro. Inoltre, anche in questo caso, come dicevo prima, la passione è il motore che muove l’uomo in ambito lavorativo, e nella vita in genere. Gli insegnanti, se opportunamente incentivati, possono creare un ambiente formativo fortemente stimolante che aiuti gli studenti a trovare la propria strada intesa come scelta e non come ripiego. Purtroppo per ragioni diverse non sempre ciò per cui si studia diventa poi la propria professione. Il rischio è che quest’ultima venga svolta senza motivazione alcuna.
Quali pensa siano le maggiori cause della difficoltà oggi di trovare sempre meno giovani installatori in questo comparto?
Forse queste difficoltà sono causate da una società che ha creato falsi miti dai facili guadagni, facendo immaginare possibili realtà inesistenti. Una certa responsabilità
la imputerei alla politica. Diventa difficile trovare giovani disponibili a fare un percorso di crescita professionale che parta dalle basi e che con il tempo si consolidi grazie a competenze acquisite. I giovani, o per lo meno la maggior parte, si presentano spesso a un colloquio di lavoro avendo ben chiaro cosa chiedere (orario e stipendio consoni alle loro esigenze) ma non quello che possono offrire. La loro conoscenza del settore e del mestiere è nulla: spesso non distinguono un cacciavite a stella da uno piatto. Manca, perciò, la consapevolezza del livello della propria preparazione. Il grande problema che sarà sempre più evidente nel corso degli anni sarà la mancanza di ricambio per questa professione. Chi farà questo lavoro? Un’altra questione che mi preme emerga è quella riguardante i manutentori che si occupano delle caldaie. La normativa prevede – nel caso di intervento - la responsabilità del manutentore non solo per quanto riguarda la caldaia ma per tutto l’impianto. Quindi, la formazione somministrata dai CAT (Centri Assistenza Tecnica) ai giovani manutentori non potrà essere parziale o limitata solo alla caldaia.
Questo numero di Installatore professionale ha come focus le pompe di calore. Può darmi una opinione sul nuovo regolamento F-Gas? Cosa cambierà per il settore climatizzazione?
Il nuovo regolamento è recente e dobbiamo ancora mettere a fuoco la questione. Le aziende, dal canto loro, procederanno a immettere sul mercato dei gas alternativi rispetto ai quali oggi non siamo ancora formati. Si tratta di nuove sfide per affrontare una transizione sicura verso refrigeranti più sostenibili. Sicuramente ci saranno dei cambiamenti per il settore della climatizzazione e diverse opportunità. Tuttavia al momento diventa difficile fare previsioni. Posso confermare che anche in questo caso l’aspetto formativo avrò un ruolo essenziale per noi installatori.
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RUBINETTERIE BRESCIANE
RUBINETTERIE
BRESCIANE: ECCELLENZA ITALIANA NEL SETTORE IDRAULICO ED ENERGETICO DA OLTRE UN SECOLO
Innovazione e qualità nei prodotti Made in Italy per riscaldamento, idraulica ed energia
Rubinetterie Bresciane, fondata e tutt’ora condotta dalla famiglia Bonomi, è da oltre cento anni leader nel settore industriale dell’idraulica, del riscaldamento e dell’energia per la produzione di valvole e componenti che regolano il passaggio di liquidi e fluidi gassosi
destinati a soddisfare le diverse esigenze impiantistiche e le molteplici applicazioni. Tra i principali prodotti, 100% made in Italy, realizzati e distribuiti dall’azienda vi sono: valvole a sfera e farfalla in ottone, rubinetti per gas, valvole di ritegno, valvole di regolazione, riduttori di pressione,
defangatori e filtri autopulenti. Tubi e raccordi per multistrato, sistemi e valvole a pressare in cupronichel, acciaio inox e al carbonio, sistemi a innesto rapido per scarichi a gravità e sottovuoto e passaggi ponte/paratia. Raccordi a pressare e saldare in rame e bronzo, raccordi filettati in bronzo e ottone.
L’ampia gamma di prodotti e un team di esperti qualificati permettono all’azienda di soddisfare le richieste di un mercato sempre più competitivo con soluzioni su misura e di qualità certificata.
Per soddisfare le diverse esigenze impiantistiche e le molteplici applicazioni, Rubinetterie Bresciane Bonomi si è strutturata con divisioni specifiche e ben distinte:
• La divisione idrotermosanitaria si occupa tradizionalmente di tipologie differenti di valvole a sfera, valvole a farfalla e raccordi a pressare in rame, bronzo, ottone ed acciaio, raccordi a saldare in rame e bronzo, raccordi a compressione e raccordi filettati in bronzo, ottone ed acciaio così come di tutti gli altri articoli necessari al completamento degli impianti di distribuzione e adduzione di acqua e di gas di piccole, medie e grandi dimensioni, quali: valvole di ritegno, riduttori, valvole di bilanciamento, ecc.
• La divisione OEM si occupa dell’ingegnerizzazione, della valutazione di fattibilità tecnica e della produzione di particolari di minuterie metalliche tornite e/o componenti stampati e lavorati o di prodotti in generale. Gli articoli richiesti dal cliente possono essere realizzati con
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DALLE AZIENDE
INFORMAZIONE
differenti leghe: ottone, ottone senza piombo, ottone antidezincificante, ottoni al silicio, bronzo, rame, acciaio inox, al carbonio e altri materiali metallici. Per fornire un servizio di alta qualità, in termini di rispetto di tolleranze stringenti e complessità del prodotto realizzabile, Rubinetterie Bresciane Bonomi impiega macchine tecnologicamente evolute e personale altamente qualificato per la realizzazione del prodotto su commessa, in modo tale da soddisfare a 360° la richiesta del cliente. Questa tipologia di prodotti viene sviluppata su richiesta di fattibilità da parte del cliente, a partire dalle specifiche e dai disegni tecnici direttamente provenienti dal cliente.
• La divisione industriale si occupa delle installazioni di sistemi ed accessori nei diversi ambiti del settore come: la distribuzione di acqua calda e fredda nei sistemi di servizio, nei sistemi di riscaldamento e refrigerazione degli impianti di produzione e nella distribuzione dei fluidi di processo, nei sistemi di ventilazione, climatizzazione, impiantistica professionale e distribuzione di gas medicali. I fluidi di processo maggiormente utilizzati in queste applicazioni sono rispettivamente: acqua,
vapore, olio diatermico, aria, carburanti, gas da combustione, ossigeno e prodotti chimici. La creazione di prodotti specifici per una determinata esigenza è analizzata valutando l’impatto sia sul sistema che sull’intero mercato.
• La divisione navale si occupa di studiare, ingegnerizzare e sviluppare soluzioni ad hoc con i requisiti richiesti dal mercato dell’industria navale, rispettando i più severi standard di certificazione. I prodotti relativi a questo settore sono pensati per la realizzazione di circuiti di acqua dolce, gas inerti, combustibili, lubrificanti, refrigerazione, lavaggio, dissalazione, zavorra e sentina, ed altri servizi di 3° classe a bordo di navi e di imbarcazioni da diporto. L’azienda offre anche un supporto tecnico after-sale per valutare assieme al cliente finale l’idoneità del sistema per specifici impieghi e per definire le migliori soluzioni applicative.
• La divisione multiutility lavora a stretto contatto con le società multiservizi al fine di sviluppare tutti i prodotti necessari alla realizzazione delle linee di distribuzione del servizio idrico integrato (captazione, fornitura e depurazione acqua) del gas naturale e GPL. La profonda esperienza in questo settore ha permesso all’azienda
negli anni di sviluppare e consolidare tutti i prodotti necessari alla costruzione della pipeline, partendo dal primo punto dell’impianto di distribuzione, fino ad arrivare al punto di consegna del gas all’utente. La forte presenza di Rubinetterie Bresciane Bonomi in questo settore è dovuta al fatto che il costruttore di linee di distribuzione, sia in ambito idrico che in ambito gas, può fare totale affidamento sulla competenza dell’azienda e sulla presenza di prodotti a catalogo tali da soddisfare ogni sua esigenza costruttiva, per ogni tipologia di impianto.
Rubinetterie Bresciane Bonomi, come tutte le altre aziende di Bonomi Group, investe ininterrottamente in risorse tecniche avanzate per sviluppare soluzioni all’avanguardia e pone particolare attenzione alla gestione ambientale di tutti gli stabilimenti produttivi attraverso l’utilizzo di energia rinnovabile, l’efficientamento degli impianti, il risparmio di risorse naturali, la riduzione e il recupero dei rifiuti generati.
Elevato e costante è l’impegno verso le persone che rappresentano una componente decisiva per il successo del gruppo. L’azienda fa quotidianamente squadra con i suoi collaboratori, promuovendone il senso di appartenenza grazie ad un ambiente di lavoro accogliente, in cui i dipendenti si possono sentire apprezzati, valorizzati e nel quale crescere professionalmente.
Un’eccellenza italiana presente nel mercato internazionale che grazie all’esperienza, al forte legame con il territorio, ai valori che la contraddistinguono e al continuo scambio di competenze con le altre aziende del gruppo, è in grado di creare innovazione e rispondere a tutte le richieste con competenza e professionalità.
Scopri di più: www.rubinetteriebresciane.it
Via M. Bonomi, 1 25064 Gussago (BS) - Italy rb@bonomi.it
Tel. +39 030 82 50 011
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Rubinetterie Bresciane
GLI INSTALLATORI
INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.3 - MAGGIO/GIUGNO 2024 32 Eventi
A cura di Antonio Billè
AL
INSTALLATORE PROFESSIONALE
CENTRO
Da sinistra: Attilio Verzilli, Sales Manager e Alessandro Chiarello, Marketing Manager di Climate Solutions
“Gli installatori sono al centro del progetto ANGAISA del futuro”. È chiaro il messaggio lanciato dal presidente dell’Associazione, Maurizio Lo Re nei giorni di “Mostra Convegno Expocomfort 2024”, evento internazionale che si è svolto a Milano lo scorso marzo. Installatore Professionale ha raccolto il parere di alcuni professionisti in visita alla manifestazione fieristica.
IIn un contesto caratterizzato da Green Deal, riqualificazione energetica e dall’ammodernamento entro il 2030 di cinque milioni di edifici, la figura dell’installatore appare come una delle principali leve del mercato. Tradizionalmente parte dinamica della filiera idrotermosanitaria e sempre a diretto contatto con le famiglie, gli installatori stanno attraversando un profondo cambiamento, assumendo un ruolo sempre più affine a quello di un imprenditore a tutto tondo, adattandosi alle esigenze del territorio e degli utenti.
In questo contesto, MCE 2024 ha rappresentato un ambiente privilegiato per stabilire nuove connessioni professionali e consolidare quelle già esistenti, fornendo agli operatori del settore l’opportunità di esplorare le molteplici innovazioni che stanno trasformando non solo prodotti e impianti, ma anche e soprattutto il panorama generale del mercato. Come sottolineato da Lorenzo Epis, CEO di PartnerPro, in questa fase di “cambiamento epocale”, gli installatori assumono un ruolo centrale nel raggiungimento degli obiettivi di efficienza energetica imposti dalle direttive europee. Per questo, lo stand CasANGAISA/Tecnopolis allestito all’interno di MCE è stato concepito come uno spazio dedicato a opportunità di incontro, attraverso un’azione mirata di formazione e informazione su aspetti tecnologici, operativi e documentativi.
Oltre 1000 i professionisti del settore registrati nello stand di ANGAISA, tra distributori associati e imprese di installazione: un autentico patrimonio per l’associazione, grazie al quale sarà possibile esplorare le nuove opportunità di mercato, collaborando all’interno di una partnership sempre più solida e integrata. Uno spazio privilegiato per esplorare le nuove tendenze e comprendere il ruolo centrale dell’installatore moderno, plasmando insieme il futuro del settore. Da punto di riferimento per la corretta implementazione e manutenzione degli impianti, l’installatore della nuova epoca affronta nuove sfide e opportunità per garantire il benessere e la sostenibilità degli ambienti in cui lavora.
“Appuntamento storico al quale non potevamo mancare. Ci siamo confrontati con tante novità e abbiamo visto come va il mercato con queste nuove
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Carmelo Barca - VeBar Srl (Rende, Cosenza)
Carmelo Barca Amministratore
VeBar Srl (Rende, Cosenza)
energie rinnovabili. Le normative stanno cambiando velocemente il panorama e ci costringono ad adattarci prontamente e guardarci intorno, esplorando nuove soluzioni e prodotti. Se la distribuzione dei grossi gruppi organizzati sta dirigendo il mercato in un certo senso, noi piccole aziende dobbiamo puntare sulla professionalità e sulla consulenza che girano intorno al cliente a 360°. Oggi, con la vendita online, l’installatore rischia di diventare solo un prestatore d’opera: continuando così, saranno la capacità di vendere il prodotto e le sue competenze a fare la differenza. Uno scenario in cui la professionalità conterà ancora tantissimo e nel quale noi cercheremo di supportare il cliente attraverso la consulenza”.
“MCE è sempre stato un momento importante per la formazione di noi installatori, la seguiamo ogni anno e partecipiamo anche alla fiera ISH di Francoforte per capire l’andamento del mercato, le innovazioni e confrontarci con le aziende che conosciamo. È fondamentale vedere cosa presentano e capire se possono darci supporto per tutti i nostri nuovi progetti. Abbiamo notato come si stia modificando il mercato, soprattutto nell’ambito delle caldaie, con la prospettiva del cambio di tipologia di combustibile che manderà in pensione le caldaie a gas per lasciare spazio a un nuovo di sistema di generazione di calore e raffrescamento. Cambieranno i gas refrigeranti e tanti altri aspetti e in questi giorni abbiamo osservato l’andamento e l’orientamento delle aziende verso questi nuovi prodotti. Noi dobbiamo adeguarci e la partecipazione a MCE ci ha permesso di scoprire i nuovi prodotti che ancora devono arrivare sul mercato ci dà un vantaggio, ci prepara a percepire appieno le prossime innovazioni”.
“Con Mostra Convegno Expocomfort sottolineiamo il valore di preservare le relazioni con le aziende partner con cui collaboriamo per proporre innovazioni, soluzioni all’avanguardia e restare sempre al passo con le aspettative di filiera e mercato. Sostanzialmente il nostro obiettivo è quello di consolidare fortemente le relazioni con il nostro gruppo clienti, cercando di portare la categoria degli installatori a un livello sempre più evoluto in termini di competenze e professionalità. Attraverso la filiera ci stiamo trasformando in veri e propri “organizzatori di servizi”: crediamo tanto in questa opportunità e dobbiamo sfruttare questa filosofia applicandola nelle nostre attività quotidiane. MCE rappresenta un momento cruciale in questo percorso, nel quale possiamo mettere in discussione le nostre esperienze, confrontandoci con le realtà che si vivono in cantiere o nel commerciale. Un momento di fondamentale importanza che noi cerchiamo di supportare”.
“Il mercato è cambiato profondamente, come le tipologie tecniche e di lavorazione e, quindi, è richiesta molta più professionalità, nonostante spesso si dica che la nostra professione adesso si sia semplificata. Non è così, è richiesta molta più preparazione e lo scenario
INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.3 - MAGGIO/GIUGNO 2024 34 INSTALLATORE PROFESSIONALE
Gaetano Lombardo GiPa Technology Srl (Messina)
Gaetano Lombardo - Gi.Pa. Technology (Messina)
Manfredo Losco Miele Giuseppe & Figli (Atripalda, Avellino)
Manfredo Losco - Miele Giuseppe & Figli (Atripalda, Avellino)
Roberto Masiero Articoli Termoidraulici (Roma)
Roberto Masiero - Articoli Termoidraulici (Roma)
si sta modificando sempre più velocemente. A Mostra Convegno Expocomfort abbiamo avuto la possibilità di conoscere di tutte le nuove tecnologie in uscita e di approfondire anche le nostre competenze, modificando la percezione del mercato e prendendo contatti con fornitori importanti”.
“È vero, la professione è cambiata moltissimo perché adesso bisogna essere informati anche su tanti aspetti burocratici, tra il bonus 110% degli scorsi anni, lo sconto in fattura e altre situazioni normative. Per me, che vengo da un piccolo paese di montagna, funziona ancora tanto il passaparola, lavoro molto con i privati che hanno necessità di riparazioni di base. E poi con le piccole imprese locali, con cui si riesce a instaurare anche un rapporto umano, gestendo più facilmente pure la parte formale”.
“La presenza a Mostra Convegno Expocomfort è un momento fondamentale per la nostra formazione, sia per una questione di aggiornamento con le aziende che presentano prodotti innovativi, ma soprattutto per un fattore normativo, perché l’Unione Europea, a tamburo battente, pone date e scadenze per il rispetto di ambiente ed ecologia. Tutta la filiera che investe su di noi a livello installativo deve restare al passo con i tempi ed essere pronta a rispondere sul mercato: l’aggiornamento è fondamentale per proporre prodotti sempre più all’avanguardia, ma soprattutto lo è il lavoro di consulenza per fornire ai clienti un servizio che rispecchi fedelmente le sue esigenze. Al di là di quelli che possono essere gli impianti calati nella struttura o nell’immobile, c’è tutto il contesto fatto di detrazioni fiscali, conto termico, GSE, senza trascurare l’aspetto burocratico”. “Il cliente
informato, poi, incide parecchio e ha cambiato molto anche il nostro lavoro, avvantaggiandolo. Gli utenti sono molto più consapevoli e nel momento in cui si discute degli impianti, delle rese di un sistema radiante piuttosto che di un termosifone, loro hanno già un minimo di cultura, per quanto sia ovviamente abbastanza superficiale. A quel punto noi professionisti siamo in grado di approfondire l’argomento, fornendo loro una spiegazione più chiara e dettagliata”.
Ludovico Vignola - Termoidraulica Vignola (Giffoni Valle Piana, Salerno)
“Essere presenti a Mostra Convegno Expocomfort rappresenta sempre un’occasione per ritrovarsi tra installatori, amici e persone che fanno di questo mestiere una ragione di vita. Sullo stesso piano ci permette anche di elaborare aspetti nuovi del nostro lavoro, per modificare la nostra professione in maniera più concreta. Sono momenti conviviali, ma soprattutto di formazione da vivere anche insieme ai nostri distributori”.
“Lavoro nel settore della termoidraulica da 24 anni e posso confermare come non esista più la figura dell’idraulico semplice, sostituita adesso da un ruolo di professionista a tutto tondo, evoluto. Stiamo cambiando per restare al passo con i tempi e con le tante novità proposte da elettronica, comfort e benessere dei sistemi. L’installatore, non più idraulico, è chiamato a evolversi di conseguenza, creando una struttura alle sue spalle che gli consenta di eccellere in questo settore. Cercare novità e anticiparle per capire dove sta andando il mercato deve essere il nostro punto di forza, per affermarci come professionisti e precorrere i tempi. Questo ci consentirà di essere sempre un passo avanti, affermandoci nel mercato locale”.
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Ludovico Vignola
Termoidraulica
Vignola (Giffoni Valle Piana, Salerno)
Emiliano Zucchelli Articoli Termoidraulici (Roma)
Emiliano Zucchelli - Articoli Termoidraulici (Roma)
Manolo Monti Monti Manolo Idraulico (Fiorenzuola, Firenze)
Manolo Monti - Monti Manolo Idraulico (Fiorenzuola, Firenze)
Luigi Spadaro Air Tecnology (Messina)
Luigi Spadaro - AIR Tecnology (Messina)
A PROPOSITO DI….
Alcuni tra gli intervistati hanno espresso le loro opinioni in merito all’interesse mostrato dai clienti relativamente alla riqualificazione energetica e al nuovo regolamento FGas e in particolare gli aspetti che riguardano l’R290
Queste le domande:
1. A proposito di riqualificazione energetica
Quanti, in percentuale, tra i vostri clienti sono interessati alla riqualificazione energetica con passaggio da caldaia a pompa di caloreeventualmente considerando il fotovoltaico che la alimenta? E come? Chiedono informazioni e/o preventivi? E quanti, a fronte di un preventivo chiedono poi di intervenire?
2. Un’opinione in merito al nuovo regolamento FGas e in particolare agli aspetti riguardanti l’R290.
A cura di Marusca Scotuzzi
Gaetano Lombardo - Gi.Pa. Technology (Messina)
1. La percentuale di clientela disposta a sostituire la vecchia e tradizionale caldaia con un impianto che come generatore utilizzi una pompa di calore, dipende dalla capacità dell’installatore di offrire gli strumenti necessari per far comprendere al proprio interlocutore l’importanza di installare un impianto che soddisfi benessere, comfort e al contempo possa far risparmiare. Ancora oggi, infatti, è possibile usufruire dei bonus fiscali o del conto termico. Nel nostro caso, come in generale in questo comparto il rapporto di fiducia è fondamentale. Quindi i clienti che chiedono un preventivo in buona percentuale poi si affidano a noi per l’installazione. Il passaparola diventa un ottimo veicolo pubblicitario.
2. In questo momento vedo tanta confusione. Al momento stiamo in stand-by e cerchiamo anche di capire come si muovano le aziende e allo stesso tempo come poter stare sul mercato con competenza e professionalità offrendo un servizio sicuro. Sia l’R32 sia l’R290 sono considerati gas refrigeranti molto interessanti da tenere in considerazione per uno sviluppo nel prossimo futuro, in sostituzione al gas R410A. Il gas R290 è un refrigerante naturale. Può essere utilizzato in numerose applicazioni
di refrigerazione e condizionamento in sistemi commerciali, industriali e domestici. Contribuisce alla riduzione dell’impronta di carbonio e supporta la lotta contro il cambiamento climatico. Le pompe di calore con R290 offrono prestazioni superiori riducendo i costi energetici. Il cliente ancora non ha piena questa consapevolezza. In tal senso il nostro ruolo di informatori sarà sempre più necessario.
Luigi Spadaro - AIR Tecnology (Messina)
1. Rispondo facendo riferimento all’ultimo anno ma in generale posso confermare che praticamente quasi tutti i clienti che si rivolgono a me per un preventivo di ri-efficientamento degli impianti esistenti, per fare, quindi, una riqualificazione energetica, di fatto poi chiedono di intervenire. In questo ultimo periodo più della metà ha scelto di sostituire l’impianto gas abbandonandolo così definitivamente. Da oltre due anni realizzo, infatti, impianti total elettrico, senza gas. E questa percentuale sta aumentando in modo esponenziale. I clienti arrivano già informati. A volte si tratta di informazioni superficiali o distorte: il nostro ruolo è quello di fornire un servizio completo. Indicare quale tipologia di impianto sia più consona all’immobile, in relazione anche al tipo di benessere che loro richiedono. In generale queste sostituzioni sono frutto di una maturità ecologica o sono scelte motivate dal risparmio economico che ne consegue? L’una cosa non esclude l’altra. La maggior parte dei miei clienti richiede, tuttavia, interventi di efficientamento energetico tesi a migliorare non solo le prestazioni dell’impianto ma dell’involucro nella sua complessità (si tratta di interventi che prevedono anche sostituzione di infissi, cappotti).
2. Siamo obbligati ad andare in questa direzione: è una strada che è necessario percorrere. Non si tratta, infatti, di scelte personali ma collettive nell’interesse comune della tutela dell‘ambiente. I vantaggi dell’utilizzo del gas R290 sono molti. Per contro, vista la sua infiammabilità, occorrerà prestare molta attenzione a questo aspetto. Sarà, inoltre, inevitabile, se l’installatore non è anche progettista termotecnico, che venga affiancato da questa figura. Parlo, dunque, di progetto, di realizzazione, di
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INSTALLATORE PROFESSIONALE Eventi
collaudo e di risoluzione di eventuali problemi in corso d’opera. Si tratta perciò di formazione, di conoscenza della normativa, di competenze che è necessario trasferire in pratica per garantire sicurezza e qualità. Non è più il tempo dell’improvvisazione anche perché non parliamo di piccole caldaie ma di impianti più complessi.
Manfredo Losco - Miele Giuseppe & Figli (Atripalda, Avellino)
1. Ormai tutto ruota intorno alla definizione di riqualificazione energetica. Sono sempre più numerosi i clienti che si approcciano con l’intento di raggiungere l’obiettivo di ridurre i costi di gestione dei sistemi termici. E, sempre più spesso ci confrontiamo con una clientela preparata ad abbandonare il gas come utenza per alimentare gli impianti anche senza supporto dei sistemi integrati come il fotovoltaico. Pertanto direi che la percentuale a tal proposito è altissima. Ci troviamo di fronte ad un cambiamento di visione, il cliente è sempre più sensibile all’equilibrio tra costi di gestione e beneficio del comfort, quest’ultimo sempre più ricercato. Ciò ci permette di migliorare sempre più la qualità delle proposte e delle soluzioni, personalizzandole sempre più spesso. Sistemi fotovoltaici e pompe di calore sono diventati i primi elementi di analisi preventive in ambito di interventi e sempre più si concretizzano in scelte proposte dagli installatori specializzati e definite dalla clientela.
2. C’è un po’ di smarrimento quando si parla di gas fluorurati: mi capita spesso di confrontarmi con gli installatori che devono far fronte all’esigenza di adeguarsi alle normative che tutelano la necessità di migliorare le emissioni dei gas che incidono sull’effetto serra. Sono convinto che tutte le iniziative volte a ridurre il problema siano a vantaggio della filiera. Ritengo che adeguarsi alle nuove norme FGas possa soltanto rappresentare un punto di forza per i professionisti di settore, permettere agli stessi di diventare eccellenza in termini di qualità e affidabilità in merito alla sicurezza degli interventi. Credo che la direzione verso soluzioni come l’R290 sia quella giusta e per noi rappresenta un forte stimolo per trasferire sempre più supporto alla nostra clientela.
Agostino Vignola - Termoidraulica Vignola (Giffoni Valle Piana, Salerno)
1. L’interesse per la riqualificazione energetica è innegabile. Certo, occorre far capire ai clienti come efficientare un impianto ma, al contempo, dare le informazioni giuste che spesso contrastino con quelle da loro ricercate sui social. Questo problema non coinvolge i clienti fidelizzati con i quali da anni si è instaurato un rapporto di completa fiducia, ma i nuovi. Noi ci informiamo, frequentiamo corsi di formazione e siamo in grado di spiegare i vantaggi, nel tempo, di ogni installazione a regola d’arte e gli inevitabili ritorni in termini economici e di sostenibilità ambientale. Questo porta a una percentuale molto alta di richiesta di interventi a seguito di un preventivo. I preventivi che non si concludono con richieste di intervento vanno deputati alla concorrenza sleale che si riscontra purtroppo in questo settore. Un altro aspetto che vorrei emergesse è quello relativo alla figura del progettista termotecnico. Ritengo che sia imprescindibile che i progetti degli impianti vengano definiti solo da questo importante attore della filiera, perché così dobbiamo considerarlo. E gli installatori dovrebbero, quindi, fare riferimento, interfacciarsi, a questa tipologia di professionisti proprio per garantire la qualità di quanto andranno a installare.
2. Non c’è ancora chiarezza. Tra i colleghi se ne parla: non vi è dubbio che le nuove norme F-Gas siano volte alla tutela dell’ambiente. L’R290 consentirà poi maggiori vantaggi rispetto ai gas precedenti seppur altamente infiammabile. Tuttavia non c’è ancora chiarezza, ad esempio non sappiamo se dovremmo dotarci di un nuovo patentino. In ogni caso credo possa rappresentare per noi installatori una opportunità per eccellere e fornire servizi ai nostri clienti in piena sicurezza.
Ludovico Vignola, precedentemente intervistato a MCE ha voluto sottolineare un aspetto che ritiene meriti attenzione: “Le norme e i regolamenti sono un arricchimento per il lavoro che facciamo tutti i giorni, ci aiutano a migliorare la nostra professionalità, tuttavia la fragilità va ricercata nei controlli, pochi e a volte addirittura inesistenti. A questo si aggiunge una concorrenza sleale, che contrastiamo, ma rispetto alla quale non ci sentiamo tutelati.
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www.darioflaccovio.it
La nuova edizione di Edifici monoplano in acciaio ad uso industriale di Andrea Dall’Asta, Raffaele Landolfo, Fabio Micozzi e Walter Salvatore è elaborata ai sensi delle NTC 2018.
Le attuali Norme Tecniche per le Costruzioni emanate nel 2018 (D.M. 17 gennaio 2018) introducono diversi elementi di novità, per quanto riguarda sia le azioni di progetto sia i metodi di dimensionamento e verifica della sicurezza.
L’introduzione di nuove regole determina nuovi problemi nella pratica progettuale corrente che deve ridefinire gli approcci e le procedure allo scopo di individuare le soluzioni ottimali in relazione alle prestazioni e al livello di sicurezza richiesti.
In questo volume la Commissione Sismica per le Costruzioni in Acciaio, istituita e sostenuta da Fondazione Promozione Acciaio, affronta il problema dell’applicazione delle nuove Norme Tecniche alla progettazione degli edifici monopiano ad uso industriale in acciaio, che per la loro leggerezza e versatilità possono dimostrarsi convenienti anche in zone di medio-alta sismicità.
La monografia illustra i principi generali e un progetto completo di un edificio monopiano ad uso industriale dotato di carroponte e sito in una zona ad alta sismicità, seguendo l’intero iter progettuale previsto dal D.M. 17.01.2018 e dagli Eurocodici rilevanti, evidenziando le prestazioni richieste per i diversi livelli di verifica e le problematiche relative alla ricerca di una soluzione progettuale idonea ed efficiente. Il volume contiene le tavole progettuali e il computo metrico.
Struttura del libro
1. Generalità ed aspetti tipologici
2. Applicazione ad un caso studio
3. Materiali, sistemi di unione e coefficienti parziali di sicurezza
4. Valutazione delle azioni
5. Le strutture di copertura
6. I pilastri correnti
7. I controventi di falda e i controventi verticali
8. Collegamenti
9. Via di corsa del carroponte
Dario Flaccovio Editore Le novità in libreria
ANGAISA torna a scuola: “episodio pilota” a Messina
L’associazione vuole portare la propria voce all’interno delle scuole professionali d’eccellenza
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CONVEGNO
di Antonio Billè
Innovazioni edilizie e tecnologiche, ma anche scenari e opportunità fornite ai giovani dalla transizione energetica al centro del convegno sull’Edilizia 5.0 organizzato lo scorso 4 aprile all’Istituto Superiore “Giacomo Minutoli” di Messina. Una sorta di “episodio pilota” per ANGAISA che vuole portare la propria voce all’interno degli istituti tecnici italiani d’eccellenza.
Il tema
L’incontro – moderato dal prof. Francesco Pellico e con la partecipazione del presidente di ANGAISA, Maurizio Lo Re – vuole accendere i riflettori sui nuovi metodi di progettazione, esecuzione e manutenzione delle opere in un’ottica innovativa nella quale è possibile ottenere risparmi energetici, ma anche segnalare le criticità sotto il profilo della sicurezza. Una nuova era anche per le energie rinnovabili, con fotovoltaico ed eolico al centro dello sviluppo green. Un parterre ricco, con una decina di relatori a confermare quanto sia fondamentale in questa era fare appello alla sinergia tra istituzioni, università, ordini professionali, associazioni di settore e figure di spicco nel panorama del mondo idrotermosanitario.
Il padrone di casa
Francesco Pellico, docente del “Giacomo Minutoli”, è uomo da sempre vicino al mondo dei giovani, per i quali organizza costantemente convegni, incontri e seminari anche a tema sportivo o scientifico. Quello su “Edilizia 5.0”, però, riempie d’orgoglio lui e l’intero istituto scolastico: “La tematica del futuro fa la differenza. Le tecnologie innovative inerenti le
intelligenze artificiali sono applicabili in quasi tutti i settori della nostra economia e, dando un’accelerata a questo sviluppo tecnologico, il PIL ha l’opportunità di aumentare. Queste realtà devono essere supportate da un capitale umano che noi possiamo formare unitamente alle università per poter aumentare il grado culturale e professionale dei nostri allievi. Il convegno rappresenta un momento di orgoglio per il nostro istituto e per la realtà economicosociale messinese. Il nostro obiettivo è portare i ragazzi che hanno appena concluso le scuole medie verso il mondo del lavoro, delle libere professioni e universitario, così che possano essere i protagonisti del proprio futuro, provando a emergere anche in campo internazionale”.
La voce di ANGAISA
Si è diplomato proprio al “Minutoli”, nel 1984, il presidente Maurizio Lo Re, emozionato nel rimettere piede nella sua vecchia scuola: “Sono passati 40 anni ed è davvero una bella sensazione, ma soprattutto ho tanta voglia di lasciare qualcosa a questi ragazzi che saranno i protagonisti del prossimo futuro. Abbiamo parlato di innovazione, sostenibilità, consumi energetici e acqua, argomenti sensibili e attuali, lanciando uno sguardo attento alle direttive “Case green” e alla messa al bando dell’F-Gas. Agli studenti, all’inizio dell’intervento, ho detto che noi tutti, loro in primis, si trovano al posto giusto al momento giusto: ciò che ci chiede l’Europa, con il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050, impone la necessità di avere dei ragazzi specializzati, forze nuove con competenze per le quali diventa fondamentale un percorso formativo di alto livello”.
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CONVEGNO
L’ospite d’onore
Lorenzo Epis, Team Leader di PartnerPRO, ha raccontato l’excursus della rivoluzione energetica, catturando l’attenzione degli studenti e invitandoli a investire sulla più grande tecnologia evoluta del mondo: loro stessi: “Un appello a continuare a creare interesse, a crescere nella conoscenza in un momento in cui questa trasformazione epocale accompagna l’evoluzione dell’uomo. La rivoluzione energetica in atto si collega prevalentemente alle menti e non alle braccia e la scuola mi sembra il luogo ideale per fare questo invito. Qui c’è il futuro della nostra evoluzione, delle nostre realizzazioni e quindi bisogna coinvolgerli attraverso
una serie di informazioni e aiutarli a credere in sé stessi, alimentando la conoscenza. Un progetto del genere è deontologico e fondamentale perché trova il modo di interessare e stimolare i ragazzi a fare delle scelte imprenditoriali, personali o di crescita e in questo senso sono molto importanti le informazioni che ANGAISA ha trasferito sulla possibilità di interpretare nuovi ruoli e di dare un contributo personale all’evoluzione degli scenari tecnici. Non sono incontri comuni – conclude Epis – non è facile che possa esserci questa opportunità e quindi il connubio scuola-lavoro intravisto in questi momenti è fondamentale. Il nostro settore ha bisogno soprattutto delle menti delle persone che utilizzano la loro conoscenza per l’evoluzione”.
Una politica per i giovani
L’assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Messina, Pietro Currò, si è rivolto in prima persona agli studenti: “Voi siete il presente, non il futuro, però avete bisogno dell’aiuto di una buona politica. La costituzione americana parla di diritto alla felicità che si ottiene attraverso la realizzazione di noi stessi. Sono molto contento di questo incontro che segna l’interdipendenza tra istituzione, imprenditoria e scuola, componenti che rappresentano il futuro, ma possono migliorare il presente. Mi sono limitato a confermare l’elevato livello della scuola messinese, raggiunto grazie al lavoro del provveditore Stello Vadalà e a quello di dirigenti, docenti, personale ATA e studenti che fanno tante attività pratiche. Se la scuola non ti dà le basi, non puoi raggiungere quelle specializzazioni necessarie alla transizione ecologica, la modernità e le energie rinnovabili”.
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Smart city
SmartMe è un’affermata “digital innovation company”, nata come spinoff del dipartimento di Ingegneria dell’Università di Messina e che oggi opera in tutto il mondo in partnership con aziende, amministrazioni e centri di ricerca. Tra i membri di spicco c’è l’ingegnere Giuseppe Tricomi, collaboratore del CNR e della stessa UniMe: “Abbiamo presentato un
sistema intelligente che punta ad agglomerare l’evoluzione tecnologica fornita dai dispositivi IoT all’interno di una infrastruttura verticale tra le più diffuse. Il classico palo della luce che, una volta potenziato e reso in grado di cooperare e trasferire informazioni, diventa parte integrante del “cyber physical system” rappresentato dalla smart city. Il palo diventa così un’infrastruttura intelligente
dotata di energie rinnovabili, integrata con tecnologie di fotovoltaico e in grado di auto-alimentarsi. Sarà così un collettore per altri sistemi sensoristici distribuiti nell’area urbana, per segnalare assembramenti, valutare l’inquinamento ambientale, monitorare parcheggi e fare videosorveglianza, senza mai violare i forti vincoli legati alla privacy e alla sicurezza del cittadino stesso”.
Uno di loro
Il professore Antonio Puliafito, docente di Informatica del dipartimento di Ingegneria dell’Università di Messina, ha incentrato il proprio intervento sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella nuova era dell’edilizia, “muovendosi” tra i ragazzi che hanno particolarmente apprezzato il modo con cui il docente si è rivolto loro: “Bisogna investire sui giovani, cercare di stimolarli a usare parte del loro tempo sulla formazione. In una scuola come il “Minutoli” vengono avviati verso attività professionalizzanti, mentre all’università cerchiamo di aggiustare, modificare o rivedere i percorsi formativi, provando a trasferire quanto di più utile ci sia nella società moderna: penso a tecnologie, soluzioni o competenze che possano aiutare ad affrontare al meglio le sfide del presente, non più del futuro. Gli scenari cambiano con estrema rapidità e, se non si è pronti, si rischia di essere tagliati fuori. Oggi siamo in grado di poter raccogliere tantissimi dati in tempo reale dall’ambiente che ci circonda. I dati raccolti ci permettono di scegliere la strategia da mettere in atto ed è qui che entra in gioco l’informatica, ovvero la capacità di analizzare quei dati, di filtrarli e scoprire
le correlazioni mediante le quali è possibile effettuare azioni di controllo mirate sul territorio”.
Gli ordini professionali
L’Ordine degli architetti di Messina è stato rappresentato da Andrea Taranto, dal 2022 componente del gruppo operativo del consiglio nazionale che si occupa di lavoro e aggregazioni professionali: “Gli scenari che si presentano davanti ai futuri architetti, ma anche ingegneri o geometri, è assolutamente importante. Le direttive europee sulle case totalmente green a emissioni zero rappresentano un’occasione fondamentale che deve essere obbligatoriamente sfruttata, sia sul piano degli investimenti che dal punto di vista lavorativo. Se facciamo delle considerazioni, circa il 50% dei nostri immobili sono stati realizzati prima degli anni ‘70 e gli interventi di riqualificazione andranno a interessare circa 9,7 milioni di edifici: innovazione e sostenibilità diventano così parole chiave per il presente e per il futuro, perché tutto quello che riguarda le dotazioni che andranno a efficientare i nostri immobili, ricoprirà un ruolo di primaria importanza”.
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Strategie di Marketing
A cura di Christian Elia, General Manager eTeamPro
PLEADER: SI NASCE O SI DIVENTA?
Sembra un po’ come la domanda: “è nato prima l’uovo o la gallina?”. La domanda in effetti pone, al suo interno, diversi quesiti e dubbi. E di conseguenza la risposta non è poi così immediata. Insomma, serve che ci riflettiamo insieme in questo articolo.
er molti la leadership è considerata come un aspetto innato. Spesse volte si dice: “eh quello ci è nato così, aveva proprio lo spirito del leader, il fare da guida per gli altri è una cosa che ha nel dna, d’altronde fin da bambino è sempre stato un trascinatore”. Insomma, allora se ci nasci bene, altrimenti niente? In realtà gli studi di psicologia ci dicono che noi impariamo tutto nella vita, non ci sarebbe nulla (o quasi) di innato. Per l’esattezza impariamo fin da quando nasciamo e, probabilmente, l’apprendimento inizia già da quando siamo
feti. La neurologia attuale indica che sono pochi gli aspetti che il nostro cervello possiede di “fabbrica”. Insomma a far parte del kit dell’essere umano ci sono alcuni aspetti istintivi profondi e per il resto tutto è imparato, fin dai primi attimi di vita.
I primi sei anni di vita… Durante i primi sei anni di vita il cervello è proprio progettato per assimilare il più possibile. È in questa fase che la bambina, il bambino formeranno al loro interno le più importanti convinzioni al riguardo di sé stessi e degli altri. E tra queste convinzioni potrebbe svilupparsi l’idea
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RUBRICA R
stessa di leadership, che potrà essere naturalmente applicata, fin dalle prime interazioni con i genitori, all’asilo o a scuola. E la nostra ‘piccola creatura’ da dove o da chi impara la leadership? Come ovvio che sia, la si impara da chi ha intorno a sé, e certamente la famiglia ha un ruolo decisivo. E dopo i 6 anni cosa succede? Succede che continuiamo ad imparare e questo processo flessibile (chiamato anche neuroplasticità) prosegue. Si allarga la cerchia delle persone con cui veniamo in contatto e l’influenza altrui ci porta a revisionare, o modificare, le convinzioni che possediamo. Quindi, può succedere che una competenza strutturata come la leadership possa essere potenziata o, in alcuni casi, anche limitata. Comunque fino ai 25 anni circa la neuroplasticità si mantiene alta e questo ci permette di continuare ad apprendere e far evolvere in modo rapido le nostre convinzioni; quindi la buona notizia è che se vogliamo diventare leader lo possiamo fare.
E dopo, cosa succede?
Succede che la plasticità neuronale rallenta e per continuare ad imparare, occorre mettere una maggiore volontà. Sì, quindi abbiamo sempre la possibilità di imparare e trasformarci, solo tutto questo avviene meno in automatico e serve che l’essere umano ci metta maggiore consapevolezza. Quindi davanti alla domanda: “leader si nasce o si diventa?” la risposta è che lo diventiamo e, ad ogni snodo della vita, possiamo decidere se imparare nuove conoscenze utili oppure no. Insomma quando dentro di noi pensiamo “è così che sono fatto” è perché abbiamo imparato qualcosa che ci ha spinto a dirlo, nel bene e nel male. Eppure ad ogni momento della nostra vita possiamo decidere di reimparare, andando a sovrascrivere qualcosa di noi, al fine di renderci più funzionali alla realtà che si vive. E questo vale anche per la leadership. Certo occorre precisare che cos’è la leadership o, se preferite, specificare cosa fa un leader.
Il leader: una guida per gli altri
Tutti noi abbiamo visto un leader in azione o lo siamo noi stessi, in uno o più ambiti di vita. Il leader ha tante caratteristiche e la più nota è quella di essere una guida per gli altri. Sì, il leader è una vera e propria bandiera che indica la direzione, in modo chiaro e deciso, al proprio gruppo. Il leader è quel bambino che a 6 anni fa il capitano della propria squadretta di calcio e dice come giocare per vincere e il leader è anche l’amministratore delegato che chiarisce qual è la direzione aziendale e il programma per i prossimi tre anni. Il leader ottiene consenso e per averlo dà in cambio coraggio e supporto a tutti. Questo è un passaggio chiave molto importante. Se vuoi indicare una direzione e ottenere consenso, prima devi aver diffuso emozioni che uniscano un gruppo, come il coraggio e il senso di appartenenza. Quindi, se qualcuno della tua squadra vive un periodo negativo, o di disagio, è fondamentale dare degli stimoli che lo riaccompagnino a prendere fiducia e a risentire coraggio per il domani. Questo significa supportare le proprie persone e ottenere, in questo modo, il consenso, che è la linfa vitale per mantenere
la leadership. Il leader agisce, difatti, anche e soprattutto sul piano motivazionale. Cioè indica alle persone i possibili (e buoni) motivi per cui occorra agire. Spesso le persone perdono di vista i “perché” delle loro azioni, soprattutto nel medio e nel lungo periodo. Capita spesso sentir dire: “ho un po’ perso la motivazione.” Questo avviene a causa del fatto che ci concentriamo talmente sull’agire che capita di perdere contatto con i motivi che ci hanno dato la ‘benzina’ per muoverci. Ecco il leader, che ha il vantaggio di osservare le situazioni dall’esterno, ricorda o indica quali siano i motivi per cui si sta andando in una certa direzione, rinvigorendo quindi la forza con cui si agisce quotidianamente. Anche questo è un aspetto vitale, sia per il leader sia per il gruppo. È come se il leader svolgesse la funzione di mantenere sempre vivi i “perché” della direzione intrapresa, permettendo perciò alle persone del gruppo di focalizzarsi maggiormente sull’azione e aumentando perciò le probabilità di ottenere risultati. Questo chiarisce il concetto che “le persone di un gruppo hanno bisogno di leadership”, proprio perché così possono concentrarsi di più sul fare.
Un’ulteriore caratteristica del leader
Un’ulteriore caratteristica del leader risiede nel suo comportamento. Diciamo che un leader fa da esempio ed è importante che sia ben concentrato su come agisce. Ad esempio, la squadra osserverà il leader durante la risoluzione di un problema o di un conflitto. Se il leader agisce in modo equilibrato, giusto ed efficace, tutto questo avrà degli effetti benefici. Uno: perché l’esempio verrà seguito e le persone continueranno ad imparare come risolvere efficacemente i problemi. Due: perché il leader agendo in modo efficace avrà aumentato il consenso, e questo continua ad incrementare la leadership. Ricordiamoci che alle persone con leadership alta vengono più facilmente perdonati gli errori. Siamo tutti esseri umani che possono sbagliare e, incrementare la leadership quando possibile, ci mette in condizione di poterla mantenere anche in caso di errori. All’inizio dell’articolo abbiamo detto che la leadership è una competenza strutturata. Questo significa che contiene al suo interno altre competenze come la gestione emotiva, la visione, il problem solving e anche attitudini come il coraggio e l’ottimismo. Quindi, potenziarsi in queste competenze significa dare sempre più forma alla propria leadership. In questo articolo lo abbiamo detto che leader soprattutto si diventa. Insomma, che si abbia o meno del talento iniziale, ciò che fa ottenere i risultati preziosi è l’allenamento. Pensiamo per un attimo al mondo del calcio e a quei calciatori che tirano sempre le punizioni all’incrocio, facendo magnifici goal. Ottengono questi notevoli risultati perché si allenano dalla mattina alla sera, in pratica imparano alla perfezione come tirare. All’inizio facevano tiri imprecisi sbagliando spesso, poi, di allenamento in allenamento, hanno capito come correggere gli errori, fino a tirare a comando segnando con una percentuale realizzativa molto alta. Insomma, all’inizio tanti errori, poi tanti goal, e in mezzo chiaramente molto sudore e sforzi. Quindi, leader si nasce o si diventa?
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CLIMATIZZATORI:
LA TECNOLOGIA BREVETTATA WINDFREE™
ELETTA PRODOTTO DELL’ANNO 2024
Un riconoscimento che premia il portabandiera delle tecnologie HVAC di Samsung
Samsung Electronics annuncia che la tecnologia unica e brevettata WindFree™ è stata eletta Prodotto dell’Anno 2024 per la categoria climatizzazione.
Unica e brevettata, la tecnologia WindFree™ attraverso migliaia di microfori permette la diffusione dell’aria in modo omogeneo evitando così i fastidiosi getti d’aria diretti e creando un ambiente ad aria ferma o “Still Air”, in cui la velocità dell’aria in uscita è inferiore a 0,15m/s. Questa tecnologia funziona in due fasi: il raffrescamento avviene tramite una prima fase rapida con aletta aperta, fino al raggiungimento della temperatura desiderata, una volta raggiunta la temperatura, l’aletta si chiude automaticamente e il fresco continua a diffondersi in modo omogeneo tramite migliaia di microfori da cui fuoriesce una brezza diffusa che mantiene la temperatura della stanza senza getti d’aria diretti e donando il massimo del comfort, creando un ambiente ad “aria ferma”. Grazie a questa condizione, è possibile apprezzare un piacevole comfort, sia in spazi domestici che in quelli commerciali. Per il mondo casa è WindFree™ Elite, recentemente aggiornato nel 2023, è il prodotto di punta di Samsung: oltre a incorporare l’esclusiva tecnologia WindFree™, con 21.000 microfori sulla superficie anteriore dell’unità interna per diffondere l’aria fresca evitando il fastidioso getto d’aria diretto, ha un’efficienza A+++/A+++ in raffrescamento e in riscaldamento. L’esclusiva tecnologia WindFree™ è disponibile anche per il settore commerciale con Cassetta 1 Via e Cassetta 4 Vie. Anche negli spazi commerciali, hotel o al ristorante possiamo godere del massimo comfort grazie alla totale assenza dei getti d’aria diretti.
I climatizzatori WindFree™ Elite e WindFree™ Pure 1.0. WindFree™ con l’innovativa tecnologia WindFree™ dispongo-
no dell’innovativo telecomando SolarCell. Grazie al pannello solare integrato non necessita di batterie usa&getta perché si ricarica esponendolo alla luce diretta: che sia essa solare o artificiale. Grazie alla tecnologia SolarCell si evita così di utilizzare fino a 10 batterie usa&getta nell’arco del ciclo di vita del prodotto. Il design sottile e leggero, unito al display OLED e ai pulsanti intuitivi lo rendono facilissimo da usare.
La ricerca Prodotto dell’Anno è la più importante indagine sull’innovazione condotta in Italia per numero di consumatori intervistati, con più di 12.000 individui coinvolti. Il 64% degli intervistati ha selezionato WindFree™ come prodotto più innovativo della categoria climatizzatori e tra gli utenti che hanno provato il prodotto, il 94% si è dichiarato molto soddisfatto. “Siamo particolarmente soddisfatti che la nostra tecnologia WindFree™ sia stata eletta Prodotto dell’Anno, questo ennesimo riconoscimento ci rende sicuramente molto orgogliosi. La tecnologia WindFree™ è unica nel suo genere e riconoscimenti come questo, da parte di chi utilizza i nostri prodotti tutti i giorni, ci permettono di rafforzare il nostro posizionamento e continuiamo il nostro lavoro con ancora più fierezza.
Con i nostri prodotti vogliamo portare nelle case, negli uffici e negli spazi commerciali il comfort dell’aria climatizzata a un altro livello, non solo l’assenza dei getti d’aria diretti grazie a WindFree™ ma anche il massimo beneficio della gestione da remoto con la nostra applicazione SmartThings per la casa connessa. Continueremo a lavorare nella direzione dell’innovazione per fornire sempre le più avanzate tecnologie di cui disponiamo per il massimo comfort.” afferma Ettore Jovane, Head of Air Conditioning Business di Samsung Electronics Italia.
INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.3 - MAGGIO/GIUGNO 2024 46 Dal mercato News
UNA NUOVA SEDE PER LA FILIALE FRANCESE DI CLIVET
La filiale francese aperta nel 2023 si trasferisce in una nuova sede più grande, con un’area adibita alla formazione e annuncia un evento presso la Torre Eiffel
Clivet, fondata a Feltre in Italia nel 1989, è in rapido e costante sviluppo: il fatturato del 2023 ha segnato un aumento del 25% rispetto all’anno precedente, dal 2019 la crescita è stata del 129%. La società, che dal 2016 fa parte del Gruppo Midea, offre soluzioni ad elevata efficienza specializzate per applicazioni residenziali, commerciali e industriali, proponendosi come fornitore HVAC con una delle gamme più ampie sul mercato (da 2 a 2000kW comprendendo tutte le tipologie di applicazione). Protagonista della transizione climatica ed energetica Clivet sta proseguendo con successo il suo processo d’internazionalizzazione e, nel gennaio 2023, ha aperto una sede in Francia con il proposito di offrire il miglior servizio per il comfort sostenibile, il benessere dell’individuo e dell’ambiente, con la garanzia di un’assistenza qualificata a 360°.
Stefano Bellò, Amministratore Delegato Clivet SpA presente all’inaugurazione, ha affermato che: “La Francia è un mercato essenziale per la nostra azienda e per questo abbiamo deciso di essere sempre presenti sul territorio per supportare la clientela in tutte le fasi: dalla scelta del prodotto più adatto alle loro esigenze, fino all’installazione e alla manutenzione “.
Cresce la filiale francese
La filiale francese in breve tempo è cresciuta e si è strutturata in maniera sempre più completa. Oggi conta 13 persone (tra ufficio tecnico e commerciale) e sono previsti nuovi inserimenti. Per descrivere l’andamento di questa nuova realtà Terry Tang, direttore generale di Clivet France sas ha dichiarato: “Con l’apertura della filiale, abbiamo iniziato a proporci come un importante riferimento per il settore HVAC, affidabile e vicino al mercato, fornendo prodotti innovativi, con un’ampia offerta di servizi pre e post vendita. Grazie agli ottimi risultati raggiunti in tempi rapidi, abbiamo scelto di trasferirci, nel mese di maggio 2024, in una sede più ampia: avremo a disposizione
circa 350 mq a Champs-sur-Marne, una località a 20 km dal centro di Parigi. Il maggior spazio a disposizione ci consentirà di accogliere un numero sempre crescente di clienti, progettisti e installatori. Avremo inoltre un’area dedicata alla formazione con corsi teorici e pratici rivolti ai professionisti dell’HVAC, affinché possano offrire un servizio completo e di altissima qualità, proponendo non solo prodotti ma sistemi avanzati e completi come Clivet Smart Living, distinguendosi dai loro colleghi.”
Il mercato francese: uno sbocco importante
Terry conclude: “Il mercato francese è uno sbocco importante per i prodotti e i sistemi Clivet per il riscaldamento, il condizionamento, la qualità dell’aria, la gestione integrata di comfort ed energia. Nei prossimi mesi ci concentreremo principalmente sull’area Home e sugli Split, ma vogliamo spingere anche le gamme Applied e VRF. Abbiamo creato anche una piattaforma logistica in Francia, a Tolosa, per assicurare una maggiore velocità nella consegna e vicinanza alla nostra clientela. Nei prossimi mesi l’azienda ha in programma diversi appuntamenti per incontrare personalmente i suoi consumatori finali: il 19 giugno sarà organizzato il Clivet Day Paris 2024, presso la Torre Eiffel a Parigi e a fine settembre sarà presente a Interclima (Place de la Porte de Versailles 1, Parigi), l’evento di riferimento per i professionisti dell’efficienza energetica e del comfort ambientale. All’evento era presente anche il sindaco di Champs-surMarne, Maud Tallet che ha commentato: “E’ un onore partecipare a questo evento di inaugurazione, perché condivido con Clivet i valori di ecologia, rispetto per l’ambiente e benessere delle persone. Sono inoltre convinto che avere una sede formativa per i professionisti del riscaldamento e del condizionamento sarà un ulteriore incentivo ad andare verso tecnologie green come le pompe di calore in cui questa azienda ha 35 anni di esperienza.”
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Dal mercato News
È ON-AIR LA CAMPAGNA MULTICANALE
CHE RACCONTA L’EFFICIENZA DELLA CLIMATIZZAZIONE
FIRMATA HAIER CONDIZIONATORI
Le soluzioni di climatizzazione di Haier raccontate in una campagna multicanale che comprende attività OOH, spot radiofonici e investimenti sulle principali piattaforme social
In occasione dell’inizio dell’alta stagione per il settore, Haier Condizionatori annuncia una nuova importante campagna media multicanale a 360°: “Efficiency is in the Air”. La campagna, progettata per sottolineare l’efficienza e l’eccellenza tecnologica delle soluzioni di climatizzazione, sarà veicolata su diverse piattaforme, tra cui iniziative out-of-home, spot radiofonici e attivazioni sui social media.
Dal 20 maggio la campagna OOH “Efficiency is in the Air” è assoluta protagonista nelle principali città italiane – Milano, Roma e Napoli – con una selezione di formati dal grande impatto e in grado di intercettare i flussi di maggiore affluenza in punti strategici. Haier rivestirà completamente anche bus, pensiline e il caratteristico tram Sirietto milanese, che porteranno il messaggio di efficienza e comfort delle soluzioni di climatizzazione “on the road” attraverso la città.
Haier Condizionatori ha pianificato una robusta presenza radiofonica per tutta l’alta stagione della climatizzazione, collaborando con le principali emittenti nazionali – Rai Radio 2, Radio 105, Radio Capital, Radio DeeJay, Radio Italia, Radio Monte Carlo, Radio RDS, RTL 102.5 e Virgin Radio –, che per tre settimane trasmetteranno con alta frequenza uno spot radio da 15’’ di grande memorabilità. Inoltre, l’attività sarà sostenuta e amplificata da un progetto speciale con Radio24 in particolare con il programma “Smart City”, dedicato alla sostenibilità urbana e alle innovazioni tecnologiche realizzate per rendere le nostre città più intelligenti e vivibili. La partnership, che partirà il 25 maggio, prevede un mix di spot da 15’’ e la sponsorizzazione del programma con cui
e il risparmio energetico.
“Efficiency is in the Air” arriva anche sui social media e si concentrerà su contenuti informativi e promozionali sulle piattaforme Meta e TikTok. Haier sigla un’importante partnership con Gianpaolo Simonelli, noto sui social come Golden, considerato tra i più importanti tech content creator. I video realizzati in collaborazione con Golden si inseriscono in un più ampio e capillare piano di investimenti su Meta e sui principali siti internet dedicati al mondo della tecnologia e della sostenibilità, comunicando tutti i benefici delle soluzioni di climatizzazione Haier.
“Abbiamo realizzato “Efficiency in the Air” con l’obiettivo di trasmettere l’efficienza delle soluzioni di climatizzazione Haier con grande impatto, sottolineando l’impegno del brand nell’assicurare al consumatore un’esperienza su misura capace di migliorare significativamente la vita” – Marcomatteo Stefani, MD di Haier Condizionatori. “Attraverso una strategia multicanale integrata, che grazie ai numerosi touch point strategici ed eventi copre completamente l’alta stagione della climatizzazione, possiamo raccontare come i condizionatori Haier, non solo migliorino il comfort climatico delle abitazioni, ma contribuiscano anche a un ambiente più salubre, garantendo aria purificata. Le nostre soluzioni sono infatti contraddistinte dall’efficienza e dal risparmio energetico – arrivando alla classe energetica A+++; dalla connettività con l’app hOn che ne permette il controllo da remoto; e dalle avanzate tecnologie che determinano il benessere della persona.”
Haier Condizionatori condivide l’attenzione e l’impegno su temi come soluzioni altamente tecnologiche al servizio delle persone e del mondo che ci circonda, attenzione all’impatto ambientale
La campagna “Efficiency is in the Air” segna un passo importante per Haier Condizionatori nel consolidare la sua presenza sul mercato italiano, promuovendo soluzioni che rappresentano l’avanguardia della tecnologia e del risparmio energetico.
INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.3 - MAGGIO/GIUGNO 2024 48
Il testo è dedicato alla progettazione degli impianti a gas in costruzioni residenziali, aggiornato alla più recente Norma UNI (UNI 7129) che ha avuto una corposa revisione e ha introdotto l’utilizzo di nuovi materiali e il miglioramento delle regole di sicurezza. Corredato di numerosi disegni progettuali, dopo una dettagliata disamina delle norme per gli impianti del gas interni di tipo domestico, il volume si rivela una guida operativa alla installazione e all’allacciamento degli apparecchi: la progettazione viene sviluppata attraverso ogni fase, dalla descrizione del cosiddetto “punto di inizio” agli apparecchi utilizzatori, fino al collaudo, illustrando i materiali da adoperare, i dispositivi di aerazione e ventilazione, i calcoli dei diametri delle tubazioni. Nei materiali digitali allegati al volume sono forniti al Professionista fogli di calcolo in Excel per il dimensionamento degli impianti.
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Dal mercato News
IL GRUPPO MIDEA ACQUISISCE LA DIVISIONE CLIMA DI ARBONIA
Con questa strategia, Midea prevede un ulteriore potenziamento del proprio business e consolidamento dello sviluppo strategico
Midea Group amplia la propria realtà aziendale con l’acquisizione della Divisione Clima di Arbonia per un’Enterprise Value di 760 milioni di euro.
La Divisione Clima di Arbonia sviluppa e produce impianti per la generazione e distribuzione sostenibile di riscaldamento e raffreddamento e per la ventilazione e filtrazione dell’aria, con i brand di sistema KERMI, PROLUX, SABIANA e VASCO, oltre ai brand focalizzati Arbonia, Britec, Brugman, Cicsa, PZP, Solius, Superia, Tecna e Termovent. Con questa strategia, Midea Group prevede un ulteriore potenziamento del proprio business e, grazie all’acquisizione di nuove realtà aziendali, come la Divisione Clima di Arbonia, consolida lo sviluppo strategico a livello organico, investendo nelle sedi, nel personale e nelle competenze R&D attuali della Divisione Clima.
In virtù di questa acquisizione, il Consiglio di Amministrazione di
Arbonia AG ha in programma diverse iniziative per distribuire parte dei ricavi agli azionisti e per migliorare la struttura del capitale. Ciò assicurerà flessibilità strategica e un incentivo allo sviluppo della Divisione Clima.
L’abbinamento di Midea Group con la Divisione Clima Arbonia permetterà inoltre una leadership europea nella produzione di soluzioni climatiche, oltre allo sviluppo di soluzioni sostenibili e innovative per il comfort domestico e l’efficienza energetica, promuovendo contestualmente la transizione energetica sostenibile nel settore dell’edilizia.
La divisione ha sviluppato un ampio programma di investimenti per l’aumento di capacità e produttività, oltre all’incremento della quota di mercato nei mercati nazionali e limitrofi, mirando a una crescita del settore superiore alla media.
Si tratta di una combinazione con cui Midea Group amplia ulteriormente la propria presenza globale per la produzione e fornitura di prodotti per la climatizzazione.
INSTALLATORE PROFESSIONALE | N.3 - MAGGIO/GIUGNO 2024 50
VIESSMANN TORNA IN COMUNICAZIONE CON LA NUOVA CAMPAGNA ADV PER LA PRIMAVERA 2024
La campagna ha come obiettivo quello di rendere più consapevole il consumatore finale sui temi dell’efficientamento degli edifici
Viessmann torna in comunicazione mettendo al centro le soluzioni per il comfort e l’efficienza energetica nelle abitazioni. In questo momento è più che mai opportuno approfittare degli incentivi ancora disponibili per rinnovare l’impianto di casa: la recente Direttiva europea Case Green, infatti, introduce in prospettiva l’obiettivo di arrivare a edifici a emissioni zero, ma fin da subito conferma la fine definitiva dei bonus per la sostituzione delle caldaie a gas e gasolio per il 31 dicembre 2024. Viessmann è il partner ideale per la transizione energetica, tanto per la proposta di soluzioni sostenibili e integrate, quanto per la rete di installatori Partner qualificati a cui affidarsi per la realizzazione degli impianti.
telefoni, automobili, gli elettrodomestici e anche per gli acquisti online… e oggi lo possiamo fare anche per valorizzare le nostre abitazioni e garantirci un reale benessere tra le pareti di casa!)”.
Partita a inizio maggio, la campagna pubblicitaria di Viessmann – la cui pianificazione è curata dall’agenzia milanese TaurusAdv –avrà una declinazione multicanale: per diverse settimane sarà on air, infatti, sulle principali emittenti radiofoniche dei gruppi Digitalia’08 e Manzoni, sarà presente sui più importanti magazine di settore, tra cui Casa Facile e Cose di Casa, e sarà infine fruibile sui social.
RENDERE CONSAPEVOLE IL CONSUMATORE
“L’obiettivo della nostra campagna di comunicazione - afferma Stefania Brentaroli, Marketing Manager di Viessmann Italia - è rendere più consapevole il consumatore finale sui temi dell’efficientamento degli edifici. Passata la fiammata del Superbonus (strumento che ha favorito solo pochi), ci sono ancora fino a fine anno degli incentivi fiscali che è sacrosanto sfruttare al meglio. I migliori professionisti del settore, gli installatori Partner Viessmann, sono al centro del messaggio della campagna realizzata in collaborazione con l’agenzia Fornace di Verona: sono loro che ci possono “far innamorare”, perché ci propongono sempre la soluzione più adatta alle nostre esigenze tra la gamma completa dei sistemi Viessmann e ci assistono con la loro professionalità per sfruttare al meglio le attuali opportunità di bonus e di strumenti finanziari. Tramite la rete di più di 1500 installatori Partner qualificati Viessmann, è possibile acquistare soluzioni efficienti anche in comode rate (un metodo di pagamento a noi familiare che già utilizziamo per acquistare
“La conferma della collaborazione con Viessmann anche per il 2024 è per noi motivo di grande orgoglio e soddisfazione» commenta Michela Rigamondi CEO di TaurusAdv, «L’azienda ha un forte orientamento ai temi della sostenibilità ambientale e della transizione energetica e noi non possiamo che sentirci onorati di lavorare per loro con un obiettivo così importante”.
CLIMATE HERO TOUR
Parallelamente alla campagna di comunicazione, a partire dal 7 maggio Viessmann è impegnata nel Climate Hero Tour, il roadshow in 16 tappe per incontrare i clienti installatori in tutta Italia. In questo tour si inseriscono anche cinque convegni con progettisti sul tema Zero Emission Building, per approfondire il tema della progettazione a servizio della transizione energetica alla luce dei più recenti aggiornamenti normativi.
“Durante il mese di maggioprosegue Stefania Brentaroli - incontreremo gran parte dei nostri partner su tutto il territorio italiano in un Tour dedicato proprio ai Climate Heroes, gli installatori e i progettisti che, con la loro professionalità possono realmente contribuire a migliorare la situazione e creare degli spazi abitativi sostenibili per le generazioni future”.
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CRESCE LA DOMANDA DI PROFESSIONISTI HVAC: IL RUOLO DELLE AZIENDE NELLA LORO FORMAZIONE
Airzone promuove il futuro della progettazione degli edifici attraverso formazione avanzata e iniziative con il Politecnico di Torino
L’aggiornamento continuo e la formazione professionale ricoprono un ruolo di cruciale importanza in un settore come quello dell’HVAC, in cui figure come ingegneri e progettisti posso fare la differenza nella definizione degli edifici del futuro e nello studio dell’impatto dei sistemi caldo/freddo sull’ambiente. Un recente rapporto prevede una crescita del 5,1% per il settore HVAC tra il 2022 e il 2027, attribuibile principalmente all’espansione del settore dell’edilizia. Una crescita, questa, che si tradurrà in una maggiore domanda di professionisti HVAC. Airzone, leader nel campo del controllo della climatizzazione, pone la formazione come linea strategica chiave e vuole offrire un contributo concreto nella preparazione dei futuri professionisti dell’HVAC, per questo da anni si impegna in questa direzione, promuovendo lo sviluppo professionale delle giovani generazioni attraverso diverse iniziative che comprendono collaborazioni accademiche a livello nazionale e internazionale, ma anche il coinvolgimento delle persone di Airzone. Tra le collaborazioni accademiche, riveste particolare rilievo quella con il Politecnico di Torino: da inizio anno sono stati già due gli incontri organizzati in questa cornice. Uno di questi, organizzato grazie al lavoro dell’associazione studenti SITPolito, ha trattato tematiche fondamentali come le Smart Cities e l’efficienza energetica, riflettendo l’obiettivo dell’azienda di guidare la discussione su tecnologie emergenti e sostenibilità.
Nel corso di una recente tavola rotonda promossa da Airzone al Politecnico di Torino, il Professor Marco Masoero ha evidenziato il valore di queste iniziative: “L’interazione tra il mondo accademico e le realtà industriali è essenziale per alimentare un continuo scambio di idee e soluzioni innovative. La sensibilità degli studenti verso le sfide contemporanee, come l’efficienza energetica e la sostenibilità, è fonte di ottimismo per il futuro del settore.” Sul fronte dell’impegno dei suoi dipendenti e collaboratori, Airzone ha creato la Airzone Academy, una piattaforma online che offre corsi in vari formati — online, in presenza, e webinar — tenuti da specialisti Airzone e focalizzati su argomenti chiave quali normative, legislazioni e certificazioni energetiche, ma anche corsi professionalizzanti sulle soluzioni proprietarie progettati per adattarsi a diversi profili tecnici dei partecipanti. Davide Truffo, Responsabile Business Development e Training di Airzone Italia, ha sottolineato l’importanza di educare ad una progettazione integrata degli edifici: “La progettazione del sistema edificio-impianto-occupante è cruciale per il futuro del patrimonio immobiliare italiano. È estremamente gratificante vedere che studenti e giovani professionisti pongono una crescente attenzione a questi aspetti, dimostrando una matura consapevolezza delle dinamiche tra ambiente costruito e tecnologia. Questo interesse assicura che il settore continuerà a evolvere verso soluzioni sempre più intelligenti e integrate.”
Dal mercato News
RIGENERAZIONE URBANA: PRESENTATO IL LIBRO VITRUVIO 4.0
CHE RACCONTA IL ROADSHOW DI MITSUBISHI ELECTRIC
Durante la Milano Design Week Leopoldo Freyrie e Gianni Biondillo hanno presentato “VITRUVIO 4.0, dialoghi sulla città e sull’abitare innovativo” il libro che racconta il roadshow voluto da Mitsubishi Electric sulla rigenerazione urbana e i nuovi stili di vita
All’architettura della città, in questo millennio, è chiesto di trovare soluzioni a problemi nuovi, che si traducono in nuove declinazioni dei parametri vitruviani: Solidità, Utilità, Bellezza. Questo roadshow è stato un singolare viaggio alla scoperta dell’evoluzione della “utilitas” vitruviana, nell’inevitabile intreccio con i paradigmi sociali emergenti: l’industria 4.0 impone progetti sempre più differenti per famiglie e “tribù” nuove, che cercano proprio nelle città un nuovo modo di essere. La rigenerazione urbana è un tema particolarmente rilevante nella pratica urbanistica, ma deve essere intesa a tutti gli effetti come una politica per lo sviluppo delle città in ottica green, a 360 gradi. Recuperare gli spazi abbandonati dai processi produttivi e restituire nuova qualità territoriale, economica e sociale a quartieri degradati risponde perfettamente al concetto della città sostenibile, riducendo gli impatti ambientali insiti nel costruito.
sempre nell’idea di produrre un libro agile, di facile consultazione e non un mero regesto, inutilmente voluminoso. Abbiamo infine deciso di evitare che i capitoli seguissero l’ordine cronologico delle varie tappe ma di raggrupparle per tipologie, nel desiderio di creare un filo del ragionamento più aderente ai temi proposti. A queste parole abbiamo voluto aggiungere delle immagini dense di suggestioni, quelle ideate da una artista, Marialuisa Montanari, capace di inventare “nuove città” facendole apparire più vere del vero. Fotomontaggi di edifici e paesaggi noti, iconici, che compongono nuove architetture, risposta visiva a quello sguardo differente che ci deve accompagnare, capace di non dimenticare l’esistente cercando semmai di rimetterlo in gioco in modo innovativo. Il risultato di questo lavoro è il libro che tenete fra le mani. Non certo un punto d’arrivo, semmai un punto di partenza.” - spiega Gianni Biondillo
E così che è nato Vitruvio 4.0 che dal 2019 al 2023, con l’ interruzione del Covid, ha messo ai 13 tavoli di discussione quarantasette tra esperti, giornalisti, sociologi, intellettuali, artisti, imprenditori, politici per provare a prefigurare il futuro della più complessa e importante invenzione dell’uomo che è la città; confronti e discussioni assai libere, cercando sempre di focalizzare il discorso sulla realtà italiana e, soprattutto, sul sentimento di coloro che la abitano, a Milano, Roma, Napoli e Firenze. Commentano gli autori:
“Nel 2019, all’inizio dell’esperienza, avvertivamo il pubblico che si sarebbe discusso di come erano cambiati i paradigmi di rigenerazione urbana, nel nuovo millennio; alla ripresa post Covid e nel proseguo delle serate ci siamo resi conto che nuovi cambiamenti e interpretazioni erano già mutate alla luce della pandemia, della crisi energetica, delle guerre. Così in questo libro abbiamo fatto lo sforzo non solo di riassumere e riordinare i contenuti le serate di Vitruvio 4.0, ma anche di allinearli alla realtà odierna. Oggi la discussione sulle possibili soluzioni è aperta e, grazie a Mitsubishi Electric, speriamo di aver dato un piccolo ma importante contributo.” - ha commentato Leopoldo Freyrie
“Il testo che leggerete è un lavoro che cerca di restituire lo spirito di quelle serate. Dapprima abbiamo sbobinato le registrazioni, per poi selezionarne le parti salienti, evitando le ridondanze,
Conclude Fabrizio Maja, Mitsubishi Electric Branch Vice President: “In un momento storico segnato da un contesto in continua evoluzione - tra pandemia, crisi energetica e guerre - grazie ai tredici incontri dipanati in quattro anni, abbiamo discusso e imparato molto, provando a capire meglio il futuro delle nostre città. Questi appuntamenti fatti di confronti, dubbi e proposte davvero poco accademici e davvero di grande interesse hanno avuto il contributo dell’intelligenza di oltre cinquanta persone, provenienti da ambiti professionali e culturali differenti ma tutte appassionate di quella straordinaria “invenzione” dell’uomo che è la città. Ci siamo mossi da Milano a Roma, da Firenze a Napoli, ogni volta con la presenza di un pubblico selezionato e fedele che ci ha seguito nei ragionamenti, spesso intervenendo; veri e propri dialoghi urbani che Gianni Biondillo e Leopoldo Freyrie hanno riassunto in questo libro, contributo di Mitsubishi Electric alle questioni aperte dell’abitare nel secolo dei cambiamenti climatici e del- la città in continua mutazione.”
Ne hanno discusso, insieme a Leopoldo Freyrie e Gianni Biondillo: Giancarlo Tancredi, Assessore alla Rigenerazione Urbana del Comune di Milano; Tommaso Dal Bosco – Presidente presso AUDIS – Aree Urbane Dismesse; Federico Parolotto – CEO di MIC-HUB; Silvia Botti – Architetta e giornalista, Direttrice di One Works Foundation; Sergio Luciano, Direttore di Economy.
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CAUSA PROMOSSA DA
VALSIR S.p.A. CONTRO POLOPLAST GmbH
ESTRATTO
SENTENZA N. 650 DEL 26.02.2024
EMESSA DAL TRIBUNALE BRESCIA
NELLA CAUSA R.G. N. 12182/2021
In conformità a quanto stabilito dal Tribunale di Brescia, si pubblica di seguito l’estratto della sentenza di cui in epigrafe.
Dopo avere proposto un ricorso cautelare ante causam ex art. 700 c.p.c. al fine di ottenere l’inibizione dell’ulteriore pubblicazione e circolazione di un opuscolo da parte di Poloplast Gmbh & Co. KG.(ricorso dichiarato inammissibile dal giudice, avendo lo stesso accertato che le domande cautelari, di fatto, avevano trovato già integrale soddisfazione), con atto di citazione notificato il 27 ottobre 2021 la società Valsir s.p.a. conveniva in giudizio la società Poloplast Gmbh & Co. KG. società di diritto austriaco (per semplicità di seguito Poloplast) per aver realizzato atti di concorrenza sleale a mezzo di pubblicità comparativa diffondendo tra gli operatori del settore un opuscolo dal titolo “Confronto con tubi insonorizzati di diversi produttori, edizione Italia, agosto 2019” contenente informazioni non rispondenti al vero e pertanto idonee a generare discredito e danno a Valsir [omissis].
Valsir esponeva in estrema sintesi che: a) nel 2019 Poloplast aveva diffuso un opuscolo pubblicitario contenente dati comparativi dei propri prodotti con i prodotti Valsir, riportati, questi ultimi, in modo totalmente scorretto ed arbitrario (dichiarando, altrettanto falsamente, trattarsi di dati desunti da fonti di dominio pubblico o dalle omologazioni di settore), al fine di alterare a proprio vantaggio il raffronto con i prodotti della concorrenza; b) la condotta sleale riguardava in particolare due prodotti, ovvero un sistema di scarico in triplice strato denominato Valsir Triplus e un sistema insonorizzato ad innesto di tubi, raccordi ed accessori, denominato Valsir Silere; c) la condotta denigratoria veniva realizzata sostanzialmente mediante svalutazione, in molteplici parti della pubblicazione,
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delle effettive caratteristiche e prestazioni dei prodotti Valsir, ai quali venivano attribuite performance deteriori (segnatamente in relazione a dimensioni, resistenza alle temperature o all’uso, isolamento acustico e particolari dettagli qualitativi, così come a garanzie e coperture assicurative) rispetto ai propri prodotti messi in comparazione, con indicazione di collegamenti ipertestuali al sito web di Valsir non veritieri, e in ogni caso indicando dati idonei a ingenerare una percezione del tutto fuorviante delle caratteristiche dei prodotti Valsir (in relazione a ciascuna voce contestata l’attrice riportava i dati reali risultanti sulla propria pagina Web alle date di diffusione dei cataloghi Poloplast) [omissis].
Assume la parte attrice che la società convenuta ha diffuso un opuscolo nel quale, ponendo i propri prodotti a confronto con quelli di Valsir, aveva colpevolmente taciuto alcune caratteristiche dei prodotti della concorrente (relativi alla estensione della gamma di produzione, ovvero alle specifiche tecniche e alle caratteristiche dei prodotti, ovvero ancora a dati in ordine alla sicurezza e alla garanzia offerta dal produttore si veda in proposito la elencazione contenuta ai fgg. 2- 12 dell’atto di citazione, da intendersi qui integralmente richiamata), tali da ottenere indirettamente, tramite il raffronto con i dati relativi ai prodotti della Poloplast, che aveva pacificamente prodotto e diffuso l’opuscolo, una esaltazione della gamma, delle specifiche e caratteristiche tecniche, della sicurezza e delle garanzie delle quali erano forniti questi ultimi.
La società convenuta, non contestando seriamente che, all’epoca della diffusione dell’opuscolo, le effettive gamma, specifiche e caratteristiche tecniche, condizioni e sicurezza e garanzia dei prodotti Valsir fossero quelli allegati dalla società attrice, si è limitata ad affermare la correttezza del proprio operato, dal momento che essa aveva eseguito il raffronto tra i dati completi dei propri prodotti con i soli dati liberamente consultabili sul sito internet della Valsir, senza premurarsi di registrarsi sul sito medesimo in modo tale da legittimarsi ad acquisire anche i dati riservati agli operatori del settore o comunque agli utenti desiderosi di approfondire la propria conoscenza sulle caratteristiche tecniche e commerciali dei prodotti [omissis].
Così delimitata la condotta della parte convenuta e il quadro normativo di riferimento, ritiene il giudicante che la omissione, nell’opuscolo prodotto da Poloplast
Segue a pag 58
continua da pag 57
(cfr. doc. 2 di parte attrice), di alcune tipologie di prodotti della concorrente Valsir (tale da indurre il fruitore dell’opuscolo ad attribuire alla gamma dei prodotti Valsir una minore estensione del rispetto a quella della concorrente cfr. doc. 5 di parte attrice), come di alcune caratteristiche tecniche (come la sottovalutazione della massima temperatura sopportabile dai prodotti Valsir, ovvero la omessa indicazione della disponibilità tra i prodotti Valsir di una serie di accessori destinati a fornire la sicurezza antisfilamento dei dispositivi di scarico cfr. docc. 3, 4 e 6 di parte attrice) o commerciali (come la disponibilità per tutti i prodotti Valsir di garanziabiennale per la sostituzione dei prodotti difettosi e la stipula di una polizza assicurativa per i danni a cose e persone eventualmente causati da tali prodotti difettosi cfr. doc. 8 di parte attrice), costituisca una pubblicità ingannevole ai sensi del combinato disposto degli artt. 4, lett. a, D.Lgs. n. 146/2007 e 22 D.Lgs. n. 206/2005, in quanto le omissioni di informazioni relative ai prodotti della concorrente, specie in quanto raffrontabili con le informazioni fornite sui propri prodotti, è astrattamente idonea d indurre il fruitore dell’opuscolo ad orientare le proprie scelte in un modo che egli non avrebbe preso ove correttamente informato sulle reali caratteristiche tecniche e commerciali dei prodotti oggetto di pubblicità comparativa ingannevole; che tale condotta è qualificabile come attività di concorrenza sleale, inquadrabile nell’ipotesi sub art. 2598, n. 2 cod. civ. (diffusione di notizie sui prodotti del concorrente idonei a determinarne il discredito), o comunque sub art. 2598, n. 3, cod. civ. (si vale di ogni altro mezzo non conforme ai principi della correttezza professionale – nella specie il mezzo utilizzato è ancor più che scorretto illecito, in quanto contrario al dettato di una norma di rango primario – idoneo a danneggiare l’altrui azienda).
Né potrà certo la società convenuta affermare la propria buona fede, per avere riportato i dati liberamente consultabili ricavabili dal sito internet della società attrice; ed invero condizione di legittimità della pubblicità comparativa è che le informazioni fornite siano non solo veritiere ma anche complete (come illustrato nella trattazione che precede anche l’omissione di informazioni può integrare una ipotesi di pubblicità ingannevole); di talché deve ritenersi che qualunque imprenditore intenda attuare una pubblicità comparativa abbia l’onere di accertarsi nella maniera più completa possibile delle caratteristiche tecniche e commerciali dei prodotti dell’impresa concorrente che egli voglia raffrontare con i propri, senza cioè omettere
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informazioni rilevanti su tali prodotti (cfr. art. 22 D.Lgs n. 206/2005) ciò che non può certo affermarsi per la condotta di Poloplast, la quale per sua stessa ammissione non ha inteso registrarsi sul sito Valsir per acquisire le ulteriori informazioni (ciò che rende del tutto irrilevante l’accertamento circa il contenuto del sito Valsir accessibile solo tramite la registrazione dell’utente, procedura che appunto Poloplast non ha voluto attivare, al momento in cui è avvenuta la pubblicazione dell’opuscolo oggetto delle doglianze attoree), né comunque richiederle aliunde.
Dovrà conseguentemente condannarsi la parte convenuta, oltre che all’inibizione dell’ulteriore pubblicazione e diffusione di qualsivoglia edizione dell’opuscolo di cui al doc. n. 2 di parte attrice, al ritiro delle copie dell’opuscolo medesimo e alla rimozione di qualsiasi pagina WEB avente i predetti contenuti comparativi, nel termine di giorni trenta dalla pubblicazione della presente sentenza; [omissis].
P.Q.M.
pronunciando definitivamente, disattesa e respinta ogni diversa domanda, istanza ed eccezione, inibisce l’ulteriore pubblicazione e diffusione di qualsivoglia edizione dell’opuscolo di cui al doc. 2 di parte attrice; condanna la convenuta al ritiro delle copie dell’opuscolo medesimo e alla rimozione di qualsiasi pagina WEB avente i predetti contenuti comparativi, nel termine di giorni trenta dalla pubblicazione della presente sentenza; dispone la pubblicazione per estratto, a caratteri doppi del normale, della presente pronuncia sulle pubblicazioni TIS Il Corriere Termoidrosanitario - DBI Information; GT Giornale del Termoidraulico - Tecniche nuove e Installatore Professionale Quine, a cura della attrice e a spese della convenuta, e stabilisce una penale di € 1.000,00 per ogni opuscolo lasciato in circolazione e per ogni giorno di ritardo nell’attuazione del provvedimento; condanna la convenuta al pagamento in favore dell’attrice della somma di € 5.000,00 a titolo di risarcimento del danno non patrimoniale conseguente alle accertate condotte di concorrenza sleale, nonché alla rifusione, in favore di parte attrice, delle spese di lite [omissis].
Così deciso in Brescia il 26 febbraio 2024.
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