Installatore Professionale #4 Settembre 2024

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Installatore

FOCUS QUALITÀ DELL’ARIA E SISTEMI IMPIANTISTICI NORMA VENTILAZIONE DEGLI EDIFICI: QUALI NORME?

MONOSSIDO DI CARBONIO: I RISCHI PER LE AZIENDE DI INSTALLAZIONE

ARIOSADOT

Efficienza energetica oltre 90%

Si installa semplicemente e in poche ore

Ideale per ambienti fino a 70 mq

La VMC che si installa ovunque!

Ariosa DOT è la VMC a doppio flusso per singoli ambienti fino a 70 mq. Risolve i problemi di muffe ed allergie ricambiando l’aria e filtrandola continuamente da smog, polveri e batteri. E lo fa senza farsi sentire!

L’installazione è un gioco da ragazzi: basta praticare due fori D125 su qualsiasi parete perimetrale e utilizzare la dima e le staffe in dotazione per concludere il lavoro in poche ore

Disponibile con scambiatore di calore sensibile oppure entalpico e anche in versione HP, che garantisce il perfetto tasso di umidità dell’aria durante i mesi caldi e umidi.

Ariosa DOT è dotata di pannello LCD e modulo Wi-Fi di serie, per poterla controllare anche via smartphone tramite app dedicata.

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Aria immessa
Aria espulsa

Con Daikin Altherma è sempre sereno

Grazie a Daikin Altherma potrai infatti contare su:

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Affidabilità ed esperienza di Daikin, che da oltre 20 anni si dedica alla progettazione di pompe di calore innovative e sostenibili.

“Semplicemente Sereni”, l’estensione della garanzia fino a 5 anni, che offre manodopera, ricambi originali e assistenza specializzata Daikin.

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n. 4 settembre 2024 www.installatoreprofessionale.it

Redazione Giorgio Albonetti | Direttore Responsabile Lorenzo Epis | Consulente Tecnico Silvia Martellosio | Coordinamento Editoriale installatoreprofessionale@quine.it

Collaboratori | Stefano Balzarotti, Pasqualina Ciancio, Christian Elia, Silvia Martellosio, Clara Peretti, Valentina Raisa, Marusca Scotuzzi

Comitato Maurizio Lo Re, Corrado Novelli, Corrado Oppizzi, Tecnico Diego Prati, Luca Alberto Piterà

Pubblicità Costantino Cialfi I Direttore Commerciale c.cialfi@lswr.it - tel. +39 3466705086

Ilaria Tandoi | Ufficio traffico i.tandoi@lswr.it

Servizio abbonamenti.quine@lswr.it - Tel. 02 864105

Abbonamenti Abbonamento annuale (6 fascicoli): 30 €

Costo copia singola: 1,30 € (presso l’Editore, fiere, manifestazioni)

Arretrati: 2,60 €

Produzione Antonio Iovene | Procurement Specialist a.iovene@lswr.it | Cell. 349 1811231

Grafica e Impaginazione: Fabio Castiglioni

Stampa: GRAPHICSCALVE S.p.A.

Località Ponte Formello 1/3/4 24020 Vilminore di Scalve (Bg)

Editore Quine Srl

Sede legale

Via Spadolini, 7 - 20141 Milano www.quine.it – info@quine.it – Tel. 02.864105

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Installatore

PROFESSIONALE

ANTEPRIMA CERSAIE 2024

EDITORIALE

4 Gli installatori a tutela della salute umana

Sicurezza e salubrità degli impianti tecnici garantiscono il comfort ambientale: imprescindibile il ruolo degli installatori che concorrono, attraverso i loro interventi a regola d’arte, a influenzare il benessere dei loro clienti. di Lorenzo Epis

FOCUS

14 Qualità dell’aria e sistemi impiantistici: il punto

Insieme al comfort termico, illuminotecnico e acustico, la qualità dell’aria rappresenta una componente importante per il benessere abitativo. Quando può definirsi accettabile?

Come si misura e quali i limiti normativi o legislativi fissati per la concentrazione di uno o più inquinanti?

a cura di Clara Peretti e Valentina Raisa

SICUREZZA

20 Monossido di carbonio: quali rischi?

Spesso associato soltanto ad incidenti fatali, il monossido di carbonio può essere un rischio per le aziende installatrici e manutentrici durante le attività professionali ed è importante saper riconoscere anche le sintomatologie più lievi.

a cura di Stefano Balzarotti

L’INTERVISTA DEL MESE 26 Impianti aeraulici: la parola a…

Installatore Professionale intervista

Elena Borean, Presidente del Consiglio d’Amministrazione e legale rappresentante di ARIA Srl, azienda leader nel settore del monitoraggio e della gestione igienica degli impianti di climatizzazione. di Marusca Scotuzzi

NORMA

30 Quali norme UNI EN per un installatore?

Quando si parla di ventilazione degli edifici a quali norme è necessario fare riferimento? Una rassegna di quelle più importanti per gli installatori. Ma non solo. di Valentina Raisa

PRIMO PIANO

38 Sinergie vincenti

Installatore Professionale continua le interviste a protagonisti del comparto in ambito fformativo che raccontano come la collaborazione tra un’azienda grossista e un Istituto Professionale possa essere proficua e arricchire culturalmente sia studenti sia installatori già operativi sul mercato. di Marusca Scotuzzi

ANTEPRIMA CERSAIE

2024

42 Alla scoperta di materiali e soluzioni innovative

Torna a Bologna dal 23 al 27 settembre il Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno a cura della redazione

MARKETING

48 In azienda l’obiettivo diventa smart

La gestione degli obiettivi diventa sempre più indispensabile per fare impresa in modo efficace. Vediamo come funziona Di Christian Elia

www.installatoreprofessionale.it

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GLI INSTALLATORI A TUTELA DELLA SALUTE UMANA

Sicurezza e salubrità degli impianti tecnici garantiscono il comfort ambientale: imprescindibile il ruolo degli installatori che concorrono, attraverso i loro interventi a regola d’arte, a influenzare il benessere dei loro clienti

Il termine comfort ha assunto un nuovo significato. Un significato importante a 360° e gli installatori e i manutentori con i loro interventi possono influenzare la salute e il benessere dei loro clienti. Gli impianti tecnici, se non realizzati e manutenuti a regola d’arte, amplificano le problematiche relative alla qualità dell’aria e dell’acqua condizionando il benessere ambientale, sino a causare patologie importanti.

È fondamentale garantire il comfort ambientale attraverso la sicurezza e la salubrità degli impianti e per farlo è necessario possedere delle conoscenze e competenze specifiche, in relazione al ruolo ed alle attività che si andranno a realizzare. Si deve, inoltre, seguire norme e regolamenti, attuare procedure e protocolli, garantire tutti quegli aspetti informativi e documentali propri di questa attività, che considero assoluta e prioritaria, perché collega aspetti tecnici e deontologici

importantissimi legati alla tutela della salute umana.

Potremmo considerare il comfort ambientale come quella condizione soggettiva di benessere determinata, in funzione delle percezioni sensoriali di un individuo inserito in un ambiente, da temperatura, umidità dell’aria, livello di rumorosità e luminosità. Il comfort garantisce il benessere psico-fisico delle persone che trascorrono determinati periodi di tempo in ambienti confinati ed è una sensazione dipendente da condizioni ambientali che sono in gran parte pianificabili e, quindi, rientranti nella responsabilità del progettista, dell’installatore e del manutentore.

In particolare l’IEQ, Indoor Environmental Quality, descrive la qualità degli ambienti confinati secondo diversi punti di vista, tra cui il comfort termico, acustico, visivo e la qualità dell’aria, tutti elementi influenzati dagli impianti tecnici. La combinazione di questi effetti influenza la percezione che gli utenti hanno dello spazio, nonché il loro benessere e la loro salute. In particolare, la

qualità dell’aria ha un ruolo fondamentale nella definizione di ambienti salubri e confortevoli. Per questi motivi è fondamentale prestare molta cura alla progettazione, costruzione e manutenzione degli impianti tecnici e specialmente quelli di climatizzazione estiva e invernale, tecnologie che hanno un ruolo fondamentale nel raggiungimento di un adeguato livello di IEQ, tale da garantire, maggior confort, tutela della salute, benessere ambientale, attenzione e produttività degli utenti.

Numerose tecnologie ci permettono di monitorare i fenomeni, secondo indicazioni, parametri proprie di norme nazionali e internazionali che definiscono soglie e limiti per rispettare una permanenza sicura nei diversi tipi di ambiente, inoltre indicazioni da parte dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) definiscono con chiarezza le patologie correlate alla presenza nel tempo in ambienti contaminati.

Trascorriamo circa l’80% del nostro tempo in ambienti confinati, a casa, in ufficio, in palestra, nei supermercati, in macchina ecc., per cui è importantissimo ove possibile garantirne la salubrità.

Quindi, cari installatori, vi suggerisco di approfondire queste tematiche, al fine di argomentare soluzioni e servizi legati all’IAQ, con competenza e professionalità, potrete offrire ai vostri clienti la tutela del bene più prezioso che posseggono: la salute. 

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CARO MATERIALI 2024, ULTERIORI 322 MILIONI PER LA DOTAZIONE FINANZIARIA

La dotazione iniziale era di 2.480,6 milioni di euro. Con l’Assestamento di Bilancio, la dotazione è stata aumentata di ulteriori 322 milioni, raggiungendo così un totale di 2.802,3 milioni di euro

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, grazie a variazioni di bilancio effettuate tra i propri capitoli di spesa, ha incrementato la dotazione finanziaria per il Caro Materiali 2024, istituito all’articolo 7, comma 1, del decreto-legge 76/2020. Il Parlamento ha infatti approvato in via definitiva il 6 agosto scorso il Rendiconto generale dello Stato per l’esercizio finanziario 2023 (A.S.1200) e le Disposizioni per l’assestamento del bilancio dello Stato per l’anno finanziario 2024 (A.S. 1201).

“La dotazione iniziale – ricorda l’Ance (Associazione nazionale dei costruttori edili) – era di 2.480,6 milioni di euro (composta

sulla Gazzetta Ufficiale n. 73 del 27 marzo 2024) ha definito le modalità operative per accedere al Fondo per la prosecuzione delle opere pubbliche, di cui all’articolo 7, comma 1, del decreto-legge 76/2020.

Le stazioni appaltanti

Le stazioni appaltanti possono inviare telematicamente le istanze di accesso al Fondo, utilizzando quattro finestre temporali: I finestra: 1° aprile – 30 aprile 2024; II finestra: 1° luglio – 31 luglio 2024; III finestra: 1° ottobre – 31 ottobre 2024; IV finestra: 1° gennaio 2024 – 31 gennaio 2025. L’istanza di accesso alle risorse del Fondo per la prosecuzione dei lavori pubblici deve essere presentata attraverso la piattaforma https://adeguamentoprezzi.mit.gov.it, attiva fino al 31 gennaio 2025. I termini entro i quali il Mit esamina le domande ricevute sono i seguenti: entro il 31 maggio 2024, per le istanze presentate dal 1° aprile 2024 al 30 aprile 2024; entro il 31 agosto 2024, per le istanze presentate dal 1° luglio 2024 al 31 luglio 2024; entro il 30 novembre 2024, per le istanze presentate dal 1° ottobre 2024 al 31 ottobre 2024; entro il 29 febbraio 2025, per le istanze presentate dal 1° gennaio 2025 al 31 gennaio 2025.

da 1,73 miliardi di residui e 750 milioni di euro di competenza per il 2024). Con l’Assestamento di Bilancio, la dotazione è stata aumentata di ulteriori 322 milioni di euro, raggiungendo così un totale di 2.802,3 milioni di euro. Questo incremento mira a garantire una copertura finanziaria adeguata per le quattro finestre previste per l’accesso ai fondi”.

La Legge di Bilancio 2024

Ricordiamo che la Legge di Bilancio 2024 ha prorogato il meccanismo di aggiornamento dei prezzi, di cui all’articolo 26 del Decreto-Legge “Aiuti” (DL 50/2022), ai lavori eseguiti o contabilizzati nel corso dell’anno 2024. In attuazione della Legge di Bilancio 2024, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con il Decreto n. 47 del 28 febbraio 2024 (pubblicato

Il decreto 2 aprile 2024

Inoltre, sulla Gazzetta Ufficiale n. 100 del 30 aprile 2024 è pubblicato il decreto del Ministero dell’economia e delle finanze 2 aprile 2024, recante “Fondo opere indifferibili. Procedura ordinaria, secondo semestre. Assegnazione definitiva nonché revoche degli interventi per i quali non è stato riscontrato il requisito dell’avvio della procedura di affidamento entro il 31 dicembre 2023”. Il provvedimento fa riferimento all’assegnazione procedura ordinaria II semestre 2023 e revoca di interventi per i quali non è stato riscontrato il requisito dell’avvio della procedura di affidamento entro il 31 dicembre 2023, nell’ambito del Fondo opere indifferibili, istituito presso il MEF in seguito all’aumento dei prezzi dei materiali da costruzione negli appalti pubblici. Il decreto dispone che entro il 5 maggio la Ragioneria generale dello Stato provvede ad aggiornare il quadro dei finanziamenti dei singoli progetti sui sistemi di monitoraggio. Gli enti locali entro il 15 maggio 2024 sono tenuti ad aggiornare il quadro economico e il cronoprogramma finanziario (c.d. piano dei costi).

INFORMAZIONE

DALLE AZIENDE

VENTILAZIONE MECCANICA CONTROLLATA

ARIOSA DOT: LA VMC PER I SINGOLI AMBIENTI

La ventilazione meccanica controllata (VMC) è la soluzione ideale per migliorare la qualità dell’aria negli edifici, e contribuisce positivamente sia al benessere delle persone che all’efficienza energetica. Ariosa DOT è un sistema VMC progettato per singoli ambienti, perfetto nei casi in cui non è possibile ricorrere ad una soluzione centralizzata.

L’installazione è davvero semplice. L’unità può essere posizionata lungo qualsiasi parete perimetrale: è sufficiente praticare due fori da 125 mm di diametro per il funzionamento della macchina. Lo scarico della condensa può essere collegato direttamente all’esterno, oppure alla rete di scarico (se questa si trova nelle immediate vicinanze).

Ariosa DOT viene, quindi, fissata a muro utilizzando la dima e le staffe in dotazione e, una volta collegata alla rete elettrica, il gioco è fatto.

È adatta ad ambienti fino a 70 mq, ma installando più unità è possibile gestire anche spazi più grandi. La macchina è predisposta anche per il collegamento di un canale supplementare di estrazione che, attraverso il sistema di distribuzione AriaSilent, può raggiungere un locale adiacente (per esempio un piccolo bagno).

I filtri ISOePM e ISOCoarse garantiscono la qualità dell’aria (bloccando polveri, smog, allergeni, virus e batteri, ma anche anidride carbonica e umidità) mentre lo scambiatore di calore a flussi incrociati riduce i consumi energetici, recuperando oltre il 90% dell’energia termica dall’aria espulsa e cedendola al flusso d’aria in immissione.

È anche disponibile la versione Ariosa DOT HP, con circuito frigorifero integrato, che deumidifica l’aria in ingresso migliorando il comfort

durante la stagione calda.

Ariosa DOT è progettata per il massimo comfort acustico e utilizza ventilatori elettronici per regolare automaticamente la velocità. Il sistema bypass, azionato elettronicamente, monitora costantemente temperatura e umidità. Le informazioni ambientali vengono visualizzate su un display di controllo, e l’unità può essere gestita in

modalità manuale o automatica, con la possibilità di impostare programmi orari o giornalieri.

È dotata di modulo Wi-Fi per il controllo della macchina tramite app dedicata (disponibile su Apple Store e Google Play) che notifica anche quando è necessario provvedere alla pulizia dei filtri. Esteticamente, Ariosa DOT si distingue per il design moderno e minimale, con dimensioni compatte di 95 x 65 cm e una profondità di 18 cm: è adatta a qualsiasi ambiente!

Valsir S.p.A.

Località Merlaro, 2 - 25078 Vestone (BS) valsir@valsir.it | www.valsir.it

CLIMATIZZARE IL SETTORE LIGHT COMMERCIAL CON LA GAMMA UNI SPLIT IN R32 DI SINCLAIR

La climatizzazione nel terziario non è solo una questione di comfort, ma rappresenta un elemento strategico che può influire su produttività, salute e consumi energetici

Ecco perché è fondamentale dotare gli spazi lavorativi e commerciali di sistemi di climatizzazione performanti, in grado di garantire il perfetto comfort in ogni periodo dell’anno.

Un negozio o un ufficio fresco in estate e caldo in inverno, rende più piacevole la permanenza per un cliente e favorisce la produttività dei propri dipendenti.

L’impostazione della temperatura, la regolazione del flusso d’aria e un controllo semplice e intuitivo da utilizzare per i responsabili, sono tra i requisiti ricercati che vanno ad aggiungersi a quelli di efficienza energetica e bassi consumi. Anche l’estetica vuole la sua parte: negli spazi commerciali è importante che l’unità interna abbia un design che si armonizzi con l’arredo e che sia discreto.

Sinclair con la gamma UNI SPLIT in R32 offre soluzioni di climatizzazione per spazi commerciali di piccole e medie dimensioni, quali negozi, ristoranti, uffici.

Le unità UNI SPLIT Sinclair sono ecofriendly grazie a compressore DC Inverter che permette un mantenimento costante della temperatura, evitando fluttuazioni,

mantenendo bassi i consumi e alta l’efficienza, e al gas R32 con basso GWP. La gamma si compone di sistemi monofase con 7 taglie da 12 kW a 48 kW e 4 taglie da 36 kW a 60 kW per i sistemi a trifase. L’intervallo di temperatura di funzionamento di questi sistemi va da -20 + 48°C in freddo a -20 +24°C in funzione a pompa di calore

UNI SPLIT raggiungono alti valori di efficienza con classe energetica A++/A+ e con la possibilità di accedere agli incentivi Ecobonus e Conto Termico 2.0 per la riqualificazione energetica e le ristrutturazioni.

La famiglia di unità interne è completa con modelli a cassetta, soffitto/pavimento, canalizzabili, parete e colonna con i quali è possibile progettare sistemi multisplit twin, triple e double-twin. Utilizzando una sola unità esterna, da 24000 BTU fino a 60000 BTU si possono combinare macchine interne da 12000, 18000, 24000 e 30000 BTU.

Controlli intelligenti

Disponibile su Google Play e App Store,

EWPE Smart è l’App per smartphone e tablet di Sinclair per il controllo dei climatizzatori. Il sistema di climatizzazione può essere così gestito da remoto tramite rete WiFi.

EWPE Smart è veloce ed intuitiva e impostare la temperatura, l’accensione e lo spegnimento, o impostare le funzioni speciali del climatizzatore, è davvero semplice. Inoltre, l’App è compatibile con gli assistenti virtuali Google Assistant e Amazon Alexa. Completano l’offerta comandi a filo compatibili con sistemi di domotica centralizzati. In particolare, con il comando centralizzato SCC-36, è possibile connettere e gestire fino a 36 unità interne, sia singolarmente che tutte insieme o suddivise in gruppi, in maniera facile e intuitiva tramite lo schermo touch-screen. Mediante protocollo Modbus è possibile monitorare i consumi energetici e programmare il funzionamento in base alle fasce orarie di maggiore permanenza negli spazi.

Al fianco del consumatore

I prodotti Sinclair sono commercializzati su tutto il territorio attraverso distributori e installatori. L’azienda si avvale della collaborazione di una rete di agenzie commerciali e centri di assistenza tecnica dislocati in tutta Italia. Sinclair è anche disponibile presso le 17 filiali della divisione ECR, sempre parte di Beijer Ref Italy, punto di riferimento per i professionisti della refrigerazione e climatizzazione.

L’importanza della manutenzione periodica dei sistemi di climatizzazione è fondamentale, soprattutto nel terziario, per prevenire problematiche. La manutenzione include la pulizia dei filtri, la verifica dei livelli di refrigerante e il controllo delle componenti meccaniche ed elettriche. L’uso di sistemi di monitoraggio in tempo reale, consente di rilevare e risolvere tempestivamente eventuali problemi, garantendo un funzionamento ottimale e duraturo.

INSTALLARE È UN GIOCO DA PROFESSIONISTI

Sistema di distribuzione compatto per impianti idrosanitari

• FACILE E VELOCE DA INSTALLARE grazie alla connessione Fastec e al sistema di fissaggio TECOFIX

• COMPATTO E ROBUSTO, per semplificare l’installazione in spazi ristretti.

• DESIGN FUNZIONALE per un’installazione ordinata e professionale.

• GAMMA COMPLETA di moduli, collettori, valvole e raccordi per rispondere a molteplici esigenze impiantistiche.

CRISTINA H2O+ MISCELATORI FILTRANTI CUCINA, CRISTINA DESIGN LAB

La nuova collezione Cristina H2O+ presenta i miscelatori filtranti cucina KT450 e KT455, un passo importante verso un futuro più sostenibile. Coniugando design, tecnologia e rispetto per l’ambiente, migliorando non solo la qualità dell’acqua ma anche la qualità della vita in cucina

CRISTINA Rubinetterie, espande la propria gamma cucina con la collezione Cristina H2O+, presentando sul mercato italiano i nuovi modelli di miscelatori multifunzione: KT450 a miscelazione meccanica e KT455 a miscelazione elettronica. Questi nuovi miscelatori soddisfano le crescenti esigenze di un pubblico consapevole delle problematiche ambientali e del proprio benessere. Grazie a un’esclusiva tecnologia di filtrazione, trasformano l’acqua di rete in acqua naturale, fresca o gasata, in un assortimento di miscelazione.

Il prodotto include un’unità di refrigerazione compatta da posizionare sotto il lavello che filtra batteri, microplastiche, cloro e metalli pesanti, migliorando notevolmente il sapore dell’acqua. Di dimensioni ridotte, è stata progettata per adattarsi anche agli

spazi più piccoli e grazie alla scocca già predisposta con le aperture necessarie evita la foratura del mobile per l’installazione delle prese d’aria.

Inoltre, per la versione elettronica, è disponibile un’app H2O+ dedicata che accompagna l’utente nel monitoraggio del consumo, avvisandoti quando è il momento di sostituire il filtro o la bombola di CO2. Non solo: ricorda quando eseguire la sanificazione del proprio miscelatore e segnala i litri di erogazione quotidiana, quante emissioni di CO2 si risparmiano (es: trasporto acqua su ruote) e quanta plastica non si consuma (bottiglie di plastica non usate). E’ possibile collegare più miscelatori alla propria app (casa principale, al mare, in montagna..) e monitorarli con l’uso di un solo device.

Compatibile con smartphone, computer e tablet, questa app offre un’interfaccia grafica intuitiva che ottimizza le prestazioni del sistema.

Product Plus

Nella bocca di erogazione sono presenti due condotti separati: uno per l’acqua di rete e l’altro per quella filtrata.

Per l’erogazione dell’acqua di rete, sulla bocca è posizionato un riduttore di portata che garantisce il risparmio idrico, con un flusso d’acqua di soli 8 litri/min.

I corpi dei miscelatori sono realizzati in ottone a basso contenuto di piombo, garantendo acqua più pura e salubre al consumo.

Finiture disponibili: cromo e metallic spazzolato.

Miscelatore KT450 (nella foto)

con comando della filtrazione meccanica, combina un’estetica lineare e brillante con una funzionalità sorprendente. Non solo si adatta a ogni tipo di lavello, sia in casa che in ufficio, ma offre anche la possibilità di scegliere tra acqua ambiente, fresca o frizzante con un semplice movimento della manopola.

HOVAL TOPVENT®: SOLUZIONE PER LA CLIMATIZZAZIONE

Industrie Polieco – M.P.B. S.p.A., capogruppo di Polieco Group, produce e progetta dal 1992 sistemi di tubazioni corrugate a doppia parete in polietilene ad alta densità ed è oggi uno dei maggiori leader a livello europeo in questo settore. L’headquarter italiano di Polieco ha sede a Cazzago San Martino, nei pressi di Brescia. Nella stessa provincia e precisamente a Castrezzato, l’azienda ha realizzato di recente anche un altro capannone, dove ha scelto di installare le soluzioni di climatizzazione industriale Hoval, che hanno soddisfatto pienamente le necessità del cliente. Per l’azienda era, infatti, di fondamentale importanza, sia poter garantire una temperatura uniforme e controllata all’interno dell’edificio, sia assicurare un livello di comfort ottimale per gli operatori che lavorano all’interno degli spazi industriali. Polieco, tramite lo Studio Geom. Bonomelli di Rovato (BS), il progettista al quale si era rivolto, ha scelto Hoval ritenendolo il fornitore più adatto per rispondere ai requisiti progettuali del nuovo edificio.

I plus delle soluzioni di climatizzazione Hoval

Nel nuovo capannone Polieco di Castrezzato sono state installate 4 unità Hoval TopVent® TP-9-M e 2 unità TopVent® TP-6-K, con una portata nominale dell’aria rispettivamente di 9.000 e 6.000 mc, ognuna delle quali è collegata alla rispettiva pompa di calore. Una soluzione impiantistica per il riscaldamento, la ventilazione e il raffrescamento che, oltre ad essere particolarmente efficiente e ad essersi dimostrata valida sia nella stagione estiva che invernale, ha soddisfatto anche in termini di tutela dell’ambiente perché l’utilizzo della pompa di calore e di un impianto fotovoltaico posizionato sul tetto hanno permesso di eliminare parzialmente l’utilizzo di fonti fossili.

Il Geom. Ruggero Bonomelli, il progettista che ha seguito l’intervento, spiega le sue scelte: “Ho optato per il sistema TopVent® TP, perché la soluzione Hoval garantisce una perfetta ed economica climatizzazione invernale ed estiva. La richiesta più importante del

committente era di avere una temperatura costante e uniforme, condizione fondamentale per garantire la qualità e la precisione delle lavorazioni nonché il benessere del personale sul luogo di lavoro. Nell’impianto gioca un ruolo importante anche la regolazione TopTronic® C, in quanto permette di controllare l’esercizio dei turbodiffusori Hoval, sia in locale che da remoto. Il personale addetto al monitoraggio dei servizi e del clima interno, grazie ad azioni semplici ed intuitive, effettua autonomamente le variazioni degli orari di funzionamento richieste dalla produzione”.

Installazione semplificata

“L’installazione delle unità TopVent® – chiarisce l’installatore Fausto Rubagotti che ha eseguito la posa degli impianti – non presenta particolari difficoltà, ma richiede sicuramente una certa attenzione: si tratta di installare linee frigorifere in cui circola gas refrigerante R410A.

Anche lo staffaggio delle unità Hoval e di tutta la pertinenza dell’impianto deve essere certificato e rispondere a tutte le normative antisismiche: tutto questo implica un elevato livello della qualità di posa”. L’intervento in Polieco è stato ultimato la scorsa estate: le soluzioni Hoval si sono rivelate efficienti, con la massima soddisfazione del committente.

Hoval s.r.l.

Via XXV Aprile n. 13/15

24050 Zanica (BG) Tel: +39 035/6661111 www.hoval.it

SISTEMA DI DISTRIBUZIONE MODULARE

K-BLOC

TECO PER IMPIANTI SANITARI

K-BLOC è l’innovativo sistema di distribuzione modulare e compatto, ideato da TECO per la realizzazione di impianti sanitari e idronici

Il sistema di distribuzione modulare e compatto messo a punto da Teco si distingue per le seguenti caratteristiche:

• Semplicità e velocità d’installazione: K-BLOC permette di ridurre significativamente i tempi di lavoro di installazione.

• Compattezza e robustezza: facilitando l’installazione anche in spazi stretti e garantendo una lunga durata.

• Design funzionale che consente un’installazione ordinata.

• Gamma completa con una vasta selezione di moduli, valvole, collettori e raccordi, per rispondere a diverse esigenze impiantistiche.

K-BLOC utilizza le piastre, i supporti e i box TECOFIX, che semplificano l’installazione di collettori, valvole e raccordi, sia fuori muro, sia da incasso. Grazie a TECOFIX, la preparazione dei moduli può essere effet-

tuata anche al banco o al di fuori del cantiere, garantendo maggiore flessibilità operativa.

Le staffe di supporto sono progettate per consentire il passaggio di tasselli che si ancorano direttamente alla parete, fissando i pannelli in modo sicuro.

Ogni modulo può essere facilmente collegato alle tubazioni e agli altri componenti dell’impianto tramite il sistema di connessione FASTEC, che garantisce collegamenti rapidi e sicuri.

Il design funzionale dei componenti KBLOC permette di realizzare installazioni ordinate, compatte ed efficienti, anche in spazi ristretti, facendo risaltare la professionalità dell’installatore.

La disponibilità di una gamma completa di moduli, valvole, collettori e raccordi rende K-BLOC la soluzione ideale per soddisfare le diverse esigenze degli impianti nelle nuove costruzioni e nelle ristrutturazioni.

COLLETTORE SANITARIO L’ELEGANZA

DELLA DISTRIBUZIONE

distribuzione

Qualità dell’aria e sistemi impiantistici: il punto

Insieme al comfort termico, illuminotecnico e acustico, la qualità dell’aria rappresenta una componente importante per il benessere abitativo.

Quando la qualità dell’aria può definirsi accettabile? Come si misura e quali sono i limiti normativi o legislativi fissati per la concentrazione di uno o più inquinanti? Quali le peculiarità delle tecnologie impiantistiche per il ricambio dell’aria? Questi i principali temi che tratteremo

A cura di Clara Peretti, Ingegnere Libera professionista e di Valentina Raisa, Architetto Libera professionista

La qualità dell’aria interna è tema di primaria importanza, sotto il profilo della salute e, per alcuni ambienti per i temi della produttività e dell’apprendimento. Per tenere sotto controllo la qualità dell’aria di un edificio e per verificare il rispetto di eventuali limiti legislativi o normativi fissati per la concentrazione di uno o più inquinanti presenti negli ambienti, si possono eseguire monitoraggi in autonomia oppure appoggiarsi a un laboratorio di prova che dispone delle apparecchiature e delle competenze necessarie per effettuare la misura. Tema, quest’ultimo, che verrà dettagliato di seguito per alcuni specifici inquinanti

La qualità dell’aria è una componente della qualità degli ambienti interni, insieme al comfort termico, il comfort illuminotecnico e il comfort acustico. Alcuni inquinanti sono strettamente collegati ai parametri del comfort termico. La qualità dell’aria interna è definita accettabile quando “non sono presenti contaminanti in concentrazione superiore ai limiti consentiti e quando una grande maggioranza di persone esposte non esprime insoddisfazione”.

Gli inquinanti presenti, ad esempio, all’interno di un’aula didattica possono avere due origini:

Fonti di inquinati interni:

- materiali e finiture che costituiscono la struttura e l’arredo dei locali

- attività metabolica dalle presone che soggiornano all’interno degli ambienti

- attività svolte dalle persone

- sistemi impiantistici presenti se non correttamente manutenuti.

Fonti di inquinati esterni:

- Traffico veicolare

- Emissioni gassose di impianti civili e industriali

- Emissioni diffuse provenienti da cantieri e depositi di materiale a cielo aperto

- Emissioni gassose naturali provenienti dal sottosuolo (ad es. radon)

L’effetto dell’inquinamento di un ambiente peggiora quando parallelamente sono presenti problemi di:

- ricambio d’aria insufficiente

- difetti tecnici di sistemi tecnologici, strutture e elementi interni (rivestimenti)

- surriscaldamento (le elevate temperature possono favorire l’emissione di inquinati in alcuni materiali). (Fonte: elaborazione da UNI/PdR 122:2022)

Misurare la qualità dell’aria

La misura della qualità dell’aria deve necessariamente fornire un’informazione corretta e chi la fa deve avere, quindi, conoscenze specifiche sulle tecniche e il contesto in cui viene fatta. I metodi riportati nelle normative UNI,

EN, ISO sono detti “metodi di riferimento”. Il metodo di prova descrive le tecniche che consentono di misurare un parametro fisico o chimico che caratterizza la qualità dell’aria di un ambiente. Queste tecniche hanno sostanzialmente due approcci, di seguito descritti.

1. Misura indiretta: la sostanza da misurare viene prima concentrata su un supporto idoneo (fiala, filtro, soluzione) e poi determinato in un altro momento, ne è un esempio la misura di formaldeide oppure quella di radon mediante dosimetro.

2. Misura diretta, è caratteristica della strumentazione automatica dove il risultato della misura è ottenuto in tempi brevi. La misura diretta è alle volte meno sensibile di quella indiretta ma ha il vantaggio di ottenere gli andamenti nel tempo della concentrazione di un

Anidride carbonica

VOC e TVOC

122:2022)

La CO2 è un gas incolore e inodore, prodotto di scarto della respirazione cellulare: è prodotta dall’uomo con la respirazione. È, inoltre, prodotta dai processi di combustione. È il principale indicatore della qualità dell’aria. Sebbene a concentrazioni ridotte non sia un inquinante la CO2 viene misurata perché permette di quantificare facilmente la concentrazione degli inquinanti indoor.

Fonti: la principale fonte di emissione all’interno dei locali scolastici di CO2 sono le persone.

La classe dei composti organici volatili - COV o VOC comprende svariati composti con comportamenti fisici e chimici differenti, ma sono accomunati dal fatto che presentano un’elevata volatilità.

La sommatoria dei singoli composti organici volatili si definisce TVOC ovvero composti organici volatili totali; trattasi di numerosi gruppi di composti, difficoltosi da determinare singolarmente, alle volte si preferisce, quindi, determinarli come sommatoria di tutti i composti.

Sono inquinanti gassosi che possono provenire dall’esterno o da fonti interne: idrocarburi alifatici, aromatici e clorurati, aldeidi (es. formaldeide), terpeni, alcoli, eteri e chetoni, BTEX (benzene, toluene, etilbenzene e xilene).

Le fonti interne di un ambiente indoor sono:

- i materiali costituenti l’involucro edilizio e gli arredi

- le persone presenti

- le attività svolte

Le fonti esterne sono:

- traffico motorizzato

- emissioni di flussi convogliati civili e industriali.

Formaldeide Composto organico volatile (VOC) tra i più diffusi e noti, gas incolore con un odore acre ed irritante. Secondo lo IARC é un prodotto cancerogeno di classe A1, é questo il principale motivo di ricerca e dell’esistenza di un limite di legge. Usata nell’industria chimica, nella fabbricazione di oggetti di design d’interni e nei prodotti per la pulizia. Molti prodotti della costruzione contengono formaldeide, in particolare viene utilizzato per la produzione di resine, utilizzate a loro volta per la produzione di truciolato e materiali a base di legno, colle, prodotti isolanti, ecc. La formaldeide viene rilasciata anche a distanza di molti anni dai collanti in cui è presente.

Fonti: oltre a essere un prodotto della combustione (fumo di tabacco e altre fonti di combustione), è anche emesso da resine urea-formaldeide usate per l’isolamento e da resine usate per truciolato e compensato di legno, per tappezzerie, moquette, tendaggi e altri tessili sottoposti a trattamenti antipiega e per altro materiale da arredamento e schiume melamminiche.

Radon Gas nobile di origine naturale incolore e radioattivo, prodotto di disintegrazione dell’uranio. Presente nella crosta terrestre, il Radon penetra negli edifici attraverso crepe, fessure o punti aperti delle fondamenta.

La fonte principale del Radon nelle abitazioni sono le rocce sottostanti l’edificio e il terreno fino alla superficie, dai quali il gas radon viene propagato. Fonte secondaria possono essere i materiali da costruzione.

Polveri (particolato) Per ‘polveri’ si intendono tutte le particelle solidi che rimangono sospese in aria per un tempo sufficiente a interessare le vie respiratorie. La sigla PM “Particulate Matter” viene tradotta con “materiale particellare sospeso”, il numero accanto indica la grandezza del diametro della particella che può variare fino a 10 micron.

Ulteriori approfondimenti sono disponibili nella prassi di riferimento UNI/PdR 122:2022 dedicata agli edifici scolastici, ma che può essere utilizzata anche per altre destinazioni d’uso

inquinante. Un esempio è l’indicatore CO2 (anidride carbonica).

La valutazione della qualità dell’aria: strategie progettuali e scelte dei materiali La valutazione della qualità dell’aria può essere eseguita prima di una riqualificazione oppure prima di realizzare un edificio nuovo. Le scelte dei materiali, delle finiture e degli arredi sono, infatti, fondamentali per garantire una buona qualità dell’aria. Per gli edifici pubblici è obbligatoria l’applicazione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) Edilizia (adottati con il DM 23 giugno 2022 n. 256 - in vigore dal 4 dicembre 2022) che contengono molteplici prescrizioni sulle emissioni dei materiali (dettagli sono riportati nel punto 3.2.8 Emissioni indoor). Per gli edifici non pubblici si può, invece, scegliere una delle certificazioni di sostenibilità: una delle più applicate e conosciute è la certificazione CasaClima Nature (pubblicata nel 2017 dall’Agenzia per l’Energia Alto Adige – CasaClima). Le certificazioni di sostenibilità non si limitano a considerare solo gli aspetti legati ai consumi energetici, ma introducono criteri di valutazione che interessano tutti gli ambiti della sostenibilità: l’ambiente, l’efficienza energetica, il comfort, i materiali da costruzione, il consumo di acqua, la qualità di vita degli occupanti. Il Protocollo CasaClima Nature prevede la verifica dei seguenti materiali e prodotti a basse emissioni da verificare:

• Materiali e prodotti a base di legno incollato

• Materiali isolanti per interni

• Prodotti liquidi per le finiture interne.

Dovranno essere verificati tutti i valori di emissione degli elementi interni le cui superfici di emissione si trovino all’interno dello strato a tenuta all’aria (inclusi gli elementi che costituiscono lo strato di tenuta all’aria).

Fonte: Peretti C. 2017. Monitorare per migliorare. Verifica e ottimizzazione

Tabella 1. Indicatori e inquinanti dell’aria (Fonte: elaborazione da UNI/PdR

del sistema edificio-impianto. UTET, edizione per Agenzia per l’Energia Alto Adige - CasaClima

I sistemi impiantistici per il ricambio dell’aria

La ventilazione meccanica “controllata” definisce tecnologie impiantistiche che permettono di dosare con precisione le portate di rinnovo dell’aria secondo le esigenze determinate in fase di progetto: non a caso uno dei motti per la progettazione sostenibile è “build tight, ventilate right” (cioè costruiamo senza infiltrazioni e ventiliamo correttamente).

Per gli edifici residenziali la logica dell’impianto consiste nell’immissione di aria di rinnovo nei locali dove prevalentemente si soggiorna o si dorme e nell’estrazione simultanea da bagni e cucine, dove si producono maggiori quantità di inquinanti. Per gli edifici scolastici e per gli uffici la logica prevede il prelievo e l’immissione nello stesso locale ma con distanziamento per permettere un corretto lavaggio (ovvero ricambiare l’aria in tutto il volume dell’ambiente).

Categorie di impianti

Gli impianti di ventilazione meccanica controllata si distinguono essenzialmente in due categorie che presentano un diverso sviluppo delle reti aerauliche: impianti a flusso semplice - che possono essere del tipo “per estrazione” o “per immissione” - e a doppio flusso o anche detti a flusso bilanciato, perché normalmente le portate immesse equivalgono sostanzialmente a quelle estratte. È da notare che per ogni tipologia di impianto è possibile impostare un tipo di funzionamento per ottenere un rinnovo dell’aria costante o variabile tramite opportuni sensori, mediante tecnologie semplici, economiche, quindi, ottimali per la gestione degli ambienti nonché per il contenimento dei consumi energetici.

Principali caratteristiche di interesse dei sistemi di ventilazione con recupero di calore

Nei sistemi a flusso bilanciato è necessaria l’installazione di due reti aerauliche, una di mandata ed una di ripresa. Con questo tipo di impianti è sempre possibile operare la filtrazione dell’aria esterna a seconda del suo grado di inquinamento, e recuperare parte del calore dell’aria in uscita per cederlo a quella in entrata, senza che avvenga alcuna contaminazione tra i due flussi.

Al fine di operare la scelta di un sistema di ventilazione, in genere si valutano i seguenti aspetti, oltre a quelli economici e a quelli legati agli eventuali ingombri di centrali e canalizzazioni:

• aspetti energetici: efficienza del recuperatore di calore e consumi elettrici dei ventilatori

• aspetti acustici

• aspetti aerodinamici

• la regolazione

• aspetti relativi alla distribuzione dell’aria.

Gli impianti di ventilazione meccanica controllata si distinguono essenzialmente in due categorie che presentano un diverso sviluppo delle reti aerauliche: impianti a flusso semplice - che possono essere del tipo “per estrazione” o “per immissione” - e a doppio flusso o anche detti a flusso bilanciato, perché normalmente le portate immesse equivalgono sostanzialmente a quelle estratte. È da notare che per ogni tipologia di impianto è possibile impostare un tipo di funzionamento per ottenere un rinnovo dell’aria costante o variabile tramite opportuni sensori, mediante tecnologie semplici, economiche, quindi, ottimali per la gestione degli ambienti nonché per il contenimento dei consumi energetici.

Aspetti energetici: in funzione della tipologia di recuperatore una quota del calore contenuto nell’aria estratta viene trasferita al flusso dell’aria in ingresso: la percentuale di recupero – in alcune condizioni di funzionamento - può superare anche il 90% e questo ha un grande impatto non solo per ridurre i consumi energetici, ma anche per migliorare il comfort nelle stanze dove avviene l’immissione, evitando le fastidiose correnti d’aria e gli sbalzi termici dovuti all’apertura dei serramenti.

Per quanto riguarda l’assorbimento elettrico dei ventilatori è da notare che le centrali di nuova generazione nei sistemi centralizzati, anche per ottemperare alle direttive in tema di Ecodesign, utilizzano ventilatori a basso consumo energetico.

Aspetti acustici: in funzione della tipologia gli aspetti

Principali caratteristiche di interesse dei sistemi di ventilazione con recupero di calore

Figura 1. Tipologie di sistemi di ventilazione meccanica presenti sul mercato per edifici residenziali
Figura 1. Tipologie di sistemi di ventilazione meccanica presenti sul mercato per edifici residenziali

FOCUS

acustici hanno un diverso impatto. Nei sistemi centralizzati (per edifici multipiano) la centrale è ubicata solitamente in un locale tecnico lontano dagli ambienti abitativi; in questo modo il rumore prodotto dalla centrale non è percepibile dagli utenti, soprattutto se – come buona norma – essa è montata su giunti antivibranti. Inoltre, per evitare la propagazione di rumore attraverso le canalizzazioni la centrale è dotata di prassi di silenziatori acustici. Nei sistemi per singolo appartamento poiché la centrale di ventilazione deve essere installata all’interno dell’alloggio occorre avere cura di sceglierne un modello silenzioso, che non generi discomfort durante le ore di riposo. In ogni caso, è buona regola posizionarla lontana dalle stanze da letto ed eventualmente contenerla in un falso mobile o tratto di controsoffitto insonorizzato. Per soluzioni di questo tipo, gli aspetti acustici sono senza dubbio quelli più delicati da affrontare.

Aspetti aerodinamici: un utile parametro di progettazione è la potenza specifica di ventilazione, definita con l’acronimo SFP ‘Specific Fan Power’. È un parametro che quantifica il rapporto energia-efficienza di un determinato ventilatore, ed è la misura della potenza elettrica necessaria per alimentare un ventilatore (o un gruppo di ventilatori) in relazione al volume d’aria che esso fa circolare. Non si tratta di un valore fisso, bensì di una variabile che muta a seconda della portata d’aria e della prevalenza a cui ogni ventilatore è sottoposto. Il valore SFP può essere utilizzato come parametro di scelta di un prodotto da installare in una determinata applicazione, in funzione del risparmio energetico che tale scelta può comportare.

La regolazione: fornire all’utente la possibilità di regolazione del proprio sistema VMC ha diversi obiettivi. Tra questi: adeguare il funzionamento della macchina alle condizioni attuali e non a quelle impostate o di progetto; seguire variazioni interne improvvise come ad esempio una grande affluenza di persone in un ambiente; limitare

il funzionamento quando non necessario (assenza di persone in un ambiente).

Tra le modalità di regolazione vi sono quella manuale (gestibile all’utente), temporizzata (impostabile dall’utente), con sensori e soglie di regolazione, come ad esempio per la qualità dell’aria (ad esempio CO2), l’umidità relativa e la temperatura. Qualora vi sia la possibilità di una regolazione è necessario che il sistema possa attuare una riduzione/aumento delle portate in funzione dell’opzione selezionata (in caso di controllo manuale) oppure determinata dai sensori. In caso di regolazione automatica e modulante il ventilatore viene comandato tramite un inverter da sensori di qualità dell’aria (ad esempio CO2) in ambiente.

Aspetti distributivi: esistono in commercio vari tipi di canalizzazioni, di vario materiale (ad esempio metallico o plastico) con sezioni circolari, quadrate, rettangolari o piatte ovali. Generalmente le colonne montanti verticali sono in acciaio zincato spiralato, quindi del tipo rigido, ma per la distribuzione orizzontale è possibile utilizzare anche canali flessibili, molto pregiati per la rapidità di installazione. Tali condotte sono utilizzate per i sistemi centralizzati e per i sistemi per il singolo appartamento.

Ulteriori approfondimenti nella norma UNI EN 167983:2018 dal titolo “Prestazione energetica degli edificiVentilazione per gli edifici - Parte 3: Per gli edifici non residenziali - Requisiti prestazionali per i sistemi di ventilazione e di condizionamento degli ambienti”. 

VMC: che cosa si può imparare dalle installazioni realizzate

Nel corso degli ultimi anni, a partire dal periodo COVID, sono stati immessi sul mercato molti prodotti di ventilazione che rispondono a tutti oppure ad alcuni dei seguenti claim:

• Rapidità e facilità di installazione

• Manutenzione semplicissima, quasi assente

• Silenziosità e prestazioni acustiche eccezionali

• Qualità dell’aria eccezionale.

• Ma è davvero così? Le prestazioni promesse trovano riscontro in opera?

Dai molteplici monitoraggi eseguiti, sopralluoghi e, per alcuni casi anche contenziosi emergono alcune tematiche comuni che possono essere utili per guidare le future installazioni e far tesoro degli errori riscontrati in installazione di sistemi VMC recenti e non.

La progettazione

È necessaria una competenza tecnica per la lettura delle specifiche dei prodotti e dei componenti, per eseguire una progettazione accurata e per guidare le fasi di installazione nonché di avviamento degli impianti di ventilazione meccanica controllata (VMC). Trovare quindi un tecnico competente può essere la prima strategia per poter proporre un impianto VMC efficiente e che, nell’arco della sua vita, riesce a mantenere le prestazioni richieste. Per progettare la VMC bisogna quindi rivolgersi ad un esperto di questo tema.

La scelta del prodotto/sistema Per guidare la scelta e confrontare le prestazioni a parità di condizioni è disponibile, al seguente link: https:// www.agenziacasaclim0a.it/it/elencoventilazione-meccanica--10-1181.

html una Excel scaricabile gratuitamente che confronta diversi parametri per le seguenti tipologie di prodotti:

• unità canalizzate

• unità non canalizzate con flusso continuo

• unità non canalizzate con flusso alternato

• unità canalizzate con pompa di calore

aria-aria

Il confronto è realizzato dall’Agenzia per l’Energia CasaClima sulla base di un disciplinare da loro prodotto. Questo utile strumento può guidare l’interpretazione dei risultati dei test eseguiti da enti di certificazione e evitare errate interpretazioni a volte descritte nelle schede tecniche.

L’installazione è di primaria importanza

Anche un prodotto di grande qualità quando installato non correttamente può ridurre notevolmente le prestazioni attese ovvero quelle riportate nelle schede tecniche. Per gli aspetti di installazione bisogna tenere in considerazione le indicazioni dei produttori e il contesto.

La distribuzione dell’aria in ambiente Immettere aria in un ambiente e prelevarla non è sufficiente. Come questo viene fatto rappresenta un traguardo per ottenere buona qualità dell’aria nelle zone occupate. È, quindi, necessario procedere con un ricambio totale dell’aria nell’ambiente, non solo vicino alla macchina di ventilazione o alle bocchette di immissione e prelievo. L’analisi e lo studio della collocazione dei canali e delle bocchette di ripresa e

correttamente la qualità d’aria e studiare la direzione dei flussi.

Il bypass sull’espulsione

Anche se non più in vigore la norma UNI 10339 forniva importanti indicazioni sui requisiti del posizionamento delle prese d’aria esterne. Ripresa e espulsione dovranno essere posizionati a distanza tale da evitare il cortocircuito oppure dovranno essere installate griglie studiate appositamente per tale scopo o almeno orientabili.

di

Esempio di collocazione di bocchette di prelievo e espulsione

Le operazioni di manutenzione

Esempio di collocazione di bocchette di prelievo e espulsione

Le operazioni di manutenzione

Le operazioni di manutenzione

La manutenzione degli impianti deve prima di tutto essere pianificata. Non è possibile trascurare le operazioni di manutenzione e vanificare l’utilità della ventilazione: filtri sporchi possono ridurre notevolmente il ricambio dell’aria e le portate ma continuare a consumare energia.

di immissione dell’aria è una strategia necessaria per tutte le destinazioni d’uso.

Va sempre ricordato che devono essere rispettate le velocità dell’aria per garantire il comfort all’interno degli ambienti: questo significa dosare

La manutenzione degli impianti deve prima di tutto essere pianificata. Non è possibile trascurare le operazioni di manutenzione e vanificare l’utilità della ventilazione: filtri sporchi possono ridurre notevolmente il ricambio dell’aria e le portate ma continuare a consumare energia.

La manutenzione degli impianti deve prima di tutto essere pianificata. Non trascurare le operazioni di manutenzione e vanificare l’utilità della ventilazione: sporchi possono ridurre notevolmente il ricambio dell’aria e le portate ma consumare energia.

prima e dopo la pulizia

Prefiltro: prima e dopo la pulizia

Prefiltro: prima e dopo la pulizia

Esempio
collocazione di bocchette di prelievo e espulsione
Prefiltro:

MONOSSIDO DI CARBONIO: QUALI RISCHI?

Spesso associato soltanto ad incidenti fatali, il monossido di carbonio può essere un rischio per le aziende installatrici e manutentrici durante le attività professionali ed è importante saper riconoscere anche le sintomatologie più lievi

GGli operatori termoidraulici, installatori e manutentori, sono quotidianamente a contatto con caldaie, stufe, camini e altri apparecchi a combustione, e tra i rischi specifici di queste attività non va sottovalutato quello derivante dalle eventuali esalazioni di monossido di carbonio che potrebbero essere prodotte da generatori con difetti di funzionamento.

È, quindi, fondamentale conoscere nello specifico questo pericolo, in modo da comprendere come prevenire intossicazioni e anche saper riconoscere le sintomatologie, sia gravi che lievi, così da garantire la sicurezza propria e dei collaboratori.

Cos’è il monossido di carbonio

Il monossido di carbonio (formula chimica: CO) è un gas tossico, inodore, incolore, insapore, invisibile e impossibile da percepire. È un prodotto della combustione incompleta di vari elementi (come gas naturale, gasolio, carbone, legna), generalmente dovuta ad impianti di riscaldamento difettosi, installati scorrettamente o all’impiego di dispositivi impropri, come i bracieri, o camini mal funzionanti.

L’esposizione prolungata a questo gas può determinare la riduzione dell’apporto di ossigeno ai tessuti del corpo. Le persone più sensibili all’effetto tossico del CO sono i bambini, le donne in gravidanza, gli anziani ed i cardiopatici.

Fisiopatologia

Per comprendere il funzionamento dell’intossicazione da CO, occorre una premessa sulle modalità di

scambio dell’ossigeno all’interno del corpo umano. L’emoglobina è una proteina chimicamente capace di legarsi in modo reversibile con alcune molecole, come ad esempio l’ossigeno. Un facile trasferimento dell’ossigeno dal sangue ai tessuti avviene proprio grazie a questa reversibilità.

L’affinità dell’emoglobina con le molecole di monossido di carbonio è circa 220-250 volte superiore rispetto a quella per l’ossigeno e, una volta legata al monossido, forma un composto fisiologicamente inattivo che viene chiamato carbossiemoglobina, che non è più in grado di trasportare ossigeno e rimuove l’anidride carbonica con molta difficoltà.

Al contrario di quanto avviene per la sua assunzione, l’eliminazione del CO dall’emoglobina avviene molto lentamente e, per il 99%, per via polmonare. Occorrono dalle 5 alle 6 ore per dimezzare la concentrazione di CO in aria ambiente, più di un’ora respirando ossigeno al 100% e 30 minuti in ambiente iperbarico. Esposizioni anche a basse concentrazioni di monossido di carbonio (200 ppm per 2 ore) sono, quindi, in grado di inficiare gli organi con maggior consumo di ossigeno generando sintomi simili a quelli dell’influenza, come ottundimento, cefalea, nausea, astenia, giramenti di testa e vomito.

In presenza di 1000 ppm di CO nell’aria si sopravvive circa 90 minuti.

Una concentrazione di CO nell’aria pari a 2000-4000 ppm (0,2%-0,4%) provoca la morte in circa 15 minuti, dopo aver provocato perdita di conoscenza.

I sintomi da intossicazione

Come più volte menzionato, i sintomi di un’intossicazione da CO dipendono dalla durata di

FOCUS NORMATIVO

I nuovi obblighi per gli affitti brevi: Rilevatori di monossido a cura di Daniele Balatti, consulente EteamPro

Il giorno 15 dicembre 2023 è stato pubblicato il Decreto Legge n° 145/2023, che introduce tante novità tra cui nuovi obblighi per immobili destinati agli “affitti brevi”. Successivamente, il 17 dicembre 2023, è stato convertito nella Legge n° 191/2023.

L’articolo 13-ter del Decreto-Legge n° 145/2023, convertito nella Legge n° 191/2023, va a disciplinare una serie di obblighi per unità immobiliari destinate ad affitti brevi, inserendo dei requisiti per garantire la sicurezza all’interno di questi immobili

In particolare, l’articolo 13-ter va a disciplinare le locazioni per finalità turistiche, le locazioni brevi e le attività turistico-ricettive. Per “Affitti brevi” si intende un qualsiasi contratto di locazione di un immobile ad uso abitativo, di durata non superiore ai 30 giorni, stipulato da persone fisiche al di fuori dell’esercizio d’impresa.

Ad esempio, in questa categoria rientrano tutti quegli immobili dati in locazione con contratti che possono essere stipulati direttamente dal proprietario dell’immobile, da soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare (agenzie immobiliari) oppure da enti che gestiscono portali telematici come siti internet di B&B. Tra gli obblighi introdotti, che interessano principalmente il nostro settore, il più significativo è senza ombra di dubbio l’obbligatorietà di installare nelle unità immobiliari destinate ad affitti brevi gestite in forma imprenditoriale dispositivi di rilevazione di gas e monossido di carbonio e di avere a disposizione degli estintori portatili a norma di legge. I rilevatori di gas e di monossido hanno la funzione di individuare la presenza di concentrazioni di gas nell’aria che potrebbero essere pericolose. Sono dotati di sensori che, al raggiungimento di un determinato livello di gas, attivano un segnale acustico e visivo, allertando così gli inquilini del pericolo imminente.

esposizione e dalla concentrazione del gas inalato e possono essere lievi, come cefalea, nausea, vomito, stanchezza (Intossicazione lieve) o gravi, come disturbi della vista, confusione mentale, sincope, tachicardia, dolore toracico, disturbi respiratori, perdita di coscienza, sopore, coma e, nei casi peggiori, morte (Intossicazione Acuta).

Quando questi sintomi si manifestano in un ambiente dove sono presenti processi di combustione o quando si manifestano in più persone nello stesso ambiente,

è importante sospettare la presenza di monossido di carbonio, abbandonare il locale e chiamare i soccorsi. Se possibile, durante l’esodo, spegnere la fonte di emissione ed aprire porte e finestre.

Le conseguenze da intossicazione È dimostrato quanto molti pazienti che sopravvivono a questo tipo di intossicazioni, possono evidenziare evidenti sequele neurologiche molto variabili, come alterazioni della personalità, Parkinsonismo, alterazioni

della memoria, del linguaggio, dell’apprendimento, fino alla comparsa di sindromi depressive di demenza o psicosi.

Manutenzione e gestione impianti

Quello che gli esperti continuano a denunciare è una diffusa disattenzione degli utenti: troppo spesso si tende a sottovalutare i pericoli connessi all’avvelenamento da monossido di carbonio e si lesina sull’opera di prevenzione e manutenzione degli

FOCUS NORMATIVO

Norma UNI 11522:2024: Criteri per l’Installazione e Manutenzione dei Rilevatori di Gas e Monossido di Carbonio

a cura di Giacomo Mellera, Project Manager EteamPro

Contestualmente all’introduzione dell’obbligo di installazione negli appartamenti gestiti in forma imprenditoriale per affitti brevi, il 2024 ha visto un’ulteriore novità per quanto riguarda i rilevatori di monossido di carbonio, ovvero la pubblicazione della norma UNI 11522:2024 “Rivelatori di gas combustibili e monossido di carbonio per ambienti domestici e similari - Installazione e manutenzione”. La norma tratta i criteri per l’installazione e la manutenzione di questi dispositivi progettati per installazione fissa in ambienti domestici

impianti che è invece essenziale per evitare il pericolo. Inoltre, gli esperti hanno stilato una lista di “cosa fare e cosa non fare” perché il pericolo non si presenti: prima regola quella di non affidarsi al fai da te nella manutenzione, ma contattare esclusivamente imprese qualificate per eseguire la corretta manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti di riscaldamento e degli apparecchi termici. Controllare periodicamente i requisiti di sicurezza degli impianti e dei dispositivi, verificare la pervietà e il tiraggio dei camini, le corrette dimensioni delle prese d’aria, ed infine l’informazione e la sensibilizzazione degli utenti sono iniziative fondamentali per evitare l’insorgere di questo pericoloso fenomeno.

I rischi dovuti alle esposizioni degli operatori del settore (centri assistenza tecnica / manutentori) Spesso gli operatori dei centri d’assistenza tecnica sono chiamati ad effettuare le loro attività (Analisi di combustione, assistenza, pulizia, manutenzione gruppi termici a gas, ecc.) in locali dove, a causa di un malfunzionamento, il gruppo termico in esame potrebbe aver rilasciato o rilasciare emissioni di Monossido di Carbonio.

Numerosi gruppi di studio stanno valutando le conseguenze dell’accumulo di CO nell’organismo dovuto ad esposizioni ripetute per brevi periodi anche a basse concentrazioni.

Ai fini del controllo dell’esposizione a sostanze pericolose sul luogo di lavoro, i “Limiti di Esposizione Professionale (LEP)” definiscono il valore massimo di

e similari.

Premettendo che l’impiego dei dispositivi di rilevazione gas e di monossido di carbonio è considerato una protezione aggiuntiva, è fondamentale seguire la regola dell’arte sia in fase di realizzazione che di manutenzione degli impianti interni alimentati a gas.

Nella UNI 11522:2024 si possono trovare i criteri generali con cui progettare l’installazione dei dispositivi, come ad esempio la valutazione del locale, le distanze da mantenere rispetto ai generatori di calore o alle aperture di aerazione e anche la valutazione della tipologia di gas da monitorare.

Per quanto riguarda il monossido di carbonio, ad esempio, la norma prescrive determinate misure di rispetto per le installazioni a parete o soffitto e indica in quali locali occorre posizionare i dispositivi per garantire la

sicurezza degli occupanti.

Oltre a questo, sono indicate anche le verifiche di funzionalità per accertarsi che il dispositivo sia funzionante e in grado di segnalare le condizioni di pericolo attraverso gli allarmi previsti e le eventuali funzioni operative aggiuntive, come l’attivazione di elettrovalvole di intercettazione o notifiche di avviso a distanza. Ecco, quindi, che le nuove normative introdotte nel 2024, dall’obbligo di installazione dei rilevatori di monossido di carbonio nelle unità immobiliari per affitti brevi alla pubblicazione della norma UNI 11522:2024, rappresentano un passo significativo verso la tutela della salute. Tuttavia, si ricorda che la consapevolezza individuale e la manutenzione regolare degli apparecchi a combustione rimangono elementi cruciali nella prevenzione di incidenti legati al monossido di carbonio.

concentrazione (aerea) di una sostanza perché non diventi nociva.

Generalmente i LEP sono basati sull’esposizione dei lavoratori (soggetti adulti in buona salute) ad una determinata sostanza nel corso di una vita lavorativa di quarant’anni, per un totale di 200 giorni lavorativi all’anno. La durata dell’esposizione è normalmente rapportata a un orario lavorativo di otto ore al giorno (TWA, time-weighted average).

Per i datori di lavoro, che devono garantire che l’esposizione dei lavoratori non superi i limiti imposti a livello nazionale, i LEP rappresentano un importante strumento per la valutazione e la gestione dei rischi e forniscono informazioni preziose per la sicurezza professionale.

La concentrazione media di CO relativa ad una giornata lavorativa di 8 ore (TLV-TWA, Valore Limite di Soglia - Media Ponderata nel Tempo) alla quale, quasi tutti i lavoratori possono essere esposti, ripetutamente, giorno dopo giorno, senza subire

effetti dannosi alla salute è di 25 ppm (limite indicato dall’ACGIH (American Conference of Governmental Industrial Hygienists), pari a 28.63 mg/m3

Misure di prevenzione e protezione per gli operatori

Molte volte capita di intervenire in locali provvisti di rilevatori di CO. L’installazione di questi dispositivi può infondere un falso senso di sicurezza: il rilevatore, per funzionare correttamente, deve essere installato correttamente, controllato periodicamente, sostituito con le periodicità indicate dal fabbricante e l’alimentazione deve essere presente, sia in caso di alimentazione a batteria sia in caso di connessione diretta alla rete elettrica.

Ai fini della protezione degli operatori dall’esposizione a monossido di carbonio durante le fasi di manutenzione degli impianti termici, suggeriamo di effettuare in primo luogo i controlli “sentinella”, come ad esempio la presenza di una ventilazione efficace e l’assenza di riflussi nel locale o perdite dai condotti di scarico.

Esistono poi sul mercato svariati modelli di rilevatori portatili che, applicati alla cintura, analizzano in continuo l’aria ed avvisano l’operatore dell’eventuale presenza dell’inquinante.

Definire chiaramente ruoli e responsabilità degli addetti alla manutenzione, seguire orientamenti precisi, fornire un adeguato livello di formazione/ attrezzature ed instaurare un sistema di controlli regolari, è fondamentale per garantire che il lavoro venga svolto in sicurezza. 

Ph. Paolo Carlini
BLADE Alessandra Bertini - Phicubo

L’intervista del mese

IMPIANTI AERAULICI: LA PAROLA A…

Installatore Professionale intervista Elena Borean, Presidente del Consiglio d’Amministrazione e legale rappresentante di ARIA Srl, azienda – con sede a Zoppola, Pordenone – leader nel settore del monitoraggio e della gestione igienica degli impianti di climatizzazione.

ome nasce la sua azienda? Breve cronistoria e i passaggi cruciali

CARIA Srl Nasce nel 2000 ed è stata fondata da me e da mio fratello Stefano che ricopre attualmente la carica di Responsabile Tecnico. Ci definiamo figli d’arte perché siamo partiti dall’esperienza professionale di nostro padre, operativo fino al 2012 nel settore condotte per la distribuzione dell’aria. L’intuizione di mio fratello è stata proprio quella di considerare gli impianti non solo dal punto di vista tecnico (costruzione, antisismica, prevenzione incendi…) ma anche igienico, aprendo, quindi, la strada alla sanificazione degli impianti aeraulici e degli ambienti serviti. Nel 2008 abbiamo registrato il brevetto di sistema di bonifica ARIA degli impianti di climatizzazione, sviluppato in collaborazione con la facoltà di ingegneria dell’Università di Udine. Nel 2012 abbiamo avviato un ulteriore studio sempre in collaborazione con l’Università di Udine, che ha portato alla definizione del metodo standardizzato A.R.I.A. (Assegnazione Rischio Impianti Aeraulici). Questo metodo operativo – il cui acronimo coincide con il nome della nostra azienda - è stato realizzato per standardizzare la procedura per la Valutazione dei Rischi degli impianti di climatizzazione come richiesto dal Dlgs 81/2008 alleg. IV, risolvendo il problema della discrezionalità nelle valutazioni e, dunque, limitando al massimo il grado di soggettività legato al singolo valutatore. Si tratta di uno strumento innovativo in grado di assegnare il livello di rischio potenziale dell’impianto e di evidenziare la relativa priorità di intervento da un lato, e di indicare le modalità di intervento dall’altro. Sono ormai oltre dieci anni che in azienda utilizziamo stabilmente tale metodo, soddisfando le esigenze dei nostri clienti che ritengono questa standardizzazione molto affidabile. Qual è il vostro bacino d’utenza? Fondamentalmente il mercato nazionale, con qualche sporadica esperienza estera. Da alcuni anni abbiamo, tuttavia, concentrato la nostra attività in particolare nel nord-est. Le

richieste in questa area del territorio sono aumentate considerevolmente grazie a una maggiore conoscenza dei problemi correlati alla qualità dell’aria negli ambienti confinati, la maggiore penetrazione commerciale della nostra azienda e la crescita della sensibilità alle tematiche legate al trattamento dell’aria. In tal senso la pandemia ha contribuito a un maggiore interesse in merito alla qualità dell’aria indoor. La consapevolezza sull’importanza della sanificazione degli impianti dell’aria e di conseguenza degli ambienti è cresciuta in modo significativo. Non più semplicemente un’attività riservata agli ospedali o agli ambienti industriali particolari come ad esempio alimentari o farmaceutici: la sanificazione è diventata una pratica essenziale per garantire la sicurezza e il benessere nei luoghi in cui viviamo, lavoriamo e trascorriamo il nostro tempo libero.

Quali devono essere i plus, i punti di forza oggi per operare nel settore installazione/manutenzione e garantire una qualità dell’aria che possa concorrere al benessere abitativo? Cosa chiede e di cosa necessita il comparto?

Partirei dai punti di forza della nostra azienda specializzata nella progettazione, installazione e manutenzione di sistemi di climatizzazione dell’aria con condotte aria. La nostra azienda ha la fortuna di poter guardare all’impianto a 360°, dall’ideazione, passando per la realizzazione e la validazione/ collaudo fino ad arrivare alla routine della manutenzione. Per esperienza la nostra realtà, proprio per le peculiarità che la caratterizzano, si trova a fare i conti con impianti realizzati da altri senza pensare ‘al giorno dopo il taglio del nastro’. Cosa significa? Non sempre si tiene conto, in fase di progettazione e realizzazione, della durata e delle problematicità che un impianto può incontrare nel corso della sua esistenza a servizio di un edificio. Questo è un gap che va considerato e colmato. Il nostro obiettivo è portare il cliente all’installazione di un impianto la cui realizzazione sicuramente potrà comportare un costo maggiore nell’immediato ma che verrà, però,

risparmiato successivamente con lauto interesse nel corso della vita dell’impianto stesso con una manutenzione più agevole, veloce e sicura. Non solo. Credo che sia assolutamente prioritario dare il via a una comunicazione costante tra diverse figure/ruoli professionali – architetto, ingegnere, produttore, manutentore – coinvolti. Questo è l’appello che rivolgiamo al comparto e che ci piacerebbe possa essere accolto nell’interesse comune in fase di cantiere e nell’interesse del cliente che potrà risparmiare nel corso della vita utile dell’impianto aeraulico.

Cosa chiede il cliente? E’ preparato e consapevole dell’importanza di una corretta manutenzione? Chi lo informa? Con quale professionista si interfaccia?

Se parliamo di utente finale possiamo identificare due tipologie ben distinte: un cliente non informato e tendenzialmente interessato al risparmio e un cliente, invece, bulimico di informazioni, interessato e coinvolto nelle varie operazioni di manutenzione. Per entrambi possiamo individuare altrettante difficoltà di interazioni. Certamente nel primo caso diventa molto difficile, soprattutto per casistiche complesse, trasmettere l’importanza di un investimento che poi si ripaga nel tempo. Nel secondo caso, la volontà, sicuramente apprezzata, di ricercare informazioni soprattutto veicolate attraverso i social ed il web in generale, rischia di creare confusione. Raccomandiamo sempre di verificare le fonti da cui attingere le informazioni proprio per evitare di incorrere in dati o comunicazioni non attendibili. Questo non significa che non ci si debba informare. Ci sono clienti che pongono molte domande ai professionisti con cui interagiscono e che sono, effettivamente, molto preparati. Per contro il tecnico che opererà la manutenzione igienica degli impianti dovrà soddisfare le esigenze di un consumatore finale che vuole capire cosa si stia facendo, il perché lo si fa e come lo si fa. Un utente, quindi, consapevole dell’importanza di una corretta manutenzione. La vostra è, dunque, una clientela eterogenea in tal senso? Sì è eterogenea, in un settore estremamente di nicchia. Ciò su cui occorre puntare l’attenzione è anche la scarsità sul mercato, in ambito aeraulico, di professionisti preparati. Per professionisti intendo progettisti, ingegneri, periti ecc. Spesso proprio queste figure sottovalutano il significato globale di comfort ambientale. Cosa significa ciò? Oltre agli aspetti igienici - fondamentali perché l’impianto se viene mal trattato è un concentratore di inquinanti - non possiamo tralasciare i discomfort, magari considerati minori, ma che impattano sul benessere di uno

spazio abitativo o lavorativo. Si tratta di discomfort dovuti a una cattiva progettazione o realizzazione. Un esempio pratico? In un ufficio d’estate l’aria fredda direttamente sulle persone presenti in quel luogo è indice di una progettazione o installazione che di fatto impedisce un corretto ed omogeneo utilizzo degli spazi.

Che dire, invece, delle aziende?

Se parliamo di aziende occorre evidenziare due tipologie di clienti. Ci sono realtà imprenditoriali, generalmente di medie o grandi dimensioni in cui è già presente un ufficio tecnico interno che si occupa di manutenzione. Con queste realtà il dialogo e la collaborazione reciproca sono possibili, facili e decisamente produttivi. C’è anche da parte loro una propensione all’ascolto nei confronti dei professionisti competenti e specialisti della manutenzione in tal senso. Quindi, un’apertura verso realtà, iperspecializzate, come la nostra. Diversamente, quando ci si interfaccia solitamente con il titolare, nel caso di aziende piccole e molto piccole, diventa a volte più difficoltoso il dialogo. Non sempre è così ma può succedere che ci sia maggiore chiusura. I nostri clienti sono preferibilmente di medie e grandi dimensioni e hanno al loro interno una struttura dedicata alla manutenzione. E, chi pensa alla manutenzione presta anche massima attenzione alla sicurezza sul luogo di lavoro.

L’importanza della formazione

Quanto è importante formare e chi formare? Si tratta di una questione fondamentale che trova risposta nei contenuti delle linee guida del 2006 dal titolo “Linee guida per la definizione di protocolli tecnici di manutenzione predittiva sugli impianti di climatizzazione” elaborate dalla commissione «indoor» del Ministero della salute, successivamente aggiornate e modificate da un’apposita commissione interministeriale, e recepite con accordo della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome. Il provvedimento, che si applica a tutti gli impianti di climatizzazione ad eccezione dei casi in cui vi siano prescrizioni specifiche, è finalizzato a prevenire le conseguenze di una carente manutenzione degli impianti e delle apparecchiature, e contiene prescrizioni per la pianificazione di frequenza e modalità degli interventi di manutenzione e per la loro effettuazione, nonché in merito ai requisiti igienici degli interventi e delle operazioni sui singoli componenti dell’impianto. Uno specifico capitolo è, inoltre, dedicato alla qualificazione e formazione del personale addetto. Il provvedimento contiene, infine, in appendice l’elenco delle principali norme tecniche

L’intervista del mese

Il Metodo Operativo A.R.I.A. si struttura

in tre diversi livelli di indagine:

ISPEZIONE PRELIMINARE

In questa prima fase si acquisiscono dati e informazioni di base sull’edificio legate al layout impiantistico e al contesto in cui si trova installato l’impianto; la finalità è quella di verificare lo stato delle varie componenti dell’impianto attraverso il controllo della loro condizione igienica e della loro funzionalità. Il D.Lgs. n. 81/2008, all’art. 64, obbliga il datore di lavoro a provvedere affinché l’impianto venga effettivamente sottoposto a una regolare manutenzione e pulitura.

ISPEZIONE VISIVA

La finalità è quella di verificare lo stato delle varie componenti dell’impianto attraverso il controllo visivo del loro stato igienico e della loro funzionalità. Il controllo deve essere svolto da personale qualificato e prevede una periodicità Gli esiti dell’ispezione vanno raccolti nell’apposita checklist che, unita al registro degli interventi sull’impianto, rappresenta uno strumento che consente di valutarne nel tempo lo stato igienico.

Completata l’ispezione visiva, nel caso in cui i requisiti igienici risultino rispettati, si registra l’attività e si programma l’ispezione seguente. Ma qualora non fosse chiaro quale azione correttiva attuare, occorrerà eseguire una verifica più approfondita, tramite quella che viene chiamata ispezione tecnica.

ISPEZIONE TECNICO-IGIENICA

In questa ultima fase si utilizzano strumenti di misura e acquisizione dati per consentire un’analisi approfondita dell’impianto. Oggetto di questa ispezione sono:

• i filtri

• le batterie di scambio termico

• la torre evaporativa

• le serrande

• le condotte

Come indicato nell’Accordo Stato-Regioni del 2013, a livello dell’UTA vanno valutate le differenze di portata a monte e a valle dei corpi filtranti, per escludere intasamenti. Vanno poi eseguiti dei campionamenti nel caso in cui sia presente dell’acqua nella sezione di umidificazione. Nelle condotte dell’aria si devono effettuare dei campionamenti gravimetrici per valutare se le condizioni igieniche rientrano nei limiti di accettabilità forniti da linee guida per la definizione di protocolli tecnici di manutenzione predittiva degli impianti aeraulici. Al termine dell’ispezione tecnica, i risultati vanno riportati nell’apposito rapporto, da allegare al registro degli interventi di manutenzione. Eventuali non conformità o anomalie riscontrate durante l’ispezione tecnica, anche ai sensi dell’art. 64 del D.Lgs. n. 81/2008, devono essere indagate e rimosse. (fonte: Aria Srl)

di riferimento per la progettazione, installazione, esercizio e manutenzione degli impianti. Qual è il contenuto del capitolo dedicato alla formazione? Gli interventi operativi di manutenzione ma anche le ispezioni e le eventuali riparazioni devono essere effettuate da personale specializzato che abbia una completa e appropriata formazione. La formazione specifica richiesta dalle Linee guida è rivolta a figure professionali di Categoria B (formazione per operazioni semplici) e di Categoria A (formazione dei responsabili dell’igiene). I tecnici di categoria A sono poi quelli che definiscono il piano di manutenzione degli impianti e le eventuali modifiche allo stesso sulla base dei riscontri oggettivi in campo da parte dei tecnici (manutentori) di categoria B. Tale piano di manutenzione rappresenta, quindi, un documento ‘flessibile’ e suscettibile di aggiornamento ciclico in relazione alle differenti situazioni e contesti. Se, ad esempio, una amministrazione comunale opera interventi straordinari sugli impianti fognari, in una determinata area, inevitabilmente i ratei dei cambi dei filtri degli edifici adiacenti dovranno essere ravvicinati, in quanto le operazioni effettuate hanno comportato la circolazione di maggiori polveri rispetto alla norma. Dunque, importante la formazione e altrettanto importante il dialogo tra tecnici. Il tecnico di categoria A di una azienda di manutenzione, dovrà necessariamente – qualora fosse presente – rapportarsi con il corrispettivo tecnico di categoria A del proprio cliente per poter operare nell’interesse della struttura. Certamente non sempre, in particolare in realtà imprenditoriali piccole, questa figura professionale è presente, tuttavia se parliamo di aziende ospedaliere o di portata simili, l’ufficio tecnico è operativo e, quindi, la reciproca collaborazione su quando e come intervenire sugli impianti è auspicabile.

Manutenzione e ricambio generazionale: il punto

Nel corso di diverse interviste rivolte agli installatori una criticità che spesso viene rimarcata è la difficoltà al ricambio generazionale e più in generale alla scarsa propensione dei giovani a intraprendere questa professione. Anche in un ambito come quello più specifico della manutenzione aeraulica si riscontrano queste problematiche?

Per noi è ancora più complesso. La richiesta di impegno è un forte deterrente. Spesso siamo occupati anche durante giorni festivi o in periodi normalmente dedicati alle ferie. Diciamo che il nostro lavoro non va quasi mai in vacanza. Per capirci, proprio nel mese di agosto siamo stati impegnati in una manutenzione ciclica che effettuiamo ogni due anni per una azienda farmaceutica locale e la richiesta è stata quella di poter svolgere tutto l’intervento durante i dieci giorni di chiusura delle attività del cliente. Certamente, la nostra professione ci dà grandi soddisfazioni ma richiede dedizione, formazione e attenzione costante. Questo il motivo per cui non è facile trovare personale e ancora più difficile - vista la nostra specificità - trovarlo formato. Gli unici tecnici con una qualche formazione specifica di settore provengono da altre aziende simili alla nostra. Non ci sono scuole specializzate in aeraulica, quindi la formazione viene generalmente gestita da noi con forte investimento in capitale umano. 

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QUALI NORME UNI EN PER UN INSTALLATORE?

Quando si parla di ventilazione degli edifici a quali norme è necessario fare riferimento? In queste pagine, una rassegna di quelle più importanti per gli installatori. Ma non solo.

AA partire dalla pubblicazione della prima EPBD (Energy Performance Building Directive) del 2002 il Parlamento Europeo ha incaricato il CEN (Comitato di Normazione Europea) di preparare una serie di norme di supporto ed applicazione della stessa. Navigando sul sito di UNI e cercando le norme UNI EN inerenti alla ventilazione degli edifici, se ne trova un numero molto elevato! Ma, quali sono quelle di competenza specifica per un installatore?

Può essere utile concentrarsi sulle seguenti:

• UNI EN 12599:2012 per gli edifici non residenziali (nuova versione revisionata prossima alla pubblicazione);

• UNI EN 14134:2019 per gli edifici residenziali.

Inoltre, potrebbe risultare molto interessante approfondire anche i contenuti delle:

• UNI EN 16211:2015 (nuova versione revisionata prossima alla pubblicazione);

• UNI EN 16798-3:2018 (nuova versione revisionata prossima alla pubblicazione);

• UNI EN 16798-17:2018.

Indubbiamente si tratta di un cospicuo numero di pagine da leggere. Il tempo a disposizione per dedicarsi a questo tipo di buone letture è sempre poco, per chi ogni giorno opera nel comparto.

In questo articolo sono state, quindi, inserite alcune informazioni così da costituire una buona guida di riferimento non solo per l’installatore, ma anche per il progettista. Si tratta di due figure che necessariamente devono dialogare tra loro nell’ambito della gestione di un cantiere ed è importante che “parlino la stessa lingua”.

Un aiuto in tale direzione può essere costituito dalle informazioni delle tabelle presenti nelle norme, che guidano alla descrizione dei componenti dell’impianto (e che potrebbero, quindi, essere disponibili nella documentazione di progetto) e alla presentazione dei test report (e che potrebbero, perciò, essere arricchite con logo e tutti

Di Valentina Raisa, Architetto Libera professionista

Attività/controllo da compiere

Controllo dei documenti amministrativi

Controllo generale dell’impianto

Obiettivo

Verificare la completezza della documentazione

Fasi dell’attività

Controllare:

- specifiche tecniche;

- inventario;

- piano di messa in funzione e manutenzione;

- verbali delle prove effettuate;

Verificare che il sistema di ventilazione o condizionamento sia stato installato interamente secondo quanto previso dal contratto

- confronto tra il materiale installato e quanto presente nella documentazione di progetto;

- controllo della rispondenza con le regole tecniche (sono di riferimento il contratto e i vari documenti ufficiali);

- controllo dei bilanciamenti;

- verifica della pulizia del sistema: UNI EN 15780;

- verifica accessibilità delle aperture per pulizia e manutenzione: UNI EN 12097;

Controllo funzionale dell’impianto

Verifica del funzionamento dell’impianto

- avvio del sistema;

- controllo del funzionamento dei componenti (centrale, ventilatori, scambiatore di calore, filtri, umidificatori, bocchette e diffusori, serrande anche tagliafuoco, canalizzazioni, silenziatori, collegamenti elettrici, batterie, ecc) e dell’impianto nella sua interezza;

- verifica dell’accessibilità di tutti i componenti;

- verifica della pulizia dei componenti;

Misurazioni

Verifica su base statistica che il sistema raggiunga i valori stabiliti dal progetto

- determinare quali misure e tarature sono necessarie;

- estendere le misure secondo il criterio del “livello di campionamento” (descritto nel testo della norma);

- eseguire gli opportuni test di monitoraggio;

- accompagnare le misure da un test report che illustri come sono state condotte;

- controllo delle tenute;

Misure addizionali (se necessario) Da eseguirsi in caso di dubbi sulla qualità del sistema nella sua interezza o di sue alcune parti.

Report

i riferimenti dell’installatore per la successiva consegna al cliente).

Cosa si intende per impianto aeraulico?

In Italia siamo abituati a parlare di “Impianti Aeraulici”, ossia di quegli impianti che “trasportano e movimentano l’aria”. Una simile definizione esiste, ad esempio, per “impianti Idronici”, cioè quelli che trasportano e movimentano l’acqua. Tra le varie tipologie di impianti aeraulici si possono includere anche quelli conosciuti come “VMC”, cioè Ventilazione Meccanica Controllata. La più aggiornata classificazione degli impianti aeraulici si trova nella UNI EN 16798-3 dedicata al tema della “Ventilazione degli edifici” che, a seconda della funzione e dei componenti di un impianto, definisce:

• Sistemi di ventilazione unidirezionali (per immissione o estrazione);

• Sistemi di ventilazione bidirezionali (con o senza umidificazione);

- determinare quali misure e monitoraggi sono necessari;

- determinare l’incertezza delle misure;

- esecuzione delle misure;

- Esecuzione del report;

- Consegna del report; (secondo le indicazioni fornite nella normativa).

• Sistemi di condizionamento dell’aria completi;

• Sistemi di condizionamento dell’aria ambiente (FanCoil, Split, VFR, ecc);

• Sistemi di solo riscaldamento invernale;

• Sistemi di sola climatizzazione estiva;

La UNI EN 12599

La UNI EN 12599 (in lingua inglese) si intitola “Ventilazione per edifici – procedure di prova e metodi di misurazione per la presa in consegna di impianti di ventilazione e di condizionamento dell’aria”.

Anche se nel titolo non compare espressamente la parola installatore, non vi è alcun dubbio che i suoi contenuti siano decisamente diretti a questa figura professionale. Nel 2024 è iniziata la procedura di inchiesta pubblica finalizzata alla pubblicazione della revisione che, in questa nuova versione, si riferisce solo agli impianti per edifici non residenziali. Il riferimento per l’edilizia residenziale è dunque la UNI

Tabella 1 – Riassunto delle attività di controllo dell’installazione da compiere prima della consegna dell’impianto, secondo UNI EN 12599

EN 14134.

Secondo il processo descritto dalla UNI EN 12599 il professionista abilitato deve consegnare all’installatore tutta la documentazione di progetto (secondo le specifiche di UNI EN 16798-1 e UNI EN 16798-3), compresi gli elaborati grafici, sulla base dei quali egli ha la possibilità di formulare un’offerta. Inoltre, rispettando le specifiche di progetto, deve installare l’impianto e lo deve consegnare solo in seguito ad opportune attività di collaudo. Queste sono dettagliatamente descritte nel testo e sono state riassunte nella tabella 2 sottostante, ispirata alla tabella 1 della norma.

La norma suddivide il sistema aeraulico in tre categorie principali (rispettando di fatto in maniera più sintetica la classificazione riportata in UNI EN 16798-3):

• Sistema di ventilazione;

• Sistema di condizionamento dell’aria “parziale”;

• Sistema di condizionamento dell’aria “totale”. Inoltre, categorizza la tipologia di misurazioni o controlli da compiere, a seconda del sistema, in:

• Completi (cioè, da compiere su ogni componente del sistema);

• A livello di centrale;

• A livello di canalizzazioni;

• Nei singoli ambienti.

Definisce poi in maniera molto articolata la procedura

N Oggetto delle misurazioni Altre norme collegate Contenuti principali

1 Portate di ventilazione EN 12611 Diverse modalità di prova e tipologia di strumentazione

2 Tenuta dei canali d’aria EN 16798-3 - classificazione della classe del sistema di tenuta all’aria del sistema; - modalità di prova; - strumentazione necessaria; - descrizione dei risultati;

3 Velocità dell’aria interna EN ISO 7726 EN 13182 - strumentazione necessaria; - modalità di prova;

4 Temperatura dell’aria interna EN ISO 7726

5 Umidità dell’aria interna EN ISO 7726

6 Pressione sonora EN ISO 10052 EN 61672-1

EN ISO 3740

EN ISO 3746

EN ISO 3747

7 Assorbimento elettrico del ventilatore

8 Differenza di pressione sul filtro dell’aria

9 Misure di accompagnamento - Lista di eventuali dati da monitorare per validazioni delle misure effettuate

Tabella 2 – Riassunto delle attività di controllo dell’installazione da compiere prima della consegna dell’impianto, secondo UNI EN 12599

secondo la quale effettuare i controlli, alla quale si rimanda per opportuni approfondimenti. In tabella 2 si è cercato di proporre una scheda estremamente riassuntiva dei contenuti del capitolo che illustra questa importante trattazione, per fare capire come la fase del cosiddetto “collaudo” risulti indispensabile per il buon esercizio del sistema nel tempo.

Nel caso in cui si rendessero necessarie misure addizionali, poiché quelle standard hanno rilevato anomalie, viene illustrato come l’installatore possa dedicarsi rispettivamente a: ventilatori, filtri, scambiatori di calore, umidificatori.

La EN 12599 contiene una importantissima parte dedicata ai cosiddetti “test reports”, ossia i verbali contenenti i risultati dei controlli e misure eseguiti. Il verbale di consegna dovrebbe essere molto articolato e riportare dettagliate informazioni, non solo ricavate dai test sopra menzionati, ma anche dai documenti di progetto.

Che tipo di informazioni dovrebbero contenere relazioni e tavole di progetto, affinché un installatore possa formulare un’offerta ed il committente possa confermare un incarico? È possibile individuare sempre nel corpo della norma una lista importante che si può configurare nei seguenti punti:

• Caratteristiche degli ambienti (condizioni invernali ed

estive) e carichi termici/frigoriferi;

• Prestazioni termofisiche al contorno (dati necessari per l’elaborazione della relazione termotecnica “ex-legge 10, come ad esempio caratteristiche delle strutture opache, vetrate, orientamento, permeabilità all’aria, condizioni climatiche, ecc.);

• Tempi di utilizzo e numero degli occupanti;

• Fonti di emissioni degli inquinanti;

• Efficienza di ventilazione;

• Portate di aria esterna e classi di progetto (da calcolarsi secondo UNI EN 16798-1 e non più secondo UNI 10339 poiché è stata cancellata senza sostituzione il 4 luglio 2024);

• Classi di filtrazione e di tenuta all’aria secondo UNI EN 16798-3;

• Condizioni delle pressioni dell’aria, interne;

• Velocità dell’aria immessa;

• Livelli attesi di pressione sonora negli ambienti ed esterni;

• Aspetti energetici per il riscaldamento e raffrescamento, nonché consumi di energia elettrica attesi;

• Disegni in scala, con opportuna legenda;

• Schemi di collegamento del sistema di climatizzazione o ventilazione, che includa le specifiche su eventuali sistemi

di controllo, diagrammi di cablaggio; • certificazioni di omologazione per componenti speciali (ad es. serrande tagliafuoco).

Ogni installatore, dopo aver analizzato la documentazione, dovrebbe essere in grado di creare una specifica scheda di “test report” da consegnare al cliente, che riporti il risultato del suo collaudo. In alternativa può prendere spunto dall’esempio contenuto nell’appendice A.

La UNI EN 14134:2019

La UNI EN 14134 (in lingua inglese) si intitola “Ventilazione per gli edifici - Misura della prestazione e controllo per i sistemi di ventilazione residenziale” e ha una struttura simile a quella della UNI EN 12599 dedicata al settore non residenziale. Sottolinea, quindi, come, a partire da un progetto, debba essere consegnata all’installatore specifica documentazione in base alla quale egli possa formulare un’offerta, installare e collaudare il sistema per poi consegnarlo al committente.

Ci sono alcune differenze. La prima è legata al fatto che nel settore residenziale spesso accade di trovarsi di fronte a edifici molto grandi – ad esempio super condomini – dove in un elevato numero di appartamenti viene installata la stessa tipologia di sistema di ventilazione. In questi casi secondo la norma, può essere utile compiere delle verifiche a campione, secondo i contenuti del paragrafo “Sampling”, al quale si rimanda.

La seconda riguarda la tipologia di sistemi di ventilazione studiati per le residenze: nella UNI EN 14134 accanto ai sistemi canalizzati sono menzionati anche quelli decentralizzati o non canalizzati.

In Appendice A è riportata una tabella molto dettagliata il cui utilizzo può essere particolarmente utile per condurre

e successivamente riportare i risultati delle fasi di:

• controllo generale;

• controllo funzionale;

• misurazioni delle prestazioni. Questo in riferimento a:

• canalizzazioni (se presenti);

• centrale di ventilazione;

• scambiatore di calore;

• filtri;

• dispositivo di espulsione dell’aria;

• dispositivo di presa aria esterna;

• dispositivi di controllo (ad esempio centraline, interruttori, ecc);

• silenziatori;

• altri eventuali componenti.

La UNI EN 16211

La UNI EN 16211 (in lingua inglese) si intitola “Ventilazione degli edifici - Misure dei flussi d’aria in loco - Metodi” ha come obiettivo illustrare come deve essere svolta la misurazione della portata d’aria (in volume) in un sistema di ventilazione entro stabiliti margini di incertezza. Questo tema è di interesse generale e non è solo legato ad un’operazione o a una fase specifica (ad esempio, installazione, ispezione, messa in servizio o consegna); per questo motivo i normatori hanno deciso di approfittare della revisione simultanea della EN 16211:2015 e della EN 12599:2012 per affrontare l’argomento solamente nella attesa revisione della EN 16211, piuttosto che disperderlo o ripeterlo in vari documenti. I metodi di misurazione si applicano solo a condotti circolari e rettangolari. Gli altri tipi di canali (come, ad esempio, quelli flessibili) non sono inclusi.

Sono illustrate le strumentazioni (manometri, anemometri, tubi di Pitot, termometri, barometri) richieste per realizzare le differenti tipologie di prove tradizionali, mentre in appendice A si trovano le trattazioni dedicate alle eventuali prove addizionali (ad esempio come quella con i gas traccianti).

La UNI EN 16798-3

La UNI EN 16798-3 (in lingua inglese) si intitola “Prestazione energetica degli edifici - Ventilazione per gli edifici - Parte 3: Per gli edifici non residenziali - Requisiti prestazionali per i sistemi di ventilazione e di condizionamento degli ambienti (Moduli M5-1, M5-4)”; è una norma principalmente letta dai progettisti che devono progettare impianti aeraulici nel settore non residenziale. Si collega a quanto visto sino ad ora poiché il testo spiega chiaramente che i criteri di progettazione specificano le informazioni necessarie per progettare il sistema e che queste costituiscono la base per le misurazioni da effettuare durante il processo di consegna. Per questo motivo esse costituiscono il linguaggio comune tra tutte le parti, compresi il cliente, il progettista, l’appaltatore e il personale addetto al funzionamento e alla manutenzione. Il capitolo dedicato a questa materia è il numero 8 “Accordo sui criteri di progettazione”. Nello specifico il paragrafo 8.12 riguarda il “processo dall’inizio del progetto sino al funzionamento” e, non a caso, cita la UNI EN 12599 descritta precedentemente. Informa inoltre che maggiori informazioni sono contenute nella guida di supporto alla norma, ossia il CEN/TR 16798-4 dove sono contenuti esempi di checklist.

La UNI EN 16798-17

La UNI EN 16798-17 (in lingua inglese) si intitola “Prestazione energetica degli edifici - Ventilazione per gli edifici - Parte 17: Linee guida per l’ispezione degli impianti di ventilazione e condizionamento dell’aria (Modulo M4-11, M5-11, M6-11, M7-11)” Si tratta di un documento importante perché riguarda un’attività fondamentale per la durata di un impianto aeraulico nel tempo: l’ispezione, finalizzata alla manutenzione. Lo scopo principale dell’ispezione è quello di fornire consulenza agli operatori e ai proprietari degli edifici su come ridurre il consumo energetico e mantenere condizioni ambientali interne accettabili. La norma descrive quindi le metodologie per condurre una precisa e funzionale ispezione dell’impianto e focalizza anche sull’importantissimo tema dell’accessibilità! Non a caso il paragrafo dal titolo “Pulizia e accessibilità del sistema” prevede sia fatta una verifica dell’accessibilità dei componenti che richiedono una assistenza o manutenzione regolare. Il progettista, secondo la UNI EN 16798-3, dovrebbe prevedere i punti per l’accesso e la pulizia del sistema in accordo alle norme EN 15780:2011 (Ventilazione degli edifici - Condotti - Pulizia dei sistemi di ventilazione) e UNI EN 12097:2007 (Ventilazione degli edifici - Rete delle condotte - Requisiti relativi ai componenti atti a facilitare la manutenzione delle reti delle condotte). Se, per qualsiasi motivo, le parti dell’impianto che devono essere controllate non sono accessibili, il manutentore deve compilare un rapporto di ispezione dove:

• si dichiara che le parti del sistema non hanno potuto essere controllate durante l’ispezione;

• si forniscono le prove che dimostrano il motivo dell’inaccessibilità di tali parti. Il tema dell’accessibilità potrebbe fare quasi “sorridere”. Come è possibile che i componenti di un impianto non siano accessibili? I manutentori potrebbero citare vari esempi, come ad esempio le dimenticanze da parte di progettisti di prevedere portine di ispezione, oppure la noncuranza di proprietari che bloccano con mobilio fisso o altro i punti di accesso accuratamente previsti.

Concludendo…

Se da una parte abbiamo visto che ci troviamo di fronte ad un numero elevato di norme tecniche da utilizzare, è anche vero che il compendio che esse offrono è “rassicurante”. Infatti, nei documenti citati in questo articolo troviamo, oltre ai paragrafi di testo, anche varie tabelle riassuntive che permettono di seguire una traccia ben articolata, utile a tutte le figure professionali che ruotano attorno ad un progetto, dal proprietario e appaltatore, al progettista, all’installatore, al manutentore ed all’utilizzatore finale. Questa traccia parte dalla fase di contatto tra un progettista e il proprio cliente, fino all’utilizzo di un impianto aeraulico, affinché tutte le figure coinvolte (progettista, cliente, costruttore, installatore, manutentore, utilizzatore) possano ‘parlare uno stesso linguaggio’. 

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Sinergie vincenti

Installatore Professionale continua le interviste a protagonisti del comparto in ambito formativo. Ivano Camperi, referente settore termoidraulico del CNOS-FAP, Centro Professionale di Fossano, ed Ezio Maja Amministratore Delegato di Idroterm raccontano come la collaborazione tra un’azienda grossista e un Istituto Professionale possa essere proficua e arricchire culturalmente sia studenti sia installatori già operativi sul mercato

PPoter condividere le rispettive competenze e peculiarità e metterle a disposizione del comparto, nella sua accezione più ampia del termine, rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione. In questo articolo i protagonisti che Installatore Professionale ha intervistato ci raccontano la loro esperienza. Ivano Camperi, referente settore termoidraulico del Centro Professionale di Fossano, ed Ezio Maja,

Amministratore Delegato di Idroterm, da anni hanno creato sinergie che si riflettono positivamente sugli studenti, sui professionisti e sul territorio in cui operano dimostrando che in ambito ITS si può fare molto per dare gli strumenti giusti ai diversi attori coinvolti.

Come opera sul territorio e quali sono le caratteristiche del Centro Professionale di Fossano?

Ivano Camperi. Il Centro di Formazione Professionale di Fossano nasce nel 1979 come evoluzione di una preesistente realtà formativa, l’istituto Professionale ‘Bongioanni’ e in linea con la tradizione delle scuole professionali Sale-

siane. Obiettivo primario della formazione che eroghiamo è quello di assicurare gli strumenti e i valori per inserirsi nel mondo del lavoro con una forte qualificazione e motivazione. Nel nostro progetto educativo la preparazione tecnica ha rilevanza, ma non si esaurisce nell’insegnare un “mestiere”, intende promuovere anche lo sviluppo umano, la “cultura della persona e del lavoro”, collegandola al particolare contesto economico e sociale da cui provengono gli studenti e alle loro specifiche potenzialità.

Quanti sono gli anni di frequenza per poter formare i vostri studenti e inserirli nel mondo del lavoro?

Tre annualità sono quelle che permettono di raggiungere la qualifica professionale a cui si aggiunge un quarto anno: si tratta di un percorso di specializzazione in ambito energie rinnovabili introdotto nel 2020. I tecnici delle energie rinnovabili sono, oggi, figure molto richieste. Quindi, una grande opportunità per i nostri studenti. Occorre precisare che già durate la frequenza scolastica le occasioni per entrare in contatto con gli operatori del settore sono diverse grazie agli stage che organizziamo – tra il secondo e il terzo anno per un massimo di tre mesi - presso le aziende installatrici. Nel corso del terzo anno è previso, poi, uno stage curriculare obbligatorio direttamente in cantiere.

Era considerata la strada per chi non aveva voglia di studiare. Oggi la formazione professionale sostenuta da fondi regionali sta vivendo una sua nuova primavera: tre anni per imparare un mestiere che apre le porte del mondo del lavoro. Il CNOS-FAP di Fossano, centro storico dei

salesiani con complessivamente 570 studenti, 8 indirizzi tra cui termoidraulica (96 gli iscritti nell’anno scolastico 2023/2024) e impianti elettrici, rappresenta una eccellenza sul territorio cuneese in grado di offrire alle aziende del settore giovani preparati e motivati.

Come è cambiata nel corso degli anni la figura dello studente professionale?

In generale, e questo vale per ogni ordine di scuola e grado, è importante la motivazione iniziale. Trascorrendo poi del tempo a scuola spesso la motivazione si trasforma in passione. Questa è anche la nostra ambizione: trasmettere curiosità e poi nel corso dei tre anni formare dei professionisti che amino il loro lavoro e che credano in quello che faranno. Ed è anche il messaggio che trasferiamo alle famiglie dei ragazzi: partire con la motivazione, arrivare alla fine del percorso con la passione sostenuta dalla competenza. Dopo questa premessa, posso dire che la figura dello studente professionale è cambiata in relazione al cambiamento del mercato e delle relative tecnologie. Ricordo che quando ho iniziato la mia collaborazione con il Centro Professionale, nel 2012, allora nel laboratorio si utilizzava principalmente ferro zincato, la saldatura veniva realizzata a cannello. E, dunque, anche le unità formative erano limitate alle tecnologie allora in uso. Oggi, ci sono nuovi materiali – pensiamo, per fare un esempio, al settore raccorderia –nuove tecniche e, quindi, anche l’attività laboratoriale si è decisamente evoluta, con una diversa organizzazione dei team e dei gruppi di lavoro e delle unità di apprendimento.

Com’è strutturata l’attività laboratoriale?

Quello dedicato alla termoidraulica è il più recente dei laboratori del CFP di Fossano e occupa uno spazio molto ampio in cui hanno uno spazio adeguato anche le strumentazioni del recente quarto anno di diploma professionale in Tecnico delle Energie Rinnovabili.

Nei laboratori si imparano la rappresentazione, la progettazione e la costruzione tanto degli impianti di riscaldamento quanto degli impianti di climatizzazione e di quelli sanitari. Oltre a lavorare con i diversi materiali impiegati nel settore termoidraulico (plastica, rame, ferro, eccetera), gli allievi si esercitano anche in operazioni di saldatura dei metalli e in piccoli lavori di impiantistica elettrica finalizzati alle operazioni strettamente termoidrauliche ed energetiche. Gli allievi – che trascorrono qui più di un terzo delle ore previste dal piano dell’offerta formativa - lavorano sia individualmente sia in squadra su pannelli che simulano la costruzione di impianti termoidraulici sempre più elaborati e complessi che arrivano fino alla realizzazione degli impianti idraulici, di riscaldamento e di raffrescamento di un locale. La collaborazione con grandi aziende del settore (Bosch, Daikin, Geberit, Giacomini, Grundfos, Schneider Electric, Zehnder) e con imprese commerciali e artigianali territoriali, è ormai consolidata, e riguarda anche corsi di aggiornamento con personale specializzato sull’uso delle novità tecnologiche delle aziende partner.

Quale bacino copre il Centro in termini di offerta sul mercato?

Copriamo l’area di Cuneo e in parte la fascia della bassa torinese. La richiesta da parte delle aziende è decisamente

Da sinistra Matteo Molineri, Ivano Camperi e Alessandro Nicotina

PRIMO PIANO

rilevante e questo è un ottimo segnale. La difficoltà semmai è quella di non riuscire a soddisfare la crescente domanda.

A proposito di collaborazione con le imprese locali, quando nasce quella con Idroterm?

Ivano Camperi: L’occasione che ha dato il via alla collaborazione è stata un corso di formazione che Idroterm aveva organizzato per i propri clienti installatori – relativo alle certificazioni per impianti gas -. Stiamo parlando del 2015.

Ezio Maja: Era necessario allestire l’area laboratoriale che mancava in azienda e il Centro poteva offrirci lo spazio. In cambio abbiamo fornito le divise per gli studenti (divise che continuiamo a offrire ogni anno) Da allora abbiamo utilizzato i laboratori o le aule per i nostri corsi a cui partecipano a volte oltre 100 installatori. E credo che sia molto interessante questa presenza degli installatori in un contesto prettamente scolastico perché lo rende dinamico e sottolinea maggiormente l’interazione tra mondo della scuola e quello lavorativo

Ezio Maja : Posso dire che ho sempre creduto a queste forme di collaborazione, sin dai tempi della mia presidenza regionale in ANGAISA. Allora avevamo dei contatti con un precedente Istituto ed era tradizione una volta all’anno premiare gli studenti meritevoli, con accessori aziendali (borsa e tuta da lavoro). Era anche

Crediamo da sempre nella formazione e i nostri investimenti in risorse umane sono stati negli anni notevoli. Anche i nostri corsi – molti dei quali organizzati con la collaborazione di eTeam e del suo fondatore Lorenzo Epis - sono strutturati in modo da inquadrare in primis il contesto all’interno del quale gli installatori operano e illustrare, quindi, gli scenari attuali e prossimi e le conseguenti competenze richieste. Successivamente sono analizzati i

La formazione professionale è un percorso che offre molti sbocchi lavorativi, ma che permette anche di continuare a studiare

un modo per far sentire la nostra presenza, anche attraverso piccoli contributi o interventi all’interno dell’Istituto stesso.

Ivano Camperi : Con il tempo il rapporto con Idroterm si è rafforzato. Gli installatori che attraverso Idroterm vengono nel nostro istituto per formarsi successivamente se necessario, fanno richiesta di studenti per le loro aziende e la nostra realtà sul territorio ha via via guadagnato sempre più credibilità.

Abbiamo visto com’è cambiata la figura dello studente professionale e la sua formazione in rapporto ai cambiamenti avvenuti nel settore. L’installatore professionista è sensibile a questi cambiamenti?

Ezio Maja: La figura dell’installatore è molto importante nel settore ITS e per noi distributori rappresenta un tramite con l’utente finale. Certamente alcuni si sono aggiornati e hanno costantemente fatto formazione. Altri sono meno sensibili a cogliere i mutamenti in corso. Non possiamo, tuttavia, ignorare le sempre maggiori complicazioni in ambito burocratico che le aziende di installazione devono

singoli temi per ogni specifico per corso. Sono erogati senza alcun onere da parte dei partecipanti? Non tutti. Per diversi viene richiesto un contributo. In taluni casi questa modalità risulta addirittura incentivante perché è un investimento che ogni partecipante desidera sfruttare appieno. Per intenderci, sono minori i momenti di distrazione e decisamente ridotto il tempo sprecato su dispositivi mobile. (Ezio Maja)

TECNICO DELLE ENERGIE RINNOVABILI: per saperne di più

Il CNOS-FAP di Fossano promuove il percorso di Tecnico delle energie rinnovabili – Produzione energia termica, al termine dei tre anni di studio. I Tecnici delle energie rinnovabili rappresentano una delle tante figure richieste dal mondo del lavoro green. Le loro mansioni riguardano il processo di realizzazione e funzionamento di impianti per la produzione di energie da fonti rinnovabili e l’integrazione con impianti e attività edilizia. Il tecnico delle energie rinnovabili deve possedere competenze funzionali quali la progettazione, il dimensionamento, l’installazione di componenti e impianti per la produzione di energia elettrica o termica da fonti rinnovabili, la collaborazione nelle fasi di collaudo, avvio e messa in funzione. Il corso proposto è un IV anno

per il conseguimento del Diploma professionale. Si rivolge a ragazzi che abbiano già conseguito la qualifica professionale ma intendono proseguire gli studi. Si tratta quindi di un titolo di studio riconosciuto dal mondo del lavoro, perché permette l’esercizio dell’attività professionale con ampi spazi di autonomia e di responsabilità, rispetto al titolo di “operatore” rilasciato con la qualifica professionale. Il Diploma Professionale di Tecnico apre alla possibilità di proseguire nella formazione superiore con un percorso di Istruzione Formazione Tecnica Superiore (IFTS – ad esempio il “Tecnico Trasfertista” del CNOS-FAP di Bra) e di accedere, successivamente, a un percorso di Istruzione Tecnica Superiore (ITS –Livello 5 EQF).

Possono accedere al percorso tutti

affrontare e le conseguenti responsabilità che queste comportano. Quindi, fare oggi l’installatore è diventato complesso. A maggior ragione la preparazione e la formazione devono andare di pari passo con l’esperienza sul campo.

Quanti, tra i vostri clienti professionali partecipano in modo costante ai corso da voi proposti?

Ezio Maja: Noi siamo molto presenti in tale ambito e cerchiamo di coinvolgere i nostri installatori nei percorsi di formazione che offriamo. Tuttavia solo il dieci per cento o più è attualmente attivo in tal senso. Mi riferisco, naturalmente, a quanto da noi proposto. A breve organizzeremo, sempre nella sede di Fossano, tre giorni di formazione continua. Queste sinergie sono proficue e permettono poi una

gli allievi che hanno conseguito la qualifica professionale principalmente nei settori elettrico e termo-idraulico. Per gli allievi provenienti da altri settori saranno previste ore di recupero in alcune materie. Il percorso dura un anno e si sviluppa nell’ambito del Sistema Duale: oltre 400 ore di attività didattica in aule e laboratori e 550 ore di formazione in Aziende Partner del territorio, con la possibilità di attivare il contratto di apprendistato di I° livello (apprendistato Duale).

Il mondo della salvaguardia ambientale è recente, in pieno sviluppo e ha bisogno di risorse capaci di agire per migliorare il sistema in cui viviamo. Oltre alla disponibilità di luoghi di lavoro, c’è anche la consapevolezza di lavorare in un ambito di cura e attenzione alla natura. (fonte CNOS-FAP)

serie di ulteriori contatti – grazie infatti a Ivano Camperi siamo riusciti a organizzare un ulteriore corso in un altro istituto -. Sono collaborazioni che vanno tutte a beneficio dei ragazzi che entreranno poi nel mondo del lavoro con le competenze necessarie. E’ doveroso, poi, sottolineare anche la disponibilità da parte delle aziende di produzione – fornitori Idroterm: Caleffi e Immergas - che ci hanno supportato nell’organizzazione, per chi frequentava il terzo anno di corso, delle visite presso gli stabilimenti produttivi, accogliendo gli studenti nelle loro sedi e dando, quindi, l’opportunità di conoscere da vicino queste realtà imprenditoriali. La soddisfazione è stata reciproca e in questo modo viene data agli studenti una visione completa dei diversi attori presenti sul mercato ITS. 

Torna a Bologna dal 23 al 27 settembre 2024 il Salone

Internazionale della Ceramica e dell’Arredobagno

Alla scoperta di materiali e soluzioni innovative

Dal 23 al 27 settembre, il Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno torna presso il Quartiere Fieristico di Bologna. Un evento atteso per chi si occupa di design, di tecnologia delle superfici e di arredo bagno. Cersaie 2024 si costruisce intorno al concetto di spazio architettonico, letto nella sua complessità che spazia dalla dimensione dell’abitare alla prospettiva su larga scala della proposta contract per arrivare alla relazionalità tra le persone, che parte dall’edilizia privata per arrivare fino alle grandi superfici dello spazio pubblico che caratterizzano la città. Ancora una volta il tutto esaurito degli spazi espositivi disposti su 15 padiglioni – con la riapertura quest’anno del Pad.18 dedicato al settore ceramica – conferma la grande attrattività che l’evento ricopre a livello mondiale. Su una superficie di 145.000 mq si affiancano 592 espositori - di cui il 38% esteri - provenienti da 24 differenti Paesi; il settore delle piastrelle ceramiche è quello maggiormente rappresentato occupando il 55% del totale, seguito dal settore arredobagno, dalle superfici non ceramiche, finiture e aziende per la posa della ceramica.

Cersaie Business

La 12ª edizione di Cersaie Business conferma l’incoming di oltre 230 presenze tra studi di architettura, interior designer, distributori, posatori e operatori del contract

Grazie al Cersaie Business, l’ incoming internazionale che quest’anno interessa oltre 230 operatori, il Salone della ceramica e dell’arredobagno apre le porte a migliaia di visitatori, al cui richiamo contribuisce anche un ricco programma di iniziative ed eventi supportati dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e ICE Agenzia.

In quest’ottica si inserisce il nuovo allestimento del Centro Servizi, ‘The Square’, uno spazio di 1.000 metri quadrati comprendente anche un auditorium per convegni, una libreria dedicata al design, una postazione per una primaria emittente radiofonica ed una lounge, che diventa il fulcro di Cersaie, in cui si svolgono gli incontri della XV edizione del programma culturale “costruire, abitare, pensare” assieme a molti altri eventi. A cura dell’architetto Dario Curatolo, l’allestimento ritrova il concetto di “piazza” di Bologna come luogo di incontro, scambio di informazioni e convivialità.

CERSAIE 2024 ANTEPRIMA PRODOTTI

Benessere a tutto tondo

La nuova vasca ROUND, proposta dal brand spagnolo Acquabella, abbraccia la perfetta semplicità del cerchio per diventare un arredo ricercato e forte della sua essenza. Le forme rotonde e accoglienti sposano il bianco puro e le eccezionali proprietà di Dolotek®, trasformando Round in una vera e propria vasca scultorea per un ambiente bagno dal gusto estremamente ricercato. Materiale esclusivo e brevettato Acquabella, Dolotek® si caratterizza per l’assenza di silice e la composizione di resina e pietra dolomia. L’unione di questi elementi consente di ottenere un materiale durevole e resistente a raggi UV, shock termici e all’usura quotidiana, oltre a una superficie antibatterica, facile da pulire e setosa al tatto. Alle texture ad alta definizione, la cura dei dettagli, l’attenzione al design e alle tendenze contemporanee, Acquabella affianca un costante impegno nella ricerca di soluzioni personalizzate. Il design minimal e compatto, unito a un’installazione versatile – a centro stanza o in qualsiasi altra zona dell’ambiente – rendono Round la scelta ideale per ogni spazio. Una soluzione freestanding che permette di sperimentare comfort e benessere “a tutto tondo”. Dimensioni diametro 117 cm e profondità 55 cm. www.acquabella.com

Doccia sicura

Ponte Giulio presenta SOLO Shower, il progetto “doccia sicura”, ideato dal designer Mirko Rogora, recentemente premiato con una Menzione d’Onore nel settantesimo anniversario del Compasso d’Oro (premio creato da ADI, Associazione per il Disegno Industriale). ADI Design Index ha conferito la menzione d’onore a Ponte Giulio per l’utilizzo intelligente di nuovi materiali, per un progetto che combina artigianalità, cultura e visione, raccontando anche un presente in cui la circolarità è divenuta un imperativo etico. La qualità non più come obiettivo finale, ma come riconoscimento di un metodo. Il design è sempre più inclusivo e lo è su più oggetti di progetto. SOLO Shower si inserisce perfettamente all’interno di questa fotografia, essendo un sistema di elementi coordinati - set doccia, colonne doccia, maniglie ed accessori - concepito per configurare una zona doccia e renderla assolutamente sicura. Tutti gli articoli rispondono alle norme di qualità e sicurezza e sono stati progettati tenendo conto delle linee guida ADA - Americans with disabilities act - tra le più stringenti in termini di equilibrio tra design e sicurezza. La barra che compone il saliscendi consente di evitare scottature grazie ad un innovativo sistema di sicurezza che impedisce al calore di salire oltre i 38°C e permette di aggrapparsi con una capacità di carico di oltre 200 kg. SOLO Shower è completamente in acciaio inox: ciò garantisce vita eterna al prodotto e, proprio per questo, è anche ecologico. www.pontegiulio.it

Ispirata al travertino

La collezione TREVI di Ceramiche Keope s’ispira al fascino discreto del travertino, pietra nobile che intreccia le proprie origini con quelle dell’antica architettura classica italiana, caratterizzata da delicate sfumature che le conferiscono un aspetto elegante e distintivo. A seconda degli ossidi e minerali inglobati durante il processo di sedimentazione, in natura si trovano rocce in tonalità che spaziano dal bianco latte al marrone chiaro, con venature gialle o rossastre. Trevi, destinata a interni moderni e ambienti commerciali di pregio, ricalca la bellezza della pietra naturale, senza rinunciare alle qualità di praticità e resistenza proprie del gres. Si caratterizza per la sua sofisticata palette di tonalità neutre - dal Walnut al bianco Ivory fino al grigio Pearl - che conferisce serenità e ampiezza visiva agli ambienti. Ispirandosi ai più pregiati travertini, Trevi ne riproduce le suggestive venature naturali, la purezza e il movimento armonico nei passaggi di tono. Con finiture soft e grandi lastre che riducono al minimo le fughe, questa collezione porta in ogni spazio una continuità estetica e un senso di apertura. Trevi è disponibile nella misura 60x120 cm e nella grande lastra 120x278 cm, formato che garantisce una copertura uniforme e senza soluzione di continuità per ambienti ampi e moderni. Le finiture disponibili includono la Silky e lo Spazzolato R10, ciascuna con le proprie caratteristiche distintive che aggiungono profondità e texture alla superficie. www.keope.com

Come un albatros

Da Rubinetterie Treemme, la nuova collezione ALBATROS di Gianluca Belli dello studio Phicubo. Il nome “Albatros” evoca un immaginario ricco di significati: libertà, maestosità e leggerezza. Questi concetti, uniti all’elemento aria, hanno ispirato il designer durante la creazione di questa collezione. L’Albatros, infatti, è simbolo di ampi spazi e di eleganza in movimento, caratteristiche che si riflettono nella forma e nella funzionalità dei rubinetti della collezione. Realizzata in ottone, la nuova serie si distingue per le sue forme scultoree e fluide, ispirate al volo dell’Albatros.

La collezione è un esempio perfetto di eleganza contemporanea, con linee essenziali che donano una raffinata semplicità alla forma. Un elemento distintivo è l’utilizzo di una cartuccia piatta da 22 millimetri, che contribuisce alla leggerezza complessiva del rubinetto. Oltre al design elegante, Albatros si distingue per la funzionalità. La particolare inclinazione del rubinetto è stata progettata per mantenere la maniglia sopra il catino del lavabo, per evitare di gocciolare sul top quando si chiude l’acqua con le mani bagnate. Albatros è disponibile in tutte le finiture a catalogo per le collezioni in ottone di Rubinetterie Treemme. www.rubinetterie3m.it

CERSAIE 2024 ANTEPRIMA PRODOTTI

Cabina doccia multitasking

La linea di cabine doccia multi-S rappresenta una delle proposte più iconiche e longeve di Duka. Nata con l’obiettivo di offrire una soluzione versatile, adatta a qualsiasi situazione e ambiente, MULTI-S 4000 NEW si rinnova per diventare multitasking e incontrare, così, le nuove e più diverse interpretazioni dell’abitare contemporaneo. Un restyling nel design e nella sostanza, quello studiato da Duka, che rivela una maggior purezza estetica, dettata da un nuovo e più delicato minimalismo formale, anche nei dettagli, e una più elevata funzionalità. Il concept del nuovo progetto multi-S 4000 new si esprime, essenzialmente, in una parola: versatilità. Grazie alle linee pulite ed essenziali, ai tanti modelli standard disponibili, alle soluzioni speciali realizzate su misura, che assicurano la massima adattabilità alle specifiche esigenze dell’utente, e ai diversi sistemi di apertura (anta battente e soffietto battente) la nuova proposta multi-S 4000 new è una soluzione realmente multifunzionale: arreda qualsiasi spazio doccia, assolve le necessità o risolve i problemi nelle più diverse situazioni, come nel caso di ristrutturazioni parziali, complete o di nuove costruzioni, e caratterizza qualsiasi contesto, residenziale, contract o dell’hotellerie. A enfatizzare il ‘carattere’ particolarmente versatile della gamma MULTI-S 4000 NEW, contribuiscono anche la semplicità e velocità di installazione, la facilità di pulizia, e la grande durabilità del prodotto nel tempo. I profili sono disponibili in argento opaco, argento lucido e nero. www.duka.it

Joy of nature

Joy of nature, un rinnovato contatto con la natura, è il concept che Ceramiche Marca Corona presenta a Cersaie. Tra le novità, LONGARINE BRIO è una collezione monoformato (7,5x60 cm), in grès porcellanato, che esalta la forza decorativa e la versatilità progettuale del brick allungato. La serie nasce all’interno della Linea 1741, un progetto identitario con cui Marca Corona riproduce decori e geometrie della tradizione ceramica. Longarine Brio si ispira alle antiche botteghe artigiane, dove le polveri ricavate da elementi naturali venivano miscelate e compattate in stampi rettangolari stretti e lunghi, simili nelle dimensioni alle longarine utilizzate nel mondo dell’edilizia. La superficie di Longarine Brio è caratterizzata da leggeri bassorilievi; la finitura opaca, pastosa alla vista e al tatto, mostra chiaroscuri che riproducono l’effetto del deposito dei pigmenti sulla materia. Movimentato dai riflessi della luce, il colore non è mai piatto, nemmeno nelle tonalità più chiare. Disponibile in nove colori: dal grigio della corteccia della betulla al nero delle more al blu delle bacche di ginepro, dal verde intenso delle foglie di mirto al verderame opaco dell’agave al bianco delicato delle camelie, e dalle sfumature ciano del fiordaliso fino alle morbide variazioni del pimento e dell’avena. Il formato del brick allungato consente di fare molte composizioni, sia parete sia a pavimento. La scelta degli schemi di posa è ampia, inoltre Longarine Brio si può combinare con tutte le altre collezioni di Ceramiche Marca Corona. www.marcacorona.it

Tra arte e innovazione

Nata dall’elaborazione di un’intuizione creativa e dall’osservazione della natura, PEARLS, la nuova collezione Ricchetti in gres fine porcellanato rettificato, testimonia la perfetta fusione tra creatività, alta artigianalità e innovazione tecnologica.

In un mondo in cui il progresso rivoluziona costantemente i processi produttivi, Pearls diventa sintesi di una lavorazione manuale d’eccellenza, e l’altissima qualità industriale del Gruppo Cerdisa Ricchetti. Il suo design incorpora le imperfezioni e le irregolarità offerte della natura, creando un effetto estetico unico, in cui i dettagli, le trame, le sfumature e le iridescenze si fondono come in una madreperla che costruisce nel tempo la sua unica luminosità. I riflessi delle quattro differenti cromie (Clear Sky, Cloudy Sky, Light Sky, Sunset Sky) che si dipanano sulla sua superficie prendono ispirazione direttamente dal cielo e dalle molteplici trasformazioni cromatiche - dal bianco puro, al rosa tenue, al blu profondo - che la luce offre a seconda di ogni contesto. Pearls è la perfetta fusione tra arte e innovazione, ideale per creare spazi decisamente eleganti, raffinati, oltre ogni tempo. Il design su grande formato 119,2x119,2 cm (oltre che 59,6x119,2 cm. e 78,7x78,7 cm.), i bordi perfettamente rettificati e l’ampia modularità dei formati, rendono Pearls un prodotto unico nel suo genere, potenzialmente abbinabile con molte altre collezioni della gamma GCR. www.ricchetti-group.com

Volumi e trasparenze

SKYLINE MARBLE 90 è il nuovo lavabo di Glass Design che completa la collezione Skyline. Una collezione geometricamente armonica, caratterizzata da volumi e trasparenze che definiscono uno stile contemporaneo. Skyline Marble 90 è un lavabo da terra che declina la trasparenza del vetro in un corpo unico, una struttura essenziale dalla base in marmo. I vetri sono molati a 45°. Sono proposti nella tonalità “cognac”, a cui viene abbinata la base in pregiato marmo bianco Calacatta, e nella tonalità “fumé”, con la base in marmo nero Marquinia ideale per ambienti moderni e di grande impatto visivo. Il lavabo, che ha lo scarico a muro, misura 49,6x34,6 x H 90 cm. Due combinazioni dal mood ricercato dove pochi ed evoluti dettagli catturano la luce e manifestano le geometrie nel modo più puro ed essenziale arricchendo l’ambiente con eleganza e liberando la creatività di architetti e designer. www.glassdesign.it

Strategie di Marketing

IN AZIENDA L’OBIETTIVO DIVENTA SMART

La gestione degli obiettivi diventa sempre più indispensabile per fare impresa in modo efficace. Vediamo come funziona

SSpesse volte l’imprenditore è visto come una figura concentrata sull’azione e questo è ampiamente vero. Le azioni sono fondamentali e permettono di concretizzare il business, da tutti i punti di vista. Questo significa anche essere pratici, che è da considerare come una dote e anche una competenza di chi fa impresa oggi. Tuttavia serve misurarsi anche su qualcos’altro. Intendo dire che più passa il tempo e maggiore è la complessità nel mondo del business; in sostanza l’imprenditore è chiamato a sfide veramente importanti e occorre affiancare all’azione qualcos’altro.

Si passa dalla pura e semplice azione, alla programmazione. Cioè serve possedere strategie e programmi che poi, naturalmente, trovano la loro espressione attraverso l’azione. Insomma, agire e basta non è più sufficiente.

Serve pensare all’azione per capire certamente come farla, ma anche e soprattutto perché farla. Occorre, quindi, inserire più strategia nella propria impresa, e questo nuovo approccio ha bisogno di essere imparato ed allenato, come è normale che sia.

Una metafora

Una metafora nel mondo dello sport, e nel calcio in particolare, ci può aiutare a capire meglio. Negli anni ‘60 e ‘70 per giocare a calcio ed eccellere bastava avere tecnica, poi con gli anni ‘80 serviva anche che la squadra e i giocatori avessero una strategia meglio definita.

Oggi siamo arrivati al punto che la strategia si evolve durante la stessa partita, grazie a figure iper specializzate come i data analyst, che studiano i dati relativi a movimenti e performances dei calciatori e forniscono interpretazioni in tempo reale, proprio per riadattare la strategia e creare

nuovi programmi d’azione. È, dunque, la programmazione che indica quali azione compiere.

E tornando al mondo dell’impresa, possiamo dire che il cambiamento in atto è analogo, nel senso che è coinvolta allo stesso modo l’identità stessa dell’imprenditore.

Si tratta di una vera e propria evoluzione, e si sta passando dall’imprenditore artigiano, che padroneggiava la tecnica, all’imprenditore analista che studia il mercato, le performances della sua azienda e imposta, di conseguenza, programmi e obiettivi. E tutto questo viene fatto per garantire maggiore efficacia al proprio business. Usando una definizione un po’ particolare potremmo dire che l’Imprenditore della nuova era è un capace gestore di obiettivi che è in grado di orientare efficacemente la propria azienda. Per questo, a inizio articolo, abbiamo dichiarato che la gestione degli obiettivi diventa sempre più fondamentale per fare impresa in modo efficace. È una vera e propria arte che si basa su conoscenze, abilità e competenze. Insomma per padroneggiare gli obiettivi, anche e soprattutto a livello business, serve aggiornarsi e formarsi, entrando nel vivo di diverse tecniche.

Arricchire il proprio bagaglio imprenditoriale

Il consiglio è di seguire percorsi formativi dove si vada ad approfondire come agire, in termini di conoscenze e operatività. Si tratta di arricchire il proprio bagaglio imprenditoriale, con l’obiettivo di muoversi in maniera moderna ed anche flessibile.

Ricordiamoci che gestire gli obiettivi, in modo efficace, può rappresentare un potente motore per il proprio business. Ed è vero che porta molti benefici anche a livello personale, soprattutto perché rappresenta un approccio sfidante e proattivo, capace di mettere l’imprenditore nella direzione più corretta per crescere ed evolversi. Possiamo dire che darsi degli obiettivi è la più grande forma di auto motivazione personale. E chiaramente, anche a livello aziendale i benefici sono molteplici. Ad esempio si ha una maggiore chiarezza nell’impostare e seguire la propria direzione, e lavorando per obiettivi si aumenta anche il controllo aziendale.

Cosa significa controllo aziendale?

Controllo significa, tra i vari aspetti, includere anche il monitoraggio e la valutazione di risultati e strategie, un po’ come fanno i data analyst nel mondo del calcio. Questo permette di correggere il tiro, di passo in passo, aumentando la propria efficacia di azione. Chiaramente sono diverse le tecniche che occorre conoscere e soprattutto padroneggiare. Esse permettono, ad esempio, di impostare un obiettivo, schematizzarlo, testarlo e anche di gestirlo o riprogrammarlo.

E così facendo l’obiettivo diventa SMART che è anche il nome di una delle tecniche.

La tecnica Smart permette di sviluppare un obiettivo, dandogli la corretta forma e struttura. Per l’esattezza Smart è anche un acronimo, ovvero una sigla che identifica le

diverse fasi che compongono questo metodo.

La S deriva dall’inglese “specific” e significa, quindi, specifico.

La M deriva dall’inglese “measurable” e significa, quindi, misurabile.

La A deriva dall’inglese “achievable” e significa, quindi, raggiungibile.

La R deriva dall’inglese “realistic” e significa, quindi, realistico.

La T deriva dall’inglese “time based” e significa, quindi, temporizzabile.

Identificare le risposte idonee

Ogni fase, cioè ogni passaggio, permette di farsi una serie di domande e identificare le idonee risposte per poter sviluppare l’obiettivo in modo coerente.

Ad esempio, nella fase “M” ci si pone una serie di domande utili a capire come misurare l’obiettivo, in termini di monitoraggio e risultati. Questo è uno dei diversi passaggi importanti, perché trovare le corrette unità di misura per il proprio obiettivo significa aumentare, e di molto, le possibilità di raggiungere il proprio risultato. È, quindi, un lavoro metodico che serve a far emergere tutti i parametri che ci permettono di impostare e pianificare i propri obiettivi, facendo anche una serie di test valutativi, che servono a stimare in anticipo le probabilità di successo. C’è difatti una grande differenza tra desideri ed obiettivi.

I desideri spesso sono generici, e seppur indicano il grande risultato finale, mancano di dettagliarne il percorso. L’obiettivo, invece, include tutte le indicazioni, che passo dopo passo, permettono di concretizzare realmente ciò che avevamo in mente.

È un po’ come il proprio navigatore, che invece di avere il sogno generico di andare in una grande città, ti ci porta realmente, ad esempio a Roma, indicando anche il tempo necessario, cioè fornendoti un’unità di misura.

E se ci sono imprevisti?

Anche in questo caso è come il navigatore, che te lo dice che servirà un’ora di tempo in più per arrivare a destinazione, e ti segnala in rosso dove c’è il problema.

E difatti la pianificazione degli obiettivi va a testare anche le aree dove potrebbero esserci degli imprevisti, e nei limiti del possibile, si va a simulare diverse situazioni, al fine di domandarsi cosa cambierebbe per noi e per i risultati che ci attendiamo di ottenere. Ci sono persone a cui non cambia nulla un’ora di possibile coda, perché la meta è più importante di ogni cosa. Altre invece, davanti a questa possibilità, preferiscono ipotizzare destinazioni più vicine e cambiare obiettivo.

Per questo serve utilizzare e padroneggiare diverse tecniche che aiutano realmente a programmare gli obiettivi della propria azienda, con il fine di migliorare il raggiungimento dei risultati.

E come ogni tecnica la si può imparare, perché anche aggiornarsi e formarsi può diventare un ottimo obiettivo! 

REHAU WINDOW SOLUTIONS: I NUMERI DI UN’AZIENDA SOSTENIBILE

REHAU Window Solutions riconferma il suo ruolo nella sostenibilità nel settore dei serramenti

L’impegno di REHAU Window Solutions prosegue nel 2024 secondo un percorso che permetterà di affrontare con successo la trasformazione sostenibile Net-Zero entro il 2040.

I passi verso la sostenibilità

Per ridurre la sua impronta ecologica, infatti, l’azienda si dedicherà ad ottimizzare ulteriormente l’efficienza energetica e l’acquisto di energia, secondo gli Scope 1 e 2, e gli acquisti in collaborazione con partner e fornitori, dal PVC agli imballaggi, dall’acciaio ai trasporti, per quanto concerne lo Scope 3. Tra i numeri della divisione Window Solutions, c’è l’oltre 60% del volume di produzione totale in materiale riciclato e un tasso di riciclo fino all’80%. Il raggiungimento di questi risultati è possibile grazie a tre impianti di riciclo di proprietà – situati in Germania, Regno Unito e Polonia – che consentono di raccogliere 70.000 tonnellate di materiale usato ogni anno

e di coprire interamente la quota per l’estrusione dei profili a prova di futuro, composti fino all’80% da materiali riciclati. Questo impegno si traduce, inoltre, nel contenimento delle emissioni di CO 2 di quasi l’88% rispetto all’impiego di PVC vergine, per una riduzione annuale complessiva di 100.000 tonnellate.

A guidare l’economia circolare dell’azienda è anche l’approccio all’innovazione che si impegna nella ricerca e nello sviluppo di materiali polimerici sempre più sostenibili e nello Urban Mining, recepito dall’azienda attraverso il progetto Window. ID, che permette il monitoraggio dei serramenti installati affinché possano diventare fonte di materie prime per le future generazioni di infissi. Questa “carta di identità” digitale della finestra consente la tracciabilità dell’elemento installato lungo l’intero ciclo di vita e rappresenta un’opportunità di valore aggiunto per i professionisti del settore serramenti.

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CREDITO AL CONSUMO CON SIME

Il servizio di Credito al Consumo proposto da Sime si differenzia dal classico strumento di finanziamento in quanto pensato per sollevare installatore e cliente dagli oneri burocratici

Le caratteristiche principali della proposta sono: tassi TAN e TAEG 0%, il cliente rimborsa esattamente l’importo della fattura emessa da Sime, senza nessun ulteriore costo per spese di istruttoria o incasso rata; finanziamento totale senza nessun anticipo; rate dilazionate fino a 120 mesi per consentire al cliente di organizzare il rimborso della spesa secondo le proprie esigenze e disponibilità. I rapporti con la società finanziaria sono completamente gestiti da Sime, liberando l’installatore da procedure scomode, grazie all’utilizzo di un portale che lo agevola nella preparazione del preventivo per il cliente e genera automaticamente i contratti e i documenti per la richiesta di finanziamento. La rapidità nell’approvazione della pratica da parte della finanziaria (entro un giorno lavorativo), la massima trasparenza della procedura e il supporto continuo dei consulenti Sime sono tra i punti di forza del servizio offerto. Per accedere al portale di Credito al Consumo Sime è necessario iscriversi a SimeProfessional, il club dei migliori installatori Sime che permette di accedere a programmi incentivanti, promozioni e servizi come quello del Credito al Consumo. L’iscrizione è facile e gratuita tramite il sito www.simeprofessional.com oppure scaricando l’App SimeProfessional.

ANGAISA A HEAT PUMP TECHNOLOGIES 2025

L’Associazione Nazionale Commercianti Articoli Idrosanitari, Climatizzazione Pavimenti, Rivestimenti ed Arredobagno ha ufficializzato il patrocinio di Heat Pump Technologies

La nuova manifestazione che RX Italy organizzerà l’anno prossimo presso Allianz MiCo Milano, si svolgerà il 2 e 3 aprile 2025, e sarà dedicata alle pompe di calore e alle tecnologie connesse che rendono possibile affrontare le sfide della decarbonizzazione e della transizione energetica. Heat Pump Technologies nasce dall’expertise e dalla conoscenza del mercato di MCE – Mostra Convegno Expocomfort, fiera di settore leader nell’impiantistica civile e industriale, delle energie rinnovabili e del mondo acqua. Le aziende produttrici presenti nell’area espositiva avranno l’opportunità di presentare le ultime tecnologie e soluzioni legate a efficienza energetica e sostenibilità, beneficiando di una formula di partecipazione particolarmente agevole, pensata per ridurre l’impegno organizzativo e massimizzare le opportunità di incontro. Il Presidente Maurizio Lo Re e Massimiliano Pierini, Managing Director di RX Italy, hanno siglato un nuovo accordo di collaborazione legato a questa innovativa “due giorni”, che prevede la presenza di un punto informativo presidiato dall’associazione e speciali agevolazioni riservate ai distributori ANGAISA in visita a Heat Pump Technologies.

Murelle Revolution, l’ibrido ideale per installazione senza unità esterna.

UNICAL SOSTIENE IL FESTIVALETTERATURA DI MANTOVA

Il festival, noto a livello nazionale e internazionale, è un incontro che ruota attorno ai libri e che Unical sostiene per il terzo anno consecutivo

Dopo il successo delle scorse edizioni, Unical, azienda mantovana produttrice nel settore riscaldamento e climatizzazione, riconferma per la terza volta il sostegno all’evento “Il Fuoco Sacro della Scrittura”, durante Festivaletteratura. La manifestazione, nota a livello nazionale ed internazionale, si svolge da oltre 25 anni a Mantova e quest’anno si è tenuta dal 4 all’8 settembre. Unical ha promosso l’evento presso la Piazza dei Libri, libreria e spazio per gli scrittori, nella splendida cornice di Piazza Sordello a Mantova.

I dettagli dell’evento

Festivaletteratura è l’appuntamento culturale ed emozionale che accoglie in cinque giorni incontri con autori, reading, percorsi guidati, spettacoli, concerti con artisti provenienti da tutto il mondo, che si ritrovano a Mantova per vivere tutto ciò in un’indimenticabile atmosfera di festa. Qui, gli autori con le case editrici hanno l’occasione di presentare i loro libri o quelli di loro colleghi davanti ad un folto pubblico.

Durante il Fuoco Sacro della Scrittura, evento gratuito per tutti, ogni autore, artista e scrittore si racconta nella sua quotidianità di individuo, di persona con un proprio vissuto e con la propria passione, emozionando ed emozionandosi, nonché avvicinan-

do ancor maggiormente il pubblico. Unical, che sostiene da sempre le singolarità delle persone e del vissuto dell’individuo, cerca di valorizzare l’identità del singolo come parte di un tutto, nella convinzione che ciascuno possa esperire una vita piena, anche e soprattutto in ambito lavorativo, per le sue peculiarità e potenzialità. Ed è con questo spirito che l’azienda sostiene concretamente questo particolare evento durante Festivaletteratura. Partito da un’iniziativa di otto cittadini privati, di professioni diverse, il Festivaletteratura è stato immediatamente fatto proprio dalla comunità mantovana, come dimostrano l’adesione diffusa di piccole e grandi realtà economiche tra i sostenitori e la straordinaria partecipazione a livello di volontariato. Sono gli stessi volontari che si impegnano a restituire al pubblico l’immagine più umana possibile di narratori e poeti di fama internazionale, le voci più interessanti delle letterature emergenti, saggisti, musicisti, artisti, scienziati, secondo un’accezione ampia e curiosa della letteratura, lontana dai canoni tradizionali. Il tutto a Mantova, riconosciuta dall’Unesco come patrimonio mondiale dell’umanità, dove la dimensione raccolta della città già avvicina e dove è nata la stessa Unical che intende rendere alla propria città e ai cittadini, un momento importante di cultura e di grande emozione.

IL GRUPPO IRSAP PUBBLICA IL REPORT DI SOSTENIBILITÀ 2023

Il report mette in evidenza l’impegno ambientale e sociale dell’azienda

IRSAP, azienda nel settore del riscaldamento, ha di recente pubblicato il report di sostenibilità 2023, strumento attraverso il quale l’azienda comunica gli impegni, la strategia, le modalità di gestione e i risultati dell’attività aziendale, declinati nel loro triplice aspetto economico, ambientale e sociale.

Il nuovo piano quinquennale

Come emerge dal documento, che ripercorre (secondo i Global Reporting Initiative (GRI) Sustainability Reporting Standard) gli step fondamentali compiuti dall’azienda al fine di perseguire uno sviluppo sempre più sostenibile, il 2023 è stato per l’azienda un anno di snodo nevralgico, in quanto, a seguito di un’analisi dei trend che impattano direttamente il Gruppo, il top management della società ha in quei mesi definito il nuovo piano strategico di durata quinquennale.

“Il nuovo piano – afferma Marco Rossi, Amministratore Delegato del Gruppo – si basa su sei pilastri fondamentali: crescita, cui puntiamo attraverso non solo l’incremento di quote di mercato nel core business, ma anche con la diversificazione del business e acquisizioni mirate nonché creatrici di valore; sostenibilità, in riferimento alla quale vogliamo porci come capofila, consapevoli del ruolo che possiamo avere nella riduzione degli impatti ambientali e nel migliorare la sicurezza delle persone; cliente, a cui desideriamo fornire la migliore esperienza possibile d’acquisto e servizio; efficienza, che perseguiamo lavorando in una prospettiva di miglioramento continuo su tutti i processi aziendali; persone, che continueremo a valorizzare plasmando un’organizzazione coinvolta ad alta prestazione, capace di attrarre e sviluppare talenti”.

I progetti ESG

Grande attenzione è stata riservata dall’azienda lo scorso anno alle tematiche ESG, focus strategico che ha orientato l’azienda a sviluppare progetti concreti per migliorare il proprio impatto ambientale e sociale.

“In materia di efficientamento energetico, abbiamo ad esempio utilizzato energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili e continueremo ad utilizzarla; – spiega Marco Rossi – grazie ai nuovi investimenti in tal senso, vogliamo ridurre le emissioni di sco-

pe 1 associate alle attività core dell’azienda. Abbiamo poi fatto passi avanti in termini di calcolo dell’impronta carbonica di prodotto, avviando un processo di analisi dell’impatto ambientale dei nostri prodotti, tramite la metodologia Life Cycle Assesment (LCA), che ci consentirà di verificare dove sono presenti i principali impatti e di andare a ridurli con azioni mirate e con un sistema di misurazione certificato. Infine, in tema di economia circolare, ci siamo impegnati in attività di scouting e di ricerca per identificare nuovi materiali e processi con il fine di migliorare il grado di circolarità della nostra azienda. Non solo: relativamente al packaging, abbiamo sostituito alcuni componenti dell’imballaggio con materiali riciclabili e riciclati.”

Ambito sociale e governance

“Interessanti progetti interni – prosegue – sono stati poi attivati anche in ambito sociale. IRSAP ha scelto innanzitutto di puntare sul talento, implementando azioni di employer branding e curando la retention dei talenti; per questo, abbiamo avviato un progetto di identificazione e creazione di piani di crescita e di sviluppo per le nostre persone. Altro fondamentale obiettivo è stato e sarà la gender equality: in tal senso, è importante sottolineare la costituzione, a ottobre 2023, del gruppo di lavoro “Osservatorio sulla parità di genere” che continuativamente lavora su tale tematica identificando e implementando attività concrete di miglioramento. Inoltre, abbiamo lavorato a un progetto per la sicurezza dei nostri dipendenti.”

“Infine, in tema di Governance, dal 2023 IRSAP ha aperto il Consiglio di amministrazione ad un membro indipendente al fine di supportare lo sviluppo strategico e portare valore sulle discussioni riguardo alle linee guida di sviluppo dei prossimi anni”. Come si legge nello stesso Report, IRSAP riconosce a tal punto l’importanza della validazione esterna delle proprie performance ESG, che, dal 2020, si sottopone volontariamente al Rating di Sostenibilità EcoVadis, in riferimento al quale, proprio nel 2023, ha ottenuto per la prima volta la medaglia di Bronzo, conseguendo un punteggio del 56% più alto rispetto al benchmark.

CLIMATIZZAZIONE: DA LG ELECTRONICS NUOVO

CENTRO DI RICERCA E SVILUPPO A FRANCOFORTE

LG Electronics (LG) annuncia la creazione di un nuovo centro di Ricerca e Sviluppo (R&S) dedicato alle soluzioni per la climatizzazione pensate per il mercato europeo

La nuova struttura si focalizzerà sullo sviluppo di soluzioni innovative per la climatizzazione e la ventilazione pensate specificatamente per il mercato europeo

Il centro affiancherà i laboratori LG Air Solution già esistenti a Changwon, in Corea del Sud, e ad Atlanta, in Georgia, negli Stati Uniti, con l’obiettivo di realizzare un network globale di ricerca e sviluppo.

Il laboratorio

Il nuovo laboratorio, di 10.000 metri quadrati, si concentrerà principalmente sullo sviluppo di soluzioni ad alta efficienza nel campo del riscaldamento, della ventilazione e del condizionamento dell’aria (Heating, Ventilation and Air Condition - HVAC) per i diversi climi europei. La ricerca e i test saranno condotti su un’ampia gamma di soluzioni HVAC per uso residenziale e commerciale tra cui pompe di calore, sistemi di monitoraggio dell’energia e piattaforme di gestione energetica. Attraverso l’integrazione di un programma di R&S esteso e focalizzato sul territorio, il laboratorio di Francoforte permetterà a LG di offrire soluzioni HVAC ad hoc per il mercato europeo.

“Oltre a sviluppare soluzioni HVAC ad hoc per i climi europei, il nuovo centro di Ricerca & Sviluppo di Francoforte sosterrà

i nostri sforzi per raggiungere la decarbonizzazione e l’elettrificazione a livello globale”, ha dichiarato James Lee, head of Air Solution di LG Electronics Home Appliance & Air Solution Company. “LG continuerà a rafforzare la propria leadership nel settore HVAC in Europa e a livello globale”.

Le politiche EU

Inoltre, il nuovo laboratorio collaborerà con l’European Consortium for Advanced Heat Pump Research, di recente costituzione, per sviluppare pompe di calore in grado di fornire prestazioni elevate e affidabili durante gli inverni rigidi del Nord Europa. Al fine di rafforzare le proprie competenze in questo settore, LG lancerà una campagna di recruiting di talenti locali nel campo della progettazione delle pompe di calore e della smart home. Si prevede che il mercato europeo dell’HVAC registrerà una crescita significativa nei prossimi anni grazie alle politiche per l’energia dell’Unione Europea (UE). Tra queste, il piano REPowerEU che mira a ridurre il consumo di energia, a diversificare l’approvvigionamento energetico, ad aumentare le fonti di energia rinnovabili e a diminuire la dipendenza dai combustibili fossili entro il 2030. Inoltre, la politica del Green Deal guidata dall’UE mira a ridurre in modo significativo le emissioni di carbonio entro il 2030, con ulteriori riduzioni entro il 2040, per raggiungere una società a zero emissioni entro il 2050.

Le politiche energetiche dell’UE hanno aumentato in modo significativo la domanda di prodotti elettrici ad alta efficienza, in particolare per quanto riguarda le pompe di calore ad alta efficienza per il riscaldamento e il raffrescamento. Questi sistemi offrono emissioni di carbonio ridotte rispetto alle soluzioni convenzionali alimentate da combustibili fossili.

Per stimolare la crescita del segmento B2B e incrementare l’efficienza, LG sta sviluppando un sistema locale per la gestione completa delle operations in ambito HVAC: dalla ricerca e sviluppo alle vendite, dalla manutenzione all’assistenza clienti. Nell’ambito di questa strategia, LG ha ampliato la propria rete di Academy HVAC a 62 sedi in 43 Paesi tra Nord America, America Latina, Europa e Asia, formando oltre 30.000 tecnici HVAC all’anno.

LA NUOVA BONOMI GROUP ACADEMY

IN PARTENZA DAL 16 SETTEMBRE

Il percorso formativo è destinato a 15 giovani under 30, in possesso di qualifica professionale o diploma di istituto superiore, preferibilmente tecnico

Bonomi Group è leader nel settore industriale dell’idraulica, del riscaldamento e dell’energy per la produzione di componenti che regolano il passaggio di fluidi liquidi e gassosi.10 unità produttive, più di 900 dipendenti, un fatturato sviluppato in Italia di oltre 330 milioni e 8 filiali in tutto il mondo. Il gruppo, riconosciuto per il suo impegno nella formazione e valorizzazione dei giovani, è entusiasta di annunciare l’apertura della quinta edizione della Bonomi Group Academy. Questa iniziativa rappresenta un ulteriore passo nella missione dell’azienda di supportare i talenti emergenti nella loro transizione verso un futuro professionale di successo.

Il percorso Bonomi Group Academy

Nata nel 2020 come naturale evoluzione delle attività formative del gruppo, Bonomi Group Academy è al centro dell’impegno di Bonomi Group nel guidare i giovani verso il mondo del lavoro. Dalla sua istituzione ha formato 93 persone. Nell’edizione 2023 sono state erogate 2184 ore di formazione e ha registrato un tasso di assunzione dell’85%.

Da inizio anno Bonomi Group Academy ha attivato un percorso interno rivolto ai responsabili di funzione. L’obiettivo è fornire tutte le competenze necessarie per eccellere nel loro ruolo, con iniziative mirate a sviluppare competenze tecniche e trasversali, a colmare i punti di debolezza, aumentare la consapevolezza sui propri punti di forza, fornire feedback ai collaboratori e potenzia-

re l’engagement aziendale.

A partire dal 16 settembre presso Fra.Bo Division, la sede di Bordolano (CR) di Rubinetterie Bresciane, inizia una nuova edizione di questo programma di formazione tecnica retribuita.

A chi è destinato il percorso?

Il percorso formativo è destinato a 15 giovani under 30, in possesso di qualifica professionale o diploma di istituto superiore, preferibilmente tecnico.

I partecipanti avranno l’opportunità di specializzarsi in ruoli tecnici, come attrezzisti e conduttori di impianti automatizzati. Il programma prevede 400 ore di formazione suddivise tra lezioni teoriche e sessioni pratiche.

Durante la formazione, non solo acquisiranno competenze tecniche all’avanguardia, ma avranno anche l’opportunità di interagire direttamente con i possibili responsabili, figure chiave dell’azienda e con docenti esterni.

Questo approccio pratico e immersivo è volto a preparare i giovani a diventare veri professionisti nel mondo del lavoro, allineati ai valori di Bonomi Group: rispetto, tradizione, innovazione, know-how e qualità.

Le candidature per la quinta edizione della Bonomi Group Academy sono rimaste aperte fino al 1° settembre. Un’opportunità imperdibile per partecipare a un’esperienza formativa unica e costruire il proprio futuro professionale, con la possibilità di entrare a far parte di un’eccellenza italiana.

GREE LANCIA LA CAMPAGNA MULTICHANNEL DEDICATA

ALL’ESTENSIONE DI GARANZIA: RADIO, SOCIAL MEDIA E OOH PER IL BRAND DEL SETTORE CONDIZIONAMENTO E TRATTAMENTO ARIA

Iniziata a metà giugno, sarà visibile (e ascoltabile) fino a inizio agosto la nuova campagna GREE progettata e realizzata con l’agenzia AQuest

Si tratta del più grande produttore al mondo di condizionatori d’aria residenziali (1 condizionatore su 3 nel mondo è prodotto dall’azienda, secondo la ricerca Euromonitor International Limited del 2022), eppure fino a poco tempo fa il nome GREE non destava la dovuta riconoscibilità nel mercato italiano, dove il marchio è distribuito in esclusiva da Argoclima, azienda bresciana con oltre 90 anni di esperienza nel settore. Per questo, proprio Argoclima ha chiesto alla creative production & technology company AQuest di pensare e produrre una campagna multicanale, con obiettivi di brand awareness e brand reputation, da lanciare nel periodo “caldo” del settore, quando molte persone pensano all’acquisto o al cambio di climatizzatori e pompe di calore.

Campagna nazionale

La campagna è nazionale e composta da uno spot radio e attività digital, con la presenza su circuiti ad alta visibilità delle principali riviste di settore e non. Il cuore della campagna digital è però su Meta, dove con l’occasione sono stati riattivati i profili Facebook e Instagram, in ottica di riposizionamento e racconto del brand. Non mancano infine le declinazioni OOH - nello specifico autobus e maxi affissioni - a livello locale su mercati maggiormente presidiati.

Il focus della campagna è il key visual “Se senti l’amore nell’aria, allora è GREE”, che racconta l’estensione di garanzia a 5 anni come metafora del rapporto duraturo e affidabile tra il brand e i clienti.

L’amplificazione media, sempre gestita da AQuest, si articola su due livelli: l’incremento della conoscenza di GREE sul mercato italiano, e lo stimolo all’azione concreta da parte del pubblico, invitato a visitare la landing page dove poter ottenere l’estensione di garanzia.

Il commento di Paolo Nocivelli, CEO di Argoclima: “Abbiamo

cominciato la distribuzione in esclusiva dei prodotti GREE nel 2015, dopo anni di collaborazione, perché crediamo fortemente nella qualità del prodotto e stiamo avendo ottime risposte dal mercato. Per l’Italia ci occupiamo oltre che alla distribuzione e all’assistenza, dello sviluppo del marchio su cui tanto possiamo e dobbiamo crescere. Vogliamo raccontare l’identità di questa realtà produttiva e di tutti i valori legati alla produzione, alla R&D che ne giustificano la qualità. La collaborazione con AQuest nasce in un contesto più ampio per cui vedrà coinvolto anche il brand Argo perché abbiamo visto nell’agenzia una realtà che per competenza e struttura possa supportarci nella crescita dello sviluppo della comunicazione a 360°.” Il commento di Fabio Merlin, CEO di AQuest: “Siamo entusiasti di iniziare questa nuova collaborazione con Argoclima per la campagna multichannel di GREE. Questa partnership ci offre un’importante opportunità per esprimere le nostre capacità in ambito creativo e digitale. La creatività è infatti uno dei punti di forza del DNA di AQuest e questa campagna rappresenta un’opportunità ideale per mettere in risalto questo aspetto. Attraverso un mix strategico di spot radio, attività digital e declinazioni OOH, puntiamo a raggiungere un vasto pubblico attraverso diversi touchpoint, garantendo una copertura capillare e una forte presenza mediatica.

La campagna GREE segna solo l’inizio della nostra collaborazione. Il nostro impegno si estende nel lungo periodo per supportare Argoclima in tutte le attività digital del marchio, contribuendo così alla crescita continua e alla valorizzazione del brand con una comunicazione a 360°. https://garanzia5anni.greeitalia.it/ https://www.facebook.com/greeitalia/ https://www.instagram.com/gree_italia/

IL MUSEO DEL PRESENTE CLIMATIZZATO DA MITSUBISHI

L’azienda giapponese Mitsubishi Electric ha deciso di sostenere la fondazione Falcone nella realizzazione del Museo del Presente a Palermo tramite donazione e climatizzazione dell’edificio

Tra gli impegni che hanno priorità assoluta per Mitsubishi Electric, oltre alla protezione dell’ambiente con l’impiego di tecnologie d’avanguardia, c’è la responsabilità nei confronti delle società in cui l’azienda opera. È con questo spirito che l’azienda giapponese ha deciso di sostenere la Fondazione Falcone e in particolare la realizzazione del Museo del Presente, dedicato a Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e a tutte le vittime di mafia.

Il Museo del Presente

Costituita a Palermo il 10 dicembre 1992, la Fondazione si impegna nel promuovere, attraverso attività di studio e di ricerca, la cultura della legalità e della giustizia nella società e in particolare nelle nuove generazioni.

A Palermo, nel cuore della città vecchia, a pochi metri dai luoghi di nascita dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, il Comune e la Città Metropolitana di Palermo hanno messo a disposizione Palazzo Jung, in cui a maggio è stato inaugurato il Museo del Presente. Una realtà, prima in Europa, che vuole raccontare l’impegno di ciascuno dei protagonisti della lotta alle mafie.

Il Museo prevede una biblioteca con una selezione di titoli di discipline diverse, ma il cui cardine sarà la lotta alle mafie, uno spazio espositivo, la Galleria del Presente, in cui si potrà osser-

vare, visitare e comprendere le diverse tappe della reazione popolare e istituzionale contro Cosa Nostra, e un ampio giardino. Il Museo è parte della Fondazione Falcone, con Maria Falcone Presidente e Vincenzo Di Fresco consigliere di riferimento e a capo del progetto curato da Alessandro de Lisi.

L’impegno di Mitsubishi

Mitsubishi Electric ha sostenuto il progetto sia tramite una donazione, sia tramite la climatizzazione dell’edificio, in linea con il progetto “Mitsubishi Electric climatizza l’arte”, che ha visto l’azienda impegnata nella realizzazione o nell’ammodernamento degli impianti di climatizzazione di importanti musei nazionali con il duplice obiettivo di favorire la fruizione del patrimonio artistico e promuovere la cultura museale in Italia e di contribuire alla corretta conservazione delle opere d’arte.

“In Mitsubishi Electric condividiamo i valori che Fondazione Falcone promuove: legalità e giustizia, pilastri della nostra democrazia, ma anche protezione della memoria storica come fondamento per comprendere il presente e immaginare il futuro, contribuendo a renderlo più equo. Per questo siamo orgogliosi di sostenerla in questa importante iniziativa. L’inaugurazione del Museo offre inoltre un’opportunità preziosa per avvicinare le persone, in particolare i giovani, all’arte, al design e alla cultura, dimensioni che arricchiscono la vita degli individui e della società. Da sempre in Mitsubishi Electric sosteniamo eventi e manifestazioni nel mondo dell’arte, poiché riteniamo che essa sia fondamentale nella formazione e nella crescita dell’uomo e che ispiri concetti positivi, di inclusione e sostenibilità”, dichiara Mario Poltronieri, Presidente della Filiale italiana di Mitsubishi Electric. La realizzazione dell’impianto è stata resa possibile grazie alla collaborazione di partner locali: “Grippi Impianti” - nelle persone di Antonello e Gabriele Grippi, “Airtec Rappresentanze” - nelle persone di Andrea Ribaudo e Alessandro Brancato – e arch&tech – nelle persone dell’ing. Fabrizio Anzaldi e ing. Pietro Li Castri.

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Tel. 0585-349410

0583-932450

0584-23388 0584-23389

0564-451228

CT BRONTE MELARDI S.r.l.

Viale J. Kennedy - Zona Artigianale S.N. 95034 Tel. 095-693325

RG RAGUSA NATIVO EDUARDO & C. s.n.c. Via Virgilio Faillla, 6/8/10 97100 Tel. 0932-227487

TP VALDERICE VULTAGGIO S.r.l. Via Sicilia, 110 91019 Tel. 0923-833499 SARDEGNA

OR ORISTANO CLIMA TECNIKA S.r.l. Via Parigi S.N.C. Zona Industriale 09170 Tel. 0783-351012 OR ORISTANO PROXIENERGY S.r.l. Via Del Porto Z.I. Snc 09170 Tel. 0783-775073

Progettazione e assemblaggio

Industrializzazione del cantiere

Impiego in hotel strutture ricettive ospedali, condomini centri commerciali

TECNOLOGIA, AFFIDABILITÀ, EFFICIENZA

Gree, soluzioni di qualità per sistemi VRF a 3 tubi con recupero di calore

TUBI

GMV6 HR di Gree è un sistema VRF a 3 tubi con recupero di calore che offre un’ampia gamma di unità esterne modulari che permettono di realizzare sistemi da 28 kW a 224 kW, a cui è possibile abbinare molteplici tipologie di unità interne. Il sistema può gestire le unità ad espansione diretta con modalità differenti e produrre ACS garantendo così “raffreddamento, riscaldamento e produzione dell’acqua calda sanitaria” contemporaneamente, fornendo una soluzione completa. Nei funzionamenti misti si ha il recupero di calore, che è massimo quando la potenza richiesta in freddo e quella richiesta in caldo si equivalgono.

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