Installatore
FOCUS
INCENTIVI PER LA RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA SICUREZZA
PATENTE A CREDITI: NEI CANTIERI È REALTÀ NORMA MASSETTI PER PAVIMENTAZIONI
SERIE NRG
FOCUS
INCENTIVI PER LA RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA SICUREZZA
PATENTE A CREDITI: NEI CANTIERI È REALTÀ NORMA MASSETTI PER PAVIMENTAZIONI
SERIE NRG
CHILLER E POMPE DI CALORE AD ELEVATA EFFICIENZA CON REFRIGERANTE R32
REFRIGERANTE R32
*
*GLOBAL WARMING POTENTIAL potenziale di riscaldamento globale
Una gamma completa di pompe di calore reversibili e refrigeratori condensati ad aria, con refrigerante a basso GWP, progettata per l’impiego negli impianti di medie e grandi dimensioni al servizio di applicazioni civili e industriali. Il refrigerante ecologico R32 garantisce il funzionamento alla massima efficienza stagionale in riscaldamento e raffrescamento, nel pieno rispetto dell’ambiente
Aermec S.p.A. via Roma, 996 - 37040 Bevilacqua (VR) T. +39 0442 633111 www.aermec.com
Tutte le versioni sono dotate di valvola di espansione elettronica di serie, permettono limiti operativi estesi e hanno disponibilità di opzioni per produzione di acqua glicolata fino a -8°C; la funzione Night Mode, inoltre, consente di ridurre la potenza sonora nelle ore notturne. È inoltre disponibile la gamma NRGI e NRGI H equipaggiata di compressori Scroll inverter
Novità 2024: Con l’ampliamento della gamma solo freddo, la serie NRG si completa. Ora, sia nella versione solo freddo che in quella con pompa di calore, NRG offre potenze fino a 1 MW, soddisfacendo le sempre più numerose esigenze di installazione.
Il primo multisplit in classe A+++ anche in riscaldamento*
Perfera All Seasons è l’unico climatizzatore che, con un’unica unità esterna, ra resca e riscalda più stanze con la massima e cienza energetica in ogni stagione, raggiungendo la classe A+++ anche in modalità riscaldamento. Riscaldamento Ra rescamento
n. 5 ottobre 2024 www.installatoreprofessionale.it
Redazione Giorgio Albonetti | Direttore Responsabile Lorenzo Epis | Consulente Tecnico Silvia Martellosio | Coordinamento Editoriale installatoreprofessionale@quine.it
Collaboratori | Stefano Balzarotti, Antonio Billé, Pasqualina Ciancio, Roberta Mutti, Marusca Scotuzzi, Giacomo Mellera
Comitato Maurizio Lo Re, Corrado Novelli, Corrado Oppizzi, Tecnico Diego Prati, Luca Alberto Piterà
Pubblicità Costantino Cialfi I Direttore Commerciale c.cialfi@lswr.it - tel. +39 3466705086
Ilaria Tandoi | Ufficio traffico i.tandoi@lswr.it
Servizio abbonamenti.quine@lswr.it - Tel. 02 864105
Abbonamenti Abbonamento annuale (6 fascicoli): 30 € Costo copia singola: 1,30 € (presso l’Editore, fiere, manifestazioni)
Arretrati: 2,60 €
Produzione Antonio Iovene | Procurement Specialist a.iovene@lswr.it | Cell. 349 1811231
Grafica e Impaginazione: Fabio Castiglioni Stampa: ARTI GRAFICHE BOCCIA SPA – SALERNO
Editore Quine Srl
Sede legale Via Spadolini, 7 - 20141 Milano www.quine.it – info@quine.it – Tel. 02.864105
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PROFESSIONALE
SPECIALE CERSAIE 2024 design e prodotto
EDITORIALE
4 Efficienza d’impresa
Mentre il mondo parla di efficienza energetica, rinnovabili e transizione green, emerge in modo netto un tema di fondamentale importanza per chi è imprenditore: l’efficienza d’impresa: di Lorenzo Epis
FOCUS
14 Incentivi per la riqualificazione energetica: tra obiettivi europei e limiti finanziari
Il 2025 potrebbe rappresentare un fondamentale punto di svolta per bonus casa, ecobonus e conto termico: il fermento è già iniziato con lo studio della legge di bilancio per il prossimo anno: a cura di Giacomo Mellera
SICUREZZA
20 Patente a crediti: nei cantieri è realtà
Ottobre 2024 passerà alla storia come il mese dell’entrata in vigore di questo nuovo adempimento nato con il fine di implementare un miglior sistema di prevenzione incidenti. a cura di Stefano Balzarotti
NORMA
24 Massetti e pavimenti radianti: il nuovo concetto di “sistema pavimento”
Da giugno in vigore la nuova norma UNI 11944:2024 sui massetti per pavimentazioni. Fornisce indicazioni complete per poter progettare la stratigrafia di un pavimento, per le
modalità di corretta posa in opera e di valutazione dei lavori eseguiti. a cura di Stefano Balzarotti
PRIMO PIANO
26 Uniti si può
Nella sede milanese di ANGAISA si è tenuto un incontro che ha visto coinvolte le principali associazioni di categoria della filiera impiantistica. Leit motiv: azioni congiunte a sostegno dell’efficientamento energetico e della competitività delle imprese del comparto.
di Antonio Billé
PRIMO PIANO AZIENDE
30 A domanda risposta
Installatore Professionale incontra Simone Bragato, direttore commerciale GREE Italia. Tra gli argomenti trattati: pompe di calore e transizione energetica, incentivi fiscali e attenzione alla sostenibilità. di Marusca Scotuzzi
L’INTERVISTA DEL MESE
32 Salvaguardare il mercato dell’installazione
Arcobaleno SpaC, guarda al futuro con idee e progetti che mirano a tutelare la qualità dei professionisti a cui si rivolge. di Marusca Scotuzzi
SECIALE CERSAIE 2024
42 Design & prodotto
Una breve panoramica della fiera bolognese. di Roberta Mutti
Marketing
50 Gestione del tempo e business: come agire in modo efficace di Christian Elia
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Gree, soluzioni affidabili per sistemi a pompa di calore
Gree offre soluzioni tecnologicamente avanzate per la produzione di acqua calda sanitaria anche per la sostituzione di sistemi tradizionali. Hombask è il sistema indipendente di ultima generazione a pompa di calore per la produzione di acqua calda sanitaria che utilizza refrigerante naturale R290, in Classe A+. Sia il compressore, sia il motore del ventilatore sono modulanti, permettendo elevate prestazioni. Il sistema Free Match con ACS è la soluzione adatta per utenze domestiche che richiedono riscaldamento, raffreddamento e ACS. Grazie al recupero di calore, garantisce migliori prestazioni e un ridotto impatto sull’ambiente.
di Lorenzo Epis
Mentre il mondo parla di efficienza energetica, rinnovabili e transizione green, emerge in modo netto un tema di fondamentale importanza per chi imprenditore: l’efficienza d’impresa
Sempre di efficienza parliamo, ma per la precisione di efficienza d’impresa. Sì, perché rispetto a venti, o anche dieci anni fa, non basta più agire tecnicamente. Essere capaci dal punto di vista tecnico non è più un vantaggio competitivo.
SOggi l’artigiano ha bisogno di essere, anche e soprattutto, imprenditore.
Questo significa tante cose.
Significa che avere le abilità tecniche serve certamente ancora, ma è comunque il bagaglio minimo per poter competere nei nuovi mercati.
Significa anche che la competenza tecnica va mantenuta, aggiornata e anche potenziata, perché l’innovazione di tecnologie e norme continua rapida e veloce.
Significa che dobbiamo padroneggiare in modo deciso le procedure tecniche, normative e di sicurezza, perché è come un cuoco che è talmente capace nel suo mestiere che la ricetta la fa quasi
ad occhi chiusi.
Significa che la tecnica deve essere la maniera giusta con cui soddisfiamo i nostri clienti, perché gli impianti significano calore, acqua, climatizzazione, energia, risparmio, efficienza, salubrità, comfort, sicurezza e anche investimenti, soldi e certezze.
Significa che dopo la tecnica c’è molto altro, che oggi, più che mai, è decisivo per chi vuole fare impresa.
Significa che c’è anche l’efficienza nella comunicazione, soprattutto con i clienti, per far emergere il mondo di vantaggi che possono avere da voi.
Significa che questo mondo si chiama anche marketing, che oggi giorno è un modo intelligente per gestire la propria impresa, orientandola al cliente, in modo pratico, etico e professionale. Allora tutto questo significa una cosa precisa: essere imprenditore vuol dire conoscere ed imparare. Gli imprenditori sono quelle persone coraggiose che desiderano imparare per competere, perché vivono di sfide e delle relative azioni, e agiscono anche perché
vogliono portare nel mondo un cambiamento e un miglioramento.
Certo, lo facciamo nel nostro piccolo, ma è importante farlo.
Forse è anche per questo che vogliamo essere protagonisti in questo grande e nuovo mercato che si chiama transizione energetica, dove la parola efficienza prende tanti e diversi significati. Tanti anni fa, un imprenditore titolare di un’azienda installatrice mi disse, durante un seminario: “Ma perché devo per forza aggiornarmi? Le cose riesco a farle e questo mi basta.”
Ricordo ancora che un altro partecipante alzò subito la mano e chiese la parola immediatamente, perché era desideroso di dare la sua risposta. E disse: “Perché sono capaci tutti a fare le cose, ma pochi hanno il coraggio di mettersi in discussione per conoscere e sapere veramente, e poi, soltanto poi fare. Sapere per saper fare.”
Ancora oggi, a distanza di ben venticinque anni, quella frase la tengo a mente ogni giorno, perché vale veramente oro, e oggi davanti a questo nuovo ed importante mercato, serve ancora sapere. Sapere per saper fare.
Per la realizzazione o la ristrutturazione di centrali termiche, Sime estende l’offerta di caldaie a condensazione di alta potenza con le nuove gamme a basamento Alu HE e Alu Plus HE
Particolarmente compatte e leggere, le caldaie a condensazione di alta potenza messe a punto da SiME offrono un range di potenza da 80 a 1.100 kW che può essere ampliato installando fino a otto apparecchi in cascata, arrivando così ad un totale complessivo di 8.800 kW.
L’alta tecnologia dello scambiatore, realizzato da elementi preassemblati in lega di alluminio-silicio, consente di sfruttare al massimo l’elevata conducibilità termica del materiale aumentando di conseguenza il rendimento.
Lo specifico design costruttivo realizzato con ampi passaggi d’acqua, oltre ad offrire basse perdite di carico, preserva dal rischio intasamento e garantisce affidabilità nel tempo.
Tutti i modelli sono dotati di bruciatore modulante in grado di rispettare i limiti più stringenti imposti dalle regolamentazioni europee ed internazionali in tema di emissioni inquinanti.
Inoltre sono omologati “Range Rated” per consentire la regolazione della potenza nominale della caldaia all’effettivo fabbisogno termico dell’edificio ed allinearsi così al generatore sostituito. A completare il tutto, il sistema di controllo: un’elettronica evoluta che è in grado di ottimizzare il funzionamento e il comfort dell’impianto grazie ad un’ampia gamma di schemi preconfigurati che comprendono soluzioni con circuiti diretti e miscelati oltre alla gestione di cascata senza l’aggiunta di ulteriori accessori.
AVE presenta tre dispositivi per il monitoraggio energetico, utili a gestire l’energia elettrica in modo più efficiente
AVE presenta tre nuovi dispositivi: un misuratore di energia mono/ trifase, un relè con sensore di corrente integrato in versione per barra DIN ed in versione per installazione su supporti S44. La sempre maggior consapevolezza sull’impatto ambientale delle nostre abitudini sta spingendo consumatori e aziende ad orientarsi verso soluzioni più sostenibili. In questa direzione, AVE annuncia il lancio di una serie di nuovi dispositivi per il monitoraggio energetico, progettati per rendere più green gli edifici. Questi strumenti consentono di controllare, misurare e supervisionare l’impianto elettrico, favorendo una gestione energetica più efficiente e responsabile. Con la possibilità, attraverso il web server, di avere un monitoraggio orario, giornaliero mensile ed annuale dei carichi controllati.
Misuratore di energia mono/trifase da barra DIN –Cod.
In un solo modulo DIN, consente di monitorare un carico trifase o tre carichi monofase. La lettura della corrente avviene grazie al collegamento dei trasformatori amperometrici (TA), uno dei quali incluso nella confezione. Può anche essere abbinato ad un attuatore AVEbus già presente sull’impianto; in questo modo è possibile impostare soglie di sgancio per disattivare i carichi in caso di consumi eccessivi. Essendo alimentato direttamente dal bus, garantisce un monitoraggio preciso segnalando eventuali assenze di tensione.
Relè con sensore di corrente da barra DIN – Cod. 53ABR1S
Un relè da 16A in un modulo DIN con sensore di corrente integrato. Consente di monitorare, controllare e gestire un carico ad esso collegato. Se l’assorbimento del carico collegato è inferiore a 16A, il monitoraggio può essere effettuato direttamente sull’uscita; nel caso di carichi superiori, si può collegare un trasformatore amperometrico alla morsettiera dedicata e comandare il carico attraverso un relè d’appoggio. Il dispositivo, che funziona come un attuatore domotico, offre una supervisione sul consumo del carico collegato, con la possibilità di impostare soglie di sgancio per disattivarlo qualora il consumo fosse elevato.
Relè con sensore di corrente per supporti S44 – Cod. 44xABR1S
Questo relè da 16A con sensore di corrente integrato può essere installato in tutti i supporti AVE S44, offrendo un perfetto coordinamento estetico con le serie civili S44. È progettato per monitorare, controllare e gestire un carico ad esso collegato. In abbinamento ad una presa, consente di controllare elettrodomestici, come la lavastoviglie e la lavatrice, e di gestirli in modo intelligente. Si può anche impostare una soglia di sgancio per disattivare il carico in caso di consumo elevato.
Le soluzioni Delò sono curate nei minimi dettagli, sia tecnici sia estetici, per rispondere alle esigenze quotidiane di comfort ed affidabilità.
La gamma Delò è il risultato di un’attenta selezione dei migliori prodotti, vagliati dal team di Delfino, una realtà storica specializzata nel settore arredo bagno e idrotermosanitari.
I prodotti Delò sono disponibili solo presso rivenditori e show-room ufficiali del Gruppo Delfino: scopri il più vicino a te sul sito www.deloitalia.com
SCELTI PER TE
Clivet ampia nuovamente la sua gamma di prodotti per la indoor air quality con l’unità Fresh Large EVO
Clivet prosegue il suo impegno, nel rispetto dei principi dettati dall’IAQ, ampliando ancora la sua gamma di soluzioni innovative per il ricambio, la purificazione e la sanificazione dell’aria. L’ultima novità è Fresh Large EVO, l’unità di rinnovo aria a tutta aria esterna con recupero termodinamico attivo, refrigerante ecologico R-32, tecnologia full inverter e filtrazione elettronica, che semplifica l’impianto di climatizzazione a ciclo annuale e ne aumenta l’efficienza energetica. Fresh Large EVO sfrutta infatti la tecnologia del recupero termodinamico attivo non solo per coprire completamente il carico di ventilazione ma anche per fornire un contributo al soddisfacimento del fabbisogno termico dell’edificio. Fresh Large EVO – CiSDN-Y EF 1 S, disponibile con portate aria da 300 a 2500 m3/h, è ideale per applicazioni nel commerciale, nel terziario e nel residenziale di elevata superficie, e si caratterizza per:
• Refrigerante R-32, che presenta un basso GWP (Global Warming Potential) e assicura ottime prestazioni in condizioni estreme, carica di refrigerante ridotta e alto coefficiente di scambio termico;
• Efficiente recupero energetico dell’aria espulsa con basso assorbimento del ventilatore grazie al recupero termodinamico attivo;
• Tecnologia Full inverter, che ottimizza le prestazioni dell’unità anche a carico parziale garantendo elevate efficienze in qualsiasi periodo dell’anno;
• Contributo al soddisfacimento dei carichi interni anche a temperature estreme;
• Massima efficienza di filtrazione con filtri elettronici iFD (ISO 16890 ePM1 90%), che garantiscono alta qualità dell’aria e allo stesso tempo bassi consumi per ventilazione;
• Assenza di contaminazione tra i flussi d’aria estratta e immessa;
• Gestione intelligente del freecooling e della qualità dell’aria ambiente;
• Struttura in EPP 30% riciclato per il massimo comfort acustico e isolamento termico, nonché facilità di trasporto ed installazione;
• Campo di funzionamento esteso fino a -20°C in riscaldamento;
• Facile progettazione dell’impianto grazie al fatto che tutti i componenti sono già montati a bordo macchina;
• Soluzioni di controllo e monitoraggio remote avanzate. “Il nuovo Fresh Large EVO rappresenta un ulteriore passo in avanti nel mondo del HVAC (Heating, Ventilation and Air Conditioning) in direzione della qualità dell’aria e dell’efficienza. Grazie al distintivo recupero termodinamico con tecnologia full inverter e filtrazione iFD, rappresenta la soluzione ideale per applicazioni come scuole, uffici, piccolo retail, ristoranti, banche, concessionari, siano essi di nuova costruzione o già esistenti. - ha commentato il product manager Damiano Rossi - Il suo impiego è garanzia di semplificazione dell’impianto, efficienza per tutto l’anno, nonché di elevata qualità dell’aria, a vantaggio non solo del gestore dell’impianto ma anche e soprattutto delle persone che possono vivere, lavorare, studiare, in maniera efficiente e confortevole in un ambiente salubre e sicuro”. Grazie a queste caratteristiche distintive Fresh Large EVO è stato scelto per gli MCE Awards 2024.
DKC aggiunge alla sua Linea Conchiglia le cassette della Serie RP-CROSS
La Linea Conchiglia di DKC si arricchisce di nuovi prodotti: le cassette della Serie RP-CROSS che il Gruppo ha sviluppato per rispondere a specifiche esigenze progettuali in campo stradale, autostradale e ferroviario.
Gli studi tecnici operanti in questi settori richiedono caratteristiche di prodotto vincolanti quali resistenza agli impatti fisici e alle sollecitazioni ambientali, robustezza, longevità del prodotto e bassi costi di installazione per una vasta gamma di applicazioni, in particolare il contenimento di centraline di controllo e di impianti di derivazione, l’allestimento di quadri di misura, comando e segnalazione.
Caratteristiche
Le cassette della Serie RP-CROSS Linea Conchiglia di DKC vantano standard di protezione di grado IP55 e IK10, a testimonianza della loro estrema resistenza agli urti, agli agenti atmosferici e all’inquinamento ambientale, un punto di forza dato dal materiale con il quale sono realizzate: lamiera d’acciaio zincata verniciata a spruzzo con classe di corrosività C4. Le prestazioni eccellenti che assicurano sono inoltre garantite dalla guarnizione depositata in EPDM. La semplicità del montaggio è un’altra peculiarità di rilievo: le cassette possono essere installate a pavimento utilizzando una piantana, o a muro con le staffe incluse nella fornitura, garantendo così un loro perfetto adattamento alle più svariate esigenze. Nel caso di installazione con piantana, il passaggio dei cavi è reso molto semplice da fori preincisi nella parte inferiore della cassetta, che possono essere integrati con membrane coniche o all’occorrenza chiusi mediante una specifica flangia di copertura. Il coperchio, incernierato e dotato
di chiusura mediante pomelli a vite con inserti in ottone, include anche una serratura a cifratura unica (Y21) al fine di offrire all’utenza un livello di sicurezza ancora più alto.
Facilità d’installazione
Le cassette vengono fornite stand-alone munite delle staffe per installazione a parete e possono essere corredate da accessori come il piedistallo in lamiera d’acciaio zincata la cui base può essere montata a pavimento con telaio dedicato, oppure fissata direttamente sul getto di base con tasselli, modalità di installazione entrambe a garanzia di una stabilità impeccabile. E ancora: le serrature, in ottone nichelato azionabili con chiave a cifratura Y21 o Y12 e le bocchette di aerazione IP55 (classe di filtrazione ISO Coarse
75%/G4), che si contraddistinguono per un sistema di montaggio facile e veloce in quanto provvisto di clip senza la necessità di utensili per il montaggio. L’apertura a scorrimento del coperchio consente infine un’agevole sostituzione del panno filtro, lavabile fino a 10 volte. Per completare l’offerta degli accessori, una doppia possibilità di scelta tra piastre di fondo in acciaio e bachelite, in modo da agevolare le operazioni di equipaggiamento interno delle cassette.A catalogo tutte le cassette sono disponibili con doppia profondità, una possibilità in più che DKC offre ai clienti per garantire loro versatilità e adattabilità in qualsiasi progetto, una volontà che si esplica anche nelle opportunità di personalizzazione, come la richiesta di forature a disegno oppure di verniciature differenziate in base alle quantità ordinate.
tado° amplia il programma tado° Professional per tutti i clienti con la nuova gamma e una garanzia estesa
tado°, specializzato nelle soluzioni per la gestione intelligente dell’energia domestica, amplia il programma tado° Professional offrendo nuovi vantaggi per installatori e clienti. I clienti che scelgono installatori certificati tado° X Professional non solo potranno accedere alla nuova gamma X, ma potranno anche ricevere una garanzia estesa a 5 anni. Questo significa 3 anni di garanzia aggiuntiva, oltre a quella standard di 2 anni. Gli stessi installatori potranno usufruire di:
• Premi esclusivi attraverso il programma di fidelizzazione.
• Formazione specialistica con esperti del settore.
• Assistenza telefonica in tempo reale per supporto immediato. L’offerta arriva insieme alla presentazione del nuovo termostato intelligente wireless X a IFA di Berlino, lo scorso 4 settembre.
Cosa include la nuova gamma
La gamma tado° X Professional include i seguenti prodotti, acquistabili tramite partner autorizzati:
• Termostato Intelligente Cablato X
• Termostato Intelligente Wireless X
• Termostato Intelligente per Radiatori X
• Ottimizzatore Pompa di Calore X
• Bridge X
Come funziona l’offerta?
I prodotti tado° X Professional possono essere acquistati presso il tado° Installer Shop all’indirizzo installers-shop.tado.com o presso un fornitore commerciale approvato come EF90. I nuovi installatori saranno invitati a registrarsi al programma tado° Professional, mentre coloro che ne fanno già parte non dovranno registrarsi, ma riceveranno un codice individuale a sei cifre da trasmettere al cliente. Il cliente si collegherà al sito tadowarranty.com, e utilizzerà il codice e i dettagli della garanzia per registrare i dispositivi e sbloccare la garanzia di cinque anni.Ulteriori informazioni su tado° Professional sono disponibili su tado.com/it-it/tado-per-i-professionisti.
Perché i prodotti tado° X Professional?
Per garantire una connessione più stabile e una portata maggiore nelle case più grandi, i prodotti tado° X utilizzano lo standard Matter over Thread per la comunicazione.
Cosa significa per i clienti:
• Se i clienti hanno già una rete mesh Thread attiva tramite un router di confine compatibile, come l’Apple HomePod Mini, non è necessario acquistare il router di confine Bridge X Thread.
• Se i clienti stanno avviando una rete mesh Thread da zero, possono includere il router di confine Bridge X come parte di uno starter kit.
• In entrambi i casi, è possibile aggiungere altri dispositivi Bridge X per estendere la portata della rete Thread mesh nelle case più grandi e renderla più solida.
Matter è stato progettato per semplificare l’adozione delle tecnologie intelligenti, fungendo da standard di connettività unificato per i dispositivi della casa intelligente.
Benefici per i clienti:
• Integrazione fluida: i prodotti tado° X, che utilizzano lo standard Matter over Thread, si integrano con l’ecosistema della casa intelligente dei clienti, indipendentemente dai produttori dei dispositivi.
• Compatibilità estesa: la comunicazione tra dispositivi di diversi produttori diventa semplice e senza interruzioni, offrendo una maggiore flessibilità e convenienza nella gestione della propria casa intelligente.
I prodotti tado° Termostato Intelligente X, Termostato Intelligente per Radiatori X e Sensore per la temperatura Wireless X funzionano con gli assistenti vocali Amazon Alexa, Google Home e Apple Home. Non sono compatibili con la gamma V3+ a causa dei diversi protocolli di comunicazione. I prodotti V3+ continueranno ad essere venduti e supportati da tado°.
con i prodotti IVAR per il TRATTAMENTO ACQUE
con i prodotti IVAR per il TRATTAMENTO ACQUE
Defangatore orientabile a TRIPLICE AZIONE FILTRANTE con DOPPIO MAGNETE.
PORTATA ELEVATA PORTATA ELEVATA
Moto vorticoso per favorire la decantazione dei detriti
Doppio magnete potente (2 x 12000 Gauss)
Filtrazione meccanica con maglia da 800 µm
Il 2025 potrebbe rappresentare un fondamentale punto di svolta per bonus casa, ecobonus e conto termico: il fermento è già iniziato con lo studio della legge di bilancio per il prossimo anno
Croce e delizia di ogni addetto ai lavori, gli incentivi statali hanno rappresentato una grossa fetta di quotidianità per tutti noi, soprattutto negli ultimi 4 anni. Dopo la costruzione del sistema di sconto in fattura e del superbonus, dopo le decine di modifiche per raddrizzare una legislazione troppo ampia e permissiva e dopo un doloroso smantellamento delle novità introdotte nel 2020, il 2024 è sembrato a molti come l’anno del ritorno alla stabilità con le regole pre-covid. Ma in questi ultimi mesi ecco, invece, che il 2024 assume sempre più i contorni dell’anno della rivoluzione all’interno dei vari sistemi premianti per gli interventi di riqualificazione energetica.
Essi, infatti, hanno, da una parte, giocato un ruolo fondamentale nella spinta verso una transizione ecologica più sostenibile in Italia, incentivando milioni di cittadini a migliorare l’efficienza energetica delle loro abitazioni, riducendo le emissioni di CO 2 e risparmiando sui consumi energetici, dall’altra però le esigenze di far quadrare i conti del bilancio statale stanno mettendo in dubbio consuetudini radicate da decenni.
Un documento pubblicato ad aprile dall’Ufficio Parlamentare di Bilancio, traccia la cronologia degli ultimi anni indicando gli errori commessi e, soprattutto, suggerisce alcune modifiche per i prossimi, delineando una chiara strategia atta a riequilibrare le finanze pubbliche mantenendo fisso l’obiettivo di transizione energetica. Ecco, quindi, che la Legge di Bilancio 2025, in corso di definizione lo scorso settembre e da pubblicare entro la fine di dicembre, potrebbe raccogliere molti di questi suggerimenti e portare a diverse svolte cruciali.
Il 19 aprile 2024, L’Ufficio Parlamentare di Bilancio, detto anche in breve UPB, ha trasmesso alla Commissione finanze e tesoro del Senato della Repubblica una memoria in tema di agevolazioni fiscali all’edilizia, nell’ambito dell’esame del DL 39/2024.
L’analisi ripercorre in dettaglio l’evoluzione normativa in materia di Superbonus e sconto in fattura, fornendo chiarimenti sugli effetti finanziari a oggi evidenti, derivanti da questi sistemi introdotti nel 2020.
Il Superbonus, insieme al bonus facciate, combinato con l’introduzione dei meccanismi di cessione del credito anche per i bonus edilizi minori, ha inciso marcatamente sui conti pubblici degli ultimi anni lasciando anche una pesante eredità sul futuro. Questi effetti finanziari risultano a oggi superiori a quelli attesi nelle stime ufficiali per l’intero periodo di validità delle misure.
Il testo propone alcune considerazioni generali in cui, traendo ispirazione dalle lezioni apprese dall’esperienza post covid, sottolinea alcuni elementi da evitare nel disegno di future agevolazioni e altri che, invece, devono essere introdotti per aumentare l’efficacia delle misure o il controllo della spesa pubblica. In primo luogo, l’aliquota delle agevolazioni dovrebbe sempre essere fissata a un livello tale da incentivare un comportamento ritenuto meritevole senza porre a totale carico dello Stato l’onere della spesa: la compartecipazione alla spesa aiuta, infatti, a limitare i comportamenti opportunistici. Nella determinazione del livello dell’aliquota si dovrebbe poi tenere conto del recupero del costo iniziale dell’investimento che sarà assicurato nel tempo dal risparmio energetico prodotto dall’efficientamento.
Inoltre, le agevolazioni dovranno essere selettive con riguardo sia alle attività incentivate sia ai beneficiari. Nel caso del Superbonus sarebbe stato possibile, infatti, condizionare meglio il riconoscimento delle agevolazioni agli interventi che garantiscono il maggiore risparmio energetico a parità di risorse impiegate, andando così in direzione dei nuovi obiettivi europei in materia green.
È necessario, infine, sottoporre le agevolazioni ad autorizzazioni preventive, laddove invece l’automatismo del riconoscimento del Superbonus e di altri bonus edilizi ha reso e continuerebbe a rendere alto il rischio che la misura produca effetti superiori alle attese.
Queste indicazioni sembrano generiche, ma trovano già riscontro nelle prime indiscrezioni arrivate dalla costruzione della legge di bilancio.
Bonus Casa al 50%: dal 2025 si torna al 36%?
Ad aprile, con la pubblicazione del DL 39/2024, il Governo Italiano ha applicato delle restrizioni alle Detrazioni Fiscali e una delle novità riguarda il Bonus Casa 50%, che sarà ridotto al 30% a partire dal 2028.
Ma attenzione, l’aliquota 50% potrebbe essere ridotta con uno step intermedio già dal 2025.
Ripercorrendo la genesi normativa, la detrazione fiscale per ristrutturazioni edilizie è strutturalmente nata come una detrazione del 36% delle spese, con un massimale di €48.000.
Da alcuni anni è stata elevata al 50% con un massimale di €96.000, è questo innalzamento è prorogato annualmente tramite la legge di bilancio.
Attualmente, infatti, è in scadenza il 31/12/2024 e molti indizi portano a pensare che potrebbe essere lasciata scadere senza proroghe, portandola al 36% con il massimale originale per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2025.
Il documento dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio,
citato precedentemente, indica, infatti, che la riduzione dal 50 al 36% delle detrazioni per ristrutturazioni ordinarie contribuisce a mantenere incentivi adeguati all’efficientamento energetico.
Questo per due motivi: in prima battuta, liberando maggiori risorse economiche all’ecobonus ma soprattutto rendendo più appetibili gli interventi maggiormente efficienti proprio di quest’ultimo sistema, aumentando il differenziale di aliquota rispetto al bonus casa.
La conferma arriverà solamente con la pubblicazione della Legge di Bilancio 2025, ma le nuvole si stanno accumulando e potrebbe essere utile iniziare a ideare delle iniziative commerciali per gli ultimi mesi del 2024.
Case Green: a che punto è lo stop agli incentivi delle caldaie?
La legge di bilancio potrebbe portare una seconda novità, slegata da questioni finanziarie, ma relativa alle nuove regole europee entrate in vigore con la pubblicazione della revisione della direttiva EPBD, ovvero la cosiddetta Direttiva Case Green.
Questa infatti, oltre ad introdurre dei nuovi riferimenti per i tagli dei consumi di energia primaria derivanti da edifici, contiene anche la richiesta di interrompere gli incentivi alle caldaie a gas. In particolare, viene esplicitato che “Gli Stati membri, entro gennaio 2025, non offrono più incentivi finanziari per l’installazione di caldaie individuali che usano combustibili fossili”.
Questo divieto però è attualmente ambiguo. Di sicuro i sistemi ibridi factory made, ovvero i sistemi che combinano caldaie a condensazione e pompe di calore come definito dal fabbricante delle apparecchiature, saranno ancora incentivabili, ma per i generatori a condensazione la partita non è ancora chiusa.
La Commissione Europea in questi mesi sta lavorando su una definizione univoca di “caldaie individuali che usano combustibili fossili” per definire cosa sarà incentivabile e cosa non lo sarà.
In un primo momento sembrava sicuro che sia le caldaie funzionanti a biogas, sia quelle predisposte al funzionamento con miscela di idrogeno, le cosiddette Hydrogen Ready, potessero continuare ad essere incentivate.
Ma da un’indiscrezione riportata dal Sole 24 Ore nel mese di giugno, la prima bozza di linee guida della Commissione Europea ha ribaltato tutto: le caldaie saranno incentivate soltanto se, attraverso la rete, arriverà al momento dell’installazione almeno il 51% di combustibili rinnovabili, come il biogas.
Se questo dovesse essere confermato, dal 1° gennaio 2025 sarebbero totalmente cancellati Bonus Casa o Ecobonus per tutte le caldaie, anche quelle predisposte per funzionare con Idrogeno, in quanto le reti di distribuzione italiane attualmente trasportano quantità minime di biometano e quantità ancor più basse di idrogeno e soltanto in alcune aree sperimentali.
Anche in questo caso si deve attendere la conferma e, vista la nuova conformazione politica emersa dalle elezioni europee, potrebbero esserci dei passi indietro.
Ecco, quindi, che la pianificazione di mercato degli ultimi mesi del 2024 può puntare su questa direzione degli incentivi: non solo la possibile riduzione al 36% del Bonus Casa, ma anche il possibile stop dell’incentivazione delle caldaie.
Conto Termico: le nuove regole della versione 3.0
Anche il Conto Termico, uno dei principali strumenti di incentivazione per l’efficienza energetica e la produzione di energia da fonti rinnovabili in Italia, è sul punto di subire importanti modifiche. Questo meccanismo, attivo nella versione 2.0 dal 2016, ha permesso a privati, imprese e pubbliche amministrazioni di beneficiare di contributi economici per interventi di riqualificazione energetica e installazione di impianti a fonti rinnovabili.
Negli ultimi mesi ecco però la novità: il MASE, il
Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ha reso pubblica la proposta di revisione del Conto Termico 2.0 nella nuova versione 3.0. Quali sono le principali novità di questa bozza di Decreto? Oltre al possibile aumento delle somme erogate attraverso una modifica del calcolo dell’incentivo, la bozza contiene l’introduzione di nuove tipologie di interventi incentivabili e nuove tipologie di soggetti ammessi. Per quanto riguarda gli interventi, continueranno ad esistere le due grandi categorie, ovvero la famiglia “1” relativa agli interventi di efficienza energetica e la “2” più legata alle fonti rinnovabili.
Direttiva EPBD: “Gli Stati membri, entro gennaio 2025, non offrono più incentivi finanziari per l’installazione di caldaie individuali che usano combustibili fossili”
Nel gruppo 1 , viene proposto di eliminare l’incentivazione della sostituzione di generatori con caldaie a condensazione in favore dell’introduzione degli interventi di installazione di impianti fotovoltaici (solo se abbinati ad una riqualificazione dell’impianto termico con pompa di calore) e l’installazione di colonnine di ricarica per autoveicoli elettrici.
Questo gruppo, nell’attuale versione, è riservato alla sola pubblica amministrazione. Novità è l’apertura anche ai privati del settore “terziario”, ovvero tutti i soggetti che eseguiranno interventi su immobili con
categoria catastale “commerciale”.
Il gruppo 2, invece, oltre ai classici interventi di sostituzione generatore con pompe di calore, sistemi ibridi e biomassa e installazione di solare termico, vedrà l’affiancamento di novità come l’allaccio a reti di teleriscaldamento funzionanti a fonti rinnovabili o microcogeneratori sempre funzionanti a fonti rinnovabili.
L’ultima grande novità riguarda la soglia di incentivo per l’accesso alla singola rata immediata, che dovrebbe essere portata dai 5.000€ attuali a 15.000€.
La consultazione pubblica di questo nuovo Decreto si è conclusa il 10 maggio 2024. Ora il Ministero elaborerà le proposte ricevute per realizzare il Decreto definitivo atteso per le prime settimane 2025.
Se approvate, queste novità potrebbero rappresentare una svolta significativa per il rilancio del Conto Termico, sistema mai decollato veramente fin dalla sua prima versione datata 2012. Un rilancio da considerare strategico visto il possibile ridimensionamento delle detrazioni fiscali per questioni economiche e di bilancio statale, come indicato nei precedenti paragrafi.
Ma al di là delle incertezze sui dettagli, sicuramente il
Conto Termico avrà un ruolo preminente. Come sottolineato dal documento dell’UPB, saranno le agevolazioni sottoposte ad autorizzazione preventiva ad essere favorite grazie alla loro maggior affidabilità in termini finanziari.
Cosa ci aspetta nel 2025?
Citando Agatha Christie “Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”: queste tre grandi novità, seppur non ancora definitive, delineano un chiaro futuro di grande cambiamento per il 2025.
Futuro decisivo per traghettare il settore della riqualificazione energetica dal boom dei bonus post-covid alla sfida degli obiettivi europei da centrare entro il 2030, aspettando che le negoziazioni politiche in Commissione Europea portino alla creazione di fondi di sostegno per l’attuazione della Direttiva Case Green. Per le aziende di installazione impiantistica, sarà cruciale sapersi adattare rapidamente a queste nuove regole del gioco.
La capacità di aggiornarsi sulle normative, proporre soluzioni sempre più efficienti e sostenibili e chiudere il cerchio proponendo il giusto strumento di incentivazione diventerà il vero fattore di differenziazione. Solo chi riuscirà a trasformare i cambiamenti in opportunità continuerà a prosperare in un mercato sempre più competitivo e orientato alla transizione energetica.
Essere flessibili e innovativi non sarà solo un vantaggio, ma una condizione essenziale per rimanere competitivi.
Articolo redatto a settembre 2024
a cura di Stefano Balzarotti
Ottobre 2024 passerà alla storia come il mese dell’entrata in vigore di questo nuovo adempimento nato con il fine di implementare un miglior sistema di prevenzione incidenti
Quasi 33 mila patenti emesse e oltre 270 mila certificazioni tramite PEC. Questi sono i numeri diffusi dal Ministero del Lavoro relativi alla prima settimana di applicabilità della patente a crediti, ovvero dal primo ottobre scorso, giorno in cui è scattato l’obbligo per le imprese e lavoratori autonomi operanti nei cantieri temporanei o mobili di esserne in possesso, al 7 ottobre.
Il funzionamento, similare a quello di una patente automobilistica, vedrà l’eliminazione di crediti in caso di incidente o violazione della normativa vigente, mentre le aziende che seguiranno le regole guadagneranno punti alla fine di ogni anno.
Alla luce dei dati diffusi, le operazioni di “accompagnamento” dei potenziali titolari di patente a crediti si stanno svolgendo con regolarità, secondo le modalità e i tempi prestabiliti, ha sottolineato il ministero del Lavoro, ma questi numeri nascondono la difficoltà crescente nel settore idrotermosanitario nell’interpretare questa novità legislativa.
Patente a crediti: un percorso lungo mesi
Introdotta con l’art. 29, comma 19 del D.L. n. 19/2024, convertito in legge n. 56/2024, la patente a crediti nei cantieri temporanei e mobili prende forma nel mese di marzo. Dopo l’introduzione del nuovo adempimento però manca un passaggio, ovvero la regolamentazione. Ed è proprio lo schema di decreto che porta le regole per l’applicazione della patente a crediti a tardare nei mesi scorsi. Tant’è che su questo argomento arriva a fine agosto il parere n. 01090 del Consiglio di Stato (Sezione Consultiva per gli Atti Normativi), in cui vengono formulate alcune
osservazioni in merito, tra cui spicca la perplessità sui brevi tempi di applicazione della misura, in vigore dal 1° ottobre, ma ancora senza una regolamentazione. Proprio per questo, a metà settembre, il coro di voci che chiedevano la posticipazione della misura è diventato sempre più importante, coinvolgendo anche parlamentari facenti parte della maggioranza di governo, per cui sembrava ovvio lo slittamento della decorrenza.
La pubblicazione del Regolamento
Nel corso di questo periodo colmo di polemiche, quando ormai tutti gli operatori davano per scontata la proroga dei termini per la partenza della misura, ecco la novità: venerdì 20 settembre viene pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Ministeriale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che reca il regolamento relativo all’individuazione delle modalità di presentazione della domanda per il conseguimento della patente per le imprese e i lavoratori autonomi operanti nei cantieri temporanei o mobili.
In una manciata di articoli, il DM 132 del 18/09/2024, riporta quindi le modalità di richiesta della patente a crediti, elencando le modalità di presentazione della domanda per il conseguimento della patente stessa, tra cui i documenti fondamentali per poter compilare le autodichiarazioni presenti nel portale telematico, le esenzioni per chi effettua mere forniture (ad esempio fornendo materiale al cantiere senza concorrere nella realizzazione delle opere) e chi effettua prestazione di natura intellettuali, come ad esempio la progettazione e direzione lavori.
Il decreto inoltre presenta anche le regole riguardo ai presupposti e procedimenti per l’adozione dei provvedimenti cautelari di sospensione della patente, qualora l’impresa o il lavoratore autonomo dovessero incorrere in incidenti o
violazioni della normativa sulla sicurezza sul luogo di lavoro.
Importante sezione del decreto riguarda quella relativa all’attribuzione dei crediti al momento del rilascio della patente, nonché la possibilità di accedere a dei crediti ulteriori in caso di comportamenti virtuosi. Ad esempio, le aziende potranno acquisire 1 credito ogni due anni in caso di regolarità oppure altri crediti in caso di investimenti o formazione su salute e sicurezza sul lavoro. In questo modo, i 30 crediti iniziali assegnati a una patente potranno essere portati fino a un massimo di 100 con il passare del tempo e nei casi più completi.
Il ruolo dell’Ispettorato del Lavoro
La domanda di rilascio della patente a crediti è a cura dell’Ispettorato nazionale del lavoro, il quale mette a disposizione la piattaforma telematica in cui le aziende, o un soggetto da loro delegato, possono accedere con SPID e compilare le informazioni richieste.
Poco dopo la pubblicazione del regolamento, lunedì 23 settembre, l’Ispettorato nazionale del lavoro ha rilasciato una circolare di approfondimento in cui ha dichiarato che il portale tramite cui presentare la domanda sarà disponibile proprio dal 1° ottobre, ma ci sarà la possibilità di usufruire di un periodo transitorio fino al 31/10/2024.
In questa fase sarà sufficiente inviare una PEC contenente un’autocertificazione specifica (fornita in allegato alla circolare) che permette di continuare ad operare nei cantieri durante tutto il mese di ottobre, evitando interruzioni in caso di saturazione informatica della piattaforma dell’ispettorato.
Questa procedura, comunque, è temporanea: a partire dal 1° novembre non sarà più possibile operare in forza della sola PEC, ma sarà necessaria la patente rilasciata tramite il portale online. Come anticipato nell’introduzione dell’articolo, in una sola settimana la PEC individuata dall’INL ha ricevuto quasi 300 mila autocertificazioni.
Cosa sono i cantieri temporanei o mobili?
In prima battuta la patente a crediti è entrata nell’informazione generalista come la “patente dei cantieri edili”, sottintendendo un’applicazione limitata al solo ambito prettamente costruttivo.
Ma analizzando la definizione di cantiere temporaneo o mobile secondo Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro, il D. Lgs. 81/08, il vero ambito applicativo è in realtà più ampio.
Secondo l’art. 89, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, per cantiere temporaneo o mobile, si intende qualunque luogo in cui si effettuano lavori riportati nell’allegato X, ovvero, ad esempio, lavori di manutenzione, riparazione, demolizione, ristrutturazione o smantellamento di opere fisse o temporanee in muratura, in cemento armato, in metallo, in legno o in altri materiali, comprese le parti strutturali delle linee elettriche e le parti strutturali degli impianti elettrici.
Questo significa che chiunque acceda a dei luoghi in cui avvengono detti lavori, anche per altre operazioni, dovrà essere dotato di patente rilasciata dall’Ispettorato del lavoro.
Le attività impiantistiche
Una delle domande più frequenti sull’argomento è circa l’obbligo di patente a crediti per le imprese di installazione e manutenzione impianti.
Analizzando il campo d’applicazione della succitata
normativa inerente i cantieri temporanei o mobili (D.Lgs 81/08, Art.88, comma 2), è possibile individuare alcune esclusioni, fra cui quella al sottopunto “g-bis”, riguardante lavori relativi a impianti elettrici, reti informatiche, gas, acqua, condizionamento e riscaldamento che non comportino lavori edili o di ingegneria civile di cui all’allegato X.
Mentre per alcune attività, come ad esempio la sostituzione di un componente installato “a vista” senza realizzazione necessità di opere murarie, è possibile determinare l’esclusione “dall’allegato X”, per altre, come ad esempio la predisposizione di tubazioni sottotraccia o l’apertura di aperture di aerazione e ventilazione nelle pareti, risulta difficile dimostrarne l’esclusione.
Concorre alla confusione anche la definizione di attività di “mera fornitura” escluse dall’obbligo di patente a crediti. La giurisprudenza in materia ha più volte determinato che “mera fornitura” di materiale deve intendersi la fornitura di qualsiasi materiale senza che l’impresa fornitrice contribuisca alla realizzazione dell’opera. Per fare un esempio, se l’installatore di un serbatoio scarica dal proprio mezzo il recipiente con braccio meccanico e lo posa “in opera” nello scavo predisposto, è difficile asserire che “non concorre alla realizzazione dell’opera” e che sia esente da alcuni rischi relativi alle attività di cantiere.
Le responsabilità del committente
Ricordiamoci poi che la Legislazione vigente riserva al committente specifici obblighi di controllo e vigilanza (Art.90 D.Lgs 81/08), così come li riserva alle imprese affidatarie che subappaltano, in particolare quello della “valutazione dell’idoneità tecnico-professionale” delle aziende a cui affidano i lavori.
Uno degli strumenti messi a disposizione per la verifica di detti requisiti è appunto il nuovo “Sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi tramite crediti” (con riferimento Art. 27 e Art. 90 comma b-bis) Con molta probabilità assisteremo ad un aumento della sensibilità di questi soggetti verso il possesso dei requisiti tecnico-professionali delle imprese e verso la loro regolarità documentale.
Concludendo
La richiesta della patente a crediti, come abbiamo visto, non comporta particolari oneri aggiuntivi ma la sola autocertificazione del possesso di requisiti relativi alla sicurezza sul luogo di lavoro già previsti da anni.
Il consiglio, quindi, per le aziende di installazione e manutenzione è quello di procedere alla richiesta di riconoscimento dei crediti, onde evitare errori di interpretazione dell’applicabilità dell’obbligo, che potrebbero esporre l’azienda ad importanti sanzioni amministrative (pari al 10 per cento del valore dei lavori e, comunque, non inferiore a euro 6.000) e periodi di sospensione dell’attività in “cantiere”.
Da giugno in vigore la nuova norma UNI 11944:2024 sui massetti per pavimentazioni.
Fornisce indicazioni complete per poter progettare la stratigrafia di un pavimento, per le modalità di corretta posa in opera e di valutazione dei lavori eseguiti
NNell’ambito della riqualificazione energetica, per ottimizzare il risparmio energetico e ridurre l’impatto ambientale, l’adozione di nuove tecnologie alimentate con fonti rinnovabili, l’implementazione di nuovi sistemi di riscaldamento e raffrescamento ad alta efficienza, la gestione intelligente dell’energia, devono essere accompagnata da un’adeguata progettazione e realizzazione degli interventi. In questo senso, la cooperazione tra il settore impiantistico e quello edilizio è essenziale per garantire soluzioni integrate ed efficienti. Un esempio di quanto sopra è dato dal ruolo di primaria importanza ricoperto dai posatori di massetti e dagli installatori di sistemi radianti, che operano a stretto contatto con le tecnologie più avanzate. La precisione nell’installazione di questi sistemi è fondamentale per garantire la massima efficienza energetica e il comfort abitativo. Solo un approccio sinergico tra progettisti, ingegneri, costruttori e tecnici specializzati permette di realizzare interventi di riqualificazione “sostenibili” e capaci
di rispondere alle esigenze moderne di comfort, sicurezza e riduzione dei consumi.
Infatti sono diversi gli strati che si interpongono tra la struttura portante dell’edificio e la superficie finita del pavimento, ognuno con una funzione specifica che contribuisce al comfort e alla prestazione energetica dell’edificio, così come diverse sono le norme tecniche che ne regolamentano progettazione, posa e collaudo.
La nuova norma
La nuova norma “UNI 11944:2024 - Massetti per pavimentazioni - Criteri di progettazione, posa in opera e metodi di verifica”, pubblicata a giugno 2024, rappresenta un valido aiuto, trattando per la prima volta dal punto di vista normativo tutta la stratigrafia che compone la pavimentazione, descrivendo l’intero “sistema pavimento”.
Al suo interno troviamo importanti novità, come la definizione di massetto, la definizione di sistema radiante a bassa inerzia, i diversi accorgimenti pratici per la realizzazione dei diversi “strati”, le procedure per valutare il lavoro svolto e le prassi documentali a corredo del sistema.
I sistemi radianti a bassa inerzia termica sono soluzioni avanzate per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti caratterizzati dalla capacità di reagire rapidamente alle variazioni di temperatura grazie all’uso di materiali e tecniche che riducono lo spessore complessivo (con spessore massimo del massetto sopra al tubo di 15 mm).
Sono ideali per edifici residenziali o commerciali dove è richiesta una rapida regolazione della temperatura, come in case con utilizzo discontinuo, uffici, hotel e abitazioni moderne a basso consumo energetico e sono sempre più richiesti nelle riqualificazioni energetiche, dove l’installazione di uno spessore ridotto permette di non compromettere gli spazi interni ed evitare interventi invasivi e costosi. La loro definizione e descrizione introdotta dalla norma UNI 11944:2024 è particolarmente importante perché questi sistemi, in uno spessore ridotto, devono esprimere il massimo delle prestazioni in termini di durabilità, funzionalità, resa termica, isolamento verso gli strati inferiori, comfort acustico. Performance raggiungibili con un’esecuzione perfetta di tutte le fasi lavorative.
Importantissima anche la parte “Attività svolte da chi progetta e realizza il sistema pavimento” che definisce ruoli e responsabilità di chi progetta, di chi dirige i lavori, di chi li esegue. La riqualificazione energetica al centro degli obiettivi delle direttive europee non si basa solo sulla sostituzione del generatore di calore ma passa anche dalle numerose difficoltà tecniche e dai vincoli da considerare, dovuti soprattutto a spazi, tempi e costi di esecuzione ridotti. Solo una sinergia accurata tra progettazione, scelta dei materiali e installazione può assicurare che ogni “strato” del pavimento contribuisca efficacemente al raggiungimento degli obiettivi attesi. La normazione, l’informazione e la formazione sono fondamentali.
La norma UNI 11944:2024 fornisce indicazioni complete per poter progettare la stratigrafia di un pavimento, per le modalità di corretta posa in opera e di valutazione dei lavori eseguiti. La precedente norma, invece, trattava i massetti prevalentemente dal punto di vista del rivestimento finale, non come “sistema pavimento” che comprende anche il massetto, i sottofondi, i sistemi di riscaldamento/raffrescamento radiante, gli strati di isolamento termico/acustico, ecc.
Nella sede milanese di ANGAISA lo scorso settembre si è tenuto un incontro che ha visto coinvolte le principali associazioni di categoria della filiera impiantistica. Leit motiv: azioni congiunte a sostegno dell’efficientamento energetico e della competitività delle imprese del comparto
UUn tavolo di grande rappresentanza, fortemente voluto da ANGAISA e andato in scena nella sede di Milano lo scorso settembre. Un incontro che ha coinvolto le principali associazioni di categoria della filiera impiantistica per valutare possibili impegni congiunti a sostegno dell’efficientamento energetico e della competitività delle imprese del comparto. Le nove organizzazioni rappresentative dell’industria, del commercio e dei professionisti che, all’interno del mercato dell’edilizia, sono particolarmente sensibili ai temi legati a consumi energetici e risorse idriche, hanno dato il via a un confronto su temi di rilevanza nazionale che richiamano la responsabilità pubblica degli operatori del settore nel contesto della transizione energetica. Il summit ha visto la partecipazione dei vertici nazionali di AiCARR (sigla di riferimento per la
formazione e l’aggiornamento professionale nei comparti condizionamento dell’aria, riscaldamento e refrigerazione), i Gruppi Unicalor e Assocamini di APPLiA Italia (produttori di apparecchi domestici e attrezzature professionali), Aqua Italia, Assoclima, Assotermica, AVR (rispettivamente rappresentative dei costruttori nei comparti trattamento acque, climatizzazione, impianti termici, valvole e rubinetteria), Assistal (progettazione, installazione e manutenzione di impianti e fornitura di servizi di efficienza energetica) e Assobagno (produttori di arredobagno).
Un’agenda comune
Le associazioni hanno concordato un’agenda comune, partendo dal quadro normativo sull’efficientamento energetico e dai relativi meccanismi di attuazione. In particolare si è discusso della declinazione nazionale della direttiva “Case Green” e del “Piano Transizione 5.0” introdotto lo scorso luglio. Le associazioni si sono riservate la possibilità di avviare iniziative congiunte a tutela delle imprese rappresentate: le aree di collaborazione in esame includono il contributo
attivo del settore alla promozione della sostenibilità, il rafforzamento della competitività attraverso investimenti nella formazione e le attività di rappresentanza istituzionale, finalizzate a garantire stabilità normativa per le misure di sostegno all’efficientamento energetico. Dai lavori sono emerse diverse idee utili a valorizzare le competenze di un settore che giocherà un ruolo chiave nella trasformazione economica e sociale del paese, in particolare attraverso la riqualificazione del 61% degli edifici residenziali attualmente in classe F o G, secondo i dati Istat-Enea.
L’idea e l’obiettivo dell’iniziativa sono stati accolti positivamente dai protagonisti del tavolo che hanno ribadito quanto sia fondamentale lavorare sulla cultura e la promozione della sostenibilità ambientale, portando le istanze del settore a un Governo che probabilmente conosce ancora poco il mondo dell’impiantistica. Negli ultimi anni, uno degli obiettivi principali per industrie e aziende è stato quello di salvaguardare il proprio operato in un contesto di cambiamenti globali e incertezze economiche. Dopo l’emergenza pandemica, molti imprenditori avevano operato importanti investimenti guardando al futuro con ottimismo. Uno slancio stimolato dall’emanazione del “Piano nazionale di integrazione energia e calore” del 2019, che aveva spinto diverse realtà aziendali a strutturarsi in maniera adeguata, assumendo ingegneri e specializzandosi per rispondere alle esigenze di un mercato sempre più orientato verso il “servizio”, vero e proprio valore aggiunto di chi fa impresa e vive a diretto contatto con il pubblico rispetto alla vendita online o alla grande distribuzione. Oggi,
l’entusiasmo che aveva pervaso le famiglie italiane si è affievolito.
Incerte su come e quando intervenire, molte si sentono destabilizzate, mentre l’economia non offre una chiara direzione da seguire. Uno scenario che richiede una nuova spinta: non basta puntare su bonus e incentivi, che pur offrano soluzioni a breve termine, anche perché la lettera d’intenti proposta non vuole rappresentare un vero e proprio appello al Governo. È necessario promuovere una visione più ampia, capace di coinvolgere imprese, famiglie e istituzioni per lavorare insieme verso un obiettivo comune.
Tra le priorità individuate vi è la formazione: nonostante se ne parli molto, sono ancora poche le iniziative concrete rivolte ai giovani e, in questo contesto, ANGAISA ha già fatto un primo passo significativo, avviando lo scorso aprile un progetto pilota nelle scuole per trasferire il proprio know-how e formare gli studenti. Un programma che mira non solo a fornire competenze tecniche, ma anche a orientare i giovani verso il mondo del lavoro. L’obiettivo finale è creare laboratori permanenti all’interno degli istituti tecnici, come quelli industriali e per geometri, affinché i giovani abbiano la possibilità di applicare le competenze acquisite direttamente nelle aziende. In un momento storico in cui il settore richiede personale qualificato e specializzato, iniziative di questo tipo non possono più attendere. Le aziende e le scuole devono, quindi, lavorare a stretto contatto per costruire un futuro sostenibile e competitivo. Solo così sarà possibile superare l’incertezza e tracciare una via di crescita condivisa.
Maurizio Lo Re | Presidente ANGAISA
Un incontro fortemente voluto che ha portato risultati importanti nell’ottica di fare sistema nel settore idrotermosanitario con i presidenti che compongono il presente e il futuro del nostro lavoro.
Era necessario sedersi attorno a un tavolo per condividere e progettare l’avvenire dell’intera filiera che parte dalla promozione della riqualificazione energetica e della sostenibilità ambientale attraverso la decarbonizzazione e l’utilizzo di nuove fonti pulite come le rinnovabili. È importante capire come siano attuabili i piani nazionali del PNRR e del PNIEC e la direttiva “Case Green” applicata al sistema Italia: è chiaro che per poter guardare in maniera ottimistica alla sostenibilità sono necessarie normative stabili da parte del Governo ed è necessario calmierare le tariffe energetiche.
Tutto questo deve andare nella direzione di una riduzione dei consumi energetici e idrici, sostenendo soprattutto le famiglie a basso reddito. Aspetto non meno importante è quello relativo alla formazione degli addetti e dei tecnici specializzati e professionali che vivono e sostengono il nostro settore.
Unica voce
L’obiettivo è comunicare attraverso un’unica voce e riuscire a promuovere l’importanza della sostenibilità ai tavoli della politica, ma altresì far giungere questi concetti anche alle famiglie italiane. ANGAISA rappresenta il mondo della distribuzione specializzata: abbiamo ospitato tutte le associazioni per l’occasione perché per noi fare filiera significa realmente dialogare insieme a produzione, distribuzione, organi professionali, imprese e utilizzatori. Dobbiamo condividere e ragionare insieme per disegnare il nostro futuro: in qualità di Presidente ho richiesto fortemente alcuni interventi da parte di APPLiA Italia, Assobagno, Assopompe e Aqua Italia – fondamentale, infatti, anche la riduzione di consumi idrici. Per questo occorre dare ampia visibilità alle sfide legate a sostenibilità ed efficientamento energetico.
Claudio Zilio | Presidente AiCARR
Siamo un’associazione culturale, super partes e no profit che fa della cultura nell’ambito del settore della termotecnica, del condizionamento dell’aria, riscaldamento e refrigerazione il proprio compito statutario. Ci gratifica essere presenti a un incontro di questo tipo, in cui abbiamo condiviso le strategie per la decarbonizzazione, per l’efficientamento energetico e la sostenibilità a 360° nel settore di nostra competenza, ma in maniera più larga coinvolgendo anche gli aspetti del risparmio idrico. Fare cultura significa condividere queste informazioni come nei nostri seminari e nei nostri corsi con chi opera direttamente all’interno della filiera. Il confronto con le associazioni di categoria è proficuo per rendere sempre più operativa la cultura che cerchiamo di creare all’interno della nostra grande comunità di 2.200 soci, prevalentemente progettisti, studenti, professori universitari, aziende produttrici e installatori.
La parte accademica è importante, ma la cultura che promuoviamo in AiCARR è sviluppata a 360 gradi, coinvolgendo i professionisti e gli studenti con l’ottica di creare una condivisione di conoscenze che alla fine si traduce in una migliore qualità della progettazione, degli impianti e dei prodotti finiti al servizio del mercato e della società nel suo complesso. Di recente stiamo cercando di intervenire a livello più basso, come con gli studenti degli ITS e gli ITIS, perché riteniamo fondamentale formare quei ragazzi che diventeranno poi progettisti o attivi in più settori dall’installazione alla progettazione. Per esperienza personale è importante formare anche i formatori, ovvero i docenti che abbiano coscienza del ruolo chiave delle professionalità che operano nel settore, di modo che siano loro a diffondere cultura, competenza e qualità.
Unica voce
Aggiungo un aspetto che forse esula dal tema: è importante che il mondo accademico sia continuamente in contatto con la realtà degli stakeholder, termine un po’ abusato,
ma che si riferisce a chiunque possa essere interessato a quello che facciamo. Dal progettista all’ingegnere fino allo studente, ma questo deve avere una ricaduta immediata sul territorio e sull’utenza finale. Solo così la cultura che viene fatta anche a livello accademico diventa utile alla società. È quella che chiamiamo “terza missione” dopo la didattica e la ricerca, ovvero il trasferimento della cultura della tecnologia sul territorio. Poter collaborare con associazioni come ANGAISA, fortemente presenti sul territorio e con le altre che abbiamo incontrato oggi, diventa un terminale preferenziale per AiCARR per potersi poi agganciare a quello che quotidianamente devono fare gli installatori, l’utente finale e il progettista.
Davide Castagna | Senior key account manager APPLiA Italia
All’interno della nostra associazione sono rappresentati diversi settori: caminetti, stufe a biomassa, legna, pellet e camini a canna fumaria, collegati al mondo del riscaldamento e della climatizzazione in senso stretto. I temi rappresentati nella lettera di intenti sono condivisibili dal mondo di nostro interesse: l’incontro odierno è positivo e sulla sottoscrizione della lettera d’intenti dovremmo fare dei piccoli approfondimenti, però resta occasione assolutamente positiva ed è ritenuta valida da tutti noi.
Lorenzo Tadini | Presidente Aqua Italia
Crediamo che questo sia un evento molto importante per sollevare il tema del sistema di incentivazione del mondo dell’edilizia e dell’impiantistica in particolare. Il nostro settore ha potuto godere di risultati importanti a seguito di benefici e bonus negli ultimi 3/4 anni, ora c’è un cambio radicale di politica, ma sappiamo bene che quegli incentivi hanno dato risultati positivi sul piano della sostenibilità ambientale, riduzione di emissione di CO2, aggiornamento dell’impiantistica delle nostre case, rendendo il paese ancora più competitivo. Quindi crediamo che questa iniziativa sia
estremamente importante anche come filiera, per fare in modo che tutte le associazioni rappresentate possano portare il loro contributo. Tutti siamo collegati, noi siamo un settore trainato moltissimo dal mondo delle caldaie, delle pompe di calore e della termoregolazione, comparto fondamentale perché tratta l’acqua, il fluido termovettore che circola negli impianti. Come associazione abbiamo chiesto di prendere in considerazione i bonus acqua potabile e idrico, incentivi che si legano direttamente al tema della sostenibilità e che favoriscono da una parte il risparmio delle risorse idriche, dall’altra promuovono il consumo di acqua potabile, riducendo il proliferare dei rifiuti derivante dall’utilizzo delle bottiglie di plastica. Si tratta di innescare un nuovo circolo virtuoso, che guardi con sempre maggiore attenzione al rapporto costi-benefici, per quanto concerne emissioni inquinanti, spreco di risorse e produzione incontrollata di rifiuti. Gli incentivi ottenuti in passato hanno rappresentato una leva fondamentale per il sostegno delle aziende che operano nella nostra filiera. L’altro aspetto strategico è quello della formazione: come ANGAISA crediamo che sia fondamentale lavorare per fare formazione con tutti i nostri partner e collaboratori, per fare in modo che si possa fare realmente la differenza e dare ancora più servizi sul mercato. Attorno a questo tavolo è stata rappresentata una fetta importantissima del mercato italiano, sia per chi distribuisce sia per chi produce, per chi ha contatti con i progettisti del settore o si occupa di formazione. Questo gruppo formato oggi, che nasce da tanti anni di esperienza, è un segnale forte che non può essere trascurato.
Giancarlo Ricciardi | Direttore Generale Assistal Rappresentiamo i manutentori di impianti, ma anche tutto il settore dei servizi energetici e del facility tecnologico. Siamo tra i primi attori rispetto alla transizione energetica. In questi ultimi anni abbiamo dovuto constatare che ci sono troppi soggetti nati dalla notte al giorno che parlano di questioni energetiche. Questo è il motivo per cui teniamo molto a rappresentare il nostro livello di competenza. Siamo molto disponibili a iniziative di questo tipo, a partire dalla lettera d’intenti, perché siamo convinti che essere uniti nel raggiungimento di obiettivi importanti è rilevante: sappiamo che il Governo non è così sensibile verso alcuni temi o propenso a perseguire una seria politica industriale e di investimenti per infrastrutture per fare in modo che si raggiungano gli obiettivi in termini di risparmio energetico, appuntamenti che sembrano lontani, ma che in realtà sono vicinissimi.
In base anche alle ultime dichiarazioni della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e del neo-eletto presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, sul Green Deal, ci saranno parecchie riflessioni sulla transizione energetica e impiantistica. Si ritiene che ci sia qualcosa che non funzioni soprattutto per l’industria italiana, per raggiungere gli obiettivi importanti, ma è importante sostenere il sistema Italia anche con gli incentivi. In questo momento ci sono tante problematiche, tra queste la certezza del diritto perché è un fatto basilare rispetto allo sviluppo e alla regolazione del mercato.
Elia Vismara | Presidente Assobagno Crediamo fortemente nell’idea di fare sistema perché come Federlegno siamo a nostra volta un sistema di associazioni che va dal legno, all’arredobagno, alla luce, all’ufficio e alla cucina. Quindi, siamo abituati a fare sistema e gestire le problematiche con le sfaccettature che ogni singola associazione può mettere in risalto. Oggi più che mai è fondamentale riuscire ad avere un accordo tra le parti, creare una massa critica su temi importantissimi come sostenibilità, incentivazione e formazione, per portare proposte fattibili, pragmatiche e innovative che nascano dalle aziende e possano avere una applicazione reale. Se usciamo dalla specificità di ogni singola merceologia, le problematiche sono molto comuni a tutte le associazioni riunite attorno al tavolo. Riuscire a innovare e strutturare le proprie aziende per avere processi e prodotti che siano innovativi sono obiettivi comuni. La sostenibilità, poi, è trasversale ed è un argomento su cui bisogna fare massima attenzione e che va sviluppato in maniera coerente, non a tutti i costi, ma tenendo conto delle necessità dell’ambiente, degli utenti e delle aziende, per far sì che questa transizione sia efficace ed efficiente. Non dobbiamo teorizzare o radicalizzare anche in questo caso, ma seguire pragmaticamente ciò che è fattibile. In generale più troveremo punti comuni, maggiormente troveremo soluzioni che accontentano tutti
Green Deal
Si dovrà fare riferimento all’attuale parco immobiliare italiano: abbiamo una storicità, un tessuto immobiliare da tenere in considerazione e anche in questo caso direi che la gradualità e l’introduzione morbida di regole e leggi sarà necessaria. Dovrà esserci
una incentivazione per i proprietari, senza andare verso quelle distorsioni viste negli anni scorsi, attraverso un pratico aiuto agli utenti finali che dovranno adattare le proprie case.
Maurizio Marchesini | Presidente Assoclima
Rappresentiamo i costruttori di sistemi di climatizzazione, punto di riferimento per pompe di calore, trattamento dell’aria e comfort termico. Abbiamo 80 associati, tre miliardi di fatturato e due di indotto, ma anche noi siamo penalizzati dalla mancanza di incentivi e plaudo a questa iniziativa perché ha messo insieme buona parte delle principali associazioni. Il concetto della sostenibilità è estremamente importante e per questo abbiamo aderito molto volentieri: non è facile trovarsi riuniti in un’unica occasione e questa è stata davvero propizia. Ci sono molti punti di discussione che accomunano le singole associazioni e le federazioni: è importante mettere sul tavolo ognuno il proprio punto di vista e trovare un intento comune. Penso che la condivisione possa essere un viatico importante per portare avanti con una voce comune il perseguimento di certi obiettivi. Da un anno e mezzo Anima sta lavorando alla rimodulazione di schemi con enti e ministeri per favorire la continuità dell’aspetto incentivante, magari con una semplificazione e penso anche ai meccanismi legati alla cessione del credito. Valutando il periodo attuale, poi, andranno capiti i punti su cui fare leva e gli aspetti che ormai possiamo considerare archiviati. C’è molta attesa sulla legge di bilancio e il punto più importante è legato proprio allo schema di incentivazione dei prossimi anni. Ci auguriamo che, parlando con una unica voce, si possa rafforzare il messaggio che vogliamo portare all’attenzione dei rappresentanti politici.
Il momento è sfidante e rilevante, abbiamo capito
bene gli indirizzi che ci vengono dati dall’alto e sappiamo che gli apparati tecnici dei ministeri avrebbero già disegnato lo scenario evolutivo degli incentivi, ma c’è anche all’ordine del giorno l’opportunità, attraverso Anima e con iniziative di questo genere, di parlare alla politica e di far percepire le principali esigenze e priorità del comparto produttivo.
La nostra è una filiera abbastanza lunga e complicata e se non si lavora insieme dall’inizio alla fine non si riescono a ottenere i risultati che speriamo di raggiungere. Abbiamo alcune parole d’ordine che credo un po’ tutte le associazioni di categoria che compongono la filiera condividano, come la sostenibilità, la capacità di generare innovazioni e coinvolgere i territori.
Il motivo per cui siamo qua è proprio questo: sedersi a un tavolo con gli interlocutori giusti, che hanno qualcosa da dire in questo momento storico molto importante.
Il momento è particolarmente critico, c’è appena stato l’annuncio della nuova squadra di commissari europei e sappiamo che quanto succede in Europa poi si riverbera sulla vita politica italiana e degli stati membri. Inoltre, per quel che ci riguarda, c’è la discussione sulla legge di bilancio: sappiamo che il nostro settore è un po’ nell’occhio del ciclone per ciò che è successo con quei meccanismi incentivanti che vanno sicuramente rivisti.
Ma questo è il momento ideale per lavorare tutti insieme e avere una posizione comune e una visione di alto livello – seppur nella specificità delle singole associazioni – che possano poi servire per mandare un segnale univoco al Governo.
Legge di bilancio
Speriamo fortemente che venga riconosciuto il cammino che abbiamo intrapreso come comparto tecnologico.
Da sempre abbiamo investito in innovazione, banalmente penso anche al passaggio da caldaia tradizionale a quella a condensazione che in realtà è stata una piccola innovazione.
Come aziende ci stiamo affacciando al mercato con nuove tecnologie che vanno spinte sul mercato e sappiamo che ci sarà un effetto di traino grazie alle nuove norme europee. Siamo contenti della direttiva “Case Green”, ma servirà anche l’incentivo finanziario, perché alcune delle apparecchiature più efficienti costano più dei sistemi tradizionali e stiamo lavorando per renderle più accessibili. Speriamo che il Governo voglia riconoscere questo ruolo anche nei prossimi anni, per cui confidiamo di poter contare su un nuovo quadro di stabilità e affidabilità degli incentivi. Siamo abituati a cambi normativi repentini, ma siamo disposti a fare la nostra parte per discutere con il Governo come associazione e come filiera.
Alessandro Durante | Segretario Generale AVR
I punti toccati nella lettera d’intenti rappresentano quei “mal di pancia” comuni a tutti e al di là della firma, ci sono una serie di argomenti condivisi che hanno la necessità di un’azione immediata da concretizzare: se gli incentivi governativi sono ben messi in pratica, possono portare solo benefici a tutti. Per cui sarebbero opportune iniziative semplici che diano l’opportunità di fare cose che vadano nell’ottica della sostenibilità, premiando quei lavori che limitino l’uso di acqua ed energia, premiando produttori qualificati e prodotti di alta qualità, cercando di limitare l’utilizzo di prodotti a basso prezzo e di bassa qualità. Attorno a questo tavolo abbiamo attinto ottimi spunti: è il bellissimo inizio di un percorso che mi piacerebbe diventasse itinerante nelle varie associazioni, anche per condividere lo spirito identitario che ritengo sia importante in un consesso come questo e per mettere a fattor comune i principali aspetti che ci stanno a cuore. Oggi il Governo ha bisogno di qualche elemento in più e la posizione un po’ delicata in cui ci troviamo provoca una conseguenza e un impatto sicuramente importante in ognuno dei settori di riferimento. Se in vista del 2030 dobbiamo aspettare i nuovi incentivi del Governo, necessari per attuare la Direttiva Case Green, rischiamo, in questa fase di transizione, di doverci confrontare con nuove gravi criticità che impattano sul mercato delle nostre categorie. Bisognerà intraprendere tutte le azioni possibili, con l’obiettivo di far cambiare al Governo e ai ministeri competenti un atteggiamento che sembra essere più tattico che strategico.
Installatore Professionale incontra Simone Bragato, direttore commerciale GREE Italia. Tra gli argomenti trattati: pompe di calore e transizione energetica, incentivi fiscali e attenzione alla sostenibilità. Non sono mancate riflessioni sull’andamento del mercato nazionale e il rapporto con i professionisti del settore, installatori inclusi
LLe pompe di calore sono la chiave per la transizione energetica e la decarbonizzazione, soprattutto per quanto riguarda le ristrutturazioni. Quali sono, a suo avviso, i pro e i contro di questa tecnologia? E quali gli ostacoli che ancora frenano l’utente finale verso questa scelta?
Le pompe di calore rappresentano sicuramente uno
degli elementi chiave per la transizione energetica e l’efficientamento delle abitazioni. Tuttavia, nel contesto delle ristrutturazioni, esistono ancora alcuni aspetti che richiedono particolare attenzione. Tra questi, la posa dell’unità esterna può rappresentare una sfida, soprattutto nei condomini o complessi residenziali dove potrebbero esistere vincoli architettonici o strutturali. Un’altra considerazione importante riguarda la disponibilità di potenza elettrica dell’abitazione, che in alcuni casi può risultare insufficiente e richiedere un aumento di capacità. Nelle nuove costruzioni, invece, questi aspetti possono essere gestiti sin dalla fase di progettazione, facilitando l’instal-
lazione delle pompe di calore. Per questi motivi, in Gree offriamo un servizio di pre-vendita e specialisti dedicati per assistere i clienti nella gestione di qualsiasi situazione e fornire il supporto tecnico necessario.
Il grande vantaggio di queste soluzioni risiede nel risparmio energetico, soprattutto perché possono essere facilmente integrate con impianti fotovoltaici, rendendole altamente sostenibili e a basso impatto ambientale. Le nostre pompe di calore, con un coefficiente di prestazione (COP) superiore a 4, garantiscono un elevato livello di efficienza energetica.
ha consentito di essere fin da subito pronti con soluzioni efficaci e affidabili.
Negli ultimi tempi, le aziende si sono dimostrate sempre più attente a sostenibilità ed economia circolare. Ritenete che il tema della sostenibilità di prodotto sia oggi un aspetto importante e da valorizzare in ottica di filiera?
Con il crescente focus su queste tematiche, è fondamentale trasmettere l’attenzione che l’azienda dedica all’ambiente lungo l’intera filiera. In GREE, crediamo che la sostenibilità inizi dall’offrire prodotti affidabili e duraturi, capaci di garantire un ciclo di vita sostenibile. Per questo motivo, il nostro headquarter investe significative risorse nella ricerca e sviluppo, dedicando oltre 100.000 m² a questi sforzi, per innovare continuamente in direzione di soluzioni più ecologiche.
Innovazione non solo di prodotto, ma anche culturale. Argoclima e l’attività di formazione per gli operatori del settore a tutti i livelli della catena di vendita: progettisti, distributori e installatori
Inoltre, questi sistemi permettono di gestire in modo efficiente, e attraverso tecnologie smart, il riscaldamento, il raffreddamento e la produzione di acqua calda sanitaria utilizzando una sola fonte di energia.
Uno degli ostacoli attuali è rappresentato dal prezzo, che risulta più elevato rispetto ad altre tecnologie. È quindi fondamentale concentrarsi sui valori e sull’efficienza dei sistemi, evidenziando i vantaggi a lungo termine e il risparmio energetico che possono offrire.
Il boom delle pompe di calore in questi ultimi anni è stato sicuramente favorito sia dagli incentivi fiscali che dalle evoluzioni geopolitiche che hanno fatto emergere le criticità della dipendenza dal gas metano a favore dell’elettrificazione. Ora che gli incentivi sono diminuiti, come sta rea gendo il mercato?
Oggi il mercato, rispetto al periodo caratterizzato dagli incentivi, sta attraver sando una fase di rallentamento. Tuttavia, quel periodo è stato fondamentale per far conoscere agli utenti la tecnologia delle pompe di calore, evidenziandone vantaggi e benefici, contri buendo così a creare una mag giore cultura e consapevolezza in materia. In Gree, i sistemi a pompa di calore fanno parte del nostro portafoglio pro dotti da diversi anni, il che ci
Come GREE, disponiamo di un’academy dedicata e di uno showroom dove è possibile vedere in funzione gran parte dei nostri sistemi, permettendo a tutti i professionisti di esplorare e testare le nostre soluzioni. Il nostro team di ingegneri e tecnici organizza corsi specifici per clienti e centri assistenza, garantendo un costante aggiornamento sia nella fase di progettazione che in quella di assistenza post-vendita, al fine di offrire un servizio completo ed efficiente a 360°.
Il mercato nazionale e il rapporto con i clienti professionali, tecnici e installatori con competenze sempre più multidisciplinari. Quali sinergie?
Nel nostro processo di formazione, riteniamo essenziale supportare la multidisciplinarità, poiché la complessità dei progetti moderni richiede competenze integrate in vari settori. Per garantire un apprendimento completo ed efficace, supervisioniamo e coordiniamo la formazione coinvolgendo aziende partner che operano in ambiti complementari al nostro. Questa collaborazione ci consente di offrire un’esperienza formativa più ricca, in cui i partecipanti acquisiscono non solo conoscenze tecniche sui nostri prodotti, ma anche competenze trasversali che li preparano a gestire l’intero ciclo di un progetto. Il coinvolgimento di partner esterni facilita lo scambio di know-how, migliorando la capacità dei professionisti di affrontare sfide complesse in modo coordinato e sinergico. Questo approccio multidisciplinare assicura una formazione completa che copre tutte le fasi del processo, dal design alla manutenzione, favorendo una visione integrata e una gestione ottimale delle soluzioni tecnologiche.
Conclusa da pochi mesi l’assemblea Ordinaria degli
Azionisti, Arcobaleno SpaC - Gruppo leader in Italia nel settore idrotermosanitario, con un fatturato aggregato 2023 di circa 207 milioni di euro - guarda al futuro con idee e progetti che mirano a tutelare la qualità dei professionisti a cui si rivolge attraverso le società associate. Blu&Rosso incontra il Presidente Marco Rontini
LLo scorso 28 maggio si è tenuta, a Ravenna, l’Assemblea Ordinaria degli azionisti di ARCOBALENO SpaC: i dati presentati mostrano una costante crescita, in particolare nel periodo post pandemico. Fra i più significativi, evidenziati dal Presidente Marco Rontini, la leggera crescita del fatturato 2023 (+0,02) e alcuni servizi erogati agli associati: materiale a stock 51 milioni di euro, 207 fornitori a contratto, 62.000 fatture fornitori registrati e 543.000 movimenti in acquisto controllati.
Quali sono le peculiarità del Gruppo? Breve storia: quando nasce, territorialità, con quali obiettivi?
Il gruppo nasce nel 1998 in Romagna, territorio in cui la cooperazione è sempre stata un modello di sviluppo per l’impresa, con l’idea, inizialmente, di mettere insieme i quattro consorzi (Ciicai di Ravenna, Cila di Faenza, Ciaf di Forlì, Cicai di Rimini) presenti sul mercato già dagli anni ’70. Obiettivo: concentrare gli acquisti per avere migliori benefici in termini di contrattualità con l’industria e mettere in atto economie di scala legate alla gestione delle scorte. Nel 1999 entra a far parte del gruppo anche il consorzio Cai di Cesenatico e nel 2000 viene costituito Arcobaleno Cesena. Il gruppo prosegue poi la sua espansione oltre l’Emilia Romagna ridisegnando i propri confini: si associa, infatti, un’importante cooperativa Toscana, Citis di Siena e la sua partecipata Fid di Firenze (successivamente inglobata in Citis di Siena).
A distanza di pochi anni altri due realtà della stessa regione, Comit di Grosseto e Citep di Prato, si affiliano e diventano nel 2006 soci a tutti gli effetti.
Nel 2018 la cooperativa Riminese (Cicai di Rimini) conferisce il proprio ramo d’azienda in una nuova spa dando vita a Cicai Arcobaleno. Ultimamente la cooperativa Citis ha accorpato un ramo d’azienda creando la Srl Citis Arcobaleno. Il 2023 ha visto l’ingresso della nuova associata FRA Srl ed è avvenuta la fusione nel mese di marzo dello stesso anno dei consorzi Ciicai di Ravenna e Cila di Faenza, consolidate realtà della termoidraulica, in un unico grande consorzio che ha preso il nome di CILACIICAI, definendo ulteriormente la propria influenza sul mercato bolognese.
Attualmente il Gruppo conta 35 magazzini e 18 showroom. Il fatturato aggregato complessivo si aggira intorno ai 207 milioni di euro grazie alla vendita di materiale termoidraulico a cui oggi si aggiungono anche soluzioni ‘green’.
Il valore aggiunto del nostro Gruppo – dichiara Marco Rontini - è la vicinanza all’impresa e la forte presenza sul territorio attraverso punti vendita puntualmente riforniti e una gamma prodotti decisamente amplia, oltre all’offerta di una vasta gamma di servizi.
Qual è il profilo/target dei clienti ARCOBALENO?
Il Gruppo Arcobaleno si rivolge all’installatore attraverso le società che ne fanno parte e che interagiscono direttamente con questo attore della filiera. Si tratta, dunque, di una grande rete di attività autonome che rafforza il mercato degli installatori e ricopre con efficienza l’ampio territorio in cui i soci sono radicati. Questa sinergia garantisce servizi esclusivi per le imprese appartenenti al network ed un costante consolidamento del marchio. Il rapporto delle società con il Gruppo è regolamentato
da un contratto estimatorio (conto vendita) che definisce ARCOBALENO SpaC proprietario delle scorte. Ai singoli consorzi è concessa la disponibilità dei prodotti con il vantaggio che questi possono rifornirsi di un vasto assortimento di soluzioni senza correre alcun rischio sulla merce invenduta consentendo al tempo stesso una gestione efficiente del magazzino. Inoltre, ARCOBALENO, proprio grazie alla consegna dei prodotti in conto vendita a più consorzi dispone di una distribuzione capillare sul territorio.
Il rapporto/sinergia con gli installatori Pur avendo un rapporto indiretto con gli installatori, questi vengono considerati parte integrante del Gruppo e tutti i servizi messi a punto sono pensati in funzione di un miglioramento continuo delle loro competenze e professionalità. Tra i tanti che offriamo, sempre erogato dai consorzi, che va a beneficio degli installatori e molto apprezzato è quello denominato navetta che permette una consegna entro ventiquattro ore dei prodotti non disponibili presso il o i punti vendita di usuale riferimento grazie all’interazione tra tutti i punti vendita del Gruppo. In questo modo la reperibilità di quanto necessita questo professionista è sempre garantita. Inoltre, a sua disposizione, una App che gli consente di verificare la propria posizione contabile in relazione al consorzio di riferimento, controllare il materiale a magazzino, fare ordini, scaricare fatture. Non mancano poi momenti di incontro, convention, viaggi incentive –invernali ed estivi – in cui ARCOBALENO si interfaccia direttamente con gli installatori dedicando loro tempo per confronti e reciproci scambi di opinioni.
-Anno di costituzione: 1998
-Presidente: Marco Rontini
-Fatturato 2023: 207 milioni di euro
-Territori coinvolti: Emilia
Romagna,Toscana, Umbria, Lazio
-Società che fanno parte del Gruppo: CAI - CIAF – CILACIICAI –ARCOBALENO CICAI
– FRA - ARCOBALENO CESENA
– COMIT – CITEP – ARCOBALENO CITIS
-Magazzini: 35
-Showroom: 18
-Addetti: 400
-Fornitori a contratto: 207
Nella presentazione del Gruppo si evidenzia: “La sua organizzazione prevede la condivisione di strategie commerciali comuni ed un innovativo sistema informatico. Possiamo approfondire questo aspetto legato alla tecnologia?
Più che innovativo io lo definirei unico perché come già esplicitato consente ai 35 punti vendita di essere continuamente in linea collegati ad un unico Centro elaborazione dati. Si tratta, quindi, di un sistema logistico integrato tra le aziende di distribuzione associate. Tutti gli associati – compresi i nuovi – hanno libero accesso alle informazioni. Un sistema estremamente trasparente che consente –a diversi livelli – di accedere ai dati di cui si necessita. Inoltre, i prodotti, non essendo di proprietà dei consorzi possono essere trasferiti da un magazzino all’altra a seconda degli ordini che arrivano.
L’importanza della formazione
La formazione oggi è imprescindibile. ARCOBALENO SpaC si occupa di formare i vertici dei consorzi, soprattutto in ambito gestionale e organizzativo. Nello specifico poi i consorzi organizzano in forma autonoma la formazione rivolta agli installatori, coadiuvati, all’occorrenza, da tecnici e professionisti specializzati. I temi affrontati sono molteplici e di interesse per i partecipanti: approfondimenti tecnici e normativi e seminari dedicati alle energie rinnovabili.
Rdi Marusca Scotuzzi
Servizi commerciali
Attraverso le cooperative socie viene messa a disposizione una rete vendite in grado di seguire il cliente presso il proprio domicilio o presso cantiere, dalla preventivazione, all’assistenza tecnica, fino alla consegna dei materiali una rete di personale qualificato in grado di affrontare eventuali problematiche anche nel post-vendita.
Abbiamo in cantiere un progetto interessante, anche se non imminente, che vedrà la gestione della formazione, ora gestita in modo indipendente dai consorzi per i propri clienti, direttamente da parte di ARCOBALENO. Una sorta di Accademy centralizzata a conferma dell’importanza che riveste per noi questo campo.
Strategie a medio termine. Ampliamento della presenza territoriale?
Da alcuni anni abbiamo intrapreso un percorso di
ampliamento territoriale: oltre alle aree storiche rappresentate dalla Toscana, attualmente siamo, quindi, presenti in Emilia Romagna, in Umbria e nel Lazio. Certamente la nostra strategia sarà quella di continuare ad aggregare ulteriori realtà che operano nel settore, senza escludere anche l’allargamento della gamma dei prodotti offerti.
A questo si aggiunge una considerazione che nasce dall’osservazione del contesto: occorre fare scelte coraggiose perché il mercato, oggi, vede la presenza di aggregazioni e acquisizioni da parte di grandi player in ambito ITS e la presenza di competitor interessati al settore elettrico. Settore che, peraltro, sempre più sconfina ed erode spazio – in termini anche di quote di mercato - all’installazione termoidraulica. Questo il motivo per cui ritengo importante una sempre maggiore e capillare presenza sul territorio concentrandoci sull’integrazione tra le associate e Arcobaleno e a sua volta tra Arcobaleno e i nuovi partner.
Un’opinione sul mercato ITS oggi ed eventuali previsioni
Confermo quanto già detto. Noi ci rivolgiamo alle imprese di installazione e analizzando il mercato posso affermare che oggi sono ancora in grado di presidiarlo. Tuttavia, non possiamo sottovalutare i fenomeni e le dinamiche in corso che vedono appunto GDO e Multiutility guadagnare quote di mercato grazie a una attenzione al b2c e a un contatto diretto con il consumatore finale al quale propongono e vendono direttamente. In queste realtà l’installatore funge da prestatore di manodopera, da mero esecutore. In tale contesto si inserisce poi un’ulteriore criticità: la difficoltà delle imprese di reperire manodopera qualificata. Se facciamo un raffronto tra le imprese di installazione degli anni 70/ 80 – che nel tempo si sono sempre più strutturate consolidando il loro ruolo di interfaccia nei confronti dell’utente finale – e l’attuale realtà delle imprese, non possiamo non notare una maggiore frammentazione delle stesse. Abbiamo una notevole presenza di microimprese – complice il regime forfettario – che nel tempo rischia, appunto, di essere alla mercé della Grande Distribuzione. L’installatore non può, invece, perdere il suo ruolo privilegiato nei confronti dell’utente finale. La nostra mission è proprio quella di salvaguardare il mercato dell’installatore con l’obiettivo di essere la loro forza.
Generalmente, ormai, per prodotto “di design”, si intende un prodotto disegnato da un designer esterno all’azienda che lo produce, o comunque da un designer che lo firma.
A Cersaie 2024, questo era il caso dei prodotti premiati con l’ADI Ceramics & Bathroom Design Award e di tanti altri. In questa breve panoramica della fiera bolognese, però, oltre ai prodotti premiati, ne segnaliamo anche qualcuno non firmato, a conferma del fatto che “design” non significa solo “firmato”, ma semplicemente con un contenuto progettuale interessante. Facciamo anche un tuffo nel passato, con icone che hanno fatto la storia della rubinetteria
Un progetto di interesse, dal punto di vista dell’interior design e del design di prodotto, è la collaborazione messa a punto da due aziende, Atlas Concorde + Itlas. Atlas, produttore di superfici ceramiche, e Itlas, produttore di legno naturale, hanno stretto una collaborazione per mettere a punto una nuova collezione di grès porcellanato effetto legno, Log e Log Cansei. Grazie all’esperienza di Itlas nel legno, Log riesce ad avere una superficie identica alla venatura naturale del rovere, mentre Log Cansei si ispira al faggio della Foresta del Cansiglio (una delle foreste di faggio più grandi d’Europa, situata tra il Veneto e il Friuli-Venezia Giulia). La riproduzione così fedele della venatura naturale non permette solo l’uso dell’effetto legno anche all’aperto e nelle zone umide, ma permette anche l’accostamento di grès effetto legno e legno naturale, con la certezza della stessa venatura. Un risultato di grande interesse, per i progetti di interior design più esigenti. LOG, gres porcellanato effetto legno
Innovazione e ricerca sono aspetti molto importanti della produzione contemporanea, ma non bisogna dimenticare che molte aziende hanno ancora in produzione collezioni storiche e che spesso sono ancora molto vendute. In genere, si tratta di collezioni progettate a metà del secolo scorso, o pochi anni dopo. Tra queste, le collezioni della serie Maestri, di Mamoli, che comprende rubinetterie e miscelatori progettati dalla fine degli anni Trenta del secolo scorso, a tempi più recenti. La collezione di Gio Ponti, disegnata nel 1953, è caratterizzata dalla maniglia a stella, ancora molto attuale, che oltre ad essere esteticamente gradevole, si manovra facilmente con solo tre dita. Oggi, la gamma viene completata con i sistemi vasca da incasso e freestanding, doccia da incasso, esterna e colonna doccia. Molto più recente, anche se già ventennale, è il miscelatore di Alessandro Mendini, disegnato nel 2004 sempre per Mamoli, icona dei miscelatori rigorosi ed essenziali. Una forma geometrica semplice, che riesce a creare una valenza emozionale, in una funzionalità essenziale.
Con la collezione Officina 3.16, progettata da Roberto Renzi, Bertocci si è aggiudicata il premio ADI Ceramics & Bathroom Design Award per la quarta volta. La collezione di accessori è caratterizzata da materiali riciclabili con processi di lavorazione sostenibili; i sistemi sono flessibili e modulari. Il design essenziale permette l’inserimento in qualsiasi contesto e stile di arredamento.
ADI ha premiato un nuovo prodotto di Ardeco, che deriva da una ricerca più ampia che coinvolge una nuova identità per il brand, con l’art direction di Enrico Cesana. Un progetto di trasformazione da cui nasce “TheSign”, una nuova collezione per il bagno contemporaneo, di cui a Cersaie hanno debuttato i primi modelli, disegnati da Odo Fioravanti, appunto, Enrico Cesana e Carlo Trevisani. Il lavabo Shaker, di Odo Fioravanti, si ispira ai mobili dei seguaci della setta religiosa, che vivevano nell’assoluta semplicità, negli Stati Uniti, dalla fine del Settecento. Tra gli oggetti più diffusi nelle loro abitazioni, vi era un profilo appeso al muro, che loro usavano per riporre le cose. Il sistema da bagno si ispira a questa semplicità e, basandosi su due profili a T in metallo zincato a cui si fissano i vari elementi, tra cui lavabi, contenitori, specchi, illuminazione e accessori, offre molte possibilità di personalizzazione e funzionalità. Materiali di qualità e design essenziale rappresentano il connubio ideale tra estetica raffinata e funzionalità. Il motivo per cui questa collezione è stata premiata da ADI è proprio la versatilità del progetto, nonostante la semplicità.
Wă, disegnata da Federica Biasi per Decoratori Bassanesi, è una collezione di piastrelle in grès porcellanato che ricordano le tegole delle pagode cinesi. Nelle costruzioni tradizionali cinesi, le tegole irregolari vengono stratificate e impilate l’una sull’altra secondo un sistema ad incastro. Nella collezione Wă, le piastrelle ispirate alle tegole, che misurano 9,5 x 18,5 cm, consentono di creare un pattern al tempo stesso decorativo e strutturale, dalla superficie estremamente materica. Le cromie naturali, dal nocciola al caramello, sottolineano la ricerca di un’artigianalità antica, espressa efficacemente in un prodotto contemporaneo, resistente e funzionale.
Tra i prodotti premiati con l’ADI Ceramics & Bathroom Design Award 2024, anche la vasca Aretusa, di Claudio Papa per The Wellness Collection di Disenia (brand di Ideagroup). La vasca è realizzata in Aquatek (solid surface), materiale durevole che garantisce elevate prestazioni tecniche. Dotata di sistema idromassaggio Airpool e Whirlpool, permette un massaggio confortevole grazie all’iniezione di aria all’interno della vasca oppure di aria e acqua per un potere massaggiante ancora più efficace. La luce, integrata all’interno delle superfici, serve sia a scopo terapeutico sia per creare atmosfera attorno alla piscina grazie a una corona illuminata che ne mette in risalto il bacino. Pensata come vero elemento di arredo, è disponibile in una unica dimensione 160x170 cm con un bacino dal diametro di 145 cm, può essere collocata in centro stanza oppure in appoggio a parete. Secondo ADI, la vasca testimonia la capacità di integrare funzionalità avanzate attraverso un design essenziale; il mobile integrato e le superfici rigorose riflettono l’attenzione al dettaglio, mentre le soluzioni freestanding o a parete evidenziano la versatilità dell’elemento di arredo.
L’architetto Hadi Teherani e Mirage hanno collaborato al progetto della collezione Nagomi, realizzata con materiale riciclato disponibile in abbondanza. Caratteristica della produzione di Nagomi, infatti, è l’uso di vetri provenienti da vecchi tubi catodici riciclati nell’impasto. Colori e pattern rappresentano l’armonia tipica dei decori giapponesi, e si integrano perfettamente al materiale, innovativo e riciclato, e ai processi di lavorazione, anch’essi innovativi. Il risultato sono superfici materiche, che uniscono le imperfezioni tipiche delle lavorazioni artigianali con i metodi produttivi industriali. Le motivazioni del premio sottolineano l’aspetto di innovazione produttiva di una collezione che si distingue per il rimando all’artigianalità, pur essendo profondamente industriale.
Si dice design, si pensa prodotto. Il prodotto, infatti, è da sempre considerato il depositario del design, il risultato ultimo a cui tende il progetto. E nella storia del design industriale, una storia che data oltre due secoli, questo è sempre stato vero. Tuttavia, da cinquant’anni a questa parte, complici anche il Salone del Mobile di Milano e il Fuorisalone, l’esposizione sta acquistando sempre più importanza, sia lo stand fieristico, sia l’allestimento in
location particolari. Le aziende, dunque, investono sempre più nell’allestimento degli stand alle fiere, collaborando con studi di architettura anche molto noti; gli stand diventano così strumenti di comunicazione a tutti gli effetti, che veicolano messaggi anche molto efficaci. Inoltre, in tempi di social network, ormai le aziende cercano di avere stand “instagrammabili”. L’estetica, però, non è tutto: negli ultimi anni una componente sempre
più importante del progetto degli allestimenti è la sostenibilità, che può assumere diversi aspetti. Può esprimersi nella selezione di materiali leggeri e riciclabili, come nel riuso dello stesso stand per diverse fiere. In queste pagine, alcuni stand particolarmente scenografici di aziende del settore bagno, dal Salone del Mobile.Milano e da Cersaie 2024. Tra gli stand di Cersaie, anche quelli premiati con l’ADI Booth Design Award 2024
Kohler, azienda globale di prodotti per cucina e bagno, ha incaricato lo studio di architettura e design globale Yabu Pushelberg di progettare lo stand per il Salone del Bagno 2024. Ispirandosi al ritmo dell’acqua che scorre, Yabu Pushelberg ha trasformato lo stand Kohler in una mostra coinvolgente; lo studio ha progettato la facciata per comunicare l’acqua in movimento, guidando gli ospiti in un’ipnotica esplorazione di forme, texture e luce. L’esposizione mostrava le ultime tecnologie di Kohler, Kallista, Kast e Klafs nel campo del design per il benessere, da rubinetti e sanitari a vasche da bagno, docce futuristiche e saune innovative. Ogni scena mirava a evidenziare l’integrazione tra forma e funzione, dimostrando l’impegno dell’azienda verso l’artigianalità e la qualità. Lo studio Yabu Pushelberg ha riservato un’attenzione particolare anche alla luce e all’illuminazione. “Modulando attentamente la temperatura del colore, abbiamo accentuato le caratteristiche e i momenti chiave dello stand, invitando gli ospiti in un viaggio che passa senza soluzione di continuità da un momento atmosferico all’altro. Muovendosi all’interno dello spazio, i visitatori sono avvolti da un’esperienza coinvolgente che celebra l’interazione senza tempo tra luce, architettura e mondo naturale”, ha spiegato il team di progettazione Yabu Pushelberg.
L’allestimento di Quadro Design al Salone del Bagno 2024 era un progetto dello studio Calvi Brambilla. L’azienda, che ormai da anni lavora sulla sostenibilità di prodotti e processi, aveva uno stand dalla struttura riutilizzabile, senza colle e facilmente smontabile. La struttura era formata dai materiali e contenitori che l’azienda utilizza solitamente nel magazzino per conservare componenti, prodotti semilavorati e attrezzi, con pannelli verdi che facevano da sfondo. Il risultato era di grande impatto scenografico, accentuato dall’essenzialità degli spazi.
Già da qualche tempo, Arbi Arredobagno presta particolare attenzione al progetto dello stand, curandone specialmente il colore e gli spazi, per ambienti accattivanti e “instagrammabili”. A Cersaie 2024, lo studio Meneghello Paolelli ha progettato un giardino astratto, “The pink flower cheta project” Gli ambienti, dominati dal colore rosa e da iconici fenicotteri, erano caratterizzati da isole circolari concepite come grandi gazebo, sorta di “gabbie” che ospitavano al loro interno i singoli elementi delle collezioni. Un percorso onirico e fatato, alla scoperta delle collezioni di arredo bagno.
Sinfonia, letteralmente, definisce una concordanza di suoni che crea una forma armonica in perfetto equilibrio tra tutte le parti di cui è composta. Una composizione musicale di diversi movimenti pensata per un’orchestra: un gruppo di elementi distinti, ciascuno con la propria voce e identità, che si esprime leggendo una partitura musicale in cui ogni strumento ha il proprio spazio e, allo stesso tempo, si relaziona in armonia con il gruppo. È un perfetto equilibrio tra il silenzio e il suono, tra un tempo veloce e uno lento, tra un sussurro e una voce energica, esplorando un ventaglio esteso di differenti esperienze ed emozioni.
Da quest’idea è nato il concept di Iris Ceramica Group per Cersaie 2024: un gruppo di molteplici elementi che suonano la stessa partitura musicale, chiaramente definita, per creare insieme un’unica sinfonia a più voci. Palcoscenico di questa narrazione era lo spazio espositivo studiato per Cersaie 2024, dove Iris Ceramica Group ha portato concretamente in scena la propria orchestra di tecnologie e di persone. Lo stand riproduceva un foyer di teatro, che introduceva a 4 stanze sonore, ciascuna dedicata a una tecnologia innovativa sviluppata dal Team R&D del Gruppo: Moonlight, Hypertouch, Attract e Design Your Slabs Moonlight è la ceramica retroilluminata, Hypertouch reagisce al contatto con la mano dell’uomo, attivando dispositivi di domotica, Attract è la posa magnetica a secco e Design Your Slabs è la decorazione personalizzata.
Gli art director di The.Artceram, lo studio Meneghello Paolelli, hanno progettato Dark Matter, lo stand a Cersaie 2024, in collaborazione con lo stylist Beppe Mangia, di Eye Studio. L’aspetta più interessante dello stand, come hanno spiegato i designer, è stata la costruzione, fatta con gli imballaggi in cartone dell’azienda. Sostenibile e decisamente “instagrammabile”, grazie a un percorso articolato all’interno di nicchie successive che ospitavano i prodotti. ADI, infatti, ha premiato il progetto proprio per la leggerezza complessiva del progetto, al tempo stesso molto materico.
Tra gli stand premiati con l’ADI Booth Design Award, Argenta Ceramica. Il concept centrale del progetto si basava sui flussi delle persone all’interno dello spazio, con volumi frammentati che consentivano una circolazione fluida e continua, alternando zone espositive e zone tecniche. Secondo ADI, il progetto era caratterizzato da un impianto architettonico molto chiaro, grazie alla ceramica che unificava tutti i volumi e le superfici. Significativo inoltre che tutti gli elementi della struttura fossero riutilizzabili di nuovo.
Menzione speciale ADI per lo stand Simas, progettato da Giancarlo Angelelli. Ispirato alle tende delle popolazioni nomadi, lo stand era delimitato da pareti bianche monocromatiche all’esterno, mentre all’interno era diviso in quattro stanze, separate da tende di cotone semitrasparente. Le tende, oltre a sottolineare la leggerezza, smorzavano la luce facendola scivolare sui prodotti ceramici, mettendo in risalto forma e materia. Il colore emergeva anche sulla grande parete che faceva da fondale allo stand, lungo la quale era declinata, tramite un unico iconico pezzo ceramico, il lavabo freestanding della collezione PO•MO, di Terri Pecora, nell’ampia palette cromatica con 19 varianti e 4 decori. Materiali e tecnologie utilizzate per lo stand lo rendevano particolarmente sostenibile, a ridotto impatto ambientale.
A cura di Christian Elia, General Manager eTeamPro
Viviamo in una nuova era del business che è caratterizzata dall’innovazione, dalla tecnologia, dal dinamismo e chiaramente dalla grande velocità. È proprio tutto ad essere veloce, dalla più semplice azione imprenditoriale fino ad ogni singola interazione umana. Ma… nel business serve tempo. Anzi, è fondamentale!
In tutto quello che si fa oggi bisogna essere efficaci e, in contemporanea, occorre agire in maniera anche piuttosto rapida. L’obiettivo è fare meglio degli altri e anche arrivarci prima, e ciò comporta una difficoltà crescente. Per dirla proprio tutta l’effetto principale è che il business moderno diventa sempre più complesso da gestire. È un po’ come l’asticella del salto in alto che, balzo dopo balzo, è posta ad un’altezza sempre maggiore. Insomma, seguendo questo ritmo, continuare a saltare diventa sempre più impegnativo.
Per una “Fast performance” serve una “Slow preparation”.
C’è comunque un ingrediente che può aiutare le imprese
a gestire il proprio business in modo ugualmente efficace ed è il tempo. Ed è proprio qui che sorge un paradosso. Sì perché siamo nell’epoca ultra rapida che ha come slogan: “Non ho tempo per avere tempo!” Uno slogan chiaramente paradossale perché in realtà il business ha un bisogno vitale del tempo. Senza tempo, soprattutto per ragionare, il business perde di efficacia. Per spiegarcelo torniamo a pensare al salto in alto. Sapreste dirmi quanto dura un salto di un atleta? La risposta è: qualche secondo. L’atleta parte con la rincorsa, si avvicina all’asta e, quindi, la salta. Beh, chiaramente immaginando che vada tutto bene e comunque si tratta realmente di qualche secondo, perfettamente in accordo con l’epoca moderna che vuole una prestazione rapida ed efficace. Ed ora vi chiedo: quanto tempo ci ha messo l’atleta per preparare il salto? Beh, decisamente di più. Per dare una risposta completa dovremmo partire dagli allenamenti che ha fatto, dalla
preparazione fisica, dal lavoro muscolare, dalla tattica sulla rincorsa e anche dalla preparazione mentale e psicologica, che ricopre un ruolo sempre più importante. La risposta esatta è: anni. Qualche secondo per saltare e anni per prepararlo. Certo che serve il tempo. Dietro ad ogni performance fast c’è un’attenta e meticolosa preparazione che è stata slow. Per una “Fast performance” serve una “Slow preparation”. In italiano potremmo dire che per ogni risultato rapido che vogliamo garantire a noi o ai nostri clienti, serve una preparazione attenta, che necessita di tempo. Perciò non fatevi ingannare dall’epoca rapida e iper veloce.
Preparare il terreno per un risultato efficace...
Nel business il tempo serve, anzi è proprio fondamentale. Sapete cosa diceva Abraham Lincoln? Lincoln che è stato Presidente degli Stati Uniti d’America, a partire dal 1861, era un personaggio profondamente saggio e intelligente, che ha ispirato molte generazioni. E una delle sue frasi preferite era: “Dammi sei ore per abbattere un albero e passerò le prime quattro ad affilare l’ascia.” Abraham aveva perfettamente ragione: se si vuole ottenere un risultato efficace, si deve aver preparato il terreno in modo adeguato. Proprio per questo nell’attuale era veloce e rapida, occorre avere tempo a disposizione, al fine di pensare alla corretta strategia che può garantire una performance adeguata ed efficace. Il nostro nuovo slogan potrebbe recitare così: “Se vuoi essere veloce, ti serve tempo!” Ed è questo il nostro nuovo caposaldo.
Il segreto è dedicare, quindi, tempo alle attività che sono importanti, cioè che risultano essere rilevanti per il proprio business, e dove evidentemente servono le giuste attenzioni per preparare il terreno adeguatamente.
Spesse volte, invece, siamo assorbiti da attività che vengono identificate come urgenti ma che in realtà hanno uno scarso livello di importanza. Ed è così che si esaurisce il tempo, cioè usandolo in situazioni che appaiono come prioritarie, anche se non lo sono affatto, e anzi il più delle volte sono pure dannose e contrarie alla propria idea di business.
molto chiare su cosa è importante e cosa, invece è superfluo. Così facendo sarà più semplice identificare le emergenze importanti di cui occuparsi e quelle, invece, irrilevanti da scartare, raggiungendo l’obiettivo di costruirsi delle sane priorità. È proprio così che si comanda il tempo in modo proattivo ed efficace. Se ci pensiamo, è normale che con il business navighiamo in un oceano di emergenze e priorità mescolate insieme, che certamente possono confondere. Spetta, quindi, a noi definire in modo chiaro cosa è priorità di cui occuparsi e cosa, invece, è solamente una perdita di tempo, magari camuffata da emergenza. Chi sceglie di dedicare tempo alla propria visione e missione, sceglie di dotarsi di un radar che è capace di intercettare ogni situazione che incontra, etichettandola come amica o nemica, cioè utile al proprio business e ai propri obiettivi, oppure inutile, dannosa e che genera pericolose perdite di tempo.
Per guadagnare tempo occorre investirlo bene all’inizio
Ed arriviamo, quindi, ad un passaggio chiave che aiuta molto la gestione del tempo, permettendo di essere realmente efficaci: cioè la definizione della visione e missione aziendale.
Visione e missione aziendale
Per visione intendiamo dove si vuole andare in quanto azienda e che posto si vuole occupare all’interno del proprio mercato di riferimento. Per missione, invece, intendiamo come concretamente si vuole agire per raggiungere gli obiettivi definiti nella visione. In pratica, dedicare tempo a chiarire qual è la visione e missione del proprio business, significa ricavare un grande risultato, cioè avere finalmente le idee
È pur sempre il tempo l’elemento decisivo in un mondo che va veloce. Se vogliamo utilizzare il tempo in modo proficuo e profittevole, dobbiamo usare il tempo in modo intelligente, e questo significa fare come diceva Abraham Lincoln, ricordate? “Dammi sei ore per abbattere un albero e passerò le prime quattro ad affilare l›ascia.” Il miglior tempo usatelo, anche in modo abbondante, per chiarirvi dove volete andare e come ci volete arrivare. Pensate alla vostra ascia e progettate come deve tagliare e con che velocità e forza, domandatevi quali obiettivi vi permetterà di raggiungere e affilatela accuratamente, in modo tale che il taglio sia efficace, potente e veloce. Per guadagnare tempo occorre investirlo bene all’inizio, solo così si potrà ottenere una performance efficace ed anche rapida, coerentemente con la velocità dei tempi moderni. Spesse volte il mercato ci chiede delle reazioni veramente ultra rapide, ed in alcuni casi capita che non abbiamo dedicato tempo alla strategia e, quindi, l’azione, seppur veloce, risulterà scarsa in termini di efficacia. Questo succede e può accadere, solo occorre che analizziamo ciò che è avvenuto e dedichiamo tempo a costruire una strategia, anche basica, ma che ci permetta di migliorare le performances la volta successiva.
In un certo senso, in questa epoca che corre veloce, la parola chiave è ottimizzare, e per farlo occorre sempre e comunque una strategia. Ogni qual volta vi sentiate immersi in una gara di velocità ultra rapida, ricordate che le prestazioni migliori le ottiene chi ha una strategia. Solo così si ottengono risultati reali e che rimangono.
Dammi sei ore per abbattere un albero e passerò le prime quattro ad affilare l’ascia!
Baxi annuncia la sua nuova partnership con il Venezia FC e festeggia i suoi 100 anni di attività sul territorio
È pronta a celebrare i suoi 100 anni Baxi S.p.a., l’azienda veneta attiva nel settore del riscaldamento e della climatizzazione residenziale e commerciale che fin dalla sua fondazione, nel 1925, vive in stretta simbiosi con il territorio a cui deve i natali e la sua stessa identità. Una storia di tanto lavoro e innovazioni per portare comfort ambientale nelle abitazioni di tutta Italia e del resto del mondo. Una storia di grande impegno, lavorativo, ambientale e sociale, ma di stretto legame e di incessante dialogo con la comunità di cui fa parte. È in questo spirito che Baxi annuncia la sua nuova partnership con il Venezia FC, diventando Top Partner. Per tutta la stagione 2024/25, il logo di Baxi apparirà sul retro delle maglie gara ufficiali della Prima Squadra Venezia FC a partire dalla quarta giornata di campionato, il 14 settembre scorso a San Siro. È con grande entusiasmo che Filippo Antonelli, Direttore Sportivo
& General Manager Venezia FC, ha dato il benvenuto a Baxi in qualità di Top Sponsor 2024/25, riconoscendo che si tratta di “un passo importante per il Venezia FC, non solo dal punto di vista aziendale, ma anche per i valori condivisi di innovazione, qualità e passione”.Altrettanto positivo il commento del Presidente del Consiglio di amministrazione Baxi S.p.a. Alberto Favero: “La collaborazione con il Venezia FC ha una duplice valenza per la nostra azienda. Da un lato questa partnership si integra perfettamente con i valori fondanti la nostra strategia (one team, futuro sostenibile, attenzione al cliente) e fin da subito abbiamo riconosciuto nel Venezia FC una condivisione importante. Dall’altro abbiamo scelto il Venezia FC per valorizzare un’eccellenza del territorio che ha saputo nello scorso campionato emergere grazie a un grande lavoro di squadra”.
L’accordo strategico mira a supportare enti e aziende che operano nel settore AECO nella transizione energetica e nella digitalizzazione
Evogy e Harpaceas annunciano la loro partnership volta a integrare le rispettive tecnologie e competenze per offrire soluzioni avanzate e sostenibili nel settore delle costruzioni.
Le due aziende
Evogy, B Corp e società Benefit, è attiva nel campo della decarbonizzazione degli edifici attraverso l’uso combinato di intelligenza artificiale e competenze umane. L’azienda si impegna nel ridurre gli sprechi energetici, supportando i propri clienti nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità e nella transizione digitale ed energetica. Harpaceas, si impegna nella trasformazione digitale del settore delle costruzioni. L’azienda offre tecnologie e servizi specialistici che spaziano dalla modella-
zione BIM al calcolo strutturale e geotecnico, oltre a consulenza strategica, formazione e solutions integrator.
Cosa comporterà la partnership
La sinergia tra Evogy e Harpaceas promette di portare vantaggi ai clienti di entrambe le aziende. Integrando le tecnologie di Evogy per la gestione e l’ottimizzazione energetica con le soluzioni digitali avanzate di Harpaceas, i clienti potranno beneficiare di edifici più efficienti e sostenibili. Questa collaborazione offrirà supporto completo durante tutte le fasi del progetto, dalla progettazione alla gestione operativa. “Se guardiamo alla vita di un edificio, moltissima attenzione
è da darsi alla fase di progettazione e realizzazione, al fine di ottimizzare risorse e processi e impattare il meno possibile sull’ambiente. Altrettanta attenzione è però da darsi anche alla fase operativa e gestionale dell’edificio, che nasce con la volontà di essere efficiente e che tale dev’essere mantenuto” afferma Amos Ronzino, Sales & Partnership Manager di Evogy. Conclude “Per questo motivo bisogna affidarsi ad aziende esperte nel supportare il real estate con soluzioni tecnologiche e innovative ormai mature, da cui non si può più prescindere”.”La collaborazione con Evogy è una grande opportunità di unire le forze per affrontare le sfide energetiche e ambientali del settore delle costruzioni, offrendo soluzioni integrate che mirano a portare efficienza e sostenibilità” dichiara Paolo Bertini, Key Account & Business Development Manager di Harpaceas.
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Dalla partnership tra Clerici e la fondazione CNOS-FAP Regione Lombardia nasce un percorso per formare gli addetti a logistica, termoidraulica e arredobagno
Ha preso ufficialmente il via, lo scorso settembre, la prima iniziativa di Clerici Lab presso la sede dell’Istituto Salesiani
Don Bosco di Brescia dove si è svolta nei giorni scorsi la giornata di accoglienza dei 18 studenti del nuovo IFTS, un percorso professionale post diploma, dedicato alla logistica, termoidraulica e arredobagno, pensato per formare figure di alto livello che si occupino a 360° della gestione tecnica commerciale del comparto. “In queste settimane abbiamo ricevuto un alto numero di candidature” sottolinea Paolo Clerici, Presidente di Clerici. “I profili che abbiamo selezionato sono quelli di ragazzi fortemente motivati ad intraprendere un percorso formativo qualificato, orientato all’ingresso immediato nel mondo del lavoro. Si tratta di un segnale positivo, in un momento di particolare necessità di manodopera qualificata nel settore termoidraulico”.
I dettagli del programma
Il programma, rivolto ai diplomati uomini e donne fino ai 25 anni residenti in Lombardia e sviluppato da Fondazione ITS Move Academy, prevede una formula di apprendistato di primo livello (art.43) con l’assunzione dei corsisti e un’attività formativa alternata tra mansione lavoro (tre giorni alla settimana) e formazione d’aula. Il percorso avrà la durata di 10 mesi e nello specifico è prevista l’erogazione di oltre 1300 ore totali. Le attività si svolgeranno presso la sede CNOS-FAP di via S. Giovanni Bosco e presso la nuova sede di Clerici Lab in Via
Fura a Brescia, dove verrà realizzato anche un laboratorio. La nascita del nuovo percorso formativo è il frutto di un partenariato tra Clerici e la fondazione CNOS-FAP Regione Lombardia, uno degli enti di formazione più accreditati a livello regionale. La collaborazione segna un ulteriore passo avanti nella professionalizzazione delle figure che saranno al centro della termoidraulica di domani.
Gli obiettivi del laboratorio
Clerici Lab, presentato negli scorsi mesi, si propone come nuovo protagonista nell’apprendimento delle competenze per tutto il comparto, con l’obiettivo di trasferire il patrimonio di conoscenze dell’azienda alle prossime generazioni di professionisti del settore. Strutturato come un “polo diffuso” in diverse regioni, nel corso del tempo si svilupperà in varie attività distribuite sul territorio nazionale e modellate in base alle specifiche esigenze delle singole aree geografiche d’Italia, attraverso percorsi con partner d’eccellenza rivolti non solo a studenti, ma anche a lavoratori in età adulta che desiderino specializzarsi in alcuni dei mestieri più richiesti nell’attuale mercato del lavoro. Un vero e proprio incubatore di formazione e contenuti, volto a influenzare positivamente l’intero settore in Italia formandone i protagonisti del futuro ad ogni livello della filiera. Nell’ambito del progetto Clerici Lab saranno organizzati anche webinar, corsi, workshop ed approfondimenti sui temi rilevanti per il settore.
LG espande la propria rete di consorzi per la ricerca inaugurando il Chinese Consortium for Advanced Heat Pump Research (CCAHR) ad Harbin, nel Nord della Cina
Il 31 agosto LG ha inaugurato il Chinese Consortium for Advanced Heat Pump Research (CCAHR) ad Harbin, nel Nord della Cina, un nuovo istituto di Ricerca dedicato allo sviluppo di soluzioni tecnologiche di riscaldamento, ventilazione e climatizzazione (HVAC - Heating, Ventilation and Air conditioning) per zone climatiche fredde. Il Consorzio gestirà anche le nuove strutture di ricerca di Harbin e Mohe e conta tra i suoi membri alcune eccellenze accademiche, tra cui l’Harbin Institute of Technology (HIT), la Shanghai Jiao Tong University (SJTU) e la Xi›an Jiao Tong University (XJTU).
La ricerca e i test
Harbin e Mohe, città note per gli inverni rigidi, dove le temperature possono scendere anche al di sotto dei 50°C, offrono l’ambiente ideale per far progredire la ricerca di LG nel campo delle pompe di calore. Il CCHAR condurrà test su diversi prodotti, tra cui i climatizzatori residenziali, in due strutture: un edificio di proprietà dell’università presso il campus dell’Harbin Institute of Technology e un centro residenziale a Mohe. Il Consorzio raccoglierà dati operativi per migliorare le prestazioni di riscaldamen-
to, l’efficienza energetica e l’affidabilità complessiva dei prodotti HVAC di LG. La creazione del CCAHR rappresenta un passo significativo nella strategia di LG di collaborazione internazionale nel campo della ricerca e sviluppo delle pompe di calore.
La rete di Consorzi LG
Il Corsorzio in Cina si va ad aggiungere ai Consorzi già istituiti in Corea del Sud, negli Stati Uniti e in Europa. Nel corso del recente forum dedicato a investitori e analisti che si è tenuto a metà luglio, il CEO di LG, William Cho, ha ribadito le quattro direzioni strategiche che LG intende seguire per innovare il proprio portfolio. Una di queste direzioni è rappresentata dall’accelerazione della crescita di LG nel settore B2B, con un focus proprio sulle soluzioni HVAC. Sfruttando le proprie tecnologie avanzate in ambito di inverter, pompe di calore e chiller. Per sostenere la crescita di lungo termine di questo segmento nei mercati chiave, LG sta sviluppando sistemi locali regionali di gestione completa delle operations in ambito HVAC: dalla ricerca e sviluppo alla produzione dei componenti essenziali, dalla manutenzione all’assistenza clienti.
In un’epoca in cui l’efficienza energetica e la sostenibilità sono fondamentali, la collaborazione tra Haier Europe e Yale porta sicurezza e comodità nelle Smart Home
Haier Europe, parte di Haier Smart Home, e Yale hanno annunciato una collaborazione per innovare il modo in cui i proprietari di casa gestiscono il consumo energetico e la sicurezza domestica. L’integrazione della serratura intelligente Yale Linus® con gli elettrodomestici dei marchi del Gruppo Haier Europe garantisce comodità e sicurezza in una moderna smart home.
I risultati della collaborazione:
• Controllo smart degli elettrodomestici: la serratura intelligente Linus® funziona in perfetta sincronia con gli elettrodomestici connessi di Haier Europe, tra cui i sistemi di condizionamento dell’aria, lavatrici, forni e piani di cottura a induzione. Questa integrazione consente agli utenti di gestire gli elettrodomestici in base alla loro presenza in casa, garantendo un utilizzo ottimale dell›energia e riducendo i consumi superflui. Le notifiche assicurano che nessun apparecchio venga lasciato in funzione inutilmente, promuovendo il risparmio energetico e migliorando i criteri
di sicurezza.
• Comodità e sicurezza: l›integrazione sfrutta le funzionalità delle due aziende, offrendo ai clienti un›esperienza di smart home sicura e continua. Le funzioni di sicurezza di Linus® Smart Lock, combinate con la tecnologia degli elettrodomestici di Haier Europe, creano una soluzione totale che soddisfa le esigenze in continua evoluzione dei proprietari di casa attenti all›ambiente.
Il settore relativo alle smart home sta crescendo rapidamente nel mercato di tutta Europa, grazie alla maggiore consapevolezza dei consumatori rispetto ai vantaggi offerti dai dispositivi domestici connessi. Questa partnership tra Yale e Haier Europe posiziona come leader entrambe le aziende, che si confermano all’avanguardia, offrendo soluzioni innovative che migliorano la qualità della vita in casa. “Questa collaborazione con Yale sottolinea il nostro impegno a fornire soluzioni all’avanguardia per un nuovo concetto di smart home, soluzioni che siano anche responsabili dal punto di vista ambientale”, ha dichiarato Benvenuto Pogliani, Head of Energy Ecosystem Development Haier Europe. “Combinando la nostra esperienza negli elettrodomestici altamente tecnologici e connessi con la tecnologia di sicurezza leader di Yale, stiamo fornendo un’esperienza di casa intelligente veramente integrata e sostenibile. Questo accordo fa parte di una strategia più ampia e diversificata che comprende molteplici attività legate alla gestione dell’energia, un’area di primario interesse per noi.””Siamo entusiasti di collaborare con Haier Europe per portare sul mercato questa soluzione innovativa”, ha dichiarato Alessio Piussi, Senior Manager Strategic Partnership Yale EMEIA. “L’integrazione della nostra serratura intelligente Linus® con gli elettrodomestici intelligenti di Haier Europe rappresenta un significativo progresso nella tecnologia della casa smart, offrendo ai nostri clienti maggiore sicurezza, comodità, efficienza energetica e uno stile di vita più sostenibile.”
www.build.it
Il volume, a 20 anni dalla prima edizione, è stato radicalmente rinnovato, riscritto e ripensato, sia nella struttura sia nei contenuti, mantenendo la sua ‘missione d’incipit’ di essere un ‘capitolato parlato’. Per rendere il testo ancora più interattivo con il Prezzario DEI Restauro dei Beni Culturali, i titoli delle procedure sono stati redatti partendo dalle voci del Prezzario. Questa ‘piccola’ rivoluzione nell’impostazione del volume rispetto alle precedenti edizioni nasce dall’esperienza/contingenza maturata negli ultimi anni in ambiente pubblico in cui si elabora la parte di progetto definitivo-esecutivo ma non si ricopre l’incarico di Direzione Lavori, gestito internamente alle Amministrazioni. Da questo è scaturita l’esigenza di avere dei ‘semi-lavorati’ rappresentati dalle ‘schede semplificate’, basate sul metodo del ‘problem solving’, così da fornire un corpus di risoluzioni, concrete e collaudate dalla pratica di cantiere. Il volume si compone di due parti, Procedure Operative e Schede ITO introdotte, in apertura del volume, da alcuni brevi saggi che hanno la funzione di indirizzi di metodo, indispensabili per comprendere l’approccio metodologico seguito dagli autori ed eseguibile dai lettori/fruitori del testo. Le Procedure Operative sono state raggruppate in sette macro categorie, ciascuna anticipata da una premessa metodologica in cui si indicano le finalità dell’intervento, i criteri di esecuzione e i requisiti dei materiali da utilizzare e le precauzioni operative da osservare nella specifica lavorazione. Ogni procedura è stata redatta secondo uno schema tipo, composto di tre campi: ‘Finalità’, ‘Modalità di esecuzione e requisiti dei materiali’, ‘Elenco dei controlli e criteri di accettabilità’.
Il nuovo Regolamento End of waste è composto da 9 articoli e 3 allegati e abroga il DM 152/2022
È in vigore dal 26 settembre il decreto approdato sulla Gazzetta Ufficiale n. 213 l’11 settembre scorso. Il decreto 28 giugno 2024, n. 127 del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica si intitola “Regolamento recante disciplina della cessazione della qualifica di rifiuto dei rifiuti inerti da costruzione e demolizione, altri rifiuti inerti di origine minerale, ai sensi dell’articolo 184 -ter, comma 2, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152/2006”. Il provvedimento è composto da 9 articoli e 3 allegati. Questo regolamento stabilisce i criteri specifici nel rispetto dei quali i rifiuti inerti derivanti dalle attività di costruzione e di demolizione e gli altri rifiuti inerti di origine minerale, come definiti all’articolo 2, comma 1, lettere a) e b), ed elencati alle Tabelle 1 e 2 dell’allegato 1, cessano di essere qualificati come rifiuti a seguito di operazioni di recupero, ai sensi dell’articolo 184 -ter del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. In via preferenziale, i rifiuti inerti dalle attività di costruzione e di demolizione ammessi alla produzione di aggregati recuperati provengono da manufatti sottoposti a demolizione selettiva. Le operazioni di recupero finalizzate alla cessazione della qualifica di rifiuto aventi a oggetto in tutto o in parte rifiuti non elencati nell’Allegato 1, Tabella 1, punti 1 e 2, del presente regolamento ovvero rifiuti elencati in tale allegato e destinati a scopi specifici differenti rispetto a quelli previsti dall’articolo 4, sono soggette al rilascio o al rinnovo delle autorizzazioni ai sensi dell’articolo 184 -ter, comma 3, del medesimo decreto legislativo.
Dal 26 settembre 2024 abrogato il DM 152/2022
Il decreto del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica 27 settembre 2022, n. 152, è abrogato dalla data di entrata in vigore del presente regolamento, cioè dal 26 settembre 2024.
Definizioni
-Per «rifiuti inerti derivanti dalle attività di costruzione e demolizione» si intendono i rifiuti derivanti dalle operazioni di costruzione e demolizione identificati al capitolo 17 dell’elenco europeo dei rifiuti di cui alla decisione della Commissione 2000/532/Ce del 3 maggio 2000, ove elencati nell’Allegato 1, Tabella 1, punto 1, del presente regolamento.
-Per «altri rifiuti inerti di origine minerale» si intendono i rifiuti non appartenenti al capitolo 17 dell’elenco europeo dei rifiuti di cui alla decisione della Commissione 2000/532/Ce ed elencati nell’Allegato 1, Tabella 1, punto 2, del presente regolamento. -I «rifiuti inerti» sono i rifiuti solidi derivanti dalle attività di costruzione e demolizione e altri rifiuti di origine minerale che non subiscono alcuna trasformazione fisica, chimica o biologica significativa, che non si dissolvono, non bruciano, non sono soggetti ad altre reazioni fisiche o chimiche, non sono biodegradabili, e che, in caso
di contatto con altre materie, non comportano effetti nocivi tali da provocare inquinamento ambientale o danno alla salute umana. -L’«aggregato riciclato» è l›aggregato minerale risultante dal recupero di rifiuti di materiale inorganico precedentemente utilizzato nelle costruzioni. --L’«aggregato artificiale» è l›aggregato di origine minerale risultante dal recupero di rifiuti derivante da un processo industriale che implica una modificazione termica o di altro tipo. -L’«aggregato recuperato» è l›aggregato riciclato o artificiale prodotto dai rifiuti di cui alle lettere a) e b) che hanno cessato di essere tali a seguito di una o più operazioni di recupero nel rispetto delle condizioni di cui all’articolo 184 -ter, comma 1, del decreto legislativo n. 152 del 2006, e delle disposizioni del presente regolamento. Il «lotto di aggregato recuperato» è un quantitativo non superiore ai 3.000 metri cubi di aggregato recuperato.-Il «produttore di aggregato recuperato» o «produttore» è il gestore dell’impianto autorizzato per la produzione di aggregato recuperato.
-La «dichiarazione di conformità» è la dichiarazione sostitutiva di certificazioni e dell’atto di notorietà rilasciata dal produttore ai sensi degli articoli 46 e 47 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 e attestante le caratteristiche dell’aggregato recuperato. -L’«autorità competente» è l’autorità che rilascia l’autorizzazione ai sensi del Titolo III -bis della Parte II o del Titolo I, Capo IV, della Parte IV del decreto legislativo n. 152 del 2006, ovvero l’autorità destinataria della comunicazione di cui all’articolo 216 del medesimo decreto legislativo.
Obiettivo: superare le criticità emerse con il DM 152/2022
Ricordiamo che a fine giugno il viceministro all’Ambiente e alla Sicurezza Energetica, Vannia Gava, ha annunciato, con soddisfazione, la firma del nuovo decreto sul riutilizzo degli inerti da costruzione e demolizione che semplifica e migliora le regole per reimmetterli sul mercato.
La nuova normativa, particolarmente attesa dal settore, mira a superare le criticità emerse con il precedente DM 152/2022, ampliando il novero delle applicazioni cui possono essere destinati i materiali e alleggerendo gli oneri economici e amministrativi per gli operatori.
“In un Paese povero di materie prime, recuperiamo strategicamente materia prima seconda centrando diversi obiettivi: meno discarica e, quindi, più economia circolare, più tutela ambientale, ma anche ascolto e supporto alle imprese con un impatto positivo per molte filiere tra cui quella estrattiva, delle costruzioni e delle demolizioni, della produzione di aggregati riciclati, bitumi, calcestruzzi e cementi, che hanno un peso importante in Italia”, ha detto il viceministro.
Articolo aggiornato al 26 settembre 2024
Il Prezzario di Architettura e Interior Design contiene oltre 8000 voci e relativi prezzi per l’architettura e l’arredo di interni civili e commerciali, suddivisi tra manodopera, materiali e opere compiute.
Nell’edizione 2024, oltre la verifica generale dei prezzi e delle descrizioni, sono state riportate le nuove tabelle di manodopera edile e impiantistica, suddivise per ciascuna provincia italiana, e sono state registrate le novità relative ai seguenti ambiti: nelle “Opere da muratore” sono state ampliate le voci degli intonaci premiscelati e inserite le voci delle malte e dell’acciaio per cemento armato; nelle “Opere da pittore” sono state incrementate le voci di sottofondi e finiture; nelle “Pareti divisorie” sono state riviste tutte le voci delle pareti mobili ed attrezzate; nell’”Arredo Bagno” sono state riviste le voci relative ai mobili da bagno, ai lavabi e agli specchi; nel “Wellness” sono state riviste e ulteriormente dettagliate le voci concernenti le saune.
Il Power Purchase Agreement prevede una fornitura di energia green di durata decennale
A2A e il Gruppo FERA (Fabbrica Energie Rinnovabili Alternative) hanno firmato un Power Purchase Agreement (PPA) per la fornitura di energia green di un impianto eolico con una potenza installata di 25,2 MW, situato in Liguria in provincia di Savona.
Cosa prevede l’accordo
L’accordo, di durata decennale, prevede l’acquisto da parte di A2A della produzione rinnovabile del parco “Monte Greppino” - di proprietà di ADELASIA SRL, società controllata da FERA – pari a oltre 65 GWh annui e capace di soddisfare il fabbisogno energetico di circa 17 mila nuclei domestici, evitando l’emissione in atmosfera di oltre 16 mila tonnellate di CO2 equivalenti all’anno. Per A2A – guidata dall’Amministratore Delegato Renato Mazzoncini, secondo player nazionale nelle energie rinnovabili – questa partnership si aggiunge ai precedenti accordi PPA volti a dare ulteriore impulso al mercato dell’energia green, mettendo al servizio dei propri clienti
soluzioni mirate che favoriscono il processo di decarbonizzazione del Paese. Con questo stesso obiettivo, il Gruppo, prevede investimenti pari a 16 miliardi di euro entro il 2035. “Grazie a questa partnership con il Gruppo FERA proseguiamo nel nostro impegno per mettere a disposizione dei clienti una quota sempre più ampia di energia green proveniente da fonti rinnovabili e per sostenere il percorso verso la transizione energetica e la decarbonizzazione del Paese” commenta Lorenzo Spadoni, Direttore BU Generazione e Trading di A2A. “È il secondo PPA firmato dal Gruppo FERA negli ultimi sei mesi e siamo molto soddisfatti di questa partnership con A2A, azienda storica e impegnata, come noi, nella transizione energetica del Bel Paese. Questo accordo valorizza ancora di più la nostra mission aziendale che da oltre venti anni ci spinge a realizzare impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, valorizzando le risorse naturali dei territori e fornendo ricadute economiche di sostegno ai Comuni interessati” – ha commentato Luigi Pennisi, AD di Adelasia SRL.
Il nuovo motto ‘Shaping the Future with you’ è stato il filo conduttore della presenza a Norimberga del gruppo aziendale, leader nel settore della refrigerazione, nel suo 90esimo anno di attività
Riconfermato anche per questa edizione lo straordinario successo internazionale di Chillventa 2024, che ha registrato la partecipazione di 1.010 espositori provenienti da 49 Paesi e 32.796 visitatori - il 57% dei quali provenienti dall’estero - segnando un incremento del 7,5% rispetto al 2022. Refrigeranti, pompe di calore per l’industria e il commercio, sostenibilità, normativa sui gas fluorurati, economia circolare e digitalizzazione sono soltanto alcuni dei principali temi trattati.
Shaping the Future with you È con il claim Shaping the Future with you che BITZER ha preso parte all’edizione 2024, da poco conclusa, presentando le ultime innovazioni e soluzioni sostenibili, studiate per consentire ai clienti di accedere a una gamma più vasta di tecnologie all’avanguardia progettate per rispondere in modo efficace alle esigenze del mercato attuale e futuro. In particolare, ha riscosso un successo anche superiore alle aspettative lo stand di BITZER, che ha offerto una panoramica completa su efficienza energetica, refrigeranti e ESG, distinguendosi per la chiarezza e la positività del messaggio veicolato. Al centro dell’attenzione prodotti all’avanguardia di grande interesse, raccontati in maniera diretta e senza alcuna retorica. Per promuovere la sua partecipazione alla Fiera, BITZER ha lavorato su una comunicazione integrata tra tutti gli strumenti online e offline, dalle attività social all’ufficio stampa, che ha generato un’ottima risposta di pubblico.
Lo stand
Il design aperto dello stand ha inoltre permesso una visione degli spazi quasi a 360°, consentendo una customer experience molto apprezzata dai visitatori. La varietà dei prodotti esposti, con un focus sulle aree di applicazione e refrigerazione, ha inoltre suscitato la curiosità del pubblico su temi chiave come l’efficienza energetica, lo sviluppo del mercato dei refrigeranti naturali e delle pompe di calore, la gestione degli idrocarburi, i vantaggi dell’IQ MODULE e le soluzioni per la regolazione della capacità. Al contempo, le sessioni pratiche e le presentazioni nella “Experience Area” di BITZER hanno riscosso un grande successo. Numerosi anche i giornalisti della stampa internazionale, elemento da cui sono scaturiti importanti scambi di informazioni, confronti e interviste con particolare attenzione al miglioramento dell’efficienza dei compressori e dell’installazione degli stessi, garantendo risparmi e nuove possibilità operative, supportate da servizi digitali di ultima generazione.
I 90 anni di BITZER
Quest’anno BITZER celebra anche il suo 90° anniversario, un traguardo che sottolinea decenni di innovazione e leadership nel settore della refrigerazione. Questo è stato un tema centrale durante la fiera, evidenziando l’impegno costante dell’azienda nel plasmare il futuro del settore, con un’attenzione costante all’innovazione, alla sostenibilità e all’efficienza energetica. Con investimenti mirati e una pianificazione accurata, anche l’innovazione tecnologica nella manutenzione rappresenta una priorità aziendale. In risposta alle sfide imposte dal phase-down degli HFC, nonché dai divieti estesi sui refrigeranti fluorurati (F-gas) e sulle sostanze dannose per l’ozono (ODS), l’azienda ha manifestato il suo impegno costante nel garantire che i propri clienti siano pienamente informati e competenti nelle loro aree di interesse. La partecipazione a Chillventa 2024 è stata un’occasione unica per mettere in contatto BITZER con un vasto pubblico, permettendo all’azienda di condividere le ultime novità tecnologiche e di rafforzare le relazioni con clienti e partner. Un evento che ha confermato il ruolo di BITZER a livello internazionale come leader nel settore, pronto a rispondere alle sfide del mercato globale con soluzioni all’avanguardia e un approccio orientato al futuro.
L’azienda inaugura il nuovo impianto che permette la depurazione dell’acqua e il suo riutilizzo
Cristina rubinetterie annuncia il lancio della linea galvanica nello stabilimento di Gargallo. Ogni dettaglio della linea è stato pensato per risparmiare energia e ridurre l’impatto ambientale: dall’isolamento termico delle vasche riscaldate con coperchi automatici alle soluzioni per il trattamento delle acque reflue, specifico per consentirne il loro riutilizzo.
L’impianto
La nuova linea galvanica è stata progettata suddividendo lo spazio in due macro aree: la prima dove avviene la “magia” del processo galvanico vero e proprio con un impianto fortemente automatizzato, mentre nella seconda l’acqua, grazie ad un avanzato sistema di depurazione, può essere riutilizzata, limitando prelievi e sprechi. Il sistema di depurazione assicura
alla linea galvanica una produzione, continua ed efficiente, utilizzando meno di 1000 litri di acqua all’ora in nuovo prelievo. Un impianto galvanico paragonabile per dimensione e capacità produttiva ne userebbe almeno sette volte tante, con un consumo giornaliero vicino a 50.000 litri. L’impianto galvanico, che per dimensione e capacità era un terzo del nuovo, consumava la stessa quantità di acqua. Il nuovo investimento, quindi, non solo riduce i consumi, ma permette anche di aumentare la produzione, dimostrazione che sostenibilità ed efficienza possono andare di pari passo.
Il processo di galvanizzazione
Ogni vasca contenente liquidi riscaldati è dotata di un sistema di coperchi ad apertura e chiusura automatica che riducono la dispersione di energia di quasi il 30%. Per realizzare il processo ci si avvale dell’aiuto di diversi sistemi robotizzati di sollevamento e spostamento delle barre, riducendo lo sforzo fisico degli operatori e limitando il loro contatto con le vasche di processo chimico. L’intera struttura è costruita su una grande piattaforma contenitiva di pvc, per prevenire eventuali sversamenti nell’ambiente. Gli impatti negativi sulla salute degli operatori e dell’ambiente si realizza anche attraverso un potente impianto di depurazione dell’aria e delle acque reflue, che vengono trattate nell’area di depurazione per poterle riutilizzare, rilasciandone in ambiente solo una minima parte. È stata predisposta una nuova linea galvanica per depositare sui rubinetti un doppio trattamento di nichel, sia semilucido che lucido, un layer aggiuntivo rispetto ai metodi tradizionali del settore, così da garantire sui particolari resistenza alla corrosione. Per rispondere alle richieste crescenti dei mercati internazionali, è ora possibile gestire anche la deposizione del cromo trivalente nella colorazione tradizionale in affiancamento e, a tendere, in sostituzione del cromo esavalente.
Coinvolgendo oltre 350 installatori in tutta Italia, il progetto di Daikin ha ha raccolto 12 tonnellate di gas refrigerante da impianti dismessi
Daikin, multinazionale giapponese specializzata nei sistemi di climatizzazione e riscaldamento, ha avviato Green Installer, un progetto italiano finalizzato a raccogliere, rigenerare e impiegare nuovamente i gas refrigeranti altrimenti dismessi: un impegno concreto all’economia circolare e alla riduzione della CO2.
Risultati del progetto
Daikin ha creato una rete di oltre 350 installatori nel settore HVAC, ingaggiati a raccogliere dagli impianti dismessi il gas refrigerante, perché gli sia data nuova vita. Il progetto dopo due anni di attività mostra cifre ragguardevoli essendo ben 12 le tonnellate di gas perfettamente rigenerato e installato in nuovi impianti. La rilevanza dell’iniziativa è testimoniata anche dal fatto che il tasso di crescita della raccolta – anno su anno – è di oltre il 50%. La rigenerazione del gas è estremamente importante non solo perché la cura posta in essere dagli installatori evita la dispersione dei refrigeranti in atmosfera – evitando la generazione di gas serra – ma anche perché viene evitata la loro combustione nello smaltimento.
Le fasi e gli obiettivi
Si tratta dunque di un progetto di economia circolare che si costituisce di tre fasi:
• gli installatori Green recuperano il gas refrigerante R410-A, prima di installare una nuova unità;
• il refrigerante così estratto viene quindi rigenerato, seguendo i più stretti protocolli europei in linea con la normativa F-gas;
• il refrigerante rigenerato, che diventa a tutti gli effetti un gas nuovo, viene usato per la produzione di nuove unità, dopo essere stato certificato.
Questa iniziativa si inserisce nella più ampia strategia di sostenibilità di Daikin che punta a ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività e dei propri prodotti, contribuendo agli obiettivi di Global Sustainability dell’agenda 2030. Un processo che l’azienda porta avanti con decisione da oltre 20 anni con lo scopo di diventare carbon neutral entro il 2050. A testimonianza di questo impegno, l’azienda ha brevettato, impiegato ed esteso ai concorrenti l’utilizzo del gas refrigerante R32, capace di ridurre il potenziale effetto serra del 75%, rispetto al gas precedentemente impiegato ossia l’R410A, ancora in uso in alcune installazioni industriali o commerciali. “Questo progetto offre la misura l’impegno di Daikin sui tre punti fondamentali dell’economia circolare: ridurre, riciclare e riutilizzare la maggior parte dei materiali e dei componenti che si immettono sul mercato e conseguentemente nel pianeta – afferma Andrea Grassi, Direttore Marketing Daikin Italia -. Gli installatori certificati Green Installer ricevono una formazione specifica su come ottimizzare l’efficienza dei sistemi Daikin, riducendo i consumi energetici e le emissioni di gas serra, oltre a promuovere il corretto smaltimento dei materiali. Il progetto Green Installer ha come finalità principale quella di incentivare l’adozione di tecnologie e metodo di lavoro a basso impatto ambientale, creando una rete di professionisti qualificati capaci di guidare la transizione verso le soluzioni più sostenibili nel settore climatizzazione e riscaldamento. Daikin ha al centro del proprio operare la sostenibilità. Ciò è testimoniato anche dal fatto che l’azienda ha sviluppato il portafoglio prodotti più efficiente sul mercato con suoi split, capaci di raggiungere la classe di efficienza A+++ non soltanto in raffrescamento, ma anche in riscaldamento e unica sul mercato, sul segmento multi: quello per cui ad una unità esterna sono collegate più unità interne”.
PIEMONTE/VALLE D’AOSTA
TO SETTIMO TORINESE ASTON S.r.l. (Gruppo Comini) Strada Cebrosa, 102
TO CIRIE' B.P. TERMOSANITARI S.r.l. Via Taneschie, 14
AL CASALE MONFERRATO DOMOGAS s.a.s. di Cavalli Elisabetta e C. Via Turcotti, 6/8 Z.I.
TO IVREA F.I.R. di BARCAROLO MARIO S.r.l. Via Grande, 5
Tel. 011-8022020
Tel. 011-9208975
Tel. 0142-77225
Tel. "0125-615538
AO AYMAVILLES I.T.S. JERUSEL GIDIO S.r.l. Frazione Folliex, 26 11010 Tel. 0165-902294
CN TORRE SAN GIORGIO IDROCENTRO S.p.A. Via Giolitti, 100 Strada Statale Per Saluzzo Km. 29 12030 Tel. 0172-9121
CN MADONNA DELL'OLMO IDROTERM S.r.l. Via Canonico F. V. Rossi, 15 12100 Tel. 0171-410500
AL BISTAGNO NUOVA BB S.r.l. C.so Roma 21 (ex. Ss 30) 15012 Tel. 0144-79492
BI GAGLIANICO S.I.R.A. S.r.l. Via Matteotti, 66/68 13894 Tel. 015-541653
TO TORINO SIRT S.r.l. C.so Verona, 5 10152 Tel. 011-2489914
TO CALUSO Società Italo Francese S.r.l. Via Marconi, 107
TO TORINO UGROTE S.p.A. Via Giacomo Medici, 112
"011-740976 LIGURIA
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IM SANREMO BIESSE DI CORRADINI S.r.l. Via Armea, 148
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MB CESANO MADERNO COMFORT FORNITURE S.r.l. Via Po, 14
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BG ALBINO EREDI PIANTONI S.r.l. Via Sotto Provinciale, 1/4 24021 Tel. "035-773405
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MI MILANO GRUPPOBEA S.p.A. Via Vincenzo Toffetti, 31 20139 Tel. 02-573731
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FC FORLI IDRO ZETA S.r.l. Via Golfarelli, 64/66
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MO VIGNOLA IDROSANITAS di Luccarini Gino S.r.l. Via C. Battisti 3
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FC FORLI' VISANI S.r.l. a socio unico Via Balzella, 81/B
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FI FIRENZE CHIESSI & FEDI S.p.A. P.zza L.B. Alberti, 32
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PG PERUGIA BECCHETTI S.p.A. Via Della Gomma, 13 - Z.I. Balanzano
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AN CAMERANO IMETER S.r.l. (Gruppo Comini) Via Aspio Terme, 193
055-678451
Tel. 0585-349410
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