Meccanica & Automazione # 1 - Gennaio/Febbraio 2019

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MACCHINE UTENSILI

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PROGE T TA ZIONE

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AUTOMAZIONE

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AT T UA L I TÀ

#1 gen/feb 2019 mensile www.meccanica-automazione.com

STORIA di COPERTINA

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“Siamo tra i protagonisti nella innovazione da quasi 100 anni, contribuendo al progresso tecnologico. Progettiamo già il futuro. Le nostre rettificatrici senza centri faranno parte integrante di una nuova intelligenza sensoriale distribuita e pervasiva, con processi autonomi in grado di apprendere, dialogare, coordinarsi e autoregolarsi.”

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EDITORIALE

MAMMA,

MI SI È ACCORCIATO IL BRACCINO...

Q

Quello archiviato da meno di un mese è stato un anno boom per l’industria italiana delle macchine utensili. Un exploit che segue altri exploit e che porta il mondo della macchina utensile a livelli mai raggiunti prima. Una crescita che si conferma per il quinto anni di seguito. Se i primi anni del dopo crisi potevamo essere persuasi che i dati non potessero che essere positivi visto il baratro in cui il mercato interno era finito, il 2018 è invece la consacrazione della vitalità del nostro mondo. Una produzione di quasi 7 miliardi di euro parla da sé. Sopratutto se teniamo conto che la crescita di oltre 13 punti percentuali rispetto al 2017 è stata sostenuta sia dal mercato interno sia dall’export. Il mercato interno è però quello che rende al meglio lo stato di salute del Paese in cui viviamo. Nel 2018 tanto per esser chiari, il mercato ha dato una ulteriore scossa al sistema industriale con una crescita delle vendite di macchine utensili di oltre il 25% . Il risultato è un mercato nazionale che si attesta oltre i 5,6 miliardi di euro. Sappiamo che a fare da traino, da apri bottiglia, sono stati super e iperammortamento, ma è altrettanto vero che il parco macchine installato era ormai così vetusto da aver bisogno solo del detonatore: iper e superammortamento, appunto. Il 2019 però si apre secondo prospettive differenti e a nostro parere meritevoli di

riflessione. Da una parte le scelte della politica che danno ancora credito alla soluzione ideata dal ministro Calenda con la legge su industria 4.0 ma dall’altra per sostenere scelte differenti si chiude il borsellino. Sparirebbe ad esempio il superammortamento e si rimodulerebbe l’iperammortamento. Verrebbe inoltre ( bene anche questo) rifinanziata la Sabatini. Cosa significa in soldoni? Oltre al clima di incertezza attorno a questa manovra durato mesi e non ancora finito, in un balletto a dir poco esasperante? Che ci saranno meno soldi per aiutare le imprese a rendere più competitivo questo Paese. Perché se da un lato diminuisce l’incidenza dell’iperammortamento in funzione di una serie di parametri che favoriscono le PMI rispetto alla grande industria (e questo è comprensibile) dall’altro le stesse PMI non potranno più godere del superammortamento per poter innovare e cambiare quei macchinari obsoleti senza dover necessariamente rincorrere parametri da industria 4,0 con tutti gli investimenti che ne possono derivare. Insomma un colpo al cerchio e uno alla botte, come si dice in questi casi. Da molti anni gli imprenditori chiedono di essere messi nelle stesse condizioni dei propri colleghi europei riguardo fiscalità e efficienza di sistema. Magari rivedendo i coefficienti di ammortamento fermi da oltre 30 anni che non possono essere considerati al passo coi tempi. Oppure aiutando in misura più forte e concreta chi investe in formazione. E qui le ipotesi da poter mettere in discussione sarebbero moltissime e il confronto infinito. Ma la sostanza è al momento una sola: il braccio si è accorciato e il sistema paese non sta diventando più efficiente.  M &A | GENNAIO/FEBBRAIO 2019

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SOMMARIO GENNAIO/FEBBRAIO #1 MACCHINE UTENSILI

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PROGE T TA ZIONE

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AUTOMAZIONE

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AT T UA L I TÀ

#1 febbraio 2019 mensile www.meccanica-automazione.com

STORIA di COPERTINA

Dall’utensile al cliente SPECIALE ANTEPRIMA

A&T

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DOSSIER

Lavorazioni di rettifica

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50 M &A | GENNAIO/FEBBRAIO 2019

STORIA DI COPERTINA 30 Dall’utensile al cliente 30 DOSSIER RETTIFICA 34 Cittadine del mondo della velocità 38 Crescono produzione e facilità di utilizzo 42 Non c’è uno senza tre 46 Danno del “tu” al decimo micron ECONOMIA E FINANZA 50 Quanto e come guadagnano gli m&a advisor

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IN COPERTINA Ubiemme Gühring italia S.r.l. Via Merendi, 42 20010 Cornaredo (Mi) tel +39 02 326706 WWW.ubiemme.it

EDITORIALE 5 Mamma, mi si è accorciato il braccino…

EVENTI 54 Aspettando SPS Italia 58 Focus A&T 2019

CALEIDOSCOPIO 8 News e novità

PRISMA 66 Prodotti

PANORAMA 12 Taglio del nastro per Ametek 14 2018 anno record per le macchine utensili 16 Comau partner di “MADE” 18 Il futuro è globale e interconnesso 22 Open house DMG MORI 28 Lamiera 2019: cresce la manifestazione


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CALEIDOSCOPIO NEWS E NOVITÀ

MERCATI

SCHNEIDER LANCIA LA SUA SECONDA SMART FACTORY IN CINA L’impianto SBMLV Plant di Schneider (Beijing) Medium & Low Voltage Co. Ltd, società sussidiaria del leader nella trasformazione digitale dell’energia e dell’automazione Schneider Electric, è la seconda fabbrica in Cina che fa parte del programma Smart Factory lanciato dal gruppo. Impiegando soluzioni basate su EcoStruxure for Industry, l’impianto ha migliorato la produttività dell’8-10% all’anno grazie all’ottimizzazione dei processi, è ha registrato un miglioramento record dell’efficienza energetica: tra il 5 e l’8% in un anno. Questa struttura sarà un vero e proprio ambiente di studio dal vivo per i player industriali tradizionali che vogliono evolversi verso lo smart manufacturing.Il mondo è sempre più digitalizzato, pertanto la questione smart factory non può essere messa da parte. La trasformazione digitale di tutta la catena del valore industriale è un fattore critico per aumentare la competitività sui mercati globali. Una Smart Factory permette di innovare e ottenere molte nuove opportunità.Le Smart Factory Schneider Electric impiegano le soluzioni che fanno parte dell’architettura EcoStruxure, com prodotti connessi, controllo edge, applicazioni analitici e servizi per la gestione dell’energia: Augmented Operator Advisor, Power Monitoring Expert, IoT monitoring via Machine Advisor & Aveva Insight, Lean Digitalization System per la gestione della fabbrica, Virtual Reality per l’industrializzazione, Augmented Reality per la formazione degli operatori, Robot Collaborativi, Veicoli a Guida Autonoma, assistenza per la manutenzione, Machine Learning. Alla fine del 2018, Schneider Electric aveva attivato 8 smart factory, di cui due in Cina. Nell’insieme Schneider Electric ha già 38 impianti produttivi che già usano le soluzioni EcoStruxure per ottimizzare i processi produttivi e i consumi energetici: in queste aziende i dipendenti utilizzano già anche strumenti di gestione visuali, che aiutano a migliorare le loro performance. Una delle Smart Factory, sita a Le Vaudreil in Francia, è stata inserita nel 2018 dal World Economic Forum in un gruppo composto dalle 9 fabbriche più evolute del mondo (“Lighthouse Factories”). ECONOMIA

INTERROLL ANCORA UNA VOLTA UNA CRESCITA SIGNIFICATIVA Interroll, produttore leader mondiale di prodotti e soluzioni per la movimentazione di materiali, ha nuovamente registrato una crescita significativa nell’esercizio 2018: l’ordinato è salito a 592,6 milioni di CHF (+ 29,4% rispetto all’anno precedente) e le vendite nette sono cresciute a 560,1 milioni di CHF (+ 24,3%). In termini di margine di profitto netto, è previsto un miglioramento superiore alla media di almeno il 30%. Il Gruppo inizierà l’esercizio 2019 in piena fiducia con un ordinato già denso. Con un valore record di 592,6 milioni di franchi, l’ordinato 2018 è aumentato del 29,4% rispetto al valore dell’anno precedente (+ 27,9% in valuta locale). Grazie in parte a un grosso ordinativo in Corea del Sud, la regione AsiaPacifico ha registrato una crescita superiore alla media (+ 49,5%). Spinte da un terzo e quarto trimestre 2018 particolarmente positivi, le vendite nette sono aumentate del 24,3% a un nuovo massimo di CHF 560,1 milioni (+ 22,9% in valuta locale). Il principale fattore di crescita si è rivelato essere il comparto produttivo Conveyors & Sorters (+ 54,7% rispetto all’anno precedente). Le innovative soluzioni e i servizi basati su piattaforma Interroll, nonché una domanda continua e robusta, in particolare dai settori postale, logistico ed e-commerce, supportano questa positiva dinamica. In termini di margine di profitto netto, la società prevede un aumento di almeno il 30% rispetto all’anno precedente. “Il miglioramento dei risultati superiore alla media può essere spiegato principalmente dal forte aumento delle vendite, dalla gestione rigorosa dei costi e degli investimenti e dai miglioramenti della produttività implementati a livello globale”, spiega Daniel Bättig, Chief Financial Officer di Interroll Holding AG, aggiungendo “Il Gruppo inizierà il nuovo esercizio finanziario 2019 con fiducia e con il libro ordini già molto pieno. “ La relazione annuale completa per il 2018 con i dati finali certificati sarà presentata alla conferenza stampa annuale sui risultati il 22 marzo 2019 a Zurigo, in Svizzera. 8

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ENERGIA

CENTRICA BUSINESS SOLUTIONS RADDOPPIA: SECONDO IMPIANTO DI TRIGENERAZIONE PER FITT

Centrica Business Solutions, un leader globale nella fornitura di soluzioni di energia distribuita, ha realizzato il secondo impianto di trigenerazione per FITT SpA, leader internazionale nella produzione di tubi e raccordi per edilizia, acquedottistica, fognatura, idrosanitaria e tubi flessibili per irrigazione in materiale termoplastico. A solo un anno di distanza dall’avviamento del primo impianto da 1.013 kW realizzato presso lo stabilimento produttivo di Fara Vicentino (VI), infatti, l’azienda ha deciso di raddoppiare i risparmi con un secondo progetto nell’insediamento di Sandrigo (VI), replicando il modulo di cogenerazione del primo impianto abbinato a un frigorifero ad assorbimento. L’impianto dotato di unità cogenerativa E1010 configurato in package containerizzato per installazione esterna, è stato avviato in soli sette mesi dalla firma del contratto ed è in grado di soddisfare il 60% del fabbisogno elettrico, l’80% del fabbisogno frigorifero e il 100% del fabbisogno di acqua calda. Il progetto realizzato da Centrica Business Solutions comprende anche la gestione integrale del permitting autorizzativo e l’installazione di Panoramic Power, la soluzione di Energy Insight di Centrica per l’analisi e il monitoraggio dei consumi in tempo reale, utile per monitorare l’utilizzo dell’energia, ridurre gli sprechi e migliorare l’efficienza operativa. L’impianto così configurato consentirà a FITT di ridurre di più di un terzo le spese di approvvigionamento energetico e di risparmiare quasi 100.000 euro all’anno per quelle di raffreddamento, contestualmente a un minore impatto ambientale in termini di emissioni di CO2 e di utilizzo della falda acquifera. Ai risparmi provenienti direttamente dall’impianto, bisogna inoltre considerare il valore dei certificati bianchi ottenibili grazie all’impianto di trigenerazione, che per l’impianto di Fara hanno incrementato il loro valore di quasi il 40% nel primo anno, generando per FITT circa 200 mila euro di ricavi annui dalla loro vendita. Tra i vantaggi, infine, bisogna annoverare il contratto di manutenzione Full Service con Centrica, che consente a FITT di risparmiare risorse sul campo, per dedicarle ad attività più centrali per il proprio business. Tiberio Zamperetti, Plant & Process Technologies Specialist di FITT ha commentato: “Il progetto non era banale, a partire dal circuito chiuso di raffreddamento. Centrica Business Solutions, però, ci ha affiancati in tutte le fasi, dalle pratiche burocratiche e amministrative fino alla progettazione e realizzazione dell’impianto”. INAUGURAZIONI

GOM ITALIA APRE LA NUOVA FILIALE DI PADOVA GOM Italia inaugurerà il nuovo ufficio Giovedì 21 febbraio 2019 con una festa aperta a chi ha creduto nella tecnologia GOM. La nuova Unità Locale del Triveneto è un primo traguardo fondamentale di un percorso in continua crescita, fortemente voluto anche dalla direzione GOM Braunschweig - Germania. Era il 7 luglio del 2010 e l’aspirazione massima degli Amministratori e Soci era quella di poter disporre di professionisti, idonee strutture e di conseguire una forte presenza nel territorio italiano. Un obiettivo realizzato grazie alla tenacia e caparbietà della Direzione, unita alla prudenza e trasparenza che hanno permesso a GOM Italia di crescere con ottimi indici di sviluppo implementando numerose installazioni dei sistemi ottici 3d non a contatto, ottimizzando e riducendo così i tempi di produzione Oggi, a distanza di più di dieci anni, GOM Italia può affermare di esserci riuscita, continuando a generare nuove opportunità che mirano ad accrescere in uno scenario industriale considerato in forte espansione. GOM Italia vuole dare un segnale di fierezza e ottimismo. Uno sforzo necessario e doveroso, per offrire ai Clienti una moderna ed efficiente struttura che consentirà di affiancare, sostenere ed accompagnare passo dopo passo nei loro processi aziendali. La nuova struttura di notevole pregio architettonico, sorge in zona strategica di Padova accanto allo snodo autostradale, facilmente raggiungibile in auto e altrettanto comoda per intervenire presso i nostri clienti del Triveneto in breve tempo. M &A | GENNAIO/FEBBRAIO 2019

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CALEIDOSCOPIO LOGISTICA

CAMOZZI AUTOMATION PUNTA SULL’EFFICIENZA, INAUGURANDO UN NUOVO CENTRO DI DISTRIBUZIONE UNICO, PER ITALIA ED EUROPA Camozzi Automation ha recentemente inaugurato il suo nuovo polo logistico ubicato in Via Sant’Alberto, 10 a Palazzolo sull’Oglio, in provincia di Brescia, in una posizione privilegiata di vicinanza ai principali spedizionieri, all’Autostrada A4 e all’aeroporto di Orio al Serio. Un Hub best in class nell’ambito della logistica, verso cui confluiranno anche le produzioni provenienti dai due stabilimenti produttivi di Lumezzane e Polpenazze, che permetterà di accrescere considerevolmente la capacità di stoccaggio di prodotto finito e di movimentazione della merce, divenendo il centro di distribuzione di Camozzi Automation, per tutto il territorio italiano ed europeo. “Un investimento strategico, del valore di circa 9 milioni di Euro, che si inserisce all’interno di una politica di sviluppo di più ampio respiro, che mira non solo a rendere il comparto logistico un vantaggio competitivo, ma anche ad incrementare la capacità produttiva degli stabilimenti, grazie ad un uso più efficiente degli spazi ed alla razionalizzazione del layout interno, con successive ricadute positive in termini di occupazione.” Commenta Lodovico Camozzi, President and Chief Executive Officer del Gruppo Camozzi. Il nuovo Impianto, infatti, grazie all’adozione di sistemi automatici di nuova generazione, sarà in grado di movimentare in un turno singolo,

quanto gestito dai precedenti magazzini con ricorso al triplo turno, per un throughput finale di circa 10 volte superiore rispetto al passato. Un aspetto di cruciale importanza al fine di rispondere in modo flessibile, anche in termini di unità di trasferimento e stoccaggio, alle odierne logiche di mercato, sempre più basate su una produzione snella a piccoli lotti e spedizioni a colli. Elemento distintivo del Polo distributivo di Camozzi Automation, è l’innovativo sistema Multishuttle Cuby di SSI Schaefer, prima installazione in Italia, alimentato da Modelli di IA (Intelligenza Artificiale). Tale tecnologia prevede l’impiego di tante navette “Shuttle” quanti sono i livelli dello scaffale, offrendo una capacità di movimentazione di 3-4 volte superiore alla singola macchina SRM tradizionale. Un connubio perfetto tra ottimizzazione degli spazi e tecnologie all’avanguardia che permetterà a Camozzi Automation di incrementare la disponibilità dal pronto e di puntare alla consegna entro le 24h dal ricevimento dell’ordine, al massimo entro le 48h per raggiungere i Paesi europei più lontani. Inoltre, l’accentramento delle attività logisticodistributive in un unico Hub consentirà di ottimizzare le spedizioni, prevedendo invii giornalieri anzichè settimanali. Numerosi, inoltre, i vantaggi anche per la rete di distributori dell’azienda che potranno, a loro volta, garantire ai propri clienti consegne rapide e tempestive.

PARTE DALLE FILIPPINE LA CAMPAGNA DI PROMOZIONE INTERNAZIONALE 2019 DI UCIMA Prenderà il via a Pasay City, nelle Filippine, l’intenso programma di promozione internazionale 2019 messo a disposizione delle aziende italiane da Ucima, l’Unione dei Costruttori Italiani di Macchine Automatiche per il Confezionamento e l’Imballaggio. L’Associazione parteciperà con il supporto di ICE-Agenzia al debutto di ProPak Philippines, manifestazione dedicata al processing e al packaging, promossa da ProPak Asia. Dal 24 al 26 gennaio, presso il World Trade Center Metro Manila, dieci aziende riunite su un’area di oltre 150 mq porteranno l’innovazione del packaging made in Italy nel paese asiatico. Sotto l’ala di Ucima il punto Italia ospiterà le società Cevolani, Grafik, Imeta, Mectra, MCZ Automazioni, Pelliconi, Siad, Tropical Food Machinery, Sacmi e Zacmi. Con una previsione di crescita del 6,7% nel 2019, le Filippine si collocano tra i maggiori protagonisti dell’area asiatica. Il trend di sviluppo è stimato in corsa anche nei prossimi anni, portando il Paese a diventare la più grande economia del Sudest asiatico entro il 2050. L’industria del packaging filippina è considerata tra le più dinamiche della regione Asean, trainata soprattutto dal comparto food che rappresenta circa la metà della produzione manifatturiera e contribuisce al 23/24% del Pil annuale. Nel 2017, l’aumento dei consumi collegato alla crescita economica, ha spinto considerevolmente la crescita del settore degli imballaggi alimentari sia flessibili, sia in PET. Nel 2017 l’Italia ha esportato nelle Filippine impianti per il packaging per un valore di 33,3 milioni di euro (+22,1% sul 2016 e pari al 21,5% delle importazioni totali del Paese), posizionandosi al primo posto nella classifica dell’export davanti a Cina e Germania. Molto positivi anche i dati relativi ai primi dieci mesi del 2018, in cui le Filippine sono risalite al 33esimo posto fra le destinazioni di export italiane, con un giro d’affari di 36,2 milioni di euro (+38,7% rispetto allo stesso periodo del 2017). La promozione internazionale di Ucima proseguirà nei prossimi mesi toccando altri mercati strategici tra cui Algeria (Djazagro); Sud Africa (ProPak Africa); Vietnam (ProPak Vietnam); Egitto (Africa Food Manufacturing); Messico (Expo Pack Guadalajara); Tailandia (ProPak Asia); Myanmar (ProPack Myanmar); Nigeria (ProPack West Africa) e Stati Uniti (ProPak Las Vegas); Perù (Expoalimentaria); Iran (Pack Process Teheran); Cina (Swop) e India (Pacprocess India).

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PANORAMA I N FOR MAZ ION E DAL MON DO TECNOLOG ICO L’ingresso della palazzina uffici del nuovo stabilimento Ametek di Peschiera Borromeo

TAGLIO DEL NASTRO PER AMETEK AMETEK CONSOLIDA LE ATTIVITÀ ITALIANE NEL NUOVO STABILIMENTO DI PESCHIERA BORROMEO, CHE SOSTITUIRÀ I DUE PRECEDENTI SITI DAI QUALI L’AZIENDA OPERAVA, OVVERO RIPALTA CREMASCA E ROBECCO SUL NAVIGLIO. Di Renzo Zonin

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o scorso 19 dicembre si è svolta la cerimonia ufficiale di inaugurazione del nuovo stabilimento di Ametek in Italia, una facility che in breve tempo sostituirà le due sedi produttive dalle quali l’azienda aveva finora operato, ovvero quelle di Ripalta Cremasca e quella di Robecco sul Naviglio. La scelta della nuova location, che dovrebbe rendere più 12

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efficienti e sinergici i flussi di lavoro nelle due divisioni operative, è caduta sullo stabile di ben 7500 metri quadri situato a Peschiera Borromeo, lungo l’asse della Paullese, prima di tutto perché si trova all’incirca in posizione centrale rispetto alle due vecchie sedi, minimizzando così i disagi per i dipendenti; e poi per l’ottimo rapporto di collaborazione che si è instaurato fin da subito fra l’azienda e

l’amministrazione comunale, che non si è lasciata scappare l’opportunità di inserire sul proprio territorio un’attività di alto profilo tecnologico, con ottime prospettive di crescita e votata alle sfide dell’industria 4.0. Alla cerimonia di inaugurazione, tenutasi nel primo pomeriggio, hanno partecipato oltre agli amministratori delegati di Ametek Italia Srl e Ametek Srl un nutrito numero di


clienti, fornitori, partner, dipendenti e rappresentanti delle associazioni di categoria, della stampa e delle autorità locali, queste ultime rappresentate da Franca Costa, consigliere comunale con delega alle politiche commerciali e allo sviluppo economico del territorio. OPERATIVI DA SUBITO Il taglio del nastro, naturalmente, è stato simbolico: questo perché lo stabilimento era in effetti già parzialmente operativo da qualche settimana, con alcune linee già in produzione e altre in fase di test, mentre si prevede di completare lo spostamento delle altre attività dalle vecchie sedi nei primissimi mesi del 2019. Una volta a regime, il nuovo impianto ospiterà le attività di progettazione, produzione e distribuzione di sistemi avanzati per la movimentazione nel mercato europeo del brand MAE, oltre a tutte le attività di supporto ai clienti sul territorio italiano per diversi brand nel campo degli strumenti elettronici di precisione (che fanno riferimento a www.ametekinstrument.it). Obiettivo

nemmeno tanto nascosto del nuovo sito è di rispondere alle esigenze di sviluppo di Ametek, il cui piano di crescita si basa su quattro strategie fondamentali: eccellenza operativa, acquisizioni strategiche, espansione globale di mercato e introduzione di nuovi prodotti. Ametek insomma in Italia punta a crescere e ora ha gli spazi per farlo. Non per nulla Uwe Lorenz, AD di Ametek Italia Srl MAE, ha dichiarato che “Siamo orgogliosi di poter inaugurare questa nuova fase di Ametek in Italia. L’aggregazione delle attività prima gestite in sedi diverse e l’unificazione dei processi favoriranno la creazione di nuove sinergie. Così la nuova sede sarà assolutamente strategica per la crescita della nostra business unit”. E Stefano Milani, AD di Ametek Srl, ha anche aggiunto che “ Con questo investimento, realizziamo un polo di eccellenza assoluta per gli strumenti di precisione sul mercato Italiano, dando impulso alla capacità competitiva di Ametek, da sempre in prima linea in quanto a innovazione e sviluppo di nuovi prodotti”. ERGONOMIA E FUNZIONALITÀ Nel nuovo sito produttivo, che è stato completato e consegnato nel giro di appena sei mesi, lavoreranno 227 persone, che avranno a disposizione spazi decisamente moderni e funzionali. Del resto, Antonella Perfetto, Direttore

I saluti del consigliere comunale Franca Costa

Il benvenuto da parte di Matt French, general manager divisione Advanced Motion Solution

Risorse Umane Ametek in Italia, ha puntualizzato che “La qualità dei prodotti Ametek dipende anche dalle opportunità di specializzazione e formazione che l’azienda è in grado di offrire e dalla qualità delle condizioni di lavoro”. A livello globale, Ametek Inc. (quotata al NYSE dal 1930) vanta un fatturato annuo di 4,5 miliardi di dollari, conta 17.000 dipendenti e opera da 150 unità produttive. 

Il momento del taglio del nastro. Da sinistra, Matt French, general manager divisione Advanced Motion Solution di Ametek; Uwe Lorenz, amministratore delegato MAE-Ametek Italia srl; e Stefano Milani, amministratore delegato di Ametek Italia M &A | GENNAIO/FEBBRAIO 2019

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PANORAMA

UCIMU: 2018 ANNO RECORD PER LE MACCHINE UTENSILI ITALIANE, 2019 STABILE NELLA CONFERENZA DI FINE ANNO DI UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, IL PRESIDENTE MASSIMO CARBONIERO HA FATTO IL PUNTO DELLA SITUAZIONE SOTTOLINEANDO LA CRESCITA RECORD DEL 2018 E LA STABILITÀ DEL 2019, AUSPICANDO IL DIALOGO CON POLITICA E ISTITUZIONI PER PROSEGUIRE SULLA STRADA TRACCIATA. di Mario Catania

S

e il 2018 è stato un anno da record, per il 2019 è prevista stabilità. È questa l’estrema sintesi di quanto è stato illustrato da Massimo Carboniero, presidente UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, nel corso della consueta conferenza stampa di fine anno. Nel 2018 l’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione ha infatti registrato incrementi a doppia cifra per tutti gli indicatori economici, mentre il 2019 sarà invece caratterizzato da una sostanziale stabilità. Come emerge dai dati di preconsuntivo elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, nel 2018, la produzione è cresciuta a 6.900 milioni di euro, segnando 14

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un incremento del 13,4% rispetto all’anno precedente. Si tratta del quinto anno consecutivo di crescita e, in valori assoluti, del nuovo record per l’industria italiana di settore. Il risultato è stato determinato sia dall’ottima performance delle consegne dei costruttori italiani sul mercato interno cresciute, del 21,1%, a 3.270 milioni di euro, sia dal positivo andamento delle esportazioni cresciute, del 7,2%, a 3.630 milioni di euro. Secondo l’elaborazione UCIMU sui dati ISTAT, nei primi otto mesi dell’anno i principali paesi di destinazione del made in Italy di settore sono risultati: Germania 246 milioni di euro (+11,6%); Cina 237 milioni di euro (+7,1%); Stati Uniti 223 milioni di euro (+9,5%); Polonia 143 milioni di euro (+49,8%) e Francia 135 milioni di euro

(-4,6%), seguiti da Spagna, Turchia e Russia. In virtù di questi incrementi l’Italia ha rafforzato il suo ruolo nel panorama internazionale ove si è distinta non solo per la competenza espressa dalle industrie di settore, misurata dai dati di produzione e export, ma anche per la vivacità della domanda sostenuta e stimolata dai provvedimenti per la competitività quali super e iperammortamento inseriti nei programmi Industria/Impresa 4.0. In particolare, nel 2018, il consumo di macchine utensili, robot e automazione in Italia, è salito, del 25,9%, a 5.620 milioni di euro. La disponibilità ad investire in nuova tecnologia, anche digitale, da parte degli utilizzatori italiani ha spinto i costruttori ad orientare le proprie attenzioni al mercato domestico, come dimostra la riduzione del rapporto export su produzione, passato da 55,6% del 2017 a 52,6% del 2018. In un


L'INDUSTRIA ITALIANA DELLA MACCHINA UTENSILE, AUTOMAZIONE E ROBOTICA clima generale non favorevole, nel 2019, ITALIAN MACHINE TOOL, AUTOMATION AND ROBOT INDUSTRY l’industria italiana di settore, dovrebbe VALORI/VALUES /\ PREZZI CORRENTI/ comunque confermare le performance del (in milioni di Euro/in Millions Euro) /\ CURRENT PRICES 2018, giovandosi del positivo andamento 2015 2016 2017 2018* 2019** 2016 2017 2018* 2019** delle consegne sui mercati esteri, attese Produzione/ 5.217 5.552 6.085 6.900 7.040 6,4% 9,6% 13,4% 2,0% in aumento. In evidente rallentamento Production invece il mercato interno, il cui trend di Esportazioni/ 3.387 3.252 3.385 3.630 3.810 -4,0% 4,1% 7,2% 5,0% Exports crescita sembra aver perso lo slancio a cui Consegne sul mercato interno/ 1.830 2.300 2.700 3.270 3.230 25,7% 17,4% 21,1% -1,2% ci eravamo abituati nel corso degli ultimi Deliveries on domestic market anni. La produzione salirà a 7.040 milioni Importazioni/ 1.518 1.558 1.764 2.350 2.400 2,7% 13,2% 33,2% 2,1% Imports (+2%) trainata dalle esportazioni che, Consumo/ 3.348 3.859 4.464 5.620 5.630 15,3% 15,7% 25,9% 0,2% attese in crescita del 5%, si attesteranno a Consumption 3.810 milioni di euro. Il consumo, vale a Saldo commerciale/ 1.869 1.694 1.621 1.280 1.410 -9,4% -4,3% -21,0% 10,2% Trade balance dire la domanda da parte degli utilizzatori Import/Consumo 45,3% 40,4% 39,5% 41,8% 42,6% italiani, si fermerà a 5.630 milioni di euro Import on consumption (+0,2%). La stazionarietà del mercato Export/Produzione 64,9% 58,6% 55,6% 52,6% 54,1% Export on production interno avrà ripercussioni sia sulle consegne dei costruttori italiani che scenderanno *Preconsuntivi/Unofficial data **Previsioni/Forecast a 3.230 milioni di euro (-1,2%) sia Centro Studi UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE/ Studies Department UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE sulle importazioni che si attesteranno a dicembre 2018 2.400 milioni (+2,1%). Il dato di export su produzione crescerà di un punto anche per il 2019, le misure che hanno “le autorità di governo si sono in parte percentuale a 54,1%. funzionato fino ad ora”. ravvedute reinserendo, nella Legge “Siamo soddisfatti di questo 2018: l’anno “In questo momento di grande discussione di Bilancio 2019, il cosiddetto bonus si chiude con ottimi risultati raccolti sia in merito ai provvedimenti che saranno formazione 4.0 il cui ambito di applicazione in Italia che all’estero e con un fatturato inseriti nella Legge di Bilancio 2019, resta però uguale a quello attualmente che, considerato nel suo complesso, cioè accogliamo con favore la conferma previsto: ovvero il solo costo del lavoro del sommando alla produzione di macchine, dell’iperammortamento a scaglioni, personale coinvolto nella formazione 4.0. anche la produzione di parti, utensili, premiante per le PMI: più alto per i piccoli Se l’idea di inserire un sistema a scaglioni controlli numerici non conteggiati nelle investimenti e decrescente al crescere premiante per le PMI è condivisibile, macchine utensili italiane, ha oltrepassato del valore dei nuovi acquisti. Così come ribadiamo la necessità di intervenire sulla i 9 miliardi di euro”, ha commentato il positivo è il rifinanziamento della Nuova scrittura del provvedimento estendendo il presidente di UCIMU-SISTEMI PER Legge Sabatini”. “Al contrario, la decisione credito di imposta anche al costo dei corsi e PRODURRE Massimo Carboniero, di eliminare il superammortamento dei formatori impiegati, che rappresentano sottolineando che: “Per il 2019, strumento che stimola le aziende, in la voce di spesa più gravosa per le PMI”. sebbene siamo fiduciosi di particolare le PMI, a sostituire i “Al di là poi degli importanti dettagli poter mantenere i livelli macchinari obsoleti assicurando tecnici che riguardano la Legge di Bilancio raggiunti nel 2018, rileviamo al manifatturiero italiano - ha concluso Massimo Carboniero un chiaro rallentamento maggior produttività, efficienza quello che auspichiamo è che il governo degli investimenti in nuove e sicurezza - e sostituirlo con continui a dialogare con le imprese e macchine da parte degli la Mini Ires è invece a nostro con le organizzazioni di rappresentanza. utilizzatori italiani. Pur avviso un errore che può costare Speriamo che l’incontro di ieri possa essere Massimo Carboniero, comprendendo che la crescita presidente di UCIMUcaro all’industria italiana che il primo di una serie di confronti aperti, nel SISTEMI PER cui eravamo abituati non può deve continuare a investire per pieno rispetto dei ruoli e delle parti. Noi PRODURRE proseguire ininterrottamente migliorare la sua competitività. imprenditori della macchina utensile siamo con quei ritmi e quell’intensità, occorre Alle autorità di governo chiediamo una disponibili a dare il nostro contributo certi ricordare che una recente indagine sua reintroduzione, magari con aliquote di poter rappresentare un pezzo importante svolta da FONDAZIONE UCIMU e a scaglioni come previsto per le altre del paese: non solo quello di un settore EUMETRA rileva che solo la metà delle misure già confermate. Se ciò non fosse leader nello scenario internazionale ma imprese metalmeccaniche italiane ha fatto possibile, occorrerebbe prevedere almeno la anche e soprattutto quello di un’industria investimenti nel periodo compreso tra il revisione dei coefficienti di ammortamento che garantisce stabile occupazione ai 2017 e la prima parte del 2018”. fermi al 1988 perché certamente non lavoratori, offrendo inoltre interessanti Secondo il presidente Carboniero, “sarebbe rispecchiano più il ritmo di aggiornamento opportunità di crescita professionale per necessario procedere sulla strada già richiesto oggi dal mercato”. In materia quanti si affacciano per la prima volta al tracciata dell’innovazione confermando, di formazione, secondo il presidente, mondo del lavoro”. 

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PANORAMA

COMAU PARTNER DI “MADE” PRESENTATO IL NUOVO COMPETENCE CENTER DI MILANO GUIDATO DAL POLITECNICO DI MILANO PER L’INDUSTRIA 4.0 di Franco Baroni

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resso l’Aula Magna del Politecnico di Milano l’11 gennaio, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del Competence Center “MADE”, guidato dal Politecnico di Milano, di cui è partner Comau, società del Gruppo FCA, leader, a livello globale, nel settore dell’automazione industriale. La presenza di Comau, inoltre, è stata confermata all’interno del Consiglio di Amministrazione di MADE. MADE è un partenariato pubblicoprivato formato da 39 partner provenienti dal mondo imprenditoriale ed accademico, che ha l’obiettivo di 16

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fornire alle imprese – e in particolare alle PMI – tre specifici servizi, quali orientamento, formazione e supporto per la realizzazione di progetti di innovazione per l’Industria 4.0. MADE rappresenta così uno dei poli di innovazione ad alta specializzazione organizzati nell’ambito del Piano nazionale Industria 4.0, promosso e cofinanziato dal MISE. «La partecipazione al Competence Center di Milano, MADE, testimonia l’impegno di Comau sul fronte dell’innovazione e nella realizzazione di progetti capaci di contribuire allo sviluppo del sistema industriale del nostro Paese – afferma Mauro Fenzi, CEO di Comau -. Mettendo a disposizione le

proprie competenze, tecnologie e processi avanzati per l’Industria 4.0, Comau si propone di supportare in modo sempre più incisivo le imprese nell’acquisizione di processi produttivi e strumenti abilitanti per la Smart Factory». Comau supporta il Competence Center di Milano fornendo i suoi prodotti più innovativi: l’esoscheletro MATE, i robot industriali tradizionali e quelli collaborativi, come AURA, il veicolo a guida autonoma AGILE1500, il robot e.DO, progettato con finalità didattiche. Alla parte tecnologica si affianca il knowhow di esperti Comau per i servizi di orientamento, formazione e affiancamento operativo alle imprese. 


Segna zero – nei tempi di fermo macchina. Centri di lavorazione di massima affidabilità. Nella quotidianità industriale il rendimento massimo di un impianto non deve dipendere dalla forma del momento. Al contrario, deve essere costante. È bene sapere, quindi, che i centri di lavorazione Hermle garantiscono fino all’ultimo pezzo massima sicurezza di processo e tolleranze minime. Maggiori informazioni sull’affidabilità dei nostri centri di lavorazione su: hermle2.de

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PANORAMA

IL FUTURO È GLOBALE E INTERCONNESSO LA CONFERENZA DI FINE ANNO DI SIEMENS HA VISTO IL DEBUTTO DI CARLO PICECH NUOVO CEO PER L’ITALIA CHE HA ILLUSTRATO LO STATO DELL’ARTE DELL’AZIENDA CHE GUIDA di Marco Torre

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nche se si tratta di una tradizione, o forse proprio per questo motivo, anche quest’anno l’appuntamento di fine anno con i responsabili di Siemens si è rivelato occasione per approfondire le principali linee guida su ciò che accade e che accadrà nel mondo dell’industria vista la presenza capillare del colosso tedesco 18

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ovunque ci sia produzione. Quest’anno poi l’incontro di fine anno con la stampa aveva un sapore particolare visto che c’erano due appuntamenti di rilevanza primaria. Il primo è l’arrivo alla guida della filiale italiana del nuovo CEO Claudio Picech il secondo il centoventesimo anno di presenza ufficiale di Siemens in Italia che iniziò proprio nel 1899

la propria attività nel nostro Paese. A questi due si aggiunge Casa Siemens che pur non essendo novità dell’ultima ora rappresenta pur sempre una realtà di grande interesse per il modo in cui è stata realizzata e per le funzioni che le sono delegate. La storia di Siemens in Italia come dicevamo non è solo una vicenda lunga un secolo, ma anche e soprattutto un


racconto di una azienda che nel nostro Paese si è fortemente radicata e proprio per questo motivo vede nell’Italia un luogo su cui investire e crescere con costanza (vedi box) . Lo ha spiegato molto bene Claudio Picech sottolineando che non ci si impegna in un investimento di quaranta milioni di euro per la realizzazione di un nuovo quartier generale (come nel caso di Casa Siemens) se non si ritiene la nazione in cui si opera uno dei punti nodali della propria strategia mondiale. Il quartier generale si Siemens Italia sorge nella zona nord est del capoluogo lombardo ed è un esempio pratico e bello di come si possa riconvertire uno spazio già esistente in qualcosa di veramente moderno e razionale. Partendo da un edificio esistente si è ridisegnato un intero quartiere con una estensione complessiva di 86000 metri quadrati che oggi comprende aree a verde per oltre 20 mila metri

Casa Siemens

Casa Siemens è

Carlo Picech, nuovo CEO di Siemens Italia

un esempio pratico di riconversione di spazi esistenti in chiave moderna e razionale

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PANORAMA

CENTOVENTI ANNI DI ITALIANITÀ

Casa Siemens

quadrati, campi sportivi, uffici e soprattutto la massima sostenibilità in termini ambientali e di gestione automatizzata degli edifici. Come dire che ancor prima di proporre alla propria clientela delle soluzioni, in Siemens c’è l’abitudine, la buona abitudine, a renderle funzionanti anche sperimentandole in casa propria. Complessivamente il lavoro di realizzazione dell’head quartier ha impiegato circa quattro anni di lavoro ed è stato realizzato seguendo le idee che oggi stanno trovando applicazione in Siemens Italia ancora prima che nella altre sedi sparse per il mondo. Ci riferiamo all’adozione dello smart working che oggi vede 2400 persone coinvolte per la totalità del proprio lavoro. Un percorso questo che si è realizzato strada facendo a partire dal 2011 e che oggi rappresenta giustamente un elemento di successo e 20

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di soddisfazione per il management di Siemens, come ha tenuto a specificare proprio Claudio Picech durante il suo speach di fine dicembre. Claudio Picech, classe 1967, è un ingegnere con doppia cittadinanza (italiana e svizzera) che si è laureato con specializzazione in elettrotecnica presso l’University of Applied Sciences and Arts Northwestern Switzerland, seguita da un Executive MBA presso l’IMD di Losanna. Dopo aver sviluppato la propria carriera in aziende della Power Generation ricoprendo incarichi sempre più importanti e maturando esperienze professionali in Svizzera e Svezia, Picech nel 2014 approda in Siemens come Country Division Lead di Energy Management, incarico che ha mantenuto anche dopo che il 1 ottobre scorso è stato nominato CEO di Siemens Italia. 

Non sono molte le aziende che possono vantare 120 anni di storia nel nostro Paese. Ancora meno sono quelle che possono fregiarsi di questo traguardo pur essendo nate e cresciute con capitali stranieri. Ma veniamo alla storia di Siemens in Italia: era il 1° gennaio 1899 quando nacque la Società Italiana Siemens per Impianti Elettrici Anonima Milano, via Giulini 8; capitale sociale di 300.000 Lire di cui versate Lire 100.000; fondatori e membri del Consiglio di Amministrazione: prof E. Budde (presidente), dr. A. Berliner (vicepresidente), sig. R. Maaß (consigliere), ing. A. Rubini (direttore); sig. A. Tiracchini (direttore amministrativo). La crescita di via Giulini è piuttosto veloce tanto che in breve tempo si aprono gli uffici di Roma, Bologna e Torino che hanno il compito di gestire società elettriche (fra cui Alessandria, Pisa, Perugia e Livorno), realizzare installazioni telefoniche a privati e a città, nonché prove di locomotori monofase sulle tratte del lago di Como e della Valtellina (fino a Sondrio). Da quel momento le vicende si susseguono a velocità sempre maggiore. Ma ciò che stupisce è come molte delle cose che noi consideriamo parti integranti della nostra vita siano in Italia frutto del lavoro di Siemens. Pensiamo alle centrali idroelettriche ( la prima inaugurata negli anni ‘10 a Stura di Viù) o alla nascita della Osram in cui Siemens fa confluire le attività del settore specifico. Leggere la storia di Siemens Italia è un viaggio molto profondo nell’ imprenditoria nazionale e mostra quando sia stato fatto nel nostro Paese lavorando fianco a fianco. Ci sono passaggi come la realizzazione della fabbrica in Viale Lombardia 108, praticamente in piazza Durante (per i residenti del Casoretto). Crediamo che una visita alla pagina dedicata da Siemens alla propria storia in Italia possa essere un piacevole viaggio in un’avventura bellissima e ancora tutta da scrivere. (https://www.siemens.com/it/it/ home/azienda/chi-siamo/storia.html )


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PANORAMA

OPEN HOUSE DMG MORI PFRONTEN 2019: PREVIEW CON 70 MACCHINE HIGH-TECH, DUE ANTEPRIME MONDIALI E I FOCUS DI TENDENZA ORIENTATI ALLA DIGITALIZZAZIONE, AUTOMAZIONE E ADDITIVE MANUFACTURING, L’IMMINENTE OPEN HOUSE IN DECKEL MAHO PFRONTEN SI CONCENTRERÀ SULLE SOLUZIONI DI PRODUZIONE INTEGRATE PER PROCESSI OLISTICI. di Franco Baroni

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inizio 2019, anno dell’esibizione mondiale EMO, DMG MORI presenterà 70 macchine high-tech, di cui 20 con automazione e le anteprime mondiali DMP 70 e LASERTEC 125 Shape, in occasione dell’Open House di DECKEL MAHO Pfronten dal 22 al 26 gennaio 2019. Le tematiche fondamentali si concentreranno sull’area della digitalizzazione e le offerte digitali per la produzione e service, soluzioni 22

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di automazione integrate per una produzione competitiva ADDITIVE MANUFACTURING. DMG MORI presenterà l’ultimo modello introdotto, la LASERTEC 12 SLM e l’intelligente software OPTOMET per il metodo a letto di polvere. Come focus di quest’anno, DMG MORI concentrerà la propria attenzione lungo l’intera catena di valore dell’utilizzatore. Il DMG MORI Aerospace and Die & Mold Technology Excellence Center è il centro di riferimento dove gli esperti progettano soluzioni di produzione innovative. DMG

MORI dimostra questa esperienza su un’area espositiva di 7.500 m². Un ulteriore highlight è la produzione di pezzi di grandi dimensioni nel XXL Center dove verrà presentata per la prima volta una DMU 600 P con doppia tavola. La gamma di DMG MORI Qualified Products completa il programma dell’Open House con le ultime innovazioni nel settore delle periferiche e degli accessori e, in particolare, il nuovo programma certificato DMQP, che offre una selezione diversificata di sistemi utensili ad alte prestazioni a condizioni esclusive.


ANTEPRIMA MONDIALE: DMP 70 PRODUZIONE DINAMICA PER LA MAGGIOR PARTE DEI SETTORI INDUSTRIALI DMG MORI ha progettato una macchina di produzione estremamente compatta con un ingombro di soli 4,2 m² per applicazioni di tecnologia medicale, nell’area job shop, ma anche per il settore aerospaziale e altre industrie esigenti. Le corse da 700 x 420 x 380 mm offrono spazio per un’ampia gamma di componenti, rendendo la DMP 70 l’integrazione perfetta ai parchi macchina esistenti. Lavora pezzi complessi in modo altamente dinamico con velocità di rapido fino a 60 m / min e accelerazione fino a 2 g. Il cambio utensile è dinamico con un tempo truciolo-truciolo pari a 1,5 secondi. Il magazzino utensili ha spazio per un massimo di 25 utensili e le sue clip metalliche assicurano robustezza a lungo termine. Un solido basamento monopezzo in ghisa, sistemi diretti assoluti di serie e un sistema di raffreddamento ottimale assicurano la precisione richiesta. Le soluzioni di automazione come la gestione dei pezzi WH 3 CELL, che il DMP 70 presenta all’Open House, possono essere collegate in modo flessibile da destra, a sinistra o frontalmente. Con un ingombro di 4,2 m², la nuova DMP 70 un’eccezionale macchina di produzione compatta per applicazioni nei principali settori industriali

La LASERTEC 125 Shape è stata appositamente progettata per la strutturazione di stampi di grandi dimensioni, fino a Ø 1.250 x 700 mm

ANTEPRIMA MONDIALI: LASERTEC 125 SHAPE STRUTTURAZIONE EFFICIENTE DI SUPERFICIE PER STAMPI DI GRANDI DIMENSIONI DMG MORI presenterà la LASERTEC 125 Shape - l’ultimo highlight della serie all’Open House di Pfronten in anteprima mondiale. È stata appositamente progettata per la strutturazione di superfici di stampi di grandi dimensioni fino a ø 1.250 x 700 mm e per pezzi con peso fino a un massimo di 2.600 kg (disponibile in opzione con motore tandem). Lo Z-cube in opzione ad alta velocità aumenta la velocità di spostamento in Z da 1,5 m/s a 4 m/s, mentre il laser raggiunge una frequenza di impulsi fino a 1.000 kHz. La qualità della trama è stata ancora una volta ottimizzata mantenendo le alte velocità del processo. Il risultato è tempi di processi più brevi fino al 69 percento e quindi costi notevolmente inferiori per componente. INTEGRATED DIGITIZATION Prodotti e soluzioni per una digitalizzazione integrata di processi produttivi Forte del suo ruolo di pioniere della digitalizzazione nel settore della costruzione di macchine utensili, DMG MORI riconferma l’importanza

strategica futura in questo settore. Il leader tecnologico presenterà le soluzioni per una produzione in rete all’interno del motto Integrated Digitization. Durante l’Open House, DMG MORI inviterà i suoi visitatori a partecipare a un Digital Pfronten Tour della durata di 45 minuti, in cui saranno presentati prodotti digitali e soluzioni per la digitalizzazione integrata. DMG MORI presenterà il PRODUCTION PLANNING in cinque stazioni per la pianificazione della forza lavoro presso DECKEL MAHO Pfronten e un sistema di pianificazione e controllo della produzione completamente integrato e l’area PREPARATION & PRODUCTION per il processo digitale di produzione di un inserto di stampo dalla pianificazione del lavoro utilizzando un CAD / CAM system (Siemens NX) e CELOS PC Version fino alla produzione su DMC 1850 V con CELOS Version 5. Dopo il DIGITIZATION SHOW di prodotti DMG MORI per la digitalizzazione dell’intera catena di valore aggiunto, il tour sarà completato con MONITORING con DMG MORI MESSENGER, ANALYZER CONDIZIONI, MONITOR PERFORMANCE e PRODUCTION COCKPIT e, nell’ambito di SERVICE & MAINTENANCE, con WERKBLiQ. Tra le altre cose, la piattaforma web-based e multi-vendor consente di gestire la manutenzione di un totale di otto centri di lavoro a 5 assi e tre rettificatrici universali per la produzione meccanica e i 17 centri M &A | GENNAIO/FEBBRAIO 2019

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PANORAMA

Prodotti e soluzioni per la digitalizzazione integrata della produzione

di lavoro di fresatura nel Technology Center a DECKEL MAHO Pfronten. Inoltre, i vantaggi del supporto diretto del service con il nuovo NETservice, inclusa la SERVICEcamera, saranno dimostrati in diretta ai visitatori. AUTOMAZIONE MAGGIORE CREAZIONE DEL VALORE GRAZIE ALL’AUTOMAZIONE OLISTICA Le macchine con automazioni sono i componenti cruciali di una fabbrica digitale e sono quindi parte integrante di Industria 4.0. DMG MORI è il pioniere della digitalizzazione nella costruzione di macchine utensili e considera l’automazione un campo strategico orientato al futuro. La joint venture DMG MORI HEITEC supporta DMG MORI nello sviluppo e nella realizzazione di soluzioni di automazione flessibili, come la manipolazione dei pezzi. La competenza nell’automazione, ad esempio nella gestione, pallet è direttamente integrata negli stabilimenti produttivi DMG MORI. L’interazione tra l’engineering degli stabilimenti di produzione DMG MORI e l’esperienza nell’automazione di DMG MORI HEITEC fornisce all’utente una soluzione personalizzata, integrata e affidabile - e tutto da un unico fornitore. Funzioni di servizio aggiuntive di DMG MORI HEITEC comprendono la 24

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configurazione fino al funzionamento del sistema, compresa la modifica o l’espansione di un sistema per prodotti aggiuntivi. Gli ultimi esempi della competenza DMG MORI nell’automazione sono i Robo2Go 2nd Generation per una gestione pezzo flessibile sui torni e un’ampia gamma di sistemi di gestione pallet. Un PH 150 con un massimo di dodici pallet e una capacità di carico massima di 250 kg viene visualizzato su un DMU 65 monoBLOCK. DMG MORI presenta DMU 85 monoBLOCK con il nuovo PH 400. Il PH 400 è il sistema di automazione pallet ideale per il carico di pezzi di grandi dimensioni fino a 800 kg per le macchine della serie DMU. È inoltre disponibile per la DMU 80 P duoBLOCK e la DMU 90 P

IN MOSTRA A PFRONTEN 2019 Anteprima mondiale: DMP 70 – Produzione dinamica per la maggior parte dei settori industriali Anteprima mondiale: LASERTEC 125 Shape – Strutturazione efficiente di superficie per stampi di grandi dimensioni Integrated Digitization: Prodotti e soluzioni per una digitalizzazione integrate di processi produttivi Tour Live dello stabilimento produttivo di DECKEL MAHO Pfronten 20 soluzioni di automazione live: Maggiore creazione del valore grazie all’automazione olistica ADDITIVE MANUFACTURING: Intelligenti soluzioni software per parametri di processo ottimali DMG MORI Technology Excellence: Aerospace e Die & Mold DMQP: Qualità garantita grazie a partnership innovative

Il Robo2Go un sistema di gestione flessibile per torni


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duoBLOCK per palett fino a 800 kg.

ADDITIVE MANUFACTURING Intelligenti soluzioni software per parametri di processo ottimali In quanto fornitore complete fullline a Livello globale con oltre 20 anni di esperienza nell’ADDITIVE MANUFACTURING di componenti di metallo, DMG MORI è sinonimo di tecnologie di produzione innovative e di un’assistenza tecnica presente su scala mondiale. Il portafoglio d’offerta comprende quattro catene di processo complete per i processi additivi con iniettore di polveri o con letto di polvere. Nel quadro di questa offerta olistica, DMG MORI combina i suoi modelli delle serie LASERTEC 3D e LASERTEC SLM con i centri di lavoro provenienti dal variegato portafoglio macchine. Il continuo sviluppo della produzione additiva è dimostrato dal produttore di macchine utensili con la LASERTEC 12 SLM di recente introduzione e l’innovativa soluzione software OPTOMET. DMG MORI Academy completa la gamma di servizi in

OPTOMET Calcola automaticamente i parametri di processo ottimali. Ciò semplifica la programmazione e porta a qualità superficiali significativamente migliorate e proprietà del materiale riproducibili

ADDITIVE MANUFACTURING con un approccio di consulenza appositamente creato per questo settore. Con un diametro di messa a fuoco di soli 35 μm, la nuova LASERTEC 12 SLM è quattro volte più precisa rispetto all’attuale standard del settore. Ciò consente una risoluzione della struttura significativamente più fine, che a sua volta rende possibile

Il portafoglio d’offerta DMG MORI comprende quattro catene di processo complete per i processi additivi con iniettore di polveri o con letto di polvere

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lo spessore di pareti più sottili. Allo stesso tempo, la macchina a letto di polvere offre un volume di costruzione di 125 x 125 x 200 mm, che è unico per questa classe di precisione. Lo Stealth Desidgn user-friendly e il modulo di polvere REPLUG - noto dalla LASERTEC 30 SLM 2nd Generation per cambiamenti di materiale in meno di due ore - garantiscono un elevato grado di automazione dei processi e un’elevata sicurezza sul lavoro. Con una quota del 30 percento nello sviluppatore di software indiano, INTECH, DMG MORI ha aperto l’accesso a importanti software e know-how tecnologico per la produzione generativa. Come pioniere nel settore della stampa 3D in India, l’azienda è specializzata in ADDITIVE MANUFACTURING e quindi nelle relative soluzioni software, compresa l’intelligenza artificiale per questo settore. Uno dei primi risultati di questa collaborazione è il nuovo software OPTOMET, che INTECH offre per la serie DMG MORI LASERTEC SLM. Calcola automaticamente i parametri di processo ottimali. Ciò semplifica la programmazione e porta a qualità superficiali significativamente migliorate e proprietà del materiale riproducibili. DMG MORI TECHNOLOGY EXCELLENCE: AEROSPACE Grazie al suo coinvolgimento iniziale nello sviluppo del prodotto, alla pianificazione di nuove unità di produzione e sedi da parte dei clienti, il DMG MORI Aerospace


speedMASTER fino a 30.000 giri/min e mandrini HSC da 60.000 giri/min. DMG MORI ha continuamente definito nuovi standard per la strutturazione delle superfici con la serie LASERTEC Shape per essere in grado di offrire ai propri clienti soluzioni di produzione complete.

The DMG MORI Aerospace Excellence Center è in grado di sviluppare soluzioni di produzione ottimali e integrate nel settore aerospace

Excellence Center di DECKEL MAHO Pfronten è in grado di sviluppare soluzioni di produzione ottimali e integrate nel settore aerospace. DMG MORI vanta oltre 20 anni di esperienza tecnologica che va dalla fresatura simultanea a 5 assi complessa fino alla lavorazione completa con la tecnologia di fresatura-tornitura, compresa l’integrazione della rettifica e fresatura ULTRASONIC. Gli highlights del DMG MORI Aerospace Excellence Center sono le applicazioni tipiche del settore come ad es. una risoluzione angolare della testa per la produzione dell’alloggiamento su un DMU 125 FD duoBLOCK. Qui gli utensili frontali possono essere cambiati automaticamente. Il Tool Control Center (TCC) controllato da sensori su una DMC 65 monoBLOCK garantisce una maggiore affidabilità del processo, consentendo di reagire rapidamente all’usura degli utensili non pianificata in modo che il pezzo e le macchine possano essere protetti da eventuali danni.

questo campo e dall’altro ha dato origine a soluzioni tecnologiche innovative. I progetti versatili del DMG MORI Die & Mold Excellence Center si concentrano su una vasta gamma di pezzi da lavorare: da punzoni da 10 mm fino a stampi da 6.000 mm, che trovano spazio sufficiente nel centro di lavoro XXL. L’ultima presentazione in questo settore è la DMU 600 P con doppio tavola. Il ciclo tecnologico VCS Complete sulla DMC 85 monoBLOCK supporta una buona precisione. Inoltre, DMG MORI è in grado di garantire superfici fino a 0,15 μm con affidabili motori lineari, sistemi di misurazione MAGNESCALE e mandrini

DMQP Qualità garantita grazie alle partnership innovative e certificate DMQP Le massime prestazioni della macchina e la migliore qualità possibile dei componenti possono essere raggiunte solo con tecnologia e componenti periferici coordinati e certificati. DMG MORI definisce così la sua alta richiesta di qualità nell’ambito del programma DMQ MORI Qualified Products (DMQP). I pilastri portanti di questa garanzia di qualità DMG MORI sono i molti anni di partnership di innovazione per periferiche e accessori. I partner DMQP devono soddisfare i requisiti più severi in materia di capacità innovativa, competenza tecnologica e qualità. Le interfacce coordinate, la connettività di sicurezza, la manutenzione dei prezzi e le condizioni di garanzia definite garantiscono una produttività ottimale delle loro soluzioni di produzione per i clienti DMG MORI. Allo stesso tempo, DMG MORI ha recentemente iniziato a offrire ai propri clienti certificati DMQP. Il certificato DMQP offre ai clienti DMG MORI vantaggi unici: Una vasta selezione di sistemi di utensili ad alte prestazioni, compilati individualmente dagli esperti del partner DMQP a condizioni esclusive. 

Le macchine dell’XXL-Center gestiscono stampi fino a 6.000 mm

​​​​​​​ DMG MORI TECHNOLOGY EXCELLENCE: DIE & MOLD DMG MORI ha sempre attribuito grande importanza alle applicazioni die and mold, che da un lato ha contribuito ad accumulare un’enorme esperienza in M &A | GENNAIO/FEBBRAIO 2019

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PANORAMA

LAMIERA 2019: CRESCE LA MANIFESTAZIONE E AUMENTANO GLI ESPOSITORI IN FORTE CRESCITA L’ADESIONE DELLE IMPRESE A LAMIERA, LA MANIFESTAZIONE INTERNAZIONALE DEDICATA ALL’INDUSTRIA DELLE MACCHINE UTENSILI PER LA DEFORMAZIONE DELLA LAMIERA E DELLE TECNOLOGIE INNOVATIVE LEGATE AL COMPARTO, IN SCENA A FIERAMILANO RHO, DAL 15 AL 18 MAGGIO 2019. di Mario Catania

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cinque mesi dall’evento, sono infatti 283 le imprese che hanno già confermato la propria partecipazione alla manifestazione. La superficie opzionata ad oggi è pari al 50% in più rispetto alla metratura opzionata nel dicembre 2016 per l’edizione precedente ed è già pari alla metratura finale di LAMIERA 2016, l’ultima edizione bolognese, a dimostrazione di come il passaggio a Milano abbia permesso alla fiera di ingrandirsi e strutturarsi. L’elenco delle imprese che hanno già aderito, 28

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disponibile sul sito lamiera.net, riserva non poche novità: se si considera il numero degli espositori diretti, ad oggi, il 20% degli iscritti è costituito da imprese alla prima partecipazione a LAMIERA o che ritornano dopo svariate edizioni. “Quello che ci aspettiamo - ha dichiarato Alfredo Mariotti, direttore della manifestazione - è di superare il risultato già molto positivo del 2017, facendo crescere ulteriormente l’evento espositivo. Per fare questo prosegue il lavoro sui settori tradizionali, che rappresentano il cuore della mostra e che sembrano molto ben

predisposti anche perché, la domanda italiana di macchine utensili viaggia ancora su livelli decisamente elevati e si confermerà, nel 2019, sui livelli del 2018, considerato anno dei record per il comparto”. “D’altra parte - ha aggiunto Alfredo Mariotti - proseguirà il lavoro sulle nuove aree di innovazione dedicate a robotica, IoT e consulenza, mondi che hanno un impatto e una diffusione sempre più profonda nelle fabbriche manifatturiere”. In linea con la grande trasformazione che interessa l’intera industria mondiale, LAMIERA presenterà l’offerta di tecnologie


per la fabbrica integrata, proponendo il meglio della produzione internazionale di macchine stand alone e di impianti complessi e completando l’esposizione con un’ampia panoramica su sistemi di automazione, robotica (ROBOT PLANET), tecnologie legate al mondo digitale (FABBRICAFUTURA) e consulenza (BOX CONSULTING). Macchine, impianti, attrezzature per la lavorazione di lamiere, tubi, profilati, fili, carpenteria metallica, presse, stampi, saldatura, trattamenti e finitura, subfornitura tecnica, fastener sono alcune delle tecnologie “tradizionali” in mostra. Ad esse si aggiungerà l’ampia e variegata offerta di robot, automazione, tecnologie abilitanti e consulting. Con una scelta così ampia LAMIERA è realmente il luogo dove le idee prendono forma, parafrasando lo slogan scelto per l’edizione 2019. Promossa da UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, e organizzata da CEUCENTRO ESPOSIZIONI UCIMU, LAMIERA affiancherà all’esposizione di settore numerose iniziative di

approfondimento e intrattenimento. Nel 2017, le imprese presenti furono 480, il 25% in più rispetto all’edizione 2016, per una superficie espositiva occupata di 40.000 metri quadrati. La manifestazione registrò 23.579 visite pari al 15% in più rispetto a quelle registrate l’anno prima. Unico appuntamento espositivo in Italia dedicato al comparto, LAMIERA richiama visitatori di tutti i principali settori utilizzatori che qui trovano risposta a tutte le esigenze, da quelle più semplici a quelle più complesse. L’unicità dell’evento e le numerose iniziative a corollario rendono la manifestazione appuntamento imprescindibile per le imprese del settore: per i grandi costruttori italiani e

esteri di macchine, robot e automazione, per le PMI specializzate nelle soluzioni supercustomizzate, per i contoterzisti, per gli specialisti di accessori e tecnologie ausiliarie ma anche per i player del mondo digitale e della consulenza, la cui presenza cresce all’interno del settore. L’ampia offerta in mostra non sarà l’unico motivo di richiamo per i visitatori. LAMIERA proporrà, infatti, la speciale iniziativa LAMIALAMIERA, un calendario di incontri di approfondimento a cura di espositori e organizzatori che accompagnerà la manifestazione per l’intera sua durata. Organizzati per tematiche, gli incontri di 20 minuti ciascuno, saranno ospitati in uno speciale spazio allestito in forma di arena convegni all’interno di uno dei padiglioni espositivi.“L’idea - ha concluso Alfredo Mariotti – è quella di offrire agli espositori, a titolo completamente gratuito, un’occasione ulteriore di promozione fuori dal proprio stand. Ma l’intento è anche quello di proporre ai visitatori momenti di approfondimento tecnico-culturale che possano valorizzare ancor di più la loro presenza in fiera”.  Informazioni aggiornate disponibili sul sito www.lamiera.net.

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STORIA

di copertina

U B I E M M E G Ü H R I N G I TA L I A

S

i fa presto a dire utensili! Anche se alla resa dei conti nel panorama quasi infinito del mondo degli utensili individuare l’oggetto giusto e di livello adatto alle proprie specifiche esigenze di lavorazione è cosa ben più difficoltosa che il semplice nominare il concetto di utensile. Produrre utensili non è facile e neppure economico. Quindi il primo passo che si deve compiere quando si decide di fare una scelta importante come quella dell’utensile, è individuare un punto di riferimento sul mercato. Un riferimento che possa darci la corretta sensazione delle soluzioni possibili indi30

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DALL’UTENSILE AL CLIENTE FORNIRE UN PRODOTTO NON BASTA: È INDISPENSABILE COSTRUIRE UN RAPPORTO DI FIDUCIA CON L’UTILIZZATORE. LA STRATEGIA DI UBIEMME GÜHRING ITALIA SI BASA SULLA SOMMA DI ALTA TECNOLOGIA E SERVIZI EFFICIENTI, COSÌ DA CREARE UN INSIEME FATTO DI QUALITÀ. di Paolo Beducci candoci senza remore quale sia il percorso da seguire per ottenere il migliore compromesso fra efficienza, costi e qualità della lavorazione. Ci vuole per dirla in termini semplici un fornitore affidabile e serio capace di cercare la soluzione ideale per il proprio cliente. Insomma il prodotto non deve mai essere disgiunto dal servizio. Perché è vero che senza prodotto non si arriva da nessuna parte, ma altrettanto vero è che il prodotto è condizione necessaria ma non sufficiente a soddisfare le esigenze del cliente. Fra i primi produttori ad aver capito già anni addietro questo concetto c’è Ubiemme

Gühring Italia che non a caso da moltissimo tempo si presenta al mercato come fornitore di utensili ad alta precisione, applicazione e service. Cosa significhi questa definizione è facilmente illustrabile spiegando quale sia la strategia operativa con cui Gühring ha deciso di approcciare il mercato italiano. Una strategia molto limpida e chiara che non solo garantisce risultati ottimali ai propri utilizzatori, ma permette la nascita e la crescita di un vero e proprio rapporto che potremmo definire secondo le moderne tendenze linguistiche win-win. Ovverosia un rapporto in cui la collaborazione e la fiducia fra le parti in causa porta benefici a entrambi. Insomma il vecchio concetto secondo il quale i buoni affari si fanno in due. Così Ubiemme Gühring Italia ha scelto di promuovere il proprio prodotto sia in forma diretta verso l’industria, sia seguendo il canale più tradizionale dei rivenditori. Questo per poter garantire la massima capacità di seguire il cliente sia dal punto di vista tecnico sia da quello commerciale. Senza però mai far venire meno il supporto post- vendita che ha la funzione non certo secondaria di garantire la massima qualità del rapporto e la migliore efficienza degli utensili in uso presso i clienti. Ci sono a questo proposito una serie impor-


Spyro Tec

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STORIA

tante di servizi che Gühring mette a disposizione della propria clientela: a partire da uno stabilimento italiano specializzato nella realizzazione di utensili speciali partendo direttamente da specifiche o disegni proposti dall’utilizzatore. Un passo importante che diventa fondamentale per quella clientela (la maggior parte a dire il vero) che non solo desidera disporre di utensili ad hoc sulle proprie esigenze, ma necessita che questi siano disponibili in tempi estremamente brevi e magari in lotti di piccole dimensioni. Accanto alla velocità e all’opportunità di fornire utensili su specifiche del cliente, l’altro elemento che emerge come centrale nella strategia di Ubiemme Gühring Italia è il servizio di rigenerazione. Definito dalla stessa Gühring come “service” ha come scopo principale la rimessa a nuovo di utensili eseguendo operazioni di raffilatura e ricopertura, facendo in modo che la vita utile in officina dell’utensile si allunghi notevolmente e senza rinunciare neppure a una sola percentuale del livello prestazionale del prodotto nuovo. C’è però un altro aspetto legato al servizio che è a nostra avviso determinante nella scelta di un partner con cui operare nel tempo: la possibilità di fare in modo che gli utilizzatori si concentrino sul proprio lavoro avendo la certezza di poter disporre dell’utensile giusto al momento giusto. Da qui la decisione di Gühring di offrire anche nel nostro Paese il servizio di Tool

di copertina

La sede di Gühring Italia

Management, replicando quello che già opera con ottimi risultati sul mercato tedesco. Alla base c’è ancora una volta il concetto di costruzione della relazione ideale fra fornitore e cliente che decide di avere Gühring come partner per l’utensileria ottenendo in cambio un livello di prestazioni e servizi difficilmente eguagliabile. A dimostrare che si tratta d’un servizio efficiente c’è il successo crescente, che già da diversi anni questa proposta incontra proprio nella esigente Germania. Come dicevamo all’inizio il servizio senza il prodotto non è la soluzione ideale. Quindi accanto alla possibilità di realizzare utensili speciali, Gühring nel corso della sua lunga vita operativa ha sempre tenuto la barra dritta verso l’innovazione. Una scelta che si traduce in importanti investimenti in ricerca e sviluppo e in una offerta di prodotti sempre nuovi e sempre all’avanguardia. La dimostrazione viene da tre utensili differenti fra loro nella concezione e nell’utilizzo ma che sono la perfetta esaltazione della conoscenza tecnologica, dello stato dell’arte di Gühring.

Gühring Trochoidal Cutting

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SPYRO TEC Il primo prodotto di cui ci occupiamo è


parte integrante della famiglia degli svasatori. Si tratta dei modelli elicoidali HSS e HSCO Spyro Tec che grazie alla particolare geometria sviluppata appositamente è in grado di ridurre le forze assiali e radiali generate durante la lavorazione. Il punto focale sta nei diversi taglienti a passo elicoidale variabile che permettono di eseguire un processo di svasatura stabile e particolarmente apprezzabile per il ridotto livello di vibrazioni emesse. In questo modo si riesce a garantire una svasatura circolare accurata e dimensionalmente precisa. A questo si deve poi aggiungere che il rivestimento TiAIN, una lega di titanio e alluminio, permette di ottenere una durata maggiore grazie alla massima resistenza all’usura e un capacità d’operare con la migliore durezza anche a temperature particolarmente elevate. GÜHRING TROCHOIDAL CUTTING (GTC) Un altro esempio importante della capacità di Gühring di cavalcare le innovazioni nel mondo della macchina utensile viene dalla tecnologia GTC: una particolare strategia di fresatura che consiste in un movimento ellittico dell’utensile di sgrossatura in modo che durante le fasi di lavorazione le tracce circolari si sovrappongono fra di loro. In questo caso è importante anche la capacità di Gühring di sfruttare al meglio le caratteristiche tecniche dei centri di lavoro più moderni, delle regolazioni geometriche e degli utensili che aumentano la resistenza all’usura. Il Gühring Trochoidal Cutting si sta facendo notare e apprezzare sempre più come sviluppo in fresatura, soprattutto quando diventa necessario richiedere e ottenere grandissimi livelli di truciolo. Infatti il percorso della fresa con base asportazioni radiali offre la possibilità di inserire o estrarre l’utensile dal pezzo in modo estremamente agevole. Le tipologie di lavorazione in cui la sgrossatura trocoidale rappresenta l’optimum è nella esecuzione di cave profonde grazie al fatto che la fresa è impegnata in tutta la lunghezza del tagliente. Questo permette di ripartire al meglio le forze di taglio che, distribuite lungo tutto il tagliente consentono di operare con velocità elevate garantendosi al tempo stesso una migliore durata dell’utensile.

PIONEX Il terzo prodotto che abbiamo scelto per spiegare l’offerta tecnologica di Gühring fa parte della famiglia dei maschi a filettare. Più precisamente è l’emblema della nuova generazione di maschi a filettare. Caratteristica più evidente è la modifica della forma del poligono che consente ai maschi della serie Pionex di ridurre la coppia fino al 30%. A questa si deve aggiungere l’ottimizzazione delle scanalature che permette un effetto migliorato proprio in corrispon-

denza dell’area di deformazione. Il tutto ulteriormente facilitato da un tagliente estremamente omogeneo che aiuta nella migliore adesione del rivestimento. I maschi Pionex risultano essere rastremati per consentire una perfetta evacuazione del truciolo. L’unione di queste scelte geometriche con un sistema di rivestimento decisamente innovativo, aiutano l’operatore nel riuscire a garantire un sensibile incremento dei parametri e una maggiore vita dell’utensile. 

Maschi della serie Pionex

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DOSSIER LAVORAZ ION I DI R ETTI FICA

LA MAAG AUTOMATIK DI ROZZANO HA INIZIATO AD UTILIZZARE CON SUCCESSO LA RETTIFICA DIAMETRI DANOBAT PER LA RETTIFICA DEI SUOI INGRANAGGI PER POMPE IMPIEGATE IN MOLTEPLICI APPLICAZIONI INDUSTRIALI. Di Paolo Beducci

DANOBAT

CITTADINE DEL MONDO

DELLA VELOCITÀ

I

Il gruppo Maag è composto dalle seguenti aziende, Maag Pump Systems, Automatik Plastics Machinery, Gala Industries, Reduction Engineering Scheer e Ettlinger, aziende di successo e di grande esperienza nel settore della lavorazione e di processo della plastica. Maag produce in Svizzera, Germania, Italia, con ulteriori uffici di vendita in Francia, Singapore, Cina, Taiwan, Malesia, India, Thailandia e Brasile e impiega oltre 1.000 dipendenti. In Italia a fare da centro di eccellenza per il gruppo è lo stabilimento di Rozzano della Maag Automatik dove si producono pompe industriali e tutti gli ingranaggi per il gruppo Maag. Un processo produttivo che vede una interazione con tutte le realtà che operano all’interno del gruppo, le fasi di lavorazione comportano una serie di attività finalizzate alla qualità assoluta del prodotto che pongono l’operato di Maag Automatik ai massimi livelli in materia di qualità. Questa infatti nasce, non solo dalla progettazione realizzata all’interno del gruppo, ma è affinata nei percorsi realizzativi nella sede di Rozzano, ma anche dalla scelta dei materiali e dei vincoli posti in fase di operatività quotidiana che è rigorosamente sviluppata internamente al gruppo. “Da sempre – ci spiega l’ing. Marco Falzoni, che della sede di Rozzano è il direttore di produzione, – operiamo secondo specifiche tecniche caratterizzate da parametri ancora più stringenti di quelli 34

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stabiliti dalle norme internazionali mantenendo il know-how di tutto ciò che è considerabile “core component”. D’altra parte, se si desidera produrre oggetti pensati e realizzati soddisfacendo al massimo i desideri del cliente questa è l’unica strada percorribile: non a caso operiamo su una grande varietà di materiali che spaziano dagli acciai più semplici a quelli più complessi per arrivare alle superleghe”. L’operatività all’interno dello stabilimento di Rozzano che si avvale di una pluriennale esperienza e competenza tecnica, prende il via con l’unione delle proprie conoscenze di progettazione. I materiali in utilizzo sono generalmente barre, fusioni o forgiati necessari alla produzione di ingranaggi e pompe. I materiali sono differenti a seconda del tipo di applicazione a cui il prodotto finito è destinato. Questa scelta comporta uno stabilimento metalmeccanico in grado di effettuare ogni genere di lavorazione necessaria a consegnare un prodotto taylor made, in accordo alle specifiche fornite dal cliente. Un ruolo particolare in tutto il processo produttivo nel sito della Maag Automatik di Rozzano è la produzione degli ingranaggi. Si tratta di particolari meccanici complessi, che hanno il compito di operare in condizioni estremamente critiche e con tolleranze dimensionali davvero minime. L’intero ciclo produttivo prevede diverse lavorazioni meccaniche le cui principali sono, tornitura, dentatura, fresatura per la preparazione degli ingranaggi


Renault Sport Formula One Team ha scelto due Breton Matrix 1500 per le proprie lavorazioni.

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DOSSIER al trattamento termico che rappresenta in questo caso un passaggio cruciale nella filiera produttiva. Infatti, prima di essere inviato alla fase specifica del trattamento termico si provvede alla sbavatura e alla rettificatura di parti specifiche, proprio per fare in modo che il pezzo sia poi in condizioni ottimali per le ultime operazioni da eseguire. Quelle che poi ne determinano la qualità definitiva. In funzione delle specifiche tecniche, e dei materiali impiegati più di un trattamento termico/termochimico può essere eseguito. In questo percorso e in particolare nell’area di rettifica diametri esterni, da alcuni anni si è inserita Danobat che ha contribuito ridefinizione di processo produttivo, quello legato agli ingranaggi di maggiori dimensioni. “Alcuni anni fa – ci spiega Falzoni – avevamo la necessità di affrontare il rinnovamento di alcune fasi in cui il parco macchine non riusciva a soddisfare le richieste qualitative. Ai tempi nell’unità di Rozzano – per eseguire le rettifiche su questi pezzi di dimensioni importanti, ci avvalevamo di macchine tradizionali, anche in virtù del fatto che i numeri produttivi erano bassi. Era però evidente che il passaggio in rettifica era diventato un collo di bottiglia non indifferente in relazione alla capacità produttiva di allora. Si è ritenuto necessario individuare un produttore che avesse una macchina in grado di operare su diametri e lunghezze importanti mantenendo un alto livello qualitativo, così da soddisfare le specifiche tecniche richieste dall’applicazione. Per Maag è stato indispensabile individuare un fornitore che si spogliasse un po’ del ruolo commerciale per vestire l’abito del consulente tecnico così da rendere la scelta di una macchina un investimento in grado di soddisfare in termini qualitativi e quantitativi le aspettative del mercato. “Avevamo necessità di sviluppare un vero e proprio processo insieme al fornitore – spiega ancora Falzoni. Da qui la scelta di sviluppare un vero e proprio processo tecnologico che ci garantisse l’ottenimento dei nostri target. Abbiamo avuto modo di visitare lo stabilimento Danobat in Spagna e di effettuare con loro un numero congruo di prove di lavorazione su nostre indicazioni. Una volta certi che la strada era percorribile abbiamo iniziato la vera e propria trattativa commerciale. Ma, deve essere chiaro, il prerequisito era la qualità in linea con le nostre esigenze. Credo che la forza della collaborazione che abbiamo instaurato con Danobat stia nei risultati e in come li abbiamo raggiunti. Né noi né loro ci siamo seduti alla scrivania pensando di avere già la soluzione tecnologica in mano. Da parte di entrambi c’è stato il desiderio di individuare insieme il punto di arrivo. Questo credo sia un altro aspetto fondamentale del successo di questo rapporto che si è instaurato. Si tratta di un processo di scelta lungo e non certo determinato da elementi secondari. Danobat HG in uso alla Maag ha una capacità fra le punte e di lunghezza rettificabile di 3 m con un peso massimo del pezzo di 5 tonnellate far le punte.

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CINQUE TONNELLATE DI PRECISIONE

LA Danobat HG in uso alla Maag è una rettificatrice cilindrica per esterni con una capacità fra le punte e di lunghezza rettificabile di tre metri con un peso massimo del pezzo di cinque tonnellate far le punte. Il volteggio è di 800 mm e l’altezza punte di 400. La testa porta mola è dotata di asse B in continuo con posizione programmabile al millesimo di grado e con due mole sono in posizione destra con un diametro di 760 e uno spessore massimo di 150 mm. La velocità periferica delle mole raggiunge i 60 metri, mentre il peso massimo del pezzo rettificabile è di 5000 kg. La macchina è dotata di un sistema di misurazione posizionato sulla testa porta mola in grado di leggere spessori dell’ingranaggi in Z anche su spallamenti dentati e non continui. Il sistema di diamantatura è azionato da un moto mandrino programmabile.

D’altra parte, arrivando da macchine tradizionali verso un prodotto come Danobat HG, caratterizzata da un elevato livello di automazione era indispensabile riuscire a individuare un modus operandi che garantisse gli standard di finitura e di forma ai massimi livelli. “Questo – è sempre Falzoni che spiega – al di là della normale operatività della macchina. Si è trattato di un percorso ancora in fase di evoluzione e che credo sarà sempre in evoluzione. Anche se oggi non posso dire altro che siamo ormai prossimi ai limiti di qualità e di velocità che i materiali lavorati impongono. Non è possibile spingersi oltre certi argini posti dalle tipologie di trattamenti superficiali, siano essi termici o chimici, ma ogni giorno miglioriamo dedicandoci alla crescita delle persone che operano sulla nostra Danobat HG”. Fra Maag e Danobat un aspetto decisamente importante e per certi versi determinante è stata la possibilità di effettuare dei veri e propri training agli operatori. Training che non si limitassero a un semplice avviamento all’utilizzo migliore del CNC, ma a un vero e proprio sviluppo del modo di sfruttare al meglio ogni parte della macchina. Andando ben oltre i classici processi di lavoro normalmente individuati dal produttore e codificati second cicli standard, ma approfondendo e sviluppando soluzioni ad hoc per il cliente. Una attività giudicata preziosa in Maag dove i livelli richiesti sono impressionanti sia per qualità che per produttività. Se da una parte la scelta di acquisire una macchina Danobat è stata legata principalmente alla qualità e alla disponibilità dell’azienda basca verso il cliente, la parte più importante è quella che si è sviluppata dopo l’istallazione della macchina in azienda: un rapporto fatto di continuità, reciprocità e disponibilità che ha finito per giovare a entrambe le parti. Da una parte Maag che ha così potuto avere a disposizione un prodotto di grande livello costantemente aggiornato e seguito dal fornitore, dall’altra il vantaggio ottenuto da Danobat che proprio in un cliente particolare ed esigente come Maag ha trovato gli stimoli giusti per incrementare la propria conoscenza applicativa su un prodotto così importante e così particolare quale è la HG. 


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DOSSIER LAVORAZ ION I DI R ETTI FICA

DUE ESEMPI DI LAVORAZIONE DI ALBERI CON RETTIFICATRICI GHIRINGHELLI. EMERGE FORTE L’INCREMENTO DI EFFICIENZA, LA FACILITÀ DI GESTIONE E LA CAPACITÀ DI INTEGRARSI IN UN SISTEMA GIÀ ESISTENTE. di Paolo Beducci

GHIRINGHELLI

CRESCONO PRODUZIONE E

I

FACILITÀ D’UTILIZZO Il mondo della rettifica per sua definizione originaria è il luogo della precisione, al di là della retorica più abusata e più scontata. Non abbiamo mai indossato un paio di occhiali rubati a un rettificatore, ma sappiamo bene che ciò che per noi appare infinitamente piccolo, il micron, per chi è abituato a lavorare di mola e di diamantatura è drammaticamente grande. E non è solo una questione di punti di vista. Il problema è sinceramente oggettivo. Quindi possiamo dire che la precisione di finitura è la qualità base che una macchina deve garantire per poter assumere il nome di rettificatrice. Ma non basta, sinceramente non basta. O per lo meno non basta più. Oggi la macchina per rettificare, soprattutto se inserita in un contesto produttivo, deve essere in grado di guidare l’utilizzatore all’eccellenza. E qui entrano in gioco, a far da sponda alla precisione, un mare di altri elementi. La ripetibilità, la capacità di integrarsi all’interno di un ciclo produttivo, la rapidità operativa, la semplicità di utilizzo, sono solo i primi che vengono in mente. Per questo motivo quando abbiamo chiesto a Marco Barzaghi

della Ghiringhelli di illustrarci quali fossero le tendenze più recenti e le applicazioni tecnologiche più innovative, ci siamo permessi di proporgli una piccola sfida: parlare di lavorazioni di rettifica non come mera operazione eseguita con una macchina utensile, ma come esempio di integrazione di una lavorazione di altissima qualità lungo un processo produttivo articolato e magari del tutto integrato. La risposta si è fatta attendere il tempo di un battito di ciglia e ha riguardato due differenti soluzioni destinate alla lavorazione di alberi. Lavorazioni importanti qualitativamente e numericamente. Tanto che hanno richiesto ciascuna un vero e proprio studio di integrazione e automazione della lavorazione nel processo produttivo. Il primo esempio che Barzaghi ci porta riguarda un’azienda cliente che aveva la necessità di fare un balzo in avanti sotto il profilo delle quantità di pezzi lavorati e messi a disposizione del proprio cliente. Non si trattava però di una semplice crescita, ma di un vero e proprio raddoppio delle capacità operative. “La richiesta del cliente – ci spiega Marco Barzaghi – non era M &A | GENNAIO/FEBBRAIO 2019

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DOSSIER proprio delle più semplici anche perché c’erano vincoli di spazio e di integrazione delle lavorazioni di rettifica all’interno di un ciclo già stabile e collaudato e, soprattutto, completo. Qui infatti il cliente - spiega ancora Barzaghi – è proprietario di tutto il ciclo produttivo. Quindi i margini erano davvero risicati. L’unica strada individuata e percorribile in tempi certi e senza intervenire più dello stretto necessario su un processo già efficiente era raddoppiare la capacità attraverso un mix di soluzioni: in primis, adottando una macchina in grado di lavorare due pezzi per ogni ciclo. La nostra proposta è stata per una APG-M. Si tratta di una rettificatrice senza centri con una fascia mola fino a 320 mm e un diametro di 610 mm”. Questo passo ha permesso di ottenere un incremento di almeno l’80% della capacità di operare della specifica area di rettificatura. Anche se si raddoppiano i pezzi inseriti contemporaneamente in macchina, l’incremento non è mai del 100% per una serie di motivi legati ai tempi morti, alla crescita degli interventi di ripresa e diamantatura delle mole che inevitabilmente diventato un pochino più lunghi. Il vantaggio però sta tutto nella modulazione degli investimenti necessari (non si ricorre a una seconda macchina) e di conseguenza un decremento del costo pezzo. Superato lo scoglio della maggiore produttività della macchina intesa in senso stretto, era possibile andare a individuare da parte dei tecnici Ghiringhelli una serie di altri addendi su cui intervenire. In primo luogo la perfetta integrazione dell’impianto con il ciclo produttivo aziendale che già contava su numerose aree di automazione con sistemi di movimentazione. “Nello specifico di questo cliente – è sempre il responsabile commerciale della Ghiringhelli che spiega – il lavoro più interessante e gratificante è stato proprio la ricerca della perfetta integrazione fra la nostra proposta di costruttori di rettifiche e di automazione e la domanda del cliente di inserirsi in un ciclo che era già codificato con una automazione sviluppata in house dallo stesso cliente”. Operativamente questo significava da parte del costruttore di Luino andare a mostrare e sfruttare tutta la duttilità di cui l’automazione di Ghiringhelli è capace. Le rettifiche Ghiringhelli destinate ad operare in modo automatizzato sono dotate di un portale di carico. Quindi era necessario integrare la macchina in questione sia a monte che a valle della operazione di rettifica con quanto già esistente in azienda. “Oltre a questo aspetto affrontato grazie a un dialogo continuo e proficuo fra il nostro ufficio tecnico e quello del cliente – spiega ancora Barzaghi – c’era un’altra strettoia da dover affrontare: la verifica dimensionale di tutta la produzione. Questo perché trattandosi di articoli prodotti in quantità importanti, sarebbe bastato un semplice controllo a campione non conforme a quanto richiesto per prevedere lo scarto di tutto il lotto lavorato”. Per essere certi del risultato e della assoluta costanza qualitativa i controlli sviluppati dal cliente e integrati da Ghiringhelli con la macchina sono di carattere dimensionale e geometrico eseguiti in modalità statica e dinamica. Il sistema non solo provvede a verificare il pezzo da un punto di vista dimensionale, ma al 40

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La zona lavoro


La APG-M di Rettificatrici Ghiringhelli

tempo stesso “legge” come stanno cambiando i valori di forma. La rettificatrice provvede quindi a correggere in automatico la quota dimensionale e a aggiornare l’operatore in merito al cambiamento delle tolleranze affinché lo stesso possa intervenire ed apportare le opportune correzioni. Per Ghiringhelli questo si è trasformato in un lavoro di integrazione della macchina, che infatti è dotata di un’elettronica di gestione molto evoluta e in grado di guidare i molteplici assi che concorrono alla funzionalità dell’insieme: sono controllati i due assi che gestiscono i carri che eseguono l’operazione di rettifica, come sono gestiti da software anche la compensazione della mola, la gestione della diamantatura della mola operatrice e di quella conduttrice. Uguale approccio per il caricatore a portale che è un sistema a tre assi controllati. Di questi uno è dotato di motore lineare per ottenere la massima precisione del posizionamento del pezzo riducendone i tempi di trasferimento dal caricatore all’area di lavoro. Sempre rimanendo in materia di pezzi appartenenti alla famiglia degli alberini, il secondo impianto di cui ci ha parlato Marco Barzaghi riguarda un particolare dimensionalmente più piccolo: qui al cliente è stato fornito un impianto completo costituito da una macchina di taglia leggermente inferiore a APG-S di Rettificatrici Ghiringhelli

Dettaglio della APG-M con sistema di automazione di carico e scarico

quella citata nel primo esempio: una APG-S. Si tratta di un modello di rettificatrice senza centri con una fascia mola da 250 mm e un diametro da 610 e configurata a sei assi controllati: due carri di lavoro e diamantatura sia per la mola conduttrice che per quella operatrice. La diamantatura come nel caso della APG-M citata è realizzata attraverso un utensile diamantato a disco. La macchina è completata da un caricatore e dal sistema di scarico pezzi. Sostanzialmente si tratta di una cella di rettifica. Nella fattispecie l’incremento di produttività si è ottenuto non solo con l’automazione di carico e scarico con prodotti realizzati da Ghiringhelli, ma si è provveduto a studiare una modalità di utilizzo della rettifica senza centri che permettesse un incremento di capacità operativa ancora più elevata. Se da una parte la APG-S di questa applicazione è per certi versi meno complicata sotto il profilo della integrazione nel processo produttivo visto che tutte le aree inerenti il lavoro della macchina sono realizzate direttamente dall’ azienda di Luino, dall’altra la macchina racchiude sfide tecniche non certo meno importanti. “Qui l’impegno più significativo – ci spiega ancora Marco Barzaghi – è stato dedicato alla rettifica in senso stretto. Infatti la APG-S in questione deve poter garantire una precisione di posizionamento superiore alla media visto che i pezzi lavorati simultaneamente sono tre e devono rispondere a criteri di precisione elevatissimi. La messa a punto quindi è particolarmente laboriosa. Però una volta messa a punto la lavorazione è precisa e duratura, nonostante si tratti di rettificare in contemporanea tre pezzi, ciascuno dei quali dotato di tre differenti diametri. Quindi alla fine sono nove diametri in una sola passata”. Merito ancora una volta del grande lavoro svolto in materia di gestione elettronica della macchina da parte dei tecnici Ghiringhelli che infatti permettono all’utilizzatore di intervenire con le correzioni in modo indipendente per ciascun pezzo e per ogni diametro: si tratta di una delle caratteristiche che sono parte integrante della offerta Ghiringhelli e che in operazioni così complesse rendono la macchina estremamente facile da utilizzare.  M &A | GENNAIO/FEBBRAIO 2019

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DOSSIER LAVORAZ ION I DI R ETTI FICA

M.T. S.R.L. DI SAN GIOVANNI IN MARIGNANO, SPECIALIZZATA NELLA PRODUZIONE DI PORTA UTENSILI MOTORIZZATI HA DECISO DI INVESTIRE NELLE CAPACITÀ DELLA MAR DI SAN MARINO PER IL PROPRIO REPARTO DI RETTIFICHE. di Marco Torre

NON C’È UNO SENZA TRE MAR

Q

Quella che raccontiamo qui è la vicenda di due aziende che hanno qualcosa in comune nel proprio DNA, al di là d’essere figlie della medesima terra. Ciò che rende simili le M.T. di San Giovanni in Marignano e MAR di San Marino è l’appartenenza a una categoria che a volte sembra essere un po’ smarrita nel panorama nazionale: la voglia di farcela e di farcela per merito della qualità del proprio operato. M.T. fondata nel 1972 da Terenzio Marchetti inizia operando come fornitore di lavorazioni in conto terzi, ma già da subito cercando di emergere dalla moltitudine: infatti Terenzio Marchetti si diede come scopo la realizzazione di un prodotto completamente finito. Questo significava mettersi fin da subito in un ruolo un po’ più importante che di mero esecutore. In breve tempo l’esperienza accumulata nel ruolo di fornitore di soluzioni per la clientela portò Terenzio Marchetti a individuare una propria area di mercato in cui crescere con un prodotto proprio: la produzione di portautensili motorizzati per torni a CN. Questo salto avvenuto negli anni ‘90 è la vera chiave di volta nella vicenda della M.T. che nel frattempo aveva visto l’ingresso in azienda di Gianluca Marchetti, figlio del fondatore Terenzio. Oggi M.T. è una realtà e importante e non c’è marchio di larga diffusione nel mercato dei torni CNC che non possa essere attrezzato con un portautensile motorizzato dell’industria di San Giovanni in Marignano, anche grazie a un catalogo ricco di oltre 8000 articoli. È palese che con una realtà di questo genere l’azienda si ponga come mercato di riferimento il mondo e perciò ha avviato una serie di accordi commerciali con aziende in Europa, Nord America e Asia arrivando anche alla apertura di filiali in Russia e Giappone. In tutta questa attività M.T. non si è lasciata sfuggire l’occasione per adeguare

anche la propria sede centrale alle rinnovate esigenze produttive. Così a partire dal 2010 è diventata operativa una nuova sede di 9000 metri quadrati dove oggi lavorano 109 persone. Tutto questo è evidente che non si improvvisa e non si mantiene senza impegno, affidabilità e capacità di produrre qualità. “In effetti – ci spiega Gianluca Marchetti che oggi guida l’azienda fondata dal padre – la nostra forza sta nella capacità di innovare e nella elevata qualità di ciò che produciamo. A questo proposito – ricorda Marchetti – la quasi totalità delle lavorazioni necessarie alla realizzazione dei nostri prodotti è realizzata in azienda. Si tratta di una scelta ben precisa che mira a fare della nostra officina un centro di eccellenza senza compromessi”. Il flusso produttivo si snoda lungo cinque aree principali: i centri di lavoro (in totale sono quasi venti macchine) che operano in modalità non presidiata, i ventitré torni che rappresentano un nodo cruciale delle lavorazioni di M.T., le rettifiche che hanno il compito di dare la qualità assoluta ai pezzi in produzione, quindi un’area di rodaggio delle coppie coniche per i portautensili rotanti e un reparto per l’assemblaggio dei singoli pezzi. Tutte aree di altissimo livello qualitativo e caratterizzate da vere e proprie eccellenze produttive. La qualità del prodotto finale, come dicevamo, passa molto anche dal livello di finitura che si riesce a conferire ai singoli componenti. Sotto questo profilo da sempre M.T. si adopera per avere a disposizione i macchinari ottimali per la migliore gestione della produzione. Ed è proprio in quest’ambito che M.T. aveva deciso di rivolgersi alla giovane MAR che si era affacciata sul mercato delle rettificatrici essendosi data come scopo operativo la manutenzione e il retrofitting di rettificatrici. Il fattore discriminante nella scelta di Gianluca Marchetti è stata M &A | GENNAIO/FEBBRAIO 2019

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DOSSIER TITAN E X, RETTIFICATRICI DEMOCRATICHE

Immagine aerea della M.T. s.r.l. di San Giovanni in Marignano

l’esperienza decennale nel mondo delle rettifiche che vantano tutti i soci di MAR. “Il rapporto con MAR – ci spiega Gianluca Marchetti – nasce in modo del tutto normale: avevo necessità di fare della manutenzione un po’ più profonda del solito e mi ero rivolto a MAR. Enrico Bollini mi propose di andare a trovarli per vedere di persona il loro metodo di lavoro e come operano nel retrofitting delle rettificatrici”. Da San Giovanni in Marignano a San Marino i km sono davvero pochissimi e così Marchetti andò a visitare la MAR e a conoscerli un po’ più da vicino. Il miglior racconto di quella visita crediamo possa darlo meglio di chiunque lo stesso Marchetti: “Bastarono pochi minuti di visita per rendermi conto che ero davanti a un gruppo di persone davvero in gamba e con una passione senza precedenti. Tutto questo unito a un metodo operativo davvero molto serio e estremamente accurato. Durante l’incontro mi venne spontaneo chiedere proprio a Bollini perché non avessero ancora pensato di mettersi a produrre rettifiche in conto proprio. Mi dissero che in effetti avevano qualche idea e dei progetti nel cassetto, ma che al momento la loro prudenza suggeriva di non spingersi troppo avanti da un punto di vista finanziario. Vidi i loro disegni e a quel punto mi convinsi che potesse essere la M.T. l’occasione per farli decollare. Dopo 24 ore avevo deciso e feci l’ordine per la prima macchina”. A molti se non a tutti potrebbe sembrare una decisione per lo meno affrettata. Invece nel caso specifico, si trattò di una decisione più che ponderata. A dimostrarlo l’andamento delle cose e la decisione di M.T. di allargare il proprio parco macchine MAR con la prenotazione di altre due macchine che sono in arrivo nel futuro prossimo. “La mia decisione di acquistare una macchina di MAR sulla carta – spiega ancora Marchetti – non è stata né avventata né affrettata. A dimostrarlo ci sono i risultati ottenuti. La macchina già consegnata è entrata in produzione molto velocemente nella rettifica di componenti destinate al 90 % della nostra offerta alla clientela. Personalmente pensavo ci sarebbe voluto un po’ di tempo per affinarla visto che si trattava di un prodotto completamente nuovo. In effetti, dopo qualche giorno impiegato a regolarla secondo le nostre necessità, siamo partiti a produrre senza mai avere problemi. Anzi – insiste Gianluca Marchetti – con una qualità di risultati che non ha nulla da invidiare a marchi molto più rinomati e presenti da sempre sul mercato”. Il risultato di questa bella collaborazione è tutto nei fatti, chiari e inequivocabili: macchina che marcia a pieno ritmo e assistenza efficiente sono le due conferme di questa scelta. D’altra parte i tecnici di MAR hanno operato con grande attenzione per quanto concerne le scelte produttive inerenti le proprie rettificatrici. Basamento in granito 44

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Anche se apparentemente il concetto di democrazia poco c’entra con il mondo della rettifica crediamo che in questo caso sia del tutto pertinente parlare di rettifiche democratiche. Perché lo scopo dei cinque fondatori della MAR è riuscire a soddisfare le esigenze del cliente con un rapido ritorno dell’investimento. Per questo motivo al centro di Titan e X, i due modelli che sono alla base della produzione dell’azienda Sammarinese, ci sono scelte di grande livello qualitativo. È il caso del basamento interamente in granito naturale lavorato in Italia. Titan è la macchina dimensionalmente più importante: disponibile in tre taglie (lunghezza 1000, 1500 o 2000 mm) si caratterizza per l’estrema flessibilità. Infatti l’asse porta mola è dotato di torretta rotante Torque con movimento angolare micrometrico. La sua modularità permette il montaggio di utensili da interni ed esterni per lavorazioni complesse e profili particolari. La testa porta pezzo di Titan è del tipo Torque universale con controllo di posizione angolare integrato. Questo permette la lavorazione di profili ed il posizionamento in continuo del mandrino per affrontare tutte le lavorazioni possibili. Le due altezze disponibili (180 e 230mm.) permettono la rotazione di pezzi fino a 460 mm. di diametro e 150 Kg. a sbalzo. X invece è il modello più piccolo ma non per questo meno performante. Infatti si tratta di una rettificatrice a montante mobile per la lavorazione di pezzi fino a 1.000 mm di lunghezza ed un diametro rotante di 360 o 460 mm. Particolarità della X è l’estrema compattezza e la possibilità di utilizzare un mandrino porta mola a sinistra dritta o a destra inclinabile. Come la Titan, anche la X può essere scelta con motori brushless con vite a ricircolazione di sfere o lineari raffreddati a liquido.

naturale in primo luogo. Questo significa assumersi qualche problema in più in fase progettuale e costruttiva, ma garantire all’utilizzatore un livello di qualità estremamente elevato. Un altro aspetto su cui a San Marino sotto stati particolarmente severi è nell’affinamento di tutti i singoli particolari. Lo scopo era riuscire a ottenere un prodotto che stesse senza alcun complesso d’inferiorità fra i migliori e ci sono riusciti. “Se alla MAR avessero pensato che fosse stato sufficiente dotarsi di un basamento di qualità in granito per risolvere i problemi avrebbero sicuramente fatto un buco nell’acqua. La nostra macchina è equipaggiata con tutto ciò che è possibile desiderare. Dalle righe ottiche alla configurazione con due mole da esterni e una da interni, passando per i misuratori diametrali a disposizione e ovviamente la gestione 4.0 integrata totalmente nel nostro sistema di produzione digitale. Quello che però stupisce è la cura dei dettagli e la capacità che hanno dimostrato nel saper individuare i punti deboli tipici delle rettifiche individuando soluzioni ideali”.

Titan prodotta da MAR è disponibile in tre taglie ed estremamente flessibile


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Studer è tra i partner ideali di MG per le lavorazioni in tondo di esterni e interni e per la rettifica di profili.

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DOSSIER LAVORAZ ION I DI R ETTI FICA

IL RAPPORTO CHE SI È INSTAURATO FRA LA MG DI TRAVAGLIATO, ACQUISITA DEL GRUPPO MARPOSS, E IL COSTRUTTORE DI RETTIFICHE, È UN RAPPORTO CONSOLIDATO DA QUASI TRENT’ANNI E DA OLTRE VENTI RETTIFICATRICI STUDER. di Paolo Beducci

STUDER

DANNO DEL “TU”

AL DECIMO DI MICRON

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Quando si parla di eccellenze italiane nel mondo, Marposs è senza ombra di dubbio un nome che ricorre di frequente e non solo per la qualità del proprio operato. L’azienda si è infatti distinta per aver adottato strategie mirate alla crescita nell’eccellenza dei propri prodotti, incrementando la capacità di soddisfare le esigenze della clientela. Strategie che passano senza compromessi anche attraverso una cura particolare nei riguardi di chi ha scelto di lavorare per il gruppo. Non si tratta di un modo di dire: è la constatazione che ci siamo trovati a fare ogni qualvolta ci sia capitato di entrare in un ufficio o in un’unità produttiva della sede di Bentivoglio (BO). L’azienda emiliana ha visto nel tempo una grande espansione, supportata anche dall’acquisizione di aziende solide e legate al proprio core business, che potessero garantirne una crescita tecnologica importante sui mercati mondiali. Non a caso oggi Marposs è presente con proprie aziende dall’Italia al Brasile, passando per la Germania, la Francia, la Gran Bretagna, la Svezia, la Russia, gli Stati Uniti, il Messico e – inutile sottolinearlo – la Cina e il Giappone. La MG di Travagliato (BS), fondata nel 1954, è cresciuta negli anni fino a diventare un’azienda leader nel campo della metrologia industriale. Nel 2000 ha fatto la sua entrata nel gruppo Marposs e ha esteso la propria attività dalle soluzioni meccaniche di controllo ad alta

precisione ai sistemi di misura per variabili, fino alla realizzazione di linee automatizzate per il controllo funzionale e di tenuta. MG è stata una delle prime aziende ad essere accreditate in Italia secondo la norma ISO 17025: nel corso degli anni si sono quindi aggiunti diversi laboratori accreditati, così da completare un’attività caratterizzata da una notevole complessità operativa. Un percorso quindi molto complesso e soprattutto assolutamente in evoluzione qualitativa, secondo criteri di assoluta eccellenza: oggi, accanto ai calibri per attributi, si realizzano anche calibri per variabili e specifici sistemi di misura. I risultati di tanto impegno si vedono e si misurano nei fatti e nella qualità della vita in azienda. Sotto questo profilo a spiegare di quale realtà stiamo parlando provvede molto bene Roberto Frizza, ingegnere e responsabile di produzione e dei laboratori della MG: “Questa – ci spiega – è una realtà molto particolare e molto amata da chi ci lavora. Siamo nel gruppo Marposs, l’azienda cui è demandata la realizzazione della meccanica di precisione, che significa dover sempre garantire i massimi livelli qualitativi. Sono qui da diciotto anni e credo che il nostro miglior biglietto da visita sia proprio il rapporto che si instaura tra lavoratori e azienda. Le persone da noi sono seguite e crescono professionalmente: qualità e talenti sono sempre valorizzati dall’azienda”. M &A | GENNAIO/FEBBRAIO 2019

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DOSSIER

Gli investimenti effettuati da MG negli anni sono tutti finalizzati ad offrire sistemi totalmente vestiti sulle esigenze dei clienti Marposs. La vera particolarità della MG, sotto il profilo operativo, è l’abitudine a lavorare con precisioni dimensionali spesso inusitate anche per chi ascolta, parla e scrive da decenni di meccanica di precisione. Qui l’ordine di grandezza non è il micrometro, più comunemente noto come micron, bensì talvolta il suo decimo: “D’altra parte – spiega ancora Roberto Frizza – i nostri clienti ci chiedono oggetti da utilizzare come master. Può capitare che sui componenti più critici le tolleranze siano di pochi micrometri, che sui master si traducono col dover “curare” i decimi di micron.” Per quanto riguarda le lavorazioni di rettifica, MG dispone di tre sale metrologiche, che seguono ciascuna una linea di produzione, e si appoggia a partner affidabili per garantire crescita tecnologica e qualità operativa. Tra questi, Studer ricopre un ruolo particolarmente importante: “MG – ci spiega Frizza – ha identificato in Studer un partner ideale per le lavorazioni in tondo di esterni e interni e per la rettifica di profili MG. Nel reparto lavorazioni speciali, dove vengono prodotti master e calibri che non sono filettati o scanalati, la presenza di rettificatrici Studer è massiccia e imponente: alcune sono appena arrivate e altre arriveranno a breve, a testimonianza della soddisfazione e della fedeltà nei confronti dei fornitori, che nel tempo hanno consolidato la collaborazione con noi”. Le rettifiche Studer consentono quindi a MG e a Marposs di mantenere e rafforzare una eccellenza nel campo della meccanica di precisione, ma il rapporto fra i due gruppi è più complesso e completo. Marposs, leader mondiale nella produzione e commercializzazione di apparecchiature di controllo in-process e monitoraggio mola per rettifica, è un fornitore storico di Studer, che da decenni equipaggia le proprie macchine con prodotti Marposs, laddove un controllo automatico dei cicli di lavorazione sia richiesto e necessario. Nel caso specifico di Studer, l’officina è equipaggiata con diversi modelli, scelti in funzione delle necessità specifiche dei pezzi da lavorare: dalle macchine dedicate alla lavorazione di anelli e tamponi lisci, dove operiamo con tre diverse tipologie dimensionali di Studer (S 145, S 31 e S 20), ad altre tipologie di macchine per affrontare la realizzazione di lavorazioni più variegate. In quest’area vengono utilizzate sia le S 40, macchine universali tradizionali (comunque visualizzate) in grado di rettificare interni ed esterni, sia macchine più informatizzate. Specifichiamo però che, in 48

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questo caso, l’informatizzazione della macchina non è finalizzata alla ripetitività della produzione, in quanto i pezzi da rettificare in MG sono quasi tutti unici. “La scelta di operare anche con macchine più tradizionali – spiega ancora Frizza – è frutto di alcune considerazioni: la prima è che hanno una funzione propedeutica e didattica alla crescita dei tecnici di rettificatura. Solo con una macchina di questo genere, infatti, possono acquisire una dimestichezza e una sensibilità tecnologica, che poi torna utile anche nell’utilizzo di prodotti molto più complessi dal punto di vista elettronico. La seconda considerazione è che, su alcuni particolari del tutto specifici, riusciamo ad ottenere precisioni che sono davvero nell’ordine del decimo di micron. Queste lavorazioni sono possibili anche per merito delle Studer, che riescono ad assicurare una stabilità funzionale e prestazioni di eccellenza, garantendo una risposta docile e prevedibile della macchina alle regolazioni più fini, ed esaltandosi in operazioni di forma particolari”. Studer è entrato nelle scelte di MG come uno dei partner di eccellenza anche nel settore delle rettifiche CNC, dedicate a disparate tipologie di lavorazioni e rinnovate costantemente. “Oltre a garantirci macchine molto performanti e dotate di una stabilità eccezionale – è sempre il responsabile di stabilimento e del laboratorio di metrologia che spiega – le macchine come la S41 sono equipaggiate di un’interfaccia utente estremamente intuitiva. Questo è un grande vantaggio in un lavoro in cui il CNC non è utilizzato per digitare un programma e poi lanciare una produzione in serie, ma produce quasi sempre in lotto singolo, usando in modo atipico il controllo, quasi fosse un autoapprendimento. Scegliere macchine come le Studer significa scegliere macchine pensate e progettate tenendo in considerazione la facilità e la versatilità di utilizzo: si pensi solo all’accessibilità garantita all’operatore e alla facilità con cui può riattrezzarle. Questo aspetto rappresenta per noi un altro elemento di grande rilievo, unitamente alla precisione: considerando che produciamo oggetti singoli e non in serie, la nostra competitività passa anche da qui”. 

MG di Travagliato è un’azienda leader nel campo della metrologia industriale.



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LE RICERCHE SUI COMPENSI CHIESTI DAI PROFESSIONISTI SONO POCHE. NEL CAMPO DEL MERGER&ACQUISITION, DOVE LA RISERVATEZZA REGNA SOVRANA, SONO UNA VERA RARITÀ. PER UN IMPRENDITORE O UNA SOCIETÀ INTENZIONATI A VENDERE UN’AZIENDA LA MANCANZA DI TRASPARENZA SULLE COSIDDETTE FEE RENDE DIFFICILE CAPIRE SE L’OFFERTA RICEVUTA DA UN CONSULENTE SIA CORRETTA. Di Guidalberto Gagliardi, Equity Factory

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a mancanza di dati pubblici ha storicamente fatto prevalere il passa-parola e l’intuito rispetto a una seria ponderazione delle condizioni dell’incarico e del valore apportato dal consulente. Da tre anni Divestopedia e Firmex conducono però un’indagine che cerca di colmare questa carenza informativa, perlomeno per il cosiddetto “sell-sideadvisory”, cioè sulla consulenza per la cessione di imprese o azienda (il caso usuale in Italia). La 50

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ricerca “MID-MARKET RESEARCH REPORT - M&A Fee Guide” sta quindi diventando un’utile fonte di informazioni e confronti tanto per chi necessita dei servizi di un M&A advisor, quanto per gli stessi professionisti. CHI SONO GLI ADVISOR M&A Il campione della ricerca è ampio a livello di società considerate (480 le risposte ritenute valide tra le più di 700 pervenute) e di geografia (solo l’Asia pare sotto-pesata).

Curioso rilevare che la terza città per numero di intervistati sia Milano (con 20 risposte) a poche lunghezze da New York e Londra. Dato che queste ultime sono piazze finanziarie di ben altro standing rispetto al capoluogo lombardo, il numero simile di operatori coperti dal report potrebbe essere una conferma dell’ipotesi che in Italia i consulenti di M&A sono numerosi e piccoli quanto le imprese loro clienti. Gran parte dei consulenti afferma di lavorare, nell’anno medio, su meno di 10 incarichi.


L’applicazione di una success fee superiore al 4% del valore dell’operazione risulta, infatti, frequen per operazioni sino ai 10 milioni di dollari, mentre per i progetti di maggiori stazza prevalgon commissioni pari o inferiori al 2%.

Metà delle risposte provengono anzi da boutique che seguono da uno a cinque progetti. L’esperienza indica che raramente un progetto si conclude in meno di sei mesi e ciò significa che probabilmente le società specializzate hanno pochi addetti (3 o 4 probabilmente). Questo dato conferma che la consulenza di M&A è sovente fornita da piccoli operatori specializzati che dedicano molta cura a ciascun cliente. La concentrazione del lavoro, d’altra parte, è un elemento di debolezza in quanto i ricavi del consulente sono fortemente condizionati dalla dinamica del mercato delle compravendite societarie e dalla qualità del singolo mandato (se l’impresa da vendere è poco attraente, l’advisor mette a rischio buona parte del suo reddito). Da notare che le commissioni riscontrate nelle varie aree geografiche presentano un’amp presentano un’ampia dispersione. Perciò nel Un altro dato interessante emerso dalla della commissione. L’applicazione di una dispersione. Perciò nel grafico evidenziamo anche quelle rilevate dal campione degli intervista grafico evidenziamo anche quelle rilevate ricerca si riferisce alla dimensione minima success fee superiore al 4% del valore (contraddistinte dalla sigla “MI” indalcontrapposizione a “WW”, campione degli intervistati basati ala media globale accettabile di un incarico: quasi basati metà deia Milano dell’operazione risulta, infatti, frequente certamente un buon indicatore del livello medio della fee italiane. È curioso che“MI” in Italia i compen Milano (contraddistinte dalla sigla soggetti intervistati afferma di evitare per operazioni sino ai 10 milioni di dollari, in contrapposizione a “WW”, la media esplicitamente i progetti su imprese mentre persiano i progetti di maggiori stazza degliil cui advisor di M&A mediamente inferiori rispetto ai livelli internazionali e che le success fe globale), certamente un buon indicatore del valore sia inferiore a 5 milioni disuperiori dollari. In al 4% prevalgono commissioni pari o inferiori siano rare anche nei progetti minori. L’autore ritiene che questo fenomeno poss livello medio della fee italiane. È curioso che pratica per le imprese minori, diciamo quelle al 2%. Da notare che le commissioni essere spiegabile con la concorrenza portata da operatori non specializzati piuttosto che dal in Italia i compensi degli advisor di M&A con margine operativo lordo inferiore a un riscontrate nelle varie aree geografiche minore tricolori. Anzi, è probabile siano mediamente inferiori rispetto aiche livelliil lavoro che milione di euro, può essere difficile trovarequalità dei servizi prestati dagli M&A advisor loroal loro richiesto sia spesso più lungo e complesso rispetto a quello in Paesi dove internazionali e che le riscontrabile success fee superiori uno specialista disposto a dedicarsi al 4% siano rare anche nei progetti minori. progetto di compravendita aziendale. dimensione media aziendale e la managerializzazione delle imprese sono maggiori. L’autore ritiene che questo fenomeno possa diretta confermano che non sempre le fee una percentuale semplic essere spiegabile consono la concorrenza portata COME SI DETERMINANO I La ricerca e l’esperienza In Italia i compensi da operatori non specializzati piuttosto che COMPENSI Secondo Divestopedia e Firmex questo metodo è impiegato nel 40% dei casi ma è altrettan degli advisor e le dalla minore qualità dei servizi prestati dagli I principali elementi considerati nel definire frequente l’applicazione di percentuali che s’incrementano al crescere dal valore transato rispet M&A advisor tricolori. Anzi, è probabile la misura dei compensi dell’advisor sono success fee sono alla valutazione minima inizialmente condivisa tra cliente e consulente. Entrambi gli approc che il lavoro che è loro richiesto sia spesso la dimensione dell’incarico, la complessità mediamente inferiori tendono ad allineare l’interesse delle parti. Lo stesso non esicomplesso può dire con alaquello cosiddetta “Formu più lungo rispetto dell’operazione e la stima della probabilità di riscontrabile dove la del dimensione concludere il deal. Lehman” che prevede fasce di ai compenso calanteinalPaesi crescere controvalore del dea rispetto livelli a percentuale media aziendale e la managerializzazione In effetti, lo studio mostra che vi è una Interessante rilevareinternazionali che nella maggior parte degli delle incarichi previsto unLa ammontare minimo d impreseèsono maggiori. ricerca e stretta e inversa relazione tra la dimensione diretta confermano chesuccess non dell’operazione e l’entità delle success fee: compenso spettante all’advisor a prescindere dalla l’esperienza percentuale ordinaria della fee. Per no sempre le fee sono una percentuale semplice. al crescere del valore scende la percentuale preoccupare l’imprenditore la fee minima è normalmente fissata ben al di sotto del compenso ch

l’advisor otterrebbe qualora il prezzo riconosciuto dall’acquirente fosse quello previsto in sed d’incarico. In effetti, questo tipo di protezione è pressoché indispensabile nelle operazioni p piccole dove, a fronte di complessità spesso pari o superiori a quelle dei deal maggiori, gli impor su cui si applica la success fee percentuale sono per definizione più contenuti. Senza una sorta

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ECONOMIA & FINANZA

Secondo Divestopedia e Firmex questo metodo è impiegato nel 40% dei casi ma è altrettanto frequente l’applicazione di percentuali che s’incrementano al crescere del valore transato rispetto alla valutazione minima inizialmente condivisa tra cliente e consulente. Entrambi gli approcci tendono ad allineare l’interesse delle parti. Lo stesso non si può dire con la cosiddetta “Formula Lehman” che prevede fasce di compenso a percentuale calante al crescere del controvalore del deal. Interessante rilevare che nella maggior parte degli incarichi è previsto un ammontare minimo del compenso spettante all’advisor a prescindere dalla percentuale ordinaria della success fee. Per non preoccupare l’imprenditore la fee minima è normalmente fissata ben al di sotto del compenso che l’advisor otterrebbe qualora il prezzo riconosciuto dall’acquirente fosse quello previsto in sede d’incarico. In effetti, questo tipo di protezione è pressoché indispensabile nelle operazioni più piccole dove, a fronte di complessità spesso pari o superiori a quelle dei deal maggiori, gli importi su cui si applica la success fee percentuale sono per definizione più contenuti. Senza una sorta di “floor” al compenso, c’è il rischio che la remunerazione dell’advisor sia ingiustificatamente bassa anche quando l’operazione ha avuto successo. Anche perché è noto che concludere piccoli deal è meno probabile che completare un grande progetto: è più arduo trovare potenziale acquirenti interessati a una PMI: In queste imprese è inoltre maggiore il rischio che la due diligence evidenzi passività potenziali che vanno a ridurre il valore transato oppure 52

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a creare complicazioni a livello di garanzie nota1. LA RETAINER FEE Il 90% degli advisor intervistati nella ricerca chiede al cliente un compenso a copertura, almeno parziale, dei costi per lo svolgimento dell’incarico. Questa cosiddetta “retainer fee” (o “work fee”) serve anche a dimostrare che il venditore ha un serio impegno rispetto alla realizzazione della cessione: se non pago nulla, attribuisco poco valore al servizio che ricevo. Nella metà dei casi questo compenso è un importo fisso pagato in unica soluzione all’inizio del progetto (di solito per un importo superiore a 15 mila dollari per incarico), nell’altra metà si tratta di un compenso fatturato su base mensile (raramente meno di 5 mila dollari, spesso oltre 15 mila dollari al mese). Altre basi di calcolo sono poco diffuse. La ricerca nota che spesso questo compenso “di base” è assorbito dalla success fee se l’operazione si conclude. Circa i casi in cui il consulente non applica alcuna retainer è degno di nota il commento di John Carvalho di Divestopedia, uno dei curatori del report. Carvalho solleva il dubbio che l’advisor che accetta di lavorare in queste condizioni potrebbe fornire al cliente un servizio insufficiente. Forse il consulente si limiterà a presentare dei potenziali acquirenti anziché impegnarsi nel compiere i passi necessari per preparare la società alla cessione. Del resto, la ricerca chiarisce che, secondo gli intervistati, un advisor si rende utile al cliente principalmente gestendo il processo, negoziando l’operazione, trovando i possibili acquirenti e limitando le distrazioni dell’imprenditore o del

management. Nell’esperienza dell’autore, difficilmente l’accettazione di incarichi senza un minimo di compenso garantito indica un impegno serio e una sufficiente competenza da parte del sedicente M&A advisor. Nelle operazioni con PMI ci si confronta di solito con imprese non completamente strutturate per presentarsi a un possibile partner: per evitare che il processo naufraghi oppure che implichi tempi insostenibili e divulgazione incontrollata di informazioni, è fondamentale un’impegnativa opera di preparazione che solo un consulente esperto e totalmente dedicato a quel progetto può fornire nota2. Relativamente al rimborso delle spese vive, solo l’otto per cento degli advisor abbona al cliente i costi sostenuti per l’esecuzione dell’incarico. Di solito, come il buon senso suggerisce, al consulente sono riconosciute le spese, soprattutto quelle di viaggio e alloggio. Talora il cliente si fa carico anche dei costi per la data room e di quelli per la stampa del materiale informativo (direttamente o sotto forma di una percentuale forfettaria sulle retainer fee). LE ALTRE CONDIZIONI DEGLI INCARICHI DI CONSULENZA M&A In poco più della metà dei casi la success fee è pagata nel momento in cui l’operazione si formalizza (quando cioè avviene il cosiddetto “closing”) a prescindere da se e quando effettivamente l’acquirente completerà il pagamento nota3. È palese che il consulente preferisca essere ricompensato al rogito notarile che trasferisce le quote sociali o l’azienda, mentre il suo cliente vorrebbe riconoscergli il compenso in parallelo con quando effettivamente incasserà il


prezzo di vendita. Entrambi gli approcci hanno una propria logica: di solito su questo tema ci può essere un poco di flessibilità in funzione del bilanciamento delle altre clausole dell’incarico di M&A. Una possibile clausola degli incarichi di M&A riguarda la cosiddetta abortfee o breakfee: in pratica il cliente che, a fronte di un’offerta ragionevole, decide di non concludere l’operazione è tenuto a riconoscere al consulente un indennizzo predeterminato. Si tratta di una postilla non molto gradita agli imprenditori e comunque difficile da applicare nella pratica: definire quando un’offerta sia ragionevole è soggettivo, soprattutto se si considera che essa può contenere elementi qualitativi critici oltre al mero prezzo di compravendita (per esempio relativamente alle garanzie che il venditore deve prestare all’acquirente). La ricerca evidenzia che la breakfee viene inserita nel 39% degli incarichi. Probabilmente essa è presente quando il prezzo richiesto dal cliente-venditore è ambizioso rispetto a una valutazione “di mercato”: l’advisor che è stato così abile o fortunato da trovare un compratore ottimista sul valore dell’azienda merita un riconoscimento da un venditore che forse non ha una reale intenzione di essere tale.

closing a prescindere da quanto il venditore incasserà le componenti del prezzo. La quasi unanime richiesta della retainer fee, un compenso dovuto a prescindere dalla positiva conclusione della cessione, sia essa una-tantum o mensile, indica che il cliente tende a riconoscere un alto valore ai servizi di preparazione del progetto e contemporaneamente a pretendere che il consulente li fornisca in modo professionali e tempestivo. Lo stesso ragionamento si applica alle spese che sono normalmente rimborsate dal cliente, perlomeno per le trasferte. Un consulente deve investire nel progetto tutto il tempo necessario sapendo che almeno parte del suo impegno sarà comunque remunerato. La scommessa sulla success fee deve implicare un ragionevole rischio e allineamento d’interessi con il clienti, non un azzardo incosciente. In effetti i curatori della ricerca sostengono che, nella scelta di un M&A advisor debbano prevalere la comprensione e la valutazione

IN SINTESI La lodevole ricerca di Divestopedia e Firmex conferma che la percentuale di success fee è più contenuta per le operazioni maggiori: si è facilmente oltre il 4% del deal value sulle operazioni inferiori a 10 milioni di dollari, per calare all’1% per i grandi tagli. La success fee è sovente liquidata al

Nella scelta di un M&A advisor prevale la comprensione e la qualità del consulente rispetto al compenso richiesto

della qualità del consulente rispetto al mero livello dei compensi richiesti. Se l’operazione non ha successo perché il consulente non è adeguato, aver pagato poco o nulla non darà certamente soddisfazione all’imprenditore. Da ultimo, si nota che, sorprendentemente, in Italia ingaggiare un advisor di M&A costa meno che nel resto del Mondo. Probabilmente ciò è dovuto alla configurazione dell’offerta, composta da tanti piccoli consulenti specializzati e da poche grandi banche d’affari, più che a una domanda che continua a crescere per il contemporaneo disposto della tendenza globale, dell’appetibilità di molte imprese italiane e della situazione anagrafica di molti imprenditori. Consapevoli che il servizio costa relativamente poco, forse gli imprenditori italiani saranno più attenti nel selezionare i consulenti in base alla loro esperienza e alla loro capacità di dedicarsi al singolo progetto.

NOTE 1 G.Gagliardi, Errori da evitare in una cessione aziendale, Amministrazione & Finanza n. 2/2017 (scaricabile da www. equityfactory.it), AA.VV, Acquisizioni societarie: pricing, earnout e altre previsioni contrattuali relative al corrispettivo, Amministrazione & Finanza n. 5/2014 (scaricabile da www.equityfactory.it), e G.Gagliardi, Posso vendere la mia azienda?, Innovare, 1/2016. 2 G.Gagliardi, Il CFO e l’M&A: come gestire la tensione delle operazioni straordinarie, SFC - Strategia Finanza e Controllo n 8/2016. 3 AA.VV, Acquisizioni societarie..., op.cit.

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EVENTI S P S I P C D R I V E S I TA L I A A G O R À

ASPETTANDO

SPS Italia

2019: LE TAPPE

LA PRIMA TAVOLA ROTONDA ITINERANTE DEL PERCORSO DI AVVICINAMENTO A SPS ITALIA FA TAPPA A CERNOBBIO di Cristina Gualdoni

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l rilancio del manifatturiero italiano passa attraverso i distretti e le regioni e per questo SPS Italia, la fiera per l’industria digitale, intelligente e flessibile organizza tavole rotonde itineranti per entrare in diretto contatto con le aziende, le istituzioni del territorio e condividere esperienze di innovazione. La prima tappa - “Industria 4.0: trasformazione digitale dei processi di sviluppo dei prodotti tessili. Sfide e opportunità.” - organizzata da Messe Frankfurt Italia con il supporto di TexClubTec e Acimit, è dedicata all’evoluzione digitale nel settore tessile a Cernobbio. Il distretto comasco grazie alla sua capacità imprenditoriale da sempre dimostra una costante attenzione al legame fra produzione

automatizzata e creatività umana. L’incontro ha rappresentato un’occasione di approfondimento sullo stato dell’arte delle tecnologie in ottica 4.0 in un contesto interessato dalla crescente digitalizzazione, da prodotti di eccellenza e da un’elevata propensione all’export internazionale. La giornata ha riunito gli operatori del comparto, coinvolgendo aziende e fornitori di automazione, creando una piattaforma di networking per la filiera. Secondo il format che caratterizzerà le tavole rotonde 2019, la mattinata ha offerto un approfondimento per i professionisti, mentre il pomeriggio ha ospitato gli studenti per sessioni di formazione, parola chiave della prossima edizione di SPS Italia. LA VOCE DEI PROTAGONISTI Donald Wich, Amministratore Delegato di Messe Frankfurt Italia: “Questo evento favorisce il confronto tra due settori portanti per Messe Frankfurt. L’automazione industriale, che nel nostro

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EVENTI Paese trova il suo progetto fieristico di riferimento in SPS Italia. Il tessile, al quale il gruppo dedica cinquanta manifestazioni internazionali a copertura dell’intera catena del valore. Una sessione di aggiornamento su questo tema è dunque cruciale per offrire una panoramica sulle nuove tecnologie al servizio della produzione e a favore della competitività internazionale”. Alessandro Zucchi, Presidente ACIMIT: “L’industria tessile a livello mondiale è interessata da una profonda trasformazione digitale. La digitalizzazione del processo produttivo è la condizione necessaria per avere un più rapido time to market ed una produzione just in time. Il contributo che la tecnologia italiana può dare in questo processo è fondamentale grazie all’impegno che i costruttori italiani di macchine tessili stanno profondendo nell’implementare le tecnologie di Industria 4.0. Per questo ACIMIT ha aderito senza esitare all’appuntamento organizzato da SPS Italia, Il meccanotessile italiano vuole essere protagonista della trasformazione digitale”. Aldo Tempesti, Segretario TexClubTec: “In uno scenario complesso e articolato come quello del settore tessile/abbigliamento, e in misura ancora maggiore per il segmento tessile-tecnico, si registra l’esigenza di poter contare su network tecnologici e opportunità promozionali di alto livello. L’impostazione di alleanze e strategie di ampio respiro in grado di favorire un idoneo approccio al mercato o un diverso posizionamento strategico, sta diventando

LE ALTRE TAPPE Milano, 26 febbraio Sede Gruppo 24 ORE (Sala Bianchi) “Pharma 4.0: processi eccellenti e tecnologie abilitanti per il futuro farmaceutico italiano” Bologna, 20 marzo Fondazione Golinelli “Packaging 4.0: l’efficienza produttiva al servizio della mass customization” Torino, 10 aprile CNH Industrial Village “Non solo robotica: l’evoluzione delle tecnologie e delle competenze nei settori Automotive e Aerospace”

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uno degli obiettivi prioritari per le aziende. In tal senso TexClubTec, nell’ambito delle collaborazioni con vari organismi internazionali, scientifici e normativi, con università e centri tecnologici europei, ha avviato uno stretto rapporto di collaborazione anche con Messe Frankfurt, sia quale membro dell’Advisory Board di Techtextil che nell’ambito di varie iniziative per promuovere le aziende italiane. La tavola rotonda dedicata al tema di Industria 4.0 per il settore tessile è di grande utilità per l’approfondimento dello stato dell’arte del comparto”. Fulvio Alvisi, CDA Villa Erba SPA “Villa Erba è un Centro Congressi fortemente legato al territorio. Un polo fieristico creato nel parco di una dimora antica, ricca di storia, che si affaccia su un lago conosciuto per la sua bellezza e per la seta lavorata da cinque secoli. La collaborazione con SPS Italia nasce dalla opportunità di un incontro tra il Tessile, nel suo distretto più creativo, e l’innovazione tecnologica. Un percorso obbligato per riuscire a mantenere un saper fare, crescere nella qualità, rispondere alle esigenze di un settore che vive sulla novità e sulla velocità. Una tradizione che è alla base della formazione necessaria per affrontare il cambiamento, nell’ottica di internazionalizzazione che Messe Frankfurt Italia persegue. Un’occasione che ci auguriamo propedeutica a nuove forme di supporto allo sviluppo delle nostre imprese.” 



FIERE ED EVENTI FOCUS A&T 2019

DAL 13 AL 15 FEBBRAIO SI SVOLGERÀ A TORINO LA FIERA INTERNAZIONALE DEDICATA A INDUSTRIA 4.0, MISURE E PROVE, ROBOTICA E TECNOLOGIE INNOVATIVE di Cristina Gualdoni

TORINO SI CANDIDA A CAPITALE ITALIANA PER LA CULTURA E LA FORMAZIONE

INDUSTRIALE

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4.0

Presentato il programma della tredicesima edizione della Fiera Internazionale A&T Automation & Testing di Torino: oltre 400 aziende, tra piccole, medie e grandi, italiane e internazionali, localizzate in quattro grandi aree espositive, presenteranno le ultime novità in tema di automazione di processi, affidabilità e soluzioni industriali 4.0. Tra le novità, un programma convegnistico e formativo unico nel suo genere a livello italiano: workshop, casi applicativi, eventi, networking e speed-date B2B, suddivisi tra Competence Point e Aree Convegni dotate di due Maxi Schermi. Il meglio sulle Esperienze, sull’Innovazione e sulle Competenze 4.0. Per competere occorre conoscere, anche e soprattutto se parliamo di innovazione, affidabilità e digitalizzazione industriale. Su questa sfida si gioca il futuro imprenditoriale del nostro Paese. La Fiera Internazionale A&T - Automation & Testing, dedicata a Industria 4.0, Misure e Prove, Robotica e Tecnologie Innovative, scende in campo e gioca questa importante partita con una squadra di altissimo livello che vedrà protagonisti il mondo industriale e scientifico, con il supporto delle istituzioni. La tredicesima edizione della Fiera A&T si presenta al grande pubblico con gli occhi puntati sulla tecnologia, ma con la testa e la visione rivolta a una cultura industriale in cui L’UOMO, LA SUA CREATIVITÀ E LA CONOSCENZA risultano essere centrali per una crescita e uno sviluppo competitivo e sostenibile dell’impresa italiana. Ecco perché, accanto a una qualificata offerta espositiva

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internazionale, che consentirà al grande pubblico di testare, secondo il concetto “dalla teoria alla pratica”, il reale ciclo produttivo di un’azienda 4.0, grazie a un percorso guidato suddiviso in quattro focus – Progettazione Sviluppo Prodotti e Processi Industriali; Produzione; Affidabilità; Logistica Integrata – si affiancherà un programma convegnistico e formativo unico nel suo genere, sviluppato all’interno di quattro Competence Point in cui i visitatori potranno scoprire come utilizzare la tecnologia in maniera ottimale, condividendo pensieri, idee e competenze raccontate dagli Esperti selezionati dal Comitato Scientifico di A&T: LA CONOSCENZA 4.0 è a portata di mano. Dal 13 al 15 febbraio 2019, grazie ad A&T, Torino sarà l’immagine emblematica di un’Italia che innova, che digitalizza, che investe, che compete, che produce, un sistema industriale con al centro L’UOMO E LA CONOSCENZA, due elementi indispensabili verso la comprensione e l’utilizzo dei nuovi paradigmi tecnologici. NOVITÀ 2019

Innovare non significa necessariamente sempre cambiare. Alle volte può semplicemente voler dire valorizzare. La tredicesima edizione della Fiera A&T parte dalla sua storia e da una crescita che nella scorsa edizione si è


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FIERE ED EVENTI PERSONAGGI

LUCIANO MALGAROLI,

La conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2019 di A&T

esemplificata nella partecipazione di 400 espositori e oltre 14 mila visitatori. Il successo di un evento come questo è dato dal giusto mix tra l’esposizione di tecnologie e innovazione e un percorso informativo e formativo di cultura ed esperienza aziendale, applicabile sulle piccole, medie e grandi imprese e focalizzato sullo sviluppo delle competenze e della visione tecnologica, dove il talento dell’individuo rafforza la competitività dei processi. Il nuovo percorso di visita dell’Oval Lingotto accompagnerà il visitatore in una sorta di ideale “Azienda 4.0” che, distribuita su 20 mila mq di superficie espositiva, consentirà di scoprire tutte le tecnologie che caratterizzano la filiera produttiva, dai software di progettazione e simulazione alla stampa 3D, dall’automazione della produzione ai controlli automatizzati, dalle misure e prove a garanzia dell’affidabili alle soluzioni per la logistica integrata. Il percorso di visita seguirà un filo logico, sul modello IKEA, che divide per comparti, ma crea continuità nella visita: dalla progettazione alla consegna, il pubblico potrà scoprire tecnologie e condividere conoscenze con gli oltre 400 espositori per costruire o migliorare la propria azienda con modelli competitivi perfettamente adottabili anche dalle PMI. I quattro Competence Point, che comprendono sia la parte espositiva sia isole di formazione specialistica, e le aree dedicate ai convegni trasversali caratterizzate da 2 maxi schermi, saranno “occhi indiscreti” per guardare e “pensieri visionari” per comprendere, per lasciarsi contaminare, per sentire proprie scelte e sfide produttive dove il coraggio è agire, e spesso con rapidità. Tra le importanti realtà coinvolte da A&T nei tre giorni di manifestazione troviamo Tenaris, Leonardo, Thales Alenia Space, FCA Group, Italdesign, Iren, Centro Ricerche Fiat, Microsoft, Magneti Marelli, Prima Industrie, Lazzaroni Biscotti, Acqua Sant’Anna. All’interno 60

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Amministratore Delegato della Fiera A&T, commenta così l’edizione 2019 sottolineando come l’evento fieristico quest’anno sia fortemente proiettato verso la CONOSCENZA E LA CULTURA 4.0. “Quest’anno come A&T vogliamo lanciare un messaggio importante alle PMI italiane e a tutto il pubblico B2B che da anni segue la nostra manifestazione: investire in tecnologie è fondamentale per essere competitivi ma, parallelamente, occorre supportare l’innovazione e digitalizzazione con competenze adeguate, creatività intellettuale e pensiero liquido e globale. I reali benefici – prosegue Malgaroli – legati a un processo produttivo allineato ai più elevati standard mondiali, di competitività, di sicurezza e di successo industriale non possono prescindere da strategie e azioni centrate sulla formazione e sulla specializzazione delle competenze. Come player importante in termini di divulgazione dello sviluppo tecnologico industriale, abbiamo voluto rafforzare in modo quantitativo ma soprattutto qualitativo il nostro asset formativo e informativo. Dal 13 al 15 febbraio 2019 chi verrà in A&T troverà sicuramente le migliori risposte tecnologiche e performanti da applicare ai processi di produzione e di sviluppo industriale, ma al tempo stesso respirerà concretezza, cultura innovativa e conoscenza applicativa, elementi centrali per la vita di una piccola ma anche media e grande azienda”.


dei quattro Competence Point sarà possibile incontrare tra il presente e il futuro. Un luogo di “contaminazione gli espositori e conoscere le ultime novità in campo di tecnologica” che proporrà progetti e prodotti dall’altissima innovazione e digitalizzazione di processi industriali, ma sarà valenza innovativa, frutto di eccellenza e creatività industriale altresì possibile beneficiare, da parte di aziende eccellenti in quali realtà virtuale, veicoli a guida autonoma, robotica campo di innovazione industriale, di testimonianze formative attraverso incontri ed eventi che aiuteranno il sistema dedicate alle tecnologie e alle loro applicazioni, aziende impresa a comprendere le evoluzioni del 4.0. queste selezionate dall’autorevole Comitato Scientifico e Industriale di A&T. Un riconoscimento particolare alle realtà ROAD SHOW NAZIONALE DEI COMPETENCE CENTER innovative che hanno condiviso le loro conoscenze con Sarà ad A&T il Roadshow Nazionale dei Competence il grande pubblico sarà assegnato all’interno del contest Center, con la partecipazione di tutti i Competence Center Premio Innovazione 4.0 in programma e le postazioni per attività di networking, l’ultimo giorno di manifestazione. Il percorso LA FIERA in particolare quella del Competence formativo ha dedicato particolare attenzione IL COMITATO SCIENTIFICO Center Piemonte, guidato dal Prof. alle esigenze delle PMI ed è stato realizzato E INDUSTRIALE Paolo Fino del Politecnico di Torino che Una crescita quantitativa e qualitativa: con il sostegno del Punto Impresa Digitale ospiterà alcune aziende consorziate. Il negli ultimi anni il Comitato della Camera di Commercio di Torino. 14 febbraio a partire dalle ore 11.00 si Scientifico e Industriale della Fiera All’interno delle aree dedicate ai convegni, terrà la Tavola Rotonda sotto la regia Internazionale A&T - Automation & Testing, dedicata a Industria 4.0, attrezzate con 2 Maxi Schermi, si del Presidente del Comitato Scientifico Misure e Prove, Robotica e Tecnologie A&T, Marco Taisch. Un momento svolgeranno importanti momenti di dialogo Innovative, si è arricchito di importanti e di confronto tra i grandi protagonisti importante di rendicontazione grazie e autorevoli rappresentanti del dell’imprenditoria italiana e internazionale, alle prime testimonianze reali e concrete mondo dell’università, della ricerca e dell’impresa. rappresentanti la piccola, media e grande delle imprese che hanno investito, con Oggi conta 31 membri suddivisi azienda, che porteranno il loro contributo il supporto dei Competence Center in tra tecnici, docenti e manager in termini di visione oltre che di esperienze 4.0. Non solo, quello sarà il momento esperti nella conoscenza e nella industriali. A&T per il 2019 ha voluto inserire comunicazione dell’innovazione e delle per capire le proiezioni future, anche tecnologie 4.0 guidati dal Prof. Marco all’interno dello spazio espositivo anche alla luce delle linee di indirizzo date dal Taisch, Docente del Politecnico di un’area denominata INNOVATION POINT, Governo. L’idea lanciata da A&T è quella Milano e Presidente del Competence Center Lombardia, Made. dedicata all’innovazione e alla scoperta di fare rete, di unire il Paese attraverso le Compongono la squadra di innovatori di novità in cui la creatività e il talento del eccellenze e le competenze, dal punto per l’innovazione: Domenico capitale umano risultano perfettamente di vista dell’innovazione e del pensiero Appendino (SIRI), Paolo Ariano (IIT), integrati con i processi industriali innovativi digitale. Quale luogo più adatto se non Alberta Aversa (Politecnico di Torino), Marco Casagni (ENEA), Sergio e la robotica, creando un ecosistema ponte Torino, se non la Fiera Internazionale Cavalieri (Università di Bergamo); di Automazione Industriale e Testing e Franco Deregibus (DIH Piemonte), Controllo Qualità, per assolvere a questo Franco Docchio (Università di Brescia); Paolo Dondo (Mesap); compito? Vito Fernicola (INRIM); Alessandro Ferrero (Politecnico di Milano); Alfonso Fuggetta (CEFRIEL); Luca Gioppo (Ordine Ingegneri Torino e Provincia); Luca Iuliano (Politecnico di Torino); Marco Melacini (Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet” - Politecnico di Milano); Emanuele Millefanti (LEONARDO Aircraft); Giovanni Miragliotta (Politecnico di Milano); Rosalba Mugno (ACCREDIA); Maria Antonietta Perino (Thales Alenia Space); Marco Pironti (INNOVATION CENTER ICxT); Enrico Pochettino (IREN); Donatella Rampinelli (24 Ore Business School ed Eventi); Mario Ricco (DISTRETTO MEDIS); Paolo Rocco (Politecnico di Milano); Nadia Scandelli (CEFRIEL); Rosanna Serra (Centro Ricerche Fiat); Stefano Serra (UNIONE INDUSTRIALE TORINO); Stefano Soliano (COMONEXT); Silvia Tramontin (ACCREDIA), Ezio Tuberosa (Presidente AIPnD); Massimo Mortarino (Segretario Comitato Scientifico A&T).

PREMIO INNOVAZIONE 4.0

Il Programma Formativo di A&T è avvalorato dal Premio Innovazione 4.0, da tre anni ormai elemento distintivo della Manifestazione. Un format che prende in considerazione le categorie Aziende, Ricerca, Start-Up, Scuole e che premia le 15 migliori testimonianze a seguito di una rigorosa selezione da parte del Comitato Scientifico e Industriale di A&T. L’evento di premiazione si terrà il pomeriggio di venerdì 15 febbraio, avrà una valenza di ulteriore autorevolezza grazie alla presenza di Leonardo, azienda globale ad alta tecnologia nei settori dell’Aerospazio, Difesa e Sicurezza, che premierà tutti i 14 vincitori e di Davide Dattoli, Ceo di Talent Garden che premierà la Start-Up che si sarà classificata al primo posto.  M &A | GENNAIO/FEBBRAIO 2019

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FOCUS PRODOTTI A&T TORINO CAM2

CANNON AUTOMATA

Stand F24 Allo stand CAM2 presenterà le ultime soluzioni che hanno recentemente ampliato la famiglia dedicata al 3D manufacturing. In particolare sarà possibile scoprire le funzionalità e i vantaggi offerti ai professionisti di settore dalle nuove soluzioni hardware: CAM2 8-Axis Quantum Arm e CAM2 Laser Tracker Vantage così come dal software CAM2 2018. Ideale per le applicazioni di misurazione e scansione 3D senza contatto più complesse, CAM2 8-Axis Quantum Arm è l’unica soluzione portabile a otto assi disponibile sul mercato, che consente di ruotare la parte in tempo reale rispetto al braccio, garantendo una velocità di misurazione e una semplicità di utilizzo senza precedenti. Grazie alla nuova famiglia di Laser Tracker Vantage con sonda 6Probe, CAM2 ha rivoluzionato il mercato CMM, soddisfando ogni esigenza di misurazione all’interno di un’ampia gamma di applicazioni metrologiche su larga scala in diversi settori manufatturieri, come automobilistico, aerospaziale, edilizia, attrezzature pesanti e cantieristica navale. L’offerta hardware di CAM2 è completata dalla piattaforma software CAM2 2018, che consente agli utenti di effettuare in modo facile e veloce le proprie misurazioni, acquisire dati attraverso l’intuitiva interfaccia e automizzare i flussi di lavoro attraverso le immagini. Per informazioni: www.faro.com

Stand E58 Competence Point #3 Cannon Automata, società del gruppo multinazionale Cannon, sviluppa e ingegnerizza soluzioni per il test di materiali e di prodotto del comparto manifatturiero, nello specifico la sua offerta comprende la realizzazione di banchi prova nuovi e la revisione e aggiornamento di banchi prova esistenti. Analisi delle specifiche del cliente, emissione della documentazione tecnica, progetto meccanico, disegno elettrico, definizione hardware di automazione e sviluppo del software, con particolare attenzione all’integrazione finale e al controllo di conformità e verifica delle specifiche e dei requisiti iniziali del cliente. Con l’organizzazione globale di Cannon, Cannon Automata è in grado di servire il mercato mondiale, in particolare per le apparecchiature di prova e misurazione. I nostri clienti sono localizzati con centri produttivi e di ricerca e sviluppo in Europa, Nord America e Cina. Per informazioni: www.cannon-automata.com

IN MOSTRA LE SOLUZIONI PER MIGLIORARE L’EFFICIENZA NEL SETTORE MANUFACTURING

SISTEMI DI MISURA E BANCHI TEST PER RICERCA E SVILUPPO E QUALITY ASSURANCE

BURSTER ITALIA

AMPLIFICATORI MODULARI CON INTERFACCIA FIELDBUS

Stand C01 C03 Il futuro mondo dell’automazione presenta agli utenti sfide come il networking, la velocità, l’accuratezza, l’integrazione e l’economicità. L’ultima generazione di amplificatori burster sta affrontando questa sfida con l’innovativo sistema di amplificazione 9250/9251, che offre alte prestazioni e compatibilità fieldbus in un design modulare e versatile. Compatibile con tutti i bus di campo, modulare e facile da utilizzare, ad un prezzo che diventa più competitivo con l’aumentare delle esigenze, la nuova generazione di amplificatori 9250/9251 unisce per la prima volta tutte le funzionalità che rendono possibile la moderna acquisizione dei dati di misura. Il 9250/9251 supporta bus di campo basati su Ethernet come Profinet, Ethercat, Ethernet o interfacce I / O e segnali di processo da sensori strain-gauge, potenziometri e sensori incrementali di qualsiasi genere, nonché segnali di processo analogici ± 10 V . Il sistema è adatto per misurare la forza, la pressione, lo spostamento, la velocità di rotazione e la coppia, comprese le misure combinate. Quando anche i sensori utilizzati sono burster, il trasferimento dei dati non solo è molto più semplice, ma anche immune da errori degli utenti grazie al burster TEDS (transducer electronic data sheet). Il 9250 a singolo canale è progettato per funzionare in modo autonomo e indipendente oppure in combinazione con il bus-controller 9251 per formare la versione multicanale, offrendo fino a 8 canali di misura che possono essere letti in modo sincrono tramite il bus-controller. Grazie all’alto livello di precisione e alla sua capacità di tara, l’amplificatore 9250 è in grado di affrontare le attività di misura più impegnative. Il Bus-controller 9251 offre un’interfaccia versatile al mondo dell’automazione tramite tutti i più diffusi sistemi fieldbus, in modo che i dati di misura possano essere analizzati esattamente dove è necessario. Il 9251 si inserisce semplicemente accanto ai moduli di misurazione compatibili con il bus. Grazie al loro design slim-fit, i moduli occuperanno poco spazio nel vostro quadro elettrico. Per informazioni: www.burster.it 62

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CLS

NUOVA GAMMA DI CARRELLI INTELLIGENTI

Stand F2-F4 CLS, azienda italiana dedicata al noleggio, alla vendita e all’assistenza di carrelli elevatori e mezzi e attrezzature per la logistica, si propone come un system integrator in grado di offrire servizi di qualità e consulenza professionale per soddisfare qualsiasi esigenza di movimentazione. Dealer esclusivo in Italia della gamma di carrelli elevatori Hyster, delle presse da imballaggio HSM e dei trattori industriali MAFI, in occasione della partecipazione all’A&T di Torino, la fiera dedicata alle eccellenze dell’industria 4.0, CLS presenterà la sua rinnovata offerta commerciale comprensiva dei carrelli a guida automatica (AGV) Kivnon, i veicoli a guida intelligente (IGV) Agilox e l’innovazione dell’Integrazione Digitale Avanzata di iDAC. Con quasi 10 anni di esperienza, gli AGV Kivnon vantano un sistema basato su banda magnetica per la definizione dei circuiti lungo cui operare e TAG RFID programmabili anche da smartphone per l’identificazione dei punti decisionali. La fiera sarà anche l’occasione per toccare con mano l’avanguardia tecnologica dei veicoli a guida intelligente Agilox che grazie ai sistemi di controllo interni, offrono una comunicazione diretta con i sistemi di produzione e gli altri macchinari presenti nella catena produttiva.All’interno di un contesto da sempre improntato all’innovazione industriale e che guarda al futuro della robotica, sarà inoltre possibile assistere alla dimostrazione di iDAC, l’Integrazione Digitale Avanzata CLS per l’efficienza logistica e produttiva, installata su un carrello elevatore da magazzino Hyster.iDAC rappresenta un servizio a elevato valore aggiunto per ottimizzare l’operatività, abilitando le macchine a inviare e ricevere dati ed istruzioni operative consultabili e gestibili da remoto in tempo reale attraverso portale e interfacce web. Il Seminario di CLS dedicato a “AGV innovativi nella Logistica” si terrà il 13 febbraio alle 15:00 presso il Competence Point 4 - Logistica di A&T. Per informazioni: www.cls.it

CT MECA

COMPONENTI PER SISTEMI DI TRASMISSIONI DI POTENZA

Stand D16 Ct Meca propone una gamma completa di componenti per la trasmissione di potenza. Accanto agli ingranaggi standard e su misura, proponiamo una gamma completa di riduttori con l’obiettivo di proporre tutti gli elementi necessari alla realizzazione di sistemi di trasmissioni di potenza. Vista la molteplicità delle esigenze e la diversità dei campi di applicazione è primordiale che l’utilizzatore possa scegliere tra una vasta gamma di prodotti corrispondente agli standard presenti sul mercato, quindi facilmente adattabili a un sistema già esistente, e una serie di riduttori con possibilità di realizzazioni su misura senza minimi quantitativi. Proponiamo diverse soluzioni : riduttori a ruote e vite senza fine, conici, coassiali, ipoidi e rinvii angolari con alberi cavi o pieni. La velocità massima è di 4000 giri/min in entrata, il rapporto di riduzione va da 1:1 a 100:1, la coppia massima in uscita arriva ad un massimo di 980Nm. Questi valori variano a seconda dei modelli. Una particolare attenzione è rivolta ai settori agroalimentare, farmaceutico e paramedicale per i quali proponiamo una gamma specifica tutto inox di riduttori a ruota e vite senza fine con caratteristiche tecniche e un design particolare della cassa per evitare l’accumulo di sporcizia. I nostri clienti possono inoltre scegliere una gamma standard di motori disponibili anche in versione inox che possono essere montati sui riduttori con flangia o con giunto. La serie di giunti standard può essere inoltre adattata con alesaggi e cave per chiavetta su misura. Per dimensionare il giunto a seconda dello sforzo da trasmettere, i nostri cataloghi forniscono indicazioni precise che supportano i clienti nella scelta del prodotto migliore: la coppia da trasmettere, la velocità di rotazione, il disallineamento, gli alesaggi realizzabili guideranno il cliente nella scelta più appropriata tra la serie di giunti elastici, flessibili, rigidi e di giunti cardanici (semplici, doppi, telescopici).Abbiamo dedicato un intero catalogo alle trasmissioni di potenza: un valido strumento sul quale abbiamo continuamente riscontri positivi. Tutti i componenti sono modellizzati e disponibili gratuitamente sulla nostra libreria 3D. Per informazioni: www.ctmeca.com M &A | GENNAIO/FEBBRAIO 2019

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FOCUS PRODOTTI A&T TORINO HOMBERGER

SOLUZIONI PER LA ROBOTICA COLLABORATIVA DA DOOSAN Stand E25 –E23 Homberger, distributore in Italia per Doosan Robotics, presenta alla fiera A&T, tutte e quattro le soluzioni della casa coreana per la robotica collaborativa. M0609 carico utile 6Kg, Raggiungibilità 900 mm; M1509 carico utile 15Kg, Raggiungibilità 900 mmM0617 carico utile 6Kg, Raggiungibilità 1700 mm; M1013 carico utile 10Kg, Raggiungibilità 1000 mm.Questa famiglia di robot è tra le più ampie e versatili che ci siano sul mercato offrendo la massima flessibilità operativa. Tra le molteplici applicazioni in cui la robotica collaborativa è una soluzione, la pallettizzazione trae molteplici vantaggi, tra cui: spazi richiesti ridotti alla sola superficie dei pallet, flessibilità di programmazione, possibilità di ricollocazione ed, inoltre, l’assenza di barriere “fisiche” perimetrali permette la supervisione dell’operatore.Il più indicato tra i robot Doosan Robotics per la “pallettizzazione collaborativa” è M0617 con una portata al polso di 6Kg e una raggiungibilità di 1700 mm. M0617 è la vera punta di diamante per queste applicazioni. Il suo braccio lungo 1700 mm permette di caricare/scaricare, senza l’uso di ulteriori assi esterni, un pallet di 1000 mm x 1200 mm (Eur-Pallet Type 2 o ISO2) alto anche più di 1800 mm. La programmazione semplificata permette, attraverso apposite macro, la gestione della disposizione delle scatole, il posizionamento dell’interfalda e la gestione delle fasi collaborative mentre caratteristiche di sicurezza forniscono cinque tipi di impostazioni dello spazio di sicurezza determinando un sistema per pallettizzare semplice e ...ad “altissimo livello”. Per informazioni: www.homberger.com

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LASIT

NUOVA MARCATRICE LASER DA BANCO PER MAGGIORE PRODUTTIVITÀ Stand C22 C24 Lasit è l’azienda numero uno in Italia per la progettazione e costruzione di macchine di marcatura laser, sia standard sia completamente customizzate, che trovano larga applicazione in tutti i settori industriali. Il grande vantaggio del laser è quello di poter marcare praticamente su qualsiasi materiale, senza danneggiarlo e garantendo sempre un’altissima precisione. Nelle componenti del settore Automotive, come anche nelle altre grandi produzioni industriali, la marcatura laser è lo strumento ideale per garantire la tracciabilità dei prodotti e quindi ricavarne le informazioni tecniche specifiche in ogni momento, il che è fondamentale nel caso in cui il prodotto risulti danneggiato o difettoso. Allo stesso tempo, utilizzando questo sistema, non rischiamo di danneggiare il risultato, che resiste al tempo e all’usura: le macchine stesse destinate alla marcatura sono in grado di operare per lunghi lassi di tempo senza problemi e garantiscono sempre una produttività massima. Lasit è un’azienda in continua espansione che oggi opera in più di cinquanta paesi, orientata verso l’innovazione e la ricerca tecnologica, che mira a raggiungere standard sempre più alti sia in termini di efficienza sia di supporto e assistenza tecnica ai propri clienti. Quest’anno alla fiera A&T, Lasit presenta la nuova Micromark G3, una marcatrice laser da banco realizzata con lo scopo di essere quanto più funzionale e produttiva possibile. È per questo che la sorgente e l’elettronica del laser sono integrati nella macchina, che presenta anche l’apertura su tre lati per una maggiore agibilità. All’A&T sarà possibile testare la marcatura della G3 su un proprio campione, oppure scegliere un’altra marcatrice laser Lasit per osservarne il funzionamento e testare il risultato, il tutto accompagnato da una calda accoglienza e un team di esperti a completa disposizione del pubblico. Per informazioni: www.lasit.it


RENISHAW

LA “FABBRICA DEL FUTURO, OGGI” Stand D19 – D17 Ad A&T Renishaw presenterà sul suo stand alcune delle sue soluzioni più innovative. La Renam500M, macchina di produzione additiva in metallo che permette di produrre pezzi direttamente da disegni CAD 3D. Le macchine Renishaw possono utilizzare polveri di diversi metalli che vengono stratificate con spessori che variano tra 20 e 100 micron e fuse in atmosfera controllata da un laser a fibra ottica ad alta potenza. Con questa tecnologia circa il 97% delle polveri non coinvolte nel processo di fusione possono essere riutilizzate per lavorazioni successive. Il lavoro dell’operatore macchina è notevolmente facilitato grazie all’interfaccia di comando touch screen semplice ed intuitiva e il ridotto contatto con le polveri metalliche durante le fasi del ciclo produttivo. A&T sarà l’occasione per presentare anche i sistemi Equator 300 e 500. Equator è un calibro flessibile estremamente leggero, rapido, con elevatissima ripetibilità che può essere utilizzato semplicemente premendo un pulsante. Nell’ambito dell’ottimizzazione della produzione, saranno visionabili i sistemi di diagnostica della macchina utensile QC20-W e il sistema di calibrazione laser XM60. Ballbar QC20-W permette di verificare in soli 10 minuti il corretto movimento degli assi lineari macchina al fine di produrre pezzi buoni al primo colpo. XM-60 permette di misurare errori in sei gradi di libertà, lungo un asse lineare, in modo simultaneo, partendo da una singola impostazione in modo da misurare tutti gli errori geometrici dell’asse con una sola acquisizione. Sempre rimanendo in ambito produttivo, saranno visibili le sonde di misura per macchine utensili delle serie OMP e RMP che permettono di trovare lo zero in modo automatico e di misurare i pezzi durante la produzione in modo da aumentare la produttività e ridurre gli scarti derivanti da lavorazioni per asportazione di truciolo. Per quanto concerne la sala metrologica, saranno presenti le teste PH20 per misure punto-punto e REVO® per misure in continuo. Saranno inoltre visionabili gli encoder ottici e magnetici. Per informazioni:www.renishaw.com

OMRON

CONVEGNI DI A&T 2019

Per permettere di individuare le migliori tecnologie esposte e per fare una full immersion dei nuovi prodotti, delle tecnologie e delle soluzioni legati ai controlli in produzione e ai processi produttivi automatizzati. Omron sarà presente il prossimo febbraio ad A&T con due interventi: •Il 13 febbraio nell’ambito dei Convegni A&T dedicati ai Processi produttivi automatizzati, all’automazione e alla robotica in ottica di affidabilità, qualità, flessibilità del prodotto Omron interverrà con uno speech dal titolo “Tecnologie di Computational Lighting & Imaging” a supporto della produttività. L’Ing. Giovanni Genovese, Vision Solution Specialist, spiegherà come conferire maggiore efficienza attraverso la riduzione degli sprechi e l’eliminazione delle difettosità, una delle sfide maggiori della manifattura, la cui missione prioritaria è rimanere competitivi in uno scenario internazionale. La visione artificiale è l’arte e la scienza che offre sensazionali strumenti di monitoraggio, diagnostica e controllo. •Il 14 febbraio, nell’ambito dei Convegni A&T dedicati ai controlli in produzione, Omron interverrà con uno speech dal titolo “Robotica collaborativa a supporto delle produzioni flessibili”. L’Ing. Giacomo Pallucca, Product Engineer Motion, affronterà il tema del cambio di prospettiva causato dall’affermarsi del concetto di Industry 4.0 che obbliga i fornitori di tecnologia d’automazione a un’evoluzione del loro approccio. Le performance del singolo componente di automazione non sono più sufficienti a soddisfare le esigenze dei clienti mentre l’integrazione e la flessibilità del “sistema macchina” risultano essere fondamentali nella costituzione della fabbrica del futuro. A sostegno di questo trend i fornitori di tecnologia spingono la loro ricerca su sistemi capaci d’integrare manipolazione, ispezione e collaborazione con operatore in un’unica soluzione semplice ed affidabili. Per informazioni: www.industrial.omron.it M &A | GENNAIO/FEBBRAIO 2019

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PRISMA PRODOTTI

MITSUBISHI

ESTENSIONE DELLA SERIE DI FRESE INTEGRALI MS PLUS Una tecnologia inizialmente di fascia alta si evolve naturalmente e viene integrata nei cosiddetti prodotti “di uso universale”, come la gamma MS Plus. La serie di frese integrali in metallo duro per lavorazioni generiche è stata ora ampliata con 2 nuovi modelli: una serie di frese con lunghezza di taglio media (MPMHV) e una con lunghezza di taglio corta (MPSHV). Entrambe le tipologie sono proposte con rastremazione cilindrica. Ciò impedisce allo stelo di interferire con il pezzo da lavorare e permette di lavorare profondità di taglio maggiori e applicazioni con sporgenze superiori. I due modelli sono disponibili in diametri compresi tra 6 e 20 mm e in steli cilindrici e Weldon. L’uso di taglienti con elica variabile riduce in modo significativo le vibrazioni, migliorando affidabilità e produttività. Oltre alla geometria ad elica variabile, tutta la gamma presenta taglienti provvisti di un ampio vano per i trucioli, per garantirne una migliore evacuazione. Tale caratteristica è utile soprattutto quando si realizzano cave dal pieno.La tecnologia di rivestimento MS multistrato (Al, Ti, Cr)N, abbinata all’affidabile substrato in metallo duro micrograno è utilizzata in tutta la gamma, e garantisce un’eccezionale durata dell’utensile. È inoltre altamente resistente alla scheggiatura e assicura le prestazioni necessarie per una varietà di applicazioni, nonché per le esigenze specifiche di una produzione elevata. Le frese integrali MS Plus possono così lavorare in modo affidabile un’ampia gamma di materiali fino a 55 HRC ed essere utilizzate in numerose modalità di taglio. Questa versatilità permette quindi di ridurre l’inventario utensili. Per informazioni: www.mitsubishicarbide.com / www.mmc-hardmetal.com MODULA

COME RIVOLUZIONARE L’INTRALOGISTICA AZIENDALE CON MODULA LIFT E MODULA CLOUD Modula Lift è il magazzino automatico verticale ideato per ottimizzare la gestione dell’intralogistica aziendale. La caratteristica più importante delle tecnologie Modula è sicuramente quella di consentire un enorme risparmio di spazio a terra. Grazie al loro sviluppo verticale è infatti possibile sfruttare l’altezza degli edifici e ridurre fino al 90% la superficie occupata. Infatti una struttura può raggiungere i 16.000 mm di altezza. Dotato di cassetti interni con portata fino a 990 Kg, permette di stoccare la merce in modo ordinato, indipendentemente dal peso o dall’ingombro. Modula garantisce un ambiente lavorativo sicuro per gli operatori: niente più scale, mezzanini, sgabelli o movimenti pericolosi. Il processo si basa sul principio merce all’uomo, dove l’operatore con un comando sulla console touch screen chiama il cassetto e questo gli arriva direttamente sulla baia di prelievo. Grazie al software Modula WMS la gestione del magazzino diventa intuitiva e efficiente. È uno strumento che permette di tracciare ogni movimento di ogni singolo articolo. Il sistema è già predisposto per interfacciarci con qualsiasi ERP aziendale con una serie di interfacce user friendly. Ogni volta che le merci sono prelevate o depositate, l’operatore può ottenere indicazioni chiare sulla giacenza teorica del magazzino e confrontarla con la giacenza reale: ciò significa dire addio al vecchio sistema di inventario. Installando anche Modula Cloud si potrà avere un controllo completo e una diagnostica dei problemi da remoto. Sulle macchine esiste un dispositivo che consente di ricevere in input i segnali di “warning” in caso di malfunzionamento, così da informare in tempo reale sia il cliente sia il servizio assistenza che può così intervenire col supporto adeguato e una manutenzione preventiva. Modula è la soluzione ideale per ogni settore e applicazione. Si può integrare in azienda con robot, conveyor, manipolatori, linee di produzione e sistemi automatici. Si inserisce perfettamente nel flusso di lavoro, può funzionare come buffer nelle linee di produzione, come sistema di stoccaggio in magazzino per ricambi, utensili, prodotti finiti o semilavorati. Un valido alleato per velocizzare le fasi produttive e ridurre gli errori e di conseguenza anche i costi. Per informazioni: www.modula.eu 66

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TOP

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PRISMA

VUOTOTECNICA

OCTOPUS DI VUOTOTECNICA E LA FLESSIBILITÀ DI PRESA A BORDO DEI ROBOT COLLABORATIVI Ideali quando si tratta di lavorare a stretto contatto con gli operatori e per carichi molto leggeri (una decina di chili al massimo), i robot collaborativi CO-BOT trovano un valido alleato nei sistemi di presa a depressione Octopus di Vuototecnica. La personalizzazione di Octopus, negli ultimi anni, si è spinta al massimo grazie alla realizzazione di mani di presa tramite stampante 3D. Ciò permette anche la realizzazione di CO-BOT con mano di presa multi-faccia e piani di aspirazione differenti a seconda degli oggetti da prendere e movimentare, senza andare ad inficiare la precisione e la solidità delle diverse prese: dalla confezione alimentare, al cartone, passando per i fogli porosi, fino ad arrivare all’alluminio delle lattine e ai blister ripieni di liquido. Tutti i formati di packaging, anche molto differenti in quanto a peso, dimensioni e superfici, possono essere movimentati grazie a Octopus di Vuototecnica. Ha un’incredibile flessibilità operativa. I piani possono essere in gomma spugna, formati da file di ventose, possono montare sistemi Bernoulli, senza contatto o, appunto, essere personalizzati in 3D. Grazie a questa soluzione in 3D, in particolare, i problemi di manipolazione dei clienti vengono trattati caso per caso, con teste di presa customizzate ad hoc per assecondare la forma dell’oggetto da prelevare, fino ad avvolgerlo e trattenerlo. Le mani di presa sono realizzate in ABS e per questo riescono a essere allo stesso tempo resistenti e leggere. Cosa molto importante quando si tratta dei CO-BOT che a volte hanno un limite di carico non troppo elevato. La fonte di generazione del vuoto, a seconda delle esigenze di spazio, può essere integrata direttamente all’interno della mano di presa. E restano tutti i vantaggi di Octopus: materiali di qualità, presa e rilascio in sicurezza, bassa manutenzione, capacità di presa anche quando la superficie dell’oggetto da prendere occupa solo il 5% del piano aspirante. RS COMPONETS

RIDUTTORI EPICICLOIDALI DI PRECISIONE Per noi l’efficienza in termini di qualità, prezzo e soprattutto consegna è un principio fondamentale su cui basiamo la nostra attività. Riuscire ad essere pronti con forniture di materiale, in alcuni casi anche immediate, è quello che ci contraddistingue spesso dai nostri concorrenti, ed è un’importante spinta che ci fa credere nel nostro lavoro. Arrivare prima degli altri, fornendo prodotti di qualità, a prezzi contenuti e in linea con le regole del mercato, ci permette di creare ottimi rapporti di fiducia con i ns clienti. Per alcuni, quando richiesto, gestiamo anche stock a magazzino. Sicuramente tutto questo richiede un lavoro intenso che comporta impegno di persone, tempo e investimento economico anche in scouting. Ormai da molti anni, periodicamente a cadenze quasi mensili, la direzione e i collaboratori di Romani Components effettuano viaggi di lavoro per far visita ai propri partners europei ed extra-europei allo scopo di verificarne costantemente i livelli di qualità, di sviluppo, di investimenti ecc. Un altro target è quello di incontrare sempre nuovi partner che possano potenzialmente introdurre prodotti specifici e interessanti sul mercato italiano. Durante uno degli ultimi business trip si è approfondita la conoscenza con 68

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Sesame, costruttore di riduttori epicicloidali di precisione e in seguito si è stipulato il contratto di rappresentanza esclusiva per il territorio italiano. Azienda Taiwanese certificata, ben strutturata, con un’ampia gamma produttiva e che vanta un servizio di primissima qualità, conta oltre 100 dipendenti. Oltre a un reparto produttivo e di controllo qualità molto ben strutturati, cosa che ci ha convinti a scegliere Sesame come nostro nuovo partner, è stata la qualità del prodotto e la possibilità di ridurre i tempi di consegna a dare la conferma definitiva sulla scelta appropriata del partner. Motivazione fondamentale in un periodo storico dove l’approvvigionamento di materiali e la valutazione di soluzioni alternative risulta non facile. Quindi dopo numerose prove e test di prodotto, siamo pronti con il soddisfare le richieste dei ns clienti, garantendo intercambiabilità con i maggiori players di mercato mondiale. I riduttori Sesame risultano compatti e adattabili a tutte le applicazioni, anche con ingranaggi temprati e rettificati. Supportano un’elevata capacità di carico assiale, presentano 3 livelli di backlash, flange adattabili a tutti i tipi di motore e se richiesti sono disponibili anche modelli in acciaio inossidabile. La caratteristica premiante resta la tempistica di consegna, tra le tre e le cinque settimane. A breve sarà disponibile on line il nuovo catalogo in lingua italiana. Per informazioni: www.it.rs-online.com


TURCK BANNER ITALIA

BEEP IL SUONO DELLA TECNOLOGIA Turck Banner Italia, tra i principali produttori di sensoristica, interfacce, sistemi bus e sicurezza, presenta al mercato un’importante innovazione nel settore della tecnologia fieldbus: BEEP, Backplane Ethernet Extension Protocol. “Dopo aver sviluppato la tecnologia di “un dispositivo- tre protocolli”, dove i moduli I/O di Turck Banner sono in grado di operare nelle reti Profinet, Ethernet / IP e Modbus TCP, riducendo il numero di dispositivi che gli utenti devono mantenere in riserva, presentiamo un’ulteriore innovazione” annuncia Giuliano Collodel, amministratore delegato di Turck Banner Italia.BEEP di Turck Banner consente la connessione di un massimo di 33 moduli I / O in una rete attraverso un singolo indirizzo IP. L’acronimo BEEP significa «Backplane Ethernet Extension Protocol» e questo dispositivo abilita fino a 33 moduli I / O a blocchi e fino a 480 byte di dati di processo da combinare come subnet Ethernet. Questo tipo di sottorete necessita di un solo indirizzo IP e comunica tramite una singola connessione con il controller. Indipendentemente dal fatto che si tratti di una rete Profinet, Ethernet / IP o Modbus TCP, in questo tipo di rete Beep, un modulo funge da master mentre un massimo di 32 moduli aggiuntivi agiscono da slave. Gli utenti hanno così un doppio beneficio: in primo luogo non devono acquistare gateway speciali con cablaggio proprietario per stabilire le sottoreti e ridurre gli indirizzi IP. Questo perché in ogni blocco I / O il modulo può essere utilizzato come master o slave BEEP. In secondo luogo, attraverso la riduzione degli indirizzi IP, l’utente può creare reti I / O ad alta densità e collegarle con controllori a basso costo tramite a numero minore di connessioni supportate. BEEP funziona con tutti i componenti Ethernet standard. Inoltre, la configurazione non potrebbe essere più semplice grazie al server web integrato. L’utente definisce il primo dispositivo sulla linea quale master BEEP e gli altri sono automaticamente slave. In questo caso il master salva tutti i parametri della configurazione del dispositivo. Se uno slave deve essere sostituito a causa di un guasto o per qualsiasi altro motivo, la sostituzione può avvenire con un semplice drop-in. Ciò non solo riduce i tempi ma anche i costi associati. Il nuovo slave inserito viene rilevato automaticamente dal master BEEP e fornito dei parametri necessari. Non è richiesta alcuna nuova configurazione manuale. Il master BEEP ha sempre un indirizzo IP statico mentre agli slave BEEP non viene assegnato nessun indirizzo IP. Le reti BEEP possono anche essere azionate in sequenza lungo una linea. Sono configurati in base allo stesso principio: Master - Slave - ... - Master - Slave. L’operazione mista composta da reti BEEP e dispositivi di altri produttori è possibile senza alcun problema. Per informazioni: www.turckbanner.it

PHOENIX CONTACT

PHOENIX CONTACT PARLA IO-LINK IO-Link, il protocollo di comunicazione aperto per l’automazione del futuro, rappresenta lo standard di comunicazione in maggior crescita nel campo dell’automazione industriale. Phoenix Contact offre un completo assortimento IP20 ed IP67, dall’IO-Link master agli IO-Link devices, fino al cablaggio ed al software. Con ciò, i dispositivi parlano un’unica lingua e possono essere diagnosticati, parametrizzati e configurati dal controllore. La connessione a Proficloud, direttamente tramite il controllore o tramite un gateway cloud IoT, consente una comoda valutazione e diagnostica dei dati ovunque nel mondo. Con il sistema IO-Link, costituito da I/O, starter per motori, relè di sicurezza e software, Phoenix Contact offre tutti gli elementi costruttivi per l’industria del futuro. Per informazioni: www.phoenixcontact.it

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PRISMA MAZAK

AUTOMAZIONE A 5 ASSI “CHIAVI IN MANO” PER LA PRODUZIONE DI PICCOLI, MEDI E GRANDI LOTTI VARIAXIS i-300 AWC (Auto Work Changer) è una cella di automazione a 5 assi simultanei compatta, progettata specificamente per le esigenze di produzione di volumi misti alti-bassi, propri di settori di mercato come quello medico e aerospaziale. Il sistema di automazione compatto ma altamente funzionale, basato sull’esperienza maturata da Mazak nel corso degli anni con i suoi sistemi FSM (Flexible Manufaturing System) e Palletech. La macchina, equipaggiata di manipolatore pezzi ad alta precisione con un sistema di automazione integrato, è dotata di tavola roto-basculante con un’interfaccia HSK-100 ad elevata rigidità - ideale per applicazioni a 5 assi fino a Ø350mm x 315mm di altezza. L’i-300 AWC ha un mandrino di fresatura da 12.000 giri/min in configurazione standard, con tre mandrini opzionali fino a 30.000 giri/min per soddisfare i requisiti di produzione di un’ampia varietà di materiali pezzo. Questa macchina offre in dotazione standard il sistema di automazione multilivello Auto Work Changer che consente di realizzare lavorazioni non presidiate, con l’ausilio di 32 dispositivi portapezzo (max peso di carico di 65kg, incluso portapezzo). Per incrementare ulteriormente il funzionamento automatico, la macchina è equipaggiata di un magazzino espandibile anche successivamente fino a 505 utensili. Un’attenzione particolare è stata dedicata all’ergonomia che, grazie alla soluzione con caricamento laterale, offre all’operatore il pieno accesso alla parte anteriore della macchina. Inoltre, con gli ingombri più ridotti, in termini di spazio, per questa classe di celle di lavorazione, rappresenta la soluzione ideale per integrare lavorazioni automatizzate di particolari complessi di piccole dimensioni senza impegnare eccessivo spazio utile in officina. Per supportare i costruttori nell’ulteriore riduzione dei tempi improduttivi, l’applicazione AWC Software, accessibile dal pannello di controllo del CNC SmoothX, fornisce controlli degli utensili e dei programmi supportando il controllo completo della macchina e dell’automazione ed è integrabile opzionalmente con sistemi ERP. A sua volta, il CNC SMOOTH grazie alla condivisione ultrarapida dei dati tra officina e ufficio, favorisce il passaggio da una produzione a celle automatizzate alla Fabbrica Industria 4.0 del futuro. Per maggiori informazioni: www.mazakeu.com PEPPERL+FUCHS

SUPPORTO DEI PROCESSI DI MANUTENZIONE TRAMITE RFID La sicurezza è un fattore della massima importanza durante il trasporto di materiali potenzialmente pericolosi negli impianti di lavorazione chimica. Per garantire la sicurezza in ogni momento, la regolamentazione richiede di effettuare regolarmente ispezioni e manutenzione dei tubi flessibili. Un software intuitivo consente di effettuare facilmente verifiche sulle attività di manutenzione eseguite I palmari RFID di Pepperl+Fuchs ed ecom, abbinati al software personalizzato di Neoception, consentono di effettuare la manutenzione in modo comodo ed efficiente, anche in aree pericolose. Ogni tubo è chiaramente identificabile tramite un tag RFID UHF, che include le seguenti informazioni: - Numero dell’apparecchiatura - Data e ora del test - Lunghezza e diametro del tubo flessibile - Conducibilità - Pressione di prova - Data della prossima ispezione Utilizzando il palmare RFID e il software “hose manager” realizzato dall’azienda start-up

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Neoception di Pepperl+Fuchs, l’auditor viene guidato passo dopo passo attraverso la procedura di manutenzione. L’identificazione automatica e il software di facile utilizzo eliminano praticamente ogni possibilità di errore. I risultati dei test possono essere trasferiti immediatamente in un sistema di back-end e servono come documentazione ufficiale delle prove effettuate. Durante il processo di progettazione delle interfacce utente è stata prestata grande attenzione nel garantire l’ergonomia e la praticità di utilizzo, anche da parte di operatori che indossano i guanti. Ulteriori benefici dalle funzioni aggiuntive Alcune funzioni aggiuntive aiutano a supportare ancora meglio i processi di lavoro. Una funzione di localizzazione, che valuta l’intensità del segnale di risposta del tag, aiuta a ridurre significativamente il tempo necessario per la ricerca di un oggetto di prova. Tramite il lettore ottico integrato, oltre al tag RFID, è possibile leggere anche i codici ottici 1-D e 2-D. Per garantire che gli impianti chimici funzionino in modo sicuro, è indispensabile effettuare una manutenzione regolare. Per informazioni: www.pepperl-fuchs.com


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PRISMA HYSTER

HYSTER SCOMMETTE SULLA PROGETTAZIONE STUDIATA SULLE ESIGENZE DEGLI OPERATORI PER AUMENTARE L’EFFICIENZA OPERATIVA

Hyster, leader mondiale nella produzione di macchine per la movimentazione dei materiali, distribuite in Italia da CLS, ha presentato nuove soluzioni per migliorare la facilità di guida e la precisione di manovra dei propri carrelli elevatori, e nuovi sistemi di pesatura in grado di ridurre le tempistiche di lavoro e migliorare l’efficienza operativa. Facilità di azionamento I carrelli Hyster con motore diesel della serie XT presentano nuovi elementi progettuali in grado di accrescere l’efficienza degli operatori. Concepiti per le operazioni quotidiane, la disposizione e la progettazione dei comandi e dei controlli di questi carrelli è stata studiata per agevolare l’attivazione o la disattivazione delle funzioni idrauliche da parte degli operatori che salgono e scendono continuamente dal carrello. Importanti novità sono poi state introdotte anche sui carrelli con motore diesel della serie FT, con nuovi componenti che interagiscono per offrire massima praticità alla guida e una manovra ad altissima precisione. Come spiega Phil Mean, Product Strategy Manager di Hyster Europe: “Perseguiamo una filosofia di continua innovazione volta ad accrescere l’efficienza degli operatori, definendo i comandi e i controlli in funzione dei requisiti dell’applicazione. In particolare nella serie Hyster FT abbiamo sviluppato un nuovo joystick per le applicazioni che utilizzano attrezzature supplementari e un nuovo bracciolo con mini-leve “TouchPoint™”. “Quest’ultima configurazione è estremamente intuitiva e confortevole e fa in modo che l’operatore possa controllare ancora più agevolmente tutti i comandi del carrello” - spiega Phil Mean. Precisione di manovra L’intelligente progettazione dei carrelli controbilanciati elettrici Hyster® prevede un raggio di sterzata pari a zero, offrendo agli operatori maggiore facilità e spazio di manovra e accrescendone i livelli di efficienza. “La conoscenza dei contesti di utilizzo dei carrelli elevatori nelle varie applicazioni è un fattore cruciale per lo sviluppo di carrelli studiati per accrescere i livelli di produttività degli operatori,” spiega Phil Mean. “L’operatore di un carrello controbilanciato Hyster® FT addetto 24 ore al giorno e per 7 giorni ad applicazioni intensive di logistica può avvalersi ad esempio di funzionalità e opzioni quali il sistema di decelerazione automatica (ADS), l’inversione del senso di marcia a potenza controllata, la funzione idraulica Auto-speed e la funzione di controllo discesa e antiarretramento “Anti roll-back” sulle rampe”. 72

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Tutte queste caratteristiche e funzioni possono contribuire a manovrare con maggiore efficienza e precisione i carrelli nelle più eterogenee condizioni di lavoro. Praticità di guida in retromarcia Per ottimizzare il comfort e l’efficienza degli operatori anche nella guida in retromarcia, i carrelli elevatori Hyster sono caratterizzati da sottili montanti del tettuccio di protezione, ridotta altezza del contrappeso e da una ben posizionata maniglia di appiglio posteriore con pulsante del clacson integrato. Il sedile girevole opzionale o, in alcuni casi, a rotazione completa, disponibile per i carrelli controbilanciati migliora ulteriormente le caratteristiche di visibilità e di comfort per l’operatore, consentendogli di lavorare con ancora maggiore efficienza. Facilità di pesatura Hyster Europe ha recentemente introdotto una nuova gamma di soluzioni di pesatura in movimento che consente agli operatori di pesare con precisione i carichi durante la movimentazione, piuttosto che trasportarli su bilance statiche, risparmiando tempo ed aumentando i livelli di efficienza operativa. “I sistemi di pesatura di bordo facilitano per tanti aspetti il lavoro degli operatori” ribadisce Phil Mean. “Consentono, infatti, di risolvere le problematiche relative alle merci in uscita e in arrivo, registrano i pesi di spedizione, identificano gli errori di prelievo, controllano i livelli di riempimento e facilitano persino le operazioni di miscelazione e dosaggio degli ingredienti. Contribuiscono inoltre ad evitare eventuali condizioni di sovraccarico nel caso in cui l’operatore non conosca il peso del carico”. Soluzioni per applicazioni specifiche Le nuove telecamere Hyster® contribuiscono ad accrescere la visibilità degli operatori, consentendo per esempio di eseguire con efficienza e precisione le operazioni di deposito dei prodotti sulle scaffalature più alte e offrendo una maggiore visuale nelle operazioni svolte in ambienti difficili. Inoltre, Hyster Europe ha recentemente introdotto un sistema opzionale di estrazione laterale delle batterie installabile su diversi carrelli controbilanciati elettrici con portate sino a 3,5 tonnellate. Questo sistema può migliorare la produttività degli operatori semplificando le operazioni di sostituzione delle batterie in caso di interventi di ricarica o manutenzione. Per informazioni:www.hyster.com


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Segreteria Organizzativa Info e iscrizioni: Ivana Limardo e-mail: ivana.limardo@iis.it ∙ tel. +39 010 8341.373

Gruppo Istituto Italiano della Saldatura - Lungobisagno Istria, 15 - 16141 GENOVA Tel. +39 010 8341.1 Fax +39 010 8367.780 - iis@iis.it 73 M &A | GENNAIO/FEBBRAIO 2019


Direttore Responsabile Giorgio Albonetti Publisher Marco Tenaglia Redazione Cristina Gualdoni (Coordinatrice) cristina.gualdoni@quine.it Eleonora Panzeri redazione.ma@quine.it Hanno collaborato a questo numero Mario Catania, Franco Baroni, Paolo Beducci, Marco Torre Realizzazione grafica Fabio Castiglioni Direzione pubblicità Stefano Busconi dircom@quine.it Ufficio traffico Donatella Tardini (Responsabile) d.tardini@lswr.it, Stefania Bruno s.bruno@lswr.it Direzione, Redazione Quine S.r.l. - via Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel +39 02 864105 - Fax +39 02 72016740

Stampa Aziende Grafiche Printing srl ABBONAMENTI Tel. 02.88184.317 - Fax 02.9366.4151abbonamenti@lswr.it Costo copia singola: euro 2,30 (presso l’Editore, fiere, manifestazioni) L’IVA è assolta dall’Editore ai sensi dell’Art. 74, 1° comma, Lettera C del DPR 26/10/72 n. 633 e successive modificazioni e integrazioni. Prezzo abbonamento annuo (9 fascicoli) in Italia euro 49,99, abbonamento Europa (9 fascicoli) euro 100,00. I numeri arretrati (seconda disponibilità) possono essere richiesti direttamente all’Editore, al doppio del prezzo di copertina. Non si effettuano spedizioni in contrassegno. L’Editore si riserva la facoltà di modificare il prezzo nel corso della pubblicazione, se costretto da mutate condizioni di mercato. L’IVA sugli abbonamenti, nonché sulla vendita dei fascicoli separati, è assolta dall’Editore ai sensi dell’Art. 74, 1° comma, Lettera C del DPR 26/10/72 n. 633 e successive modificazioni e integrazioni. © 2017 QUINE S.r.l. via Spadolini, 7 - 20141 Milano m&a meccanica&automazione mensile (9 numeri annui) Registrazione del Tribunale di Milano n. 653 del 21.09.2005. Iscrizione al R.O.C. n. 12191 del 29/10/2005 Tutti gli articoli pubblicati su m&a meccanica &automazione sono redatti sotto la responsabilità degli Autori. La pubblicazione o la ristampa degli articoli deve essere autorizzata per iscritto dall’Editore. Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 196/03, i dati di tutti i lettori saranno trattati sia manualmente sia con strumenti informatici e saranno utilizzati per l’invio di questa e di altre pubblicazioni e di materiale informativo e promozionale. Le modalità di trattamento saranno conformi a quanto previsto dall’art. 11 D.Lgs. 196/03. I dati potrebbero essere comunicati a soggetti con i quali Quine S.r.l. intrattiene rapporti contrattuali necessari per l’invio delle copie della rivista. Il titolare del trattamento dei dati è Quine S.r.l. - via Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel +39 02 864105 Fax +39 02 72016740, al quale il lettore si potrà rivolgere per chiedere l’aggiornamento, l’integrazione, la cancellazione e ogni altra operazione di cui all’art. 7 D.Lgs. 196/03. RESPONSABILE DATI PERSONALI QUINE S.r.l. - via Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel +39 02 864105 Fax +39 02 72016740 Per i diritti di cui all’articolo 7 del Decreto Legislativo n. 196/03, è possibile consultare, modificare o cancellare i dati personali ed esercitare tutti i diritti riconosciuti inviando una lettera raccomandata a: QUINE S.r.l. - via Spadolini, 7 - 20141 Milano

Certificazione in corso di aggiornamento

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INSERZIONISTI BFT Burzoni 7 Danobat 25 Fanuc 4 Fiera del Garda 67 Gom 45 Hannover messe 29 Hermle 17 Igus II copertina IIS 73 Lamiera 71 Missler 57 MMC IV copertina Precitrame 37 R+W III copertina Remak 49 Rettificatrici Ghiringhelli 3 Soraluce 11 Tamburini 21 Ubiemme prima copertina

ABBIAMO PARLATO DI... A&T 58 Ametek 12 Burster 62 Cam2 62 Camozzi 10 Cannon Automata 62 Centrica 9 CLS 63 Comau 16 CT Meca 63 Danobat 34 DMG MORI 22 Gom Italia 9 Homberger 64 Hyster 72 Interroll 8 Lamiera 19 Lasit 64 MAR 42 Mazak 70 Mitsubishi 66 Modula 66 Omron 65 Pepperl 70 Renishaw 65 Rettificatrici Ghiringhelli 38 RS Components 68 Schneider 8 Siemens 18 SPS IPC Drives 54 Studer 46 Turk Banner 69 Ubiemme Guhring 30 UCIMU 14 Vuototecnica 68


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