MACCHINE UTENSILI
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AUTOMAZIONE
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#2 marzo 2019 mensile www.meccanica-automazione.com
EVENTI
Mecspe 2019
ANTEPRIMA
INTERVISTA
Daniele Cevola di OCore
SPECIALE STAMPA 3D
Additive Manufacturing, la tecnologia del futuro STORIA di COPERTINA
Intelligenza artificiale al servizio dell’uomo
Connected Machining – Interconnessione personalizzata per processi efficienti Sulla macchina prende vita il pezzo e responsabile è l’operatore in officina. Le sue conoscenze e la sua formazione sono fondamentali per l’efficienza produttiva. Ma deve anche poter sfruttare il proprio know-how e le informazioni disponibili. A questo pensa Connected Machining di HEIDENHAIN. Connected Machining pone il controllo numerico sulla macchina al centro della catena di processo con flusso digitale e universale delle informazioni, con soluzioni personalizzate per qualsiasi realtà.
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EDITORIALE
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S
Se il 2017 e gran parte del 2018 sono stati spesi e vissuti all’insegna dell’ottimismo e della crescita, i dati che segnano la chiusura dell’anno non sono altrettanto positivi quanto si vorrebbe leggere. Purtroppo. Nulla di allarmante, per ora. In ogni caso prudenza impone che si proceda con attenzione cercando di analizzare tutti gli aspetti che possono in qualche modo essere importanti a decodificare una situazione che è in pieno divenire. Il dato che più ci interessa in questo frangente, riguarda la vendita di macchine utensili in giro per l’Europa che è (bene tenerlo a mente) il nostro mercato domestico. L’Italia nel quarto trimestre ha registrato un calo degli ordini del 6,3% rispetto al medesimo periodo del 2017. Nulla di preoccupante anche in considerazione del fatto che il 2017 è stato l’anno migliore che si possa ricordare a memoria d’uomo. A questo dato però se ne affiancano altri che potrebbero essere altrettanto sporadici o invece (e speriamo di no) premonitori di una situazione destinata a complicarsi. Ci riferiamo alla Germania che con un calo del 12% nell’ultimo trimestre del 2018 rispetto all’omologo periodo del ‘17 ha emesso qualche piccolo segnale di allarme. Per carità, dopo tanto splendore e tanta crescita un po’ di ripensamento ci sta, senza rimpianti né ansie. Quello che invece ci preoccupa e che a nostro avviso è il vero tema del momento non è la flessione di un trimestre, ma la prospettiva che questo ci mostra e la capacità di offrire agli imprenditori un quadro chiaro all’interno del quale agire. Il mese scorso parlavamo di coperta corta, della necessità di far delle scelte che andassero in una direzione
precisa e incontrovertibile. Spesso per le imprese valgono le medesime regole che funzionano per gli uomini: se c’è prospettiva, se c’è speranza, se si immagina che domani possa essere meglio di oggi la voglia di fare, di rischiare e di investire rimane. Se il futuro è un grande punto interrogativo, un coacervo di sensazioni contrastanti e di mancate scelte, le cose si complicano. Torniamo, per esemplificare, a un argomento che ci sta a cuore: la legge su “Industria 4.0”. Si calcola che ad averne fatto uso sia una percentuale minoritaria di tutto il parco utilizzatori cui era rivolta. E comunque si è trattato di un successo senza precedenti. Perché indirizzato realmente all’innovazione delle aziende utilizzatrici di beni strumentali e alla loro crescita competitiva a livello globale. Forse sarebbe stato meglio trovare il modo di “istituzionalizzarla” di renderla perpetua. Magari con valori meno affascinanti e dirompenti, ma più certi nel tempo. E sicuramente sarebbe stato meglio evitare mesi di balletti e incertezze in attesa di far partorire il topolino alla montagna. Così da mettere le imprese nelle condizioni di programmare i propri investimenti futuri con serenità. Provo a mettermi nei panni di chi decide di investire sul futuro della propria azienda: esattamente come un privato cittadino che deve fare una spesa importante, desidera solo avere un minimo di visibilità sul domani. Le incertezze pesano. Moltissimo. A volte più delle cattive notizie. Perché senza una chiave di lettura del futuro non si riesce a capire dove andare. Non è questione di certezze assolute, ma di tranquillità sui confini dell’area in cui ci si muove. È un problema di quadro di riferimento (almeno fra i confini di casa) in un mondo che giorno dopo giorno si fa più complicato. Per questo non solo ci vogliono regole certe ma visione di sistema. Finestre sul futuro. Si deve essere capaci di immaginare che Paese vorremo consegnare ai nostri figli. Se li metteremo nelle condizioni di vivere volando come un aquila o se ci accontenteremo di farli razzolare nell’aia come dei semplici polli, destinati a diventare inevitabilmente prodotti da bancone del supermercato.
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SOMMARIO MARZO #2 MACCHINE UTENSILI
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#2 marzo 2019 mensile www.meccanica-automazione.com
EVENTI
Mecspe 2019
ANTEPRIMA
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INTERVISTA
SPECIALE STAMPA 3D
Additive Manufacturing, la tecnologia del futuro STORIA di COPERTINA
Daniele Cevola di OCore
Intelligenza artificiale al servizio dell’uomo
IN COPERTINA FANUC ITALIA S.R.L. VIALE DELLE INDUSTRIE, 1/A 20020 ARESE (MI) TEL. 02 36 015 015 INFO@FANUC.IT www.fanuc.eu/it/it
EDITORIALE 5 Aquile non polli
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CALEIDOSCOPIO 8 News e novità PANORAMA 10 Gom cresce e si amplia 12 Il futuro dell’industria è nel digital twin 16 Le regole dell’innovazione 20 Una nuova casa per Ulmex Italia STORIA DI COPERTINA 22 Intelligenza artificiale al servizio dell’uomo
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INTERVISTA 26 Appuntamento al 22 settembre! SPECIALE STAMPA 3D 30 Additive manufacturing, la tecnologia del futuro EVENTI 42 SPS IPC Drives agorà 44 Anteprima Mecspe 2019
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M &A | MARZO 2019
IN FABBRICA 62 Tecnologia motor scan negli stabilimenti Weg PRISMA 64 Prodotti
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CALEIDOSCOPIO NEWS E NOVITÀ ECONOMIA
LA 149ESIMA INDAGINE CONGIUNTURALE DI FEDERMECCANICA L’indagine congiunturale di Federmeccanica sull’industria metalmeccanica è giunta alla 149esima edizione e i risultati sono stati presentati in una conferenza a Roma, ospitata presso l’Hotel Nazionale. I dati relativi all’andamento del comparto metalmeccanico rivelano che la produzione industriale nella parte finale del 2018 ha evidenziato un significativo peggioramento dopo tre trimestri, comunque, caratterizzati da una fase di sostanziale stagnazione. In particolare nel periodo ottobre-dicembre l’attività metalmeccanica ha registrato una caduta dell’1,0% rispetto al trimestre estivo e una variazione tendenziale ridottasi al +0,8% dopo un primo semestre dell’anno che evidenziava ancora tassi di crescita oscillanti intorno ai 4,5 punti percentuali. Mediamente nel 2018 i volumi di produzione, grazie ai trascinamenti positivi acquisiti nell’ultima parte del 2017, sono risultati in crescita del 2,8%. Mediamente nell’anno, le esportazioni metalmeccaniche sono cresciute del 2,5% rispetto all’anno precedente evidenziando una flessione dell’1,0% verso i paesi terzi e un incremento del 5,4% verso l’area comunitaria che sta però mostrando una dinamica dell’attività produttiva in contrazione che è stata particolarmente rilevante per la Germania verso cui esportiamo circa il 14% dei flussi di produzione indirizzati ai mercati esteri.Per quanto attiene le prospettive a breve, l’indagine Federmeccanica condotta NOMINE
MARCO NOCIVELLI È IL NUOVO PRESIDENTE DI ANIMA CONFINDUSTRIA MECCANICA Marco Nocivelli è stato eletto come nuovo presidente di ANIMA Confindustria Meccanica. Sono stati nominati anche i quattro vicepresidenti che andranno a completare la struttura del Comitato di Presidenza. La nomina ha una durata di quattro anni.Bruno Fierro ha la delega all’internazionalizzazione, Alberto Montanini alla politica industriale, Pietro Almici seguirà l’organizzazione e lo sviluppo associativo mentre Roberto Saccone con delega alle relazioni esterne e il centro studi. Marco Nocivelli inizia la sua carriera in Accenture. Dopo un’esperienza in Francia, entra nel 2000 nell’Azienda di famiglia come amministratore delegato di Costan, brand di Epta, gruppo multinazionale specializzato nella refrigerazione commerciale. Successivamente, ricopre ruoli strategici per l’internazionalizzazione del Gruppo Epta, di cui è oggi presidente e amministratore delegato. Marco Nocivelli è stato Presidente di Assofoodtec e vicepresidente di ANIMA con delega ai rapporti economici. Per quanto riguarda la squadra dei vicepresidenti che costituiscono il Consiglio di Presidenza nel prossimo biennio, la scelta è stata fatta coerentemente con il programma di lavoro presentato e la conoscenza dell’attività svolta da ANIMA. MECCATRONICA
BI-REX Lo scopo è quello di aiutare le PMI nello sfruttare le nuove tecnologie del Piano Industria 4.0 e il mezzo si chiama Bi-REX (Big Data Innovation & Research EXcellence), un consorzio pubblico-privato nato a Bologna a fine 2018 e che raccoglie in partenariato 57 attori tra Università, Centri di Ricerca e Imprese di eccellenza. Il primo passo è stata la creazione di un impianto pilota che, nella visione dei creatori sarà in grado “di integrare le nuove tecnologie digitali additive con quelle convenzionali della lavorazione meccanica di precisione, e di avvalersi delle più sofisticate tecnologie per i Big Data a beneficio dei processi di produzione”. “L’Impianto Pilota indicherà la strada che la nostra industria manifatturiera dovrà seguire nei prossimi anni per entrare nella nuova era tecnologica senza perdere la sua riconosciuta eccellenza e la sua cultura tecnica. P E R L E G G E R E G L I A R T I C O L I C O M P L E T I V I S I TAT E I L S I TO W W W. M E C C A N I C A - A U TO M A Z I O N E . C O M
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FORMAZIONE
DALLA SCUOLA ALLA FABBRICA: ITALIA, INGHILTERRA E GERMANIA A CONFRONTO Scuola duale: quali sono le differenze tra il nostro paese, l’Inghilterra e la Germania? È la domanda che si è posta la professoressa Chiara Benassi, Lecturer in Human Resource Management alla King’s Business School di Londra che ha eseguito una ricerca comparata su entrambi i temi, focalizzata sulle differenze tra i 3 paesi negli anni 20162018 con uno studio approfondito di 11 industrie dei 2 paese e con più di 10 interviste su almeno un’industria in ciascun paese. Come racconta Luca Zoboli, rsu Fiom di Automobili Lamborghini: “Immediatamente si nota un sostanziale dislivello per ciò che concerne le persone impiegate nelle grandi imprese rispetto a quelle nella piccole e medie dove, se in Italia e in Germania le risorse investite nei percorsi formativi e le possibilità di accedervi diminuiscono in maniera più o meno esponenziale, in UK vi è una completa inversione di trend”. Tra i modelli alternativi di formazione secondo il sindacalista “spicca quello tedesco, dove il livello di partecipazione sindacale e aziendale è elevatissimo e non solo all’interno del modello Duale delle grandi imprese. Sono interessanti le dinamiche che si creano nelle piccole e medie imprese, dove non essendo in grado di svolgere i percorsi formativi in maniera autonoma, si appoggiano ad una locale ‘camera di commercio’ che ha la funzione di ruotare e formare il personale per tutte le imprese ad essa iscritte”. In questo modo viene spiegato che “l’apprendista elettronico, finito un periodo di crescita nell’azienda A, si muoverà verso l’azienda B, dove farà un percorso di specializzazione in meccanica per poi rientrare nell’azienda A con nuove competenze acquisite, includendo anche una formazione nelle scuole locali quando necessario”. Non è un caso che uno degli elementi più emblematici e accomunanti tra Italia e UK emerge in questo passaggio, quando grazie a questa ricerca scopriamo che a Torino, Toyota crea una sua proposta, il Toyota Technical Education Program che ha l’obbiettivo di essere un livello intermedio tra scuola e aziende per specializzare gli studenti impegnati nei progetti di alternanza scuola lavoro, identica funzionalità (e posizione) che ha in UK ponendosi invece come provider tecnico privato.
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PANORAMA I N FOR MAZ ION E DAL MON DO TECNOLOG ICO Il brindisi dello staff Gom all’inauguarzione
GOM CRESCE E SI AMPLIA IL 21 FEBBRAIO SCORSO L’AZIENDA SPECIALIZZATA IN SISTEMI OTTICI 3D HA INAUGURATO I NUOVI UFFICI NEL TRIVENETO.. Di Cristina Gualdoni
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OM Italia ha inaugurato il nuovo ufficio a Padova con una grande festa aperta a tutti coloro che hanno creduto, e credono, nella tecnologia GOM. Era il 2010 quando i due Amministratori e Soci hanno scommesso sull’apertura della sede italia, e i dati gli hanno dato ragione. L’azienda cresce e continua a farlo con ottimi indici di sviluppo implementando numerose installazioni dei sistemi ottici 3d non a contatto, ottimizzando e riducendo così i tempi di produzione. A distanza di più di dieci anni, quindi, GOM Italia può affermare di esserci riuscita, continuando a generare nuove opportunità che mirano ad accrescerla in uno scenario industriale considerato in forte espansione. La nuova Unità Locale Est, fortemente sostenuta dalla Germania, come ha affermato il Presidente GOM Germania Konstantin Galanulis intervenuto all’evento, è un primo traguardo fondamentale di 10
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questo percorso di crescita continua. “L’apertura dei nuovi uffici di Padova è la risposta che vogliamo dare ai nostri clienti in questa regione e che ci consentirà di essere più vicini a loro e ai nostri partner, per metterci nelle condizioni di servirli ancora meglio”,
I nuovi uffici di Padova in Piazza Aldo Moro
ha dichiarato Konstantin Galanulis, alla stampa presente alla conferenza di inaugurazione. La nuova struttura infatti, oltre ad essere di notevole pregio architettonico, sorge in zona strategica di Padova accanto allo snodo autostradale, facilmente raggiungibile in auto e altrettanto comoda per intervenire presso i clienti del Triveneto in breve tempo. Con l’apertura di questi nuovi uffici Gom Italia vuole dare un segnale di fierezza e ottimismo. Uno sforzo necessario e doveroso, per offrire ai clienti una moderna ed efficiente struttura che consentirà di affiancarli, sostenerli ed accompagnarli passo dopo passo nei loro processi aziendali. I nuovi uffici sono un traguardo importante, che dimostra la volontà di GOM Italia di crescere nel nostro paese. Grande soddisfazione per questo traguardo hanno espresso anche i manager Gabriele Graziosi e Massimo Caccia, che hanno sottolineato come il Veneto si dimostri un’area strategica, con un grande potenziale di crescita.
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PANORAMA
SIEMENS PLM SOFTWARE: IL FUTURO DELL’INDUSTRIA È NEL DIGITAL TWIN JAN LEURIDAN HA INCONTRATO LA STAMPA A MILANO, PRESSO CASA SIEMENS, PER SPIEGARE TUTTE LE POTENZIALITÀ DEL DIGITAL TWIN NEL CAMPO MANIFATTURIERO
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a simulazione e i test continuano ad essere una parte fondamentale dello sviluppo del prodotto per l’industria . I team di produzione e progettazione lavorano insieme per sviluppare, creare e perfezionare le procedure per ottimizzare la gestione della supply chain in modo che sia adattabile alle condizioni di mercato fluttuanti riducendo al contempo la spesa necessaria per apportare modifiche ai prototipi. Il modo più efficiente, per ottimizzare la progettazione e la produzione, secondo Siemens è quello di 12
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di Cristina Gualdoni utilizzare la simulazione digitale. E quindi, se la strada sembra ormai tracciata, digital twin e generative design saranno pratiche con cui le aziende dovranno familiarizzare sempre di più. Il punto di partenza, secondo Jan Leuridan, Senior Vice President, Simulation and Test Solutions di Siemens PLM Software è questo: “Noi investiamo da sempre sulla tecnologia di simulation e testing, e continuiamo a farlo. Da qui a dieci anni ci sarà sempre bisogno di fare testing. La complessità non è un problema, si gestisce. Fa
parte del fare innovazione”. Il cammino di questo percorso di Siemens, passato dall’acquisizione di UGS nel 2007 e da quella di LMS nel 2012, è stato raccontato direttamente da Leuridan: “Con l’acquisizione successiva di Tass nascono le nuove soluzioni di autonomous driving, con Mentor siamo in grado di prendere i dati da tutti i sensori e l’immettiamo in un unico punto, con Infolytica realizziamo la simulazione elettromagnetica. Siamo la software company numero uno per la digital enterprise”.
Jan Leuridan, Senior Vice President, Simulation and Test Solutions di Siemens PLM Software
Il gemello digitale, digital twin in inglese, altro non è che la rappresentazione virtuale delle diverse fasi del processo produttivo, dalla progettazione ai test finali. Un processo in cui si possono inentificare 4 fasi ben distinte: prodotto virtuale, produzione virtuale, automazione della produzione e prodotto reale. In questa visione sono fondamentali i concetti del continuous development e testing, per ottenere dati da una macchina non solo per fare manutenzione predittiva, ma anche per capire quali sono gli aspetti da cambiare a livello di progettazione. I nuovi processi manifatturieri implicano il cosiddetto generative engineering, che, per Leuridan, “significa mettere la simulazione davanti al design. È un cambio di paradigma”, che permette di anticipare gli errori integrando Intelligenza Artificiale, Cloud e sistemi operativi. Quale valore può portare il gemello digitale alle aziende manifatturiere? Di Zvi Feuer and Zvika Weissman Si possono dare molte definizioni di gemello digitale, ma dal nostro punto di vista il gemello digitale è un insieme di modelli
computerizzati che forniscono informazioni utili per progettare, validare e ottimizzare un prodotto, un processo produttivo o un impianto produttivo in ambito virtuale. Il gemello digitale consente di fare tutto ciò in modo veloce, preciso e con la massima fedeltà rispetto all’oggetto vero e proprio, alla sua controparte fisica. I gemelli digitali sfruttano dati raccolti dai sensori installati su oggetti fisici per rappresentare il loro stato, le condizioni di funzionamento o la posizione in tempo quasi reale. Siemens ha riconosciuto da tempo il valore del gemello digitale. Quando ha iniziato a sviluppare software per la robotica avanzata oltre 25 anni fa, realizzava modelli 3D completi delle celle di montaggio delle scocche automobilistiche. Questi modelli 3D erano in grado di simulare, validare e ottimizzare le operazioni robotizzate prima che venissero eseguite in officina. Grazie a un altissimo grado di fedeltà, le applicazioni di Siemens non solo potevano simulare una cella, ma anche consentirne la messa in
funzione virtuale (virtual commissioning) in modo pressoché perfetto. I progressi dell’informatica hanno permesso di ampliare il raggio d’azione del gemello digitale, aggiungendo ulteriori funzionalità, informazioni e dati in entrata e in uscita (input e output). Il gemello consente di sviluppare e lanciare nuovi prodotti sul mercato con una velocità senza precedenti. Oggi, è possibile realizzare gemelli digitali per la progettazione di prodotti, la pianificazione di processi manifatturieri e la produzione attraverso il ciclo della Smart Factory e lo Smart Product. Implementare un gemello digitale L’utilizzo classico di un gemello digitale si articola in tre fasi: progettazione di prodotto, pianificazione del processo manifatturiero e cicli di feedback. 2 Progettazione di prodotto. Il gemello digitale comprende tutti gli elementi per la progettazione di un prodotto, cioè: • modelli 3D (con sistemi CAD) • modelli di sistemi/impianti (con soluzioni di ingegneria di sistema come lo sviluppo di systems driven product) • distinta base • modelli di analisi 1D, 2D e 3D (con software CAE come Simcenter) • Progettazione e collaudo di software (con soluzioni ALM come Polarion) • progettazione elettronica (con software come quelli di Mentor Graphics) Utilizzando tutti questi elementi si ottiene
PANORAMA
un modello computerizzato completo del prodotto, che consente la convalida e il collaudo virtuale del prodotto pressoché al 100%. In questo modo si elimina il ricorso a prototipi, si riducono i tempi di sviluppo, si migliora la qualità del prodotto finale e si velocizzano le iterazioni sulla base dei riscontri dei clienti. 2 Pianificazione dei processi produttivi. Le attuali soluzioni di Siemens consentono di sviluppare tre modelli fondamentali per ogni azienda manifatturiera: • modello del processo produttivo – il “come” – che descrive nel dettaglio come verrà fabbricato il prodotto; • modello dell’impianto produttivo, una rappresentazione digitale completo delle linee di produzione e assemblaggio necessarie per realizzare il prodotto; • modello dell’automazione di impianto, che descrive come il sistema di automazione (SCADA, PLC, HMI ecc.) supporterà l’impianto produttivo. 14
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Il valore del gemello digitale in produzione offre la possibilità unica di simulare, validare e ottimizzare virtualmente l’intero impianto di produzione. Consente di verificare come verrà costruito il prodotto, con tutti i suoi componenti principali e sottoassiemi, utilizzando i processi, le linee e l’automazione di produzione previsti. All’interno del gemello digitale si possono integrare anche gli aspetti logistici. Il gemello digitale dei sistemi logistici può aiutare i team di pianificazione a progettare una soluzione logistica efficace per alimentare le linee di produzione. La logistica di processo può far parte del gemello digitale del processo produttivo così come la parte fisica del sistema logistico. Veicoli teleguidati, scaffalature, cassette e nastri trasportatori farebbero ugualmente parte del gemello digitale dell’impianto di produzione, cioè la “fabbrica intelligente”. È opportuno sottolineare come, mentre le organizzazioni più piccole potrebbero non aver bisogno
di tutti gli elementi di un gemello digitale, anche le aziende manifatturiere più piccole presentano alcuni elementi critici, senza i quali un piccolo produttore non sarebbe in grado di mantenere la propria competitività. 3 Cicli di feedback. Esistono due cicli di feedback che hanno un forte impatto sulla maggior parte delle realtà manifatturiere: Smart Factory loop e Smart Product loop. Smart Factory loop. Il ciclo di feedback parte dalla Smart Factory. La “fabbrica intelligente” è un modello completamente digitale di un impianto di produzione collegato tramite sensori, sistemi SCADA, PLC e altri dispositivi di automazione al principale archivio dati del PLM. Nella fabbrica intelligente tutti gli eventi che si verificano nella sfera fisica durante la produzione vengono registrati e rimandati al sistema PLM, direttamente o via cloud. L’intelligenza artificiale studia e analizza queste informazioni, inviando i risultati più significativi al reparto di sviluppo prodotto
che si occupa della pianificazione della produzione o dell’impianto. Perché è importante questo aspetto? Dopo una sola settimana circa dall’inizio della produzione, l’impianto e il processo sono destinati a cambiare. Vengono implementate nuove idee, vengono introdotti nuovi metodi di lavoro e potrebbero subentrare nuovi fornitori: tutto questo comporta modifiche all’impianto o al processo di produzione. Poiché tali modifiche avranno sicuramente conseguenze per il futuro, aggiornare il sistema in questa fase sta diventando un imperativo. Gli impianti di produzione hanno una vita più lunga rispetto al ciclo di vita del prodotto e molti dei nostri clienti utilizzano gli impianti per realizzare diversi prodotti. Questi fattori determinano una necessità crescente di acquisire regolarmente queste modifiche nel sistema PLM, che successivamente le potrà distribuire a tutti i soggetti interessati. Le informazioni raccolte durante la produzione possono servire anche da base per migliorare la manutenzione delle risorse di produzione. Grazie a queste informazioni possiamo realizzare una manutenzione basata sulle condizioni effettive (rilevate da sensori) molto più efficiente, aumentando la disponibilità degli impianti e la produttività. Smart Product loop. Oggi praticamente ogni prodotto è “smart”, cioè intelligente. Molte aziende cercano modi per migliorare la connettività con i prodotti smart, mentre vengono utilizzato dai loro clienti. Monitorando l’utilizzo dei prodotti si possono raccogliere molte informazioni preziose per migliorare i prodotti stessi in futuro. Oltre a questo, connettendosi a questi Smart Product si può generare un nuovo tipo di business model che si traduce in offerte più concorrenziali. Ad esempio, un costruttore di motori aeronautici può vendere “ore di volo” invece di motori veri e propri. Quando una compagnia aerea acquista “ore di volo” di un motore, spende meno in termini di spesa capitale e ottiene un servizio migliore, perché il costruttore si impegna a fornire un livello superiore di assistenza e manutenzione. Il costruttore di motori viene infatti pagato solo quando i motori sono effettivamente operativi, pertanto deve garantire il monitoraggio costante dei motori, fornire consulenza sul loro utilizzo e manutenzione, e provvedere a interventi di manutenzione, riparazione e revisione. Gli Smart Product sono ovunque. Ad esempio, noi di Siemens abbiamo un cliente che produce gru pesanti. Qualche anno fa questa azienda ha modificato i prodotti trasformandoli in gru intelligenti. I clienti finali dell’azienda possono acquistare la “potenza di sollevamento” a una tariffa oraria invece di acquistare le gru. Attraverso i sensori installati l’azienda raccoglie informazioni sull’uso delle gru e fornisce ai suoi clienti indicazioni su come utilizzarle per assicurarsi una maggiore durata e più potenza di sollevamento. Questo è il vero valore del gemello digitale: offrire flessibilità in produzione per ridurre i tempi necessari per progettare un prodotto, per pianificare un processo e un impianto produttivo e per progettare un impianto di produzione. Il gemello digitale migliora la qualità e supporta nuovi modelli di business che offrono alle piccole e medie imprese la possibilità di ampliare le loro officine e dotarle di più funzionalità high-tech. I gemelli digitali consentiranno alle aziende di diventare più flessibili, ridurre il timeto-market e i costi, migliorare la qualità e aumentare la produttività a tutti i livelli dell’organizzazione.
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PANORAMA
RITUALE APPUNTAMENTO A PFRONTEN CON LA KERMESSE ANNUALE DI DMG MORI, IN CUI MIGLIAIA DI PERSONE DA TUTTO IL MONDO POSSONO MISURARE DA VICINO I CAMBIAMENTI DEL NOSTRO COMPARTO di Paolo Beducci
Masahiko Mori, Presidente di DMG MORI Co. e Christian Thönes, Presidente del CDA di DMG MORI AG, durante la conferenza stampa di Pfronten
LE REGOLE DELL’INNOVAZIONE
A
costo di sembrare ripetitivi, anche quest’anno dobbiamo affermare che la tradizionale conferenza invernale che DMG MORI tiene con teutonica precisione a gennaio nella sede di Pfronten è uno di quegli appuntamenti da non perdere. A qualsiasi costo. Il motivo è molto semplice: a Pfronten non solo si può fare il punto della situazione sulle novità in arrivo in casa DMG MORI, ma è possibile comprendere con anticipo ciò che accadrà sul mercato. Quali siano le principali tendenze e dove l’industria andrà a cercare sbocchi tecnologici da sfruttare per migliorare il proprio livello competitivo. Sotto molti punti di vista DMG MORI rappresenta in molti casi lo stato dell’arte. E anche la giornata di Pfronten, cui non mancano mai i massimi esponenti del vertice aziendale (un segno di
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grande rispetto per chi partecipa) è stata consacrata a fare un tuffo a metà fra futuro prossimo e futuro anteriore. A dettare le “regole del gioco” è il Presidente del gruppo, il dr. Masahiko Mori che si impegna in prima persona nel mostrare come la più grande azienda al mondo di macchine utensili si stia muovendo nel solco dell’innovazione. I temi principali, al di là dei singoli modelli di macchine proposte per la prima volta alle migliaia di visitatori di questa kermesse europea sono sicuramente riassumibili sotto il segno della digitalizzazione, della automazione, della manifattura additiva e delle tecnologie di testurizzazione. Il punto però non sta solo in questo. La questione risiede nella assoluta disponibilità del mondo DMG MORI verso la propria clientela. Una disponibilità che è cresciuta sempre più nel corso degli anni e che potremmo, a nostro parere
ovviamente, datare nel tempo con la nascita di una serie di servizi di assistenza e ricambistica che hanno di fatto rivoluzionato l’approccio verso il mondo degli utilizzatori. Quella di abituare bene la clientela, farla sentire seguita e mai lasciata sola a se stessa, è il vero plus intangibile di questo mondo nippotedesco.
La digitalizzazione sempre più integrata Spesso quando si parla di processi produttivi digitali si rischia di fermarsi ad affrontare la questione solo in modo parziale. Nel senso che digitalizzare l’intero processo produttivo sicuramente aiuta a far crescere in misura considerevole la creazione di valore lungo la filiera, ma è anche un argomento tecnologico estremamente delicato e complicato. Per questo in casa DMG MORI cresce ancora il valore
aggiunto e le possibilità di applicazione delle mille risorse che CELOS mette a frutto per gli utilizzatori. Tanto che si può parlare tranquillamente di soluzione end – to – end nella digitalizzazione. Cosa significa questo in termini più da officina e meno da tecnologi? La digitalizzazione è oggi integrata per macchine processi e servizi. Qui entrano in gioco alcuni elementi significativi. Ad esempio, la capacità di CELOS di monitorare digitalmente la produzione e di aiutare nella gestione della stessa attraverso sistemi di messaggistica, di analisi delle condizioni e verifica costante delle performance produttive. Un modo per avere sempre tutto perfettamente controllato e allineato. Una opportunità che passa anche attraverso l’“ISTOS PLANNING SOLUTIONS” ovverosia la pianificazione digitale completa dei processi che comprende
la programmazione della produzione, il feedback sulla medesima produzione, il “PRODUCTION COCKPIT”, ovverosia il sistema che permette di sovraintendere a tutte queste fasi. A chiudere il cerchio della digitalizzazione non potevano mancare le soluzioni di assistenza digitale per la produzione. Nello specifico, IoTconnector rappresenta la base per la connessione in rete di nuove macchine DMG MORI. Il kit di upgrade IoTconnector consente di integrare nella rete di produzione anche macchine DMG MORI preesistenti.
Supportare l’automazione Se da una parte è evidente che il percorso di digitalizzazione dell’intero processo produttivo sia passo indispensabile per il futuro della macchina utensile e dell’industria, dall’altro si deve rammentare che non si può lasciare da
parte il concetto di automazione, che si deve accompagnare e intersecare con ciò che è appena stato nominato. Per questo DMG MORI svolge una intensa attività di supporto alla clientela lungo il percorso che ha come fine la produzione automatizzata. Questo percorso passa attraverso l’offerta di soluzioni ad elevata flessibilità per la gestione dei pezzi e l’automazione pallet. La conseguenza di questa assunzione di conoscenza, ha portato allo studio del connubio intelligente fra macchina utensile e soluzione di automazione. In termini pratici questo aspetto si traduce nella possibilità di ricevere tutto il necessario (macchine e automazione) da un unico fornitore: una opportunità che tradotta nella operatività quotidiana significa avere fin da subito la perfetta sintonia fra hardware e software. Una realtà che in casa DMG MORI è resa possibile
Il modulo di polveri rePLUG ad elevata flessibilità permette di eseguire il cambio di materiale in meno di due ore
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PANORAMA
La DMP 70 è una macchina di produzione ultracompatta per soddisfare le esigenze applicative del settore medicale, job shop, aerospace e di altri settori particolarmente esigenti.
LA PRODUZIONE DINAMICA IN QUATTRO METRI QUADRI Dotata di un’ampia zona lavoro, pur riducendo al minimo la sua superficie di installazione, la nuova DMP 70 di DMG MORI offre il naturale completamento per qualsiasi parco macchine ad elevata produttività.In quanto evoluzione del modello di successo MILLTAP 700, che vanta sul mercato oltre 3.000 installazioni, la nuova DMP 70 è sinonimo della massima produttività ad ingombri minimi. La sua superficie di installazione, pari a soli 4,2 m², è infatti inferiore del 10% circa rispetto a quella del modello MILLTAP 700. DMG MORI ha progettato questa macchina di produzione ultracompatta per soddisfare le esigenze applicative
dalla joint venture con Heitec realizzata proprio per lo sviluppo di un concetto di automazione integrata che nel caso specifico è in grado di contare anche sul digital twin, ovverosia dei modelli virtuali a supporto dello sviluppo dei processi di ingegnerizzazione. Come si vede anche in questo passaggio il ruolo svolto dal gruppo è fondamentale per ideare, immaginare e concretizzare il modello produttivo del futuro che, è bene sottolinearlo, in casa DMG MORI è pratica quotidiana.
Additive in linea L’additive manufacturing è uno degli argomenti produttivi più interessanti 18
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del settore medicale, del job shop, ma anche in campo aerospace e in altri settori particolarmente esigenti. Le corse di 700 x 420 x 380 mm e la tavola rotobasculante integrata, disponibile in opzione, permettono la lavorazione simultanea a 5 assi di un’ampia gamma di pezzi, tanto che la DMP 70 offre il naturale completamento per qualsiasi parco macchine preesistente. Le soluzioni di automazione, come la gestione pezzi WH 3 Cell, presentata unitamente alla DMP 70 in occasione dell’open house di Pfronten, permettono una connessione particolarmente flessibile, da destra, da sinistra o anche frontalmente.
che si siano affacciati alla ribalta negli ultimi anni. Una tecnologia che nasce dalla prototipazione rapida e che si è sviluppata molto nel passato più recente. Anche qui DMG MORI propone delle soluzioni personalizzate. Una opportunità che il gruppo nippo tedesco può proporre grazie alla sua capacità di essere fornitore full-line per la produzione additiva di componenti in metallo. In questa specifica attività a Pfronten è stata proposta il connubio tra le LASERTEC 3D e SLM e le macchine utensili convenzionali. Questo significa che è possibile operare sia nella tecnologia a letto di polvere sia in quella a iniezione di polveri. Il risultato è ottenere
anche in questo caso un unico ambiente produttivo con gli inevitabili vantaggi che ne possono derivare. Sono ormai quattro le catene di processo ideate da DMG MORI che comprendono la produzione additiva e la lavorazione ad asportazione truciolo. Anche in questo caso la digitalizzazione dell’officina è un passaggio nodale in questa evoluzione di altissimo livello tecnologico, che garantisce anche una estrema flessibilità operativa nella scelta delle polveri da utilizzare e che permette di passare da una tipologia di produzione a un’altra in meno di due ore.
PANORAMA
INAUGURATA LA NUOVA SEDE DI PADOVA PROGETTATA PER GARANTIRE MASSIMA EFFICIENZA E VERSATILITÀ NEL SERVIZIO DI MANUTENZIONE PREDITTIVA OFFERTO ALLE INDUSTRIE ITALIANE di Redazione
UNA NUOVA CASA PER ULMEX ITALIA
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lmex Italia ha inaugurato ufficialmente la nuova sede padovana organizzando una tre giorni dedicata a clienti e prospect. Un’occasione per ribadire il ruolo della realtà con Casa Madre tedesca che da oltre 20 anni si propone ai costruttori e agli utilizzatori di impianti industriali come general supplier e partner strategico per l’approvvigionamento e la manutenzione di impianti industriali. La gamma raccoglie l’eccellenza del mercato su scala mondiale. Un ventaglio completo di componenti tecnici, prodotti di consumo, apparecchiature, ricambi destinati alla manutenzione predittiva frutto di accurate analisi volte a selezionare i migliori brand commercializzati da Ulmex in esclusiva per l’Italia. All’ampio catalogo di ultima generazione Ulmex affianca soluzioni organizzative avanzate per la gestione e pianificazione della manutenzione, con l’obiettivo di concorrere in maniera sostanziale all’ottimizzazione dei processi produttivi dei clienti in chiave Smart Planning: dall’approvvigionamento dei materiali alla gestione automatizzata delle scorte, fino al magazzino in outsourcing. Il servizio, infatti, è la vera anima di Ulmex e viene assicurato capillarmente in tutta Italia grazie a una rete tecnico-commerciale che si estende lungo tutta la penisola per rispondere tempestivamente alle più 20
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svariate esigenze, offrendo la soluzione tecnica più efficace. Nata per la fornitura di prodotti e servizi per l’editoria, Ulmex ha via via ampliato i mercati di riferimento rivolgendosi al mondo industriale declinato nei più disparati ambiti produttivi che spaziano dall’industria tessile a quella della carta, dalle acciaierie al petrolchimico, dal food and beverage al farmaceutico, fino alla produzione di pneumatici. “Il nostro polo d’acquisto si trova a Ulm in BadenWürttember, vicino a Stoccarda”, racconta Angelo Maggi, direttore vendite Ulmex Italia. “La nostra mission è fornire articoli tecnici, elettronici, meccanici, pneumatici, idraulici e oleodinamici che possano far fronte a un fabbisogno di manutenzione di industrie attive in diversi settori merceologici. Grazie alle nostre competenze siamo anche in grado di proporre alternative tecniche capaci di rendere più efficiente
Angelo Maggi, direttore vendite Ulmex Italia
il processo produttivo dei nostri clienti”. “Infatti, il nostro punto di forza sono proprio le competenze specializzate con conoscenze settoriali specifiche e costantemente aggiornate sulle evoluzioni tecniche degli impianti”, aggiunge Alessio Polastro - sales engineering di Ulmex Italia. “Con i clienti condividiamo l’obiettivo di ridurre i malfunzionamenti e abbattere il rischio di fermo macchina, garantendo il massimo rendimento”. Affidabilità, qualità, competenza e alto livello di innovazione sono i valori chiave che da sempre indirizzano l’attività di Ulmex. “Siamo capaci di gestire forniture in breve tempo, anche just in time, soprattutto per esigenze di ricambistica, e vantiamo un programma di servizi dedicati proprio alla manutenzione ordinaria e straordinaria, che si declina in assistenza, riparazioni e service”, spiega Maggi. Per il mondo manifatturiero oggi è fondamentale poter passare dal concetto di Smart Manufacturing a quello di Smart Planning. In quest’ottica Ulmex offre un avanzato servizio di controllo e pianificazione denominato Uservice. I ricambi vengono stoccati direttamente presso la sede Ulmex di Padova, dove viene effettuato un costante controllo delle giacenze con il reintegro automatico delle scorte. Questo contribuisce alla riduzione delle risorse impiegate, delle aree di stoccaggio e alla semplificazione delle procedure di approvvigionamento. Uservice fornisce, inoltre, in modo del tutto automatizzato, un report periodico delle attività e permette di verificare da remoto in tempo reale i prelievi effettuati e l’inventario aggiornato delle giacenze.
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STORIA
di copertina FA N U C
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Il primo contatto tra l’operatore e la macchina – che si tratti di un centro di lavoro o di un robot – è dato dall’HMI. L’innovazione di FANUC per il mondo delle interfacce si chiama iHMI (intelligent Human Machine Interface) e rappresenta una vera e propria rivoluzione sia in confronto alla versione precedente che nell’interazione con i sistemi FANUC. È stata implementata su tutti i controlli numerici della serie 30i/31i/32i Model B, così come sul controllore per robot R-30iB Plus e sul dispositivo iPendant Touch, portando una ventata di novità per tutti coloro che devono interfacciarsi con una soluzione FANUC, non solo a livello di software ma anche di hardware. I concetti chiave che i progettisti di FANUC hanno tenuto a mente nel corso dello sviluppo di questa interfaccia sono stati essenziali e chiari: semplicità di utilizzo, efficienza
INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL SERVIZIO DELL’UOMO L’APPROCCIO AL 4.0 DI FANUC HA VISTO L’AZIENDA GIAPPONESE INVESTIRE IN MODO SEMPRE PIÙ CONSISTENTE NELLA DIFFUSIONE DI SOLUZIONI DI INTELLIGENZA ARTIFICIALE CHE SIANO AL TEMPO STESSO EVOLUTE DAL PUNTO DI VISTA DELLE PRESTAZIONI E INFINITAMENTE SEMPLICI DA UTILIZZARE, CARATTERIZZATE QUINDI DA UN FRAMEWORK FAMILIARE CHE SI ALLINEA IN TERMINI DI INTUITIVITÀ A QUELLO USATO DAGLI SMARTPHONE. di Cristina Gualdoni nelle prestazioni e massima intuitività, con l’obiettivo di migliorare la quotidianità degli operatori e di includere nella regolazione dei parametri anche gli utenti meno esperti - o quelli che in passato non hanno mai utilizzato controlli FANUC. Ampio spazio alla navigazione grafica, quindi, e troubleshooting più efficace. Disponibile nelle versioni da 10.4’’, 15’’, 19” e nel nuovo formato da 21.5’’, l’interfaccia dei controlli FANUC è stata completamente riprogettata e resa touch, così da offrire agli utenti un’esperienza ancora più intuitiva e
da aumentare le possibilità del controllo. Il risultato più evidente è la riduzione dei tempi ciclo e l’aumento della produttività. Caratterizzata da un layout delle schermate molto intuitivo e user-friendly, iHMI è basata su icone con un design flat di gusto contemporaneo e suddivisa in 4 categorie principali che semplificano la programmazione: Planning, Machining, Improvement e Utility, ed è provvista di un web browser integrato per l’immediata consultazione online di materiali; è inoltre possibile caricare manuali e della documentazione relativa al funzionamento dei prodotti FANUC (in formato pdf, html o txt, e visualizzati nella lingua impostata come default sul controllo). Grazie a questa interfaccia touchscreen ergonomica diventa più semplice l’attivazione di opzioni quali “High-Speed Smooth TCP” oppure “Machine Condition Setting Function”, usate dall’operatore per ottenere una lavorazione di elevata qualità con tempi ciclo ottimali. Risulta migliorato l’inserimento manuale dei dati (MDI), e i tasti sono stati studiati per rispondere più velocemente, con tocco leggero. Il rinnovamento principale riguarda il fatto che in un’unica schermata sono immediatamente presenti le principali funzioni relative al controllo, in questo modo non è più necessario navigare pagine avanti o indietro per M &A | MARZO 2019
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STORIA
di copertina iHMI gamma completa
visualizzare le informazioni. Qui gli utenti possono scrivere e modificare direttamente codici G, impostare e modificare parametri relativi alla posizione dell’utensile o alla compensazione, controllare i dati relativi alla velocità di avanzamento e del mandrino. Una serie di parametri preimpostati consente di affrontare con più sicurezza diverse lavorazioni standard di fresatura e tornitura, senza timore di sbagliare a immettere i valori. Grazie a queste caratteristiche, i sistemi a controllo numerico equipaggiati con iHMI sono adatti per essere programmati, consultati e modificati dall’operatore direttamente sulla linea di produzione, sia che si tratti di lavorazioni di grandi lotti, sia che si faccia riferimento a piccole produzioni complesse e altamente personalizzate, come quelle CAD/ CAM su 5 assi. Nel caso sia preferibile la programmazione on-board iHMI mette a disposizione funzioni specifiche come Highlight Editor (per l’assegnazione di differenti colori ad ogni programma ISO), Cicli di lavoro e misura (facilmente compilabili grazie all’editor assistito), Animazione grafica (per la simulazione in anteprima della coerenza tra programma, pezzo e risultato atteso). Nel caso di lavorazioni per cui sia necessario l’utilizzo di una stazione CAD/CAM, la nuova funzionalità TC operation consente di remotarne il controllo direttamente sulla console del controllo numerico. Con il tool 3D Simulation è possibile visualizzare in anteprima la lavorazione e apportare miglioramenti L’obiettivo era proprio quello di allineare l’interfaccia dei controlli con i più moderni
requisiti della Fabbrica 4.0, aiutando gli utenti meno abituati ad utilizzare i tradizionali controlli FANUC a impostare parametri e lavorazioni anche complesse con la massima chiarezza, navigando in menu intuitivi a icone e visualizzando animazioni e utilities di supporto che riprendono la user experience dei dispositivi mobili, senza però rinunciare a nessuna funzionalità né compromettere l’affidabilità delle prestazioni per cui le soluzioni FANUC sono universalmente riconosciute. Sono stati introdotti due nuovi supporti dedicati alla pianificazione della lavorazione. Cycle Time Estimation processa in modo rapido i programmi creati nei software CAD/CAM e fornisce una stima del tempo ciclo con un margine di errore del 5%; poter entrare in possesso di stime accurate che riguardano il tempo ciclo permette agli operatori di migliorare l’efficienza dell’intera lavorazione. Tool Manager consente di importare informazioni fino a 1.000 utensili e verificarne il ciclo di vita e la durata, dando vita ad un vero e proprio database degli utensili in dotazione nello shop. Queste informazioni sono anche utili per l’impostazione degli offset degli utensili, la creazione di simulazioni di lavorazione e nelle applicazioni anticollisione. Con il tool Catalogue è poi possibile arricchire il proprio database scaricando nuove librerie utensili dal Machining Cloud. Inoltre, Machine Collision Avoidance si occupa di prevedere e prevenire interferenze accidentali in fase di lavorazione fino a 600 msec, segnalandole graficamente e realizzando dei modelli 3D della lavorazione per
consultazione su PC. Il Data logger consente di investigare eventuali problemi mentre la lavorazione è in corso, rilevando i dati relativi alla posizione degli assi, allo stato del CNC, dei motori servo e del mandrino, e altro ancora. Qualora ci si trovasse di fronte a un allarme, l’interfaccia mostra immediatamente la causa dell’anomalia e visualizza una serie di attività suggerite per la risoluzione dei problemi. L’utilità Maintenance Manager offre una serie di utili suggerimenti per la manutenzione e l’estensione della vita dei componenti, iHMI è basata su icone con un design flat di gusto contemporaneo e suddivisa in 4 categorie principali che semplificano la programmazione
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Il controllo e la programmazione dei robot sono
evidenziando informazioni sullo stato e sul consumo e contribuendo a ridurre il fermo macchina prevenendolo, contribuendo alla realizzazione della manutenzione predittiva 4.0. L’abilitazione di tutte queste funzioni di supporto alla diffusione di Industry 4.0 nelle fabbriche fa sì che iHMI non costituisca soltanto una riprogettazione grafica di un software preesistente, ma una vera e propria piattaforma che abilita l’Internet of Things e rende possibile la manutenzione intelligente di macchine e linee. La visualizzazione è personalizzabile al massimo, e consente l’aggiunta di programmi e applicazioni. Il tool software MT-Linki, che in ottica IoT permette di raccogliere i dati relativi al funzionamento della macchina e di monitorarne lo stato e l’efficienza in tempo reale, presenta anche lui un’interfaccia grafica rinnovata, che rende disponibili informazioni specifiche per ciascun lavoro e l’invio a diversi dispositivi di notifiche attivate dagli eventi. Così come la parte software, anche l’hardware dei controlli FANUC ha subito una riprogettazione totale: ultra piatto, con i tasti disposti in modo funzionale ed ergonomico. Nel caso del nuovo Panel iH Pro, i tasti fisici sono stati addirittura eliminati per lasciare
spazio ad un’unica, grande display unit FullHD da 21.5’’ completamente touchscreen, che eleva l’esperienza degli utilizzatori a livelli finora inediti. La console è safety-oriented, conforme agli standard ISO per la gestione in sicurezza della macchina e dell’operatore. Inoltre, è stata prestata particolare attenzione alle dimensioni del pannello operatore e relativo display affinché fossero compatibili con le unità già installate, tanto da poter essere integrate senza problemi sulle macchine esistenti. Tutte le unità CNC FANUC hanno dimensioni identiche occupando lo stesso spazio all’interno del quadro elettrico. Se fino ad ora le funzioni grafiche quali schermate operative oppure le simulazioni dei programmi venivano gestite dal processore CNC, ora, con i nuovi monitor LCD, tali funzioni sono state trasferite sul processore del monitor liberando nuove risorse per la CPU, che ne acquista in prestazioni e potenza. Il front end di tutti i controlli e Display Units sono certificati IP67F/65F, per una migliore protezione ai liquidi di raffreddamento e
lubrificanti. Oltre ad essere molto più userfriendly rispetto alla versione precedente, iHMI presenta il medesimo layout sia su macchine CNC che sui robot, rendendo di fatto immediato l’utilizzo di tutte le soluzioni FANUC, che condividono così un ambiente comune che agevola l’implementazione dell’IoT in fabbrica. Anche il dispositivo iPendant Touch, che abilita la gestione dei controllori R-30iB Plus (anche in versione Compact per la gamma SCARA SR) per robot, supporta la nuova interfaccia iHMI. Grazie al miglioramento delle prestazioni di movimento, la nuova interfaccia utente consente di installare il robot in 30 minuti utilizzando la guida di configurazione iniziale. È possibile consultare i tutorial dalla pagina principale, dotata di un design comune con i controlli numerici FANUC, per un uso più semplice dei robot industriali, personalizzare le schermate HTML e appoggiarsi a grafiche 4D per la simulazione delle lavorazioni, interferenze e percorsi del robot. La possibilità di mostrare più schermate (multiwindow display) consente di navigare attraverso le applicazioni avendo sempre sott’occhio le informazioni fondamentali. La temporizzazione dell’output del segnale è stata ottimizzata, aumentando il numero delle applicazioni dei sistemi che richiedono un alto livello di precisione di posizionamento, come ad esempio le applicazioni laser. Grazie alle soluzioni ONE FANUC, l’interfaccia tra CN e robot non è mai stata così semplice: la presenza di Quick and Simple Start Up of Robotization (QSSR) è infatti direttamente configurabile tramite l’app presente nella sezione Machining di iHMI.
Il nuovo Panel iH Pro è dotato di un unico grande display unit Full-HD da 21.5’’ completamente touchscreen
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INTERVISTA
DANIELE CEVOLA DI OCORE
APPUNTAMENTO AL 22 SETTEMBRE! A LA ROCHELLE IN FRANCIA ALLA PARTENZA DELLA MINITRANSAT CI SARÀ PER LA PRIMA VOLTA AL MONDO UNA BARCA REALIZZATA IN ADDITIVE MANUFACTURING. A COSTRUIRLA UNA START UP SICILIANA GUIDATA DA DUE INGEGNERI PROGETTISTI DI BARCHE ED UNO YACHT DESIGNER.
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di Marco Torre
Daniele Cevola è, insieme a Mariga Perlongo e Francesco Belvisi, fondatore di OCore, acronimo di Organic Core (Anima Organica) start-up siciliana che in pochi mesi ha saputo conquistarsi un posto al sole fra le aziende più innovative del mondo della nautica e delle tecnologie applicate. Infatti OCore è l’ideatrice e la realizzatrice della prima barca a vela mai costruita con la tecnologia additiva. Tecnologia che ricordiamo è spesso individuata per la produzione di 26
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componenti di piccole dimensioni. Nel caso specifico invece la barca ideata è vera in tutto e per tutto e partecipa alla prossima edizione della MiniTransat, una delle regate più faticose e impegnative che si conoscano. La MiniTransat infatti consiste nel navigare in solitario dalla costa francese (La Rochelle) fino alle Antille (Le Marin, Martinica) a bordo di una barca di 6,5 metri di lunghezza. Quello che verrebbe da chiamare un vero e proprio “guscio di noce”. Solo che nel caso specifico di OCore la materia prima non è la noce, ma i materiali compositi deposti da un robot con un processo di additive manufacturing innovativo sviluppato dai tre fondatori di OCore. m&a – Arch. Cevola, come nasce l’idea di realizzare un prototipo tanto importante e impegnativo? “Alla base di OCore siamo due progettisti di barche ed un ingegnere. Ci siamo trovati a confrontarci con l’additive manufacturing durante la realizzazione
di una rivisitazione di una classica barca dell’Isola di Pantelleria. Per realizzare alcune componenti avevamo deciso quindi di adottare la tecnica in questione. Poi ci siamo lasciati prendere la mano dall’entusiasmo e dalle possibilità che intravvedevamo nella stampa 3D e ci siamo tuffati nel progetto. m&a – Un conto è costruire un particolare, un altro è ideare e realizzare una barca. Le dimensioni sono il primo ostacolo che mi viene in mente. “Di ostacoli ce ne sono molti. E non solo legati alle dimensioni. Certo è che noi non avevamo esperienza particolare in materia e ci siamo dovuti inventare un po’ tutto il processo. Oltre ovviamente a un progetto basato su presupposti del tutto differenti. Immagini che di solito per realizzare uno scafo c’è necessità di uno stampo all’interno del quale si provvede a deporre i diversi strati di materiale per arrivare alla costruzione della barca in senso stretto. Qui ci siamo addentrati in un mondo del tutto nuovo. Abbiamo chiesto aiuto ad aziende professioniste che hanno abbracciato il nostro progetto e ci hanno supportato fin da subito. Tre nomi su tutti: Autodesk, Kuka e Lehvoss Group. La prima è stata alla base della comprensione dei metoti di progettazione e generazione file di stampa, la seconda per averci affidato un robot antropomorfo, la terza invece per averci fornito i materiali altamente
Danile Cevola Daniele Cevola è, insieme a Mariga Perlongo e Francesco Belvisi, fondatore della start-up siciliana OCore
Ad AMB Schunk presenterà dispositivi di serraggio sempre più intelligenti
performanti che utilizziamo. Oggi abbiamosviluppato un software proprietario con un nostro sistema di deposizione, un lavoro durato mesi di vera fatica, senza sosta. Ma alla fine ce l’abbiamo fatta. Il lavoro è stato apprezzato. Ad aiutarci e indicarci che eravamo sulla strada corretta c’è stata la vittoria del Premio Nazionale dell’Innovazione in due categorie (Premio Nazionale e Industrial)”. m&a – Quali le principali differenze fra pensare e produrre con tecniche tradizionali e operare nel mondo dell’additive manufacturing? “I cambiamenti, oltre che pratici e operativi, sono assolutamente concettuali. Da progettisti di barche ci siamo trasformati in sviluppatori di tecnologie cambiando il nostro modo di pensare e di progettare i materiali da utilizzare e anche sui cicli produttivi: un esempio su tutti: oggi le barche sono costruite con sandwich di vetro o carbonio (impregnati di resina) che al centro ha una struttura spugnosa, noi sostituiamo questa con una poliammide caricata al carbonio che conferisce leggerezza e maggiore resistenza. Abbiamo sviluppato un processo per la deposizione attraverso un robot. Per noi una cosa del tutto nuova ma assolutamente coinvolgente. Oggi siamo molto più ricchi sotto l’aspetto della conoscenza e questo ci apre strade impensabili. Ad esempio nell’automotive o nell’aerospace. m&a – Quindi possiamo parlare senza remore di svolta epocale? A quale altra innovazione pensa si possa paragonare il passaggio che state vivendo? “Il termine rivoluzione totale non è sicuramente eccessivo. Se dovessi fare un parallelo direi che siamo davanti a un salto simile a quello che c’è stato quando si è passato dal tecnigrafo al computer. Si tratta di due mondi separati: c’è un prima e un dopo e il divario è limpido per tutti. La differenza non sta solo nella realizzazione ma anche nella progettazione. Oggi parliamo di generative design, cioè di forme che si autogenerano in funzione delle specifiche che richiediamo. Significa conquistare una libertà espressiva M &A | MARZO 2019
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INTERVISTA
La prima barca a vela mai costruita con la tecnologia additiva
inimmaginabile. Si potrebbe quasi inventare uno slogan dicendo che l’unico limite diventa la nostra mente, la nostra fantasia. Cambia tutto molto più velocemente di come si possa immaginare. E poi se ci riferiamo a ciò che deriva da questo nuovo modo di concepire le cose è bene ricordare che in questo modo si spalanca la porta della produzione personalizzata di massa. Non è un ossimoro, è realtà”. m&a- Additive manufacturing, robot e innovazione tecnologica spinta. Sarete visti come dei cannibali di posti di lavoro. “È una visione sbagliatissima. Mi viene in mente a quanto si disse con l’avvento dei computer: avrebbero tolto posti di lavoro. Poi se andiamo a vedere così non è stato. Per niente: si è creato un modo migliore di lavorare proprio grazie al computer. La stessa cosa si dice oggi in merito ai robot, all’automazione e all’industria 4.0. Sicuramente cambieranno le figure professionali richieste: ci vorranno persone sempre più specializzate e con competenze di alto livello, ma l’innovazione tecnologica non si può fermare. Alla fine nasceranno nuove figure professionali. A nuove tecnologie corrispondono nuove questioni e quindi nuove risposte. Rifiutarle sarebbe sciocco”. m&a - Quindi l’additive è il futuro. “Per prima cosa non è solo l’additive, 28
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ma tutto il percorso che si sta sviluppando dalla progettazione in poi. Partiamo però dall’additive manufacturing: per ora sta portando e porterà a piccole produzioni che però hanno ancora costi elevati. Per noi il futuro è una produzione totalmente ”custom made”. Il cliente personalizzerà un prodotto in base alle proprie esigenze e l’azienda attraverso le macchine sarà in grado di identificare e delineare le priorità costruttive. Fino a raggiungere una autonomia di produzione che porterà l’operatore a riscoprire un ruolo di supervisore del processo realizzativo. Questo comporterà un abbassamento dei costi. Si democratizzerà un processo che oggi è solo per una élite ma, come spesso accade per le innovazioni, la ricaduta sarà non più per pochi ma per molti. Il lavoro che stiamo facendo oggi sarà alla portata di tutti fra dieci, quindici o venti anni. A quel punto ci saranno nuovi orizzonti da esplorare e da rendere accessibili. È una corsa senza confini”. m&a - E la progettazione?
Diventerà una vera e propria sfida culturale. Oltre che tecnologica, ovviamente. Prendiamo ad esempio la realizzazione di una barca: non ci saranno più longheroni e madiere, ci saranno ramificazioni organiche che si svilupperanno sulla carena, sulla coperta dell’imbarcazione per conferire leggerezza e resistenza crescenti. La sfida è rivoluzionare il modo di pensare gli oggetti”. m&a – Come tradurrebbe questa affermazione? Tradurrei dicendo che supereremo i limiti che abitudini e convenzioni ci hanno dato nel tempo. Saremo progettisti molto più liberi. Potremo finalmente prendere spunto e ispirazione dalla natura che è senza ombra di dubbio il miglior laboratorio che si possa immaginare. Da studente di per realizzare un disegno e dovevo andare in copisteria. Lì guardavo con gioia il disegno che prendeva forma uscendo dal plotter. Oggi questo accade con un robot che stampa una barca. Mica male come cambiamento!
SPECIALE
Additive
S TA M PA 3 D
Manufacturing, LA TECNOLOGIA DEL FUTURO
L’EVOLUZIONE DELLA DIGITALIZZAZIONE HA CAMBIATO IL MODO DI PRODURRE. DA UNA PRODUZIONE IN SERIE A UNA PERSONALIZZAZIONE DI MASSA IL PASSAGGIO NON È AUTOMATICO. RICHIEDE UN CAMBIO CULTURALE, MODELLI INNOVATIVI DI BUSINESS E DI PROCESSI PRODUTTIVI. IN QUESTO SCENARIO DI GRANDE TRASFORMAZIONE LE TECNOLOGIE DI ADDITIVE MANUFACTURING RAPPRESENTANO UNA RISPOSTA CONCRETA. Patrizia Ricci
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otto il nome identificativo di Additive Manufacturing (AM) ricadono una serie di tecniche e tecnologie di produzione in cui il prodotto finito è un oggetto che viene ottenuto partendo da un modello matematico tridimensionale, senza fusione di materiale in stampi o rimozione dello stesso da forme (per asportazione di truciolo). Contrariamente a quelle tradizionali, tipicamente sottrattive, la natura additiva di queste tecniche è la caratteristica che conferisce loro enormi potenzialità nei campi e settori più svariati, dall’aerospaziale al biomedico, dal dentale al meccanico. Nelle tecniche AM, il materiale viene depositato strato su strato, rispettando il modello originale, consentendo una grande libertà nell’ideazione del pezzo e realizzando un’indefinita gamma di geometrie, analogamente a quanto avviene con la stampa digitale. Proprio da questa analogia deriva l’accezione di “stampa 3D” con la quale spesso si è soliti far riferimento per identificare l’AM. Per “stampa 3D” si intendono “processi additivi che realizzano
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SPECIALE prodotti mediante la deposizione di materiale mediante una testa di stampa, ugelli od altre tecnologie di stampa”. Si configura quindi un panorama applicativo in cui le tecnologie additive stanno sempre più affiancando le macchine utensili tradizionali per asportazione e deformazione. Nell’ambito della “manifattura additiva” possiamo includere modelli fisici, prototipi, componenti, attrezzature e prodotti di vario genere che impiegano una molteplicità di materiali: polimeri, metalli, ceramiche, materiali compositi, tessuti biologici e composti alimentari. Nel corso degli anni, la tecnologia additiva, i cui albori risalgono agli anni ’80, si è affermata in ambito industriale, nel campo della prototipazione rapida ma solo negli ultimi anni l’interesse da parte delle aziende metalmeccaniche è cresciuto in maniera esponenziale in diversi settori applicativi. Il vero potenziale dell’AM è però emerso solo di recente, quando è uscita dall’ambito della realizzazione di prototipi per entrare in quello produttivo. Non è possibile stabilire a priori la convenienza dell’AM rispetto ai processi produttivi tradizionali ma la prima risulta sempre competitiva quando il prodotto da realizzare è caratterizzato da un‘elevata complessità geometrica, da un’elevata personalizzazione e da bassi volumi di produzione, che non abilitano le economie di scala tipiche dei processi convenzionali. L’AM rappresenta comunque una tecnologia fortemente innovativa che sta riscuotendo l’interesse di parecchie aziende metalmeccaniche in diversi settori applicativi. Per conoscere le applicazioni, le tendenze e gli obiettivi tecnologici dell’additive manufacturing nonché le direttrici lungo le quali questo si sta sviluppando abbiamo incontrato alcuni tra i principali protagonisti di questo settore.
Tecnologie additive Grazie alle elevate potenzialità e ai vantaggi offerti, dalla produzione di parti complesse tramite la deposizione di strati di materiale alla possibilità di innovare la progettazione di componenti e pezzi, in Italia fervono il mercato e le applicazioni di additive manufacturing di parti in metallo: un mercato che cresce rapidamente, basti pensare che sono 200 i milioni di euro investiti nel 2018 dalle aziende italiane. Sono già moltissime le realtà che stanno investendo nella stampa 3D industriale, a partire da Prima Industrie, che ha da poco PrintSharp250: macchina powder bed molto flessibile e robusta, con un ottimo rapporto qualità prezzo
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presentato il brand Prima Additive, la nuova e dinamica divisione che sviluppa, produce, vende e distribuisce sistemi industriali per applicazioni di Metal Additive Manufacturing. “Prima Additive propone soluzioni tecnologiche sia Powder Bed Fusion (a letto di polvere) che Direct Energy Deposition (a deposizione diretta) – spiega Paolo Calefati, Innovation manager e Additive Manufacturing business development di Prima Industrie. Le due tecnologie sono complementari nel settore dell’additive manufacturing. Mentre il powder bed consente di fare parti con buona qualità superficiale e geometricamente molto complesse, il direct energy deposition permette il repairing, il recoating oppure di aggiungere personalizzazioni a parti esistenti. Ad A&T 2019, fiera di riferimento per Automazione e Testing per l’industria manifatturiera, Prima Additive ha esposto la macchina powder bed chiamata “Print Sharp 250” che è una soluzione molto flessibile e robusta con un ottimo rapporto qualità prezzo. Questa macchina può essere equipaggiata con la sorgente laser CS450 prodotta da Prima Electro - Convergent Photonics sicietà del gruppo Prima Industrie. Parallelamente Prima Additive sta lavorando e a breve presenterà nuovi modelli di macchine molto innovative. L’obbiettivo tecnologico che l’additive dovrà raggiungere è quello di diventare un processo industriale, affidabile, più produttivo e integrato maggiormente con i processi industriali tradizionali. Le macchine che implementano il processo di additive manufacturing dovranno compiere un importante sviluppo per rendere profittevole e facilmente utilizzabile questa tecnologia nei contesti industriali produttivi. “Questo significa – aggiunge Calefati - puntare ancora sullo sviluppo di processo, sui sistemi di monitoraggio dello stesso processo, sull’automazione e sulla robustezza. La conoscenza dei componenti ad alto valore aggiunto dei macchinari di additive, avrà un grande peso in questo sviluppo e il background su processi industriali tradizionali aiuterà lo sviluppo e l’innovazione tecnologica in questo settore. Le leve di Prima Additive per l’innovazione profittevole delle macchine laser per additive sono: automazione, fotonica, tradizione in innovazione, per raggiungere maggiori target di produttività, robustezza e sempre maggiore conoscenza del processo e degli strumenti per monitorarlo.”
Flessibilità e produttività per la produzione integrata In Italia dunque non mancano realtà che sono passate dalla sperimentazione alla produzione. EOS è una delle realtà di punta nel campo della sdell’additive manufacturing (AM), la cui visione sul futuro della produzione industriale ha radici lontane nel tempo, visto che la fondazione dell’azienda risale al 1989. “Il mercato dell’additive manufacturing è in forte crescita e notiamo anche in Italia un incremento esponenziale dell’interesse dimostrato da parte delle aziende nei confronti di una tecnologia dalle straordinarie potenzialità come la nostra” – conferma Giancarlo Scianatico, Regional Manager per l’Italia di EOS. “Un valore aggiunto della stampa 3D – prosegue - è il suo carattere di tecnologia democratica, perché accessibile per aziende di qualsiasi dimensione, dalle microimprese fino alle multinazionali. Per quanto riguarda EOS, stiamo lavorando per far combaciare le esigenze attuali dei clienti, sempre più importanti, e la maturità della tecnologia, che nei prossimi anni
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Il nuovo sistema Eos M 300-4 fa parte della più ampia piattaforma di stampa 3D modulare Eos per materiali metallici per la produzione Additive manufacturing industriale digitale
sarà in grado di garantire alle aziende maggiore produttività, l’utilizzo di nuove polveri, oltre ad un livello superiore di automazione integrata e digitalizzazione in ottica industry 4.0”. EOS è da 30 anni circa pioniera nel campo delle soluzioni di additive manufacturing a 360 gradi, e ad oggi sono il più importante fornitore di tecnologie a livello mondiale nel campo della stampa 3D industriale di metalli e polimeri, oltre che nei software di progettazione e monitoraggio per la sinterizzazione dei materiali. “Il portfolio dei nostri prodotti – precisa Scianatico - comprende una vasta serie di sistemi, materiali e parametri per i processi, che garantiscono ai clienti vantaggi competitivi di importanza strategica in termini di qualità dei prodotti, sostenibilità economica a lungo termine dei processi, e aumento della produttività. Aldilà dell’hardware di processo, l’obiettivo principale della nostra azienda è quello di poter supportare al meglio il mercato con una serie di prodotti, soluzioni e servizi in grado di soddisfare in varie tappe le necessità dei clienti, attraverso l’ecosistema di aziende collegate a EOS che aiutano ad accelerare l’adozione delle tecnologie di AM. Non ultimo, per poter ridurre i tempi di apprendimento, EOS offre ai clienti, attraverso il team di Additive Minds, la possibilità di ricevere consulenze specifiche su diversi temi quali il part screening, il design, la progettazione, la formazione e l’ottimizzazione dei prodotti Giancarlo Scianatico, Regional Manager per l’Italia di EOS
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e dei processi”. Una delle novità presentate all’International Manufacturing Technology Show (IMTS) di Chicago riguarda il sistema Eos M 300-4. Il nuovo sistema fa parte della più ampia piattaforma di stampa 3D modulare Eos M 300 per materiali metallici per la produzione Additive manufacturing industriale digitale. “Progettata per applicazioni industriali – spiega Scianatico - la serie EOS M 300 offre un elevato grado di flessibilità e consente la qualità DMLS (Direct Metal Laser Sintering) con una produttività fino a 10 volte superiore. Il nuovo modulo di esposizione offre la flessibilità di scegliere il numero di laser, la loro potenza e un fuoco fisso o variabile. Grazie alla nuova macchina EOS, fino a quattro laser a fibra precisi operano in un quadrato di 300 x 300 mm, ogni laser copre l’intera area di costruzione. La stabilità eccezionale del fascio e della potenza fornisce una qualità delle parti DMLS coerente nell’intera area di costruzione, compresa la sovrapposizione a pieno campo. Inoltre, la EOS M 300 offre un elevato livello di flessibilità, potendo scegliere il grado di automazione più adatto alle proprie esigenze per un flusso di lavoro ottimizzato - sia come sistema stand-alone che integrato nei moduli condivisi EOS”.
Metallurgia delle polveri “Metallurgia delle polveri” è il termine generale utilizzato per descrivere il consolidamento delle polveri metalliche in componenti solidi utilizzando il calore e la pressione per fondere le particelle; si utilizza anche la dicitura “sinterizzazione a pressione”. Esistono diverse tecnologie che rientrano nella metallurgia delle polveri, come la pressatura isostatica a caldo (HIP), lo
SPECIALE Concept laser di Ridix
stampaggio ad iniezione di metallo (MIM) e la sinterizzazione al plasma (SPS). Tutte queste tecnologie possono essere utilizzate per creare semilavorati “near net shape”, riducendo le lavorazioni sottrattive e il conseguente spreco di materiale. Anche la tecnologia di produzione additiva proposta da Ridix utilizza polveri metalliche come materiali di base, tuttavia le particelle di polvere vengono fuse non tramite calore e pressione in uno stampo, ma con un laser ad alta potenza. “Come Ridix – dichiara Alessandro Zito, Responsabile tecnico Ridix - intero del grande mondo dell’additive, siamo focalizzati su soluzioni tecnologiche che riguardano l’additive manufacturing di polveri metalliche. Da oltre dieci anni trattiamo per l’Italia macchinari e tecnologie di fusione laser selettiva della tedesca Concept Laser, recentemente acquisita dal colosso americano General Electric, innovatrice e leader nel campo della fusione laser di polveri metalliche con la tecnologia brevettata LaserCUSING®, un processo di fusione che genera i pezzi strato dopo strato usando i più importanti materiali metallici (acciai inossidabili, alluminio, titanio, cromo-cobalto, super leghe di nichel, leghe preziose eccetera) a partire da file CAD 3D. Si tratta a tutti gli effetti di un processo di “laser melting” (fusione laser)”. Come noto, lo sviluppo delle tecnologie additive sta trasformando le prime aziende pionieristiche del settore in aziende di qualsiasi ordine e grado e anche grossi gruppi industriali in cui questa tecnologia diventa di produzione e si aggiunge agli altri metodi già esistenti. “Per ottenere questo – continua Zito - è fondamentale offrire un servizio a 360°, che oltre all’opportunità di fornire gli impianti, sempre più produttivi e stabili, offre anche una serie di servizi a corollario ugualmente importanti, come la consulenza nella fase di sviluppo progetto per capire quali componenti e articoli è più opportuno realizzare in additive, l’accompagnamento nell’industrializzazione dei prodotti, lo sviluppo di leghe metalliche che meglio si adattano a questa tecnologia e consigli e supporto nella fase post lavorazione”. Per quanto riguarda i settori che sempre più si stanno rivolgendo
alla produzione additiva ricordiamo l’aeronautico e il medicale, molti settori della meccanica dove sono presenti serie limitate e customizzazioni, l’automotive, gli stampi e ingranaggi e le macchine automatiche e il packaging. “Concept Laser – spiega Zito - offre un portafoglio macchine molto ampio e diversificato che va da piccole macchine da laboratorio a macchine più impegnative, ma, fondamentalmente, due sono i prodotti di punta Ridix: M2 cusing e M2 cusing Multilaser. Il ruolo più importante sul mercato, infatti, è occupato dalla taglia intermedia: la M2 cusing è una macchina che ha un campo di lavoro di 250 mm con un volume di costruzione di 250x250x270 mm nelle direzioni X, Y e Z. Queste macchine consentono di lavorare con tecnologia multilaser, ovvero più laser che lavorano in parallelo, che equivale a più produttività e possibilità di lavorare tutti i materiali metallici, con un buon rapporto qualità-prezzo. Si tratta di macchine che sono a portata di piccole e medie aziende grazie alla loro flessibilità. Per quanto riguarda gli sviluppi futuri si prevede lo studio di nuove leghe sia per la famiglia degli acciai che per quella degli allumini che si prestano maggiormente ad essere utilizzate con queste tecnologie e si spingerà sempre più sul multilaser, tecnologia relativamente giovane. Queste soluzioni affiancheranno sempre di più le macchine tradizionali fornendo dei semi-lavorati di altissimo livello, con forme non realizzabili con le tecnologie tradizionali, mentre quest’ultime realizzeranno le finiture necessarie al prodotto finito e completo”. Le macchine per la produzione additiva non sono ancora in grado, salvo eccezioni, di soddisfare le tolleranze geometriche e le caratteristiche meccaniche richieste a parti meccaniche pienamente funzionali. È per questo che siamo ancora lontani da una prospettiva di soppianto delle macchine utensili tradizionali.
Innovazione continua “L’innovazione è alla base di tutto ciò che facciamo, dagli articoli che produciamo, ai processi utilizzati per il loro sviluppo e lavorazione fino ai servizi di assistenza che offriamo ai nostri clienti”. Queste le parole di Sir David McMurtry, Presidente e CEO di Renishaw, azienda fondata nel 1973. Tre sono le tendenze contemporanee grazie alle quali l’azienda sta allargando il campo di applicazione a pezzi e ambiti precedentemente non accessibili: alta produttività, monitoraggio di processo e alte temperature. “In particolare – precisa Enrico Orsi, Additive Manufacturing Product Manager di Renishaw - l’alta produttività sembra essere la tendenza preminente, chiesta in maniera naturale dagli utilizzatori che trasportano la tecnologia additiva dalla prototipia alla produzione. In molti ambiti il monitoraggio di processo è a tutti gli effetti, una sfaccettatura della produttività, che diventa tale quando i pezzi prodotti sono conformi alle aspettative e agli standard qualificati. La disponibilità di processi ad alta temperatura permette invece di allargare il campo a materiali non elaborabili alle temperature usuali. La proposta Renishaw, assolutamente mirata alla produzione di parti in metallo di medie dimensioni va incontro a tutte e tre le tendenze, con le soluzioni che descrivo qui di seguito. M &A | MARZO 2019
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SPECIALE •
na nuova macchina, la Renishaw RenAM 500Q, che dispone U di quattro laser, ognuno dei quali capace di operare sull’intero campo di lavoro, per sfruttare al massimo il tempo, e utilizza un sistema di setacciatura e recupero della polvere interno per aumentare il numero di impianti gestibili da un operatore. • Un nuovo dispositivo hardware e software di monitoraggio di processo, che accelera e semplifica il processo di qualifica dei pezzi prodotti, permettendo, tramite correlazione con altri metodi di prova non distruttivi, di conoscere in tempo reale il buon esito di una lavorazione. • Una nuova versione ad alta temperatura della ben nota macchina AM400, che aumenta la capacità portando il volume di lavoro a una temperatura di 495°C, operazione che permette di sviluppare e utilizzare leghe ancora più performanti oppure spingersi oltre nelle geometrie con leghe già in uso. Queste soluzioni, insieme ad altri accessori come il kit per sviluppo materiali, che permette di lavorare con piccole quantità di polveri in fase di ricerca della composizione e dei parametri, e il sistema per il controllo di lotti di polvere, dedicato a chi ha come requisito essenziale la tracciabilità estrema di ogni lavorazione, permettono di espandere l’applicabilità della fusione laser a letto di polvere di metallo ad applicazioni che finora non ne avevano potuto beneficiare”.
Enrico Orsi, Additive Manufacturing Product Manager di Renishaw
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Il brand SODICK, distrinbuito da Celada, propone la serie OPM: una gamma di macchine dedicate alla stampa 3D con la tecnica LPBF (Laser Power Bed Fusion)
Tecnologie ibride Il “settore additivo” nella manifattura è ormai una realtà che procede con un tasso di crescita medio annuo del 20%. Il periodo storico che voleva destinare questo settore solo ad un impiego prototipale è ormai concluso. Tutte le aziende leader del settore stanno preparando i loro prodotti ad affrontare le esigenze produttive, in cui la capacità produttiva ed il “costo pezzo” rientrano in concetti comuni a quanto storicamente appartenuto al settore manifatturiero. La stampa 3D dedicata ai metalli oggi offre prodotti performanti per capacità costruttiva e qualità intrinseca del pezzo, che spesso richiede operazioni di post-process per completare alcune lavorazioni richieste dalla meccanica tradizionale applicata (tolleranze per accoppiamenti, finiture superficiali ecc.). “L’offerta di RF CELADA – spiega Paolo Capelli, Product Manager Digital Manufacturing Solutions di RF CELADA SPA - si esprime tramite tecnologie ibride additivo/sottrattivo in cui si fanno convivere la stampa 3D e la macchina utensile in uno spazio condiviso, al fine di costituire una “sola macchina”. RF CELADA propone macchine con questa filosofia tramite due brand storicamente rappresentati, OKUMA e SODICK, entrambi di origine Giapponese”. Il prodotto OKUMA serie LASER EX propone al mercato macchine multitasking o 5-assi che integrano una sorgente laser in grado di effettuare lavorazioni additive con la tecnologia DED (Direct Energy Deposition). “Macchine di questo tipo – aggiunge Capelli - permettono di gestire un’ampia gamma di materiali per la tecnologia additiva con cui è possibile costruire componenti completi, effettuare riparazioni di parti danneggiate, oppure riporti di materiali diversi al fine di ricercare caratteristiche funzionali del componente definite (resistenza meccanica, resistenza all’usura, resistenza alla corrosione ecc.)”. Il brand SODICK propone la serie OPM, che rappresenta una gamma di macchine dedicate alla stampa 3D con la tecnica LPBF (Laser Power Bed Fusion) le quali integrano una unità di fresatura a 3-assi per lavorazioni ad alta velocità. “Macchine di questo tipo – continua Capelli privilegiano applicazioni per la lavorazione degli acciai, in cui si ricerca la capacità della macchina di realizzare una lavorazione
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SPECIALE completa del pezzo (meno la superficie di supporto) in un unico processo, inclusa la lavorazione di fresatura. RF CELADA inoltre, con il recente partenariato con il Competence Center M.A.D.E. guidato dal Politecnico di Milano, è attiva a promuovere l’impiego delle tecnologie additive per casi specifici di studio”.
Ricerca, sviluppo, formazione Accanto a realtà consolidate non mancano start-up innovative, come la bergamasca Additive Italia srl (Add-it), che contribuiscono all’innesco della prossima rivoluzione industriale, mescolando competenze informatiche avanzate e una tecnologia per la stampa 3D industriale di nuova generazione, dedicata ai metalli. Add-it offre consulenza completa per l’analisi, lo sviluppo, la prototipazione e l’industrializzazione di componenti in metallo secondo un metodo innovativo: grazie a un ecosistema di tecnologie digitali riesce a portare i benefici del simulated driven engineering e “democratizzare” la rivoluzione dell’Additive Manufacturing nella produzione industriale. Quali caratteristiche deve possedere un software avanzato realizzato per la prototipazione e la produzione di elementi in metallo? “A mio avviso – risponde Marco Preziosa, CEO di Additive Italia - bisogna distinguere i software in due diversi ambiti: il design per il processo additivo (DfAM) connesso alla progettazione del componente e il successivo processo di manifattura additiva strettamente inteso. Nel primo caso le caratteristiche del software sono strettamente legate al tipo di utilizzo cui sono destinati i componenti che si progettano. Per sfruttare appieno le potenzialità dell’additive manufacturing un progetto deve poter essere sviluppato con un’indagine in tutti gli ambiti ingegneristici coinvolti che possono essere molteplici e correlati (analisi meccanica degli elementi finiti, termodinamica, fluidodinamica, vibrazioni, ecc.). Conseguentemente l’integrazione e la profondità di analisi nel singolo campo di simulazione risultano determinanti per rendere più efficace il lavoro di ingegnerizzazione del componente. Il software dev’essere un ausilio per l’ottimizzazione di tutte le correlazioni tra le grandezze fisiche coinvolte nel
determinare la forma migliore per la funzione dell’oggetto”. “Nel secondo caso – prosegue Preziosa - il software deve essere quanto più integrato nel funzionamento della macchina e nella fisica del processo additivo. Il software deve proporre all’operatore la simulazione più attendibile del processo di stampa in modo che ogni parametro sia coerente con il risultato atteso prima di avviare un processo stabile e prevedibile per la generazione della parte. In merito alle proposte e soluzioni, per la parte ingegneristica, dopo diversi mesi di ricerca e valutazioni Add-it ha scelto di affidarsi ad Altair. “Ci ha convinto – dichiara Preziosa - l’approccio dell’azienda che propone una suite di strumenti sempre più ampia e integrata, mirata alla fruibilità complessiva di risultati derivanti da processi di calcolo complessi nei quali è sempre disponibile l’opzione di una analisi più diretta, personalizzata e approfondita; la stessa suite permette una scalabilità dell’analisi dal semplice al complesso nei più diversi ambiti dell’ingegneria, una sola “cassetta degli attrezzi”. A questo si aggiunge la capacità di affiancarci nel supporto ai clienti con una consulenza di altissimo livello per la soluzione di problemi ingegneristici complessi per i quali Altair da sempre fornisce servizi alle più grandi industrie manifatturiere nei più svariati settori industriali”. Non ultima la grande disponibilità a collaborare nella formazione e tutoring di studenti, laureandi e dottorandi. “Per la nostra startup – conclude Preziosa - che vuol essere un catalizzatore della diffusione dell’AM nel mondo industriale è stata determinante la grande disponibilità e professionalità delle persone incontrate in Altair Italia. Per la sintonia tra le persone, la visione e gli obiettivi di entrambe le aziende è una partnership perfetta. Per quanto riguarda la fase di processo abbiamo scelto la soluzione che senza dubbio risponde meglio alla nostra filosofia di processo industriale: software e macchine di Desktop Metal”.
Stampa 3D in metallo La stampa 3D in metallo si è dimostrata la tecnologia più adatta per produrre parti in metallo piccole e complesse. Man mano che le dimensioni delle parti aumentano, ottenere componenti uniformi Add-it: courtesy of Altair
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DMG MORI riscuote grandi successi sul mercato grazie ai modelli della serie LASERTEC 3D hybrid
e di elevata qualità diventa una sfida che richiede competenze approfondite e soluzioni ingegneristiche intelligenti. GF Machining Solutions ha puntato sulla partnership con chi ha da tempo sviluppato questa tecnologia, adattandola alle esigenze produttive di chi utilizza macchine utensili, avviando una collaborazione con 3D Systems, leader a livello mondiale nella fornitura di soluzioni di Additive Manufacturing e pioniere nella stampa 3D. “GF Machining Solutions – spiega Claudio Rossi, Product Specialist Advanced Manufacturing Italia di GF Machining Solutions propone 2 macchine per la stampa additive dei metalli mediante tecnologia direct laser melting. La DMP Factory 500, volume di stampa 500x500x500mm, una soluzione ideale per il settore aerospaziale, per l’industria automobilistica, il motorsport e altre industrie high-tech dove è indispensabile soddisfare la richiesta di parti mediamente grandi. È una macchina che garantisce una elevata produttività grazie al sistema a moduli intercambiabili, qualità delle parti, sicurezza e controllo del processo. La DMP Flex 350 volume di stampa di 275 x 275 x 380 mm; velocità di produzione, tempi di avvio ridotti e sistema di stampa a moduli intercambiabili, ideale per l’utilizzo di materiali differenti con una sola macchina oppure per una elevata produttività. La DMP Factory 350 è uguale alla versione Flexy ma con gestione della polvere integrata”. La proposta di GF machining solution inoltre comprende anche le altre tecnologie normalmente associate al processo additive come l’elettroerosione a filo con le macchine Agie Charmilles, soluzione ideale per la separazione delle parti stampate, la fresatura con le macchine Mikron per la finitura delle parti stampate e i punti zero di System 3R, altra azienda del gruppo GF i cui prodotti sono integrati di default nelle macchine additive. “Le nostre soluzioni – dichiara Rossi - sono particolarmente indicate per il settore medicale poiché
le macchine lavorano sottovuoto, condizione ideale per il titanio. Sono ovviamente più che adeguate anche per tutti gli altri materiali e le applicazioni in settori come l’aerospace, il motorsport, stampi, automotive”.
Soluzioni personalizzate Di pari passo con lo sviluppo e la continua crescita delle tecnologie di produzione additiva, i progettisti stanno scoprendo il suo potenziale in termini di design nella progettazione di pezzi e utensili. Allo stesso tempo, aumenta sia la qualità dei pezzi prodotti con processi additivi sia la loro velocità di lavorazione. Il risultato sono delle previsioni assolutamente positive. La produzione additiva rappresenta il perfetto complemento della lavorazione convenzionale ad asportazione di trucioli ed apre possibilità di design e progettazione completamente nuove. “I processi produttivi con iniettore di polveri o con letto di polvere offrono opportunità intelligenti ed innovative, in particolare come complemento dei metodi di produzione convenzionali”, spiega Patrick Diederich, responsabile dell’additive manufacturing presso DMG MORI. Con il suo variegato portafoglio di macchine sia per la lavorazione ad asportazione di truciolo sia per l’additive manufacturing, DMG MORI adotta un approccio olistico in questo settore. Come afferma Patrick Diederich: “Per implementare la tecnologia additiva in produzione, è essenziale l’integrazione nei sistemi di produzione e nelle catene di processo esistenti, specialmente se si esegue il passaggio dalla produzione di prototipi e piccole serie alla produzione di grandi serie.” Con il connubio di sinterizzazione laser con riporto di materiale e lavorazione con asportazione di truciolo su un’unica macchina, DMG MORI riscuote grandi successi sul mercato già da quattro anni grazie ai modelli della serie LASERTEC 3D M &A | MARZO 2019
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SPECIALE hybrid. “La macchina più rappresentativa di questa serie – precisa Diederich - è la LASERTEC 65 3D hybrid per la produzione additiva di prototipi e piccole serie ad elevata complessità, nonché per le riparazioni e i rivestimenti di materiale. A questa si aggiunge la LASERTEC 65 3D per la pura sinterizzazione laser con riporto di materiale, come completamento di un parco macchine esistente, composto prettamente da centri di lavoro. La serie LASERTEC SLM amplia il portafoglio d’offerta, introducendo il processo del letto di polvere mediante fusione laser selettiva (SLM). Grazie all’intelligente connubio delle tecnologie di produzione additiva con le macchine CNC convenzionali, DMG MORI realizza quattro catene di processo personalizzate e orientate alle esigenze della clientela”. Per la produzione additiva nel letto di polvere (Selective Laser Melting), DMG MORI ha incluso la serie LASERTEC SLM nel portafoglio d’offerta. “Con la tecnologia del letto di polvere – aggiunge Diederich - è possibile realizzare due catene di processo: da un lato, i pezzi realizzati con processo additivo possono essere successivamente lavorati su una GF Factory 500 – Engine fuel nozzle fresatrice come la DMU 50 di terza generazione, nel rispetto dei criteri di qualità delle superfici richiesti dal cliente; dall’altro, i modelli della LASERTEC SLM sono in grado di completare, mediante letto di polvere, piastre di appoggio o corpi base precedentemente fresati, senza necessitare di strutture di supporto”. A completamento delle catene di processo con la serie LASERTEC SLM, DMG MORI offre CELOS, una soluzione software completa per la programmazione CAM e il controllo della macchina. “Inoltre conclude Diederich - grazie ad una partecipazione alla società indiana di sviluppo software INTECH, DMG MORI è in grado di offrire il nuovo software OPTOMET per la serie LASERTEC SLM. Questo software dispone di algoritmi di autoregolazione e autoapprendimento, che calcolano preliminarmente in pochi minuti tutti i parametri richiesti per il processo SLM. È, così, possibile calcolare liberamente, ad esempio, gli spessori degli strati, consentendo una realizzazione del pezzo più rapida e quindi più produttiva”.
Vincoli e limiti operativi Nonostante le straordinarie opportunità evidenziate dalla manifattura additiva, rimangono ancora una serie di limiti e vincoli operativi da risolvere. Il grande vantaggio di queste tecniche risiede essenzialmente nella grande libertà in termini di forma e geometria e nelle infinite possibilità di progettazione. Tuttavia la disponibilità limitata di materiali, la produttività di sistemi e tecnologie lente, che si rivelano poco competitive con le tecnologie tradizionali e la resistenza a fatica, fondamentale in alcuni settori quali l’aeronautici, per fare un esempio, rappresentano delle sfide ancora aperte. Una delle prerogative più importanti della manifattura additiva risiede proprio nella complessità geometrica e nella possibilità di aggregare più componenti, ma se consideriamo lo stesso pezzo realizzato con tecnologia tradizionale o additiva risulta più resistente se prodotto in modalità sottrattiva, se 40
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consideriamo le caratteristiche di resistenza a fatica, come nel caso di parti impiegate su aerei, automobili e altro. Nell’utilizzo di leghe di titanio o leghe di alluminio, come nel caso di manufatti aeronautici, in strutture che si creano per fusione e non per stampaggio in processi di sinterizzazione laser, si va incontro a problemi di microcavità o nanocavità che possono innescare fratture. Un tipo di fragilità che può essere in parte risolto con trattamenti termici. La soluzione ideale sarebbe avere una macchina che possa eseguire lavorazioni di tipo sottrattivo – quali forature e fresature – e al tempo stesso lavorazioni di tipo additivo. Qualcosa, quindi, che possa eseguire una produzione ibrida sullo stesso pezzo integrando tecnologie diverse, di tipo additivo e di tipo sottrattivo. Non esiste ancora un sistema per decidere quale processo – additivo o sottrattivo – sia preferibile nella realizzazione di un certo componente. Il tema è ancora oggetto di ricerca, anche se una ragione della scelta può essere individuabile nella forma che, a sua volta, influenza e determina anche la scelta del materiale che ha dei vincoli però imposti dal costruttore della macchina, che permette di utilizzare solo certi materiali e non altri, e obbliga a rispettare parametri di produzione specifici. Ma la vera sfida della manifattura additiva è la progettazione. Progettare in additivo significa progettare in modo completamente diverso in quanto, se si vogliono raggiungere vantaggi tangibili, si deve concepire una geometria che valorizzi le capacità della nuova tecnologia di produzione. Con le tecnologie additive i limiti legati ad un materiale unico e omogeneo per caratteristiche fisiche e chimiche, con proprietà e prestazioni sostanzialmente uniformi per ogni singolo pezzo, e ad una forma/morfologia limitata dettata dalla modalità di produzione, per deformazione e/o per asportazione di truciolo, scompaiono e si possono quindi pensare, ideare e produrre pezzi con forme decisamente “non tradizionali” con il materiale che cambia caratteristiche fisico-chimiche da punto a punto e quindi senza problemi per quanto riguarda la complessità, la forma esterna e la struttura interna. Non prendendo in considerazione i forti vincoli imposti dalle limitazioni dei sistemi di produzione tradizionali le forme risultanti sono molto più “leggere” e molto “organiche”, normalmente non producibili con i sistemi di produzione tradizionali. È di importanza fondamentale l’ottimizzazione topologica che permette di individuare la geometria in modo tale da mettere il materiale solo là dove serve e dove lavora bene. Occorre dunque tenere presente che quando cambia la tecnologia di produzione è opportuno cambiare anche la geometria del componente. Ciò che emerge da queste considerazioni è che le sfide, i limiti e i vincoli della stampa additiva, relative a scarsità di materiali, produttività, fragilità strutturale e complessità di progettazione e produzione, siano principalmente tecnologiche e, come tali, risolvibili nel tempo. In un prossimo futuro si andrà delineando uno scenario ibrido, sottrattivo e additivo, in cui l’una e l’altra logica tenderanno a essere complementari.
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PS Italia è la fiera per l’industria Robotica&Meccatronica. All’inDAL 28 AL 30 MAGGIO intelligente, digitale e flessibile terno di ogni area espositiva il LA NONA EDIZIONE DI organizzata da Messe Frankfurt visitatore troverà demo funzioSPS ITALIA: LA FIERA PER Italia. Appuntamento annuale per nanti e soluzioni meccatroniL’INDUSTRIA INTELLIGENTE, confrontarsi sui temi più sfidanti che articolate che integreranno DIGITALE E FLESSIBILE dell’industria di domani, riconodiverse componenti IT e OT, a sciuto come punto di riferimento RICONOSCIUTA COME PUNTO testimonianza del fatto che la per il comparto manifatturiero trasformazione avanzata dell’inDI RIFERIMENTO PER IL italiano. COMPARTO MANIFATTURIERO dustria richiede lo sviluppo di una “Anche quest’anno la fiera è in crescita. Abbiamo 6 conoscenza sempre più condivisa ITALIANO. padiglioni al completo con oltre 800 espositori. La e una maturazione di competenze di Cristina Gualdoni manifestazione negli anni ha triplicato i propri risulpiù ampie rispetto al passato.La tati diventando il contest ideale per la contaminazione caratteristica principale delle di competenze ed esperienze di innovazione”, spiega demo e delle soluzioni esposte Donald Wich, AD di Messe Frankfurt Italia.“Nei padiglioni 3, è che, partendo da una case history reale, riusciranno a mettere 5 e 6 ci sarà tutto il meglio delle tecnologie per l’automazione in mostra le potenzialità di una tecnologia e non di un singolo e soluzioni software al servizio della digitalizzazione della fab- prodotto, e allo stesso tempo sapranno evidenziare quali sono le brica, prodotti e applicazioni innovative. Nei padiglioni 4, 7 e competenze e le skill necessarie alle aziende per poter implementare 4.1 invece il percorso dedicato alla Digital Transformation del le applicazioni più innovative. manifatturiero, denominato District 4.0, che metterà in mostra progetti legati alle aree di rinnovamento attraverso le nuove ROBOTICA E DIGITALIZZAZIONE SPECIAL GUEST A tecnologie e la digitalizzazione dei processi.”continua France- SPS ITALIA sca Selva, Vice President Marketing & Events Messe Frankfurt Quello della robotica è uno dei filoni della prossima edizione con un Italia. Cos’è District 4.0? Una fiera nella fiera. Il distretto dedi- intero padiglione che ospiterà i più significativi player del comparto cato alla fabbrica 4.0 sarà un percorso diviso in aree tematiche: e demo per vedere dal vivo interessanti soluzioni applicative. E’ un Automazione Avanzata, Digital&Software, Competence Academy e matrimonio, quello tra robot e automazione, che non poteva che 42
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a partire dal progetto in collaborazione con Fondazione Cariplo che vede il coinvolgimento dei 76 Istituti Tecnici del “Progetto avvenire a SPS Italia, dove si è già celebrata l’unione SI” che si distinguono per la qualità dei propri laboratori grazie tra automazione e IT. Un tema introdotto già in occa- all’intervento di importanti aziende sponsor del settore dell’autosione della conferenza stampa di presentazione di mazione. Per i ragazzi di questi Istituti SPS Italia sarà una dicembre, con la presenza di TeoTronico, il piattaforma di formazione e nel District 4.0 verranno robot pianista che sul palco si è sfidato con formati e preparati per una visita guidata della fiera. un pianista umano, proponendo alla platea Per completare la filiera e supportare le iniziative di uno spunto di riflessione sull’evoluzione del formazione rivolte non solo agli studenti, ma anche rapporto tra uomo e robot (relazione che ai professori, alcune associazioni di riferimento come evolve sempre di più all’insegna della colAidam e ANIE Automazione, contribuiranno con i laborazione). Le demo applicative dei prinloro associati a proporre applicazioni, percorsi tematici cipali player di questo settore saranno nel Donald Wich, AD di Messe e iniziative di formazione legate alla meccatronica e Frankfurt Italia padiglione 4.1 e i rappresentanti delle stesse alla componentistica intelligente. Un progetto reaaziende saranno coinvolti in un Osservatorio, svolto con il lizzato in collaborazione con Didacta, che a ottobre Politecnico di Milano e curato dal prof. Giambattista Gruosso completerà il ciclo formativo che comincia a SPS Italia, del Dip. Elettronica Informazione e Bioingegneria, volto a e patrocinato dal MIUR. studiare il mercato, le sue sfide e le potenzialità con un focus su mercati verticali. Nel 2019 tale focus sarà il Packaging CONVEGNI SCIENTIFICI IN FIERA in ambito Pharma e Beauty. Lo studio sarà di tipo qualitaSPS Italia ha l’opportunità di avvalersi del contritivo e verrà realizzato attraverso una serie di interviste alle buto di un Comitato Scientifico fatto di università, aziende chiave, per capire il posizionamento della Robotica esperti di settore, responsabili di automazione, utiFrancesca Selva, Vice in tali settori, capirne le esigenze e le prospettive e verrà pre- President Marketing & lizzatori finali e costruttori di macchine provenienti Messe Frankfurt sentato a Milano nel mese di novembre. Non mancherà il Events da alcune delle maggiori realtà produttive italiane Italia tema della trasformazione digitale, introdotto già da alcune che, con incontri periodici, mette a punto i temi dei edizioni, all’insegna dell’incontro (e confronto) tra mondo IT e OT. convegni scientifici della fiera che riconoscono crediti formative Continua quel cammino comune che porta alla digitalizzazione delle professionali ai partecipanti. Il programma dell’edizione 2019 prefabbriche e a un’integrazione sempre più profonda tra i due mondi. vede due momenti di approfondimento: La trasformazione digitale è una grande sfida per tutte le imprese che • Martedì 28 maggio pomeriggio mirano all’efficienza operativa, alla riduzione dei costi e in generale “La sfida dell’integrazione per Automazione, Meccatronica e trasmissione ad una maggiore competitività e crescita, per questo motivo in fiera il del moto” visitatore avrà modo di confrontarsi con i principali player del mondo (Keywords: Integrazione Automazione e Robotica, Reti determinidigitale, con fornitori di software industriale e con installazioni di stiche per il controllo distribuito, Reti Time sensitive, Normative, casi reali presenti sul mercato. SPS Italia ha nel proprio DNA la Simulazione e Digital Twins, Nuovi linguaggi di programmazione digitalizzazione del settore manifatturiero e si conferma nuovamente per l’automazione e la robotica, Motori ed azionamenti efficienti la piattaforma privilegiata per la trasformazione del modo di lavorare ed sostenibili, trasformazione layout macchine e nuovi paradigmi delle fabbriche. meccatronici, componentistica intelligente, modellistica e simulazione, nuove tipologie di motori “sostenibili”, trasmissione del moto, FORMAZIONE E COMPETENZE 4.0 potenza fluida, trend e prospettive.) L’evoluzione del capitale umano è condizione imprescindibile • Mercoledì 29 maggio pomeriggio perché abbia un senso l’evoluzione delle tecnologie. Per questo “Le tecnologie del digitale per la fabbrica 4.0” nell’edizione 2019 di SPS Italia, e in tutto il percorso di avvicina- (Keywords: Machine Learning, BigData Analytics, Cloud Commento alla manifestazione organizzato con ANIE Automazione e puting, Integrazione IT/OT, Normative, Resilienza delle Infraaltre importanti realtà associative, è al centro il tema della forma- strutture, Cybersecurity, sicurezza funzionale.) La partecipazione è zione e delle competenze. Il ‘tour’ dei territori, ha toccato Cernobbio gratuita e riservata agli operatori del settore. E’ possibile registrarsi con un incontro per la filiera del comparto tessile, Milano con focus online su www.spsitalia.it. su Pharma 4.0, Bologna (20 marzo) con una Tavola Rotonda sulle macchine per il Packaging e infine Torino (10 aprile) per discutere di Automotive e Aerospace.In tutti questi incontri ampio spazio è stato dedicato agli studenti degli istituti tecnici e degli ITS del territorio, con una sessione pomeridiana esclusivamente a loro dedicata. In fiera a Parma, invece, ci sarà una vera e propria Competence Academy, sviluppata insieme a università, centri di ricerca, istituzioni, Digital Innovation Hub e Competence Center. Molte, inoltre, le iniziative per una formazione attiva, durante i tre giorni, M &A | MARZO 2019
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FIERE ED EVENTI ANTEPRIMA MECSPE 2019
a cura della redazione
INNOVAZIONE E MANIFATTURA 4.0 SI DANNO APPUNTAMENTO A
MECSPE
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Dal 28 al 30 marzo 2019 Parma sarà protagonista ancora una volta di uno dei più importanti appuntamenti dedicati alle innovazioni per l’industria manifatturiera. 12 saloni tematici offriranno ai visitatori una panoramica completa su materiali, macchine e tecnologie innovative. Inoltre, all’interno del “Tunnel dell’Innovazione”, nuovo cuore mostra della fiera (padiglione 4, Ingresso Sud), si terrà un’iniziativa senza precedenti realizzata grazie alla collaborazione con il Cluster Fabbrica Intelligente (CFI), che riunisce oltre 300 soci, tra imprese, università, centri di ricerca e altri stakeholder. In questo spazio innovativo verranno infatti presentati i quattro lighthouse plant (LHP), progetti appartenenti ad Ansaldo Energia, ABB Italia, Tenova/ORI Martin e Hitachi Rail Italy, che il Cluster ha selezionato per conto del Ministero dello Sviluppo Economico come fiore all’occhiello del made in Italy ed esempio concreto del “saper fare” nazionale da mostrare in Italia e all’estero. Dei veri e propri impianti produttivi da esplorare, basati sullo sviluppo e applicazione delle tecnologie digitali previste nel Piano Industria 4.0, che oltre agli aspetti organizzativi e tecnologici mettono in evidenza altri principi: la centralità dell’uomo nel suo ruolo, nel rispetto di dignità e sicurezza; la necessità della collaborazione come unica via percorribile per rafforzare la competitività e il valore aziendale e la compatibilità ambientale. Nella fattispecie, i Lighthouse Plant sono pensati come impianti in evoluzione che, a valle di una prima fase di installazione, saranno oggetto di un progetto di ricerca industriale e innovazione che coinvolgerà fornitori di tecnologie, system integrator, enti di ricerca e università, e punterà alla realizzazione di ulteriori innovazioni da testare proprio nell’impianto lighthouse.
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I SALONI DI MECSPE
Macchine e Utensili – macchine utensili, utensili e attrezzature; Fabbrica Digitale – tecnologie informatiche per la gestione di una fabbrica intelligente; Motek Italy – automazione di fabbrica; Power Drive – Sistemi – Componenti – Meccatronica; Control Italy – metrologia e controllo qualità; Logistica– sistemi per la gestione della logistica, macchine e attrezzature; Subfornitura Meccanica – lavorazioni industriali in conto terzi; Subfornitura Elettronica progettazione, lavorazioni elettroniche e componenti e accessori; Eurostampi, Macchine e subfornitura plastica, gomma e compositi –stampi e stampaggio; lavorazioni delle materie plastiche della gomma e dei compositi; Additive Manufacturing – rapid prototiping e 3D printing; Trattamenti e Finiture – macchine e impianti per il trattamento e la finitura delle superfici; Materiali non ferrosi e leghe – alluminio, titanio, magnesio, leghe leggere.
I NUMERI DELLA PRECEDENTE EDIZIONE I numeri di MECSPE 2018: 53.442 visitatori, 110.000 mq di superficie espositiva, 2.260 aziende presenti, 12 saloni tematici, 34 unità dimostrative e isole di lavorazione, 5 piazze dell’eccellenza, 58 convegni e workshop.
ANTEPRIMA MECSPE 2019
RETTIFICATRICI GHIRINGHELLI PAD.3 STAND G26
NUOVA GAMMA AD ALTA PRECISIONE
APG-S
di Claudio Tacchella
R
ettificatrici Ghiringhelli S.p.A. di Luino (VA) è presente alla fiera MecSpe di Parma presso il Pad.3 Stand G26. Nella ampia gamma delle rettificatrici senza centri prodotte è di rilievo la nuova linea ad alta precisione denominata APG-S, sviluppata come naturale evoluzione tecnologica della linea precedente. Le innovative caratteristiche tecniche adottate e l’elevata personalizzazione disponibile per risolvere le specifiche richieste del cliente, consentono soluzioni di rettificatura senza centri ad altissima precisione e “chiavi in mano”. Si prestano per numerosi settori d’impiego quali automotive, ciclo/motociclo, aerospace, cuscinetti, motori elettrici, tessile, elettroutensili/utensileria e meccanica di precisione. La nuova gamma APG-S è perfettamente integrabile nei processi produttivi La nuova in ottica Industria 4.0, gamma APG-S di Rettificatrici efficiente, performante Ghiringhelli e conforme ai principi di eco-compatibilità e con minor impatto energetico. Alla ottimizzazione del basamento in quarzo sintetico, il nuovo design unisce estetica, funzionalità, accessibilità in totale sicurezza, ergonomia, automazione e impiantistica integrata. Tra le caratteristiche tecniche, sono da evidenziare la capacità di rettificare pezzi da Ø 1,5 a 70 mm, mandrino idrodinamico su mola operatrice di Ø 610 x L 250 mm, potenza motore
di 30 kW per velocità periferiche fino a 63 m/s. Mola conduttrice di Ø 305 mm con coppia fino a 11 Nm. La nuova consolle di comando CNC è orientabile in zona operatore e dispone di un CNC Siemens 840D SL con schermo “touch-screen” da 15”. La tastiera di conduzione macchina e quella di inserimento dati, sono disposte su un supporto verticale inclinabile fino a 60°. Il tutto è posizionabile, a scomparsa, in un apposito vano per un ingombro più compatto. Il CNC è arricchito dal modulo Siemens “Safety Integrated” con nuove funzioni di sicurezza e concetti operativi di protezione. La nuova APG-S implementa l’innovativo protocollo di comunicazione Siemens IO-Link che consente lo scambio dati tra sensori, attuatori e dispositivi ausiliari, migliorando cablaggi, monitoraggio remoto, diagnostica, manutenzione ordinaria e predittiva. Tutte le funzionalità software, automazione inclusa, sono unite a quelle della macchina tramite l’esclusiva interfaccia CN di proprietà Ghiringhelli.
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ANTEPRIMA MECSPE 2019
HERMLE PAD. 3, STAND C25
IL CENTRO DI LAVORAZIONE C 650 DI HERMLE COMPLETA LA SERIE
PERFORMANCE-LINE VERSO L’ALTO
C
on la C 650, HERMLE amplia la serie PerformanceLine verso l’alto e offre ora tre modelli a 3 e 5 assi in configurazioni standardizzate. Come la C 250 e la C 400, anche la C 650 è realizzata nel collaudato monoblocco gantry modificato di Hermle con bancale della macchina in granito composito, che viene prodotto nella modernissima fonderia aziendale a Zimmern ob Rottweil. Le corse di lavoro, nella zona di lavoro rivestita in acciaio inox, sono pari a 1050 x 900 x 600 mm con una distanza tavolamandrino di 775 mm e un’apertura di porta di 1050 mm, condizione ottimale per un caricamento con la gru facile e sicuro. Nella versione a 3 assi, la tavola portapezzo fissa integrata è in grado di accogliere pezzi fino a 3000 kg. Nella versione a 5 assi, la tavola roto-basculante (Ø 900 x 600 mm) può essere utilizzata per lavorare ad alta precisione pezzi fino a 1500 kg. La C 650 è dotata di un magazzino utensili integrato per 42 utensili. Sono disponibili inoltre due ampliamenti del magazzino utensili con 50 o 88 posti supplementari. La gamma mandrino prevede il collaudato e versatile moto-mandrino 18.000 giri/min 46
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HSK-A63 dotato della soluzione brevettata con bussole integrate che preservano i cuscinetti a sfera in caso di collisioni accidentali. La C 650 è equipaggiata di serie con l’unità di comando Heidenhain TNC 640 e offre la completa funzionalità di programmazione di questo prodotto collaudato. Il pannello di comando presenta un ampio touch screen a colori TFT 19”, disponibile sin da ora per tutte le macchine Hermle. Ugualmente disponibili come opzione per la C 650 sono i vari moduli digitali Hermle quali HIMS (Hermle “Information Monitoring Software”) e HACS (Hermle “Automation Control System”). HIMS permette il monitoraggio in tempo reale da remoto, sia da pc client in rete con la macchina che anche da smartphone e tablet, e include una messaggistica istantanea in caso di allarmi. HIMS è dotato di un service-tool molto utile che permette di verificare quali manutenzioni ordinarie sono in scadenza sulla macchina, in funzione di vari parametri e contatori, e di accedere direttamente alle relative pagine del manuale in formato digitale. HACS è invece un software per la gestione ordini sia per le macchine Hermle automatizzate che stand-alone. Il sistema HACS rende più semplice la pianificazione della produzione compreso il calcolo per l’impiego degli utensili.
ANTEPRIMA MECSPE 2019
EICHENBERGER GEWINDE PAD. 5 - F20
IL PARTNER IDEALE PER LA PRODUZIONE
PERSONALIZZATA E IN SERIE
I
n meccanica è impossibile “reinventare la ruota”. Eppure, una delle più alte aspirazioni di Eichenberger è quella di esplorare ripetutamente i limiti delle viti a ricircolo di sfere rullate a freddo. La competenza va ben oltre la conoscenza o, in altre parole, equivale a una grande esperienza nella risoluzione di problemi. Ogni sistema di azionamento del mandrino di nuova concezione viene aggiunto all’assortimento di viti filettate. Nel corso dei decenni, quindi, si è venuta a creare una vasta gamma di viti e madreviti a ricircolo di sfere. Nel corso della progettazione si parte sempre da un dado e un mandrino standard, per poi adattare questi componenti in base ai requisiti specifici dell’applicazione. Ciò comporta un notevole vantaggio in termini economici. La sfida, per produttori che operano in un paese con prezzi tradizionalmente alti come la Svizzera, è quella di sviluppare un prodotto competitivo, di elevato valore tecnico e in sintonia con le esigenze del mercato. Le competenze tecniche, la ricerca e lo sviluppo sono ugualmente necessari, come anche la volontà di cambiamento e la padronanza di processi produttivi efficienti.
Fornitore di servizi nell’ambito dello sviluppo La necessità di risolvere compiti pratici è permanente. Le opportunità che vi sono insite vengono colte e messe in pratica da Eichenberger Gewinde AG e questo le dà lo spunto per consolidarsi con le viti filettate, rullate su misura, nella nicchia della tecnica di movimentazione. Lo specialista svizzero di viti filettate ha obiettivi chiari: la rullatura (la deformazione a freddo) di viti filettate e la fabbricazione di madreviti (vite e chiocciola). Con l’impiego dei più moderni metodi di produzione e con lo sviluppo di nuove dimensioni, Eichenberger supporta il cliente nella «sua» innovazione.
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Carry:
Vite a ricircolo di sfere resistenti all’usura per applicazioni dove devono essere movimentati grandi carichi con poco dispendio di energia. A seconda dell’applicazione, sono disponibili diverse velocità di movimento.
Speedy: La vite a passo lungo converte - ad elevata velocità di traslazione - movimenti lineari in movimenti di rotazione. Novità: in parte può essere fornita in alluminio.
Easy: La vite con filettatura leggera in alluminio anodizzato duro con un grado di efficienza superiore a 0,8, per carichi più elevati rispetto alle normali viti a ricircolo di sfere. Il profilo speciale previene l’inceppamento del dado.
Rondo: La vite a filettatura tonda, con caratteristiche di scorrimento molto tranquille. Novità: in parte può essere fornita in alluminio.
ANTEPRIMA MECSPE 2019
R+W PAD. 5, STAND H 05
R+W TORNA A MECSPE
ABBIAMO INTERVISTATO DAVIDE FUSARI E MARCO BENVENUTI IN OCCASIONE DELLA PARTECIPAZIONE ALLA MANIFESTAZIONE DI PARMA A CURA DELLA REDAZIONE
S
i svolgerà a Parma dal 28 al 30 marzo 2019 la diciottesima edizione di Mecspe, la principale manifestazione italiana dedicata alle soluzioni per l’industria manifatturiera. Nei 12 saloni tematici dedicati sia a segmenti innovativi, sia ai capisaldi del settore (manifattura additiva, robotica, digitalizzazione, misura, elettronica, logistica, macchine utensili, metallurgia, meccanica, plastica, finiture e trasmissioni di potenza) i visitatori potranno scoprire in anteprima lo stato dell’arte di materiali, tecnologie e prodotti per questa industria. Questa edizione segna il ritorno alla manifestazione parmense di R+W Italia (Padiglione 5, Stand H 05), filiale italiana della multinazionale tedesca produttrice di giunti e alberi di trasmissione per ogni settore industriale. Davide Fusari, Country Manager, e Marco Benvenuti, Responsabile Marketing dell’azienda, ci hanno parlato della loro scelta di esporre a questo evento. 50
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Le fiere sono un’occasione per riflettere sull’andamento del mercato e il proprio posizionamento: come sta andando il mercato della componentistica in Italia in generale, e come vanno le cose per R+W in particolare? Comprensibilmente il mercato dei componenti segue l’andamento dei segmenti di sbocco; in questo senso la scelta di orientarsi verso industrie dove la qualità è fondamentale premia i fornitori più innovativi. La scelta di R+W di investire in ricerca e sviluppo, per fornire giunti adeguati a chi opera in settori dinamici e fortemente concorrenziali, si è rivelata premiante, con buoni risultati legati all’andamento positivo di settori come il packaging, l’elettromedicale, la produzione di energia, la robotica e le macchine utensili sviluppate secondo i principi dell’industria 4.0. Davide Fusari, Country Manager R+W
Dopo circa 10 anni R+W torna a Mecspe: quali obiettivi perseguite con la partecipazione a questa fiera? Il pubblico di Mecspe è sempre stato importante per noi; le nostre innovazioni sul fronte dei prodotti e servizi sono state progettate in larga misura per soddisfare le esigenze dell’industria manifatturiera, come le aziende che operano in questo settore ben sanno. Quest’anno abbiamo pensato di esporre per presentare direttamente le numerose novità in termini di prodotti e servizi innovativi al pubblico, cogliendo l’occasione per rivedere interlocutori con i quali, in alcuni casi, eravamo rimasti in contatto solo tramite telefono e mail e naturalmente per incontrarne di nuovi. Chi vi aspettate che vi venga a trovare allo stand? Volendo cogliere appieno le opportunità di Mecspe, sarebbe riduttivo considerarla solo una vetrina commerciale. Naturalmente ci fa piacere incontrare clienti attuali e potenziali, ma sappiamo quanto anche il mondo della ricerca e della formazione contribuisca a movimentare e arricchire di significato un evento di questo genere: saremo quindi lieti di dare il benvenuto al nostro stand anche a ricercatori, studenti e chiunque altro sia interessato alle novità che la nostra azienda costantemente sviluppa. Anche per noi professionisti di lungo corso, c’è sempre da imparare dai contatti con progettisti di domani. Quali caratteristiche hanno le innovazioni di prodotto che presentate al Mecspe? Per quali applicazioni sono più adatte? Durante l’evento il nostro personale tecnico e commerciale R+W Giunto serie SCL
Marco Benvenuti, Responsabile Marketing
presente in fiera sarà in grado di illustrare le caratteristiche di tutta la nostra ampia gamma di giunti, ma naturalmente l’attenzione sarà focalizzata sui nuovi inserimenti nella gamma SCL (vedi box): SCL1 e SCL2, i nuovi giunti lamellari senza gioco caratterizzati da elevata rigidità torsionale e bassa inerzia, particolarmente adatti per applicazioni ad alta dinamica dove sia necessaria una precisione elevata e una buona capacità di compensazione dei disallineamenti: automazione, packaging, robotica e produzione di macchine utensili sono i settori di elezione per queste novità. E per quanto riguarda i servizi? Il 2018 è stato caratterizzato dalla campagna “Progetti Sicuri” con interventi di consulenza gratuita: sono state numerose le aziende e i progettisti che hanno chiesto, e adottato con successo, il nostro parere riguardo allo studio preliminare della meccanica dell’impianto e all’analisi cinematica, oltre ad informazioni sulle ultime novità di prodotto per essere sicuri di scegliere il meglio, senza fermarsi a soluzioni ancora efficaci ma subottimali. Data l’accoglienza riservata all’iniziativa la abbiamo prorogata a tempo indeterminato; continuano quindi ad arrivarci richieste e ci fa piacere poter dire che riusciamo sempre a proporre soluzioni efficienti. Naturalmente continuiamo a offrire supporto gratuito anche sotto forma di accesso al software CAD per ottenere disegni dei nostri giunti in 2D e 3D, schede e manuali tecnici, l’App di realtà aumentata per visionare i giunti in dettaglio: confidiamo che anche per il 2019 la nostra disponibilità sarà apprezzata da clienti, amici e follower dei nostri canali social. R+W Italia si propone sul mercato come partner ideale per la fornitura di giunti, alberi di trasmissione e limitatori di coppia standard e speciali, sviluppati su specifica richiesta del cliente. L’azienda mette inoltre la propria esperienza e competenza a disposizione dei progettisti per studiare le esigenze e identificare il giunto ideale per ogni applicazione fra una gamma di soluzioni costantemente aggiornata e sempre all’avanguardia: potrete contare su #progettiSicuri con R+W! M &A |MARZO 2019
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La nuova fresalesatrice HB 2M di Lazzati è un sistema completo per ogni lavorazione ad asportazione di truciolo
LAZZATI PAD. 2, STAND K44
NUOVA LINEA
FLOOR-TYPE HB 2M di Claudio Tacchella
L
azzati di Rescaldina (MI), presenta alla fiera MecSpe la nuova linea Floor-Type HB 2M, fresalesatrice idrostatica a montante mobile della Linea Ram Milling. Le prestazioni costanti e garantite nel tempo, precisione e rigidezza unite all’alta dinamica macchina e la ricca dotazione di accessori, fanno di questo innovativo prodotto un sistema completo e adatto ad ogni lavorazione per l’asportazione di truciolo. Equipaggiata con il sofisticato sistema idrostatico LAZZATI LHS su tutti gli assi, la fresalesatrice presenta un’alta dinamica macchina con rapidi assi fino a 30.000 mm/ min, accelerazioni di 1 m/sec in rapido, elevati avanzamenti di lavoro e termo-stabilizzazione costante delle strutture. La nuova HB 2M nasce di serie con una testa universale automatica indexata dalle elevate caratteristiche di rigidezza, affidabilità e precisione. Progettata e realizzata completamente da LAZZATI, la testa operatrice A UA 360 52
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trasmette una potenza motore di 60 kW, raggiunge i 5.000 giri/min e dispone del passaggio per il liquido refrigerante sia all’interno che all’esterno del mandrino. La macchina è dotata di un sistema denominato DCS – Dynamic Compensation System, che permette la compensazione meccanico-idraulica “in process” della flessione del RAM. Gli assi macchina della HB 2M hanno corsa trasversale del montante da 4.000 fino a N°X4.000 mm, corsa verticale della testa da 2.000 fino a 4.000 mm e corsa longitudinale del RAM di 1.500 mm. Dotata di integrazione INDUSTRY 4.0, può essere equipaggiata con piano di lavoro e tavola girevole da 15 fino a 50 Ton. Come tutte le macchine LAZZATI della nuova generazione, anche la HB 2M è equipaggiata con il nuovissimo sistema ad interfaccia semplificata LHI 4.0 – LAZZATI Human Interface 4.0. Attraverso un ampio schermo touch-screen da 18.5” interfacciato con il CNC di serie Heidenhain, in opzione Siemens, Fanuc o Fagor, la HB 2M è a tutti gli effetti un prodotto “Ready” per Industria 4.0.
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3°
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ANTEPRIMA MECSPE 2019 SCHUNK PAD. 2, STAND H21/PAD. 5, STAND M55
IL PORTAUTENSILE INTELLIGENTE CHE REGOLA LA LAVORAZIONE IN
TEMPO REALE
V
ibrazioni, rugosità superficiale, rottura unità di trasmissione, il sistema intelligente registra il dell’utensile – incubi che per gli operatori processo direttamente sull’utensile, trasmette i dati in macchina ora sono solo un ricordo del modalità wireless all’unità di controllo della macchina passato: con il primo portautensile ad e da lì via cavo ad un ulteriore unità di controllo e espansione idraulica intelligente iTENDO, SCHUNK, valutazione, dove vengono analizzati i dati. Un algoritmo in collaborazione con la start up TOOL IT, presenta il determina continuamente un parametro per la stabilità primo mandrino intelligente che monitora e comunica dei processi. In funzione della specifica applicazione, direttamente all’utensile il processo di lavorazione, un web service può essere utilizzato per definire sia i permettendo il controllo in tempo reale dei parametri di limiti precisi sia le reazioni corrispondenti, se superati. taglio. Il portautensile intelligente di SCHUNK, studiato Tutti i dati di processo rimangono all’interno del circuito in collaborazione con l’Università di Vienna e TOOL IT chiuso di controllo della macchina, garantendo la GmbH, integra il processo di monitoraggio proprio lì massima sicurezza possibile dei dati. dove si genera il truciolo, secondo quella strategia che SCHUNK definisce “closest-to-the-part”, dotando, cioè, Controllo e regolazione costante del processo d’intelligenza il primo componente della macchina più Durante la lavorazione, il portautensile intelligente Il portautensile intelligente iTENDO vicino al pezzo. Il dispositivo intelligente è proposto, a analizza costantemente il processo. Se il processo consente il monitoraggio partire dal 2019, in combinazione con il portautensile ad ed il controllo in tempo diventa instabile, esso può arrestarsi in tempo reale reale del processo espansione idraulica TENDO e permette l’osservazione e senza l’intervento dell’operatore, ridursi ai parametri di asportazione direttamente sull’utensile di base precedentemente stabiliti o adattarsi finché costante della stabilità del processo, il monitoraggio non presidiato del valore limite, la segnalazione della il parametro di taglio ritorna nel range di stabilità rottura dell’utensile ed il controllo in tempo reale della velocità e predefinito . Il sistema consente sia la documentazione completa dell’avanzamento. “iTENDO è una pietra miliare nella tecnologia e il monitoraggio dei valori limite, sia il miglioramento della qualità dei portautensili” sottolinea il Chief Executive Officer, Henrik A. dell’asportazione, regolando automaticamente i parametri di taglio Schunk. “Per la prima volta, combiniamo i vantaggi meccanici durante la lavorazione. Inoltre, i portautensili intelligenti rendono straordinari del nostro cavallo di battaglia TENDO con le possibile un’analisi delle condizioni dell’utensile oltre che un possibilità del monitoraggio digitale dei processi”. Secondo aumento del volume di metallo asportato. Il retrofit del sistema è Friedrich Bleicher, Managing Board Director estremamente facile, non richiede modifiche dell’Istituto di tecnologia applicata alla o sostituzioni di componenti della macchina. produzione (IFT) dell’Università tecnica di Dal momento che gli algoritmi funzionano in Vienna e fondatore di TOOL IT, il portautensile maniera autonoma e l’operatore definisce intelligente rende possibile una sinergia unica: solo il limite preciso e le regolazioni, non è “La tecnologia dei sistemi integrati combina il necessaria alcuna valutazione da parte di massimo livello di trasparenza con il potenziale esperti: il sistema gestisce il processo in del controllo autonomo dei processi senza che maniera autonoma e in tempo reale, sulla base gli utilizzatori debbano rinunciare alla qualità e delle specifiche impostate. alle prestazioni dei portautensili di precisione comprovata, come TENDO di SCHUNK.” Nel programma standard dal 2019 afferma Bleicher. In questa prima fase, SCHUNK offre attacchi per il portautensili intelligente creati Ingombri, attacchi e performance su richiesta per ogni specifico progetto. A restano invariate anche con i sensori partire del 2019 ,è previsto un processo di La geometrica, l’ingombro, gli attacchi restano invariati, nonostante l’integrazione del sensore. standardizzazione all’interno della gamma di I portautensili intelligenti avranno la stessa Foto: SCHUNK geometria, lo stesso ingombro e gli stessi portautensili. Oltre ai mandrini a espansione attacchi dei portautensili tradizionali, così come l’utilizzo del lubroidraulica TENDO, altri portautensili della gamma completa di refrigerante resterà il medesimo. Dotato di sensore, batteria, e utensili di SCHUNK verranno dotati di sensori intelligenti. 54
M &A | MARZO 2019
Organo uďŹƒciale ANGAISA LA VOCE PIĂ™ AUTOREVOLE IL BUSINESS MAGAZINE DEI DEL SETTORE DISTRIBUTORI E GROSSISTI IDROTERMOSANITARIO DI MATERIALE ELETTRICO
LEGIONELLA
Due prese di fondo per garantire la sicurezza
Mai sottovalutare la manutenzione
OTTOBRE 2018
PAGINA 11
**foto nel tondo da pagina 28 **foto a tutta pagina in cartella **ALTRI TITOLI
FILTRAZIONE E QUALITÀ DELL’ARIA SOTTORAFFREDDAMENTO ADIABATICO PER LA FRIGOCONSERVAZIONE ALIMENTARE
Organo ufficiale
Produttori e distributori: ce la si può fare!
FOCUS Un anno di logistica
ANTONIO FALANGA Una passione sempre viva
TAX& LEGAL Partite IVA dal prossimo anno la contabilitĂ diventa un lavoro a tempo pieno e i costi salgono a pag. 15
Raddoppiati i programmi per le opere pubbliche, un trilione → pag.3 di dollari per infrastrutture e stimolo ai consumi. Gli effetti in Europa e le opportunità per le imprese italiane. La Cop22 di Marrakech e le politiche Usa sulle emissioni. alle pagg. 6-7
a pag. 9
Per redarre un progetto il supporto informatico è dato per scontato che i professionisti lo abbiano, lo usino e lo utilizzino. Per depositare un progetto in Comune è scontato che tutto il supporto elettronico diventi carta, che la firma digitale non sia prevista, e che sia scontato fare una coda di ore per farsi mettere un timbro di carta per documentare la consegna.
MACCHINE UTENSILI
A Pavia il Centro Europeo di Ricerca e Formazione in Ingegneria Sismica
a pag. 10
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PROGE T TA ZIONE
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AUTOMAZIONE
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Il problema pertanto è la sicurezza delle costruzioni piÚ datate, e di un immenso patrimonio storico e culturale famoso in tutto il mondo, fatto di chiese, monumenti, palazzi storici, emblema di un passato grandioso che ha visto protagonisti i piÚ grandi artisti e ingegneri di tutti i tempi. Il tema della sicurezza degli ambienti in cui viviamo e lavoriamo, piÚ volte trattato dal nostro giornale e a cui le nostre imprese pongono molta attenzione, ritorna cosÏ alla ribalta in un frangente – purtroppo non l’unico negli ultimi anni - tanto eclatante quanto drammatico. Dalle pagine de L’Ammonitore abbiamo rivolto molti inviti al settore manifatturiero italiano a investire in tecnologie produttive innovative per continuare a essere competitivo, e questa volta ci sentiamo di invitare tutti a investire sulla propria sicurezza, lo Stato a salvaguardare la vita dei cittadini intervenendo significativamente sulle strutture pubbliche e sul nostro prezioso patrimonio artistico, perchÊ il futuro non si prevede, men che meno un terremoto, ma si prepara.
#3 SETTEMBRE 2018
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L’EDITORIALE
Innovazione e cambiamento di GIOVANNA ROSADA
O
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1 – CN/MI
IMPIANTI FOTOVOLTAICI alle pagg. 22Â23
Il volto delle imprese
N. 12 - Dicembre 2016
Dal 1952 periodico di informazione per ingegneri e architetti
La crisi ancora “morde�, il contesto politico barcolla, alta l’attenzione sul governo degli ingegneri
Un CNI eletto per dare risposte
di MATTEO PALO
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iorganizzazione delle divisioni operative del Cni. E, in prospettiva, due sfide: quella dei servizi per gli iscritti e delle strutture territoriali. Armando Zambrano, presidente uscente del Consiglio nazionale degli ingegneri, si prepara a governare la categoria per altri cinque anni: dal 2016 guiderĂ gli ingegneri fino al 2021, quando completerĂ i suoi dieci anni di mandato. In attesa che arrivi l’ufficialitĂ del ministero della Giustizia e che i consiglieri designati indichino lui come nuovo presidente, è giĂ possibile fare il punto sulle prime mosse del nuovo Governo del Cni. “Siamo desiderosi di partire, visto che dai territori è arrivata un’indicazione cosĂŹ forte per la continuitĂ del Consiglio nazionale uscenteâ€?, è stata una delle prime dichiarazioni fatte da Zambrano.
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“Il museo del futuro è il mondo interoâ€?
pellati è fortissima la preoccupazione sull’ennesima battuta d’arresto di un Paese in affanno. StabilitĂ e certezza sono oggi piĂš lontane per lo meno dal punto di vista temporale. Come sottolinea Varese “Ora gli ac cordi tra CNI e Governo che fine faranno?â€? / alle pagg. 18Â19
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inizio anno N. 64 ¡ Anno Panoramica XI ¡ dicembre di 2016
4. Indagine per la riduzione del consumo del suolo Importante sottolineare poi che in previsione della prossima approvazione del Piano Territoriale Regionale della Lombardia, la CROIL sta collaborando con l’assessorato regionale competente per una prima indagine sull’offerta territoriale dei Piani di Governo del Territorio su un campione di circa 450 comuni, ovvero quasi il 30% dei comuni lombardi. L’ indagine sarà utile per delle prime stime sperimentali finalizzate all’esercizio della riduzione del consumo di suolo e per la riqualificazione del suolo degradato, ai sensi della normativa vigente di prossima attuazione, proprio per tramite dell’approvando Piano Territoriale regionale.
N° 5
#42
rezza stradale, trasporti e infrastrutture, internacendio) e dall’altra dal D.M. 3.8.2015 zionalizzazione, ricerca e innovazione, salute, che ha aperto un grande spiraglio Potenza ingegneria sanitaria sicurezza di novitĂ visto l’approccio alla sicuPAG. e20biomedica, L’Ordine a sostegno ONLUScalibrato sull’ef- deroga presentate, il loro esito e delle difformitĂ da questi e dell’esui luoghi di lavoro, sistemi innovativi e rezzadelle antincendio sperimentazioni efficaci per il governo dei fettivo rischio presente. Con questo motivazione e altre informazioni, sito favorevole o contrario delle servizi sanitari e socio-sanitari, formazione D.M. si parla oggi di norme non piĂš non possono essere utili per le con- misure proposte in loro vece. Si è e competenze professionali, strutture sporprescrittive ma prestazionali, cioè siderazioni che vogliamo proporre. tenuto conto anche delle deroghe tive. che tengono conto, in modo coordiInfatti, queste registrazioni in defi- non accettate perchĂŠ non dovute nato, delle varie alternative con cui nitiva contabilizzano il numero di (archiviate), o di quelle che avevano si possono mitigare le conseguenze istanze ricevute ed esaminate ma bisogno di integrazioni per carenze di un incendio e/o ridurne le proba2. Sicurezza sismica non tengono conto che un’istanza documentali (sospese), e delle attibilitĂ di accadimento. Ăˆ stato ripreso il dialogo con la Regione (al cui GDL, “Direzione può contenere un deroga a un solo vitĂ esistenti da quelle nuove, rifeGenerale Territorioâ€?, partecipa una nutrita rappresentanza di ingearticolo, oppure a decine di arti- rendoci all’attivitĂ esercitata e non gneri lombardi) sul perfezionamento delle attivitĂ di presentacoli per cui si propone istanza di tanto all’edificio che la deve conteMODALITĂ€ RACCOLTA DATI zione delle istanze di autorizzazione sismica nelle zone 2, e per il deroga, non si individuano quindi nere. Nella contabilizzazione, ogni Qualche anno addietro, pensavamo deposito della documentazione nelle zone 3 e 4. Proprio su sollegli articoli che creano piĂš difficoltĂ . singolo articolo per cui viene chiedi poter contare, per una analisi di cito della CROIL, l’attivitĂ informatizzata collegata alle istanze e Per lo scopo della nostra indagine, sta l’espressione del CTR costituisce dettaglio delle deroghe presentate al deposito era stata sospesa per consentire l’ interoperabilitĂ tra dunque, è stato necessario creare una singola deroga e per questa si a livello regionale, sulla puntuale il sistema informativo regionale e gli analoghi sistemi presso gli una diversa registrazione delle possono avere diverse opzioni:apregistrazione che di queste fa la enti locali. pratiche di deroghe esaminate dal provata; negata; archiviata (quando segreteria del Comitato Tecnico C.T.R., tenendo conto non solo delle non è necessaria la deroga); Regionale (C.T.R.) della Lombardia. attivitĂ (fra le 80 annoverate dal DPR sospesa in attesa di integrazione Purtroppo, i criteri di queste regi3. Infrastrutture 151/29011) ma anche di ogni singolo per incompletezza. strazioni, mentre valutano in modo Inoltre, il 4 settembre Regione Lombardia ha convocato la CROIL per articolo che si intende derogare, rigoroso e metodico le istanze di CONTINUA A PAG. XIII una valutazione di eventuali ipotesi di lavoro in vista di un prossimo Piano di ricognizione e monitoraggio infrastrutture viarie regionali. APPROFONDIMENTI Gli ingegneri lombardi hanno avanzato delle proposte, peraltro in sintonia con Regione, al punto da ritrovarle anche nella comunicazione relativa agli interventi per la sicurezza delle infrastrutture, Milano Lodi inviata dal Presidente Fontana al Governo e alla Conferenza delle Un compenso correlato al decoro del professionista Lodigiano, terra d’acque Regioni e delle province autonome.
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1. Nuovo protocollo d’ intesa PAG. perfezionato 6 Presumibilmente entro la fine di ottobre verrà un nuovo di Franco Luraschi* protocollo d’ intesa tra CROIL e Regione Lombardia, rappresentata dal Presidente Attilio Fontana e dalla Sua Giunta.Pavia Il protocollo si Questo articolo vuole informare | DRONI pone in TECH continuità con l’analogo protocollo sottoscritto da CROIL i colleghi, che operano nel campo Settimana della Scienza con la giunta Maroni nel 2016: attualmente, si sta provvedendo all’aldella sicurezza antincendio, dell’eall’insegnadagli dell’ingegneria lineamento formale tra le competenze messe a disposizione voluzione qualitativa e quantitativa ingegneri lombardi in supporto alla Regione, e le deleghe dei nuovi delle deroghe che in questi anni assessorati dopo le elezioni del marzo scorso. Il protocollo è provengono sottoposte all’esame della Catanzaro dromo a una cabina di regia esclusiva tra ingegneri, governatorato e Direzione Regionale VVF della Lom-
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se fosse giusto o sbagliato; la cultura del “fareâ€? ha privilegiato la sperimentazione e ha insegnato che dagli errori si può imparare, crescere, progredire e migliorare. Non è mai stato chiesto ai professionisti se fossero d’accordo con un “SIâ€? o con un “NOâ€?. Ăˆ stato dato semplicemente per scontato che il cambiamento fosse insito nella natura dell’uomo e nel nostro caso dei professionisti, nella loro ricerca di miglioramento e progresso per il bene comune. Ci sono stati “siâ€? e “noâ€? dettati da successi e insuccessi; il buon senso e la competenza hanno sempre fatto da guida nelle scelte e quindi nell’evolversi delle professioni. Per la politica evidentemente è diverso; ma ciò dimostra solo uno scollamento fra i problemi pratici della quotidianitĂ dell’individuo e l’incapacitĂ della politica ad adeguarsi. Il buon senso non fa da guida; un referendum che fa contento/scontento la metĂ dei cittadini resta un problema non risolto. Il cambiamento è necessario e la civiltĂ parla da sola a tal proposito; ma il cambiamento dovrebbe godere della fiducia e della certezza di tutti i cittadini quando si parla di politica. Se tutti quanti noi quando attraversiamo un ponte o saliamo sulla cima di un grattacielo diamo per scontato di poterci fidare di chi ha pensato il progetto, forse non vuol dire che i professionisti potrebbero insegnare e dire il loro pensiero con piĂš forza alla politica? n
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Terni
Sardegna
Dagli albori ai nostri giorni “Ciò che stiamo rilevando è che, nonostante siano stati effettuati direzioni generali di Regione Lombardia. bardia, spinti da una parte dal D.P.R investimenti colossali, sono poche le aziende che hanno iniziato a Tra le materie di interesse: uso razionale dell’energia, ambiente, 151/2011 (che proponeva facilitazioni Isole Minori urbana, e semplificazioni nell’iter e modalitĂ coinvolgere i periti per effettuare gli accertamenti prestabiliti, atti clima e qualitĂ dell’aria, edilizia, urbanistica, rigenerazione civile, sicuautorizzative dei Progetti VVF antinLa corsa a ostacoli del professionista ad accertare la conformitĂ delle macchine alle specifiche richieste.â€? strutture e sismica, tutela idrogeologica e protezione
Organo uďŹƒciale FINCO LA RIVISTA CHE HA PORTATO LA PROGETTAZIONE SOSTENIBILE IN ITALIA
IMPIANTI NEGLI NZEB: DALLA TEORICA ALLA PRATICA EPB, LE NOVITĂ€ DELLE NUOVE NORME IMPIANTI AD ARIA PRIMARIA VS VAV FOCUS COMMISSIONING
tecnologie, mezzi e strumenti, fatto ricerche e scoperte. Le idee sono Dataprogredite, Driven innovation: sono mutate, si sono evoquando dato guida il lute; si sonoil adeguate alla società o hanno modificato modi e stili di vita. Nessuno si è mai posto ilbusiness problema
Un esempio di abbandono e non solo
Lombardia
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TERRITORIO
Edizione Regionale
CONTINUA A PAG. 6
ORGANO UFFICIALE ANGAISA (Associazione Nazionale Commercianti Articoli Idrotermosanitari, Climatizzazione, Pavimenti, Rivestimenti ed Arredobagno)
NORMATIVA
1563
TERRITORIO
Un grazie alle migliaia di tecnici che si sono messi a disposizione del cittadino: piÚ di 180 Ordini degli Architetti e degli Ingegneri hanno richiamato lo scorso 30 settembre il mese delle Prevenzione sismica che si terrà a novembre. Giornate come queste diventano necessarie alla luce dei fatti di Genova e degli ultimi terremoti che hanno colpito duramente il centro Italia. C’è tanto da fare e molto da migliorare.
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ANNO 8 - FEBBRAIO 2017
L’EDITORIALE
REPORT | DIAMOCI UNA SCOSSA
Una scossa in 430 piazze
La prima Giornata Nazionale della prevenzione sismica e della messa in sicurezza, volta alla sensibilizzazione del cittadino e delle istituzioni
Ultimo decennio del vecchio millennio: un famoso pay off pubblicitario recitava “prevenire è meglio che curareâ€?. Fabrizio Casadio, ingegnere e mitico doppiatore della nostra radiotelevisione, è stato la voce di quel dentifricio che ancora in tanti oggi ricordano. In questo senso la medicina ha certamente fatto passi da gigante negli ultimi decenni. La prevenzione in campo medico è divenuta pilastro fondante della ricerca, della programmazione, degli investimenti. Un pezzo del bilancio della nazione. Sono aumentate sensibilitĂ e consapevolezza. Ăˆ anche vero che, per loro natura, slogan, cosĂŹ come in generale comunicazione e pubblicitĂ , si portano dietro criticitĂ che non voglio nascondere. CriticitĂ legate all’etica, al business, alla capacitĂ (o incapacitĂ ) di pensare a un futuro a lungo termine per le generazioni che verranno dopo di noi.
Organo Ufficiale AiCARR
ISSN:2038-2723
Conto Termico e TEE. A che punto siamo?
4.0
|
di Gianni Massa
# 261 – Settembre 2018
28 incontri tecnici gratuiti con i docenti del Politecnico di Milano e i ricercatori ENEA
Panoramica di inizio anno
magazine
EDITORIALE
Giungere prima
BRICODAY
Il mondo del bricolage si incontra a Milano
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PAG. 12
#42
Organo Ufficiale AiCARR
Cosa cambia per i produttori di apparecchiature HVAC-R
Fondato nel 1952
Fatturazione elettronica Obbligo o opportunitĂ ?
Organo uďŹƒciale AiCARR LA RIVISTA PER I PROFESSIONISTI DELL’HVAC&R
Industry Design
PERIODICO D’INFORMAZIONE PER GLI ORDINI TERRITORIALI
NORME, TECNICA E MERCATO ELETTRICO
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PAGINA 7
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ORGANO UFFICIALE ANGAISA (Associazione Nazionale Commercianti Articoli Idrotermosanitari, Climatizzazione, Pavimenti, Rivestimenti ed Arredobagno)
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Crescono i debiti, ma diventano piĂš sostenibili
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Organo del CNI e degli Ordini DAL 1952 IL PERIODICO D’INFORMAZIONE PER GLI INGEGNERI
ISSN n. 1974-7144
PERICOLO PISCINE
Organo UďŹƒciale CNETO IL MAGAZINE PER LA PROGETTAZIONE DELLE STRUTTURE SANITARIE
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N°3 SETTEMBRE – OTTOBRE 2018 18
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ANTEPRIMA MECSPE 2019
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MIR200 E IL MIR500 IN AZIONE A MECSPE
P
er MiR sarà la prima partecipazione esclusiva a una fiera come espositore, dopo aver triplicato le vendite per il secondo anno consecutivo, risultato ottenuto anche grazie alla presenza territoriale rafforzata in Italia. MiR sarà presente in fiera nel Salone Motek (Padiglione 5) dove sarà possibile vedere in azione due dei suoi robot mobili autonomi, il MiR200 e il MiR500. I robot mobili autonomi di MiR permettono di automatizzare il trasporto interno delle aziende, ottimizzando i flussi di lavoro liberando il personale per attività di maggior valore, contribuendo così ad aumentare la produttività e riducendo i costi. Il MiR200 può trasportare carichi fino a 200kg e spostarsi a velocità fino a 1 m/s, inoltre grazie alla soluzione MiRHook, il modulo top progettato da MiR anch’esso in mostra durante la fiera, il robot è in grado di trainare carrelli e forche a pallet in modo da aumentare il proprio carino fino a 500kg. Il MiR500, la versione più grande e più potente dei robot mobili di MiR,
Il robot mobile MiR 200
56
M &A | MARZO 2019
raggiunge velocità fino a 1.2 m/s e può trasportare carichi fino a 500kg. Entrambi i robot sono facili da programmare e si orientano all’interno degli edifici seguendo mappe costruite grazie a un sistema di scansione laser. Inoltre i robot sono in grado di interpretare rapidamente quando il proprio percorso è ostruito, da una persona che sta passando o da altro materiale lungo il percorso, e di reindirizzare il robot o fermarlo per evitare la collisione grazie alla camera 3D. “Questa è la prima fiera in Italia alla quale partecipiamo con un nostro stand e ne siamo entusiasti. Per noi sarà un’eccellente occasione per poter informare circa tutte le potenzialità dei nostri robot, dalla loro flessibilità di implementazione alla facilità d’uso.” Commenta Davide Boaglio, Area Sales Manager per l’Italia “Il mercato italiano dà segnali importanti e siamo sicuri che le aziende italiane sono allo stadio ideale per l’adozione di soluzioni innovative per migliorare i loro processi di logistica interna.”
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Parma, 28-30 marzo 2019
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ANTEPRIMA MECSPE 2019
Sulla Newton Big NBT5 con 5 assi in continuo, sul piano tavola fissa è possibile disporre di una tavola girevole, asse A, integrata nel piano di lavoro.
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l’area di lavoro suddivisa in due zone di lavorazione per cicli in pendolare. Testa operatrice tiltante in asse B +/-105°, con elettromandrini fino a 24.000 giri/min, attacco ISO 40, HSK 63, ISO 50 o HSK 100 potenze fino a 55 kW per coppie fruibili fino a 305 Nm. Il magazzino utensili è integrato a bordo macchina ed è espandibile fino a 150 posti. Raffaello R5A.6 è invece un centro di lavoro caratterizzato da 5 assi continui e simultanei ad alta dinamica, molto compatto e particolarmente indicato per lavorazioni, in una unica presa pezzo, di geometrie complesse su 5 facce anche in sottosquadro. Presenta una tavola rotobasculante con diametro di 630 mm per pezzi fino a 700 mm in diametro. Asse C da 0° a 360° e asse A di +/- 110°, con divisione angolare minima di 0,001°, gestiti da CNC e per carichi fino a 450 kg. Testa operatrice con elettromandrini fino a 24.000 giri/min, attacco ISO 40 o HSK 63, potenze fino a 55 kW per coppie fruibili fino a 250 Nm. Il magazzino utensili è integrato a bordo macchina ed è espandibile fino a 120 posti. Tutti i prodotti di Rema Control, nascono predisposti, conformi e certificati ai requisiti abilitanti di Industria 4.0. e con libera scelta al cliente del CNC più idoneo tra Heidenhain iTNC 640, Fanuc 31i MB5 o Siemens 840 sl.
UNA GAMMA COMPLETA DI CENTRI DI LAVORO
INNOVATIVI
di Claudio Tacchella
R
ema Control di Stezzano (BG) è presente alla fiera MecSpe di Parma. L’ampia gamma dei numerosi centri di lavoro verticali a montante mobile, 100% made in Italy, prodotti da Rema Control, offrono le più moderne soluzioni tecnologiche, grazie alla trentennale esperienza aziendale acquisita. “I nostri centri di lavoro, disponibili a 3, 4, 5 o più assi in continuo, - dichiara Claudio Gamba, presidente di Rema Control -, possono essere fortemente personalizzati in numerose varianti ed opzioni, per un prodotto sempre su misura alle necessità dell’utilizzatore. Le nostre soluzioni si prestano per il settore degli stampi, meccanica generale, aeronautico, energetico e automobilistico.” Presso lo stand, i visitatori potranno apprezzare le innovative tecnologie offerte sui numerosi modelli proposti e in particolare il centro di lavoro Newton Big NBT5-20 con corse assi Y e Z di 800 mm e corsa dell’asse X da 2.000 mm. Il piano tavola fissa di 2.300x820 mm, può essere integrato di una tavola girevole, asse C, di 700 mm in diametro per carichi fino a 1.600 kg e 58
M &A | MARZO 2019
La gamma Raffaello R5A, opera con 5 assi in continuo e simultaneamente per lavorazioni di grande precisione.
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Martedì 2 aprile
da Bergamo-Orio Al Serio
Il pacchetto Hannover Express prevede tutto quanto necessario per arrivare in fiera rapidamente e senza pensieri. La partenza è prevista alle ore 7.30 da Orio al Serio e, all’arrivo ad Hannover, pullman privati conducono direttamente in Fiera: l’ingresso ai padiglioni è immediato grazie alla tessera precedentemente fornita. Alle ore 18.30 circa nuovo trasferimento all’aeroporto ed imbarco sul volo per Orio al Serio. L’arrivo è previsto alle ore 22 circa. Il pacchetto Hannover Express è apprezzato da molti anni dai visitatori e dagli espositori per invitare in fiera clienti e rivenditori.
Meccanica e Automazione segnala ai propri lettori che la tariffa ridotta di 650 Euro + IVA per persona è valida per le prenotazioni confermate entro il 15 febbraio 2019. Dal16 febbrai la tariffa salirà a 750 Euro Dal 16 febbraio la tariffa salirà a 750 Euro+ +IVA. IVA
Per informazioni e prenotazioni: Hannover Express - Cell. 338 699 8116 E-mail: hannoverexpress@andareinfiera.it Prenotazioni on line: http://www.hannoverexpress.it
ANTEPRIMA MECSPE 2019 OMRON PAD. 5, STAND L60
“INNOVATIVE AUTOMATION”
G
iunta alla diciottesima edizione, MECSPE è l’appuntamento internazionale delle tecnologie per l’innovazione e della manifattura 4.0 che punta sui contenuti e sulle idee innovative che consentono di innalzare la produttività italiana. La fiera, organizzata da Senaf e in programma dal 28 al 30 marzo 2019 a Parma, è un importante appuntamento anche per Omron azienda leader nel campo dell’automazione industriale, che in questa sede presenta il concetto di “innovative-Automation!” che si basa su un approccio globale delle linee di produzione flessibili del futuro. Allo stand Omron, i visitatori potranno vedere di persona • Il Robot Cobra con AnyFeeder che è in grado di prelevare e posizionare all’interno di appositi contenitori i prodotti scansionati grazie ad un sistema di visione a raggi infrarossi. I componenti vengono portati e prelevati dalla linea grazie al robot mobile LD, consentendo maggiore flessibilità nella produzione. • Una demo sul concetto di “innovative-Automation!” che consente di vedere dal vivo la lettura di codici a barre, la serializzazione e l’ispezione in una visualizzazione della linea di prodotti. • Robot collaborativo TM: esempio di tecnologia progettata per rivoluzionare gli ambienti produttivi del futuro per promuovere l’armonia tra esseri umani e macchine, al fine di migliorare la produttività, l’efficienza e la qualità dei prodotti. Nati dalla collaborazione con Techman, i robot collaborativi TM sono una soluzione unica che consente di automatizzare facilmente applicazioni normalmente svolte da esseri umani e difficili da automatizzare 60
M &A | MARZO 2019
Adiacenti ad Omron saranno presenti 2 suoi importanti partner, Alfacod e Todema. Alfacod affonda le proprie radici nel mondo dell’identificazione automatica e del mobile computing e seguendone l’evoluzione dal lontano 1986, ha avuto modo di affermarsi quale specialista italiano delle tecnologie legate alla cattura automatica dei dati, in tutti i settori: Produzione, Logistica, Sanità, Retail, Educazione, Fiere ed Eventi. In occasione di Mecspe Alfacod presenta le più avanzate soluzioni concepite per l’Industria 4.0, con focus particolare nelle aree: automazione industriale, robotica, geolocalizzazione in realtime, WMS evoluti, networking e cybersecurity. Allo stand di Alfacod sarà operativo il Robot mobile LD che, grazie al proprio sistema di navigazione automatico, è in grado di muoversi liberamente fra pallet, operatori e veicoli. Todema dal 1960 progetta e costruisce macchine ed impianti per settori di mercato diversi, con un forte orientamento all’innovazione tecnologica. Questa focalizzazione sulla ricerca nell’ultimo decennio ha portato Todema a concentrarsi su modellazione e simulazione di sistemi meccanici, progettazione e costruzione di sistemi di simulazione, sistemi di controllo customizzati, intelligenza artificiale per la produzione industriale, robotica e sviluppo di algoritmi di controllo basati su Omron / DeltaTau motion computer. Allo stand Todema saranno presentati esempi di sistemi di controllo complessi Hardware in the Loop e simulatori dinamici ad interazione umana, basati su macchine a cinematiche parallele ed appositamente sviluppati per applicazioni ADAS / AD.
Efficiente, versatile e di facile utilizzo Il Tornos Swiss GT 32, con capacità di barra di 32 mm di diametro, è una macchina automatica Swiss type dotata di sei assi lineari e due assi C. Versatilità, grande efficienza nelle operazioni a valore aggiunto e possibilità di lavorare con o senza bussola guida rendono Swiss GT 32 una soluzione di tornitura barre completa. Scoprite di più : tornos.com
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WEG IMPLEMENTA LA TECNOLOGIA MOTOR SCAN NEI PROPRI STABILIMENTI PER CONSENTIRE LA MANUTENZIONE PREDITTIVA di Fabrizio Arosio, responsabile automation business di WEG Italia
I
vantaggi offerti da una manutenzione predittiva di qualità non possono essere sottovalutati nei settori industriali di oggi. Questa tecnica manutentiva consiste nel verificare l’andamento dei componenti a livello di prestazioni e offre la diagnosi precoce di possibili fermi macchina attraverso l’analisi dei dati raccolti per il monitoraggio o per ispezioni sul campo. Nella maggior parte degli stabilimenti, tuttavia, lo sforzo dei team di manutenzione si concentra sulle fasi critiche del processo di produzione, ad esempio su macchine di grandi dimensioni, talvolta trascurando piccole apparecchiature e applicazioni il cui malfunzionamento potrebbe causare danni 62
M &A | MARZO 2019
relativamente contenuti. Ciò significa che il controllo di piccoli macchinari tramite manutenzione sul campo o installazione di sensori tradizionali dedicati al monitoraggio permanente implicherebbe dei costi non necessari; partendo da questo presupposto, si è fatta strada l’opportunità di creare nuove tecnologie. Al fine di implementare un programma di manutenzione predittiva sui propri motori elettrici, WEG ha sviluppato una soluzione di monitoraggio intelligente ed efficace: WEG Motor Scan. Il dispositivo estrae i dati relativi allo stato di salute del motore, li invia ad uno smartphone/tablet tramite Bluetooth® e quindi, con accesso Internet, inoltra tutte le informazioni al cloud dove
la piattaforma WEG IoT offre molteplici tool per la gestione degli impianti. In base ai dati raccolti e archiviati nel cloud, è possibile prendere decisioni più rapide e accurate, soprattutto nei casi di manutenzione predittiva. Questo garantisce una maggiore efficienza e una maggiore durata dei motori elettrici. Gli addetti alla manutenzione possono monitorare tutte le apparecchiature dell’impianto e quindi prevedere e ridurre fermi macchina imprevisti. I vantaggi vanno da minori costi di manutenzione all’ottimizzazione dei tempi dei team, alla maggiore disponibilità delle macchine all’interno della fabbrica. Applicazioni presso i Manufacturing Site I and II in Brasile
I team di manutenzione WEG utilizzano la tecnologia proprietaria Motor Scan per monitorare i motori elettrici in alcune applicazioni di due impianti produttivi WEG, ad esempio ventole di scarico, nastri trasportatori, granigliatrici, sistemi di ricircolo aria, compressori e pompe idrauliche. In un caso recente, WEG Motor Scan ha emesso un allarme programmato per avvisare il personale di manutenzione circa la necessità di un intervento di “troubleshooting”, ossia di risoluzione di un problema. All’interno del Manufacturing Department IV di WEG funzionano quattro sistemi di ricircolo dell’aria identici, azionati da motori elettrici, uno dei quali presentava un livello di vibrazioni superiore a quello accettabile. Grazie a questa notifica di allarme, il team manutentivo ha identificato l’origine delle vibrazioni in un problema di montaggio legato all’installazione del motore. Dopo un adeguato intervento correttivo, il livello di vibrazioni è tornato alla normalità. Grazie a questa azione predittiva, si è evitato un fermo macchina improvviso. Un robusto design e la speciale tecnica di montaggio rendono la tecnologia WEG Motor Scan ideale anche per l’installazione su macchinari ubicati in ambienti pericolosi ed esposti a condizioni climatiche avverse. Nel Manufacturing Site I di WEG, i team di manutenzione monitorano i motori elettrici collegati ai sistemi di scarico esterni e varie operazioni nell’impianto di fonderia, dove motori e sensori sono esposti a condizioni ambientali ostiche. WEG è riconosciuta a livello mondiale per lo sviluppo di apparecchiature ad alte prestazioni per applicazioni industriali; la sua nuova tecnologia Motor Scan è debitamente certificata per l’utilizzo in Brasile, Stati Uniti, Canada, Australia, Sud Africa e diversi paesi europei. Per ulteriori informazioni: www.weg.net/wegmotorscan
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LA SOLUZIONE “PRONTA PER L’INSTALLAZIONE” IGUS RIDUCE DRASTICAMENTE I TEMPI DI MONTAGGIO DEI CENTRI DI LAVORO L’ottimizzazione dei tempi di assemblaggio, per i produttori di macchine utensili, è decisiva. Affidando a terzi alcune fasi di lavoro, è possibile risparmiare sui costi di processo. Lo sanno bene i costruttori di Hartford, il più importante produttore di centri di lavoro CNC di Taiwan. In 50 anni, l’azienda ha fornito più di 46.000 macchine in 65 Paesi. Dal 2017 Hartford produce le macchine CNC della serie AERO – centri di lavoro a portale per componenti molto grandi – molto richiesti in particolare per l’industria aerospaziale. In questo settore, precisione e affidabilità assumono un ruolo fondamentale. Ed è importante che l’alimentazione arrivi in sicurezza dall’armadio elettrico alle parti mobili, quali mandrini e motori. Allo stesso tempo tutte le informazioni sulla posizione dell’asse e la dinamica devono tornare al dispositivo di comando senza interruzioni. Tutto ciò, nel modello AERO626 - il primo di questa serie -, con accelerazioni fino a 0,5 g e una velocità massima fino a 60 m/min.
Soluzione completa e affidabile, da un fornitore Dovendo garantire caratteristiche tecniche molto stringenti, gli ingegneri di Hartford si sono rivolti agli specialisti in motion plastics igus. L’azienda di Colonia è l’unico fornitore a sviluppare catene portacavi configurabili e calcolabili online, nonché cavi chainflex altamente flessibili appositamente realizzati e testati nel laboratorio di prova di 2.750 m2 con due miliardi di cicli all’anno. Le soluzioni “readychain” vengono realizzate in 12 fabbriche e distribuite in tutto il mondo, in base ai requisiti dei clienti, preassemblate, pronte per l’installazione. igus ha presentato a Hartford una soluzione readychain per gli impianti della serie AERO. Un ulteriore vantaggio? Con le catene portacavi igus lo spazio di installazione necessario si riduce notevolmente. Ciò è dovuto al fatto che tutti i cavi chainflex di questo impianto sono dotati di guaina esterna in PUR resistente agli oli. Pertanto è possibile eliminare tubi di protezione aggiuntivi, con una conseguente riduzione dello spazio necessario per i cavi e delle dimensioni delle catene, la semplificazione 64
M &A | MARZO 2019
Le catene portacavi readychain completamente preassemblate vengono fornite a Hartford con cavi e struttura di trasporto. Il montaggio delle catene portacavi richiede così mezza giornata invece di settimane
della manutenzione e la diminuzione dei costi. In stretta collaborazione, igus Taiwan e Hartford hanno realizzato un disegno 3D della readychain con struttura di trasporto, per poter simulare il processo di montaggio. Il risultato è stato subito evidente: la prima catena portacavi preassemblata è stata installata in un’ora. La seconda catena con tubi idraulici addirittura in soli 40 minuti.
Produttività in aumento grazie al risparmio sulle fasi di lavoro Normalmente i produttori di macchine utensili cercano di evitare che - su un impianto - vengano effettuate troppe operazioni di montaggio in contemporanea. Far svolgere molte operazioni manuali a diversi operatori non aumenta automaticamente l’efficienza mentre aumenta la probabilità di guasti. Con l’utilizzo delle readychain igus, diventa possibile installare completamente tutte e quattro le catene portacavi in sola mezza giornata. In passato due installatori di un impianto AERO impiegavano una settimana e mezzo per i lavori all’asse X, e un’ulteriore settimana per i sistemi degli assi Y e Z. Ora Hartford può risparmiare fasi di lavoro e costi di processo, aumentando al contempo la produttività in modo notevole.
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La divisione VERDER SCIENTIFIC del gruppo VERDER definisce degli standard nella strumentazione ad alta tecnologia utilizzata per la preparazione del campione e per l’analisi di solidi nel controllo qualità e nella ricerca e sviluppo. In questo modo Verder Scientific contribuisce in modo attivo e dinamico allo sviluppo di nuovi materiali e tecnologie.
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PRISMA SIEMENS
CON L’APP SIEMENS VALVE MONITORING AMPIA SCELTA DI FUNZIONI DI CONTROLLO ED ANALISI Con Sipart PS100, Siemens presenta un nuovo posizionatore estremamente semplice da avviare e molto robusto. Sipart PS100 può essere inizializzato rapidamente, con un semplice tasto, e si adatta poi automaticamente alla valvola collegata. Se richiesto, è possibile ottimizzare il posizionatore per una specifica applicazione con un solo tocco di pulsante. Proprio come alcune fotocamere sono dotate di modalità ritratto, sport o notturna, il posizionatore può essere impostato su diverse modalità per una regolazione precisa, operazioni di apertura / chiusura rapide e altre applicazioni. Queste funzionalità fanno risparmiare tempo, ridurre i costi di avviamento e aumentare il ritorno sull’investimento. Sipart PS100 è dotato di un display ampio e di facile lettura che consente agli utenti di vedere lo stato del dispositivo a colpo d’occhio. Con i suoi quattro pulsanti operativi e il supporto PS100: avviamento facile e veloce Namur NE107, il dispositivo può essere configurato rapidamente e comodamente. Sipart PS100 è disponibile con due varianti di custodia: in policarbonato e in alluminio. Grazie a questi materiali particolarmente robusti e durevoli, il nuovo posizionatore del portfolio Siemens è in grado di resistere ad ambienti estremamente rigidi e aggressivi. Sipart PS100 utilizza le migliori tecnologie all’avanguardia in ambito contactless per rilevare la posizione della valvola. In questo modo si elimina l’usura, prolungando la durata di servizio del dispositivo e facilitando una messa in servizio più facile e rapida. Dotato di un silenziatore resistente alla corrosione, Sipart PS100 è particolarmente adatto ad applicazioni nei settori chimico ed energetico. Anche Sipart PS2, elemento consolidato nel portfolio di posizionatori Siemens, ha acquisito alcune nuove funzionalità. I sensori di pressione opzionali migliorano la diagnostica della valvola e il monitoraggio dei processi, aumentando il grado di utilizzo e di disponibilità dell’impianto. Il posizionatore, migliorato e potenziato, è pronto alla digitalizzazione degli impianti; infatti grazie alla App Siemens Valve Monitoring gli utenti hanno a disposizione tutte le informazioni di cui necessitano per gestire attività di manutenzione predittiva eseguendo analisi basate sui dati della valvola caricati in cloud. La App inoltre, rende disponibili agli utenti ampie opzioni di controllo e analisi in modo che possano rilevare in tempo utile quando è necessario eseguire attività di assistenza prima che potenziali guasti si verifichino. In questo modo, l’utilizzo dell’App di monitoraggio delle valvole consente di tagliare costi di manutenzione e operativi.
SENSORMATIC
LA NUOVA TORRETTA DI SEGNALAZIONE MULTICOLORE E CONFIGURABILE LA6-POE “POWER OVER ETHERNET” In risposta alla sempre più crescente richiesta di una segnalazione che si integri facilmente alle infrastrutture LAN esistenti, offriamo la nuova torretta di segnalazione LA6-POE. Il valore aggiunto di questo modello è che supporta il protocollo di comunicazione Modbus TCP-IP che trova applicazione nel controllo e nella configurazione delle apparecchiature più disparate, in particolare in ambito industriale per le comunicazioni tra sensori, attuatori, controllori, interfacce uomo-macchina (HMI) e PC di supervisione. La nuova torretta di segnalazione LA6-POE vi permetterà non solo di visualizzare a distanza informazioni finora disponibili solo sul pannello operatore, ma anche di ridurre drasticamente i costi e i tempi di installazione rispetto ai metodi di pilotaggio tradizionali. Sensormatic, specialista in sensori da quarant’anni, propone i prodotti Patlite per la loro affidabilità e robustezza.
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NOVITÀ
Innovazioni nel settore della fantina mobile.
ECCEZIONALE
19 28/30 Marzo 20 A M FIERE DI PAR
33 Pad 2, Stand D
La rivoluzione per il cambio utensile rapido nella tornitura su fantina mobile. Il portautensili AFC in due elementi che anche il personale non qualificato può utilizzare per sostituire facilmente gli utensili – precisione di cambio utensile maggiore e garantita. Nel settore della fantina mobile, con la nuova piastra portautensili AWL con adduzione interna del refrigerante, tutte le operazioni diventano più semplici – e i tubi di raccordo appartengono al passato. ARNO DIGITAL // Ulteriori informazioni in merito alle eccellenti innovazioni ARNO sono disponibili qui: fantinamobile.arno.de ARNO Italia S.r.l. Via J. F. Kennedy 19 | 20871 Vimercate (MB) | Tel +39 039 6852101 | info@arno-italia.it | www.arno-italia.it
PRISMA
WOLTERS KLUWER
WOLTERS KLUWER RENDE AUTOMATICA LA GESTIONE DEI FLUSSI DEGLI ADEMPIMENTI FISCALI Wolters Kluwer è un fornitore globale di servizi di informazione, di soluzioni software e di servizi per i professionisti del mercato sanitario, contabile, legale, fiscale, della revisione, della compliance, finanziario e regolatorio. Wolters Kluwer Tax & Accounting Italia, perseguendo nel suo impegno di realizzare soluzioni tecnologiche che concretamente rispondano alle esigenze della clientela, lancia sul mercato digitale per professionisti e aziende la soluzione Genya Telematici. Sviluppato nel contesto del Progetto Genya, Genya Telematici gestisce l’intero processo di invio e ricezione delle forniture telematiche verso Agenzia delle Entrate e INPS. Il nuovo applicativo sostiene i professionisti nella gestione dell’intero flusso di tutti gli adempimenti degli intermediari fiscali, dall’invio all’archiviazione delle ricevute, garantendo il controllo di tutta la situazione degli invii telematici dello studio o dell’impresa. Genya Telematici automatizza l’intero processo e guida il professionista lungo tutto il percorso di controllo, invio ed archiviazione documentale dell’adempimento. Le dichiarazioni e le ricevute, anche di più anni, sono gestite, grazie a Genya Telematici, in un unico contenitore posizionato 68
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sul server e non più su uno o più personal computer. La presenza di cruscotti, sempre disponibili, rende visibile l’analisi dei flussi delle spedizioni. Tutte le forniture telematiche di dichiarazioni e deleghe e le corrispettive ricevute sono archiviate nel «Sistema di gestione documentale», mentre tutti i fascicoli telematici sono facilmente condivisibili con i clienti attraverso il portale Genya OneClick. I vantaggi per il professionista e le aziende sono palesi. Genya Telematici consente la gestione completa di tutto il flusso di forniture, dichiarazioni e ricevute in un unico contenitore, rendendo non più necessario accedere ad Entratel. Integrata nel flusso operativo e nella user experience di Genya, Genya Telematici consente un percorso digitale guidato che accompagna l’operatore in tutte le fasi di controllo, invio e archiviazione del fascicolo, anche grazie ad un’interfaccia grafica chiara e intuitiva che semplifica e velocizza ogni passaggio. Anche la sicurezza nelle attività di studio è accresciuta perché i moduli di controllo sono presenti nell’infrastruttura di Genya. Maggiore la quantità di adempimenti da gestire maggiore sarà l’evidenza dell’efficienza di Genya Telematici, anche grazie al collegamento automatico della ricevuta dell’Agenzia delle Entrate alla fornitura e alla singola dichiarazione.
ANALOG DEVICES
ANALOG DEVICES SVELA LA PIATTAFORMA SHARC® AUDIO MODULE PER LO SVILUPPO RAPIDO DI PROGETTI DSP AUDIO Analog Devices, Inc. (ADI) ha annunciato oggi la disponibilità di SHARC® Audio Module (ADZS-SC589-MINI), una piattaforma hardware/software che migliora l’efficienza di prototipazione, sviluppo e produzione per numerosi prodotti audio digitali. Grazie alla combinazione innovativa di componenti di elaborazione del segnale audio ad alte prestazioni e di un ambiente di sviluppo software completo, lo SHARC Audio Module è ideale per processori di effetti, sistemi audio multicanale, sintetizzatori MIDI e molti altri progetti audio basati su DSP. Tradizionalmente, prima ancora che gli sviluppatori possano pensare alle esigenze specifiche di progetto, lo sviluppo di un prodotto richiede un notevole sforzo in termini di investimento, tempo e impegno per selezionare i componenti, prototipare una scheda e sviluppare una struttura software di base. SHARC Audio Module accelera significativamente questo processo fornendo una piattaforma audio che integra un’ampia selezione di ingressi e uscite analogiche e digitali con un pacchetto software di base e un ambiente di sviluppo. SHARC Audio Module può essere utilizzato come sistema autonomo oppure essere ampliato, consentendo la creazione di nuovi ingressi e uscite, o di superfici di controllo personalizzate. “SHARC Audio Module è un hub centrale perfetto per sviluppare dispositivi di elaborazione audio”, spiega Brewster LaMacchia, CEO di Clockworks, Inc. “Mi ha permesso di creare diverse periferiche in ingresso e in uscita, personalizzate e altamente funzionali, nello stesso tempo che ci sarebbe voluto per progettare l’intero sistema partendo da zero”. Il cuore di SHARC Audio Module è il processore ADSP-SC589 di Analog Devices, un motore all’avanguardia per l’elaborazione audio, con due core SHARC+® DSP da 500MHz e un core ARM® Cortex®-A5. Al processore è collegato un set di periferiche di sistema accuratamente progettate, tra cui: Due memorie DDR3 da 2 Gbit e una memoria flash SPI da 512 Mbit UART (per MIDI e altro ancora) SigmaDSP ADAU1761 da 96 kHz, codec audio a 24 bit Jack Gigabit Ethernet, S/PDIF e stereo da 1/8“ USB OTG e HS Interfaccia audio multicanale AD2425W A2B® Due connettori di espansione a 64 pin Oltre al modulo principale SHARC, Analog Devices offre una scheda di espansione chiamata
“Fin”, che fornisce funzionalità aggiuntive. Audio Project Fin (ADZSAUDIOPROJECT) è una daughter board MIDI per strumenti musicali/FX che fornisce una superficie di controllo con ingresso e uscita stereo da ¼”, connettività aggiuntiva e accessibilità ampliata dei segnali per SHARC Audio Module. “La piattaforma SHARC, che supporta il linguaggio di programmazione Faust per DSP audio della Grame University, ci ha permesso di trasferire rapidamente i nostri algoritmi di sintesi ed elaborazione audio su un supporto hardware potente e performante”, ha dichiarato Pat Scandalis, CEO di moForte. “Audio Project Fin offriva un set di ingressi e uscite perfetto per le nostre necessità”. SHARC Audio Module consente agli sviluppatori di concentrarsi sul proprio algoritmo e sullo sviluppo dell’interfaccia utente, basandosi su una piattaforma compatta ed economica con un ecosistema altamente ottimizzato di software e strumenti.
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PRISMA RS COMPONENTS
RS COMPONENTS INSERISCE A CATALOGO I CONVERTITORI DI FREQUENZA INDUSTRIALI REXROTH PER APPLICAZIONI DI AUTOMAZIONE RS Components (RS), distributore multicanale globale di prodotti di elettronica, automazione e manutenzione, ha inserito a catalogo un innovativo convertitore di frequenza a marchio Rexroth, in grado di garantire un risparmio energetico potenziale fino all’80% su diverse applicazioni industriali e di automazione. L’unità a frequenza variabile intelligente EFC 5610 consente a costruttori e altre imprese industriali di contenere i costi energetici in continuo aumento e soddisfare la crescente domanda di processi di produzione ecosostenibili. L’EFC 5610 è un convertitore che garantisce una coppia elevata in grado di soddisfare esigenze particolari, con un intervallo di potenza fino a 160 kW. Questo prodotto offre controllo vettoriale, curva della coppia ottimale con elevata coppia di avviamento ed è adatto a diverse applicazioni, tra cui logistica e trasporto di materiali; convogliatori; piani a rulli; sistemi di lavorazione quali miscelatori, agitatori e centrifughe; macchine per materiali da costruzione; macchine per la lavorazione e la produzione di prodotti in plastica; e macchine utensili. L’unità è dotata di una serie di funzioni intelligenti, tra cui opzioni di
espansione mediante moduli I/O e fieldbus, un pannello di controllo con funzione di copia dei parametri, un’interfaccia Modbus integrata per il networking e l’opzione STO (Safe Torque Off ) per soddisfare i livelli Cat. 4/PL e, SIL3 nel caso di applicazioni in cui la sicurezza è di fondamentale importanza. Il convertitore, che offre un elevato grado di flessibilità con funzionalità ad hoc per applicazioni e soluzioni personalizzate, presenta un design compatto altamente integrato e comprende una serie di componenti. Questa configurazione consente di ridurre le operazioni di cablaggio e facilita le nuove installazioni e le successive. Il firmware e i parametri possono essere facilmente aggiornati mediante USB o Ethernet con un software gratuito per la messa in servizio del sistema come, ad esempio, ConverterWorks. Questo strumento gira su PC basati su Windows e consente la messa in servizio e il controllo remoto dei convertitori, facilitando la regolazione delle velocità e dei parametri e il controllo di avviamento e arresto. Tutte le varianti fino a 7,5 kW del convertitore EFC 5610 Rexroth sono disponibili da RS nelle regioni EMEA e Asia Pacifico.
BONFIGLIOLI
MOTORIDUTTORI PER ROTAZIONE E PER TRASLAZIONE 701TE E 701CE Questi due nuovi prodotti di Bonfiglioli, specialista italiano nei sistemi di trasmissione di potenza, consentono ai clienti di realizzare una soluzione elettrica completa per azionamenti cingolo e torretta dedicati a mini escavatori per la fascia da 2 a 3 tonnellate. Bonfiglioli offre così un’alternativa completamente elettrica alle tradizionali unità idrauliche con realizzate con motori a pistoni assiali, che permette una riduzione dei livelli di rumorosità e, dei consumi oltre che livelli di emissione di CO2 praticamente nulli. La trasmissione completamente elettrica migliora notevolmente l’efficienza della macchina e consente all’utilizzatore di prolungare gli intervalli di manutenzione, garantendo anche una sostanziale riduzione del costo totale di proprietà (TCO). Mentre la parte meccanica dei motoriduttori può contare su oltre 65 anni di esperienza di Bonfiglioli nel settore delle applicazioni idrauliche convenzionali, i motori elettrici sono completamente nuovi essendo stati progettati e sviluppati appositamente per soddisfare i requisiti elevati del mercato in termini di efficienza energetica, dimensioni compatte ed elevata densità di potenza.
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Ogni motore è stato progettato per adattarsi alla perfezione allo spazio disponibile per il sistema di rotazione e di traslazione, rispettando i requisiti dimensionali di queste applicazioni e consentendo di ridurre al minimo le modifiche al telaio e al sistema nel suo insieme. Il design compatto e robusto è ottenuto grazie allo speciale design dello statore, realizzato con avvolgimenti concentrati e al rotore realizzato con tecnologia IPM (a magnete permanente interni). L’ampia scelta di soluzioni di comando, unita alla tecnologia avanzata di elevatissima qualità e ad una vasta competenza, fa di Bonfiglioli il partner ideale per tutti i produttori di macchine per L’ideale riduttore per costruzione. rotazione Bonfiglioli 701TE è stato progettato I numerosi anni di esperienza nel settore appositamente per i dimostrano che Bonfiglioli è in grado di mini escavatori da 2 a 3 tonnellate. progettare, sviluppare e realizzare robuste soluzioni personalizzate, create su misura in base alle esigenze e ai requisiti dei clienti.
PROGRESSO CONTINUO NELLA TORNITURA
TNL 32
TNL 20
Torni orizzontali, polifunzionali, plurimandrino, verticali e a fantina mobile Ai modelli TRAUB TNL18 e TNL32, torni a fantina mobile convertibili velocemente a testa fissa, si aggiunge ora il nuovo TNL20. Disponibili in varie versioni a 7, 9 e 11 assi, si caratterizzano per la struttura estremamente rigida e per l’ampia disponibilità di utensili consentita dall’utilizzo delle torrette che vi permettono di sfruttare al meglio la potenza e la flessibilità offerte da queste macchine. Controllo Tx8i-s, completo delle opzioni per rendere le macchine Industry 4.0 Ready
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PRISMA
PHOENIX CONTACT
NUOVO SISTEMA DI MISURAZIONE DI PARAMETRI ENERGETICI Phoenix Contact presenta un nuovo sistema di misurazione di parametri energetici realizzato in collaborazione con Asita, azienda specializzata nella produzione e commercializzazione di strumentazione elettrica ed elettronica di misura. Si tratta di una soluzione ‘chiavi in mano’, pronta all’uso e di facile utilizzo che consente di ottimizzare l’efficienza energetica dell’impianto o dell’intera attività di produzione, attraverso sistemi di misurazione e raccolta dati. Il kit è composto da uno o più energy meter che comunicano con il sistema di raccolta dati del controllore di ultima generazione PLCnext, basato su PLCnext Technology, l’innovativa piattaforma di controllo aperta che permette di programmare i sistemi di controllo tramite diversi affermati strumenti software. PLCnext offre la stabilità e le funzioni attese da un controllore moderno, come ad esempio la possibilità di integrare codici software scritti con i più comuni linguaggi di programmazione (C, C++, Matlab, etc) PLCnext può interagire con una vasta gamma di strumenti di misura Asita, specifici per l’analisi energetica. Questi strumenti, infatti, possono raccogliere tutti i parametri necessari alla valutazione professionale delle prestazioni energetiche a partire dalle singole macchine o postazioni, sino ad arrivare ad impianti interi, tramite connessione Wi-Fi o su interfaccia RS485 (a seconda dello strumento scelto). I parametri misurabili sono V,I,P,Q,PF, THD%,MD, hWh, kvarh; la loro misurazione consente un monitoraggio estremamente accurato delle performance e un’ampia analisi delle prestazioni elettriche dell’impianto. L’utente sarà così in grado di registrare le curve di carico dei processi industriali, elaborare i costi energetici delle attività sotto controllo, definire azioni di ottimizzazione dell’efficienza energetica. Inoltre, con PLCNext è possibile storicizzare i dati dei consumi energetici, sia localmente sia trasferendoli sul Cloud. Il sistema di raccolta dati è facilmente configurabile grazie al webserver integrato e permette all’utente di accedere ai dati in ogni istante e in modo estramente intuitivo da remoto e da qualsiasi dispositivo.
MEWA
SE L’INDUMENTO PROTETTIVO È COMODO... FUNZIONA! Fino a che punto viene indossato volentieri un indumento protettivo? E’ un tema sensibile, perché in alcuni ambienti di lavoro l’abbigliamento protettivo viene vissuto quasi come una pesante corazza imposta senza riserve, generando a volte una sensazione di mal tollerato fastidio. Eppure le normative lo impongono, il datore di lavoro ha il compito di vigilare che venga indossato secondo quanto previsto dalla valutazione dei rischi e al dipendente non resta che seguire tutte le indicazioni. Del resto ne va della sua salute. Questo è un tema particolarmente caro a MEWA, fornitore leader nella gestione di servizi tessili, che, nella ricerca di nuovi tessuti protettivi specifici per i più svariati settori, ha sempre considerato prioritari fattori quali l’indossabilità e il comfort delle sue linee. Linee protettive come MEWA Dynamic Allround, MEWA Ideal Protect e MEWA Twinstar Protect, sono anche frutto di costante aggiornamento e di confronto con le necessità dei clienti. Perché MEWA sa che se l’indumento protettivo è ben accettato fin dall’inizio, lo si indossa volentieri. Per questo motivo, una volta scelta la linea più adatta all’ ambiente di lavoro e individuate le taglie, il servizio di gestione dei tessili MEWA prevede che i dipendenti si sottopongano ad un test di prova.
L’affidabilità del servizio C’è poi un’altra ragione che contribuisce ad aumentare l’appeal delle linee di abbigliamento protettivo MEWA: al cliente non rimane che indossare l’indumento. Di tutto il resto infatti, si occupa MEWA, che segue la gestione dei tessili dalla A alla Z. Il servizio comprende infatti la consulenza, la fornitura, il ritiro dei capi sporchi, il lavaggio e la riconsegna. Trattandosi di indumenti destinati alla protezione individuale è poi fondamentale che la funzione protettiva rimanga inalterata nel tempo, anche dopo il lavaggio. Per questo motivo, prima di essere riconsegnati al cliente, gli indumenti vengono rigorosamente controllati e se necessario sostituiti. Tutto questo con una periodicità concordata con il cliente e con un’attenzione costante all’ambiente: i processi di lavaggio MEWA risparmiano risorse grazie ad un particolare trattamento delle acque reflue e al recupero del calore. Indossare le linee di abbigliamento MEWA significa quindi essere ben protetti e lavorare con un partner che pianifica con puntualità l’intera gestione dei prodotti tessili. MEWA Dynamic Allround coniuga libertà di movimento e protezione multipla
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Direttore Responsabile Giorgio Albonetti Publisher Marco Tenaglia Redazione Cristina Gualdoni (Coordinatrice) cristina.gualdoni@quine.it Eleonora Panzeri redazione.ma@quine.it Hanno collaborato a questo numero Mario Catania, Patrizia Ricci, Paolo Beducci, Marco Torre Realizzazione grafica Fabio Castiglioni Direzione pubblicità Stefano Busconi dircom@quine.it Ufficio traffico Donatella Tardini (Responsabile) d.tardini@lswr.it, Stefania Bruno s.bruno@lswr.it Direzione, Redazione Quine S.r.l. - via Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel +39 02 864105 - Fax +39 02 72016740
Stampa Aziende Grafiche Printing srl ABBONAMENTI Tel. 02.88184.317 - Fax 02.9366.4151abbonamenti@lswr.it Costo copia singola: euro 2,30 (presso l’Editore, fiere, manifestazioni) L’IVA è assolta dall’Editore ai sensi dell’Art. 74, 1° comma, Lettera C del DPR 26/10/72 n. 633 e successive modificazioni e integrazioni. Prezzo abbonamento annuo (9 fascicoli) in Italia euro 49,99, abbonamento Europa (9 fascicoli) euro 100,00. I numeri arretrati (seconda disponibilità) possono essere richiesti direttamente all’Editore, al doppio del prezzo di copertina. Non si effettuano spedizioni in contrassegno. L’Editore si riserva la facoltà di modificare il prezzo nel corso della pubblicazione, se costretto da mutate condizioni di mercato. L’IVA sugli abbonamenti, nonché sulla vendita dei fascicoli separati, è assolta dall’Editore ai sensi dell’Art. 74, 1° comma, Lettera C del DPR 26/10/72 n. 633 e successive modificazioni e integrazioni. © 2017 QUINE S.r.l. via Spadolini, 7 - 20141 Milano m&a meccanica&automazione mensile (9 numeri annui) Registrazione del Tribunale di Milano n. 653 del 21.09.2005. Iscrizione al R.O.C. n. 12191 del 29/10/2005 Tutti gli articoli pubblicati su m&a meccanica &automazione sono redatti sotto la responsabilità degli Autori. La pubblicazione o la ristampa degli articoli deve essere autorizzata per iscritto dall’Editore. Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 196/03, i dati di tutti i lettori saranno trattati sia manualmente sia con strumenti informatici e saranno utilizzati per l’invio di questa e di altre pubblicazioni e di materiale informativo e promozionale. Le modalità di trattamento saranno conformi a quanto previsto dall’art. 11 D.Lgs. 196/03. I dati potrebbero essere comunicati a soggetti con i quali Quine S.r.l. intrattiene rapporti contrattuali necessari per l’invio delle copie della rivista. Il titolare del trattamento dei dati è Quine S.r.l. - via Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel +39 02 864105 Fax +39 02 72016740, al quale il lettore si potrà rivolgere per chiedere l’aggiornamento, l’integrazione, la cancellazione e ogni altra operazione di cui all’art. 7 D.Lgs. 196/03. RESPONSABILE DATI PERSONALI QUINE S.r.l. - via Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel +39 02 864105 Fax +39 02 72016740 Per i diritti di cui all’articolo 7 del Decreto Legislativo n. 196/03, è possibile consultare, modificare o cancellare i dati personali ed esercitare tutti i diritti riconosciuti inviando una lettera raccomandata a: QUINE S.r.l. - via Spadolini, 7 - 20141 Milano Per il periodo 1/1/2018-31/12/2018 Periodicità: Mensile Testata volontariamente sottoposta a certificazione di tiratura e diffusione in conformità al Regolamento CSST Certificazione Editoria Specializzata e Tecnica
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Periodicità: Mensile Tiratura media: 3.500 Diffusione media:3.123 Certificato CSST n. 2018-2722 del 26/2/2019 Società di Revisione: REFIMI
INSERZIONISTI BIE 73 Ceratizit 3 Fanuc I copertina Gabella 4 GF 11 Hannover express 59 Heidenhain II copertina Hoffmann 41 Igexao 63 igus 21 Mcm 19 Messe Frankfurt 29 Mikron 9 Missler 47 R+W 33 Remak 49 RS Components 37 Schunk 53 Sicutool 57 Sorma 15 Studer IV copertina Suxes 67 Synergon 71 Tornos 61 Trevisan 7 Urma III copertina Verder 65
ABBIAMO PARLATO DI... Add-it 30 Analog Device 69 Anima 8 BI-REX 8 Bonfiglioli 70 DMG MORI 16, 30 Eicheberger 48 EOS 30 Fanuc 22 Federmacchine 8 Hermle 46 Igus 64 Lazzati 52 Mewa 72 MiR 56 Ocore 26 Omron 60 Phoenix Contact 72 Prima Additive 30 R+W 50 Rema Control 58 Renishaw 30 Rettificatrici Ghiringhelli 45 RF Celada 30 Ridix 30 RS Components 70 Schunk 54 Sensormatic 66 Siemens 12 Siemens 66 Sps Ipc Drives 42 Ulmex 20 WEG 62 Wolters Kluwer 68
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