Meccanica&automazione n.8 dicembre

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Expertise – Passion – Automation

AMS Air Management System Sostenibilità. Efficienza. Digitalizzazione.

SMC, azienda leader nel settore dell’automazione industriale e dell’IIoT, risponde all’esigenza di ridurre le emissioni di CO2 ed i consumi energetici con il lancio della sua ultima innovazione, il sistema di gestione dell’aria compressa della serie AMS20/30/40/60. Grazie a questa nuova e rivoluzionaria unità, rivolta a tutti gli utilizzatori di aria compressa ed adatta a qualsiasi applicazione nei diversi settori produttivi, è facile compiere il primo passo verso la digitalizzazione dei processi, a vantaggio dell’ambiente e della vostra redditività. SMC, un fornitore unico per le vostre esigenze.

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di Chiara Tagliaferri

VIRTUALE MA AUTENTICO

PParliamo di Virtual Words. Quando introduco un argomento, cerco come prima cosa, di chiarire e chiarirmi quale sia lo stato dell’arte lessicale della parola o concetto esaminato, sia perché ritengo necessario comprendere la genesi e l’evoluzione del suo significato, sia perché concordo fortemente con l’affermazione dello scrittore J. Keats che definisce come il linguaggio sia esso stesso “una tecnologia, presumibilmente la nostra prima”. Vista la vastità delle evoluzioni di “virtual words” negli ultimi trentanni e l’ attuale percepito, dare una defizione univoca rappresenta un sfida impegnativa che lascio alla nostra Treccani, da cui apprendo che: i mondi virtuali sono intesi come “simulazioni di ambienti reali generati per mezzo di tecnologie elettroniche multiutente, talvolta tridimensionali, interattivi e multisensoriali: scenari e paesaggi all’interno dei quali un soggetto è in grado di muoversi e di agire”. Si capisce bene, attraverso queste parole, che le evoluzioni impresse a questa tecnologia, hanno trasformato un iniziale ricostruzione tridimensionale di qualcosa in ambiente digitale, in uno strumento utilissimo e adattabilissimo ai più diversi contentesti anche industriali. Oggigiorno, questi ambienti simulati riescono ad offrire scenari lavorativi altamente realistici dove gli addetti possono lavorare ed apprendere senza il rischio di fare danni ad altri e/o ad attrezzature, sfruttando la pratica della formazione immersiva, ad esempio. O ancora, sensori integrati e gemelli digitali ci aiutano a monitorare condizioni operative di macchinari, prevedendo

la loro usura, allertando ed istruendo il comportamento manutentivo degli operatori, riducendo i tempi di inattività e migliorando l’efficienza operativa. Un altro significativo utilizzo di un’ambiente simulato è rende le aziende capaci di progettare in sicurezza. Ideare, testare e migliorare i loro prodotti, senza costruirli realmente, è qualcosa di rivoluzionario. Poter, ad esempio, somministrare test di resistenza, valutare l’analisi dei flussi o ottimizzare le caratteristiche relative al design, rappresenta oggi una soluzione spesso molto più economica e rapida oltre che utile ad agevolare lo sviluppo in termini di efficienza e qualità. E ancora, forse il più noto degli utilizzi, dopo il gaming portato alla ribata da Second Live e Meta, è la possibilità di collaborazione anche professionale in tempo reale tra individui, indipendentemente dalla loro posizione geografica. E per finire, lasciando volare la fantasia, la più eccentrica possibilità di creare qualsiasi oggetto o strumento pensabile. Ma poi, passare dal virtuale al reale sarà questa la vera sfida! Analogamente, regolamentare, rendere stabili e riconosciuti dispositivi, processi e componenti che continueranno a risiedere in questa mondo parallelo e complementare. Tutta strada ancora da percorrere; ed è proprio per questo, come per molteplici motivi non qui citati che la Commissione Europea sta continuando ad investire in ricerca scientifica, al fine di investigare e confermare come questo Mondo Virtuale sia ogni giorno di più “autentico” e perché no, made in europe. chiara.tagliaferri@cnr.it

SOMMARIO

DICEMBRE #8

5 Virtuale ma autentico CALEIDOSCOPIO

8 News e novità

PANORAMA

12 Macchine utensili: sfide, opportunità e prospettive per il 2025

14 Economia circolare per le aziende

16 Obiettivo sostenibilità

20 Accelerare l’innovazione

22 Soluzioni innovative per l’efficienza energetica delle macchine utensili

24 The future’s here

26 La nuova ricerca MRO

30 Sostenibili e circolari

32 Ecocare di Schneider Electric: il futuro della manutenzione

34 Sfide e soluzioni per l’automazione del futuro

STORIA DI COPERTINA

36 “Lavorare pulito, respirare sano”

DOSSIER

BARRIERE DI SICUREZZA E CATENE PORTACAVI

44 Soluzioni essenziali per la sicurezza degli operatori e l’efficienza degli impianti

46 Nuove soluzioni per la serie di catene portacavi E4Q

48 Sistemi modulari per le catene portacavi

52 Barriere ottiche di sicurezza certificate Atexper zone 2 G/D

54 La sicurezza è una certezza con i sensori Wenglor

RICERCA E INNOVAZIONE

56 Industria 5.0 è progettare le linee a zero fatica

60 Simulazione software e sistemi di visione PRISMA

62 Prodotti

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CALEIDOSCOPIO

TRASFORMAZIONE DIGITALE

UN’IDEA ECCELLENTE

La trasformazione digitale dell’industria è un percorso ormai imprescindibile e Murrelektronik ha scelto di renderlo il più semplice possibile con Vario-X: questo sistema integrato sta suscitando parecchie reazioni e gradimento come dimostrato dall’assegnazione del premio durante l’Alliance Industry 4.0 Award Baden-Württemberg. Non basta limitarsi a parlare di digitalizzazione, ma occorre spingere la trasformazione digitale attraverso soluzioni out of the box per il mercato. Alliance Industry 4.0 Baden-Württemberg ha ricercato aziende pionieristiche localizzate nell’omonima regione, area trainante dell’industria e dello sviluppo tecnologico tedesco, che rispondessero a questa specifica esigenza. L’obiettivo del primo Alliance Industry 4.0 Baden-Württemberg Award è dare risalto a soluzioni visionarie e innovative.

“Le PMI vincitrici dimostrano come la trasformazione digitale può apparire a livello pratico. Le loro idee sono fonte di ispirazione e dovrebbero motivare altre aziende a fare ulteriori passi verso la digitalizzazione”, ha dichiarato la Dr.ssa Nicole Hoffmeister-Kraut, Ministro per gli Affari Economici, il Lavoro e il Turismo del Baden-Württemberg, durante la cerimonia di premiazione che si è svolta nell’ambito dell’evento “STARTUP

THE FUTURE”. Uno dei vincitori di questo premio è Murrelektronik, pioniere nel settore dell’automazione elettrica decentralizzata, con il suo sistema unico Vario-X. Pianificazione digitale, installazione e messa in servizio più facili e veloci, efficientamento dei costi e sostenibilità: questi sono fra gli obiettivi più importanti per chi oggi vuole automatizzare

i processi. La giuria dell’Alliance Industry 4.0 Baden-Württemberg Award è rimasta favorevolmente impressionata dal modo in cui Murrelektronik supporta i propri clienti in questo ambito. Con Vario-X, vengono integrati tutti gli elementi periferici, dal sensore al cloud, in una soluzione seamless e completa, indipendentemente dal produttore. Con questo sistema, tutte le funzioni di automazione possono essere scalate e implementate in modo decentralizzato e preciso, senza la tradizionale architettura del quadro di controllo e in modo compatibile con tutti i principali protocolli industriali. Di conseguenza, non è più necessario il cablaggio punto a punto nel quadro di controllo, dispendioso sia in termini economici che di tempo oltre a essere soggetto a errori. Ciò comporta, per il cliente, il 30% di lavoro in meno per l’installazione elettrica grazie anche al concetto plug and play che può essere personalizzato in base a esigenze e applicazioni individuali. Con il design modulare, i componenti possono essere aggiunti o sostituiti facilmente senza lunghe interruzioni. Nel contempo, il gemello digitale consente di testare e ottimizzare virtualmente la macchina o il sistema prima della messa in servizio.

“La trasformazione digitale dell’industria è di immensa importanza per il futuro di tutti noi. Come partner affidabile ed efficiente per la tecnologia dell’automazione elettrica, vogliamo fornire ai nostri clienti il miglior supporto possibile. Siamo grati per questo premio e lo vediamo come uno stimolo a pensare sempre di più in termini di soluzioni digitali”, afferma con soddisfazione Ulrich Viethen, CEO di Murrelektronik.

MATERIE PRIME: ANCORA INCERTEZZE

Negli ultimi mesi i mercati delle materie prime sono stati influenzati da fattori che stanno da tempo zavorrando la crescita mondiale, frenando la produzione e gli scambi globali: crisi dell’automotive in Europa, tassi ancora troppo elevati, prezzi energetici superiori alle quotazioni pre-pandemia, tensioni geopolitiche esasperate da conflitti bellici regionali, debiti pubblici in forte espansione, diffusione di misure protezionistiche ed elevato livello di imprevedibilità nei rapporti multilaterali, alimentato anche dalle prossime elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Secondo  Achille Fornasini dell’Università di Brescia e coordinatore del Focus Materie Prime di Anima Confindustria: «Ci troviamo in un contesto di grande incertezza in cui la  domanda globale di materie prime e di altri beni intermedi si è andata deteriorando rapidamente, riflettendo la flessione più intensa generata dall›attività di approvvigionamento lungo le più importanti filiere produttive. Uno  scenario senza

chiare prospettive in cui gli operatori economici tendono a navigare a vista, evitando investimenti volti all’accumulo di scorte. Non è un caso infatti che, a settembre, la produzione manifatturiera globale mondiale sia diminuita per il terzo mese consecutivo per effetto della contrazione di nuovi ordini, soprattutto nell’ambito dell›economia europea. Stiamo vivendo peraltro un paradosso: aumentano i rischi geopolitici – prosegue Fornasini – e si diffonde la crisi economica, ma i listini azionari corrono. Uno scollamento tra  mercati finanziari, da troppo tempo alimentati da un eccesso di liquidità, e contesti sottostanti in serie difficoltà che aumenta le probabilità di formazione di bolle speculative destinate a ripercuotersi negativamente sull’economia reale».

Pietro Almici, presidente vicario di Anima Confindustria, dichiara: «Le tensioni internazionali, in particolare in relazione a sanzioni e conflitti, continuano a influenzare il mercato. L’industria manifatturiera italiana ed europea sta vivendo una  fase di stagnazione,

dominata dall’incertezza. Come confermato dal sondaggio alle nostre aziende associate, non si prospetta una crescita per il secondo semestre dell’anno, principalmente a causa del blocco della Germania e del rallentamento dell’economia europea.

Per quanto riguarda le materie prime, stiamo vivendo una fase in cui  l’offerta supera la domanda. Oggi esiste una maggiore disponibilità dei materiali e i prezzi sono più accessibili rispetto agli ultimi due anni, ma non siamo ancora tornati ai livelli pre-covid. Anche il costo dell’energia, ancora troppo alto in Italia, sta avendo un impatto sul nostro comparto.

In questa fase, giocheranno un ruolo fondamentale le decisioni in ambito europeo legate al  Green Deal. Nel nostro paese, diventa necessario definire in maniera chiara gli obiettivi energetici per i prossimi anni, andando a creare una filiera nazionale che possa contribuire in maniera sostenibile, economicamente e a livello ambientale, alla crescita dell’intero sistema industriale italiano».

ANIMA

ACQUISIZIONI

SCM GROUP ACQUISISCE MECAL MACHINERY

Scm Group, multinazionale leader nelle tecnologie per la lavorazione di un’ampia gamma di materiali, ha siglato il closing per l’acquisizione del 51% di Mecal Machinery, specializzata nella produzione di macchine e sistemi per la lavorazione di alluminio, PVC e leghe leggere.

Mecal Machinery, con sede a Pavia, è un’azienda verticalmente integrata con una produzione 100% made in Italy, con 190 addetti ed un fatturato di 45 milioni di euro.

“L’entrata di Mecal Machinery nel gruppo - sottolinea Marco Mancini, CEO di Scm Group -consente di entrare in un nuovo segmento di mercato potenziando la gamma di tecnologie e servizi già offerta dal Gruppo. La Partnership con Mecal Machinery, così come quella siglata a Giugno con Tecno Logica nel settore degli

impianti industriali ad alta innovazione, ci apre nuove importanti opportunità di business a livello internazionale”. Aggiunge Ennio Cavezzale, socio titolare di Mecal Machinery: “L’ingresso in una solida realtà multinazionale come Scm Group, garantisce a Mecal di giocare

un ruolo da leader globale nel proprio settore, facendo leva sulla capillare organizzazione di vendita e service del gruppo Scm”

Cavezzale resta socio dell’azienda lombarda con il ruolo di Presidente del CdA.

IL CONSIGLIO EUROPEO DELLA RICERCA SOSTIENE

RICERCATORI DI ALTO LIVELLO CON 678 MILIONI DI EURO

Il Consiglio europeo della ricerca (CER) ha assegnato 678 milioni di € in sovvenzioni di consolidamento a 328 ricercatori di alto livello in Europa. Finanziate dal programma Orizzonte Europa dell’UE, le sovvenzioni sostengono scienziati e accademici di spicco nella formazione di gruppi di ricerca indipendenti e nello sviluppo di idee scientifiche innovative. Ekaterina Zaharieva, Commissaria per le Start-up, la ricerca e l’innovazione, ha dichiarato: “Una delle mie priorità principali consiste nel garantire che l’Europa rimanga un leader mondiale nella ricerca e nell’innovazione. Questo obiettivo può essere raggiunto solo mantenendo e attirando i migliori talenti, come gli attuali vincitori delle sovvenzioni di consolidamento del Consiglio europeo della ricerca. La mia missione è ampliare il CER, rafforzare la competitività dell’Europa e generare scoperte rivoluzionarie che rispondano alle sfide che ci troviamo ad affrontare.”

Le sovvenzioni sosterranno progetti scientifici in tutte le

discipline di ricerca, dell’ingegneria e delle scienze della vita fino alle discipline umanistiche. Ad esempio, i ricercatori esamineranno ciò che influenza le risposte dei cittadini agli immigrati, utilizzeranno l’intelligenza artificiale per migliorare la lotta contro gli incendi e prevenire gli incendi boschivi catastrofici, e svilupperanno ricerche genetiche innovative per condurre esperimenti più rapidi e meno costosi, riducendo nel contempo notevolmente il numero di sperimentazioni sugli animali. I vincitori delle sovvenzioni realizzeranno i loro progetti nelle università e nei centri di ricerca di 25 Stati membri dell’UE e di altri paesi associati a Orizzonte Europa. Il maggior numero di sovvenzioni sarà ricevuto in Germania (67 progetti), seguita da Francia (38), Regno Unito (38) e Paesi Bassi (37). Si prevede che tali borse creeranno circa 2 750 posti di lavoro per ricercatori post-dottorato, dottorandi e altri membri del personale degli istituti ospitanti.

RICERCA

CYBERSECURITY

CYBERSECURITY NEL 2024: DA MOLTO MALE A PEGGIO

L’anno appena trascorso ha rivelato lo stato tragicamente scadente delle difese globali ai più alti livelli. Che si trattasse di compromissioni della supply chain, di hacking di dispositivi di rete abilitati da un flusso apparentemente infinito di vulnerabilità zero-day o di hacking degli stessi provider di servizi sottostanti, anche le più grandi organizzazioni di intelligence e le imprese si sono trovate nell’impossibilità di mantenere una valida postura difensiva. Il vero colpo di scena di questo fallimento generale è stato evidenziato da un cambiamento di paradigma nella tecnica operativa dei principali gruppi di minacce schierati con la Cina (recentemente osservati attraverso le attività di Volt Typhoon, Salt Typhoon e altri gruppi di minacce meno noti). Questa sezione dell’apparato di hacking cinese si è efficacemente orientata verso i punti ciechi comuni, in particolare attraverso l’uso pervasivo di reti senza attribuzione (ORB) come canali di accesso ingestibili nei rispettivi Paesi vittima. Questi canali sono stati realizzati attraverso combinazioni, a volte esternalizzate, di dispositivi poco sicuri, router e sezioni di VPS su più cloud che fungono da VPN per attacchi APT provenienti da IP inediti (neutri o benigni dal punto di vista della reputazione), fisicamente situati all’interno del Paese vittima e modificati a intervalli regolari. In combinazione con il vecchio stile di hacking “da tastiera”, caratterizzato da un approccio più attento a vivere sul territorio, a non lasciare in giro strumenti personalizzati rilevabili e forse a non stabilire nemmeno la persistenza (grazie a dispositivi permanentemente vulnerabili connessi a Internet), questi canali hanno di fatto consentito a un sottoinsieme di hacker di operare con un livello di impunità elevato rispetto alle organizzazioni vittime e ai loro confusi governi. A meno che non si sia disposti ad accettare che un apparato

di sorveglianza passiva affiliato alla Cina diventi una presenza costante nella vita quotidiana, la sicurezza informatica globale richiede una riconfigurazione fondamentale. Tale riconfigurazione deve includere un cambiamento nella mentalità del settore privato verso la condivisione, la divulgazione e la cooperazione delle informazioni, una riformulazione legale per rimuovere gli ostacoli percepiti come “responsabilità” alla condivisione, insieme a un regime di pressioni normative affidabili, di tutele della responsabilità e di incentivi, oltre a un’abbondanza di trasparenza e responsabilità. Il contesto attuale necessita di una fase di “verità e riconciliazione” nella sicurezza informatica.

In sintesi, è necessario lavorare a un riallineamento degli incentivi per premiare le decisioni e gli investimenti più impegnativi, favorendo miglioramenti significativi della sicurezza. Da un punto di vista politico, governativo e normativo, occorre anche riequilibrare la responsabilità della cybersecurity affidandola alle organizzazioni più capaci, sia nel settore privato che in quello pubblico. In questo modo, si eliminano gli ostacoli, i punti di attrito burocratico, le responsabilità (percepite o reali) e si riduce il malcontento generale e la confusione derivante dagli incidenti su larga scala.

Nell’era degli spazi di cybersecurity iper-consolidati, dominati da società quotate in borsa, la leadership aziendale trova sempre più difficile “fare la scelta giusta”. Questo approccio richiede una direzione forte e chiara in materia di sicurezza, soprattutto di fronte a decisioni che potrebbero mettere in conflitto la postura di sicurezza globale con i profitti immediati. È fondamentale far comprendere che il valore a medio termine per gli azionisti dipende dalla gestione consapevole della sicurezza di un’organizzazione.

MACCHINE UTENSILI:

SFIDE, OPPORTUNITÀ E PROSPETTIVE PER IL 2025

SI CHIUDE CON UN CALO CONSISTENTE DI QUASI TUTTI GLI INDICATORI ECONOMICI IL 2024 DEI COSTRUTTORI ITALIANI DI MACCHINE UTENSILI, ROBOT E AUTOMAZIONE. IL 2025 NON SARÀ BRILLANTE MA È ATTESA COMUNQUE UNA TIMIDA INVERSIONE DI TENDENZA di Eleonora Segafredo

Il 2024 si conclude con un netto calo per l’industria italiana delle macchine utensili, dei robot e dell’automazione. Gli indicatori economici principali sono quasi tutti in ribasso, ma il 2025 lascia intravedere una possibile, seppur timida, inversione di tendenza. Questo è il quadro presentato da Riccardo Rosa, presidente di UCIMUSISTEMI PER PRODURRE, durante la tradizionale conferenza stampa di fine anno. I dati di preconsuntivo del Centro Studi UCIMU evidenziano una produzione attestata a 6.745 milioni di euro, in calo dell’11,4% rispetto al 2023. La principale causa di questo calo è stata la forte contrazione delle consegne sul mercato interno, che hanno raggiunto solo 2.255 milioni di euro, con un decremento del 33,5% rispetto all’anno precedente. La bassa propensione agli investimenti ha

ulteriormente influito, facendo scendere il consumo domestico del 34,8%, fino a 3.795 milioni di euro. Anche l’importazione ha seguito questa tendenza, registrando un calo del 36,5%, fermandosi a 1.540 milioni di euro.

Diversa la situazione per l’export, che ha registrato una crescita del 6,3%, raggiungendo il valore record di 4.490 milioni di euro. Secondo i dati UCIMU sui primi otto mesi del 2024, i principali mercati di sbocco per le macchine utensili italiane sono stati gli Stati Uniti (+17,8%, a 419 milioni di euro), la Germania (+12,3%, a 243 milioni), e l’India (+100%, a 132 milioni). Al contrario, la Cina e la Francia hanno mostrato segni di contrazione, rispettivamente del -15,3% e del -9,3%.

Guardando al 2025, le previsioni sono moderatamente positive. La produzione dovrebbe crescere del 2,9%, attestandosi a

6.940 milioni di euro. L’export è previsto in stazionarietà, con un leggero aumento dello 0,3% fino a 4.505 milioni di euro, mentre le consegne sul mercato interno potrebbero salire dell’8%, raggiungendo i 2.435 milioni di euro. Anche il consumo interno è previsto in aumento del 7,2%, arrivando a 4.070 milioni di euro, con un lieve incremento delle importazioni (+6,2%, a 1.635 milioni). Il rapporto export/produzione, tuttavia, dovrebbe scendere leggermente al 64,9%. “Dopo l’estate è apparso chiaro che il 2024 sarebbe stato “un anno completamente perso” per l’industria italiana costruttrice di macchine utensili che ha comunque provato a salvare (senza riuscirci) il risultato finale grazie all’attività oltreconfine. E così è stato ma il nostro Centro Studi ha dovuto comunque rivedere ulteriormente al ribasso le stime presentate a settembre, segno della difficoltà che le nostre imprese si trovano a

fronteggiare”, ha dichiarato Rosa, spiegando che l’attività all’estero ha contribuito a mitigare le perdite complessive, ma non è bastata a salvare i risultati finali. L’adattabilità dei costruttori italiani ha permesso loro di focalizzarsi su mercati dinamici, come quello statunitense, ma permangono preoccupazioni per eventuali politiche protezionistiche della nuova amministrazione americana. Per rafforzare la presenza all’estero, UCIMU ha istituito l’Oficina Italiana de Promotión in Messico, pensata per favorire l’ingresso delle imprese italiane nei mercati del Centro e Nord America.

Sul fronte interno, il piano Transizione 5.0 rappresenta una grande opportunità per innovare il settore e migliorare la sostenibilità produttiva, ma necessita di semplificazioni e correttivi per diventare realmente efficace. Rosa ha evidenziato l’importanza di misure come la sostituzione obbligatoria di macchinari obsoleti, l’innalzamento delle aliquote e la cumulabilità con altri incentivi. L’auspicio è che questi aggiustamenti vengano inclusi nella prossima Legge di Bilancio, rilanciando così la domanda interna e supportando il rinnovamento delle imprese.

A livello europeo, Rosa ha espresso preoccupazione per le conseguenze del Green Deal, in particolare per il settore automotive, che sta affrontando chiusure di stabilimenti e perdite di posti di lavoro. Questo fenomeno potrebbe generare un grave problema sociale, soprattutto in Italia. “È necessario

Periodo: gennaio - agosto / Period: January - August valori in migliaia di euro / value in '000 euro

Fonte: elaborazione Centro Studi su dati ISTAT Source: Studies Dept. on ISTAT data

un impegno collettivo per difendere il nostro sistema industriale”, ha dichiarato, sottolineando l’urgenza di una nuova politica industriale che accompagni le imprese oltre il 2026. Secondo Rosa, il manifatturiero è un pilastro essenziale per il benessere della

L'INDUSTRIA ITALIANA DELLA MACCHINA UTENSILE, AUTOMAZIONE E ROBOTICA ITALIAN MACHINE TOOL, AUTOMATION AND ROBOT INDUSTRY VALORI/VALUES (in milioni di Euro/in Millions Euro)

/\ PREZZI CORRENTI/ /\ CURRENT PRICES

società e va sostenuto con interventi concreti e tempestivi.

“Quello a cui stiamo assistendo oggi, con la chiusura di alcune fabbriche automotive e la fuoriuscita di migliaia di lavoratori anche dell’indotto, rischia di innescare un effetto domino che porterebbe un grave problema sociale per la gran parte dei paesi dell’area, a partire proprio dall’Italia. Non possiamo assolutamente permetterlo, per questo ritengo sia necessario che tutti gli organismi di rappresentanza del mondo industriale facciano sentire la loro voce prima che sia davvero troppo tardi. Si tratta di una partita che vede imprenditori, manager, maestranze, istituzioni di governo, tutti coinvolti per il comune interesse di difendere l’industria che è la base del sistema economico del paese e dell’Europa”.

*Preconsuntivi/Unofficial data

**Previsioni/Forecast

Centro Studi UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE/ Studies Department UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE dicembre 2024

“Il sistema manifatturiero è elemento imprescindibile per il benessere della società. Per questo - ha concluso Riccardo Rosa - alle autorità di governo ribadiamo la necessità di ragionare fin dall’inizio dell’anno su un nuovo programma di politica industriale che accompagni e sostenga lo sviluppo delle imprese dal 2026 in avanti” 

IL TERZO APPUNTAMENTO ORGANIZZATO DALL’ENERGY EFFICIENCY MOVEMENT HA PUNTATO I RIFLETTORI SULL’ECONOMIA CIRCOLARE E SULLA SOSTENIBILITÀ PRATICA ED ECONOMICA DELLE INIZIATIVE. TEMI CHE GENERANO SEMPRE PIÙ INTERESSE TRA LE AZIENDE, IMPEGNATE NEL COMPLESSO PERCORSO GUIDATO DALLA TRANSIZIONE ENERGETICA a cura della redazione

ECONOMIA CIRCOLARE PER LE AZIENDE

Prosegue il percorso intrapreso dall’Energy Efficiency Movement, associazione fondata da ABB e Alfa Laval che si occupa della promozione della cultura legata all’efficientamento energetico nei più disparati settori e in ogni parte del mondo.

La sede che ha ospitato la terza tappa italiana è la prestigiosa SDA Bocconi School of Management, membro dell’Energy Efficiency Movement dal 2023. Si è discusso di condivisione, formazione e dell’importanza di un dialogo costruttivo sui

temi centrali legati al futuro dell’energia e della sostenibilità.

Focus sull’economia circolare

L’Energy Efficiency Movement è un movimento di nome e di fatto: lontano dal concetto di staticità, incoraggia la condivisione delle esperienze e il progresso dal punto di vista energetico.

“Siamo giovani: siamo nati meno di due anni fa e da allora abbiamo analizzato necessità, riportato casistiche e condiviso esperienze” spiega Alessandro Pueroni Lead Motion Manager Southern Europe and

Italy di ABB. “Con l’occasione di oggi il focus si amplia ulteriormente, abbracciando i temi della sostenibilità e dell’economia circolare: due concetti fortemente correlati tra loro, per i quali è opportuno effettuare le corrette valutazioni per ottenere i migliori risultati possibili. Nel frattempo, sarà necessario allargare il contesto alla supply chain che ciascuna azienda si trova a dover gestire, poiché gli impegni legati allo Scopo 3 premono anche sui criteri di scelta dei partner”.

Quello dell’Economia Circolare è inoltre un modello economico che punta a ridurre

al minimo gli sprechi, massimizzando il riutilizzo delle risorse attraverso strategie innovative.

Un passo da compiere che si dimostra fondamentale, soprattutto alla luce di statistiche e proiezioni a medio termine. A spiegarlo è Sara Saltalamacchia, Sustainability Champion Motion Italy di ABB.

“Se pensiamo che entro il 2050 supereremo i 10 miliardi di abitanti sul pianeta, che a loro volta avranno bisogno di cibo, beni di vario genere ed energia, viene naturale chiedersi dove troveremo queste risorse e in che modo contribuiremo al parallelo taglio delle emissioni. Eppure la soluzione esiste già ed è sotto gli occhi di tutti: l’industria assorbe infatti circa il 40% dell’energia consumata globalmente ed è responsabile di un terzo delle emissioni di CO2. Migliorando l’efficienza energetica dal 2 al 4%, oltre a un’ apprezzabile riduzione dei consumi, si riuscirebbe a coprire un terzo delle riduzioni di emissioni necessarie per raggiungere i target dell’Accordo di Parigi. Purtroppo al momento siamo fermi a un risicato 1%. L’Energy Efficiency Movement serve anche a questo: la strada tracciata verso l’efficienza energetica è quella giusta, ma va promossa con maggiore decisione”.

Attenzione alla fattibilità (pratica ed economica)

La scelta di SDA Bocconi non

è casuale: l’eccellenza dell’istituto accademico italiano ha contribuito a dare ulteriore autorevolezza all’evento, arricchendolo con il contributo di docenti e professionisti di settore.

Come l’intervento dal titolo “Economia circolare: esperienze di strategie di sostenibilità” del Professor Pietro De Giovanni (direttore dell’Osservatorio Sustainable Operations & Supply Chain), che ha messo in luce la necessità di disporre delle giuste informazioni al fine di prendere le migliori decisioni.

“Il concetto di economia circolare deve considerare tutti i fattori in gioco” ha spiegato il Prof. De Giovanni. “Nella sostenibilità, ad

esempio, non può essere ignorata la questione economica. Riutilizzo o dismissione sono entrambe scelte possibili, a patto di compierle a ragion veduta”.

Nel corso dell’evento sono infatti stati analizzati diversi case study aziendali e iniziative che hanno portato all’implementazione di soluzioni innovative nel contesto dell’economia circolare. Molti di questi progetti hanno evidenziato un potenziale significativo nel ridurre l’impatto ambientale e generare valore; tuttavia, non tutti sono riusciti a raggiungere una sostenibilità economica necessaria a trasformare le buone idee in pratiche scalabili e replicabili.

Come ormai è tradizione in occasione degli appuntamenti organizzati dall’Energy Efficiency Movement, ampio spazio è stato dedicato alla condivisione di best practices e case study concreti, con la moderazione di Vittoria Veronesi - docente di Operations & Supply Chain Management in SDA Bocconi.

Questa volta tra i protagonisti figurano aziende dal mondo della plastica dell’acciaio (Costruzioni Meccaniche Luigi Bandera, Trillium Pumps Italy e Gruppo Marcegaglia) e l’Energy Service Company (Trigenia), che hanno raccontato la loro esperienza e le sfide che stanno affrontando nell’ambito dell’efficienza energetica ed economia circolare.

Con il contributo di SDA Bocconi e l’attenzione al tema dell’economia circolare, questa tappa ha gettato basi ancora più solide per un futuro sostenibile e inclusivo. 

Sara Saltalamacchia Sustainability Champion Motion Italy di ABB
Pueroni di ABB e Pietro De Giovanni direttore dell’Osservatorio Sustainable Operations & Supply Chain

OBIETTIVO SOSTENIBILITÀ

SIEMENS CONTINUA A RAFFORZARE LA PROPRIA LEADERSHIP IN MATERIA DI SOSTENIBILITÀ, RAGGIUNGENDO LE TAPPE FONDAMENTALI DELINEATE NEL RAPPORTO DI SOSTENIBILITÀ 2024 APPENA PUBBLICATO a cura della redazione

La tech company ha raggiunto in anticipo sette dei suoi quattordici obiettivi nelle aree, fra le altre, della decarbonizzazione, dell’equity e dell’occupabilità. Per la prima volta, i prodotti e le soluzioni Siemens venduti nell’anno fiscale 2024 hanno permesso ai clienti di abbattere più emissioni di quelle prodotte da Siemens nella sua intera catena del valore (emissioni di Scope 1, 2 e 3). Dal

2021 Siemens ha inserito i propri obiettivi nel suo framework strategico di sostenibilità DEGREE, un approccio olistico con indicatori di performance chiave rigorosi e tracciabili.

“La tecnologia è uno strumento potente per rispondere alle sfide più urgenti del nostro tempo e la digitalizzazione è un fattore chiave per aiutare i nostri clienti e partner a raggiungere i loro obiettivi di sostenibilità. Nel 2024 abbiamo

continuato a fare grandi progressi per raggiungere i nostri obiettivi più ambiziosi. Ci impegniamo ad andare ancora oltre, più velocemente”, ha dichiarato Judith Wiese, Chief People and Sustainability Officer e membro del Board di Siemens AG.

La tecnologia di Siemens spinge la decarbonizzazione industriale e l’efficienza delle risorse Siemens ha un grande impatto

nel settore della tutela ambientale e della decarbonizzazione nei settori dell’industria, delle infrastrutture, dei trasporti e della sanità. I prodotti e le soluzioni di Siemens venduti ai clienti nell’anno fiscale 2024 eviteranno, nel loro ciclo di vita, circa 144 milioni di tonnellate di emissioni di gas serra. Questo dato è superiore ai 121 milioni di tonnellate di emissioni che l’azienda ha generato nella sua intera catena del valore (Scope 1, 2 e 3) nell’anno fiscale 2024.

“Siemens è il partner giusto per accelerare la trasformazione della sostenibilità. Offriamo ai nostri clienti innovazioni per guidare la decarbonizzazione, risparmiare risorse e migliorare la qualità della vita delle persone in tutto il mondo”, ha dichiarato Eva Riesenhuber, Global Head of Sustainability di Siemens. “Essendo noi stessi i primi utilizzatori della nostra offerta, abbiamo ridotto la nostra impronta di CO 2 e del 60% dal 2019, dimostrando che è possibile essere più competitivi, più resilienti e più sostenibili allo stesso tempo”.

Decarbonizzazione delle attività stesse di Siemens: obiettivo intermedio raggiunto prima del previsto

Nell’ambito dei propri sforzi per la salvaguardia del clima, Siemens continua a compiere progressi significativi nella riduzione delle emissioni di CO2e derivanti dalle proprie attività. Gli investimenti annunciati nell’anno fiscale 2022 continuano a produrre risultati concreti, tra cui l’elettrificazione della flotta di veicoli e l’utilizzo di tecnologie proprie di Siemens per migliorare l’efficienza e l’elettrificazione degli impianti di produzione e degli edifici. Siemens, così, ha ridotto le proprie emissioni di CO2e del 60% rispetto al 2019, anno di riferimento, superando con un anno di anticipo l’obiettivo intermedio di riduzione del 55% delle emissioni di CO2e entro il 2025. Entro la fine dell’anno fiscale 2030, invece, l’azienda intende tagliare il traguardo del 90% di abbattimento di CO2e delle proprie attività e, successivamente, azzerare le emissioni di gas serra in tutta la catena del valore entro l’anno fiscale 2050. Tutti gli

obiettivi per il 2030 e il 2050 sono stati validati da Science Based Targets (SBT), in linea con lo standard più ambizioso di zero emissioni nette nell’anno fiscale 2024, riaffermando l’impegno di Siemens a raggiungere l’obiettivo principale dell’Accordo di Parigi nella lotta al cambiamento climatico.

Efficienza delle risorse: la nuova etichetta Siemens EcoTech e aumento dell’implementazione dell’eco design

Siemens sta compiendo notevoli progressi anche per quanto riguarda gli obiettivi di efficienza delle risorse. Nell’anno fiscale 2024, l’azienda ha accelerato la sua ambizione di “Robust Eco Design” (RED) nelle aree dell’hardware, del software e dei servizi, rafforzando il suo impegno anche nel migliorare l’impatto ambientale in tutta l’offerta. Oggi, il tasso di conseguimento degli obiettivi di eco-design di Siemens è del 54%, vale a dire 13 punti percentuali in più rispetto all’anno fiscale 2023. Nel 2024 è stato inoltre lanciato l’etichetta Siemens EcoTech, una componente chiave della

strategia dell’azienda per promuovere l’economia circolare e l’efficienza delle risorse in tutti i settori. L’etichetta fornisce ai clienti informazioni complete sulle prestazioni ambientali dei prodotti e, nel corso del 2024, più di 25.000 prodotti Siemens hanno ricevuto questo riconoscimento per aver superato gli standard o i prodotti precedenti in tre aree: materiali sostenibili, utilizzo ottimale delle risorse, recupero del valore e circolarità.

Governance: sviluppo di pratiche aziendali orientate al futuro

L’intelligenza artificiale (IA) svolge un ruolo fondamentale come fattore di accelerazione per affrontare le sfide globali, tra cui il cambiamento climatico. Siemens è leader nell’IA industriale e la utilizza per migliorare le infrastrutture e le aziende. Allo stesso tempo, l’azienda riconosce l’importanza di mitigare i rischi associati all’IA. Siemens è impegnata nello sviluppo e nell’utilizzo responsabile di queste tecnologie e, a tal fine, è stata istituita una task force trasversale di governance dell’IA per integrare i principi del suo utilizzo responsabile nei processi aziendali e nel portfolio prodotti.

Occupazione: responsabilizzare le nostre persone, promuovere l’apprendimento permanente Nell’ambito della formazione, l’azienda

è impegnata a perfezionare continuamente la propria offerta di sviluppo delle competenze, aggiornamento e specializzazione, con l’obiettivo di favorire l’occupazione di valore. Promuovendo una visione di crescita e coltivando una cultura inclusiva e orientata alla responsabilizzazione, Siemens sostiene e guida i percorsi di successo delle persone. Nell’ambito di questo impegno, nell’anno fiscale 2024 è stato investito un totale di 442 milioni di euro nell’ istruzione e della formazione continua (anno fiscale 2023: 416 milioni di euro). I collaboratori di Siemens hanno completato una media di circa 27 ore a persona di formazione in ambito digitale, quattro ore in più in media rispetto all’anno fiscale 2023. Ciò significa che l’azienda ha superato l’obiettivo della media di 25 ore di formazione che si era prefissata entro il 2025 con un anno di anticipo rispetto al previsto.

L’apprendimento continuo rimane una priorità fondamentale da raggiungere di anno in anno, in quanto una forma mentis orientata alla crescita è fondamentale per la realizzazione delle persone, per la loro carriera nel lungo periodo e, in ultima analisi, per il successo dell’azienda.

Grazie alla collaborazione con i partner coinvolti per la formazione, chiunque lavori in Siemens in tutto il mondo ha accesso a circa 180.000 offerte di

formazione digitale interne ed esterne, per soddisfare le diverse preferenze ed esigenze di apprendimento. Inoltre, Siemens intende sviluppare ulteriormente la piattaforma “MyLearning World” e le sue offerte, in particolare attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale.

Equity: il 32% dei top manager sono donne

Siemens ha inoltre compiuto progressi nella promozione dell’uguaglianza all’interno dell’azienda e ha aumentato nuovamente la percentuale di donne nei ruoli di top management. Nell’anno fiscale 2024, le donne hanno ricoperto circa il 32% dei ruoli manageriali. Nell’anno di riferimento, il 2020, la percentuale era del 23%.

DEGREE: un approccio alla sostenibilità a 360 gradi

Siemens definisce i propri obiettivi attraverso il framework strategico DEGREE. L’azienda segue un approccio olistico che si dipana in sei campi d’azione: decarbonizzazione, etica, governance, efficienza delle risorse, parità e occupazione.

Il Sustainability Report 2024 di Siemens è disponibile qui: https:// www.siemens.com/global/en/company/ sustainability/carbonneutral.html 

ACCELERARE L’INNOVAZIONE:

IL POTERE DELLA TECNOLOGIA DIGITALE E

DEL DIGITAL TWIN

NEL PANORAMA TECNOLOGICO ODIERNO, L’INNOVAZIONE CORRE A UNA VELOCITÀ SENZA PRECEDENTI, SPINGENDO LE AZIENDE A CERCARE NUOVE SOLUZIONI PER AFFRONTARE SFIDE SEMPRE PIÙ COMPLESSE. DURANTE IL RECENTE HEXAGON LIVE ALL’AUTODROMO DI MONZA, BURKHARD BOECKEM CHIEF TECHNOLOGY OFFICIER HEXAGON AB, HA CONDIVISO UNA VISIONE CHIARA SU COME LA TECNOLOGIA, E IN PARTICOLARE IL CONCETTO DI DIGITAL TWIN, STIA RIDEFINENDO IL MODO IN CUI LE IMPRESE OPERANO E INNOVANO di Cristina Gualdoni

Secondo Boeckem, per affrontare le sfide attuali è fondamentale adottare una mentalità orientata alla crescita. L’innovazione non riguarda solo la creazione di nuovi prodotti, ma soprattutto il miglioramento continuo di processi esistenti. “Non

dobbiamo mai accettare lo status quo,” ha affermato. “Ogni giorno rappresenta un’opportunità per migliorare e per fare la differenza.”

Questo approccio orientato al miglioramento continuo è reso possibile dalla disponibilità di dati di alta qualità.

Con le informazioni giuste al momento giusto, le aziende possono ottimizzare le loro operazioni, ridurre i costi e, soprattutto, avere un impatto positivo sulla sostenibilità.

La sostenibilità è una delle sfide principali del nostro tempo, e Boeckem ha sottolineato come le soluzioni tecnologiche possano

giocare un ruolo cruciale. Attraverso l’uso di sensori avanzati e piattaforme digitali, le aziende possono ridurre lo spreco di risorse, ottimizzare i tempi e migliorare l’efficienza energetica. “Ogni grammo di risorse risparmiate è un passo verso un futuro più sostenibile,” ha dichiarato.

Il cuore della Rivoluzione:

Il Digital Twin

Uno degli strumenti più potenti per guidare questa rivoluzione tecnologica è il concetto di Digital Twin. Un Digital Twin è una replica digitale di un processo, prodotto o servizio fisico. Questa tecnologia consente alle aziende di simulare scenari complessi nel mondo virtuale prima di implementare modifiche nel mondo reale.

Il CTO ha spiegato come il Digital Twin permetta di testare innumerevoli varianti

e scenari, consentendo una precisione e un’efficienza mai viste prima. “Inizia tutto con la cattura della realtà,” ha detto. “Creiamo una copia digitale precisa dei dati della tua azienda e la usiamo per testare ogni cambiamento possibile nel mondo virtuale prima di applicarlo nel mondo reale.”

Alla base del successo del Digital Twin ci sono tre elementi fondamentali: dati accurati, piattaforme cloud e una stretta collaborazione tra i vari attori coinvolti. L’accessibilità e la condivisione dei dati sono cruciali per prendere decisioni informate, mentre le piattaforme cloud permettono una collaborazione più fluida e una gestione ottimale dei set di dati di grandi dimensioni. Boeckem nella sua presentazione ha evidenziato l’importanza delle partnership strategiche per raggiungere questi obiettivi. Collaborazioni con aziende leader nel settore

tecnologico, come NVIDIA, permettono di ampliare il campo di applicazione delle tecnologie digitali e di portare soluzioni innovative in nuovi mercati.

L’impatto del Digital Twin: dai cantieri alle Smart City

Le applicazioni del Digital Twin sono molteplici e spaziano in vari settori industriali. Dalla costruzione di grandi infrastrutture alla gestione della sicurezza pubblica, passando per la creazione di Smart City, il Digital Twin offre soluzioni pratiche per migliorare la qualità e l’efficienza.

Ad esempio, le aziende di costruzione utilizzano il Digital Twin per monitorare l’avanzamento dei lavori e identificare eventuali problemi prima che si presentino, risparmiando tempo e risorse. Allo stesso modo, le città che adottano questa tecnologia stanno vedendo miglioramenti significativi nella gestione del traffico, nella pianificazione urbana e nella sostenibilità ambientale.

Il futuro è digitale e interconnesso

Guardando al futuro, ha espresso una chiara convinzione: il connubio tra tecnologia digitale e collaborazione umana sarà fondamentale per affrontare le sfide di domani. “Abbiamo le tecnologie per catturare la realtà, analizzare i dati e implementare soluzioni su vasta scala,” ha detto. “Ora tocca a noi sfruttarle al massimo per creare un futuro sostenibile e innovativo.”

L’era del Digital Twin è solo all’inizio, e il viaggio per portare l’innovazione ai massimi livelli è lungo. Ma con la giusta combinazione di tecnologia, dati e partnership strategiche, il futuro sembra promettente. Le aziende che sapranno sfruttare queste opportunità saranno le protagoniste di una nuova rivoluzione industriale, più sostenibile e orientata al miglioramento continuo.

In un mondo sempre più complesso e interconnesso, la capacità di adattarsi e innovare sarà la chiave del successo. La tecnologia del Digital Twin rappresenta una delle opportunità più interessanti per le aziende di oggi, offrendo strumenti potenti per ottimizzare i processi, ridurre gli sprechi e migliorare la sostenibilità. La visione di Burkhard Boeckem è un invito a guardare oltre, a non accontentarsi, e a sfruttare appieno il potenziale della tecnologia per creare un futuro migliore. 

SOLUZIONI INNOVATIVE

PER LA SOSTENIBILITÀ E L’EFFICIENZA ENERGETICA NEL

SETTORE DELLE MACCHINE UTENSILI

LA RESPONSABILITÀ D’IMPRESA È L’IMPEGNO DI SORALUCE VERSO L’AMBIENTE, I PROPRI CLIENTI, LA SOCIETÀ E IL SUO STAFF. SOSTENIBILITÀ E IL RISPARMIO ENERGETICO NEL SETTORE DELLE MACCHINE UTENSILI, HANNO PORTATO L’AZIENDA A SVILUPPARE STRATEGIE INNOVATIVE PER RIDURRE L’IMPATTO AMBIENTALE E AUMENTARE LA PRODUTTIVITÀ. ATTRAVERSO IL SISTEMA ECO DESIGN, VENGONO PROGETTATE MACCHINE CON UN BASSO CONSUMO ENERGETICO E MATERIALI RICICLABILI. INOLTRE, L’AZIENDA È STATA PREMIATA CON LA SILVER MEDAL 2021 DA ECOVADIS PER LE SUE PRATICHE DI RESPONSABILITÀ SOCIALE di Eleonora Segafredo

Da sempre in SORALUCE, azienda di riferimento nel settore delle tecnologie di fresatura, alesatura e tornitura verticale per il mercato italiano, lo sviluppo sostenibile e il rispetto dell’ambiente sono fattori chiave indiscutibili per il futuro. Lo sviluppo sostenibile è un principio fondamentale per SORALUCE che collabora con i propri clienti per progettare e sviluppare un’ampia varietà di soluzioni sostenibili di fresatura, alesatura e multitasking.

Con un approccio di sostenibilità strutturato e proattivo, l’azienda parte di Danobatgroup, la divisione macchine utensili della Corporación Mondragón, una delle holding più importanti d’Europa, ha messo in atto un piano d’azione a breve e medio termine per migliorare il proprio sistema

di gestione della sostenibilità perseguendo impegni, politiche e azioni tangibili sulle principali questioni con informazioni dettagliate sull’attuazione, seguite da una rendicontazione di sostenibilità significativa sulle azioni e sugli Key Performance Indicators. A tal fine, si impegna continuamente nella riprogettazione dei propri prodotti e processi, riducendo il consumo di energia e lubro-refrigeranti, introducendo materiale riciclabile, inserendo sostenibilità e responsabilità sociale nella cultura e nei processi aziendali.

Responsabilità verso l’ambiente: il sistema ECO DESIGN

L’azienda ha creato una nuova generazione di macchine a portata d’uomo, progettata per ridurre al minimo il consumo energetico e i materiali di consumo. In

accordo con le normative ISO 14006, SORALUCE realizza macchine con il sistema ECO DESIGN e con la più recente ed innovativa tecnologia per ridurre l’impatto ambientale e allo stesso tempo aumentare la produttività della macchina. SORALUCE è infatti la prima società nel settore delle macchine utensile ad ottenere, nel 2010, la certificazione per il Design di Prodotto e lo Sviluppo del Sistema di Gestione dei Processi (ECO DESIGN). Per diminuire l’impatto ambientale, gli aspetti più significativi nel ciclo di vita delle fresatrici sono la riduzione del consumo energetico, del materiale durante la fase di produzione dei vari pezzi di macchina, dei componenti idraulici e l’utilizzo di un sistema di cambio utensile automatico. L’attenzione riposta nei confronti di questi aspetti, ha portato ad una riduzione dell’11% dei consumi nella

produzione, del 16% dei consumi di elettricità e lubrificante, rispettivamente, durante l’uso e ad un risparmio annuale dei consumi della macchina del 16%, avendoli portati da 187, 2 MW/h/anno a 156 MW/h/anno.

Responsabilità verso la società: the home of innovation

L’innovazione è al primo posto in tutti i prodotti e le soluzioni che l’azienda sviluppa e molte delle tecnologie che guidano il settore della macchina utensile sono state sviluppate da SORALUCE. L’atteggiamento innovativo, caratteristica distintiva dell’azienda, è accompagnato da un impegno e una vocazione costanti per fornire un servizio alla società. Grazie ai continui sviluppi tecnologici, SORALUCE migliora la efficienza, la produttività, la precisione e la capacità di adeguamento ai processi concreti di produzione dei propri clienti, avendo cura, durante il processo, di tutti gli aspetti e fornendo tecnologie intelligenti in continua evoluzione, rispondendo oggi alle domande di domani.

L’incremento della produttività della macchina

Nei differenti settori merceologici, oggi più di ieri sempre più esigenti, lo sviluppo di soluzioni di produzione tecnologicamente avanzate, che riducono i tempi di lavorazione e offrono elevata disponibilità e precisione, è la chiave per affrontare le diverse sfide di

produzione. Le soluzioni devono inoltre ridurre al minimo i tempi di fermo macchina, i tempi di carico/scarico di pezzi o le operazioni accessorie, ottimizzando così i tempi di cambio teste e utensili. Inoltre, devono consentire la produzione non presidiata, dove l’intervento dell’operatore è minimo, ma l’affidabilità è garantita. SORALUCE offre un’ampia gamma di soluzioni per la realizzazione di pezzi con differenti morfologie e dimensioni, in grado di soddisfare le esigenze dei vari settori, totalmente focalizzate sul raggiungimento della massima produttività e sulla garanzia di un’estrema precisione in lavorazione. Grazie allo sviluppo tecnologico di soluzioni di fresatura e alla sua competenza ed esperienza nell’ingegneria meccanica, la società è in

grado di fornire soluzioni personalizzate e adattate alle esigenze di produzione del cliente, progettate per rispondere ad ogni specifica applicazione. Le sue attrezzature di produzione consentono di ottimizzare i tempi di lavorazione, riducendo i tempi morti e con il minimo intervento dell’operatore. Le soluzioni SORALUCE sono molto affidabili ed efficienti, oltre ad essere macchine estremamente precise e di semplice gestione.

La Silver Medal 2021 di Ecovadis Per il raggiungimento della sostenibilità, SORALUCE è stata premiata con la Silver Medal 2021 dall’ente di certificazione indipendente Ecovadis, un riconoscimento che attesta, una volta di più, quanto l’azienda sia attenta ai temi della sostenibilità e quanto sia attiva sul fronte della responsabilità sociale. EcoVadis, affidabile piattaforma per le valutazioni della sostenibilità aziendale all’interno delle catene di approvvigionamento globali, valuta ogni azienda in base a criteri di prestazione ambientale, sociale ed etica. I criteri sono basati su standard internazionali di responsabilità sociale d’impresa (CSR), come i principi del Global Compact, le convenzioni dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), lo standard Global Reporting Iniziative (GRI), lo standard ISO 26000 e i principi CERES, e in base al continuo impegno delle aziende a implementare pratiche sociali e ambientali nelle loro operazioni. La metodologia di valutazione include la valutazione della qualità del sistema di gestione della sostenibilità di un’azienda attraverso le sue politiche, azioni e risultati. 

Soraluce realizza macchine in linea con il principio di Eco Design
Ergonomia per l’operatore e ottima visibilità delle lavorazioni con la massima sicurezza

THE FUTURE’S HERE

ALL’INSEGNA DELLO SLOGAN “THE FUTURE’S HERE”, IL CANADA PRESENTERÀ AD HANNOVER MESSE LA SUA CAPACITÀ INDUSTRIALE IN SETTORI QUALI AUTOMAZIONE, ENERGIA, TRASFORMAZIONE DIGITALE E TECNOLOGIE VERDI. OLTRE 200 AZIENDE CANADESI DARANNO VISIBILITÀ ALLA FORZA DI INNOVAZIONE DEL PAESE E AL SUO IMPEGNO NELLA RICERCA DI SOLUZIONI SOSTENIBILI a cura della redazione

Partecipando ad HANNOVER MESSE 2025 in veste di Paese Partner, il Canada sottolinea gli stretti rapporti economici e politici esistenti tra “Il vero Nord” e la Germania. L’annuncio dell’impegno all’investitura di Paese Partner risale all’agosto 2022, quando il premier Justin Trudeau accolse in Canada il Cancelliere tedesco Olaf Scholz. L’importante presenza del

Paese nordamericano alla prossima HANNOVER MESSE dimostrerà come i partenariati globali possano guidare il mondo verso un futuro più intelligente e più verde.

Il Canada è membro dell’Organizzazione Mondiale del Commercio ed è l’unico Paese ad avere stipulato trattati commerciali con tutti gli Stati del G7. Complessivamente detiene accordi commerciali con 51 Paesi: i trattati

più importanti sono il CETA (Unione Europea), il CPTPP (Transpacifico) e l’USMCA/CUSMA (USA/Messico). Industria manifatturiera e settore energetico contribuiscono per il 10,5 per cento circa al Prodotto Interno Lordo del Paese. Le sue industrie più forti sono l’industria automobilistica, l’industria dei generi alimentari e la meccanica. Le aree industriali più importanti sono Ontario, Québec e Alberta.

“Il Canada è onorato di essere Paese Partner di HANNOVER MESSE 2025. Alle aziende canadesi si offre così l’opportunità di essere al centro dell’attenzione e di presentare le loro innovazioni e soluzioni mirate ad accelerare la trasformazione industriale. Siamo lieti di poter sviluppare ulteriormente la collaborazione internazionale e di poter presentare oltre 200 aziende impegnate per un futuro verde, digitale e sostenibile”, afferma François-Philippe Champagne, Ministro canadese dell’innovazione, della scienza e dell’industria. Canada e Germania sono legati da tempo da una stretta partnership che interessa soprattutto settori come commercio e investimenti, energia e clima, minerali importanti e tecnologie chiave. L’Alleanza tedescocanadese per l’idrogeno, ad esempio, supporta lo sviluppo di una catena di approvvigionamento essenziale per la decarbonizzazione globale, mentre la rapida crescita di impianti per l’export di gas naturale liquefatto (LNG) da parte del Canada accresce la sicurezza energetica della Germania.

Lo slogan adottato dal Canada per HANNOVER MESSE – “The future’s here” – descrive e sintetizza l’attenzione rivolta dal Paese alla creazione di industrie sostenibili ed ecologiche. La sua postazione centrale nel padiglione 2

HANNOVER MESSE è la fiera leader mondiale delle tecnologie per l’industria. All’insegna del tema conduttore della “Trasformazione Industriale”, riunisce circa 5.000 aziende espositrici dell’industria meccanica, elettrotecnica ed elettronica, dell’industria digitale e del settore energetico per presentare soluzioni rivolte al presente e al futuro della produzione e della fornitura energetica. Tra i settori espositivi più importanti dell’edizione 2025 figurano Smart Manufacturing, Digital Ecosystems, Energy for Industry, Compressed Air & Vacuum Technology, Engineered Parts & Solutions, Future Hub e International Trade & Investment. Il fronte espositivo sarà completato da un programma di conferenze che prevede la presenza di circa 1.600 tra relatori e relatrici. L’edizione 2025 è in calendario ad Hannover dal 31 marzo al 4 aprile. Paese Partner sarà il Canada.

presenterà l’ecosistema nazionale della scienza e dell‘innovazione. Altri spazi espositivi saranno dedicati a temi come intelligenza artificiale, automazione, tecnologie pulite, idrogeno, mobilità elettrica e robotica. Tra le altre iniziative collegate alla presenza del Canada ci sono il Palco delle conferenze canadesi nel padiglione 2, il Business Summit tedesco-canadese, il Leaders’ Dialogue, l’EUREKA Global Innovation Summit (GIS) e il Renewable Dialogue, oltre ad eventi di networking diretti a valorizzare le possibilità di innovazione e di business nel Paese.

“Il Canada è un Paese Partner ideale per HANNOVER MESSE. Propone i suoi punti di forza nell’innovazione industriale sostenibile, nella produzione più all’avanguardia e nelle nuove tecnologie”, dichiara Jochen Köckler, CEO di Deutsche Messe. “Come Paese leader nei settori AI, cleantech e energie

rinnovabili, è perfettamente in linea con l’attenzione che noi rivolgiamo alla digitalizzazione e alla trasformazione industriale. Questa partnership sottolinea l’impegno di HANNOVER MESSE nei confronti del progresso globale e promuove relazioni transnazionali per l’innovazione e lo sviluppo sostenibile”.

La Germania è il partner commerciale più importante del Canada nell’ambito dell’Unione Europea. Lo scambio tra i due Paesi abbraccia un’ampia gamma di settori. Tra i maggiori beni di esportazione del Canada verso la Germania ci sono risorse naturali, prodotti agricoli, macchine e componenti per l’aeronautica e l’astronautica. Il Canada importa invece dalla Germania un ingente quantitativo di macchinari, prodotti automotive, sostanze chimiche e apparecchiature high-tech.

La formula del Paese Partner

HANNOVER MESSE non si limita a presentare gli ultimissimi prodotti e le ultimissime tecnologie e innovazioni. Promuove infatti anche il commercio internazionale, favorendo l’incontro tra leader economici, politici e investitori di tutto il mondo. Ogni anno punta inoltre i suoi riflettori su di un Paese Partner scelto in base alla sua crescita economica, alla presenza nella sua economia di un settore industriale particolarmente sviluppato o emergente, o al suo impegno per la sostenibilità. Ad HANNOVER MESSE il Paese Partner presenta i suoi punti di forza in ambito tecnologico, i suoi progetti di ricerca e le sue possibilità di investimento a un pubblico internazionale. Ultimi Paesi Partner in ordine di tempo sono stati la Norvegia (2024), l’Indonesia (2023), il Portogallo (2022), la Svezia (2019), il Messico (2018), la Polonia (2017) e gli USA (2016). 

LA NUOVA RICERCA MRO 2024

RS ITALIA HA PRESENTATO LA TERZA RICERCA SUL PROCUREMENT DEI MATERIALI INDIRETTI, COMUNEMENTE DETTI MRO (MAINTENANCE, REPAIR, OPERATIONS), REALIZZATA IN COLLABORAZIONE CON ADACI (ASSOCIAZIONE ITALIANA ACQUISTI E SUPPLY MANAGEMENT) E L’UNIVERSITÀ EUROPEA DI ROMA. L’INDAGINE OFFRE UNO SGUARDO COMPLETO SUI TREND, LE SFIDE E LE OPPORTUNITÀ CHE LE AZIENDE ITALIANE STANNO COGLIENDO, EVIDENZIANDO IL PASSAGGIO DA SPESA NECESSARIA A LEVA STRATEGICA PER LA COMPETITIVITÀ AZIENDALE di C.G.

Due sono i concetti chiave che emergono dalla Ricerca MRO 2024: maturità e digitalizzazione dei processi aziendali. Si tratta di veri e propri pilastri strategici, attraverso i quali il procurement evolve da semplice gestione dei costi a leva competitiva.

La maturità, intesa come maggiore comprensione delle dinamiche legate alla spesa MRO e soprattutto come una crescita strategica del ruolo dell’ufficio acquisti, che risulta sempre più centrale per l’adozione di un approccio integrato e strategico ormai essenziale in questo settore.

Accanto a questa, la digitalizzazione

agisce come forza trainante per la comunicazione tra i diversi attori e l’agilità decisionale. Con strumenti digitali avanzati, le aziende possono ottenere visibilità in tempo reale su spese e fabbisogni, riducendo tempi e costi operativi.

In tal senso, un esempio di eccellenza sono le aziende che hanno

saputo combinare processi evoluti di approvvigionamento con una piena integrazione tecnologica. Altamente mature sia sul piano operativo che tecnologico, queste organizzazioni hanno ottimizzato le procedure di acquisto e investito in strumenti avanzati come sistemi ERP e piattaforme di automazione.

Grazie all’efficace utilizzo della tecnologia, queste aziende hanno migliorato la collaborazione interna, sono in grado di gestire proattivamente i fornitori e garantiscono trasparenza lungo tutta la catena di fornitura. Inoltre, questa flessibilità e capacità di adattamento consentono loro di identificare e cogliere rapidamente nuove opportunità strategiche, rafforzando ulteriormente la loro posizione competitiva. Questi i principali risultati della ricerca sul procurement dei materiali indiretti nelle imprese italiane condotta da RS Italia, ADACI e l’Università Europea di Roma, che hanno indagato le prassi più comuni e le criticità condivise grazie al contributo di oltre 200 professionisti che hanno risposto anonimamente alla survey che ha dato origina alla ricerca.

“Interfacciandoci quotidianamente con numerose aziende, abbiamo rilevato problematiche costanti che l’ufficio acquisti deve gestire in ambito MRO: dalla scarsa visibilità dei fabbisogni alla gestione di asset obsoleti, dalla numerosità dei codici prodotto all’inefficienza del loro monitoraggio”, spiega Massimiliano Rottoli, Managing Director di RS Italia. “Queste difficoltà sembrano essere legate a dinamiche strutturali, comuni al sistema Paese, ma anche a comportamenti difficili da scardinare nelle gerarchie aziendali, come procedure operative poco chiare o una scarsa comprensione delle necessità dei vari reparti da parte dell’ufficio acquisti. In questo contesto, le aziende manifestano sempre più spesso l’esigenza di incrementare la produttività tramite processi automatizzati e tecnologie avanzate per la gestione degli ordini. Allo stesso tempo, mostrano il bisogno di ottimizzare la catena di approvvigionamento, riducendo i costi ma senza compromettere la qualità dei prodotti e dei servizi acquistati”, specifica Rottoli.

Le evidenze della ricerca 1.LE CRITICITÁ DEL PROCUREMENT INDIRETTO

Il primo capitolo, “Comprendere cosa rende critica la gestione degli MRO”, delinea le complessità che caratterizzano il procurement MRO, spesso sottovalutate ma fondamentali per garantire la continuità operativa aziendale. In particolare, dall’indagine emerge che le principali criticità includono l’obsolescenza delle attrezzature e degli asset, la gestione di codici prodotto frammentati e una scarsa visibilità sui fabbisogni reali. Più del 45% delle imprese intervistate, ad esempio, investe tra il 3% e il 20% del budget totale in MRO; una spesa significativa ma spesso non tracciata con precisione. Senza contare

Massimiliano Rottoli

che anche le emergenze, come i fermi macchina, aggravano queste difficoltà, rendendo la gestione efficace della spesa MRO una sfida strategica per molte aziende.

2. QUALI COMPETENZE PER IL FUTURO DEL PROCUREMENT

Il secondo capitolo, “Sviluppare competenze specifiche e creare un mercato dei talenti”, evidenzia una crescente richiesta di competenze specifiche per affrontare le sfide legate alla gestione degli acquisti indiretti. Più del 45% delle aziende interrogate riconosce che le competenze attuali non sono sufficienti per razionalizzare la spesa MRO in modo efficace, allo stesso tempo, il 25% degli intervistati effettua acquisti senza un metodo strutturato, basandosi su stime approssimative. Questo capitolo sottolinea l’importanza di formare professionisti in grado di ottimizzare i processi decisionali, non solo in ambito tecnico, ma anche organizzativo, inserendo quindi competenze digitali e gestionali, indispensabili per ridurre i costi operativi e migliorare la tracciabilità della spesa.

3.LA

NUOVA MATURITÁ

DIGITALE E L’EFFICIENZA

OPERATIVA

Il terzo capitolo, “Sfruttare il potenziale della digitalizzazione”, sottolinea come la digitalizzazione sia una leva fondamentale per migliorare l’efficienza operativa e

ridurre i costi di gestione. Dalla ricerca emerge che il 65% delle imprese utilizza già sistemi informativi integrati per gestire gli ordini e monitorare le scorte, ma la piena digitalizzazione del ciclo di acquisto MRO è ancora lontana. Solo il 12% delle aziende, infatti, utilizza tecnologie avanzate come il cloud computing o l’intelligenza artificiale. Questo capitolo approfondisce, in particolar modo, le barriere che limitano l’adozione della digitalizzazione, come la scarsa qualità e quantità dei dati disponibili e la difficoltà di integrare i sistemi aziendali con quelli dei fornitori, sottolineando come le imprese più evolute riconoscano l’enorme potenziale delle tecnologie digitali per migliorare la trasparenza e prevenire criticità operative.

4. IL PREZZO NON É TUTTO: LE RELAZIONI CHIAVE CON I FORNITORI

Il quarto capitolo, “Costruire relazioni strategiche con fornitori specializzati”, dimostra invece come una gestione efficace degli acquisti MRO non possa prescindere da relazioni solide e a lungo termine con fornitori specializzati. In particolare, questa sezione esplora l’importanza di sviluppare partnership strategiche che vadano oltre la semplice transazione commerciale. Il 74% delle imprese intervistate, ad esempio, preferisce lavorare con un numero limitato di fornitori selezionati, in grado di offrire soluzioni a valore aggiunto e supporto tecnico specializzato. Inoltre, l’adozione di sistemi collaborativi come il Vendor-

Managed Inventory (VMI), in grado di demandare al fornitore la responsabilità di riassortire le scorte in esaurimento, avendo visibilità dei fabbisogni e delle disponibilità dell’impresa acquirente, è indicata come una delle migliori pratiche per ridurre i tempi di inattività operativa e migliorare la disponibilità di prodotti. Anche la sostenibilità si sta affermando come un criterio di selezione fondamentale. A tal proposito, si evidenzia come il 77% delle aziende premia i fornitori che offrono packaging sostenibili e soluzioni ecofriendly.

5. LA COLLABORAZIONE COME SINONIMO DI TRASPARENZA

Infine, il quinto capitolo, “Aumentare la trasparenza e la collaborazione con gli stakeholders”, affronta l’urgenza di instaurare un dialogo tra l’ufficio acquisti, i diversi reparti aziendali e i fornitori. Il 45% delle imprese segnala una scarsa visibilità sui fabbisogni MRO, che spesso si traduce in acquisti non pianificati e costi fuori controllo. Per affrontare queste problematiche, molte aziende stanno investendo in sistemi di tracciabilità avanzati e in piattaforme digitali di e-Procurement, che consentono di monitorare i processi d’acquisto in tempo reale. La collaborazione strategica con fornitori e stakeholder interni è considerata essenziale per ottimizzare la gestione delle scorte e migliorare l’efficienza complessiva.

“Questa ricerca costituisce un punto di riferimento essenziale per comprendere lo stato attuale e le prospettive future del procurement indiretto in Italia. Dal canto nostro, da oltre 30 anni affianchiamo i clienti in veste di partner unico e affidabile per gli acquisti MRO. Non solo offriamo prodotti di alta qualità, ma anche una vasta gamma di servizi a valore aggiunto che semplificano, accelerano e automatizzano i processi aziendali. Dalla digitalizzazione del ciclo di acquisto tramite sistemi di e-Procurement alle soluzioni per la gestione ottimale del magazzino, ci impegniamo a ridurre i costi e migliorare la disponibilità dei prodotti. Guardando al futuro, siamo pronti a supportare le aziende nella loro trasformazione digitale, contribuendo a migliorare l’efficienza e la sostenibilità nel settore MRO”, conclude Rottoli. 

NEGLI ULTIMI ANNI LA PIANIFICAZIONE AZIENDALE È STATA MESSA A DURA PROVA DA SFIDE

GLOBALI COME L’AUMENTO DEI COSTI ENERGETICI, L’INFLAZIONE E LE DIFFICOLTÀ NELLA CATENA DI APPROVVIGIONAMENTO. IN UN CONTESTO COSÌ COMPLESSO E IMPREVEDIBILE, AVERE UN PARTNER AFFIDABILE CHE GARANTISCA LA REGOLARE CONTINUITÀ DELLA LORO OPERATIVITÀ QUOTIDIANA NON È PIÙ SOLO UN VANTAGGIO, MA UNA NECESSITÀ a cura della redazione

SOSTENIBILI E CIRCOLARI

Perché poter pianificare con serenità significa garantire continuità, prevedere possibili ostacoli e mantenere il controllo sulle proprie attività. Ed è qui che entra in gioco il fornitore di servizi tessili Mewa, che offre alle imprese un servizio a 360 gradi per la gestione dei prodotti tessili sicuro, sostenibile e ben pianificabile a priori.

Continuità nella fornitura di prodotti tessili con il servizio Mewa

Il sistema di panni riutilizzabili Mewa si distingue per efficacia ed affidabilità: molte aziende utilizzano questo pratico servizio: ricevono da Mewa i panni puliti, li utilizzano e li riconsegnano per il lavaggio senza doversi preoccupare di altro. Il prezzo concordato include l’intera gestione: fornitura, ritiro, lavaggio professionale con controllo finale dei panni e il trasporto nei contenitori di sicurezza certificati SaCon. Mewa si occupa anche degli adempimenti relativi al loro smaltimento, dal momento che i panni rimangono di sua proprietà. Il contenitore SaCon viene fornito al cliente dall’autista Mewa con i panni puliti e viene ritirato, ermeticamente chiuso, con i panni sporchi,

nel rispetto delle normative sulle merci pericolose. Un servizio a 360° efficiente e puntuale che offre alle aziende la sicurezza e la tranquillità di una pianificazione a lungo termine e un notevole risparmio di tempo anche in termini di gestione logistica.

Servizi personalizzati

Il cliente concorda a priori con Mewa la quantità, la tipologia di panni adatta alle proprie esigenze e la periodicità dei ritiri e delle riconsegne: la pianificazione viene fatta a priori, anche se è possibile in qualsiasi momento modificare l’entità della fornitura, aumentandola o riducendola. Con questo approccio personalizzato e flessibile il servizio Mewa a 360° offre alle aziende continuità operativa e affidabilità, eliminando il rischio di carenze inaspettate e riducendo gli imprevisti che, se non opportunamente gestiti in questo modo, potrebbero rischiare di creare rallentamenti nello svolgimento delle attività.

Qualità costante, produttività in crescita

Grazie alla qualità costante del servizio, Mewa fa sì che le aziende possano concentrarsi meglio sul proprio core business.

In questo modo si liberano tempo, spazi e risorse preziose che possono essere allocate su attività più strategiche. Il sistema di Mewa non solo ottimizza i processi operativi, ma contribuisce anche a migliorare la produttività.

Un impegno concreto per la sostenibilità

Oltre alla sicurezza nella pianificazione, Mewa si distingue anche per l’attenzione all’ambiente. Ogni panno può essere lavato e riutilizzato fino a 50 volte: in questo modo si riduce l’impatto ambientale e la quantità di rifiuti che verrebbero prodotti se in alternativa venissero utilizzati panni usa e getta. L’impronta di carbonio del panno riutilizzabile Mewa è in media da 3 a 6 volte inferiore a quella del panno monouso. Scegliere Mewa significa quindi anche contribuire attivamente agli obiettivi di sostenibilità, un valore sempre più importante nelle scelte delle aziende moderne.

Con Mewa le aziende sanno di poter contare su un servizio puntuale, professionale e senza imprevisti, un elemento importante di tranquillità in più nella pianificazione, in un’epoca in cui ogni certezza è un bene prezioso. 

I panni Mewa vengono lavati e asciugati con processi ecologici che riducono l’uso delle risorse naturali: Mewa contribuisce indirettamente a migliorare il bilancio di sostenibilità delle aziende.
Con il servizio Mewa, le aziende possono concentrarsi meglio sul proprio core business, lasciando a un partner affidabile la gestione deli panni per la pulizia industriale.

Termini della Meccatronica

Dossier di approfondimento tematico

Tutorial di aggiornamento professionale

Case history selezionate dal comitato

Progettisti d’impianti, società di

* diffusione che verrà assoggettata a certificazione

Versione cartacea

Si amplia l’appuntamento con l’inserimento dei nuovi lemmi della meccatronica alla guida multilingue dei termini della meccanica che raggruppa circa 3.000 termini tecnici, già tradotti in ben 9 lingue. Un fascicolo personalizzabile nelle copertine, nella foliazione (con l’inserimento di quartino) e disponibile anche per piccole tirature.

Versione web

www.terminidellameccanica.com, guida online gratuita, consultata quotidianamente da tutti gli attori del mondo della meccanica, permette la sponsorizzazione di una serie di termini, collegando la selezione ai dati aziendali o di prodotto, immediatamente visibili durante la consultazione.

ECOCARE DI SCHNEIDER ELECTRIC: IL FUTURO DELLA MANUTENZIONE

SCHNEIDER ELECTRIC LANCIA ECOCARE, UNA SOLUZIONE INNOVATIVA PER LA GESTIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI di Cristina Gualdoni

La manutenzione predittiva e l’intelligenza artificiale stanno rivoluzionando il modo in cui le aziende gestiscono le apparecchiature elettriche. EcoCare di Schneider Electric è un piano di servizi concepito per minimizzare i rischi, ottimizzare le performance e ridurre i costi, portando un significativo valore aggiunto alle imprese che devono garantire efficienza e sicurezza. EcoCare non è un semplice piano di manutenzione, ma una soluzione completa che integra il monitoraggio continuo e l’analisi avanzata con l’accesso prioritario a un team di esperti. Le sue funzionalità si basano su tecnologie d’avanguardia come l’intelligenza

artificiale e la piattaforma IoT EcoStruxure, progettata per raccogliere e analizzare dati critici sulle apparecchiature di distribuzione elettrica.

Secondo Frederic Godemel, EVP di Power Systems and Services di Schneider Electric, “Le aziende non possono permettersi imprevisti, ma molte non hanno gli strumenti o l’esperienza per prevenirli. EcoCare riempie questo vuoto, mettendo a disposizione un team di esperti e strumenti basati su analytics avanzati”.

Vantaggi tangibili: più sicurezza e meno costi

L’Intelligenza Artificiale (IA) è in crescita esponenziale e Schneider Electric sta sfrut-

tando i dati e l’IA per migliorare i servizi offerti ai clienti. Come produttore di apparecchiature, Schneider Electric possiede la più grande base installata del settore che usufruisce di servizi condition-based, creati sulla base di modelli AI e di analytics proprietari che vengono continuamente migliorati grazie al lavoro dei suoi oltre 300 data-scientist. Quando le aziende sottoscrivono EcoCare, si attiva la raccolta di dati provenienti da un’ampia gamma di sensori installati sulle apparecchiature di distribuzione elettrica, dedicati al controllo di parametri critici quali temperatura, umidità, stato dell’isolamento e presenza di condensa. I dati alimentano la piattaforma evoluta

EcoStruxure IoT permettendo al team di esperti del Connected Service Hub, che lavorano da remoto, di offrire servizi fondamentali.

- Monitoraggio proattivo e servizi di allarme da remoto 24 ore su 24, 7 giorni su 7

- Analisi condotte usando indici basati su IA (Electrical Fire Index, Asset Health Index) che aiutano a ridurre fino al 75% il rischio di guasti elettrici, e il Manteinance Index, che aiuta a ridurre la manutenzione in sito e i costi delle interruzioni programmate fino al 40%

- Troubleshooting da remoto degli asset e invio sul posto, se necessario, del personale di servizio, nel rispetto di esclusivi livelli di servizio (SLA); il personale è dotato di strumenti di diagnostica evoluta e ha con sé le parti di ricambio adatte per risolvere il problema più velocemente e ridurre il tempo medio di riparazione (MTTR –mean time to repair).

Grazie alle funzionalità di analisi evolute e a un monitoraggio continuo, che coinvolge 25 milioni di data point ogni giorno, i sottoscrittori di EcoCare possono prendere decisioni più accurate e ridurre il rischio di effettuare attività di manutenzione troppo presto (sostenendo costi inutili) o troppo tardi (subendo una interruzione imprevista dell’attività). Questo è l’approccio alla manutenzione condition-based che, applicato agli asset connessi al sistema, può potenzialmente può posticipare le attività di manutenzione di 3 – 5 anni. Passare a questo approccio aiuta a ridurre i costi e le interruzioni, aumenta la sicurezza e l’affidabilità, permette di dare le giuste priorità alle attività di manutenzione sul posto per ognuno degli asset.

Accesso prioritario a personale esperto, corsi di formazione e sconti per i membri EcoCare

Nel quadro della corsa all’elettrificazione – che secondo l’International Energy Agency (IEA) porterà al 50% la quota elettrica del mix energetico globale entro il 2050, rispetto al 20% odierno – non è mai stata così forte la necessità di adottare un approccio digitalizzato alla gestione degli asset. Parimenti cruciale è assicurarsi di essere completamente coperti nel caso di imprevisti, grazie a un fornitore di servizi di fiducia.

EcoCare offre un livello di supporto elevato, che enfatizza in particolare la possibilità di accedere in modo rapido e strategico a un team di esperti, su cinque aree fondamentali.

1. Supporto tecnico: i membri EcoCare ricevono un supporto di livello premium che garantisce accesso a tecnici esperti in orario lavorativo via hotline o chat.

2. Supporto di emergenza 24/7: i membri hanno un Service Level Agreement dedicato e opzioni di upgrade che assicurano l’intervento rapido sul posto di un team specializzato in caso di emergenze.

3. Monitoraggio da remoto e attivazione di allarmi 24/7: il team di esperti del Connected Service Hub opera da remoto per la supervisione dello stato di salute degli asset elettrici, basandosi su funzionalità di analisi predittiva e sull’IA.

4. Customer Success Team: non appena aderito al piano, ogni cliente gode della collaborazione di un Customer Success Team che, come consulente di fiducia, aiuta a creare un percorso di successo e ne monitora diligentemente i progressi.

5. Consulenza esperta: i membri del

programma ricevono dei report trimestrali stilati da esperti che, basandosi sull’analisi evoluta dei dati, propongono delle raccomandazioni operative; inoltre ricevono un report annuale e hanno la possibilità di avere un incontro di consulenza dedicato al miglioramento delle prestazioni dei loro asset.

Inoltre, i membri dei piani di servizio EcoCare hanno accesso a un’ampia offerta di programmi di formazione specializzata, con cui ampliare le competenze e la capacità operativa del proprio personale. Ove sia necessario un training personalizzato, è possibile ottenerlo con tariffe scontate. Inoltre, i membri possono godere di riduzioni sui costi degli interventi on-site e dei ricambi.

Ulteriori opzioni per servizi innovativi I membri EcoCare possono anche attivare in modo opzionale anche altri due servizi.

1. Monitoraggio dello scarico parziale dei quadri di media tensione 24/7: secondo lo standard IEE (493-2007), circa il 25% dei guasti alle apparecchiature ad alta e media tensione sono causati da scariche parziali. Può quindi essere un indicatore precoce del degrado delle apparecchiature e influire sulla sicurezza e sui tempi di attività. Grazie al monitoraggio e agli allarmi dedicati, insieme ad analisi avanzate e ai servizi di un team di esperti, questo fenomeno critico viene minimizzato e anticipato.

2. Monitoraggio evoluto dei trasformatori a olio: i trasformatori svolgono un ruolo critico in diversi settori, ma possono essere affetti da molteplici problemi, come il surriscaldamento e l’umidità, che possono ridurre significativamente la loro aspettativa di vita, con un notevole impatto finanziario in caso si renda necessaria la sostituzione del componente. Grazie al monitoraggio continuo dello stato di salute dei trasformatori in olio, i clienti possono agire in anticipo. Usando un sensore di facile installazione, attivando un monitoraggio condition-based attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 e conducendo analisi dei gas disciolti (DGA), il sistema aiuta a identificare le cause principali del deterioramento e a valutare la durata di vita restante per il componente, consentendo ai membri di prendere decisioni basate sui dati e di stabilire meglio le priorità per la sostituzione dei trasformatori. 

KEBA ANALIZZA IL PANORAMA INDUSTRIALE DEL 2024, EVIDENZIANDO L’IMPATTO DELL’IA, LA CARENZA DI COMPETENZE DIGITALI E L’INSTABILITÀ ECONOMICA E GEOPOLITICA.

NONOSTANTE I FRENI, L’AUTOMAZIONE E LE TECNOLOGIE AVANZATE CONTINUANO A CRESCERE.

A cura della redazione

SFIDE E SOLUZIONI

PER L’AUTOMAZIONE DEL FUTURO

Siamo quasi giunti al termine del 2024, ulteriore annata caratterizzata dal momento particolarmente transitorio, a livello industriale e commerciale. Il periodo è stato senza dubbio denso di avvenimenti e situazioni che hanno segnato ulteriori mutamenti e cambi di direzione rispetto alle previsioni di dieci mesi orsono. In particolare nel campo industriale e dell’automazione gli ultimi anni vedono l’ingresso delle tecnologie di ultima generazione – prima fra tutti l’IA – che, nonostante il grandissimo potenziale, vedono il loro sviluppo applicativo frenato. Date le premesse è più che logico chiedersi quali siano i fattori reali che tendono a rallentare il normale percorso verso l’industria più snella. Aldo Bucci (nella foto) – General Manager Keba ha offerto la visione dell’azienda in merito all’attuale scenario, andando ad analizzare non solo gli aspetti tecnici e pratici commerciali ma anche il sentiment del mercato.

Parliamo di panorama industriale italiano: rispetto ai propositi e progetti di inizio anno, come Keba valuta l’andamento tecnologico e applicativo nelle aziende

italiane? Quali sono gli aspetti che a tutt’oggi rappresentano ancora un punto debole?

Innanzitutto va fatta una considerazione importante: sicuramente il persistente alto costo del denaro e l’instabilità geopolitica stanno influenzando negativamente il settore e ciò ha ridisegnato una situazione differente rispetto alle previsioni di inizio anno. Di conseguenza, l’atmosfera di incertezza e in maggior misura la difficoltà nella pianificazione degli investimenti a lungo termine, si stanno rivelando il maggior freno ad una crescita solida e persistente.

Sebbene quanto descritto rappresenti un ostacolo, le aziende del settore manifatturiero proseguono il processo di adozione delle recenti tecnologie avanzate. Questo passo è di fondamentale importanza poiché consente di migliorare la propria produttività e competitività.

Sicuramente l’Intelligenza Artificiale (IA) è il trend tecnologico del momento. Per esempio uno degli utilizzi più comuni maggiormente applicati è l’ottimizzazione della supply chain e il miglioramento della gestione delle scorte, secondo un approccio basato sui dati. Anche nell’automazione della produzione l’IA consente di aumentare

la qualità e la tracciabilità dei prodotti, riducendo gli errori e gli scarti. In particolare nell’automazione della logistica, dove la velocità di flusso delle merci è diventata un fattore indispensabile, attraverso l’utilizzo dell’IA possono essere identificati ed eliminati i colli di bottiglia presenti.

Altro aspetto estremamente rilevante, e anche uno dei più deludenti, riguarda l’andamento degli incentivi del Piano Transizione 5.0. Se possiamo affermare che il Piano Transizione 4.0 ha contribuito a creare le basi della trasformazione digitale dell’industria italiana, non possiamo dire altrettanto riguardo al Piano Transizione 5.0, il quale ha introdotto una maggiore complessità procedurale e requisiti molto più rigorosi per accedere agli incentivi. Purtroppo non possiamo fare altro che constatare come questa situazione non abbia iniziato a portare i risultati attesi.

Quanto è aumentata la domanda di automazione (anche spinta dalle tecnologie di ultima generazione) e qual è il grado di esperienza – parliamo di competenze vere e proprie - che le aziende sono riuscite ad acquisire? Quant’è la fiducia nelle nuove tecnologie e c’è qualche remora?

La domanda di automazione e di nuove tecnologie ha visto una crescita significativa soprattutto nel 2022 e 2023, mostrando invece segni di rallentamento nell’anno corrente.Va anche preso in considerazione che, quando parliamo di intelligenza artificiale (IA), Internet of Things (IoT), cloud computing, c’è ancora un gap significativo per quanto riguarda le competenze digitali. Infatti sono molte le aziende – in particolar modo quelle medio-piccole – che non dispongono di figure interne specializzate e che pertanto si affidaano a consulenti esterni per la transizione all’Industria 4.0 e 5.0. Senza dubbio, la fiducia nelle nuove tecnologie da parte delle aziende è sicuramente in crescita, tuttavia esistono ancora alcune remore. In questo particolare momento molte aziende sono prudenti nell’adottare tecnologie avanzate a causa della complessità e, come detto, della mancanza di personale qualificato. Inoltre, in aggiunta allo skill gap, ci troviamo di fronte all’incertezza economica e geopolitica. L’adozione delle nuove tecnologie è un percorso complesso che richiede tempo e disponibilità economiche, pertanto la situazione attuale contribuisce a creare una certa esitazione verso gli investimenti rivolti a progetti a lungo termine.

Secondo Keba a che punto siamo in Italia con la formazione? Quali sono in particolare le skill mancanti? Quanto incide la mancanza di personale qualificato e in che

misura si cerca di mitigare i possibili effetti ricorrendo all’automazione?

È oramai noto come la maggioranza delle PMI segnali difficoltà nel reperire personale adeguato alle proprie necessità. La mancanza di figure qualificate ha un impatto significativo sui risultati delle singole aziende e di conseguenza ciò si ripercuote sull’economia italiana. Ho letto recentemente che si stima addirittura un impatto del 2,5% sul PIL italiano.

Il mismatch delle skill riguarda principalmente il personale con competenze digitali avanzate, come ad esempio lo sviluppo software, l’analisi dei dati e la cybersecurity. Va detto che le difficoltà ci sono anche nella ricerca di personale destinato alla produzione che possieda specifiche competenze tecniche. Inoltre questo problema è aggravato dall’invecchiamento della popolazione italiana. Invertire questa tendenza è possibile attraverso un percorso di formazione, tuttavia il comparto industriale ha bisogno di una soluzione di più immediata applicazione. Di

conseguenza, per mitigare queste criticità, le aziende più lungimiranti stanno investendo nell’automazione. L’adozione di tecnologie come l’intelligenza artificiale, i big data e la robotica sta crescendo, con il mercato dell’automazione industriale che ha raggiunto un valore record nel 2023, con potenzialità di crescita ulteriore negli anni a venire. Fermo restando che la presenza umana nelle aziende sarà sempre un valore aggiunto, bisogna constatare che l’automazione non solo aiuta a compensare l’attuale carenza di personale, ma migliora anche l’efficienza e la produttività delle aziende.

Quali novità, sviluppi e nuovi prodotti, ma anche nuovi concetti di automazione state proponendo? Novità in arrivo per il 2025?

Il principale obbiettivo di KEBA è quello di continuare a sviluppare e promuovere la propria piattaforma di automazione Kemro X, le cui caratteristiche sono perfettamente riassunte nel motto “open, modular, easy-touse”. Questo sistema completo e flessibile combina applicazioni, pacchetti tecnologici e componenti software e hardware dell’ampio portafoglio di prodotti e servizi KEBA. Il cuore della piattaforma Kemro X è un sistema operativo Linux basato su Debian. Linux è opensource ed è facile da eseguire, analizzare, condividere e modificare. Kemro X garantisce flessibilità e scalabilità: i clienti che iniziano ad utilizzare questa piattaforma possono decidere liberamente se integrare il proprio know-how o adottare i collaudati moduli software che KEBA ha sviluppato in decenni di esperienze applicative. Grazie a interfacce standardizzate come EtherCAT, Ethernet IP e Profinet, Kemro X consente una facile integrazione di prodotti terzi. Questo ci permette di rispondere alle esigenze dei singoli clienti, ma anche di offrire soluzioni complete in grado di soddisfare le necessità di molteplici settori industriali. 

STORIA di copertina

“LAVORARE PULITO,

RESPIRARE SANO”

LOSMA, AZIENDA LEADER NELLA PROGETTAZIONE E COSTRUZIONE DI SISTEMI DI FILTRAZIONE PER L’INDUSTRIA MECCANICA E LE MACCHINE UTENSILI, DAL 1974 PROGETTA E COSTRUISCE SISTEMI DI DEPURAZIONE DELL’ARIA E DEI LIQUIDI LUBROREFRIGERANTI di Eleonora Segafredo

EEra il 9 giugno del 1974, quando Giancarlo Losma, individuò un nuovo ed inesplorato segmento di mercato: la filtrazione e depurazione dell’aria in fabbrica. In quegli anni Settanta, con il bel Paese nel pieno del miracolo economico, sensibilizzare gli imprenditori che anche la salute ed il benessere dei lavoratori è patrimonio aziendale, non fu facile. Oggi è tutta un’altra storia. La sensibilità per la salute del lavoratore e per il rispetto dell’ambiente sono diventati impegno concreto di tutto il segmento delle lavorazioni meccaniche e così, Losma, da cinquant’anni, progetta e costruisce sistemi di depurazione dell’aria e dei liquidi

lubrorefrigeranti, proponendo soluzioni che coprono la maggior parte delle esigenze impiantistiche di settore. L’azienda è cresciuta in questi anni fino a diventare uno dei leader di settore, con più di 120 dipendenti nelle due sedi italiane (Curno e Torino) e nelle quattro estere che costituiscono il gruppo: Germania, India, UK e USA.

L’anno 2023 ha visto Losma mantenere il trend di fatturato dell’anno precedente, nonostante i numerosi fattori che hanno influito sul generale calo del compartimento, a partire dalla guerra in Ucraina, alla crisi del settore energetico e, non per

ultimo, il conflitto Israelo-palestinese. Eppure, anche in questo clima di tensione internazionale altissima, l’azienda di Curno non ha abbassato la guardia ed ha rilanciato, riuscendo a raggiungere ben 65 Paesi nel mondo.

IL MERCATO INTERNAZIONALE

Un’attenzione verso il mercato internazionale, che si riassume, nella recente sottoscrizione del contratto di rete con Ucimu per la costituzione dell’ Italian Manufacturing Technology in Vietnam. Una rete di 7 aziende della meccanica italiana, fiore all’occhiello del made in Italy esportato nel

mondo, per penetrare un mercato in forte crescita, il Far East. Nonostante la costante ed annuale presenza in Fiera, nei mercati come India, Cina e Giappone, Losma ha voluto mettere un piede anche ad Hanoi, fondando una rappresentanza che dovrebbe alimentare logiche di networking e costruzione di nuove reti distributive.

IL PROGETTO DI RICERCA E SVILUPPO

Sguardo globale dunque, ma non solo quello. Losma significa anche innovazione e così, dopo un percorso di ricerca durato per ben 3 anni, quest’anno Losma ha potuto presentare presso la Fiera Ecomondo di Rimini, i risultati della ricerca Green Factory LIFE , progetto per un’aria più pulita in fabbrica finanziato da CINEA, l’agenzia esecutiva europea per il Clima, le Infrastrutture e l’Ambiente. L’obiettivo del progetto è stato quello di fornire un sistema integrato di sanificazione ambientale, che, attraverso una serie di rilevatori di qualità dell’aria distribuiti lungo tutto l’impianto,

è in grado di monitorare costantemente i parametri di inquinamento dell’intero sito produttivo. L’attività di ricerca ha puntato ad abbattere i livelli di Co2, eliminare spore, muffe, odori, sostanze cancerogene, oltre che cariche virali e batteri presenti nell’aria durante i diversi cicli di lavorazione. In questo innovativo sistema centralizzato di depurazione dell’aria in fabbrica, la filtrazione meccanica tradizionale, supportata dagli aspiratori della Serie Argos di Losma, è integrata con la nuovissima tecnologia dell’Ossidazione Fotocatalitica PCO. Il complesso impianto pilota installato presso Ma-El Srl, azienda specializzata nella realizzazione di stampi e attrezzature per la deformazione a freddo dei metalli è in grado di trattare e purificare complessivamente 20.000 m³ di aria.

50 ANCORA DI QUESTI ANNI

Nel Giugno del 2024, Losma ha tagliato il traguardo storico dei suoi primi cinquant’anni di attività. Un evento unico per l’azienda di Curno, che nel frattempo si è

allargata, arrivando a contare, oltre allo stabilimento in provincia di Bergamo, anche un ufficio tecnico a Torino e 4 Filiali estere, in USA, UK, Germania ed India. L’azienda nata con la missione di rendere più sano l’ambiente lavorativo, focalizzandosi nella filtrazione e garantendo un ambiente sicuro di fabbrica ha mantenuto filosofia iniziale facendone il focus aziendale: “Lavorare pulito, respirare sano”. Questo si riflette sulla continua ricerca di soluzioni di filtrazione sempre più efficienti e modulabili. Motori ad alta resa energetica, filtri rigenerabili, inverter per regolare il consumo sono solo alcuni degli accorgimenti utilizzati nelle famiglie di aspiratori e depuratori Losma, per assicurare la massima compatibilità degli impianti con le normative europee in materia di gestione ambientale. Losma offre oggi un’ampia gamma di tecnologie di filtrazione standard o personalizzate divisibili in due grandi famiglie: depurazione di aria e filtrazione dei liquidi lubrorefrigeranti.

Il nuovo ingresso alla sede di Curno

I prodotti per la filtrazione di aria Sistemi di filtrazione centrifughi, statici ed elettrostatici, in grado di catturare particelle gassose delle dimensioni di una goccia fino a micro-nebbie e fumi con un’efficienza di filtrazione fino al 99,97%.

I prodotti di questa specifica famiglia, sono veri e propri cavalli di battaglia di Losma.

Galileo Extra è il sistema di filtrazione per nebbie, vapori e fumi che possono formarsi all’interno delle officine, a seguito delle lavorazioni meccaniche. La tecnologia di Galileo Extra unisce la filtrazione statica e dinamica, per assicurare la massima efficienza. È dotato di una turbina che aspira le nebbie oleose e le particelle inquinanti nell’aria, che per effetto della forza centrifuga si uniscono e tornano allo stato liqui-

do. Prima di essere immessa nuovamente nell’ambiente l’aria passa attraverso un filtro multistrato in grado di trattenere anche le particelle più piccole. Le dimensioni per il montaggio sono contenute e notevole è la flessibilità all’interno del parco macchine.

Galileo Extra assicura inoltre una manutenzione rapida e semplice.

La serie Darwin è una linea di aspiratori centrifughi per la depurazione di aria contenente nebbie oleose, micro nebbie e fumi provenienti dall’utilizzo di lubrorefrigeranti (emulsione come olio intero). È disponibile in 4 grandezze costruttive con 3 differenti tecnologie di filtrazione completamente intercambiabili. Le portate disponibili vanno dai 600 ai 3.000 mc/h, con diverse combinazioni di efficienza cre-

scente di filtrazione, fino a raggiungere un rendimento del 99,97%.

Pegaso è un aspiratore statico per la depurazione di aria contenente nebbie oleose, micro nebbie e fumi provenienti dall’utilizzo di lubrorefrigeranti (emulsione come olio intero) utilizzabile su tutte le tipologie di macchine utensili e per tutte le lavorazioni di asportazione. È disponibile in 5 grandezze costruttive con portate dai 730 ai 3860 m³/h con diverse combinazioni di efficienza crescente di filtrazione, fino a raggiungere un rendimento del 99,95 % (con l’utilizzo di posti filtro assoluto HEPA Filter H13, secondo norma EN 1822).

Le 5 differenti versioni costruttive, la configurazione della macchina e le relative

La gamma prodotti Linea Aria
La gamma prodotti Linea Liquidi

potenze di aspirazione del filtro Pegaso agevolano inoltre la scelta di una soluzione sempre più adeguata per le proprie necessità senza sprechi di energia per sistemi sovradimensionati o, al contrario, inefficienti per sistemi non adeguatamente dimensionati.

Argos Pro è l’unità di filtrazione per nebbie, vapori e fumi a cartucce propone delle particolarità mai viste sinora nelle unità della sua categoria o similari. Le sue innovative protezioni per i filtri permettono maggiori performance e minori consumi e prevengono gocciolamenti interni. Ciò permette di aumentare l’efficienza di filtrazione e la vita dei filtri stessi, mantenendo una maggiore uniformità del flusso all’ingresso del filtro. Inoltre, la carpenteria risulta più massiccia rispetto alla precedente versione: l’innovativa progettazione, infatti, riduce le vibrazioni e la rumorosità tipica della tipologia di prodotto, e garantisce un’eccezionale resistenza soprattutto nelle fasi di trasporto e movimentazione.

I prodotti per la filtrazione dei liquidi lubrorefrigeranti

Sistemi a tessuto, tamburo o gravità che possono rimuovere particelle metalliche e non, grandi fino ad 1 micron. Le capacità variano da pochi litri al minuto per installazioni su singole macchine a centinaia di litri al minuto per interi impianti aziendali. I prodotti della filtrazione dei liquidi lubrorefrigeranti di Losma sono affidabili ed idonei per tutte le necessità. Demag è un depuratore magnetico a dischi rotanti per la separazione delle particelle inquinanti magnetiche dai liquidi lubrorefrigentanti utilizzati nelle lavorazioni meccaniche. La serie Demag è disponibile in 7 modelli standard in grado di depurare da 50 a 400 l/min di olio emulsionato e da 25 a 200 l/min di olio intero. Detex è un depuratore di liquidi lubrorefrigeranti a letto piano, che utilizza tessuto filtrante per l’eliminazione di particelle magnetiche ed amagnetiche da olii interi ed emulsionati. Il grado di filtrazione è determinato dalla scelta del tessuto e varia da 10 a 50 micrometri, garantendo un altissimo grado di depurazione. Detex è disponibile in 12 taglie, con una capacità di depurazione da 50 a 400 l/min di olio emulsionato e da 25 a 200 l/min di olio intero.

Losma taglia lo storico traguardo dei 50 anni di fondazione

Grande festa nella cornice di Villa Zanchi per la ditta di Curno BG, che nel 1974 fu fondata da Giancarlo losma, pioniere della aspirazione e depurazione industriale. Una serata di festa con tutti i dipendenti, circa 120 persone, arrivate per l’occasione dalle quattro parti del globo. Questa è stata la serata che Losma ha voluto organizzare per festeggiare i suoi primi 50 anni di attività. Una serata che ha visto coinvolti, oltre ai dipendenti dell’head quarter di Curno in provincia di Bergamo, anche le risorse in forza nelle quattro filiali di Losma SpA: Germania, Uk, India e Stati Uniti d’America. Una rimpatriata che ha contribuito a scaldare la festa oltre che la grigia serata autunnale di Sabato 19 Ottobre. Una serata di gala che ha avuto una cornice d’eccezione, non solo per chi proveniva da oltre oceano: Villa Caroli Zanchi a Stezzano, dimora storica illuminata per l’occasione con il logo celebrativo dei 50 anni di fondazione.

In apertura di serata, l’aperitivo accompagnato dall’intrattenimento musicale live del gruppo Bag Ladies, quartetto capitanato dal duo di voci Giulia Spallino e Carolina Pasinetti, che hanno proposto sprazzi di musica Jazz, Soul e Funk. Poi, tutti seduti a godere delle delizie preparate con cura dal catering T’a Milano, una piacevole sorpresa di delicatezza e raffinatezza a tavola. Durante il momento clou del taglio della torta, si è tenuta oltre al discorso di Letizia Invernizzi, titolare della Losma SpA, anche una piccola cerimonia di premiazione dei 12 dipendenti che hanno raggiunto, in questo 2024, il traguardo dei 20 anni di anzianità lavorativa in Losma. Un piccolo riconoscimento che ha visto coinvolti alcuni pilastri storici dei vari reparti. Nella fattispecie: Mirko Bianchi da 20 anni In Losma, Gian Pietro D’aiuto da 22, Ugo Magoni da 23 Anni, Valeria Greco da 24 Anni, Sara Sirtoli da 24, Orietta Ghislanzoni da 26 ed in ultimo ma non per importanza e storia, Monica Bonacina da ben 36 anni operativa in Losma.

La serata si è poi conclusa nella sala delle scuderie di Villa Zanchi allestita con luci e schermi ad hoc per prevedere il momento disco, accompagnato dall’open bar. A mantenere alti i ritmi delle danze e gli umori degli ospiti ci hanno pensato magistralmente la crew di DJs bergamaschi, Fuzion Frenzy.

Decom è un depuratore combinato per liquidi lubrorefrigeranti che utilizza tessuto filtrante e depuratore magnetico a dischi rotanti per la separazione e l’eliminazione di particelle inquinanti magnetiche ed amagnetiche da olii interi ed emulsionati. Il grado di filtrazione è determinato dalla scelta del tessuto e varia da 10 a 50 micrometri garantendo un altissimo grado di depurazione. Decom è in grado di depurare da 50 a 400 l7min di olio emulsionato e da 25 a 200 l/mn di olio intero.

La Serie Spring è composta da sistemi di filtrazione a tamburo autopulente, con tela filtrante metallica permanente, indicato per l’eliminazione di particelle magnetiche e amagnetiche da oli interi ed emulsionati. È disponibile in 9 modelli capaci di trattare da 25 a 1000 l/min di olio intero e da 50 a 2000 l/min di emulsione. L’efficienza di filtrazione del tamburo è personalizzabile a seconda delle esigenze del cliente. La Serie Master è composta da depuratori ad alto battente, a gravità ad alto rendimen-

to, che utilizza quale mezzo filtrante tessuto TNT. La serie Master è disponibile in quattro modelli, in grado di trattare da 200 a 1000 l/min di olio intero e da 400 a 2000 l/min di emulsione a base acquosa, inquinati da particelle metalliche e non. Master ha un funzionamento molto semplice e un rendimento stabile e costante nel tempo.

La divisione Engineering

Grazie ad un know-how storico di 50 anni di attività, Losma è in grado di offrire soluzioni di filtrazione personalizzate, studiate su misura per ogni singola esigenza del cliente. Dalla progettazione di impianti complessi chiavi in mano alla customizzazione dei prodotti della gamma esistente, è in grado di risolvere a 360° tutte le problematiche di inquinamento all’interno dei luoghi di lavoro industriali. L’azienda di Curno progetta e costruisce sistemi di filtrazione per l’aria e i liquidi lubrorefri-

di copertina

1974

Il 9 Giugno 1974, Giancarlo Losma fonda la Losma SpA: un’innovativa azienda che si occupa a 360° di sistemi per la pulizia dell’aria dagli inquinanti oleosi nell’industria meccanica. Il primo prodotto è l’aspiratore ASP1, che risponde ad un bisogno di cui non si aveva conoscenza: respirare aria pulita nelle fabbriche.

1992

Dopo alcuni anni di presenza sul mercato americano attraverso reti e distributori, Losma apre la prima sede estera: Losma Inc., situata a Sparta nello stato del New Jersey

2000

Per supportare meglio i clienti del più importante mercato d’Europa apre in Germania la Losma GmbH, con sede vicino a Stoccarda.

2010

Apre in India Losma Pvt Ltd, con sede a Pune. La filiale è anche sede produttiva per il mercato indiano.

2011

Apre Losma Ltd, la filiale della Gran Bretagna con sede a Strensham nel Worcestershire.

2023

Dopo aver completato la nuova area parcheggi, a Marzo sono partiti i lavori di ampliamento del sito produttivo e dei servizi connessi alla nuova palazzina uffici. A lavori finiti, Losma SpA potrà contare su una superficie complessiva di 17.000 mq, di cui 9.000 mq coperti.

2024

Nel Giugno del 2024, Losma ha tagliato il traguardo storico dei suoi primi cinquant’anni di attività. Un evento unico per l’azienda di Curno, che nel frattempo si è allargata, arrivando a contare, oltre allo stabilimento in provincia di Bergamo, anche un ufficio tecnico a Torino e 4 Filiali estere, in USA, UK, Germania ed India.

geranti, in grado di migliorare l’ambiente lavorativo e di ridurre il consumo dei fluidi. Dai filtri per le macchine singole a sistemi per impianti di grandi dimensioni, Losma offre un’ampia gamma di tecnologie di filtrazione standard o personalizzate divisibili in due grandi famiglie:

• Filtrazione di nebbie oleose: sistemi di filtrazione centrifughi, statici ed elettrostatici, in grado di catturare particelle gassose delle dimensioni di una goccia fino a micro-nebbie e fumi con un’efficienza di filtrazione fino al 99,97%.

• Filtrazione dei liquidi lubrorefrigeranti: sistemi a tessuto, tamburo o gravità che possono rimuovere particelle metalliche e non, grandi fino ad 1 micron. Le capacità variano da pochi litri al minuto per installazioni su singole macchine a centinaia di litri al minuto per interi impianti aziendali.

• La divisione Engineering di LOSMA è interamente dedicata alla progettazione di impianti complessi chiavi in mano, al perfezionamento della gamma esistente e allo sviluppo di nuovi prodotti. Un know-how storico al servizio del cliente per creare impianti chiavi in mano per tutti i problemi di filtrazione. 

Lo storico aspiratore a bordo macchina Darwin

DOSSIER

BARRIERE DI SICUREZZA E CATENE PORTACAVI

A CURA DI PATRIZIA RICCI
@Leuze

BARRIERE DI SICUREZZA E CATENE PORTACAVI

BARRIERE E CATENE PORTACAVI:

SOLUZIONI ESSENZIALI

PER LA SICUREZZA DEGLI

OPERATORI E L’EFFICIENZA

DI MACCHINE E IMPIANTI

L’IMPORTANZA DELLA METROLOGIA E DELLE TECNOLOGIE DI MISURAZIONE AVANZATE PER GARANTIRE PRECISIONE E EFFICIENZA NELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE

NNel settore della meccanica e dell’automazione industriale, la sicurezza degli operatori e l’efficienza delle macchine rappresentano due obiettivi fondamentali. Per raggiungere questi traguardi, l’integrazione di barriere di sicurezza e catene portacavi è cruciale. Questi componenti non solo proteggono il personale e i sistemi, ma ottimizzano anche il funzionamento delle apparecchiature, riducendo i rischi e aumentando la produttività. I dispositivi di protezione e le barriere di sicurezza sono entrambi strumenti fondamentali per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro, ma differiscono per scopo, funzionalità e

modalità di utilizzo. Mentre i primi sono soluzioni progettate per prevenire il contatto con le parti pericolose delle macchine o per ridurre il rischio di incidenti, le barriere di sicurezza sono dispositivi elettrosensibili (ESPE) che rilevano la presenza di persone o oggetti nella zona pericolosa tramite tecnologie ottiche, laser o radar, interrompendo immediatamente il funzionamento della macchina.

Per quanto riguarda i dispositivi di protezione sulle macchine, in Europa, fino al 2027, il fabbricante è tenuto a rispettare le prescrizioni della Direttiva 2006/42/CE del Parlamento Europeo,

in vigore da dicembre 2009, in base alla quale tutte le macchine impiegate all’interno dello Spazio Economico Europeo, sono soggette alla Direttiva macchine UE e devono quindi essere certificate CE.

Dal 20 gennaio 2027, infatti, scatterà l’obbligo di applicazione del Regolamento (UE) 2023/1230 del Parlamento Europeo e del Consiglio relativo alle macchine, pubblicato nel 2023 sulla Gazzetta Ufficiale. Con il Regolamento macchine UE, l’Unione Europea intende migliorare ulteriormente il livello di sicurezza implementando le disposizioni della Direttiva macchine con gli aspetti della digitalizzazione e della connessione in rete, oltre alle nuove tematiche ad esse collegate come Industrial Security e Intelligenza Artificiale (IA), che stanno radicalmente cambiando le fabbriche e anche le macchine e gli impianti al loro interno. Entro il periodo di transizione, nelle singole aziende devono essere soddisfatte tutte le prescrizioni del nuovo Regolamento macchine che, oltre alle macchine e ai prodotti correlati, include nei componenti di sicurezza anche i componenti digitali (compresi i software) destinati ad espletare una funzione di sicurezza e immessi

@kabelschlepp

sul mercato separatamente. Tali componenti dovranno pertanto essere provvisti di una Valutazione di Conformità secondo il Regolamento (UE) 2023/1230.

Implementare dispositivi come barriere di sicurezza e protezioni perimetrali non significa solo conformarsi alle normative vigenti in materia di sicurezza sul lavoro, ma soprattutto garantire ambienti di lavoro sicuri, tutelando l’incolumità del personale e migliorando le condizioni operative. Esistono diversi tipi di dispositivi che si distinguono in base alla tecnologia utilizzata e al tipo di protezione offerta.

I dispositivi di protezione si suddividono in:

• Dispositivi elettrosensibili (ESPE): Tecnologie come barriere fotoelettriche, laser scanner e cortine luminose rilevano in modo continuo la presenza di persone o oggetti, arrestando automaticamente i macchinari quando necessario. Questi sistemi, conformi a normative come la Direttiva Macchine (2006/42/ CE) e la ISO 13849-1, offrono protezione senza limitare l’accessibilità operativa.

• Dispositivi sensibili alla pressione o al contatto: Come tappeti e barre sensibili, rilevano movimenti e pressioni nelle aree pericolose, inviando segnali per bloccare immediatamente il funzionamento delle macchine.

• Sistemi manuali di comando: Pulsanti a due mani, funi di arresto e interruttori di emergenza permettono agli operatori di intervenire rapidamente in caso di necessità.

Le catene portacavi: gestione e protezione del cablaggio

Le catene portacavi, note anche come sistemi di alimentazione, sono dispositivi progettati per guidare e proteggere cavi e tubi in applicazioni industriali. Questi sistemi svolgono un ruolo chiave nella continuità operativa e nella prevenzione di guasti, garantendo un funzionamento affidabile anche in ambienti difficili.

Protezione e affidabilità nei contesti più difficili

Le catene portacavi sono costruite per resistere a condizioni estreme, come polveri, temperature elevate e usura da movimenti ripetuti. Ciò contribuisce a preservare l’integrità dei cavi, riducendo i costi di manutenzione e migliorando la sicurezza.

Crescita e versatilità delle applicazioni

Sono utilizzate in numerosi settori, dai robot industriali alle macchine CNC, fino a contesti più impegnativi come acciaierie e impianti automatizzati. La loro capacità di supportare configurazioni complesse e movimenti ad alta velocità le rende indispensabili in molte applicazioni avanzate.

Innovazione e manutenzione predittiva

Le catene portacavi moderne integrano sensori per monitorare trazione e usura, consentendo la manutenzione predittiva. La connessione diretta al PLC della macchina permette di rilevare anomalie senza la necessità di connessioni internet, riducendo il rischio di fermi macchina. 

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BARRIERE DI SICUREZZA E CATENE PORTACAVI

IGUS

NUOVE SOLUZIONI PER LA SERIE DI CATENE PORTACAVI E4Q

NELLA SERIE DI CATENE MODULARI E4Q, UN NUOVO TRAVERSINO SAGOMATO PERMETTE DI GUIDARE IN SICUREZZA TUBI FLESSIBILI DI GRANDI DIMENSIONI MENTRE UNA NUOVA CLIP FISSATUBI E MAGLIE CON INSERTI E SUPPORTI LATERALI FACILITANO L’INSTALLAZIONE DI TUBI CORRUGATI E FLESSIBILI SULLA CATENA

LLanciata nel 2019, la serie di catene portacavi E4Q igus è stata impiegata con successo in innumerevoli applicazioni in tutto il mondo, dalle macchine utensili ai robot lineari. Queste catene sono la soluzione ideale per guidare i cavi in modo sicuro su corse lunghe e/o in configurazione autoportante. Il sistema, infatti, è caratterizzato da un design ispirato alla natura che consente di ridurne il peso, mentre i traversini con leve manuali a bloccaggio sicuro agevolano l’installazione senza particolari utensili.

Ora, per facilitare ulteriormente la guida parallela dei tubi flessibili sulle catene portacavi, igus ha arricchito la serie E4Q di nuove maglie dotate di apposite scanalature che permettono di fissare i sistemi di tenuta di tubi all’esterno della maglia stessa. Questa soluzione, già testata e collaudata con successo per la serie E4.1, è ora disponibile anche per le catene portacavi E4Q proprio

grazie all’esclusivo inserto presente all’esterno delle maglie. Un modo facile e veloce per aggiungere tubi corrugati PMA alla catena portacavi. Inoltre, grazie alle diverse dimensioni disponibili che vanno da 17 a 48 mm, i cosiddetti supporti TUB possono adattarsi a un’ampia gamma di diametri di tubi.

Un altro grande punto di forza delle catene portacavi della serie E4Q sta nella loro modularità. Rispetto allo standard E4.1, questi sistemi permettono di risparmiare il 40% sul tempo di assemblaggio e sono anche il 10% più leggeri. “Oltre a guidare cavi di vario tipo, alcuni clienti avevano la necessità di inserire in catena anche tubi di grandi dimensioni, per esempio tubi di aspirazione, ed è per questo che abbiamo sviluppato la catena portacavi E4Q con traversini sagomati”, spiega Marcello Mandelli, Country Manager di igus Italia e responsabile della Divisione Sistemi per

Grazie agli speciali supporti TUB montati sugli inserti esterni delle maglie e alle nuove clip PMA è possibile guidare in modo sicuro tubi flessibili e tubi corrugati PMA parallelamente alla catena portacavi

Catene Portacavi. Il traversino sagomato si monta direttamente sulla catena. I traversini E4Q possono essere aperti e chiusi senza utensili e sono disponibili in 15 diverse larghezze. In questo modo gli utenti hanno una grande libertà progettuale e possono configurare il proprio sistema di alimentazione inserendo in catena anche diversi tubi flessibili, come ad esempio quelli utilizzati nel settore della lavorazione del legno.

Guidare cavi e tubi in un unico sistema, in sicurezza

“Abbiamo progettato adattatori in due diverse larghezze e altezze”, precisa Mandelli. “In questo modo il cliente ha la possibilità di adattare il traversino sagomato al diametro del tubo da guidare”. Con l’impiego dei traversini sagomati, lo spazio interno della catena portacavi aumenta sensibilmente e diventa possibile alloggiare altri cavi oltre che tubi flessibili. La gamma molto fornita dei separatori interni permette all’utente di suddividere facilmente lo spazio interno della catena e di disporre i cavi e i tubi flessibili a seconda delle proprie esigenze. Il concetto dei traversini sagomati consente inoltre di risparmiare sui costi perché al posto di una catena portacavi di grandi dimensioni, l’utente può optare per una

catena più piccola con traversini sagomati che lasciano maggiore altezza interna e spazio utile.

Nuove clip per tubi flessibili con diametro fino a 60mm

Tra i nuovi accessori dedicati alle serie di catene portacavi E4Q, igus presenta anche la nuova clip per tubi flessibili SHM.60. Come le altre clip PMA, SHM.60 viene fissata all’esterno della maglia della catena, permettendo di guidare tubi corrugati o altri tipi di tubi flessibili con un diametro fino a 60mm, come ad es. nei sistemi di aspirazione utilizzati nella lavorazione del legno. I tubi possono essere facilmente fissati con un nastro in velcro oppure con delle semplici fascette da elettricista. “Questa nuova clip per tubi flessibili arricchisce e completa le diverse opzioni già disponibili per la serie E4Q, garantendo che tutti i cavi, i tubi corrugati o qualunque altro tubo flessibile siano perfettamente sostenuti e protetti”, aggiunge Mandelli. “Ovviamente il reparto R&D di igus sta lavorando a ulteriori sviluppi per la E4Q, come ad esempio una nuova maglia intermedia che consenta ai clienti di allungare una catena portacavi esistente in modo da guidare un gran numero di cavi in un’unica soluzione”. 

L’E4Q si adatta al diametro del tubo flessibile grazie ai traversini sagomati semplici da installare

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BARRIERE DI SICUREZZA E CATENE PORTACAVI

KABELSCHLEPP

Tutto è possible: i sistemi TOTALTRAX sono disponibili dai più semplice ai più complessi, da produzione customizzata a produzione in serie, con e senza connettori, component in lamiera, come sistemi monoasse o multiasse

SISTEMI MODULARI PER LE CATENE PORTACAVI

I SISTEMI PORTACAVI PRE-ASSEMBLATI CONSENTONO AI CLIENTI E UTILIZZATORI FINALI DI RIMANERE CONCENTRATI SULLE PROPRIE COMPETENZE PRINCIPALI, MIGLIORANDO AL CONTEMPO LA PREDITTIVITÀ DEI PROPRI PROCESSI E CREANDO TRASPARENZA NEI COSTI E QUALITÀ AFFIDABILE

IIn una situazione economica volatile come quella attuale, le aziende di medie dimensioni affrontano varie sfide quali le incertezze nella supply chain, l’aumento dei costi e pressioni competitive elevate. I sistemi completi sono un vantaggio in questa situazione, poiché incentivano la predittività dei processi e dei costi minimizzando i rischi di fermo macchina causati da coni di bottiglia nelle consegne o assemblaggi erronei. Con i sistemi personalizzati TOTALTRAX, KABELSCHLEPP offre inoltre ai clienti un’esperienza pluriennale, qualità garantita e flessibilità in caso di domanda fluttuante.

I sistemi completi TOTALTRAX® sono unici come lo sono le macchine nelle quali vengono installati, poiché vengono configurati secondo le specifiche del cliente e tutti i componenti sono perfettamente coordinati.

Il focus dell’azienda è sempre il servizio al cliente, che non dovrà preoccuparsi di svolgere compiti che altri possono eseguire al meglio e rapidamente. Non dovrà nemmeno sprecare spazio assemblando moduli, dal momento che una soluzione su misura è disponibile in tempi rapidi, in modo flessibile e ad un prezzo equo. Spesso, ha più senso usare un sistema completo personalizzato che assemblare i singoli componenti al proprio interno.

Non è più soltanto il settore dell’ingegneria meccanica e impiantistica a poter beneficiare dei vantaggi del TOTALTRAX. Se dieci anni fa, infatti, i principali clienti provenivano dall’industria meccanica, KABELSCHLEPP ha ampliato lo scopo di applicazione per il suo concetto di sistema, tanto che oggi i sistemi completi si sono dimostrati un successo anche in settori come nella lavorazione dell’acciaio, nell’ingegneria ferroviaria e nell’industria tessile. Quasi in tutti i settori ed applicazioni si

può trarre beneficio da TOTALTRAX® - dalle macchine per la mungitura alle stampanti 3D fino ad arrivare alle gru da officina. Migliaia di sistemi TOTALTRAX® sono in funzione in tutto il mondo, ciascuno personalizzato e adattato all’applicazione del cliente. Sia che si tratti di un portacavi singolo o di un sistema estremamente complesso - offriamo gruppi pronti per l’installazione per quasi tutte le aree di applicazione. Non importa se si tratta di un pezzo unico su ordinazione o di grandi quantitativi, se con o senza raccordi, se con componenti aggiuntivi, come sistema ad asse singolo o multiplo.

Un sistema modulare immenso, senza dogma nella scelta dei materiali

Nella configurazione customizzata dei sistemi TOTALTRAX, vengono considerati sempre tutte le gamme delle catene portacavi KABELSCHLEPP e i relativi componenti. Ciò fornisce un sistema modulare estensivo che può essere impiegato per generare soluzioni ottimali per qualsiasi richiesta virtuale, con un vantaggio speciale: l’open concept si applica ai materiali disponibili.

Catene portacavi in acciaio, poliammide e ibride possono essere usate in funzione dell’applicazione e delle condizioni circostanti. Le catene portacavi ibride coniugano bande in poliammide e profili in alluminio e possono coprire qualsiasi larghezza richiesta in incrementi millimetrici. Rispetto ai competitor, KABELSCHLEPP può vantare una delle gamme di prodotti più vaste nel settore industriale. Questo le permette di offrire fra un’ampia scelta di differenti dimensioni e varianti in larghezza, senza limiti dogmatici nei materiali. I clienti possono trovare qualsiasi soluzione, dalle catene in poliammide di piccole

Predidditivà, trasparenza nei costi e qualità affidabile: i sistemi portacavi pre-assemblati TOTALTRAX di KABELSCHLEPP aiutano gli utilizzatori a rimenere concentrati sui propri obiettivi

DOSSIER

dimensioni sino alle catene portacavi in acciaio taglia XXL. I TOTALTRAX sono disponibili da sistemi semplici a complessi, da articoli personalizzati su ordinazione alla produzione in serie, con o senza connettori, con lamiere e componenti aggiuntivi, come sistema ad asse singolo o multiplo. Tutto è possibile.

Consulenti esperti dall’inizio alla fine

Gli ingegneri e specialisti di KABELSCHLEPP esaminano di volta in volta il progetto, analizzando tutti i dettagli con il cliente per assicurare la migliore soluzione disponibile, quale scelta ottimale tra un vasto numero di opzioni, in funzione delle esigenze del cliente e della situazione specifica.

Forti di diversi anni di esperienza nel campo delle catene portacavi e di una buona conoscenza dell’ingegneria meccanica e impiantistica, sono in grado di fornire per ogni progetto un supporto competente, dalla richiesta iniziale sino all’installazione finale del sistema TOTALTRAX.

In KABELSCHLEPP vige il principio “prima è, meglio è”. Se, infatti, gli esperti sono già coinvolti in una fase molto precoce della progettazione, possono anche dare una mano al cliente sulla decisione di come integrare il sistema portacavi alla macchina. L’interfaccia deve essere sempre progettata in modo tale che i sistemi TOTALTRAX® possano essere installati in un secondo momento come modulo completo, in modo semplice e rapido. Ciò significa che possono aiutare i clienti ad ottimizzare e migliorare le loro interfacce.

KABELSCHLEPP è dalla parte del cliente, dalla progettazione

e consulto alla consegna e installazione. I sistemi completi, pronti per l’installazione, evitano sprechi di risorse e riducono i costi.

Una rapida trasformazione del carroponte

Un esempio della capacità di KABELSCHLEPP di supportare il cliente, suggerendo soluzioni efficaci con prodotti e soluzioni in grado di garantire un utilizzo anche in condizioni estreme nel settore della lavorazione dei metalli, è quello della sostituzione delle catene portacavi esistenti per carriponte con sistemi portacavi ibridi di tipo MC0650 della serie M per un cliente in Francia.

Con oltre 100.000 varianti, la serie M di KABELSCHLEPP, rende possibile la personalizzazione del design della catena portacavi con un

Secondo Philippe Connesson, responsabile Technical Sales North-East e Sales Manager France presso TSUBAKI KABELSCHLEPP, l’incentivo maggiore dato al cliente da questo cambio di tecnologia, è la lunga vita di servizio dei nuovi portacavi ibridi e il fatto che non necessitino di alcuna manutenzione. Tutto ciò di cui necessitano è una sporadica ispezione visiva, laddove al vecchio sistema di avvolgimento sia stata effettuata una regolare manutenzione. “Il cliente è stato subito attratto da questi aspetti”, spiega Philippe Connesson. “Sono anche stati convinti dai nostri prodotti di qualità, che possono resistere alle difficili condizioni ambientali dell’industria dei metalli e sono facili da gestire”.

La serie M consente soluzioni con portacavi ibridi adatte ad ogni esigenza

Per questo progetto sono state utilizzate le catene portacavi serie MC0650 con traversini in alluminio variante RS di KABELSCHLEPP. Dall’inizio di questo progetto, la rimozione di sistemi già esistenti e l’installazione delle nuove tecnologie sono state affidate alla ACTIUM Levage, un’azienda specializzata in manutenzione e rinnovamento di sistemi di carriponte con sede a Héricourt in Francia.

I traversini RS, apribili a scatto, si adattano a carichi da leggeri a medi e sono disponibili ad incrementi di 1 mm fino ad una larghezza interna di 800 mm. Possono essere installati con una semplice chiave e permettono un’apertura e chiusura del portacavi estremamente rapida, poiché possono facilmente essere rilasciati all’interno e all’esterno tramite una rotazione di 90°. Il design robusto delle maglie non solo rende le bande particolarmente durevoli, ma permette anche un facile assemblaggio con perni di chiusura di facile installazione. Altri vantaggi sono offerti dal sistema incapsulato delle maglie anti intrusione polveri e dal meccanismo di snodo della catena portacavi, il quale riduce al minimo l’usura delle maglie per prolungarne la durata. 

ampio range di varianti di traversini

A L'AMMONITORE, LA RIVISTA DEDICATA AGLI OPERATORI DEI SETTORI PRODUTTIVI DI PUNTA !

SCHMERSAL

IDOSSIER

BARRIERE OTTICHE

DI SICUREZZA CERTIFICATE ATEX PER ZONE 2 G/D

BASATA SULLE BARRIERE DI SICUREZZA SERIE 440, LA FAMIGLIA DEI DISPOSITIVI ATEX EX-SLC/SLG PUÒ ESSERE

UTILIZZATA IN TUTTE LE AREE A RISCHIO DI ESPLOSIONE

GRAZIE ALLA SPECIALE CUSTODIA CON GRADO DI PROTEZIONE IP66

Il Gruppo Schmersal è da anni impegnato con i propri prodotti sul fronte della sicurezza sul posto di lavoro. La gamma di sistemi di commutazione di sicurezza e di soluzioni per la protezione dell’uomo e della macchina è la più vasta al mondo ed include svariati dispositivi di commutazione meccanici e ad azionamento senza contatto. Nel suo ampio portafoglio di sistemi e soluzioni di sicurezza dedicati all’industria, Schmersal dispone di barriere fotoelettriche di sicurezza

ATEX serie EX-SLC ed EX-SLG, basate sulla serie 440 e ideali per chi opera in ambienti a rischio di esplosione. Grazie alla speciale custodia protettiva di cui si avvalgono, i dispositivi EX-SLC e EX-SLG soddisfano le più severe esigenze applicative in conformità alla direttiva 2014/34/EU, rendendo possibile la loro applicazione in zone classificate Atex secondo:

- II 2G Ex db op is IIA T6 Gb (zone a rischio esplosione da gas)

- II 2D Ex op is tb IIIC T80° Db (zone a rischio esplosione da polveri)

EX-SLC e EX-SLG sono dispositivi di tipo 4 utilizzabili in zone ATEX 1 - 21, che in conformità alla norma EN/IEC 61496 (“Sicurezza del macchinario – Apparecchi elettrosensibili di protezione”) assicurano prestazioni con caratteristiche di Sicurezza fino a SIL3 e Performance Level “e”. La custodia protettiva certificata ATEX di questi dispositivi è realizzata in vetro borosilicato, che, oltre all’assoluta trasparenza, assicura elevate prestazioni meccaniche in termini di robustezza e resistenza agli sbalzi termici. Caratterizzata da grado di protezione IP66, la custodia dispone di staffe di fissaggio in acciaio inox orientabili nelle tre direzioni. L’ergonomico sistema di cablaggio si avvale di connettori M12 a 8 poli che, in base alle specifiche necessità di montaggio, possono essere inseriti da uno dei tre diversi punti di accesso di cui dispone la base bella barriera. Le specifiche elettriche non cambiano tra le due serie EX-SLC e EX-SLG, rimanendo le stesse delle barriere serie 440. È disponibile un ingresso EDM (External Device Monitor), il doppio reset e la funzione di blanking.

Utilizzo efficace anche per le applicazioni più critiche Con altezze protettive che spaziano da 330 mm a 1370 mm e un campo di copertura che arriva fino a 20 m, le barriere ATEX EX-SLC e EX-SLG assicurano risoluzioni fino a 14 mm, permettendone l’efficace utilizzo anche nelle applicazioni più critiche dal punto di vista della sicurezza. La leggerezza complessiva, la custodia di appena 54 mm di diametro, nonché la possibilità di regolare liberamente le staffe di montaggio sui 3 assi garantiscono la massima ergonomia di utilizzo e flessibilità di installazione. Produzione di vernici, solventi, composti volatili di sintesi, lavorazione di parti in magnesio, movimentazione di prodotti stoccati in silos, lavorazione di sfarinati. E ancora: industria olearia, cerealicola, petrolchimica, farmaceutica, estrattiva. Le barriere ATEX Schmersal EX-SLC e EX-SLG possono essere convenientemente utilizzate in tutte quelle applicazioni dove, a causa della formazione di atmosfere esplosive sotto forma di miscele gassose, vapori, nebbie e nubi di polvere, anche la più piccola scintilla può rivelarsi disastrosa. Non solo per i macchinari e il processo in corso di svolgimento, ma anche e soprattutto, per la sicurezza degli operatori. 

Le caratteristiche principali delle barriere ATEX EX-SLC/SLG (BOX)

• Hardware di base: barriere di sicurezza Serie 440

• Custodia cilindrica Ø 54mm

• Grado di protezione IP66

• Conformità alle norme ATEX 2 G/D (secondo direttiva 2014/34/EU)

• Dispositivi di tipo 4, SIL3, Ple

• Chiusure ermetiche con guarnizioni in alluminio/silicone RAL9006

• Staffe di montaggio in acciaio inox regolabili su 3 assi

• Specifiche elettriche comuni per entrambe serie SLC e SLG

• Connettori M12 a 8 poli (emettitore e ricevitore)

• Ingresso EDM

• Funzione di blanking

DOSSIER

BARRIERE DI SICUREZZA E CATENE PORTACAVI

WENGLOR

LA SICUREZZA È UNA CERTEZZA CON I SENSORI WENGLOR

WENGLOR SENSORIC, AZIENDA TEDESCA LEADER MONDIALE NELLA PRODUZIONE DI SENSORI INTELLIGENTI, SISTEMI DI VISIONE E DISPOSITIVI DI SICUREZZA, DISPONE DI UNA SERIE DI BARRIERE LUMINOSE E DI BARRIERE MULTI RAGGIO INTELLIGENTI PROGETTATE PER LE APPLICAZIONI DI SICUREZZA.

LLe famiglie SEMx e SEFx - così sono identificati a catalogo questi dispositivi - dispongono di caratteristiche tecniche che assicurano il massimo livello di protezione di dita, mani e corpo degli operai che quotidianamente hanno a che fare con impianti e macchinari nei più disparati ambiti produttivi. Una delle peculiarità che contraddistingue le famiglie SEMx e SEFx è la funzione di muting, che permette di discriminare il passaggio all’interno delle barriere di un oggetto piuttosto che di una persona. Ciò permette di movimentare oggetti all’interno e all’esterno delle aree pericolose in piena sicurezza, garantendo la completa protezione in caso di accessi non autorizzati. Distinguendo gli oggetti dalle persone, la funzione di muting diventa un elemento funzionale che, oltre a garantire la sicurezza, consente di mantenere l’efficienza produttiva elevata.

L’equipaggiamento protettivo può essere configurato in più modalità:

- Muting incrociato;

- Muting lineare a due sensori;

- Muting lineare a quattro sensori con monitoraggio sequenza;

- Muting lineare a quattro sensori con monitoraggio temporale.

Le operazioni di configurazione possono essere effettuate tramite il display integrato o mediante il software wTeach2, package che wenglor rende disponibile gratuitamente e che offre una serie di funzionalità aggiuntive, tra cui il check guidato dello status di sicurezza impostato e la diagnostica avanzata. Grazie all’interfaccia IO-Link e alle funzioni integrate di misura, le barriere di sicurezza wenglor possono essere utilizzate quali dispositivi multifunzione. La configurazione di una barriera può essere velocemente replicata su altri dispositivi mediante l’impiego di una scheda di memoria microSD.

Tra le altre caratteristiche, si segnalano:

- luce rossa visibile, al fine di facilitare l’allineamento tra trasmettitore e ricevitore;

- ampio range di copertura delle barriere multi raggio (50 m vs. 20 m delle versioni precedenti);

- spia luminosa integrata e striscia LED opzionale per monitorare lo stato di muting/switching.

Le barriere luminose di sicurezza

Le barriere luminose di sicurezza sono progettate per proteggere l’operatore nei punti più esposti come dita e mani. Disponibili in 12 differenti altezze del campo protetto (da 159 mm a 1.812 mm), le barriere sono certificate secondo i più recenti standard di sicurezza internazionali e possono essere integrate in sistemi sia nuovi che esistenti anche in spazi molto limitati. La risoluzione per la protezione delle dita è di 14 mm, quella delle mani è di 30 mm (DIN EN ISO 13855). Quali dispositivi di sicurezza contactless di tipo 4 (EN 61496), le barriere luminose raggiungono la più elevata categoria di sicurezza garantendo un performance level di categoria “e” (DIN EN ISO 13849-1). La disponibilità integrata della funzione di misurazione ne consente l’impiego multifunzionale.

Le barriere di sicurezza multiraggio

Le barriere di sicurezza multiraggio sono adatte a fornire protezione adeguata alle persone in aree pericolose o per proteggere le aree critiche da accessi non autorizzati. In questo caso è sufficiente impiegare dispositivi a bassa risoluzione, tali per cui la barriera si possa attivare quando la zona protetta viene violata dal corpo di una persona. Sono disponibili tre diverse varianti con risoluzione di 300, 400 e 500 millimetri. Le barriere di sicurezza multi raggio wenglor sono dispositivi contactless di tipo 4 (EN 61496) progettate per soddisfare i più elevati requisiti di sicurezza delle macchine (performance level “e” in accordo a DIN EN ISO 13849-1). 

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Un appuntamento dedicato ai progettisti di impianti, macchine, processi e software per dare luce ai nuovi trend tecnologici dei principali settori industriali.

www.progettistapiu.it

info@progettistapiu.it

Industria 5.0 è progettare le linee a zero fatica

L’ERGONOMIA È DIVENTATA CENTRALE PER OTTIMIZZARE LA PRODUZIONE E MIGLIORARE

L’INTERAZIONE TRA UOMO E LAVORO. L’ERGONOMIA PREVENTIVA VIENE APPLICATA

NELLA PROGETTAZIONE PER ANTICIPARE PROBLEMI, MENTRE QUELLA DI CORREZIONE

OTTIMIZZA SISTEMI ESISTENTI. CON L’INDUSTRIA 5.0, L’APPROCCIO HUMAN-CENTERED INTEGRA TECNOLOGIE AVANZATE COME EAWS, REALTÀ VIRTUALE E SIMULAZIONE 3D PER CREARE SPAZI DI LAVORO PIÙ EFFICIENTI E SICURI

di Gabriele Pinorini, Rachele Sessa – Fondazione Ergo; Samuel Nazzareno Monaco – AFIL

L’ergonomia in questi ultimi anni ha visto una crescita, poiché è stata riconosciuta come una disciplina fondamentale per raggiungere l’obiettivo di ottimizzazione della produzione in termini di qualità e quantità, ma anche di migliorare l’interazione tra uomo e lavoro, ottimizzando il carico di lavoro fisico e mentale.

L’Ergonomia Preventiva può essere definita “ergonomia di concezione” e viene applicata durante la fase di progettazione, al fine di anticipare i problemi che potrebbero insorgere durante il processo.

La seconda tipologia viene detta “ergonomia di correzione” e può essere impiegata nell’ottimizzazione o nella riprogettazione di un sistema già esistente. Adottando un’ottica ergonomica fin dalla fase progettuale di un sistema

di lavoro, è possibile prevenire effetti negativi, come ritardi nella realizzazione e bassa qualità (e usabilità) del sistema progettato, nonché costi aggiuntivi dovuti alla modifica dello stesso.

Partendo dall’idea di portare una nuova visione del modo di progettare e riprogettare gli ambienti nonché del modo con cui si guarda al lavoro degli operatori, è nata la progettazione ergonomica, che attraverso la virtualizzazione e la simulazione del processo genera diversi benefici, dalla definizione accurata dei tempi ciclo alla progettazione e ottimizzazione del layout delle linee di produzione, allo studio ed alla definizione dell’interazione uomo-macchina: l’ergonomia preventiva viene attuata in tutti i suoi aspetti.

L’approccio virtuale all’ergonomia avviene

nelle prime fasi di sviluppo di un nuovo prodotto/processo, ossia nella fase di progettazione, mediante software di simulazione che permettono di creare, preventivamente, le singole postazioni di lavoro, nonché le intere linee di produzione complete di tutte le attrezzature, dei contenitori, etc.

Successivamente alla fase di progettazione, si avvia quella di “industrializzazione” del processo dove le soluzioni sono oramai congelate e il progetto evolve con la costruzione e la messa in opera dei nuovi impianti/attrezzature.

In questa fase lo studio ergonomico deve essere principalmente rivolto all’ottimizzazione dei compiti lavorativi, sia a livello delle singole postazioni di lavoro, sia a livello dell’intera linea produttiva.

Questi aspetti sono estremamente importanti per garantire la realizzazione di processi “Human-Centered” efficienti in un’ottica di Industria 5.0.

La valutazione del metodo di lavoro si basa sul sistema più complesso che prende il nome di Ergo-UAS, che nasce dall’integrazione tra il sistema EAWS (Ergonomic Assessment Work-Sheet) e il sistema UAS (Universal Analysing System): si ottiene la valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico, definendo gli standard per la misurazione della prestazione lavorativa degli operatori.

Infine, nella fase di produzione, l’analisi ergonomica è fondamentalmente dedicata alla valutazione dei rischi. In questo caso l’oggetto di studio diventa l’uomo e il processo fisicamente esistente e in piena attività produttiva.

L’ambiente virtuale inizia a perdere il proprio ruolo di guida per le decisioni da parte dei team di progetto proprio perché iniziano a diventare disponibili gli ambienti reali delle linee produttive dove realizzare le analisi d’interesse, avviene il passaggio dal virtuale al fisico, che “pilota” le future scelte di processo.

L’evoluzione dell’ergonomia negli ultimi anni ha avuto una incredibile accelerazione anche con l’avvento della tecnologia e l’utilizzo dei big data. Lo studio delle postazioni di lavoro si è evoluto nel tempo, fino ad arrivare oggi a una fusione tra l’ambiente reale degli impianti industriali e quello virtuale.

Smartt VAlley, inaugurato di recente a Varese da Fondazione Ergo, rappresenta un centro all’avanguardia nell’innovazione industriale. Qui, l’approccio Human-Centered è al cuore delle attività, perfettamente in linea con i principi di Industria 5.0.

Industria 4.0 ha introdotto concetti chiave come l’automazione e l’interconnessione, trasformando il settore produttivo con l’integrazione delle macchine intelligenti e dei sistemi digitali. Con Industria 5.0, si aggiunge un elemento nuovo e fondamentale: il fattore umano e la sostenibilità.

In questo contesto, si sviluppa una collaborazione più stretta tra intelligenza artificiale e lavoratori, grazie a tecnologie come i cobot (robot collaborativi), che lavorano al fianco degli esseri umani anziché sostituirli. L’obiettivo è costruire un sistema produttivo che metta al centro la persona, valorizzando la creatività e l’intelligenza umana e riconoscendo il ruolo fondamentale dell’etica nella tecnologia.

Industria 5.0 pone una particolare attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale, spingendo per l’utilizzo di tecnologie che riducono l’impatto ambientale e promuovendo un approccio all’economia circolare. Questo significa non solo una gestione più etica delle risorse, ma anche una maggiore attenzione alle condizioni di lavoro, con l’obiettivo di creare un ambiente produttivo che non solo sia efficiente, ma anche responsabile e rispettoso delle persone e del pianeta.

I progetti all’interno di Smartt VAlley mirano ad agevolare l’interazione uomomacchina in modo collaborativo, cercando di coniugare la crescita economica con il benessere sociale e ambientale.

L’ergonomia industriale, al centro di molteplici progetti di ricerca applicata e corsi di formazione, è vissuta con un approccio virtuale che avviene attraverso strumenti avanzati di simulazione.

In questo Hub, è presente una linea di pro-

duzione esperienziale utilizzata per ottimizzare processi produttivi e postazioni di lavoro, grazie all’integrazione di tecnologie avanzate di simulazione e sensorizzate. Queste soluzioni non solo accelerano il ciclo di progettazione, ma permettono anche di intervenire in modo proattivo per migliorare ergonomia, efficienza e produttività, riducendo i costi di errore e sperimentazione.

Grazie a strumenti avanzati come Halocline ed EMA, è possibile creare modelli tridimensionali dei layout produttivi. Questi software sono progettati per generare una rappresentazione virtuale altamente realistica degli ambienti di lavoro, incluse le attrezzature, le macchine e i percorsi di movimento. Questa visualizzazione tridimensionale consente una comprensione più approfondita dell’organizzazione dello spazio, permettendo di ottimizzare i flussi di lavoro.

Un altro aspetto cruciale è l’analisi dettagliata dei movimenti che gli operatori dovranno eseguire per completare le attività previste. Grazie ai manichini virtuali, che simulano i movimenti umani, è possibile valutare con precisione l’ergonomia delle postazioni di lavoro e le interazioni tra l’operatore e l’ambiente. Gli strumenti come EMA Software Suite analizzano le posture e i movimenti ripetuti degli operatori per individuare potenziali stress fisici e proporre soluzioni ergonomiche fin dalle prime fasi del design.

L’adozione della Realtà Virtuale (VR) e Realtà Aumentata (AR) rappresenta un ulteriore passo avanti nella progettazione degli ambienti di lavoro. Utilizzando visori VR e soluzioni immersive, gli operatori e i progettisti possono esplorare i layout produttivi in modo interattivo e realistico, osservando come

si evolvono i flussi di lavoro e come l’operatore interagisce con l’ambiente circostante. La Realtà Aumentata può inoltre sovrapporre dati e indicazioni in tempo reale all’interno dello spazio reale o virtuale, migliorando la capacità decisionale e ottimizzando il design delle postazioni.

Con strumenti come Halocline, l’ergonomia diventa parte integrante della progettazione delle postazioni di lavoro. L’uso di questi software consente di prevedere problematiche ergonomiche e di progettare spazi che riducano i rischi per la salute degli operatori, come movimenti ripetitivi o posture scorrette. Questo approccio proattivo evita di attendere la realizzazione fisica delle postazioni per poi dover apportare modifiche, consentendo di ottimizzare gli spazi già durante la fase di progettazione.

L’interfaccia intuitiva offerta dalla VR consente di esplorare i flussi di lavoro e i processi in modo fluido e naturale. Grazie alla visualizza-

Il Cluster AFIL

zione immersiva, è possibile misurare con precisione distanze di spostamento, tempi di ciclo e movimenti. Si può effettuare una mappatura del valore aggiunto, individuare gli sprechi e migliorare i processi produttivi in modo mirato, eliminando passaggi superflui o inefficienti.

Una delle caratteristiche più avanzate di queste piattaforme è la possibilità di eseguire simulazioni dinamiche. Ad esempio, è possibile valutare come variazioni nei volumi di produzione o modifiche nelle disposizioni delle macchine impattano sul flusso di lavoro. Grazie alla Realtà Aumentata, i progettisti possono inoltre vedere in tempo reale le implicazioni delle loro modifiche e prendere decisioni più informate. I benefici chiave di un sistema produttivo avanzato sono numerosi e significativi. Uno dei principali è la riduzione dei tempi di progettazione: grazie alle simulazioni virtuali, è possibile individuare e correggere errori o inefficienze prima che le modifiche vengano implementate

nel mondo reale, risparmiando così tempo e risorse preziose.

Anche la sicurezza e l’ergonomia sul lavoro ne traggono vantaggio. Le analisi predittive permettono di anticipare potenziali problemi di salute derivanti da posture scorrette o movimenti ripetitivi, migliorando le condizioni di lavoro e prevenendo infortuni.

Inoltre, i processi produttivi possono essere ottimizzati attraverso misurazioni accurate dei flussi di lavoro e delle distanze, riducendo così gli sprechi e aumentando la produttività complessiva. Infine, la flessibilità operativa risulta notevolmente migliorata. Modifiche al layout o ai processi possono essere simulate e testate rapidamente e con costi ridotti, consentendo alle aziende di adattarsi in modo agile a nuove esigenze o a condizioni di mercato in evoluzione. In sintesi, l’utilizzo di strumenti avanzati di simulazione disponibili in Smartt VAlley consente di creare ambienti produttivi virtuali che anticipano le sfide del mondo reale, migliorando l’efficienza, la sicurezza e l’ergonomia delle postazioni di lavoro, il tutto con una riduzione significativa dei costi di sperimentazione e implementazione.

Fondazione Ergo, che è socio di AFIL (Associazione Fabbrica Intelligente Lombardia), si impegna da oltre venti anni a supportare la sostenibilità industriale migliorando la produttività e la qualità della vita lavorativa nella fabbrica coniugando due direttrici: la specializzazione ingegneristica (analisi lavoro/ ergonomia/ produttività) e la trasformazione dell’ecosistema fabbrica (relazioni e innovazione).

Il percorso di trasformazione proposto da Fondazione Ergo si basa sulla capacità di misurare la prestazione della fabbrica nella creazione di valore per tutti gli stakeholder (proprietà, management, lavoratori e territorio) e guidato da pilastri tecnici ed organizzativi massima espressione di innovazione e competenza industriale. 

AFIL (Associazione Fabbrica Intelligente Lombardia) è il Cluster Tecnologico per il Manifatturiero Avanzato ufficialmente riconosciuto da Regione Lombardia. Attraverso le Strategic Communities, ovvero gruppi di lavoro formati da grandi imprese, PMI, start-up, associazioni, università e centri di ricerca che lavorano su tematiche strategiche per il manifatturiero lombardo, AFIL accompagna i propri associati in un percorso collaborativo di crescita attraverso incontri tematici, workshop, webinar, matchmaking e missioni internazionali, facilitando così lo sviluppo di progettualità comuni e promuovendo la R&I anche a livello interregionale. Ad oggi, le Strategic Communities di AFIL sono 7: Machinery, De- and Remanufacturing for Circular Economy, Advanced Polymers, Additive Manufacturing, Secure and Sustainable Food Manufacturing, Smart Components, Digital Transformation. Per maggiori informazioni in merito alle attività di AFIL e per le modalità di adesione al Cluster, si invita a visitare il sito www.afil.it oppure a scrivere all’indirizzo comunicazione@afil.it.

Simulazione software e sistemi di visione: tecnologie abilitanti nella Filiera del Machinery di AFIL

IL MANIFATTURIERO ITALIANO È COSTANTEMENTE MINACCIATO DALLA CONCORRENZA

INTERNAZIONALE,

DA PAESI A FORTE AUTOMAZIONE COME LA GERMANIA, A QUELLI A BASSO COSTO –

MA

NON SOLO – COME LA CINA. URGONO RISPOSTE, PARTENDO DAL CONSOLIDAMENTO DELLA PROPRIA IDENTITÀ

di Mauro Viscardi – Cosberg; Eda Ipek – AFIL.

MManifattura significa produzione industriale, quindi beni strumentali: macchinari e impianti che connotano il Made in Italy, creando indotto e terreno fertile per lo sviluppo tecnologico.

Apprezzabili le agevolazioni 4.0 e 5.0. Ma serve un’azione di sistema, come una Filiera del Machinery che metta insieme – intorno appunto ai costruttori di impianti – fornitori di sistemi meccatronici, di software e produttori. In Lombardia è già nata grazie ad AFIL (Associazione Fabbrica Intelligente Lombardia) e riconosciuta dalla Regione per veicolare investimenti nel settore. Recentemente si è trasformata in una Strategic Community composta da associazioni, enti accademici, industriali, di formazione, per proporre modelli nuovi di competitività come la servitizzazione. Indispensabile puntare sui nostri fattori distintivi, come la capacità di progettare soluzioni creative attraverso le tecnologie. Da qui le macchine CNC (Controllo Numerico Computerizzato), della lavorazione metallica, del tessile, assemblaggio, imbottigliamento, packaging.

È proprio guardando dentro questi impianti che troviamo applicazioni tecnologiche avanzate, sviluppate per obiettivi di qualità, prestazioni, servizio. Tra queste la sensoristica, il PLC (Programmable Logic Controller), la robotica

collaborativa e tutte le varianti dell’Intelligenza Artificiale. Qui puntiamo l’attenzione su due tecnologie con un ruolo determinante nella manifattura: la simulazione software, per pre-progettare, industrializzare e prevenire il comportamento di un impianto o del suo processo produttivo; i sistemi di visione, che intervengono nel controllo qualitativo del processo stesso.

Si può fare simulazione in diversi modi: con un prototipo fisico in scala, un ambiente operativo virtuale simile a quello reale, un modello logico-matematico. Quest’ultimo è il più comune per simulare via software processi di produzione o prodotti. Nel caso specifico degli impianti produttivi si parla di simulazione a eventi discreti. Il set delle condizioni di input rappresenta un aspetto critico per garantire robustezza ed efficacia del risultato. Un’evoluzione in corso è l’impiego di solutori adattivi che affinano gli schemi di calcolo per risultati più precisi a fronte di forti variabilità del processo.

Tra i vantaggi, la prototipazione rapida (si legga sostenibilità economica) con lo studio e l’analisi di geometrie ottimizzate, l’analisi del comportamento dell’impianto prima della sua costruzione fisica (Virtual Commissioning). Efficienza dei processi e riduzione degli scarti

si traducono poi in sostenibilità ambientale. I costruttori di impianti – soprattutto di elevata complessità – non possono più prescindere dall’uso degli strumenti di simulazione. E l’offerta sul mercato oggi è particolarmente ampia.

I sistemi di visione stanno vivendo una sempre più rapida evoluzione nel settore dei processi produttivi. L’integrazione con IA e Deep Learning li rende più intelligenti e autonomi, conferendo capacità di analizzare immagini e video in modo più sofisticato. Ciò si traduce in maggiore accuratezza nel riconoscimento di oggetti, difetti e anomalie, capacità di prendere decisioni autonome in tempo reale.

Svariate le applicazioni industriali: identificazione di componenti e smistamento automatico di prodotti; ispezione con rilevamento di difetti anche minuti e complessi durante il controllo qualità; monitoraggio del processo produttivo con detection di anomalie e guasti in tempo reale. Si aggiunga poi la visione 3D e dei sensori ad alta risoluzione che permettono di acquisire informazioni più dettagliate e precise sulla forma, dimensione e texture degli oggetti. Tra le applicazioni l’integrazione con la robotica per la presa e manipolazione di oggetti complessi, la prototipazione rapida di oggetti basati su modelli 3D. 

NORELEM

COME I SISTEMI DI SERRAGGIO MODULARI STANNO RIVOLUZIONANDO LA PRECISIONE NELLA

La metrologia di precisione è essenziale nella produzione moderna, in quanto garantisce la qualità del prodotto, la sicurezza e l›efficienza operativa. In settori che richiedono alta precisione, come quello automobilistico, aerospaziale ed elettronico, tecnici e progettisti cercano costantemente di bilanciare accuratezza, efficienza e costi. Tuttavia, gli strumenti metrologici tradizionali - come calibri, pinze, micrometri e goniometri - faticano a soddisfare queste esigenze in continua evoluzione.

Con l’aumento delle aspettative di qualità, cresce anche la necessità di adottare soluzioni metrologiche di precisione, che pongono i tecnici al centro del processo di controllo qualità. Il loro ruolo è essenziale per garantire che ogni pezzo e prodotto sia conforme alle specifiche più severe, poiché anche piccoli errori possono influire sulle prestazioni e sulla sicurezza. Tuttavia, le tradizionali attrezzature di fissaggio utilizzate con le macchine di misura a coordinate (CMM) e i dispositivi ottici spesso non sono all›altezza delle moderne esigenze, il che significa che i tecnici devono affrontare difficoltà nelle configurazioni che richiedono molto tempo per essere risolte, costi elevati per realizzare elementi di fissaggio personalizzati e una flessibilità limitata per lavorare sui nuovi progetti. È in tale contesto che i sistemi di serraggio modulari offrono una soluzione particolarmente interessante. Questi sistemi innovativi offrono soluzioni di misura personalizzabili e di alta precisione che mantengono la qualità senza compromettere i risultati. Risolvendo questi problemi comuni, i sistemi di serraggio modulari offrono ai tecnici una soluzione versatile, efficiente ed economica. Questi sistemi, progettati con componenti standardizzati e intercambiabili, consentono di assemblare, riconfigurare e adattare rapidamente le attrezzature per il fissaggio. Ciò permette di snellire notevolmente i processi metrologici e offre un supporto eccezionale. Vediamo più da vicino in che modo questi sistemi sono utili per i tecnici:

METROLOGIA

preparazione della macchina e migliorando l’adattabilità alle diverse attività. Per i tecnici, ciò significa concretamente meno tempi morti e maggiore concentrazione sulle attività ad alto valore aggiunto. Nei settori che richiedono una risposta rapida alle mutevoli richieste dei progetti, i sistemi modulari consentono di gestire un elevato volume di pezzi e configurazioni senza rallentamenti. Uno dei vantaggi principali è la compatibilità con un›ampia gamma di tecnologie di misura, tra cui le macchine di misura a coordinate (CMM), i sistemi ottici e i dispositivi multisensore. Ciò significa che è possibile utilizzare un unico sistema modulare su più piattaforme di misura. Questa adattabilità multiuso riduce la complessità dell›installazione e risparmia ai tecnici la fatica di passare da un dispositivo all›altro, garantendo un flusso di lavoro semplificato che mantiene la produzione sempre in movimento.

2. Precisione e stabilità

Oltre alla velocità, i tecnici danno priorità all›accuratezza: ecco perché i sistemi di serraggio modulari sono progettati per garantire misure precise e ripetibili. I sistemi modulari, realizzati con materiali di alta qualità e resistenti all›usura, assicurano la stabilità dei dispositivi e la precisione delle misure in caso di utilizzo ripetuto, un aspetto cruciale per le applicazioni che richiedono risultati affidabili sistematicamente. Questi componenti sono progettati per essere riassemblati con una precisione riproducibile, consentendo ai tecnici di effettuare misure costanti senza ricalibrazione - un notevole risparmio di tempo negli ambienti di produzione in grande serie. Con la garanzia che ogni configurazione è identica, i tecnici possono fare affidamento sui sistemi di serraggio modulari per soddisfare standard rigorosi, ridurre gli errori e contribuire a risultati di produzione di alta qualità. Questa stabilità offre tranquillità a chi lavora su componenti critici per la sicurezza, sapendo che ogni misura è precisa come la precedente.

3. Soluzioni economiche e sostenibili

1. Configurazione flessibile e veloce

I sistemi di serraggio modulari consentono ai tecnici di effettuare regolazioni rapide e senza l’ausilio di attrezzi. Grazie alle interfacce a cambio rapido, questi sistemi consentono di scambiare parti e componenti molto facilmente, riducendo al minimo i tempi di

Per i tecnici con responsabilità di budget, i sistemi di serraggio modulari rappresentano una svolta. I sistemi modulari riducono la necessità di acquistare costose attrezzature personalizzate, consentendo di realizzare configurazioni riutilizzabili e adattabili. Si possono riconfigurare i componenti per nuovi progetti, riducendo

al minimo gli sprechi e promuovendo la sostenibilità senza compromettere la qualità. Per chi supervisiona progetti a lungo termine, questo approccio non solo consente di risparmiare sui costi dei materiali, ma anche di prolungare la durata di vita di ciascuna configurazione, risparmiando tempo prezioso e riducendo il potenziale di errore.

Pertanto, tutti beneficiano di una soluzione più sostenibile e in linea con gli obiettivi ambientali aziendali. Il design modulare consente di spendere meno risorse in attrezzature monouso, permettendo alle aziende di rispettare gli standard ambientali senza sacrificare la produttività o la qualità

4. Punti di misura accessibili per una maggiore usabilità

I tecnici hanno spesso bisogno di aiuto per raggiungere tutti i punti di misura necessari su pezzi complessi. Invece di dover spostare il pezzo, i sistemi di bloccaggio modulari sono progettati per fornire un accesso completo a tutti i punti critici. In questo modo è possibile effettuare le misurazioni in un’unica configurazione senza necessità di riposizionamento. Questa maggiore accessibilità permette di completare le ispezioni più rapidamente e con meno regolazioni, riducendo il potenziale di errore e risparmiando tempo prezioso.

Grazie alla compatibilità con i sistemi di misura tattili e ottici, le soluzioni di serraggio modulari offrono un approccio flessibile che i tecnici possono adattare a diverse attività metrologiche. Eliminando la necessità di riposizionare i pezzi durante l›ispezione, si ottiene

un processo di misura più semplice ed efficiente che fornisce dati coerenti e affidabili.

L’impatto sulla progettazione

I sistemi di serraggio modulari di norelem stanno rivoluzionando il controllo qualità in metrologia, offrendo una flessibilità e una precisione eccezionali per i flussi di lavoro di progettazione. Questi sistemi riducono in modo significativo i tempi di allestimento e i costi dei dispositivi, fornendo al contempo risultati precisi e ripetibili che consentono di gestire progetti complessi con maggiore efficienza e sicurezza.

Progettisti e tecnici che utilizzano le soluzioni norelem possono dedicare meno tempo alle regolazioni e più all›ottimizzazione dei processi. Il design modulare di questi sistemi di serraggio consente di gestire con precisione le sfide più impegnative, assicurando che le attrezzature siano in grado di supportare con precisione le misure difficili, anche per pezzi complessi. Inoltre, i sistemi norelem sono in linea con i moderni standard di sostenibilità, consentendo ai progettisti di soddisfare gli obiettivi ambientali senza compromettere le prestazioni.

L’eccellente adattabilità e affidabilità hanno portato a un›adozione diffusa di queste soluzioni nei settori automobilistico, aerospaziale ed elettronico.

Per saperne di più sui sistemi di serraggio modulari di norelem, visitate il sito web di norelem.

LEISTER

NUOVA SERIE VARIANT

In certe circostanze non c’è dubbio alcuno: due ugelli sono meglio di uno. Questa è solo una delle considerazioni prese in esame dai progettisti Leister per la creazione della nuova serie VARIANT: un’accurata analisi e perfetta comprensione delle esigenze degli operatori unite alla ricerca della massima efficienza e affidabilità ha dato anche questa volta risultati eccezionali.

In VARIANT la comodità di una macchina ergonomica studiata per saldare stando in piedi si unisce ad un’efficienza e rapidità senza precedenti nella saldatura della telonistica. Vediamo in dettaglio la nuova saldatrice proposta da Leister, multinazionale svizzera leader nel progettare e realizzare soluzioni per la lavorazione della plastica. La nuova saldatrice modulare VARIANT è stata sviluppata in modo da poter saldare contemporaneamente due cordoni di saldatura per nastri di rinforzo utilizzando un sistema a doppio ugello. Questa soluzione è particolarmente indicata per i produttori di teloni per camion, tende e banner pubblicitari, perché aumenta enormemente la produttività.

La nuova saldatrice ha un design modulare che permette di effettuare saldature a sovrapposizione, di nastri e di fasce di rinforzo passando da una lavorazione all’altra con estrema facilità.

VARIANT è disponibile in cinque diversi modelli, ognuno dei quali progettato e realizzato per rispondere alle richieste più abituali degli operatori: VARIANT 700 per saldature a sovrapposizione,

702 e 704 per saldature a nastro, 706 e 708 per saldature di fasce di rinforzo.

A seconda dell’operazione compiuta con maggior frequenza – saldatura delle giunture di sovrapposizione nella lavorazione di striscioni pubblicitari, tende o teloni per camion in PVC, PP o PE, saldatura di nastri di rinforzo o inserimento di nastri antivandalici – si potrà scegliere il modello più adatto.

Oltre a effettuare saldature di tutti i tipi, i diversi modelli di VARIANT permettono di eseguire la maggior parte delle operazioni stando in piedi. Grazie ai comandi sulla barra, le funzioni di sollevamento del materiale e saldatura si regolano con un semplice tocco, rendendo le lavorazioni molto meno faticose. Passare dalla salatura a sovrapposizione all’applicazione di nastri e fasce è rapido e agevole.

Poter saldare simultaneamente sovrapposizioni o fasce di rinforzo su due lati di un telone, alla velocità di 20 metri al minuto, significa risparmiare la metà del tempo. È possibile saldare materiali diversi, con larghezze di saldatura dai 20 ai 50 mm, grazie ai numerosi ugelli disponibili come accessori; la distanza fra i due ugelli di saldatura può variare dagli 80 ai 400 mm.

E naturalmente le saldature sono precise e sicure, come sempre con le soluzioni Leister: la perfetta tenuta permette di utilizzare VARIANT anche per la realizzazione di serbatoi flessibili.

CONTROLLO PRECISO E AFFIDABILE DELLA PORTATA D’ARIA

Il nuovo controllore di flusso d’aria IN502-44/45/46 di SMC combina un flussostato e un regolatore di pressione in un’unica unità.

SMC presenta un innovativo controllore di flusso d’aria che combina un flussostato e un regolatore elettropneumatico in un unico prodotto. Il risultato per i progettisti e gli ingegneri di apparecchiature è un risparmio di spazio fino al 50%, una riduzione significativa di tubi e cavi e tempi di installazione più brevi. Inoltre, la nuova serie IN502-44/45/46 fornisce un controllo preciso e affidabile della portata d’aria perché non dipende dalle condizioni delle connessioni, dal differenziale di pressione o dalla temperatura. Il prodotto è utile per qualsiasi applicazione che preveda il controllo della portata, come i sistemi di verniciatura, imballaggio e saldatura in qualsiasi settore, in particolare quello automobilistico e alimentare. Il controllore di flusso d’aria IN502-44/45/46 prevede una compensazione automatica della portata. Quando si utilizzano dispositivi di regolazione e flussostati separati, la regolazione della portata deve avvenire indirettamente tramite un comando di pressione, dove l’utente deve stabilire la pressione necessaria per ottenere la portata desiderata. Per questo è necessario creare un programma di controllo supplementare, che richiede tempo e fatica da parte dell’utente. Controllo mediante pressione implica anche che la portata varierà a causa delle differenze di pressione alla sorgente, della contropressione e delle condizioni delle connessioni. Al contrario, la serie IN502-44/45/46 ad alte prestazioni regola automaticamente la portata (inviando un comando di portata a ingresso diretto come segnale analogico), facendo risparmiare tempo e manodopera e garantendo che il controllo della portata non sia influenzato da fattori esterni. L’utente deve semplicemente inviare un segnale per regolare la portata al livello desiderato. Monitorando un’uscita, gli utenti possono verificare che la portata sia al livello previsto.

tare che non è adatto alla moderna richiesta di macchine compatte. Per ovviare a questo problema, la nuova IN502-44/45/46 non richiede un flussostato separato, facendo risparmiare fino al 50% dello spazio richiesto dalle soluzioni con flussostato/regolatore elettropneumatico separati. Inoltre, il prodotto necessita di un solo cavo ed evita la necessità di eseguire connessioni o raccordi tra il flussostato e il regolatore. Il risultato è un’installazione molto più semplice e rapida, anche in spazi ristretti come all’interno del braccio di un robot di verniciatura.

Mentre la maggior parte dei regolatori di flusso d’aria ha in genere gamme di portata applicabili ridotte, uno degli aspetti chiave dell’IN502-44/45/46 è che supporta grandi portate fino a 2000 l/min. Questa capacità la rende ideale per operazioni con portate elevate e gli utenti possono godere di tutti i vantaggi derivanti dalla significativa riduzione dei tempi di ciclo. Sono disponibili tres modelli, entrambi con un rapporto portata rilevabile di 10:1: da 50 a 500 l/ min da 100 a 1000 l/min e da 200 a 2000l/min. A supporto dei tempi di ciclo ridotti c’è anche la rapidità di risposta del prodotto, che ne deriva un valore di comando del flusso di ±5% (fondo scala) in 0.5 secondi max.

Gli utenti della serie IN50244/45/46 possono scegliere tra tre grassi per soddisfare un’ampia gamma di applicazioni: grasso a basso punto di rugiada, vaselina bianca per applicazioni di verniciatura che non consentono l’uso di olio e grasso di grado NSF H1 per apparecchiature alimentari. Infine, la serie IN502-44/45/46 di SMC è compatibile con IOLink. La facile comunicazione seriale consente un migliore controllo dell’applicazione, l’accesso istantaneo a dati più importanti, una facile configurazione dopo la sostituzione del prodotto, la diagnostica a bordo del prodotto e un cablaggio standardizzato.

Per regolare la portata nella maggior parte delle applicazioni è necessario combinare più di un prodotto, in genere un controllore di pressione e un flussostato. Questo richiede uno spazio supplemen-

Il controllo del flusso d’aria è una parte essenziale di molti processi industriali, dalla verniciatura alla saldatura, fino al packaging degli alimenti. Con la nuova serie SMC IN502-44/45/46, gli utenti hanno a disposizione un controllore di flusso d’aria che consente di risparmiare spazio, manodopera, tempi di ciclo e costi, offrendo notevoli vantaggi sia ai costruttori di macchine che agli impianti di produzione/processo.

n.8 Dicembre 2024 www.meccanica-automazione.com

Redazione Direttore Responsabile

Giorgio Albonetti

Coordinamento Editoriale Area Industry

Marco Tenaglia –marco.tenaglia@quine.it – cel. 3298490024

Direttore tecnico

Chiara Tagliaferri

Segreteria di Redazione

Cristina Gualdoni cristina.gualdoni@quine.it – cel. 3477623887

Hanno collaborato a questo numero

Eda Ipek, Samuel Nazareno Monaco, Gabriele Pinorini, Patrizia Ricci, Eleonora Segafredo, Rachele Sessa, Mauro Viscardi

Pubblicità

Costantino Cialfi | Direttore Commerciale c.cialfi@lswr.it - tel. +39 3466705086

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Registrazione del Tribunale di Milano n. 653 del 21.09.2005.

Iscrizione al R.O.C. n. 12191 del 29/10/2005 Tutti gli articoli pubblicati su m&a meccanica &automazione sono redatti sotto la responsabilità degli Autori. La pubblicazione o la ristampa degli articoli deve essere autorizzata per iscritto dall’Editore. Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 196/03, dati di tutti i lettori saranno trattati sia manualmente sia con strumenti informatici e saranno utilizzati per l’invio di questa e di altre pubblicazioni e di materiale informativo e promozionale. Le modalità di trattamento saranno conformi a quanto previsto dall’art. 11 D.Lgs. 196/03. I dati potrebbero essere comunicati a soggetti con i quali Quine S.r.l. intrattiene rapporti contrattuali necessari per l’invio delle copie della rivista. Il titolare del trattamento dei dati è Quine S.r.l. - via Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel +39 02 864105 Fax +39 02 72016740, al quale il lettore si potrà rivolgere per chiedere l’aggiornamento, l’integrazione, la cancellazione e ogni altra operazione di cui all’art. 7 D.Lgs. 196/03.

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