Dimensione Pulito n.6 - Luglio/Agosto 2024

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EUROPA

Il ruolo sociale ed economico dell’industria delle pulizie

IMPRESE

Rinnovo CCNL

Multiservizi

ARIA INDOOR

Innovazione più sostenibilità, la formula vincente ANNO 33 n. 6

ISSN: 2612-4068

dimensionepulito.it

Il 9 e 10 ottobre 2024 i massimi protagonisti di un settore in rapida evoluzioneprofessionisti, aziende e stakeholder - sotto la spinta dell’innovazione digitale, del green e delle tecnologie 4.0 si incontreranno per un confronto aperto e stimolante sulle principali sfide che attendono il mondo del Professional

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SOMMARIO

HANNO COLLABORATO

IN COPERTINA KEMIKA, dal 1976, sviluppa, produce e distribuisce detergenti, prodotti per Ho.re.ca e Lavanderie industriali. Autorizzata dal Ministero della Sanità alla produzione di Disinfettanti Presidi Medico Chirurgici. Propone una gamma completa di formulati certificati CAM / ECOLABEL e del prestigioso marchio BIO CEQ. Certificata ISO 9001, ISO 14001, SA 8000, ISO 14067, ISO 45001, Certificate of halal.

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IN PRIMO PIANO

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Testata Associata

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Periodico

FISCO

Incentivi fiscali per l’efficienza

energetica

Tiziana Adreani

IMPRESE DI PULIZIA

Rinnovo CCNL Multiservizi e revisione dei prezzi

Nicola Comunello

TRATTAMENTO ARIA

Innovazione più sostenibilità, la formula vincente

Elaborazione dati Cerved

Marketing Intelligence a cura di David Migliori

La qualità dell’aria indoor ad ANAM 2024

Maurizio Pedrini

MARKETING

Quando il passato illumina il presente

Marco Monti e Fabrizio Pirovano

DIGITAL WORLD

Divario Digitale

Andrea Grassi

COSA SARÀ

Lavorare sempre, per sempre, ma perché? E per chi?

Franco Cesaro

INDICE INSERZIONISTI

Arexons/Fulcron S II Copertina

Allegrini S 10

Arco II Copertina

Arexons/Fulcron S5

Christeyns S 32, S 33

Convegno CleaningPiù 3

Falpi S 22, S 23

Hygenia S 8

Industrie Celtex S I Copertina,

6, S 7

17

S 56, S 57

4 Paredes S 28, S 29

Polychim S 51

Rubino Chem S II Copertina

IN PRIMO PIANO

Quando i sogni diventano realtà

Nel corso degli anni, abbiamo sempre risposto con piacere all’invito a partecipare agli intensi e vivaci incontri plenari di AFIDAMP, certi di condividere un comune obiettivo: lo sviluppo del settore del pulito professionale e il mercato che lo rappresenta. Mai però, come quest’anno, ci è capitato di assistere, con rinnovato entusiasmo, ad un’assise così partecipata dagli associati, intensamente animata da interventi e interessanti progetti e ricca di stimolanti proposte. È il frutto di un grande lavoro di squadra, del quale va dato merito in primis al Consiglio Direttivo, alla segreteria, all’infaticabile opera del direttore generale Stefania Verrienti, ai vari Comitati di lavoro ed ai focus team creati per approfondire ed elaborare proposte su specifici argomenti, spaziando a trecentosessanta gradi su tutte le principali tematiche tecniche e normative che investono il comparto.

Potremmo citare tante importanti novità esposte, ma siamo davvero entusiasti e commossi, per aver assistito alla concretizzazione di un sogno che abbiamo cullato per tanti anni: nel corso dell’assemblea è stata infatti ufficialmente costituita l’APICS - Associazione dei Professionisti Italiani del Cleaning e della Sanificazione, sorta con l’intento di riunire i migliori professionisti del mondo del Cleaning e dell’igiene, per facilitarne la loro identificazione e offrire maggiori garanzie a chi, nel settore pubblico o privato, abbia necessità di affidarsi a delle figure professionali competenti e preparate. Un ambizioso progetto ispirato dall’emanazione del Nuovo Codice in materia di appalti pubblici del 31 marzo 2023, che – tra le pieghe normative – prevede la ridefinizione del ruolo del RUP (Responsabile Unico di Progetto), che ora diventa figura cardine dell’appalto ed è investito della responsabilità di ottenere il “Risultato”, come da art.1 d.lgs36/2023. Per facilitare il RUP nel conseguimento del suo obiettivo, il nuovo Codice mette infatti a disposizione alcuni aiuti, fra i quali la possibilità di avvalersi della consulenza di professionisti competenti che l’APICS si propone doverosamente di formare al meglio, tramite specifici corsi di preparazione e la creazione di un apposito albo.

Rispetto al passato, oggi la vita associativa appare più coinvolgente e matura, con le aziende disposte davvero a fare network e lavorare in rete

Ci complimentiamo con Gianni Tartari, consigliere del Comitato Esecutivo della sezione distributori di AFIDAMP e apprezzato professionista del settore del Cleaning, che ha ispirato e creato il progetto, ma anche con AFIDAMP, che l’ha sostenuto fin da subito e con quanti hanno già assunto cariche di responsabilità nel neonato organo dirigente di APICS. La speranza è che questa nuova associazione possa davvero sviluppare i suoi molteplici, importanti obiettivi per far crescere la cultura del pulito, formando quelle nuove, preziose figure professionali, capaci di farsene interpreti nella gestione degli appalti pubblici (ma non solo!) delle quali la Pubblica Amministrazione e il Paese hanno urgente bisogno.

Nasce APICS, Associazione Professionisti

Italiani

Cleaning e Sanificazione

Nel corso dell’annuale assemblea ordinaria di Afidamp, è stata annunciata la nascita di APICS, la nuova Associazione dei Professionisti Italiani del Cleaning e della Sanificazione. APICS è stata costituita con l’obiettivo di riunire i migliori professionisti del mondo del Cleaning e dell’igiene, per facilitarne la loro identificazione ed offrire maggiori garanzie a chi, nel settore pubblico o privato, abbia necessità di affidarsi a dei professionisti preparati.

Il progetto del nuovo organismo nasce da un’idea di Gianni Tartari, consigliere del Comitato Esecutivo della sezione distributori di Afidamp e professionista del settore del Cleaning, che ispirato dall’emanazione del Nuovo Codice in materia di appalti pubblici del 31 marzo 2023, intravvede interessanti possibilità di sviluppo associativo. Infatti, fra le varie novità del nuovo codice, vi è la ridefinizione del ruolo del RUP (Responsabile Unico di Progetto), che ora diventa figura cardine dell’appalto ed è investito della responsabilità di ottenere il “Risultato”, come da art.1 d.lgs36/2023. Per facilitare il RUP nel conseguimento del suo obiettivo, il nuovo codice mette a disposizione alcuni aiuti, fra i quali la possibilità di avvalersi della consulenza di professionisti competenti. Da qui la proposta di Tartari al Consiglio Direttivo di Afidamp, di costituire una nuova associazione che valorizzasse la figura del Professionista Esperto del Cleaning (PEC), perché diventi figura di riferimento del RUP, quale consulente nelle gare d’appalto dedicate al settore della pulizia. Afidamp, ritenendo di grande interesse la proposta di Tartari, lo ha incaricato di sviluppare il progetto. Sono

venti i soci fondatori, tra professionisti e associazioni, che hanno accettato con grande interesse la proposta di Tartari.

Obiettivo principale del nuovo organismo sarà promuovere l’elenco degli associati Professionisti Esperti del Cleaning (PEC), diffondere la cultura dell’Igiene e della Sanificazione sia presso la Pubblica Amministrazione che presso le associazioni di categoria e le imprese private, favorendo iniziative di qualsiasi genere, finalizzate a sensibilizzare Istituzioni, mercato e opinione pubblica sull’importanza dell’Igiene, del Cleaning e della Sanificazione, con precipua attenzione alla tutela dei cittadini, degli utenti e del mercato in generale. APICS si occuperà di selezionare, formare e aggiornare i migliori esperti

del settore, raggruppandoli poi in un unico Elenco, per facilitare il mercato ad individuare questa fondamentale figura professionale. L’Elenco è creato, gestito, governato e controllato dal consiglio direttivo APICS, che garantisce l’operato dei singoli, attuando controlli continui. Inoltre, l’associazione si pone l’importante obiettivo di far riconoscere l’Elenco dei PEC dal MIT (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti), dal CSLLPP (Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici) e dal MISE (Ministero per lo Sviluppo Economico).

Detergenti, trend positivo per il Cura Casa

I nuovi dati del market monitor della detergenza evidenziano un incremento del 9,7% rispetto allo scorso anno. L’innovazione si conferma un importante motore di crescita.

Trend positivo per il Cura casa nell’anno terminante il 21 Aprile 2024, con una crescita del 9,7% che permette di raggiungere un giro d’affari pari a € 4,5 miliardi, (quasi 400 milioni in più rispetto all’anno precedente). Considerando il trend in volume, si osserva un rallentamento della flessione degli ultimi anni, arrivando a una sostanziale stabilità (-0,5%).

Questi i risultati diffusi da Assocasa che, come ogni anno, ha presentato in collaborazione con NielsenIQ i nuovi dati del market monitor della detergenza. Il comparto dei Detergenti (+10,8%) genera quasi 2,5 milioni di euro, equivalenti al 55% del fatturato del Cura Casa. La sua performance positiva è trainata dalle crescite dei due segmenti principali (Bucato e Stoviglie e Lavastoviglie, entrambi +13%).

I DATI PER SEGMENTO

I Detergenti Bucato registrano una variazione positiva di 132 milioni di euro e il principale contributo viene dal segmento più importante, Lavatri-

ce Liquido (+12,2%). Anche tutti gli altri segmenti mostrano trend positivi. Per quanto riguarda i detergenti Stoviglie e Lavastoviglie, entrambi i segmenti hanno andamenti in valore molto simili (rispettivamente +12,3% e +14%).

Nel segmento degli Altri Detergenti, in aumento del +5,5% di fatturato, si osserva una performance particolarmente buona per gli Abrasivi, con un +16,6% rispetto all’anno precedente. Grazie al loro considerevole peso, pari al 64%, sono le Altre Superfici Dure a trainare la crescita degli altri detergenti, anche se in termini percentuali registrano una crescita più contenuta (+4,2%).

Il trend positivo dei Coadiuvanti Lavaggio (+12%) è guidato dagli Ammorbidenti (crescita a doppia cifra per tutti i sottosegmenti: diluiti, concentrati e boosters) che incrementano il fatturato di 76 milioni di euro. Secondo segmento per importanza sono le Candeggine (+7,3%).

Il comparto dei Prodotti per la Manutenzione (terzo per importanza nel cura casa, con fatturato di 544 milioni di euro) vede il fatturato in crescita del 6,0%, trainato principalmente dai Deodoranti, che rappresentano oltre la metà delle vendite di Prodotti per la

Manutenzione e guadagnano 22 milioni di euro (+8,4%). Positivi anche tutti gli altri segmenti, in particolare il Cura Lavastoviglie (+9,3%).

Continua la crescita dei Preparati Disinfestanti (+6,1%), grazie al contributo positivo di tutti i segmenti, ciascuno dei quali porta al comparto da 1 a oltre 3 milioni di euro aggiuntivi rispetto all’anno precedente. Tutti i canali mostrano un andamento positivo in termini di fatturato. In particolare, la performance più positiva appartiene al canale Specialisti Drug (+15,2% in valore) e in leggera crescita anche in volume, unico canale insieme ai Discount. Anche Ipermercati e Supermercati segnano un buon trend in valore (rispettivamente +9,1% e +7,7%).

Roberto Ferro, presidente di Assocasa, ha commentato così i dati del market monitor: “Questa edizione dell’Osservatorio Assocasa ci restituisce una fotografia molto precisa di come stia cambiando ancora il rapporto tra consumatore e prodotti per la pulizia e la manutenzione della casa. la qualità diventa un traino di acquisto insieme alla lettura delle etichette. Si conferma l’importanza della pulizia, non solo nella propria casa, ma anche in ambienti esterni”.

Fare luce sul pulito

Si sta delineando un futuro splendente per il settore del Cleaning Professionale, in cui pavimenti scintillanti, finestre lucenti e superfici igienizzate sono solo la punta dell'iceberg
a

cura di Cristina

Cardinali

Il 2024 è testimone di passi entusiasmanti per il settore della pulizia e dell’igiene, con innovazioni che stanno portando a stabilire un nuovo standard per la pulizia, rendendo l’igiene più efficiente ed efficace che mai. Questi progressi promettono di cambiare il modo in cui pensiamo e raggiungiamo la pulizia in vari settori. Dalle strutture sanitarie che combattono minacce invisibili al comparto della ristorazione alla ricerca di esperienze culinarie prive di germi, l’igiene sta entrando in una nuova entusiasmante era di digitalizzazione, sostenibilità e innovazione incentrata sull’uomo. Il futuro è quindi cristallino - questo almeno in base al rapporto redatto da Interclean sulle 10 innovazioni e tendenze nella pulizia e nell’igiene professionale per il 2024. Ma vediamole da vicino.

FORMAZIONE E IL LAVORO

Gli addetti alle pulizie potrebbero indossare visori per la realtà virtuale, per affrontare fuoriuscite di materiali a rischio biologico simulati e padroneg-

giare protocolli di pulizia complessi in programmi di formazione coinvolgenti. Oppure sono possibili sovrapposizioni di realtà aumentata che guidano gli addetti alle pulizie in tempo reale, evidenziando i punti caldi e ottimizzando i percorsi. VR e AR stanno trasformando la formazione, migliorando le competenze e aumentando l’efficienza nelle operazioni di pulizia.

PULIZIA PROATTIVA

Edifici dotati di sensori intelligenti monitorano la qualità dell'aria, tracciano i movimenti degli occupanti e rilevano persino gli agenti patogeni in tempo reale. Questi guardiani basati sui dati guidano le attività di pulizia, garantendo che l'igiene mirata sia attuata dove è maggiormente necessaria, dalle aree ad alto traffico alle zone sensibili ai

germi. Questa iperconsapevolezza rivoluziona la pulizia, passando da reattiva a proattiva e garantendo un’igiene ottimale in ogni fase del processo.

IGIENE BASATA SUI DATI, LA DIGITALIZZAZIONE E L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Le imprese di pulizia stanno sfruttando il potere dei big data per analizzare i modelli di pulizia, prevedere i guasti delle apparecchiature e personalizzare i programmi di pulizia sulla base di dati in tempo reale. I sistemi di intelligenza artificiale ottimizzano l’allocazione delle risorse, suggeriscono i metodi di pulizia più efficaci e persino implementano automaticamente i robot pulitori, il tutto in tempo reale. Questo è il futuro dell’igiene basata sui dati, in cui l’analisi meticolosa sostituisce le congetture e massimizza l’efficienza.

PRIVACY DEI DATI NELL’IGIENE E NELLA PULIZIA BASATE SULL’INTELLIGENZA

ARTIFICIALE

Man mano che i dati diventano il gold standard, sono destinate a sorgere preoccupazioni sulla privacy. È qui che la trasparenza e le pratiche etiche sono al centro dell’attenzione. Nasceranno normative, protocolli e strutture che garantiscano la raccolta, l’utilizzo e l’anonimizzazione responsabile dei dati, salvaguardando la privacy individuale e sfruttando allo stesso tempo la straordinaria potenza dei dati per un futuro più pulito.

Innovazioni tecnologiche indossabili La tecnologia indossabile può potenziare il personale addetto alle pulizie, ottimizzando i flussi di lavoro e garantendo standard ideali di igiene e sanificazione. Bracciali che monitorano il benessere degli addetti alle pulizie, guidandoli attraverso le attività e persino monitorando i progressi della pulizia, o occhiali intelligenti che mostrano istruzioni ed evidenziano le

aree problematiche. Gli esoscheletri ridurranno lo sforzo fisico e miglioreranno l'ergonomia.

RISPARMIO SUI COSTI

L’automazione, l’efficienza basata sui dati e la riduzione degli sprechi attraverso soluzioni di pulizia ecologiche stanno determinando notevoli risparmi sui costi. Gli investimenti nell’innovazione produrranno elevati ritorni finanziari, senza sacrificare gli standard desiderati di pulizia e igiene.

INNOVAZIONI PROGETTUALI DI DIMENSIONI RIDOTTE

I robot miniaturizzati sono compatti e agili, in grado di conquistare spazi ristretti e di spostarsi in ambienti complessi, disinfettando aree precedentemente inaccessibili. Questa rivoluzione progettuale promette di ampliare la portata degli sforzi in materia di igiene.

SOLUZIONI INNOVATIVE PER LA PULIZIA SANITARIA

Le strutture sanitarie devono affrontare sfide uniche, combattendo minacce invisibili e impegnandosi a proteggere i pazienti vulnerabili. Robot di disinfezione UV-C, tessuti che uccidono i germi per le superfici e persino protocolli di igienizzazione basati sull’intelligenza artificiale, che lavorano tutti insie-

me per creare un ambiente più sicuro e più sano per pazienti, personale e visitatori.

SOSTENIBILITÀ

E INNOVAZIONI ESG

Il settore delle pulizie diventa green! Sono in aumento i detergenti biodegradabili, i materiali riciclati per utensili e imballaggi e le attrezzature ad alta efficienza energetica. I principi ESG (ambientali, sociali e di governance) influenzano le decisioni sugli appalti, promuovono pratiche etiche e incoraggiano l’approvvigionamento responsabile all’interno del settore. Questa rivoluzione eco-consapevole promette non solo un pianeta più pulito, ma anche un’industria della pulizia più responsabile e sostenibile.

ATTRARRE E TRATTENERE IL PERSONALE

L'innovazione non sostituisce il tocco umano. L’esperienza degli addetti alle pulizie è fondamentale. Ci si augura dunque iniziative come programmi di formazione per l’utilizzo delle nuove tecnologie, salari e benefit competitivi e opportunità di avanzamento di carriera per attrarre e trattenere i migliori talenti. Questa rivoluzione nel reclutamento riconoscerà il ruolo vitale degli addetti alle pulizie nella creazione di un futuro brillante.

Il futuro delle imprese di pulizia e del Facility Management

“L'industria delle pulizie è un importante motore di sviluppo economico, fornisce numerosi posti di lavoro e favorisce l'integrazione sociale”. A colloquio con Miguel Caramello-Alvarez, da poco eletto alla guida dell'Associazione Europea dei servizi di pulizia e facility management

Cambio al vertice di EFCI, l’Associazione Europea dei servizi di pulizia e facility management ha infatti un nuovo Direttore Generale: Miguel Caramello-Alvarez, che ha raccolto il testimone dal bravo Matteo Matarazzo. Lo abbiamo intervistato, a pochi giorni dalla sua elezione, nel suo ufficio in Rue Belliard - 205, presso la sede di Bruxelles, per conoscere il suo punto di vista su alcune problematiche che investono il presente e il futuro del nostro settore in Europa, raccogliendo anche qualche anticipazione sui suoi programmi di lavoro. Originario dell’Argentina, con alle spalle una qualificata formazione anche in Italia, il nostro interlocutore è un affermato avvocato, esperto in materia di regolamentazione e concorrenza, con una particolare attenzione al diritto del trasporto ferroviario europeo e internazionale, al diritto della concorrenza e agli appalti pubblici.

Come è maturata la scelta del suo nome alla direzione generale di EFCI? È soddisfatto di questo nuovo, prestigioso incarico?

“Credo che la mia esperienza nel campo del diritto normativo e della concorrenza, in particolare nel settore dei trasporti, nonché negli affari pubblici dell'UE abbia avuto un ruolo significativo nella mia nomina a Direttore Generale dell'EFCI. Ho trascorso tredici anni a Bruxelles lavorando in diverse posizioni, di cui quasi sei in un'associazione, il che mi ha permesso di acquisire una profonda conoscenza delle politiche e dei regolamenti dell'UE. Questa esperienza mi dà una prospettiva unica che può aiutare a navigare nel complesso ambiente normativo del settore delle pulizie e degli impianti. Sono onorato di assumere questo importante incarico e sono entusiasta di portare la mia esperienza all'EFCI. Ritengo che il mio background in materia di appalti pubblici, diritto della concorrenza e aiuti di Stato, insieme alla mia esperienza di rappresentanza delle industrie presso la Commissione europea e altri enti normativi, mi renda adatto a questo ruolo".

Cosa pensa del lavoro fin qui svolto da EFCI in ambito europeo e condotto dal suo predecessore Matteo Matarazzo?

“Matteo Matarazzo ha svolto un lavoro importante nel dirigere l'EFCI. Ha ben rappresentato gli interessi del settore e sono certo che i membri dell'EFCI riconoscono il suo contributo. Insieme al Presidente Mattioli, è stato responsabile della stesura del Manifesto dell'EFCI, che rappresenta la spina dorsale della nostra strategia futura. Colgo l'occasione per fargli i migliori auguri per i suoi futuri impegni”.

Lei, come avvocato, possiede una forte competenza in materia di diritto alla concorrenza e agli appalti pubblici: crede che nel settore delle pulizie e Facility questa sua

esperienza potrà essere valorizzata svolgendo il ruolo di direttore generale EFCI?

“Assolutamente sì. Il settore delle pulizie e delle strutture, proprio come quello dei trasporti, opera in un ambiente fortemente regolamentato, qualcuno potrebbe addirittura dire eccessivamente regolamentato. La mia esperienza in materia di diritto della concorrenza e di appalti pubblici mi aiuterà a lottare per ottenere pratiche di mercato eque e a sostenere politiche a vantaggio dei nostri soci. Mi propongo di sfruttare la mia esperienza legale per affrontare le sfide normative, migliorare l'accesso al mercato e promuovere una concorrenza leale all'interno del settore”.

Il quadro delle Associazioni europee che si riconoscono in EFCI è estremamente composito e differenziato: quali sono, a suo avviso, i punti che rappresentano il vero comune denominatore tra realtà che hanno vissuti diversi?

“I denominatori comuni tra le nostre diverse realtà associative sono l'impegno verso elevati standard di servizio, l'enfasi su pratiche di lavoro eque, la spinta all'innovazione e alla sostenibilità. Indipendentemente dal loro background specifico, tutte le associazioni associate condividono la dedizione a

migliorare la qualità e la professionalità del settore delle pulizie. Questi valori condivisi saranno il nostro fondamento mentre lavoriamo insieme per affrontare sfide comuni e perseguire obiettivi collettivi”.

Quali sono, a suo parere, gli obiettivi prioritari che a breve e medio termine la Federazione Europea dovrà portare avanti con i nuovi Organismi Direttivi dell’Unione Europea, dopo la recente consultazione elettorale, nell’interesse delle associazioni e delle imprese associate?

“Nel breve e medio termine, i nostri obiettivi prioritari dovrebbero includere la promozione di quadri normativi favorevoli che supportino la crescita e la sostenibilità del nostro settore, il rafforzamento dell'integrazione della salute pubblica, promuovendo l'importanza dei servizi di pulizia e la revisione delle norme sugli appalti pubblici per rispondere meglio alle esigenze dei servizi ad alta intensità di lavoro. Inoltre, dobbiamo concentrarci sul sostegno alle pratiche più ecologiche e sul miglioramento del riconoscimento e della formazione della nostra forza lavoro per elevare lo status del settore”.

Il recente Manifesto presentato da EFCI prima delle elezioni europee ha posto importanti obiettivi alla classe politica chiamata a guidare il Parlamento e l’Unione Europea: quali, in particolare, le stanno maggiormente a cuore?

“Il punto al quale tengo maggiormente è il contributo economico e sociale dell'industria delle pulizie. Questo settore è un importante motore di sviluppo economico, fornisce numerosi posti di lavoro e favorisce l'integrazione sociale. Evidenziare e sostenere questo contributo è essenziale, poiché non solo va a beneficio dell'industria, ma migliora anche l'economia in generale e la coesione sociale”.

Penso convenga con me sulla necessità di attribuire un ruolo professionale

Miguel Caramello-Alvarez, Direttore Generale EFCI

e maggiore dignità alla figura cardine del pulitore, ovvero dell’addetto alle pulizie: si arriverà mai a definire un percorso europeo di formazione e preparazione di questa importante e preziosa figura?

“Sì, sono fermamente convinto che sia possibile definire un percorso europeo di formazione e preparazione per gli addetti alle pulizie. Programmi di formazione standardizzati che migliorino le competenze e lo sviluppo professionale eleveranno lo status degli addetti alle pulizie e garantiranno un elevato standard di servizio in tutta Europa. Tali iniziative richiederanno la collaborazione di istituti di formazione, operatori del settore e organi di governo dell'UE, ma i vantaggi a lungo termine per il settore e la sua forza lavoro sono immensi”.

Come vede il futuro delle imprese di pulizia e del Facility Management in Europa? Quali opportunità e criticità?

“Il futuro delle imprese di pulizia e di facility management in Europa è promettente, con numerose opportunità di crescita e innovazione. L'adozione della tecnologia, come l'automazione e le soluzioni di pulizia intelligenti, può migliorare significativamente l'efficienza e

la qualità del servizio. Tuttavia, le criticità includono la gestione delle complessità normative, la gestione della carenza di manodopera e la garanzia di pratiche sostenibili. Affrontando in modo proattivo queste sfide, il settore può continuare a prosperare e contribuire positivamente all'economia europea”.

Può anticiparci qualche appuntamento del programma di lavoro che la vedrà impegnata da qui ai prossimi mesi, alla luce del suo importante incarico? “Nei prossimi mesi mi concentrerò sugli incontri con le principali parti interessate, tra cui i responsabili politici dell'UE, le potenziali nuove associazioni di membri e i leader del settore, per allineare le nostre strategie e priorità. Parteciperò inoltre attivamente alle di-

scussioni sulle riforme normative, in particolare quelle relative agli appalti pubblici e alle leggi sulla concorrenza. Inoltre, intendo supervisionare lo sviluppo di iniziative volte a migliorare la formazione della forza lavoro e a promuovere pratiche sostenibili all'interno del settore”.

Il futuro delle imprese di pulizia e di facility management in Europa è promettente, con numerose opportunità di crescita e innovazione. L'adozione della tecnologia può migliorare significativamente l'efficienza e la qualità del servizio.

LA VOCE DELL'INDUSTRIA EUROPEA DEI SERVIZI DI PULIZIA E DI FACILITY

EFCI è un'associazione internazionale senza scopo di lucro che riunisce 14 associazioni che rappresentano il settore a livello nazionale, impiegando oltre 4,2 milioni di persone in più di 297.000 aziende. I membri dell’EFCI rappresentano le aziende le cui attività sono elencate nel codice NACE 81.2: “Attività di pulizia”. EFCI è il Partner Sociale riconosciuto dalla Commissione Europea per il settore. È il rappresentante del datore di lavoro nel dialogo sociale europeo per la pulizia industriale, dove vengono

sviluppati progetti comuni insieme a UNI Europa. Gli obiettivi principali dell’EFCI sono: -comunicare le esigenze e le priorità del settore ai decisori politici a livello dell’UE e nel dialogo sociale europeo; -promuovere l’industria e migliorare la competitività e l’immagine del settore; -promuovere lo scambio di informazioni tra i membri e facilitare lo sviluppo delle capacità; -organizzare e realizzare azioni e progetti a livello europeo (su temi quali appalti responsabili, promozione della qualità dei servizi e della formazione professionale).

L’informazione al servizio del cleaning professionale

Incentivi fiscali per l’efficienza energetica

Una guida completa alle agevolazioni fiscali per migliorare

la sostenibilità ambientale delle PMI

L'efficienza energetica rappresenta un tema cruciale per le imprese di pulizia industriale, non solo per la riduzione dei costi operativi, ma anche per l'impatto ambientale e la sostenibilità delle loro attività. In Italia, il legislatore ha introdotto numerose agevolazioni fiscali per incentivare le imprese a investire in tecnologie e soluzioni che migliorino l'efficienza energetica. Questo articolo offre una guida completa alle principali misure fiscali disponibili per le PMI del settore della pulizia industriale, con un'analisi approfondita delle opportunità offerte e dei requisiti necessari per accedervi.

CREDITO D'IMPOSTA

Uno dei principali strumenti fiscali a disposizione delle imprese italiane è il credito d'imposta per l'efficienza energetica, introdotto per supportare gli investimenti in interventi di riqualificazione energetica degli edifici e delle strutture aziendali. Questo credito d'imposta consente alle imprese di recuperare una parte significativa delle spese sostenute per migliorare l'efficienza energetica, come l'installazione di sistemi di riscaldamento e raffred-

damento ad alta efficienza, l'isolamento termico degli edifici, e l'adozione di tecnologie di illuminazione a basso consumo energetico. Per le imprese di pulizia industriale, che operano in ambienti spesso caratterizzati da elevati consumi energetici, queste misure rappresentano un'opportunità per ridurre i costi operativi e contribuire alla sostenibilità ambientale.

ECOBONUS

Un'altra misura importante è rappresentata dalle detrazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica, comunemente note come ecobonus. Introdotte per incentivare la riduzione dei consumi energetici negli edifici esistenti, queste detrazioni permettono alle imprese di beneficiare di una detrazione dall'IRPEF o dall'IRES pari a una percentuale delle spese sostenute per interventi di efficienza energetica. Le aliquote di detrazione variano in base alla tipologia di intervento e possono raggiungere il 65% per lavori come la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione o pompe di calore. Per le PMI del settore della

pulizia industriale, l'ecobonus offre un incentivo significativo per investire in tecnologie che migliorino l'efficienza energetica degli edifici aziendali e riducano l'impatto ambientale.

SUPERBONUS

Le imprese di pulizia industriale possono inoltre beneficiare del superbonus, un'agevolazione fiscale introdotta con il Decreto Rilancio nel 2020, che prevede una detrazione del 110% delle spese sostenute per specifici interventi di efficienza energetica e riduzione del rischio sismico. Il superbonus si applica a interventi come l'isolamento termico degli edifici, la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale, e l'installazione di impianti fotovoltaici. Per accedere al superbonus, le imprese devono rispettare una serie di requisiti tecnici e procedurali, tra cui il miglioramento di almeno due classi energetiche dell'edificio o il raggiungimento della classe energetica più alta possibile. Questa misura rappresenta un'opportunità straordinaria per le PMI del settore della pulizia industriale, permettendo loro di effettuare interventi significativi di riqualificazione

energetica a costo zero, grazie alla possibilità di cedere il credito d'imposta o ottenere uno sconto in fattura.

PIANO NAZIONALE INDUSTRIA 4.0

Oltre alle agevolazioni fiscali specifiche per l'efficienza energetica, le imprese di pulizia industriale possono usufruire di incentivi per l'adozione di tecnologie innovative e sostenibili attraverso il Piano Nazionale Industria 4.0. Questo piano prevede una serie di misure volte a favorire la digitalizzazione e l'innovazione delle imprese, tra cui il credito d'imposta per investimenti in beni strumentali nuovi. Le imprese possono beneficiare di un credito d'imposta variabile in base alla tipologia di bene acquistato, che può arrivare fino al 50% per investimenti in beni materiali e immateriali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale. Per le PMI del settore della pulizia industriale, il Piano Industria 4.0 offre un'opportunità per investire in tecnologie avanzate che migliorino l'efficienza energetica e la sostenibilità delle operazioni, come robot per la pulizia automatizzata, sistemi di gestione

energetica integrati, e attrezzature di sanificazione ad alta efficienza.

FONDO NAZIONALE EFFICIENZA ENERGETICA

Altro importante incentivo fiscale è rappresentato dal Fondo Nazionale Efficienza Energetica, istituito per sostenere gli interventi di miglioramento dell'efficienza energetica nelle imprese. Il fondo prevede l'erogazione di finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto per la realizzazione di progetti di efficienza energetica, come la riqualificazione degli impianti di produzione, l'adozione di tecnologie per il recupero energetico e l'installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. Le imprese di pulizia industriale possono accedere al Fondo Nazionale Efficienza Energetica presentando progetti dettagliati che dimostrino il risparmio energetico ottenibile e il contributo alla riduzione delle emissioni di gas serra. Questo fondo rappresenta un'opportunità per le PMI di finanziare progetti ambiziosi di efficienza energetica, migliorando la sostenibilità delle loro operazioni e contribuendo agli obiettivi di riduzio -

ne delle emissioni a livello nazionale.

CREDITO D'IMPOSTA

PER LA FORMAZIONE 4.0

Le imprese di pulizia industriale devono inoltre considerare l'importanza della formazione e della sensibilizzazione del personale sulle tematiche dell'efficienza energetica. Investire nella formazione del personale è essenziale per garantire un utilizzo corretto e ottimale delle nuove tecnologie adottate, nonché per promuovere comportamenti virtuosi in termini di risparmio energetico. Il credito d'imposta per la formazione 4.0, introdotto per incentivare la formazione del personale sulle competenze digitali e innovative, rappresenta un ulteriore strumento a disposizione delle PMI. Le imprese possono beneficiare di un credito d'imposta pari al 30% delle spese sostenute per la formazione del personale su tecnologie e processi che migliorano l'efficienza energetica. Questo incentivo consente alle PMI di ridurre i costi della formazione e di migliorare le competenze del personale, contribuendo così all'efficienza complessiva dell'azienda.

Rinnovo CCNL Multiservizi e revisione dei prezzi

Il rinnovo del Contratto porterà delle novità dal punto di vista normativo ed economico, con quest’ultimo aspetto che si tradurrà in un significativo aumento del costo del lavoro. Urge quindi applicare il meccanismo di revisione prezzi previsto dal nuovo Codice dei Contratti pubblici per adeguare i valori di mercato ai livelli dei salari

Nicola Comunello

Responsabile Legacoop Produzione e Servizi

Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del Settore Multiservizi andrà in scadenza il 31 dicembre 2024, quindi tra circa 6 mesi: il tavolo di confronto tra le organizzazioni datoriali e sindacali ha iniziato a riunirsi già dallo scorso autunno e a fine giugno è stata presentata la piattaforma di rinnovo, nella quale sono state avanzate dai sindacati delle richieste molto significative sia sulla parte normativa che sul piano economico. Dal lato normativo si parla di riforma del lavoro supplementare, potenziamento della bilateralità (soprattutto nel Fondo Sanitario), migliori tutele contro la violenza di genere, e un ragionamento sulla conciliazione dei tempi di vita e i tempi di lavoro, solo per citare le richieste

più importanti; rispetto invece agli aumenti salariali ipotizzati dalle organizzazioni sindacali, si chiede di riconfermare e di rendere stabile il meccanismo di recupero della differenza tra Ipca preventivata e Ipca consuntivata, previsto nel rinnovo del maggio 2021 del CCNL. Si tratta, in estrema sintesi, di effettuare un conguaglio - alla luce del tasso Ipca che verrà certificato dall’Istat nel mese di luglio 2025 - tra quanto preventivato (3,9%) nell’accordo di rinnovo di maggio 2021 e il Consuntivo Ipca degli anni di vigenza del Contratto Collettivo (2021-2024).

AUMENTO DEI COSTI

Va ricordato che l’ultimo dato di consuntivo Ipca ufficializzato il 7 giugno 2024 dall’Istat certifica un valore per il 2023 del 6,9%, che va ad aggiungersi al 6,6% registrato nell’anno precedente. Si tratta di una cifra finale di aumento del costo del lavoro potenzialmente molto significativa a carico delle imprese, soprattutto in un settore labour intensive, come quello del multiservizi, dove il costo del personale è quello di gran lunga maggioritario che un’azienda deve sostenere: è facile

ipotizzare che l’attuale condizione di mercato del settore multiservizi non consenta per le imprese di assorbire immediatamente un aumento così considerevole del costo del lavoro, auspicando un adeguamento dei prezzi per il mercato pubblico il più rapido e coerente possibile rispetto a quelli che potrebbero essere i nuovi valori economici del contratto, così da mettere le imprese nelle condizioni di reggere l’impatto dell’aumento del costo della manodopera.

La questione dei salari della manodopera si inserisce nel contesto del più ampio problema della carenza di personale, aspetto visibile che si qualifica tra le principali difficoltà per le imprese, causata sia da livelli bassi degli stipendi che da una percezione dello status del lavoro nelle pulizie tuttora ancorata a pregiudizi del passato.

REVISIONE DEI PREZZI

Sul fronte dell’adeguamento dei valori di mercato ai livelli dei salari, in ogni caso, si attende da tempo un meccanismo di revisione prezzi, ora obbligatorio nel nuovo Codice dei Contratti pubblici, ma di fatto ancora

inapplicato, non essendo ancora stati definiti gli indici che permettano di concretizzare degli automatismi: poter adeguare i contratti stipulati con le pubbliche amministrazioni ai costi attuali e soprattutto futuri - rincarati per via della spirale inflazionistica e degli aumenti di energia e materie prime - significa contribuire ad aumentare gli stipendi dei lavoratori, la qualità dei servizi e la sostenibilità economica delle imprese.

Affinché cambi la percezione e le condizioni di lavoro, serve una politica governativa che aiuti le imprese a trovare nuovi operatori, magari implementando l’utilizzo delle quote di lavoratori extra UE e rafforzando - da ultimo ma non certo meno importante - la comunicazione rispetto all’importanza e alla dignità che ha assunto e assumerà sempre di più operare nel settore delle pulizie, come si è visto anche nei tristi tempi della pandemia, dando il giusto riconoscimento e valore al know how, alle innovazioni tecnologiche e alle professionalità di un settore essenziale per la vita, la sicurezza e la salute dell’intera collettività.

Cerved | Prodotti P er la detergenza COVID-19

Innovazione più sostenibilità, la formula vincente

, la riscoperta dell’importanza dell’IGIENE

Nel 2020 il valore della produzione italiana di prodotti per detergenza e pulizia è stato di 3,8 miliardi di euro

a cura di Diletta Gaggia

In un settore dove le aziende italiane hanno la leadership mondiale, la competizione sui mercati esteri si gioca sulla capacità di innovare i prodotti, ampliare la gamma e adottare strategie commerciali che offrano ai clienti anche formazione e supporto tecnico

NLElaborazione dati Cerved Marketing Intelligence a cura di David Migliori

onostante un contesto internazionale non semplice, il settore dei sistemi per refrigerazione, ventilazione e condizionamento continua a crescere. Praticamente tutti i segmenti di cui si compone questo variegato mondo produttivo, che ha il suo punto di forza nelle esportazioni, mostrano dati positivi per il 2023. Unica nota negativa, il mercato interno in affanno che paga un generale rallentamento degli investimenti.

UNO SGUARDO D’INSIEME

Lo studio Cerved ha preso in esame un mondo altamente variegato che comprende la produzione e la commercializzazione di attrezzature e impianti di refrigerazione, ventilazione e condizionamento per l’industria, il commercio e la logistica.

Il settore nel 2023 ha avuto un anda-

a produzione italiana di prodotti per detergenza e pulizia è una delle più importanti in Europa. Nel 2020 il suo valore è stato di circa 3,8 miliardi di euro e, in controtendenza con l’andamento generale dell’economia, ha registrato un moderato progresso (+3,1%) rispetto all’anno precedente, questo quanto emerge dallo Start Prodotti per la detergenza divulgato da Cerved a marzo 2021. Lo sviluppo è stato spinto essenzialmente dalla componente nazionale dei consumi domestici che hanno beneficiato delle maggiori esigenze di igiene, pulizia e sanificazione imposte dal contrasto al contagio del virus Sars-CoV-2 e dalla centralità dell’ambiente domestico determinata da limitazioni agli spostamenti e chiusure. Il mercato professionale invece risulta penalizzato dalle diffuse chiusure di luoghi pubblici e in particolare dalle difficoltà del comparto Ho.re.ca. Tra i segmenti principali, evidenziano maggiori progressi i prodotti per superfici, ma anche l’area del lavaggio stoviglie e gli additivi per bucato, mentre in termini di canali, gli specialisti drug si sono dimostrati il format più vivace anche durante la pandemia. Le previsioni per il 2021 evidenziano deboli variazioni al ribasso del valore della produzione e dei consumi rispetto ai livelli elevati raggiunti nel 2020. L’evoluzione ancora incerta della crisi sanitaria sup-

mento positivo della produzione; a trainare questo comparto è stato l’incremento della domanda sui mercati internazionali, mentre il mercato interno ha avuto una flessione. Per l’Italia il dato è dovuto ad un generale rallentamento degli investimenti e ad una stabilizzazione dei prezzi dei prodotti nella prima parte dell’anno, con una lieve riduzione solo nell’ultimo trimestre. A controbilanciare parzialmente le cose ha contribuito un buon andamento della domanda legata al turismo e la ripresa della spesa nei settori dell’energia e della petrolchimica. Anche alcune iniziative legate alle opere pubbliche finanziate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza hanno dato un apporto positivo al mercato interno.

Rispetto all’andamento internazionale che, come detto, ha avuto numeri po -

sitivi, resta la preoccupazione dovuta alla situazione economica globale e all’instabilità dovuta al prolungamento della guerra in Ucraina e alle azioni militari in Medio Oriente. Anche la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina crea un ulteriore elemento di disturbo per una serena politica commerciale internazionale.

Passando ai numeri, la produzione degli impianti di refrigerazione, ventilazione e condizionamento nel 2023 ha raggiunto i 5.090 milioni di euro, un dato che rappresenta un aumento del 4,0%. A trainare il risultato sono le esportazioni, cresciute del 7,0%, che hanno raggiunto un valore di 3.150 milioni di euro. Per capire quanto conti l’export in questo mercato, basti dire che vale oltre il 60% della produzione nazionale.

Come accennato il mercato interno

Tabella 1 - Analisi di settore: sistemi per refrigerazione, ventilazione e condizionamento

Fonte: Elaborazioni Cerved su fonti qualificate. Per produzione si intende produzione venduta, compresa quella degli operatori nazionali delocalizzata all'estero. Nella voce Import è esclusa la produzione degli operatori nazionali delocalizzata all'estero

ha fatto invece segnare una flessione (-0,9%), il che ha portato il valore totale a 2.285 milioni di euro. Il calo si riflette anche nelle importazioni che

sono calate del 2,8%. Quest’ultimo è comunque un dato che ha una rilevanza contenuta, dato che vale 345 milioni di euro e alimenta solo il 15% circa del mercato interno. Rispetto alle prospettive, lo studio Cerved prevede una domanda interna stabile per il 2024, con una attenuazione del trend di riduzione. La produzione nazionale è prevista in crescita, grazie al buon andamento dei sistemi per l’uso commerciale e industriale (in riferimento al comparto dell’edilizia non residenziale) e all’andamento

dell’export che resterà positivo. Per produzione si intende produzione venduta, compresa quella degli operatori nazionali delocalizzata all'estero. Nella voce Import è esclusa la produzione degli operatori nazionali delocalizzata all'estero.

IL MERCATO IN DETTAGLIO

Il settore degli impianti di ventilazione e di refrigerazione ha numeri davvero impressionanti: la produzione è di circa 2,61 miliardi di euro, in flessione del -2,8% rispetto al 2022. Il mercato

Tabella 2 - Andamento della produzione per area d'affari: attrezzature di uso non domestico per la refrigerazione e la ventilazione (MLN €)

Fonte: Elaborazioni Cerved su fonti qualificate. Per produzione si intende produzione venduta, compresa quella degli operatori nazionali delocalizzata all'estero

italiano vale circa 1.145 milioni di euro e nel 2023 ha registrato una flessione del 2,6%. Le importazioni soddisfano

il 10% circa della domanda nazionale, pari a 115 milioni di euro e sono veicolate soprattutto da gruppi multinazionali. Le esportazioni rappresentano il 60,5% della produzione nazionale in valore, ossia 1.580 milioni di euro, in contrazione del 2,8%. L’export settoriale è destinato per oltre il 70% verso l’Europa, e in misura minore verso l’America e l’Asia.

Il settore comprende 4 aree d’affari: la refrigerazione commerciale (banchi, mobili e celle frigorifere) che rappre-

senta il 43% del totale, con un valore di 1,1 miliardi di euro (-3% rispetto al 2022); la refrigerazione industriale (condensatori, gruppi frigoriferi, raffreddatori di liquido, aeroevaporatori, dry cooler, refrigeratori a bordo macchina) che rappresenta circa il 36% del totale, con un giro d’affari di 930 milioni (-2,1%); gli scambiatori di calore a fascio tubiero che coprono il 6% circa del totale, per un valore di 165 milioni di euro (stabile); infine, i sistemi di ventilazione che pesano per il 15% sul

1

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3.1

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6 GIORDANO RIELLO

6.1

Daikin (J)

Daikin (J)

Daikin (J)

totale in valore del segmento di cui stiamo parlando. Tradotto in valore parliamo di una dimensione di 380 milioni di euro (-5%) che comprende anche una parte di componentistica (soprattutto ventole). La produzione 2023 dei sistemi di ventilazione ha visto una contrazione dopo due anni molto favorevoli: c’è stato un ridimensionamento della do -

Tabella 3 - Principali player nazionali (in k €)

Fonte: Cerved

manda del settore agroalimentare (allevamenti, serre, industrie alimentari) e un lieve calo della domanda industriale e del terziario.

Rispetto ai sistemi di condizionamento, la loro produzione ha fatto registrare una crescita del 12,2%, attestandosi sui 2.480 milioni di euro di valore. Il mercato italiano vale oggi 1.140 milioni di euro, con un leggero incremento dello 0,9%. Le esportazioni hanno un peso molto importante e arrivano a coprire più del 60% della produzione nazionale. Sono in forte crescita (+18,9%) e hanno raggiunto un valore di 1.570 milioni di euro.

Dei quattro segmenti di cui si compone il settore dei sistemi di condizionamento, i gruppi refrigeratori (chiller) sono la parte più importante e consistente: rappresentano quasi il 66% della produzione nazionale in valore, sono in crescita dell’11,6% e hanno raggiunto i 1.630 milioni di euro a valore, pari a ben 110.000 macchine (+4,8%). Seguono per importanza le unità interne (ventilconvettori standard con e senza mantello, cassette e hi-wall), di cui siamo leader mondiali, che costituiscono circa l’11,5% della produzione nazionale in valore e hanno fatto registrare anch’essi una buona crescita (+7,1%), attestandosi a 300 milioni di euro (pari a 980.000 sistemi, in crescita del 5,4%). Ci sono poi le centrali trattamento aria che valgono circa l’8% della produzione nazionale in valore, che hanno avuto un incremento del 13,9% e raggiunto i 205 milioni di euro, e i condizionatori di precisione per centri di elaborazione dati (CED) che costituiscono il 7,5% della produzione nazionale in valore, anch’essi in crescita (+23,3%) per un valore complessivo di 185 milioni di euro. Esistono anche altri sistemi (packaged, roof-top, ae-

Azienda Gruppo
Anno Fatturato (k €)
Variaz.

1 EPTA SPA Banchi frigoriferi e centraline frigorifere

2 ARNEG SPA Banchi frigoriferi e centraline frigorifere

3 DAIKIN AIR CONDITIONING ITALY SPA

Distribuzione sul territorio italiano di prodotti del gruppo Daikin: sistemi di climatizzazione fissi per uso residenziale, commerciale e industriale; sistemi di riscaldamento

3.1 ZANOTTI SPA Gruppi frigoriferi e condensatori per refrigerazione commerciale

3.2 DAIKIN APPLIED EUROPE SPA Condizionatori

4 LU-VE SPA Scambiatori di calore ed evaporatori statici per banchi e vetrine refrigerate, condizionatori di precisione

5 VERTIV SRL Trattamento dell'aria, raffreddamento, essiccamento, filtrazione, ups

6 GIORDANO RIELLO INTERNATIONAL GROUP SPA Prodotti per il condizionamento, riscaldamento, trattamento aria

6.1 AERMEC SPA Condizionatori e ventilatori, impianti di condizionamento

7 MITSUBISHI ELECTRICHYDRONICS & ITCOOLING SYSTEMS SPA

8 CLIVET SPA

Grandi apparecchiature per condizionamento commerciale e industriale

Sistemi per la climatizzazione, il riscaldamento, il rinnovo e la purificazione dell'aria

9 MODINE CIS ITALY SRL Scambiatori di calore, aeroevaporatori, condensatori per celle frigo, componenti

10 RIVACOLD SRL Componenti e prodotti per la refrigerazione ed il condizionamento

11 ALFA LAVAL SPA Produzione di moduli di separazione e trattamento olio, commercializzazione di scambiatori di calore, evaporatori e condensatori, separatori ad alta velocità, decanter e filtri a membrana, pompe, valvole per fluidi nelle industrie delle bevande, alimentari

12 SABIANA SPA Riscaldamento, condizionamento, apparecchi a gas, canne fumarie

13 RITTAL RCS COOLINGSOLUTIONS SRL Impianti di climatizzazione applicati al settore industriale

14 VALMEX SPA Scambiatori di calore primari

15 ISA SRL Vetrine refrigerate, banchi frigo e attrezzature per la refrigerazione professionale

16 UNIFLAIR SPA Impianti di condizionamento e condizionatori di precisione

17 OLIMPIA SPLENDID SPA Condizionatori, climatizzatori, pompe di calore, stufe

18 BOLDROCCHI SRL Ventilatori industriali, refrigeranti, scambiatori di calore, impianti di insonorizzazione

19 MTA SPA Sistemi di refrigerazione per liquidi di processo, di essiccamento di gas e di refrigerazione civile

Tabella 4 - Principali player nazionali, attività e marchi

Fonte: Cerved

rotermi) che hanno un ruolo di peso: costituiscono circa il 6,5% dell’intera produzione nazionale a valore, con un incremento del 14,3% e un valore di 160 milioni di euro.

Per produzione si intende produzione venduta, compresa quella degli operatori nazionali delocalizzata all'estero.

LE AZIENDE

E LE LORO STRATEGIE

I produttori si trovano prevalentemente nel Nord Italia, in particolare in quello che viene comunemente definito il “distretto del freddo” del Veneto, nelle province di Verona, Vicenza e Padova. Nel corso del tempo si sono instaurate sinergie tra alcuni grandi produttori e numerosi piccoli operatori specializzati nella produzione di componentistica e di semilavorati o nella realizzazione di specifiche lavorazioni tecniche. Le filiali italiane dei principali operatori multinazionali si trovano invece soprattutto a Milano.

La leadership mondiale si traduce per alcune aziende in un peso dell’export che raggiunge l’80% dei ricavi. Per rafforzare e consolidare la presenza commerciale all’estero si stanno sviluppando anche partnership con altri operatori e con imprese di impiantistica e installazione locali.

Lo studio Cerved segnala 4 principali strategie che le aziende portano avanti con efficacia.

La prima consiste in una costante attenzione verso l’innovazione di prodotto. È fondamentale nella strategia competitiva, soprattutto per gli operatori più grandi e internazionali. Si concretizza in un’ampia varietà di modalità che vanno dall’introduzione di gas refrigeranti naturali a minore impatto ambientale, all’incremento del rendi-

UNA NORMATIVA CONTRO I GAS REFRIGERANTI INQUINANTI

Il principale impatto ambientale nel settore riguarda l’utilizzo di gas refrigeranti altamente inquinanti. Per ovviare al problema, a marzo 2024 è stato promulgato il nuovo Regolamento europeo sui gas fluorurati a effetto serra con lo scopo di contenere l’utilizzo di queste sostanze e favorire

mento e dell’efficienza energetica delle macchine per garantire la riduzione dei consumi; dalla qualità, affidabilità e sicurezza delle macchine, al contenimento della rumorosità; dall’introduzione di funzionalità digitali per poter comandare e monitorare le prestazioni degli impianti, alla progettazione di filtri e dispositivi di purificazione dell’aria, e altro ancora.

La seconda strategia consiste nell’ampliamento della gamma di offerta, che può riguardare le dimensioni o le caratteristiche e livelli di potenza delle macchine oppure l’aumento degli ambiti industriali e commerciali serviti. Anche l’acquisizione di operatori più piccoli da parte dei grandi gruppi fa parte di questa strategia di cercare di andare ad allargare e completare la propria gamma di offerta.

Un’altra attività portata avanti con successo consiste nella promozione commerciale. Trattandosi in gran parte di strategie per i mercati esteri si tratta spesso di investimenti sulla rete commerciale accompagnata molto spesso da un miglioramento della capacità di offrire servizi a valore aggiunto (soprattutto formazione e assistenza tecnica per i clienti).

Infine, l’ottimizzazione dei processi, sia industriali che logistici. Per i primi si tratta di attività che hanno permesso di aumentare l’efficienza operativa e contenere i costi fissi, ad esempio con l’au-

l’adozione progressiva di alternative più sostenibili.

Si applica non solo a questi gas, ma anche ai prodotti e alle apparecchiature, e alle loro parti, che li contengono o il cui funzionamento dipende da loro. Con la nuova misura sono diventate più stringenti le norme

per la gestione, l’uso, il recupero e la distruzione dei gas fluorurati a effetto serra; inoltre sono state introdotte condizioni più rigide per la produzione, l’importazione, l’esportazione e l’uso di gas fluorurati a effetto serra, oltre a limiti quantitativi per l’uso di idrofluorocarburi.

tomazione di alcune linee produttive o utilizzando sistemi gestionali avanzati. Invece per la logistica è evidente una maggiore attenzione alla gestione del magazzino e al livello delle scorte; una ricerca di fornitori più vantaggiosi; un contenimento dei costi operativi fissi e, infine, una riorganizzazione produttiva, ad esempio con una riallocazione degli stabilimenti in Europa.

POLITICHE SOSTENIBILI

C’è infine un “macrotema” che nessuna azienda può trascurare e che domina su tutte le strategie: la sostenibilità. L’adozione di comportamenti sostenibili è sempre più diffusa e garantisce un doppio vantaggio: va incontro ad una sensibilità sempre più “sentita”, consentendo quindi di comunicare al mercato un’immagine aziendale più

etica e moderna; nello stesso tempo permette di ottenere vantaggi economici legati alla riduzione di alcuni costi di gestione.

Tra le attività sostenibili ci sono le strategie di innovazione a basso impatto ambientale citate più sopra, soprattutto l’utilizzo di fluidi refrigeranti naturali (in particolare anidride carbonica, ammoniaca, propano), al posto dei tradizionali idrofluorocarburi (HFC) e la riduzione degli ingombri e della rumorosità delle macchine, oltre alla possibilità di recuperare il calore generato nel processo termico per altre finalità (ad esempio, il riscaldamento invernale degli ambienti).

L’incentivo all’uso di refrigeranti naturali è frutto anche di un importante regolamento europeo entrato in vigore nel marzo 2024 (vedi Box)

La qualità dell’aria indoor ad ANAM 2024

A Roma, il 15° Convegno ANAM di AIISA ha affrontato, con qualificati relatori e una grande partecipazione di iscritti, le principali tematiche che investono la professione degli igienisti aeraulici

Maurizio Pedrini

AIISA ha festeggiato nel migliore dei modi a Roma, dal 23 al 24 maggio, il suo ventesimo compleanno. Al Carpegna Palace Hotel il 15 ° Convegno ANAM (NADCA Annual Meeting) ha vissuto un’edizione destinata a restare impressa nella storia associativa, sia per la grande partecipazione di iscritti, sia per la qualità degli argomenti trattati da relatori particolarmente autorevoli e qualificati. A conferma dell’importanza dell’evento, la presenza di tanti imprenditori e realtà associative della filiera del pulito, che hanno così testimoniato nel migliore dei modi il prestigio istituzionale assunto dall’Associazione Italiana Igienisti Sistemi Aeraulici. Su tutte, è emersa la voce del vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio che, portando il suo saluto istituzionale, ha sintetizzato efficacemente la mission del sodalizio: “La qualità dell’aria”, ha dichiarato il senatore, “è fondamentale per vivere meglio ed evitare malattie. I Soci di AIISA lavorano per garantire aria pulita negli ambienti chiusi”.

Le due giornate hanno visto uscire notevolmente rafforzato il legame di AIISA con le altre associazioni e partner, con cui la collaborazione negli ultimi anni è divenuta sempre più stretta, intensa e proficua. Lo hanno sottolineato, a più riprese, non solo il presidente Gregorio Mangano, riconfermato per il

terzo mandato, ma anche i relatori che si sono alternati durante l’assise. Lo ha ricordato, in particolare, la dott.ssa Patrizia Anzidei, biologa della Consulenza Tecnica per la Salute e Sicurezza INAIL, dichiarando che, proprio “dalla sinergia tra INAIL e AIISA nel 2017 era nata la figura dell’igienista aeraulico”. Sull’importanza di poter garantire in tutti gli ambienti una buona qualità dell’aria, soprattutto negli ospedali, si è soffermata la prof.ssa Daniela D’Alessandro, Ordinario Sapienza, Università Roma, ricordando che “la correlazione fra impianti aeraulici non correttamente igienizzati e infezioni correlate all’assistenza (ICA) è più stretta di quanto si pensi e i dati parlano chiaro”. Infine, il prof. Vincenzo Buonomo, Rettore Magnifico della Pontificia Università Urbaniana, ha affrontato l’aspetto giuridico ed etico della qualità dell’aria, sulla cui attenzione “l’opinione pubblica si è dimostrata assai sensibile durante la pandemia, evidenziando una necessaria quanto attenta responsabilità degli operatori del settore. L’etica non sta solo nell’azione, ma deve anche precederla”. Ospite della cena di gala, allo Spazio Novecento, l’attore Davide Bardi, che con il suo monologo ha ripercorso la storia dell’Associazione, fatta di “visione e passione di alcuni uomini che hanno deciso di dare valore all’aria pulita, definendoli “difensori e custodi della qualità dell’aria”.

Abbiamo incontrato il presidente Gregorio Mangano, che guiderà AIISA ancora per i prossimi tre anni, per tracciare un bilancio del Convegno.

Il vicepresidente del Senato, Centinaio, ha detto a chiare lettere che AIISA svolge un compito prezioso per garantire aria pulita nei luoghi indoor: è un’affermazione che non lascia margini di dubbio. Che ne pensa?

“Posso solo essere molto soddisfatto di questa affermazione. Il nostro, in effetti, è un lavoro nobile, che ha una

funzione sociale importante quando si hanno più di 7 milioni di morti premature ogni anno, associate all’esposizione all’inquinamento atmosferico ed il costo dell’inquinamento indoor da particolato nella scuola primaria ha un’incidenza sul PIL compresa tra il 2, 3 e il 4,4%. ANAM da sempre rappresenta un evento significativo per il mondo imprenditoriale, della salute ed associativo, un proficuo confronto multidisciplinare. Quest’anno, per festeggiare il ventesimo compleanno di AIISA, abbiamo voluto ringraziare tutti coloro che ci hanno permesso di crescere e di costruire una realtà di eccellenza nel panorama associativo italiano del settore dell’igiene e pulizia professionale”.

Dunque l’immagine di AIISA come associazione impegnata su più fronti a promuovere la cultura del pulito è uscita decisamente rafforzata? “Certamente. Voglio ribadire, ancora una volta, che AIISA non promuove direttamente il business degli associati, la fa in modo indiretto portando avanti le istanze della categoria in occasioni prevalentemente culturali, mettendo attorno ad un tavolo e chiamando al confronto soggetti diversi. Al nostro 15° Convegno erano presenti ben diciassette diverse associazioni, con le quali abbiamo instaurato rapporti paritetici. Il nostro servizio è importante, basti pensare solo al dato dei 400mila morti che ogni anno in Italia sono riconducibili alla cattiva qualità dell’aria e del particolato in essa contenuto. La sola ridefinizione dei parametri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2021 ha portato ad aumentare l’aspettativa di vita di trecento giorni. Gli studi condotti e messi a nostra disposizione dall’Università Bocconi e dall’Università degli Studi Milano Bicocca hanno confermato tutte le nostre preoccupazioni e inducono a serie riflessioni, che non lasciano alcuna ombra di dubbio”.

Queste preoccupazioni, che AIISA ha esternato alle istituzioni parlamentari, sono sentite e condivise a livello politico?

“Direi che sta aumentando la consapevolezza di quanto sia grave il problema. Certo, in questi anni abbiamo cercato di adeguare il nostro linguaggio, per far sì che potesse essere recepito e compreso dalla politica. Il che ha comportato l’abbandono del linguaggio tecnico per concentrarsi sugli obiettivi e i risultati da raggiungere attraverso gli interventi di manutenzione, pulizia e sanificazione delle condotte aerauliche. Abbiamo già apprezzato i primi risultati di questo sforzo. Credo che dovremo continuare a creare ponti e sinergie anche con le altre associazioni per poterci presentare nelle sedi governative con proposte e progetti condivisi. Dal canto nostro, continueremo

a farlo col supporto di evidenze fotografiche e video, forti di un protocollo operativo che è stato rivisto nella seconda versione e messo a disposizione di tutti gli interessati”.

Tornando agli esiti del 15° Convegno ANAM, possiamo parlare di un bilancio lusinghiero sotto tutti i punti di vista?

“Sicuramente. Le iniziative per celebrare degnamente i nostri vent’anni di vita sono state molto apprezzate, a partire dal video emozionale che ha colto nel segno. Ci siamo guardati negli occhi, quasi increduli di aver realizzato un sogno avviato con un coraggio che quasi rasentava la follia. Il merito va senz’altro attribuito a quel ristretto gruppo di persone e aziende che hanno saputo unirsi per dar corpo ad un’esigenza condivisa: quella di rivolgersi al mercato creando

una nuova cultura della pulizia delle condotte aerauliche. Credendo fermamente sullo scopo nobile e sociale del nostro lavoro che ha per fondamento un concetto fondamentale: quello che si deve fare correttamente qualsiasi attività di ispezione tecnica, diagnosi e sanificazione, delle condotte d’aria, esattamente come fa un buon medico di famiglia, che cura con scrupolo e dedizione i propri pazienti”.

Restando in tema di bilanci, come giudica i tre anni di presidenza che si è lasciato alle spalle?

“Direi che nell’ultimo triennio l’associazione è arrivata a dare il meglio di se stessa, partecipando, tra l’altro, con UNI e Federazione Ingegneri del Lazio, alla stesura della prima linea guida sulle RSA, mettendo a disposizione la prassi di riferimento UNI/

AL SERVIZIO DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA

AIISA (Associazione Italiana Igienisti

Sistemi Aeraulici) è nata nel 2004 da un gruppo di imprenditori provenienti da vari campi di attività che condividevano

Pdr 129:2022 con l’intento di offrire un aiuto concreto per la gestione delle emergenze sanitarie in questi delicati luoghi di accoglienza degli anziani. Inoltre, mi preme sottolineare che negli ultimi due anni la nostra Associazione, con i suoi corsi, è stata capace di formare oltre 4 mila operatori esterni, qualificandoli al meglio e fornendo loro appositi crediti formativi in base a percorsi altamente mirati. Sono numeri importanti che, ancora una volta, confermano la bontà della strada imboccata, che valeva la pena di essere percorsa”.

La società italiana ha fatto tesoro della drammatica esperienza maturata durante la pandemia per migliorare la propria attenzione alla salubrità dell’aria?

“Solo in parte. Il 2020 e 2021 hanno rappresentato anni di crescita di questa attenzione e di espansione del mercato, che in alcuni casi è arrivato a superare il 5% di crescita. Però il 2022 e il 2023 hanno segnato il passo, sancendo un calo repentino. È subentrata una sorta di stanchezza psicologica rispetto non solo alla sanificazione in quanto tale, ma per tutto ciò che lega la nostra memoria al periodo del Covid: mascherine, distanziamento sociale, gel igienizzante per le mani, eccetera.

la volontà di operare ai più alti livelli nel campo dell’ispezione, manutenzione e bonifica dei sistemi aeraulici. Con più di 100 associati e 300 operatori ASCS qualificati, AIISA eroga corsi di formazione per le figure tecniche di ASCS e CVI: rispettivamente l’igienista dei sistemi HVAC ed il responsabile dell’ispezione tecnica degli impianti. Dal 2006 AIISA ha elaborato un

Di positivo, resta sicuramente una più larga e diffusa conoscenza dell’importanza relativa al fenomeno della qualità dell’aria, che attraverso un’aria di scarsa qualità possano viaggiare dei virus letali, di quanto essa sia preziosa per la nostra vita quotidiana. Alla maggiore consapevolezza, però, non fanno ancora seguito scelte consapevoli: i canali aeraulici continuano, purtroppo, ad essere sporchi. Esattamente come prima”.

Cosa si potrebbe fare soprattutto nell’ambito della Pubblica Amministrazione, per invertire la tendenza?

Credo si debba lavorare molto sui capitolati tecnici, che dovrebbero essere maggiormente descrittivi, fornendo indicazioni più precise e puntuali alle aziende preposte alla manutenzione, pulizia e sanificazione delle condotte aerauliche. Una volta stabiliti i punti da misurare, la verifica andrebbe fatta assieme, in modo congiunto, andando a misurare secondo parametri ben definiti il risultato ottenuto".

Quali saranno gli obiettivi prioritari che intende perseguire nel prossimo triennio di presidenza?

“Innanzitutto dovremo impegnarci a dare una struttura ancor più solida all’associazione, perché la sua stessa

piano di formazione ad-hoc per Enti, Ordini Professionali, Collegi, Aziende private, figure professionali preposte al controllo della qualità dell’aria negli ambienti chiusi di vita e lavoro. In esso AIISA illustra le più affidabili tecniche di pulizia, igienizzazione e sanificazione degli impianti dell’aria climatizzata, fissate nel suo Protocollo Operativo.

sopravvivenza dipenderà molto dall’articolazione organizzativa della segreteria. Dovremo inoltre arricchire in modo considerevole l’elemento scientifico a supporto dei nostri materiali divulgativi, dei convegni e delle discussioni che ci vedranno impegnati e protagonisti. Mi riferisco soprattutto alle evidenze in cui andremo a cercare la diretta e specifica correlazione tra problemi della salute e mancato o carente trattamento dell’aria, stabilendo poi quanto migliora la performance igienica se il canale è pulito. Un altro aspetto sul quale punteremo sarà senz’altro quello relativo al potenziamento di alcune partnership, in primis quella con NADCA negli USA. Senza dimenticare il nostro fiore all’occhiello, ovvero l’aspetto informativo e formativo con corsi ben strutturati e adeguati sia nei programmi e nel monte ore. Infine, punteremo ad essere presenti, con sempre maggiore autorevolezza nei diversi tavoli tecnici, convinti di poter dare un apporto sempre più qualificato. Insomma, andremo avanti lungo il solco positivamente tracciato negli anni scorsi, convinti di godere della semina fatta, ma sempre pronti a spargere nuovi semi di conoscenza per migliorare i prodotti e i servizi a beneficio della salute dei cittadini”.

Utilizzare le nostre storie di successo per superare le sfide attuali

Quando il passato illumina il presente

Durante la nostra attività di formatori e coach ci è capitato più volte di vedere persone in difficoltà in alcune situazioni per poi scoprirle piene di motivazione ed energia per affrontare e risolvere i propri problemi. Queste osservazioni ci hanno portato a riflettere su come possiamo utilizzare le nostre storie di successo per superare le sfide attuali. Di fronte ad affermazioni del tipo “Non ce la faccio” ci troviamo spesso a chiederci quale risorsa possiamo attivare per andare avanti. Quando sentiamo frasi come “È impossibile”, invece di cadere nella trappola della lamentela, possiamo fare qualcosa di diverso. Ebbene, abbiamo visto che per andare avanti ognuno di noi si appella alla propria storia personale di successo. Ognuno di noi ha un vissuto che è la prova degli ostacoli sconfitti, dei limiti superati e così via. Bene; è proprio da quella storia personale di successo che dobbiamo attingere l’energia motivazionale

positiva per superare i propri ostacoli. È come se ci dicessimo, se ci ricordassimo, che in fondo essere genitori, essere single o divorziati è molto più difficile della problematica di cui ci stiamo lamentando ora. La tecnica di recuperare i nostri successi del passato è assolutamente vincente; è come fare “un autotrapianto” prendendo una parte di noi e riutilizzarla per guarirne un’altra. Non rischiamo il rigetto.

IMPARARE DAL PASSATO

La prima volta che ci capita di trovarci davanti a una situazione di cui ci lamentiamo e non sappiamo che cosa fare, andiamo con la mente a frugare nel nostro passato e domandiamoci se ci è mai capitato di trovarci di fronte a una situazione come quella che stiamo vivendo in questo momento:

• in quel tempo che cosa abbiamo fatto?

• Come ci siamo sentiti?

• Che emozioni abbiamo provato?

• E, soprattutto, che soluzione abbiamo tentato di mettere in atto e con quale esito?

Se troviamo, come è ovvio, la soddisfazione di avere vinto una difficoltà allora considerata insormontabile ma, oggi, vista con occhi nuovi, si è dimostrata semplicemente una difficoltà come tante altre vinte con successo, allora questa risorsa la possiamo riutilizzare per ristrutturare il problema che crediamo, tuttavia, insormontabile. Noi lo definiamo un po’ come il principio dell’arroganza: “Che cosa vuoi che sia questa problematica per uno che nella vita ha messo al mondo dei figli ed è riuscito a essere, oggi, qui malgrado quello che è successo...”.

In altri termini, non c’è niente di più potente per la nostra automotivazione che ricordarci di noi stessi e del nostro vissuto virtuoso. Richiamate alla memoria le risorse, le emozioni, le sensazioni di quando siete riusciti a superare situazioni considerate impensabili e riattiva-

Marco Monti
Fabrizio Pirovano

tele davanti al problema. In fondo, se ci pensate bene, se siete qui a leggere questo articolo, significa che tutto il vostro vissuto fino a questo momento è la prova tangibile che nulla vi ha potuto fermare.

ORGOGLIO DI RUOLO

Purtroppo, o per fortuna, come dice Robert Dilts, guru della programmazione linguistica, dietro ogni difficoltà c’è un’intenzione positiva che possiamo andare a scoprire. Quella che vi suggeriamo di scoprire è che ce la si può fare, sempre! All’interno dei nostri corsi, dove spingiamo con forza le persone a mettersi in discussione, a provare cose mai provate e a vivere esperienze mai vissute, abbiamo notato che una sfida verbale può essere incredibilmente stimolante. Quando qualcuno esprime dubbi o timori con un “ma è difficile”, la nostra risposta pronta è: “Quando una cosa difficile diventa facile? Se fosse facile, non avresti bisogno di essere qui”. Questa risposta non solo incoraggia l’individuo a riconoscere il valore del suo contributo in quel preciso momento di difficoltà, ma anche a comprendere che ogni sfida porta con sé un’opportunità di crescita personale e professionale. Questa è una filosofia che enfatizza l’importanza dell’orgoglio di ruolo.

L’orgoglio di ruolo non è soltanto una questione di autostima legata alle proprie competenze o realizzazioni; è un potente motore interno che spinge le persone a superare i loro limiti, perché si sentono parte di qualcosa di più grande di loro stessi. Ogni ruolo, lavoro, incarico che svolgiamo ha un impatto significativo non solo sul nostro ambiente immediato, ma anche sul contesto più ampio della società. Sentirsi orgogliosi del proprio ruolo significa riconoscere e valorizzare questo impatto. Per rafforzare questo senso di orgoglio è essenziale incoraggiare la riflessione continua sul significato e sull’importanza del proprio lavoro. Incorporare l’orgoglio di ruolo nella crescita personale e professionale significa anche creare un ambiente in cui le persone sono motivate non solo a perseguire i propri obiettivi, ma anche a contribuire attivamente agli obiettivi del gruppo o dell’organizzazione. Questo ambiente di supporto è vitale, perché permette agli individui di esplorare e sperimentare senza paura del giudizio, promuovendo un senso di sicurezza e appartenenza che è fondamentale per l’innovazione e la creatività. Il nostro approccio formativo mira a sviluppare individui che non solo affrontano effica-

cemente le sfide, ma che si elevano al di sopra di esse, utilizzando ogni ostacolo come trampolino di lancio per ulteriori successi. Questo processo non solo trasforma le sfide in opportunità, ma insegna anche il valore della resilienza, la capacità di riprendersi rapidamente dalle difficoltà, adattarsi, e proseguire con rinnovato vigore.

“A VOLTE VINCI, A VOLTE IMPARI”

Quindi, l’importanza di non dimenticare mai il proprio “passato virtuoso” e di integrare l’orgoglio di ruolo nel nostro percorso di crescita personale non può essere sopravvalutata. Questi elementi, combinati con un ambiente di supporto che celebra ogni piccolo successo e riconosce ogni contributo, creano una potente formula per il successo personale e professionale. Come dice un celebre detto: “A volte vinci, a volte impari”. E in questo continuo processo di apprendimento e superamento, ricordiamoci sempre che abbiamo già in noi la chiave per superare le sfide del presente e del futuro. La resilienza, l’orgoglio di ruolo e la capacità di crescere attraverso le difficoltà sono non solo testimoni del nostro coraggio, ma anche della nostra inarrestabile spinta verso il miglioramento continuo come la nostra storia personale ci insegna ogni giorno.

Incorporare l’orgoglio di ruolo nella crescita personale e professionale significa anche creare un ambiente in cui le persone sono motivate non solo a perseguire i propri obiettivi, ma anche a contribuire attivamente agli obiettivi del gruppo o dell’organizzazione.

Divario digitale Cosa le aziende devono imparare

Un nuovo report Istat evidenzia ancora scarsa formazione digitale sia nel personale delle imprese che nei cittadini, con conseguenze sulle strategie di chi progetta e gestisce servizi digitali e innovazione in azienda.

Il recente rapporto Istat Decennio digitale e capitale umano: il ritardo dell’Italia nelle competenze, che è parte dei lavori per la realizzazione dei report DESI della Commissione Europea - ora integrato nel report sullo Stato del Decennio Digitale - offre uno spaccato illuminante e sconsolante sullo stato delle competenze digitali nel nostro Paese. Sebbene alcuni indicatori stiano migliorando, per esempio la digitalizzazione di base delle PMI italiane, i dati presentati delineano una situazione che richiede attenzione da parte del mondo imprenditoriale e manageriale. Il dato più saliente è che solo il 45,9% della popolazione italiana tra i 16 e i 74 anni possiede competenze digitali di base. Questo ci pone circa 10 punti percentuali sotto la media dell’Unione Europea, evidenziando un significa-

tivo ritardo. Nel mondo del lavoro, la situazione migliora leggermente, ma rimane problematica. Il 56,9% degli occupati in Italia raggiunge un livello di competenze digitali almeno di base, contro una media UE del 64,7%.

Sul fronte della formazione aziendale, solo il 19,3% delle imprese italiane con almeno 10 dipendenti ha realizzato attività formative in ambito ICT nel 2022. Sebbene questo rappresenti un aumento significativo rispetto al 2017, rimaniamo ancora al di sotto della media UE del 22,4%.

Infine, il report ribadisce la cronica carenza di specialisti ICT nel nostro paese. Con 970.000 professionisti nel settore, l’Italia si posiziona al 24° posto nell’UE per incidenza di specialisti ICT sul totale degli occupati (4,1%). Inoltre, solo l’1,5% dei laureati italiani

si specializza in ICT, molto al di sotto della media UE del 4,5%.

Emergono quindi due ordini di problemi che le aziende dovrebbero tenere in considerazione: le competenze del proprio personale, e la dimestichezza della popolazione generale.

COMPETENZE E COMPETITIVITÀ

Le aziende italiane dovrebbero essere particolarmente preoccupate per il livello di competenze digitali dei propri dipendenti. Il divario con la media europea nelle competenze di base suggerisce che molte aziende potrebbero trovarsi in una posizione di svantaggio competitivo, soprattutto in un’economia sempre più digitalizzata. I dati però indicano che questo aspetto è sottovalutato. La bassa percentuale di imprese che offrono formazione

Figura 1. Occupati di 16-74 anni che hanno utilizzato internet negli ultimi 3 mesi con competenze digitali almeno di base e per settore di attività economica. (Anno 2023, valori per 100 persone di 16 -74 anni con le stesse caratteristiche).

ICT interna ai propri dipendenti è un campanello d’allarme in questo senso. In un’era in cui la tecnologia evolve rapidamente, la mancanza di aggiornamento continuo può portare a una rapida obsolescenza delle competenze, con conseguenze negative sulla produttività e sull’innovazione aziendale.

Inoltre, la carenza di specialisti ICT e la bassa percentuale di laureati in questo settore continua a creare difficoltà nel reperimento di talenti qualificati, essenziali per guidare la trasformazione digitale delle aziende.

STRATEGIE PER FORMARE

IL PERSONALE

Le aziende dovrebbero investire in programmi di formazione continua, implementando corsi ICT regolari e strutturati, adattati alle specifiche esigenze dei diversi ruoli aziendali. È fondamentale promuovere una cultura dell’apprendimento, incoraggiando i dipendenti a dedicare tempo all’autoapprendimento e alla sperimentazione con nuove tecnologie. La collaborazione con istituzioni educative, come università e istituti tecnici, può essere preziosa per programmi di formazione personalizzati e per attirare giovani talenti.

2. Quota di persone laureate nelle discipline stem per tipologia di orientamento. (Anni 2019-2022, valori percentuali)

L’implementazione di sistemi di mentoring, utilizzando gli esperti interni per guidare e formare colleghi meno esperti in ambito digitale, può essere una strategia efficace. Per esempio, la creazione di digital champions (sebbene in Italia il termine sia inflazionato da una deludente iniziativa del passato), identificando e formando dipendenti che possano fungere da ambasciatori digitali all’interno dell’organizzazione, può contribuire a diffondere le competenze in modo capillare.

L’utilizzo di piattaforme di e-learning può offrire corsi online flessibili che i dipendenti possono seguire secondo i propri ritmi. Le aziende dovrebbero anche considerare di incentivare la certificazione delle competenze, incoraggiando e supportando i dipendenti nell’ottenimento di certificazioni digitali riconosciute.

UN PUBBLICO POCO RICETTIVO, SE NON OSTILE

La bassa alfabetizzazione informatica nella popolazione generale rappresenta una sfida significativa per le aziende che offrono servizi digitali. Questo può tradursi in una più lenta adozione di nuovi servizi, richiedendo maggiori investimenti in marketing ed educazione dei clienti.

Anche i costi per il supporto potrebbero aumentare, poiché i clienti potrebbero richiedere assistenza più frequente e dettagliata rispetto a chi si sa muovere con dimestichezza tra menu e tutorial. Si potrebbe

Figura

quindi presentare la necessità di riprogettare interfacce e servizi, potenzialmente limitando funzionalità avanzate. Inoltre, potrebbero esserci maggiori rischi di sicurezza, dato che utenti meno esperti potrebbero essere più vulnerabili a minacce informatiche che coinvolgono il servizio. Infine, possibili impatti negativi sulla reputazione del servizio potrebbero verificarsi se i problemi dovuti alla mancanza di competenze degli utenti

venissero attribuiti a carenze del prodotto stesso.

SEMPLIFICARE I SERVIZI

Per migliorare l’adozione dei servizi digitali da parte dei clienti, le aziende dovrebbero concentrarsi sulla semplificazione delle interfacce utente, progettando sistemi intuitivi e facili da usare, adatti anche a utenti con competenze digitali limitate. È importante fornire guide e tutorial

IL DECENNIO DIGITALE EUROPEO

La società digitale e le tecnologie digitali portano con sé nuovi modi di apprendere, intrattenere, lavorare, esplorare e realizzare le proprie ambizioni. Portano inoltre nuove libertà e diritti e offrono ai cittadini dell’UE l’opportunità di andare oltre le comunità fisiche, le posizioni geografiche e le posizioni sociali. Tuttavia, le sfide legate alla trasformazione digitale sono ancora molte. Il mondo digitale dovrebbe basarsi sui valori europei: dove nessuno è lasciato indietro, tutti godono di libertà, protezione ed equità. Il decennio digitale europeo è quello in cui tutti hanno le competenze per utilizzare la tecnologia di tutti i giorni. Anche le piccole imprese devono poter utilizzare la tecnologia per prendere decisioni aziendali migliori, interagire con i propri clienti o migliorare parti delle proprie operazioni aziendali. La connettività deve raggiungere le persone che vivono nei villaggi, nelle montagne e nelle aree remote, così che tutti possano sfruttare le opportunità online e partecipare ai vantaggi della società digitale. I principali servizi pubblici e le procedure amministrative sono online per la comodità dei cittadini e delle imprese.

Il decennio digitale è un quadro completo che guiderà tutte le azioni relative al digitale. L’obiettivo è garantire che tutti gli aspetti della tecnologia e dell’innovazione funzionino per le persone.

dettagliati, come video esplicativi, guide passo-passo e FAQ esaustive. Offrire un supporto multicanale, attraverso telefono, chat ed email, può soddisfare le preferenze di tutti gli utenti. L’implementazione di un onboarding graduale, che introduca i nuovi utenti alle funzionalità in modo progressivo, può evitare di sovraccaricarli con troppe informazioni all’inizio. L’utilizzo di tecniche di gamification può rendere l’apprendimento dell’uso del servizio

Gli obiettivi del decennio digitale guideranno le azioni degli Stati membri. La Commissione informerà sulle azioni degli Stati membri nella relazione annuale. Sono obiettivi misurabili per ciascuna delle quattro aree: connettività, competenze digitali, impresa digitale e servizi pubblici digitali.

Il programma politico del decennio digitale consentirà all’UE e agli Stati membri di collaborare per raggiungere i traguardi e gli obiettivi. Prevede un meccanismo per monitorare i progressi verso il 2030. Ogni anno la Commissione pubblicherà una relazione per fare il punto sui progressi compiuti. I progetti multinazionali consentiranno agli Stati membri di mettere in comune gli investimenti e lanciare progetti transfrontalieri su larga scala.

Traguardi e obiettivi

Il programma politico del Decennio Digitale definisce le ambizioni per il prossimo decennio, che possono essere riassunte in 4 punti: -una popolazione digitalmente qualificata e professionisti digitali altamente qualificati; -infrastrutture digitali sicure e sostenibili; -trasformazione digitale delle imprese; -digitalizzazione dei servizi pubblici. Oltre ai traguardi, gli obiettivi del Decennio Digitale garantiranno che la trasformazione digitale in Europa vada a vantaggio di tutte le persone: -un mondo digitale sicuro e protetto; -tutti devono poter partecipare alle opportunità digitali e nessuno deve essere lasciato indietro; -le piccole imprese e l’industria devono avere accesso ai dati; -start-up e PMI devono avere accesso alla tecnologia digitale; -le infrastrutture innovative devono convergere per lavorare insieme; -le PMI possono competere nel mondo digitale a condizioni eque; -i servizi pubblici devono essere

più coinvolgente. Per i clienti B2B, organizzare workshop e webinar, offrendo sessioni di formazione online o in presenza, può essere un modo efficace per promuovere l’uso dei servizi. È anche importante personalizzare l’esperienza utente, adattando l’interfaccia e le funzionalità in base al livello di competenza digitale dell’utente. L’implementazione di un sistema di feedback continuo, raccogliendo regolarmente opinioni dagli utenti, può

aiutare a identificare aree di miglioramento e adattare il servizio di conseguenza. Infine, la creazione di comunità di utenti, facilitando lo scambio di conoscenze attraverso forum o gruppi di discussione, può favorire l’apprendimento tra pari e l’adozione dei servizi.

CONCLUSIONI

Il divario digitale in Italia rappresenta una sfida significativa per le aziende,

ma offre anche opportunità per coloro che sapranno adattarsi e innovare. Investire nella formazione dei dipendenti e nell’educazione dei clienti non è solo una necessità per rimanere competitivi, ma può diventare un vantaggio strategico. Le aziende che riusciranno a colmare questo divario, sia internamente che nei confronti dei propri clienti, saranno meglio posizionate per prosperare nell’economia digitale del futuro.

facilmente disponibili online; -la ricerca si deve focalizzare sullo sviluppo e sulla misurazione dell’impatto di innovazioni sostenibili, efficienti dal punto di vista energetico e delle risorse; -tutte le organizzazioni devono poter garantire la sicurezza informatica.

Nel percorso verso il 2030, gli Stati membri riferiranno alla Commissione in merito alle azioni pianificate a sostegno degli obiettivi definiti.

Programma politico: misurare i progressi

Il programma politico del Decennio Digitale istituisce un meccanismo di monitoraggio e cooperazione per raggiungere gli obiettivi e i traguardi comuni per la trasformazione digitale dell’Europa.

Come primo passo la Commissione ha definito gli indicatori chiave di prestazione (KPI) in un atto di esecuzione. I KPI si basano sull’esercizio DESI (Indice

dell'Economia e della Società Digitali) preesistente che misura ogni anno lo stato della trasformazione digitale in Europa. Successivamente la Commissione, in collaborazione con gli Stati membri, ha pubblicato le traiettorie a livello UE per valutare se i progressi osservati per ciascun obiettivo sono sufficienti per raggiungere i valori del 2030. Ogni anno la Commissione pubblicherà il rapporto sullo stato del decennio digitale in cui misurerà e valuterà i progressi verso le traiettorie a livello dell’UE e gli obiettivi finali e raccomanderà ulteriori azioni e sforzi, ove necessario.

Ciascuno Stato membro definirà le proprie traiettorie nazionali necessarie per raggiungere le traiettorie e gli obiettivi comuni dell’UE. Le traiettorie nazionali sono state definite nelle prime tabelle di marcia nazionali che gli Stati membri hanno presentato alla Commissione nell'autunno 2023. Gli Stati membri riesamineranno e rivedranno le rispettive tabelle di marcia nazionali

ogni due anni per informare sulle azioni, misure e investimenti pianificati che intraprenderanno per raggiungere gli obiettivi e i traguardi. Il primo rapporto sullo stato del decennio digitale è stato pubblicato nel 2023.

Progetti multinazionali I progetti multinazionali sono progetti su larga scala che possono contribuire al raggiungimento degli obiettivi. Consentiranno agli Stati membri di riunirsi e mettere in comune le risorse per sviluppare capacità digitali che non sarebbero in grado di sviluppare da soli.

La Commissione ha individuato un elenco iniziale di settori per progetti multinazionali e potrebbe aggiornare l'elenco, se necessario, sulla base del monitoraggio annuale dei progressi. I progetti multinazionali dovrebbero mettere in comune gli investimenti provenienti dalle risorse di finanziamento dell’UE, compreso il dispositivo per la ripresa e la resilienza, nonché dagli Stati membri. Se opportuno, altri soggetti pubblici e privati potranno investire nei progetti.

La Commissione aiuterà gli Stati membri a individuare, istituire e attuare progetti multinazionali. Per avviare un progetto multinazionale in cui non esistono altri strumenti giuridici, il programma politico prevede una nuova struttura giuridica, il Consorzio europeo per l’infrastruttura digitale (EDIC), che consentirà un’attuazione rapida e flessibile.

fonte: https://commission.europa.eu/ index_it

Lavorare sempre, per sempre, ma perché? E per chi?

La questione non è decidere cosa sia giusto o sbagliato ma capire che se cambia la domanda, l’offerta si deve adeguare. Bisogna che le regole cambino e che cambi anche la visione di tutti noi

Sono anche stanco di essere catalogato insieme al resto del mondo con acronimi e definizioni: Silent generation, Baby boomers, Generazione X, Millennials (Y), Generazione Z (Zoomers), ovvero la generazione digitale, generazione C (ovvero del comportamento connesso), chiamata anche da alcuni generazione Alpha.

Dal mio punto di vista siamo tutti parte di una grande pentola che ribolle, dentro la quale ci sono stili di comportamento, relazioni, strumenti di comunicazione, visione del mondo a breve o lungo termine, denaro, senso della vita, valori morali. Lascio ai sociologi molto più adatti di me il compito di trattare i grandi temi inseriti nella pentola, e mi tengo solo l’ultimo, quello dei valori, perché, in questi tempi, mi è sorto qualche dubbio.

A tavola con un amico statunitense si parlava di principi fondativi della Na-

zione. Io, con orgoglio, ho buttato sul tavolo la carta, per me vincente, del mio articolo 1 della Costituzione: “L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Volevo snocciolare anche l’art. 4, quello che parla di diritto e dovere al lavoro (NB entrambi), ma ho scoperto che neanche la maggior parte delle persone italiane attorno a me lo conoscono e quindi ho lasciato perdere. Lui, con calma e con un file sorriso, mi recita un passo da cui estrapolo…“Noi riteniamo che sono per se stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità…,” 4 luglio 1776 nella sala congressi di Philadelphia, alla presenza di una serie di persone illuminate tra cui

Benjamin Franklin. Costituzione USA. Ho pensato: noi ci abbiamo messo tre anni, dal 25 aprile ‘45 al 1° gennaio ‘48, a mettere d’accordo le tre grandi anime della nostra nazione (democristiani, socialcomunisti, liberal-aristocratici) e la sintesi dell’unione è stato il lavoro. Loro, 170 anni prima l’accordo lo avevano trovato sulla felicità: per carità avevano scritto anche vita e libertà. Vero è che più tardi si sono massacrati fra di loro per un po’ di anni sulla questione razziale, schiavitù etc. e non so bene se hanno risolto la diatriba.

Ma il mio pensiero non è sulla questione politica ma sul dna che caratterizzava me e il mio amico al tavolino: cioè io devo lavorare e tu devi essere felice? Intanto oggi il conto lo paghi tu. E poi dobbiamo parlare. È come se mi si fosse aperta una cateratta, da cui un’onda anomala ha pervaso i miei scenari in tema di lavoro: capisco i giovani e anche i non più giovani che mi hanno

detto che si sono licenziati da un’azienda perché non volevano fare gli schiavi. Cioè? Lavorare 8 ore al giorno 5 giorni alla settimana per 235 giorni all’anno è una schiavitù. Quindi mi sono licenziato perché oltre a lavorare voglio anche vivere.

Poi ho chiesto al mio amico Usa come va con il workaholism, cioè la tendenza a lavorare eccessivamente in modo compulsivo. O come va a disoccupati o con la sanità e i contributi pagati dai lavoratori, i pensionati che a 75 anni fanno i benzinai, ecc.…. a questo punto ci siamo incartati e abbiamo bevuto il vino rimanente. Tutto e il contrario di tutto.

La famiglia, i viaggi, il tempo libero (da cosa? Se non lavori) gli amici, lo studio, la salute, l’arte, la politica, la bellezza, lo sport. Tutto importante, molto importante. Chi paga?

Di solito si paga utilizzando i soldi che una persona prende andando a lavorare. Ma se lavorare è una schiavitù come si fa? Paga qualcun altro: famiglia, nonni, amici, boh. Magari ci si indebita. Ecco un altro bel problema. Ho continuato a pensare quanti dei miei conoscenti amano il loro lavoro, il

loro luogo di lavoro. Ho pensato che il lavoro è anche una questione di cultura, anche religiosa. Basta chiedere alla tradizione giudaico-cristiana, a quella protestante, a quella islamica o buddista, ecc. per capire che in questo siamo diversi in tema di lavoro.

E poi ho pensato che contano molto le persone che hai vicino: maestri, genitori, amici, insegnanti, esempi e testimoni. Quindi conta la nostra storia, il tempo ed il luogo dove viviamo.

Una volta in Italia il sogno di molti era esattamente quello: avere un lavoro per 8x35x235. Circa 7,6 anni effettivi della propria vita. Base 81 anni di vita per i maschi e 85 per le femmine: ne resta di tempo per fare il resto. Piacere, passione, realizzazione del sé, identità, ruolo all’interno di una comunità. Quello ti permetteva di provare ad essere libero, se i diritti venivano rispettati. So bene che i numeri possono essere diversi ma il principio non cambia.

Poi se a qualcuno si chiede “per chi lavori?” la risposta potrebbe essere: per me stesso, per la mia famiglia, per un padrone o datore di lavoro o imprenditore (cambia molto usare le parole giuste), per un manager, per non si sa chi,

perché non si vede mai la faccia, per lo Stato (e ancora non si sa chi sia). È diverso. Questo sono valori che probabilmente non hanno più spazio, tempo e sono trasversali alle generazioni X,Y, Z … questo è motivo di conflitto generazionale. Per tutti noi.

Speculazione finanziaria, visibilità personale sui social, scommesse di ogni tipo, sfruttamento di ogni risorsa, e via dicendo vengono intesi come lavori (taluni nuovi) che non hanno bisogno di collocazione temporale: nella storia qualcuno li ha sempre fatti. È quella che Jonas (2002) ha definito etica della responsabilità. E ognuno fa i conti con sé stesso.

La questione non è decidere cosa è giusto o sbagliato ma capire che se cambia la domanda, l’offerta si deve adeguare. Quindi se il mondo del lavoro non vuole più 8x35x235 nello stesso luogo per lo stesso datore di lavoro, bisogna che le regole cambino e che cambi anche la visione di tutti noi. Vuol dire cambiare. Difficile.

Allora ho pensato che ha senso considerare che PIL (indice della ricchezza prodotta col lavoro) e FIL (Felicità interna lorda) sono ancora in contrapposizione perché siamo legati a modelli che pongono tutta la loro resistenza al cambiamento in quanto profondamente radicati nella società. Ma anche possiamo sperare, solo per il fatto che ne parliamo e scriviamo, che prossimamente qualcosa cambierà.

Bibliositofilmografia

Hans Jonas Il principio responsabilità. Un'etica per la civiltà tecnologica, curato da P. P. Portinaro, Biblioteca Einaudi 2002

https://argoserv.it/generazione-x-y-z-c/ https://www.geopop.it/generazioni-oggi-quali-e-quante-sono-spiegazione

HOTELLERIE

INDAGINE

Turismo in ripresa, ma instabilità e incertezza persistono

EVENTI

Sicurezza e igiene per la tutela dei consumatori

CASE HISTORY

La preziosa figura della governante

DISINFESTAZIONE

Come affrontare il problema moscerini

SOGGIORNA IN SICUREZZA CON HIMIX PROFESSIONAL

La linea HiMiX Professional assicura alte prestazioni, rispetta le superfici e l’ambiente e garantisce la sicurezza di clienti e lavoratori.

Conforme ai piani di controllo HACCP, assicura i massimi standard di pulizia e igiene.

Marka: la gamma deodoranti per il canale hotellerie

La pulizia nel mondo dell’hotellerie è un elemento imprescindibile per garantire la soddisfazione degli ospiti e migliorare la loro esperienza complessiva. La gradevolezza degli ambienti, in termini di profumo e pulizia dell’aria, ha un impatto significativo sulla customer satisfaction, influenzando le recensioni e la fedeltà dei clienti. MK, con il brand Marka, ha sviluppato una soluzione innovativa: una gamma di deodoranti professionali pensata e formulata specificamente per rendere gli ambienti più accoglienti e indimenticabili.

GRADEVOLEZZA

L’accoglienza è il primo biglietto da visita di una struttura ricettiva. La sensazione

di freschezza e pulizia percepita dagli ospiti all’ingresso di una camera o di un’area comune è fondamentale per creare un’esperienza positiva. Il primo impatto olfattivo può determinare il mood dell’intero soggiorno.

I deodoranti Marka sono formulati con una speciale tecnologia che, grazie alla sinergia tra le molecole fissative e le varie essenze, garantisce un profumo persistente fino a 3 giorni, neutralizzando e combattendo i cattivi odori. Le essenze Marka sono selezionate per offrire una gamma di fragranze sofisticate che spaziano dalle note di rosa andromeda del Deo Passion alla freschezza amalfitana del Deo Relax, dal giglio e agrumi siciliani del Deo Happiness al pa-

tchouli orientale del Deo Charme, dalle piante alpine del Deo Energy fino alla pesca e corallo rosa del Deo Elegance

SODDISFAZIONE

DEL CLIENTE

Nel settore hotellerie, la soddisfazione del cliente è al centro di ogni strategia. Un ambiente profumato non solo migliora l’esperienza dell’ospite, ma può influenzare positivamente le recensioni e la fidelizzazione. I deodoranti della gamma Marka sono stati sviluppati tenendo conto delle preferenze olfattive degli ospiti, garantendo un’esperienza sensoriale che contribuisce a rendere il soggiorno indimenticabile. La gamma include anche il Deo Hygiene, un deodorante igienizzante che non solo rilascia un gradevole profumo di pulito, ma contribuisce anche a mantenere elevati standard di pulizia.

PULIZIA DEGLI AMBIENTI

La percezione di pulizia va oltre la semplice assenza di sporco. Un ambiente pulito è anche un ambiente che “sa di pulito”. I deodoranti Marka sono pensati per integrarsi

perfettamente con i protocolli di pulizia esistenti, amplificando la sensazione di igiene grazie a fragranze fresche e sofisticate. Ogni prodotto della gamma è studiato per rilasciare gradualmente la fragranza, assicurando un’efficacia prolungata che si estende ben oltre il momento dell’applicazione, fondamentale per aree ad alto traffico come hall, sale conferenze, zone comuni e stanze.

Come azienda con 60 anni di esperienza, MK è sinonimo di qualità e innovazione. Ogni deodorante della nuova gamma è il risultato di approfondite ricerche e rigorosi test di qualità, assicurando prodotti efficaci e sicuri.

La gamma Marka Deo rappresenta un ulteriore passo avanti nella nostra missione di fornire soluzioni professionali di alta qualità per il settore hotellerie. Siamo convinti che i nostri prodotti possano fare la differenza, migliorando la percezione di pulizia e accoglienza delle strutture ricettive, e contribuendo alla piena soddisfazione degli ospiti.

SOMMARIO SPECIALE HOTELLERIE

IN COPERTINA

Industrie Celtex è un’azienda specializzata nella produzione di referenze a uso igienico-sanitario in carta tissue, tessuto non tessuto e sistemi di dispensazione per il settore dell’AFH. Una multinazionale con 8 stabilimenti in tutta Europa e oltre 500 dipendenti, che in tutta la filiera produttiva adotta una visione sostenibile, garantendo qualità ed elevate performance dei prodotti in ottica di ridotto impatto ambientale.

INDAGINE

S 12

Trend e statistiche sull'economia del turismo

a cura di Cristina Cardinali

COLAZIONI GLUTEN-FREE

S 18

Non sempre il buongiorno si vede dal mattino

Elena Consonni

EVENTI

S 24

Sicurezza e Igiene per la tutela del consumatore

Francesca De Vecchi

S 18 S 12

S 24

SOMMARIO SPECIALE HOTELLERIE

LAVAGGIO STOVIGLIE

S 30

Una questione di qualità a cura di Francesca Leoni

CASE HISTORY

S 34

La pulizia come elemento di eccellenza

Maurizio Pedrini

LAVANDERIE PROFESSIONALI

S 40

Smart Laundry a cura di Francesca Leoni

SETTORE CARTA

S 44

Salvaguardare la competitività dell’industria dell’UE a cura di Cristina Cardinali

RUBRICA

S 48

Oggi sul mercato. Alcuni dei prodotti di riferimento del panorama industriale a cura di Loredana Vitulano

DISINFESTAZIONE

S 52

I moscerini a tutto tondo Graziano Dassi

S 34 S 40 S 52

S 54

Moscerini a 360° o quasi Chiara e Graziano Dassi

Trend e statistiche sull'economia del turismo

La quattordicesima edizione di Datatur descrive in modo semplice e sintetico, i principali indicatori delle dinamiche dell’economia turistica, con particolare attenzione a quelle del comparto alberghiero

a cura di Cristina Cardinali

La quattordicesima edizione di Datatur, realizzata da Federalberghi e dall’Ente Bilaterale Nazionale del settore Turismo con il supporto tecnico scientifico di Incipit Consulting, mostra, ancora una volta, un quadro in chiaroscuro: da un lato il turismo internazionale e nazionale ha consolidato la sua fase di recupero dalla crisi post-pandemica, dall’altro instabilità e incertezza economica e geo-politica continuano a caratterizzare il contesto internazionale, con conseguenti minacce per la crescita globale e per quella turistica.

Dopo il forte rimbalzo dei flussi turistici registrato nel 2022, nel 2023 la ripresa del turismo mondiale è proseguita con un buon ritmo, avvicinandosi alla situazione pre-pandemica, senza però ancora raggiungerla. Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale del Turismo, sono stati oltre un miliardo e 280 milioni i turisti che hanno viaggiato a livello internazionale, con un incremento di circa il 34% rispetto all’anno precedente, recuperando l’88% dei livelli

Tabella 1 - Principali indicatori economici in alcune aree e paesi del Mondo

registrati nel 2019.

L’andamento turistico è stato positivo anche in Italia, dove le presenze totali hanno finalmente superato i valori raggiunti prima della pandemia. Questo risultato è però la sintesi di situazioni diverse all’interno del settore, con il comparto alberghiero, caratterizzato da strutture di piccola e media dimensione più vulnerabili agli shock della domanda, ancora in ritardo nel recupero dei valori pre-pandemici rispetto a quello extralberghiero.

Con riferimento al mercato del lavoro, i dati più recenti, relativi alle sole strutture ricettive, indicano un 2023 in ulteriore crescita con un numero di occupati tornato a livelli superiori a quelli precedente la pandemia.

Nel 2023 le aziende del turismo hanno continuato ad investire nella riqualificazione dei propri dipendenti e ad

accogliere presso le proprie strutture personale in tirocinio/stage. L’esigenza di avere a disposizione capitale umano adeguatamente formato, fondamentale nei servizi, e ancor più nel turismo, trova risposta, in Italia, in un panorama dell’offerta formativa che si presenta ampio e diversificato.

LO SCENARIO ECONOMICO

La fase di decelerazione dell’economia globale, iniziata nel 2022 con la brusca frenata della ripresa post pandemica, è proseguita nel corso del 2023, facendo registrare un ulteriore rallentamento del Pil mondiale.

Secondo il Fondo Monetario Internazionale la crescita si è attestata al +3,2%, frenata dalla stretta monetaria anti inflazione, dal progressivo ritiro delle misure di sostegno fiscale e dai bassi volumi degli scambi commerciali, indeboliti da tensioni geopolitiche e barriere commerciali. Il processo di decelerazione è stato comunque meno marcato rispetto alle attese, grazie al

rallentamento dell’inflazione, ad andamenti favorevoli della domanda, con spesa pubblica e consumi delle famiglie superiori al previsto, e ad un aumento inaspettato della partecipazione alla forza lavoro.

Per quanto riguarda l’Italia, nel 2023 il Pil è cresciuto dello 0,9%, anch’esso in rallentamento rispetto al 2022, frenato dalle restrizioni monetarie, dai prezzi energetici ancora elevati e dalla debolezza della domanda estera. L’economia italiana ha comunque dimostrato una certa tenuta rispetto alle previsioni, grazie ai contributi alla crescita dei settori delle costruzioni e dei servizi, che hanno compensato i cali dell’agricoltura e dell’industria, e allo stimolo della domanda nazionale al netto delle scorte, con un apporto di pari entità di consumi e investimenti, come indicato dall’Istat. Si è consolidato nel 2023 il positivo andamento del mercato del lavoro. Il numero di occupati è cresciuto in media di 481 mila unità (+2,1% rispetto al 2022) e il tasso di occupazione è salito al 61,5% (+1,4 punti). Sono aumentate le ore lavorate e si è ulteriormente ridotto il ricorso alla cassa integrazione. Il 2023 ha fatto registrare anche un ulteriore calo del tasso di disoccupazione al 7,7% (-0,4 punti) a seguito di una diminuzione del numero di persone in cerca di occupazione. Con riferimento al 2024, il Fondo Monetario Internazionale prevede che il Pil globale cresca del 3,2% (vedi Tabella 1 e Grafico 1), riflettendo il proseguimento di politiche monetarie restrittive e il progressivo ritiro delle misure di sostegno fiscale, oltre che una bassa crescita della produttività. Come sottolineato dagli economisti del FMI, le previsioni sono comunque sottoposte in egual misura a fattori aleatori sia positivi che negativi. Tra i primi vengono individuati: politiche fiscali più permissive e processi di disinflazione più elevati di quanto ipotizzato, ritiro del sostegno fiscale più lento del previsto, forte affermazione dell’intelligenza artificiale e riforme struttu-

rali più incisive. Tra i secondi sono invece elencati: impennata dei prezzi delle materie prime in seguito all’espansione del conflitto in Medio Oriente, ai continui attacchi nel Mar Rosso e al prolungamento della guerra in Ucraina, persistenza dell’inflazione di fondo con conseguente orientamento più rigido della politica monetaria, rallentamento della crescita cinese, processi di consolidamento fiscale troppo radicali, con bruschi aumenti delle tasse e tagli alla spesa, intensificazione della frammentazione geo-economica, con inevitabili conseguenze sul commercio globale. A questi si affiancano i rischi climatici e la crescente frequenza di eventi meteorologici estremi. Per quanto riguarda l’Italia, la crescita del Pil per il 2024 viene stimata allo 0,7%. Su di essa si profilano i rischi di una stretta monetaria più accentuata

del previsto, di effetti più marcati della riduzione degli incentivi al comparto edilizio e della possibilità di una persistente debolezza del commercio mondiale. Ad essi si aggiungono, anche per l’Italia, le minacce connesse ai conflitti in corso in Medio Oriente e in Ucraina. Per contrastare rischi e minacce diventa dunque una priorità fondamentale, come ribadito dalla Commissione Europea, l’efficace attuazione del PNRR, così come la duplice transizione verso un’economia verde e digitale nei confronti della quale l’Italia, pur avendo compiuto progressi negli ultimi anni, procede ancora a rilento.

IL POSIZIONAMENTO

DELL’ITALIA

Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale del Turismo, il turismo internazionale consoliderà la sua ripresa nel 2024, arrivando finalmente a superare i numeri pre-Covid, con una crescita stimata del 2% rispetto al 2019. Sono

molteplici i fattori a sostegno di questa ottimistica previsione: la recente riapertura di diversi mercati di origine e destinazione asiatici, le misure di facilitazione dei visti e dei viaggi aerei introdotte in Cina e in alcuni paesi di Medio Oriente e Africa, le olimpiadi di Parigi, l’ampliamento dell'area Schengen con l’ingresso di Romania e Bulgaria e un dollaro forte. Permangono tuttavia alcuni fattori di rischio che potrebbero pesare sulla crescita del turismo internazionale prevista per il 2024. Secondo il panel di esperti periodicamente intervistato dall’OMT, è ancora il difficile contesto economico, caratterizzato da inflazione e tassi d’interesse elevati, volatilità dei prezzi del petrolio e interruzioni degli scambi commerciali, a rappresentare il principale fattore che potrebbe incidere sulla ripresa del turismo. Inoltre, l’evoluzione del conflitto tra Hamas e Israele, la continua incertezza derivante dalla guerra in Ucraina e da altre crescenti

Grafico 1 - Stime del Pil nel 2024 (variazioni percentuali)

tensioni geopolitiche rappresentano ulteriori rischi negativi.

In linea con il quadro generale, anche i dati dell’indagine sul turismo internazionale dell’Italia indicano per il 2023 flussi turistici ed entrate della bilancia turistica in ulteriore crescita rispetto al recupero registrato nel biennio precedente. Con riferimento all’anno in corso, le previsioni non sono così ottimistiche e manifestano qualche segno d’incertezza dovuto ai fattori di rischio a livello internazionale sopra ricordati a cui si aggiungono la crescita economica lenta, la dinamica in rialzo dei prezzi di hotel, trasporti e pacchetti vacanze e le difficoltà di reperimento del personale. L’analisi del posizionamento dell’Italia nel contesto internazionale può però al momento dettagliarsi solo con riferimento al 2022, l’ultimo anno per cui sono disponibili dati definitivi a livello globale.

STRUTTURA ED ECONOMIA

DELLE IMPRESE

I dati delle indagini statistiche sui risultati economici delle imprese industriali e dei servizi, realizzate dall’Istat, forniscono un quadro articolato della struttura e della performance delle imprese dei diversi settori in cui si articola il sistema economico. Tra questi settori è compreso anche quello delle “attività dei servizi di alloggio e ristorazione” che riveste un ruolo di primaria importanza all’interno del sistema turistico e che è dunque interessante analizzare, sia nel suo complesso che nella sua articolazione in “servizi di alloggio” (a loro volta distinti in alberghi e altre strutture ricettive) e “servizi di ristorazione” (ristoranti e bar, gelaterie e pasticcerie, mense, servizi di catering). Disponibili con un paio di anni di ritardo rispetto al periodo di riferimento, i dati delle indagini Istat attualmente disponibili si riferiscono tuttavia al 2021 e consentono dunque di analizzare nel dettaglio le dinamiche economiche delle imprese nell’anno successivo al crollo causato

Tabella 2 - Professioni più richieste nel turismo: incidenza sul totale, difficoltà di reperimento, esperienza richiesta e apertura ai giovani (quote % sul totale delle entrate con le caratteristiche indicate)

dalla pandemia.

Un ulteriore miglioramento rispetto a quello già rilevato nel 2022 per il comparto ricettivo, più specificamente per quello alberghiero, emerge dall’analisi delle performance delle strutture alberghiere delle località italiane monitorate da RES STR Global, che prendono in considerazione tre indicatori di performance degli alberghi: il tasso di occupazione delle camere, l’Average Daily Rate (ADR), ovvero la tariffa media giornaliera, e il RevPAR, ovvero il ricavo per camera disponibile.

FABBISOGNI PERSONALI E FORMATIVI

Nel 2023 si è confermata rilevante, più che nel resto delle imprese, la richiesta di personale giovane al di sotto dei 30 anni e di manodopera femminile, anche se tra gli imprenditori del turismo

è nettamente maggioritaria e in crescita la convinzione che il genere di appartenenza non sia determinante nello svolgimento delle mansioni svolte dai dipendenti del settore.

Con riferimento al livello d’istruzione, il 27,1% delle entrate previste nel turismo riguarda laureati o persone in possesso di un diploma secondario o post-secondario, con un divario significativo rispetto al resto dei settori, dove queste categorie rappresentano il 43,8%.

Per quanto riguarda il grado di professionalità richiesto, la maggior parte delle entrate previste dagli imprenditori del turismo si orienta verso personale di livello intermedio, mentre il peso delle figure di elevato profilo (high-skill) risulta molto ridotto, di gran lunga inferiore a quello rilevato nel complesso dell’economia.

Tre professioni si confermano essere quelle più richieste: camerieri e professioni assimilate, seguiti dai cuochi in alberghi e ristoranti e dai baristi. Seguono, molto a distanza, gli addetti alla preparazione, alla cottura e alla distribuzione dei cibi e gli addetti all’accoglienza (vedi Tabella 2).

Con riferimento alle caratteristiche richieste dalle imprese per le figure professionali in entrata, l’esperienza è un requisito generalmente molto ricercato, soprattutto per i cuochi e gli addetti all’accoglienza nei servizi ricettivi e ristorativi. Con riferimento invece all’età dei candidati, le professioni più “aperte ai giovani” under 30 sono quelle di animatore turistico, barista e cameriere. Nelle professioni del settore turistico, oltre all’esperienza specifica, contano molto anche le competenze “trasversali”: “Flessibilità e capacità di adattamento” sono quelle ritenute più rilevanti. La “capacità di risolvere problemi” è ritenuta molto importante per gli animatori turistici, per gli addetti agli sportelli delle agenzie di viaggio e per gli addetti all’accoglienza nei servizi ricettivi e ristorativi.

I dati dell’Indagine Excelsior consentono anche di analizzare l’attitudine delle imprese alla trasformazione digitale e ad investire in prodotti e tecnologie improntate al maggior risparmio energetico e/o minore impatto ambientale.

ISTRUZIONE E FORMAZIONE

L’attuale offerta formativa in ambito turistico comprende: l’istruzione secondaria superiore ad indirizzo turistico, i percorsi di istruzione-formazione professionale, i percorsi di studi universitari in ambito turistico, la formazione e istruzione tecnica superiore (IFTS e ITS) e i corsi di formazione professionale finanziati da Regioni, Province e Fondo Sociale Europeo (FSE). L’istruzione secondaria superiore ad indirizzo turistico viene erogata nei 521 Istituti Tecnici con indirizzo “Turismo” presenti in Italia e nei 404 Istituti Professionali ad indirizzo “Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera”.

Dall’anno scolastico 2015-2016 l’istruzione secondaria italiana, e dunque anche quella turistica, si è arricchita dei percorsi di alternanza scuola-lavoro, ultimamente rinominati “Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’O -

rientamento (PCTO)” che prevedono lo svolgimento di periodi di formazione in azienda per gli studenti dell’ultimo triennio finalizzati ad integrare i risultati dell’apprendimento scolastico con competenze tecnico-professionali necessarie per un rapido e positivo inserimento nel mondo del lavoro.

Oltre ai corsi dell’istruzione secondaria superiore, esiste la possibilità di frequentare percorsi formativi, proposti dal sistema dell’istruzione e formazione professionale di competenza delle Regioni, per il conseguimento di una qualifica triennale e di un diploma quadriennale riconosciuti a livello nazionale. L’offerta universitaria italiana in ambito turistico si basa su una struttura a due cicli, con un primo ciclo triennale che porta al conseguimento della laurea di primo livello, ed un secondo ciclo biennale, che porta al conseguimento della laurea di secondo livello, definita “magistrale”. Nel territorio nazionale sono attivi 64 corsi di laurea di primo livello e 42 corsi di laurea di secondo livello ad indirizzo turistico ed enogastronomico. Nonostante siano state istituite classi di laurea specifiche per gli studi sul turismo, sia per la triennale che per la magistrale, sono presenti diversi corsi attivati in classi differenti e in diverse facoltà di diversi atenei. Nell’ambito dell’istruzione superiore, ai corsi di laurea si affiancano i master universitari, percorsi formativi post laurea o post laurea specialistica a carattere di perfezionamento scientifico e di alta specializzazione. L’offerta è molto ampia e variegata e comprende, oltre ai corsi specificatamente incentrati sul turismo e l’enogastronomia, anche una vasta gamma di percorsi formativi su tematiche ad esso strettamente correlate e che contribuiscono ad arricchire le competenze dei futuri operatori in ambiti importanti per lo sviluppo del settore come la gestione e valorizzazione dei beni culturali e la promozione del patrimonio eno-gastronomico.

Esiste poi l’offerta formativa dell’i-

struzione superiore non universitaria all’interno della quale si collocano i percorsi IFTS e ITS. I corsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) hanno l’obiettivo di formare figure professionali specialistiche per un immediato ingresso nel mercato del lavoro dopo il diploma. L’Istruzione Tecnica Superiore (ITS) offre percorsi di specializzazione tecnologica riferiti alle aree considerate prioritarie per lo sviluppo economico e la competitività del Paese erogati da Fondazioni di partecipazione costituite da imprese, università/centri di ricerca, enti locali, sistema scolastico e formativo allo scopo di diffondere la cultura tecnica e scientifica e sostenere le politiche attive del lavoro e l’occupazione.

Il Fondo Sociale Europeo cofinanzia, insieme a Regioni e Province, corsi di formazione professionale, organizzati da centri di formazione pubblici e da enti privati accreditati, a tutti i livelli: post-scuola dell’obbligo, post-diploma e post-laurea (corsi di alta formazione e master). Questi corsi, in prevalenza gratuiti, consentono di acquisire competenze e qualifiche richieste dal mercato del lavoro.

Nell’ambito della formazione professionale un ruolo rilevante assume la formazione continua, rivolta ad adulti che hanno perso il lavoro e/o ad occupati che intendono riqualificarsi in vista di un nuovo o di un migliore inserimento lavorativo.

Per quanto riguarda l’attività formativa organizzata dalle imprese del settore, interessanti informazioni emergono dall’indagine Excelsior di Unioncamere che consente anche di analizzare le caratteristiche dei tirocini ospitati, compresi i percorsi di alternanza scuola-lavoro citati precedentemente. L’attività formativa è stata attivata dalle imprese di tutte le regioni, con una prevalenza in quelle del Centro-Nord del Paese e ha avuto la finalità principale di aggiornare il personale sulle mansioni già svolte, principalmente attraverso corsi in presenza.

I cleaners Makita: pulizia, discrezione e silenziosità

Da alcuni anni Makita ha approcciato il settore del cleaning professionale avviando partnership con imprese specializzate che utilizzano i prodotti per la pulizia degli ambienti in hotel. Gli addetti alla pulizia devono dare innanzitutto un’immagine di servizio rapido ed efficiente. Si tratta di pulizie professionali di camere, arredi, spazi comuni, meeting e conference room e quindi è necessario che abbiano in dotazione strumenti di ultima generazione in grado di pulire con cura e con la massima discrezione e silenziosità. Dopo

vari test in strutture di lusso dislocate in diverse città italiane, la gamma cleaners di Makita ha risposto positivamente alle specifiche esigenze consentendo alle imprese di pulizie di soddisfare al meglio le aspettative dei clienti. Gli aspiratori a zaino, in particolare, oltre che essere dotati di svariati accessori come tutti gli altri modelli disponibili, hanno suscitato da subito l’interesse per le elevate qualità di comfort ed aspirazione abbinate ad una ergonomia evoluta. In tutte le differenti tipologie di intervento, i cleaners Makita sono gli strumenti ideali per le imprese che forniscono un servizio all’avanguardia in grado di operare al meglio all’interno di queste strutture ricettive, simbolo dell’eccellenza delle più importanti città italiane.

Non sempre il buongiorno si vede dal mattino

Il momento della colazione in hotel può essere critico per chi soffre di celiachia. Ecco qualche suggerimento per offrire una colazione “a misura di celiaco”

Èormai ben più che una nicchia il numero dei celiaci in Italia. Il sito dell’Istituto Superiore di Sanità riporta che al 2022 in Italia risultano diagnosticati 251.939 celiaci di

cui il 70% (176.054) appartenenti alla popolazione femminile ed il restante 30% (75.885) a quella maschile. Si stima, però, che la prevalenza di questa patologia si aggiri intorno all’1%:

è quindi stato calcolato che nella popolazione italiana il numero totale di celiaci si aggiri intorno ai 600.000, un numero ben più alto degli attuali diagnosticati.

Numeri importanti a cui vanno aggiunti circa 200-400.000 turisti celiaci stranieri che possono arrivare ogni anno in Italia (Stima AIC-Associazione Italiana Celiachia su fonte Ministero del Turismo). Si tratta di persone che hanno il diritto di nutrirsi in sicurezza, godendo il piacere del cibo come ogni altra persona, non solo a casa propria, ma anche quando viaggiano e si trovano a far colazione in hotel. Soddisfare pienamente le necessità di queste persone e delle loro famiglie, amici e compagni di viaggio non è solo una responsabilità da parte dei gestori delle attività ricettive, ma anche una opportunità di business non trascurabile. Per capire che sensibilità hanno oggi i gestori di alberghi ed hotel nei confronti delle necessità degli ospiti affetti da celiachia e dare loro qualche consiglio pratico abbiamo intervistato Susanna Neuhold, Responsabile Nazionale Qualità & Sicurezza Alimentare AIC-Associazione Italiana Celiachia.

Anzitutto, può ricordare che cosa è la celiachia?

La celiachia è una infiammazione cronica dell’intestino tenue, scatenata dall’ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti. Il glutine

Susanna Neuhold, Responsabile Nazionale Qualità & Sicurezza Alimentare AIC-Associazione Italiana Celiachia

è un complesso proteico presente in alcuni cereali, come il frumento, la segale, l’orzo, il farro, la spelta, il grano Khorasan (spesso in commercio come KAMUT®). Per conoscere tutti i cereali vietati ai celiaci, è possibile visitare le pagine dedicate alla dieta senza glutine sul sito della nostra Associazione (https://www.celiachia.it).

Le persone celiache devono modificare la loro dieta per tutta la vita, escludendo rigorosamente tutti gli alimenti che contengono glutine ed evitando ogni trasgressione. Inoltre, è necessario ridurre il più possibile le contaminazioni, i rischi di “assunzione nascosta” di glutine a causa di comportamenti errati. L’ingestione anche di piccoli quantitativi di glutine espone il celiaco a complicanze, anche a lungo termine e anche molto gravi.

Avete delle indicazioni su come è vissuto il momento della colazione in hotel da parte dei celiaci?

La colazione in hotel non è sempre un momento facile per i celiaci. Anche se è garantito un servizio minimo senza glutine, al cliente celiaco spesso viene servito un cestino a parte, con prodotti confezionati come fette biscot-

tate e biscotti senza glutine, e questo chiaramente fa sentire la differenza rispetto a chi ha la possibilità di servirsi presso buffet ampi e ricchi di scelta. Non solo, a volte anche un semplice caffè è precluso ai celiaci, perché sono presenti solo macchinette erogatrici che, erogando anche bevande a base di orzo, un cereale contenente glutine, rappresentano un serio pericolo per chi soffre di celiachia.

L’offerta senza glutine può considerarsi mediamente soddisfacente o è tale solo in determinate tipologie/ tipologie di strutture?

L’offerta in hotel è di solito scarsa, molto spesso non è chiaro se alimenti e bevande che potrebbero essere sicuri, come le uova strapazzate, gli yogurt aromatizzati, le bevande vegetali o alcuni salumi siano o no sicuri per i celiaci, che li escludono di default per non rischiare. Con qualche attenzione in più, si potrebbe indicare al cliente celiaco i prodotti che sono stati verificati come senza glutine, organizzando un menù “alla carta” dedicato.

A suo parere il personale degli hotel è sufficientemente formato per

L’indagine 2023 su Ristorazione e Celiachia, commissionata da AIC e realizzata da un’azienda specializzata in studi e ricerche di mercato, ha fatto emergere una serie di differenze sostanziali nell’approccio al servizio senza glutine tra le attività del fuori casa aderenti al programma Alimentazione Fuori Casa senza glutine (AFC), circa 400, e quelle non aderenti (circa 2000). La ricerca ha coinvolto circa 400 realtà aderenti e circa 2000 non aderenti, ripartite tra ristoranti/trattorie, pizzerie e hotel. Come risulta dall’indagine, solo il 22% degli interpellati ha partecipato a corsi di formazione specifici su celiachia o intolleranze alimentari e il 63% afferma di avere una conoscenza superficiale sulla malattia.

Questo è confermato dalla risposta ad alcune domande “civetta”, per esempio – per tornare a un aspetto che riguarda da vicino anche la colazione – circa il 50% dei locali non aderenti a AFC afferma che il caffè espresso non ha mai problemi di contaminazione e solo il 30% solleva il problema della possibile contaminazione con il caffè d’orzo. Fortunatamente però alcune conoscenze sono acquisite, per esempio quasi il 100% del campione sa che il glutine non si distrugge con le alte temperature raggiunte dai forni per la pizza, ma restano false credenze, come il fatto che per poter servire pasti per celiaci sia obbligatoria una cucina dedicata.

L’indagine ha rilevato anche un ritorno economico e di immagine legato alla scelta di offrire un servizio senza glutine. Questo vantaggio emerge soprattutto tra le strutture che aderiscono ad AFC, ma è stato evidenziato anche tra i locali non aderenti.

L’indagine è stata presentata in aprile, in occasione della firma di un Protocollo d’intesa FIPEConfcommercio e AIC - Associazione

Italiana Celiachia per lo sviluppo e la promozione di iniziative volte a diffondere una maggiore conoscenza della celiachia all’interno dei Pubblici Esercizi in Italia e garantire la massima attenzione e qualità nel servizio per i clienti con questa patologia.

Il Protocollo nasce dall’esigenza di fare in modo che chi soffre di questa malattia possa sentirsi a suo agio e al sicuro nel maggior numero di esercizi del Paese. Attraverso l’accordo FIPE e AIC si impegnano a sensibilizzare le imprese associate alla Federazione

sui temi legati alla celiachia e alla dieta senza glutine e a promuovere la conoscenza del programma AFC di AIC. Le imprese associate al sistema FIPE-Confcommercio saranno supportate per strutturare un’offerta sicura e di qualità, che sappia valorizzare appieno la ricca varietà delle ricette gluten free e verranno messe a conoscenza delle azioni pratiche da intraprendere per garantire la massima sicurezza per la clientela celiaca riducendo e massimizzando gli investimenti dedicati.

rispondere alle necessità di un ospite affetto da celiachia al momento della colazione?

In generale direi di no. La nostra indagine 2023 Ristorazione e Celiachia ha evidenziato che solo il 22% delle attività ristorative e ricettive italiane ha seguito una formazione specifica su celiachia o intolleranze alimentari. La celiachia è vagamente conosciuta, come una generica intolleranza al glutine, ma sulla dieta senza glutine c’è una generalizzata ignoranza in materia, anche con errori grossolani.

AIC ha un Programma Alimentazione Fuori Casa, un network di esercizi che offrono un servizio idoneo alle esigenze alimentari dei celiaci.

Quante sono le strutture ricettive che vi aderiscono?

Gli hotel e alberghi che aderiscono al programma AFC sono ad oggi 350. (Il totale dei pubblici esercizi accreditati è di 4.000, nda).

Che indicazioni potrebbe dare a un hotel che voglia offrire una colazione che soddisfi davvero una persona con questa intolleranza?

Come dicevo, organizzare un mini menù senza glutine, individuando già, tra quello che è disponibile di confezionato, cosa è senza glutine, verificando l'etichetta o la scheda tecnica del prodotto. Esiste un Regolamento Europeo, l’828 del 2014, che indica che gli alimenti e bevande adatti ai celia-

ci possono riportare la dicitura “senza glutine” e sono quindi facilmente individuabili. Sul sito spigabarrata.it (https://www.spigabarrata.it) è possibile visionare la lista completa di tutti i prodotti che riportano anche il marchio registrato della Spiga Barrata. Un altro strumento utile per selezionare materie prime è il nostro Prontuario, un catalogo che contiene migliaia di prodotti senza glutine e che ha anche una sezione dedicata proprio al settore Ho.Re.Ca. con oltre 2.112 prodotti dedicati. In caso di prodotti sfusi, come le uova strapazzate, ricordiamoci di fare una preparazione a parte per il cliente celiaco, per evitare che possano essere contaminate nella fase di preparazione o anche da altri clienti quando si servono dal vassoio comune.

Il nostro suggerimento è quello di chiedere sempre ai clienti se hanno esigenze alimentari specifiche e, in caso di celiachia, organizzarsi con un qualche prodotto di pasticceria di qualità, come brioche, anche se non di pasticceria fresca, che possono essere riscaldate in un fornetto dedicato e rendere la colazione del celiaco un momento speciale.

Come associazione avete delle iniziative rivolte ai gestori degli hotel per renderli più consapevoli su come gestire il momento della colazione? Certamente, noi organizziamo periodicamente dei corsi sulla cucina senza glutine, per fornire tutte le informazioni e competenze necessarie a gestire il cliente celiaco, dalla scelta delle materie prime, alla loro preparazione e servizio. Il nostro invito, ovviamente, è quello di aderire anche al nostro programma Alimentazione Fuori Casa senza glutine, che permette una consulenza personalizzata e continuativa, oltre ad una visibilità offerta dai canali dell’Associazione Italiana Celiachia, come la app AIC Mobile, la prima e unica Guida italiana alla Ristorazione senza glutine, e il sito www.celiachia.it.

SOlight, SOchic e SObasic: cresce l’offerta Falpi per i servizi alberghieri

I carrelli hotel Falpi rappresentano la massima espressione di funzionalità, estetica ed efficienza per il settore dell'ospitalità. La gamma è suddivisa in due linee che si differenziano per i materiali utilizzati nella fabbricazione: SOlight e SOchic

SOLIGHT: L'ESCLUSIVITÀ

DEL LUSSO

L'immagine di un hotel di lusso è il risultato di un’insieme di dettagli che, tutti insieme, concorrono nel restituire un particolare feeling all’ospite. La professionalità del personale, la qualità degli arredi, la pulizia e l'ordine sono le basi sulle quali costruire un’offerta alberghiera di grande livello.

Per comunicare al meglio l'attenzione al dettaglio e la cura dedicata al servizio di housekeeping, è essenziale che l’Hotel sia dotato di attrezzature funzionali e robu-

ste, che rispecchino anche in termini estetici, il livello generale di qualità che gli ospiti si aspettano da una struttura di lusso.

La raffinatezza è spesso sinonimo di sobrietà nei colori e nelle forme: i carrelli Falpi della linea SOlight sono infatti caratterizzati da un design elegante e raffinato, composto da linee essenziali e colori che si fondono armoniosamente con qualsiasi tipo di arredamento, sia esso classico o moderno.

Con un'attenzione meticolosa alle esigenze specifiche del lusso, questi carrelli sono stati progettati e creati per offrire un'eccezionale praticità: sono dotati infatti, di cassetti o serrandine e accessori che semplificano il lavoro del personale addetto, migliorando notevolmente l'efficienza delle operazioni di housekeeping.

La linea SOlight è intera-

mente fabbricata in Italia con materiali di alta qualità che resistono all'usura quotidiana, garantendo una durata prolungata nel tempo. Questa caratteristica è di fondamentale importanza per mantenere nel tempo l'immagine impeccabile di un hotel di prestigio.

SOCHIC E SOBASIC: STILE E QUALITÀ

PER TUTTE LE ESIGENZE

Anche gli alberghi che prediligono carrelli più tradizionali hanno oggi un prodotto Falpi che si adatta alle loro esigenze. Sono infatti ora disponibili le nuovissime linee di carrelli SOchic e SObasic: semplici, funzionali, di alta qualità ed economici. Tutti i modelli delle linee SOchic e SObasic sono disponibili in due accat-

tivanti varianti cromatiche: effetto legno ed effetto trama/ antracite, così da adattarsi ad ogni necessità. Entrambe le gamme di carrelli, disponibili poi in quattro differenti misure, offrono un’ampia gamma di configurazioni per soddisfare le esigenze più disparate anche per quegli hotel dove gli spazi sono ridotti. Sebbene siano destinati a piccole e medie strutture alberghiere, i carrelli SOchic e SObasic mantengono l’impeccabile qualità che contraddistingue anche la linea SOlight. In conclusione, la gamma di carrelli hotel di Falpi offre oggi soluzioni per tutti i tipi di strutture, garantendo sempre funzionalità, eleganza, robustezza e il carattere riconoscibile del “Made in Italy by Falpi.

Made in Italy. Made in Falpi.

Stile e Qualità Senza paragoni per le tue necessità di Housekeeping

Il massimo del Lusso con carrelli Eccezionali

Sicurezza e igiene per la tutela del consumatore

L’indispensabile Ruolo della Fase di Controllo nella Ristorazione

Collettiva e Commerciale. Questo il tema al centro di una Tavola

Rotonda organizzata da AFIDAMP, in occasione del Congresso

“Dire Fare Mangiare”, in programma a Milano

Francesca De Vecchi tecnologa alimentare

L'igiene nel settore della ristorazione è un requisito a garanzia della salute del cittadino. È stato questo il punto di partenza intorno al quale AFIDAMP - Associazione fabbricanti italiani e distributori di attrezzature, macchine, prodotti e servizi per la pulizia professionale ha sviluppato la tavola rotonda, nell’ambito del convegno “Dire Fare Mangiare”, organizzato da Edifis a Milano.

Il tema della responsabilità dell’operatore alimentare verso la sicurezza dei servizi offerti ai clienti è stato trattato dal punto di vista dei controlli e del rapporto con le Autorità, passaggi fondamentali che verificano il rispetto delle normative in materia di sicurezza e l’adeguato standard igienico raggiunto.

Ne hanno parlato, confrontandosi, rappresentanti del mondo della ristorazione, delle imprese, delle asso -

ciazioni di categoria, insieme ai NAS, coordinati da Virna Re, vicepresidente della sezione distributori di AFIDAMP, che ha evidenziato la rilevanza dell’igiene sia per la sicurezza del consumatore sia del personale che opera in questo ambito. AFIDAMP ha nella propria mission la diffusione della cultura del pulito, come elemento cardine del benessere delle persone ed è da sempre attiva nel settore Horeca attraverso partnership con aziende, associazioni e stakeholder: collaborazioni che hanno generato esperienze positive ma anche materiali divulgativi a supporto delle buone pratiche nel settore.

La sfida di oggi in termini di successo e di fidelizzazione del cliente è riuscire a coniugare una proposta alimentare di eccellenza ad elevati standard di igiene, come richiesti per legge, a garanzia della salute dei cittadini-con-

sumatori. Alla base di una buona sanificazione ci deve quindi essere, da parte dell’operatore, la capacità di attuare un autocontrollo efficace e la consapevolezza dell’importanza del suo ruolo e delle sue responsabilità.

LA COLLABORAZIONE TRA RISTORAZIONE E ORGANI DI CONTROLLO

Gli organi deputati al controllo della condotta igienico sanitaria nella filiera dei servizi al cittadino, verificano che l’operatore abbia raggiunto quanto previsto per legge, certificando di fatto l’efficacia dell’azione. Nel corso del 2023, come ha testimoniato il Tenente Colonnello Filippo Bentivogli, Comandante del nucleo di Milano dei NAS – Nuclei Antisofisticazione dei Carabinieri , sono state effettuate in tutto oltre 27.000 ispezioni nel campo della sicurezza alimentare, ele -

vate 17000 sanzioni amministrative, segnalate all’Autorità amministrativa più di 9000 persone, togliendo dalla disponibilità del consumo più di 7 tonnellate di alimenti con gravi non conformità e sequestrando più di 1000 strutture.

Nel quotidiano lavoro di verifica dei NAS c’è l’ispezione igienico-sanitaria e l’accertamento lungo tutta la filiera, dalla produzione alla commercializzazione, dalla trasformazione alla somministrazione, con lo scopo di valorizzare la fase di controllo, che può prendere avvio in seguito alle spontanee segnalazioni dei cittadini. Le segnalazioni da parte dell’utenza, infatti, sono in aumento e sono sempre più precise, ha sottolineato Bentivogli, segno non solo di attenzione ma anche della consapevolezza del diritto ad un servizio che non metta in pericolo la salute: una leva fondamentale anche

per aumentare la qualità dei servizi. L’attivazione dell’intervento dei NAS segue diverse modalità: oltre alla segnalazione diretta, c’è una preponderante attività di programmazione territoriale e di coordinamento con l’Autorità giudiziaria, il Ministero della Salute ma anche con le Associazioni di categoria e gli Ordini professionali, attivi per esempio nella segnalazione di abusi della professione. Avviene sempre a sorpresa, prevede campionamenti, sequestri sanitari e richieste di adozione di provvedimenti (penali e amministrativi se necessari) e rileva per lo più, ha sintetizzato Bentivogli, carenze igienico/strutturali fino a fenomeni criminali. Il 68% delle sanzioni nel 2023 sono state applicate per casi di sporco pregresso o di cattiva conservazione degli alimenti.

La fase di controllo, ha sottolineato il Tenente, richiede il supporto di tutti

gli attori coinvolti non solo per poter migliorare la qualità degli interventi stessi ma anche per fare sì che, proprio grazie alle verifiche, venga potenziata l’attività a tutela dei consumatori. In questa ottica il controllo per l’operatore agisce da validazione del proprio operato e del raggiungimento dello standard igienico previsto. Una tutela, in ultima analisi, che dovrebbe favorire un atteggiamento di collaborazione fra ristoratori e Organi di controllo, ha auspicato Bentivogli, con l’obiettivo che gli operatori diventino controllori di se stessi, creando sinergie con chi effettua le opportune attività di verifica.

Il tema dell’igiene, ha sottolineato Francesco Rebuffat, Area Legislativa FIPE, Federazione Italiana Pubblici Esercizi , è al centro degli interessi della Federazione che in collaborazione con AFIDAMP sta portando avanti

una attività di redazione di linee guida e manuali operativi per supportare gli operatori nell’esecuzione quotidiana delle attività igieniche, per tenere alta l’attenzione su tutti gli aspetti che riguardano la sicurezza. Il settore della ristorazione è tra i più monitorati con 171000 controlli/anno che hanno generato, in campo igienico sanitario, rilevazioni di non conformità per 11000 imprese (su circa 40000), secondo i dati del Ministero della Salute. Consapevoli della necessità ma anche del valore dell’attività di controllo, Rebuffat ha auspicato una riflessione sulla programmazione ed esecuzione dei controlli sugli esercizi commerciali da parte delle varie Autorità preposte. L’Italia, ha ricordato Luigi Cristiano Laurenza, Segretario Generale Pastai Italiani di Unione Italiana Food in rappresentanza dell’industria alimentare, è infatti fra i paesi della Ue con il maggior numero di controlli sugli operatori del settore alimentare che hanno, secondo quanto prevedono le normative europee, la responsabilità primaria della sicurezza: ai controlli dei NAS vanno aggiunti gli interventi di tutti gli altri organismi preposti (dalle ASL, all’ICQRF, solo per citarne alcuni). La cultura dell’igiene, dal cittadino all’operatore è un valore

fondante, secondo Francesco Tanasi, Segretario Generale Codacons, 300 sedi in Italia pronte a raccogliere le segnalazioni dei consumatori, attenti all’igiene ancor più da dopo la pandemia da SARS-coV-2. La sinergia fra HORECA e Autorità non può che portare ad un miglioramento del servizio, a una diminuzione delle sanzioni e delle chiusure. Ha quindi introdotto e sottolineato l’importanza della formazione degli operatori; tema ripreso e approfondito dal vice-presidente AFIDAMP Francesco Pasquini . La pulizia non può essere relegata alla buona volontà né a metodi improvvisati o tempi non programmati, ma necessita di competenze. AFIDAMP nello stringere collaborazioni con Associazioni, stakeholders e Ordini professionali per supportare le attività di sanificazione vuole rimarcare come la formazione sia un punto di forza che potrebbe portare ad una valorizzazione delle strutture più attente all’aggiornamento professionale. A titolo di stimolo al dibattito e al confronto Pasquini e Rebuffat hanno suggerito che si potrebbe ragionare ad una forma di premialità per quanti si rivelino particolarmente attivi sul fronte della formazione interna, nei casi di controlli ispettivi da parte delle Autorità.

PROBLEMATICHE E CASI VIRTUOSI NELL’APPLICAZIONE

DELLE PROCEDURE DI IGIENE

Durante la seconda parte della mattinata sono stati presi in esame alcuni casi virtuosi, proprio sulla base di quelle che sono le principali problematiche che si presentano nella ristorazione.

La pandemia ha senza dubbio accesso i riflettori sulla necessità di dedicare un’attenzione costante all’igiene del servizio. Rosa Draisci, Direttore del Centro Nazionale sostanze chimiche, prodotti cosmetici e protezione del consumatore - Istituto Superiore di Sanità, ha sottolineato l’importanza della prevenzione, prima ancora della fase di controllo.

Il percorso di collaborazione avviato con AFIDAMP già un anno fa ha permesso di verificare come ci sia ancora molta confusione tra gli operatori, non solo nella pratica, ma anche a livello terminologico. Proprio durante la pandemia, ha ricordato Draisci, l’Istituto è intervenuto per chiarire, nell’ambito della fornitura di indicazioni specifiche sulla sanificazione delle strutture non sanitarie, il significato corretto della terminologia usata quando si parla di sanificazione; ha chiarito nei vari documenti emessi la

differenza tra i termini disinfettante, sanificante, igienizzante per l’ambiente e detergente, avendone constatato l’uso confuso, con ricadute sulla pratica operativa (per esempio uso errato - ad esempio miscelazione - dei prodotti chimici generalmente utilizzati per le varie operazioni di pulizia e/o disinfezione). Per il settore alimentare esistono prodotti disinfettanti autorizzati sulla base del regolamento europeo per il settore alimentare. Contengono principi attivi che sono testati in modo tale che eventuali residui non rappresentino un rischio per la tutela della salute del consumatore e per la sicurezza dei prodotti alimentari. L’opera di tutti deve quindi passare per una campagna di educazione e di informazione, che consenta di ben comprendere cosa si intende per igienizzazione, disinfezione e sanificazione, quali sono i prodotti deputati, le modalità di applicazione e i benefici attesi. Per poter creare chiarezza e individuare il fiorire di operatori non competenti, l’obiettivo è quello di creare una prassi, ha auspicato Draisci, per certificare i sistemi corretti e anche le figure professionali che operano in questo settore.

Concetti ripresi anche da Massimo Artorige Giubilesi – Presidente Ordine dei Tecnologi Alimentari Lombardia e Liguria , che ha evidenziato le criticità del settore e sottolineato la necessità di intervenire sempre sulla base dei principi scientifici e delle tecnologie a disposizione in tema di igiene e salubrità. Nel concetto di sanificazione convergono anche il controllo e il miglioramento delle condizioni del microclima per quanto riguarda la temperatura, l’umidità, la ventilazione, l’illuminazione e il rumore, elementi fondamentali che completano il concetto di benessere degli ambienti indoor. Investire in sicurezza, ha sottolineato Giubilesi, significa anche poter godere di un vantaggio competitivo, che sarà tanto maggiore quanto più sarà comunicato (sot-

tolineando così anche la complessità e maturità di un business come la ristorazione). Massimo De Maria – Vice Presidente

Accademia Maestro

Martino e Sonia ReDirettore Generale APCI – Associazione Professionale Cuochi Italiani - hanno parlato di come le rispettive istituzioni hanno affrontato il tema della formazione: l’Accademia con una preparazione mirata agli studenti, in collaborazione con AFIDAMP, su igiene, attrezzature e sistemi di pulizia; APCI, avendo cura di seguire tutti gli operatori a vari livelli della Ristorazione collettiva e dell’Hotellerie, ha collaborato con AFIDAMP alla redazione di manuali di buone pratiche di sanificazione nei vari contesti in cui l’igiene è garanzia di tutela della salute.

economica e ambientale della sanificazione professionale.

Infine, l’intervento di Matteo Marino - Responsabile Gruppo di Lavoro Chimici AFIDAMP ha posto l’accento sulle principali criticità che si riscontrano nella scelta e nell'applicazione dei prodotti chimici per la pulizia delle superfici in ambito alimentare; sull’importanza della conoscenza dei prodotti a partire dalle informazioni di composizione, che sono funzionali non solo al corretto utilizzo ma anche alle finalità di sostenibilità

Tutti i relatori hanno sottolineato come il lavoro di divulgazione e formazione perseguito da AFIDAMP insieme alle realtà del settore Horeca risulti indispensabile. Più volte è emersa la volontà di agire in sinergia da parte di tutte le istituzioni coinvolte, che hanno dichiarato l’interesse a portare avanti il tema della formazione e del valore dell’igiene come prioritario, al fine di tutelare la salubrità degli ambienti e la salute del cittadino. È emersa forte l’esigenza di fare network per valorizzare il cleaning a tutti i livelli. Le parole chiave - formazione, collaborazione, tutela della salute e competenza devono guidare gli operatori, per inserire percorsi di autocontrollo, adeguati ed efficaci, all’interno delle attività di ristorazione e di servizi al cittadino legati alla somministrazione di alimenti e bevande.

Innovazioni e sostenibilità da Paredes

In questi mesi, Paredes ha vissuto interessanti sviluppi riguardo al suo futuro aziendale e ai progressi nella green economy. L'azienda ha messo in atto diverse azioni in questa direzione, consolidando i vantaggi della sua linea di dispenser e introducendo innovazioni ecologiche.

NUOVI PROGETTI

E COLLABORAZIONI

Paredes ha lanciato un nuovo nottolino realizzato al 100% in cellulosa, eliminando l'uso della plastica e producendo un unico rifiuto riciclabile al termine del rotolo Ecolabel. Questo è solo uno dei molti esempi delle iniziative green dell'azienda.

In collaborazione con Decitex, Paredes ha sviluppato un innovativo sistema di pulizia a base di microfibre che grazie alla struttura dei tessuti, utilizzando solo acqua, garantisce un'azione battericida senza additivi chimici. Questo sistema è particolarmente efficace in ambienti difficili come ospedali e strutture di cura, riducendo la presenza di elementi nocivi e l'inquinamento ambientale.

PAREDES BLUE

LAB

E PAREDES RENEW

Due nuovi progetti meritano particolare attenzione: Paredes Blue Lab e Paredes Renew

• Paredes Blue Lab: si occupa della produzione di mac-

chine che, in loco e su richiesta del cliente, producono una soluzione disinfettante a base di ozono.

• Paredes Renew: si concentra sul riciclo e il ricondizionamento dei distributori, che vengono ricondizionati e reinstallati presso i clienti dell'azienda, supportando i principi dell'economia circolare.

• Parliamo di attività di riciclo e ricondizionamento dei distributori che verranno appunto ricondizionati e reinstallati presso i clienti dell’azienda. Pilastro fondamentale dell'economia circolare Paredes.

Queste attività si svolgono in Francia, contribuendo a

una supply chain sempre più corta e più europea.

OBIETTIVI DI SVILUPPO E SOSTENIBILITÀ

Paredes non si ferma qui: tramite il piano di sviluppo CAPNo1, ha fissato importanti obiettivi da raggiungere entro il 2026, tra cui un ambizioso piano di riduzione delle emissioni di CO2 e il mantenimento della certificazione Ecovadis Platino.

ACQUISIZIONE DI ORAPI

Il 2023 è stato un anno decisivo per Paredes anche sotto il profilo delle acquisizioni. L'azienda ha completato l'acquisizione di Orapi, un'operazione da oltre 400

milioni di euro che porterà significativi cambiamenti a livello internazionale. Questo progetto industriale, secondo il CEO François Thuilleur, permetterà di accelerare la transizione ecologica e digitale di Paredes, creando valore sia per i clienti che per i dipendenti. Il progetto Groupe Paredes Orapi sta facendo passi da gigante dopo l'accordo con il fondatore di Orapi e l'impegno a contribuire con il fondo di riferimento, ovvero un totale di oltre 80% delle quote. Questo gruppo familiare diventerà presto il numero uno sul mercato francese e punta a diventare leader in Europa.

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Una questione di qualità

La pulizia e l’igiene di piatti, bicchieri e posate hanno un impatto determinante sul cliente a tutti i livelli della ristorazione così come la corretta detergenza dei contenitori e degli utensili della cucina contribuisce ad accrescere il livello del safe-food

a cura di Francesca Leone

La qualità del lavaggio è uno degli argomenti a cui i costruttori ricorrono più di frequente per pubblicizzare i propri prodotti. In realtà si tratta di un non argomento: se correttamente dimensionate (ad esempio con una potenza elettrica sufficiente se l’acqua in ingresso è fredda) tutte le lavastoviglie presenti oggi sul mercato lavano perfettamente e un piatto può essere solo sporco o pulito, non “più pulito”. Sono quindi altri i fattori da tenere in considerazione per una scelta corretta della lavastoviglie.

ECONOMIA ED ECOLOGIA

I costi sempre crescenti e la sempre maggiore sensibilità ambientale ci impongono di ridurre maggiormente i consumi. Ad esempio è senz’altro di effetto dire “pompa di lavaggio potente da 3 kW”, tanto l’elettricità poi la paga l’ utilizzatore finale. Più difficile e costoso in termini di ricerca e di investimento è invece ottenere lo stesso risultato di lavaggio con una pompa da 0,6 kW, ma il ristoratore ne ricava un grande vantaggio economico. Occorre in definitiva considerare non tanto il prezzo di acquisto di una lavastoviglie quanto il costo complessivo di utilizzo nel tempo (tipicamente al-

meno otto anni) del prodotto.

SUGGERIMENTI PRATICI

Oltre al costo operativo, nella scelta della lavastoviglie occorrerà valutare la facilità d’uso del prodotto (impor-

tante nel caso di rotazione frequente degli operatori), la rapidità della pulizia di fine ciclo (prima si fa, prima si va a casa), la rispondenza alle normative HACCP (termometri, thermostop….), la rumorosità (specialmente nel caso di cucine “a vista”), l’affidabilità e la facilità di manutenzione, l’esistenza di accorgimenti per limitare le rotture accidentali di piatti e bicchieri, gli ingombri esterni, la presenza di sistemi per mantenere la costanza dei risultati di lavaggio (es: boiler aperto, importante quando la pressione e la portata dell’acqua di rete variano frequentemente), il livello tecnologico generale per scegliere un prodotto in grado di rimanere attuale per tutta la durata del suo ciclo di vita.

PRINCIPALI TIPOLOGIE

DI OGGETTI DA LAVARE

Bicchieri. Il lavaggio del vetro richiede accorgimenti particolari per ottenere un risultato eccellente:

1) Utilizzare acqua trattata, meglio se demineralizzata o di osmosi, meno efficace è il classico addolcitore a sale. Per un ottimo risultato è importante non tanto la durezza (espressa in gradi francesi F°) quanto la conducibilità dell’acqua (espressa in microsiemens), più bassa è meglio è.

2) Utilizzare cestelli adeguati al tipo di bicchiere da lavare, con separatori e/o inclinatori, anche per evitare rotture accidentali.

3) Non lavare i bicchieri con la stessa acqua in cui sono stati lavati I piatti. Nel caso si utilizzi la stessa macchina per il lavaggio di piatti e bicchieri è necessario cambiare l’acqua in vasca prima di lavare questi ultimi.

4) Utilizzare detergenti specifici in abbinamento con le acque trattate. Piatti. L’ottimale lavaggio dei piatti richiede l’utilizzo di una lavastoviglie e di prodotti detergenti adeguati al tipo di sporco e di acqua impiegata. Non è necessario l’utilizzo di filtri osmotici o demineralizzatori, ma è senz’altro consigliabile l’impiego di un sistema di addolcimento per evitare i danni che il calcare provoca alla lavastoviglie e per ridurre il consumo di detergente. Il detergente poi deve essere di buona qualità e adatto alla tipologia di acqua e di sporco presenti nel locale. I maggiori produttori offrono un’ampia scelta di prodotti per ogni esigenza. Per quanto riguarda la produttività teorica dei diversi tipi di lavastoviglie essa varia da 350 a 7.000 piatti ora, la scelta del tipo di macchina è fortemente legata alla specifica situazione di ogni singolo utilizzatore, ma è comunque possibile tentare una suddivisione empirica basata sull’esperienza:

1) lavastoviglie sottobanco e frontali a sportello: fino a 80 lavaggi giorno;

2) lavastoviglie a capot: da 60 a 150 lavaggi giorno;

3) lavastoviglie a traino: da 150 a 1.000 lavaggi giorno;

4) oltre i 1.000 lavaggi/giorno si entra nel campo dei grandi sistemi, tipicamente per comunità e con alimentazione parzialmente o totalmente automatica.

Pentole ed utensili da cucina. Ove possibile è senz’altro meglio utilizzare una apparecchiatura specifica sia per la tipologia di sporco particolarmente ostica che richiede forti azioni meccaniche e tempi lunghi sia per l’elevata concentrazione di sporco che si determina in vasca e che renderebbe problematico il successivo lavaggio di piatti o bicchieri. Inoltre le dimensioni degli oggetti da lavare eccedono spesso il volume interno delle lavapiatti. Esistono sul mercato diverse tipologie dimensionali fra cui individuare il prodotto più consono alle proprie esigenze. Si consiglia in ogni caso di orientarsi verso prodotti con sistemi di lavaggio ad alta efficienza e risciacquo costante, con boiler senza pressione, per ottenere il massimo delle prestazioni; la rumorosità di queste macchine è tendenzialmente elevata a causa delle alte potenze in gioco, per cui è preferibile acquistare lavaoggetti realizzate integralmente in doppia parete proprio per ridurre al minimo l’inquinamento acustico. A seconda dei materiali e degli oggetti da lavare è inoltre consigliabile l’utilizzo di detergenti specifici.

Fonte: http://www.cryotrade.it/

Se c’è troppa schiuma nella vasca di lavaggio, è necessario controllare i seguenti punti: - è stato aggiunto brillantante durante la fase di carico e la fase di lavaggio è iniziata quando la temperatura dell’acqua era ancora troppo bassa (meno di 40°C); - durante il prelavaggio manuale

residui di detergente a mano sono rimasti sulle stoviglie. Tale prodotto crea schiuma se agitato all’interno della lavastoviglie.

Se le stoviglie non asciugano: - il boiler non raggiunge la temperatura necessaria al risciacquo delle stoviglie. Tale temperatura deve essere almeno di 80°C in

modo da produrre il giusto sbalzo termico necessario ad una veloce asciugatura; - le stoviglie non sono completamente neutre e quindi presenteranno tracce di detergente rilevabili con la fenolftaleina. Tale situazione non permette l’asciugatura veloce delle stoviglie.

Nuovo portfolio di prodotti internazionali per la professional hygiene di Christeyns

Christeyns presenta il suo nuovo portfolio di prodotti per il settore della Professional Hygiene, progettato per rispondere alle esigenze dei professionisti dell'igiene in tutto il mondo. Questo portfolio innovativo è suddiviso in quattro macro gamme, ciascuna pensata per offrire soluzioni specifiche per ogni area di applicazione: pavimenti, interni, lavanderia e cucina.

Per tutte le seguenti gamme esistono alternative ecologiche appartenenti alla linea

nella selezione dei prodotti giusti per proteggere e monitorare l’igiene degli spazi. I prodotti FLOORIT sono progettati per la manutenzione quotidiana e sono disponibili in diverse fragranze e varianti ecologiche. La gamma include cere, deceranti e sgrassatori, garantendo pavimenti puliti e ben curati.

LINEA PER GLI INTERNI: LUFRA

La gamma LUFRA comprende una vasta selezione di prodotti per la pulizia degli

do buoni risultati per la pulizia e la manutenzione degli ambienti interni.

LINEA PER LA LAVANDERIA: CARETEX

LINEA PER PAVIMENTI: FLOORIT

La linea FLOORIT è dedicata alla manutenzione e al trattamento di diversi tipi di pavimenti. Christeyns supporta i professionisti dell'igiene

interni, inclusi detergenti per diverse superfici e scopi specifici per il bagno. I detergenti standard sono disponibili sia in formule concentrate che pronte all'uso, accompagnati da sgrassanti, disincrostanti e lucidanti. LUFRA offre soluzioni specifiche per superfici in vetro e metallo, assicuran-

Per soddisfare le esigenze dei clienti, gli specialisti di lavanderia hanno sviluppato la linea CARETEX, che comprende prodotti per tessuti non delicati e delicati. Per chi utilizza generatori di ozono, Christeyns offre la linea RAPID-O con prodotti compatibili che assicurano una pulizia profonda e rispettosa dell'ambiente. Con CARETEX, Christeyns garantisce risultati efficaci per ogni tipo di tessuto.

LINEA PER LA CUCINA: RELAVIT

La linea RELAVIT è pensata per aiutare i professionisti della cucina a mantenere

un'igiene adeguata nell'ambiente cucina. La gamma comprende detergenti periodici, disinfettanti e prodotti specifici. I prodotti RELAVIT includono detergenti, sgrassanti e disincrostanti in diverse confezioni, concentrazioni e forme, come solidi e spray. Questi prodotti assicurano risultati di pulizia efficaci, lasciando la cucina pulita e sicura.

CONCLUSIONE

Il nuovo portfolio di Christeyns rappresenta un passo avanti nella modernizzazione del settore chimico, offrendo soluzioni innovative, efficienti ed ecologiche per la Professional Hygiene. Restate aggiornati per ulteriori dettagli sul lancio ufficiale. Sarà presentato il futuro dell'igiene professionale con Christeyns.

Green’r, prodotti a marchio ECOLABEL.

La pulizia come elemento di eccellenza

Abbiamo incontrato Bartolomeo D’Amico, direttore del Grand Hotel Masseria Santa Lucia di Ostuni, per farci raccontare come si svolge questo importante servizio che ruota attorno alla preziosa figura della governante

Maurizio Pedrini

Tra le tante recensioni lasciate su internet da clienti entusiasti di aver trascorso un periodo di soggiorno in questa struttura, una delle voci più ricorrenti, destinate a definire la “reputation” del Grand Hotel Masseria Santa Lucia di Ostuni, in provincia di Brindisi, è quella dedicata alla cura della massima pulizia. Un valore pregnante, percepito come fattore di eccellenza da quanti hanno la fortuna di trascorrere qualche giorno di assoluto relax, ospiti di un albergo a quattro stelle. Situato a 500 metri dal mare, nel meraviglioso contesto paesaggistico della cosiddetta “Città Bianca”, il Grand Hotel Masseria Santa Lucia si trova nel complesso rurale fortificato di una masseria pugliese rinnovata, conserva elementi architettonici originali dell'edificio nelle camere e in tutte le aree comuni, dotata di tutti i migliori comfort che si possano desiderare in vacanza. Bartolomeo D’Amico, noto e apprezzato manager alberghiero pugliese, dirige questo prestigioso hotel con dedizione e lungimiranza, dedicando grande attenzione alle tematiche che investono l’igiene e la pulizia. La prima riflessione

Bartolomeo D’Amico, direttore d’albergo e presidente ADA

è dedicata proprio all’importanza del pulito quale fondamentale biglietto da visita.

Quale importanza hanno l’igiene e la pulizia in hotel di grande prestigio, come quello da lei diretto?

“Direi che la pulizia è senz’altro al primo posto: l’ospite che lascia la propria casa e trascorre del tempo in un’altra, dove consumare dei pasti e riposarsi, deve sentirsi sicuro e protetto sotto il profilo igienico, in particolar modo dopo la triste esperienza della pandemia, che ha amplificato questa necessità. Oggi, come ben sappiamo, le persone esprimono la tendenza a scegliere hotel famosi in base alla garanzia che l’ambiente sia assolutamente pulito. La cura della massima igiene in qualsiasi ambiente dell’albergo è un elemento che significa qualità, quando i clienti sono ancora indecisi nella scelta. Le indagini condotte in questi anni hanno confermato in modo incontestabile che la pulizia è al primo posto fra i criteri di scelta, solo in seconda battuta viene considerata la distanza dalle attrazioni turistiche più importanti. Inoltre, esistono anche degli hotel che offrono il servizio in camera e addirittura attrezzi per allenarsi. In questi casi particolari, la pulizia dev’essere ancora più frequente, metodica, efficiente e costantemente monitorata in termini di efficacia di risultato”.

Può presentarci brevemente le figure professionali che, sotto la sua guida, si dedicano alle pulizie del ristorante, delle camere, dei bagni, della hall, della cucina e degli altri ambienti?

“Naturalmente, a capo delle figure professionali, vi è una governante, con noi ormai da oltre un ventennio, coadiuvata da una squadra di circa una ventina di cameriere selezionate negli anni, assistite da un’agenzia esterna che si occupa dell’HACCP. Analizzo in particolare la figura del-

la governante perché è certamente uno dei ruoli più importanti per la gestione dell’albergo, per questa ragione la scelta - come nel nostro caso - deve necessariamente cadere su personale altamente formato. Nel nostro caso, puntando su questa preziosa figura, ci siamo posti l’obiettivo di organizzare un eccellente servizio, valorizzando al meglio le prerogative di accuratezza e flessibilità in tutte le mansioni che contraddistinguono la professionalità di una brava governante”.

In particolare, a quali specifici compiti è preposta la housekeeper?

“Deve, ovviamente, arrivare in hotel prima delle cameriere, verificando il lavoro di pulizia che è stato svolto dal personale addetto, per poi proseguire controllando la predisposizione delle sale riunioni occupate nella giornata. L’incarico più delicato è quello di organizzare la pulizia ed il riassetto camere per ogni cameriera in servizio. Il lavoro della governante procede quindi distribuendo alle cameriere la stampata del foglio di servizio, in cui sono segnati il numero della camera, la data di arrivo e di partenza e la tipologia di camera. Naturalmente la gestione del lavoro ai piani è di enorme rilievo: infatti la pulizia e l’ordine sono tra i fattori più richiesti e notati dagli ospiti ed è molto importante che tutto funzioni alla perfezione per garantire il soggiorno ottimale a tutti i clienti della struttura. Di competenza della housekeeper, infine, è anche il controllo della biancheria all’interno delle stanze, per poi passare ai giri di verifica-supervisione della pulizia nella hall e nelle parti comuni. Queste ultime due zone essendo tra le più frequentate e vissute dagli ospiti, richiedono particolare attenzione e una manutenzione accurata”.

Pulire la cucina e i locali preposti alla ristorazione in modo corretto è

fondamentale per ridurre il rischio di potenziali contaminazioni e garantire quindi ai clienti la salubrità dei piatti serviti. Come sono organizzati questi interventi nel suo Hotel? “Come accennato precedentemente, siamo seguiti da una organizzazione esterna, che effettua regolari controlli a campione, su acqua, condizionatori, rubinetti, affettatrici, celle, oltre che sulle mani dei collaboratori. La pulizia delle cucine e dei piani di lavoro gioca un ruolo fondamentale: è l’ideale per garantire la sicurezza dei prodotti alimentari, dei suoi operatori e, soprattutto, dei consumatori finali. Il nostro principale obiettivo è quello di rispettare puntualmente l’HACCP, ovvero una serie di misure cautelative che assicurano ai clienti gli standard minimi di sicurezza. Questo indispensabile sistema di controllo,

come è noto, mira ad eliminare alla base i rischi collegati agli alimenti, garantendo eccellenti condizioni di pulizia degli strumenti, dei locali e di tutto ciò che entra in contatto con gli alimenti. Mi preme sottolineare che i detergenti H.A.C.C.P. devono essere in grado di eliminare qualsiasi traccia di sporco organico da strumenti, attrezzature e piani di lavoro. Altro punto fondamentale, i detergenti per la pulizia delle cucine professionali devono essere completamente inodori, per non alterare le caratteristiche organolettiche degli alimenti”.

La qualità dell’aria negli alberghi influisce direttamente sul benessere e sulla salute delle persone che vi soggiornano. Quanto è curato, questo aspetto, nel suo hotel? "È ormai consolidata anche nell’opi-

nione pubblica l’idea che l’inquinamento dell’aria negli ambienti interni e in particolare negli hotel, alberghi e strutture ricettive sia correlato a impatti negativi sullo stato di benessere e salute dei clienti e del personale di servizio. Alberghi e hotel sono luoghi frequentati periodicamente da un elevato numero di persone, tra clienti personale e fornitori esterni, e di conseguenza è indispensabile eliminare la carica batterica (batteri, virus, funghi, spore, muffe e cattivi odori) dei precedenti clienti per ripristinare un ambiente incontaminato, pulito e fresco. Per queste e molte altre ragioni la qualità e salubrità dell’aria indoor per noi conta tantissimo e dedichiamo molta attenzione ad entrambi gli aspetti. Se non sanificati a dovere, gli impianti dell’aria possono essere vettore di legionella, inoltre un’acqua e

un aria pulita, alla giusta temperatura, rendono più gradevole il soggiorno dell’ospite”.

I vostri clienti, solitamente, si informano di come vengono effettuate le pulizie nell’hotel?

“Gli ospiti, solitamente, a meno che non abbiano specifiche problematiche di salute, quali asma o allergie particolari, non ci chiedono informazioni specifiche. Certo, ci fanno ben capire, in tanti modi, quanto apprezzino l’attenzione che dedichiamo costantemente alla pulizia nel nostro contesto alberghiero”.

Cosa rappresenta per voi il concetto di sostenibilità? come lo state applicando?

“Da anni lavoriamo per garantire la sostenibilità dei nostri servizi, acquistando le derrate alimentari in zona, producendo noi stessi molta frutta e verdura biologica, abbiamo eliminato quasi tutta la plastica, differenziato la raccolta dell’immondizia”.

Che esperienza avete ricavato dalla pandemia, in termini di cambiamenti e innovazioni per migliorare le operazioni di pulizia nel vostro Hotel?

“La pandemia ha modificato a fondo le abitudini degli ospiti e anche quelle dei nostri collaboratori: entrambi sono più attenti ed esigenti, in fatto di sanificazione. Abbiamo mantenuto tutti gli impianti igienizzanti per le mani - in totale circa una trentina - sparsi per la masseria. Inoltre chiediamo i documenti on line, per evitare passaggi inutili all’arrivo; abbiamo infine riservato molta attenzione al buffet della prima colazione, per evitare il contatto con il cibo da parte dell’ospite ma anche dal personale di servizio”.

Ritiene che, in prospettiva, le certificazione degli interventi di pulizia possano offrire un’ulteriore garanzia della massima attenzione all’igiene offerta dalla vostra struttura alberghiera?

“Stiamo lavorando con convinzione in questo senso, d’intesa con l’azienda che cura l’HACCP ed esegue le varie analisi, su acqua, aria e punti critici. Pensiamo di poter riuscire a certificare gli interventi di pulizia a partire dal 2025”.

È ormai consolidata anche nell’opinione pubblica l’idea che l’inquinamento dell’aria negli ambienti interni e in particolare negli hotel, alberghi e strutture ricettive sia correlato a impatti negativi sullo stato di benessere e salute dei clienti e del personale di servizio.

I segreti di una pulizia completa in hotel con Fulcron

Con Fulcron, storico marchio di riferimento nel mondo della pulizia professionale, è possibile elevare gli standard di pulizia in tutti gli ambienti degli hotel dalle camere, agli spazi comuni fino alle cucine e ai bagni. Le strutture ricettive accolgono molte persone e il rischio di contaminazioni da germi e batteri aumenta. La linea Disinfettanti Fulcron svolge un’azione microbicida, virucida, battericida e

fungicida ad ampio spettro su grandi e piccole superfici lavabili.

Fulcron Disinfettante Super

Concentrato, deve essere diluito in acqua per ottenere fino a 40 litri di soluzione pronto uso, mentre Fulcron

Disinfettante Multisuperfici, è disponibile nel pratico formato trigger da 750 ml ed è pronto all’uso.

Entrambi i prodotti sono certificati Presidio Medico Chirurgico (PMC).

Oltre agli agenti patogeni, si potrebbero formare gli acari. Fulcron Acaricida Insetticida ha un’azione ad ampio spettro contro acari e insetti. Il suo effetto Quick Kill resta attivo per alcune settimane, a seconda delle condizioni di impiego del prodotto.

È PMC ed è efficace anche su materassi, coperte, copriletto, cuscini, tappeti. L’alleato ideale per rimuovere polvere, impronte digitali e macchie dalle superfici è Fulcron Super Antipolvere Igienizzante. Igienizza tutte le superfici per lungo tempo, grazie alla barriera antistatica che rallenta il ridepositarsi della polvere. Per le superfici in acciaio inox e cromature, invece, può essere utilizzato Fulcron Super Pulitore Inox che lucida e deterge le superfici senza aloni.

E per garantire che gli ospiti possano godersi al meglio la vista della propria camera, mai più vetri opachi con Fulcron Super Pulitore Vetri. La sua tecnologia “anti-goccia” crea un film protettivo invisibile che previene il deposito dello sporco e la formazione di antiestetici segni d’acqua. Può essere utilizzato anche sulle parti cromate.

Le strutture ricettive devono prestare particolare attenzione anche alle cucine e alle sale bar. Per le lavastoviglie professionali, Fulcron

propone il Detergente Lavastoviglie che, grazie alle sue eccezionali proprietà sgrassanti, rimuove anche i residui più difficili come grasso e cibo secco. La gamma include anche il Disincrostante Lavastoviglie che elimina gli accumuli di calcare e i residui di grasso prevenendo danni come corrosione e otturazione. Per le macchine lavabicchieri e piccole lavastoviglie la soluzione è Fulcron Detergente Lavabar, che rimuove anche le macchie più ostinate come quelle di caffè, tè, rossetto, cioccolata e latte.

Per rimuovere i residui di grasso e i residui carboniosi dalle superfici metalliche, come pareti del forno, fornelli, pirofile e teglie il prodotto idoneo è Fulcron Super Pulitore Forni Griglie e Bbq. La nuova formulazione ad alta concentrazione facilita la rimozione anche dalle superfici verticali.

Per i pavimenti c’è la linea di detergenti che include Detergenti profumati a pH neutro e detergenti specifici per Gres e Ceramica, Cotto e Pietre o Parquet e Laminati

Allegrini, dal 1945, innovazione e sostenibilità

Dal 1945 Allegrini, nella sua sede produttiva di Grassobbio, in provincia di Bergamo, si occupa della produzione di detergenti professionali e cosmetici per l’hotellerie, posizionandosi come azienda chimica leader in Italia. Allegrini, da sempre, privilegia pratiche ecosostenibili e soluzioni innovative in ogni aspetto delle sue attività. Dall’approvvigionamento delle materie prime al confezionamento e alla distribuzione, Allegrini mantiene un impegno costante per ridurre al minimo l’impatto ambientale, mantenendo alti standard qualitativi.

Nell’ambito della pulizia professionale, Allegrini pre-

senta una nuova ed ampliata gamma di prodotti certificati Ecolabel, che include un detergente multiuso, un disincrostante, un detergente pavimenti e uno per la lavatrice. Questa linea di detergenti, realizzati con materie prime di origine vegetale, offre un’efficacia pari a quella dei prodotti tradizionali, garantendo al contempo massima biodegradabilità e un maggior equilibrio tra prodotto e imballo. Per quanto riguarda la Business Unit Cosmetica, Allegrini ha introdotto DPlanet, una soluzione davvero innovativa per il settore dell’hotellerie. Una linea di cosmetici solidi, interamente

realizzati senza plastica e formulati senza acqua e conservanti, il che li rende perfetti per gli hotel che vogliono elevare il loro impegno verso la sostenibilità. La linea DPlanet si compone di 4 referenze: shampoo, hand wash, shower gel ed igiene intima. DPlanet si allinea perfettamente alla crescente domanda di alternative ecologiche da parte del settore offrendo agli ospiti un’esperienza lussuosa ed eco-consapevole. Per questo prodotto è stato condotto uno studio LCA, ed è emerso che, in termini di packaging, produzione e trasporto, il cosmetico solido impatta sull’ambiente in misura minore rispetto all’equivalente quantitativo della tradizionale versione ”liquida” delle medesime referenze, con una riduzione delle emissioni di CO2 equivalenti in atmosfera del 73% circa Allegrini non si ferma qui: con l’obiettivo di arricchire il proprio catalogo con prodotti sempre più green, ha introdotto due importanti novità. La prima è Amoenia,

una collezione certificata Cosmos Organic, che rispetta quattro principi fondamentali: promozione dell’uso di prodotti provenienti da agricoltura biologica e rispetto della biodiversità, utilizzo di risorse naturali nel rispetto dell’ambiente, applicazione di lavorazioni e produzioni pulite e rispettose della salute umana e della natura, e integrazione e sviluppo del concetto di chimica verde. La seconda novità è Find your Eco, la linea certificata Ecolabel, che garantisce prodotti di alta qualità con un ridotto impatto ambientale lungo l’intero ciclo di vita.

Per mantenersi all’avanguardia, Allegrini investe molto in ricerca e sviluppo: questa cultura dell’innovazione consente di migliorare continuamente l’offerta di prodotti, tenendola al passo con i più recenti progressi in materia di sostenibilità.

Per saperne di più sulle rivoluzionarie soluzioni Allegrini per il settore dell’hotellerie, visitate il sito www.allegrini. com o scrivete una mail a info@allegrini.com.

Smart Laundry

Una lavanderia industriale “intelligente” utilizza tecnologie avanzate come l’Intelligenza Artificiale, l’Internet of Things, il Machine Learning e la Data Analytics per ottimizzare e automatizzare i propri processi operativi

a cura di Francesca Leone

Quando si definisce “smart” una lavanderia industriale, si fa riferimento non ad un upgrade tecnologico fine a se stesso, ma ad un vero e proprio conglomerato tecnologico, integrato in un ecosistema, dove ogni elemento, dai sensori intelligenti IoT ai sistemi di gestione dei dati, dai software di analisi predittiva alle interfacce utente, lavora in sinergia per migliorare l’efficienza, ridurre i costi e aumentare la sostenibilità. Facciamo un esempio, per fare chiarezza e pensiamo ai benefici derivabili dai sensori avanzati che possono monitorare vari parametri come la temperatura, l’umidità e i livelli di saponi e detergenti, la quantità e la qualità dell’acqua, fino all’ottimizzazione dei percorsi di trasporto interni e della gestione del magazzino, inviando dati in tempo reale a un sistema di gestione centralizzato. Qui, in questo “cervello centrale” algoritmi di IA e modelli di Machine Learning analizzano i dati raccolti, per fare previsioni precise sulle esigenze di operatività e manutenzione, al fine di ottimizzare l’uso di

risorse e persino adattare i processi in tempo reale a circostanze impreviste. A questo si aggiunge l’uso strategico del data analytics, che può fornire intuizioni preziose sul comportamento dei clienti, sulle tendenze del mercato e sulle performance operative, coadiu-

vando la direzione nella scelta di piani strategici da intraprendere e sui tempi necessari per allineare gli obiettivi.

IL RUOLO DELL’IA

Uno dei contributi più rivoluzionari e importanti dell’IA nel contesto delle

lavanderie industriali è nella manutenzione predittiva. Tradizionalmente la manutenzione degli apparecchi industriali è sempre stata effettuata seguendo programmi fissi o in risposta a guasti generati sul momento. L’applicazione di modelli mutuati dall’IA, tuttavia, permette un approccio molto più proattivo, grazie all’esame di dati storici e di valori numerici “in real time” è possibile prevedere, con accuratezza, quando un macchinario possa andare in avaria o richiedere comunque un intervento tecnico, evitando in questa maniera il blocco della linea produttiva.

ROADMAP PER LA TRASFORMAZIONE

Se abbiamo visto sino a qui l’importanza della trasformazione digitale e delle crescenti aspettative del settore delle lavanderie industriali, è altrettanto importante capire come, nel concreto, sia possibile tracciare una roadmap per la trasformazione, quella pianificazione accurata che consenta di stabilire esattamente quale implementazione tecnologica affrontare e come per assicurare che gli obiettivi siano raggiunti in modo efficace. Vediamo, quindi, come tracciare una roadmap per una trasformazione digi-

tale suddivisa in tre fasi fondamentali: pianificazione, implementazione e monitoraggio.

LA FASE DELLA

PIANIFICAZIONE

Il primo passo da compiere in qualsiasi processo di pianificazione è svolgere una accurata analisi approfondita del contesto aziendale, cosa che implica la valutazione delle competenze interne, delle infrastrutture esistenti e del posizionamento di mercato. Esaminando questi aspetti è infatti molto probabile poter rintracciare le aree critiche che necessitano di innovazione tecnologica. Occorre dunque definire gli obiettivi che devono essere specifici, misurabili, raggiungibili, rilevanti e temporizzati, collegati ai driver di business per la redditività, il miglioramento dell’efficienza operativa o l’espansione in nuovi mercati.

LA FASE DELLA

IMPLEMENTAZIONE

Una volta completata la fase della pianificazione, si passa alla fase successiva, quella cioè che porta all’implementazione delle tecnologie più adatte. Scegliere la giusta pila tecnologica è vitale e deve essere allineata non solo con gli obiettivi aziendali, ma anche

INDICAZIONI PER IL LAVAGGIO TESSUTI

Di seguito alcune informazioni utili su come calcolare la quantità di biancheria da lavare in base al peso e ai tempi di lavaggio e come calcolare il consumo energetico.

Per calcolare la quantità di biancheria di una utenza si possono tenere presenti le seguenti indicazioni:

- Una camera d’albergo da 3-4 stelle produce ad ogni cambio circa 3/4 Kg di biancheria.

- Per quanto riguarda la ristorazione la quantità di tovagliato per ogni coperto si può calcolare in un 0,3 Kg

a persona.

Per facilitare i calcoli bisogna sempre considerare che un ciclo di lavaggio dura almeno 60 minuti.

Per valutare i consumi energetici come indicazione si consiglia di tenere presente che:

- Per avere un’idea del consumo d’acqua, occorre tenere presente che ogni Kg di biancheria ha bisogno di 3/4 litri di acqua in ogni fase di lavaggio.

- Ogni Kg di lana ha bisogno di 7/8 litri di acqua in ogni fase di lavaggio.

con le competenze del personale. Che si tratti di soluzioni cloud-based per l’elaborazione dati o di piattaforme IA per l’analisi avanzata, la scelta deve essere fatta con un occhio alla scalabilità e alla compatibilità con gli asset esistenti.

Importante è che anche il team possa venire “allineato” alla tecnologia usata, anche attraverso una formazione mirata e un training adeguato a rendere la trasformazione naturale ed efficace.

LA FASE DEL MONITORAGGIO

Non basta implementare nuove soluzioni e sperare che funzionino: è fondamentale disporre di metriche e KPI chiari e misurabili, per valutare l’efficacia delle iniziative. Questo va oltre la semplice analisi del ROI; si estende a metriche più sofisticate come il Tempo di Ritorno dell’Investimento (TROI), la Customer Lifetime Value (CLV) o il Net Promoter Score (NPS). Ma in un settore in continua evoluzione, quale per l’appunto quello tecnologico, è fondamentale anche monitorare un “feedback loop” di aggiornamento continuo: la roadmap per la trasformazione non potrà mai essere un percorso lineare e definito una volta per sempre, ma un ciclo continuo di miglioramento e adattamento.

- Ogni Kg di biancheria lavata corrisponde al consumo di 1 Kg/h di vapore oppure 0,75 Kw/h elettrico. - Ogni Kg di biancheria asciugata corrisponde al consumo di 1,5 Kg/h di vapore oppure 1,1 Kw/h elettrico. Se si ha la potenzialità in kw elettrico moltiplicando 1,36 si otterrà il pari consumo in kg/h vapore. Se si ha il consumo del gas espresso in kw moltiplicando per 862 si ottengono le Kg/cal di potenzialità. Se si ha la potenzialità in kg/cal diviso 600 si ottengono i Kg/h vapore.

Circolarità

Modelli aziendali circolari, recupero di calore ed energia, riciclaggio dei tessuti

Energia & Risorse

Efficienza energetica e delle risorse, riduzione delle emissioni, impronta di CO2

Texcare International 2024

Grandi aspettative per Texcare International 2024, l'evento live che riunirà ancora una volta l'industria internazionale della cura dei tessuti a Francoforte sul Meno dal 6 al 9 novembre. I temi trainanti dell'automazione, dell'energia e delle risorse, dell'economia circolare e dell'igiene tessile saranno al centro della scena della fiera leader mondiale e daranno nuovi impulsi al mercato.

Messe Frankfurt attende oltre 300 espositori da 30 Paesi per presentare le loro innovazioni a un pubblico internazionale. Oltre ai grandi produttori affermati nel settore dei macchinari, dei prodotti chimici, dei tessuti e delle attrezzature, saranno presenti anche molte nuove aziende, ad esempio nei settori della robotica e dell'informatica.

A Milano, il 20 giugno scorso, in occasione del Press Lunch di presentazione dell’evento, Elgar Straub, managing

director of the VDMA's new Textile Care, Fabric and Leather Technologies division ha illustrato le tendenze economiche nel settore della cura dei tessuti.

L'industria sta affrontando sfide importanti che saranno al centro delle discussioni della fiera internazionale. Tra queste, i processi rispettosi del clima, l'aumento dei prezzi dell'energia e dei materiali e, non da ultimo, la carenza di manodopera. Il mercato registra una domanda sempre crescente di automazione/robotica come risultato della carenza di manodopera. Gli orientamenti politici spingono l'industria verso una maggiore efficienza delle risorse, la trasparenza e la riduzione delle emissioni. L'obiettivo di una minore impronta di carbonio significa che le lavanderie dovranno abbandonare i combustibili fossili. A causa dei lunghi cicli di investimento, già oggi viene sollevato

con urgenza il tema delle future fonti energetiche. Tra le sfide concrete che il mercato dovrà affrontare si segnala il far fronte all'aumento dei prezzi dell'energia, della manodopera e delle materie prime, raggiungere gli obiettivi di emissione (microplastiche, sostanze nocive), garantire la tracciabilità e la documentazione (passaporto digitale dei prodotti UE, ecc.). Johannes Schmid Wiedersheim Director Brand Management Food Technologies, Textile Care & Cleaning Technologies, Messe Frankfurt, ci ha invece raccontato quali saranno le novità di questa edizione. Gli 8 anni trascorsi dall’ultima edizione di Texcare (2016) hanno permesso una revisione sostanziale della fiera, basata su sondaggi svolti tra espositori e visitatori, che ha portato a un diverso ordine di giorni e di una data autunnale. Ricco il programma degli eventi, a partire dal Texcare Forum,

Igiene

Detergenti per bucato, processi puliti, tessuti igienici

focalizzato sui principali temi, che vedrà l’alternarsi di un panel di esperti della VDMA Textile Care, Fabric and Leather Technologies, che rappresenta i più importanti produttori tedeschi ed europei del settore delle tecnologie per la lavanderia e la pulizia dei tessuti, di ETSA, Associazione Europea dei Servizi Tessili, e dell'associazione dell'industria tedesca dei servizi tessili Deutsche Textilreinigungs-Verband (DTV). Tra le numerose iniziative in programma segnaliamo i tour guidati alla scoperta delle numerose innovazioni che gli espositori portano in fiera, il „Young Competence“, programma di eventi per giovani talenti, il CINET World Congress, congresso mondiale con il premio per le migliori best practices di CINET, l'associazione mondiale della cura dei tessuti.

texcare.messefrankfurt.com

Kemika e il progetto gestione lavanderie professionali

Quando si affronta il settore dell’ospitalità particolare importanza riveste la pianificazione e la corretta gestione degli impianti lavanderia presenti nella struttura ricettiva.

L'obiettivo che Kemika si propone di perseguire è di fornire un servizio di elevata qualità del pulito di biancheria e tovagliato: fondamentali per l’immagine dell’Albergo.

In questo contesto Kemika si presenta ai propri Clienti con due gamme complete di formulati, unitamente a un

servizio di assistenza precisa e continua sulle macchine lavatrici.

Due linee di prodotti, di cui una certificata Ecolabel, che comprendono smacchiatori, prodotti per il prelavaggio e il lavaggio, candeggio, neutralizzanti, ammorbidenti, finitura.

In funzione delle varie tipologie di sporco presenti sulla biancheria e sul tovagliato dell’Albergo i Tecnici Kemika supportano la Struttura ricettiva proponendo il sistema più performante e con il più basso costo in uso.

Le richieste di intervento, per assistenza tecnica o per installazione di nuovi impianti di dosaggio, vengono gestite con una metodologia pianificata che parte con l’invio di una mail riportante numero della pratica legata all’intervento e giorno in cui verrà eseguita l’assistenza o l’installazione.

Questa mail viene inoltrata entro otto ore dalla segnalazione effettuata e portata a termine entro 48 ore dal ricevimento della richiesta scritta.

La richiesta di installazione

di un nuovo impianto viene evasa entro cinque giorni. Entro 48 ore, dall’effettuazione dell’intervento di assistenza o di installazione di un nuovo impianto di dosaggio, viene inviata mail per chiusura intervento con scansione del rapporto tecnico dell’avvenuto lavoro. Per ogni intervento di installazione e assistenza Kemika provvede a compilare un apposito modulo d’intervento controfirmato dal Cliente, contenente la loro Ragione sociale e indirizzo, data intervento, tipo di intervento effettuato, pezzi di ricambio utilizzati, eventuali annotazioni. Da sempre attenta alle esigenze di un settore in continua evoluzione, qual è quello dell’ospitalità, in Kemika si è deciso di investire pesantemente su tre fondamentali punti: qualità del risultato finale, assistenza, rispetto dell’ambiente. Chiedi supporto al Team Kemika. Scrivi a teamkemika@ kemikaspa.com e Kemika provvederà ad inviarti tutte le informazioni che ti necessitano.

Salvaguardare la competitività dell’industria dell’UE

Il settore della carta e del cartone risente del calo della domanda in Europa, riduzione delle scorte e costi di produzione elevati

a

cura

di

Cristina Cardinali

Soffrendo di un contesto macroeconomico sfavorevole, la produzione di pasta di carta e di carta in Europa ha registrato un calo nel 2023. Ciò è dovuto a diversi fattori esterni combinati: un contesto economico sfavorevole, riduzione delle scorte e costi energetici ancora elevati, come

mostrato dai dati preliminari Cepi. Poiché le tendenze economiche globali a medio termine hanno influito sulla domanda di carta e cartone e hanno esacerbato la riduzione delle scorte, i consumi sono diminuiti del 15,3% nel 2023 e, a sua volta, la produzione nel settore della carta e del cartone ha subito un secondo anno consecutivo di contrazione, diminuendo del 12,8%. Dopo un 2022 segnato da prezzi energetici alle stelle, il calo della produzione nel 2023 continua ad essere più pro-

Produzione di carta e cartone per qualità nei paesi Cepi nel 2023

nunciato anche rispetto al periodo della crisi Covid-19 (-4,7% nel 2020). Queste tendenze globali sono state aggravate dai costi comparativamente elevati in Europa per gli input di produzione, e in particolare per l’energia, il cui costo continua a essere insostenibilmente elevato. Ciò è illustrato dal fatto che la produzione nazionale di carta e cartone in Europa si è contratta più che in molte altre regioni del mondo, dove le diminuzioni sono state comprese tra il -2% e il -10%. Ma, in un contesto globalizzato di bassa domanda, sia le importazioni che le esportazioni sono diminuite in egual misura, e la bilancia commerciale europea della pasta di legno e della carta rimane di gran lunga positiva, poiché secondo questo parametro è uno dei principali settori manifatturieri dell’UE.

Tradizionalmente motore di crescita del settore, anche la produzione di carta e cartone da imballaggio in Europa ha continuato il suo trend decrescente. Il segmento ha sofferto di un rallentamento dei dati relativi alla vendita al dettaglio e all’e-commerce, essendo tornati dai livelli pandemici. Ciò a sua volta ha avuto un impatto sul consumo di carta da riciclare (-7,3%), poiché gli imballaggi a base di carta in Europa sono costituiti prevalentemente da materiale riciclato. Molto più stabili sono apparsi la carta sanitaria e quella domestica rispetto agli altri comparti, con un calo con-

Esportazioni di carta e cartone per regione nel 2023

tenuto al -3,7%. Questi stanno ancora beneficiando delle tendenze sociali favorevoli ai prodotti per l’igiene, con i mercati “domestici”, compresi i fazzoletti e la carta igienica, che ottengono risultati migliori rispetto ai mercati “fuori casa”, maggiormente influenzati dall’inflazione e dal ristagno dei consumi privati.

Infine, anche la produzione di pasta di legno in Europa è diminuita meno rapidamente della produzione complessiva di carta, del 7,5%. La diminuzione della produzione di questo “legno lavorato”, che costituisce la materia prima primaria per la produzione di carta e cartone, è da attribuire a un numero

L'associazione europea che rappresenta l'industria della carta (Cepi) è un'organizzazione senza scopo di lucro. Cepi è guidata dal Direttore Generale Jori Ringman con uno staff di 21 dipendenti, con sede a Bruxelles. Dispone di quattro comitati permanenti, che adottano prospettive strategiche a

elevato di chiusure di cartiere grafiche che producevano anche pasta di legno. La produzione di pasta destinata al mercato è cresciuta del 4,8% nel 2023 poiché le capacità sono andate a pieno ritmo e hanno beneficiato di una forte domanda da parte della Cina.

AGENDA UE

Nella sua ultima riunione prima delle elezioni europee, il Consiglio Europeo “Competitività” ha presentato quelle che potrebbero essere considerate come le linee guida per la futura Commissione su come evitare che l’Europa si trovi in una situazione di crisi industriale. Salvaguardare la competitività dell’industria dell’UE rimanendo sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette. Il piano prevede il sostegno alle industrie che hanno già intrapreso la strada dell'aumento della circolarità, hanno abbracciato la bioeconomia e hanno disaccoppiato la crescita dall’uso delle risorse.

Il documento definisce la visione di un’industria europea competitiva al servizio di un’economia verde, digitale e resiliente. Per raggiungere gli obiettivi climatici dell’Europa senza

lungo termine sulle questioni che interessano il settore. Si tratta dei comitati Ambiente e Sicurezza, Cambiamenti climatici ed Energia, Foreste e Riciclaggio. Il Gruppo Direttori dell’Associazione (ADG) è il gruppo consultivo senior del Direttore Generale del Cepi ed è composto dai Direttori Generali delle Associazioni Nazionali. Cepi è gestita da un Consiglio di 33 persone, ed è composta da rappresentanti delle Associazioni Nazionali e dagli Amministratori Delegati. Il Consiglio è attualmente

compromettere la spina dorsale industriale della sua economia, il Consiglio insiste sulla necessità di “creare condizioni favorevoli per la domanda di prodotti sostenibili, [...] e prodotti e materiali circolari”, una domanda centrale delle industrie europee basate sulle foreste, spesso in competizione con un settore basato sui fossili fortemente sovvenzionato.

Il Consiglio indica la bioeconomia come una priorità e chiede alla Commissione di aggiornare il piano europeo alla strategia in questo settore entro la fine del 2025.

Anche la gestione delle risorse, in modo che possano essere costantemente rinnovate, è un elemento centrale del piano forestale dell’UE, come modello di business del settore. Le industrie circolari a base biologica hanno dimostrato un elevato livello di resilienza durante la crisi Covid, con il vantaggio di poter contare sulle risorse locali. Per l'industria della pasta e della carta, che insieme al settore forestale hanno già chiesto che la legislazione europea tenga conto degli aspetti ambientali e sociali e dei benefici che derivano dalle risorse rinnovabili, i prossimi cinque anni potrebbero rappresentare un punto di svolta positivo, un riconoscimento del loro ruolo potenzialmente trasformativo all’interno del più ampio settore industriale europeo.

presieduto da Marco Eikelenboom, CEO di Sappi Europe. Approva le politiche, le strategie e gli obiettivi di Cepi, nonché il piano aziendale e il budget proposti dal Comitato Direttivo. Il Comitato Direttivo, composto da due membri dell'ADG e quattro membri del consiglio, costituisce un collegamento formale tra i comitati e il consiglio, guidando le aree politiche. Il Direttore Generale di Cepi assicura la conformità delle azioni di Cepi alle decisioni del Consiglio e la coerenza delle politiche tra i comitati.

Industrie Celtex: sostenibilità ed eleganza nel settore dell’hotellerie

Nel settore dell’hotellerie l’igiene degli spazi condivisi e privati è una prerogativa essenziale per la soddisfazione della clientela e per la buona immagine dell’hotel. Al fianco dell’igiene è altrettanto importante comunicare valori di sostenibilità attraverso una proposta di servizi tesi al rispetto dell’ambiente. Industrie Celtex, consapevole dell’importanza di queste ultime tendenze che guidano il consumatore, propone una vasta gamma di prodotti monouso che coprono efficacemente le specifiche esigenze delle strutture ricettive. Per l’arredo tavola la scelta giusta è Infibra Venus, la linea di coordinati tavola dall’animo green che si compone di tovaglie 100x100 e tovaglioli 40x40 realizzati in pregiato e resistente airlaid e che re-

stituiscono elevate sensazioni tattili e visive, simili a quelle di un tovagliato in tessuto. Grazie ad un’ampia proposta cromatica che si declina in nove colorazioni vivide e intense Venus arreda con stile ed eleganza la sala ristorante degli hotel, senza far rimpiangere il gusto dei tessuti tradizionali. Ai vantaggi dell’estetica si somma quello della sostenibilità, grazie alla compostabilità della materia prima che compone i prodotti Venus, rendendoli conferibili nell’organico con la raccolta differenziata, trasformandosi in nuovo nutrimento per la natura. Venus fa dimenticare gli onerosi costi di lavaggio della biancheria, semplificando le operazioni di pulizia del personale di sala. Certificata

FSC, a garanzia che la carta utilizzata proviene da una gestione forestale responsabile con Infibra Venus la sostenibilità incontra l’eleganza.

E PER L'AREA BAGNO?

L’equilibrio tra qualità e attenzione all’ambiente si estende anche alle altre aree della gestione alberghiera, come bagni della hall, palestre, sale meeting e cucine. Per la pulizia di questi spazi la scelta giusta è E-Tissue, la linea in riciclato premium che nasce dal recupero delle fibre di cellulosa e degli sfridi del kraft, entrambi recuperati in fase di pre-consumo dalle linee di converting. Una carta dalla piacevole tonalità avana che conserva le principali caratteristiche della materia prima da cui deriva, garantendo quindi elevate doti di assorbenza e resistenza ad ogni utilizzo. Grazie all’assenza di sbiancanti ottici aggiunti in fase di produzione E-Tissue risulta gradevole all’olfatto, anche quando bagnata, oltre che piacevole al tatto, garantendo qualità molto simili a quelle della pura cellulosa, ma con tutti i vantaggi di un prodotto circolare. Una gamma completa che spazia dai rotoli indu-

striali, per la pulizia di vetri e superfici di ogni tipo, senza rilascio di aloni e pelucchi, agli asciugamani e carte igieniche, in formato rotolo o piegato, per le aree bagno di sale ristoranti. A completare la proposta anche E-Tissue Sand, la carta igienica mono fascettata caratterizzata da un decoro elegante e delicato che arreda l’area bagno delle camere con stile e raffinatezza. Inoltre, grazie alla speciale tecnologia Flutech le carte igieniche E-Tissue si dissolvono in acqua in 15” con il movimento meccanico dello scarico, prevenendo le sgradevoli occlusioni delle tubature; una garanzia di massima efficacia per il gestore della struttura, che evita onerosi costi di manutenzione idraulica e di continuità di servizio per tutti gli utenti. E-Tissue, la carta riciclata forte e delicata come una pura cellulosa.

HiMiX Professional, soluzioni di qualità per la sicurezza dei clienti e degli operatori

La pulizia è il primo biglietto da visita con cui un hotel si presenta ai clienti e rappresenta un elemento distintivo che può influenzare la loro decisione di tornare. Un hotel deve essere elegante, confortevole, profumato e perfettamente igienizzato. La pulizia delle camere, dei bagni e delle aree comuni deve essere accurata e scrupolosa.

Grazie alla linea HiMiX Professional di Rubino Chem, la pulizia non è solo accurata, ma anche sicura e facile da realizzare. I detergenti della linea HiMiX Professional,

dalle alte prestazioni e rispettosi delle superfici, sono conformi ai piani di controllo H.A.C.C.P. e garantiscono i massimi standard di pulizia e igiene, anche per l'industria alberghiera.

La linea HiMiX Professional comprende diverse soluzioni utili per il settore alberghiero: Protection 24H è un detergente multiuso con sali d’ammonio quaternario che deterge e rimuove germi e batteri. Offre una barriera invisibile che persiste fino a 24 ore, ideale per la protezione di tutte le superfici dure e

trattate, soprattutto quelle manipolate con frequenza.

Degreaser Food è uno sgrassatore ultra concentrato e ad alta alcalinità che penetra in profondità nello sporco, rimuovendo qualsiasi traccia di grasso animale e vegetale, unto, olio e residui carbonizzati da ogni tipo di superficie lavabile, senza corrodere e senza lasciare aloni

Glass + Inox Food è un detergente ultra concentrato per la pulizia di cristalli, acciaio e superfici lavabili. Rimuove con facilità lo sporco di grasso vegetale e animale, le impronte

e la polvere, lasciando un film protettivo invisibile che ritarda il riaccumulo di sporco. Si distingue per la sua rapida velocità di evaporazione, che non lascia aloni.

Olè Essenza Ultra è un profumatore ultra concentrato che non solo profuma, ma anche igienizza, deodorizza, deterge e spolvera ambienti e superfici. È efficace nella pulizia quotidiana di tutte le superfici dure, rimuovendo germi e batteri, riducendo la polvere, neutralizzando gli odori sgradevoli e rilasciando una fragranza che persiste per più di 48 ore in ambienti chiusi.

L'ampia gamma di prodotti, il continuo miglioramento delle formule e l'impegno verso la realizzazione di soluzioni di alta qualità, che abbiano a cuore la sicurezza dei clienti e dei lavoratori, fanno di HiMiX Professional il marchio di riferimento e di fiducia per gli operatori del settore Ho.Re.Ca.

Soggiorna in sicurezza con HiMiX Professional.

OGGI SUL MERCATO

Alcuni dei prodotti di riferimento del panorama industriale

Paperdì. Attenzione all’ambiente

Gli asciugamani in carta Paperdì sono da sempre il perfetto connubio tra qualità e innovazione, con una linea pronta a soddisfare le più svariate esigenze grazie a un'ampia gamma costituita da asciugamani con piega a Z, V e C in pura cellulosa e in carta ecologica con differenti grammature e confezionamenti. Una tipologia di prodotto che riveste un ruolo fondamentale anche in termini di impatto ambientale: i piegati a estrazione singola, infatti, se utilizzati con gli appositi dispenser consentono un risparmio del prodotto dal 40 al 50%, con una riduzione al minimo degli sprechi.

PAREDES

Paredes, ottimo rapporto qualità prezzo Dal 2017 Paredes ha avviato un importante piano di ristrutturazione e sviluppo. Uno sviluppo che si riscontra anche nei prodotti offerti come la nuova gamma di detergenti lavanderia, cucina/ristorazione e manutenzione ordinaria delle superfici. Rispetto maggiore per utenti e attenzione all’ambiente. Per facilitare la comprensione degli utenti, le referenze sono articolate in due principali linee:

- Paredes Access: Qualità standard che soddisfa le prime esigenze. Prezzi competitivi con buone prestazioni.

- Paredes: Ottimo rapporto qualità prezzo con uno standard di alto livello ambientale. paredes.it

POLYCHIM

EQUA BUCATO. Detergente enzimatico ecolabel per il lavaggio dei tessuti in lavatrice

Detergente completo ad elevato contenuto di sostanze tensioattive, saponi ed enzimi specifico per il lavaggio di tessuti in fibre vegetali (cotone, lino, canapa), sintetiche e miste, bianche e colorate, in lavatrici professionali. Particolarmente indicato per programmi a medie temperature (tra 30 e 60°C) penetra nelle fibre ed asporta sporco e macchie di ogni tipo, anche le più ostinate, senza rovinare le fibre e rispettando i colori. EQUA BUCATO è Certificato EU Ecolabel ed è un prodotto ad impatto limitato sull’ambiente acquatico. Imballi disponibili: 2 x 5 kg e 20 kg. polychim.it

Wi-Fi Enjoy Base: rivoluziona l'esperienza degli ospiti nel settore dell'ospitalità

Nel competitivo mondo dell'ospitalità, l'attenzione ai dettagli è ciò che distingue un hotel dall'altro. Con l'introduzione di Wi-Fi Enjoy Base, gli hotel hanno ora uno strumento all'avanguardia per migliorare l'esperienza degli ospiti, aumentando l'efficienza operativa e promuovendo la sostenibilità. Questo dispositivo innovativo, progettato per rilevare in tempo reale

il livello di ricarica shampoo doccia nei dispenser delle camere, rappresenta una soluzione tecnologica avanzata che rivoluzionerà il futuro dell'ospitalità.

Uno degli aspetti più innovativi di Wi-Fi Enjoy Base è la sua capacità di monitorare costantemente il livello dello shampoo nei dispenser delle camere d'hotel. Grazie a sensori avanzati, il dispositi-

vo rileva quando la fornitura di shampoo sta per esaurirsi e invia automaticamente notifiche email al personale dell'hotel. Queste notifiche non solo specificano il livello dello shampoo, ma indicano anche il numero della camera e il piano dell'hotel, permettendo al personale di intervenire rapidamente e con precisione.

In questo modo, il personale dell'hotel non deve più dedicare tempo a controllare manualmente i dispenser. Le notifiche tempestive consentono di gestire le ricariche in modo efficiente, risparmiando tempo prezioso che può essere impiegato in altre attività cruciali per il servizio agli ospiti. Questo livello di

automazione non solo migliora l'efficienza operativa, ma garantisce anche che gli ospiti trovino sempre i dispenser pieni, migliorando la loro esperienza complessiva. L'adozione di Wi-Fi Enjoy Base contribuisce inoltre significativamente alla riduzione dei rifiuti nell'industria dell'ospitalità. Eliminando le bottiglie monouso di shampoo, il sistema promuove pratiche sostenibili e aiuta a ridurre l'impatto ambientale. Questa attenzione alla sostenibilità è sempre più apprezzata dagli ospiti, che tendono a preferire strutture eco-friendly. Di conseguenza, gli hotel che adottano questa tecnologia possono non solo migliorare la propria reputazione, ma anche attrarre una clientela più attenta alle tematiche ambientali. Un altro importante vantaggio di Wi-Fi Enjoy Base è la possibilità di ottimizzare gli acquisti delle ricariche Hygenia, grazie alle notifiche precise sul livello di fornitura. Gli hotel possono evitare eccessi di scorte e ridurre i costi operativi, mantenendo sempre il giusto equilibrio tra disponibilità e necessità.

MAKITA

Aspiratori a zaino Makita

L’addetto al cleaning professionale che vuole operare muovendosi negli ambienti in totale sicurezza senza l’intralcio di cavi elettrici, sceglie come soluzione gli aspiratori a zaino Makita. Potrà così eseguire lavorazioni di pulizia agevoli ed efficaci. Dotato di tecnologia all’avanguardia, l’aspiratore a zaino VC011GZ è alimentato da batteria XGT 40Vmax (due batterie collegate in parallelo per un’autonomia doppia); il motore brushless garantisce performance elevate. Predisposto con filtro HEPA, sacchetto polveri dalla capienza di 6 litri, controller per il settaggio della potenza di aspirazione, imbracatura ergonomica. Capacità di depressione massima pari a 20 kPa, portata d’aria fino a 2,4 m3/min. makita.it

L.R. FLAVOURS

Ethereal, la nuova collezione di fragranze per profumare il bucato

Ethereal, la nuova e affascinante collezione di fragranze per profumare il bucato, trasforma ogni momento di cura dei tessuti in un'esperienza avvolgente e rilassante. Ispirate all'atmosfera eterea e coinvolgente di istanti di puro relax, le fragranze Ethereal avvolgono gli indumenti in una nuvola di freschezza, pulizia e comfort. Ogni fragranza della collezione, come Cotton, Silk, Wool, Velvet, Jersey, è un'essenza di pura raffinatezza, creata per evocare sensazioni di tranquillità e armonia. Ethereal è più di una semplice collezione, è un tocco di eleganza, un momento di puro piacere sensoriale. lrindustries.it

ENVU: Trudetx, test rapido per le Cimici dei letti

Trudetx è Il primo test rapido per individuare o confermare infestazioni sospette di Cimici dei letti. Si tratta di un kit costituito da un tampone per il campionamento e da un test antigenico che si utilizza a scopo preventivo o di screening per ambienti a rischio di infestazione da cimici dei letti: ad esempio mezzi di trasporto, alberghi, hotel, strutture per l’ospitalità in genere. Trudetx fornisce il risultato (positivo o negativo) in 5 minuti e permette di focalizzare nei punti critici della struttura le ispezioni e gli eventuali trattamenti. it.envu.com

KEMIKA

Fast il Pulitore che non c’era

FAST è un detergente sgrassante a elevata capacità pulente, pronto all’uso, studiato per consentire di ridurre drasticamente il tempo necessario a svolgere le operazioni di pulizia giornaliere. Grazie a un innovativo processo di produzione questo pulitore ha una sorprendente capacità di evaporazione, lavorando sugli sporchi più ostinati, senza lasciare tracce di residui sulle superfici lavabili. L’utilizzo di solventi di nuova generazione ha permesso di raggiungere l'obiettivo di ottenere un formulato che non presenta, in Etichetta e sulle Schede Tecnica e di Sicurezza, pittogrammi di pericolo. Può essere impiegato in qualunque ambiente, particolarmente indicato nel settore alimentare di produzione e nella ristorazione dove può essere inserito nei piani HACCP. Contatta teamkemika@kemikaspa.com e potrai ricevere un flacone di Fast in omaggio. kemikagroup.com

ENVU

Synthesis, il pulito sostenibile

Con l’obiettivo di mettere a disposizione dei professionisti delle pulizie dei prodotti che consentano di contenere i costi in uso senza rinunciare a elevate performances di pulizia e sufficientemente “green”, Polychim ha progettato Synthesis: un sistema basato sull’impiego di detergenti super-concentrati che, abbinati a specifici dosatori, consente di ottenere delle soluzioni pronte all’uso in modo semplice, veloce, sicuro, economico e sostenibile. Con i dosatori si riempiono flaconi spray, secchi per pavimenti, lavelli o macchinari per le pulizie eliminando la necessità di dosare manual-

mente i prodotti e riducendo fortemente i rifiuti in plastica perché i flaconi vengono riutilizzati per tutta la loro vita utile e i canestri di plastica sono sostituiti da sacche del peso di 40g con una riduzione effettiva di oltre l’85% di plastica.

I vantaggi ottenuti con Synthesis sono molteplici: meno sprechi, meno imballi da smaltire, meno spazi destinati alle scorte, meno trasporti per gli approvvigionamenti, meno energia ed emissioni di CO2 durante la produzione e il trasporto. Inoltre viene completamente ottimizzato l’intero processo di pulizia con un abbattimento dei co-

sti di esercizio stimato fra il 30 e il 60%.

I prodotti superconcentrati disponibili sono 12, alcuni dei quali hanno ottenuto la Certificazione CAM (D.M. 29/01/2021) e consentono di effettuare le pulizie correnti di camere, aree comuni, servizi igienici, spa, palestre, cucine. Le confezioni sono da 4 x 1,5L oppure da 2 x 5L a seconda del sistema di dosaggio preferito. È disponibile anche la versione senza dosatori, nella quale i prodotti sono contenuti in flaconi da 1L dotati di misurino dosatore: un modo ancora più semplice per godere dei benefici del sistema Synthesis

I moscerini a tutto tondo

Affrontiamo il problema dei moscerini in un hotel ben curato: analisi metodologica, prospettiva entomologica e genetica, formazione del personale delle pulizie

Per affrontare un problema che ciclicamente si presenta in un contesto alberghiero non lussuoso, ma assai ben curato, cerco di esaminare il problema “moscerini” a 360°. Comincio con una citazione dalle Satire di Quinto Orazio Flacco [poeta latino (65 a.C. – 8 a.C.) famoso per il detto Carpe diem]: “est modus in rebus sunt certi denique fines, quos ultra citraque nequit consistere rectum”, ovvero “esiste una misura nelle cose; esistono determinati confini, al di là e al di qua dei quali non può esservi il giusto”. Detto che potrebbe essere il motto di tutti noi che a vario titolo ci occupiamo dell’Ars disinfestandi.

Nello specifico, l’obiettivo è esaminare la metodologia messa in atto per risolvere il problema moscerini e cogliere l’occasione per ampliare l’angolo di visuale da un punto di vista entomologico, culturale con una digressione nella genetica e sottolineare l’importanza di informare, formare (addestrare) e motivare il personale addetto alle pulizie.

Nel contesto preso ad esempio va detto che “i moscerini” pur presente

a volte in sciami assai numerosi tutto sommato non erano vissuti dai più come un problema, ma alcune signore affette da sindrome entomofobica vivevano male la coesistenza e, come sempre più spesso accade, fra gli ospiti vi erano clienti chimico-fobici. Di per sé la cosa è stata affrontata e si può dire risolta come una opportunità per cercare un criterio di disinfestazione oculato.

ORIGINE DEL PROBLEMA

Fra i punti di forza della struttura c’era e c’è la valorizzazione di una ristorazione rivolta a un'alimentazione a base di frutta e verdura, non solo negli orari canonici: colazione, pranzo e cena ma anche come intermezzo in qualsiasi ora della giornata. La qual cosa è fonte di non pochi problemi perché sono materie prime deperibili con una percentuale di scarti non trascurabile.

IL PROBLEMA

Senza una spiegazione certa in alcune giornate la presenza di sciami di moscerini diventava assai fastidiosa anche per le persone più tolleranti. Da

una osservazione empirica, mi è stato raccontato, i frutti che sembravano essere particolarmente graditi ai moscerini erano le fragole e le banane; fra le verdure i broccoli (Brassica oleracea var. italica) sembrano meritarsi il posto d’onore.

LE POSSIBILI SOLUZIONI

Prima di stabilire un piano di azione un excursus sul World Wide Web, abbreviato web, per farsi un’idea delle contrastanti opinioni offerte dagli esperti (o presunti tali) sulle tecniche di lotta cercando ispirazioni anche dal mondo dell’agricoltura, ecco cosa ne è emerso:

• Trappole collanti cromotropiche.

• Rotoli cromotropici biadesivi gialli per la cattura massiva di insetti (molto correttamente viene sottolineato che il sistema è particolarmente indicato per la cattura di mosche).

• Pannelli con esche a base di proteine idrolizzate attivati con insetticidi residuali privi di azione repellente.

• Lampade elettro luminose con base collante.

• Micro irrorazioni o aerosol temporiz-

zati con Insetticidi abbattenti.

• Utilizzo di aromi attrattivi o repellenti.

• Utilizzo di microorganismi e/o enzimi nel sistema idraulico.

• Lancio di parassitoidi (Trichopria drosophilae) in effetti tecnica suggerita per la lotta al moscerino dei piccoli frutti (Drosophila suzukii)

COME SI È DECISO

DI INTERVENIRE

La scelta è stata condizionata dalla volontà di giungere ad un compromesso che consentisse di risolvere o quanto meno ridurre il problema a livelli accettabili, di non allarmare i clienti chimico-fobici e di dimostrare che la direzione non trascurava il problema.

FASE DI ATTACCO

1) Irrorazione mirata con biocidi abbattenti supportati da un ottimo profilo tossicologico nei luoghi “sensibili” in particolare le aree dei rifiuti.

2) Pulizia dei contenitori per la raccolta differenziata con Irrorazione con biocidi a media attività residuale nelle superfici interne dei contenitori del biologico.

3) Posizionamento di pannelli moschicidi attivati con pezzetti di banane.

4) Messa in opera di trappole elettro luminose ad aspirazione di tre modelli differenti.

5) Utilizzo di inoculi microbici-enzimatici proteolitici in formulazione polverulenta.

MONITORAGGIO DEI PRIMI

RISULTATI

Difficile è stato misurare i risultati ottenuti. Da un punto di vista aritmetico il numero di catture erano diminuite drasticamente. La sensazione del personale concordava con i numeri e le lamentele della clientela erano praticamente scomparse. Dati positivi e confortanti ma una valutazione rigorosa suggeriva di tenere conto che il calo poteva essere causato dalla stagionalità e dall’andamento meteorico, e le lamentele, anzi le non lamentele della clientela poteva derivare dal fatto che non erano più gli stessi.

FASE DI MANTENIMENTO

A) Pulizia dei contenitori della raccolta differenziata con detergenti profu-

mati (all’essenza di pino).

B) Utilizzo di trappole elettro luminose.

MONITORAGGI DI FINE

STAGIONE (2023)

Dato che la letteratura divulgativa indicava l’autunno come la stagione critica (soprattutto in concomitanza della vendemmia) e il complesso alberghiero era collocato in una zona di viti da vino con produzione anche di grappe e anche in tale periodo i risultati erano lusinghieri si è concluso che le operazioni avevano un solo punto dolente: l’impegno economico.

LA STAGIONE IN ATTO (2024)

Il problema moscerini praticamente non si è ripresentato se non sporadicamente e comunque non in maniera allarmante per cui l’unica pratica adottata è quella delle lampade elettro-luminose.

Ulteriore nota positiva è stata quella che una percentuale di clientela della passata stagione è tornata a godere della quiete e della cucina offerta dal complesso alberghiero.

Moscerini a 360° o quasi

Il genere Drosophila sottogenere Sophophora include oltre 300 specie, prevalentemente tropicali. La sistematica è complessa;

si descrivono le specie comuni urbane e agricole

Il genere Drosophila sottogenere

Sophophora (moscerini per i non addetti all’entomologia) comprende oltre 300 specie molte delle quali prediligono gli ecosistemi tropicali. Riteniamo di sottolineare che la sistematica di questi ditteri è complessa anche per gli esperti; ragion per cui ci limitiamo a indicare le specie più comuni sia in ambito urbano sia agricolo fornendo per le speci più note una sintetica scheda bio-etologica.

(Q uanto riportato vuole essere un esempio, neppure esaustivo, di quanto viene adottato nella lotta integrata a questo dittero comparso nel 2008 quasi contemporaneamente in Italia e in Spagna).

SPECIE

Drosophile hydei

CARATTERISTICHE E DIMENSIONI

Moscerini della frutta: caratterizzata dall’avere dimensioni doppie delle altre specie (circa 4 mm). Proprio per questa peculiarità le D. hydei, varietà attere, (vedi foto), sono allevate per alimentare animali appena nati o di piccola taglia come rane freccia o piccoli gechi.

CICLO BIOLOGICO

La durata della vita a 25 °C, è di circa 2 settimane; mentre a 18 °C arriva a 4 settimane. Le femmine se dispongono di cibo abbondante possono deporre fino a 600 uova che schiudono molto velocemente intorno alle 24 h.

SPECIE

Drosophila fenestrarum

Moscerino dell’aceto

SPECIE

Drosophila fasciata

Moscerini del mosto

SPECIE

Drosophila funebris

Caratterizzata da una livrea scura

SPECIE

Drosophila melanogaster

Vedi Drosophila spp.

SPECIE

Drosophila suzukii

Vedi Drosophila spp.

Ph.
Brian Gratwicke

SPECIE

Drosophila spp.

INQUADRAMENTO SISTEMATICO

Classe: Insecta

Ordine: Diptera

Sottordine: Brachycera

Famiglia: Drosophilidae

DIMENSIONI

Larva: 4 - 5 mm

Pupa: 3 mm

Adulto: 3 - 4 mm

CARATTERISTICHE E DIFFUSIONE

Vi sono diverse specie di Drosophila tra cui D. fasciata, D. fenestrarum, D. funebris e D. melanogaster. Sono moscerini dagli occhi rossi e dai colori brunastri. Molto comuni e diffusi.

HABITAT

Abitazioni, hotel, mense, magazzini

SPECIE

Drosophila suzukii

Matsumura, 1931, o moscerino dei piccoli frutti

PROVENIENZA

CINA

MORFOLOGIA

Dimensioni degli adulti pochi mm, livrea giallo tendente marroncino, occhi rossi, dimorfismo sessuale: i maschi hanno una macchia vicino alla punta delle alai, le femmine hanno le ali maculate tanto da guadagnarsi l’appellativo di "drosophila dell'ala maculata" e dispongono di un ovopositore lungo, affilato e seghettato che consente loro di deporre le uova sotto la buccia integra della frutta dove le larve nutrendosi arrecano notevoli danni a ciliegi, mirtilli, uva, pesche nettarine, pere, prugne, lamponi, fragole e more. Inoltre si può sviluppare nei frutti di specie selvatiche e ornamentali (rovo, sambuco, gelso, caprifoglio, viburno) che di fatto risultano essere nicchie di

e negozi di orto-frutta, industrie alimentari (succhi di frutta, derivati zuccherini, alcolici), acetaie, cantine, ecc. Attratta da sostanze zuccherine in via di fermentazione.

Larva: vive in mezzi semi-liquidi, quali frutta marcescente.

Adulto: svolazzante nell'ambiente aereo circostante.

ABITUDINI ALIMENTARI

Si nutre di sostanze in corso di fermentazione (vino, aceto, birra). Può attaccare frutta matura (ad es. banane, uva, pere, kaki e pomodori).

Larva: lieviti che si sviluppano sui substrati.

CICLO BIOLOGICO

Uovo > larva (3 stadi) > pupa > adulto. Durata del ciclo: 15 gg in condizioni ottimali.

N° generazioni/anno: svariate.

N° uova/femmina: da 400 a 900, in

gruppi di 15 - 25 nel substrato.

LIMITI TERMICI PER LO SVILUPPO

Temperatura ottimale: 30° C

DANNI

La presenza, a volte massiccia, dell'insetto risulta molto fastidiosa. Esso può contaminare le bevande con le proprie spoglie; pertanto è possibile che diffonda microrganismi di ogni genere.

rifugio.

NB: Alle prime infestazioni è stata scambiata con la mosca occidentale del ciliegio. Rhagoletis cerasi Linnaeus, 1758 a dimostrazione che la sistematica non è materia per gli apprendisti stregoni.

CICLO DI VITA

Da poche settimane a oltre un mese fino a sfiorare i dieci mesi. In condizioni ottimali si possono avere più di 10 generazione in un anno.

STRATEGIE DI LOTTA

- Cercare di ridurre la popolazione degli adulti prima che avvenga la ovodeposizione (la deposizione delle uova nei frutti favorisce anche i fenomeni di marciume).

- Monitoraggi con trappole innescate ad esempio con attrattivi alimentari a base di aceto di mele e nel caso sia economicamente possibile si può attuare la raccolta ed eliminazione dei frutti colpiti caduti al suolo.

TRATTAMENTI ANTIPARASSITARI

Riportiamo a puro titolo esemplificativo quanto riporta il disciplinare campano in

termini di principi attivi:

• per il ciliegio: deltametrina, acetamiprid, emamectina e spinetoram;

• per la fragola: piretrine, lambdacialotrina, acetamiprid, spinetoram, deltametrina;

• per il mirtillo: spinetoram;

• per il ribes e l’uva spina: piretrine, lambdacialotrina, spinetoram;

• per la mora: piretrine, acetamiprid, spinetoram;

• per il lampone, piretrine, acetamiprid, lambdacialotrina, spinetoram.

LANCIO DI PARASSITOIDI

Lanci di Ganaspis brasiliensis

Ph. Katja Schulz
Ph. Bbski

Mosquito Trap. Massima efficacia per il controllo delle zanzare

Si chiama Mosquito Trap ed è la nuova tecnologia che rivoluziona il modello tradizionale di gestione e controllo delle zanzare, ideale per garantire la massima tranquillità in luoghi pubblici, hotel, ristoranti, e in tutte quelle realtà in cui è importante fare prevenzione per il benessere dei propri clienti. Mosquito Trap è una trappola semplicissima da utilizzare (basta solo aggiungervi acqua all’interno), leggerissima e posizionabile pratica-

mente ovunque. È realizzata per avere una diretta azione larvicida, con riflesso anche sulle zanzare adulte, e senza rilascio di sostanze nell’ambiente. Sicura quindi per l’uomo, per la natura e per gli eventuali altri animali presenti, garantisce 3 mesi di azione diretta e continuativa e, nella sua versione in pack doppio, contenente due trappole, protegge 200 mq.

COME FUNZIONA

Le caratteristiche distinti-

ve della trappola sono ciò che permetterà ad hotel, ristoranti, bar, parchi e luoghi pubblici di altro genere di ottenere nuovi livelli di controllo che superano le più comuni e diffuse soluzioni presenti sino ad oggi sul mercato, offrendo così ai propri clienti eccellenti standard di sicurezza e relax.

Infatti, Mosquito Trap si caratterizza per una forma particolare, ricca di scanalature sulle pareti interne, che, riempita d’acqua, ricrea l’habitat ideale in cui le femmine si fermano per deporre le uova. Per la sua conformazione e progettazione, funziona prima come attrattivo, e poi come abbattente. Infatti, le zanzare sono attirate dalla forma, dal colore e dall’odore della trappola, che diventa per loro l’ambiente ideale per la deposizione delle uova, rivelandosi, però, allo stesso tempo letale per le future larve.

Il sistema ha contestuale azione diretta sulla femmina, che si contamina a sua volta assumendo micro dosi di insetticida durante il processo di deposizione. Integrata ai sistemi adulticidi tradizionali, ne riduce nettamente la necessità nel corso della stagione aumentandone contestualmente l’efficacia.

CARATTERISTICHE

DISTINTIVE

Utilizzare Mosquito Trap significa scegliere una soluzione che per 90 giorni libera dal “problema zanzare”, in modo semplice e garantito, e senza necessità di altri interventi per tutto il periodo di attivazione dichiarato. È leggera e maneggevole, e per questo può essere posizionata ovunque, anche appesa ai rami di alberi o ad altra tipologia di supporto, camuffandola tra la vegetazione o negli angoli laddove si desideri sia meno invasiva alla vista. Inoltre, due trappole poste a 10 metri di distanza tra loro offrono protezione su 200 metri quadri, per 90 giorni.

PERCHÉ USARE

MOSQUITO TRAP

La trappola rappresenta un importante evoluzione nel sistema di gestione delle zanzare perché permette per la prima volta di raggiungere nuovi importanti risultati, tra cui: - ridurre il numero di trattamenti adulticidi altrimenti necessari nel corso della stagione; - ottenere un risultato di più lungo periodo; - assicurare benessere e relax ai propri clienti, con un importante ritorno di immagine; - utilizzare un sistema eco-compatibile e sicuro in presenza di animali non in target; - protezione continua e non solo puntuale.

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Mosquito Trap è la nuova tecnologia che rivoluziona la gestione e il controllo zanzare. Semplicissima da utilizzare, supera i risultati delle soluzioni tradizionali e si integra con i trattamenti adulticidi riducendone la necessità.

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