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Magazine di informazione tecnica e di marketing per il posatore, l’impresa e lo studio di progettazione
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Spazio tre sas - Piazzale Archinto, 9 - 20159 Milano - Costo di una copia euro 1,30
Anno 27
N° 2
Marzo/Aprile 2018
Isola Design District Alla scoperta del distretto
L’importanza del design Intervista a Itlas
Wood design Progettare con il legno
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MARGARITELLI:MARGARITELLI
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SOMMARIO www.professionalparquet.it
DESIGN 8 La ristrutturazione Mini Chic - Martina Margaria
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22 Architettura Lusso contemporaneo - Flavia Arena
26 Interior Design Anno 27 - n. 2 Marzo/Aprile 2018 Foto di copertina: Itlas
Design Old fashion - Flavia Arena
30 Interior Design Classico moderno - Flavia Arena
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Progettare con il legno
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Wood design - A cura della redazione
40 Dal punto di vista della posa
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Capolavoro d’artigiano
A cura della redazione
POSA 42 Appunti tecnici Posare in sicurezza - Domenico Adelizzi
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SPECIALE Isola Design District
Associazione Appuntamento formazione
Simone Biagiotti
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Indice inserzionisti rivista
La nota legale
ANTICO FILÒ . . . . . . . . . . . . . . . .6 CADORIN . . . . . . . . . . . . . . . . . . .55 CARVER . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .47 CORÀ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .53 GARBELOTTO . . . . . . . . . . . . . . .3 ITLAS . . . . . . . . . . . . . . .IV DI COP KLINDEX . . . . . . . . . . . . .III DI COP LISTO PARQUET . . . . . . . . . . . .52 MAPEI . . . . . . . . . . . . . . . .II DI COP MARGARITELLI . . . . . . . . . . . . . .4 MÜLLER FISSAGGIO . . . . . . . .39 OSMO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .49 RAVAIOLI . . . . . . . . . . . . . . . . . . .56 STEMAU . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .54 STILE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .51
Il valore del design - Filippo Cafiero
Indice Milano Design Week CALDIC . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .14 ITLAS . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .16 MAPEI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18 WOODCO . . . . . . . . . . . . . . . . . .20
MERCATO 58 Interviste L’importanza del design
58
A cura di Gabriele Marrazzini
62 Mercato
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Sostenere i pavimenti di legno
A cura della redazione
RUBRICHE 7 Editoriale - Gabriele Marrazzini
52 Novità del settore A cura della redazione PROFESSIONAL
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EDITORIALE
Parquet Periodico bimestrale edito da Spazio tre sas - di Gabriele Marrazzini & C. Piazzale Archinto, 9 - 20159 Milano Tel. 02 69001255 (r.a.) - Fax 02 69001277 professionalparquet@spaziotre.it
Coordinatrice editoriale Fiammetta Regis - f.regis@spaziotre.it
Milano Design Week:
Redazione Noemi Boggero - Fiammetta Regis Alessandra Mecca - Loredana Vitulano
UN’ISOLA DI DESIGN
Direttore responsabile Gabriele Marrazzini - g.marrazzini@spaziotre.it
Consulenti tecnici Domenico Adelizzi - Filippo Cafiero - Mauro Errico Paolo Rettondini - Antonio Viscardi Direttore commerciale Ornella Zanetti - o.zanetti@spaziotre.it Ufficio traffico e servizio abbonamenti Isis Alvarado Martinez - abbonamenti@spaziotre.it Ornella Foletti - o.foletti@spaziotre.it Progetto grafico e impaginazione Olga Salvetti (Testo&Immagine) Amministrazione Michela De Finis - contabilita@spaziotre.it Simona Agostinelli - amministrazione@spaziotre.it Collaboratori Flavia Arena - Simone Biagiotti - Gianna Meis Stampa Eurgraf - Via Magellano 4/6 - 20090 Cesano Boscone (MI) Professional Parquet, periodico bimestrale registrato. Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 250 dell’11/04/1992. Spedizione Posta Target Magazine - AUT.DBC centrale/PT Magazine Editori 96 valida dal 19/05/2004. La pubblicazione o la ristampa di articoli e immagini della rivista deve essere autorizzata per iscritto dall’Editore. Gli articoli pubblicati su Professional Parquet sono sotto la responsabilità degli autori. I manoscritti e i disegni pubblicati non saranno restituiti.
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ccoci arrivati a uno degli appuntamenti più interessanti dell’anno: la Milano Design Week. Si tratta della settimana dove a Milano tutto può
succedere, si possono scoprire talentuosi designer stranieri, trovare ispirazioni e comunione di intenti e soprattutto si possono conoscere da vicino le tendenze più genuine e originali della progettazione. Attenzione però a sapervi orientare. Sì perché Milano nei giorni del Salone è anche particolarmente caotica e dispersiva. Bisogna, insomma, armarsi di una buona mappa non solo per non perdersi, ma soprattutto per saper dove trovare i tesori del design. Per il nostro settore, quello del legno, il Salone e i Fuorisalone, sono un’occasione unica per far conoscere, indirizzare, mostrare la bellezza di questo materiale che, lungi dall’essere semplice rivestimento, fa l’anima della progettazione di design.
Prezzi e abbonamenti • Abbonamento annuale: 73 euro (IVA compresa) • Annuale estero: 155 euro • Copia arretrata: 17 euro • Costo di una copia: 1,30 euro Per abbonarsi usare l’apposita cartolina Testata Associata A.N.E.S. Associazione Nazionale Editoria Periodica Specializzata Gruppo Confindustria Spazio tre sas, titolare del trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalità di tale trattamento sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Spazio tre sas riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/03.
Per questa ragione in questo numero abbiamo voluto inserire tante case history nelle quali il parquet è protagonista ed è per questo che siamo presenti a Isola Design District, perché pensiamo che sia uno dei distretti del design più interessanti della città. Vi auguriamo allora buona navigazione nel mare del design e non esitate a passare a Isola: abbiamo inserito nella rivista una mappa per guidarvi tra gli appuntamenti più interessanti di questo distretto.
GABRIELE MARRAZZINI, direttore g.marrazzini@spaziotre.it PROFESSIONAL
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DESIGN LA RISTRUTTURAZIONE
Mini CHIC UNA MANSARDA NEL CUORE DI MILANO È STATA RISTRUTTURATA CON FINITURE DI PREGIO PER ESSERE UNA PICCOLA ABITAZIONE COMPLETA, FUNZIONALE E DI LUSSO Martina Margaria - Foto: Fiammetta Regis
IN DETTAGLIO na telefonata interrompe una riunione di lavoro: una donna mi implora di mettere mano alla sua piccola abitazione. Tra emozione e grande determinazione, mi spiega con il cuore in mano il suo desiderio di cambiamento. Conosce i miei progetti e di conseguenza conosce me. Si fida ciecamente e promette di lasciarmi carta bianca, a eccezione di due must: un elegante parquet e la particolare quarzite di Lapponia per impreziosire il suo piccolo bagno. Accolgo con gioia questa nuova sfida, sia stilistica sia progettuale. Gli spazi sono veramente minimi, circa 25 metri quadri, in gran parte sacrificati in altezza dalla pendenza della doppia falda del tetto. La mansarda aveva bisogno di essere completamente rinnovata negli impianti, ma anche ripensata nello stile e nella luce. Dopo un’importante intervento abbiamo ottenuto una piccola miniabitazione completa e di lusso, dove colori chiari e impalpabili si alternano in una delicata gamma di grigi coordinati tra rivestimenti, arredi e accessori. I
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1. Il parquet trionfa già dall'ingresso. Oltre al pavimento, impreziosisce la parete che fa anche da testata del letto. 2. L’armadio a specchio posto all'ingresso funge da guardaroba, riflette la parete in parquet, amplificandone l’effetto. 3. Uno dei valori aggiunti di questa abitazione: un parquet Made in Italy interamente fatto a mano, una maxi plancia in rovere con spazzolatura molto forte e trattamento a calce. Si notano i segni della sgorbia e le bisellature artigianali, volutamente regolari.
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ABBIAMO CARTONGESSATO ANCHE LA TRAVE DELL'INGRESSO PER POTER INSERIRE UN LED FILO MURO CHE DESSE IMMEDIATA LUCE E DISEGNASSE ELEGANTEMENTE LA TRAVE COME ELEMENTO ARCHITETTONICO IN MAGGIOR RISALTO.
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PRIMA DEL NOSTRO INTERVENTO LE PARETI NON ERANO INSONORIZZATE E LE TRAVI IN CEMENTO ARMATO DEL SOFFITTO RIMANEVANO ANONIME. CON IL RECUPERO LE PARETI SONO STATE NUOVAMENTE REINVENTATE CON DELLE PANNELLATURE IN CARTONGESSO E PIOMBO, PER UN MAGGIORE ISOLAMENTO ACUSTICO. PROFESSIONAL
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LA RISTRUTTURAZIONE
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COL BUIO DELLA NOTTE IL SOFFITTO SI ILLUMINA DI UN CIELO STELLATO CREATO APPOSITAMENTE CON LA FIBRA OTTICA, CHE SI CONFONDE CON LE NATURALI STELLE VISIBILI DALLE FINESTRE A TETTO.
La zona living condivide l'ampio letto e la cucina. È il fulcro della casa ed è stato completamente riprogettato con romantiche Velux interamente telecomandate che permettono l'ingresso della luce dall’alto, scenografia naturale e preziosa per un ambiente sempre luminoso.
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4. Il soffitto è stato interamente rivestito in cartongesso per una funzione coibentante e per poter inserire un magico effetto “cielo di stelle” in fibra ottica. 5. Una piccola e funzionale cucina si inserisce nell’armadiatura della casa, studiata al millimetro per poter seguire alla perfezione i muri perimetrali. 6. Il piccolo bagno di 3 metri quadri riproduce un bosco, grazie al prezioso rivestimento in quarzite di Lapponia. Piccoli sanitari sospesi Duravit e rubinetterie Dorn Bracht per una piccola SPA domestica che non si lascia mancare niente.
IL PAVIMENTO È STATO INSONORIZZATO CON GLI APPOSITI MATERASSINI MAPEI, CHE PERALTRO HANNO PERMESSO AL POSATORE LA POSA DIRETTAMENTE INCOLLATA ANZICHÉ FLOTTANTE, COME NOI IN QUESTO CASO PREFERIVAMO.
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Milan Design Week
Isola design district MILAN DESIGN WEEK 2018 DOPO IL GRANDE SUCCESSO DELLA PRIMA EDIZIONE TORNA, IN OCCASIONE DELLA MILANO DESIGN WEEK 2018, ISOLA DESIGN DISTRICT: GIOVANI DESIGNER, ARTIGIANI E BRAND EMERGENTI ANIMERANNO IL QUARTIERE ISOLA CON MOSTRE, INSTALLAZIONI, WORKSHOP ED EVENTI DAL 17 AL 22 APRILE.
STECCA 3.0: INFO POINT E PRESS LOUNGE Stecca 3.0 è il quartier generale di Isola Design District, qui potete trovare l’info point, lo spazio per i giornalisti e anche una copia di Professional Parquet.
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l distretto è caratterizzato da una forte presenza internazionale, grazie all’adesione di designer provenienti da ogni parte del mondo. A fare da collante tra le esposizioni è quest’anno il tema Rethinking Materials, ovvero ripensare la materia. L’obiettivo è stato quello di mettere in mostra progetti che abbiano evidenziato la versatilità di determinati materiali: utilizzandoli per la prima volta in quest’ambito, con un'applicazione diversa da quella tradizionale o in progetti con un focus sull’ecosostenibilità. I
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1. SPAZIO MARANIELLO DI VIALE STELVIO 66. Brut, un gruppo di sei designer emergenti provenienti dal Belgio, farà il suo debutto alla Milano Design Week con Bold Movements & Emotions Beyond Functionality. I componenti del collettivo hanno scelto il carbone come elemento principale dell’esposizione. 2. PRESSO LA KEY GALLERY DI VIA BORSIERI 12. Il brand friulano di arredamento Elite, TO BE, sotto la direzione creativa di Matteo Beraldi, darà vita a CONVIVIUM, una nuova idea di convivialità ispirata dalle trasformazioni della società e dai futuri contesti abitativi ibridi. 3. FRIDA. Nello spazio al piano terra dello storico locale Frida, l’azienda toscana Castellani Top Design presenterà una collezione minimale ed eclettica partendo dal metallo lavorato interamente a mano. Al piano superiore del Frida, la stessa azienda fornirà l’allestimento per il marketplace di GetaStand, giovanissima startup milanese, con un'accurata selezione di espositori e designer. 4. VIA ANGELO DELLA PERGOLA 1. Tra le new entry del quartiere troviamo l'interior designer tedesca Myriam Kuehne Rauner nel suo nuovo spazio “Angelo della Pergola 1”, un'ex autofficina trasformata in design gallery, dove espone le sue creazioni firmate m2kr e ospita anche i progetti di altri designer. 5. GALLERIA GIUSEPPE PERO, VIA PORRO LAMBERTENGHI 3. In mostra il collettivo italo-brasiliano composto da Giorgio Bonaguro, Ronald Scliar Sasson e Gustavo Martini, che ha appena vinto il Next Generation Designer of The Year by Wallpaper* and Officine Panerai. I tre designer hanno deciso di sviluppare un progetto intorno ad un unico prezioso materiale: il marmo.
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6. VIA THAON DI REVEL 10. Andrea Barra presenta una nuova collezione di tableware. 7. STUDIO FOTOGRAFICO GIANNI RIZZOTTI, VIA PASTRENGO 14. quest’anno il Milan Design Market si svolgerà con un format completamente nuovo. Ci sarà infatti un vero e proprio Pop-Up Concept Store, dove i prodotti sono stati selezionati con cura tra quelli di oltre 1.000 designer candidati. I visitatori potranno così scoprire i lavori di designer emergenti provenienti da tutte le parti del mondo e anche acquistarli da un’unica cassa centrale. 8. ZONAK, IN VIA SPALATO 11. Source presenta Lovely Waste, un evento espositivo su economia circolare, sostenibilità (di prodotto e di processo) e tecnologia, che avrà come protagonista principale un progetto sul recupero degli scarti di produzione sviluppato da quattro diversi designer Fusillo, Ghirardello, Protasoni e Tonelli. 9. SPAZIO RIVAVIVA. oltre agli arredi dalla esclusiva lavorazione in legno firmati dallo storico marchio brianzolo, arriverà l’arredamento creato dai progettisti della “Scuola di Sarajevo” per contendersi il primo “RivaViva Eco Awards”, premio da assegnare ai migliori mobili ecologici. 10. PASTICCERIA, CHERRY PIT. Qui in esposizione ci saranno i Dining Toys di Roxanne Brennen, la designer francese che realizza a mano oggetti-giochi per la tavola, proponendo un nuovo modo di viverla, più sensuale e intimo.
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MUSEO STORICO ALFA ROMEO DOVE STORIA E FUTURO SI INCONTRANO. UNO SPAZIO DI GRANDE IMPATTO PER AUTOMOBILI LEGGENDARIE, REALIZZATO CON CONTOPP FIBRECOMPOUND DUREMIT HYDRO.
CALDIC ITALIA HA STIPULATO FIN DAL 2004 CON KNOPP CHEMIE UN CONTRATTO DI COLLABORAZIONE PER LA DISTRIBUZIONE DELLA LINEA CONTOPP, PRONTOPP E MTC, SISTEMI CHE SI DISTINGUONO SOPRATTUTTO PER TEMPO DI ESSICCAZIONE GARANTITO E PIANIFICABILE DEI MASSETTI DI SUPPORTO ED ELEVATE RESISTENZE MECCANICHE. LA KNOPP FONDATA NEL 1981 DA SEMPRE SI È DISTINTA A LIVELLO EUROPEO COME AZIENDA LEADER E DI RIFERIMENTO NEL SETTORE DEI MASSETTI DI SUPPORTO ED È OGGI CONOSCIUTA E DISTRIBUITA ANCHE CON IL MARCHIO KNOPPTIMUM.
MASSETTI CONTOPP NELLA CASA FIORITA, CESENA. LA PRIMA CASA COSTRUITA PASSIVE HOUSE IN ITALIA
L’importanza della
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MASSETTI CONTOPP NEL COMPLESSO PASSIVO PIÙ GRANDE IN EUROPA. 370 APPARTAMENTI, “CAMPUS GARDEN”, HEIDELBERG (GERMANIA).
Caldic Italia ha applicato dal 2004 più di 15 milioni di metri quadri di massetti additivati a firma Knopp/Contopp. I sistemi che più hanno distinto questi interventi sono quelli Compound che, con le loro caratteristiche uniche in Europa, riescono a essere garantiti in opera. Oltre ad assicurare con i sistemi Acceleranti Compound tempi di essicazione certi e garantiti (da 2 a 15 giorni), con i sistemi Duremit Compound è possibile raggiungere prestazioni meccaniche elevate C50-F7. Una ulteriore prerogativa è la possibilità di verificare in opera l’impiego dell’additivo. Infatti tutti i sistemi Compound contengono dei tracciatori luminosi che, attraverso l’uso di una lampada wood, ne consentono la verifica, assicurando così al cliente finale l’impiego corretto del sistema scelto.
10.000 MQ DI MASSETTI ADDITIVI CON CONTOPP NELLA NUVOLA PIÙ TECNOLOGICA D’ITALIA PRESSO IL CENTRO CONGRESSI “LA NUVOLA” DI FUKSAS, ROMA
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PROGETTO BAGNO 5 MILLIMETRI FIRMATO ITLAS ESTENDE LA SUA FUNZIONE NATURALE DIVENTANDO SOLUZIONE ABITATIVA A TUTTI GLI EFFETTI. NASCE COSÌ PROGETTO BAGNO 5 MILLIMETRI DOVE LE ESSENZE, ORIGINARIAMENTE DESTINATE ALLA CARATTERIZZAZIONE DI PAVIMENTI E PARETI, DIVENTANO ELEMENTO CENTRALE E DISTINTIVO DI SOLUZIONI IDEATE PER LA ZONA BAGNO. L’UNIONE DI DESIGN E NATURA PROMUOVE CONCETTI LEGATI ALL’ELEGANZA E ALLA RICERCATEZZA, IDENTIFICANDO SPAZI IN CUI SI MESCOLANO INNOVAZIONE E INTIMITÀ.
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www.itlas.it Salone del Mobile: Pad. 24 -Stand E08
Leader nella produzione di pavimenti in legno, Itlas nel corso degli anni ha avviato una preziosa e costante collaborazione con un network di architetti di fama internazionale che ha consentito all’azienda di ampliare i propri orizzonti e affacciarsi con sempre maggiore autorevolezza sul mondo dell’arredamento. Progetto Bagno è parte integrante di un percorso in cui Itlas propone un’idea di casa pensata a partire da quella materia prima su cui ha fondato la propria realtà: il legno. Essenze e finiture naturali e di pregio che vengono declinate in ogni spazio abitabile e che diventano protagoniste anche nella progettazione dell’arredo bagno.
LAVABO E VASCA IN MARMO BOTTICINO CLASSICO
ITLAS 5 MILLIMETRI COMPOSIZIONE LA MADDALENA: COMPOSIZIONE IN LEGNO DI ROVERE MATERIA E PAVIMENTO IN LEGNO ITLAS COLLEZIONE LEGNI DEL DOGE ROVERE MATERIA
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INTERIOR DESIGN E POSA A REGOLA D’ARTE AD AMBURGO IN UN ANTICO PALAZZO, MAPEI HA FORNITO I PRODOTTI PER LA POSA DI PARQUET NEGLI AMBIENTI DESTINATI A OSPITARE LO SPAZIO COWORKING MINDSPACE. LA POSA DEL PARQUET HA GIOCATO UN RUOLO CHIAVE NELLA REALIZZAZIONE DI AMBIENTI DI LAVORO CONFORTEVOLI E RICCHI DI STILE. PER TUTTE LE STANZE È STATO SCELTO UN PARQUET MULTISTRATO DI ALTA QUALITÀ, POSATO A REGOLA D’ARTE. SUL SOTTOFONDO, OPPORTUNAMENTE PREPARATO, È STATO INCOLLATO IL PARQUET MULTISTRATO CON ULTRABOND ECO S968 1K, ADESIVO MONOCOMPONENTE A BASE DI POLIMERI SILILATI, COMPLETAMENTE ESENTE DA SOLVENTI A BASSISSIMA EMISSIONE DI SOSTANZE ORGANICHE VOLATILI IN GRADO DI GARANTIRE UN’ECCELLENTE E DUREVOLE ADESIONE.
La tecnologia dietro al
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Fondata nel 1937 a Milano, Mapei oggi è uno dei maggiori produttori mondiali di adesivi e prodotti complementari per la posa di pavimenti e rivestimenti di ogni tipo ed è anche specialista in altri prodotti chimici per l’edilizia. Per il parquet Mapei dispone di una linea di prodotti dedicata, costituita non solo da adesivi, ma da una gamma completa di soluzioni, a partire dalla preparazione del fondo di posa con leganti, additivi, malte premiscelate per il confezionamento di massetti, primer, consolidanti, impermeabilizzanti per la preparazione dei supporti, lisciature ad alta resistenza fino ad arrivare alla finitura superficiale con oli colorati e vernici all’acqua e a prodotti specifici di manutenzione.
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VIVERE CIRCONDATI DAL FASCINO DEGLI OGGETTI PIÙ BELLI, SENTIRSI UN TUTT’UNO CON LA NATURA E DARE SPAZIO A QUELL’UNIVERSO DI AFFETTI E DI SENTIMENTI CHE RENDE UNICA LA VITA DI OGNUNO: LA NUOVA COLLEZIONE DI PARQUET DREAM È TUTTO QUESTO. COLORAZIONI ATTUALI, UNA RICCA SELEZIONE DI FORMATI E DISEGNI, LAVORAZIONI ACCURATE E LA POSSIBILITÀ DI SCEGLIERE TRA QUATTRO DIVERSE SCELTE DEL LEGNO (DALLA PIÙ UNIFORME A QUELLA PIÙ RICCA DI IRREGOLARITÀ) CARATTERIZZANO UNA COLLEZIONE CHE PERMETTE DI PLASMARE LA PROPRIA INDIVIDUALE IDEA DI PARQUET, CONSENTENDO DI DARE VITA AD AMBIENTI CHE RACCONTANO UNA STORIA IRRIPETIBILE E FORTEMENTE PERSONALE.
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COLLEZIONE DREAM, PARQUET ROVERE CRETA. TAVOLE IN ROVERE DI SLAVONIA CON SUPERFICIE SPAZZOLATA RIFINITA CON VERNICE EXTRA OPACA. DIMENSIONI: 1400/2200 X 160/180/220 mm.
Portare la natura sui pavimenti di tutte le case: questa è la mission di Woodco, che dal 1983 concretizza la ricerca della qualità abitativa nell’esperienza sensoriale del legno. Grazie alla conoscenza della materia prima e delle lavorazioni, alla serietà nel controllo dei processi produttivi e al profondo rispetto per l’ambiente, l’azienda realizza pavimenti dagli elevati standard qualitativi ed estetici, caratterizzati da un equilibrato rapporto qualità-prezzo e da finiture completamente naturali.
COLLEZIONE DREAM, PARQUET ROVERE CEMENTO NEL FORMATO SPINA UNGHERESE. TAVOLE IN ROVERE DI SLAVONIA CON SUPERFICIE SPAZZOLATA RIFINITA CON VERNICE EXTRA OPACA. DIMENSIONI: 590X90 mm.
COLLEZIONE DREAM, PARQUET ROVERE COGNAC CON SUPERFICIE SPAZZOLATA RIFINITA CON VERNICE EXTRA OPACA. DIMENSIONI: 1400/2200 X 180 mm.
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IL RIGORE DELLE FORME ACCOGLIE MATERIALI NATURALI IN UNA RESIDENZA ELEGANTE E MINIMALE Flavia Arena
Finiture cemento, ampie geometrie minimal, personalità contemporanea, ma senza dimenticare la natura. In questa lussuosa abitazione, le tendenze più innovative della progettazione dialogano con gli elementi naturali attraverso le ampie vetrate sul verde e grazie alla scelta di posare un parquet a plancia lunga dal grande carattere.
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NELLO SPAZIO LIVINGROOM È STATO SCELTO DI METTERE IN EVIDENZA IL FOCOLARE CENTRALE PUR TRASFORMANDOLO IN CHIAVE CONTEMPORANEA ATTRAVERSO TRE VOLUMI SOVRAPPOSTI E SQUADRATI. L’ILLUMINAZIONE LED POSTA ALLA BASE DELLA PARETE, ELEMENTO RICORRENTE IN TUTTA LA CASA, ALLEGGERISCE LA GEOMETRIA DELLA STRUTTURA, METTENDO IN LUCE ANCHE IL PARQUET SOTTOSTANTE.
IL PARQUET SCELTO In questa lussuosa abitazione è stato scelto di posare Tavole del Piave di Itlas, un listone prefinito di grandi dimensioni a tre strati. Si tratta di un progetto che nasce dal culto per la tradizione, dall'amore per il legno e dalla predilezione per il lavoro artigianale: un assisto prestigioso con il quale Itlas ha riscoperto i pavimenti di un tempo, riproponendoli con lo stesso pregio e la stessa emozione. Lo strato a vista in legno nobile, la controfaccia di bilanciamento in legno massiccio di abete e l'anima centrale in compensato di betulla con minimo cinque strati posizionati in modo ortogonale agli altri strati danno equilibrio e stabilità estremi.
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LA PROGETTAZIONE NON HA ESITATO A POSARE ANCHE NELLE AMPIE SALE DA BAGNO LO STESSO PARQUET SCELTO PER IL RESTO DELLA CASA. L’OMOGENEITÀ STILISTICA DELL’ABITAZIONE SI RITROVA ANCHE QUI NELL’USO DEL LED PER DISEGNARE LO SPESSORE DELLO SPECCHIO, SULLA PARETE EFFETTO CEMENTO E NEI COLORI GRIGIO, NERO, TORTORA.
PER IL PARQUET TAVOLE DEL PIAVE IN ROVERE È STATA SCELTA LA FINITURA OLIATA FIOR DI GIGLIO, CHE OFFRE UN PAVIMENTO DALLE TONALITÀ PIÙ SCURE E DECISE, CAPACE DI SPOSARSI ALL’ARCHITETTURA CONTEMPORANEA SENZA PERDERE LA PROPRIA IDENTITÀ.
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PER I PAVIMENTI È STATO NATURALMENTE SCELTO IL PARQUET, MATERIALE CHE PIÙ DI OGNI ALTRO SI PRESTA A INTERPRETARE IL LUSSO D’ALTRI TEMPI. IL PAVIMENTO, CREATO SU MISURA DEL PROGETTO DA GARBELOTTO, È “OLD-FASHIONED” CREATOR, UN MODELLO EUROPA PERSONALIZZATO PER QUESTA INCREDIBILE REALIZZAZIONE, FINITO CON UNA COLORAZIONE SCURA A CAMPIONE CHE SI ARMONIZZA IN MANIERA PERFETTA CON L’ARREDO E GLI ALTRI MATERIALI.
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AL 35° PIANO DEL MANDARIN ORIENTAL HOTEL DI NEW YORK CITY, UN BAR DAL FASCINO RETRÒ RIPROPONE L’ATMOSFERA DEI LOCALI PRIMI ‘900 Flavia Arena
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INTERIOR DESIGN
he Office è un esclusivo cocktail bar di New York City, ubicato al 35esimo piano del Mandarin Oriental Hotel. Al suo interno si possono degustare rari liquori, invecchiati anche di 100 anni. L’atmosfera del locale è calda e avvolgente, dal timbro retrò e dai dettagli eleganti. Il locale si ispira ai “Speakeasy”, che significa letteralmente “parla piano”, ovvero i bar dove all’inizio del 1900, durante il proibizionismo, venivano servite bevande alcoliche illegalmente, le quali dovevano essere ordinate a bassa voce. Molti di questi, soprattutto a New York, avevano degli ingressi camuffati, difficili da vedere e spesso era necessaria una parola d’ordine per potervi accedere. The Office ripropone la stessa atmosfera, un luogo esclusivo e un po’ segreto che domina dall’alto la Grande Mela. I
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PER DARE IL SENSO DI LUOGO SEGRETO ED ESCLUSIVO, LA PROGETTAZIONE SI È ISPIRATA AI LOCALI PRIMI ‘900 CON UNA PREVALENZA DI LEGNO, NON SOLO A PAVIMENTO MA ANCHE NELLA BOISERIE CHE DALLE PARETI SALE A RIVESTIRE IL SOFFITTO. I PUNTI LUCE, REALIZZATI PREVALENTEMENTE CON APPLIQUE, CREANO UNA LUMINOSITÀ DIFFUSA E MORBIDA. I MATERIALI ADOTTATI PER I COMPLEMENTI, MOBILI, TAVOLI, MENSOLE SONO I GRANDI CLASSICI DI UNA VOLTA: PELLE, OTTONE, LEGNO, FERRO. INFINE PER AGGIUNGERE UN TOCCO CHE RIPORTA AI “SALOTTI” D’ALTRI TEMPI, SUL PAVIMENTO SONO STATI ADAGIATI TAPPETI CLASSICI DAI COLORI CALDI.
LA FINITURA ANTICATA DEL PARQUET, REALIZZATA IN OPERA DA ARCHETYPAL IMAGINARY CORP. DI NEW YORK, RIPORTA IL ROVERE AI TEMPI DEL PROIBIZIONISMO E RICREA UN’ATMOSFERA SOFISTICATA E AL CONTEMPO CALDA E AVVOLGENTE, OTTIMA PER DEGUSTARE UNO DEI PIATTI DEL BREVE MA CURATISSIMO MENÙ CHE COMPRENDE FOIE GRAS, JAMON IBERICO E CAVIALE, O UNO DEI CLASSICI COCKTAIL NEWYORKESI.
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L’interior design di “The Office” è firmato dalla designer Diane Hang dello studio Tihany Design. Tihany Design è un prestigioso studio di progettazione fondato da Adam D. Tihany considerato uno degli architetti più importanti nella progettazione di interni per l’hospitality e pioniere della progettazione di ristoranti e lounge bar. IL PARQUET La linea Creator comprende alcuni dei prodotti di alta gamma di Parchettificio Garbelotto: ogni quadrotta viene composta a mano da abili artigiani. Tutte le lavorazioni sono realizzate negli stabilimenti in provincia di Treviso, garantendo un prodotto Made In Italy. Inoltre le materie prime utilizzate sono selezionate e certificate per l’utilizzo per la bioedilizia. La linea Creator viene realizzata anche nella variante “Le Murrine”: ogni quadrotta è impreziosita dai famosi vetri artistici di Murano, incastonati nel legno, creando una vera e propria opera d’arte.
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UNA RISTRUTTURAZIONE SAPIENTE HA PUNTATO SUL LEGNO PER CREARE UN’ATMOSFERA CALDA E CLASSICA, PUR MANTENENDO UNA FORTE IMPRONTA MODERNA Flavia Arena
LA CUCINA, ESSENZIALE E CONTEMPORANEA, È A VISTA NEL SOGGIORNO. L’UNICO ELEMENTO CHE DIVIDE IDEALMENTE QUESTO SPAZIO È LA PIASTRELLATURA IN PIETRA NATURALE ACCOSTATA AL PARQUET E CHE TORNA COME MOTIVO SOTTOTRACCIA ANCHE DI FRONTRE ALLA PORTA D’INGRESSO DI CASA.
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IL PARQUET SCELTO È UN PAVIMENTO DI ANTICOFILÒ, COLLEZIONE GLI ANTICHI, IN ROVERE ANTICO PIALLATO A MANO CON FINITURA BIORKA IN MULTILARGHEZZA.
COME UNA CORNICE PULITA ED ESSENZIALE, ALCUNE PARTI STRUTTURALI D’ACCIAIO SONO STATE LASCIATE IN EVIDENZA SECONDO LE TENDENZE PIÙ CONTEMPORANEE DELL’ARCHITETTURA. STIAMO PARLANDO IN QUESTO CASO DEL PROFILO DELLA SCALA POI RIVESTITA DELLO STESSO LEGNO DEI PAVIMENTI E DEL SUPPORTO STRUTTURALE DELLE TRAVI IN LEGNO.
n’atmosfera classica che non rinuncia a essere anche giovane e moderna: è questa la sintesi di una ristrutturazione di una casa su due livelli che ha nel legno uno dei suoi protagonisti. Lo spazio living è caratterizzato da un ampio volume aperto con cucina, nel quale risaltano le splendide travi a vista. Per controbilanciare questa volta naturale è stato scelto di posare un parquet altrettanto naturale nel quale il legno si mette in mostra in tutta la sua bellezza. I
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Nell’arredamento è stato scelto di sfruttare lo spazio sottoscala, con una libreria a moduli quadrati.
LA STESSA IMPRONTA DELLA CASA, CLASSICA E CONTEMPORANEA SI RITROVA ANCHE NEL BAGNO, DOVE IL PARQUET FA DA CONTALTARE ALLE TRAVI SPIOVENTI LASCIATE AL NATURALE. IL PIANO CHE ACCOGLIE I LAVABO È ANCH’ESSO IN LEGNO E SFOGGIA UN ORIGINALE PROFILO IRREGOLARE.
GLI ANTICHI Gli Antichi è una collezione di Anticofilò lavorata a mano, tavola per tavola, con la cura e la pazienza che la tradizione insegna. La linea è stata pensata per chi cerca uno stile che abbia un fascino retrò e che sappia rievocare con i suoi colori la tradizione delle case di una volta. PROFESSIONAL
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Wood DESIGN IL PARQUET È UN MATERIALE NOBILE, PREZIOSO, NATURALE E SEMPRE PIÙ SPESSO TROVA UNA SUA COLLOCAZIONE IN PROGETTI DALLA FORTE IMPRONTA CONTEMPORANEA GRAZIE A INNOVAZIONE SU FORME, COLORI E GEOMETRIE DI POSA A cura della redazione
e si crede che il parquet sia un pavimento classico, adatto solamente a interpretare la tradizione, ci si sbaglia di grosso. I produttori di pavimenti di legno offrono sempre più soluzioni innovative per creare interni di design, usando questo materiale unico, versatile e naturale. L’innovazione coinvolge diversi ambiti: dalla forma dei listoni alla loro lavorazione, dal colore alla posa. Partiamo dalla forma, chi l’ha detto infatti che il listone debba essere solo rettangolare? Ormai da anni esistono parquet composti da inserti poligonali, da forme geometriche irregolari o addirittura con lati tondi, angoli smussati, geometrie inattese. Spesso firmati da designer o architetti, questi pavimenti in legno reinterpretano in chiave contemporanea il parquet “classico” di un tempo, mettendo di luce tuttavia l’eleganza e la bellezza del materiale. Un altro degli ambiti di innovazione è nel trattamento della superficie che può essere lavorata per ottenere
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nuances anche molto diverse dal classico color legno. Il colore, in poche parole, può essere in molti casi studiato per adattarsi alla palette di tinte impiegate nel progetto, per creare interni dai colori abbinati nel rispetto della scala cromatica scelta. In ogni lavorazione di questo tipo, laddove si interviene sulla tinta, il legno mantiene tuttavia sempre la sua unicità, lasciando visibili le sue venature e i suoi inconfondibili nodi. Inifine abbiamo innovazione nella posa sia per quanto riguarda la geometria, sia la varietà di superfici da rivestire. Quindi, anche quando i listoni sono rettangolari, come la migliore tradizione, il disegno di posa progettato dai produttori può creare effetti e disegni inattesi e sorprendenti. D’altra parte la bellezza del legno sempre più spesso contagia le pareti, salendo sui muri per creare sofisticati effetti di arredo. Non manca poi l’adozione del legno in esterno, dal decking per terrazzi o giardini al cladding per facciate, protagonisti di soluzioni di design avvenieristiche e ultra contemporanee. I
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1. Listone Giordano, Fabrique. Marc Sadler firma la nuova collezione Natural Genius, Fabrique. Innovativi trattamenti di superficie, sia a livello di colore sia di tecnica di spazzolatura, conferiscono alla materia un’inedita e affascinante personalità. 2. Woodco, Rovere Corda. Firmata dallo studio iArchitects, questa scala di cemento è stata rivestita con il parquet Rovere Corda firmato Woodco. La superficie dal colore ambrato dona agli interni calore e armonia, mentre la finitura con olio-cera Osmo valorizza l’aspetto naturale del legno, arricchendolo di sfumature e cromatismi soffusi e delicati.
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3. Italparchetti, Assito delle Alpi. Una posa classica con spina ungherese a 45 gradi per questo parquet in rovere finitura Duranno che conferisce eleganza alla progettazione più moderna. 4. Garbelotto, Spina Dupla. Nata come rivisitazione della linea Noblesse, la posa a Spina Ungherese, la linea rivoluziona la geometria di posa: non più listelli tagliati in lunghezze uguali, bensì un’alternanza di moduli da 90 e 50cm. Il risultato è un pavimento elegante e suggestivo la cui parola d’ordine è “movimento”. 5. Antico Filò, Rovere Antico Resia. Nonostante questo parquet appartenga alla collezione gli Antichi, con la quale viene riproposto un pavimento lavorato come una volta, la sua estetica raffinata lo rende ideale per sposarsi al design più contemporaneo.
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6. Itlas, 5 Millimetri. Appartiene a Progetto Bagno 5 Millimetri, firmato per Itlas da Archea Associati, la composizione Maddalena in legno di Rovere Materia e pavimento in legno Itlas Collezione Legni del Doge Rovere Materia.
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7. Stile, Strip. Strip riprende lo stile dei pavimenti di design di metà del ‘900 e lo fa rivivere in nuovi colori contemporanei e su una doga ingegnerizzata che garantisce massima stabilità e precisione di posa. 8. Ravaioli, Taylor Collection. Nata dalla collaborazione con il designer Paolo Nicolò Rusolen, Taylor è una collezione di doghe per esterno che permette di creare 8 eleganti configurazioni grafiche, per personalizzare l’outdoor. 9. Cadorin, Rovere europeo taglio sega finitura Carbone. Personalità ed eleganza sono i tratti distintivi di questo rivestimento a parete progettato da Cadorin, caratterizzato da toni scuri e dalla traccia imperfetta ed irregolare del taglio della sega. 10. Corà, Fabbrica 4.0. Firmato dal designer Massimo Broglio, Fabbrica 4.0 è una reinterpretazione del pavimento industriale, caratterizzato da finiture suggerite dalla memoria dei pavimenti “industriali” tradizionali, che dovevano assorbire il rumore all’interno delle fabbriche, creare comfort termico e aumentare la resistenza e planarità dei sottofondi.
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DESIGN DAL PUNTO DI VISTA DELLA POSA SCHEDA TECNICA TIPOLOGIA DI INTERVENTO: APPARTAMENTO PRIVATO METRATURA: CIRCA 130 METRI QUADRATI MATERIALI IMPIEGATI: UN LISTONCINO DI ROVERE MASSELLO DA 15 MM DI SPESSORE, CON TAGLIO A 30° PER UNA POSA A SPINA FRANCESE /UNGHERESE CITTÀ: ROMA IMPRESA DI POSA: RAGNO PARQUET DI WALTER E FLAVIO
Capolavoro d’ARTIGIANO UNA POSA IN OPERA A ROMA SVELA IL RUOLO DELL’ARTIGIANO PARCHETTISTA CHE SPESSO OLTRE ALL’INCARICO OPERATIVO HA ANCHE IL DELICATO COMPITO DI SPIEGARE AL CLIENTE LA LAVORAZIONE, I TEMPI, LE PROBLEMATICHE DELLA POSA E FORNIRE IL PROPRIO CONSIGLIO PROFESSIONALE A cura della redazione
iamo a Roma, dove una ditta storica, la Ragno Parquet, ha realizzato la posa in opera di un pavimento in legno nel corso della ristrutturazione di un’ampia abitazione privata. L’impresa ha realizzato il pavimento con il disegno di posa voluta dal committente, una spina francese da posare a 30 gradi, consigliando il cliente sulla finitura. Abbiamo intervistato Walter Ragno, titolare insieme al figlio Flavio dell’impresa, facendoci raccontare probelmatiche e soluzioni incontrate in questo lavoro. I
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LA FINITURA È STATA ESEGUITA CON UN CICLO A TRE MANI, UNA DI FONDO ALL’ACQUA E DUE DI VERNICE ANCHE QUELLE ALL’ACQUA, IN CLASSE EC1 PLUS A BASSISSIME EMISSIONI.
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INTERVISTA A WALTER RAGNO Ci può raccontare questo intervento? Si tratta della ristrutturazione di un’abitazione privata a cui è stato per intero sostituita la pavimentazione. Siamo una ditta storica di Roma e ci occupiamo di pavimenti in legno dai primi anni ’50. La nostra impresa è stata fondata e portata avanti fino ai primi anni del 2000 da Erino, mio padre; ora la conduco con grande passione con mio figlio Flavio, effettivo esecutore dei nostri lavori. In questo caso il lavoro c’è stato proposto da una ditta di falegnameria con cui collaboriamo e anch’essa nel campo delle ristrutturazioni da molti anni. Quali erano i desideri della committenza? Avete avuto voce in capitolo nella geometria di posa e nelle scelte dei materiali? La committenza aveva già scelto una spina francese da posare a 30 gradi, mentre abbiamo avuto maggiore libertà di azione sulla finitura del parquet. Il materiale ci è stato fornito dal cliente, un listoncino di rovere massello da 15 mm di spessore, con taglio a 30 gradi per una posa a spina franceseungherese. In genere il taglio lo facciamo noi in cantiere ma abbiamo ritenuto, visto i tempi ristretti, di velocizzare la posa facendo eseguire il taglio in falegnameria. Quindi avete avuto dei tempi stretti? Esattamente, i tempi di esecuzione sono stati ristretti. Inoltre i valori di umidità hanno allungato il lavoro che è stato comunque effettuato rispettando i tempi tecnici tra posa e lamatura del parquet. Ci puoi raccontare come siete intervenuti? Abbiamo iniziato la posa del parquet a spina a 30 gradi francese/ungherese come previsto dal disegno, utilizzando una colla bicomponente in classe EC1 e a
bassissime emissioni. Ultimata la posa abbiamo dato un’attesa di circa un mese in modo da far ultimare le opere murarie e di falegnameria. Poi abbiamo proceduto con la lamatura del parquet. La finitura è stata eseguita con un ciclo a tre mani, una di fondo all’acqua e due di vernice anche quelle all’acqua, in classe EC1 plus a bassissime emissioni e inodore. Naturalmente questo è avvenuto dopo aver fatto visionare al cliente alcuni campioni con diversi effetti di lucidità. Consigliamo sempre i nostri clienti di usare queste vernici per via del bassissimo impatto ambientale che hanno, per la naturalità nella finitura e per la grande resistenza al calpestio. Avete incontrato problematiche e come le avete risolte? Diciamo che la preparazione di questo lavoro non è stata semplice per via dei valori dell’umidità del massetto, ragione per cui abbiamo dovuto procedere a controlli periodici dei valori con un igrometro a carburo. Visto i tempi ristretti di consegna si è deciso di procedere con una barriera vapore, con l’uso di un primer sotto la nostra supervisione, prima della posa del parquet. Ormai siamo abituati a risolvere problemi, lo facciamo senza crearne ulteriori. In questo caso specifico la sfida principale è stata quella di spiegare al cliente che il più grande nemico del parquet è l’umidità e che non si deve mai sottovalutare questo tipo di problematiche se si vuole avere un risultato finale impeccabile e duraturo nel tempo.
VISTO I TEMPI RISTRETTI DI CONSEGNA SI È DECISO DI PROCEDERE CON UNA BARRIERA VAPORE, CON L’USO DI UN PRIMER SOTTO LA NOSTRA SUPERVISIONE, PRIMA DELLA POSA DEL PARQUET. ABBIAMO POI PROCEDUTO ALLA POSA DEL PARQUET A SPINA A 30° FRANCESE/UNGHERESE.
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I PRINCIPALI RISCHI CHE MINACCIANO I POSATORI E LE SOLUZIONI PER EVITARE QUALSIASI PERICOLO Domenico Adelizzi
robabilmente, gli operatori e i posatori di pavimentazioni a base di legno per interni e per esterni non condividono gli stessi pericoli di altri tecnici che operano in situazioni critiche, ma tuttavia anche il loro lavoro comporta una serie di rischi e pericoli, ai quali quotidianamente sono esposti. Alcuni di questi sono evidenti come per esempio i tagli e le ferite causati dall’utilizzo della sega circolare, mentre altri, come l'amianto o l’inalazione dei vapori, possono essere invisibili, salvo poi manifestarsi dopo molti anni di lavoro. In ogni caso, l’unica e la migliore protezione contro ogni tipo di pericolo sono la prevenzione, la consapevolezza e la conoscenza della migliore procedura e prassi per operare e proteggersi mentre si esegue un determinato tipo di lavoro. Altra priorità è la
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Posare in SICUREZZA
salvaguardia della sicurezza sia in azienda sia in cantiere, insegnando ai dipendenti oltre che le procedure del ben operare, anche i vari tipi di rischi e pericoli che si possono correre nel praticare la professione, dando l’esempio in prima persona di come meglio operare in sicurezza. Forse, sono finiti i giorni in cui gli operatori rinunciavano a dotarsi degli elementi di sicurezza come i tappi per l’udito, le maschere per la respirazione e gli occhiali per la protezione degli occhi e questo perché LA MAGGIOR PARTE DEGLI IMPRENDITORI HA CAPITO la maggior parte degli L’IMPORTANZA DELLA PREVENZIONE SIA PER LA imprenditori ha capito PROPRIA SALUTE E SIA PER QUELLA DEI DIPENDENTI.
l’importanza della prevenzione sia per la propria salute e sia per quella dei dipendenti. Tuttavia, non sempre è così. Questa è la ragione per la quale ho deciso di analizzare e descrivere i rischi e i tipi di pericoli ai quali i posatori sono quotidianamente più sottoposti. La speranza è quella che la lettura e la corretta informazione possa contribuire a limitare gli infortuni che avvengono quasi quotidianamente anche nel comparto dei pavimenti di legno; comparto che ricordiamolo, seppure piccolo, raccoglie migliaia di operatori spesso organizzati in piccole aziende artigiane.
CASI DI MORTE SUL LAVORO PER ZONA D’ITALIA Nord-Ovest 20,4% Isole
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Nord-Est 14,1%
33,6% Fonte: Dati Inail, elaborazione a cura dell’Osservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engeneering Denunce d’infortunio con esito mortale per modi di accadimento (aggiornamento al 31/7/2016)
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UTILIZZO DI MACCHINE, ATTREZZATURE E UTENSILI IL PERICOLO Chissà quante volte avete sentito dire a un imprenditore che lavora il legno questa frase: “Sono stato impegnato tutto il giorno a tagliare perché devo realizzare un parquet importante per forma e dimensioni; ero stanco, e mentre stavo sezionando l’ultimo elemento da posare mi sono distratto e sbadatamente mi sono tagliato la mano”. Purtroppo, storie e situazioni come questa sono all’ordine del giorno e la perdita di falangi, falangette e dita sono, purtroppo, consuete e comuni. LA PREVENZIONE Le lame e gli utensili di macchine e attrezzature portatili sono potenzialmente pericolosi e fornire qualche spunto di riflessione e di comportamento da mantenere non fa mai male per evitare infortuni anche gravi che potrebbero rilevarsi irreversibili. • Verificare che l’attrezzatura sia conforme alle direttive comunitarie. • Verificare che la macchina o l’attrezzatura presenti la marcatura CE. • Non distogliere mai lo sguardo da ciò che si sta tagliando. • Utilizzare le lame e gli utensili sempre e solo con le loro specifiche protezioni di cui le macchine sono dotate anche perché previste dalle direttive europee. • Se ci si deve inginocchiare per sezionare, è bene porsi direttamente dietro la macchina o all’attrezzatura. • Il cambio o la sostituzione delle lame o utensili si devono eseguire solo dopo aver scollegato l’interruttore. • Per spingere il pezzo verso la macchina non si devono usare le dita, ma aiutarsi con un bastone. • Non aumentare la velocità della lama per tagliare il materiale. Se sussiste la necessità di farlo, occorre verificare che ciò sia possibile, consultando il manuale d’uso. • Non cercare di raggiungere la lama il prima possibile. • Non essere superficiali e non prendere il lavoro del tagliare/sezionare alla leggera o senza prestare la dovuta attenzione perché il pericolo è sempre in agguato e basta un solo secondo per ritrovarsi una ferita più o meno grave.
Pericoli e prevenzioni I pericoli ai quali possono essere sottoposti i posatori di pavimenti di legno sono stati raccolti in dieci gruppi in funzione delle cause che li generano. Per ogni tipo di minaccia suggeriamo le possibili azioni di prevenzione, spesso logiche e scontate, da mettere in atto per cercare di diminuire se non evitare il rischio.
Le malattie professionali In Italia, le malattie professionali sono sia latenti, sia spesso mortali, e disegnano negli ultimi due anni una tendenza in forte rialzo con un +11% mentre, di contro, gli infortuni, oramai da lungo tempo, stanno facendo registrare un calo che può tranquillamente definirsi di tipo strutturale. Il dato, fornito dall’Istituto Nazionale per
l’Assicurazione contro gli Infortuni sul lavoro (INAIL), evidenzia come nel nostro Paese quello delle malattie professionali sia un fenomeno insidioso ma anche difficile da quantificare. Secondo l’Istituto, infatti, il +11% segnato dalle malattie professionali nell’ultimo biennio non indica per forza che le condizioni di lavoro siano peggiorate, ma fornisce un quadro della situazione caratterizzato da una maggiore presa di coscienza ed emersione di tale fenomeno tanto subdolo quanto insidioso ma, in quali settori è più alto il rischio di contrarre le malattie professionali? Dai dati riportati dal Rapporto Annuale dell’INAIL, emerge che i settori più a rischio sono quelli dell’industria e dei servizi, mentre più staccati come numero di casi c’è il comparto dell’agricoltura. Su tutte, la malattia professionale più frequente è la sordità con un caso su cinque, anche se l’istituto INAIL rileva come ci siano malattie professionali con un tasso di crescita
in forte aumento: dai problemi alla schiena a patologie dell’apparato muscolo-scheletrico all’artrosi e la cosiddetta sindrome del tunnel carpale con ben 1.500 casi.
Il piano operativo di sicurezza (POS) Il Piano Operativo di Sicurezza (POS) è un documento che ogni impresa esecutrice, per l'esecuzione di lavori edili e/o di ingegneria civile deve redigere, per il singolo cantiere interessato, nel quale devono essere riportate solo informazioni in relazione a quel specifico cantiere con la valutazione dei rischi a cui sono sottoposti gli addetti dell'impresa. Il POS è un piano complementare di dettaglio del piano di sicurezza e coordinamento, quando quest'ultimo sia previsto come da normativa vigente (e cioè quando in cantiere è prevista la presenza di più imprese anche non contemporanea). Il piano non affronta i rischi dati dalle scelte architettoniche o progettuali, in R PROFESSIONAL
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COMBUSTIONE SPONTANEA
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IL PERICOLO È un rischio che si nasconde tra i sacchetti pieni di polvere di legno o in quelli intrisi di polveri e/o macchie di solventi, diluenti e prodotti infiammabili che possono acquisire calore e surriscaldarsi fino a incendiarsi in modo spontaneo. A volte basta una scintilla derivante da diversi tipi di lavorazioni a far innescare la combustione spontanea della polvere lignea e di strofinacci intrisi di vecchie vernici, rendendo particolarmente pericoloso l’ambiente. È vero che l’innesco della scintilla non è un pericolo comune, però, purtroppo sussiste come dimostrano eventi avvenuti nel passato e per questo non far scemare l’attenzione.
LA PREVENZIONE La logica e il buon senso dicono che non si devono mai lasciare sacchetti pieni di polvere di legno derivante dalla carteggiatura o dalla levigatura sia in cantiere sia nel furgone o nel magazzino ma portarli alla discarica. Purtroppo, ci sono ancora operatori che svuotano i sacchetti nei normali cassonetti, oppure li mettono nei sacchetti destinati all’immondizia o li lasciano sul marciapiede, ossia in luoghi e posizioni in cui il pericolo dell’innesco è facile e possibile. La buona tecnica dello smaltimento in sicurezza di sacchi di polvere e di strofinacci intrisi è, come detto, di portarli alla discarica, riponendo tutto ciò che è infiammabile in un contenitore metallico resistente al fuoco evitando in questo modo la possibile combustione spontanea.
quanto queste vengono individuate dal Coordinatore per la progettazione attraverso il PSC (Piano della Sicurezza del Cantiere). Il POS deve riportare: • Dati identificativi dell'impresa esecutrice, che comprendono: - Nominativo del datore di lavoro, gli indirizzi e i riferimenti telefonici della sede legale e degli uffici di cantiere;
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- Specifica attività e le singole lavorazioni svolte in cantiere dall'impresa esecutrice e dai lavoratori autonomi sub-affidatari; - Nominativi degli addetti al pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori e, comunque, alla gestione delle emergenze in cantiere, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, aziendale o territoriale, ove eletto o designato;
RUMORE IL PERICOLO Le attività dei posatori generalmente superano gli 80 decibel e quindi, ai fini della valutazione del rischio da rumore, si devono adottare tutte le necessarie misure preventive e protettive, ricorrendo all'obbligo della misurazione strumentale. Naturalmente, non c'è davvero nulla di divertente se si perde la sensibilità uditiva. Se l'esposizione al rumore a breve termine può danneggiare l’udito perché si vengono a formare fastidiosi ronzii temporanei, l'esposizione a lungo termine a causa di chiodatrici, seghe circolari e macchine levigatrici, può causare l’insorgere della permanente perdita dell’udito, oppure il generarsi di fastidiosissimi tintinnii e brusii non sempre curabili e che non poche volte determinano anche laceranti e continue emicranie e mal di testa. Anche se non sono disponibili statistiche specifiche per i posatori di parquet e pavimentazioni a base legno, secondo l'Istituto Nazionale per la Sicurezza e la Salute il 44% di falegnami e operatori che lavorano il legno, all’età di 50 anni e dopo circa 35-30 anni di lavoro hanno parzialmente perso l’udito. LA PREVENZIONE Non si smetterà mai di dire che la prevenzione migliore è l’utilizzo di tappi o di cuffie per salvaguardare udito e orecchie. Ce ne sono di tantissimi tipi così come esiste una molteplicità di modelli di paraorecchie e cuffie anche con la radio inserita. Potrebbe essere necessario provare diversi tipi di tappi prima di trovare quelli che si adattano in modo corretto e confortevole alla propria persona e, nel caso in cui l’operatore porti gli occhiali, le cuffie e i paraorecchie forse non sono il rimedio migliore e quindi risulta più indicato utilizzare i tappi. Per la prevenzione dell’udito, non meno importante, è il verificare che le macchine e le attrezzature utilizzate non generino rumori oltre alla soglia consentita e, a tal proposito, è sempre bene verificare che la macchina sia dotata di carter, cuffie o di altri sistemi che possano armonizzare al meglio sia le vibrazioni sia il rumore, così come verificare che la macchina o l’attrezzatura sia conforme ai requisiti di sicurezza dettati dalle direttive comunitarie e che sulla macchina vi sia la marcatura CE.
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- Nominativo del medico competente ove previsto; - Nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione; - Nominativi del direttore tecnico di cantiere e del capocantiere; - Numero e le relative qualifiche dei lavoratori dipendenti dell'impresa esecutrice e dei lavoratori autonomi operanti in cantiere per conto della stessa impresa; • Specifiche mansioni, inerenti alla sicurezza, svolte in cantiere da ogni figura nominata allo scopo dall'impresa esecutrice; • Descrizione dell'attività di cantiere, delle modalità organizzative e dei turni di lavoro; • Elenco dei ponteggi, dei ponti su ruote a torre e di altre opere provvisionali di notevole importanza, delle macchine e degli impianti utilizzati nel cantiere; • Elenco delle sostanze e preparati pericolosi utilizzati nel cantiere con le relative schede di sicurezza; • Esito del rapporto di valutazione del rumore; • Individuazione delle misure preventive e protettive, integrative rispetto a quelle contenute nel PSC quando previsto, adottate in relazione ai rischi connessi alle
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ENERGIA ELETTRICA
IL PERICOLO Il buon senso ci dice che l'elettricità è un pericolo invisibile e che non si devono mai fare collegamenti “pasticciati” quando si utilizza la corrente elettrica. Eppure, nonostante si sappia che con la corrente elettrica non si può scherzare, capita ancora di vedere collegamenti “volanti” che mettono a serio rischio la salute solo e semplicemente perché si aggancia la corrente a 220 volt, tagliando ed utilizzando cavi con collegamenti molto provvisori, oppure appendendosi il cavo intorno al collo durante l'utilizzo della macchina ed usando cavi che non poche volte sono collegati tra loro solo con il nastro isolante. Questi comportamenti non consoni sono all’ordine del giorno e sono tutti ad altissimo rischio per la salute. Per esempio, ho il ricordo di un parchettista che tempo fa è stato folgorato a causa di un collegamento provvisorio tra cavi posto sul collo sudato. Altri rischi legati all’energia elettrica non dovuti all’imperizia o superficialità del posatore si legano al fatto che in cantiere ci sono fili e contatti “molto provvisori” e l’operatore -a sua insaputapotrebbe venire investito dalla scossa solo perché semplicemente camminava o ha toccato questi fili penduli che spuntano dal pavimento o dalle pareti.
LA PREVENZIONE Si chiede solo di essere un po’ più attenti e di essere sicuri quando si ha a che fare con la corrente elettrica. Pertanto, non ci si stanca mai di dire che si deve controllare tutto ciò prevede l’apporto di elettricità. Nel caso in cui al momento del bisogno non si ha una presa a 220 volt da utilizzare e non sa in modo certo e sicuro collegare la corrente al trasformatore o a un altro apparato elettrico, è più che consigliabile pagare un elettricista per installare la presa o far un collegamento corretto. Durante il lavoro è molto utile utilizzare un voltmetro per verificare l’esistenza di eventuali fili esposti così come è utile -ma anche obbligatorio-, eseguire le necessarie fasi di manutenzione sulle macchine, sostituendo i cavi quando questi sono danneggiati, anche se alla vista il danno sembra quasi inesistente. Si ricorda, che nel caso in cui non si eseguono le obbligatorie manutenzioni alle macchine, gli ispettori dell’Istituto di sicurezza sul lavoro potrebbero darvi delle multe più che salate e quindi, oltre al rischio del danno fisico, potrebbe esserci anche un cospicuo danno economico; meglio evitarle ambedue.
proprie lavorazioni in cantiere; • Procedure complementari e di dettaglio, richieste dal PSC quando previsto; • Elenco dei dispositivi di protezione individuale forniti ai lavoratori occupati in cantiere; • Documentazione in merito all'informazione ed alla formazione
fornite ai lavoratori occupati in cantiere. Il datore di lavoro dell'impresa esecutrice redige il Piano Operativo di Sicurezza per il singolo cantiere interessato. Con questo piano l'impresa esecutrice definisce le proprie scelte autonome e le relative responsabilità nell'organizzazione del
cantiere e nell'esecuzione dei lavori. Il POS non deve quindi costituire unicamente un adempimento amministrativo, in mancanza del quale la ditta operatrice viene sanzionata, ma soprattutto un documento essenziale ed indispensabile al fine di prevenire, limitare e ridurre al minimo i rischi ed R continua a pag. 48
PRESENZA DI AMIANTO
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Nei decenni scorsi l’amianto si utilizzava in edilizia per realizzare canne fumarie, tubazioni di scarico dei servizi igienici e serbatoi per l'acqua potabile, pannelli divisori e lastre installate per la protezione di parti calde o per evitare la dispersione termica. La presenza di tali manufatti può in alcuni casi svelarsi solo nel corso dei lavori di demolizione o ristrutturazione dell'edificio. In tal caso, l'attività di cantiere dovrebbe essere sospesa per il necessario intervento di bonifica. Tra le categorie a rischio vanno citati i parchettisti, i piastrellisti e i posatori in genere, i quali possono a loro insaputa trovarsi a svolgere operazioni su rivestimenti o pavimentazioni con presenza di materiali con amianto non in precedenza rilevati poiché coperti da altri rivestimenti. IL PERICOLO Fino al 1970 i prodotti per l'edilizia, tra cui anche alcuni tipi di pavimentazione non di legno, contenevano amianto. Era il caso di alcuni pavimenti resilienti, come i pavimenti vinilici, d’asfalto e mattonelle di gomma che spesso contenevano amianto, come anche alcuni tipi di adesivi utilizzati per l'installazione di piastrelle di ceramica e di cemento per pavimenti. Quando questi prodotti sono levigati o in altro modo trattati con azioni di abrasione o semplicemente rimossi, è più che verosimile che si formino particelle di amianto che rimangono in sospensione nell'aria. Il rischio è alto nel caso di rimozione di vecchi pavimenti, anche perché l’esposizione alle polveri d’amianto può causare il rischio del cancro polmonare e l'asbestosi perché i polmoni si danneggiano a causa del tessuto fibroso filiforme dell’amianto che si incunea e rimane nei tessuti delicati dei polmoni. Le particelle d’amianto in sospensione nell'aria sono una minaccia non solo per chi lavora ma anche per le persone che occupano e vivono in casa. LA PREVENZIONE Purtroppo non esiste un modo sicuro che possa aiutare a stabilire se in quel vecchio pavimento, parete o tetto vi sia o no l'amianto. Di sicuro, l’unica cosa da fare è chiamare gli esperti che possano intervenire nel modo migliore per gestire la completa rimozione dell'amianto piuttosto che rischiare di contaminare la casa e rischiare di incorrere sia nel pericolo di danneggiare la propria e l’altrui salute, a causa della responsabilità di aver rimosso l’amianto senza le dovute cautele. PROFESSIONAL
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APPUNTI TECNICI
OGGETTI VOLANTI
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IL PERICOLO È un pericolo a cui spesso non si pensa perché non è prevedibile, ovvero quando pezzetti di legno o di altro materiale solido all’improvviso, durante il taglio, sezionatura o rasatura si staccano e spiccano il volo, terminando la loro corsa a volte colpendo il viso o gli occhi degli operatori. LA PREVENZIONE Per evitare questo pericolo, quando si esegue un taglio o si leviga, oppure si sta per inchiodare un elemento, bisogna utilizzare sempre gli occhiali di protezione per gli occhi. Gli occhiali sono da indossare anche quando si devono trattare o versare prodotti liquidi perché qualche goccia nell’occhio può portare a infezioni anche gravi. Oggigiorno vi sono disponibili occhiali di sicurezza di ogni foggia e stile che oltre alla sicurezza danno importanza anche all’aspetto estetico per non sentirsi degli extraterrestri durante l’esecuzione del lavoro. Inoltre, sono disponibili occhiali con lenti bifocali e occhiali con filtri cromatici e si è più che certi che una volta che si è presa la buona abitudine di indossarli ci si sente in sicurezza e mai si vorrà lavorare (giustamente) senza di loro.
RESPIRAZIONE DI VAPORI DA SOLVENTI, ADESIVI E VERNICI
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IL PERICOLO Posatori di parquet e pavimentatori in genere possono essere esposti a rischi lavorativi capaci di portare a malattie respiratorie da polveri e sostanze chimiche aero-disperse in forma di gas, vapori e fumi. Il rischio lavorativo da sostanze chimiche aerodisperse non è limitato al solo lavoro in ambienti confinati, in quanto vi sono alcune attività lavorative con esposizione diretta agli agenti chimici allo stato di polveri, aerosol e fumi, per i quali l'inalazione di sostanze tossiche può avvenire in ogni caso, anche nel lavoro all'aperto. Ecco perché per le operazioni di lavorazioni all'aperto come per esempio per l’impregnatura si possono richiedere idonei sistemi di aspirazione localizzata, cosi come in azienda se non è possibile realizzare tali sistemi, come spesso avviene nel lavoro edile, occorre agire con misure di prevenzione tecnica e dovranno essere adottati idonei mezzi di protezione personale adeguati al tipo di lavoro. Nel caso di elevate esposizioni tutte le polveri hanno conseguenze negative per la funzione respiratoria e possono quantomeno determinare bronchiti, ma sono soprattutto le polveri contenenti amianto (si veda precedente punto n° 05) e quelle contenenti la silice cristallina a richiamare le maggiori necessità di tutela preventiva. Le attività lavorative ordinarie di costruzione in edilizia non comportano generalmente un significativo rischio di inalazione di polveri contenenti silice libera cristallina in concentrazioni elevate; pertanto la silicosi non è, come documentato da indagini recenti, una malattia di comune riscontro tra muratori escavatoristi, addetti agli impianti di betonaggio, posatori di parquet, piastrellisti e così via. Questo perché le polveri minerali utilizzate sono soprattutto allo stato di poltiglie e l'umidificazione riduce il rischio di dispersione delle stesse. Tuttavia, anche nel restauro di interni sono stati segnalati casi di elevata esposizione a silice con lesioni polmonari da accumulo di silice cristallina nei lavoratori addetti (Niosh Alert. Preventing silicosis in construction workers, 1996). Il rischio di esposizione a silice va sempre tenuto ben presente e, se l'attività di lavoro comporta la formazione di polveri, bisogna sempre acquisire dati sul contenuto percentuale di silice di queste polveri. Il pericolo derivante dall’inalazione delle polveri e vapori derivanti dall’uso di prodotti di composizione e trattamento dei massetti per la verniciatura/finitura dei parquet potrebbero rilevarsi una minaccia in due modi: 1° Possono essere pericolosi se inalati. 2° Alcune finiture hanno un basso punto di infiammabilità producendo vapori a sufficienza per prendere fuoco in presenza di una fiamma o di altri tipi di sorgenti di ignizione. LA PREVENZIONE Occorre ribadire quanto segue: 1° Bisogna sempre indossare la maschera con il filtro quando si lavora con finiture, stando attenti che il respiratore sia conforme a quanto riportato nella scheda di sicurezza del prodotto. 2° Indossare guanti (per esempio di nitrile) quando si lavora con qualsiasi finitura. 3° Le finiture a base acquosa sono generalmente considerate più sicure, ma è sempre meglio peccare per eccesso di cautela. 4° Nel caso in cui si lavora con un prodotto di finitura avente un basso punto di infiammabilità (è indicato nella scheda di sicurezza), è necessario eliminare ogni potenziale fonte di accensione. Tutto ciò include l’utilizzo di segnalatori e spie sulle attrezzature e impianti utilizzati. 5° Mantenere il cantiere aperto fino a che le sostanze non si siano completamente evaporate. 6° I locali più soggetti all’inalazione sono quelli adibiti al deposito; pertanto si rende necessario prendere delle cautele appropriate ad esempio mascherine per evitare di inalare e respirare volatili più o meno tossici. 7° Ovviamente è assolutamente vietato di fumare sul luogo di lavoro.
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CONTATTO CUTANEO CON LE POLVERI IL PERICOLO L'esposizione al cemento è stata in passato frequente causa di dermatiti da contatto dovute spesso al contenuto in cromo esavalente del cemento. Tuttavia, il rischio di dermatiti è tuttora ben presente nelle attività edili dove, negli ultimi anni, si è assistito a un crescente utilizzo di nuove sostanze chimiche: tra le quali vi sono le resine epossidiche, ureiche; gli oli minerali; le sostanze bituminose; le fibre di vetro; la calce, nonché le polveri derivanti dalla lavorazione delle specie legnose. Parchettisti, piastrellisti e posatori in genere sono particolarmente esposti a rischio di dermatiti provocate dal contatto dell’epidermide con un agente esterno che assume il termine di “dermatite da contatto” se l'agente chimico danneggia direttamente la pelle determinandone l'infiammazione e di “dermatite da contatto irritativa” se le lesioni non si producono subito ma dopo ripetuti contatti e il meccanismo di determinazione delle lesioni è immunologico (da anticorpi). In ambito lavorativo sono soprattutto frequenti le cosiddette “dermatiti da contatto” perché l’epidermide è a diretto contatto con un agente esterno che può essere uno di quelli in precedenza elencati. LA PREVENZIONE Premesso che si devono sempre leggere le schede di sicurezza dei prodotti che si utilizzano (lo sapevate che secondo il codice unico della sicurezza si dovrebbe avere sempre una scheda di sicurezza per le polveri di legno presenti nel vostro furgone?) perché in esse, sotto la sezione “pericolo per la salute”, spesso si trova una lunga lista di pericoli. Le modalità migliori di cautela consistono in: 1° Utilizzare macchine, attrezzature portatili che hanno incorporato un aspiratore di polveri. 2° Utilizzare comuni dispositivi individuali protettivi come occhiali, tappi o cuffie e guanti. 3° Indossare indumenti consoni come per esempio tute con elastici a polsi e caviglie per evitare che le polveri entrino a contatto con il corpo. 4° Fare frequenti docce. Coprirsi completamente l’epidermide e lavarsi di sovente e più che bene quotidianamente aiuta a prevenire reazioni di dermatite. Infine, se si desidera controllare personalmente se la vostra pelle reagisce a determinate specie legnose, un metodo empirico ma efficace è quello di mettere sul braccio un po’ di polvere di legno ricoprendola con un cerotto e lasciare agire per 24 ore per poi osservare il tipo di reazione che l’epidermide ha.
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APPUNTI TECNICI
POSIZIONI RIPETITIVE DI LAVORO.
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IL PERICOLO Numerose sono le malattie professionali del sistema osteoarticolare, dei muscoli e del tessuto connettivo degli arti superiori e inferiori denunciate da pavimentatori di parquet e piastrellisti. È indubbio che per il posatore, sia di piastrelle sia di parquet, le parti corporee maggiormente sollecitate siano le ginocchia, la schiena, i tendini, le affezioni sinoviali (tendini e tessuti connettivi dei muscoli) e la sindrome del tunnel carpale, constatato che molte delle azioni manuali da eseguire per esperire le proprie mansioni professionali costringono i posatori a rimanere inginocchiati per ore su di un pavimento duro e rigido. LA PREVENZIONE I posatori di parquet e i pavimentatori in genere sono particolarmente a rischio, e per questo vanno necessariamente adottate tutte le misure tecniche-organizzative e procedurali adeguate e concretamente fattibili al fine di prevenire le differenti malattie del sistema osteoarticolare che si possono presentare anche dopo anni di lavoro. A fronte di ciò, non ci si stanca mai di ripetere le seguenti avvertenze: 1° Indossare le ginocchiere perché rendono il lavoro confortevole. 2° Se si devono sollevare dei carichi (per esempio le confezioni di elementi da posare o i bidoni di adesivo e di vernice), è bene alzarli inchinandosi per poi sollevare il carico cercando di non piegare la schiena. 3° Laddove è possibile, ridurre al minimo il carico da trasportare anche utilizzando sistemi di trasporto adeguati come ad esempio carrelli e piccoli elevatori. 4° Fare pause durante il lavoro aiutandosi con esercizi di stretching per allungare i muscoli sottoposti a sforzo.
Casi di morte sul lavoro in Italia per settore economico Settori economici
n° casi
% sul totale
Non determinato
197
42,7%
Costruzioni
50
12,0 %
Attività manifatturiere
46
11,0 %
Trasporto e magazzinaggio
44
10,6 %
Commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli e motocicli
26
6,2 %
Amministrazione pubblica e difesa, assicurazione sociale obbligatoria
11
2,6 %
Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese
9
2,2%
Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione
8
1,9%
Agricoltura, silvicoltura e pesca
5
1,2%
Attività professionali, scientifiche e tecniche
5
1,2%
Fornitura di acqua, reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento
4
1,0%
Estrazione di minerali da cave e miniere
3
0,7%
Sanità e assistenza sociale
3
0,7%
Attività finanziarie e assicurative
2
0,5%
Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento
2
0,5%
Altre attività di servizi
1
0,2%
Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata
1
0,2%
Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico, produzione di beni e servizi indifferenziati per uso proprio da parte di famiglie e convivenze
0
0,0%
Attività immobiliari
0
0,0%
Istruzione
0
0,0%
Organizzazioni ed organismi extraterritoriali
0
0,0%
Servizi di informazione e comunicazione
0
0,0%
Totale
417
Fonte: Dati INAIL, elaborazione a cura dell’Osservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering.
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segue da pag. 46
in grado di fornire una serie di elementi indicativi di comportamento e indirizzo sulla sicurezza. Il POS, contrariamente al piano di sicurezza e coordinamento, che in alcuni casi (e cioè quando è prevista in cantiere la presenza di una sola impresa) non è obbligatorio redigere, deve essere sempre redatto da tutte le imprese che entrano in un cantiere temporaneo o mobile per svolgere il proprio lavoro. Quindi, il POS deve essere sempre presente in cantiere. In presenza del piano di sicurezza e coordinamento (PSC), il piano operativo diventa un piano complementare di dettaglio rispetto al PSC. Nei lavori pubblici, quando non è prevista la redazione del Piano di Sicurezza e Coordinamento, cioè quando in cantiere opera una sola impresa, oltre al Piano Operativo di Sicurezza (POS) l'appaltatore o il concessionario è tenuto a redigere pure il Piano di Sicurezza Sostitutivo (PSS). Il Piano di Sicurezza Sostitutivo (PSS), contiene gli stessi elementi del Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) con esclusione della stima dei costi per la sicurezza. Tutte le ditte che abbiano lavoratori dipendenti e che eseguono lavori edili o d’ingegneria civile sono tenute alla redazione del POS, ossia: imprese edili in genere; impiantisti; lattonieri; fabbri; falegnami; vetrai;
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PRESENZA DI PIOMBO IL PERICOLO Tutti sanno che le vecchie pitture e smalti possono contenere particelle o polveri di piombo, così come anche le finiture dei pavimenti in legno realizzati verso la fine degli anni ’70. Pertanto, quando si deve lamare un vecchio parquet, è probabile che si possano liberare nell’aria particelle di piombo, creando in questo modo un rischio per la salute sia per l’impresa sia per le persone che vi abitano. Persone adulte con avvelenamento da piombo possono soffrire di problemi di infertilità, disturbi di pressione, ma l’avvelenamento è ancora più dannoso per i bambini, i quali possono subire danni al cervello e al sistema nervoso.
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LA PREVENZIONE Il contenimento di polveri da piombo è di fondamentale importanza quando si esegue la levigatura di finiture con prodotti che possono contenere piombo. Se ci si trova in questa situazione (di sovente in pavimenti rifiniti verso la fine degli anni ’70) è bene mettere in atto le seguenti accortezze: 1° Utilizzare dei sistemi che consentano la sigillatura dell’area da levigare evitando che le polveri vadano all’esterno e si depositino sui davanzali o soglie. 2° Durante il lavoro, utilizzare respiratori approvati con filtro per le polveri da piombo. 3° Lavarsi più che bene le mani e il volto subito dopo aver svolto il lavoro. 4° Cambiare i vestiti prima di ritornare a casa.
imbianchini, tinteggiatori e giardinieri (solo per la parte che comporta lavori edili o di ingegneria civile).
Conclusioni A fine di questo scritto vi è una buona notizia e una riflessione e cioè: che se non tutti, la maggior parte dei tipi di pericoli analizzati sono in gran parte evitabili se si sa cosa fare per prevenirli, ossia è sufficiente aumentare la consapevolezza dei rischi sia vostra sia dei dipendenti. Meglio lavorare in sicurezza per fare profitto, piuttosto che rimanere a casa per infortunio (o peggio) laddove si poteva facilmente evitare! I
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POSA ASSOCIAZIONE
A MARZO SI È SVOLTO IL PRIMO APPUNTAMENTO 2018 DEDICATO ALLA FORMAZIONE: TANTA PARTECIPAZIONE E VOGLIA DI FARE Simone Biagiotti
Appuntamento
FORMAZIONE l 16 marzo scorso, presso la sala riunioni in via Del Concilio a Lissone (MB), si è svolto il primo appuntamento del 2018 organizzato da ANPP e patrocinato da Professional Parquet, con il determinante apporto logistico del componente del direttivo, il consigliere Marco Brivio. L’argomento trattato riguardava il dibattito sulla recente revisione della norma UNI 11371-2010 “Massetti per
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artigiani parchettisti on
parquet e pavimentazioni di legno, proprietà e caratteristiche prestazionali”. Presente in sala una folta rappresentanza di colleghi
ALCUNI DEI MOMENTI DELL’INCONTRO. SULLA DESTRA IL TAVOLO DEI RELATORI NEL CORSO DELL’INTERVENTO DEL PROFESSOR ADELIZZI.
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artigiani parchettisti della Brianza, oltre che da altre province lombarde e addirittura da fuori regione. Ha introdotto il dibattito il direttore di Professional Parquet Gabriele Marrazzini, il quale ha ringraziato i presenti ed elogiato il lavoro logistico svolto dal consigliere Marco Brivio, che è riuscito in maniera eccelsa a organizzare tutto l’evento, ma soprattutto a coinvolgere i colleghi parchettisti in un pomeriggio di dibattito e confronto. Nel corso di questa bella iniziativa ho sottolineato l’importanza delle norme di settore, esortando i colleghi a richiamarle nei loro preventivi, essendo l’unico strumento a disposizione che certifica lo stato dell’arte, definendo il gesto segno di professionalità e competenza. La parola è passata quindi al professor Domenico Adelizzi, il quale ha analizzato e spiegato le sostanziali differenze apportate alla nuova versione 2017 della norma. Forte poi della sua esperienza quarantennale in cattedra quale, docente di tecnologia del legno, ha “interrogato” gli intervenuti, animando ulteriormente il dibattito. Terminata la disamina normativa del professor Adelizzi, Brivio ed io abbiamo illustrato insieme le iniziative che ANPP intraprenderà nell’arco del 2018. Una nuova conferenza a Roma, già in fase di organizzazione e incontri sul territorio da parte dei componenti del direttivo. Si è concluso così un
pomeriggio tra colleghi Artigiani Parchettisti, animati dallo spirito del confronto senza pregiudizi e senza invidia, dove ha prevalso la voglia di crescere professionalmente. Vi invitiamo a seguirci, per restare aggiornati sulle prossime iniziative che ANPP intraprenderà per questo 2018, oltre che sulla rivista Professional Parquet, sui social network alla pagina “Artigiani Parchettisti on Facebook”, I e sul sito www.anpp.it.
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NOVITÀ A CURA DELLA REDAZIONE
Dal SETTORE UN’UTILE PANORAMICA SU ALCUNE DELLE NOVITÀ PIÙ INTERESSANTI DEL MERCATO, TRA NOTIZIE E PRODOTTI
Ultracoat Top Deck Oil di Mapei Ultracoat Top Deck Oil è la finitura a olio per il trattamento di pavimenti esterni in legno a firma Mapei. L’olio, con effetto naturale o colorazione teak, protegge i parquet situati all’esterno, ad esempio a bordo vasca o sulle terrazze, dal sole, dal degrado e dalla proliferazione dei funghi e muffe del legno. La versione naturale valorizza la colorazione originale del legno mentre la versione “teak” dona al legno la colorazione dorata classica di questo tipo di legno.
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Knopp Contopp Compound Contopp Compound è un composto di coadiuvanti per la realizzazione di massetti a rapida essiccazione e/o alta resistenza meccanica, aventi requisiti di robustezza, resistenza, flessibilità; con una definizione certa dei tempi di essicazione; questo ultimo vantaggio è particolarmente richiesto da costruttori, architetti e posatori. Con il formulato Contopp Compound è possibile eseguire massetti a rapido indurimento con basse temperature anche con una fortissima presenza d’umidità. Le sue caratteristiche garantiscono i tempi d’essiccazione, permettendo di rispettare le richieste di consegna. Inoltre contiene delle speciali e uniche fibre sintetiche che rendono il sistema forte e resistente e che favoriscono l’aumento di resistenza alla compressione e flessione del massetto, pertanto anche a bassi spessori si ottengono delle ottime resistenze caratteristiche, con un contenuto di fibre tra 10 e 20 milioni per metro cubo. L’aggiunta del sistema Contopp Compound alla normale miscela di sabbia/cemento non comporta riduzioni dei tempi di lavorabilità riscontrati in altri formulati cementizi (di solito tra i 30 e 60 min), anzi permette all’operatore di lavorare considerando tempi più accessibili (4–6 ore); lasciando inalterate le caratteristiche finali del massetto.
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Maxi ORBIT SANDER: innovazione semplice Maxi Orbit Sander è la monospazzola professionale, innovativa e multifunzionale che rende facile e veloce il lavoro su tutte le superfici. Gli innumerevoli accessori disponibili e le grandi ruote poggiate a terra rendono il lavoro semplice ed efficace. Sfruttando il principio roto-orbitale con ascillazioni ad alta frequenza Maxi Orbit Sander sorprende per l’ottima stabilità e manovrabilità. Il telaio robusto e compatto, il manico ergonomico con asta rinforzata, le grandi ruote, il peso ridotto e il sistema di sgancio delle componenti principali (optional), rendono la Maxi Orbit Sander una macchina resistente ma allo stesso tempo facile da trasportare. Grazie al suo movimento roto-orbitale la Maxi Orbit Sander offre prestazioni eccellenti, mantenendo allo stesso tempo una grande stabilità e una facilità di manovra unica. Infine grazie alla tecnologia rotorbitale si riesce a lavorare anche in abitazioni con impianti elettrici vecchi perché la macchina assorbe meno corrente rispetto ad una monospazzola tradizionale.
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DAL SETTORE
Deck protect, per la protezione del legno in esterno Deck Protect di Carver è un impregnante all’acqua studiato appositamente per la protezione di tutti i tipi di legno comunemente utilizzati all’esterno: per i legni trattati in autoclave, per i legni esotici (ipè, teak, bangkirai, camaru, padouk, movingui, ecc…), per i legni duri europei (rovere, castagno, acacia, legni rustici, ecc..), per i legni teneri (cedro rosso, larice, douglas, ecc..) anche nelle versioni termotrattate (pino, abete, ecc..). Deck Protect di Carver penetra in profondità ed è particolarmente idoneo al trattamento protettivo di specie legnose difficili da impregnare quali ipè, iroko, teak, ecc.., in particolar modo quando utilizzate su superfici orizzontali, quali piani esterni, passatoie, bordi piscina, patii. Deck Protect può essere applicato direttamente su legni tropicali nuovi senza bisogno di alcun pretrattamento chimico. Deck Protect rappresenta un’importante innovazione nella protezione del decking e dei mobili da esterno in legno, e la sua facilità di applicazione, la sua elevata prestazione il suo lieve odore, assieme agli stringenti requisiti ambientali utilizzati nella formulazione, indicano che il prodotto è a bassissimo impatto ambientale e salvaguardia la salute dell’operatore.
Grande successo per l’open day Carver Come ogni anno Carver ha organizzato un open day nel quale ha aperto le porte del suo stabilimento per presentare i propri laboratori, permettere di visitare gli impianti produttivi e scoprire l’ampia gamma di prodotti. Come tradizione, l’azienda chimica ha organizzato in quest’occasione anche un ricco programma di prove applicative per i molti posatori che hanno partecipato. Nonostante il rischio neve, infatti, la giornata ha registrato una grande affluenza di partecipanti.
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Garbelotto conferma il suo impegno nello sport Garbelotto riconferma la sua passione per lo sport, sponsorizzando anche quest’anno un giovane pilota: la nuova scommessa è Enea Bastianini, classe 1997 originario di Rimini, che corre nel Motomondiale 2018 con il marchio del Parchettificio Garbelotto. Nonostante la giovane età, Enea è considerato uno tra i piloti più forti della piccola categoria, caratteristica che non è passata inosservata in casa Garbelotto, decisa a sostenere il pilota in questa nuova stagione. Enea gareggerà con il casco marchiato Garbelotto Pavimenti in Legno. Un’occasione non nuova per il parchettificio, che l’anno scorso ha collaborato con Manuel Pagliani in Motomondiale e che per questa stagione continuerà a supportare il giovane padovano nel Campionato Spagnolo Velocità (CEV).
Olio-Cera dura Antiscivolo e Olio-Cera dura Antiscivolo Extra di Osmo I pavimenti in legno con effetto antiscivolo sono, al giorno d’oggi, sempre più richiesti in diversi ambiti: ristorazione, abitazioni private, uffici pubblici, scuole di danza. Per andare incontro a questa esigenza, Osmo ha sviluppato la versione Antiscivolo del rinomato Olio-Cera dura Originale. Questa nuova finitura per legno, facilissima da applicare, è disponibile in due livelli di gloss e di resistenza: 3088 Satinato/Opaco R9 (Antiscivolo) e 3089 Satinato R11 (Antiscivolo Extra). La finitura è resistente allo sporco e al calpestio. Una volta essiccato, il prodotto è innocuo per l'uomo, gli animali e le piante ed è inoltre adatto per i giocattoli per l'infanzia, norma DIN EN 71.3, resistente al sudore e alla saliva, norma DIN 53160.
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DAL SETTORE
Fate spazio, arriva il BAU 2019 Nel 2019 saranno 20.000 i metri quadrati in più di area espositiva per il BAU che per la prima volta dal 1964 coprirà la superficie di 200.000 m2. Il celebre Salone Internazionale di Architettura, Materiali e Sistemi, torna infatti dal 14 al 19 gennaio 2019 con due nuovi padiglioni, C5 e C6 che allargheranno ulteriormente la già vasta offerta fieristica. I nuovi padiglioni porteranno inevitabilmente qualche cambiamento nella struttura espositiva. La conseguenza per quanto riguarda il nostro settore, è un ampliamento dello spazio espositivo rispetto al 2017. I produttori di rivestimenti a pavimento, tra cui rientrano anche naturalmente quelli di parquet, avranno due interi padiglioni a disposizione, l’A5 e l’A6. Insomma, BAU 2019 fa largo alle novità.
Tutto esaurito per Cersaie 2018 È stata presentata a Milano la 36esima edizione Cersaie che si svolgerà a Bologna dal 24 al 28 settembre prossimi. Sono diverse le novità di rilievo: un sostanziale tutto esaurito a 6 mesi dalla partenza della manifestazione, due padiglioni che verranno inaugurati proprio in occasione della fiera e un ricco calendario di iniziative sia nel quartiere fieristico sia in città. A tal proposito si riconferma per il quarto anno la partnership tra Cersaie e Bologna Design Week, per celebrare nel centro storico di Bologna la settimana della ceramica per l’architettura e dell’arredobagno. Cinque giorni di anteprime, mostre, workshop, concorsi, proiezioni, visite guidate cambieranno la percezione del centro storico e animeranno palazzi storici, gallerie d'arte, chiese sconsacrate, location inedite e show-room.
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MERCATO NOVITÀ
WOODCO SI RIPOSIZIONA SUL MERCATO ITALIANO INAUGURANDO NON SOLO LA SUA NUOVA SEDE MA LANCIANDO UNA NUOVA STRATEGIA DI SVILUPPO E UNA TOTALE RIDEFINIZIONE DELLA GAMMA PRODOTTI A cura della redazione
“Storie di parquet”: WOODCO PUNTA A INTERPRETARE OGNI IDEA DI CASA nel corso dell’ultima convention agenti tenutosi per la prima volta nella nuova sede di Trento che Gian Luca Vialardi, Direttore Generale di Woodco, ha presentato il rilancio dell’azienda, una rivoluzione caratterizzata da un posizionamento più forte, una nuova identità e una totale ridefinizione della gamma prodotti, studiata per rispondere in modo sempre più preciso ai diversi segmenti di mercato. “Abbiamo voluto fortemente organizzare l’incontro annuale qui a Trento – spiega Gian Luca Vialardi – per avere la possibilità di mostrare dal vivo il nostro nuovo volto. Non si tratta solo di un cambio d’abito: la realizzazione della nuova sede è parte di un progetto più ampio; un progetto ambizioso che ha l’obiettivo di dare all’azienda un’immagine all’altezza del suo ruolo nel mercato”. La nuova identità di Woodco è accompagnata dal lancio di un payoff, “storie di parquet”, che introduce al rinnovamento della strategia di comunicazione dell’azienda. L’obiettivo è dare a tutti la possibilità di raccontare la propria individualità, la propria personale idea di casa, di
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eleganza e di comfort abitativo, trasformando il parquet in un prodotto di design che unisce qualità controllata, sostenibilità della materia prima e giusto prezzo. Alla nuova immagine segue una completa ridefinizione dell’offerta, con nuove collezioni, cataloghi e un nuovo sito web (online nei prossimi mesi) più in sintonia con l’utente finale e le sue esigenze. “Vogliamo che i consumatori e i nostri rivenditori – sottolinea Gian Luca Vialardi – riconoscano nel brand Woodco un’azienda capace di offrire sempre una soluzione vincente. Da 35 anni miriamo a garantire ai nostri clienti qualità nel prodotto e nel servizio, ottenendo un alto livello di soddisfazione. Questa è la direzione nella quale continueremo ad andare, offrendo a chiunque la possibilità di raccontare la propria storia attraverso uno dei nostri pavimenti.”
GIAN LUCA VIALARDI, DIRETTORE GENERALE DI WOODCO
Espressione più concreta, immediata e suggestiva della nuova Woodco è la rinnovata sede di Trento, concepita non solo per valorizzare i prodotti dell’azienda attraverso lo showroom evocativo, ma anche per ospitare, ispirare e supportare agenti, rivenditori e progettisti in ogni aspetto della loro attività. Agli ambienti dedicati agli uffici, infatti, sono stati affiancati nuovi spazi pensati per la formazione e lo scambio di opinioni, al fine di incentivare la condivisione e la nascita di nuove idee e progetti. I PROFESSIONAL
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MERCATO INTERVISTE
L’IMPORTANZA DEL DESIGN, LA PARTECIPAZIONE AL SALONE DEL MOBILE E UNA NUOVA IDEA DI CONCEPT STORE. QUESTI SONO TRA I TEMI PIÙ CALDI CHE SONO EMERSI DA UNA CHIACCHIERATA CON PATRIZIO DEI TOS, PRESIDENTE DI ITLAS LABOR LEGNO, UNA DELLE AZIENDE ITALIANE CHE GUIDA IL MERCATO DEI PAVIMENTI IN LEGNO IN ITALIA Intervista a cura di Gabriele Marrazzini
Ci può raccontare innanzitutto come è andato il 2017 per Itlas e Labor Legno e come è iniziato il 2018? Lo scorso anno complessivamente c’è stata una tendenza positiva del mercato. Per il 2018 c’è per ora una condizione di stallo. La speranza è che l’attuale situazione politica non influenzi negativamente l’economia italiana. Quali sono le prospettive di sviluppo su cui state puntando sia come Itlas sia come Labor Legno? La mia opinione è che il mercato abbia bisogno prima di tutto di certezze. Sono pertanto convinto che per noi in questo preciso momento storico la strada giusta da seguire sia quella di creare sinergie con dei clienti alla ricerca di soluzioni abitative che abbiano al centro il legno, inteso come risposta al bisogno di una vita più sana, da vivere a stretto contatto con la natura. Abbiamo notato la vostra grande attività promozionale, anche su mezzi televisivi. Quali sono le vostre strategie di comunicazione per il prossimo anno? Quali risposte avete da questi investimenti? Non c’è nulla di più, a livello quantitativo, rispetto al passato. Abbiamo sempre voluto essere presenti su tutti i mezzi di comunicazione anche durante gli anni della crisi, nonostante i sacrifici che un tale investimento
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PATRIZIO DEI TOS, AMMINISTRATORE ITLAS.
rappresentava. Dall’inizio del 2018 tutta l’attività promozionale di Itlas è funzionale al Salone del Mobile, che rappresenta già di per sé un altro modo di fare comunicazione: il nostro stand mostrerà la nostra idea di concept store.
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L’importanza del DESIGN Quali sono i prodotti su cui punterete al Salone del Mobile? Punteremo sul design. Il network di architetti con cui da alcuni anni stiamo collaborando continua a spronarci in questa direzione. Al Salone ci saranno tutte le ultime idee. Sappiamo che state ampliando i vostri punti vendita. Ci può raccontare la vostra filosofia sul retail? Il retail è un passaggio obbligato per un’azienda come la nostra, che ha una vastità di proposte e in un certo senso costituisce una voce fuori dal coro nel settore. Per questo la strada che abbiamo intrapreso è inevitabilmente quella degli store monomarca, che sono in realtà un supporto per
i nostri rivenditori perché riusciamo all’interno a trasmettere al meglio la nostra filosofia aziendale difficile da trasmettere con spazi inferiori. Cosa pensa di come si stanno muovendo le istituzioni del vostro settore? Non ha voglia di partecipare? Ho l’impressione che le istituzioni del mondo del legno si stiano muovendo molto meglio rispetto al più recente passato, nonostante si trovino a rappresentare un settore in difficoltà, con reazioni spesso dettate solamente dalla disperazione. Personalmente credo molto nell’importanza delle relazioni e questo mi porta a non escludere a priori un impegno in prima persona in questo settore. I
Al Salone del Mobile il nostro stand mostrerà la nostra idea di concept store. Punteremo sul design. Il network di architetti con cui da alcuni anni stiamo collaborando continua a spronarci in questa direzione. Al Salone ci saranno tutte le ultime idee. PROFESSIONAL
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POSA LA NOTA LEGALE
uando ci si sofferma a ragionare di design nella rubrica legale di una rivista tecnica, generalmente è per gli aspetti relativi alla disciplina della tutela del design. Anche perché la disciplina è caratterizzata da una storia lunga e travagliata, sia in ordine al riconoscimento sia alla definizione giuridica di tutela. Una storia travagliata che ha creato non poche incertezze e controversie negli anni passati, ma che oggi appare definita e acquisita anche al contesto giuridico, oltre che a quello industriale. Proprio per questo, oggi e più di prima, è il caso di ragionare, anche in queste pagine, di design in senso pieno, ovvero senza trascurare quegli orizzonti economico-imprenditoriali che si aprono inevitabilmente una volta definita e acquisita la disciplina della tutela. L’attenzione alla tutela del design, infatti, di per sé sola non rende il giusto conto del significato e dell’importanza del risultato ormai maturato dal design senza la pari attenzione ai diversi risvolti cui esso apre, anche al di là di ciò che attiene all’estetica e al gusto. Così è, per esempio, per il peso e l’incidenza economico-industriale che ha avuto e ha ancora il design. Esiste ormai, infatti, uno stretto legame tra proprietà industriale e innovazione: i disegni, così come i brevetti e i
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Il valore del
DESIGN IL DESIGN COLLEGA CREATIVITÀ INNOVAZIONE, TECNOLOGIA E FUNZIONALITÀ; DUNQUE INEVITABILMENTE HA UN EFFETTO DIRETTO SU PRODUTTIVITÀ E PROCESSI
marchi, hanno un valore insieme economico e giuridico e come tali costituiscono sia patrimonio aziendale che diritto di proprietà su quel patrimonio. Ancor più laddove il design, in concreto, costituisce la forma di un prodotto o, se vogliamo, più semplicemente, il disegno che porta a IL DESIGN È ORMAI CHIAMATO AD ASSUMERE UN RUOLO dare una forma ad un CENTRALE NEGLI STESSI MODELLI ORGANIZZATIVI AZIENDALI prodotto. DELL’IMPRESA MODERNA, SUPERANDONE L’ORIGINARIA VISIONE Rispetto al mercato e E LETTURA IN TERMINI DI SEMPLICE FORMA DEL PRODOTTO alle dinamiche che gli sono proprie è infatti
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Filippo Cafiero
con quella forma che quel prodotto acquisisce un valore aggiunto, una caratterizzazione che lo distingue dagli altri, che gli attribuisce una migliore funzionalità e che contribuisce a connotare l’immagine e prima ancora a identificare lo stesso fabbricante. Così che è proprio con quella forma che si finisce per identificare valore economico e giuridico. E se dal lato del mercato tale caratterizzazione costituisce il motivo di attrazione e di avvicinamento dei potenziali acquirenti ad un particolare prodotto, dal lato della produzione essa costituisce piuttosto il motivo di impulso alla ricerca e agli investimenti aziendali, sia per incrementare l’attrazione dei potenziali acquirenti, sia per presentarsi come innovatori nella differenziazione concorrenziale propria dell’attuale mercato. Il design innegabilmente ormai interviene su un prodotto anche identificando ed evidenziando l’uso che i consumatori ne faranno e le funzionalità e i vantaggi che ne trarranno, con
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un vero e proprio effetto di piena integrazione tra bisogni, efficienza e vantaggi. In questo senso infatti il design porta nondimeno ad un vero e proprio collegamento tra creatività, innovazione, tecnologia e funzionalità, e dunque inevitabilmente porta ad un effetto diretto su produttività e processi di produzione, come finalizzati a quel risultato, nella doppia chiave funzionale sia alla fase di produzione che a quella di commercializzazione. Così riflettendo e così ragionando, di conseguenza non mancano al design risvolti anche dal punto di vista tecnologico e produttivo: la ricerca e gli investimenti, proprio ai fini della richiamata caratterizzazione, hanno infatti condotto, non pochi, all’ulteriore attenzione alla funzionalità del prodotto e, quindi, all’adozione e all’impiego di materiali e meccanismi nuovi, passando così inevitabilmente dalla forma come fattore estetico alla forma come elemento concreto e pratico della funzionalità del prodotto. Da qui ancor di più la creazione del valore aggiunto di cui detto. Valore aggiunto da considerarsi però sia per l’impresa che per il consumatore, verso il quale, in particolare, il design permette il rafforzamento della percezione nell’uso e nel godimento del prodotto. Ed è attraverso questa percezione da parte del consumatore
che si genera l’induzione al valore economico che porta al profitto dell’azienda. Proprio per questo la tutela del design di un prodotto è oggi tutela del suo valore aggiunto, come frutto di tutto ciò che ha portato a quel risultato. Tutela dunque di un valore aziendale per scelta, strategia e vantaggio competitivo. Ma, in una visione più ampia, economico-imprenditoriale, e anche la tutela di un ruolo e di una posizione economica, la tutela di una affermazione sul mercato di fronte all’incalzare di una domanda sempre più esigente, talvolta per ragioni di comfort abitativo e benessere, ma talvolta anche per gusto e innovazione. Così come può dirsi, e già avviene, anche per i prodotti del comparto qui interessato. Nell’uno e nell’altro caso la risposta produttiva e l’affermazione imprenditoriale non potranno fare a
meno di studio, ricerca, investimenti, progettazione, trasformazione, innovazione produttiva e design. E il design non potrà non sposarsi coerentemente e integralmente con tecnologia e funzionalità. L’assestamento del quadro normativo della tutela del design è oggi di aiuto più di prima e quindi può essere anche di stimolo. In ragione di tutto ciò, il design è ormai chiamato ad assumere un ruolo centrale negli stessi modelli organizzativi aziendali dell’impresa moderna, superandone l’originaria visione e lettura in termini di semplice forma del prodotto. Un nuovo ruolo, dunque, cui devono guardare anche i piccoli imprenditori, acquisendolo a vero e proprio fattore della propria produzione e assumendolo, anzi, a motivo e punto strategico del proprio processo produttivo. Non a caso il design è e continua ad essere un elemento significativo nei settori di punta del made in Italy e, di conseguenza, fattore determinante dell’attenzione e del richiamo che ne segue sui mercati internazionali. I
Un nuovo ruolo del design a cui devono guardare anche i piccoli imprenditori, assumendolo come punto strategico del proprio processo produttivo.
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MERCATO ASSOCIAZIONI
Sostenere i pavimenti di LEGNO PARTECIPAZIONE E RESPONSABILITÀ A cura della redazione
a strategia è chiara: raggiungere uno alla volta gli obiettivi prefissati, senza lasciarsi andare a dichiarazioni di intenti. Questa è stata fin dall’inizio la politica dichiarata dal Gruppo Pavimenti di Legno di EdilegnoArredo all’insediamento nel 2017 del nuovo Consiglio Tecnico, composto da Marco Bruno, Franco Capicchioni, Ettore Corà, Renato Del Bello e Andrea Margaritelli, Consigliere Incaricato. Oggi a quasi un anno dall’inaugurazione del calendario dei lavori, abbiamo avuto modo di intervistare Andrea Margaritelli e alcuni Consiglieri per avere un aggiornamento sullo stato di avanzamento dei lavori.
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Pochi ma importanti obiettivi Fin dal principio sono stati tre i principali obiettivi del Gruppo: • rafforzare l’attività normativa, nazionale e internazionale; • raccogliere i dati statistici settoriali da aziende associate e non, per tracciare una mappatura affidabile 62
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del mercato dei pavimenti di legno; • consolidare l’identità del legno in quanto materiale vero e autentico, mediante una campagna di comunicazione. Se il primo di questi propositi, quello relativo alla normativa, avanza di pari passo con il fitto calendario di riunioni tecniche, gli altri due sono particolarmente ambiziosi, coinvolgendo attivamente il mercato dei pavimenti di legno per una condivisione di valori.
Partecipazione responsabile La partecipazione è innanzitutto essenziale per avere la visione complessiva del mercato e descrivere lo stato reale del settore. A tal fine è stato approntato un questionario, inoltrato a 93 aziende selezionate, 38 delle quali associate a EdilegnoArredo. La rilevazione mira ad avere un dialogo continuativo con 25/30 aziende che contribuiscano ogni anno a rendere visibili e quantificabili i dati di settore che fino a oggi sono stati frammentati e difficilmente confrontabili. Il lavoro di raccolta, condiviso con le aziende già a settembre 2017, è stato accolto con grandissima disponibilità alla collaborazione da tutto il comparto. All’iniziale manifestazione di interesse espressa dalle imprese, sta
facendo seguito anche l’azione, ovvero la minuziosa preparazione dei dati che significa - in questa prima fase - anche reperire lo storico degli anni passati. Una volta raccolte tutte le informazioni, il Centro Studi di FederlegnoArredo ha il compito di selezionare le realtà rappresentative del mercato italiano, valutare il trend di mercato nel tempo ed elaborare andamenti previsionali. L’obiettivo è arrivare all’appuntamento dell’Assemblea Generale della Federazione Europea dei Produttori di Parquet (FEP), che si svolgerà a metà giugno a Sorrento, con le prime valutazioni.
Call to action: difendere il vero legno Infine il terzo obiettivo è di progettare una campagna di comunicazione per diffondere e consolidare la conoscenza del legno e guidare il consumatore a distinguere l’autenticità del vero parquet. La portata di questo progetto è ancora più ambiziosa perché comporta un’ampia partecipazione di tutta la filiera non più solo dei produttori, una vera e propria “call to action” per comunicare i pregi e le peculiarità della materia prima legno. Il progetto, seppur già in fase avanzata, verrà lanciato ufficialmente una volta completato il programma operativo. I
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