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LA SICUREZZA INCENDI IN AMBITO OSPEDALIERO
La sicurezza incendi inambito ospedaliero
Tra gli interventi più urgenti richiesti agli edifici ospedalieri esistenti quelli relativi alla sicurezza antincendio risultano essere prioritari. Un tema importante, quindi, è la valutazione dei materiali di finitura per i connettivi degli ospedali nella progettazione antincendio
La vetustà e l’obsolescenza della maggior parte degli ospedali presenti sul territorio nazionale, alle quali si somma sovente la scarsità di azioni manutentive, rendono molte strutture inadeguate 1 a funzioni che a fronte dell’evoluzione delle tecnologie biomedicali e dei protocolli terapeutici richiedono interventi urgenti di ammodernamento e rifunzionalizzazione. In questo quadro articolato e complesso si colloca l’operato di chi responsabilmente vuole contribuire a rendere gli ospedali luoghi sicuri e protetti rispetto a situazioni di rischio che potrebbero verificarsi e, nel contempo, sempre più efficienti e in grado di erogare servizi di qualità a soggetti in condizioni di particolare fragilità fisica e psicologica [1]. Ciò comporta un organismo edilizio concepito come sistema plurifunzionale sulla base di criteri di carattere prestazionale attraverso i quali la funzione sociale svolta nei confronti dei singoli pazienti e dell’intera comunità, trovi risposta in termini di qualità degli spazi [2]. Tra le qualità inderogabili, la sicurezza rappresenta per un ospedale - purtroppo - un problema ancora oggi irrisolto che vede da un lato, la presenza di finanziamenti dedicati dall’altro, poderosi tagli sugli investimenti che occorrerebbero per la progettazione e la realizzazione. Tra gli interventi più urgenti richiesti agli edifici ospedalieri esistenti quelli relativi alla sicurezza antincendio risultano essere prioritari, ribaditi dal DM 19 marzo 2015 con specifiche tempistiche e finanziamenti. Molti degli interventi di adeguamento risultano però di difficile praticabilità, tra cui la selezione dei materiali di finitura degli spazi di distribuzione che richiede una reazione al fuoco molto restrittiva, limitando spesso il progetto. Numerosi sono gli organismi internazionali (NFPA, British Standard) che hanno prodotto normative e manuali dedicati al tema della sicurezza antincendio negli ospedali. In particolare, esiste un consistente apparato di linee-guida, norme e best practices a supporto della fase di progettazione che individua le prestazioni da garantire in ospedale, che tuttavia non approfondisce (se non in parte) le questioni inerenti alla valutazione delle alternative tecniche molto importanti per verificare la fattibilità delle ipotesi progettuali 2 . Inoltre, ancora pochi sono gli studi che affrontano il tema della gestione delle emergenze in condizioni “straordinarie” che potrebbe
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Corte dei Conti. Deliberazione 9/03/ 2018, n. 4/2018/G come raccomandato dall’art. 23 del Codice dei contratti pubblici.
█ Fig 1: Great Ormond Street Hospital for Children, London Llewelyn Davies
ro determinarsi in ospedale in caso di incendio (cfr. Review of five London hospital fires and their management, 2015, NHS). In altri termini, si continua a progettare, costruire e mantenere in esercizio ospedali che non sono in grado di garantire tutte le necessarie “risposte” al suddetto requisito. Diventa quindi importante individuare criteri di progettazione che tengano conto di situazioni in cui il contesto ospedaliero deve essere in grado di fronteggiare condizioni emergenziali, attraverso le prestazioni di sicurezza che l’edificio e le sue parti debbono garantire 3 . In tal senso, all’interno delle strutture ospedaliere, gli spazi dedicati ai sistemi di distribuzione (orizzontali e verticali) che collegano le Aree Funzionali assumono un ruolo determinante, poiché svolgono non solo la funzione di vie d’esodo, ma anche di spazi di connessione tra gli ambienti di cura, accoglienza, socializzazione e relazione. La loro configurazione, insieme alla loro costituzione in termini materici, si completa attraverso una connotazione che deriva dalle caratteristiche degli elementi di finitura (pavimenti, rivestimenti di pareti verticali, controsoffitti).
3 L’importanza di disporre di strumenti adeguati, informazioni, ecc..in grado di supportare l’attività progettuale nel settore ospedaliero è testimoniata anche da alcuni studi internazionali (cfr.HaCIRIC, The Health and Care Infrastructure Research and Innovation Centre, Londra, 2013) nei quali viene sottolineata, tra gli errori progettuali più ricorrenti, l’inappropriatezza nella scelta dei materiali.
stione [4-5]; oppure all’igiene e alla qualità indoor dell’aria [6], oppure agli effetti che possono produrre sull’orientamento [7]. Partendo appunto da questa osservazione, si è ritenuto interessante approfondire in sede di ricerca universitaria 4 uno studio che, nel considerare le inderogabili caratteristiche prestazionali degli spazi di distribuzione in ambito ospedaliero rispetto al comportamento al fuoco(definite dal DM 19 marzo 2015)e legate ai criteri di selezione dei materiali degli elementi di finitura, ha inteso contestualmente approfondire ulteriori prestazioni, ancora poco considerate in ambito progettuale, per fornire ulteriori indicazioni ai professionisti impegnati negli interventi di adeguamento delle strutture esistenti.
█ Fig. 1: Strutturazione delle informazioni tecniche riferite alle scelte di materiali di finitura dei sistemi di distribuzione in progetti di adeguamento e messa a norma di ospedali nazionali e internazionali, a partire dal requisito di reazione al fuoco. Pavimenti.
Elementi che, in rapporto a un’incidenza media pari al 40% dei costi di ristrutturazione, dovrebbero essere opportunamente selezionati per garantire la necessaria rispondenza rispetto alle normative antincendio. Non solo. Parallelamente, bisognerebbe ottemperare tutte quelle caratteristiche che fanno capo agli aspetti percettivo sensoriali (di comunicazione, di facilitazione nell’orientamento, di riconoscibilità delle Aree Funzionali ecc.) con quelli legati all’igiene, alla manutenibilità e alla gestione. Numerosi studi condotti a livello internazionale hanno approfondito il tema dell’appropriatezza nell’uso di particolari materiali nelle strutture ospedaliere, ma si sono rivolti (quasi esclusivamente) ai loro comportamenti in termini di partecipazione alla combu
METODOLOGIA E PRIMI RISULTATI Rispetto al tema specifico della progettazione degli spazi di distribuzione di un ospedale, il suddetto Decreto al punto 15.2 a) affronta il tema della “Reazione al fuoco dei materiali di atri, corridoi, disimpegni, scale, rampe, passaggi in genere” sotto lineando che è consentito l’impiego, in ragione del 50% massimo della superficie totale (pavimento, pareti, soffitto, proiezioni orizzontali delle scale) di prodotti da costruzione classificati se condo il sistema europeo di cui al D.M. 10.03.2005 e s.m.i. e comunque rispondenti al sistema di classificazione italiano di cui al D.M.26.06.1984 e s.m.i., classificati in classe 1 di reazione al fuoco. Per le restanti parti devono essere impiegati materiali incombustibili. Una prescrizione che, in fase progettuale, può rappresentare una forte limitazione rispetto alle scelte dei materiali di finitu ra da adottare per partizioni orizzontali, verticali, inclinate, se si considera la necessità di valutare, in fase di fattibilità degli interventi, misure passive che rispondano al requisito di “sicu rezza al fuoco”, ma che assolvano contestualmente altri requisiti come per esempio l’igiene, la manutenibilità, l’aspetto, nel rispetto della sostenibilità ambientale ed economica. A partire da tale riflessione è stato impostato uno studio per la messa a punto di strumenti di supporto alla valutazione di alter native tecniche per i suddetti spazi di distribuzione, pre-valutandole attraverso opportuni passaggi logici di verifica, confronto e selezione dei materiali, tali da considerare contestualmente, attraverso le specifiche di prestazione, oltre alla capacità di rea zione al fuoco, anche gli altri requisiti. In una prima fase lo studio è stato rivolto a esempi di best prac tices che hanno affrontato il tema della sicurezza antincendio degli spazi di distribuzione attraverso l’adozione di soluzioni
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Ricerca finanziata dall’Ateneo “Sapienza”, 2018-2020. Responsabile scientifico prof.ssa Tiziana Ferrante.
█ Fig.2 - Fig.3: Schede tipo elaborate dal gruppo di ricerca che sintetizzano l’impostazione del repertorio.
passive. Esempi di interventi realizzati in Europa e in USA nei quali, per tali spazi, sono stati impiegati materiali di finitura ri spondenti sia ai requisiti di sicurezza al fuoco che di igiene, manutenibilità, aspetto, sostenibilità. Questo ha permesso di strutturare le informazioni tecniche re lative ai materiali utilizzati, suddividendole in base alle diverse categorie di spazi di distribuzione (percorsi orizzontali, verticali, inclinati) e in base ai componenti e/o elementi di finitura degli elementi tecnici interessati (pavimenti, rivestimenti murali, pro tezioni murali, controsoffitti, parapetti, corrimano). La struttura delle informazioni tecniche è stata organizzata per livelli di approfondimento. Una prima parte relativa alle caratteristiche materiche, dimen sionali e morfologico-percettive, una seconda parte dedicata alle specifiche prestazionali, una terza parte contenente infor mazioni su pulizia e manutenzione. Per tutti i materiali sono state rintracciate le certificazioni e i documenti di conformità. A partire dalle risultanze dello studio e sistematizzazione di materiali utilizzati, sono stati selezionati quelli adottati negli interventi di adeguamento, di cui sono stati organizzati i dati tecnici. Successivamente, per ampliare la scelta, è stata condotta un’indagine di mercato specificatamente rivolta alle aziende più accreditate nel settore ospedaliero in ambito europeo su materiali di finitura adottabili (in quanto rispondenti ai dettami normativi) per le partizioni interne dei sistemi di distribuzione. Attraverso contatti diretti con le aziende produttrici e attraverso il loro supporto tecnico è stato possibile costruire un repertorio di prodotti e soluzioni tecniche corredato da informazioni (spe cifiche tecniche, certificazioni, ambiti di applicazione ecc.) che sono state uniformate e normalizzate (per convenzione grafiche, unità di misura, normativa tecnica ecc.) in modo da facilitare il confronto nella fase di valutazione delle alternative tecniche. La struttura del repertorio (che comprende per ora più di 200 prodotti) consta di una parte identificativa (denominazione, ca ratteristiche materiche e dimensionali); una parte che raggruppa tutte le specifiche prestazionali connotanti l’uso (sempre a partire dalla reazione al fuoco); una parte relativa all’impatto
ambientale e sulla salute (riciclabilità, emissioni nocive); una sezione che illustra le caratteristiche funzionali, morfologicopercettive che ne descrivono l’aspetto, nonché le informazioni sull’igiene e la manutenzione. La selezione dei materiali è stata sottoposta anche alla super visione del Corpo Nazionale dei VVF per una prima validazione dal punto di vista normativo. I prodotti di finitura sono stati selezionati in modo tale che, a parità di funzione e nel rispetto delle prescrizioni normative del DM 19.03.2015, assicurano la contestuale rispondenza ai re quisiti di igiene, manutenibilità, aspetto, nel rispetto della sostenibilità ambientale ed economica.
REPERTORIO DI MATERIALI DI FINITURA PER SPAZI DI DISTRIBUZIONE OSPEDALIERA: SVILUPPI FUTURI Dalla struttura del repertorio si sta attualmente lavorando verso l’implementazione digitale delle informazioni attualmente in forma analogica e verso la realizzazione di un database di ma teriali di finitura interfacciabile con la piattaforma BIM (Building Information Modeling), per poi verificarne il suo funzionamento in termini di interoperabilità con gli attuali software. Questo passo è oggetto delle successive fasi della ricerca,per rispondere alla domanda di rinnovamento degli strumenti di progettazione e gestione del processo edilizio richiesti nel Pia no Nazionale Industria 4.0 e di gestione di consistenti flussi di informazioni e dati. Il database potrà agevolare in modo particolare i progettisti nella redazione degli elaborati del progetto di fattibilità tecni ca ed economica nell’individuare, tra più soluzioni, quella che presenta il migliore rapporto costi/benefici per la collettività, in relazione alle specifiche esigenze da soddisfare e prestazio ni da fornire, che significa valutare, da parte dei progettisti, le alternative tecniche in base anche a criteri prioritari come la sicurezza al fuoco. La possibilità di comparare le caratteristiche tecniche e archi tettoniche dei materiali e prodotti di finitura, già preselezionati in base alla reazione al fuoco, può ridurre il margine di errore progettuale, preparando le basi per i successivi livelli di appro fondimento del progetto, per verificare la congruità di un materiale rispetto a un determinato quadro prestazionale. Può facilitare inoltre i progettisti nell’affrontare le consistenti limitazioni normative di sicurezza al fuoco rispetto alle scelte dei materiali di finitura da adottare per partizioni orizzontali, verticali, inclinate (misure passive), che spesso conducono il progetto verso soluzioni standard o all’incremento delle misure attive (impianti). La digitalizzazione permetterà di avere informazioni sempre aggiornabili, trasformandole in “oggetti dinamici” connessi alla modellazione geometrica degli spazi di distribuzione degli ospedali. Il database, oltre a essere consultabile all’interno degli stessi strumenti di progettazione (software Revit ecc.) potrà infine presentare i vantaggi di essere strutturato con un linguaggio univoco (dato dalla codifica e dalla denominazione normalizza ta degli elementi), con informazioni standardizzate (contenute negli attributi informativi) e facilmente consultabili.
Bibliografia [1] Ferrante, T. (2010), “Prefazione”, in Villani T., Riqualificazione degli edifici ospedalieri.La sicurezza antincendio, Gangemi Editore,Roma, pp. 11-25; [2] Palumbo, R. (2010), Architettura e salute. Convegno “Come alla corte di Federico II, 7°ed.,Napoli,marzo 2010,http://www.comeallacorte.unina.it/upload_ file/100303085631DISPENSA%2004_03_2010_ROBERTO%20 PALUMBOridotta.pdf. [3] Ferrante, T. (2005), “La programmazione degli interventi di riqualificazione per migliorare la sicurezza e l’accessibilità”, in AA.VV.,Contaminazioni culturali. Materiali di studio del Dottorato di ricerca in Riqualificazione e Recupero insediato, Palombi Editore, Roma,pp. 221-226; [4] Nam S., Bill R. G. JR (2009). “A New Intermediate-scale Fire Test for Evaluating Building Material Flammability”, Journal of FireProtection Engineering, Vol 19, (3), pp. 157 - 176 [5]Shepel, S.V., Wakili, K.G., Hugi, E. (2011), Investigation of heat transfer in gypsum plasterboard exposed to fire for three nominalfire scenarios, Journal of Fire Sciences, Vol. 30, (3), pp 240-255. [6] Leung, M., Chan, A H.S.. (2006). “Control and management of hospital indoor air quality”, Medical Science Monitor, Vol. 12, (3),pp 17-23. [7] NHS (2005), Wayfinding: effective wayfinding and signing systems: guidance for healthcare facilities, London, TSO, Enterprise IG.Information Design Unit.
TIZIANA FERRANTE Dipartimento di Pianificazione Design Tecnologia dell’Architettura (PDTA) – “Sapienza” Università di Roma TERESA VILLANI Dipartimento di Pianificazione Design Tecnologia dell’Architettura (PDTA) – “Sapienza” Università di Roma Le autrici
3TI PROGETTI NELLA NUOVA COMPAGINE PROGETTUALE PER L’OSPEDALE DI BACAU
3TI Progetti - società di ingegneria employee owned che da oltre 20 anni offre servizi di consulenza nella pianificazione, progettazione e project & construction management di infrastrutture per il trasporto (ferrovie, aeroporti, porti e strade), nell’edilizia e nell’ingegneria ambientale - consolida la propria presenza in Romania, siglando il contratto per l’importante opera di completamento dell’Ospedale municipale di Bacau. La costruzione del nosocomio, dopo una lunga battuta d’arresto, riprende ora con la nuova compagine progettuale che vede 3TI Progetti in partnership maggioritaria con lo studio rumeno Popaescu & Co. Le opere su cui la società di ingegneria italiana andrà a eseguire le progettazioni sono legate all’architettura esterna, agli impianti e alle installazioni tecniche. Il contratto prevede anche l’assistenza tecnica in fase di costruzione. La struttura ospedaliera si estende su di una superficie complessiva di 23.400 mq, distribuiti fra seminterrato e sei piani fuori terra. Con un’offerta di 340 posti letto e 1.040 stanze, lo “Spitalul Municipal Bacău” risulterà, a costruzione ultimata, come una delle più importanti strutture sanitarie del distretto.
Ospedale Comunale di Bacau
Per 3TI PROGETTI si tratta del consolidamento della propria presenza in Romania. Dopo una serie di incarichi che hanno visto la società di progettazione protagonista nel processo di infrastrutturazione rumeno (con gli interventi, tra gli altri, per gli aeroporti di Bucarest, Kraiova e Bacau), il primo progetto in ambito sanitario è stato quello relativo all’ospedale “Targu Mures” cui è seguito, poco dopo, quello di ultimazione della struttura di Bacau.
STAMPA 3D, CHIRURGIA ROBOTICA E MONITORAGGIO VIRTUALE DEI PAZIENTI
Creare sinergie per facilitare l’adozione di tecnologie innovative in Sanità. GE Healthcare, divisione medicale di General Electric, ha annunciato investimenti e collaborazioni con le società Formlabs, CMR Surgical Ltd e Decisio Health, specializzate rispettivamente nella stampa 3D, nella robotica chirurgica e nel monitoraggio virtuale delle cure. Formlabs è un produttore del Massachusetts che produce stampanti 3D avanzate e convenienti che possono aiutare i medici a stampare facilmente e rapidamente i modelli anatomici sul punto di cura. GE Healthcare ha recentemente partecipato, in qualità di investitore di minoranza, a un round di finanziamento di 240 milioni di dollari per CMR Surgical Ltd., lo sviluppatore con sede nel Regno Unito di un sistema chirurgico robotico chiamato Versius che mira a migliorare ed espandere l’uso della chirurgia mininvasiva, con l’obiettivo di ridurre i traumi e accelerare i tempi di recupero dei pazienti. GE Healthcare sta infine investendo in Decisio Health, una società di software con sede a Houston, Texas, specializzata nella sorveglianza clinica, per espandersi nello spazio di cura virtuale e rivoluzionare il monitoraggio dei pazienti. Le soluzioni di Decisio forniscono una visio ne consolidata e in tempo reale dei pazienti da più sistemi di un’area di cura, un ospedale o un’intera rete. Combinando le piattaforme clini che digitali di GE Healthcare con il software di visualizzazione Decisio, i team clinici saranno in grado di fondere dati latenti e retrospettivi (es. EMR) e dati del paziente in tempo reale (es. pressione arteriosa e livel li di latticità) per contribuire a migliorare il processo decisionale clinico e ad avere un impatto positivo sulla cura del paziente.
█ GE Healthcare ha annunciato investimenti nella stampa 3D, nella robotica chirurgica e nel monitoraggio virtuale delle cure
ABB PROTAGONISTA DEL NUOVO POLIAMBULATORIO DELLA FONDAZIONE COLLEONI
La fondazione Colleoni di Castano Primo (MI) è un’organizzazione attiva nel settore socioassistenziale e sanitario da oltre un secolo. Nella struttura di Castano Primo vengono ospitate persone anziane non autosufficienti, che non possono essere assistite in casa, garantendo loro una completa assistenza sanitaria ai massimi livelli. La Fondazione ONLUS Colleoni nel tempo è rimasta fedele alla propria mission di fornire servizi adeguati ad accogliere le persone, garantire assistenza medico-sanitaria, oltre che benessere in termini di inclusione sociale. Con lo stesso spirito di attenzione alle necessità della comunità, la direzione ha deciso di rinnovare una parte della struttura per adibirla a poliambulatorio specialistico aperto a tutti. ABB è stata scelta per fornire il pacchetto completo di building automation, oltre al sistema di distribuzione elettrica per il nuovo edificio, perchè in grado di soddisfare tutte le richieste di comfort, sicurezza ed efficienza energetica. Il poliambulatorio sarà aperto a tutta la popolazione e offrirà servizi legati alle principali discipline, tra cui cardiologia, ginecologia, ortopedia, neurologia, piccoli interventi chirurgici, fisioterapia e assistenza infermieristica. L’utilizzo di specifiche apparecchiature, quali ad esempio l’ecografo, ECG e la necessità di attivare e disattivare la strumentazione a mani libere, ha portato all’installazione di un impianto ABB di building automation, abbinato alla serie civile Mylos. “Il sistema di automazione ABB-free@home® è la soluzione ideale per questa applicazione. Con free@home è possibile
configurare e gestire degli scenari che permettano di alzare e abbassare le tapparelle, variare l’intensità delle luci o spegnere completamente i dispositivi, garantendo massima sicurezza e semplicità di utilizzo, durante l’attività lavorativa.” Spiega Fabrizio Rossi, titolare di Fast Impianti azienda da sempre attenta all’innovazione tecnologica, che oltre ad aver curato l’installazione dell’impianto elettrico, offre un servizio di assistenza H24.
DUSSMANN SCEGLIE LA TECNOLOGIA DI UNA STARTUP DI BOLOGNA
Dussmann, multinazionale specializzata nel campo dei servizi integrati e del facility management (con 17mila dipendenti e un fatturato consolidato nel 2018 di 507 milioni di euro), sceglie una startup di Bologna per integrare i propri servizi di monitoraggio e bonifica dell’aria indoor. Sta prendendo forma proprio in questi giorni, infatti, una partnership tra Dussmann Italy e Radoff, azienda altamente innovativa che ha fatto della lotta al gas Radon e del miglioramento della qualità di vita dei cittadini, sia in ambiente domestico che lavorativo, la sua mission principale. Grazie alla partnership con Dussmann, nei prossimi mesi partirà una sperimentazione e la tecnologia Radoff entrerà all’interno di scuole e cliniche ospedaliere italiane, al fine di mantenere sotto controllo le condizioni di salubrità dell’aria (con riferimento particolare a possibili infiltrazioni di gas Radon ma anche di polveri sottili) e contribuendo a tutelare la salute di studenti, insegnanti e pazienti delle strutture sanitarie. Da qualche settimana, il progetto Radoff è sbarcato su CrowdFundMe, il primo portale di equity crowdfunding quotato alla Borsa italiana. Obiettivo di CrowdFundMe è quello di sostenere imprenditori e investitori con tutti gli strumenti e le garanzie necessarie per il buon esito del progetto. La campagna di Radoff è ufficialmente operativa e gli investitori che vogliono supportare l’iniziativa possono portare il loro contributo alla lotta al gas Radon. Da quando è stato inaugurato, CrowdFundMe ha già raccolto oltre 20 milioni di euro di investimenti, con 60 progetti di successo e partner nazionali e internazionali. █ Domenico Cassitta
CEO di Radoff