Atalanta - Roma 2012-13

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13 • Atalanta - Roma • 24 febbraio 2013

oltre ogni difficoltà


suoniamo l a carica!!! P

ulirsi il culo con la sciarpa giallorossa! Non lunedì ma subito, da stasera alle 17. Quella di oggi è una delle partite storicamente più sentite dalla Nord, una di quelle partite dove ognuno di noi vuole vincere ma vuole anche che la squadra distrugga gli avversari. Nel risultato, nell’atteggiamento, nella foga agonistica. Li dobbiamo massacrare, palle non ce ne sono. Per certo questo non potrà avvenire se ci presenteremo in campo come domenica scorsa a Torino: molli come la merda! E non è stato un caso isolato. Partita di Palermo a parte è da troppo tempo che la sensazio-

ne chiara è quella di avere una squadra che troppo spesso entra in campo senza i valori che deve avere. Poca fame, zero grinta, agonismo ridotto al minimo, un gioco che spesso lascia a desiderare. Facciamo una fatica bestia a ricordarci ultimamente una partita dove, a prescindere dal risultato, possiamo dire di essere comunque usciti dal Bortolotti soddisfatti di quanto abbiamo visto sul campo. È tempo di cambiare registro, le prove di appello sono finite, ora si deve invertire la rotta e non parliamo solo del risultato del campo. Basta vedere atteggiamenti sbagliati, svogliati, molli. Basta vedere una squadra che

sembra non entrare nemmeno in campo. Basta non vedere la cattiveria agonistica! Ci aspettano tre partite (Roma, Siena, Pescara) che decideranno il nostro futuro. Ci aspettiamo una risposta dalla squadra e dal Mister, una risposta che loro già sanno quale dovrà essere, non c’è bisogno qui di ribadirlo ulteriormente. Sappiamo che loro si aspettano un aiuto dalla Nord e la Nord come sempre, per i 95 minuti di gioco, questo aiuto come è sempre è stato lo darà. Non sarà così dagli altri settori dello stadio? Amen, noi facciamo il nostro, perché è solo facendo il nostro e giocando il nostro ruolo

che potremo non tanto chiedere bensì pretendere una risposta dalla squadra. Risposta che adesso la squadra ci deve dare. I 95 minuti sono sacri, guai a chi molla, guai a chi gufa, guai a chi tontogna al primo errore o se le cose non dovessero mettersi bene durante lo svolgimento della partita. I conti si fanno sempre, lo sa la squadra, lo sa il Mister e lo sa la società. Ed alla fine se i conti non torneranno vorrà dire che saremo, nostro malgrado, costretti a tornare a farci sentire come successo tante volte in passato nella storia dell’Atalanta e della sua Curva. Ma prima diamo tutto su-

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Uno degli Atalanta-Roma più significativi della nostra storia

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Basta Albinoleffe!!!

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Giocatori sotto la Nord a ringraziare un pubblico meraviglioso

...continua

gli spalti, è un nostro dovere di ultras, non dimentichiamolo mai, più la squadra soffre, più va in difficoltà, più le cose si mettono male, e più noi ci stringiamo attorno all’Atalanta. È sempre stato così a Bergamo e sempre sarà così. Ci aspetta una battaglia ed altre nelle prossime due partite, per non andare troppo in là nel tempo. Che gli Ultras aiutino una delle loro ragioni di vita. Che la squadra in campo trascini il pubblico grazie alla sua prestazione ed al suo atteggiamento, che la Nord trascini la squadra a massacrare

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Oltre ogni difficoltà

la Roma. Un circolo vizioso che trasformi lo stadio in una bolgia. Ognuno di noi qua dentro questo catino oggi ha bisogno del supporto dell’altro. Chi indossa la maglia ha bisogno di chi indossa la sciarpa e viceversa. Facciamolo, e torneremo ad uscire dalla curva dicendo finalmente: figa che Dea ma est! Non c’è alternativa a questo, altrimenti a suonare la sveglia toccherà ancora una volta a noi.

Forza Atalanta! Adòss!

e a pie i coglioni… squadra inutile, senza storia, senza un vero dna, senza tifosi, altro che derby… per noi mai esistito, sia chiaro!!! Questo sfogo ha radici profonde, ma arriva quando, per l’ennesima volta questa squadra dimostra, essere un problema per tutti. Vedere giardinieri lavorare sotto le intemperie del freddo e del gelo per sei giorni e per tre notti pur di garantire un nuovo manto erboso per la Roma, quando si poteva anticipare tutto di una settimana solo se Albinoleffe – Carpi fosse stata spostata in-

gliatoio facendo cambiare l’ABC in quello ospite. Lo sfogo continua… rimarcando il fatto di quante volte il Bortolotti è stato terra di conquista da tifosi e gruppi ultras nemici, rivali, infami. Un accoltellato con la Juventus, gobbi addirittura in Curva Nord per riempire le tasche di Andreoletti. Veronesi, napoletani, comaschi, granata, chietini, padovani leccesi, salernitani, vicentini e molti altri ancora… arresti, denunce molte diffide con obblighi di firma per anni e anni subiti e che subiamo tutt’ora in tutte le partite casalinghe dell’Albinoleffe. Tutto questo per difende-

telligentemente ad altra sede; è assurdo! Onore e merito agli operai, onore e merito al nostro Presidente che ancora una volta mette davanti il bene dell’Atalanta con la consapevolezza che con un campo del genere è impossibile giocare. Complimenti all’Albinoleffe ancora una volta completamente assente all’appuntamento per unirsi all’Atalanta in questa costosa, ma utile per entrambi, operazione. Fosse per noi vi prenderemmo tutti a calci in culo. Per noi, speriamo già dall’anno prossimo, questa squadra del cazzo non deve più giocare nel tempio dell’Atalanta. Già dai tempi delle sfide in serie B si appropriavano del nostro spo-

re un territorio che molti, vista la facilità, vogliono sempre visitare e penetrare in nostra assenza. Oggi il vaso è pieno, sfoghiamo questo pensiero dicendo a chiare lettere: “Ci avete rotto i coglioni!!!” Lo stadio e tutti i suoi problemi, il suo spogliatoio storico, le sue mura, la sua storia all’Atalanta e agli atalantini e a quei unici due colori che rappresentano la nostra città!!! Ritornate su campi che vi spettano, chi scrive è anche oltre che essere atalantino è nostalgico della vera Albinese allo stadio “Kennedy” e il vecchio Leffe al “Martinelli” nell’inter-regionale di una volta, due paesi con due storie calcistiche diverse!

SOLO ATALANTA

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N

discoverytà

ell’Italia del 2013 anestetizzata dai festival di Sanremo e governata da mafiosi, ladri e papponi, c’è chi non trova più né la voglia né la forza di alzare la voce contro uno stato di polizia deciso più che mai a reprimere ogni forma di dissenso e che trova negli organi di (dis)informazione i suoi più validi alleati. Ebbene, per noi non è ancora il momento di chinare la testa. Basta cazzate. Catania, 2 Febbraio 2007: durante gli scontri tra ultras catanesi e polizia in

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occasione del derby CataniaPalermo, un discovery della polizia in retromarcia investe inavvertitamente l’ispettore di polizia Filippo Raciti, causandogli un’emorragia interna che lo porterà alla morte qualche ora dopo. Il mese scorso, Antonino Speziale e Daniele Micale, di 22 anni e 23 anni, vengono condannati in Cassazione per quello stesso omicidio, in base alla ricostruzione secondo la quale avrebbero colpito l’ispettore con un pezzo di lavandino, causandogli appunto l’emorragia interna che lo ha portato

Striscione esposto domenica durante Catania-Bologna

alla morte. Poco importa se sulla divisa dell’ispettore sono state trovate tracce di vernice blu del discovery della polizia, se dai filmati delle telecamere non ci sia un solo fotogramma che confermi la versione dell’accusa (sebbene gli stesIncidenti durante Catania - Palermo si filmati coprano tutta la zona del Massimino e comprendano un arco temporale che be al movimento ultras nazionava da più di un’ora prima della le. Poco importa se due ragazzi partita a più di un’ora dopo la che con quell’omicidio non hanno sua conclusione) e, soprattutto, niente a che fare vengono utilizse la ricostruzione dell’accadu- zate come capri espiatori e pasto sia totalmente priva di senso seranno i prossimi 7 (Speziale) e vada contro ogni logica (i due e 11 (Micale) anni della loro vita ragazzi, che all’epoca avevano in carcere. 17 e 18 anni, si sarebbero quindi Ancora una volta, così come è avvicinati indisturbati all’ispet- stato fatto recentemente per la tore con un pezzo di lavandino vicenda di Paolo Scaroni, la Curdi grosse dimensioni in mano e va Nord si è sentita in dovere di lo avrebbero colpito così da vi- denunciare lo scandalo legato a cino e con una potenza tale da questa sentenza, fissando ai pali provocargli l’emorragia...). Con della Curva, durante Atalantala loro condanna (già senten- Catania di domenica scorsa, lo ziata da tempo dall’asservito striscione che tutti abbiamo giornalismo italico) si raggiunge visto. Lì lo abbiamo scritto, qua l’obiettivo prefissato: scagiona- lo ripetiamo: Speziale e Micale re gli organi di polizia, farli pas- liberi subito! Oltre allo strisciosare per l’ennesima volta come ne per i loro carcerati, in mezzo i poveri agnellini circondati da alla Curva è anche stato esposto branchi di lupi famelici e, nello uno striscione di rispetto verso stesso tempo, spezzare le gam-

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...continua gli Ultras Catanesi, dimostratisi più di una volta avversari degni e leali della Bergamo Ultras. Anche stavolta, ovviamente, non sono mancate parole di accusa e di disgusto verso la Curva Nord ed è partita la solita gara a chi ci vomita addosso più veleno; altrettanto ovviamente, non abbiamo pensato neanche per un istante di rinnegare il contenuto di quelli striscioni ed ogni giorno che passa siamo anzi più convinti di quanto scritto. Per chi non lo avesse capito o per chi se lo fosse dimenticato, la Curva Nord di Bergamo nasce Ultras e morirà Ultras; dalla vernice degli striscioni di domenica evapora un’idea, un concetto, uno stile di vita invidiato e portato avanti negli anni con indomita fierezza ed orgoglio da centinaia di ragazzi che sui gradoni della Curva Nord sono

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diventati uomini: quel Vivere Ultras che ha forgiato la storia del movimento ultras a Bergamo e che ha reso la Curva Nord rispettata e temuta sull’asfalto di ogni strada e di ogni piazzale d’Italia. Vivere Ultras è nell’altoparlante che annuncia l’arrivo a Napoli Centrale e nel freno tirato a Firenze Campo di Marte; Vivere Ultras cammina senza scorta sulla riva del Bisagno e spalanca le porte dei pullman appena partiti da Roma Tiburtina; Vivere Ultras si incarna nell’onere e nell’onore di difendere il drappo neroazzurro ed esplode all’accensione di una torcia in un vicolo poco illuminato. Vivere Ultras non conosce diffida né arresto, perché così come governa l’esperienza ed il sangue freddo dei più vecchi così ribolle silente nelle vene dei più giovani, decisi e convinti più che mai nel seguire le azioni di chi li ha preceduti.

Lacunose indagini

Vivere Ultras non vede, non sente, non parla e non collabora; Vivere Ultras non chiede permessi né compromessi, non conosce rimorsi e non ha rimpianti. Vivere Ultras lascia l’oro ai mercanti e si prende l’alloro degli eroi.

Curva Nord Bergamo: mai piegata, mai arresa, eternamente ribelle.

…prima durante dopo…

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una ferita ancora aperta

A

vrebbe potuto essere nostra figlia, nostra sorella. La povera Yara, è diventata, suo malgrado, quel fiore gentile che ancor oggi è nel cuore di tutti i bergamaschi. Ancor oggi, sì, perché dopodomani, 26 febbraio, saranno trascorsi due anni dal ritrovamento del piccolo corpicino in quel prato di Chignolo. Due anni trascorsi a cercare, invano, il colpevole di questo orrendo omicidio. E tre mesi, prima, per cercare Yara da quella fredda sera del 26 novembre quando qualcuno se l’è portata via dopo l’allenamento di ginnastica nella palestra di Brembate Sopra. Fanno 27 mesi di indagini vane. E tra due giorni il fascicolo verrà archiviato senza nessun colpevole. Dubbi nelle indagini, errori macroscopici, 13000 dna prelevati, risorse e personale impegnati come mai si era visto a Bergamo, inquirenti tanto insensibili nei confronti della fa-

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miglia Gambirasio da far smuovere perfino il Presidente della Repubblica. Yara l’abbiamo ricordata più volte anche noi: in Curva con degli striscioni, alla Festa della Dea con momenti semplici ma intensi e di cuore. Avremmo tanto voluto avere mamma Maura e papà Fulvio, i genitori di Yara, alla nostra festa per far sentire loro tutto l’affetto e la vicinanza del popolo atalantino, ma la loro encomiabile riservatezza, li ha portati a preferire di evitare di apparire in manifestazioni pubbliche e in trasmissioni televisive. Da tifosi, il ricordo di Yara stride con l’immagine di una vittoria della nostra Dea. Era, appunto, il 26 febbraio di due anni fa. Era un sabato pomeriggio, grigio e freddo. Grazie alla vittoria casalinga sul Sassuolo, l’Atalanta si era confermata in testa alla classifica. Tutti contenti, insomma.

Coreografia per Yara l’anno scorso

Poi, appena finita la partita, ecco le prime notizie, alla radio, su internet: hanno trovato Yara. Morta. Chi era in coda, in auto intorno allo stadio, ad ascoltare i commenti del dopopartita o chi, come i giocatori ed il Mister erano alle prese con le interviste negli spogliatoi, per tutti la gioia di una vittoria si è trasformata nel dolore di una sconfitta. La sconfitta di non aver trovato Yara viva. Permetteteci un’ultima piccola annotazione: ancora due anni fa, era l’8 febbraio, quando c’erano centinaia di volontari impegnati a rivoltare il territorio intorno a Brembate Sopra, decine di poliziotti e carabinieri dedicati esclusivamente a cercare Yara, un centinaio di agenti doveva occuparsi delle perquisizioni notturne nelle case di 35 “pericolosissimi” tifosi atalantini. E una bella fetta di funzionari e ispettori della questura di Bergamo per giorni veniva impiegata nelle “diffici-

lissime” indagini sulla fantomatica associazione a delinquere denominata “Curva Nord”, una potentissima organizzazione similmafiosa che da anni fa vivere nel terrore un’intera provincia di un milione di abitanti. Novantadue ultrà nerazzurri indagati, 12.000 telefonate intercettate in sei mesi di inchiesta. Un gran bel lavoro. Il tutto pubblicizzato a suon di pagine e pagine di giornale.

Peccato che, intanto, l’assassino di Yara se ne vada in giro libero e tranquillo. L’importante, però, era sgominare la spietata e terribile organizzazione criminale dei tifosi della Dea. Yara, ti chiediamo scusa noi per loro…

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LETTERE A

“SOSTIENI LA CURVA” Vivere Ultras Per Vivere Quanto tempo é passato da quando arrivando al Bertolotti da un paesino fuori provincia, solo per accontentare tuo figlio di sette anni che, convinto dal suo allenatore di calcio Ultras della Nord, ci chiese di poter vedere dal vivo la sua nuova squadra del cuore (uno scialbo zero a zero con il Treviso), vidi quella frase scritta su qualche muro durante il tragitto per arrivare allo stadio. Da quel giorno é iniziato un cammino incredibile che ci ha portato ad amare, in rigoroso ordine, gli Ultras dell’Atalanta, la Curva Nord e poi la Dea, ma l’amore per la Dea, essendo generato da coloro che la Dea la portano nel cuore dal giorno della loro venuta al mondo, é incommensurabile. Negli anni abbiamo imparato ad usare quella frase, a citarla spesso nei discorsi, a metterla alla fine di un sms mandato ad un amico ed in tante altre occasioni ma senza mai capirne il significato fino in fondo. Dopo aver vissuto dall’interno l’ennesima festa della Dea, a fine luglio la vita decide che devi staccarti da quel mondo che per anni hai vissuto, respirato, goduto e sofferto, e ti catapulta nella realtà di un dramma famigliare che ti immerge in un mondo che mai e poi mai avresti pensato di dover affrontare, in un dolore che ti toglie dalla mente e dal cuore gli amici Ultras, la Curva Nord e la Dea. Passano i mesi e, grazie anche alla situazione che piano piano migliora, inizia a farsi breccia la nostalgia del Mondo Ultras, La nostalgia della Nord, la nostalgia di quando andavi all’Atalanta ed allora, e solo allora, capisci cosa per te significava quella frase: VIVERE ULTRAS PER VIVERE. Ti accorgi che hai passato mesi nel dolore ma che li hai affrontati da Ultras; ti accorgi che nel tuo quotidiano sei stato Ultras. Ti accorgi che passano gli anni, invecchi, la vita ti mette a dura prova ma tu vai avanti con il solito motto: pūra de nisū..... Dio quanto mi manca la Nord, quanto mi manca incitare la Dea, quanto mi manca gioire e soffrire tutti insieme su quelle gradinate, quanto mi mancano i cori, quanto mi mancano tutti gli amici del Baretto e del Covo.... Dio quanto é importante Vivere Ultras Per Vivere

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Un Abbraccio Ultras, Un abbraccio Curva Nord Aimone & Anna

SQUADRE Juventus Napoli AC Milan Lazio Inter Fiorentina Catania AS Roma Udinese Parma Torino Sampdoria Chievo Cagliari Atalanta Bologna Genoa Siena Pescara Palermo

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24 febbraio 2013

Palermo - Genoa Sampdoria - Chievo Atalanta - Roma Bologna - Fiorentina Cagliari - Torino Juventus - Siena Parma - Catania Inter - AC Milan Udinese - Napoli Lazio - Pescara

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RF 50 46 44 35 40 45 32 51 35 31 29 31 26 28 22 33 26 27 20 22

RS 17 21 31 29 33 30 30 45 34 33 28 30 40 41 35 35 37 34 51 39

03 marzo 2013

Napoli - Juventus AC Milan - Lazio Torino - Palermo Bologna - Cagliari Catania - Inter Fiorentina - Chievo Pescara - Udinese Sampdoria - Parma Siena - Atalanta Roma - Genoa

TORNA PRESTO Al Gioanù de Erdel i migliori in bocca al lupo di pronta guarigione. Che questa botta sia salutare per il tuo ritorno a gridare sugli spalti da animale!!!

Ricordiamo che per chi volesse informazioni o volesse dare una mano ci si ritrova come sempre il martedì sera al Covo. Scrivi a “SOSTIENI LA CURVA”: sostienilacurva@alice.it

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