Prefazione L’estate è stagione favorevole per immergersi nell’essenziale. I ritmi rallentati, il caldo, il silenzio sono ingredienti che aiutano ad immergersi nella preghiera lenta e contemplativa, la preghiera del cuore. Ci aiuta in questo itinerario il famoso proverbio latino “Non multa sed multum” (Quintiliano) riferito ad uno studio che si voglia fruttuoso: per avere buoni risultati non bisogna assumere molte cose ma poche e in profondità. Questo principio vale anche per la preghiera. In questo opuscolo di preghiera troverai tante proposte e potrebbe sembrare una direzione contraria al principio qui esposto. In realtà si tratta di diverse vie per venire incontro alle diverse sensibilità. Ognuna di queste però conduce all’essenziale della fede, a Gesù: • Gesù contemplato nel suo Cuore raggiante di ardore per noi Gesù adorato nel Santissimo Sacramento del suo Corpo. • Gesù riconosciuto nel suo Preziossissimo Sangue sparso per la nostra salvezza. • Gesù servito con Maria e con i suoi santi soprattutto attraverso il Rosario con i misteri tratti dal magistero del beato Papa Giovanni Paolo, e poi la testimonianza concreta di un umile frate questuante della nostra terra, fra Dionisio Filippi da Cittadella. Ci auguriamo che con l’aiuto di Radio Oreb, scegliendo una di queste vie, possiate immergervi sempre più nella bellezza unica e radiosa di Cristo e trovare in Lui, mite e umile di cuore, il vero ristoro e refrigerio di cui l’anima è assetata! Fresca estate con Radio Oreb! don Emanuele Cuccarollo Assistente spirituale di Radio Oreb
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1. NOVENA AL SACRO CUORE DI GESÙ (Recitata ogni giorno da Padre Pio per tutti quelli che si raccomandavano alle sue preghiere) In onda su Radio Oreb la seconda metà di giugno alle ore: 00.30 - 02.30 - 12.10 - 14.30 - 20.10 -22.40 1. O mio Gesù, che hai detto: «In verità vi dico, chiedete e riceverete, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto». Ecco che io busso, io cerco, io chiedo la grazia... Padre Nostro, Ave Maria, Gloria al Padre. Sacro Cuore di Gesù, confido e spero in te. 2. O mio Gesù, che hai detto: «In verità vi dico, tutto quello che chiederete al Padre mio nel mio nome, ve lo concederà». Ecco che al Padre tuo, nel tuo nome, io chiedo la grazia... Padre Nostro, Ave Maria, Gloria al Padre. Sacro Cuore di Gesù, confido e spero in te. 3. O mio Gesù, che hai detto: «In verità vi dico, il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno». Ecco che, appoggiato all'infallibilità delle tue sante parole, io chiedo la grazia... Padre Nostro, Ave Maria, Gloria al Padre. Sacro Cuore di Gesù, confido e spero in te. O Sacro Cuore di Gesù, cui è impossibile non aver compassione degli infelici, abbi pietà di noi, poveri peccatori, e concedici la grazia che ti domandiamo per intercessione del Cuore Immacolato di Maria, tua e nostra tenera Madre. San Giuseppe, padre putativo del Sacro Cuore di Gesù, prega per noi. Salve Regina.
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2. ADORAZIONE EUCARISTICA PER LA FESTA DEL CORPUS DOMINI In onda giovedì 23 giugno ore 20.30, venerdì, sbato e domenica successivi ore 03.00 3S. Eucaristia, mistero di comunione tra Dio e l’umanità e nutrimento perenne nel cammino che ci riconduce ogni giorno al Padre. L’Eucaristia è Gesù stesso, morto e risorto per noi. “Corpo di Gesù” dato per noi, e continuato nel suo “corpo” che è la Chiesa. “Corpo di Gesù”, spezzato e donato per la salvezza di tutti gli uomini, fatto cibo per sostenere la nostra “vita nello Spirito”. Lasciamoci attrarre a Lui per essere trasformati dall’interno, come persone e come Comunità. G. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. T. Amen G. Il Signore che si è fatto nostro cibo e bevanda per la vita eterna, sia con tutti voi. T. E con il tuo spirito Canto di esposizione IL VANGELO 3S. Gesù sfama la moltitudine che lo ha seguito per ascoltare la sua parola di verità e di vita. I discepoli distribuiscono alla folla il pane spezzato da Gesù, pane che adombra il dono di sé che il Cristo farà, perché è lui il pane di vita, è lui il vero nutrimento. S2. Tutti mangiarono e si saziarono G. Dal Vangelo secondo Luca (Lc 9,11-17) In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure. Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: “Congeda la folla, perché vada nei villaggi e nelle campagne dintorno per alloggiare e trovar cibo, poiché qui siamo in una zona deserta”. Gesù disse loro: “Dategli voi stessi da
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mangiare”. Ma essi risposero: “Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente”. C’erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai discepoli: “Fateli sedere per gruppi di cinquanta”. Così fecero e li invitarono a sedersi tutti quanti. Allora egli prese i cinque pani e i due pesci e, levati gli occhi al cielo, li benedisse, li spezzò e li diede ai discepoli perché li distribuissero alla folla. Tutti mangiarono e si saziarono e delle parti loro avanzate furono portate via dodici ceste.
DAVANTI A GESÙ EUCARESTIA S3. Ognuno si arrangi per conto suo, ognuno si cerchi nei villaggi il pane necessario: è questo, in fondo, Gesù, il consiglio che ti danno gli apostoli. Ma tu hai compassione di questa folla che ti segue per ascoltare un annuncio di guarigione e di speranza. E allora decidi di dare tu stesso il cibo di cui hanno bisogno. Partendo da quei cinque pani e da quei due pesci, tu sfami migliaia di persone. Lo fai spezzando con semplicità e con fiducia quello che ti è stato messo tra le mani. Così il gesto della fraternità, gesto di condivisione, diventa un gesto miracoloso. Così tu ci insegni a vincere la fame nell’unico modo possibile: distribuendo con generosità i doni che abbiamo. Gesù, tu continui anche oggi a spezzare il pane per tutti quelli che hanno fame di amore, di giustizia e di pace. E quel pane sei tu, un pane che non sazia solo per lo spazio di un giorno, ma trasmette una vita che trabocca nell’eternità. Tutti: Tu ci offri il tuo Pane, Signore Gesù, e questo Pane è il tuo Corpo: Pane per noi pellegrini che andiamo verso la casa del Padre, Tu ci offri il tuo Vino, Signore Gesù, e questo Vino è il tuo Sangue: Vino che suggella un’alleanza nuova, Vino che ci trasmette l’ebbrezza dello Spirito. Crea in noi, Signore, il silenzio per ascoltare la tua voce, penetra nei nostri cuori con la spada della tua Parola, perché alla luce della tua sapienza, possiamo valutare le cose terrene ed eterne, e diventare liberi e poveri per il tuo regno, testimoniando al mondo che tu sei vivo in mezzo a noi come fonte di fraternità, di giustizia e di pace. Amen Canone
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1° momento
Questo è il mio corpo che è per voi G. L’episodio della moltiplicazione dei pani e dei pesci è letto dalla Chiesa primitiva in chiave eucaristica. La gente si raccoglie attorno a Gesù, e ha bisogno di cibo. 1L. Gesù parla del Regno, guarisce “quanti avevano bisogno di cure”, raccoglie quel poco che l'uomo può offrirgli quale frutto del suo lavoro, pani e pesci, “e, levati gli occhi al cielo, li benedisse, li spezzò e li diede ai discepoli perché li distribuissero alla folla”. 2L. Parole e gesti che sono ancora oggi quelli della nostra messa; la folla raccolta attorno a Gesù e da lui sfamata è immagine della comunità cristiana che si raccoglie alla Cena Eucaristica. 3L. Domenica, festa del Corpus Domini, è d’obbligo riflettere sull’Eucaristia, per capire e vivere fino in fondo il mistero che ci qualifica e costruisce come popolo di Dio. 4L. Era capitato che Mosè al Sinai avesse sancito con Dio una alleanza, segnandola col sangue asperso sul popolo. All’alleanza antica è succeduta l’Alleanza nuova, consacrata col sangue dell᾽Agnello immolato sulla croce. Alla vigilia della sua passione Gesù aveva voluto inventare un segno che rievocasse, contenesse e comunicasse quel gesto di redenzione che avrebbe compiuto in croce: S2. Prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: S1. Questo è il mio corpo, che è per voi. S2. Allo stesso modo prese anche il calice, dicendo: S1. “Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue” (1Cor 11,23-25) 5L. Quel pane e quel vino, caricati per la parola di Cristo di un significato e di una efficacia eccezionali, rendono presente la stessa persona di Gesù nell'atto supremo di immolarsi per la salvezza di tutti gli uomini. S2. “Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunciate la morte del Signore finché egli venga” (1Cor 11,25) 6L. Essenzialmente quel gesto di Gesù fu un offrirsi al Padre in atto di
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obbedienza d’amore. La morte - il corpo spezzato e il sangue sparso esprime lo scacco totale d'ogni presunzione umana, e quindi un atto di totale abbandono e fiducia in una vita da riavere solo come dono di Dio, non come propria conquista. Gesù lo ha compiuto a nome nostro e per noi per riscattarci dalla disobbedienza del peccato che ci ha meritato la morte. Tutti: Sacerdote sommo, sulla croce ha offerto se stesso per essere d'esempio e di aiuto a saper anche noi offrire noi stessi in sacrificio spirituale, graditi al Dio che ci rioffre in Cristo la sua alleanza. 1L. La messa esattamente questo ci comunica: la capacità ogni giorno di dire il nostro sì, di vivere le obbedienze di ogni giorno, di trasformare le nostre piccole croci - unendole alla croce di Cristo - in atti di rinnovata alleanza con Lui. 2L. All’offertorio della messa poche gocce d’acqua sono unite al vino che diventerà il sangue di Cristo: a dire il sacrificio della Chiesa che viene assunto in quello di Cristo e valorizzato come riscatto e salvezza per tutti. Al tempo stesso ci è dato di vivere quella disponibilità piena nelle mani di Dio che ha spinto Gesù a sacrificarsi tutto per i fratelli. Come Egli stesso ci insegna con l'altro segno della sua croce, la lavanda dei piedi: S1. “Come io ho lavato i piedi a voi, così lavatevi i piedi gli uni gli altri; come io ho amato voi, amatevi anche voi gli uni gli altri” (Gv 13,14) 3L. La Messa non è solo una questione di liturgia né di rito, ma il più grande atto di amore che Gesù ha voluto vivere liberamente per la nostra salvezza. Nell’Eucaristia l’attore principale è Cristo, re e sacerdote. Dotato di ogni potere in cielo e in terra, egli è anche il vero e unico mediatore tra Dio e l'uomo. 3S. È re e sacerdote per volere di Dio, con il compito di condurgli il popolo a cui è affidato come sovrano, il popolo che appartiene a Dio. Tu sei sacerdote per sempre, Cristo Signore. Tutti: Tu sei sacerdote per sempre, Cristo Signore
(Sal. 109)
4L. Oracolo del Signore al mio Signore: “Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi”. Tutti
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5L. Lo scettro del tuo potere stende il Signore da Sion: “Domina in mezzo ai tuoi nemici”. Tutti 6L. A te il principato nel giorno della tua potenza tra santi splendori; dal seno dell’aurora, come rugiada, io ti ho generato”. Tutti 1L. Il Signore ha giurato e non si pente: “Tu sei sacerdote per sempre al modo di Melchisedek”. Tutti Canto Secondo momento
Fate questo in memoria di me G. Nella Messa offriamo a Dio il frutto del nostro impegno e tutta la nostra vita, perché comprendiamo che il dono di Dio per noi chiede a sua volta di diventare in noi dono per Dio e i fratelli. Ne viene un impegno etico da vivere ben oltre e come conseguenza della messa. Ha detto Gesù: S1. “Fate questo in memoria di me” 1L. Intendendo, oltre al rito, l’assunzione di atteggiamenti interiori che attuassero quella obbedienza piena del cuore a Dio e quella dedizione generosa ai fratelli. Come dicesse: S2. Fate voi ora qualcosa di vostro, in memoria, cioè sull'esempio di me. Fate di voi ora, in prima persona, quel che io ho fatto di me, seguendomi nella consegna al Padre fino a consumarmi tutto per il bene dei fratelli. 2L. È quel che si dice: il sacramento forma della vita! S2. Imitate quel che celebrate, vivete nella vita quel che fate nella liturgia, perché questa non rimanga cosa morta. 3L. Non si tratta allora solo di “andare a messa”. Si tratta di mettere a disposizione quei pochi pani e pesci che abbiamo noi perché lui, Gesù, li utilizzi per la sua missione di salvezza per tutti. 4L. Ancora oggi la gente “non può vivere di solo pane”, e ha bisogno di un cibo che la civiltà consumistica non le può offrire.
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5L. Il cristiano è colui che col battesimo si mette a disposizione piena di Dio per diventare strumento di espansione del Regno e del suo nutrimento salvifico. 6L. All'offertorio della messa viene portato il pane che, consacrato, ci è poi ridato come Corpo di Cristo; viene offerto il nostro cuore e la nostra vita perché, santificata, ritorni all'esistenza quotidiana come strumento vivificante di Dio tra gli uomini. Dice Gesù ai suoi discepoli: S1. “Dategli voi stessi da mangiare” 1L. Essi ne rimasero sconcertati: come possiamo sfamare tutta questa gente? Anche oggi la gente cerca Dio e noi sentiamo di essere come impotenti di fronte al compito della nuova evangelizzazione. Non è da noi certo questo cibo, lo prendiamo da Cristo. Ma non senza una nostra partecipazione, compromissione, uno spendersi, un darsi come Lui, un divenire - mangiando l’Eucaristia - un corpo spezzato e un sangue sparso. 2L. Col poco pane che siamo, Cristo sa lui sfamare molti, purché glielo mettiamo a disposizione tutto. La missione è condivisione con Cristo, e la messa a ciò consacra e abilita. 3L. Pensiamo, alla fine, quale cibo noi offriamo alla fame dell’uomo e quale qualità di vita gli è proposta. Nelle vene di Cristo scorre sangue divino: quel Corpo è dato a noi perché ce ne nutriamo e divenga così vita della nostra vita, vita divina, vita eterna. È vita di un risorto, perché si attui per noi quel che ha promesso: S1. “Chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno” (Gv 11,25) 4L. L’Eucaristia, oltre che forza di vita nuova per noi e per il mondo, è garanzia e pegno di vita eterna. S3. Abbiamo bisogno di pane, Signore, abbiamo bisogno di te. Non permettere, Signore, che si chiuda il cuore e dimentichi l’ordine: «Date voi stessi da mangiare», perché senza la fede ognuno pensa a se. Ma senza condivisione che vale la fede? Pietà Maestro, se il tuo modo d’amare non ci appartiene. Gesù, Pane vero disceso dal cielo, cambiaci in te. Come hai fatto Gesù a guardare sempre avanti, senza mai voltarti indietro?! In pace, consapevole, arrivo fin dove posso! Io non sono te!
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Fuggo dinanzi all’idea di dover morire. Meglio non pensarci, mi dico, ma poi? Il tuo corpo non è stato donato per un uomo soltanto o per alcuni eletti o solo per i buoni e per gli obbedienti. Il tuo sangue è stato versato per tutti gli uomini di tutti i tempi, buoni e cattivi, giusti e ingiusti, santi e peccatori. Tutti: Pietà di me, Gesù, che l’offerta del tuo corpo non comprendo. Pietà Signore, non ho la tua sensibilità, non sono generoso. Il bene che posseggo non condivido. Pietà di me, Signore Gesù, che il tuo corpo non rispetto. Il tuo corpo oltraggiato nei deboli non onoro. Il tuo corpo martoriato in chi t’ama, disprezzo. Pietà Maestro, per l'irriverenza e per la disattenzione. Pietà per quando non m'accorgo della tua presenza. Pietà di me Signore! Canto PREGHIERE DI INTERCESSIONE: Noi ti preghiamo: Kyrie, kyrie eleison 1L. Signore Gesù, Tu accompagni il tuo popolo nel cammino della vita; donaci il pane vero che sazia la nostra fame, rende lieta la speranza e forte la fede. 2L. O Signore, Ti preghiamo per la tua Chiesa, che tu raduni ogni domenica nella Messa; rendici uniti e fedeli nelle nostre comunità attorno a te, insieme con il nostro pastore Beniamino. 3L. O Signore ti preghiamo per la pace nel nord Africa, nell’Africa sub sahariana, in Medio Oriente, in Corea. Fa che si trovino percorsi di riconciliazione e di pace che fermino la logica della violenza e della rivendicazione. 4L. Ti affidiamo o Signore la nostra comunità, i malati e quanti li assistono nelle case e negli ospedali. Ti affidiamo l’estate dei giovani e dei ragazzi.. 5L. Sovvieni alle necessità materiali, morali e spirituali di Radio Oreb,
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della parrocchia e dell’orfanotrofio di Muremera e della Congregazione di Santa Bernardetta in Burundi e in Italia. 6L. Riempi con il tuo santo spirito tutti i diaconi e i sacerdoti novelli che verranno ordinati in questi mesi: siano veri adoratori del Mistero del tuo santo Corpo e lo amministrino con assiduità e fede. CONCLUSIONE G. Alla fame dell'uomo non è bastata la Parola di Dio. Dio ha dovuto dare la sua carne e il suo sangue (D. Barsotti). Ci dà il suo Sangue (il sangue che si dirama per tutto il corpo e collega e vivifica tutte le parti) perché nelle nostre vene scorra la sua vita, nel nostro cuore metta radici il suo coraggio e quel miracolo che è la gratuità nelle relazioni. Quando ci dà il suo Corpo (corpo che è sacramento e santuario d᾽incontri) vuole che la nostra fede si appoggi non su delle idee, ma su di una Persona, incontrandone storia, vicende, sentimenti, piaghe, luce, con il peso e il duro della croce. Quando ci dà il suo Sangue e il suo Corpo vuole anche farci attenti al sangue e al corpo dei fratelli. Infatti il corpo è offerto, il sangue è versato: la legge dell’esistenza è il dono di sé; unica strada per l᾽amicizia nel mondo è l'offerta; norma di vita è dedicare la vita. Come Lui. S3. Si tratta di vivere l’“Amen” che pronunciamo quando riceviamo l’Ostia per la S. Comunione. “Il corpo di Cristo” dichiara il sacerdote, facendo un atto di fede: qui davanti a te c'è Gesù, colui che è morto per te, il Risorto, il tuo Signore, che ti ama e si dona a te! Rispondendo “Amen!” tu affermi: lo so. Ne sono sicuro. Anzi, lo desidero, decido di vivere per Lui e con Lui. Mi dono a Lui. Il “corpo di Cristo”, però, non è soltanto la persona di Gesù, ma anche la Chiesa che è appunto il suo “corpo”, la sua “sposa”. Ricevere Cristo è ricevere con Lui e in Lui tutti i fratelli, vicini, lontani, defunti, che sono uniti a Lui. È ricevere la Chiesa intera, ma anche ogni uomo per il quale Cristo è morto e che porta nel cuore, ogni uomo che è candidato all'incontro con Lui. L’“Amen”, allora, non è solo una professione di fede in Gesù, un patto d᾽amore che rinnovo con Lui. Ma significa anche amare la Chiesa, amare ogni uomo... “Il corpo di Cristo! Amen!”.
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Tutti: Signore, ho bisogno di pane vero e il pane sei Tu. Trasforma la mia indifferenza, guida la mia fame di felicità verso di te. Vogliamo nutrirmi di te e offrire a te la mia vita. Gesù, mi impegno ad amare la Chiesa, a vivere per la Chiesa, a costruire la Chiesa. Mi impegno ad amare ogni uomo. Così tutta la giornata, a partire dall'Eucaristia, può diventare... un “Amen” detto e ripetuto a Gesù, a Dio; un “Amen” detto e ripetuto alla Chiesa; un “Amen” detto e ripetuto ad ogni uomo. “Il corpo di Cristo! Amen!”
3. ORA DI ADORAZIONE EUCARISTICA AL PREZIOSISSIMO SANGUE DI GESÙ Con brani scelti tratti della Parola di Dio e dal Magistero di alcuni papi del tempo contemporaneo In onda su Radio Oreb tutti i giovedì di luglio alle ore 20.30 e tutti i venerdì, sabato e domeniche ore 03.00 SALUTO INIZIALE G. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. T. Amen. G. Cristo Gesù che offrendosi liberamente alla sua Passione, mediante il suo Sangue, stabilì un nuovo patto della riconciliazione e della pace, sia con tutti voi. T. E con il tuo Spirito G. Oggi siamo riuniti nella grazia dello Spirito Santo che ci invita al rin graziamento e all’adorazione.
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T. O Padre vieni presto in nostro aiuto e riempici di questo Spirito Vivificante perché possiamo scoprire i tesori di liberazione e di redenzione nascosti nel mistero del Sangue del tuo Figlio Gesù Cristo, da Lui effuso con amore sulla croce per la nostra salvezza. G. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo T. Com’era nel principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen Canto di invocazione allo Spirito Santo G. Siamo raccolti in preghiera in comunione con tutta la Chiesa. Esprimiamo con il Simbolo Apostolico questa unità con la Chiesa nella quale desideriamo compiere quest’oggi il nostro gesto di lode, adorazione, intercessione. SIMBOLO APOSTOLICO T. Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen. 1° momento
Il sangue dell'alleanza G. Per mezzo del Sangue di Gesù, siamo diventati il nuovo popolo di Dio. Come una volta Egli liberò il popolo ebreo dalla schiavitù dell’Egitto, e per questo si servì del sangue di un agnello, così ha liberato noi dal potere del male tramite la forza di un altro Sangue: quello di suo Figlio. L'agnello pasquale era simbolo dell'Agnello divino.
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LA PAROLA DI DIO 2S. Dal libro dell’Esodo 12, 21-28 Mosè convocò tutti gli anziani d'Israele e disse loro: «Andate a procurarvi un capo di bestiame minuto per ogni vostra famiglia e immolate la pasqua. Prenderete un fascio di issòpo, lo intingerete nel sangue che sarà nel catino e spruzzerete l’architrave e gli stipiti con il sangue del catino. Nessuno di voi uscirà dalla porta della sua casa fino al mattino. Il Signore passerà per colpire l᾽Egitto, vedrà il sangue sull'architrave e sugli stipiti: allora il Signore passerà oltre la porta e non permetterà allo sterminatore di entrare nella vostra casa per colpire. Voi osserverete questo comando come un rito fissato per te e per i tuoi figli per sempre. Quando poi sarete entrati nel paese che il Signore vi darà, come ha promesso, osserverete questo rito. Allora i vostri figli vi chiederanno: Che significa questo atto di culto? Voi direte loro: È il sacrificio della pasqua per il Signore, il quale è passato oltre le case degli Israeliti in Egitto, quando colpì l'Egitto e salvò le nostre case». Il popolo si inginocchiò e si prostrò. Poi gli Israeliti se ne andarono ed eseguirono ciò che il Signore aveva ordinato a Mosè e ad Aronne; in tal modo essi fecero. IL MAGISTERO DI PAPA PIO XI 3S. Pio XI ha scritto e parlato molto della Redenzione operata da Cristo. Leggendo e studiando con attenzione le Encicliche si nota come in tutte prevalgano due idee fondamentali: 1. Dio ha amato così immensamente gli uomini da mandare il suo Figlio Unigenito per prendere carne umana. 2. Il sacrificio cruento di Cristo è la rappresentazione più chiara ed eminente del suo eterno amore per l’umanità. Ecco in sintesi il pensiero di questo Papa sul Preziosissimo Sangue. 1L. Per papa Pio XI, l’Incarnazione è la manifestazione dell’amore e della bontà di Dio. Il Verbo si è incarnato per salvare, a prezzo del suo Sangue, l’umanità in peccato. Cristo, dunque, ha preso vera carne umana come ognuno di noi, per poter effondere il suo Sangue ed esprimere così nel modo più eminente il suo amore. Perciò, Cristo è mediatore, sacerdote e vittima, il solo capace di offrire a Dio un culto perfetto. 2L. Se Cristo non fosse stato anche uomo, non avrebbe potuto essere né sacerdote, né vittima, né mediatore; invece, essendo Uomo-Dio, ha
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potuto compiere azioni umane di valore infinito. Cristo ha riconciliato così l’uomo con Dio, non con un’azione qualsiasi, come avrebbe potuto, ma con l’oblazione del suo stesso Sangue. 3L. Ecco la grande dignità del sacerdozio cattolico, che deriva dal sacerdozio eterno di Cristo, e che continua, attraverso l᾽offerta del sacrificio eucaristico, il sacrificio della croce. Ciò vuol dire, afferma papa Pio XI, che se Cristo ci ha lavati col Sangue sparso nella Passione, continua a lavarci con l᾽effondere misticamente il suo Sangue sugli altari. Infatti, quel calice, che ogni mattina si innalza nelle mani del sacerdote, contiene il suo vero Sangue. 4L. Dio, fin dall᾽eternità, nel piano della sua misericordia, aveva stabilito che dal Costato di Cristo sulla croce nascesse la Chiesa e Cristo ne sarebbe stato lo Sposo e il Capo. Nella Chiesa, cioè nella comunità dei fedeli, in virtù del Sangue, del quale essa è custode e dispensatrice, l’uomo può dare gloria a Dio, operare per la sua salvezza col diritto di far parte integrante del corpo mistico. Questa integrazione si concretizza attraverso la fede nel valore del sacrificio cruento di Cristo. Per essa ogni membro deve abbandonarsi completamente a Dio e con piena fiducia accettare da lui la rivelazione. 5L. Se la fede è la condizione, fondamentale, solo il battesimo produce effettivamente la relazione mistica con Cristo, in quanto l’uomo redento viene in contatto col Redentore sofferente e col battesimo viene distrutto il peccato e si risorge alla grazia. L’unione al Corpo Mistico resa effettiva col battesimo, si consuma nell’Eucaristia, che eleva questa unione alla più alta unità reale ed accresce la vita spirituale. 6L. Pio XI afferma anche che il Sangue anima tutta la Chiesa e che l᾽Eucaristia conferisce a coloro che la ricevono i sentimenti sacrificali che ebbe Cristo quando versò il Sangue sulla croce, comunica la sua stessa vita e realizza l’unione col suo Spirito. La Chiesa è depositaria del Sangue divino, ha il diritto e il dovere di diffonderne i meriti a tutti i popoli del mondo, affinché ne ricevano salvezza; pertanto il Sangue di Cristo rende la Chiesa principalmente missionaria.
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Il sangue che riscatta G. Nella pienezza dei tempi, Dio inviò tra noi Colui che era stato annunciato dai Profeti, sospirato da tutti i giusti dell'antichità. Gesù veniva a realizzare quella salvezza che l’agnello ucciso dagli Ebrei aveva prefigurato. Il peccato crea un abisso tra l’anima e Dio, un abisso che soltanto l’infinita misericordia di Dio può colmare. La schiavitù del peccato è la più triste. Turba la pace, cambia in tenebre lo splendore del sole, avvelena le benedizioni divine. È il peccato che rende spaventoso il pensiero della morte. Il Figlio di Dio, attraverso il suo Sangue, salva l'uomo. Così il cristiano diventa principe di un Sangue divino. Partecipa della famiglia di Dio, e in essa, attorno alla paternità di Dio, diventa con sanguineo con gli altri uomini e consanguineo di Cristo. LA PAROLA DI DIO 2S. Dalla prima lettera di Pietro (1,18-23): Voi sapete che non a prezzo di cose corruttibili, come l’argento e l’oro, foste liberati dalla vostra vuota condotta ereditata dai vostri padri, ma con il sangue prezioso di Cristo, come di agnello senza difetti e senza macchia. Egli fu predestinato già prima della fondazione del mondo, ma si è manifestato negli ultimi tempi per voi. E voi per opera sua credete in Dio, che l’ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria e così la vostra fede e la vostra speranza sono fisse in Dio. Dopo aver santificato le vostre anime con l᾽obbedienza alla verità, per amarvi sinceramente come fratelli, amatevi intensamente, di vero cuore, gli uni gli altri, essendo stati rigenerati non da un seme corruttibile, ma immortale, cioè dalla parola di Dio viva ed eterna. 3S. IL MAGISTERO DI PAPA PIO XII Pio XII si è interessato molto al Sangue di Cristo, non solo sotto l’aspetto devozionale, ma anche teologico. Lo si rileva in alcuni discorsi da lui pronunciati in diverse occasioni. Egli innanzi tutto ripropone a grandi linee quanto aveva insegnato Pio XI, poi come Supremo Maestro della fede e quale persona di grande cultura, ha sancito con la sua autorità, molti studi sul Sangue di Cristo e dato avvio ad una teologia della Redenzione, puntualizzandone gli elementi essenziali.
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1L. Per esempio, nel discorso ai Congressisti dei Donatori di Sangue, lodando il gran bene che essi fanno all'umanità, parla di coloro che danno il proprio sangue, compiendo anche il sacrificio della loro esistenza per una causa ideale. In tal senso, afferma questo Pontefice, Cristo è stato il primo donatore di Sangue in assoluto. 2L. In altri discorsi egli propone all'umanità l’esempio di Cristo, che effondendo il Sangue, ha donato al mondo la vita. Parlando agli sposi dice che tutti i battezzati si possono chiamare “principi del Sangue” perché generati dal Sangue di Cristo alla vita della fede e della grazia. Così gli sposi, imitando Cristo, trasmettono ai figli non solo un Sangue biologico, ma un Sangue ricco di fede, di virtù e di onore. 3L. Sempre parlando agli sposi, egli invita i cristiani a prendere coscienza dei vincoli fraterni che devono legare l᾽umanità per il Sangue versato sul Calvario. Nell’esempio di questo stesso Sangue divino, che ha sigillato l᾽alleanza tra Dio egli uomini, tutti devono trovare la forza del perdono e la capacità di cambiare l’odio, in amore. 4L. Con l’Enciclica “Haurietis aquas” sulla devozione al Sacro Cuore, Pio XII dà autorevolmente l᾽avvio ad una Teologia della Redenzione. In questa Enciclica egli tratta della devozione al Sacro Cuore di Gesù e ci presenta il Mistero della Redenzione come mistero di amore; amore che, dice il Papa, il Verbo incarnato e anche il Padre celeste e lo Spirito Santo nutrono verso gli uomini peccatori. 5L. Riferendo il pensiero dell᾽Angelico Dottore San Tommaso d᾽Aquino, il Papa così si esprime a questo proposito: 6L. “La carità dell᾽Augusta Trinità è al principio e alle origini del mistero dell᾽umana Redenzione, in quanto, inondando essa potentemente la volontà umana di Gesù Cristo e il suo Cuore adorabile, gli ispirò un identico amore, che indusse a dare generosamente il suo Sangue per riscattarci dalla servitù del peccato”.
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Il sangue che santifica G. Gesù ha procurato agli uomini la salvezza e ha raccolto intorno a sé il popolo dei santi, di cui è capo e condottiero. La sottomissione di tutte le cose al Figlio non è ancora pienamente attuata; tuttavia la sua glorificazione personale è un fatto compiuto, che noi vediamo con gli occhi della fede. Tale glorificazione e ricompensa è frutto della sua morte, nella quale più evidente è apparso il temporaneo abbassamento al di sotto degli angeli. LA PAROLA DI DIO 2S. Dal Libro dell’Apocalisse (19,5-10; 7,9-17) Partì dal trono una voce che diceva: 1L. «Lodate il nostro Dio, voi tutti, suoi servi, voi che lo temete, piccoli e grandi!». Udii poi come una voce di una immensa folla simile a fragore di grandi acque e a rombo di tuoni possenti, che gridavano: Tutti: «Alleluia. Ha preso possesso del suo regno il Signore, il nostro Dio, l᾽Onnipotente. Rallegriamoci ed esultiamo, rendiamo a lui gloria, perché son giunte le nozze dell'Agnello; la sua sposa è pronta, le hanno dato una veste di lino puro splendente». 2S. La veste di lino sono le opere giuste dei santi. Allora l’angelo mi disse: 2L. «Scrivi: Beati gli invitati al banchetto delle nozze dell’Agnello!». 2S. Poi aggiunse: 2L. «Queste sono parole veraci di Dio». 2S. Allora mi prostrai ai suoi piedi per adorarlo, ma egli mi disse: 2L. «Non farlo! Io sono servo come te e i tuoi fratelli, che custodiscono la testimonianza di Gesù. È Dio che devi adorare». 2S. La testimonianza di Gesù è lo spirito di profezia. Dopo ciò, apparve una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti
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all’Agnello, avvolti in vesti candide, e portavano palme nelle mani. E gridavano a gran voce: Tutti: «La salvezza appartiene al nostro Dio seduto sul trono e all'Agnello». 2S. Allora tutti gli angeli che stavano intorno al trono e i vegliardi e i quattro esseri viventi, si inchinarono profondamente con la faccia davanti al trono e adorarono Dio dicendo: Tutti: «Amen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen». 2S. Uno dei vegliardi allora si rivolse a me e disse: 3L. «Quelli che sono vestiti di bianco, chi sono e donde vengono?». 2S. Gli risposi: «Signore mio, tu lo sai». E lui: 3L. «Essi sono coloro che sono passati attraverso la grande tribolazione e hanno lavato le loro vesti rendendole candide col sangue dell’Agnello. Per questo stanno davanti al trono di Dio e gli prestano servizio giorno e notte nel suo santuario; e Colui che siede sul trono stenderà la sua tenda sopra di loro. Non avranno più fame, né avranno più sete, né li colpirà il sole, né arsura di sorta, perché L’Agnello che sta in mezzo al trono sarà il loro pastore e li guiderà alle fonti delle acque della vita. E Dio tergerà ogni lacrima dai loro occhi». 3S. IL MAGISTERO DEL BEATO PAPA GIOVANNI XXIII La devozione al Preziosissimo Sangue non è stata mai tanto promossa nel mondo come da questo Papa. Infatti, egli ha portato nuova luce e nuovo amore al Sangue di Cristo, e non soltanto sotto l’aspetto liturgico, ma anche teologico. La sua lettera “Inde a primis” è l’atto che lo lega maggiormente a questa devozione, ed è anche il primo documento pontificio ufficiale emanato al solo scopo di propagare la devozione al Preziosissimo Sangue. Ascoltiamone alcuni passaggi: 1L. La devozione al preziosissimo Sangue ci fu istillata nello stesso ambiente domestico in cui fiorì la nostra fanciullezza, e tuttora ricordiamo con viva emozione la recita delle Litanie del Preziosissimo Sangue che i nostri vecchi facevano nel mese di luglio. Memori della salutare
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esortazione dell’Apostolo: “Badate a voi; badate al gregge in mezzo al quale lo Spirito Santo vi. ha costituito vescovi per pascere la Chiesa di Dio, acquistata da lui col proprio sangue”, crediamo, o Venerabili Fratelli, che tra le sollecitudini del Nostro universale ministero pastorale, dopo la vigilanza sulla sana dottrina, debba avere un posto di privilegio quella che riguarda il retto svolgimento e l’incremento della pietà religiosa, nelle manifestazioni del culto liturgico e privato. 2L. Ci sembra pertanto particolarmente opportuno richiamare l’attenzione dei nostri diletti figli sul nesso indissolubile che deve unire le due devozioni, già tanto diffuse in seno al popolo cristiano, cioè al Nome Santissimo di Gesù e al suo Cuore Sacratissimo, quella che intende onorare il Sangue preziosissimo del Verbo incarnato, “Sparso per molti in remissione dei peccati”... 3L. Questo Sangue, se degnamente ricevuto, allontana i demoni, chiama presso di noi gli angeli, e lo stesso Signore degli angeli... Questo Sangue, versato, purifica tutto il mondo... Questo è il prezzo dell᾽universo, con questo Cristo redime la Chiesa... Tale pensiero deve frenare le nostre passioni. Fino a quando, infatti, rimarremo attaccati al mondo presente? Fino a quando rimarremo inerti? Fino a quando trascureremo di pensare alla nostra salvezza? Riflettiamo sui beni che il Signore si è degnato di concederci, siamone grati, glorifichiamolo non solo con la fede, ma anche con le opere”. 4L. Oh! se i cristiani riflettessero più sovente al paterno monito del primo papa: “Vivete con timore nel tempo del vostro pellegrinaggio; ben sapendo che non a mezzo di cose corruttibili, quali l’oro e l’argento, siete stati riscattati... Ma col prezioso Sangue di Cristo, dell’Agnello immacolato e incontaminato!”; 5L. se porgessero essi più sollecito ascolto all'esortazione dell’Apostolo delle genti: “Siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Iddio, e portatelo nel vostro corpo!”. Quanto più degni, più edificanti sarebbero i loro costumi; quanto più salutare per l᾽umanità intera la presenza nel mondo della Chiesa di Cristo! 6L. E se tutti gli uomini assecondassero gli inviti della grazia di Dio, che li vuole tutti salvi, perché ha voluto che tutti fossero redenti dal Sangue del suo Unigenito e tutti chiama ad essere membri di un solo mistico
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Corpo, di cui Cristo è il Capo, quanto più fraterni diverrebbero i rapporti tra gli individui, i popoli, le nazioni; quanto più pacifica, più degna di Dio e dell᾽umana natura, creata a immagine e somiglianza dell'Altissimo, risulterebbe la sociale convivenza. 4° momento
Il sangue della speranza G. La potenza d’amore e di redenzione del sangue di Cristo effuso nel sacrificio della Croce e perpetuato nei secoli sugli altari attraverso il sacrificio eucaristico è per noi fonte certa di speranza. Colui che ci ha amato fino alla fine, fino a donare per noi anche l’ultima goccia del suo sangue, desidera salvarci. Immergiamoci dunque senza timore nel mistero del nostro battesimo che è stato lavacro di rigenerazione nel suo sangue per la Vita eterna. 2S. Dal Libro dell’Apocalisse (1,5-6) E da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il principe dei re della terra. A Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno di sacerdoti per il suo Dio e Padre, a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen. 3S. IL MAGISTERO DI PAPA BENEDETTO XVI Anche papa Benedetto XVI ha pronunciato alcuni discorsi nei quali emerge la grandezza del mistero del sangue di Cristo. Ascoltiamone alcuni stralci: 1L. “Volgeranno lo sguardo a Colui che hanno trafitto. Guardiamo con fiducia al costato trafitto di Gesù, da cui sgorgarono “sangue e acqua” (Gv 19,34)! I Padri della Chiesa hanno considerato questi elementi come simboli dei sacramenti del Battesimo e dell’Eucaristia. Con l’acqua del Battesimo, grazie all'azione dello Spirito Santo, si dischiude a noi l’intimità dell'amore trinitario. Nel cammino quaresimale, memori del nostro Battesimo, siamo esortati ad uscire da noi stessi per aprirci, in un confidente abbandono, all'abbraccio misericordioso del Padre (cfr. S. Giovanni Crisostomo, Catechesi, 3,14 ss.). 2L. Il sangue, simbolo dell᾽amore del Buon Pastore, fluisce in noi specialmente nel mistero eucaristico: “L’Eucaristia ci attira nell’atto
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oblativo di Gesù... Veniamo coinvolti nella dinamica della sua donazione” (Enc. Deus caritas est, 13). 3L. Dopo il pane, Gesù prende il calice del vino. Il Canone romano qualifica il calice, che il Signore dà ai discepoli, come "praeclarus calix" (calice glorioso), alludendo con ciò al Salmo 23 quel Salmo che parla di Dio come del Pastore potente e buono. [..] Sì, il Signore ci prepara la mensa in mezzo alle minacce di questo mondo, e ci dona il calice glorioso il calice della grande gioia, della vera festa, alla quale tutti aneliamo il calice colmo del vino del suo amore. 4L. Il calice significa le nozze: adesso è arrivata l’“ora”, alla quale le nozze di Cana avevano alluso in modo misterioso. Sì, l’Eucaristia è più di un convito, è una festa di nozze. E queste nozze si fondono nell'autodonazione di Dio sino alla morte. Nelle parole dell᾽Ultima Cena di Gesù e nel Canone della Chiesa, il mistero solenne delle nozze si cela sotto l᾽espressione “novum Testamentum”. Questo calice è il nuovo Testamento “la nuova Alleanza nel mio sangue”. Il Canone romano aggiunge: “Per la nuova ed eterna alleanza”, per esprime l᾽indissolubilità del legame nuziale di Dio con l᾽umanità. 5L. Il motivo per cui le antiche traduzioni della Bibbia non parlano di Alleanza, ma di Testamento, sta nel fatto che non sono due contraenti alla pari che qui si incontrano, ma entra in azione l’in-finita distanza tra Dio e l'uomo. Ciò che noi chiamiamo nuova ed antica Alleanza non è un atto di intesa tra due parti uguali, ma mero dono di Dio che ci lascia in eredità il suo amore se stesso. E certo, mediante questo dono del suo amore Egli, superando ogni distanza, ci rende poi veramente “partne” e si realizza il mistero nuziale dell᾽amore. 6L. Per poter comprendere che cosa in profondità lì avviene, dobbiamo ascoltare ancora più attentamente le parole della Bibbia e il loro significato originario. Gli studiosi ci dicono che, nei tempi remoti di cui parlano le storie dei Padri di Israele, “ratificare un’alleanza” significa “entrare con altri in un legame basato sul sangue, ovvero accogliere l’altro nella propria federazione ed entrare così un una comunione di diritti l᾽uno con l᾽altro”. In questo modo si crea una consanguineità reale benché non materiale. I partner diventano in qualche modo “fratelli dalla stessa carne e dalle stesse ossa”.
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1L. L᾽alleanza opera un᾽insieme che significa pace. Possiamo adesso farci almeno un'idea di ciò che avvenne nell᾽ora dell'Ultima Cena e che, da allora, si rinnova ogni volta che celebriamo l’Eucaristia? Dio, il Dio vivente stabilisce con noi una comunione di pace, anzi, Egli crea una “consanguineità” tra sé e noi. Mediante l’incarnazione di Gesù, mediante il suo sangue versato siamo stati tirati dentro una consanguineità molto reale con Gesù e quindi con Dio stesso. Il sangue di Gesù è il suo amore, nel quale la vita divina e quella umana sono divenute una cosa sola. Preghiamo il Signore, affinché comprendiamo sempre di più la grandezza di questo mistero! Affinché esso sviluppi la sua forza trasformatrice nel nostro intimo, in modo che diventiamo veramente consanguinei di Gesù, pervasi dalla sua pace e così anche in comunione gli uni con gli altri. (Omelia santa Messa nella Cena del Signore, 9 Aprile 2009) PREGHIERA UNIVERSALE G. Noi ti preghiamo: kyrie, kyrie eleison; T. Kyrie, kyrie eleison 1L. Ti offriamo, o Padre il Sangue di Gesù: per la gloria del tuo santo nome, per l'avvento del tuo regno e per la salvezza di tutte le anime. 2L. Ti offriamo, o Padre il Sangue di Gesù: per la missione della Chiesa, per il Papa, per i Vescovi, in particolare per in nostro Vescovo (…), per i religiosi e per la santificazione del popolo di Dio: 3L. Ti offriamo, o Padre il Sangue di Gesù. per la salvezza dei peccatori, per l'amorosa adesione alla tua Parola e per l'unità di tutti i cristiani: 4L. Ti offriamo, o Padre il Sangue di Gesù: per l’autorità civile, per la moralità pubblica e per la pace e la giustizia fra i popoli 5L. Ti offriamo, o Padre il Sangue di Gesù: per la consacrazione del lavoro e del dolore; per i poveri, gli infermi e i tribolati: 6L. Ti offriamo, o Padre il Sangue di Gesù: per le necessità spirituali e materiali di Radio Oreb, per quelle nostre e dei nostri parenti ed amici e ti preghiamo anche per i nostri nemici: 1L. Ti offriamo, o Padre il Sangue di Gesù: per coloro che oggi passeranno all’altra vita, per le anime del Purgatorio e per la nostra eterna unione con Cristo, nella gloria. Padre nostro
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CONCLUSIONE G. Cristo, Dio nascosto accetta questo nostro sacrificio di lode e di vita. Accetta il rendimento di grazie e la gioia di questo popolo che, dopo tanti secoli e generazioni, porta nel suo cuore il mistero dell'Eterna Alleanza. Amen. 3S. Signore Gesù Cristo, che ci hai redenti con il tuo Sangue prezioso, noi ti adoriamo! Prezzo infinito del riscatto dell᾽universo, mistico lavacro delle anime nostre, il tuo Sangue divino è il pegno della nostra salvezza presso il Padre misericordioso. Sii sempre benedetto e ringraziato, Gesù, per il dono del tuo Sangue, che con Spirito di amore eterno hai offerto fino all'ultima stilla per farci partecipi della vita divina. Il Sangue, che hai versato per la nostra redenzione, ci purifichi dal peccato e ci salvi dalle insidie del maligno. Il Sangue della nuova ed eterna alleanza, nostra bevanda nel sacrificio eucaristico, ci unisca a Dio e tra di noi nell’amore, nella pace e nel rispetto di ogni persona, specialmente dei poveri. O Sangue di vita, di unità e di pace, mistero d'amore e sorgente di grazia, inebria i nostri cuori del Santo Spirito. Tutti: Signore Gesù vorremmo compensarti delle ingratitudini e degli oltraggi, che ricevi continuamente dai peccati delle tue creature. Accetta la nostra vita in unione con l'offerta del tuo Sangue, perché possiamo completare in noi ciò che manca al la tua passione per il bene della Chiesa e per la redenzione del mondo. Signore Gesù Cristo, fa' che tutti i popoli e tutte le lingue ti possano benedire e ringraziare qui in terra e nella gloria dei cieli con il canto di lode: «Ci hai redenti, o Signore, con il tuo Sangue e hai fatto di noi un regno per il nostro Dio». Amen. - BENEDIZIONE EUCARISTICA -
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4. CORONCINA AL PREZIOSISSIMO SANGUE In onda nel mese di luglio alle ore: 00.30 - 02-30 - 12.10 - 14.30 - 20.10 - 22.40 1° Mistero - Gesù versa Sangue nella circoncisione (cfr Lc 1,59) O Gesù, Figlio di Dio, con il primo Sangue che hai versato per la nostra salvezza, ci riveli il valore della vita e il dovere di affrontarla con fede e coraggio, nella luce del tuo nome e nella gioia della grazia. - Padre Nostro e 5 Gloria Ti supplichiamo, o Signore, soccorri tuoi figli che hai redento con il tuo Sangue prezioso. 2° Mistero - Gesù suda Sangue nell'orto degli Ulivi (cfr Lc 22,39) O Figlio di Dio, il tuo sudore di Sangue nel Getsemani susciti in noi l'odio al peccato, l’unico vero male che ruba il tuo amore e rende triste la nostra vita. - Padre Nostro e 5 Gloria Ti supplichiamo, o Signore, soccorri i tuoi figli che hai redento con il tuo Sangue prezioso. 3° Mistero - Gesù versa Sangue nella flagellazione (cfr Gv 19,1) O Maestro divino, il Sangue della flagellazione ci sproni ad amare la purezza, perché possiamo vivere nell'intimità della tua amicizia e contemplare con occhi limpidi le meraviglie del creato. - Padre Nostro e 5 Gloria Ti supplichiamo, o Signore, soccorri tuoi figli che hai redento con il tuo Sangue prezioso. 4° Mistero - Gesù versa Sangue nella coronazione di spine (cfr Gv 19,2-5) O Re dell’universo, il Sangue della coronazione di spine distrugga il nostro egoismo e il nostro orgoglio, perché possiamo servire in umiltà i fratelli bisognosi e crescere nell᾽amore.
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- Padre Nostro e 5 Gloria Ti supplichiamo, o Signore, soccorri tuoi figli che hai redento con il tuo Sangue prezioso. 5° Mistero - Gesù versa Sangue sulla via al Calvario (cfr Gv 19,18) O Salvatore del mondo, il Sangue versato sulla via del Calvario illumini il nostro cammino e ci aiuti a portare la croce con Te, per completare in noi la tua Passione. - 1 Pater e 5 Gloria Ti supplichiamo, o Signore, soccorri tuoi figli che hai redento con il tuo Sangue prezioso. 6° Mistero - Gesù versa Sangue nella crocifissione (cfr Lc 23,33-34) O Agnello di Dio immolato per noi, insegnaci il perdono delle offese e l'amore ai nemici. E tu, Madre del Signore e nostra, rivelaci la potenza e le ricchezze del Sangue prezioso di Gesù. - Padre Nostro e 5 Gloria Ti supplichiamo, o Signore, soccorri tuoi figli che hai redento con il tuo Sangue prezioso. 7° Mistero - Gesù versa Sangue nel momento in cui fu trafitto al Cuore (cfr Gv 19,31) O Cuore adorabile trafitto per noi, accogli le nostre preghiere, le attese dei poveri, le lacrime dei sofferenti, le speranze dei popoli, perché tutta l'umanità si riunisca nel tuo regno di amore, di giustizia e di pace. - Padre Nostro e 5 Gloria Ti supplichiamo, o Signore, soccorri tuoi figli che hai redento con il tuo Sangue prezioso.
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5. LITANIE IN ONORE DEL PREZIOSISSIMO SANGUE Approvate dal beato Papa Giovanni XXIII Signore pietà, Signore, pietà Cristo pietà, Cristo pietà Signore pietà, Signore pietà Cristo ascoltaci Cristo ascoltaci Cristo esaudiscici, Cristo esaudiscici Padre celeste Dio, abbi pietà di noi Figlio Redentore del mondo Dio, abbi pietà di noi Spirito Santo Dio, abbi pietà di noi Santa Trinità unico Dio, salvaci Sangue di Cristo, Unigenito dell’Eterno Padre, salvaci Sangue di Cristo, Verbo di Dio incarnato, salvaci Sangue di Cristo, della nuova ed eterna alleanza, salvaci Sangue di Cristo, scorrente a terra nell’agonia, salvaci Sangue di Cristo, profuso nella flagellazione, salvaci Sangue di Cristo, stillante nella coronazione di spine salvaci Sangue di Cristo, effuso sulla croce, salvaci Sangue di Cristo, prezzo della nostra salvezza, salvaci Sangue di Cristo, senza il quale non vi è perdono, salvaci Sangue di Cristo, nell’Eucaristia bevanda e lavacro delle anime, salvaci Sangue di Cristo, fiume di misericordia, salvaci Sangue di Cristo, vincitore dei demoni, salvaci Sangue di Cristo, fortezza dei martiri, salvaci Sangue di Cristo, vigore dei confessori, salvaci Sangue di Cristo, che fai germogliare i vergini, salvaci Sangue di Cristo, sostegno dei vacillanti, salvaci Sangue di Cristo, sollievo dei sofferenti, salvaci Sangue di Cristo, consolazione nel pianto, salvaci Sangue di Cristo, speranza dei penitenti, salvaci Sangue di Cristo, conforto dei morenti, salvaci Sangue di Cristo pace e dolcezza dei cuori, salvaci Sangue di Cristo, pegno della vita eterna, salvaci Sangue di Cristo, che liberi le anime del purgatorio, salvaci Sangue di Cristo, degnissimo di ogni gloria ed onore, salvaci.
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Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, perdonaci, o Signore Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, esaudiscici, o Signore Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi. Ci hai redenti, o Signore, con il tuo Sangue
E ci hai fatti Regno per il nostro Dio.
PREGHIAMO: O Padre, Dio onnipotente e misericordioso che nel Sangue prezioso del tuo unico Figlio hai redento il mondo, rinnova l’effusione redentrice del suo Sangue per noi e per tutta l’umanità, perché otteniamo sempre frutti abbondanti di vita eterna. Per Cristo nostro Signore. Amen. GIACULATORIA Eterno Padre, Ti offro il Sangue Preziosissimo di Gesù Cristo in espiazione dei nostri peccati, in suffragio delle anime sante del Purgatorio e per i bisogni della Santa Chiesa.
6. SANTO ROSARIO CON IL BEATO GIOVANNI PAOLO II In onda su Radio Oreb alle ore 24.00 - 06.00 - 14.00 - 20.15 MISTERI DELLA GIOIA 1. L’annuncio dell’angelo a Maria Vergine Vista nell’eterno progetto di Dio sull’uomo, Maria è strettamente unita con un indissolubile vincolo di maternità al Verbo incarnato ed è associata, fin dall’eternità, alla di lui opera redentiva. 2. La visita di Maria ad Elisabetta L’adorazione di Dio piena di gioia e la gioia piena dell’adorazione di Dio: ecco lo stato della sua anima beata, ecco i sentimenti più profondi che nutrono il suo cuore. 3. Gesù nasce a Betlemme Poiché il Figlio di Dio doveva per la nostra salvezza farsi uomo, proprio per questo il Padre eterno ha scelto per Lui, tra gli uomini, la Madre.
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4. Gesù è presentato al Tempio Maria regge il Bambino nelle sue braccia. Lui, anche nelle sue mani, è la luce delle nostre anime, la luce che illumina le tenebre della conoscenza e dell’esistenza umana, dell’intelletto e del cuore. 5. Gesù è ritrovato tra i dottori del Tempio Gesù appare nella sua divina sapienza, mentre ascolta e interroga, e sostanzialmente nella veste di colui che «insegna». La rivelazione del suo mistero di Figlio tutto dedito alle cose del Padre è annuncio di quella radicalità evangelica che pone in crisi anche i legami più cari dell'uomo, di fronte alle esigenze assolute del Regno. Gli stessi Giuseppe e Maria, trepidanti e angosciati, «non compresero le sue parole» (Lc 2,50). (RVM 20) MISTERI DELLA LUCE 1. Il Battesimo di Gesù La voce dal cielo che si rivolge al Figlio... È la voce del Padre, che in un certo senso presenta il proprio Figlio agli uomini venuti al Giordano per ascoltare Giovanni il Battista. 2. Gesù a Cana A Cana, grazie all’intercessione di Maria e all’ubbidienza dei servitori, Gesù dà inizio alla sua ora. A Cana Maria appare come credente in Gesù: la sua fede ne provoca il primo segno e contribuisce a suscitare la fede nei discepoli. 3. Gesù annuncia la venuta del Regno Il Regno di Dio cresce in noi prima mediante la preghiera. Nella preghiera la debolezza dell’uomo si incontra con la potenza di Dio. 4. Gesù si trasfigura sul Tabor La scena evangelica della trasfigurazione di Cristo... Può essere assunta ad icona della contemplazione cristiana. Fissare gli occhi sul volto di Cristo, riconoscerne il mistero nel cammino ordinario e doloroso della sua umanità, fino a coglierne il fulgore divino definitivamente manifestato nel Risorto glorificato alla destra del Padre, è il compito di ogni discepolo di Cristo; è quindi anche compito nostro. Contemplando questo volto ci apriamo ad accogliere il mistero della vita trinitaria, per sperimentare sempre nuovamente l'amore del Padre e godere della gioia dello Spirito Santo. (RVM 9)
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5. Gesù ci dona l’Eucaristia Se il Corpo che noi mangiamo e il sangue che noi beviamo è il dono inestimabile del Signore risorto a noi viatori, esso porta ancora in sé, come pane fragrante, il sapore e il profumo della Vergine Maria. MISTERI DEL DOLORE 1. Gesù agonizza nel Getsemani Le parole della preghiera di Cristo al Getsemani provano la verità dell’amore mediante la verità della sofferenza. Le parole di Cristo confermano con tutta semplicità questa umana verità della sofferenza, fino in fondo. 2. Gesù è flagellato Si può dire che insieme con la passione di Cristo ogni sofferenza umana si è trovata in una nuova situazione... Nella croce di Cristo non solo si è compiuta la redenzione mediante la sofferenza, ma anche la stessa sofferenza umana è stata redenta. 3. Gesù è coronato di spine Cristo non ha accettato nessuna corona sul suo capo in un senso temporale. Ha accettato solo la corona di spine: è il Messia per la salvezza del suo popolo. 4. Gesù sale al Calvario carico della croce Cristo, mediante la sua propria sofferenza salvifica, si trova quanto mai dentro ad ogni sofferenza umana, e può agire dall’interno di essa con la potenza del suo Spirito di verità, del suo Spirito consolatore. 5. Gesù muore in croce Nato dalla Vergine per essere oblazione pura, santa ed immacolata, Cristo compì sull’altare della croce il sacrificio unico e perfetto, che ogni Messa in modo incruento rinnova e rende attuale. MISTERI DELLA GLORIA 1. Gesù risorge da morte Il Cristo risorto è principio e fonte della nostra futura risurrezione. La definitiva vittoria sulla morte già riportata da Cristo, viene da lui partecipata all’umanità nella misura in cui questa riceve i frutti della Redenzione.
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2. Gesù ascende al cielo Il primo significato dell’ascensione è proprio questo: rivelare che il Risorto è entrato nell’intimità celeste di Dio. Cristo sparisce agli occhi di suoi discepoli, entrando nella sfera trascendente di Dio invisibile. 3. Gesù manda lo Spirito Nel giorno di pentecoste, a Gerusalemme gli apostoli, e con loro la prima comunità dei discepoli di Cristo, riuniti nel Cenacolo insieme a Maria... Ricevono lo Spirito Santo. In quel giorno si rivela al mondo la Chiesa. 4. Maria è assunta nella gloria L’assunzione significa per Maria il punto di arrivo della missione da lei svolta nel piano salvifico di Dio e il coronamento di tutti i suoi privilegi. 5. Maria è incoronata Regina Finito il corso della sua vita terrena, fu... Dal Signore esaltata quale Regina dell’universo, perché fosse più pienamente conformata col Figlio suo, Signore dei dominatori.
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7. LETTURA SPIRITUALE: In onda su Radio Oreb da metà giugno alle ore 0.45 - 02.45 12.20 - 14.45 - 20.45 - 22.50 “UN COSTRUTTORE DI TAPPETI” di Michela Ferretto e Daniela Cortiana “Tutto è iniziato nel luglio del 2003 al convento francescano di San Pancrazio a Barbarano Vic.no. Mi trovavo in visita ad un giovane frate, mio compagno di studi post-universitari, che da poco era stato lì trasferito. Questo frate non c’era. In realtà il convento sembrava deserto. Mi trovavo lì con mia madre e fu appunto lei che, visitando il piccolo cimitero dei frati di quel convento, mi disse all’improvviso: “Io avevo uno zio frate”. Nessun nome, nessun luogo. Nessun altro ricordo. Cominciò tutto così. Un raggio di sole in quella torrida estate illuminò un angolo privo di luce e remoto dell’anima di mia madre e da lì, da quella piccola fiammella che così si accese, ebbe inizio il nostro viaggio.... Sulle orme di fra Dionisio, guarda caso nato il 12 maggio: giorno di San Pancrazio. In questi tre anni di ricerche, di letture e di scrittura, il Signore ci ha voluto “provare”nella Pazienza e nella fiducia nella Provvidenza: abbiamo sempre atteso che i tempi maturassero per poter avvicinare il tale frate o accedere al tale convento. Abbiamo sempre camminato in punta di piedi. Non abbiamo mai neanche immaginato di avanzare pretese o richieste e ciò perché ogni nuovo passo, ogni nuova scoperta, ogni nuova testimonianza ci sembravano quasi troppo rispetto al nostro desiderio iniziale di voler capire qualcosa di più di questo ricordo legato all’infanzia di mia madre. Poi però, ciò che ci veniva detto di lui e la storia che poco a poco si svelava davanti ai nostri occhi ci sembrava sprecato affidarli solo alla nostra fragile e umana memoria e così io dissi a mia madre: “Perchè non scrivi su un quadernetto le vicende che la gente ti racconta di lui?”. E così facemmo. Un po’ alla volta, siamo arrivate alla decisione di scrivere una vera e propria biografia ma che, oltre ad essere utile alla nostra memoria, potesse anche essere strumento di pace e di francescano apostolato per chiunque potesse incontrare la figura di questo frate. Dico questo con molta umiltà. Alcune volte io stessa mi sono lasciata prendere dallo sconforto e dal senso di inadeguatezza. Diverse volte le difficoltà familiari hanno arrestato la nostra corsa proprio quando eravamo ad un punto di svolta o ad un momento fertile della nostra creatività... Ed ogni
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volta, dopo la prova del Deserto, un nuovo spiraglio si riapriva; senza chiedere una risposta arrivava, senza bussare una porta si spalancava (proprio come la gente racconta che accadeva a fra Dionisio nei suoi giri per la questua!). Con questo spirito da “questuanti” abbiamo percorso questa strada e mai ci siamo sentite abbandonate né da fra Dionisio, né da Dio”. Michela Ferretto (dall’introduzione). PREGHIERA ALLA MISERICORDIA DI DIO di fra Dionisio Filippi Benedetto sei tu Signore, per l’amore infinito che nutri per i piccoli e gli ultimi della terra. A te rivolgo la mia preghiera e affido il mio tormento e il mio dolore per i bambini cui viene impedito, per mezzo dell’aborto, il diritto di nascere; per le piccole, indifese e innocenti vittime della brutale violenza umana; per le donne e gli uomini che soffrono per la loro infertilità di coppia; per i genitori, impegnati nel quotidiano e spesso difficile compito educativo; per quanti, in famiglia, vivono il dramma della malattia, del lutto, della separazione e della dipendenza; e per quanti amano la vita, perché nulla abbia a piegare la loro fede cristiana o a spegnere in loro la Grazia di Dio. Signore, ti ringrazio per tutto l’amore con cui avvolgi la mia vita. Aiutami a confidare sempre nel tuo amore misericordioso, Tu che sei vera Pace e vero Bene. Amen Per richiedere il libro rivolgersi a Daniela Cortiana, via G. Mameli, 8 - 36016 Thiene (VI) Tel. 0445 330414 - danielacortiana@hotmail.it
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AIUTA