Insegnare.LIM è una guida didattica che si caratterizza per:
1. una metodologia basata sullo sviluppo delle competenze; 2. percorsi integrati con la Lavagna Interattiva Multimediale; 3. una scansione mensile delle attività.
L’impostazione della guida: la scansione mensile
I materiali presenti in Insegnare.LIM sono stati organizzati su base mensile, per consentire al docente di controllare in ogni momento dell’anno l’andamento della programmazione didattica. Ovviamente le singole schede, o un percorso più articolato, sono utilizzabili indipendentemente dalla collocazione pensata dagli autori. Proprio per questo motivo i materiali forniti sul CD, presentati nelle prossime pagine, sono stati organizzati in modo da consentire la massima flessibilità.
Ciascun mese è introdotto da una breve descrizione delle attività proposte e degli obiettivi da raggiungere. È particolarmente importante, al di là dei materiali presentati, che il docente condivida l’impostazione di fondo del lavoro.
Le pagine introduttive hanno lo scopo di fornire una mappa con la quale orientarsi tra le schede e le indicazioni operative.
Un percorso integrato
È sicuramente vero che il maggior impegno dei bambini, soprattutto nei primi mesi di attività, è rappresentato dal potenziamento delle competenze legate alla lettura e alla scrittura.
Gli obiettivi legati al curricolo di italiano possono essere utilmente declinati in funzione di questo impegno principale.
Inoltre, la complessità sempre crescente della gestione dei gruppi-classe suggerisce una particolare attenzione nella gestione della costruzione del gruppo-classe. Un percorso integrato e multidisciplinare può fornire il presupposto per una maggiore flessibilità anche nella gestione delle dinamiche di classe.
Le vacanze e i compiti
In alcuni momenti dell’anno è particolarmente utile, per il docente, avere dei materiali riepilogativi del lavoro svolto. Normalmente, questi momenti coincidono con le vacanze di Natale e Pasqua. Il periodo di chiusura delle scuole, infatti, può essere causa di un rallentamento anche significativo degli apprendimenti degli alunni. Con l’obiettivo di consolidare quanto appreso nei mesi precedenti, i docenti suggeriscono ai bambini del lavoro da svolgere a casa.
All’interno di Insegnare.LIM sono previste due diverse sezioni relative ai compiti di Natale e Pasqua, che il docente potrà fotocopiare in tutto o in parte e distribuire ai bambini.
I materiali per la verifica e la valutazione
Un altro importante strumento di lavoro, presente in Insegnare.LIM, è rappresentato dai materiali per la verifica e la valutazione delle competenze.
Al termine del primo e del secondo quadrimestre, vengono fornite:
• pagine per la verifica delle attività svolte;
• pagine per la registrazione e la sintesi dei dati;
• pagine per la compilazione delle schede di valutazione.
Anche in questo caso, il docente deciderà se utilizzare i materiali proposti in modo integrale, oppure se utilizzarli come punto di partenza e personalizzarli.
È importante, per quanti vorranno seguire in modo significativo le proposte didattiche presenti nella guida, che le attività e le procedure di verifica siano connesse in modo significativo. Per sottolineare questo aspetto, abbiamo voluto fornire una valutazione di fine quadrimestre e di fine anno fortemente integrate al percorso di Insegnare.LIM.
Il materiale digitale
Negli ultimi anni, i materiali didattici tradizionali sono stati accompagnati da prodotti digitali: principalmente CD e risorse online.
Nel caso di Insegnare.LIM la scelta è stata quella, ancora una volta, di un percorso integrato. Nel CD non sono stati inseriti materiali digitali genericamente aggiuntivi, rispetto al percorso didattico delineato nella guida. Il Web è pieno di risorse digitali che, in questo senso, possono supportare il lavoro del docente.
I materiali messi a disposizione sono, invece, funzionali alla conduzione di vere e proprie lezioni con la Lavagna Interattiva Multimediale o con un normale videoproiettore.
Una descrizione più accurata di questa distinzione, tutt’altro che sottile, viene articolata nelle pagine seguenti.
Gli strumenti digitali
Negli ultimi tempi, le proposte di strumenti didattici digitali sono aumentate notevolmente. È importante, però, saper riconoscere cosa realmente è utile alla didattica.
Negli ultimi anni, ad un uso sempre più intensivo del personal computer nella didattica, si è affiancata la diffusione di un nuovo strumento: la Lavagna Interattiva Multimediale.
Dietro questo cambiamento, apparentemente tutto informatico, si riescono ad intravedere possibilità metodologiche piuttosto interessanti.
Sul versante delle opportunità metodologiche, Insegnare.LIM propone una soluzione integrata tra materiale cartaceo e digitale. A supporto di questa scelta, c’è la convinzione che le risorse per la LIM, da sole, non possono innovare la didattica o fornire aiuti sostanziali agli apprendimenti dei bambini.
Per questo motivo, non verranno proposti giochi animati, prodotti multimediali o software dedicati. Ai docenti verrà fornito qualcosa di tecnologicamente molto più semplice, ma enormemente più interessante e produttivo sotto il profilo del rapporto di insegnamento e apprendimento: idee e strategie didattiche.
È utile ricordare che tutte le soluzioni proposte possono essere utilizzate, rinunciando ad una pur significativa interattività, con un videoproiettore collegato ad un computer.
Cosa aspettarsi dalla LIM
Indubbiamente, la Lavagna Interattiva Multimediale rappresenta una innovazione significativa nel panorama delle tecnologie per la didattica.
A differenza di altri strumenti precedentemente sperimentati, le LIM sono espressamente pensate per essere introdotte nelle aule scolastiche e si basano su un’idea tutto sommato semplice: espandere le funzioni della lavagna collegandola al computer.
Malgrado questo, però, è fondamentale che i docenti sappiano cosa aspettarsi da questa come da qualsiasi altra innovazione.
Appiattire la didattica su un versante tutto incentrato sugli aspetti ludici e multimediali potrebbe non essere una prospettiva condivisibile, per molti docenti.
Gran parte dei prodotti software attualmente in circolazione e destinati alla LIM si possono dividere in due grandi categorie:
• gli Edutainment, ovvero i programmi che coniugano insegnamento e intrattenimento (Education ed Entertainment). Sono i software che, sotto una impostazione molto simile a quella dei videogiochi, nascondono degli intenti didattici;
• i Learning Object. Sono percorsi di apprendimento strutturati. Un insieme di istruzioni e verifiche che dovrebbero consentire agli alunni, autonomamente, di costruire i propri apprendimenti.
I materiali contenuti in Insegnare.LIM partono da tutt’altro punto di vista ed hanno ambizioni ben diverse.
I materiali di Insegnare.LIM: i Teaching Object
Insegnare.LIM è un progetto che si basa in modo sostanziale sul potenziamento della relazione di insegnamento-apprendimento. Le risorse didattiche non sono pensate per intrattenere i bambini o per catturare genericamente la loro attenzione. Esse sono, piuttosto, costruite intorno alla necessità del docente di strutturare una lezione completa ed efficace.
Dovendo anticipare la loro descrizione con un nome, si potrebbero definire Teaching Object: oggetti utili al docente per fare lezione.
Contrariamente ai Learning Object, espressamente pensati per far lavorare gli alunni in modo autonomo (con il rischio, spesso, di perdere i più deboli o i meno motivati), i Teaching Object di Insegnare.LIM sono pensati come risorse per condurre la lezione, per attivare tutti gli alunni, per scandire le tappe del lavoro.
Per questo, prima di utilizzare i materiali digitali contenuti nel CD, si consiglia un’attenta lettura delle indicazioni metodologiche.
Le risorse allegate alla guida possono essere utilizzate solo in abbinamento alle schede e alle procedure descritte nelle pagine seguenti. Diversamente, non sarebbero di alcuna utilità.
L’organizzazione
Per una maggior chiarezza espositiva, le lezioni con la LIM sono state raggruppate alla fine di ogni quadrimestre. Questa scansione non è l’unica possibile, tanto più che il docente potrà proporre le attività con gli strumenti digitali in qualsiasi periodo dell’anno e gestirle con la dovuta flessibilità. In realtà, la scansione quadrimestrale serve solo per consentire una facile consultazione, in base alla programmazione mensile delle attività.
Da un punto di vista tecnico, le attività digitali richiedono competenze informatiche minime. Tutte le risorse multimediali (immagini, suoni, animazioni) sono già contenute nei singoli file. Sarà sufficiente lanciare lo strumento digitale desiderato per essere immediatamente operativi.
Le risorse digitali presenti nel CD
Il CD allegato a Insegnare.LIM contiene una serie di risorse digitali facilmente identificabili nella schermata principale del CD:
• Le schede in formato PDF. Le pagine operative di Insegnare.LIM sono presentate anche in forma digitale, per essere proiettate alla LIM. In questo modo risulterà agevolata, ad esempio, la spiegazione dell’esercizio o la correzione collettiva dei lavori. Le schede in formato PDF possono essere gestite con il software caratteristico del modello di LIM in dotazione (ad esempio per sottolineare, scrivere o cancellare).
• Materiale per LIM. Sono i materiali digitali sicuramente più interessanti. I materiali interattivi consentono di integrare le normali attività di classe con strumenti digitali di approfondimento o consolidamento.
• Libro sfogliabile. È un vero e proprio libro digitale, sfogliabile tramite l’apposito player.
• Le prove nazionali. Le prove INVALSI in formato digitale e con correzione automatica.
Per accedere alle risorse di ciascuna lezione è sufficiente cliccare sull’argomento desiderato.
Anche nel CD, i materiali interattivi sono organizzati con la stessa scansione della guida.
Come già accennato nelle pagine precedenti, tutte le attività con la LIM fanno riferimento e si integrano alle soluzioni proposte in cartaceo.
Per questo motivo, le descrizioni delle attività digitali faranno costante riferimento al contenuto della guida e alle schede operative.
Tutte le schede operative, inoltre, sono accompagnate da un sistema di icone che segnala la presenza di risorse aggiuntive sul CD.
Icona digitale: la scheda fa parte di uno dei percorsi legati alla LIM ed è accompagnata da risorse digitali. Per sapere come utilizzare la scheda in abbinamento all’attività per la LIM, si può fare riferimento alle pagine di descrizione dell’attività, raccolte al termine di ogni trimestre.
Programmazione Italiano
Periodo dell’anno Disciplina Competenze/Abilità Obiettivi specifici di apprendimento Pagine
Verificare i prerequisiti e creare un buon clima di classe.
SETTEMBREOTTOBRE Italiano
Ascoltare e comprendere.
Giocare in modo cooperativo, ascoltare attentamente, comunicare oralmente, leggere a voce alta e silenziosamente, scrivere brevi testi, riflettere sulla lingua: prove e tabulazioni.
Comunicare. Trasformare il discorso diretto in indiretto.
MAGGIOGIUGNO Italiano Scrivere.
Ricavareinformazioniperscrivereuntestoregolativo.
Scrivere un testo informativo usando la modalità della relazione. 288, 289 Riconoscere le frasi.
Settembre Ottobre
L’accoglienza è uno dei momenti più delicati e importanti del percorso annuale. È fondamentale per creare da subito un buon clima di classe.
Oltre ad attività di tipo cognitivo, è bene puntare sulla costruzione del gruppo con giochi cooperativi.
Presentazione
I primi giorni di scuola sono importanti per ricreare un buon clima di classe. È ben noto, infatti, che solo in uno stato di benessere l’apprendimento è significativo. L’insegnante potrà favorire la costruzione di buone relazioni anche con l’aiuto di giochi specifici, come quelli suggeriti a inizio mese (la ragnatela, il cambia nome, la corsa ad ostacoli, gli equilibristi).
Contemporaneamente, sarà utile al docente conoscere la situazione di partenza dal punto di vista delle abilità, in modo da poter “tarare” la programmazione. Per questo vengono proposte attività di verifica iniziale, che comprendono prove di ascolto, prove orali, prove di lettura, prove di comprensione, prove di scrittura e prove di riflessione linguistica. Al termine di questo pacchetto di prove, vengono presentate una sintesi per tabulare i risultati e una griglia riassuntiva. Questi dati saranno utili anche per la compilazione del registro personale dell’insegnante.
I mesi di settembre e ottobre sono stati accorpati in modo che il docente sceglierà se utilizzare il mese di settembre per le prove e quello di ottobre per le attività, oppure se alternare le proposte nell’arco di tutto il periodo. In ogni caso, le attività che possono avviare l’anno scolastico riguardano il consolidamento delle abilità di ascolto e di comunicazione orale (figura 1), oltre a una serie di esercizi per allenare la lettura scorrevole ed espressiva. Quest’ultimo obiettivo è essenziale anche per la comprensione di un testo: l’insegnante si soffermerà quindi tutto il tempo necessario all’acquisizione della competenza da parte della classe, attivando strategie per aiutare i lettori meno abili. Successivamente si inizierà a lavorare sull’analisi di testi narrativi: il riconoscimento delle parti principali di un racconto e degli elementi chiave, quali il protagonista, il luogo, il tempo ecc. A questo proposito si focalizzerà l’attenzione sui dati temporali in una narrazione (figura 2). Nel’arco del periodo in esame si proporranno anche esercizi e attività volti al ripasso e al consolidamento delle principali difficoltà ortografiche (figura 3).
Le attività alla LIM, descritte in questo volume a fine quadrimestre, saranno un valido aiuto rispetto ai vari obiettivi d’apprendimento fin dai primi giorni di scuola.
Fig. 1
Fig. 2
Fig. 3
GIOCHI COOPERATIVI
Questi giochi possono essere utili per avviare una prima costruzione del gruppo-classe. I giochi si dovrebbero svolgere in uno spazio ampio come la palestra o il cortile della scuola.
La ragnatela
Il cambianome
La corsa ad ostacoli
Gli equilibristi
Cooperare con i compagni creando il gruppo-classe.
PROVA DI ASCOLTO
L’insegnante legge il seguente brano alla classe. Distribuisce poi ad ogni alunno la scheda presente nella pagina successiva per l’esecuzione della prova.
Tanti tipi in classe!
Ogni bambino è diverso dagli altri. In una classe puoi trovare:
• il bambino formica, infaticabile lavoratore. Egli trascorre anni ad accumulare nella sua tana lettere, accenti, punti, virgole, parole e quant’altro riesca a portare al sicuro nel suo piccolo magazzino: si ritrova così in possesso di un vocabolario di gran lunga superiore alla media;
• il bimbo elefante, che trascorre seduto una buona parte del suo tempo. Quando però si muove è in grado di rovesciare, in uno spazio di due metri, tre compagni, quattro sedie e due banchi, e di pestare entrambi i piedi alla maestra. Esistono due differenti tipi di bambino elefante: quelli che se ne accorgono e si scusano con tutti, quelli che non se ne accorgono e non riescono a capire perché la maestra dia loro la colpa di quella devastazione;
• la bambina ostrica, bella da vedere, ma chiusa e introversa, vive saldamente aggrappata alla sua roccia-banco, sul fondo del mare-classe. Solo a prezzo di grandi sforzi, l’insegnante riesce a staccarla dalla sua sede naturale. Dotata di particolare sensibilità, la bimba ostrica chiude le sue valve in fretta, non appena sente qualcuno o qualcosa che si avvicina a minacciare il suo guscio;
• il bimbo San Bernardo, che per istinto soccorre i compagni che si trovano in difficoltà. I suoi interventi sono dunque numerosi, e vanno dal passare il compito di matematica al suggerire da lontano le risposte durante un’interrogazione. Il bimbo San Bernardo però interviene anche in caso di lacrime: siano esse dovute a ferita, o si tratti invece di lacrime per litigi o brutti voti. Egli ha sempre le tasche piene di figurine e pupazzetti di plastica, oggetti dei quali ben conosce l’alto potere antidolorifico;
• la bimba foca, assai portata per la pallavolo, in grado di palleggiare per un numero infinito di volte contro il muro o sopra la propria testa, senza lasciar cadere in terra la palla. Molto brava, se non fosse che con la stessa palla vorrebbero giocare anche i compagni dell’abile animaletto. Per questo motivo spesso si accendono sul pack-palestra animate discussioni;
• la bambina cicala, che canta in ogni occasione, ma soprattutto quando lavora ed è sovrappensiero. Se le viene fatto notare, sorride meravigliata e divertita, tace per qualche secondo, poi riprende a canticchiare dal punto esatto dove era stata interrotta. Il suo canto gradevole e inarrestabile è motivo di allegria nel prato-classe;
• il bimbo bradipo, schivo e simpatico, è del tutto spiazzato dai ritmi della vita moderna. Infatti fa tutto con una calma che la maestra a volte trova eccessiva. Per la sua lenta messa a fuoco delle cose, ha una spiccata vocazione poetica. Se gliene viene dato il tempo, è in grado di fornire una visione rallentata del mondo e della vita, ottica del tutto originale e perciò assai preziosa in questo tempo di razzi interplanetari, di computer e di fast-food.
S. Bordiglioni, Scuola foresta, Einaudi
Associa ad ogni bimbo-animale le caratteristiche giuste, dopo aver ascoltato la lettura dell’insegnante. Attenzione: ci sono frasi intruse!
PUNTI: /10
PROVA DI COMUNICAZIONE ORALE
Completa i fumetti con i messaggi adeguati alle situazioni indicate.
PUNTI: /10
PROVA DI LETTURA 1
Leggi il seguente racconto, poi svolgi l’esercizio.
Al campeggio
La prima volta che Maurizio andò al campeggio, doveva restare per due settimane. Ma dopo due giorni, egli scrisse una lettera a casa. La lettera diceva: “Il campeggio è molto bello. Nuotiamo e giochiamo e facciamo molte cose interessanti. Però non si mangia come a casa. Di notte c’è un gran silenzio, ma c’è un gufo che non mi lascia dormire. Il campeggio è una cosa molto bella, ma una settimana sarebbe molto meglio di due. Non si potrebbe fare così?”. Maurizio imbucò la lettera e cominciò ad attendere la domenica. La domenica sembrava molto lontana, ma poco dopo le cose cambiarono. In una partita di pallavolo, egli giocò benissimo e fece vincere la sua squadra. Un giorno lui e il suo gruppo costruirono una zattera e con essa raggiunsero l’isoletta di fronte alla spiaggia. Il ragazzo poi si dimostrò bravo al tiro con l’arco e pareva che la sua squadra dovesse vincere il torneo. Quando arrivarono i genitori la mamma gli domandò:
“È pronta la valigia?”
“La valigia?” disse Maurizio “e perché?”
Poi si rammentò della lettera e disse:
“Oh, è vero, ho scritto quella lettera, ma le cose sono molto cambiate da martedì. Potrei rimanere una settimana in più?”
“Si può fare” disse il babbo sorridendo compiaciuto.
Segna con delle crocette le risposte giuste.
1. Di cosa si lamenta Maurizio?
Del gufo che non lo fa dormire
Delle zanzare che lo pungono di notte
Del cibo meno buono che a casa
Delle attività sportive troppo faticose
2. Perché Maurizio scrive la lettera?
Perché vuole restare una settimana in meno
Perché vuole restare una settimana in più
3. Perché Maurizio cambia idea?
Perché non ha le idee chiare
Perché le cose sono molto cambiate
Adattato da K. Jackson, 365 storie, Mondadori
Che cosa vuol dire?
COMPIACIUTO
PUNTI: /10
PROVA DI LETTURA 2
Nei brevi testi che seguono, mancano delle parole che puoi intuire se ti concentri sul senso generale di ciò che leggi. Se non riesci a intuire qualche parola, ripensaci solo alla fine. Controlla la tua comprensione scrivendo le parole mancanti.
1. D’improvviso il tempo cambiò. Un freddo a soffiare. I corvi gracchiavano le foglie secche dagli alberi. Dapprima sembrò che stesse piovere, invece cominciò a nevicare.
Ben presto la strada fu completamente. La si fece pesante, cadendo sul in grandi fiocchi, veloce e turbinante. Il fischiava, ululava faceva girare la in mulinelli.
2. La foca ha il fusiforme. La testa tondeggiante priva di padiglione auricolare, gli occhi sporgenti. Può emettere un simile al latrato di un . Questo è ben adattato alla acquatica.
Le pinne posteriori, stese all’indietro, non essere rivolte in ; per questo la foca non è in di camminare terreno, dove procede a o strisciando.
In , invece, nuota con
Cerca le parole dei testi nascoste in mezzo all’insieme delle vocali, nei rettangoli.
Testo n. 1
Testo n. 2
PUNTI: /10
PROVA DI LETTURA 3
Leggi con scorrevolezza ed espressività. Ricorda di rispettare i segni di punteggiatura e di modulare il tono della voce!
Quando il mio fratellino finalmente crollava addormentato, la mamma non riusciva a nascondere il fatto di essere esausta.
“Mi dispiace, Natalie” diceva “lo so che te lo avevo promesso, ma sono così stanca che mi viene da svenire. Possiamo rimandare a un altro giorno?”
Scoccava uno dei suoi sguardi di supplica e, se il papà aveva tempo, mi portava fuori per i prati, attraverso il giardino delle rose e poi giù per lo stretto sentiero tortuoso che passava per la cupa fascia degli alberi. E fu là che incontrammo Tulip per la prima volta, immobile come una statua nel mare di grano.
“È uno spaventapasseri?”
“No. Credo che sia una bambina”.
“Che cosa fa qui fuori da sola?”
Il papà si strinse nelle spalle.
“Adesso glielo chiediamo”.
Mi prese per mano e cominciò a gridare:
“Ciaooo! Ciaoooo! Ciaoooo!”
Lei si voltò a guardarci e mi accorsi che stava cullando qualcosa.
“È un gattino?”
Presi subito a correre. Il papà urlò alle mie spalle
“Natalie! Il grano!”
E io mi fermai. Lo capivo anch’io che i contadini erano nostri vicini e dovevamo essere amici. Così rimasi lì a ribollire d’impazienza mentre quell’estranea della mia stessa età avanzava con attenzione verso di noi, spostando il grano con la mano libera e facendosi strada con tanta cautela che, quando ci ebbe raggiunto, non c’era nemmeno una traccia del percorso che aveva fatto.
Il gattino non aveva ancora gli occhi aperti.
“Come si chiama? Hai già deciso?”
“Sarebbe più educato, Natalie, se prima chiedessi a questa signorina come si chiama”. La guardai in attesa, ma lei si limitò a spostarsi dagli occhi i capelli spettinati e a fissarlo come se fosse arrivato dallo spazio.
Il papà ritentò:
“Questa” disse, battendomi una mano sulla spalla “è Natalie e io sono Mr. Barnes”.
Aspettammo ancora e poi finalmente:
“Tulip” disse.
A. Fine, Quella strega di Tulip, Fabbri Editore
PUNTI: /10
PROVA DI SCRITTURA 1
Osserva le immagini e racconta la storia, scrivendo cosa succede in ogni sequenza.
PUNTI: /10
PROVA DI SCRITTURA 2
Scrivi la tua presentazione, completando le frasi.
Mi chiamo e ho anni.
I miei pregi principali sono , mentre i miei difetti più evidenti sono . Mi piace . Non sopporto . A scuola
Passo il mio tempo libero a . I miei genitori dicono che io sono . I miei amici pensano che io sia
Io credo di essere
PUNTI: /10
PROVA DI RIFLESSIONE LINGUISTICA
Sottolinea gli errori nelle seguenti frasi.
1. Il locale nel cuale mi trovavo aveva il sofitto basso.
2. Vorrei un quaderno a rige.
3. La ballerina fece un’inchino.
4. Mi soffio il naso perche o il raffreddore.
5. Andrei volentieri hai giardini pubblici.
6. Sara e caduta dalla bicicletta è si è fatta male.
7. Giacomo chiede a tommaso di uscire insieme.
8. A colazzione ho mangiato pane e marmelata.
9. Emilia va dà Chiara a fare i compiti.
10. Questanno impareremo molte cose nuove.
11. Il prossimo hanno faro la quinta, se saro promosso.
12. Perché non mai detto niente?
13. Mi piace il gelato, ma però preferisco la pizza.
14. A me mi piace il libro che habbiamo letto.
15. O fatto tutti gli compiti.
16. Mela presti?
17. Con piu di un ora di ritardo arrivo il treno.
18. Laura e me siamo sorelle.
19. Nel piazale il pullman è pronto.
20. Vuoi un panino al salame ho al proscutto?
PUNTI: /10
COME VALUTARE LE PROVE DI INGRESSO
Suggerimenti operativi
PROVA DI ASCOLTO: la soluzione corretta prevede 7 associazioni immagine-frase e 3 frasi considerate intruse. Per questo consideriamo 10 il totale e calcoliamo in decimi i risultati dei bambini.
PROVA DI COMUNICAZIONE ORALE: la prova include 6 situazioni comunicative, che convertiremo in decimi.
• 6 risposte esatte: punteggio 10
• 5 risposte esatte: punteggio 8
• 4 risposte esatte: punteggio 6
• 3 risposte esatte: punteggio 5
• 2 risposte esatte: punteggio 3
• 1 risposta esatta: punteggio 1
• 0 risposte esatte: punteggio 0
PROVA DI LETTURA 1: la prova prevede 3 domande di comprensione e 3 quesiti lessicali, in tutto 6 risposte, che saranno valutate in decimi come la prova precedente.
PROVA DI LETTURA 2: la prova chiede il completamento di un testo con 25 parole. Convertiamo il punteggio da 25 a 10.
• 25 risposte giuste: punteggio 10
• 22-24 risposte giuste: punteggio 9
• 19-21 risposte giuste: punteggio 8
• 16-18 risposte giuste: punteggio 7
• 13-15 risposte giuste: punteggio 6
• 10-12 risposte giuste: punteggio 5
• 7-9 risposte giuste: punteggio 4
• 4-6 risposte giuste: punteggio 3
• 2-3 risposte giuste: punteggio 2
• 1 risposta giusta: punteggio 1
• 0 risposte giuste: punteggio 0
PROVA DI LETTURA 3: la prova sarà valutata in decimi a “discrezione” dell’insegnante, tenendo conto del rispetto della punteggiatura, delle diverse intonazioni nei dialoghi diretti, della scorrevolezza e del numero di errori.
PROVA DI SCRITTURA 1-2: le prove saranno valutate in decimi a “discrezione” dell’insegnante, tenendo conto del numero di errori ortografici e morfo-sintattici, della ricchezza lessicale, della coerenza contenutistica e della coesione testuale.
PROVA DI RIFLESSIONE LINGUISTICA: la prova contiene 30 errori, da valutare in decimi.
• 30 errori individuati: punteggio 10
• 27-29 errori individuati: punteggio 9
• 24-26 errori individuati: punteggio 8
• 20-23 errori individuati: punteggio 7
• 16-19 errori individuati: punteggio 6
• 13-15 errori individuati: punteggio 5
• 10-12 errori individuati: punteggio 4
• 7-9 errori individuati: punteggio 3
• 4-6 errori individuati: punteggio 2
• 1-3 errori individuati: punteggio 1
• 0 errori individuati: punteggio 0
IMPORTANTE: questi suggerimenti hanno lo scopo di facilitare la tabulazione dei risultati, per questo sono stati calcolati anche i punteggi gravemente insufficienti. Si sconsiglia vivamente di riferire tali risultati ai bambini, in modo da evitare frustrazioni e senso di inadeguatezza fin dai primi giorni di scuola. In caso di prove negative, l’insegnante saprà trovare le forme e i modi per comunicare le valutazioni agli alunni. Si ricorda, inoltre, che le prove di ingresso hanno lo scopo di valutare il livello di partenza, in modo da calibrare la programmazione didattica.
GRIGLIA PER LE PROVE DI INGRESSO
ASCOLTARE, UDIRE, SENTIRE
“Udire” e “sentire” non hanno lo stesso significato di ascoltare. Leggi e metti in relazione con una freccia ogni azione con il cartellino giusto, poi colora di giallo il cartellino che indica cosa significa “ascoltare”.
ASCOLTARE UDIRE
SENTIRE
Ora sai che ascoltare richiede attenzione, concentrazione e memoria. Leggi e colora di rosso i quadratini che contraddistinguono i corretti comportamenti di un buon ascoltatore.
Guardare con attenzione chi parla.
Rivolgersi sottovoce al compagno vicino per chiedere spiegazioni.
Evitare di distrarsi e mantenere la concentrazione su ciò che viene comunicato.
Guardare gli altri ascoltatori per vederne le reazioni.
Pensare alla lezione che seguirà.
Disegnare o fare schizzi o scarabocchi.
Attivare interesse per ciò che viene detto.
Intervenire, interrompendo il discorso.
Intervenire al momento giusto, cioè alla conclusione di un’informazione.
Attivarsi per comprendere ciò che viene comunicato attraverso il contesto comunicativo.
Collegare le nuove informazioni con le informazioni possedute.
Guardare chi parla, restare fermi e pensare a come trascorrere il pomeriggio.
Ricordare le informazioni comunicate.
ASCOLTO E RICORDO
Con la mano copri le parole e ascolta l’insegnante che legge una serie per volta. Poi leggi e cerchia la parola che non è stata pronunciata.
Ascolta le cinque parole che l’insegnante legge, poi scrivi ciascuna di esse accanto alla sua definizione.
Lettura dell’insegnante
L’insegnante legge una serie di parole per volta e attende che i bambini completino la consegna.
Poi l’insegnante legge le seguenti parole con calma e l’alunno le riscrive vicino allo loro definizione: sagra, fruttosio, speleologia, recidivo, salamoia.
Ascoltare con attenzione per ricordare.
ASCOLTO E COMPLETO
Ascolta la lettura dell’insegnante con attenzione. Alla fine, leggi il racconto e completalo con le parole mancanti. Poi riascolta la lettura e verifica di aver ricordato bene le parole da aggiungere, altrimenti correggi.
Se a Stranalandia sentite un forte nell’aria, non è un , ma il volante. Grosso come un , roseo e grassottello, è dotato di due da colibrì e sa volare con sorprendente agilità. Questo simpatico animale, proprio come le api e i calabroni, ama i Ma essendo maialino non va a cercare i , bensì i , di cui ama follemente l’odore un po’ stagionato. Non era infrequente, quando qualcuno andava a ritirare i calzini stesi ad asciugare, che ci trovasse dentro un rimasto intrappolato. I maialini fanno anche il , il miele di calzino, che ha un delicato sapore di
Completa il disegno del maialino volante.
Lettura dell’insegnante
Se a Stranalandia sentite un forte ronzio nell’aria, non è un calabrone, ma il maialino volante. Grosso come un salvadanaio, roseo e grassottello, è dotato di due alucce da colibrì e sa volare con sorprendente agilità. Questo simpatico animale, proprio come le api e i calabroni, ama i profumi. Ma essendo maialino non va a cercare i fiori, bensì i calzini, di cui ama follemente l’odore un po’ stagionato. Non era infrequente, quando qualcuno andava a ritirare i calzini stesi ad asciugare, che ci trovasse dentro un maialino rimasto intrappolato. I maialini fanno anche il miele, il miele di calzino, che ha un delicato sapore di gorgonzola.
Adattato da S. Benni, Stranalandia, Feltrinelli
COMUNICO CON TUTTI
Completa scrivendo in ogni nuvoletta il messaggio corretto e indica chi potrebbe essere il destinatario e la situazione in cui avviene la comunicazione.
Messaggi
• Destinatario:
• Situazione comunicativa:
• Destinatario:
• Situazione comunicativa:
• Destinatario:
• Situazione comunicativa:
• Destinatario:
• Situazione comunicativa:
IL GIOCO DELL’OCA PER PARLARE
Le abilità linguistiche in gioco sono:
• allenare la fluidità orale;
• esercitare la comunicazione orale fonologica: improvvisare.
Lo schema riportato può essere stampato, ingrandito, incollato su un cartone. Oppure può essere preparato con la classe su un foglio di carta da pacchi.
Le caselle possono contenere istruzioni diverse, basta cambiarle in base alle esigenze della classe. Si può decidere di dare un tempo minimo e massimo per dare le risposte: da una parte si evita così che le risposte siano troppo concise, dall’altra che non si perda la motivazione al gioco negli altri partecipanti per l’attesa troppo lunga.
IN MODO FORMALE E INFORMALE
Nelle seguenti coppie colora di rosso il quadratino che precede la frase espressa con il registro formale, cioè quello che si usa quando ci si rivolge a persone con le quali non si ha confidenza.
Dai, spiegami dove si trova piazza Cavour!
Mi scusi per favore, potrebbe indicarmi dove si trova piazza Cavour?
Le porgo i saluti dei miei nonni.
Ti salutano i miei nonni!
Uffa, questo bruciore di gola non mi lascia in pace!
Uffa, non posso neanche mandare giù la saliva senza sentire male!
Ho un terribile bruciore di gola che non mi dà tregua: non riesco neppure a inghiottire la saliva senza sentire dolore!
Desidererei incontrarla presto per confrontarci sul programma del corso di inglese per adulti.
Vogliamo confrontarci sul programma del corso d’inglese per adulti?
Scrivi le coppie di frasi: una che utilizza il registro informale, l’altra quello formale.
• Per chiedere come è andata la verifica di matematica:
• Per chiedere come è il tempo:
• Per dire di fare presto per non perdere l’autobus:
• Per esprimere la propria gioia per aver ricevuto un dono gradito:
NON SOLO PAROLE
Si può comunicare non solo con il linguaggio verbale, orale o scritto, ma anche attraverso altri linguaggi. Osserva i disegni, spiega ai tuoi compagni quale codice non verbale viene usato e scrivi che cosa comunica. I codici non verbali sono indicati nei seguenti cartellini.
Colora di rosso e poi di verde le luci nelle seguenti immagini, poi spiega che cosa comunicano.
IL GIOCO DEL MIMO
Ora prova a comunicare attraverso i gesti, l’espressione del viso e i movimenti del corpo, mimando una delle seguenti situazioni: i tuoi compagni dovranno indovinare quale hai voluto rappresentare.
LEGGO VELOCEMENTE
Muovi velocemente in verticale gli occhi per trovare, in ogni elenco, la parola indicata all’inizio e sottolineala. Poi rispondi.
ABILITANTE
• abilitato
• abilitazione
• abitabile
• abilmente
• abilitante
• abitante
• abitacolo
• abilità
• abitare
• Sei stato rapido?
COLLETTA
• collezionare
• collerico
• collettivo
• collettività
• colletto
• colletta
• cellula
• collezione
• collettivamente
DISTRETTO QUALITATIVO
• distrazione
• distribuire
• distratto
• distrutto
• distretto
• disturbo
• distribuzione
• distributore
• distorto
• qualifica
• qualificabile
• qualificativo
• qualitativo
• quantitativo
• qualificare
• qualificazione
• qualificato
• qualificante
Qual è la strategia che ti permette di essere veloce? Indicala con una X.
Concentrare l’attenzione sul significato delle parole.
Concentrare l’attenzione sulla forma delle parole.
Ora muovi velocemente gli occhi in senso orizzontale per trovare la parola indicata all’inizio di ogni elenco. Poi sottolineala.
• In questo esercizio è importante capire il significato di tutte le parole?
LEGGO CON CONCENTRAZIONE
Ripassa mentalmente l’alfabeto, poi leggi subito in ordine alfabetico le parole di ogni riquadro e numerale secondo l’ordine con cui le leggi.
ESEMPIO
drappo
brina
prato
bruco
bocca
roccia
stella
stalla
gioco
palla
elica
freccia
rospo
rosa
ruota
rullo
Quali difficoltà hai incontrato? Indicalo con una X e rifletti su ciò che devi fare per migliorare.
Sei stato lento perché sei ancora impacciato a muovere velocemente gli occhi.
Hai incontrato difficoltà a concentrarti sull’ordine alfabetico.
Hai commesso errori perché non conosci bene l’alfabeto.
Concentrati a seguire il significato della frase e leggi a voce alta: ti sarà facile intuire quale sia la parola successiva anche se non è completa. Attento, ogni spazio vuoto corrisponde a una lettera.
• Tra que ti li ri so o alcuni so o in eressanti.
• S l te razz la m m a ha mol i v si di pia te fi rite.
• Qu sto asci gam no è a ciutt : pu i us rlo.
• Pr fer sco nu tare in p scin perc è le on e mi sp vent no.
• A col zio e b vo una t zza di lat e m ng una f tta d t rt .
• D mani f rem un g ro ne bosc p r c rca e f ngh
• So o st nco di p estar i s mpre la g mm .
LA MAGIA DELLE NOTE
Leggi il testo, poi rispondi alle domande.
In tutte le stagioni un uomo e una donna gentili e sorridenti suonavano e cantavano.
Quando faceva freddo la donna si metteva il cappello, le calze di lana e faceva andare con un piede l’organetto.
L’uomo aveva sempre la bombetta e il bastone, cantava vecchie canzoni accompagnandole con gesti ritmati.
Tutti si fermavano ad ascoltarli.
I vecchietti erano incantati da quella musica, tanto da non sentire più il freddo. Seduti sulle panchine chiudevano gli occhi e seguivano la melodia battendo ora un piede ora l’altro: era come se gli anni perduti tornassero a trovarli, ma portando emozioni che sembravano nuove. Anche i bambini correvano dietro alle note, quasi volessero afferrarle e giocarci. E i giovani che attraversavano i giardini, persi nei loro pensieri, si fermavano ad ascoltare le vecchie canzoni e non riuscivano più ad andarsene.
E. Dell’Oro
• Chi sono i protagonisti del racconto?
• Come vengono descritti?
• Cosa fanno i vecchietti quando sentono la loro musica?
• E i bambini?
• E i giovani?
LO SCIOPERO DELLE VOCALI
Leggi il testo, poi rispondi alle domande.
Le vocali si sentivano sfruttate, essendo le lettere più usate dell’alfabeto.
Così decisero di scioperare. Sparirono dai discorsi e dagli scritti.
E appena sparirono successe il finimondo.
Quel mattino, uscendo di casa, i bambini invece del solito “Ciao mamma, ciao papà!”, dissero un bel “C mmm e c pp” da far accapponare la pelle.
Arrivati a scuola, salutarono il maestro col solito rispettoso “Buongiorno, signor maestro!”, che però divenne un bel “Bngrn, sgnr mstr”.
A sentire quel grugnito, il maestro si arrabbiò e decise di punire tutti.
Invece di “Maleducati, tutti puniti!”, gli uscì di bocca un buffissimo: “Mldct, ttt pn t” che fece scoppiare una risata generale.
Intanto, per strada, la gente si salutava con dei “Cm st?”, che sembravano delle prese in giro.
Il cartello “Circolazione vietata” diventò “Crclzn vtt”, e nessun automobilista, naturalmente, lo rispettò.
Sulle insegne dei negozi si leggeva: “Br”, “Trttr”, “Tbcc” e nessuno indovinava più quale fosse il bar, la trattoria o il tabaccaio.
Non si poteva andare avanti così.
Si dovettero supplicare le vocali di tornare al lavoro. Esse dettarono le loro condizioni e ottennero una riduzione di lavoro: l’obbligo di apostrofare sempre gli articoli “la”, “lo”, “una” davanti alle parole che cominciano per vocale, di non dire più “giuocare”, ma “giocare”, “figliolo” invece di “figliuolo”, e così via. Insomma, appena potevano, le vocali sparivano!
M. Argili
• Qual era il problema delle vocali?
• Come decisero di protestare?
• Cosa ottennero alla fine?
TIRAMISÙ
Leggi il testo, completa la tabella sulla maestra Tiramisù, poi disegnala nel box a fianco.
“Presto, andate al vostro posto, perché la maestra Tiramisù sarà qui a momenti!”
La porticina si aprì ed entrarono dei bambini in fila per due.
Erano vestiti con certi grembiulini neri da far pena e sembravano alquanto spaventati. In silenzio occuparono i banchi.
Ed ecco la maestra Tiramisù. Entrò spazzando il pavimento con la gonna nera, con una mano sorreggeva un vocabolario e con l’altra brandiva una bacchetta tutta nodi. Dalla chioma di capelli neri sfuggivano delle ciocche attorcigliate che parevano serpenti. Il suo viso si distingueva appena nella penombra, ma, da quel che videro, i bambini compresero che per lei non c’era da scherzare.
La maestra salì in cattedra. Il suo grembiule scricchiolava, i suoi occhi emettevano fiamme.
“Ebbene, cari mocciosi, avete preparato la lezione di scienze?”
“Sì, signora” risposero i bambini.
“Allora vi interrogo!” Prese in mano quell’essere peloso che teneva sulla cattedra e cominciò ad accarezzarlo affettuosamente: era un ragno di circa mezzo chilo, con due occhietti rossi che guardavano malignamente i bambini.
Occhi
Abbigliamento Oggetti in mano
P. Valente, La maestra Tiramisù, Raffaello Editrice
Capelli
Viso
IL BECCO DEL MERLO
Leggi il testo, poi analizza la tua lettura.
Molti anni or sono il merlo aveva il becco nero, oggi invece ha il becco giallo.
Non chiedete al merlo il perché di quello strano colore: il giallo al merlo non piace proprio perché gli ricorda una sua vecchia birbonata.
Una mattina il merlo vide un pentolino su un davanzale e si avvicinò subito per curiosare. Dentro al pentolino il merlo vide una crema gialla come l’oro e profumata come un fiore.
Quella crema lo tentava e non ci pensò due volte: mangiò la crema gialla.
Mentre se ne stava con il becco golosamente immerso nel pentolino, alla finestra si affacciò una vecchietta, che in realtà era una fata.
La fata sgridò il merlo perché aveva mangiato la sua crema, batté le mani e pronunciò parole misteriose.
Il tegamino scomparve, la crema andò in fumo, ma il merlo non riuscì più a pulirsi il becco. Da allora tutti i merli hanno il becco giallo, perciò ogni volta che un merlo passa, gli altri uccelli si raccontano sottovoce quella vecchia birbonata. Ecco perché il merlo preferirebbe che il suo becco fosse ancora nero.
I. Calvino, Fiabe italiane, Einaudi
1. Leggi mentalmente il racconto per capirlo bene.
2. Conta il numero delle righe.
3. Procurati un registratore oppure chiedi a qualcuno di ascoltarti.
4. Leggi a voce alta, registrandoti, oppure davanti a qualcuno.
5. Cronometra il tempo di lettura.
6. Riascolta la registrazione per segnare il numero di errori, oppure chiedi a chi ti ha ascoltato quanti errori ha rilevato.
7. Segna tutto nella tabella sottostante.
8. Ripeti l’esercizio per alcuni giorni, in modo da valutare i progressi.
LEGGERE IN MODO ESPRESSIVO
Quando ascoltiamo una lettura, ci appassioniamo alla storia solo se viene letta con arte. Per questo bisogna trovare il giusto ritmo di lettura, il giusto volume, la giusta espressività, le giuste pause.
Esercitati a dare espressività alla tua lettura pronunciando la stessa frase con toni diversi.
• Esprimi felicità: è stato un piacere fare i compiti, tra poco avrai del tempo libero.
• Esprimi eccitazione: non stai più nella pelle dalla contentezza di aver quasi finito.
• Esprimi noia: fare i compiti non ti piace e ti stanca moltissimo.
• Esprimi dubbio: non sai se stai eseguendo bene il compito.
• Esprimi preoccupazione: hai quasi finito, ma di certo hai sbagliato molti esercizi.
• Esprimi sorpresa: non credi ai tuoi occhi, hai davvero fatto quasi tutto!
LEGGERE IN MODI DIVERSI
Si può leggere mentalmente, oppure ad alta voce, si può leggere come lo speaker del telegiornale oppure recitando i diversi ruoli presenti nel brano. Ovviamente ogni testo ha le sue caratteristiche e richiede una lettura specifica. Mettiti alla prova con gli esercizi seguenti.
Leggi ad alta voce, caratterizzando con voci diverse i due personaggi.
Ho detto a Nicolino: “Ti faccio un indovinello. Secondo te se sbatto in una scodella rossa tre uova fatte da tre galli rossi cosa succede?”
“Fai delle uova sbattute al pomodoro”.
“No” gli ho risposto. Allora Nicolino ha mormorato: “Saltano fuori tre pulcini rossi”.
“No” ho risposto io.
“Mi arrendo” ha detto Nicolino. E io: “Non succede niente, sai? Perché i galli rossi non fanno le uova”.
“È vero!” è scoppiato a ridere. “È proprio vero! I galli rossi non fanno le uova. Solo quelli bianchi le fanno!” E ha continuato a ridere che non finiva più.
P. Carpi
Leggi in silenzio, lentamente, tornando indietro quando serve, in modo da comprendere appieno tutto il brano.
Le foreste producono la maggior parte dell’ossigeno necessario alla respirazione e le loro piante vengono utilizzate per gli usi più vari, anche per ricavarne medicinali.
Nelle foreste trova rifugio e nutrimento la metà degli esseri viventi della Terra. Eppure ogni anno sono distrutti migliaia e migliaia di ettari di bosco per ricavare legname, fabbricare carta, far spazio a strade e ottenere terreno fertile per le coltivazioni e gli allevamenti di bestiame.
Da Panda Junior
Leggi come uno speaker televisivo, in modo scorrevole, chiaro, ma con pochi cambi di tono.
I bambini in Italia imparano a leggere e a scrivere all’età di sei anni, con l’ingresso nella scuola primaria. Esistono diversi metodi per insegnare la letto-scrittura: sono gli stessi docenti che scelgono il metodo adatto alle loro classi.
RACCONTI IN TRE PARTI
Leggi il testo, poi colora la barra laterale in modo da dividere il brano in tre parti: inizio, sviluppo e conclusione.
Il re Mida era un grande spendaccione, tutte le sere dava feste e balli nel castello, finché si trovò senza un centesimo.
Andò dal mago Apollo e gli raccontò i suoi guai.
Il mago gli fece questo incantesimo:
“Tutto quello che le tue mani toccano deve diventare oro”.
Il re Mida fece un salto per la contentezza e tornò di corsa alla sua automobile, ma non fece in tempo a toccare la maniglia della portiera che subito la macchina diventò tutta d’oro. Era diventata d’oro pure la benzina.
Così la macchina non camminava più e bisognò far venire un carro coi buoi per trasportarla.
G. Rodari
Leggi i testi e rimetti in ordine le tre parti del racconto.
Spazientita, feci un gesto di dispetto e urtai il comodino con la mano.
Mi svegliai di colpo: il negozio dei sogni era stato soltanto un sogno! Peccato, però.
Un bel giorno aprì nel mio quartiere un nuovo negozio: un negozietto dove erano esposti batuffoli di cotone di tutte le tinte, con cartellini dai prezzi disparatissimi.
Una piccola insegna recava questa parola: ‘Cotonsogno’.
Non resistetti alla curiosità ed entrai. Un vecchietto mi fece un bel sorriso e chiese:
“In che posso servirvi?”
Ecco” cominciai un po’ confusa “vorrei sapere che cosa vendete...”
“Sogni di tutte le tinte, i tipi e per tutte le borse. Si vendono scarpe, stoffe, biscotti; perché non si dovrebbero vendere sogni? Sono articoli di prima necessità! I sogni si fissano sul ‘cotonsogno’. Nel sonno il cervello produce immagini, cioè i sogni, che vengono poi assorbiti dal cotone...”
“Non avreste allora un bel sogno di campagna, con fiori e frutta? Preferirei l’uva e... molte farfalle”.
Cercò in vetrina e mi consegnò una busta morbida di ovatta.
La pagai e tornai a casa. Aprii la busta: c’era anche un biglietto.
‘Modo d’uso: prendete il cotonsogno, inumiditelo e, appena a letto, applicatelo sulla fronte.
Entro cinque minuti il sogno si svilupperà da sé’.
Mi ficcai a letto e posai il ‘cotonsogno’ sulla fronte.
Chiusi gli occhi, ma non comparve nulla.
Cambiai posizione al batuffolo, lo premetti sulla fronte.
N. Della Rosa, Riconoscere le tre parti principali di un racconto narrativo
I CONSIGLI DI MISTER PENNA
Quando scrivi un testo, tieni presenti i consigli di Mister Penna: sono semplici, facili da ricordare, ma molto utili.
Cappello: INIZIO
Corpo: SVILUPPO
Piedi: FINALE o CONCLUSIONE
Ora tocca a te: progetta il tuo racconto completando lo schema seguente.
TESTO: UNA GIORNATA INDIMENTICABILE
• Chi?
INIZIO
SVILUPPO
FINALE
• Quando?
• Dove?
• Cosa è successo?
• Perché?
• Come?
• Come si conclude la storia?
Leggi e completa la tabella.
SAETTA
Nella città di Modena c’è una piazza che si chiama ‘Piazza delle Medaglie d’Oro’. In questa piazza c’è una palestra. Nella palestra ci vanno tutti i giorni i bambini della scuola a far ginnastica. Il sabato e la domenica, invece, ci vanno anche i grandi per giocare a pallavolo e a pallacanestro. È stata costruita tanti anni fa, quando c’erano ancora il re, la regina e le carrozze tirate dai cavalli.
Comunque è tutta dipinta di giallo, ha il pavimento rosso e si chiama ‘Alberto Braglia’. Tutti hanno un nome. Anche le palestre.
Una volta un ragazzo scappò di casa.
Suo padre, il signor Braglia, era pasticciere, ma lui odiava i dolci e decise di andarsene per il mondo in cerca di fortuna.
Il padre lo riacciuffò, ma non ci fu verso di insegnargli a confezionare torte o vendere caramelle. Un giorno Alberto (così si chiamava quel ragazzo) si trovò ad assistere alle riprese di un film dove un attore doveva cadere da una carrozza in corsa.
Prova e riprova, il regista non riusciva a convincere l’attore a eseguire la scena, che era piuttosto pericolosa. Alberto allora si fece avanti e si offrì di sostituirlo.
Il regista lo osservò bene, lo mise alla prova e capì subito che quello era un ragazzo straordinario. Sapeva arrampicarsi dappertutto: sino al quarto piano dei palazzi, sui tetti delle case, sulle torri dei castelli. Faceva salti prodigiosi e capriole all’indietro e in avanti, saltava nel fuoco e nell’acqua ghiacciata, si faceva inseguire da cani e poliziotti. Così Alberto diventò famoso e si meritò un soprannome: ‘Saetta’, il cascatore.
Da quel giorno fu chiamato spesso a lavorare nei film, ma poi scoppiò la guerra e gli toccò fare il soldato. Quando tornò dalla guerra c’erano le olimpiadi.
A Londra, in Inghilterra.
E Saetta entrò a far parte della squadra italiana di ginnastica. Il giorno delle gare Alberto Braglia, detto Saetta, era elegantissimo: aveva i pantaloni bianchi, la canottiera azzurra e lunghi baffi neri a forma di manubrio di bicicletta. Sopra la canottiera c’era una bella scritta ricamata dalla sua mamma: ‘Società Sportiva Guantoni e Spadolini’.
Quando Saetta cominciò a fare salti, capriole, piroette nelle grande palestra, il pubblico lo salutò con fragorosi applausi. Il re tolse il cappello, la regina gli lanciò dei fiori. E i cinque giudici sempre silenziosi, con le giacchette nere e la paglietta in testa, esclamarono: “Meraviglioso!”, “Stupendo!”, “Superbo!”, “Eccezionale!”. L’ultimo giudice, invece, si alzò in piedi commosso e poi gridò: “Viva l’Italia! Viva Garibaldi!” Fu un trionfo. Saetta vinse sette medaglie d’oro. E quando arrivò alla stazione di Modena c’era una gran folla ad aspettarlo. Lui scese a testa alta, con i baffi lucidi e vibranti e tutte le medaglie appese al petto. Il re gli andò incontro, lo abbracciò e per premio lo fece assumere come bidello nelle scuole elementari della città. Poi vicino alla scuola fu costruita una piazza, e vicino alla piazza una palestra.
Vinicio Ongini
Protagonista
Altri personaggi
Luogo
Tempo
Ciò di cui si parla
La vera storia di Alberto Braglia
Nato a Modena nel 1883, vinse la medaglia d’oro per la ginnastica alle Olimpiadi del 1908 e del 1912. Le sue specialità erano gli esercizi alle parallele e al cavallo con maniglie. Braglia diventò ricco, ma con la guerra perdette tutto e così gli venne assegnato un posto di custode in una palestra di Modena, che, in onore delle sue vittorie, prese il nome ‘Alberto Braglia’.
Confronta la vera storia di Alberto Braglia con il racconto di Saetta.
• Ci sono elementi comuni?
• Noti differenze?
• Quella di Saetta è una storia vera o verosimile?
LE PAROLE NEL TEMPO
Quando si racconta, è brutto dire sempre “poi”, “poi”, “dopo”... La storia diventa noiosa, vero? Prova allora ad inserire le seguenti parole temporali negli spazi vuoti, poi rispondi alle domande.
Un evento eccezionale
Covare un uovo per molti giorni non fu facile per il gatto nero, grande e grosso... La sera del ventesimo giorno, Zorba stava dormicchiando, non si accorse che l’uovo si muoveva, lentamente, ma si muoveva, come se volesse mettersi a rotolare per l’appartamento.
lo svegliò un solletico alla pancia. Aprì gli occhi e non poté evitare un sussulto si accorse che, da una crepa nel guscio, appariva e scompariva una puntina gialla.
Zorba prese l’uovo fra le zampe anteriori e vide che il pulcino beccava, beccava e beccava.
riusciì ad aprirsi un varco attraverso il guscio e, , la testa umida e bianca del pulcino fece capiolino.
– Mamma! – stridette infine il piccolo gabbiano.
Zorba non seppe che cosa rispondere.
Sapeva che la sua pelliccia era nera, ma pensò che l’emozione e il rossore dovevano averlo trasformato in un gatto viola.
L. Sepùlveda, Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, Salani
• Quali altre parole temporali conosci? Elencale sotto:
• Ora confrontati con i tuoi compagni: quali parole hanno pensato che a te non erano venute in mente?
LEZIONE DI NUOTO
Leggi il testo, rispondi alle domande ed esegui le richieste.
Ieri è stata quasi la più brutta giornata della mia vita. Sono andata infatti in piscina per la terza lezione di nuoto e ho avuto una brutta sorpresa: al posto di Paola, che ha l’influenza, c’era un’altra istruttrice.
Era bionda, aveva i denti come quelli di un coniglio, si chiamava Petula e non aveva tutte le rotelle al posto giusto.
Non ha voluto saperne di lasciarmi sguazzare nella piscina dei piccoli e mi ha costretto, dico costretto, a tuffarmi in quella dei grandi senza braccioli e senza tavoletta. Mi sono presa un tale spavento!
Intanto che lottavo per non affogare, quell’oca di Petula, anziché controllare noi bambini, faceva la svenevole con Furio, un bagnino talmente scemo che passa tutto il suo tempo a rimirarsi i muscoli nei riflessi delle vetrate della piscina. Li avrei strozzati tutti e due! Improvvisamente, però, mi sono accorta che per stare a galla basta rilassarsi. Allora mi sono calmata un po’ e ho cominciato a prenderci gusto. Poi mi sono messa a muovere le gambe e le braccia come dice Paola e ho visto che funzionava davvero.
Subito mi è passata la paura quasi del tutto e mi sono messa a giocare: immaginavo di essere la Sirenetta, quella della fiaba, e facevo finta che al posto della cuffia ci fossero lunghi capelli biondi e che la piscina fosse l’oceano. Immaginavo di essere un granchio ferocissimo e di dare un pizzicotto tremendo sul sedere di Petula…
Adattato da S. Bordiglioni e M. Badocco, Il diario di una bambina troppo occupata, Einaudi Ragazzi
• Chi racconta la storia?
• Da cosa lo hai capito?
• Sottolinea in rosso le parole e le frasi che ti fanno capire che Petula non è simpatica a chi racconta.
• Sottolinea in blu le parole e le frasi che ti fanno capire che Furio non è simpatico a chi racconta.
• Quando avvengono i fatti narrati? Da cosa lo capisci?
• Sottolinea con l’arancione tutti i dati temporali presenti nel testo.
I DATI TEMPORALI 1
Inserisci i seguenti dati temporali negli spazi giusti. Questo schema ti sarà utile quando scriverai un testo narrativo per collegare le frasi in ordine temporale.
c’era una volta • un giorno • infine • dopo • finalmente • in conclusione • nel passato • tanto tempo fa • ieri • subito dopo • in seguito • successivamente
• il giorno dopo • subito • ad un tratto • allora • improvvisamente • nel frattempo • l’anno scorso • la mattina seguente • da allora • dopo un po’ • in sintesi • da quel giorno
Osserva l’immagine e scrivi un breve testo usando i dati temporali già inseriti.
C’era una volta
Un giorno . Proprio in quel momento
Allora . La mattina seguente . Da quel giorno
I DATI TEMPORALI 2
Leggi il seguente racconto e inserisci i dati temporali mancanti.
La vecchina che svuotò il mare
, nell’interno di un’isola dell’oceano, c’era una valle con un villaggio. Lì viveva una vecchina che aveva trascorso tutta la sua vita senza mai vedere il mare. chiese del sale per condire la verdura, ma nel villaggio nessuno ne aveva. decise di fare quello che non aveva mai fatto in vita sua: mettersi in cammino per raggiungere il mare e procurarsi dell’acqua salata.
Prese una grossa zucca vuota, se la legò alla schiena con una corda di fibra di cocco, e partì. Seguì il sentiero che portava sulle montagne, passò tra le piante della giungla che costeggiavano la valle, superò gli speroni di roccia, proseguì tra i cespugli odorosi sotto il sole cocente, arrivò sulla cima. la vecchina rimase senza parole di fronte all’immensa distesa dell’oceano che circondava l’isola in ogni direzione, fino all’orizzonte. Da lassù distingueva la barriera corallina e, sotto di lei, una bassa laguna con la scogliera sommersa dall’acqua, essendoci l’alta marea. La vecchina non sapeva nulla del fenomeno della marea che fa alzare e abbassare il livello del mare e così, vedendo tutta quell’acqua, esclamò: “Quanta acqua salata possiede il capo dell’isola!”. cominciò a scendere lungo il sentiero che portava al mare e immerse la zucca vuota nell’acqua riempiendola completamente. la sollevò, e la sistemò sulla schiena legandola con la corda di fibra di cocco. Riprese così a salire con fatica lungo il sentiero.
Quando arrivò sulla cima, si voltò a guardare il mare e vide che c’era poca acqua tra la spiaggia e la scogliera. Con la bassa marea, infatti, l’acqua del mare si era ritirata. La vecchina ne fu spaventata: “Oh, no! Cosa ho combinato!” esclamò. “Il capo dell’isola si arrabbierà con me perché gli ho preso tutta l’acqua!” e cominciò a tremare.
“Ma io non sono una ladra!” continuò a riflettere a voce alta. “Gliela riporterò prima che se ne accorga!”
Scese nuovamente lungo il sentiero e, arrivata sulla spiaggia, versò in mare l’acqua contenuta nella zucca.
era ritornata di nuovo sulla cima della montagna: il sole fiammeggiava già sull’orizzonte, e la vecchina fu felice di vedere che l’acqua riempiva di nuovo la laguna tra la spiaggia e la scogliera.
L’acqua era ritornata per via dell’alta marea: ma la vecchina non lo sapeva.
“Sono felice di aver riportato indietro l’acqua” esclamò “così il capo dell’isola non si arrabbierà più con me!
, con l’animo in pace, scese il sentiero che la riportava al villaggio.
L. Dal Cin, Fiaba delle Isole Fiji
RIPASSIAMO LE LETTERE MAIUSCOLE
Colora ogni box che presenta il caso corretto in cui si usano le lettere iniziali con carattere maiuscolo.
Quando si scrive con la lettera maiuscola? Scegli la spiegazione adeguata unendola con una freccia.
Luna luna
terra Terra
MAIUSCOLA O MINUSCOLA?
Colora il quadratino che contrassegna la frase corretta.
La Terra ruota intorno al Sole.
Questa notte ci sarà un’eclissi di luna.
Il 25 dicembre è Natale.
Alla premiazione era presente il sindaco.
Gli inglesi amano molto il tè.
I parchi inglesi sono stupendi.
Io sono un sostenitore del w.w.f.
Il Leone è un animale carnivoro.
La terra ruota intorno al sole.
Questa notte ci sarà un’eclissi di Luna.
Il 25 dicembre è natale.
Alla premiazione era presente il Sindaco.
Gli Inglesi amano molto il tè.
I parchi Inglesi sono stupendi.
Io sono un sostenitore del W.W.F.
Il leone è un animale carnivoro.
Cerchia le lettere che devono essere maiuscole.
• il 6 maggio 1994 è stato inaugurato il tunnel che collega l’inghilterra alla francia, costruito sotto il canale della manica.
• Il tunnel, una delle più importanti realizzazioni del secolo, è chiamato eurotunnel, perché, grazie ad esso e alle linee ferroviarie ad alta velocità, londra, parigi e bruxelles sono diventate più vicine e l’europa è più unita.
• la regina elisabetta d’inghilterra e il presidente mitterand hanno compiuto insieme, nel treno sotterraneo, i due percorsi.
• è la prima volta che capi di stato dei due paesi si sono incontrati senza aver dovuto prendere la nave o l’aereo.
I SUONI DURI E DOLCI DELLA C E DELLA G
Leggi e completa con ce, ci, che, chi.
• La catrice
• Il stino
• I medi
• Le ami
• I cuo
• L’in ostro
• Le formi
• I farma
• Il ntimetro
• L’oc o
Leggi e completa con ge, gi, ghe, ghi.
• I ri
• Il rino
• Le ri
• Il accio
• La aia
• Il nerale
• Le tartaru
• Le spi
• I ganti
• La raffa
Completa la tabella, scrivendo i nomi al plurale.
SINGOLARE
PLURALE
Mago Strega
Obbligo Albergo
Mollusco Astrologo
Fuoco Profugo
Dialogo Farmaco
Faccia Bottega
Sarcofago Psicologo
• Il tri co
• Le pan
• Le lan
• Il presso
• Il pes reccio
• Il pardo
• Il rifu o
• Il udice
• Il vi le
• Le stre
IL PLURALE DI CIA E GIA
Osserva gli esempi e completa la regola.
i
Completa.
• la buccia
• la provincia
• la spiaggia
• la pancia
• la guancia
• la pioggia
• la scheggia
• la valigia
• la ciliegia
• la doccia
• l’arancia
• la faccia
• la freccia • la socia
Osserva gli esempi e completa.
• l’allergia • la bugia
• la nostalgia • la regia le allergie le le bugie le