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Cinzia Bambini • Andrea Valenti
Il progetto SIAMO PARI del Gruppo Editoriale Raffaello sostiene e promuove il codice POLITE (Pari Opportunità nei LIbri di TEsto) per la formazione di una cultura delle pari opportunità e del rispetto di tutte le differenze.
Editor: Patrizia Ceccarelli
Coordinamento di redazione: Emanuele Ramini
Progetto grafico e impaginazione: Valentina Mazzarini
Raffaello Libri S.p.A. Via dell’Industria, 21 60037 – Monte San Vito (AN) www.grupporaffaello.it www.raffaelloscuola.it info@ilmulinoavento.it
Printed in Italy
È assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di questo libro senza il permesso scritto dei titolari del copyright.
L‘Editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare, nonché per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti.
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IL MONDO CHE CI ASPETTA
CRESCERE NELLA CONSAPEVOLEZZA
CLASSE QUARTA
INDICE CLASSE 4
Una scelta difficile
Lo aspettavano gli amici al parco, erano d‘accordo che avrebbero sfidato a basket i ragazzi della quarta B. Francesco non vedeva l‘ora di giocare: quei cinque della B l‘avevano preso in giro a scuola durante la ricreazione, convinti di essere loro i più forti. Per essere in cinque, i ragazzi della quarta A avevano dovuto coinvolgere anche Paolo, ma Francesco sapeva bene che Paolo aveva dei problemi con Roberto e Giulio, infatti loro sostenevano che era prepotente e che non passava mai la palla. Francesco non la pensava così, con Paolo si allenava tre volte alla settimana e sapeva che era il migliore: era alto e palleggiava meglio di tutti gli altri. Certo, spesso a Paolo piaceva entrare per conto suo in area evitando di passare ai compagni di squadra, ma era uno che di punti ne faceva parecchi.
Francesco aveva già indossato i calzoncini corti e le scarpe da basket, quando sua madre lo chiamò:
«Francesco! Vieni qui, mi serve un favore... Anzi due!»
Francesco si stava allacciando una scarpa, guardò il soffitto sbuffando silenziosamente, non poteva ritardare, ma andò in cucina per non fare arrabbiare sua madre ed esclamò:
«Mamma, mi stanno aspettando al parco, abbiamo una partita importante!»
«Im-por-tan-te» ironizzò la madre. «Quando c‘è da dare una mano, hai sempre qualcosa di im-por-tan-te da fare».
«Dai mamma, mi fai perdere tempo! Cosa ti serve?»
«Mi butti i rifiuti nell‘organico per favore? Ho pulito il pesce e senti che puzza! Poi dovresti andare in cartoleria a comprare un quaderno nuovo per tua sorella».
Francesco calcolò: un minuto per buttare la spazzatura e cinque minuti per la cartoleria, sperando che non ci fosse la fila...
«OK, dai, dammi i soldi, sbrigati... Serve a righe o a quadretti?»
Già aveva preso il secchio: la busta della spazzatura effettivamente mandava un odore nauseante.
«A righe, di prima, mi raccomando!»
«Certo. Mi ricordo che classe fa Cinzia».
«E non dimenticare di riportare a casa il secchio dell‘organico»
disse la madre dandogli una carta da cinque euro.
«Sì» borbottò Francesco. Aveva aperto la porta di casa. Come un fulmine fece le due rampe di scale, gettò la spazzatura e mise il secchio di fianco alla porta dell‘ascensore, poi in bicicletta corse in cartoleria.
Lasciò il quaderno nuovo e il bidone alla madre senza neanche entrare in casa e non rispose alla sorella quando gli chiese:
«Dove vai Francesco? Posso venire con te?»
Arrivò al campetto di basket, un fazzoletto di cemento al centro del grande parco, con dieci minuti di ritardo, buttò a terra la bici e si fece avanti.
«Era ora!» gli gridò Adriano, uno degli avversari, quello che gli stava più antipatico.
Francesco si avvicinò ai compagni e si accorse subito che c‘era qualcosa che non andava.
«Finalmente sei arrivato» gli disse Giulio. «Il tuo caro amico Paolo ha già iniziato a rompere!»
Si avvicinarono Paolo, Roberto e Matteo. Paolo faceva ruotare la palla su un dito con un‘espressione beffarda in viso. Superava di quasi tutta la testa i suoi compagni di classe e nessuno aveva mai avuto il coraggio di sfidarlo nella lotta, ma Giulio non aveva voglia di lasciar perdere, così continuò:
«Paolo ci ha detto di non preoccuparci, che a quelli della B ci pensa lui, basta che gli passiamo la palla dentro l‘area e lui la butta dentro».
«Beh, che c‘è di strano?» disse Paolo. «Chi è qui che si allena tre volte alla settimana e sa giocare meglio? Siamo io e Francesco.
Quindi di cosa stiamo a discutere?»
Intervenne Roberto:
«Se per te giocare insieme è soltanto avere quattro servitori che ti passano sempre la palla, allora non iniziamo neppure! Noi vogliamo divertirci».
Intanto gli avversari della quarta B sorridevano maliziosamente e ascoltavano con interesse la discussione, senza far loro la minima fretta.
Probabilmente sarebbero stati felici se Paolo fosse stato allontanato dai suoi compagni di squadra: batterli a quel punto sarebbe diventato facilissimo!
Intervenne Matteo:
«Francesco, non dici niente? Non senti quanto è presuntuoso Paolo? Anche tu ti alleni tre volte alla settimana e non fai il gradasso come lui».
Francesco si sentiva a disagio, voleva soltanto che la partita iniziasse, era convinto che poi, giocando, avrebbero cominciato tutti a divertirsi, senza pensare troppo a chi doveva comandare.
Ma Paolo si avvicinò minacciosamente a Matteo:
«Così sarei io il presuntuoso?!»
E gli scaraventò il pallone contro la pancia. Matteo, come tutti in classe, aveva paura di Paolo, ma questa volta si decise ad affrontarlo dandogli uno spintone. Si ritrovarono entrambi a rotolare per terra, cercando di colpirsi.
Francesco tentò di separarli, ma Roberto lo trattenne: «Lasciali fare!»
Furono quelli della B a intervenire, uno di loro era alto quanto Paolo e riuscì a bloccarlo, mentre un altro fermò Matteo.
«Allora, ci decidiamo a cominciare la partita?!» gridò spazientito un altro degli avversari.
Matteo, che si era ferito a una mano strisciandola sull‘asfalto, fece due passi indietro e gridò:
«Io con quel prepotente non ci gioco!»
Francesco cercò di convincerlo a lasciar perdere, ma anche Roberto si allontanò con Matteo, dicendo a Francesco: «Tu è ora che ti decidi con chi stare. Vuoi essere amico soltanto di Paolo o amico di tutti gli altri?»
Francesco guardò prima Paolo, poi Roberto, Matteo e Giulio; si sentiva a disagio.
Era uscito di casa felice di giocare con gli amici e invece tutto era stato rovinato da quella lite e adesso era costretto a prendere una decisione importante...
Andrea Valenti
LESSICO
Cerca il significato di queste parole nel vocabolario.
SBUFFARE BEFFARDO
MALIZIOSAMENTE PRESUNTUOSO
GRADASSO DISAGIO
PER IL DIBATTITO
Nello svolgimento di questi fatti, Francesco attraversa stati d‘animo diversi. Esempio: mentre si prepara in camera sua per andare alla partita è felice, si sente pieno di energie e desideroso di giocare contro i ragazzi della quarta B.
Trascrivi nel riquadro sottostante cosa prova Francesco nelle diverse situazioni. Puoi scegliere tra i suggerimenti e aggiungerne altri.
• Quando la madre lo chiama per chiedergli le due commissioni (1).
• Quando arriva al campo di basket e capisce che tra i suoi compagni ci sono dei problemi (2).
• Quando alla fine la partita non si è più giocata e tre suoi compagni di classe se ne sono andati (3).
È importante saper riconoscere e dare un nome ai propri sentimenti, perché se capiamo quello che proviamo riusciamo anche a dare la giusta direzione ai nostri comportamenti. Ricordati che non ci sono emozioni sbagliate, si può provare rabbia ad esempio, ma non vuol dire essere cattivi… le emozioni ci investono, sopraggiungono inaspettatamente e a volte non comprendiamo. Allora ti proponiamo di costruire un tuo lapbook personale per avere una bussola che ti orienti nel tuo mondo interiore.
Materiale occorrente:
• Fogli formato A3 o A4 bianchi o colorati
• Forbici, colla e colori
Poi procedi così:
Piegate il foglio scelto (A3 o A4) in 4 parti uguali e create a vostro piacimento una copertina dal titolo: “la casa delle emozioni”.
Aprite la cartelletta e create per ogni colonna 4 bustine con alette da incollare della dimensione 6cm x 14 cm. In ogni colonna in alto scrivete un‘emozione: Felice, Triste, Arrabbiato, Spaventato. Decorate a piacimento ogni bustina.
Create ora 4 rettangoli piegati in tre parti a fisarmonica, per poter scrivere i livelli di intensità di quell‘emozione: lieve, medio e forte. Dimensione: 21 cm x 4 cm. Piegatura ogni 7 cm. Poi inseriteli nelle bustine.
Usa il lapbook ogni volta che ne senti la necessità per capire meglio quello che stai provando. Nel retro dei bigliettini potresti annotare come ti senti e perché. Creare dei lapbook è divertente e permette di visualizzare con un colpo d‘occhio le conoscenze apprese. Potresti utilizzare questa modalità anche nei prossimi capitoli…
LE ABILITÀ DI VITA
Tutti i giorni ti ritrovi a dover gestire le tue emozioni, a impostare le relazioni con gli altri, a prendere decisioni sia personali che sociali. L‘Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha raggruppato queste abilità cognitive, emotive e relazionali di base, in 10 competenze fondamentali per ogni individuo dette LIFE SKILLS che possiamo tradurre con abilità di vita, cioè con la capacità di assumere comportamenti positivi ed efficaci per affrontare le sfide della vita.
Esploriamo insieme alcune di queste competenze e proviamo ad allenare la nostra capacità di prenderci cura di noi stessi e degli altri.
consapevolezza empatia relazioni efficaci risolvere problemi gestione dello stress
1° STEP - Allenare la capacità di prendere decisioni
Quotidianamente sei chiamato a prendere decisioni più o meno importanti. Esistono decisioni “semplici” come: “Cosa mangio a colazione?” o “Quale maglietta indosso questa mattina per andare a scuola?” e decisioni “complesse” come: “Con quale amico voglio giocare?” o “Quale sport voglio praticare?”.
Compiere una scelta non è sempre facile e di solito è bene dedicare del tempo a valutare i pro e i contro delle diverse possibilità. Il protagonista della storia, Francesco, deve fare una scelta tra queste possibilità:
• rimanere amico dei suoi compagni di classe storici;
• scegliere Paolo con il quale gioca a basket;
• tentare di riappacificare tutto il gruppo.
La prima cosa che Francesco deve fare è quella di ascoltare i suoi sentimenti e chiedersi, per esempio, quale valore dare all‘amicizia:
• a quale legame di amicizia non rinuncerebbe mai?
• esistono soluzioni alternative?
Francesco sa benissimo che ogni scelta comporta un rischio e implica sempre aspetti positivi e negativi.
1 Fai finta di essere Francesco e prova a completare questa mappa che ti aiuta a prendere la decisione giusta:
• Elenca le alternative possibili per Francesco.
• Calcola i vantaggi e gli svantaggi di ciascuna scelta.
• Indica la decisione che prenderesti se ti trovassi al posto di Francesco e motiva le ragioni della tua scelta.
2 Applica lo stesso modello, indicando la decisione migliore per te nelle seguenti situazioni:
• Non sei stato/a invitato/a a una festa di compleanno alla quale avresti partecipato volentieri.
• Ti accorgi che un tuo compagno viene deriso.
• Qualcuno da dietro le spalle ti dà una spinta e cadi a terra.
2° STEP - A ricreazione…
Spesso a ricreazione i bambini non si trovano d‘accordo sul luogo in cui trascorrere la pausa dedicata alla merenda e sui giochi da fare. Immagina questa situazione: un gruppo suggerisce di uscire in giardino e giocare tutti insieme a palla prigioniera, un altro preferirebbe stare in classe e inventare attività divertenti da eseguire in piccoli sottogruppi.
Ricorda: ogni volta che in classe dovete affrontare un problema potete cercare di risolverlo utilizzando lo step 1 o 2.
Dividetevi in due gruppi, ognuno dei quali scrive i bisogni che hanno portato alla propria decisione e la soluzione possibile. Poi ogni gruppo metterà in scena la propria proposta.
• Quali sono i tuoi bisogni all‘ora di merenda? Perché faresti questa scelta?
• Quale pensi sia il modo migliore per comunicare agli altri la tua idea?
3° STEP - Saper dire di NO
A tutti noi è capitato almeno una volta di non essere riusciti a dire di NO di fronte a una richiesta che non ritenevamo giusta. Perché succede questo?
A turno raccontate ai compagni un‘esperienza di questo genere, spiegate come vi siete sentiti e che pensieri avete fatto. Poi insieme inventate nuove possibili soluzioni. In che modo comunichereste i vostri bisogni e le vostre opinioni?
Realizzate un cartellone che illustri e racconti le storie personali in cui è stato difficile dire di NO e le possibili soluzioni trovate insieme. Scrivi le situazioni che avete individuato.
4° STEP - Scegliere gli amici
Molto spesso non ci pensiamo, ma in realtà la scelta dei nostri amici non è mai casuale. Ogni legame che costruiamo nasce perché sentiamo una certa sintonia o affinità con l‘altro.
1 Compila i riquadri sottostanti, ricorda che puoi inserire anche più di un nome.
Mi piacerebbe giocare con perché ha queste caratteristiche
Mi piacerebbe confidarmi con perché ha queste caratteristiche
Mi piacerebbe fare uno sport insieme a perché ha queste caratteristiche
Mi piacerebbe passare tanto tempo con perché ha queste caratteristiche
2 Condividi il tuo lavoro con gli altri, fate poi questo utilissimo gioco: un bambino a turno legge le caratteristiche che ha attribuito a un compagno/a senza svelare il nome, che deve essere indovinato dai compagni.
Timido/a, riservato/a, studioso/a chi sarà?
Le letture e le attività proposte ampliano gli obiettivi dei ragazzi e delle ragazze e mirano soprattutto alla conoscenza del mondo contemporaneo con tutte le problematiche che esso presenta. I contenuti affrontati riguardano infatti l’uso delle tecnologie e dei social, la tutela dell’ambiente, l’educazione alla legalità, al coraggio civile e alla pace. Varie sono le modalità proposte: letture, visione di film, ascolto di canzoni, attività utili per la formazione di un’abitudine alla ricerca di informazioni, allo sviluppo della capacità di ascolto, del pensiero critico e dell’abitudine al dibattito, come luogo in cui esporre le proprie idee e rispettare quelle dell’altro.