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Guida per la Scuola dell’Infanzia
In mancanza di questo talloncino la Guida DIDATTICA PER COMPETENZE è da considerarsi “saggio - campione gratuito”.
Guida per la Scuola dell’Infanzia
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Accoglienza e feste Per presentare l’accoglienza e le feste dal punto di vista dell’attesa e delle aspettative, immergendosi nel clima che le caratterizza.
METODOLOGIE E DIDATTICA
4 stagioni e 4 elementi In cui le stagioni vengono presentate e sviluppate in abbinamento ai quattro elementi naturali.
Esperienze da re Dove re Mida, Arlecchino, Cicerone e il Piccolo Principe accompagnano i bambini verso nuove esperienze conoscitive.
METODOLOGIE E DIDATTICA
Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o altrimenti contrassegnato), è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE G RATUITO, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati: art. 17, c. 2 L. 633/1941). Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d). Esente da bolla di accompagnamento (D.P.R. 6-10-1978, n° 627, art.4. n° 6).
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Metodologie e didattica EAS, Cooperative Learning, lapbook, STEM e altre metodologie per trovare spunti di riflessione e formazione per accompagnare l’innovazione.
Ambiente di apprendimento La didattica per competenze Progettare e valutare per competenze Metodologie didattiche
In Guida, una delle metodologie presentate è ispirata al celebre Metodo Montessori, che coinvolge il bambino in significative attività volte a stimolare la curiosità, affinare i sensi e promuovere l’apprendimento in autonomia.
Come progettare PTOF, RAV, PON e RE www.raffaelloformazione.it www.raffaelloscuola.it
La Guida DIDATTICA PER COMPETENZE è formata da quattro volumi indivisibili al prezzo di vendita € 95. In mancanza di uno dei quattro volumi non può essere commercializzata.
M. Elisabetta Giordani
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In Guida, una delle metodologie presentate è ispirata al celebre Metodo Montessori, che coinvolge il bambino in significative attività volte a stimolare la curiosità, affinare i sensi e promuovere l’apprendimento in autonomia.
TEAM GRAFICO Valentina Mazzarini, Mauda Cantarini, Ester Ciceroni COPERTINA Mauro Aquilanti REDAZIONE Giulia Eusebi COORDINAMENTO REDAZIONALE M. Elisabetta Giordani ILLUSTRAZIONI E COLORE Roberta Gherardi, Silvia Raga, Lisena Sabolo, Stefania Maragna, Elisa Vallarino CD-AUDIO Double Arch, Emilio Marinelli Produzioni TUTTI INTELLIGENTI: Coro Propedeutica musicale Ass. INMusica Pesaro diretto dalla Maestra Elisabetta Tamburello • ARS Musica Chiaravalle e le insegnanti Letizia Rossi e Daniela Losasso • Solisti e Coristi: Anna Rosa Giantomassi, Matilde Bonci, Agnese Carcia, Andra Iliescu, Valentina Cavoli, Maria Olimpia Renna, Sofia Nicolini, Teresa Barboni, Caterina Barboni, Agnese Moretti, Caterina Zanca. DIDATTICA PER COMPETENZE: Coro “Incanto Malatestiano” di Fano, Maestro Francesco Santini, Elisa Ridolfi • Solisti e coristi: Agnese Carcia, Matilde Bonci, Maddalena Furlani, Giulia Lezza, Anna Donato, Martina Biondi, Arianna Muccioli, Sofia e Cristina Giancarli.
STAMPA Gruppo Editoriale Raffaello
© 2018 Raffaello Libri S.p.A. Via dell’Industria, 21 60037 - Monte San Vito (AN) www.raffaelloeditrice.it - www.grupporaffaello.it Ristampa: 6
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PRESENTAZIONE La Scuola dell’Infanzia vive oggi una nuova fase della sua funzione educativa e questa Guida si pone come uno strumento utile ad accompagnare i docenti nella progettazione e nella programmazione, con un inquadramento che tenga conto delle innovazioni già in atto negli altri ordini della scuola e dei cambiamenti scaturiti dal Sistema Integrato di Educazione e Istruzione 0-6 anni. La sfida, in questa scuola che cambia in velocità, è di portare a pieno titolo anche nel settore dell’Infanzia la didattica, la metodologia, il pensiero scientifico e la terminologia già in uso nella Scuola Primaria e Secondaria. Questo perché la Scuola dell’Infanzia è il primo tassello del curricolo verticale e ha una sua identità all’interno del Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF), del Rapporto di Autovalutazione (RAV ) e del Piano di miglioramento (PDM). È, e sarà sempre di più parte degli Istituti Comprensivi e dei Poli per l’infanzia, in continuità verticale con gli altri ordini di scuola, e non solo. È inserita nel Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) per le nuove tecnologie e nel Programma Operativo Nazionale (PON) per i finanziamenti dai Fondi strutturali europei e, soprattutto, pone le basi della formazione dei futuri alunni della Scuola Primaria. Risulta, quindi, opportuno per i bambini della Scuola dell’Infanzia, cominciare a familiarizzare con la terminologia e provare a utilizzare, guidati dalle loro insegnanti, strumenti e metodi di tipo multidisciplinare che troveranno poi alla Scuola Primaria, così da potersi in seguito approcciare, in modo sereno, positivo e sempre più efficace, ai nuovi apprendimenti. Questo non vuol dire “dimenticare” le risorse che la Scuola dell’Infanzia ha tracciato fin dalla sua nascita, a partire dalla pedagogia e dai metodi che ne sono alla base. In particolare, si vuole fare riferimento a ciò che ha tramandato Maria Montessori con la sua Casa dei bambini, ponte che unisce il passato e il futuro e che è la struttura portante, attualissima ancora oggi, di moltissimi insegnamenti nelle scuole italiane e all’estero.
Presentazione
METODOLOGIE E DIDATTICA
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METODOLOGIE E DIDATTICA
Collaborazioni e ringraziamenti La Guida nasce da un team docenti “motivato e appassionato” che abbraccia vari ordini di scuola, dall’infanzia alla secondaria di secondo grado. Ciò ha consentito di allargare la visuale sulla Scuola dell’Infanzia, all’interno di strutture private, paritarie, comunali e degli Istituti Comprensivi, dandole la possibilità di proiettarsi nel terzo millennio consapevole della propria identità istituzionale e con maggior incisività del proprio ruolo. Hanno collaborato le seguenti Istituzioni Scolastiche: •S cuola dell’Infanzia “M. Montessori” dell’Istituto Comprensivo “A. De Gasperi” di Caronno Pertusella (VA). Si ringraziano il Dirigente Scolastico Maria Piera Girola e le insegnanti Serafina Sette, Viviana Mastri (part-time), Laura Panetti (completamento part-time), Silvia Borghi (docente di sostegno) della sezione Volpacchiotti; Nadia Miatello, Paola Mascheroni, Daniela Dell’Anna (docente di sostegno) della sezione Leprotti; Barbara Moro, Angela Colombo Speroni, Maria Perriello (docente di sostegno) della sezione Scoiattoli; Cristina Marta Comini e Luciana Monti della sezione Cerbiatti; le educatrici Laura Terilli e Serena Muraro della Cooperativa “ARTOS”, tutti i bambini e i loro genitori per la documentazione fotografica degli ambienti scolastici e per la realizzazione di alcune attività educativo-didattiche. •S cuola dell’Infanzia “Buratti” dell’Istituto Comprensivo “L. Da Vinci” di Somma Lombardo (VA). Si ringraziano il Dirigente Scolastico Gabriella Cicolini, l’insegnante Chiara Magnoli, autrice anche delle canzoni e dei racconti introduttivi delle Unità di Apprendimento, e i bambini della sezione Palloncino azzurro per la realizzazione dei lapbook. • S cuola dell’Infanzia “L. Bassetti” dell’Istituto Comprensivo “G. Ungaretti” di Sesto Calende (VA). Si ringraziano il Dirigente Scolastico Elisabetta Rossi e le insegnanti Antonella Pultrone, Monica Chiaramonte, Sabrina Zanini, Irene Crespi (docente di sostegno) della sezione Disco Arancione; Antonella Ulgelmo e Mara De Simone (docente di sostegno) della sezione Disco Azzurro, Marilena Brovelli e Diana Vianello della sezione Disco Giallo, tutti i bambini e i loro genitori per aver contribuito alla realizzazione della maggior parte delle attività e per aver sperimentato le metodologie presentate nella Guida. 4
Presentazione
•S cuola dell’Infanzia di Mergo “Giovanni Paolo II” dell’Istituto Comprensivo “Don Mauro Costantini” di Serra San Quirico (AN). Si ringraziano il Dirigente Scolastico Stefania Sbriscia e le insegnanti Serena Dottori, Pasqualina Pigliapoco, tutti i bambini e i loro genitori per la realizzazione del percorso didattico “In viaggio con il Piccolo Principe”, redatto da Marta Bartolucci. •S cuola dell’Infanzia “Boves” dell’Istituto Comprensivo “P. Mascagni” di Melzo (MI). Si ringraziano il Dirigente Scolastico Andrea Mario Caspani, le insegnanti Marisa Calciolari, Michela Cirelli, Giovanna Nappi della sezione G-Coccinelle; Lodovica Negri, Giuliana Sabbatini, Silvia Laffranchi della sezione M-Orsetti; tutti i bambini e i loro genitori per la realizzazione dell’attività “La metamorfosi del bruco”; un ringraziamento particolare a Oscar Bondesani per aver reso possibile la collaborazione. Alcune metodologie sono state approfondite e messe in campo con i bambini della Scuola dell’Infanzia “L. Bassetti” dai seguenti esperti: •C hiara Beltramini e Mauro Sabella: approfondimenti metodologici, istruzioni per la stesura di documenti come PTOF, RAV, PON e RE, attività di STEM, CODING e ROBOTICA. •A rianna Caputo: attività di Lingua 2 inglese con la metodologia CLIL. •M . Elisabetta Giordani e Mara De Simone: attività ispirate al metodo MONTESSORI tratte dai testi C. Poussin, Il metodo Montessori a casa e a scuola, red!, Cornaredo, 2017; C. Porta, Montessori per tutti, Gallucci, Roma, 2017; B. Ekert, 70 giochi e attività Montessori, red!, Cornaredo, 2017. • S arah Pellizzari Rabolini: approfondimenti metodologici e attività di MEDITAZIONE E RESILIENZA. Un sentito ringraziamento al fotografo Commendator Giorgio Pegoli di Senigallia (AN) per aver gentilmente concesso l’utilizzo delle foto del mercato del pesce cittadino. Scusandomi per eventuali involontarie imprecisioni, ringrazio di cuore tutti per aver “creduto” in questa avventura e averla resa possibile.
Presentazione
METODOLOGIE E DIDATTICA
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METODOLOGIE E DIDATTICA
M. Elisabetta Giordani Insegnante presso la Scuola dell’Infanzia “L. Bassetti” dell’IC “G. Ungaretti” di Sesto Calende (VA), all’interno del quale svolge da anni incarichi come Referente della Scuola dell’Infanzia, Funzione Strumentale per l’Inclusione, Docente tutor per insegnanti in anno di prova e studenti del corso di laurea in Scienze della Formazione primaria dell’Università Statale “Bicocca” e Cattolica “Sacro Cuore” di Milano. Ha fatto parte della Commissione Concorso per la Scuola dell’Infanzia presso l’USR Lombardia nel 1986 e nel 2012. Formatrice in ambito pedagogico per corsi neo immessi dell’UST di Varese, collabora con Impara Digitale e Docenti Virtuali & Insegnanti 2.0 come formatrice STEM e tinkering per la Scuola dell’Infanzia. Dal 1996 è con il Gruppo Editoriale Raffaello in qualità di autrice di Guide Didattiche per insegnanti, di Quaderni Operativi per bambini e di libri tematici per IRC della Scuola dell’Infanzia. Coordinatrice redazionale, autrice e editor del blog Inviaggioconpepe.it.
Chiara Beltramini Insegnante di francese presso l’IC “G. Galilei” di Busto Arsizio (VA), in distacco presso l’UST di Varese per il Polo per la Formazione Digitale, è esperta di didattica assistita dalle nuove tecnologie e formatrice per l’UST di Varese per la didattica digitale. Oltre all’attività di formatrice corsi PON per le province di Varese, Milano, Asti, Mantova e Bergamo, collabora con Generazione Web Lombardia e Raffaello Formazione. È membro del direttivo dell’Associazione Centro Studi Impara Digitale, impegnata nella ricerca-azione nell’ambito della didattica per competenze. Ha collaborato in qualità di autrice alla Guida Didattica per la Scuola dell’Infanzia “In viaggio con Pepe” del Gruppo Editoriale Raffaello per la sezione dedicata alle nuove tecnologie. È curatrice e autrice del blog Inviaggioconpepe.it.
Mauro Sabella Insegnante di Laboratorio di Chimica e Animatore Digitale presso l’ISIS “A. Ponti” di Gallarate (VA), nello stesso istituto si occupa anche di progettazione e coordinamento progetti PON. Esperto di didattica assistita dalle nuove tecnologie, è ideatore del flippedlaboratory, ambiente di apprendimento basato sulla metodologia flipped, dedicato agli alunni del settore chimico. Formatore per Impara Digitale, collabora con numerosi enti di formazione come Mondadori-Rizzoli, Raffaello Formazione, Flipnet, UST Varese, Generazione Web Lombardia, Corsi PON per gli SNODI di Mantova, Bergamo, Busto Arsizio, Luino, Varese, Asti, Monza e Milano. Attualmente è attivo per il progetto STEM By ME, rivolto a docenti di vari ordini di scuola. È curatore e autore del blog Inviaggioconpepe.it.
Arianna Caputo Insegnante specialista di Lingua Inglese presso la Scuola Primaria dell’IC “E. Galvaligi” di Solbiate Arno (VA). Ha lavorato per due anni all’IC “A. Diaz” di Milano, dove è stato sperimentato il progetto bilingue BEI. È stata responsabile del progetto Erasmus+ sempre per lo stesso Istituto dal 2104 al 2016 ed è accompagnatrice di gruppi di ragazzi e campus manager di corsi residenziali estivi in Irlanda e Regno Unito. Esperta di didattica CLIL, è formatrice per l’UST di Varese di metodologia CLIL. Collabora con le Scuole dell’Infanzia dell’I.C. Ungaretti con un progetto di Lingua Inglese.
Sarah Pellizzari Rabolini Insegnante di Lettere presso l’IC “G. Galilei” di Busto Arsizio (VA), è giornalista pubblicista e autrice. Ha pubblicato Per un’estate (Piemme digitale, 2014 e Amarganta, 2016), Amarsi Ancora (Piemme In Love, 2015) e R come Infinito (Damster-Edizioni del Loggione, 2018). Collabora con il webzine MaSeDomani. Ha partecipato a diverse antologie ed è stata finalista a concorsi letterari. È esperta di tecniche di meditazione, resilienza e rilassamento. Ha conseguito il secondo livello Reiki, pratica biodanza e mindfullness, dopo aver terminato l’MBSR (protocollo di Jon Kabat-Zinn). È allieva dell’Accademia CEI (Crescita Evolutiva Integrata) e tiene percorsi di scrittura e meditazione.
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Presentazione
Indicazioni Nazionali e nuovi scenari Più attenzione alle competenze di cittadinanza A cinque anni dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione del 2012, il 22 febbraio 2018, con un evento al MIUR, è stato presentato il documento Indicazioni Nazionali e nuovi scenari che si prefigge l’obiettivo di «garantire a tutte le studentesse e a tutti gli studenti le competenze chiave per affrontare i cambiamenti e le sfide del loro presente, per proiettarsi al meglio nel futuro, per diventare cittadine e cittadini attivi e consapevoli, capaci di condividere valori comuni e di confrontarsi positivamente con l’altro». Il documento, frutto del lavoro del Comitato scientifico per le Indicazioni nazionali della scuola dell’Infanzia e del primo ciclo di istruzione, coordinato dal professor Italo Fiorin, «propone alle scuole una rilettura delle Indicazioni nazionali emanate nel 2012 ed entrate in vigore dall’anno scolastico 2013/2014 (sono il punto di riferimento per la progettazione del curricolo da parte delle istituzioni scolastiche) attraverso la lente delle competenze di cittadinanza, di cui si propone il rilancio e il rafforzamento. Dalle lingue (quella madre e quelle straniere), al digitale, all’educazione alla sostenibilità, ai temi della Costituzione. Passando in maniera trasversale per le arti, la geografia, la storia, il pensiero matematico e computazionale [...]. Non è una integrazione né una riscrittura delle Indicazioni nazionali. Non si tratta, si legge nel testo illustrato al MIUR, “di ‘aggiungere’ nuovi insegnamenti, ma di ricalibrare quelli esistenti”, rileggendo le Indicazioni del 2012, alla luce dei nuovi spunti offerti che guideranno le scuole nella predisposizione della loro offerta formativa, della loro progettazione. Il tema della cittadinanza viene affrontato come il “vero sfondo integratore e punto di riferimento di tutte le discipline che concorrono a definire il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione in una prospettiva verticale. Cittadinanza che riguarda tutte le grandi aree del sapere, sia per il contributo che possono offrire i singoli ambiti disciplinari, sia, e ancora di più, per le molteplici connessioni che le Presentazione
METODOLOGIE E DIDATTICA
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METODOLOGIE E DIDATTICA
discipline hanno tra di loro”. Con riferimento, in particolare all’educazione al rispetto e alla cittadinanza consapevole, ad una più sicura padronanza delle competenze di base (comprese le competenze linguistiche e quelle digitali), all’incontro con saperi e discipline che rispondono all’esigenza di uno sviluppo orientato alla sostenibilità in tutte le sue dimensioni, con l’acquisizione dei contenuti dell’Agenda 2030. Questi temi sono già presenti nel testo programmatico del 2012, che mantiene intatto il suo valore culturale, pedagogico e giuridico, ma richiedono ulteriori attenzioni e approfondimenti che vengono affidati alla ricerca e all’elaborazione curricolare delle scuole e degli insegnanti. [...]». Il documento, quindi, sarà oggetto di una consultazione con le istituzioni scolastiche e la comunità scientifica nazionale per un eventuale intervento di regolazione sulle Indicazioni Nazionali. «La Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e la Valutazione del Sistema Nazionale di Istruzione del MIUR assicurerà misure di accompagnamento avvalendosi della collaborazione del Comitato scientifico nazionale per Indicazioni. Saranno organizzati seminari nazionali su tre ambiti tematici: Cittadinanza e Costituzione, Cittadinanza digitale, Cittadinanza e sostenibilità. Saranno poi raccolte le esperienze più significative per costituire un archivio dinamico delle innovazioni metodologiche e didattiche, come base utile per alimentare la ricerca sul curricolo, la formazione in servizio e l’evoluzione delle Indicazioni.» Dal comunicato MIUR del 22 febbraio 2018
Per la lettura del testo Indicazioni Nazionali e nuovi scenari si rimanda al link: http://www.miur.gov.it/documents/20182/0/Indicazioni+nazionali+e+nuovi+scenari /3234ab16-1f1d-4f34-99a3-319d892a40f2
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Presentazione
Che cosa c’è nella Guida? Al giorno d’oggi, non può esserci innovazione se non partendo da un percorso di riflessione e di studio personali, ma anche da una condivisione di gruppo all’interno del team docenti, al quale vogliamo offrire un’ampia rosa di opportunità di formazione e autoformazione in riferimento a: •p rogrammazione e rubriche valutative per competenze, in un intreccio tra i Campi di esperienza delle Indicazioni Nazionali 2012 e le Competenze chiave del Parlamento europeo del 2006; •a mbienti di apprendimento, sia fisici che mentali; • a ssaggi di strategie e metodi con attività e approfondimenti teorici, in particolare relativi alla pedagogia montessoriana; •d idattica inclusiva con Cooperative Learning, peer education, tutoring, ecc.; •U nità di Apprendimento sviluppate con diverse proposte metodologiche e relative applicazioni; • c ompiti significativi per valutare le competenze; • l apbook, a conclusione di ciascun percorso all’interno delle varie Unità di Apprendimento, per facilitare la concettualizzazione di quanto appreso; •E pisodi di Apprendimento Situato (EAS), in cui imparare per scoperta, e in breve tempo, confrontandosi con uno specifico problema; •d igitale e creatività, dal coding alla robotica, al tinkering, oltre all’utilizzo della Lavagna Interattiva Multimediale (LIM); • S TEM per favorire lo studio della scienza, della tecnologia, dell’ingegneria e della matematica; • e sperienze di meditazione per accompagnare i bambini in un percorso verso la resilienza; • C LIL (Content and Language Integrated Learnig) per solleticare l’apprendimento della lingua inglese; • L ife Skills; • T IM - Teoria delle Intelligenze Multiple; •m anuale di istruzioni per la compilazione di PTOF, RAV, PON e RE.
Presentazione
METODOLOGIE E DIDATTICA
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METODOLOGIE E DIDATTICA
Come utilizzarla? La Guida si compone di quattro volumi così strutturati: METODOLOGIE E DIDATTICA
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METODOLOGIE E DIDATTICA
L’applicazione dei saperi acquisiti a scuola a problemi della vita reale non è automatica, ma è l’esito di una opportuna azione formativa che insiste sull’autonomia e sulla responsabilità dello studente. […] Una formazione scolastica che punti a costruire autonomia e responsabilità dello studente deve quindi lavorare sulla capacità dello stesso di assumere iniziative, scegliere tra alternative possibili, formulare progetti e portarli a termine, valutare il proprio operato, documentare e argomentare adeguatamente l’intero processo, senza ovviamente tralasciare la costruzione di un buon bagaglio di base di conoscenze e abilità. […] Questo è il senso della cosiddetta formazione per competenze.»
Nel Quadro Europeo delle Qualifiche e Titoli (Raccomandazioni del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 aprile 2008), la “competenza” è stata definita come «la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale. […] La definizione pone l’accento sull’“essere competente”, sul come “agire efficacemente in situazione”, utilizzando al meglio le proprie risorse (conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche) in risposta a specifiche situazioniproblema (inerenti al lavoro, allo studio, allo sviluppo personale e professionale). Non è quindi competente chi possiede un grosso “stock” di risorse, ma chi è in grado di mobilitare efficacemente le risorse di cui dispone per affrontare al meglio una situazione contingente, da cui il termine “competenza situata”. 38
• Ambiente di apprendimento • La didattica per competenze •P rogettare e valutare per competenze • Metodologie didattiche •C ome progettare PTOF, RAV, PON e RE
La didattica per competenze
La didattica per competenze
METODOLOGIE E DIDATTICA
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METODOLOGIE E DIDATTICA
Come progettare? Con le Unità di Apprendimento Le Unità di Apprendimento (UdA) possono essere definite come moduli formativi poliedrici all’interno di un percorso didattico-pedagogico multidisciplinare, caratterizzati, in una prospettiva dinamica, da un insieme coerente, dinamico e organico di indicazioni metodologiche. Quindi le UdA non sono strategie di per sé o un metodo in particolare, ma piuttosto costituiscono un processo che, ponendo l’attenzione sull’apprendimento del bambino, promuove – in un intreccio aperto alla personalizzazione – la valorizzazione delle sue conoscenze e abilità, favorendo la trasformazione delle capacità di ciascuno in competenze. Come afferma Ermanno Puricelli, le UdA (o UA) «sono concepite come occasioni di apprendimento. È questa una presa di posizione che sposta l’attenzione dalle esigenze dell’insegnamento a quelle dell’apprendimento; dalla programmazione del lavoro docente, all’evolversi concreto ed in situazione dell’apprendimento della classe e dei singoli». Risulta evidente l’«idea di processo formativo e del ruolo svolto dall’apprendimento all’interno di questo processo: la formazione è pensata come il risultato dell’implementazione di conoscenze e abilità su capacità disponibili, per trasformarle in competenze. Ai fini dello sviluppo delle competenze, la modalità più efficace è quella che vede l’apprendimento situato e distribuito, collocato cioè in un contesto il più possibile reale e ripartito tra più elementi e fattori di comunicazione (materiali cartacei, virtuali, compagni, insegnante, contesti esterni e interni alla scuola, ecc.). Si rende, pertanto, necessario ripensare il modo di “fare scuola”, integrando la didattica dei contenuti e dei saperi – riferiti ai nuclei fondanti delle discipline – con modalità interattive e costruttive di apprendimento. Fondando il proprio insegnamento su esperienze significative, che mettono in gioco contenuti e procedure e che consentano di “imparare facendo”, i docenti rendono l’alunno protagonista del processo di acquisizione delle competenze. Una padronanza delle competenze di base richiede la riscoperta dei nuclei fondanti delle discipline e del loro valore formativo, attraverso scelte orientate al potenziamento della motivazione e dell’interesse degli alunni».
dove trovare spunti di riflessione e di formazione per accompagnare l’innovazione.
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METODOLOGIE E DIDATTICA
Progettare e valutare per competenze
Progettare e valutare per competenze
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Quali metodologie?
Affinché un bambino possa beneficiare delle opportunità che le tecnologie offrono dal punto di vista dell’apprendimento, non è necessario avere a disposizione strumenti particolarmente performanti, ma è fondamentale scegliere con attenzione i contenuti che i diversi strumenti multimediali propongono. Le tecnologie sono sempre un mezzo, uno strumento fra tanti, che è entrato a far parte della quotidianità degli alunni e che la scuola non può ignorare. Si tratta, quindi, di guidare gli alunni in un percorso che li educhi dal punto di vista della competenza digitale ma, soprattutto, che inizi a far sviluppare in loro un senso critico di cittadinanza digitale. Anche le Indicazioni Nazionali 2012, all’interno del Campo di esperienza “Immagini, suoni, colori”, fanno riferimento alla competenza digitale per i piccoli, motivo per cui non possiamo esimerci dal farlo: «Il bambino si confronta con i nuovi media e con i nuovi linguaggi della comunicazione, come spettatore e come attore. La scuola può aiutarlo a familiarizzare con l’esperienza della multimedialità (la fotografia, il cinema, la televisione, il digitale), favorendo un contatto attivo con i “media” e la ricerca delle loro possibilità espressive e creative».
«La ricerca educativa ci indica quindi come sia possibile individuare un ventaglio di modelli e di strategie efficaci e di ampia trasferibilità, ma allo stesso tempo ci ricorda come le caratteristiche e le peculiarità di ognuno di questi debbano essere attentamente ponderate dall’insegnante prima del loro impiego nella pratica. Il ruolo del docente si pone allora come quello di un mediatore cui spetta il compito di rendere possibile l’azione a partire dall’adattamento continuo e riflessivo dei modelli nella prassi quotidiana (Damiano, 2013).» G. Bonaiuti, Le strategie didattiche, Carocci Faber, Roma, 2014
Di seguito vengono presentate alcune delle strategie/metodologie attualmente più utilizzate nel sistema scolastico italiano e internazionale, che si ritiene possano essere proposte, con i dovuti adeguamenti, anche nella Scuola dell’Infanzia. Sopra tutte spicca senza dubbio la riflessione sul “metodo Montessori”, uno dei cardini portanti della Scuola dell’Infanzia nella sua totalità, ma sono inoltre presenti numerosi spunti di metodo legati all’aspetto corporeo, a quello scientifico e all’apprendimento digitale. È compito del docente scegliere la metodologia adatta all’attività, alla competenza, agli alunni e al contesto educativo all’interno del quale di trova a operare.
All’interno della Guida viene proposto l’utilizzo della LIM per creare attività ludiche adatte ai bambini che frequentano la Scuola dell’Infanzia. Questo ci consentirà di favorire la personalizzazione dell’apprendimento e di creare attività adatte anche ai più piccoli. Si passerà quindi al coding e i bambini verranno guidati in attività unplugged con semplici strumenti che permetteranno loro di essere protagonisti del processo educativo. Si utilizzerà, quindi, la piattaforma ScratchJr, applicazione per tablet, semplice e intuitiva, che accompagnerà i bambini verso le attività della Scuola Primaria. Infine si passeranno in rassegna alcuni degli strumenti di robotica educativa attualmente a disposizione delle nostre scuole, che verranno proposti in una chiave didattica adeguata all’età dei bambini della Scuola dell’Infanzia, attraverso attività su misura.
Nella Guida le metodologie sono inserite nelle UdA e sono facilmente identificabili da un banner che mette in evidenza, nelle pagine, le parti che fanno direttamente riferimento a una metodologia.
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LA DIDATTICA PER COM PETENZE
Adattamento da R. Trinchero, Costruire e certificare competenze con il curricolo verticale nel primo ciclo, Rizzoli Education, Milano, 2017
volume
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#WIKISTORIA
Metodologie didattiche
Presentazione
Metodologie didattiche
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Metodologie didattiche
Metodologie didattiche
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4 STAGIONI E 4 ELEMENTI
4 STAGIONI E 4 ELEMENTI
Il signor Autunno e la signora Terra
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C ANZONE AUTUNNO E TE RRA RIT. In questo momento speciale nasce un’amicizia particolare: signor Autunno e signora Terra aiutano la natura a farsi più bella. Signor Autunno con pennelli e colori dipinge tutto ciò che vediamo fuori: giallo, rosso e arancione e anche una punta di marrone. RIT. Signora Terra invece deve guardare ciò che noi non possiamo vedere: le radici degli alberi da riscaldare e piccoli semi da coccolare. RIT. Autunno e Terra si danno da fare perché la natura possa poi riposare, Autunno e Terra si danno da fare perché la natura possa poi riposare. RIT.
Oggi il calendario segna il 23 settembre. È un giorno molto speciale: il signor Autunno sta per iniziare il proprio lavoro. Proprio per questo si è svegliato presto stamattina e sta controllando di aver preparato tutto il necessario per svolgere al meglio il suo compito. Nella sua valigetta ha messo innanzitutto pennelli e colori e ora sta rileggendo e spuntando la sua lunga lista per essere sicuro di non aver dimenticato nulla. – Questo c’è… Quest’altro anche…– bisbiglia tra sé mentre scorre l’elenco. – Questo no… COME NO! Come mai manca la signora Terra? Non può assolutamente mancare! – esclama il signor Autunno visibilmente preoccupato. Già, perché la signora Terra in autunno svolge compiti importantissimi: tiene al caldo le radici degli alberi, custodisce i semi e, se la si coccola con cura, regala ortaggi deliziosi. Il signor Autunno, sempre più agitato, si domanda come può aver dimenticato una cosa così importante come telefonare alla signora Terra per farsi rifornire di una bella scorta di terriccio buono da spargere sulle radici e nei campi.
Chiara Magnoli
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In autunno... la terra
In autunno... la terra
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volume
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autunno... la terra inverno... il fuoco primavera... l’aria estate... l’acqua
4 STAGIONI E 4 ELEMENTI
2 Prima di rientrare all’interno, procuriamoci uno o più pezzi di corteccia, già caduta o
affiancati ma separati da una linea verticale a pennarello rosso, una tavoletta di legno liscio e un pezzo di corteccia delle stesse dimensioni, poi li inseriamo nel vassoio. 4 Andiamo a prendere il materiale con il bambino e, dopo esserci seduti accanto a
lui (a destra o a sinistra in base alla sua lateralità) e aver lavato e asciugato bene le mani, strofinandole per aumentare la sensibilità dei polpastrelli, tocchiamo la tavoletta e la corteccia dall’alto al basso con il polpastrello e con l’intero palmo della mano, poi indichiamo ciò che è “liscio” e ciò che è “ruvido”.
in cui le stagioni vengono presentate e sviluppate in abbinamento ai quattro elementi naturali.
6 Sfioriamo in silenzio la tavoletta liscia e chiediamo: «Com’è?»; attendiamo la rispo-
sta del bambino: «È liscio!»; poi procediamo allo stesso modo con la corteccia. 7 Terminata l’attività riordiniamo insieme al bambino e lasciamo a disposizione il
vassoio.
36
4 STAGIONI E 4 ELEMENTI
M a T E R i A L e
M a T E R i A L e
• FOGLIO DI CARTONCINO NERO • TEMPERA ROSSA E MARRONE • VASCHET TE PER LE TEMPERE
• FOGLIO A3 BIANCO • TEMPERA GIALLA, ARANCIONE, ROSSA, MARRONE E NERA
1
In autunno... la terra
• CENERE DEL CAMINO • PENNELLI • COLLA VINILICA
dell’attività
Invitiamo i bambini a disegnare su un foglio di cartoncino nero la forma di un vulcano.
2 Proponiamo di colorare con pennellate di tempera marrone il cono del vulcano e
di tempera rossa il magma che scende. 3 Per creare l’effetto del fumo che fuoriesce dal cratere durante l’eruzione, applichia-
mo sul foglio un po’ di colla vinilica con il pennello e incolliamo una spolverata di cenere del camino.
In autunno... la terra
F a S I 1
Ti presento la primavera metodologia LIM/LEARNING APP
• VASCHET TE PER LE TEMPERE • CANNUCCE
Invitiamo i bambini a scoprire le caratteristiche della primavera, i suoi cambiamenti naturali e i suoi prodotti, attraverso l’uso della LIM. Ecco come procedere: • accendiamo la LIM e proiettiamo a tutto schermo un’immagine della primavera;
dell’attività
4 STAGIONI E 4 ELEMENTI
37
In inverno... il fuoco
• cerchiamo su Youtube un video della Primavera di Vivaldi e ascoltiamo facendo apprezzare ai bambini la perfetta armonia tra immagini e musica; • con l’ausilio della LIM, facciamo giocare i bambini con la LearningApps qui proposta, che li aiuterà a riconoscere alcuni fiori tipici di questa stagione, invitandoli a turno alla LIM a risolvere il quiz.
Proponiamo ai bambini di realizzare su un foglio A3 bianco il vulcano utilizzando la digitopittura marrone e nera.
2 Poi facciamo cadere alcune gocce di tempera rossa, arancione e gialla in prossimità
del cratere. 3 Mettiamo a disposizione le cannucce e invitiamo i bambini a soffiare sul colore,
oppure a utilizzare le stesse cannucce per trascinare la tempera sul foglio, così da simulare l’eruzione del vulcano.
• facciamo sedere a semicerchio i bambini attorno alla LIM e chiediamo che cosa vedono nella fotografia con un’attività di brainstorming; • invitiamoli a osservare gli elementi caratteristici di questa stagione (sia quelli che hanno rilevato, sia quelli che non hanno notato); 110
Idea tratta da B. Ekert, 70 giochi e attività Montessori, red!, Cornaredo, p. 22 e 33
4 STAGIONI E 4 ELEMENTI
L’eruzione del vulcano
Vulcano a tempera
F a S I
5 Invitiamo ora il bambino a toccare e a indicare a sua volta.
staccata, e diamo ai bambini la possibilità di approfondire l’esplorazione in sezione. 3 Sul foglio di cartone posizioniamo con la colla a caldo (a cura dell’insegnante),
In inverno... il fuoco
4 STAGIONI E 4 ELEMENTI
111
166
In primavera... l’aria
Presentazione
link: https://learningapps.org/watch?v=pkph1yzpt17
In primavera... l’aria
4 STAGIONI E 4 ELEMENTI
METODOLOGIE E DIDATTICA
167
11
METODOLOGIE E DIDATTICA
ACCOGLIENZA E FESTE
ACCOGLIENZA E FESTE
3
La zucca illuminata metodologia STEM-METODO SCIENTIFICO
che avremo fissato al filo di rame fermandoli con lo scotch.
Ad Halloween tutta la città si illumina di magia… tra zucche, fantasmini, dolcetti e streghette. Proponiamo una sfida ai bambini: «Con l’aiuto di una batteria riusciremo a creare la nostra zucca illuminata?». M a T E R i A L e • CARTONCINO ARANCIONE • CARTA VELINA GIALLA • MODELLO – FILE XXX-XXX • FILI IN RAME • LED A SUPERFICIE
F a S I 1
• BAT TERIA • FORBICI • SCOTCH • COLLA STICK
4 Con un piccolo filo di rame, colleghiamo tra loro le due estremità interne dei led
indifferentemente una al polo negativo e l’altra al polo positivo della batteria e fermiamo il circuito con il nastro adesivo.
dell’ esperimento
Predisponiamo la grande zucca disegnandola doppia sul cartoncino arancione, come da modello, e ritagliamo.
5 Chiudiamo la zucca fissando con alcuni pezzetti di scotch la sagoma intera, così da
coprire il circuito, ma mantenendo la possibilità di collegare e scollegare, all’occorrenza, la batteria.
2 Intagliamo il naso, la bocca e gli oc-
chi, e quest’ultimi li completiamo incollando sul retro due pezzi di carta velina gialla.
volume
• • • • • •
3 Giriamo la zucca , pratichiamo due fori negli occhi e inseriamo i due led,
88
Accoglienza Halloween Natale Carnevale Pasqua Feste in famiglia
Halloween
Halloween
ACCOGLIENZA E FESTE
89
Natale
ACCOGLIENZA E FESTE
147
ACCOGLIENZA E FESTE
XX
per presentare l’accoglienza e le feste dal punto di vista dell’attesa e delle aspettative, immergendosi nel clima che le caratterizza.
146
ACCOGLIENZA E FESTE
C ANZONE AS PE TTANDO NATAL E
XX
CAN ZON E BABBO NATALE
Insieme aspettiamo questa notte speciale, dalla luce di una stella lasciamoci guidare, fino a Betlemme ci vuole portare, seguiamola tutti senza indugiare.
C’è un uomo vestito di rosso con un pancione molto grosso, la barba bianca, gli stivali e il suo cappello non ha uguali.
RIT. Ma che notte sarà? Che festa è questa qua? È Natale... è Natale! È Natale... è Natale!
RIT. Ma chi lo sa chi mai sarà? È Babbo Natale! È Babbo Natale!
Insieme aspettiamo questa notte speciale, dentro una grotta andiamo a guardare, dove tra un bue e un asinello è appena nato un Bambinello.
Durante l’anno ha molto da fare con i regali da preparare, la lista da controllare e le renne da curare.
RIT.
RIT.
Insieme aspettiamo questa notte speciale, schiere di angeli sentiamo cantare, i pastori sono andati a chiamare e la Buona notizia a tutti portare.
Poi la notte di Natale si dà un gran da fare, per tutto il mondo deve girare e i sogni dei bambini realizzare.
RIT.
RIT.
Chiara Magnoli
Natale
Chiara Magnoli
ACCOGLIENZA E FESTE
2 Dopo aver completato i vari template, procediamo con l’assemblaggio.
5 A quadretto ancora bagnato, ricopriamo il setaccio con il fazzoletto, fissato con un
elastico, versiamo con un cucchiaio il colore rosso in polvere e facciamolo cadere a pioggia sul quadretto.
3 Una volta ritagliato tutto ed eseguite le piegature come indicato dal tratteggio, è
ora il momento di organizzare le informazioni all’interno del lapbook. Per i bambini che non si avvalgono dell’Insegnamento della Religione Cattolica (IRC), è possibile omettere la scaletta della Settimana Santa.
6 Invitiamo poi i bambini a spandere delicatamente il colore anche utilizzando i pol-
pastrelli.
9 Versiamo la colla vinilica all’interno del cuore del quadretto e chiediamo ai
bambini di incollare i piccoli cuori, alternandoli, partendo dal contorno per arrivare al centro. 10 Inseriamo la corda nei due fori e annodiamo con un fiocco, poi confezioniamo nei
sacchetti trasparenti.
7 Una volta asciutto, aiutandoci con una sagoma ritagliata dal foglio bianco, segnia-
mo al centro a matita la sagoma di un cuore. 8 Predisponiamo, in vaschette separate, tanti cuoricini ritagliati dal giornale quoti-
I simboli della Pasqua
diano, dal pizzo e dai fogli A4 rossi.
344
12
Pasqua
FILE XXX
Presentazione
MODELLO
345
382
Feste in famiglia
Feste in famiglia
ACCOGLIENZA E FESTE
383
ESPERIENZE DA RE
ESPERIENZE DA RE
4
Attività di scoperta e sperimentazione S PAZIO RE M IDA
metodologia COMPITO SIGNIFICATIVO/COOPERATIVE LEARNING
Con la collaborazione del Centro ReMida, proponiamo ai bambini un percorso di scoperta di materiali di riciclo e scarto, prevedendo, in uno spazio strutturato appositamente, una calendarizzazione di incontri per poter sperimentare, di volta in volta, materiali diversi.
volume
• • • •
26
Re Mida e il riciclo Arlecchino... re dei colori Cicerone... re della lettura In viaggio con il Piccolo Principe
Per l’utilizzo di ThingLink vedi pag. xxx
link: https://www.thinglink.com/scene/1002653192846049281
96
Arlecchino... re dei colori
FILE XXX
MODELLO
97
ESPERIENZE DA RE
11 Incolliamo la balena sulla base di stoffa, avendo cura di posizionare i tagli
XX
sulle zone di piegatura, poi completiamo con lo zampillo realizzato con gli scovolini e l’occhio con i dischi di gomma bianca e nera.
Gli incontri del Piccolo Principe
C ANZONE I L PI CCO LO PRI NCI PE E I L S E RPE NTE
Là nel deserto il serpente l’ha detto: qui non c’è nessuno! Qui non c’è nessuno!
un oceano… e del tempo per guardare e pensare…” e “Aspettare… aspettare… aspettare”, che avremo realizzato a computer su foglio bianco, poi ritagliate con le forbici dentellate e posizionate qua e là.
Cicerone... re della lettura
ESPERIENZE DA RE
195
M a T E R i A L e • FOGLI A3 BIANCHI • CARTONCINO VERDE • MODELLO – FILE XXX • PASTELLI
1
• PENNARELLI • ACQUERELLI • CARTA VELINA VERDE E ROSA • PINZATRICE
• FORBICI • COLLA
della prima attività
Fotocopiamo il modello e facciamolo colorare con degli acquerelli.
2 Su un piccolo foglio a parte facciamo disegnare il Piccolo Principe con i pennarelli,
ritagliarlo e incollarlo tra il pianeta del geografo e la Terra.
Là nel deserto in ogni momento: nessuno ti fa compagnia! Nessuno ti fa compagnia!
12 Completiamo con le scritte: “Se vuoi vedere una balena ti servirà una finestra”, “E
Riflettiamo insieme ai bambini sugli ultimi incontri del Piccolo Principe. Realizziamo due attività distinte: una per il geografo l’altra per l’incontro con il serpente.
F a S I
RIT.
Cicerone... re della lettura
27
Invitiamo i bambini a conoscere Arlecchino, sia come maschera del Carnevale sia come re dei colori, attraverso l’uso della LIM. Ecco come procedere: • accendiamo la LIM e proiettiamo a tutto schermo l’immagine interattiva creata con ThingLink indicata qui di seguito, poi possiamo stamparla, come da modello, e farla colorare ai bambini; • facciamo sedere a semicerchio i bambini davanti alla LIM e chiediamo se conoscono questo personaggio con un'attività di brainstorming; • invitiamoli ad ascoltare la breve storia di Arlecchino presente in uno dei punti caldi; • facciamo giocare i bambini con l’attività sui colori presente in un punto caldo.
RIT. Stare solo non mi piace, preferisco i miei amici! Anche il principe sa che stare solo bello proprio non è! Bello proprio non è!
194
ESPERIENZE DA RE
Ti presento Arlecchino metodologia LIM/LEARNING APP
ESPERIENZE DA RE
mole sulla base.
Re Mida e il riciclo
Re Mida e il riciclo
ESPERIENZE DA RE
dove alcuni personaggi famosi accompagnano i bambini verso nuove esperienze conoscitive.
10 Realizziamo con la carta velina azzurra e blu strappata le onde del mare e incollia-
Le sperimentazioni possono essere svolte in modalità cooperativa, oppure attraverso sfide-stimolo, così come proposto nella Scuola dell’Infanzia “M. Montessori”.
RIT. Stare solo non mi piace… Bello proprio non è! Bello proprio non è!
302
Marta Bartolucci
In viaggio con il Piccolo Principe
Presentazione
In viaggio con il Piccolo Principe
ESPERIENZE DA RE
METODOLOGIE E DIDATTICA
303
13
METODOLOGIE E DIDATTICA Quaderni Operativi 3-4-5 anni
M. E. Giordani - G. Cremona
per Il Quaderno Operativo PER MANO propone, nella Scuola dei più piccoli, la tematica legata ai valori fondanti della nuova CITTADINANZA, «formare cittadini in grado di partecipare consapevolmente alla costruzione di una collettività più ampia e composita» (Indicazioni Nazionali 2012). Percorsi didattici, legati alla NATURA, all’ECOLOGIA e ai 4 ELEMENTI, alla scoperta e al rispetto di sé e degli altri, per avviare i futuri cittadini a una prima acquisizione delle competenze di cittadinanza europea, declinate dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione Europea: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.
COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE COMPETENZE MATEMATICHE E COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA COMPETENZA DIGITALE IMPARARE AD IMPARARE COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE SPIRITO DI INIZIATIVA E DI IMPRENDITORIALITÀ CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE
La didattica dei Quaderni Operativi PER MANO propone le seguenti novità:
e il metodo scientifico offrono al bambino la possibilità di sperimentare come un ricercatore, fare ipotesi e verificarle imparando dai propri errori, per costruire una base solida del sapere.
permette al bambino di attingere dalle proprie competenze per risolvere situazioni reali in autonomia e responsabilità.
PER I 5 ANNI avvicina il bambino a risolvere problemi attraverso l’uso dei linguaggi di programmazione, a pensare in modo logico e creativo, sviluppando il pensiero computazionale. 14
Presentazione
del
CALENDARIO
dà al bambino la possibilità di creare il suo primo libro, una mappa interattiva e tridimensionale per ripassare ciò che ha appreso sulla scansione della giornata, della settimana, delle stagioni e dei mesi. per le
FESTE
sedici pagine per sviluppare nel bambino la creatività e la motricità fine della mano (con il DIPLOMA di fine anno «Sono cittadino» e il TOCCO per i 5 anni). delle
COMPETENZE PER I 5 ANNI
consente al bambino di sviluppare i prerequisiti attraverso attività di pregrafismo, prelettura, prescrittura, prenumeri, coding e lingua2 inglese.
z
IL SÉ E L’ALTRO COMPETENZE EUROPEE: 6-8
I DISCORSI E LE PAROLE COMPETENZE EUROPEE: 1-8
CAMPI D’ESPERIENZA
z
LA CONOSCENZA DEL MONDO COMPETENZE EUROPEE: 3-4-5-6-7
z
IL CORPO E IL MOVIMENTO COMPETENZE EUROPEE: 6-7-8
IMMAGINI, SUONI, COLORI COMPETENZE EUROPEE: 7-8
Presentazione
METODOLOGIE E DIDATTICA
15
METODOLOGIE E DIDATTICA M. Bartolucci
Quaderni Operativi 3-4-5 anni
TUTTI INTELLIGENTI, un progetto rivolto ai bambini della Scuola dell’Infanzia, è basato sulla TIM Teoria delle Intelligenze Multiple - di Howard Gardner (Frames of Mind, 1983), il quale afferma che ognuno di noi è dotato di nove intelligenze. La ricchezza di questa teoria è la diversità e questo progetto è calibrato sulle attitudini di ognuno e sulla ricchezza che è insita nella possibilità di essere diversi e di apprendere ognuno in modo differente. INTELLIGENZA VERBALE INTELLIGENZA NATURALISTICA INTELLIGENZA CORPOREO-CINESTETICA INTELLIGENZA VISUO-SPAZIALE INTELLIGENZA LOGICO-MATEMATICA
INTELLIGENZA ESISTENZIALE INTELLIGENZA INTERPERSONALE INTELLIGENZA INTRAPERSONALE INTELLIGENZA MUSICALE
È possibile valutare le intelligenze di ogni bambino sia nel Quaderno Operativo TUTTI INTELLIGENTI con il diploma e la tabella a conclusione del percorso didattico, sia con le tabelle presenti nel capitolo TIM - Teoria delle Intelligenze Multiple nel Volume 1 della Guida DIDATTICA PER COMPETENZE. PUNTI FOCALI In ogni pagina è proposta la competenza reale di riferimento partendo dalla pratica e passando successivamente alla verifica sul Quaderno Operativo. Le immagini e le proposte sono calibrate con spazi e tecniche adeguati all’età del bambino, e sviluppate sulle tre fasce d’età con difficoltà crescente per permettere di operare in classi eterogenee. LE PARTICOLARITÀ
PAROLE GENTILI
Pagine per sviluppare l’attitudine di mettersi in relazione con l’altro in modo corretto, nell’ottica di una competenza emotiva e sociale, fondamentale nella società di oggi. IN PIÙ Il fiore delle parole gentili da costruire.
16
Presentazione
P R C OG O G ET L IE TO N Z A C A P R IF O E GE S K TT IL O L S L
Pagine per educare al ben-essere in relazione con se stessi e con gli altri, scoprendo le emozioni proprie e altrui. Le Life Skills sono le competenze che portano a comportamenti positivi e di adattamento che rendono l’individuo capace di far fronte efficacemente al cambiamento e alle sfide della vita. Le Life Skills possono essere raggruppate secondo 3 aree: • Emotive - consapevolezza di sé, gestione delle emozioni, gestione dello stress; • Relazionali - empatia, comunicazione efficace, relazioni efficaci; • Cognitive - risolvere i problemi, prendere decisioni, pensiero critico, pensiero creativo.
Pagine in bianco e nero dove, partendo da un’esperienza reale, il bambino lascia traccia di sé imparando a organizzare materiali e spazio grafico.
S
IG CO N M IF P IC IT A O T IV O
Pagine per accogliere ogni bambino grazie a un mini progetto che parte dalle manine: attraverso di esse mi conosco e conosco l’altro.
Pagine che ripercorrono la storia de Il Piccolo Principe attraverso un percorso di scoperta delle emozioni e degli stati d’animo.
In allegato INTELLIGENZA CREATIVA (Secondo il Decreto Legislativo 60/2017) Biglietti per le feste classiche, pagine per sviluppare la creatività e la motricità fine della mano. Lapbook de Il Piccolo Principe, una mappa concettuale tridimensionale di facile consultazione, che contiene al suo interno minibook o template ripiegabili e richiudibili. La costruzione da parte del bambino gli consentirà di fissare i concetti appresi con la storia de Il Piccolo Principe e di provare gusto nel ritrovarli al momento dell’utilizzo. PER I 5 ANNI Abilità di pregrafismo, prelettura e prescrittura per il passaggio alla Scuola Primaria
Percorso di Coding con Il Piccolo Principe Il Tocco per i diplomati
Lingua inglese Presentazione
METODOLOGIE E DIDATTICA
17
METODOLOGIE E DIDATTICA
Indice AMBIENTE DI APPRENDIMENTO ................................................................................................................................. 24 Ambiente come spazio d’azione...................................................................................................................................................... 24 SPUNTI DI ATTIVITÀ Lo spazio sezione................................................................................................................................................ 28
Quale scuola oggi? .. ................................................................................................................................................................................... 30 SPUNTI DI ATTIVITÀ Lo spazio personale. . .......................................................................................................................................... 33 CANZONE Insegnami a fare da solo.. ....................................................................................................................................................... 35
LA DIDATTICA PER COMPETENZE ............................................................................................................................. 36 Perché le competenze? .. ......................................................................................................................................................................... 36 #WIKISTORIA La didattica per competenze........................................................................................................................................ 39
Quali competenze? .................................................................................................................................................................................... 41 Il sé e l’altro. . ........................................................................................................................................................................................................ 42 Il corpo e il movimento.................................................................................................................................................................................. 43 Immagini, suoni, colori.. .................................................................................................................................................................................. 44 I discorsi e le parole. . ........................................................................................................................................................................................ 45 La conoscenza del mondo............................................................................................................................................................................ 46
Perché le Competenze chiave europee?.................................................................................................................................... 49
PROGETTARE E VALUTARE PER COMPETENZE ........................................................................................ 55 Come progettare? Con le Unità di Apprendimento .......................................................................................................... 59 Come valutare le competenze? ........................................................................................................................................................ 62 #WIKISTORIA Situazioni-problema, compiti di realtà, compiti autentici. Qual è la differenza?.................................... 65 I compiti significativi. . ...................................................................................................................................................................................... 67 AT TIVITÀ COMPITI SIGNIFICATIVI .......................................................................................................................................................................... 71
EAS - Episodio di Apprendimento Situato. . ............................................................................................................................................ 72 CHE COS’È UN EAS? ................................................................................................................................................................................................ 72 QUALI VANTAGGI? . . ................................................................................................................................................................................................. 73 COME PROPORLO ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA?. . ........................................................................................................................................... 73
18
Indice
AT TIVITÀ EAS.. ......................................................................................................................................................................................... 74
#WIKISTORIA La didattica per EAS......................................................................................................................................... 75
Curricolo per competenze: programmazione e valutazione ...................................................................................... 77 Progettazione per competenze . ....................................................................................................................................................... 80
METODOLOGIE DIDATTICHE ............................................................................................................................................ 95 Dalle architetture alle strategie didattiche .............................................................................................................................. 95 Strategie e metodologie ........................................................................................................................................................................ 96 Quali metodologie? ................................................................................................................................................................................... 98 Metodologia Montessori.............................................................................................................................................................................. 100 PERCHÉ LA MONTESSORI? . . ................................................................................................................................................................................. 100 I PRINCIPI DELLA PEDAGOGIA MONTESSORI . . ................................................................................................................................................. 106 LA MENTE ASSORBENTE E I PERIODI SENSIBILI . . ............................................................................................................................................... 108 I RUOLI DELL’AMBIENTE E DELL’INSEGNANTE ................................................................................................................................................... 110 IL MATERIALE E LE AT TIVITÀ ................................................................................................................................................................................ 112 AT TIVITÀ MONTESSORI . . ....................................................................................................................................................................................... 114
La meditazione e la resilienza.................................................................................................................................................................... 115 CHE COS’È LA MEDITAZIONE? . . ........................................................................................................................................................................... 115 CHE COS’È LA RESILIENZA ?................................................................................................................................................................................. 116
#WIKISTORIA Promuovere la resilienza a scuola: un curricolo europeo per docenti e studenti................................ 119 QUALI VANTAGGI? . . ............................................................................................................................................................................................... 123 COME APPLICARE LA MEDITAZIONE E LA RESILIENZA ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA? ............................................................................. 124 IO R.I.E.S.C.O ... ........................................................................................................................................................................................................ 125 COME SVOLGERE LE AT TIVITÀ?.. .......................................................................................................................................................................... 127 AT TIVITÀ MEDITAZIONE E RESILIENZA ............................................................................................................................................................... 135
CANZONE Ninna nanna per il rilassamento e la meditazione. . .................................................................................................. 136 Didattica digitale............................................................................................................................................................................................. 137 #WIKISTORIA Il Piano Nazionale Scuola Digitale.. ........................................................................................................................... 140 LIM - Lavagna Interattiva Multimediale................................................................................................................................................. 142 AT TIVITÀ LIM . . ........................................................................................................................................................................................................ 145
Indice
METODOLOGIE E DIDATTICA
19
METODOLOGIE E DIDATTICA Pensiero computazionale e coding......................................................................................................................................................... 146 CHE COS’È IL PENSIERO COMPUTAZIONALE? ................................................................................................................................................... 146 CHE COS’È IL CODING?.. ....................................................................................................................................................................................... 147 LA PROGRAMMAZIONE A BLOCCHI.. .................................................................................................................................................................. 150 IL CODING UNPLUGGED ...................................................................................................................................................................................... 151
#WIKISTORIA Competenze digitali e coding.................................................................................................................................... 152 App ScratchJr, per imparare a programmare già da piccoli. . ........................................................................................................ 153 COME USARE SCRATCHJR? .................................................................................................................................................................................. 153 COME FUNZIONA L’APP? . . .................................................................................................................................................................................... 154 DESCRIZIONE DEI BLOCCHI . . ............................................................................................................................................................................... 156 AT TIVITÀ CODING.. ................................................................................................................................................................................................ 160
Robotica educativa. . ....................................................................................................................................................................................... 161 CHE COS’È LA ROBOTICA? ................................................................................................................................................................................... 161 DAL CODING ALLA ROBOTICA ............................................................................................................................................................................ 162 BLUE-BOT ............................................................................................................................................................................................................... 163 CUBET TO . . .............................................................................................................................................................................................................. 164 DOC ........................................................................................................................................................................................................................ 165 AT TIVITÀ ROBOTICA . . ............................................................................................................................................................................................ 166
Didattica scientifica ................................................................................................................................................................................. 167 STEM..................................................................................................................................................................................................................... 167 CHE COSA SONO LE STEM? ................................................................................................................................................................................. 167 PERCHÉ LE STEM ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA? ............................................................................................................................................ 170 AT TIVITÀ STEM . . ..................................................................................................................................................................................................... 170
Tinkering............................................................................................................................................................................................................. 171 CHE COS’È IL TINKERING? .................................................................................................................................................................................... 171 QUALI VANTAGGI? . . ............................................................................................................................................................................................... 173 COME PROPORLO ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA?. . ......................................................................................................................................... 174
#WIKISTORIA Tinkering.............................................................................................................................................................................. 175 AT TIVITÀ TINKERING ............................................................................................................................................................................................. 177
20
Indice
Il metodo scientifico..................................................................................................................................................................... 178 CHE COS’È IL METODO SCIENTIFICO? ............................................................................................................................................... 178
Quali vantaggi?................................................................................................................................................................................................ 179 Come applicarlo alla Scuola dell’Infanzia?.. .......................................................................................................................................... 179 #WIKISTORIA Il “padre” del metodo scientifico................................................................................................................................ 180 AT TIVITÀ METODO SCIENTIFICO ......................................................................................................................................................................... 181
Didattica inclusiva .................................................................................................................................................................................... 182 SPUNTI DI ATTIVITÀ Le giornate dell’inclusione............................................................................................................................ 184 SPUNTI DI ATTIVITÀ La storia ascoltata dai bambini e animata dalle insegnanti: Gli animali sono arrabbiati.......................................................................................................................................................................... 188 CANZONE A scuola è bello stare. . ........................................................................................................................................................... 192 Life Skills. . ............................................................................................................................................................................................................ 193 CHE COSA SONO LE LIFE SKILLS? ....................................................................................................................................................................... 193 QUALI VANTAGGI? . . ............................................................................................................................................................................................... 195
#WIKISTORIA Educazione alla prosocialità........................................................................................................................................ 196 LIFE SKILLS E COMPETENZE CHIAVE EUROPEE ................................................................................................................................................. 197 COME APPLICARE LE LIFE SKILLS ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA? . . ............................................................................................................... 199 AT TIVITÀ LIFE SKILLS.. ........................................................................................................................................................................................... 204
Cooperative Learning.................................................................................................................................................................................... 205 CHE COS’È IL COOPERATIVE LEARNING?.. .......................................................................................................................................................... 205 QUALI VANTAGGI? . . ............................................................................................................................................................................................... 206 COME APPLICARLO ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA? ........................................................................................................................................ 207
#WIKISTORIA Cooperative Learning. . ................................................................................................................................................... 208 AT TIVITÀ COOPERATIVE LEARNING.. ................................................................................................................................................................... 209
Flipped Classroom.......................................................................................................................................................................................... 210 CHE COS’È LA FLIPPED CLASSROOM?. . .............................................................................................................................................................................................. 210 QUALI VANTAGGI?....................................................................................................................................................................................................................................... 211 COME APPLICARLO ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA?................................................................................................................................................................... 212 CHE COS’È UN QR CODE E COME SI REALIZZA IN POCHI CLIC.. ..................................................................................................................... 213
Indice
METODOLOGIE E DIDATTICA
21
METODOLOGIE E DIDATTICA #WIKISTORIA La didattica capovolta. . ................................................................................................................................................. 214 AT TIVITÀ FLIPPED CLASSROOM .......................................................................................................................................................................... 215
Debate................................................................................................................................................................................................................. 216 CHE COS’È IL DEBATE?. . ............................................................................................................................................................................................................................. 216 QUALI VANTAGGI?....................................................................................................................................................................................................................................... 216 COME APPLICARLO ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA? ........................................................................................................................................ 217
#WIKISTORIA Debate.................................................................................................................................................................................. 218 AT TIVITÀ DEBATE . . ................................................................................................................................................................................................. 220
SPUNTI DI ATTIVITÀ Momenti di inclusione bambini e genitori . . ........................................................................................... 221 Storytelling e digital storytelling.............................................................................................................................................................. 224 CHE COS’È? ............................................................................................................................................................................................................ 224 QUALI VANTAGGI? . . ............................................................................................................................................................................................... 225 COME APPLICARLO ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA? ........................................................................................................................................ 226 AT TIVITÀ STORY TELLING E DIGITAL STORY TELLING.. ....................................................................................................................................... 226
#WIKISTORIA Digital storytelling: cos’è, come utilizzarlo nella didattica, con quali strumenti si realizza.............. 227 #WIKISTORIA Lo storytelling nella didattica..................................................................................................................................... 227 Lapbook.. ............................................................................................................................................................................................................. 229 CHE COS’È UN LAPBOOK? . . .................................................................................................................................................................................. 229 QUALI VANTAGGI? . . ............................................................................................................................................................................................... 230 COME APPLICARLO ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA? ........................................................................................................................................ 231 AT TIVITÀ LAPBOOK ............................................................................................................................................................................................... 232
CLIL. . ...................................................................................................................................................................................................................... 233 CHE COS’È IL CLIL?.. .............................................................................................................................................................................................. 233 QUALI VANTAGGI? . . ............................................................................................................................................................................................... 234 COME APPLICARLO ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA? ........................................................................................................................................ 235
#WIKISTORIA L’immersione linguistica. . .............................................................................................................................................. 236 AT TIVITÀ CLIL . . ....................................................................................................................................................................................................... 237
TIM - Teoria delle Intelligenze Multiple. . ................................................................................................................................................ 238 CHE COS’È LA TIM - TEORIA DELLE INTELLIGENZE MULTIPLE? ....................................................................................................................... 238
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Indice
#WIKISTORIA Il Project Spectrum. . ....................................................................................................................................... 242 QUALI VANTAGGI?.................................................................................................................................................................................................................. 243 COME APPLICARE LA TIM ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA?....................................................................................................................................................... 245 LE INTELLIGENZE E I CAMPI D’ESPERIENZA.. ................................................................................................................................................................................... 251 TABELLE PER OSSERVARE E VALUTARE LE VARIE AT TITUDINI . . ................................................................................................................................................. 252 AT TIVITÀ TIM - TEORIA DELLE INTELLIGENZE MULTIPLE.. ................................................................................................................................ 256
COME PROGETTARE PTOF, RAV, PON E RE .................................................................................................. 257 Piano Triennale dell’Offerta Formativa................................................................................................................................................... 257 CHE COS’È IL PTOF? .............................................................................................................................................................................................. 257 COME SI COSTRUISCE IL PTOF?.. ......................................................................................................................................................................... 260
#WIKISTORIA Il PTOF e i decreti attuativi della Legge 107/2015............................................................................................. 261 QUALI FASI PER LA STESURA DEL PTOF? ........................................................................................................................................................... 263 UN MODELLO DI FORMAT PER IL PTOF . . ............................................................................................................................................................ 264
Rapporto di Autovalutazione..................................................................................................................................................................... 266 CHE COS’È IL RAV? ................................................................................................................................................................................................ 266
#NOTA MIUR 27.01.2016, PROT. N. 829 Rapporto di Autovalutazione per la Scuola dell’Infanzia (“RAV Infanzia”)............................................................................... 268 COM’È COMPOSTO IL RAV INFANZIA? . . .............................................................................................................................................................. 271 PERCHÉ È IMPORTANTE IL RAV INFANZIA? ........................................................................................................................................................ 278
Il Programma Operativo Nazionale. . ........................................................................................................................................................ 281 CHE COS’È IL PON? ............................................................................................................................................................................................... 281 CHI FA CHE COSA? ................................................................................................................................................................................................ 282 COME? .................................................................................................................................................................................................................... 283 PERCHÉ IL PON? .................................................................................................................................................................................................... 286
Registro Elettronico. . ...................................................................................................................................................................................... 287 CHE COS’È IL RE? . . ................................................................................................................................................................................................. 287 PERCHÉ UTILIZZARLO? . . ....................................................................................................................................................................................... 288 IL RE ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA ................................................................................................................................................................... 288
Indice
METODOLOGIE E DIDATTICA
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METODOLOGIE E DIDATTICA
AMBIENTE DI APPRENDIMENTO a cura di M. E. Giordani
Ambiente come spazio d’azione Grazie al focus delle scienze dell’educazione sull’apprendimento, che concentra l’attenzione sul soggetto che apprende, e grazie anche all’innovazione digitale, che “capovolge” sia la strutturazione dell’aula sia le metodologie didattiche, il concetto di ambiente di apprendimento non è più riferibile solo ed esclusivamente a ciò che riguarda l’organizzazione dello spazio fisico, ma abbraccia e accoglie una serie di fattori organizzativi, di componenti e di processi mentali che in sinergia concorrono all’apprendimento stesso. Ad esempio:
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SPAZIO FISICO E ARCHITETTONICO
SPAZIO EDUCATIVO E CULTURALE
SPAZIO DIDATTICO E ORGANIZZATIVO
SPAZIO SOCIALE E RELAZIONALE
SPAZIO VIRTUALE E TECNOLOGICO
SPAZIO ESPERIENZIALE E LABORATORIALE
SPAZIO EMOZIONALE E AFFETTIVO
SPAZIO MENTALE E RIFLESSIVO
SPAZIO COGNITICO E METACOGNITIVO
Ambiente di apprendimento
Le Indicazioni Nazionali 2012 descrivono così l’ambiente di apprendimento nella Scuola dell’Infanzia: «Il curricolo della scuola dell’infanzia non coincide con la sola organizzazione delle attività didattiche che si realizzano nella sezione e nelle intersezioni, negli spazi esterni, nei laboratori, negli ambienti di vita comune, ma si esplica in un’equilibrata integrazione di momenti di cura, di relazione, di apprendimento, dove le stesse routine (l’ingresso, il pasto, la cura del corpo, il riposo, ecc.) svolgono una funzione di regolazione dei ritmi della giornata e si offrono come “base sicura” per nuove esperienze e nuove sollecitazioni. L’apprendimento avviene attraverso l’azione, l’esplorazione, il contatto con gli oggetti, la natura, l’arte, il territorio, in una dimensione ludica, da intendersi come forma tipica di relazione e di conoscenza. Nel gioco, particolarmente in quello simbolico, i bambini si esprimono, raccontano, rielaborano in modo creativo le esperienze personali e sociali. Nella relazione educativa, gli insegnanti svolgono una funzione di mediazione e di facilitazione e, nel fare propria la ricerca dei bambini, li aiutano a pensare e a riflettere meglio, sollecitandoli a osservare, descrivere, narrare, fare ipotesi, dare e chiedere spiegazioni in contesti cooperativi e di confronto diffuso. Ambiente di apprendimento
METODOLOGIE E DIDATTICA
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METODOLOGIE E DIDATTICA
L’organizzazione degli spazi e dei tempi diventa elemento di qualità pedagogica dell’ambiente educativo e pertanto deve essere oggetto di esplicita progettazione e verifica. In particolare: • l o spazio dovrà essere accogliente, caldo, ben curato, orientato dal gusto estetico, espressione della pedagogia e delle scelte educative di ciascuna scuola. Lo spazio parla dei bambini, del loro valore, dei loro bisogni di gioco, di movimento, di espressione, di intimità e di socialità, attraverso l’ambientazione fisica, la scelta di arredamenti e oggetti volti a creare un luogo funzionale e invitante;
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Ambiente di apprendimento
• i l tempo disteso consente al bambino di vivere con serenità la propria giornata, di giocare, esplorare, parlare, capire, sentirsi padrone di sé e delle attività che sperimenta e nelle quali si esercita. L’osservazione, nelle sue diverse modalità, rappresenta uno strumento fondamentale per conoscere e accompagnare il bambino in tutte le sue dimensioni di sviluppo, rispettandone l’originalità, l’unicità, le potenzialità attraverso un atteggiamento di ascolto, empatia e rassicurazione. La pratica della documentazione va intesa come processo che produce tracce, memoria e riflessione, negli adulti e nei bambini, rendendo visibili le modalità e i percorsi di formazione e permettendo di apprezzare i progressi dell’apprendimento individuale e di gruppo. L’attività di valutazione nella scuola dell’infanzia risponde ad una funzione di carattere formativo, che riconosce, accompagna, descrive e documenta i processi di crescita, evita di classificare e giudicare le prestazioni dei bambini, perché è orientata a esplorare e incoraggiare lo sviluppo di tutte le loro potenzialità. Analogamente, per l’istituzione scolastica, le pratiche dell’autovalutazione, della valutazione esterna, della rendicontazione sociale, sono volte al miglioramento continuo della qualità educativa». Ambiente di apprendimento
METODOLOGIE E DIDATTICA
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METODOLOGIE E DIDATTICA
SPUNTI
di
attività
LO SPAZ I O SE Z I O N E Organizziamo gli spazi sezione prendendo spunto da quanto predisposto nella Scuola dell’Infanzia “M. Montessori” dell’Istituto Comprensivo “A. De Gasperi” di Caronno Pertusella (VA) e prevedendo: • i l contrassegno identificativo della sezione per aiutare i bambini a vivere la dimensione di appartenenza a un gruppo;
• i l calendario delle presenze con le foto e i nomi dei bambini da aggiornare quotidianamente;
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Ambiente di apprendimento
• i l calendario degli incarichi per effettuarne la rotazione.
Ambiente di apprendimento
METODOLOGIE E DIDATTICA
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METODOLOGIE E DIDATTICA
Quale scuola oggi? Giancarlo Cerini sottolinea come in molti passaggi delle Indicazioni Nazionali 2012 si insista «sul concetto di “ambiente di apprendimento”, di “gestione della classe”, di “cura educativa”, di coinvolgimento degli allievi nella relazione educativa. Puntare sulla “qualità” della relazione non significa solo prendersi cura dell’altro (della persona dell’allievo), anche se è bella la definizione heideggeriana della “cura” come “preoccupazione”. Cura è ascolto, accompagnamento, attenzione, tenerezza, empatia, disponibilità, ecc.; ma “cura” significa anche prendersi cura della conoscenza, dell’imparare a ragionare insieme utilizzando il contributo di tutti, stimolando capacità critiche e creative, sviluppando competenze linguistiche nel confronto dialogico, nella narrazione. Questa attenzione implica scommettere sull’apprendimento in un gruppo, sulla classe come ambiente di cooperazione (e non di competizione); sulla cura del contesto, sulla mediazione comunicativa e didattica, sulla facilitazione dell’accesso alla conoscenza, anche riscoprendo le ritualità protettive dell’ambiente scuola (la vicinanza “empatica”, i tempi distesi, il silenzio come condizione dell’ascolto, le ricorsività dei comportamenti). I gesti che aiutano l’apprendimento bisogna ripeterli molte volte. Lavorare sull’identità, sulla memoria, richiede tempi lunghi, lentezza; implica saper perdere tempo (oggi ci manca il tempo!) per poterlo riguadagnare. Per intercettare i bambini e gli adolescenti di oggi, la scuola deve ospitare forme articolate di mediazione e di comunicazione. L’ambientazione didattica dei saperi deve saper raggiungere diversi tipi di intelligenza. La classe si modula su stimoli intellettivi differenziati. [...] Il curricolo (come l’apprendimento) deve essere “situato” in un contesto. Esiste, dunque, un problema di “nuove regole” nella dinamica apprendimento/insegnamento, che può essere affrontato con una didattica “efficace”, organizzando con sapienza le variabili del contesto organizzativo (gli spazi ed i tempi), facendole vivere con intelligenza pedagogica. Costruire un ambiente “educativo” di apprendimento significa operare la connessione tra saperi didattici ed organizzativi. Ma significa anche riscoprire la centralità della motivazione, delle emozioni, del dare un “senso” all’esperienza della scuo30
Ambiente di apprendimento
la (oggi il 38 % dei ragazzi vive male la scuola). Significa riscoprire uno scenario scolastico positivo, di fiducia, di recupero della comunicazione, di sostegno all’impegno, alla fatica. L’autonomia organizzativa e didattica può assumere un significato “nobile” se è finalizzata alla costruzione di un ambiente educativo di apprendimento, se riscopre la centralità del “fare scuola”, se mette a disposizione dell’aula le necessarie risorse pedagogiche, metodologiche, organizzative. [...] Una scuola “ben fatta” ha molto a che fare con questa idea di insegnamento e apprendimento. Perché non si limita a trasmettere e riprodurre uno stock di contenuti statici, ma promuove soprattutto l’attitudine all’apprendimento continuo, la curiosità e la voglia di affrontare nuovi problemi, la disponibilità al lavoro d’insieme, il gusto di intraprendere nuove iniziative. Qui stanno le ragioni dell’insistenza su una didattica “laboratoriale”, che non significa solo allestimento di spazi specifici, ma coinvolge l’intero funzionamento della scuola e della didattica». G. Cerini, Fonti e riferimenti per le nuove Indicazioni, http://www. edscuola.it/archivio/riformeonline/fonti_e_riferimenti.htm
Un efficace ambiente di apprendimento non può e non deve essere inteso solo come “spazio fisico” dell’aula, ma va costruito sulla base di tutte le variabili che Ambiente di apprendimento
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METODOLOGIE E DIDATTICA
intervengono nel processo di apprendimento, predisponendo un contesto educativo nel quale trovano posto: • bambini; • insegnanti; • spazi; • tempi; • attività; • strategie didattiche; • strumenti; • intelligenze; • stili educativi; • relazioni. Sempre nelle Indicazioni Nazionali 2012, quadro attuale di riferimento, si ribadisce che deve essere progettata e verificata in modo esplicito, in quanto elemento di qualità, l’organizzazione degli spazi e dei tempi che fanno parte dell’ambiente. «Alle bambine e ai bambini, dalla nascita fino ai sei anni, per sviluppare potenzialità di relazione, autonomia, creatività, apprendimento, in un adeguato contesto affettivo, ludico e cognitivo, sono garantite pari opportunità di educazione e di istruzione, di cura, di relazione e di gioco, superando disuguaglianze e barriere territoriali, economiche, etniche e culturali.» Decreto legislativo n. 65/2017 “Istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino a sei anni”, art. 1
«[...] la scuola attribuisce una grande importanza alla relazione educativa e ai metodi didattici capaci di attivare pienamente le energie e le potenzialità di ogni bambino e ragazzo.» Indicazioni Nazionali 2012
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Ambiente di apprendimento
SPUNTI
di
attività
LO SPAZ I O P E R SO N ALE Organizziamo gli spazi personali di ciascun bambino prendendo spunto da quanto predisposto nella Scuola dell’Infanzia “M. Montessori” e prevedendo: • l o spazio personale nell’armadietto con la foto, il nome e il contenitore per gli avvisi alla famiglia;
• i l contrassegno per la documentazione individuale per esporre le produzioni;
Ambiente di apprendimento
METODOLOGIE E DIDATTICA
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METODOLOGIE E DIDATTICA
• i l contrassegno per le routine dell’igiene e del pranzo per gestirle in autonomia.
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Ambiente di apprendimento
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CANZONE I NSEG NAM I A FARE DA S O LO Quando la mattina mi vieni a svegliare, lo so, non c’è tempo da sprecare: tu mi lavi, mi vesti e hai lo zainetto da preparare, ma sai che io vorrei da solo provare? RIT. Se pensi che sia solo un bambino, osservami attento e da vicino. Già molte cose so fare, se tu hai la pazienza di stare a guardare, anche se sono ancora piccolino, io sono già un grande bambino. Quando arriva il momento di mangiare, per favore, non mi imboccare: lasciami il tempo di provare e così da solo io potrò pranzare. RIT. Quando poi voglio giocare, non sempre come te vorrei fare: lascia che provi ad inventare e con la fantasia viaggiare. RIT. In ogni momento da affrontare lasciami il tempo di provare: dammi gli strumenti da usare, insegnami, così da solo potrò fare. RIT. Chiara Magnoli
Ambiente di apprendimento
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METODOLOGIE E DIDATTICA
LA DIDATTICA PER COMPETENZE a cura di M. E. Giordani
Perché le competenze? Nella scuola odierna, il concetto di competenza è il criterio regolativo fondamentale del sistema d’istruzione, tanto da essere al centro dell’impianto curricolare, dalla situazione d’ingresso alla didattica, fino alla valutazione e alla certificazione degli esiti, con questo quadro normativo di riferimento: - D.M. n. 139 del 22 agosto 2007 - Regolamento recante norme in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione; - D.M. n. 9 del 27 gennaio 2010 - Modello per la certificazione dei livelli di competenza raggiunti nell’assolvimento dell’obbligo d’istruzione; - D.M. n. 254 del 16 novembre 2012 - Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione; - C .M. n. 3 del 13 febbraio 2015 - Adozione sperimentale dei nuovi modelli nazionali di certificazione delle competenze nelle scuole del primo ciclo di istruzione;
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La didattica per competenze
- L . n. 107 del 13 luglio 2015 - Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti (BUONA SCUOLA); - D.L. n. 62 del 13 aprile 2017 - Norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato, a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181, lettera i), della legge 13 luglio 2015, n. 107. «L’adozione della competenza come criterio regolativo prefigura un cambiamento sostanziale nelle finalità del sistema di istruzione. L’obiettivo della formazione scolastica tradizionale era fornire allo studente un insieme più o meno ampio e variegato di conoscenze e abilità, con il presupposto che lo studente così formato avrebbe poi saputo applicare autonomamente queste risorse alla risoluzione di problemi nuovi. [...] A partire dagli anni ’80, riflessioni teoriche ed evidenze empiriche hanno portato a mettere in discussione questo assunto. [...] Il punto “chiave” è che per affrontare in modo ottimale le sfide che la vita propone non basta “avere tanti saperi”. [...] Ciò che la vita ci chiede è di usare i nostri saperi e le nostre capacità per gestire efficacemente una molteplicità di situazioni, comprendendole, affrontandole e riflettendo sul nostro operato per adeguarlo a imprevisti e condizioni mutevoli. La didattica per competenze
METODOLOGIE E DIDATTICA
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METODOLOGIE E DIDATTICA
L’applicazione dei saperi acquisiti a scuola a problemi della vita reale non è automatica, ma è l’esito di una opportuna azione formativa che insiste sull’autonomia e sulla responsabilità dello studente. [...] Una formazione scolastica che punti a costruire autonomia e responsabilità dello studente deve quindi lavorare sulla capacità dello stesso di assumere iniziative, scegliere tra alternative possibili, formulare progetti e portarli a termine, valutare il proprio operato, documentare e argomentare adeguatamente l’intero processo, senza ovviamente tralasciare la costruzione di un buon bagaglio di base di conoscenze e abilità. [...] Questo è il senso della cosiddetta formazione per competenze.» Adattamento da R. Trinchero, Costruire e certificare competenze con il curricolo verticale nel primo ciclo, Rizzoli Education, Milano, 2017
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La didattica per competenze
#WIKISTORIA
L A D I DAT T I C A P E R C O M P E T E N Z E
Nel Quadro Europeo delle Qualifiche e Titoli (Raccomandazioni del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 aprile 2008), la “competenza” è stata definita come «la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale. [...] La definizione pone l’accento sull’“essere competente”, sul come “agire efficacemente in situazione”, utilizzando al meglio le proprie risorse (conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche) in risposta a specifiche situazioniproblema (inerenti al lavoro, allo studio, allo sviluppo personale e professionale). Non è quindi competente chi possiede un grosso “stock” di risorse, ma chi è in grado di mobilitare efficacemente le risorse di cui dispone per affrontare al meglio una situazione contingente, da cui il termine “competenza situata”. La didattica per competenze
METODOLOGIE E DIDATTICA
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METODOLOGIE E DIDATTICA
L’idea di competenza intesa non come uno stock di saperi ma come un flusso di risorse viene dagli studi del sociologo Guy Le Boterf. Egli [...] ha definito la competenza non come uno stato ma come un processo, che risiede nella mobilitazione delle risorse dell’individuo (e non nelle risorse stesse) e che si configura come un saper agire (o reagire) in una determinata situazione, in un determinato contesto, allo scopo di conseguire una performance, sulla quale altri soggetti (superiori o colleghi) dovranno esprimere un giudizio. [...] Le Boterf stesso scompone il saper agire in tre componenti: a. s aper mobilitare, ossia recuperare e “mettere in campo” le risorse necessarie, anche trasformandole per adattarle alla nuova situazione; b. s aper integrare, ossia non sovrapporre conoscenze nuove a conoscenze vecchie, ma saper costruire strutture di conoscenza coese e interrelate; c. s aper trasferire, ossia sapere utilizzare le risorse acquisite in situazioni nuove e mai affrontate prima. [...] Competenza è “sapere in azione”, vale a dire un sapere in grado di fornire all’alunno vie epistemologicamente differenti per accedere, comprendere e impattare su una pluralità di situazioni astratte e concrete, reali e ipotetiche, e di migliorarne il pensiero oltre che la conoscenza». Adattamento da R. Trinchero, Costruire e certificare competenze con il curricolo verticale nel primo ciclo, Rizzoli Education, Milano, 2017
«La competenza costituisce una caratteristica intrinseca di un individuo casualmente collegata ad una performance eccellente in una mansione. Si compone di motivazioni, tratti, immagine di sé, ruoli sociali conoscenze e abilità.» L.M. Spenser e S.M. Spenser
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La didattica per competenze
Quali competenze? Le Indicazioni Nazionali 2012 fissano i “traguardi” per lo sviluppo della competenza dei bambini in riferimento a ciascun Campo di esperienza, non si tratta quindi di competenze specifiche e non sono risultati e/o esiti di apprendimento.
IL SÉ E L’ALTRO
IL CORPO E IL MOVIMENTO
IMMAGINI, SUONI, COLORI
I DISCORSI E LE PAROLE
LA CONOSCENZA DEL MONDO
La didattica per competenze
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METODOLOGIE E DIDATTICA
Il sé e l’altro «Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini. Sviluppa il senso dell’identità personale, percepisce le proprie esigenze e i propri sentimenti, sa esprimerli in modo sempre più adeguato. Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e le mette a confronto con altre. Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini e comincia a riconoscere la reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta. Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene o male, sulla giustizia, e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e doveri, delle regole del vivere insieme. Si orienta nelle prime generalizzazioni di passato, presente, futuro e si muove con crescente sicurezza e autonomia negli spazi che gli sono familiari, modulando progressivamente voce e movimento anche in rapporto con gli altri e con le regole condivise. Riconosce i più importanti segni della sua cultura e del territorio, le istituzioni, i servizi pubblici, il funzionamento delle piccole comunità e della città.»
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La didattica per competenze
Il corpo e il movimento
«Il bambino vive pienamente la propria corporeità, ne percepisce il potenziale comunicativo ed espressivo, matura condotte che gli consentono una buona autonomia nella gestione della giornata a scuola. Riconosce i segnali e i ritmi del proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo e adotta pratiche corrette di cura di sé, di igiene e di sana alimentazione. Prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori, li applica nei giochi individuali e di gruppo, anche con l’uso di piccoli attrezzi ed è in grado di adattarli alle situazioni ambientali all’interno della scuola e all’aperto. Controlla l’esecuzione del gesto, valuta il rischio, interagisce con gli altri nei giochi di movimento, nella musica, nella danza, nella comunicazione espressiva. Riconosce il proprio corpo, le sue diverse parti e rappresenta il corpo fermo e in movimento.» La didattica per competenze
METODOLOGIE E DIDATTICA
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METODOLOGIE E DIDATTICA
Immagini, suoni, colori «Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente. Inventa storie e sa esprimerle attraverso la drammatizzazione, il disegno, la pittura e altre attività manipolative; utilizza materiali e strumenti, tecniche espressive e creative; esplora le potenzialità offerte dalle tecnologie. Segue con curiosità e piacere spettacoli di vario tipo (teatrali, musicali, visivi, di animazione...); sviluppa interesse per l’ascolto della musica e per la fruizione di opere d’arte. Scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale utilizzando voce, corpo e oggetti. Sperimenta e combina elementi musicali di base, producendo semplici sequenze sonoro-musicali. Esplora i primi alfabeti musicali, utilizzando anche i simboli di una notazione informale per codificare i suoni percepiti e riprodurli.»
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La didattica per competenze
I discorsi e le parole
«Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e discorsi, fa ipotesi sui significati. Sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti, argomentazioni attraverso il linguaggio verbale che utilizza in differenti situazioni comunicative. Sperimenta rime, filastrocche, drammatizzazioni; inventa nuove parole, cerca somiglianze e analogie tra i suoni e i significati. Ascolta e comprende narrazioni, racconta e inventa storie, chiede e offre spiegazioni, usa il linguaggio per progettare attività e per definirne regole. Ragiona sulla lingua, scopre la presenza di lingue diverse, riconosce e sperimenta la pluralità dei linguaggi, si misura con la creatività e la fantasia. Si avvicina alla lingua scritta, esplora e sperimenta prime forme di comunicazione attraverso la scrittura, incontrando anche le tecnologie digitali e i nuovi media.» La didattica per competenze
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METODOLOGIE E DIDATTICA
La conoscenza del mondo «Il bambino raggruppa e ordina oggetti e materiali secondo criteri diversi, ne identifica alcune proprietà, confronta e valuta quantità; utilizza simboli per registrarle; esegue misurazioni usando strumenti alla sua portata. Sa collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della settimana. Riferisce correttamente eventi del passato recente; sa dire cosa potrà succedere in un futuro immediato e prossimo. Osserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni naturali, accorgendosi dei loro cambiamenti. Si interessa a macchine e strumenti tecnologici, sa scoprirne le funzioni e i possibili usi. Ha familiarità sia con le strategie del contare e dell’operare con i numeri sia con quelle necessarie per eseguire le prime misurazioni di lunghezze, pesi, e altre quantità. Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio, usando termini come avanti/ dietro, sopra/sotto, destra/sinistra, ecc.; segue correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali.»
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La didattica per competenze
«Ogni campo di esperienza offre specifiche opportunità di apprendimento, ma contribuisce allo stesso tempo a realizzare i compiti di sviluppo pensati unitariamente per i bambini dai tre ai sei anni, in termini di identità (costruzione del sé, autostima, fiducia nei propri mezzi), di autonomia (rapporto sempre più consapevole con gli altri), di competenza (come elaborazione di conoscenze, abilità, atteggiamenti), di cittadinanza (come attenzione alle dimensioni etiche e sociali). Al termine del percorso triennale della scuola dell’infanzia, è ragionevole attendersi che ogni bambino abbia sviluppato alcune competenze di base che strutturano la sua crescita personale. Riconosce ed esprime le proprie emozioni, è consapevole di desideri e paure, avverte gli stati d’animo propri e altrui. Ha un positivo rapporto con la propria corporeità, ha maturato una sufficiente fiducia in sé, è progressivamente consapevole delle proprie risorse e dei propri limiti, quando occorre sa chiedere aiuto. Manifesta curiosità e voglia di sperimentare, interagisce con le cose, l’ambiente e le persone, percependone le reazioni ed i cambiamenti. Condivide esperienze e giochi, utilizza materiali e risorse comuni, affronta gradualmente i conflitti e ha iniziato a riconoscere le regole del comportamento nei contesti privati e pubblici. La didattica per competenze
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METODOLOGIE E DIDATTICA
Ha sviluppato l’attitudine a porre e a porsi domande di senso su questioni etiche e morali. Coglie diversi punti di vista, riflette e negozia significati, utilizza gli errori come fonte di conoscenza. Sa raccontare, narrare, descrivere situazioni ed esperienze vissute, comunica e si esprime con una pluralità di linguaggi, utilizza con sempre maggiore proprietà la lingua italiana. Dimostra prime abilità di tipo logico, inizia ad interiorizzare le coordinate spazio-temporali e ad orientarsi nel mondo dei simboli, delle rappresentazioni, dei media, delle tecnologie. Rileva le caratteristiche principali di eventi, oggetti, situazioni, formula ipotesi, ricerca soluzioni a situazioni problematiche di vita quotidiana. È attento alle consegne, si appassiona, porta a termine il lavoro, diventa consapevole dei processi realizzati e li documenta. Si esprime in modo personale, con creatività e partecipazione, è sensibile alla pluralità di culture, lingue, esperienze.» 48
La didattica per competenze
Perché le Competenze chiave europee? Il sistema scolastico italiano assume come orizzonte di riferimento (e quindi come finalità generale verso cui tendere) il quadro delle Competenze chiave per l’apprendimento permanente definite dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione Europea (Raccomandazione del 18 dicembre 2006), che sono: 1. comunicazione nella madrelingua; 2. comunicazione nelle lingue straniere; 3. c ompetenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia; 4. competenza digitale; 5. imparare ad imparare; 6. competenze sociali e civiche; 7. spirito di iniziativa e di imprenditorialità; 8. consapevolezza ed espressione culturale. Queste otto Competenze chiave europee motivano l’apprendimento, gli attribuiscono senso e significato, e sono ciò di cui «tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione» (Raccomandazione del 18 dicembre 2006). Si riporta qui di seguito la definizione ufficiale di competenza intesa come la «comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o studio e nello sviluppo professionale e personale», e la declinazione delle otto Competenze chiave (2006/962/CE) e il collegamento con i Campi di esperienza delle Indicazioni Nazionali 2012. 1. « La comunicazione nella madrelingua è la capacità di esprimere e interpretare concetti, pensieri, sentimenti, fatti e opinioni in forma sia orale sia scritta (comprensione orale, espressione orale, comprensione scritta ed espressione scritta) e di interagire adeguatamente e in modo creativo sul piano linguistico in un’intera gamma di contesti culturali e sociali, quali istruzione e formazione, lavoro, vita domestica e tempo libero.» A questa competenza fanno capo i traguardi delineati nel Campo di esperienza I DISCORSI E LE PAROLE. La didattica per competenze
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2. « La comunicazione nelle lingue straniere condivide essenzialmente le principali abilità richieste per la comunicazione nella madrelingua. [...] La comunicazione nelle lingue straniere richiede anche abilità quali la mediazione e la comprensione interculturale. Il livello di padronanza di un individuo varia inevitabilmente tra le quattro dimensioni (comprensione orale, espressione orale, comprensione scritta ed espressione scritta) e tra le diverse lingue e a seconda del suo background sociale e culturale, del suo ambiente e delle sue esigenze e/o dei suoi interessi.» Anche questa competenza è riferibile principalmente al Campo di esperienza I DISCORSI E LE PAROLE. 3. « La competenza matematica è l’abilità di sviluppare e applicare il pensiero matematico per risolvere una serie di problemi in situazioni quotidiane. Partendo da una solida padronanza delle competenze aritmetico-matematiche, l’accento è posto sugli aspetti del processo e dell’attività oltre che su quelli della conoscenza. La competenza matematica comporta, in misura variabile, la capacità e la disponibilità a usare modelli matematici di pensiero (pensiero logico e spaziale) e di presentazione (formule, modelli, schemi, grafici, rappresentazioni). La competenza in campo scientifico si riferisce alla capacità e alla disponibilità a usare l’insieme delle conoscenze e delle metodologie possedute per spiegare il mondo che ci circonda sapendo identificare le problematiche e traendo le conclusioni che siano basate su fatti comprovati. La competenza in campo tecnologico è considerata l’applicazione di tale conoscenza e metodologia per dare risposta ai desideri o bisogni avvertiti dagli esseri umani. La competenza in campo scientifico e tecnologico comporta la comprensione dei cambiamenti determinati dall’attività umana e la consapevolezza della responsabilità di ciascun cittadino.» Alle competenze di base in matematica, scienze e tecnologia è strettamente collegato il Campo di esperienza LA CONOSCENZA DEL MONDO.
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4. « La competenza digitale consiste nel saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie della società dell’informazione per il lavoro, il tempo libero e la comunicazione. Essa implica abilità di base nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC): l’uso del computer per reperire, valutare, conservare, produrre, presentare e scambiare informazioni nonché per comunicare e partecipare a reti collaborative tramite Internet.» A questa competenza sono collegabili tutti i Campi di esperienza e, nello specifico, i traguardi delineati in IMMAGINI, SUONI, COLORI. 5. «Imparare ad imparare è l’abilità di perseverare nell’apprendimento, di organizzare il proprio apprendimento anche mediante una gestione efficace del tempo e delle informazioni, sia a livello individuale che in gruppo. Questa competenza comprende la consapevolezza del proprio processo di apprendimento e dei propri bisogni, l’identificazione delle opportunità disponibili e la capacità di sormontare gli ostacoli per apprendere in modo efficace. Questa competenza comporta l’acquisizione, l’elaborazione e l’assimilazione di nuove conoscenze e abilità come anche la ricerca e l’uso delle opportunità di orientamento. Il fatto di imparare ad imparare fa sì che i discenti prendano le mosse da quanto hanno appreso in precedenza e dalle loro esperienze di vita per usare e applicare conoscenze e abilità in tutta una serie di contesti: a casa, sul lavoro, nell’istruzione e nella formazione. La motivazione e la fiducia sono elementi essenziali perché una persona possa acquisire tale competenza.» Questa competenza, di respiro metodologico, non è collegata a un campo specifico ma è ascrivibile a tutti i Campi di esperienza. La didattica per competenze
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6. «Le competenze sociali e civiche includono competenze personali, interpersonali e interculturali e riguardano tutte le forme di comportamento che consentono alle persone di partecipare in modo efficace e costruttivo alla vita sociale e lavorativa, in particolare alla vita in società sempre più diversificate, come anche a risolvere i conflitti ove ciò sia necessario. La competenza civica dota le persone degli strumenti per partecipare appieno alla vita civile grazie alla conoscenza dei concetti e delle strutture sociopolitici e all’impegno a una partecipazione attiva e democratica.» Questa competenza è strettamente collegata ai traguardi di sviluppo del Campo di esperienza IL SÉ E L’ALTRO.
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7. « Il senso di iniziativa e l’imprenditorialità concernono la capacità di una persona di tradurre le idee in azione. In ciò rientrano la creatività, l’innovazione e l’assunzione di rischi, come anche la capacità di pianificare e di gestire progetti per raggiungere obiettivi. È una competenza che aiuta gli individui, non solo nella loro vita quotidiana, nella sfera domestica e nella società, ma anche nel posto di lavoro, ad avere consapevolezza del contesto in cui operano e a poter cogliere le opportunità che si offrono ed è un punto di partenza per le abilità e le conoscenze più specifiche di cui hanno bisogno coloro che avviano o contribuiscono ad un’attività sociale o commerciale. Essa dovrebbe includere la consapevolezza dei valori etici e promuovere il buon governo.» Questa competenza metodologica è collegata a tutti i Campi di esperienza. 8. «La consapevolezza ed espressione culturale riguarda l’importanza dell’espressione creativa di idee, esperienze ed emozioni in un’ampia varietà di mezzi di comunicazione, compresi la musica, le arti dello spettacolo, la letteratura e le arti visive.» A questa competenza sono collegati i traguardi dei Campi di esperienza IL CORPO E IL MOVIMENTO e IMMAGINI, SUONI, COLORI. La didattica per competenze
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Le Indicazioni Nazionali 2012, sia all’interno del curriculo riferito alla Scuola dell’Infanzia sia in quello riferito al Primo ciclo d’istruzione, si pongono l’obiettivo di promuovere e consolidare le competenze culturali basilari e irrinunciabili, per sviluppare progressivamente, nel corso della vita, le Competenze chiave europee. «Avere come riferimento le competenze chiave necessarie allo sviluppo personale e sociale, alla cittadinanza attiva, all’inclusione sociale (come recita la Raccomandazione Europea), esalta ancora di più la didattica esperienziale tipica della scuola dell’infanzia, centrata sui due grandi mediatori del gioco e della conversazione, ovvero sull’esperienza attiva e ludica, costruita come osservazione, problematizzazione e poi rappresentata a livello simbolico e riflessivo dall’uso della parola nella conversazione e nella discussione, in contesto sociale.» F. Da Re, Dirigente Tecnico MIUR, USR Veneto, Schema di curricolo per competenze per la Scuola dell’Infanzia secondo le Indicazioni Nazionali 2012, https://dida.orizzontescuola.it/news/schema-di-curricolo-competenze-la-scuola-dell’infanzia-secondo-le-indicazioni-nazionali-2012
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La didattica per competenze
PROGETTARE E VALUTARE PER COMPETENZE a cura di M. E. Giordani
Assumendo come quadro di riferimento le Indicazioni Nazionali 2012, in cui si delinea il curricolo della Scuola dell’Infanzia e del Primo ciclo d’istruzione, la progettazione non può prescindere da una struttura curricolare per competenze. Ciascuna istituzione nel redigere il Curricolo d’Istituto, che è l’espressione dell’autonomia scolastica, rende esplicite le proprie scelte metodologico-didattiche, che sono poi delineate nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF). «Il Curricolo deve esprimere un’organizzazione verticale (dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di primo grado), che ottimizzi e razionalizzi il tempo scuola, e una orizzontale che faccia sì che tutti gli insegnanti di una data disciplina lavorino in modo coordinato (anche con i docenti delle altre discipline), condividendo obiettivi, strategie e attività didattiche, prove e criteri di valutazione, ottimizzando e razionalizzando il tempo dedicato alla progettazione di attività didattiche e valutative. [...] In particolare, è importante il raccordo tra i diversi tipi di scuola, non solo nei momenti di passaggio ma lungo tutto l’arco della formazione.» R. Trinchero, Costruire e certificare competenze con il curricolo verticale nel primo ciclo, Rizzoli Education, Milano, 2017
Progettare e valutare per competenze
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Dalle Linee guida per la certificazione delle competenze nel Primo ciclo di istruzione, allegate alla C.M. n. 3 del 13 febbraio 2015, si evince che «la competenza si presenta pertanto come un costrutto sintetico, nel quale confluiscono diversi contenuti di apprendimento - formale, non formale ed informale - insieme a una varietà di fattori individuali che attribuiscono alla competenza un carattere squisitamente personale. Spetta agli insegnanti monitorare continuamente il grado di maturazione delle competenze di ciascun alunno per valorizzarle e favorirne lo sviluppo. Spostare l’attenzione sulle competenze non significa in alcun modo trascurare il ruolo determinante che tutti i più tradizionali risultati di apprendimento, oggi identificati principalmente nelle conoscenze e nelle abilità, svolgono in funzione di esse. Non è infatti pensabile che si possano formare delle competenze in assenza di un solido bagaglio di contenuti e di saperi disciplinari. La competenza costituisce il livello di uso consapevole e appropriato di tutti gli oggetti di apprendimento, ai quali si applica con effetti elaborativi, metacognitivi e motivazionali. La certificazione delle competenze, oltre a presupporre una corretta e diffusa cultura della valutazione, richiede un’azione didattica incisiva e specifica. Ciò 56
Progettare e valutare per competenze
vuol dire adeguare le tre operazioni che sostanziano l’insegnamento: progettazione, attività didattica in classe, valutazione. La progettazione deve partire dai traguardi per lo sviluppo delle competenze, dichiarati “prescrittivi” dalle Indicazioni, e dagli obiettivi di apprendimento previsti per ciascuna disciplina. L’azione didattica non può limitarsi ad una prospettiva limitatamente disciplinare; i contenuti, proprio per abituare gli alunni a risolvere situazioni problematiche complesse e inedite, devono essere caratterizzati da maggiore trasversalità ed essere soggetti ad un’azione di ristrutturazione continua da parte dei ragazzi, facendo ricorso anche a modalità di apprendimento cooperativo e laboratoriale, capaci di trasformare la classe in una piccola comunità di apprendimento. Infine, per giungere alla certificazione delle competenze bisogna prima di tutto valutarle. Per valutare le competenze, però, non si possono utilizzare gli strumenti comunemente usati per la rilevazione delle conoscenze: se l’oggetto da valutare è complesso, altrettanto complesso dovrà essere il processo di valutazione, che non si può esaurire in un momento circoscritto e isolato, ma deve prolungarsi nel tempo attraverso una sistematica osservazione degli alunni di fronte alle diverse situazioni che gli si presentano. Progettare e valutare per competenze
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Ai fini dello sviluppo delle competenze, la modalità più efficace è quella che vede l’apprendimento situato e distribuito, collocato cioè in un contesto il più possibile reale e ripartito tra più elementi e fattori di comunicazione (materiali cartacei, virtuali, compagni, insegnante, contesti esterni e interni alla scuola, ecc.). Si rende, pertanto, necessario ripensare il modo di “fare scuola”, integrando la didattica dei contenuti e dei saperi – riferiti ai nuclei fondanti delle discipline – con modalità interattive e costruttive di apprendimento. Fondando il proprio insegnamento su esperienze significative, che mettono in gioco contenuti e procedure e che consentano di “imparare facendo”, i docenti rendono l’alunno protagonista del processo di acquisizione delle competenze. Una padronanza delle competenze di base richiede la riscoperta dei nuclei fondanti delle discipline e del loro valore formativo, attraverso scelte orientate al potenziamento della motivazione e dell’interesse degli alunni». 58
Progettare e valutare per competenze
Come progettare? Con le Unità di Apprendimento Le Unità di Apprendimento (UdA) possono essere definite come moduli formativi poliedrici all’interno di un percorso didattico-pedagogico multidisciplinare, caratterizzati, in una prospettiva dinamica, da un insieme coerente, dinamico e organico di indicazioni metodologiche. Quindi le UdA non sono strategie di per sé o un metodo in particolare, ma piuttosto costituiscono un processo che, ponendo l’attenzione sull’apprendimento del bambino, promuove - in un intreccio aperto alla personalizzazione - la valorizzazione delle sue conoscenze e abilità, favorendo la trasformazione delle capacità di ciascuno in competenze. Come afferma Ermanno Puricelli, le UdA (o UA) «sono concepite come occasioni di apprendimento. È questa una presa di posizione che sposta l’attenzione dalle esigenze dell’insegnamento a quelle dell’apprendimento; dalla programmazione del lavoro docente, all’evolversi concreto ed in situazione dell’apprendimento della classe e dei singoli». Risulta evidente l’«idea di processo formativo e del ruolo svolto dall’apprendimento all’interno di questo processo: la formazione è pensata come il risultato dell’implementazione di conoscenze e abilità su capacità disponibili, per trasformarle in competenze.
Progettare e valutare per competenze
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Questa cornice ci porta a distinguere due significati di apprendimento: è tramite l’esperienza di apprendimento che l’alunno trasforma le capacità in competenze; ma è sempre tramite quest’esperienza che acquisisce le conoscenze e le abilità. Perciò, quando si parla di apprendimento nel caso delle UA, occorre distinguere due livelli: l’apprendimento come trasformazione e l’apprendimento come acquisizione; dove è evidente che il secondo, cioè l’acquisizione di abilità e conoscenze, è funzionale al primo. L’apprendimento [...] è quello che si confronta con l’intero, che dura, permane, si personalizza e si traduce in competenze». Puricelli, inoltre, asserisce che «per rintracciare le matrici pedagogiche e didattiche del concetto di Unità di apprendimento [...], occorre far riferimento a due correnti pensiero, variamente rappresentate sia a livello nazionale che internazionale. La prima è costituita da quegli autori che hanno inteso improntare il lavoro didattico a criteri di razionalità, efficacia ed efficienza, insistendo in particolare sulle ragioni della programmazione e dell’organizzazione. [...] Il secondo filone è rappresentato invece da quella linea di pensiero, trasversale a diverse aree culturali, tesa ad affermare la centralità della persona, dei suoi bisogni, delle sue motivazioni, dei suoi tempi, ecc., nel processo formativo». E. Puricelli, Unità di apprendimento, «Voci della scuola», Tecnodid, Napoli, 2003
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Guida per la Scuola dell’Infanzia
In mancanza di questo talloncino la Guida DIDATTICA PER COMPETENZE è da considerarsi “saggio - campione gratuito”.
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Accoglienza e feste Per presentare l’accoglienza e le feste dal punto di vista dell’attesa e delle aspettative, immergendosi nel clima che le caratterizza.
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4 stagioni e 4 elementi In cui le stagioni vengono presentate e sviluppate in abbinamento ai quattro elementi naturali.
Esperienze da re Dove re Mida, Arlecchino, Cicerone e il Piccolo Principe accompagnano i bambini verso nuove esperienze conoscitive.
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Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o altrimenti contrassegnato), è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE G RATUITO, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati: art. 17, c. 2 L. 633/1941). Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d). Esente da bolla di accompagnamento (D.P.R. 6-10-1978, n° 627, art.4. n° 6).
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Metodologie e didattica EAS, Cooperative Learning, lapbook, STEM e altre metodologie per trovare spunti di riflessione e formazione per accompagnare l’innovazione.
Ambiente di apprendimento La didattica per competenze Progettare e valutare per competenze Metodologie didattiche
In Guida, una delle metodologie presentate è ispirata al celebre Metodo Montessori, che coinvolge il bambino in significative attività volte a stimolare la curiosità, affinare i sensi e promuovere l’apprendimento in autonomia.
Come progettare PTOF, RAV, PON e RE www.raffaelloformazione.it www.raffaelloscuola.it
La Guida DIDATTICA PER COMPETENZE è formata da quattro volumi indivisibili al prezzo di vendita € 95. In mancanza di uno dei quattro volumi non può essere commercializzata.
M. Elisabetta Giordani