Come fare inclusione

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GUIDA TEORICO-PRATICA PER DOCENTI DI SOSTEGNO E DI SEZIONE Con i contributi di Evelina Chiocca – Emanuele Gagliardini - Silvia Mercanti A cura di Marta Bartolucci • LEGISLAZIONE e DOCUMENTAZIONE

per l'inclusione scolastica

• CHECK-LIST per la valutazione

delle competenze base '

• ATTIVITA MIRATE e DI RINFORZO

e PROGETTI INCLUSIVI per la progettazione annuale

CD-Rom con contenuti modificabili


Materiali proposti . Documenti PEI e PDF . Check-list . Questionari conoscitivi . Modelli per attività didattiche

Il CD-Rom allegato alla Guida è uno strumento completo e adeguato al lavoro dei docenti di sostegno e di sezione che operano con la disabilità. All’interno sono presenti tutti i materiali necessari per osservare, progettare, valutare e lavorare con i bambini diversamente abili presenti nel contesto scolastico.

Tutti i modelli proposti all’interno della Guida sono scaricabili dal CD-Rom, oltre che fotocopiabili. La numerazione dei file del CD-Rom segue la numerazione della Guida per permettere una facile consultazione di entrambi gli strumenti. I documenti PEI e PDF, le check-list e i questionari conoscitivi sono presentati con la doppia estensione: .docx e .rtf. Questi possono essere modificati per rispondere ai bisogni di ogni singolo insegnante, di ogni singola scuola, di ogni singolo bambino a cui è rivolta la progettazione sia essa individuale che di sezione.

Guarda il webinar “Per parlare di inclusione nella Scuola dell’Infanzia e nella Scuola Primaria” a cura di Evelina Chiocca.


Evelina Chiocca Silvia Mercanti Emanuele Gagliardini Silvia Damiano Chiara Santoni Lucia Paglioni Nicole Santini Marta Bartolucci Laura Iovino

GUIDA TEORICO-PRATICA PER DOCENTI DI SOSTEGNO E DI SEZIONE


PRESENTAZIONE

AUTORI Evelina Chiocca Insegnante specializzata per il sostegno, formatrice sulle didattiche inclusive, autrice di pubblicazioni e articoli, ha collaborato in qualità di docente a contratto nei corsi di specializzazione per il sostegno e nei master DSA presso l’Università del Molise e l’Università Cattolica di Brescia e di Milano. In qualità di componente del gruppo di lavoro del MIUR ha preso parte alla definizione del percorso formativo degli insegnanti di sostegno. Componente del direttivo nazionale del CIIS (Coordinamento italiano Insegnanti di Sostegno), in qualità di esperta cura con l’avv. Salvatore Nocera la rubrica “Faq” di Edscuola.

Silvia Mercanti Psicologa e psicoterapeuta, specializzata in psicoterapia cognitivo-costruttivista e dell’età evolutiva. Lavora come psicologa clinica, occupandosi prevalentemente di età evolutiva. Effettua docenze presso la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia integrata PTS di Jesi (An). È tutor d’aula presso la Scuola di Specializzazione SBPC di Forlì. Si occupa di progetti scolastici nelle Scuole Primarie e Secondarie.

Emanuele Gagliardini Psicologo e psicoterapeuta dell’età evolutiva, è specialista in diagnosi e trattamento dei disturbi dell’apprendimento e del comportamento. È cofondatore del centro “Liberamente” di Jesi (An) e formatore per il Centro Studi Erickson di Trento.

Silvia Damiano Laureata in Matematica e in Scienze della Formazione Primaria, ha conseguito la specializzazione polivalente per il sostegno ed è docente di sostegno alla Scuola Primaria da diciotto anni. Ricopre l’incarico di coordinatore-referente della disabilità per la Scuola Primaria nell’Istituto Comprensivo Lorenzo Lotto di Jesi (An).

Chiara Santoni Laureata in Scienze della Formazione Primaria, indirizzo Infanzia, è docente alla Scuola dell’Infanzia da tre anni e attualmente insegna nell’Istituto comprensivo B. Bartolini di Cupramontana (An).

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PRESENTAZIONE

Lucia Paglioni Laureata in Scienze della Formazione Primaria, ha frequentato il corso di perfezionamento I DSA: valutazione e intervento in ambito psicoeducativo e il corso di perfezionamento Metodi e strategie di intervento per la gestione dei conflitti nei contesti scolastici e formativi presso l’Università Europea di Roma. Ha conseguito la specializzazione per le attività di sostegno didattico ed è docente di sostegno alla Scuola dell’Infanzia.

Nicole Santini Laureata in Scienze della Formazione Primaria, indirizzo Infanzia, ha conseguito la specializzazione per le attività di sostegno didattico, ed è attualmente docente di sostegno alla Scuola dell’Infanzia, con esperienze in diversi Istituti Comprensivi della provincia di Ancona.

Marta Bartolucci Laureata in Lettere Moderne, in Scienze della Formazione Primaria sia per la Scuola Primaria che per l’Infanzia, ha conseguito la specializzazione per le attività di sostegno didattico e si è ulteriormente specializzata con Master post-lauream. Ha insegnato come docente di sostegno sia alla Scuola dell’Infanzia che alla Primaria per dodici anni ed è attualmente docente di sezione alla Scuola dell’Infanzia. Ricopre l’incarico di coordinatore-referente della disabilità per la Scuola dell’Infanzia nell’Istituto Comprensivo Lorenzo Lotto di Jesi (An).

Laura Iovino Nata udente, ha lavorato a scuola come assistente all’autonomia con bambini diversamente abili e come curatrice di laboratori teatrali, lavorando anche come attrice per una compagnia di teatro stabile per l’infanzia. Diventata sorda profonda si diploma assistente alla comunicazione presso l’ISSR. Attualmente è operatrice presso uno CSER dove cura laboratori teatrali e di comunicazione alternativa.

Si ringraziano tutti i bambini che hanno collaborato, giocato, imparato e sorriso con noi creando una scuola inclusiva senza rendersene conto.

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PRESENTAZIONE

Carta dei Diritti della Comunicazione Ogni persona indipendentemente dal grado di disabilità ha il diritto fondamentale di influenzare, mediante la comunicazione, le condizioni della sua vita. Oltre a questo diritto di base, devono essere garantiti i seguenti diritti specifici: 1. Il diritto di chiedere oggetti, azioni, persone e di esprimere preferenze e sentimenti. 2. Il diritto di scegliere tra alternative diverse. 3. Il diritto di rifiutare oggetti, situazioni, azioni non desiderate e di non accettare tutte le scelte proposte. 4. Il diritto di chiedere e ottenere attenzione e di avere scambi con altre persone. 5. Il diritto di richiedere informazioni riguardo oggetti, persone, situazioni o fatti che interessano. 6. Il diritto di attivare tutti gli interventi che rendano possibile comunicare messaggi in qualsiasi modo e nella maniera più efficace indipendentemente dal grado di disabilità. 7. Il diritto di avere riconosciuto comunque il proprio atto comunicativo e di ottenere una risposta anche nel caso in cui non sia possibile soddisfare la richiesta. 8. Il diritto di avere accesso in qualsiasi momento a ogni necessario ausilio di comunicazione aumentativa-alternativa, che faciliti e migliori la comunicazione e il diritto di averlo sempre aggiornato e in buone condizioni di funzionamento. 9. Il diritto a partecipare come partner comunicativo, con gli stessi diritti di ogni altra persona, ai contesti, interazioni e opportunità della vita di ogni giorno. 10. Il diritto di essere informato riguardo a persone, cose e fatti relativi al proprio ambiente di vita. 11. Il diritto di ricevere informazioni per poter partecipare ai discorsi che avvengono nell’ambiente di vita, nel rispetto della dignità della persona disabile. 12. Il diritto di ricevere messaggi in modo comprensibile e appropriato dal punto di vista culturale e linguistico. National Committee for the Communication Needs of Persons with Severe Disabilities, 1992

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PRESENTAZIONE

Come fare inclusione Capitolo 1

Capitolo 2

LA LEGISLAZIONE a cura di Evelina Chiocca COSTRUIRE UNA SCUOLA INCLUSIVA a cura di Evelina Chiocca

Capitolo 3

LA DESCRIZIONE CLINICA a cura di Silvia Mercanti e Emanuele Gagliardini

Capitolo 4

I COMPORTAMENTI PROBLEMA a cura di Silvia Mercanti e Emanuele Gagliardini

Capitolo 5

LE COMPETENZE a cura di Lucia Paglioni, Chiara Santoni, Nicole Santini, Silvia Damiano, Marta Bartolucci, Laura Iovino

5.1

Le competenze sociali

5.2

Le competenze emotive

5.3

Le competenze psicomotorie

5.4

Le competenze comunicativo-linguistiche

5.5

Le competenze cognitive

5.6

Le competenze didattiche

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PRESENTAZIONE

La teoria I primi capitoli della guida Come fare inclusione (dal capitolo 1 al capitolo 4) sono rivolti alla trattazione della teoria, indispensabile per poter passare successivamente alla pratica e poter progettare una scuola inclusiva adatta a ogni alunno. La diversità è un valore, in una scuola in cui si fa inclusione. La diversità quindi è considerata una ricchezza per il gruppo e dà a ognuno differenti opportunità di crescita in quanto ogni singolo stile di apprendimento viene considerato, valutato e condiviso. Gli insegnanti devono saper rispondere ai diversi modi di apprendere dei soggetti, operando scelte basate su una conoscenza delle tecniche usate nelle azioni didattiche, degli elementi significativi e delle funzioni della scuola nella società. Il bambino è al centro del progetto educativo e tutto ruota intorno a lui. Gli insegnanti, e in particolar modo il docente di sostegno, devono essere in grado di portare avanti un lavoro condiviso, con tutte le figure professionali, le risorse del territorio, gli Enti Locali che operano per realizzare l’inclusione presente e futura di ogni alunno con disabilità. Conoscere la teoria e averla sempre a disposizione consente al docente di poter operare nella sicurezza e nella concretezza di ciò che sta facendo e di ciò che dovrà fare.

SCUOLA

ENTI LOCALI

BAMBINO

INSEGNANTE DI SOSTEGNO

FAMIGLIA

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ENTI TERRITORIALI


PRESENTAZIONE

La pratica La seconda parte della guida Come fare inclusione (capitolo 5) è rivolta alla pratica. Tutte le competenze base vengono suddivise secondo gli obiettivi da porsi programmando con alunni con disabilità. Ogni proposta presentata è stata realizzata e verificata a scuola da bambini disabili con la guida, l’aiuto e lo stimolo dei loro docenti. In base agli obiettivi postisi nel PEI (Piano Educativo Individualizzato) i docenti possono programmare: .p rogetti inclusivi – in cui l’obiettivo principale è includere tutti i bambini in un percorso di crescita e di scoperta, dove le differenze risultano essere il punto di partenza per il processo di conoscenza che andrà costruito; . a ttività individualizzate – in cui il docente di sostegno progetta ed elabora attività strutturate sulle abilità possedute dal singolo bambino e lavora per ottenerne un miglioramento, tenendo sempre conto che per lavorare individualmente vanno calibrati tempi e spazi in maniera molto accurata; . a ttività di rinforzo – in cui il docente di sostegno valuta dove occorre un ulteriore potenziamento in seguito alla presentazione di un nuovo obiettivo in piccolo o grande gruppo, considerando il fatto che i bambini con disabilità necessitano di solide fondamenta su cui costruire poi le future conoscenze e che queste fondamenta devono essere costantemente rinforzate per poter sorreggere il peso di nuove edificazioni.

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PRESENTAZIONE

Vari tipi di procedimento Le attività proposte all’interno dei progetti presentano un’indicazione sul procedimento che è stato seguito per facilitare e motivare le scelte fatte. Procedimento: . in piccolo gruppo, basato sull’inclusione, per la realizzazione di un manufatto collettivo

. in piccolo gruppo, basato sull’inclusione, per la realizzazione di un gioco collettivo

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PRESENTAZIONE . semplificato, con la guida del docente di sostegno

. individuale, uguale per tutti i bambini e con l’eventuale aiuto del docente di sostegno

. in piccolo/grande gruppo, basato sull’inclusione, per arrivare a una verifica finale

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PRESENTAZIONE

Vademecum del docente di sostegno INSEGNANTE DI SOSTEGNO

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ANALIZZA obiettivi della classe con docente curricolare

AVVICINA obiettivi individuali a quelli della classe

STIMOLA un clima di interazione e inclusione

SCEGLIE quelli più adatti all’alunno

ADATTA le attività (materiali, strumenti, tempi, ecc.)

PROPONE progetti inclusivi in piccolo e in grande gruppo


INDICE

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la LEGISLAZIONE

LA SCUOLA È APERTA A TUTTI: DIRITTO ALLO STUDIO ........................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27 Le prime norme. . ....................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27 LA LEGGE N. 118/1971. . ................................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28 LA LEGGE N. 517/1977. . ................................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28 LA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29 I NUOVI ORIENTAMENTI PER LA SCUOLA DELL’INFANZIA........................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29 La via è l’integrazione: la legge n. 104/1992.. ...................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30 DECRETO ATTUATIVO DELLA LEGGE N. 104/1992................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30 LA DOCUMENTAZIONE PER L’INCLUSIONE SCOLASTICA ...................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31 Il Fascicolo Personale.. ...................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31 Riconoscimento dell’alunno con disabilità ........................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31 CERTIFICAZIONE DI DISABILITÀ......................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32 DIAGNOSI FUNZIONALE (DF)................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32 PROFILO DINAMICO FUNZIONALE (PDF).................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34 Il PDF: un modello........................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37 Alcuni esempi..................................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39 PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (PEI)......................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41 Programmazione annuale........................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42 Il PEI: un modello............................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43 Descrizione iniziale.. ....................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 44 Programmazione individualizzata..................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 45 I Campi di esperienza................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 45 Quadro di sintesi.............................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 47 Provvedimenti successivi ............................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 49 SOMMINISTRAZIONE FARMACI.......................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 49 NUMERO DI ALUNNI PER SEZIONE.. ................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 49

LINEE GUIDA....................................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 49 ORE DI SOSTEGNO......................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 50 Decreto legislativo n. 66/2017 ................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 51 COMPITI DELLO STATO, DELLE REGIONI E DEGLI ENTI LOCALI................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 51 I NUOVI GRUPPI PER L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA (ART. 9 DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 66/2017)................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 51 GLI: IL NUOVO GRUPPO DI LAVORO............................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 53

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INDICE SERVIZIO DI ISTRUZIONE DOMICILIARE...................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 53 L’INSEGNANTE SPECIALIZZATO INCARICATO SU POSTO DI SOSTEGNO.. ......................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 53 LA CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVO-DIDATTICA DEI DOCENTI.......................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54 LA PROGRAMMAZIONE E IL CLIMA DI CLASSE...................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54 LE STRATEGIE DIDATTICHE. . ................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 55 L’ASSISTENTE AD PERSONAM O ASSISTENTE EDUCATORE O AEC.. ....................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 55 LE NOVITÀ NON ANCORA OPERATIVE DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 66/2017.. ........ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56 Commissioni mediche e riconoscimento dell’alunno con disabilità........................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56 La nuova documentazione. . ..................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56 Gruppi di Lavoro.............................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 57 Nuovo iter per le ore di sostegno. . ...................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 57 PEI e compiti del GLHO.. .............................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58 Modello – Profilo Dinamico Funzionale (PDF)........................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 59 Modello – Piano Educativo Individualizzato (PEI).................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 67 Modello – Somministrazione farmaci a scuola......................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 80

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COSTRUIRE UNA SCUOLA INCLUSIVA

UNA SCUOLA INCLUSIVA: PREMESSA ............................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 81 Costruire una scuola inclusiva ............................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 81 IL CONTRIBUTO DELLA PEDAGOGIA SPECIALE................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 83 LA QUALITÀ DELLA SCUOLA INCLUSIVA: LE PAROLE-CHIAVE.. ....................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 86 I docenti ............................................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 86 IL DOCENTE INCARICATO PER LE ATTIVITÀ DI SOSTEGNO ALLA SEZIONE.. ................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 87 Contitolarità ≠ compresenza.................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 87 L’incarico misto.................................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 87 LA PROGETTUALITÀ: COMPITI E COMPETENZE..................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 88 L’osservazione sistematica.. ...................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 89 LA RACCOLTA DI INFORMAZIONI......................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 89 LA PROCEDURA................................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 90 LA PROGRAMMAZIONE.. ........................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 92 CORRESPONSABILITÀ DEI DOCENTI............................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 92 Gli alunni .......................................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 93 IL GRUPPO-SEZIONE.................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 93 Quanti alunni?.................................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 93 Spazi e ambienti...................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 93

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INDICE L’AULA: AMBIENTE D’INCLUSIONE................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 93 LO SPAZIO DELLE “MICROESPULSIONI”...................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 94 LO SPAZIO DELLA CRESCITA CONDIVISA.. .................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 94 Tempi . .................................................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 95 PRECOCITÀ DEGLI INTERVENTI........................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 95 Altre figure nella scuola ................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 96 IL DIRIGENTE SCOLASTICO. . ................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 96 IL COLLABORATORE SCOLASTICO O LA COLLABORATRICE SCOLASTICA.. ..................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 97 L’ASSISTENTE ALL’AUTONOMIA E/O ALLA COMUNICAZIONE PERSONALE DELL’ALUNNO CON DISABILITÀ.......................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 97 LA COLLABORAZIONE ........................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 99 Famiglia: condivisione del progetto educativo ............................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 99 Il ruolo delle istituzioni ................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 99 DALL’INFANZIA ALLA PRIMARIA. . .......................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 100 Passaggio di informazioni: Infanzia-Primaria. . ................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 100 “Pensami adulto” .................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 100

3

la DESCRIZIONE CLINICA

LA DESCRIZIONE CLINICA: UNA PRECISAZIONE .............................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 103 Disturbi esternalizzanti................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 104 DISTURBI DEL COMPORTAMENTO DIROMPENTE, DEL CONTROLLO DEGLI IMPULSI E DELLA CONDOTTA.................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 104 ADHD. . . . .................................................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 106 Disturbi internalizzanti. . ................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 109 DISTURBI DELL’UMORE. . ............................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 109 DISTURBO D’ANSIA....................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 110 Disabilità intellettiva ......................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 114 Disturbi della comunicazione e del linguaggio.. ............................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 115 Disturbi specifici dell’apprendimento ......................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 116 Disordini motori ...................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 118 Disturbo dello spettro autistico.. ......................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 121 Disturbi sensoriali. . ............................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 123 DISABILITÀ VISIVA......................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 123 DISABILITÀ UDITIVA..................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 125 Sindromi genetiche e disabilità congenite.. .......................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 127

13


INDICE

4

i COMPORTAMENTI PROBLEMA

I COMPORTAMENTI PROBLEMA: UNA DEFINIZIONE .................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 129 Tecniche per aumentare i comportamenti adattivi. . .................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 133 Tecniche per ridurre i comportamenti problema ......................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 135 ESTINZIONE OPERANTE............................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 135 RINFORZAMENTO NON CONTINGENTE....................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 137 RINFORZAMENTO DIFFERENZIALE.................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 138 PRATICA NEGATIVA. . ..................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 139 BLOCCO FISICO................................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 139 TIME OUT. . ............................................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 139 IPERCORREZIONE........................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 140 COSTO DELLA RISPOSTA.......................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 140 Manifestazioni più frequenti dei comportamenti problema.......................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 141 IL COMPORTAMENTO AGGRESSIVO. . .............................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 141 LE STEREOTIPIE................................................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 143 AUTOLESIONISMO......................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 145 COMPORTAMENTI OPPOSITIVI.. .......................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 146

5

le COMPETENZE

LA PRATICA ATTRAVERSO LE COMPETENZE.. ........................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 147

5.1

le COMPETENZE SOCIALI

149

Check-list. . .............................................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 150

5.1.1

l’AUTONOMIA PERSONALE

152

Task analysis ................................................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 152 Il bambino in bagno ........................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 154 ACCETTARE L’AMBIENTE BAGNO....................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 154 LAVARE LE MANI............................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 155 DEVO ANDARE IN BAGNO.. ...................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 158 CONTROLLO SFINTERICO......................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 159 Vestirsi e svestirsi . . ................................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 160 TOGLIERE IL GIUBBINO O LA FELPA CON LA CERNIERA LAMPO. . ........................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 160

14


INDICE APRIRE E CHIUDERE LO ZAINO.. .......................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 161 Il bambino a mensa ............................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 162 L’IMPORTANZA DELLA ROUTINE....................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 162 LO SPAZIO MENSA......................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 163 GESTIONE DEL CIBO..................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 164 GESTIONE DEL PRANZO CON LA TOKEN ECONOMY......................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 166

5.1.2

la RELAZIONE CON L’ALTRO

168

Il bambino imita ...................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 168 CON LA FIGURA OMBRA........................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 168 Regole comportamentali. . ............................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 169 NUVOLETTE REGOLINE.............................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 169 Rispetto del turno. . ................................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 171 PRIMA IO, POI TU............................................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 171 GIOCHIAMO INSIEME.................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 173 SI ALZA LA MANO!......................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 175 Incarichi scolastici ............................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 176 GLI AIUTANTI. . .................................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 176

5.2

le COMPETENZE EMOTIVE

177

Check-list. . .............................................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 178

5.2.1

il MODULARE LE EMOZIONI

180

Come accogliere ...................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 180 ACCOGLIERE LA FAMIGLIA PRIMA DI TUTTO.......................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 181 Modello – Una traccia di riferimento per condurre il colloquio con i genitori................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 182 Modello – Mi presento................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 184 Modello – Per conoscersi........................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 185 MODALITÀ PER L’INSERIMENTO......................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 187 IL DISTACCO........................................................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 188 L’AMBIENTE DI APPRENDIMENTO. . ................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 190 Lo spazio personale....................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 193 La sala da pranzo............................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 194 Il bagno................................................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 194 La zona d’ingresso.......................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 195

15


INDICE La sezione.............................................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 195 Gli angoli della sezione............................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 198 ANGOLO PERSONALE DI RIFERIMENTO........................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 198 ANGOLO PER LA MANIPOLAZIONE.................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 200 ANGOLO PER IL GIOCO DI FINZIONE................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 203 ANGOLO MUSICALE....................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 204 ANGOLO DIGITALE.......................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 205 Progetto “Mettiamo ordine nelle emozioni” ........................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 207 UN LIBRO A SORPRESA.............................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 208 EMOZIONI DA METTERE IN ORDINE.. .............................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 209 SCELGO UN’EMOZIONE E LA DIPINGO......................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 211 COSTRUZIONE DEL MOSTRO STRAMBO. . .................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 213 LA STORIA DEL MOSTRO STRAMBO............................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 216 PITTURIAMO OGNUNO IL PROPRIO MOSTRO STRAMBO.............................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 218 IL PANNELLO DELL’ARMADIO DI PIERO.. ...................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 220 LA STORIA DI PIERO..................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 223 ORA DRAMMATIZZIAMO!........................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 226 A OGNUNO IL SUO ARMADIO.............................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 230 SIAMO TUTTI BAMBINI FELICI!.. ........................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 232

5.2.2

RICONOSCERE ED ESPRIMERE LE EMOZIONI

234

Progetto “Inside Out” ....................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 234 LA LETTURA DELLA STORIA.. ................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 234 LE MASCHERE DELLE EMOZIONI.. ...................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 236 SCHIZZI E SPRUZZI DI GIOIA................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 244 IL PALLONCINO TRISTE.............................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 246 LE MIE PAURE..................................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 248 LA LOTTA DI CUSCINI.................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 250 LE SCATOLE DEL DISGUSTO................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 252

5.2.3

le LIFE SKILLS

255

L’educazione prosociale. . ............................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 257 Progetto “Io sto con gli altri”. . ................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 258 ANCHE IO HO GLI ACULEI?...................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 258 LA GENTILEZZA.. .............................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 261 INSIEME È BELLO............................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 264

16


INDICE LA COLLABORAZIONE................................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 268 MUSONI E SORRIDENTI. . ............................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 272 IL PENTOLINO DI ANTONINO. . .............................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 276

5.3

le COMPETENZE PSICOMOTORIE

279

5.3.1

le COMPETENZE GROSSO-MOTORIE

281

Check-list. . .............................................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 281 Stimolare il bambino dal punto di vista grosso-motorio .................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 283 LA PISCINA CON LE PALLINE................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 283 IL TELO..................................................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 284 LA PALLA FITNESS.. ........................................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 285 IL TAPPETONE MORBIDO......................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 287 L’EQUILIBRIO...................................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 288 PASSA SOPRA, PASSA SOTTO............................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 290 SALIRE E SCENDERE. . .................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 291 COORDINAZIONE DEGLI ARTI.............................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 292 Percorsi in palestra .............................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 293 IL MOVIMENTO................................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 293 GIOCHI STOP AND GO................................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 295 PERCORSI PSICOMOTORI......................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 296

5.3.2

le COMPETENZE FINO-MOTORIE

298

Check-list. . .............................................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 298 SCHEMA CORPOREO ............................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 300 Progetto “Viso-corpo”. . .................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 300 IL DADO.................................................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 300 LA DOCCIA FINTA........................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 302 IL BAGNETTO ALLA BAMBOLA............................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 302 LA PALLA GIRA, LA PALLA ROTOLA................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 303 LA SAGOMA DEL CORPO.......................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 304 LA MIA SAGOMA ATTACCA E STACCA.. .......................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 305 LA SAGOMA DI PONGO............................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 307 SAGOMA DA RICOSTRUIRE..................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 307 DA UN VISO….................................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 309

17


INDICE QUESTO SONO IO........................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 311 SPECCHIO DELLE MIE BRAME............................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 312 IL VISO ATTACCA E STACCA. . .................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 312 IL VISO DI PONGO.......................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 313 IL VISO SCHIUMOSO.. ................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 313 UN VISO, TANTI VISI. . .................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 314 IL PRIMO PIANO............................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 315 IL MIO VISO. . ........................................................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 316 PUZZLE DI VISI.................................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 316 PHOTO BOOTH.. ................................................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 317 PERCEZIONE SENSORIALE ............................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 319 IL PANNELLO TATTILE................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 319 Progetto “Il libro tattile”. . ............................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 320 MANIPOLAZIONE DEI VARI MATERIALI........................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 320 IL LIBRO.................................................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 321 LE BOTTIGLIE SONORE............................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 323 GIOCO SONORO. . ............................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 325 COORDINAZIONE OCULO-MANUALE .............................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 326 Proposte per la coordinazione fino-motoria ...................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 326 PROPOSTE GIOCO-STIMOLO. . ............................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 326 LA SCATOLA DELLE MOLLETTE. . ......................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 327 METTI LE MOLLETTE.................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 328 LA PINZA. . .............................................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 329 LE MARIONETTE.............................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 330 INFILARE OGGETTI........................................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 331 I CHIODINI............................................................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 333 IL MARGINE RIALZATO............................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 333 I TRAVASI............................................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 334 METTERE E TOGLIERE.. ................................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 335 IL PARRUCCHIERE........................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 336 SPARARE I COLORI......................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 337 PANNELLO AVVITA-SVITA........................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 338 Progetto “Colori e grafismi” ..................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 339 LA MACCHININA ROSSA. . .......................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 339 PITTURA VERTICALE IN ROSSO........................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 341 TRACCIATI ROSSI............................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 342

18


INDICE PRIME LINEE ROSSE...................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 343 STRADE ROSSE IN VERTICALE.............................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 344 STRADE ROSSE IN ORIZZONTALE...................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 345 PREGRAFISMO: LINEE RETTE ROSSE............................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 347 BOTTIGLIA DELLA CALMA ROSSA.................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 348 IL PESCE BLU....................................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 349 PITTURA VERTICALE IN BLU.................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 351 BOLLE IN NEGATIVO..................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 352 BOLLE BLU IN VERTICALE........................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 353 LE BOLLE DEL PESCE BLU......................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 354 BOLLE GIGANTI A TERRA.. ........................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 356 PREGRAFISMO: LINEE CIRCOLARI BLU.......................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 357 BOTTIGLIA DELLA CALMA BLU........................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 358 LA STELLA GIALLA......................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 359 PITTURA VERTICALE IN GIALLO.. ........................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 361 LA COLLANA DELLA STELLA................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 362 LA SCIA DELLA STELLA.............................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 363 PREGRAFISMI DELLA STELLA............................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 364 BOTTIGLIA DELLA CALMA GIALLA. . ................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 365 Progetto “Le spirali” ........................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 366 SPIRALI NELLA SCHIUMA......................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 366 SPIRALI DI PONGO. . ....................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 367 SPIRALI SUL FOGLIO.................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 367 Per migliorare ancora ....................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 368 RITAGLIA E COLORA ENTRO I MARGINI. . ...................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 368 LABIRINTI.............................................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 372 PREGRAFISMI..................................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 380

5.4

le COMPETENZE COMUNICATIVO-LINGUISTICHE

391

Check-list. . .............................................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 393

5.4.1

il LINGUAGGIO NON VERBALE

395

C.A.A. COMUNICAZIONE AUMENTATIVA E ALTERNATIVA ................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 395 COMUNICARE CON LE PECS ....................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 396 IL QUADERNO DELLE PECS..................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 398

19


INDICE Comunicare con i segni.. ................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 399 LA RICHIESTA..................................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 399 KAMISHIBAI. . ....................................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 400 IL LIBRO DEI SEGNI........................................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 401 I SEGNI NELLE ROUTINE QUOTIDIANE.......................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 402 INDOVINA IL SEGNO.................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 403 LA TOMBOLA DEI SEGNI........................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 404 LIS LINGUA DEI SEGNI ITALIANA ........................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 406 Perché utilizzare la LIS a scuola? . . ..................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 409 GLOSSARIO MINIMO.................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 411

5.4.2

il LINGUAGGIO VERBALE

412

LAVORARE CON IMMAGINI ......................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 412 LETTURA DI LIBRI E ALBI ILLUSTRATI............................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 413 LAVORO INDIVIDUALE CON IL SUPPORTO DI IMMAGINI.............................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 414 LAVORO IN PICCOLO GRUPPO CON IL SUPPORTO DI IMMAGINI............................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 416 GIOCHI FONOLOGICI ......................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 417 Imparare a soffiare: propedeutica al fonema . . ................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 418 LA TEMPESTA DI NEVE............................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 418 IL DRAGO SPUTAFUOCO........................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 419 L’ELEFANTE.......................................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 420 FACCIA BUFFA.. .................................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 421 IL SALTO DELLA PALLINA......................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 421 LA CORSA DELLA PALLINA.. .................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 422 IL DISEGNO SOFFIATO................................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 422 LE BOLLE................................................................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 423 Competenza fonologica globale. . ........................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 424 GIOCARE CON LE RIME.. ............................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 424 FILASTROCCHE................................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 426 RICONOSCIMENTO DI GRUPPO FONEMICO INIZIALE....................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 427 Formare le coppie........................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 427 Con il target......................................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 428 Con l’intruso........................................................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 429 Con il colore......................................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 430 Formando un insieme.................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 431

20


INDICE Per categoria semantica............................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 432 FLUENZA FONEMICA................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 433 Un bastimento carico di…........................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 433 Tocca la parola................................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 433 Senti la sillaba!................................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 434 Senza senso.. ........................................................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 434 Togli la prima...................................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 435 RICONOSCIMENTO DI GRUPPO FONEMICO FINALE.. ......................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 435 Metto insieme.................................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 435 SEGMENTAZIONE SILLABICA. . .............................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 437 Parole lunghe e corte................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 437 Facciamo a pezzi le parole........................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 437 Piccoli pezzi. . ........................................................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 437 Dalle immagini alle parole. . ...................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 438 SINTESI SILLABICA.. ....................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 439 A che corrisponde?......................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 439 Il robot.. .................................................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 439 Il rebus. .................................................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 439 Competenza fonologica analitica.. .................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 440 PER METTERSI ALLA PROVA.................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 440 I nomi degli animali....................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 441 Il dettato dei fonemi.. .................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 441 La coppia minima............................................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 441 Indovina l’errore............................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 442 L’iniziale tra due................................................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 442 Spoonerismo....................................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 442

5.5

le COMPETENZE COGNITIVE

443

Check-list. . .............................................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 445

5.5.1

le CONOSCENZA DEI COLORI

447

Progetto “Colori” .................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 447 LA PASTA SALE ROSSA............................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 447 I BRILLANTINI ROSSI.................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 449 PALLINE ROSSE PAZZE............................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 450

21


INDICE LE STRADINE ROSSE..................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 451 IL GRANDE TELO BLU.................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 452 LAVA LAMP.......................................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 453 I GHIACCIOLI BLU.. .......................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 454 IL MARTELLO...................................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 455 IL TAVOLO LUMINOSO BLU. . ................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 456 IL SOLE CON LE MANI.................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 457 PASSEGGIATA GIALLA CON PLURIBALL.. ...................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 458 PASTA DI BALSAMO GIALLA.................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 459 FARINA DI POLENTA..................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 460 ALLA RICERCA DEL VERDE...................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 461 PASSEGGIATA SULL’ERBA VERDE.. ..................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 463 ERBA VERDE 3D. . .............................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 464 FRUTTA E VERDURA VERDE................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 465 CHIODINI GRANDI.. ........................................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 466 GIOCATTOLI COLORATI............................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 467 TANTE COSE COLORATE............................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 467 SCATOLINA DI IMMAGINI COLORATE............................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 469 IL GIOCO DEI TAPPI....................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 470

5.5.2

il GIOCO SIMBOLICO

471

FAI COSÌ.................................................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 471 FACCIAMO FINTA DI…................................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 472

5.5.3

i CONCETTI DIMENSIONALI E I CONTRASTI

475

Progetto “Con il corpo… conosco” .................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 475 ALTO/BASSO: IL PALAZZO E LA CASETTA. . ................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 475 ALTO/BASSO: VERIFICA.. ............................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 477 LUNGO/CORTO: STRISCIAMO COME I SERPENTI. . ................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 479 LUNGO/CORTO: VERIFICA. . ...................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 480 GRANDE/MEDIO/PICCOLO: GIOCHIAMO CON I PALLONI.............................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 481 GRANDE/MEDIO/PICCOLO: VERIFICA............................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 482 RUVIDO/LISCIO: TUTTI IN GIARDINO............................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 483 RUVIDO/LISCIO: VERIFICA....................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 484 DURO/MORBIDO: TOCCA TOCCA...................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 485 DURO/MORBIDO: VERIFICA................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 485

22


INDICE PESANTE/LEGGERO: QUANTO PESA?............................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 487 PESANTE/LEGGERO: VERIFICA. . ........................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 488

5.5.4

i CONCETTI TOPOLOGICI

489

Progetto “Conosciamo i concetti topologici”.. ................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 489 DENTRO: LA STORIA DI PINO IL PALLINO................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 489 DENTRO: VERIFICA........................................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 491 PINO IL PALLINO GIOCA A NASCONDINO.................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 491 FUORI: LA STORIA DI MARINA LA PESCIOLINA. . .................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 492 FUORI: VERIFICA.............................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 494 TUTTI FUORI!...................................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 495 SOPRA/SOTTO: LA STORIA DEL MONDO DI SOPRA E DEL MONDO DI SOTTO............ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 496 SOPRA/SOTTO: VERIFICA......................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 498 DAVANTI/DIETRO: LA STORIA DI SIMONE IL CANE GIRANDOLONE..................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 499 DAVANTI/DIETRO: VERIFICA.................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 501 VERIFICA FINALE: COSA SUCCEDE IN SALOTTO?.................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 502

5.5.5

la SEQUENZIALITÀ TEMPORALE

503

La scansione del tempo a scuola ........................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 503 AGENDA GIORNALIERA............................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 504 Il momento del calendario ......................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 506 IL MIO CALENDARIO A SCUOLA......................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 506 LA MIA SETTIMANA A CASA.................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 509 CALENDARIO PERSONALE INTERATTIVO.. .................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 511 Progetto “Il tempo passa: le stagioni”.. ....................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 514 LE STAGIONI IN GIARDINO. . .................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 514 LE STAGIONI NELL’ORTO. . ......................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 516 IL MIO AUTUNNO. . .......................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 517 IL MIO INVERNO.. ............................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 520 LA NEVE DIPINTA............................................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 523 LA MIA PRIMAVERA...................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 524 ALBERO DI TAPPI. . ........................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 527 LA MIA ESTATE.................................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 528 CILIEGIE ROSSE................................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 531 Progetto “Le feste a scuola” ...................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 532 LE FILASTROCCHE DELLE FESTE. . ....................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 532

23


INDICE HALLOWEEN A PUNTINI............................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 533 IL TAPP-ALBERO DI NATALE................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 535 IL VISO DI BABBO NATALE....................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 536 IL MURALES DI CARNEVALE. . ................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 537 IL DISEGNO DELLA MASCHERA.......................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 538 IL CARTELLONE DI PASQUA................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 539 UOVA DIPINTE................................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 540 UOVO SPECIALE............................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 541 Progetto “Un bruco Maisazio” ............................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 542 LA LETTURA DELLA STORIA.. ................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 542 LA DRAMMATIZZAZIONE........................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 544 LA TRASFORMAZIONE DEL BRUCO IN FARFALLA............................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 546 LA CREAZIONE DEL LIBRO...................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 547 Storie in sequenza.. ............................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 549 STORIE A DUE SEQUENZE........................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 549 STORIE A TRE-QUATTRO SEQUENZE.............................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 552 STORIE A SEI SEQUENZE........................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 556

5.5.6

QUANTITÀ E NUMERI

561

SCOPRIAMO LE QUANTITÀ.. .................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 561 UN MONDO DI NUMERI............................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 562 BUFFI PUPAZZI DI NEVE............................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 563 QUANTI SONO?................................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 564 IL MIO LIBRO DEI NUMERI....................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 565

5.5.7

PROBLEM SOLVING

566

Usare la strategia del problem solving ....................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 566 MARTA E L’ASTUCCIO.................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 567 COME FINISCE LA STORIA?.. .................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 568

5.5.8

CODING

569

Progetto “A tutto coding” ............................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 569 DESTRA E SINISTRA...................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 569 A TUTTO CODING CON LE API.............................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 571 IL PERCORSO GRAFICO.............................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 573

24


INDICE

5.6

le COMPETENZE DIDATTICHE

575

Check-list. . .............................................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 576 LEGGERE E SCRIVERE ......................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 577 Progetto “Le vocali” ............................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 578 LE VOCALI CON IL CORPO: DARE FORMA E SUONO. . ......................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 578 LE VOCALI E IL TATTO.. ................................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 579 LE VOCALI: SENSAZIONI SULLE DITA............................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 580 RITAGLIO E INCOLLO LE VOCALI........................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 580 LE VOCALI A COLORI.................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 581 LE VOCALI NEL QUADERNO................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 582 IL NOME INIZIA CON LA VOCALE…................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 583 RICORDARE LE VOCALI.. ............................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 584 TROVARE LE VOCALI.................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 587 COMBINO I SUONI. . ........................................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 587 Progetto “Le consonanti”. . ........................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 588 LE CONSONANTI CON IL CORPO: DARE FORMA E SUONO........................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 589 LE CONSONANTI E IL TATTO.................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 590 RITAGLIO E INCOLLO LE CONSONANTI. . ....................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 590 LE CONSONANTI NEL QUADERNO. . .................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 591 RICORDARE LE CONSONANTI............................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 592 TROVARE LE CONSONANTI..................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 597 Progetto “Le sillabe”.. ......................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 598 LE CONSONANTI E LE VOCALI FORMANO LE SILLABE..................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 598 LE SILLABE SULLE MANI. . .......................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 599 IL NOME INIZIA CON LA SILLABA..................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 600 SILLABE CONTRARIE.................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 601 SILLABE IN MOVIMENTO.......................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 602 LE MIE PAROLE. . ................................................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 602 LA LETTERA O LA SILLABA MANCANTE. . ..................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 603 LEGGERE E DISEGNARE, OSSERVARE E SCRIVERE.. .............................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 610 CONTARE ........................................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 618 Progetto “Matematica in movimento” ......................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 618 GIOCO DEL GATTO E DEL TOPO.. ........................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 618

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INDICE GIOCO DELLA CAMPANA......................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 619 GIOCO DELL’OCA.. ........................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 620 IL GIOCO DELLE SEDIE................................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 622 Progetto “Matematica con le mani” ................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 623 I NUMERI CON LE MANI............................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 623 CONTARE CON LE MANI.. ........................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 625 QUANTITÀ: DAL CONCRETO ALL’ASTRATTO. . ........................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 628 Progetto “Matematica nel quaderno” ........................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 630 RITMI E SEQUENZIALITÀ........................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 630 UNA STORIA... CON TANTI NUMERI................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 633 FILASTROCCA CON I NUMERI............................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 636 SCRIVERE IL SIMBOLO................................................................................................................................................ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 637 CONTARE DAL CONCRETO AL QUADERNO.. .............................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 638 CONTARE OGGETTI....................................................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 639 OPERAZIONI CON I NUMERI.................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 641 Progetto “Matematica sulla linea dei numeri” .................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 642 GIOCHI SULLA LINEA DEI NUMERI................................................................................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 642 ADDIZIONI E SOTTRAZIONI SULLA LINEA DEI NUMERI................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 644 L’ABACO E LA DECINA................................................................................................................................................. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 646

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LA SCUOLA È APERTA A TUTTI: DIRITTO ALLO STUDIO Il processo di inclusione scolastica degli alunni con disabilità, che affonda le sue radici negli anni Settanta del secolo scorso, costituisce un punto fermo della tradizione pedagogica della scuola italiana. La presenza degli alunni con disabilità all’interno delle classi “comuni” è, dunque, storia recente.

Le prime norme Le prime norme a favore di quel processo, che le Linee Guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità1 indicano come «irreversibile»2, sono state emanate poco più di quarant’anni fa: esito dell’acceso dibattito che in quegli anni, caratterizzati da una vivace contestazione, aveva impegnato la società e le sue istituzioni, compresa quella scolastica3. La scuola iniziava allora a muovere i primi passi verso un nuovo progetto non solo di accoglienza, ma anche di attuazione dei princìpi costituzionali, garanti dei diritti di ogni cittadino. Le norme di seguito descritte si applicano anche alle scuole paritarie, come indicato dall’art. 1 comma 4 lettera e) della legge n. 62/2000 («l’applicazio-ne delle norme vigenti in materia di inserimento di studenti con handicap o in condizioni di svantaggio»). Nota MIUR 4 agosto 2009, prot. n. 4274; da qui in poi Linee Guida. Cfr. Linee Guida. 3 Cfr. Medeghini R., Dalla qualità dell’integrazione all’inclusione. Analisi degli indicatori di qualità per l’inclusione, Vannini Editrice, Gussago, 2006, p. 55. 1 2

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LA LEGGE N. 118/1971 Nel 1971, con la legge n. 118, è stato consentito «ai mutilati e agli invalidi civili» l’accesso alle “classi normali”, accompagnato da una serie di tutele, come il trasporto scolastico gratuito casa-scuola-casa, l’abbattimento delle barriere architettoniche e, per i casi più gravi, l’assistenza durante l’orario scolastico (art. 28 della legge n. 118/1971), riconoscendo loro il diritto all’istruzione. La legge n. 118/1971 proponeva un primo inserimento parziale, in quanto escludeva dai percorsi comuni coloro che erano «affetti da gravi deficienze intellettive o da menomazioni fisiche di tale gravità da impedire o rendere molto difficoltoso l’apprendimento o l’inserimento nelle predette classi normali» (art. 28 comma 2). Le scuole speciali, pertanto, non vennero messe in discussione e continuarono ad accogliere alunni, mentre le classi differenziali, introdotte dall’art. 12 della legge n. 1859/1962, furono solo in parte interessate, in quanto continuarono a funzionare, agendo da contenitori di alunni considerati in situazioni problematiche. Ma da quel germe iniziò a prendere forma un nuovo orientamento, che dette vita a un lungo e inarrestabile processo, tuttora in evoluzione. Nel periodo immediatamente successivo, infatti, il Ministero della Pubblica Istruzione affidò a una commissione, presieduta dalla senatrice Franca Falcucci, il compito di analizzare i problemi scolastici degli alunni con disabilità4, i cui esiti furono illustrati in una relazione, considerata ancora oggi la magna charta dell’integrazione degli alunni con disabilità. Il Documento Falcucci lasciava trasparire la necessità di attivare un nuovo modo di essere della scuola, attraverso anche la generalizzazione della Scuola dell’Infanzia, non obbligatoria5, e mediante forme organizzative differenti rispetto ai modelli fino ad allora adottati6, in cui l’alunno non fosse semplicemente accolto, ma reso protagonista del processo educativo.

LA LEGGE N. 517/1977 Negli anni Settanta si rafforza l’idea che la scuola costituisca, grazie alla sua azione educativa e formativa, il luogo privilegiato per superare condizioni di emarginazione, a cui erano stati costretti gli alunni con disabilità. Scuole speciali e classi differenziali sono definitivamente abrogate nel 1977 dalla legge n. 517, norma che, nella storia della scuola italiana, rappresenta una pietra miliare. Gli alunni con disabilità, ancora confinati nelle scuole speciali e considerati “non scolarizzabili”, e gli studenti che, in virtù della legge di riforma della scuola media del 19627, erano stati indirizzati alle classi di aggiornamento o differenziali, entrano nelle “classi comuni”. Nota come “Documento Falcucci”, la Relazione conclusiva della Commissione Falcucci concernente i problemi scolastici degli alunni handicappati è allegata alla circolare ministeriale n. 227/1975, Interventi a favore degli alunni handicappati. 5 La relazione predisposta dalla Commissione Falcucci riconosceva anche alla Scuola dell’Infanzia la capacità di favorire un armonico sviluppo psicofisico del bambino con disabilità, di promuovere un più articolato processo di socializzazione, e di offrire una tempestiva prevenzione. 6 Fra queste, viene suggerito il “tempo pieno”. 7 L’art. 12 della legge n. 1859/1962, Istituzione e ordinamento della scuola media statale, ha introdotto classi differenziali «per alunni disadattati scolastici», la cui composizione non poteva superare le quindici unità; per queste classi erano previsti differenti orari di insegnamento, un apposito programma e uno specifico calendario. 4

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Viene superato il concetto di inserimento e prende corpo quello di integrazione8, sostenuto da significativi cambiamenti e modifiche nell’assetto organizzativo: viene introdotta la figura del docente specializzato con un rapporto di 1:49 e il numero degli alunni, nelle classi in cui sono iscritti allievi con disabilità, è fisato a venti unità. Per gli insegnanti è prevista la formazione in servizio, mentre, dal punto di vista metodologico, viene proposta una specifica programmazione didattica, con la possibilità di fruire di sussidi e materiali per le attività.

LA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE Il «pieno e incondizionato diritto degli alunni handicappati, anche gravi, alla frequenza di ogni ordine di scuola, ivi comprese le superiori»10 è riconosciuto successivamente, con la sentenza della Corte Costituzionale 3 giugno 1987, n. 215. Si tratta di un provvedimento estremamente rilevante per la sua portata: non solo segna una svolta fondamentale, ma sancisce una vera e propria rivoluzione culturale. La sentenza marca il confine fra dubbi e certezze, confermando la scelta di civiltà intrapresa. Per dare attuazione a quanto affermato dalla sentenza, il Ministero emana la circolare ministeriale n. 262/1988, con la quale, richiamando i princìpi costituzionali, ribadisce il ruolo della scuola nel suo impegno a favore dell’integrazione scolastica e sottolinea l’importanza di un’intesa fra la scuola, le allora USL e gli Enti Locali.

I NUOVI ORIENTAMENTI PER LA SCUOLA DELL’INFANZIA Negli anni Novanta emerge una maggiore e più definita consapevolezza delle funzioni della Scuola dell’Infanzia, che si configura come il primo grado del sistema scolastico. Anche in tema di integrazione scolastica, alla Scuola dell’Infanzia viene riconosciuto un primario ruolo sia sotto il profilo pedagogico che sociale. Gli Orientamenti, emanati con il decreto ministeriale 3 giugno 199111, nel recepire un articolato pluralismo culturale e istituzionale, riportano precise disposizioni in relazione alla primissima fase di accoglienza del bambino con disabilità nelle istituzioni educative12. L’art. 2 della legge n. 517/1977 afferma: «La scuola attua forme di integrazione a favore degli alunni portatori di handicaps con la prestazione di insegnanti specializzati». 9 La scrittura “1:4”, cioè “uno a quattro”, corrisponde a un docente ogni quattro alunni. 10 Bartolini F., Bartolini M. (a cura di), Il codice delle leggi per i disabili, La Tribuna, Piacenza, 1999, pp. 494-495. 11 Decreto ministeriale 3 giugno 1991, Orientamenti dell’attività educativa nelle scuole materne statali. 12 Cfr. Bartolini F., Bartolini M. (a cura di), op. cit., p. 496. 8

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La via è l’integrazione: la legge n. 104/1992 La legge n. 104/1992 raccoglie e sistematizza in un unico testo le norme precedentemente emanate, fissando «in modo organico i principi operativi, cui improntare l’azione delle varie istituzioni, al fine di dare piena attuazione al dettato costituzionale»13. In quanto legge-quadro, essa detta indirizzi programmatici e regole fondamentali, specificando iter e modalità pratiche, in relazione ai molti aspetti della vita quotidiana della persona con disabilità nei differenti contesti: dal riconoscimento della condizione di disabilità ai compiti delle istituzioni, singolarmente e congiuntamente, dalla documentazione scolastica fino alla descrizione dei compiti principali degli insegnanti e della scuola, in quanto comunità educante e accogliente. Sono in particolare gli artt. 12, 13, 14 e 15 a trattare dell’organizzazione scolastica e della documentazione prevista. Art. 12 della legge 104/92, Educazione e istruzione L’art. 12 garantisce il diritto all’educazione e all’istruzione degli alunni con disabilità non solo “nelle sezioni di scuola materna, nelle classi comuni delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e nelle istituzioni universitarie”, ma già a partire dall’inserimento negli asili nido. Sempre all’art. 12 sono declinati gli obiettivi sui quali poggia il processo di integrazione scolastica, ovvero lo sviluppo delle potenzialità della persona con disabilità “nell’apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione”, rimarcando che gli “apprendimenti” non possono essere disattesi, nemmeno a fronte della condizione di disabilità14. Gli apprendimenti, insieme agli altri obiettivi descritti nella legge, sono ritenuti essenziali e fondamentali per l’attuazione del Progetto di Vita. Art. 13 della legge 104/92, Integrazione scolastica Per garantire, nelle scuole di ogni ordine e grado, l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità, la legge predispone: a) che siano garantite adeguate “attività di sostegno” mediante l’assegnazione di docenti specializzati, b) che sia assicurata, da parte degli enti locali e delle unità sanitarie locali, “l’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con disabilità fisica o sensoriale” (art. 13, comma 3).

DECRETO ATTUATIVO DELLA LEGGE N. 104/1992 Due anni dopo, con l’Atto di Indirizzo e coordinamento relativo ai compiti delle unità sanitarie locali in materia di alunni portatori di handicap, il Presidente della Repubblica emana il DPR 24 febbraio 1994, attuativo della legge n. 104/1992, con il quale sono dettate le indicazioni operative, coerenti con le linee programmatiche della legge-quadro. Il provvedimento offre indicazioni relative alla documentazione necessaria per garantire, nel percorso scolastico, le risorse necessarie a favore degli alunni con disabilità, specificando gli estensori coinvolti nella loro redazione: Diagnosi Funzionale, Profilo Dinamico Funzionale, Piano Educativo Individualizzato (si rimanda alle tabelle di sintesi, vedi p. 47 e 48). Dei sette articoli del DPR, il sesto tratta delle “verifiche periodiche” dei documenti citati, mentre il settimo specifica i compiti di vigilanza attribuiti alle Regioni e alle Province Autonome sui diritti all’educazione, all’istruzione e all’integrazione degli alunni con disabilità, così come contemplato negli artt. 12 e 13 della legge n. 104/1992.

Ivi, p. 35. L’art. 12 comma 4 della legge n. 104/1992 recita: «L’esercizio del diritto all’educazione e all’istruzione non può essere impedito da difficoltà di apprendimento né da altre difficoltà derivanti dalle disabilità connesse all’handicap». 13 14

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LA DOCUMENTAZIONE PER L’INCLUSIONE SCOLASTICA Il processo di inclusione coinvolge la società e le singole componenti, e stimola la scuola a divenire soggetto a cui compete un ruolo primario, fondato sulla condivisione di una progettazione in grado di associare al Progetto di Vita i princìpi caratteristici del concetto di Qualità di Vita (QdV), in quanto “agente di cambiamento”. La QdV, infatti, presuppone il riconoscimento della centralità della persona, intesa come individuo e soggetto che interagisce con il proprio ambiente, spostando in tal modo l’enfasi dal deficit «alla ricerca di strategie di miglioramento»15. In quest’ottica, la documentazione si prospetta quale strumento con forte valenza pedagogica.

Il Fascicolo Personale La documentazione – sia quella che la famiglia consegna alla scuola che quella elaborata durante la frequenza scolastica – è conservata nel Fascicolo Personale, che la scuola deve predisporre a partire dalla Scuola dell’Infanzia, ovvero dall’inizio del percorso di scolarizzazione16, al fine di documentare l’iter scolastico. Il fascicolo, nella fase di passaggio da un grado di scuola all’altro, deve essere trasmesso alla scuola accogliente. Nel fascicolo sono conservati tutti i documenti riguardanti l’alunno, che devono essere consegnati in copia cartacea alla famiglia. Nella fase di progettazione deve essere rispettata la tempistica che, nella parte iniziale del percorso scolastico successivo alla segnalazione, è così scandita: a cura della componente sanitaria 1. Diagnosi Clinica 2. Verbale di Accertamento 3. Diagnosi Funzionale

a cura del Gruppo di Lavoro (GLHO)17 1. Profilo Dinamico Funzionale 2. Piano Educativo Individualizzato 3. verbali degli incontri 4. altri documenti ritenuti utili

Riconoscimento dell’alunno con disabilità L’individuazione dell’alunno con disabilità, la documentazione, l’iter per la richiesta delle ore di sostegno e di eventuali ausili, i compiti dei Gruppi di Lavoro e altre tematiche sono oggetto del decreto legislativo n. 66/2017. Dato che, ad oggi, non sono ancora stati emanati molti dei provvedimenti che lo dovrebbero rendere completamente attuativo, in questa sezione viene descritto il percorso attualmente in vigore.

Cfr. Schalock R.L., Verdugo Alonso M.A., Manuale di qualità della vita. Modelli e pratiche di intervento, Vannini, Brescia, 2006, pp. 48-51. 16 Per ciascun alunno iscritto, la scuola apre un Fascicolo Personale, che conserva presso la segreteria o la direzione dell’Istituto scolastico. 17 Il GLHO (Gruppo di Lavoro Operativo) è formato da tutti i docenti della classe in cui è iscritto l’alunno con disabilità, dai genitori dell’alunno e dagli specialisti dell’ASL che lo seguono. 15

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CERTIFICAZIONE DI DISABILITÀ La legge n. 104/1992, all’art. 3 comma 1, descrive la persona con disabilità come «colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione». Ai fini dell’attribuzione delle tutele previste dalla norma in materia di integrazione scolastica, oltre al riconoscimento e all’attribuzione di ogni altro supporto o ausilio necessario, deve essere predisposta apposita certificazione. All’accertamento della «condizione di handicap» (art. 4 della legge n. 104/1992) provvedono, su richiesta della famiglia, le ASL, mediante apposite commissioni integrate da un medico dell’INPS18.

DIAGNOSI FUNZIONALE (DF) Successiva al riconoscimento della condizione di disabilità, in conformità alla legge n. 104/1992, la Diagnosi Funzionale (DF) è il documento che sancisce l’individuazione dell’alunno come persona con disabilità19. La richiesta di valutazione, debitamente documentata, è inoltrata all’ASL da parte della famiglia o degli esercenti la responsabilità genitoriale. L’équipe multidisciplinare effettua gli accertamenti collegiali, in tempi utili rispetto all’inizio dell’anno scolastico, in ogni caso non oltre trenta giorni dal ricevimento della richiesta, predisponendo dapprima un Verbale di Accertamento, propedeutico alla redazione della DF. Il verbale, che indica il termine di rivedibilità dell’accertamento effettuato, contiene le definizioni diagnostiche, elaborate secondo le indicazioni dell’OMS., e l’eventuale specificazione di carattere di particolare gravità20 (art. 2 comma 2 del DPCM n. 185/2006). Anche per la DF l’équipe multidisciplinare si avvale dei classificatori internazionali dell’OMS (ICD-11 e ICF)21, tenendo conto, nelle sue definizioni, delle potenzialità dell’alunno con disabilità in relazione agli aspetti descritti dall’art. 3 del DPR 24 febbraio 1994, di seguito elencati.

La presenza del medico dell’INPS nelle commissioni, introdotta dall’art. 19 comma 11 del decreto legge n. 98/2011, convertito dalla legge n. 111/2011, è confermata anche dal recente decreto legislativo n. 66/2017. 19 L’art. 1 del DPCM n. 185/2006 utilizza l’espressione «in situazione di handicap». 20 La condizione di gravità è conforme all’art. 3 comma 3 della legge n. 104/1992. Tale comma stabilisce che «le situazioni riconosciute di gravità determinano priorità nei programmi e negli interventi dei servizi pubblici». 21 L’ICD-11, International Classification of Diseases (Classificazione Internazionale delle Malattie, 11a revisione), raccoglie l’elenco delle malattie. In ambito sanitario, l’OMS suggerisce l’utilizzo congiunto dell’ICD-11 con il classificatore ICF, International Classification of Functioning, Disability and Health (Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute). L’approccio bio-psico-sociale dell’ICF pone il focus sull’interazione fra le capacità di funzionamento della persona e il contesto socio-culturale in cui vive. Questa prospettiva, che consente di acquisire maggiori informazioni sulla persona inserita nel suo ambiente di vita, favorisce la messa a punto di azioni mirate a promuovere e sostenere il processo inclusivo, propulsore dei nuovi orientamenti. Entrambi i classificatori formulano in codici alfanumerici le descrizioni contenute (l’ICD-11 le patologie, l’ICF la descrizione del funzionamento). 18

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ASSI DF

DESCRIZIONE DELLE COMPONENTI ESAMINATE

Cognitivo

Livello di sviluppo raggiunto e capacità di integrazione delle competenze

Affettivo-relazionale

Livello di autostima e rapporto con gli altri

Linguistico

Comprensione, produzione e linguaggi alternativi

Sensoriale

Tipo e grado di deficit con particolare riferimento alla vista, all’udito e al tatto

Motorio-prassico

Motricità globale e motricità fine

Neuropsicologico

Memoria, attenzione e organizzazione spazio-temporale

Autonomia

Autonomia personale e autonomia sociale

Riportati in una scheda riepilogativa, la DF22 e il Verbale di Accertamento sono trasmessi alla famiglia per i successivi adempimenti. Ricevuta la documentazione, la famiglia provvede a consegnarla alla scuola presso la quale ha iscritto il figlio, per una tempestiva adozione dei provvedimenti conseguenti. Nella DF, infatti, sono indicate le risorse necessarie ai fini del diritto allo studio: ore di sostegno didattico, indicazione (eventuale) di figura addetta all’assistenza all’autonomia e/o alla comunicazione personale, ausili o altri supporti necessari23. Il Dirigente Scolastico, ricevuta la documentazione, inoltra agli enti competenti le relative richieste.

SCHEDA INDICATIVA PER LA REDAZIONE DELLA DIAGNOSI FUNZIONALE Cognome: ____________________________________________

Nome: ___________________________________________________

ANAMNESI ________________________________________________________________________________________________________________________________________

DIAGNOSI CLINICA (Redatta dal medico specialista nella patologia segnalata: rispettivamente neuropsichiatra infantile, otorinolaringoiatra, oculista, ecc.)

Diagnosi ________________________________________________________________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________________________________________________________________

in riferimento a: Eziologia

Conseguenze funzionali

Previsione dell’evoluzione naturale

________________________________________

________________________________________

________________________________________

________________________________________

________________________________________

________________________________________

________________________________________

________________________________________

________________________________________

Espressioni sintetiche di potenzialità maggiormente compromesse e difficoltà registrabili AREE

POTENZIALITÀ

DIFFICOLTÀ

Cognitiva 1. Livello di sviluppo raggiunto 2. Capacità di integrazione delle competenze Affettivo-relazionale 1. Livello di autostima 2. Rapporto con gli altri

Fig. 1. Modello di Diagnosi Funzionale Il modello proposto nella Fig. 1 è tratto dall’Allegato A del DPR 24 febbraio 1994, pubblicato in Tortello M., Integrazione degli handicappati, La Scuola, Brescia, 1996, p. 74. 23 Alcuni ausili didattici utilizzati a favore degli alunni con disabilità sono: la personalizzazione degli arredi e/o della postazione (ad esempio il seggiolone), i videoingranditori, i sistemi tecnologici per i non udenti, i software didattici per l’apprendimento e la comunicazione, i sistemi tecnologici per la comunicazione (puntatore oculare) e ogni altro sussidio utile a favorire l’autonomia personale e sociale e la comunicazione. 22

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PROFILO DINAMICO FUNZIONALE (PDF) Il primo documento predisposto in ambito scolastico, dopo un iniziale periodo di inserimento e di osservazione, è il Profilo Dinamico Funzionale (PDF). Atto successivo alla DF (art. 4 comma 1 del DPR 24 febbraio 1994), il PDF è propedeutico alla formulazione del Piano Educativo Individualizzato (art. 12 comma 5 della legge n. 104/1992). Esso accompagna l’alunno nel suo percorso scolastico ed è redatto congiuntamente dai componenti del Gruppo di Lavoro (GLHO): tutti i docenti della sezione in cui è iscritto l’alunno con disabilità, i genitori dell’alunno e gli specialisti dell’ASL. Sulla base dei dati riportati nella DF, il PDF descrive, in modo analitico, i possibili livelli di risposta da parte dell’alunno, declinati sulla base del funzionamento iniziale. La sua impostazione è proiettata verso ciò che ancora deve venire «come una sequenza metodologica che risponde a un interrogativo fondamentale: quali sono gli obiettivi sui quali ci si può attendere, per questa persona, la più alta probabilità di successo?»24. Nel PDF sono riportati la descrizione degli aspetti fisici e psichici, le caratteristiche sociali e affettive, l’analisi delle capacità possedute, da sostenere, potenziare e sviluppare in ambito scolastico nel rispetto delle scelte culturali, e gli obiettivi verso cui tende l’azione educativo-didattica. In continuità con la DF, infatti, il PDF analizza ciascun asse descrivendo il “funzionamento” dell’alunno, “com’è”, secondo l’impostazione culturale dell’ICF, ovvero registrando ciò che effettivamente viene rilevato. Il tempo verbale da utilizzare nella stesura è il presente indicativo, privo di frasi negative. Le frasi affermative, infatti, consentono di mettere a fuoco dati che ben si prestano per impostare una puntuale progettazione. L’utilizzo di espressioni negative, che evidenziano incapacità e mete non ancora raggiunte, lasciano trapelare l’idea di obiettivi difficilmente raggiungibili, rendendo difficoltosa la programmazione di azioni poiché prive di punti di riferimento da cui partire. Il “non è capace” o “non sa fare” corrisponde a evidenziare l’impossibilità e induce più facilmente a lasciar perdere, perché consolida l’idea della immodificabilità, derivante da un qualcosa rispetto al quale non vi è soluzione alcuna. “È capace di” o “è in grado di”, invece, offre elementi da cui poter partire per programmare e agire verso un cambiamento possibile. L’impostazione dell’ICF si contraddistingue per questo tipo di lettura attenta all’influenza dei fattori personali e ambientali, che possono diventare ostacoli, impedendo o rendendo difficile un’azione, o al contrario fungere da facilitatori. Per questa sua particolarità di riprendere e collegare fra loro aspetti declinati nella DF, informazioni fornite dalla famiglia e osservazioni riportate dalla scuola, da parte dei docenti della sezione in cui è iscritto l’alunno con disabilità, il PDF fa da “ponte” fra ciò che si conosce dell’alunno e la progettazione dell’intervento25.

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Franchini R., Disabilità, cura educativa e progetto di vita. Tra pedagogia e didattica speciale, Erickson, Trento, 2007, p. 130. Per approfondire cfr. ivi.


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CAPITOLO 1

Il Profilo Dinamico Funzionale comprende: 1. la descrizione funzionale dell’alunno (ovvero “come è”; quali capacità possiede; le difficoltà presenti) 2. l’analisi dello “sviluppo potenziale” nel “breve-medio” termine, in relazione ai seguenti parametri: a. cognitivo, esaminato nelle potenzialità: . del livello di sviluppo raggiunto . delle strategie utilizzate per la soluzione dei compiti propri della fascia di età . dello stile cognitivo . della capacità di usare, in modo integrato, competenze diverse b. affettivo-relazionale, esaminato nelle potenzialità: . dell’area del sé . del rapporto con gli altri . delle motivazioni dei rapporti . dell’atteggiamento rispetto all’apprendimento scolastico, con i diversi interlocutori c. comunicazionale, esaminato nelle potenzialità: . delle modalità di interazione . dei contenuti prevalenti . dei mezzi privilegiati d. linguistico, esaminato nelle potenzialità relative: . alla comprensione del linguaggio orale . alla produzione verbale . all’uso comunicativo del linguaggio verbale . all’uso del pensiero verbale . all’uso di linguaggi alternativi o integrativi e. sensoriale, esaminato nelle potenzialità relative: . alla funzionalità visiva . alla funzionalità uditiva . alla funzionalità tattile f. motorio-prassico, esaminato nelle potenzialità relative: . alla motricità globale . alla motricità fine . alle prassie semplici e complesse . alle capacità di programmazioni motorie

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g. neuropsicologico, esaminato nelle potenzialità relative: . alle capacità mnestiche . alla capacità intellettiva . all’organizzazione spazio-temporale h. autonomia, esaminato nelle potenzialità relative: . all’autonomia della persona . all’autonomia sociale i. apprendimento, esaminato nelle potenzialità relative: . all’età prescolare . all’età scolare (lettura, scrittura, calcolo, lettura di messaggi, lettura di istruzioni pratiche, ecc.) Il PDF è soggetto a periodiche verifiche e aggiornamenti da parte del GLHO: a conclusione della Scuola dell’Infanzia, della Scuola Primaria, della Scuola Secondaria di primo grado e durante il corso di istruzione della Scuola Secondaria di secondo grado. Ciò consente, da un lato, di verificare l’influenza esercitata dall’ambiente scolastico e la coerenza fra quanto previsto nel documento e le azioni promosse dalla scuola e, dall’altro, di controllare gli esiti dei diversi interventi, effettuati negli ambiti di vita del bambino con disabilità. L’Atto di Indirizzo, fra i suoi allegati, propone uno schema da utilizzarsi per la stesura del PDF. Alla luce della nuova impostazione antropologica e dell’approccio multifattoriale promosso dal classificatore ICF, il PDF è stato rivisitato, proponendo alle scuole un nuovo modello, al quale poter fare riferimento, con suggerimenti pratici per la stesura. Di seguito ne offriamo una esemplificazione.

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CAPITOLO 1

Il PDF: un modello26 La prima parte del modello contiene i dati della scuola, quelli dell’Istituto Comprensivo a cui appartiene la Scuola dell’Infanzia e quelli del minore (nome, cognome, luogo e data di nascita, recapiti). Sempre in questa parte vi è una sezione riservata alla famiglia, contenente le informazioni che i genitori desiderano affidare alla scuola, oltre a quelle vincolanti (nome, cognome, recapito telefonico) anche quelle ritenute utili dalla famiglia (Fig. 2).

PRIMA PARTE

NUCLEO

Fig. 2. PDF, prima parte

Fig. 3. PDF, seconda parte

La seconda parte riporta l’elenco dei documenti precedenti e/o contestuali al PDF che sono a disposizione della scuola, raccolti nel Fascicolo Personale dell’alunno; per ciascun documento sono riportate indicazioni riguardanti il Gruppo di Lavoro o i servizi che ne hanno curato la stesura e la data di rilascio. Nello specifico le voci descritte sono (Fig. 3): 1. Diagnosi Clinica; 2. Diagnosi Funzionale; 3. Profilo Dinamico Funzionale (per questa voce sono indicate le date di aggiornamento).

Il modello di PDF qui proposto è disponibile, in formato pdf, nel sito dell’Associazione CIIS (Coordinamento Italiano Insegnanti di Sostegno) alla pagina: http://www.sostegno.org/piano-educativo-individualizzato. 26

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la Legislazione Le pagine successive riportano, per ciascun asse, gli elementi che lo caratterizzano, così come sono presentati nel DPR 24 febbraio 1994. Per ciascun asse sono indicati l’elenco delle voci analizzate, la descrizione del funzionamento dell’alunno con disabilità rispetto a quelle singole voci, gli obiettivi raggiungibili, gli elementi che vengono individuati come facilitatori (sia da parte dell’alunno che del contesto) e quelli che, al contrario, costituiscono un ostacolo (anche in questo caso si esaminano i fattori personali e quelli dell’ambiente di vita). Nella prima colonna “Come funziona” si consiglia l’uso del presente indicativo e di frasi affermative, evitando deduzioni o considerazioni personali. Ogni alunno è uguale a se stesso e, pertanto, è bene limitarsi a riportare ciò che effettivamente si vede e si rileva. Nella seconda colonna si suggerisce l’infinito presente, limitandosi a scrivere l’obiettivo; il “come” quest’obiettivo sarà raggiunto costituisce, di fatto, la parte operativa, che trova significato e attuazione nel Piano Educativo Individualizzato (PEI), ossia nella programmazione annuale. È bene richiamare l’importanza del confronto e del dialogo con la famiglia e con gli specialisti, in quanto attori che possono offrire elementi di lettura e di conoscenza ricchi di particolari che la scuola può non avere occasione di incontrare e/o di rilevare.

Fig. 4. PDF, elenco Assi con descrizione

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CAPITOLO 1

Alcuni esempi Di seguito si portano alcuni esempi per le voci analizzate. È importante ricordare che i contenuti differiscono da alunno ad alunno, ciò che funziona ed è valido per un bambino non lo è per un altro. I suggerimenti servono unicamente a offrire una traccia di lavoro.

Asse cognitivo COME FUNZIONA

OBIETTIVI

FACILITATORI

OSTACOLI

Fattori personali . Capacità di imitazione Fattori ambientali Compagni/adulti . Essere modelli positivi Contesto/ambiente . Gradisce le attività in sezione . Gioca volentieri con i Lego

Fattori personali . Attenzione Fattori ambientali Compagni/adulti . Porsi come modello negativo Contesto/ ambiente . Confusione, eccessivo rumore

FACILITATORI

OSTACOLI

Fattori personali . Fiducia nelle figure adulte di riferimento Fattori ambientali Compagni/adulti . Interazione Contesto/ambiente . Disponibilità a interagire con i coetanei

Fattori personali . Scarsa sicurezza Fattori ambientali Compagni/adulti . Preferire alcuni compagni ad altri Contesto/ ambiente . Attività individuali prolungate

(medio-lungo termine)

Strategie utilizzate per la “soluzione dei compiti” propri della fascia d’età

. Elude l’attenzione . Potenziare dell’adulto strategie di problem solving e di planning

Asse affettivo-relazionale COME FUNZIONA

OBIETTIVI (medio-lungo termine)

Area del sé

. Esprime scarsa consapevolezza del sé . Si affida all’adulto . Riferendosi a sé utilizza la terza persona singolare

. Sviluppare l’autostima . Sviluppare la consapevolezza di sé . Sviluppare l’identità personale, differenziata dal contesto

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Asse comunicazionale COME FUNZIONA

OBIETTIVI

FACILITATORI

OSTACOLI

Fattori personali . Richiesta di conoscere il nome di oggetti e di animali Fattori ambientali Compagni/adulti . L’interazione con tre compagni Contesto/ ambiente . Ampia disponibilità di materiali e di oggetti concreti manipolabili

Fattori personali . Atteggiamento di chiusura . Rifiuto a interagire Fattori ambientali Compagni/adulti . Non rispondere alle sue richieste Contesto/ ambiente . Scarsa disponibilità di materiali (correlati all’interesse)

FACILITATORI

OSTACOLI

Fattori personali . Mantiene l’equilibrio quando è fermo Fattori ambientali Compagni/adulti . Condividere attività . Modelli da imitare Contesto/ ambiente . Arredi

Fattori personali . Non rilevato Fattori ambientali Compagni/adulti . Eccessiva fretta di ottenere una prestazione corretta Contesto/ ambiente . Esterni: la ghiaia nel cortile

(medio-lungo termine)

Contenuti prevalenti

. Esprime i propri bisogni . Indica ciò che desidera avere e/o possedere

. Sviluppare il lessico . Impostare la costruzione della frase

Asse motorio-prassico COME FUNZIONA

OBIETTIVI (medio-lungo termine)

. Migliorare la Motricità globale . Il movimento generale appare coordinazione impacciato generale . Fatica a mantenere l’equilibrio quando corre

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CAPITOLO 1

L’ultima pagina è riservata alle firme dei componenti del Gruppo di Lavoro. La firma rappresenta l’impegno, da parte di ciascuno dei componenti del GLHO, a mantenere fede a quanto concordato, ognuno secondo i propri compiti e nel proprio contesto. La firma va apposta nel momento di estensione del documento. Una volta firmato, il documento viene inserito nel Fascicolo Personale dell’alunno, una copia viene consegnata alla famiglia e una copia viene conservata nell’Agenda di Modulo della sezione.

PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (PEI) Il PEI è il documento in cui sono descritti gli interventi, fra loro integrati ed equilibrati, programmati a favore dell’alunno con disabilità per l’anno scolastico in corso, al fine della realizzazione del diritto all’educazione e all’istruzione (DPR 24 febbraio 1994). Nel PEI deve essere riportata, oltre alla descrizione delle capacità, delle abilità e delle potenzialità dell’alunno secondo l’approccio multifattoriale del modello sociale ICF, la programmazione dei Campi di esperienza, riferita a ciascun momento della vita scolastica. Non sono previsti, per gli alunni con disabilità, forme di esonero; nella Scuola dell’Infanzia, non soggetta all’obbligo, il tempo di frequenza può essere personalizzato, avendo cura di favorire al massimo la partecipazione alla vita scolastica per il triennio previsto. L’Atto di Indirizzo non propone un modello specifico, ma indica ciò che nel PEI deve essere riportato, facendo riferimento sia alle potenzialità che alle difficoltà dell’alunno (art. 5 comma 1): a. i progetti educativi e di socializzazione; b. i progetti riabilitativi; c. le forme di integrazione fra le attività scolastiche e quelle extrascolastiche; d. la programmazione didattica. Trovano ospitalità in questo documento gli interventi finalizzati alla piena realizzazione del diritto all’educazione e all’istruzione. Alla programmazione congiunta di questo piano concorrono, sulla base delle rispettive competenze e della propria specificità, i componenti del GLHO, ossia tutti i docenti della sezione in cui è iscritto l’alunno con disabilità, la famiglia dell’alunno e gli specialisti dell’ASL. Al GLHO possono partecipare altre figure, se impegnate nell’intervento educativo: l’assistente ad personam o educatore o facilitatore alla comunicazione, i collaboratori scolastici. La collaborazione con la famiglia è richiamata costantemente nei provvedimenti, anche quelli più recenti. In particolare, è sollecitata la costruzione di una solida e coesa alleanza educativa: la collaborazione e un’attiva partecipazione favoriscono interventi efficaci e costruttivi. Il PEI, così come il PDF, è un documento caratterizzato da flessibilità e adattabilità: per questo può essere modificato in itinere. Le modifiche possono essere effettuate nel corso dell’anno scolastico, ovvero qualora si rendesse necessario intervenire per rimodulare gli aspetti organizzativi oppure per rivedere gli aspetti, aumentando, variando o riducendo gli obiettivi, i contenuti, le metodologie, i tempi, ecc. Questo compito è affidato al GLHO. Il PEI deve essere redatto all’inizio di ogni nuovo anno scolastico.

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Programmazione annuale Nella definizione degli obiettivi vanno considerati, oltre alle capacità e potenzialità, anche gli interessi e le inclinazioni dell’alunno con disabilità, nella prospettiva più ampia del Progetto di Vita. La programmazione attinge i suoi contenuti dalle Indicazioni Nazionali, opportunamente adattati per l’alunno con disabilità e considerando l’influenza dei fattori contestuali, coerentemente con quanto formulato per la sezione. Non devono mancare le strategie e le metodologie didattiche che gli insegnanti intendono adottare, dando priorità prevalentemente ad approcci cooperativi e metacognitivi, favorendo lo svolgimento delle attività quasi esclusivamente all’interno della sezione, insieme ai compagni. Anche le proposte operative devono tener conto delle modalità con cui accompagnare l’alunno e, con lui, i compagni di sezione, procedendo in modo graduale: dal semplice al complesso. La Scuola dell’Infanzia si avvale in via prioritaria di attività propedeutiche per il percorso successivo su più aspetti: dallo sviluppo dei prerequisiti a quello linguistico-lessicale, dallo sviluppo delle abilità sociali all’aumento delle interazioni, dall’acquisizione delle regole sociali allo sviluppo delle autonomie personali e sociali, per citarne alcune. Particolare cura va posta alla comunicazione e alle sue differenti forme. Questi anni sono importantissimi per lo sviluppo del linguaggio e per la comunicazione. In assenza di linguaggio verbale, dovranno essere previste modalità integrative supportate dalle indicazioni degli specialisti, nel rispetto delle scelte della famiglia. Per bambini sordi, i genitori potrebbero scegliere la Lingua dei Segni, piuttosto che l’approccio oralista; a fronte di un uso ristretto del linguaggio o di assenza dello stesso, potrebbe essere proposto il ricorso alla Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA): anche in questo caso è bene acquisire informazioni dai genitori e seguire le loro indicazioni. Il percorso, nella Scuola dell’Infanzia, come avviene per gli altri ordini appartenenti al Primo Ciclo di Istruzione, può essere unicamente semplificato o personalizzato, anche laddove i contenuti e gli interventi divergessero significativamente rispetto all’anno di frequenza. Non sono previsti né una valutazione numerica né un atto formale di ammissione all’anno successivo. Al compimento del sesto anno di età, in virtù dell’obbligo scolastico, la famiglia provvede a iscrivere il figlio alla Scuola Primaria.

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CAPITOLO 1

Il PEI: un modello27 In sede d’incontro di GLHO, ciascun componente, in base alle rispettive competenze, collabora alla definizione della progettazione annuale (PEI). Partendo dalla descrizione iniziale, vengono concordati le finalità e i traguardi previsti per l’anno scolastico, con la prospettiva del Progetto di Vita. La parte introduttiva (Fig. 5) contiene i dati anagrafici dell’alunno, quelli relativi al percorso scolastico e informazioni sul PDF (la data di elaborazione, l’eventuale aggiornamento); la prima parte (Fig. 6), invece, prevede una sezione a cura della famiglia (in questo spazio i genitori riportano le informazioni ritenute utili ai fini del percorso scolastico), mentre la sezione successiva riguarda una serie di informazioni tratte dall’ambiente scolastico, nello specifico: . la descrizione del gruppo-sezione, evidenziando, ad esempio, l’interazione con e fra i coetanei, le dinamiche affettivo-relazionali, i comportamenti, la disponibilità a dare e ricevere aiuto in modo spontaneo, l’attenzione verso gli altri; . la descrizione di interazioni fra gli alunni, fra alunni e docenti della classe ed eventuali altre figure presenti a scuola (collaboratori scolastici, assistente ad personam), riferendo in merito alle modalità comunicative, alle dinamiche relazionali; . la descrizione del contesto, rilevando le influenze dei fattori ambientali sul comportamento e sulle attività degli alunni (ad esempio, la disposizione degli arredi, la presenza di distrattori, i materiali per le attività).

Fig. 5. PEI, parte introduttiva

Fig. 6. PEI, prima parte

Il modello qui proposto è disponibile nel sito del CIIS (Coordinamento Italiano Insegnanti di Sostegno) alla pagina: http://www.sostegno.org/sites/default/files/PEI%20Infanzia_modello_Chiocca.pdf. 27

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Descrizione iniziale La sezione che segue riguarda la descrizione, in forma analitica o discorsiva, del profilo iniziale dell’alunno. Vengono messe in evidenza capacità, potenzialità, risorse e difficoltà, ma anche gli interessi, le attitudini, il comportamento, il linguaggio, le forme di comunicazione, il rapporto con i coetanei, l’autonomia personale e sociale, le abilità motorie, la motricità fine. A queste voci si possono aggiungere le prassie semplici e quelle complesse, il gioco imitativo e simbolico, come pure le attività di pregrafismo e l’applicazione nelle attività ludiche e in quelle formali. Sullo sfondo, ma pregnanti e rilevanti, ci sono le influenze dei fattori personali e di quelli dell’ambiente. Per la compilazione di questa, come delle altre sezioni, si suggerisce di usare il presente indicativo, costruendo frasi affermative ed evitando di inserire considerazioni personali, supposizioni o deduzioni. È importante scrivere in modo oggettivo, per consentire non solo una maggiore aderenza alla realtà, come suggerisce l’ICF, ma anche per individuare Fig. 7. PEI, descrizione dell’alunno nella descrizione riferimenti utili per impostare un’efficace programmazione educativo-didattica. Lo specchietto dal titolo “Attività scolastiche”, riportato nella pagina, viene utilizzato a fronte di eventuali progetti, come ad esempio l’attivazione del servizio di Istruzione Domiciliare. Fra la famiglia e la scuola sono declinati uno o più obiettivi educativi, condivisi in sede di GLHO, riguardanti, tra le altre cose, l’autonomia e il rispetto delle regole. Sono opportunamente riportati nel PEI, insieme a eventuali strategie per l’emergenza. A completamento delle informazioni generali, sono trascritti gli interventi riabilitativi extrascolastici, come quello logopedico o di psicomotricità.

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CAPITOLO 1

Programmazione individualizzata Nella sezione pedagogico-didattica, vengono descritte le strategie e le metodologie didattiche, tenendo presente che le Linee Guida, al riguardo, suggeriscono l’approccio metacognitivo e l’appren-dimento cooperativo. La programmazione nella Scuola dell’Infanzia, così come negli altri ordini del Primo Ciclo di Istruzione, è personalizzata o semplificata (non è possibile quindi utilizzare l’espressione “differenziata” e su questo aspetto, dal punto di vista concettuale ma anche metodologico, le Linee Guida precisano che “la programmazione personalizzata” caratterizza il percorso dell’alunno con disabilità nella scuola dell’obbligo, fra cui anche quella dell’Infanzia)28.

Fig. 8. PEI, la programmazione individualizzata

I Campi di esperienza La Scuola dell’Infanzia, come sottolineato nelle Indicazioni Nazionali, è la scuola dell’attenzione e dell’intenzione, del curricolo implicito ed esplicito, che si articola in Campi di esperienza29: 1) Il sé e l’altro; 2) Il corpo e il movimento; 3) La conoscenza del mondo; 4) Immagini, suoni, colori; 5) I discorsi e le parole. Per ciascun Campo di esperienza vanno declinati gli obiettivi generali, specifici, trasversali, precisando i contenuti trattati, le attività promosse, le metodologie, i tempi e gli spazi. Essendo la programmazione impostata secondo l’approccio biopsicosociale dell’ICF, sono definiti gli elementi contestuali che fungono da ostacolo o da facilitatori degli obiettivi programmati. È bene ricordare che i Campi di esperienza vanno interpretati come contesti culturali ed esperienziali, che consentono di amplificare ciò che il bambino fa e sperimenta, mediante il supporto di appositi ausili, laddove necessario, ma anche di immagini, di suoni, di colori, di differenti linguaggi, di forme diverse di comunicazione,

Al punto 1.2, le Linee Guida precisano che la “programmazione differenziata” è utilizzabile unicamente nel Secondo Ciclo di Istruzione (Scuola Secondaria di II grado), in quanto può condurre l’alunno al conseguimento dell’attestato di frequenza. 29 Nota MIUR 1 marzo 2018, prot. n. 3645, Indicazioni Nazionali e Nuovi Scenari. Per approfondire cfr. MIUR, decreto ministeriale n. 254/2012, Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione. 28

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la Legislazione di parole, di esplorazione del mondo circostante, sotto la guida dei docenti della sezione. Vanno sicuramente richiamate le finalità che permeano la progettualità delle Indicazioni, che nella nuova rivisitazione pongono in risalto l’identità dell’alunno, lo sviluppo della sua autonomia e delle sue capacità, ma anche la possibilità, mediante l’interazione con i pari e con gli adulti, di vivere esperienze di cittadinanza. Nella sezione relativa alle risorse della scuola vengono registrate le attività in compresenza fra i docenti, ma anche i laboratori strutturati mediante gruppi omogenei per età anagrafica ed eterogenei per capacità, proprio per favorire i processi di imitazione e sollecitare sviluppo e potenziamento di abilità che l’agire con i pari determina. Conclude la sezione la descrizione dei progetti che, per la loro impostazione inclusiva, sono rivolti a tutti gli alunni della sezione (qui intesa come omogenea per età anagrafica). La sezione relativa alle risorse specifica la presenza di assistenti all’autonomia o alla comunicazione, precisando le ore settimanali assegnate all’alunno. Dopo un richiamo al trasporto scolastico, la parte si chiude con la previsione delle risorse per il prossimo anno scolastico. In base alla legge n. 122/2010, ma anche al DPCM n. 185/2006, in sede di definizione del PEI è necessario che il GLHO quantifichi le ore settimanali di sostegno (docente) e/o di assistenza per l’anno successivo. Il documento si conclude con la pagina delle firme, che siglano l’accordo fra gli estensori. Genitori, insegnanti della sezione e specialisti si impegnano a rispettare, ciascuno per il proprio ambito di competenza, quanto in esso concordato. La firma va apposta al documento in sede di elaborazione del PEI (non successivamente e, soprattutto, non deve essere richiesta come “presa visione”, dato che i soggetti citati devono, per legge, essere presenti e protagonisti attivi e corresponsabili del progetto definito). Una volta firmato, il PEI va custodito nel Fascicolo Personale dell’alunno, mentre una copia è conservata nell’Agenda di Modulo della sezione e Fig. 9. Sezione sulle risorse professionali una viene consegnata alla famiglia.

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CAPITOLO 1

Quadro di sintesi

Le due tabelle di seguito proposte illustrano la documentazione per l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità attualmente in vigore.

Documenti a cura della componente sanitaria DOCUMENTO

CHI LO ELABORA?

QUANDO?

Diagnosi Clinica

Commissione medica

In sede di valutazione, su richiesta della famiglia

Diagnosi Funzionale (DF) Verbale di Accertamento

Équipe multidisciplinare dell’ASL

In sede di valutazione, su richiesta della famiglia

CONTENUTI/ OBIETTIVI ICD-1130 DSM-531

NORMA DI RIFERIMENTO . Art. 3 della legge n. 104/1992 . DPR 24 febbraio 1994

Descrizione degli “otto assi” indicati nel DPR 24 febbraio 1994

. DPCM n. 185/2006 . DPR 24 febbraio 1994

La presentazione dell’11a edizione della Classificazione Internazionale delle Malattie (International Classification of Diseases, ICD-11) si è tenuta a Ginevra il 14 maggio 2018 da parte della World Health Assembly. Fonte: Portale Italiano delle Classificazioni Sanitarie, https://www.reteclassificazioni.it/portal_main.php?portal_view=news_dettaglio&id=97. Per approfondire cfr. https://icd.who.int/. 31 Giunto alla quinta edizione, il DSM-5, Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali), è pubblicato dall’American Psychiatric Association (APA). Il DSM-5 definisce e classifica i disturbi mentali ed è uno strumento utilizzato in ambito sanitario. 30

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Documenti elaborati congiuntamente dagli insegnanti della sezione in cui è iscritto l’alunno con disabilità con la collaborazione della famiglia e degli specialisti dell’ASL DOCUMENTO

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CHI LO ELABORA?

Profilo Dinamico Funzionale (PDF)

GLHO composto da: . tutti gli insegnanti della sezione in cui è iscritto l’alunno con disabilità . genitori o esercenti responsabilità genitoriale . specialisti ASL

Piano Educativo Individualizzato (PEI) - Progetto di Vita

GLHO composto da: . tutti gli insegnanti della sezione in cui è iscritto l’alunno con disabilità . genitori o esercenti responsabilità genitoriale . specialisti ASL . eventuale assistente ad personam o educatore e/o personale ATA

CONTENUTI/ OBIETTIVI Dopo aver Il PDF contiene la ricevuto dalla descrizione famiglia la DF e il dell’alunno e gli Verbale di obiettivi Accertamento, la programmati per scuola convoca il il medio-lungo GLHO, i cui periodo, facendo componenti, riferimento agli insieme, elaborano otto assi, descritti il PDF. dal DPR 24 Il PDF verrà febbraio 1994, ai aggiornato a fine quali se ne del percorso della aggiunge un altro, Scuola dell’Infanzia l’asse o quando dell’apprendinecessario. mento.

NORMA DI RIFERIMENTO . Art. 12 della legge n. 104/1992 . DPR 24 febbraio 1994 . Linee Guida, prot. n. 4274, del 4 agosto 2009

Viene elaborato per ciascun anno scolastico e contiene la progettazione per l’anno scolastico di riferimento.

. Art. 12 della legge n. 104/1992 . DPR 24 febbraio 1994 . Linee Guida, prot. n. 4274, del 4 agosto 2009

QUANDO?

Il PEI contiene la descrizione dell’alunno (livello di partenza), la programmazione annuale in relazione ai Campi di esperienza (che nella Scuola dell’Infanzia è esclusivamente “semplificata” o “personalizzata”), le strategie didattiche, nonché gli eventuali ausili necessari.


la Legislazione

CAPITOLO 1

Provvedimenti successivi I provvedimenti successivi intervengono su vari aspetti, come il riconoscimento della disabilità (al riguardo è già stato citato il DPCM n. 185/2006), l’organizzazione scolastica, i documenti, le figure e gli enti coinvolti, i compiti, le responsabilità e le corresponsabilità.

SOMMINISTRAZIONE FARMACI Con la Nota 25 novembre 2005, prot. n. 2312, il MIUR e il Ministero della Salute hanno firmato un accordo concernente i farmaci a scuola. Sia i docenti che il personale ATA non sono autorizzati a somministrare farmaci agli alunni. I due ministeri hanno affidato al Dirigente Scolastico il compito di individuare, fra il personale della scuola, la persona in possesso dei requisiti necessari (ad esempio, aver seguito i corsi di pronto soccorso) e che sia disponibile ad accettare tale incombenza, dopo aver ricevuto formale richiesta scritta da parte dei genitori, corredata da certificazione medica. Naturalmente i genitori stessi possono essere autorizzati dal Dirigente Scolatico, sempre previa richiesta e documentazione sanitaria, ad accedere ai locali scolastici per la somministrazione del farmaco32.

NUMERO DI ALUNNI PER SEZIONE Il DPR n. 81/200933, riguardante la riorganizzazione del sistema scolastico, fissa il numero massimo di alunni per sezione precisando, all’art. 5, che nelle sezioni che accolgono alunni con disabilità il numero totale non può superare le venti unità. L’art. 4 dello stesso provvedimento introduce una deroga a tale vincolo, prevedendo la possibilità di un aumento in percentuale pari al 10% (pertanto il numero complessivo è di massimo ventidue alunni per sezione).

LINEE GUIDA Le Linee Guida si pongono all’attenzione delle singole istituzioni come richiamo e, in qualche modo, sintesi dei precedenti provvedimenti. Questo documento è stato emanato per sollecitare le scuole rispetto alle novità, ma anche per rilanciare l’esperienza inclusiva a fronte di alcune situazioni definibili come “cattive prassi”, quali le microespulsioni dall’aula, la presenza delle aule di sostegno, la creazione di laboratori o di interventi riservati ai soli alunni con disabilità, l’attivazione di progetti rivolti agli alunni più in difficoltà scolasticamente e agli alunni con disabilità, per citarne alcuni. Le Linee Guida intervengono anche sul registro “del sostegno”, strutturato come contenitore della documentazione dell’alunno con disabilità (non di rado il nome del bambino si trova sulla copertina), lasciando dedurre la presenza di “una classe nella classe” e Per un approfondimento si rimanda all’Allegato A del Modello di PEI per la Scuola dell’Infanzia, pubblicato in: http://www.sostegno.org/sites/default/files/Allegato%20A%20-%20Farmaci%20a%20scuola.pdf. 33 DPR n. 81/2009, Norme per la riorganizzazione della rete scolastica e il razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane della scuola, ai sensi dell’articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133. 32

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la Legislazione sottraendo l’alunno al gruppo al quale appartiene. Il provvedimento ribadisce che tale strumento è “del docente” e, poiché l’insegnante di sostegno è assegnato alla sezione, nel momento in cui si decidesse di adottarlo, il registro deve avere al suo interno i nomi di tutti gli alunni della sezione; la documentazione va custodita unicamente nel Fascicolo Personale, presso la direzione della scuola, mentre la copia a disposizione della sezione va posta nell’Agenda di Modulo.

ORE DI SOSTEGNO Sulle ore di sostegno è intervenuta la Corte Costituzionale, dopo che la legge n. 244/2007 aveva abolito la possibilità di deroghe, fissando un tetto massimo al numero degli insegnanti di sostegno, secondo un rapporto medio nazionale di un docente ogni due alunni con disabilità34 e vietando la possibilità di deroga rispetto al criterio introdotto35. La Sentenza n. 80/2010 reintroduce le deroghe, ossia la possibilità di aumentare il numero di ore di sostegno, ritenendo peraltro «“irragionevole” il divieto di deroghe nel momento in cui ribadisce il principio del rispetto delle “effettive esigenze”»36. È opportuno ricordare che le ore di sostegno assegnate a un alunno non possono essere ridotte in corso d’anno e attribuite ad altri alunni, come stabilisce la Sentenza del Consiglio di Stato n. 2023/2017.

L’art. 2 comma 413 della legge n. 244/2007, Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008), recita: «Tali criteri e modalità devono essere definiti con riferimento alle effettive esigenze rilevate, assicurando lo sviluppo dei processi di integrazione degli alunni diversamente abili anche attraverso opportune compensazioni tra province diverse ed in modo da non superare un rapporto medio nazionale di un insegnante ogni due alunni diversamente abili». 35 Il vincolo è introdotto dal comma 414 dell’art. 2 della legge n. 244/2007. 36 Nocera S., Scheda n. 293, La Corte Costituzionale ripristina le deroghe per il sostegno (Sentenza n. 80/10), https://aipd.it/aipd_ scuola/la-corte-costituzionale-ripristina-le-deroghe-per-il-sostegno-sentenza-n-8010/. 34

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CAPITOLO 1

Decreto legislativo n. 66/2017 Il processo inclusivo è costantemente in evoluzione, anche per la necessità di rispondere con maggiore efficacia e puntualità alle numerose sfide di una società in repentino cambiamento ma, dal punto di vista dell’integrazione, ancora culturalmente in cammino e alla ricerca di un’autentica identità. In questo quadro s’inseriscono una serie di Decreti Legislativi, attuativi della legge 107/2015. In particolare, il Decreto lgs. n. 66, emanato il 13 aprile 2017, ridisegna parte dell’impianto normativo generale in materia d’inclusione scolastica, introducendo nuove forme di attuazione. Di seguito si riportano alcuni articoli del provvedimento già in vigore; per i restanti articoli, invece, si dovranno attendere i necessari decreti applicativi, allo studio del MIUR, e che, molto verosimilmente, potrebbero essere oggetto di ulteriori modifiche nella loro declinazione37.

COMPITI DELLO STATO, DELLE REGIONI E DEGLI ENTI LOCALI Allo Stato, alle Regioni e agli Enti Locali è attribuita la responsabilità di erogare le prestazioni necessarie per garantire l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità (nell’art. 3 del decreto legislativo n. 66/2017). Lo Stato provvede al personale docente, compresi gli specializzati per le attività di sostegno, e al personale ATA. Ai collaboratori scolastici, che sono assegnati tenendo conto della differenza di genere, sono affidati precisi compiti di assistenza, fra cui spostare i bambini con disabilità, occuparsi della somministrazione dei pasti e dell’assistenza di base (rif. artt. 47 e 48, Allegato A, del CCNL di categoria). Gli Enti Locali hanno il compito di garantire l’accessibilità e la fruibilità degli spazi scolastici, di assicurare il personale addetto all’assistenza all’autonomia e alla comunicazione personale, di provvedere ai servizi per il trasporto, mentre per quanto concerne la fruibilità dei sussidi didattici e degli strumenti tecnologici e digitali necessari per l’inclusione scolastica sono interessati tutti gli Enti richiamati nell’articolo.

I NUOVI GRUPPI PER L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA (ART. 9 DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 66/2017) Dal mese di settembre del 2017, i Gruppi di Lavoro a livello regionale, provinciale e di singola Istituzione scolastica sono in parte modificati o sostituiti, come descritto nelle tabelle alla pagina seguente38.

Entro due anni dalla data di entrata in vigore del D.Lgs. n. 66/2017, in conformità all’art. 1, comma 184, della L. 107/15, il Governo può adottare disposizioni integrative e correttive del decreto medesimo; questo principio è applicabile anche agli altri otto decreti già emanati. Secondo le dichiarazioni del MIUR del 3/12/2018, l’entrata in vigore degli articoli programmato per il 1° gennaio 2019 slitterà molto probabilmente a settembre 2019. Dal Comunicato stampa congiunto diffuso all’indomani dell’incontro dell’Osservatorio Permanente, svoltosi il 3/12/18 presso il MIUR, le Federazioni Fish e Fand hanno preannunciano “sostanziali rettifiche e modificazioni” del d.lgs. 66/17, fra cui: a) la definizione e il ruolo dei Gruppi di lavoro (attualmente denominati GLHO) e dei GIT; b) l’indicazione, nel PEI, del monte ore di sostegno e di assistenza all’educazione e alla comunicazione (fonte: http://www.fishonlus.it/2018/12/04/inclusione-scolastica-gli-impegni-delle-federazioni/). 38 Il contenuto dell’art. 9 del decreto legislativo n. 66/2017 sostituisce (e sostituirà) l’art. 15 della legge n. 104/1992. 37

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Dal 1° settembre 2017 GRUPPI ABROGATI GLHI (Gruppo di Lavoro Handicap di Istituto)39 GRUPPI MODIFICATI GLIR (Gruppo di Lavoro Interistituzionale Regionale) a livello regionale

Già introdotto dalle Linee Guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità del 4 agosto 2009, prot. n. 4274, ai GLIR sono affidati nuovi compiti

GRUPPI NUOVI GLI (Gruppo di Lavoro Riguarda unicamente gli alunni con per l’Inclusione) presso ogni Istituzione disabilità scolastica

Composizione

Compiti

. Dirigente USR (che presiede) . Partecipazione paritetica di rappresentanti delle Regioni, degli Enti Locali e delle associazioni delle persone con disabilità

. Consulenza e proposta all’USR per gli accordi di programma . Supporto ai Gruppi per l’Inclusione Territoriale (GIT) . Supporto alle reti di scuole per i Piani di Formazione in servizio del personale della scuola

Composizione

Compiti

. Dirigente Scolastico . Docenti curricolari . Docenti di sostegno . Personale ATA (eventuale) . Specialisti ASL territoriale

. Supportare il collegio dei docenti nella definizione del Piano per l’Inclusione . Supportare i consigli di classe nell’attuazione dei PEI

La circolare ministeriale n. 8/2013 stabilisce che: «Restando quanto previsto dall’art. 15 comma 2 della L. 104/92, i compiti del Gruppo di lavoro e di studio d’Istituto (GLHI) si estendono alle problematiche relative a tutti i BES. A tale scopo i suoi componenti sono integrati […]. Tale Gruppo di lavoro assume la denominazione di Gruppo di lavoro per l’inclusione (in sigla GLI)». Dato che l’art. 9 prevede la soppressione del GLH di Istituto, anche il GLI introdotto per i BES risulta abrogato. A conferma si richiama la Nota MIUR 17 maggio 2018, prot. n. 1143, L’autonomia scolastica quale fondamento per il successo formativo di ognuno. 39

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CAPITOLO 1

GLI: IL NUOVO GRUPPO DI LAVORO In conformità al decreto n. 66, il nuovo Gruppo di Lavoro per l’Inclusione, presieduto dal Dirigente Scolastico è formato da docenti (in parte di posto comune o disciplinare e in parte di sostegno) e da personale ATA, entrambi nominati dal Dirigente Scolastico e da specialisti dell’ASL. Già operativo dal 1° settembre 2017, il gruppo ha il compito di supportare il collegio dei docenti nella definizione e realizzazione del Piano per l’Inclusione; in sede di definizione e attuazione di detto piano, può avvalersi della consulenza degli studenti, dei genitori e delle associazioni delle persone con disabilità. Ogni Istituzione scolastica è, quindi, chiamata a definire un Piano per l’Inclusione da inserire nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF). In questo documento, elaborato dal Collegio docenti, sono indicate le modalità e l’utilizzo coordinato delle risorse, compresi il superamento delle barriere e l’individuazione dei facilitatori del contesto di riferimento. Al tempo stesso nel Piano per l’inclusione sono indicati gli interventi di miglioramento della qualità dell’Inclusione scolastica.

SERVIZIO DI ISTRUZIONE DOMICILIARE Quale estensione della scuola in ospedale, il servizio di Istruzione Domiciliare, contemplato anche per gli alunni con disabilità impossibilitati alla frequenza per motivi di salute, può essere erogato anche in assenza di pregresso ricovero ospedaliero. L’organizzazione di questo servizio viene ora delegata alle Istituzioni scolastiche, le quali, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale, gli Enti Locali e le ASL, sono impegnate nell’individuare le azioni volte a garantire il diritto allo studio tutelando, al tempo stesso, la salute. I progetti possono essere attivati per gli alunni per i quali i genitori richiedono il servizio per un periodo non inferiore ai trenta giorni, anche non continuativi, avvalendosi, laddove possibile e compatibile, delle nuove tecnologie.

L’INSEGNANTE SPECIALIZZATO INCARICATO SU POSTO DI SOSTEGNO Nelle scuole di ogni ordine e grado sono garantite “attività di sostegno” mediante l’assegnazione di docenti specializzati (art. 13 della legge n. 104/1992). Il docente specializzato è una figura professionale abilitata all’insegnamento, che ha acquisito competenze in materia di pedagogia e di didattica speciale tramite uno specifico corso di specializzazione. La sua azione pedagogico-didattica, attuata in contitolarità con i colleghi40, è rivolta a tutti gli alunni della sezione alla quale viene assegnato, secondo i criteri della contitolarità e della corresponsabilità (art. 13 comma 6 della legge n. 104/1992), proprio per sostenere e promuovere la dimensione inclusiva e per favorire l’interazione fra gli alunni, attraverso percorsi attivati collegialmente con i colleghi.

L’art. 13 comma 6 della legge n. 104/1992 afferma: «Gli insegnanti di sostegno assumono la contitolarità delle sezioni e delle classi in cui operano, partecipano alla programmazione educativa e didattica e alla elaborazione e verifica delle attività di competenza dei consigli di interclasse, dei consigli di classe e dei collegi dei docenti (1 ter)». 40

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la Legislazione Il docente per le attività di sostegno talora svolge la sua attività seduto accanto all’alunno, altre volte incoraggia le attività in piccolo gruppo o in coppia e propone attività in cui gli alunni imparino ad aiutarsi reciprocamente e ad apprendere insieme. Supporta l’azione dei colleghi, confrontandosi sulle scelte metodologico-didattiche o sulle strategie più efficaci. Mette a disposizione le sue competenze in sede di GLHO per una puntuale e corretta predisposizione del PDF e del PEI a favore dell’alunno con disabilità. La sua presenza in aula deve essere assicurata per tutte le ore assegnate alla sezione; pertanto, a fronte di particolari necessità della scuola per supplenze o altro, egli non può essere utilizzato, proprio perché la sua azione pedagogico-didattica è a supporto degli alunni della sezione, e quindi anche dell’alunno con disabilità, per favorirne, insieme ai colleghi, il percorso di apprendimento, di socializzazione e di relazione all’interno dell’ambiente sezione.

LA CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVO-DIDATTICA DEI DOCENTI La dimensione inclusiva della scuola trova attuazione nella progettazione educativo-didattica e nella capacità dei docenti di assicurare un insegnamento di qualità a tutti gli alunni, tale da garantire il successo formativo a ciascuno di essi (DPR n. 275/1999). Il ruolo formativo della scuola trova compimento nella formazione globale dell’alunno, promuovendo apprendimenti significativi, favorendo la socializzazione, la comunicazione e l’interazione fra i pari, potenziando la capacità di imparare a imparare insieme. A tal fine risulta strategica la progettazione predisposta da tutti i docenti della sezione, in cui l’alunno sia considerato quale destinatario, insieme ai compagni, dell’azione formativa e sia reso protagonista attivo del suo percorso.

LA PROGRAMMAZIONE E IL CLIMA DI CLASSE È compito di tutti i docenti della sezione, incaricati su posto comune o di sostegno, partecipare alla programmazione delle attività didattiche rivolte alla sezione, definendo i singoli PEI per gli alunni con disabilità, secondo quell’unitarietà di intenti che l’agire comune e condiviso richiede41. La cooperazione e la corresponsabilità di tutti i docenti della sezione sono essenziali per la realizzazione di una scuola inclusiva, per la quale è ormai consolidato «che non si dà vita ad una scuola inclusiva se al suo interno non si avvera una corresponsabilità educativa diffusa e non si possiede una competenza didattica adeguata ad impostare una fruttuosa relazione educativa anche con alunni con disabilità»42. La progettazione didattica e l’organizzazione dei curricoli, strutturati in funzione dei differenti stili di apprendimento o del diverso PDF, sono di competenza di ciascun docente che opera in sinergia con i colleghi della sezione; e lo stesso vale per l’adattamento dei materiali e la gestione delle attività d’aula, volti a favorire e potenziare gli apprendimenti. Operativamente la corresponsabilità trova implicazione nel favorire un clima di classe positivo e nell’individuare efficaci strategie didattiche. Gli insegnanti assumono com-portamenti attenti nei confronti di ciascun alunno, accettando la diversità e valorizzando le differenze individuali, colte come opportunità di crescita e di sviluppo di tutti gli alunni della sezione, promuovendo le abilità sociali.

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Cfr. D’Alonzo L., Pedagogia speciale. Per preparare alla vita, La Scuola, Brescia, 2006. Linee Guida.


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CAPITOLO 1

LE STRATEGIE DIDATTICHE Secondo una progettualità che abbia quale orizzonte l’attuazione di una scuola effettivamente inclusiva, le strategie e le metodologie da privilegiarsi sono coerenti con una didattica metacognitiva e laboratoriale, che si avvale di approcci cooperativi e collaborativi, di apprendimento per scoperta, e della proposta di attività in piccoli gruppi eterogenei o in coppia. Mediatori didattici, software, attrezzature informatiche, sussidi specifici contribuiscono ad attualizzare la proposta didattica, potenziata da un approccio alle tecnologie della comunicazione e dell’informazione e sostenuta dall’adattamento dei materiali in funzione delle potenzialità, delle capacità e della funzionalità di ciascun alunno.

L’ASSISTENTE AD PERSONAM O ASSISTENTE EDUCATORE O AEC La legge n. 104/1992 prevede, coerentemente con il DPR n. 616/1977, l’obbligo per gli Enti Locali di assicurare l’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con disabilità fisica o sensoriale. L’attività di queste figure si svolge all’interno della sezione in cui è iscritto l’alunno con disabilità e si sostanzia nella «mera traduzione della volontà dell’alunno e, in nessun caso, deve modificarne il contenuto». L’assistente viene richiesto direttamente dal Dirigente Scolastico all’Ente Locale competente: per la Scuola dell’Infanzia il Comune di residenza43. Figura professionale, appartenente all’ambito assistenziale, l’assistente ad personam è nominalmente assegnato all’alunno con disabilità e interviene a favore della sua autonomia personale e/o della comunicazione. Non sempre è specificata l’importanza del ruolo ricoperto da queste figure che, spesso, anche con il benestare dei docenti, tendono a sostituire i loro compiti con quelli propri dell’insegnante. Ciò ovviamente non va a beneficio del percorso educativo dell’alunno con disabilità. È bene avvalersi adeguatamente e in modo corretto del supporto che l’assistente può offrire, permettendo, con il suo intervento, di favorire il processo inclusivo nella sezione, seguendo le indicazioni del docente in servizio. L’assistente è tenuto a partecipare agli incontri di elaborazione del PEI, in quanto può contribuire con le sue osservazioni e con la conoscenza diretta dell’alunno. Ad oggi non esiste un mansionario professionale che precisi compiti, competenze e requisiti. In realtà, il decreto legislativo n. 66/2017, all’art. 3, prevedeva che il MIUR, in sede di Conferenza unificata Stato-Regioni-Province Autonome, procedesse «entro 180 giorni dall’entrata in vigore»44 del decreto alla definizione di questa figura professionale che, com’è noto, non è dedicata alle attività proprie della didattica, bensì agli aspetti educativi e di autonomia e/o comunicazione, in sinergia con le altre figure coinvolte.

Nel caso in cui il Dirigente Scolastico ne ravvisi la necessità, è possibile inoltrare agli Enti Locali richiesta nominale «di assistenti, segnalati dagli stessi interessati, e, in mancanza, dalle associazioni di ciechi e di sordomuti o delle loro famiglie» a favore degli alunni con disabilità visiva o uditiva (art. 5 della circolare ministeriale n. 262/1988, prot. n. 16676). 44 Come riportato dalla Gazzetta ufficiale del 16 maggio 2017, n. 112, il decreto legislativo n. 66/2017 è entrato in vigore il 31 maggio 2017, http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2017/05/16/17G00074/sg. 43

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LE NOVITÀ NON ANCORA OPERATIVE DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 66/2017 Di novità il decreto legislativo n. 66/2017 ne introduce molte, ridisegnando buona parte dell’impianto organizzativo scolastico relativo all’integrazione degli alunni con disabilità. C’era bisogno di questo cambiamento? Alcuni interventi volti a migliorare il processo nel suo insieme erano sicuramente necessari, ancor più a fronte di quelle prassi “non inclusive” che stanno prendendo sempre più piede in molte scuole. Fra queste si ricordano l’uso delle aule di sostegno, la delega dell’intervento educativo-didattico affidato perlopiù al solo docente di sostegno da parte dei docenti su posto comune, la creazione di gruppi omogenei di alunni, secondo le capacità. Ogni nuova modifica richiede alla scuola di aggiornarsi costantemente, per conoscere e adeguarsi ai nuovi cambiamenti. Del decreto legislativo n. 66/2017, che ha quali destinatari unicamente gli alunni con disabilità (art. 2), sono operativi pochissimi articoli; la maggior parte necessita dell’emanazione di provvedimenti attuativi, ad oggi non ancora predisposti da parte del MIUR e/o degli enti chiamati a tale compito.

Commissioni mediche e riconoscimento dell’alunno con disabilità Per la valutazione di persone in età evolutiva sono istituite apposite commissioni, alle quali prende parte anche il medico dell’INPS e un operatore sociale indicato dall’Ente Locale.

La nuova documentazione Dal 2019 la DF e il PDF sono sostituiti da un unico documento, il Profilo di Funzionamento (P.d.F.), il quale è redatto dall’équipe multidisciplinare dell’ASL, con la collaborazione dei genitori del bambino e con la partecipazione di un rappresentante dell’amministrazione scolastica che, in base all’età dell’alunno, potrebbe essere individuato fra i docenti della scuola frequentata. Il P.d.F., che viene consegnato alla famiglia, è il documento propedeutico per la predisposizione del Progetto Individuale (a cura del comune di residenza, su richiesta della famiglia) e del PEI. Nel P.d.F. sono definite le competenze professionali e la tipologia delle misure di sostegno e delle risorse strutturali necessarie per l’inclusione scolastica. Esso viene aggiornato a fronte di significative modifiche o cambiamenti dell’alunno e, periodicamente, nel passaggio fra ordine e grado di scuola. I criteri, i contenuti e le modalità di redazione della certificazione di disabilità in età evolutiva e del P.d.F. (avvalendosi dei classificatori dell’OMS, ICD-11 e ICF) sono stati affidati al Ministro della Salute che, di concerto con altri Ministri (MIUR, Lavoro e politiche sociali, Economia e Finanze, Affari regionali e autonomie) e dopo aver consultato l’Osservatorio permanente per l’inclusione scolastica, previa intesa in sede di Conferenza unificata Stato-Regioni-Province Autonome, avrebbe dovuto emanare apposite Linee Guida entro 180 giorni dalla pubblicazione del decreto legislativo n. 66/2017 in Gazzetta Ufficiale (G.U. 16/05/2017). Le Linee Guida previste dall’art. 5 non sono ancora state stilate, per cui, in assenza di provvedimenti attuativi, si continua a far riferimento alle procedure già descritte nella prima parte di questo capitolo.

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CAPITOLO 1

Gruppi di Lavoro Dal 1° settembre 2019 GRUPPI ABROGATI GLIP (Gruppo di Lavoro InterIstituzionale Provinciale)45

GRUPPI ABROGATI

Composizione . Un ispettore tecnico nominato dal provveditore agli studi . Un esperto della scuola . Due esperti designati dagli Enti Locali . Due esperti delle USL . Tre esperti designati dalle associazioni delle persone con disabilità [il Gruppo di Lavoro dura in carica tre anni]

Compiti . Consulenza e proposta all’UST . Consulenza alle singole scuole . Collaborazione con gli Enti Locali e le USL . La conclusione e la verifica dell’esecuzione degli accordi di programma, l’impostazione e l’attuazione dei PEI, qualsiasi attività inerente l’integrazione scolastica

Composizione

GIT (Gruppo per l’Inclusione . Dirigente Tecnico o Scolastico Territoriale) presso ogni ambito . Tre Dirigenti Scolastici dell’ambito territoriale territoriale . Tre docenti nominati dall’USR (due per la Scuola dell’Infanzia e il Primo Ciclo di Istruzione; uno per il Secondo Ciclo)

Compiti . Invia all’USR una sua proposta di ore di sostegno, dopo aver verificato quanto richiesto dalle singole scuole; con successivo provvedimento, il MIUR indicherà modalità di funzionamento, durata e ulteriori funzioni per il supporto all’inclusione scolastica

Nuovo iter per le ore di sostegno Dai recenti provvedimenti la richiesta per le ore di sostegno viene completamente ridisegnata. Essa presuppone che, per l’applicazione, sia vigente quanto stabilito dall’art. 5 del decreto legislativo n. 66/2017 (la nuova modalità di certificazione della disabilità e la conseguente formulazione del P.d.F.). Il provvedimento prevede la seguente procedura: 1. il Dirigente consulta il GLI e, sulla base dei singoli PEI, invia al GIT la quantificazione dell’organico dei posti di sostegno (negli Istituti Comprensivi, la richiesta è divisa per ordine di scuola), allegandovi la documentazione a supporto della stessa; I GLIP mantengono efficacia fino al 2019-2020, quando diverranno operativi i GIT. Anche se l’art. 15 della legge n. 104/1992 risulta già modificato e sostituito dall’art. 9 del decreto legislativo n. 66/2017, il GLIP continuerà a essere operativo fino a quando entrerà in funzione il GIT. 45

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la Legislazione 2. il GIT, in quanto organo tecnico, analizza i documenti ricevuti (Piano per l’Inclusione elaborato dalla scuola e, per ciascun alunno con disabilità, il P.d.F. e il PEI e, ove esistente, il Progetto Individuale); 3. il GIT consulta ogni Dirigente Scolastico, da cui ha ricevuto la richiesta di sostegno, Il DS invia al GIT la richiesta di “posti di sostegno”, sulla informandosi in merito a ciascun base dei PEI e dopo aver consultato il GLI. alunno con disabilità; 4. dopo aver verificato la quantificazione delle risorse di Il GIT analizza la documentazione ricevuta dalla scuola, sostegno richieste dal Dirigente consulta ogni DS per ciascun alunno, valuta le richieste Scolastico, il GIT formula una sua di organico e invia una sua proposta all’USR. proposta e la invia all’Ufficio Scolastico Regionale (USR); 5. l’USR assegna le risorse per i L’USR nell’ambito dell’organico dell’autonomia per i posti di sostegno a ciascuna posti di sostegno assegna le risorse per ciascuna scuola. scuola, nell’ambito dell’organico dell’autonomia (art. 10 del decreto legislativo n. 66/2017). Fig. 10. Assegnazione e ore di sostegno

PEI e compiti del GLHO Il PEI è elaborato e “approvato” - questa è la novità introdotta dall’art. 7 del decreto legislativo n. 66/2017 - dai seguenti soggetti: . tutti i docenti della classe in cui è iscritto l’alunno con disabilità; . i genitori o gli esercenti la responsabilità genitoriale; . le figure professionali (interne ed esterne alla scuola) che interagiscono con la classe (anche questo è un elemento di novità) e con l’alunno con disabilità; . gli specialisti dell’unità di valutazione multidisciplinare. Elaborato facendo riferimento alla certificazione di disabilità e al P.d.F., il “Nuovo PEI”: . indica strumenti, strategie e modalità per realizzare un ambiente di apprendimento volto allo sviluppo della comunicazione, socializzazione, interazione, relazione, orientamento e autonomie46; . esplicita modalità didattiche e di valutazione in relazione alla programmazione individualizzata; . definisce gli strumenti per l’effettivo svolgimento dell’alternanza scuola-lavoro; . indica le modalità di coordinamento degli interventi. Come per l’attuale, il nuovo PEI è redatto per ciascun anno scolastico, all’inizio del percorso, ed è aggiornato o modificato quando necessario, tramite le verifiche di rito. 46

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Il decreto non cita gli apprendimenti, che sono invece ben sottolineati nella legge n. 104/1992, all’art. 12 commi 3 e 4.


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