METODO DI STUDIO con lessico, strategie, mappe, esposizione orale
SEMPLICEMENTE
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Didattica inclusiva
SCOPRIRE LE STEM con il Metodo delle 5 E
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Risorse digitali
Nelle pagine del libro troverai indicate tante risorse interattive che ti accompagneranno nel corso di tutto l’anno scolastico. Puoi usarle in classe con l’insegnante oppure a casa, in autonomia. Puoi accedere tramite il tuo dispositivo mobile, inquadrando i QR code.
Con i video didattici e i video interattivi potrai conoscere e approfondire gli argomenti, verificare le tue conoscenze e ripassare i concetti già appresi
I percorsi multimediali RAF LAB ti introducono agli argomenti di studio, all’insegna dell’inclusività: organizzerai meglio le tue conoscenze precedenti e i nuovi contenuti, per partecipare alla lezione in modo attivo e consapevole.
Le mappe e le immagini interattive ti aiuteranno a fissare e ripassare i concetti chiave.
GLI ANTIRUGGINE
Con le attività interattive de GLI ANTIRUGGINE potrai ripassare, recuperare e rinforzare le conoscenze acquisite. Mettiti alla prova con le domande a risposta multipla, vero/falso, completamento o abbinamento e controlla i risultati ottenuti.
Con i giochi interattivi potrai esercitarti divertendoti, mentre le attività interattive ti aiuteranno a verificare le tue conoscenze.
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Paola Gentile
perché Studi
ST E M Con il metodo delle 5 E
La
La famiglia
Le
La conquista dell’Italia
Le guerre puniche
TECNOLOGIA Il corvo e il rostro
L’esercito romano
TECNOLOGIA
Insula, la casa dei plebei
La
MAPPE
I Micenei
I Greci
I Persiani 132
I Macedoni 132
I popoli italici 133
LIFE SKILLS
PROBLEM SOLVING 73, 79
Gli Etruschi
Roma: Monarchia e Repubblica 135
Roma: Impero 136
PENSIERO CRITICO 5, 28, 51
RELAZIONI EFFICACI 5, 33
EMPATIA 28, 33, 79, 119
SEMPLICEMENTE
Pagine per la costruzione guidata di un metodo di studio efficace in chiave inclusiva.
QUADERNO
In allegato da pag. 137 a pag. 172
S t u d i ATLANTE perché
La Didattica Inclusiva Digitale Integrata consente la personalizzazione dell’apprendimento attraverso percorsi innovativi e flessibili, che supportano e valorizzano i diversi bisogni educativi.
Le civiltà della Grecia
La Grecia è una penisola nel Mar Mediterraneo orientale prevalentemente montuosa e collinare, circondata da numerose isole nel Mar Egeo e nel Mar Ionio. Attorno al 2000 a.C. alcune tribù nomadi provenienti da nord-est si insediarono sulle coste della penisola greca e nelle isole. Nel corso dei secoli questi antichi popoli si dedicarono alla pesca, alla coltivazione di viti e ulivi, all’artigianato, alla navigazione e al commercio. In Grecia vennero costruiti imponenti templi e teatri e nacquero la scienza, la filosofia e la storiografia che influirono sul modo di pensare e sulle conoscenze di molti popoli. Ancora oggi si ritrovano tracce della civiltà greca nella nostra lingua e nell’architettura di alcune città. I Greci, inoltre, furono i primi a dare vita a una forma di governo adottata oggi da molti Paesi del mondo: la democrazia
Le mie ipotesi
Hai letto che i Greci costruirono opere grandiose. Il teatro che vedi nell’immagine grande si trova in Grecia, mentre il tempio greco di fianco è situato in Italia. Rispondi alle domande.
• Perché, secondo te, ci sono tracce della cultura greca fuori dal territorio greco?
• Che cosa fecero i Greci?
Imparo con METODO
Mi chiamo HEINRICH SCHLIEMANN (1822-1890), sono un archeologo tedesco. Nel 1871, basandomi sulle descrizioni presenti nei poemi del greco Omero, ho iniziato a cercare i resti della città di Troia sulla collina di Hissarlik, in Turchia. Nelle prossime pagine conoscerai meglio la storia delle civiltà della Grecia!
LIFE SKILLS Insieme
Il concetto di cittadinanza è nato nell’antica Grecia, dove sorsero città-stato libere e indipendenti.
Essere “cittadini e cittadine”, oggi, significa essere membri di una comunità al cui governo si partecipa direttamente o attraverso dei rappresentanti.
L’obiettivo 16 dell’Agenda 2030 propone la costruzione di società pacifiche, giuste e democratiche in cui le persone possano essere protette e i loro diritti rispettati.
Quanto è importante vivere in una società in cui vengono rispettati i diritti di tutti e tutte? Che cosa accadrebbe se i diritti spettassero solo ad alcune persone e ad altre no? Discutetene in classe con l’insegnante.
Imparo con la CARTA
Confronta le carte della Grecia di ieri e di oggi (pagina 7 dell’Atlante), poi rispondi sul quaderno.
• Quale grande isola apparteneva allora come oggi alla Grecia?
• Ricordi qualcosa della sua antica civiltà?
• Quali erano le città più importanti dell’antica Grecia?
• Ritrovi Atene, oggi capitale della Grecia, su entrambe le carte?
Dove e quando
Questa carta geostorica mostra i territori in cui sono sorte le civiltà dell’antica Grecia: quelle dei Micenei, dei Greci e dei Macedoni. Come puoi vedere, queste civiltà si svilupparono lungo le coste del Mar Mediterraneo e, in particolare, del Mar Egeo.
Le immagini mostrano i resti che queste antiche civiltà ci hanno lasciato.
CIVILTÀ MICENEA
La Porta dei Leoni, a Micene.
CIVILTÀ MICENEA
CIVILTÀ GRECA
CIVILTÀ MACEDONE
CIVILTÀ MACEDONE
CIVILTÀ GRECA
Nascita di Cristo
Le antiche rovine della città di Pella.
Il Tempio di Poseidone, a Capo Sunio.
Un esempio di arte micenea: una tazza in oro ritrovata nella tomba di un principe miceneo insieme ad altri preziosi oggetti funerari. Alta circa 10 centimetri, è decorata a sbalzo, cioè in rilievo.
I MICENEI
Quando e dove
Attorno al 2000 a.C. in Grecia, nella regione del Peloponneso, si stabilirono gli Achei, un popolo nomade proveniente dall’Asia centrale. Gli Achei non fondarono un unico grande regno ma tante piccole città-stato indipendenti , spesso in lotta tra loro, come Argo, Pilo, Tirinto, Sparta e Micene Quest’ultima era la città più importante e diede il nome alla loro civiltà.
Intorno al 1450 a.C. i Micenei conquistarono Creta. Dai Cretesi appresero la scrittura, l’arte del commercio e le tecniche di navigazione, grazie alle quali arrivarono alle coste dell’Anatolia, dell’Italia meridionale e della Spagna, dove fondarono colonie.
Imparo con le PAROLE
Decadenza significa perdita progressiva di forza, potere e ricchezza. Indica i sinonimi fra i seguenti termini: declino ascesa miglioramento rovina
Successivamente i Micenei condussero lunghe guerre contro alcune città dell’Anatolia, fra cui Troia, che si trovava in una posizione favorevole ai commerci marittimi nel Mar Nero.
I Micenei la conquistarono intorno al 1250 a.C.
A partire dal 1200 a.C. la civiltà micenea conobbe un periodo di decadenza: i commerci diminuirono e molte città furono distrutte dai Dori, un popolo proveniente dal Nord Europa.
Nascita di Cristo
a.C.
a.C.
Arrivo nel
Peloponneso
1450 a.C.
Conquista di Creta 1250 a.C.
Conquista di Troia
Invasione dei Dori
L’organizzazione sociale
Ogni città-stato era governata da un re, chiamato wanax, che svolgeva anche le funzioni di capo religioso. Accanto a lui c’era il capo dell’esercito, lawagetas
Seguivano i nobili, i guerrieri, i sacerdoti e le sacerdotesse
Il popolo, chiamato damos, era formato da contadini, artigiani, tessitori, costruttori di navi e fabbri. Viveva nei damoi, cioè i villaggi, che si trovavano nelle campagne fuori dalle mura. Solo il re, i nobili e i sacerdoti potevano possedere le terre, che venivano affidate ai contadini in cambio di una parte del raccolto.
Le persone più importanti del villaggio erano i basilèus, i capi dei diversi gruppi di famiglie, che prendevano decisioni di interesse pubblico, riunendosi in un consiglio.
Infine c’erano gli schiavi, di solito prigionieri di guerra, destinati ai lavori più pesanti.
Le donne erano rispettate e godevano di una certa libertà.
Partecipavano alla vita pubblica e potevano lavorare come tessitrici e distributrici di cereali. Le sacerdotesse spesso possedevano e amministravano terreni.
Le attività
Il territorio abitato dai Micenei non era favorevole all’agricoltura, perché era montuoso e con pochi corsi d’acqua.
I Micenei coltivavano perlopiù viti e ulivi. I pastori alleva vano cavalli, capre e pecore, dalle quali ricavavano una lana pregiata che le tessitrici lavoravano con abilità. Dagli Egizi e dai Cretesi gli artigiani micenei avevano imparato a lavorare l’oro, l’argento e l’avorio, con cui realizzavano raffinati gioielli. Con l’argilla costruivano vasi che venivano poi decorati con tecniche innovative. I mercanti viaggiavano per mare su agili navi a vela qua drata e commerciavano con molti popoli del Mediterraneo. Scambiavano i prodotti che avevano in abbondanza con metalli, come lo stagno e il rame, indispensabili per ottene re il bronzo, con cui costruivano armi e coniavano monete.
Due donne micenee su un carro in un affresco del 1200 a.C.
Imparo con l’ IMMAGINE
Il “Vaso dei guerrieri” rappresenta soldati micenei in battaglia. Descrivi sul quaderno come si proteggevano e che armi utilizzavano.
Imparo con il TESTO
INSIEME Lavora in coppia. Ponetevi le domande e rispondete a turno.
• Quali caratteristiche avevano le divinità in cui credevano i Micenei?
• Quali erano le più importanti?
• Dove venivano sepolte le persone delle classi sociali più elevate?
Il volto dei defunti, a volte, era ricoperto da una maschera d’oro, che ne riproduceva i lineamenti. La più famosa è quella detta di Agamennone, dal nome del più celebre re miceneo.
La religione
I Micenei erano politeisti, cioè credevano in molti dèi. Raffiguravano le divinità con sembianze umane e credevano avessero gli stessi vizi e le stesse virtù degli esseri umani. Le più importanti erano: Zeus e sua moglie Era, il re e la regina degli dèi e delle persone; Poseidone, il dio del mare; Ares, il dio della guerra, e Demetra, dea dei raccolti. In loro onore i Micenei costruivano santuari sulle montagne. Anche il culto dei morti era molto importante per i Micenei. Le sepolture dipendevano dalla classe sociale. Le tombe dei re, dei guerrieri e dei nobili, dette tholos, erano grandi costruzioni circolari con il soffitto a cupola. All’interno delle tombe venivano inseriti oggetti appartenuti al defunto, come gioielli e armi.
La scrittura
Inizialmente i Micenei utilizzarono la scrittura Lineare A, appresa dai Cretesi. Col tempo la modificarono, dando origine alla Lineare B, composta da circa 200 segni che comprendono sillabe e ideogrammi. Si scriveva da sinistra a destra e fu decifrata solamente nel 1952. Gli archeologi e le archeologhe hanno ricavato molte notizie dalle tavolette d’argilla, bronzo e altri metalli sulle quali scrivevano i Micenei, come le merci prodotte, i culti religiosi, le proprietà del re.
Tavoletta d’argilla in Lineare B
La cosiddetta tomba di Agamennone, a Micene, è l’esempio più famoso di tholos.
Micene
La città di Micene, come tutte le altre città-stato micenee, era una vera e propria fortezza, costruita su un’altura che dominava la pianura sottostante. Era protetta da una cinta di mura ciclopiche, che in origine circondavano solo il palazzo del re e la parte alta della città. Per i Micenei, più queste mura erano alte, spesse e poderose, più la città-fortezza era considerata potente.
Il palazzo del re, con la sala del trono (mègaron), si trovava sul punto più alto della collina.
Le mura erano dette “ciclopiche” perché costituite da pietre così grandi da far credere che fossero state erette dai giganti Ciclopi. La porta principale era la “Porta dei Leoni”.
Fuori dalle mura, nelle campagne, sorgevano i damoi, cioè i villaggi in cui viveva il popolo.
All’interno delle mura si trovavano le botteghe degli artigiani, i granai e i magazzini dove venivano accumulati i prodotti.
Nel recinto sacro sorgevano le tombe reali, all’interno delle quali venivano seppelliti anche preziosi tesori.
I MICENEI
PRIMA DI LEGGERE OSSERVA LE IMMAGINI E RISPONDI ALLE DOMANDE.
QUANDO?
Arrivo nel Peloponneso
DOVE?
Dal 2000 a.C. (avanti Cristo) al 1200 a.C. (avanti Cristo).
Conquista di Creta
Conquista di Troia
Invasione dei Dori
In Grecia, nel Peloponneso.
Ogni città-stato è governata da un re, aiutato dal capo dell’esercito. Il popolo vive in villaggi fuori dalle mura. Le persone più importanti del villaggio sono i capi delle famiglie.
• Coltivano viti e ulivi
• Allevano cavalli, capre e pecore.
• Costruiscono vasi e gioielli in oro, argento e avorio.
• Praticano il commercio con i popoli del Mediterraneo.
• Usano la scrittura Lineare B.
COSA CREDONO? CHE COSA FANNO?
Sono politeisti, credono in molti dèi per i quali costruiscono santuari. È molto importante il culto dei morti
2000 a.C. Nascita di Cristo
Completare una mappa
1 Completa la mappa con le parole date, rispondi alle domande stimolo e ripeti a voce alta.
schiavi - 2000 a.C. - bronzo - guerrieri - Zeus - artigianato - 1200 a.C. - wanax - Lineare B
I Micenei
Dove: Grecia (Peloponneso)
Quando: dal al
Società
Vivono in città-stato governate da un re, detto ..................., insieme al capo dell’esercito. Seguono poi: nobili, , sacerdoti, sacerdotesse. Infine c’è il popolo, che vive in villaggi fuori dalle mura.
Gli ................................ non hanno nessun diritto.
Completare un testo
2 Inserisci le parole corrette.
Attività
• Agricoltura
• Allevamento
• ................................
• Commercio via mare
• Navigazione
Tecnologia e cultura
• Costruiscono città-fortezze e tombe dette tholos
• Scrittura:
• Lavorazione del
Ne so di
Chi sono i basilèus?
Ne so di
Da chi hanno appreso la scrittura i Micenei?
scrittura - 1250 a.C. - Dori - Cretesi - Troia - 1450 a.C. - decadenza - guerre
Religione
Sono politeisti; credono in divinità con sembianze umane. Le principali sono: ........................., Era, Poseidone, Ares, Demetra.
Intorno al i Micenei occupano Creta. La cultura dei Micenei è molto influenzata da quella dei . Essi infatti hanno appreso dai Cretesi la , l’arte del commercio e le tecniche di navigazione. I Micenei combattono lunghe contro alcune città dell’Anatolia, fra cui ................................, che conquistano intorno al .............................. A partire dal 1200 a.C. la civiltà micenea entra in un periodo di : i commerci diminuiscono e molte città vengono distrutte dal popolo dei , proveniente dal Nord Europa.
MI AUTOVALUTO
Dopo aver svolto gli esercizi indico con una X come è stato per me:
• completare una mappa
• completare un testo
Imparo con la CARTA Rispondi sul quaderno.
• Quali erano le principali città greche?
• Su quali mari si affacciavano?
I GRECI
Quando e dove
Verso il 1200 a.C. i Dori, un popolo che proveniva dal Nord Europa, occuparono i territori dei Micenei. I Dori vivevano di pastorizia e di caccia ed erano molto abili nella lavorazione del ferro, che utilizzavano per costruire armi. I Micenei furono costretti a lasciare le città; alcuni abbandonarono la Grecia e si stabilirono sulle coste dell’Asia Minore. I commerci diminuirono, l’uso della scrittura scomparve e coloro che erano rimasti divennero sempre più poveri. Questo periodo fu chiamato “età buia” e durò 400 anni circa.
Finì attorno all’ 800 a.C. , quando in Grecia ricomparve la scrittura e le popolazioni sconfitte impararono a convivere con i Dori, diventando un unico popolo che parlava la stessa lingua e praticava la stessa religione. Nacque così una nuova e fiorente civiltà, quella dei Greci, con città-stato indipendenti, chiamate poleis (polis al singolare), caratterizzate da forme di governo diverse. Le poleis greche combatterono molte guerre, alcune contro popoli invasori come i Persiani, dal 490 a.C. al 479 a.C., altre tra di loro, come la lunga Guerra del Peloponneso, dal 431 a.C. al 404 a.C. La civiltà greca durò per molti secoli finché, nel 338 a.C., la Grecia venne occupata dai Macedoni, un popolo che viveva a nord della Grecia.
Nascita di Cristo
MICENEI Poleis greche
Età buia
Le rovine di Sparta e il monte Taigeto sullo sfondo.
La polis
La polis aveva una struttura ricorrente, cioè uguale per tutte le città-stato greche. Sull’altura si trovavano il palazzo del re e il tempio della divinità protettrice della città; nella parte bassa sorgevano le abitazioni del popolo e le botteghe. Ogni polis disponeva di un proprio governo e di un proprio esercito. Le principali furono Atene e Sparta Il territorio montuoso della Grecia rendeva difficili i contatti tra i popoli, che avvenivano soprattutto via mare. Per questo motivo le città greche non si riunirono mai in un unico regno. Le poleis erano spesso in lotta tra loro per la conquista di terre coltivabili o per avere il controllo sulle rotte commerciali. Nonostante ciò, i Greci si sentivano un unico popolo perché avevano in comune la lingua, le tradizioni e la religione.
La società della polis
L’abitante della polis è il cittadino . Erano considerati cittadini solo i maschi liberi originari della città. Per la prima volta nella storia essere cittadini significava avere dei diritti, come partecipare alla vita politica, e dei doveri, come far parte dell’esercito per difendere la polis.
I cittadini però non erano tutti uguali: gli aristocratici erano i grandi proprietari di terre e di bestiame; tutti gli altri, cioè i piccoli proprietari terrieri, i commercianti e gli artigiani, costituivano il popolo (in greco dèmos).
La società era costituita anche da altre persone, ma erano escluse dalla vita politica, come:
• i meteci, cioè gli stranieri, che erano soprattutto mercanti e artigiani;
• gli schiavi, prigionieri di guerra o cittadini che avevano infranto le leggi o non avevano pagato i debiti;
• le donne, che non uscivano in pubblico se non in occasione di cerimonie e feste religiose.
Imparo con METODO
Sottolinea nel testo con colori diversi le risposte alle seguenti domande.
Quale struttura avevano le poleis?
Perché le poleis erano spesso in lotta tra loro?
Che cosa avevano in comune?
Che cosa significava essere un cittadino?
Chi erano i meteci?
Educazione civica U N ESCO
Quaderno p. 142
Vivere ad Atene
Atene fu una delle più importanti città greche. Come le altre città-stato presentava una struttura interna distinta in quattro parti
La sua acropoli è uno dei più importanti esempi della cultura greca e la più rappresentativa. È stata dichiarata Patrimonio dell’Unesco nel 1987
Posta a circa 150 metri di altezza sul livello del mare, comprende resti di edifici grandiosi come il Partenone e il tempio di Zeus.
Nell’agorà, la piazza principale, si tenevano le assemblee dei cittadini e si svolgeva il mercato.
La chora comprendeva i villaggi e le campagne fuori dalle mura. Le mura difendevano la polis dai nemici.
L’acropoli, o città alta, era situata su un’altura. Qui sorgevano i templi e gli edifici pubblici più importanti.
L’asty, la parte bassa, comprendeva le abitazioni del popolo e le botteghe artigiane.
Imparo con METODO
Collega ogni gruppo sociale alla definizione corrispondente.
1 SPARTIATI 2 PERIECI 3 ILOTI
Erano gli schiavi. Non avevano diritti. Lavoravano le terre degli spartiati.
Discendevano dai Dori.
Possedevano terre e godevano dei diritti politici.
La polis Sparta
Le due poleis più importanti della Grecia furono Sparta e Atene. Nel X secolo a.C. un gruppo di Dori si era insediato in Laconia, una regione del Peloponneso, e aveva fondato la città di Sparta. Sorgeva ai piedi del monte Taigeto, presso il fiume Eurota, lontano dal mare. Dopo lunghe guerre, gli Spartani conquistarono anche la regione della Messenia, ricca di terre coltivabili che garantivano cibo in abbondanza. Gli Spartani furono una popolazione chiusa e diffidente nei confronti degli stranieri e delle popolazioni che li circondavano e disponevano di un esercito sempre pronto a mobilitarsi per la guerra.
La società
La popolazione di Sparta era suddivisa in tre gruppi.
• Al vertice c’erano gli spartiati , discendenti dei Dori, che costituivano la minoranza della popolazione e godevano dei diritti politici, cioè potevano votare ed essere eletti come magistrati. Erano anche gli unici a possedere delle terre, che facevano coltivare dagli iloti. Si dedicavano solo all’attività politica e all’addestramento militare.
• I perieci erano soprattutto artigiani e commercianti e per questo erano gli unici ad avere contatti con gli altri popoli; erano esclusi da ogni diritto politico, ma avevano l’obbligo di combattere accanto agli spartiati in caso di guerra. erano gli schiavi, non avevano alcun diritto e spesso lavoravano le terre degli spartiati. Le loro condizioni di spartane godevano di alcune libertà che molte altre donne greche non avevano.
Assumevano il ruolo di capofamiglia quando i mariti erano in guerra e potevano possedere terre. Poiché dovevano crescere figli sani e robusti, idonei alla guerra, praticavano sport e danza.
Il governo della città
La forma di governo di Sparta era un’ oligarchia , cioè un governo di pochi. A capo c’erano due re , che svolgevano le funzioni religiose e comandavano l’esercito. Il loro potere non era assoluto ma limitato da un consiglio di anziani, i magistrati. Tra questi c’erano gli èfori, cinque magistrati che avevano il compito di:
• controllare che le leggi venissero rispettate dai cittadini;
• amministrare la giustizia;
• sorvegliare l’operato dei re.
Due importanti organi politici erano: la gherusìa, un consiglio di 28 anziani con almeno 60 anni d’età, che stabiliva le leggi e curava i rapporti con le altre poleis; l’apella, l’assemblea di tutti gli spartiati con almeno 30 anni d’età, che si riuniva una volta al mese; eleggeva gli èfori e i membri della gherusìa e approvava o respingeva le loro proposte.
Educare alla guerra
L’educazione militare degli spartiati, chiamata agoghé, era molto rigida. A sette anni i bambini di costituzione sana e robusta venivano educati in comunità. L’addestramento era molto duro e prevedeva esercitazioni militari e atletiche.
A 19 anni i ragazzi potevano andare in guerra e a 30 potevano partecipare all’apella. L’obbligo di continuare l’addestramento militare durava fino ai 60 anni. La maggior parte dell’esercito era formata da opliti, ovvero soldati fortemente armati.
L’equipaggiamento di un oplita.
Imparo con le PAROLE
Magistrato significa “capo, maestro”. Nell’antichità, perciò, indicava: una persona che ricopre una carica importante. un re con potere assoluto.
Imparo con il TESTO
Vero o falso? Indica con una X.
• A Sparta governavano due re con potere assoluto.
V F
• Gli èfori erano tre magistrati che amministravano la giustizia. V F
• La gherusìa stabiliva le leggi e curava i rapporti con le altre poleis. V F
• L’apella era un’assemblea composta da 28 anziani.
• L’educazione militare era molto rigida.
• L’obbligo di addestramento militare terminava a 30 anni.
V F
V F
V F
Lancia Scudo
Elmo
Mantello Corazza Schinieri
Imparo con la CARTA
Osserva la carta della Grecia e colora in rosso la Laconia e la Messenia e in verde l’Attica. Poi rispondi alle domande.
• Quale popolazione viveva in Laconia? Quale altra zona occupò?
• Da chi era abitata l’Attica?
Imparo con il TESTO
Sottolinea nel testo le cause che determinarono i conflitti fra popolo e nobili ad Atene.
La polis Atene
La polis di Atene fu fondata dagli Achei nel 1500 a.C. Si trovava nella regione dell’Attica, una zona molto fertile della Grecia, e sorgeva non lontano dalla costa, dove disponeva di un grande porto naturale, il Pireo, che favorì lo sviluppo del commercio marittimo e delle comunicazioni. Il territorio era ricco di miniere e cave, dalle quali si estraevano argento, piombo, pietra e marmo.
Tutti questi aspetti, insieme al fatto che l’Attica non aveva subito grandi distruzioni durante l’invasione dei Dori, favorirono lo sviluppo delle attività agricole, artigianali, commerciali e culturali di Atene.
Il governo della città
Inizialmente Atene, come altre città-stato della Grecia, era governata da un re. Successivamente il governo passò nelle mani di un gruppo ristretto di aristocratici: divenne un’oligarchia, che durò fino alla fine del VII secolo a.C.
La maggior parte delle terre apparteneva agli aristocratici e spesso i contadini, per sopravvivere, erano costretti a cedere ai nobili la terra e a diventare loro schiavi.
Il popolo iniziò a chiedere maggiori diritti, leggi migliori e la possibilità di partecipare alla vita politica della polis. Questo portò a grandi conflitti sociali, cioè contrasti tra i due gruppi che componevano la società, ovvero i nobili e il popolo.
Le richieste del popolo si realizzarono grazie all’opera di due importanti legislatori: Solone e Clistene . Essi crearono le due assemblee che furono alla base del governo cittadino: l’ecclèsia e la bulè. Per poter votare non serviva più possedere ricchezze e terreni, ma era richiesto essere uomini di almeno 20 anni, essere figli di Ateniesi e aver completato l’addestramento militare. Era nata la democrazia ateniese.
Imparo con le PAROLE
La parola democrazia deriva da dèmos (popolo) e kràtos (governo).
La democrazia ad Atene
Nella polis di Atene e nell’Attica tutti i cittadini avevano gli stessi diritti e partecipavano attivamente alla vita politica attraverso due assemblee.
• L’ecclèsia era l’assemblea popolare; a essa potevano partecipare tutti. Ciascuno aveva libertà di parola e poteva suggerire proposte. Si riuniva quattro volte al mese per discutere i problemi della città, votava le leggi, prendeva decisioni di pace e di guerra e sceglieva i magistrati.
• La bulè era un consiglio di 500 cittadini estratti a sorte, che proponeva le leggi all’ecclèsia e che, una volta approvate, controllava che venissero applicate.
Nove arconti, cioè magistrati, governavano la città, ciascuno con un compito specifico. Venivano eletti per un anno e non potevano essere rieletti. Infine c’erano dieci strateghi, cioè i comandanti dell’esercito e della flotta. In momenti di particolare difficoltà, l’ecclèsia poteva nominare un tiranno, le cui decisioni non potevano essere messe in discussione. Terminato il suo compito, il popolo poteva togliergli l’incarico o rieleggerlo nuovamente.
Educare alla democrazia
Alla base dell’educazione ateniese c’era la partecipazione attiva alla vita della polis. L’istruzione per i bambini maschi partiva dai sei anni, sotto la guida di un insegnante privato. Dopo i quindici anni proseguivano gli studi solo coloro che appartenevano alle famiglie più ricche. La scuola militare, detta efebìa, raccoglieva i ragazzi fino ai diciott’anni: qui essi venivano preparati all’uso delle armi, ma ricevevano anche un’educazione letteraria e musicale.
Intorno ai vent’anni i ragazzi diventavano cittadini, cominciavano a prendere parte alle assemblee e potevano dedi carsi anche alla carriera politica.
La democrazia ateniese prevedeva l’ostracismo. Il termine deriva da òstrakon, cioè il pezzo di coccio su cui i cittadini scrivevano il nome della persona ritenuta pericolosa per la città. Chi riceveva l’ostracismo era obbligato ad allontanarsi da Atene per dieci anni.
Imparo con il TESTO
Leggi una parte del discorso del politico Pericle agli Ateniesi nel 461 a.C., poi rispondi sul quaderno.
“Qui ad Atene il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi e per questo viene chiamato democrazia. Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti”.
Come è descritta la democrazia? Che cosa assicuravano le leggi?
Nella seconda metà del V secolo a.C. Atene raggiunse il massimo splendore sotto la guida del politico Pericle Fu un periodo di grande sviluppo economico, artistico e culturale per la città.
Imparo con METODO
Scrivi un titolo adatto per ciascun paragrafo.
Una donna e un uomo nei loro abiti quotidiani raffigurati in un rilievo.
I nobili mangiavano sdraiati sui triclini, allietati da musica.
Ricostruzione di una casa greca a due piani.
La vita quotidiana
Gli uomini indossavano una tunica di lino, stretta in vita da una cintura, e un mantello fermato da una spilla sulla spalla destra, chiamato chitone. Le donne indossavano invece una tunica lunga, il peplo, stretta da una cintura e fermata sulle spalle da due fibbie. Uomini e donne calzavano sandali. In Grecia i cibi più comuni erano le focacce d’orzo, le olive, le zuppe di legumi, i fichi, i dolci con il miele, la carne e il pesce arrostiti. I più ricchi mangiavano semisdraiati su strutture chiamate triclini, allietati da musica. Si beveva vino, spesso allungato con acqua.
Le case greche di solito erano a uno o due piani. Le stanze si aprivano su un cortile interno. I muri erano costruiti con mattoni ricoperti di intonaco e le pareti spesso erano affrescate. Le finestre erano piccole e alte, i tetti spioventi per permettere all’acqua piovana di scivolare via e accumularsi nelle vasche di raccolta presenti nel cortile, così da essere riutilizzata.
Le donne greche non avevano gli stessi diritti degli uomini, neppure quando appartenevano a una classe sociale agiata. Trascorrevano gran parte del tempo in casa, nella parte di abitazione a loro riservata: il gineceo. Qui filavano, tessevano, cucinavano e controllavano i lavori domestici. Gli uomini vivevano nella parte di abitazione chiamata androceo, che aveva ampie stanze, tra cui la sala dei banchetti.
La cittadinanza
In Italia essere cittadini e cittadine significa possedere dei diritti e avere dei doveri da rispettare. I diritti e i doveri dei cittadini italiani sono regolati dalla Costituzione, la legge fondamentale dello Stato. I diritti possono essere suddivisi in: civili, politici, sociali ed economici.
Civili, come il diritto alla libertà personale, a professare qualsiasi religione e all’uguaglianza di fronte alla legge.
Sociali, come il diritto alla salute e all’istruzione.
Per quanto riguarda i doveri, la Costituzione impone a tutti i cittadini e le cittadine di:
• essere fedeli alla Repubblica;
• osservare la Costituzione e di rispettare le leggi. Estende invece a tutti, anche ai non cittadini, il dovere di concorrere alle spese pubbliche, cioè di pagare le tasse.
Nell’antica Grecia si parla per la prima volta di cittadinanza. Confronta quanto hai appreso nel testo con la situazione che conosci oggi in Italia e, se occorre, fai una ricerca in Internet. Completa la tabella.
Politici, come il diritto di votare e di essere votato o votata.
Le donne
Gli schiavi
Gli uomini
Gli stranieri
Si vota utilizzando
Solo i ricchi
Il servizio militare
Nell’antica Grecia
Economici, in base ai quali ogni cittadino o cittadina può avere un lavoro, vendere e commerciare prodotti e avere delle proprietà.
Nell’Italia di oggi
TECNOLOGIA
L’olio d’oliva aveva molteplici usi nell’antichità. Oltre che per l’alimentazione, era alla base di molti prodotti di bellezza e serviva anche per l’illuminazione delle case. Le lucerne a olio, infatti, avevano ormai sostituito le semplici torce di legno.
Imparo con il TESTO
Rispondi alle domande sul quaderno.
• Che cosa si coltivava nel territorio greco?
• Quali animali erano allevati?
• Che cosa fornivano?
• Quali materiali lavoravano gli artigiani?
• Che cosa esportavano i Greci?
• Che cosa importavano?
• Che cosa veniva utilizzato per facilitare gli scambi?
Le attività
Con la fine dell’età buia, in Grecia cominciò un periodo di grande sviluppo economico. Il territorio della Grecia era prevalentemente collinare e montuoso. Venivano coltivati soprattutto la vite e l’ ulivo , da cui si ricavavano abbondanti quantità di vino e olio. I Greci allevavano pecore, capre e suini, che fornivano carne, latte, formaggio, lana e pellame. Dall’allevamento delle api ricavavano cera e miele, utilizzato per dolcificare gli alimenti.
La popolazione che viveva lungo le coste si dedicava alla pesca e all’estrazione del sale, utilizzato per la conservazione del cibo.
L’artigianato e il commercio
Gli artigiani greci perfezionarono la lavorazione del legno, con il quale fabbricavano oggetti di uso quotidiano e costruivano navi per il trasporto di merci e per la guerra. Lavoravano anche i metalli, in particolare il ferro, che impararono a ricavare dai minerali ferrosi e a temprare, per renderlo più duro e resistente. Con il ferro fabbricavano armi e attrezzi; furono i Greci a inventare le forbici, l’incudine e le tenaglie. Si specializzarono poi nella fabbricazione di ceramiche , come anfore, coppe e piatti, splendidamente decorati con scene di vita quotidiana, battaglie o giochi sportivi.
L’attività principale dei Greci era il commercio. I mercanti si spinsero in tutto il Mar Mediterraneo: esportavano l’olio, il vino e i manufatti realizzati dagli artigiani e importavano prodotti alimentari, soprattutto il grano, e alcuni materiali preziosi, come i metalli, l’avorio e l’ambra, che non erano presenti nel loro territorio.
Anche gli schiavi erano venduti e acquistati come merci. Per facilitare gli scambi, i Greci utilizzavano le monete : il loro valore dipendeva dalla quantità di metallo prezioso di cui erano fatte.
Ogni città aveva la propria moneta, sopra la quale veniva incisa un’immagine rappresentativa.
Le colonie greche
A partire dall’VIII secolo a.C. la popolazione delle città greche aumentò sempre più e le risorse a disposizione non erano più sufficienti a nutrire tutti. Questo portò molti Greci a emigrare in cerca di altre terre in cui vivere.
Dall’800 a.C. al 600 a.C. i Greci fondarono molte colonie: a ovest, lungo le coste del Mar Mediterraneo, nell’Italia meridionale, in Sicilia, in Francia e in Spagna; a est sulle coste del Mar Nero e in Asia Minore.
Le colonie greche, pur essendo indipendenti, mantenevano lingua, abitudini, religione e organizzazione politica della madrepatria. Con il tempo le colonie dell’Italia meridionale divennero talmente numerose e prospere da essere definite Magna Grecia, cioè “Grande Grecia”. Alcune poleis come Siracusa , Agrigento , Selinunte , Paestum e Taranto raggiunsero lo stesso splendore delle città greche da cui erano partiti i coloni. Il fenomeno della colonizzazione permise ai Greci di diffondere nel Mediterraneo non solo i loro prodotti ma anche la loro lingua e la loro cultura.
Il Tempio della Concordia, costruito dai coloni greci ad Agrigento, in Sicilia.
Imparo con il TESTO
Cerca e sottolinea nel testo con il rosso le cause che hanno portato i Greci a fondare le colonie e con il blu le conseguenze della colonizzazione.
Imparo con le PAROLE
Madrepatria è una parola composta dalle parole “madre” e “patria”. Perché, secondo te, la città di origine viene chiamata così? Spiega sul quaderno.
MAGNA GRECIA
Imparo con l’ IMMAGINE
Inserisci i nomi delle parti del tempio al posto giusto.
1 Colonna
2 Naos
3 Basamento a gradoni
4 Statua della divinità
5 Frontone triangolare
La religione
I Greci erano politeisti. Le divinità che adoravano erano simili agli esseri umani sia nell’aspetto sia nel carattere: provavano simpatie, antipatie e sentimenti e, secondo i Greci, partecipavano attivamente alla vita degli esseri umani, influenzandoli in modo positivo o negativo. Le principali erano:
• Zeus, padre di tutti gli dèi, signore del tuono e del fulmine;
• Era, moglie di Zeus, dea della famiglia;
• Apollo, dio del Sole, oltre che protettore delle arti, della musica e della scienza;
• Afrodite, dea della bellezza e dell’amore;
• Poseidone e Ade, fratelli di Zeus, rispettivamente dio del mare e dio del regno dei morti;
• Atena, figlia di Zeus, dea della sapienza e della guerra;
• Demetra, dea della natura, del grano e dell’agricoltura.
I templi
Ogni città aveva un tempio, generalmente costruito sull’acropoli, dedicato alla divinità protettrice della polis. Era un edificio di pietra o di marmo di forma rettangolare. Si ergeva su un basamento a gradoni e aveva una o più file di colonne tutt’intorno. Sopra le colonne della facciata si elevava il frontone triangolare decorato con bassorilievi.
Nella stanza più interna, chiamata naos, c’era la statua della divinità. Solo i sacerdoti vi potevano accedere, perciò i riti religiosi avvenivano all’esterno, nel recinto sacro.
Poseidone
Il santuario
I Greci praticavano i loro culti, oltre che nei templi delle città, anche nei santuari, luoghi sacri dedicati a una divinità. All’interno di essi venivano costruiti templi, strade per le processioni, altari e stadi per lo svolgimento di gare sportive. Uno dei santuari più importanti era quello di Delfi che, secondo i Greci, era il luogo di residenza del dio Apollo. Qui i Greci venivano a consultare l’oracolo, cioè ponevano delle domande dirette al dio, che rispondeva per bocca di una sacerdotessa chiamata Pizia. La Pizia sedeva su un tripode e rispondeva con gesti e parole che poi venivano interpretati e trascritti in versi o in prosa da altri sacerdoti.
I Giochi olimpici
I Greci organizzavano gare e manifestazioni in onore delle divinità. I giochi sacri più importanti erano le Olimpiadi, ce lebrate ogni quattro anni nel santuario di Zeus a Olimpia
Ai giochi potevano partecipare solo i cittadini greci maschi, liberi e adulti, compresi gli abitanti delle colonie. Le Olimpiadi duravano cinque giorni e gli atleti erano impe gnati in varie discipline, come il salto, la corsa, il lancio del disco e del giavellotto, la lotta e il pugilato. L’importanza di questi giochi era tale che ogni guerra veniva interrotta du rante la manifestazione.
La prima Olimpiade si è svolta nel 776 a.C.
Rovine del Tempio di Apollo nel santuario di Delfi
con le PAROLE
Il tripode era un sostegno metallico a tre piedi comune nelle civiltà antiche, usato come base d’appoggio per un recipiente o un braciere.
Il discobolo dello scultore Mirone (455 a.C.). Rappresenta l’atleta nel momento in cui raccoglie le energie per scagliare il disco.
Imparo
Educazione civica
Nella bandiera olimpica i cerchi sono intrecciati per simboleggiare lo spirito olimpico e l’unione dei cinque continenti.
Beatrice Vio, in una gara di fioretto.
LIFE SKILLS Insieme
Lo sport, grazie al suo linguaggio universale, è un veicolo importante per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda
2030. Fate una breve ricerca e scrivete a quali obiettivi fanno riferimento i seguenti traguardi promossi dallo sport.
• Garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti. L’attività sportiva migliora il benessere e la salute e previene le malattie. Obiettivo
Le Olimpiadi moderne
I Giochi olimpici si svolgono ancora oggi e coinvolgono atleti provenienti da tutto il mondo. Fu un nobile francese, Pierre de Coubertin , a decidere nel 1896 di rinnovare l’antica tradizione greca per favorire la pace e la collaborazione fra i popoli.
Come nell’antica Grecia, ancora oggi le Olimpiadi si svolgono ogni quattro anni, ma vengono ospitate da città diverse. Gli atleti e le atlete si sfidano in moltissime discipline sportive e solo i primi tre classificati possono aggiudicarsi una medaglia, che è d’oro, d’argento o di bronzo. Dal 1924 si disputano anche le Olimpiadi invernali, che raccolgono gare di sport invernali, ovvero che si svolgono su ghiaccio e su neve.
Le Paralimpiadi
Ai Giochi paralimpici partecipano atleti e atlete con disabilità fisiche.
Tra i più famosi atleti italiani paralimpici c’è Alessandro Zanardi , un ex pilota d’auto che, a causa di un incidente automobilistico, ha perso entrambe le gambe. Ha poi gareggiato nel ciclismo con la sua handbike . Nel 2012, alle Paralimpiadi di Londra, vinse la sua prima medaglia d’oro. Un’altra fortissima campionessa paralimpica è Beatrice Vio, che alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro del 2016 vinse la medaglia d’oro nel fioretto in carrozzina.
• Garantire istruzione di qualità e uguaglianza di genere. Attraverso la pratica sportiva si possono insegnare valori di tolleranza e inclusione. Obiettivo ...............
• Ridurre le disuguaglianze tra i Paesi. Lo sport può fornire spazi sportivi innovativi e accessibili, sostenendo la costruzione e la ristrutturazione di infrastrutture, comprese le strutture sportive. Obiettivo
La cultura greca
La scrittura
Durante l’età buia, in Grecia era scomparsa ogni forma di scrittura. Solo a partire dal 750 a.C. comparvero le prime fonti scritte in greco antico.
I Greci adottarono l’alfabeto dei Fenici al quale aggiunsero le vocali , che in quello fenicio mancavano. Scrivevano su tavolette di legno ricoperte di cera e su cocci di ceramica.
Grazie alla scrittura sono arrivate fino a noi preziose opere di filosofia, storia, poesia e teatro, studiate e rappresentate ancora oggi.
La filosofia e la storia
I pensatori greci come Socrate, Platone e Aristotele furono i primi a studiare e cercare di spiegare la realtà, il significato della vita e l’ origine dell’Universo attraverso il ragionamento e la verifica delle ipotesi e non solamente attraverso i miti, come era accaduto fino ad allora. Diedero così vita alla filosofia, che significa “amore per il sapere”, una scienza che cerca i principi della vita umana.
Si deve ai Greci anche lo studio della Storia, parola greca che significa “indagine, ricerca” che compare per la prima volta in un’opera di Erodoto (Storie), considerato perciò l’inventore di questa disciplina.
La letteratura
In Grecia la letteratura ebbe un grande sviluppo.
I miti greci, prima tramandati a voce e poi trascritti, sono giunti sino a noi. Si tratta di racconti che hanno come protagonisti divinità ed eroi e spiegano in modo fantastico l’origine del mondo, degli esseri umani e della natura.
I miti avevano la funzione di diffondere la religione greca e tramandare importanti valori. Oltre ai miti, possiamo leggere ancora oggi gli antichi poemi greci dell’Iliade e dell’Odissea che vengono attribuiti al poeta Omero.
Esempio di scrittura alfabetica greca antica. Benché la lingua sia cambiata, nella Grecia contemporanea si utilizzano ancora oggi le stesse lettere del greco antico.
Dipinto del 1500 che raffigura Platone (a sinistra) e Aristotele (a destra).
Imparo con METODO
Sottolinea nel testo come indicato:
i principi fondamentali del giuramento di Ippocrate; come venivano utilizzate le conoscenze geometriche; perché furono inventate le monete.
Medico che cura un ammalato.
Statua in marmo di Artemide, dea della caccia.
Le conoscenze scientifiche
Medicina
Il greco Ippocrate è stato uno dei più grandi medici dell’antichità. Egli elaborò un celebre giuramento, che tutt’ora pronunciano i medici all’inizio della loro carriera professionale. Esso comprende i principi fondamentali ai quali il medico deve attenersi: rispettare il malato e avvicinarsi a lui solo con l’intento di guarirlo. Galeno fu uno studioso che approfondì i modi per preparare i farmaci per curare le malattie del tempo.
Matematica, architettura e scultura
Gli studiosi Euclide, Pitagora e Talete hanno approfondito gli studi di matematica e hanno elaborato teoremi e formule di geometria che ancora oggi si insegnano nelle scuole.
I Greci applicarono le conoscenze geometriche nella costruzione di grandiosi templi e teatri. Gli studi sul corpo umano permisero agli scultori greci di realizzare statue dalle proporzioni perfette
Le monete
Alla fine del 700 a.C., per facilitare gli scambi dei prodotti tra le poleis e con i popoli che vivevano sulle coste del Mediterraneo, i Greci iniziarono a produrre e a utilizzare le monete. Queste sostituirono le barre di metallo pregiato, poiché erano più pratiche e maneggevoli da usare. Su ciascuna moneta venivano impressi i simboli della città che l’aveva emessa, grazie a uno strumento metallico, chiamato conio
Monete greche. La città di Atene aveva come simboli la dea Atena e la civetta, suo animale sacro.
Il teatro
Nell’antica Grecia il teatro aveva un grande valore educativo e per questo tutti i cittadini potevano assistervi senza pagare. Le tragedie mettevano in scena miti e storie tristi e dolorose, mentre le commedie raccontavano episodi di vita quotidiana in modo divertente. Gli attori erano tutti uomini poiché alle donne non era permesso recitare. Indossavano maschere di terracotta che servivano per amplificare la voce e per caratterizzare il personaggio (il vecchio, il giovane, la fanciulla). Il coro era formato da un gruppo di attori che camminava, danzava e commentava ciò che avveniva sulla scena.
Il gruppo teatrale al completo (attori, musicanti, costumisti, rumoristi) poteva superare il migliaio di persone.
Imparo con l’ IMMAGINE
di Erode Attico, Atene.
Leggi il testo, osserva l’immagine e inserisci i numeri corretti nei quadratini. Il teatro sorgeva all’aperto, di solito su una collina, e aveva forma semicircolare. Il pubblico sedeva sui gradoni 1 a diverse altezze per permettere a tutti di vedere lo spettacolo. Gli attori si esibivano sul proscenio 2 e alle loro spalle si trovava la scena 3 , cioè lo sfondo della rappresentazione. La parte circolare ai piedi delle gradinate si chiamava orchestra 4 : qui danzava e si esibiva il coro, formato da dodici o quindici artisti.
Teatro
La sepoltura a micene
Il progetto SIAMO PARI del Gruppo Editoriale Raffaello sostiene e promuove il codice POLITE (Pari Opportunità nei LIbri di TEsto) per la formazione di una cultura delle pari opportunità e del rispetto di tutte le differenze.
Coordinamento: Emilia Agostini
Coordinamento di redazione: Corrado Cartuccia
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